progettare l’e-learning nei contesti penitenziari: principali esperienze europee e ... · 2020....
Post on 18-Aug-2020
8 Views
Preview:
TRANSCRIPT
PROGETTARE L’E-LEARNING NEI CONTESTI PENITENZIARI: PRINCIPALI ESPERIENZE EUROPEE E COMPARAZIONE ITALIA-SPAGNA
GIUSEPPE C. PILLERA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
PARTE 1
STATO DELL’ARTE E OBIETTIVI DELLA RICERCA
2
EDUCAZIONE/ISTRUZIONE DEI DETENUTI TRA FINI IDEALI E EFFICACIA MATERIALE
• Costituzione Italiana (1948)
• Regole Minime Standard
(ONU, 1955)
• Regole Penitenziarie Europee
(Consiglio d’Europa, 1973, 1987,
2006)
• Ordinamento penitenziario italiano
(L. n. 354/1975) e ss. modifiche
• Raccomandazione n. R (89) 12
sull’educazione in carcere
(Council of Europe, 1989)
Cosa funziona? (Duguid & altri, 1996)
o Istruzione di base: forte correlazione tra
alfabetizzazione di base e marginalità sociale,
commissione di reati, recidiva (Natale, 2010; Cabrera
Cabrera, 2011).
o Istruzione superiore: associazione negativa tra
istruzione penitenziaria post-secondaria e recidiva
(Chappell, 2004).
o Trattamento Bollate (sorveglianza integrata, celle
aperte, Patto di responsabilità, permessi esterni)
riducono la recidiva (Mastrobuoni e Terlizzese, 2014).
o Penalità esterna diminuisce il tasso di recidiva rispetto
al carcere (Leonardi, 2007; Bales & Piquero, 2012;
Torrente, 2009).
3
Finalità
rieducativa
del trattamento
PROBLEMATICHE SUSCITATE DA EDUCAZIONE E ISTRUZIONE IN CONTESTO PENITENZIARIO
•Questioni pedagogiche
•Questioni organizzative
•Questioni securitarie
4
5
Media a comunicazione:
mono-direzionale
bi-direzionale
filtrata/controllata
non filtrata/controllata
IL CARCERE COME GATE-KEEPER: UN PROBLEMA DI SICUREZZA O UNA QUESTIONE CULTURALE?
INTERNET COME «AMBIENTE» VIRTUALE
Internet ha cessato di essere «uno strumento di
comunicazione e trasmissione di informazioni,
come sono il telefono o il telegrafo, per convertirsi
in un ambiente virtuale dove, oltre che acquisire e
consultare informazioni, si stabiliscono contatti
interpersonali, si compra e si vende, si discute, si
apprende, si realizzano attività di svago, si
commettono delitti, si formano gruppi, comunità
virtuali e persino identità che non si replicano nel
mondo reale» (Gutiérrez Martín, 2003: 28-29).
6
PERCHÉ?
Cittadinanza: informazione e formazione / espressione opinione attraverso
i media, democrazia diretta / partecipativa, e-government, servizi online
delle PPAA
Lavoro: orientamento lavorativo, ricerca occupazione, competenze
informatiche/uso pc ufficio, lavoro a distanza
Istruzione e formazione professionale: piattaforme di formazione a
distanza, MOOC-Massive Open Online Courses, risorse culturali, educative,
formative in rete
Acquisti e gestione economica: acquisti beni e servizi online, e-banking
Relazioni familiari e sociali: e-mail, social network, chat, VoIP,
videoconferenza (mantenimento legami familiari e colloqui con consulenti e
uffici)
Tempo libero ed every-day life: svago, hobby, interessi, contenuti culturali e
di spettacolo, programmazione/orientamento vita futura, ricerca casa...)
7
LIVING FULLYAND WELLIN A DIGITALWORLD
COS’È?
Un’alfabetizzazione complessa:
“informazionale” (capacità di localizzare, valutare e utilizzare l'informazione,
cercandola e trovandola da fonti diverse)
“mediatica” (capacità di interpretare e produrre messaggi nei linguaggi dei vari
media)
“informatica” (competenza nell'uso dei personal computer e dei principali
software)
(Franganillo, 2006)
8
IL PROGETTO DI RICERCA
Obiettivi
• Effettuare una ricognizione europea sull’utilizzo
delle TIC nel trattamento rieducativo in
penitenziario.
• Mappare e confrontare le esperienze di utilizzo
dei media in chiave formativa in ambito
detentivo tra Italia e Spagna.
• Identificare criticità e fattori di successo delle
esperienze più significative approfondendo il
punto di vista degli educatori.
• Proporre modelli, tecniche e strumenti in grado
di favorire qualità e sostenibilità nella
progettazione e realizzazione di attività con i
media in carcere.
Metodologie e strumenti
• Analisi documentale, della letteratura
scientifica e delle fonti sitografiche.
• Partecipazione ad eventi specialistici e
interviste e colloqui con esperti e professionisti.
• Visite in penitenziario e colloqui con detenuti e
staff.
• Indagine esplorativa: questionario semi-
strutturato ad educatore capo o altro
educatore responsabile nelle istituzioni
penitenziarie italiane e spagnole.
• Mappatura online (Drupal + OpenLayers +
OpenMap = http://95.110.233.42/e-
learninprison).
9
PARTE 2
TIC E TRATTAMENTO PENITENZIARIO IN EUROPA
10
L’INTERESSE PER LE TIC IN CONTESTO PENITENZIARIO
11
E-Learning and Knowledge
Management in Correctional Services
Ghent (Belgium) | 2010, 22-23
October
New technologies and multimedia in
prisons: methodologies for education &
social integration of inmates
Bologna (Italy) | 2013, 5 September
ICT in Prisons Workshop
Porlaoise (Ireland) | 2014, 3-4 April
Unlocking innovation in education in
prison - 15th EPEA conference
Antwerp (Belgium) | 2015, 30
September - 4 October
Conferenze professionali e accademiche
Programmi di sperimentazione finanziarti dall’UE
PIPELINE (Partnership In Prison
Education Learning In Networked
Environments)
(2005-07)
Equal Development Partnership
(2005-2008)
PriMedia
(2012-15)
www.pri-media.org
Industria 2.0
Software e sistemi:
• data management,
sorveglianza video e GPS,
sistemi di sicurezza,
biometria…
• Formazione a distanza e
servizi digitali sicuri.
Technology in Corrections.
Challenges for the Future
Barcelona (Spain)
2015, 27-29 May
12
Esperienze locali
Strategia nazionale
Nessuna attività conosciuta
MAPPA UTILIZZO TIC IN EDUCAZIONE PENITENZIARIA
13
VC (Virtual Campus)
Frutto di una partnership tra VC, Prison Service, Open
University, è un’intranet sicura che offre corsi e-learning del
National Learning Network; video dal sito Business Link; teoria
e test per la patente di guida; 40.000 pagine Internet
statiche (PDF), cui hanno accesso graduabile, sulla base della
valutazione di rischio, la maggior parte dei detenuti in oltre
100 istituti in Inghilterra e Galles.
Fonte: Champion & Edgar, 2013
14
IFI (Internet for Inmates)
Sistema di navigazione Internet
filtrata da white-list, con
funzionalità di monitoraggio e
tracciamento, disponibile per
tutti i detenuti nelle open prison
(semilibertà).
Fonte: GHK, 2012; Langelid et al., 2009.
Emendamento alla legge
penitenziaria (Maggio
2015)
I° caso europeo di riconoscimento
legale del diritto dei detenuti ad
utilizzare Internet.
Fonte: intervista presso Epea Training
Conference, 2015.
NetCentre
Piattaforma a supporto di un modello formativo
blended, con doppio supporto (docenti in presenza
ed esperti online), fruita da circa 1.500 detenuti
con oltre 130 programmi FAD e un repository
dedicato ai detenuti stranieri per formazione e
certificazioni nella lingua madre (VirtualSchool).
Fonte: GHK, 2012; Hawley et al., 2013; Langelid et al., 2009; Epea
Training Conference, 2015.
15
DVV
Portale e-learning dell’Associazione
Tedesca di Educazione degli Adulti
www.ich-will-lernen.de, nato nel 2004 e
disponibile nei penitenziari dal 2007.
Fonte: Eichen, 2014.
Learning in Strafvollzug (carcere)
Sotto-progetto di e-LiS EQUAL (Development
Partnership tra 7 Land Tedeschi cui se ne sono
aggiunti altri 4 con un follow-up) che ha
prodotto una nuova piattaforma e-learning
dedicata (2002) sulla base dell’LMS Ilias, aperta
anche alla formazione del personale, con
oltre160 corsi (motivazione, istruzione di base e
formazione professionale, TIC, studi avanzati,
corsi per lo staff penitenziario, utilizzo di
software, materiali e risorse esterne open
source).Fonte: GHK, 2012; Lockitt, 2011.
16
Prison Cloud
Soluzione cloud privata, raggiungibile attraverso
terminali in ogni cella dei 3 istituti oggetto della
sperimentazione. Ampio ventaglio di servizi
modulabili a livello di istituto e/o di singolo
detenuto. Carenza di documentazione,
rallentamenti; apprezzamento del servizio,
specialmente del VoIP; richiesta di maggiori
contenuti interattivi e on-demand.
Fonte: GHK, 2012; Intervista presso EPEA Training Conference,
2015; intervista con detenuti presso il penitenziario di Anversa.
PARTE 2
L’INDAGINE COMPARATIVA TRA ITALIA E SPAGNA
(2013-2015)
17
STRUTTURA DEL QUESTIONARIO
• 1. dati personali sul compilante e dichiarazione per la privacy;
• 2. dati sulla struttura e il personale;
• 3. dati su attrezzature e accesso alle TIC;
• 4. dati sulle attività di trattamento svolte attraverso l’uso delle TIC;
• 5. partenariati e valutazione della soddisfazione degli stakeholder;
• 6. riflessioni in libertà e allegati (opzionale).
18
ISTITUTI PENITENZIARI CENSITI
33 15
157 105
ITA ESP
0%
25%
50%
75%
100%
Non rispondenti Rispondenti
0%
25%
50%
75%
100%
25-35 36-40
41-50 51-60
61 e oltre
20
I MEDIA NELLE CELLE
33
13
TV
Radio
Videogiochi
Computer
E-book reader
Tablet
Smartphone
Videocamera
0
20
40
60
80
100
%
24
58
47
20
47Alta sicurezza
Media sicurezza
Custodia attenuata
Custodia cautelare
FADIstruzione
tradizionale
Altra categoria
Chiunque
Nessuno
0
10
20
30
40
50
60
%
ITA
ESP
Categorie di detenuti cui è permesso tenerein cella apparecchiature informatiche
(senza connessione a Internet)
Apparecchiature ammesse nelle celle
21
27
52
40
20
40
53
Alta sicurezza
Media sicurezza
Custodia attenuata
Custodia cautelare
FADIstruzione
tradizionale
Altra categoria
Chiunque
Nessuno
0
10
20
30
40
50
60
%
Categorie di detenuti cui è concesso
accedere al laboratorio
36
52
21
67
53
Liberamente
Sorveglianzaoperatore
Orario di laboratorioPrevio permesso
Altro
0
10
20
30
40
50
60
70
%
ITA
ESP
Modalità di accesso al lab.
IL LAB. INFORMATICO 5
3
28
12
ITA
ESP
0% 20% 40% 60% 80% 100%
No lab.
Lab.
M = 7,5 postazioni
M = 29,3 postazioni
22
Lei pensa che i detenuti
debbano avere accesso ad Internet?
Accesso ad Internet
attraverso laboratorio
ACCESSO AD INTERNET: SITUAZIONE E DESIDERATA
73
40
40
0
10
20
30
40
50
60
70
80Sempre
Solo in formazione
Alcune categorie det.
Previo permessoAltro
Mai
Risp.vuote
Italia
Spagna
70
67
0
10
20
30
40
50
60
70
80Sempre
Solo in formazione
Alcune categorie det.
Previo permessoAltro
Mai
Risp.vuote
% %
STIMA EFFICACIA TRATTAMENTALE E UTILITÀ DEI MEDIA PER L’OCCUPABILITÀ
55
24
42
7327
36
73
67
80
4073
27
Stampa
Televisione
Fotografia
CinemaRadio
Internet e social network
Computer ed e-learning
0
10
20
30
40
50
60
70
80ITA
ESP
%
1 2 3 4 5
0
10
20
30
40
50
60
70
80
%
Pensa che le abilità informatiche servano ai detenuti per la maggior
parte dei lavori cui potrebbero accedere dopo la scarcerazione?[da totalmente in disaccordo a
totalmente d’accordo]
24
UTILIZZO DEI MEDIA NEI PENITENZIARI SPAGNOLI E ITALIANI2006-2016
25
UTILIZZO DEI MEDIA NEI PENITENZIARI SPAGNOLI E ITALIANI2006-2016
Rad
io: 3
Ra
dio
: 1
3
Webra
dio
: 0
Webra
dio
: 5
TV
: 4
TV
: 3
Web
TV
: 1
WebTV
: 0S
ito w
eb
: 5
Sito w
eb
: 7
Altro
soft
wa
re: 6
Altro
soft
wa
re: 7S
tam
pa
: 1
5
Sta
mp
a: 1
5
Vid
eo: 1
3
Vid
eo: 9Fo
tog
rafi
a: 1
3
Foto
gra
fia
: 4
E-lea
rnin
g: 1
5
E-lea
rnin
g: 1
2
Med
ia e
duc
ation: 6
Med
ia e
duc
ation: 1
9
E-a
rt: 2
E-a
rt: 2
Italia Spagna
*Data-set originale dai questionari (2013-16) + varie fonti: Contreras Pulido, 2014; Diana, 2013; Palmisano, 2015; Suriano, 2011; Viedma Rojas, 2013.
26
CICLI D'ISTRUZIONE COINVOLTI NELL’UTILIZZO DELLE TIC
21
61
27
40
2733
40
Primaria
Secondaria I grado
Secondaria II gradoUniversità
Nessuno
0
10
20
30
40
50
60
70
ITA
ESP
%
Cfr. Pillera, 2018
45
42
40
40
67
40
20
33
Progettare
Condurre
Supportare
Supervisionare
Controllare eprevenire abusi
Niente di questo
0
10
20
30
40
50
60
70
27
ATTIVITÀ CON LE TIC E PERSONALE PENITENZIARIO
36
52
42
30
27
73Educatori
Insegnanti
Assistenti sociali
Psicologi
Consulentiesterni di…
Altri esterni ovolontari
Pers. sanitario
Poliziapenitenziaria
Pers.amministrativo
Direttore
Nessuna
0
10
20
30
40
50
60
70
80
ITA
ESP%
%
Personale maggiormente coinvolto
in attività educative con le TIC
Stima competenze educatori
in attività formative con le TIC
28
SODDISFAZIONE E RISULTATI IN E-LEARNING
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
5
4
3
2
1
ITA ESP
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
5
4
3
2
1
Come giudica i risultati formativi ottenuti dai detenuti attraverso le metodologie e-learning?
Come giudica la soddisfazione delle persone coinvolte in formazione erogata attraverso
metodologie e-learning?
PARTE 3
CONCLUSIONI, SVILUPPI FUTURI, RIFERIMENTI
29
30
QUALE APPROCCIO ALLE TIC PER I DETENUTI?
Non esiste una risposta univoca o preconfezionata…
I modelli centralizzati:
• più lenti nei tempi di messa a regime
• più ingessati nelle procedure decisionali e nei processi di revisione/sviluppo
• meno flessibili relativamente alle peculiarità dei singoli istituti
Vantaggi:
✓ standard minimi su scala nazionale (salvaguardia diritti e continuità formativa)
✓ garanzia di maggiore quantità e varietà (partnership)
✓ maggiori investimenti e (generalmente) maggiore qualità.
31
QUALE APPROCCIO ALLE TIC PER I DETENUTI?
Le soluzioni implementate localmente o su base regionale:
✓ maggiore flessibilità ed aderenza ai contesti
✓ processi partecipativi o comunque attivati localmente
✓ buon grado di legittimazione, accettazione, riconoscibilità e dunque minori
resistenze legate alla sicurezza e maggiore collaborazione tra le varie
figure coinvolte
32
LINEE GUIDA E BEST PRACTICES PER LE TIC IN CARCERE
✓Promozione della comunicazione con l’esterno
✓Uguaglianza di diritti ed opportunità educative
✓Quantità e qualità della formazione
✓Preferenza di un approccio blended e attivo
✓Flessibilità, personalizzazione, orientamento
✓Progettazione di sistemi sicuri, flessibili, scalabili, open source
✓Continuità nella formazione in trasferimento o scarcerazione
✓Aggiornamento professionale
✓Prospettive internazionali
1. Circolare DAP del 2 novembre 2015 n. PU-0366755,
Possibilità di accesso ad Internet da parte dei detenuti.
2. Protocollo di intesa MIUR-MG del 23 maggio 2016,
Programma speciale per l'istruzione e la formazione negli
istituti penitenziari e nei Servizi Minorili della Giustizia.
3. L. n. 103/2017, recante modifiche al Codice Penale, al
Codice di Procedura Penale e all’Ordinamento Penitenziario.
33
SVILUPPI RECENTI E PROSPETTIVE FUTURE NEL PANORAMA ITALIANO
34
GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE!
Giuseppe Pillera (giuseppe.pillera@unict.it)
BIBLIOGRAFIA (1/3)• 15th EPEA Training Conference: Unlocking innovation in education in prison. Antwerp, September-October 2015. Disponibile online:
http://www.epea.org
• Bales W. D., Piquero A. R. (2012). Assessing the Impact of Imprisonment on Recidivism. “Journal of Experimental Criminology”, vol. 8,
n. 1, 71-101.
• Cabrera Cabrera P. P. (2011). Exclusión social y prisiones. “Documentación social”, n. 161, 29-41.
• Callejo, J., Ramón Bautista, J. (2003). Virtuales demandas sobre la virtualización de la enseñanza universitaria a distancia. RIED -
Revista Iberoamericana de Educación a Distancia 6(2), pp. 77-93.
• Champion, N., Edgar, K. (2013). Through the gateway. How Computers Can Transform Rehabilitation. London: Prison Reform Trust.
• Chappell, C. A. (2004). Post-Secondary Correctional Education and Recidivism: A Meta-Analysis of Research Conducted 1990-1999.
The Journal of Correctional Education 55(2), pp. 148-169.
• Contreras Pulido Paloma (2014). La Alfabetización mediática como herramienta de intervención en prisiones. Memoria para optar al
grado de doctora Universidad de Huelva. Huelva: Departamento de Educación.Deane, J., McCall, E., Wilde, A. (2006).
Communication for Empowerment: developing media strategies in support of vulnerable groups. Practical guidance notes. Oslo: UNDP.
• Diana P. (2013). L’e-learning in carcere. Esperienze, riflessioni e proposte. “Cambio”, Anno III, n. 6/Dicembre, 261-271.
• Duguid, S., Hawkey, C., Pawson, R. (1996). Using Recidivism to Evaluate Effectiveness in Prison Education Programs. The Journal of
Correctional Education 47(2), 74-85.
• Eichen, R. (2014). www.ich-will-lernen.de – the DVV learning portal in German prisons. In Czerwinski, T., König, E., Zaichenko, T. (eds.).
Youth and Adult Education in Prisons. Experiences from Central Asia, South America, North Africa and Europe. IPE - International
Perspectives in Adult Education 69, pp. 72-80. Disponibile online: www.dvv-international.de/en/materials
• XV EPEA Training Conference – Unlocking Innovation in Education in Prison. Anversa, Febbraio 2015. Disponibile online:
www.epea.org/epea-conferences
BIBLIOGRAFIA (2/3)• Franganillo, J. (2006). Alfabetización Digital en la prisión: una experiencia con jóvenes internos. Badajoz: II Congreso Internacional De
Alfabetización Tecnológica, pp. 102-118.
• GHK in association with Costelloe, A., Langelid, T., Wilson, A. (2012). Survey on Prison Education and Training in Europe - Final Report.
Birmingham: GHK - European Commission.
• Gutiérrez Martín A. (2003). Alfabetización digital. Algo más que ratones y teclas. Barcelona: Editorial Gedis.
• Hammerschick W. (2010). Report on e-learning in European prisons. Concepts, organisation, pedagogical approaches in prison
education. LICOS. Disponibile online: http://ec.europa.eu/epale
• Hawley J., Murphy I., Souto-Otero M. (2013). Prison Education and Training in Europe. Current State-of-play and Challenges. GHK -
European Commission. Disponibile online: http://ec.europa.eu/education/library
• Hughes E. (2012). Education in prison. Studying through Distance Learning. Farnham Surrey: Ashgate Publishing Limited.
• Langelid, T., Mäki, M., Raundrup, K., Svensson, S. (2009). Nordic prison education - a lifelong learning perspective. Copenhagen:
TemaNord - NCM. Disponibile online: www.diva-portal.org
• Leonardi F. (2007). Le misure alternative alla detenzione tra reinserimento sociale e abbattimento della recidiva. “Rassegna
penitenziaria e criminologica”, n. 2, 7-26.
• Lockitt, W. G. (2011). Technology in Prisons. Winston Churchill 2010 Travelling Fellowship. Disponibile online:
www.technologyinprisons.org/publications.html
• Mastrobuoni G., Terlizzese D. (2014). Rehabilitating Rehabilitation: Prison Condition and Recidivism. Einaudi Institute for Economics and
Finance.Working paper 13/14. Disponibile online: www.eief.it
• Meyrowitz, J. (1995). Oltre il senso del luogo. Come i media elettronici influenzano il comportamento sociale. Bologna: Baskerville.
• Natale, L. (2010). Factsheet - Education in Prisons. CIVITAS Institute for the Study of Civil Societ. Disponibile online:
www.civitas.org.uk/crime/factsheet-EducationinPrisons.pdf.
BIBLIOGRAFIA (3/3)• Palmisano R. (2015). Istruzione universitaria nelle strutture penitenziarie - Tema per Stati Generali dell’Esecuzione Penale - Tavolo 9.
DAP - Ufficio Studi Ricerche Legislazione e Rapporti Internazionali. Disponibile online: http://www.giustizia.it
• Pillera G. (2015). ICT in European prisons: media literacy and access to Internet as convict’s right and framework for education. In
“ICERI2015 Proceedings”. Sevilla: IATED, 344-353.
• Pillera G. (2017). Dal muro alla rete. Trattamento dei detenuti e innovazione tecnologica nell’istruzione e nella formazione
penitenziaria. Profili comparative europei, italiani e spagnoli. Catania: A&G CUECM.
• Pillera G. (2018). Inmates in higher education in Italy and Spain. Legal, cultural and technological issues in a complex network of
continuity and discontinuity. In Merrill B., Nizinska A., Galimberti A., González-Monteagudo J. (a cura di), Continuity and Discontinuity
in Learning Careers: Potentials for Learning Space in a Changing World. Rotterdam: Sense Publishers, 99-115.
• Suriano G. (2011). E-learning in carcere: leva per il programma rieducativo trattamentale e per l’inserimento sociale dei detenuti ed
ex detenuti. In Minerva T., Colazzo L. (a cura di), Connessi! Scenari di Innovazione nella Formazione e nella Comunicazione. Milano:
Ledizioni, 821-830.
• Torrente G. (2009). Perché l’Indulto ha fatto bene al carcere e alla società. Disponibile online: www.abuondiritto.it/it/privazione-
della-libertà/studi-ericerche/212-perché-l-indulto-ha-fatto-bene-al-carcere-e-alla-società.html
• Vázquez Cano, E. (2013). Expectativas, obstáculos y hábitos de estudio de los internos que cursan enseñanzas universitarias en la
uned. Un estudio de caso: centro penitenciario Madrid VII. Revista de Educación 360(1), pp. 162-188.
• Viedma Rojas, A. (2003). La educación a distancia en prisión. Estudio de los alumnos de la UNED internos en centros penitenciarios.
RIED - Revista Iberoamericana de Educación a Distancia 6(2), pp. 97-120.
top related