progetto definitivo · il xiii secolo fu stipulata una pace fra lucca e pisa. le colline dei monti...
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G.E.A.L. S.p.A. - GESTIONE ESERCIZIO ACQUEDOTTI LUCCHESI - Viale Luporini, 1348 Lucca
ELABORATO:
OGGETTO:
DATA:
COMUNE DI LUCCA
PROGETTO DEFINITIVO
PROGETTISTI
Ing. Giovanni Simonelli
COLLABORATORI TECNICI
Ing. Simone Franchini
Ing. Alessandro Moscatelli
OTTOBRE 2016
Collegamento della frazione di Nozzano e di altre frazioni al
depuratore di Pontetetto
SCALA:
Reti e Impianti
Ing. Carmine MiulliImpianti Elettrici
Studio Omega Progetti
Geom. Andrea PatriarchiOpere Architettoniche
Arch. Domenico GramazioArch. Massimo Giaconi
Ing. Giuseppe LorenzoOpere Strutturali
Dott. Antonella GrazziniValutazioni ambientali
Dott. Alessandra Sani
Ing. Matteo BettiValutazioni acustiche
Ing. Filippo Ciolli
Studio Ass. ArchaIndagini Archeologiche
GEOLOGIA
Geol. Nicola Cempini
Geol. Alessandro Agnelli
ESPROPRI
Geom. Andrea PatriarchiP.I. Davide Moretti
Geom. Alessandro BettariniRilievi topografici
Geom. Marco MenichiniDisegni
DIRETTORE TECNICO
Ing. Mario Chiarugi
Geol. Carlo Ferri
Relazione archeologica
R.12
1
1) PREMESSA METODOLOGICA Il presente documento ha lo scopo di fornire elementi per la valutazione dell’impatto tra il tracciato dell’opera per il nuovo “Collegamento della frazione di Nozzano e di altre frazioni al depuratore di Pontetetto” e le testimonianze d’interesse archeologico rinvenute nell’area estesa interessata dall’infrastruttura di progetto stessa. Il presente Studio Archeologico e la relativa Valutazione del Rischio Archeologico Assoluto e Relativo, eseguito in applicazione dell’art. 95 del D.Lgs. 163/2006 dallo Studio Associato Archa (responsabile: Dott. Enrico Romiti), è funzionale al possibile avvio da parte della competente Soprintendenza Archeologica della “Procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico”, in applicazione dell’art. 96 del D.Lgs. 163/2006. Il lavoro di analisi e interpretazione del Rischio Archeologico per il territorio in oggetto, gravitante nel territorio comunale di Lucca, è stato organizzato su due piani sostanziali: il primo, basato su un’approfondita ricerca di dati e di informazioni su area vasta rispetto al tracciato dell’opera di sottoservizi, eseguita tramite uno spoglio bibliografico ed esaminando la normativa paesaggistico territoriale in vigore nella Regione Toscana (PTPR), comprensivo delle aree sottoposte a vincolo archeologico diretto; il secondo consistente in un’analisi dettagliata degli elementi raccolti al fine di elaborare la carta delle presenze archeologiche e del Rischio Archeologico Assoluto nell’area in esame. Con riferimento al primo punto, si è proceduto in primo luogo a un’attenta e articolata indagine bibliografica nell’ambito della letteratura specializzata storico-archeologica e allo spoglio dei principali repertori bibliografici di scavo. A questa prima fase di spoglio bibliografico è seguita la consultazione del piano paesaggistico-territoriale della Regione Toscana e quindi una fase di ricognizione diretta sul terreno finalizzata a definire con maggiore precisione la realtà archeologica dell’area oggetto di studio. Il territorio oggetto della presente Relazione Archeologica è stato anche esaminato relativamente agli aspetti geomorfologici e toponomastici. Una prima lettura della cartografia IGM a scala 1:25.000 ha consentito di ottenere un orizzonte ampio degli aspetti geomorfologici e toponomastici dell’area in esame. Quindi l’attenzione è stata focalizzata su una cartografia a scala inferiore. In particolare, per avere un quadro di dettaglio della situazione rispetto al tracciato dell’opera in oggetto si è fatto uso della Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000, in forma numerica e, inoltre, si è usufruito anche della carta catastale storica redatta in scala 1:2000 (estratta dal sito Castore Catasti Storici della Regione Toscana), sulla quale sono state cartografate le evidenze archeologiche individuate e censite. La seconda parte del lavoro ha riguardato, invece, l’elaborazione e l’interpretazione dei dati acquisiti secondo i criteri e le metodologie sotto descritte ed è interamente dedicata alla valutazione del rischio archeologico, in termini sia assoluti sia relativi.
Studio Associato Archa per l’archeologia e la cultura
Via Gramsci, 48 – 56032 Buti (PI) P.IVA 01753570504
2
2) FASE ANALITICA 2.1 INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO 2.1.1 Inquadramento storico Date le caratteristiche geomorfologiche ed idrogeologiche, il territorio preso in esame è particolarmente adatto all’insediamento umano: la facilità di approvvigionamento idrico e delle materie prime, la presenza di luoghi naturalmente difesi o comunque facilmente controllabili, la disponibilità di pascoli e campi fertili hanno favorito la presenza umana sin dalla Preistoria. Età preistorica e protostorica Nell’area oggetto di analisi, al momento, l’unico indizio che testimoni la presenza di un insediamento preistorico, afferente all’orizzonte del Paleolitico Medio, è localizzabile presso la località “Polla del Bongi” vicino a Montuolo dove furono raccolti alcuni manufatti litici fra i quali un raschiatoio e una lama . Età del Bronzo L’età del Bronzo (fine III millennio – II millennio a. C.) Nell’area oggetto di analisi, al momento, sono emerse scarse tracce circa l’esistenza di insediamenti afferenti all’Età del Bronzo, in particolare i ritrovamenti si concentrano nei pressi di Ripafratta. Età del Ferro L’età del Ferro (X – VIII secolo a. C.), caratterizzata dalla cultura villanoviana, vede alcuni siti di rilievo localizzabili anche nei pressi della città, in particolare testimonianze di questo periodo sono venute alla luce nel quartiere lucchese di San Concordio (presso l’antico porto della Formica), e durante i lavori per la realizzazione del nuovo ospedale San Luca ad Anntraccoli. Altri centri sono emersi nel comune di Capannori, dove sono stati ritrovati casualmente nel 1968, due tombe ad incinerazione dell’Età del Ferro. Una a pozzetto con corredo fittile, l’altra a cassetta con suppellettile fittile e bronzea. I materiali datano le sepolture al VII – VI secolo a.C. Età etrusca L’epoca etrusca vede una rioccupazione degli altopiani frequentati nell’età del Bronzo e poi abbandonati nell’età del Ferro. La vicenda degli Etruschi nella Piana di Lucca è alquanto complicata ma ultimamente i ritrovamenti nei dintorni di Lucca e di Capannori, ma anche nella valle superiore del Serchio si sono fatti più consistenti tanto da dimostrare quanto fosse massiccia la loro presenza in questo ambito territoriale. La Piana di Lucca, prima della conquista dei Romani, cioè tra il V e il III secolo a.C., sembra caratterizzata da una sorta di crogiolo culturale caratterizzato dalla presenza degli Etruschi, popolo più moderno e tecnologico attestato prevalentemente nei fondovalle, nelle pianure e sulle alture meno elevate, e dei Liguri, popolo più arretrato e arcaico che tendeva a stanziarsi in aree più montagnose. La convivenza tra questi due popoli non fu sempre pacifica, anzi ci furono scontri per il monopolio del commercio del ferro, che dall’Isola d’Elba giungeva nella Piana di Lucca per essere poi lavorato, come dimostrano i reperti di Bientina, San Lorenzo a Vaccoli e Ponte a Moriano. Nell’area oggetto di studio e più precisamente presso Pozzuolo, località posta a non troppa distanza da Gattaiola, nel mese di maggio del 1985 in occasione della realizzazione di un casotto per l’acquedotto, vennero alla luce numerosi oggetti di ceramica (databili dal 550 a.C.
3
al 230 a.C.) oltre a strutture interrate, reperti che contribuirono a far ritenere molto probabile l’esistenza di un consistente insediamento etrusco. Epoca Romana Come tutte le città romane di nuova fondazione, Lucca fu edificata secondo un progetto regolare, nel quale lo spazio urbano era suddiviso in isolati rettangolari da assi viari ortogonali, cardini e decumani che funsero da schema per la suddivisione centuriate del territorio. A questa fase solitamente corrisponde la ripartizione in fundi a la loro attribuzione a veterani e coloni. Nella zona di interesse la presenza romana non è documentata dalla centuriazione perché il territorio costretto fra il ramo dell’Auser/Serchio e le pendici dei Monti Pisani, non dava spazio a evidenti suddivisioni. Permangono comunque alcuni toponimi di carattere prediale come per esempio Balbano, Nozzano e Fagnano, mentre anche il toponimo Vicopelago lascia supporre l’esistenza di un abitato di epoca classica. Effettivamente alcuni sporadici ritrovamenti databili tra il I sec. a.C. e il II sec. d.C. sono stati effettuati sia a Balbano, con alcuni frammenti di ceramica, sia Vicopelago dove è stato recuperato un coperchi di urna in marmo. Non si deve inoltre trascurare il fatto che dalla porta meridionale della città di Lucca partisse una strada, la via Pisae-Lucam, che consentiva di raggiungere Pisa via terra passando da Pontetetto, San Lorenzo a Vaccoli, Santa Maria del Giudice e San Giuliano. Epoca Medievale Nell’alto medioevo il territorio era soggetto alla pieve di Flesso, ovvero alla pieve di Montuolo, ed era caratterizzata da una presenza insediativa piuttosto capillare tanto che alcuni villaggi nel tempo andarono scomparendo, fra i quali si ricordano Dardatico e Seteriano, paese questo ultimo forse localizzabile presso il Ponte Salissimo, nel quale durante il XIII secolo fu stipulata una pace fra Lucca e Pisa. Le colline dei Monti Pisani furono costellate di fortificazioni come per esempio i castelli di Ripafratta, Castiglione sopra il Serchio (Le Muracce), Cotone, Castel Passerino e Nozzano, ma anche torri isolate come per esempio la Torre dell’Aquila (Torre Segata), la Torre di Pugnano e la Torre di Montuolo (alle Torricelle). In pianura svettavano l’imponenza del castello di Nozzano e il ponte fortificato sul Serchio, il Ponte San Pietro. Oltre a questi insediamenti fortificati esistevano numerosi villaggi dotati di proprie cappelle e sembra dedursi che questi fossero sorti in prossimità del corso del fiume Auser\Serchio\Ozzeri, seguendone l’andamento e disponendosi lungo le sponde in modo da potere sfruttare l’opportunità data dalla presenza della via d’acqua. Non mancarono inoltre esperienze di vita monastica, con la fondazione di eremi come quello ricordato come “Cella di prete Rustico” (Alla Cella), e l’eremo di “Rupecava” non distante da Castel Passerino e Ripafratta, entrambi afferenti all’ordine Agostiniano. 2.1.2 Inquadramento geomorfologico e idrogeologico L’ambito territoriale entro il quale dovrà essere realizzata l’opera è collocato interamente entro il Comune di Lucca ed è connotato dalla prevalenza di una morfologia pianeggiante essendo delimitato da rilievi collinari a S, costituente l’estremità occidentale la dorsale Santa Maria del Giudice-Ripafratta dei Monti Pisani. Per quanto riguarda la presenza di corsi d’acqua, la zona interessata dal tracciato si caratterizza nel modo seguente
Verso ovest scorre il fiume Serchio, delimitato e regimato con un sistema di argini e golene. Dalla pianta catastale storica si evince l’andamento del letto del fiume prima che questo venisse rettificato. Nei pressi di Nozzano peraltro sussiste ancora il toponimo “Fiume Vecchio” che testimonia l’esistenza di un’antica ansa.
4
Per tutta la lunghezza del tracciato del nuovo condotto da realizzarsi, inoltre, si riconosce l’andamento di uno dei rami storici del fiume Auser/Serchio che ricalca quasi esattamente il percorso del canale Ozzeri. Il letto del fiume si identifica anche grazie alla conformazione dei campi che andarono a occupare le terre emerse allorquando il corso dìacqua cominciò a prosciugarsi.
A oriente si localizza infine il “Fosso della Formica”, importante via d’acqua che consentiva di collegare la città con il ramo dell’Auser che scorreva a sud della stessa.
Il terreno pianeggiante nel quale scorrono questi corsi d’acqua è costituito essenzialmente da depositi alluvionali con livelli argillosi separati da strati di sabbie e di ciottoli fluviali. L’acqua di falda si colloca a quote relativamente alte, talvolta ad appena 3-4 metri dal piano di campagna. La presenza di vie d’acqua naturali capaci di collegare la pianura lucchese con il territorio Pisano ha favorito il sorgere di abitati perifluviali.
2.2 EVIDENZE STORICO-ARCHEOLOGICHE 2.2.1 Indagine bibliografica e di archivio L’indagine bibliografica e di archivio è stata eseguita attraverso un’attenta e articolata indagine bibliografica nell’ambito della letteratura specializzata storico-archeologica, lo spoglio dei principali repertori bibliografici di scavo e dei periodici di interesse storico-archeologico dedicati al territorio in esame e alla raccolta e all’analisi di singoli studi specialistici relativi a ritrovamenti puntuali nel territorio. Inoltre un ruolo fondamentale è stato assunto anche dalla consultazione delle Carte Archeologiche, redatte da singoli studiosi o da parte della Soprintendenza Archeologica e/o dei Servizi Tecnici comunali/provinciali/regionali.
N° Provincia Comune Località
1 Lucca Pisa Ripafratta
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°24'57.35"E 43°49'6.82"N Privata abbandonato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Insediamento Preistoria-Medioevo Paleolitico
Descrizione
La rocca di Ripafratta e il sottostante borgo fortificato si situano a meridione rispetto a Nozzano. Il
centro abitato è citato fin del IX secolo con il toponimo di Ripa, mentre il sito fu fortificato
successivamente. Una torre esisteva in questo luogo nel 970. La fortezza detta di San Paolino fu
innalzata per opera dei Signori di Ripafratta antecedentemente al 1164 e controllava la via che univa
Pisa a Lucca. La roccaforte agli inizi del XVII secolo risulta essere abbandonata e nel successivamente
venne al livellata e venduta fino a giungere nel possesso della famiglia Roncioni. Attulamente si
conservano buona parte delle strutture medievali e rinascimentali. Negli anni ’80 e ’90 del XX secolo
furono condotte alcune indagini archeologiche da parte dell’Università degli Studi di Pisa.
Dall’area della rocca provengono anche selci che testimoniano insediamenti fin da epoca preistorica,
ceramica attribuibile all’Età del Ferro, materiali villanoviani e di epoca Romana.
Bibliografia
5
REDI F., a cura di, Medioevo vissuto. Primi dati sulla cultura materiale del castello di Ripafratta, Giardini editore,
Pisa, 1990
FASCETTI G. R., Monte Pisano. Storia e Territorio, Edizioni ETS, Pisa, 1997, p.24
N° Provincia Proprietà Località
2 Lucca Lucca Torre dell’Aquila
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°24'15.26"E 43°49'18.39"N Pubblica abbandonato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Fortificazione Medioevo XIII sec. d.C.
Descrizione
Nel sito esiste ancora in elevato il moncone di una torre poligonale. La costruzione fu innalzata nel
1264 dai Pisani ma passò di mano diverse volte, fungendo anche da caposaldo per il sistema di
segnalazioni ottiche. La demolizione verticale della metà sud-est è attribuita alla volontà dei Pisani di
non possedere la torre in comproprietà con i Lucchesi conseguentemente alla definizione del confine al
centro della costruzione militare.
Bibliografia
REDI F., a cura di, La frontiera lucchese nel Medioevo. Torri, castelli, strutture difensive e insediamenti fra strategie di
potere e controllo del territorio nei secoli XIII e XIV, Silvana editoriale, Milano, 2004, pp. 184-185
N° Provincia Comune Località
3 Lucca Lucca Alle Muracce
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°24'13.97"E 43°49'34.36"N Privata
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Fortificazione Medioevo abbandonato
Descrizione
E’ questo il sito nel quale si localizzano le vestigia di Castiglione sopra il Serchio detto anche Castiglione
dei Lucchesi.Il fortilizio fu innalzato antecedentemente al 1222 e fu distrutto dalle armate capitanate da
Uguccione della Faggiola nel 1313. Successivamente ricostruito sopravisse almeno fino al 1395. Di esso
si conservano le mura che circondano buona parte del cassero e i ruderi della torre castellana
Bibliografia
REDI F., a cura di, La frontiera lucchese nel Medioevo. Torri, castelli, strutture difensive e insediamenti fra strategie di
potere e controllo del territorio nei secoli XIII e XIV, Silvana editoriale, Milano, 2004, pp. 86-87
6
N° Provincia Comune Località
4 Lucca Lucca Cotone
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°24'28.41"E 43°49'40.20"N Privata abbandonato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Fortificazione Medioevo XIII
Descrizione
Un castello fu innalzato dai Lucchesi in questo sito nel 1242, nel 1264 passò ai Pisani per tornare sotto
il controllo lucchese nel 1275. Nel corso del XVI secolo il fortilizio fu definitivamente abbandonato.
Sopravvivono ampi tratti delle mura di cinta e il mastio.
Bibliografia
REDI F., a cura di, La frontiera lucchese nel Medioevo. Torri, castelli, strutture difensive e insediamenti fra strategie di
potere e controllo del territorio nei secoli XIII e XIV, Silvana editoriale, Milano, 2004, pp. 110-111
N° Provincia Comune Località
5 Lucca Lucca Nozzano
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°25'3.19"E 43°50'6.20"N Privata abitato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Fortificazione/villaggio Medioevo X-XVI
Descrizione
Il Il toponimo ha una probabile ascendenza da un prediale attribuibile ad epoca romana. Il sito fu
fortificato nell’XI secolo per ordine di Matilde di Canossa poiché in quel sito sorgeva uno dei palazzi
simbolo del suo potere di Marchesa. Ceduto al Comune di Lucca nel 1126, il castello fu completamente
ricostruito nel 1395. Il paese fortificato di Nozzano è tutt’ora abitato.
Bibliografia
REDI F., a cura di, La frontiera lucchese nel Medioevo. Torri, castelli, strutture difensive e insediamenti fra strategie di
potere e controllo del territorio nei secoli XIII e XIV, Silvana editoriale, Milano, 2004, pp. 144-145
LERA G., Lucca città da scoprire, Lucca, 1975, pp.101-102
N° Provincia Comune Località
6 Lucca Lucca Dogana Nuova
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°25'40.23"E 43°49'54.51"N Privata abitato
Morfologia
Pianura
Interpretazione Periodo Datazione
7
Fortificazione/villaggio Medioevo
Descrizione
Toponimo che si riferisce a una struttura di confine. Si inserisce in questo contesto soltanto per fugare
ogni dubbio dovendosi riferire all’istituzione di una dogana lungo la strada postale Lucca/Pisa avvenuta
nel corso del XIX secolo
Bibliografia
Toponimo - Nessuna indicazione bibliografica
N° Provincia Comune Località
7 Lucca Lucca Fornacette
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°26'10.14"E 43°50'8.47"N Privata abitato
Morfologia
Pianura
Interpretazione Periodo Datazione
Insediamento\ attività produttiva Età Moderna\contemporanea XVI-XX secolo
Descrizione
Il toponimo suggerisce la presenza di attività produttive inerenti alla cottura di argille provenienti dai
depositi fluviali limitrofi. Difficile assegnare una precisa collocazione cronologica ma potrebbero
potersi riferire a fornaci di mattoni attive fino dal periodo di realizzazione delle mura urbane di Lucca
(XVI-XVII secolo)
Bibliografia
Toponimo - Nessuna indicazione bibliografica
N° Provincia Comune Località
8 Lucca Lucca Rupe Cava
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°25'26.65"E 43°49'7.94"N Privata abbandonato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Eremo Medioevo XIII-XVIII secolo
Descrizione
La chiesa dell’eremo fu consacrata il 12 settembre 1214 e fu una delle 13 celle agostiniane della
Lucchesia. Attualmente le strutture che costituiscono l’eremo (celle di abitazione, magazzini, chiesa,
ambienti comuni) versano in stato di degrado e abbandono
Bibliografia
FASCETTI G. R., Monte Pisano. Storia e Territorio, Edizioni ETS, Pisa, 1997, pp.78-83
8
N° Provincia Comune Località
9 Lucca Lucca Cerasomma
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°25'56.69"E 43°49'41.50"N Privata abitato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Insediamento\villaggio Alto Medioevo X secolo
Descrizione
Il centro abitato di “Cella Summa”, ricordato nel X secolo fra le dipendenze della pieve di Montuolo,
posto nei pressi del monte Pisano e protetto in epoca medievale da Castel Passerino, a causa della sua
posizione rimase coinvolto più di una volta nelle numerose guerre medievali Pisano-Lucchesi, qui i
Lucchesi aiutati dai Fiorentini l’11 marzo 1223 riportarono una vittoria sulle soldatesche Pisane-Senesi,
nel 1263 i Pisani dopo aver fallito l’assalto al castello di Nozzano, per ritorsione devastarono il borgo,
saccheggio bissato nel 1394 con l’aiuto dei condottieri di ventura Broilo e Brandolino.
Bibliografia
REPETTI E., Dizionario cronologico della Toscana, Milano, 1855, p.244
LERA G., Lucca città da scoprire, Lucca, 1975, p.91
N° Provincia Comune Località
10 Lucca Lucca Alle Torricelle
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°26'11.97"E 43°49'28.71"N Privata abbandonato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Fortificazione Medioevo XIII sec.
Descrizione
Il toponimo ricorda la presenza di strutture fortificate e in effetti il sito ospitò in passato la “Torre di
Montuolo” una costruzione isolata innalzata nel XIII secolo a guardia della via che univa Lucca a Pisa
e che più volte fu danneggiata nel corso delle guerre che opposero le due città rivali. Attualmente si
conservano alcuni ruderi della costruzione che non doveva essere troppo dissimile da altre presenti in
zona (Pugnano, Torre dell’Aquila, Torre Niccolai), presentando anche tracce di un recinto.
Bibliografia
N° Provincia Comune Località
11 Lucca Lucca Castel Passerino
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°26'17.22"E 43°49'20.68"N Privata abbandonato
9
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Fortificazione\villaggio Medioevo XIII-XIV
Descrizione
Le prime notizie storiche documentate che attestano la sua esistenza risalgono al 3 gennaio 1198, quel
giorno al suo interno venne redatto un atto di vendita di alcuni beni. Nel 1397 il Comune di Lucca fece
ricostruire totalmente il fortilizio a dopo qualche anno fu definitivamente smantellato. Oggi del castello
restano pochi ruderi ormai sommersi dalla vegetazione ma indizi su come fosse ripartito possono essere
tratti dalle vignette poste a corredo della “Croniche” di Giovanni Sercambi che mostrano la roccaforte
formata da una torre centrale in muratura protetta da una prima cortina difensiva di legno, difesa da due
torrette di legno e da una seconda cortina difensiva, pure questa in legno e priva di torrette. La
vegetazione non consente di effettuare un’indagine approfondita ma è possibile localizzare con facilità il
moncone di una torre a base circolare, evidentemente minato, adagiato in un pianoro sottostante il sito.
Bibliografia
REDI F., a cura di, La frontiera lucchese nel Medioevo. Torri, castelli, strutture difensive e insediamenti fra strategie di
potere e controllo del territorio nei secoli XIII e XIV, Silvana editoriale, Milano, 2004, p. 82
LERA G., Lucca città da scoprire, Lucca, 1975, p.91
N° Provincia Comune Località
12 Lucca Lucca Montuolo (Flexo)
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°26'40.25"E 43°50'18.65"N Privata abitato
Morfologia
Pianura
Interpretazione Periodo Datazione
Insediamento\villaggio Alto Medievale IX sec.
Descrizione
Il paese in antico veniva riconosciuto come “Flexo” perché si posizionava all’interno di un’ansa
dell’Auser, solo a partire dal XII secolo fu denominato Montuolo. Fu al centro di una pievania che
raccoglieva sotto di sé numerosi piccoli centri abitati limitrofi e numerosi furono gli scontri avvenuti nei
pressi dell’edificio sacro dedicato a San Martino ce videro contrapporsi le armate lucchesi e pisane. Per
questo motivo il borgo fu più volte danneggiato.
Bibliografia
REPETTI E., Dizionario cronologico della Toscana, Milano, 1855, p.753
N° Provincia Comune Località
13 Lucca Lucca Polla del Bongi
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°26'39.50"E 43°49'8.43"N Pubblica nessuno
Morfologia
10
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Frequentazione Paleolitico Paleolitico superiore
Descrizione
Nei pressi della polla furono occasionalmente recuperati alcuni reperti litici cronologicamente afferenti
al Paleolitico superiore
Bibliografia
MENCACCI P., ZECCHINI M., Lucca Preistorica, Lucca, 1976, p.48
LERA G., Lucca città da scoprire, Lucca, 1975, p.99
N° Provincia Comune Località
14 Lucca Lucca Cocombola
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°26'40.78"E 43°49'58.97"N Privata abitato
Morfologia
Pianura
Interpretazione Periodo Datazione
\sepolcretoInsediamento\villaggio età etrusca- Medioevo V sec. a.C.
Descrizione
Il centro abitato di Cocombola è noto fin da epoca alto medievale (IX secolo), ma l’importanza del sito
risiede anche nel fatto che qualche anno fa in questo ristretto ambito territoriale vennero alla luce due
probabili tombe etrusche.
Bibliografia
FASCETTI G. R., Monte Pisano. Storia e Territorio, Edizioni ETS, Pisa, 1997, pp.27
LERA G., Lucca città da scoprire, Lucca, 1975, p.99
N° Provincia Comune Località
15 Lucca Lucca Alla Cella
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°26'50.52"E 43°49'38.33"N Diocesi
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Eremo Medioevo IX sec.
Descrizione
Nel sito sorse la “cella di Prete Rustico” un piccolo monastero eremitico che seguiva la regola di
Sant’Agostino fondato a cavallo tra il XII e il XIII secolo. Attualmente si conservano la chiesa fornita
di un bel portale in pietra calcarea e gli ambienti del convento, con il loggiato cinquecentesco.
Bibliografia
FASCETTI G. R., Monte Pisano. Storia e Territorio, Edizioni ETS, Pisa, 1997, pp.87-88
11
N° Provincia Comune Località
16 Lucca Lucca Fagnano
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°27'15.81"E 43°50'5.14"N Privata
Morfologia
Pianura
Interpretazione Periodo Datazione
Insediamento\villaggio Epoca Romana I sec. a.C.
Descrizione
Il toponimo ha una probabile ascendenza da un prediale attribuibile ad epoca romana. Il paese fu
nominato in un atto dell’864, mentre la sua chiesa originaria intitolata a S.Maria ad Martyres, posta alle
“Casacce”, dipendeva dall’antico romitorio agostiniano di Rupe Cava.
Bibliografia
REPETTI E., Dizionario cronologico della Toscana, Milano, 1855, p.329
LERA G., Lucca città da scoprire, Lucca, 1975, p.93
N° Provincia Comune Località
17 Lucca Lucca Meati
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°27'7.13"E 43°49'50.15"N Privata
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Insediamento\villaggio Alto Medievale X sec.
Descrizione
Il centro abitato di Meati, servito dalla parrocchia di San Michele, nel X secolo era soggetto alla pieve di
Montuolo. Poco rimane dell’antica struttura ecclesiasti costruita probabilmente nel XII secolo
Bibliografia
REPETTI E., Dizionario cronologico della Toscana, Milano, 1855, p.619
LERA G., Lucca città da scoprire, Lucca, 1975, p.97
N° Provincia Comune Località
18 Lucca Lucca Gattaiola
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°27'58.96"E 43°49'38.90"N Privata abitato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Insediamento\villaggio Medioevo X-XIV sec.
Descrizione
12
Il toponimo potrebbe possedere un’origine germanica. Nel 1198 in questi luogo sorse un monastero di
clarisse che andò a fuoco nel 1220. Le strutture supersiti fecero da base per una villa rustica appartenuta
a Castruccio Castracani.
Nell’Atlante dei siti archeologici della Toscana è stata attribuito a Gattaiola i ritrovamenti di epoca etrusca
avvenuti a Romito di Pozzuolo.
Bibliografia
TORELLI M., MASSERIA C., MENICHETTI M. FABBRI M., a cura di, Atlante dei siti archeologici della Toscana,
Regione Toscana, Firenze, 1992, p.77
BORELLI L., Il francescanesimo femminile a Lucca nei secoli XIII e XIV. Il monastero di Gattaiola, Accademia
Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti, Studi e Testi 63, S. Marco Litotipo, Lucca 1999
REPETTI E., Dizionario cronologico della Toscana, Milano, 1855, p.437
LERA G., Lucca città da scoprire, Lucca, 1975, p.94
N° Provincia Comune Località
19 Lucca Lucca Vicopelago
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°27'44.55"E 43°49'7.90"N Privata abitato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Insediamento\villaggio Alto Medioevo I sec. a. C.
Descrizione
Secondo testimonianze orali nel giardino della chiesa fu rinvenuto un coperchio di urna di marmo
databile al I sec. a.C., oggi conservato in Arcivescovato
Bibliografia
TORELLI M., MASSERIA C., MENICHETTI M. FABBRI M., a cura di, Atlante dei siti archeologici della Toscana,
Regione Toscana, Firenze, 1992, p.78
MENCACCI P., ZECCHINI M., Lucca Romana, 1982, p.162
N° Provincia Comune Località
20 Lucca Lucca San Lazzaro
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°29'50.11"E 43°49'44.79"N Diocesi abitato
Morfologia
Pianura
Interpretazione Periodo Datazione
Lazzaretto Medioevo XIII-XVII
Descrizione
Di questa costruzione dedicata all’accoglienza delle persone infette e malate abbiano notizia a partire
dal 1232 con un’attività che fu portata avanti per diversi secoli, fino almeno al XVII secolo.
Attualmente si conserva in buono stato la chiesa dedicata al martire.
13
Bibliografia
ANTONELLI R., 2006 http://www.paleopatologia.it/articoli/aticolo.php?recordID=104
REPETTI E., Dizionario cronologico della Toscana, Milano, 1855, p.1034
N° Provincia Comune Località
21 Lucca Lucca Pontetetto
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°29'35.27"E 43°49'18.45"N Pubblica distrutto
Morfologia
Pianura
Interpretazione Periodo Datazione
Ponte fortificato Medioevo XIII.XIV
Descrizione
L’esistenza di un ponte fortificato sopra il ramo meridionale del fiume Auser che scorreva nei pressi del
monastero di Santa Maria è attestato nel corso del XIII secolo. Oggetto di ripetuti fatti d’arme tra il
XIII e il XV secolo di esso non rimangono più tracce evidenti, ma si deve precisare che al momento
non si conosce l’esatta ubicazione del monumento.
Bibliografia
REDI F., a cura di, La frontiera lucchese nel Medioevo. Torri, castelli, strutture difensive e insediamenti fra strategie di
potere e controllo del territorio nei secoli XIII e XIV, Silvana editoriale, Milano, 2004, p. 157
REPETTI E., Dizionario cronologico della Toscana, Milano, 1855, p.1034
LERA G., Lucca città da scoprire, Lucca, 1975, p.109
N° Provincia Comune Località
22 Lucca Lucca Seteriano
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°28'11.17"E 43°49'47.50"N pubblica abitato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Insediamento\villaggio Alto Medioevo X-XIII secolo
Descrizione
Seteriano\Suteriano|Saturiano era un centro abitato esistente già nel X secolo e posto nei pressi della
pieve di Montuolo. Al suo interno sorgeva la chiesa dedicata ai Santi Prospero e Lorenzo dove nel 1181
fu sancita una pace fra il Comune di Lucca e quello di Pisa.
Attualmente non si conosce con esattezza l’ubicazione di questo insediamento.
Bibliografia
REPETTI E., Dizionario cronologico della Toscana, Milano, 1855, p.753
N° Provincia Comune Località
23 Lucca Lucca Dardatico
14
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
sconosciute sconosciute sconosciuta sconosciuto
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Insediamento\villaggio Alto Medioevo X-XIII secolo
Descrizione
Questo villaggio risalente a epoca alto medievale fu soggetto alla pieve di Montuolo. In Dardatico
possedeva beni il nobile Donnuccio figlio del fu Teudimondo, che fu fratello dello stesso Guido
vescovo di Lucca, il quale Donnuccio nel dì 8 luglio 981 permutò degli effetti che teneva nei confini di
Flesso (Montuolo), ubi dicitur Dardanico.
Attualmente non si conosce con esattezza l’ubicazione di questo insediamento.
Bibliografia
REPETTI E., Dizionario cronologico della Toscana, Milano, 1855, p.753
15
N° Provincia Comune Località
24 Lucca Lucca Fosso della Formica
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°30'15.69"E 43°50'8.18"N Privata abbandonato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
Insediamento\villaggio Villanoviano
Descrizione
Bibliografia
ABELA E., BIANCHINI S., FRANCESCHINI M.,Lucca. San Concordio, area ex Officine Gesam-Italgas: indagini
archeologiche 2009-2010, in “Notiziario della Soprintendenza Archeologica della Toscana, 6/2010,
Firenze, 2011, pp.117-119
N° Provincia Comune Località
25 Lucca Lucca Romito di Pozzuolo
coord.Est coord.Nord Proprietà lunghezza larghezza uso attuale
10°28'21.37"E 43°49'14.30"N Privata abitato
Morfologia
Collina
Interpretazione Periodo Datazione
abitato/insediamento Epoca Etrusca 500 a.C – 450 a.C
Descrizione
Nel 1985 vennero alla luce importanti reperti di epoca etrusca attraverso i quali si ipotizzò le presenza
di un abitato afferente a quel periodo. Tra di essi alcune otto monete di argento e numerosi reperti
ceramici.
Bibliografia
CIAMPOLTRINI G., RENDINI P., ZECCHINI M., Romito di Pozzuolo, in Paribeni E., a cura di, Etruscorum
ante quam Ligurum. La Versilia tra VII e III secolo a.C., catalogo della mostra Pietrasanta, Pontedera 1990,
pp. 271-286
CIAMPOLTRINI G., Le monete etrusche del Romito di Pozzuolo, in “Rivista Italiana di Numismatica”,
XCIV, 1992, pp. 27-34
CIAMPOLTRINI G., L’insediamento etrusco nella valle del Serchio fra IV e III sec. a.C. Considerazioni sull’abitato di
Ponte Gini di Orentano, in «Studi Etruschi», LXII, 1996, pp. 173-210.
TORELLI M., MASSERIA C., MENICHETTI M. FABBRI M., a cura di, Atlante dei siti archeologici della Toscana,
Regione Toscana, Firenze, 1992, p.77 (attribuito alla loc. Gattaiola)
FASCETTI G. R., Monte Pisano. Storia e Territorio, Edizioni ETS, Pisa, 1997, pp.26-27
16
3) FASE DELLA VALUTAZIONE 3.1 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO ASSOLUTO 3.1.1 Metodologia utilizzata per l’analisi e la valutazione del rischio archeologico La valutazione del Rischio Archeologico è stata realizzata attraverso l’analisi incrociata di tutti i dati raccolti, che sono stati precedentemente descritti. Lo studio storico-topografico, basato sull’analisi geomorfologica, topografica e toponomastica del territorio in oggetto, lo spoglio aggiornato delle fonti bibliografiche e di archivio e la fotointerpretazione (con foto da satellite attinte da Google Earth, fotografie aeree storiche attinte da Castore Catasti Storici Regionali) del territorio interessato dall’opera, ha riguardato, come si è visto, non solo la zona più direttamente a ridosso del tracciato dell’infrastruttura viaria e delle sue opere accessorie, ma un’area leggermente più ampia. Tale indagine ha pertanto permesso un ampio censimento archeologico, finalizzato a verificare la presenza di “siti archeologici” che pur non direttamente insistenti nella zona immediatamente a ridosso del tracciato contribuiscono comunque a una piena valutazione del reale rischio archeologico delle aree attraversate dall’opera, consentendo infatti di comprendere le motivazioni storiche e i modelli di popolamento che hanno portato all’antropizzazione di questo territorio. Il Rischio Archeologico Assoluto, derivante dall’analisi storico-topografica sopradescritta, è stato considerato come l’effettivo rischio di presenze antiche sull’intera area in esame, indipendentemente dalla tipologia dell’opera di progetto e desunto dall’analisi e dalla combinazione di alcuni fattori di rischio prestabiliti e individuati su base tipologica. A seguito di questa analisi dei fattori di rischio è stato pertanto possibile giungere ad una definizione dei gradienti di Rischio archeologico Assoluto e alla susseguente valutazione delle diverse aree interessate. Per la definizione dei fattori di rischio saranno prese in considerazione:
la presenza accertata di evidenze archeologiche e/o assi viari (A – fattore di Rischio Archeologico accertato);
la presenza ipotizzata di evidenze archeologiche e/o assi viari (B – fattore di Rischio Archeologico presunto);
la presenza di toponimi significativi che suggerissero la presenza d’insediamenti nell’antichità (C- fattore di Rischio Toponomastico);
l’ipotetica presenza di eventuali testimonianze archeologiche in base alla contiguità o al
collegamento con insediamenti o vie di comunicazione antiche (D- fattore di Rischio Topografico);
la presenza di eventuali anomalie visibili in fotografia aerea (F- fattore di Rischio Fotografia Aerea). Sulla base della combinazione dei fattori di rischio sopra indicati è stato definito un gradiente d’impatto archeologico assoluto articolato in:
Valori d’impatto ALTO (5) – in presenza di evidenze archeologiche e/o assi viari certi,con o senza gli altri fattori di rischio;
Valori d’impatto MEDIO-ALTO (4) – in presenza di evidenze archeologiche con localizzazione generica, con o senza gli altri fattori di rischio;
Valori d’impatto MEDIO (3) – in presenza di evidenze archeologiche e/o assi viari ipotizzati, con o senza gli altri fattori di rischio; ovvero in presenza della coesistenza di almeno due fattori di rischio compreso tra C, D, E, F;
Valori d’impatto MEDIO-BASSO (2) – in presenza di un solo fattore di rischio,compreso tra C, D, E, F;
Valori d’impatto BASSO (1) – in assenza di fattori di rischio.
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Manca un valore di impatto nullo (pari dunque a 0) perché è impossibile stabilire, anche in assenza di fattori di rischio, un assenza assoluta di un rischio archeologico. Infatti il “vuoto”derivante dalla mancanza di fattori di rischio può essere determinato da molteplici circostanze del tutto contingenti all’area in esame (scarse indagini effettuate, perdita di informazioni riguardo a ritrovamenti effettuati nel passato, scomparsa di toponimi, scarsa visibilità dei terreni, etc.) e può dunque essere un dato del tutto apparente.
La cartografia relativa al Rischio Archeologico Assoluto è stata realizzata in scala 1:5.000 e illustra l’intera area sottoposta a studio. Facendo riferimento alle più recenti metodologie di analisi e di restituzione del Rischio Archeologico Assoluto sulla carta sono state localizzate: le zone con differente gradiente di rischio, le presenze archeologiche indicate con corrispondente numero progressivo, i tracciati viari antichi, i toponimi e le aree soggette a vincolo archeologico, laddove presenti.
Le aree a rischio archeologico alto sono state campite in colore rosso.
Le aree a rischio archeologico medio-alto sono state campite in colore arancione.
Le aree a rischio archeologico medio sono state campite in colore giallo.
Le aree a rischio archeologico medio-basso sono state campite in colore verde scuro.
Le aree a rischio archeologico basso sono state campite in colore verde chiaro. 3.1.2 Aree con Rischio Archeologico Assoluto Alto (valore 5) Le aree poste nei pressi degli abitati di Cocombola (14), Fagnano (16), Meati (17), Al Romito (Pozzuolo) (25), Vicopelago (19), Ponte Salissimo, lungo il tracciato dell’opera, in quanto presso questi antichi centri abitati è possibile rinvenire documentazioni di natura archeologica. A ciò si aggiunga l’area nei pressi di Pontetetto (21), nel cui territorio fin da epoca romana transitava sicuramente la strada Pisae-Lucam. e dove si nel corso del Medioevo oltre all’esistenza del ponte fortificato si trovavano anche alcune chiese come per esempio San Lazzaro (20) e la cappella della Natività di Pontetetto che conserva ancora testimonianze delle sue origini medievali. Altre aree ad alto rischio archeologico sono state individuate al di fuori del tracciato e si segnalano per completezza. 3.1.3 Aree con Rischio Archeologico Assoluto Medio-Alto (valore 4) Nessuna area afferisce a questo gradiente. 3.1.4 Aree con Rischio Archeologico Assoluto Medio (valore 3) Le aree a rischio archeologico medio ricadono per buona parte del tracciato in quanto che lungo le sponde del ramo dell’Auser\Serchio\Ozzeri si possono collocare sia insediamenti romani o preromani (come evidenziato in altre aree della Lucchesia), sia villaggi medievali documentati nelle fonti ma ormai scomparsi . 3.1.5 Aree con Rischio Archeologico Assoluto Medio-Basso (valore 2) Nessuna area afferisce a questo gradiente. 3.1.6 Aree con Rischio Archeologico Assoluto Basso (valore 1) Area R: Prevalentemente sono le aree che si collocano nei pressi dell’antico corso del fiume Serchio, prima della sua definitiva regimazione.
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4 LIMITAZIONI INCONTRATE ED INDAGINI SUPPLEMENTARI
DA ATTUARE AD INTEGRAZIONE DELLO STUDIO ARCHEOLOGICO PRELIMINARE A conclusione dello Studio Archeologico condotto e della Valutazione del Rischio Archeologico Assoluto e Relativo e in considerazioni delle limitazioni incontrate nel corso delle attività di ricognizione, svolte nel mese di agosto, dovute ad una scarsa visibilità dei
terreni, si propone ad integrazione del presente studio la realizzazione di saggi esplorativinelle aree a maggior rischio archeologico in ottemperanza alle vigenti normative.Come indicato nel parere di cui al prot. n. 7451 del 17/5/2016 della Soprintendenza Archeologicadella Toscana i suddetti saggi saranno condotti preventivamente alle opere di cantiere cui sonocorrelate. Lucca, luglio 2016
Enrico Romiti
(Studio Associato Archa)
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