programmazione qualitativa nel progetto regionale di riforma del commercio
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Programmazione qualitativa
nel progetto regionale
di riforma del commercio
M.Lacchin
San Donà di Piave 18 novembre 2012
Le premesse:
la libera concorrenza
• Direttiva Servizi 123/2006 “Bolkestein”
• Decreto legislativo 26 marzo 2010 n. 59
LIMITAZIONI, SISTEMI AUTORIZZATORI O ALTRE FORME DI
PROGRAMMAZIONE POSSONO ESSERE PREVISTI SOLO QUANDO
SUSSISTONO PARTICOLARI ……
MOTIVI IMPERATIVI INTERESSE GENERALE
• TUTELA ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA
• SICUREZZA STRADALE E VIABILITA’
• SANITA’ PUBBLICA
• SCARSITA’ DI RISORSE NATURALI
• TUTELA DELL’AMBIENTE
• TUTELA DEGLI ANIMALI
• TUTELA DEL PATRIMONIO ARTISITICO E STORICO
• SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E SOCIALE
• MECCANISMI DI CONTROLLO DEL CONSUMO DI ALCOL
Le premesse:
la libera concorrenza
In ogni caso le limitazioni …..
• non possono mai essere assoggettate alla verifica di un reale bisogno economico, alla domanda di mercato o alla valutazione degli effetti che produrrà sugli altri operatori
• devono rispettare i principi di ADEGUATEZZA, RAGIONEVOLEZZA e PROPORZIONALITA’
Sono pertanto abrogati….
• i limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti di assenso dell'amministrazione per l'avvio di un'attività economica non
giustificati
• le norme che pongono divieti e restrizioni non adeguati o non proporzionati
• le disposizioni di pianificazione e programmazione territoriale o temporale con prevalente finalità economica o prevalente contenuto economico, che
pongono limiti, programmi e controlli non ragionevoli, ovvero non adeguati ovvero non proporzionati.
Le premesse:
la libera concorrenza
Ne deriva, la necessità di una nuova programmazione regionale
non più improntata su criteri di natura quantitativa o su
contingentamenti o vincoli di qualsiasi altra natura
LR. N. 15 del 13 agosto 2004
PDL N. 310 Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale
nella Regione del Veneto
Deadline 31.12.2012
Art. 4 della
LR n.30 del 27.12.2011
Le premesse: l’efficacia
La logica dei bacini potenziali e degli obiettivi di sviluppo…
• NON ha favorito l’integrazione territoriale e la qualità
dell’offerta
• NON ha governato i processi di trasformazione e le
dinamiche insediative
• NON ha contenuto gli impatti sul territorio
• NON ha ridotto lo sviluppo e il consumo di suolo
Le premesse:
L’efficacia
fonte: PIANETA DISTRIBUZIONE (Largo Consumo)
Aprile 2007 – Aprile 2012
Centri Commerciali Tradizionali
BL PD RO TV VE VI VR TOTALE
GLA 2007 30692 154673 129666 109326 232949 138877 164683 960866
GLA 2012 38157 247172 132184 197668 283931 188288 264586 1351986
% 24,32 59,80 1,94 80,81 21,89 35,58 60,66 40,70
0
50000
100000
150000
200000
250000
300000
BL PD RO TV VE VI VR
GLA: Superficie commercilizzabile. Non sono inclusi gli spazi comuni tra più esercizi e gestiti collettivamente, quali, per esempio, i parcheggi e la galleria commerciale. Essa rappresenta generalmente il 70 / 90% della superficie totale.
Nessuna nostalgia !
PDL della Giunta Regionale
FINALITA e PRINCIPI (art.2)
a) salvaguardare la libertà d’impresa e di stabilimento e la libera circolazione delle merci;
b) garantire la concorrenza, sia nell’accesso al mercato che nel suo funzionamento corretto e
trasparente in condizioni di pari opportunità, salvaguardando il pluralismo delle forme
distributive;
c) promuovere la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva del sistema
commerciale;
d) salvaguardare la sostenibilità territoriale ed ambientale ed il risparmio di
suolo, incentivando il recupero e la riqualificazione urbanistica di aree e
strutture dismesse e degradate
e) assicurare la coerenza e l’integrazione tra la pianificazione urbanistica e
territoriale e gli indirizzi in materia di insediamenti commerciali;
f) rigenerare l’economia ed il tessuto sociale e culturale urbano, favorendo la
riqualificazione dei centri storici e urbani attraverso lo sviluppo delle attività
commerciali;
g) tutelare il consumatore attraverso l’adozione di misure volte a favorire la creazione di una rete distributiva
efficiente, rafforzare il servizio di prossimità, orientare alla qualificazione dei
consumi, assicurare la trasparenza dell’informazione sui prezzi, la sicurezza dei prodotti, e
l’aggiornamento professionale degli operatori;
PDL della Giunta Regionale
IL REGOLAMENTO DI INDIRIZZI (art.4)
a) detta i criteri per l’individuazione da parte degli strumenti di pianificazione territoriale
ed urbanistica delle aree idonee all’insediamento delle medie strutture con superficie
di vendita superiore a 1500 metri quadrati e delle grandi strutture di vendita;
b) definisce le modalità per la valutazione integrata degli impatti e l’individuazione
delle misure compensative e di mitigazione atte a rendere sostenibili gli
insediamenti;
c) definisce gli ambiti territoriali di rilevanza regionale ai fini dell’applicazione dell’articolo
26, comma 1, lettera e);
d) definisce ogni altra disposizione di dettaglio per l’attuazione della presente legge.
Da un approccio QUANTITATIVO
a un approccio QUALITATIVO e di contenimento degli
IMPATTI territoriali
PDL della Giunta Regionale
IL REGOLAMENTO DI INDIRIZZI (art.4)
In attuazione dei seguenti criteri
a) garantire la sostenibilità economica, sociale, territoriale ed ambientale del
sistema commerciale;
b) favorire la localizzazione degli interventi commerciali all’interno dei centri storici
e urbani;
c) incentivare il risparmio di suolo, favorendo gli interventi di consolidamento dei
poli commerciali esistenti, gli interventi di recupero e riqualificazione di aree o
strutture dismesse e degradate, gli interventi che non comportano aumento
della cubatura esistente in ambito comunale;
d) rafforzare il servizio di prossimità e il pluralismo delle forme distributive.
PDL della Giunta Regionale
IL REGOLAMENTO DI INDIRIZZI (art.4)
In attuazione dei seguenti criteri
a) garantire la sostenibilità economica, sociale, territoriale ed ambientale del
sistema commerciale; (La conferenza di servizi verifica in concreto l'impatto generato
dall'iniziativa commerciale, in conformità con le previsioni del regolamento Regionale – art.19)
b) favorire la localizzazione degli interventi commerciali all’interno dei centri storici
e urbani; (All'interno dei centri storici l'autorizzazione commerciale per le grandi strutture di vendita è
rilasciata direttamente dal SUAP – art.19)
c) incentivare il risparmio di suolo, favorendo gli interventi di consolidamento dei
poli commerciali esistenti, gli interventi di recupero e riqualificazione di aree o
strutture dismesse e degradate, gli interventi che non comportano aumento della
cubatura esistente in ambito comunale;
d) rafforzare il servizio di prossimità e il pluralismo delle forme distributive. (Politiche
attive – Capo II)
PDL della Giunta Regionale
PDL
POLITICHE ATTIVE (Capo II)
Indirizzi generali (art.6)
Il modello di sviluppo del sistema commerciale è orientato alla valorizzazione di strutture di gestione
coordinata e unitaria dei sistemi commerciali locali, finalizzate alla riqualificazione urbanistica e
all’animazione economica e sociale attraverso la cooperazione fra soggetti pubblici e privati
Programmi integrati (art.7)
a) migliorare la capacità di attrazione e l’accessibilità degli esercizi commerciali, anche attraverso
l’individuazione e la realizzazione di aree o edifici da destinare a parcheggio;
b) privilegiare la varietà dell’offerta commerciale;
c) fornire servizi di supporto alle attività commerciali, funzionali alla loro particolare localizzazione;
d) realizzare forme di coordinamento tra le attività commerciali e i servizi pubblici e collettivi di
supporto, mediante partenariati tra soggetti privati, comune e altri soggetti pubblici;
e) realizzare organismi di gestione unitaria e coordinata degli esercizi commerciali;
f) favorire l’integrazione delle attività commerciali con la funzione sociale e culturale dei centri storici
e urbani e con le altre funzioni economiche ed aggregative
PDL della Giunta Regionale
PDL
POLITICHE ATTIVE (Capo II)
Distretti del commercio (art.8)
le aree di rilevanza comunale o intercomunale dove i cittadini e le imprese, liberamente aggregati,
esercitano il commercio come fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui
dispone il territorio, al fine di accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la
competitività delle sue polarità commerciali (art.2)
Innovazione (art.9)
Commercio tradizionale (art.10) come fattore strategico di sviluppo economico e di crescita sociale
Luoghi storici del commercio (art.11)
E-commerce (art.12)
Fondo regionale (artt.13-14)
le grandi strutture di vendita non ubicate all’interno dei centri storici sono subordinati alla
corresponsione di un onere aggiuntivo calcolato in una percentuale non superiore al 20 per cento
degli oneri di urbanizzazione primaria, ………, con vincolo di destinazione alla rivitalizzazione e
riqualificazione del commercio
Una strategia europea !
STRATEGIA EUROPA 2020
Crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva
Uno degli ostacoli per uno sviluppo territoriale armonioso dell'Europa,
identificato nell'Agenda territoriale 2020, è l'espansione urbana incontrollata,
ovvero la velocità con cui i terreni vengono occupati dal diffondersi di
insediamenti a bassa densità.
Nell'ambito della politica di coesione sono già state sviluppate strategie per il
riciclo dei terreni (risanamento urbano, riconversione o riutilizzo delle zone
abbandonate, in declino o non utilizzate).
Una strategia Europea !
DICHIARAZIONE DI TOLEDO (2010)
PDL
Sulla rigenerazione urbana integrata e il suo potenziale strategico per uno sviluppo urbano più
intelligente, sostenibile e inclusivo nelle città europee
Le città sono di vitale importanza per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla
strategia “Europa 2020”.
Sostituire l’approccio unidimensionale con un nuovo approccio trasversale o
multidimensionale. Le azioni dovrebbero essere unitarie, e affrontare tutta la complessità
dello sviluppo urbano, tenendo conto del ruolo di ogni parte della città nella sua struttura
globale.
Ciò vuol dire lavorare al tempo stesso su tutte e tre le dimensioni della sostenibilità:
economica, sociale e ambientale
Combinare un set di azioni organizzate indirizzate al recupero fisico degli edifici e
degli spazi urbani con altre azioni settoriali (… incentivi alle attività imprenditoriali e al
commercio, …. ecc.) e con linee guida per lo sviluppo urbano che fissino i criteri per
gli interventi di rigenerazione fisica, per la gestione dei consumi, il miglioramento
egli spazi pubblici e del contesto urbano….
In GRAN BRETAGNA
National Planning Policy Framework (2012) Ensuring the vitality of town centres
• Promuovere centri città competitivi che offrono ai consumatori una diversificata
offerta commerciale e che rifletta l’identità del centro
• Sequential test - (Town Center – Edge of Center – Out of Center)
• Impact test - Le richieste per strutture commerciali, direzionali (uffici) e del tempo
libero fuori dai centri devono essere sottoposte ad valutazione di impatto se superano
una soglia stabilita localmente (in mancanza di decisione locale 2500 mq)
La valutazione include gli impatti sugli investimenti privati e pubblici sulla redditività,
sulla vivibilità sui consumi nel centro e nei centri dei dintorni (fino a 5 anni dalla
domanda o 10 in caso di strutture più grandi)
MARY PORTAS
MARY PORTAS
“Levelling the playing field”
MARY PORTAS
BID = Business Improvement District
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