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Rassegna Stampa di venerdì 8 maggio 2015
SNALS / CONFSAL Agenzie di stampa 08/05/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB Testate on line 08/05/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB il Sole 24 Ore 08/05/2015 PREMI AI PROF, SCELTA COLLEGIALE Italia Oggi 08/05/2015 BREVI - IL TAR LAZIO Corriere delle Alpi 08/05/2015 SCUOLA, SI PROVA A RICUCIRE D PD INCONTRA I SINDACATI Corriere di Rieti e della Sabina
08/05/2015 CONFERMATO LO STRAPOTERE DELLO SNALS-CONFSAL NELLE SCUOLE
Cronache del Garantista 08/05/2015 LA SCUOLA ARRABBIATA FA PAURA AL PD Gazzetta Reggio/Mo/Mn/Fe (catena)
08/05/2015 SCUOLA, SI PROVA A RICUCIREIL PD INCONTRA I SINDACTI
il Centro 08/05/2015 SCUOLA, SI PROVA A RICUCIRE PD INCONTRA I SINDACATI Il Fatto Quotidiano 08/05/2015 SUPERPRESIDE, SCIOPERO RECORD LA SCUOLA E' LA PALUDE DI
RENZI Il Giornale di Arona 08/05/2015 "L'INTENTO E' CHIARO: VOGLIONO SMANTELLARE LA SCUOLA
STATALE ATTRAVERSO TAGLI E LICENZIAMENTI" Il Giornale d'Italia 08/05/2015 SCUOLA: IL PD LASCIA DECIDERE AI SINDACATI Il Giorno - Ed. Milano 08/05/2015 PIU' ALUNNI, MENO DOCENTI NO AGLI INDIRIZZI MUSICALI il Manifesto 08/05/2015 "VOGLIAMO TRATTARE, MA CON IL GOVERNO" Il Nuovo Giornale 08/05/2015 LA SCUOLA A UN BIVIO Il Piccolo 08/05/2015 SCUOLA, SI PROVA A RICUCIRE IL PD INCONTRA I SINDACATI Il Tirreno 08/05/2015 SCUOLA, SI PROVA A RICUCIRE IL PD INCONTRA I SINDACATI Ilsole24ore.com 08/05/2015 PREMI AI PROF, SCELTA COLLEGIALE 23 La Citta' (Salerno) 08/05/2015 SCUOLA, SI PROVA A RICUCIRE IL PD INCONTRA I SINDACATI La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Taranto
08/05/2015 NUOVO CORTEO PER LA SCUOLA
La Nuova Sardegna 08/05/2015 SCUOLA, SI PROVA A RICUCIRE IL PD INCONTRA I SINDACATI La Provincia Pavese 08/05/2015 SCUOLA, SI PROVA A RICUCIRE PD INCONTRA I SINDACATI Mattino di Padova e catena Veneta
08/05/2015 SCUOLA, SI PROVA A RICUCIRE IL PD INCONTRA I SINDACATI
Messaggero Veneto 08/05/2015 SCUOLA, SI PROVA A RICUCIRE PD INCONTRA I SINDACATI Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. Taranto
08/05/2015 DOCENTI CONTRO NO ALLA RIFORMA CON UNA MARCIA
Prima Pagina Modena 08/05/2015 SCIOPERO SCUOLA, A MODENA ADESIONE AL 75% Taranto Oggi 08/05/2015 "NO ALLA SCUOLA DI RENZI" TRENTINO 08/05/2015 SCUOLA, SI PROVA A RICUCIRE PD INCONTRA I SINDACATI Corriere della Valle 07/05/2015 LA SCUOLA IN PIAZZA IN PIAZZA Il Mattino - Napoli Sud Costiera
08/05/2015 TERME, OCCUPAZIONE DEI LAVORATORI
Metropolis 08/05/2015 APPALTO RIFIUTI, PROROGA DI UN ANNO MA I SINDACATI ATTACCANO LA DITTA++
Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 08/05/2015 LE QUATTRO SFIDE DELLE REGIONALI il Sole 24 Ore 08/05/2015 DUE CARDINI: RESPONSABILITA' E VALUTAZIONE Corriere della Sera 08/05/2015 SE CONTRO LA "BUONA SCUOLA" VA IN PIAZZA IL POPOLO DEL PD Corriere della Sera 08/05/2015 LE NOVE MOSSE PER UNA SCUOLA E UN IMPIEGO MIGLIORI la Repubblica 08/05/2015 COME DOVREBBE ESSERE LA "BUONA SCUOLA" la Repubblica 08/05/2015 QUANTI SCONTENTI PER UNA RIFORMA la Stampa 08/05/2015 IL PD APRE AI SINDACATI "ACCOLTE MOLTE PROPOSTE" la Stampa 08/05/2015 SPECCHIO DEI TEMPI IN NEPAL PER RICOSTRUIRE UNA SCUOLA il Messaggero 08/05/2015 II EDIZIONE SCUOLA, SI TRATTA SULLA NUOVA GOVERNANCE il Messaggero 08/05/2015 RENZI, CONFLITTO D'INTERESSI PER LA PAX PD il Giornale 08/05/2015 RENZI NON E' IL NUOVO "EROE DEI DUE MONDI", MA DEI DUE FORNI l'Espresso 14/05/2015 PIAZZE PIENE E PARLAMENTO VUOTO Avvenire 08/05/2015 Int. a E.Rosato: "GLI INSEGNANTI CAPIRANNO TRAVISATO IL RUOLO
DEI PRESIDI" Avvenire 08/05/2015 SCUOLA, GELO PD-SINDACATI RENZI: LA LEGGE A GIUGNO Cronache del Garantista 08/05/2015 LE APERTURE DI RENZI SULLA SCUOLA? L'ENNESIMO BLUFF Giorno/Resto/Nazione 08/05/2015 SUPER PRESIDI E NO AL DECRETO PRECARI ORA IL PD PROVA A
TENERE DURO il Mattino 08/05/2015 SCUOLA, MENO IDEOLOGIE E PIU' IDEE la Gazzetta del Mezzogiorno
08/05/2015 SCUOLA, "APERTURE" DAL PD I SINDACATI: I NODI RESTANO O
la Gazzetta del Mezzogiorno
08/05/2015 FONDI UE, LA RABBIA DIE GOVERNATORI
Roma 08/05/2015 SCUOLA, SINDACATI AL NAZARENO: "ORA UN INCONTRO COL GOVERNO
Corriere della Sera 08/05/2015 DEL PIERO INCONTRA GLI STUDENTI PARLERA' DI SE' NELL'UNIVERSIDAY
Il Fatto Quotidiano 08/05/2015 MINISTRO NON LASCI LA NOSTRA ISTRUZIONE IN MUTANDE la Gazzetta del Mezzogiorno
08/05/2015 OLTRE SEIMILA FIRME RACCOLTE DAI DOCENTI "TFA"
Sette (Corriere della Sera) 08/05/2015 Int. a M.Marzano: "IL PD MI HA DELUSO E LASCERO' LA POLITICA"+ Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 08/05/2015 LA CONSULTA: LA LEGGE SI PUO' CAMBIARE il Sole 24 Ore 08/05/2015 CON IL RECUPERO DELL'INFLAZIONE LA SPESA CRESCE il Sole 24 Ore 08/05/2015 INTESA PER ALLUNGARE L'ATTIVITA' STAGIONALE il Sole 24 Ore 08/05/2015 ANTICIPO TFR ANCHE CON LA QUOTA IN BUSTA Corriere della Sera 08/05/2015 "PENSIONI, IL GOVERNO PUO' CAMBIARE LA LEGGE" Corriere della Sera 08/05/2015 ORA LA RIPRESINA (SENZA LAVORO) SI VEDE ANCHE NEI NUMERI Corriere della Sera 08/05/2015 RIMBORSI SOLO AGLI ASSEGNI PIU' BASSI A RISCHIO L'OBIETTIVO DEL
DEFICIT AL 3% la Repubblica 08/05/2015 NE' DOMANDE NE' RICORSI MA TEMPI LUNGHI la Repubblica 08/05/2015 L'ISTAT RIVEDE AL RIALZO LE STIME SUL 2015 IL PIL ACCELERA E
CRESCE L'OCCUPAZIONE la Stampa 08/05/2015 ALTA PENSIONE Italia Oggi 08/05/2015 RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI SENZA RICORSO il Messaggero 08/05/2015 PENSIONI, IN VISTA AUMENTI GRADUALI il Messaggero 08/05/2015 CRESCONO I POSTI DI LAVORO IN EUROPA il Giornale 08/05/2015 PENSIONI, PANICO RENZI COSTRINGE I PEONES A METTERCI LA
FACCIA l'Espresso 14/05/2015 PENSIONATI DA RIMBORSARE: TESORO STUDIA DI FARLO CON I BTP Giorno/Resto/Nazione 08/05/2015 ISTAT VEDE ROSA: PIL +0,7% E CONSUMI INTERNI IN SALITA il Sole 24 Ore 08/05/2015 L'ISTAT: FINITO UN TRIENNIO DI RECESSIONE la Stampa 08/05/2015 FIUMICINO, DOPO IL ROGO VOLI DIMEZZATI
08/05/2015
Scuola, Snals: da Pd attenzione a proposte sindacato Askanews Scritto da Glr | Askanews – 1 ora 18 minuti fa
Roma, 7 mag. (askanews) - "Abbiamo registrato disponibilità di ascolto e attenzione alle proposte del sindacato da parte della delegazione del PD, presente ai massimi livelli". Lo ha detto, al termine dell'appuntamento di questa mattina al Pd, il segretario generale dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi.
Nel corso dell'incontro - si legge in una nota - Nigi ha illustrato le richieste Snals di modifica al ddl "La Buona Scuola" insistendo, in particolare, sulla necessità di: "ritornare alla serietà degli studi, rinnovare i contratti, fornire alla scuola risorse umane, economiche e strutturali e garantire la stabilizzazione del precariato in tutti i suoi diversi aspetti. Ha invitato, infine, ad abbandonare ogni ipotesi di gestione autoritaria della scuola e a far cessare l'invadenza della legge nell'ambito contrattuale".
"Su alcuni aspetti - conclude Nigi - si è registrata un'apertura che dovrà essere verificata nei testi finali del ddl, mentre si è registrata una rigidità in merito alla chiamata da parte dei dirigenti da albi che, è stato precisato, sarebbero di livello sub-provinciale".
07 maggio 2015
Scuola, ddl: in sede Pd incontri con sindacati, associazioni di genitori e Rete studenti medi
Tra i presenti al Nazareno il vicesegretario del Pd, Guerini, il presidente Orfini, la responsabile nazionale Scuola, Puglisi e la deputata Malpaezzi, membro della VII Commissione, dove è in discussione il provvedimento. Snals: "Incontro andato molto bene diverse aperture". Studenti: "Esito del tutto insoddisfacente" ROMA - Dopo il massiccio sciopero nazionale degli insegnanti contro la riforma del governo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha aperto al confronto su possibili modifiche al ddl scuola. Ritocchi, che però non cambiano l'obiettivo. Oggi nella sede del Pd si sono tenuti i primi incontri con i sindacati, fissati per approfondire i punti del ddl 'Buona scuola' in discussione alla Camera.
Con i sindacati. Tra i presenti il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, il presidente Matteo Orfini, la responsabile nazionale Scuola, Francesca Puglisi e la deputata Simona Malpaezzi, membro della VII Commissione, dove è in discussione il provvedimento. "Stiamo facendo degli ottimi incontri" ha dichiarato Guerini. "Alcune cose sono state dichiarate già modificate e modificabili. L'incontro è andato bene, ora bisogna vedere se la realizzazione corrisponde a queste aperture che abbiamo registrato" ha detto Marco Paolo Nigi, segretario dello Snals-Confsal, al termine dell'incontro al Nazareno. "Vanno bene i 100 mila precari immessi in ruolo - ha spiegato - ma tenendo conto di non lasciare nessuno fuori. Abbiamo chiesto un ampliamento della platea in un piano pluriennale, non si possono lasciare fuori per sempre persone che hanno gli stessi diritti". Su questo, ha detto, "faranno senz'altro emendamenti per prevedere che tutti potranno essere sistemati. Ne siamo certamente soddisfatti".
Per quanto riguarda la figura del preside manager, Nigi ha spiegato: "Noi certamente siamo contrari all'assunzione diretta. I rischi li riscontriamo in tutte le altre categorie. La graduatoria rappresenta
un valore, perché nella scuola non c'è la corruzione. Non ci sono talenti ma un punteggio. Loro sono convinti che il preside debba assumere perché questo consentirebbe di poter valutare se uno è valido o no dal nome. Il nome, se lo scelgo è perché lo conosco. Se lo conosco non lo dovrei scegliere. C'è stata data rassicurazione di rivedere anche questo punto". "Abbiamo proposto una parte nuova, che attualmente non è prevista nella riforma sulla serietà negli studi. Noi sosteniamo che al diritto allo studio debba corrispondere anche un dovere. E che se uno non studia questo diritto se lo gioca" ha annunciato il segretario dello Snals-Confsal, spiegando che il partito prenderà in considerazione l'ipotesi.
Con i genitori. Anche le associazioni dei genitori sono state ascoltate da una delegazione del Pd. Al Nazareno sono saliti i rappresentanti dell'Associazione genitori (Age), del Coordinamento genitori democratici (Cgd) e del Moige. "Abbiamo apprezzato l'invito, ma non è esaustivo. Vogliamo essere auditi anche dal governo", ha detto Angela Nava, presidente del Cgd: "chiediamo lo stralcio dell'articolo relativo all'assunzione dei precari, perché i tempi sono stretti, che le materie delegate al governo siano ricondotte al dibattito parlamentare e che si riveda il 5 per mille". "Vorremmo che la componente genitoriale fosse presa più in considerazione - ha aggiunto il presidente dell'Age, Fabrizio Azzolini - il governo ci ha ripensato: bisogna ascoltare la base per una buona riforma". "I margini per la discussione sono stretti - ha concluso Antonio Affinita, direttore generale del Moige - c'è una volontà di mantenere uno status quo, ma serve un cambiamento, bisogna garantire la libertà di scelta educativa".
Con la Rete degli studenti medi. Insoddisfazione è stata espressa dalla Rete degli studenti medi: "Sull'onda della grande mobilitazione, che ha portato migliaia di studentesse e studenti in tutte le piazze del Paese, il Partito Democratico ci ha convocati ieri per una consultazione. Abbiamo accettato l'invito nonostante la mancanza di tempismo rispetto ai lavori parlamentari e alla vera consultazione e nonostante ci aspettassimo di essere ricevuti dal Miur, la sede più consona per discutere del provvedimento. L'esito è stato del tutto insoddisfacente", commenta Alberto Irone, portavoce della Rete degli Studenti Medi, "abbiamo ribadito ai vertici del Pd i motivi alla base della nostra mobilitazione e posto ancora una volta sul piatto tutte le criticità del Ddl Buona Scuola, le proposte e rivendicazioni che fin dall'inizio delle finte consultazioni del governo abbiamo avanzato".
Richieste che Irone riassume così: "Rivedere l'articolo che trasforma la figura del preside in un manager; cancellare la norma sul 5X1000 e costituire un fondo nazionale e un'alternanza scuola lavoro di qualità e con tutele reali; riforma dei cicli fondata sul biennio unitario e legge nazionale sul diritto allo studio, unico strumento in grado di garantire l'istruzione dell'obbligo in un Paese in cui l'abbandono scolastico è sempre più alto". "Inoltre la Rete - continua il suo portavoce - chiede con forza lo stralcio delle deleghe al governo in quanto evidentemente incostituzionali, e la cancellazione totale dello school bonus e della school guarantee, per un diritto allo studio che corrisponda a quello di cui parla la nostra Costituzione e non solo di pochi".
"Se governo e ministero, da cui attendiamo ancora una convocazione, non ascolteranno le nostre richieste, quella del 5 maggio sarà solo la prima di tante mobilitazioni", avvisa Irone. "Sono decenni - conclude - che la scuola italiana viene letteralmente massacrata e destrutturata pezzo per pezzo e noi non ci arrenderemo fino a quando le nostre richieste non verranno accolte. Basta parole: vogliamo una scuola buona per davvero".
08 maggio 2015
Premi ai prof, scelta collegiale di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci - Non sarà solo il dirigente scolastico a scegliere come assegnare le risorse per valorizzare i docenti più meritevoli. Potrebbe essere affiancato da un comitato per la valutazione interno alla scuola, scelto dal consiglio d’istituto, e comunque si dovranno individuare prima i criteri di premialità (tra gli indicatori potrebbero esserci la qualità dell’insegnamento e i risultati ottenuti).
Da sciogliere è anche il nodo dei precari con oltre 36 mesi di servizio alle spalle, e non assunti a settembre: l’attuale formulazione del Ddl «Buona Scuola» vieta che possano essere utilizzati per nuove supplenze. Probabilmente la disposizione cambierà: tra le ipotesi allo studio c’è quella di attribuire carattere non retroattivo al limite dei 36 mesi (fissato dalla normativa Ue, che lo scorso anno ha già bacchettato l’Italia per abuso di reiterazione dei contratti a termine). Sul piatto c’è poi la questione della “chiamata diretta” dei docenti dell’autonomia da parte del dirigente. Da quanto s’apprende, si chiarirà che l’individuazione degli insegnanti avverrà dagli albi territoriali, con dimensione sub-provinciale (quindi entro un ambito piuttosto circoscritto); e saranno scelti sulla base del Cv in modo coerente con i bisogni del singolo istituto.
Il governo, dopo il faccia a faccia di ieri con i sindacati, sta ragionando sul pacchetto di modifiche da apportare al Ddl, che potrebbero essere ufficializzate già oggi dalla relatrice in commissione Cultura della Camera, Maria Coscia (Pd). «Ci saranno miglioramenti al testo - afferma la responsabile scuola dei dem, Francesca Puglisi -. Abbiamo ascoltato le proposte dei sindacati. Ora riflettiamo. L’esecutivo investe 3 miliardi sulla scuola e la riforma vuole valorizzare, per davvero, la professionalità degli insegnanti». L’impianto del Ddl «resta fermo - aggiunge Anna Ascani (Pd) -. Asciugheremo pure il numero delle deleghe, stralciando quella che riguarda gli organi collegiali. Un segno di attenzione verso le istanze che ci sono arrivate dal mondo della scuola». Che lo scorso 5 maggio ha scioperato contro la riforma: la percentuale di adesione è stata del 64,89%, ha reso noto la Funzione pubblica, su oltre un milione di dipendenti hanno aderito in 618.066 (più di 67mila gli assenti per altri motivi), con un totale di trattenute sulle retribuzioni di 42.331.340 euro.
Ma il clima con i sindacati è ancora teso. Quelli avvenuti ieri nella sede del Pd, sono stati incontri puramente interlocutori, i sindacati hanno riproposto tutte le critiche al Ddl evidenziate nelle manifestazioni di giovedì scorso, che hanno portato allo sciopero. La richiesta che arriva dai leader di Cgil, Cisl e Uil, delle rispettive categorie, di Snals-Confsal e Gilda, è di avviare un confronto direttamente con il governo. «Se dovessi dire che abbiamo la certezza che incontreremo l’esecutivo - osserva Susanna Camusso (Cgil)- direi una cosa non vera. Abbiamo però apprezzato la disponibilità di metodo». Sulla stessa lunghezza d’onda Annamaria Furlan (Cisl): «Stanno riflettendo su possibilità di modifiche, ma ci sono ancora scogli importanti - ha detto -. La verifica la faremo con Governo e Parlamento. Siamo in urgente attesa». Per Massimo Di Menna (Uil scuola) che ha affiancato Carmelo Barbagallo (Uil), le «dimensioni dell’adesione allo sciopero hanno spinto il Pd a convocarci, ci hanno detto che finchè il testo non è approvato dal Senato si può lavorare a emendamenti», ma «le questioni di sostanza restano tutte aperte». Nel mirino soprattutto i poteri affidati dal Ddl ai presidi, come spiega Marco Paolo Nigi (Snals-Confsal): «Se al capo di istituto dai la possibilità di scegliere a piacimento su un elenco senza una graduatoria, di nominare uno dei docenti, c’è il rischio che nomini uno che conosce, o che venga discriminata una donna rispetto ad un uomo perché può rimanere incinta».
07/05/2015
Scuola: Pd studia modifiche. Sindacati al Nazareno Ieri il premier aveva fatto il punto con i 'tecnici' e aperto a ritocchi su preside e graduatorie
La Triplice dal Pd: 'Sentiamo quali proposte per la scuola'
Il Pd lavora a modifiche sulla riforma della scuola. E dopo che il premier ieri ha fatto il punto con i tecnici che si stanno occupando del testo e il ministro dell'Istruzione, oggi al Nazareno i vertici dem stanno incontrando i rappresentanti di diverse sigle sindacali. Si tratta sui temi del preside e delle graduatorie. In mattinata sono stati ricevuti rappresnetanti della Gilda e della Snals. E nel pomeriggio i leader sindacali.
Gilda, distanze pressochè immutate - "Il fatto che si parli è positivo, ma le distanze rimangono pressoché immutate". Non è soddisfatto il leader della Gilda, Rino Di Meglio, dell'incontro avuto stamani con la delegazione del Pd a proposito del ddl scuola. "Su i dettagli abbiamo riscontrato una disponibilità ad apportare modifiche ma su alcuni temi sostanziali come gli albi territoriali e la possibilità dei presidi di scegliere gli insegnanti abbiamo notato una certa chiusura". Di Meglio ha quindi sottolineato come il tempo per il dialogo sia scarso. "La cosa giusta da fare sarebbe stata stralciare dal provvedimento le assunzioni, ma su questo sono contrari. Con queste premesse - ha concluso - lo scontro non potrà che continuare".
Snals, promessi emendamenti su assunzioni - "Sulle assunzioni ci è stato promesso che arriveranno emendamenti per fare in modo che tutti i precari possono essere sistemati. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti". Lo ha detto il segretario generale dello Snals, Marco Paolo Nigi, al termine dell'incontro con la delegazione Pd sul ddl scuola. "Abbiamo sottolineato i punti sui quali abbiamo maggiori perplessità come ad esempio lo strapotere dei presidi e abbiamo sollecitato il rinnovo del contratto. Ovviamente - ha detto il sindacalista - siamo d'accordo sulle centomila assunzioni ma chiediamo un piano pluriennale per non lasciare fuori persone che hanno gli stessi diritti di chi entrerà. Siamo favorevoli anche sull'organico funzionale (ma dovrebbe essere pluriennale) ma abbiamo ribadito un deciso no all'assunzione diretta degli insegnanti, un punto sul quale i nostri interlocutori sembrano però voler mantenere il punto"
Camusso, Barballo e Fulan al Nazareno - "Oggi incontriamo un partito, il Pd, e sentiamo cosa ha da dirci", ha detto Susanna Camusso arrivando alla sede del partito. "Un'apertura da parte del governo? Non so se c'è, noi stiamo andando al confronto con un partito", ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, entrando. "Noi abbiamo chiesto un incontro con il governo ed è meglio che ci dia ascolto - ha sottolineato - tutte queste malattie di ottimismo e pessimismo, io non le ho mai avute. Mi auguro che ci sia la possibilità di trovare un'intesa per uscire da questa situazione". "Mi aspetto proposte che modifichino in positivo il ddl", ha detto la segretaria della Cisl Annamaria Furlan. "Abbiamo fatto un grandissimo sciopero e molto partecipato, con manifestazioni di non solo chi lavora nella scuola, ma anche con la partecipazione di genitori, cittadini e studenti. Ci aspettiamo che si prenda coscienza di tutto questo e si facciano le modifiche opportune".
Il Segretario generale dello SNALS-Confsal, Marco Paolo Nigi, è stato intervistato dal TG3 Rai ieri 7 maggio all’uscita dell’incontro con i vertici del PD. L’intervista è andata in onda nelle edizioni delle h.14,20 e delle h.19,00
07/05/2015
Lo SNALS-Confsal viene citato, sempre ieri, nell’edizione delle h.13,30 del TG La7 e nell’edizione delle h.13,00 del TG2 Rai.
POL:Scuola 2015-05-07 11:08 Scuola: ddl; in corso in sede Pd incontri con sindacati (ANSA) - ROMA, 7 MAG - Sono in corso, nella sede del Pd, gli incontri con i sindacati fissati per approfondire i punti del ddl 'Buona scuola' in discussione alla Camera. Tra i presenti il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, il presidente Matteo Orfini, la responsabile nazionale Scuola, Francesca Puglisi e la deputata Simona Malpezzi, membro della VII Commissione, dove è in discussione il provvedimento. A essere sentite, al momento, sono le delegazioni della Gilda degli insegnanti, con il coordinatore nazionale Rino Di Meglio, e della Snals Confsal, con il segretario generale Marco Paolo Nigi. "Andiamo a verificare la disponibilità del Pd - ha detto Di Meglio prima di entrare - abbiamo dei punti fermi che sono il no allo strapotere dei dirigenti scolastici, no alle assunzioni dirette e no a un albo che precarizzi gli insegnanti, dal momento che dopo tre anni potrebbero essere rimossi per la semplice volontà del preside". (ANSA). YZD/ S0A QBXB
POL:Scuola 2015-05-07 12:43 Scuola: ddl; Snals, su assunzioni promessi emendamenti (ANSA) - ROMA, 7 MAG - "Sulle assunzioni ci è stato promesso che arriveranno emendamenti per fare in modo che tutti i precari possono essere sistemati. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti". Lo ha detto il segretario generale dello Snals, Marco Paolo Nigi, al termine dell'incontro con la delegazione Pd sul ddl scuola. "Abbiamo sottolineato i punti sui quali abbiamo maggiori perplessità come ad esempio lo strapotere dei presidi e abbiamo sollecitato il rinnovo del contratto. Ovviamente - ha detto il sindacalista - siamo d'accordo sulle centomila assunzioni ma chiediamo un piano pluriennale per non lasciare fuori persone che hanno gli stessi diritti di chi chi entrerà. Siamo favorevoli anche sull'organico funzionale (ma dovrebbe essere pluriennale) ma abbiamo ribadito un deciso no all'assunzione diretta degli insegnanti, un punto sul quale i nostri interlocutori sembrano però voler mantenere il punto". (ANSA). CLL-YZD/IMP S0A QBXB
08 May 09:17
Scuola: confronto aperto su presidi, possibile fondo scuole disagiate No, invece, all'ipotesi di scorporare in un decreto le assunzioni dei precari. Sindacati: 'Vogliamo incontrare il Governo'
Il dialogo con i sindacati sulla riforma della scuola va avanti e dopo l'incontro di oggi al Nazareno, la delegazione Pd e i rappresentanti sindacali hanno deciso di rivedersi prima dell'approvazione alla Camera del ddl di riforma della scuola, per proseguire il dialogo sulla base degli emendamenti che il Pd presenterà in commissione sui temi al centro del confronto. Lo riferiscono fonti dem al termine dell'incontro. Il confronto è aperto in particolare, spiegano, sul ruolo dei presidi. Emerge anche la possibilità di introdurre con un emendamento un fondo per gli istituti disagiati. No, invece, all'ipotesi di scorporare in un decreto le assunzioni dei precari.
Guerini: 'Spazio a Camere per avvicinare posizioni' VIDEO - "C'è spazio in Parlamento per avvicinare le posizioni". Lo ha detto il vicepresidente del Pd Lorenzo Guerini al termine dell'incontro con i sindacati confederali e della Scuola sul Ddl di riforma del sistema di istruzione. "Abbiamo voluto incontrare tutte le realtà interessate alla riforma, vogliamo confrontarci con tutti ma abbiamo ribadito l'impianto della proposta di riforma". Entrando nel merito Guerini ha sottolineato che sul tema dei dirigenti il confronto proseguirà nei prossimi giorni "ma alcuni punti - ha fatto notare - già trovano risposte nell'impianto della riforma". Quanto alla richiesta avanzata dei sindacati di incontrare il governo Guerini ha risposto che sarà l'esecutivo a decidere "ma il ministro Giannini è sempre stata disponibile a incontrare tutti".
Camusso, Barballo e Fulan al Nazareno VIDEO - "Abbiamo ribadito le ragioni di sciopero e manifestazioni e chiesto al Pd, dopo la sensibilità mostrata nell'invitarci, di sollecitare il Governo a incontrarci per modificare complessivamente un ddl che riteniamo iniquo e sbagliato". Lo ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo sottolineando che i tempi ancora ci sono e dunque facciano presto a incontrarci". "Il Pd ha chiesto di incontrarci per capire le motivazioni dello sciopero e della grande manifestazione di protesta che lo ha accompagnato- ha detto il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan - Gliele abbiamo rispiegate in modo chiaro. Vedremo ora le loro riflessioni. Ma noi abbiamo chiesto soprattutto un incontro con il Governo e le commissioni di Camera e Senato, sono loro i nostri interlocutori naturali ora, con loro dobbiamo confrontarci". "Se dovessi dire che abbiamo la certezza che incontreremo il governo - ha osservato - direi una cosa non vera, anche se il Pd ha registrato la nostra richiesta. Abbiamo rispiegato le ragioni dello sciopero e del successo che ha avuto, abbiamo apprezzato la disponibilità di metodo per continuare a vederci ma - ha aggiunto il leader della Cgil - molti nodi li può sciogliere il governo non un singolo partito". Camusso ha ricordato tra gli scogli da superare le questioni dei precari, del contratto (in attesa di rinnovo da tanti anni) della valutazione degli insegnanti. "Sono nodi che lasciano aperti interrogativi su come inizierà il prossimo anno scolastico". "Pur apprezzando il metodo - ha concluso Camusso - non abbiamo fatto grandi passi in avanti".
'Distanze pressochè immutate' - "Il fatto che si parli è positivo, ma le distanze rimangono pressoché immutate". Non è soddisfatto il leader della Gilda, Rino Di Meglio, dell'incontro avuto stamani con la delegazione del Pd a proposito del ddl scuola. "Su i dettagli abbiamo riscontrato una disponibilità ad apportare modifiche ma su alcuni temi sostanziali come gli albi territoriali e la possibilità dei presidi di scegliere gli insegnanti abbiamo notato una certa chiusura". Di Meglio ha quindi sottolineato come il tempo per il dialogo sia scarso. "La cosa giusta da fare sarebbe stata stralciare dal provvedimento le assunzioni, ma su questo sono contrari. Con queste premesse - ha concluso - lo scontro non potrà che continuare". "Sulle assunzioni ci è stato promesso che arriveranno emendamenti per fare in modo che tutti i precari possono essere sistemati. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti". Lo ha detto il segretario generale dello Snals, Marco Paolo Nigi, al termine dell'incontro con la delegazione Pd sul ddl scuola. "Abbiamo sottolineato i punti sui quali abbiamo
maggiori perplessità come ad esempio lo strapotere dei presidi e abbiamo sollecitato il rinnovo del contratto. Ovviamente - ha detto il sindacalista - siamo d'accordo sulle centomila assunzioni ma chiediamo un piano pluriennale per non lasciare fuori persone che hanno gli stessi diritti di chi chi entrerà. Siamo favorevoli anche sull'organico funzionale (ma dovrebbe essere pluriennale) ma abbiamo ribadito un deciso no all'assunzione diretta degli insegnanti, un punto sul quale i nostri interlocutori sembrano però voler mantenere il punto"
Grillo, spostare 500 mln da privata a pubblica - "Non vorrei che le aperture fossero sui giornali mentre nei documenti non c'è nulla. La scuola è un problema stratosferico". Lo afferma Beppe Grillo conversando con i cronisti a Montecitorio. "Un insegnante deve essere pagato bene altrimenti è un danno per le generazioni future, deve avere una didattica moderna. I soldi? Si trovano. Per esempio, i 500 milioni alla scuola privata li depisterei sulla scuola pubblica".
07/05/2015 13.44
Scuola, Il Tar Lazio accoglie il ricorso dello Snals-Confsal. Miur commissariato Vittoria legale dello Snals-Confsal che costringerà il ministero dell’Istruzione a rivedere il proprio operato sulla riduzione degli orari d’insegnamento negli istituti tecnici e professionali, pena il commissariamento.
Il Tar Lazio ha infatti ordinato al Miur di dare esecuzione alla sentenza che aveva annullato le disposizioni amministrative di riduzione dell'orario scolastico per le cosiddette materie professionalizzanti negli istituti tecnici e professionali, emanate nel 2010 dal Ministero dell’Istruzione, in ragione della mancata adozione dei criteri di riduzione. Nel caso in cui il Miur non dovesse adeguarsi alla pronuncia del giudice amministrativo entro 30 giorni, sarebbe commissariato. Il Tar, infatti, ha già nominato il Prefetto di Roma quale commissario ad acta per sostituirsi al Ministero inadempiente. La sentenza è stata resa su ricorso dello Snals-Confsal, assistito dagli avvocati Mirenghi e Viti. "Ancora una volta, nonostante una sentenza favorevole passata in giudicato, siamo stati costretti a ricorrere allo strumento giudiziario per la tutela degli insegnanti e la salvaguardia del livello qualitativo della formazione degli alunni. Il nostro impegno è stato premiato", ha commentato il segretario generale Marco Paolo Nigi.
07/05/2015
Riforma. Incontro sindacati maggioranza: PD non cede su chiamata docenti. Snals, su assunzioni promessi emendamenti. Gilda, fine anno scolastico di fuoco Dopo l'incontro svoltosi questa mattina tra la delegazione del PD e i sindacati, il segretario generale dello Snals, Marco Paolo Nigi, ha affermato che ci sarà apertura sulle assunzioni.
"Abbiamo sottolineato . ha detto Nigi dopo l'incontro - i punti sui quali abbiamo maggiori perplessità come ad esempio lo strapotere dei presidi e abbiamo sollecitato il rinnovo del contratto. Ovviamente siamo d'accordo sulle centomila assunzioni ma chiediamo un piano pluriennale per non lasciare fuori persone che hanno gli stessi diritti di chi entrerà. Siamo favorevoli anche sull'organico
funzionale ma abbiamo ribadito un deciso no all'assunzione diretta degli insegnanti, un punto sul quale i nostri interlocutori sembrano però voler mantenere il punto".
Il leader della Gilda, Rino Di Meglio, si è ritenuto poco soddisfatto. "Il fatto che si parli - ha detto - è positivo, ma le distanze rimangono pressoché immutate". Di Meglio ha chiaramente affermato che non ha trovato disponibilità da parte della maggioranza di modificare alcuni temi sostanziali come gli albi territoriali e la possibilità dei presidi di scegliere gli insegnanti. Contrarietà anche nello stralciare dal provvedimento le assunzioni. Premesse che, secondo Di Meglio, prefigurano un acuirsi dello scontro.
La posizione di Renzi era chiara fin da ieri, quando ha incontrato i vertici del partito, "Il dirigente resterà comunque libero di scegliere in base ai curriculum anche chi non si è candidato nell’albo territoriale o meglio nelle reti. Ascoltiamo ma poi andiamo avanti".
Critiche giungono anche da SEL che ritiene "inaccettabile che mentre la commissione va avanti con un ritmo serrato e con un calendario, voluto dal Pd e dal governo, che prevede lavori anche sabato e domenica il Partito democratico svolge incontri presso la sua sede nazionale fregandosene del lavoro parlamentare. Per di più si continua a lavorare con il cosiddetto 'canguro', cioè si salta da un articolo ad un altro senza un criterio ma solo in attesa del Pd".
07/05/2015
La valutazione dello Snals-Confsal sull'incontro con il Pd su "La Buona Scuola" “Su alcuni aspetti si è registrata un’apertura che dovrà essere verificata nei testi finali del ddl, mentre si è registrata una rigidità in merito alla chiamata da parte dei dirigenti da albi che, è stato precisato, sarebbero di livello sub-provinciale”. Così il segretario generale dello Snals-Confsal Marco Paolo Nigi.
“Abbiamo registrato disponibilità di ascolto e attenzione alle proposte del sindacato da parte della delegazione del PD, presente ai massimi livelli” ha commentato al termine dell’appuntamento il segretario generale dello Snals-Confsal Marco Paolo Nigi.
Nel corso dell’incontro Nigi ha illustrato le richieste Snals di modifica al ddl “La Buona Scuola” insistendo, in particolare, sulla necessità di: ritornare alla serietà degli studi, rinnovare i contratti, fornire alla scuola risorse umane, economiche e strutturali e garantire la stabilizzazione del precariato in tutti i suoi diversi aspetti. Ha invitato, infine, ad abbandonare ogni ipotesi di gestione autoritaria della scuola e a far cessare l’invadenza della legge nell’ambito contrattuale.
“Su alcuni aspetti si è registrata un’apertura che dovrà essere verificata nei testi finali del ddl, mentre si è registrata una rigidità in merito alla chiamata da parte dei dirigenti da albi che, è stato precisato, sarebbero di livello sub-provinciale” ha concluso Nigi.
07/05/2015
Scuola e ddl Renzi: terminato incontro parlamentari PD-rappresentanze, ecco i punti chiave Incontro tra i parlamentari PD e le rappresentanze sindacali, dei genitori e studenti: ecco l'esito. Scuola e ddl Renzi ultime notizie Scuola e ddl Renzi ultime notizie
C'era molta attesa per l'incontro, previsto per questa mattina nella sede del Partito Democratico, tra le rappresentanze sindacali e quelle parlamentari per discutere sulle modifiche e sui miglioramenti che si potrebbero apportare al ddl La Buona Scuola, in discussione in questi giorni, alla Commissione Cultura Camera e Senato. Presenti al colloquio il vicepresidente del PD, Lorenzo Guerini, la deputata Simona Malpezzi insieme alla responsabile nazionale Scuola, Francesca Puglisi, oltre al presidente Matteo Orfini. Dall'altra parte, le rappresentanze dei sindacati, delle associazioni dei genitori e degli Studenti.
Ddl scuola, sindacati ottimisti su criteri adoperati per le 100.000 assunzioni
Al termine della discussione, Lorenzo Guerini ha espresso tutta la propria soddisfazione per i passi avanti che si stanno facendo, da entrambe le parti, per arrivare a delle modifiche che possano piacere sia al governo che al mondo della scuola. Dello stesso parere anche il segretario dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi che ha parlato di aperture possibili sul ddl anche se bisognerà vedere se, quanto concordato, potrà realmente arrivare alla sua realizzazione.
Uno dei punti più contrastati riguarda proprio quello legato alle assunzioni che verranno deliberate il prossimo mese di settembre e i criteri che verranno usati per le immissioni al ruolo. I sindacati avrebbero chiesto un ampliamento della platea attraverso una pianificazione pluriennale che non escluda nessuna tipologia di precariato. Nigi ha ribadito quanto non sia ingiusto tagliar fuori per sempre dei docenti che, in fin dei conti, hanno ugualmente diritto ad ottenere la propria cattedra. Il rappresentante Snals-Confsal ha espresso il proprio ottimismo sulla possibilità di approvazione di emendamenti che siano diretti a sistemare una più amplia platea di precari.
Assunzione diretta: no alla corruzione nella scuola
Capitolo assunzione diretta. I sindacati hanno ribadito il proprio no, perchè il principio è quello di impedire che la corruzione, piaga così comune in altri campi, possa influenzare anche il mondo della scuola. La questione è che ora si assume scegliendo un docente in base al punteggio, non in base al suo nome: se si 'conosce troppo' questo nome, non lo si dovrebbe scegliere. Il governo avrebbe dato delle rassicurazioni circa una revisione ed una modifica di questo punto: il timore, però, che le raccomandazioni e i favoritismi finiscano inevitabilmente per diventare una conseguenza indiretta della normativa che riguarderà la riforma renziana.
08/05/2015
Il blocco degli scrutini per un fine anno scolastico coi botti
Punire l'ostinazione del Partito Democratico attuando ogni iniziativa di boicottaggio possibile per bloccare il Ddl. Il boicottaggio degli scrutini e dei test invalsi Il boicottaggio degli scrutini e dei test invalsi
Mentre prosegue in VII Commissione l'esame degli emendamenti al Ddl scuola, il dibattito sulle iniziative di protesta da attuare da qui fino al termine dell'iter legislativo che dovrà varare la riforma scolastica si infiamma e sciorina in continuazione diverse proposte. Orizzontescuola.it riporta la cronaca degli incontri tenutisi tra i rappresentanti politici e i sindacati ancora insoddisfatti per i pochi passi avanti fatti fin qui. Gli stessi si dichiarano pronti a sostenere il blocco degli scrutini se il governo dovesse insistere a tenere fuori dal piano straordinario di assunzioni anche i precari delle GI. Come è infatti noto, si tratta di un nutritissimo contingente di 150mila docenti precari regolarmente abilitati con TFA e PAS aventi identico valore concorsuale, circostanza spesso smentita in modo defatigatorio dal MIUR.
Blocco degli scrutini
In contrapposizione alla linea morbida dei sindacati maggiori arriva la diffida del coordinatore nazionale di Gilda, Rino Di Meglio, dove a fronte di un mancato accoglimento di istanza di ritiro integrale del ddl scuola, si darà corso e seguito al blocco degli scrutini. La dichiarazione giunge al termine di un incontro che il rappresentante sindacale ha tenuto nella giornata appena trascorsa con gli on. Malpezzi, Puglisi, Orfini e Guerini. La riforma non piace a nessuno tra gli addetti ai lavori e anche tra gli studenti che hanno affiancato i loro professori in corteo il 5 maggio scorso. Dopo i flashmob dei giorni scorsi, lo sciopero nazionale del 5 maggio che ha avuto una larghissima partecipazione che non si registrava da 8 anni, i docenti precari si apprestano a boicottare le prove Invalsi del 12 maggio. Non meno importanti le iniziative quali quella di scrivere una lettera aperta alla popolazione italiana da pubblicare sui quotidiani e le partecipazioni nelle emittenti radiofoniche per parlare in diretta streaming del Ddl.
La posizione dello Snals
Nel convincimento del segretario generale dello Snals Marco Paolo Nigi, come riferito da orizzontescuola.it, appaiono scarse le aperture mostrate dal Pd alle modifiche da apportare al Ddl nel corso di un incontro svoltosi nella giornata appena trascorsa. Si apprende inoltre della riuscita del blocco delle prove invalsi a Palermo e a Messina, dove i genitori non hanno mandato i figli per sostenere i test. In sede di assemblea sindacale è stato più volte ribadito, a chi faceva osservare che bloccare gli scrutini è un'azione scorretta, che a scorrettezza si può rispondere con altrettanta scorrettezza, stante l'idiosincrasia alla concertazione mostrata dal governo Renzi. Per questi motivi anche lo Snals si dichiara pronto a sostenere il blocco degli scrutini.
08/05/2015
Scuola: confronto aperto su presidi, possibile fondo scuole disagiate No, invece, all'ipotesi di scorporare in un decreto le assunzioni dei precari. Sindacati: 'Vogliamo incontrare il Governo'
La Triplice dal Pd: 'Sentiamo quali proposte per la scuola'
Il dialogo con i sindacati sulla riforma della scuola va avanti e dopo l'incontro di oggi al Nazareno, la delegazione Pd e i rappresentanti sindacali hanno deciso di rivedersi prima dell'approvazione alla Camera del ddl di riforma della scuola, per proseguire il dialogo sulla base degli emendamenti che il Pd presenterà in commissione sui temi al centro del confronto. Lo riferiscono fonti dem al termine dell'incontro. Il confronto è aperto in particolare, spiegano, sul ruolo dei presidi. Emerge anche la possibilità di introdurre con un emendamento un fondo per gli istituti disagiati. No, invece, all'ipotesi di scorporare in un decreto le assunzioni dei precari.
Guerini: 'Spazio a Camere per avvicinare posizioni' - "C'è spazio in Parlamento per avvicinare le posizioni". Lo ha detto il vicepresidente del Pd Lorenzo Guerini al termine dell'incontro con i
sindacati confederali e della Scuola sul Ddl di riforma del sistema di istruzione. "Abbiamo voluto incontrare tutte le realtà interessate alla riforma, vogliamo confrontarci con tutti ma abbiamo ribadito l'impianto della proposta di riforma". Entrando nel merito Guerini ha sottolineato che sul tema dei dirigenti il confronto proseguirà nei prossimi giorni "ma alcuni punti - ha fatto notare - già trovano risposte nell'impianto della riforma". Quanto alla richiesta avanzata dei sindacati di incontrare il governo Guerini ha risposto che sarà l'esecutivo a decidere "ma il ministro Giannini è sempre stata disponibile a incontrare tutti".
Camusso, Barballo e Fulan al Nazareno - "Abbiamo ribadito le ragioni di sciopero e manifestazioni e chiesto al Pd, dopo la sensibilità mostrata nell'invitarci, di sollecitare il Governo a incontrarci per modificare complessivamente un ddl che riteniamo iniquo e sbagliato". Lo ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo sottolineando che i tempi ancora ci sono e dunque facciano presto a incontrarci". "Il Pd ha chiesto di incontrarci per capire le motivazioni dello sciopero e della grande manifestazione di protesta che lo ha accompagnato- ha detto il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan - Gliele abbiamo rispiegate in modo chiaro. Vedremo ora le loro riflessioni. Ma noi abbiamo chiesto soprattutto un incontro con il Governo e le commissioni di Camera e Senato, sono loro i nostri interlocutori naturali ora, con loro dobbiamo confrontarci". "Se dovessi dire che abbiamo la certezza che incontreremo il governo - ha osservato - direi una cosa non vera, anche se il Pd ha registrato la nostra richiesta. Abbiamo rispiegato le ragioni dello sciopero e del successo che ha avuto, abbiamo apprezzato la disponibilità di metodo per continuare a vederci ma - ha aggiunto il leader della Cgil - molti nodi li può sciogliere il governo non un singolo partito". Camusso ha ricordato tra gli scogli da superare le questioni dei precari, del contratto (in attesa di rinnovo da tanti anni) della valutazione degli insegnanti. "Sono nodi che lasciano aperti interrogativi su come inizierà il prossimo anno scolastico". "Pur apprezzando il metodo - ha concluso Camusso - non abbiamo fatto grandi passi in avanti".
'Distanze pressochè immutate' - "Il fatto che si parli è positivo, ma le distanze rimangono pressoché immutate". Non è soddisfatto il leader della Gilda, Rino Di Meglio, dell'incontro avuto stamani con la delegazione del Pd a proposito del ddl scuola. "Su i dettagli abbiamo riscontrato una disponibilità ad apportare modifiche ma su alcuni temi sostanziali come gli albi territoriali e la possibilità dei presidi di scegliere gli insegnanti abbiamo notato una certa chiusura". Di Meglio ha quindi sottolineato come il tempo per il dialogo sia scarso. "La cosa giusta da fare sarebbe stata stralciare dal provvedimento le assunzioni, ma su questo sono contrari. Con queste premesse - ha concluso - lo scontro non potrà che continuare".
"Sulle assunzioni ci è stato promesso che arriveranno emendamenti per fare in modo che tutti i precari possono essere sistemati. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti". Lo ha detto il segretario generale dello Snals, Marco Paolo Nigi, al termine dell'incontro con la delegazione Pd sul ddl scuola. "Abbiamo sottolineato i punti sui quali abbiamo maggiori perplessità come ad esempio lo strapotere dei presidi e abbiamo sollecitato il rinnovo del contratto. Ovviamente - ha detto il sindacalista - siamo d'accordo sulle centomila assunzioni ma chiediamo un piano pluriennale per non lasciare fuori persone che hanno gli stessi diritti di chi entrerà. Siamo favorevoli anche sull'organico funzionale (ma dovrebbe essere pluriennale) ma abbiamo ribadito un deciso no all'assunzione diretta degli insegnanti, un punto sul quale i nostri interlocutori sembrano però voler mantenere il punto"
Grillo, spostare 500 mln da privata a pubblica - "Non vorrei che le aperture fossero sui giornali mentre nei documenti non c'è nulla. La scuola è un problema stratosferico". Lo afferma Beppe Grillo conversando con i cronisti a Montecitorio. "Un insegnante deve essere pagato bene altrimenti è un danno per le generazioni future, deve avere una didattica moderna. I soldi? Si trovano. Per esempio, i 500 milioni alla scuola privata li depisterei sulla scuola pubblica".
07/05/2015
SCUOLA, SINDACATI-PD:APERTURE SU PRESIDI, RESTA NODO PRECARI. CAMUSSO: INCONTRO GOVERNO? NON È DETTO Al Nazareno confronto tra i segretari dei sindacati più rappresentativi di categoria e i vertici dem. Sentiti anche Gilda insegnanti, lo Snals-Confsal e le associazioni dei genitori. Camusso: "Non è detto che incontreremo il governo" Tweet5 Riforme: Mattarella firma l'Italicum, Renzi apre sulla scuola Scuola, il Pd apre alle organizzazioni del settore: "Pronti ad approfondire la questione" Scuola, migliaia in piazza contro la riforma. Renzi: "Pronti al dialogo" Scuola, Camusso: "Mi pare che gli scogli e le ragioni dello sciopero siano ancora tutte lì" 07 maggio 2015 Non una rottura, ma l'impegno a rivedersi prima dell'approvazione in aula alla Camera del ddl scuola. Questo l'esito dell'incontro tra Pd e sindacati di oggi al Nazareno. Il Pd non apre alla strada del decreto per l'assunzione dei precari ma mantiene la strada del ddl. Sui presidi c'è invece un'apertura: uno degli emendamenti al ddl prevede l'introduzione di un nucleo di valutazione per le assunzioni decise dai dirigenti scolastici. Deciso anche l'introduzione di un fondo di compensazione per gli istituti svantaggiati. Cgil, Cisl e Uil con i tre segretari, Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno incontrato il presidente del Pd, Matteo Orfini, il vicesegretario, Lorenzo Guerini, e alla responsabile nazionale della scuola, Francesca Puglisi, alla sede di via del Nazareno. - Ascoltati anche Gilda insegnanti, lo Snals-Confsal, e le associazioni dei genitori. Incontri quindi più con la politica che con l'esecutivo tanto che a fine giornata Camusso ha ipotizzato che non c'è una conferma di un possibile confronto con il Governo. Restano quindi pochi finora i riscontri. Il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, dice che "gli incontri sono andati bene". Anche Marco Paolo Nigi, segretario dello Snals-Confsal, parla di un faccia a faccia "andato bene", nel corso del quale dal Pd hanno assicurato che "faranno senz'altro emendamenti per prevedere che tutti potranno essere sistemati", perché "vanno bene i 100mila precari immessi in ruolo ma tenendo conto di non lasciare nessuno fuori. Abbiamo chiesto un ampliamento della platea in un piano pluriennale, non si possono lasciare fuori persone che hanno gli stessi diritti fuori per sempre".
I sindacati risalgono in cattedra - Renzi cede la riforma della scuola alle solite sigle, delegando la materia ai vertici Pd. E Cgil-Cisl-Uil alzano la posta: "Meglio che ci dia ascolto..." Dopo la grande protesta del mondo della scuola di martedì scorso, e dopo che il premier il giorno successivo ha incontrato i tecnici del Ministero per vedere se e dove modificare la firma, ieri i vertici del Pd hanno ricevuto al Nazareno (sede del partito, ad ulteriore dimostrazione che anche la scuola è una ‘cosa’ tutta interna al partito) alcune sigle sindacali. "Il fatto che si parli è positivo, ma le distanze rimangono pressoché immutate". Ha detto al termine dell’incontro il leader della Gilda, Rino Di Meglio. "Sui dettagli abbiamo riscontrato una disponibilità ad apportare modifiche ma su alcuni temi sostanziali come gli albi territoriali e la possibilità dei presidi di scegliere gli insegnanti
abbiamo notato una certa chiusura”. Per lo Snals, come dichiarato dal segretario generale Marco Paolo Nigi "sulle assunzioni ci è stato promesso che arriveranno emendamenti per fare in modo che tutti i precari possono essere sistemati. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti. Siamo favorevoli anche sull'organico funzionale (ma dovrebbe essere pluriennale) ma abbiamo ribadito un deciso no all'assunzione diretta degli insegnanti, un punto sul quale i nostri interlocutori sembrano però voler mantenere il punto". Quindi, la ciliegina – si fa per dire – sulla torta, con l’incontro con Cgil-Cisl-Uil: "Un'apertura da parte del governo? Non so se c'è, noi stiamo andando al confronto con un partito", hanno detto all’unisono Susanna Camusso e il leader Uil, Carmelo Barbagallo, prima di entrare, con quest’ultimo che ha poi alzato l’asticella di chi… comanda: "Noi abbiamo chiesto un incontro con il governo ed è meglio che ci dia ascolto. Dal canto suo, Annamaria Furlan, della Cisl, ha aggiunto: "Abbiamo fatto un grandissimo sciopero e molto partecipato, con manifestazioni di non solo chi lavora nella scuola, ma anche con la partecipazione di genitori, cittadini e studenti. Ci aspettiamo che si prenda coscienza di tutto questo e si facciano le modifiche opportune". Dopo la grande protesta del mondo della scuola di martedì scorso, e dopo che il premier ieri ha incontrato i tecnici del Ministero per vedere se e dove modificare la riforma, oggi i vertici del Pd hanno ricevuto al Nazareno (sede del partito, ad ulteriore dimostrazione che anche la scuola è una ‘cosa’ tutta interna al Pd) alcune sigle sindacali.
"Il fatto che si parli è positivo, ma le distanze rimangono pressoché immutate". Ha detto al termine dell’incontro il leader della Gilda, Rino Di Meglio.
Per lo Snals, come dichiarato dal segretario generale Marco Paolo Nigi "sulle assunzioni ci è stato promesso che arriveranno emendamenti per fare in modo che tutti i precari possono essere sistemati. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti.
Quindi, la ciliegina – si fa per dire – sulla torta, con l’incontro con Cgil-Cisl-Uil: "Un'apertura da parte del governo? Non so se c'è, noi stiamo andando al confronto con un partito", hanno detto all’unisono Susanna Camusso e il leader Uil, Carmelo Barbagallo, prima di entrare, con quest’ultimo che ha poi alzato l’asticella di chi… comanda: "Noi abbiamo chiesto un incontro con il governo ed è meglio che ci dia ascolto. Dal canto suo, Annamaria Furlan, della Cisl, ha aggiunto: "Abbiamo fatto un grandissimo sciopero e molto partecipato, con manifestazioni di non solo chi lavora nella scuola, ma anche con la partecipazione di genitori, cittadini e studenti. Ci aspettiamo che si prenda coscienza di tutto questo e si facciano le modifiche opportune".
07/05/2015
Scuola. Di Meglio (Gilda) su incontro con il Pd : "Tentano di spiegare come funziona la scuola a noi che ci viviamo" Vista l'adesione allo sciopero di martedì, Renzi lo aveva promesso e sta rispettando la promessa. Sta infatti incontrando i rappresentanti del mondo della scuola per capire che aggiustamenti apportare al disegno di legge della #buonascuola che proprio non va giù a gran parte degli operatori della scuola. In realtà il premier non è presente agli incontri. Ieri ha visto i parlamentari del Pd per fare il punto, poi ha lasciato ad altri del suo partito il compito di discutere con studenti e sindacati.
Ieri sera è stata la volta degli studenti. Questa mattina l'incontro con il segretario generale Marco Paolo Nigi, della Snals Confsal e con il coordinatore nazionale della Gilda Rino Di Meglio.
"Il fatto che ci sia finalmente un po' di ascolto è un fatto positivo perchè in questi mesi l'ascolto è mancato" - spiega a Radio 24 il coordinatore nazionale della Gilda Rino Di Meglio. "Non c'è nessuna intenzione di stralciare il decreto per l'assunzione dei precari come noi chiediamo e di
ragionare con calma su tutto il resto. Non abbiamo trovato disponibilità a modificare alcune delle norme che ci sono più invise, come il poter di assunzione diretta degli insegnanti da parte del preside e la questione degli albi territoriali. Su questo non abbiamo trovato disponibilità al cambiamento. C'è stato un tentativo di spiegare a noi che nella scuola ci viviamo come funziona la scuola, ma noi riteniamo di saperlo meglio di loro".
Oggi pomeriggio saranno ricevuti i sindacati confederali di categoria, Anief e Cobas.
Intanto questa mattina il Dipartimento della Funzione pubblica ha comunicato la percentuale di adesione del personale allo sciopero nazionale contro il ddl della 'buonascuola'. La percentuale e' stata alta, quasi del 65%. Su oltre un milione di dipendenti in servizio, sono stati 618mila quelli che hanno aderito all'agitazione per un totale di trattenute sulle retribuzioni di oltre 42 milioni di euro.
Wed May 6, 2015 8:59AM
Italian teachers strike to slam education reform bill Max Civili - Press TV, Rome
Italian teachers and students have launched a strike to protest a government-proposed reform bill, which seeks to cut funding for schools. The move brought all schools across the country to closure on Tuesday. Teachers’ unions argue that the so-called Good School Reform bill is unfair as many substitute teachers will be excluded from the system. Our correspondent Max Civili has more in the following report.
Sul sito www.presstv.com è possibile vedere un video sulla manifestazione del 5 maggio dove tra i diversi intervistati c’è Paola Martano che ha parlato per lo SNALS-Confsal. Vi invitiamo a prenderne visione al link sottoriportato e ad ascoltare la manifestazione in lingua inglese!
http://www.presstv.com/Video/2015/05/06/409700/Italian-teachers-strike-education-reform-bill
n Sole9]{l mmrn Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
08-05-2015 25 1 /2
Premi ai prof, scelta collegiale Oggi gli emendamenti del pd al Ddl- I sindacati: ci convochi il Governo
Faccia a faccia. Dopo l'incontro di ieri proposto un pacchetto di modifiche per migliorare il testo. L'impianto dovrebbe restare
di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci
on sarà solo il dirigente scolastico a scegliere come assegnare le risorse per valorizzare i docenti più meritevoli.Potrebbe essere affiancato da un
comitato per la valutazione interno alla scuola, scelto dal consigliod'istituto,ecomunquesidovranno individuare prlma i criteri di premialità (tra gli indicatori potrebbero esserci la qualità dell'insegnamento e i risultati ottenuti). Da sciogliere è anche il nodo dei precari con oltre 36mesidiservizioallespalle,enonassuntiasettembre: l'attuale formulazione del Ddl «Buona Scuola» vieta che possano essere utilizzati per nuove supplenze. Probabilmente la disposizione cambierà: tra le ipotesi allo studio c'è quella di attribuire carattere non retroattivo al limite dei 36 mesi (fIssato dalla normativa Ue, che lo scorsoannohagià bacchettato l'Italia per abuso direiterazione dei contratti a termine). Sul piatto c'è poila questione della "chiamata diretta" dei docenti dell'autonomia daparte del dirigente.Daquantos'apprende,sichiariràchel'individuazione degli insegnanti avverrà daglialbiterritoriali, con dimensione sub-provinciale (quindientrounambitopiuttostocircoscritto); e saranno scelti sulla base del Cv in modo coe-
I nodi del Ddl
CHIAMATA DIRETTA DEI PROF
nOdi pr hfilidtiiPl'ltfticdlast1d pOSSlfltlt. .ùaÌ'~i ~~~l1ti ' f#e~l~autoijoìp!ap~rpot~~zlatè l' fQr~~~I\fa.l~~d.P\ll"lt~ll.·. . ... . .... ~1$~iZion~j tbiat~i1cfbtbé'~seeI~~Qvrà avvenire'iltl'intemodi albI lerritortatl, di dimenslQrifsub~ . . . di entro all'l . . . . . .. interessetà tutti;f;dOcenti S$Sù"ti i n ruoto. Cb'è~riln.flEJ sélenonati trlimiteCIf in modo toerentel:lmi bisogni di qw{.'istltuto
rente coni bisogni del singolo istituto. TI governo, dopo il faccia a faccia di ieri con i
sindacati,staragionandosulpacchettodimodifichedaapportarealDdl,chepotrebberoessere ufficializzate già oggidallarelatrice in commissione Cultura della Camera, Maria Coscia (Pd). «Ci saranno miglioramenti al testo -afferma la responsabile scuola dei dem, FrancescaPuglisi -. Abbiamo ascoltato le proposte dei sindacati. Ora riflettiamo. L'esecutivo investe 3 miliardi sulla scuola e la riforma vuole valorizzare, per davvero, la professionalità degli insegnanti». L'impianto delDdl «resta fermo- aggiunge AnnaAscani (Pd) -.Asciugheremopure ilnumero delle deleghe, stralciandoquellacheriguardagli organi collegiali. Unsegnodiattenzioneversole istanze che ci sono arrivate dal mondo della scuola». Che lo scorso 5 maggio ha scioperato contro la riforma: la percentuale di adesione è stata del 6489%, ha reso noto la Funzione pubblica, su oltre un milione di dipendenti hanno aderitoin618.066 (piùdi0milagliassentiperaltrimotivi), con Un totale di trattenute sulleretribuzioni di42.33L340 euro.
Mailclimaconisindacatièancorateso.Q\lelli avvenutiierinellasededelPd,sonostatiincontri puramente interlocutori, i sindacati hanno riproposto tutte le critiche alDdl evidenziate nel-
MERITO '
: ,"a«a~t)n~St;uola~ stimzla200 miliQni di euro ~rvatonWJreidQCtÌrrtimigli(lri.eassegnaal . p~sideilc9ll!pitodl selezlonatli (e èonsegùentement0pl1lmiarli).Anchequiperò dOp(lleprotestesindacalidsaranno "ammorbidimenti": ìlldirigeiltesarà affiancato uncomitatodivatutazioneil1teroo~llasçuota. sceltoQalpoilsigliòd'fstituto, eC€llJlunquesi dovrannop ittiteridi
.....~q~l~ mentQeirisultati~itèlÌUti)
le manifestazioni di giovedì scorso, che hanno portato allo sciopero. Larichiesta che arriva dai leader di Cgil, Cisl e UiI, delle rispettive categorie, diSnals-Confsal e Gilda, è di avviare un confronto direttamente conilgoverno. «Se dovessi dire che abbiamo la certezza che incontreremo l'esecutivo -osserva Susanna Camusso (Cgil)direi una cosa non vera Abbiamo però apprezzatoladisponibilitàdimetodo».Sullastessalunghezza d' onda Annamaria Furlan (Cis!): «Stanno riflettendo su possibilità di modifiche, ma ci sono ancora scogli importanti -ha detto -. La verifica la faremo con Governo e Parlamento. Siamo in urgente attesa». Per Massimo Di Menna (Uil scuola) che ha affiancato Carmelo Barbagallo (Uil), le «dimensioni dell'adesione allo scioperohannospintoilPdaconvocarc~ cihanno detto che finchè il testo non è approvato dal Senato si può lavorare a emendamenti», ma «le questioni di sostanza restano tutte aperte». Nel mirino soprattutto i poteriaffidatidalDdlai presi~come spiegaMarco PaoloWm!(Snals-Con!llmD «Se al capo di istituto dai la possibilità di scegliere a piacimento su un elenco senza una graduatoria, di nominare uno dei docenti, c'è il rischiochenominiunocheconosce,ochevenga discriminata una donna rispetto ad un uomo perché può rimanere incinta».
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Il Tar Lazio, sez. III bis (presidente estensore Pierina Bìancofiore), con decisione n. 643812015, ha ordinato al Miur di dlXrè esecuzione alla sentenza n. 31527/20!3, che aVeva anftùllato le.di. sposizioni amministrative di riduzione dell'orario scolastico per le cosiddette materie professionaìizzan· ti negli istituti tecnici e professionali, emanate nel 2010 dal Ministero dell'istruzione, in ragione deltò: mancata adozione . dei criteri di riduzione. Nel caro in cui il Miur non dovesse adèguarsi alla pronuncia del giudice amministrativo entro 30 giorni) sarebbecommissariato. Lo si legge in un comunicato diffuso ieri dal sindacato Snals-Confsal. .
Quotidiano Data 08-05-2015 Pagina 28 Foglio 1
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Scuola, si prova a ricucire n Pd incontra i sindacati Cgil, Cis I e Uii vedono i vertici dem, sul tavolo i nodi assunzioni e poteri dei presidi Camusso: «Visto un partito, ora serve il confronto con governo e Parlamento» di Nicola Corda • ROMA
Sulla scuola parte il confronto con i sindacati ma il governo resta fuori. Dopo la manifestazione che ha portato in piazza insegnanti e studenti, è il partito democratico a farsi carico della fase d'ascolto per cercare di portare al traguardo il disegno di legge con la massima condivisione. Mentre i lavori della commissione Cultura della Camera vanno avanti, ieri hanno varcato la sede del Nazareno i segretari di Cgil, Cisl e Uil insieme ai rappresentanti degli autonomi Gilda e Snals. «Solo un primo passo» fanno sapere al termine del tavolo occupato dall'altra parte dal presidente del partito Orfini, il vice segretario Guerini e la responsabile scuola FrancescaPuglisi.
«Ci sono ancora scogli importanth> ha detto la segretaria della Cisl Annamaria Furlan che avanza la richiesta urgente di un incontro con il governo. I nodi della riforma restano quelli dell'inserimento dei 100 mila precari e l'organizzazione dell'autonomia scolastica. Un aspetto che divide nettamente le parti quello del ruolo del preside-manager con poteri di gestione e la scelta degli insegnan-
La manifestazione degli studenti davanti la sede del Pd
ti. Troppo potere secondo i sindacati e gli autonomi del Gilda paventano addirittura il rischio della corruzione.
La necessità di azzerare il bacino dei precari è l'altro punto sul quale il governo vuole intervenire ma la divergenza riguarda il numero e le modalità. Oltre 100mila quelli già individua-
ti e per i quali sono state reperite le risorse ma ne resterebbero fuori circa 30mila.
I tempi poi sono cruciali, i sindacati non credono che la riforma possa essere licenziata entro metà giugno che per il ministero è la data limite per organizzare il prossimo anno scolastico. Per ciò chiedono lo stral-
cio delle misure per la stabilizzazione dei precari dalla riforma, da inserire in un decreto legge. Anche secondo Susanna Camusso gli scogli possono essere affrontati solo «aprendo il confronto con governo e Parlamento, per ora abbiamo incontrato un partito». La stoccata della leader della Cgil è volutamente polemica e «pur apprezzando le aperture sul metodo non sono stati fatti passi avanti, le ragioni dello sciopero restano tutte». «Il confronto va avanti salvaguardando lo spirito del disegno di legge, l'autonomia delle scuole e la lotta al precariato» ha detto Francesca Puglisi della segreteria del Pd. «L'unica vera distanza che ho registrato è la modalità del provvedimento: si tratta di una riforma organica che non può essere scorporata dalle assunzioni con un decreto».
Il convitato di pietra resta il ministro Giannini che secondo i rumors di Palazzo Chigi sarebbe finita in un cono d'ombra anche per volere dello stesso Renzi. Sarebbe lei l'obiettivo della fronda scattata in commissione con l'approvazione di una raffica di emendamenti a firma di tutti i partiti che cancellano alcune deleghe al governo.
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CORRIER IEri Quotidiano Data 08-05-2015
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Il sindacato autonomo oltre il 40% nelle elezioni per il Consiglio superiore della pubblica istruzione
Confermato lo strapotere dello Snals-Confsal nelle scuole ~ RIETI Nel mezzo della protesta contro la "Buona scuola" sono arrivate le elezioni per il Consiglio superiore della pubblica istruzione, il Cspi. Elezioni che, ancora una volta, hanno confermato lo strapotere dello Snals in tutte le scuole della provincia di Rieti, con la sigla autonoma che supera la quota del 40% e tiene a distanza tutte le altre sigle. A distanza di vent'anni, la scuola italiana e reatina è tornata alle urne per eleggere il suo massimo organo di rappresentanza professionale: il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi)
che sostituisce il decaduto Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione. Un organismo quest'ultimo che era stato in bilico negli ultimi anni, visto che era stato lasciato decadere e c'è voluta addirittura una sentenza del Consiglio di Stato per costringere il ministro pro tempore a farlo ripartire indicendo nuove elezioni. L'importante tornata elettorale è caduta nel pieno della protesta che in questi giorni sta infiammando la scuola contro il disegno di legge cosiddetto della "buona scuola". Il dato scaturito dalle urne ha ribadito nella provincia
Il segretario provinciale dello Snals Luciano Isceri
di Rieti lo strapotere dello Snals-Confsal che, con il dato aggregato di tutti i vari profili ed ordini di scuola su 1561 votanti ha raccolto 648 voti (41,51%). Seguono,molto distanziati, la Uil con 400 voti (25,62), la Cisl con 276 (17,68),la Cgil con 135 (8,65%). Hanno ricevuto rispettivamente; i Cobas 35 voti (2,24%), la Gilda 15 voti (0,96%); altri 52 (3,33%) voti sono andati complessivamente ad un gruppo di liste mmon Il segretario provinciale dello Snals - Confsal di Rieti Luciano Isceri ha dichiarato è ovviamente soddisfatto del
risultato raggiunto nelle scuole: "Il brillante risultato elettorale ottenuto, che segue quello altrettanto brillante delle recenti elezioni rsu, ci impegna ancora di più nei confronti di una categoria che,insieme al sindacato, sta vivendo un momento decisamente complicato con una elevatissima conflittualità causata da scelte politiche assurde. Lavoreremo ovviamente per riportare dentro le scuole quella necessaria serenità se il governo dimostrerà buon senso , in caso contrario sarà una durissima contrapposizione delle parti ad avere la meglio". ~
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Giranttsta
Lascuola arrabbiata fa paura al Pd PALAZZO CHIGI DÀ MANDATO AI VERTICI DEMOCRAT DI SONDARE I SINDACATI. CHE ORA MINACCIANO IL BLOCCO
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DEGLI SCRUTINI SE LIMPIANTO DEL DDL SULLISTRUZIONE NON VERRÀ MODIFICATO di Riccardo Paradisi
A Palazzo Chigi sembra es
sore arrivato forte o chiaro il messaggio che l'impo
nente sciopero della scuola di martedì scorso voleva mandare al governo. Tanto che Renzi ha dato mandato al l'd, in particolare al vicesegretario Guerini e al presidente Orfini, di avviare un dialogo con il mondo dell'istruzione che è cominciato ieri nella sede di largo dol Nazanmo con un incontro con i sindacati dell'istruzione. Intanto in Parlamento si sta lavorando a nuovi emendamenti da portare in commissione entro la prossima settimana. Dall'incontro di ieri non si registrano significativi passi avanti. Il partito di Renzi è determinato a mantenere l'impianto della riforma ma sembra disposto ad alcune concessioni, soprattutto in merito alle assunzioni, o comunque le parti si sono lasciate con l'impegno a rivedersi prima dell'approvazione in aula alla Camera del ddl scuola. Il Pd non apre nemmeno al decreto per l'assunzione dei precari ma mantiene la strada del ddI. Sui presidi c'è invece un'apertura: uno degli emendamenti al ddl prevede l'introduziono di un nucleo di valutazione per le assunzioni decise dai dirigenti scolastici. Deciso anche l'introduzione eli un fon-do di compensa-zione per gli isti-tuti svantaggiati. «Abbiamo volu-to incontrare tut-te le parti inte-ressa te dalla ri-forma - ha detto il vicesegretario dem Guerini -dopo un incon-
tra durato oltre tre ore - e abbiamo ribadito l'impianto della riforma che secondo noi spinge la scuola italiana verso un vero ammodernamento». Riguardo alle modifiche chieste dai sindacati, Guerini non si sbilancia «alcuni punti trovano già una risposta nell'impianto della riforma ma in Parlamento c'è spazio per avvicinare le posizoni». Quanto alla richiesta dei sindacati di incontrare il governo, Gumini ha aggiunto che «è nella disponibilità del governo. Ma il ministro Giannini è sempre stato disponibile a incontrare tutti». Tuttavia le distanze restano profonde. Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda dogli Insognanti sottolinoa cho sull'assunzione diretta da parte del dirigente scolastico, reclutamento attravorso albi triennali territoriali e stabilizzazione dei precari da stralciare dal ddl o attuare con un decreto legge, «il Pd non ha dimostrato alcun segnale di apertura. Un'inamovibilità che purtroppo ci aspettavamo e alla quale rispondiamo appellandoci al Parlamento, affinché ascolti concretamento il mondo dolla scuola sceso in piazza il 5 maggio e accolga la richiesta di incontro avanzata dai sindacati». Nei giorni scorsi la Gilda aveva anche minacciato cho in assenza di un serio ripensamento dell'impianto della riforma da parte del governo uno sciopero degli scrutini. Un avvertimento che ieri la Gilda ha ribadito: «Se non ci saranno un ascolto e un dialogo pieni su questi tre punti la conclusione dol-
l'anno scolastico sarà tutt'altro che serena. Contro la riforma si sta creando un fronte contrario compatto, come dimostrano le proteste spontaneo che si stanno moWplicando e che stanno sempre di più coinvolgendo anche studenti o famiglio. A bocciare il ddl- conclude Di Meglio - non sono soltanto i sindacati, ma un Paese intero cho lo istituzioni non possono ignorare». Nel mirino dei sindacati e dei doconti rosta tuttavia il sistoma dollo assunzioni affidato ai presidi che «rende possibile che anche nella scuola, como in altri ambiti. si vorifichino fenomeni di corru~ione)} come denuncia Marco Paolo lII!Hl sogretario generale Snals-Con"'l'Sar
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Quotidiano Data 08-05-2015 Pagina 8 Foglio 1
SUPERPRESIDE, SCIOPERO RECORD '-
lA SCUOlA E lA PALUDE DI RENZI SECONDO I NUMERI UFFICIALI HA ADERITO ALLA PROTESTA IL 65% DEI DOCENTI IL PD NON CONVINCE I SINDACATI CHE CHIEDONO DI INCONTRARE IL GOVERNO
di Salvatore Cannavò
L' inadeguatezza di certi dirigenti politici si può desumere dall' osses
sione per i sociol network. Il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, renziano convinto, riferendosi allo sciopero della scuola aveva dichiarato su Facebook che "in piazza ci sarà una minoranza del Paese, la più chiassosa, ma sempre di minoranza si tratta". Ieri il ministero ha diffuso i dati degli aderenti allo sciopero: si tratta di 618.066 tra docenti e assistenti tecnici e amministrativi. "Una cifra storica, mai vista almeno negli ultimi 25 anni", dice chi il sindacato lo conosce da tempo. Nemmeno contro la Gelmini ci fu una partecipazione cosÌ ampia e massiccia. Due insegnanti su tre sono qualcosa di più di una "minoranza chiassosa" e in questo errore di valutazione c'è tutta l'impasse in cui si trova il governo Renzi.
LA DIFFICOLTÀ è visibile anche dagli incontri che si sono tenuti ieri con le rappresentanze sindacali. Non tanto e non solo perché questi incontri non hanno prodotto nulla. La difficoltà è visibile già nel fatto che il Pd si è presentato senza la sua mini stra, Stefania Giannini, iscrittasi poche settimane fa e ormai esautorata. "Al suo posto mi sarei dimesso" dice Stefano Fassina, deputato dissidente ma che ha deciso di occuparsi a tempo pieno della riforma della scuola. Nel gruppo parlamentare del
Pd, e in particolare in quello che sta discutendo la riforma, c'è una diffusa contrarietà per come si sono messe le cose. La legge è stata scritta talmente male che la relatrice, sempre Pd, del provvedimento, Maria Coscia, la sta riscrivendo da capo. Solo che Renzi, il governo e lo stesso Pd si sono spinti molto in là con le proprie posizioni e tornare indietro è complicato. N ei colloqui di ieri con Cgil, Cisl, Uil, ~ e Gilda, associazioni di genitori e studenti, il Pd ha proposto di ammorbidire alcuni punti della legge non andando oltre, però, l'ipotesi di un comitato di docenti che assista il dirigente scolastico nella gestione dei suoi poteri e senza garantire nulla sulle assunzioni dei precari. Il "preside-sindaco", resta in piedi anche se dovrebbe assumere una forma più "costituzionale". Altri segnali di dialogo so-
Lo sciopero del 5 maggio Ansa
I democratici non
tornano indietro sui
poteri al dirigente
scolastico. La vera
battaglia potrebbe
spostarsi al Senato
no stati lanciati in Commissione dove dalle deleghe al governo, previste all'articolo 21, è stata eliminata quella che riforma gli organi collegiali, quella che regola le procedure di assunzione e valutazione. Altro segnale, la norma che impone la continuità degli insegnanti di sostegni per gli alunni disabili. Ma è ancora poca roba rispetto allo scontro che si è verificato. Se la Cisl, con Annamaria Fur-
lan, ha voluto mettere l'accento sull'apprezzamento al dialogo mentre la Cgil, con Susanna Camusso e con Domenica Pantaleo, ha riscontrato scarsa disponibilità, tutti hanno messo l'accento sulla necessità di un incontro con il governo.
IL VICESEGRETARIO Pd, Lorenzo Guerini, titolare dell'incontro, ha promesso che ci sarà. Ma i tempi sono strettissimi, il 14 la legge va in aula e il 19 deve essere licenziata. Si fa quindi forte l'ipotesi che la battaglia vera si sposti al Senato dove la minoranza Pd può giocare un ruolo. L'approvazione entro il 19, però, espone il governo al giudizio degli insegnanti in vista del voto delle Regionali del 31 maggio e quindi la necessità di ottenere un risultato immediato. I sindacati propongono di stralciare il provvedimento sulle assunzioni, approvandolo alla Camera e inviandolo al Senato per poi discutere con calma tutto il resto. Proposta rilanciata da Fassina, ma Renzi al momento non ha intenzione di accettare la proposta. Ieri sera il Pd si è limitato a emanare un comunicato con il quale definisce "costruttivi e proficui" gli incontri di ieri impegnandosi a presentare "un pacchetto di emendamenti frutto degli incontri di questi due giorni". Solo fumo negli occhi, sottolinea il M5S con Beppe Grillo che lancia la sua proposta: togliete i soldi alle scuole private e dateli ai docenti perché la scuola ha bisogno di insegnanti più motivati.
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GIORNALE di ARONA Data
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Un nutrito gruppo di docenti e personale Ata martedì 5 è partito anche da Borgomanero alla volta di Milano per partecipare alla grande manifestazione promossa dai sindacati
«L'intento è chiaro: vogliono smantellare la scuola statale attraverso tagli e licenziamenti»
BORGOMANERO (zas) Anche da Borgomanero è partita la mobilitazione del mondo della scuola. «Mai una volta che in questa riforma siano pronunciate le parole "Bambini" o "Educazione". Più che una riforma è un piano di licenziamenti e tagli, nella quale vengono sostituiti titoli e servizi con dei princìpi oscuri. Per questo oggi sciopero». Così un'insegnante, precaria, salendo su un pullman che da piazza XXV Aprile si è diretto alla manifestazione di protesta contro il progetto di riforma scolastica firmata dal ministro dell'istruzione Giannini a Milano, commenta la propria adesione allo sciopero nazionale.
È successo martedì 5 maggio, giornata di sciopero nazionale unitario del mondo della scuola: era dal 2007 che le cinque sigle sindacali di settore (Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals, Gilda e Cobas) non manifestavano compattamente: «Un pullman parte da Borgomanero - dice Silvano Merlini, Dsga di Fie Cgil - un altro da Domodossola e altri due da Novara. In tutto dal novarese e dal Vco siamo circa 200 dipendenti del mondo scolastico, tra insegnanti, segretari e personale Ata, a partire alla volta della piazza milanese. La linea fondamentale che unisce tutte le sigle sindacali confederali in modo piuttosto compatto è il contrasto a questo tentativo di scardinare il sistema Italia. Non si può scimmiottare il sistema scolastico anglosassone: la figura del dirigente manager -spiega il sindacalista - oltre
ad essere fallita anche là, in Italia è poco credibile, e pure pericolosa. Inoltre in questa riforma vengono snaturati i collegi docenti e i consigli d'istituto, privandoli dei loro poteri decisionali. Non da ultimo c'è il problema dei precari da assumere in ruolo: i numeri che fornisce il governo non sono affatto rispondenti al vero. Chiediamo anche che vengano reintrodotte delle materie, come dovrebbe fare una riforma seria, tolte dai curricula degli studenti da ormai troppi anni».
Martedì 5 maggio il mondo della scuola si è fermato: il disegno di legge 2994, ora all' esame in commissione dopo una prima lettura alla Camera, proprio non viene digerito dagli addetti ai lavori. Molti istituti statali, di ogni ordine e grado, martedì sono rimasti chiusi, mentre molti altri hanno aperto lo stesso le proprie porte, ma per un orario ridotto delle lezioni.
Domenico Amoruso, segretario territoriale Cisl scuola Novara: «Abbiamo capito chiaramente che c'è !'intento marcato di smantellare la scuola statale, privatizzandola. Con questa riforma vengono a mancare risorse sia umane che economiche. Così ci saranno scuole di serie A e di serie B. Nel Ddl è pill che evidente che queste risorse vengono dirottate nelle scuole private, per le quali questa riforma prevede 442 milioni di euro in più di contributi statali, oltre ai contributi che già hanno e alle rette delle famiglie».
AlessanClro Zonca
Sopra un gruppo
di insegnanti in posa poco
prima di salire sul pullman
che li avrebbe portati
a Milano; a destra
Silvano Merlini e Domenico
Amoruso e sotto due
momenti della manifestazione
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IL GIORNALE D'ITALIA Pagina
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Scuola: il opo la grande protesta del mondo della scuola di martedì scorso, e dopo che il
premier il giorno successivo ha incontrato i tecnici del Ministero per vedere se e dove modificare la firma, ieri i vertici del Pd harmo ricevuto al Nazareno (sede del partito, ad ulteriore dimostrazione che anche la scuola è una 'cosa' tutta interna al partito) alcune sigle sindacali, "Il fatto che si parli è positivo, ma le distanze rimangono pressoché immutate", Ha detto al termine dell'incontro il leader della Gilda, Rino Di Meglio, "Sui dettagli abbiamo riscontrato una disponibilità ad apportare modifiche ma su alcuni temi sostanziali come gli albi territoriali e la possibilità dei presidi di scegliere gli insegnanti abbiamo notato una certa chiusura" , Per lo l!!IIIl come dichiarato dal segretario generale Marco Paolo _ "sulle assunzioni ci è stato promesso che arriverarmo emendamenti per fare in modo che tutti i precari possono essere sistemati, Vedremo se alle parole seguirarmo i fatti, Siamo favorevoli anche sull'organico funzionale (ma dovrebbe essere pluriennale) ma abbiamo ribadito un deciso no all'assunzione diretta degli insegnanti, un punto sul quale i no-
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RIFORMA DA RIVEDERE E AL NAZAREND C'È LA FILA DELLE VARIE SIGIlE .•.
d lascia decidere ai sindacati
stri interlocutori sembrano però voler mantenere il punto", Quindi, la ciliegina - si fa per dire - sulla torta, con l'incontro con Cgil-Cisl-Uil: 'Un'apertura da parte del governo? Non so se c'è, noi stiamo andando al confronto con un partito", harmo detto all'unisono Susarma Camusso e il leader Uil, Carmelo Barbagallo, prima di entrare, con quest'ultimo che ha poi alzato l'asticella di chi" comanda: "Noi abbiamo
chiesto un incontro con il governo ed è meglio che ci dia ascolto, Dal canto suo, Armamaria Furlan, della Cisl, ha aggiunto: "Abbiamo fatto un grandissimo sciopero e molto partecipato, con manifestazioni di non solo chi lavora nella scuola, ma anche con la partecipazione di genitori, cittadini e studenti, Ci aspettiamo che si prenda coscienza di tutto questo e si facciano le modifiche opportune", fg. Tr.
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LE DECISIONI Da PROWEDtTORA TO
Più alunni, meno docenti No agli indirizzi musicali
-MltA.NQ
NESSUN nuovo indiIizzo musirrue nelle sctlOle medie dì Milano e provincia nonostante le pressanti richieste e lo sbocco possibìle di tre licei musicali (Conservatorio, Tenca, Magenta, di Il uova apertura se si raggiungeranno i Il umeli per le isclizioni) e 686 cattedre in meno nonostante Ull aumento di L 150 alunni lispeuoallo scorso anno scolastico. Come per le pt:il1ulrie, anche l'infonnativa sugli organici di diritto della scuola media scontenta i sindacati (FIcCgii, Cisi, Snals e Gilda~ che tornano ti chiedere piÌ! insegnanti all'Ullìcio per il personale scolasli~
co e al pr.uvveditOl"3to. "La dota~ zioue Olgauica assegnata dall'Ufficio scolastico regionale per ìl 2015-2016 spiega Pippo Frisone, della Flc Cgi I li sulta di gr"3n lunga insuffiden te rispetto a( fabbisogno segnalato dalle scllole, camttenzzato da UI1 notevole incremento della popolazione scolastica, pali a 1150 alunl1i e 95 classi in piim, Un incremento dovUlo all'afilusso di ahmni stl'<lIlieri, quest'anno piil sensibile in provinria che in rittà. SECONDO i sindacali, se1"\'i1'ebbel'O 6.3 62 posti docen te sull'i Ilte-1"3 provincia, contro llil organico previsto di 5.676, pari a 686 postì in meno. Inoltre (<I1eSSUIl corso di
PROTESTA Pippo FriliOne, segretario della. Fie CIPI
Quotidiano Data 08-05-2015 Pagina 15 Foglio 1
orienlamellto musicale dei 21 Iichiesti sul Milano è stato autot1zzato .. ,. accusa Flison e Ri ma n,<lllno i 66 dell'anno precedente. In m [\'a la Regione solo MOIlza, Varese e Brescia ne hanno OUelll1to uno nuovo. Cosi si blocca lo sviluppo del llUOVO liceo musicale, sempre piil t1chiesto dalle famiglie»). Al Tenca, per esempio., so-110 decine i ra,galli in lista d'atteS<!. «(In tutto il Nord daI2011, con il blocco deglì organici '. COìlclude Frisone-la popolazione scolastica continua ad aumentare~ ma il ministero delrIstruzione non garantisce organici sufficienti. Occotre slIpemre il dualismo Hll organico dì dÌli tto e organico dì adeguamento, E autorizzare tutte le ri chieste di in dirizzo m tlsicale»,
Luca Salvi
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il manifesto Il Pd fa melina I sindacati: trattiamo solo col governo
Tre ore di incontro al Nazareno tra i sindacati della scuOla e i vertici del Pd. Ma nessun passo avanti: il partito di Renzi propone solo palliativi con emendamenti di facciata, mentre Cgil, Cisl e Uii vogliono modifiche sostanziali. E chiedono un incontro urgente con Renzi e il ministro Giannini.
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uGli emendamenti non bastano, va cambiato l'impianto della riforma)). Via dalla commissione l'M5S: uTeatrino penoso))
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SCUOLA· Al Nazareno tre ore «senza passi aVilnti» fra Pd e sindacati. Che chiedono di parlare con Renzi e Giannini
«Vogliamo trattare, ma con il govemo)) Massimo Franchi
D aveva essere un'ora sola di confronto. Alla fine sono state tre: Il prolungamento però non ha portato a nes
sun sostanziale passo avanti. Sulla riforma della scuola rimane il muro contro muro: da una parte governo e Pd che non vogliono toccare i punti fondamentali della «buona scuola», dall' altra i sindacati - assieme alle associazioni degli studenti e dei genitori -che senza distinzione, a parte qualche cedimento dello~ - continuano a contestarne l'impianto: mancato decreto sulle assunzioni, poteri dei presidi, albi territoriali da cui i presidi stessi potranno scegliere gli insegnanti.
Che non si trattasse di un incOntro col governo, i sindacati l'hanno capito quando so-
no riusciti a strappare il cambio di programma. Inizialmente' a Cgil, Cisl e Uil era stata riservata solo un'ora di «confronto» - termine sostitutivo della rottamata concertazione - allo stesso modo di tutti gli altri interlocutori scelti dal Pd adue giorni dallo sciopero che ha dimostrato come il mondo della scuola consideri fallimentare la riforma targata Renzi e Giannini. Al Nazareno invece Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo sono rimasti oltre tre ore. li tempo necessario perché loro e i loro segretari di categoria (Mimmo Pantaleo Fie Cgil, Francesco Scrima Cisl Scuola, Massimo Di Menna Uil Scuola) spiegassero le loro posizioni. Rimaste totalmente distanti da quelle del Pd e dalle modifiche <<palliati-
ve» proposte dal presidente Matteo Orfini, dal vicesegretario Lorenzo Guerini e dalla responsabile scuola Francesca Puglisi. Alla fine dunque si è trattato più di un incontro di «metodo» che di «merito». ,Tanto che rPil. ri.~l f' TTil h,mno r.hif'sto cii inr.ontrare
«al più presto il governo». La sua assenza dal confronto - definita «surreale» da Stefano Fassina che appoggia la richiesta sindacale di un decreto sulle assunzioni - è considerata decisiva dai sindacati: «solo il governo può cambiare profondamente la riforma come chiediamo nOD',
Unico punto su cui - a detta del Pd - il confronto andrà avanti è quello sugli emendamenti per «rimodulare» il potere del preside - dirigente scolastico - che con la riforma diventerebbe il «sindaco della scuoIID>, definizione del sottosegretario Davide Faraone. Ma dai sindacati non arriva alcuna conferma al proposito. Unico impegno preso dal Pd è quello di fare da latore alla richiesta di incontro col governo, ma fino a ieri nessuna risposta ufficiale era arrivata dal ministro Giannini.
<<Abbiamo molto apprezzato la disponibilità e il metodo di continuare a vederci ma non abbiamo fatto grandi passi avanti», ha commentato appena uscita dal Nazareno Susanna Camusso. «Su alcune cose stanno riflettendo ma ci sono ancora scogli importanID>, le ha fatto eco Anna Maria Furlan. «È inutile parlare di aperture dopo un incontro con un partito - attacca Carmelo Barbagallo - . Valuteremo se ci sono aperture, quando il governo ci convocherà. Capisco che dopo avere abusato dei decreti si
faccia appello alla democrazia dei disegni di legge, ma questa era l'occasione per fare un decreto perché solo così si possono assu'mere i precari prima che inizi l'anno scolastico», conclude.
Sul piano parlamentare intanto ieri !'iter del disegno di legge è andato avanti. E anche qui non si registrano cambi di verso. Anzi. Tanto che i componenti M5s della commissione Cultura della camera hanno deciso di lasciare i lavori. «In queste ore stiamo assistendo a un teatrino stucchevole, a tratti penoso - scrivono in una nota - . Quello che Pd e governo potranno concedere saranno, al massimo, briciole. È del tutto evidente che, come abbiamo sempre affermato, sui punti chiave di questo prowedimento, non si ci sono reali ripensamenti. Il governo fa finta di sfilarsi e lascia campo libero al Pd, che si porta al Nazareno associazioni e sindacati per parlare, all'ultimo momento e in tutta fretta, di tutto ciò che non hanno voluto mai fare finora: corifrontarsi seriamente su Ddl Istruzione e accettare il fatto che il prowedimento va gettato nel cestino. Al contempo speriamo che, tutti coloro i quali si sono opposti fino a questo momento al Odi, non abbocchino a contentini e alle promesse da marinaio di Pd e compagniID>. La ricetta per la rifonna della scuola la offre poi in contemporanea Beppe Grillo, conversando con i cronisti a Montecitorio: «Un insegnante deve essere pagato bene altrimenti è un danno per le generazioni future, deve avere una didattica moderna I soldi? Si trovano. Per esempio, i 500 milioni alla scuola privata li depisterei sulla scuola pubblicID>.
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il nupvo l glornae
"Allora, professore: se dovess~ passare questo progetto dI Riforma diventerà il padrepadrone della sua scuola?".
l'offerta formativa finisca con lo scavalcare gli organi col~eg~ali ~ al~as Collegio Docenti e ConSIglIo dI Circolo o di Istituto - e con lo svuotare quanto la Costituzione indica a proposito dell'assunzione del personale scolastico.
Le sfide dell' autovalutazione
Alla domanda - volutamente provocatoria - risponde con un sorriso I?amiano Previtali, dirigente scolastIco nel Bergamasco e tra i co~igli~ri .del Ministro Giannini, contro Il CUl dlse- "Non è possibile alcun miglioragno di legge sulla "B~?na Scuola" sC?- mento nella scuola senza un gruppo no scesi in piazza uruti - ed era la pn- che lavora insieme, senza una comuma volta che accadeva dopo sette an- nità che comprende la ca.te&o.ria P!Oni - i sindacati di categoria. fessionale, ma pure la SOCleta m cUlla
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parati, entr.o il.qual~ ogni ~cuola, sulla base di 49 mdlcaton, potra confrontare la propria situazion~ su base provinciale, regionale, naZIonale, ma anche rispetto a~ tipo ?i scu?l~: licei ~lassici tra loro, IStitUtI tecnICI... - spIega Previtali -. Questo processo di autova~ lutazione porterà a .indiv!?~are pU~~I deboli e punti forti dellistItuto. Cl? che viene chiesto al dirigente scolastIco è di individuare gli elementi di debolezza e trasformarli in opportunità sul piano del miglior~me~to della scuola. Non in una logIca dI concorrenza con altri istituti - puntualizza -ma nella prospettiva di gar~~ir~ buoni esiti formativi ed educatIVI al propri studenti".
Vno dei punti di maggi?r p:eocc~- scuola è inserita: il preside uomo solo pazione denunciato da CgII,. CIsl, .VIl, al comando non ha ragion d'essere", Snals e FGV riguarda propno la fIgu- rassicura invece il prof. Previtali, inra del preside, del quale il dcll 2994 tervenuto a Piacenza il 4 maggio al "Riforma del sistema naZIOnale dI lstru- convegno organizzato in Fon~azi~n.e zione e formazione e delega per Il rw;:dmo dalle associazioni di insegnantI e dm- Le aziende vogliono ragazzi delle disposIzIOni legzslatwe Vlge.n~l ra~- genti scolastici Diesse e Disal (che pu- capaci di gestire l'insucesso forza le funzioni, chiamato - cItIamo Il re hanno presentato al Ministro un testo che deve essere discusso e vota- corposo documento con propost~ di Che di una svolta si tratta lo evito alla Camera entro il 19 maggio, per emendamenti al ddl) per parlare dI un denzia pure Mauro Monti, preside al passare poi al Senato (il gov~rno h~ tema chiave della riforma, ovvero "Mattei" di Fiorenzuola e referente annunciato che in quell'occasIOne n- l'autovalutazione. Alla vigilia dello provinciale dell'associazione l?isal, convocherà i sindacati) - a svolgere sciopero generale della Scuola italia- aprendo i lavori. "L'~utoval~tazIOne"compiti di ge~tione ?ireziona~;, or- na, una platea di 140 iscri.tti tra docen- rilancia _ costringe 1 docentI a muoganizzativa e dI coordmamento ~ ad ti e presidi si sono volutI confrontare versi al di fuori della prospettiva ?~l: essere "responsabile della gestIon~ sulla rivoluzione innescata dalla pub- la classe, assumendosi responsabilIta
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delle risorse finanziarie e strumentalI blicazione, il 29 aprile, della piattafo:- rispetto all'istituto, e . i dirigent~ ad e dei risultati del servizio, nonché del- ma on line che le scuole dovranno utI- uscire dal loro ruolo dI pura gestIone le scelte didattiche, formative e della lizzare per produrre, en~o luglio,.il amministrativa per assumere una revalorizzazione delle risorse umane e Rapporto di autov~lutazIOne (Rav m sponsabilità educativa all'interno del-del merito dei docenti". Si teme in sigla), primo step dI un processo ch~ la propria scuola".. . . .. ~ particolare che l'assegnazione di pi~ porterà cias~un ~st~tuto alla ste,~ura dI Classe-scuola-terntono: Il trmomIO ~c poteri al preside ri~petto all~ scelta del un piano dI mI&lIoramento. Per la per una buona. S~uola 'p~rte ?a.una in- o
docenti dell'orgaruco funzIonale (os- prima volta tramIte un decreto legge, tegrazione tra.I dlv~rsIll\:ellI dI COI~lU- {l sia "finalizzato alle esigenze currico- il Dpr 80, si fornisce a tutte le ~cuole nità e i diverSI ruolI. AnZI, da una al- ~ lari extracurricolari, educative e orga- un format unico, con dati comunI com- leanza", è il termine che preferisce ~
l ________ ru~·z:~~a~ti~v~e~"2),~S~U~i~p~r~e~ffil~·~d~i~m~e~r~i~to~e~s~u~l~-~~~~~~;-~~~d,;,;t:~rt;~~~~~~~~~~~~==================~ Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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usare Dario Nicoli, sociologo dell'Università di Brescia, che segue in tutta la penisola esperienze di alternanza scuola-lavoro, altro punto trattato dal ddl 2994. "Le scuole sono spesso soffocate da tante attività e non si può chiedere agli insegnanti di star dietro a tutte - riflette -. Per questo l'autonomia si gioca a mio avviso non a livello di singolo istituto ma di più Istituti simili che, sul territorio, si danno un indirizzo comune e allacciano un' alleanza con realtà imprenditoriali, enti locali, associazionismo, i quali diventano interlocutori della scuola".
Nicoli invoca un "sentire educativo comune" che diventi terreno fertile per un "risveglio" di questa nostra società sospesa, dove i ragazzi - l'analisi è di alcune aziende che hanno accolto studenti in stage ed esperienze sul campo - sono magari bravi ad eseguire quel che gli si chiede, ma appaiono "impauriti, incapaci di gestire l'insuccesso". Ecco perché si deve insistere sull'alternanza scuola-lavoro (il ddl fissa 400 ore obbligatorie nell'ultimo biennio o triennio per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i licei nel triennio): "occorre fornire agli studenti esperienze di realtà che non sono solo pratiche per verificare la concretezza del sapere teorico impartito, ma luoghi dove si impara qualcosa di nuovo e si impara diversamente".
Se un ostacolo c'è da superare è l'eccessiva "irrealtà" in cui i ragazzi sono immersi, resa più acuta dalla "pedagogia della protezione" messa in atto dagli adulti. "Siccome li si vuole proteggere dal dolore, dal fallimento, li si protegge anche dal reale, ma così facendo perdono anche la parte positiva, la gioia, la capacità di acquisire forza, di combattere per ciò in cui credono", annota Nicoli. Il sociologo vede nella Scuola il fulcro da cui può partire una rigenerazione del cuore
dei giovani e, attraverso di loro, del territorio e delle famiglie.
Ma ci vuole fiducia nei ragazzi e passione per la cultura, "la risorsa più importante per la Scuola - dice - è condividere un cammino che produce opere". Nicoli fa esempi concreti. Come gli scolari della Primaria di Vicenza che in collaborazione con l'assessorato all' ambiente hanno studiato e classificato gli alberi del territorio e riporteranno i loro studi a genitori e cittadini organizzando stand e attività in un parco cittadino. O la classe di lma scuola professionale che insegna ad una delle Medie che cos'è un sistema elettrico. "Bisogna superare l'idea che la scuola è il luogo dove si impara qualcosa che farai dopo, è piuttosto un luogo dove si impara a fare cose che valgono adesso - precisa Nicoli -, così i ragazzi intanto che studiano sono anche costruttori, percepiscono che il lavoro è un legame sociale buono che li fa uscire dal loro io, li mette alla prova nelle relazioni, li aiuta a fondare un progetto di vita".
La qualità la fanno i docenti Il radicamento nel territorio e le "al
leanze" che si saldano sono un'occasione di riflessione e valutazione per la scuola, perché c'è il responso di aziende, Comuni, associazioni. "Ma non basta: la valutazione esterna non produce di per sé qualità, di fronte a critiche o debolezze possiamo anche trovare giustificazioni - fa notare il sociologo -. Ci vuole perciò in parallelo una autoriflessione da parte della scuola, che è un organismo vivo, e deve sempre richiamarsi il suo compito essenziale, ovvero consentire il dialogo partecipativo tra le giovani generazioni e coloro che hanno reso grande la cultura, suscitando entusiasmo, perché i giovani possano dare il loro
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contributo a migliorare la realtà". Di "fiducia" nel sistema-Scuola par
la anche il preside Previtali. "Di fronte a una società frammentata, con fenomeni devianti, a un tessuto familiare che si logora, a centri educativi un tempo forti e ora in crisi - per esempio gli stessi oratori - iniziamo a dire che la Scuola è uno dei pochi sistemi che tiene. Per migliorarlo però è indubbio che bisogna prendere in mano una dimensione che fa la qualità scolastica, ovvero i docenti. Possiamo mettere in campo tutti gli strumenti possibili, ma è il docente in classe che fa la differenza. Di qui una serie di questioni: come li formiamo? Come li reclutiamo? Come li valorizziamo, anche economicamente? Una delle ricerche più accreditate a livello internazionale, la ricerca Talis dell'Ocse, colloca l'Italia al penultimo posto al mondo sul piano dell'autonomia scolastica. In Italia c'è molta autonomia sulla didattica, nessuna per quanto riguarda il personale e il finanziamento. Il ddl sulla Buona Scuola tocca questi due aspetti, che nel resto del mondo sono assodati".
"Non è vero che rifiutiamo i cambiamenti a prescindere"
I più maliziosi hanno scritto che se tutte le sigle sindacali sono scese in piazza massicce vuoI dire che qualcosa davvero nella Scuola si vuole cambiare. "Non è vero che rifiutiamo i cambiamenti a prescindere - è il commento di Lucia Galeazzi di Cisl Scuola -: abbiamo detto di no a questo ddl perché vuole dare un impianto verticistico alla conduzione della scuola, giocando sulla sua autonomia. In questo disegno di legge inoltre il personale Ata è completamente ignorato, e si pensa di utilizzare i posti tagliati come personale amministrativo con gli esuberi delle Province".
Barbara Sartori
Dopo 7 anni, sindacati uniti nello sciopero contro la Riforma. liMa il preside non sarà un padre-padrone". La vera svolta: autovalutazione e autonomia
A lato, nella foto Sicilia/ti/Gennari-Sir, un'immagine del corteo contro la Riforma a Roma. Sopra, da sinistra, Maul'O Monti e Dario Nicoli al convegno in Fondazione organizzato dalle associazioni Diesse e Disal.
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Dalla "carta per l'aggiornamento" ai docenti al cinque per mille per gli istituti
E on line un gruppo di genitori lancia la petizione sulla libertà di scelta educativa terventi che migliorino l'occupabilità degli studenti".
e Tra le novità del disegno di legge sul• la Scuola, una delle più criticate è la pose sibilità di detrarre parte delle spese soste.. nute per la frequenza scolastica da parte : delle famiglie di alunni delle scuole parie tarie. Istituti, che, vale la pena ribadirlo, .. fanno parte del sistema nazionale di e istruzione in base alla legge 62 del 2000 .. (la vecchia distinzione tra pubblico e prie vato non ha dunque ragione di esistere, : benché sistematicamente venga ripresa e da una parte del sindacato e dai mezzi di .. informazione). Il testo, all'art. 17, dispoe ne una detrazione "per un importo an.. nuo non superiore a 400 euro per alune no o studente" delle spese sostenute "per la frequenza di .. e scuole dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione del siste-
Il ddl introduce inoltre la "Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado" (art. 10). Dell'importo di 500 euro per ogni anno scolastico, può essere utilizzata per l'acquisto di libri e testi di natura didatticoscientifica, pubblicazioni e riviste relative alle materie di insegnamento o utili all'aggiornamento professionale, per l'acquisto di strumenti digitali, per l'iscrizione a corsi, ma anche per l'ingresso a musei, teatri, mostre, o iniziative "coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano dell'offerta formativa delle scuole e del
Piano nazionale di formazione". Intanto alcuni genitori hanno lanciato sulla piattaforma on line www.citizengo.org una petizione per chiedere che venga inserita nella legge sulla Scuola la possibilità per le famiglie che scelgono le paritarie di detrarre dalle tasse il costo complessivo della retta, ma anche che "si determini il costo standard per alunno e si utilizzi quel criterio per finanziare tutte le scuole pubbliche (statali, partitarie, degli Enti locali) per mettere chiunque in condizione di scegliere la migiliore scuola pubblica per i propri figli". Mentre andiamo in stampa, sono state superate le 14mila firme.
.. ma nazionale di istruzione", ossia Materne, Elementari e e Medie. Restano escluse le scuole Superiori. .. Sul piano dei finanziamenti, si introduce con l'articolo 15 e l'ipotesi di versare dal 2016 il cinque per mille alle "istitu.. zioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione" e con e .. l'articolo 16 lo "school bonus", che prevede la possibilità di e detrarre il 65% (il 50% dal 2017) degli "investimenti per la .. realizzazione di nuove strutture scolastiche, la manutenzioe ne e il potenziamento di quelle esistenti e per il sostegno a in-
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Riportiamo i nodi principali che i sindacati rilevano nel disegno di legge 2994 e che sono stati diffusi in una lettera inviata alle famiglie per spiegare le ragioni della protesta.
1. Il dirigente scolastico definisce il Piano triennale dell'offerta formativa, sceglie e nomina i docenti con contratti triennali, individua percorsi formativi e modalirà di valorizzazione del merito scolastico degli alunni, cerca finanziamenti esterni e sponsorizzazioni: si eliminano le competenze degli attuali organi collegiali e non si rispettano le norme costituzionali sull'assunzione del personale della scuola. 2. Si incrementa l'alternanza scuola lavoro, da effettuarsi anche durante la sospensione delle lezioni [ ... ]11 dirigente scolastico individua imprese ed enti pubblici e privati a cui indirizzare gli studenti e con cui stipulare adeguate convenzioni: se non ottimamente regolata essa rischia di essere forza lavoro gratuita mascherata da opportunità formativa e crea una grande diseguagliaza tra le
istituzione scolastica scelta dal contribuente, il credito d'imposta per chi destina alle scuo-le erogazioni liberali: si crea la scuola delle differenze e si cancella la garanzia di una scuola pubblica e ugualmente finanziata ed efficace su tutto il territorio nazionale. 4. A fronte di 15mila immissioni in ruolo promesse, il ddl ne garantisce 50mila in meno: il problema del precariato e del continuo cambio di supplenti nelle classi non viene risolto a scapito soprattutto degli alunni che non avranno continuità negli insegnamenti. 5. I nuovi docenti non copriranno le cattedre necessarie e saranno invitati dai dirigenti scolastici ad insegnare su altre discipline coerenti con la loro laurea ma per le quali non sono abilitati all'insegnamento e di cui non hanno esperienza: la qualità dell'insegnamento è fortemente a rischio.
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varie scuole essendo legata alle offerte dei ~ vari territori o all'iniziativa del dirigente sco- ~c lastico. ·v
o 3. Lo Stato dichiara di non poter sostenere il {l costo della scuola pubblica. Viene introdotto ~ il 5 per mille da destinarsi ad una specifica 'g
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PREMI AI PROF, SCELTA COLLEGIALE
Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2015 alle ore 06:38. Non sarà solo il dirigente scolastico a scegliere come assegnare le risorse per valorizzare i docenti più meritevoli. Potrebbe essere affiancato da un comitato per la valutazione interno alla scuola, scelto dal consiglio d'istituto, e comunque si dovranno individuare prima i criteri di premialità (tra gli indicatori potrebbero esserci la qualità dell'insegnamento e i risultati ottenuti). Da sciogliere è anche il nodo dei precari con oltre 36 mesi di servizio alle spalle, e non assunti a settembre: l'attuale formulazione del Odi «Buona Scuola» vieta che possano essere utilizzati per nuove supplenze. Probabilmente la disposizione cambierà: tra le ipotesi allo studio c'è quella di attribuire carattere non retroattivo al limite dei 36 mesi (fissato dalla normativa Ue, che lo scorso anno ha già bacchettato l'Italia per abuso di reiterazione dei contratti a termine). Sul piatto c'è poi la questione della "chiamata diretta" dei docenti dell'autonomia da parte del dirigente. Da quanto s'apprende, si chiarirà che l'individuazione degli insegnanti avverrà dagli albi territoriali, con dimensione sub-provinciale (quindi entro un ambito piuttosto circoscritto); e saranno scelti sulla base del Cv in modo coerente con i bisogni del singolo istituto. Il governo, dopo il faccia a faccia di ieri con i sindacati, sta ragionando sul pacchetto di modifiche da apportare al Odi, che potrebbero essere ufficializzate già oggi dalla relatrice in commissione Cultura della Camera, Maria Coscia (Pd). «Ci saranno miglioramenti al testo - afferma la responsabile scuola dei dem, Francesca Puglisi -. Abbiamo ascoltato le proposte dei sindacati. Ora riflettiamo. L'esecutivo investe 3 miliardi sulla scuola e la riforma vuole valorizzare, per davvero, la professionalità degli insegnanti». L'impianto del Odi «resta fermo - aggiunge Anna Ascani (Pd) -. Asciugheremo pure il numero delle deleghe, stralciando quella che riguarda gli organi collegiali. Un segno di attenzione verso le istanze che ci sono arrivate dal mondo della scuola». Che lo scorso 5 maggio ha scioperato contro la riforma: la percentuale di adesione è stata del 64,89%, ha reso noto la Funzione pubblica, su oltre un milione di dipendenti hanno aderito in 618.066 (più di 67mila gli assenti per altri motivi), con un totale di trattenute sulle retribuzioni di 42.331.340 euro. Ma il clima con i sindacati è ancora teso. Quelli avvenuti ieri nella sede del Pd, sono stati incontri puramente interlocutori, i sindacati hanno riproposto tutte le critiche al Odi evidenziate nelle manifestazioni di giovedì scorso, che hanno portato allo sciopero. La richiesta che arriva dai leader di Cgil, Cisl e Uil, delle rispettive categorie, di Snals-Confsal e Gilda, è di avviare un confronto direttamente con il governo. «Se dovessi dire che abbiamo la certezza che incontreremo l'esecutivo - osserva Susanna Camusso (Cgil)- direi una cosa non vera. Abbiamo però apprezzato la disponibilità di metodo». Sulla stessa lunghezza d'onda Annamaria Furlan (Cisl): «Stanno riflettendo su possibilità di modifiche, ma ci sono ancora scogli importanti - ha detto -. La verifica la faremo con Governo e Parlamento. Siamo in urgente attesa». Per Massimo Di Menna (Uil scuola) che ha affiancato Carmelo Barbagallo (Uil), le «dimensioni dell'adesione allo sciopero hanno spinto il Pd a convocarci, ci hanno detto che finchè il testo non è approvato dal Senato si può lavorare a emendamenti», ma «le questioni di sostanza restano tutte aperte». Nel mirino soprattutto i poteri affidati dal Odi ai presidi, come spiega Marco Paolo Nigi (Snals-Confsal): «Se al capo di istituto dai la possibilità di scegliere a piacimento su un elenco senza una graduatoria, di nominare uno dei docenti, c'è il rischio che nomini uno che conosce, o che venga discriminata una donna rispetto ad un uomo perché può rimanere incinta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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rlNIZIATIVA UNA DELEGAZIONE DI SINDACALISTI, SINDACI E CONSIGLIERI REGIONALI E PROVINCIALI, HA INCONTRATO IL PREFETTO GUIDATO
Nuovo corteo per la scuola Un centinaio di docenti ieri in strada contro al riforma del governo
MARIA ROSARIA GIGANTE
• La "minoranza" diventa chiassosa e rumorosa. Non saranno stati tantissimi ieri sera ad animare il corteo organizzato dai sindacati della scuola unitariamente, Cgil Cisl Uil Snals e Cobas. Ma sicuramente non erano neanche pochi in considerazione, peraltro, di una serie di impegni scolastici concomitanti con la giornata e fissati già da tempo. Qualche centinaio i docenti che sono scesi in corteo, snodato si lungo via Di Palma e via d'Aquino, per "urlare" tutti i motivi del proprio dissenso al disegno di legge sulla "Buona scuola". Un coro comune, al dilà delle sigle sindacali. Ed, in effetti, a rendere in un sol colpo d'occhio, l'unitarietà del movimento, c'è bastato poco. E' bastato raccogliere in una sola mano le bandiere di ogni sigla -quella bianca dello Snals, bianca e verde della Cisl, gialla dei Cobas, rossa della Cgil e della Uil- e farle volteggiare insieme. La sintesi di ogni motivo di contestazione è contenuta negli slogan che vengono agitati, insieme agli animi. "La buona scuola siamo noi", ribadiscono tutti in coro, con gli studenti a dar man forte. Lo slogan più sdoganato e comune ormai. Ma è, soprattutto, contro il premier Renzi e la ministra Giannini che partono gli strali più severi. E dal personale della scuola, non ci si può che attendere una sonora "bocciatura". Facili ed ironiche poi una serie di rime, soprattutto col nome della Giannini a cui i professori ricordano di non essere "cretini".
Giovani molti dei docenti scesi in piazza, precari storici che vedono a rischio il loro definitivo ingresso nella scuola. Ma anche tantissimi straordinariamente gli anziani, tra i quali si muovono anche alcuni dirigenti scolastici, coloro che hanno quasi concluso il
loro percorso scolastico se qualche altra legge non li tratterrà per un ulteriore periodo a scuola. Tutti accomunati dalla preoccupazione che la nuova figura del "preside-sceriffo" e l'arrivo di albi territoriali finiscano con lo snaturare il significato stesso di scuola statale. Per questo hanno deciso di farsi sentire. C'erano in tantissimi, molti di più, il giorno dello sciopero generale della scuola, lo scorso 5 maggio. Secondo le prime dichiarazioni ministeriali, l'adesione allo sciopero era stata del 70%. Ma, secondo stime sindacali, si è arrivati a punte del 90%. Percentuali uguali su tutto il territorio nazionale, dicono dalle segreterie nazionali. Così pure per le contestate prove Invalsi, fatte slittare dal 5 al 6 maggio (con l'appendice di ieri). Molti anche i genitori che si sono rifiutati di mandare i figli
a scuola. In quel modo, le prove sono saltate. Ora c'è la scadenza del 12 maggio che riguarda la scuola superiore. I Cobas, che da anni contestano queste prove standard nelle scuole e che ora vedono giungere maggiore consenso sulla propria linea, danno indicazioni sul cosa fare. Ma il corteo - che lentamente e rumorosamente muove verso la Prefettura dove una delegazione di sindacalisti, accompagnata da sindaci e consiglieri regionali e provinciali, ha incontrato il prefetto Umberto Guidato - discute anche delle altre mosse da mettere in campo dopo lo sciopero e le proteste di piazza. Si avvicinano, infatti, gli strutinii, gli esami, e, soprattutto, l'appuntamento con le urne a fine mese. Ed, allora, sì, i docenti raccomandano a Renzi, "stai sereno".
SCUOLA Ieri sera nuovo corteo per le vie del centro :foto Todaro]
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Docenti contro No alla riforma
• con una marCIa Gli insegnanti affiancati dalle famiglie e dagli amministratori di cinque Comuni
di Angela MARIGGIO'
V n coro di fischietti ieri pomeriggio ha sfilato in via Di Palma e via D'Aquino fino al palazzo della Prefettura, per gridare nuovamente a distanza di due giorni il "no" al disegno di legge numero 2994 sulla "Buona Scuola" attualmente in discussione nella preposta commissione parlamentare.
Lo sciopero del 5 maggio era indetto su base nazionale da cinque sigle sindacali del comparto scuola (Cgil, Cisl, Vii, Gilda e Snals) e ieri pomeriggio le segreterie provinciali dei cinque sindacati hanno chiamato a raccolta non solo docenti, ma anche sindaci e assessori comunali alla pubblica istruzione della Provincia di Taranto.
A conti fatti un migliaio di persone hanno sfilato per le vie del centro, compresi alcuni dirigenti scolastici e molte mamme con i propri bambini.
Presenti gli amministratori di cinque comuni: Martina Franca, San Marzano di San Giuseppe, Carosino, Castellaneta e Ginosa.
«Stasera non siamo i sindacati - hanno detto gli esponenti delle segreterie provinciali -nel rispetto delle nostre sigle, siamo il sindacato unito in un'unica voce contraria a questo disegno di legge. Al Prefetto illustreremo tutti punti della riforma che riteniamo inaccettabili. Siamo consapevoli che la scuola abbia bisogno di essere riformata, ma la riforma de-
ve essere condivisa con la base che noi rappresentiamo. Dalla base, vale a dire dal personale della scuola, da chi la scuola la conosce e la fa tutti i giorni. E nella .no~tra provincia, l~ preocCUpaZIOnI sono maggIOn dal momento che sono dei giorni scorsi le dichiarazioni del presidente della Provincia Tamburrano, che ha affermato che per il prossimo anno non ci sarebbero i fondi né per la manutenzione ordinaria, ne per quella straordinaria».
Nel corteo anche il sindaco di San Marzano di san Giuseppe Tarantino.
«Ho accolto l'invito a questa manifestazione - ha detto -perché mi sento vicino al mondo della scuola ed ai problemi che sta attraversando in un momento delicato come non mai».
E poi mamme, bambini e passeggini, tutti rigorosamente armati di fischietti.
«Siamo qui a manifestare -ci ha detto una di loro - perché siamo preoccupate per i contenuti di questa riforma e perché abbiamo paura che i nostri figli in futuro non potranno avere l'istruzione democratica ed uguale per tutti a cui hanno diritto. Li abbiamo portati con noi, anche se molto piccoli, perché devono sapere che cosa sta succedendo intorno a loro ed il particolare momento storico che stanno vive.ndo, perché riguarda loro in pnma persona».
All'incontro in Prefettura, dal quale sarebbe emersa la disponibilità del Prefetto di farsi portavoce delle istanze presen-
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tate, sono stati ammeSSI I segretari dei sindacati e gli amministratori dei comuni intervenuti alla manifestazione, non-ché Elena La Gioia, rappresentante nazionale del Comitato insegnanti precari.
I contenuti dell' incontro sono espressi in una lettera che è stata consegnata durante l'incontro e che elenca tutti i motivi di preoccupazione nei confronti del ddl, considerato «lontano dai princìpi enunci.?lti dalla nostra Costituzione. E privo di un reale progetto educativo e didattico, che valorizzi lo studente e la sua crescita come cittadino libero e consapevole. Accentua le disuguaglianze sociali tra le varie istituzioni scolastiche. Accentra i poteri nelle mani del solo dirigente scolastico, eliminando di fatto le attuali prerogative degli organi collegiali».
E poi ancora il piano di assunzioni che non sarebbe sufficiente a soddisfare il fabbisogno reale di docenti. Le lOOmila immissioni in ruolo promesse infatti ricoprirebbero il turn - over dei pensionamenti degli ultimi due anni.
In ultimo, la questione dell'edilizia scolastica e dei finanziamenti, soprattutto alla luce delle ultime dichiarazioni del presidente Tamburrano, circa l'effetti va possibilità di provvedere agli interventi di manuten-zione ordinaria e straordinaria delle scuole della Provincia.
È improponibile - conclude '" O') 00
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la lettera consegnata al Prefet- ~ to - pensare di estromettere ~c studenti, docenti, genitori, per- o
sonale Ata dai processi decisio- {l nali. La scuola pubblica è di ~ tutti». :g r-________________ ~~~------------------------------------------------~--~~~~----------------__;u
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NUMERI Dai sindacati i risultati della mobilitazione contro il Governo messa in campo il 5 maggio
Sciopero scuola, a Modena adesione al 750/0 <6tragrande maggioranza del personale scolastico contraria alla riforma}}
MODENA
A nche a Modena alte adesioni allo sciopero na
zionale della scuola del 5 maggio indetto unitariamente dai sindacati maggiormente rappresentativi Flc/Cgil, Cisl/Scuola, Uil/Scuola, Snals/Confsal e Gilda/Unams, per chiedere il ritiro del Ddl «La Buona Scuola» e per l'immediata immissione in ruolo dei precari.
«Nelle scuole modenesi l'adesione media allo sciopero
si aggira intorno al 75 %, adesione mai raggiunta negli ultimi lO anni, neppure nello sciopero unitario del 2008 contro lo Riforma Gelmini -si legge in una nota dei sindacati -. Emerge il dato dei docenti della scuola dell'infanzia e primaria con un'adesione oltre il 93 %, intorno al 75% l'adesione dei docenti delle scuole superiori e del 60% l'adesione fra i docenti delle scuole medie. Fra il personale Ata di tutti gli ordini di scuola l'adesione è stata superiore a160 %. Fra le scuo-
le con adesioni più alte, l'istituto Paradisi di Vignola, le scuole medie Paoli di Modena, la Direzione Didattica del 10° Circolo di Modena, l'Istituto professionale Corni di Modena, l'Istituto Comprensivo di Concordia, l'Istituto superiore Galilei di Mirandola, il liceo San Carlo».
«Questi dati smentiscono chi ha parlato di sciopero ideologico, e confermano che la stra grande maggioranza del personale scolastico è contraria alla riforma della scuola proposta dal Governo Renzi -chiudono i sindacati -.
I sindacati contestano la riforma del Governo Renzi che concentra tutti i poteri dell'autonomia scolastica sul dirigente, svuota lo spirito di collegialità e di condivisione sui cui è stato sinora fondato il sistema scolastico pubblico, e introduce il di-vieto di stipulare contratti per più di 36 mesi con il rischio di espulsione in massa dei precari. Sui precari, i sindacati chiedono lo stralcio delle assunzioni dal Ddl "La Buona Scuola", così da poter procedere con un decreto immediatamente esecutivo all'immissione in ruolo».
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"La riforma della scuola così come pensata dal Governo non ci piace e chiediamo il ritiro del disegno di legge". I nsegnanti, stu-denti e sindacati si sono riuniti nuovamente ieri pomeriggio in corteo a Taranto per manifestare contro il disegno di leg-ge sulla scuola, in discussione nella VII Commissione Cultura alla Camera dei Deputati. L'iniziativa è stata organizzata dalle segreterie territoriali di Cisl Scuola, Uilscuola, Snals-Confsal, Gilda-Unams, Flc Cgil. Il corteo si è radunato, a partire dalle 17, in via Di Palma nei pressi dell'Arsenale Militare per forma-re un corteo che è giunto in Prefettura, dove ha poi conse-gnato al prefetto Umberto Guidato un documento unitario firmato dai sindacati.
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Ilva, c'è cauto otthnisITlo
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Corriere dpn~Yalle COURRIER DE LA VALLÉE D' AOSTE
I nsegnanti Ìn piazza contro progetto "La
buona scuola" di Renzi e per salvare specificità Vane d'Aosta. Tante sono le persone che hanno partecipato al corteo cittadino dì martedì 5 maggio in concomitanza dello sciopero unitario contro il progetto "La buona scuola" di Renzi.! partecipanti (insegnanti, studenti, genitori, ma anche semplici cittadini) hanno indossato un nastrino azzurro in antitesi a quello rosso posto sopra il progetto de "La Buona scuola". L'invito a tutta la popolazione a scendere in piazza e un appello ai parlamentari valdostani a votare no al disegno di legge n. 2994/2015 sulla Buona Scuola (la riforma sarà all'esame della camera in questi giorni). A 1anciarlo sono statele segTeterie regionali di FIe Cgil, Cisl Scuola, Savt Ecole e Snals confsal nel corso di una conferenza stampa indetta lunedì 4 maggio. L'appello agli amministratori locali è di "non fotocopiare la legge nazionale", ma di tutelare "almeno ciò che
di buono la Regione ha introdotto in questi ultimi anni"; la conservazione dei moduli e l'utilizzo di un maggior numero di insegnanti nella scuola primaria, un orario prolungato in quella dell'infanzia e un organico ampliato nelle scuole medie" spiegano in coro i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals e Savt. "In Valle d'Aosta i motivi della protesta sono duplici - ha continuato Florio - ovvero contro la riforma della Buona scuola del Governo Renzi ed in difesa delle specificità dell'istruzione valdostana, disciplinate dalla Regione autonoma". "Le ragioni di questo sciopero - ricorda Katya Foletta della FIe CgiI .. sono moltissime. Avremmo potuto confluire sulla manifestazione di Milano ma vogliamo dare un segnale alla Regione alla quale chiediamo di non adeguare tout court la riforma senza il confronto con gli insegnanti". Mentre al Governo regionale la richiesta è di "un adattamento delle norme statali ahcontesto: la Valle d'Aosta ha leggi proprie che sono il frutto di un'attenta concertazio-
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ne tra i vari soggetti", ha precisato Alessia Demé (Savt). "Contrariamente a quanto va dicendo Renzi - ha aggiunto Katya Foletto, segretaria generale della FIe Cgil -non siamo il sindacato degli ostruzionisti, non siamo i cattivi che voglio mettere i bastoni tra le ruote, e vorremmo dirlo al premier da vicino, se venisse ad Aosta nei prossimi giorni gli chiederemmo di ascoltare una delegazione di insegnanti valdostani". A scendere in piazza sono stati i precari ma anche i docenti di ruolo, di ogni ordine e grado. "I più preoccupati sono ovviamente i precari" ha ricordato Maria Grazia Fiorio dello Snals. "Il disegno di legge dice infatti che quanti gli insegnanti che superato i 36 mesi di lavoro a tempo determinato non verranno assunti. Inoltre si parla di far sparire le graduatorie di istituto". "La riforma co-
< nunque penalizza tutti, siamo tutti sulla stessa barca" ha sottolineato Alessia Demé del Savt Ecole. Per i docenti di ruolo dovrebbe sparire la titolarità della sede e la mobilità volontaria.
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"Con questa riforma il Governo si autoconsegna una delega in bianco ed è per noi la più grande preoccupazione perché rischiamo di veder diventare inefficaci tutte le norme che regolano oggi la scuola" ha puntua1izzato Demé. Altro punto contestato della riforma riguarda "lo strapotere che viene consegnato ai dirigenti scolastici" evidenzia FIorio "a cui spetterà iI compito di assumere, di valutare e di intervenire anche nella parte didattica, il tutto senza che i criteri siano stati esplicitati". Infine per quanto attÌente "la scuola dell'infanzia le ragioni della protesta riguardano la promessa di assunzione di 23mila insegnanti, contenuta nel disegno di legge, che cozza contro le dichiarazioni del Governo che ammette la mancanza di finanziamenti. Inoltre un altro disegno di legge, il 1260, include la scuola dell'infanzia in un sistema di istruzione 0-6 anni che dovrebbe essere finanziato per metà dallo Stato e per l'altra metà dagli enti locali e dalle famiglie" ha chiosatoDemé.
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Le quattro sfide delle regionali di Una Palmerini
Sono quatt,ro i protagonisti di questa campagIla elettorale
per le regionali: pensionati, insegnanti, immigrati e politici
condannati. Su questi quattro temisigìocheràlasfidadiRenzi, Grillo e Salvini.
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Dalle pensioni alla scuola, per Renzi la sfida delle regionali parte in salita
he siamo incampagnaelettorale lo segnalava la presenza di Grillo a Roma. Ieri il leader del Movimento è tornato
sulla scena, anzi, sul luogo per eccellenza della politica: in piazza Montecìtorio. Da lì ha cominciato a dare i suoi slogan per questa competizione su ciascuno dei temi oggi sul tavolo. Sulla scuola, per esempio, ha chiesto di trasferire 500 milioni dirisorse dallascuola privata alla pubblica, sugli immigrati ha chiesto l'impegno della U e a una ripartizione in quote tra i 28 Paesi e sui vitalizi ha lanciato il "richiamo della foresta": un ritorno alle origini fuori dal Parlamento che fa provvedimenti-beffa come quello di ieri sulle pensioni dei condannati. Ha aggiunto anche la Rai e la proposta di vendita di due reti su tre. Infrne, ha stoppato il rassemblement asinistradefrnendo Civati, che cista provando, una «mezza calza». Insomma, Grillo è già al fronte e scommette in una risalita dopo la discesa delle europee confermata dalle ultime votazioni in due regioni, Emilia e Calabria.
Matteo Renzi, invece, non aveva previsto che la campagna elettorale si facesse sulle pensioni. La sentenza della Consulta non solo è una mina sui conti pubblici - ed espone l'Italia al rischio di procedura della Ue -
5,5nnm Pensionati interessati dalla sentenza della
Consulta sul blocco delle indidzzazioni
ma disegna i contenuti della prossima competizione.Anche se è regionale, comunque i 5,5 milioni di pensionati interessati dalla sentenza della Corte e precedentemente colpiti dal blocco dell'indicizzazione, sono una platea di tutto rilievo. Non solo. Il modo in cui deciderà e si comporterà il Governo diventa un segnale per tutti i 18 milioni di pensionati che sono il grosso del bacino elettorale del Paese. E del Pd, soprattutto, che nell'ultima elezione nazionale del 2013 aveva trovato nei pensionati il 35,3% del consenso. Dato che si è mantenuto anche nelle europee de12o14 che, secondo l'analisi diMarco Maraffi di Itanes, sono cresciuti di quasi lO punti. Insomma, un "blocco sociale" che Renzinon può permettersidi trascurare ora. E dunque il primo atto concreto di questa campagna elettorale sarà la decisione del Governo su come, quanto e quando restituire il "maltolto".
L'altro terreno su cui si giocano le elezioni regionali è lascuola. Fresco disciopero,Renziha deciso direcuperare, aprire alla trattativa anche perché questo è davvero il suo "nervo" sociale scoperto. Scoperto soprattutto con i 5 Stelle che hanno saputo parlare al mondo degli insegnanti come raccontano sempre le elezioni 2013, il 28% ha votato per Grillo contro il 20% che scelse il Pd di Bersa-
ni. Era andata già male ma al premier è andata peggio perché alle europee de12o14, l'unica categoria sociale in cui ha perso consenso (oltre agli autonomO sono stati gli insegnanti. In sostanza" Renzi è stretto da Grillo sulla scuola e sulle pensioni da Salvini. Vantaggi dell'opposizione che può promettere perché non deve fare i conti conildebitopubblico, il rapporto deficitlPil e una Commissione Ue che minaccia procedure d'infrazione.
Resta l'altro grande fronte, quello degli immigrati. I nuovi sbarchi possono fare molto male al Governo che non ha risolto granché con l'Europa, soprattutto sulla ripartizione dei profughi. Alla fine, servirà a ben pocolanormadecisaieridinegareivitaliziai politici condannati. Sarà una bandierina e nient'altro difronte ai temi di queste elezioni che sono ben più pesanti, Incluso il giudizio che attende il premier su economia e occupazione. I dati Istat sono alterni sul lavoro mentre peserà il J o bs act deciso da Renzi. Insomma,unannofaerailtempodegli80euro. Quest'anno è l'ora di tesoretti spazzati da una sentenza della Corte.
© RIPRODU1I0NF RISFRVATII
a APPROFONDIMENTO ONLlNE
«Politica 2.0 - Economia & Società» di L1na Palmeriniwww.ilsole24ore.com
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Il potere dei presidi •. Il rischio di una mediazione al ribasso
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Due cardini: responsabilità e valutazione di (laudio Tucci
ggiil dirigente scolastico «non ha potere di incentivazione». Non può neanche individuare «i professori più adatti per rafforzare l' offertafonnati
va a favore degli studenti». E sul fronte disciplinare, nei casi di gravi violazioni, «può al massimo irrogare una sospensione fino alO giorni», e per di più al termine di un procedimento amministrativo piuttosto complesso.
Insomma, dal20oo, da quando è entratainvigore l'autonomia scolastica, «ilpotere digestione sfugge alla piena titolarità del dirigente», spiega al Sole240re il numero uno dell'Anp, l' Associazionenazionale presidi, Giorgio Rembado: «Ma la governance della scuola è divisa trapiùsQggett~ilconsigliodiistituto,ilcollegio dei docent~ il comitato di valutazione del servizio, e quindi, alla fine, in caso di scelte sbagliate, non si sa chi ne debba rispondere. E infatti non ne risponde nessuno».
liDdl «BuonaScuola»,nellasuaversioneiniziale, innovava profondamente la situazione, «facendo fmalmente chiarezza - aggiunge Rembado -nel distinguere che i poteri di indirizzo sono in capo al consiglio di istituto, quelli sull'attività didattica appartengono al collegio docen~ e quelli più prettamente gestionali sono affidati al preside, bilanciandoli con una valutazione più rigorosa del suo operato».
Giorgio Rembado. Presidente dell'Associazione nazionale presidi
In queste ore, però, dopo le proteste dei sindacati, il governo vuole rimettere tutto in discussione, «con una mediazione che si annuncia al ribasso», e torna a confondere compiti e funzioni, ricreando una commistione tra poteri di indirizzo e responsabilità dirigenziali: «Un passoindietroinsostenibile-affermaRembado - soprattutto perché in tutta l'orbita pubblica, dal1992ai tempi della riforma Cassese,idue poteri sono tenuti ben distinti. Nella scuola, purtroppo, ancorano, nonostante da più parti, con l'arrivo dell'autonomia, si ritengano non più
idonei gli organi collegiali istituiti nel lontano 1;974». li punto è dirimente: in tutt'Europa responsabilitàevalutazione dei dirigenti scolastici sono principi consolidati Nel mondo anglosassone,peresempio,idirigentihannotuttiipoteri gestionaa e sono valutati periodicamente. Un cedimento su questi aspetti «sarebbe francamente inspiegabile, e per di più dagli effetti paradossali -evidenzia Rembado -. Da un lato, infatti, ogni decisione del dirigente dovrà essereassuntaconcordandolaconilcollegiodocenti e il consiglio d'istituto. Ma poi, dall'altro, si vuole valutare solo il dirigente. E così si finirà per punire il preside per scelte condizionate da altri soggetti che sono esentati da giudizi su decisioni gestionali che hanno però contribuito a far assumere».
Delresto,lavalutazionenonspaventaipresidi: <<Èfondamentale-osservaRembado-edeve diventare un punto centrale della retribuzione». li giudizio sull'operato del dirigente dovrà essererigoroso,incentratosuirisultatiottenut~ e può essere importante pure per l'attribuzione dei successivi incarichi di direzione. Attenzione, però: «Non si potrà chiedere a un preside di tornare a fare il docente all'esaurimento del mandato - avverte il numero uno dell'Anp -. Professori e dirigenti infatti sono due ruoli divers~ e tali debbono restare perchè richiedono competenze e formazione differenti».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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COBBIEBE DELLA SEBA
LE NOVITÀ CONTESTATE
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SECONTROLA«BUONASCUOLA» -- -- - ------ - ----
VA IN PIAZZA IL POPOLO DEL PD di Paolo Franchi soltanto delle dimensioni sen-
Può succedere, talvolta, za precedenti delle astensioni di avere ragione in- dal lavoro e dei cortei. La novità consapevolmente, per sostanziale è che alla guida del così dire proprio mal- governo - di un governo che grado. È il caso, da ul- giura di considerare la «buona
tima, del ministro dell'Istruzio- scuola» il primo e il più epocane, Stefania Giannini. Secondo le dei suoi impegni - c'è illeala quale quello della scuola di der del Partito democratico martedì scorso è stato «uno Matteo Renzi. E che le donne e sciopero politico». gli uomini, giovani e meno gio-
Nel lessico (e prima ancora vani, che martedì hanno affolnella cultura) del ministro lato le piazze di mezza Italia di quell'aggettivo, <<politico», ha, questo partito rappresentano se associato al sostantivo «scio- non lo «zoccolo duro», perché pero», un significato stronca- di zoccoli duri non ce ne sono torio, quasi spregiativo. Sta, nel più da un pezzo, ma una parte migliore dei casi, per «eterodi- molto importante, e forse la retto»: e qui è terrore, chiamia- parte decisiva, di quella che i molo così, della signora mini- politologi chiamano la costistro. Che però coglie (è il caso tuencypolitica ed elettorale del di ripeterlo: inconsap~olmen- Pd. te) nel segno. Come dire, in parole povere,
Quelle centinaia di migliaia che contro Renzi hanno manidi insegnanti che assieme a festato, ed è la prima volta nella non tantissimi studenti hanno storia repubblicana che questo manifestato uniti, caso più uni- avviene, non i suoi avversari, co che raro, sotto le bandiere di ma i suoi elettori. Anzi, per estutti i loro sindacati, la Cgil, sere più precisi, un settore delcerto, ma pure la Cisl e la Uil, l'elettorato di centrosinistra nonché la Gilda e gli autonomi, non solo elettoralmente cospiper non dire dei Cobas, ce l'ave- cuo, ma collocato in una posivano indubitabilmente con il zione di cerniera nella società governo. Per una quantità di da cui, se ne prende consapeconcretissimi e sindacalissimi volezza, può esercitare (non c'è motivi, si capisce. Ma prima bisogno di essere attenti stuancora per l'idea di scuola, e diosi di Antonio Gramsci per quindi di società, che la rifor- saperlo) una funzione impormà carissima a Matteo Renzi tante nell'organizzazione del prospetta. Un'idea considerata, consenso e, nel caso, del disnon importa qui quanto a ra- senso. gione e quanto a torto, non me- Di più. Cronisti a corto di ritocratica nel senso alto del idee, e soprattutto di mestiere' termine, ma verticistica, azien-( hanno ironizzato su un presun~ dalistica e discriminatoria. For- to, tardissimo sessantottismo te c~:m i deboli e de~ole co~ i degli scioperanti, e comunque f~rtI, avreb~e detto il vecchIO sul radicalismo mezzo corpoPietro Nenrn: e dunque non da rativo e mezzo estremista che emendare in questo o quel- avrebbe permeato di sé le mal'aspetto, ~a da rinviare secca- nifestazioni. Chi scrive (con meI,1te .al ~tte~te. . . qualche esperienza nel ramo)
me sempre c'erano, quanto piuttosto l'animo e il corpo moderatamente conservatori e moderatamente riformisti del centrosinistra; o per lo meno quello che, sino a qualche anno fa, si era soliti definire, qualcuno.1o ricorderà, il popolo dell'Ulivo. Un popolo che preferisce di gran lunga il «noi» ,all' «io» dell'uomo solo al comando. Ma pure un popolo deluso, anzi, frustrato nelle sue aspettative, e in questo senso sì radicalizzato in una protesta che ancora non ha, e forse non avrà mai, degli interlocutori e dei punti di riferimento politici degni di questo nome; e dunque domani, o dopodomani, potrebbe indirizzarsi anche verso lidi considerati fino a ieri del tutto improponibili, a cominciare dal Movimento 5 Stelle.
È onestamente difficile pensare che tutto questo Renzi non lo avesse messo in conto. Sicuramente immaginava reazioni più circoscritte al suo stile di governo e alla sua riforma. Adesso che questo potenziale critico di protesta si è manifestato in misura così ampia, non sarà facile, dopo qualche espressione di disponibilità all'ascolto, resistere alla tentazione di sfidarlo, magari in nome di quella scomposizione delle idee stesse di sinistra e di destra che, come ha ben scritto sul Corriere Ernesto Galli della Loggia, sembra l'unico politico su piaz,za in grado di padroneggiare. E possibile che ci riesca. Ma, per farlo, dovrebbe tagliare nella carne viva del suo mondo di provenienza; e sarebbe più difficile che mettere in scacco una destra inesistente o domare la minoranza del Partito democratico;
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Istruzione Per opporsi alla riforma hanno manifestato non gli avversari, ma gli elettori del partito del premier: una componente del centrosinistra frustrata nelle sue aspettative. Sfidarla vorrebbe dire, per Renzi, tagliare nella carne viva del suo mondo di provenienza
L'errore di calcolo Sicuramente il leader democratico si aspettava reazioni più circoscritte
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L ObI~zl~ne e nota. NI~nte ~ ha visto sfilare in piazza Barbenuovo, e gIa successo un infini- rini per quasi due ore tutto il tà di volte, il mondo della scuo- corteo romano, e ne ha tratto la non vuole sentir parlare di ri- una sensazione assai diversa o forme, ~ ~utaz~one e di me:- per l'esattezza, opposta. E cioè ~ cat?, e il smdacalismo scolasti- che lì erano rappresentati fisi- Q)
co e sempre stato conservatore. camente non tanto i resti del ~ Anche ammesso che le cose tradizionale estremismo di si- ~ stiano c?sì, però, qualc?sa di nistra, che pure ai margini co- ~ nuovo c'e, eccome. Non SI tratta '6
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COBBIEBE DELLA SEBA
La Lente
di Sergio Bocconi
Le nove mosse per una scuola,' e un impiego migliori
N· on:serve a nulla J J . . a.spettare le " riforme:· bispgna prima smeìteredi scegliere la scuola e ~l!tCarè lavorO' come 50 anni fa». Roger Abravanelha . cominciato così ieri in BOCCOni la p]:esent.wolìe del librO' scrittO' con'Luca' D'Agllese «La;ricreazÌ('.lp.è è finita» (Rizrolìì, <~s~~giO' per studenti. e1àtnlglieebe voglionO' prendere ÌnJl11mO il proprio :fUtnrO'conla . SCUO'la e l'università che ci $OnO' oggi». eomè?lll nove mosse, da scoprltein ftetla le passiOni (e seguttle) a essere cittadini del ntondO'. ' L'educaziO'ne del resto è <<il» tema, ha sotiolinè~to Luca Garavoglia. presidente dicam.pari. intervenuto al dibattito moderato da Ferruccio de Bottoli sostenendo chel'inl~a che vuole attrarre tale:nti sa chel'Italia è . • paese dèlmon,do .. multinazionali se ne stanno accorgendo». Così come gli atenei delnostto Paese attraggono sempre più' studenti stranieri:!ra questi la Bocconì che. conte rileva il rettore Andrea Sirom,;ha «2 mUa.studenti da tuttò il mondo», Esu <db> tema si
. confrontano le inlprese con proposte e tonnazionè. come quelle intervenute ieri Coesia e Vodafone. Non ha invece partecipato all'incontrO' utlet: la voce di unpossibUe corteo ditaxi ha «suggerit<»> un cambio di programma.
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la Repubblica COME DOVREBBE ESSERE lA "BUONA SCUOlA"
NO dei caposaldi del cambiamento renziano è stata fin dall'inizio la riforma della scuola.
Naturalmente, gli elementi qualificanti di tale riforma non potevano certo essere la promessa di qualche miliardo in più per l'edilizia scolastica ( qualsiasi ministro democristiano sarebbe stato in grado di fare altrettanto) oppure l'assunzione ape legis di 100mila precari e di altri 60mila immediatamente dopo, ma per concorso.
Una rinnovata enfasi su arte, musica, diritto, economia e inglese, poi, sono le benvenute, per carità. Ma l'inglese è in cima ai pensieri degli innovatori da lustri (ricordate le tre 'T' di Berlusconi? UInglese, Informatica, Impresa") e le altre materie sono interessanti, ma se poi l'orario scolastico è quello che è ed in più ilbisogno principale in realtà è la matematica, un' ora addizionale di arte vorrà dire un'ora in meno di qualche altra insegnamento. Fortunatamente, invece, la flessibilità nella scelta di materie facoltativeèun'innovazioneunpo'più marcata rispetto alla catena di comando e controllo del Ministero. Anche l'alternanza scuola-lavoro, soprattutto per gli istituti tecnici, è la benvenuta. Bisognerà capire dove trovare un milione e mezzo di posti provvisori disponibili (tanti so-
no gli studenti degli ultimi anni delle superiori) e soprattutto fare i conti, ancora una volta, con il monte ore. A regime, per gli istituti tecnici 400 ore vogliono dire 3 o 4 ore alla settimana nell'ultimo triennio: vedremo quanto tempo rimarrà per lo studio e il potenziamento delle altre materie. .
Tuttavia, la vera novità della #buonascuola si riassumeva nella triade uapertura, autonomia & merito". Autonomia delle scuole nella gestione, apertura delle stesse al contributo del mondo esterno, in particolare alle imprese e a chi volesse dare comunque una mano e merito sia nell'assunzione dei nuovi insegnanti sia nella assegnazione di premi per il rendimento proficuo o di sanzioni per scarsi imp,egno e risultati. Inoltre, si vuole introdurre una (possibile) mobilità triennale degli insegnanti nell' ambito dell'albo territoriale. Cercando di rendere concreto il principio di libertà di scelta delle famiglie, il ddl concede sgravi fiscali fino a 400 euro per chi iscrive ifigli alle scuole d'infanziaeprimarie paritarie e concede la possibilità di destinare il 5 per mille agli istituti sia pubblici che privati nonché di usufruire di benefici fiscali per chi decide di donare soldi agli istituti scolastici. Per dare senso all' autonomia, si è cercato di responsabilizzare il preside, affidando-
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gli il compito di preparare il piano Der l'offerta formativa e concedendogli la possibilità di scegliere la squadra di docenti che lo affiancherà e di chiamare gli insegnanti iscritti nell' albo territoriale nonché garantendogli ampi poteri di valutazione sul rendimento dei docenti. Nella versione originaria i premi di merito avrebbero riguardato una platea vasta di insegnanti, oggi solo il 5 per cento. Poiché non era molto chiaro chi avrebbe a sua volta valutato il dirigente scolastico, il Pd ha glissato il problema e ha introdotto unemendamentoperilqualeci sarà un comitato consultivo di valutazione con due professori, un alunno (alle superiori) e un genitore. Altri emendamenti del Pd vogliono coinvolgere nel piano dell'offerta formativa tutto il collegio dqcenti e il Consiglio di istituto, con tanti saluti all' organizzazione efficiente e all'individuazione di responsabilità: se il piano é orrendo, con chi prendersèla? Eran tutti d'accordo ...
Orbene, lo sciopero del 5 maggio non sembra aver colto quali sono i miglioramenti necessari alla riforma. Anche i sindacati hanno un segretario che decide, a livello nazionale, regionale e così via. Sonogliiscritti che di volta in volta lo rieleggono se sono soddisfatti. Allora, il problema non è avere U collegialità", ma una valutazione rioorosa dei risultati ottenuti
dai dirigenti scolastici, dai presidi ai provveditori. Oppure: la possibilità per gli istituti paritari di ricevere donazioni ed attrarre quindi più studenti, libera risorse per la scuola pubblica. Ogni studente costa circa 6mila euro allo Stato e se, grazie ad agevolazioni fiscali di importo molto inferiore, alcuni si trasferiscono in un istituto paritario, il denaro a disposizione del pubblico aumenta, non diminuisce.
La mobilità non è in alternativaallasedecomoda, ma a nessunlavoro, perché prima o poii soldi finiscono e già ora delle centinaia di docenti di odontotecnica vincitori di concorso nessuno sa cosa farsene. Riqualificare e riallocare i professori crea efficienza, buon servizio agli studenti e menoftustrazioni agli insegnanti. Questi sarebbero i temi da discutere: le marce a difesa di concetti astratti come Ula scuola pubblica~ o la "condivisione" rischiano di perdere di vista altri valori come il miglior insegnamento possibile per gli alunni, la libertà di scelta per le famiglie, il riconoscimento del meritoperi capaci e gli industriosi, la diffusione dell'innovazione e della conoscenza attraverso l'autonomia degli istituti e la convivenza anche concorrenziale di pubblico e privato, valori cioè che dovrebbero· guidare tutti coloro i quali operano nel mondo della scuola.
Twitter: @éÌ1edenicala
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Lettere: Via Cristoforo Colombo, 90 00147 Roma
Fax: 06/49822923
Internet: rubrica.lettere @repubblica.it
Quanti scontenti per una riforma
Gentile Augias, credo che le manifestazioni di piazza disperdano le ragioni ponderate dei manifestanti. Per quella contro la Mbuona scuola" ho seguito alcuni interventi non proprio chiarificatori. I ragazzi/alunni erano per lo più contenti della insperata vacanza. Gli adulti/insegnanti non hanno saputo spiegare le
ragioni della loro opposizion.e: Gli adulti /genitori ne sapevano ancor meno - qualcuno lo ha ammesso sorridendo; partecipavano in appoggio a insegnanti e studenti. Mi ha stupito la risposta di un prof alla domanda di quando sia entrata in vigore la Costituzione. Risposta: «Nel 1945".»; davanti all'espressione stupita della giornalista si è corretto: «No, nel 1929». Mi chiedo perché i presidi o direttori scolastici non possano giudicare l'operato degli insegnanti. Qualcuno dovrà ben valutarli. Insomma non è che abbia sentito molte proposte costruttive da parte del corpo docente.
elle troppe riforme della scuola tentate negli ultimi anni, nessuna è risultata davvero soddisfacente infatti la situazione a leggere le cronache
sembra peggiorata. Per fare davvero una Mbuona scuola" sono necessari due presupposti: idee chiare, molti soldi. Al momento scarseggiano. Tuttavia la scuola italiana continua ad essere mediamente buona o molto buona, come dimostrano i nostri studenti quando vanno (sempre più spesso ) all' estero-e primeggiano. Parlo anche per personali esperienze. La manifestazione contro l'ultima riforma è stata molto affollata. Sottraggo il numero di quelli che è meglio un bel corteo che una mattinata in classe; i sindacati che difendono interessi di categoria ma non della scuola ileI suo insieme; molti genitori compiacenti coni figlioletti svogliati; insomma tutte le discutibili ragioni per protestare. D'altra parte nessuna riforma accontenta mai tutti. Il che è particolarmente vero nella scuola, che coinvolge quasi un mi-
lole Pozzi - iole.pozzi@libero.it
lione di persone spesso con interessi in contrasto tra di loro, diffusa in un territorio che presenta enormi difformità: cittàevillaggi, mareemontagna, nord e sud, aree piùomenoaffluentieviadicendo. Unaregolaugualeper tutti in un caso come il nostro è rischiosa. Credo che nasca da qui l'idea di creare un capo-istituto che veda e con oculata competenza provveda. E se non è competente? Se non è oculato? Se lavora in una zona dove comanda la mafia? O un potente padrino politico? Mi scrive il signor Ezio Pelino (pelinoeziO@gmail.com): MForse si dovrebbeprendere a modello la GranBretagna, dove lavalutazione c'è e l'oggettività è garantita da una commissione composta dal preside, da un ispettore e da un docente universitario che periodicamente visita la scuola". Autonomia, presenza di un "responsabile", valutazione dei docenti; prima del famoso '68, si chiamava • qualifica".
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LA STAMPA
INCONTRO SUL DDL ((BUONA SCUO(.A"
n Pd apre ai sindacati "Accolte molte proposte" I leader: «Positiva la consultazione ma vogliamo vedere il governo»
FLAVIA AMABILE ROMA
Gli incontri ci sono stati, i risultati un po' meno. Dai colloqui si intuisce che sul fronte esclusi dalle assunzioni potrebbero rientrare coloro che hanno più di 36 mesi di servizio ma i nodi principali dello scontro restano intatti. I sindacati sono sfilati dalla mattina di ieri nella sede del Pd, ricevuti dal presidente Matteo Orfini, dal vicesegretario Lorenzo Guerini e dalla responsabile scuola del partito Francesca Puglisi e da Simona Malpezzi, che in commissione Cultura sta seguendo l'esame del ddl.
Molto ottimismo da parte del Pd che annuncia la presentazione di un pacchetto di emendamenti sulla base dei suggerimenti ricevuti in questi giorni. «Stiamo facendo degli ottimi incontri», conferma Guerini. «L'unica vera distanza che ho registrato oggi è sull'iter del provvedimento, si tratta di una riforma organica che non potrà essere scorporata dalle assunzioni con un decreto», avverte Francesca Puglisi.
Diversi i toni usati dai sindacati. «Non abbiamo fatto grandi passi avanti», ammette Susanna Camusso, leader della Cgil. In fondo nessuno credeva che ci sarebbero stati perché non era la sede giusta. L'incontro va fatto con il governo e con le commissioni Cultura di camera e Senato, non «con un partito», spiega Susanna Camusso. D'accordo Annamaria Furlan, leader della Cisl: «Se un grande partito ci chiama per chiederci le nostre motivazioni cogliamo l'occasione per spiegargliele». Loro, però, hanno chiesto un incontro «con i nostri interlocutori naturali». E Carmelo Barbagallo, segretario della Vil: «È inutile parlare di aperture dopo un incontro con un Partito, anche se promotore di questo appuntamento: valuteremo se ci sono aperture, quando il Governo ci convocherà».
Prima delle sigle confederali, il Pd ha ricevuto anche i sindacati autonomi, i rappresentanti di genitori e studenti. È possibile che si organizzi anche un incontro con la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini, ha fatto capire Guerini. Nel frattempo resta in piedi la protesta. Rino di Meglio, coordinatore nazionale della Glda Insegnanti: «Se non intendono ascoltare le nostre richieste sarà scontro totale con sciopero ad oltranza e blocco degli scrutini».
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Quotidiano I Data
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Scuola, si tratta sulla nuova governance ~Segnale dell'esecutivo ai prof: stralciato in commissione ~Rinviate al Parlamento anche le norme sulla valutazione alla Camera l'articolo 21 della riforma sugli organi collegiali dei dirigenti. l vertici Pd incontrano i sindacati degli insegnanti
LA GIORNATA ROMA C'è un primo risultato concreto nel "ripensamento" avviato dal premier Matteo Renzi: la governance della scuola non verrà modificata firmando al governo una delega in bianco. Lo prevedeva di fatto l'articolo 21 del ddl di riforma, per l'esattezza il punto F che dopo l'esame in commissione Cultura della Camera è stato stralciato insieme ad altri 5 punti. Tradotto vuoI dire che le decisioni sul ruolo e la composizione degli organi collegiali verranno scritti dal Parlamento e non demandati all'esecutivo come prevedeva il ddl. Il segnale che il governo, pur avene do incapsulato all'interno del ddl una legge-delega, non intende andare avanti con il caterpillar ma cerca il consenso.
LA STRATEGIA L'articolo 21 non è un punto qualsiasi del ddl "La buona scuola". È strategico, quello in cui si dice che «il governo è delegato ad adottare entro 18 mesi dalla data in vigore della presente legge uno o più decreti legislativi». Il prezzo da pagare alla scelta di
non procedere con un decre-
to-legge lasciando alle Camere la potestà legislativa.
ASCOl TO NO STOP «C'è spazio in Parlamento per avvicinare le posizioni», conferma la disponibilità all'ascolto Lorenzo Guerini, «il confronto proseguirà ma alcuni punti già trovano risposta nell'impianto della riforma». Guerini, vice segretario dem, il presidente Orfini e la senatrice Puglisi, responsabile Scuola della segreteria hanno incontrare le parti sociali. Sindacati, associazioni di genitori, studenti. Il Pd si è impegnato a presentare un pacchetto di emendamenti che ne tengano conto.
Un altro punto "caldo" stralciato dall'articolato riguarda la valutazione dei dirigenti. Gli studenti hanno sollevato il rapporto scuola lavoro e della carta dei diritti, la trasparenza degli enti che offrono alternanza e la flessibilità dei curricula. «Molte delle loro idee sono già nel testo», ha osservato la deputata pd Anna Ascani, membro della commissione Cultura della Camera, nonché ex docente di Storia e filosofia. La disponibilità al dialogo de-
ve però fare i conti con i tempi stretti. Domani e domenica la commissione tornerà a riunirsi e si procederà a tappe forzate per iniziare il dibattito in Aula il prossimo 14 maggio.
I nodi da sciogliere sono molti, troppi sostiene qualcuno. Primo fra tutti l'articolo 8: le assunzioni. Forza Italia ha proposto che gli idonei del concorso 2012 vengano assunti già dal prossimo anno scolastico senza sottoporsi ad una nuova selezione.
Modifiche sostanziali saranno introdotte sul ruolo dei dirigenti scolastici andando incontro così alle richieste del mondo della scuola «ma senza snaturare l'impianto» che li pone al centro della riforma in quanto leader educativi. E i sindacati? «Il confronto va bene ma noi abbiamo chiesto soprattutto un incontro con il governo», ha osservato il segre= tario generale della Cisl, Furlan. Concetto ribadito dal suo collega della Uil Bargallo: «È inutile parlare di aperture dopo un incontro con un Partito, anche se promotore di questo appuntamento: valuteremo se ci sand a:pértùre, quando il governo ci convocherà».
Claudio Marincola © RIPRODUZIONE RISERVATA
CISl E Ull: BENE Il CONfRONTO ,ADESSO PERO VOGLIAMO
Principali novità Nel ddl "BuDna scuDla"
ESSERE RICEVUTi A PALAZZO CHISI
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
. 400 ore di stage negli istituti tecnici o professionali. 200 facoltative per il liceo. Sia in azienda, sia in enti
~ pubblici
STIPENDIO INSEGNANTI
Aumenterà in base all'anzianità. Oal2016 premi ai meritevoli
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MATERIE POTENZIATE
I Primaria: musica, educazione fisica e I lingue. Medie: lingue, cittadinanza attiva e laboratori. Superiori: arte, diritto ed economia
PIANO STRAORDINARIO ASSUNZIONI
100 mila per il2015{2016 per coprire le cattedre vacanti e creare l'organico
I dell'autonomia (da GAE e vincitori
1111::1 CARTA I iIiiI DEL PROF
I 500 euro per l'aggiornamento : prOfessionale attraverso l'aCQuisto I di libri, testi, strumenti digitali, ecc. Formazione in servizio obbligatoria
DIRIGENTE SCOLASTICO
Potrà scegliere i docenti più adatti. Gli incarichi affidati saranno resi pubblici '" O')
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Quotidiano I Data
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Renzi, conflitto d'interessi per la pax Pd ~ Dopo il dialogo sulla scuola, il premier ril~ncia per .evita~e ~ AlI~ ~inoranza: indispens~bile. in Sena~o, la Boschi offre scissioni e spingere la sinistra a impegnarsI sulle regIOnalI modIfIche della nforma costItuzIOnale dI palazzo Madama
Il RETROSCENA ROMA L'uscita di Pippo Civati, dal partito e dalla maggioranza, non ha di certo scosso Matteo Renzi. «Era ormai fuori da tempo ... », dicono al Nazareno, Ma il prernier e segretario del Pd, dopo lo strappo sull'Italicum e la rivolta di 38 deputati guidati Da Pier Luigi Bersani ed Enrico Letta che non hanno votato la legge elettorale, ha deciso di correre ai ripari. L'imperativo: evitare che l'addio di Civati si trasformi nel classico sassolino che precipitando innesca la valanga. Una scissione guidata da Bersani, che ha un gran seguito sul territorio, viene infatti considerata molto pericolosa e dolorosa. Assolutamente da evitare.
Così, a venti giorni dalle elezioni regionali del 31 maggio, Renzi ha spinto la mini stra Maria Elena Boschi ad alzare un'antica bandiera della sinistra: la legge sul conflitto d'interessi da sempre temuta da Silvio Berlusconi.
E' una mossa, in linea con l'apertura del premier-segretario a trattare sulla riforma della scuola, che serve per dare un ma" tivo di orgoglio e di appartenenza alla minoranza del Pd, in modo da spingerla a impegnarsi con più convinzione nella cam-
Matteo Renzi nell'aula della Camera (foto ANSA)
pagna elettorale. Ma anche una sfida, come ha fatto capire la Boschi in un'intervista al Corsera, a chi per anni ha lasciato covare sotto la cenere il conflitto d'interessi: «Se alcuni dei nostri ex leader o ex premier avessero messo la stessa tenacia che hanno messo negli ultimi tempi sui dettagli della nuova legge elettorale, per avere finalmente una legge sul conflitto d'interessi ci saremmo risparmiati tante fatiche». Assolutamente non casuale il riferimento aD' Alema e a Bersani.
Non si tratta però di un semplice annuncio. La legge, come garantisce il vicecapogruppo vicario Ettore Rosato, verrà inserita a giorni nel calendario dei lavori della Camera. E Renzi punta ad approvarla entro metà giugno.
LA MINORANZA PLAUDE Sono subito scattati gli applausi di alcuni ribelli del Senato, come Massimo Mucchetti: «Era ora, fa piacere che il governo metta in primo piano una questione che da sempre consideriamo rilevante». Ma un altro dissidente come Stefano Fassina non si lascia impressionare: «E' una mossa di riposizionamento, Renzi tenta di dimostrare che non si è spostato a destra. E lo fa per dare una ragione a Bersani e agli altri di restare nel parti~o».
Nell'entourage del premier-segretario escludono invece che tirare fuori dal cassetto la minaccia del conflitto d'interessi serva per spingere Berlusconi a riesumare il Patto del Nazareno. Primo perché l'ex Cavaliere ormai non controlla più il partito «e dopo le regionali lo controllerà ancor meno ... ». Secondo, perché il soccorso di Denis Verdini in Senato è praticamente certo. Terzo: «I nostri elettori non comprenderebbero una spudorata riesumazione del Patto del Nazareno. Il capitolo è chiuso».
Chiuso anche perché Renzi sta lavorando per spingere i 24 bersaniani in Senato (finora decisivi per la tenuta del governo) a stare ben stretti alla maggioranza. La moneta di scambio: alcune modifiche alla riforma costituzionale di palazzo Madama. «Siamo pronti a un confronto vero su varie ipotesi», garantisce la Boschi, «dal sistema delle garanzie all'equilibrio dei poteri, a sistemi diversi di elezione dei senatori -come il modello simil Bundesrat». Un'altra mossa di conçiliazione Renzi potrebbe giocarla mercoledì in occasione dell'elezione del nuovo capogruppo alla Camera, indicando un esponente della minoranza: Enzo Amendola o Cesare Damia-no.
Alberto Gentili © RIPRODUZIONE RISERVATA
«NON È UNA MOSSA PER COtMNCERE Il CAVAUERE A IRATT ARE I NOSTRI ElmoRI NON ACCETTEREBBERO Il RITORNO DEL PATTO»
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il Giornale Data
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08-05-2015 30 1
la stanza di Mario Cervi
Renzi non è il nuovo «eroe dei due mondi», ma dei due forni Trovounastraordinariasomiglianzafrale coppie Giuseppe Garib aldi-NinoBixio e Matteo Renzi-Angelino Alfano. Garibaldi prima di affrontare una battaglia decisiva diceva: «Nino, qui o si fa l'Italia o si muore». Renzi prima di affrontare le insidie del Parlamento, dice: «Angelino,quio sifanno le riforme osimuore».Mailrisultato è sotto gli occhi di tutti. L'Italia sognata da Garibaldi è tutt'altro che fatta,
Caro Trovato, i parallelismi storici sono interessanti e a volte divertenti, ma sempre insidiosi. Fatico a vedere in Matteo Renzi, quali che siano i suoi meriti d'intraprendenza e di spregiudicatezza, un emulo di Garibaldi, e ancor più fatico a vedere nell' avvocato Alfano una reincarnazione del temibile e terribile Nino Bixio. Renzi -che a essere il Garibaldi del terzo millennio aveva probabilmente fatto un pensierino -potrà obbiettare chele circostanze nonlo aiutano a diventare <<l' eroe dei due mondi». Semmai, nell'Italia dei cavilli, dei ricorsi, degli inciuci può essere -per stare al
mentre per le riforme di Renzi è sufficiente guardare quella della scuola. Cinque sigle sindacali si sono trovate d'accordo nel bocciarla. A questo punto sarebbe opportuno dire: «Renzi,quiotenevai osi muore».
Giovanni Trovato e-mail
politiche se -l'eroe dei due forni, pronto a trovare alleanze dovunque. Il Matteo fiorentino non ha l'età per essere padre della Patria, per non dire di altre qualità che gli mancano. Tuttavia è ingiusto, secondo me, addebitargli come errore la riforma della scuola e la lotta da lui impegnata con i tanti, arroganti caudillosdell'Istruzione, personalmente fancazzisti e ideologicamente sinistri. Renzinon vincerà questa battaglia, il conservatorismo immobile d'una scuola burocratica prevale sempre. Diciamogli tuttavia grazie per averci provato.
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Settimanale Data 14-05-2015 Pagina 9 Foglio 1
Editoriale www.lespresso.it- @Vicinanzal
La Repubblica di Renzi nasce nel segno delle
contraddizioni. E sulla riforma della scuola
il premier affronta la sua prima vera crisi sociale
Piazze piene e Parlamento vuoto LA REPUBBLICA DI RENZI nasce gioiosamente contraddittoria. Con le piazze affollate e le aule del Parlamento semivuote. Con Milano ostaggio della violenza inconcludente e fascistizzante dei black bloc; con Milano orgogliosa di sé, del suo senso civico, pronta a ripulire in silenzio e con sacrificio i danni altrui. "Maggioranza silenziosa", secondo una definizione in voga negli anni '70, assimilabile alla destra, come ha rievocato Stefano Folli su "Repubhlica". Oggi di segno diverso. Molto diverso. A cui va il plauso del premier-segretario del Pd: volontari della solidarietà contrapposti ai professionisti dello sfascio.
MA LA CONTRADDITTORIETÀ della nascente Terza Repubblica incrocia altre piazze ancora. Quelle a ffollate di insegnanti in sciopero contro la "buona scuola". Doveva essere la riforma "di sinistra" destinata a compattare famiglie, alunni e docenti in un progetto di società fondata sul merito: qualità dell'insegnamento, buone pratiche, valorizzazione dell'impegno (chi frequenta le scuole italiane sa quanti prof si dannano l'anima per tenere in piedi la baracca pubblica). Ma innanzitutto la riforma è stata concepita come un persuasivo spot elettorale pro-governo in vista delle elezioni di fine mese in sette regioni e in centinaia di comuni piccoli e grandi. I centomila precari da stabilizzare - un numero di assunzioni che non ha pari negli ultimi 25 anni - sono una
conquista. Innegabile. C'è poco da ironizzare o minimizzare. Intervento popolare, nel senso più ampio della parola, cosÌ come furono gli 80 euro concessi ai redditi bassi l'anno scorso alla vigilia di altre elezioni, quelle europee del mitico 40,8 per cento conquistato dal partito di Renzi.
MA IL CONSENSO stavolta si è rivoltato in dissenso. L'adesione allo sciopero della scuola è cresciuta oltre l'immaginabile. Se la versione di Susanna Camusso - l'istruzione diventerà un privi legio per i ricchi appare esagerata ben più della ovvia propaganda, l'insoddisfazione degli insegnanti emersa nei cortci di martedì 5 maggio è reale e pone una domanda su una qucstionc di prospcttiva, al di là degli stessi contenuti di merito della vertenza. La domanda è questa: a quale base sociale e blocco di riferimento intende rivolgersi Renzi? Il mondo della scuola negli anni ha premiato con i suoi voti l'antiberlusconismo di sinistra: e ora.?
APPENA UN ANNO FA docenti e personale tecnico-amministrativo hanno contribuito all'insperato hottino elettorale del Pd, indiretta legittimazione per un premier non votato dagli italiani.Intorno alla scuola dunque si sta consumando la prima vera crisi sociale e di ra ppresentanza di q uesto governo. Coincide con l'approvazione del1'ltalicum, marcia trionfale di un leader figlio legittimo della dissipa zio-
ne del patrimonio di famiglia della sinistra post-novecentesca, come narra Michele Serra (a pagina 14). Siamo entrati tutti insieme, piaccia o meno, in un'altra era politica, post-qualcosa che non ha mai preso corpo. È il renzismo di lotta e di potere, cortigiano e spregiudicato come nella rappresentazione della nostra copertina. Capace di manovre politiche, di disarticolare gli avversari, di instaurare un rapporto diretto con il "suo" popolo. In questo Renzi si sta rivelando insuperabile. Marco Damilano nella sua inchiesta (a pagina 18) anticipa una prossima mossa, quella di cambiar nome al partito. Era nell'aria. Ma non si chiamerà Partito della Nazione che fa troppo centro, se non addirittura destra. Sarà invece: Democratici. All'americana. Contenitore ampio, con una strizzatina d'occhio a Romano Prodi e Waltcr Veltroni; simbologia di sinistra per un partito da rimodellare a immagine e somiglianza del leader. Capita sempre più spesso nelle democrazie occidentali: la leadership prevale sulla struttura organizzati va e sulle nomenklature di apparato.
MA LA CONTRADDITIORIETÀ della repubhlica renziana è proprio qui: fatto l'Italicum quando si affronteranno le riforme che stanno a cllore agli italiani? Non ci sono più alibi. Né numeri da dare (come racconta Emiliano Fittipaldi a pagina 54). L'economia, quella vera, sarà il banco di prova del consenso popolare.
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«Gli insegnanti capiranno Travisato il ruolo dei presidi»
ROMA
aslava reslare imIIlobili, come hanno fatto i precedenti governi, per avere una vita
molto più tranquilla ed evitare le proteste. Invece abbiamo avu-to il "torto" di investire 7 miliardi in tre anni sulla scuola perché vogliamo che torni a essere uno dei motori principali del Pae-se ... ». Per Ettore Rosato, vice-capogruppo del Pd a Montecitorio, è parados-sale vedere contestata u-nariformache, «per la pri-ma volta, immette risorse così ingenti nel sistema scolastico. Ricordiamoci - aggiunge - che ai tempi del ministro Gelmini sono stati tagliati 8 miliardi». Dagli insegnanti ai sin-dacati, però, iI ddI è du-ramente criticato. Si ri-chiedono sostanziali
«Subiamo proteste perché abbiamo il "torto" di investire
Con i sindacati distanze più ampie»
cambiamenti eun dialogovero ... Questa è una fase di ascolto molto utile. E le modifiche saranno figlie proprio dell' attuale confranto. Sono convinto che, alla fine, negli insegnanti prevarrà un giudi-zio positivo del testo. Mentre con il mond? dei sind,acati la distanza resta più ampia, perche forse siamo andati a toccare qualche tabù che alle forze sociali sta ancora a cuore. A quali tabù si riferisce? Sulla valutazione e sul merito non siamo in sintonia. Manoiliconsideriamo due elementi fondamentali, perché è giusto trovare il meccanismo per valutare e premiare l'insegnamento di qualità. Uno dei punti più spinosi è quello del preside. Si può depotenziare ulteriormente il suo ruolo per andare incontro alle richieste dei sindacati? Si deciderà in Parlamento. Co-
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munque fmora è stato travisato il molo del dirigente scolastico al momento in cui ha l'esigenza di chiamare un docente nel suo istituto. La scelta awiene attingendo a un regolare bacino di docenti che hanno vinto un concorso e sono già assunti. Ed è condizionata dall'approvazione di un piano formativo approvato dal consiglio d'istituto in cui si prevedono sia le materie su cui si vuole investire sia i profili più adatti per insegnare una determinata disciplina scolastica. Il preside, insomma, né assume né licenzia e il suo lavoro è sottoposto a una valutazione ogni tre anni. Non è possibile stabilizzare più di 100.701 precari? Al momento non ci sono ri-sorse, ma mi sembra già un risultato straordi-n.ario. Po~ col ~oncorso del2016 potranno aggtungersl altn 60mila posti.
Luca Mazza © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Scuola, gelo Pd-sindacati Renzi: la legge a giugno Il premier: evitiamo meline. Pochi passi avanti E resta in bilico l'incontro con il governo
LUCA MAZZA ROMA
I l confronto c'è stato, ufficialmente viene definito «proficuo» dallo stesso Pd, ma al di là delle di
chiarazioni di facciata il partito di Renzi e i sindacati non sembrano essersi avvicinati neanche di un millimetro. Nella sostanza, la distanza e il gelo restano. Nell'incontro di quasi tre ore al Nazareno tra le forze sociali e la delegazione Dem (guidata dal vice segretario Lorenzo Guerini e dal presidente Matteo Orfini), sono stati analizzati tutti i nodi principali del disegno di legge "Buona scuola". Il risultato è che ognuna delle due parti rimane ancorata sulle sue posizioni. I promotori del testo sembrano disposti a concedere al massimo qualche ritocco. Sui tre punti chiave non c'è trattativa: il ruolo del preside nella scelta dei docenti da chiamare in base alle esigenze dell'istituto; il numero di assunzioni a settembre che non può andare oltre le 100.701 previste; il "no" secco allo slittamento dei tempi della riforma con il varo di un decreto legge per la stabilizzazione dei precari. «Vediamo se in Parla-
mento si riuscirà ad avvicinare le posizioni», è il commento prudente di Guerini. I sindacati, dal canto loro, gradiscono l'invito. Ma ora chiedono di allar-
mento ostile delle forze sociali. «Non possono considerarci come il governo Berlusconi, che sulla scuola ha tagliato svariati miliardi - si sfoga il premier con il suo staff -. Noi mettiamo
gare la discussione all'esecutivo e di 7 miliardi in tre anni, assumeremo non limitarla al solo Pd. «Su alcune 160mila docenti pre-cose stanno riflettendo ma ci sono cari entro il 2016. Eloancorascogliimportanti-sottolinea ro continuano a pro-Anna Maria Furlan, leader della Cisl testare?». Il presidente -.Abbiamo chiesto un incontro al go- del Consiglio, inoltre, vernoesiamo non prende in consi-in attesa che derazione l'idea di po-ce lo conce- sticipare il varo della riforma: «Entro da». Intesa il 19maggiol'okallaCameraealmas-lontana pure simo il 15 giugno il via libera defini-per Susanna tivo». Per rispettare i tempi, nella Camusso (C- commissione Cultura della Camera gil): «Apprez- sono previste sedute notturne e la-ziamo il me- vori serrati persino nel week-end. In-todo, ma non tanto diminuisce il numero delle de-abbiamo fat- leghe assegnate al governo. «Quella
to ancora sul riordino degli organi collegiali, che passi avanti». Mentre il numero uno era una richiesta esplicita dei sindadella Uil, Carmelo Barbagallo, defini- cati, è stata cancellata con un emensce «la riforma iniqua e sbagliata» e damento presentato da Stefano Fasattende anche lui una convocazione sina», evidenziaAnnaAscani (Pd). Ma da Palazzo Chigi. gli articoli più caldi - cioè quelli relaDifficile, tuttavia, che arrivi una te- tivi alle assunzioni e al potere dei prelefonata. Forse resta qualche margi- sidi - restano accantonati e verranno ne per un ultimo incontro. Ma Renzi esaminati solo poco prima del voto in non riesce a comprendere l' atteggia-aula.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nulla di fatto nell'incontro di quasi 3 ore al Nazareno con Cgil-Cisl-UiI, che vogliono un appuntamento con l'esecutivo. Sui puntichiave non c'è dialogo, a partire dai tempi
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Giranttsta :tl!l I ~ -J. idlI I] If !1 Renzi bluffa: degli scioperi non gli importa
di Giuseppe Candido a pagina 22
Se in Giappone gli insegnanti son gli unici a non doversi
chinare di fronte l'imperatore, in Sudafrica Nelson Mandela ricordava che c'è solo un modo per svelare l'anima dei governi: os-
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servare come tratta i b~arnbini e gli insegnanti. Nel caso di Renzi il confronto è impietoso: il premier ha finto di aprire a chi è sceso in piazza, ma alla prova dei fatti si è mostrato sordo a chi la scuola la conosce davvero, e sa che quella "buona" è molto diversa da quella da lui concepita.
Le aperture di Renzi sulla scuola? L'ennesiIno bluff
di Giuseppe Candido
S e in Giappone gli insegnanti son gli unici a non
doversi chinare di fronte l'imperatore, in Sud Africa Nelson Mandela ricordava che c'è solo un modo per svelare l'anima dei governi: osservare come tratta i bambini e gli insegnanti. Dopo lo sciopero generale della scuola di martedì 5 maggio, quando nelle piazze d'Italia insegnanti, e i sindacati che li rappresentano, assieme anche a collettivi organizzati di studenti, son sfilati "a fiumi" per dire No alla riforma della scuola proposta dal Governo, sembrava ci fosse stata un po' di apertura. Un barlume di speranza di dialogo. Addirittura ieri, giovedì 7 maggio, questo giornale titolava in prima l'articolo di Lorenzo Misuraca "Dietrofront sulla scuola" che a pagina cinque proseguiva ribadendo: "la piazza conta" e che, con lo sciopero si era ottenuto, quantomeno, l'avvio del dialogo. L'ottimismo del premier cede alla realtà? Più che un'affermazione, potrebbe essere una bella domanda. Misuraca notava che, dopo aver constatato «il successo dei sette cortei" contro la riforma della scuola, il premier il giorno dopo lo sciopero ha convocato a palazzo Chigi la mini stra dell'Istruzione Stefania Giannini e delle Riforme Maria Elena Boschi, e i
parlamentari che si occupano di istruzione, per correggere la rotta». Sarebbe speranza di tutte e di tutti i docenti scesi in piazza martedì. Purtroppo, però, dall'incontro di esponenti del Pd con i sindacati degli insegnanti è uscito ben altro. La parola che, anche dopo lo sciopero, meglio sintetizza il comportamento del governo è "inamovibilità". «Stiamo facendo ottimi incontri», pare abbia dichiarato Guerini. Ma il prof. Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda, presente all'incontro con Orfini, Lorenzo Guerini, Francesca
Puglisi e Simona Malpezzi, ha commentato duramente e amaramente l'incontro. Amaramente, perché un insegnante di buon senso com'é Rino Di Meglio si sarebbe aspettato una presa d'atto del governo e un reale cambiamento di verso. Invece. «Su assunzione diretta da parte del dirigente
scolastico, reclutamento attraverso albi triennali
territoriali e stabilizzazione dei precari da stralciare dal ddl e attuare con un decreto legge, -ha detto chiaramente Di Meglio - il Pd non ha dimostrato alcun segnale di apertura. Un'inamovibilità che purtroppo ci aspettavamo e alla quale rispondiamo appellandoci al Parlamento, affinché ascolti concretamente il mondo della scuola sceso in piazza il 5 maggio e accolga la richiesta di incontro avanzata dai sindacati». E ancora: « Se non ci saranno un ascolto e un dialogo pieni su questi tre punti - avverte Di Meglio - la conclusione dell'anno scolastico sarà tutt'altro che serena. Contro la riforma si sta creando un fronte contrario compatto, come dimostrano le proteste
spontanee che si stanno moltiplicando e che stanno sempre di più coinvolgendo anche studenti e famiglie. A bocciare il ddl non sono soltanto i sindacati, ma un Paese intero che le istituzioni non possono ignorare». E in tutto ciò resta sempre il ricatto. Perché resta l'urgenza delle assunzioni dei precari legato alla riforma col preside sceriffo. Prendere o lasciare. Il ricatto che prima era celato dagli scatti dati per merito, è poi divenuto palese, ma nessun media ne tiene conto, quando si è voluto agganciare al piano di assunzioni dei precari che la Corte di Giustizia europea ha detto essere un obbligo stabilizzare con contratti a tempo indeterminato, anche il totale stravolgimento, in un'ottica meramente aziendalistica, dell'impianto della scuola pubblica statale. Per tornare in Sud Africa, constatiamo che è così che il governo, nell'Italia delle meraviglie, tratta gli insegnanti. Prima li lascia precari oltre ogni ragionevole diritto tant'è che deve intervenire la giustizia europea per ristabilire le cose. Quando è costretto ad assumerli perché altrimenti pagherebbe salatissime multe e risarcimenti, vuoI cancellare diritti e libertà d'insegnamento a tutti gli insegnanti, cancellarne i contratti che sono scaduti da sei anni, cancellare democrazia e collegialità della scuola, e fare albi territoriali da cui il dirigente scolastico potrà scegliere gli insegnanti come si fa per una squadra di calcio. Solo i neo assunti? Macché. Tutti quanti coloro faranno domanda di trasferimento, dovranno andare negli albi e farsi scegliere dal preside. Senza contare la discussione fatta on line sulla
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Giranttsta riforma, fatta cioè su un testo completamente diverso da quello oggi in discussione, stravolto e modificato per farne
un decreto e poi, ancora peggiorato, presentato come disegno di legge. Pertanto, anche sulla scuola vale il motto che
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Pannella continua a ripetere per le inumane condizioni delle carceri e per la giustizia di questo Paese: più che avere speranza, occorre essere noi speranza di cambiamento.
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Incontro con i Camusso: vogliamo con Governo Silvia Mastrantonio
ROMA
NON basta. La convocazione di sindacati e associazioni deUa scuola in Largo del Nazareno non basta. «C'è stato un incontro con un partito della maggioranza ma non ha nuila a che fare con la richiesta, che noi manteniamo di aprire un confronto con governo e Parlamento. E se dovessi dire che abbiamo certezze sull'incontro con il govemo direi una cosa non vera. Prendo atto che hanno registrato la nostra richiesta». Susanna Camusso (Cgil) tira le somme di una giomata intensa per il mondo della scuola. L'occasione è stata la convocazione nella sede del Pd dei soggetti protagonisti della grande manifestazione dell'altro giomo. Si sono presentati i big: Camusso, Barbagallo, Fur-1an (Cgil, Vii e Cisl) e poi organizzazioni degli srudenti e dei genitori oltre a tutte le sigle, da Gilda all'Anief.
L'INCONTRO è servito ai sindacati per confermare la richiesta un faccia a facda con l'esecutivo. Per-
ché ieri c'erano i vertici del Pd, la responsabile dei democratici per la scuola, Francesca Puglisi, ma non c'era un solo sottosegretario. A fine giomata è stata la stessa Puglisi a confermare: «Per l'incontro con il govemo bisogna sentire l'esecutivo. Da parte nostra, come Pd, possiamo offrire spunti di riflessioni». I dialoghi sono stati
esplorativi, gli impegni di massima e la sintesi, per quasi tutte le sigle e per gli studenti della Rete, negativa, Si parla di «aperture» o disponibilità ma decisioni non esistono. Landini (Fiom) ha sputato fiele: «Non era mai successo dopo la stesura della Costituzìo·, ne, che un governo rifiutasse di parlare con le sindacali. La gestione padronale del governo riduce gli spazi della democrazia». Ieri tutti o quasi sono
rimasti delusi. Il Pd, da parte sua, ha mostrato disponibilità su alcuni temi e soprattutto sulla possibilità che il testo che atTiverà in Aula alla Carnera resti aperto e non blindato e così poi passi anche a Palazzo Madama. Ma i tempi sono strettissimi se il limite ultimo fissato è quello di metà giugno
a esaurimento IGael.
Giorni di incontri prima di votare le modifiche al dell,
in discussione in commissione. annuncia un tour de torce in vista deLL'approvazione deLLa riforma, il19, Cl Montedtorio
È confermato che i 100mila nuovi docenti saranno presi daLLe graduatorie
Ma i sono strettissimi per far in cattedra i docenti a settembre
l'orientamento è di rivedere i poteri del preside che resta il «capo azienda» ma,
piani formativi sia nella scelta degli insegnanti, sarà affiancato daL consiglio d'istituto
per consentire che i lOOmila precari in via di assunzione possano espletare le pratiche e salire in cattedra a settembre. SUI precari il Pd si è mantenuto rigido e non ha ceduto alle richieste dei sindacati: no al decreto, si va avanti con il ddl. Resistenze che si sono allargate ai presidi-manager ma si sono poi smussate sull'articolo 12. «Ma già aver instillato qualche dubbio è un fatto positivo», ha commentato Massimo Di Menna, responsabile Vi! scuola. «E stata una giornata utile - ha commentato Francesca Puglisi - per sciogliere qualche interrogativo. Perché fa male sentire che si vuole costruire una scuola per ricchi, è proprio l'antitesi del·· la filosofia della Riforma». Parlarsi, spiegarsi per tentare di capirsi. Il Pd ieri ci ha provato ma a che cosa porti questo momento non sembra per nulla chiaro. Stamattina tornano a riunirsi i vertici dei sindacati ricompattati dalla battaglia contro la Buona Scuola, Dovranno decidere le strategie future. Gli studenti l'hanno già detto a chiare lettere: «Non ci fermeremo aì sette cortei del 5 maggio». Probabile che proseguano nell'agitazione anche i sindacati.
«Il prossimo anno ci saranno 6mila
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IL ,,"~MATTINO Quotidiano Data 08-05-2015
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Scuola, meno ideologie e più idee Aldo Masullo
L e forme di uno Stato «democratico» possono essere diverse
per particolarità procedurali e architettura dei poteri. Ma la società il processo vivente che nello Stat~
bene o male si esprime, dunque la sua sostanza, non può essere democratica che in un solo modo. La società, qualsiasi società, considerata nella sua dinamica, è una potente macchina selettiva, da cui dipende la distribuzione di competenze e poteri in uno Stato. La sua
democraticità è perciò qualificata dalla sua selettività. Una società è democratica soltanto se i suoimeccanismi integrati non «differenziano escludendo», ma <<includono diffe!enziando». Strumento principe dI questa macchina è la scuola.
>Seguea pago 46
Scuola, meno ideologie più idee stanze dalle statistiche ufficiali che Ai più sfugge che l'alternativa tra
Aldo Masullo spesso la riducono a bene di consu- «inclusione differenziatrice» e «diffemo, proviamo ad immaginarla nella renziazione esclusiva» opera nella
Purtroppo in Italia interesse e dibatti- sua essenza di capitale umano». Cer- scuo~a in ben più profondi e capillari ti politici si accendono sulla scuola so- t~ent~, anche qui si parlaillinguag- modi. Solo appassionate donne di lo quando la classe dirigente per qual- gIO degli economisti: il «capitale uma - scuola ne avvertono i sintomi. Per che ormai inevitabile inciampo si sve- no», (cosÌ come i «crediti» e i «debiti» esempio, Giovanna Nosarti cheinseglia dal lungo torpore. Il caso Renzi nella carriera degli studenti, l' «offer - gna in un liceo artistico di Roma osrappresenta una situazione del gene- ta» sul mercato concorrenziale de- serva: i ragazzi «sono molto fragili re. Esso segnala un punto limite nella gl'insegnamenti, il «dirigente scolasti- nell' approccio alla vita, hanno poche lunga crisi italiana iniziata, senza che co» qua~i capo d'azienda o d'ufficio regole, dormono poco, stanno fino a ad alcuno convenisse riconoscerne i fiscale)!Elasvoltamercantilisticadel- tarda sera a chattare nei socialsegni, negli Anni '70 del secolo scor- la moda cultural-politica con cui co- networlo>. so. ~cia questo nostro secolo. Però, se Dopo la «rivoluzione» sessantotte-
Fu allora, per esempio, che iniziò e una banca ad usare il linguaggio eco- sc~, ~a scu~la ha fatto a gara con la fala desuetudine dei pubblici concorsi nomico, ogni obiezione può cadere. Illlglia nel nnunciare alla fatica di edud'insegnante e cominciò a costituirsi Intanto nella mente si presenta il caso care, ~nna~tutto con l'esempio, e di l'immenso parco di precari, che alla co?~et? Per esempio, un figlio di fa - eserCItare l gIovani alla gioiosa severifine costituisce un assai difficile pro- IlllglIa ncca, o per lo meno in grado di tà del governarsi, alla durezza dell'imblema occupazionale e un altrettanto fare grossi sacrifici, può pagarsi illun - pegno per conoscere la realtà fisica e arduo problema scolastico. Vi si trova-go soggiorno in una città lontana e il morale, alla consapevolezza che nelno violati insieme i due diritti fonda _ co~toso. s,tud!o presso un prestigiosa la vita tutto, anche la perdita di temmentali di un'umanità civile, il diritto uruversltà pnvata, ben inserita nei cir- po, si paga. La scuola si è arresa allo al lavoro e il diritto all'istruzione. Vio- cuiti sociali alti: egli cosÌ si assicura di stile falsamente protettivo del consulati s.o?o, si badi bene, non un generi- ottenere alla fine rapidamente un' ot - mismo e ha abbandonato i giovani c~ dmtto ad avere un posto retribuito tima posizione professionale. Invece ad una infantile immaturità, ad una ne un altrettanto generico diritto di un .no~ meno o forse meglio dotato fatale incapacità di lotta, alla debolezand~e a scuola ~ conseguire un «pez- figlIO di famiglia disagiata è costretto za della «fragilità». zo dI carta», ma il civile diritto alla di _ a laurearsi in una pur buona ma oscu - Ormaila funzione sociale di selegnità di un impegno professionale ra e povera università statale, ed in- zione,~nassenzadifortiqualitàintelcompetente e rispettato e il sostanzia _ contra grosse difficoltà nel trovare un lettuall e morali diffuse non ha le diritto ad acquisire conoscenze se- impiego. In tennini puramente eco- null' altro da cui essere d~tenninata rie, risl?ondenti ai propri bisogni intel- nomici e privati, si tratta solo di due se non le fortuite situazioni familiari lettuali e spendibili nel mondo della_diversi investimenti in capitale urna_soprattutto economiche, e si riduc~ voro. no. ~a in te~ni sociali, qui opera perciò inesorabilInente ad essere
Se si guarda non faziosamente al u.na CIeca selezIOne per «differenzia- una «differenziazione esclusiva» con p.utiferio sollevato dalla proposta ren _ ZIOne esclusiva», iniqua verso l'indivi- il suo perverso effetto classista. Zlana della «buona scuola», si ha la duo e contraria all'interesse colletti- Questa è la drammatica urgenza sgradevole impressione che ancora vo. a cui la scuola deve esser capace di ri ~ una volta nel dibattito sul nuovo ci si Questa preoccupazione non è as- sp~?d~re .. lo non posso non pensare
l ' senteneldibatti·t agi Italiaru della mia generazione. Es-
muova per o piu, da una parte e o,marestaappanna- '" O') 00
'" o dall' altra, lasciandosi stancamente ~a, perd~ta tra ideologia e nostalgia. È s~, pur cresciuti in un regime autorita-condizionare dal vecchio. I~~ologIca qualche pessimistica pre- no, seppero desiderare la libertà che
In uno studio recente della Banca VlsI~ne del tri?nfo della scuola priva_non avevano, andarono alla guerra ~ d'Italia s'invoca un punto di vista di _ taj e nostalgIco qualche rimpianto ~he non era la loro e ne sopportarono Q)
pe l . t' d Il Il tremendo peso, affrontarono la tra- E
verso da quello abitualmente adotta _ r a sene a e a scuola che non c' è ~ gedia dell' occupazione nazista e da o
to. «Pensiamo all'istruzione come ad ' {l un investimento. E prendendo le di _ piu. partigiani combatterono contro di es- ~ [==================~~~~t=~~~~~t=~~~~~i;~~;L~~~~~~~sa~,~infi·; ;;n:e~m~a~l~n~u~trt~·ti~·,~m~al~v:e:s~ti~·ti:·,~tr~a~ __________ J~
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IL ,,"~MATTINO macerie d'ogni genere, furono capaci d'iniziare con inaudita lena la ricostruzione della patria e d'inaugurare la democrazia senza averla mai prima vissuta. Eppme nella scuola, in cui essi erano divenuti adulti, non avevano goduto di grandi innovazioni didattiche, né di comodi ambienti, né
di ricchezza di strumenti, né soprattutto di sistematiche protettive indulgenze per 1'acerbità dei corpi e delle menti. Ma quella scuola non produceva umane «fragilità» di massa.
Oggi si tratta difarvivere una società democratica. Tocca alla scuola concorrere in modo decisivo per <<inclu-
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dere» tutti i giovani in una nuova e comune temperie cultmale, che permetta ad ognuno di liberamente «differenziarsi» nelle scelte di vita e di lavoro. Spetta alla politica la responsabilità di organizzare un sistema dell'istruzione e della formazione all' altezza di questo bisogno vitale.
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DOPO LO SCIOPERO E I CORTEI
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Il vicesegretario dem: «C'è spazio per awicinare le posizioni», M5S: l'esecutivo potrà concedere soltanto briciole
Scuola, «aperture» dal Pd I sindacati: i nodi restano Camusso, Furlan e Barbagallo chiedono un incontro col governo
• ROMA, Il confronto con il Pd è stata un'occasione che non si poteva certo buttare, ma i sindacati vogliono incontrare il Governo per capire se le «aperture» rispetto ai contenuti più contestati del ddl Buona scuola, mostrate il giorno successivo allo sciopero e alle manifestazioni del 5 maggio, si tradurranno in fatti concreti.
È questa, in sintesi, la posizione dei rappresentanti dei lavoratori che ieri pomeriggio hanno incontrato, nella sede del Nazareno, una delegazione del partito democratico. Sono andati in forze i sindacati, segretari generali della scuola e «big» delle confederazioni, Camusso, Furlan e Barbagallo. Prima e dopo di loro il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, il presidente Matteo Orfini, la responsabile nazionale Scuola, Francesca Puglisi e la deputata Simona Malpezzi, membro della VII Commissione, hanno incontrato le associazioni degli studenti, dei genitori, degli insegnanti, i Cobas, l'Anief. Un supple-
mento di «ascolto» che la protesta di martedì - l'adesione allo sciopero, dati ufficiali, è stata del 64,89% - ha quasi imposto.
«C'è spazio in Parlamento per avvicinare le posizioni» ha assicurato Guerini al termine dell'incontro. «Abbiamo voluto incontrare tutte le realtà interessate alla rifor-ma, vogliamo confrontarci con tutti, ma abbiamo ribadito l'impianto del disegno di legge» ha però aggiunto.
Il Pd vedrà ancora i sindacati prima dell'approva
era già emerso questo dai lavori della commissione Cultura - ma sull'ipotesi di scorporare e far confluire in un decreto le assunzioni dei precari resta un deciso «no», «l'unica vera distanza» registrata ieri secondo Francesca Puglisi.
A sentire i leader sindacali, invece, grandi passi avanti
non sono stati fatti. «Abbiamo rispiegato le ragioni dello sciopero e del successo che ha avuto, abbiamo apprezzato la disponibilità di metodo per conti-
zione alla Ca- fURtAN Leader della Cisl mera del ddl
nuare a ve-dercima-ha
per proseguire il dialogo sulla base del pacchetto di emendamenti' frutto degli incontri di questi due giorni, che il partito democratico presenterà in commissione nelle prossime ore. Il confronto è aperto sul ruolo dei presidi -
spiegato Susanna Camusso -molti nodi li può sciogliere il governo non un singolo partito». I nodi sono gli stessi, presidi-manager a parte: platea dei precari, rinnovo del contratto, assunzione, formazione e valutazione degli in-
segnanti, ecc ... «Restano ancora scogli im
portanti. Una verifica la faremo con Governo e Parlamento appena ci convocheranno. Siamo in urgente attesa» ha osservato Annamaria Furlan. L'urgenza è dettata anche dall'iter parlamentare: la Camera dovrebbe licenziare entro il 19 maggio il testo della «Buona Scuola», che poi passerà all'esame del Senato. Ma «i tempi ancora ci sono» per modificare «un provvedimento iniquo e sbagliato» sostiene convinto Carmelo Barbagallo, «facciano presto a incontrarci».
Intanto, i lavori in commissione sono proseguiti anche ieri pur con la defezione del Movimento Cinque Stelle: «in queste ore stiamo assistendo a un teatrino stucchevole, a tratti penoso», «quello che Pd e Governo potranno concedere saranno, al massimo, briciole. È del tutto evidente che, come abbiamo sempre affermato, sui punti chiave di questo provvedimento, non ci sono reali ripensamenti».
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LA DELEGAZIONE DEI LAVORATORI: IL CONFRONTO COL PD È STATO PROFICUO MA ORA DOBBIAMO CAPIRE LE APERTURE ISTITUZIONALI
Scuola, sindacali al Nazareno:ccOra un incontro col Governo~~ ROMA. Il confronto con il Pd è strata oggi secondo Francesca Pustata un' occasione che non si po- glisi. A sentire i leader sindacali, teva certo buttare, ma i sindacati invece, grandi passi avanti non sovogliono incontrare il Governo per no stati fatti. «Abbiamo rispiegacapire se le "aperture" rispetto ai to le ragioni dello sciopero e del contenuti più contestati del ddl successo che ha avuto, abbiamo Buona scuola, mostrate il giorno apprezzato la disponibilità di mesuccessivo allo sciopero e alle ma- todo per continuare a vederci manifestazioni del 5 maggio, si tra- ha spiegato Susanna Camusso -durranno in fatti concreti. molti nodi li può sciogliere il go-
verno non un singolo partito». I LAVORATORI NELLA SEDE nodi sono gli stessi, presidi-manaDEL NAZARENO. È questa, in ger a parte: platea dei precari, rinsintesi, la posizione dei rappresen- novo del contratto, assunzione, fortanti dei lavoratori che ieri pome- mazione e valutazione degli inseriggio hanno incontrato, nella se- gnanti, ecc ... «Restano ancora scode del Nazareno, una delegazione gli importanti. Una verifica la fadel partito democratico. Sono an- remo con Governo e Parlamento dati in forze i sindacati, segretari appena ci convocheranno. Siamo generali della scuola e "big" delle in urgente attesa» ha osservato Anconfederazioni, Camusso, Furlan namaria Furlan. L'urgenza è dettae Barbagallo. Prima e dopo di 10- ta anche dall'iter parlamentare: la ro il vicesegretario del Pd, Loren- Camera dovrebbe licenziare entro zo Guerini, il presidente Matteo il 19 maggio il testo della "Buona Orfini, la responsabile nazionale Scuola", che poi passerà all'esame Scuola, Francesca Puglisi e la de- del Senato. Ma «i tempi ancora ci putata Simona Malpezzi, membro sono» per modificare «un provvedella VII Commissione, hanno in- dimento iniquo e sbagliato» socontrato le associazioni degli stu- stiene convinto Carmelo Barbadenti, dei genitori, degli insegnan- gallo, «facciano presto a inconti, i Cobas, l'Anief. Un supple- trarci». mento di "ascolto" che la protesta di martedì - l'adesione allo scio- LA COMMISSIONE. Intanto, i pero, dati ufficiali, è stata del lavori in commissione sono pro-64,89% - ha quasi imposto. «C'è seguiti anche ieri pur con la defespazio in Parlamento per avvici- zione del Movimento Cinque Stelnare le posizioni» ha assicurato le: «In queste ore stiamo assistenGuerini al termine dell'incontro. do a un teatrino stucchevole, a trat«Abbiamo voluto incontrare tutte ti penoso», «quello che Pd e Gole realtà interessate alla riforma, verno potranno concedere saranvogliamo confrontarci con tutti, ma no, al massimo, briciole. È del tutabbiamo ribadito l'impianto del di- to evidente che, come abbiamo segno di legge» ha però aggiunto. sempre affermato, sui punti chiave
di questo provvedimento, non ci IL PD INCONTRERÀ I SIN- sono reali ripensamenti». DACATI. li Pd vedrà ancora i sindacati prima dell'approvazione alla Camera del ddl per proseguire il dialogo sulla base del pacchetto di emendamenti, frutto degli incontri di questi due giorni, che il partito democratico presenterà in commissione nelle prossime ore. Il confronto è aperto sul molo dei presidi - era già emerso questo dai
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lavori della commissione Cultura ~ UlDELE .......... ElLJOro' .. "' .. 'ILCO ••• DrmlCOL.DÈODJO
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COBBIEBE DELLA SEBA
Oggi in Bocconi
Del Piero incontra gli studenti Parlerà di sé nell'Universiday Cos'è il successo e come ci si arriva? Come si passa dai campi di calcio al business e al marketing? A queste e altre domande risponderà oggi Alessandro Del Piero, protagonista dell'incontro che si terra oggi alle 12.30 nell'aula magna dell'Università Bocconi di Milano nell'aula magna di via Roentgen. n talk, che fa parte della serie di Universiday, si intitola #fuoriclasse: riflessioni di vita dell'ex numero 10 della Juventus sul successo, sul personal branding e sul team.
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Sul Boeing del premier
M in/istr() non lasci la nostra istruzione in mutande di Luisella Costamagna
Cara Ministra Stefania Giannini, certo ne ha fatta di strada dalla casa sopra il bar-pizzeria di famiglia a Ponte a
Moriano in provincia di Lucca: linguista di fama, è volata in alto tanto all'università (prof associato a soli 31 anni, poi ordinario, infine rettore), quanto in politica (da senatrice a segretario di Scelta Civica a ministro dell'Istruzione). A un passo dal diventare AstroStefania, però, è stata costretta ad alcuni scali: innanzitutto, la Corte dei conti l'ha citata in giudizio per un danno erariale di 420 mila euro, per aver affittato da rettore dell'Università di Perugia dei locali in cui creare una Scuola internazionale di cucina italiana, in realtà mai aperta. "Atti privi di logica giustificazione e di buon senso", hanno scritto i revisori contabili dell'ateneo; ma vuoi mettere l'improcrastinabile necessità dell'insegnamento della cultura gastronomica, rispetto all' avere, che so, la carta igienica? L'altro stop è stato il vo-lo per portarla con Benigni a Bru-xelles per una lettura dantesca al Parlamento europeo, anche que-sto contestato. Ma se una è abituata a volare, e non ha le ali, potrà pure - perbacco - affittare un Falcon per 16.400 euro, no? Il cielo politico l'ha però raggiunto con la Monti Airways, buon servizio di bordo ma flotta raccogliticcia e bassi standard di sicurezza: al volo delle Europee senza il professore-pilota, SC non ottiene neanche un sedile e lei appena 3.000 preferenze. Meglio passare al Boeing Renzi. Meta: #labuonascuola. Quella che le vale un record supersonico: il primo sciopero generale unitario dai tempi della Gelmini. C'è il piano assunzioni docenti, ma rimarranno fuori circa 23 mila precari dell'infanzia e altri 80 mila insegnanti già abilitati; c'è il preside con superpoteri, che deciderà tutto da solo
Quotidiano Data 08-05-2015 Pagina 8 Foglio 1
lei torna in poltrona. Ma almeno quella ce l'ha, giusto? Mentre gli insegnanti e i nostri figli che fine fanno? Devono sperare che chi paga la scuola con le tasse, alla scuola versi anche il 5 per mille? Cara Giannini, tra poco sarà estate e lei probabilmente risfoggerà il topless: nessun problema, ma perché mettere in mutande anche la scuola pubblica? A ottobre non è neanche più stagione ... Un cordiale saluto.
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(piani didattici, insegnanti, e se e quanto premiarli economicamente); le convenzioni con aziende per far lavorare i ragazzi anche nel periodo di vacanza (come auspicava il coop-agno Poletti); soprattutto, alla faccia dell'art. 33 della Costituzione ("Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato"), alle scuole paritarie private andranno, oltre ai 200 milioni già stanziati in Legge di Stabilità, anche le detrazioni per le famiglie e un bonus per manutenzione e miglioramento delle aule. In pratica, i ricchi voleranno con lei - e la moglie insegnante di Renzi, che non ha aderito allo sciopero - in prima classe, gli altri in economy. Sempre che ci sia posto (e ~ comunque le bevande se le portano da casa). In tutto questo, ~ peraltro, lei non è neanche il pilota: a guidare è Renzi, che le ~ passa la cloche solo quando ci sono turbolenze sindacali, e ~ poi la riprende per gli annunci roboanti o offrire il dialogo. E 'g
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Stefania Giannini Pag.66
IAGAlZElfAlmMIlZOGIORNO Data
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LA PETlllONE rASSOCIAZIONE DEI PROFESSORI ABILITATI PER MERITO
Oltre seimila firme raccolte dai docenti «tfa»
• Ce l'hanno fatta. Le 6 mila e 500 fIrme della petizione #TfaInRuolo sono state inviate al presidente della repubblica Mattarella, al premier Renzi e al ministro dell'istruzione Giannini. Loro sono gli Adam, l'associazione dei docenti abilitati per merito di Bari. «Un'adesione inaspettata non ci aspettavamo un riscontro così ampio», dice la presidente del movimento dei tieffIni Alessandra Operamolla.
PFlOl"IESTE Lo sciopero di martedì MARSICO IN VIII»
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Stefania Giannini Pag.67
COBBIEBE DELLA SEBA
SEllE ta, la candidata in Liguria}>. Paita è indagata ileI' reati collegati all'alluvione del 204. «Se vivessi a Genova voterei Luca Pastorino, il candidato di Rete a sinistra» . De Luca è condannato in primo grado. Paita è solo indagata. «In alni casi per far dimettere qualcuno è bastato un titolo di giornale. Il premier clùede le dimissioni solo se non sei popolare e non porti voti? Non mi piace questo Remi dei due pesi e delle due misure, poco attento ai contenuti e molto disposto ai compromessi e a compromettersi. Mi ricorda un po' il modo di ragionare di BerluSCOlli. Solo che il Cavaliere era a clesn·a. E io potevo votare e militare a sinistra sperando in un'alternativa. Ma ora dove guardo?» AlM5S? «Non scherziamo. l grillini sono spesso molto poco preparati e troppo chiusi a ogni tipo di confronto». Se la situazione per lei è questa, che cosa ci sta a fare ancora in Parlamento? «Non me ne sono ancora andata perché temevo che si pensasse che volessi usare le dinùssioni per promuovere illlbro. Clùuderò presto la mia esperienza alla Camera. Prima della fine della legislatura». Quale legge vorrebbe vedere approvata prima di andarsene? «Oltre a quella sul testamento biologico? Una legge che pennetta i matrimoni gay». Il centrosinistra ha avuto difficoltà a far passare i celebri Dico, figurianloci i matrimoni. «Se proplio dà fastidio il nome, possiamo cIuamarll unlonl civili. Ma devono contenere tutti (proprio tutti) i diritti connessi a un normale matrimonio: reversibilità della pensione, possibilità di adot
tare ... In .Francia funziona così, perché in Italia non è possibile?». Si dia una risposta. Lei da ragazza frequentava i gruppi di preghiera del liceo Pio IX. <<È vero. Ero e sono cattolim, praticante. Non riesco a capire come sia possibile avere fede ed essere intolleranti, non inclusivi. Il Vangelo insegna l'accettazione dell'altro per come è. Davvero ci si può definire cattolici e avere posizioni che si allontanano così tanto dall'amore per gli altri?». A cena col nemico? <<Mi affascinano più le qualità umane che non quelle cosiddette intellettuali. Quindi dico Nicola Moltenbi. li parlamentare leghista? «Pensiamo cose diverse. Ogni tanto lui spara giudizi atroci. Ma è una brava persona». Lei ha un clan di anlici?
1m rIc:erca fllosofk:a, poIltiCill e K.!'Ittuns Nata a Roma nel '70. dopo gli studi di Filosofia alla Normale di Pisa e di Bioetica alla Sapienza di Roma. Michela Marzano è diventata docente all'Università di Parigi V (René Descartes). È stata eletta deputato del Pd nel 2013. Autrice di saggi di filosofia morale. ha appena pubblicato Non seguire iL mondo come va. Utet.
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«Ho arniche antiche dei tempi della Nonnale di Pisa: Maria e Isabella su tutti. Anche loro insegnano all'Università». QJJal è la scelta che le ha cambiato la vita? «L'analisi. Ho cominciato psicoterapia in Italia. Ho avuto problemi di anoressia e ho pure tentato il suicidio». Su questi aspetti della sua vita, lei ha scritto un libro: "Volevo essere una farfalla!". «Una volta in Francia la psicanalisi mi ha insegnato la tolleranza e l'accettazione. Prima di tutto di me stessa». Per quanto tempo ha frequentato l'analista? «Per 18 anni, tre volte a settimana. Facevo analisi in francese. E per una decina di al1lù non ho scritto mla parola in italiano. Ho ripreso ne12oog». L'errore più grande che ha fatto? «Se potessi tornare indietro affiderei per tempo la bambina che ero a uno psicoterapeuta. Sono cresciuta con aspettative genitoriali e pressioni da prima della classe super secchiona». Che cosa guarda in iv? «In Francia un po' di tutto. Mi piaceva molto Gl'ey's Anatomy. In Italia per orientanni ho cominciato a seguire i talk show». Il flhn preferito? «Il Gattopardo di Luchino Visconti. Incredibilmente attuale». La canzone? «Ne me quitte pas di Jacques Brel. Ho imparato il francese attraverso i corsi lU filosofia morale alla SorlJona, l'analisi e ... la musica. Questo è un brano che parla dell'amore, l'mùca cosa che abbia senso nella vita». U libro? «Quelli di Hannal1 Arendt e di Virghùa Woo!D>. Conosce i confmi del Nepal? «Direi tra Cina e India.» Sa quanto costa un Utto di benzina? «Non guido e non ho la patente. A Parigi mi muovo in metro». E a Roma? A piedi? Vwe in centro, accanto a Montecitorio? «No. Mi appoggio a casa dei miei genitali. Q)lartiere Balduina. Ci arrivo in autobus. Finita l'intervista prendo il 913. Q)lalche fennata e sono a cas<!». Prima di andare, reciti l'articolo 1 della Costituzione. «L 1talia è lilla Repubblica democratica fondata sul lavoro». È ancora così? (<Direi di sì. Ma di lavoro ce n'è poco e ci SOllO troppi precari. Diciamo che è una Repubblica che fu fondata sul lavoro».
© RIPRODUllONE RISr;RVATA
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«Pensioni, il governo può cambiare la legge» Nuovo intervento della Corte costituzionale: stop alla deindicizzazione,la sentenza ha valore nnrnediato
ROMA La sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la mancata indicizzazione delle pensioni sopra tre volte il minimo negli anni 2012-2013 è in vigore da oggi, essendo stata pubblicata ieri sulla «Gazz~tt~ ufficiale». Ma il governo Ien non ha svelato come risolverà il rebus della restituzione delle somme e del ricalcolo degli assegni per i circa 5,5 milioni di pensionati interessati.
La soluzione è comunque data per imminente, tramite decreto legge, proprio per evitare che l'incertezza circa la stabilità dei conti pubblici italiani abbia un peso sui mercati e nel giudizio dell'Unione Europea atteso per mercoledì prossimo.
Se il governo attuerà la sentenza, i pensionati coinvolti non dovranno presentare alcu-
La vicenda
na domanda all'Inps e nemmeno fare ricorso. Saranno gli enti previdenziali a mettere in pratica le indicazioni che arriveranno dal governo sulle modalità di adeguamento: le pensioni ricalcolate potrebbero arrivare anche a fine giugno o luglio. Mentre, per qu~to ~guarda i rimborsi, se ne IpOtiZza la rateizzazione nel tempo.
Ieri è intervenuta ufficialmente la Consulta con una nota in cui ha chiarito che «le sentenze che dichiarano la illegittimità costituzionale di una norma di l~gge o di un atto avente forza dÌ legge producono la cessazione di efficacia della norma stessa dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione». Gli interessati, ha aggiunto la Corte, «pos-
sono adottare le iniziative che reputano necessarie e gli organi politici, ove lo ritengano, possono adottare i provvedimenti del caso nelle forme costituzionali». Una precisazione che ha l'obiettivo di smentire le ricostruzioni che volevano la Corte decisa a imporre al governo la via per uscire dall'im-passe. .
Tutto intorno a Palazzo Chigi, alle prese con una grana del tutto inattesa alla vigilia delle elezioni regionali, è scoppiata la contesa politica. A guidare la carica col consueto cipiglio, il leader della Lega, Matteo Salvini, che si è detto pronto «da martedì a occupare il Tesoro», contro uno Stato «ladro che ha derubato 5,5 milioni di persone», mentre per il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta,
la sentenza «va rispettata e vanno pagati tutti i pensionati». L'associazione Codacons ha minacciato una denuncia all'Inps.
Il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, ha ribadito che il rimborso a tutti sarebbe <<Ul1a follia», proponendo <<Ul1a soglia di 5 mila euro» per i~borsi e di «giocare sul defiCIt» per reperire le risorse. In attesa da sette giorni della convocazione che ancora non arriva da parte del ministro del Welfare, Giuliano Poletti, i sindacati chiedono l'applicazione del volere della Corte: «La sentenza si applica, poi si può discutere del tema delle risorse» ha affermato il leader della Cgli, Susanna Camusso.
Antonella Baccaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I tempi
• Gli importi dell'adegua-mento delle pensioni non sono ancora definiti e bisognerà attendere qualche giorno per avere le indicazioni del governo
.. Si sa già perè che i pensionat non avranno-bisogno di presentare
La Consulta Il 30 aprile la Consulta è intervenuta sulla riforma delle pensioni del 2011 varata dal governo Monti bocciando il blocco della perequalione 2012-2013 perché «Incostltuzionale». Ha poi spiegato di non aver rilasciato dichiaralion! sulla natura autoappllcatlva della decl$ione
all'lnps né di fare un ricorso
.. Saranno direttamente gli enti previdenziali a fare i conti su quanto «restituire» ai pensionati dopo la sentenza della Consulta che ha bocciato il blocco dell'adegua-mento all'inflazione
La sostenibilità Con la sentenza si èsubito postl? un problema di sO!;teOibllità economica per il gOV(i!rf'to: la sentenza costerebbe non solo lQ miliardi di euro per chiudere
. l conti con il passato, ma anche 5 miliardi l'anno (la qui in awntl, Pér la Cgia di Mestre Il peso potrebbe e!òsere di oltre 16,6 miliardi
Igovamo l:esecutlvo, ha detto il ministro Pier Carlo Padoan, è al lavoro per una soluzione che mlOimizzi l'impatto sui a conti pubblicI. Mercoledl era
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