rete delle valli del noce · suono e significato, strofe – versi – rime nel testo poetico;...
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1
FSE 2007 – 2013, P.O. Ob. 2, Asse IV, ob.spec. H
Modellizzazione e sperimentazione dei nuovi piani di studio fortemente ancorati all’obiettivo del rafforzamento della qualità dei percorsi di formazione /apprendimento in stretta connessione con le esigenze
provenienti dal mercato del lavoro
PIANO DI STUDI PER AREE DI APPRENDIMENTO
ITALIANO Prove di valutazione
RETE DEGLI ISTITUTI DELLE VALLI DEL NOCE
Istituto Comprensivo di Fondo Istituto Comprensivo Alta Val di Sole Istituto Comprensivo Bassa Anaunia
Istituto Comprensivo Bassa Val di Sole Istituto Comprensivo Cles
Istituto Comprensivo Revò Istituto Comprensivo Taio
Istituto Comprensivo Tuenno Istituto di Istruzione “Russell” (Cles)
Istituto Tecnico “Pilati” (Cles)
2
Sommario Presentazione del processo e dei prodotti .................................................................. 3
Rassegna dei traguardi nello sviluppo della competenza 2 (leggere, analizzare e
comprendere testi) nei diversi bienni. ........................................................................ 5 Prova di competenza per il primo biennio del primo ciclo di istruzione .................. 8
Fascicolo per l‟insegnante somministratore .......................................................... 9 Prova di competenza per il terzo biennio del primo ciclo di istruzione .................. 30
Fascicolo per l‟insegnante somministratore ........................................................ 31 Prova di competenza per la fine del quinto biennio ................................................. 47
Fascicolo per l‟insegnante somministratore ........................................................ 48
3
Presentazione del processo e dei prodotti
La Rete delle Valli del Noce si è data come obiettivo l‟elaborazione di prove per
l‟accertamento delle competenze in lingua italiana, attraverso una ricerca azione
realizzata dai docenti di italiano di tutti gli istituti rappresentati.
Lo scorso anno la Rete ha prodotto un curricolo verticale di italiano nel quale
sono indicati, biennio per biennio, i traguardi di abilità e conoscenza che
manifestano i livelli di sviluppo delle competenze linguistiche. In continuità con il
lavoro svolto nell‟anno scolastico 2009/2010, si è deciso di costruire “prove di fine
biennio” per i bienni più significativi del percorso scolastico fino al compimento
dell‟obbligo.
Il progetto è stato presentato a tutti i docenti di italiano della rete e, in
particolare, ai referenti poi coinvolti nella ricerca, durante un incontro nel quale si è
sono descritte le caratteristiche salienti del curricolo e l‟utilizzo dello stesso nella
programmazione annuale dell‟insegnante, nella realizzazione di Unità di lavoro
finalizzate allo sviluppo di competenze e nella predisposizione di adeguati
strumenti di valutazione.
In quella sede si è anche deciso che si sarebbero elaborate prove atte ad
accertare, in particolare, la competenza di lettura, analisi e comprensione dei testi,
sia perché fondamentale per l‟apprendimento di qualsiasi contenuto, disciplinare e
non, sia perché oggetto di verifica dei test nazionali e internazionali, che avrebbero
costituito un punto di riferimento scientifico e avrebbero permesso, a
sperimentazione terminata, un interessante confronto tra prove costruite “dal
basso” e “dall‟alto”, tra prove collegate al curricolo ritenuto possibile dai docenti, e
a quello considerato imprescindibile dalle istituzioni nazionali e sovranazionali.
Nella prima riunione del gruppo di ricerca si è invece discusso del significato del
valutare le competenze e si sono presentate le caratteristiche della prova di
competenza, attraverso l‟analisi di modelli e l‟applicazione per la comprensione di
testi esemplari.
Per collegare con precisione le prove al curricolo, si è deciso di tradurre i
traguardi di abilità e conoscenza previsti per i vari bienni in sintesi descrittive del
livello di padronanza nello sviluppo della competenza coinvolta, avendo cura di
riprendere in particolare le abilità e conoscenze che maggiormente caratterizzano il
biennio e manifestano un significativo progresso in termini di autonomia dello
studente (allegato - traguardi).
Quanto al processo di ricerca, poiché non si riteneva possibile attuare il tipo di
partecipazione di tutti i dipartimenti di italiano della Rete con le stesse modalità
utilizzate nell‟anno scolastico 2009/2010, peraltro molto apprezzata dai docenti, si è
deciso che i docenti referenti avrebbero informato costantemente i colleghi
sull‟andamento dei lavori e che li avrebbero coinvolti nella fase di
somministrazione delle prove e prima validazione delle stesse.
Negli incontri successivi si è proceduto all‟elaborazione delle prove di
competenza per i 3 bienni più significativi (primo, terzo e quinto), con la scelta
delle tipologie testuali, la creazione degli esercizi di comprensione dei testi,
l‟integrazione con esercizi di ascolto, produzione scritta, riflessione linguistica, la
predisposizione di griglie per l‟analisi dei risultati e la valutazione. Di tutti gli
strumenti per l‟accertamento delle competenze si è scelto di puntare su esercizi per
la verifica di abilità e conoscenze, esercizi che ne richiedessero il trasferimento in
contesti nuovi, domande di riflessione sul percorso e sulle scelte compiute,
4
osservazione da parte del docente del modo con cui gli studenti svolgono la prova
(allegati prove di competenza).
Si sono elaborati due testi per ciascuna prova, l‟uno destinato all‟insegnante
somministratore, l‟altro allo studente (allegati -prove di competenza).
Le prove sono state somministrate alle classi di riferimento di tutti gli istituti,
con la richiesta ai docenti di relazionare sul modo con cui gli studenti le hanno
accolte, i tempi di esecuzione effettivamente impiegati, le difficoltà incontrate e
tutti gli altri elementi che ritenessero utile segnalare. I dati raccolti sono ora a
disposizione dell‟Istituto capofila.
Sia le prove di competenza, sia il curricolo delle Valli del Noce sono stati
visionati dai ricercatori dell‟Accademia della Crusca, che hanno espresso giudizi
lusinghieri sulla qualità dei prodotti realizzati.
Cles, 21 giugno 2011
5
Rassegna dei traguardi nello sviluppo della competenza 2 (leggere, analizzare e comprendere testi) nei diversi bienni. COMPETENZA 2 (LETTURA) AL TERMINE DEL 1° Biennio
Traguardi nello sviluppo di competenza
Al termine del primo biennio l‟alunno legge silenziosamente testi noti e non
noti, usando in senso anticipatorio titoli e immagini.
Riconosce in un testo narrativo la trama come successione logico temporale
delle azioni e gli elementi fondamentali ( personaggi, tempi e luoghi); distingue
l‟inizio, lo sviluppo e la conclusione.
Ricava da un testo informazioni di tipo descrittivo (in particolare quelle
caratterizzanti un oggetto).
Coglie l‟argomento nei testi poetici e riconosce le rime nelle filastrocche.
Segue semplici istruzioni scritte per eseguire una consegna.
COMPETENZA 2 (LETTURA) AL TERMINE DEL 2° BIENNIO
Traguardi nello sviluppo di competenza
L‟alunno utilizza la lettura silenziosa per studio e ricerca, ricava informazioni
utili dalla lettura di un testo deducendo significati in base al contesto e usando il
dizionario relativamente all‟ortografia e al significato dei termini.
Al fine di comprendere i testi, li suddivide in sequenze, tenendo conto delle
diversità testuali;
analizza il testo narrativo da vari punti di vista (trama come successione dei fatti,
personaggi, tempi e luoghi);
ricava informazioni dai testi descrittivi e informativi;
distingue e confronta informazioni presenti in descrizioni, relazioni, tabelle e
grafici;
riconosce e segue istruzioni e regole;
individua contenuto e caratteristiche formali(strofe, versi, rime, similitudini) in
un testo poetico, e confronta filastrocche e poesie.
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COMPETENZA 2 (LETTURA) AL TERMINE DEL 3° BIENNIO
Traguardi nello sviluppo di competenza
Lo studente riconosce ed applica diverse tecniche e strategie di lettura (globale,
analitica, esplorativa, di consultazione e riflessiva);
consulta dizionari e testi di tipo enciclopedico per scopi pratici e/o conoscitivi;
ricerca i significati tenendo conto del contesto di riferimento e opera inferenze;
riconosce le principali strutture morfosintattiche nei testi.
Al fine di comprendere i testi,lo studente identifica il contenuto fondamentale e
gli elementi strutturali che caratterizzano le varie tipologie testuali, e individua gli
scopi comunicativi del testo;
riconosce gli elementi fondamentali di un testo narrativo e formula ipotesi sulle
intenzioni dei personaggi e sulle conseguenze delle azioni;
riconosce in un testo descrittivo modalità e criteri di descrizione;
individua le informazioni principali nei testi espositivi;
riconosce le intenzioni comunicative degli autori e le principali caratteristiche
formali dei testi poetici;
segue istruzioni scritte per svolgere compiti e ricava informazioni da
rappresentazioni schematiche.
COMPETENZA 2 (LETTURA) AL TERMINE DEL 4° BIENNIO
Traguardi nello sviluppo di competenza
Lo studente legge in modo corretto ed espressivo, utilizzando strategie di lettura
diversificate in relazione allo scopo;
consulta dizionari e altri tipi di testo per ricavare informazioni e svolgere
ricerche;
utilizza le note, deduce significati dai contesti e opera collegamenti
morfosintattici per comprendere pienamente un testo.
Al fine di comprendere un testo, riconosce elementi fondamentali, fabula e
intreccio, tema/argomenti/messaggio, ruolo e caratteristiche dei personaggi nel
testo narrativo;
distingue tra descrizioni soggettive e oggettive;
ricerca e seleziona le informazioni principali nel testo espositivo e riconosce gli
elementi fondamentali del testo argomentativo;
riconosce caratteristiche formali e finalità dei testi espressivi;
individua argomenti e messaggio, campi semantici, principali figure retoriche di
suono e significato, strofe – versi – rime nel testo poetico;
confronta testi sulla base di criteri dati.
7
COMPETENZA 2 (LETTURA) AL TERMINE DEL 5° BIENNIO
Traguardi nello sviluppo di competenza
A conclusione del biennio, lo studente legge testi di vario tipo, curando in modo
particolare la pronuncia delle parole e l‟espressività, utilizzando strategie diverse,
funzionali e coerenti con la consegna ricevuta.
Nello stesso tempo, si rapporta alla lettura non solo come pratica per raccogliere
dati e informazioni (vedi abilità n. 4 del curricolo), ma anche come “luogo” di
concentrazione e riflessione, come occasione che favorisca la “rilettura” del
vissuto, il confronto e il dialogo con se stessi (vedi abilità n. 5).
In particolare, compie operazioni di analisi e interpretazione esercitandosi sulle
principali tipologie testuali, dal testo narrativo all‟informativo/espositivo,
dall‟argomentativo al poetico. Tali operazioni definiscono, in linea generale, un
profilo di lettura di livello più elevato rispetto al biennio precedente.
Per il testo narrativo, ad esempio, legge racconti e/o brani di opere utilizzando gli
strumenti e i concetti principali della narratologia (il narratore e le sue diverse
tipologie, la focalizzazione e il punto di vista…), si esercita inoltre nella
interpretazione dei testi e affina la propria capacità di coglierne i significati
profondi.
Quanto al testo informativo-espositivo, lo studente consolida l‟abilità relativa alla
ricerca e al riconoscimento delle informazioni utili (già presente nel IV biennio),
anche leggendo e confrontando tra loro più testi inerenti allo stesso argomento.
Per il testo argomentativo, infine, si prevede un diverso traguardo di abilità, in
quanto l‟allievo dovrebbe riconoscere in maniera più precisa e completa i diversi
elementi che costituiscono un‟argomentazione.
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Prova di competenza per il primo biennio del primo ciclo di istruzione
Leggere, analizzare e comprendere testi
Traguardi nello sviluppo della competenza n. 2 Leggere, analizzare e
comprendere testi
Al termine del primo biennio l‟alunno legge silenziosamente testi noti e non
noti, usando in senso anticipatorio titoli e immagini.
Riconosce in un testo narrativo la trama come successione logico temporale
delle azioni e gli elementi fondamentali ( personaggi, tempi e luoghi); distingue
l‟inizio, lo sviluppo e la conclusione.
Ricava da un testo informazioni di tipo descrittivo (in particolare quelle
caratterizzanti un oggetto).
Coglie l‟argomento nei testi poetici e riconosce le rime nelle filastrocche.
Segue semplici istruzioni scritte per eseguire una consegna.
Abilità dalla competenza n. 3 Produrre testi scritti in relazione a diversi scopi
comunicativi
Scrivere in corsivo, con grafia ordinata e gestione funzionale dello spazio
Scrivere semplici frasi di senso compiuto, rispettando la morfologia, la concordanza
e l‟ordine delle parole, le principali convenzioni ortografiche
Scrivere semplici descrizioni (di immagini)
Creare semplici rime
Abilità dalla competenza n. 4 Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di
funzionamento
Scoprire, riconoscere e denominare le principali parti del discorso (i nomi)
Osservare e confrontare strutture linguistiche per operare le prime classificazioni
grammaticali ( genere dei nomi)
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Fascicolo per l’insegnante somministratore
La prova che presentiamo è suddivisa in 2 parti: la prima consiste nell‟ascolto di un
racconto, seguito da lettura autonoma dei bambini ed esecuzione di esercizi di
comprensione del testo, la seconda nella lettura autonoma dei bambini di una
filastrocca, cui seguono esercizi di comprensione del testo, di riflessione linguistica
e scrittura. Si prevede che le due parti siano somministrate in due giornate diverse
e che il tempo di esecuzione sia di un‟ora per ciascuna.
I bambini debbono lavorare autonomamente, tranne nei casi in cui sia previsto
l’intervento dell’insegnante di sostegno.
PROVA NUMERO 1. COMPRENSIONE DEL RACCONTO
1. FASE INIZIALE
L‟insegnante contrassegna i fascicoli degli alunni, apponendo sul frontespizio
nell‟apposito riquadro il numero corrispondente al nome del bambino nel registro
di classe.
L‟insegnante consegna ai bambini il fascicolo della prova e chiede loro di
appoggiarlo sul banco senza aprirlo. Poi invita ciascun bambino ad osservare
l‟immagine in copertina: “Guarda l‟immagine, è la copertina del libro. Tra poco ne
ascolterai la storia. Quale potrà essere il suo titolo? Scrivi un titolo che ti sembri
adatto, nello spazio sulla prima riga.”
NOTA BENE:
Ai bambini sarà richiesto di scrivere un eventuale secondo titolo, ma soltanto alla
fine della prova.
L‟insegnante non deve anticipare ai bambini questa richiesta finale.
2. ASCOLTO
L‟insegnante presenta l‟attività che dovranno svolgere i bambini: “Ora
ascolteremo attentamente il racconto registrato (senza nominare il titolo!) perché in
seguito ognuno di voi dovrà svolgere un compito”.
Durante l‟ascolto, compie alcune osservazioni di processo in relazione alla classe
e, al termine dell‟attività, segna con una crocetta la situazione che si è verificata.
Percezione generale della classe:
Gli alunni sono silenziosi
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Gli alunni sono generalmente silenziosi
Gli alunni sono per lo più irrequieti
3. CONVERSAZIONE
L‟insegnante rivolge alla classe le due domande che seguono, senza sollecitare gli
interventi e accettando ogni risposta senza commentare:
Di cosa parla il racconto?
Quanti sono i personaggi?
Durante la conversazione, compie alcune osservazioni di processo in relazione alla
classe e, al termine dell‟attività, segna con una crocetta la situazione che si è
verificata.
Prima di parlare alzano la mano:
Tutti
In maggioranza
Pochi
Parlano uno alla volta:
Tutti
In maggioranza
Pochi
Partecipano:
Tutti
In maggioranza
Pochi
Le domande hanno lo scopo di sottolineare agli occhi dei bambini i due temi
centrali intorno ai quali verteranno gli esercizi: l‟argomento del racconto e i
personaggi. Attraverso le risposte dei compagni, giuste o sbagliate che siano, ogni
bambino avrà modo di comprendere che dovrà riflettere su quei due temi.
4. LETTURA ANALITICA DEL TESTO DA PARTE DEL BAMBINO
L‟insegnante spiega agli alunni che dovranno lavorare da soli e li invita ad aprire il
fascicolo.
Mentre lavorano, l‟insegnante li osserva. Scrive i numeri corrispondenti ai nomi
degli alunni in ordine alfabetico nella prima colonna e successivamente completa la
tabella, segnalando con un no i casi in cui i bambini non abbiano assunto i
comportamenti indicati (il comportamento segnalato deve essersi verificato
ripetutamente).
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INSERIRE I
NUMERI
CORRISPONDENTI
ALL‟ORDINE
ALFABETICO
DEGLI ALUNNI
Lavora
concentrato
(non si
distrae).
Lavora
autonomamente
(non chiede aiuto
ad alcuno).
Lavora con
tranquillità
(non si
blocca, né si
agita).
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Quando tutti gli alunni hanno consegnato la prova, l‟insegnante inserisce
tutti i fascicoli in una busta e la consegna all‟insegnante referente,
unitamente ad una breve relazione sul processo di svolgimento della prova
stessa.
Per stendere la relazione il docente può utilizzare alcune domande guida:
Come l‟hanno accolta i bambini? L‟hanno trovata facile o difficile? Hanno
chiesto spiegazioni? I tempi previsti sono si sono rivelati congrui? Quali
esercizi si dovrebbero mantenere e quali eliminare? Appare o meno tarata
sul curricolo di fatto del secondo biennio? …
N. B. Seguono il fascicolo per gli alunni e la griglia per la valutazione della
prova. La griglia sarà utilizzata in un secondo tempo, da un gruppo di lavoro
appositamente costituito per l‟analisi delle prove. La si presenta qui
unicamente al fine di dare ai somministratori la visione completa della
prova di competenza.
Prova di competenza 1
Leggere e comprendere testi
Data:……………………….
Alunno numero:
13
1:…………………………………………………………………….
2:…………………………………………………………………….
1. Leggi attentamente il racconto
C'era una volta un albero che amava... un bambino.
Ogni giorno il bambino arrivava e raccoglieva le sue foglie, che
intrecciava in corone per giocare al re della foresta.
Si arrampicava sul tronco, si dondolava sui rami e mangiava mele.
Insieme giocavano a nascondino e, quando il bambino era stanco,
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si addormentava alla sua ombra.
Il bambino amava l'albero ... moltissimo.
E l'albero era felice.
Ma il tempo passò. Il bambino crebbe e l'albero restava spesso solo.
Poi un giorno il ragazzo tornò dall'albero e l'albero gli disse:
"Vieni, ragazzo, arrampicati sul mio tronco, dondolati sui miei rami,
mangia le mie mele, gioca alla mia ombra e sii felice".
"Sono troppo grande per arrampicarmi e giocare" disse il ragazzo.
"Voglio comprarmi un sacco di cose e divertirmi. Voglio un po' di
soldi. Puoi darmi dei soldi?"
"Mi dispiace" disse l'albero, "io non ho soldi. Ho solo foglie e mele.
Prendi le mie mele, ragazzo, e vendile in città. Così avrai dei soldi e
sarai felice".
Allora il ragazzo si arrampicò sull'albero, raccolse le mele e le portò
via.
E l'albero era felice.
Ma il ragazzo rimase lontano per molto tempo... e l'albero era triste.
Poi un giorno il ragazzo tornò e l'albero fu scosso dalla gioia e disse: "
Vieni, ragazzo, arrampicati sul tronco e dondolati sui rami e sii felice".
"Non ho tempo per arrampicarmi sugli alberi" disse il ragazzo. "Voglio
una casa che mi ripari dal freddo" disse. "Voglio una moglie e dei
bambini, quindi mi serve una casa. Mi puoi dare una casa?"
"Non ce l'ho" rispose l'albero. "Il bosco è la mia casa, ma tu puoi
tagliare i miei rami e costruirne una. Così sarai felice".
Allora il ragazzo tagliò i rami dell'albero e li portò via per costruire la
sua casa.
E l'albero era felice.
Ma il ragazzo rimase lontano per molto tempo. E quando tornò l'albero
era così felice che quasi non riusciva a parlare.
"Vieni, ragazzo" sussurrò, "vieni a giocare":
"Sono troppo vecchio e triste per giocare" disse il ragazzo. "Voglio una
barca che mi porti lontano da qui. Mi puoi dare una barca?"
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"Taglia il mio tronco e costruisci una barca" disse l'albero. "Così potrai
navigare lontano... e sarai felice".
Allora il ragazzo tagliò il tronco, costruì una barca e salpò verso luoghi
lontani.
E l'albero era felice... ma non troppo.
Passò molto tempo e un giorno il ragazzo ritornò.
"Mi dispiace, ragazzo" disse l'albero, "non ho più niente da darti... Non
ho più mele".
"Ho i denti troppo deboli per le mele" disse il ragazzo.
"Non ho più rami" disse l'albero,"su cui farti dondolare..."
"Sono troppo vecchio per dondolarmi sui rami" disse il ragazzo.
"Non ho più il tronco" disse l'albero. "Non ti puoi arrampicare..."
"Sono troppo stanco per arrampicarmi" disse il ragazzo.
"Mi dispiace" sospirò l'albero. "Vorrei poterti dare qualcosa... ma non
mi è rimasto niente. Sono solo un vecchio ceppo. Mi dispiace..."
"Non ho bisogno di molto ora" disse il ragazzo, "mi basta un posto
tranquillo per sedermi a riposare. Sono molto stanco".
"Bene" disse l'albero, cercando di raddrizzarsi più che poteva, "un
vecchio ceppo è perfetto per sedersi a riposare. Vieni, ragazzo, siediti.
Siediti e riposa".
Il ragazzo si sedette.
E l'albero fu felice.
Shel Silverstein, L'albero, Salani
A . Ora che hai letto la storia, rispondi alle domande segnando con una
crocetta la risposta esatta.
a 1. La storia dura:
un giorno
un anno
molti anni
a 2. L‟albero vive:
nel bosco
nel prato
nel giardino
a 3. In quale ordine il bambino fa le sue richieste all‟albero?
Casa – barca - soldi
16
Soldi – casa - barca
Barca – soldi - casa
a 4. Quale striscia racconta i fatti in ordine di tempo? Metti una crocetta
nella striscia giusta.
a 5. L‟albero su cui si arrampica il ragazzino é:
un albero da frutto
un albero sempreverde
un albero di Natale
a 6. Il bambino è:
svogliato
giocherellone
triste
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a 7. Alla fine della storia il ragazzo si sente:
stanco e felice
vecchio e stanco
vecchio e malato
a 8. L‟albero è:
felice ed egoista
generoso e antipatico
generoso e felice
a 9. Il ragazzo diventato grande ha avuto:
non si sa quanti figli
due figli maschi
una femmina e due maschi
B. Adesso svolgerai altri tipi di esercizi
b 1. Alla fine del racconto, il ragazzo si siede su un vecchio ceppo. Disegna il
ceppo e poi spiega cosa vuol dire la parola „ceppo‟.
b 2. Leggi queste tre frasi:
Voglio comprarmi un sacco di cose
Il ladro prese un sacco di legnate
18
Quel bambino racconta un sacco di bugie
Scrivi la parola che può sostituire „un sacco di‟ in tutte e tre le
frasi:……………………………………..
b 3. Nella frase „Allora il ragazzo tagliò il tronco, costruì una barca e salpò verso
luoghi lontani‟, la parola „salpò‟ può essere sostituita da altre.
Sottolinea quella più adatta tra queste tre: „navigò‟, „s‟incamminò‟, „guardò‟.
Ora spiega perché l‟hai scelta.
Ho scelto ……………………………..perché
………………………………………………………………………………………
………………………………………………….
b 4. La frase „l‟albero fu scosso dalla gioia‟ vuol dire che:
l‟albero fu molto felice
l‟albero fu poco contento
l‟albero si spezzò dalla gioia
Completa la frase sostituendo „fu scosso dalla gioia‟, con l‟espressione che hai
scelto sopra:
“Poi un giorno il ragazzo tornò e
………………………………………………………………………………………
……….”
b 5. L‟immagine che vedi qui sotto si riferisce:
19
all‟inizio della storia
alla parte centrale della storia
alla parte finale della storia.
b 6. Ora ritorna alla prima pagina e rileggi il titolo che hai scritto per questo
racconto. Se ti sembra giusto ricopialo nella riga 2, altrimenti scrivine un altro.
Questo era l‟ultimo compito, il tuo lavoro ora è terminato.
PROVA NUMERO 2: COMPRENSIONE DELLA FILASTROCCA
L‟insegnante contrassegna i fascicoli degli alunni, apponendo sul frontespizio
nell‟apposito riquadro il numero corrispondente al nome del bambino nel registro di
classe.
L‟insegnante consegna il fascicolo agli alunni, dicendo loro che dovranno lavorare
autonomamente.
20
Prova di competenza 2
Leggere e comprendere testi
Data:…………………….
Alunno numero:
1. Leggi da solo la filastrocca e poi esegui gli esercizi.
LA MIA CAMERETTA
La mia cameretta
è un guazzabuglio,
tutte le cose sono in subbuglio;
sotto la sedia c‟è la maglia
sul comodino c‟è la tovaglia,
il mio trenino è nel cassetto,
con il temperino, la gomma e l‟orsetto.
In mezzo ai libri le figurine,
tra le coperte tante palline.
È un guazzabuglio camera mia,
quasi vien voglia di scappar via !
R. Corbella Paciotti
21
a. Nella filastrocca cerchia le parole che rimano tra loro con lo stesso
colore.
b. Inserisci nella prima colonna della tabella dieci nomi di cosa che puoi trovare
nella filastrocca. Indica poi, con una crocetta se il nome è maschile o
femminile.
NOMI DI COSA MASCHILE FEMMINILE
esempio:PENNA X
c. Dalla filastrocca sono state cancellate alcune parole; inserisci nel testo, sui
puntini, altre parole che facciano rima.
La mia cameretta
22
è un guazzabuglio
tutte le cose sono in subbuglio
sotto la sedia c‟è la…………………….
sul comodino c‟è la tovaglia,
il mio trenino è nel cassetto,
con il temperino, la gomma e………………
In mezzo ai libri le figurine,
tra le coperte tante………………….
È un guazzabuglio camera mia!
quasi vien voglia di scappar via!
d. Di che cosa parla la filastrocca? Segna con una crocetta la risposta
esatta.
Della cameretta di mamma e papà
Di una cameretta disordinata
Della cameretta di due fratelli
e. Osserva con attenzione le vignette. Il bambino sta riordinando la
stanza. Descrivi con una frase le azioni che compie in ciascuna
vignetta.
23
Il bambino
24
25
Il tuo lavoro è terminato, ora ti chiediamo solo un ultimo sforzo per rispondere ai
seguenti quesiti
26
Griglia di valutazione
DIMENSIONI EVIDENZE INDICATORI LIVELLI
Uso di immagini
per la
comprensione
Lettura
dell‟immagine in
senso anticipatorio
Decodifica e
interpretazione
dell‟immagine
Titolo accettabile
(1 punto)
Numero di
descrizioni
corrette esercizio
“e”, prova
Filastrocca (4
punti)
Sa utilizzare
autonomamente le
immagini per
comprendere il
contenuto di un
testo: 4-5 punti;
Non sempre sa …:
2-3 punti
Non sa … : meno
di 2 punti
Comprensione
della struttura e
degli elementi
fondamentali di un
testo
Ricostruzione della
trama
Individuazione di
personaggi, tempi e
luoghi
Riconoscimento di
inizio, sviluppo,
conclusione
Numero di
risposte esatte
negli esercizi a.3
(2 punti), a.4 (2
punti), a.9 (2
punti), prova
Albero
Numero di
risposte esatte
negli esercizi a. 1
(1 punto), a.2 (1
punto), prova
Albero
Risposta
nell‟esercizio b.5
(1 punto), prova
Albero
Comprende la
struttura e gli
elementi
fondamentali di un
testo: 8/9 punti
Comprende la
struttura ma non
gli elem.
fondamentali di un
testo, o viceversa:
5/7 punti
Non riconosce la
struttura e gli
elementi
fondamentali di un
testo: 4 o meno di
4 punti
Rilevazione di
elementi
descrittivi
attraverso
l‟inferenza
Attribuzione di
qualità
Numero di
risposte esatte
negli esercizi a. 5
(1 punto), a. 6( 1
punto), a. 7( 1
punto), a. 8 ( 1
punto) nella prova
Albero
Inferisce sempre
correttamente
elementi
descrittivi: 4 punti
Inferisce con
incertezze …: 2/3
punti
Non sa inferire …:
27
meno di 2
Comprensione del
tema
fondamentale del
testo
Individuazione del
contenuto del testo
narrativo e
dell‟argomento del
testo poetico
Risposte negli
esercizi Titolo n 2
(2 punti) della
prova Albero e d.
(2 punti) della
prova Filastrocca
Comprende i temi
dei testi: 4 punti
Comprende
parzialmente i
temi: 2 punti
Non comprende i
temi: meno di 2
Comprensione del
lessico
Riconoscimento
del significato
letterale
Interpretazione del
linguaggio figurato
Ricerca dei
sinonimi e
spiegazione dei
significati
Numero di
risposte accettabili
es. b 1 (3 punti), b
3 (3 punti) prova
Albero
Numero delle
risposte esatte
negli esercizi b.2
(1 punto) e b.4 (2
punti) prova
Albero
Numero delle
risposte esatte
negli esercizi b.2
(1 punto), b. 1(3
punti), b.3( 3
punti), b.4 (2
punti) prova
Albero
Comprende il
significato sia
letterale che
figurato dei
termini, trova i
sinonimi e motiva
le scelte: 14/18
punti
Comprende il
significato letterale
dei termini, trova i
sinonimi e motiva
le scelte: 10/ 13
punti
Comprende il
significato letterale
di alcuni termini,
trova alcuni
sinonimi ma non sa
motivare
chiaramente le
scelte: meno di 10
N.B. Su questa
dimensione si è
scelto di calcolare
globalmente il
valore di ciascun
esercizio, e
considerare due
volte il valore di
ogni esercizio,
28
benché no si fosse
pienamente
convinti
Conoscenza degli
elementi formali
Riconoscimento
delle rime
Numero dei
riconoscimenti e
delle scelte
corretti negli
esercizi a.(2 punti
se 5, 1 punto se ¾,
0 punti se meno) e
c. (3 punti se tutte
esatte, 2 se 2
esatte, 1 se 1, 0 se
0) prova
Filastrocca
Riconosce tutte le
rime e sceglie
correttamente
parole in rima: 5
punti
Riconosce alcune
rime e sceglie
correttamente
alcune parole in
rima: 3/4 punti
Riconosce alcune
rime ma non sa
trovare parole
alternative, o
viceversa: 2 o
meno
Comprensione
delle consegne
Esecuzione delle
istruzioni
Risposte coerenti
con la consegna
negli esercizi b.4
(1 punto), b.6 (1
punto) della prova
Albero, negli
esercizi b (1
punto), c (1 punto)
prova Filastrocca
Comprende e
segue
autonomamente
tutte le consegne: 4
punti
Comprende e
segue
autonomamente
alcune consegne:
2/3 punti
Non comprende le
consegne : meno di
2
Utilizzo delle
conoscenze
grammaticali nella
scrittura e nella
riflessione sulla
lingua
Ortografia
Numero di errori
ortografici
nell‟esercizio e (1
punto negativo
ogni errore) prova
Filastrocca
Non compie errori
ortografici: tutto
esatto
Compie alcuni
errori ortografici: 3
errori
Compie molti
errori ortografici:
29
Conoscenza di
categorie e genere
dei nomi
Numero delle
risposte esatte
nell‟esercizio b (4
punti da 16 a 20
risposte esatte, 2
punti da 10 a 15, 1
punto da 5 a 9, 0
se meno di 5)
prova Filastrocca
più di 3 errori
Individua sempre
la categoria nome
di cosa e
attribuisce quasi
sempre
correttamente il
genere: 4 punti
Individua quasi
sempre la categoria
di nome di cosa,
talvolta il genere:
2/3 punti
Individua talvolta
la categoria di
nome di cosa e il
genere: meno di 2
Per valutare la competenza di comprensione dei testi si è scelto di osservare il
risultato conseguito negli esercizi afferenti alle dimensioni comprese nel curricolo:
le modalità di esecuzione degli esercizi costituiscono gli indicatori di valutazione in
relazione alle evidenze individuate; ad ogni esercizio sono stati attribuiti punteggi
diversi, tenendo conto delle difficoltà e della eventuale richiesta di motivare le
proprie scelte in essi contenute.
30
Prova di competenza per il terzo biennio del primo ciclo di istruzione
Traguardi nello sviluppo di competenza
Lo studente riconosce ed applica diverse tecniche e strategie di lettura (globale,
analitica, esplorativa, di consultazione e riflessiva);
consulta dizionari e testi di tipo enciclopedico per scopi pratici e/o conoscitivi;
ricerca i significati tenendo conto del contesto di riferimento e opera inferenze;
riconosce le principali strutture morfosintattiche nei testi.
Al fine di comprendere i testi,lo studente identifica il contenuto fondamentale e
gli elementi strutturali che caratterizzano le varie tipologie testuali, e individua gli
scopi comunicativi del testo;
riconosce gli elementi fondamentali di un testo narrativo e formula ipotesi sulle
intenzioni dei personaggi e sulle conseguenze delle azioni;
riconosce in un testo descrittivo modalità e criteri di descrizione;
individua le informazioni principali nei testi espositivi;
riconosce le intenzioni comunicative degli autori e le principali caratteristiche
formali dei testi poetici;
segue istruzioni scritte per svolgere compiti e ricava informazioni da
rappresentazioni schematiche.
31
Fascicolo per l’insegnante somministratore
La prova che si presenta richiede la lettura e l‟analisi di un testo narrativo-
descrittivo (Il piccolo pezzo di argilla di Diana Engel). Si prevedono tre diverse
fasi: con la prima si intende verificare la comprensione approfondita del testo, a
partire dal suo contenuto e dai suoi elementi fondamentali (gli esercizi previsti
riguardano, tra l‟altro, la ricostruzione della fabula, il riconoscimento del
personaggio protagonista, l‟individuazione della morale e degli elementi
fondamentali soggiacenti alla dinamica narrativa etc.); con la seconda si concentra
l‟attenzione su alcuni aspetti grammaticali, riguardanti il riconoscimento e l‟analisi
di alcune parti variabili e invariabili del discorso; con la terza, infine, si propone un
piccolo compito di scrittura relativo alla stesura di un testo regolativo che gli alunni
dovrebbero “ricavare” dal racconto letto. Quest‟ultimo compito è funzionale,
ovviamente, alla verifica della competenza considerata: dalla sequenzialità proposta
(ma anche dalla completezza e dalla correttezza delle informazioni riportate nel
testo), l‟insegnante potrà infatti ottenere ulteriori feedback in merito al grado di
comprensione raggiunto dall‟alunno.
Si ricorda che la durata prevista è di 100 minuti e che prima di svolgere le prova gli
alunni dovranno rispondere a un test riguardante la comprensione della consegna.
Indicazioni per i somministratori della prova
Si precisa che
o alla prima pagina (test di comprensione della consegna) vengono
assegnati circa 5 minuti
o la consegna è scritta ed esaustiva, pertanto non si devono aggiungere
ulteriori spiegazioni
o il tempo di esecuzione è di 100 minuti
o è previsto un aiuto individualizzato nei casi di alunni certificati o
segnalati (B.E.S…)
o non è consentito l‟uso del dizionario.
Ai colleghi viene cortesemente chiesto, durante la somministrazione della prova, di
fare alcune osservazioni relativamente ai seguenti aspetti:
o utilizzo effettivo del testo di riferimento da parte dei ragazzi per
rispondere ai singoli quesiti
o lettura e rilettura del testo
o interventi per richieste di chiarimenti e relativa frequenza
o segnalazioni particolari in merito alla fattibilità/ non fattibilità degli
esercizi proposti
32
Prova di competenza – prima e seconda parte
La prova ti chiede di leggere il testo narrativo- descrittivo “Il piccolo
pezzo d‟argilla” di Diana Engel, di analizzarlo attentamente e di
rispondere ad alcune domande di comprensione (anche di tipo
grammaticale).
Ricorda che non è sufficiente una sola lettura, ma che dovrai ritornare
più volte sul testo per rispondere ai singoli quesiti.
Hai a disposizione 2 ORE DI TEMPO E NON POTRAI UTILIZZARE
IL DIZIONARIO.
Comprensione della consegna
o Controlla di aver compreso la consegna segnalando con una
croce se ritieni che le affermazioni seguenti siano VERE (V) o
FALSE (F):
1 Per svolgere la prova basta leggere il testo una sola volta. V
F
2 Devi utilizzare il testo per rispondere alle diverse domande. V
F
3 Devi rispondere alle domande prima di leggere il testo. V
F
33
“Il piccolo pezzo d’argilla”- Comprensione del testo
1 Numera le frasi seguenti secondo l’ordine in cui si sono verificati gli eventi
della storia.
___ Finalmente il pezzo d‟argilla divenne qualcosa.
___ La pioggia rese il pezzo d‟argilla umido e morbido.
___ Con il passare del tempo, il pezzo d‟argilla diventava più triste.
___ Un ragazzo cercò di fare una ciotola con il pezzo di argilla.
___ Una bambina fece una tazza con il pezzo d‟argilla.
___ Il pezzo di argilla divenne secco.
___ Il pezzo d‟argilla era nella cassa di legno.
___ Un giorno un bel gruppo di bambini arrivò nel laboratorio.
___ Il pezzo d‟argilla venne abbandonato sul davanzale.
2a Chi è il protagonista del racconto?
A. La ceramista
B. Il ragazzo
C. La pioggia
D. Il pezzo d‟argilla
2b Spiega il perché della tua risposta.
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
____________________________________________________
3 Perché il pezzo d’argilla restò così a lungo nella cassa di legno?
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
_______________________________________
4 Che cosa si chiedeva il pezzo di argilla all’inizio della storia?
34
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
_______________________________________
5 Perché il pezzo di argilla alla fine fu tirato fuori dalla cassa?
A. Tutti gli altri pezzi di argilla erano stati presi.
B. Era sopra a tutti gli altri pezzi di argilla.
C. Il ragazzo scelse quel pezzo perché gli piaceva in modo particolare.
D. Il maestro disse al ragazzo di usare quel pezzo.
6 Che cosa fece il ragazzo con disattenzione?
A. Lasciò l‟argilla sul tornio del ceramista.
B. Fece girare il tornio a grandissima velocità.
C. Lasciò l‟argilla vicino alla finestra.
D. Pigiò e modellò l‟argilla.
7 Il ragazzo lasciò il pezzo di argilla in pericolo. Di che pericolo si trattava?
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
_______________________________________
8 Come si sentiva il pezzo d’argilla subito dopo che il ragazzo lascò il
laboratorio del ceramista?
A. Soddisfatto.
B. Impaurito.
C. Arrabbiato.
D. Orgoglioso.
9 Quale fu la cosa meravigliosa che successe dopo che il pezzo di argilla era
stato a lungo vicino alla finestra?
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
35
___________________________________________________________________
____________________________________________________
10 Quali parole nel racconto ti dicono che la bambina sapeva quello che voleva
fare?
A. “… le sue dita erano un tocco celestiale”.
B. “… La bambina vide il pezzo di argilla …”.
C. “… La bambina la tiene in mano con cura.”.
D. “… le sue mani si muovevano con uno scopo”.
11 La bambina è un personaggio importante di questa storia. Spiega perché lei
è importante nello svolgimento dei fatti.
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
____________________________________________________
12 L’autore del racconto descrive il pezzo d’argilla come se fosse una persona.
Che cosa cerca di farti immaginare?
A. Che cosa si prova sotto la pioggia.
B. Come si può sentire un pezzo d‟argilla.
C. Che cosa si prova a lavorare l‟argilla.
D. Come ci si sente a fare qualcosa.
13 Qual è lo scopo finale del piccolo pezzo d’argilla?
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
__________________________
14a Qual è la morale della storia?
A. Come per l‟argilla, è facile modellare le persone.
B. C‟è molta infelicità nel mondo.
C. Nella vita è importante avere uno scopo e cercare di raggiungerlo.
D. La ceramica è il modo migliore al mondo per far del bene.
36
14b Ricerca ed evidenzia nel testo una frase da cui risulti la morale che hai
scelto.
15 Le parole IMPAZIENTE, ECCITATO, TERRORIZZATO,
ORGOGLIOSO sono tutte riconducibili al piccolo pezzo di argilla, sapresti
individuare a quale momento del racconto si riferiscono?
Il pezzo di argilla è IMPAZIENTE quando
_____________________________________________
___________________________________________________________________
_____________
Il pezzo di argilla è ECCITATO quando
_______________________________________________
___________________________________________________________________
_____________
Il pezzo di argilla è TERRORIZZATO quando
__________________________________________
___________________________________________________________________
_____________
Il pezzo di argilla è ORGOGLIOSO quando
____________________________________________
___________________________________________________________________
_____________
16 Per ciascuna parola presente nel testo, individua un suo contrario.
impaziente: ____________________________
allegro: _______________________________
terrorizzato: ____________________________
silenziosa: _____________________________
17 Per ciascuna parola presente nel testo, individua un suo sinonimo.
scaffale: _____________________________
cassa: _______________________________
37
ciotola: ______________________________
brezza: ______________________________
1. Nella frase “Una nuvola passeggera ebbe pietà del piccolo pezzo di argilla,
e successe una cosa meravigliosa” individua i verbi, i nomi, gli aggettivi e
inseriscili nella tabella; per quanto riguarda i verbi, indica anche la forma
all’infinito:
2. Nella frase “Resterò qui a seccarmi finché diventerò duro come una roccia”
(riga 31) chi compie le azioni indicate dai verbi?
__________________________________________________________________
____________
3. Nella frase “Non solo gli mancava l’umidità della cassa...” (righe 29 e 30), a
chi si riferisce la parola “gli”?
__________________________________________________________________
____________
4a. Nella frase “I raggi del sole lo colpirono...” (riga 35) indica la categoria
grammaticale a cui appartiene la parola “lo”:
� articolo determinativo
� pronome personale
� preposizione semplice
� pronome dimostrativo
VERBI NOMI AGGETTIVI
Coniugati Modo Infinito
38
4b. A che cosa si riferisce la parola “lo”?
__________________________________________________________________
____________
5. Nella frase “Mettila sullo scaffale e verrà cotta nel forno...” (riga 66): indica la
categoria grammaticale a cui appartiene la parola “sullo”:
� pronome personale
� preposizione semplice
� articolo determinativo
� preposizione articolata
6. Quale delle seguenti frasi non è corretta?
� I ragazzi, avendo ascoltato attentamente il maestro, costruirono dei bellissimi
oggetti.
� I ragazzi, se ascolterebbero il maestro, potrebbero costruire bellissimi oggetti.
� I ragazzi, se avessero seguito i consigli del maestro, avrebbero potuto realizzare
oggetti migliori.
7. Nella frase “Il piccolo pezzo di argilla si sentì tutto eccitato all’idea di
diventare qualcosa!”, indica la categoria grammaticale a cui appartiene
“qualcosa”:
� pronome dimostrativo
� pronome relativo
� nome composto
� pronome indefinito
39
Prova di competenza – terza parte
“Il piccolo pezzo di argilla” – Stesura testo regolativo
Il ragazzo e la bambina, per manipolare il pezzo d’argilla, compiono delle
azioni ben precise. Dopo aver letto attentamente il racconto, provi anche tu il
desiderio di manipolare l’argilla. Decidi di farlo con un tuo amico, che però
non ha letto questo racconto. Elenca in ordine di esecuzione quali sono i
passaggi che tu e il tuo amico dovrete seguire per far diventare qualcosa il
vostro pezzo di argilla.
Ricordati di controllare l'ortografia e l'accordo tra le parole.
1. _____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
____________________________
40
GRIGLIA DI CORREZIONE E VALUTAZIONE PROVA ITALIANO 3°
BIENNIO – RETE VALLI DEL NOCE
“IL PICCOLO PEZZO DI ARGILLA”
COMPETENZA 2 AL TERMINE DEL 3° BIENNIO
Traguardi prescelti nello sviluppo di competenza:
1 Lo studente riconosce ed applica diverse strategie di lettura (globale, analitica,
esplorativa, di consultazione e riflessiva)
2 Ricerca i significati tenendo conto del contesto di riferimento e opera inferenze
3 Riconosce le principali strutture morfosintattiche nei testi
4 Al fine di comprendere i testi, lo studente identifica il contenuto fondamentale e
gli elementi strutturali che caratterizzano le varie tipologie testuali
5 Individua gli scopi comunicativi del testo
6 Riconosce gli elementi fondamentali di un testo narrativo
7 Formula ipotesi sulle intenzioni dei personaggi e sulle conseguenze delle azioni
8 Riconosce in un testo descrittivo modalità e criteri di descrizione
9 Segue istruzioni scritte per svolgere compiti e ricavare informazioni da un testo
NUMERO
ESERCIZIO
TRAGUARDO SOLUZIONE PUNTEGGIO
1 4 9,7,2,4,8,6,1,3,5 9 punti (1x9)
2a 6 D 1 punto
2b 2 1: perché c‟è nel
titolo
2: perché la storia è
centrata sul pezzo di
argilla, si parla di
esso, si fa
riferimento ad esso
3: la storia è vista
dalla parte del p. di
a., narra la sua storia,
i suoi obiettivi
1 punto
2 punti
3 punti
3 7 Era in fondo alla
cassa e/o più
scomodo, difficile da
raggiungere
3 punti
41
4 4 “Quando arriverà il
mio turno?” (anche
con parole diverse)
2 punti
5 4 A 1 punto
6 4 C 1 punto
7 7 Il pericolo di
seccarsi
2 punti
8 4 B 1 punto
9 2 1: la pioggia, l‟acqua
che cade, le nuvole
2: la pioggia in
seguito alla sua
preghiera
3 punti
4 punti
10 4 D 1 punto
11 7 1: realizza il suo
desiderio (ambiguo)
2: realizza il
desiderio del p.di a.
1 punto
3 punti
12 5 B 1 punto
13 7 1: diventare una
tazza
2: sentirsi utile
3: diventare
qualcosa, realizzarsi
0 punti
1 punto
3 punti
14a 5 C 1 punto
14b 5 Riga 21 o 75 2 punti
15 2 IMPAZIENTE:
quando attende il
proprio turno, spera
di essere scelto
ECCITATO: quando
il ragazzo lo preleva
dalla cassa, quando
viene lavorato
TERRORIZZATO:
quando è sul
davanzale
abbandonato a se
stesso
ORGOGLIOSO:
quando diventa
qualcosa, una tazza
2 punti
2 punti
2 punti
2 punti
16 2 - paziente
- triste
- sicuro, tranquillo,
1 punto
1 punto
1 punto
42
sereno, quieto
- rumorosa, vivace,
caotica, chiassosa
(femminile)
1 punto
17 2 - mensola, ripiano
- baule, contenitore
- recipiente, scodella
- vento, aria
1 punto
1 punto
1 punto
1 punto
SECONDA
PARTE
1 2 VERBI
CONIUGATI: ebbe,
successe
VERBI
ALL‟INFINITO:
avere, succedere
NOMI: nuvola,
pietà, pezzo, argilla,
cosa
AGGETTIVI:
passeggera, piccola,
meravigliosa
2 punti
2 punti
5 punti
3 punti
2 2 Io e/o il pezzo di
argilla
1 punto
3 2 Al pezzo di argilla 1 punto
4 2 Pronome personale 1 punto
4b 2 Al pezzo di argilla 1 punto
5 2 Preposizione
articolata
1 punto
6 2 I ragazzi, se
ascolterebbero il
maestro, potrebbero
costruire bellissimi
oggetti
1 punto
7 2 Pronome indefinito 1 punto
8 Stesura testo
regolativo
2 Vedere griglia n. 2
per dimensioni,
evidenze, indicatori
e livelli di
accettabilità
6 punti
43
Il piccolo pezzo di argilla di Diana Engel
Su in alto, nella vecchia torre, c'era un laboratorio. Era un laboratorio di
ceramica, pieno di barili di smalti colorati, col tornio del ceramista, i forni e,
naturalmente, l'argilla. Accanto alla finestra c'era una grande cassa di legno
con un coperchio pesante. L‟argilla era conservata lì. Giù nel fondo, pigiato
in un angolo, c'era il pezzo di argilla più vecchio. Ricordava a malapena 5
l'ultima volta che era stato preso in mano, tanto tempo prima. Ogni giorno il
pesante coperchio veniva aperto. Penetravano delle mani, prendevano
velocemente dei sacchetti o dei pezzi di argilla. II piccolo pezzo di argilla
sentiva le voci allegre delle persone occupate a lavorare.
"Quando arriverà. il mio turno?" si chiedeva. Man mano che le giornate 10
passavano nell'oscurità della cassa, il piccolo pezzo di argilla perdeva ogni
speranza.
Un giorno un bel gruppo di bambini arrivò nel laboratorio con il maestro.
Molte mani si infilarono nella cassa. II piccolo pezzo di argilla fu l'ultimo ad
essere scelto, ma finalmente era fuori! 15
"Ecco la mia grande occasione!" pensò, socchiudendo gli occhi alla vista
della luce.
Un ragazzo mise l' argilla sul tornio del ceramista facendolo girare a
grandissima velocità. "Che divertimento!" pensò il piccolo pezzo di argilla.
II ragazzo cercò di modellare l' argilla mentre il tornio girava. II piccolo 20
pezzo di argilla si sentì tutto eccitato all‟idea di diventare qualcosa! Dopo un
tentativo per fare una ciotola, il ragazzo lasciò perdere. Pigiò e modellò
l'argilla fino a farne una bella palla.
''È ora di mettere in ordine," disse il maestro. Il laboratorio risuonava di voci
di bambini che pulivano e strofinavano e lavavano e asciugavano. 25
L‟ acqua gocciolava dappertutto.
II ragazzo abbandonò il pezzo di argilla vicino alla finestra e corse a
44
raggiungere i suoi amici. Dopo un po' il laboratorio si svuotò. La stanza era
silenziosa e buia. II piccolo pezzo di argilla era terrorizzato. Non solo gli
mancava l'umidità della cassa, ma sapeva di essere in pericolo. 30
" È finita," pensò. "Resterò qui a seccarmi finché diventerò duro come una
roccia.”
45
Stava vicino alla finestra aperta, incapace di
muoversi, sentendo che l'umidità evaporava da lui.
I raggi del sole lo colpirono, soffiarono le brezze 35
notturne, finché fu un pezzo duro come roccia. Era
così indurito che riusciva appena a pensare. Sapeva
solo che non aveva più alcuna speranza.
Ma nel profondo del piccolo pezzo di argilla
era rimasta una piccola goccia di umidità e lui fece 40
di tutto per non lasciarla andare.
"Pioggia,"pensò.
"Acqua," sospirò.
"Per favore," alla fine uscì dal suo essere
prosciugato e senza speranza. 45
Una nuvola passeggera ebbe pietà del piccolo pezzo
di argilla, e successe una cosa meravigliosa. Pesanti
gocce d'acqua caddero attraverso la finestra aperta
sul piccolo pezzo di argilla. Piovve tutta la notte e,
arrivato il mattino, lui era di nuovo morbido come ai vecchi tempi. 50
Giunsero voci nel laboratorio.
"Oh no," disse la donna. Era una ceramista che usava spesso il laboratorio.
"Qualcuno ha lasciato la finestra aperta per tutto il fine settimana! C'è molto da
mettere a posto. Tu puoi lavorare con un po' di argilla mentre cerco gli strofinacci per
pulire," disse alla figlia. 55 La bambina vide il pezzo di argilla accanto alla finestra.
"Sembra il pezzo perfetto per me," disse. Ben presto si mise a lavorare e modellare
l' argilla in forme gradevoli. Per il piccolo pezzo di argilla le sue dita erano un tocco
celestiale.
La bambina pensava mentre lavorava e le sue 60
mani si muovevano con uno scopo. Il piccolo pezzo
di argilla si sentì trasformare delicatamente in una
forma rotonda e concava. Ancora qualche tocco
delle dita e si ritrovò un manico.
.
46
2. "Mamma, mamma," chiamò la bambina, "ho fatto una tazza!"
" È stupenda!" disse la mamma. "Mettila sullo scaffale e verrà cotta nel forno.
Poi la potrai verniciare con i colori che vuoi."
Ben presto la piccola tazza fu pronta per essere portata nella sua nuova casa.
Adesso il pezzo di argilla vive su uno scaffale in cucina, accanto ad altre tazze, piattini e
boccali. Sono tutti diversi l'uno dall'altro e alcuni sono molto belli.
"La colazione è pronta!" chiama la mamma, posando la nuova tazza sul tavolo e
riempendola di cioccolata calda.
La bambina la tiene in mano con cura. Come si sente bene nelle morbide forme del
suo nuovo stato. Come svolge bene il suo compito!
La piccola tazza è molta orgogliosa. "Alla fine - alla fine sono qualcosa."
47
Prova di competenza per la fine del quinto biennio
competenza 2: leggere, comprendere e interpretare testi Competenza 3: produrre testi in relazione a diversi scopi comunicativi
Competenza 4: riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento
Traguardi prescelti nello sviluppo della competenza 2:
Sceglie e utilizza strategie di lettura diverse, funzionali al compito da svolgere.
Riconosce in un testo informativo/ espositivo le informazioni principali.
Ricerca e seleziona le informazioni utili allo svolgimento di un compito, anche confrontando
più testi inerenti allo stesso argomento.
48
Fascicolo per l’insegnante somministratore
DESCRIZIONE DEL COMPITO – V BIENNIO
Prova 1 - accertamento di abilità e conoscenze (propedeutica)
Da presentare a parte, prima dello svolgimento della prova di competenza.
Tempo a disposizione: 1 ora
Competenze di riferimento: Leggere, comprendere e interpretare testi – Riflettere sulla lingua e
sulle sue regole di funzionamento
Agli allievi viene proposto un testo informativo / espositivo (non noto) di argomento storico che
essi dovranno analizzare utilizzando una griglia di lettura predisposta dall‟insegnante (test
strutturato con domande aperte e quesiti a scelta multipla semplice). In particolare, si chiederà loro
di riconoscere la tipologia testuale, di individuare le informazioni principali (vedi abilità n. 17 per
il IV biennio) e di rispondere ad una serie di domande, anche di tipo grammaticale, volte a
verificare nel dettaglio la comprensione del brano.
Prova 2 – prova di competenza
Competenza di riferimento: Produrre testi in relazione a diversi scopi comunicativi
Gli allievi dovranno produrre un testo di sintesi, relativamente a un tema o a un argomento di storia
che sia almeno in parte conosciuto e sul quale abbiano già svolto delle esercitazioni (vedi prova n.
1 e testo allegato), utilizzando i dati e le informazioni presenti in due o più testi/fonte. L‟insegnante
metterà a disposizione 4 materiali diversi (che indicherà con le lettere A, B, C, D) lasciando agli
studenti la scelta dei testi su cui lavorare. I testi saranno più o meno della stessa lunghezza, al fine
di evitare che la scelta dipenda da valutazioni puramente quantitative e di comodo (esempi di
testi/fonte: schede fornite dall‟insegnante, brani tratti da manuali, materiali reperiti in rete…).
Unico vincolo: il testo prodotto dovrà configurarsi come una sintesi ragionata di almeno 2 testi
informativi.
La prova sarà svolta dagli studenti in 2 fasi distinte: la prima (1 ora) sarà utilizzata per la lettura, il
confronto e la scelta dei testi da sintetizzare; la seconda (2 ore) sarà invece dedicata alla stesura
della sintesi richiesta.
Il compito si articolerà nelle seguenti fasi:
Analisi approfondita dei testi/fonte (lettura, ricerca delle informazioni principali, confronto
tra le informazioni, individuazione delle informazioni “simili” e di quelle diverse…);
Scelta dei testi/fonte da utilizzare;
Elaborazione del testo di sintesi (selezione delle informazioni, individuazione dei principali
nuclei concettuali, costruzione della “scaletta”, stesura, controllo degli aspetti relativi alla
forma e alla organizzazione testuale, con particolare attenzione, ad esempio, alla coesione/
coerenza testuale, alla proprietà di linguaggio etc.).
49
A conclusione della prova, l‟insegnante proporrà agli alunni alcune domande di riflessione
riguardanti i contenuti, le finalità e le modalità di svolgimento del compito. In tal modo,
richiamandosi al principio della responsabilità, il docente potrà chiedere ragione delle scelte fatte
(si pensi, in particolare alla fase 1, relativa alla lettura e alla selezione dei testi) e, nello stesso
tempo, verificare quanto gli studenti abbiano effettivamente compreso – e quindi trasposto nella
pratica della scrittura – la distinzione concettuale tra la pratica del riassumere e quella del
sintetizzare (distinzione che assume, ovviamente, una rilevanza decisiva ai fini dello svolgimento
del compito).
CONDIZIONI E STRUMENTI
Per lo svolgimento della prova gli allievi avranno a disposizione 3 ore complessive (fase 1 e fase
2). Nella fase 2 potranno utilizzare il dizionario della lingua italiana.
LA DONNA NEL MONDO GRECO
Nella Grecia antica, anche nella democratica Atene, le donne avevano riconosciuta per legge la
condizione di libertà, ma ciò non vuol dire che godessero dei diritti politici e civili: non potevano
partecipare alle assemblee né accedere alle cariche pubbliche; non potevano possedere in proprio
beni immobili né beni in denaro. D‟altra parte, i pregiudizi consolidati sulla donna non lasciavano
spazio a una loro integrazione nella società degli uomini: “la stirpe delle donne – scriveva un
poeta arcaico – ha tantissimi difetti e poche qualità: è astuta, avida di piacere, golosa, insaziabile,
sudiciona, scialacquatrice, menzognera e traditrice”. Non meraviglia, quindi, che in base a usi e
costumi consolidati le donne fossero segregate nelle loro dimore e venisse impedita ogni loro
attività al di fuori delle mura domestiche. “Eterne minorenni”, le donne erano sempre dipendenti,
dalla nascita alla morte, da un kyrios, un tutore uomo: il padre prima, il marito o un fratello poi,
infine il figlio maschio.
Nonostante questa radicale emarginazione della donna, il matrimonio costituiva un‟istituzione
centrale nella polis greca: le leggi e l‟opinione pubblica lo imponevano e, comunque, appariva
utile per avere figli legittimi (titolari del diritto di cittadinanza), per assicurarsi, tramite i figli, un
sostegno in vista della vecchiaia e avere un erede che garantisse la continuità del patrimonio.
In un contesto del genere, il matrimonio non poteva scaturire dall‟amore tra due giovani, ma
nasceva da un contratto su base economica stipulato, di solito, tra il futuro sposo e il padre della
sposa. Concluso l‟accordo, il matrimonio veniva sancito in forma privata (non v‟era la mediazione
né di sacerdoti né di pubblici ufficiali) alla presenza di testimoni. A breve distanza da questo atto,
detto engynesis, si celebrava il gamos, ossia il momento della coabitazione e della consumazione
del matrimonio, scandito da un momento rituale, il bagno purificatore degli sposi, e da una festa, il
banchetto tenuto nella casa del padre, al quale uomini e donne partecipavano in ambienti separati.
Una processione per condurre la sposa nella sua nuova dimora concludeva la festa. Lo sposo, dopo
alcuni giorni, offriva un banchetto ai soli uomini della sua fratrìa, ossia alla sua parentela estesa al
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vicinato, per ufficializzare il suo matrimonio e chiedere che i figli maschi fossero accolti nella
fratrìa stessa.
Dunque, anche le cerimonie relegavano la donna in un ruolo marginale e il carattere economico
del contratto era sottolineato dal fatto che, per esempio, in caso di divorzio, che poteva essere
chiesto e deciso solo dal marito, questi doveva restituire la dote alla famiglia della sposa.
(G. DE VECCHI – G. GIOVANNETTI, Per la storia, Bruno Mondadori)
PROVA 1 – VERIFICA DI ABILITÀ E CONOSCENZE
La prova ti chiede di leggere un testo di argomento storico-culturale e di rispondere a una serie di
quesiti di comprensione del contenuto e grammaticali.
1. A quale tipologia testuale appartiene il brano che hai letto? Completa la risposta con una
motivazione adeguata;
2. Di quale argomento si parla? Rispondi dopo aver individuato e trascritto alcune parole
chiave (almeno 5);
3. A quale periodo storico si riferisce il brano che hai letto? Da quali riferimenti testuali lo si
può dedurre?
4. In relazione all‟argomento individuato, elenca le informazioni principali facendo puntuali
riferimenti al testo;
5. Nella parte iniziale del testo si parla di una particolare “condizione di libertà”: spiegane
forme e caratteristiche;
6. A cosa corrispondono i “diritti politici” di cui si parla nel testo?
7. Che cosa si intende con l‟espressione “beni immobili”?
8. Alla riga 2 compare la congiunzione “ma”. Indicane il valore scegliendo tra le seguenti
possibilità:
a. Esplicativo
b. Coordinativo
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c. Avversativo
d. Concessivo
9. Alla terzultima riga compare la congiunzione “dunque”. Indicane il valore scegliendo tra le
seguenti possibilità:
a. Avversativo
b. Esplicativo
c. Conclusivo
d. Concessivo
10. Nel testo compare il termine “scialacquatrice” (riga 7). Indicane il significato scegliendo tra
queste possibilità:
a. Che risciacqua i panni con cura
b. Che spende con troppa generosità
c. Che si atteggia come un‟attrice
d. Che usa il denaro senza misura
11. Nella frase “questa radicale emarginazione”, qual è il valore grammaticale di “questa”?
a. Pronome
b. Aggettivo qualificativo
c. Aggettivo dimostrativo
d. Sostantivo
12. Qual è il valore grammaticale di “lo” (riga 13)?
a. Pronome
b. Articolo determinativo
c. Articolo indeterminativo
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d. Preposizione semplice
13. Spiega il significato dell‟espressione “figli legittimi” (riga 14);
14. Riformula la frase “anche le cerimonie relegavano la donna in un ruolo marginale”
modificando il verbo e, per quanto possibile, gli altri termini utilizzati;
15. Indica gli elementi di analogia e di differenza tra il matrimonio attuale e quello di cui si
parla nel testo.
Nella valutazione dei risultati si darà un peso maggiore ai quesiti formulati come risposta aperta e
articolata (si vedano, ad esempio, le domande 1, 5 e 15).
NB: il testo va presentato senza titolo
Definito il compito, si dovranno individuare le dimensioni significative da considerare per la
valutazione, le „evidenze‟ e gli indicatori con i relativi livelli di accettabilità.
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GARE INVECE CHE GUERRE
[…] Come sappiamo, le gare e i giochi avevano […] in Grecia un carattere sacro, erano cioè
manifestazioni religiose in onore e sotto la protezione degli dei. Essi rappresentavano anche una
sorta di momento di “tregua” nei conflitti e nelle contese fra le poleis. Quanto noi oggi ripetiamo
un po‟ stancamente in occasione di ogni grande manifestazione sportiva, e cioè che lo sport
affratella i popoli, o dovrebbe affratellarli, era per i greci una realtà concreta. Durante i giochi era
proibito combattere. […]
I giochi erano molti, ma il primato spettava alle Olimpiadi, come oggi del resto. Una volta ogni
quattro anni i greci convergevano in gran numero verso il santuario di Zeus a Olimpia (nell‟Elide,
regione del Peloponneso orientale) dove per sette giorni si svolgevano i giochi in onore del signore
degli dei. L‟avvenimento era così centrale nella vita dei greci che l‟unica cronologia valida per
tutta l‟Ellade faceva riferimento proprio alle Olimpiadi, la prima delle quali aveva avuto luogo nel
776 a.C. […]
O si vinceva o si perdeva, tanto che gli atleti, prima di scendere in campo, invocavano Zeus di
concedere loro il trionfo o la morte. È vero infatti che le guerre greche si interrompevano per i
giochi, ma è altrettanto vero che essi rappresentavano una versione non violenta e ritualizzata
(cioè trasformata in rito) della guerra stessa. La vittoria dell‟atleta singolo era infatti anche il
successo dell‟intera sua comunità, che gli tributava gli onori di un generale trionfatore, mentre
sugli sconfitti cadevano il disonore e l‟oblio. […]
Le gare comprendevano ben tredici specialità sportive, dieci per adulti e tre riservate ai ragazzi tra
i 12 e i 18 anni. Il primo giorno era dedicato alla cerimonia di apertura (come oggi), con riti e
sacrifici in onore di Zeus; l‟ultimo giorno a quella di chiusura, con la premiazione dei vincitori,
che venivano incoronati con la corona d‟ulivo, e un grande banchetto. I cinque giorni centrali
erano riservati alle gare, che si svolgevano, due o tre al giorno, seguendo un ordine tradizionale
[…].
C‟erano anche, come si è detto, gare riservate ai giovani (corsa, lotta e pugilato) e non mancava
uno spazio riservato alle donne: una corsa in onore di Era, cui partecipavano solo giovani nubili.
È facile ipotizzare che le partecipanti fossero per lo più spartane, perché solo a Sparta le fanciulle
praticavano lo sport e potevano mostrare il corpo nudo. Gli atleti infatti, almeno in età classica,
gareggiavano nudi, come mostrano innumerevoli testimonianze artistiche. Secondo alcuni studiosi,
questa abitudine è da ricollegare ad antichi riti di iniziazione, comuni a molte culture primitive,
attraverso i quali i giovani, superando una serie di prove, diventavano pienamente adulti.
(F. AMERINI-E.ZANETTA, Sulle tracce di Erodoto, Mondadori)
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ESSERE DONNE IN GRECIA
Nella società della poleis i maschi avevano un ruolo assolutamente predominante e le differenze di
genere erano molto marcate, sia sul piano giuridico che su quello dei comportamenti sociali e della
mentalità.
Il cittadino greco libero e dotato di diritti politici realizzava la propria essenza nella vita pubblica.
Al contrario, lo spazio della vita privata rappresentato dalla casa – o meglio, da quella parte della
casa riservata alle donne, il gineceo (da gyné, “donna”, e oikos) – racchiudeva l‟intero universo
della donna greca (con l‟eccezione di Sparta, come diremo), priva di diritti politici anche se
giuridicamente libera. Lì la donna svolgeva le funzioni domestiche che la società le assegnava:
filare, tessere, organizzare il lavoro delle schiave, allevare i figli. Rare e poco apprezzate erano le
uscite in pubblico, se non in caso di festività religiose e sempre in compagnia di un‟ancella; era
vietata la partecipazione a banchetti e simposi (da syn, “insieme” e potein, “bere”, indica il rito
del bere insieme). La principale delle funzioni assegnate alla donna era naturalmente la
procreazione, perché era questa a garantire la continuità della famiglia e, in senso lato, della
comunità dei cittadini. […]
Noi siamo abituati a considerare uomini e donne su un piano di parità: giuridica, politica,
economica, sociale, culturale. Ma la vicenda umana, fino a pochissimi decenni fa, ci racconta tutta
un‟altra storia: una storia di civiltà fondate, in maggiore o minore misura, sulla subordinazione
della donna all‟uomo. Neppure i greci, in questo campo, facevano eccezione. Il capofamiglia era il
kyrios, il signore della famiglia stessa, ed era padrone di tutto ciò che da lui dipendeva, cose e
persone, compresi schiavi, moglie e figli. La personalità pubblica della donna era dunque mediata
dalla figura maschile: il padre, il marito, il fratello o, in mancanza di questi, il parente più
prossimo.
Un esempio tipico è quello del patrimonio. Quando si sposava, la donna aveva diritto a una dote,
che rimaneva di sua proprietà, ma veniva amministrata dal marito. Una figlia femmina non poteva
ereditare i beni paterni; ma in mancanza di figli maschi diventava molto appetibile: chi la sposava,
infatti poteva incassare l‟eredità. In questo caso, tuttavia, si cercava di fare in modo che la donna
in questione sposasse un congiunto, in modo tale che i beni restassero in famiglia.
(F. AMERINI-E.ZANETTA, Sulle tracce di Erodoto, Mondadori)
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LA DONNA NEL MONDO GRECO
Nella Grecia antica, anche nella democratica Atene, le donne avevano riconosciuta per legge la
condizione di libertà, ma ciò non vuol dire che godessero dei diritti politici e civili: non potevano
partecipare alle assemblee né accedere alle cariche pubbliche; non potevano possedere in proprio
beni immobili né beni in denaro. D‟altra parte, i pregiudizi consolidati sulla donna non lasciavano
spazio a una loro integrazione nella società degli uomini: “la stirpe delle donne – scriveva un
poeta arcaico – ha tantissimi difetti e poche qualità: è astuta, avida di piacere, golosa, insaziabile,
sudiciona, scialacquatrice, menzognera e traditrice”. Non meraviglia, quindi, che in base a usi e
costumi consolidati le donne fossero segregate nelle loro dimore e venisse impedita ogni loro
attività al di fuori delle mura domestiche. “Eterne minorenni”, le donne erano sempre dipendenti,
dalla nascita alla morte, da un kyrios, un tutore uomo: il padre prima, il marito o un fratello poi,
infine il figlio maschio.
Nonostante questa radicale emarginazione della donna, il matrimonio costituiva un‟istituzione
centrale nella polis greca: le leggi e l‟opinione pubblica lo imponevano e, comunque, appariva
utile per avere figli legittimi (titolari del diritto di cittadinanza), per assicurarsi, tramite i figli, un
sostegno in vista della vecchiaia e avere un erede che garantisse la continuità del patrimonio.
In un contesto del genere, il matrimonio non poteva scaturire dall‟amore tra due giovani, ma
nasceva da un contratto su base economica stipulato, di solito, tra il futuro sposo e il padre della
sposa. Concluso l‟accordo, il matrimonio veniva sancito in forma privata (non v‟era la mediazione
né di sacerdoti né di pubblici ufficiali) alla presenza di testimoni. A breve distanza da questo atto,
detto engynesis, si celebrava il gamos, ossia il momento della coabitazione e della consumazione
del matrimonio, scandito da un momento rituale, il bagno purificatore degli sposi, e da una festa, il
banchetto tenuto nella casa del padre, al quale uomini e donne partecipavano in ambienti separati.
Una processione per condurre la sposa nella sua nuova dimora concludeva la festa. Lo sposo, dopo
alcuni giorni, offriva un banchetto ai soli uomini della sua fratrìa, ossia alla sua parentela estesa al
vicinato, per ufficializzare il suo matrimonio e chiedere che i figli maschi fossero accolti nella
fratrìa stessa.
Dunque, anche le cerimonie relegavano la donna in un ruolo marginale e il carattere economico
del contratto era sottolineato dal fatto che, per esempio, in caso di divorzio, che poteva essere
chiesto e deciso solo dal marito, questi doveva restituire la dote alla famiglia della sposa.
(G. DE VECCHI – G. GIOVANNETTI, Per la storia, Bruno Mondadori)
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(V. D‟ESCULAPIO – L. MASSARI – M. PEVIANI, Volere volare, Loffredo Editore)
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PROVA 2 – PROVA DI COMPETENZA
Consegne per l’alunno
La prova ti chiede di produrre un testo di sintesi relativamente a un argomento di storia. Per
svolgere il compito dovrai eseguire le seguenti operazioni:
1. Leggi i materiali proposti, che trovi indicati con le sigle A, B, C, D, e scegli almeno due (2)
testi.
2. Seleziona le informazioni che ritieni utili e organizzale in un‟unica sintesi.
3. Concluso il lavoro, rileggi il testo e assegna un titolo.
Condizioni e strumenti
Tempo a disposizione: prima fase 1 ora, seconda fase 2 ore; nella seconda fase è consentito l‟uso
del dizionario della lingua italiana
Ricorda che la prova verrà valutata considerando in particolare i seguenti aspetti di contenuto e
forma: coerenza dell‟insieme, correttezza e ricchezza dell‟informazione, proprietà lessicale,
chiarezza espositiva, correttezza ortografica, coesione fra le varie parti del discorso.
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PROVA DI COMPETENZA – MAPPA PER LA LETTURA DEI RISULTATI
COMPETENZA DI RIFERIMENTO
Produrre testi in relazione a diversi scopi comunicativi
BIENNIO
V
ARGOMENTO PROPOSTO / TITOLO
Sintesi di testi: le Olimpiadi e le donne nella Grecia antica
In grassetto: le evidenze ritenute “decisive”
Sottolineati: i livelli di accettabilità
DIMENSIONI EVIDENZE INDICATORI RANGE
CONTENUTO
ASPETTI
FORMALI
- Informazioni
utilizzate (IU)
- Informazioni
correttamente
restituite (ICR)
- Completezza
- Coerenza
Si valuta il
rapporto tra i due
aspetti considerati
Si valuta
l‟articolazione
complessiva del
discorso
Si valuta
l‟articolazione
complessiva del
discorso (presenza
di passaggi
incoerenti)
Si valuta il
rapporto nessi
corretti / numero
passaggi tra un
Livello di accettabilità: il
numero delle ICR deve
essere pari alla metà + 1
delle IU
1. il discorso risulta
esauriente
2. il discorso risulta
sufficientemente
completo
3. il discorso risulta
lacunoso in più punti
4. il discorso risulta
piuttosto carente /
incompleto
1. pienamente coerente
2. sufficientemente
coerente1
3. spesso incoerente
1 La valutazione di “sufficienza” è da intendersi in senso ampio e decisamente positivo, in quanto va riferita a un testo
che risulti “coerente” rispetto alla maggioranza delle parti che lo compongono.
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- Coesione
- Rispetto
concordanze
- Ricchezza lessicale
- Ortografia
periodo e l‟altro
Numero errori di
concordanza
Numero sinonimi
per ogni parola-
chiave
Numero errori
ortografici
4. del tutto incoerente
1. indice compreso tra
1 e 0,71
2. indice compreso tra
0,70 e 0,60
3. indice compreso tra
0,59 e 0,50
4. indice < 0,50
1. tutte le
concordanze sono
rispettate
2. si rilevano 1 o 2
errori
3. si rileva un
numero di errori
compreso tra 3 e 5
4. si rilevano più di
5 errori
1. utilizza i sinonimi
con ricchezza e
varietà
2. utilizza un numero
significativo di
sinonimi*
3. utilizza pochi
sinonimi
4. non utilizza sinonimi
Livello di accettabilità: si
ammette un massimo di 2
errori ortografici. (quindi
60
non accettabile se ≥ 3).
* Per “numero significativo di sinonimi” si intende almeno due, riferiti alla stessa parola chiave.
TEST DI RIFLESSIONE/ APPROFONDIMENTO SUL LAVORO SVOLTO
Domande guida per la riflessione a conclusione della prova:
Quali sono i testi che hai scelto?
Per quali motivi li hai scelti?
Quali sono le operazioni principali che hai eseguito nello svolgimento del compito? Indicale
e proponi qualche esempio per meglio illustrarle;
In quali fasi del compito hai incontrato maggiori difficoltà? Come le hai affrontate?
Come valuti il testo prodotto? Ti sembra assomigli di più a un riassunto o a una sintesi?
Rispondi motivando le tue affermazioni.
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