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San Pietro in CaSale
l Speciale: la scuola in crisi
l La casa della musica
l rubizzano: la puzza sparirà?
l Dalla parte dei consumatori
l I nostri soldi
anno I - n. 1 - Novembre 2010
Apriamo con questo numero
un nuovo progetto editoriale:
un giornale di e per San Pietro in
Casale, scritto da persone che vivo-
no e lavorano in questo paese.
Un giornale che vuole rappresen-
tare, senza pregiudizi, la nostra
realtà locale sempre più immersa
nel mondo globalizzato.
Un giornale che vuole contribui-
re a costruire una sfera pubblica
per San Pietro in Casale, perché
siamo convinti che il paese abbia la
necessità di riflettere sulle proprie
contraddizioni in modo informato
e consapevole, cercando di dare
voce a chi in questo momento
ha poca voce o si è stancato di
gridare.
Questo progetto è stato voluto ed
è sostenuto dal Partito Democrati-
co di San Pietro, ma come potre-
te notare non presenta simboli
di partito sulle proprie pagine:
vogliamo andare oltre l’idea della
stampa di partito per trattare
determinati temi per come essi
concretamente si presentano, e
dare spazio ai contributi di tutti
coloro che, indipendentemente
Questo giornaledalla propria convinzione politica,
condividano la nostra impostazio-
ne editoriale e abbiano a cuore il
bene comune di San Pietro.
La prima inchiesta che proponiamo
riguarda la scuola: troppe volte
vessata, abbandonata, tagliata, ma
viva nelle parole di genitori, inse-
gnanti, studenti, la scuola rappre-
senta il nostro futuro, la possibilità
per i nostri figli di competere nel
mondo di domani. Dobbiamo
amarla e rispettarla di più.
Buona lettura e … aspettiamo i
vostri contributi! n
In Questo numero
san PIetro a tutto sole
Periodico di San Pietro in CasaleSupplemento a orizzontiReg. trib. Bologna n.4892/1981sanpietroavivavoce@gmail.comDirettore Responsabile:Sergio SecondinoProgetto e Impaginazione:EVENTI soc. coop. - Bolognachiuso per la stampail 17/11/2010 - copie: 5.000Per la vostra pubblicitàcontattate:EVENTI soc. coop. - BolognaTel. 051.6340480Fax 051.6342192eventi@eventibologna.com
redazIone
Cosa pensidi questi argomenti?
Faccelo sapere:
sanpietroavivavoce@gmail.com
a Viva Voce
Via C. Battisti 14/b
40018 San Pietro in Casale
Circolo FotograficoPunti di Vista
Il Circolo Fotografico “Punti di
vista” nasce sul finire del 2009,
grazie all’ impegno e alla volontà
di alcuni soci dell’Associazione Cul-
turale Artistigando. Aperto a tutti
Stiamo inoltre organizzando un
ciclo di seminari che vedranno la
presenza di importanti fotografi,
questo per approfondire le no-
stre conoscenze e avvicinare altri
appassionati in questo viaggio
nell’affascinante mondo della
fotografia. n
Angelo Riberti
coloro che hanno la passione per
la Fotografia, è punto di incontro
fra quanti amano e condividono
questa bellissima esperienza.
In questi pochi mesi di vita ci
siamo fatti conoscere con due
mostre, la prima in Aprile presso
l’ Oratorio della Visitazione grazie
alla disponibilità di Don Dante; la
seconda, nel mese di Ottobre, nei
locali del Museo “Casa Frabboni”.
Sempre in Ottobre si è svolto il
“corso intermedio di fotografia”
con la partecipazione di tanti cul-
tori dell’immagine fotografica.
Viaggio nelle associazioni di San Pietro in Casale 02
memo
I nostri contatti:angelorai@hotmail.it
www.circolopuntidivista.it
appuntamenti a san Pietro in Casale e dintorniSPettaColi Per l’infanzia
l Domenica 21 novembre
ore 16.00
Una Giornata Di GiUlio
ConiGlio
Spettacolo con pupazzi
Età 0-6 - Ingresso: offerta libera
Centro civico, Piazza dei Martiri 12
S. Pietro in Casale
l Domenica 28 novembre
ore 16.00
i tre PorCellini
Ingresso: 5 euro
Cinema Teatro Italia, Piazza
S. Giovanni XXIII - S. Pietro in Casale
l Domenica 5 dicembre
JaCK e il faGiolo MaGiCo
Bocciodromo, via Barchetta
Loc. Antica - Galliera
l Mercoledì 8 dicembre
Don CHiSCiotte e SanCio Panza
Contro tUtti
Teatro TeZè, via E. Berlinguer 7
Bentivoglio
l Domenica 12 dicembre
ore 16.00
il Canto Di natale
Ingresso: 5 euro
Cinema Teatro Italia, Piazza
S. Giovanni XXIII - S. Pietro in Casale
l Domenica 19 dicembre
ore 16.00
natale a SorPreSa Per PiMPa!
Spettacolo con pupazzi di
gommapiuma
Dopo lo spettacolo i bambini
potranno con cartoncino, forbici e
colori costruire la propria Pimpa da
portare a casa come ricordo.
Età 0-6 - Ingresso: offerta libera
Centro civico, Piazza dei Martiri 12
S. Pietro in Casale
l Giovedì 6 gennaio
CerCaSi fata aPPrenDiSta
Bocciodromo, via Barchetta
Loc. Antica - Galliera
l Domenica 16 gennaio
ore 16.00
CaPPUCCetto roSSo
Ingresso: 5 euro
Cinema Teatro Italia, Piazza
S. Giovanni XXIII - S. Pietro in Casale
l Domenica 23 gennaio
la Bellezza Del re
Scuola elementare Poggetto
via Govoni, Poggetto
S. Pietro in Casale
MoStra
l Dal 20 novembre al 12 dicembre
ingresso libero
octavia Monaco, fili di memorie
Nella mostra l’artista porta, oltre ad
una serie di disegni ed illustrazioni
per la quale è assai nota, anche una
larga produzione di suoi dipinti su
tavola che per la prima volta e in
maniera completa vengono proposti
al pubblico. S. Pietro in Casale,
Museo Casa Frabboni, via Matteotti
137
Orario:
martedì e domenica 9.30-12.30,
sabato 9.30-12.30 e 15.00-18.00
A cura dell’Assessorato alla Cultura
l Dal 25 dicembre al 9 gennaio
Mostra di presepi
“andiamo al presepe”
Oratorio della Visitazione,
S. Giovanni XXIII - S. Pietro in Casale
l Dal 25 dicembre al 30 gennaio
Presepe artistico nella Chiesa
Parrocchiale
A cura di Vita e Cultura
inContro
l Domenica 28 novembre
ore 15.00
Sala emeroteca, Biblioteca
“Mario Luzi” - S. Pietro in Casale
Violenza alle donne - un problema
di tutte le società
Donne e uomini a confronto
Interverranno:
Dott. Sandro Bellassai
Associazione Nazionale
“Maschìle pluràle”
Dott.ssa Annamaria D’Ambra
Psicologa e mediatrice familiare
UDI di Bologna
A cura del Gruppo amiche di AIDOS
di San Pietro in Casale
natale
l Dal 4 al 24 dicembre
a natale reGala DiGnità
3a mostra mercato dei prodotti
equo-solidali e delle cooperative
sociali. Negozio Gallerani - Piazza
dei Martiri. Aperto giorni festivi e
prefestivi: 9-12 e 15-20
l Domenica 19 dicembre
ConCerto Di natale
Rassegna di canti natalizi eseguiti
da Corali Parrocchiali
Chiesa SS. Pietro e Paolo - ore 21. n
L’inaugurazionedella mostra
“Punti di Svista”
E non chiede poco, perché il
problema è proprio questo:
come coinvolgere il Paese nella
lotta per una scuola degna di
questo nome, come portare i
cittadini italiani ad approfon-
dire il tema dell’istruzione e
dell’educazione in Italia dove,
da vent’anni almeno, la cultura
dominante, o almeno quella
più popolare, ha perso il senso
educativo condiviso di modi,
parole, regole del gioco, limiti
da trasmettere?
Come portare i cittadini italiani
a rivalutare il ruolo degli in-
segnanti, a vederli finalmente
come sono adesso, cioè lavora-
tori che hanno perso prestigio
sociale ma che si scontrano ogni
giorno con problemi enor-
mi, quali l’essere competitivi,
nell’istruzione e nell’educazione,
con una televisione che presen-
ta contenuti e forme che non
devono mai affaticare la mente
ma solo elettrizzarla, non devo-
no invitare mai ad un pensiero
più complesso, mentre la scuola
chiede concentrazione, fatica,
sacrifici e tempi lunghi per otte-
nere un risultato?
Come far capire agli Italiani che
la lotta per la realizzazione di
una scuola pubblica come quella
descritta nella nostra Costitu-
zione, è la vera garanzia per la
democrazia nel nostro Paese,
in quanto la vincola al plurali-
smo, in quanto il metodo stesso
dell’insegnamento, deve essere
quello del confronto tra diverse
posizioni culturali per la forma-
zione di cittadini consapevoli?
Come spiegare che una scuola
pubblica che rispetta la Costitu-
zione, tutela l’uguaglianza delle
opportunità formative e quindi
l’uguaglianza sociale?
Se gli aspetti che ho elencato
fossero veramente consapevo-
lezza della maggioranza degli
Italiani, tutto il Paese si sarebbe
indignato di fronte al taglio di 8
miliardi di euro alla Scuola pub-
blica, mentre quella privata ne
ha ricevuti un miliardo e mezzo.
E’ questo dunque lo scoglio che
speciale scuola 03
la scuola è veramente un beneda salvaguardare per tutti?Dice Mila Spicola, responsabile scuola del PD a Palermo, nel suo bel libro“la scuola s’è rotta”, eD. einaudi:“Noi insegnanti siamo circa un milione, tra chi è di ruolo e chi no, gli alunni circa 8 milioni. Quante famiglie fanno, secondo voi? Tutte. E dunque: tutto ciò deve riguardarvi per forza. Non potete far finta di disinteressarvene o di dare per scontato qualcosa. Per capire, per sapere, anche per criticare e contraddire, soprattutto per contraddirmi, ma dopo aver fatto un sacrosanto sforzo di conoscenza. Il disinteresse no, quello non è ammesso.”
bisogna superare: l’indifferenza,
la diffidenza, il pregiudizio nei
confronti degli insegnanti e la
mancanza di consapevolezza
della posta in gioco.
Nel nostro piccolo tentiamo di
far conoscere che cosa sta suc-
cedendo nel mondo della scuola
e che cosa rischiamo di perde-
re, anche nel nostro territorio,
dove i risultati finora raggiunti
soddisfano la maggior parte dei
genitori e i risultati dei test di
valutazione dicono che la scuola
della nostra regione è una scuo-
la di qualità.
Tentiamo di far sapere come
si sono tradotti a San Pietro in
Casale quei tagli, cosa hanno
significato in termini di ore di
lezione, di numero di alunni per
classe, di progetti tagliati, di
modelli didattici efficaci snatu-
rati. n
Valeria Pritoni
Cosa pensidi questi argomenti?
Faccelo sapere:
sanpietroavivavoce@gmail.com
a Viva Voce
Via C. Battisti 14/b
40018 San Pietro in Casale
Forum: ma, sulla scuola, mariastella dice il vero?Al terzo anno di “cura Gelmini”, abbiamo voluto sentire da chi la scuola la vive, perché ci lavora, perché ci studia o perché ci porta i figli, che cosa è realmente cambiato in questi tre anni e qual è il giudizio relativo ai mutamenti avvenuti
Il forum che proponiamo si è svolto nella nostra redazione ed ha riguardato un gruppo di genitori che partecipano attivamente e quotidianamente alla vita della scuola, attraverso gli Organi Collegiali, nei diversi gradi d’istruzione, dalla materna alle superiori
Domanda
Il Ministro Gelmini afferma che
la sua è una riforma epocale per
migliorare e rendere la scuola
pubblica competitiva a livello
internazionale. Rispetto ai cam-
biamenti finora realizzati, qual è
la vostra esperienza di genitori?
Stefania
Con l’applicazione
della “Riforma Gel-
mini” ho visto una
diminuzione dell’offerta formativa,
soprattutto nella scuola primaria,
c’è stata una riduzione sensibile
delle uscite sul territorio, a causa
del taglio delle ore di compresen-
za degli insegnanti. Alberto, alle
medie, ha avuto un’ ora in meno
di lingua francese e una d’Italia-
no, nelle classi poi è aumentato
il numero di alunni e si è arrivati
fino a 27.
SanDro
Specialmente là dove
la dotazione infor-
matica è adeguata
come presso la scuola di Poggetto,
il fatto che i ragazzi non possano
frequentarla perché in 25 non si
può fare lezione sul computer e
occorrerebbe farlo in compresen-
za, mi pare un’enorme spreco di
risorse. Come genitore comunque,
mi sono trovato nell’impossibilità
di affrontare concretamente questi
problemi perché il Consiglio d’Isti-
tuto non ha nessun reale potere.
Mirella
Martina ha frequenta-
to la scuola primaria a
tempo pieno di Pog-
getto negli anni dal 2004 al 2009,
è stata un’esperienza positiva,
ricca di proposte e di progetti.
Ora che è alle medie, sono state
tagliate ore di lingua francese,
d’italiano e di applicazioni tecni-
che: sicuramente si tratta di un
impoverimento dell’offerta for-
mativa per i nostri figli. Inoltre le
classi sono troppo numerose e in
di risorse che permettano di far
fronte ad eventuali emergenze con
rischi di blocco dell’attività ammi-
nistrativa.
Sarebbe importante che i genito-
ri venissero informati sui motivi
che stanno alla base dell’ulteriore
richiesta di contributo volontario,
cioè i tagli ai finanziamenti pubbli-
ci, e anche sull’ utilizzo concreto
dei fondi che sono stati volontaria-
mente messi a disposizione della
scuola dai genitori stessi negli anni
passati.
Il Consiglio d’Istituto a mio parere
fatica nell’espletamento delle sue
funzioni decisionali perché si trova
spesso di fronte a situazioni di
emergenza.
Domanda
La scuola è fatta anche di ser-
vizi paralleli come il pre e post
scuola, il trasporto e la mensa, i
centri estivi, le proposte cul-
turali quali: biblioteca, teatro,
mostre ecc..che sono gestiti dal
Comune. Che giudizio date di
questi servizi? Vi sono stati cam-
biamenti, rispetto ai tagli subiti
dagli enti locali?
Stefania
Io ho notato una
grande fatica da parte
dell’Amministrazione
Comunale per mantenere lo stesso
livello dei servizi. Un momento
critico si è verificato nel passag-
gio alla mensa centralizzata, ma è
stato superato abbastanza veloce-
mente e il mio giudizio è positivo
su tutto l’extra-scuola, sul post
scuola delle medie in particolare e
sui centri estivi, anche se quest’an-
no è diminuito il numero dei corsi.
Ho notato anche una contrazione
nel numero degli utenti.
Serena
La causa di questa
contrazione sicura-
mente risiede nei
costi che, per una famiglia nume-
queste condizioni vengono pena-
lizzati soprattutto gli alunni con
maggiori difficoltà nell’apprendi-
mento.
Serena
L’introduzione della
riforma alle scuole
superiori è arriva-
ta quest’anno e i miei due figli,
che frequentano, con tre anni di
differenza, lo stesso corso di studi
liceali, si trovano ad avere due
orari diversi, quello che frequen-
ta la prima infatti, subisce una
decurtazione di 4 ore settimanali,
rispetto all’orario che aveva sua
sorella maggiore quando frequen-
tava il suo stesso anno di studi,
e se si pensano moltiplicate per
il numero delle settimane in un
anno scolastico, si ottiene la reale
portata del danno che subiscono i
nostri ragazzi. Per le visite guidate
poi non ci sono più risorse quindi,
non si fanno.
roSella
La classe di mia figlia
alle elementari di
Poggetto è eccezio-
nalmente, poco affollata, ci sono
solo 18 alunni. Fino a due anni fa,
ha avuto la possibilità di parteci-
pare a molte attività sul territorio,
organizzate dalla scuola: visite a
musei, a fattorie didattiche e a
teatro poi, con il taglio delle ore
di compresenza degli insegnanti,
queste opportunità sono venute a
mancare.
Nel quadro generale di carenza di
risorse dovute ai tagli alla scuola,
per garantire l’efficienza si deve
andare sempre più in tasca ai
genitori.
Quest’anno in Consiglio d’Istituto
abbiamo votato per chiedere un
contributo volontario (oltre a quel-
lo già previsto per le attrezzature
informatiche) che andrà in parte
destinato al funzionamento della
Segretaria; tale fondo si rende ne-
cessario per disporre di un minimo
speciale scuola05
rosa come la mia, sono assoluta-
mente proibitivi. Uno sconto del
10% oltre il primo figlio, come è
previsto, non è sufficiente, se si
vuol fare davvero una politica che
aiuti le famiglie
Mirella
E’ vero, in questi anni
i costi sono molto
lievitati. Sull’extra-
scuola alle medie però, devo dire
che si tratta di un servizio eccezio-
nale, per la professionalità degli
operatori e per la qualità dell’or-
ganizzazione nel suo complesso.
Domanda
Il governo ha tagliato i fondi
alla scuola pubblica ma ha assi-
curato alle famiglie i contributi
per poter scegliere di iscrivere
i propri figli alle private. Oggi
la scuola privata offre maggiori
opportunità formative rispetto
alla pubblica?
SanDro
E’ un dato di fatto
che l’impoverimento
della scuola pubblica
porti, nel tempo e soprattutto
nell’istruzione superiore, ad una
scelta dell’utenza verso i privati.
Mia figlia ha frequentato la scuola
materna parrocchiale qui a San
Pietro: pur non condividendo
l’aspetto confessionale per bambi-
ni così piccoli, ho dovuto iscriverla
perché non avevo trovato posto
preparati, devono sapere e sapere
insegnare. Nella scuola superiore
ci vuole anche selezione, perché
è la scuola che prepara al mondo
del lavoro.
roSella
Anche a me piace
la scuola che educa
all’integrazione e alla
convivenza tra diverse culture.
Poi vorrei una scuola in cui si
studia la Costituzione, serve una
maggiore conoscenza di questo
documento anche tra noi geni-
tori, se vogliamo farne vivere i
principi.
Sento la mancanza di una mag-
giore comunicazione con gli
insegnanti e con gli altri genitori,
gli strumenti che abbiamo oggi,
le assemblee, non sono efficaci
in questo senso e sono sempre
meno frequentate, bisognerebbe
pensare a qualcosa di diverso.
Serena
La scuola dovrebbe
godere di maggiore
considerazione nella
nostra società. Gli stessi genitori
dovrebbero dimostrare maggio-
re fiducia in questa istituzione ,
rapportandosi ad essa in modo
meno individualistico.
Spesso, il genitore vede sola-
mente il proprio figlio e non si
confronta con la complessità
dei problemi della classe e della
scuola nel suo complesso. n
alla materna comunale.
Serena
Il problema è che il
Comune non riesce
a far fronte a tutte
le richieste di scuola materna. Per
questo ha firmato una convenzio-
ne con l’asilo parrocchiale, ero-
gando fondi sulla base di alcuni
parametri di qualità che devono
essere garantiti.
Domanda
E allora, quali dovrebbero es-
sere, per voi, gli aspetti fonda-
mentali di una buona scuola?
Stefania
Il motore della scuola
sono gli insegnanti
che devono essere
fortemente motivati nel loro lavo-
ro, da una giusta retribuzione ma,
soprattutto, da considerazione
sociale.
Mirella
Una buona scuola,
per essere tale, deve
essere aperta a tutti.
Non si devono creare scuole per
extracomunitari o scuole speciali
per disabili, non si devono creare
ghetti.
SanDro
La scuola dell’obbligo
deve essere per tutti
e deve insegnare la
convivenza tra culture diverse.
Gli insegnanti devono essere
speciale scuola 05
1. Stefania MaSinaè mamma di Bianca e Alberto che frequentano
rispettivamente la scuola primaria a tempo pieno di Poggetto e la scuola media “Bagnoli” di San Pietro in
Casale; è membro del Consiglio d’Istituto
2. SanDro Serafiniè un componente del Consiglio d’Istituto e ha due figlie
3. Mirella Mitriè la mamma di Martina che frequenta la seconda media a
San Pietro in Casale ed è rappresentante di classe
4. Serena Doniniha quattro figli, distribuiti in tutti gli ordini di scuola
(una veterana insomma!)
5. roSella GHeDiniha una bambina che frequenta la scuola a tempo pieno di Poggetto, è rappresentante di classe e membro del
Consiglio d’Istituto
1 2 3
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aumentano gli studenti,diminuiscono gli insegnantiNella nostra indagine sulla scuola a San Pietro in Casale, abbiamo incontrato una persona bene informata sui fatti, si tratta di Stefania Ravaioli, presidente del Consiglio d’Istituto* dal 2006, madre di due bambine, di professione fa l’impiegata e attualmente è anche consigliere comunale.
Ci è stato riferito che, dallo scorso anno, l’argomento principe di ogni seduta del consiglio d’Istituto sia sta-ta la precaria situazione finanziaria in cui versano le scuole. Che cosa ci dice in proposito?L’Istituto Comprensivo di San Pietro in Casale è creditore, nei confronti dello Stato, di circa 220.000 euro e i finanziamenti ottenuti negli ultimi due anni, a fronte di un numero di alunni più alto, è rimasto pra-ticamente identico, nell’ordine di 128.000 euro. Siamo nella condi-zione per la quale,se si rompe un terminale,non siamo in grado di sopportare il costo della manutenzio-ne e rischiamo la paralisi degli uffici. E’ per questi motivi che quest’anno abbiamo introdotto un contributo volontario per la segreteria, intenzio-nalmente tenuto separato da quello per la dotazione informatica per i no-stri ragazzi. Le supplenze però sono state pagate tutte fino al 30 giugno, cosa non così scontata in altri istituti.
A proposito di numeri, quali cambia-menti ci sono stati, in termini di alun-ni, insegnanti, ore di lezione, ecc..?Gli alunni sono passati dai 1197 del 2006 agli attuali 1300, mentre gli insegnanti nel 2006 erano 141 ed oggi sono 110, insomma a fronte di un aumento di 103 alunni, gli inse-gnanti sono 31 in meno. E’ aumen-tato anche il numero di studenti per classe. Attualmente la media è di 26 con almeno un disabile alle scuole medie e di 23 alla primaria, si tratta però solo di una media matematica perché i numeri che riguardano le classi prime sono tutti in aumento.Le richieste di tempo pieno sono state tutte accolte anche grazie alla presenza del doposcuola parroc-chiale che contribuisce a calmierare i bisogni in questo senso.Notevoli sono stati i cambiamenti per quanto concerne gli orari.Alle scuola primaria “De Amicis” si è passati dalle 30 ore di lezione più la mensa per tutti, a 27 ore di lezione in prima e seconda con copertura delle mense da parte degli educatori co-munali. Alle scuole medie sono state tagliate 3 ore: una di lingua stranie-ra, una di tecnologia e una d’italiano.I tempi pieni hanno perso gran
del primo ciclo della scuola prima-ria. Il Comune, inoltre, ha dovuto supplire alla mancanza di copertura delle mense da parte degli insegnanti delle scuole “De Amicis”, per evitare la decurtazione ulteriore delle ore di lezione. Sono rimasti inalterati gli altri ser-vizi dell’extra-scuola: il post scuola delle medie, le mense e i trasporti, il centro estivo e la collaborazione con la biblioteca dei ragazzi nella figura dell’operatore culturale, per l’attua-zione dei progetti di continuità tra scuola dell’infanzia e primaria e di teatro.
Sappiamo però che qualche pro-blema c’è stato, ad esempio, con il passaggio alla mensa centralizzata?E’ vero. Il personale non era stato preparato per l’uso di una cucina così tecnologicamente avanzata e con un numero di pasti da preparare così elevato (circa 2500). Anche il servizio di smistamento e distribuzio-ne era mal organizzato ed ha creato notevoli e pesanti disservizi.I problemi sono stati superati grazie al contributo straordinario di tutto il personale che lavora nella cucina e, attualmente, la situazione è molto migliorata. Sono stati sostituiti dei dirigenti ed è nata una Commissione mensa, che ha il compito di parte-cipare ai pasti nelle scuole, con un preavviso di cinque minuti, perciò in modo inaspettato, di redigere una scheda di valutazione sulla qualità del pasto, tenendo conto anche del gradimento generale degli utenti in quel momento, che può essere ricavato dal numero dei piatti che vengono vuotati, così come da un confronto con gli insegnanti che mangiano abitualmente a scuola. n
parte delle ore di compresenza che vengono utilizzate per coprire i tagli di personale: in pratica, il modello tradizionale di due insegnanti su ogni classe a tempo pieno, non esiste più. La mancanza delle ore di compresenza è andata a incidere sui progetti ed in particolare sulle uscite nel territorio.
Alla luce di questi cambiamenti, qual è il suo giudizio sulla riforma “Gel-mini”?Noi genitori siamo rimasti molto delusi dai provvedimenti che hanno tagliato risorse fondamentali per assicurare la qualità della scuola pubblica. Durante il primo periodo di applicazione della riforma, abbiamo reagito con molte iniziative di prote-sta, portando in piazza anche i bam-bini; ma le nostre voci sono rimaste inascoltate e adesso vedo un grande scoraggiamento e una palese man-canza di fiducia circa la possibilità di contrastare questi provvedimenti.Come presidente del Consiglio d’Istituto, l’esperienza che mi ha più amareggiata, riguarda la soppressio-ne del tempo prolungato alle scuole medie di Galliera. Eravamo riusciti ad ottenerlo dopo molto lavoro, fornendo all’utenza due modelli di scuola tra i quali scegliere, cioè una maggiore qualificazione dell’offerta formativa. Lo abbiamo sperimentato positivamente per un anno poi ci è stato tolto.Sono per me fonte di grande pre-occupazione inoltre, gli enormi problemi economici che rischiano di provocare la paralisi dell’Istituto, al più piccolo contrattempo.
L’Amministrazione comunale di San Pietro è riuscita a garantire la stessa offerta dei servizi alla scuola degli anni scorsi?Tra l’Amministrazione e la scuola è stato stilato un “accordo di pro-gramma” e, nei limiti dei tagli di bilancio che anche i Comuni hanno pesantemente subito, si è cercato di garantire al massimo i servizi, ma non è stato possibile garantire tutti i progetti degli scorsi anni: il proget-to di psicomotricità è stato attivato solamente alle scuole per l’infanzia e non è stato riproposto per le classi
speciale scuola06
*nota* il Consiglio d’istitutoè l’organo consultivo della scuola di cui fanno parte, i genitori, gli insegnanti, il personale non docente e il dirigente. Ha funzioni
consultive, approva il bilancio dell’istituto, gli orari, il calendario e le
uscite sul territorio
speciale scuola 07
nelle scuole superiori taGlIo,non riforma
Il Consiglio dei ministri ha appro-vato la bozza di “riforma” dei licei,
dopo quella dell’istruzione tecni-ca e professionale. Si tratta di un provvedimento tutto finalizzato al risparmio, anche se viene utilizzato un eufemismo, “razionalizzazione” (taglio). Fra gli obiettivi che il Go-verno si pone, infatti, vi è quello di “razionalizzare i piani di studio, pri-vilegiando la qualità e l’approfondi-mento delle materie di studio”. Tante belle parole... ma tra il dire e il fare... Tutto si è semplicemente tradotto in una serie di tagli soprattutto sui corsi sperimentali che maggiormen-te avevano incontrato successo di iscrizioni fra gli studenti italiani : Il piano nazionale di informatica ad indirizzo matematico, per lo scienti-fico, passerà da 5.049 ore a 4.752, La sperimentazione più seguita al classico, quella in Lingua straniera,
subirà un drastico taglio di ore da 4.983 a 4.851 in cinque anni.I licei gelminiani sono sei, accanto ai 4 già esistenti (artistico, classico, scientifico, linguistico) ne nasceran-no due nuovi; scienze umane, che sostituisce il liceo socio-psico peda-gogico, e musicale-coreutico; inoltre, gli indirizzi sperimentali dei licei ed istituti tecnici sono stati ridotti da più di 750 a 20. Nessuna indica-zione didattica o di contenuto, si tratta solo di tagli alle ore di studio nelle scuole: le ore settimanali per il biennio saranno 27 per tutti, mentre il triennio andrà dalle 30 alle 35 max. dell’artisico. Come è stata possibile una taglio del genere? Semplicemen-te con dei tagli : con l’eliminazione al biennio di diritto e di storia dell’ar-te, e con la diminuzione delle ore di storia e geografia che convergono in un’unica disciplina: storia-geografia;
tutto con conseguente perdita di cattedre da parte degli insegnanti. Dulcis in fundo le ore settimanali di latino al biennio sono state ridotte a due, rendendo impossibile lo studio della grammatica oltre la terza decli-nazione; questa disciplina poi scom-pare del tutto al triennio, quando lo studio della letteratura, la compren-sione e la traduzione di autori classici sono indispensabili per la formazione di un qualsiasi liceale!Il fine della “riforma”, quindi, non è quello del miglioramento, anche in termini quantitativi, dell’offerta formativa, ma unicamente quello del risparmio finanziario, quindi dell’im-poverimento generale della didatLe cose che avrei da dire sarebbero ancora molte, ma tutti sanno che un articolo prolisso da nessuno viene letto. nMatilde Pieretto - studentessa
lasciate ogne speranza, voi ch’intrate
Al liceo classico statale L. Ariosto di Ferrara è arrivata la tanto
contestata riforma Gelmini. Effettiva-mente, i nuovi arrivati hanno trovato una scuola molto diversa da quella che accolse coloro che si accingo-no ad affrontare il secondo anno: li vedo uscire alle 12.15 tre volte a settimana, tutti, indipendentemente dall’indirizzo di studio: tutti, indi-stintamente, hanno a disposizione 27 ore di lezione a settimana. In media, ogni indirizzo di studio ha perso 3 ore di lezione a settimana, dunque, e questo solo per il primo anno, ma ho sentito dire che l’in-tenzione è quella di ridurre a 27 ore settimanali l’orario di tutti e 5 gli anni di studio: ciò significa che, fra qualche anno, chi frequenterà una quarta, ad esempio, avrà 4 o 5 ore di lezione in meno a settimana. Il liceo scientifico affronta quest’anno una diminuzione delle ore di fisica e di scienze naturali, oltre alla com-pleta scomparsa dell’educazione musicale e di diritto ed economia, con l’introduzione, tuttavia, di due ore settimanali di disegno. Lo stesso vale per l’indirizzo scientifico scienze applicate, che inoltre non comprende più le 4 ore di laboratorio di fisica e chimica settimanali. Perderanno le ore di diritto ed economia anche gli studenti dell’indirizzo linguistico, che del resto avranno solo 2 ore settima-nali di latino. Ciò che lascia davvero perplessi studenti e professori è, inol-
tre, questa nuova disciplina chiamata “storia/geografia”, una fusione a cui verranno dedicate 3 ore settimanali del curricolo di tutte le classi prime e che verrà gestita dagli insegnanti in modo “autonomo”, dicono.Saranno impegnative, le nuove classi prime, molte delle quali arrivano a contare 29 alunni, quando chiunque veda le aule di questo istituto è in grado di affermare che nessuna di esse è adatta ad ospitarne più di 25. Le classi sono diminuite negli ultimi due anni da 71 a 68, e quest’anno il liceo Ariosto conta 5 insegnanti in meno rispetto all’anno scorso.In fondo, c’era da aspettarselo, dicono tutti, prima o poi gli effetti della riforma li avremmo visti. Ma è davvero una crudele tortura l’assiste-re alla lenta distruzione di un sistema che per quasi 150 anni era stato in grado di sopravvivere e svilupparsi, aggiungendo indirizzi e opportunità sempre nuove ai suoi studenti, fino ad arrivare ad offrire 76 diverse atti-vità, laboratori, progetti, scambi con l’estero e iniziative culturali di diversi generi, ognuno connesso al rispettivo dipartimento (scienze sociali, filoso-fia, architettura, musica, letteratura, lingue moderne solo per citarne alcuni), sono anni che vedo sempre più docenti coinvolti negli innumere-voli progetti dell’istituto, che di fatto animano l’atmosfera nei pomeriggi invernali e primaverili, attirando mol-tissimi studenti che restano a scuola
anche fino alle 7 di sera, con il solo ed unico scopo di “arricchirsi cultu-ralmente”, come è stato affermato qualche giorno fa durante la trasmis-sione di un video che presenta il liceo in tutte le sue innumerevoli sfaccet-tature e lo propone come modello di organo pubblico “che funziona”.Non posso fare altro che cercare di capire quanta autonomia il nostro liceo sarà in grado di mantenere, rispetto alla mancanza di sovven-zioni statali, certo, i premi conferiti agli studenti più meritevoli alla fine dell’anno diminuiranno, a dispetto della tanto declamata meritocrazia che dovrebbe vigere negli istituti pubblici, e gli alunni sono già stati avvisati: i bonus per le fotocopie di classe saranno praticamente simbo-lici. I nostri alunni avranno trovato la carta igienica nei bagni, quest’anno? Chissà, forse aveva proprio ragione il gruppo di studenti che quest’anno ha accolto i cosiddetti “primini” con uno striscione che citava il celeber-rimo verso di Dante: “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”. nAnnalisa Pasquale - studentessa
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Lo scorso 7 ottobre a San Pietro in Casale confronto
sulla scuola promosso dal PDNella foto con il segretario
del circolo Sergio Secondino, l’assessore Raffaella
Raimondi; Francesca Puglisi, responsabile nazionale scuola del PD; Rosanna Facchini, circolo scuola
PD Bologna
la non riforma del ministro Gelmini
Il riordino dei Cicli delle scuole
superiori è ormai una realtà che
al momento sta coinvolgendo
gli studenti del primo anno e poi
a scorrimento tutti gli altri. Dal
Regolamento recante la “Revisio-
ne dell’assetto ordinamentale,
organizzativo e didattico dei licei
tecnici e professionali” è possibile
avere un quadro preciso di tutte le
modifiche compresi i nuovi profili
e piani di studio di tutti e 5 gli anni
dei licei e del biennio per tecnici e
professionali.
Sul sito ufficiale dell’Agenzia
Nazionale per lo Sviluppo dell’Au-
tonomia Scolastica (www.indire.it)
è possibile trovare tutti i materiali
che ovviamente per i non addetti
ai lavori risulteranno non di facile
consultazione. Ma è bene che ge-
nitori studenti cittadini abbiano un
quadro preciso dello stato dell’arte
del Riordino. Lo storico Sergio Luz-
zato in un recente articolo apparso
sul Sole 24 Ore ha definito questa
Riforma come “ la riforma con i
fichi secchi” che come sappiamo
si rifà ad un vecchio proverbio
“andare a nozze con i fichi secchi”
ed è riferito a chi si rende ridicolo
volendo realizzare qualcosa con
eccessiva economia, oppure senza
avere i mezzi necessari.
Direi che questa sintesi è piuttosto
azzeccata perché evidenzia il limite
fondamentale di questo Riordino
ovvero il voler riformare un’isti-
tuzione come la scuola senza un
investimento economico in grado
di supportare tale evento, ma anzi
in una logica di contenimento dei
in materia di sicurezza e agibilità
dei locali scolastici.
E’ evidente quanto queste scelte
stiano incidendo in termini peg-
giorativi sulla qualità dell’offerta
formativa e della didattica . E per
parlare di noi insegnanti in questo
momento non possiamo che espri-
mere la nostra sofferenza, inquie-
tudine di fronte ad un evidente
declassamento della nostra profes-
sione sia sul piano della remune-
razione che del prestigio sociale .
Un declassamento che viene prima
di tutto percepito dagli studenti
e che non favorisce di certo a va-
lorizzare l’immagine “sociale” del
docente. In questi ultimi tempi ci si
sta chiedendo quale sia il disegno
che sta dietro a queste scelte che
vanno in contrasto con gli altri
paesi europei dove le statistiche
parlano chiaro per ciò che riguar-
da le spese pubbliche destinate
all’Istruzione.
L’economista Michele Salvati sulle
pagine del Corriere ha espresso
una preoccupazione condivisibile
e si è posto una domanda che noi
giriamo a chi sta leggendo questo
articolo “è l’idea che l’istruzione
pubblica sia in declino che spinge
a iscrivere i propri figli in istituti
privati?” Stiamo andando verso
il modello americano dove esiste
l’apartheid delle scuole pubbliche
e un sistema di qualità delle scuole
private? n
Gabriella Podobnich
docente delle scuole medie
superiori
costi operando un taglio di oltre 8
miliardi euro. L’ombra del Mini-
stro dell’Economia Tremonti ha
profondamente inciso su tutta la
nuova riorganizzazione dell’offer-
ta formativa e sulla qualità della
didattica di tutti i cicli scolastici a
partire dalla scuola primaria.
Le parole chiave che sintetizzano
questa operazione nella scuola
superiore sono la riduzione dei
quadri orari settimanali e il con-
seguente taglio di alcune disci-
pline il cui insegnamento viene
fortemente ridotto o in alcuni casi
eliminato. E’ il caso ad esempio del
Diritto ed Economia che sparisce
nei licei permanendo solo nel Liceo
delle Scienze Umane e non verrà
più insegnato nei tecnici indirizzo
tecnologico nelle classi terminali
(quarte e quinte). Ma anche di
altre materie come Geografia , chi-
mica, Storia dell’Arte il cui insegna-
mento è fortemente ridimensio-
nato. In questo quadro il numero
degli insegnanti è destinato ad
una forte riduzione prevista dalla
stessa normativa - l.n.133 art.64
- che mette in campo un piano
triennale di tagli che sta attraver-
sando tutti i cicli scolastici che si
pone come obbiettivo di espellere
dalla scuola oltre 87.341 docen-
ti e 44.500 non docenti entro il
2011/2012. E’ previsto inoltre un
aumento degli alunni per classe
fino a 30 - 31 alunni , una deci-
sione che evidenzia contraddizioni
tra le direttive del Ministero che
impongono l’aumento degli alunni
per classe e la normativa esistente
speciale scuola08
Qualche tempo fa mi è stato
chiesto di definire lo stato
della scuola pubblica oggi. In
quell’occasione ho risposto ripor-
tando questa storia non-a-lieto-
fine, il cui commento lascio a chi
legge. Osanna Saccenti, la nostra
prima donna eletta in Consiglio
Comunale e assessore alla scuola
dal 1946, si era battuta per elimi-
nare le pluriclassi nelle elementari,
un sistema che metteva seriamente
a rischio il principio di pari oppor-
tunità e formazione tra i bambini.
L’evidente differenza di apprendi-
mento comprometteva i successi
scolastici degli anni successivi e
quindi, in sintesi, creava forti di-
sparità di formazione. Tutto questo
era stato superato alla fine degli
anni ‘60. O almeno lo si credeva.
Ora le pluriclassi sono nuovamente
una realtà in Italia, non in luoghi
sperduti o particolarmente po-
veri o disagiati, ma nella nostra
regione, nella nostra provincia di
Bologna: nei comuni di montagna
e della valle del Santerno. Certo,
noi della pianura siamo stati più
fortunati, ma solo per una pura
questione geografica.
In sintesi, per le scuole dell’obbli-
go si può parlare di vera e propria
restaurazione. Il riordino profondo
delle superiori ha poi assestato
un duro colpo alle opportunità di
formazione e di successo dei nostri
ragazzi. Se a questo aggiungiamo
che i tagli proseguiranno ancora
l’anno prossimo, lo scenario è dav-
vero sconfortante.
Ero presente alla visita ai locali
rinnovati della scuola di Macca-
retolo e riprendo volentieri un
concetto espresso in quell’occa-
sione: lavoriamo per una scuola a
colori. E non si parlava del senso
estetico con cui si è proceduto per
il rinnovamento dei locali creando
aule violetto, gialle, verdi, aran-
cio… e non ci si voleva fermare al
colore della pelle, degli occhi o dei
capelli degli alunni. I colori sono
quelli che i bambini hanno dentro,
che li rendono ciascuno diverso
dall’altro, non omologati ma belli
nella differenza del sentire le cose
e del viverle.
In questi anni in cui i colori della
scuola sono a tinte fosche e il fu-
turo prossimo appare sempre più
grigio, abbiamo deciso di investire
sull’istruzione e la formazione con
proposte che partono dal prin-
cipio di una costante e positiva
collaborazione con la dirigenza
e gli insegnanti. Le nostre scelte
vanno in una direzione netta e
senza ripensamenti. Proprio perché
crediamo nei nostri ragazzi, inve-
stiamo là dove il governo ha deciso
di tagliare: nella promozione di
una società consapevole dei propri
diritti e doveri e di cosa significa
essere cittadini. n
Raffaella Raimondi
Assessore alla Scuola del
Comune di San Pietro in Casale
speciale scuola 09
Per una scuola pubblica di qualità
focusi nUMeri Dell’iMPeGno Per l’infanzial bambini al Nido: 111l bambini alla materna comunale: 189l bambini alla materna statale: 28l bambini alla materna parrocchiale: 125incremento delle sezioni di materna a partire dalle tre esistenti:l 4 sezioni da Gennaio 2002 l 5 sezioni dall’anno scolastico 2002/2003 l 6 sezioni dall’anno scolastico 2004/2005 l 7 sezioni dall’anno scolastico 2005/2006Nel 2004 e nel 2009 è stata fatta la richiesta di attivazione di una sezione di materna statale in più all’ ufficio scolastico regionale.Entrambe le domande non sono state accolte.incremento sezioni di nido a partire dalle due esistenti:l 3 sezioni nel 97l 4 sezioni nel 99l 5 sezioni nel 2001l 6 sezioni nel 2003lista di attesa per il corrente anno scolastico per la scuola materna comunalel sono in lista di attesa 6 bambini nati nel 2007 e 7 bambini nati nel 2006lista di attesa per la scuola materna comunale negli anni precedentil anno scolastico 2009/2010: 2 bambini del 2005 e 8 bambini del 2006
i CoStiSpese di funzionamento da bilancio:l Spese correnti nido Comunale: euro 1.018.469,00 (Escluse spese conto capitale; spese rimborso prestiti e spese conto terzi) - per bambino: 834 euro al mese per 11 mesiTariffa massima mensile euro 426 (Reddito ISEE da 19.000,01 e oltre)Tariffa minima mensile euro 50,00 (Reddito ISEE fino a 2.350,00)Tariffa aggiunta mensile euro 500,00 (per indicatori ISEE oltre i 35.000,00 euro e per chi non presenta attestazione ISEE) l Spese correnti Materna Comunale: euro 988.516,00 (Escluse spese conto capitale; spese rimborso prestiti e spese conto terzi) - per bambino 523 euro al mese per 10 mesi.Tariffa massima mensile euro 231,00 (Reddito ISEE da 16.500,01 e oltre)Tariffa minima mensile euro 35,00 (Reddito ISEE fino a 2.800,00)Tariffa aggiunta mensile euro 270,00 (per indicatori ISEE oltre i 35.000 euro e per chi non presenta attestazione ISEE) Percentuale di copertura da tariffa del costo dei servizi scolastici:l Trasporto 43,70%l Materna 31%l Extra-scuola 63%l Refezioni 85% l Nido 53% l pre-post scuola 66% l centro estivo 46,30%.
i nUMeri Della SCUola D’infanzia ParroCCHialel Scuola materna: 125 bambini, divisi in cinque sezioni, di cui tre omogenee per età e tre miste.l Servizio doposcuola gestito anche grazie a personale volontario, che accoglie sia i bambini della scuola elementare De Amicis, trasportati un pullman messo a disposizione dal comune, sia i bambini della scuola dell’infanzia stessa.l Personale: sette insegnanti laiche, tre suore e tre ausiliarie.l In quanto scuola paritaria, è aperta a tutti i bambini i cui genitori ne facciano richiesta e ne accettino il Piano dell’Offerta Formativa e il Progetto Educativo.l Retta: 110 mensili scuola dell’infanzia, 50 mensili doposcuola (variabili a seconda delle ore). Per entrambi la mensa costa 4,50 giornalieri. Vengono applicate riduzioni della retta per famiglie in condizioni di bisognol Mensa interna, che può preparare pasti differenziati per disturbi alimentari e diete religiose.l Finanziamento comunale: nel 2010 la scuola ha beneficiato di un contributo di 45.000 euro. n
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cultura10
A volte uno si fa delle domande. “Ma
che faccio a San Pietro, oltre a
dormirci?”. Così qualcuno, per sfizio,
potrebbe provare a prendere un foglio
bianco e mettersi a scrivere, una sotto
l’altra, le attività che svolge nel nostro
paesino, fuori dalle mura di casa. Pochi
fortunati avrebbero bisogno di un
secondo foglio, ma forse molti fareb-
bero fatica a riempire metà del primo,
anche scrivendo in grande e lasciando
uno spazio generosamente ampio tra
ogni riga. Forse potrebbe aiutarci a
riempire qualche riga in più la neonata
Casa della Musica e delle arti, spinosa
eredità delle passate amministrazioni,
che porta con sé, oltre ad un enorme
potenziale, un altrettanto grande punto
interrogativo su come essere sfruttata al
meglio. La Casa, infatti, al momento è
vuota. L’Amministrazione (anche grazie
ai fondi resi disponibili dalla regione) ha
già messo a disposizione circa 70 mila
euro per arredarla, ma ci si chiede come.
I tavoli aperti con le associazioni sono
tanti (il Salterello, Artistigando, Miche-
langelo, solo per citarne alcune), ma una
Casa delle Associazioni esiste già a San
Pietro. Così, il tavolo forse più interessan-
te rimane quello aperto da metà agosto
con i ragazzi, dal quale fin’ora, oltre al
Septemberfest che si è concluso da poco,
stanno uscendo idee interessanti. Il ten-
tativo è quello di far decidere ai ragazzi
stessi cosa fare di quella che vuole essere
soprattutto la loro casa. In altre parole
si chiede loro di chiedere, principio che
può sembrar scontato ma che in passato
è stato forse trascurato, per ciascuna
stanza l’allestimento di uno studio di
registrazione, piuttosto che un videopro-
iettore o delle tele da dipingere. nessun
limite alle proposte, largo alla fantasia
insomma. L’occasione è ghiotta e in un
mondo ideale verrebbe presa al volo
dagli interessati. Nel mondo reale però,
la Casa della musica edelle arti verso l’apertura
non sempre è facile trovare un interesse
strutturato, ovvero condiviso da tante
persone, che magari si possano organiz-
zare, se già non lo sono, in gruppi. Se
andando a Gennaio, però, non si riuscisse
ad arrivare a questo obiettivo, l’orienta-
mento sembra essere quello di emettere
un bando, nel tentativo di affidare la
gestione ad un ente specializzato che si
occupi di portare avanti questo discorso.
Su la mano quindi chi avesse progetti,
semplici proposte o anche critiche, il ta-
volo è da sempre aperto a tutti, anche a
chi non potesse venire agli incontri. Basta
poco, la “Casa della Musica”, come
tanti di noi ormai, è su facebook. n
Luca Menegatti
La puzza a Rubizzano e San Pietro in Casale c’è ancora, questa è una evi-
denza non interpretabile diversamente, non va negata né nascosta, non ha cam-biato forma o consistenza. Nei confronti di questa reale problematica che tanto in-fluenza la qualità di vita di chi la conosce da vicino e sulla sua risoluzione, vanno concentrati i nostri sforzi, senza disperde-re energie per combattere fantomatiche leggende metropolitane che danno come risultato solamente confusione. Attual-mente operano sul territorio italiano 258 impianti di produzione compost, per un totale del 7,6% sul totale RSU (rifiuti solidi urbani). Evitando il conferimento in discarica si sono risparmiate 7 milioni di tonnellate di CO2 emesse in atmosfera. Non si vuole quindi giudicare la validità della scelta tecnologica, ma l’evidente disagio in questo specifico caso, ci siamo tutti accorti come il compost fatto nel nostro giardino non puzzi affatto, mentre quello industriale non assomigli per nulla ad un prato fiorito. Si ricorda che il processo necessita di un apporto abbon-dante d’aria (immesso tramite compres-sori) e sufficiente tempo di maturazione. Rispettate queste “regole” e utilizzando la giusta composizione di rifiuto in par-tenza, il prodotto finale dovrebbe essere percepito quasi inodore, o con aroma di humus. Evidentemente qualcosa in questi anni non ha funzionato nel modo più corretto, la speranza è che i tecnici ARPA abbiano individuato i giusti punti d’inter-vento. Finalmente qualcosa sta cambian-do, dopo anni di lotta da parte degli abi-tanti alla quale si è affiancata la volontà dell’amministrazione alla risoluzione della problematica, i lavori di adeguamento alle richieste di ARPA sono iniziati. Nel contempo l’impianto sta lavorando ai
ritmi standard degli ultimi tempi. Si auspicava una attività ridotta o assente di ritiro dei rifiuti organici, almeno in questa fase di intervento, ma ne la provincia ne la proprietà hanno deciso in tal senso. Infatti, dopo un iter certamente molto lungo, la Provincia ha concesso la tanto desiderata autorizzazione. Concretamen-te il cantiere ha iniziato l’attività nei primi giorni del mese di Agosto, attualmente si è arrivati alla demolizione del capannone di maturazione finale, aperto nel vecchio impianto ed alla bonifica del suolo. Se-guirà a breve la costruzione di un fabbri-cato in cemento completamente nuovo e non di una chiusura di quello esistente, quindi una miglioria rispetto all’annun-ciato. Una buona notizia per tutti noi. Verranno poi inseriti nuovi e più efficienti biofiltri, la cui attività di “cattura” della puzza sarà rafforzata da un impianto di tipo fisico già utilizzato da anni per depu-rare i fumi degli inceneritori, una novità tecnologicamente avanzata per questa tipologia di installazioni. Parallelamente vengono eseguiti lavori preparatori per la nuova zona di digestione anaerobica, cioè priva di ossigeno e completamente chiusa, tale comparto produrrà metano per un motore a combustione che a sua volta darà energia elettrica per usi interni, l’inizio delle operazioni di istallazione sarà probabilmente verso primavera 2011. In questi giorni si è tenuta una riunione tra i delegati del comitato di cittadini (che presto sarà riconosciuto ufficialmente dal Comune, acquisendo diritti di controllo ed intervento importanti) il Sindaco, i tecnici della stazione industriale di compostaggio e l’Assessore all’ambien-te. Ci è stato presentato lo stato degli interventi prevedendo come data di fine lavori ed inizio del funzionamento delle
nuove strutture, fine Gennaio 2011. E’ importante sottolineare come solamente quando tutto sarà “avviato” e funzionan-te sapremo se la risoluzione sarà totale e definitiva, naturalmente vi informeremo progressivamente sull’avanzamento delle attività. Un ulteriore miglioria rispetto al passato, chiesta dalla Provincia, sarà il monitoraggio effettivo degli odori perce-pibili nel paese, in questi giorni l’Univer-sità degli studi di Milano sta mettendo a punto un modello per simulare come e dove vengano colpite le diverse zone abitative, in modo da installare poi le centraline di misurazione in punti concre-tamente interessati, per metà Novembre saremo in grado di darvi maggiori notizie in merito. In conclusione si può affermare che la popolazione ha ora più di una eva-nescente speranza per poter tornare a re-spirare liberamente nel proprio giardino, la certezza la potremo avere entro pochi mesi, nel caso le migliorie non saranno risolutive si sgretolerà la residua fiducia degli abitanti, già provata fino allo sfini-mento. Come aggiornamento dell’ultima ora segnaliamo il ripresentarsi puntuale della problematica, sempre nei medesimi orari di inizio serata, spesso in concomi-tanza con i fine settimana, la “nuvoletta” pestilenziale sembra saltellare in zone differenti del paese, stazionando fino al mattino, quasi a voler rendere tutti partecipi della sua presenza. Certamente ospite non desiderato è stata segnalata anche a Sant’Alberto. nLuca Andreotti
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rubizzanotra compost e puzza
rubriche 11
Nel secolo scorso si è affer-
mata una nuova scienza,
una categoria di analisi che ha
rivoluzionato le nostre abitudini, il
nostro rapporto con i consumi, il
consumerismo.
In ogni momento del nostro vivere
noi tutti, senza eccezione alcuna,
siamo utilizzatori e produttori di
beni e servizi.
Siamo tutti depositari di diritti e
doveri, in eguale misura, il diritto
di non essere oggetto di vessazioni
e soprusi, il dovere di non causarli
ad altri.
Nessuno può ritenersene escluso,
più conosciamo quali sono i nostri
diritti più aumentano le possibilità
di non essere coinvolti in truffe e
raggiri
Il termine “consumerismo” trova
riscontri già a partire dell’inizio del
900’ negli Stati Uniti ma in Italia
solo nel 1998 viene approvata la
legge che “Disciplina i diritti dei
consumatori e degli utenti”.
E’ però solo di questi ultimissimi
anni la grande rivoluzione che ha
davvero coinvolto consumatori e
produttori, dove i primi chiedono
con sempre maggiore determina-
zione il rispetto delle regole, cor-
rettezza e trasparenza ad aziende,
pubblica amministrazione, società
erogatrici di servizi.
E’ con la fine dei monopoli, nelle
telecomunicazioni come nell’ener-
gia, o con la crescita esponenziale
del settore creditizio, che si è
determinata la svolta nel rapporto
consumatore - mercato.
Il cittadino non è più considerato
consumatore consapevole delle
proprie scelte, dei propri diritti ma
soggetto da depredare, da vessare
con ogni mezzo, ciò che conta è
dalla parte dei Consumatoriincrementare il pacchetto clienti,
non importa come, non importa a
che prezzo.
Con questa rubrica ci prefiggiamo
di dare un contributo alla diffusio-
ne della conoscenza del settore,
fornire gli strumenti necessari ad
affrontare consapevolmente le
sfide e le insidie del mercato, ma
anche a saperne cogliere le oppor-
tunità.
Una cosa è possibile affermare
senza ombra di smentita, la neces-
sità di fare attenzione, sempre e
comunque, nel negozio sotto casa,
in banca, al momento della firma
di un qualsiasi contratto, nell’ac-
quisto di un pacchetto turistico.
L’inganno colpisce quando meno
ce lo aspettiamo. n
Andrea Marcuz
marcuzandrea@libero.it
Ultimamente alcuni amici mi
hanno riportato di un brut-
tissimo vizio che stanno prenden-
do alcune banche. Ho ancora lo
stomaco chiuso per quello che
ho sentito. Per questo oggi ve ne
voglio parlare.
Pare che sempre più istituti si ac-
cordino con società finanziarie (per
esperienza diretta ho sentito Com-
pass ed Agos, ma probabilmente
ve ne sono anche altre) in maniera
tale che se i clienti chiedono presti-
ti personali, anziché fare la pratica
in filiale, si “cede” il cliente ad una
finanziaria esterna, che gli eroga il
finanziamento e manda l’addebito
delle rate sul conto corrente del
cliente.
Perché la banca fa queste ope-
razioni? Non ci guadagnerebbe
di più se finanziasse il cliente in
proprio? Non per forza.
Innanzitutto fare una pratica di
finanziamento richiede tempo, e
le persone in filiale sono sempre di
meno e gravate da sempre mag-
giori carichi di lavoro. In questo
senso, soprattutto per pratiche
“piccole”, è molto più comodo
tutto ad una finanziaria, piuttosto
che predisporre tutta la pratica.
Inoltre, la banca così facendo cede
anche il rischio di credito ad una
società esterna: zero impatto sugli
accantonamenti, zero rischi per
mancati pagamenti…mica male.
Se di fronte a tutto questo, la ban-
ca si accontentasse di un ricarico
minimo, allora potrei anche giusti-
ficarli. Del tipo: i tassi sono al 2%,
la finanziaria ci carica sopra un 4%,
io un 1% senza fare quasi niente…
il cliente paga un 7%…rimaniamo
Quando la banca non fa la bancasu prezzi decorosi.
Ma se invece, come mi ha detto
un amico ieri, il finanziamento
viene fatto ad un TAN del 10,49%,
allora c’è proprio qualcosa che non
va! Il costo del finanziamento è
elevatissimo (e lui chiedeva 20.000
euro, non una pratica “piccola”,
che porterebbe via molto tempo e
procurerebbe poco guadagno).
Il cliente, così, viene a pagare qual-
che migliaio di euro in più, rispetto
a quanto avrebbe ottenuto con un
normale finanziamento concesso
dalla filiale.
Questo è il problema: il cliente
ha lo stesso servizio, su cui però
“mangiano” in due. E lo prende,
letteralmente, in tasca.
Consiglio , quindi, di pretendere
che il finanziamento che chiedete
nella vostra filiale sia erogato diret-
tamente da loro e non da terzi: in
genere il costo è molto inferiore.
Se dovete essere finanziati da una
finanziaria esterna, che ci andate a
fare nella vostra banca? Piuttosto
andate direttamente dalla finan-
ziaria, difficilmente le condizioni
saranno peggiori.
Alla prossima. n
Marco Pallini
marcopallini@libero.it
memoi noStri SolDi
La tutela del risparmio e l’educazione finanziaria sono valori
chiave. Il risparmio è il primo ammortizzatore sociale, in tempi
di crisi, ed una sua buona gestione migliora la qualità della
vita: i risparmi permettono al giovane di comprar casa, al
padre di aiutare i figli a studiare, al pensionato di affrontare le
necessità della vecchiaia.
Questa rubrica proverà a dare consigli utili. Chiunque volesse
contribuire con domande, raccontando esperienze personali, o
anche con propri articoli, è il benvenuto!
In questo autunno di incertezze
per la finanza pubblica, molti
avranno notato l’avvio del cantiere
per la realizzazione della nuova
piscina e della nuova palestra, alle
spalle del Centro sportivo Faccioli.
Ovvio porsi la domanda: ma come
fa un Comune che piange sulle
casse svuotate da Tremonti, ad
imbarcarsi in un progetto tanto co-
spicuo? Si parla di un investimen-
to, da parte dell’ente, di 1.490.000
euro, di cui entrate proprie dell’En-
te già accertate a seguito dismis-
sioni patrimoniali (terreni) per
590.000 euro e un mutuo contrat-
to con la Cassa Depositi e Prestiti
di 900.000. Una bella sommetta,
che ha fatto gridare qualcuno allo
scandalo: “dateli al sociale”, “fate
delle strade”. Il 28 settembre scor-
so il Sindaco Brunelli ha presentato
il quadro complessivo di questo
intervento e abbiamo avuto la bel-
la sorpresa di scoprire che questa
operazione non aggraverà le casse
del Comune, cioè non toglierà un
centesimo alle spese correnti per
il sociale, l’assistenza, la scuola, la
viabiltà ecc. Una sorta di miracolo,
che nella nostra piana nebbiosa
riluce smagliante: ed è proprio il
caso di dire riluce, perché proprio
di luce, solare, si tratta. Cos’è suc-
cesso? Semplice: il Sindaco, ovvero
l’Ingegner Brunelli, si è messo
al lavoro e ha messo al lavoro i
tecnici del Comune per sfornare un
progettino di energia fotovoltaica
da 1.8 MegaWatt - l’equivalente di
600 impianti domestici.
I pannelli verranno posti sull’im-
pianto sportivo, ma non solo: tutti
gli edifici comunali idonei ne sa-
ranno provvisti. Si tratta probabil-
mente del più grande impianto di
natura pubblica dell’Emilia Roma-
gna, tanto che ci risulta sia in corsa
per beneficiare anche di un con-
tributo della Regione, soprattutto
questo impianto, con l’energia
prodotta e con gli incentivi per le
energie rinnovabili, coprirà i costi
di mutuo e gli oneri di gestione del
Comune per 20 anni.
Vale a dire che i cittadini di San
Pietro in Casale non verseranno
neppure un euro delle proprie tas-
se per il finanziamento e la gestio-
ne di un grande impianto sportivo
atteso da 20 anni e ora in procin-
to di essere realizzato (apertura
san Pietro a tutto soleL’energia solare, oltre a non inquinare, finanzierà palestra e piscina
prevista della piscina: metà del
2012). In tempi di finanza creativa
e debito pubblico fuori control-
lo, un bell’esempio di ecologia e
risparmio. n
Sergio Secondino
forUM: fateCi SaPere
CoSa ne PenSate
Inviateci i vostri commenti
e le vostre impressioni:
a Viva Voce
Via C.Battisti 14/b
40018 San Pietro in Casale
sanpietroavivavoce@gmail.com
comunale e, soprattutto, tra po-
polazione maschile e popolazione
femminile. Ovviamente a scapito
di quest’ultima. Le ragioni? troppe
e troppo lunghe per essere affron-
tate in questo frangente (utile per
l’approfondimento consultare il
prezioso volume “San Pietro in
Casale, un secolo di storia” scritto
da Fulvio Simoni ed edito nel 1990
dal nostro Comune).
Sta di fatto che, in coincidenza
con l’avocazione a sè da parte
dello Stato, degli oneri finanzia-
ri dell’istruzione primaria, dopo
cinquant’anni esatti dalla procla-
mazione del Regno d’Italia, nel
1911 viene avviata la costruzione
dell’edificio scolastico, all’interno
nel quale, già nel 1912, prenderà
il via il primo anno scolastico delle
Scuole Elementari Edmondo de
Fino a quel momento le scuole
elementari di San Pietro in Ca-
sale, sorgevano nell’odierna Piazza
Calori (per intenderci, l’edificio
posto di fronte al Monumento ai
Caduti). Decisamente poco fre-
quentate in quel tempo. Stando ai
dati disponibili sul tasso di anal-
fabetismo a San Pietro in Casa-
le, l’inizio del XX secolo vedeva
ancora una percentuale di analfa-
beti superiore al 50%, distribuita
in modo difforme sul territorio
territorio12
memoSUl ProSSiMo nUMero ParlereMo Di:
Pazza idea: il metrobosco di San Pietro in Casale
Giovani: spazi, idee, proposte
rubriche: Dalla parte dei consumatori, i nostri soldi, energia
Per intervenire: sanpietroavivavoce@gmail.com
a Viva Voce - Via C.Battisti 14/b, 40018 San Pietro in Casale
focusIn mezzo alla pianura
il paese del sole
54 impianti fotovoltaici (non
solo domestici) per un to-
tale presunto di 900 kw già
installati. Con l’impianto del
Comune: 2.7 Mw installati.
Il gruppo d’acquisto costi-
tuito a gennaio ha portato
all’installazione di 8 impianti
domestici. n
l’angolo della storia
Amicis. Da allora è ormai trascor-
so un secolo. Un secolo nel qua-
le, anno dopo anno, le migliaia
(migliaia?) di passi, di corse, di
voci, di risate, di pianti, di piaceri e
dispiaceri, di emozioni e senzazio-
ni, hanno caratterizzato la crescita
di tanti e lo sviluppo della nostra
comunità.
E la storia continua! n
Stefano Brunetti
Foto archivio R. Zecchi
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