semiografia - emilio piffaretti · l'epitafio di sicilo è un documento musicale...
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• Dal 05/12/2013 al 22/05/2014
• 18 incontri
• 2h
• Giovedì
• Ore 14,00/16,00
• Aula 109
• emiliopiffaretti@live.it
• emilio.piffaretti@consmilano.it
• www.emiliopiffaretti.it
Calendario
•Il corso ha come obiettivo l’analisi e la conoscenza dei principali sistemi di notazione della musica contemporanea attraverso l’ascolto, l’osservazione e, in alcuni casi, l’analisi di partiture tratte dal repertorio del novecento.
Abstract
•Particolare attenzione sarà
riservata ai segni non
convenzionali, agli effetti
«speciali» e alle soluzioni
grafiche presenti nelle partiture
dei compositori del ‘900.
Abstract
• Semiografia, stenografia, tachigrafia.
• Segno (simbolo) e sue funzioni:
significato/significante.
• Notazione della durata, del ritmo e del tempo.
• Notazione dell'altezza.
• Notazione dell'intensità ed espressione.
• Notazione dell’effetto, soluzioni particolari.
Abstract
• Notazione I: il mondo antico
• Notazione problemi e soluzioni
• Notazione alfabetica
• Notazione neumatica
• Notazione su tetragramma
• Il problema della notazione del ritmo (cenni)
Tematiche
•Notazione II: l’età moderna
• L’avvento della battura
• Notazione dei valori
• La notazione polifonica: problema e
soluzione
• Partitura e spartito
Tematiche
•Notazione III: l’ornamentazione
•La notazione degli abbellimenti
• Appoggiatura
• Gruppetto
• Mordente
• Trillo
• Altri segni
Tematiche
•Notazione IV: l’età moderna
•Alea
•Cluster
•Microtono
•Nuovi strumenti (alcuni esempi)
•Effetti speciali
Tematiche
•Notazione VI: Compositori
•Partiture
•Berio
•Kurtag
•Ligeti
•Sciarrino
•Stockhausen
•altri
Tematiche
• A: presentazione in PowerPoint:
• Esposizione argomenti.
• Audizione/visione di contenuti multimediali.
• B: analisi, classificazione e catalogazione
dei principali segni dell’area altezze,
dinamiche, durata ed effetti.
Svolgimento delle lezioni
• Prova scritta. Test scritto con quesiti inerenti i
soli argomenti trattati durante il corso. Durata
della prova 30/60’.
• Prova orale. Esposizione di un argomento, a
scelta tra quelli trattati durante il corso, in forma di
lezione (si consiglia l’uso di PowerPoint). Durata
della prova 15’.
• Prova pratica. Esecuzione di un «brano» in cui
siano realizzati i principali simboli, effetti speciali
studiati durante il corso. Durata della prova 2’.
Prova finale
• L. Azzaroni, Canone infinito, lineamenti di teoria della
musica, CLUEB, Bologna, 2001 (pgg. 69-207);
• Clemente Terni, Ritmo e tempo, in D.E.U.M.M., UTET,
Torino, 1983;
• W. Apel, La notazione della musica polifonica dal X al XVII
secolo, Sansoni, Firenze, 1984 (ed. ted.: 1964);
Bibliografia
• Arnold Dolmetsch, L’interpretazione della musica dei
secoli XVII e XVIII, a cura di Luca Riparti, Polyhymnia,
Rugginenti Editore, 1994; testo originale: The
Interptretation of the Musico f the XVII and XVIII Centuries,
1915;
• Luigi Donorà, Semiografia della nuova musica, Zanibon –
BMG Ricordi Music Publishing (1978)
Bibliografia
• AAVV Triesis, Appunti di semiografia musicale con esercizi,
Edizioni Curci, Milano, 2007;
• Lanza, La notazione della musica contemporanea, voce:
Notazione in D.E.U.M.M., UTET, Torino, 1983;
• Andrea Valle, La notazione musicale contemporanea –
Aspetti semantici ed estetici, EDT 2002.
• Dispense fornite dal docente.
Bibliografia
• Documenti Word e Adobe Acrobat:
• Approfondimenti
• Documenti Audio/Video
• Estratti di brani musicali
• Documenti Web
• Siti di interesse
• YouTube
• Biblioteche multimediali per l’e_learning
Dispense
definizioni
•Semiografia musicale
studia il fenomeno della
rappresentazione del
suono (e suoi effetti)
attraverso simboli.
definizioni
•La SM si preoccupa nello
specifico di spiegare il
significato dei simboli
all’interno di un Sistema
Notazionale di Riferimento
(SNR).
•Con Stenografia si
intende un metodo
di scrittura veloce
che impiega segni,
abbreviazioni o
simboli per
rappresentare
lettere, suoni, parole
o frasi.
•Possiamo
considerare alcuni
simboli musicali
veri e propri segni
stenografici (si
pensi agli
abbellimenti o alle
abbreviazioni)
•La tachigrafia è,
genericamente,
l'arte dello
scrivere in modo
rapido mediante
abbreviazioni e
segni
convenzionali.
•Le abbreviazioni e
gli altri simboli
impiegati, come le
note tironiane,
sono detti
propriamente
segni tachigrafici
Note tironiane
•Le note tironiane o notae tironianae sono segni tachigrafici che abbreviano per contrazione parole d'uso frequente.
•Marco Tullio Tirone, liberto e scriba di Cicerone Un segnale di parcheggio a
pagamento a Dublino con la et
tironiana per la parola gaelica agus
(“e”).
Note tironiane
•Il sistema tironiano
consisteva in circa
4.000 simboli che
sostituivano le radici
verbali o le loro
lettere finali.
Un segnale di parcheggio a
pagamento a Dublino con la et
tironiana per la parola gaelica agus
(“e”).
Note tironiane
•Nel periodo
medievale le note
tironiane venivano
usate nei monasteri
e il sistema arrivò a
contare circa 13.000
simboli. Un segnale di parcheggio a
pagamento a Dublino con la et
tironiana per la parola gaelica agus
(“e”).
Note tironiane
•Rimasero in uso all'incirca
fino al XV secolo due
particolari note tironiane,
una simile a un '7' che vale
et in latino ed «e» nei testi
in lingua volgare, ed una
simile ad un '9' che vale
cum e con. Un segnale di parcheggio a
pagamento a Dublino con la et
tironiana per la parola gaelica
agus (“e”).
Note tironiane
•Robert Harris nel
libro "Imperium" del
2006, attribuisce a
Tirone l’invenzione
del simbolo "&"
chiamato "E
commerciale" Un segnale di parcheggio a
pagamento a Dublino con la et
tironiana per la parola gaelica agus
(“e”).
GRECIA
e la notazione alfabetica Dalla trasmissione orale alla scrittura:
Alfabeto fenicio e ionico (Grecia)
Alfabeto latino (occidente)
Fonte: http://poliremi.altervista.org/greci1
Epitaffio di Sicilo
L'Epitafio di Sicilo è un documento musicale dell'antica Grecia. Esso è costituito da 12 righe di testo, di cui 6 accompagnate da notazione alfabetica di una melodia musicale frigia, scolpite su una stele funeraria di marmo. La sua datazione varia dal II secolo a.C. al I secolo d.C.
Fu ritrovato in Anatolia nel 1883, posto sopra una tomba.
Fu conservato nel museo di Smirne fino al 1922, dopodiché andò perduto durante la guerra greco-turca in Asia Minore, però ritrovato dopo, usato da una donna nel suo giardino; ora è nel Museo Nazionale di Danimarca.
Sebbene ci siano pervenute musiche addirittura antecedenti, come gli Inni delfici, questo documento è di un'importanza unica, giacché si tratta del più antico brano completo, seppur breve, a noi pervenuto. Gli inni sopra citati, infatti, sono costituiti da semplici frammenti e non abbiamo abbastanza materiale da creare una ricostruzione filologica attendibile.
NOTAZIONE ALFABETICA
« Finché vivi, splendi, non rattristarti
mai oltre misura: la vita è breve e
il Tempo esige il suo tributo. »
Trascrizione della melodia in notazione moderna
Epitaffio di Sicilo
In questa ricostruzione della stele funeraria si possono osservare, tra le righe del testo, delle indicazioni per linea melodica
NOTAZIONE ALFABETICA
« Finché vivi, splendi, non rattristarti
mai oltre misura: la vita è breve e
il Tempo esige il suo tributo. »
Trascrizione della melodia in notazione moderna
Epitaffio di Sicilo
In particolare, i trattini posti sopra le parole, riguardano la lunghezza delle sillabe.
In Occidente
Notazione Neumatica
Fonte: http://www.culturanuova.net/storia/1.medioev/il%20monachesimo.php
Notazione
ADIASTEMATICA
Notazione
CHIRONOMICA
simboli che
indicavano
l’andamento della
linea melodica e
della direzione della
mano del “direttore”
• Notazione DIASTEMATICA
• Definisce con precisione l’intervallo
• Riduzione del margine di errore nella realizzazione
• Riduzione del margine di errore durante la trascrizione
Nel XI secolo appare il rigo musicale:
•Pergamene rigate «a punta secca»
•Vantaggi: • Trascrizione precisa delle melodie
• Lettura precisa dell’intervallo
TRASMISSIONE
ORALE SCRITTA
L'amanuense (colui che era
votato alla trascrizione dei codici)
prese l'abitudine di scrivere
il testo su righe alternate.
Riga (a secco) per scrivere la musica presa come riferimento spaziale
Le note più acute venivano
scritte sopra la riga, quelle
gravi al di sotto.
Guido d’Arezzo
L'attribuzione dell'invenzione del rigo (tetragramma) a Guido d'Arezzo è in effetti una semplificazione storica
Guido d’Arezzo
Questo geniale monaco camaldolese diede un nome alle note e perfezionò il tetragramma che aveva già una sua diffusione.
Guido d’Arezzo
Fu così che passò alla storia, dopo aver presentato le sue idee a papa Giovanni XIX che gli dimostrò un notevole interesse
Latino
«Ut queant laxis
Resonare fibris
Mira gestorum
Famuli tuorum
Solve polluti
Labii reatum
Sancte Iohannes »
Italiano
« Affinché possano cantare
con voci libere
le meraviglie delle tue azioni
i tuoi servi,
cancella il peccato
del loro labbro contaminato,
o san Giovanni »
SOLMIsazione
Nella pratica musicale esistevano però anche altri due semitoni, corrispondenti
ai nostri la-sib e si-do. Come indicarli? Guido risolse il problema applicando
l'esacordo alla successione dei suoni impiegati nella pratica esecutiva dei suoi
contemporanei e, in tale modo, tutti i semitoni venivano sempre indicati con mi-
fa.
Esacordi
Si ebbero perciò 3 esacordi duri (in cui ut
coincide con il nostro sol), 2 esacordi naturali
(in cui ut coincide con il nostro do) e 2
esacordi molli (in cui ut coincide con il nostro
fa).
Esacordi
Questo procedimento fu chiamato solmisazione; esso
rimane in vigore fino al XVI secolo ed anche altre.
Il nome solmisazione viene da sol e mi, sillabe sulle quali si
effettua la mutazione (vedi qui di seguito), nel passaggio
dell'esacordo naturale all'esacordo molle
La mutazione
L'importanza della
solmisazione era
data dal fatto che
essa consentiva ai
cantori di leggere e
intonare canti
nuovi o comunque
sconosciuti.
La mutazione
Per quei canti la cui
estensione era compresa
nell'ambito di un esacordo, i
cantori ne affrontarono lo
studio applicando ad ogni
suono le corrispondenti
sillabe esacodali: quando si
erano fissati bene
nell'orecchio gli intervalli, essi
sostituivano alle sillabe
esacordali il testo liturgico
originario.
La mutazione
Trovandosi invece ad
affrontare una melodia
che superava l'ambito
di un esacordo, essi
procedevano nello
stesso modo, ma
applicando la
mutazione degli
esacordi.
La mutazione
Questa veniva effettuata
nei punti in cui si
passava da un esacordo
all'altro, e consisteva
nella sostituzione delle
sillabe dell'esacordo da
cui si proveniva con le
sillabe del nuovo
esacordo.
La mano guidoniana
La pratica della mutazione
presentava considerevoli
difficoltà, e pertanto i posteri ne
agevolavano l'apprendimento con
l'ingegnoso sistema della mano
armonica o guidoniana, secondo il
quale la successione dei suoni
veniva fatta corrispondere alle
falangi e alle punte delle dita.
Fonte
http://www.arturu.it/v/musica/storia/?id=2_4
PRIME FORME DI NOTAZIONE
POLIFONICA
La prima testimonianza di musica
polifonica ci è pervenuta attraverso
Muisca Enchiriadis trattato anonimo del
IX secolo
NOTAZIONE DASIANA
Uno dei primi esempi di notazione
polifonica (organum) dasiana nel
Musica Encheiradis (manuale di
musica) di anonimo IX sec.
Cuncti potens genitor Deus omni creator eleyson,
Christe Dei splendor virtus patrique sophia eleyson
Amborum sacrum spiramen nexus amorque eleyson
Onnipotente genitore, Dio creatore di tutte le cose, abbi pietà di noi.
Cristo, luce di Dio, virtù e sapienza del Padre, abbi pietà di noi
Afflato sacro di entrambi, nesso e amore, abbi pietà di noi
Notazione Dasiana
[In Musica
enchiriadis] una
quantità di esempi
musicali sono notati
su un sistema con un
numero di linee
variabile (da quattro
fino a diciotto), gli
spazi tra le quali
rappresentano i
successivi gradi della
scala.
Notazione Dasiana
Al posto delle note o
di simboli simili
vengono scritte le
sillabe del testo nei
corrispondenti spazi,
come si vede nel
facsimile (il testo dice:
Tu patris sempiternus
es filius).
Notazione Dasiana
Gli intervalli precisi
vengono dati con l'aiuto
dei cosiddetti segni
dasiani [dal nome
greco del simbolo base] sono scritti sul lato
sinistro del
sistema.
Notazione Dasiana
Il sistema dasiano, che
è una imitazione
medievale dell'antica
notazione greca, usa
quattro segni
fondamentali per i
suoni del tetracordo: re,
mi, fa e
sol.
Notazione Dasiana
Da questi derivano,
attraverso capovolgimento
o rovesciamento da destra
a sinistra, ulteriori segni per
un tetracordo più basso e
per due tetracordi e mezzo
più alti, i quali stanno
esattamente in rapporto di
quinta con il tetracordo
fondamentale.
Notazione Dasiana
Perciò risulta una scala assai singolare
nella quale non vi sono quinte diminuite, ma ci sono ottave
aumentate, come segue:
Notazione polifonica alfabetica
• Scritte in notazione moderna le note corrispondenti alla gamma delle
lettere della notazione alfabetica:
• prima sequenza lettere maiuscole
• Seconda sequenza lettere minuscole
• Terza sequenza doppie lettere minuscole
Prima Seconda Terza Lettera
«Gamma»
Nota Sol1
Esempio di notazione polifonica
Dal trattato anonimo «Ad organum faciendum» ,
Biblioteca Ambrosiana, Milano. (ca. 1100)
Risorse di rete
• Università degli Studi di Milano - Dipartimento di Beni culturali e
ambientali - STORIA DELLA MUSICA MEDIOEVALE E RINASCIMENTALE -
Davide Daolmi: http://www.examenapium.it/meri/notazione1.htm
• Il Medioevo
• http://xoomer.virgilio.it/alessandro_corti/storia_della_musica.htm#IL_MEDIOE
VO
• Canto Gregoriano - Monjes de Silos
• http://www.youtube.com/watch?v=I-5gNQt7U_A&feature=related
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