simulazione risultati elettorali mmv v4
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E se avessimo votato con una legge elettorale a
doppio turno?
Rilettura dei risultati del 24-25 febbraio«come se» l’esito del voto non fosse che la base
per dei ballottaggi tra i due candidati più votati di ogni collegio
Maurizio Mastrolembo Ventura
Premessa3-4
Le condizioni di partenza a livello provinciale5-9
Ballottaggi Grillo-Bersani per provincia10-13
Ballottaggi Grillo-Berlusconi per provincia14-17
Ballottaggi Bersani-Berlusconi per provincia18-21
Indice
2
Scenario 1: convergenze trasversali su M5S22-25
Scenario 2: anti-berlusconismo e astensionismo 26-31
Conclusioni32-34
Nota tecnica e simulazione “con soglia”35
Premessa
Indubbiamente non è possibile prevedere con precisione come sarebbe stato composto un Parlamento eletto secondo un modello differente dal «porcellum». Troppe variabili concorrono, nel determinare il risultato:
gli elettori avrebbero modificato la propria «prima scelta», con un sistema elettorale differente?
la «qualità» personale dei singoli candidati a livello locale sarebbe stata sufficiente a modificare gli equilibri tra forze politiche?
come sarebbero stati distribuiti sul territorio i 630 collegi elettorali?
Tuttavia si può simulare l’esito del voto, pur con qualche forzatura*, immaginando che le variabili precedenti siano «neutre» (non favoriscano cioè alcun partito) e considerando quale termine di riferimento l’unità amministrativa più prossima al collegio uninominale, vale a dire le 110 province attualmente esistenti in Italia.
Dopo aver «assegnato» ciascuna provincia, è possibile ponderare il risultato sulla base della popolazione residente ed ottenere una proiezione della Camera dei Deputati eletta sulla base di 630 collegi uninominali.
(*) Il sistema elettorale francese prevede che partecipino ai ballottaggi tutti coloro che nel singolo collegio abbiano ottenuto al primo turno un numero di voti corrispondente ad almeno il 12,5% dei cittadini aventi diritto al voto. Per semplicità d’analisi la presente simulazione ipotizza che al secondo turno giungano soltanto i primi due candidati, benché tale scelta abbia delle conseguenze che saranno illustrate nelle note tecniche conclusive (anche mediante il confronto con una sintetica simulazione «con soglia»)
4 Premessa
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
Condizioni di partenza
I 44 ballottaggi BERSANI-GRILLO
15
7
21
10
Vantaggio Bersani
> 10 punti percentuali
Vantaggio Bersani
tra 5 e 10 punti percentuali
Equilibrio Vantaggio
Grillo
tra 5 e 10 punti percentuali
Vantaggio
Grillo
> 10 punti percentuali
Condizioni di partenza nelle 44 province interessate
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
6 Condizioni di partenza
I 37 ballottaggi BERSANI-BERLUSCONI
1 1
11
16
8
Vantaggio
Bersani
> 10 punti
percentuali
Vantaggio
Bersani
tra 5 e 10 punti
percentuali
Equilibrio Vantaggio
Berlusconi
tra 5 e 10 punti
percentuali
Vantaggio
Berlusconi
> 10 punti
percentuali
Condizioni di partenza nelle 38 province interessate
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
7 Condizioni di partenza
I 27 ballottaggi GRILLO-BERLUSCONI
32
13
7
2
Vantaggio
Grillo
> 10 punti percentuali
Vantaggio
Grillo
tra 5 e 10 punti percentuali
Equilibrio Vantaggio Berlusconi
tra 5 e 10 punti percentuali
Vantaggio Berlusconi
> 10 punti percentuali
Condizioni di partenza nelle 27 province interessate
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
8 Condizioni di partenza
Netto vantaggio Bersani
Lieve vantaggio Bersani
Equilibrio Bersani-Berlusconi
Lieve vantaggio Berlusconi
Netto vantaggio Berlusconi
Equilibrio Grillo-Berlusconi
Equilibrio Grillo-Bersani
Netto vantaggio Grillo
Altri
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
9 Condizioni di partenza
La mappa dei ballottaggi nelle 110 province
BALLOTTAGGIGRILLO-BERSANI
Situazione tipica di molte province ubicate in quelle che un tempovenivano considerate «le regioni rosse». Se Bersani mantiene unnetto vantaggio nell’Emilia Romagna e in Toscana (in particolare aFirenze, Bologna e Siena), vi è un maggiore equilibrio nei territoridelle Marche, dell’Umbria e in Sardegna. Da una situazione disostanziale parità grillini e bersaniani andrebbero al ballottagio aRoma e a Parma, unica città attualmente amministrata dalMovimento 5 Stelle. .
10 Ballottaggi Grillo-Bersani
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
11 Ballottaggi Grillo-Bersani
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
12 Ballottaggi Grillo-Bersani
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
13 Ballottaggi Grillo-Bersani
BALLOTTAGGIGRILLO-BERLUSCONI
Rappresenta sicuramente la situazione meno frequente, macaratterizza comunque vaste aree del Paese. Sarebbe il ballottaggiotipico di tutti i collegi della Sicilia, dove il Pd non ha alcun pesodiretto e dove il M5S parte da posizioni di forza concentratesoprattutto nelle province occidentali dell’Isola. La stessa sfida siripropone in vaste aree del Veneto e in alcune province-simbolodella Puglia, quali Bari e Taranto. .
14 Ballottaggi Grillo-Berlusconi
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
15 Ballottaggi Grillo-Berlusconi
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
16 Ballottaggi Grillo-Berlusconi
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
17 Ballottaggi Grillo-Berlusconi
BALLOTTAGGIBERLUSCONI-BERSANI
La sfida più attesa della vigilia avrebbe forse finito con l’essere lameno interessante. Berlusconi l’avrebbe affrontata partendocomplessivamente da posizioni di forza, per merito soprattutto delradicamento in Lombardia (con vantaggi di circa 10 punti in tuttele principali province, eccetto Milano), in Campania e in Piemonte.Bersani sarebbe partito con un vantaggio rassicurante soltanto aTrento e a Potenza, mentre nella città più importante – il capoluogolombardo – la situazione iniziale sarebbe stata di perfetta parità.
18 Ballottaggi Bersani-Berlusconi
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
19 Ballottaggi Bersani-Berlusconi
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
20 Ballottaggi Bersani-Berlusconi
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
21 Ballottaggi Bersani-Berlusconi
Scenario 1: convergenze trasversali sul M5S
PRINCIPALI CARATTERISTICHE
1. Elevata partecipazione al voto anche in occasione del secondo turno, in linea con quanto avviene nelle elezioni legislative francesi (dove, nel 2012, ha votato il 67,1% degli aventi diritto al primo turno ed il 65,7% al secondo)
2. Incompatibilità tra elettori di Bersani e di Berlusconi, che esclude un trasferimento di voti tra i due schieramenti al secondo turno
3. Capacità del M5S di porsi in una posizione equidistante (né destra, né sinistra) tra i due elettorati agli antipodi, catalizzando il voto degli elettori di centro-sinistra quando si oppone al centro-destra, e viceversa
4. Sostanziale neutralità dell’elettorato grillino e di quello centrista quando è chiamato a scegliere tra Bersani e Berlusconi
5. Sostanziale incompatibilità tra l’elettorato grillino e quello montiano, con quest’ultimo che preferirebbe sempre e comunque Bersani o Berlusconi piuttosto che il M5S
22 Scenario 1
Grillo
• Minimo: 40
• Massimo: 54
Berlusconi
• Minimo: 26
• Massimo: 44
Bersani
• Minimo: 17
• Massimo: 35
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
Scenario 1
GRILLO VS BERSANI
Province PopolazioneSeggi
corrispondentiAssegnazione
Bersani >10 15 6.384.654 67 Bersani
Bersani 5-10 7 1.861.442 20 Incerti
Equilibrio 21 13.419.372 142 Tendenz. Grillo
Grillo 5-10 1 280.625 3 Grillo
Grillo >10 0 0 0 Grillo
BERSANI VSBERLUSCONI
Province PopolazioneSeggi
corrispondentiAssegnazione
Bersani >10 1 377.512 4 Bersani
Bersani 5-10 1 524.877 6 Bersani
Equilibrio 11 6.279.915 67 Incerti
Berlusconi 5-10 16 9.109.147 97 Berlusconi
Berlusconi >10 8 6.362.126 67 Berlusconi
Proiezione ponderata dei risultati sulla base di una suddivisione dei 630 seggi della Camera tra le province in proporzione alla popolazione residente
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
24 Scenario 1
GRILLO VS BERLUSCONI
Province PopolazioneSeggi
corrispondentiAssegnazione
Grillo >10 3 1.137.126 12 Grillo
Grillo 5-10 2 719.426 8 Grillo
Equilibrio 13 6.007.705 64 Tendenz. Grillo
Berlusconi 5-10 7 4.854.248 51 Incerti
Berlusconi >10 2 1.444.704 15 Berlusconi
Proiezione ponderata dei risultati (segue)
Grillo
•Minimo:
229*
•Massimo:
300*
Berlusconi
•Minimo:
179
•Massimo:
297
Bersani
•Minimo:
77
•Massimo:
164
Altri
•Minimo:
7
•Massimo:
7
(*) Sono contendibili, e potrebbero essere assegnati ai suoi avversari, parte dei 206 seggi «tendenzialmente»di Grillo. In particolare, alcuni dei 142 seggi in equilibrio tra Grillo e Bersani - tra cui diversi collegi di Roma e Torino - potrebbe andare a Bersani, mentre una parte dei 64 seggi in equilibrio tra Grillo e Berlusconi - tra cui collegi elettorali di Palermo e Catania - potrebbe andare a Berlusconi. Tuttavia, si ritiene che tali eventualità avrebbero nel complesso un impatto modesto sulla composizione definitiva della Camera. .
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
25 Scenario 1
Scenario 2: anti-berlusconismo e astensionismo diffuso
PRINCIPALI CARATTERISTICHE
1. Elevato astensionismo. Almeno la metà degli elettori del candidato che non raggiunge il ballottaggio decide di non schierarsi al secondo turno
2. Nelle sfide tra centro-destra e centro-sinistra prevale la volontà di votare «contro Berlusconi». La maggior parte degli elettori del M5S e degli altri partiti opta quindi per Bersani nei ballottaggi che vedono coinvolte le due coalizioni
3. Il maggior radicamento territoriale dei candidati del centro-sinistra e del centro-destra rispetto a quelli del M5S si traduce in una maggiore competitività di tali coalizioni
4. Sostanziale incompatibilità tra l’elettorato grillino e quello montiano, con quest’ultimo che sceglierebbe comunque Berlusconi piuttosto che il M5S
26 Scenario 2
Le premesse alla base di questo secondo scenario risultano indubbiamente «le più favorevoli possibile» per la coalizione di Bersani. Per necessità, le «ipotesi di partenza» sono però più complesse e introducono notevoli elementi di discrezionalità rispetto alla simulazione precedente.
Nel caso dei ballottaggiGRILLO-BERSANI
si ipotizza che:
Nel caso dei ballottaggiBERSANI-BERLUSCONI
si ipotizza che:
Nel caso dei ballottaggiGRILLO-BERLUSCONI
si ipotizza che:
1. Confluisce su Bersani l’80% dell’elettorato complessivo di Monti, Ingroia e Giannino
1. Si astiene metà dell’elettorato grillino e un quarto dei sostenitori degli altri candidati
1. Si astiene il 50% dell’elettorato di Bersani e degli altri candidati
2. Si astiene il 50% dell’elettorato di Berlusconi e il 10% dell’elettorato di altri candidati
2. Due terzi di coloro che non si sono astenuti fanno confluire i propri voti su Bersani, mentre solo un terzo sceglie Berlusconi
2. L’elettorato di centro-sinistra che non si astiene fa confluire in massima parte i propri voti su Grillo
3. Confluisce su Grillo il 50% dell’elettorato di Berlusconi e il 10% dell’elettorato di altri candidati
3. L’elettorato montiano fa confluire i propri voti su Berlusconi, mentre quello di Ingroia e Giannino su Grillo (in proporzione 75% vs. 25% di chi non si è astenuto)
Metodologia di calcolo utilizzata nel definire lo scenario 2:
27 Scenario 2
Simulazione dei risultati dei 44 ballottaggi tra Bersani e Grillosulla base della metodologia di calcolo utilizzata nello scenario 2:
N° AbitantiSeggi
corrispondenti
Province assegnate a Bersani con un vantaggio di oltre 5 punti percentuali
19 7.881.425 84
Province tendenzialmente per Bersani, ma con meno di 5 punti di vantaggio
12 9.079.057 96
Province assegnate a Grillo* 13 4.985.611 53
(*) Partendo da ipotesi piuttosto favorevoli al centro-sinistra, si ritiene di considerare«assegnate a Grillo» anche le province in cui il vantaggio del M5S è modesto
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
28 Scenario 2
Simulazione dei risultati dei 37 ballottaggi tra Bersani e Berlusconisulla base della metodologia di calcolo utilizzata nello scenario 2:
N° AbitantiSeggi
corrispondenti
Province assegnate a Bersani con un vantaggio di oltre 5 punti percentuali
11 6.272.087 67
Province tendenzialmente per Bersani, ma con meno di 5 punti di vantaggio
13 5.403.992 57
Province assegnate a Berlusconi* 13 10.977.498 116
(*) Partendo da ipotesi piuttosto favorevoli al centro-sinistra, si ritiene di considerare«assegnate a Berlusconi» anche le province in cui il vantaggio del centro-destra è modesto
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
29 Scenario 2
Simulazione dei risultati dei 27 ballottaggi tra Grillo e Berlusconisulla base della metodologia di calcolo utilizzata nello scenario 2:
N° AbitantiSeggi
corrispondenti
Province assegnate a Grillo con un vantaggio di oltre 5 punti percentuali
15 5.647.910 60
Province tendenzialmente per Grillo ma con meno di 5 punti di vantaggio
7 4.944.042 52
Province assegnate a Berlusconi* 5 3.571.257 38
(*) Partendo da ipotesi piuttosto favorevoli al Movimento 5 Stelle, si ritiene di considerare«assegnate a Berlusconi» anche le province in cui il vantaggio del centro-destra è modesto
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
30 Scenario 2
Composizione della Camera secondo lo scenario più favorevole al centro-sinistra
Bersani
• 304
Grillo
• 165
Berlusconi
• 154
Altri
• 7
Considerando «incerte» le province in cui il vantaggio per il candidato favorito dalla simulazione è inferiore ai 5 punti:
Bersani
•Minimo:151
•Massimo:304
Grillo
•Minimo:113
•Massimo:262
Berlusconi
•Minimo:154
•Massimo:264
Altri
•Minimo:7
•Massimo:7
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
31 Scenario 2
Conclusioni 1 : fisiologica instabilità
Un sistema elettorale uninominale con doppio turno di collegio dalle caratteristiche di quello qui presentato può garantire la governabilità e migliorare la qualità della classe politica quando i partiti si collocano secondo uno schema tendenzialmente bipolare. Riproduce, invece, una situazione di stallo quando in campo vi sono 3 forze tra loro antitetiche e con un peso sostanzialmente equivalente.
La presente analisi ha simulato due degli scenari che si sarebbero potuti verificare in occasione di eventuali ballottaggi a seguito delle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013. Nel primo caso si ipotizza un’elevata partecipazione anche al secondo turno ed un effetto catalizzatore del M5S (considerato da molti la second best choise); l’ipotesi alternativa presuppone invece un alto tasso d’astensionismo ed un voto «anti-berlusconiano» che premierebbe il centro-sinistra.
Neppure i due casi-limite, tuttavia, consentirebbero ad uno dei tre schieramenti di raggiungere la maggioranza assoluta alla Camera.
32 Conclusioni
Conclusioni 2 : incertezza per il Pd
Nella migliore delle ipotesi si arriverebbe ad avere poco più di 300 seggi su 630; un voto meno unidirezionale porterebbe la coalizione in vantaggio (M5S nel primo scenario, centro-sinistra nel secondo) ad allontanarsi ulteriormente dalla necessaria soglia dei 315 deputati.
Il Partito democratico, in un sistema elettorale che prevede ballottaggi tra i due candidati più votati di ciascun collegio, rischierebbe di essere penalizzato da tale scelta. Un radicamento territoriale localizzato in Emilia Romagna e in Toscana e minacciato dal M5S in regioni come l’Umbria e le Marche gli garantirebbe un numero piuttosto modesto di «seggi sicuri», inferiore rispetto a quello su cui potrebbe contare il centro-destra. Per ottenere un risultato almeno accettabile dovrebbe mobilitare tutte le proprie migliori risorse e riuscire ad attrarre i voti dispersi, contando al contempo sulla «non ostilità» dell’elettorato di M5S e centro-destra (il quale dovrebbe in larga misura astenersi o comunque decidere di non votare «contro Bersani»).
33 Conclusioni
Conclusioni 3 : governare, adesso
Anche se si tornasse al voto con un sistema come quello qui descritto, le prospettive per la governabilità del Paese resterebbero quindi sostanzialmente analoghe a quelle attuali. Sia oggi che dopo un eventuale ritorno alle urne con una nuova legge elettorale «a doppio turno», le alternative sembrano essere soltanto due:
1. una «convergenza antigrillina» tra centro-destra e centro-sinistra per contrastare l’avanzata del M5S (ipotesi che però non sembra presa in considerazione né dai dirigenti, né soprattutto dagli elettori delle due coalizioni)
2. una «convergenza per il cambiamento», che metta insieme forze e strategie elettorali di Pd e M5S
La prospettiva di un ritorno alle urne con una nuova legge elettorale potrebbe modificare il peso relativo dei tre protagonisti, ma non eliminerebbe l’esigenza di trovare una soluzione politica «di compromesso» per uscire dall’impasse.
34 Conclusioni
35
Note tecnicheLa proposta di legge che il Partito democratico aveva presentato in Parlamento il 31 luglio 2011 è, in realtà, decisamente più complessa rispetto al modello descritto nella presente analisi.
Nelle intenzioni dei parlamentari democratici, l’assegnazione dei seggi per la Camera dei Deputati sarebbe dovuta avvenire sulla base di 3 diversi canali:1. il 70% dei seggi in palio (433) sulla base di collegi uninominali
maggioritari a doppio turno. Accederebbero al ballottaggio tutti i candidati che ottengono un numero di voti pari ad almeno il 10% degli elettori iscritti nelle liste elettorali
2. il 28% di seggi (173) con metodo proporzionale su base regionale o pluriprovinciale. È prevista una soglia di sbarramento circoscrizionale del 5% e, per ciascun partito, lo scorporo dei voti ottenuti dai candidati eletti nei collegi uninominali
3. i seggi restanti garantirebbero un «diritto di tribuna» riservato alle liste nazionali dei partiti che non sono riusciti ad eleggere candidati né nei collegi uninominali né nelle liste circoscrizionali
Note tecniche e simulazione «con soglia»
36
In base al modello ipotizzato dal Partito democratico e sulla scorta dei dati registrati il 24 e 25 febbraio, in tutte le province italiane il ballottaggio vedrebbe una sfida tra i candidati dei 3 schieramenti: centro-destra, centro-sinistra e Movimento 5 Stelle. Inoltre in alcuni territori supererebbe la soglia prevista anche il candidato di Scelta Civica per Monti Presidente (ottenendo voti pari ad almeno il 10% degli aventi diritto nelle province di Avellino, Belluno, Bergamo, Cuneo, Lecco, Sondrio, Trento e Udine).
Tale situazione eviterebbe l’effetto second best choise, che verosimilmente potrebbe avvantaggiare il M5S, e renderebbe estremamente incerto l’esito di un voto che vedrebbe il centro-destra partire in vantaggio in 47 province, il centro-sinistra in 41 (tra cui Bolzano e Aosta) e il M5S in 22.
Il risultato finale dei ballottaggi per i 433 seggi uninominali previsti dipenderebbe, pertanto, dal riposizionamento dei voti che al primo turno sarebbero andati a Scelta Civica, a Rivoluzione Civile e a Fermare il Declino.
Note tecniche e simulazione «con soglia»
37
Immaginando, per semplicità, che gli elettori di Giannino e di Ingroia avrebbero optato per il Movimento di Grillo, l’esito del voto sarebbe dipeso dal comportamento dei montiani. Quella che segue è una proiezione di come sarebbe cambiato il risultato se Scelta Civica avesse scelto di far convergere i propri voti sul centro-destra (eventualmente con un altro candidato premier) o sul centro-sinistra.
Note tecniche e simulazione «con soglia»
Scelta Civica alleata con Bersani:
Province Abitanti Seggi
Bersani 77 43.328.267 316
Grillo 18 8.156.986 59
Berlusconi 13 7.908.954 58
Scelta Civica alleata con Berlusconi:
Province Abitanti Seggi
Bersani 21 15.557.112 113
Grillo 22 8.369.077 61
Berlusconi 65 35.468.018 259
Ai 433 seggi uninominali andrebbero poi aggiunti i 173 seggi assegnati col metodo proporzionale su base circoscrizionale, per i quali il meccanismo dello scorporo non consente di fare alcuna proiezione, e i restanti seggi assegnati alle formazioni minori come «diritto di tribuna»
Fonte: elaborazioni su dati Ministero dell’Interno
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