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SITO DI INTERESSE NAZIONALE POLO CHIMICO
EX-SISAS NEI COMUNI DI PIOLTELLO E RODANO (MI)
(O.P.C.M. n. 3874 del 30 aprile 2010)
PROGETTO PER IL COMPLETAMENTO
DELLE ATTIVITA’ DI BONIFICA
DELL’AREALE “LOBO” E
DELL’AREALE EX DISCARICA C
INTERVENTI RELATIVI AL SISTEMA DI EMUNGIMENTO DELLE
ACQUE DI FALDA
MAGGIO 2011
2
INDICE
1. PREMESSA E SCOPO DEL LAVORO _____________________ 6
2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL SITO ___________ 9
3. INDAGINI AMBIENTALI _______________________________ 10
3.1 Indagini areale cosiddetto “lobo” ______________________ 10
3.2 Indagini di collaudo fondo scavo areale ex discarica C _____ 11
3.3 Riepilogo risultanze analitiche monitoraggio falda ________ 14
4. RISULTANZE DELL’ANALISI DI RISCHIO E OBIETTIVI DI
BONIFICA ________________________________________________ 17
5. BONIFICA AREALI EX-DISCARICHE A E B: RIMOZIONE
HOT SPOT DI CONTAMINAZIONE DA MERCURIO __________ 23
6. BONIFICA AREALE COSIDDETTO “LOBO” _____________ 28
6.1 Quantitativi da rimuovere e smaltire ___________________ 28
6.2 Rinterro e riempimento delle aree di escavazione _________ 30
6.3 Modalità operative d’intervento _______________________ 30
6.4 Classificazione/omologa, CER e carico rifiuti ____________ 33
6.5 Smaltimenti ______________________________________ 35
6.6 Gestione del sistema di barrieramento falda _____________ 36
7. BONIFICA AREALE EX DISCARICA C __________________ 37
7.1 Quantificazione dei terreni contaminati e modalità di rimozione
37
3
7.2 Rinterro e riempimento delle aree di escavazione _________ 38
7.3 Modalità operative d’intervento _______________________ 39
7.4 Classificazione/omologa, CER e carico terreni ___________ 41
7.5 Smaltimenti ______________________________________ 43
7.6 Gestione sistema barrieramento falda __________________ 44
8. QUANTIFICAZIONE VOLUMETRIE MATERIALE PER
RINTERRO AREE DI SCAVO _______________________________ 45
8.1 Precisazioni sulle modalità di rinterro areali ex-discariche A e B
45
8.2 Rilievo topografico e quantificazione delle volumetrie di
rinterro/riempimento degli scavi ______________________________ 47
8.3 Caratteristiche chimico/fisiche dei terreni di riempimento __ 48
9 VERIFICHE AMBIENTALI _____________________________ 49
9.1 Classificazione rifiuti _______________________________ 51
9.2 Monitoraggio idrochimico e freatimetrico della falda ______ 52
9.3 Verifiche ambientali fondi scavo ______________________ 54
9.4 Monitoraggio aria __________________________________ 56
10. PROGRAMMA TEMPORALE ___________________________ 58
4
ALLEGATI
1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
2. PLANIMETRIA AREE DI INTERVENTO
3. INDAGINI LOBO: UBICAZIONE PUNTI DI CAMPIONAMENTO RIFIUTI
4. RISULTANZE ARPA, PARTE E VERBALI CAMPIONAMENTO
5. EX-DISCARICA C: UBICAZIONE PUNTI DI INDAGINE
6. EX-DISCARICA C: CERTIFICATI ANALITICI E TABELLA RIASSUNTIVA FONDI SCAVO (ANALISI DI PARTE)
7. EX-DISCARICA C: CERTIFICATI ANALITICI (ANALISI ARPA)
8. EX-DISCARICA C: UBICAZIONE SUPERAMENTI
9. UBICAZIONE POZZI SISTEMA BARRIERAMENTO FALDA E TABELLE FALDA
10. ANALISI DI RISCHIO SITO SPECIFICA
11. DISTRIBUZIONE AREALE SUPERAMENTI DEI LIMITI DI BONIFICA (CSR)
12. AREALI LOBO E EX-DISCARICA C: UBICAZIONE AREE INTERVENTO
13. SCHEMA OPERATIVO DELLE MODALITÀ D’INTERVENTO
14. EX-DISCARICA A: UBICAZIONE E SCHEMATIZZAZIONE ARGINELLI
15. RILIEVO TOPOGRAFICO FINALE
6
1. PREMESSA E SCOPO DEL LAVORO
In data del 27/03/2011 sono stati completamente rimossi e inviati a
smaltimento tutti i rifiuti abbancati negli areali delle ex discariche A e B,
così come quelli a suo tempo abbancati nell’areale della ex discarica C (fine
giugno 2009).
Allo stato attuale permangono in sito solo i rifiuti dell’areale cosiddetto
“lobo” (posto tra gli areali delle ex discariche B e C) e parte dei terreni
contaminati al fondo della ex discarica C, oltre a modeste quantità di terreni
che deriveranno dal completamento delle attività di “pulizia” dei
fondi/pareti scavi delle ex discariche A e B (“lavori complementari”),
oggetto del documento progettuale “Area ex-Sisas – Interventi relativi al
sistema di emungimento delle acque di falda Maggio 2011”, approvato in
Conferenza dei Servizi del 20/05/2011.
A integrazione di quanto già riportato nel precitato documento progettuale,
ai fini di un ulteriore miglioramento ambientale dell’area si procederà con la
rimozione di quei terreni di fondo scavo che in fase di caratterizzazione
hanno evidenziato, per il parametro mercurio
In particolare, nel presente documento progettuale, vengono descritte le
attività che porteranno
, la non conformità alle CSC
per la destinazione d’uso commerciale-industriale (ex-discariche A e B).
Quanto sopra premesso, il presente documento progettuale viene sviluppato
allo scopo di salvaguardia ambientale, ovverosia al fine di evitare che si
possano verificare migrazioni ad opera di eventuali contaminazioni residue,
con particolare riferimento ai terreni di fondo scavo.
al completamento degli interventi di bonifica degli
areali del cosiddetto “lobo”, della ex-discarica C, nonché quelle rimozione
7
degli hot-spot di contaminazione da mercurio delle ex-discariche A e B, con
l’obiettivo di raggiungere sui terreni di fondo/pareti delle prime due aree le
CSR (concentrazioni soglia di rischio) in modo da non avere rischio per la
falda e conseguentemente poter disattivare il sistema di barrieramento della
falda da tempo in esercizio presso la ex-discarica C.
Per quanto riguarda invece i terreni di fondo/parete dei precitati hot-spot
l’obiettivo sarà il raggiungimento delle CSC commerciali-industriali.
L’intervento proposto prevede anche il rinterro/riempimento degli
avvallamenti creatisi con la rimozione dei rifiuti e dei terreni contaminati,
con materiale idoneo di provenienza esterna.
Per quanto riguarda il calcolo delle CSR per la falda (e il conseguente
calcolo dei volumi/quantitativi da rimuovere e smaltire) si è proceduto
all’elaborazione di un analisi di rischio sito specifica dell’areale della ex
discarica C con il metodo di calcolo riconosciuto a livello internazionale
“Risk”, in modo da garantire la tutela della sottostante falda, oltreché la
tutela di possibili operatori rispetto al contatto dermico/ingestione e rispetto
alle inalazioni di vapori outdoor.
Quanto sopra, considerata la contiguità e l’assenza di soluzione di
continuità, tra l’areale della ex-discarica C e l’areale del cosiddetto “lobo”,
oltreché l’affinità dei rifiuti nel tempo ivi abbancati (completamente rimossi
simili
Pertanto, il calcolo dei volumi/quantitativi da rimuovere e smaltire è stato
eseguito sulla base delle risultanze analitiche disponibili (collaudi di fondo
scavo della ex discarica C), attraverso il confronto con le risultanze
dell’analisi di rischio (CSR) sito specifica all’uopo predisposta.
8
per l’ex-discarica C e ancora presenti per il “lobo”), sono stati assunti per
quest’ultimo le medesime CSR calcolate per la ex-discarica C.
Per quanto riguarda gli areali delle ex-discariche A e B, a seguito di quanto
emerso in sede di Conferenza di Servizi del 20/05/2011, e a seguito delle
integrazioni al progetto, si è proceduto ad un’integrazione della
documentazione già presentata.
Le citate nuove scelte di intervento, descritte nel seguito, riguarderanno la
rimozione degli “hot spot” di contaminazione da mercurio rilevate in fase di
caratterizzazione dei fondi scavo/pareti delle ex discariche e da verificarsi in
corso d’opera mediante verifiche in banco.
In particolare tale soluzione consentirà il raggiungimento della completa
bonifica dell’areale dell’ex discarica B (in riferimento ad una destinazione
d’uso commerciale-industriale).
A valle quindi della rimozione dell’unico “hot spot” di mercurio, tutti i punti
risulteranno conformi alle CSC di legge e, pertanto, non si renderà
necessario alcuna elaborazione di analisi di rischio specifica per l’areale
della ex discarica B.
Per quanto riguarda invece l’areale dell’ex discarica A, l’elaborazione di
analisi di rischio già presentata è stata integrata/aggiornata, riportando tra
l’altro alcuni chiarimenti circa le risultanze ottenute, anche in riferimento ad
un possibile potenziale recettore umano presente sull’area (lavoratore), in
termini di potenziale rischio sanitario.
9
2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL SITO
L’area ex SISAS si ubica in corrispondenza di una vasta zona sita ad est del
territorio comunale di Milano nei Comuni di Pioltello e Rodano, occupando
una superficie di circa 320.000 mq (Allegato 1).
La Società SISAS S.p.A. (Società Italiana Serie Acetica Sintetica) si è
costituita a Milano il 28/02/1947 e a partire dall’anno 1949 il sito in oggetto
è stato sede di vari impianti produttivi, tra i quali quello per la produzione
dell’acetilene attraverso il cracking da metano (brevetto BASF) avviando la
distribuzione di solventi acetici, di alcoli butilico ed ottilico e di acido
acetico.
A partire dagli anni ’70 la produzione venne convertita dalla cosiddetta
“chimica di base” a quella “intermedia”.
L’area risulta ricompresa nel cosiddetto “Polo Chimico di Pioltello
Rodano”.
All’interno di tale polo si trovano gli areali oggetto dell’intervento di
bonifica descritti nel seguito del presente documento, così come evidenziati
nella planimetria riportata in allegato 2.
Trattasi in particolare degli areali delle ex-discariche A e B e degli areali del
cosiddetto “lobo” e della ex discarica C.
10
3. INDAGINI AMBIENTALI
Il presente documento progettuale è stato sviluppato sulla base di una serie
di campagne di indagini ambientali effettuate in corrispondenza degli areali
del cosiddetto “lobo” e discarica C.
Le risultanze analitiche delle precitate indagini vengono sintetizzate nei
successivi paragrafi, mentre per i dettagli si rimanda alla documentazione
già agli atti, così come anche per quelle relative agli areali ex-discariche A e
B.
3.1 Indagini areale cosiddetto “lobo”
Relativamente all’areale del cosiddetto “lobo”, in data 16 maggio 2011 sono
stati effettuati alcuni scavi a trincea al fine di ottenere informazioni di
dettaglio per la quantificazione di massima dei rifiuti abbancati, nonché
sulla loro classificazione/conferibilità off-site.
Le indagini hanno previsto l’effettuazione di una serie di scavi a trincea, la
cui ubicazione è indicata nella planimetria riportata in allegato 3.
Sono stati eseguiti n°4 scavi (indicati con T1, T2, T3 e T4) mediante
escavatore a benna rovescia, con una profondità di scavo di circa 3 metri.
Tali indagini hanno consentito di effettuare, sull’intero areale del “lobo”,
una stima dello spessore medio dei rifiuti presenti, che è risultato pari a
circa 2 metri.
Quanto sopra al fine di determinarne il volume complessivo di rifiuti da
movimentare e smaltire.
11
Il rifiuto movimentato dall’escavatore è stato posato a lato scavo, e su tale
rifiuto si è effettuato il prelievo di un campione omogeneo.
Per ciascuna delle su citate trincee di campionamento è stato prelevato un
campione di rifiuto in triplice aliquota, per le necessarie analisi di
contraddittorio (ARPA, ATI (Parte) e eventuale contraddittorio).
In allegato 4 si riportano i verbali di campionamento ARPA, le risultanze
analitiche ARPA e le risultanze analitiche della Parte.
Sulla base delle risultanze analitiche di ARPA, per il contenuto in ftalati e
mercurio, tutti e quattro i campioni risultano classificabili come
“Pericolosi”.
Anche le risultanze analitiche di Parte evidenziano la “Pericolosità” dei
campioni prelevati, con la sola esclusione di quello denominato T1.
Pertanto, sulla base delle risultanze analitiche in allegato 4, i rifiuti
abbancati nell’areale cosiddetto “lobo” risultano classificabili come rifiuti
Pericolos
3.2 Indagini di collaudo fondo scavo areale ex discarica C
i, fermo restando che in corso d’opera son previste analisi di
omologa in cumulo a supporto dell’invio a smaltimento in impianto
autorizzato.
A fronte della completa rimozione dei rifiuti del cumulo C, realizzatasi nel
mese di giugno 2009, il giorno 23 luglio 2009, alla presenza degli Enti
(Provincia di Milano e ARPA), sono state condotte, in conformità al
Progetto autorizzato, le attività di prelievo di aliquote di terreno di fondo
12
scavo, finalizzate alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di bonifica
per la destinazione d’uso commerciale-industriale(D.Lgs. 152/06 s.m.i.).
In allegato 5 si riporta la planimetria dell’area con l’ubicazione delle trincee
di campionamento ed esplorative eseguite.
In particolare, oltre gli scavi previsti per il prelievo di campioni, gli Enti
hanno ritenuto opportuno prevedere alcuni scavi esplorativi per la verifica
visiva/organolettica dei terreni indagati.
Gli scavi a trincea sono stati realizzati mediante escavatore cingolato a
profondità comprese tra 0,5 e 3,5 metri dal piano campagna.
Nel complesso delle indagini sono state eseguite (Allegato 5):
• N° 8 trincee di campionamento (FS1, FS1bis, FS2, FS3, FS4, FS5,
FS6 e FS7) con prelievo di campioni di terreno di fondo scavo;
• n°7 trincee esplorative (assaggi da n.1 a n.7) senza prelievo di
campioni di terreno.
Per ciascuna delle su citate trincee di campionamento è stato prelevato un
campione di terreno di fondo scavo in triplice aliquota, per le necessarie
analisi di contraddittorio (ARPA, Impresa e eventuale contraddittorio).
Su tutti i campioni di terreno prelevati (n. 8) è stato applicato il seguente
protocollo analitico, così come indicato nel Progetto autorizzato:
• Metalli (Arsenico, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI, Mercurio,
Nichel, Piombo, Rame e Zinco);
13
• Idrocarburi policiclici aromatici (IPA);
• Ftalati;
• PCB;
• Composti aromatici (BTEX);
• Alifatici cancerogeni e non.
Inoltre, come da richiesta degli Enti presenti al collaudo, il precitato
protocollo analitico è stato integrato con il parametro idrocarburi C<12 e
C>12.
In allegato 6, si riportano le risultanze analitiche dei campioni di terreno di
fondo scavo prelevati dall’Impresa (Parte).
Sulla base delle risultanze analitiche prodotte dall’Impresa, i campioni di
terreno prelevati in corrispondenza dei punti FS1Bis (-3,5 m), FS3 (-2 m) e
FS5 (-1 m) sono risultati non conformi agli obiettivi di bonifica previsti dal
Progetto autorizzato (CSC destinazione d’uso commerciale-industriale).
In particolare i primi due punti per i parametri Esteri dell’acido Ftalico e bis
(2-etilsil) ftalato, mentre il terzo per il parametro Zinco, come di seguito in
elenco:
• FS1Bis-3,5m, Esteri dell’acido Ftalico = 1.432 mg/Kg (contro un
limite 60 mg/kg)
• FS1Bis-3,5m, bis (2-etilsil) ftalato = 1.432 mg/Kg (contro un limite
60 mg/kg)
14
• FS3-2m, Esteri dell’acido Ftalico = 1.634 mg/Kg (contro un limite
60 mg/kg)
• FS3-2m, bis (2-etilsil) ftalato = 1.633 mg/Kg (contro un limite 60
mg/kg)
• FS5-1m, Zinco = 2.840 mg/Kg (contro un limite 1.500 mg/kg)
Quanto sopra evidenziato l’Impresa ha provveduto alle necessarie ulteriori
asportazioni di terreno in corrispondenza delle suddette trincee, ovverosia
quelle risultate non conformi agli obiettivi di bonifica progettuali (CSC).
Le risultanze analitiche relative ai campioni di contraddittorio analizzati dal
laboratorio ARPA hanno evidenziato la non conformità agli obiettivi di
bonifica in corrispondenza dei punti: FS1, FS1Bis, FS3, FS5 (Allegato 7).
I risultati del laboratorio ARPA confermano quanto riscontrato dal
laboratorio dell’Impresa, con la sola eccezione del campione FS1, per il
quale il laboratorio privato non aveva riscontrato alcun superamento.
Quanto sopra evidenziato, nella planimetria di cui all’allegato 8, si riporta la
distribuzione areale dei superamenti dei limiti tabellari, per la destinazione
d’uso commerciale-industriale (colorazione rossa), a seguito delle risultanze
sia dell’Impresa, sia di ARPA.
3.3 Riepilogo risultanze analitiche monitoraggio falda
15
Per quanto riguarda la falda sottostante gli areali oggetto del presente
documento progettuale si precisa che il monitoraggio, con frequenza
mensile, è in corso a partire dal mese di aprile 2007 per l’areale della ex
discarica C, mentre a partire dal mese di gennaio 2010 per gli areali delle ex
discariche A e B.
Tale monitoraggio è tuttora in corso e nel frattempo esteso anche ai pozzi
che costituiscono il sistema di barrieramento della falda delle ex discariche
A e B e ai rispettivi punti di scarico superficiale (roggia Pobbiano).
In allegato 9 si riportano le tabelle di riepilogo delle risultanze analitiche di
cui sopra e l’ubicazione dei punti di monitoraggio.
Come anticipato, in continuità con i monitoraggi periodici della falda già in
essere sull’area ex Sisas, in corso di esecuzione dell’intervento di rimozione
dei rifiuti abbancati presso le discariche A e B, sono stati avviati ulteriori
monitoraggi per monitorare lo stato qualitativo delle acque di falda.
In particolare, in data 23 settembre 2010 è stata eseguita la prima campagna
di monitoraggio, definita di “bianco”, in contraddittorio con ARPA, al fine
di “fotografare” lo stato qualitativo della falda prima dell’inizio delle attività
di scavo.
Mensilmente sono state quindi eseguite analisi chimiche sui piezometri
costituenti la rete di monitoraggio e, a seguito della sua attivazione, anche in
corrispondenza dei pozzi costituenti la barriera idraulica (Allegato 9).
Tutti i dati chimici acquisiti nel corso dei monitoraggi confermano quanto
già evidenziato nel corso dei monitoraggi pregressi, ovvero un apporto da
monte di acque già moderatamente contaminate da solventi clorurati
(Tetracloroetilene e Triclorometano, in particolare) e da Cromo VI, senza
16
evidenziare alcun incremento monte-valle, e quindi senza mai evidenziare
un contributo in termini di contaminazione da parte dell’area ex Sisas.
In data 25/01/2011, è stato attivato presso l’area ex Sisas il sistema di
barrieramento finalizzato alla messa in sicurezza della falda ed alla
regimentazione del livello piezometrico, con scarico in continuo delle acque
emunte in corpo idrico superficiale (roggia Pobbiano – Allegato 9).
Le suddette acque di scarico, provenienti dai pozzi di servizio al sistema di
barrieramento (appositamente realizzati), sono state anch’esse oggetto di
campionamenti ed analisi periodiche, ai fini della verifica della conformità
per lo scarico autorizzato in corso d’acqua superficiale.
Nello specifico risultano complessivamente attivi, in corrispondenza del
citato punto di recapito, quattro scarichi, rispettivamente: uno per il sistema
riferibile alla ex discarica C, uno per l’areale della ex discarica B, due per il
sistema dell’areale della ex discarica A (zona est e zona ovest).
I risultati analitici ottenuti nel corso dei campionamenti periodici hanno
sempre evidenziato la completa conformità ai limiti normativi per lo scarico
in acque superficiali (Tabella 3, Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs.
152/2006 e s.m.i).
17
4. RISULTANZE DELL’ANALISI DI RISCHIO E OBIETTIVI
DI BONIFICA
A valle della completa rimozione dei rifiuti originariamente abbancati nelle
discariche A e B, ovvero a valle della messa a giorno dei terreni naturali di
imposta (fondi e pareti scavo) si è proceduto, in contraddittorio con gli Enti
competenti, al prelievo di campioni di tali terreni, al fine di sottoporli ad
analisi chimiche di laboratorio ai sensi del D.Lgs. 152/06 e s.m.i..
Le risultanze analitiche, sia del laboratorio di Parte, sia di quello ARPA,
hanno evidenziato, per alcuni punti, il superamento delle CSC di legge, in
riferimento ad una destinazione d’uso commerciale-industriale.
Come previsto dalla vigente normativa, si è quindi proceduto
all’elaborazione di n° 2 analisi di rischio sito specifiche, una per ciascun
areale della ex discariche A e B, finalizzate al calcolo, per ciascun singolo
contaminante sito specifico, delle CSR (concentrazioni soglia di rischio),
per i terreni di imposta delle ex discariche.
A seguito di quanto emerso in sede di Conferenza di Servizi del 20/05/2011,
e a seguito delle nuove scelte progettuali di intervento, si è proceduto ad
un’integrazione della documentazione già presentata.
Le citate nuove scelte di intervento, descritte nel presente Progetto, hanno
riguardato la rimozione degli “hot spot” di contaminazione del contaminante
mercurio (n. 2 in corrispondenza ex-discarica A e n. 1 in corrispondenza ex-
discarica B) rilevate in fase di caratterizzazione dei fondi scavo/pareti delle
ex discariche e da verificarsi in corso d’opera mediante verifiche in banco.
18
In particolare tale soluzione consentirà il raggiungimento della completa
bonifica dell’areale dell’ex discarica B (in riferimento ad una destinazione
d’uso commerciale-industriale), in corrispondenza del quale era stato
evidenziato un solo punto di potenziale contaminazione (mercurio).
A valle quindi della rimozione dell’unico “hot spot” di mercurio, tutti i punti
risulteranno conformi alle CSC di legge e, pertanto, non si renderà
necessario alcuna elaborazione di analisi di rischio specifica per l’areale
della ex discarica B
Per quanto riguarda i modelli concettuali specifici assunti per ciascuna
elaborazione, essi hanno considerato la situazione che sussisterà a valle
.
Per quanto riguarda invece l’areale dell’ex discarica A, l’elaborazione di
analisi di rischio già presentata (Allegato 10) è stata integrata/aggiornata,
riportando tra l’altro alcuni chiarimenti circa le risultanze ottenute, anche in
riferimento ad un possibile potenziale recettore umano presente sull’area
(lavoratore), in termini di potenziale rischio sanitario.
A tal fine sono state eseguite ulteriori elaborazioni, rispetto a quanto già
presentato, che hanno dimostrato come la permanenza nell’area in oggetto
di concentrazioni di contaminanti, così come rinvenuti in fase di
caratterizzazione, garantiscano la tutela della qualità delle acque di falda,
nonché della salute umana del possibile fruitore dell’area (lavoratore),
ovvero la totale assenza di rischio per lo scenario assunto a base di
elaborazione.
In aggiunta ai documenti di cui sopra, è stata elaborata, e allegata al presente
documento (Allegato 10), un’ulteriore Analisi di Rischio. specifica per
l’areale della ex discarica C (includente l’adiacente cosiddetto “lobo”).
19
della completa rimozione dei rifiuti originariamente abbancati presso le ex
discariche e a valle del rinterro con terreno non contaminato certificato, così
come previsto dal Progetto dell’intervento, in particolare in corrispondenza
di quei settori che le analisi di caratterizzazione hanno evidenziato come
non conformi alle CSC commerciali/industriali, anche al fine della
regolarizzazione della topografia locale.
Come meglio precisato nelle relazioni allegate, detto ricollocamento,
impedendo al futuro possibile fruitore dell’area di venire a diretto contatto
con il terreno contaminato, costituisce di fatto un “taglio” al percorso
contatto dermico/ingestione, che pertanto è stato escluso dalle elaborazioni.
Quanto sopra premesso i percorsi risultati attivi, per tutte le elaborazioni,
sono risultati i seguenti:
•
•
Lisciviazione verso la falda;
Il modello concettuale assunto ha in aggiunta tenuto conto del fatto che, nel
prossimo futuro, verrà spento il sistema di abbassamento idraulico
attualmente attivo per deprimere il livello di falda al di sotto del fondo delle
ex discariche e che pertanto, i terreni costituenti lo stesso fondo risulteranno,
almeno per alcuni periodi dell’anno, ‘saturi’, ovvero collocati a profondità
inferiori rispetto al livello di falda.
In riferimento a quanto sopra, si è ritenuto idoneo utilizzare per le
elaborazioni il software RISC (Spence Engineering & British Petroleum Oil
lnternational), il più “collaudato” per il modello concettuale assunto (terreni
contaminati saturi).
Inalazione vapori outdoor.
20
A base delle elaborazioni, eseguite per ciascuna delle ex-discariche (A e C)
e che vengono interamente riportate in allegato 10 al fine della ricostruzione
del modello concettuale e della corretta implementazione dei calcoli, sono
stati assunti tutti i dati ambientali a disposizione.
In particolare i contaminanti sito specifici
AREA EX DISCARICA A
, assunti a base dei calcoli, sono
risultati i seguenti:
AREA EX DISCARICA C + LOBO
Idrocarburi C>12 Acido paraftalico Benzo(a)antracene Zinco
Benzo(g,h,i)perilene -
Le caratteristiche chimico/fisiche e tossicologiche dei singoli suddetti
contaminanti sono state aggiornate con i valori riportati nella banca dati
ISPESL/ISS (Maggio 2009).
Nello specifico per quanto riguarda gli idrocarburi pesanti
Per quanto riguarda il
sono state
considerate le classi aromatici C11-C22, alifatici C9-C18, alifatici C19-C36,
determinate analiticamente sui campioni prelevati in fase di
caratterizzazione.
punto di conformità, ovvero il punto in
corrispondenza del quale è stato impostato il rispetto delle CSC di legge per
le acque sotterranee, è stato opportunamente determinato per ciascuna area
oggetto di elaborazione come distanza minima tra il punto della sorgente di
contaminazione ubicato più a valle (rispetto alla direzione di flusso della
falda) ed il limite di proprietà dell’area ex Sisas.
21
Nello specifico i singoli punti di conformità sono stati ubicati alle seguenti
distanze:
• area ex discarica A = 196 m;
• area ex discarica C = 135 m.
Le elaborazioni eseguite hanno quindi restituito le seguenti CSR per i terreni
di imposta delle ex discariche, da assumere quali obbiettivi dell’intervento
di bonifica:
CONTAMINANTE U.M. Ex-
DISCARICA A
Ex-DISCARICA
C + lobo AROMATICI C11-C22 mg/kg 1.0E+06 -
ALIFATICI C9-C18 mg/kg 6.5E+04
BENZO(a)ANTRACENE mg/kg 1.2E+05 -
BENZO(g,h,i)PERILENE mg/kg 3.9E+04 -
ZINCO mg/kg - 1.4E+04
ACIDO PARAFTALICO mg/kg - 280
I sopra riportati valori di concentrazione calcolati (CSR) costituiscono, per
ciascuna specifica area considerata, le concentrazioni massime di
contaminanti che possono permanere nei terreni senza comportare alcun
22
rischio per la falda e per l’uomo, ovvero gli obbiettivi dell’intervento di
bonifica.
Per la ex-discarica A tutti i dati analitici di caratterizzazione sono risultati
inferiori alle sopra riportate CSR calcolate.
Per quanto riguarda la ex-discarica C sono stati invece evidenziati alcuni
superamenti.
Si rimanda agli specifici Capitoli del presente Progetto per quanto riguarda
la gestione di detti punti di superamento delle CSR.
A valle delle risultanze delle elaborazioni su esposte, nella planimetria di
cui all’allegato 11 si riporta la distribuzione areale dei superamenti delle
CSR in corrispondenza di tutti gli areali d’intervento.
23
5. BONIFICA AREALI EX-DISCARICHE A e B: RIMOZIONE
HOT SPOT DI CONTAMINAZIONE DA MERCURIO
A integrazione di quanto già riportato nel documento progettuale “Area ex-
Sisas – Interventi relativi al sistema di emungimento delle acque di falda -
Maggio 2011”, approvato in Conferenza dei Servizi del 20/05/2011, in
merito alla bonifica degli areali delle ex-discariche A e B, con particolare
riferimento ai cosiddetti “lavori complementari” (vedi dettagli al Capitolo 6
del precitato documento progettuale), ai fini di un ulteriore miglioramento
ambientale dell’area si procederà con la rimozione di quei terreni di fondo
scavo che in fase di caratterizzazione hanno evidenziato, per il parametro
mercurio, la non conformità alle CSC per la destinazione d’uso
commerciale-industriale.
Pertanto, a integrazione di quanto riportato nel precitato documento
progettuale, oltre la rimozione dei terreni di “pulizia” delle aree (già
intervenuta) e quella prevista per i cosiddetti “lavori complementari” (da
eseguirsi), si renderà necessaria la rimozione di ulteriori quantitativi di
terreni di fondo scavo, con particolare riferimento a quello contaminati da
mercurio.
Trattasi in particolare di due punti in corrispondenza della ex-discarica A
(FA22-0,5-1,5m, 6,7 mg/kg e FA26-0,5m 17,8 mg/kg, CSC commerciale-
industriale, 5 mg/kg) e di un punto in corrispondenza della ex-discarica B
(FB2-0,5m, 94 mg/kg, CSC commerciale-industriale, 5 mg/kg).
Per i dettagli circa le risultanze della caratterizzazione ambientale degli
areali ex-discariche A e B si rimanda a quanto già riportato nel precitato
documento progettuale approvato.
24
Le modalità operative d’intervento, ovvero di rimozione dei terreni di fondo
scavo, di classificazione in cumulo e di smaltimento saranno analoghe sia a
quelle già descritte nel precitato documento progettuale, sia a quelle nel
prosieguo descritto per il completamento della bonifica degli areali “lobo”
ed ex discarica C.
Nella seguente figura viene riportata, per l’areale della ex-discarica A,
l’ubicazione dei punti di non conformità per il parametro mercurio, nonché
l’estensione di massima delle aree d’intervento.
25
Nella seguente figura viene invece riportata, per l’areale della ex-discarica
B, l’ubicazione dei punti di non conformità per il parametro mercurio,
nonché l’estensione di massima delle aree d’intervento.
Preso atto delle risultanze analitiche della caratterizzazione in
corrispondenza dei precitati punti non conformi (FA22, FA26 e FB2),
considerato che ogni punto d’indagine sottendeva ad un areale (cella) di
estensione circa 30 metri per 30 metri, ai fini della ottimizzazione delle
rimozioni e dei conseguenti smaltimenti di terreni di fondo scavo, sono
previsti prelievi in banco ed analisi finalizzate alla verifica dello stato di
contaminazione, con particolare riferimento al parametro mercurio.
Dal punto di vista operativo, ciascuna cella risultata contaminata da
mercurio verrà suddivisa in 4 porzioni di lato 15 metri per 15 metri.
26
In conformità alle modalità di campionamento dell’indagine di
caratterizzazione, in corrispondenza di ciascuna porzione di cella, verrà
prelevato un campione superficiale rappresentativo dei primi 50 cm (FX-
0,5m), ed un campione di fondo scavo (FX-0,5-1,5m) per le analisi
chimiche di verifica del contenuto in mercurio.
I terreni di cui alle porzioni di cella (hot-spot) le cui risultanze analitiche in
contenuto di mercurio evidenzieranno il superamento delle CSC (hot-spot),
per la destinazione d’uso commerciale-industriale, verranno rimosse e
inviati a smaltimento.
In particolare la rimozione avverrà per spessori di un metro secondo i
seguenti criteri:
• contaminazione rilevata solo nel campione superficiale
•
, si procederà
con l’asportazione di un metro di spessore su tutto l’areale dell’hot-
spot (15mx15m) a partire dal locale livello terreno;
contaminazione rilevata in entrambe i campioni (superficiale e di
fondo scavo)
•
, si procederà con l’asportazione di due metri di
spessore su tutto l’areale dell’hot-spot (15mx15m), sempre a partire
dal locale livello terreno;
contaminazione rilevata in solo nel campione di fondo scavo
Quanto sopra, fermo restando che al termine delle predette rimozioni dei
terreni degli hot-spot sono previste le verifiche di collaudo dei fondi/pareti
scavo finali, in contraddittorio con gli enti di controllo, al fine di verificare
del raggiungimento degli obiettivi di bonifica.
,
cautelativamente si procederà anche in questo caso con
l’asportazione di due metri di spessore su tutto l’areale dell’hot-spot
(15mx15m), sempre a partire dal locale livello terreno.
27
In particolare gli obiettivi di bonifica per i precitati terreni di scavo degli
hot-spot, facenti riferimento alle celle FA22, FA26 e FB2, saranno:
- per il mercurio
- per gli
, le CSC previste dal D.Lgs. 152/06 per la
destinazione d’uso commerciale-industriale,
idrocarburi C>12 e gli IPA
(solo nelle celle FA22 e
FA26), le CSR così come definite dall’Analisi di rischio all’uopo
predisposta e le cui risultanze sono descritte nel Capitolo 4.
28
6. BONIFICA AREALE COSIDDETTO “LOBO”
Nel presente capitolo vengono descritte le modalità operative che si
prevedono di attuare per pervenire alla bonifica dell’areale cosiddetto
“lobo” (Allegato 2) mediante asportazione dei rifiuti e degli eventuali
terreni contaminati sottostanti.
Al termine delle attività di bonifica, in funzione della contaminazione
residua (vedi CSR calcolate per il contiguo areale ex-discarica C – Capitolo
4) e della profondità finale del fondo scavo, verrà effettuato il riempimento
con materiale certificato.
In sintesi le attività di cantiere consisteranno in:
1. Valutazione dei quantitativi oggetto d’intervento;
2. Quantificazione delle volumetrie di rinterro/riempimento degli scavi;
3. Modalità d’intervento;
4. Classificazione/omologa, CER e carico rifiuti;
5. Smaltimento dei rifiuti e dei terreni contaminati;
6. Gestione sistema barrieramento falda.
6.1 Quantitativi da rimuovere e smaltire
La rimozione dei rifiuti ancora abbancati presenti nell’area “lobo” prevede
l’intervento su un’area avente larghezza circa 20 metri e lunghezza circa
100 metri, pertanto la superficie indicativa è pari a circa 2.000 mq (Allegato
12).
29
Sulla base degli esiti delle indagini effettuate in sito (maggio 2011 - vedi
paragrafo 3.2), lo spessore medio dei rifiuti abbancati e dei terreni
contaminati è pari a circa 2 metri.
Pertanto il volume di rifiuti che si prevede di movimentare è pari a circa
4.000 mc e considerando un peso specifico medio di 1,8 ton/mc, un
quantitativo di circa 7.200 ton
• 7.200 tonnellate di rifiuti eterogenei Pericolosi,
, che si ritiene, sulla base delle anticipazioni
analitiche disponibili, indicativamente possano essere cautelativamente così
suddivisibili:
• 100 tonnellate di rifiuti eterogenei Non Pericolosi,
• 10 tonnellate di fusti.
Lo scavo sarà condotto in maniera selettiva, effettuando una cernita dei
rifiuti rinvenuti, avendo cura di separare quelli che abbiano natura e
composizione diversa tra loro, con particolare riferimento alla componente
costituita da rifiuto in “fusti”.
Tale scavo selettivo consentirà una migliore gestione dei rifiuti presso l’area
tecnica (tensostruttura) e, quindi, una migliore differenziazione dei flussi di
smaltimento.
Durante la fase di scavo si avrà cura di sagomare il piano campagna
risultante in modo tale da evitare zone di ristagno di acqua meteorica. Le
pendenze risultanti saranno pertanto tali da consentire il deflusso delle
acque verso le parti più esterne.
In tal modo, inoltre, si garantisce ai mezzi d’opera un fondo migliore sul
quale transitare, sia durante la fase di scavo ora descritta sia durante quella
di approfondimento.
30
Tali rifiuti, analogamente a quanto precedentemente esposto, saranno
disposti in lotti da 500 mc cadauno presso la platea tecnica (tensostruttura)
per le analisi di classificazione/omologa propedeutiche allo smaltimento.
6.2 Rinterro e riempimento delle aree di escavazione
A completamento dell’intervento si provvederà alla sistemazione finale
dell’areale del cosiddetto “lobo”, la quale consisterà nella risagomatura ed
eventuale copertura delle superfici, mediante il conferimento di idonee
pendenze ai fronti scavo di rimozione.
Considerando le attuali quote dell’areale “lobo” (vedi rilievo topografico
finale in allegato 15), la superficie e la profondità media di escavazione
indicate in premessa, laddove la contaminazione residua dei fondi/pareti
scavo (attualmente ignota) risulti superiore alle CSC di legge, dovrà essere
riportato uno spessore di 1,5 metri di terreno certificato, così come previsto
nella Analisi di rischio predisposta per la contigua area ex-discarica C e le
cui risultanze (CSR) vengono prese a base della bonifica del presente areale.
Il riempimento dello scavo dovrà essere effettuato mediante la fornitura e la
posa di terreno idoneo all’utilizzo ai sensi del D.M. 5.2.1998 (aggiornato al
D.M. 186/2006), proveniente dall’esterno del sito.
6.3 Modalità operative d’intervento
31
Le attività di completamento della bonifica dell’area in oggetto avranno
inizio con la rimozione dei rifiuti e dei sottostanti terreni contaminati in
corrispondenza dell’areale del cosiddetto “lobo” (si stima circa 7.200 ton), e
a seguire l’eventuale rinterro delle conseguenti depressioni di scavo.
Le modalità esecutive relative agli interventi sull’areale “lobo” sono
schematicamente indicate negli step operativi riportati in allegato 13
Esse prevederanno in primo luogo (Step 1) la rimozione dei predetti rifiuti e
dei sottostanti terreni contaminati sull’intero areale del “lobo” per uno
spessore di medio di circa due metri, a mezzo di escavatori meccanici dotati
di benna rovescia, in grado di garantire elevate condizioni di operatività e
sicurezza.
I materiali movimentati saranno immediatamente caricati sugli automezzi di
cantiere, con l’accorgimento di minimizzare il rischio di formazione di
polveri: pertanto i mezzi di trasporto (dumper) dovranno sempre essere
posizionati in prossimità dei mezzi di scavo.
Si evidenzia la necessità che nella fase operativa vengano osservati tutti gli
accorgimenti necessari alla predisposizione in sicurezza delle pareti e cigli
di scavo.
Una riduzione della eventuale polverosità verrà ottenuta, soprattutto nelle
fasi di movimentazione, mediante la bagnatura delle piste di transito e la
eventuale copertura dei cumuli di rifiuti, evitando di operare in giornate
particolarmente ventose.
32
I materiali scavati saranno movimentati verso le platee tecniche
(tensostruttura), utilizzando la viabilità interna, dove verranno allocati
provvisoriamente in cumulo per le verifiche analitiche previste.
A conclusione delle attività di rimozione dei rifiuti e dei terreni contaminati
si procederà alla verifica dei fondi e pareti scavo (collaudi), ai sensi del
D.Lgs. 152/2006 (Step 2).
Tale verifica prevederà l’esecuzione di una serie di trincee con prelievo di
campioni di terreno e analisi di laboratorio, da eseguirsi in contraddittorio
con gli Enti di Controllo, cosi come dettagliato nel successivo Capitolo 9.
Scopo di tale attività sarà la verifica di avvenuto raggiungimento della
conformità alle CSR individuate dall’Analisi di rischio sito specifica.
Si precisa che, nei tempi tecnici previsti per le verifiche analitiche dei
collaudi dei fondi e pareti scavo (Step 3), ovverosia in attesa della conferma
del raggiungimento degli obiettivi di bonifica (conformità alle CSR
individuate dall’Analisi di rischio sito specifica), le attività potranno
progredire sui restanti areali delle ex discariche A e B.
Quanto sopra, a completamento dell’attività di rimozione dei rifiuti e dei
terreni contaminati, ovverosia al raggiungimento degli obiettivi di bonifica
progettuali dei fondi/pareti scavo, si dovrà provvedere a conferire alle
medesime pareti idonea sagomatura e inclinazione che ne garantiscano la
stabilità, individuando altresì la corretta posizione delle piste di accesso allo
scavo da parte dei mezzi che dovranno scaricare il materiale di
riempimento/rinterro.
L’attività di rinterro (Step 4 e finale), laddove necessaria, data la contiguità
degli areali “lobo” ed ex discarica C potrà svolgersi in parallelo.
33
Le eventuali attività di rinterro/riempimento verranno eseguite in primis in
corrispondenza delle aree maggiormente depresse (Step 4), anche al fine di
prevenire eventuali problematiche legate alla naturale risalita della falda,
nonché di accumulo/ristagno di acque meteoriche.
Le attività di stesa e posa dei materiali di riempimento avverrà per strati
successivi dello spessore di un metro circa (Step 4).
Ciascuno strato di terreno depositato sarà sottoposto a rullatura e successivo
compattamento, al fine di prevenire cedimenti e quindi la possibile
formazione di depressioni ad intervento completato.
Al termine dell’intervento la superficie dell’areale del cosiddetto “lobo” si
troverà nelle condizioni di cui allo Step finale
6.4 Classificazione/omologa, CER e carico rifiuti
, ovverosia con il
raggiungimento di un fondo scavo collaudato, sagomato e laddove
necessario rinterrato con materiale certificato di provenienza esterna al sito
in oggetto.
I rifiuti derivanti dalle operazioni sull’area “lobo” transiteranno attraverso la
platea tecnica (tensostruttura) dove saranno sottoposti a caratterizzazione
merceologica e/o chimica (per lotti da 500 mc) e, qualora si rendesse
necessario, anche a trattamenti di selezione/confezionamento (infustamento,
big-bags, ecc.).
34
Pertanto, i rifiuti stoccati in area tecnica, una volta classificati, saranno
inviati a smaltimento presso impianti autorizzati esterni con i seguenti
codici CER:
• 191302 per le frazioni classificate “Non Pericolose”;
• 191301* per le frazioni classificate”Pericolose”.
Il carico dei rifiuti sui mezzi adibiti al trasporto agli impianti di smaltimento
off-site avverrà mediante pala gommata presso l’area tecnica e gli stessi
mezzi si presenteranno carichi alla pesa di cantiere posta presso la portineria
per la pesatura definitiva.
I mezzi adibiti al trasporto rifiuti presso impianti off-site saranno registrati,
in entrata e in uscita, dal personale preposto alle attività di emissione dei
documenti di trasporto e accompagnamento presso gli uffici ivi ubicati.
Gli autisti, una volta caricato il mezzo, provvederanno a quanto segue:
1. chiusura di cassoni/container al fine di minimizzare l’eventuale
caduta di materiale e/o dispersione di polveri prima di iniziare la
procedura di allontanamento dal cantiere
2. transito attraverso la platea in direzione del lavaggio ruote;
3. lavaggio delle ruote impiegando il lavaggio ruote posto all’uscita
della platea tecnica;
4. ritorno alla pesa di cantiere utilizzando il percorso in uscita.
35
6.5 Smaltimenti
In concomitanza con le operazioni di carico descritte al paragrafo
precedente, saranno effettuate le procedure di registrazione/emissione dei
documenti di viaggio e dei relativi registri di carico e scarico. Il personale
addetto regolamenterà altresì il flusso di accesso/uscita dal cantiere.
Ogni mezzo sarà pesato vuoto (tara) in ingresso e pieno (lordo) in uscita, al
fine di riscontrare il peso netto caricato in partenza, oltreché verificarne la
conformità ai limiti massimi di peso consentiti (limiti che possono variare a
seconda della modalità di trasporto impiegata).
Gli operatori di cantiere, durante le operazioni di carico, provvederanno alla
compilazione della documentazione di accompagnamento del rifiuto.
Nel caso di conferimenti ad impianti nazionali la documentazione di
accompagnamento consisterà nell’emissione del formulario di
identificazione del rifiuto (FIR).
Nel caso di conferimenti transfrontalieri, oltre al FIR sarà redatta e
consegnata ad ogni autista anche la serie di documenti di accompagnamento
relativi alla notifica internazionale aperta.
Entro i termini previsti dalla legge si provvederà, inoltre, per conto del
produttore del rifiuto, alla redazione del registro di carico e scarico di
cantiere dove saranno annotati tutti i movimenti inerenti le operazioni di
invio a smaltimento dei rifiuti.
36
6.6 Gestione del sistema di barrieramento falda
Il sistema di barrieramento della falda (Allegato 9), almeno per la durata
temporale relativa all’esecuzione delle sopra citate attività, sarà mantenuto
in esercizio per consentire l’esecuzione delle attività di scavo in conformità
alle prescrizioni di ARPA (rispetto del “franco di sicurezza” di 0,5 metri tra
fondo scavo e superficie falda).
In particolare, data la posizione del “lobo”, verranno mantenuti in esercizio i
pozzi appartenenti al sistema di barrieramento della falda in corrispondenza
degli areali delle ex discariche B e C (Allegato 9).
37
7. BONIFICA AREALE EX DISCARICA C
Nel presente capitolo vengono descritte le modalità operative che si
prevedono di attuare per pervenire alla bonifica dell’areale della ex discarica
C (Allegato 2) mediante l’asportazione dei terreni contaminati di fondo
scavo residui (hot spot).
Al termine delle attività di bonifica, in funzione della profondità finale del
fondo scavo risultante, verrà, qualora necessario, effettuato il riempimento
delle aree di escavazione con materiale certificato, fino alla locale quota del
piano campagna (circa 115,5 metri s.l.m).
In sintesi le attività di cantiere consisteranno in:
1. Valutazione dei quantitativi oggetto d’intervento;
2. Quantificazione delle volumetrie di rinterro/riempimento degli
scavi;
3. Modalità d’intervento;
4. Classificazione/omologa, CER e carico rifiuti;
5. Smaltimento dei terreni contaminati;
6. Gestione sistema barrieramento falda.
7.1 Quantificazione dei terreni contaminati e modalità di rimozione
La superficie dell’areale della ex discarica C, oggetto dell’intervento di
bonifica dei terreni di fondo scavo, si estende per circa 6.000 mq (Allegato
2).
38
Come già anticipato, a seguito delle indagini di collaudo del fondo scavo
(luglio 2009), ricordiamo in contraddittorio con gli Enti, sul totale dei punti
indagati (n. 15 - Allegato 5) sono risultati non conformi alle CSR due punti
(hot spot – Allegato 11).
Per il calcolo dei volumi da rimuovere si è considerata la rimozione di due
hot spot, identificando delle singole aree d’intervento di circa 20mx20m, per
uno spessore di terreno contaminato di un metro (Allegato 12).
Pertanto il volume di terreni contaminati che si prevede di movimentare è
pari a circa 800 mc e considerando un peso specifico medio di 1,8 ton/mc,
un quantitativo di circa 1.500 ton
7.2 Rinterro e riempimento delle aree di escavazione
, che si ritiene indicativamente costituito
interamente da rifiuti Non Pericolosi.
A completamento dell’intervento si provvederà alla sistemazione finale
dell’areale della ex discarica C, la quale consisterà essenzialmente nella
risagomatura delle superfici mediante il conferimento di idonee pendenze ai
fronti scavo di rimozione.
Quindi il rinterro, fino all’attuale piano campagna (circa 115,50 m s.l.m.),
delle aree scavate mediante la fornitura e la posa di terreno idoneo
all’utilizzo ai sensi del D.M. 5.2.1998 (aggiornato al D.M. 186/2006),
proveniente dall’esterno del sito.
39
Sulla base delle superfici e dell’attuale conformazione delle profondità di
scavo, i volumi medi di terreno necessari per il rinterro ammontano a circa
3.000 mc
7.3 Modalità operative d’intervento
.
Le attività di completamento della bonifica dell’area in oggetto avranno
inizio con la rimozione dei terreni contaminati in corrispondenza dei due
hot-spot individuati in corrispondenza dell’areale della ex discarica C (si
stimano circa 1.500 ton), e a seguire con il rinterro, fino all’attuale piano
campagna, delle depressioni di scavo legate anche alle precedenti rimozioni
di rifiuti e terreni.
Le modalità esecutive relative agli interventi sull’areale ex discarica C sono
schematicamente indicate negli step operativi riportati in allegato 13.
Esse prevederanno la rimozione dei terreni contaminati in corrispondenza
degli hot-spot FS1bis e FS3 (Step 1
Si evidenzia la necessità che nella fase operativa vengano osservati tutti gli
accorgimenti necessari alla predisposizione in sicurezza delle pareti e cigli
di scavo.
) per uno spessore di medio di circa un
metro, a mezzo di escavatori meccanici dotati di benna rovescia, in grado di
garantire elevate condizioni di operatività e sicurezza.
I materiali movimentati saranno immediatamente caricati sugli automezzi di
cantiere, con l’accorgimento di minimizzare il rischio di formazione di
polveri: pertanto i mezzi di trasporto (dumper) dovranno sempre essere
posizionati in prossimità dei mezzi di scavo.
40
Una riduzione della eventuale polverosità verrà ottenuta, soprattutto nelle
fasi di movimentazione, mediante la bagnatura delle piste di transito e la
eventuale copertura dei cumuli di rifiuti, evitando di operare in giornate
particolarmente ventose.
I materiali scavati saranno movimentati verso le platee tecniche
(tensostruttura), utilizzando la viabilità interna, dove verranno allocati
provvisoriamente in cumulo per le verifiche analitiche previste.
A conclusione delle attività di rimozione dei terreni contaminati si
procederà alla verifica dei fondi e pareti scavo (collaudi), ai sensi del D.Lgs.
152/2006 (Step 1).
Tale verifica prevederà l’esecuzione di una serie di trincee con prelievo di
campioni di terreno e analisi di laboratorio, da eseguirsi in contraddittorio
con gli Enti di Controllo, cosi come dettagliato nel successivo Capitolo 9.
Scopo di tale attività sarà la verifica di avvenuto raggiungimento della
conformità alle CSR individuate dall’Analisi di rischio sito specifica.
Si precisa che, nei tempi tecnici previsti per le verifiche analitiche dei
collaudi dei fondi e pareti scavo (Step 2
Quanto sopra, a completamento dell’attività di rimozione dei terreni
contaminati, ovverosia al raggiungimento degli obiettivi di bonifica
progettuali dei fondi/pareti scavo, si dovrà provvedere a conferire alle
medesime pareti idonea sagomatura e inclinazione che ne garantiscano la
), ovverosia in attesa della conferma
del raggiungimento degli obiettivi di bonifica (conformità alle CSR
individuate dall’Analisi di rischio sito specifica), le attività potranno
progredire sui restanti areali delle ex discariche A e B.
41
stabilità, individuando altresì la corretta posizione delle piste di accesso allo
scavo da parte dei mezzi che dovranno scaricare il materiale di
riempimento/rinterro.
L’attività di rinterro (Step 4 e finale), data la contiguità degli areali ex
discarica C e “lobo” potrà svolgersi in parallelo.
Le attività di rinterro/riempimento verranno eseguite in primis in
corrispondenza delle aree maggiormente depresse degli hot-spot (Step 4),
anche al fine di prevenire eventuali problematiche legate alla naturale
risalita della falda, nonché di accumulo/ristagno di acque meteoriche.
Le attività di stesa e posa dei materiali di riempimento avverrà per strati
successivi dello spessore di un metro circa fino al raggiungimento del locale
piano campagna (Step 4).
Ciascuno strato di terreno depositato sarà sottoposto a rullatura e successivo
compattamento, al fine di prevenire cedimenti e quindi la possibile
formazione di depressioni ad intervento completato.
Al termine dell’intervento la superficie dell’areale del cosiddetto “lobo” si
troverà nelle condizioni di cui allo Step finale
7.4 Classificazione/omologa, CER e carico terreni
, ovverosia con il
raggiungimento del locale piano campagna (Allegato 13).
I terreni contaminati di fondo scavo, a seguito della loro escavazione e
movimentazione, transiteranno attraverso la platea tecnica (tensostruttura)
dove saranno sottoposti a caratterizzazione merceologica e/o chimica (per
42
lotti da 500 mc) e, qualora si rendesse necessario, anche a trattamenti di
selezione/confezionamento (infustamento, big-bags, ecc.).
Pertanto, i terreni contaminati allocati in area tecnica, una volta classificati,
saranno inviati a smaltimento presso impianti autorizzati esterni con i
seguenti codici CER:
• 170504 per le frazioni classificate “Non Pericolose”;
• 170503* per le eventuali frazioni classificate”Pericolose”.
Il carico dei rifiuti sui mezzi adibiti al trasporto agli impianti di smaltimento
off-site avverrà mediante pala gommata presso l’area tecnica e gli stessi
mezzi si presenteranno carichi alla pesa di cantiere posta presso la portineria
per la pesatura definitiva.
I mezzi adibiti al trasporto rifiuti presso impianti off-site saranno registrati,
in entrata e in uscita, dal personale preposto alle attività di emissione dei
documenti di trasporto e accompagnamento presso gli uffici ivi ubicati.
Gli autisti, una volta caricato il mezzo, provvederanno a quanto segue:
1. chiusura di cassoni/container al fine di minimizzare
l’eventuale caduta di materiale e/o dispersione di polveri
prima di iniziare la procedura di allontanamento dal cantiere
2. transito attraverso la platea in direzione del lavaggio ruote;
3. lavaggio delle ruote impiegando il lavaggio ruote posto
all’uscita della platea tecnica;
4. ritorno alla pesa di cantiere utilizzando il percorso in uscita.
43
7.5 Smaltimenti
In concomitanza con le operazioni di carico descritte al capitolo precedente,
saranno effettuate le procedure di registrazione/emissione dei documenti di
viaggio e dei relativi registri di carico e scarico. Il personale addetto
regolamenterà altresì il flusso di accesso/uscita dal cantiere.
Ogni mezzo sarà pesato vuoto (tara) in ingresso e pieno (lordo) in uscita, al
fine di riscontrare il peso netto caricato in partenza, oltreché verificarne la
conformità ai limiti massimi di peso consentiti (limiti che possono variare a
seconda della modalità di trasporto impiegata).
Gli operatori di cantiere, durante le operazioni di carico, provvederanno alla
compilazione della documentazione di accompagnamento del rifiuto.
Nel caso di conferimenti ad impianti nazionali la documentazione di
accompagnamento consisterà nell’emissione del formulario di
identificazione del rifiuto (FIR).
Nel caso di conferimenti transfrontalieri, oltre al FIR sarà redatta e
consegnata ad ogni autista anche la serie di documenti di accompagnamento
relativi alla notifica internazionale aperta.
Entro i termini previsti dalla legge si provvederà, inoltre, per conto del
produttore del rifiuto, alla redazione del registro di carico e scarico di
cantiere dove saranno annotati tutti i movimenti inerenti le operazioni di
invio a smaltimento dei rifiuti.
44
7.6 Gestione sistema barrieramento falda
Al fine di consentire l’esecuzione delle attività di scavo in conformità alle
prescrizioni di ARPA (rispetto del “franco di sicurezza”) sarà necessario
mantenere in esercizio il sistema di barrieramento della falda, almeno per la
durata temporale relativa all’esecuzione delle sopra citate attività.
Il sistema di barrieramento della falda (Allegato 9), almeno per la durata
temporale relativa all’esecuzione delle sopra citate attività, sarà mantenuto
in esercizio per consentire l’esecuzione delle attività di scavo in conformità
alle prescrizioni di ARPA (rispetto del “franco di sicurezza” di 0,5 metri tra
fondo scavo e superficie falda).
A tal fine dovranno essere mantenuti in esercizio i soli pozzi appartenenti al
sistema di barrieramento della falda in corrispondenza dell’areale della ex
discarica C (Allegato 9).
45
8. QUANTIFICAZIONE VOLUMETRIE MATERIALE PER
RINTERRO AREE DI SCAVO
Così come già riportato nel documento progettuale “Area ex-Sisas –
Interventi relativi al sistema di emungimento delle acque di falda Maggio
2011” approvato dalla Conferenza dei Servizi del 20/05/2011 e relativo a
completamento degli interventi sugli areali delle ex-discariche A e B, anche
a completamento dell’intervento in oggetto si prevede la sistemazione finale
degli areali di scavo del cosiddetto “lobo” e dell’areale della ex discarica C,
ovverosia la risagomatura delle superfici mediante il conferimento di idonee
pendenze ai fronti scavo di rimozione e quindi laddove necessario il parziale
rinterro.
Per il rinterro si prevede la fornitura e la posa di terreno con adeguate
caratteristiche chimiche e granulometriche e idoneo all’utilizzo ai sensi del
D.M. 5.2.1998 (aggiornato al D.M. 186/2006), proveniente dall’esterno del
sito.
8.1 Precisazioni sulle modalità di rinterro areali ex-discariche A e B
Così come già descritto nel precitato documento progettuale, il rinterro degli
areali ex discariche A e B prevede, per ciascuno, la posa di circa 25.000 mc
terreno certificato, portando l’attuale quota di fondo scavo mediamente alla
quota di 114,50 m s.l.m., ovverosia circa 1,5 dall’attuale piano campagna
(116,00 m s.l.m.).
Pertanto considerando le attuali quote di fondo scavo (vedi rilievo
topografico finale), buona parte degli areali delle ex discariche A e B
verranno rinterrate con oltre un metro di terreno certificato, con particolare
46
riferimento alle aree di fondo scavo risultate, in sede di caratterizzazione,
non conformi alla destinazione d’uso commerciale/industriale.
Ai fini dell’elaborazione delle analisi di rischio (ex-discariche A e C) il
predetto rinterro con materiale certificato determina il “taglio” del percorso
di rischio ingestione/contatto dermico per quanto riguarda la
contaminazione rilevata presso alcuni fondi scavo, annullandone pertanto,
già in fase di modello concettuale, l’eventuale rischio.
Per quanto riguarda invece la contaminazione rilevata presso alcune pareti
di scavo (risultate non conformi dalla caratterizzazione), si prevede il
“taglio” del percorso di rischio ingestione/contatto dermico attraverso
l’opportuna sagomatura, ovvero attraverso la predisposizione di adeguati
arginelli di un metro max di altezza, rispetto all’attuale piano campagna.
In particolare, tali arginelli verranno predisposti in corrispondenza delle
pareti di scavo contaminate, sia al di sopra del piano campagna, sia a
ricopertura delle medesime pareti, secondo la schematizzazione riportata in
allegato 14.
In particolare in allegato 14 si riporta il posizionamento degli arginelli in
corrispondenza delle pareti di scavo contaminate della discarica A.
Considerando che presso la discarica A, in fase di caratterizzazione (a cui si
rimanda per i dettagli), sono stati rilevati 7 superamenti sulle pareti di scavo,
considerato che ciascun campione prelevato sottende circa 30 metri di
parete, nel complesso si prevede uno sviluppo lineare circa 200 metri dei
predetti arginelli.
Invece, in corrispondenza dell’areale della ex-discarica B non si prevede il
posizionamento di arginelli in quanto tutti i campioni di parete prelevati in
fase di caratterizzazione sono risultati conformi alla destinazione d’uso
commerciale/industriale.
47
8.2 Rilievo topografico e quantificazione delle volumetrie di rinterro/riempimento degli scavi
Al fine di valutare per gli areali predetti, la volumetria di materiale
necessario per il rinterro parziale, nel corrente mese è stato eseguito uno
specifico rilievo topografico, le cui risultanze si restituiscono in allegato 15.
A completamento dell’intervento si provvederà alla sistemazione finale
degli areali “lobo” ed ex-discarica C, la quale consisterà essenzialmente
nella risagomatura ed eventuale copertura delle superfici mediante il
conferimento di idonee pendenze ai fronti scavo di rimozione.
Per quanto riguarda l’areale della ex-discarica C, data la corrente
conformazione morfologica (allegato 15). si prevede il rinterro delle aree
scavate (con particolare riferimento agli hot-spot), fino all’attuale piano
campagna, posto a circa 115,50 m s.l.m..
Sulla base delle superfici e dell’attuale conformazione delle profondità di
scavo (allegato 15), si stima che la volumetria di terreno necessaria per il
rinterro ammonti a circa 3.000 mc.
Invece, per quanto riguarda la sistemazione finale dell’areale del cosiddetto
“lobo”
In caso contrario dovranno essere rispettate le CSR, così come calcolate con
l’Analisi di rischio predisposta per il contiguo areale ex-discarica C,
prevedendo la copertura del fondo scavo con uno spessore di terreno di
, essa potrebbe consistere essenzialmente nella risagomatura delle
superfici mediante il conferimento di idonee pendenze ai fronti scavo di
rimozione, qualora la contaminazione residua del fondo scavo risulti
conforme alle CSC di legge (D.Lgs. 152/06), e quindi senza sostanziale
rinterro di terreni certificati dall’esterno del sito.
48
almeno 1,5 metri, la cui finalità è appunto quella di riduzione del rischio per
l’inalazione dei vapori outdoor.
In questo caso, considerando l’estensione superficiale dell’areale “lobo” pari
a circa 2.000 mq e una copertura di spessore di 1,5 metri, risultano
necessari circa 3.000 mc di terreno certificato dall’esterno del sito.
In sintesi, per il rinterro degli areali oggetto del presente documento
progettuale risultano necessari circa 6.000 mc
8.3 Caratteristiche chimico/fisiche dei terreni di riempimento
di terreno.
I terreni di riempimento dovranno obbligatoriamente provenire dall’esterno
del sito e risultare idonei all’utilizzo ai sensi del D.M. 5.2.1998 (aggiornato
al D.M. 186/2006).
Per quanto riguarda le caratteristiche fisiche, tali terreni dovranno rispettare
almeno i seguenti minimi requisiti:
- peso specifico compreso tra 1,5 e 2 ton/mc,
- tipologia di materiale, sabbia e ghiaia.
In ogni caso sarà onere dell’Impresa esecutrice la predisposizione di una
specifica relazione di compatibilità sui materiali utilizzati per il rinterro, da
sottoporre all’approvazione della Direzione Lavori incaricata.
49
9 VERIFICHE AMBIENTALI
Nel corso delle attività di completamento della bonifica degli areali del
cosiddetto “lobo” e della ex-discarica C, nonché per la rimozione degli hot-
spot delle ex-discariche A e B, si rende necessario eseguire una serie di
verifiche analitiche sulle matrici ambientali interessate dall’intervento e
precisamente su:
• rifiuti,
• terreni di fondo/parete scavo,
• acqua di falda.
Tali verifiche analitiche saranno realizzate con un triplice scopo: per la
valutazione della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, per un controllo
della situazione ed evoluzione ambientale in corso d’intervento, per la
verifica del raggiungimento degli obiettivi di bonifica (CSC per gli hot-spot
di contaminazione da mercurio delle ex-discariche A e B e CSR - Analisi di
rischio sito specifica – Capitolo 4).
Sarà di competenza dell’Impresa appaltatrice l’esecuzione delle suddette
attività, la programmazione e le comunicazioni opportune delle stesse in
funzione dell’andamento dei lavori e saranno eseguite in contraddittorio con
gli Enti di controllo e/o con la Direzione Lavori, a discrezione di questi
stessi Enti.
In particolare, al di là delle verifiche e ispezioni condotte dagli Enti di
controllo in ottemperanza alle loro consuete e indipendenti mansioni di
competenza, si espongono nel prosieguo le tipologie di analisi e verifiche
ambientali specifiche del presente Progetto.
50
Durante l’intervento in oggetto le analisi e verifiche ambientali
consisteranno essenzialmente in:
• analisi di omologa/classificazione dei rifiuti rimossi ogni 500 mc
(rifiuti “lobo” e terreni contaminati della ex discarica C) e di altri
eventuali rifiuti che dovessero rinvenirsi in corso di esecuzione
(macerie, rottami, RSU, ecc.);
• monitoraggio idrochimico delle acque di falda a frequenza mensile
(rete di monitoraggio ex discariche A, B e C e pozzi sistema di
barrieramento falda);
• monitoraggio freatimetrico delle acque di falda a frequenza
settimanale (rete di monitoraggio ex discariche A, B e C);
• verifiche ambientali su fondi e pareti di scavo (areali ex-discariche A
e B, “lobo” ed ex discarica C), a valle del completamento
dell’intervento in oggetto, per la verifica dell’avvenuta rimozione
completa dei rifiuti e per la valutazione dello stato qualitativo
ambientale residuo dei terreni naturali in posto, in riferimento agli
obiettivi d’intervento prefissati (CSC per gli hot-spot di
contaminazione da mercurio delle ex-discariche A e B e CSR per la
restante contaminazione).
Le risultanze analitiche relative ai suddetti monitoraggi saranno riassunte in
rapporti periodici mensili da inoltrare agli Enti di controllo.
51
9.1 Classificazione rifiuti
Per tutti i rifiuti e terreni contaminati da rimuovere dagli areali ex-discariche
A e B, “lobo” ed ex-discarica C sono previste analisi di “caratterizzazione
merceologica e/o chimica” finalizzate sia alla “classificazione” del rifiuto
(Pericoloso/Non Pericoloso), sia alla definizione della sua
“conferibilità/ammissibilità” in adeguato Impianto di discarica off-site.
A tal fine i terreni contaminati verranno caricati sui mezzi di cantiere
(dumper) e temporaneamente allocati presso l’area tecnica (tensostruttura)
in cumuli di circa 500 mc per il prelievo di campioni per la caratterizzazione
merceologica e/o chimica.
Le predette verifiche analitiche potranno essere eseguite in contraddittorio
con gli Enti di controllo e/o con la Direzione Lavori, a discrezione di questi
stessi Enti.
A fronte delle predette caratterizzazioni e in funzione delle risultanze
analitiche derivanti il rifiuto “classificato” potrà essere inviato a
smaltimento.
Le risultanze analitiche relative alle suddette analisi saranno riassunte in
rapporti periodici mensili da inoltrare agli Enti di controllo.
52
9.2 Monitoraggio idrochimico e freatimetrico della falda
Premesso che in corso di intervento, in particolare durante le attività di
scavo e di quelle di rinterro delle aree maggiormente depresse, l’attuale
sistema di barrieramento della falda degli areali delle ex discariche A, B e C
dovrà essere mantenuto in esercizio, durante le operazioni di scavo e
movimentazione dei rifiuti dovrà altresì essere monitorata la qualità delle
acque di falda, al fine di controllare che non vi siano impatti da parte delle
attività di cantiere, con particolare riferimento a quelle di scavo, o che si
presenti qualsiasi altra variazione significativa della condizioni
idrochimiche e idrogeologiche locali.
Il monitoraggio della falda, già in corso di svolgimento con campagne di
monitoraggio mensili (nel mese di febbraio 2011 con frequenza settimanale)
attuate a partire dall’inizio delle rimozioni presso le discariche A e B, dovrà
essere proseguito.
Durante le attività oggetto del presente documento progettuale, i
monitoraggi avranno cadenza mensile, mantenendo il set analitico già in
essere:
• metalli (As, Cd, Cr tot, Cr VI, Hg, Ni, Pb, Cu, Zn);
• IPA;
• Idrocarburi totali;
• Ftalati;
• PCB;
• BTEX;
• Alifatici cancerogeni e non cancerogeni.
53
Riguardo ai punti di campionamento, si prevede il monitoraggio in
corrispondenza dei seguenti n.18 piezometri (Allegato 9):
• areale ex-discarica A: PA-1, PA-2, PA-3, P5; WM2, WM3 e WM4,
• areale ex-discarica B: PA3, P6, P4, P-2, WM1 e WM5,
• areale ex-discarica C: P1, PZ4, PZ6, PZ7 e PZ9,
e dei 14 pozzi del sistema di barrieramento falda (PN1-PN13 e PI-18 -
Allegato 9).
Il monitoraggio sarà altresì esteso ai 4 punti di recapito delle acque di
emungimento dai sistemi di barrieramento delle ex discariche A, B e C
(Allegato 9).
In aggiunta al controllo idrochimico, al fine della valutazione delle
oscillazioni periodiche della falda e per garantire, come previsto, un franco
di almeno 0,5 m tra piano di falda e quota di scavo, per tutta la durata
dell’intervento si prevedono, sui precitati piezometri, monitoraggi
freatimetrici a cadenza settimanale.
Le risultanze di detti monitoraggi (idrochimici e freatimetrici) dovranno
essere riassunti in appositi report mensili da trasmettere alla Direzione
Lavori incaricata.
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9.3 Verifiche ambientali fondi scavo
A valle del completamento dell’intervento oggetto del presente documento
progettuale si prevedono verifiche del fondo di scavo in corrispondenza
degli areali delle ex-discariche A e B,della ex discarica C e dell’areale del
cosiddetto “lobo”, finalizzate alla valutazione dello stato qualitativo
ambientale residuo dei terreni naturali di cui sopra, che dovranno essere
conformi:
• per i soli areali degli hot-spot di contaminazione da mercurio delle
ex-discariche A e B, alle CSC di legge per la destinazione d’uso
commerciale-industriale;
• per i precitati areali, in riferimento alla contaminazione rilevata
(C>12, IPA, Ftalati e Zinco), ai valori-soglia CSR determinati
dall’analisi di rischio sito specifica all’uopo elaborata (Capitolo 4).
I prelievi di campioni di fondo scavo e le analisi chimiche saranno effettuate
secondo le modalità previste dal D.Lgs. 152/06 e s.m.i..
I campioni verranno confezionati in triplice aliquota, rispettivamente: la
prima per l’Apppaltatore; la seconda per il laboratorio ARPA e la terza a
disposizione per eventuali verifiche in contraddittorio.
In riferimento alle estensioni degli areali oggetto di intervento si ritiene
opportuno effettuare il prelievo di circa:
• n. 12 campioni di fondo/parete scavo presso gli hot-spot delle ex
discariche A e B;
• n. 6 campioni di fondo/parete scavo presso l’area di pertinenza del
“lobo”,
55
• n. 8 campioni di fondo/parete scavo presso gli hot-spot della ex
discarica C.
In ogni caso la proposta di ubicazione precisa dei punti di prelievo sarà
sottoposta alla valutazione degli Enti, in base al profilo finale dei vari fondi
scavo.
Si procederà ad effettuare trincee con escavatore e prelievi manuali
superficiali (n° 1 campione rappresentativo dell’intervallo 0,0 - 0,5 m dal
piano campagna) con omogeneizzazione del campione e confezionamento
in recipienti di vetro sigillati.
In particolare, in corrispondenza dei fondi/pareti scavo degli hot-spot delle
ex-discariche A e B il set analitico per le verifiche di collaudo prevederà la
ricerca del parametro mercurio.
In corrispondenza dei fondi/pareti scavo degli hot-spot della ex-discarica C
il set analitico per le verifiche di collaudo prevederà la ricerca dei parametri
Ftalati e Zinco
- Idrocarburi leggeri C<12;
.
Per quanto riguarda invece i fondi/pareti scavo del cosiddetto “lobo”, il set
analitico sarà lo stesso adottato per le indagini di caratterizzazione dei
fondi/pareti scavo degli areali delle ex discariche A e B (alla quale si
rimanda per ogni eventuale e ulteriore dettaglio), ovverosia:
- Idrocarburi pesanti C>12;
- Metalli (Cadmio; Piombo; Rame; Nichel; Cromo totale; Cromo VI;
Arsenico; Mercurio; Zinco;
- IPA;
- BTEX;
- Alifatici alogenati cancerogeni;
56
- Alifatici Clorurati (cancerogeni e non cancerogeni);
- Ftalati.
Al termine di tutte le attività di rimozione e campionamento e prima delle
attività di rinterro è prevista l’esecuzione di un rilievo planialtimetrico
georeferenziato di dettaglio delle superfici di scavo e dei punti d’indagine.
9.4 Monitoraggio aria
Il monitoraggio degli aerodispersi verrà proseguito secondo le modalità e le
frequenze già in atto durante le attività di rimozione dei rifiuti delle
discariche A e B, in corrispondenza delle due centraline (Project Automatic
con analizzatore/campionatore FAI SWAM DUAL CHANNEL, integrato
con FAI OPC a 8 canali) all’uopo installate e gestite direttamente dai tecnici
di ARPA Milano.
In particolare, le centraline risultano installate in posizione nord e sud, la
prima lungo il confine che separa l’area ex Sisas dalla ferrovia, la seconda a
confine con lo stabilimento Antibioticos (ex Carlo Erba).
Le predette postazioni di misura consentono:
• la misura della concentrazione di particolato aerodisperso (PM10),
con frequenza temporale giornaliera;
• la raccolta del campione per la verifica analitica delle specie
chimiche eventualmente riconducibili alle attività di bonifica, con
frequenza temporale giornaliera;
57
• la distribuzione della distribuzione dimensionale del particolato, con
frequenza temporale oraria.
Sui campioni prelevati saranno eseguite analisi gravimetriche e, a seguire,
analisi delle seguenti specie chimiche: Calcio, Zinco, Mercurio.
58
10. PROGRAMMA TEMPORALE
L’esecuzione delle attività previste dal presente documento progettuale
(bonifica dei rifiuti e dei terreni contaminati degli areali “lobo” ed ex-
discarica C) saranno condotte contemporaneamente sui precitati areali,
stimando nel complesso una tempistica necessaria pari a 40 giorni.
La necessità di contenere le tempistiche di esecuzione degli interventi
precitati nasce soprattutto dall’esigenza di anticipare, quanto più possibile, il
naturale innalzamento della falda, il quale potrebbe costituire ostacolo per le
attività di rimozione rifiuti e terreni contaminati.
Quanto sopra premesso, in allegato 16 si riporta il cronoprogramma degli
interventi e nel prosieguo una breve descrizione delle attività previste.
Come evidenziato nel precitato cronoprogramma (Allegato 16), dopo le
attività di cantierizzazione, ai fini della ottimizzazione delle tempistiche
esecutive, si prevede procedere con le rimozioni dei terreni contaminati
degli hot-spot della discarica C e dei rifiuti del “lobo” contemporaneamente
su entrambe gli areali, per una durata complessiva di 5 giorni.
Immediatamente al termine delle attività di rimozione rifiuti/terreni si
procederà con le attività di verifica (collaudo) dei fondi/pareti scavo, attività
che presumibilmente verrà completata nell’arco di una giornata lavorativa,
mentre si stimano in almeno 20 giorni necessari per la restituzione delle
relative risultanze analitiche (laboratorio ARPA e della Parte).
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Le attività di smaltimento avranno inizio al termine della operazioni di
omologa/classificazione in cumulo dei terreni/rifiuti escavati (20 giorni).
Le attività di rinterro
In particolare, le attività connesse alla rimozione degli hot-spot di
contaminazione da mercurio verranno svolte parallelamente sia con quelle
degli areali “lobo” e ex-discarica C, una volta
verificata la conformità dei fondi/pareti scavo alle CSR determinate con
l’Analisi di rischio sito specifica, verranno condotte in parallelo per una
durata complessiva di 10 giorni.
Durante le attività di bonifica si prevede il mantenimento dell’esercizio del
sistema di barrieramento falda delle ex discariche A, B e C per l’intera
durata dell’intervento (40 giorni).
Altresì si prevede, per l’intera durata dell’intervento (40 giorni),
l’esecuzione di verifiche ambientali, con particolare riferimento alle acqua
di falda (campionamenti mensili), classificazione dei rifiuti, verifica
fondi/pareti scavo e monitoraggio aria (dalle centraline ARPA già
installate).
Quanto sopra esposto e vista la necessità di contenere le tempistiche di
esecuzione degli interventi precitati, ovvero l’esigenza di anticipare, quanto
più possibile, il naturale innalzamento della falda (possibile ostacolo per le
attività di rimozione rifiuti e terreni contaminati), le attività oggetto del
presente documento progettuale potrebbero essere eseguite in concomitanza
con le attività di completamento della bonifica degli areali delle ex-
discariche A e B, già descritte e approvate dalla Conferenza dei Servizi del
20/05/2011.
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