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La parola «biodiversità»
Uno dei significati del termine diversità è quello di differenza, contrapposto a monotonia, identità.
Parlare di biodiversita’ significa proprio riferirsi agli aspetti di varietà che caratterizzano la vita sulla Terra, riferendosi quindi alla pluralità di forme viventi e di funzioni svolte.
Larizza 11 marzo 2011
La parola «biodiversità»
Larizza 11 marzo 2011
Art.2 - Convenzione di Nairobi del 1992
«la variabilità degli organismi viventi di ogni origine, compresi
inter alia gli ecosistemi terrestri, marini ed altri ecosistemi
acquatici e i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include
la diversità nell’ambito delle specie e tra le specie e la diversità
degli ecosistemi.»
Concetti base
E’ risaputo che il pianeta è popolato da milioni di specie conosciute, e da molti altri milioni di specie che sono ancora da scoprire, sia nelle terre emerse che nei mari e nelle acque interne.
Larizza 11 marzo 2011
Concetti base
Larizza 11 marzo 2011
Tale ricchezza di forme, non si manifesta come un continuum, ma con gruppi di individui simili più o meno chiaramente delimitati l’uno dall’altro.
L’individuazione di queste discontinuità è il fondamento della diagnosi dei gruppi di individui affini e, quindi, permette la creazione di un sistema di inquadramento gerarchico dei viventi.
I limiti esistenti sono dovuti alla presenza di vere e proprie lacune morfologiche che creano delle discontinuità.
Biodiversità
E’ la proprietà di ogni entità vivente, dal gene all’ecosistema, di essere varia ossia di mostrare più di un modo di manifestarsi
Larizza 11 marzo 2011
La Vita, e la Biologia che la studia, ha una organizzazione gerarchica
organi
Molecole semplici
cellule
Macromolecole (es. DNA,proteine)
atomi
tessuti
organismo popolazioni
ecosistemi
comunità
specie
generi
regni
phyla
BIODIVERSITA’
• Diversità genetica: numero e frequenze geniche all’interno di una specie
• Diversità specifica: numero e frequenze delle specie all’interno di un ecosistema
• Diversità ambientale: numero ed estensioni relative dei tipi di habitat/ecosistema in una regione
La Biodiversità presenta tre livelli principali:
Questi livelli hanno anch’essi una organizzazione gerarchica
• Diversità tassonomica
• regni
• phyla
• Famiglie
• Generi
• Specie
• Subspecie
• Populazioni
»
• Diversità Ecologica
• Biomi
• Ecosistemi
• Habitat
• specie
• Popolazioni
•Diversità genetica
•Populazioni
•Individui
•Geni
•Nucleotidi
Chihuahua bracco Rottweiler
I Chihuahua, i bracchi ed i rottweiler sono tutti cani (Canis familiaris).
Biodiversità a livello genetico
Sangiovese
Picolit
Bellone
Grecanico Dolcetto
355 vitigni autoctoni in Italia:
è il record mondiale nella
biodiversità interspecifica
Biodiversità a livello genetico
Aglianico del
Vulture
Calcolo della biodiversità
La valutazione della Biodiversità si fa considerando la ricchezza, cioè il numero delle entità rappresentate, e la frequenza relativa di ciascuna di esse.
Larizza 11 marzo 2011
Rappresentazione della biodiversità animale presente in qualche mm2 di sabbia
Larizza 11 marzo 2011
Biodiversità
Il livello ecosistemico rappresenta la massima complessità, in quanto:
1. riassume quella dei livelli precedenti (genetico e di specie)
2. comprende i fattori abiotici
3. include le reciproche influenze della componente biotica e di quella abiotica
Biodiversità : il livello dell’ecosistema
Larizza 11 marzo 2011
Didattica efficace e successo formativo
Larizza 11 marzo 2011
Per un insegnante di Scienze, implica la necessità di sensibilizzare e coinvolgere i giovani sulla scienza, non soltanto come disciplina ma anche come apertura verso il mondo. In quest’ottica le tematiche inerenti la Biodiversità offrono spunti eccellenti per: • Impiegare il metodo scientifico
• Utilizzare le nuove tecnologie per sostenere l’insegnamento e
l’apprendimento
• Contribuire alla creazione di una coscienza orientata allo sviluppo sostenibile ed alla tutela delle risorse del nostro pianeta
Didattica efficace e successo formativo
Larizza 11 marzo 2011
Tre idee per percorsi di apprendimento che possano essere stimolanti ed al contempo innovativi: Tematica I: Analizzare i dati quantitativi sulla biodiversità Tematica II: Analizzare l‟impatto delle attività umane sulla
biodiversità
Tematica III: Analizzare le strategie possibili o già in corso per la
tutela della biodiversità
Tematica I: Analizzare i dati quantitativi sulla biodiversità:
Larizza 11 marzo 2011
• attraverso risorse online
• impostando un esperimento su scala locale es. http://www.progettobiodiversita.it/
Concetti base
La molteplicità delle forme di vita è difficilmente quantificabile.
Larizza 11 marzo 2011
500.000 specie vegetali
Oltre 2.000.000 di specie animali
Stima del numero di specie esistenti nei principali gruppi di organismi
Larizza 11 marzo 2011
Fonte: http://olmo.elet.polimi.it/ecologia/dispensa/node64.html
Concetti base
Questa ricchezza di forme e la variabilità all’interno di esse costituisce il bene prezioso della diversità biologica o biodiversità.
Larizza 11 marzo 2011
IUCN red list
Larizza 11 marzo 2011
Species assessed as Critically Endangered (CR), Endangered (EN), or
Vulnerable (VU) are referred to as "threatened" species
Tematica II
Impatto delle attività umane sulla biodiversità
attraverso: Analisi dei dati della perdita di biodiversità Analisi delle cause
Larizza 11 marzo 2011
La crescita economica e sociale dei diversi Paesi è la causa principale per l’analisi della perdita di biodiversità su scala mondiale. L’aumento della popolazione rappresenta poi il secondo fattore che provoca la perdita di biodiversità.
Perché perdiamo Biodiversità?
Larizza 11 marzo 2011
La crescita numerica delle popolazioni provoca un aumento nel consumo di beni naturali modificando l’utilizzo del territorio. A livello mondiale il tasso di crescita maggiore è previsto per i paesi in via di sviluppo, che sono economicamente meno ricchi ma generalmente sono hanno elevata biodiversità. In questi paesi il rischio della perdita di biodiversità è perciò attualmente più elevato.
Perché perdiamo Biodiversità?
Larizza 11 marzo 2011
Perché perdiamo Biodiversità?
Tra le cause dirette della perdita di diversità si possono annoverare: • contrazione degli habitat • uso delle risorse naturali • introduzione di specie alloctone • erosione della ricchezza in specie • inquinamento e cambiamenti globali
È su questi fattori diretti che le politiche di gestione e conservazione della diversità biologica dovrebbero intervenire.
Larizza 11 marzo 2011
Dal 1600 a oggi si sono registrate le estinzioni di: 83 specie di mammiferi 113 uccelli 21 rettili 2 anfibi 23 pesci 98 invertebrati 384 piante a fiore In realtà, però, un numero molto maggiore è quello delle estinzioni delle specie poco visibili
L’Estinzione
Larizza 11 marzo 2011
i naturalisti stimano che la distruzione delle foreste pluviali tropicali provochi l’estinzione di decine di migliaia di specie ogni anno!
L’Estinzione
Larizza 11 marzo 2011
L’estinzione di una specie vivente può essere anche naturale Infatti, il 98% delle specie viventi apparse sulla Terra è oggi estinto
In media, tra la speciazione e l’estinzione trascorrono da 1 a 10 milioni di anni.
L’Estinzione
Larizza 11 marzo 2011
Le estinzioni non avvengono con regolarità. Si sono succedute nelle ere preistoriche 5 estinzioni di massa, dovute soprattutto a cambiamenti climatici (es. glaciazioni) e seguite da periodi caratterizzati dalla comparsa di molte nuove specie, più adatte delle precedenti alle nuove condizioni climatiche,
L’Estinzione
Larizza 11 marzo 2011
Oggi stiamo assistendo alla SESTA estinzione di massa: 30.000 anni fa si raggiunse il massimo livello di biodiversità mai esistito sulla terra Da allora, soprattutto a causa dell’uomo, la biodiversità ha cominciato a diminuire
L’Estinzione
Larizza 11 marzo 2011
Rispetto alle precedenti estinzioni di massa, vi sono differenze: velocità del processo: oggi si estinguono annualmente lo 0.5% delle specie viventi (da 10.000 a 25.000 all’anno, tre all’ora); il tasso di estinzione è quindi molto superiore a quello della speciazione, ed inoltre nelle altre grandi estinzioni il processo richiese migliaia di anni, oggi poche decine. numero di specie coinvolte: oggi il numero di specie è molto più alto che in passato. Si prevede che, al ritmo attuale, entro il 2100 si estingueranno tra la metà e i 2/3 delle specie attuali tipo di specie minacciate: in passato l’estinzione riguardò soprattutto animali di grandi dimensioni, mentre oggi coinvolge praticamente tutte le specie viventi.
La Sesta Estinzione di massa
Larizza 11 marzo 2011
La biodiversità intraspecifica consente
l’adattamento Se gli individui della stessa specie
fossero identici, la loro reazioni nei
confronti delle modificazioni ambientali
(es. nuova malattia) sarebbe la stessa
Se invece la specie presenta una
elevata variabilità genetica, qualche
individuo sarà in grado di sopravvivere
La biodiversità intraspecifica consente
l’adattamento
ELEVATA VARIABILITA‟
ADATTABILITA‟
SOPRAVVIVENZA IN
CONDIZIONI NON OTTIMALI
SCARSA VARIABILITA‟
RISCHIO ESTINZIONE
Larizza 11 marzo 2011
Un ecosistema naturale è un patrimonio dell’umanità
che dovrebbe essere protetto e conservato
Larizza 11 marzo 2011
La Biodiversità degli ambienti acquatici e terrestri, è una ricchezza che ha enormi ricadute, non solo sulla salute del pianeta, ma anche sull’economia umana
Larizza 11 marzo 2011
Tutti gli organismi viventi sono in grado di modificare, in misura maggiore o minore, l’ambiente in cui vivono...
.. ma l’uomo, grazie alla sua evoluzione culturale e tecnologica, è la specie vivente in grado di provocare le più grandi modificazioni ai sistemi ambientali.
Larizza 11 marzo 2011
Gli insediamenti umani, urbani o agricoli, occupano ed alterano in maniera evidente il territorio. L’ambiente naturale viene modificato in maniera spesso spettacolare e non sempre in modo deteriore dal punto di vista estetico.
Larizza 11 marzo 2011
D’altro canto, alcuni paesaggi agricoli offrono scorci molto suggestivi, dando un’impressione di naturalità ad un osservatore superficiale
Larizza 11 marzo 2011
In realtà un sistema agricolo è profondamente alterato rispetto alle sue condizioni naturali. Invece della ricchezza e varietà di animali e piante presenti, ad esempio, in un bosco….
….in un campo coltivato
cresce una sola o poche specie.
Larizza 11 marzo 2011
La distribuzione della biodiversità non è uniforme sulla Terra. Esistono aree particolarmente ricche di forme viventi dette hot-spot di biodiversità; ad esse deve essere data la precedenza nelle iniziative di tutela.
Larizza 11 marzo 2011
Sono stati identificati 25 hot-spot di biodiversità:
8 sono nelle Americhe, 5 in Africa, 8 in Eurasia e 4 in Oceania
Larizza 11 marzo 2011
Le foreste tropicali sono una delle più grandi riserve di biodiversità del pianeta
Larizza 11 marzo 2011
Annualmente vengono distrutti circa 150.000 km2 di foresta Tropicale (superficie paragonabile a quella dell’intera Italia Settentrionale).
L’utilizzo razionale del territorio e delle pratiche agricole potrebbe
risolvere molti problemi causando danni meno devastanti
Larizza 11 marzo 2011
D’altro canto, non è detto che per provocare gravi conseguenze i danni debbano essere su ampia scala. Talvolta, infatti, anche l’alterazione di piccole superfici può provocare gravi conseguenze. Ad esempio, costruire una strada attraverso la foresta causa l’interruzione della continuità del sistema impedendo la mobilità di molte popolazioni animali
Larizza 11 marzo 2011
Ma gli insediamenti umani non si limitano ad occupare il territorio: le emissioni ed i rifiuti causano l’inquinamento...
..delle acque
..dell’aria
..del suolo Larizza 11 marzo 2011
Specie alloctone invasive
Larizza 11 marzo 2011
Le specie invasive costituiscono una minaccia
importante e in rapido aumento per la biodiversità
autoctona in Europa.
Piante e animali che si insediano in nuovi habitat
per loro inconsueti possono sopraffare la flora e la
fauna autoctone e nuocere all‟ambiente
La diffusione delle specie aliene
invasive costituisce una delle più
grandi minacce alla biodiversità e
rappresenta un rilevante problema
economico a causa dei danni che
queste specie, risultando molto spesso
invasive, provocano ad attività umane
quali l'agricoltura o la pesca.
L’attività dell’uomo sta causando la perdita di biodiversità. Infatti il tasso attuale di estinzione è 100-1000 volte superiore a quello precedente alla comparsa dell’uomo. Dall’inizio del XVII secolo si sono estinte circa 600 specie conosciute e sicuramente altre sconosciute, soprattutto nelle isole e nei luoghi ove sono stati distrutti gli habitat (es. deforestazione) o sono state introdotte specie nuove (alloctone).
Larizza 11 marzo 2011
Come si possono risolvere questi problemi?
Ridurre l’impatto dell’uomo
Sviluppo sostenibile
Larizza 11 marzo 2011
Larizza 11 marzo 2011
le “Scuole per lo Sviluppo Sostenibile”
sono scuole che hanno scelto l‟Educazione
allo Sviluppo Sostenibile come elemento
centrale della loro „missione‟
Fanno parte della rete SEED
„Sviluppo della scuola attraverso
l‟Educazione Ambientale‟, rete Europea
COMENIUS III.
Tematica III: la tutela della biodiversità Le iniziative internazionali e nazionali
Larizza 11 marzo 2011
La perdita di biodiversità rende gli ecosistemi instabili, con necessità di interventi esterni
Larizza 11 marzo 2011
Organismi internazionali impegnati nella tutela della Biodiversità
• UNESCO – progetto Man and Biosphere 1971 (MAB) – World Heritage Site, 1972
• Consiglio d’Europa: diploma europeo, carta europea dell’ambiente
• UICN: commissione parchi e aree protette, direttive e standard
• UNEP: programma nazioni unite • UE: direttive e convenzioni
Larizza 11 marzo 2011
Convenzioni internazionali
• Convenzione di Ramsar: zone umide di importanza internazionale, 1971 (1976 e 1987)
• Convenzione di Bonn: specie migratrici, 1979 (1983), universale, habitat
• Convenzione di Berna: vita selvatica e ambiente naturale, 1979 (1981), europea, flora e fauna negli habitat
• Convenzione sulla biodiversità, Rio de Janeiro, 1992 (1994)
• Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento, 1978 (1979)
Larizza 11 marzo 2011
Direttive comunitarie
• Direttiva Uccelli: 79/409/CEE
• Direttiva VIA: 85/337/CEE e 97/11/CE (anche in
aree protette)
• Direttiva Habitat 92/43/CEE e 97/62/CEE
– regolamento attuazione 1997
Larizza 11 marzo 2011
La direttiva habitat
• è la direttiva del Consiglio della Comunità europea relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992)
• Scopo: mantenimento, o all’occorrenza ripristino, della biodiversità, tenendo conto delle esigenze economiche, sociali, culturali e regionali degli Stati membri, e contribuendo all’obiettivo generale di uno sviluppo durevole
Larizza 11 marzo 2011
Progetto Bioitaly
• In Europa 142 habitat di cui 37 prioritari
In Italia, tra l’altro:
• 110 habitat di cui 28 prioritari
• 76 specie animali di cui 9 prioritarie
• 49 specie vegetali di cui 26 prioritarie
Larizza 11 marzo 2011
Aree Protette
• 22 parchi nazionali
• 105 parchi regionali
• 20 aree marine protette
• 335 riserve statali e regionali
• + oasi, biotopi, monumenti naturali ecc.
10% del territorio nazionale
• + Siti di importanza comunitaria
Larizza 11 marzo 2011
Progetto “Sistema Ambiente 2010”
realizzazione del CHM sulla biodiversità, servizi redazionali, costituzione del Network Nazionale della Biodiversità (NNB),
Info Specie XXX
Detentore del dato Univ. ...
Contatti Prof. ... Tel... Fax ...
Formato dati Excel/access/shape ...
Standard Metadatazione
Darwin Core 2
... ...
Alcuni esempi a scala regionale
Piemonte Sistema Piemonte
Val d'Aosta Banca dati Floristica della Valle d‟Aosta
Lombardia Carta Naturalistica
Liguria Ambiente in Liguria
Emilia Romagna Sistema Informativo Forestale
Marche Osservatorio Faunistico regionale-SIT
Toscana RENATO
Toscana BioMarT
Toscana COT-Atlante Ornitologico Toscano
Lazio Osservatorio per la Biodiversità del Lazio
Veneto Osservatorio Regionale
in progress
Umbria Osservatorio regionale
Calabria SIT Calabria (BIODIS)
Sardegna Osservatorio Biodiversità (Arborea-OR)
Puglia BIS (Biodiversity Information System)
Sicilia ARPA-Sicilia (Osservatorio Regionale sulla Biodiversità)
LTER: Long Term Ecological Research Network
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ANTARCTICA RESEARCH STATIONSANTARCTICA RESEARCH STATIONS
HIMALAYAN LAKESHIMALAYAN LAKES
FORESTS OF THE ALPSFORESTS OF THE ALPS
NORTHNORTHADRIATIC SEAADRIATIC SEA
SOUTHERN ALPINE LAKESSOUTHERN ALPINE LAKES
Q uick Tim e™ e undecompr essor e
sono necessari per v isualiz zar e quest 'im m agine.
FO RESTS O FFO RESTS O F
THE APENNI NESTHE APENNI NES
G ULF O F NAPLESG ULF O F NAPLES
M EDI TERRANEANM EDI TERRANEAN
FO RESTSFO RESTS
HI G H ELEVATI ONHI G H ELEVATI ON
APENNI NESAPENNI NES
PO RIVERPO RIVER
DELTADELTA
PO RTOFI NOPO RTOFI NO
M ARI NEM ARI NE
PRO TECTEDPRO TECTED
AREAAREA
PI ANOSAPI ANOSA
I SLANDI SLAND
M ARI NEM ARI NE
ECO SYSTEMECO SYSTEM
O F SARDI NI AO F SARDI NI A
LAKELAKE
ECO SYSTEM ECO SYSTEM
O F SARDI NI AO F SARDI NI A
LAG O ON O FLAG O ON O F
VENI CEVENI CE
Q uick Tim e™ e undecom pr ess or e
sono nec ess ar i per vis ualiz zar e ques t 'im m agine .
LO W LAND FO RESTSLO W LAND FO RESTS
LENTICLENTIC
ENVI RO NM ENTSENVI RO NM ENTS
O F APENNI NESO F APENNI NES
Data Network:
Biological Collection Access
Service for Europe
NBII: The U.S. Node of
the Worldwide GBIF
Network
Musei di Storia Naturale: alcune iniziative internazionali
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