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STUDIO DI GEOLOGIA DOTT. GEOL. MARCO DEL DIN Per. Ind. Mine rario
GEOLOGIA TECNICA - INTERVENTI SUL TERRITORIO
SISTEMAZIONI AMBIENTALI E MONTANE - CONSULENZE
PROGETTAZIONI MINERARIE - DIREZIONE LAVORI
COMUNE DI FAEDO PROVINCIA DI TRENTO
RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE:
"RELATIVA ALLA DOMANDA DI LOCALIZZAZIONE NEL PIANO PROVINCIALE DI SMALTIMENTO RIFIUTI DELLA P.F. 1056/2 IN C.C. FAEDO REDATTA AI SENSI DEGLI ARTT. 65 E 66 DEL D.P.G.P. 26 GENNAIO 1987, N. 1-41/LEGIS. E DELL’ART. 3 DEL D.P.P. 14 SETTEMBRE 2006, N. 15-68/LEG. "
COMMITTENTE: IL RELATORE BIOENERGIA FIEMME S.P.A. CAVALESE agosto 2008
CAVALESE Via DELUGAN, 6 -38033- (TN) Tel/Fax 0462-342408/Ab. 232160 Cell. 328/0375107 E-mail marco.deldin@tin.it
C.F. DLDMRC63P20A083J P.I. 01562890226
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RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE:
"RELATIVA ALLA DOMANDA DI LOCALIZZAZIONE NEL PIANO PROVINCIALE DI SMALTIMENTO RIFIUTI DELLA P.F. 1056/ 2 IN C.C. FAEDO REDATTA AI SENSI DEGLI ARTT. 65 E 66 DEL D.P. G.P. 26 GENNAIO 1987, N. 1-41/LEGIS. E DELL’ART. 3 DEL D.P. P. 14 SETTEMBRE 2006, N. 15-68/LEG. "
INDICE 1. Premessa. 2. Analisi geologica e geomorfologica. 3. Analisi locale e conclusioni. Allegati : Cartine; Tabelle.
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COMUNE DI FAEDO PROVINCIA DI TRENTO
RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE:
"RELATIVA ALLA DOMANDA DI LOCALIZZAZIONE NEL PIANO PROVINCIALE DI SMALTIMENTO RIFIUTI DELLA P.F. 1056/ 2 IN C.C. FAEDO REDATTA AI SENSI DEGLI ARTT. 65 E 66 DEL D.P. G.P. 26 GENNAIO 1987, N. 1-41/LEGIS. E DELL’ART. 3 DEL D.P. P. 14 SETTEMBRE 2006, N. 15-68/LEG. " 1. PREMESSA.
Su incarico della società Bioenergia Fiemme S.P.A., eseguo il seguente
studio geologico geotecnico preliminare della zona interessata dalla costruzione delle opere atte a realizzare un impianto di trattamento di rifiuti solidi urbani.
Sarà un impianto localizzato in comune amministrativo di Faedo ed individuato nella P.f. 1056/2.
Tale impianto avrà una valenza baricentrica per una grande parte della raccolta dell’umido del Trentino.
Sarà quindi realizzata una superficie atta a ricevere un impianto in
grado di trattare notevoli quantità di umido. Vi sarà una zona piazzale di manovra, un impianto per il trattamento al
fine di ottenere del compost di qualità ed una centralina per la produzione di energia elettrica.
Tali indagini sono richieste per una identificazione e valutazione del sito
di interesse al fine della realizzazione di un nuovo impianto di trattamento di rifiuti differenziati come umido urbano.
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Altresì tali indagini sono richieste dagli Uffici Tecnici addetti al controllo ed alla accertamento, quale documento atto alla verifica geologica della progettazione.
Il presente studio viene condotto secondo la normativa vigente, il D.M. 11.03.'88 e le successive Norme di Applicazione adottate in Provincia di Trento. Il presente documento, è un atto idoneo al rilascio della Autorizzazione. Risulta essere un allegato, parte integrante della richiesta in titolo riportata.
Lo studio si presenta nella valutazione preliminare geologico geotecnica
delle aree interessate dalla edificazione delle nuove opere di progetto dell’impianto di trattamento.
Verranno presi in considerazione dal presente studio, un rilevamento
geomorfologico, geologico idrogeologico e geotecnico del territorio interessato da quest'opera.
Di seguito a ciò si potranno trarre utili indicazioni per la più corretta valutazione delle opere in ipotesi di progetto.
Il progetto viene eseguito da: ConsulTec a firma di dott. Ing. Diego
Fedel con sede a Baselga di Pinè loc. Ferrari, 77.
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2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO. L'area si inquadra in comune di Faedo nella sua parte altimetricamente
più bassa corrispondente al fondovalle dell’Adige presso il confine con la provincia di Bolzano.
Giace in sinistra orografica del fiume Adige, a circa 1 kilometro a nord
est della frazione di Cadino. Il sito si trova sul resto di un tratto della SS. 12 dell’Abetone Brennero,
mentre la medesima passa limitrofa al kilometro 400, su di un rilevato di 2,5 – 3,0 metri.
Poco oltre verso nord, è sita la pista ciclabile Bolzano , Trento, Verona,
oltre la quale si trovano le fosse di bonifica di Caldaro e Porzen. Oltre ancora circa 150 metri, scorre il fiume Adige contenuto in argini
artificiali. A sud e sud ovest il Monte Dosson (719 m.s.l.m.), chiude il versante
sud della valle dell’Adige con una parete fortemente inclinata il cui piede dista circa 80 – 100 metri dall’angolo estremo della p.f. 1056/2.
L'area in studio interessata dall'intervento, è localizzabile dagli estratti
cartografici qui di seguito esposti ed allegati, che sono:
1. Estratto "Carta Topografica P.A.T." "Sez. 043130-43140" 2. Carta Geologica Foglio Trento n. 21. alla scala 1:100.000; 3. Estratto "Carta di Sintesi Geologica" "Sez. 043130-43140"; 4. Estratto Mappa in Planimetria di Progetto Indicativa; 5. Estratto Carta P.G.U.A.P.; 6. Estratto Carta P.G.U.A.P. ambiti fluviali idraulici; 7. Estratto Carta P.G.U.A.P. rischio esondazione.
Per quanto non esposto in codesto studio si faccia espresso riferimento
alla Relazione Tecnica del progettista.
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2. ANALISI GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA. Geologicamente ci troviamo di fronte alla prima unità carbonatica
competente le Dolomie dello Sciliar passanti dal Contrin, Anisico e Carnico. Rappresentano il Monte Dosson il quale si erge immediatamente a sud
del sito di futuro intervento, secondo una parete inclinata sviluppata per quasi 400 metri la quale poi diviene significativamente meno inclinata e più dolce, portandosi in testa al Monte Dosson.
Il fondovalle è invece rappresentato dai detriti quaternari fluviali del fiume
Adige ossia uno spessore molto consistente di molte decine di metri, oltre il centinaio, di sabbie e limi depositati secondo una stratigrafia ben definita per passaggi granulometrici dovuti all’apporto detritico proprio dell’Adige, Quaternario.
Queste due unità sono collegate da un sistema di deposito detritico in
forma di detrito di falda; esso appoggia all’unità rocciosa e si interdigita con l’unità Quaternaria.
Esso in zona non risulta essere molto sviluppato volumetricamente, mentre più ad est, fuori zona, si presenta assai più esteso ed ampio identificato in forma di deposito di frana e di detrito di falda.
Ci troviamo quindi in una zona di deposito di materiali sabbioso limosi
pianeggiante. Essa non è interessata dal passaggio di acque concentrate; in primo il
fiume Adige si trova a circa 150 metri regimato, in secondo luogo il terrapieno stradale della SS. 12 si comporta da diga a protezione del sito.
Non verifico la presenza di terreni umidi per forme di acque diffuse o
acqutrinose e tantomeno venute d’acqua anche di piccola portata. Non verifico la presenza di elementi geomorfologici attivi o quiescenti,
anche la possibilità di caduta massi non va a sfiorare la particella in quanto il suo spigolo estremo di sud ovest posto sotto il Monte Dosson dista dal piede del detrito di falda oltre 40 metri lineari di territorio assolutamente pianeggiante.
La falda di per sé posta sicuramente a breve distanza dal piano
campagna ed è assoggettata alle variazioni stagionali anche con apporti dal detrito di falda del Monte Dosson.
Essa non mostra alcun segno di risalita fin presso la superficie. Le notizie raccolte dall’attuale proprietario del fondo confermano che non
si hanno né fenomeni di risalita della falda, né fenomeno di caduta sassi nel fondo.
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3. ANALISI DEI LUOGHI. Abbiamo visto finora che le condizioni geologiche e
geomorfologiche locali non presentano facies di particolare attenzione o gravità.
Anche la morfologia locale non presenta particolari peculiarità di
forme complesse o di difficile disposizione spaziale. La Carta di Sintesi Geologica, classifica la zona di intervento come
art. 3 aree a controllo geologico idrologico valanghivo e sismico, “Area a sismicità trascurabile ( zona sismica 4)”.
L’intervento di futura edificazione interessa un settore individuato come art. 3 aree a controllo geologico idrologico valanghivo e sismico, “Area con penalità gravi o medie”; esso inoltre lambisce una sottile fascia del resto stradale identificata come “Area a penalità leggere”.
La Carta del P.G.UA.P. va ad identificare la zona di studio come
un’area bianca ossia R = 0, Rischio nullo. Ad un esame più attento verifico che la situazione dal punto di
vista di caduta massi non va ad interessare la p.f. 1056/2, proprio per la sua lontananza dalla parete e dal versante che si identifica con il detrito di falda, dal cui piede è separata da oltre 40 metri di area completamente pianeggiante.
Le dimensioni del detrito di falda fanno identificare si attività di
caduta massi ma non di carattere intenso e di volumi molto importanti. Non si ritrovano resti di detrito di falda o sassi nella zona
pianeggiante oltre il piede del detrito. Un altro aspetto importante è la possibilità di esondazione del
territorio. Essa viene meno per le opere di sistemazione arginali dell’Adige, delle bonifiche a cui è assoggettata la zona e soprattutto la presenza del potente ed esteso rilevato stradale SS. 12.
Le cartografie sono quindi veritiere di una situazione
geomorfologica, geologica e idraulica locale. Sotto il profilo geotecnico le proprietà dei terreni locali si
identificano secondo la seguente tabella:
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Ang. att. int. = 22° - 26° Peso. di vol. = 1,75 – 1.95 tonn/m3 Coesione = 0.5 - 1,0 tonn/m2
I range di valori ben rappresentano i terreni del sito. Certamente la stratigrafia può essere complicata da terreni
rammolliti o presenza di strati torbosi. Si tratta comunque di elementi facilmente gestibili dalle tecniche
edilizie attuali. Oltre a ciò i terreni fondazionali non verranno gravati da carichi
intensi anche se assoggettati a carico e scarico per il tipo di lavorazione che si andrà ad inserire.
E’ comunque valutabile la possibilità di creare un riporto metrico
che va a risolvere queste problematiche, unitamente a problematiche logistiche legate alle diverse quote del fondo e della viabilità in posto e suoi collegamenti esterni.
La presenza di percolati industriali viene gestita con il loro
allontanamento controllato in appositi siti predisposti, mentre la situazione di acque piovane deve essere gestita con dispersori.
L’eventuale presenza di vasche settiche a dispersione del tipo
Imhoff viene valutata e progettata secondo i rigori tecnici del loro corretto funzionamento.
Ritengo quindi che allo stato attuale non vi siamo particolari
condizioni geologiche ed idrogeologiche tali da non consentire l’edificazione dell’opera in ipotesi di progetto.
Posso altresì affermare con estrema tranquillità che tutte le
situazioni sono affrontabili e facilmente gestibili dalla odierne tecniche edilizie.
Si tratta poi di un’ottima soluzione geotecnica e quindi anche
funzionale la realizzazione di un eventuale riporto sulla p.f. 1056/2, che andrebbe a risolvere alla radice numerose situazioni locali sopra definite.
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Secondo quanto il seguente studio geologico preliminare ha messo in evidenza si ritiene fattibile sotto il profilo geologico l'opera in ipotesi di progetto:
"RELATIVA ALLA DOMANDA DI LOCALIZZAZIONE NEL PIANO PROVINCIALE DI SMALTIMENTO RIFIUTI DELLA P.F. 1056/2 IN C.C. FAEDO REDATTA AI SENSI DEGLI ARTT. 65 E 66 DEL D.P.G.P. 26 GENNAIO 1987, N. 1-41/LEGIS. E DELL’ART. 3 DEL D.P.P. 14 SETTEMBRE 2006, N. 15-68/LEG.”
Tanto si doveva. CAVALESE agosto 2008 IL RELATORE
CAVALESE Via DELUGAN, 6 -38033- (TN) Tel/Fax 0462-342408/Ab. 232160 Cell. 328/0375107 E-mail marco.deldin@tin.it
C.F. DLDMRC63P20A083J P.I. 01562890226
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