una lettura sinottica della morte: dal rito alla biologia (francesco benincasa)

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Healthcare

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Una lettura sinottica della morte:dal rito alla biologia

CSeRMEGCentro Studi e Ricerche in Medicina Generale

XXII Congresso Nazionale CSeRMEGCostermano, 1-3 ottobre 2010

Francesco Benincasa

Collocazione

Cause: le ragioni evoluzionistiche

Effetti:Neurobiologia del lutto

Storia e geografia

La morte post moderna

Il medico e la morte

Introduzione

SOMMARIO

INTRODUZIONE

I tre argomenti tabù sesso, soldi e morte.

Curiosità proibita, morbosa

Significato sacro e simbolico

Pericolo da tenere lontano

La morte non ha sintassi né grammatica

Un linguaggio che trasmetta emozioni

senza analizzarle

La propria morte è irrappresentabile

Sguardo analitico non sulla morte in sé

Gli effetti emotivi e biologici della perdita e del lutto

Inutili congetture su qualcosa che non si

conosce.

Morire è un attimo

Morire è lungo e difficile

ALLA RICERCA DI UNA COLLOCAZIONE

Quando c’è vita non c’è morte

La vita è l’insieme

delle funzioni che

resistono alla morte.

Bichat

La vita è un processo evolutivo,

non una condizione assoluta

Esiste un «ambiente interno» in equilibrio

dinamico con l’esterno.Vita e morte non sono

sempre in opposizione. «La vita è morte, la vita è

creazione».

Claude Bernard

C’è differenza tra «morte generale» dell'organismo e «morte elementare» delle sue unità fondamentali.

Virchow 1858

Lo scopo della vita è accrescere l’entropia

La vita è una struttura dissipativa Un sistema autopoietico.

Definizione biologica

Definizine clinica

La morte è un momento

La morte è un processo

CAUSE:LE RAGIONI BIOLOGICHE ED EVOLUZIONISTICHE

DEL MORIRE

L’evoluzione non ha previsto immortalità

Caratteristiche adattive, non adattive

Morte e ricambio del patrimonio Genetico

Salute, mezzo per un vantaggio riproduttivo

Lo stato fisico come fine e non come mezzo

Gli scopi evolutivi di vicinanza e protezione

La morte interrompe i meccanismi di regolazione

La morte spezza i legami che hanno la funzione biologica di proteggere dai predatori.

La morte è una condizione degli organismi complessi.

È stata «inventata» tardi nel corso dell'evoluzione e neha favorito la diffusione

I protisti e la riproduzione sessuata

La morte è la prima malattia sessualmente trasmessa.

R. Dawkins

Pulsione di morte?

Tutto ciò che vive, vuole tornare allo stato inorganico

per una misteriosa forza interna

Apoptosi

Ἡμεῖς δ', οἷά τε φύλλα φύει πολυάνθεμος ὥρη      ἔαρος, ὅτ' αἶψ' αὐγῆις αὔξεται ἠελίου,

τοῖς ἴκελοι πήχυιον ἐπὶ χρόνον ἄνθεσιν ἥβης      τερπόμεθα, πρὸς θεῶν εἰδότες οὔτε κακὸν

5       οὔτ' ἀγαθόν· Κῆρες δὲ παρεστήκασι μέλαιναι,

     ἡ μὲν ἔχουσα τέλος γήραος ἀργαλέου, ἡ δ' ἑτέρη θανάτοιο· μίνυνθα δὲ γίνεται ἥβης      καρπός, ὅσον τ' ἐπὶ γῆν κίδναται ἠέλιος.

αὐτὰρ ἐπὴν δὴ τοῦτο τέλος παραμείψεται ὥρης,

10          αὐτίκα δὴ τεθνάναι βέλτιον ἢ βίοτος·  πολλὰ γὰρ ἐν θυμῶι κακὰ γίνεται· ἄλλοτε οἶκος

     τρυχοῦται, πενίης δ' ἔργ' ὀδυνηρὰ πέλει· ἄλλος δ' αὖ παίδων ἐπιδεύεται, ὧν τε μάλιστα

     ἱμείρων κατὰ γῆς ἔρχεται εἰς Ἀΐδην· 15     ἄλλος νοῦσον ἔχει θυμοφθόρον· οὐδέ τίς

ἐστιν      ἀνθρώπων ὧι Ζεὺς μὴ κακὰ πολλὰ διδοῖ.

La vita è la repressione di una costante pulsione a morire, e la morte l’interruzione di

ogni resistenza.

La morte è una potenzialità costante

EFFETTI:NEUROBIOLOGIA DEL LUTTO

Il processo emozionale della perdita riproduce nel superstite le sensazioniche sperimenta il morente.

Il lutto e la perdita provocano un collasso delle capacità vitali.

La morte è il prototipo delle separazioni

Ogni separazione è un Acheronte da attraversare

Cordoglio e dolore fisico

Riduzione degli oppioidi endogeni

Riduzione dell’ossitocina

Variabile rilascio di dopamina a induzione di ricordi

Presa di coscienza della perdita

Dolore, interiorizzazione, ricordo.

Circuito mesolimbico dopaminergico.

“Circuito della gratificazione”

La funzione adattiva di lutto e depressione

La reazione fisiologica ad una separazione è un caso di angoscia

programmata biologicamente.

Lutto e angoscia di separazione

Torpore

Anergia, incredulità, introversione

Struggimento

Ricerca, rabbia.

Attivazione autonomica, iperattività, aggressività

Depressione

Spegnimento dell’angoscia per favorire

la sopravvivenza.

Graduale ricostruzionedell’immagine interna

dello scomparso.

Riorganizzazione

Ripresa graduale dei contatti con la vita

Il pericolo per chi resta

UN PO’ DI STORIA E GEOGRAFIA

La morte è Sonno o catalessi nelle società primitive

Le Moire nella Grecia antica

Passaggio o liberazione in Oriente

Attesa o redenzione verso una vita eterna

per il cristianesimo e l’ islamismo

Momento del ciclo della vita (eterno ritorno)

per gli Stoici Caldei e gli Indiani d’America

Riposo riparatore o accesso al mondo

degli antenati nelle società negro

africane.

Luogo di trasferimento dello spirito da un corpo all’altro (Metempsicosi)

per alcune religioni dell’India.

Momento supremo di integrazione nell’Io divino per il Buddismo.

Necessità di mettere distanza con la realtà del

morire.

Tentativi di modificare e allontanare la coscienza

di irreversibilità dell’evento.

Evitare la decomposizioneper evitare la perdita

dell’identita’ e dell’individualita’

Endocannibalismo, distruzione, cremazione

La Dissimulazione

Immersione, seppellimento,

inumazione.

Conservazione

La morte è anche un fatto sociale

Attraverso l’enfasi del pianto rituale chi resta

afferma la propria vitalità

Il timore atavico di venire trascinati nella morte da

un defunto aggressivo e invidioso

L’espressione ritualizzata e collettiva del dolore

Il defunto viene trasformato in una presenza protettrice e

non aggressiva.

Raffigura la dissoluzione senza realizzarla.

La morte addomesticata

La morte di sè

La morte viene personalizzata

Il dramma della morte individuale

La morte dell’altro

La morte proibita

Occultare la morte

I riti vengono svuotati

Il morente è muto

IL POSTO DELLA MORTE IN UNA SOCIETÀ POST-MODERNA

“Facendo molta attenzione a non ammalarsi,

essendo molto prudenti, mettendo sempre una sciarpa,prendendo tutte le medicine

previste, stando molto attenti

alle automobili, non si morirebbe mai”.

E. Ionesco

Caso, morte e caducitàin una società

ossessivo-compulsiva

Ogni singolo momento è concluso in sé.

Negare la perdita. riempire il vuoto

con qualcosa da consumare subito

Vivere la solitudine.

Rimanere con le persone assenti per ritrovarle in una dimensione interiore

La morte come soggettoda spettacolo

Il rito orgiastico della morterappresentata

La morte-finzione indolore e automatica

Dimenticare l’inevitabilità senza rinunciare ad assistere

allo show

La solitudine e la menzogna

Stare al gioco per non incrinare un

sistema

Non fare domande per non ricevere bugie.

L’agonia clandestina in ospedale

Isolamento spaziale

Isolamento temporale

Isolamento relazionale

Rifiutare l’invecchiamento,

Dissimulare ad ogni costo i segni del tempo

Rimuovere la morte

Si può ancora moriredi morte naturale?

La morte?

se i malanni sono presi in tempo, trattati da luminari,

controllati assiduamente

(G. Cataldi)

Un incidente, un infortunioun errore, una trascuratezza

evitabile

Evitare ad ogni costo il gravoso lavoro del lutto

Perseverare nel processo di rimozione sociale del

sonno eterno.

Affidarsi alle promesse di immortalità

della medicina

IL MEDICO E LA MORTE

La sostituzione del pretee la funzione apostolica

del medico

Un’idea “Vaga ma quasi irremovibile”

di come si dovrebbe affrontare

il termine della vita.

“Di fronte a una persona che sta per morire, si assume un particolare atteggiamento, gli si manifesta una specie di ammirazione, come uno che stia compiendo o abbia compiuto qualcosa di assai difficile”.

S. Freud

Il medico risponde con emozioni.

Umiliazione, disfatta, sensazione di impotenza, desiderio di prendere le

distanze.Preoccupazione dell’errore

La morte del paziente, fine di una oppressione

insostenibile.

Identificazione andata e ritorno

Chi muore quando muore qualcuno?

Il moribondo rimanda al curante una insopportabile

immagine ferita e degradata

Una ferita narcisistica professionale

Il missionario

Meccanismi di difesa

Onnipotenza, negazione della morte, incapacità a percepirla

Vulnerabilità/onnipotenza

Sottovalutazione/allarmismo

Rigidità, freddezza, scontrosità

Aggressività o nichilismo

Rinuncia alla cura.

Grandiosità maniacale

Ti odio. E’ colpa tua

Se sto attento non succede nulla

Fatalismo

Stammi lontano, non mi contagiare

Io sono un tecnico

Sarcasmo

Autoritarismo o paternalismo

Intellettualizzazione

Religiosità

Humor

Distrazione

Il costo emotivo

Riconoscere e affrontare le emozioni

La manutenzione dello strumento.

Mantenere l’efficienza lavorativa.

La cultura professionale non sostiene l’equilibrio

emozionale

Il confronto di emozioni tra colleghi giovani e anziani è superficiale

Difensore a oltranza della sopravvivenza

G. Cataldi

Quando il medico ha finito di fare quello

che deve fare, cosa deve fare?

Vestire il camice e obbedire

al ruolo senza altre vie d’uscita

Chi sta per morire chiede la presenza di qualcuno.

Non c’è bisogno di promesse di immortalità.

Restare presenti.

Educarsi ad essere pazienti

Evitare che i punti di forza diventino

fragilità

Vincere la paura

Sottrarre il paziente alla sensazione di abbandono

Mantenere l’identità

Grazie dell’attenzione

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