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Il paesaggio nel progettoIl paesaggio come progetto
Università Iuav di VeneziaDipartimento di Culture del Progetto
quaderni della ricerca
Università Iuav di Venezia - Dipartimento di Culture del ProgettoQuaderni della ricerca
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Il paesaggio nel progettoIl paesaggio come progettoa cura di Margherita Vanore
guppo di ricerca “Architettura e Paesaggio”
unità di ricercaArchitettura e Paesaggi della ProduzioneIl palinsesto paesaggio e la cultura progettuale
Indice
Carlo MagnaniPaesaggio e Progetto58
Dal “Paesaggio nel Progetto” al “Paesaggio come Progetto”Margherita Vanore
8
76Margherita VanorePaesaggi e risorse culturali in produzione
Tessa MatteiniNote sulla cultura del progetto paesaggistico nei siti postproduttivi
38
48Antonio Girardi e Gianna Riva
66Stefano Rocchetto
92
Luigi Latini24
Renato BocchiProgettare il Paesaggio-Mondo12
progetti di ricerca
102
contesto
ricerca, progetto, didattica
premessa
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“Il paesaggio nel progetto” pone in evidenza una relazione d’interiorità o di sovrapposizione, sia nel senso di luogo sia in quello di tempo e di processo.“Il paesaggio come progetto” introduce un termine di comparazione o una proposizione modale, indicando un rapporto di somiglianza, d’identità o meglio di equivalenza all’espres-sione “nella forma di”.
questi termini ricondotte alla ricerca attraverso il progetto. Progetto che integra strategie e competenze in rapporto ad una visione della trasformazione capace di rispondere alle necessità del territorio e della società.
-
o spesso alla divergenza di saperi, norme, componenti culturali, modalità di gestione del
paesaggi siano parte attiva di un patrimonio culturale proiettato al futuro.Con questa premessa si delinea il percorso di ricerca del gruppo “Architettura e Paesaggio”,
esperienza sviluppata negli ultimi dieci anni all’Iuav.
Paesaggio, Heritage, Progetto, in risposta alle necessità espresse sia dal territorio sia da un confronto con gli avanzamenti teorici e pratici nello scenario internazionale. Il percorso qui proposto attraversa temi, campi d’intervento, pratiche e strumenti operativi, che emergono dalla didattica, dalla ricerca e dall’attività progettuale degli autori. I diversi
corso, riportano l’attenzione sul ruolo che oggi assume il progetto del paesaggio, individuan-do questioni e contesti per lo sviluppo di tesi di laurea magistrale in Architettura e culture del progetto.
Contaminazioni, Stefano Tornieri, ottobre 2013
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e via dicendo che parallelamente i governi italiani hanno sfornato per la sua tutela.
da vicino ci interessa. Ma anche in questo caso le sfumature interpretative si sprecano.
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le”) della natura (e più in generale del territorio) e tradurla in forme”. Ma i risultati di quel pur prezioso consulto non furono nemmeno lontanamente soddisfacenti per raggiungere una
anzi cercando vocazioni di rigenerazione forse proprio dove la nuova città è più cruda, priva
naturale. Si ritorna a pensare il territorio nella sua totalità, con azioni di tutela, manutenzio-
sono entità fra loro strettamente correlate e interagenti, che da sempre spontaneamente costituiscono un anello stretto fra tradizione e innovazione, come di fatto è nello spirito della Convenzione europea.”
-
paisaje europeo), che ha riscosso successivamente un largo interesse presso il Consiglio d’Europa, promotore della Convenzione del 2000.
Paolo Burgi, Hafenplatz, Kreuzlingen
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Il Manifesto iniziava al punto 1 con un enunciato che riecheggiava la mia proposta di
(percettiva, sensoriale e esistenziale) della natura e tradurla in un progetto con una gestione
sulla percezione in movimento. Il fattore tempo e il fattore movimento sono sostanziali nella comprensione e nella concezione del paesaggio”; al punto 14 si sottolineava: “Il concetto di paesaggio contemporaneo deve re-impiantare l’idea di spazio, offrendo una nuova dimen-
18 proclamando che “il progetto del paesaggio è un dispositivo: un meccanismo capace di partecipare e corrispondere con le istanze della comunità che lo vive, attraverso circuiti che innescano processi indirizzati sia ad un’aspirazione al progresso sia all’espressione dei suoi caratteri identitari”.
il tentativo, che all’Iuav in circa dieci anni di attività del corso di laurea in “architettura per
del paesaggio a partire da una forte alleanza fra le teorie e le tecniche dell’architettura
(convocando a tale scopo molti amici e colleghi da tutta Europa: in primis vanno citati, fra
di progettazione e che ha trovato riscontro annualmente negli incontri seminariali e nei
Un lavoro che ha trovato linfa anche in una parallela attività di ricerca, che ha affrontato e
percezione e rappresentazione.
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Proprio su quest’ultima sponda io personalmente ho prevalentemente lavorato, fondan-do l’unità di ricerca interdisciplinare denominata “Il palinsesto-paesaggio e la cultura
e tecniche della rappresentazione. Nel documento programmatico dell’unità, steso nel 2009
loro radici storiche che affondano sia nelle esperienze dell’antichità classica sia in quelle della civiltà orientale o ancora nelle esperienze pre-moderne del romanticismo e del pittore-
nelle sperimentazioni delle arti e dell’architettura legate ai concetti di motion-emotion, dal cinema alla danza, dalle visual arts alle varie arti performative, o a quelle legate più speci-
-
d’uso e di esperienza aptica dello spazio. Centrali appaiono allora le modalità con le quali
campo informatico-digitale, in relazioni alle sue diverse tipologie di lettura e appercezione
nozioni di paesaggio e proiezione - con quelli della scienza della rappresentazione possono
proto-progettuali”.
-riamente
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deve dimenticare i temi della storia, della memoria e soprattutto della cultura (materiale
“nuovi paesaggi” in una logica nuova, che sappia coniugare cultura e sviluppo economico e sociale, ed è sempre più urgente che gli operatori culturali sappiano riaffermare e dar
capacità di conoscenza e di analisi dei fenomeni nuovi ed epocali che investono i nostri
João Nunes, Parco Forlanini, Milano
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progettuale nei confronti della stessa “percezione delle popolazioni” cui la Convenzione Europea del paesaggio si richiama. I modi di questa sovrascrittura sono da trovare in un
delle discipline del progetto”.
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contemporaneità, e El jardin de la metropolis, scritto nel 2011 da Enric Batlle, con una forte attenzione alle risposte che gli architetti del paesaggio possono fornire agli eco-sistemi
mediante l’organizzazione di sistemi naturali sarà progettato con sistemi costruttivi natura-
-
João Nunes, cava di Viriato a Viseu, Portogallo
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contemporanee vogliono dire nuovi paesaggi. Una delle ipotesi di lavoro più rilevanti da
‘materiali’ diversi che provengono dall’arte e dall’architettura, dall’agronomia e dall’eco-logia; vuole ispirare un nuovo modello di ordinamento territoriale; è un nuovo modello di
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Vorrei aggiungere anche alcune parole di un altro nostro amico e collega che ha fortemente
aggiungendo loro un senso poetico, ideologico ed artistico ed, evidentemente, mettendoli
con la coscienza dell’importanza culturale di quel gesto. Intervenire nel paesaggio non è
Batlle-Roig, Parco del Nus de la Trinitat, Barcellona
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costituito un parametro essenziale della trasformazione del paesaggio”.Su queste tracce, soprattutto, mi pare si possa lavorare: pensando da un lato al paesaggio come un’infrastruttura fondamentale dei nuovi assetti territoriali, capace di innervare e
spazi di relazione come centrali per la nuova città - e pensando, dall’altro lato, al paesaggio come portatore di una dimensione culturale profondamente umanistica che possa rileggere
fondandosi sui valori di percezione (aptica) che tale spazio, in rapporto con le persone che
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