via crucis - madrice.it liturgiche/documenti e calendario... · maria incontra gesù e ricorda...
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COMUNITÀ ECCLESIALE DI SAN CATALDO UFFICIO CITTADINO DI PASTORALE GIOVANILE
VIA CRUCIS CITTADINA
PARROCCHIA SANT’ALBERTO MAGNO
PARROCCHIA-SANTUARIO SANTA MARIA DELLE GRAZIE V E N E R D I 31 M A R Z O 2017
2
IL MIO NOME È … Via Crucis narrata dai protagonisti
Carissimi,
accompagniamo spiritualmente Gesù lungo la via dolorosa
della Passione che conduce sul Golgota per rimanervi a
contemplare la nuova Pasqua nella quale siamo chiamati ad
entrare. Questa è la nostra vocazione.
Facciamoci compagni di viaggio di Gesù, vivendo con Lui la
Passione, raccontata nei vangeli e nella tradizione dai
protagonisti che sono stati coinvolti in questo dramma-
evento: Pilato, Barabba, Erode, Maria Madre di Gesù,
Simone, Veronica, Caifa, Anna, Longino, Dimaco, Disma,
Maria di Magdala, Maria di Zebedeo e Nicodemo.
Ciascuno di noi impersona questi personaggi e i loro
sentimenti perché tutti siamo contemporaneamente santi e
peccatori, bisognosi della misericordia di Dio.
I vostri sacerdoti.
San Cataldo, 20 marzo 2017
Solennità di San Giuseppe
3
INTRODUZIONE
TI SALUTO O CROCE SANTA Gazzera - Damilano
Ti saluto, o Croce santa,
che portasti il Redentor;
gloria, lode, onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.
1. Sei vessillo glorioso di Cristo,
sei salvezza del popol fedel.
Grondi sangue innocente sul tristo
che ti volle martirio crudel. R.
2. Tu nascesti fra le braccia amorose
d'una Vergine Madre, o Gesù.
Tu moristi fra braccia pietose
d'una croce che data ti fu. R.
3. Agnello divino immolato
sull'altar della croce, pietà!
Tu che togli dal mondo il peccato,
salva l'uomo che pace non ha. R.
4. Del giudizio nel giorno tremendo
sulle nubi del cielo verrai:
piangeranno le genti vedendo
qual trofeo di gloria sarai. R.
Il Celebrante:
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.
R. Amen.
4
Il Lettore:
«Il mio nome è Santo»: così dici di Te stesso, Signore. Il mio, invece, è duplice,
come quello del principe degli Apostoli: Simone, il peccatore, e Pietro, il santo. Tu mi inondi del tuo amore e io sono l'irresponsabile che si lava le mani, incurante del destino dei fratelli. Sono il soldato romano che ti mette sulle spalle nuove croci. Sono Veronica, desiderosa di essere tua vera icona. Sono Longino, che ti squarcia il petto
e tardi ti riconosce come Dio. Imploro, Signore, la tua misericordia, perchè di me si possa dire: «Ecco l'uomo». L’uomo della croce e della gloria. L’uomo che, per vivere da risorto, con Te vuole morire all'uomo vecchio, perché rinasca 1’uomo nuovo creato ad immagine e somiglianza del Padre
e rigenerato dallo Spirito d'Amore. Il Celebrante:
Preghiamo. O Padre,
che hai voluto salvare gli uomini
con la Croce del Cristo tuo Figlio,
concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra
il suo mistero di amore,
di godere in cielo
i frutti della sua redenzione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo
tuo Figlio che è Dio
e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
5
I stazione
Pilato si lava le mani sul destino di Cristo Segno: bacinella con l’acqua
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI MATTEO 27, 24 Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto
cresceva sempre più, presa dell’acqua si lavò le mani davanti
alla folla: “Non sono responsabile, disse, di questo sangue;
vedetevela voi!”
IL MIO NOME È PILATO Il mio nome è Pilato. Condussero davanti a me un uomo, che si
proclamò “Re dei Giudei”. Questo titolo per loro era causa di
scandalo: uno scandalo tanto grave da indurli a chiedermi di
crocifiggere un figlio della loro terra. Mentre per me si trattava
di un affare insignificante, per mia moglie la situazione era
seria; diceva di aver ricevuto un ammonimento, in sogno: io
non avrei dovuto compromettermi con quell'uomo innocente.
Lo guardai. Aveva la faccia di un dio. Avrei dovuto ammazzare
un dio? Ma i Giudei addussero un altro motivo alla condanna a
morte di Gesù: “Se liberi costui, non sei amico di Cesare!
Chiunque si fa re si mette contro Cesare”. La sua o la mia
condanna? Non c'era alternativa: me ne lavai le mani.
PREGHIAMO Signore, anche il mio nome è Pilato, ogni qual volta non mi
assumo le mie responsabilità di fronte a chi avrebbe solo me
per continuare a sperare. Abbi pietà di me. Lavami. Purificami.
Rigenerami. Rendimi tutto tuo e dei fratelli, compagni di
viaggio verso il Calvario. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
6
II stazione
Gesù abbraccia la croce Segno: catene
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI MARCO 15, 7 Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai
ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio.
IL MIO NOME È BARABBA Il mio nome è Barabba. Ero in carcere, incatenato per aver
ucciso un soldato romano, nel tentativo di liberare il mio Paese
dal giogo straniero. Ma nell'occasione della festa, il
governatore romano decise di rimettere in libertà un
prigioniero. Qualcuno chiese che fosse liberato il Cristo, ma i
capi del popolo e i sacerdoti sobillarono la massa, affinché
Gesù fosse messo a morte e io ritornassi libero. Gesù mi
guardò con quell'amore che aveva proclamato nel Discorso
della montagna. Non una ribellione, non uno scatto d'ira contro
quelli che lo insultavano, anzi, il suo sguardo sembrava
accarezzare con infinita misericordia quelli che lo stavano
trattando con tanta ingratitudine. Mi chiedo perché io sia stato
liberato e lui abbia dovuto caricarsi le spalle di quella pesante
croce, prima d'incamminarsi verso il Golgota, il «luogo del
cranio».
PREGHIAMO Signore, anch'io - non per i miei meriti, ma per pura
misericordia - sono stato graziato, come Barabba. Aiutami ad
essere misericordioso con gli altri, come Tu lo sei stato con me,
impedendomi di farmi del male: meglio non cadere che essere
rialzati. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
7
III stazione
Gesù cade deriso da Erode Segno: corona regale
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI LUCA 23, 8-11 Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo
desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di
vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò con molte
domande, ma Gesù non gli rispose nulla. C’erano là anche i
sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza.
Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo
rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato.
IL MIO NOME È ERODE Il mio nome è Erode. Sono io il re dei Giudei e il popolo mi
teme perché sono potente. Ebbi paura di Gesù, per un certo
periodo, poi mostrai la mia autorità facendo uccidere Giovanni
il Battista, per intimidire Gesù e indurlo a ragionare come tutti i
comuni mortali. Volle lui la sua morte. Quando comparve
davanti a me, mi aspettavo che mi trattasse come merito,
intrattenendomi con qualche miracolo... con le sue magie!
Invece non mi disse una parola. Ero infuriato davanti al suo
silenzio. E allora, lo rimandai a Pilato. Non capisco il suo
desiderio di morire per gli altri, il suo silenzio, la sua mitezza
... il suo perdono.
PREGHIAMO Ogni volta che sono ripiegato su di me, anch'io sono come
Erode, anzi ... peggio di lui. Con tutte le grazie ricevute, invece
di cercare la tua gloria, mio Dio, cerco la mia. Sono uno
pseudo innocente: mi servo de1 sacro per interessi personali.
Pietà di me, che confesso la mia ipocrisia. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
8
IV stazione
Maria incontra Gesù e ricorda quand’era bambino Segno: spada
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI LUCA 2, 34-35 Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui
per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di
contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E
anche a te una spada trafiggerà l’anima”.
IL MIO NOME È MARIA Il mio nome è Maria. Sono la mamma di Gesù. Era Lui,
piccolo bambino, la mia più grande gioia. Gli insegnai a
camminare, assieme al mio sposo Giuseppe. Quante volte,
quando cadeva, correvo da Lui! Che strazio vederlo poi cadere
sotto il peso della croce e non potermi avvicinare, rialzarlo o
per lo meno tendergli la mano! Ricordo quando lo persi per tre
giorni nel tempio. Tre giorni ... il tempo in cui Gesù starà nella
tomba! Nel tempio lo guardai e, sebbene mi dicesse cose che
non capivo, nei suoi occhi vedevo solo amore. Amore per me,
per te, fratello e sorella. Amore per tutta l'umanità. E prego
perchè tutti vedano la sua Passione come grazia che redime il
peccato, salva e divinizza chi nel suo nome si fa battezzare.
PREGHIAMO Aiutaci a piangere le tue lacrime, Maria. Sappiamo che ci sei tu
dietro ogni dolore dei genitori preoccupati per la sorte dei loro
figli. Facci capire che mai soffriamo invano, se siamo sorretti
dalla fede, dal tuo aiuto, dall'intercessione dei santi e dei nostri
morti ... i veri viventi. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
9
V stazione
Simone aiuta Gesù a portare la croce Segno: patibolo (parte orizzontale della croce)
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI MARCO 15, 21 Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di
Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo,
a portare la croce.
IL MIO NOME È SIMONE Il mio nome è Simone. Sono un contadino africano,
proveniente da Cirene, in Libia. Mentre mi recavo a
Gerusalemme, vidi una grande folla di gente che schiamazzava,
attorno ad alcune persone condannate a morte, quando un
soldato romano mi prese con forza e mi comandò di aiutare un
«disgraziato» a portare la sua croce. Ebbi un moto di ribellione
ma, poi, incontrai lo sguardo del condannato. Si chiamava
Gesù. Egli mi guardò. Mi accostai al patibolo e, mentre lo
sollevavo, la mia mano sfiorò quella di Gesù. Egli allungò il
braccio, lo mise sulla mia spalla. Iniziò il cammino. Portavo la
sua croce, ma avevo l'impressione che quella croce portasse
me. Mi sentivo contento di poterlo aiutare. Capii che da lui
avrei ricevuto la forza e la gioia di aiutare molte altre persone a
non sentirsi sole nel momento del dolore.
PREGHIAMO Uomo di Cirene, mio fratello nero, tu che capisci il dolore dello
schiavo in catene e lo strazio del condannato a morte, intercedi
presso Dio per me, perchè i1 mio sguardo s'incroci con quello
del sofferente. Ci sia gioia nella complicità e nella mutua
intesa. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
10
VI stazione
Veronica asciuga il volto del condannato Gesù Segno: velo con immagine di Gesù
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI MATTEO 9, 20-21 Ed ecco una donna, che soffriva d’emorragia da dodici anni, gli
si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Pensava
infatti. “Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò
guarita”.
IL MIO NOME È VERONICA Il mio nome è Veronica. Sono contenta che la gente mi abbia
cambiato nome, alludendo a me come «Vera icona», vera
immagine di Gesù: Veronica. Sono la donna che Gesù guarì da
una emorragia. Mi trovavo sulla porta di casa mia quando vidi
passare Gesù. Mi venne in mente quella frase che disse ai suoi
discepoli: “In verità vi dico: tutto quello che avete fatto a uno
dei più piccoli di questi miei fratelli, l'avete fatto a me”. Subito
tolsi il velo dal mio capo e andai a detergere il volto di Gesù,
tutto coperto di grumi di sangue. Non mi disse niente, ma il suo
sguardo valse più di mille ringraziamenti.
PREGHIAMO La mia, la tua immagine vado cercando, Cristo, sul volto degli
amici, dei conoscenti, dei poveri con i quali Tu ti sei
identificato. A tante facce sfigurate mi accosto con pietà
riverente, con venerazione, per ripetere davanti a tutti i fratelli:
“Signore mio e Dio mio!”. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
11
VII stazione
Gesù cade maledetto da Caifa Segno: Hoshen (pettorale del sommo sacerdote)
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI GIOVANNI 11, 49-50 Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in
quell’anno, disse loro: “Voi non capite nulla e non considerate
come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non
perisca la nazione intera”.
IL MIO NOME È CAIFA Il mio nome è Caifa. Sono il sommo sacerdote del tempio di
Gerusalemme. Qui si radunò una grande folla, che andava
ripetendo che Gesù era pericoloso. Tra le accuse: “Noi abbiamo
una legge e secondo la legge deve morire, perché si è fatto
Figlio di Dio”. Egli sfidò tutti: “Distruggete questo tempio e io
in tre giorni lo ricostruirò”. Peggio ancora, perdonò i peccati. E
chi può assolvere le nostre iniquità, se non Dio? Io rappresento
l’unità del popolo d’Israele, delle sue dodici tribù. E il mio
compito è proteggere il popolo. Che sospiro di sollievo vederlo
avviato al Calvario, portando quella croce sulla quale morirà in
modo ignominioso, come sta scritto: “Maledetto chi pende dal
legno”!
PREGHIAMO Grazie, Gesù, nostro fratello e Dio, che hai portato i nostri
peccati nel tuo corpo sul legno della croce perché, non vivendo
più per il peccato, noi potessimo vivere per la giustizia, la
bontà e la misericordia del Padre. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
12
VIII stazione
Il pianto delle donne di Gerusalemme Segno: corona di spine
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI LUCA 23, 27 Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano
il petto e facevano lamenti su di lui.
IL MIO NOME È ANNA Il mio nome è Anna. Sono una delle donne di Gerusalemme
che un giorno ebbe la fortuna di incontrare Gesù. Egli parlava
del Pane di vita, dopo aver moltiplicato cinque pani e due
pesci, ma sulla via del Calvario non c'erano neanche i suoi
discepoli. Quando le mie amiche ed io vedemmo Gesù che
andava alla croce, coronato di spine, scoppiammo in pianto.
Ma Egli si rivolse a noi: “Figlie di Gerusalemme, non piangete
su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli”. Che cosa
avrà inteso dire con quelle parole? Molti figli, come i nostri,
non hanno un lavoro, sono costretti ad andare lontano, soffrono
la fame ... Lui, Cristo, è il Pane della vita. Basterebbe a rendere
bella la nostra esistenza, Lui che è solo Amore. Amore ripagato
con odio.
PREGHIAMO
In ogni bambino che muore, in ogni madre che piange, in ogni
persona che soffre, Tu, Cristo continui la tua agonia, fino alla
consumazione dei secoli. Purifica i miei occhi, perché veda
ancora quanto c'e di buono sulla terra. Purifica le mie orecchie,
sì che ancora oda canti di gioia. Purifica le mie mani, così che
possa stringere altre mani in alleanze d'amore. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
13
IX stazione
Gesù cade per sollevarci dal nostro peccato Segno: lancia
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI GIOVANNI 19, 17 I soldati presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso
il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota
IL MIO NOME È LONGINO II mio nome è Longino. Sono un soldato romano; insieme ai
miei colleghi, misi sul capo di Cristo una corona di spine,
condussi l'Uomo-Dio al Calvario, lo vidi morire e ... con una
lancia gli squarciai il costato. Quanti errori feci! Derisi il Figlio
di Dio, godetti quando cadeva a terra, ero impaziente per tutto
quel trambusto che mi faceva perdere tempo. Ma poi, ripensai
al tutto: gli sguardi di Gesù, la sua capacità di sopportare il
dolore e gli scherni, il perdono dato ai suoi crocifissori. Egli
gridò: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito”. E, spirando,
comunicò loro il suo Spirito. Chi muore così non può essere
che Dio. Lui ha perdonato tutti. Perdonerà anche me.
PREGHIAMO
Aiutaci, Signore, a perdonare noi stessi, per poter vivere
l'istante presente, grati alla Provvidenza per il privilegio
d'invecchiare, sorretti dalla tua misericordia. Siamo
temporanei. Siamo qui oggi, e domani non ci saremo più. Tu,
folle per amore, facci capire che la salvezza non si merita, ma
si accoglie, una volta assolti dal nostro peccato. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
14
X stazione
Gesù è spogliato delle sue vesti Segno: tunica
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI LUCA 23,32. 34c. 39 Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per
essere giustiziati. Dopo essersi poi divise le sue vesti, le
tirarono a sorte. Uno dei malfattori appesi alla croce lo
insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”
IL MIO NOME È DIMACO
Il mio nome è Dimaco. Mi chiamano «il cattivo ladrone». I
Romani mi trattarono da criminale e mi crocifissero accanto a
Gesù, che mi deluse: avrebbe potuto fare qualche cosa per me,
oltre che per se stesso. Perché non scese dalla croce, quando
tutti glielo chiedevano? Perché non diede un ultimo segno di
essere il Figlio di Dio? Perché non comprese fino in fondo la
miseria umana, Lui che guarda il cuore e non le apparenze? Mi
deluse quel «giusto» da tanti osannato. Io lo vidi mentre lo
denudavano: un Re nudo! Lo vidi mentre lo crocifiggevano, lo
provocavano, lo sfidavano perché facesse ancora miracoli ...
Nulla fece per me. Che ne avrei fatto della sua divinità?
PREGHIAMO
Mi strappino pure le vesti, mi tolgano i miei beni e ciò in cui
ora confido. Nudo starò davanti a Te, mio Dio. Mi basta solo di
non essere spogliato della dignità della mia coscienza. Nessuno
mi spogli di Te, verità che non conosce tramonto, bontà senza
limiti, bellezza senza paragoni. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
15
XI stazione
Gesù è inchiodato alla croce Segno: chiodi
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI LUCA 23,33 Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i
due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra.
IL MIO NOME È DISMA Il mio nome è Disma. Mi vergogno un po' di essere chiamato
da tutti «il buon ladrone». Mi vergogno perché conosco me
stesso ... Gesù non guarda certamente ai miei meriti. Gli basta
la mia supplica: “Gesù, ricordati di me, quando sarai nel tuo
regno”. Come vorrei che tutti, nel momento della morte,
avessero accanto Gesù e sua Madre, Maria! Mi commosse il
fatto che Gesù, dopo aver consegnato sua Madre all'umanità,
attraverso Giovanni, disse: “Tutto è compiuto”. Dandoci la sua
Mamma, ci ha dato tutto, come il suo sangue, versato fino
all'ultima goccia. Mi dispiace per tutto il male commesso. A
tutti chiedo perdono e prometto di trascorrere l'eternità
supplicando il Signore che a tutti, sul letto di morte, venga data
la grazia di sentire la consolante affermazione: “In verità ti
dico: oggi, sarai con me in paradiso”.
PREGHIAMO
Nudo, Signore, voglio stare sulla mia croce. Lì si celebrano le
mistiche nozze con Te, fratello universale, e con ogni essere
umano, finalmente amato al di là di ogni limite. Uno sarò con
tutti, abbracciato alla croce, trampolino di lancio verso
l'eternità. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
16
XII stazione
La morte di Gesù Uomo-Dio Segno: vaso con profumo
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI MARCO 15, 33.37; 16,1 Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre
del pomeriggio. E Gesù, dando un forte grido, spirò. Passato il
sabato, Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome
comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù.
IL MIO NOME È MARIA DI MAGDALA Il mio nome è Maria di Magdala. Lui solo mi chiamò per nome
e io divenni donna. Mi perdonò, commosso per il fatto che io
gli lavassi i piedi con le mie lacrime e glieli asciugassi con i
miei capelli. Non badò alle critiche dei benpensanti, solo mi
congedò dicendomi: “Va' in pace”. La mia pace fu sconvolta ai
piedi della croce, quando tutto sembrava finito, specialmente
quando sentii lo straziante grido: “Dio mio, Dio mio! Perché
mi hai abbandonato?”. Ma la mia pace fu ravvivata presso la
tomba, all'alba del primo giorno della settimana. Mentre ero
inondata di lacrime, il Maestro mi salutò augurandomi la pace:
“Shalom!”. E a me per prima ha dato l'incarico di annunciare ai
suoi fratelli che era risorto. Lui, il mio Signore, il mio Dio, il
mio Tutto!
PREGHIAMO Tutto si ridimensiona davanti alla morte. Nel silenzio, Cristo,
rimane solo la tua voce a perdonare i nostri peccati, a
rassicurarci che il Padre ci attende per inondarci della sua
misericordia, per spalancarci le porte della vera vita. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
17
XIII stazione
Gesù è deposto dalla croce Segno: calice
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI MATTEO 20, 20-22ab Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi
figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: “Che
cosa vuoi?”. Gli rispose: “Dì che questi miei figli siedano uno
alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”. Rispose
Gesù: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice
che io sto per bere?”.
IL MIO NOME È MARIA DI ZEBEDEO Il mio nome è Maria di Zebedeo. Sono la mamma di Giacomo
e Giovanni. Ho sempre seguito Gesù. Ma Egli mi deluse: non
mi ascoltò, quando gli chiesi di far sedere i miei figli uno alla
destra e uno alla sinistra del Padre, nel regno dei cieli. Mi
deluse ai piedi della croce: lì, tutte le mie speranze svanirono.
Io credo che Lui sia il Figlio di Dio, ma mi chiedo perché sia
così esigente, al punto da bere il calice della passione, perché
non capisca il cuore di una madre, perché sia morto in un modo
così straziante. Quando morì io ero lì, osservavo da lontano
insieme ad altre donne, e quando lo staccarono dalla croce e lo
deposero nelle braccia di sua Madre, pensai che tutto ciò fosse
troppo. Tutto eccessivo. È questo il prezzo dell'amore?
PREGHIAMO
Nell'incontro faccia a faccia can Te, quando morirò, non
mostrarmi, Cristo, quell'inferno che ho già intravisto in tanti
angoli della terra, là dove i fratelli si uccidono perché non sono
capaci di amare. Fammi dono del tuo paradiso, da sempre
sognato e cercato in ogni esperienza d'amore. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
18
XIV stazione
Gesù è deposto nel sepolcro Segno: sindone (lenzuolo)
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI GIOVANNI 19, 38-39a.40a Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di
Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di
prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e
prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodemo. Essi presero
allora il corpo di Gesù e lo avvolsero in bende.
IL MIO NOME È NICODEMO Il mio nome è Nicodemo. Sono quel codardo che andò a
trovare Gesù di notte, per evitare che la gente sapesse che
segretamente lo ammiravo. Andai da Lui di notte e rimasi nella
notte. Sono amico di Giuseppe d'Arimatea, il quale ebbe il
coraggio di andare da Pilato a chiedere il corpo di Gesù, per
deporlo in un sepolcro nuovo. Lo staccammo dalla croce e, in
fretta - perché era la Parasceve, la vigilia della Festa di Pasqua
- lo deponemmo nel sepolcro. Non pensavo che vi sarebbe
rimasto solo per tre giorni, come Giona nel ventre della balena.
Ora credo, ma chiedo a Cristo di rafforzare la mia fede.
PREGHIAMO
Nella solitudine della morte, Tu, Cristo, non ci condanni, anzi,
abbracci tutti noi: ora sai che cosa significhi essere uomo. L'hai
appreso dalla sofferenza, affrontata per noi con amore. Aiutaci
a credere che la tomba non è la prigione eterna. Se crediamo
nell'amore, se diventiamo amore, anche la nostra tomba - come
la tua - non riuscirà a contenere l'Amore. Risorgeremo. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
19
XV stazione
Quello di Gesù è un amore più forte della morte Segno: bandiera
V. Ti adoriamo o Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
DAL VANGELO DI GIOVANNI 20, 19-20 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre
erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli
per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e
disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il
costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
IL MIO NOME È GESÙ Il mio nome è Gesù. Mi chiamano: il Nazareno. Ho imparato
dal dolore che cosa voglia dire essere uomo, perché tu, dalla
mia sofferenza, potessi capire quanto ti amo: un amore senza
fine, senza tempo e senza misura. Con mia Madre, la Donna
del sabato santo, tengo viva la tua speranza nella Risurrezione.
E non mi stanco di ripeterti quell'incoraggiante imperativo
continuamente ribadito dalla Sacra Scrittura: “Non temere!”.
PREGHIAMO
Gesù, ascolta tua Madre che intercede per noi. Ella ha tenuto
viva la speranza dei discepoli e, trepidante, ha vissuto l'attesa
della nuova creazione, la mattina di Pasqua. Facci entrare con
lei nel tempo che più non muore, nel giorno eterno della più
pura gioia, per cantare senza fine inni alla tua infinita
misericordia. Amen.
Il Lettore:
Santa Madre, deh! voi fate,
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
20
SEI DIO Gen Rosso
1. Perché avessimo la luce
ti facesti buio.
Perché avessimo la vita
tu provasti la morte.
Ci basta, Signore, vederci simili a te
e offrire col tuo dono il nostro dolore.
Sei Dio, sei il mio Dio,
il nostro Dio d’amore infinito.
2. Perché fossimo innocenti
ti sentisti peccato.
Perché fosse nostro il Cielo
fosti abbandonato.
Per darci, Signore, la vera vita qui in terra
sembrò che il Padre fosse lontano da te.
Sei Dio, sei il mio Dio,
il nostro Dio d’amore infinito.
21
Il Lettore:
«Ecco l'uomo».
Si sono presentati a noi, Signore, ciascuno con il proprio nome, i protagonisti della tua Passione. E il mio nome? Faccio fatica a scoprirlo. II mio nome è anche Pilato: troppe volte mi lavo le mani. Simone proveniente da Cirene, il compassionevole africano, Maria Maddalena, da te guarita e resa intrepida testimone dell'Amore. Disma: il buon ladrone che ti ruba il Paradiso ... Signore, "ecco l'uomo", santo e peccatore. Nudo, imploro decenza. Affamato, sospiro un cibo che non venga meno. Povero, imploro tutto da Te. Continua ad inondarmi con il tuo amore. Dammi Tu un nome nuovo e la grazia di rispondere, come Geremia: «Tu mi hai sedotto, Dio, e io mi sono lasciato sedurre. Hai fatto violenza. Hai prevalso». Canterò in eterno la tua misericordia.
22
CONCLUSIONE
Il Celebrante:
Preghiamo. Ricòrdati, Padre, della tua misericordia;
santifica e proteggi sempre questa tua famiglia,
per la quale Cristo, tuo Figlio,
inaugurò nel suo sangue il mistero pasquale.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Il Celebrante rivolge la sua parola ai presenti.
BENEDIZIONE Il Celebrante:
Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Vi benedica Dio onnipotente
Padre, Figlio e Spirito Santo.
R. Amen.
Glorificate il Signore con la vostra vita.
Andate in pace.
R. Rendiamo grazie a Dio.
23
TI SEGUIRÒ Marco Frisina
Ti seguirò, ti seguirò, o Signore,
e nella tua strada camminerò.
1. Ti seguirò nella via dell'amore
e donerò al mondo la vita.
2. Ti seguirò nella via del dolore
e la tua croce ci salverà.
3. Ti seguirò nella via della gioia
e la tua luce ci guiderà.
FLAGELLAZIONE DI CRISTO
William-Adolphe Bouguereau, olio su tela, 1880
Musèe des Beaux-Arts de la Rochelle, Francia
24
Prima stazione – Pilato si lava le mani sul destino di Cristo Parrocchia Sant’Alberto Magno
Seconda stazione – Gesù abbraccia la croce
Parrocchia Santa Maria del Rosario
Terza stazione – Gesù cade deriso da Erode
Parrocchia San Domenico Savio
Quarta stazione – Maria incontra Gesù e ricorda quand’era bambino
Parrocchia Cristo Re
Quinta stazione – Simone aiuta Gesù a portare la croce
Parrocchia Santo Stefano
Sesta stazione – Veronica asciuga il volto del condannato Gesù Chiesa Madre
Settima stazione –Gesù cade maledetto da Caifa
Oratorio salesiano “San Luigi”
Ottava stazione – Il pianto delle donne di Gerusalemme
Religiose FMA, SDP, EAM
Nona stazione – Cade Gesù per sollevarci dal nostro peccato
Terz’Ordine francescano secolare
Decima stazione – Gesù è spogliato dalle sue vesti
Scout
Undicesima stazione – Gesù è inchiodato alla croce
Movimento dei lavoratori di Azione cattolica
Dodicesima stazione – La morte di Gesù Uomo-Dio Comunità Gesù Risorto
Tredicesima stazione – Gesù è deposto dalla croce
Comunità Neocatecumenale
Quattordicesima stazione – Gesù è deposto nel sepolcro
Rinnovamento nello Spirito
Quindicesima stazione – Un amore più forte della morte
Parrocchia-Santuario Santa Maria delle Grazie
DIOCESI DI CALTANISSETTA
VIA CRUCIS DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI SAN CATALDO 31 m a r z o 2017
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