angeli senza dessert - aroma restaurant · cinato i miei, quando sono tornata?». ri portoricani...
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invitati: Vittoria Belvedere (attrice), Giulio Berruti (attore),
Camilla Ferranti (attrice) al ristorante aroma dell’Hotel Palazzo Manfredi, a Roma
non si vive di solo pane
così Possono andaRe nel PaRadiso delle fiction in PeRfetta linea. fRa sPaRi,
inseguiMenti e diaManti. con tanta voglia di sognaRe. alMeno al cineMa
angeli senza dessert
testo di BRUNO ALBERTI foto di CLAUDIO MORELLI per “A” a cura di MAURA RADAELLI
Da sinistra, Camilla Ferranti, Vittoria
Belvedere e Giulio Berruti sulla veranda del
ristorante Aroma, con vista sul Colosseo.
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Gli “angeli” non mangiano il dessert e han-no, invece, un diabolico gusto per il terrori-smo psicologico ai danni di chi non sa dire no al semifreddo al torroncino. Fortuna, per lui, che Giulio Berruti ormai conosce benissimo Vittoria Belvedere e Camilla Ferranti, protagoniste con Martina Stella di Angeli e diamanti (la fiction in tre puntate, prossimamente su Canale 5, che vede nel cast anche Jacopo Cullin e Michael Reale, coprodotta da Rti e Fidia film per la regia di Raffaele Mertes) e non si scompone. «Dopo tre mesi di riprese a Porto Rico le capisco al volo. Se facciamo il sequel sono a posto», bor-botta mentre lavora di cucchiaino, facendo appello alla pazienza del (quasi) frate che interpreta nella serie tv. E anche Belvedere e Ferranti lasciano a tratti affiorare il piglio che ci si aspetta dai rispettivi personaggi, un capitano della Finanza in forza alla Dia e un tenente di Polizia. Il tempo, sicuramente, non è quello dei Ca-raibi, o forse sì, vista la pioggia monsonica, ma neanche il diluvio cancella la magia del pranzo vista Colosseo al ristorante Aroma, sulla terrazza di Palazzo Manfredi. Buona occasione per ritemprarsi delle fatiche del jet lag e di un menu monotematico: «Riso, pollo. Pollo, riso», confermano all’unisono mentre gli sguardi volano sugli antipasti di sushi. Ed eccoli, gli angeli, che degustano la mousse di caprino e i ricordi di scena. «Il tuo raffreddore era stato trasformato nella febbre suina», dice Vittoria Belvedere a Fer-ranti che ancora ride al pensiero del consul-to telefonico a distanza con il padre: «È uno pneumologo… Diceva “state calmi”, e infatti ovviamente non era nulla di serio». Effetti collaterali di sveglie alle 4 del mattino e umi-dità alle stelle. «Eppure anche lì ho visto una professionalità che mi ha fatto riflettere», racconta Belvedere parlando di quegli atto-
Camilla Ferranti e Vittoria Belvedere,
“angeli” per fiction.
Vittoria Belvedere;
in alto: la pasta al
ristorante Aroma si
prepara a mano.
non si vive di solo pane
cucina con vistaNOvITà A pALAzzO
Aroma ha aperto a maggio, ma già è un punto di riferimento per chi cerca menu speciali e un ambiente all’altezza. Anche perché è all’ultimo piano di Palazzo Manfredi, antica casa privata trasformata in albergo, e vanta un panorama grandioso sulla città. Qui lo chef Giuseppe Di Iorio gioca con la cucina locale, che diventa cittadina del mondo: trasforma in crocchette la coda alla vaccinara, sposa il foie gras con la mostarda di verdure (via Labicana 125, Roma, tel. 0677591380).
le ricette di aroma
Medaglioni di coda di rospo in alga noriIngredienti per 4 persone2 foglie di alga nori disidratate, 2 filetti di coda di rospo da 300 g l’uno, la scorza di un limone, 30 g di spinacini, 4 gambe-roni rossi sgusciati, 4 scampi interi, olio extravergine d’oliva, sale, pepe
Posate le alghe su un piano di lavoro, inumiditele d ’acqua, utilizzando un pennello, e tagliatele a metà. Tagliate a metà anche i filetti, scavateli al centro con un coltello, salate e pepate. Inserite in ogni incavo la scorza di limone grattugiata, gli spinacini e un gam-bero, allungandolo delicatamente. Richiudete e av-volgete ogni mezzo filetto in mezza alga in modo da formare 4 cilindri. Avvolgete ognuno in carta da for-no (così l ’alga non annerirà in cottura) e passate in forno già a 180° per 10 minuti. Intanto cuocete al va-pore gli scampi. Serviteli con gli involtini tagliati in 3 parti, insaporendo con olio.
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aperte, se vieni dalla tv è più difficile, tolte le pellicole di un esordiente o quelle a basso costo, dove l’attore con la notorietà delle fic-tion rappresenta un valore aggiunto», ribat-te Belvedere. E poi «ormai a questo Paese, e anche nel nostro settore, manca il sogno, l’evasione dalla realtà. Siamo diventati solo intimisti», ragiona Berruti. Ci penserà Angeli e diamanti, con inseguimenti, sparatorie e tra-vestimenti stile Charlie’s Angels, a riequilibrare gli ingredienti? Pratica, Belvedere sorveglia blog sui quali invece Ferranti nutre dubbi ma che, sostiene Berruti, «sono proprio la voce del nostro pubblico». Per fortuna che anche gli attori a Natale ri-posano. E la dieta? Onesta, Vittoria ammet-te che «a Natale ti lasci andare, come quelli che fanno la dieta e poi esagerano il sabato. Per me, da buona calabrese, è una festa di famiglia, con una folla di cugini e una set-timana di preparazione. Natale è vigilia con il pesce, tortellini in brodo il 25 e avanzi e cotolette il 26». Menu consigliato? «Risot-to, gamberoni, pesce al forno. Faccio anche la pizza. Per me la cucina è un rito». Giulio non ha difficoltà a riconoscere che per lui il copione prevede la parte di chi fa onore alla tavola, ma rivendica il suo quarto di nobiltà nella regia del pranzo: «Su pesce e fritti fac-cio la mia figura, ma a Natale entra in azione nonna, e non ce n’è per nessuno». Ma non parlate di pesce a Ferranti: «Va bene il sushi, però al massimo ammetto il rombo. Se sento aria di branzino al forno, ho un impegno...». In compenso «preparo la parmigiana, la ga-lantina» e, notata la curiosità di Belvedere, resta agli atti un goloso «te le porterò». Anche il pollo, a pensarci bene, può atten-dere, dopo le tredici settimane a Porto Rico. Camilla Ferranti sospira. «C’è bisogno che dica quale specialità ruspante mi hanno cu-cinato i miei, quando sono tornata?».
ri portoricani che «lavorano magari anche come attrezzisti, pur di restare sul set in at-tesa della prossima scrittura». «Uno stimolo da tenere a mente quando si parla di capacità di mettersi in gioco», spiega l’attrice. Berruti la segue: «Il fatto è che tutto gira a grandis-sima velocità e hai sempre poco tempo per valutare, per scegliere. Poi mettici la paura di sbagliare, restando fermi, e finisci per lavo-rare troppo. Alla fine, magari proprio l’of-ferta che hai rifiutato è quella che fa il boom al botteghino». Consiglia Belvedere: «Fai come me, che sono un po’ masochista: se set-te persone su dieci a cui chiedo un consiglio mi dicono una cosa, io faccio il contrario». «Devi buttarti», conferma Ferranti, che in-troduce l’eterno duello cinema-tv, mentre le fettuccelle di farro vanno via come i popcorn davanti allo schermo. «Tra il prezzo del bi-glietto e il tempo da dedicare alla famiglia, è più difficile andare al cinema. Infatti adesso anche chi viene dal grande schermo fa più tv». «Sì ma chi fa cinema ha sempre le porte
Giulio Berruti.
Nella vita
(e al cinema)
vorrebbe un po’
di sogno in più.
non si vive di solo pane
flan di caprino stagionatoIngredienti per 4 persone20 pomodorini Pachino, origano, timo, 3 cucchiai di zucchero di canna, 800 g di caprino stagionato, 150 g di panna fre-sca, 3 albumi (circa 90 g), 2 cucchiaiate di mandorle sfilettate, burro, aceto balsa-mico, sale, pepe
Tagliate a metà alcuni pomodorini e tenete interi gli altri. Cospargeteli di sale, origano, timo e zuc-chero, posateli su una piccola teglia coperta di carta da forno e passate in forno già a 100° per 15 minuti. Intanto mettete in un casseruolino il caprino a pez-zetti, aggiungete la panna e fatelo sciogliere su fuoco moderato, mescolando. Via dal fuoco salate, pepate, aggiungete gli albumi e amalgamateli. Trasferite in stampini di alluminio imburrati, coprite ognuno con un foglietto di alluminio e passate in forno già a 100° per circa 20 minuti. Lasciateli intiepidire poi capo-volgeteli nei piatti. Serviteli con i pomodorini candi-ti, completando con le mandorle e qualche goccia di aceto balsamico.
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Camilla Ferranti.
A tavola, non
parlatele di pollo e
di branzino.