annali ix - openedition
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Teoria politica
9 | 2019Annali IX
Edizione digitaleURL httpjournalsopeneditionorgtp774
EditoreMarcial Pons
Edizione cartaceaData di pubblicazione 1 juin 2019ISSN 0394-1248
Notizia bibliografica digitaleTeoria politica Nuova serie Annali 9 | 2019 laquo Annali IX raquo [Online] online dal 26 mai 2020 consultato il 10deacutecembre 2020 URL httpjournalsopeneditionorgtp774
Teoria politica
TEORIA POLITICA
NUOVA SERIE
ANNALI IX
Marcial Pons
MADRID | BARCELONA | BUENOS AIRES | SAtildeO PAULO
2019
Teoria politica estaacute recogida e indexada en Dialnet International Bibliography y Ulrichs
Quedan rigurosamente prohibidas sin la autorizacioacuten escrita de los titulares del laquoCopyrightraquo bajo las sanciones establecidas en las leyes la reproduccioacuten total o parcial de esta obra por cual-quier medio o procedimiento comprendidos la reprografiacutea y el tratamiento informaacutetico y la distribucioacuten de ejemplares de ella mediante alquiler o preacutestamo puacuteblicos
copy Los autorescopy mARCIAL pONS
EdICIONES jURiacutedICAS y SOCIALES S ASan Sotero 6 - 28037 mAdRId (91) 304 33 03wwwmarcialponses
ISSN 0394-1248
depoacutesito legal m-25729-2011
disentildeo de la cubierta n estudio graacutefico
Fotocomposicioacuten Josur TraTamienTo de TexTos S L
Impresioacuten Eleceacute indusTria Graacutefica S Lpoliacutegono El Nogal - Riacuteo Tieacutetar 24 - 28110 Algete (madrid)mAdRId 2019
Editor
michelangelo Bovero
Editorial board
Managing editor massimo CuonoItalian Fabrizio Cattaneo Lucilla G moliterno jacopo RosatelliSpanish paulina Barrera Guadalupe SalmoraacutenEnglish Aaron ThomasFrench Ahmed BendellaPortuguese marcelo de Azevedo Granato
Scientific board
matilde Adduci Fabio Armao Eacutetienne Balibar mauro Barberis Seyla Benhabib Samantha Besson mark Bevir Remo Bodei Luigi Bonanate
Bruno Bongiovanni Elia Bosco Geoffrey Brennan mario Caciagli Anna Caffarena Giorgio Carnevali Emilios Christodoulidis paolo Comanducci Lorenzo Cordova Vianello Alastair davidson Guilherme drsquoOliveira martins
Boaventura de Sousa Santos donatella della porta mario dogliani david Estlund Luigi Ferrajoli jordi Ferrer Beltraacuten Andreas Foslashllesdal
Nancy Fraser Roberto Gargarella Ernesto Garzoacuten Valdeacutes Andrea Greppi Riccardo Guastini Stephen Holmes Otto Kallscheuer Celso Lafer
Eerik Lagerspetz Francisco j Laporta mario G Losano massimo Luciani Bernard manin Giacomo marramao joseacute Luis martiacute maacutermol
Alfio mastropaolo piero meaglia Eric millard patricia mindus joseacute juan moreso mateos Virgilio mura Aacutelvaro Nuacutentildeez Vaquero
Lorenzo Ornaghi Henning Ottmann Gianfranco pasquino Valentina pazeacute Giuliano pontara pier paolo portinaro Geminello preterossi marco Revelli
Franca Roncarolo pierre Rosanvallon michel Rosenfeld Alfonso Ruiz miguel Luis Salazar Carrioacuten pedro Salazar Ugarte Tercio Sampaio Ferraz jr
michel Troper Francesco Tuccari Fernando Vallespiacuten Ontildea Rodolfo Vaacutezquez Salvatore Veca mario Vegetti patrik Vesan Ermanno Vitale michael Walzer
Albert Weale Corina yturbe
wwwteoriapoliticacom
Indice
pagIn questo numero Nei prossimi numeri Invito a contribuire 9This Issue Next Issue Call for Papers 19
MalgovernoBad Government
Geminello preterossi Senza freni La de-costituzionalizzazione neoliberale 31Roberto Schiattarella Il potere del denaro Oligarchie nellrsquoetagrave globale 57Giovanni Giorgini Tirannie antiche e moderne 75mario Tesini Montesquieu e Khomeini Una forma contemporanea del laquodispotismo orientaleraquo 95pier paolo portinaro Dittature Il potere feroce 119massimo Luciani Bonapartismo oggi 139dimitri drsquoAndrea Tra parlamentarismo e plebiscitarismo La democrazia della de-cisione in Max Weber 169Lucilla G moliterno Demagoghi democratici Un eterno ritorno 193Nadia Urbinati On Trumpism or the End of American Exceptionalism 209Giuseppe Tosi A crise do liberalismo poliacutetico e a ascensatildeo do liberalismo econocircmico e do populismo autoritaacuterio O caso do Brasil 227Remo Bodei Un malgoverno dellrsquoaltro mondo Corruzione aviditagrave e violenza allrsquoo-rigine dellrsquoAmerica latina 251
Pensieri eguali e disegualiEqual and Unequal Thought
Valentina pazeacute La diseguaglianza degli antichi e dei moderni Da Aristotele ai nuo-vi meteci 265massimo Cuono Le diseguaglianze di Rousseau Dal grand monde al mondo globale 283Ermanno Vitale Eguaglianza e egualitarismo oggi (da Bobbio a Babeuf e ritorno) 301Gianfranco Ragona Il grande laquolivellatoreraquo Eguaglianza e diseguaglianza in Marx centocinquantrsquoanni dopo 317Agustiacuten joseacute meneacutendez La forja de la igualdad 329
SaggiEssays
maria Vittoria Ballestrero Reddito senza lavoro lavoro senza reddito 359Luigi Bonanate Argomenti internazionalistici contro il nazionalismo 383Luigi Ferrajoli I crimini di sistema e il futuro dellrsquoordine internazionale 401mauro Farnesi Camellone Libertagrave necessitagrave e legge Il problema teologico-politico nella polemica tra Hobbes e Bramhall 413Francesco Toto Gesugrave e gli Apostoli nel Leviatano Il cristianesimo delle origini tra etica e politica 429
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI VIII2019 7
In questo numero Nei prossimi numeri Invito a contribuire
In questo numero
Il presente volume di Teoria politica si articola in tre sezioni
La prima sezione egrave dedicata al tema Malgoverno oggetto dellrsquolaquoinvito a con-tribuireraquo lanciato da Teoria politica in apertura del volume VIII2018 Gran par-te degli articoli compresi in questa sezione traggono origine dai testi presentati come relazioni allrsquoOttavo seminario di Teoria politica svoltosi a Torino nei giorni 25 e 26 ottobre 2018
Nel saggio iniziale Geminello preterossi prende in considerazione lo scena-rio piugrave ampio della globalizzazione neoliberale che tende ad erodere lo stato costituzionale di diritto e con esso il principio classico del buongoverno come governo delle leggi Questo viene soverchiato e soppiantato in vari modi da for-me esplicite o mascherate di potere laquopersonaleraquo il potere arbitrario dellrsquouomo sullrsquouomo Una delle piugrave profonde radici del malgoverno risiede oggi nellrsquoar-bitrio dei poteri privati e nella loro prevaricazione o colonizzazione dei poteri pubblici Il medesimo scenario viene riconsiderato da Roberto Schiattarella nel secondo contributo che focalizza lrsquoattenzione sulle variazioni della distribuzione del potere nella societagrave queste vengono ricondotte alle differenti concezioni dei rapporti tra politica ed economia che si sono imposte nel passaggio dallrsquoepoca del New deal alla nostra Quando la politica ha delegato al mercato (finanziario) il compito di stabilire le regole della convivenza ne egrave conseguito il progressivo svuotamento della democrazia insieme alla crescita delle diseguaglianze e allrsquoap-profondimento dellrsquoingiustizia sociale
dopo questa coppia di contributi dedicati alle forme prevalenti di malgoverno politico ed economico nel modo contemporaneo i tre saggi successivi riprendo-no e ricostruiscono le tre categorie paradigmatiche del malgoverno elaborate fin dalle origini classiche della cultura occidentale Lrsquoarticolo di Giovanni Giorgini egrave dedicato al concetto di tirannide di cui rintraccia la genesi e le declinazioni nella cultura greca noncheacute la riemersione lungo la storia del pensiero come emblema del male politico soffermandosi in particolare sugli usi della nozione presenti nelle opere di machiavelli e di Tocqueville Il saggio di mario Tesini dedicato alla cate-goria di dispotismo inizia col ricostruire lrsquointerpretazione che ne dagrave montesquieu prosegue con lrsquoesame delle metamorfosi della nozione nel pensiero del Novecento e richiama lrsquoattenzione sulla feconditagrave e pertinenza della figura montesquieuviana del laquodispotismo teocraticoraquo in particolare per inquadrare lrsquoanalisi del regime ira-niano contemporaneo Il contributo di pier paolo portinaro ripercorre le linee del-la riflessione teorica sulla dittatura che attraversa lrsquointero arco del pensiero politico a partire dallo studio delle magistrature antiche per giungere alla dicotomia sch-mittiana tra dittatura commissaria e dittatura sovrana e concludersi con la rinno-vata fortuna della categoria nel tempo della crisi della democrazia costituzionale
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 9-17
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I tre saggi seguenti portano lrsquoattenzione sulla famiglia delle figure innovative e controverse che sono state plasmate dal pensiero politico dei secoli piugrave recenti non senza prendere ispirazione e attingere esempi dai secoli piugrave antichi il cesari-smo il bonapartismo il potere carismatico massimo Luciani si dedica a fissare i connotati delle categorie di cesarismo e di bonapartismo classificando questrsquoul-timo come una specie del genere indicato con il nome del primo rispetto al quale la specie bonapartista egrave identificata da caratteri aggiuntivi legati alla modernitagrave politica e chiarendo di entrambe le differenze essenziali con le categorie classi-che o neoclassiche di tirannide dispotismo dittatura e conclude la riflessione rintracciando nel nostro tempo condizioni e segnali favorevoli a nuove avventure cesariste o bonapartiste dimitri drsquoAndrea prende in esame il pensiero di max Weber lrsquoinventore della categoria di potere carismatico ma focalizza lrsquoanalisi sulla concezione weberiana della democrazia di cui difende la sostanziale conti-nuitagrave nei riferimenti di valore non intaccata mdashsecondo drsquoAndreamdash dalla svolta plebiscitaria qui interpretata come una laquoaccentuazioneraquo dellrsquoimmediatezza della relazione tra governanti e governati funzionale a una laquodemocrazia della decisio-neraquo Lucilla moliterno ricostruisce la figura del demagogo variante esemplare mdashinsieme a quelle del condottiero e del profetamdash del potere carismatico webe-riano identificata dallrsquoautrice con i caratteri costanti attraverso cui il pensiero politico drsquoogni tempo ha riconosciuto il suo laquoeterno ritornoraquo in tutti i regimi fon-dati sullrsquoappello al popolo le strategie comunicative le tecniche di persuasione o (meglio) di seduzione e di corruzione del popolo e infine lo scopo di istituire una laquotirannide democraticaraquo
Gli ultimi tre saggi di questa prima sezione alimentano lrsquointeresse per tre casi di studio particolarmente rilevanti e vistosi quasi proponendosi come le tessere di partenza di un mosaico la cui composizione potrebbe essere lrsquoobiettivo di una ricerca collettiva caldeggiata da Teoria politica un atlante geografico e storico del malgoverno Lrsquoarticolo di Nadia Urbinati mdashredatto in risposta al no-stro specifico invito a contribuiremdash costruisce la figura del laquotrumpismoraquo come modello esemplare del populismo al potere di cui prende in esame la retorica lrsquoideologia gli scopi e i risultati conseguiti e indica nella laquodemocrazia populistaraquo una nuova forma di governo rappresentativo fondato sulla relazione im-mediata tra il leader e il laquopopolo rettoraquo o laquobuonoraquo e sullrsquoautoritagrave suprema dellrsquoaudience Giuseppe Tosi mdashanchrsquoegli rispondendo al nostro invitomdash illustra e analizza il caso del Brasile nei suoi sviluppi politici piugrave recenti presentandolo come esito estremo di una dinamica globalmente diffusa in cui lrsquoaffermazione del neoli-beralismo mdashqui interpretata come sopraffazione del liberalismo economico sul liberalismo politicomdash culmina nellrsquoavvento di quello che lrsquoautore chiama laquopo-pulismo autoritarioraquo Chiude la sezione il saggio di Remo Bodei che prende in esame la natura e i caratteri della forma estrema di malgoverno instaurata dai conquistadores nel Nuovo mondo e poi tornata a riproporsi in varie forme e con alterne vicende nella storia politica dellrsquoAmerica latina come se si trattasse di un destino inemendabile di violenza corruzione e oppressione
La seconda sezione ha per titolo unrsquoespressione laquologicamente stranaraquo (logical-ly odd) Pensieri eguali e diseguali quasi a metagrave tra unrsquoellissi e un anacoluto che vuol alludere alla peculiare natura di questo grande tema ricorrente del pensiero
IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 11
politico alla forma dilemmatica di opposizione e tensione indisgiungibile in cui sempre si ripresenta e alla insuperabile difficoltagrave di pensarlo Era il titolo della giornata di studio organizzata a Brescia dallrsquoArifs (Associazione per la ricerca e lrsquoinsegnamento di filosofia e storia) il 4 novembre 2017 Teoria politica pubblica qui i testi riveduti e corretti delle relazioni presentate in quellrsquooccasione con lrsquoaggiunta di un contributo del tutto nuovo Nel primo saggio Valentina pazeacute prende in esame le tre specie principali in cui si presenta e i modi in cui viene giustificata la diseguaglianza nel mondo antico distinte in base alla natura del soggetto svantaggiato in ciascuna di esse la donna lo schiavo e il meteco (lo stra-niero residente) rispetto allrsquounico soggetto privilegiato il cittadino (che egrave tale in quanto) maschio libero e autoctono e considera che il principio di eguaglianza affermatosi nel mondo moderno non egrave ancora riuscito ad erodere la terza spe-cie di discriminazione Il secondo contributo di massimo Cuono egrave dedicato al pensiero del primo grande filosofo egualitario jean-jacques Rousseau nel quale lrsquoautore individua e analizza le relazioni complesse sfuggenti controverse tra due dicotomie fondamentali quella che oppone (diverse forme di) eguaglianza e diseguaglianza e quella che separa natura e artificio rintracciando echi e riflessi ma anche perversi rovesciamenti di questo intreccio di relazioni concettuali nel pensiero ideologico neoliberale Nel terzo saggio Ermanno Vitale prendendo le mosse dalla tipologia dellrsquoeguaglianza delineata da Norberto Bobbio ripropone meritoriamente allrsquoattenzione degli studiosi il pensiero del piugrave radicale partigia-no dellrsquoegualitarismo Gracchus Babeuf ne mette in evidenza il genuino valore teorico e lo strenuo vigore morale ma rintraccia anche le inesorabili cadute di-stopiche del suo disegno pur frontalmente opposto alla laquodistopia realizzataraquo del neoliberalismo attuale rispetto alla quale anche il piugrave moderato egualitarismo bobbiano appare a Vitale un ideale ineffettivo e inefficace Lrsquoarticolo di Gianfran-co Ragona egrave dedicato a Karl marx nei cui scritti giovanili lrsquoautore ricostruisce le prime formulazioni piugrave propriamente politiche dellrsquointeresse verso i temi della diseguaglianza e dellrsquoegualgianza per poi passare ad esaminare la declinazione che assume questa problematica nellrsquoopera matura e specificamente nel Capitale dove allrsquoopposizione tra eguaglianza politica e diseguaglianza sociale indicata nella Questione ebraica si affianca e si sostituisce la scissione tra il regno laquoeguali-tarioraquo del mercato e la diseguaglianza che domina i rapporti di produzione una condizione storica dalla quale mutatis mutandis pare ancor oggi difficile imma-ginare di potersi emancipare Lrsquoultimo saggio di questa sezione egrave stato composto da Agustiacuten meneacutendez accogliendo lrsquoesplicito invito rivoltogli da Teoria politica a considerare lrsquoincidenza del problema laquoeguaglianzaraquo nel pensiero contempo-raneo lrsquoautore prende in esame specificamente la filosofia politica rinnovatasi nellrsquoultimo scorcio del xx secolo focalizzando lrsquointeresse sullrsquoeguaglianza come laquovirtugrave sovranaraquo (dworkin) nel contesto dellrsquoaffermazione dello stato democrati-co e sociale ma osserva come questa discussione teorica filo-egualitaria parados-salmente sia cresciuta (forse a dismisura) nello stesso tempo e con gli stessi ritmi in cui la diseguaglianza reale in tutti i suoi parametri ha intrapreso un opposto cammino inarrestabile favorendo il riemergere di concezioni politiche autorita-rie anche per la debolezza o lrsquoassenza di movimenti orientati sulla laquostella polareraquo dellrsquoeguaglianza ciograve nonostante le strutture costituzionali dellrsquoeguaglianza mo-strano di saper resistere e possono ancora essere difese e migliorate
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La terza sezione intitolata Saggi come di consueto di carattere miscellaneo comprende cinque contributi Il saggio di maria Vittoria Ballestrero offre un illuminante quadro concettuale per comprendere e affrontare una complessa pa-tologia sociale del nostro tempo il divorzio tra lavoro e reddito guardando per un verso al laquolavoro senza (sufficiente) redditoraquo ricostruisce il dibattito sullrsquoin-troduzione per legge di un salario minimo inderogabile considerando per lrsquoaltro verso le proposte di laquoreddito senza lavororaquo intese come forme di contrasto alla povertagrave dovuta a mancanza di lavoro discute le discipline normative variamente denominate laquoreddito di inclusioneraquo o laquoreddito di cittadinanzaraquo Lrsquoarticolo di Luigi Bonanate riconsidera nella prospettiva delle relazioni internazionali la problematica connessione mdashconcettuale e fattualemdash tra laquonazioneraquo e laquostatoraquo sottolineando come il secondo sia di per seacute legato allrsquoinstaurazione di strutture per la convivenza mentre la prima sia intimamente connessa allo sprigionarsi della conflittualitagrave e inferendone la conclusione che sia necessario su tutti i pia-ni mantenere lrsquouna separata dallrsquoaltro Il saggio di Luigi Ferrajoli richiamando vigorosamente lrsquoattenzione sulle abnormi violazioni di diritti umani provocate dallrsquoesercizio incontrollato dei poteri globali politici ed economici propone di designarle come laquocrimini di sistemaraquo e di riconoscerle come illeciti giuridici bencheacute non possano essere considerate propriamente illeciti penali e sottolinea la necessitagrave di denunciare le responsabilitagrave politiche e morali di quei soggetti che potrebbero impedire o contrastare i crimini di sistema istituendo adeguate garanzie di diritto internazionale Chiudono la sezione due contributi dedicati al pensiero di Hobbes da tempo tornato al centro dellrsquointeresse degli studiosi Lrsquoarticolo di mauro Farnesi Camellone invita a rinnovare la riflessione sulla fa-mosa controversia tra Hobbes e lrsquoarcivescovo anglicano Bramhall intorno alla libertagrave e alla tensione tra lrsquoonnipotenza divina e il libero arbitrio sottolineando la sua intrinseca rilevanza teologico-politica Lrsquoarticolo di Francesco Toto rico-struisce lrsquoatteggiamento di Hobbes verso il cristianesimo delle origini nella sua dimensione etico-politica e avanza ipotesi sul grado di compatibilitagrave della pretesa autonomia della comunitagrave cristiana con i capisaldi della teoria hobbesiana
Nei prossimi numeri
Teoria politica invita a riprendere e sviluppare la ricerca multidisciplinare su entrambi i nuclei tematici sui quali egrave articolato il presente volume il malgoverno e lrsquoantitesi tra eguaglianza e diseguaglianza del resto anche una semplice scorsa ai contributi qui compresi vale a confermare che i temi sono tra loro connes-si strettamente ogni malgoverno riposa su diseguaglianze eo genera disegua-glianze anche quando si ammanta di un qualche travestimento opposto diverse forme di diseguaglianza instaurano diverse forme di malgoverno su entrambi i paramentri classici ossia il disprezzo per lrsquointeresse pubblico e lrsquoimposizione di potere arbitrario la ricerca dellrsquoeguaglianza o meglio di differenti e incrementali eguaglianze ha guidato molti soggetti politici moderni nella battaglia contro dif-ferenti forme di malgoverno
La riflessione collettiva sul primo nucleo tematico avviata con il presente vo-lume si egrave incanalata in due direzioni complementari verso la composizione di un
IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 13
dizionario e di un atlante storico-geografico del malgoverno Teoria politica invita ora a considerare il fenomeno piugrave vasto che sembra non tanto accompagnare la (ri)fioritura contemporanea di antiche e nuove forme di malgoverno mdashin senso lato di cattiva politica e in senso stretto di regimi deviati e degeneratimdash quanto offrire ad esse le condizioni ambientali migliori per svilupparsi il mutamento della forma di stato che si egrave affermata come prevalente nella modernitagrave lo stato rappresentativo (sottolineo ritengo opportuno designarla e riconoscerla come una laquoforma di statoraquo non una laquoforma di governoraquo neacute una laquoforma di regimeraquo lrsquoespressione di uso corrente laquogoverno rappresentativoraquo a me pare inappropriata e foriera di confusioni) Ha scritto Norberto Bobbio laquoCon lrsquoavvento dello Stato rappresentativo sotto forma di monarchia prima costituzionale e poi parlamen-tare in Inghilterra dopo la ldquogrande ribellionerdquo nel resto drsquoEuropa dopo la rivo-luzione francese e sotto forma di repubblica presidenziale negli Stati Uniti drsquoA-merica dopo la rivolta delle tredici colonie contro la madrepatria ha inizio una [] fase della traformazione dello Stato che dura tuttora [] Lo Stato rappre-sentativo quale si egrave venuto formando in Europa negli ultimi tre secoli egrave ancora oggi il modello ideale delle costituzioni scritte che si sono venute affermando in questi ultimi decenniraquo (Si noti bene le laquoformeraquo della laquomonarchia prima costitu-zionale e poi parlamentareraquo e della laquorepubblica presidenzialeraquo mdashnoncheacute si deve aggiungere della repubblica parlamentaremdash sono per lrsquoappunto riconoscibili e designabili come differenti forme di governo alternative possibili dellrsquounica forma di stato rappresentativo)
In estrema sintesi e scontando inevitabili ambiguitagrave e imprecisioni questo modello di stato egrave identificato dalla presenza in posizione eminente nellrsquoarchi-tettura delle istituzioni di un organo collegiale elettivo titolare della suprema funzione politica ossia del potere legislativo la cui composizione egrave determina-ta dai cittadini in quanto individui egualmente dotati del diritto di partecipare alle decisioni collettive ossia le decisioni vincolanti erga omnes specificamente mediante lrsquoesercizio del diritto di elettorato attivo e passivo e non in quanto membri di ceti o corporazioni e che pertanto si pone come organo della laquorap-presentanza politicaraquo della polis e del suo interesse generale non di ceti o corpi sociali frazionari e dei loro interessi particolari In altri termini il potere politico nel suo complesso ovvero il potere di stabilire eseguire e applicare la volontagrave pubblica in questa forma di stato divenuta quasi universalmente diffusa vie-ne suddiviso e articolato (variamente) in una pluralitagrave di organi distinti ma nel suo modello ideale quello che ha ispirato le costituzioni scritte del dopoguerra questo sistema di organi trova il proprio baricentro mdashil luogo preponderante nella determinazione delle decisioni collettivemdash nellrsquoorgano collegiale elettivo che laquorappresentaraquo la collettivitagrave come tale che agisce in suo nome percheacute la rispecchia Ebbene nei tempi piugrave recenti la forma di stato rappresentativo a poteri divisi ha subiacuteto un porsquo dovunque un processo degenerativo che ha per un verso deformato e per lrsquoaltro depotenziato lrsquoorgano della rappresentanza politi-ca per effetto combinato delle distorsioni indotte dai sistemi elettorali (e spesso invocate in nome della cosiddetta laquogovernabilitagraveraquo) e delle trasformazioni nella dinamica dellrsquoaggregazione del consenso (la cosiddetta laquocrisi dei partitiraquo che ha cause molteplici e complesse) gli organi rappresentativi i parlamenti sono in moltissimi casi divenuti progressivamente meno rappresentativi lrsquoimmagine
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mdashappunto la laquorappresentazioneraquomdash della collettivitagrave politica che essi esibiscono nella loro composizione risulta (in diverse misure) deformata per esclusione di alcuni orientamenti che non superano soglie di sbarramento e per alterazione delle proporzioni relative tra quelli che vi accedono parallelamente il baricentro del potere politico si egrave spostato in modo sempre piugrave accentuato dalle assemblee rappresentative agli organi cosiddetti esecutivi che diventano i veri organi deci-sivi in realtagrave questo processo ha origini piugrave lontane nel tempo ma nel periodo piugrave recente ha raggiunto esiti estremi in alcuni casi i parlamenti appaiono non solo depotenziati ma pressocheacute esautorati dai vertici governativi
Le patologie della rappresentanza mdashche Teoria politica invita a ricostruire e analizzare nella molteplicitagrave dei loro aspetti e nella complessitagrave delle cause e delle conseguenzemdash sono a mio giudizio da vedersi nel loro insieme come il volto istituzionale complementare e rivelatore di quel fenomeno polimorfo eppure omogeneo che molti studiosi hanno da qualche tempo preso a chiamare laquodis-intermediazioneraquo In breve lrsquoistituto stesso della rappresentanza politica non egrave altro che la forma della mediazione tra il cittadino e lo stato tra la volontagrave individuale e la volontagrave collettiva egrave il modo mdashil laquomedioraquo (il medium)mdash attra-verso cui le molte volontagrave individuali si trasformano nella volontagrave colletiva Ersquo il laquomezzoraquo (di nuovo il medium) con cui i moderni hanno provato a realizzare per gradi la democrazia ma per alcuni mdashle nuove laquoeacutelites del potereraquomdash la demo-crazia dei moderni egrave troppo esigente egrave pericolosa va addomesticata snaturando e depotenziando la rappresentanza fino a ridurla ad una apparenza di demo-crazia che riveste e traveste il potere im-mediato di unrsquoautocrazia elettiva per altri sfiduciati dal funzionamento effettivo degli istituti della rappresentanza la democrazia rappresentativa egrave impossibile egrave un adynaton anzi un inganno e bi-sogna trovare il modo (il mezzo la via) per fare a meno della mediazione rappre-sentativa cominciando con lrsquoerodere progressivamente i poteri dellrsquoorgano della rappresentanza ridurre il numero dei parlamentari abolire il divieto di manda-to imperativo decidere per referendum designare per sorteggiohellip Evocando persino nelle formule ufficiali che enunciano le attribuzioni di un ministero il fantasma roussoviano della democrazia diretta o un suo ectoplasma virtuale laquoin reteraquo e inducendo quindi a considerare i rappresentanti in quanto tali come usurpatori almeno potenziali della volontagrave del popolo sovrano e dunque della democrazia
Il fantasma di Rousseau ovviamente vuol essere un fantasma egualitario an-che nella sua riproposizione virtuale pretende di essere tale Egualitario in modo piugrave chiaro senza ambiguitagrave era il fantasma evocato da marx nel Manifesto del 1848 Il fantasma dellrsquoeguaglianza egrave sempre un fantasma laquosinistroraquo sia nel senso che si presenta ogni volta come una minaccia inquietante a turbare la tranquil-litagrave dei laquodisegualiraquo dei privilegiati sia nel senso che appare di volta in volta laquoa sinistraraquo dello schieramento politico Secondo una rappresentazione semplificata ma attendibile (almeno sino a un certo momento) nella storia moderna le cor-renti e i movimenti che hanno assunto lrsquoeguaglianza mdasho meglio di volta in volta una determinata specifica eguaglianzamdash come principio di orientamento politi-co si sono succeduti lrsquoun lrsquoaltro laquoscavalcandosi a sinistraraquo I liberali nacquero laquoa sinistraraquo battendosi per la costituzionalizzazione dei diritti individuali di libertagrave
IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 15
contro i fautori dellrsquoancien reacutegime e della restaurazione ma in seguito laquoscivolaro-noraquo a destra percheacute furono laquoscavalcatiraquo a sinistra prima dai democratici che si battevano per lrsquoestensione dei diritti politici al di lagrave delle barriere censitarie poi dai socialisti che assunsero (in svariate e anche contradditorie maniere) come obiettivo politico lrsquoemancipazione economico-sociale al di lagrave di quella politica
Ricostruita cosigrave sembra che la storia moderna abbia un senso Un verso di marcia chiaro ed univoco ma non egrave andata cosigrave Soprattutto non egrave andata a finire cosigrave Questo egrave un racconto una laquogrande narrazioneraquo mdashcome si usa dire se-guendo una moda francesemdash che ha via via perso credibilitagrave Anzitutto nellrsquoul-timo secolo la storia egrave stata attraversata e devastata da ideologie movimenti e regimi radicalmente antimoderni e perciograve comunemente definiti laquoreazionariraquo negatori del principio di eguaglianza in qualsiasi modo inteso fautori dellrsquoim-posizione autoritaria e della gerarchia come solo principio (naturale) di ordine politico Sono quelle che nella semplificazione del linguaggio comune designia-mo come laquodittature di destraraquo e che collochiamo in quanto nemiche anzitutto della (egual) libertagrave degli individui in ogni aspetto laquoa destraraquo dei movimenti liberali anche dei piugrave conservatori quindi alla laquoestrema destraraquo poi ma forse dovremmo dire allo stesso tempo il cosiddetto laquosocialismo realeraquo ha dato luogo a quelle che nel linguaggio corrente si sono chiamate laquodittature di sinistraraquo che hanno fatto nascere nuove terribili diseguaglianze tra oppressori ed oppressi con ciograve scompaginando la connessione tra sinistra ed eguaglianza Nel secon-do dopoguerra con lrsquoaffermazione e la diffusione del modello della democrazia costituzionale a molti sembrograve che la storia moderna potesse riprendere un suo cammino lineare incrementale laquoverso sinistraraquo come storia dellrsquoeguaglianza Invece intorno alla metagrave degli anni rsquo70 abbiamo assistito allrsquoaprirsi di una diffusa e rovinosa crisi culturale prima ancora che politica del valore dellrsquoeguaglianza allrsquoimporsi graduale ma inarrestabile e sempre piugrave rapido dellrsquoegemonia neoli-berale e alla progressiva scomparsa della sinistra La sinistra egrave diventata un fan-tasma In un significato opposto a quello del Manifesto di marx Non piugrave come uno spauracchio minaccioso per le classi dominanti per i laquodisegualiraquo pronto a materializzarsi a prendere corpo e vita bensigrave come la parvenza residua um-bratile ed esangue lasciata da qualcuno che non crsquoegrave piugrave un lenzuolo vuoto laquoA sinistraraquo si egrave fatto un vuoto E con la sinistra egrave scomparsa lrsquoeguaglianza la ricerca dellrsquoeguaglianza lrsquoaspirazione allrsquoeguaglianza Situazione inedita e paradossale proprio nel tempo in cui sono esplose in forme e dimensioni inaudite le disegua-glianze globali quasi tutti i partiti della (ex) sinistra hanno smesso di orientare il proprio cammino sulla laquostella polareraquo dellrsquoeguaglianza (come la chiamava Bob-bio ma si veda lrsquoarticolo di meneacutendez nel presente volume)
Cosigrave laquoi disegualiraquo le eacutelites globali il famigerato laquouno per centoraquo sembra sia no riusciti ad imporre il proprio dominio quasi senza incontrare opposizioni efficaci Suscitando ondate clamorose di protesta ovviamente che hanno fatto nascere in alcuni casi movimenti di reazione politica anti-elitistica di relativo successo ma lagrave dove non si trovano vie di sfogo credibili a sinistra la protesta non puograve che riversarsi nei soli canali di destra Vecchi e nuovi Senoncheacute alcuni dei soggetti che si propongono come nuovi rivendicano a loro (ambiguo) modo identitagrave egualitarie tra questi i fautori della nuova democrazia diretta la pretesa
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e presunta democrazia digitale Qui mi limito a far osservare mdashoffrendo questo granello di lievito alla riflessione comunemdash che delle due dimensioni categoria-li dellrsquoeguaglianza lrsquoinclusivitagrave e lrsquoequivalenza questi nuovi egualitari sembrano aver acquisito la seconda (in formule semplificate laquouno vale unoraquo poi disattese nella pratica dellrsquoagire politico) ma non aver assimilato (digerito) la prima lrsquoosti-litagrave verso i migranti pare confinarli nellrsquoossimoro di un egualitarismo escludente
Teoria politica invita a rinnovare e approfondire la riflessione sulle piugrave recenti paradossali vicende del sinistro fantasma dellrsquoeguaglianza
Inviti a contribuire
1 Oltre lo stato rappresentativo
La trasformazione dei poteri e delle funzioni dei parlamenti egrave un processo multiforme che si osserva fin dalle origini dellrsquoistituzione moderna della rappre-sentanza politica piugrave recente e specificamente diverso egrave il fenomeno della ten-denziale mutazione della forma di governo parlamentare che egrave stato chiamato laquopresidenzializzazione dei parlamentarismiraquo ma ancora diverso e piugrave radicale appare il processo di mutamento di erosione e forse di avvio allrsquoestinzione della forma di stato rappresentativo come tale qualunque sia la forma di governo in cui si articola il disegno delle istituzioni nei diversi paesi La rappresentanza po-litica in seacute stessa ha forse esaurito il suo ciclo storico Ha perso la sua funzione e dunque la sua ragion drsquoessere ma quali sono le ragioni della rappresentanza Quali erano quelle addotte e rivendicate dai fautori dellrsquoinstaurazione della for-ma di stato rappresentativo nel passaggio mdashevolutivo o rivoluzionariomdash dalla rappresentanza cetuale alla rappresentanza politica Sono ragioni ancora soste-nibili O possono essere sostituite da altre ragioni E ancora rappresentanza e democrazia sono istanze compatibili compossibili La loro coniugazione isti-tuzionale egrave auspicabile O sono preferibili per ragioni di efficienza istituzioni della rappresentanza meno laquorappresentativeraquo E queste istituzioni sarebbero (sono) per ciograve stesso meno democratiche Oppure la rappresentanza implica di per seacute meno democrazia e per avere democrazia occorrerebbe fare a meno della rappresentanza Egrave divenuta possibile la democrazia senza rappresentanza In che modo con quali processi decisionali E sarebbe auspicabile O non si rive-lerebbe come tale una forma di malgoverno proprio come pensavano i grandi classici antichi
Teoria politica incoraggia contributi sui seguenti temi specifici
mdash ripensare il significato di laquorappresentanza politicaraquomdash declino della democrazia rappresentativa e della rappresentanza demo-
craticamdash i poteri e i non-poteri dei parlamenti oggimdash addomesticare i rappresentanti il vincolo di mandatomdash decidere direttamente il referendummdash evitare di eleggere il sorteggiomdash chi non egrave e chi non vuol essere rappresentato
IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 17
2 La congiura dei diseguali la reazione contro i diversi
Secondo la celebre caratterizzazione di Norberto Bobbio egrave lrsquoeguaglianza la categoria che ispira la visione del mondo e il principio ideale che orienta i pro-grammi drsquoazione delle correnti e dei movimento laquodi sinistraraquo da quando si egrave affermata mdashcon i parlamenti moderni con lrsquoavvento del moderne reacutegimemdash la rappresentazione orizzontale dello spazio politico i soggetti laquodi sinistraraquo sono (di volta in volta nelle diverse e successive circostanze storiche) i promotori dellrsquoemancipazione dei subordinati il terzo stato il quarto statohellip e poi quanti altri Il loro obiettivo egrave sconfiggere privilegi per eliminare discriminazioni il loro nemico egrave la diseguaglianza anzi le diseguaglianze vecchie e nuove economiche sociali politiche in risorse in diritti in poteri La lotta tra i laquopartitiraquo degli eguali e dei diseguali ha segnato i secoli della modernitagrave politica una storia tuttrsquoaltro che lineare neacute magnifica neacute progressiva dopo il tramonto del laquosocialismo realeraquo come utopia capovolta mdashappunto unrsquoutopia dellrsquoeguaglianza rovesciatasi nel suo contrariomdash la laquolibertagrave selvaggiaraquo (Kant) dei neoliberali ha travolto lrsquoaspira-zione allrsquoeguaglianza nello spazio politico la sinistra si egrave spopolata E ha vinto la diseguaglianza nel mondo reale e nelle immagini diffuse che lo rappresentano da un lato mdashanzi laquoin altoraquo quasi un ritorno alla configurazione verticale dellrsquoan-cien reacutegimemdash lrsquoeacutelite lrsquoestablishment i ricchi i privilegiati dallrsquoaltro mdashlaquoin bas-soraquomdash chi La massa il laquopopoloraquo gli impoveriti i deprivati ma ancora piugrave in basso gli esclusi gli ultimi e gli ultimissimi gli stranieri i migranti E sovente le reazioni laquopopolariraquo anti-elitiste degli impoveriti dei soggetti sospinti verso il basso vengono catturate nelle reti demagogiche di imprenditori del consenso che appartengono al mondo dei privilegiati e ne perpetuano il dominio convo-gliando il risentimento e le paure dei penultimi contro gli ultimi dei laquodiseguali in bassoraquo contro i laquodiversiraquo
Teoria politica incoraggia contributi sui seguenti temi specifici
mdash forme dellrsquoeguaglianza e della diseguaglianza tempi e fasi di un conflitto perenne
mdash la laquocongiura dei disegualiraquo soggetti istituzioni e poteri dellrsquoordine globalemdash diseguaglianze radicali la democrazia egrave senza futuromdash diseguaglianze radicali lrsquoetagrave dei diritti egrave esauritamdash i diseguali e i diversi logiche della discriminazione e dellrsquoesclusione
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The present volume of Teoria politica is divided into three sections
The first section is dedicated to the theme of Bad Government aim of the laquoinvitation to contributeraquo announced by Teoria politica in the call for papers for volume VIII 2018 most of the articles included in this section have their origin in the texts presented at the Eighth Seminar of Teoria politica held in Turin on October 25-26 2018
In the initial essay Geminello preterossi takes into consideration the broad-er scenario of neoliberal globalization which tends to erode the constitutional state and with it the classic principle of good government as a rule of law The latter has been ousted and displaced in various ways by either explicit or con-cealed forms of laquopersonalraquo power the arbitrary power of man over man One of the deepest roots of bad government today lies in the arbitrariness of private powers and their abuse or colonization of public powers The same scenario is reviewed in the second contribution in which Roberto Schiattarella focuses on the variations of power distribution in society these shifts may be traced back to the different conceptions of the relationship between politics and economics that have been forcefully established in the transition from the era of the New deal to ours When politics has delegated the task of establishing the rules of coexistence to the (financial) market the result is the progressive emptying of democracy along with the growth of inequalities and the deepening of social injustice
Following these two contributions dedicated to the prevailing forms of po-litical and economic mismanagement in the contemporary world the three fol-lowing essays take up and build upon the three paradigmatic categories of bad government in Western culture since its classical origins The article by Giovanni Giorgini is dedicated to the concept of tyranny whose genesis and declinations are traced in Greek culture He also centers his attention on the re-emergence of the category as a symbol of political evil throughout the history of thought particularly emphasizing on the uses of the notion present in the works of ma-chiavelli and Tocqueville In the following essay mario Tesini delves into the cat-egory of despotism beginning with the interpretation of montesquieu followed by the examination of the metamorphosis of the notion in the twentieth century thought Tesini draws attention to the fertility and relevance of montesquieursquos figure of laquotheocratic despotismraquo particularly useful as a frame for the analysis of the contemporary Iranian regime The contribution of pier paolo portinaro traces the path of the theoretical reflection on dictatorship through the entire span of political thought His reflection starts from the study of the ancient Ro-man magistrates past the Schmittian dichotomy between commissary dictator-ship and sovereign dictatorship and concludes with the renewed fortune of the category in the time of the crisis of constitutional democracy
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The subsequent three essays bring attention to the family of innovative and controversial figures that have been shaped by the political thought of more re-cent centuries although not without taking inspiration and drawing examples from the most ancient centuries Caesarism Bonapartism charismatic power massimo Luciani dedicates his essay to setting the characteristics of the catego-ries of Caesarism and Bonapartism classifying the latter as a species of the genus indicated by the name of the first with respect to which the Bonapartist species is identified by additional characters linked to political modernity He then clari-fies the essential differences between both figures and the classical or neoclassical categories of tyranny despotism and dictatorship and concludes his reflection by tracing the conditions and favorable signs to new Caesarist or Bonapartist ventures in our time dimitri drsquoAndrea examines the thought of max Weber the inventor of the category of charismatic power He focuses his analysis on the Weberian conception of democracy and defends that there is a substantial continuity in the value reference not affected mdashaccording to drsquoAndreamdash by the plebiscitarian turn The latter is here interpreted as an laquoaccentuationraquo of the immediacy of the relationship between governors and governed functional to a laquodemocracy of decisionraquo Lucilla moliterno reconstructs the figure of the dema-gogue one of the varieties mdashalong with the military general and the prophetmdash of Weberian charismatic power The author isolates the characteristics that iden-tifies the laquoeternal returnraquo of all the regimes founded on the appeal to the people throughout the history of political thought their communication strategies their techniques of persuasion or (more precisely) seduction and corruption of the people and finally the purpose of establishing a laquodemocratic tyrannyraquo
The last three essays of this first section nourish the interest for three osten-tatious case studies of particular relevance They almost suggest themselves as the starting pieces of a greater mosaic a collective research project supported by Teoria politica a geographical and historical atlas of bad government Na-dia Urbinatirsquos article mdashwritten in response to our specific invitation to contrib-utemdash constructs the figure of laquotrumpismraquo as an exemplary model of populism in power examining the rhetoric ideology aims and results achieved by Trump She points to laquopopulist democracyraquo as a new form of representative government based on the immediate relationship between the leader and the laquorighteousraquo or laquogoodraquo people as well as the supreme authority of the audience Giuseppe Tosi mdashalso replying to our invitationmdash illustrates and analyzes the most recent political developments in Brazil presenting the case as the extreme outcome of a globally widespread dynamic in which the affirmation of neoliberalism mdashhere interpreted as the oppression of economic liberalism against political liberal-ismmdash climaxes in the advent of what the author calls laquoauthoritarian populismraquo The section closes with an essay by Remo Bodei which examines the nature and characteristics of the extreme form of bad government established by the con-quistadores in the New World which would then reemerge in various forms and with various vicissitudes in Latin American political history as if the region had an inescapable destiny to live with violence corruption and oppression
The second section has a laquologically oddraquo title Equal and Unequal Thoughts It is almost halfway between an ellipse and an anacolute which alludes to the pe-
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culiar nature of this great recurring theme of political thought to the dilemmatic form of opposition and indistinguishable tension in which it is always present and to the insuperable difficulty of thinking of it It was the title of the study ses-sion organized in Brescia by the Arifs mdashthe Italian Association for the Research and Teaching of Philosophy and Historymdash on November 4 2017 Teoria politica publishes here the revised and corrected texts of the reports presented on that occasion with the addition of a new contribution In the first essay Valentina pazeacute examines the three main species in which inequality in the ancient world is presented and the ways in which it is justified Each of these distinctions (the woman the slave and the metic mdashthe resident foreigner) rely on the nature of the disadvantaged subject and are considered unequal with respect to the male free and indigenous citizen the only privileged subject The author considers that the principle of equality established in the modern world has not yet suc-ceeded in eroding the third kind of discrimination The second contribution by massimo Cuono is dedicated to the thought of the first great egalitarian philoso-pher jean-jacques Rousseau The author identifies and analyzes the complex elusive and controversial relationship between two fundamental dichotomies one that opposes (different forms of) equality and inequality and one which sep-arates nature and artifice This allows him to trace echoes and responses but also perverse reversals of this interweaving of conceptual relations in the ideological thought of neoliberalism In the third essay Ermanno Vitale uses the typology of equality outlined by Norberto Bobbio as a starting point to meritoriously draw anew scholarly attention to the thought of Gracchus Babeuf the most radical partisan of egalitarianism The article highlights the genuine theoretical value and the strenuous moral vigor but it also traces the inexorable dystopic falls of its design while at the same time opposing the laquorealized dystopiaraquo of cur-rent neoliberalism against which for Vitale even the most moderate Bobbian egalitarianism appears to be an ideal characterized by its inefficacy and ineffec-tiveness The article by Gianfranco Ragona is dedicated to Karl marx in whose juvenile writings are contained the first properly political formulations of his interest in the themes of inequality and equality After reconstructing these early arguments the author moves on to examine the variations on this issue in marxrsquos mature work more specifically in the Capital the opposition between politi-cal equality and social inequality previously indicated in the Jewish Question is accompanied and replaced by the split between the laquoegalitarianraquo kingdom of the market and the inequality that dominates the relations of production a historical condition from which mutatis mutandis still seems difficult to imagine the possibility of emancipation The last essay in this section was composed by Agustiacuten meneacutendez accepting the explicit invitation addressed by Teoria politica to consider the incidence of the problem of laquoequalityraquo in contemporary thought The author examines specifically the branch of political philosophy that focuses its interest on equality as a laquosovereign virtueraquo (dworkin) in the context of the affirmation of the democratic and social state renewed in the last part of the 20th century However he notes how this philo-egalitarian theoretical discussion par-adoxically has grown (perhaps out of proportion) at the same time and with the same rhythms in which real inequality in all its parameters has embarked on an opposite and unstoppable path favoring the re-emergence of authoritarian po-
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litical conceptions that are also caused by the absence or weakness of movements oriented towards the laquopolar starraquo of equality Nevertheless the constitutional structures of equality show that they still know how to resist these setbacks and can be defended and improved
The third section entitled Essays includes five contributions and has as usu-al a miscellaneous character The essay by maria Vittoria Ballestrero offers an il-luminating conceptual framework to understand and deal with a complex social pathology of our time the dissociation between work and income Firstly the author looks towards laquowork without (sufficient) incomeraquo and reconstructs the debate on the introduction of a mandatory minimum wage by law Secondly she considers the proposals of an laquounemployment incomeraquo understood as a way to contrast poverty due to lack of employment and she discusses the normative dis-ciplines diversely called laquoinclusive incomeraquo or laquocitizensrsquo incomeraquo The article by Luigi Bonanate reconsiders from the perspective of international relations the problematic connection between laquoconceptual and factualraquo notions of laquonationraquo and laquostateraquo The author emphasizes on how the latter is in itself linked to the es-tablishment of structures for coexistence while the first is intimately connected to the surmounting of conflict He concludes that it is necessary to keep one sep-arate from the other at all levels The essay by Luigi Ferrajoli vigorously recalls the abnormal violations of human rights caused by the uncontrolled exercise of global mdashpolitical and economicmdash powers He proposes to designate them as laquosystemic crimesraquo and although they cannot be properly considered criminal offenses he stresses the importance of recognizing them as legal crimes as well as the need to denounce the political and moral responsibilities of those individuals who could prevent or counter systemic crimes by instituting adequate guarantees in international law The section closes with two contributions dedicated to the thought of Hobbes an author that has returned to the center of scholarly interest for some time mauro Farnesi Camellonersquos article invites us to renew our reflec-tion on the famous controversy between Hobbes and the Anglican archbishop Bramhall about freedom and the tension between divine omnipotence and free will underlining its intrinsic theological and political relevance Francesco Totorsquos article reconstructs Hobbesrsquos attitude towards early Christianity in its ethical-political dimension and puts forward hypotheses on the degree of compatibility of the alleged autonomy of the Christian community with the cornerstones of the Hobbesian theory
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Teoria politica welcomes contributions that continue to develop multidisci-plinary research on both of the themes articulated in the present volume name-ly bad government and the antithesis between equality and inequality Even a simple glance at the contributions included in this yearrsquos issue can confirm that both themes are closely connected every bad government rests upon existing inequalities andor inequalities generated by it even when disguised as the op-posite different forms of inequality establish different forms of bad govern-ment on both of the classic parameters contempt for the public interest and the
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imposition of arbitrary power The search for equality or rather of different and incremental equalities has guided many modern political subjects in the battle against different forms of bad government
The collective reflection on the first thematic focus that inaugurates the pres-ent volume was channeled in two complementary directions towards the com-position of a dictionary and a historical-geographical atlas of bad government Teoria politica now invites to consider the broader phenomenon which does not seem to accompany the contemporary (re)surfacing of ancient and new forms of bad government mdashin the broad sense of bad politics and in the strict sense of deviated and degenerate regimes but rather offers the best environment for them to develop The change in the form of state that has established itself as prevalent in modernity the representative state (I underline that I consider it ap-propriate to designate it and recognize it as a laquoform of stateraquo and not a laquoform of governmentraquo or a laquoform of regimeraquo The expression laquorepresentative govern-mentraquo commonly used nowadays seems to me inappropriate and a harbinger of confusion) Norberto Bobbio wrote laquoWith the advent of the representative state in the form of a constitutional and then parliamentary monarchy in Eng-land after the ldquoGreat Rebellionrdquo in the rest of Europe after the French Revolu-tion and in the form of a presidential republic in the United States of America after the revolt of the thirteen colonies against the motherland a [] phase of transformation of the State began which continues still [] The representative State shaped in Europe for the past three centuries is still the ideal model that has been affirmed in the written constitutions of these last decadesraquo (Note well the laquoformsraquo of laquofirst constitutional and then parliamentary monarchyraquo and the laquopresidential republicraquo mdashthe parliamentary republic must be added as wellmdash are precisely (recognizable and designable as) different alternatives for the pos-sible forms of government of the one representative form of state)
In extreme synthesis and assuming inevitable ambiguities and inaccuracies this model is characterized by the eminent centrality of a collegial electoral body in the architecture of its institutions Recipient of the supreme political func-tion that is legislative power its composition is determined by the citizens not as members of classes or corporations but as individuals equally bestowed with the right to participate in collective decisions that is erga omnes decisions spe-cifically through the exercise of the right to vote and to be elected Thus this electoral body is presented as the organ of laquopolitical representationraquo of the polis and its general interest not of factions and their particular interests In other words in this almost universally diffused form of state political power as a whole mdashnamely the power to establish execute and apply the public willmdash is divided and articulated (variously) in a plurality of distinct organs In its ideal model the one that inspired post-war written constitutions this system of organs finds its center of gravity mdashthe predominant place in the determination of collective decisionsmdash in the elective collegial body that laquorepresentsraquo the community as such which acts in its name because it is a reflection of it However in more recent times the form of representative state with division of powers has suf-fered a degenerative process virtually everywhere which has on the one hand deformed and on the other weakened the organ of political representation due
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to the combined effect of the distortions induced by electoral systems (and often invoked in the name of the so-called laquogovernabilityraquo) and transformations in the dynamics of the aggregation of consent (the so-called laquoparty crisisraquo with its multiple and complex causes) the representative bodies the parliaments are in many cases gradually becoming less representative the image mdashprecisely the laquorepresentationraquomdash of the political collectivity they exhibit in their composition is (to different extents) deformed to the exclusion of certain orientations which they do not exceed barrage thresholds and due to the alteration of the relative proportions among those that access them At the same time the center of po-litical power has shifted increasingly from the representative assemblies to the so-called executive bodies which become the real decisive organs In reality this process has more distant origins in time but in the most recent period it has reached extreme results in some cases parliaments appear not only weakened but almost ousted by the heads of government
The pathologies of representation mdashthat Teoria politica invites to reconstruct and analyze in their multiplicity of aspects and in the complexity of the causes and consequencesmdash are in my opinion to be seen in their entirety as the com-plementary and revealing institutional face of that polymorphic phenomenon yet homogeneous that many scholars have called laquodis-intermediationraquo for some time In short the institution of political representation itself is nothing but the form of mediation between the citizen and the state between the individual and the collective will It is the way mdashthe laquomediumraquomdash through which the many individual wills are transformed into a collective will It is the laquomeansraquo (again the medium) with which the moderns have tried to gradually achieve democracy However for some mdashthe new laquoelites of powerraquomdash the democracy of the moderns is too demanding it is dangerous and it must be tamed by distorting and weak-ening representation to the point of reducing it to the appearance of democracy that covers and disguises the immense power of an elective autocracy For others discouraged by the effective functioning of the institutions of representation representative democracy is impossible it is an adynaton indeed a deception and it is necessary to find the way (the means) to do without representative medi-ation beginning by progressively eroding the powers of the representative body reducing the number of parliamentarians abolishing the prohibition of impera-tive mandate promoting decisions by referendum designating by drawing lots Even evoking the official formulas that set forth the attributions of a ministry the Rousseaunian ghost of direct democracy or its virtual ectoplasm laquoon the netraquo thus inducing to consider representatives as at least potential usurpers of the will of the sovereign people and therefore of democracy
The ghost of Rousseau of course wants to be an egalitarian phantom even in its virtual revival it claims to be such more clearly and unambiguously egalitar-ian was the phantom evoked by marx in the Manifesto of 1848 The phantom of equality is always a laquosinisterraquo phantasm both in the sense that it presents itself every time as a disturbing threat to disrupt the tranquility of the laquounequalraquo the privileged and in the sense that it appears from time to time laquotowards the leftraquo of the political alignment According to a simplified but reliable representation (at least up to a certain moment) in modern history the movements that have
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assumed equality mdashor better from time to time a specific kind of equalitymdash as a value principle have followed one another laquobestriding towards the leftraquo Liberals were born laquoon the leftraquo fighting for the constitutionalization of individual rights of freedom against the advocates of the ancien regime and of the restoration but they later laquoslippedraquo to the right because they were laquobypassedraquo to the left first by the democrats who fought for the extension of political rights beyond the census barriers and then by the Socialists who assumed (in various and even contradictory ways) economic-social emancipation as a political objective be-yond the political one
Thus reconstructed it seems that modern history makes sense that it has a clear and univocal direction but it did not happen that way Above all it did not turn out that way This is a story a laquogreat narrativeraquo mdashfollowing a French fashion usagemdash that has gradually lost credibility First of all in the last century history has been overpassed and devastated by radically anti-modern ideolo-gies movements and regimes Often defined as laquoreactionariesraquo they deny the principle of equality in any way it may be understood as they advocate the authoritarian imposition and hierarchy as the only (natural) principle of politi-cal order They are those who in the simplification of the common language we designate as laquoright-wing dictatorshipsraquo and whom we place as enemies in the first place of the (equal) freedom of individuals in every aspect laquoto the rightraquo of liberal movements even of the most conservative therefore to the laquoextreme rightraquo Nonetheless we probably should say that at the same time the so-called laquoreal socialismraquo has given rise to what in current language has been called laquoleft-wing dictatorshipsraquo conveyers of terrible new inequalities between oppressors and oppressed and thereby disrupting the connection between the left and equality After the Second World War with the assertion and spread of the model of constitutional democracy it seemed to many that the history of equality could resume its linear incremental path laquotowards the leftraquo Instead around the mid-1970s we witnessed the opening of a widespread and ruinous cultural crisis even before it was political of the value of equality of the gradual but unstoppable imposition of neoliberal hegemony and the progressive disap-pearance of the left The left has become a ghost In a sense opposite to that of marxrsquos Manifesto It is no longer a threatening scarecrow for the dominant classes for the laquounequalraquo and ready to materialize and take life and shape but rather the residual shadowy and lifeless appearance left by someone who no longer exists an empty sheet laquoOn the leftraquo a void has been created And with the left equality has also disappeared the search for equality the aspiration for equality This gives way to an unheard-of and paradoxical situation in the time in which global inequalities exploded in unprecedented forms and dimensions almost all the parties of the (ex) left have stopped orienting their path towards the laquopole starraquo of equality (as Bobbio called it see the article by meneacutendez in this volume)
Thus laquothe unequalraquo the global elites the notorious laquoone percentraquo seem to have succeeded in imposing their rule almost without facing any effective op-position provoking resounding waves of protest of course which in some case have given way to the rise of relatively successful anti-elitist political reaction
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movements But where there are no credible left-wing avenues the protest can only flow into right-wing channels Old and new Except that some of the sub-jects who propose themselves as new claim in their (ambiguous) way egalitarian identities among these the advocates of the new direct democracy the alleged and supposed digital democracy Here I limit myself to observe mdashby offering this spark for common reflectionmdash that these new egalitarians seem to have acquired out of the two categorical dimensions of equality inclusiveness and equivalence the second (in simplified formulas laquoone is worth oneraquo) but have not undertood the first the hostility towards migrants seems to confine them to the oxymoron of an exclusive egalitarianism
Teoria politica invites a renewed and deepened reflection on the most recent paradoxical events of the sinister ghost of equality
Call for Papers
1 Beyond the representative state
The transformation of the powers and functions of parliaments is a multi-faceted process that has been observed from the origins of the modern institu-tion of political representation more recent and specifically different is trend of the parliamentary form of government to mutate which has been called the laquopresidentialization of parliamentarismsraquo Still there is a different and more radical process of change one that favors the erosion and perhaps the begin-ning of the extinction of the representative form of state as such whatever the form of government in which the design of the institutions is articulated in the different countries Has political representation in itself exhausted its historical cycle Has it lost its use and therefore its raison drsquoecirctre What are the reasons for representation What were those alleged and claimed by the advocates of the establishment of the representative form of state in the passage mdashevolution-ary or revolutionarymdash from legal representation to political representation Are these reasons still defensible Or can they be replaced by other reasons And once again are representation and democracy still compatible Is their institu-tional conjugation desirable Or are less laquorepresentativeraquo institutions preferable for reasons of efficiency Would these institutions be less democratic for that reason does representation itself imply less democracy and in order to have a democracy would it be necessary to do without representation Has a new form of non-representative democracy become possible How with which decision-making processes Would it be desirable Wouldnrsquot it prove to be a form of bad government as the great ancient classics thought
Teoria politica encourages contributions on the following specific topics
mdash rethinking the meaning of laquopolitical representationraquomdash the decline of representative democracy and democratic representationmdash the powers and non-powers of parliaments todaymdash the taming of the representatives imperative mandatesmdash deciding directly the referendum
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mdash avoiding elections the drawmdash who is not and who does not want to be represented
2 The conspiracy of the Unequal and the reaction against the different
According to the famous characterization of Norberto Bobbio equality is the category that inspires the vision of the world and the principle that guides the programs of action of the laquoleftraquo movement Since the consolidation of the horizontal representation of political spac mdashwith modern parliaments with the advent of the moderne reacutegimemdash laquoleftraquo movements (from time to time in dif-ferent and successive historical circumstances) have been the promoters of the emancipation of subordinates the third state the fourth state up to how many others Their goal is to defeat privileges to eliminate discrimination Their en-emy is inequality or rather inequalities old and new economic social politi-cal in resources in rights in powers The struggle between the laquopartiesraquo of the equal and of the unequal has marked the centuries of political modernity a story that has been anything but linear and neither magnificent nor progressive After the fall of the upside-down utopia of real socialism mdashprecisely the utopia of equality reversed in its oppositemdash the laquowild libertyraquo (Kant) of the neoliberals has overwhelmed the aspiration for equality in the political space the left has become depopulated Inequality has won in the real world and in the widespread images that represent it on the one hand mdashindeed laquofrom the topraquo there is almost a return to the vertical configuration of the ancien reacutegimemdash the elite the establishment the rich the privileged on the other mdashlaquofrom belowraquomdash who The mass the laquopeopleraquo the impoverished the deprived Or even lower the ex-cluded and the very last the foreigners the immigrants And often the laquopopu-larraquo anti-elitist reactions of the impoverished of the subjects pushed downward are captured by the demagogic networks of the entrepreneurs of consensus who belong to the world of the privileged and perpetuate their dominion channeling the resentment and fears against the last of the laquounequal from belowraquo against the laquodifferentraquo
Teoria politica encourages contributors to reflect on the following specific topics
mdash forms of equality and inequality times and phases of a perennial conflictmdash the laquoconspiracy of the unequalraquo subjects institutions and powers of the
global ordermdash radical inequalities is democracy without a futuremdash radical inequalities is the age of rights exhaustedmdash the unequal and the different the logic of discrimination and exclusion
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MALGOVERNO
BAD GOVERNMENT
Senza freni La de-costituzionalizzazione neoliberale
Geminello Preterossi
Abstract
Brakeless The Neoliberal De-constitutionalization
The constitutional State is under attack If we separate Rule of Law and democratic sovereignty civil rights and social rights the holding of pluralist democracies is jeopardized The sunset of the Rule of Law risks being one of the most dangerous consequences of neoliberal globalism and its crisis The demolition of the welfare State and the technocratic depletion of politics have in fact generated a distortion of constitutional democracies which can open the way for the questioning of the Rule of law The opposing ideological narratives on the Rule of Law can be grouped according to two visions an optimistic one which sees in neo-liberal globalization the opportunity for its generalized diffusion a radical-maximalist which completely liquidates its regulatory framework and inheritance The essay analyzes these two trends to focus then on the emergency paradigm as a challenge to the laquoRule of lawraquo
Keywords Rule of Law Neoliberalism Emergency democracy Social Rights
1 Attacco al diritto moderno
muovo da una premessa di igiene concettuale relativa al positivismo giuri-dico e allo Stato di diritto come laquogoverno delle leggiraquo lrsquoartificialitagrave del diritto implica la circolaritagrave diritto-potere e potere-diritto Come Bobbio afferma ica-sticamente laquoil potere senza diritto egrave cieco il diritto senza potere egrave vuotoraquo 1 Il problema del diritto pubblico tradizionale egrave la legittimitagrave del potere mentre per il normativismo egrave lrsquoeffettivitagrave del sistema normativo Si tratta di due strade collegate che arrivano allo stesso punto di arrivo Se per il positivismo giuridico laquonon egrave la sapienza ma lrsquoautoritagrave che crea la leggeraquo (secondo la famosa massi-ma hobbesiana del Dialogo tra un filosofo e uno studioso del diritto comune in Inghilterra) per lo Stato di diritto (inteso in un senso ampio giagrave in qualche modo risalente allrsquoantichitagrave classica come laquogoverno delle leggiraquo si tratta di uno dei due criteri per distinguere il buongoverno dal malgoverno essendo lrsquoaltro la contrap-posizione del bene comune a quello proprio di chi comanda) 2 laquonon egrave lrsquoautoritagrave che fa la legge ma egrave ldquola legge che fa il rerdquoraquo principio enunciato da Hanry Bracton nel De legibus et consuetudinis Angliae
Universitagrave di Salerno gpreterossiunisait1 Bobbio 1999 1862 Ibidem 193
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Grazie al costituzionalismo moderno lrsquoideale classico del governo delle leggi ha trovato la sua forma istituzionale in un sistema di potere legale-razionale dunque da questo punto di vista normativismo giuspositivista e dottrina del go-verno delle leggi (Stato di diritto) sono analoghe e convergono entrambe consi-derano il potere dal punto di vista del diritto ma il normativismo giuspositivista finisce per incontrare la teoria politica (o potestativa) del diritto 3 Questo nesso necessario tra giuspositivismo e teoria del potere legittimo egrave la conseguenza di un presupposto comune lrsquoesclusione di una validitagrave giusnaturalistica
Rimangono naturalmente due punti di vista e di partenza diversi per la te-oria normativa (positivistica) della quale uno dei massimi esponenti egrave Kelsen la norma fondamentale istituisce il potere normativo Una tesi che comrsquoegrave noto comporta molti problemi e unrsquoaporia di fondo tale super-norma del sistema giu-spositivistico egrave paradossalmente una norma sui generis non laquopostaraquo ma laquopresup-postaraquo si tratta di una norma presupponibile non a priori ma solo ex post cioegrave nella misura in cui lrsquoordinamento sia effettivo Non si puograve non far riferimento qui al ragionamento di Kelsen sulla distinzione tra ordinamento legittimo e ban-da dei briganti 4 questione da leggere in stretta connessione con il problema del rapporto validitagrave-effettivitagrave e quello appunto della funzione della norma fondamentale in definitiva il criterio per distinguere una banda illegittima da una compagine giuridica e identificare la validitagrave di un ordinamento egrave il fatto che esso sia effettivo cioegrave che la sua pretesa normativa generale riscontri sufficiente e duratura ottemperanza rendendo perciograve presupponibile una norma ipoteti-ca che prescriva lrsquoobbedienza al potere costituito In qualche modo la norma fondamentale enuncia minimalisticamente (provando a rivestirle di unrsquoaura di prescrittivitagrave) le condizioni politiche della stessa normativitagrave (giuspositivistica) Ha insomma una funzione di trasformatore giuridico una funzione non solo neacute tanto realmente laquonormativaraquo ma esplicativa e qualificativa Tutto ciograve espone la teoria normativistica sia allrsquoaccusa di essere contraddittoria normativizzando il fatto sia a una critica che sottolinei come non si sia liberata neacute dei tipici raddop-piamenti metafisici cui si contrappone (la norma fondamentale prende il posto della sovranitagrave in qualche modo rarefacendola) neacute dellrsquoipoteca del laquopoliticoraquo sul giuridico (liberazione impossibile volendo mantenere fede agli assunti anti-giu-snaturalisti) Insomma Kelsen in virtugrave della sua disperata coerenza giuspositi-vistica egrave costretto a involversi in una ragnatela di contraddizioni inestricabili mentre per la teoria politica del diritto (positivo) le cose sono piugrave facili e lineari egrave il potere costituente a produrre lrsquoordinamento normativo
Il problema giagrave intricato diventa ulteriormente spinoso quando con lo Sta-to costituzionale di diritto si prevede una legalitagrave rafforzata di rango appunto costituzionale per vincolare il potere legislativo (e quindi schermare il governo delle leggi dalle possibili derive del Rule by Law piugrave efficacemente di quanto non facesse il sistema di potere legale-razionale cioegrave lo Stato di diritto moder-no) poicheacute nello Stato costituzionale principi e diritti fondamentali sono stati positivizzati dal potere costituente e nella misura in cui questo non sia norma-
3 Ibidem 1974 Kelsen 1966 60-63
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tivizzabile ex ante risulta chiaro come allrsquoorigine del massimo tentativo di raf-forzare il diritto rispetto alle derive del potere vi sia la centralitagrave del motore normativo individuato dalla teoria politica del diritto il potere costituente Non a caso Ferrajoli presuppone il potere costituente ma non lo incorpora nella teoria normativa lo nomina ne riconosce la funzione originante ma in qualche modo lo espunge dal giuridico (o comunque lo colloca in un laquopunto limiteraquo non scan-dagliabile) 5 Esso infatti per Ferrajoli non giocherebbe un ruolo nella deter-minazione della normativitagrave del diritto rispetto a se stesso se non storicamente (e quindi politicamente) Uno schema che risponde perfettamente allrsquoimmagine della ragione giuridica come ragione assiomatica e allrsquoassunto della sua presunta autosufficienza una volta che la laquomacchina giuridicaraquo sia stata avviata ma egrave pro-prio questo il suo punto cieco lrsquoorigine e i suoi ritorni Si tratta di un estremo tentativo (analogo a quello habermasiano 6 anche se perseguito con una strategia metodologica diversa) di immunizzare il piugrave possibile la normativitagrave dalla po-liticitagrave (decisionistica) e al contempo di evitare lo scivolamento della validitagrave giuridica sostanziale in validitagrave giusnaturalista tout court Insomma Ferrajoli da un lato pensa di liberarsi con mossa realistica della norma fondamentale con i suoi paradossi dallrsquoaltro considera il potere costituente un fatto normativo in qualche modo esterno al sistema normativo stesso (o al suo confine) su cui la teoria del diritto puograve dire poco se non presupporlo Ed ecco che la questione della chiusura del sistema attraverso una presupposizione ritorna
In conclusione crsquoegrave un rapporto di implicazione inaggirabile tra positivismo giuridico e Stato di diritto (per quanto partano da due massime opposte) E la crux per cui teoria normativa e teoria politica del diritto sono destinate a in-contrarsi a condividere lo stesso punto-limite fondante si ripropone allrsquointerno della teoria dello Stato di diritto come governo delle leggi esattamente come si poneva nel positivismo giuridico Tale crux non egrave superata neppure nelle teorie dello Stato democratico di diritto e della democrazia costituzionale Questo non significa affatto che Stato di diritto e Stato costituzionale di diritto siano mere illusioni o coperture ideologiche ma che la questione del potere (coattivo) e del nesso biunivoco diritto-potere egrave ineliminabile e si ripropone anche quando si assume il punto di vista del governo delle leggi
Lo Stato costituzionale di diritto egrave sotto attacco Culturalmente questa of-fensiva egrave stato preparata o comunque favorita da opposti versanti e condotta con strategie teoriche molto diverse Al punto che oggi egrave diventato problema-tico anche definire un comune intendimento su cosa sia il Rule of Law 7 Anche se la sua radice egrave liberale nella mia ottica Rule of Law significa in una societagrave pluralista e pluriclasse Stato costituzionale di diritto che egrave una sorta di Stato di diritto preso sul serio generalizzato a tutti i soggetti laquoincarnatiraquo pertanto credo sia molto difficile escludere i diritti sociali e in generale quello che Rodotagrave chia-mava il laquocostituzionalismo dei bisogniraquo 8 da una concezione non formalistica (ed
5 Ferrajoli 2007 I 854-8596 Habermas 20137 per un quadro delle trasformazioni che la nozione ha subito mi limito a citare dyzenhaus 2006
plant 2010 Bingham 2011 davies 2014 Silveira marques 2018 Slobodian 20188 Rodotagrave 2012
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escludente) di Stato di diritto in societagrave che non sono piugrave quelle ottocentesche gerarchicamente omogenee dei ceti di laquoproprietagraveraquo e laquoculturaraquo 9 Questa egrave stata la lezione del Novecento da Weimar in poi che da alcuni decenni abbiamo ri-mosso Se si separa Rule of Law e statualitagrave diritti civili e sovranitagrave democratica Stato di diritto e costituzionalismo sociale si mette a repentaglio la tenuta delle democrazie pluraliste cioegrave quella complessa impalcatura che consente di evitare il dominio diretto e arbitrario dellrsquouomo sullrsquouomo che nelle societagrave di massa tende a presentarsi nella forma del plebiscitarismo
Come ha correttamente messo in luce Roberto Bin lrsquoutilizzo sistematico di laquoRule of Lawraquo al posto di laquoRechstaatraquo non egrave neutrale appare anzi come una mossa ideologica funzionale alla rinuncia alla statualitagrave del Rechtstaat e al suo carattere sociale 10 Lo Stato sociale di diritto egrave una costruzione che egrave venuta edi-ficandosi con enormi difficoltagrave e lotte durissime allrsquointerno dei perimetri degli Stati nazionali cioegrave nei confini entro cui operano le regole della tassazione e della rappresentanza politica Tassazione e rappresentanza sono a loro volta i due gameti che unendosi danno vita allo Stato costituzionale ossia a quella forma di Stato in cui il potere pubblico (di cui la tassazione egrave espressione tipica) egrave sog-getto al diritto e questo egrave legittimo se prodotto da organi sostenuti dal consenso elettorale cioegrave da coloro che le tasse dovranno pagare 11
A dispetto delle enunciazioni ONU sul Rule of Law come limitazione dei poteri e di tutta la retorica globalista sulla legalitagrave globale va detto che oggi i poteri piugrave minacciosi non sono certo quelli statali (o solo essi) Siamo ritornati al problema di Hobbes laquoIl Leviatano non riesce piugrave a imporsi e a inglobare lrsquoenorme potere economico esercitato da soggetti privati Sono uomini quelli che oggi impongono il loro potere incontrollato sugli altri uomini e sugli Stati Egrave la loro prepotenza ad annientare la difesa dei nostri diritti il loro arbitrio non egrave arginabile dalle regole poste dagli Stati neacute vi egrave giudice che possa sanzionare i loro comportamenti Il global Rule of Law non egrave molto di piugrave di una speranza e non basta certo a ripristinare le condizioni minime della Rechtsstaatlichkeitraquo 12 Le disuguaglianze che ne derivano sono insostenibili non solo per lo Stato sociale ma anche per la democrazia e lo stesso Stato di diritto (basti ricordare la pretesa avanzata con il TTIp per ora in parte sventata di citare in giudizio e sottoporre ad arbitrati privati Stati che adottino legislazioni sociali del lavoro e ambientali sfavorevoli alle aziende multinazionali e in grado di limitarne i margini di pro-fitto) Le reazioni populiste sono legate agli effetti di tale nuovo stato di natura globale
per queste ragioni egrave lecito nutrire molte perplessitagrave su certi usi anti-statua-listici della nozione di Rule of Law proiettata nella temperie globalista che ri-schiano di contribuire alla demolizione dei vincoli solidali e delle stesse soggetti-vitagrave democratiche Infatti se egrave vero che forse non esiste piugrave la laquoclasseraquo come un tutto compatto (probabilmente non egrave mai esistita essendo sempre stata il frutto
9 Gneist 189710 Bin 2016 4411 Ibidem 4912 Ibidem 55-56
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di un processo di costruzione della soggettivitagrave politica anche se certamente sono esistite condizioni materiali piugrave favorevoli alla costituzione e al riconosci-mento di un cemento di classe) quel che egrave certo egrave che esistono gli interessi di classe Cosigrave come egrave ampiamente esistita in questi decenni una durissima lotta di classe dallrsquoalto 13 Credo si possa affermare che la declinazione neoliberale del Rule of Law ne sia stata oggettivamente parte integrante
La mia tesi egrave che in un contesto di polarizzazione estrema e senza media-zione tra alto e basso una delle conseguenze piugrave velenose del globalismo neo-liberale (e della crisi che ha prodotto) rischia di essere proprio il tramonto del Rule of Law La demolizione dello Stato sociale (fondamentale strumento di inclusione) e lo svuotamento tecnocratico della politica hanno infatti generato una deformazione delle democrazie costituzionali che puograve aprire la strada alla messa in discussione dello stesso Stato di diritto Bisogna fare molta attenzione percheacute dopo lo scambio diritti civili-sociali (di segno regressivo percheacute sacrifica la giustizia sociale e il lavoro) potrebbe esserci il sacrificio anche dei primi o per stabilizzare a destra lrsquoordine capitalistico o in virtugrave del caos generato dalle refrattarietagrave anti-oligarchiche (se queste non troveranno una messa in forma e una risposta)
Le opposte narrazioni ideologiche sul Rule of Law possono essere raggrup-pate secondo due grandi filoni uno ottimistico che vede nella globalizzazione neoliberale lrsquoopportunitagrave di una sua diffusione generalizzata uno radical-massi-malista che non si limita a criticare gli scarti tra modello e realtagrave e gli usi incoe-renti ideologici del Rule of Law ma che ne liquida in toto lrsquoimpianto normativo e la stessa ereditagrave A mio avviso tali letture ottimistiche come quelle in Italia di palombella 14 (ma anche di Sabino Cassese e maria Rosaria Ferrarese che perograve stanno in parte correggendo il tiro) non tengono a una disamina critica ma anche le liquidazioni radical del Rule of Law come laquoregime di legalitagraveraquo (sulla scia retorica della scolastica foucaultiana) sono spesso gravate da semplificazioni distorcenti (si pensi ad esempio ad alcuni passaggi della proposta polemico-in-terpretativa di Ugo mattei e Laura Nader) 15 Seguirograve queste due piste per poi tematizzare la questione dellrsquoeccezioneemergenza come sfida ma anche per cer-ti aspetti insidia interna al laquogoverno delle leggiraquo
2 La pretesa assolutistica del neoliberalismo
proviamo ad esemplificare le tesi e le modalitagrave di approccio piugrave o meno co-muni del filone ottimistico il primo punto egrave che la globalizzazione rappresenti uno scarto radicale che mette fuorigioco gli strumenti tradizionali del diritto pubblico europeo (in particolare di quello continentale) Una tesi che contiene una parziale veritagrave ma spesso proposta con toni enfatici ed esagerati che fanno dimenticare la persistenza degli Stati quali attori principali della politica interna-
13 Gallino 201214 palombella 201215 mattei e Nader 2010
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zionale 16 la lunga durata delle diverse ondate dei processi di integrazione globa-le 17 la necessitagrave di distinguere tra dimensione descrittivo-realistica e performati-vo-ideologica (ad esempio quando si parla di governance parola passepartout per nulla neutra che viene usata spesso come un talismano per qualificare positiva-mente forme di regolazione opache o non ben definite 18) Come ha lucidamente sottolineato dieter Grimm lo Stato ha perso il monopolio del potere pubblico ma nessuna organizzazione sovranazionale lrsquoha conquistato 19 Le analogie con il medioevo non ci aiutano a comprendere il presente e parlare di neo-medievali-smo giuridico egrave improprio nel medioevo crsquoera una giustapposizione di un gran numero di detentori del potere di governo in una sistema complessivo Al con-trario le istituzioni che esercitano il potere pubblico internazionale oggi sorgono come isole da un mare nel quale come prima gli Stati tradizionali predominano (per quanto possano aver ceduto un porsquo del loro potere) Inoltre nel medioe-vo i titolari di diritti laquosovraniraquo erano tutti legati a un ordine giuridico dato da dio gerarchico e decentralizzato solo per la sua implementazione mentre oggi il diritto internazionale egrave frammentato 20 Crsquoegrave poi ed egrave forse il punto principale dellrsquoanalisi di Grimm una decisiva questione democratica che si colloca al cuore del costituzionalismo contemporaneo laquoLa piugrave importante funzione della sovra-nitagrave sta oggi nella protezione dellrsquoautodeterminazione democratica di una societagrave politicamente unita con riguardo allrsquoordinamento che meglio la sostiene [] Nella misura in cui non crsquoegrave alcun modello convincente di democrazia globale le risorse della legittimazione e del controllo democratici non possono rimanere a secco al livello statale Oggi la sovranitagrave protegge la democraziaraquo 21 Lo sviluppo di istituzioni sovranazionali e di giurisdizioni internazionali non egrave affatto ostaco-lato dallo sviluppo di questo significato di sovranitagrave
Se la metafora della rete egrave divenuta egemonica in ambito giuridico non egrave solo per lrsquoanalogia con il web ma anche percheacute con la sua propagandata e perlopiugrave illusoria orizzontalitagrave suggerisce la percezione di una mitigazione dei rapporti di potere e di una generalizzata democratizzazione liberale Naturalmente egrave vero che esiste una rete di regolazioni che possono essere qualificate in qualche modo sulla scia di Foucault come laquoregimiraquo (come ad esempio le regole fissate dal Co-mitato di Basilea allrsquointerno della Banca dei Regolamenti Internazionali per la convergenza delle istituzioni finanziarie oppure i meccanismi stabiliti dal Fondo monetario Internazionale lrsquoOrganizzazione Internazionale del Commercio o la Banca mondiale) ma a parte il fatto che si tratta il piugrave delle volte di istituzioni
16 Una questione che anche i critici del neoliberismo se globalisti liberal-progressisti tendono a sottovalutare (si veda ad esempio di recente Crouch 2019)
17 Tra la globalizzazione di fine Ottocento e dei primi del Novecento dominata dal laissez-faire mdash che ha prodotto due guerre mondiali e la Grande depressione del rsquo29 e assomiglia molto allrsquoassolu-tismo global-liberista degli ultimi decenni anche negli effetti che rischia di generaremdash e la cooperazio-ne e lrsquointegrazione commerciale (occidentale) di Bretton Woods crsquoegrave una bella differenza
18 laquoSarebbe fuorviante e unilaterale [] rappresentare il mondo globale semplicemente spostando lrsquoottica dal pubblico al privato come dallo Stato al mercato La governance globale richiede una rap-presentazione piugrave complessaraquo (palombella 2012 7)
19 Grimm 2015 11020 Ibidem 108-10921 Ibidem 128
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ben poco democratiche egrave evidente che gli interessi e i principi cui si ispirano non sono certo quelli protetti dallo Stato costituzionale di diritto per non parlare dei fallimenti cui queste istituzioni regolative sono incorse ad esempio nellrsquoultimo decennio a partire dalla crisi scoppiata nel 2008 (fallimenti in alcuni casi ammes-si dagli interessati stessi come ad esempio quando il FmI ha riconosciuto di aver sottovalutato le conseguenze negative delle ricette imposte alla Grecia) dal pun-to di vista teorico il punto piugrave rilevante egrave perograve un altro qualificare le istituzioni della governance come Rule of Law globale egrave fuorviante percheacute implica una dila-tazione impropria del concetto mi sembra piuttosto piugrave pregnante per qualifi-care tale tipo di attivitagrave regolativo-gestionale post-politica fondata sul controllo algoritmico la nozione di laquogouvernance par le nombresraquo elaborata di recente da Alain Supiot 22 Una sorta di laquoepistocraziaraquo 23 che sostiene di elaborare un diritto nuovo piugrave elastico e pragmatico dalla dubbia fonte di legittimazione politica e con un rapporto incerto con il costituzionalismo democratico e sociale ma utile a funzionalizzare integralmente lo Stato al finanzcapitalismo 24 rendendolo lo strumento di societagrave integralmente di diritto privato dominate dal contratto e dallo scambio nelle quali la svalutazione del lavoro e la mercificazione di ogni ambito della vita e degli stessi beni pubblici egrave inesorabile
La mitologia della rete egrave stata giocata contro il laquosistema laquopiramidaleraquo laquoverti-caleraquo arrivando a mettere in discussione lrsquoidea stessa di una gerarchia delle fonti ma il fatto che il sistema delle fonti si sia fatto sempre piugrave complicato e poroso non puograve essere assunto di per seacute come un dato ineluttabile e perciograve non arginabi-le (seguendo quellrsquoideologia della naturalizzazione che egrave uno dei tratti piugrave tipici del neoliberismo funzionale a negarne la natura ideologica e forse persino lrsquoe-sistenza sulla base dellrsquoassunto che la radicalizzazione del paradigma dellrsquohomo oeconomicus consenta una sorta di rivelazione antropologico-sociale in grado di superare definitivamente la politicitagrave dellrsquoumano) Lrsquoambiguitagrave tra descrittivo e normativo qui egrave evidente lrsquoideologia del progressismo neoliberale ha catturato le istanze anti-autoritarie volgendole alla valorizzazione dei poteri privati e alla delegittimazione della regolazione collettiva Cosigrave si rischia di rimuovere il fatto che quella laquogerarchiaraquo per quanto ideale tendenziale serviva alla certezza del diritto ed egrave stata il presupposto per il controllo del potere Inoltre mi pare molto problematico mdashper ragioni tanto storiche quanto teoriche tanto politiche quanto normativemdash che la nozione di Rule of Law possa essere concepita come assolutamente indipendente da quella di Stato di diritto e perciograve sganciabile dal-la statualitagrave e trapiantabile nello spazio liscio o gassoso dei flussi Tali narrazioni peraltro sono sempre piugrave costrette a fare i conti con la realtagrave scontrandovisi la persistenza del residuo della violenza il riemergere di istanze identitarie liquida-te troppo semplicisticamente e di bisogni di protezione sociale negletti la spinta
22 Supiot 201523 Non credo sia un caso che in questa fase proliferino testi ipercritici verso la democrazia lrsquoeser-
cizio della sovranitagrave popolare e le stesse elezioni in nome dellrsquoautoritagrave degli laquoespertiraquo (dalla dubbia indipendenza e neutralitagrave) sfornati dallrsquoestablishment neoliberale mi limito a citare i volumi di Bren-nan (2018) mounk (2018) van Reybrouck (2015) La crisi di consenso prodotta dal fallimento delle politiche di austeritagrave ha indotto al disvelamento del vero volto del potere neoliberale al di lagrave della retorica della libertagrave (economicistica) quello dellrsquooligarchia ammantata di expertise
24 Gallino 2011
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alla riterritorializzazione sono i principali indicatori del carattere distorcente e inefficace dal punto di vista ordinativo della promessa neoliberale (quella per cui liberandosi dal government in nome della governance vi saragrave la fioritura delle libertagrave e delle soggettivitagrave immanentistiche quello che ne egrave derivato egrave invece la rottura del legame sociale e la crescita del senso di insicurezza) Non egrave un caso che di fronte a questo nocciolo duro che smentisce le narrazioni ottimistiche su un presunto auto-ordinamento spontaneo e post-politico del mondo globa-le si assista al ritorno (spesso in funzione rassicurativa piugrave che effettivamente ordinante) del volto truce del laquopoliticoraquo nella sua immediatezza di una sorte di ipersovranitagrave (con il suo corredo di muri 25 ed emergenze) che egrave lrsquoeffetto com-pensativo dello svuotamento della sovranitagrave democratica e della negazione degli spazi politici concreti
Quando si constata che il Rule of Law espropria i poteri sovrani (indiscrimi-natamente cioegrave anche i poteri democratici) di un versante del diritto positivo che viene posto istituzionalmente al di fuori del loro raggio di controllo (del loro gubernaculum 26) in nome della mitigazione del potere e dellrsquoossessione an-ti-sovrana 27 si rischia di sottovalutare il rischio che privi di contrappeso sia-no i poteri economici transnazionali a prevalere Oggi il laquodiritto del piugrave forteraquo non si colloca tanto nellrsquoautoritagrave politico-statuale e nel government quanto in quella spinta privatistica allrsquoesproprio di beni collettivi e poteri pubblici che ha determinato un vero e proprio movimento al contrario rispetto alla stagione so-cialdemocratica Tale forzatura neoliberale del Rule of Law che privatizza ed esautora lo Stato costituzionale in quanto Stato sociale democratico egrave oggi non una garanzia della libertagrave concreta e in relazione ma un terreno di coltura di un nuovo potere arbitrario
metodologicamente sganciare il Rule of law dai laquomodelliraquo teorici ricondu-cendolo a unrsquoesperienza storica specifica e unica (quella inglese) per poi ge-neralizzarla e trarne un quadro di riferimento filosofico-giuridico da proiettare sullrsquooggi egrave unrsquooperazione non molto coerente e certamente non neutra sia dal punto di vista della Begriffsgeschichte sia sul piano teorico e politico Lrsquoidea che il Rule of Law esprimerebbe una qualche autonoma normativitagrave di natura giuri-dico-strutturale 28 che viene evocata (piugrave che ricostruita sistematicamente) attra-verso nozioni come laquodualitagrave bilanciamento non dominazioneraquo egrave molto onerosa ontologicamente Il rischio di rinaturalizzare un diritto ideale accollando alla struttura e al linguaggio del diritto troppo egrave evidente Lrsquoessenzializzazione del Rule of Law serba insomma una grande ambiguitagrave ideologica ed ermeneutica da un lato egrave storicamente determinato (riflette un certo assetto sociale segnato
25 Brown 201326 palombella 2012 1127 Luciani 1996 Che la sovranitagrave la quale ha subito profonde metamorfosi nella modernitagrave ma-
tura (esattamente come lo Stato) ma certo non egrave scomparsa sia da considerare indiscriminatamente come un potere selvaggio o neo-autoritario e non uno strumento che ha consentito di neutralizzare le guerre civili e costruire uno spazio di sicurezza entro cui sono maturate soggettivitagrave autonome che an-che grazie a tale prestazione hanno potuto operare unrsquoappropriazione democratica del potere statale egrave una macroscopica forzatura storica e concettuale sul tema mi limito a ricordare Koselleck (1984) Schnur (1979) Boumlckenfoumlrde (2007) matteucci (2011) Fioravanti (2002) il giagrave citato Grimm (2015)
28 palombella 2012 27
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da esclusioni e gerarchie) dallrsquoaltro esprimerebbe un nucleo sostantivo gene-ralizzabile (anzi il costituzionalismo del secondo Novecento invererebbe sto-ricamente sul Continente quel nucleo un modo per neutralizzarne il portato politico innovativo che invece lrsquoha condotto ben oltre il paradigma liberale) Lrsquoassunto secondo cui sussisterebbe una dimensione sostanziale un senso pro-fondo della laquolegalitagraveraquo che in quanto svincolata dagli Stati e dal multiversum politico consentirebbe lrsquouniversalizzazione del Rule of Law e perciograve un decisivo progresso dellrsquoumanitagrave egrave molto scivoloso percheacute a rischio di etnocentrismo e strumentalizzazione Una cosa sono le procedure formali (tecnicamente rilevanti e ovviamente utilizzabili in contesti diversi e al di fuori della logica del primato assoluto dellrsquoordine proprietario e dello scambio) altra cosa egrave lrsquoidea di un eterno equilibrio dei poteri come essenza assiologica trans-storica che avrebbe avuto la sua rivelazione in Occidente una visione che prescinde dalle concrete con-dizioni sociali che ne hanno a lungo segnato la vicenda storica (sfruttamento esclusione dai diritti politici dei non proprietari appropriazione di terre e risorse strategiche colonialismo e schiavismo) condizioni che almeno in parte si sono riproposte negli ultimi decenni portando alla crisi del compromesso capitali-smo-democrazia 29 basti pensare alle conseguenze della teoria del tasso laquonatura-leraquo di disoccupazione (che ha generato lavoro laquopoveroraquo e inferiorizzazione del ceto medio) allrsquoaumento inusitato della forbice delle disuguaglianze (giustificato con la teoria mdashfallimentaremdash del trickle down) alla finanziarizzazione sistema-ticamente estrattiva di plusvalore e alle politiche neoimperialistiche che stanno riproducendo forme di lavoro servile 30
dal punto di vista della teoria del diritto egrave vero che una certa risostanzializ-zazione segna tutto il Novecento giuridico 31 in particolare con le nuove costi-tuzioni sociali del secondo dopoguerra il cui antecedente egrave quella di Weimar ma ciograve non significa che con esse si sia palesata una sorta di autonoma nor-mativitagrave del giuridico come sostrato perenne implicito nel diritto occidentale Non a caso anche per uno dei massimi teorici del costituzionalismo garantistico come Luigi Ferrajoli decisivi sono i contenuti positivizzati (politicamente) in una Costituzione rigida i quali prima di tale positivizzazione rappresentano dei principi assiologici di natura chiaramente non o pre-giuridica mentre per i so-stenitori dellrsquoautonomia del Rule of Law e della sua strutturale differenza rispet-to allo Stato di diritto si tratta di qualcosrsquoaltro quellrsquoesperienza storica avrebbe consentito la sedimentazione di una normativitagrave indipendente inscritta in una sorta di ontologia giuridica di cui il costituzionalismo novecentesco sarebbe la riemersione che supererebbe lrsquoipoteca politico-statualista del Rechsstaat Una posizione che implica cospicui presupposti sostanziali che prefigurano una sorta di filosofia della storia del diritto e appunto unrsquoontologia del diritto poi certo anche in una prospettiva come quella di Ferrajoli si aprono varie questioni che trascendono lrsquoassiomatica logico-formale una delle quali riguarda il rapporto tra la dimensione semantica e quella politica del costituzionalismo garantistico cosa conta veramente (o di piugrave) ai fini della qualificazione di una validitagrave sostanziale
29 Streeck 201330 Harvey 200731 Grossi 2012
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ma positivistica la rigiditagrave (che puograve valere per qualsiasi contenuto positivizzato) o i contenuti specifici delle Costituzioni del secondo Novecento (che hanno un preciso sfondo ideale e che peraltro sono frutto del potere costituente cioegrave della massima manifestazione della volontagrave degli uomini e non dellrsquoimpero delle leg-gi) Giagrave separare struttura formale e semantica egrave arduo (si potrebbe inscrivere nel costituzionalismo rigido una costituzione nazista la cui sfera dellrsquoindecidibile fosse in qualche modo presidiata) ancor piugrave complesso egrave separare politicitagrave della decisione costituente e politicitagrave dei contenuti ideali dei principi costitu-zionali
Se egrave vero che allrsquoorigine della lunga durata del costituzionalismo europeo possiamo individuare la coppia gubernaculum-jurisdictio 32 in virtugrave della quale il sovrano (proto-moderno) non esaurisce il diritto occorre chiedersi se i poli di questa distinzione si mantengano inalterati anche successivamente quando il gubernaculum si fa rappresentativo e costituzionale Soprattutto dove si fonda quellrsquoaltro diritto sottratto al controllo del potere politico Fa molta differenza che si fondi sugli antichi diritti della terra (magari oggi i diritti dei poteri eco-nomici globali) o si situi sul terreno della costituzione statale democratica ciograve che riconduce la iurisdictio in un quadro di legittimazione politico-costituzionale complessiva e non di autosufficienza laquoassolutaraquo pre- o antipolitica del diritto (che invoca inevitabilmente i suoi laquosacerdotiraquo) La matrice artificialista e autoriz-zativa del diritto moderno il suo volontarismo non egrave grancheacute compatibile con lrsquoidea di una giuridicitagrave immune dalla politica come spazio dellrsquoazione collettiva e della lotta egemonica Questo non significa affatto che il diritto soprattutto se costituzionalmente orientato sia un mero strumento della politica ma che egrave illusorio tenerlo separato dallo spazio politico dei conflitti e della redistribuzione del potere sociale e questo non solo per una generale cautela realistica ma per prendere sul serio la sua funzione garantistica (che negli Stati pluriclasse non puograve essere limitata alle sole libertagrave negative) anche quale fattore di stabilizzazio-ne del legame sociale Lrsquoimmunizzazione della iurisdictio in uno spazio globale depoliticizzato rischia di essere funzionale soprattutto alla tutela delle posizioni di forza consolidate (come accadeva nel diritto liberal-borghese ottocentesco)
Oggi mi pare difficile affermare che la rappresentanza e la legislazione con-tino troppo A furia di contrastare il sovrano democratico si egrave lasciato campo libero non alla laquogiustiziaraquo ma a poteri ben piugrave intensi (e irresponsabili) di quello pubblici Se il Rule of Law esclude il contenuto sociale del costituzionalismo che egrave rimesso ai decisori politici 33 si capisce la tentazione di utilizzarlo come stampella del globalismo neoliberale ma oggi il problema non egrave lrsquoassorbimen-to della normativitagrave sociale nella politica 34 (se non in una prospettiva di destra
32 Costa 1999-2002 Fioravanti 200933 palombella 2012 5834 laquoCiograve che conta egrave che sia possibile una relazione di equilibrio entro il diritto positivo e le sue
fonti che preservi il carattere aperto della normativitagrave sociale ponendo sul piano puramente giuridico le condizioni istituzionali della non dominazioneraquo (palombella 2012 64) ma egrave molto dubbio che le condizioni della non dominazione possono essere poste sul piano puramente giuridico decisiva a tal fine egrave piuttosto la costruzione delle condizioni dellrsquoinclusione sociale e della partecipazione alla deter-minazione dellrsquoindirizzo politico
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economica hayekiana ostile a ogni eteronomia politica anche di tipo social-co-stituzionale) quanto piuttosto la spoliticizzazione della democrazia e la funzio-nalizzazione dello Stato costituzionale alle logiche opache ed economicistiche della governance mi pare dubbio che si possa pensare a unrsquoeffettiva funzione ci-vilizzatrice del diritto mdashnelle societagrave di massa pluralistiche e post-tradizionalimdash senza porsi il problema del suo corrispettivo politico cioegrave di quale progettualitagrave sociale concreta consenta una politica del diritto emancipativa Il mito dellrsquoauto-sufficienza del giuridico rischia di essere speculare a quello dellrsquoautosufficienza del mercato che lo cattura ne deriva al di lagrave delle intenzioni una esiziale subal-ternitagrave del giuridico allrsquoeconomico
Ancor piugrave alla luce di queste considerazioni colpisce la tendenza a sottova-lutare o a considerare superato quello Stato costituzionale di diritto elaborato nel Novecento dal diritto europeo continentale che egrave il frutto della lezione di Weimar e che egrave non anti- ma post-liberale nella misura in cui mette al centro dellrsquoordinamento i diritti sociali e del lavoro ignorare le implicazioni e i costi socio-politici di tale operazione (che lrsquoemersione dei populismi come effetto re-attivo della svalutazione del lavoro e della demolizione del pubblico rendono evidenti) puograve essere molto pericoloso Lrsquoidea che la vera essenza degli Stati costi-tuzionali di diritto sia lrsquoequilibrio liberale dei poteri e non la risposta in termini di diritti sociali e promozione della piena occupazione alla crisi dei regimi di massa del primo Novecento ne svilisce il senso politico-giuridico fondamentale la messa in forma dello laquoStato pluriclasseraquo 35 la costruzione di una cittadinanza effettivamente democratica Non saragrave un caso che anche nelle nostre societagrave sia riemerso un profondo senso di esclusione sociale che egrave la vera matrice della laquocrisi drsquoautoritagraveraquo 36 che stiamo vivendo
3 Liquidare il Rule of Law
Se guardiamo al filone ermeneutico che mdashper tanti aspetti correttamentemdash mette in luce i limiti e le contraddizioni interne della storia del Rule of Law puograve capitare di imbattersi in eccessi ideologici speculari rispetto a quelli presen-ti nelle letture che ne fanno invece lrsquoancoraggio salvifico della legalitagrave globale Nella citata ricostruzione di Ugo mattei e Laura Nader ad esempio il laquodiritto modernoraquo (genericamente inteso vi rientra anche il costituzionalismo egualita-rio dei diritti sociali) viene considerato nel suo complesso come lo strumento di giustificazione e amministrazione del saccheggio dellrsquoOccidente alle spese del resto del mondo Lrsquoautocelebrazione occidentale di tale espansione del dominio passerebbe attraverso lrsquouniversalismo giuridico della legalitagrave che quindi deve essere decostruito radicalmente Le funzioni di laicizzazione del diritto di neu-tralizzazione delle guerre civili di religione di legittimazione dal basso del po-tere di progressiva garanzia di uno spazio autonomo di esercizio dei diritti e delle libertagrave fino allrsquoaffermazione del principio di uguaglianza sostanziale che la tradizione moderna (pur con le sue ambivalenze) ha svolto risultano liquidate
35 Giannini 198636 Gramsci 2007 III 1603 (Quaderno 3 sect 23)
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o comunque svalutate Il Rule of Law (anche in questo caso derubricato nella traduzione italiana a laquoregime di legalitagraveraquo) egrave un progetto di dominazione sui piugrave deboli e pertanto esprime la legge del piugrave forte (ovvero esattamente lrsquooppo-sto della mitigazione del potere che promette) 37 Siamo qui di fronte a evidenti semplificazioni e forzature percheacute non ci si limita criticare le incoerenze e gli abusi del principio di legalitagrave ma nel suo complesso tutto il sistema di valori e procedure sottese alla storia dello Stato costituzionale di diritto (percheacute condi-zionati dalla natura prevalentemente liberale del Rule of Law angloamericano) Tale impostazione conduce a sottovalutare la lotta per prendere sul serio (e am-pliare) i diritti che proprio in nome del costituzionalismo egrave stata compiuta come il fatto che gli stessi diritti liberali per quanto insufficienti e a lungo escludenti non sono tuttavia di per seacute mere coperture ideologiche di rapporti di potere ma possono diventare strumenti preziosi di garanzia delle libertagrave di tutti purcheacute integrati con i diritti politici e sociali che promuovono partecipazione e contrasto alle disuguaglianze
detto ciograve mattei e Nader hanno ragione quando sottolineano lrsquouso retori-co-ideologico attuale del Rule of Law nel globalismo giuridico cosigrave come quan-do criticano lrsquoidea che Rule of Law sia una formula capace di indicare un bene in seacute senza fissare un pedigree unrsquoasticella e a prescindere dalle sue cadute storiche Eacute vero inoltre che il diritto egrave anche sempre uno strumento egemonico (oltre che circolarmente lrsquoespressione di unrsquoegemonia culturale) questo vale in una certa misura anche per il costituzionalismo moderno che pure veicola istanze e ideali universalistici A tali assetti egemonici puograve corrispondere seppur in misura diversa a seconda degli ordinamenti una certa dose di violenza simbo-lica (le vittime assumono il paradigma dei carnefici e si sentono colpevoli) Cosigrave come certamente il Rule of Law egrave stato anche lo strumento di una minoranza di abbienti contro la maggioranza di non possidenti ciograve che dimostra come la questione redistributiva si intrecci con quella democratica (e puograve dare qualche indizio sul fatto che certi richiami entusiastici al Rule of Law nascondano oggi anche lrsquoidea di usarlo come freno alla redistribuzione e alla democrazia)
ma il punto interessante egrave che egemonia e contropotere sono costantemente intrecciati basti pensare al ruolo che i giudici finiscono per svolgere (con una supplenza che egrave allo stesse tempo inevitabile e segno di un deficit di rappresen-tanza politica del conflitto sociale) quando minoranze e subalterni scaricano le loro istanze sulle istituzioni cosigrave come non puograve essere sottovalutata la funzione simbolica che il linguaggio dei diritti puograve svolgere in chiave contro-egemonica soprattutto se diritti sociali e diritti civili vengono portati avanti contempora-neamente nella consapevolezza dellrsquointreccio profondo tra questioni legate alla contraddizione capitale-lavoro (che tende a ritradursi in quella eacutelites globaliper-denti della globalizzazione) e quelle di genere e di razza 38 ma allora piugrave che una visione unidimensionale e liquidatoria dello Stato di diritto serve una critica pa-ziente delle contraddizioni dellrsquouniversalismo giuridico soprattutto della sua tra-duzione nellrsquoeffettivitagrave cosigrave da evitarne un uso de-emancipativo ed escludente
37 mattei e Nader 2010 VIII38 Sul punto moufffe 2018 Arruzza Bhattacharya Fraser 2019
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Stretti tra lrsquoipocrisia e le ambiguitagrave nei richiami neoliberali al Rule of Law e il ricorso alle logiche emergenziali occorre ricostruire una civiltagrave giuridica ma come Non contro lo Stato (costituzionale e democratico) in nome di improba-bili laquopostraquo Alla fine al di lagrave delle fumisterie gli stessi laquobeni comuniraquo 39 se decli-nati con precisione e pregnanza sono un modo per contrastare la privatizzazione dello Stato in nome della sua ricostituzionalizzazione Cioegrave una strategia di lotta per un diritto pubblico sociale In questo senso bisogna stare molto attenti a fare di tutta unrsquoerba un fascio Ad esempio sottovalutando la novitagrave degli Stati sociali di diritto del secondo dopoguerra il ruolo delle politiche keynesiane e della regolazione di Bretton Woods nella promozione dellrsquouguaglianza e della piena occupazione cosigrave come la possibilitagrave di un rilancio di tale idea regolativa da declinare allrsquoaltezza dei nostri tempi e in chiave realistica cioegrave appoggiandola su una deglobalizzazione democratica che recuperi la centralitagrave degli Stati come spazi politici del conflitto distributivo e dellrsquoautodeterminazione collettiva Solo superando lrsquoequivoco globalista del neoliberismo a partire da una ripoliticizza-zione democratica degli spazi che potranno cosigrave tornare ad essere un campo di lotta tra interessi e finalitagrave diverse (e non lrsquooggetto di un esperimento algoritmico cioegrave lrsquoambito di dominio del laquopilota automaticoraquo) saragrave possibile battersi mdashtanto allrsquointerno quanto in chiave internazionalistamdash per reimpostare le condizioni di una cooperazione internazionale nuova Il cui obiettivo dovrebbe essere contra-stare il finanzcapitalismo allrsquoinsegna di una nuova Bretton Woods 40 che metta sotto controllo il movimento dei capitali e i surplus commerciali eccessivi ponga un freno alle pratiche estrattive sistematiche (che oggi condannano lrsquoAfrica e al-tre zone del pianeta) affronti (ed egrave forse la sfida piugrave complessa) lrsquourgenza di una riconversione ecologica dellrsquoeconomia e degli stili di vita
4 Dallo stato di eccezione costituente a quello destituente
Unrsquoaltra tendenza che minaccia la tenuta dello Stato di diritto egrave come si ac-cennava quella alla normalizzazione dellrsquoeccezione ormai molteplici sono le situazioni in cui si egrave fatta strada lrsquoidea che qualche crepa nellrsquoordinamento ga-rantistico sia in fin dei conti necessaria e sostenibile a fini di stabilizzazione e di risposta efficace puntuale a sfide altrimenti ingestibili nel caos globale ma egrave innegabile che giagrave da tempo tutto un filone postmoderno e decostruzionista avesse contributo a erodere la forza normativa della certezza e della generalitagrave valorizzando il fatto (o lrsquoindistinzione tra fatto e diritto) la creativitagrave giurispru-denziale la governamentalizzazione del giuridico (di cui la governance egrave il mito fondativo peraltro anticipato negli anni Settanta dallrsquoossessione della governa-bilitagrave contro lrsquoeccesso di pretese delle democrazie) 41 Ora che quello della cer-
39 Rodotagrave (2012) Ferrajoli (2007) mattei tende invece a vedervi una rivoluzione allo stesso tempo post-moderna e pre-moderna non rendendosi conto che ciograve li pone in rotta di collisione con la dimen-sione pubblicistica politica dei diritti fondamentali e dello stesso costituzionalismo ne puograve derivare una spoliticizzazione singolarmente in sintonia al di lagrave delle intenzioni con lrsquoantipolitica neoliberale
40 Sule tema cfr le analisi e le proposte di Rodrik 201541 Crozier Huntington Watanuki 1977 ma appunto giagrave Luhmann aveva insistito sulla crisi delle
democrazie occidentali ponendo la questione della loro laquogovernabilitagraveraquo (nozione di chiaro segno con-
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tezza del diritto sia un principio normativo altamente ideale egrave indubbio ma che non possa essere tradotto almeno parzialmente in pratica e soprattutto non debba costituire un argine agli eccessi dei poteri di governo amministrativi e polizieschi (ma anche di quello giudiziario se perde di vista la sua soggezione alla legge) egrave tesi diversa non fenomenologica ma performativa
Ancor piugrave radicalmente alcuni autori contemporanei sulla scia di Schmitt (filtrato da Benjamin) Foucault e Arendt (variamente miscelati) 42 hanno co-minciato a utilizzare lo stato di eccezione non come strumento euristico per comprendere i punti di contatto e i possibili cortocircuiti tra diritto e forza e neppure schmittianamente al fine di scandagliare lrsquoorigine politica del diritto nel-la decisione costituente ma come chiave demistificante complessiva in grado di rovesciare lrsquointera costruzione dello Stato costituzionale di diritto generalizzan-do di fatto il paradigma dellrsquoeccezione quale rivelatore della sua vera natura o perlomeno della sua intrinseca fragilitagrave che lo condurrebbe inesorabilmente a collassare rovesciandosi nel contrario della sua autorappresentazione
per questo approccio di successo (che coglie probabilmente un senso diffuso di svuotamento dallrsquointerno della legalitagrave) lrsquoeccezione vale come (veritagrave della) regola Secondo Agamben ad esempio lo stato di eccezione egrave costitutivamente inscritto nella condizione normale anzi egrave la norma 43 Non si dagrave piugrave una pola-ritagrave oppositiva norma-eccezione che implica il problema della definizione del punto di contatto il quale rappresenta anche il limite tra le due comrsquoegrave anco-ra evidente nel dibattito weimariano tra Schmitt e Kelsen le coppie normati-vitagrave-effettivitagrave decisione-norma forza-ordinamento sono strutturate sigrave su un nesso reciproco ma questo non schiaccia i termini lrsquouno sullrsquoaltro non annulla affatto i rispettivi ambiti di qualificazione (semmai ne accentua e valorizza uno ma per gettare luce sullrsquoaltro) Lrsquoeccezione non assorbe tutto neppure in Sch-mitt mentre nellrsquouso attuale del paradigma dello stato di eccezione abbiamo una sorta di coimplicazione permanente tra eccezione e norma il dispositivo di inclusione escludente (e specularmente di esclusione che include) sotteso al diritto moderno (ma in realtagrave occidentale percheacute con Homo sacer Agamben re-trocede al diritto romano) svela il buco nero della giuridicitagrave non crsquoegrave procedu-ralitagrave possibile certezza della legalitagrave che tenga percheacute la logica dellrsquoeccezione non egrave affatto eccezionale ma tutto riconduce a seacute nella normalitagrave del quotidiano cui siamo assuefatti La forza di tale approccio sta certo nella sua seducente ra-dicalitagrave ma anche nel fatto che sembra effettivamente cogliere molti fenomeni di destrutturazione procedurale e di indistinzione giuridica che caratterizzano diffusamente il panorama presente (in particolare dopo la caduta delle illusioni globaliste e delle trivialitagrave sulla fine della storia veicolate dopo il 1989) Guan-
servatore antesignana della governance) mentre in Italia miglio fu lrsquoispiratore di una critica serrata alla Costituzione in nome di una riverticalizzazione decisionista del potere di segno efficientista (una posizione di destra che riconosceva perograve ancora un ruolo autonomo alla politica) in realtagrave con la svol-ta neoliberista la neutralizzazione del conflitto saragrave compiuta a lungo non con la decisione ma con il laquosoft powerraquo Salvo scoprire poi con la crisi economica globale che quel potere apparentemente mite e oggettivo non basta piugrave cosigrave che il volto nascosto tecnocraticamente autoritario della governance si svela
42 Su tale laquoSacra Famigliaraquo e soprattutto sui suoi usi ed abusi cfr portinaro 201843 Agamben 2018 175 ss
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tanamo la formula laquonemico combattenteraquo lo sdoganamento della tortura gli stati di emergenza proclamati dopo gli attentati terroristici e mai revocati il ricorso a muri e campi per il controllo dellrsquoimmigrazione ecc dimostrano come in Occidente sia in corso non solo una vera e propria ritirata dellrsquoetagrave dei diritti ma sia in crisi la stessa capacitagrave del diritto pubblico di fare ordine ciograve che porta a cercare paradossalmente in deroghe e scorciatoie strumenti di governo che evitino una rottura radicale puntellando faticosamente il consenso (che scema) ma poicheacute lrsquoefficacia di questi strumenti ordinativi si sta rivelando assai relativa e i prezzi da pagari in termini di legittimazione (e di caduta degli anticorpi) sono molti il rischio che senza accorgersene si arrivi a un punto di rottura definitivo o comunque a una sostanziale fuoriuscita dal quadro dello Stato costituzionale di diritto egrave grande
La geneaologia non egrave qui una strategia come in Schmitt per smentire lrsquoau-torappresentazione del normativo ed esplicitarne la matrice decisionistica cioegrave per rivendicare un diritto politico consapevole dellrsquoeccezione e se serve capace di replicarla ma una revoca del laquopoliticoraquo lrsquoorigine (piugrave o meno immaginaria e in qualche modo sempre retrodata fino a intercettare delle costanti antropologiche e ontologiche) svela lrsquoabisso di senso della politica (e in particolar modo della circolaritagrave diritto-potere inchiodata al paradigma teologico-politico moderno) Tale abisso egrave il vero motore del telos nichilistico interno alla modernitagrave (imper-niata sulla sovranitagrave) ma giagrave presente nel laquobandoraquo medievale nel laquoiustitiumraquo del diritto romano in generale nella tradizione giuridica e metafisica dellrsquoOccidente perciograve il laquocamporaquo non ne egrave il traviamento lrsquoeffetto estremo di un collasso e nep-pure la radicalizzazione di un lato oscuro ma la configurazione eloquente e per-spicua in questo senso laquonormaleraquo Lo stesso capitalismo non puograve essere oggetto di alcuna critica dellrsquoeconomia politica (e quindi di prassi trasformatrici) percheacute nel suo dispiegamento tecno-finanziario fa da acceleratore e compimento nichili-stico di un processo che va ben al di lagrave dellrsquoeconomico in cui egrave inscritto ma che egrave piugrave grande di lui non ne egrave la causa ma in qualche modo la piena compiuta ritualizzazione nella forma di un culto allo stesso tempo religioso e anti-religioso (nella misura in cui metabolizzando dio lo rende superfluo) 44
da questo punto di vista non solo il Rule of Law ma lo stesso costituziona-lismo democratico e sociale sono epifenomeni anzi dispositivi che lungi dal frenare sono fattori di quel processo quindi parte del problema Il Rule of Law ma anche lo Stato costituzionale di diritto non sono argini e soluzioni di equili-brio per le societagrave di massa democrazia e mercato sono la stessa cosa sarebbe illusorio pensare di usare la prima per orientare il secondo Opinione pubblica e acclamatio si convertono lrsquouna nellrsquoaltra allrsquoinsegna della mercificazione del consumo e della pubblicitagrave commerciale 45 quali estremi prodotti del doppio paradigma teologico che segnerebbe lrsquoOccidente politico centrato sulla sovra-nitagrave e il diritto positivo quello moderno della teologia politica espressione della lunga durata del laquogovernoraquo dal pastorato cristiano al neoliberalismo quello della teologia economica Lo svuotamento della politica come mediazione lrsquoe-
44 Benjamin 201345 Agamben 2018 614-620
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clisse dei partiti la caduta verticale di credibilitagrave dei media la fragilitagrave della sfera pubblica la compensazione del crollo dellrsquoauctoritas con figure le quali piugrave che plebiscitarie appaiono pubblicitarie sono fenomeni che egrave difficile negare ma non rappresentano le conseguenze di una erosione dei presupposti socia-li e istituzionali degli ordinamenti politici di massa della fine delle politiche welfaristiche dellrsquoonnipotenza del capitale finanziario transnazionale cui egrave stato consentito di fluttuare liberamente bensigrave il dispiegamento di una logica inscrit-ta originariamente nei codici di dominio del governo sugli uomini tanto nella forma della presa diretta sulla nuda vita quanto in quella della cura delle popo-lazioni Il problema non egrave dunque quello di contrapporre il governo delle leggi a quelli degli uomini ma il dato di fatto per cui ogni forma di governo egrave governo sugli uomini di cui lo stato di eccezione egrave la modalitagrave strutturale eloquente e per nulla eccezionale
Abbiamo cosigrave in Agamben attraverso una sorta di comprensione archeo-on-tologica dello stato di eccezione il tentativo di revocare in dubbio la struttura originaria stessa della politica ma non in nome di unrsquoaltra politica (tantomeno di unrsquoaltra politica del diritto che sarebbe sempre soggetta alla circolaritagrave mitica costituente-costituito violenza che pone-violenza che toglie) bensigrave in direzione di una destituzione della politica medesima Benjamin con la sua invocazione ebraico-messianica della violenza divina 46 costituisce cosigrave una sorta di laquoSch-mitt rovesciatoraquo lrsquoalternativa metapolitica allrsquoistanza cristiano-apocalittica del kateacutechon che fonda la necessitagrave della politica (cioegrave del potere) come male mi-nore frenando il compimento dei tempi ma mdashvien da chiedersimdash se lo stato di eccezione (il dispositivo inclusivo escludente) egrave per Agamben inscritto nel linguaggio e addirittura nellrsquoantropogenesi allora in che senso e come sarebbe possibile disattivarlo E lrsquoinoperositagrave la disattivazione della violenza mitica non rappresenterebbe una vera e propria transizione antropologica
diversi sono i tentativi di urbanizzazione di tale linea laquoeccezionalistaraquo (che ha successo ribadiamolo anche percheacute sembra afferrare i processi in atto negli ordinamenti occidentali molto piugrave dei quadri normativi tradizionali) Abbiamo da un lato il tentativo (a volte un porsquo ingenuo come di chi riscopre oggi un di-battito risalente e fondante per la teoria costituzionale e politica come quello degli anni di Weimar) di costituzionalizzare lrsquoemergenza per fronteggiare la sfida del terrorismo internazionale (la cui matrice profonda peraltro egrave interna allrsquoOc-cidente nel senso che consegue da quel cortocircuito violenza-globalizzazione che egrave frutto dellrsquoingovernabilitagrave del mondo e delle reazioni che la pretesa unila-teralista americana ha suscitato dopo lrsquo11 settembre smentendo tutte le profezie ireniche su un ordine mondiale egemonizzato dagli USA) Bruce Ackerman ad esempio ha aperto tale strada ritenendo necessario dare una risposta laquoemergen-zialeraquo ad laquoattacchiraquo che mirerebbero non tanto a colpire obiettivi specifici quan-to a minare la fiducia nel principio di legittimitagrave stesso del potere di governo mostrandone la vulnerabilitagrave lrsquoincapacitagrave di proteggere i propri cittadini garan-tendone la sicurezza Lrsquointroduzione di dosi piugrave o meno omeopatiche di laquostato di eccezioneraquo nel quadro costituzionalistico servirebbe a garantire una sorta di
46 Benjamin Per la critica della violenza in Benjamin 1982 26-30
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laquodispositivo di rassicurazioneraquo con il qual ribadire che il governo esiste 47 piugrave che offrire una strategia effettivamente ordinante
Su tale scia si sono sviluppate letture analitiche sia politologiche sia so-cio-giuridiche volte a mappare la fenomenologia contemporanea delle varie forme di eccezione il piugrave delle volte di natura amministrativa espressione di una generale tendenza allrsquoemergenziale permanente e perciograve normalizzabile cioegrave utilizzabile come forma di governo variante interna della governance (quan-do questa fallisce o nei suoi punti ciechi che non puograve gestire) La governance dellrsquoemergenza non la rivendicazione di un potere iperpolitico egrave la chiave per derogare (parzialmente mai in toto) al Rule of Law Abbiamo cosigrave da un lato una paradossale normalizzazione tecnocratica dellrsquoeccezione (che Schmitt avrebbe aborrito percheacute fa persino del momento in origine puramente politico dellrsquoecce-zione uno strumento della spoliticizzazione) dallrsquoaltro una frammentazione del regimi derogatori della norma e la creazione di spazi di indistinzione che sono il contrario della spinta allrsquounitagrave politica e alla nitidezza verticale del giuridico cui il ricorso allo stato di eccezione tradizionalmente mirava Insomma nella crisi an-cora senza uscita del globalismo neoliberale vige non unrsquoeccezione costituente ma lrsquoemergenza destituente
Il transito da stato di eccezione laquopoliticoraquo ad emergenza laquoamministrativaraquo lrsquointerpretazione di questrsquoultima in chiave di laquocalamitagraveraquo (in analogia con lrsquoideo-logia della naturalizzazione dei fatti socio-economici tipica del neoliberalismo) la banalizzazione della risposta emergenziale (che la normalizza) costituiscono i tratti tipici di questa nuova logica emergenziale Tra lrsquoaltro cosigrave essa risulta applicabile agli ambiti piugrave ampi e vari dalle catastrofi climatiche ed ambientali alla crisi finanziaria dagli attentati allrsquoimmigrazione Basti pensare a come ha operato lrsquoEuropa di fronte agli effetti della crisi del 2008 ha imposto di fatto uno stato di eccezione tecnocratico funzionale a proteggere il bunker ordoliberale e a immunizzare gli interessi dei grandi creditori e dei paesi piugrave forti scaricando sui piugrave deboli il prezzo una strategia che non ha esitato a mettere tra parentesi la democrazia 48 e a imporre politiche ferocemente antisociali in nome del laquopilota automaticoraquo creando le premesse di una radicale crisi di consenso dei sistemi politici nazionali e delle istituzioni europee in quanto tali
ma quando una crisi si fa laquoemergenzaraquo Il passaggio implica un salto qualita-tivo che personalmente ritengo non sia possibile definire a priori formalizzando laquocriteriraquo oggettivi quantificabili accertabili Lo stato di emergenza egrave un atto di politicizzazione di una situazione piugrave o meno problematica Lrsquoemergenza stessa egrave in seacute una decisione Non crsquoegrave solo una decisione sullrsquoemergenza nel merito Ancora piugrave importante e prioritaria egrave la decisione sulla sua stessa esistenza Non si vuol sostenere con ciograve che non sussistano fattori caotici osservabili ma che la loro produttivitagrave politico-giuridica dipende da una mobilitazione di successo ovvero chi o coloro che qualificano una determinata situazione come irrisolvibile con gli strumenti normali e convincono i consociati che non crsquoegrave altra soluzione che quella da loro incarnata di fatto propongono se stessi come la soluzione La
47 Ackerman 200548 Gallino 2013
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decisione egrave innanzitutto sullrsquoinaugurazione di uno stato di eccezione Natural-mente questa dinamica risulta eclatante quando siamo di fronte a uno stato di ec-cezione geneaologico costituente ma mi chiedo se qualcosa di questa radicalitagrave della decisione sullrsquoesistenza dellrsquoeccezione non permanga e transiti anche nella normalizzazione amministrativa dellrsquoemergenza Cioegrave anche in contesti emer-genziali ridotti frammentati lrsquoopzione decisiva egrave quella della sottrazione alla dialettica fisiologica e conflittuale dello Stato costituzionale di diritto Il punto egrave che tale opzione per la tecnica dellrsquoemergenza serve precisamente a occultare la decisione originaria che ha alle spalle il suo carattere politico Serve a sottrarla allo sguardo pubblico e al discorso politico immunizzandola dal conflitto
per inciso nella tematizzazione (che Schmitt evita accuratamente) delle con-dizioni di un certo grado di consenso o comunque di unrsquoobbedienza sufficien-temente stabile a quella politicizzazione dirompente si colloca a mio avviso lo spazio di costruzione del potere egemonico Ovvero il successo della decisione sullo stato di eccezione si gioca anche sul riconoscimento che egrave in grado di su-scitare cogliendo la sfida del tempo Naturalmente questa risposta potragrave anche essere declinata in termini di laquorivoluzione passivaraquo come Gramsci ha messo in luce per il fascismo ma la natura regressiva della laquosoluzioneraquo fascista alla crisi del primo dopoguerra non toglie che essa abbia offerto anche un pacchetto di soluzioni nuove (ad esempio lrsquoIRI di Beneduce) in grado di impedire un sovver-timento sociale evitando la mera riproposizione delle ricette liberali cosigrave come egrave innegabile che quella rivoluzione passiva sia stata in grado di mobilitare negli laquoanni del consensoraquo un seguito allargato intorno allrsquoopzione della forza laquonazio-nalizzando le masseraquo Un potere come mera forza ha probabilmente la possibilitagrave di imporsi per un porsquo ma non di durare Ciograve non significa che la forza non sia necessaria (il diritto kelsenianamente egrave organizzazione della forza normativitagrave sostenuta dalla coercitivitagrave) ma che da sola non basta Un assetto di regime nato da una decisione eccezionale non puograve limitarsi al fatto decidente e impositivo ma deve anche costruire unrsquoegemonia Questo passaggio Schmitt preferisce non trattarlo (probabilmente percheacute giudicato poco gestibile e scivoloso per la teoria giuridica che si troverebbe a dover scender sul terreno contenutistico-assiologi-co delle diverse opzioni sociali e ideologiche in campo astutamente Schmitt non vuole farlo avendo la sua opzione ultraconservatrice come presupposto ma rite-nendo di poterla semplicemente saldare allrsquoistanza dellrsquounitagrave politica del popolo tedesco e al valore supremo della stabilitagrave) In definitiva per Schmitt tutto si concentra nella decisione come laquotaglioraquo ciograve che la precede e prepara ciograve che la giustifica ciograve che veicola in termini sociali e culturali non egrave rilevante o comunque non egrave trattabile giuridicamente
5 Il paradigma emergenziale
di recente un interessante volume di Alain Green 49 offre quella che forse egrave lrsquoanalisi piugrave dettagliata degli laquostati permanenti di emergenzaraquo dal punto di vista
49 Green 2018
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del costituzionalismo Un tentativo di definizione descrittiva piugrave che prescritti-va la ricerca di riferimenti oggettivi di un aggancio della risposta emergenziale il piugrave possibile aderente ai fenomeni in atto per portare avanti questo sforzo di parziale razionalizzazione della logica emergenziale (anche se naturalmente un certo grado di soggettivitagrave e di vaghezza saragrave ineliminabile) 50 Green non adot-ta una strategia di critica frontale di denuncia generale dei rischi ma cerca di sottolineare differenze e specificazioni Innanzitutto tiene ferma la distinzione su cui ritengo sia opportuno insistere tra eccezione ed emergenza cercando di cogliere gli slittamenti semantici dallrsquouna allrsquoaltra per Green deve poi essere distinto lo stato di emergenza come laquoideal-tiporaquo dalla contingenza delle laquoemer-genzeraquo Quello di stato di emergenza egrave infatti un umbrella term che copre varie condizioni Ci sono dei casi indiscussi paradigmatici e tuttavia la maggior parte delle crisi sta nella laquopenombraraquo dove le linee di demarcazione tra normalitagrave ed emergenza sono meno chiare e i coefficienti di laquomagnituderaquo and laquourgencyraquo non sono suscettibili di precise misurazioni scientifiche Qui conta il laquosubjective assessmentraquo del decisore 51 Non a caso tutti i tentativi di algoritmizzare lrsquoemer-genza servono proprio a neutralizzare (o forse sarebbe meglio dire ad occultare) questa centralitagrave del decisore lrsquoidea egrave quella (e la vediamo allrsquoopera anche in altri ambiti come quelli della valutazione universitaria) dellrsquoeliminazione integrale dellrsquoarbitrio affidandosi a un meccanismo automatico e puramente quantitativo unrsquoillusione o peggio la copertura di prassi opache
Quello dellrsquoemergenza egrave inevitabilmente un potere laquopersonaleraquo dellrsquouomo sullrsquouomo 52 Lrsquoemergency paradigm nella riproposizione immediata di tale laquoovvia veritagraveraquo del puro potere trova tanto un motivo di fascinazione (certamente su chi il potere lo detiene ma ance sui consociati che invocano una laquosoluzioneraquo facile e veloce) quanto di grande diffidenza per identificare lrsquoemergenza laquoidealeraquo le definizioni di laquoemergenzaraquo affermano che la soglia egrave varcata quando le risposte normali sono ineffettuali cioegrave non funzionano 53 La formalizzazione dellrsquoemer-genza potrebbe rappresentare allora una sorta di norma auto-protettiva dellrsquoor-dinamento che consente di derogare alle proprie prescrizioni per salvarsi di fronte a una minaccia estrema ma anche una norma-limite attraverso cui si puograve aprire la strada alla distruzione del diritto come vincolo al potere Si puograve discu-tere sullrsquoopportunitagrave o meno di prevedere giuridicamente lo stato di emergenza A mio avviso sono piugrave i rischi che i vantaggi (poicheacute si offre una chiave legale per aprire una porta troppo pericolosa e soprattutto incontrollabile e poi crsquoegrave la possibilitagrave che si generi un effetto di assuefazione) Bisogna riconoscere perograve che la problematica (certamente quella dello stato di eccezione costituente ma in qualche modo anche quella delle emergenze neoliberali) non puograve essere ignora-ta non egrave plausibile che la previsione ordinamentale determini o meno lrsquoesistenza di una sfida se questa ha una sua consistenza Cosigrave come egrave molto ingenuo pensa-
50 Ibidem 30-3151 Ibidem 252 In realtagrave ogni potere egrave mediato dalla volontagrave umana sia di chi lo esercita sia dei consociati
ma il punto dirimente egrave il suo grado di normativizzazione che non solo lo imbriglia ma ne consente la mediazione comunicativa ciograve che significa coinvolgimento dei destinatari e uso sociale del diritto
53 Green 2018 2
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re che lo stato di eccezione possa essere risolto o anche semplicemente evitato vietandolo Eacute chiaro che la risposta strategica efficace per evitare che della mo-bilitazione di una situazione critica si faccia uno strumento di politica intensa e polemica in funzione eversiva non puograve che collocarsi sul piano di una politica democratica costituzionalmente ispirata Autori come Ackerman e Green pensa-no perograve che questo piano di politica costituzionale non solo possa sostenere una certa dose controllata di emergenza ma che questa opzione a certe condizioni sia in grado di rafforzare lrsquoefficacia della risposta democratica
drsquoaltro canto lrsquoidea che per difendere Stato di diritto e democrazia si pos-sano usare in casi estremi mezzi che tradiscono entrambi rappresenta una chi-na scivolosa non nuova (che rischia di riproporre lrsquoeterno alibi autoprotettivo di ogni potere vigente) In effetti siamo qui di fronte a una vera e propria crux della teoria del diritto costituzionale la questione della protezione della demo-crazia dai suoi nemici che ne usino subdolamente gli strumenti per abolirla si egrave posta piugrave volte al contempo le soluzioni di volta in volta adottabili non sono mai senza oneri neacute egrave detto che si rivelino efficaci Sulla tragica dramma-ticitagrave di questo nodo basti pensare al dibattito che si sviluppograve a Weimar sulla necessitagrave del taglio delle forze politiche estreme (comunisti e nazisti) 54 attra-verso lrsquoesclusione dallrsquoarco democratico considerato legittimo che ha ispirato la soluzione laquopresidialeraquo adottata con il Grundgesetz nella Germania Ovest postbellica ma pure alle vicende della Guerra fredda durante la quale anche lrsquoOccidente non ha esitato a utilizzare gli arcana imperii cioegrave forme di offesa e autodifesa laquonon ortodosseraquo (dai colpi di Stato come in Cile alla strategia della tensione come in Italia) fino ai gravi cedimenti sul terreno del garantismo penale e della cultura dei diritti sperimentati in anni piugrave recenti in nome della guerra al terrore
Tornando a Green (rappresentativo di una vera e propria linea di tendenza attuale) nella sua prospettiva il paradigma dellrsquoemergenza non egrave affatto obsole-to da ciograve deriva che possano essere ammesse restrizioni temporanee per salvare lrsquoordine liberaldemocratico mentre vanno contrastate le emergenze permanenti percheacute distruttive e frutto di decisioni politiche arbitrarie non di una condizione oggettiva e necessaria la dicotomia normalitagrave-emergenza in questa prospettiva sarebbe preservata anche ammettendo un regime derogatorio grazie a piugrave strin-genti controlli quando lrsquoemergenza viene dichiarata (in ciograve sulla scia di Acker-man) 55 mentre lrsquoemergenza non puograve essere un laquoclaimraquo per il potere costituente che aveva costituito lrsquoordine in prima istanza Questrsquoultima strada sarebbe una riformulazione di quella laquoSchmittian Challengeraquo in grado di minare lrsquoidea che tutti i poteri statali possano essere circoscritti dalla legge 56 Se per Schmitt in qualche modo lo stato di eccezione e il potere costituente tendono a convergere (percheacute in fondo egrave in una condizione di destrutturazione radicale dellrsquoordine e soprattutto di percezione diffusa dellrsquoimpossibilitagrave di uscirne per vie normali che si apre uno spazio drsquoazione per forze eversive dellrsquoordine costituito) nei ten-
54 Schmitt Legalitagrave e legittimitagrave in Schmitt 1972 211 ss55 Green 2018 62-6356 Ibidem 98
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tativi attuali di laquocostituzionalizzare lrsquoemergenzaraquo ovviamente tale convergenza va contrastata ed esclusa Anzi proprio tale limite invalicabile (ma quanto poi lo egrave realmente) costituirebbe il vincolo concettuale per sostenere la possibilitagrave di mantenere allrsquointerno di un quadro costituzionale la previsione dellrsquoemergenza del resto se egrave vero che lrsquoemergenza egrave pericolosa e che per quanto si cerchi di circoscriverla e sottoporla a controllo giurisdizionale il rischio del limbo della laquosfida schmittianaraquo si pone egrave pur vero che anche seguendo una linea minimali-sta del laquoBusiness as Usualraquo ci sono dei problemi Il primo dei quali egrave quello di stirare a tal punto la nozione di legalitagrave da dare ragione a Schmitt 57 pertanto per Green la previsione di poteri emergenziali non significa soccombere allrsquoinde-terminatezza della sfida schmittiana a patto di riconoscere che la temporaneitagrave dellrsquoemergenza egrave una questione legale e che la decisione di dichiarare lo stato di emergenza egrave suscettibile di revisione giudiziaria 58
La chiusa del ragionamento di Green egrave molto indicativa della sua strategia riformistica di correzione interna dellrsquoemergenzialismo liberal ma non convin-ce percheacute evita di interrogarsi sulle cause di fondo strutturali della riemersione dei fantasmi dellrsquoeccezione Il passaggio agli stati permanenti di emergenza non sarebbe dovuto al fatto che empiricamente il mondo oggi sia piugrave pericoloso ma al fatto che i poteri emergenziali si sono dovuti occupare di fenomeni piugrave mondani rispetto a quelli tradizionalmente etichettati come emergenze Inoltre troppo facilmente le fattispecie emergenziali sono state inserite nella legislazio-ne ordinaria (invece di trattarle solennemente come questioni costituzionali) facendo sigrave che lo spazio dellrsquoemergenza si allargasse e approfondisse Ciograve egrave stato frutto di decisioni politiche e della rappresentazione di una minaccia da parte degli attori politici cioegrave di un uso propagandistico 59 Eacute vero ma percheacute egrave ac-caduto Quali sono le cause di questo government by emergency mi pare che anche in questo caso il convitato di pietra di tali analisi siano la globalizzazione finanziaria con il suo carico di anomia e gli effetti socialmente distruttivi del neoliberismo che a un certo punto non potevano non precipitare in crisi demo-cratica ma il progressismo liberal anche se animato dalle migliori intenzioni non puograve mettere in discussione i dogmi (e gli interessi) che condivide con il Washington consensus
Questo limite spiega percheacute persino analisi politicamente avvertite e per tanti aspetti convincenti come quella di Wendy Brown (ad esempio nel suo volume sui Walled States giagrave richiamato) si arrestino a una certa soglia che egrave quella del pregiudizio anti-statualista e pro-global La dimensione caotica che Brown descrive mettendola in rapporto al confinamento simbolico conseguito attraver-so la proliferazione di muri fisici dovrebbe indurre a riflettere piugrave radicalmen-te sui limiti dellrsquoattuale globalismo sullrsquoesigenza di una nuova Bretton Woods (cioegrave di una regolazionelimitazione geopoliticamente fondata) sulla liquidazio-ne troppo frettolosa di Keynes a sinistra (ciograve che ha contributo alla perdita di consapevolezza del peso degli interessi materiali della centralitagrave della questione
57 Ibidem 19458 Ibidem 19559 Ibidem 213-214
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redistributiva e dellrsquointervento pubblico in economia) sulla rimozione del laquomo-mento polanyiraquo 60 sullrsquoinsostenibilitagrave della stessa ideologia laquono borderraquo (assolu-tisticamente intesa) e sulla sua possibile saldatura con lrsquoidea neoliberale dello spazio gassoso nel quale il mondo si auto-ordinerebbe rimettendosi integral-mente alle logiche di mercato Qualsiasi impostazione post-statuale che si illude di liberarsi del potere repressivo rischia di comportare invece lrsquoindebolimento e la svalutazione dello Stato democratico di diritto oltre a veicolare una filosofia post-politica che si pone come rivelatore antropologico dellrsquoessenza meta-politi-ca dellrsquoumano che potrebbe dispiegarsi senza problemi abolendo ogni trascen-denza (laica) del laquopoliticoraquo lrsquoutopia della fine del conflitto della violenza e del potere che segna una slittamento moralistico della teoria politica progressista e priva degli strumenti per pensare i conflitti distributivi e sociali in una chiave realistica e concretamente emancipativa cioegrave per porsi seriamente il problema di spostare i rapporti di forza La collusione allrsquoinsegna della logica orizzontalista tra neoliberalismo e antagonismo moltitudinario egrave ormai evidente 61 E dovrebbe far riflettere sulla debolezza delle alternative inseguite dal pensiero radical al posto della moltitudine perennemente costituente (un paradosso istituzionale) ma anche dellrsquoalleanza dei corpi di Butler 62 (suggestiva ma a bassissima intensitagrave politica e incapace di rappresentanza) ciograve che prevale egrave la lex mercatoria e il diritto dei poteri selvaggi
In generale separare orizzonte materiale e simbolico interessi popolari e im-maginario emancipativo egrave un errore esiziale per il pensiero critico dal punto di vista istituzionale da un lato si sono svalutati gli strumenti giuridico-politici pubblicistici percheacute compromessi con la rappresentanza lo Stato la mediazio-ne dallrsquoaltro ci si egrave illusi a proposito di unrsquoimprobabile laquotransustanziazione del socialeraquo in una generica costituzione del laquocomuneraquo 63 neacute pubblica neacute privata (ma in realtagrave molto piugrave privata che pubblica) nella quale la dimensione specifi-camente costituzionale semplicemente si perde Si tratta dellrsquoennesima variante del mito della societagrave auto-ordinantesi ammantata di radicalismo ma in realtagrave speculare allo spontaneismo economicistico implicito nella deregulation neoli-berista (mentre lrsquoordoliberalismo corrispettivo euro-tedesco del neoliberismo anglosassone prevede una cospicua regolazione anche se integralmente finaliz-zata alla tutela del mercato competitivo come fattore privilegiato di socializza-zione e perciograve laquobene comuneraquo organicamente inerente a una societagrave ben ordi-nata) Lrsquoideologia del laquocomuneraquo appare cosigrave come lrsquoennesima riproposizione del compimento post-politico della storia (senza peraltro alle spalle una filosofia della storia allrsquoaltezza) Naturalmente i rischi di mancata tenuta della dimen-sione laquopubblicistico-costituzionaleraquo oggi ci sono ma sono in gran parte dovuti direttamente o indirettamente alla neo-liberalizzazione degli apparati pubblici e allrsquoideologia della governance che ha soppiantato la cultura politica democra-tico-costituzionale
60 Somma 201861 Tale corto-circuito ha toccato livelli grotteschi con lrsquoappello di Toni Negri a merkel e draghi
percheacute salvino lrsquoItalia (e lrsquoEuropa) dai populisti su Vanity Fair62 Butler 201763 Teubner 2005 Hardt e Negri 2010 Chignola (a cura di) 2012
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Questa cultura era frutto di una serie complessa di stratificazioni moderne esito di lotte sociali e trasformazioni concettuali della cui inaggirabile ipoteca occorre mantenere la consapevolezza Come sappiamo secondo la tradizionale teoria politica del diritto il potere politico moderno rappresenta innanzitutto un laquofrenoraquo alla violenza e al disordine In questo senso garantisce pacificazione so-ciale e implica un livello mdashper quanto essenzialemdash di istituzionalizzazione Sulla base di tale funzione ordinante egrave stato possibile costruire un laquofreno internoraquo giuridico che limitasse il potere coattivo il quale resta comunque necessario (una sorta di laquomale minoreraquo) ma rischioso Il primo modello egrave quello del Rule by Law (in cui il potere egrave giuridico nel senso che opera attraverso il diritto ciograve definisce una soglia di giuridificazione minimale ma non ancora un paradigma garantistico) Il secondo modello egrave appunto quello volto a limitare attraverso bilanciamenti e controlli formali e precostituiti (soprattutto giurisdizionali ma non solo) il potere arbitrario cioegrave il Rule of Law Con lo Stato costituzionale di diritto si cerca di rispondere anche alla necessitagrave di un laquoterzo frenoraquo verso i poteri economici privati per garantire sicurezza sociale Oggi questo terzo freno egrave saltato e ciograve minaccia di logorare anche gli altri due
provando a tirare le fila della mappa di posizioni qui presentata credo si pos-sa concludere che siamo in una morsa non solo politica ma anche teorica stretti tra neo-elitismo e vaghe astrazioni ribelliste entrambi fattori di spoliticizzazione e svuotamento della democrazia costituzionale che generano reazioni laquopopuli-steraquo ma non egrave con ingenue fantasie post-politiche che si controlla e incivilisce il potere Bensigrave lottando per razionalizzarlo e democratizzarlo e usando questo potere pubblico democratizzato per fini collettivi contro lrsquoeccesso di potere pri-vato Le interpretazioni neoliberali e globaliste del Rule of Law non solo non convincono ma rischiano di mettere in crisi il Rule of Law stesso (oltre che la democrazia) Sullrsquoaltro versante le sue liquidazioni sommarie aprono la strada non a trasformazioni emancipative ma a regressioni civili o perlomeno lasciano disarmati rispetto ad esse
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Il potere del denaro Oligarchie nellrsquoetagrave globale
Roberto Schiattarella
Abstract
The Power of Money Oligarchy in the Global Age
The New Deal experience later consolidated in the post-war laquoreformistraquo culture was the most conscious expression of the need in every democratic society to avoid the concentration of power favored by the market The loss of awareness of the fact that every interventionist policy in economy is also a policy that distributes power might be considered as a sign of the transition to a new era in which an opposing objective to the New Deal is posited a new redistribution in favor of the strong as a necessary product of the functioning of the market In the Bretton Woodsrsquo world the rules allowed for a wider autonomy to handle internal balance and protect the weaker members of society through public policy as well as public visibility In the world of the rules established by Reagan and Thatcher the room left for national economic policy was drastically reduced National States have lost an important part of their ability to decide in favor of the markets It is not the former who control the latter but the latter mdashfinancial markets in particularmdash who have become the supervisors of the Statesrsquo behavior The effect of this change is the increasing distance between strong and weak countries and internally of social inequality National politics crushed by the logic of the markets and the new international rules is no longer able to gather the consensus of citizens It is therefore urgent to find its legitimacy in international markets and institutions rather than in society Citizens no longer have an interlocutor in politics who responds to their needs and lose the ability to understand what is happening The market culture which has become hegemonic narrated what was happening as the inevitable result of technical facts while in reality it was a change in the rules of civil coexistence
Keywords power markets National States New deal Neoliberal Hege-mony
1 Economia e potere
Il modo in cui il potere egrave distribuito nella societagrave condiziona il funziona-mento di un sistema economico La teoria economica oggi prevalente non ci aiuta a dare una risposta a questa domanda Guardando invece piugrave indietro nel tempo ci sono stati periodi anche lunghi nei quali la questione ha assun-to un ruolo centrale nelle analisi degli economisti e periodi altrettanto lunghi
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 57-74
Universitagrave di Camerino rschiattarellaliberoit
58 ROBERTO SCHIATTARELLA
in cui egrave tornata a scomparire o almeno a diventare un elemento secondario del dibattito Questo egrave appunto quanto egrave successo negli ultimi trenta anni nei quali lo spazio lasciato dagli studiosi di economia al potere come chiave di interpretazione del funzionamento dei sistemi economici egrave stato estremamente marginale marginale sia nelle analisi che hanno guardato al modo di funzio-nare delle economie nazionali sia in quelle sviluppate sul sistema economico internazionale
La convinzione che sembra oggi prevalere egrave dunque quella secondo la quale i rapporti economici sono regolati da logiche sostanzialmente di natura tecnica La significativa concentrazione dei redditi e della ricchezza in atto in tutti i paesi occidentali negli ultimi decenni non sembra aver messo in discussione questa convinzione
La scelta di affrontare la questione del potere come un elemento che ha a che fare con la dimensione economica e dunque che non puograve essere trascurato pone lrsquoanalisi fuori dai sentieri piugrave frequentati dalla riflessione economica contempo-ranea Costringe a ragionare con meno punti di riferimento consolidati ma a giudizio di chi scrive mette anche in condizione di comprendere meglio quello che sta succedendo e di rendere meno ardua lrsquoindividuazione delle possibili vie di uscita al continuo allargamento delle disuguaglianze e allrsquoapprofondirsi della ingiustizia sociale
Un risultato che egrave possibile raggiungere soprattutto se si guarda alle esperien-ze di un passato non troppo lontano La storia e come abbiamo appena detto la storia delle idee del novecento mettono a disposizione di chi voglia approfondire la questione molti materiali che possono essere di grande utilitagrave per la compren-sione del presente
Ci riferiamo in particolare al patrimonio di conoscenze che si egrave accumulato con lrsquoesperienza iniziata negli anni trenta negli Stati Uniti che va sotto il nome di New deal La rilettura di quanto egrave successo ed egrave stato fatto in quegli anni puograve aiutarci a comprendere percheacute Roosevelt abbia attribuito una importanza cruciale alla questione del potere nella sua lettura della crisi che era succeduta al crollo di Wall Street nel 1929 puograve collocare la sua analisi allrsquointerno della situazione economica del tempo puograve farne capire il retroterra culturale ma an-che politico potremo in sostanza chiarirci lrsquointero disegno della sua politica di intervento Un progetto che si poneva lrsquoobiettivo di dare una risposta non tem-poranea ai problemi di squilibrio tra i poteri presenti nella societagrave statunitense potremo approfondire come la logica del New deal si sia andata consolidando nel tempo e abbia dato vita ad unrsquoesperienza piugrave complessa sia stata allrsquoorigine di quello che saragrave chiamato il riformismo Unrsquoesperienza politica e culturale che ha trasformato profondamente il sistema istituzionale del mondo occidentale ed ha avuto un ruolo cruciale nella creazione del sistema di Bretton Woods con le sue regole ed i suoi obiettivi
potremo capire meglio a) cosa egrave accaduto quando quel mondo si egrave an-dato sfaldando negli anni della crisi petrolifera b) il significato delle regole intorno alle quali si egrave andato strutturando il sistema internazionale allrsquoinizio degli anni ottanta c) quali sono stati i probabili obiettivi che si sono posti
IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 59
Reagan e Thatcher nel momento in cui hanno disegnato le nuove regole quale egrave stato il nuovo ordine sociale e internazionale che hanno immaginato qua-li obiettivi in termini di distribuzione del potere tra i paesi e allrsquointerno di ciascuno si sono voluti raggiungere potremo infine individuare i processi inter-istituzionali che si sono determinati per effetto delle nuove regole come sono cambiati gli equilibri di potere che si erano determinati fino ad allora tra paesi ed allrsquointerno dei paesi e come questi nuovi equilibri hanno inciso sul funzionamento dei sistemi economici del mondo occidentale e sulle strutture delle loro democrazie
Ripercorrendo con la nostra esposizione la logica della teoria dei sistemi complessi 1 potremo riflettere per concludere sul ruolo della cultura del co-siddetto neoliberismo nel determinare i cambiamenti e la stabilizzazione dei nuovi equilibri Sul modo in cui si egrave venuta a costruire una egemonia culturale che ha fatto apparire indiscutibile ha fatto diventare senso comune la coinci-denza tra gli interessi dei soggetti socialmente forti e lrsquointeresse generale Come in altre parole la cultura stessa abbia assunto un ruolo essenziale di strumento di potere
2 Roosevelt e il New Deal
Con lrsquoinizio della presidenza Roosevelt nei primi anni trenta si egrave aperta una stagione che ha inciso profondamente sul funzionamento dellrsquoeconomia ameri-cana e col tempo sul modo di essere dellrsquointero sistema economico internazio-nale Un arco di quattro decenni in cui sono andati modificandosi gli equilibri sociali in tutti i paesi occidentali in cui la politica non solo ha preceduto la cul-tura economica ma egrave stata capace di elaborare un radicale cambiamento del suo ruolo e dei suoi obiettivi rispetto alla prima parte del secolo Il futuro presidente degli Stati Uniti giagrave durante la sua campagna elettorale e spesso davanti a un pubblico di imprenditori ha reso esplicita la sua diagnosi sulle cause della cri-si apertasi nel 1929 Secondo Roosevelt le difficoltagrave che il sistema economico e sociale americano stava incontrando nei primi anni trenta erano legate alla presenza sempre piugrave estesa di grandi concentrazioni di potere economico con-centrazioni che si erano potute tollerare nel momento in cui il paese andava for-mandosi come potenza industriale ma che erano a suo giudizio incompatibili con i valori del sogno americano e il modo in cui questo sogno si era trasformato in una organizzazione sociale In contraddizione quindi in primo luogo con i valori a cui si era ispirata la costituzione degli Stati Uniti Roosevelt ha dedicato tutta la prima parte del libro che scrisse giagrave nel 1933 a riflettere su questi valori 2 ma in contraddizione anche con le necessitagrave dello sviluppo economico del paese il concentrarsi del potere in poche mani costituiva infatti secondo Roosevelt un elemento di distorsione tale da impedire il buon funzionamento di un sistema centrato sul mercato e sulla concorrenza
1 La struttura che abbiamo dato allrsquoesposizione ha seguito la logica della teoria dei sistemi complessi suggerita da david Lane Cfr al riguardo Lane 2006 E piugrave in generale polanyi 2013
2 Si veda su questo tema la nuova traduzione del libro di Roosevelt riportata in Roosevelt 2018
60 ROBERTO SCHIATTARELLA
Il compito che derivava alla politica drsquointervento da questa analisi era sempli-ce Se si voleva dare continuitagrave allrsquoidea di convivenza civile dei padri fondatori e rimettere in moto il paese dal punto di vista economico occorreva procedere a uno smantellamento delle concentrazioni di potere e ad una redistribuzione dello stesso nella societagrave 3
Unrsquoanalisi che a ben vedere indicava contemporaneamente anche il princi-pale strumento del New deal lo stato e le istituzioni pubbliche I soggetti cioegrave che secondo Roosevelt erano dotati del potere necessario per realizzare il suo progetto di redistribuzione del potere allrsquointerno del sistema sociale Una cen-tralitagrave delle istituzioni pubbliche che si accompagnava sul piano strettamente operativo a un atteggiamento di grande pragmatismo La combinazione di que-sti due elementi ha dato vita ad una politica istituzionale che ha assunto talvolta caratteri esplicitamente sperimentali ma che ha trovato la sua unitarietagrave nellrsquoo-biettivo di proteggere le componenti piugrave deboli della societagrave Un obiettivo per-seguito sia direttamente attraverso la costruzione di primi elementi di welfare sia indirettamente attribuendo alle istituzioni pubbliche un ruolo di mediazione sociale sia infine supportando lrsquoattivitagrave del sindacato Una mediazione che di per seacute rafforzava le posizioni delle fasce piugrave deboli della societagrave sul piano con-trattuale
Una politica che si egrave dovuta misurare con le resistenze che venivano dai grup-pi sociali forti ma che col tempo ha potuto raggiungere i suoi obiettivi sia pure con qualche discontinuitagrave soprattutto grazie allrsquoeccezionale consenso che quella politica economica egrave riuscita ad aggregare nella realtagrave americana 4 Un consenso che si egrave manifestato in maniera evidente nei tre rinnovi successivi del mandato presidenziale
3 Il retroterra culturale
La politica economica di Roosevelt non nasceva dal nulla Si radicava in un retroterra culturale che la politica aveva fatto proprio e aveva elaborato sotto la spinta di una crisi finanziaria che stava mettendo a nudo tutti gli elementi di insensatezza di un modello di sviluppo centrato sulla finanza Una situazione per molti aspetti simile a quella attuale mdashe questo non puograve non farci pensare alle distanze che ci sono rispetto ai programmi politici attualimdash ma diversa da due punti di vista molto importanti In primo luogo percheacute il contesto politico internazionale era segnato dal consolidarsi dellrsquoesperienza comunista in Unione Sovietica Nessuno in quegli anni negli Stati Uniti poteva non avvertire la sfida che veniva al modello economico e sociale americano dal nuovo ordine che si stava affermando in quel paese Una sfida che rileggendo gli scritti del tempo era particolarmente sentita dagli intellettuali che circondavano il presidente e che avevano elaborato il suo programma politico 5
3 Su questo punto si veda anche Villari 20144 Roosevelt 20185 Villari 2014
IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 61
E in secondo luogo percheacute la risposta a questa sfida nasceva in un contesto profondamente cambiato sul piano della cultura un cambiamento che si era avviato nei decenni precedenti e che coinvolgeva i fondamenti epistemologici del processo scientifico La visione deterministica del mondo allrsquointerno della quale si erano andate consolidando le due grandi letture del funzionamento dei sistemi economici mdashquella marxista e quella del mercatomdash era stata mes-sa in discussione dalla svolta di metodo che si era sviluppata allrsquointerno della fisica Il mondo si presentava nuovamente troppo complesso per poter essere ridotto a poche leggi che ne costituivano la struttura essenziale 6 Nel nuovo ambiente scientifico la ricerca non doveva essere piugrave indirizzata a scoprire le presunte leggi sottostanti al caos apparente molto piugrave semplicemente era un modo attraverso il quale lo studioso provava a costruire schemi (temporanei e parziali) capaci ad aiutarlo a comprendere la complessitagrave della realtagrave che stu-diava La distanza tra lo studioso che guardava la realtagrave e i laquofattiraquo era di nuovo aumentata
Un cambiamento di prospettiva scientifica che se si guarda ai problemi nellrsquoottica della politica economica creava una grande discontinuitagrave rispetto al passato In primo luogo percheacute lrsquoeconomia nella nuova lettura nel momento in cui poneva al centro la soggettivitagrave dello studioso tornava ad essere scienza essenzialmente normativa doveva essere infatti costruita intorno agli obiettivi mdashe sullo sfondo ai valorimdash che lo studioso stesso si voleva dare in sostanza tornava ad essere scienza dei mezzi e dei fini e non solo dei mezzi In secondo luogo percheacute i vincoli economici non potevano che apparire meno stringenti La volontagrave di cambiamento non doveva scontrarsi o essere condizionata dallrsquoe-sistenza di leggi economiche assimilabili a quelle naturali il modo di funzio-nare di un sistema economico era semplicemente espressione di scelte fatte in passato dagli uomini che come tali potevano essere superate da altre scelte capaci di indirizzare la costruzione della convivenza civile ed economica nelle direzioni volute
Il carattere pragmatico della politica economica di Roosevelt va letto a giu-dizio di chi scrive allrsquointerno di quanto si egrave appena detto come espressione cioegrave di qualcosa di piugrave di una componente tradizionale della cultura anglosassone Come punto di arrivo invece di un nuovo atteggiamento culturale 7
Il New deal da questo punto di vista egrave stato da un lato un segnale del con-solidarsi di un diverso clima culturale e dallrsquoaltro ha funzionato soprattutto in campo economico come una sorta di acceleratore del processo di metaboliz-zazione della svolta in atto Se solo attraverso Keynes la collettivitagrave scientifica ha preso pienamente coscienza del mutamento del punto di vista implicito nel nuovo paradigma metodologico 8 egrave verso la fine degli anni trenta quando cioegrave si egrave manifestato il bisogno di costruire una nuova classe dirigente capace di inter-pretare e sviluppare le politiche istituzionali e di intervento del New deal 9 che
6 Su questo tema si veda Easley 1973 81ss ma anche de Finetti 1962 e de Finetti 19897 Schiattarella 20198 Carabelli Cedrini 20189 Schiattarella 2019
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il pensiero keynesiano ha cominciato ad essere studiato in maniera sistematica in alcune grandi universitagrave americane Solo in quegli anni queste stesse universitagrave sono diventate i luoghi di aggregazione di una cultura che con il tempo ha teso ad assumere una forma sempre piugrave compiuta
Una cultura che proprio percheacute centrata su obiettivi e valori poteva ren-dere nuovamente esplicita la questione del potere in una societagrave di mercato E lo poteva fare non solo percheacute considerava la sua redistribuzione nella societagrave lrsquoasse centrale del progetto di politica di intervento ma anche percheacute proponeva qualcosa di socialmente accettabile e politicamente spendibile come egrave appunto un programma di redistribuzione del potere dalle aree forti a quelle deboli della societagrave
Una cultura che col tempo si egrave andata consolidando fino a prendere la forma di una nuova lettura dei processi economici e poi nel decennio successivo alla guerra a trasformarsi in una vera e propria visione del mondo Una visione che ha preso il nome di riformismo economico non solo per distinguersi da un lato dal sostanziale conservatorismo della tradizione del liberismo e dallrsquoaltro dagli elementi di radicalismo impliciti nellrsquoapproccio marxista ed esaltati dallrsquoespe-rienza sovietica ma anche percheacute con il termine riformismo si voleva sottolineare la convinzione che era sempre possibile trovare un modo per far convivere de-mocrazia e mercato O per essere piugrave precisi che era sempre possibile plasmare il modo di essere di un sistema economico per renderlo compatibile per metter-lo al servizio delle esigenze della democrazia
4 Il riformismo
Il riformismo nasce da due convinzioni la prima egrave che la societagrave che tende a definirsi conformemente alle logiche del mercato non egrave neacute lrsquounica neacute la migliore possibile la seconda egrave quella di cui abbiamo appena parlato in base alla quale il modo di funzionare dei mercati non crea ostacoli insormontabili alla costruzione di una societagrave democratica E dunque non solo si puograve sempre intervenire sul sistema economico ma si deve intervenire Lrsquoobiettivo che si pone il riformismo egrave appunto quello di riuscire a costruire un compromesso accettabile e stabile nel tempo tra le regole dellrsquoeconomia o per essere piugrave espliciti tra le spinte che vengono dal modo di funzionare dei mercati e quelle collegate al buon funzio-namento di una democrazia Il riformismo va visto dunque essenzialmente come un orizzonte culturale e politico Come un modo di affrontare i problemi dellrsquoe-conomia che non puograve essere in nessun caso ridotto allrsquoinsieme delle tecniche attraverso le quali questo progetto si egrave espresso storicamente Come abbiamo visto nel riformismo crsquoegrave una componente strutturalmente pragmatica che non puograve portare in nessun caso a ricette preconfezionate nella sua logica al contra-rio si puograve cogliere un invito alla ricerca di sempre nuove soluzioni tecniche per la politica drsquointervento
Ersquo il bisogno di trovare questo compromesso che rende fondamentale lrsquoespli-citazione della questione del potere Il problema con cui il progetto riformista si deve misurare egrave infatti il seguente come egrave possibile evitare che la tendenza alla
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concentrazione del potere che accompagna lo sviluppo di una economia di mer-cato metta in crisi il buon funzionamento di una democrazia delle sue istituzioni e a lungo andare anche dello stesso operare del mercato
La politica economica elaborata dal riformismo nel dopoguerra si egrave posta ovviamente nella scia di quelle sviluppate da Roosevelt non tanto nel tipo di interventi attuati mdashche pure col tempo hanno assunto una loro identitagrave con-solidatamdash quanto nel suo carattere sperimentale Questo non significa che non possano essere individuati dei tratti che identificano il riformismo Il primo ele-mento caratterizzante egrave a giudizio di chi scrive il ruolo attribuito ai valori come elementi di riferimento delle scelte economiche Sono i valori della democrazia quelli che devono guidare queste scelte Il secondo egrave lrsquoimportanza che viene data alla questione del potere due elementi che hanno portato il riformismo a iden-tificare lo stato come il soggetto cruciale del suo progetto di convivenza civile di civiltagrave possibile Lo stato infatti in quella visione egrave lrsquounica istituzione che ha le due caratteristiche necessarie per affrontare i problemi con i quali si deve misurare il riformismo puograve rappresentare unrsquoidea di interesse generale diversa e piugrave complessa di quella proposta piugrave o meno implicitamente dal mercato e ha gli strumenti per intervenire con successo sulla distribuzione del potere allrsquointer-no della societagrave percheacute come abbiamo giagrave sottolineato egrave esso stesso dotato di potere 10
Egrave attraverso la creazione di istituzioni pubbliche con compiti di mediazione tra interessi diversi e riequilibrio dei rapporti di forza che si possono riaffermare i valori che una societagrave vuol prendere a riferimento e si puograve contemporanea-mente mantenere nella societagrave una distribuzione diffusa del potere Egrave attraverso le istituzioni pubbliche che si possono sostenere le componenti deboli di una societagrave si puograve impedire che gli interessi delle aree sociali forti alterino gli equi-libri a loro favore si puograve evitare infine che il crearsi di posizioni di potere dia vita a processi cumulativi pericolosi dal punto di vista del funzionamento della democrazia ma anche della stessa crescita di lungo periodo
5 Il riformismo e lrsquoorganizzazione del sistema economico internazionale
La questione del potere assume un ruolo ancora piugrave centrale nel momento in cui ci si occupa del modo di funzionare del sistema economico internazionale Le regole intorno alle quali si organizzano questi sistemi finiscono con lrsquoesse-re considerate come un dato sostanzialmente indiscutibile soprattutto quando la memoria delle loro origini diminuisce Col tempo le regole appaiono ai piugrave unrsquoespressione di decisioni sostanzialmente tecniche si tende a dimenticare il fatto che le regole cambiano nel tempo e i sistemi di regole sono molto diversi tra loro e che ci sono periodi di mancanza di regole o almeno in cui le regole condivise sono relativamente poche Il modo in cui si egrave sviluppato il dibattito in
10 Il potere di definire le regole sul piano internazionale dipende strettamente dal ruolo politico ed economico del paese sul piano interno il potere egrave viceversa illimitato ma egrave condizionato anche allrsquoin-terno dei paesi piugrave importanti dagli equilibri politici e sociali Cfr anche in Roosevelt 2018
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Italia in questi ultimi anni mdashe ancor di piugrave negli ultimi mesimdash sui rapporti con lrsquoEuropa egrave significativo di questa mancanza di consapevolezza
Sono proprio gli accordi di Bretton Woods quelli pensati dalla cultura del riformismo che possono farci comprendere come le regole in particolare quelle internazionali debbano essere viste piuttosto come la materializzazione di pro-getti politici costruiti in funzione di interessi e di equilibri di potere interni ed internazionali Regole delle quali la politica economica deve tener conto almeno nel breve periodo percheacute definiscono lrsquoarea allrsquointerno della quale la politica drsquointervento di un paese puograve muoversi senza mai dimenticare tuttavia che esse sono espressione di decisioni politiche prese in passato in funzione di situazioni diverse e con obiettivi specifici e che proprio per questo motivo 11 possono esse-re modificate o quanto meno ridiscusse
Il fatto che questi accordi siano stati pensati nel 1944 quando cioegrave lrsquoesito del-la guerra era ormai evidente ci dice in primo luogo che sono i paesi piugrave forti che disegnano attraverso le regole il quadro di riferimento Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna le avevano pensate in funzione di due esigenze quella di mantenere al centro del sistema internazionale le loro economie traendone evidentemente un qualche vantaggio E quella di disegnare un mondo politicamente inclusivo capace di aggregare un blocco di paesi coeso che fosse in grado di rispondere alla sfida che veniva dal mondo comunista non solo sul piano della crescita ma anche su quello della giustizia sociale allrsquointerno dei paesi
Ersquo avendo in mente questo obiettivo che occorre guardare a come il sistema di Bretton Woods ha affrontato e risolto il problema centrale di ogni sistema internazionale quello dei margini di autonomia che devono essere lasciati a cia-scun paese senza che questa autonomia costituisca una minaccia per la stabilitagrave del sistema nel suo insieme Nel 1944 Keynes ebbe facile gioco a imporre regole che lasciavano ai singoli paesi ampi spazi di scelta nelle politiche economiche 12 Ampi spazi che nella visione dellrsquoeconomista inglese erano indispensabili per tutelare le diversitagrave tra i paesi e per lasciare maggiori possibilitagrave alle politiche nazionali di perseguire progetti sociali diversi tra loro sia pure allrsquointerno di un quadro di regole comuni per lasciare alle classi dirigenti nazionali in altre parole lo spazio necessario per il governo di una democrazia Uno spazio che veniva bilanciato dalla creazione del Fondo monetario e della Banca mondia-le istituzioni di indirizzo salvaguardia e controllo del sistema internazionale che almeno nelle intenzioni di Keynes dovevano intervenire in una logica di rafforzamento della coesione tra paesi a sostegno di quelli deboli agendo dun-que come correttivi dei rapporti di forza esistenti Quello che ci raccontano gli accordi di Bretton Woods e il modo in cui ci si egrave arrivati mdashil dibattito che si ebbe egrave ormai ampiamente noto 13mdash egrave unrsquoidea di distribuzione del potere sul
11 Sulla questione delle regole si egrave soffermato Schumpeter nella sua opera piugrave famosa Storia dellrsquoa-nalisi economica proprio per sottolineare gli elementi di inerzia che si porta con seacute ogni organizzazione del sistema economico internazionale Unrsquoinerzia legata al fatto che le regole si traducono in istituzioni e queste tendono a perpetuarle ma anche al fatto che esistono le inerzie culturali Cfr Schumpeter 1972
12 Carabelli Cedrini 201113 Carabelli Cedrini 2014
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piano internazionale coerente con gli interessi politici degli Usa (e della Gran Bretagna) di quegli anni ma anche generosa verso lrsquoinsieme dei paesi del mon-do occidentale e in particolare verso quelli piugrave deboli Coerentemente peraltro con una cultura che considerava le regole della democrazia dellrsquoinclusione di tutti i membri di una collettivitagrave come la parte fondamentale del compromesso riformista
Come tutti i sistemi di regole anche quello di Bretton Woods ha finito col tempo col non riuscire a svolgere il compito per cui era stato costruito col non rispondere piugrave alle esigenze dei paesi che lrsquoavevano costruito Egrave difficile riassu-mere le cause tecniche e politiche che hanno impedito a quel mondo di conti-nuare a funzionare Tutte queste cause sono comunque riconducibili al fatto che col tempo il contesto internazionale in cui quegli accordi erano nati era andato cambiando cosigrave come erano mutati i rapporti di forza tra i paesi La Gran Bre-tagna prima e gli stessi Stati Uniti poi avevano perso terreno rispetto alle altre economie europee e soprattutto rispetto al Giappone In particolare due erano gli elementi di novitagrave importanti il primo era che il peso dellrsquoeconomia USA nel sistema internazionale si era molto ridimensionato 14 il secondo era che la sfida che veniva al modello sociale occidentale dal mondo comunista che tanto era stata influente nel determinare le regole di Bretton Woods stava diventando molto meno importante sul piano politico
6 Il nuovo modo di organizzarsi dello sviluppo
Il cambiamento del contesto internazionale diventato molto piugrave policentrico rispetto al dopoguerra ha spinto gli Stati Uniti (e la Gran Bretagna) a ripensare le regole e a tentare di costruire nuovi equilibri sia politici sia economici Ciograve egrave avvenuto allrsquoinizio degli anni ottanta con Reagan e Thatcher che hanno ridise-gnato il sistema internazionale e gli equilibri sociali allrsquointerno dei paesi secondo un progetto che puograve essere visto come espressione da un lato della volontagrave di rilanciare la centralitagrave dei due paesi nel sistema economico e dallrsquoaltro di costruire societagrave organizzate dal mercato e per il mercato Un progetto pensato quindi intorno a valori profondamente diversi da quelli del dopoguerra e che si poneva un obiettivo sostanzialmente opposto Lrsquoobiettivo era quello piugrave in particolare di mettere in moto una redistribuzione del potere a favore dei paesi anglosassoni e sul piano interno di ridisegnare gli equilibri sociali spostandoli a vantaggio dei gruppi piugrave forti Quella che egrave stata fatta da Reagan e Thatcher egrave stata una scommessa sulle capacitagrave del capitalismo mdashfinanziariomdash di garantire il predominio economico di Stati Uniti e Gran Bretagna nel lungo periodo ma anche contemporaneamente la messa in moto di meccanismi di redistribuzione del potere attraverso nuove regole e un radicale ripensamento delle istituzioni o almeno del loro ruolo allrsquointerno del funzionamento del sistema economico Questo nuovo modo di essere si egrave consolidato intorno ad una cultura anchrsquoessa nuova mdashindividuata inizialmente con lrsquoespressione Washington Consensus e piugrave
14 Nel dopoguerra il pIL degli Stati Uniti costituiva quasi il 50 del pIL mondiale Alla fine degli anni rsquo70 questa percentuale era scesa al 25 Attualmente oscilla intorno al 20
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in generale col termine neoliberismomdash che ha trasformato profondamente la logica delle politiche di intervento
Ersquo (stata) la fine della stagione del riformismo Una fine segnata da due cambiamenti importanti da una inversione di ruoli tra stato e mercato che ha spostato questrsquoultimo e in particolare i mercati finanziari al centro dei siste-mi economici dalla drastica riduzione degli spazi di autonomia delle politiche economiche nazionali I mercati finanziari che il riformismo aveva fortemen-te regolamentato proprio per garantire maggiore autonomia agli stati nazionali dal punto di vista della politica drsquointervento sono tornati al centro del sistema economico diventando con le nuove regole i tutori del nuovo ordine interna-zionale Attraverso la regola della libertagrave dei movimenti di capitali sono i mercati finanziari con le loro istituzioni che controllano nel nuovo contesto lrsquooperare dello stato e non piugrave viceversa
Il processo di redistribuzione del potere che si egrave realizzato egrave strettamente collegato al cambiamento dei rapporti tra stato e mercato E piugrave in particolare ai cambiamenti indotti attraverso a) il ridisegnarsi dei compiti attribuiti alle Banche centrali che hanno rafforzato gli elementi di autonomia dalla politica nelle scelte fatte da queste istituzioni unrsquoautonomia che si egrave trasformata in nuo-vi vincoli al finanziamento della spesa pubblica b) lo svilupparsi di politiche di privatizzazione che sollecitate dalle istituzioni internazionali sono state nei fatti imposte soprattutto ai paesi piugrave deboli Una redistribuzione che ha trovato il suo retroterra culturale nella delegittimazione del ruolo dello stato costruita attraverso una cultura che lo ha rappresentato con gli occhi e attraverso i valori del mercato In questa lettura lo stato non egrave piugrave visto come il soggetto che tutela i diritti come il portatore dellrsquointeresse generale viene invece rappresentato come il luogo dellrsquoinefficienza (burocrazia) della sopraffazione fiscale e della corruzione
Egrave significativo che in questo nuovo contesto culturale la questione del potere scompaia nelle analisi degli economisti (ma non solo) cosigrave come la sua redistri-buzione a favore dei gruppi sociali forti venga nascosta dietro i miti tra loro connessi dellrsquoefficienza e dello sviluppo del reddito Scompare per un motivo che egrave facilmente intuibile Le scelte che ne conseguono sono difficili da presen-tare sono poco spendibili politicamente e socialmente Vanno dunque rielabo-rate sul piano culturale per renderle accettabili Ed egrave attraverso la cultura che si riesce ad evitare che si sviluppino politiche volte a contrastare le situazioni di asimmetria di potere e i processi cumulativi che si vengono a creare allrsquointerno di una societagrave di mercato Una cultura che considera sbagliato ogni tentativo di correzione di queste asimmetrie in nome della modernitagrave 15 Una modernitagrave che viene chiamata in causa anche allo scopo di far considerare le resistenze al cam-biamento che vengono dai gruppi sociali piugrave deboli come espressioni di una visione conservatrice della societagrave
15 Stefano Rodotagrave (2011) parla da un lato di de-costituzionalizzazione per indicare la spinta che egrave presente nella politica a sottrarsi alle regole del gioco e parla di tirannia della maggioranza come una delle forme in cui si esprime il fastidio verso i processi decisionali democratici Fenomeni che hanno entrambi a che fare con processo di concentrazione del potere in atto nella nostra societagrave
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Il nuovo riformismo si sviluppa lungo una linea il cui significato egrave abba-stanza facile da cogliere Il suo obiettivo in ultima analisi egrave quello di mette-re in discussione prima e smantellare poi tutte le istituzioni di mediazione sociale e piugrave in generale i corpi intermedi della democrazia creati dal rifor-mismo facendoli apparire piugrave come ostacoli che come strumenti in vista del raggiungimento di un interesse generale Un interesse generale si badi bene che non egrave piugrave definito dalla societagrave ma dal mercato e quindi che ha dietro di seacute altri valori presentando lrsquoattivitagrave di questi corpi intermedi come un ostacolo mdashi famosi lacci e lacciolimdash al pieno e benefico dispiegarsi del mercato stesso Un tipo di narrazione che avrebbe scarse possibilitagrave di successo se non si fosse prima fatta scomparire dallrsquoagenda degli studiosi di economia la questione del potere
7 I processi di accumulazione in una economia finanziarizzata
Il cambiamento delle regole cosigrave come la centralitagrave dei mercati finanziari ha modificato profondamente il modo di funzionare dei sistemi economici I processi di accumulazione in questo nuovo contesto sono mossi da logiche che tendono ad accentuare la redistribuzione del potere allrsquointerno della societagrave 16 Una redistribuzione legittimata da un cambiamento dellrsquoidea di interesse ge-nerale lrsquoobiettivo della politica drsquointervento e piugrave in generale delle istituzioni pubbliche non egrave piugrave quello dellrsquoalto livello di occupazione Un obiettivo reso piugrave difficile da perseguire anche da un mondo produttivo differente non piugrave segnato dal fordismo 17 ma un mondo diverso anche e forse soprattutto percheacute gli attori sociali che mettono in moto i processi di accumulazione e li gover-nano non sono piugrave gli stessi Ersquo il capitalista inteso come colui che possiede i capitali la nuova figura chiave egrave il perseguimento dei suoi obiettivi che muove i processi economici Un obiettivo che non egrave piugrave quello del profitto ma quello dellrsquoaumento dei valori patrimoniali 18 Tutte le sue iniziative sono collegate alla volontagrave di far aumentare i valori patrimoniali Un cambiamento che sposta il cuore del sistema economico dal mondo della produzione verso il luogo dove i capitali si valorizzano cioegrave i mercati finanziari mercati in continua espansione anche per effetto dellrsquoestendersi continuo delle posizioni debitorie e creditorie mdashpubbliche o privatemdash che accompagnano questo processo a livello interna-zionale
Questo spostamento ha avuto ed ha effetti rilevanti sul piano della distribu-zione geografica della produzione ma anche su quello sociale In primo luogo
16 Sulla questione dei cambiamenti in atto nel modo di funzionare di un capitalismo finanziario si veda Leon 2014
17 Su questo tema e in riferimento alla specifica esperienza del nostro paese si veda de Bernardi 2014
18 Egrave emblematico del cambiamento dei soggetti di riferimento dellrsquoaccumulazione il fatto che lrsquoimprenditore venga retribuito attraverso stock options cioegrave attraverso azioni Una modalitagrave che fa convergere gli interessi dellrsquoimprenditore con quelli dellrsquoazionista cioegrave il possessore di capitali Lrsquoim-prenditore sa che la sua retribuzione saragrave tanto piugrave elevata quanto piugrave riusciragrave con la sua azione a far aumentare il valore del patrimonio negli anni in cui svolgeragrave la sua attivitagrave
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percheacute ha cambiato lrsquoorizzonte temporale delle scelte economiche In un mon-do dominato dalla finanza lrsquoorizzonte egrave molto piugrave breve rispetto a quello di un sistema centrato sulla produzione Chi possiede capitali non egrave sostanzialmente interessato agli effetti di lungo periodo delle proprie scelte Ciograve che egrave rilevante dal suo punto di vista egrave quanto accade nellrsquoimmediato e come questo cambia i valori patrimoniali Un modo di guardare alla realtagrave che ha tre conseguenze La prima egrave che i processi economici mdashe quindi anche quelli di redistribuzione del poteremdash risultano piugrave accelerati Tutti i cambiamenti si realizzano in tempi piugrave brevi La seconda egrave che aumentano le distanze tra i tempi dellrsquoeconomia e quelli delle societagrave Questrsquoultima ha come orizzonte temporale quello delle generazioni la finanza quello dei mesi se non dei giorni La terza egrave che i pro-cessi che si attivano in un sistema con forte presenza della finanza tendono ad alterare profondamente gli equilibri sociali ma lo fanno in una maniera che non egrave immediatamente percepibile dalla societagrave stessa In un sistema centrato sulla produzione infatti la crescita dei profitti trova un limite nella consapevolez-za degli imprenditori che maggiori profitti implicano una minore retribuzione del lavoro almeno nel breve periodo e dunque che ogni spinta allrsquoaumento dei profitti genera tensioni crescenti allrsquointerno dellrsquoimpresa e nella societagrave Nel caso invece di processi centrati sulla crescita dei valori patrimoniali questa puograve avvenire senza ostacoli immediati o almeno avvertibili sul piano sociale La di-mensione sociale dei processi economici diventa evanescente nel mondo della finanza Il mondo del lavoro e quello della finanza si muovono su dimensioni apparentemente diverse
ma questa diversitagrave scompare nel momento in cui si guarda a questi processi in termini di potere ponendosi da questo punto di vista si puograve vedere che la dimensione del potere egrave molto piugrave presente nel mondo della finanza 19 Ogni crescita economica mossa dal desiderio di accumulare ricchezza si traduce infatti in una concentrazione di potere allrsquointerno della societagrave che a sua volta crea le premesse per lrsquoaccumulazione di altro potere e di altra ricchezza 20 In altre paro-le piugrave un soggetto egrave in grado di accumulare potere e ricchezza piugrave saragrave in condi-zione di accumularne altra Quello che si vuol sottolineare egrave che nel capitalismo finanziario vi egrave una tendenza strutturale alla concentrazione del potere molto piugrave forte di quella che si puograve rilevare nel capitalismo industriale piugrave forte e anche tendenzialmente senza fine Nessun livello dei valori patrimoniali nessun livello di potere raggiunto puograve essere infatti considerato punto di arrivo stabile se si egrave in un contesto oligopolistico in un contesto in cui altri centri di potere e ricchez-za si stanno muovendo con lo stesso obiettivo
Lrsquoattuale modo di essere dello sviluppo tende in altre parole a forzare con-tinuamente le situazioni a renderle perennemente instabili in un processo che non conosce soste e che tende a divaricare le posizioni allrsquointerno della societagrave anche percheacute stravolge continuamente i rapporti di potere Incide su una societagrave
19 Cfr Leon 201420 La politica seguita da molte imprese di cambiare relativamente spesso i manager gli imprendito-
ri si puograve comprendere allrsquointerno di questa logica Costringe infatti il manager a porsi obiettivi coerenti sul piano temporale con la sua permanenza allrsquointerno dellrsquoimpresa di breve periodo appunto
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che ha difficoltagrave a capire il significato di quello che sta avvenendo e a reagire a questi cambiamenti
Un aumento del valore del capitale (o una sua diminuzione) puograve essere utile ripeterlo non cambia di per seacute la condizione del lavoro nellrsquoimmediato 21 quello che fa egrave incidere sulla distribuzione del potere nella societagrave e di conse-guenza sui rapporti di forza crea dunque le condizioni per una divaricazione sempre piugrave accentuata tra gruppi sociali forti e deboli Una divaricazione di cui si perde il senso se non si guarda al potere come una delle dimensioni dellrsquoeconomia
8 La politica cambia il suo ruolo
Nel mondo disegnato dagli accordi di Bretton Woods la politica disponeva di molti strumenti per gestire gli equilibri sociali aveva in primo luogo il ruolo di mediatore tra gli interessi contrapposti presenti nella societagrave Unrsquoattivitagrave di mediazione che al di lagrave dei singoli programmi politici nel momento in cui si traduceva nei fatti in un rafforzamento della capacitagrave contrattuale dei gruppi economicamente piugrave deboli attribuiva alla politica una legittimitagrave sociale
Con il cambiamento delle regole che si egrave avuto nei primi anni ottanta il qua-dro si egrave modificato profondamente E si egrave modificata anche la distribuzione del potere Il fatto che si siano ristretti gli orizzonti sui quali la politica poteva in-tervenire ha finito col restringere lo spazio di decisione della politica nazionale spostandolo a favore delle istituzioni internazionali pubbliche come il Fondo monetario o la Banca mondiale o private come le societagrave di rating o gli stessi mercati finanziari minori spazi di intervento per la politica ma anche minore capacitagrave di intervenire visto il de-potenziamento del ruolo dello stato che ha privato la politica del suo principale strumento
minore capacitagrave infine di legittimazione a livello sociale per una questione culturale e per problemi sostanziali Sul piano della legittimazione lrsquoegemonia della nuova cultura del mercato ha finito con lrsquoassimilare il ruolo della politica a quello (negativo) dello stato Sul piano sostanziale la politica non poteva sperare di mantenere la sua capacitagrave di consenso allrsquointerno di una collettivitagrave quella dei cittadini quando la sua azione non puograve che essere finalizzata a ottenere il consenso di unrsquoaltra collettivitagrave quella delle istituzioni internazionali pubbliche o private E non lo puograve sperare percheacute la necessitagrave di omologarsi alle indicazioni che vengono dal contesto internazionale tenderagrave necessariamente ad appiattire ogni diversitagrave di proposta tra i diversi gruppi politici ma anche percheacute dietro le istituzioni internazionali crsquoegrave unrsquoidea di interesse generale che coincide con il buon funzionamento del mercato Unrsquoidea di interesse generale che non puograve
21 per rappresentare plasticamente il cambiamento di prospettiva che si ha nel capitalismo finan-ziario rispetto a quello industriale Leon sottolinea come nel secondo il documento contabile fonda-mentale fosse il conto economico e quindi la distribuzione tra salari e profitti mentre nel capitalismo finanziario il documento centrale egrave il conto patrimoniale nel quale si riporta lrsquoandamento del patri-monio netto
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coincidere mdashe non deve coincidere 22mdash con quella dei cittadini che hanno come riferimento evidentemente le costituzioni
Una situazione che evidentemente apre un problema strutturale nel funzio-namento della democrazia Un problema che la politica ha cercato di superare cercando il consenso attraverso narrazioni sempre meno legate alla realtagrave Lan-ciando in questo modo un processo continuo di creazione di aspettative e disin-ganni che col tempo ha annientato ogni credibilitagrave dei partiti e della politica stessa
per riassumere le nuove regole che si sono andate consolidando verso la fine del secolo scorso hanno determinato uno spostamento del potere decisionale dalla politica (nazionale) e quindi anche dai cittadini al contesto internaziona-le ed al mercato finanziario Uno spostamento che ha indebolito le democrazie dando vita a fenomeni di degrado politico che sono in atto in tutti i paesi E che parallelamente ha determinato lo sviluppo di grandi aggregazioni economiche e di potere Questi due fenomeni non possono non far pensare che col tempo la politica finisca con lo schiacciare le proprie posizioni su quelle degli affari fino a diventare essa stessa uno strumento della redistribuzione inegualitaria del po-tere mettendo in questo caso a rischio la stessa sopravvivenza delle democrazie almeno quelle che abbiamo conosciuto negli ultimi settanta anni
9 Le regole europee
Nel dopoguerra le classi dirigenti europee si erano servite della dimensione economica per costruire un processo che voleva essere essenzialmente politico Ciograve che aveva spinto nella direzione di un Europa politica era la coscienza da un lato degli esiti catastrofici di due guerre e dallrsquoaltro dellrsquoesistenza di squili-bri strutturali nel sistema economico europeo che si manifestavano anche nella storica contrapposizione tra Francia e Germania di fronte a una Germania forte sul piano economico spettava alla dimensione politica il compito di tro-vare le strade per governare uno squilibrio che era stato causa di due guerre Non egrave un caso che siano stati proprio i politici tedeschi a spingere nella dire-zione di maggiore unitagrave politica a livello europeo almeno fino alla metagrave degli anni ottanta
Il momento di discontinuitagrave in questo progetto perseguito per quasi qua-rantrsquoanni si egrave avuto con il trattato istitutivo dellrsquoeuro E ciograve non solo percheacute questo patto egrave nato in collegamento con lrsquounificazione tedesca mdashche ha raffor-zato gli elementi di squilibrio potenziale tra i paesi europeimdash ma soprattutto percheacute questo patto egrave stato elaborato allrsquointerno del nuovo contesto di regole internazionali e di un altrettanto nuovo ambiente culturale Un ambiente che
22 La convinzione di una parte non trascurabile della letteratura economica egrave che un governo diventa credibile si costruisce una reputazione positiva quanto piugrave tiene conto delle indicazioni delle istituzioni internazionali che vengono considerate le uniche corrette sul piano laquotecnicoraquo e quanto meno tiene conto delle richieste dai cittadini Quando un governo si muove in questrsquoultima direzione si parla di manovra elettoralistica E questo percheacute i cittadini vengono considerati strutturalmente incapaci di comprendere il significato dellrsquointeresse generale Ovviamente quello definito dal mercato
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come abbiamo visto schiacciando la politica sugli interessi del mercato ha teso in generale a farle perdere autonomia e qualitagrave in fin dei conti a cambiarle ruolo
In qualche modo con lrsquoistituzione della moneta unica il tradizionale rapporto tra economia e politica del dopoguerra si egrave invertito Lo spessore della politica europea egrave venuto meno proprio nel momento in cui avrebbe dovuto giocare un ruolo piugrave importante da una fase storica in cui la politica ha usato gli interessi economici per creare una convergenza tra popoli che erano appena usciti dalla stagione dei nazionalismi si egrave passati ad unrsquoaltra in cui il mercato e probabil-mente gli interessi dei grandi gruppi economici e finanziari hanno assunto un ruolo non trascurabile nel dettare lrsquoagenda alla politica La coscienza della neces-sitagrave di un riequilibrio politico tra paesi differenti che pure era stata un elemento fondante della politica tedesca del dopoguerra si disperde sotto la pressione della difesa degli interessi economici nazionali e viene nascosta nel mare dei tecnicismi delle regole europee
Lo spazio della politica giagrave ridotto dalle regole internazionali si riduce ulte-riormente in paesi come lrsquoItalia che hanno un problema di alto debito pubblico Le possibilitagrave per questi paesi di tutelare i propri equilibri politico-sociali si ri-ducono enormemente E senza la mediazione della politica in unrsquoEuropa in cui la voce del mercato egrave quella piugrave forte non possono che ripresentarsi gli stessi squilibri dellrsquoanteguerra ovviamente sotto una forma nuova Si presentano tutti quei problemi dei quali aveva parlato in maniera lungimirante Federico Caffegrave 23 Quelli determinati da regole che facendo perno sul mercato rendono la convi-venza tra realtagrave profondamente diverse mdashe destinate a rimanere tali per lungo tempomdash di difficile sostenibilitagrave nel lungo periodo 24
Al tentativo del dopoguerra di governare le diversitagrave delle esperienze nazio-nali attraverso una politica europea consapevole di queste diversitagrave ma anche della sua responsabilitagrave nel disegnare i processi di convergenza si egrave sostituita una politica che ha delegato al mercato il compito di stabilire le regole di convivenza Alla logica della contaminazione e della solidarietagrave tra diversi si egrave sostituita la logica della competizione che non poteva se non sancire la fine di un progetto politico comune In un contesto europeo in cui la diversitagrave egrave tornata ad apparire inadeguatezza in cui egrave semplicemente scomparsa dallrsquoagenda della riflessione la questione del potere in cui quindi egrave stata messa in discussione la stessa idea di solidarietagrave tra diversi non sorprende che col tempo si sia andato perdendo ogni interesse a cercare percorsi politici di convergenza
23 Federico Caffegrave ha piugrave volte sottolineato soprattutto nella sua attivitagrave pubblicistica i rischi di un processo di unificazione troppo accelerato tra paesi con realtagrave economiche profondamente diverse tra loro In particolare ha sottolineato la necessitagrave di creare istituzioni politiche comuni e di avviare un pro-cesso di convergenza per ridurre le diversitagrave prima della creazione di unrsquounica moneta Una creazione che avrebbe portato con seacute la necessitagrave di politiche fortemente restrittive se non accompagnata da una volontagrave politica (e da una politica fiscale) fortemente solidaristica Cfr Caffegrave 1979
24 Caffegrave nei suoi scritti ha messo in evidenza come la convergenza economica con un paese eco-nomicamente piugrave forte come la Germania poteva essere sostenibile nel tempo solo se la politica econo-mica italiana avesse potuto avvalersi di molti strumenti per intervenire sugli squilibri che si sarebbero determinati Esattamente lrsquoopposto di quello che egrave poi avvenuto
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10 Cultura ed immaginario nei sistemi economici
Secondo d Lane 25 un sistema sociale complesso mdashcome egrave certamente quello economico-socialemdash ha bisogno di un immaginario condiviso per poter rimanere stabile nel tempo un immaginario capace di far convergere i comportamenti dei soggetti e le scelte delle istituzioni nelle direzioni necessarie a rafforzare la strut-tura interna del sistema stesso Ogni distribuzione del potere nella societagrave ha bi-sogno in altre parole di una cultura che la giustifichi la faccia apparire legittima
Ovviamente ci sono molte affermazioni nella cultura economica del mercato che possono essere considerate tasselli fondamentali intorno ai quali si egrave costrui-to lrsquoimmaginario collettivo degli ultimi decenni e si sono poste le basi per il buon funzionamento dellrsquoattuale modello di sviluppo ma ce nrsquoegrave una che riassume in seacute in maniera quasi emblematica quanto unrsquoegemonia culturale possa plasmare il senso comune quella secondo la quale tutelare gli interessi delle imprese vuol dire creare le condizioni che possono garantire il benessere per tutta la societagrave Si tratta di unrsquoaffermazione che sicuramente riavvicina il sentire di chi opera sui mercati alla teoria economica e dunque egrave comprensibile che abbia avuto e abbia una certa presa almeno su una parte della societagrave dopo gli anni del keynesismo e della cultura macroeconomica con lrsquoaffermarsi dellrsquoidea che ciograve che va bene allrsquoimpresa va bene per tutti la cultura del mercato riesce a realizzare due cose ritrova la sua base sociale e si riappropria della teoria economica definendo una visione dellrsquoeconomia che per un verso si dagrave una veste scientifica o in ogni caso inserisce i comportamenti i valori e gli obiettivi che caratterizzano il funziona-mento dei mercati in un contesto piugrave generale per lrsquoaltro li trasforma in catego-rie di analisi e in questo modo finisce col renderli legittimi
ma egrave proprio questo tentativo di porsi come analisi scientifica che fa emer-gere in maniera trasparente il carattere di parte di questa lettura dellrsquoeconomia In primo luogo percheacute egrave una lettura che fa esplicitamente coincidere lrsquointeresse di una sezione della societagrave la componente forte con lrsquointeresse generale e in secondo luogo percheacute per arrivare a questo risultato compie unrsquooperazione palesemente stravagante lrsquoinversione tra mezzi e fini In questa lettura infatti lrsquoimpresa cessa di essere uno strumento di cui dispone la societagrave per assicurarsi condizioni di benessere collettivo e si trasforma in un fine in seacute Lrsquointero pro-cesso logico attraverso il quale si arriva a far coincidere gli interessi dellrsquoimpresa con quello generale rende evidenti tutte le ambiguitagrave implicite in un progetto scientifico che tende alla riduzione della complessitagrave
Una semplificazione che spesso egrave un modo per escludere dallrsquoanalisi tutto ciograve che si vuole ignorare La prima semplificazione consiste nel far coincidere il benessere con quello economico con la crescita del reddito che diventa in questo modo lrsquounico obiettivo rilevante per la politica drsquointervento Un unico obiettivo che come osserva Besset nel lungo periodo puograve essere incompatibile con lrsquoesistenza stessa di una democrazia La seconda semplificazione consiste
25 Si veda a questo proposito oltre a quanto si egrave giagrave detto nella nota 1 Lane Van der Leeuw pumain West 2009
IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 73
nellrsquoaffermare che il successo di unrsquoimpresa genera automaticamente la cresci-ta del sistema Unrsquoaffermazione semplicemente inconsistente il risultato finale dipenderagrave evidentemente da quel che succede alle altre imprese del sistema La terza semplificazione consiste nel far credere che lrsquolaquoimpresaraquo sia un organismo unitario privo di articolazioni al suo interno Si valutano come irrilevanti in altre parole i conflitti di interesse e di potere Quando si dice laquociograve che va bene allrsquoimpresaraquo in realtagrave si sta dicendo laquociograve che va bene a chi governa lrsquoimpresaraquo va bene per tutti La quarta semplificazione consiste nel considerare la competi-zione (implicita nellrsquoidea di impresa) lrsquounico modo in cui si migliora il benessere La quinta semplificazione consiste nel far credere che la competizione a cui si fa riferimento sia una competizione tra eguali o almeno tra potenzialmente eguali in cui quindi tutti hanno le stesse possibilitagrave di vincere Ogni dato strutturale che puograve sottolineare le diseguaglianze esistenti egrave dimenticato le differenze di storia nei punti di partenza nel potere nei contesti culturali non vengono semplice-mente prese in considerazione La competizione non egrave il modo in cui chi ha van-taggi di qualche natura puograve consolidarli mettendo in moto processi cumulativi egrave invece il modo in cui riescono a emergere i piugrave capaci a scapito di quelli che lo sono meno Egrave il modo in cui un sistema socio-economico tende a migliorare costantemente se stesso
Una chiave di lettura suggestiva ma che indica nel sistema nazionale che non laquovinceraquo il solo responsabile del suo insuccesso 26 Con una conclusione di policy neanche troppo implicita per vincere bisogna essere eguali ai vincitori Cioegrave bisogna fare qualcosa che egrave impossibile fare se non con i tempi della storia Un problema che se lo si guarda dal punto di vista dei vincitori fa diventare la di-versitagrave un demerito E la vittoria un merito
dimenticando che un mondo centrato sulla competizione e quindi con vin-citori e vinti egrave un mondo che accumula tensioni tra i centri di potere economici e politici un mondo nel quale si genera una redistribuzione di risorse e di potere con pochi vincitori (si dice per merito) e molti vinti (per demerito anche se lrsquoallusione egrave fatta in maniera piugrave o meno sommessa) sia sul piano sociale ossia allrsquointerno dei paesi sia tra questi medesimi e quindi a livello internazionale Una conflittualitagrave che se si guarda di nuovo alla storia quasi mai egrave rimasta a lungo sul solo piano economico e a livello latente
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26 O meglio lo sono le sue imprese o meglio ancora lo sono i sistemi socio-economici che non mettono le imprese in condizioni di vincere percheacute non sanno rispondere (nel loro insieme) alle sfide della globalizzazione
74 ROBERTO SCHIATTARELLA
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Tirannie antiche e moderne
Giovanni Giorgini
Abstract
Tyrannies Ancient and Modern
Tyranny is a word imported into Greek vocabulary in the 7th century BCE to identify a new kind of ruler who does not belong to a dynasty and has a great power Tyrants started to appear in Greece in that century sole rulers they were the extraordinary response to a situation of civil conflict inside the poleis In this essay I argue that there is a discrepancy between the historical actions of tyrants and the conceptualization of this regime leaving aside the merits or demerits of the individual tyrants tyranny came to be seen as the emblem of evil in politics The crucial fact for this cultural operation was the emergence of democratic ideology in Athens the tyrant became the mirror-opposite of democratic practices I then argue that this emblem of political evil re-emerged in many epochs in the history of Western political thought and I focus on the cases of Machiavelli and Tocqueville I conclude with a view to what kind of tyrant should contemporary democracies fear
Keywords Tyranny plato machiavelli Tocqueville populism
1 Origine di un termine
Ogni volta che un nuovo termine viene coniato o importato allrsquointerno di un contesto linguistico e culturale questo avvenimento segnala che i termini a dispo-sizione in quella lingua e in quella cultura non riuscivano a cogliere e descrivere un fenomeno nuovo Egrave questo il caso dei termini lsquotirannorsquo e lsquotirannidersquo Essi sono di origine asiatica nascono nelle regioni anatoliche della Licia e della Frigia e vengono importati nel vocabolario greco nel vii secolo a C Le fonti greche sulla scorta del poeta Archiloco che per primo utilizza il termine tyrannis in riferimen-to a Gige (che regnograve sulla Lidia tra il 687 e il 652 a C) sono concordi nellrsquoindi-viduare in Gige il primo tiranno poco importa se questo significa che Gige fu il primo lsquotirannorsquo per i Greci o piugrave in generale fu il primo re ad avere un potere di tipo diverso da quelli precedenti (io propendo per questa seconda ipotesi) Lrsquoe-lemento importante egrave che con il termine lsquotirannorsquo Archiloco e i successivi autori greci vogliono cogliere due aspetti del potere di Gige che lo contraddistinguono da re e signori precedenti la novitagrave e la grandezza del suo potere
Novitagrave e grandezza del potere sono questi i due elementi che caratterizza-no la tirannide rispetto ad altre forme di governo monarchiche ed egrave questa la peculiaritagrave di questo regime che viene importata in Grecia Gige infatti instau-
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 75-93
Universitagrave di Bologna giovannigiorginiuniboit
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rando la dinastia dei mermnadi dopo aver ucciso il re Candaule e averne spo-sato la moglie 1 si trovograve ad essere un monarca lsquonuovorsquo senza una dinastia alle spalle Inoltre eliminando il potere delle aristocrazie locali Gige costruigrave una monarchia di tipo accentrato e dispotico ed ebbe un potere molto superiore a quello dei predecessori Eraclidi percheacute non limitato da quello dellrsquoaristocrazia terriera la sua ricchezza poi lo rese emblematico dello sfarzo lsquoorientalersquo per i Greci Anche lrsquoultimo esponente della dinastia mermnade Creso fu celebre per la sua ricchezza e costituisce lrsquooggetto di tanti racconti a sfondo morale per gli autori greci 2 La tirannia dunque aggiunge due importanti sfumature di significato alla forma di governo monarchica allrsquoepoca di Archiloco tuttavia essa rimane una forma di governo straniera lsquoorientalersquo che i Greci conoscono ma considerano qualcosa di lsquoaltrorsquo lsquoalienorsquo estraneo alla propria tradizione politica
In Grecia antica non erano ignote le forme di governo monarchiche ed esiste-vano infatti due termini per descriverle basileus laquoreraquo e basileia laquoregnoraquo iden-tificano unrsquoimmagine del re come laquopastore di gentiraquo sovrano militare e politico di una comunitagrave il quale ha un potere i cui termini sono stati negoziati con gli altri aristocratici un primus inter pares come si evince dai poemi omerici dotato di prerogative e privilegi specifici Il termine anax invece identifica un pote-re assoluto con caratteristiche sacrali zeus per esempio viene chiamato anax qualificativo che si puograve rendere con laquosovranoraquo e laquosignoreraquo Quando il termine lsquotirannorsquo viene importato in Grecia risponde alla necessitagrave di descrivere un po-tere nuovo e libero dai vincoli tradizionali imposti dai lsquoparirsquo un potere assoluto e fondato su elementi nuovi quali una milizia privata distinta dallrsquoesercito dei cittadini Occorre osservare subito che inizialmente il termine lsquotirannorsquo ha una mera funzione descrittiva esso identifica un nuovo tipo di potere monocratico assoluto fondato sullrsquoabilitagrave personale del tiranno e su milizie che rispondono solo a lui un nuovo personaggio politico certamente eccezionale (nel doppio senso di fuori dalla norma legale e di dotato di capacitagrave fuori dallrsquoordinario) ma non necessariamente caratterizzato in senso negativo Questo uso neutrale del termine continueragrave anche in epoca classica e si ritrova spesso nelle tragedie del v secolo a C ha il significato di lsquosignorersquo o lsquosovranorsquo ed egrave impiegato per motivi po-etici di metro dai tragediografi mdashanche se talvolta viene usato deliberatamente per questo doppio significato di lsquosignorersquo e lsquotirannorsquo 3
2 Le peculiaritagrave del tiranno
Ciograve che rende particolarmente interessante la storia della tirannide antica e moderna egrave il fatto che essa comincia ad essere concettualizzata in maniera
1 I particolari sono narrati da Erodoto in un racconto edificante Hdt I 8-15 platone nella Re-pubblica elabora questa storia aggiungendovi il particolare dellrsquoanello che rende invisibile Gige e lo aiuta nella sua impresa criminale Rep II 359b-360d
2 Il piugrave celebre egrave quello che si trova in Erodoto I 30-323 Egrave questo il caso delle Supplici di Euripide per esempio dove lrsquoaraldo tebano sfrutta il duplice
significato del termine per fare un elogio della democrazia ateniese Euripide Supplici vv 503-8 Si veda Lanza 1979
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negativa in un preciso momento alla fine del vi secolo a C per motivazioni che sono evidentemente ideologiche e non corrispondono ad alcun cambiamento effettivo o drammatico nella storia di questo regime ma coincidono con un mo-mento specifico della storia greca il primo esperimento democratico fatto da Clistene ad Atene nel 509 a C Egrave mia opinione infatti che esista un rapporto dialettico tra lrsquoinstaurarsi della democrazia ad Atene lo svilupparsi di una co-scienza civica e di unrsquoideologia democratica e la concettualizzazione negativa della tirannide che diventa non soltanto unrsquoopzione politica non piugrave praticabile ma anche un regime che ha tutte le caratteristiche opposte alla democrazia 4 In breve la tirannide diventa lrsquoopposto dellrsquoisonomia democratica di quel laquoregime di eguaglianza politicaraquo che egrave la parola drsquoordine e il substrato ideologico del-la democrazia di piugrave il tiranno nega lrsquoidea stessa di politica concepita come spazio comune retto da una legge valida per tutti (nomos) al quale i cittadini accedono su un piano di paritagrave Il lsquotirannorsquo cosigrave come viene concettualizzato e lasciato in ereditagrave al pensiero politico successivo egrave un prodotto dellrsquoideologia democratica
Unrsquoaffermazione cosigrave forte necessita di prove In fondo si potrebbe obiet-tare poeti e uomini politici come Alceo e ancor piugrave Solone furono nemici assoluti della tirannide e dei tiranni loro contemporanei pittaco e pisistrato Nel caso di Alceo (vii-vi secolo a C) perograve una lettura attenta delle fonti e delle sue poesie rivela chiaramente come lrsquoodio e il disprezzo del poeta si rivolgano verso la persona specifica di pittaco Alceo non odia la tirannide quanto il tiranno pittaco reo di aver tradito lrsquoeteria dei suoi fratelli Si tratta quindi dellrsquoodio verso un avversario politico che si egrave macchiato di tradimento verso il proprio gruppo aristocratico in una situazione di lotta di potere tra leaders di famiglie nobili pittaco per di piugrave non rovesciograve le istituzioni di mitilene 5 neacute usurpograve il potere e quindi non era tecnicamente un tiranno fu infatti eletto dai cittadi-ni per questo Aristotele lo definisce un lsquoesimnetersquo carica che spiega essere una laquotirannide elettivaraquo come faragrave Nicola damasceno mentre Strabone lo definisce laquomonarcaraquo 6 Quanto a Solone certamente egli si rese conto delle ambizioni di pisistrato e si oppose alla sua presa del potere (peraltro senza successo) Inoltre rifiutograve le offerte o in ogni caso non sfruttograve la propria carica di laquopacificatoreraquo (diallaktes) con lrsquoincarico di redigere leggi (nomothetes) 7 per farsi egli stesso ti-ranno di Atene Le ragioni di questa scelta come emerge dalle sue poesie stanno nella sua preferenza per un ordinamento politico equilibrato (eunomia) nel quale nobili e popolo ricchi e poveri potessero vivere armonicamente e felicemente ciascuno con le prerogative che loro spettavano nella consapevolezza che gli es-seri umani sono diseguali e meritano onori diseguali piugrave in generale Solone ha una visione della giustizia divina che laquovede senza essere vistaraquo mdashcome avrebbe
4 Ho cercato di argomentare piugrave approfonditamente questa tesi in Giorgini 1993 Sulla nascita di unrsquolaquoideologia democraticaraquo ad Atene si veda Lanza Vegetti Caiani Sircana 1977
5 Lo stesso Alceo in una sua poesia scritta mentre era in esilio lamenta di laquosentire la mancanza della chiamata alla riunione dellrsquoassemblea e del consiglioraquo (fr 130B 3-5) evidentemente le normali istituzioni politiche della cittagrave non erano state rovesciate
6 Aristotele Politica III 14 1285 a37-b2 = fr z24 Lobel-page Nicola damasceno 90 F 53 jacoby Strabone xIII 617
7 plutarco Solone 14
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detto Euripidemdash 8 e punisce lrsquohybris del tiranno laquoSempre poi venne la giustiziaraquo mdashegli afferma in una sua poesiamdash 9 Solone si trova a gestire una crisi politica determinata da lotte tra famiglie nobiliari e ritiene che la soluzione debba essere trovata allrsquointerno dellrsquoaristocrazia per questo rifugge la tirannide che implica il porsi al di sopra dellrsquoeguaglianza tra pari che caratterizza i nobili e implica fare misure radicali e rivoluzionarie richieste dal popolo come redistribuire la terra in lotti uguali (isomoiria) Nel contempo Solone non ritiene che il popolo debba avere la stessa parte della nobiltagrave nella gestione degli affari della cittagrave il demos deve avere onori (timai) appropriati alla propria condizione Solone rifugge la tirannia ma non opta neppure per una soluzione in senso democratico della crisi egrave fautore di un buon governo fondato sullrsquoarmonia tra diseguali
Egrave mia opinione pertanto che le condanne della tirannide che troviamo negli autori prima della fine del vi secolo a C siano la manifestazione di inimicizia personale risultato della lotta per il potere tra famiglie nobiliari oppure come nel caso di Solone discendano dal rifiuto della posizione di tiranno che impli-ca la rottura dellrsquoeguaglianza tra homoioi uguali allrsquointerno della classe aristo-cratica
possiamo qui notare un altro aspetto interessante della tirannide arcaica Contrariamente alla visione che si accredita a partire dal v secolo a C e che trova la sua piugrave raffinata espressione nellrsquoimmagine platonica del figlio tiranno che uccide i genitori democratici i tiranni arcaici sono aristocratici che si impon-gono nelle proprie cittagrave in un contesto di lotta per il potere tra fazioni nobiliari Lrsquoaspetto storico rilevante che diverragrave un topos nella spiegazione del sorgere della tirannide egrave la lotta civile allrsquointerno della cittagrave (stasis) storicamente i primi tiranni emersero come leaders di una fazione in un contesto di lotta tra famiglie nobiliari Queste fazioni tuttavia ruotavano attorno agli esponenti delle grandi famiglie aristocratiche i quali avevano certamente una sorta di programma poli-tico che le differenziava Nel caso di Solone per esempio le sue riforme rivelano il tentativo di dare un nuovo assetto costituzionale ad Atene nel quale il potere fosse piugrave partecipato e diffuso attraverso una divisione della cittadinanza in clas-si in base al censo e non alla nascita e lo laquoscuotimento dei debitiraquo (seisachtheia) lrsquoabolizione della schiavitugrave per debiti sottende unrsquoimmagine dellrsquoessere umano elevata fondata sullrsquoidea che il corpo non possa essere dato in pegno in una transazione economica ma il demos egrave assente da questa immagine non egrave ancora un soggetto politico attivo non partecipa alle decisioni politiche Saragrave proprio questa la grande novitagrave la vera rivoluzione operata da Clistene nellrsquoefficace e rapida formulazione di Erodoto egli laquoassociograve il popolo alla propria eteriaraquo laquoac-colse il demos nella propria fazione aristocraticaraquo e lo rese un soggetto politico attivo La condanna della tirannide che troviamo negli autori fino alla fine del vi secolo a C dunque viene dagli aristocratici ed egrave diretta verso uno di loro che rifiuta perograve di considerarsi un pari e si erge a superiore di qui la tipica accusa di hybris rivolta al tiranno Il tiranno arcaico egrave un aristocratico che agisce in un contesto di lotta tra nobili ma rifiuta di giocare secondo le tipiche regole della
8 Euripide fr 29A = 255N v 39 Solone fr 13 West Su Solone si veda Noussia-Fantuzzi 2010
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nobiltagrave non egrave un capopopolo o lrsquoespressione del demos percheacute il demos non ha valenza politica in questrsquoepoca
3 Il tiranno e la cittagrave democratica
Con le riforme di Clistene Atene intraprende un cammino innovativo di cui lrsquoautore egrave ben conscio Il suo programma politico ruota intorno allrsquoidea di isonomia laquoregime di eguaglianza politicaraquo pur nel permanere di disugua-glianze in fatto di condizione sociale ricchezza istruzione Egrave mio parere che lrsquoisonomia fosse originariamente un concetto di matrice aristocratica che fo-tografava lrsquoeguaglianza tra pari vantata dai nobili In questo senso essa egrave stata sempre lrsquoopposto della tirannide come mette bene in luce una poesia convi-viale cantata dai nobili nei loro simposi che celebra Armodio e Aristogitone i laquotirannicidiraquo e databile alla fine del vi secolo a C (ma prima delle riforme clisteniche)
Nel mantello color mirto porterograve la spadaCome Armodio e AristogitoneQuando uccisero il tirannoE resero Atene isonomica 10
Uccisione del tiranno e nascita dellrsquoisonomia sono un unico evento e costitu-iscono il fondamento dellrsquoideologia democratica 11 Clistene estende questa visio-ne di eguaglianza politica istituita dalla legge a tutti i cittadini ateniesi facendoli partecipi di quella che era precedentemente unrsquoideologia aristocratica e cosigrave fa-cendo lsquonobilitarsquo lrsquointera cittadinanza 12 Si sviluppa cosigrave quella che mario Veget-ti ha definito laquolrsquoideologia della cittagraveraquo 13 quella visione tipicamente democratica che fa perno sulla nozione di eguaglianza dei cittadini i quali possono parteci-pare effettivamente alle decisioni politiche recandosi in assemblea rivestendo cariche e sedendo come giudici nei tribunali si elabora nel contempo quella visione della cittagrave come una casa comune allrsquointerno della quale vige una legge (nomos) che si applica a tutti si esalta il discorso lrsquouguale possibilitagrave di parlare in assemblea come momento fondamentale di riflessione collettiva che precede la decisione Il tiranno da nemico dellrsquoaristocrazia si trasforma in nemico della cittagrave intera
perfetta esemplificazione di questa visione si trova nella trattazione della ti-rannide fatta da Erodoto Nelle sue Storie vengono narrate le vicende di tanti tiranni alcuni dei quali sono lsquocattivirsquo (nel senso di esseri umani malvagi e uomini politici interessati solo al bene privato e della propria famiglia) e altri lsquobuonirsquo
10 Ateneo Deipnosofisti xV 695a-b Sul contesto della nascita del culto dei tirannicidi si veda Coppola 2003
11 Come si evince anche dalle numerose leggi contro lrsquoinstaurazione della tirannide promulgate dalla democrazia ateniese Si veda Teegarden 2014
12 da qui deriva quella visione di laquonobiltagrave collettivaraquo che ritroviamo in tante orazioni ateniesi del v secolo a C la celebrazione dellrsquoautoctonia degli Ateniesi che equivale a un marchio di nobiltagrave Belle osservazioni in Ober 1999
13 Si veda il saggio di Vegetti in Lanza Vegetti Caiani Sircana 1977
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(sempre in senso morale e politico) Nel caso del tiranno di Atene per eccellenza mdashpisistratomdash Erodoto afferma che
pisistrato signoreggiograve sugli Ateniesi senza sconvolgere le cariche esistenti e senza mutare le leggi e governograve la cittagrave sulla base delle istituzioni vigenti ammi-nistrandola bene e saggiamente 14
La tirannide in seacute perograve per Erodoto egrave sempre malvagia e condannata senza distinzioni come un pessimo regime in quanto anti-isonomico Commentando la cacciata dei tiranni da Atene egli afferma infatti
egrave chiaro non da questo solo esempio che lrsquouguaglianza egrave un bene prezioso se gli Ateniesi quando erano sotto i tiranni non erano superiori in guerra a nessuno dei vicini mentre quando si furono liberati dai tiranni divennero di gran lunga i primi 15
Lo storico di Alicarnasso mette poi in scena un celebre dibattito tra persiani eminenti su pregi e difetti delle varie forme di governo solitamente chiamato il logos tripolitikos 16 In esso Otane il sostenitore del laquogoverno della massaraquo celebra questo regime affermando che esso laquoinnanzitutto non fa nulla di ciograve che fa il tirannoraquo e laquoha il nome piugrave bello di tutti isonomiaraquo la democrazia viene presentata come lrsquoopposto speculare della tirannide e tra le sue caratteristiche vi egrave il fatto di avere un potere laquosoggetto a controlloraquo (upeuthynon) e di presentare tutti i decreti al pubblico (es to koinon) 17 questa espressione ha come parallelo il porre il potere laquonel mezzoraquo (es to meson) che Erodoto usa in altri luoghi per definire lrsquoantitesi al potere tirannico 18
Erodoto era un ammiratore dellrsquoAtene democratica e visse allrsquoepoca di pe-ricle con le cui politiche si trovograve in perfetta sintonia al punto di partecipare alla creazione della colonia panellenica di Turii voluta dallo statista ateniese per celebrare la grandezza di Atene di fronte a tutto il mondo greco 19 Egrave proprio in questrsquoepoca a partire dalla metagrave del v secolo a C che la figura del tiranno viene elaborata a tutto tondo nelle sue diverse sfaccettature e viene messa sulla scena dai grandi tragediografi e utilizzata per fini comici dai commediografi Il classico lavoro di diego Lanza Il tiranno e il suo pubblico mostra magistralmente come Eschilo Sofocle ed Euripide con le loro diverse sensibilitagrave abbiano utilizzato quello che era ormai un idolo polemico nella cittagrave democratica per celebrare i valori della democrazia Eschilo usa i tratti tipici del tiranno per caratterizzare Serse nei Persiani (tragedia allestita nel 472 a C) a partire dal fatto di laquonon es-sere tenuto a rendere conto alla comunitagrave politicaraquo (v 213) Le Supplici sono una celebrazione della democrazia ateniese e delle sue pratiche mdashil voto per alzata di
14 Erodoto I 59 Sulla trattazione erodotea di pisistrato si veda Gray 2007 Questo giudizio egrave confermato da Tucidide VI 54 e da plutarco Solone 31 Aristotele AP 16 e platone Ipparco 229b arrivano a dire che il suo governo era ricordato come laquounrsquoetagrave di Cronoraquo
15 Erodoto V 78 Giudizi simili in V 66 e V 9116 Belle osservazioni si trovano nellrsquoormai classico Bobbio 197617 Erodoto III 8018 Erodoto III 80 III 142 VII 16419 In alcune tradizioni manoscritte nellrsquoincipit delle sue Storie egli si presenta come laquoErodoto di
Turiiraquo invece che come laquoErodoto di Alicarnassoraquo
TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 81
mano la consultazione con il popolo il rifiuto del potere assolutomdash Nella trilo-gia dellrsquoOrestea lrsquoamante di Clitemnestra Egisto viene dipinto come il tipico ti-ranno uccisore del re legittimo e usurpatore del trono (e del letto) Nel Prometeo incatenato infine la durezza degli inizi dellrsquoepoca di zeus viene rappresentata con le caratteristiche della tirannide zeus che qui appare come un tiranno egrave un tipo umano piugrave che una forma di governo 20 Analogamente Sofocle utilizza la figura del tiranno per portare sulla scena uno degli aspetti per lui piugrave inquietanti della propria epoca il disgregarsi dellrsquoethos e della pietagrave religiosa tradizionali a seguito della critica razionalistica avanzata da nuovi pensatori quali democrito e sofisti quali protagora e prodico Sofocle riteneva che queste critiche avrebbero prodotto una Entzauberung del cosmo inducendo lrsquouomo a pensare di essere il dominatore della realtagrave e del destino grazie alla propria ragione Egrave questo per esempio lo sviluppo della storia di Edipo nella tragedia appropriatamente inti-tolata Oidipous tyrannos da buon re padre dei propri sudditi come appare nella scena iniziale egli assume gradualmente le fattezze del tiranno prono allrsquoira e al rifiuto del dialogo (nel confronto con lrsquoindovino Tiresia) superbo ed empio nella fiducia della propria ragione senza lrsquoassistenza degli dei fino al disvelamento finale di essere lrsquoincestuoso assassino del proprio padre 21 destino tragico quello di Edipo degno di un vero tiranno e al tempo stesso ironico colui che pensava di essere in grado di vedere piugrave in lagrave di tutti di saper cogliere la veritagrave mentre gli altri brancolavano nel buio viene lsquodisvelatorsquo (nellrsquoetimologia heideggeriana del termine aletheia laquosollevarsi nellrsquoillatenzaraquo) il peggiore degli esseri umani egli si riconosce infine laquofiglio della sorteraquo e si acceca non sopportando piugrave la propria immagine Le fattezze del tiranno sono quelle utilizzate da Sofocle anche per dipingere il sovrano di Tebe Creonte nellrsquoAntigone lrsquoira il rifiuto del dialogo il considerare la cittagrave un proprio possesso la paura di congiure lrsquoostinazione nelle proprie decisioni Questi tratti lo rendono incapace di comprendere le ragioni di Antigone la sua pietas verso i parenti morti anche se colpevoli di crimini il suo appello alle laquosalde leggi non scritte degli deiraquo (vv 454-5)
Il terzo grande tragediografo Euripide se possibile caratterizzato ancor piugrave da una sensibilitagrave politica e da una grande attenzione per lrsquoinsegnamento dei sofisti utilizza lrsquoiconografia del tiranno ormai ben nota al pubblico ateniese in maniera piugrave specificamente politica Nelle Supplici (databile attorno al 422 a C) per esempio egli intende celebrare la forma politica ateniese per fare ciograve si serve per contrasto della figura del tiranno tutta la tragedia egrave giocata sulla contrappo-sizione tra la cittagrave democratica e lo spettro continuamente evocato della tiranni-de La banale domanda dellrsquoaraldo tebano a Teseo che simboleggia lrsquointera cittagrave di Atene laquoChi egrave il signore di questa terraraquo (tis ghes tyrannos giocando sulla polisemia del termine) suscita la risposta polemica del re ateniese
20 Si veda il bel lavoro di Said 198521 Il parricidio era considerato il reato piugrave grave nel diritto penale greco e comportava la pollu-
zione del parricida della cittagrave e dei luoghi per questo lrsquoimmagine del tiranno parricida ha cosigrave tanta rilevanza nellrsquoiconografia del tiranno essa riceveragrave nuova linfa concettuale nellrsquoimmagine platonica del tiranno nei libri VIII e Ix della Repubblica dove platone opera un profondo cambiamento dipingendo il tiranno come lrsquoopposto del filosofo per un originale approccio alla figura del tiranno in platone si veda Arruzza 2018 Arruzza sostiene lrsquointeressante tesi secondo cui le critiche di platone alla tirannide nascondono in realtagrave la sua critica alla democrazia
82 GIOVANNI GIORGINI
Hai giagrave sbagliato dallrsquoinizio il discorso straniero cercando un tyrannon qui Non suddita di un uomo ma libera egrave la cittagrave Il popolo egrave sovrano con lrsquoalternanza annuale delle magistrature e non concede privilegio alla ricchezza ma anche il povero gode di uguali diritti (ison) 22
Quello che segue egrave un vero e proprio dibattito sulla migliore forma di gover-no nel quale Teseo elogia i modi e le istituzioni democratiche contrastandole continuamente con il modo di procedere del tiranno Nelle Fenicie invece Euri-pide sceglie di rinarrare lo scontro tra Eteocle e polinice al centro dei Sette contro Tebe di Eschilo utilizzando le fattezze del tiranno per tratteggiare la figura di Eteocle Questi rivela alla madre Giocasta che
Arriverei dove sorgono il sole e gli astri e dove sprofondano sotto terra se ne fossi capace per possedere la piugrave grande delle divinitagrave Tirannide 23
Euripide ha qui colto un aspetto importante della figura del tiranno La sua grandezza il suo essere lsquoeccessivorsquo rispetto alla polis la sua apparente capacitagrave di fare tutto secondo il proprio capriccioso arbitrio sono caratteristiche che lo rendono attraente al cittadino qualunque anche nella polis democratica Questa fascinazione per la tirannide rappresenta il lato oscuro e contrario dellrsquoideolo-gia democratica del v secolo a C e saragrave naturalmente oggetto dellrsquoesame critico di platone da ultimo la figura del tiranno ha un ruolo centrale attraverso il personaggio di Lico nellrsquoEracle nome significativo e allusivo dal momento che significa laquoluporaquo il nemico per eccellenza del gregge dei cittadini e quindi nemico dellrsquoumanitagrave Questi viene descritto come lrsquousurpatore che approfittando della guerra civile a Tebe si egrave impossessato del potere spalleggiato da molti ricchi che avevano sperperato i propri averi il tiranno figlio della stasis Empio arrogante laquonemico degli deiraquo egli saragrave destinato a una morte cruenta sulla scena giusto destino di ogni tiranno 24
4 Platone e lrsquoinfelicitagrave del tiranno
Allorcheacute platone mette mano al proprio capolavoro filosofico e politico la Repubblica (attorno al 385 a C) la tradizione intellettuale e letteraria gli hanno giagrave consegnato una figura del tiranno delineata a tutto tondo riconoscibile e condivisa da tutti i cittadini ateniesi Un laquoidolo di perversioneraquo certo il nemico pubblico della cittagrave democratica dotato tuttavia di un fascino ambiguo proprio per la sua eccezionalitagrave Questa ambiguitagrave si ritrova anche nella trattazione di platone che da un lato condanna la tirannide senza remissione impegnandosi a mostrare la mera apparenza dellrsquoonnipotenza e felicitagrave del tiranno ma che dallrsquoaltra considera il tiranno un essere umano eccezionalmente dotato e pertan-to capace di grandi imprese come dare origine alla cittagrave filosofica se corretta-mente educato e consigliato Il tiranno ha un ruolo importante nella Repubblica e fa capolino in molti luoghi prima di occupare la scena nei libri VIII e Ix Egrave
22 Euripide Supplici vv 403-823 Euripide Fenicie vv 503-624 Su questi aspetti si vedano gli interessanti saggi raccolti in morgan 2003 inoltre Atack 2014
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alla sua figura che fa riferimento il sofista Trasimaco nel libro I per esemplificare la felicitagrave dellrsquouomo ingiusto e la realtagrave del potere se una persona commette dei piccoli reati deve pagarne il fio con carcere e multe e viene chiamato con ogni sorta di termini negativi (ladro schiavista assassino) mentre se uno commette ogni sorta di crimini contro gli uomini e contro gli dei come fa il tiranno viene invidiato dal popolo e chiamato lsquobeatorsquo questo percheacute tutti biasimano lrsquoingiusti-zia per paura di subirla non percheacute non vorrebbero farla 25 Nel II libro egrave il fra-tello di platone Glaucone a utilizzare il racconto dellrsquoanello di Gige per mostrare che qualunque essere umano se certo di non pagarne il fio sceglierebbe lrsquoingiu-stizia invece che la giustizia questo anello aveva il potere di rendere invisibili e Gige lo sfrutta per uccidere il legittimo re sposarne la moglie e farsi tiranno della Lidia qualunque persona potendolo farebbe lo stesso percheacute si troverebbe a vivere laquocome un dio tra gli uominiraquo 26 Saragrave compito di Socrate mostrare che si tratta solamente di apparenza che la realtagrave della tirannide egrave assai diversa e il tiranno egrave lrsquouomo meno libero e piugrave infelice di tutti un vero e proprio tour de force teorico per smantellare unrsquoidea evidentemente diffusa tra i cittadini Egrave solo nel Ix libro che questa realtagrave viene finalmente disvelata e con grande enfasi il tiranno viene proclamato 729 volte piugrave infelice del filosofo 27 La tirannide dal canto suo costituisce il gradino piugrave basso nella progressiva degenerazione della cittagrave perfetta essa nasce dallrsquoeccessiva libertagrave presente nella cittagrave democratica dalla lotta tra la fazione popolare e quella dei ricchi spossessati che induce il popolo a cercarsi un laquoprotettoreraquo (prostates) che inevitabilmente si trasformeragrave in tiranno 28 per platone dunque la base politica del tiranno egrave costituita dal po-polo egli egrave un demagogo il leader del popolo contro i ricchi 29 la cittagrave tirannica egrave continuamente in preda a guerre sia tra fazioni allrsquointerno sia verso nemici esterni in modo che il popolo abbia sempre bisogno di un protettore e di un leader Se nella tirannide ogni cittadino egrave schiavo del tiranno nemmeno questi egrave paradossalmente libero il tiranno egrave infatti schiavo dei propri desideri piugrave bassi inoltre egli non puograve neppure godere delle cose permesse a un cittadino qualunque come avere dei veri amici potersi spostare senza guardie del corpo assistere a spettacoli pubblici Rinchiuso dentro al proprio palazzo per paura di congiure difeso da mercenari egli vive recluso come una donna senza potersi fidare di nessuno Con un suggestivo esperimento mentale platone immagina cosa succederebbe se un proprietario di cinquanta schiavi e la sua famiglia si tro-vassero di colpo su di unrsquoisola senza persone libere che possano aiutarli lrsquoodio e il disprezzo che tutti gli schiavi hanno per loro li trasformerebbe in facili vittime Analoga a questa egrave la condizione del tiranno che ha paura degli uomini liberi ed egrave costretto a lusingare degli schiavi 30
Fin qui potremmo pensare che platone abbia aggiunto solo qualche detta-glio allrsquoimmagine del tiranno ormai consolidata ad Atene Lrsquoinizio della scrittura
25 platone Repubblica I 344 b-c26 Ibidem II 359d-360d27 Ibidem Ix 587e28 Ibidem VIII 565 d (phuetai) e 566e dove Socrate usa lrsquoespressione polle ananke29 Si vedano le interessanti osservazioni in moliterno 201630 platone Repubblica Ix 578e-579c
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della Repubblica viene datato a dopo il ritorno di platone dal primo viaggio in Sicilia alla corte del tiranno dionisio il Vecchio avvenuto nel 388 a C Egli avragrave utilizzato le informazioni tratte da questa esperienza per esempio il fatto che dionisio abile generale fosse riuscito a rovesciare la democrazia fomentando il popolo contro i ricchi ma platone aggiunge una dimensione di complessitagrave alla propria teoria delle forme di governo legando i regimi politici a configurazioni dellrsquoanima Egli descrive lrsquoanima umana come divisa in tre parti caratterizzate dallrsquoamore per uno specifico oggetto la sapienza lrsquoonore e la gloria i possessi materiali e i relativi piaceri Il regime migliore egrave quello in cui gli esseri umani (platone in maniera rivoluzionaria pensa alla possibilitagrave di governanti donne) al potere hanno un assetto dellrsquoanima nel quale la ragione egrave saldamente al co-mando ma anche il regime perfetto essendo una costruzione umana non potragrave durare per sempre con una progressiva decadenza che si scandisce anche come passaggio generazionale si arriva alla democrazia nella quale i cittadini seguono anarchicamente ogni sorta di desideri essa apre le porte al regime peggiore di tutti la tirannide nel quale lrsquouomo al potere ha unrsquoanima dominata dai deside-ri peggiori da Eros tiranno (Ix 573 b) dal momento che egrave la configurazione dellrsquoanima a determinare la qualitagrave dellrsquoessere umano nella visione di platone una persona egrave innanzitutto lsquotirannorsquo nellrsquoanima se poi le circostanze lo aiutano egli prenderagrave il potere e diverragrave tiranno effettivo 31 Se le circostanze non asse-condano il suo ingresso nella dimensione pubblica egli diventeragrave un piccolo de-linquente lsquoprivatorsquo un rapinatore uno svaligiatore di case un sicofante oppure emigreragrave e diverragrave un mercenario o la guardia del corpo di un tiranno effettivo (Ix 575b)
drsquoaltro canto in tutte le sue opere politiche platone rivela una considerazio-ne speciale per il tiranno egli egrave certamente un uomo fuori dallrsquoordinario carat-terizzato da assoluta malvagitagrave percheacute la sua superiore dotazione intellettuale egrave stata rovinata da una pessima educazione il suo eros potente egrave stato diretto verso i desideri piugrave bassi invece che verso la ricerca della sapienza Lrsquoimmagine del tiranno che emerge dalla Repubblica egrave quindi quella di un filosofo manqueacute sviato da cattive frequentazioni e cattivi consiglieri 32 Ne discendono due importanti conseguenze Innanzitutto se solo fosse possibile rieducare lrsquoanima del tiranno questo consentirebbe di avere a disposizione in politica un essere umano fuori dallrsquoordinario con una tecnica della riconversione dellrsquoanima tirannica parte di quella techne tes periagoghes (lrsquoarte di rivolgere lrsquoanima) di cui parla Socrate si potrebbe indirizzare il suo eros potente verso la filosofia 33 Il risultato sarebbe straordinario percheacute il tiranno divenuto filosofo potrebbe riformare il proprio regime e portare alla luce la cittagrave perfetta senza passare per lrsquoassemblea votazio-ni fazioni politiche e cosigrave via In secondo luogo questo spiegherebbe la caparbia insistenza con cui platone fece visita ai tiranni di Siracusa ben tre volte nono-
31 La sua saragrave cosigrave una laquotirannide riconosciutaraquo manifesta (omologoumene tyrannis) Repubblica VIII 569b
32 Ho cercato di argomentare piugrave in dettaglio questa tesi in Giorgini 200533 In fondo anche il filosofo viene descritto come dominato dallrsquoamore per la sapienza Repubblica
V 474c-475b VI 490b VI 491d-492a VI 495a-b Sullrsquoanima del tiranno si veda il bel lavoro di Waller Newell 2000
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stante i risultati fallimentari la speranza di riuscire ad appassionare alla filosofia in particolare nel caso di dionisio il Giovane il tiranno valeva la pena di correre tanti rischi platone era fermamente convinto che una rieducazione dellrsquoanima tirannica attraverso la filosofia fosse possibile soprattutto se ci si fosse trovati di fronte un tiranno giovane e con grandi capacitagrave questa sarebbe stata la maniera piugrave rapida per instaurare il miglior regime 34
da ultimo questo spiegherebbe anche una strana osservazione di Aristote-le che era certamente un profondo conoscitore del pensiero del maestro Nella sua serrata critica alla visione platonica nella Politica Aristotele critica la teoria delle forme di governo della Repubblica osservando tra lrsquoaltro che Socrate non spiega se la tirannide laquosaragrave soggetta a trasformazioni e nel caso lo sia per quale ragione e in quale forma di costituzione passiraquo E aggiunge secondo Socrate la tirannide dovrebbe trasformarsi laquonella forma prima e migliore di costituzione in tal modo si avrebbe continuitagrave e un ciclo perfettoraquo 35 Questa affermazione non trova riscontro testuale in nessun dialogo platonico per cui possiamo ipotizzare che si trattasse o di un insegnamento orale di platone o che Aristotele lo dedu-cesse dalla sua lettura degli scritti platonici dal momento che non abbiamo al-cun elemento che suffraghi la prima ipotesi che non dobbiamo tuttavia scartare concentriamoci sulla seconda Sappiamo che platone trasse dalla scuola medica ippocratica la convinzione che laquoogni tipo di eccesso suole produrre come effetto di reazione un mutamento nel senso oppostoraquo (Repubblica VIII 564a) dal peg-gior regime si passeragrave cosigrave al migliore Nella Repubblica e nelle Leggi Aristotele poteva trovare argomenti a favore della ricerca di un tiranno giovane e saggio per riformare la tirannide e dare origine a un governo filosofico mirando alto e sapendo che il risultato nelle cose umane egrave sempre inferiore alle aspettative Un misto di idealismo e realismo che caratterizza peraltro tutto il pensiero platonico
platone consegna in ereditagrave al pensiero politico unrsquoimmagine del tiranno che avragrave valenza icastica sotto due aspetti completamente diversi La sua introspezio-ne nella psiche del tiranno rimane insuperata ed egrave alla base di innumerevoli studi successivi da Aristotele a Freud e Hannah Arendt drsquoaltro canto la sua fiducia nella possibilitagrave del filosofo di rieducare e guidare il tiranno hanno portato molti uomini di pensiero a sognare unrsquounione di sapere e potere politico da Aristotele passando per il Kant della Pace perpetua e il Comte della laquopolitica positivaraquo fino a Carl Schmitt
5 Idolo di perversione il tiranno nella storia del pensiero politico
Il pensiero politico greco lascia in ereditagrave al pensiero successivo una figura del tiranno delineata a tutto tondo nelle sue caratteristiche politiche morali psicologiche non solo una forma di governo anzi lrsquoopposto di una forma di governo il dominio di chi occupa lo spazio politico e lo trasforma in un posses-so personale per questi motivi il tiranno egrave stato sempre considerato diverso da
34 platone Repubblica VI 502a-c Leggi IV 706c 711b-712a Settima Lettera35 Aristotele Politica V 12 1316a25-36
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altri tipi di governanti monocratici quali il despota e il dittatore Non solo per la diversitagrave dei loro contesti politici e culturali il despota che etimologicamente egrave il signore della casa e il proprietario degli schiavi rimanda allrsquoesperienza asia-tica in generale e alla persia in particolare per i Greci era una forma di governo aliena il dittatore era una magistratura della Repubblica Romana con poteri straordinari ma inserito nellrsquoassetto giuridico della Repubblica La tirannide vie-ne concettualizzata come qualcosa di straordinario e mostruoso una non-forma di governo e al tempo stesso qualcosa di piugrave che una forma di governo potrem-mo paradossalmente dire che sarebbe piugrave corretto parlare del tiranno che della tirannide percheacute egrave lrsquouomo ritratto a tutto tondo che viene preso in considera-zione dagli autori piugrave del regime 36 La vera peculiaritagrave della tirannide consiste nel suo essere qualcosa di piugrave che un regime politico essa egrave lrsquoemblema del male in politica
In quanto icona negativa e polemica il tiranno ha mostrato una grande flessibilitagrave ad adattarsi ai contesti politici piugrave diversi pur mantenendo una propria chiara fisionomia 37 Sebbene la storia del pensiero politico fornisca numerosi esempi in ogni epoca intendo proporne qui solamente due machia-velli e Tocqueville Il motivo della mia scelta egrave semplice machiavelli viene giustamente considerato lrsquooriginatore del pensiero politico moderno la sua visione della tirannide egrave perograve assolutamente in linea con i classici e la novitagrave del suo pensiero emerge solo da un esame attento delle sue opere Tocque-ville drsquoaltro canto egrave stato capace di individuare il nuovo tipo di tirannide che puograve emergere nelle societagrave democratiche e che quindi dobbiamo ancora temere oggi
La storia della recezione del pensiero politico di machiavelli egrave stata fin dallrsquoi-nizio assolutamente duplice quando lrsquoeditore Giunta di Firenze diede alle stam-pe Il Principe nel 1532 vi premise unrsquoepistola dedicatoria nella quale avvertiva il lettore che machiavelli era come un medico che descriveva i veleni oltre alle medicine in modo che le persone potessero conoscerli ed evitarli Era questo lrsquoesordio dellrsquointerpretazione lsquorepubblicanarsquo del segretario fiorentino che avreb-be proceduto fino ai nostri giorni parallela a quella assai piugrave diffusa iniziata dal cardinale Reginald pole secondo cui machiavelli era un maestro del male e le sue opere erano state scritte con la mano del demonio 38 In un autore cosigrave spesso accusato di aver insegnato ai tiranni come mantenere il proprio potere ci potremmo aspettare che la figura del tiranno abbia un ruolo cospicuo Invece la prima cosa che si nota investigando questo tema in machiavelli egrave proprio lrsquoelu-sivitagrave di questa figura nel Principe nessun governante viene chiamato lsquotirannorsquo anche coloro che nei Discorsi vengono cosigrave definiti Unrsquointeressante caratteristica che non ha mancato di suscitare lrsquointeresse di Leo Strauss che attribuiva questa mancanza al fatto che non egrave consigliabile (neacute elegante) pronunciare quel termi-
36 platone per esempio non parla mai di cittagrave tirannica per la cittagrave governata da un tiranno diver-samente da quello che fa per tutte le altre forme di governo
37 Esistono diversi buoni studi sulla tirannide in generale sebbene nessuno assuma specifica-mente lrsquoottica della contrapposizione tra il tiranno e la cittagrave democratica da me qui proposta si vedano Boesche 1996 Turchetti 2001 Newell 2013
38 Sullrsquoiniziale ricezione di machiavelli si veda Anglo 2005
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ne vicino alle orecchie di un vero tiranno 39 Eppure machiavelli ha ben chiara la distinzione tra principe e tiranno essa emerge tuttavia solo da un accurato esame delle sue opere e rivela una grande affinitagrave con il pensiero politico classico il tiranno egrave il governante che distrugge il laquovivere liberoraquo delle repubbliche e che mira solo al proprio interesse personale diversamente dai classici perograve machia-velli egrave assai poco interessato ai tratti morali del tiranno lrsquoelemento dirimente per lui egrave lrsquoamore per la cittagrave e per il bene comune o al contrario il perseguimento dellrsquointeresse privato
machiavelli ritiene innanzitutto che i principati possano essere ricondotti a due grandi tipologie laquoo per uno principe e tutti li altri serviraquo dove vi sia un de-spota che nomina a suo piacimento i ministri che lo assistono nel governare come nel caso dellrsquoimpero Ottomano (laquoel Turcoraquo si tratta della classica categoria del laquodispotismo orientaleraquo) laquoo per uno principe e per baroniraquo come nel caso della monarchia francese dove la classe aristocratica costituisce un contrappeso al po-tere regio (Principe 4) machiavelli mostra poco interesse per la forma dispotica di governo che per lui rimanda a unrsquoesperienza orientale aliena e si concentra su esempi greci romani o dellrsquoEuropa moderna 40 Egli eredita dal pensiero classico e medievale lrsquoidea che il crogiuolo della tirannide le circostanze che favoriscono il suo instaurarsi sia la situazione di guerra civile stasis a questa idea egli apporta perograve unrsquoimportante modifica conscio di quanto questa sia innovativa egli ritiene che in ogni compagine politica vi siano due fazioni che con metafora naturalistica chiama laquodue umoriraquo i Nobili e il popolo i ricchi e i poveri che hanno inevita-bilmente obiettivi e aspirazioni diversi i nobili vogliono comandare e il popolo vuole essere libero di perseguire i propri interessi senza essere dominato Questa situazione crea inevitabilmente dissensi e contrasti ma questi non sono nocivi per le cittagrave e gli Stati se sono lsquoincanalatirsquo da buone leggi che impediscono che sfocino in una guerra civile anzi contribuiscono allrsquoingrandimento e alla libertagrave dello Stato 41 machiavelli rende quindi piugrave complessa lrsquoidea classica che la stasis genera il tiranno la lotta tra fazioni egrave in realtagrave positiva e diventa esiziale solamente allorcheacute le leggi non riescono a fornire uno sbocco istituzionale o quando i citta-dini non le rispettano percheacute accecati dallrsquointeresse privato Un ottimo esempio egrave costituito dal tentativo dei decemviri di prorogare il proprio potere e rovesciare cosigrave la Repubblica Romana Commentando su questo fatto in Discorsi I 40 ma-chiavelli osserva come la tirannide si instauri in una repubblica allorcheacute vi sia la prevalenza degli interessi di una parte del popolo che ricerca unrsquoassoluta libertagrave o invece dei nobili che vorrebbero assoggettare il popolo
Notasi adunque per questo testo in esser nato in Roma questo inconveniente di creare questa tirannide per quelle medesime cagioni che nascono la maggior parte delle tirannidi nelle cittagrave e questo egrave da troppo desiderio del popolo di esser libero e da troppo desiderio dersquo nobili di comandare E quando non ersquo convengo-no a fare una legge in favore della libertagrave ma gettasi qualcuna delle parti a favorire uno allora egrave che subito la tirannide surge
39 Strauss 1970 In generale mi permetto di rimandare a Giorgini 200840 Si veda il giudizio in Discorsi II 2 dove machiavelli parla dei principi orientali barbari distrut-
tori di paesi e dissipatori di tutte le civiltagrave degli uomini41 Discorsi I 4-5
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Questo egrave per machiavelli lrsquoaspetto dirimente il fattore che permette di di-stinguere il principe dal tiranno la ricerca del bene comune Questa idea non potrebbe essere espressa piugrave chiaramente che in questo passo dei Discorsi
E se la sorte facesse che vi surgesse un tiranno virtuoso il quale per animo e per virtugrave drsquoanimo ampliasse il dominio suo non ne risulterebbe alcuna utilitagrave a quella repubblica ma a lui proprio percheacute ersquo non puograve onorare nessuno di quelli cittadini che siano valenti e buoni che egli tiranneggia non volendo aver sospetto di loro [] Talcheacute dei suoi acquisti solo egli ne profitta e non la sua patria 42
Comprendiamo cosigrave percheacute machiavelli chiama lsquoprincipersquo Oliverotto da Fer-mo che aveva ucciso lo zio che lo aveva allevato per usurpare il suo potere mentre definisce lsquotirannorsquo Giulio Cesare essere lsquotirannorsquo egrave una colpa politica non morale o giuridica Cesare pose fine alla libertagrave della Repubblica Romana e pertanto per machiavelli fu un tiranno 43 Analogamente Giovampagolo Baglioni di perugia non viene chiamato lsquotirannorsquo percheacute aveva ucciso cugini e nipoti per governare la cittagrave e aveva un rapporto incestuoso con la sorella bensigrave percheacute avendo lrsquoopportunitagrave di uccidere papa Giulio II e dimostrare laquoquanto sia da stimare poco chi vive e regna come lororaquo per viltagrave non lo fece egli fu incapace di essere laquoonorevolmente cattivoraquo e di fare qualcosa di grande 44
Tuttavia la figura paradigmatica per comprendere la visione della tirannide di machiavelli e lrsquoinnovativitagrave della sua trattazione egrave costituita dal tiranno di Siracusa Agatocle esempio di persona che ascese al principato per mezzo di scel-leratezze machiavelli elogia a piugrave riprese la sua virtugrave politica e militare e usa per lui gli appellativi lsquoprincipersquo e lsquorersquo mai tiranno questo percheacute Agatocle aveva di mira nelle sue azioni il bene comune dei cittadini di Siracusa egli governograve laquosan-za alcuna controversia civileraquo ossia pacificando il conflitto tra fazioni Tuttavia nefandezze come quelle da lui commesse possono procurare il potere ma non la gloria che egrave il fine cui deve aspirare il principe La complessitagrave del giudizio di machiavelli sulla tirannide emerge anche da un altro elemento Lrsquoinumanitagrave di Agatocle induce infatti machiavelli a tracciare la famigerata distinzione tra crudeltagrave bene o male usate dove le prime sono quelle commesse se costretti in nome del fine supremo per lrsquouomo politico mdashla conservazione dello Statomdash e quindi alla fine si convertono nellrsquoutilitagrave dei sudditi le seconde sono quelle fini a se stesse che dipendono dallrsquoinnata malvagitagrave del governante Emerge qui con chiarezza come machiavelli abbia unrsquoacuta consapevolezza che il male rimane tale (laquose del male egrave licito dire beneraquo egli commenta) anche quando il principe egrave necessitato a farvi ricorso (Principe 8) 45 Si comprende allora come machiavelli giochi volutamente sul doppio significato del termine lsquovirtugraversquo in questo capitolo egli commenta infatti che laquonon si puograve ancora chiamare virtugrave ammazzare li sua cittadini tradire li amici essere sanza fede sanza pietagrave sanza relligioneraquo que-ste azioni sono evidentemente contrarie alla virtugrave etica e machiavelli non egrave il propugnatore di una nuova teoria morale Agatocle possiede perograve virtugrave politica
42 N machiavelli Discorsi II 2 Lrsquointero capitolo illustra come la tirannide sia lrsquoopposto del laquovi-vere liberoraquo e del bene comune
43 Discorsi I 1044 Ibidem 2745 Principe 8 Si vedano le belle osservazioni di mcCormick 2015a e 2015b
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percheacute egrave stato in grado di eliminare gli aristocratici che davano origine a lotte tra fazioni a Siracusa ed ha pertanto beneficato lrsquointera cittagrave Assente dalla riflessio-ne machiavelliana egrave invece la questione della legittimitagrave del governo che viene semplicemente identificata nella sua effettivitagrave storica Viene in questa maniera obliterata tutta la tradizione giuridica medievale che distingue tra tirannia ex defectu tituli e tirannia ab exercitio tra assenza di un titolo legittimo e dunque usurpazione del potere e modalitagrave violenta dellrsquoesercizio del potere 46
In conclusione machiavelli recepisce lrsquoelemento fondamentale della tiranni-de codificato dai classici la tirannide egrave la negazione della libertagrave e del governo della legge egrave lrsquoopposto del laquovivere civile e liberoraquo 47 La sua innovazione consiste nel non ritenere la crudeltagrave e la violenza determinanti per considerare tiranno un governante Lrsquoesperienza delle guerre civili a Firenze e delle guerre in Italia lo avevano persuaso che senza Stato non sia possibile avere una vita etica o anche solo normale non sia possibile la vita tout court Egli ne concluse che dal mo-mento che la prioritagrave del governante egrave salvare lo Stato egli si troveragrave talvolta in circostanze che lo costringeranno a compiere azioni malvage immorali ed empie In quelle circostanze dovere verso la patria valori morali e fede religiosa sono inevitabilmente in contrasto e in questo risiede il lato drammatico tragico della politica
Il significato evocativo del termine lsquotirannidersquo egrave ancora evidente e spie-ga la scelta di Alexis de Tocqueville di usarlo per individuare il nuovo peri-colo che egli vede allrsquoorizzonte per le societagrave democratiche Nella Deacutemocratie en Ameacuterique (1835-1840) Tocqueville scrivendo in unrsquoEuropa appena uscita dalle guerre tra le grandi monarchie nazionali e ancora ben lungi dallrsquoessere democratica non solo prevede che la democrazia saragrave il regime piugrave diffuso ma scorge anche un possibile pericolo per le societagrave democratiche queste devo-no paventare che tiranna divenga la maggioranza piugrave che un singolo individuo La tendenza osservata negli Stati Uniti dei regimi democratici di concentrare tutta lrsquoattivitagrave governativa nel solo potere che emana direttamente dal popolo il legislativo in assenza di freni e contrappesi determina unrsquoonnipotenza della maggioranza che si estrinseca innanzitutto sul potere legislativo il quale risulta schiavo delle passioni volubili e momentanee del popolo e quindi si riversa sullrsquoesecutivo Sono questi i pericoli del laquodogma della sovranitagrave popolareraquo che tende a laquoconcentrare tutta lrsquoautoritagrave governativa nelle mani del solo potere che emana direttamente dal popoloraquo 48 Tale potere si estende poi sul piano sociale e arriva a imprigionare anche il pensiero egrave questa la nuova tirannide che devono temere i popoli democratici la laquotirannide della maggioranzaraquo la quale produce un conformismo di massa cui non servono catene e carnefici percheacute laquotrascura il
46 Si veda per tutti il Tractatus de tyranno di Bartolo da Sassoferrato scritto tra il 1355 e il 1357 Bartolo rifiuta lrsquoidea platonica che il tiranno sia tale anche nellrsquoanima ripresa da Gregorio magno nei suoi Moralia super Job xII 38 che aveva parlato dellrsquoesistenza di una tirannia nella coscienza umana che si esprimeva come desiderio di oppressione Bartolo afferma recisamente che vi puograve essere tiranni-de solamente dove si esercita una giurisdizione percheacute al giudice e al giurista non interessano i pensieri ma gli atti Su Bartolo si veda lrsquoottimo Quaglioni 1983
47 N machiavelli Discorsi I 9 Cfr Discorsi III 3 e III 748 Tocqueville I 1 cap 5
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corpo e punta diritto allrsquoanimaraquo un conformismo alimentato da un insaziabile amore per lrsquoeguaglianza che prevarica financo lrsquoattaccamento allrsquoidea di libertagrave A questo nuovo genere di tirannide che minaccia la libertagrave sul piano sociale fa pendant un regime politico bollato spregiativamente come laquodispotismo pater-noraquo che togliendo allrsquoindividuo ogni desiderio di partecipare agli affari pubbli-ci lo rinchiude egoisticamente nella ristretta cerchia formata da amici e parenti relegandolo in una dimensione privata dove la sopita passione politica egrave sostitu-ita dalla laquocaccia ai piaceri consentitiraquo dal laquomaterialismo onestoraquo 49 Tocqueville ha colto qui un elemento importante della democrazia essa non egrave solamente un insieme di istituzioni ma anche un sistema di valori fondato sullrsquoeguaglianza e sulla libertagrave pertanto la democrazia tende a creare cittadini privi di originalitagrave e carenti di idealitagrave che si rifugiano nel privato nel circolo dei piccoli interessi domestici E cosigrave
Quando penso alle piccole passioni dei nostri contemporanei alla fiacchezza dei loro costumi allrsquoestensione della loro istruzione alla purezza della loro re-ligione alla dolcezza della loro etica alle loro abitudini laboriose e ordinate al contegno che conservano quasi tutti tra i vizi come nella virtugrave mi convinco che essi troveranno nei loro capi dei tutori e non dei tiranni 50
Rovesciando un luogo comune vecchio di secoli e guardando al futuro Toc-queville preconizza cosigrave che la tirannide possa coesistere con istituzioni demo-cratiche in una forma di governo in cui la libertagrave egrave insensibilmente e volontaria-mente limitata dai cittadini stessi Chiusi nel loro laquoindividualismoraquo trascurando la dimensione pubblica i cittadini dei regimi democratici sono proni a lasciare occupare la sfera pubblica da un laquopotere immenso e provvidenzialeraquo che agisce in maniera suadente un dispotismo (la scelta non egrave casuale egrave il potere del padre sui figli e del padrone sugli schiavi) laquopaternoraquo che diversamente dal buon padre vuole mantenere i cittadini nello stato infantile 51 Tocqueville ha colto perfet-tamente come questo nuovo genere di dispotismo abbia in comune con quello antico un elemento fondamentale la spoliticizzazione della vita del cittadino la sua relegazione nella dimensione privata
6 Quale specie di tiranno dobbiamo temere oggi
Nel vocabolario politico contemporaneo la tirannide in quanto regime ha conservato solo alcune delle sue caratteristiche specifiche il termine viene usato in maniera alquanto intercambiabile con dittatura despotismo totalitarismo Egrave poi molto di moda sostenere che il lsquopopulismorsquo (qualunque cosa questa espres-sione voglia significare) 52 conduce inevitabilmente alla tirannide mdashunrsquoidea ari-stocratica e di chiara ascendenza platonicamdash Il tiranno invece ha mantenuto meglio i propri connotati e infatti usiamo questo termine per caratterizzare go-
49 Tocqueville II 2 cap 1150 Ibidem 4 cap 651 Ibidem 4 cap 752 per un primo orientamento si veda mueller 2017 mueller egrave dellrsquoavviso che il populismo con-
duca inevitabilmente a un governo autoritario
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vernanti non solo duri e monocratici (come i dittatori) ma anche per sottolineare la loro violenza e bassezza morale
Lrsquoesperienza del Novecento ha aggiunto nuovi elementi alla nostra conoscen-za della tirannide caso mai avessimo avuto bisogno di imparare nuove cose su di essa I regimi totalitari come ha mostrato quasi settantrsquoanni fa Hannah Aren-dt 53 hanno utilizzato i nuovi mezzi tecnici a loro disposizione e in particolare i mass-media per cercare non solo di reprimere il dissenso ma anche di laquofabbri-care il consensoraquo (lrsquoespressione egrave di Walter Lippmann) 54 attorno a unrsquoideologia dominante Essi hanno dimostrato ciograve che platone aveva giagrave perfettamente com-preso esiste un rapporto stretto tra anima e forma di governo percheacute il regime politico plasma lrsquoanima dei cittadini I regimi totalitari del Novecento miravano a creare un nuovo tipo di essere umano lrsquohomo fascisticus se si vuole lavorando sullrsquoanima delle persone attraverso un martellante lavoro di propaganda essi hanno avuto lrsquoeffetto aggiuntivo di avere cittadini obbedienti ma raramente ca-paci di originalitagrave
penso che i cittadini e i governanti degli Stati europei contemporanei abbiano compreso la lezione dei totalitarismi del Novecento ed esperienze di governi di quel tipo siano oggi fortunatamente irripetibili Questo non significa tuttavia che la tirannide sia scomparsa dallrsquoorizzonte politico Limitando la mia osserva-zione allrsquoEuropa e agli Stati Uniti percheacute lrsquoesperienza degli Stati del Sud Ame-rica e dellrsquoAsia egrave diversa e risponde a categorie politiche differenti ritengo che oggi siano due gli aspetti preoccupanti e potenzialmente forieri di una nuova tirannide dalle forme ancora una volta differenti da quelle precedenti ma con la caratteristica fondamentale in comune con esse la spoliticizzazione della vita del cittadino
mi sembra innanzitutto che la globalizzazione economica abbia prodotto due risultati divergenti da un lato essa ha innegabilmente fatto uscire dalla povertagrave milioni di persone nei paesi emergenti sottratte a un destino di mise-ria dallrsquoaltro essa ha creato unrsquooligarchia mondiale di persone cosigrave ricche da poter sfuggire o fare concorrenza alla sovranitagrave degli Stati per laquospezzare le reni alla Greciaraquo non egrave piugrave necessario mandare gli Stukas e il generale Cavallero egrave sufficiente avere un computer e centinaia di milioni di euro per affossarne il debito e costringerla ad accettare condizioni che includono una forte riduzione della propria sovranitagrave Quando le decisioni importanti vengono prese altrove a Bruxelles e non ad Atene le elezioni il parlamento la sovranitagrave popolare sono soltanto una facciata percheacute le scelte dei cittadini divengono irrilevanti Questa nuova oligarchia mondiale ha un progetto politico ed esso egrave evidente-mente in contrasto con gli interessi del lsquopopolorsquo (in realtagrave della maggioranza delle persone)
In secondo luogo dopo la caduta del muro di Berlino e il crollo del comu-nismo si era aperta unrsquoera nella quale sembrava che democrazia e liberalismo si sarebbero progressivamente ma inarrestabilmente diffusi in tutti i paesi Lrsquoevento
53 Si veda il classico Arendt 201754 Si veda Lippmann 1995
92 GIOVANNI GIORGINI
dellrsquo11 settembre 2001 e tutto ciograve che egrave seguito hanno invece mostrato che ugua-glianza e libertagrave non sono ideali universali o incontrastati Vi sono persone che non sanno cosa farsene di tutta la libertagrave che le odierne societagrave liberali offrono e preferiscono il conforto dellrsquoordine tradizionale e delle ingiunzioni dellrsquoautoritagrave religiosa Sono questi i due nuovi diversi tipi di potenziale tirannide quello soft (uso di proposito la lingua della globalizzazione) che esautora e lascia vivere i cittadini nel privato della dimensione economica e quello duro che impone loro dogmi e comportamenti Nella loro assoluta diversitagrave essi hanno in comune il voler fare uscire i cittadini dalla dimensione politica offrendo loro in cambio la prosperitagrave economica o la salvezza dellrsquoanima
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Universitaires de France
montesquieu e Khomeini Una forma contemporanea del laquodispotismo orientaleraquo
Mario Tesini
Abstract
Montesquieu and Khomeini A Contemporary Example of laquoOriental Despotismraquo
In the mid-eighteenth century the extraordinary success of Montesquieursquos Spirit of the Laws triggered a new and often critical interest in the ancient concept of Oriental Despotism In Montesquieursquos view the despotic universe didnrsquot coincide with a indefinite or prevalently geographic Eastern world but specifically with an area formed by the three great Muslim political entities the Ottoman and the Mo-ghul empires and the Persian kingdom Over two century and half after the origi-nal publication of Montesquieursquos classic work the Islamic world seems still uneasy with the modern political notions of constitutional government rule of law and democracy Thanks to the worldwide influence of ayatollah Khomeinirsquos ideology the case of the Islamic Republic of Iran assumes a paradigmatic value with its new despotic practices From this viewpoint the IslamicIranian Revolution which in February 1979 overthrew the partly modernizing but also despotic and corrupted autocracy of the Shah Mohammad Reza Pahlavi must be seen as a pivotal event not only in the history of the 20th century but also for its momentous consequences The article aims to connect the reflection of Montesquieu with the complex and contradictory experience of contemporary Iran It is organized as follows Section one examines Montesquieursquos concept of Oriental Despotism and its controversial reception from the very beginning of its formulation Section two offers a brief over-view of the metamorphosis of this notion in the twentieth century especially in the work of Karl Wittfogel Finally section three and four try to elucidate some aspects of the unprecedented characters of Khomeinirsquos regime particularly in respect to the ideological and geopolitical competition with Saudi Arabia for the leadership of the entire Muslim world Even though many relevant aspects of the current predica-ment in the Muslim world are of course quite outside the range of Montesquieursquos original analysis the regime built in the immediate aftermath of the Revolution and now arrived at its fortieth anniversary allows some comparative reflections The theological despotism inaugurated by Khomeini along with a vast recourse to the in-struments of a classic military and secret services dictatorship finds itself nowadays in the presence of a vast anti-dispotic movement flourishing in various sectors of Iranian society Such a phenomenon implicitly refers to Montesquieursquos insights on the connection between political institutions and changing societal realities
Keywords despotism Islam montesquieu Khomeini Iran
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 95-117
Universitagrave di parma mariotesiniuniprit
96 mARIO TESINI
Premessa
La nozione di laquodispotismo orientaleraquo le cui origini si trovano nel mondo classico mdashin particolare per la sua definizione teorica nellrsquoopera di Aristote-lemdash avrebbe conosciuto un vero e proprio revival settecentesco nel dibattito circa lrsquoesistenza da taluni giudicata reale e da altri come vedremo fittizia di un dispotismo situato laquoa orienteraquo di quella che ormai proprio a partire dallrsquoetagrave illu-ministica si auto-percepisce come lrsquoEuropa dibattito che nellrsquoopera di monte-squieu ha il suo momento cruciale 1 Su questrsquoultima nelle pagine che seguono si fermeragrave dunque lrsquoattenzione Incidentale saragrave invece il riferimento allrsquoopera che due secoli dopo avrebbe fin dal titolo riproposto lrsquoidea di una forma dispotica specifica delle nazioni orientali ma di un oriente storicamente geograficamente politicamente assai diverso da quello di montesquieu Il celebre libro di Karl Wittfogel 2 costituisce senza dubbio un momento chiave di qualsiasi ricostruzio-ne della storia e della fortuna della nozione di dispotismo orientale ma per varie ragioni esso si colloca in un contesto estrinseco agli intendimenti specifici del presente lavoro
Intendimenti che vanno dunque esplicitati quello che qui ci si propone egrave il tentativo di connettere alcuni aspetti della tipologia del dispotismo in monte-squieu (in particolare la denuncia di una sua forma estrema e in modo peculiare aberrante il laquodispotismo teologicoraquo) alla concreta esperienza storica di una na-zione orientale ma al tempo stesso tuttrsquoaltro che estranea allrsquouniverso di valori occidentali tra xx e xxi secolo lrsquoIran cosigrave come forgiato dalla sua lunga pluri-millenaria storia ma in particolare dalle vicende dellrsquoultimo secolo che a parti-re dalla rivoluzione costituzionale del 1905-1907 e dal successivo avvento della dinastia pahlavi (tra 1921 e 1925) arrivano fino alla crisi del modello assolutisti-co-imperiale culminata nella rivoluzione del 197879 e nella fondazione della Repubblica Islamica Vicende nelle quali in forme e modi diversi mdashe da parte di attori politici diversimdash il termine dispotismo da quello dello Shah alla situazio-ne per molti aspetti paradigmatica dei giorni nostri appare ovunque presente Montesquieu e Khomeini appunto per riassumere tale proposito in un titolo
1 Montesquieu quale Oriente
NellrsquoEsprit des Lois troviamo diversi tentativi di circoscrivere mdashconcettual-mente e in termini cronologici e geograficimdash il fenomeno del dispotismo
Collocata allrsquoinizio dellrsquoimpianto classificatorio egrave la definizione secondo la quale nel governo dispotico laquouno solo senza legge e senza regola tutto trascina attraverso la sua volontagrave e i suoi capricciraquo 3 Si tratta dunque di un potere auto-cratico non resistibile suscettibile di esprimersi in una sorta di patologica e per-
1 per un un inquadramento generale del tema e ulteriori rimandi bibliografici cfr Felice 2000-1 minuti 2012
2 Wittfogel 19573 Esprit des lois (drsquoora in poi EL) II 1 in montesquieu 1964 532 A questa edizione verragrave fatto
in seguito riferimento con mia traduzione quando non indicato altrimenti
mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 97
sino bizzarra violenza Fin qui nulla di specificamente orientale nel corso del xx secolo corrispondenti a questo profilo possiamo citare in due diversi emisferi e per limitarci a altrettanti paradigmatici esempi il regime di Saddam Hussein tra 1963 e 2001 e quello in America centrale dellrsquoera Trujillo nella Repubblica dominicana tra 1931 e 1961
Qui il despota ha un nome e cognome il carattere mostruoso feroce del pote-re il cui esercizio non egrave talvolta limitato neppure dagli imperativi della razionalitagrave strumentale egrave ravvisabile in atti precisi nellrsquoabbandono a passioni individuali che non conoscono freni Efferatezza crudeltagrave insensibilitagrave alla sofferenza al-trui e anzi compiacimento nel procurarla sono i tratti distintivi di un simile potere (nel caso di Saddam Hussein il libro classico sui suoi metodi di governo ha un titolo Republic of Fear 4 indubbiamente evocativo per i lettori di monte-squieu mentre una introduzione letteraria al regime di Trujillo da confrontare ovviamente sulle fonti storiche egrave lrsquoimpressionante romanzo di Vargas Llosa La fiesta del Chivo) 5
montesquieu invece mdashquesto egrave il punto di partenza essenziale a tutto il no-stro discorsomdash al momento di affrontare in termini piugrave specifici il tema del di-spotismo lo riconduce a una parte precisa del mondo recupera la nozione fin da subito come vedremo controversa di dispotismo orientale A quali luoghi pen-sava montesquieu Non alla Cina va detto subito (anche se non appare grancheacute partecipe della settecentesca ammirazione nei confronti della saggezza filosofica e dellrsquoarte di governo cinesi) e neanche alla Russia due entitagrave che a diversi gradi di longitudine erano certo riconducibili a un laquoorienteraquo visto dallrsquoEuropa per ragioni diverse entrambe mdashla Cina e la Russiamdash non sembrano presentare in modo compiuto i caratteri che nellrsquoEsprit des Lois configurano il modello dispo-tico
Quando parla di laquodispotismo orientaleraquo montesquieu si riferisce in termini espliciti a tre entitagrave politiche allrsquoimpero ottomano alla persia (che in quel mo-mento attraversava il tormentato periodo tra la definitiva caduta della dinastia safagravevide e il successivo avvento dei Qajar) e infine allrsquoimpero moghul essenzial-mente nel linguaggio e nella percezione dellrsquoepoca i confini del mondo musul-mano in larga misura coincidenti mdashdal maghreb al pakistanmdash con il mondo islamico dei nostri giorni Il titolo del terzo capitolo del xxIV libro (uno dei due interamente dedicati al tema della religione) suona del resto laquoCome il governo moderato convenga meglio alla religione cristiana e il governo dispotico alla ma-omettanaraquo 6
Egrave bene notare che a incipit di quel medesimo libro montesquieu aveva pro-grammaticamente dichiarato di non voler laquoesaminare le diverse religioni del mondo se non sotto il profilo del bene che se ne puograve trarre nellrsquoassetto civileraquo 7
4 makija 1998 Nessuna migliore introduzione ai lati grotteschi di quella specifica forma di tiran-nia che il video facilmente reperibile in piugrave versioni online della presa del potere da parte di Saddam Hussein con lrsquoincomparabile commento di Christopher Hitchens
5 Vargas Llosa 20006 montesquieu 1964 6987 Ibidem 698
98 mARIO TESINI
dunque la nozione controversa vedremo tra un attimo di dispotismo orien-tale si sovrappone o si interseca a una questione oggi assai piugrave sensibile che allrsquoe-poca di montesquieu (e meno ancora avvertita nel secolo successivo coincidente con lrsquoottocentesco declino di tutte le tre realtagrave politiche ricordate in particolar modo dellrsquoimpero ottomano) la questione del rapporto mdashcon il linguaggio dei nostri giornimdash tra islam e modernitagrave tra islam e democrazia liberale (o a essere piugrave precisi costituzionale termine che meglio si adatta allo specifico apporto di montesquieu allo sviluppo storico della modernitagrave politica)
Nozione controversa quella di dispotismo orientale Voltaire lrsquoavrebbe non soltanto giudicata laquochimericaraquo (nel Supplement au Siegravecle de Louis XIV e poi nel-le successive edizioni dellrsquoEssai sur les mœurs) ma anche ispirata a una volontagrave di screditare la monarchia assoluta della quale come si sa Voltaire era fervido sostenitore 8 al fine di sostituirvi questa era lrsquoaccusa che in termini piugrave o meno espliciti veniva rivolta a montesquieu le laquoistituzioni goticheraquo prodotte dalla se-colare tradizione aristocratico-feudale Ci sarebbe stata insomma una sorta di malveillance nella continua evocazione e condanna della forma dispotica in tante pagine dellrsquoEsprit des lois nellrsquointento mdashideologico avant la lettremdash di imputare alla monarchia francese uno scivolamento appunto laquoorientaleraquo nel dispotismo
A una serrata confutazione dellrsquoopera di montesquieu decisamente meno laquogallocentricaraquo rispetto a quella di Voltaire e anzi ispirata a una difesa delle nazioni ingiustamente tacciate di essere dispotiche si sarebbe in seguito appli-cata una figura importante di orientalista di savant-voyageur A-H Anquetil duperron con la pubblicazione nel 1778 di un libro che fin dal titolo ripren-deva la tripartizione geografica e insieme politica di montesquieu Leacutegislation Orientale Ouvrage dans Lequel en Montrant Quels Sont en Turquie en Perse et dans lrsquoIndustan les Principes Fondamentaux du Gouvernement 9
E tuttavia lrsquoautoritagrave di Voltaire supportata dalla filologica confutazione di montesquieu da parte di un vero e proprio specialista di cose orientali come appunto Anquetil duperron non sarebbe stata sufficiente a chiudere la que-stione e a liquidare la tesi rese per un momento popolari dallo straordinario successo dellrsquoEsprit des Lois dieci anni dopo la pubblicazione di Leacutegislation orientale un altro scrittore laquodi terrenoraquo che dallrsquoultima generazione dei Lumi sarebbe poi approdato al gruppo degli Ideacuteologues Constantin-Franccedilois de Chas-seboeuf conte di Volney intraprendeva in opposizione a Anquetil-duperron una difesa di montesquieu Le cui intuizioni certo di seconda mano e fondate su una estesa ma per forza di cose non sempre affidabile litteacuterature de voyage veni-vano accreditate con tutta lrsquoautoritagrave di un osservatore diretto il Voyage en Syrie et en Eacutegypte pubblicato nel 1787 10 avrebbe nei successivi decenni largamente ispirato una visione critica dellrsquoislam Visione destinata a percorrere gran parte del xix secolo a partire sopratutto da Chateaubriand e attraverso questrsquoultimo Guizot 11
8 Felice 2005 e 20119 Cfr Whelan 200110 Cfr Berchet 1994 397-99 Curtis 2009 59-6111 Berchet 1994 403
mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 99
Il despotisme militaire osservato e descritto da Volney nei paesi da lui visitati corrispondeva a radici culturali e intellettuali a suo giudizio inerenti in modo intrinseco alla visione dellrsquouomo e della societagrave che era propria dellrsquoislam Con i termini del dibattito contemporaneo quella difesa da Volney era una posizione che potrebbe definirsi nei termini di una concezione laquoessenzialistaraquo Contraria-mente a Voltaire egli riteneva che montesquieu non si fosse deliberatamente creato laquoun orrendo spettroraquo (un fantocircme hideux) 12 ai fini del suo attacco alle istituzioni esistenti (delle quali Voltaire auspicava lrsquoevoluzione nel senso del despotisme eacuteclaireacute dei fisiocratici) ma avesse intuitivamente colto fondamentali aspetti delle realtagrave statuali e al tempo stesso culturali e sociali che caratterizza-vano lrsquooriente musulmano
ma il prevalente giudizio nei confronti della visione di montesquieu di un oriente laquodispoticoraquo egrave stato fino alle letture e interpretazioni a noi piugrave vicine mdashda Voltaire a Althussermdash quello dellrsquoimputazione a lui rivolta di avere operato una ricostruzione ideologica montesquieu avrebbe insomma utilizzato il concetto di laquodispotismo orientaleraquo per mettere in guardia i suoi contemporanei da un sem-pre possibile e forse giagrave in atto dispotismo occidentale del corrompersi in senso accentratore e distruttore di ogni forma di autonomia sociale da parte del potere monarchico (processo che nel secolo precedente aveva trovato il suo apogeo da Richelieu a Versailles)
In realtagrave lrsquoatteggiamento di montesquieu appare meno schematico e al tem-po stesso meno strumentale Lrsquoidea di un dispotismo specificamente orientale non scompare neacute si riduce a mero argomento polemico di fronte alle preoccu-pazioni circa il venir meno delle condizioni di libertagrave in un regno di Francia ove sempre piugrave sembrava prevalere lrsquoelemento autocratico
Il governo dispotico secondo una delle piugrave celebri definizioni dellrsquoEsprit des lois ha come principio (come ressort metafora meccanicistica) la crainte Ora si aggiunge poco oltre negli stati ove la religione ha una maggiore influenza viene a determinarsi laquouna paura aggiunta alla pauraraquo (une crainte ajouteacutee agrave la crainte) 13 la religione come ha osservato domenico Felice agisce dunque come laquoun moltiplica-tore col suo immaginario di premi e di castighi ultraterreni delle ragioni dellrsquoobbe-dienza ai voleri del despotaraquo 14 Questo rischio di un laquodispotismo teologicoraquo ovvero di un rafforzamento del potere dispotico attraverso strumenti di intimidazione re-ligiosi e confessionali non egrave evidentemente un attributo esclusivo dellrsquoislam (per la sua brillante e vigorosa condanna dellrsquointolleranza religiosa LrsquoEsprit des lois venne del resto messo allrsquoindice nel 1751) 15 ma il fondamento religioso del potere appari-va in oriente piugrave intrinseco laquonegli imperi maomettani egrave dalla religione che i popoli traggono in parte lrsquoimpressionante rispetto che essi hanno per i loro priacutencipiraquo 16
12 Cfr Felice 2011 nota 113 EL V 14 in montesquieu 1964 55114 d Felice 2011 in corrispondenza della nota 8215 Il luogo classico della posizione di montesquieu in materia di tolleranza religiosa egrave EL xxV
13 capitolo che porta come titolo eloquente e giustamente celebre Tregraves humble remontrance aux in-quisiteurs drsquoEspagne et de Portugal In relazione al dibattito attuale sul rapporto tra montesquieu e il cristianesimo sono da vedere le documentate osservazioni di domenico Felice Felice 2013
16 EL V 14 in montesquieu 1964 551
100 mARIO TESINI
Il giudizio nei confronti degli effetti politici della religione musulmana egrave ne-gativo per almeno cinque ragioni che in modo ricorrente talvolta sovrapponen-dosi tra loro ritornano nel corso dellrsquoopera in primo luogo lrsquounitagrave e concentra-zione del potere la rivendicazione intrinseca allrsquoislam di essere al contempo religione societagrave e stato (dīn wa dunya wa dawla) in contraddizione al principio della separazione tra lo stato e la chiesa per montesquieu essenziale in chiave antidispotica laquoIl est bon que le pontificat soit seacutepareacute de lrsquoempireraquo 17 in secondo luogo ragione non meno importante poicheacute il dispotismo ha le sue origini nella societagrave la perdita di energia individuale e lrsquoassenza di corpi intermedi ovunque riscontrabile nelle societagrave islamiche conseguenze nefaste e appunto intrinseche di una religione profondamente segnata dal fatalismo in rapporto soprattutto alle attivitagrave economiche 18 E del resto al rapporto tra fatalismo e decadenza economica aveva giagrave alluso nelle Lettere persiane 19 Il trattamento riservato alle donne rappresenta la terza fondamentale obiezione da montesquieu rivolta alla civilizzazione islamica Se una generalizzata condizione servile costituisce la nor-ma dei paesi dispotici le donne laquoesse stesse [considerate] un oggetto di lussoraquo e costitutive della proprietagrave del marito-padrone sono laquoschiave allrsquoestremoraquo 20 relegate a unrsquoimplacabile servitude domestique in una condizione di assoluta se-paratezza rispetto al mondo maschile confinate a doveri e svaghi laquoche sono loro propriraquo 21 Egrave un tema in montesquieu ricorrente laquoNegli stati maomettani [Voyez Chardin Voyage de Perse] non soltanto si egrave padroni delle vite e dei beni delle don-ne schiave ma anche di ciograve che si chiama la loro virtugrave e il loro onore Egrave una delle sventure [malheurs] di questi paesi che la piugrave gran parte della nazione sia per nullrsquoaltro fatta che per servire la voluttagrave dellrsquoaltra Questa soggezione [servitude] egrave ricompensata dallrsquoozio [par la paresse] di cui simili schiave sono fatte godere il che di nuovo egrave per lo stato unrsquoulteriore disgrazia [un nouveau malheur]raquo 22 laquoCosigrave in ogni tempo mdashecco su questo punto la conclusionemdash si sono visti in Asia mar-ciare di egual passo la servitugrave domestica e il governo dispoticoraquo 23
Le due ultime imputazioni rivolte alla religione islamica sono in primo luo-go quella di avere convertito la naturale propensione delle popolazioni arabe al commercio in un impulso guerriero e di conquista 24 fin dal suo momento fon-dativo laquola religione di maometto [] non parla che il linguaggio della spadaraquo E oggi laquoagisce ancora sugli uomini con quello spirito distruttore che lrsquoha fonda-taraquo 25 Infine essa si era posta mdashe questo costituiva agli occhi di montesquieu un
17 EL xxV 8 ivi 70718 Penseacutees 1606 e 1738 in montesquieu 196419 Cfr al riguardo la lettera 119 Lettres persanes in montesquieu 1964 12520 EL VII 9 e 15 in montesquieu 1964 567-8 e 57021 EL xVI 10 ivi 62722 EL xV 12 ivi 62123 EL xVI 9 ivi 62724 EL xxI 16 ivi 67025 EL xxIV 4 ivi 699 Ritorna qui in montesquieu la contrapposizione esplicita tra islam e
cristianesimo mentre lrsquoelemento fanatico e lrsquoesito dispotico sarebbero intrinseci al primo egrave in lui ri-corrente lrsquoidea di un possibile evolvere della religione cristiana in direzione delle idee di tolleranza anche attraverso il momento necessario della critica corrosiva (di cui egli stesso aveva in un qualche modo dato lrsquoesempio nelle Lettere persiane) o della rigorosa analisi scientifica applicata alla storia e al diritto (come in tanti passi dello Spirito delle leggi) Sotto questo profilo la condanna da parte della
mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 101
fatto di particolare gravitagravemdash in contraddizione rispetto al carattere tollerante delle altre religioni orientali laquoLa religione dei Ghebri [zoroastriani] aveva in altri tempi reso prospero il regno dei persiani essa correggeva i cattivi effetti del dispotismo la religione maomettana distrugge oggi questo stesso imperoraquo 26
Il nesso tra islam e dispotismo riveste dunque nella complessiva architettura dellrsquoEsprit des lois unrsquoimportanza notevole ai fini dellrsquoelaborazione di una teo-ria politica fondata sullrsquoosservazione e la comparazione in una prospettiva che siamo oggi abituati a definire come storico-sociologica 27 Tuttrsquoaltro che inconsa-pevole delle reazioni polemiche che la sua raffigurazione del dispotismo aveva suscitato montesquieu se ne difendeva in una lettera del 1751 il dispotismo da lui teorizzato lungi dallrsquoessere laquochimericoraquo gli pareva invece laquoassai realeraquo [tregraves reacuteel] e laquoraffigurato secondo veritagraveraquo [peint drsquoapregraves la veacuteriteacute] 28
2 Interludio Lrsquoidea di dispotismo orientale nel xx secolo
Lrsquoopera di montesquieu era destinata a rimanere punto di riferimento di ogni successivo discorso che evocasse o discutesse la nozione di dispotismo orientale Karl Wittfogel alla metagrave degli anni cinquanta del Novecento in unrsquoopera assai influente e largamente discussa adotta una prospettiva e argomenti agrave la monte-squieu quando in chiave comparativa tra Oriente e Occidente osserva come laquoi sovrani dellrsquoassolutismo europeo tramavano con la stessa crudeltagrave e uccide-vano con la stessa spietatezza dei loro colleghi orientali Tuttavia il loro potere di perseguitare e di confiscare era limitato dalla nobiltagrave terriera dalla Chiesa e dalle cittagrave la cui autonomia i sovrani autocrati potevano restringere ma non distruggereraquo 29
LrsquoOriente di Wittfogel non egrave perograve quello di montesquieu Il punto di parten-za egrave la nozione marxiana di laquomodo di produzione asiaticoraquo nella sua vasta rico-struzione del modello di laquosocietagrave idraulicheraquo egli si riferisce alla Cina a partire dalle piugrave antiche dinastie allrsquoEgitto dei faraoni e inoltre (non solo cambiando emisfero ma del tutto uscendo dai confini geografici e culturali dei diversi laquoorien-tiraquo) agli imperi degli Aztechi e degli Incas Wittfogel ha un obiettivo polemico e contemporaneo preciso lrsquoUnione Sovietica prima e dopo Stalin in linea con la sua personale esperienza intellettuale e con il contesto politico degli anni in cui lrsquoopera del 1957 compare 30
A latere del nostro discorso e in modo del tutto incidentale potremmo chie-derci se la Cina dei nostri giorni debba essere considerata un esempio di meta-
congregazione dellrsquoindice che egli avrebbe cercato di scongiurare segna nel corso del xviii secolo uno dei momenti di piugrave grave battuta drsquoarresto da parte della chiesa cattolica nel suo tormentato rapporto con la modernitagrave intellettuale e politica
26 EL xxIV 11 70027 A partire almeno dalle interpretazioni dellrsquoopera di montesquieu da parte di Bernard Groe-
thuysen e di Raymond Aron cfr Groethuysen 1956 Aron 196528 Lettera a Franccedilois Risteau cit da d Felice 2011 nota 29229 Wittfogel 1968 vol 1 13430 per un inquadramento storico dei temi allrsquoepoca al centro del dibattito intellettuale e storiogra-
fico sono sempre di opportuno riferimento Venturi 1963 e Vidal-Naquet 1964
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morfosi di un governo dispotico questione che si evoca esclusivamente (in linea del resto con le peculiari laquoinclusioniraquo e laquoesclusioniraquo nel modello dispotico orien-tale operate da montesquieu) per escludere una simile ipotesi nonostante il ca-rattere illiberale mdashe radicalmente illiberale soggetto oltretutto in questi anni a un processo di assai visibile involuzione rispetto a precedenti laquoapertureraquomdash del modello cinese forgiato da deng-xiao-ping e dai suoi successori (tuttrsquoaltro discorso dovrebbe ovviamente essere fatto per lrsquoepoca di mao) lrsquoapplicazione della nozione di dispotismo alla Cina tra fine xx e primi decenni del xxi secolo sarebbe in fin dei conti fuorviante Se proprio si vuole fare ricorso a questo termine la Cina di oggi puograve forse essere riconducibile al modello settecentesco europeo di laquodispotismo illuminatoraquo che costituisce peraltro categoria essenzial-mente storiografica di uso corrente anche se piuttosto infelice per descrivere una realtagrave che sarebbe preferibile qualificare come laquoassolutismo illuminatoraquo tutto interno dunque a una dimensione di razionalitagrave e per aspetti importanti anche di una razionalitagrave progressiva Un discorso analogo potrebbe essere fatto anche per la realtagrave della Russia post-sovietica i trasferimenti coatti di popola-zione e il vasto utilizzo del lavoro forzato nel sistema del Gulag ai fini della re-alizzazione di imponenti e purtroppo non sempre utili opere pubbliche (spesso di carattere appunto idraulico per riprendere la terminologia resa celebre da Wittfogel come il tristemente celebre canale del baltico) sono oggi impensabi-li Anche qui tuttavia senza trascurare unrsquoepoca in cui come egrave stato posto in rilievo in un libro la cui tesi interpretativa risulta vigorosamente sostenuta fin dal titolo 31 la vicenda storico-ideologica del comunismo ha incrociato lrsquoereditagrave laquodispoticaraquo dellrsquooriente ma di un oriente che in nulla coincide con i confini del mondo musulmano individuato da montesquieu come il luogo naturale di elezione del dispotismo
Il venir meno o la profonda trasformazione dei regimi che avevano costituito il modello contemporaneo allrsquoautore di Oriental Despotism ha fatto sigrave che la stes-sa nozione da un certo momento in poi istintivamente riferita ai conflitti ideolo-gici della guerra fredda tendesse gradualmente a svanire Senza che per questo risultasse istintivo riferirla a un Oriente arabo-musulmano nei termini che si sono visti in montesquieu quelli di un dispotismo teologico geograficamente situato Al contrario per quasi tutto il corso del xx secolo mdashin radicale discon-tinuitagrave con lrsquoepoca a noi contemporaneamdash quel mondo sarebbe stato per lo piugrave percepito sotto il profilo politico come ininfluente ed alieno Fino al prodursi di un evento trasformatore lrsquoimporsi di un regime dichiaratamente islamico in quellrsquoarea sensibile del mondo situata tra il medio oriente e lrsquoAsia
3 Khomeini Islam politico e un nuovo modello dispotico
Egrave dunque necessario tornare ai confini non soltanto geografici ma culturali e di civilizzazione al cuore dellrsquoanalisi di montesquieu al mondo islamico da
31 Cfr Lepre 2001 Il titolo egrave Che crsquoentra Marx con Pol Pot Il comunismo tra Oriente e Occidente
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lui visto come strettamente e non in termini casuali connesso allrsquoesperienza dis-potica
La rivoluzione Iraniana del 19781979 egrave stata a giusto titolo definita a pivotal event 32 un evento cardine esplicativo da un lato di processi di lungo periodo intellettuali e sociali che ne hanno determinato la genesi (il tracollo del modello di modernizzazione autoritaria mdashperaltro sempre piugrave dubbio come moderniz-zazione e sempre piugrave autoritario nella sua essenzamdash rappresentato dal regime dello Sciagrave) 33 e al tempo stesso fondativo senza la rottura dellrsquoequilibrio geopo-litico in Iran si puograve supporre non si sarebbe verificata lrsquoinvasione dellrsquoAfghani-stan e la relativa concatenazione di eventi a essa successivi tra i quali in primo luogo lrsquoaccelerazione della crisi dellrsquoimpero sovietico non si sarebbe verosimil-mente prodotto il secondo shock petrolifero del 1979 ed egrave infine impossibile sopravvalutare lrsquoimportanza della Rivoluzione iraniana nel successivo sviluppo delle correnti di islamismo radicale e fondamentalista nellrsquointero mondo ara-bo-musulmano 34
Egrave un aspetto questrsquoultimo che va sottolineato percheacute crsquoegrave il rischio di consi-derare il cambiamento di regime in Iran e il suo principale protagonista lrsquoimam Ruhollah Khomeini mdashin realtagrave assai piugrave che protagonista lrsquoinventore e il creato-re di quellrsquoevento che sarebbe risultato decisivo nello sviluppo storico e politico tra xx e xxi secolomdash come qualcosa di fondamentalmente interni al mondo sci-
32 Cfr milani 2012 Anche in relazione al tema specifico del dispotismo si tratta di un evento che si presta a interpretazioni comparative di particolare rilievo laquoThe revolution that overthrew [the Shah] in 1979 was democratic in its nature and demands Sadly it begot a regime more despotic than Shahrsquos own modernizing authoritarianismraquo ivi VI
33 Se il regime pahlavi in termini cronologici corrispondente ai due regni di Reza Kahn (1925-1941) e del figlio mohammad Reza (1941-1979) abbia rappresentato una forma di dispotismo di stam-po occidentale trapiantato in oriente egrave questione che qui rimane sullo sfondo Occorre del resto distin-guere le diverse politiche adottate dai due successivi sovrani in relazione al tema del rapporto religione e politica ad esempio improntata a un ferreo e persino aggressivo secolarismo modellato su quello di Atatuumlrk lrsquoazione di Reza sciagrave decisamente volta a favorire il clero e le sue istituzioni quella del figlio egrave un paradosso raramente evidenziato che mai come nei trentrsquoanni precedenti la Rivoluzione furono in Iran costruite moschee e finanziate scuole coraniche Ci si puograve chiedere se debba considerarsi di natura occidentale il dispotismo dellrsquoultimo pahlavi In riferimento al sistema di alleanze geopolitiche lo si puograve senzrsquoaltro affermare ma alle culture politiche dellrsquooccidente nel senso ad esempio di una evoluzione laquocostituzionaleraquo del potere monarchico sarebbe stata dallo sciagrave costantemente opposta unrsquoostinata chiusura
34 Nel corso del 1979 si procedeva in pakistan alla conclusione del processo e alla conseguente impiccagione (4 aprile) dellrsquoex-primo ministro Ali Bhutto atto simbolico del regime del generale zia artefice di un processo di islamizzazione (Sharization) segnato dalla emanazione delle Hudud ordinances (applicazione delle sanzioni previste dalla Sharrsquoia in materia penale) e da un singolare inasprimento e da una piugrave rigorista applicazione della Blasphemy law E in quello stesso anno si colloca uno degli epi-sodi piugrave clamorosi mdashe piugrave rimossimdash della storia degli ultimi decenni del xx secolo lrsquoassalto armato (20 novembre 1979) e lrsquooccupazione con relativa presa drsquoostaggi per due intere settimane della Grande moschea della mecca e del vasto spazio al centro del quale egrave collocata la pietra nera notoriamente il luogo piugrave santo dellrsquoislam da parte di un commando di alcune centinaia di jihadisti contestatori del diritto di custodia dei luoghi santi da parte della monarchia saudita La crisi risoltasi in un bagno di sangue la cui entitagrave sarebbe risultata in seguito non facile da stimare (in un luogo ove in quel preciso momento erano presenti oltre centomila pellegrini ovviamente inermi) egrave considerata da un lato come uno degli eventi allrsquoorigine dellrsquoorganizzazione di Al-Qaeda e dallrsquoaltro dellrsquoevoluzione in senso piugrave accentuatamente whaabita (dunque di unrsquointerpretazione dellrsquoislam in senso rigorosamente letteralista e fondamentalista) del regime saudita Cfr Trofimov 2007
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ita (sotto il profilo etico-religioso) e alla nazione e realtagrave statuale iraniana (sotto il profilo politico)
Il successo di una rivoluzione condotta contro la maggiore potenza imperia-listica del mondo il laquoGrande Satanaraquo cui sarebbe stata inflitta lrsquoinedita umilia-zione dei 444 giorni di detenzione (dal 4 novembre 1979 al 20 gennaio 1981) dei cinquantadue ostaggi nella sede dellrsquoambasciata statunitense violata e occupata lrsquoappassionato richiamo al dovere di liberazione della terra dellrsquoislam (Dār-al-islām) dallrsquoavamposto non soltanto imperialistico ma blasfemo creatosi in essa il laquopiccolo Satanaraquo (a pochi mesi dagli accordi di Camp david sottoscritti tra Egitto e Israele il 17 settembre 1978) lrsquoinstaurazione di un regime direttamente ispirato alla lettera coranica e alla tradizione profetica ebbero mdashhannomdash un formidabile impatto sullrsquointero e in termini numerici largamente maggioritario mondo sunnita
Nel senso anche di una altrettanto formidabile frustrazione non solo mag-gioritario lrsquoislam sunnita (oltre il 90 della popolazione musulmana del pianeta) ma anche custode dei luoghi santi intellettualmente faro della cultura islamica con la sua piugrave prestigiosa istituzione lrsquouniversitagrave Al-Azhar al Cairo motore fino al 1967 di un panarabismo trionfatore in Algeria e altrove componente essen-ziale di un terzomondismo che da Bandung in poi sarebbe apparso come forza emergente in grado di operare una sorta di conversione ideologica di parte delle eacutelite intellettuali dellrsquooccidente esso mdashil mondo sunnitamdash si vedeva ora improv-visamente spettacolarmente sopravanzato dai piugrave poveri meno numerosi non di rado disprezzati sciiti Fino a quel momento soggiogato e sottoposto a costan-te repressione in gran parte dello stesso mondo islamico (nellrsquoIraq di Saddam Hussein ad esempio) e allrsquoapparenza condannato a quella dimensione di vittima e auto-vittima che appariva sua propria fin dallrsquoepoca dei primi califfi dellrsquoas-sassinio di Ali e del martirio di Hussein grazie alla vittoriosa e carismatica figura di Khomeini lrsquoislam sciita sembrava avere acquisito unrsquoinedita leadership politica nellrsquointero mondo musulmano
Sarebbe dunque un errore di prospettiva collocare lrsquoopera e la figura di Kho-meini esclusivamente dentro i confini della tradizione sciita Al contrario in sem-pre piugrave esplicita poi radicale e violenta rottura con lrsquoattitudine laquoquietistaraquo o almeno compromissoria dei vertici delle gerarchie religiose in Iran Khomeini si poneva nel solco di quellrsquoinsieme di concezioni al tempo stesso religiose e politi-che che noi oggi definiamo con termini diversi (islam radicale o fondamentalista islamismo islam politico ecc) le cui origini intellettuali si trovano tutte allrsquointer-no del mondo sunnita A partire dal trauma storico della formale soppressione del califfato (3 marzo 1924) da parte di mustapha Kemal Atatuumlrk con la fonda-zione delle Fratellanze musulmane per iniziativa di Hassan el-Banna in Egitto e in parallelo con lrsquoopera dei due principali teorici dellrsquoislam radicale Saady Qutb e soprattutto Sayyd Abu l-Alsquola maududi dei quali Khomeini sarebbe divenuto traduttore degli scritti in farsi
La storia dellrsquoislam radicale cosigrave come noi lo percepiamo oggi ha un seco-lo di vita Il suo momento genetico presenta un visibile nesso con le ideologie totalitarie di destra e di sinistra in Europa tra anni venti e anni Trenta come
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egrave stato evidenziato tra gli altri da paul Berman e Hamed Abdel-Samad 35 E il momento apicale del suo successo politico egrave appunto consistito nella Rivoluzio-ne iraniana a sua volta avvio di un processo di irradiazione a misura dellrsquointero mondo islamico e al tempo stesso mdashfatto nuovo e di rilevanza evidentemdash negli ambienti dellrsquoemigrazione musulmana in occidente soprattutto in Europa Se dovessimo riassumere in unrsquoimmagine questa secolare trasformazione nelle idee cosigrave come nei rapporti di forza potremmo vedere questrsquoarco di tempo in re-lazione al nostro tema simbolicamente compreso tra lrsquoabolizione dei tribunali islamici nella Turchia di Atatuumlrk e lrsquoapparizione a partire dai primi anni ottanta del Novecento delle Sharia Courts a Londra nel cuore di quello che era allrsquoin-domani della prima guerra mondiale lrsquoimpero britannico al momento della sua massima espansione 36
Alla base della dottrina di Khomeini risiede un elemento giuridico posto in unitagrave inscindibile rispetto a quello teologico Ed egrave proprio tale principio che di-veniva nel 1979 a seguito di una rivoluzione a eco mondiale non soltanto fonda-mento laquocostituzionaleraquo di un grande stato ma anche della rivendicazione islamista nel mondo dalla Nigeria alla malesia fino al Belgio ecc Non si era dunque trat-tato di una deviazione rispetto alle maggioritarie tendenze della cultura islamica in paesi e continenti diversi ma della traduzione in termini politici di una diffusa e profonda aspirazione Nella sua Introduction to Islamic Law joseph Schacht aveva alcuni anni prima evidenziato la centralitagrave della questione fin dalla prima pagina di quellrsquoopera classica laquoIslamic Law is the epitome of Islamic thought the most typical manifestation of the Islamic way of life the core and kernel of Islam itselfraquo 37
La sintesi della dottrina costituzionale di Khomeini egrave come noto rinvenibile nella trascrizione delle conversazioni da lui tenute a Najaf nel corso dellrsquoesi-lio iracheno dal titolo Il governo islamico Ligrave veniva affermato il principio del wilāyat-i faqīh laquola tutela del giurisperitoraquo o in altri termini la custodia dellrsquoor-dine sociale da parte dellrsquoesperto conoscitore della legge islamica 38 A presuppo-
35 Berman 2004 Abdel-Samad 201436 La data fondamentale egrave il 1982 in quellrsquoanno giuristi rappresentanti di dieci diversi centri
islamici britannici si incontrarono alla moschea jami di Birmingham e decisero di fondare a Leyton un distretto nella zona nord-orientale di Londra lrsquoIslamic Sharia Council (ISC) il primo esempio di Sharia court non solo del Regno Unito ma dellrsquointera Europaraquo (Negri 2018 3 ove anche aggiornate indi-cazione sul dibattito in corso nel Regno Unito particolarmente vivace nellrsquoultimo decennio) Si deve comunque notare che i Sharrsquoia Councils (il termine di Courts egrave corrente ma improprio) hanno compe-tenze riconosciute esclusivamente in ambito civile in particolare in relazione a richieste di divorzio da parte delle donne (gli uomini come si sa possono nellrsquoambito del diritto islamico ricorrere a forme piugrave sbrigative) e svolgono altresigrave funzioni di carattere mediatorio e arbitrale
37 Schacht 1964 138 Si tratta dellrsquoaspetto piugrave innovativo del regime e il fondamento del carattere in sostanza assoluto
del potere alla figura di Khomeini definito come laquola fonte di imitazione nel campo della giurispru-denza islamicaraquo fa del resto piugrave volte riferimento esplicito il testo della costituzione Come egrave stato osservato a seguito dellrsquoabbandono immediatamente dopo il successo della rivoluzione di un prece-dente progetto costituzionale che sembrava mantenere la promessa di un governo democratico laquoin this constitution [Khomeini] was granted more despotic powers than arguably any despot in any constitutional government and certainly more than the shah he had just replaced In the new document Allah and not the people was the sovereignraquo (milani 2015 228) Se nella sua forma specifica si tratta evidentemente di un dispotismo del tutto al di fuori delle possibilitagrave di immaginazione di montesquieu egrave da notare
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sto di tale dottrina stava la confutazione dellrsquoidea laquoche lrsquoIslam non [fosse] una religione comprensiva di tutto ciograve che attiene alla vita quotidiana non avrebbe un ordinamento adatto alla societagrave non avrebbe definito neacute norme di governo neacute leggiraquo 39 Al contrario il diritto islamico mdashla sharīrsquoa nelle sue tre fondamentali fonti il Corano la Sira (Vita del profeta) gli hadīthmdash presenta ogni risposta non soltanto in rapporto alla devozione individuale ma anche ai problemi relativi laquoalla societagrave allrsquoeconomia al diritto alla politica e allrsquoamministrazione pubbli-caraquo Esso doveva dunque considerarsi come un insieme laquoarticolato esaustivo e onnicomprensivo testi imponenti [] compilati da secoli intorno ai piugrave disparati ambiti del diritto dalla procedura giudiziaria al diritto commerciale dalle pene corporali alle leggi che regolano la vendetta fino ai rapporti tra le nazioni [] Non esiste aspetto della vita per cui lrsquoIslam non abbia una soluzione o sul quale non abbia legiferatoraquo 40
Non si puograve imputare a Khomeini di avere negli anni antecedenti la presa del potere dissimulato le proprie intenzioni persino in alcune tra le materie piugrave sen-sibili per la coscienza media contemporanea laquoAl tempo del nobile Inviato non ci si limitava allrsquoenunciazione e alla comunicazione della legge essa veniva eseguita Era lrsquoInviato di dio in persona a farlo per esempio applicava le leggi punitive tagliava le mani ai ladri infliggeva i colpi di verga eseguiva la lapidazione sono le stesse mansioni del Califfo il quale non egrave un legislatore ma un esecutore delle leggi di dio portate dal nobile Inviatoraquo 41 Se queste pagine di Khomeini fossero state non si dice conosciute (percheacute erano conosciute) ma prese sul serio non ci sarebbe stata sorpresa nel vedere i precetti della Sharīrsquoa recepiti nel codice penale (la lapidazione per adulterio introdotta allora egrave stata mantenuta nella re-visione del codice nel 2013) o nel vedere mdashsul piano del diritto civilemdash lrsquoetagrave matrimoniabile delle donne ridotta a nove anni con lrsquoinoppugnabile argomento che a quellrsquoetagrave era stato consumato il matrimonio del profeta (oggi in seguito una modifica laquoriformistaraquo del codice civile lrsquoetagrave legale egrave stata portata a tredici anni ma con la riserva di una sua riconduzione al limite originario e scritturale in caso di autorizzazione o del padre o di un giudice)
Egrave un universo lsquogiuridicorsquo tuttrsquoaltro che banale non so se si possa convenire con la prefazione di Franco Cardini di cui si avvale lrsquoedizione qui utilizzata dellrsquoopera di Khomeini edita con la collaborazione dellrsquoIstituto Culturale dellrsquoAmbasciata della Repubblica Islamica dellrsquoIran in Italia secondo cui laquocon quel che sappiamo di Abu Ghraib e Guantanamoraquo e laquolrsquoulteriore giro di vite imposto alle giagrave compro-messe libertagrave civili negli Stati Uniti dal governo Bush con i soliti alibi della ldquosicu-rezzardquo e della ldquolotta contro il terrorerdquoraquo laquonoi ldquodemocratici occidentalirdquo abbiamo il sospetto di non poter grancheacute far lezioni di libertagrave a nessunoraquo 42
come esso aveva le radici del suo carattere assoluto nella mancanza di distinzione della religione rispet-to allo stato anzi nella dichiarata coincidenza del potere politico con lrsquoautoritagrave teologica il primo degli attributi da montesquieu ritenuti costitutivi del potere dispotico nel contesto orientale
39 Khomeini 2006 1440 Ibidem 1541 Ibidem 25 La citazione egrave tratta dalla prima pagina del capitolo primo dal titolo laquopercheacute egrave
necessario costituire il governoraquo42 Cardini 2006 8
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dalla Rivoluzione fino a oggi le omissioni e le infrazioni alla legge islami-ca divenuta legge dello stato vengono trattate non soltanto con gli strumenti molto classici dellrsquoincarcerazione e delle esecuzioni sia nelle forme legali sia in quelle sommarie e extra-giudiziali con una predilezione in entrambi i casi per la loro messinscena pubblica ma anche attraverso modalitagrave di una vera e propria repressione laquodi stradaraquo e laquoporta a portaraquo tanto occasionale quanto brutale affidata a un corpo di nuova istituzione creato in coincidenza alla na-scita della Repubblica Islamica i Guardiani della Rivoluzione mdashin particolare attraverso il braccio esecutivo dei Basijmdash 43 preposti al controllo della moralitagrave pubblica (la cui composizione e il cui concreto funzionamento meriterebbero una attenzione specifica percheacute si tratta di una componente essenziale del regi-me non solo dal punto di vista della repressione ma anche mdashe questo potrebbe apparire meno ovviomdash del controllo e della confisca delle risorse economiche) insomma una milizia al diretto comando della casta di esperti del diritto is-lamico
Nelle pagine di Khomeini egrave con molta chiarezza affrontato il tema mdashche per quanto riguarda il pensiero moderno ha uno dei luoghi classici nellrsquoopera di montesquieumdash delle diverse forme di governo Non che certamente dallrsquoalto delle sue affermazioni apodittiche il leader della rivoluzione islamica si abbas-sasse a laquofare i contiraquo neacute con montesquieu neacute con qualsiasi altro autore ricon-ducibile alla tradizione politica occidentale ma il problema del confronto con un vocabolario politico corrente sembra per un momento esserselo posto laquoIl governo islamicoraquo veniva dunque detto laquonon ha niente a che vedere con alcuna delle forme di governo esistenti [] non egrave unrsquoautocrazia in cui il capo dello stato sia un despota che detiene un potere assoluto [] Esso egrave costituzionale nel senso che i governanti nellrsquoesecuzione delle leggi e nellrsquoamministrazione dello Stato sono vincolati a una serie di condizioni rese esplicite dal nobile Corano e dalla sunna del nobile messaggero [] da questo punto di vista il governo islamico egrave il ldquogoverno della legge divina sugli uominirdquoraquo 44
La Costituzione della Repubblica Islamica dellrsquoIran riflette e traduce queste concezioni A partire dallrsquoesteso preambolo ove tra lrsquoaltro sono fissati i princi-pi dellrsquoordinamento giudiziario laquofondato sulla giustizia islamica e composto di magistrati giusti e profondi conoscitori delle norme religioseraquo 45 E quanto allrsquoor-ganizzazione della giustizia si aggiunge subito dopo con una terminologia che costituisce tratto caratteristico dellrsquointero testo laquoconsiderata la sua importanza fondamentale e il suo impegno nellrsquooperare come scuola di pensiero e di azione [essa deve] tenersi lontana da relazioni malsaneraquo 46
43 Cfr Golkar 201544 Khomeini 2006 4145 Una traduzione del testo della costituzione egrave reperibile nel sito della Embassy of Islamic Republic
of Iran Rome Cfr ivi il paragrafo dal titolo laquoIl potere giudiziario nella Costituzioneraquo Egrave da osservare come sin dalle prime righe il testo costituzionale sfuma il riferimento nazionale per porsi come docu-mento-guida dellrsquointera Ummah basato comrsquoegrave laquosui principi e sulle norme delrsquoIslam in conformitagrave alle autentiche aspirazioni della comunitagrave islamicaraquo fin dal suo primo momento dunque la rivoluzione islamista rivendica un significato e unrsquoambizione universali
46 Ibidem
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Allrsquoarticolo 4 si puograve del resto leggere a maggior precisazione che laquotutte le leggi civili penali finanziarie economiche amministrative culturali militari po-litiche e di altro tipo e tutte le normative devono essere fondate sui precetti islamiciraquo E in ragione di tale principio viene definita una riserva di legge che puograve considerarsi come lrsquoarchitrave di tutto il sistema di seguito cosigrave esplicitata laquoIl presente articolo si applica in modo assoluto e universale a tutti gli altri articoli della Costituzione come pure a ogni altra norma e regola e i giuristi islamici che compongono il Consiglio dei Guardiani sono giudici in questa materiaraquo 47
Una perfetta teocrazia dunque ma ogni teocrazia egrave destinata a tradursi in una ierocrazia in una forma estrema nella classica definizione bobbiana di laquogo-verno degli uominiraquo 48
E difatti la struttura del potere nella Repubblica islamica fa perno su una figura dominante la Guida Suprema che del suo operato deve rispondere esclu-sivamente a un consiglio di Vigilanza (o dei Guardiani) da lui stesso nei fatti nominato (sei dei dodici membri quelli oltretutto investiti delle funzioni piugrave importanti in modo diretto) 49 Ersquo da notare che in quarantrsquoanni due sole persone hanno ricoperto questo ufficio Khomeini fino alla morte il 3 giugno 1989 e da allora a oggi il suo unico successore lrsquoayatollah Khamenei
Alla figura di Khomeini va prestata una duplice attenzione in rapporto alla vicenda contemporanea della nazione iraniana ovviamente ma anche per gli orientamenti dellrsquoopinione nellrsquoinsieme del mondo musulmano le cui strutture mentali hanno subigraveto nel corso degli ultimi quarantrsquoanni un processo di rilevante trasformazione Lrsquoasserzione secondo cui laquose il governo dellrsquoIslam egrave il governo della legge uno statista non puograve che essere un giurisperito cosigrave come confer-mato dalla tradizioneraquo 50 risponde oggi sia allrsquointerno degli stati in cui lrsquoislam egrave la religione ufficiale sia nelle minoranze presenti allrsquointerno di altri paesi a una sempre piugrave diffusa convinzione 51
47 Ibidem48 In questo caso la figura del despota assume caratteri indubbiamente originali il potere compete
a chi egrave in grado di dominare lrsquoimpressionante congerie di fonti (laquotesti imponentiraquo nella definizione di Khomeini trasmessi in una lingua mdashdallrsquoarabo classico del Corano a quello dei secoli immediatamente successivimdash non piugrave di uso comune) dei soli hādith (detti e aneddoti della vita del profeta) tra affida-bili o a seconda delle diverse scuole considerati dubbi nella loro laquocatena di trasmissioneraquo se ne contano decine di migliaia la cui collezione completa costituisce la Sunna (per unrsquointroduzione cfr Vercellin 2002 57-60 e passim) ed egrave su queste basi che egrave stato eretto lrsquoimmane edificio della giurisprudenza isla-mica Si egrave molto lontani da quellrsquoesigenza di chiarezza e di certezza delle norme che sta alla base dello Stato di diritto (cfr Bobbio 1999 90)
49 Si vedano gli articoli 107-112 che compongono la parte ottava della costituzione dal titolo laquoLa Guida o il Consiglio direttivoraquo Allrsquoart 109 vengono indicati laquoi requisiti essenziali e le qualifiche della Guida o dei membri del Consiglio direttivoraquo laquoa) Competenza scientifica e virtugrave morali per esercitare la funzione di suprema Autoritagrave teologica e per emettere sentenze di diritto religioso b) perspicacia in campo politico e sociale coraggio forza ed opportune capacitagrave amministrativeraquo Sulla composizione e le funzioni del consiglio dei Guardiani istituito laquoallo scopo di tutelare la Costituzione ed i principi Islamici assicurando che nessun atto legislativo ratificato dallrsquoAssemblea Islamica sia in contrasto con essiraquo si veda lrsquoart 91 e ss Egrave infine da notare che anche le candidature al parlamento sono sottoposte a un vaglio preliminare e devono essere approvate da comitati di laquoespertiraquo
50 Khomeini 2006 4551 Una assai vasta letteratura riferita a diversi contesti nazionali egrave disponibile oggi su un feno-
meno che riguarda lrsquointero mondo islamico (in taluni casi come applicazione diretta in altri come
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Convinzione non priva di momenti organizzativi e di reti capillari di diffusio-ne Lrsquoidea secondo cui laquonon crsquoegrave clero nellrsquoislamraquo a giudizio dello studioso gesuita libanese Samir Khalil Samir laquoegrave un equivoco diffusissimo in occidenteraquo 52 Certo tale sensazione corrisponde alla realtagrave laquose con clero si intende ciograve che i cristiani cattolici o ortodossi intendono [] lrsquoislam non ha patriarchi neacute cardinali neacute vescovi neacute tanto meno sacerdoti ma se si vuole significare che non esiste unrsquoau-toritagrave o una gerarchia questo egrave falso Anzi mdashosserva Samirmdash in un certo senso il clericalismo nellrsquoislam egrave ancora piugrave forte che nella chiesa cattolicaraquo 53
Quella dellrsquoislam insomma non egrave una realtagrave invertebrata Lrsquounitagrave della co-munitagrave musulmana si fonda su un corpus di testi riconosciuti e sullrsquoesistenza di sei differenti scuole teologico-giuridiche (quattro quelle sunnite due che fanno invece autoritagrave nel mondo sciita) tra loro in parte concorrenti e in parte coinci-denti e che sono nel loro insieme e nella loro complementaritagrave preservatrici di un patrimonio storico-dottrinale comune laquouna mentalitagrave ereditata da secoli di storia e cementata oggi dallrsquoegemonia dei paesi islamici piugrave ricchi in particolare lrsquoArabia Saudita che attraverso i loro finanziamenti influenzano le idee e i com-portamenti di milioni di credenti e contribuiscono a un processo di ldquounificazio-nerdquo del pensieroraquo 54
Egrave questo un punto al quale si deve prestare attenzione Oggi sotto il profilo dei rapporti interstatuali il mondo islamico egrave come ogni giorno vediamo pro-fondamente diviso In particolare esso egrave percorso dal conflitto di particolare virulenza sul piano verbale e delle reciproche accuse tra la Repubblica iraniana e il Regno saudita un conflitto che ha come posta in gioco non solo la funzione di stato-guida regionale nel contesto mediorientale ma anche una sorta di prima-to ideologico per chi si trova ai nostri giorni nella situazione di un osservatore esterno crsquoegrave il rischio che la geopolitica faccia velo alla realtagrave di un arcipelago islamista i cui obiettivi non solo dichiaratamente ma nei fatti si pongono al di lagrave degli stati (anche se da parte di alcuni stati beneficiano di consistenti politiche di supporto) il whaabismo irradiato dagli stati del golfo e il khomeinismo a par-tire dal mondo sciita veicolano messaggi mdashe mentalitagravemdash che allrsquointerno dellrsquoor-mai vasto network islamista risultano al fondo indistinguibili (mentre gran parte dellrsquoattenzione egrave comprensibilmente rivolta ai quotidiani massacri nelle diverse Proxy Wars mdashin yemen e in Iraq ad esempio ieri in Libano e oggi in Siriamdash che gli stati in violento e allrsquoapparenza irriducibile conflitto questo sigrave geopolitico sostengono o direttamente conducono)
Trasversale appare ad esempio la glorificazione del fenomeno piugrave appari-scente del radicalismo islamico negli ultimi decenni quello del martire suicida che in unrsquoaspirazione religiosa cui non sono probabilmente estranei anche i noti carnali allettamenti sublima lrsquoelemento tragico-nichilista tipico di precedenti
pressante rivendicazione da parte di forti minoranze o addirittura di potenziali maggioranze elettorali) fenomeno che non risparmia paesi a lungo considerati come immuni dalla penetrazione fondamentali-sta tra i quali ad esempio mdashfatto di particolare rilievo percheacute si tratta del paese con la piugrave numerosa popolazione musulmana al mondomdash lrsquoIndonesia cfr al riguardo Buehler-muhtada 2016
52 Samir 2002 2953 Ibidem 2954 Ibidem 27
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similari esperienze Lrsquoimportazione di tale modello nel mondo sunnita per lrsquoin-termediazione delle milizie libanesi (Hezbollah) ispirate a quel culto della mor-te fin dallrsquoorigine al centro della cultura e della mentalitagrave sciita egrave stata oggetto di una dettagliata ricostruzione storica e analisi sociologica da parte di Fahrad Khosrokhavar 55
Giagrave montesquieu aveva rilevato la concreta possibilitagrave storica di questa forma di fanatismo legato alla religione con il pensiero rivolto allrsquooriente ma certo an-che allrsquoesperienza delle guerre di religione in Europa laquoChe cosa puograve opporre la legge a chi sia convinto che la morte rappresenta lrsquoinizio di una illimitata futura felicitagraveraquo 56 E del resto una delle sue fonti primarie lrsquoinglese paul Rycaut autore negli anni della restaurazione Stuart di un libro che allrsquoepoca faceva autoritagrave The Present State of the Ottoman Empire (1665) aveva paragonato gli ulema del mondo musulmano ai puritani di Cromwell 57
4 Dispotismi islamici Una comune negazione di Montesquieu
ma se alcuni tratti sono comuni agli stati che sostengono lrsquoemergenza di un islam radicale ai quattro angoli del mondo profonde differenze sono ravvisabili circa i loro caratteri strutturali e la loro evoluzione politica Cogliere il senso di una convergenza laquoideologicaraquo che tende a superare i conflitti di derivazione statuale o anche culturale (la reciproca atavica avversione tra arabi e persiani ad esempio) non significa ignorare o anche solo sottovalutare differenze di caratte-re sostanziale Se ad alimentare il radicalismo islamico nel mondo in tutte le sue manifestazioni sono da un lato le monarchie tradizionali del Golfo e dallrsquoaltro la Repubblica islamica iraniana si tratta indubbiamente sul piano storico e socio-logico di realtagrave non comparabili e tanto meno assimilabili
SullrsquoArabia Saudita non crsquoegrave molto da dire sotto vari profili essa rappresenta una forma di dispotismo (nel senso di montesquieu) allo stato puro per usare la sintetica immagine di Kamel daoud un Daesh qui a reacuteussi (laquoUn Isis che ha conseguito i suoi obiettiviraquo) 58 Sotto il profilo costituzionale il Regno saudita fin dal 1932 anno della sua fondazione ha a lungo tenuto le cose semplici solo ses-santrsquoanni dopo nel 1992 e verosimilmente su pressione degli Stati Uniti a seguito della prima guerra del Golfo egrave stato emanato un atto normativo che allrsquoart 1 prevede che laquoil libro di dio e la Sunna del profeta [] sono la sua costituzioneraquo Il meno che si puograve dire egrave che gli americani (more solito del resto quando si tratta dellrsquoArabia Saudita) si sono accontentati di poco
Unrsquoanalisi comparata dei modelli costituzionali iraniano e saudita porterebbe alla conclusione che entrambi approdano a un risultato che in termini sintetici si potrebbe definire la negazione di Montesquieu In forme diverse (assai elaborate e fantasiose nella versione iraniana rudimentali in quella saudita) lrsquoassoluta man-
55 Khosrokhavar 200356 EL xxIV 14 in montesquieu 1964 70157 Thompson 2008 177-19658 daoud 2017 403-405
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canza di qualsiasi articolazione dei poteri e di una reale garanzia dei diritti crea evidentemente le condizioni di quella che per montesquieu costituisce lrsquoessenza del governo dispotico
ma mentre quello dellrsquoArabia Saudita egrave un dispotismo coerente quello ira-niano rappresenta oggi un dispotismo paradossale La societagrave iraniana degli ul-timi decenni egrave contrassegnata da una straordinaria effervescenza sociale e da una vitalitagrave intellettuale dentro e fuori i suoi confini che suscita sorpresa e am-mirazione Se per quanto concerne lrsquoArabia Saudita quasi nulla egrave visibile e pro-babilmente poco esiste al di lagrave delle per noi strabilianti chiusure atavistiche e di unrsquoostentazione ipertecnologica di mera importazione il ricercatore interessato allrsquoIran puograve disporre di fonti varie e numerose sul piano della riflessione storica (ad esempio lrsquoopera politologica e storiografica di Abbas milani) 59 e su quello della filosofia (meriterebbe una relazione a seacute lrsquoindagine antropologica condotta da daryus Shayegan a partire dagli elementi di laquoschizofrenia culturaleraquo che con-traddistinguono le societagrave islamiche contemporanee di fronte alla modernitagrave) 60 dalla testimonianza autobiografica di leader politici protagonisti di quelle vicen-de come Shapour Bakhtyar 61 a quella dei numerosi attivisti e militanti dei diritti
59 della sua vastissima opera oltre alla giagrave ricordata biografia dello Sciagrave (milani 2012 che costi-tuisce unrsquoopera magistrale non soltanto in virtugrave della documentazione e del giudizio storico ma anche sotto il profilo letterario la vita di Reza pahlevi egrave ripercorsa in una convincente e impressionante pro-spettiva shakespeariana) sono da vedere almeno gli illuminanti saggi dedicati alla tormentata vicenda del plurisecolare confronto con la modernitagrave in Iran (milani 2004) Abbas milani egrave director of the Iranian Studies program at Stanford University le cui attivitagrave di dibattito sugli aspetti storico-politici e culturali cosigrave come sulle vicende contemporanee della realtagrave iraniana fruiscono di unrsquoampia e estre-mamente utile visibilitagrave online
60 Cfr Shayegan 1989 (nuova ed 2008) Nella sua analisi dei fondamenti storico-culturali dellrsquoop-pressione politica Shayegan opera un interessante accostamento dei dispotismi orientali e occidentali a partire da una riflessione sullrsquoopera di Octavio paz che alla radice dei fallimenti delle esperienze democratiche nel contesto latino americano aveva visto laquolrsquoassenza di una corrente intellettuale critica e modernaraquo assenza produttrice per diverse ragioni storiche di un atteggiamento sostanzialmente schizofrenico nei confronti della modernitagrave laquoCe que dit Paz au sujet de lrsquoAmeacuterique latine est encore plus vrai pour ce qui concerne le monde islamiqueraquo (ivi 51 cfr anche 74-75) Lo stesso autore era stato tra i primi a operare unrsquoampia messa in prospettiva storico-filosofica dellrsquoevento rivoluzionario iraniano analizzato nei termini precisi di una laquoRivoluzione religiosaraquo (Shayegan 1982) In quelle pagine era rico-struita la fenomenologia di un dispotismo eminentemente post-rivoluzionario tale da configurare una sorta di parossismo del cattivo governo laquoEn lrsquoespace de quelques mois (nel corso del 1979) des modes de vie tribale se mirent agrave dominer on se livrait agrave des actes primitifs drsquoexeacutecutions sommaires de lapidation de flagellation de rapine creacuteant une ambiance de cauchemar agrave tel point que beaucoup de gens croyaient vivre dans un monde irreacuteel ougrave tout eacutetait possible [] Avec le changement de perspective qui survint avec la reacutevolution islamique tout ce qursquoune sensibiliteacute contemporaine ressentait comme intoleacuterable fit surface tout agrave coupraquo (ivi 241-243) Nel volgere degli anni successivi si sarebbe prodotto un fenomeno di emi-grazione di vastissime proporzioni da parte degli strati piugrave evoluti della societagrave sintomo quantrsquoaltri mai indicativo anche quando non contraddistinto dagli aspetti di arcaica efferatezza propri al caso iraniano di ogni forma di malgoverno
61 Ai vertici dello stato iraniano per 37 giorni il suo rovesciamento lrsquo11 febbraio del 1979 avrebbe segnato la vittoria della rivoluzione Bakhtiar egrave indubbiamente una figura tragica La sua formazione nelle migliori tradizioni delle eacutelite intellettuali iraniane aveva consistenti radici occidentali titolare di due lauree in filosofia e diritto conseguite negli anni trenta alla Sorbona ove avrebbe successivamente ottenuto un dottorato in Scienze politiche simpatizzante della causa dei repubblicani spagnoli si era portato volontario nellrsquoesercito francese al momento dellrsquoinvasione hitleriana ed era poi stato attivo nella Resistenza Tornato in Iran al compimento degli studi nel 1953 aveva fatto parte come vice-mini-stro del governo mossadeq per poi divenire a seguito del colpo di stato che avrebbe riportato lo Sciagrave al potere non piugrave come monarca costituzionale ma con poteri di fatto assoluti un intransigente opposito-
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umani dentro e fuori i confini del paese 62 grazie anche a un virtuosistico utilizzo delle tecnologie per passare le maglie di interdizioni e censure 63 alla letteratura contemporanea (e qui si deve evitare di far nomi percheacute davvero troppo nume-rosi) alla sperimentazione musicale agli incantevoli film
Insomma quello iraniano egrave un dispotismo che non ha abbastanza forza per contenere interamente la societagrave lrsquoadesione spontanea allrsquoislam e ai suoi autoriz-zati interpreti negli strati piugrave arretrati della societagrave o in quelli piugrave interessati ai di-videndi di regime (non si dimentichi che lrsquoIran di oggi come al tempo dello Sciagrave presenta tutti i caratteri di un rentier State 64) non egrave di per seacute sufficiente Senza il ricorso a unrsquoorganizzazione paramilitare il cui compito egrave laquola repressione del vizio e la promozione della virtugraveraquo e che grazie allrsquoistituto del Basji [letteralmente laquomo-bilitazioneraquo degli oppressi] si integra nellrsquoistituzione cardine dei Guardiani della Rivoluzione schiere di militanti armati anche adolescenti vere e proprie ban-de di hooligans e di energumeni ulteriormente sviluppatesi negli otto anni della presidenza di Ahmadinejad quel regime verrebbe travolto (come si egrave visto nel 2009 nella sollevazione del Green Movement 65 come si vede oggi tra fine 2017 e i primi mesi del 2018) Ersquo questa la ragione per cui nel giudizio di numerosi osservatori il regime iraniano rappresenterebbe oggi nella sostanza una forma di fascismo 66 ove allrsquoelemento religioso egrave riservata una funzione sostanzialmente strumentale e ancillare
In una riflessione sul malgoverno il caso iraniano merita una menzione par-ticolare nonostante la straordinaria vitalitagrave della societagrave civile tutti gli indicatori
re al regime (il che gli sarebbe costato quasi sei anni di carcere) La sua nomina a primo ministro nella fase in cui lrsquoondata rivoluzionaria aveva assunto gigantesche proporzioni costituiva dunque una sorta di sostanziale abdicazione politica da parte dello Sciagrave oramai alla vigilia della sua definitiva partenza (tra i primi atti di governo di Bakhtiar ci sarebbe stata la soppressione della famigerata Savak) Travolto dalla rivoluzione che aveva trovato in Khomeini il suo definitivo leader costretto alla clandestinitagrave e alla fuga sarebbe stato assassinato a parigi lrsquo8 agosto 1991
62 Si puograve qui segnalare tra i diversi esempi possibili lrsquoazione svolta dal Human Rights amp Democ-racy for Iran A project of the Abdorrahman Boroumand Center il cui sito tra lrsquoaltro presenta una straor-dinaria realizzazione The Omid Memorial un censimento delle vittime della violenza di stato in Iran dal 1979 a oggi (24865 alla data della nostra ultima consultazione 25 aprile 2019) la cui storia ha potuto essere documentata e raccontata con il concorso volontario di chiunque fosse portatore o indagatore di una memoria amici familiari conoscenti giornalisti ricercatori storici Si tratta insomma di qualche cosa che sta a metagrave tra una sorta di camposanto telematico (Omid in persiano significa laquosperanzaraquo e le foto delle vittime rimandano a quelle di una lapide) e unrsquoenciclopedia dei crimini giudiziali e extra-giu-diziali compiuti dallrsquoinstaurazione del regime khomeinista ai nostri giorni
63 per unrsquoanalisi della Persian blogosphere cfr Kelly-Etling 201564 Se lo Sciagrave destinava una parte sostanziale dei proventi dellrsquoindustria petrolifera allrsquoacquisto di
sofisticate tecnologie militari e a forme celebrative dellrsquoistituzione monarchica (come nelle dissipatrici celebrazioni di persepolis nel 1971) il regime islamista utilizza oggi quegli stessi proventi (oltre che al rafforzamento del consenso sociale attraverso lrsquoipertrofia di una funzione pubblica in buona parte improduttiva) al finanziamento di milizie armate in diverse aree di conflitto nella regione prevalente-mente sciite ma non necessariamente come il caso di Hamas dimostra
65 parsa 201666 Ersquo la tesi sostenuta ad esempio da Amir Taheri in The Persian Night (Taheri 2009) Il potenziale
dispotico dellrsquoislam radicale ha del resto come giagrave sottolineato la sua radice nelle dottrine totalita-riemdashdi destra e di sinistramdashsviluppatesi in occidente nel corso del ventesimo secolo caratteri propri al fascismo sono rinvenibili non solo nei regimi baathisti di Siria e dellrsquoIrak di Saddam Hussein ma con particolare evidenza (a partire ovviamente dal ruolo della milizia i cui atti di intimidazione e di violenza hanno talvolta soltanto una vernice teocratica) in quello iraniano
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del malgoverno mdasheconomici relativi alla corruzione alla laquoviolenza di Statoraquo alla repressione dei diritti umani e delle libertagrave individuali alla promozione di guerre e di atti di terrorismo in varie parti del mondomdash mostrano quanto laquotra-diteraquo (se proprio si vuole usare questa parola) siano state in questi quarantrsquoanni le promesse mdashe le illusionimdash della Rivoluzione
In questa divaricazione tra societagrave e potere tutto diviene oggetto di negoziato di una estenuante contrattazione processo che non egrave recente e di cui abbiamo una brillante eco politico-letteraria fin dagli anni Novanta nelle pagine di osser-vatori esterni come Christopher Hitchens e V S Naipaul 67
Egrave una singolare fenomenologia del dispotismo la concessione di una borsa di studio per studiare allrsquoestero o una condanna alla fustigazione per la contravven-zione di norme relative allrsquouso di alcolici o di comportamento sessuale mdashle une e le altre oggetto di continua e sovente aperta violazionemdash sono atti che possono irrompere nella vita di un uomo o una donna dellrsquoIran (senza troppe distinzioni visto che anche lrsquoesecuzione capitale di minorenni egrave legale e praticata) 68 come atti di una volontagrave insindacabile secondo le non-regole classiche del dispotismo lrsquoarbitrio e il capriccio E del resto il dispotismo non egrave per sua natura necessaria-mente feroce nella realtagrave quotidiana ma puograve diventarlo in qualsiasi momento il punto essenziale non egrave la frequenza ma appunto lrsquoarbitrio
Il regime fondato da Khomeini si sarebbe fin dallrsquoinizio delineato come un dispotismo di tipo nuovo 69 inedito rispetto alla visione del mondo orientale e
67 Cfr I due articoli Iranrsquos Waiting Game e The Persian Version in Hitchens 2012 455-466 e 617-624 Naipaul 2003 177-315
68 Sulla casistica repressiva in Iran e le sue clamorose incoerenze e contraddizioni esiste una vasta letteratura e un costante aggiornamento pubblicistico una qualche sensazione fu prodotta anni fa dalla pubblicazione di un articolo dal titolo The Erotic Republic of Iran (Shahi 2013) Le specificitagrave dellrsquoamministrazione giudiziaria in Iran e le forme di aperta o surrettizia repressione sono al centro del racconto autobiografico di Shirin Ebadi che per la sua tenace azione di difesa dei diritti allrsquointerno del sistema normativo vigente (alla fine divenuta impossibile entro i confini dellrsquoIran) si egrave vista riconoscere il premio Nobel per la pace cfr Ebadi 2006 e 2016 Un insuperabile ostacolo risiede del resto nel carattere aleatorio dei principi stessi della legislazione particolarmente in materia penale in occasione della rivolta degli studenti dellrsquoestate del 1999 implacabilmente repressa lrsquoattuale presidente Rouhani (considerato un laquoriformistaraquo e allrsquoepoca vice-presidente del parlamento) dichiarograve che laquothose involved in the last daysrsquo riots destruction of public property and attacks against the system will be punished as mohareb [fighters against God] and mosfed [people spreading corruption]raquo (cit in parsa 2016 197) Il reato del mohareb traducibile anche come enemy of God comporta mdashsecondo quanto previsto dalla Sharrsquoiamdash la pena di morte ed egrave stato utilizzato in situazioni diverse nei confronti di attivisti curdi (ivi 169) o dei manifestanti nelle proteste successive alle elezioni del 2009 (Green movement) in quellrsquoanno si verificarono 388 esecuzioni capitali (ivi 229-233)
69 Lrsquoespressione laquodispotismo di tipo nuovoraquo puograve apparire unrsquoeco di Tocqueville ma in realtagrave qui non si tratta di un despotisme doux laquomiteraquo (soft o mild nelle traduzioni inglesi) una sorta di conformi-smo di massa ma del dispotismo cosigrave come lo troviamo nella definizione di montesquieu autocratico arbitrario e che puograve assumere in modo continuativo o a secondo dei casi intermittente caratteri di smisurata violenza In realtagrave il connotato dispotico del regime che subito allrsquoindomani della rivoluzione del 1979 andava instaurandosi poteva essere intuito qualora si fosse prestata una maggiore attenzione non soltanto al carattere specifico del carisma di Khomeini ma al fermento che da ormai mezzo secolo attraversava strati sociali soggetti a una predicazione islamista (in particolare nella realtagrave iraniana nel confusionario sincretismo islamo-marxista di un Ali Shariati) Sotto questo profilo egrave importante lrsquoesito intellettuale notoriamente imbarazzante dei rapidi passaggi di michel Foucault a Teheran tra settem-bre e novembre 1978 di cui egrave testimonianza la serie di articoli pubblicati sul laquoCorriere della seraraquo fino al 26 febbraio 1979 la Lettre ouverte agrave Mehdi Bazargan in laquoLe Nouvel Observateurraquo del 14-20 aprile
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in specifico della stessa persia come quella che in altre epoche poteva avere un montesquieu Lrsquoimportanza dellrsquoIran khomeinista risiede in una forza ideologi-camente espansiva in una tensione in grado di porre risorse a base nazionale e statuale al servizio di unrsquoaspirazione universalista E ciograve attraverso il finanzia-mento di guerre e di azioni terroristiche talvolta in oggettiva convergenza ma non di rado in forme di competizione con lrsquoArabia Saudita (lasciando sullo sfon-do la complessitagrave del rapporto con altri stati del Golfo come ad esempio il Qa-tar) competizione che sembra assumere per usare le categorie di Reneacute Girard qui si direbbe di una singolare pertinenza i caratteri del conflitto mimetico 70
di conseguenza con tutte le sue indubitabili differenze a livello di societagrave il particolare modello di dispotismo generato dallrsquoislam (nella sua versione fonda-mentalista almeno) tende a avvicinare realtagrave molto diverse tra loro Il modello dispotico iraniano e quello saudita sotto questo profilo convergono Salafiti o combattenti di dio (Hezbollah) sunniti i primi sciiti i secondi su non poche cose e ancor piugrave dovremmo dire sullrsquoessenziale pensano (e soprattutto sentono) allo stesso modo
E del resto (fatto di rilevanza pari almeno alla profonditagrave del silenzio che lo circonda) la Dichiarazione sui Diritti umani nellrsquoislam sottoscritta nel 1990 al Cairo dai 57 stati aderenti allrsquoOrganizzazione della conferenza islamica (Oic) 71 esplicitamente sottordina i diritti umani mdashe qualsiasi forma di diritto del re-stomdash alla Sharīrsquoa 72 Non sono dunque soltanto i predicatori internet con milioni
dello stesso anno (e altri interventi sullo stesso settimanale e in diversi altri luoghi) fino allrsquoarticolo sulla prima pagina di laquoLe monderaquo dellrsquo11-12 maggio 1979 allrsquoapparenza lrsquoultimo suo scritto dedicato allrsquoIran Gli scritti iraniani di Foucault sono stati oggetto di analisi in un libro ove egrave argomentata la tesi che lungi dal costituire unrsquoepisodica deviazione dallrsquoinsieme del suo pensiero o il frutto di semplici miscalculations essi si collocano in sostanziale coerenza con la sua posizione di ripulsa dellrsquointera espe-rienza storica della modernitagrave occidentale (Afary-Anderson 2005)
70 Nella chiave di questa analogia nel ricorrente esorcismo della presenza ebraica nella regione rappresentata dallo stato drsquoIsraele (questione che tende ad abbandonare i termini di un conflitto po-litico e interstatuale legato al territorio per assumere caratteri ideologici e teologici) puograve essere visto lrsquoequivalente della ricerca di un laquocapro espiatorioraquo (Girard 1982) in grado di allentare o rimuovere i caratteri dellrsquooriginario conflitto mimetico nel contrasto oggi violento tra mondo sciita e mondo sunnita lrsquoavversione a Israele sembra a tratti essere uno dei pochi motivi unificanti sia pure in forme superficiali e spesso politicamente contraddittorie
71 Fondata nel 1972 con il nome di Organisation of the Islamic Conference ha assunto nel 2011 la denominazione attuale Organisation of Islamic Cooperation Le sue lingue ufficiali sono lrsquoarabo lrsquoinglese e il francese
72 Nel preambolo si afferma che i diritti fondamentali e le libertagrave laquoaccording to Islam are an integral part of the Islamic religion and that no one shall have the right as a matter of principle to abolish them either in whole or in part or to violate or ignore them in as much as they are binding divine commands which are contained in the Revealed Books of Allah and which were sent through the last of His Prophets to complete the preceding divine messages and that safeguarding those fundamental rights and freedoms is an act of worship whereas the neglect or violation thereof is an abominable sin and that the safeguarding of those fundamental rights and freedom is an individual responsibility of every person and a collective responsibility of the entire Ummahraquo Tutti i venticinque articoli della dichiarazione vanno dunque letti in questa cornice come del resto evidenziato mdashin modo cosigrave chiaro che piugrave non si potrebbemdash dagli ultimi due laquoAll the rights and freedoms stipulated in this Declaration are subject to the Islamic Sharirsquoahraquo (art 24) laquoThe Islamic Sharirsquoah is the only source of reference for the explanation or clarification of any of the articles of this Declarationraquo (art25) A titolo di esempio allrsquoart 2 dopo avere affermato che la vita egrave un dono di dio garantito a ogni essere umano si precisa che egrave laquoprohibited to take away life except for a sharirsquoah prescribed reasonraquo
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di followers a creare le condizioni di una nuova e crescente egemonia allrsquointerno del mondo islamico egrave la dichiarata volontagrave degli Stati
Tutto questo mdashcome si egrave fino a qui cercato di mostraremdash rischia di essere oscurato e come fagocitato dalla geopolitica Ersquo un errore dal quale sembra cau-telarci la lettura di montesquieu (il cui nome capita di incontrare tra i sostenitori del processo di democratizzazione in Iran) 73 Ersquo nelle pagine dellrsquoEsprit des lois che rinveniamo del resto una costante attenzione al rapporto tra le dinamiche sociali e la realtagrave delle istituzioni E non pare dubbio che radici e forme del di-spotismo mdashin tutte le sue successive metamorfosi non prive peraltro di analogie e di alcuni presupposti comunimdash proprio in tale interazione vadano individuate e comprese Nel caso dellrsquoIran contemporaneo a partire dalla contraddizione di una societagrave che risulta oggi divisa tra la vitalitagrave di alcune componenti e la pas-sivitagrave e la sottomissione di altre Entrambe si egrave visto sottoposte agli strumenti del governo dispotico sia quelli della pura forza sia quelli del condizionamento ideologico-religioso
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73 Ad esempio nelle memorie di Shapour Bakhtiar (sul quale cfr sopra nota 59 Bakhtiar 1982 172-173) su un diverso registro puograve segnalarsi il romanzo della scrittrice iraniana in lingua francese Chahdortt djavann concepito come lettera a montesquieu e in forma di pastiche delle Lettere persiane (djavann 2006) Si vedano infine per la loro particolare importanza le considerazioni di Ladan Borou-mand (co-direttrice assieme alla sorella Roya delle iniziative di cui alla nota 60) che in unrsquointervista alla rivista americana Dissent (disponibile online) sottolinea lrsquoassenza nellrsquoIran degli anni antecedenti la ri-voluzione delle piugrave elementari conoscenze circa gli autori classici della tradizione liberal-costituzionale e democratica (Boroumand 2007 200 e per un diretto riferimento a montesquieu 193) Egrave da notare che Ladan Boruomand aveva anni prima pubblicato una vasta ricerca sui dibattiti in materia di diritti negli anni della Rivoluzione francese opera nella quale mdashcome scrive mona Ozouf nella prefazione al volumemdash laquoon deacutecouvre bien que fort pudiquement exprimeacute lrsquoancrage existentiel [] la source de lrsquoen-ergie mise agrave rechercher les enjeux et les leccedilons de lrsquohistoire reacutevolutionnaireraquo (cfr Boroumand 1999 7)
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dittatura Il potere nello stato drsquoeccezione
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Abstract
Dictatorship The Power in the State of Exeption
In an age characterized by the tendency to the growing hybridization be-tween democracies and authoritarian regimes (with the coining of the neologism laquodemocraturaraquo) and in which due to the spread of a culture of emergency we have also returned to revive the concept of laquoconstitutional democracyraquo (object of some studies in the first half of the twentieth century) it is necessary to open up the debate about dictatorship within political theory Starting from the distinction between laquocommission dictatorshipraquo and laquosovereign dictatorshipraquo (the subject of a classic book by Carl Schmitt) the article is focused on some salient passages of dictatorship in ancient Rome in the process of formation of the modern State and in the political thought of the republican tradition to conclude on the problematic aspects of the current revival of the concept
Keywords Commissioner dictatorship Sovereign dictatorship Constitu-tional dictatorship Emergency Government Caesarism Totalitarianism
1 Prolegomeni alla teoria della dittatura
Come tutti i termini politici anche laquodittaturaraquo egrave soggetto a molteplici acce-zioni una piugrave ristretta e tecnica altre piugrave estensive fino allrsquouso metaforico che ormai ricorre di frequente nel discorso pubblico per cui accade di sentir parlare di laquodittatura del capitalismoraquo 1 laquodittatura del pilraquo 2 laquodittatura del presenteraquo 3 laquodittatura del calcoloraquo 4 e via discorrendo fino allrsquoonnipresente dittatura delle tecnoburocrazie europee Va da seacute che lrsquooggetto delle seguenti considerazioni egrave limitato allrsquoaccezione tecnica che pure di per seacute alberga sufficienti oscillazioni ingeneratrici di disorientamento Infatti come egrave stato acutamente osservato giagrave lrsquoetimologia assegna al vocabolo laquounrsquoestensione illimitata se ldquodittatorerdquo egrave chiun-que in qualche modo ldquodettardquoraquo 5
Giovanni Sartori in un saggio apparso nel 1972 rilevava lrsquoesiguitagrave degli studi sul tema ormai fagocitati da quelli sul totalitarismo 6 Certo a quella data aveva
Universitagrave di Torino pierpaoloportinarounitoit1 Luttwak 19992 Nussbaum 20123 zagrebelsky 20144 zellini 20185 Schmitt 1975 46 Sartori 1987 51 A rendere piugrave acuminato questo giudizio era la contrapposizione a un saggio
del suo principale antagonista di quegli anni (soprattutto in materia di teoria dei sistemi di partito ma
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 119-137
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preso corpo unrsquoampia letteratura storiografica sulle dittature sulle modalitagrave di conquista e consolidamento del potere da parte dei tanti dittatori di cui era co-stellata la storia del Novecento ma egrave vero che a definire il paradigma teorico e a orientare le ricerche primeggiava la teoria del totalitarismo nelle due varianti di Arendt e di Friedrich 7 Lrsquoattenzione per i caratteri della specie aveva lasciato nel vago la determinazione del genere A distanza di tanti anni si potrebbe dire che le cose non sono troppo migliorate visto che nel frattempo anche la letteratura sulla dittatura totalitaria egrave stata fagocitata dalle teorie biopolitiche sullo stato drsquoeccezione E quasi solo di quello si parla
In un testo rimasto incompiuto per la prematura e tragica scomparsa dellrsquoau-tore ma pubblicato a cura di julien Franklin da Herbert marcuse nel 1957 Notes on the Theory of Dictatorship anche Franz Neumann esordiva cosigrave laquoper quanto possa sembrare strano non esiste alcuno studio sistematico sulla ditta-turaraquo per poi aggiungere in nota laquoSchmitt [] egrave lrsquoeccezione significativa ma la sua analisi non egrave accettabileraquo 8 Il giudizio era perfettamente comprensibile e anche parzialmente condivisibile alla luce del ruolo giocato da Schmitt nella crisi costituzionale di Weimar E tuttavia sotto il profilo analitico oltre che della ricostruzione storica si puograve dire che il contributo di Schmitt sia meglio docu-mentato filologicamente piugrave affidabile e complessivamente piugrave laquoaccettabileraquo di quello di Neumann che tende ad affastellare troppe determinazioni restando un porsquo vago nella descrizione delle fattispecie 9
In quel saggio Neumann proponeva una tripartizione di tipi ideali distin-guendo dittatura laquosempliceraquo esercitata attraverso il controllo assoluto degli ap-parati repressivi dello Stato dittatura laquocesaristicaraquo nella quale lrsquoesercizio della coercizione egrave sostenuto dallrsquoappoggio popolare e dittatura laquototalitariaraquo nella quale si aggiunge ai precedenti elementi il controllo esercitato dal partito unico su una societagrave di massa atomizzata Cosigrave facendo oltre a riprendere la dottri-na classica ricostruita da Schmitt il politologo (giagrave autore con Behemoth di un pionieristico studio sul regime nazionalsocialista) metteva a frutto incrociando-li i contributi analitici di marx Weber e Arendt possiamo anche dire che in questo lavoro sostanzialmente viene adottato a fini di tipologizzazione quello che Sartori definisce il criterio dellrsquolaquointensitagraveraquo (nella classificazione sartoriana gli altri criteri sono quello della laquofinalitagraveraquo dellrsquolaquoorigineraquo dellrsquolaquoideologiaraquo) 10 ma
non solo) e cioegrave duverger 1961 un testo in effetti piuttosto povero analiticamente (con al centro la dicotomia laquodittature reazionarieraquo e laquodittature rivoluzionarieraquo) ma cfr anche duverger 1982 per la teoria della dittatura totalitaria cfr Arendt 1999 e Friedrich Brzezinski 1965
7 Cfr Arendt 1999 e Friedrich Brzezinski 1965 per un bilancio politologico di questa letteratura Linz 2000 e Schale Thuumlmmler 2015
8 Neumann 1973 329 duverger per parte sua manifestando piugrave che un pregiudizio ideologico una non conoscenza del testo definiva il libro di Schmitt laquopiugrave che altro un libelloraquo (duverger 1961 169)
9 Avendo definito dittatura in senso molto generale laquoil governo di una persona o di un gruppo di persone che si arrogano il monopolio del potere dello stato e lo esercitano senza alcun frenoraquo Neumann 1973 329 egrave costretto a definire la dittatura dellrsquoantica Roma laquonon come una dittatura vera e propria ma come una forma di ldquogoverno di crisirdquoraquo Va tenuto fin drsquoora presente che la posizione di Neumann va letta a partire da quel dibattito sulla laquodittatura costituzionaleraquo di cui si diragrave piugrave avanti Cfr Friedrich 1937 e Rossiter 1948
10 Sartori 1987 76 ss Sulla base di questi criteri Sartori perviene a costruire una tipologia che include con ben maggiore rigore rispetto a duverger e Neumann almeno dieci tipi
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lrsquoanalisi della dittatura semplice (che puograve essere oltre che militare anche civile o puograve essere esercitata da un monarca assoluto) resta piuttosto generica cosigrave come appare sommaria lrsquoinclusione nella stessa categoria della dittatura cesaristica di figure e situazioni cosigrave eterogenee come pisistrato Augusto e Cola di Rienzo (eludendo il caso del bonapartismo) Quanto alla dittatura totalitaria mdashi cui ca-ratteri sono definiti riprendendo per molti tratti le analisi di Arendtmdash con un singolare anacronismo Neumann vi vede una prefigurazione giagrave in Sparta e nel regime di diocleziano La tesi conclusiva egrave comunque che laquola dittatura moderna tende a divenire totalitariaraquo 11
Ai tentativi di elaborare una teoria della dittatura lrsquoItalia in virtugrave dellrsquoinstau-razione del regime non era rimasta fin dagli anni Trenta estranea 12 di Ga-etano Salvemini andrebbe menzionato un importante articolo Democracy and Dictatorship apparso nel 1934 sulla rivista americana laquoThe Harvard Graduatesrsquo magazineraquo mdashun testo che va considerato come la prima matura formulazione ad opera di autori italiani di quella posizione che si sarebbe poi chiamata laquoeli-tismo democraticoraquomdash La dittatura vi egrave definita come quel tipo di regime che impedisce con la violenza la libera competizione delle eacutelites e nega al popolo la possibilitagrave di esercitare un controllo sul loro operato 13 Fra gli autori ricondu-cibili al filone dellrsquoelitismo democratico Guido dorso per primo avrebbe messo mano in anni seguenti ad uno dei contributi piugrave importanti (ancorcheacute rimasto incompiuto) sul tema come nel caso di Salvemini lrsquointento non era quello di elaborare una teoria generale della dittatura (anche se qui se ne tenta in parallelo alle pressocheacute coeve note di Gramsci sul laquocesarismoraquo una genealogia a partire dal bonapartismo) ma di comprendere la novitagrave della dittatura totalitaria 14 Nel secondo dopoguerra Norberto Bobbio avrebbe a sua volta fornito un contributo non tanto alla teoria generale della dittatura ma alla chiarificazione del rapporto tra democrazia e dittatura nel quadro della questione epocale delle relazioni tra comunismo e Occidente 15
Ciograve premesso resta che il testo da cui ancor sempre egrave opportuno partire per la feconditagrave della distinzione analitica che lo sorregge (dittatura laquocommissariaraquo e
11 Neumann 1973 35012 A voler tacere qui di una consuetudine che era ormai invalsa a qualificare come laquodittaturaraquo
ogni svolta autoritaria allrsquointerno di quella prassi di coalizione trasformistica inaugurata dalla Sinistra storica cfr Ferrero 1924
13 Salvemini 2007 41 ss Guardando alle recenti esperienze storiche e operando con concetti an-cora piuttosto generali di democrazia e dittatura Salvemini insiste sulla gradualitagrave dei trapassi dellrsquouna nellrsquoaltra ma egrave sicuro nel diagnosticare il problema laquoIl leader di una democrazia egrave di norma lento nel prendere le decisioni percheacute si sente responsabile nei confronti del paese e cosigrave non di rado perde del-le occasioni Questo egrave uno degli svantaggi della democrazia [] ma unrsquoazione rapida produce spesso errori rapidi Questo egrave uno degli svantaggi della dittatura Chi invoca un dittatore non si preoccupa di soppesare lo svantaggio della lentezza democratica con il pericolo dellrsquoagire in modo sconsiderato del dittatoreraquo (Salvemini 2007 36)
14 dorso 1955 dorso mostra di non conoscere il libro di Schmitt mentre la sua fonte principale egrave Salvatorelli 1944
15 Bobbio 1955 158-159 per un contributo analitico di teoria generale si veda invece Bobbio 1985 150 ss Qui relativamente alla dicotomia democrazia-dittatura ormai invalsa a comprendere lrsquoin-tera gamma dei regimi politici contemporanei Bobbio ribadiva comunque le precedenti considerazio-ni osservando che essa poggia su laquoun uso storicamente distorto del secondo termineraquo (da magistratura costituzionale come nellrsquoaccezione classica diventato sinonimo di regime tirannico)
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dittatura laquosovranaraquo) e per la ricchezza del dato storico di cui egrave nutrito egrave il libro di Carl Schmitt (un libro del 1921 dunque scritto in un clima di forti tensioni rivoluzionarie) 16 Anche il giurista tedesco fornisce della dittatura una defini-zione generale qualificandola come laquoun tipo di ordinamento che prescinde in linea di principio da unrsquointesa e da una consultazione con chi la deve subire e tantomeno ne attende lrsquoapprovazioneraquo per poi articolare la sua trattazione sulla distinzione tra dittatura commissaria e sovrana una distinzione ricavata dalla teoria dello Stato di Bodin a cui dobbiamo infatti non solo la sistemazione della dottrina della sovranitagrave ma anche lrsquoindividuazione del criterio che consente di distinguere la dittatura commissaria dalla sovranitagrave per lui il dittatore romano non egrave sovrano proprio in quanto il suo potere egrave laquoderivatoraquo ed esso ha soltanto una commissione da eseguire 17
Lrsquoimportanza dellrsquoapporto di Schmitt sta non solo nella chiara costruzione della dicotomia dittatura commissariasovrana ma nellrsquoaver mostrato come e in che misura il processo di state-building risulti intessuto di entrambe queste componenti quella della dittatura sovrana (che entro la forma monarchica non si chiama ancora cosigrave) e quella della dittatura commissaria La storia della for-mazione degli Stati moderni egrave tutta scandita da rotture violente che configurano violazioni degli ordinamenti costituzionali preesistenti quindi di passaggi che la dottrina classica ha concettualizzato distinguendo tra tirannia ex defectu tituli e tirannia quoad exercitium ma che risultano anche qualificabili nei termini della dittatura sovrana come governo non-costituzionale nel senso che il detentore del potere monocratico il monarca srsquoimpadronisce del potere per usurpazione eo lo esercita senza limiti costituzionali (Sartori 1987 67) Schmitt sottolinea come sia operante allrsquoorigine dello Stato moderno un laquoorientamento verso la dittaturaraquo sintetizzabile in tre tratti caratterizzanti laquoRazionalismo tecnicitagrave e primarietagrave dellrsquoesecutivoraquo 18 di conseguenza mostra come lo Stato moderno nei secoli del-la sua edificazione si sia avvalso di procedure riconducibili alle modalitagrave della dittatura commissaria ma al contempo entro il guscio di questa concezione tecnica viene articolandosi quellrsquoidea di plenitudo potestatis destinata a sfociare nellrsquoideologia moderna dellrsquoonnipotenza del potere costituente - di un potere cioegrave anteriore e superiore ai poteri costituiti 19
16 Era il contesto a rendere Schmitt pienamente consapevole della storicitagrave del problema laquoNella terminologia recente egrave costantemente considerata come caratteristica della dittatura una sospensione della democrazia che avvenga su basi democratiche scompare di conseguenza ogni distinzione fra dittatura e cesarismo e viene meno una determinazione essenziale cioegrave quella che nel seguito del libro tratteremo come carattere commissario della dittaturaraquo (Schmitt 1975 5)
17 Schmitt 1975 36 Quasi superfluo sottolineare che egrave giagrave in queste pagine fondative che matura la concezione schmittiana della sovranitagrave come potere di decisione sullo stato drsquoeccezione laquoChi ha il controllo dello stato di eccezione che ha cioegrave il potere di stabilire quando esso si verifica e i mezzi appropriati per affrontarlo ha perciograve stesso il controllo della macchina stataleraquo (Schmitt 1975 29)
18 Schmitt 1975 24 ma anche 21 laquoQuesta concezione tecnica ha una portata immediata sia per la nascita dello Stato moderno sia per il problema della dittaturaraquo e 23 ad essa laquoegrave del tutto estraneo il diritto inteso come valore autonomo incondizionato non subordinato a finalitagrave concreteraquo
19 La tesi di fondo di Schmitt ha poi trovato largo consenso nella letteratura successiva Cfr Bob-bio 1985 154 laquomentre il dittatore commissario egrave investito del proprio potere dalla costituzione ha cioegrave un potere costituito il dittatore sovrano riceve il proprio potere da unrsquoautoinvestitura o da unrsquoin-vestitura simbolicamente ma solo simbolicamente popolare ed assume un potere costituenteraquo
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Va fin drsquoora sottolineato come in anni recenti la figura della dittatura com-missaria sia stata rievocata con una certa forzatura per analizzare il processo di laquocostruzione dallrsquoaltoraquo dellrsquoUnione Europea proprio in riferimento allrsquoinstitu-tion-building europeo si egrave sostenuto ritroviamo il dispositivo di potere dellrsquoam-ministrazione commissaria contrassegnato dalla laquodialettica tra strategia politica e quotidianitagrave amministrativaraquo 20 I commissari dellrsquoUnione non sono funzionari di uno Stato che crsquoegrave giagrave ma laquoesecutori di un esperimentoraquo per cui torna a valere qui la classica distinzione tra officium e commissio 21 Lrsquoestensione delle compe-tenze egrave legata alla dinamica espansiva del potere e al fatto che questa dinamica si rafforza con il crescere del peso degli ambiti su cui quelle competenze si eser-citano ma con lrsquoaumento delle competenze non cresce automaticamente anche la legittimitagrave Egrave sulla base di considerazioni del genere che la critica populistica alle istituzioni europee alleata a una generalizzata statofobia ha contribuito ad alimentare il malessere (che ha ben altre cause) delle opinioni pubbliche circa lo stato dellrsquoUnione
2 Nel labirinto delle magistrature antiche
Lrsquoesame della letteratura fin qui menzionata consente giagrave di fissare alcuni punti che il ricorso obbligato alla storia romana come luogo fondativo dellrsquoi-stituzione non fa che confermare La dittatura egrave una magistratura monocratica straordinaria che svolge sotto lrsquourgenza della necessitagrave due funzioni fondamen-tali la conduzione di una guerra (dictator rei publicae gerundae causa) e la soffo-cazione di una sommossa (dictator seditionis sedandae causa) Il dittatore egrave figura dotata di poteri straordinari risultato del venir meno della basilare distinzione fra lrsquoimperium domi vale a dire il potere esercitato entro le mura della cittagrave e lrsquoimperium militiae cioegrave il comando militare esercitato allrsquoesterno Lrsquoesorbitanza del suo potere egrave tuttavia controbilanciata dalla sua temporaneitagrave Come ha sin-tetizzato Bobbio laquoi caratteri della dittatura romana erano a) stato di necessitagrave rispetto alla legittimazione b) pieni poteri rispetto allrsquoestensione del comando c) unicitagrave del soggetto investito del comando d) temporaneitagrave della caricaraquo 22
Assai piugrave complicate appaiono le cose se dal piano delle elaborazioni teoriche e della storia delle dottrine si passa perograve a quello della storia delle istituzioni Il dibattito antichistico sulla dittatura egrave infatti disseminato di interrogativi a cui egrave difficile fornire risposte certe il profilo dellrsquoistituto romano resta per una molte-plicitagrave di ragioni piuttosto enigmatico muovendo dai contributi fondamentali
20 puntscher Riekmann 1996 22321 Cfr ancora Schmitt 1975 44 laquoEgrave stato Bodin il primo a sviluppare sistematicamente lrsquoopposi-
zione tra commissari e magistrati intesi questi ultimi come funzionari ordinari e a ordinare il ricco ma-teriale raccolto sotto concetti generali della dottrina dello Statoraquo E qui egrave importante tenere presente proprio in riferimento al processo di costruzione delle istituzioni europee lrsquoambivalenza cui Schmitt fa riferimento discutendo la questione se sia maggiore o minore lrsquoambito di discrezionalitagrave attribuito al commissario e allrsquoufficiale ordinario
22 Bobbio 1985 151 Analogamente dorso 1955 68 ss annoverava fra i caratteri distintivi della dittatura antica 1) lrsquoeccezionalitagrave 2) la temporaneitagrave 3) la costituzionalitagrave 4) lrsquoeventualitagrave sottoline-ando che questi caratteri non si danno nella laquodittatura politica permanente dei tempi moderniraquo
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del Roumlmisches Staatsrecht di Theodor mommsen per il quale contro Livio e la sua menzione di una lex de dictatore creando sullrsquointroduzione del dittatore la tradizione egrave muta e del Roumlmischer Staat und Staatsgedanke di Eduard meyer per il quale siamo in presenza di una magistratura intessuta di anomalie (laquoein Amt das aus lauter Anomalien bestehtraquo) 23 la storiografia antichistica ha finito per ren-dere sempre piugrave aggrovigliata (a causa di fonti per lo piugrave gravemente lacunose) la matassa dei significati delle procedure degli sviluppi dellrsquoistituzione
Controverso resta il posto che questa magistratura dellrsquoordinamento costi-tuzionale romano ricopre nel panorama del governo dellrsquoeccezione nel mondo antico (quanto pesa lrsquoideologia della monocraticitagrave come residuo delle istituzioni monarchiche dellrsquoetagrave arcaica Quali ascendenze negli assetti magistratuali italici Una magistratura di origine etrusca Oppure laquoun autentico ed esclusivo prodot-to dello spirito romanoraquo 24 O ancora quale rapporto tra questa magistratura e il comandante dellrsquoesercito federale latino quali paralleli possibili con la Grecia) La maggior parte degli interpreti insiste soprattutto sullrsquounicitagrave accogliendo lrsquoi-potesi che la dittatura sia stata la prima magistratura repubblicana a cui si acce-deva non (solo) per qualificazione carismatica ma avendo giagrave ricoperto la carica consolare 25 ma sui suoi profili egrave difficile conseguire il consenso proprio parten-do dalle fonti piugrave autorevoli allrsquointerno della prima pentade Livio annovera 14 nomine ma registra informazioni contraddittorie 26 Il che ha ingenerato infinite discussioni intorno alla distinzione tra il dictator optima lege creatus e il dictator immunito iure una figura piugrave sbiadita rispetto alla prima e sulla distinzione tra dittatori con competenze generali (cioegrave rei gerundae causa e seditionis sedandae causa) e dittatori con competenze specifiche (come il dictator clavi figendi causa quello che convocava i comizi quello che determinava i giorni festivi) 27
Al centro dei dibattiti relativi alle funzioni della magistratura una prima questione riguarda la prioritagrave militare o civile delle loro competenze e la loro estensione I dittatori per lo piugrave sono generali procedono alla leva militare pre-dispongono la strategia e guidano nella battaglia Appoggiandosi a Soltau Der Ursprung der Diktatur (1914) Schmitt ad esempio argomenta che prima della dittatura di Ortensio (272 a C) laquonon vi fu alcun dictator seditionis sedandae causa ma il dittatore dellrsquoantica repubblica era semplicemente capo militare della Lega latinaraquo 28 dionigi di Alicarnasso nelle Antichitagrave romane collegava perograve la nomina di Tito Larcio il primo dei dittatori a lotte intestine causate dai problemi dei debiti mentre Livio sembra suggerire lrsquoimpossibilitagrave di distin-guere nettamente i due compiti 29 peraltro egrave proprio Livio (II 18) a insistere sul potere di disciplinamento sociale inerente alla magistratura magnus plebem
23 Sulla dittatura come laquopretesa anomalia negativa del sistema costituzionale romanoraquo Onida 2017 170 ss per una ricostruzione di ampio respiro si devono vedere le monografie di Hartfield 1982 e Golden 2013
24 pelloso 2017 43725 Livio II 18 Consulares legere ita lex iubebat de dictatore creando lata26 Livio II 18 II 21 III 26 IV12-16 Cfr Cavaggioni 2017 1-4027 pulitanograve 2017 4728 Schmitt 1975 22229 Gabba 1983 e Cavaggioni 2017 12 per lrsquointerpretazione della dittatura nelle Antichitagrave romane
v Geuna 2017
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metus incessit Con la nomina del dittatore viene meno la possibilitagrave di appellarsi ora allrsquouno ora allrsquoaltro dei consoli o di far ricorso allrsquoistituto della provocatio ad populum che contemplava il diritto di ogni cittadino di fare ricorso contro le condanne decise dai magistrati chiedendo di essere sottoposto al giudizio dei comizi popolari 30
In secondo luogo si egrave discussa e continua a discutersi la questione se tale ma-gistratura sia stata il prodotto di istituzione (un made order) oppure di semplice evoluzione (un grown order) A favore della prima ipotesi pesa soprattutto lrsquoar-gomento della necessitagrave di affrontare unrsquoemergenza militare (lrsquoistituzione della magistratura verrebbe qui a coincidere con un atto di razionalizzazione orga-nizzativa a fronte di una minaccia concreta) A sostegno della seconda si sono confrontate soprattutto due tesi che essa in origine sia stata uno strumento in mano allrsquoaristocrazia patrizia contro la plebe oppure un artificio istituzionale per contemperare gli opposti laquoumoriraquo della civitas (il che in entrambi i casi rende piugrave plausibile unrsquoevoluzione di lungo periodo) 31
Una terza questione riguarda la continuitagrave (nel segno della degenerazione) della magistratura dal V al I secolo un percorso lungo il quale alcuni hanno visto nella magistratura decemvirale anche un passaggio intermedio dionigi presenta lrsquoapprodo alle dittaturetirannidi di Silla e Cesare come lrsquoesito di un processo che fin dallrsquoinizio era connotato dalla sostanziale equivalenza tra dittatura romana e tirannide greca molte le anomalie dopo Canne quando ci sono addirittura due dittatori ma anche un dittatore senza magister equitum e quando si afferma la prassi di avvalersi dei pretori come comandanti militari e soprattutto prende piede il principio della prorogatio imperii come strumento per garantire conti-nuitagrave alle operazioni belliche Con le dittature di mario e di Silla unrsquoaltra soglia viene varcata Giagrave mommsen annoverava la dittatura di Silla non tra i poteri straordinari drsquoemergenza ma tra quelli straordinari costituenti dictator legibus scribendis et rei publicae constituendae A coronare lo stravolgimento sarebbero intervenute le quattro dittature di Cesare che nel 44 a C arriva a ottenere il titolo di dictator perpetuus 32 Guardando allrsquoevoluzione della magistratura laquotra lrsquoantica dittatura repubblicana e quella di Cesare o Sillaraquo ancora Schmitt os-serva che in essa si puograve giagrave intravedere lrsquolaquoopposizione tra dittatura commissaria e dittatura sovranaraquo che non poteva perograve ancora catalizzare lrsquoattenzione degli autori del xvi e xvii secolo in quanto essi non erano laquoparticolarmente interessati allrsquoevoluzione dalla democrazia al cesarismoraquo 33
3 La dittatura nei teorici repubblicani
A conferire un ordine semplificando alla contraddittoria congerie di fatti istituzionali ereditata dal mondo antico (fonte di un inesausto processo di de-
30 procchi 201731 Cfr pulitanograve 2017 41-67 (che concentra lrsquoanalisi sulle prime 14 dittature da Tito Larcio a
Furio Camillo) Cfr Irmscher 1983 55-7532 pulitanograve 2017 5933 Schmitt 1975 16
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cifrazione che si egrave fatto ormai quasi ossessivo) egrave agli albori dellrsquoetagrave moderna machiavelli Egli egrave il primo pensatore politico moderno a ritenere con una certa dose di idealizzazione della vicenda romana lrsquoistituto antico della dittatura es-senziale per la sopravvivenza delle repubbliche laquomai fia perfetta una repubblica se con leggi sue non ha provisto a tutto e ad ogni accidente posto il rimedio e dato il modo a governarlo E perograve conchiudendo dico che quelle repubbliche le quali negli urgenti pericoli non hanno rifugio o al dittatore o a simili autoritadi sempre nersquo gravi accidenti rovinerannoraquo 34
In Discorsi I 33-34 il Segretario fiorentino mette bene in luce innanzitutto come si trattasse di una magistratura dotata di poteri molto ampi ma costituzio-nalmente limitata poteri molto ampi creando il dittatore si dava laquopotestagrave ad un uomo che sanza alcuna consulta potesse diliberare e sanza alcuna appellagione potesse esequire le sue deliberazioniraquo poteri costituzionalmente limitati il dit-tatore laquonon poteva fare cosa che fussi in diminuzione dello stato come sarebbe stato torre autoritagrave al Senato o al popolo disfare gli ordini vecchi della cittagrave e farne di nuoviraquo Siamo allrsquoopposto dunque per dirla con forzata ma non im-propria attualizzazione tanto di un modello di democrazia deliberativa quanto di un modello di democrazia costituente (nellrsquoaccezione oggi propagandata dai teorici del potere costituente delle moltitudini) per un verso infatti con la dit-tatura sono sospese le prerogative degli altri magistrati della repubblica non sussistendo per il dittatore obbligo di concertare con questi la sua condotta per lrsquoaltro il dittatore non dispone del potere di alterare la costituzione vigente (laquodisfare gli ordini vecchi della cittagrave e farne di nuoviraquo) e neppure di emanare nuove leggi
Quello che in particolare preme sottolineare egrave che la dittatura costituisce nel-la interpretazione di machiavelli una misura di difesa della repubblica contro il tentativo di facoltosi cittadini di laquopigliare reputazioneraquo per laquovie privateraquo mdashdun-que una magistratura con una valenza marcatamente antioligarchica Netta egrave an-che la contrapposizione dittaturatirannide che ha il suo correlato nella contrap-posizione tra lrsquoistituto della dittatura e quello dei decemviri 35 Chiara infine lrsquoidea che quella egrave una magistratura ordinaria in tempi straordinari alle situazioni di emergenza non si deve rispondere almeno in un contesto repubblicano laquoper vie istraordinarieraquo 36 Essendo lrsquoincarnazione del governo delle leggi la repubblica non deve ricorrere ai modi straordinari percheacute questo equivarrebbe alla sua tra-sformazione in una tirannide 37
34 machiavelli 2000 I 34 La migliore trattazione recente del tema della dittatura in machiavelli egrave a mia conoscenza Geuna 2017 81-132 a cui rimando anche per lrsquoanalisi delle fonti classiche e per lrsquoampia bibliografia Si veda anche pedullagrave 2007 e 2011 contro il quale peraltro Geuna argomenta in maniera convincente Anche su questo punto sempre meritevoli di lettura le pagine di Schmitt 1975 15 ss laquoGli scrittori umanisti del Rinascimento avevano ereditato il concetto di dittatura dalla storia romana e dai suoi autori classici I grandi filologi e studiosi dellrsquoantichitagrave romana raccoglievano da Cicerone Livio Tacito plutarco dionigi drsquoAlicarnasso Svetonio ecc i vari passi pertinenti e si occupavano della dittatura come di un oggetto proprio della scienza dellrsquoantichitagrave senza preoccuparsi di elaborare un concetto che potesse avere un significato generale per la teoria dello Statoraquo
35 machiavelli 2000 I 3536 Ibidem I 3437 Sul punto ancora Geuna 2017 che richiama sulla questione Saint-Bonnet 2001 183-189
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A machiavelli si rifagrave Spinoza in un passo del capitolo decimo del Tractatus politicus dove riferendosi a Discorsi III 1 si pone in correlazione la magistra-tura romana della dittatura con lrsquoesigenza periodica di ricondurre il potere laquoal principio sul quale allrsquoorigine egrave stato istituitoraquo per contrastarne la naturale ten-denza alla corruzione La perplessitagrave nei confronti del ricorso a una magistratura del genere egrave perograve espressamente dichiarata dal filosofo laquochi cerca di allontanare i mali del potere deve applicare dei rimedi che siano adatti alla sua natura e che possano essere dedotti dai suoi fondamenti altrimenti incapperagrave in Scilla volendo evitare Cariddiraquo per diventare poco oltre ancora piugrave esplicito laquovisto che questa potestagrave dittatoria egrave senzrsquoaltro una potestagrave regia non egrave senza grande pericolo per la repubblica che il potere si muti in monarchico anche se per un tempo breve quanto si vuoleraquo 38
Anche per Rousseau 39 la dittatura egrave una magistratura repubblicana neces-saria per porre rimedio alla rigiditagrave e alla lentezza delle procedure previste dal-la legge Rousseau individua nella storia romana le due modalitagrave di assolvere questo compito attraverso lrsquointensificazione e la centralizzazione dellrsquoattivitagrave di governo e attraverso la vera e propria dittatura La distinzione che troviamo egrave quindi quella tra un mero rafforzamento dellrsquoesecutivo e appunto la dittatura (e in questo senso anche Rousseau potragrave essere ascritto ai pionieri della democra-zia costituzionale) In Rousseau si trova anche una spiegazione dellrsquoevoluzione storica dellrsquoistituto nei primi tempi della repubblica il ricorso alla dittatura egrave frequente il timore delle degenerazioni mitigato dallrsquointegritagrave dei costumi il pe-ricolo dellrsquoinflazione e della svalutazione dellrsquoistituto grande verso la fine della repubblica si eccede invece nella prudenza finendo per violare la legge (Cicero-ne contro Catilina) 40
4 Dalla dittatura commissaria alla dittatura sovrana
Con lrsquoetagrave moderna nella cosiddetta Sattelzeit si compie una duplice tran-sizione a) dalla dittatura commissaria alla dittatura sovrana la quale in ulti-ma istanza si risolve mdashnel concetto marxista di dittatura del proletariatomdash in una laquoforma istituzionale della rivoluzioneraquo b) dalla concezione della dittatura come istituzione salvifica alla concezione di unrsquoistituzione mortifera transizione questrsquoultima che si compie mediata dal dibattito sul cesarismo La dittatura ac-quista una valenza negativa entro un contesto democratico in cui si apprende a
38 Spinoza 1990 x 139 Rousseau 2008 IV 640 Schmitt 1975 133-139 dopo aver evidenziato la distinzione dei due tipi di dittatura in Rous-
seau e colpito al cuore la sua costruzione osservando che non si comprende come laquola volonteacute generale possa autosospendersi per un caso eccezionaleraquo e dopo aver sostenuto che il concetto di commissario laquoviene applicato da Rousseau al rapporto tra principe e popolo con questa peculiaritagrave che ora egrave il principe a figurare come commissarioraquo cosigrave conclude la sua analisi laquoIl contenuto dellrsquoattivitagrave del legi-slatore egrave diritto ma senza forza legale diritto privo di potenza la dittatura egrave onnipotenza senza legge potenza senza diritto Il fatto che Rousseau non avesse consapevolezza di questrsquoopposizione non toglie nulla del suo significatoraquo Si rammenti che a cogliere il passaggio a laquouna nuova concezione della ditta-tura [] esercitata in nome del popolo non piugrave dunque una dittatura commissaria di riforma bensigrave una dittatura rivoluzionaria sovranaraquo (123) egrave per Schmitt non Rousseau ma mably Cfr pasquino 2013
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sostituire lrsquounilateralitagrave del dictare con la bilateralitagrave del consenso 41 del resto a partire da Locke il liberalismo non concedeva piugrave posto al concetto di dittatura entro un discorso che aveva alla sua base non una concezione tecnica ed esecuti-vistica ma il laquovalore esclusivo del dirittoraquo 42
Contrariamente a quanto alcune facili schematizzazioni lascino intendere perograve anche quello della transizione dalla dittatura commissaria alla dittatura sovrana egrave un problema storiograficamente complicato Sul punto egrave indispensa-bile ritornare al saggio di Schmitt che egrave molto dettagliato nel ricostruire questa transizione storica (anche se a distanza ormai di un secolo dalla sua stesura alcuni punti della sua trattazione necessitano di revisione) 43 Giagrave nel xvii secolo vi si sostiene lrsquouso terminologico si va laquoavvicinando al concetto di dittatura sovrana il potere dittatoriale verso lrsquoesterno ha acquisito una particolare autonomia nei confronti del mandante e non corrisponde piugrave al carattere commissario che Bo-din gli attribuivaraquo per cui il termine viene sempre piugrave di frequente impiegato per indicare laquoun comando militare supremo indipendente e al riparo da infram-mettenze di altri organiraquo 44 per Schmitt egrave tuttavia chiaro che non puograve essere qua-lificato come dittatura lo laquoStato militareraquo sul modello prussiano o addirittura laquoogni sistema fondato su di una rigida disciplinaraquo e neppure quello che nella tradizione tedesca si egrave chiamato Stato di polizia 45
Un posto di particolare rilievo nella ricostruzione dellrsquoambigua vicenda moderna della dittatura ricoprono le figure di Wallenstein e Cromwell In en-trambi i casi Schmitt contesta che sia pertinente lrsquoattribuzione del termine (nellrsquouna o nellrsquoaltra accezione) Quanto al primo se egrave vero che il conferimen-to del comando militare da parte dellrsquoimperatore implicava un mandato com-missario in termini giuridici questo non configurava una dittatura in quanto da un lato il comando supremo continuava ad essere formalmente detenuto dallrsquoimperatore e dallrsquoaltro i pur amplissimi poteri del comandante di campo incontravano laquoun limite invalicabileraquo nei diritti dei ceti 46 In quanto commis-sario questa lrsquoargomentazione schmittiana Wallenstein non era dittatore giagrave per il semplice fatto che lrsquoimperatore da cui dipendeva il suo incarico non giunse mai alla laquodecisione di far valere per seacute dei diritti eccezionali in virtugrave della propria plenipotenzaraquo 47 Si puograve perograve obiettare che cosigrave argomentando
41 Sartori 1987 61-6342 Schmitt 1975 4943 Cfr Voigt 2013 (ma egrave unrsquoimmensa letteratura storiografica che qui andrebbe chiamata in cau-
sa) Va ricordato che nella sua ricostruzione del problema Schmitt attingeva al saggio di Otto Hintze Der Commissarius und seine Bedeutung in der allgemeinen Verwaltungsgeschichte (1910)
44 Schmitt 1975 87 Fra gli esempi dellrsquouso terminologico addotti ci sono Arumaeus che defini-sce laquodittatoreraquo il principe maurizio drsquoOrange e pufendorf che attribuisce la qualifica a Wallenstein laquolo stesso viene detto di Cromwell quandrsquoera Lord Generalraquo
45 laquoErsquo vero che lo Stato di polizia nel principio stesso della sua organizzazione e cioegrave nel mandato amministrativo generale possiede un elemento di tipo fondamentalmente commissario che in questo senso giustifica una certa affinitagrave con la dittatura Gli manca tuttavia ciograve che conferisce allrsquoazione dittatoria il suo contenuto specifico e cioegrave lrsquoidea di un avversario concreto la cui eliminazione diventa dunque lo scopo specifico dellrsquoazioneraquo (Schmitt 1975 147)
46 Schmitt 1975 9247 Schmitt 1975 102 laquoLrsquoimperatore facendo leva sulla situazione di emergenza provocata dalla
guerra avrebbe certamente potuto tentare di verificare ancora una volta la propria plenipotenza e di
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Schmitt stesso resta prigioniero di un formalismo giuridico che gli impedisce di cogliere come lrsquoesercizio fattuale dei poteri attinenti alla laquospada della guer-raraquo (la sovranitagrave militare) abbia generato allrsquointerno del processo moderno di state-building ma in analogia con le trasformazioni attraversate dalla ma-gistratura antica le condizioni per la transizione alla dittatura sovrana (la cui costituzione materiale poggia in una molteplicitagrave di casi piugrave sullrsquoesercito che su un partito politico)
Non meno controversa nella letteratura egrave la qualificazione del regime di Cromwell Schmitt prende atto che la proclamazione dellrsquoInstrument of Government del 16 dicembre 1653 segna una svolta in direzione della dittatura sovrana e che dopo lo scioglimento (22 gennaio 1655) del parlamento convoca-to in virtugrave dellrsquoInstrument Cromwell laquogovernograve per un certo tempo con lrsquoaiuto di undici maggiori generali che potrebbero essere considerati come dittatori commissariraquo ma insiste sul fatto che in ultima istanza Cromwell fece sempre dipendere il suo potere non dal popolo ma da dio laquoIl protettore era titolare di una missione personale e la rimozione dellrsquoordinamento esistente non si fondava su motivi razionali ma rappresentava il caso eccezionale che la teoria monarco-maca definiva come il caso dellrsquoldquoa deo excitatusrdquoraquo 48 Egrave innegabile tuttavia che il regime di Cromwell configuri di fatto per lrsquointero arco della sua evoluzione un caso di dittatura militare con una funzione costituente e quindi in ultima analisi una prefigurazione della dittatura rivoluzionaria settecentesca a cui solo manca il ricorso al concetto di potere costituente
Egrave con la rivoluzione francese che il percorso verso la dittatura sovrana puograve dirsi compiuto ma anche in questo caso il passaggio egrave tuttrsquoaltro che lineare anzi il raffronto delle dottrine con la prassi costituzionale porta alla luce un groviglio di problemi A scandire lrsquoinnovazione egrave lrsquointroduzione del concetto di potere costituente ad opera di Sieyegraves un concetto che egrave il risultato della sua laquoricerca del principio organizzatore non organizzabileraquo detentrice del potere costituente egrave la nazione laquoforza originaria di ogni entitagrave statuale [] mai autocostituentesi ma sempre costituente altro da seacuteraquo 49 Una volta evocata questa forza originaria appare difficilmente contenibile e se anche Sieyegraves mette mano a un progetto nel quale il pouvoir constituant genera un assetto di pouvoirs constitueacutes che si limitano e si controllano reciprocamente la vicenda storica attesta una sua vul-nerabilitagrave alla tentazione assolutistica un potere costituito puograve essere facilmente indotto in una situazione di emergenza a considerarsi e ad agire come auten-tico interprete del potere costituente Si delinea cosigrave la netta contrapposizione tra la dittatura commissaria degli antichi e la dittatura sovrana dei moderni laquola dittatura sovrana si richiama non ad una costituzione giagrave in vigore ma ad una
trasformarla da simulacrum simulacrum in effettiva plenitudo potestatis autorizzando Wallenstein a prendere tutte le misure richieste dal caso senza riguardi per eventuali diritti che ne intralciassero lrsquoese-cuzione Se questo fosse avvenuto Wallenstein sarebbe stato realmente commissario drsquoazione e quindi dittatore (commissario) ma egrave appunto quello che lrsquoimperatore non fece riconoscendo la legittimitagrave delle rimostranze dei ceti contro i soprusi di Wallensteinraquo (92)
48 Schmitt 1975 145 e 15149 Ibidem 154 per questo si precisa laquoil suo rapporto giuridico con lrsquoorgano costituito non si
pone mai in termini di reciprocitagraveraquo
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ancora da attuareraquo 50 A partire da queste considerazioni risulta evidente che non vi egrave opposizione tra dittatura e democrazia quando questa sia concepita come democrazia plebiscitaria e non come democrazia costituzionale
A segnare la continuitagrave tra la prassi rivoluzionaria e quella dellrsquoassolutismo monarchico egrave poi il ricorso al governo per mezzo di commissari (e nel corso della rivoluzione dittatura sovrana e dittatura commissaria finiranno per intrecciarsi fino allrsquoindistinzione) ma non solo di questo si tratta lrsquoattivazione del potere costituente richiede nella concezione di Sieyeacutes che si proceda allrsquoelezione di unrsquoassemblea costituente i cui membri per un verso hanno il compito di dare forma alla volontagrave della nazione (come liberi rappresentanti) ma per lrsquoaltro agi-scono come commissari della volontagrave della nazione (quindi come mandatari cioegrave titolari di un mandat impeacuteratif di cui per altro egrave oscuro il contenuto) 51 Ciograve produce anche sul piano della teoria della rappresentanza una singolare duplica-zione 52 di questa ambivalenza soffriragrave come egrave noto tutta la storia a venire della democrazia
Con la teoria marxistica della dittatura del proletariato un passo ulteriore viene compiuto pur rimanendo nel quadro di quella dottrina della dittatura so-vrana che aveva avuto il suo battesimo nella rivoluzione francese Ersquo ancora una volta Schmitt a ricordare a conclusione del suo lavoro che laquola dittatura del pro-letariato identificato con il popolo intesa come transizione ad un assetto econo-mico in cui lo Stato si ldquoestinguerdquo presuppone il medesimo concetto di dittatura sovrana che era alla base della teoria e della prassi della Convenzione naziona-leraquo Ritroviamo anche qui la figura del mandato commissario (i laquocommissari del popoloraquo) e la costruzione di un organo commissario che esercita la dittatura in nome del vero sovrano (il proletariato) e vi ritroviamo trasposta su un piano di filosofia della storia il dispositivo tipico di ogni dittatura che opera attraverso la laquoseparazione fra norme del diritto e norme di attuazione del dirittoraquo 53
A differenza di quanto era nella teoria di marx che nelle sue annotazioni sulla Comune di parigi teneva ben distinte dittatura del proletariato e modalitagrave del suo esercizio (in fondo solo una forma piugrave avanzata di democrazia rappre-
50 Ibidem 149 Cfr 158 laquoIl dittatore commissario egrave incondizionato commissario drsquoazione di un pouvoir constitueacute la dittatura sovrana egrave commissione drsquoazione di un pouvoir constituantraquo Sul laquosistema di governo e di amministrazione commissariaraquo sviluppatosi nel corso della rivoluzione 163 ss
51 Ibidem 155 laquoNe scaturisce un curioso rapporto con il potere assoluto della volontagrave costituente Anche se la volontagrave del popolo egrave in seacute priva di un contenuto determinato ma si specifica soltanto attra-verso la rappresentanza resta ugualmente valido il principio che il rappresentante ha rispetto ad essa una assoluta dipendenza in quanto commissario nel senso pregnante del termineraquo
52 Ibidem 156-157 laquoI rappresentanti straordinari quelli cioegrave che esercitano immediatamente il pouvoir constituant possono avere qualsiasi potestagrave al contrario dei rappresentanti ordinari Lrsquoesercizio del pouvoir constituant devrsquoessere qui costantemente mantenuto distinto dalla sua sostanza nel caso contrario il pouvoir constituant si troverebbe ad essere costituito nella persona dei suoi rappresentan-tiraquo Sulla laquodittatura dei rappresentanti una dittatura commissaria nel quadro della dittatura sovrana della Convenzione nazionaleraquo ivi 174
53 Ibidem 9 laquoLrsquoazione del dittatore ha la funzione di creare uno stato di cose che consenta lrsquoap-plicazione del diritto ogni norma suppone infatti una situazione normale che rappresenta quel me-dium omogeneo che solo puograve consentire alla norma di avere vigore [] cosigrave la costituzione puograve essere sospesa senza cessare con ciograve di rimanere in vigore percheacute la sospensione significa unicamente una eccezione concretaraquo (ivi 149)
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sentativa fondata sul mandato imperativo) la dittatura totalitaria dei soviet si caratterizza per essere insieme dittatura del proletariato dominio di una classe emancipatrice sulle classi sfruttatrici e dittatura del partito di un dittatore col-lettivocollegiale 54 Anzi si caratterizza per essere almeno per quanto concerne lrsquoetagrave staliniana una triplice dittatura di una classe di un partito di una per-sona (cui possono essere attribuiti alcuni tratti tipici del tiranno o del despo-ta) Sulla laquopersonalizzazione del potereraquo come elemento caratterizzante questo tipo di dittatura insiste particolarmente Sartori una personalizzazione che in virtugrave della sua qualificazione carismatica e antilegalistica rende problematica a differenza che nellrsquoassolutismo monarchico la successione Nella dittatura esplode la contraddizione tra principio assolutistico e principio repubblicano laquoUn assolutismo repubblicano non puograve mdashin quanto assolutismomdash ldquoeleggererdquo il nuovo dittatore ma non lo puograve nemmeno ldquoereditarerdquo in ragione del principio repubblicanoraquo 55
A portare allrsquoestremo la personalizzazione della dittatura sovrana saranno perograve le dittature totalitarie di destra come giagrave egrave evidente in quellrsquoesperimento di laquototalitarismo imperfettoraquo (de Felice) o laquototalitarismo interrottoraquo (Linz) che egrave il fascismo italiano ma soprattutto come trova realizzazione nel Fuumlhrertum nazionalsocialista In questi casi la dittatura depone la maschera del mandato commissario per mostrare il volto di un regime tirannico potenziato dallrsquoorga-nizzazione totalitaria nella sua ferocia Il dittatore avoca a seacute il diritto non giagrave di sospendere ma di svuotare di contenuto e di stravolgere la preesistente costitu-zione sostituendo ad essa un apparato di organi esecutivi sottomessi alla volontagrave discrezionale del dittatore sovrano
5 I poteri drsquoemergenza tra democrazia e dittatura
A partire dalla riflessione sulle esperienze costituzionali di Weimar (dove non tardograve a porsi il problema dellrsquoapplicazione dellrsquoart 48 della Weimarer Reichsverfassung generando un ampio dibattito teorico) il tema della dittatura commissaria si egrave riproposto in relazione alla legislazione drsquoemergenza dettata dalle guerre mondiali e dalle crisi rivoluzionarie che interessarono molte societagrave europee 56 Il dibattito avrebbe raggiunto un picco nellrsquoopinione pubblica ameri-cana degli anni Trenta e Quaranta allarmata dalla sequela di tracolli democratici del vecchio continente Riprendendo un articolo di Walter Lippmann del 1933 nel suo Democracy and Dictatorship Salvemini argomentava che laquouna democrazia che liberamente affida i poteri straordinari allrsquoesecutivo ma mantiene lrsquoautoritagrave di revocarli se lo vuole egrave ancora una democraziaraquo 57
54 Bobbio 1985 15755 Sartori 1987 7656 Romano 1941 115-11657 Salvemini 2007 25 laquomolti nei paesi democratici chiedono che nellrsquoattuale fase di emergenza
vengano concentrati nellrsquoesecutivo poteri piugrave ampi E chiamano ldquodittaturardquo questa maggiore concen-trazione di poteri Essi non pensano di rinunciare ai loro diritti individuali alle loro libertagrave politiche o di abolire le istituzioni rappresentative Chiedono soltanto che il potere legislativo non rallenti lrsquoinizia-tiva del governo in una fase di emergenzaraquo
132 pIER pAOLO pORTINARO
Il precipitato di questi dibattiti avrebbe prodotto un decennio piugrave tardi lrsquoim-portante monografia di un allievo di Carl joachim Friedrich (che egrave stato anche il mentore americano di Sartori) Rossiter Constitutional Dictatorship Crisis Government in the Modern Democracies che dopo aver dato conto della legisla-zione drsquoemergenza in quattro paesi (Germania Francia Gran Bretagna e Stati Uniti) propone un vero e proprio manuale della dittatura costituzionale per-cheacute di dittatura costituzionale si possa parlare egrave necessario secondo Rossiter che ci si attenga alle seguenti linee direttive 1) nessun assetto dittatoriale puograve essere instaurato se non egrave indispensabile alla difesa dello Stato e dellrsquoordine co-stituzionale 2) la decisione drsquoinstaurarlo non puograve essere affidata a chi eserciteragrave la dittatura 3) nessun governo puograve darvi avvio senza prevedere i termini della cessazione 4) lrsquoesercizio dei poteri emergenziali deve avvenire nel rispetto delle regole costituzionali 5) nessuna istituzione o procedura puograve essere attivata se non egrave assolutamente necessaria al superamento di una determinata crisi 6) le mi-sure adottate non possono mai essere permanenti 7) la dittatura deve essere rap-presentativa di tutta la cittadinanza 8) i detentori di questi poteri drsquoemergenza sono responsabili per ogni loro azione e decisione 9) anche la decisione di porre termine alla dittatura non deve essere rimessa al dittatore 10) nessuna dittatura costituzionale puograve essere prolungata oltre la soluzione della crisi 11) la fine del-la dittatura deve comportare il ritorno il piugrave possibile completo alle condizioni politiche preesistenti alla crisi 58 prescindendo dalla ridondanza dellrsquoelenco egrave evidente come criteri siffatti implichino una dimensione di discrezionalitagrave in-compatibile con i principi del costituzionalismo
Il richiamo alla magistratura romana non puograve qui che risultare fuorviante Tale magistratura infatti puograve definirsi dittatura costituzionale solo nellrsquoaccezio-ne antichistica (e in contesto moderno hegeliana) di Verfassung non in accordo ai principi del costituzionalismo moderno La dizione ha osservato ancora Sar-tori laquoautorizza molti equivociraquo dal momento che appare scorretta lrsquoequipara-zione di laquostato di necessitagraveraquo o laquostato drsquoassedioraquo alla dittatura costituzionale in quanto laquoin questi casi non si crea un organo straordinario ma si conferiscono attribuzioni straordinarie agli organi statali normaliraquo piugrave appropriato appare il ricorso ad una diversa terminologia e parlare di laquogoverno di emergenzaraquo o di laquogoverno di crisiraquo che per altro egrave il concetto adottato anche nel sottotitolo del lavoro di Rossiter 59 In ogni caso alla proclamazione dello stato drsquoassedio non si accompagna lrsquoevocazione del potere costituente
Nel dibattito piugrave recente sotto lrsquourto della legislazione emergenziale prodot-ta dal terrorismo internazionale il richiamo alla dittatura romana egrave tornato a svi-lupparsi nellrsquoalveo della tradizione neo-repubblicana di dittatura commissaria si egrave tornati a ragionare soprattutto quando dopo lrsquo11 settembre si egrave riaperto in Occidente un intenso dibattito sulla emergency constitution (con Bruce Acker-mann Bernard manin e molti altri) 60 In questo dibattito ha fatto ripetutamente
58 Rossiter 1948 298-31659 Sartori 1987 66-6760 Sul dibattito che si egrave sviluppato a ridosso dellrsquo11 settembre 2001 (Ackermann 2006 Bonetti
2006 manin 2008 Kalyvas 2008) richiama lrsquoattenzione con ampia documentazione bibliografica Geuna 2017 81 ss Utile anche su questo punto la rilettura che nel suo lavoro Schmitt dedica alla
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la sua comparsa lrsquoargomento machiavelliano secondo cui alle situazioni di emer-genza non si deve rispondere almeno in un contesto repubblicano (oggi in una democrazia costituzionale) laquoper vie istraordinarieraquo I critici di questa posizione per parte loro non hanno mancato di denunciare come un ossimoro lrsquoespres-sione dittatura costituzionale ricorrendo allrsquoopposto argomento della laquochina pericolosaraquo che dalla dittatura commissaria (quasi) inevitabilmente conduce alla dittatura sovrana 61
Giagrave Sartori ancora una volta faceva osservare davanti al ricorrente richia-mo alla dittatura romana che laquouna omonimia non egrave una omologia e che il caso del dittatore romano nulla puograve provare ad effetto della provvisorietagrave dello Sta-to-dittatura modernoraquo Anche sul piano giuridico egli argomentava contro la tesi rassicurante della provvisorietagrave della dittatura che laquouna dittatura costituita mantiene una competenza costituenteraquo traendone la condivisibile conclusione che laquola distinzione tra potere costituente e potere costituito non si applica alle dittatureraquo 62 Qui si ritorna al nucleo della concezione classica della sovranitagrave Il potere pienamente sovrano egrave un potere perennemente costituente e tale ha ne-cessariamente da essere una dittatura che si voglia sovrana e rivoluzionaria (come a pieno titolo sono le dittature totalitarie)
Su un opposto fronte a partire dalle ardite speculazioni di Agamben sullrsquoi-stituto del iustitium che per il tramite dello stato drsquoeccezione viene a collegarsi alla problematica della dittatura in tempi recenti la biopolitica si egrave mossa alla conquista anche del diritto romano 63 Lrsquooperazione compiuta da Agamben vuole porsi in controtendenza rispetto alle da lui aborrite teorie politiche vetero-costi-tuzionalistiche egrave al iustitium e non alla dictatura che occorre rifarsi se si vuole comprendere la radicalitagrave dello stato drsquoeccezione biopolitico Cosigrave muovendosi in un alveo foucaultiano il teorico di Homo sacer contesta che si possano quali-ficare come dittatori sia Hitler sia mussolini laquoIl termine ldquodittaturardquo egrave del tutto inadatto a dar ragione dal punto di vista giuridico di tali regimi cosigrave come del
Martial Law (Schmitt 1975 181 ss) ma egrave bene anche ricordare quanto egli rilevava relativamente alle laquocontraddizioni esistenti nella costituzione di Weimarraquo che non dovevano laquomeravigliare per-cheacute hanno la loro radice in una combinazione di dittatura sovrana e dittatura commissaria e sono perciograve perfettamente coerenti con uno sviluppo storico nel quale questa confusione egrave tuttrsquoaltro che risoltaraquo
61 Rossiter 1948 Relativamente a questa stagione del dibattito Agamben 2003 16 si riferisce oltre a Rossiter anche ad altri contributi sul tema (di Herbert Tingsten Frederick m Watkins Carl j Friedrich) i quali tutti mostrerebbero come ormai nellrsquoetagrave della dominazione biopolitica lo stato drsquoeccezione laquonon soltanto si presenta sempre piugrave come una tecnica di governo e non come una mi-sura eccezionale ma lascia anche apparire alla luce la sua natura di paradigma costitutivo dellrsquoordine giuridicoraquo
62 Sartori 1987 82-8363 Il giudizio di Agamben su Schmitt egrave drastico ma anche discutibile laquoLrsquoaver confuso stato e
dittatura egrave il limite che ha impedito tanto a Schmitt nel 1921 che a Rossiter e Friedrich dopo la seconda guerra mondiale di venire a capo delle aporie dello stato drsquoeccezioneraquo (Agamben 2003 62-63) per una critica delle azzardate interpretazioni romanistiche di Agamben cfr Garofalo 2009 e Stolfi 2010 Esempio di supina adesione alle tesi di Agamben egrave invece il ponderoso libro di martelli 2008 un libro fra lrsquoaltro funestato fin dalle prime pagine da una copiosa messe di refusi e infortuni come quando delle Res Gestae Divi Augusti si dice laquoquel monumento che il grande monumsen (sic) aveva esaltato non solo come storico ma soprattutto in quanto sommo studioso dello (sic) Roemische Stadt Rechtraquo (martelli 2008 13)
134 pIER pAOLO pORTINARO
resto lrsquoopposizione secca democraziadittatura egrave fuorviante per unrsquoanalisi dei pa-radigmi governamentali oggi dominantiraquo 64
6 Dittature costituzionali o democrazie incostituzionali
Se a prevedere rimedi contro situazioni emergenziali la dottrina costituzio-nale ha elaborato strumentazioni piugrave adeguate della dittatura commissaria o di quella che si vorrebbe qualificare come dittatura costituzionale parimenti le de-mocrazie costituzionali hanno escogitato procedimenti de iure per attuare nuovi ordinamenti costituzionali senza risvegliare per questo il drago della dittatura sovrana A tale proposito va piuttosto rilevato che lrsquoevocare medicine forti (quali lrsquoappello al potere costituente) non giova alla salute delle democrazie Il compito di una responsabile ingegneria costituzionale e di una prudente arte di governo dovrebbe consistere piuttosto nella ricerca di quelle equilibrate soluzioni che consentono unrsquoaccelerazione delle innovazioni e maggiore efficacia dellrsquoazione di governo Forse egrave proprio lrsquoinerzia sul piano del riformismo costituzionale (cosigrave spesso stigmatizzata da Sartori) a favorire lo scivolamento verso la democrazia plebiscitaria che nella storia ha giocato spesso il ruolo di battistrada della ditta-tura (non costituzionale)
Nel saggio che ci ha guidato nella trattazione Sartori esordiva abbiamo det-to lamentando lrsquoassenza di una teoria generale della dittatura Grazie anche alle sollecitazioni del suo contributo si puograve forse dire oggi che quella lacuna egrave stata almeno parzialmente colmata soprattutto rivisitando una letteratura anteceden-te Quello che invece sembra essere oggi un territorio malamente esplorato egrave quello dei regimi ibridi che si situa nella zona grigia tra democrazia e dittatura dove tendenze alla personalizzazione e alla patrimonializzazione della politica inducono unrsquoinsidiosa mutazioneregressione delle democrazie costituzionali in democrazie plebiscitarie che a loro volta diventano lrsquoanticamera di pseudode-mocrazie incostituzionali
In quel saggio la domanda conclusiva di Sartori suonava cosigrave i sistemi ditta-toriali funzionano Ad essa veniva trovata una risposta un poco (il che vuol dire non molto) rassicurante nella tesi che manifestando le dittature laquouna incapacitagrave costitutiva a sottomettersi a norme attese a disciplinare la successione al potereraquo esse sembrano predestinate a laquoessere provvisorieraquo 65 Una risposta appunto non
64 Agamben 2003 6365 Sartori 1987 75 e 81 laquoper questo rispetto le dittature si possono dunque definire sistemi a
durata discontinua o intermittente nei quali nessun prestabilito principio di successione viene ritenu-to vincolante dai successori e nei quali correlativamente non esiste nessuna garanzia di continuitagrave e per essa nessuna certezzaraquo da questa definizione discende la differenza tra dittatura e monarchia assoluta che egrave come aveva ben capito Hobbes la forma perfetta della monarchia mentre la dittatura egrave laquouna malattia delle repubblicheraquo laquoLrsquoelemento differenziante egrave che lrsquoassolutismo monarchico ha una continuitagrave che viene meno nellrsquoassolutismo repubblicano E la malattia sta in questo che mentre lrsquoasso-lutismo egrave una formula coerente un assolutismo repubblicano egrave viziato da una contraddizione interna La contraddizione tra principio repubblicano (lo Stato come ldquocosa pubblicardquo) e principio assolutistico (lo Stato come ldquodominio privatordquo) esplode appunto al momento della morte fisica del dittatoreraquo (Sartori 1987 75-76)
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molto rassicurante percheacute alla fine dopo aver smontato uno ad uno gli argo-menti volti a sdrammatizzare la minaccia insita in questa forma di regime era costretto a richiamare la differenza tra discontinuitagrave e transitorietagrave laquoposto che un sistema dittatoriale egrave segnato mdashse e quando duramdash da intermittenze queste intermittenze non sono necessariamente scadenzeraquo 66 Non sempre la crisi di suc-cessione egrave destinata nelle dittature a sfociare in una crisi di regime Lrsquoesperienza dei regimi comunisti in cui la componente della dittatura collettiva fungeva da sostrato alla dittatura personale ha mostrato come essi fossero in grado di af-frontare e superare le crisi di successione
A fronte di scenari cambiati per noi la domanda diventa perograve ancor piugrave insi-diosa Anche ammessa la transitorietagrave delle dittature che per altro nella maggior parte dei casi presuppone un crollo repentino causato o da sconfitta militare o da bancarotta economica possiamo escludere che prassi dittatoriali si insinuino sotto le forme democratiche svuotandole di contenuto In altri termini e se funzionassero i sistemi ibridi In dose omeopatica camuffata da regime demo-cratico-plebiscitario la dittatura diventerebbe piugrave tollerabile e potrebbe quindi aspirare a maggiore durata magari introducendo parvenze di ricambio o forme apparenti di collegialitagrave Vi egrave ragione di ritenere che i decenni a venire offriranno abbondante materiale empirico per mettere alla prova su questo terreno il nostro strumentario teorico
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Bonapartismo oggi
Massimo Luciani
Abstract
Bonapartism Today
Is laquoBonapartismraquo still an actual category of political thought Despite its strict relationship with a particular phase of the European history (marked by Napoleon I and Napoleon III) it seems able to give us even today an interesting interpretive perspective of the political tendencies of the new millennium
As a species of the genus laquoCaesarismraquo it occurs only in the presence of some spe-cial psychological social and political conditions In this case plebiscitary strategies for the conquest of consensus are put in place trying to create a direct relationship between the people and a laquoleaderraquo Nevertheless laquoCaesarismraquo and laquoBonapartismraquo cannot be identified on the basis of formal legal characteristics it is only by their substantial connotations that they can be recognized
But the main question that we actually have to face is that of Oswald Spenglerrsquos prophecy of the imminent advent of Bonapartism in the age of the decline of the West Some signs seem to suggest that Spengler was right but the destiny of our political world is still open
Keywords Caesarism Bonapartism plebiscite populism Government
1 La categoria politica del bonapartismo
Egrave laquobonapartismoraquo una categoria politica usurata Egrave laquobonapartismoraquo lrsquoeti-chetta di una vicenda temporalmente delimitata e ormai esauritasi Se cosigrave fosse la categoria del bonapartismo sarebbe oggi inservibile e non avrebbe alcuna uti-litagrave per lrsquointerpretazione e la classificazione dei fenomeni politici contemporanei dobbiamo perograve chiederci se le cose stiano davvero in questo modo e se del caso in che misura
La risposta agli interrogativi drsquoapertura sarebbe molto semplice se il bona-partismo si identificasse semplicemente con quel movimento politico che ha mi-rato alla restaurazione dellrsquoimpero in Francia prima negli anni che seguirono la caduta di Napoleone I poi negli anni successivi a quella di Napoleone III In questa prospettiva egrave evidente quegli interrogativi non avrebbero nemmeno ragion drsquoessere percheacute ne sarebbe scontata la risposta Una simile lettura che del resto si puograve trovare in qualche dizionario sarebbe perograve controfattuale nel senso che nella discussione pubblica e nella riflessione scientifica il riferimento
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 139-168
Universitagrave di Roma laquoLa Sapienzaraquo massimolucianiuniroma1it
140 mASSImO LUCIANI
al bonapartismo trascende quei limiti storici alludendo a un laquotiporaquo di regime o di azione politica
La risposta sarebbe molto semplice anche se ci si muovesse entro i confini di una filosofia ciclica della storia cioegrave lungo la direttrice che (per citare solo alcuni loci) movendo da pitagora 1 passa per polibio poi per Vico e giunge sino a Spengler (sul quale si dovragrave necessariamente tornare piugrave avanti) Cosigrave il bonapartismo avrebbe il suo (anomalo) posto nellrsquoinesausto passaggio polibiano da una forma di governo allrsquoaltra 2 solo ostacolato ma non impedito dalla for-za catecontica che puograve esercitare una forma di governo perfetta paragonabile a quella romana 3 Troverebbe ospitalitagrave in uno dei passaggi vichiani tra le varie ere della storia umana Ricomparirebbe cavalcando laquolrsquoonda cosmica in perenne cir-colazioneraquo 4 nel momento della spengleriana fine della Zivilisation preludio alla nascita di una nuova Kultur 5 Chiunque seguisse una simile filosofia della sto-ria troverebbe i nostri quesiti assai semplici o forse addirittura insensati percheacute il pendolo delle vicende umane gli apparirebbe fatalmente destinato a ripetere allrsquoinfinito i medesimi passaggi
Anche senza aderire a ricostruzioni di questo impegno perograve la conclusione potrebbe non essere pregiudizialmente scettica Se infatti parliamo di un laquotiporaquo di azione politica (traducibile in regime se coronata da successo) esso come tutti i laquotipiraquo puograve ripresentarsi in corrispondenza di molteplici tornanti della storia inevitabilmente mutando pelle e contenuti specifici ma mantenendo in-tatte le sue caratteristiche essenziali (che lo rendono appunto laquotiporaquo) prima di stabilire se la contemporaneitagrave o suoi pezzi o profili possano essere interpretati nella chiave della categoria del bonapartismo dunque si deve stabilire quali ne siano i tratti caratterizzanti quale sia potremmo dire la sua laquoessenzaraquo Egrave quanto faremo subito appresso preliminarmente perograve egrave necessaria una precisazione lessicale e mdashdunquemdash concettuale
drsquoora innanzi il laquobonapartismoraquo saragrave inteso come una forma di tarda ma-nifestazione storica del laquocesarismoraquo Lrsquoobiezione opposta da marx che parlava di una laquosuperficiale analogia storicaraquo tra i due fenomeni egrave molto seria ma puograve essere superata per marx il laquofatto essenzialeraquo era la radicale diversitagrave del con-testo economico-sociale del mondo antico e del mondo moderno Nel primo laquola lotta di classe si svolgeva soltanto allrsquointerno di una minoranza privilegiataraquo composta di liberi cittadini e nutrita dalla grande massa produttiva degli schiavi
1 Cfr i frammenti di testimonianze nn 1 8 e soprattutto 8a (laquociograve che una volta egrave esistito ritorna [] nulla egrave nuovo in senso assolutoraquo) in diels Kranz 2006 227 La concezione pitagorica dellrsquoan-damento storico (cosmico) transita nella modernitagrave (attraverso gli stoici laquoA intervalli determinati di tempo periodicamente dio risolve in seacute lrsquointera realtagrave dellrsquouniverso e di nuovo la genera da se stessoraquo diogene Laerzio 2006 855) soprattutto grazie alla sua recezione romana Sul punto cfr Carcopino 2001 32 sg
2 La dottrina dellrsquoanakuacuteklosis la troviamo in Storie L VI II 9 10 (in platone con la variante lessicale di laquoanakuacuteklesisraquo Politico 269e)
3 Sebbene Roma (repubblicana) sia il paradigma la forza della sua forma di governo appare anche in polibio piugrave come un ostacolo ritardante della fatale dissoluzione che attende ogni ordine politico che come un approdo sicuro e definitivo (v Storie L VI II 9 10 cit)
4 Spengler 1970 14185 Torneremo piugrave ampiamente su questa tematica al par 4
BONApARTISmO OGGI 141
Nel secondo la lotta di classe attraversa la comunitagrave dei cittadini e contrappone il proletariato alla borghesia e alle classi sue subalterne 6 Ebbene se lrsquoosserva-zione concernente la diversitagrave dei contesti egrave ineccepibile (per quanto sconti un qualche eccesso di enfasi sul laquoprivilegioraquo delle classi popolari in Roma antica) quel che perograve ne emerge egrave lrsquoimpossibilitagrave di confondere il percorso storico di Cesare e di (Luigi) Napoleone non lrsquoimpossibilitagrave di distillare da quei percorsi una categoria politica generale che cogliendone i tratti comuni valga da tipo di riferimento utilizzabile anche per la lettura drsquoaltre esperienze storiche Questa categoria invece esiste e si chiama cesarismo genere del quale il bonapartismo egrave specie 7 Cosigrave il cesarismo di Cesare si lega a un momento ben preciso delle lotte sociali in Roma e il bonapartismo di Napoleone III laquoin quanto fenomeno stori-coraquo concerne una forma politica ben precisa cioegrave laquolo Stato di una formazione sociale a dominazione giagrave consolidata del mpC [modo di produzione capitali-stico]raquo 8 ma cesarismo e bonapartismo in quanto categorie politiche vanno oltre quelle limitazioni temporali 9
Se eleviamo il cesarismo e il bonapartismo appunto a categorie politiche de-notative ed esplicative di plurime esperienze storiche evidentemente li sgancia-mo dalle contingenze fattuali dalle quali hanno tratto il nome Questo processo di estraniazione tuttavia non puograve essere completo percheacute il nomen allude pur sempre a concrete figure del passato alle quali egrave logicamente indispensabile fare riferimento in quanto categorie politiche cesarismo e bonapartismo sono stati elaborati distillando e isolando alcuni tratti della personalitagrave e dellrsquoazione poli-tica di Giulio Cesare e dei due Bonaparte sebbene nel momento stesso in cui venivano isolati e distillati quei tratti si scindessero dal loro contesto storico per elevarsi a componenti di un laquotiporaquo di un laquoparadigmaraquo
Egrave proprio in quanto laquotipiraquo chrsquoessi possono legittimamente essere utilizzati nellrsquoermeneutica dei regimi politici siccheacute neacute il cesarismo egrave cosa del solo Caio Giulio Cesare neacute egrave laquopiugrave opportunoraquo riservare lrsquouso del termine bonapartismo alla vicenda dei due Bonaparte 10 Il piano dellrsquoesame storico costituisce lrsquoimpre-scindibile base di partenza della teoria politico-costituzionale (come potrebbe mai darsene una che fosse indipendente dalla storia) ma questa per quanto ne muova lo trascende La questione semmai egrave quella dellrsquoidentificazione dei tratti costitutivi delle due categorie del genere cioegrave e della sua specie per arrivarci occorre quellrsquoopera di isolamento e distillazione della quale ho appena parlato In essa crsquoegrave palesemente un grumo drsquoarbitrarietagrave essenzialmente legato alla sensi-bilitagrave storica di ciascuno e al grado di dettaglio che srsquointende raggiungere siccheacute lrsquoelenco che seguiragrave potragrave sembrare troppo lungo ad alcuni 11 e troppo corto ad
6 marx 1974 2077 Nel senso che cesarismo e bonapartismo sarebbero addirittura la medesima cosa e che anzi
laquoil merito del vincitore di marengo egrave di aver sostituito il suo nome a quello del vincitore di Alesiaraquo Tulard 1980 412
8 poulantzas 1971 3319 Ha scritto ineccepibilmente Carcopino 1981 149 Cesare laquoinventograve il cesarismo che appartiene
a tutti i tempi ma il cesarismo di Cesare appartiene soltanto alla sua epocaraquo10 Guarnieri 1976 15011 Chi seguisse Weber potrebbe anche accontentarsi del carattere carismatico del potere esercitato
e dellrsquouso del plebiscito in funzione legittimante
142 mASSImO LUCIANI
altri 12 Credo perograve che a quellrsquoelenco nulla possa essere tolto senza semplifica-re eccessivamente e nulla possa essere aggiunto senza inutilmente complicare il quadro
2 I tratti costitutivi del cesarismo e le peculiaritagrave del bonapartismo
menziono fra i tratti tipici del bonapartismo otto caratteristiche che mi sem-brano fondamentali Esse non sono concettualmente omogenee Le prime sei sono comuni alla specie (al bonapartismo) e al genere (al cesarismo) Le altre due sono proprie della sola specie Le prime quattro poi riguardano i presupposti materiali psicologici e teleologici (intendo contesto personalitagrave fini) la quinta e la sesta i mezzi la settima e lrsquoottava i risultati
i) Il contesto drsquoeccezione Condizioni soddisfacenti di funzionamento dei si-stemi politici non costituiscono un presupposto favorevole alle avventure cesari-ste Un corretto rapporto fra Stato e societagrave civile un sufficiente consenso per le istituzioni una temperatura media dello scontro sociale non chiamano lrsquoavvento dellrsquolaquouomo del destinoraquo (o di chi si crede tale) Egrave la difettositagrave del regime 13 sono le condizioni di crisi le condizioni straordinarie che aprono questa prospettiva suggerendo che allrsquoeccezionalitagrave del momento corrisponda lrsquoeccezionalitagrave della persona chiamata ad affrontarlo 14 Qui perograve il terreno si fa assai scivoloso
Raramente chi vive il proprio presente avverte la sua piana ordinarietagrave ra-ramente non lo percepisce come una condizione di crisi percheacute il tempo del-la κρiacuteσις della scelta della decisione della separazione tra una fase e lrsquoaltra egrave sempre Lrsquoeccezionalitagrave dunque sembra essere una condizione frequente se non perpetua Con la conseguenza che paradossalmente possiamo dire che il contesto era cosigrave eccezionale da sollecitare il cesarismo una volta che lrsquoazzardo cesaristico srsquoegrave compiuto il che rende questa caratteristica la meno affidabile e la meno utile di tutte quelle che compaiono in questo elenco 15
ii) La filotimia e la megalopsichia Il ritratto di Cesare disegnato da plutarco in parallelo con quello di Alessandro mette costantemente lrsquoaccento su questi due aspetti psicologici Cesare aspira agli onori (egrave filotimico) 16 ma ciograve non ba-sta percheacute egli sia Cesare molti aspirano agli onori molti aspirano alla vitto-ria 17 ma come Aristotele ha dimostrato lrsquouomo timocratico egrave anche miserevole percheacute desiderando lrsquoapprezzamento di altri implicitamente pone se stesso sul
12 Un elenco (non di molto) piugrave lungo (e comunque largamente sovrapponibile a quello che se-gue) ad esempio egrave in Volpi 1979 39 sg
13 Nella modernitagrave ad esempio il cesarismo egrave stato sorretto da un appoggio popolare imputabile a laquoun sentiment de mal-repreacutesentationraquo Rosanvallon 2015 315
14 Lrsquoosservazione egrave comune V ad es Volpi 1979 915 Il punto invece egrave assai valorizzato da panebianco 1991 4 il quale definisce il cesarismo come
laquoun regime politico di transizione che sorge in risposta alla decadenza di istituzioni politiche preesi-stenti ed egrave fondato su un rapporto diretto [] fra un leader e gli appartenenti alla comunitagrave politica veicolato da tecniche plebiscitarie di organizzazione del consensoraquo
16 Vite parallele-Cesare 11 3 17 1 217 Lrsquouomo filoacutenikon egrave in platone anche uomo filoacutetimon (Repubblica 581b) ma egrave interessante
notare che (Repubblica 581a) lrsquouomo filoacutenikon egrave lo stesso che ama esercitare potere (krategravein)
BONApARTISmO OGGI 143
gradino inferiore di chi per poter esserne apprezzato devrsquoesserne giudicato 18 Egli puograve farsi Cesare allora puograve farsi Napoleone solo a condizione che pensi in grande (che sia megalopsichico) o faccia in grande (che sia megaloergheacutes) 19 avendo in mente e perseguendo grandi destini per seacute certo ma anche per la propria comunitagrave politica
pensare in grande ovviamente non significa per ciograve solo essere grande I feroci ritratti di Luigi Napoleone che ci sono stati lasciati da Tocqueville (laquoson intelligence eacutetait incoheacuterente confuse remplie de grandes penseacutees mal appareil-leacuteesraquo) 20 da Hugo (laquoUn visage blecircme dont les lampes agrave abat-jour faisaient saillir les angles osseux et amaigris un nez gros et long des moustaches une megraveche friseacutee sur un front eacutetroit lrsquooeil petit et sans clarteacute lrsquoattitude timide et inquiegravete nulle res-semblance avec lrsquoempereurraquo) 21 e da marx (laquoun avventuriero qualsiasi venuto dal di fuori levato sugli scudi da una soldatesca ubriaca che egli ha comprato con acquavite e salsicce e a cui deve continuamente gettare altra salsicciaraquo) 22 stanno ligrave a testimoniarlo ed egrave dunque bene non scambiare i grandi pensieri con gli animi grandi con le grandi intelligenze ma Luigi Napoleone laquose croyait lrsquohomme de la destineacuteeraquo 23 e tanto basta
Si sa bene che Gramsci ha ritenuto che la presenza di una grande perso-nalitagrave non sia consustanziale al cesarismo 24 ma questa posizione anzitutto si scontra con una tradizione di pensiero piugrave che millenaria giagrave Solone parlando della tirannide di pisistrato collegava la distruzione della comunitagrave politica alla grandezza (reale o pretesa aggiungo io) di alcuni dei suoi uomini (laquoἀνδρῶν δrsquo ἐκ μεγάλων πόλις ὄλλυταιraquo) 25 e sebbene mdashcome vedremo piugrave avantimdash ce-sarismo e tirannide non possano confondersi essi hanno comunque importanti punti in comune In secondo luogo costruendo addirittura i governi di coali-zione come forme iniziali di cesarismo 26 finisce per sfumare il concetto sino a renderlo sostanzialmente inutilizzabile facendolo coincidere con ogni forma di dominio politico esercitato senza troppi scrupoli Il potere cesaristico presuppo-
18 Etica Nicomachea I 5 25 sg19 Questo (nella forma verbale megalourgheacuteo) egrave il termine che in coppia con filoacutetimos plutarco
utilizza in Vite parallele-Cesare 58 4 Il collegamento tra filotimia e megalopsichia egrave esplicito soprat-tutto in una pagina dedicata ad Alessandro Vite parallele-Alessandro 4 8 del resto lo stesso amore della fama di per seacute non egrave indegno in quanto non sia disgiunto da quello della virtugrave Alessandro non desidera le ricchezze ma ἀρετὴν καὶ δόξαν (ivi 5 5)
20 Tocqueville 1978 302 Vrsquoegrave una certa ironia nel fatto che (come ha osservato jaume 1991 739) proprio il successo parlamentare di Tocqueville il quale si oppose allrsquoinserimento in Costituzione della possibilitagrave di rieleggere il capo dello Stato sia stato allrsquoorigine del colpo di Stato del 2 dicembre 1852
21 Hugo 1910 12 La sprezzante negazione della somiglianza fisica con il grande zio si unisce in Hugo alla negazione della somiglianza politica Napoleone voleva laquoecirctre un maicirctre du monde Il lrsquoa eacuteteacute Crsquoest pour cela qursquoil a fait le 18 brumaire Celui-ci veut avoir des chevaux et des filles ecirctre appeleacute monsei-gneur et bien vivre Crsquoest pour cela qursquoil a fait le 2 deacutecembreraquo (ivi 33)
22 Lrsquooriginale tedesco ha un tono se possibile ancor piugrave sprezzante laquoEin aus der Fremde herbei-gelaufener Gluumlcksritter auf den Schild gehoben von einer trunkenen Soldateska die er durch Schnaps und Wuumlrste erkauft hat nach der er stets von neuem mit der Wurst werfen muszligraquo (marx 1960 197) La traduzione riportata nel testo egrave in marx 1974 207
23 Aron 1960 52524 Gramsci 1975 161925 diogene Laerzio 2006 I 50 (p 53)26 Gramsci 1975 1620
144 mASSImO LUCIANI
ne un leader carismatico in senso weberiano ma quel leader non puograve essere un semplice capo-partito (come egrave possibile appunto in Weber) ma devrsquoessere un capo-popolo altrimenti qualunque Stato di partiti sarebbe da qualificare come esperienza cesarista
iii) Lrsquoaspirazione a instaurare un nuovo ordine costituzionale Lrsquoaffermazio-ne del cesarista egrave possibile solo a condizione chrsquoegli contesti in radice lrsquoordine costituzionale esistente difettando questo presupposto infatti la sua funzione storica viene meno a che serve il grande uomo se non si tratta drsquoaltro che di go-vernare lrsquoesistente Cesare Napoleone I Napoleone III de Gaulle tutti hanno inteso plasmare la comunitagrave politica in forme nuove
Non sempre la novitagrave del processo egrave facile da cogliere laquoCeacutesar devait [] vou-loir conserver les formes reacutepublicaines Napoleacuteon reacutetablir celles de la monarchieraquo scriveva nel 1839 il futuro Napoleone III 27 ma commetteva un duplice (forse non innocente) errore Egrave probabile che a Cesare almeno inizialmente mancas-se lrsquointenzione di rovesciare le istituzioni repubblicane percheacute questo era fuori dellrsquoorizzonte storico degli uomini del suo tempo visto che nessuno dubitava laquodaszlig die uumlberkommene Ordnung die rechte seiraquo 28 ma della gravitagrave dellrsquoattraver-samento del Rubicone egli era pienamente cosciente e sapeva bene che dopo quellrsquoevento la forma di governo non avrebbe potuto rimanere intatta 29 Ed egrave vero che Napoleone recuperograve forme monarchico-imperiali ma esse non aveva-no nulla in comune con quelle tradizionali che non furono affatto laquoristabiliteraquo dallrsquoiniziativa politica dellrsquolaquoexeacutecuteur testamentaire de la reacutevolutionraquo 30 il quale mdashsecondo i suoi detrattorimdash aveva semplicemente laquosurmonteacute drsquoune couronne ses lauriers reacutepublicainsraquo 31
Bisogna intendersi perograve su cosa sia lrsquoinstaurazione di un nuovo ordine co-stituzionale
La sua forma di manifestazione piugrave estrema egrave quella che Carl Schmitt qua-lificava Verfassungsvernichtung cioegrave il rovesciamento dellrsquoordine costituzionale non solo attraverso il cambiamento della costituzione formale (quando si ha solo questo siamo in presenza della Verfassungsbeseitigung) 32 ma anche attraverso la disintegrazione delle forze sociali che lrsquoavevano prodotta e sorretta 33
Si dice in genere che eventi di questo tipo siano preceduti da forme di Verfassungswandlung cioegrave da fasi storiche di trasformazione caratterizzate da una laquoincongruenza tra le norme costituzionali da un lato e la realtagrave costituzionale dallrsquoaltroraquo 34 il che egrave solo parzialmente vero La realtagrave costituzionale infatti non
27 Bonaparte 1839 25 sg Si noteragrave che lrsquoautore (o lrsquoeditore) volle lrsquoinversione fra laquoLuigiraquo e laquoNa-poleoneraquo
28 meier 2015 5029 Lrsquoeversore delle forme tradizionali peraltro non saragrave lui ma Augusto percheacute le condizioni per
il decisivo passo verso il principato erano ancora assenti (meier 2015 104 sg)30 Bonaparte 1839 17 (cors nellrsquoorig)31 di queste posizioni critiche riferisce Bonaparte 1839 2832 Egrave difficile perograve che la Verfassungsbeseitigung non comporti almeno una qualche ridefinizione
dei rapporti tra le forze sociali se ciograve non accadesse infatti percheacute mai arrivare a tanto33 Schmitt 1970 9934 Hsuuml dau-Lin 1932 17
BONApARTISmO OGGI 145
egrave un quid che si contrapponga ai testi normativi ma egrave qualcosa di cui quegli stessi testi sono componenti essenziali pertanto la Verfassungswandlung la laquotrasfor-mazione costituzionaleraquo egrave meglio definibile come un fenomeno complesso nel quale in ragione di processi oggettivi piugrave che di soggettive intenzioni modifica-trici 35 i rapporti fra il dato normativo e quello fattuale si articolano secondo una progressiva prevalenza del secondo sul primo ma senza che questo giunga sino al limite estremo della completa irrilevanza Se ciograve avvenisse infatti ci troveremmo di fronte a una situazione costituzionale intollerabilmente in-decisa poicheacute gli assetti costituzionali non sono identificati dalla sola laquocostituzione materialeraquo ma anche da quella formale non registrare sul piano della forma le trasformazioni dei rapporti di forza sostanziali sarebbe il segno che il passaggio ordinamentale non si egrave ancora compiuto Il testo normativo infatti oppone sempre unrsquoimba-razzante resistenza alla propria nullificazione siccheacute costituendo unrsquoarma nelle mani di chi non vuole la trasformazione ne diviene un ostacolo che prima o poi occorre rimuovere Egrave per questo che prima o poi appunto si deve giungere al fatto rivoluzionario 36 la forma costituzionale non egrave mai mero involucro ma egrave forma formans senza e contro la quale i passaggi ordinamentali non si segnano
Sovente esso egrave preparato da una semplice rottura costituzionale cioegrave se-condo la ricostruzione proposta giagrave in periodo weimariano da jacobi da una modifica costituzionale puramente materiale che lascia invariato il testo nor-mativo (Verfassungsdurchbrechung) 37 possiamo trascurare invece la piugrave arti-colata versione di Schmitt (che peraltro da jacobi prese le mosse) secondo il quale la rottura della costituzione (Verfassungsdurchbrechung) sarebbe di due tipi mdashverfassungachtende e verfassungmiszligachtendemdash a seconda che la si compia osservando oppure violando il procedimento di revisione costituzionale 38 La ricostruzione schmittiana infatti egrave strettamente condizionata da alcuni presup-posti di diritto positivo non generalizzabili 39 siccheacute possiamo metterla da canto
La distinzione fondamentale comunque resta quella tra Verfassungsvernichtung e Verfassungsbeseitigung che segnano passaggi storici di ben diversa profondi-tagrave Senza ben intendere cosa esse siano non si afferra il senso dellrsquoaffermazione gramsciana secondo la quale un cambiamento del laquotipo di Statoraquo si sarebbe avu-to con Cesare e con Napoleone I e non con Napoleone III 40 Usando categorie
35 Giagrave jellinek distingueva fra revisione e trasformazione costituzionale Nella prima i processi sono frutto di laquoazioni volontarie e intenzionaliraquo nella seconda di fatti che laquonon necessariamente sono accompagnati dallrsquointenzione o dalla coscienza di tale cambiamentoraquo jellinek 2004 18 (cors nellrsquoorig)
36 per laquofatto rivoluzionarioraquo intendo genericamente la rottura dellrsquoordine costituito In realtagrave seb-bene vi sia chi nega la distinzione (Gueli 1960 666 sgg) si dovrebbe differenziare tra rivoluzione in senso proprio (rottura che viene dal basso) e colpo di Stato (rottura che viene dallrsquoalto)
37 jacobi 1924 10938 Schmitt 1970 10039 La prima delle ipotesi descritte nel testo infatti si puograve realizzare solo negli ordinamenti in cui
non vi sono laquoaltreraquo leggi costituzionali (come da noi) ma solo leggi di revisione costituzionale (come era previsto dallrsquoart 76 della Reichsverfassung) e piugrave ancora in quelli in cui le modifiche costituzionali sono tenute a incidere nel testo della costituzione (come egrave previsto dallrsquoart 79 par 1 del Grundgesetz) In ordinamenti come il nostro la deroga alla costituzione disposta seguendo il procedimento di revisione non egrave altro che adozione di una legge costituzionale
40 Gramsci 1975 1621 sg
146 mASSImO LUCIANI
oggi piugrave comuni potremmo dire che sia nei primi due casi che nel terzo crsquoegrave stata lrsquoinstaurazione di un nuovo ordine costituzionale ma mentre in quelli egrave stata rovesciata la costituzione materiale (il laquotipo di Statoraquo nel lessico gramsciano) nellrsquoaltro egrave stata rovesciata la sola costituzione formale laddove quella materiale (strettamente legata a quella formale per le ragioni giagrave dette) egrave stata incisa in mi-sura limitata attraverso la ridefinizione dei rapporti di forza interni a un blocco sociale lasciato intatto nella sua posizione dominante 41 Sempre di passaggi ordi-namentali dunque stiamo parlando sempre di cesarismo si tratta
due punti peraltro vanno segnalati
Il primo per quanto il cesarista miri al rovesciamento dellrsquoordine costituito la sua azione (anche per contenere il rischio di cui subito dopo parleremo) si presenta sempre come rivolta al ripristino dellrsquoordine 42 di un ordine diverso evidentemente che viene fatto coincidere ora con quello di una tradizione ri-salente (egrave il caso di Cesare) 43 ora con quello che il cesarista ritiene conforme allrsquointeresse della nazione e che non sarebbe necessario ristabilire se non fosse stato distrutto dalle forze sociali e politiche cui egli si oppone che in genere sono i partiti i sindacati comunque i soggetti del pluralismo (egrave il caso di de Gaulle che nei discorsi fondativi della sua carriera politica a Eacutepinal e a Bayeux addossograve ai partiti la responsabilitagrave di tutti i mali della Francia del secondo dopoguerra) 44 In entrambi i casi comunque egrave un diverso ordine costituzionale piugrave alto di quello costituito del quale il cesarista si dice interprete e restauratore Un ordine costituzionale inteso come assetto segnato dalla presenza di un principio ordi-nante il quale altro non egrave se non il laquoprincipio politicoraquo legittimante un concreto assetto dei rapporti sociali ed economici Che sono alla fin fine il motore stesso dellrsquoazione del cesarista
Il secondo lrsquoordine politico creato dal cesarista egrave fatalmente caduco 45 Stret-tamente legata alla persona di chi lrsquoha lanciata lrsquoesperienza cesarista finisce con la fine del suo ideatore e alla sua scomparsa si determina una cesura Egrave possibile che lrsquoassetto istituzionale chrsquoegli ha creato gli sopravviva (egrave paradigmatico il caso
41 Lo stesso Gramsci del resto invita (e proprio a proposito del colpo di Stato di Luigi Bonaparte) a non trascurare lrsquoanalisi dei rapporti interni al blocco sociale dominante Gramsci 1975 1621
42 Giagrave Cesare confidava di dominare il disordine chrsquoegli stesso aveva contribuito a generare e di instaurare grazie alla propria abilitagrave politica e militare un nuovo ordine cfr Carcopino 1981 159
43 Canfora 2005 4 sg Augusto perfezioneragrave questa strategia presentando il proprio principato come il ristabilimento della legalitagrave repubblicana ma laquoil ritorno alla legalitagrave repubblicana (che egrave il motivo dominante della propaganda augustea) rimaneva nei limiti drsquouna mera enunciazioneraquo Guizzi 1999 58
44 Cosigrave nel Discours de Bayeux (16 giugno 1946) si dice chiaro e tondo che laquola rivaliteacute des partis re-vecirct chez nous un caractegravere fondamental qui met toujours tout en question et sous lequel srsquoestompent trop souvent les inteacuterecircts supeacuterieurs du paysraquo e nel Discours drsquoEacutepinal (29 settembre 1946) si pone la domanda retorica laquoEst-il bon [] de faire en sorte que les partis aient organiquement agrave leur disposition totale agrave leur greacute agrave tout instant tous les pouvoirs de la Reacutepubliqueraquo
45 Lrsquoosservazione egrave comune V ad es panebianco 1991 4 il quale tuttavia ritiene che una volta assestatosi il regime la guida del Cesare fondatore possa permanere senza cesarismo (gli esempi sono quelli del primo Impero francese dopo il plebiscito del 1802 e quello della V Repubblica dopo il referendum del 1962 ivi 5 sg) In realtagrave fincheacute crsquoegrave Cesare crsquoegrave cesarismo percheacute per quanto il regime possa essersi consolidato egrave cosigrave fortemente condizionato dalla sua presenza che mantiene sempre lrsquoim-pronta eccezionale degli inizi chi ha creato puograve sempre a piacimento distruggere
BONApARTISmO OGGI 147
della V Repubblica francese) ma il suo funzionamento non saragrave piugrave lo stesso di prima
iv) Lrsquoassunzione del rischio Se il cesarista non puograve prescindere dallrsquoinstaura-zione di un nuovo ordine costituzionale la sua egrave una posizione scomoda percheacute quella che compie non egrave operazione priva di rischi di rischio anzi egrave logicamen-te carica
dal punto di vista dellrsquoordinamento laquorottoraquo o rovesciato sia la rottura costi-tuzionale che a piugrave forte ragione il fatto rivoluzionario costituiscono autentici illeciti e se il successo delle due operazioni favorisce o realizza il passaggio ordi-namentale con vantaggio di chi ne egrave responsabile il loro insuccesso legittima la reazione dellrsquoordine costituito e il trattamento del responsabile come fuori-legge Si tratta dunque di unrsquoambizione che puograve costare cara e il coltivarla egrave segno di amore del rischio Come ha scritto Christian meier Cesare riteneva possibili cose che gli altri nemmeno immaginavano e per questo era pronto ad assumersi grossi rischi 46 Lucano riferendosi proprio a Cesare alla vigilia dello scontro con pom-peo dice che a lui laquoplacet alea fatiraquo 47 Georges Lefebvre constata che Napoleone I emanava laquolrsquoattrattiva eroica del rischioraquo 48 Tocqueville dice di Luigi Napoleone chrsquoegli era laquotregraves insouciant du dangerraquo 49 in un pamphlet bonapartista di fine Ottocento scrivendo della morte del figlio dello stesso Napoleone III (Napo-leone Eugenio Bonaparte) si descrive la disperazione dei sostenitori del partito imperialista i quali avevano creduto che con quella morte laquola race des hommes confiants dans leur eacutetoile qui risquent leur vie pour leur cause et entraicircnent der-riegravere eux les foules et les nations eacutetait deacutefinitivement eacuteteinteraquo 50 mitterrand accu-sando de Gaulle di aver in qualche modo flirtato con i golpisti drsquoAlgeri sembra addirittura rimproverarlo di non essersi assunto i suoi rischi a viso aperto 51
Senza rischio (rischio vero in cui siano in giuoco la vita o la libertagrave) 52 non si danno neacute Cesari neacute Napoleoni per diventarlo si deve attraversare il ponte di Arcole col tricolore in pugno alla testa dei propri soldati non basta attraversare il cancello di Arcore alla testa dei propri sodali
v) Il rapporto con lrsquoesercito Nessuna strategia cesarista egrave stata possibile sen-za lrsquoesercito Non si tratta tanto della necessitagrave di sorreggere con la violenza se necessario il rischioso passaggio dallrsquouno allrsquoaltro ordine costituzionale quanto di una concezione dellrsquoesercito come parte sana della societagrave come espressione ordinata e positiva della nazione Sempre Luigi Napoleone riferendosi allrsquoazio-
46 meier 2015 33 Sullrsquoazzardo in Cesare non solo al Rubicone molti richiamano lrsquoattenzione v ad es Canfora 2005 4
47 Lucano De bello civili VI 7 Sempre non casuale il sottotitolo di una nota opera divulgativa su Cesare Spinosa 1994
48 Lefebvre 2010 16849 Tocqueville 1978 30250 Richard 1883 351 mitterrand 1964 21 dellrsquoed telematica In effetti le evidenti rotture costituzionali prodotte da
de Gaulle furono sempre travestite da uso legale di poteri costituzionali elasticamente definiti (v alcuni esempi in Volpi 1979 88 sgg)
52 Invero laquoil rischio egrave nellrsquoesercizio stesso del potereraquo (Ewald Kessler 2000 18) siccheacute egrave la spe-cifica qualitagrave del rischio corso dal cesarista che deve essere diversa
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ne dello zio scriveva che laquoLorsque dans une nation il nrsquoy a plus drsquoaristocratie et qursquoil nrsquoy a drsquoorganiseacute que lrsquoarmeacutee il faut reconstituer un ordre civil baseacute sur une organisation preacutecise et reacuteguliegravere avant que la liberteacute soit possibleraquo 53 Allrsquoeserci-to dunque occorre legarsi allrsquoesercito come fattore di ordine allrsquoesercito come espressione viva del popolo in certo senso ripercorrendo a ritroso il cammino che aveva condotto al deacutemos partendo dal laoacutes inteso come comunitagrave guerriera raccolta al seguito di un capo 54
La specifica vicenda di Cesare egrave illuminante se allrsquoinizio la sua massa di ma-novra egrave la plebe cittadina laquocon la campagna gallica cambia tuttoraquo e il laquoreferente sociale della politica cesarianaraquo diventano appunto i suoi soldati 55 sebbene lrsquoal-leanza con la plebe non venga mai meno 56 Un passaggio probabilmente inevita-bile e che Cesare stesso esalta quando nel De bello civili dagrave conto che a passare il Rubicone egli si risolse solo laquocognita militum voluntateraquo 57
Quanto a Napoleone egli riesce a dare allrsquoarmata laquounrsquoanima collettivaraquo che indubbiamente egrave laquounrsquoereditagrave della Rivoluzioneraquo 58 ma che a rivoluzione al tra-monto egrave possibile solo grazie alla sua iniziativa laquoLes soldats eux-mecircmes ne sont que les enfants des citoyens Lrsquoarmeacutee crsquoest la nationraquo cosigrave egli allrsquoepoca primo Console dichiara al Consiglio di Stato nella seduta del 4 maggio 1802 argomen-tando a favore della qualificazione della Legion drsquoOnore come onorificenza sia civile che militare 59 Nazione ed esercito sono neacute piugrave neacute meno la stessa cosa
Anche lrsquoiconografia lo dimostra e con chiarezza simboleggia lrsquoimportanza del collegamento Il grande ritratto di Napoleone dipinto da Ingres nel 1806 che lo effigia seduto su un trono laquoencadreacute par la main de justice et par le sceptre des roisraquo ricoperto del laquomanteau du sacre pourpre et doubleacute drsquohermineraquo pur essendo stato concepito come immagine ufficiale del nuovo titolare del potere non ha mai avuto alcun successo e giace al Museacutee de lrsquoArmeacutee agli Invalides offerto agli sguardi dei turisti 60 Sorte assai diversa da quella toccata al ben piugrave tradizionale Le Premier Consul franchissant les Alpes au col du Grand-Saint-Bernard dipinto da david nel 1800 nel quale Napoleone egrave effigiato laquoen jeune geacuteneacuteral victorieux monteacute sur un cheval cabreacuteraquo 61 Coerentemente mentre in Francia i presidenti del-la Repubblica nei ritratti ufficiali hanno tutti indossato lrsquoabito di cerimonia o comunque (come Giscard drsquoEstaing) un abbigliamento civile de Gaulle indossa-va la laquotenue de ceacutereacutemonie de geacuteneacuteral franccedilaisraquo 62 E ovviamente egrave in abiti militari che Napoleone III amava farsi effigiare 63
53 Bonaparte 1839 3854 Benveniste 2001 350 sgg55 Canfora 2005 8656 I tre pilastri sociali dellrsquoazione politica di Cesare furono appunto la plebe lrsquoesercito e il ceto
religioso Carcopino 2005 14757 De bello civili I VIII58 Lefebvre 2010 22259 Il discorso egrave riportato in AAVV 1842 12 e parzialmente in Bluche 1980 35160 Fabius 2010 7061 Ivi 6862 Richard 2012 33463 Ivi 335 Con pennino intinto nel veleno scrisse Victor Hugo laquoEn sa qualiteacute de parent de la
bataille drsquoAusterlitz il srsquohabille en geacuteneacuteralraquo (Hugo 1910 31)
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Certo le graduazioni del rapporto fra capo ed esercito possono variare Ce-sare laquounter seinen Soldaten war [] ganz in seinem Elementraquo e laquonahm sie als Kameradenraquo 64 Napoleone I e de Gaulle addirittura nascevano come militari 65 Luigi Bonaparte invece affettava il possesso di un robusto spirito militare pur senza che allrsquoapparenza corrispondesse la realtagrave che era stata propria del suo grande zio Anzi proprio il laquopiccolo Napoleoneraquo costruigrave con particolare consa-pevolezza il suo rapporto con lrsquoesercito nellrsquolaquoAppel agrave lrsquoarmeacuteeraquo del 2 dicembre 1851 che con lrsquolaquoappel au peupleraquo sanciva il colpo di Stato (laquoJe fais un loyal appel au Peuple et agrave lrsquoarmeacuteeraquo vi era scritto) egli ricordava ai soldati laquoVous ecirctes lrsquoeacutelite de la nationraquo e laquoje ne vous parle pas des souvenirs que mon nom rappelle Ils sont graveacutes dans vos cœurs Nous sommes unis par des liens indissolubles Votre histoire est la mienne Il y a entre nous dans le passeacute communauteacute de gloire et de malheur Il y aura dans lrsquoavenir communauteacute de sentiments et de reacutesolutions pour le repos et la grandeur de la Franceraquo Una costruzione abilissima che postulava una con-tinuitagrave fra il glorioso (sebbene sfortunato) passato del primo Impero il presente della necessitagrave della salvezza della Francia e il futuro di un possibile ritorno alla grandezza perduta
In ogni caso si tratta di capire se questo legame con lrsquoesercito sia indispen-sabile anche per eventuali avventure cesaristebonapartiste odierne Gramsci lo negava sostenendo che i piugrave raffinati meccanismi di dominio delle societagrave com-plesse rendono recessivo lo strumento della forza armata 66 e possiamo aggiunge-re che la scomparsa (almeno in Occidente) dei grandi eserciti e della leva militare ha reso meno evidente la connessione capo-esercito-popolo Egrave probabile perograve che dellrsquooriginario collegamento privilegiato con lrsquoesercito qualcosa debba resta-re ancora oggi In una forma piugrave evidente quando lrsquoavventura bonapartista per la debolezza della sua egemonia politica o sociale ha bisogno della repressione violenta In una forma piugrave nascosta quando il richiamo alla gloria passata da restaurare (essenziale nellrsquouniverso simbolico bonapartista) passa attraverso lrsquoe-saltazione delle gesta belliche dei progenitori
vi) Lrsquoappello al popolo Una componente plebiscitaria egrave sempre presen-te anche nelle democrazie pluralistiche contemporanee fondate sul principio della rappresentanza politica Non si tratta soltanto della natura tendenzial-mente plebiscitaria che le elezioni acquisiscono una volta che si sviluppano sia un sistema di partiti di massa che una sfera pubblica allargata plasmata dai mezzi drsquoinformazione 67 ma anche del fatto che un laquogerme dellrsquoautodisso-luzioneraquo corrode il regime rappresentativo e la democrazia nella loro forma laquopuraraquo siccheacute essi sono destinati a farsi semplici laquocomponenti di una forma di governo democratica mista plebiscitario-rappresentativaraquo 68 Nel caso del cesarismo specie nella sua declinazione bonapartista si registra perograve un sal-to di qualitagrave
64 meier 2015 5765 Che non sia essenziale che laquoil leader sia in origine un capo militareraquo (panebianco 1991 4) egrave
addirittura ovvio La questione perograve egrave quella del testo quella del rapporto fra leader ed esercito66 Gramsci 1975 1622 sg67 Egrave questa lrsquoormai classica ricostruzione di Leibholz 1967 93 97 121 1989 321 39068 Fraenkel 1958 11
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Il cesarismo ha un bisogno spasmodico del plebiscito Lo ha percheacute solo cosigrave la rottura (e prima o poi rivoluzione) costituzionale che egrave obbligato a praticare puograve essere legittimata Lo ha percheacute solo cosigrave il rapporto privilegiato con lrsquoeser-cito si traduce in rapporto con il popolo tutto intero Lo ha percheacute il principio piugrave lontano da quello monarchico non egrave il democratico ma lrsquoaristocratico e Cesare o Napoleone sono obbligati ad appoggiarsi ai molti nellrsquoeventuale difetto dellrsquoappoggio dei pochi 69
Non unrsquointerlocuzione qualsivoglia con il popolo si deve insistere ma pro-prio un plebiscito Non egrave possibile ripercorrere qui la grande questione della differenza tra referendum e plebiscito che ho avuto modo di trattare in altra occasione 70 siccheacute mi limito a riportare le conclusioni raggiunte allora si ha mdash rispettivamentemdash referendum o plebiscito a seconda che la votazione popolare si risolva in una vera laquoelezioneraquo oppure in un laquoprimo o un rinnovato riconosci-mento [] di un pretendente quale detentore carismatico del potere qualificato in modo personaleraquo 71 Non si tratta dunque di istituti strutturalmente e giuridi-camente distinti ma di votazioni popolari che sono in concreto e funzionalmente differenziate Il che significa che abbiamo plebiscito o referendum in base al si-gnificato che la consultazione popolare esibisce nel concreto contesto politico mentre il referendum sollecita la ratio dei votanti il plebiscito sollecita la loro emotio e si risolve in una laquoparodie drsquoexercice de la souveraineteacute du peuple qui a pour objet drsquoen leacutegitimer la confiscation par lrsquohomme vers lequel sont alleacutes les suffragesraquo 72 operando da laquoprofessione di una laquofederaquo nella vocazione di capo di colui il quale pretende per seacute questa acclamazioneraquo 73 E di acclamazione di attestazioni di fede il capo di un regime bonapartista ha costantemente bisogno per testimoniare lrsquolaquoalliance mystique indissoluble entre le peuple et luiraquo 74
Lrsquoesperienza di Luigi Bonaparte egrave ancora una volta paradigmatica NellrsquolaquoAp-pel au peupleraquo che mdashcome abbiamo vistomdash il 2 dicembre 1851 accompagna-va lrsquolaquoAppel agrave lrsquoarmeacuteeraquo il voto popolare assumeva una funzione arbitrale fra il presidente golpista e il parlamento laquoLrsquoAssembleacutee qui devait ecirctre le plus ferme appui de lrsquoordre est devenue un foyer de complots [] je lrsquoai dissoute et je rends le Peuple entier juge entre elle et moi [] en invoquant le jugement solennel du seul souverain que je reconnaisse en France le Peupleraquo Le malvagie istituzioni rappresentative erano cosigrave poste a confronto con il salvifico intervento dellrsquouo-mo direttamente scelto da milioni di francesi che mdashegli dicevamdash pel suo stesso nome simboleggiava un glorioso passato e un possibile radioso futuro laquoCrsquoest-agrave-dire la France reacutegeacuteneacutereacutee par la Reacutevolution de 89 et organiseacutee par lrsquoEmpereurraquo E piugrave avanti la carta plebiscitaria fu giocata (con successo) 75 ancora una volta
69 Ai laquopochiraquo peraltro proprio il Bonaparte si era da subito appoggiato restando coerente fino allrsquoultimo con questa iniziale impostazione (fu il rifiuto di collegarsi alle masse parigine in agitazione dopo Waterloo che lo portograve infine a SantrsquoElena Tulard 1980 563)
70 Luciani 2005 133 sgg71 Weber 1968 43772 Burdeau 1956 23073 Weber 1982 107 Weber 1968 74674 mitterand 1964 2775 Temperato dal fatto che Luigi Bonaparte ebbe la sgradita conferma dellrsquoavversione di parigi e
delle altre grandi cittagrave (Azeacutema-Winock 1976 43)
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dallo stesso Luigi Bonaparte ormai divenuto Napoleone III pochi mesi prima di avventurarsi (con insuccesso) nella guerra alla prussia
vii) La spiccata autonomizzazione della sfera statale Egrave una caratteristica ge-nerale dello Stato capitalistico ben colta da Nicos poulantzas la sua laquoautonomia relativaraquo nei confronti delle laquoclassi o frazioni del blocco di potereraquo 76 lo esigono la sua stessa complessitagrave e mdashnella fase maturamdash la sua natura laquopluriclasseraquo (per riprendere la formula imprecisa ma efficace di massimo Severo Giannini) 77 Sembra dunque unrsquoinutile ovvietagrave lrsquoosservazione che il bonapartismo si presenta come un laquoregime politico caratterizzato da un forte apparato statale [] che ri-esce a godere di una notevole autonomia rispetto a tutte le forze socialiraquo 78 Cosigrave perograve non egrave
Nel caso del bonapartismo lrsquoautonomia ha una qualitagrave diversa da quella ordi-naria che si lega alla funzione socialmente arbitrale che Gramsci aveva segnala-to 79 Nellrsquoanalisi gramsciana laquoil cesarismo esprime una situazione in cui le forze in lotta si equilibrano in modo catastrofico cioegrave si equilibrano in modo che la continuazione della lotta non puograve concludersi che con la distruzione recipro-caraquo 80 Ebbene se lrsquoarbitro non egrave in qualche misura indipendente dalle parti non puograve svolgere il proprio compito sistemico
Indipendenza egrave bene fare attenzione qui non significa neutralitagrave Le forze cui Gramsci allude sono sia laquoprogressiveraquo che laquoregressiveraquo e il cesarismo seb-bene laquoesprim[a] sempre la soluzione laquoarbitraleraquoraquo puograve produrre effetti appunto progressivi o regressivi come in fatto ne produssero (rispettivamente) Cesare e Napoleone I da un lato e Napoleone III e Bismarck (ammesso che lo si possa qualificare bonapartista) 81 dallrsquoaltro 82 Si puograve dunque anche dire che il bonapar-tismo storico (di Napoleone III) egrave stata la laquosoluzione politica offerta dalla classe piccolo-borghese per la gestione dellrsquoequilibrio fra le classiraquo 83 ma la conclusione non cambia percheacute la situazione di equilibrio si puograve garantire solo rivendican-do una spiccata forma di autonomia del politico Inoltre se guardiamo proprio alla specifica vicenda del secondo Bonaparte la necessitagrave dellrsquoequilibrio sociale e dellrsquoautonomia del politico emerge con chiarezza dallrsquoanalisi marxiana secondo la quale per un verso la base sociale di Luigi Napoleone era assai articolata in quanto composta dalla grande massa dei contadini piccoli proprietari dal sotto-proletariato e dalla borghesia bisognosa drsquoordine per lrsquoaltro il blocco delle forze dominanti non era in grado di respingere qualunque rivendicazione di una classe operaia ormai troppo forte A un equilibrio sociale laquocatastroficoraquo (per riprende-
76 poulantzas 1971 32677 Giannini 1970 45 sgg78 Guarneri 1976 15079 Gramsci faceva riferimento essenzialmente al cesarismo nella sua declinazione moderna bona-
partista ma la funzione arbitrale si trova giagrave chiaramente nella stessa vicenda storica di Giulio Cesare Sul punto Carcopino 2005 148
80 Gramsci 1975 161981 Lo fa con Gramsci Volpi 1979 24 ma la tesi egrave a mio parere discutibile percheacute Bismarck agen-
do in una forma di governo monarchica non poteacute mai ergersi ad autentico (unico) capo carismatico82 Gramsci 1975 161983 Ancarani 1976 104
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re nuovamente lrsquoespressione gramsciana) che lasciato a se stesso avrebbe potuto produrre la distruzione di entrambi i competitori occorreva accompagnare un equilibrio politico che contenesse le forze distruttive 84
peculiare autonomia del politico dunque ma questa egrave allrsquoun tempo la forza e la debolezza del regime bonapartista che se ne serve per regolare con ampia discrezionalitagrave il conflitto sociale ma ne soffre quando in occasione di una crisi di consenso gli risulta malagevole trovare soggetti sociali fedeli sui quali contare Egrave bene ripetere il regime per quanto chiamato ad arbitrare non egrave davvero neutro e cura soprattutto gli interessi di una delle parti in lotta ma dovendolo fare a prezzo di un compromesso vive di contraddizioni interne 85 ed egrave fatalmente destinato a non dare mai integrale soddisfazione a tutte le aspettative dei suoi sostenitori 86
viii) La riduzione della molteplicitagrave a uno La relativa autonomizzazione della sfera statale e il rapporto diretto fra capo e popolo comportano la logica tendenza alla marginalizzazione dei corpi intermedi visto che la loro funzione di mediazione risulta incompatibile con la struttura im-mediata delle relazioni politiche e con il tendenziale assorbimento in queste delle relazioni sociali Il pluralismo non viene necessariamente meno ma egrave come neutralizzato e messo tra parentesi La stessa repressione dei movimenti e la compressione dei diritti di libertagrave che sempre troviamo in simili esperienze non sono che una conseguenza di questa configurazione dei rapporti sociali e politici (siccheacute non egrave necessario menzionarle come autonomi tratti caratterizzanti del bonapartismo) Il fenome-no egrave palese sul piano dei rapporti politici ma agli osservatori piugrave attenti non sono sfuggiti i suoi effetti anche su quello dei rapporti sociali A pochi mesi di di-stanza dal colpo di Stato di Luigi Napoleone Tocqueville registrava una sorta di sospensione della vita pubblica quasi rattrappita e ripiegata su se stessa laquoCe qui me frappe le plusraquo scriveva Tocqueville a Odilon Barrot laquocomme le trait le plus saillant du moment crsquoest moins lrsquoapprobation de la politique actuelle que lrsquoabsence de toute ideacutee et de toute impression politique quelconque Crsquoest une suspension agrave peu pregraves complegravete de la vie collective et nationale Chacun est retireacute et comme en-foui dans ses affaires priveacutees nrsquoen sort point de lui-mecircme et trouve mauvais qursquoon veuille lrsquoen faire sortirraquo 87
84 proudhon contestograve questa pretesa allrsquoautonomizzazione stigmatizzando una laquopolitique primeacutee subalterniseacutee par lrsquoeacuteconomie mais srsquoobstinant agrave garder une position distincte supeacuterieure impossibleraquo (proudhon 1852 9) In realtagrave per proudhon la subalternitagrave della politica allrsquoeconomia altro non era che il socialismo (laquole socialisme lrsquoabsorption de la politique dans lrsquoeacuteconomieraquo ivi 12) siccheacute egrave in questa chiave (relativizzata) che la sua obiezione va letta E infatti subito dopo proudhon aggiungeva che Luigi Napoleone laquoapregraves lrsquoavoir proscrit [il socialismo] a ducirc se poser comme son interpregravete qursquoil lui emprunte sa populariteacute qursquoil srsquoinspire de ses solutions qursquoil ne semble retenu que par le deacutesir de concilier les inteacuterecircts existants avec ceux qursquoil voudrait creacuteerraquo (ibidem)
85 Sempre proudhon scrive laquoLouis-Bonaparte indeacutependamment des sympathies populaires qui lrsquoavaient eacuteleveacute au pouvoir eacutetait donc apregraves le 10 deacutecembre le repreacutesentant de la reacutevolution par son alliance avec les chefs des vieux partis au contraire et par lrsquoopposition des reacutepublicains il eacutetait le chef de la contre-reacutevolutionraquo (proudhon 1852 62) V anche ivi 64 laquoLouis Bonaparte apparaissait agrave la fois au peuple comme le deacutefenseur de son droit agrave la bourgeoisie comme le protecteur de ses inteacuterecirctsraquo
86 Egrave per questo ad esempio che se Cesare non poteacute mai contare sullrsquoappoggio pieno o dei po-pulares o degli optimates poteacute cercare di avere di volta in volta il sostegno di entrambi Carcopino 2005 161
87 Tocqueville 1952 288
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Queste caratteristiche distinguono le categorie politiche del cesarismo e del bonapartismo da altre tre con le quali sono spesso indebitamente confuse la dittatura il dispotismo e la tirannide
Quanto alla dittatura se lrsquointendiamo nel senso che lrsquoistituto aveva nella co-stituzione repubblicana romana si tratta di una magistratura vera e propria (sep-pure straordinaria e di volta in volta con funzioni specifiche seditionis sedandae ovvero rei gerendae oppure comitiorum habendorum causa) che nessun altro ordinamento ha poi conosciuto In questo senso dunque nessun cesarista tran-ne Cesare egrave mai stato dittatore 88 Se invece lrsquointendiamo nel confuso senso che oggi prevale cioegrave come regime politico non solo personalistico ma repressivo illiberale e violento egrave evidente che i cesarismi talvolta non rientrano affatto in questo modello (pensiamo alla Francia gollista) talaltra vi rientrano solo in parte (pensiamo a quella di Napoleone III) 89 Il che vale anche se limitiamo lo sguardo a quella che (creata rei publicae constituendae causa) Carl Schmitt ha chiamato dittatura sovrana 90 e maurice duverger ha chiamato dictature structurelle 91 che pure ha la medesima funzione cui adempiono il cesarismo e il bonapartismo I quali in definitiva possono essere ma non necessariamente sono dittatoriali
Quanto al dispotismo se non lo si intende come sinonimo di dittatura 92 il suo modello classico definito da montesquieu 93 vuole che in quel regime poli-tico in assenza di qualunque distribuzione dei poteri laquola loi nrsquoest que la volonteacute du princeraquo (anzi laquoLa volonteacute momentaneacutee du princeraquo 94 il che non corrisponde affatto alle esperienze cesaristiche nelle quali Cesare ha sempre bisogno del con-senso e per ottenerlo deve rispettare certe forme giuridiche che il despota disco-nosce (e taccio del fatto che il dispotismo in montesquieu egrave geograficamente delimitato in quanto intimamente collegato allrsquoOriente) 95
Quanto infine alla tirannide i punti di possibile contatto si limitano alla fase genetica segnata dallrsquoeccezionalitagrave 96 e dal ricorso a un potere super partes 97 percheacute laquole tirannidi si instaurano dove esistono lotte interne nella cittagrave ed una crisi della classe dirigente che rendono impossibile la soluzione dei conflitti at-traverso metodi normali e aprono la strada ad un intervento straordinarioraquo 98 difettano perograve tutti gli altri elementi tipici del cesarismo in particolare il lega-me privilegiato con lrsquoesercito (che allrsquoepoca in cui la nozione di tirannide vedeva
88 La dittatura di Cesare (e prima ancora quella di Silla) peraltro nella sostanza non ha molto a che vedere con quelle del passato ne resta il nomen ma presupposti e funzioni ne sono ben diversi
89 molteplici profili differenziali in particolare tra bonapartismo e fascismo sono indicati in Vol-pi 1979 44 sgg
90 Schmitt 1974 141 sgg e passim91 duverger 1961 21 e passim92 Il che sembra oggi usuale Bobbio 1976 20093 Egrave solo con montesquieu infatti che laquoil dispotismo diventa una categoria veramente fondamen-
tale per lrsquoanalisi delle societagrave politicheraquo (ibidem 151)94 De lrsquoesprit des Lois V Cap xVI95 Nel Novecento come si sa il collegamento con lrsquoOriente egrave stato spiegato soprattutto con i bi-
sogni economico-sociali connessi alle esigenze dellrsquoagricoltura e dellrsquoirrigazione delle grandi pianure asiatiche da Wittfogel 1968 170 sgg (per lrsquoequivalenza fra laquogoverno idraulicoraquo e laquogoverno dispoticoraquo)
96 Giorgini 1993 6297 Ivi 8398 Ivi 56
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la luce nemmeno poteva concepirsi) e la strategia plebiscitaria di relazione con il popolo senza la quale non si dagrave neacute Cesare neacute Napoleone
3 Esiste una forma di governo cesaristabonapartista
Crsquoegrave chi sostenuto che il bonapartismo sarebbe laquouna forma di governo spe-cifica non riconducibile a nessuna delle possibili sottocategorie individuabili nellrsquoambito della forma di governo presidenziale o parlamentareraquo 99 Non credo che sia cosigrave e ritengo anzi che ci si possa riferire al bonapartismo (e piugrave ampia-mente al cesarismo) solo come a una laquonozione classificatoria di una tipologia del potereraquo come ha scritto (a proposito della categoria piugrave generale) Luciano Canfora 100 per comprendere percheacute occorre intendersi sulla nozione di forma di governo
Si sa bene che nella letteratura costituzionalistica italiana egrave stata a lungo (e tuttora egrave) egemone la tesi sostenuta da Leopoldo Elia in una sua importante voce pubblicata nel 1970 nellrsquoEnciclopedia del diritto 101 Secondo Elia le forme di governo laquonon po[teva]no piugrave essere classificate neacute studiate anche dal punto di vista giuridico prescindendo dal ldquosistema dei partitirdquoraquo al quale Elia riconosceva non solo unrsquoovvia importanza sul piano dellrsquoanalisi politica ma una vera e pro-pria rilevanza giuridica Quel sistema pur essendo evocato in Costituzione (agli artt 49 72 e 82) non poteva esserne disciplinato nella sostanza della sua confi-gurazione politica ma pur essendo insuscettibile di normazione costituzionale sarebbe appartenuto al novero dei dati extragiuridici da considerare laquoa piugrave di un titolo giuridicamente rilevantiraquo
La tesi di Elia era per vari aspetti debitrice delle riflessioni di Bentley 102 di duverger 103 e di Giannini 104 ma andava significativamente oltre ponendosi il problema degli elementi giuridicamente rilevanti nella classificazione delle for-me di governo e giungendo alla conclusione che tra di essi il sistema dei partiti aveva pieno diritto di cittadinanza Si trattava di una conclusione che come ho cercato di dimostrare in altra sede 105 era troppo estrema Non egrave qui possibile ripetere le osservazioni critiche cui si esponeva ma non si puograve fare a meno di notare chrsquoessa metteva seriamente a rischio lrsquoautonomia della scienza giuridica in generale (e quella del diritto costituzionale in particolare) in quanto scienza Come ha dimostrato Norberto Bobbio autonomia della scienza giuridica non significa certo isolamento dalle altre scienze (umane o laquoesatteraquo che siano) 106 ma
99 Volpi 1979 50100 Canfora 2005 5 Analogamente panebianco 1991 2 il quale peraltro ritiene che cesarismo e
bonapartismo siano sinonimi101 Elia 1970 638 sgg Le linee essenziali della posizione ivi sostenuta si trovano giagrave in Elia 1965
4 sg ed Elia 1966 864 Importanti precisazioni peraltro nella stessa direzione qui seguita nel testo saranno peraltro offerte in Elia 2006 2600
102 Bentley 1983 363103 duverger 1971 431104 Giannini 1950 xVIII105 Luciani 2009 538 sgg106 Bobbio 1972 35
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senza autonomia non crsquoegrave legittimazione non crsquoegrave uno specifico giuridico che distingua la prospettiva del diritto da quella della teoria politica della socio-logia dellrsquoeconomia etc Ora poicheacute lo specifico giuridico sta essenzialmente nella forma che caratterizza il diritto qualunque definizione del concetto di forma di governo deve tener conto del fatto che mdashappuntomdash di una forma si sta parlando per questo ho proposto di intendere la forma di governo come laquolrsquoinsieme delle regole giuridiche dei rapporti fra gli organi costituzio-nali titolari di poteri decisionali di natura politicaraquo 107 e di distinguere nellrsquoa-nalisi delle forme di governo quella della loro struttura da quella del loro funzionamento 108
Se si segue questa impostazione 109 il bonapartismo allo stesso modo della tirannide e della dittatura 110 non si puograve considerare una forma di governo per la semplice ragione chrsquoesso non egrave identificabile per caratteri formali ma sostanziali di questo drsquoaltro canto non ci si puograve sorprendere delle sei forme di governo laquoclassicheraquo infatti solo quelle laquobuoneraquo (monarchia aristocrazia democrazia) sono identificate per caratteristiche formali (lrsquoattribuzione del potere a uno a pochi a tutti) 111 mentre quelle laquocattiveraquo (tirannide oligarchia oclocrazia per riprendere il lessico dellrsquoesapartizione polibiana) sono tutte identificate per ca-ratteristiche sostanziali Appartenendo il bonapartismo nellrsquoimpostazione del pensiero politico contemporaneo al novero dei regimi cattivi la conclusione egrave automatica
Non solo Sebbene alcune forme di governo gli risultino piugrave ospitali di altre (la monarchia e la democrazia nella classificazione antica il presidenzialismo e il semipresidenzialismo in quella contemporanea) il bonapartismo risulta compa-tibile con tutte 112 proprio percheacute lavora sul loro funzionamento (pervertendolo) piugrave che sulla loro struttura ma non si tratta solo del fatto che il bonapartismo de-forma Neacute del fatto chrsquoesso egrave in-forme (percheacute si adatta a qualsivoglia forma costituzionale) Un punto cruciale egrave anche che non dandosi bonapartismo senza (grandi o piccoli) Bonaparte questa mdash come giagrave si egrave visto mdash egrave unrsquoesperienza politica segnata dalla caducitagrave destinata a finire assieme al capo Egrave ben difficile che a un Bonaparte ne succeda un altro ma quandrsquoanche fosse quello soprav-
107 Luciani 2009 540 (cors nellrsquoorig)108 Ivi 554109 peraltro condivisa dallo stesso Volpi 2009 142 Volpi 1997 472 Volpi 1997a 251 Volpi
2018 6110 Se essa va intesa laquonel senso di una particolare forma di reggimento politico caratterizzata dalla
violenzaraquo come osserva Bobbio 1974 46 non puograve trattarsi di una forma di governo (e infatti lo stesso Bobbio sebbene ivi 53 parli di laquodittatura come forma di governoraquo contrapponendola al laquoregime liberaleraquo fa capire che quella qualificazione egrave solo atecnica)
111 La caratterizzazione resta ancorata a paradigmi formali anche se si precisa (doverosamente) che sia in platone che in Aristotele il governo egrave aristocratico in quanto governo dei ricchi e che solo percheacute i ricchi sono in numero minore lo si puograve definire governo dei pochi V rispettivamente Repubblica L VIII 550d Politica III (Γ) 7 1279b sgg La nozione di laquoriccoraquo infatti puograve essere definita semplice-mente indicando una soglia (di patrimonio o di reddito) oltre la quale si diventa tale
112 prendiamo il caso di de Gaulle il suo colpo bonapartista egrave dato entro la cornice di una forma di governo parlamentare e sebbene sia sua cura trasformarla introducendo quella che siamo soliti chiamare forma di governo semipresidenziale la sua creatura resta parlamentare nella forma e talvolta (nelle ipotesi di laquocoabitazioneraquo) anche nella sostanza
156 mASSImO LUCIANI
venuto sarebbe un diverso bonapartismo percheacute la sostanza di due capi non egrave mai la medesima 113 Le forme costituzionali invece sono tali percheacute esistono quale che sia il titolare delle cariche pubbliche in cui si articolano sono appunto forme che prescindono (non quanto al funzionamento ma quanto alla struttura) dallrsquoidentitagrave di chi se ne serve
Tutto questo non ha unrsquoimportanza esclusivamente dommatica Negare al bonapartismo la qualifica di forma di governo infatti significa metterne piena-mente in luce il carattere provvisorio (oltre che eversivo) significa evidenziarne il collegamento con le fasi di passaggio sociale politico e costituzionale Il bona-partismo non appare capace di autonoma vitalitagrave ma prelude sempre a un altro approdo a un diverso assetto dei rapporti materiali di forza
4 La profezia spengleriana
Travolto dalla damnatio memoriae a causa della sua compromissione con il fa-scismo (dal cui duce era affascinato) 114 e con il nazismo (che invece intellettual-mente disprezzava) 115 Oswald Spengler non egrave autore che srsquoincontri facilmente nella produzione scientifica sul cesarismo o sul bonapartismo e una riscoperta come quella che egrave toccata a un altro studioso compromesso (e mai convincen-temente giustificatosi) 116 come Schmitt qual egrave stata operata soprattutto dalla teoria politica e dalla scienza costituzionalistica italiane del secondo dopoguer-ra 117 non lrsquoha nemmeno sfiorato Eppure proprio in Spengler troviamo scritte centrsquoanni fa alcune della pagine piugrave inquietanti sul possibile (per lui certo) de-stino cesarista delle comunitagrave politiche contemporanee Vale la pena allora di farne almeno cenno
Il punto di partenza generale egrave la nota distinzione fra Kultur e Zivilisation per la cui elaborazione Spengler contrae un evidente (ma non riconosciuto) debito con Vico 118 il quale ben prima di lui aveva distinto varie etagrave della storia umana (nel suo caso tre degli degravei degli eroi e degli uomini) disegnandone una radicale differenziazione per laquonatureraquo laquocostumiraquo laquodiritti naturaliraquo laquogoverniraquo laquolingueraquo laquocaratteriraquo laquogiurisprudenzeraquo laquoautoritagraveraquo laquoragioniraquo laquogiudiziraquo laquosegravetteraquo di cui sempre si darebbero laquotre spezieraquo 119
113 Lo stesso Volpi 1979 23 a mio avviso in contraddizione con le sue premesse deve riconoscere che laquoesistono tante forme di bonapartismo quante sono le esperienze concretamente vissute dai singoli paesiraquo (cors mio) V anche ivi 210
114 laquomussolini egrave soprattutto uomo di Stato freddo e scettico realistico diplomatico [] Si rende conto di tutto - la piugrave rara capacitagrave per un dominatore assolutoraquo Spengler 2018 215
115 laquoI nazionalsocialisti [] credono di sbrigarsela da soli senza e contro il mondo intero e di poter costruire i loro castelli in aria senza una forse silenziosa ma certo piuttosto considerevole reazione dallrsquoesterno che presumibilmente non saragrave neacute cordiale neacute comprensiva neacute cavallerescaraquo Spengler 2018 47
116 discutibili sono le argomentazioni autoassolutorie che troviamo in Schmitt 1987 ed evasive (tutte tese a dimostrare la laquoscientificitagraveraquo delle posizioni sostenute durante il Terzo Reich) le difese do-cumentate in Schmitt 2006 spec 79 sgg
117 Su questo indirizzo v ora la dura critica di portinaro 2018 spec 129 sgg118 Lrsquoosservazione egrave anche in Evola 1970 17119 Il riferimento egrave soprattutto al Cap IV della Scienza nuova seconda
BONApARTISmO OGGI 157
Le culture sono laquoorganismi viventi drsquoordine superioreraquo 120 laquorealtagrave spiritual[i] che si esprim[ono] in forme simbolicheraquo 121 nelle quali la campagna spicca sulla cittagrave la tradizione egrave rispettata il fervore religioso anima tutti gli spiriti lo Stato prevale sulla societagrave 122 non ci sono classi economiche ma ordini gerarchici 123 nobiltagrave e sacerdozio come basi iniziali della societagrave 124 il principio sociale regola-tore egrave lrsquoonore 125 non si predica lrsquoeguaglianza ma si riconosce la diseguaglianza considerando naturali i rapporti di subordinazione 126 Le civilizzazioni che con-seguono fatalmente a ogni singola civiltagrave (percheacute laquoogni civiltagrave ha una sua civiliz-zazioneraquo) 127 sono laquogli stadi piugrave esteriori e piugrave artificiali di cui una specie umana superiore egrave capaceraquo e sono come laquola morte che segue alla vitaraquo 128 In esse tutte le caratteristiche della cultura si presentano in forma rovesciata e soprattutto il danaro 129 e la tecnica 130 dominano lrsquointera esistenza umana
Il passaggio dalla Kultur alla Zivilisation egrave segnato da plurimi indicatori che secondo Spengler sono rintracciabili su molteplici piani dellrsquoagire umano
Sul piano politico esterno egli registra la crisi degli Stati in quanto laquopure unitagrave politiche forme unitarie della potenza che opera verso lrsquoesternoraquo 131 sul piano politico interno lrsquoavvento del laquoprincipio plebeo dellrsquouguaglianza cioegrave la sostitu-zione della quantitagrave allrsquoodiata qualitagrave del numero alla invidiata intelligenzaraquo 132
Sul piano economico lrsquoaffermazione della sua superioritagrave sul politico 133 che del resto altro non egrave che una conseguenza della crisi della statualitagrave 134
Sul piano giuridico-costituzionale la crisi delle laquovenerabili formeraquo dello Stato sostituite dallrsquoinforme competizione partitico-parlamentare 135
Sul piano finanziario lrsquoaumento illimitato del potere del credito 136 e la lotta di una finanza laquocompletamente inafferrabileraquo 137 contro lo Stato e contro lrsquoeco-nomia produttiva che invece laquoostacolano la tendenza anarchica del guadagno senza sforzoraquo 138
Sul piano spirituale la fine del laquopredominio dello sradicato spirito cittadinoraquo che egrave segnata dallrsquoavvento dello scetticismo 139
120 Spengler 1970 62121 Ivi 1158122 Ivi 82123 Spengler 2018 125124 Spengler 1931 63125 Spengler 2018 126126 Ivi 128127 Spengler 1970 79 (cors nellrsquoorig)128 Ibidem (cors nellrsquoorig)129 Ivi 82 86 e passim130 Spengler 1931 43 sgg131 Spengler 2018 73 (cors nellrsquoorig)132 Ivi 76133 Ivi 78134 Ivi 80 sg135 Ivi 177136 Spengler 1970 1399 sg137 Ivi 1415138 Spengler 2018 122139 Ivi 54
158 mASSImO LUCIANI
Sul piano sociale la crisi della riproduzione laquoLrsquoabbondanza di figli [] divie-ne modesta e ridicolaraquo 140
Sul piano culturale la scomparsa delle forme piugrave alte di espressione artistica e la prevalenza dei gusti plebei 141 laquoLa cultura egrave nella sua superioritagrave il nemicoraquo 142 e si afferma quella laquoarrogancia de la ignoranciaraquo che egrave stata riscontrata anche ai giorni nostri nei populismi contemporanei 143
Sul piano della comunicazione dominata da una stampa che si postula libera ma che in realtagrave egrave governata dal danaro 144 la fortuna degli slogan i soli che la massa sia in grado di recepire e lrsquoirrilevanza drsquoogni sistema etico o filosofico 145
Sul piano dellrsquoarte della guerra il passaggio dallo scontro cavalleresco alla laquoguerra come comando di massaraquo alla laquobattaglia come dissipazione di vite umaneraquo rese possibili dalla coscrizione di massa che proprio Napoleone impo-se 146 (sebbene mdashaggiungomdash mantenendo lrsquoistituto della surrogazione in modo da non turbare eccessivamente i privilegi dellrsquoaristocrazia) 147 In una fase piugrave avanzata peraltro anche degli eserciti di massa si manifesta la fine con laquola decadenza dellrsquoautoritagrave la sostituzione del partito allo Stato dunque lrsquoanarchia avanzanteraquo 148 che aprono la strada agli eserciti di professione e con loro al cesarismo 149
proprio il nostro egrave per Spengler uno stadio avanzato del passaggio dalla civil-tagrave alla civilizzazione avviatosi (cosigrave come era stato per il mondo antico nel iv se-colo) nellrsquoOttocento e ormai prossimo alla sua conclusione 150 Tutti gli indicatori che abbiamo menzionato gli appaiono presenti e il nostro destino personale non potragrave essere altro che questo Un destino non esaltante invero Non sul piano del piacere personale (laquolrsquouomo euro-occidentale non dovragrave piugrave attendersi una grande pittura e una grande musica Le grandi possibilitagrave architettoniche si sono esaurite giagrave da cento anniraquo) 151 non sul piano della politica Egrave qui che dobbiamo posare il nostro sguardo
In un mondo in cui la civilizzazione celebra i propri trionfi in cui il cosmo-politismo si presenta nella veste della dissoluzione in una massa informe delle nazioni 152 la disgregazione politica e sociale reclama lrsquoavvento di un potere ordi-nante Egrave il potere di Cesare Egrave lrsquoora del cesarismo Nel passaggio dalla civiltagrave alla civilizzazione si affermano grandi figure ma nella forma del napoleonismo non del cesarismo che compare solo quando la stessa civilizzazione si approssima alla
140 Ivi 124141 Ivi 131142 Ivi 132143 Bovero 2018 81144 Spengler 1970 1270 sgg 1355 sgg145 Ivi 1269146 Spengler 2018 66147 Lefebvre 2010 219148 Spengler 2018 91149 Ivi 54150 Spengler 1970 80151 Ivi 93152 Spengler 2018 1165
BONApARTISmO OGGI 159
fine 153 per Spengler solo dal cesarismo (potremmo dire usando la splendida for-mula virgiliana) laquomagnus ab integro saeclorum nascitur ordoraquo 154 solo il cesarismo egrave laquolrsquoautoritagrave illimitata di una personalitagrave superioreraquo 155 grazie alla quale ricompa-re la politica laquocome arte del possibile lontana da ogni sistema e teoriaraquo 156 che si prende la rivincita sul mero agire economico sul mondo del danaro Si tratta di unrsquoopposizione frontale primordiale di un conflitto la cui storia laquosi identifica quasi alla storia mondialeraquo 157 Qui laquosi accende una lotta senza tregua fra danaro e dirittoraquo 158
dove meni questa lotta egrave difficile dire e la disarticolata costruzione spengleria-na non lo chiarisce Il cesarismo infatti egrave inteso come laquoquel tipo di regime che a parte ogni formulazione costituzionale egrave tornato ad essere informeraquo e che opera laquola regressione da un mondo perfetto nella sua forma nel primitivismo nellrsquoe-lemento informe ed astoricoraquo 159 Nondimeno lrsquoavvento di Cesare sembra una condizione del compimento del ciclo che dalla civilizzazione riporta a una civiltagrave In quanto manifestazione del massimo punto di crisi della civilizzazione stessa il cesarismo sembra che finisca per essere inteso come una forza informe grazie alla quale soltanto perograve una nuova forma di cultura potragrave emergere dalle ceneri della civilizzazione (uscita a sua volta dalle ceneri della laquosuaraquo cultura) del resto opponendosi come potere politico al potere economico e astatuale del danaro il cesarismo sembra indirizzarsi alla rifondazione dello Stato passaggio cruciale in quanto laquola civiltagrave egrave lrsquoessere delle nazioni in forma di Statoraquo 160 e in quanto con lo Stato srsquoidentifica quella nobiltagrave che egrave il principale motore sociale di una vera laquoculturaraquo 161 Lrsquolaquoessere in formaraquo che era garantito dallo Stato e che la civilizzazio-ne riteneva un gravame insopportabile 162 insomma per Spengler sembra poter essere ripristinato solo dal potere assoluto primordiale e in-forme di Cesare
Ci attende dunque un prossimo futuro di cesarismo Accadragrave davvero che laquolrsquoavvento del cesarismo spezzeragrave la dittatura del danaro e della sua arma politi-ca la democraziaraquo 163
5 Ci sono le condizioni per nuove avventure cesariste o bonapartiste
Non credo che la profezia spengleriana si possa leggere a cuor leggero Saragrave il suo un pensiero magmatico asistematico e ideologicamente assai discutibile ma la descrizione della nostra condizione attuale (oltretutto anticipata di cento anni) appare mdashdolorosamentemdash tuttrsquoaltro che infedele Eppure i profeti pos-
153 Ivi 1293154 Bucoliche Egloga IV Pollio 5155 Spengler 2018 121156 Ivi 93157 Spengler 1970 1181 (cors nellrsquoorig)158 Ivi 1182159 Ivi 1314160 Ivi 1207161 Ivi 1216162 Ivi 1264163 Ivi 1416
160 mASSImO LUCIANI
sono anche descrivere bene i problemi del presente (magari riuscendo a proiet-tarli nel medio-lungo periodo) ma non necessariamente indovinano le soluzioni Credo sia anche il caso di Spengler
Sul piano storico-politico la difficoltagrave sta nella mancata identificazione delle forze economiche politiche e sociali che oggi dovrebbero sorreggere lrsquoiniziativa cesaristica mentre il cesarismo di Cesare e il bonapartismo dei due Napoleone aveva la spinta di soggetti sociali ben determinati quali sono quelli che ai no-stri giorni dovrebbero sostenere Cesare o Napoleone Spengler non lo spiega neacute del resto le sue parole conterebbero piugrave di tanto dopo che centrsquoanni sono trascorsi e le soggettivitagrave politiche e sociali sono del tutto mutate Non solo donde si estraggono le risorse per rendere (relativamente) autonomo dagli inte-ressi delle classi sociali uno Stato che negli ultimi venti trentrsquoanni ha fedelmente realizzato quelli dellrsquoalta finanza Bastano le confuse spinte populiste dei giorni nostri prive di qualunque consapevolezza della posta in giuoco degli equilibri delle forze degli esiti da perseguire
Sul piano teorico poi il nodo cruciale egrave il sostanziale automatismo della co-struzione Come aveva ben colto Croce nelle brevi ma dense pagine dedicate al colpo di Stato di Luigi Napoleone lo stupro della Repubblica non fu il frutto dellrsquolaquoinsidia di un tirannoraquo ma fu un laquointervento chirurgicoraquo con il quale venne alla luce laquoquel che la Francia aveva formato e nutrito nel suo grembo in quei quattro anni [dal lsquo48 al lsquo52] di democrazia e antidemocraziaraquo 164 E sebbene egli vedesse nellrsquoanalisi marxiana un eccesso di meccanicismo non gli sfuggiva che lrsquoazzardo era stato reso possibile se non anche sollecitato da precise condizioni economiche e sociali 165
Egrave la stessa vicenda storica di Cesare tuttavia che egrave istruttiva e indica il me-todo dellrsquoanalisi della categoria politica cui essa avrebbe dato il nome da tempo era chiaro che le forme perfette della Repubblica che avevano consentito a Roma di garantirsi pur nel crogiuolo di aspre lotte e di feroci guerre la pace sociale e il dominio del mondo non erano piugrave in grado di reggere la sfida dei nuovi tempi La civitas si voleva sempre augescens e poicheacute il suo era un imperium sine fine 166 intendeva esserlo usque ad aeternitatem 167 Sebbene il suo continuo sviluppo fos-se immaginato nella chiave della pacificazione dellrsquoorbe terracqueo 168 tuttavia il raggiungimento dellrsquoobiettivo era avversato da chi avrebbe dovuto essere paci-ficato e mdashdunquemdash richiedeva un impiego di mezzi e una celeritagrave di decisione che le vecchie strutture costituzionali non potevano assicurare da tempo ormai almeno da Silla (che per primo ricorse alla laquoviolenza sacrilega e mosse su Ro-maraquo) 169 era chiaro che laquodas Imperium war zu groszlig gewordenraquo 170 ma era anche
164 Croce 1972 178165 Ivi 183 sg166 Eneide I 279167 Sulla nota questione del significato politico dellrsquoidea di Roma civitas augescens da ultimo Sac-
coccio 2017 137168 Sul significato politico-istituzionale di questa tendenza mi permetto di rinviare a Luciani
2015 115169 Carcopino 1977 45170 meier 2015 51
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chiaro che il rivolgimento sociale determinato dalla conquista del mondo non riusciva piugrave a essere assorbito nellrsquoantico equilibrio i successi della Repubblica da zama in poi avevano finito per lavorarle contro 171 In questa prospettiva lrsquoav-vento di Cesare puograve apparire (e in concreto egrave apparso a molti storici) 172 come una sorta di fatale conclusione di una parabola storica giagrave tracciata Cesare egrave stato Cesare percheacute non poteva non esserlo
Lrsquoammonimento crociano di rifuggire dal meccanicismo tuttavia resta in-tatto E in effetti la prospettiva meccanicista non spiega il ruolo giuocato nella vicenda cesariana dal caso e dalla buona sorte Egli ha laquovia via rischiato di perde-re tuttoraquo 173 e se questo fosse accaduto nessuno puograve dire cosa sarebbe accaduto e quanto e come la vecchia classe oligarchico-repubblicana avrebbe potuto e saputo difendere le tradizionali strutture costituzionali Lo stesso vale per Napo-leone I 174 per Napoleone III e forse ancor di piugrave per de Gaulle la presenza di condizioni favorevoli a svolte cesariste o specificamente bonapartiste non signifi-ca affatto che queste in concreto si verificheranno
ma ci sono oggi appunto queste condizioni E se ci fossero favorirebbero soluzioni cesariste nel senso laquoforteraquo di Spengler O piugrave semplicemente aprireb-bero le porte a nuove forme di bonapartismo Credo si tratti di quesiti impossi-bili (intendo metodologicamente errati)
Se la questione fosse solo quella di verificare lrsquoesistenza dei tratti caratteriz-zanti il punto di (massima) crisi di una civilizzazione non ci sarebbero dubbi percheacute la condizione materiale e geistesgeschichtliche nella quale ci troviamo egrave esattamente (o quasi) quella spengleriana Il punto perograve non egrave affatto questo percheacute inferire da queste condizioni di fatto la fatalitagrave o anche solo la possibilitagrave della risposta cesarista o bonapartista egrave ingiustificato sul piano logico Che a quelle condizioni consegua una risposta cesarista egrave quanto Spengler dice ma non egrave certo quanto Spengler dimostra E non lo egrave per la semplice ragione che una laquodimostrazioneraquo di eventi futuri nelle scienze umane non si puograve dare Si deve perciograve ripiegare su una pretesa meno estrema chiedendosi semmai se nellrsquoattuale fase storica siano visibili tracce (non giagrave del cesarismo forte spengle-riano ma) di cesarismo in quella specifica declinazione bonapartista che come abbiamo visto appare compatibile con lrsquoambiente del modo di produzione ca-pitalistico
171 Lrsquoosservazione egrave comune V ad es Carcopino 2005 145172 Fra questi in particolare Carcopino 2005 11 laquoLrsquouomo che avrebbe realizzato lrsquoinevitabile
rivoluzione politica e messo in pratica ciograve che i costumi ormai esigevano fu Cesareraquo (cors mio) V anche ivi 135 143
173 Canfora 2005 4174 Qui in veritagrave specularmente percheacute la tesi dominante egrave che egli alla lunga non potesse che
fallire Giustamente Lefebvre 2010 656 sg osserva che le cose avrebbero potuto andare diversamente se alcuni eventi diplomatici e bellici non si fossero verificati In realtagrave si qualificano come laquoinevitabiliraquo gli eventi che giagrave si conoscono e dei quali si sa giagrave che non sono stati evitati
162 mASSImO LUCIANI
6 Segnali bonapartisti da piugrave parti lrsquoinnegabile 175 tendenza attuale alla concentrazione del potere
statale al livello degli Esecutivi e entro il potere esecutivo al livello del loro vertice monocratico viene letta come una spia dellrsquoevoluzione bonapartista delle democrazie pluralistiche In realtagrave non ogni concentrazione di potere nellrsquoEse-cutivo egrave bonapartismo non egrave sempre bonapartismo ogni rafforzamento del ruolo di un capo dello Stato o di un capo di Governo
La tendenza alla concentrazione del potere politico ha molte spiegazioni che giagrave in altra occasione ho cercato di indicare 176 tecnicizzazione delle scelte crisi del consenso per le istituzioni rappresentative difficoltagrave di strutturare la rappre-sentanza parlamentare a causa della perdita delle identitagrave collettive e della crisi di quelle individuali dei rappresentati caduta della qualitagrave media della classe politica parlamentare ampliamento delle competenze decisionali delle sedi in-ternazionali e sovranazionali nelle quali sono i Governi a negoziare Ancora negli Esecutivi egrave il vertice che in genere tende a rafforzarsi specialmente per il suo protagonismo in sede internazionale Questo non basta perograve per parlare di bonapartismo
Come ho accennato essere leader non significa essere Cesare egrave Cesare solo lrsquolaquohomme-peupleraquo 177 che impersona unrsquointera comunitagrave politica che laquoegraveraquo il po-polo percheacute al popolo egrave unito da un legame indissolubile Non solo il potere concentrato di Cesare era anche un potere reale mentre il potere concentrato dei leader dei nostri giorni egrave cosigrave limitato da rivelarsi sovente solo formale a causa dei condizionamenti sempre piugrave pesanti imposti dai fenomeni di globalizzazione della politica e di finanziarizzazione dellrsquoeconomia
Tutto questo non significa che non siano in campo nella realtagrave politica odier-na strategie bonapartiste Vediamone le principali precisando subito che non tutti gli attori politici le usano e che non tutti le usano tutte sono le subculture politiche di ciascun attore che ne determinano il rapporto con lrsquouna o con lrsquoaltra
i) La personalizzazione della politica Egrave questo il fenomeno piugrave noto e visi-bile e non crsquoegrave molto da aggiungere ai fiumi di inchiostro che sono stati giagrave spesi Basteragrave dire qui che si tratta di un fenomeno dovuto non soltanto a caratteri-stiche strutturali della legittimazione popolare del potere 178 alle spinte oggettive interne ai sistemi politici complessi (esigenze di semplificazione caratteristiche strutturali della comunicazione di massa etc) o alle ambizioni bonapartiste di qualche leader ma anche allrsquoincapacitagrave dei gruppi dirigenti dei partiti di indivi-duare unrsquoidentitagrave collettiva da veicolare allrsquoopinione pubblica sostituita dalla facile riconoscibilitagrave di un nome di un volto di una voce
175 ma non per questo laquoirreversibileraquo come ritiene Rosanvallon 2015 157 del resto nella storia degli uomini tutto egrave irreversibile percheacute nulla del passato si ripresenta nel medesimo modo e tutto lo egrave percheacute si puograve ben tornare al (pur trasfigurato dal fluire del tempo) passato
176 mi riferisco a Luciani 2015 127 sgg177 La formula egrave di Rosanvallon 2015 65178 laquoRien nrsquoest moins deacutemocrate au fond que le peuple Ses ideacutees le ramegravenent toujours agrave lrsquoautoriteacute
drsquoun seulraquo scriveva giagrave proudhon 1852 70
BONApARTISmO OGGI 163
ii) Lrsquoopacizzazione della politica A parole i nostri sono i tempi della tra-sparenza La trasparenza che da tempo egrave un principio vincolante dellrsquoatti-vitagrave dellrsquoamministrazione 179 si egrave fatta caratteristica dei bilanci pubblici 180 e oggi si vuole che sia una proprietagrave della politica (magari chiamata al rito dello streaming) Raramente invece il potere lo si egrave voluto piugrave opaco e illeggibile 181 Sono le stesse sedi in cui esso egrave esercitato (le quali trascendono la sfera dello Stato democratico e sovente non sono nemmeno pubbliche ma private) che ren-dono illusoria la trasparenza e la mancanza di trasparenza egrave da sempre unrsquoop-portunitagrave per il bonapartista che dovendo dominare ha bisogno appunto degli arcana dominationis 182
iii) Lrsquouso del plebiscito Abbiamo giagrave visto che la distinzione tra plebiscito e referendum egrave sostanziale e non formale Ora si deve aggiungere che anche il ri-corso al plebiscito non dipende sempre dalle ambizioni bonapartiste ma dallrsquoin-capacitagrave delle forze politiche tradizionali di mobilitare le masse in forme meno semplificate e primitive Certo non mancano casi in cui la carta plebiscitaria egrave giocata in funzione di legittimazione o rafforzamento di una leadership ma la complessitagrave delle democrazie contemporanee la rende una mossa azzardata Lrsquoe-sempio del referendum costituzionale italiano del 4 dicembre 2016 egrave in questo senso illuminante
iv) Il collegamento con il popolo attraverso la rete Questo egrave forse il profilo piugrave nuovo e di maggiore interesse Il plebiscito proprio in quanto strumento che assume unrsquoidentitagrave in ragione della sua sostanza funziona quando il suo promo-tore sceglie oculatamente a) lrsquooggetto b) la formulazione della domanda c) il tempo della consultazione d) la conduzione della propaganda Basta sbagliare una di queste quattro scelte e il promotore egrave perduto Come si vede perograve qui egrave il modo in cui il mezzo egrave utilizzato che conta non il mezzo in seacute Con la rete le cose vanno diversamente
Come si sa la rete egrave stata esaltata negli ultimi anni come una sorta di piaz-za democratica come unrsquoagoraacute telematica da sostituire allrsquoagoraacute fisica non piugrave disponibile nelle democrazie dei grandi spazi e dei grandi numeri Non egrave cosigrave percheacute la metafora esatta per descrivere la rete non egrave quella della piazza ma quella della foresta nella piazza ci si manifesta pienamente laquoin pubblicoraquo nei meandri della foresta ci si nasconde 183 ma concediamo pure che si possa chia-marla piazza Ebbene nella prospettiva che qui interessa il dato piugrave rilevante egrave che la rete egrave una piazza sempre aperta piazza sempre aperta significa plebiscito sempre in atto e significa che a questo punto il mezzo si fa piugrave importante del modo Egrave la semplice esistenza della rete che consente al bonapartista di sviluppa-
179 La giurisprudenza ormai lo menziona accanto allrsquoimparzialitagrave e al buon andamento che sono esplicitamente costituzionalizzati come se non ci fosse nemmeno bisogno di desumerlo in via interpre-tativa cfr ad es la sent Cass pen Sez VI 27 settembre 2018 n 42680
180 Cfr la sent Corte cost n 101 del 2018181 Rosanvallon 2015 25182 La questione degli arcana (imperii e dominationis) come egrave noto egrave lucidamente posta da Tacito
in alcuni fondamentali cenni degli Annales laquoNe arcana domus [] vulgarenturraquo (Annales I 6) laquoarcana imperii temptariraquo (Annales II 36) laquointer alia dominationis arcanaraquo (Annales II 59)
183 per questa osservazione rinvio ancora a Luciani 2005 121 sg
164 mASSImO LUCIANI
re una strategia del consenso facilitata innescando quel rapporto diretto con il laquopopoloraquo che da sempre egrave il sogno di chi vagheggia avventure cesariste Il laquopleacute-biscite de tous les joursraquo di cui parlava Ernest Renan riferendosi alla nazione 184 egrave ora davvero possibile ma non nel senso chrsquoegli immaginava Ogni giorno ogni minuto ogni secondo il laquopopoloraquo in presa diretta con il suo laquocaporaquo rinnova il giuramento di fedeltagrave pel solo fatto di partecipare alla discussione che la rete (con tutte le limitazioni che le sono proprie peraltro) consente Non crsquoegrave bisogno alcuno di attivare la macchina plebiscitaria percheacute essa egrave sempre accesa
Qui sta la vera novitagrave dei nostri tempi qui sta il terreno piugrave fertile che il bona-partista puograve fertilizzare e sfruttare Egrave per questo piugrave ancora che per la presenza delle condizioni di sistema identificate da Spengler che i nostri sono tempi aperti alla possibilitagrave del bonapartismo percheacute sono tempi in cui gli si aprono strade una volta sconosciute di costruzione e di captazione del consenso
7 Una prospettiva diversa
del bonapartismo dunque in parte esperiamo frammenti in parte viviamo la possibilitagrave storica Non vrsquoegrave alcuna certezza mdashse non per i millenaristimdash dellrsquoav-vento di un Cesare o di un Napoleone del nostro tempo ma non si puograve negare che vi siano plurime condizioni favorevoli alla loro epifania Come impedirlo
Lo Stato sociale europeo maturatosi nelle Trente glorieuses di cui diceva jean Fourastieacute 185 nei primi trentrsquoanni del secondo dopoguerra di espansione econo-mica e di riduzione delle diseguaglianze pur mantenendo la pace sociale ha saputo liberare energie vitali molto potenti Non egrave stata unrsquoera di Kultur ma non egrave detto affatto che di Kultur nel senso spengleriano si abbia davvero bisogno piugrave probabile che le nostre necessitagrave siano meno ambiziose che ci convenga tenerci la Zivilisation che sapemmo costruire senza rientrare nel vortice dellrsquoinesausta ciclicitagrave storica Ci serve un giusto mezzo
Chi lrsquointese centrsquoanni prima che quellrsquoalternativa fosse posta fu Giacomo Leopardi 186 Il suo problema era quello della fine delle benefiche illusioni de-terminato dallrsquoavvento della modernitagrave problema che a mio parere coincide perfettamente con quello spengleriano della nostalgia della Kultur in unrsquoera di Zivilisation per Leopardi lrsquouomo senza illusioni egrave fatalmente infelice laquo[le] il-lusioni [] vengono sostanzialmente dalla natura benefattrice universale dove la ragione egrave la carnefice del genere umanoraquo) 187 non si comprende laquocome si possa tollerare la vita senza illusioniraquo 188 laquoil nrsquoappartient qursquoagrave lrsquoimagination de
184 Renan 1882 26 laquoUne nation est une acircme un principe spirituel Deux choses qui agrave vrai dire nrsquoen font qursquoune constituent cette acircme ce principe spirituel Lrsquoune est dans le passeacute lrsquoautre dans le preacute-sent Lrsquoune est la possession en commun drsquoun riche legs de souvenirs lrsquoautre est le consentement actuel le deacutesir de vivre ensemble la volonteacute de continuer agrave faire valoir lrsquoheacuteritage qursquoon a reccedilu indivisraquo
185 Fourastieacute 1979186 Le considerazioni che sviluppo nel testo sono tratte (in parte testualmente in parte sintetizzan-
do) da Luciani 2017 77 sgg187 Lettera a pietro Giordani del 14 dicembre 1818188 Lettera a pietro Giordani del 6 marzo 1820
BONApARTISmO OGGI 165
procurer agrave lrsquohomme la seule espegravece de bonheur positif dont il soit capableraquo 189 etc per Spengler lrsquouomo che vive nellrsquoetagrave della civilizzazione dominato dalla tecnica e spogliato del mistero egrave incompleto e sradicato Il sentimento egrave il medesimo
Ebbene senza profetare e senza cadere nel millenarismo Leopardi disegna una ricetta di sopravvivenza offre ai naviganti un avviso prezioso per indiriz-zarli sulla strada piugrave sicura Si tratta della dottrina della laquosocietagrave mezzanaraquo o di laquomezzana grandezzaraquo laquoLa patria moderna devrsquoessere abbastanza grande ma non tanto che la comunione drsquointeressi non vi si possa trovare come chi ci volesse dare per patria lrsquoEuropa La propria nazione coi suoi confini segnati dalla natura egrave la societagrave che ci conviene E conchiudo che senza amor nazionale non si dagrave virtugrave granderaquo 190 La societagrave mezzana alla fine altro non egrave che laquouna nazioneraquo 191
Essa come ha scritto Adriano Tilgher egrave uno laquostato di equilibrio fra natura e ragione ma tale che la natura abbia ancora il sopravventoraquo 192 e laquolrsquoegoismo sociale abbia per oggetto una societagrave di tal grandezza ed estensione che senza cadere neglrsquoinconvenienti delle piccole non sia tanto grande che lrsquouomo per cercare il di lei bene sia costretto a perdere di vista se stesso il che egli non potendo fare mentre vive ricadrebbe nellrsquoegoismo individualeraquo 193 In quello stato sono neces-sarie una laquomezza filosofiaraquo 194 una cultura laquoquanto basta e convieneraquo 195 senza un suo laquouso eccessivoraquo 196 e laquouna certa ignoranzaraquo e cioegrave unrsquoignoranza contenuta appunto mezzana 197 quale fu quella degli antichi 198 che a differenza dei bruti primitivi e dei barbari esercitavano la ragione sigrave ma non al punto di privarsi delle benefiche illusioni che generavano in loro lrsquoamor di patria e la brama della gloria La natura non aveva voluto che tra gli uomini si costruisse quella laquosocietagrave ristrettaraquo che tanti mali secondo Leopardi ha loro recato 199 ma solo una laquoso-cietagrave accidentaleraquo laquonata e formata dalla passeggera identitagrave drsquointeressiraquo nella quale le pulsioni egoistiche dei singoli non pregiudicavano lrsquointeresse comune percheacute con quello erano in armonia 200
La societagrave mezzana mi sembra tenta di recuperare almeno la logica dellrsquoi-niziale vincolo fra gli uomini per come voluto dalla laquonaturaraquo Non egrave lrsquoideale egrave ovvio ma egrave quanto di meno peggio lrsquouomo ormai irrimediabilmente corrotto possa sperare di ottenere Invece di sopravvivere nellrsquoattesa del grido di guerra di Cesare o di Napoleone forse potremmo vivere ascoltando il pacifico sussurro di Giacomo
189 Lettera al jacopssen del 23 giugno 1823190 Zibaldone 896191 Zibaldone 895192 Tilgher 1940 104 sg193 Zibaldone 894 sg194 Zibaldone 520 sg195 Zibaldone 315196 Zibaldone 375197 Zibaldone 422198 Zibaldone 168199 laquoLrsquouomo non egrave fatto per la societagrave o almeno per una societagrave strettaraquo Zibaldone 1952200 Zibaldone 873 V anche con ulteriori approfondimenti Zibaldone 3776 sgg
166 mASSImO LUCIANI
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Tra parlamentarismo e plebiscitarismo La democrazia della decisione in max Weber
Dimitri DrsquoAndrea
Abstract
Between Parliamentarism and Plebiscitarianism The Decision Democracy in Max Weber
The purpose of this contribution is to reconstruct the meaning of democracy and liberal democracy in Max Weber In this perspective the principle of legality the constitutional guarantee of fundamental rights representative institutions and universal suffrage are identified as the elements that define not only the general perimeter of what Weber means by liberal democracy but also the universe of prin-ciples concepts and institutions to which Weber consciously adheres and in which he believes his positions and proposals for political reform are placed On this basis in the contribution two theses are argued The first is the substantial continuity of the value references that guide Weberrsquos political-institutional reflection a not merely negative (liberal) conception of freedom the indispensability of the prin-ciple of political equality of citizens the idea of political affirmation expansive first and laquoautonomistraquo then of the German nation The second consists in an inter-pretation of the plebiscitarian turn in terms of an accentuation of the immediacy of the relationship between rulers and ruled mdashin the persistent distance from the democracy of the street (demokratie der Straszlige)mdash functional to a democracy of the decision to a politics like space of freedom and meaning against the logic of economics and technical-administrative rationality
Keywords Liberal democracy plebiscitary democracy Freedom Equality Immediacy
Premessa
Weber non ha mai sviluppato una teoria sociologica avalutativa su quali si-ano i caratteri della democrazia rappresentativa liberale Cosigrave come ma questo egrave certamente meno sorprendente non ha mai elaborato una filosofia politica normativa di carattere complessivo a sostegno di un sistema istituzionale libe-raldemocratico Ha invece formulato una serie di proposte per la riforma delle istituzioni politiche tedesche che in una prima lunga fase guardano in direzione di una monarchia costituzionale e di una democrazia parlamentare (secondo il modello inglese) e che successivamente a partire da La futura forma statale della Germania (gennaio 1919) si orientano invece verso una forma di democrazia
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 169-192
Universitagrave di Firenze dimitridandreaunifiit
170 dImITRI drsquoANdREA
plebiscitaria di democrazia subordinata ad un capo (Fuumlhrerdemokratie) secondo un modello piugrave simile a quello americano Si tratta di un tipo di ragionamento in cui i riferimenti di valore (in termini sia di pura razionalitagrave rispetto al valore sia di effetti politico-sociali dotati di valore) le considerazioni prudenziali legate alla contingenza e una valutazione realistica delle chances di successo delle diverse soluzioni possibili si intrecciano e si confondono rendendo difficile non soltanto comporre un quadro teorico sistematico ma anche decifrare quale sia la natura e il peso dei singoli argomenti addotti A complicare ulteriormente il quadro crsquoegrave poi una postura realistica e lato sensu elitistica che si traduce in un linguaggio scettico e disincantato nei confronti dellrsquoottimismo democratico sullrsquouguaglianza dei cittadini nella formazione della volontagrave politica (sovranitagrave popolare) e che spesso finisce per fare velo agli assunti di valore che ispirano il ragionamento weberiano
In questo contesto interrogarsi sul rapporto di Weber con la democrazia rappresentativa liberale significa pertanto affrontare tre questioni distinte ma intrecciate in primo luogo che cosa Weber intenda per democrazia e democra-zia liberale in secondo luogo quale sia la natura degli argomenti (assiologici tecnico-prudenziali contingenti) utilizzati da Weber a sostegno delle proprie proposte in terzo luogo se tali proposte possano essere considerate coerenti con unrsquoimpostazione teorica e istituzionale liberaldemocratica in un qualche senso condiviso
Le tesi che proverograve ad argomentare sono due La prima egrave quella della sostanziale continuitagrave dei riferimenti di valore che orientano la riflessione poli-tico-istituzionale di Weber una concezione non semplicemente negativa (libe-rale) della libertagrave lrsquoimprescindibilitagrave del principio dellrsquouguaglianza politica dei cittadini lrsquoidea dellrsquoaffermazione politica mdashespansiva prima e laquoautonomisticaraquo poi della nazione tedescamdash La seconda consiste nellrsquointerpretazione della svol-ta plebiscitaria in termini di unrsquoaccentuazione dellrsquoimmediatezza della relazione governanti-governati mdashnella persistente distanza dalla democrazia della strada (Demokratie der Straszlige)mdash funzionale ad una democrazia della decisione ad una politica come spazio di libertagrave e di senso contro le logiche dellrsquoeconomia e della razionalitagrave tecnico-amministrativa
1 La democrazia come forma sociale
democrazia egrave in Weber in primo luogo una forma sociale Sulla scia di Toc-queville lrsquoavvento della democrazia allude anche in Weber ad un processo di eguagliamento delle condizioni di omologazione generalizzazione dei compor-tamenti 1 La democratizzazione cosigrave intesa non possiede in Weber un segno as-siologico necessariamente mdashe neppure prevalentementemdash negativo e si riferisce a tre distinti tipi di trasformazione sociale al prodursi di tre differenti configura-zioni sociali In un primo significato democratizzazione indica la diffusione del
1 Su questo punto cfr Tuccari 2018 60-61 Fra i pochi lavori che sviluppano un confronto fra Weber e Tocqueville cfr Kalberg 1998
TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 171
tipo umano specificamente aristocratico e delle virtugrave che lo caratterizzano al di lagrave della cerchia sociale allrsquointerno della quale hanno avuto origine Il processo di democratizzazione coincide qui con la diffusione per imitazione in tutto il cor-po sociale di qualcosa che un tempo era appannaggio di un particolare gruppo sociale delle qualitagrave e degli stili di vita che in origine erano tipici ed esclusivi di un ceto specifico collocato in posizione apicale nella gerarchia sociale 2 Si tratta del fenomeno in virtugrave del quale unrsquoautentica aristocrazia egrave stata laquoin grado di dar forma ad un intero popolo nel senso e nella direzione del suo ideale di nobil-tagraveraquo 3 Egrave in questa accezione di democratizzazione come diffusione e imitazione di comportamenti inizialmente circoscritti che rientra anche il fenomeno della democratizzazione del lusso 4 e del consumo 5
In un secondo significato democratizzazione rimanda al processo di livella-mento dei dominati La democrazia costituisce la formazione sociale in cui egrave scomparsa le trama di differenze sociali politicamente e amministrativamente rilevanti in cui egrave stata neutralizzata la valenza politica delle differenze sociali La democratizzazione indica cosigrave lrsquoomologazione politica e amministrativa dei membri del corpo politico lrsquoeguagliamento della posizione giuridica di tutti i cit-tadini nei confronti del detentore del potere politico Si tratta dellrsquoeffetto sociale di quella trasformazione nellrsquoorganizzazione politica che coincide con la nasci-ta dello Stato moderno e con la sua burocratizzazione 6 La burocratizzazione egrave un fattore fondamentale del livellamento percheacute tende a stabilire una relazione uniforme fra il detentore del potere politico e il suo apparato da una parte e la massa uniforme dei dominati dallrsquoaltra 7 La sua razionalitagrave egrave per Weber inte-ramente politica rimanda cioegrave allrsquointeresse di potenza del detentore del potere politico lrsquoespropriazione dei ceti dei soggetti che esercitavano funzioni politiche autonome egrave parte integrante di quella strategia di monopolizzazione della legit-timitagrave e dellrsquoeffettivitagrave del comando politico che coincide con la nascita dello Stato moderno Il livellamento dei dominati egrave un effetto della burocratizzazione e la burocratizzazione egrave la forma della monopolizzazione del potere politico e lo strumento di massimizzazione della sua efficacia 8 La democrazia in questa ac-cezione significa omologazione e passivizzazione politica dei cittadini come esito inevitabile e completamente dispiegato della burocratizzazione
Infine democrazia come forma sociale significa non lrsquoabolizione degli laquoesclu-sivismiraquo e delle gerarchie quanto piuttosto il superamento del loro carattere ascritto ereditariamente predeterminato dal punto di vista sociale la democra-zia non egrave quindi necessariamente egualitaria se non nel senso della universale ac-cessibilitagrave delle posizioni apicali della produzione della distinzione sociale esclu-sivamente in base al merito In questa accezione la democratizzazione costituisce il processo attraverso il quale lrsquoaristocrazia si trasforma da fenomeno ereditario
2 Weber 1998a 793 Ibidem 684 Cfr Weber 2007 1355 Cfr ibidem 2306 Cfr Weber 1998a 877 Cfr Weber 1980 2208 Cfr Weber 2004 54
172 dImITRI drsquoANdREA
in esito di una conferma del possesso di qualitagrave personali La democrazia egrave com-patibile con lrsquoaristocrazia del merito personale e pertanto non coincide necessa-riamente con quei processi di massificazione atomizzazione polverizzazione che sono semmai lrsquoesito della burocratizzazione 9 Nella lettura di Weber la societagrave americana senzrsquoaltro la piugrave democratica in questo senso non costituisce affatto un ammasso di individui isolati e omologati ma al contrario una formazione sociale segnata dallrsquoemergere di una vera e propria laquoldquoaristocraziardquo di cetoraquo 10 democrazia significa in senso proprio eguaglianza delle opportunitagrave differen-ziazione sociale in base alle qualitagrave personali 11 qualcosa che puograve rafforzare lrsquoe-sigenza di autoaffermazione individuale e che non conduce necessariamente alla generalizzazione di individui indifferenziati e indifferenti Quale sia la concreta configurazione di una societagrave democratica in questo senso dipende per Weber da un insieme complesso di fattori ideali e materiali fra i quali gioca un ruolo essenziale lrsquoimmagine del mondo (Weltbild) 12
2 Democrazia politica
ma democrazia egrave ovviamente in Weber anche una nozione politica una categoria che rimanda ad una certa configurazione delle relazioni politiche 13 Weber la utilizza per indicare tre fenomeni distinti anche se accomunati dal rife-rimento condiviso ad una qualche idea di partecipazione al potere da parte dei subordinati
In una prima accezione il termine democrazia allude alla uguale distribuzio-ne dei diritti politici allrsquointerno di una comunitagrave laquodemocrazia puograve significare cose incommensurabilmente diverse In seacute tuttavia essa significa semplicemente che non crsquoegrave differenza formale di diritti politici tra le singole classi della popo-lazioneraquo 14 Il significato politico elementare di democrazia egrave dunque quello dellrsquouguaglianza formale dei diritti politici dei cittadini dellrsquoassenza di diffe-renze formali fra ciograve che i cittadini possono fare sul piano politico democra-tizzazione vuol dire qui essenzialmente introduzione del suffragio universale uguale attribuzione a tutti i membri di una comunitagrave di un laquominimo di diritto alla determinazione comune circa le questioni di quella comunitagraveraquo 15 Egrave del tutto riconoscibile lrsquoimpronta realistica di unrsquoaccezione di democrazia che insiste sul carattere minimale e formale di questa partecipazione alla determinazione degli affari comuni e che rifugge sia dalla retorica della volontagrave generale sia dallrsquoillu-sione di una partecipazione paritaria di un uguale contributo dei dominati alla formazione della volontagrave politica Egrave tuttavia altrettanto evidente come Weber non riduca a zero il peso e il ruolo politico dei cittadini non ritenga cioegrave irri-
9 Cfr Weber 2002b 19910 Weber 1998a 8011 Cfr Weber 2002b 197-20112 Cfr ibidem 198-20013 per un tentativo di sistematizzazione delle accezioni di democrazia in Weber cfr Breuer 1998
1-1314 Weber 1998b 10615 Weber 1998a 66
TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 173
levante ed impotente la partecipazione agli affari della comunitagrave garantita dal suffragio universale 16
In una seconda accezione la democrazia costituisce unrsquoinversione della rela-zione propriamente carismatica fra capo e sudditi in base alla quale la titolaritagrave del potere viene a dipendere formalmente dalla scelta e dalla fiducia dei dominati che si esprime in un plebiscito Il riconoscimento delle qualitagrave personali del capo da dovere dei sudditi diviene fondamento della sua autoritagrave 17 La democrazia egrave in questa accezione costitutivamente plebiscitaria consiste nella scelta dal basso del capo politico senza mediazioni e senza intermediari sulla base del riconosci-mento delle sue qualitagrave personali La titolaritagrave del dominio dipende formalmente dalla volontagrave dei dominati ma ciograve non intacca nella sostanza il carattere carisma-tico della legittimitagrave ovvero la verticalitagrave della relazione di potere e il carattere personale dellrsquoautoritagrave e delle forme del suo esercizio laquoLa ldquodemocrazia plebi-scitariardquo mdashil piugrave importante tipo di democrazia subordinata ad un capomdash egrave nel suo senso genuino una specie di potere carismatico che si cela sotto la forma di una legittimitagrave derivante dalla volontagrave dei sudditi e sussistente soltanto in virtugrave di questaraquo 18 democratica egrave cosigrave dunque ogni forma di potere in cui lrsquoinvestitura del titolare del potere dipende formalmente dalla grazia dei sudditi dalla loro scelta e dalla loro volontagrave manifestata in una elezione
Lrsquoelezione plebiscitaria puograve avere un carattere legale oppure comportare una rottura violenta della legalitagrave o dellrsquoordine politico costituito puograve mediare la conquista effettiva del potere o essere la ratifica ex-post di una conquista del potere di carattere rivoluzionario In questo significato il concetto di democra-zia non soltanto egrave compatibile con lrsquoidea di rivoluzione ma puograve anche condurre ad un esercizio dittatoriale o comunque non legale del potere da parte del duce liberamente eletto 19 Anche in questo caso lrsquoelezione formalmente libera non implica infine neacute la libertagrave reale dei subordinati neacute tantomeno che la selezione del leader abbia effettivamente una direzione dal basso verso lrsquoalto
In una terza accezione con il termine democrazia Weber intende lrsquoammi-nistrazione democratica diretta la democrazia come autogoverno Si tratta di una forma di amministrazione che realizza la minimizzazione del dominio (Minimisierung der Herrschaft) in virtugrave di una configurazione della relazione di rappresentanza che vincola lo svolgimento delle funzioni esecutive alla volontagrave dei consociati Il rappresentante egrave qui idealtipicamente un esecutore qualcuno che si pone al servizio dei membri del gruppo incaricandosi di dare seguito alle loro decisioni Questa dipendenza del rappresentante dai rappresentati si rea-lizza in virtugrave del fatto che laquole funzioni amministrative vengono semplicemente assunte a turno o conferite per cariche di breve durata tramite sorteggio o elezio-ne diretta tutte le decisioni o comunque tutte le decisioni materiali importanti vengono riservate alla risoluzione dei consociati mentre ai funzionari vengono affidate solo la preparazione e lrsquoesecuzione delle risoluzioni e la cosiddetta ldquoordi-
16 per una valutazione di segno opposto cfr Beetham 1989 153-15917 Cfr Weber 1980 26418 Ibidem 26519 per una sommaria fenomenologia dei capi plebiscitari cfr ibidem 264-266
174 dImITRI drsquoANdREA
naria amministrazionerdquo secondo le disposizioni dellrsquoassemblea dei consociatiraquo 20 Siamo nel punto di massima prossimitagrave allrsquoideale dellrsquouguale partecipazione al potere della perfetta orizzontalitagrave delle relazioni politiche una prossimitagrave che si realizza non soltanto in virtugrave del carattere assembleare delle decisioni ma anche della riduzione al minimo della consistenza e della durata delle funzioni esecu-tive vale a dire delle funzioni in cui matura e si sedimenta la divaricazione fra dominanti e dominati 21
Le condizioni di possibilitagrave di queste forme di autogoverno democratico sono molteplici ed eterogenee questo tipo laquodi amministrazione trova comunemente la sua sede in aggregazioni che sono 1 locali oppure 2 strettamente delimitate in base al numero degli aventi parte o anche 3 poco differenziate nella posizio-ne sociale dei partecipanti e inoltre essa presuppone 4 compiti relativamente semplici e stabili e 5 ciononostante un grado non proprio minimo di sviluppo dellrsquoistruzione per soppesare oggettivamente mezzi e finiraquo 22 Allrsquoinizio del No-vecento questa forma di democrazia diretta si trova ancora in diversi contesti dalle townships del New England ad alcuni cantoni svizzeri e al laquomirraquo russo ma agli occhi di Weber costituisce una forma di governo laquolabileraquo laquoun caso-limite tipologicoraquo 23 incapace di sopravvivere in contesti sociali che abbiano conosciuto una crescita della differenziazione economica e sociale e lrsquoincremento della com-plessitagrave dei compiti amministrativi
3 I valori della democrazia liberale libertagrave negativa e libertagrave politica
Se non esiste in Weber una definizione univoca di democrazia la situazione egrave ancora piugrave complessa per quanto riguarda la democrazia liberale dello Stato liberal-democratico e della democrazia rappresentativa liberale Weber non ha mai fornito neacute una definizione concettuale neacute una descrizione sistematica La stessa nozione di Stato di diritto (Rechtsstaat) mdashche per altro richiama le carat-teristiche essenziali soltanto dello Stato liberalemdash viene impiegata in modo spo-radico e senza alcuna tematizzazione di carattere complessivo Una definizione minimale di che cosa si debba intendere per democrazia liberale viene fornita da Weber nel saggio del 1906 su La situazione della democrazia borghese in Russia Qui Weber in riferimento alle posizioni di Struve e al programma dellrsquoUnione di liberazione delinea i tratti essenziali di un assetto istituzionale liberaldemo-cratico Stato di diritto con garanzia costituzionale delle libertagrave individuali (gli laquoinalienabili diritti dellrsquovomoraquo 24) istituzioni rappresentative (parlamento) elette sulla base del suffragio universale 25 una forma di democratizzazione sociale in cui certamente rientra lrsquoabolizione delle differenze ereditarie di status econo-mico e politico La tesi che intendo sostenere egrave che il principio di legalitagrave la
20 Weber 2012 28 per una identica caratterizzazione della democrazia diretta cfr anche Weber 1980 286-287
21 Cfr Weber 2012 27-2822 Ibidem 2923 Ibidem 2924 Cfr Weber 1981 6925 Ibidem 42
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garanzia costituzionale dei diritti fondamentali le istituzioni rappresentative e il suffragio universale definiscano non soltanto il perimetro generale di ciograve che Weber intende per democrazia liberale ma anche lrsquouniverso di principi concetti e istituzioni al quale Weber consapevolmente aderisce e nel quale ritiene si collo-chino le proprie posizioni e proposte di riforma politica
per difendere questa tesi egrave necessario innanzitutto ripercorrere gli argo-menti che Weber adotta in favore della democrazia liberale ed individuare quali siano le prestazioni che nella sua prospettiva la rendono preferibile ad altre forme di governo Al centro della riflessione politica weberiana crsquoegrave una decisione per la libertagrave come valore fondamentale che trova in Parlamento e governo la sua formulazione piugrave esplicita laquodi fronte al fatto fondamentale dellrsquoavanzata inarrestabile della burocratizzazione il problema delle future forme politiche di organizzazione puograve essere posto in generale soltanto in questi termini 1) come egrave ancora realmente possibile di fronte a questo predominio della tendenza alla burocratizzazione salvare qualche residuo di una libertagrave di movimento in senso ldquoindividualisticardquo [] 2) di fronte alla crescente indispensabilitagrave della burocra-zia statale che qui ci interessa e alla crescente posizione di potenza che ne deri-va come puograve essere offerta qualche garanzia che esistano potenze che tengano a freno llsquoenorme predominio di questo ceto di importanza sempre crescente e lo controllino efficacementeraquo 26 dal momento che la burocratizzazione egrave il nostro destino il senso ultimo delle istituzioni politiche egrave quello di garantire spazi di libertagrave Innanzitutto la libertagrave negativa di spazi non regolati dallrsquoamministrazio-ne burocratica di margini di libertagrave individuale privata sottratti al controllo del potere Si tratta del principale argomento laquopoliticoraquo a favore del capitalismo e della conservazione dello spazio dellrsquoiniziativa privata da una parte e specular-mente dellrsquoesigenza che struttura anche la critica al socialismo lungi dallrsquoessere un fattore di emancipazione lrsquoabolizione dellrsquoimprenditore privato significhe-rebbe lrsquoulteriore dilatazione della regolazione burocratica e si tradurrebbe in un dominio totale e incontrastato della burocrazia
Weber egrave innanzitutto un partigiano dellrsquoindividualismo dei diritti umani fondamentali 27 della libertagrave dei moderni come laquolibertagrave dal potereraquo 28 dalla li-bertagrave di coscienza allrsquoinviolabilitagrave della proprietagrave privata dalla libertagrave di com-mercio alla laquolibertagrave della scelta professionaleraquo 29 In virtugrave del contributo decisivo della componente settaria del protestantesimo ascetico la modernitagrave occidentale ha concettualizzato lrsquoesistenza di un diritto naturale soggettivo alla libertagrave dal potere ha pensato la libertagrave di coscienza non come privilegio o rivendicazione particolaristica ma come esigenza incondizionata valida per tutti 30 Se in Weber diritto naturale egrave scritto quasi sempre fra virgolette il problema non riguarda il contenuto ma la forma la pretesa cioegrave che la natura possa costituire il fonda-
26 Weber 2002a 3727 Weber 1981 71-73 Su questo punto insiste con forza molto opportunamente Segre 1981
185-187 Una interpretazione di segno opposto in Beetham 1989 36128 Weber 2012 72529 Ibidem30 Sullrsquoorigine dei diritti umani fondamentali dal protestantesimo ascetico e sulla loro traiettoria
moderna cfr marra 2006 106-150
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mento di qualcosa di oggettivamente valido 31 La polemica contro il diritto na-turale sta nella sua pretesa di oggettivitagrave e nella sua radice naturale mdashnella nega-zione del politeismo dei valorimdash e coesiste senza difficoltagrave con lrsquoindividuazione della libertagrave liberale come il valore non negoziabile che la politica egrave chiamata a garantire Le istituzioni politiche liberali sono istituzioni legittime in primo luo-go percheacute risultano puramente razionali rispetto al valore della libertagrave negativa
ma la libertagrave che le istituzioni politiche sono chiamate a realizzare e garantire non egrave soltanto quella dalla politica 32 ma anche quella nella politica Essere liberi significa disporre di uno spazio di libertagrave sottratto al governo ma anche disporre di un controllo politico sul governo libertagrave egrave anche laquonon farsi governare come un gregge di pecoreraquo 33 Le pecore sono la metafora dellrsquoimpotenza politica di chi egrave passivo di fronte al governo di chi egrave soltanto governato La libertagrave in senso politico egrave invece la possibilitagrave di sottrarsi alla passivitagrave del governo burocrati-co di partecipare alla decisione sui fini In questo senso la politica si configura come lo strumento della libertagrave e non soltanto come la sua negazione La politica come lotta e come decisione egrave la forma della libertagrave come capacitagrave di esercitare unrsquoattivitagrave direttiva autonoma di decidere le forme del nostro vivere insieme La libertagrave per Weber non egrave dunque soltanto quella negativa dei privati qualcosa di costitutivamente apolitico o addirittura anti-politico ma anche quella tutta poli-tica di uno spazio in cui lrsquoazione al sevizio di potenze etiche consente di attribuire un senso alla vita individuale non egrave soltanto libertagrave dallo Stato ma anche libertagrave nello Stato 34 Il valore della libertagrave consiste cosigrave nellrsquoessere condizione di possi-bilitagrave per una dimensione di senso etico che possiede un carattere al tempo stesso collettivo e razionale 35 La libertagrave egrave legata allrsquoesistenza di uno spazio della politica come decisione sui fini al di lagrave dellrsquoamministrazione burocratica come macchina vivente per la produzione di ordine e benessere 36 per questo Weber definisce laquoautoritarioraquo uno Stato allrsquoinsegna del dominio della burocrazia dellrsquoimpotenza della politica di fronte allrsquoamministrazione 37
Se la libertagrave egrave la condizione di possibilitagrave per una dimensione collettiva di senso il suo contenuto etico positivo 38 egrave costituito per Weber dalla nazione La libertagrave perimetra lo spazio per la lotta ma il valore che per Weber la politica egrave chiamata a servire egrave quello della nazione In questa prospettiva le istituzio-ni devono rispondere ad un duplice criterio di razionalitagrave mantenere aperto lo spazio della politica come dimensione della libertagrave consentire la conduzione di una politica allrsquoinsegna di unrsquoidea di nazione che nel corso degli anni si spoglia non soltanto dei caratteri biologico-razziali ma anche della esplicita coloritura espansionistica e imperialistica che la connotava ancora allrsquoinizio della guerra 39
31 Sul concetto di diritto naturale cfr Weber 2016 283-29532 Sulla natura a-politica o antipolitica della libertagrave negativa mi permetto di rinviare a drsquoAndrea
2017 96-10333 Weber 1981 7134 Cfr Weber 1998a 6735 Sul rapporto fra libertagrave e senso si veda Shaw 2008 33 sgg36 Weber 2002a 3637 Cfr Weber 1998a 87 e Weber 1998d 23538 per questa coloritura dellrsquoidea di nazione in Weber cfr Beetham 1989 193-19439 per unrsquoaccurata e persuasiva ricostruzione di questa trasformazione cfr palonen 2001
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Fra i criteri che dovranno orientare la politica tedesca allrsquoindomani della fine della guerra Weber indica lrsquoesplicita laquorinuncia a sogni imperialistici e dunque un ideale di nazionalitagrave puramente autonomistico autodecisione di tutti territori tedeschi a favore della riunificazione in uno Stato indipendente che si prenda cura in modo assolutamente pacifico della nostra peculiaritagrave nellrsquoambito della so-cietagrave delle nazioniraquo 40 Si tratta di una presa di posizione non sempre valorizzata dalla critica non soltanto nella sua discontinuitagrave rispetto al passato ma anche e soprattutto nella novitagrave del suo fondamento etico 41 laquoNon dipende solo da noi se il pacifismo nazionale puograve restare durevolmente la nostra convinzione etica di ri-ferimentoraquo 42 laquopacifismo nazionaleraquo e laquoconvinzione eticaraquo sono espressioni forti che segnalano un mutamento radicale nella natura del nazionalismo weberiano ma soprattutto nel rapporto tra etica e politica La nazione tedesca e la sua au-tonomia rimangono il valore di riferimento della politica weberiana ma la causa (Sache) coincide adesso con lrsquoaffermazione della sua indipendenza e autonomia in un contesto internazionale in cui viene compiuta una esplicita scelta di pace nel contesto della Societagrave delle Nazioni
4 I valori della democrazia liberale lrsquouguaglianza
Fin qui la prospettiva liberale Crsquoegrave tuttavia in Weber anche la difesa dellrsquoidea squisitamente democratica dellrsquouguale distribuzione dei diritti politici Giagrave indi-rettamente nel saggio su La situazione della democrazia borghese in Russia ma poi esplicitamente in tutti i suoi progetti di riforma istituzionale e costituzionale a partire da Sistema elettorale e democrazia in Germania del 1917 Weber si schie-ra con convinzione a favore del suffragio universale e dellrsquouguale distribuzione dei diritti politici Si egrave spesso argomentato in favore del carattere strumentale o contingente di questa posizione weberiana enfatizzando lrsquoassenza di unrsquoargo-mentazione in termini di razionalitagrave rispetto ai valori 43 A mio avviso possiamo rinvenire in Weber tre distinti piani di ragionamento a sostegno dellrsquouguaglianza politica dei cittadini
Il primo egrave costituito da una presa drsquoatto realistica di una credenza generaliz-zata nellrsquouguaglianza Lrsquoesistenza di una credenza diffusa nel valore o nel fatto dellrsquouguaglianza da parte dei dominati costituisce un dato di realtagrave indispensabi-le per valutare le risorse di legittimitagrave e di consenso di cui puograve disporre un ordi-namento politico-istituzionale stabile Quando la credenza nellrsquouguaglianza degli uomini costituisce un fenomeno sociale ormai radicato e inestirpabile il suo ri-conoscimento si impone agli attori politici mdashal di lagrave delle convinzioni soggettive sulla fondatezza di tale credenzamdash come premessa indispensabile di qualsiasi strategia Il riconoscimento del suffragio universale puograve dunque essere anche soltanto una necessitagrave fattuale un mezzo per qualunque fine richieda consenso
40 Weber 1998c 14141 Non colgono questa traiettoria dellrsquoidea weberiana di nazione mommsen 1993 124-164 e
Aron 196542 Weber 1998c 14143 La tesi dellrsquoassenza di una dimensione etica nel ragionamento weberiano sulla democrazia egrave
stata riproposta da Eliaeson 1998 48-49
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e mobilitazione Appartengono a questo ordine del discorso le affermazioni di Weber che attribuiscono al suffragio universale un significato tecnico-strumen-tale in vista della coesione e della potenza dello Stato laquoUn popolo di individui sovrani perograve mdashe soltanto un tale popolo egrave in grado e gli egrave consentito di praticare una ldquopolitica mondialerdquomdash non ha in questa prospettiva nessunrsquoaltra sceltaraquo 44
Crsquoegrave poi un secondo piano del ragionamento in cui invece si affacciano prese di posizione di tipo normativo Il riconoscimento del suffragio universale e lrsquoe-guagliamento dei diritti politici si impongono a partire dalla logica interna che sorregge lo Stato moderno dallrsquoegualitarismo che orienta le sue prestazioni e le sue pretese 45 Lrsquointreccio fra protezione universalistica ed egualitaria del minimo necessario alla vita e lrsquoaltrettanto universalistica ed egualitaria attribuzione dei doveri di difesa dello Stato mdashleva obbligatoria e mobilitazione di massa per la guerramdash tolgono ogni legittimitagrave alla differenziazione dei diritti politici Lrsquoattri-buzione generalizzata del diritto di voto egrave lrsquoapprodo coerente del concetto di cittadino prodotto del livellamento amministrativo e dellrsquoespropriazione politi-ca dei ceti da parte della burocrazia La democrazia come forma sociale del livel-lamento dei dominati apre la strada alla democratizzazione politica in termini di eguagliamento dei diritti politici 46 Lrsquouguale diritto di voto egrave lrsquoesito coerente del venir meno della differenziazione politica dei ceti e della uguale partecipazione a rischio della vita alla difesa dello Stato
Lrsquouguaglianza dei diritti politici egrave cosigrave per Weber anche la presa drsquoatto del-le conseguenze normativamente inevitabili della democratizzazione come livel-lamento dei dominati Lo Stato moderno realizza lrsquoeguagliamento radicale dei destini offrendo indistintamente a tutti i suoi cittadini laquola sicurezza meramente fisica e il minimo necessario per vivere e il campo di battaglia per la morteraquo 47 Lrsquouguaglianza dei diritti politici nel suffragio universale non egrave un valore in termi-ni assoluti egrave piuttosto unrsquoesigenza (normativamente e non soltanto fattualmente) inaggirabile nella situazione dellrsquoavvenuto eguagliamento degli individui nel rap-porto con la politica (espropriazione dei ceti) e delle prestazioni che lo Stato al tempo stesso fornisce ai mdashed esige daimdash cittadini (protezione e partecipazione alla guerra) Su questo piano del ragionamento lrsquouguaglianza politica costitui-sce un imperativo di giustizia proprio a partire dalle condizioni materiali che lo stesso Stato moderno ha creato 48 Lo Stato moderno e la burocrazia hanno reso i cittadini uguali e dunque non egrave piugrave giustificato trattarli in modo differenziato dal punto di vista politico il suffragio universale egrave coerente con la natura egualitaria della cittadinanza moderna Siamo di fronte ad un ragionamento la cui normati-vitagrave si radica nel concreto contesto storico-sociale
La partecipazione alla guerra alla difesa dello Stato a prezzo della propria vita costituisce in particolare lrsquoargomento con il piugrave esplicito pathos normativo
44 Weber 1998a 87 Su questo punto cfr anche Weber 1998a 84 e Weber 2002a 120 Su questa dimensione della riflessione weberiana cfr Trigilia 2018 20-26
45 Cfr Weber 1998a 6646 Ibidem47 Ibidem48 Segre (1981 188) parla dellrsquouguaglianza di fronte alla morte come del laquofondamento morale
dellrsquouguaglianza del diritto di votoraquo
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Quando si chiede indistintamente a tutti i cittadini di essere disposti a morire per difendere lo Stato egrave un principio elementare di giustizia riconoscere a tutti il diritto a partecipare alla definizione delle scelte politiche 49 Il suffragio univer-sale egrave il giusto compenso per la disponibilitagrave universale a morire per difendere lo Stato e i suoi cittadini In piugrave nel contesto specifico della Germania uscita dalla guerra la mancata introduzione del suffragio universale finirebbe per escludere dai diritti politici proprio coloro che hanno pagato il prezzo piugrave alto combatten-do al fronte premiando invece coloro che sono rimasti a casa 50 unrsquoingiustizia intollerabile anche per chi ritiene che la politica non possa essere valutata esclu-sivamente con criteri etici 51
Egrave sempre sulla base delle condizioni create dallrsquoeconomia e dallo Stato mo-derno che Weber difende lrsquoidea di una astratta e meccanica rappresentanza delle volontagrave contro la riproposizione di rappresentanze articolate su base corporativa professionale cetuale o comunque su condizioni materiali condivise 52 Lrsquougua-glianza dei diritti politici non puograve che avere la forma dellrsquouguaglianza artificiale e astratta dei cittadini al di lagrave delle differenze materiali laquoQuesta universalitagrave del voto corrisponde nella sua natura ldquomeccanicardquo allrsquoessenza dello Stato odierno Allo Stato moderno appartiene propriamente il concetto di ldquocittadinordquo E suf-fragio universale significa innanzitutto nientrsquoaltro che il singolo finalmente sotto questo aspetto della vita sociale non viene considerato come invece in ogni altra occasione secondo la sua specializzazione in attivitagrave professionali per la posi-zione familiare e in base alle peculiaritagrave della sua condizione materiale o sociale bensigrave solo in quanto cittadinoraquo 53 Lrsquouguaglianza politica dei cittadini si realizza contro la disuguaglianza materiale ingiustificata della vita materiale e in questo senso non puograve che centrarsi sullrsquouguaglianza formale delle volontagrave e non sulla comunanza degli interessi 54 Lrsquounitagrave del popolo puograve darsi soltanto nella forma dellrsquouguaglianza artificiale nella sfera politica come contrappeso alle differenze materiali ingiustificate che dominano la societagrave
Crsquoegrave infine nel discorso weberiano intorno allrsquouguaglianza anche un terzo piano di ragionamento Non del tutto sganciato dalla contingenza ma maggior-mente connotato in senso assiologico laquoLa legittimitagrave ldquostoricardquo egrave svanita per ten-tare di recuperare lrsquoordine borghese liberandosi dal potere violento dei consigli dei soldati anche ai ldquopartitirdquo specificamente ldquodi centrordquo resta solo la legittimitagrave rivoluzionaria e basata sul diritto naturale di una costituente che si fonda sulla sovranitagrave del popolo Questo perograve presuppone una ricostruzione a partire da una base giagrave preesistente per noi radicali una tale situazione in seacute non potrebbe essere che graditaraquo 55 Qui il contesto egrave definito dalla crisi di legittimitagrave delle isti-
49 Ancora piugrave esplicito il legame fra partecipazione alla guerra e democratizzazione in Weber 2007 239-240
50 Cfr Weber 2002a 12051 Cfr Weber 1998a 4752 Ibidem 6353 Ibidem 6454 per una diversa lettura di questo riferimento critico di Weber allrsquouguaglianza naturale cfr Tri-
gilia 2018 20-2255 Weber 1998c 137 Sul rapporto fra potere costituente democratico e democrazia plebiscitaria
cfr Ferraresi 2014 149-160
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tuzioni ereditate dal passato La situazione in cui si trovava appunto la Germania nel dicembre del 1918 Quando si tratta di riprogettare da zero le istituzioni poli-tiche e si cerca un fondamento di legittimitagrave al di lagrave del diritto e dellrsquoordinamento positivi egrave inevitabile il ricorso ad una costituente eletta a suffragio universale Nella tabula rasa del collasso delle istituzioni preesistenti per Weber lrsquougua-glianza degli uomini egrave il valore di riferimento e il riconoscimento di un uguale diritto alla partecipazione politica egrave il criterio imprescindibile per ricostruire un ordine politico legittimo
ma qual egrave lrsquoesito dellrsquouniversalizzazione del suffragio in termini di potere Quali sono gli effetti politici reali del suffragio universale Su questo punto la posizione di Weber egrave esplicita anche se non priva nel tempo di oscillazioni Sicuramente Weber non si attende dal suffragio universale lrsquoaffermazione della volontagrave popolare o della vera volontagrave del popolo 56 E neppure lrsquoattivazione di un vettore basso-alto in virtugrave del quale la volontagrave dei dominati determinereb-be positivamente i contenuti delle decisioni politiche Ipotizzare lrsquoattivazione di una relazione di questo tipo sarebbe laquocome se si volesse parlare di una ldquovolontagrave degli acquirenti di stivalirdquo che dovesse determinare la tecnica utilizzata dal cal-zolaioraquo 57 drsquoaltra parte perograve la partecipazione al voto di tutti i cittadini non egrave neppure irrilevante produce una forma di redistribuzione del potere a favore dei dominati ne accresce il ruolo e il peso nella formazione della volontagrave po-litica Attraverso il suffragio universale i dominati fanno sentire attivamente il loro peso accrescendo la dipendenza dei dominanti dalla loro volontagrave senza che questo cancelli lo squilibrio di potere a favore degli eletti Il ruolo degli elettori egrave sostanzialmente quello della scelta allrsquointerno di unrsquoofferta politica che non dipende da loro che rimane appannaggio della leadership politica
5 La democrazia plebiscitaria e le ragioni dellrsquoimmediatezza
Il ragionamento weberiano presenta dunque un potente anche se articola-to tessuto normativo Il legame fra le istituzioni politiche e i valori delle libertagrave fondamentali egrave infatti di tipo etico-intenzionale (deontologico) le istituzioni po-litiche devono esibire una perfetta e incondizionata conformitagrave ai valori liberali delle libertagrave negative (una perfetta razionalitagrave rispetto al valore) Sostanzialmente dello stesso tipo egrave lrsquoesigenza dellrsquouguaglianza politica dei cittadini un ordinamen-to politico che non concedesse il suffragio universale sarebbe normativamente indifendibile Il carattere etico-intenzionale della relazione al valore non tollera eccezioni diverso egrave invece il caso della libertagrave politica Ad essere decisivo egrave qui il prodursi di uno spazio per la decisione politica lrsquoapertura di un campo di possibilitagrave che puograve darsi perograve in virtugrave delle piugrave diverse sistemazioni istituzionali In questo senso le istituzioni sono semplici tecniche per produrre effetti dotati di valore 58 La logica egrave qui quella etico-responsabile (consequenzialistica) che
56 Weber 2019 3157 Ibidem58 laquoLe forme di governo sono per me delle tecniche come qualsiasi altra macchinaraquo (Weber 2008
709)
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misura la validitagrave normativa delle soluzioni istituzionali a partire dagli effetti che producono e dalla loro razionalitagrave rispetto al valore della libertagrave politica
A partire da questa costellazione di valori principi generali e orientamenti di fondo lrsquoordinamento politico che Weber propone per la Germania fino al dicembre del 1918 egrave quello di una monarchia parlamentare sul modello inglese Si tratta di una sistemazione istituzionale definita dalla combinazione fra una monarchia ereditaria e un parlamento eletto a suffragio universale che come organo di rappresentanza dei governati detiene il potere legislativo e approva in particolare la legge di bilancio garantisce la pubblicitagrave dellrsquoamministrazione attraverso il diritto di inchiesta e controlla la burocrazia in quanto la scelta del cancelliere e dei ministri egrave vincolata alla fiducia dellrsquoassemblea rappresentativa
Egrave noto che Weber a partire dal novembre del 1918 ha modificato le proprie posizioni in merito alla sistemazione istituzionale preferibile per la Germania passando da una preferenza per un regime monarchico parlamentare a quella per lrsquoelezione diretta del presidente del Reich 59 La proposta dellrsquoelezione diretta del Reichpraumlsident viene argomentata diffusamente nellrsquoopuscolo La futura forma statale della Germania pubblicato il 14 gennaio del 1919 60 e in un breve artico-lo dal titolo Il presidente del Reich uscito il 25 febbraio del 1919 sulla Berliner Boumlrsenzeitung 61 malgrado la loro diversa estensione e natura i due contributi si completano in qualche misura a vicenda e offrono una dettagliata rassegna degli argomenti weberiani a sostegno della scelta plebiscitaria del vertice dello Stato
Questo cambiamento di posizione nel dibattitto sulla forma istituzionale della Germania non rimanda tuttavia ad un mutamento sul piano astrattamente nor-mativo quello cioegrave del migliore assetto istituzionale da un punto di vista teorico generale ma egrave legato piuttosto allrsquoirruzione di elementi di novitagrave nella concreta vicenda storica e politica della Germania che non rendono piugrave percorribile una determinata sistemazione istituzionale Non a caso il primo saggio di La futura forma statale della Germania si apre proprio con la riaffermazione esplicita della preferenza di Weber per una monarchia parlamentare ovvero per quel modello inglese che aveva ispirato la riflessione weberiana in Parlamento e governo 62 laquoper molti di noi anche per chi scrive queste righe la monarchia rigorosamente parla-mentare era e resta la forma di Stato tecnicamente piugrave flessibile e in questo senso la piugrave forte malgrado la democratizzazione sociale radicale da noi auspicataraquo 63
Sullo sfondo di questa valutazione di carattere generale il ragionamento we-beriano a favore dellrsquoelezione diretta del presidente del Reich mdashdi una maggiore immediatezza nel rapporto governati-governantimdash si sviluppa a partire da due premesse che Weber ritiene indubitabili La prima egrave di tipo squisitamente fattua-le le vicende politico-istituzionali del Reich e lrsquoesito della guerra hanno irrime-
59 per una valutazione dellrsquoimpatto delle posizioni weberiane nel dibattito sulla nascente costitu-zione della repubblica di Weimar cfr mommsen 1993 528-563 e Baehr 1989
60 Si tratta della rielaborazione di cinque articoli usciti fra il 22 novembre e il 5 dicembre del 1918 sulla Frankfurter Zeitung
61 pagine importanti per la ricostruzione dellrsquoargomentazione weberiana in questi testi in momm-sen 1993 497-528 Segre 1982 Tuccari 1993 291-308 Corselli 2011 141-175
62 Il punto egrave stato segnalato in particolare da Tuccari 1993 29263 Weber 1998c 134
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diabilmente laquocompromesso la dinastia prussiano-tedesca a un punto tale che per lo meno oggi egrave impossibile prenderne le partiraquo 64 La repubblica egrave quindi una necessitagrave La seconda premessa mdashovvero il carattere necessariamente federale del nuovo Statomdash ha invece uno statuto piugrave ibrido La soluzione di uno Stato unitario non egrave possibile neacute da un punto di vista economico neacute da un punto di vista politico A renderla impraticabile tuttavia non crsquoegrave soltanto la volontagrave dei vincitori 65 ma ci sono anche le legittime pretese di autonomia dellrsquoAustria e della Baviera Il federalismo egrave cosigrave sia una necessitagrave di tipo fattuale sia il dove-roso riconoscimento di una diversitagrave che pretende autonomia e la consapevole riaffermazione di una vocazione autonomistica e federalistica del liberalismo 66 In questo quadro in cui si intrecciano impossibilitagrave fattuali e pretese legittime la futura forma statale della Germania si profila innanzitutto come quella di una repubblica federale
La scelta plebiscitaria del vertice del Reich viene difesa da Weber alla luce di tre esigenze La prima egrave legata al carattere federale del nuovo Stato Nella nuova configurazione istituzionale saragrave necessario prevedere unrsquoistanza unitaria forte che sia in grado di contrastare le spinte centrifughe e le tendenze particolaristi-che di varia natura mdashda quella dei governi dei singoli Stati liberi a quella di una rappresentanza partitica che potrebbe differenziarsi anchrsquoessa in funzione dei contesti politici dei singoli Stati del Reichmdash legate alla natura repubblicana e federale della nuova Germania la propensione al laquoparticolarismo rende neces-saria unrsquoistituzione che rappresenti il principio dellrsquounitagrave [Einheit] del Reichraquo 67 Questa necessitagrave di un contrappeso al particolarismo dei singoli Stati e alle loro pretese di influenza sulla direzione e sullrsquoamministrazione del Reich sarebbe am-plificata dalla presenza di un Consiglio Federale (accanto al parlamento eletto a suffragio universale) formato da delegati laquonominati dai singoli governi [degli Stati] in ogni momento revocabili che votano secondo istruzioniraquo 68 La seconda esigenza egrave legata alla ricostruzione economica e alle esigenze della socializzazio-ne La ricostruzione dellrsquoeconomia tedesca mdashindipendentemente da quale saragrave il suo fondamentomdash richiede infatti una direzione politica e amministrativa fortemente unitaria Compito della costituzione non egrave stabilire il laquofuturo ordine economicoraquo 69 ma predisporre le soluzioni istituzionali per la direzione politica e per lo svolgimento efficace dei compiti amministrativi connessi a tutti i diversi obiettivi che potrebbero essere perseguiti 70
per far fronte a queste due esigenze egrave necessario un presidente del Reich con lrsquoautoritagrave e il peso politico che gli deriva dal possesso di un fondamento autonomo di potenza ovvero dalla fiducia di milioni di persone laquoStando cosigrave le cose egrave del tutto inevitabile la creazione di un vertice statale [Staatsspitze] che poggi senzrsquoaltro sulla volontagrave dellrsquointero popolo senza lrsquointervento di intermediari
64 Ibidem 13565 Cfr ibidem 14666 Esplicita su questo punto la posizione weberiana in Weber 1981 65 e 6967 Weber 1998d 23568 Weber 1998c 14969 Cfr Weber 1998d 23370 Ibidem 233-234
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[Mittelsmaumlnnern]raquo 71 Se un vertice collegiale mdashfatto di uomini designati dai par-titi o dagli Statimdash sarebbe incapace di svolgere una funzione reale di contrappe-so al particolarismo e di indirizzo univoco e unitario del governo un presidente eletto indirettamente sarebbe ostaggio della maggioranza parlamentare che lo ha espresso 72 laquoUn presidente del Reich eletto dal parlamento attraverso deter-minate alleanze e coalizioni di partito con lo spostamento di queste alleanze egrave un uomo politicamente mortoraquo 73 Collegialitagrave e intermediazione sono sinonimo di dipendenza e condizionamento e quindi in ultima istanza di impotenza po-litica per mancanza di autonomia Senza un presidente eletto direttamente dal popolo laquoad ogni crisi parlamentare mdashe tale crisi se ci saranno piugrave di quattro o cinque partiti non saragrave certamente una raritagravemdash vacillerebbe lrsquointera costruzione del Reichraquo 74
Questa considerazione lascia intravedere la terza esigenza che milita a favo-re dellrsquoelezione diretta del vertice dello Stato la necessitagrave di contrastare gli ef-fetti del sistema proporzionale sulla natura del parlamento e sulla struttura dei partiti Il carattere proporzionale del sistema elettorale ridurragrave drasticamente il significato politico del parlamento trasformandolo in un organo corporativo di rappresentanza mdashcon un mandato di fatto imperativomdash degli interessi di as-sociazioni di categoria e corporazioni di ogni genere 75 La debolezza politica del parlamento a sua volta saragrave un fattore decisivo in funzione del mantenimento della direzione politica dei partiti nelle mani dei notabili In queste condizioni soltanto la presidenza del Reich come espressione della scelta del popolo puograve configurare un luogo della potenza politica in grado di attrarre uomini di grande levatura e di essere occasione e motivo di una trasformazione dei partiti che su-peri definitivamente il notabilato e li trasformi in macchine burocratiche votate alla competizione per il potere 76
6 Poteri e divisione dei poteri
Lrsquoopzione a favore della scelta plebiscitaria del vertice del Reich puograve tuttavia tradursi in assetti istituzionali differenti per quanto riguarda le competenze degli organi costituzionali e i rapporti tra i poteri Lrsquoelezione diretta del Reichpraumlsident non contiene indicazioni univoche sul tipo di regime (presidenziale o semipresi-denziale) sui concreti poteri attribuiti al presidente e sulle relazioni ad esempio con gli organi della rappresentanza Sullo sfondo dellrsquoopzione plebiscitaria il dettaglio della soluzione weberiana prende forma in relazione ad un variabile de-cisiva la modalitagrave di elezione della rappresentanza federale e la sua relazione con la camera del popolo A proposito della natura e dei criteri della rappresentanza territoriale Weber individua due tipologie nettamente distinte da una parte una
71 Ibidem 23372 Cfr ibidem 23473 Ibidem 23674 Ibidem 23575 Cfr ibidem 234-235 Cfr anche Weber 2004 9876 Cfr Weber 1998d 234 e Weber 1998c 154
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Camera degli Stati (Staatenhaus) dallrsquoaltra un Consiglio Federale (Bundesrat) Nel primo caso lrsquoorgano egrave formato da rappresentanti laquoeletti dalle popolazioni dei singoli Stati o dai parlamenti per periodi di legislatura fissi [] che votano esclusivamente secondo la loro propria convinzione come in America (Senato) o in Svizzera (Camera dei Cantoni)raquo 77 Nel caso del Consiglio Federale lrsquoorga-nismo risulterebbe composto di laquodelegati nominati dai singoli governi in ogni momento revocabili che votano esclusivamente secondo istruzioniraquo 78 Si trat-terebbe di un tipo di rappresentanza federale sostanzialmente analogo a quello previsto per il Bundesrat secondo la Costituzione dellrsquoImpero tedesco Natural-mente lrsquoelezione parlamentare dei membri della Camera degli Stati riduce la sua distanza rispetto al Consiglio Federale percheacute segna uno slittamento dal puro principio rappresentativo in direzione del principio della delega 79
In astratto le preferenze di Weber vanno esplicitamente ad una rappresen-tanza territoriale nella forma di una Staatenhaus e quindi alla laquocombinazione 1) di un presidente singolo plebiscitario con 2) una Camera degli Stati e 3) il referendum da indire in conformitagrave alla Costituzione nel caso di suoi mutamenti su iniziativa del presidente nel caso di conflitti tra le piugrave alte istanze del Reich e in presenza di proposte di legge espresse da un quinto dei cittadini aventi diritto di votoraquo 80 In questa prospettiva lrsquoassetto istituzionale sarebbe completato da un Reichstag eletto a suffragio universale titolare della fiducia sia nei confronti (di-versamente da quanto accade negli Stati Uniti nota Weber) 81 dei ministri che del primo ministro Il modello disegnato da Weber sarebbe dunque quello di una repubblica federale semipresidenziale in cui accanto al presidente del Reich elet-to direttamente dal popolo figura un primo ministro e unrsquointera compagine mini-steriale vincolata alla fiducia del parlamento una forma di semipresidenzialismo una sostanziale diarchia di potere 82 che prevede accanto ad un Reichpraumlsident eletto garante dellrsquounitagrave nazionale un primo ministro capo della maggioranza parlamentare e capo dellrsquoesecutivo
Tuttavia questa soluzione semi-presidenziale questa forma spuria di parla-mentarismo 83 risulta impraticabile percheacute Weber ritiene fattualmente inevitabi-le che lrsquoorgano di rappresentanza degli Stati assuma la fisionomia di un Consiglio federale laquoio dal canto mio per motivi politici e di tecnica costituzionale in linea di principio sarei per la Costituzione della Camera degli Stati ma devo per forza fare i conti con lrsquoinevitabilitagrave della soluzione del Consiglio Federaleraquo 84 A que-sto tipo di rappresentanza degli Stati Weber associa sia il rischio di una mono-polizzazione dellrsquoaccesso alle cariche di cancelliere del Reich e di segretario di Stato proprio come avveniva nel vecchio Bundesrat 85 sia la capacitagrave degli Stati di esercitare unrsquoinfluenza sostanziale sullrsquoattivitagrave dei ministri con la conseguenza
77 Weber 1998c 14978 Ibidem79 Cfr ibidem80 Ibidem 16081 Cfr ibidem 15582 Riprendo questa interpretazione da Corselli 2011 16083 Sul significato weberiano di parlamentarismo cfr Weber 1998c 15684 Weber 1998c 15385 Weber 2002a 136
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di un peso eccessivo delle istanze particolaristiche e della possibilitagrave di stallo isti-tuzionale In termini generali la rinascita nella nuova Germania di un Consiglio Federale del tipo del vecchio Bundesrat avragrave lrsquoeffetto di indebolire il ruolo e la funzione della Camera del popolo (Reichstag) affiancandole unrsquoassemblea che funziona secondo la logica della delega e della rappresentanza dei governi degli Stati 86
Lrsquoadozione della rappresentanza delegata degli Stati ai vertici del Reich rende di fatto impraticabile il semi-presidenzialismo quasi-parlamentare astrattamente preferito da Weber e depone a favore di un laquopresidente del Reich plebiscita-rio come capo dellrsquoesecutivo e detentore del veto sospensivoraquo 87 titolare inoltre del diritto laquodi appellarsi al referendum se tra il Consiglio Federale da un lato e dallrsquoaltro il parlamento e i suoi uomini di fiducia cioegrave i ministri non si riesce a raggiungere unrsquointesaraquo 88 In questo modo conclude Weber laquoil referendum diventerebbe il mezzo per ricomporre i conflitti costituzionali tra le istanze fede-ralistiche e quelle unitarieraquo 89
per completare il quadro egrave necessario precisare tre aspetti della proposta weberiana che riguardano direttamente o indirettamente le prerogative del presidente del Reich e che testimoniano una chiara sensibilitagrave per la questione dellrsquoequilibrio dei poteri Il primo riguarda il perimetro che delimita il pote-re del presidente di sciogliere il parlamento e di indire un referendum Questa prerogativa presidenziale sconosciuta alla vecchia costituzione monarchica ma anche al presidenzialismo di un paese come gli Stati Uniti che costituisce il rife-rimento di fondo di questa fase della riflessione di Weber rimane limitata nella sua proposta ai casi di stallo istituzionale fra i due organi della rappresentanza ovvero il Reichstag e il Bundesrat 90 Il secondo aspetto egrave relativo al ruolo attri-buito al parlamento Anche in questa configurazione istituzionale di carattere piugrave marcatamente presidenziale il parlamento conserva le sue funzioni e i suoi poteri esprime la fiducia indispensabile alla nomina dei ministri provvede alla produzione legislativa e allrsquoapprovazione del bilancio detiene il diritto di inchie-sta e di nomina delle commissioni permanenti svolge una funzione di limitazione e controllo della posizione di potenza del presidente Su un piano piugrave politico il suo ruolo di luogo della selezione dei capi di palestra per la formazione di poli-tici di professione che abbiano al tempo stesso istinto di potenza e competenze amministrative esce rafforzato proprio dalle trasformazioni dei partiti indotte dalla elezione diretta del presidente 91 laquoIl grande impulso della vita democratica dei partiti che cresce sulla scorta di queste elezioni popolari andragrave a vantaggio anche del parlamentoraquo 92 Lrsquoultimo aspetto riguarda il bilanciamento istituzionale
86 Cfr Weber 2004 9987 Weber 1998c 16688 Ibidem89 Ibidem Una presa di posizione del tutto analoga si trova in Il presidente del Reich (Weber
1998d 236)90 Cfr Weber 1998d 235 Sulla natura e i limiti del potere del Reichpraumlsident cfr Segre 1982
22-23 e Tuccari 1993 297-29891 Sul bilanciamento reciproco fra democrazia plebiscitaria e democrazia rappresentativa insiste
particolarmente portinaro 1987 31-3892 Weber 1998d 236
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dei poteri del presidente plebiscitario A compensazione dellrsquoampiezza dei suoi poteri e della lunghezza del suo mandato (sette anni) Weber prevede un mecca-nismo di revoca (destituzione) a seguito di un referendum laquosu richiesta di una maggioranza qualificata del Reichstagraquo 93 Cosigrave come su un piano piugrave in generale ritiene auspicabile un sistema di controlli che garantisca lrsquoesercizio dei poteri del presidente entro i limiti della legalitagrave democratica e costituzionale 94
Si possono ovviamente sollevare obiezioni di merito e di principio ad una sistemazione istituzionale di questo tipo e difendere una idea diversa e piugrave com-plessa di democrazia Si possono altresigrave discutere le analisi di contesto e le con-seguenze attese che fungono da argomenti per questa proposta Si puograve infine affermare con una qualche plausibilitagrave lrsquoesistenza di una sottovalutazione dei ri-schi a cui un siffatto assetto istituzionale risulta fattualmente esposto 95 Si tratta tuttavia a mio avviso di una proposta che non fuoriesce dal perimetro della de-mocrazia liberale 96 e che Weber stesso concepiva in sostanziale continuitagrave con le sue prese di posizione precedenti Intanto percheacute rimangono intatte le garanzie costituzionali dei diritti civili e delle libertagrave liberali Il mutamento della proposta istituzionale weberiana riguarda cioegrave lrsquoarticolazione e lrsquoequilibrio dei poteri ma non i valori fondamentali a cui lrsquoordinamento si ispira e che egrave chiamato a proteg-gere Il percorso argomentativo che Weber sviluppa non soltanto muove da un ribadita preferenza per la monarchia parlamentare (modello inglese) ma proce-de anche con considerazioni che sono esclusivamente di tipo contestuale e tecni-co-prudenziale a partire da una ribadita sostanziale continuitagrave nellrsquoispirazione di principio Non solo proprio in riferimento al modello inglese Weber presenta la distanza fra democrazia plebiscitaria e monarchia parlamentare come una dif-ferenza di grado piugrave che di principio Non nega che nelle democrazie parlamen-tari e nelle monarchie ereditarie democratizzate ci sia un forte temperamento dellrsquoelemento cesaristico-plebiscitario 97 afferma tuttavia esplicitamente che laquola posizione dellrsquoattuale primo ministro inglese sostanzialmente non si fonda affatto sulla fiducia del parlamento e dei suoi partiti ma sulla fiducia delle masse nel paese e dellrsquoesercito in guerraraquo 98 Insomma lrsquoesistenza di un sistema bipartitico e il fatto che sia il leader del partito a diventare primo ministro in caso di vittoria nella competizione elettorale riducono di molto le distanze fra il sistema inglese e quello democratico plebiscitario
7 Democrazia dei partiti e dittatura
per una valutazione complessiva della torsione plebiscitaria dellrsquoultimo We-ber egrave infine necessario tenere presente il ruolo dei partiti La presenza di par-titi-macchina come organizzazioni di massa rigidamente burocratizzate costitu-
93 Weber 1998c 15594 Cfr Weber 1998d 23495 Questa considerazione in portinaro 1987 6096 Su questa stessa linea interpretativa cfr Winckelmann 1952 Honigsheim 1951 Loewenstein
1951 Segre 1981 e 198297 Sul rapporto fra plebiscitarismo cesarismo e carisma cfr Baehr 2008 99-11498 Weber 2002a 108
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isce lrsquoantidoto fondamentale contro la democrazia della strada (Demokratie der Straszlige) e la prevalenza degli elementi puramente emotivi che si registra nella relazione fra il capo e una massa non organizzata I partiti burocratizzati sono per Weber un fenomeno legato alla democrazia di massa Il suffragio universa-le costituisce la condizione necessaria per la burocratizzazione dei partiti 99 ma da solo non egrave in grado di innescare la trasformazione dei partiti in macchine organizzative burocratizzate per compiere questa trasformazione egrave necessaria lrsquoesistenza di uno spazio di potenza e la competizione per occuparlo in virtugrave del consenso elettorale In condizioni di impotenza della politica i partiti rimangono aggregazioni di notabili di politici senza vocazione incapaci di organizzazione delle masse e di strategie di potenza La laquolegge ferrearaquo che domina la sociologia weberiana del partito politico egrave quella che collega lrsquoaffermazione dei partiti di massa dellrsquoorganizzazione burocratica dei partiti-macchina allrsquoesistenza di due condizioni la politica di massa (suffragio universale o suffragio allargato) e lrsquoe-sistenza di luoghi della potenza politica (capi plebiscitari o parlamenti forti) 100
ma le chances di un parlamento forte sono ridotte al minimo da due circo-stanze La prima interna alla vicenda istituzionale tedesca egrave costituita come abbiamo visto dal laquorisorgereraquo del Bundesrat e dalla sua ipoteca sul ruolo di potenza del parlamento La seconda circostanza invece egrave di carattere piugrave gene-rale e va individuata nella tendenza strutturale ma rafforzata dal sistema eletto-rale proporzionale al superamento del bipartitismo laquoNegli stati industriali un sistema bipartitico egrave impossibile giagrave in conseguenza della scissione degli strati economici moderni in borghesia e proletariato e dallrsquoimportanza del socialismo come vangelo di massaraquo 101 In Politica come professione Weber afferma esplici-tamente che il permanere del potere della cricca (Herrschaft des Kluumlngels) saragrave favorito dal sistema proporzionale laquoUna tipica manifestazione della democrazia senza capi non soltanto percheacute favorisce il mercato delle vacche [Kuhhandel] dei notabili per la distribuzione delle cariche ma anche percheacute in futuro offriragrave ai gruppi di interesse la possibilitagrave di costringere ad includere nelle liste i propri funzionari e di creare in tal modo un parlamento impolitico nel quale non trove-ranno alcuno spazio le autentiche nature di caporaquo 102 Un parlamento impotente impedisce la trasformazione dei partiti in macchine razionalmente (burocratica-mente) organizzate e favorisce la democrazia della strada 103
Lrsquoalternativa ad un parlamento impotente la laquovalvola di sfogoraquo (Ventil) 104 per lrsquoesigenza di un laquoluogoraquo della decisione politica puograve essere allora soltanto lrsquoelezione diretta del presidente del Reich Lungi dal deprimere ruolo e dimen-sioni dei partiti il plebiscitarismo spinge in direzione della loro trasformazio-ne in strumenti di potenza e perciograve in macchine burocratizzate La democrazia plebiscitaria egrave per Weber una democrazia dei partiti 105 laquoUnrsquoorganizzazione di
99 Cfr Weber 2004 87100 per una lettura che insiste invece sul partito di massa come destino cfr Tuccari 2018 62-69101 Cfr Weber 2002a 96102 Weber 2004 99103 Cfr Weber 2002a 117-118104 Weber 2004 99105 Questo punto egrave sottolineato opportunamente in Tuccari 1993 198-207
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partito rigida e burocratica sarebbe certo anche da noi la conseguenza neces-saria di elezioni presidenziali plebiscitarieraquo 106 democrazia dei partiti significa anche democrazia nei partiti lrsquoorganizzazione della democrazia in competizione fra macchine burocratizzate trasferisce il momento piugrave laquopartecipativoraquo della vita politica dalla competizione elettorale alla selezione dei capi e quindi alla vita di partito e alla selezione del leader Con la rigida organizzazione burocratica dei partiti-macchina e con lrsquoelezione diretta del presidente del Reich laquolrsquoautentica lot-ta elettorale sarebbe trasferita in misura notevole allrsquointerno dei partiti stessi (in occasione della presentazione dei candidati per la presidenza)raquo 107
8 Democrazia della decisione come risorsa di senso
Nonostante il carattere contestuale e contingente dellrsquoargomentazione webe-riana egrave tuttavia indubbio che si faccia strada a partire dalla fine del 1918 an-che unrsquoaccentuazione piugrave generale del carattere plebiscitario della democrazia in base al quale il diritto allrsquoelezione diretta del capo egrave addirittura la Magna Charta della democrazia 108
Si tratta di un mutamento di accento il cui nucleo concettuale egrave costituito dal-la ricerca delle condizioni di una democrazia della decisione di una democrazia come pratica di libertagrave e risorsa di senso per gli individui della tarda modernitagrave per essere un luogo capace di politica la democrazia deve possedere luoghi del-la decisione e strutture organizzate (i partiti) come strumenti di lotta per lrsquoaf-fermazione di una direzione univoca e riconoscibile laquoLa testa fredda e lucida mdashe una politica che abbia successo anche proprio una politica democratica che abbia successo si fa appunto con la testamdash domina tanto piugrave nelle decisioni responsabili 1) quanto piugrave piccolo egrave il numero di coloro che prendono parte alla valutazione delle possibilitagrave e 2) quanto piugrave univocamente le responsabilitagrave sono evidenti a ciascuno di essi stessi e alle persone da loro guidateraquo 109
In questo senso va letta a mio avviso lrsquoinsistenza non soltanto descrittiva e avalutativa sulla coesistenza di democrazia e dittatura di fatto laquoAl di sopra del parlamento dunque vi egrave il dittatore di fatto plebiscitario che per mezzo della ldquomacchinardquo trascina dietro di seacute le masse e per il quale i parlamentari sono soltanto dei beneficiari politici che si pongono al suo seguitoraquo 110 dittatura egrave qui sinonimo di direzione univoca e unitaria non rimanda ad un tracimare al di lagrave dei limiti legali procedurali e costituzionali nellrsquoesercizio del potere poli-tico ma allrsquoesistenza di una direzione e di una responsabilitagrave politica chiara in quanto emancipata dalla mediazione e dal compromesso laquoIl fascino della ldquogran-derdquo demagogia gladstoniana la fede incrollabile delle masse nel contenuto etico della sua politica e soprattutto nel carattere etico della sua personalitagrave furono gli elementi che condussero in modo cosigrave rapido una tale macchina alla vittoria
106 Weber 1998c 154107 Ibidem108 Weber 1998d 236109 Weber 2002a 117-118110 Weber 2004 89
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contro i notabili Fece cosigrave la sua comparsa sul terreno della politica un elemento cesaristico-plebiscitario il dittatore del campo di battaglia elettoraleraquo 111 Il ple-biscitarismo produce quella reductio ad unum mdashun effetto maggioritariomdash della complessitagrave sociale (rappresentanza) e della mediazione politica che consente la dittatura come decisione politica chiara e univoca laquoapplicato alla formazione del governo il sistema proporzionale sarebbe lrsquoopposto radicale di ogni dittaturaraquo 112 Lrsquoelezione diretta del presidente mdashlrsquoeliminazione della mediazione parlamentare in funzione della definizione del governomdash produce inoltre indirettamente an-che una strozzatura maggioritaria della rappresentanza parlamentare
Nel plebiscitarismo lrsquoultimo Weber individua la risposta allrsquoesigenza di una guida politica unitaria di fronte allrsquoemergere del rischio di impotenza della politi-ca Lrsquoimmediatezza plebiscitaria egrave in questo senso la risposta a tutto ciograve che inde-bolisce la direzione politica la capacitagrave di far valere contro la burocrazia ma piugrave in generale contro gli imperativi tecnico-sistemici una decisione legata alla vo-lontagrave ed eticamente orientata Tutto ciograve che intralcia la formazione o lrsquoesercizio della direzione politica mdashlrsquoimpotenza del parlamento la frammentazione della rappresentanza e il particolarismo degli interessi la mediazione istituzionale e la necessitagrave del compromesso politicomdash erode lo spessore politico della democra-zia e ne minaccia il senso
Lrsquoesistenza di uno spazio per la decisione egrave la conditio sine qua non percheacute la politica possa essere risorsa di senso per lrsquoindividuo della tarda modernitagrave attra-verso la possibilitagrave di mettersi al servizio (come politico di professione o come semplice militante sostenitore elettore) di una causa che abbia un fondamento etico Se la politica egrave pratica di libertagrave attivitagrave direttiva autonoma possibilitagrave di scegliere il nostro modo di vivere in comune il suo senso sta nel porsi al servizio dellrsquoetica conferendo agli individui mdashe non solo al capo o ai capimdash la possibilitagrave di sfuggire alla minaccia di insensatezza che incombe su di loro in un mondo se-gnato da processi che rendono sempre piugrave difficile essere arbitri del proprio desti-no collettivo e sottrarsi alle esigenze di adattamento al mondo che derivano dallo strapotere degli imperativi della razionalitagrave economica e tecnico-strumentale 113
Su questo sfondo due mi sembrano in conclusione i limiti principali di que-sta impostazione weberiana entrambi allrsquoinsegna di un eccesso di ottimismo Il primo riguarda una fiducia eccessiva nella capacitagrave della politica di mettere in scena conflitti rilevanti e dotati di senso Nella diagnosi di Weber lrsquounico osta-colo alla produzione di una direzione politica eticamente orientata egrave lrsquoassenza di uno spazio istituzionale adeguato La societagrave e le soggettivitagrave sono ancora capaci di progetti politici differenti allrsquoaltezza dello Stato nazione e il problema politi-co istituzionale di Weber egrave quello di dare loro una sede per realizzarli Oggi lo scenario egrave mutato profondamente e lrsquoimmediatezza non sembra piugrave garantire gli effetti positivi che Weber auspicava e nel contempo si attendeva Il secondo egrave la mancata percezione dei possibili effetti escludenti del plebiscitarismo e in gene-rale della logica maggioritaria In Parlamento e governo il ruolo del parlamento
111 Ibidem 88112 Weber 1998c 159113 Su questi temi mi permetto di rinviare a drsquoAndrea 2018
190 dImITRI drsquoANdREA
era appunto quello di luogo della mediazione della costruzione del compromes-so in contesti segnati da laquoforti conflitti interni strutturali di natura regionale sociale confessionale e di altro genereraquo 114 A partire dallrsquoopzione plebiscitaria Weber sembra invece sottovalutare quanto lrsquoimmediatezza istituzionale e le semplificazioni maggioritarie possano compromettere questa prestazione delle istituzioni politiche o quanto addirittura possano favorire lrsquoinsorgere di frattu-re ed esclusioni potenzialmente minacciose per la coesione sociale e la stabilitagrave istituzionale
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Abstract
Democratic Demagogues An Eternal Return
This essay deals with the recurrent return of the demagogue figure in democ-racy between ancient and contemporary ages Starting from the assumption that the use of language is the main tool of democratic politics in general and of dema-gogic mystification in particular the author reflects firstly on the communication strategies of the demagogue An example may be found in the diffusion mdashthrough laquoinformational cascadesraquomdash of keywords and slogans aimed at generating negative feelings in public opinion and impoverishing public debate in an extreme manner This dynamic was already noted by Bernard de Mandeville but is particularly vis-ible in the current era of microtargeting and social networks Secondly the article examines the techniques of persuasion adopted by the demagogue which seem to be particularly similar to current commercial and market strategies (for ex-ample the fan service) In particular the different self-portraying images offered by the demagogue which change according to the audience that from time to time the demagogue wants to entice are examined The most relevant representation would seem to be the laquoproletarian-billionaire tribuneraquo or the self-made man a contradictory self-representation that the author explains through the Orwellian notion of doublethink Subsequently the article analyzes the different corrup-tive techniques employed by the demagogue namely the electoral promises and the granting at public expense of concrete and calculated favors for the citizens panem et circenses In this case some analogies are found between the strategies of the demagogue and those of marketing The article concludes by examining the ultimate goal of demagogues ancient and contemporary It is hypothesized that the purpose of the demagogue is the de facto transformation of the democratic regime into an autocratic form of government In this case the notion used for the better understanding of this phenomenon is that of a tacit and veiled tyranny propter titulum used by Bartolus of Saxoferrato By instilling into public opinion the erroneous equivalence between democracy and the power of the majority the factual change of the regime is proposed as a return to an authentic and complete democracy
Keywords democracy demagoguery Provocatio ad populum power of speech political promises
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 193-207
Universitagrave degli studi di Torino lmoliterunitoit
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1 Introduzione demagoghi democratici
La demagogia egrave un fenomeno legato a ogni regime in cui lrsquoappello al po-polo la provocatio ad populum mdashnella forma di una captatio benevolentiaemdash egrave rilevante percheacute in tutte queste forme di convivenza egrave necessario che rivol-gendosi ai propri concittadini la personalitagrave politica riesca a stabilire unrsquointesa con essi
Oggetto specifico di questo saggio egrave il demagogo come figura che appare in democrazia ovvero in quel regime regolato da norme che laquodebbono servire a prendere le decisioni [] che interessano tutta la collettivitagrave col massimo di consenso e col minimo di violenzaraquo 1 secondo una delle definizioni di Norberto Bobbio Nelle democrazie di ieri ma anche e soprattutto di oggi la riflessione sul demagogo risulta centrale proprio a causa del peso che la cittadinanza ha in questo regime In questa prospettiva sembrerebbe essere la democrazia stessa che invita a servirsi di espedienti demagogici percheacute in questo regime i piugrave posso-no rovesciare il governante cosigrave come possono legittimarlo Non da oggi ma sin dagli antichi tempi la democrazia egrave accompagnata dalla presenza di chi mdashcome il pifferaio magico della fiaba dei fratelli Grimmmdash conduce ma in realtagrave seduce fatalmente la cittadinanza da platone 2 a max Weber 3 passando per polibio 4 e numerosi altri classici una certa dose di demagogia egrave considerata congeniale a ogni regime democratico Questa dimensione sta diventando particolarmente palese oggi in occidente a causa dellrsquoesteso uso populista dei nuovi media di reti televisive e sociali da parte dei governanti o dei candidati alle elezioni
Nella letteratura politica spesso la demagogia non egrave solamente una possibile disfunzione della democrazia per opera dei demagoghi e per processo natura-le questo regime sarebbe necessariamente destinato a degradarsi in demagogia demagogia intesa in questo caso come qualcosa di piugrave mdashe di diversomdash da un semplice stile dellrsquoagire politico 5 Non soltanto la figura del demagogo si pre-senta nellrsquoesperienza democratica vi sarebbe bensigrave connaturata secondo autori come platone o polibio
Innanzitutto egrave opportuno individuare quelle che sembrano essere le princi-pali strategie di persuasione e di corruzione demagogica e infine interrogarsi sullo scopo ultimo del demagogo di ogni tempo che potrebbe essere la riorga-nizzazione della forma di governo 6 rebus sic stantibus ovvero facendo funzionare mdashpiegandomdash le norme democratiche a proprio vantaggio
1 Bobbio 1999 3802 Cfr moliterno 2016 364-365 moliterno 2018 713 Cfr Weber 1993 1064 Cfr moliterno 2016 374-3755 Cfr infra sect 46 per la distinzione tra le due nozioni laquoforma di regimeraquo (configurazioni alternative tra loro
della relazione tra governanti e governati definite dalle norme che disciplinano la titolaritagrave e lrsquoe-sercizio dei diritti politici ovvero dalle leggi che riguardano la partecipazione degli individui alla formazione delle decisioni collettive) e laquoforma di governoraquo (le possibili varianti dellrsquoarchitettura istituzionale di una forma di stato lo specifico complesso di rapporti tra gli organi politici mdashcolle-giali o meno che sianomdash lrsquoarticolazione e distribuzione delle funzioni politiche) cfr Bovero 2017 392-394
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2 Strategie comunicative
Non egrave piccola la parte di rovina procurata dagli uomini piugrave bravi a usare le parole 7
Nella letteratura politica dunque mdashsoprattutto ma non esclusivamente in quella classicamdash il termine demagogia ha due sfere di significato prevalenti La seconda saragrave affrontata in conclusione 8 qui di seguito si rifletteragrave innanzitutto sulla prima Con demagogia si puograve intendere una gamma di fenomeni di prassi particolari della comunicazione di tecniche di persuasione e di stili dellrsquoagire politico 9 Tanto nellrsquoantica democrazia diretta quanto in quella rappresentativa contemporanea il linguaggio e i simboli hanno un ruolo preminente tra gli stru-menti del potere politico
Qual egrave il modo di comunicare caratteristico del demagogo Egli si rivolge mdashdirettamente oppure attraverso mezzi di comunicazione unidirezionalimdash al laquopopolo sovranoraquo cui tende a presentarsi come unico interprete e portavoce della presunta volontagrave generale Uno tra i numerosi esempi contemporanei di questo modo di porsi puograve essere il discorso (effettivamente pronunciato) in cui un uomo politico dichiara che il suo partito egrave laquolrsquounico movimento che realizza il sogno di un popolo le speranze di un popolo le attese di un popolo lrsquounico partito che definisce lrsquoidentitagrave del nostro popoloraquo 10
Il demagogo si presenta come laquodifensoreraquo della collettivitagrave in base allrsquoempatia che riesce a creare coinvolgendo emotivamente i suoi uditori Si propone come laquoguidaraquo dei concittadini che riesce ad appassionare attraverso dichiarazioni ecla-tanti di adesione a princigravepi ideali A questo scopo il demagogo ricorre sempre allrsquouso ripetuto di parole-chiave spesso svuotate di significato tra cui laquolibertagraveraquo laquopatriaraquo laquodemocraziaraquo laquodirittiraquo laquocrescita economicaraquo ma anche laquocambiamen-toraquo laquopopoloraquo laquocittadinanzaraquo eccetera
Si serve altresigrave di formule sintetiche volte a ottenere un effetto persuasivo immediato e atte ad essere facilmente memorizzabili 11 In ciograve in qualche modo
7 Aristotele 2006 xxVIII 38 Cfr infra sect 49 Questo saggio tenta di adoperare la categoria di demagogia mdashricostruita sullrsquouso dei classici in
particolar modo sulle opere di platonemdash per denotare fenomeni non soltanto antichi ma anche con-temporanei per la costruzione di questa definizione stipulativa di demagogia mi permetto di rimandare a moliterno 2016 in particolare al sect 2 per una riflessione sulla storia dei termini del ceppo di demago-gos che nel quinto secolo a C nascono come adiafori e soltanto successivamente assumono i significati negativi attribuiti alla nuova classe politica (per questa transizione semantica cfr anche Connor 1971) e al sect 7 per lrsquoambiguitagrave intrinseca alle figure di laquotrascinatori di popoloraquo a seconda della valutazione as-siologica la forma di governo del protos aner (Th II659) mdasheidos storico ricorrentemdash si puograve declinare in forme tanto negative quanto positive (ad esempio guardando allrsquoAtene storica Tucidide ne assume come esempi paradigmatici rispettivamente Cleone e pericle) per distinguerle teoricamente si puograve seguire la tradizione classica mdashsoprattutto aristotelicamdash che adopera il criterio del sympheron tuttavia nella realtagrave storica non esiste un discrimine netto tra le due giaccheacute la determinazione di questo stesso criterio dipende dalla relativitagrave dei giudizi di valore
10 prospero 2010 30 per approfondire cfr la laquoautobiografiaraquo di Silvio Berlusconi Friedman 2015
11 laquoSlogan semplici e comprensibili a tutti studiati per smuovere emozioni basiche come rabbia rivalsa pauraraquo Fittipaldi 2018 34
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il demagogo (di ogni tempo mutatis mutandis) sembra servirsi delle laquocascate in-formativeraquo 12 uno dei possibili processi di formazione delle credenze sociali Una laquocascataraquo si verifica allorcheacute un insieme di individui accetta unrsquoopinione op-pure una formula pur senza aver riflettuto sulla questione che ne egrave argomento Quando altre persone riprendono la credenza o lo slogan assimilato dal primo gruppo ne diventano a loro volta portatori nuovamente in maniera irriflessa e acritica In questa operazione si affidano a una sorta cognizione collettiva simile a quella che Tocqueville avrebbe forse chiamato tirannia dellrsquolaquoopinione pubbli-ca [] che rappresenta la maggioranzaraquo 13 ovvero la tirannide del conformismo sociale esercitata della maggioranza della popolazione su chi la pensa diversa-mente Una dinamica simile era giagrave stata rilevata da Bernard de mandeville nella sua Indagine sulla natura della societagrave dove afferma che se egrave possibile convincere anche un unico individuo ad abbracciare una certa opinione immediatamente numerosi altri la sosterranno e in questo modo il politico dovragrave semplicemente far leva su questo gruppo di persone affincheacute esso continui a difendere la sua iniziale affermazione 14 In termini contemporanei si tratta del principio psico-logico della riprova sociale mdashuna sorta di ignoranza collettiva per contagiomdash quanto egrave maggiore il numero di individui che trova convincente una certa idea tanto piugrave quella stessa idea saragrave considerata fondata e valida da un numero sem-pre crescente di altre persone 15
Oggi nellrsquoera dei social network questo meccanismo di laquocascataraquo egrave faci-litato anche grazie allrsquouso di codici tecnologici e di algoritmi informatici che creano laquobolle culturaliideologiche di filtraggioraquo 16 Attraverso algoritmi le piattaforme on-line decidono quali contenuti mostrare e a quali utenti per-mettendo mdashgrazie al microtargetingmdash 17 la rapida diffusione di pseudo-noti-zie in qualche modo personalizzate 18 Ciograve avviene per mezzo di meccanismi che tendono a confermare convincimenti superficiali piuttosto che favorire una libera informazione 19 Ultimamente si egrave parlato della cosiddetta laquoBestiaraquo
12 Cfr Origgi 2016 47-51 Come variante della nozione di laquocascate informativeraquo Cass Sunstein ha sviluppato lrsquoidea di laquoavailability cascaderaquo che spiega il complesso processo di formazione delle cre-denze collettive soprattutto attraverso lrsquouso di social network Il concetto di laquoavailability cascaderaquo ha trovato applicazione in particolar modo nella teoria finanziaria e nellrsquoanalisi e valutazione del rischio Cfr Sunstein 2004 2005 Sunstein Kuran 2007
13 Tocqueville 2004 25814 laquoSe quindi un legislatore o un politico per cui avessero grande venerazione dovesse dire loro
che la massima parte degli uomini ha in seacute un principio di valore [] e che quelli che ne hanno di piugrave sono i migliori della loro specie egrave del tutto verosimile che molti di loro pur non sentendo in seacute questo principio lo prenderebbero per vero ma se anche uno solo su dieci puograve essere convinto a dichiarare apertamente di possedere tale principio e a difenderlo contro tutti i detrattori subito sosterranno la stessa cosa in sei [] e il politico non deve fare altro che adulare con tutta lrsquoattenzione possibile lrsquoor-goglio di quelli che si vantano di averlo [] Lrsquoorgoglio che li ha spinti la prima volta ad affermare tale principio li costringe poi a difendere la loro affermazioneraquo mandeville 2008 140
15 Cfr Cialdini 2017 122-12316 Cfr parisier 201217 Sul microtargeting elettorale piugrave in particolare negli States cfr Balz 2006 Kettle 2006 Blakely
201618 per una riflessione sullrsquoinformazione nellrsquoetagrave degli algoritmi informatici cfr Agostino 2018 Sul
tema delle fake news cfr Sofri 201519 Cfr durante 2013 49 dominijanni 2017 98
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si tratta di un sistema informatico ideato da Luca merisi in grado di analiz-zare quali sono i messaggi on-line che ottengono un maggior numero di visua-lizzazioni e da parte di quali fruitori 20 Su questa base vengono rapidamente studiati nuovi post e video coerenti con le tendenze prevalenti dellrsquoopinione pubblica Questi semplificano il dibattito politico in maniera estrema fomen-tando per lo piugrave sentimenti negativi mdashaggressivitagrave rabbia timore ecceteramdash e sono finalizzati a moltiplicarsi diventando laquoviraliraquo 21 Lrsquoaggettivo si riferisce a contenuti che attraverso lo scambio in rete soprattutto mediante la condi-visione sui social acquistano una larghissima popolaritagrave in tempi significati-vamente brevi
Il demagogo egrave capace di mobilitare le masse facendo leva su stereotipi attinti tra i pregiudizi diffusi che piugrave facilmente possono trovare un riscontro positivo nellrsquoopinione pubblica Egli costruisce dunque i propri discorsi sulle premesse largamente condivise degli endoxa ovvero delle opinioni comuni 22 Riesce a su-scitare entusiasmo per un verso ingraziandosi il suo uditorio 23 con lrsquoadulazione e per un altro stimolando i sentimenti popolari meno nobili ad esempio esaspe-rando le fratture sociali ed enfatizzandone i problemi a proprio vantaggio una dinamica particolarmente diffusa oggi in pressocheacute tutte le realtagrave occidentali Nellrsquoantichitagrave ellenica il demagogo paradigmatico per questi profili egrave Cleone del quale le principali fonti tracciano il ritratto laquosinistroraquo 24 di un oratore sfronta-to la cui eloquenza egrave volgare e superficiale
A quanto si evince dalle opere di Aristofane Tucidide e Aristotele Cleone non pare interessato a indicare un qualche indirizzo politico effettivo ai suoi con-cittadini egrave un imbonitore il suo discorso egrave mistificante e ingannevole Il verna-colo napoletano ha un termine metaforicamente appropriato per descrivere un personaggio di tal genere laquomagliaroraquo che designa il venditore di tessuti di scarsa qualitagrave proposti perograve come un acquisto vantaggioso per estensione magliaro egrave il commerciante disonesto imbroglione e truffatore
Espressione fenomenica di questa inclinazione in politica egrave la propensio-ne a deformare sfacciatamente la realtagrave nei propri discorsi con espressioni iperboliche ma anche con laquosempliciraquo menzogne nel Futuro della democrazia Bobbio qualifica come laquonaturaleraquo questa tendenza del politico a laquonasconder-si [] dichiarando in pubblico le proprie intenzioni [] in forma menzo-gneraraquo 25
20 Egrave stato altresigrave osservato come per mezzo dei social network il sistema di merisi invii dei se-gnali in qualche modo laquocodificatiraquo agli estremisti attraverso il meccanismo noto in letteratura come laquodog-whistlingraquo Cfr de Luca 2018
21 Cfr Fittipaldi 2018 35-36 per approfondire le specificitagrave dellrsquohate speech on-line cfr zic-cardi 2018 sullrsquolaquousoraquo strumentale di sentimenti come odio paura xenofobia per mobilitare le masse e ottenere consenso (o semplicemente audience) cfr Escobar 2008 In particolare per questo uso laquopopulistaraquo dei social network da parte dei governanti italiani cfr Ammar Barr Giuffrida 2018
22 Cfr Ferraro 1986 9023 Uno dei caratteri tipici del demagogo giagrave sottolineati da Aristotele egrave lrsquoadulazione che spesso si
concreta in un elogio del pubblico Cfr Aristotele 2013 1292a24 davies 1978 12025 Bobbio 1984 216
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21 Tecniche di persuasione il fan service
Il baricentro del rapporto tra il demagogo e il suo popolo-pubblico egrave sempre dinamico in movimento e le tecniche di adescamento di cui si serve sono scan-dite in piugrave fasi
Innanzitutto il demagogo saggia lrsquoopinione pubblica e ne esplora lrsquoatteggia-mento generale Nellrsquoetagrave contemporanea si puograve servire dei sondaggi poi nelle sue dichiarazioni finge di far proprio il sentire diffuso delle masse tentando di anticipare lrsquoevolversi delle loro tendenze Quindi con le sue provocazioni pun-ta ad adescare i molti cercando di suscitare determinati umori e di ottenere le reazioni desiderate Ciograve che rende convincente la comunicazione del demagogo egrave la capacitagrave di sintonizzarsi con i sentimenti diffusi quando il risultato dei suoi discorsi mdashe dei suoi tweetmdash 26 non egrave quello sperato egli varia il linguaggio com-misurandolo allrsquoeffetto prodotto cerca di adattarsi nei contenuti riformulandoli sempre al fine drsquoincanalare le reazioni degli uditori nella direzione voluta Allrsquooc-correnza quando gli egrave utile devrsquoessere capace di alterare smentire negare quel che ha precedentemente sostenuto Insomma per persuadere il demagogo deve intuire la base del sentire comune fingere di condividerlo per poi modificarlo incanalandolo a suo piacimento e infine ritrasmetterlo al suo pubblico
La storia politica italiana ha conosciuto personaggi che sono stati particolar-mente sfrontati nel ritrattare le proprie dichiarazioni magari accusando laquogli altri di fraintendimenti o equivoci interpretativiraquo 27 ma guardando alla letteratura classica lrsquoesempio eccellente egrave Callicle nel Gorgia platonico In questo dialogo Socrate rileva che qualora lrsquoassemblea non sembrasse condividere i discorsi del giovane retore egli cambierebbe sugravebito opinione rivolgendo al demos ateniese le parole che esso vuole sentirsi dire sempre mantenendo lo scopo di manipo-larlo 28 Ne risulta che il demagogo abile sembra avere una particolare predispo-sizione ad anticipare lrsquoopinione popolare e adattarvi il proprio discorso cosigrave da riuscire a catturarne il consenso indipendentemente dalle tesi sostenute noncheacute dalle proprie convinzioni ammesso che ne abbia Il suo intento non egrave descrittivo o informativo bensigrave meramente persuasivo 29 il demagogo egrave un venditore di se stesso
Come osserva Bobbio ancora nel Futuro della democrazia in questo regime laquolrsquoabilitagrave del politico consiste esattamente come nel mercato [nel] comprendere i gusti del pubblico e magari [nellrsquo]orientarliraquo 30 Non egrave fuorviante sottolineare lrsquoanalogia con ciograve che nella promozione commerciale si indica con lrsquoespressione fan service Si tratta di una strategia di mercato (soprattutto editoriale e cinemato-grafico) che dopo aver individuato un laquotiporaquo potenziale consumatore richiama
26 per le particolari strategie di sfruttamento di Twitter e di altre piattaforme on-line volte a ri-levare il laquosentimentoraquo prevalente dei fruitori al fine di soddisfarli e moltiplicare la diffusione dei post cfr Fittipaldi 2018 34
27 prospero 2010 148 Cfr anche 14228 Cfr platone 2010a 481d-e per unrsquoanalisi di questo passo mi permetto di rinviare a moliterno
2016 36729 Cfr pazeacute 2016 10830 Bobbio 1984 135-136
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attenzione e valorizza determinati aspetti dei prodotti che possono soddisfarlo Allo scopo appunto drsquoilludere gli appassionati (fan) di fornir loro un servizio Egrave una dimensione dellrsquoagire persuasivo che egrave divenuta indispensabile quando ci si rivolge al grande pubblico e che puograve presentarsi sotto molteplici forme Il fenomeno egrave particolarmente diffuso nel settore dei manga (i fumetti giapponesi) e dei videogiochi 31 Come il discorso politico-demagogico anche il fan service si basa su stereotipi e dagrave lrsquoimpressione di offrire al pubblico laquociograve che vuoleraquo ma lrsquounico scopo egrave quello di incrementare le vendite
22 Tecniche di persuasione il doublethink
Al demagogo sembra non interessare realmente dunque lrsquoargomentazione in favore di una determinata tesi la diffusione una certa rappresentazione della realtagrave la proposta di una visione delle cose credibile e coerente Il suo scopo pare essere semplicemente quello di laquoconvincereraquo di attrarre dalla propria parte il maggior numero di concittadini ma proprio per questo il discorso demagogico egrave sovente mutevole ed anzi camaleontico a seconda delle circostanze cambiano le immagini evocate per influenzare la cittadinanza per stimolare determinate reazioni e comportamenti Appellandosi in modo spregiudicato e strumentale a diversi principi ideali il demagogo si atteggia in forme differenti mdashe talvolta contraddittoriemdash al mutare sia degli umori della piazza sia dei suoi effettivi scopi personali del momento Il demagogo laquointelligenteraquo sa che il (suo) popolo non esiste come un soggetto da seacute omogeneo sa di non rivolgersi a unrsquounitagrave effet-tivamente indifferenziata perciograve varia il suo discorso a seconda delle circostanze e dei gruppi determinati cui srsquoindirizza di volta in volta NellrsquoAtene del quinto secolo a C questo atteggiamento era chiamato laquocoturnismoraquo il coturno era un sandalo che poteva essere calzato indifferentemente a entrambi i piedi A Tera-mene generale e oratore noto per il suo trasformismo politico venne affibbiato il soprannome di laquocoturnoraquo 32
Lrsquoesperienza storica mostra che il demagogo puograve scegliere di usare differenti registri anzitutto per quanto riguarda la rappresentazione di se stesso per un verso puograve mostrarsi come una persona qualsiasi uno qualunque come tanti altri Alcuni retori antichi si sforzavano di accentuare i loro tratti laquopopolariraquo usando un lessico volutamente semplice 33 e affermando con falsa modestia di non essere abili a parlare in pubblico di questa fattispecie egrave significativo il nome scelto nel 1944 da Guglielmo Giannini commediografo per il suo partito il movimento dellrsquoUomo Qualunque 34 Le strategie demagogiche per mostrar-si una persona qualunque possono essere tante usare espressioni colloquiali e vernacolari nei propri messaggi pubblici o sbagliare la coniugazione dei verbi partecipare a manifestazioni folkloristiche religiose o sportive optare per la bi-cicletta anzicheacute per lrsquolaquoauto bluraquo volare in classe economy anzicheacute business
31 Cfr Suzuki 2011 134-13732 Cfr moliterno 2016 36433 A titolo di esempio cfr Carlier 2011 117 su demostene34 Sul movimento dellrsquoUomo Qualunque cfr Colarizi 2007 24-26
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per un altro verso e allrsquoopposto il demagogo puograve scegliere di presentarsi come una persona da ammirare da invidiare e perciograve da seguire un individuo qualita-tivamente superiore piugrave virtuoso piugrave onesto oppure piugrave competente di grande e meritato successo infine come un personaggio carismatico con una missione da compiere In tempi recenti abbiamo potuto osservare da parte di certi leader di par-tito la costruzione dellrsquoimmagine di seacute come politici rapidi ed efficaci nelle decisio-ni con capacitagrave speciali e rare simili a quelle richieste per i grandi dirigenti aziendali
Un esempio classico di retore che adopera entrambi questi registri egrave ancora Cleone cosigrave come viene descritto nella Guerra del Peloponneso di Tucidide Nei suoi discorsi dal tono adulatorio caratterizzati dallrsquouso del laquonoiraquo egli stimola le pulsioni piugrave basse dei concittadini ponendosi al livello degli strati inferiori In altre orazioni ad esempio nel discorso su mitilene Cleone indulge nellrsquouso della dicotomia laquoio-voiraquo enfatizzando una pretesa differenza di valore tra seacute e gli ateniesi In questo modo si pone su un piano di superioritagrave rispetto al demos cui si rivolge con un tono quasi denigratorio Imitando lrsquoattitudine educativa di Isocrate 35 oppure del pericle ricostruito da Tucidide tradizionalmente ritenuti laquobuoni oratoriraquo rimprovera i cittadini per la loro la volubilitagrave e per la facilitagrave con cui si lasciano persuadere dagli altri retori 36
Secondo le circostanze il demagogo puograve dunque offrire immagini opposte di se stesso Egrave stato anche osservato che la laquosocietagrave dellrsquoinformazioneraquo stessa attraverso lrsquouso dei media per un verso laquoriporta vicini [i governanti] e suscita il rassicurante sentimento di tenerli sotto controllo contemporaneamente lrsquoim-magine li derealizza e li fa letteralmente apparire su unrsquoaltra scena socialeraquo 37 Se egrave particolarmente abile il demagogo puograve riuscire a coniugare i due aspetti in una stessa narrazione auto-rappresentandosi come quello che pierre-Andreacute Ta-guieff ha chiamato un laquotribuno proletario-miliardarioraquo 38 mdashun self made manmdash Osserva marco Tarchi nel caratterizzare la figura del capo populista laquoIl leader populista non va [] assimilato al capo carismatico deve sigrave mostrare qualitagrave non comuni ma non deve mai incorrere nellrsquoerrore di mostrarsi fatto di unrsquoaltra pasta rispetto allrsquouomo comune al quale si rivolgeraquo 39 Lrsquolaquouomo che si egrave fatto da soloraquo egrave il tipo di colui che azzimato e affermato nonostante le fortune accumula-
35 Cfr ad esempio Isocrate 2011 255-25936 laquoma ne siete voi i responsabili gli organizzatori maldestri di tali gare voi che di natura siete
soliti assistere agli interventi degli oratori come si accorre ad uno spettacolo e farvi uditori delle gesta compiute voi che modellate la vostra valutazione delle imprese future sullo splendore oratorio di chi vi fa balenare la possibilitagrave di realizzarle mentre sui fatti giagrave accaduti non vi risolvete ad adottare come piugrave indiscutibile e cosciente metro di riflessione la concreta tangibile realtagrave degli eventi fidandovi piuttosto di ciograve che udite nelle sfolgoranti arringhe di chi ve ne porge a parole un resoconto giagrave criti-camente elaborato Siete prontissimi allrsquoesca di una eloquenza ammantata da una vernice drsquooriginalitagrave [] ciascuno di voi smania per la febbre drsquoesser valente nella parola [] non scorgete con sufficiente chiarezza i concreti contorni del reale Vi ammalia il musicale incanto della dialettica vi si direbbe un pubblico intento ai duelli spettacolari dei sofisti piugrave che un popolo di cittadiniraquo Tucidide 2013 III 37-40 per lrsquoanalisi del discorso di mitilene mi permetto di rinviare a moliterno 2018 75-78
37 Ne deduce marcel Gauchet laquodi qui la passivitagrave la smobilitazione la non-partecipazione che penetra i nostri costumi politici e che costituisce la vera minaccia che grava oggi sulle nostre democra-zieraquo Gauchet 2008 41
38 Taguieff 2003 13639 Tarchi 2004 426
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te mostra di non voler allentare i legami con le sue mdashpresuntemdash modeste origini Il self made man si propone come una persona sicura di seacute ma semplice che ha faticato a raggiungere il successo e che ora si sente pronto ad affrontare lrsquoagone politico unicamente per generoso senso civico allo scopo di rendere il proprio paese finalmente prospero cosigrave come lo sono i suoi affari e le sue aziende Ersquo un registro discorsivo che gioca sulla propria assimilazione al popolo e contempora-neamente sulla distanza da esso per la posizione raggiunta e che sembra alludere al proprio successo come ad un obiettivo mdashun sogno americanomdash realizzabile anche dai piugrave umili Cosigrave costruisce questo mito un personaggio emblematico della nostra storia recente laquoGli italiani si riconoscono in me sono stato povero mi sono costruito da solo ho i loro stessi sentimenti e interessi mi piace il calcio amo la vita e amo divertirmi non ho la faccia triste dei comunisti alla Soru E amo soprattutto le belle donne che devono lasciare il loro numero di telefonoraquo 40
Lrsquoincoerenza delle narrazioni quindi non ne pregiudica lrsquoeffetto persuasivo ma percheacute il demagogo sceglie di non dare sempre la stessa immagine di seacute E soprattutto come possono gli uditori non accorgersi della contraddizione
In 1984 George Orwell sembra suggerire una risposta attraverso la nozione di laquobipensieroraquo (o con traduzione piugrave letterale laquobipensareraquo) Come numerosi termini del newspeak orwelliano 41 egrave laquobicefaloraquo ad esso sono riconducibili due nozioni eguali e contrarie tanto lrsquolaquoinfallibile capacitagrave di darla ad intendereraquo 42 del politico quanto la disposizione della massa a farsi imbonire da questrsquoultimo peraltro nel romanzo questa distinzione non appare cosigrave netta bensigrave alquanto sfumata da un lato per ciograve che riguarda i leader Orwell afferma che laquolrsquoazione essenzialeraquo del bipensiero laquoegrave lrsquouso conscio dellrsquoinganno mantenendo la fermezza di propositi che si accompagna con lrsquoonestagrave completa Raccontare deliberatamen-te menzogne [] dimenticare ogni fatto che sia diventato sconveniente e poi quando si renda nuovamente necessario prelevarlo dallrsquooblio giusto per il tempo in cui serve negare lrsquoesistenza di una realtagrave oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtagrave negata [] Chi voglia governare comandare e voglia continuare a farlo devrsquoessere in grado di spostare il senso della realtagrave [] Egrave un immenso sistema drsquoimbroglio mentaleraquo 43 dallrsquoaltro lato per quanto riguarda i destinatari delle narrazioni politiche laquobipensare significa poter mantenere simul-taneamente due pensieri contraddittori nella propria mente accettandoli entram-bi [] Attraverso la praticaraquo mdashma forse Orwell intende attraverso lrsquoassuefazio-nemdash laquoil bipensiero permette di ritenere che la realtagrave non sia violataraquo 44
40 Citato da prospero 2010 5341 Sulla costruzione del newspeak in questo romanzo cfr manferlotti 198442 Bobbio 2008 6043 laquoThe essential act of the Party is to use conscious deception while retaining the firmness of purpose
that goes with complete honesty To tell deliberate lies [] to forget any fact that has become inconve-nient and then when it becomes necessary again to draw it back from oblivion for just so long as it is needed to deny the existence of objective reality and all the while to take account of the reality which one denies [] If one is to rule and to continue ruling one must be able to dislocate the sense of reality [] It is a vast system of mental cheatingraquo Orwell 1990 223-224 traduzione e corsivo miei
44 laquodoublethink means the power of holding two contradictory beliefs in onersquos mind simultaneosly and accepting both of them [] But by the exercise of doublethink he also satisfies himself that reality is not violatedraquo Orwell 1990 223 traduzione mia
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Lrsquoincongruenza provoca disagio psichico nella persona che inconsciamente attiva dei processi mentali per tentare di compensare lo squilibrio giaccheacute laquoci sono delle cose disturbanti di cui preferiamo non renderci contoraquo 45 per salvare il principio psicologico di coerenza Nel suo saggio sulla demagogia elettroni-ca Alessandro dal Lago sostiene che la riduzione delle dissonanze laquoin termini politici [] si potrebbe definire una forma di complexio oppositorum Lrsquoespres-sione [] egrave stata immortalata nella teoria politica da un saggio giovanile di Carl Schmitt 46 [] In questo senso significa aggregazione degli opposti [] ldquotenere insiemerdquo tendenze opposteraquo 47
3 Tecniche di corruzione le promesse
Il demagogo non egrave sono un parlatore efficace in qualche modo egrave anche un laquocorruttoreraquo Uno tra gli espedienti demagogici piugrave praticati egrave lrsquoassunzione di falsi impegni verso il proprio uditorio o lrsquoelettorato e la concessione di favori spiccioli Emblematica egrave la scena dei Cavalieri di Aristofane in cui in un cre-scendo spudorato e sgangherato i due demagoghi che competono per il favore del demos riversano su di lui promesse sempre piugrave sbalorditive 48 Questo tipo di agire parodiato da Aristofane trova le sue radici nellrsquooratoria classica Sin dai tempi di pericle le promesse ma anche lrsquoelargizione di piccoli benefici sono esche efficaci per farsi apprezzare e conquistare popolaritagrave (laquola reputazione di amare il proprio paeseraquo secondo la definizione hobbesiana) 49 ad esempio quello che Aristofane nelle Vespe chiama il laquomiserabile salarioraquo 50 per la partecipazione alle assemblee
Nel saggio su Contratto e contrattualismo Bobbio fa osservare che laquolrsquouomo politico non a caso assimilato giagrave da Schumpeter a un imprenditore ricava dalle risorse pubbliche di cui egrave in grado di disporre o di far credere di disporreraquo 51 il proprio consenso potrebbero venire in mente per analogia la promessa eletto-rale di un cosiddetto salario di cittadinanza oppure la concessione di un bonus in base a un decreto che assegna una cifra contenuta ai lavoratori dipendenti con
45 Cialdini 2017 6646 Il saggio schmittiano cui si riferisce dal Lago egrave Cattolicesimo romano e forma politica pubblica-
to originariamente nel 1923 (nda)47 dal Lago 2013 53-55 Unrsquoaltra risposta assai meno complessa a questo interrogativo si po-
trebbe rintracciare nella Psychologie des foules di Gustave Le Bon uno tra i primi tentativi di studiare scientificamente lrsquoinfluenza dei fenomeni collettivi sul comportamento dei singoli Il sociologo francese sostiene che quando un individuo si trova in un assembramento di persone la ragione risulta come laquosospesaraquo privando i componenti di una folla dellrsquoattitudine a formulare giudizi per questo motivo il messaggio del meneur des foules puograve essere estremamente flessibile In seno a questa laquoanima collet-tivaraquo infatti possono essere evocate anche idee e immagini in contraddizione tra loro lrsquoincoerenza non risulterebbe evidente alla folla a causa di questa interdizione dello spirito critico individuale Ne consegue che la ricerca ponderata del lessico non egrave utile al meneur e puograve anzi rivelarsi uno sforzo controproducente Cfr Le Bon 1895 I III sectsect 1 2 3 per una trattazione piugrave estesa dellrsquoargomento rinvio a moliterno 2018 sect 1 moliterno 2019b sect 1
48 Cfr Aristofane 2007a vv 1152 sgg49 Cfr Hobbes 2016 89 moliterno 2019a50 Aristofane 2007b v 70151 Corsivo mio Bobbio 1984 142
dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 203
reddito inferiore a una certa soglia Il demagogo egrave solito promettere benefici da finanziare con denaro pubblico si tratta di un topos ricorrente osservato giagrave da platone nel Gorgia e nella Repubblica 52 Quando lrsquoarena politica si trasforma in un mercato come nei Cavalieri si instaura una relazione do ut des in cui i cittadi-ni si trasformano in laquoclientiraquo dei politici una delle due figure del laquocittadino non educatoraquo di Bobbio 53
Naturalmente non esiste un criterio sicuro che permetta di distinguere tra una promessa auto-interessata oppure animata da genuino spirito filo-popolare Egrave comunque importante osservare che in democrazia questa dinamica la pro-messa di benefici in cambio di voti sembra fisiologica Egrave questa peraltro la strategia grazie alla quale il demagogo riesce effettivamente a interessare anche gli annoiati gli apatici gli astensionisti qualificati da platone come apragmones laquocoloro che non si occupano di politicaraquo 54 mdashovvero quanti rientrano nella se-conda figura del laquocittadino non educatoraquo di Bobbiomdash sono pronti a recarsi in assemblea e oggi alle urne qualora vengano indotti a credere di poterne ricavare un qualche beneficio
4 Per quale scopo
Si possono immaginare forme di schiavitugravepeggiori [] percheacute piugrave insidiose []
che riesca[no] a trasformare gli uomini inmacchine stupide e appagate che si
credono libere mentre sono asservite 55
Attraverso la manipolazione dei concittadini lrsquoagire del demagogo ha come scopi immediati lrsquoacquisizione il mantenimento e il consolidamento del consenso e conseguentemente del potere ma il suo fine ultimo potrebbe essere rappresen-tato come un mutamento de facto della democrazia Egrave possibile che i demagoghi inducano un cambiamento della forma di governo tale da snaturare la democra-zia da stravolgerla sino a trasformarla in un regime che democratico non egrave piugrave
Se per un verso il termine demagogia evoca una gamma di prassi della comu-nicazione e di tecniche di persuasione politica 56 dalla letteratura mdashsoprattutto ma non esclusivamente dellrsquoantichitagrave classicamdash emerge anche un secondo signi-ficato In base ad esso la demagogia appare come qualcosa di piugrave e di diverso da una semplice laquomanieraraquo mdashuno laquostileraquomdash dellrsquoagire politico Ha a che fare con lrsquoequilibrio dei poteri e per questo potrebbe essere considerata una specie a seacute nel genere delle forme di governo In questrsquoaccezione il termine demagogia egrave impiegato mdashnel libro IV della Politica di Aristotelemdash per designare un eidos particolarmente corrotto del genos democrazia la sua estrema deviazione una forma di governo in cui i demagoghi esercitando il loro potere al di sopra delle
52 Cfr platone 2010a 518e-519a 518e-519a 2010b 565a53 Cfr Bobbio 1984 15354 platone 2010b 565a55 yourcenar 1988 110-11156 Cfr supra sect 2
204 LUCILLA G mOLITERNO
leggi controllano lrsquoassemblea democratica Secondo lo stagitira una delle ca-ratteristiche che permettono di individuare questa distorsione della democrazia consiste nel fatto che la decisione collettiva non assume la forma prevalente della legge bensigrave quella di decreto particolare Formalmente il popolo egrave titolare del potere politico ma nei fatti sono i demagoghi a esercitarlo il governo attraverso i decreti egrave opera dei demagoghi che influenzano e irretiscono lrsquoassemblea Ari-stotele afferma il demos egrave padrone di tutto ma i demagoghi lo sono a loro volta dellrsquoopinione del demos che li segue incantato e sobillato 57
da un certo punto di vista si potrebbe dire che in questo modo i demagoghi riescono a rendere il regime democratico simile a quella che Bartolo da Sasso-ferrato nel xiv secolo chiama una tirannide tacita e velata propter titulum 58 In questa forma celata di tirannia nellrsquoapparente rispetto delle regole le norme stesse vengono alterate e ciograve permette al cripto-tiranno di concentrare su di seacute numerosi poteri che non gli spettano Si tratta di una forma di eversione occulta esercitata laquosulla base apparente delle regole costituzionali ma con la sostanziale alterazione di questeraquo ovvero laquosotto la maschera del rispetto delle forme costi-tuzionaliraquo 59 Il demagogo si riveste di una carica alla quale mdashnonostante lrsquoappa-renzamdash non spetta legittimamente il potere che egli si arroga In questo modo laquoviene in tanta potenza da costringere il governo a fare quello chrsquoegli vuoleraquo 60
Nelle democrazie contemporanee un fenomeno di questo genere si puograve osservare nelle dinamiche che intercorrono tra potere legislativo ed esecutivo Questrsquoultimo egrave il luogo istituzionale in cui oggi piugrave spesso si colloca il demago-go Il ricorso alla decretazione drsquourgenza alla legislazione delegata e in generale la supremazia delle decisioni governative sul potere legislativo dellrsquoassemblea deliberante sono segni dello sbilanciamento del potere politico in favore del governo a scapito dellrsquoorgano rappresentativo Si osserva una trasformazione delle prassi che porta a uno spostamento del potere politico in un centro di fatto autocratico pur rimanendo formalmente in vigore le regole del gioco democra-tiche Questa alterazione autocratica non egrave imposta con la forza bensigrave incontra consenso anche percheacute paradossalmente egrave presentata come il conseguimento di una forma di democrazia compiuta laquodisintermediataraquo un ritorno a una de-mocrazia autentica In Italia i cittadini hanno avuto mdashnel mese di settembre 2018 e in diretta Facebookmdash lrsquoesempio di unrsquoargomentazione di questo tipo il messaggio video in cui ministro si riferisce a se stesso come laquoun organo dello stato elettoraquo al quale pertanto sarebbe stato richiesto (dal laquopopoloraquo srsquointende) di assumere determinate decisioni al contempo si riferisce alla magistratura che ha aperto unrsquoindagine su di lui come un organo dello stato laquonon eletto da nes-sunoraquo e dunque privo di legittimazione nei suoi atti in quanto non ne risponde ai cittadini elettori 61
57 Cfr Aristotele 2013 1292a58 Cfr Bartolo da Sassoferrato 2017 xII Sul De Tyranno di Bartolo da Sassoferrato cfr Quaglio-
ni 198359 Calasso 1965 26360 Ibidem61 Video disponibile su httpsit-itfacebookcomsalviniofficialvideos Forse il ministro non sa
che il termine laquomagistratoraquo egrave legato al latino magis laquopiugraveraquo con il suffisso -ter che indica comparazione
dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 205
Nel nostro tempo mdashin cui laquonon crsquoegrave nessun regime anche il piugrave autocratico che non ami farsi chiamare democraticoraquo 62mdash i demagoghi quando riescono a usare lrsquoinfluenza sulle masse per la propria investitura personale possono defor-mare le regole del gioco a loro vantaggio senza bisogno di colpi di stato
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On Trumpism or the End of American Exceptionalism
Nadia Urbinati
Abstract
This papers uses Trumpism to illustrate populism in power It analyses it in its rhetorical style in its propaganda tropes and ideology and finally in its aims and achievements It shows how the representative construction of the people is rhetorical and is independent of social classes and traditional ideologies The paper argues that populist democracy is the name of a new form of representative government that is based on two phenomena a direct relation between the leader and those in society whom the leader defines as the laquorightraquo or laquogoodraquo people and the superlative authority of the audience Its immediate targets are the laquoobstaclesraquo to the development of those phenomena intermediary opinion-making bodies such as parties established media and institutionalized systems for monitoring and controlling political power Populist leaders compete with other political actors with regard to the representation of the people and use electoral victory in order to prove that laquothe peopleraquo they represent is the laquorightraquo people and deserves to rule for its own good The result of these positive and negative actions delineates the physiognomy of populism in power as a laquomajorityraquo that is tainted by an undisguised mdashindeed an enthusiasticmdash politics of radical partiality the institutions are used in the interested of the laquowinningraquo part against the other
Keywords Audience Representation as Embodiment Elections as Acclama-tion majority Rule Trumpism
From Washington to Caracas and from Budapest to Rome any understand-ing of politics needs to take into account a phenomenon mdashpopulism in pow-ermdash that just some years ago was often relegated to the study of the margins of the West 1 This situation has changed especially since the election of donald j Trump in the United States Since then populism has become the catchword for describing what many scholars see as a set of troubling global political trends within democratic societies populism is used along and at times identified with other recurring words fascism authoritarianism ethno-nationalism nativism and finally laquoTrumpismraquo populism is an ambiguous term mostly used as a nom de battaille either to brand and stigmatize political movements and leaders or as a rallying cry for those who aspire to reclaim the liberal-democratic model from the hands of elites believing that model is the only valid form of democracy we have 2 The intensity and pervasiveness of populismrsquos manifestations in contem-
Columbia University New york nu15columbiaedu1 This paper profits from an article I wrote with Federico Fincheltein (2018) and the Introduction
of my book (2019)2 drsquoEramo 2013 muumlller 2016 mounk 2018 Levitsky and ziblatt 2018
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 209-226
210 NAdIA URBINATI
porary societies make scholars talk of populism as a laquocrisis of democracyraquo 3 In this article I will not use the language of crisis and will not flirt with apocalyptic visions There is nothing laquoundemocraticraquo about electing a xenophobic leader nor is there anything laquoundemocraticraquo about the rise of antiestablishment par-ties 4 I take representative democracy to be a dynamic form of politics and gov-ernment that is capable of producing and metabolizing transformations and populism among them mdashin Norberto Bobbiorsquos words laquofor a democratic system the process of ldquobecomingrdquo of transformation is its natural stateraquomdash 5 Thus de-mocracy is not in crisis because or when it gives us a majority we do not like or that is despicable democracy is a risky game that can produce plebiscitary lead-ers impatient with institutional checks and political oppositions In effect the main target of populism in power is constitutional democracy and until populist majorities do not make changes in the constitution that give them a superlative power curb the rule of law to their needs and put in jeopardy the separation of powers their governments are still democratic Trumpism is exemplary of this ambiguity and risky situation as a case of populist democracy not fascism although its language is aggressive against independent media humiliates politi-cal oppositions and makes the tenor of public discourse factional and intoler-ant This paper argues that populism has family resemblance with fascism but is not fascism the main difference between these two regimes pertains to physical violence in political competition and the practice of elections fascism used vio-lence as an ordinary method to win and retain power and abolished elections Unlike fascism populism practices demagoguery yet not physical violence and uses (at times abundantly) elections as a method for testing peoplersquos consent and parading its legitimacy While fascism does not risk being sent to the opposi-tion populism takes this risk If we consider the two corrupt forms of power that qualify fascism mdashdemagogy and tyrannymdash we see that populism involves the former but not the latter populism remains a democratic form as long as its latent fascism remains unfulfilled a shadow With Benjamin Arditi I think that populism is parasitical on democracy and that when in power looks like a pe-riphery of constitutional democracy not yet another regime outside democracy 6 I take populismrsquos history to be part of the history of representative democracy and democratization First born in the second half of the nineteen century as opposition movements denouncing elites and minimalist democracy and propos-ing their own followers as the original true members of the people populisms became more complete as mixed regimes after the demise of Fascism 7
1 A long and a short story
There are certainly conditions that facilitate the growth of populism these conditions are unquestionably social and economic but also political and cul-
3 Foa and mounk 20164 przeworski 2018 2-35 Bobbio 1987 176 Arditi 20087 I share here maninrsquos conception of representative government as mix regime (manin 1997)
ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 211
tural One could claim that their success is tantamount to an admission that constitutional democracies based on parties have failed to resist two social dis-figurements the growth of social and economic inequality so that for a large part of the population there is scant or no chance to aspire to a dignified social and political life and the growth of a rampant and rapacious global oli-garchy that makes sovereignty a phantom These two factors are intertwined they are a violation of the promise of political and civil equality and they render constitutional democracy in urgent need of critical self-reflection on laquoits failure to put an end to oligarchic powerraquo 8 The dualism between the few and the many and the antiestablishment ideology that fattens populism comes from these unfulfilled promises and translates into an accusation of party democracy 9 As we shall see in analyzing the main tropes of Trumprsquos propaganda populist leaders purport to be sincere peoplersquos knights against the soi-disant liberals they challenge traditional parties and party democracy more generally
party democracy makes laquoorganizationraquo a vehicle for peoplersquos participation in the life of the party which is not only made up of militants showing muscles against militants of other parties but also of militants exercising some control over their leaders while participating in party life 10 populist democracy comes at the end of a process of erosion of party organization to resist which parties have adopted the primaries to laquodemocratizeraquo themselves and relaxed orga-nization 11 parties have on the one hand become catch-all parties and on the other turned to the people directly in order to recover legitimacy mdashin a word they have established a direct communication of the masses with the leader and thus paved the way to populismmdash populist movements complete this trend with a radical jump having the leader perform representation directly and thus bypass party organization as much as possible As Rosenbluth and Shapiro write the trajectory of Trumpism can be made start with the institu-tionalization of the laquoopen primariesraquo to elect partiesrsquo candidates a move that have dissolved the party spirit and moreover transformed the political arena in a fight between polarized brands which communication experts concoct in the view of attracting more laquoclientsraquo or voters 12 polarization in the elec-torate is not necessarily the same thing as partisanship (that presumes party identification) which is the backbone of party democracy 13 Following recent studies on the transformation of mass parties we may say that party democracy and populist democracy are the expressions of the complex dynamic internal to representative government somehow a reiteration of the laquostandard story [that] popular democracy is fundamentally as odds with party-based represen-tative democracyraquo 14
8 Bobbio 1987 309 Urbinati 201810 I defined laquoorganized partiesraquo the way duverger (1958) and Sartori (1976) have suggested in
their classical works11 Rosenbluth and Shapiro 2018 2012 Ibidem13 White and ypi 201614 Leib and Elmendorf 2012 70
212 NAdIA URBINATI
Scholars of politics agree that in consolidated democracies populism seems to follow a cycle of electoral abstention and apathy which is a side ef-fect of catch-all parties and mainstreamism and the sign of citizensrsquo mistrust in party politics 15 When elected politicians and citizens become two sepa-rate groups that make the opposition between laquothe manyraquo and laquothe fewraquo an easily grasped catchword when ordinary citizens witness increases of social distress and gross violations of economic equality in the general indifference of their representatives and while the most powerful acquire more voice in politics it may very well happen that people distrust laquopractical politicsraquo and are ready to side with aggressive leaders promising to bring politics laquoback to peopleraquo 16
In addition some new factors contribute today to reinvigorating the popu-list rhetoric such as a globalized financial capitalism that weakens the deci-sion-making power of sovereign states (and of democratic states in particular) and a globalized labor market that narrows the possibility of striking a social-democratic compromise between capital and labor upon which constitutional democracy was built after World War Two The weakening of state sovereignty before global corporate business meets with the peoplersquos call for closed bor-ders as if democratic citizens thought that the protection of their political power demands the containment of free movement of peoples and of free com-petition over salary and social benefits Like in the past populism associates the politics of social redistribution with protectionist policies in addition the dramatic phenomenon of terrorism associated with Islamic extremism propels a politics of state security at the expense of civil rights and stresses the na-tionalistic character of democracy as a vital condition of cultural and religious identity to be protected against external enemies The split between popular anti-enlightenment sentiments and economic distress and a cultural discourse that is dominated by cosmopolitan elites exalts a representative deficit of the general interest and opens a political space for populist leaders and their anti-establishment plans
This has made scholars consider contemporary populism a global phenom-enon that is fostered by the global culture it censures It comes to play two roles traditionally played by social-democratic parties that of denouncing social in-equality and the privileges of the few who do not need national belonging to protect their interests and that of reclaiming the priority of the interests of the majority Resuming the two ancient categories mdashethnos and demosmdash whose mix steered the construction of post-Eighteenth century democratic people one might say that populismrsquos renaissance in several democratic countries is both a symptom and a triggering force that can disrupt that mix On the one hand demos (laquothe peopleraquo) tends to deflate its political meaning as the collective of equals in power and to translate it into a social unit identified with the majority On the other hand ethnos (laquothe nationraquo) which the political nation of equals before the law was meant to divest of nativist meanings tends to be identified
15 mair 2002 and 201316 Canovan 2002
ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 213
with pre-political characters not acquirable by simply being subjects of the law Rights exhaust their inclusive and universalist meaning to become a good that the nation possesses
All these factors together political socio-economic and cultural add to the explanation of the growth of populism in democratic societies In this article I presume this complex set of conditions but do not intend to study why populism grew or why it continues to grow my ambition is more limited in scope I seek to understand how populism transforms (indeed disfigures) representative de-mocracy and pushes it to its extreme without however proposing a new regime 17 Trumpism can be used to illustrate populism in power
A further premise is needed before proceeding in order to approach populism analytically not polemically a distinction should be made between populism as a popular movement and populism as a ruling power This distinction encompasses populism in its rhetorical style in its propaganda tropes and ideology and final-ly in its aims and achievements The representative construction of populism is rhetorical and it is independent of social classes and traditional ideologies With all of this in mind the central question this paper asks through Trumpism is the following What kind of democratic results does populism produce The proposed answer is that today representative democracy is both the environment in which populism develops and its target or the thing it claims its ruling power against populist movements and leaders compete with other political actors with regard to the representation of the people and they seek electoral victory in order to prove that laquothe peopleraquo they represent is the laquorightraquo people and deserves to rule for its own good
2 A Global Phenomenon
populism had a long history before Trumpism although what happened in the USA in 2016 had a huge impact on its meaning particularly in the States where populism has been generally identified with participation from below and democratization 18 Before Trump became a president bad populism seemed foreign to the States and located preferably in Latin America the fatherland of populism as a form of government American scholars studying populism ex-pressed always some sympathy with a movement that played an important role in the making of their democracy in the age of reconstruction after the Civil War 19 The peoplersquos party (1892) prompted a desire for laquomoral regenerationraquo and for the laquoredemptiveraquo aspirations of democracy it encouraged laquofolk politicsraquo over laquoinstitutionalized politicsraquo or privileged the lived experience of local neighbor-hoods over an abstract distant state and proposed itself as a means to realize popular sovereignty over and above institutions and constitutional rules 20 In
17 I defined and studied laquodemocratic disfigurementraquo in Urbinati 201418 Kazin 199519 Finchelstein 2017 A concise and excellent overview of the history of interpretations of popu-
lism can be found in de la Torre 201820 Canovan 1999 mudde 2001
214 NAdIA URBINATI
this section of the paper I shall briefly summarize the main interpretative trends of American populism
The term emerged in the second half of the nineteenth century first in Russia (narodničestvo) and then in the United States (the peoplersquos party) In the first case it was a label for an intellectual vision that idealized an agrarian society of communitarian villages standing against industrialization in the second case by contrast it was a label for a political movement vindicating the centrality of individual producers standing against corporate capitalism There were other differences too in Russia the populist voice was first of all the voice of urban intellectuals who imagined an ideal community of uncontaminated peasants In the United States on the other hand it was the voice of those citizens who contested the ruling elites in the name of their own constitution 21 The US case therefore not the Russian one represents the first instance of populism as a democratic political movement proposing itself as the true representative of the people within a party system and a government 22 That wave of democratization spoke of ways to include much larger sections of the population at a time when the polis was really still an elected oligarchy 23
Several other important historical cases of populist regimes emerged in Latin American countries Here populism was capable of becoming a ruling power af-ter World War Two It was met with mixed feelings at different historical phases depending on whether it was evaluated at the beginning of its career or at its apex whether it was evaluated as a regime in consolidation or a regime facing a succession in power and whether it was evaluated as an opposition party mo-bilizing against an existing government or as a government itself 24 As in Russia and the United States in Latin America populism emerged in the age of socio-economic modernization but much like fascism in Europersquos Catholic countries it led toward modernity by using state power to protect and empower popular and middle classes to dwarf political dissent and to tame the liberal ideology all while implementing welfare policies and protecting traditional ethical values Finally in Western Europe populism made its appearance with predemocratic regimes in the early twentieth century Here it coincided with colonial expan-sionism with the militarization of society that occurred during World War One and with the growth of ethnic nationalism mdashwhich in response to an economic depression unraveled existing ideological divisions under the myth of an encom-passing Nationmdash 25 In predemocratic Europe populismrsquos response to the crisis of liberal representative government ultimately manifested in the promotion of fascist regimes That said in societies that are not yet fully democratic the repre-sentative ambitions of populist leaders can subvert the existing institutional or-der (though they can hardly make the country a stable democracy) 26 This is what
21 Walicki 1969 Hofstadter 1956 Taguieff 1997 Taggard 200022 Canovan 1981 mudde 200423 macpherson 195324 de la Torre 201025 Berlin 1968 13826 A rich and useful analysis of the laquoimperfect forms of either totalitarianism or democratic poli-
ticsraquo mdashnamely laquoauthoritarian regimeraquo and whether it can prepare for transition to democracymdash can
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happened with Italian fascism in the 1920s and with the forms of caudillismo and dictatorship that one sees at work in Latin American countries
Comparing those different experiences margaret Canovan proposed a divide between populism in laquoeconomically backwardraquo societies (where populism could supposedly stretch to give birth to Caesaristic leaders) and populism in modern Western societies (where it could supposedly exist even without a leader) 27 Ac-cording to Canovanrsquos framework Western societies (she had in mind the United States and Great Britain) enjoyed a kind of exceptionality that makes laquopopulismraquo almost indistinguishable from electoral cases of so-called silent majorities who are courted and conquered by skillful candidates and catch-all parties 28 Trump-ism puts an end to this interpretation Trumpism shows that all populist leaders behave the same whether they are Western or not It also shows that populism as a ruling power can make progress at the center of the West or in consolidated democracies (after having existed in Latin American Africa and Asia) 29
yet the language of western exceptionalism is still very appealing Indeed for jaques Ranciere or marco drsquoEramo for instance the European extreme right cannot be confused with anything that happened previously or concurrently in Latin America In their view peroacuten and Le pen are not much related in either history or theory and certainly constitute examples that are simply at the margin of the world of consolidated democracies But their view renders the European or Western populism as a laquonewraquo national phenomenon and moreover as too laquoexceptionalraquo and unique to be connected or assimilated to non-Western phe-nomena I disagree with this view populism I had the chance to argue in an ar-ticle published with Federico Finchelstein has a history that is at different times global national and supranational this history crisscrosses the global south and the global north alike presenting important theoretical and experiential distinc-tions but also marking important zones of confluence 30 The latter are related to a particular authoritarian understanding of how democratic politics and govern-ment should function This is a disfiguration of democracy that takes away most of its open pluralistic tolerant and dialogical attributes yet not democratic in-stitutions and procedures as such although it tends to change them from within when make them in the service of a homogenous representation of the laquogoodraquo and laquoauthenticraquo people populism is not only a style of discourse but also an attempt to reformulate democracy by reinterpreting its three fundamentals (the people majority rule and mandate representation) in ways that are at the same time inclusionary for the electoral majority and exclusionary for the minority paternalistic and at times even autocratic celebrating the embodiment of the people into the people but not yet dictatorial
be found in Linz 1970 That populism leads to laquoCompetitive authoritarianismraquo is the central thesis of Levitsky and Loxton 2013
27 Canovan 2005 8728 The analysis of electoral competition as ruled by catchall parties with the primary goal of ex-
panding their electorate more than their members or affiliates was provided many years ago by Kir-cheimer 1966 177-200
29 Ionescu and Gellner 196930 Finchelstein and Urbinati 2018
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From peronism to Trumpism populismrsquos growth and detecting signs al-though contextual and thus never identical are similar and point toward a politi-cal transformation that changes the tenor of public opinion and when in power the functioning management of state institutions and administration It is the representative maker of this change that most qualifies populism -- the percep-tion of distress that the audience magnifies opens the door to some canny lead-ers ready to exploit popular criticism for gaining power quickly and once in power stretching the rules of the game and the constitution if needed in order to make it consistent to the leaderrsquos decisionism drive
According to the Oxford English Dictionary populist politics is a type of poli-tics that seeks to represent the interests and wishes of ordinary people laquowho feel that their concerns are disregarded by established elite groupsraquo 31 There are two predefined players in this definition the ordinary people and the established po-litical elites The thing that defines and connects these two players is the feeling of the former toward the latter mdasha feeling that a representative leader intercepts exalts and narratesmdash populism involves an exclusionary conception of the peo-ple and the establishment is the externality thanks to which and against which it conceives itself The dynamic of populism is one of rhetorical construction It involves a speaker interpreting the claims of dissatisfied groups and unifying them in a narrative and above all his or her person In this sense the laquoconstruc-tion of a popular subjectivity [] reaches a point where the homogenizing func-tion is carried out by a pure name the name of the leaderraquo 32 The outcome is a kind of movement that if asked to explain what it is that makes it count as the peoplersquos voice it answers by naming the peoplersquos enemies under the name of a leader 33 developing a direct relation to the people and the audience is essential for this purpose Thus Hugo Chaacutevez laquospent more than 1500 hours denounc-ing capitalism on Alo presidente his own TV showraquo 34 Silvio Berlusconi was for many years a daily presence on both his private television stations and Italian state television matteo Salvini dialogues with laquohis Italiansraquo through Facebook more than once per day and Trump is on Twitter night and day
pivotal to this analysis of laquoglobal populismraquo is the direct relationship that the leader establishes and maintains with the people This is also the dynamic that blurs the democratic diarchy of institutions and extra-institutions While in opposition populism stresses the dualism between the many and the few and expands its audience by denouncing constitutional democracy But once popu-lists get into power they work incessantly to prove that their ruling leader is an incarnation of the voice of the people and should stand against and above all other representative claimants and repair the fault of constitutional democracy populists assert that because the people and the leader have effectively merged and no intermediary elite sets them apart the role of deliberation and mediation
31 Oxford English Dictionary httpwwwoedcomezproxyculcolumbiaeduviewEntry147930redirectedFrom=populismeid (accessed February 1 2019)
32 Laclau 2005 4033 meckstroth 2015 17934 meanwhile Chaacutevez laquoattacked the Internet as ldquoa battle trenchrdquo that was bringing ldquoa current of
conspiracyrdquoraquo morozov 2011 113
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can be drastically reduced and the will of the people can exercise itself more robustly Trumpism allows us to see better the transformation that populism in power does to constitutional and representative democracy
In the remaining part I shall illustrate this transformation through the analy-sis of the Inaugural Address donald Trump delivered on january 17 2017 as a sample of the main characters of what in the final part I will silhouette as a populist democracy
3 Me The People
populism represents a redirection of the notion of the people so as to replace its juridical and legal generality with a social and substantive one In this process of ethnicization andor racialization of the political demos (as it has been the case of many right-wing populisms) or the identification of the demos with a particu-lar leader and hisher followers (as it has been the case also with left-wing cases of populism) democracy risks become the ruling power of a specific majority that purports itself as the whole people and rules as an laquoholistic partyraquo 35 or as if it were the only good majority that elections reveal but do not create and as if the opposition does not belong to the same people
Within this perspective for populists elections are a ritual that does not col-lect and reflect individual votes to be counted according to the method of major-ity they are instead a revelation or acclamation of a majority that already exists (the laquogoodraquo or laquoauthenticraquo people) and that a leader brings to surface and makes it victorious 36 The populist majority is not one majority among others as in repre-sentative democracy but the crowing of the laquogoodraquo majority whose legitimacy is not merely numerical but primarily ethical (moral and cultural) thus autonomous from and superior to procedures and in this sense not merely political populism one might say uses elections as referenda or plebiscites thus transfiguring them in their opposite Of course in a democracy majority manages the government and shapes the politics of the country according to its plans which electors sup-ported As Adam przeworski reminded us times and again votes are power hard power and majority tends to rule with all strength and determination that institu-tions and constitution allow 37 yet the populist majority installs itself in power not as if it were a temporary winner but as the right winner that has the mission of bringing the laquotrueraquo country back mdashthus even if elections are not erased and the populist majority is transitory it is the as if approach to majority rule that makes all the differencemdash Governing as if the government were the laquorightraquo one and its majority and people were the laquotrueraquo one it entails using the audience (and eventu-ally also the state) to denigrate against those who are in the opposition as they are declared and treated as not being part of the laquotrueraquo people 38 This is the climate
35 Rosenblum 2008 chap 136 mudde 2004 54337 pzeworski 199938 Rosenblum 2008 51-53
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in which it may happen that the majority is prone to operate at the expense of the rights and legitimacy of many minorities
moreover since the majority speaks through the laquomouthraquo and laquowordsraquo of its acclaimed leader the effective (and not told) risk is that democracy becomes the ruling power of a tiny elite which uses the mobilizing ideology of the laquotrueraquo people in order to make a quick jump into politics and finally get into govern-ment populism signifies a solidification of procedures and a substantializing of the democratic process in the illusion that this reshaping will make the will of the people less of an issue of mediation among various and conflicting interests and more one of reassertion of an organic body incorporated under the figure of uni-ty as represented by the leader populism replaces political representation with the delegation of peoplersquos power in the leader Amending the somehow Roman-tic view of populism as a laquothin ideologyraquo that opposes the laquomoralraquo and laquopureraquo many to the laquoimmoralraquo and laquocorruptraquo elite 39 I propose to read populism as a canny and speeding up strategy of power climbing and achieving that uses the democratic method and procedures after twisting them in a way that can serve non-democratic ends such as humiliating minorities and oppositions through a mobilization of the majoritarian audience and on some occasions changes in the constitution and that profits from an effective condition of stress and mistrust of large sectors of the population toward traditional parties In addition a populist regime cultivates an ambition to rule over a society in which only the leaderrsquos party successfully pursues a hegemonic politics while all other parties are mar-ginalized into near nonexistence submerged by the rampant propaganda of the leader in government yet marginalizing is not the same as suppressing and in this sense a populist government is not as said a fascist regime Beyond its stra-tegic impulses populism potentially becomes an authoritarian understanding of how democracy should be ruled It is indeed an ideological construct that de-picts the many as legitimate and moral and the few as a disease or a disturbance But once elected the leader acts unilaterally and decides without meaningful institutional consultation or mediation although in permanent communication with the people outside to reassure they are always the master of the game while hersquos their knight in the Capital city as Trump implied times and again populism is indeed an ideological construct representing the many as laquomoralraquo and laquohon-estraquo and the few as laquocorruptraquo or laquoimmoralraquo yet this is hardly the creation of the many that have no voice and identity without a leader speaking in their name
The laquothin ideologyraquo of the politics of morality hides a clear strategy for power conquering that has intolerant ruling at its constitutive core as we can see from the way in which populist electoral victory is interpreted mdashas indeed laquotaking the people backraquo as if the people were not represented before the populist leader was electedmdash The implication of this not innocent declaration of legitimacy is that all prior governments were morally illegitimate although formally legitimate a radical disfigurement of democratic proceduralism and the democratic pro-cess populism is thus not an ideology that wants simply to mobilize the people against the establishment or that wants to mobilize the people in order to make
39 mudde and Rovira Kaltwasser 2013
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them the actor of their own emancipatory needs populism laquousesraquo the laquomoralraquo people argument and asks the people to identify with a political outsider (thus laquomoralraquo) leader moreover to trust the latter will work for their emancipation mdashmore important it claims that the leader will do it for them not them by themselvesmdash populism is not a species of direct democracy thus but a form of laquodirect representationraquo or the making of the leader as representative by his di-rect and permanent connection to the people It is thus the representative agent that is direct in its claim rather than the people identifying with him In Trumprsquos words
We the citizens of America are now joined in a great national effort to rebuild our country and to restore its promise for all of our people Together we will determine the course of America and the world for years to come We will face challenges We will confront hardships But we will get the job done 40
This brings us to the last character of populism this paper intends to stress the fact that populism is an ideology based on trust through faith more than trust through free and open deliberation among the followers and between them and the representative and in this sense a trust that is essentially linked to its op-posite mistrust populism does not cultivate nor actually appreciates the idea of accountability but claims that to have a beloved and populist leaders is enough condition for trust And in fact the idea of the people that populism sponsors it is structured in a way that is congenial to this surrender by faith in the leaderrsquos hand the victory of populism is not merely the victory of the people but that of the laquotrueraquo people the authentic people that a representative leader declares to interpret in its right wills and needs as nobody has done before although ruling with the consent of a majority In fact at one point the actual people are transformed into an imaginary entity incarnated in the leader who extracts the laquotrueraquo people from the empirical people that inhabit a country or is subjected to a countryrsquos legal order
populism in power seems to make possible a post-fascism-coupled-with-elections and the remaining democratic institutions which a leader incarnating the people as one is primed to re-legitimize As Chaacutevez declared after reaching power he was no longer himself but the people laquoI am no longer myself I feel as incarnated in the people Chaacutevez became the people and now we are millionsraquo 41 Similarly peroacuten said that peronism laquobecame incarnated forever in the Argen-tine peopleraquo 42 As we see from his Inaugural Address Trump repeated the same trope when he proposed himself as representative of laquoeveryoneraquo across America and his presidency the peoplersquos celebration
It belongs to everyone gathered here today and everyone watching all across America This is your day This is your celebration And this the United States of America is your country What truly matters is not which party controls our gov-ernment but whether our government is controlled by the people january 20th
40 Trump 201741 laquoYo ya no soy yo me siento encarnado en el pueblo Ya Chaacutevez se hizo pueblo y ahora somos
millonesraquo (Ramonet 2012 1)42 laquoSe ha encarnado para siempre en el pueblo argentinoraquo (peroacuten 1953 82)
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2017 will be remembered as the day the people became the rulers of this nation again The forgotten men and women of our country will be forgotten no longer 43
In criticizing the then moribund parliamentarianism and speaking to the au-thoritarians of his times Carl Schmitt wrote that electoral accountability is a liberal concept that presumes a transaction kind of relationship thus a set of rules and actors apt to market kind of relations not politics people mdashthe actual existing people of the nationmdash is the right sovereign and there is nobody outside that can question it or limiting it hence the public manifestation of the consent of the people in the form of identification with and acclamation of laquoitsraquo leader is the only valid accountability because the only political manifestation of the popular will not procedural and formal The intensity and acclamation power of the people are the prove of their strength and their leaderrsquos legitimacy 44
This means that the ideological discourse that opposes the laquopureraquo people to the laquocorruptraquo elite is like the top of the iceberg sustained by a view of the people (represented by its leader) that because it is sovereign cannot be wrong As pauli-na Ochoa Espejo writes laquoSince they are the people they cannot be wrong since the people are sovereign they cannot lose Thus when populists find themselves in the electoral opposition they see that as itself a flagrant injustice that requires ldquotaking backrdquo the country from whose who have stolen it from the authentic peopleraquo 45 All issues of accountability vanish within this perspective We come here to see that the expression laquotaking backraquo the country betrays the cross-eyed relationship of populism with democracy The democratic principle of majority is directly linked to the idea that it is the will and opinion of the single citizen that counts and must be counted equally This entails that the people over there is never actually already there but is formed in its political actorship every time votes are counted This is what populism transforms So Trump
Every four years we gather on these steps to carry out the orderly and peace-ful transfer of power and we are grateful to president Obama and First Lady michelle Obama for their gracious aid throughout this transition They have been magnificent Todayrsquos ceremony however has very special meaning Because today we are not merely transferring power from one administration to another or from one party to another mdashbut we are transferring power from Washington d C and giving it back to you the American peoplemdash For too long a small group in our nationrsquos Capital has reaped the rewards of government while the people have borne the cost Washington flourished mdashbut the people did not share in its wealth politicians prosperedmdash but the jobs left and the factories closed The establishment protected itself but not the citizens of our country Their victories have not been your victories their triumphs have not been your triumphs and while they celebrated in our nationrsquos capital there was little to celebrate for strug-gling families all across our land That all changes mdashstarting right here and right now because this moment is your moment it belongs to youmdash
But to use the electoral procedure in order to bring to the surface that which exists already mdashas populist parties claimmdash it entails devaluing democratic pro-
43 Trump 201744 Schmitt 2008 37045 Ochoa 2017 94
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cedures and more important equal political liberty which is the assumption of democracy as a form of politics and government that belongs to not the masses but each individual citizen It entails to assume that majority has an embodied might that counts more than a mere temporary quantity and exists already as a sleeping laquotrueraquo sovereign waiting for the right prince to be awaken Clearly majority is not a merely method for decisions but becomes a substance a homog-enous unit that already exists with a specific culture ethnical identity religion or interests and is ready to keep off the impostors and traitors who occupy the public sphere of opinion and institutions Thus the logic of the populists is es-sentialist not procedural mdashthey want to reinstall the true people in powermdash 46 Within this rendering of democracy only the populist majority is the legitimate people In many cases as in that of Trump or Nicolaacutes maduro these majorities are more imagined than actual and in fact pure rhetorical construction with the function and power to make the imagined majorities look real They represent slim or inexistent political majorities but the actual mathematics of electoral politics are not the only marker of sovereignty for populists any way Still it is notable that the ideological mantra of sweeping electoral victories as the form of ultimate legitimacy for a leader that otherwise presents more theological forms of sovereignty remains an important historical distinction between populism and its illiberal predecessor in power fascism 47
To sum up populism can be seen as an authoritarian national form of de-mocracy a post-fascism in which the issue of who rules or uses the procedures acquires much more relevance than the issue of how procedures are operated and used more explicitly in fact the laquowhoraquo is the sociological force that gives legitimacy to the procedural laquohowraquo which comes to be seen a pure formality to be subjected to its will It is indeed a fact that in all countries in which a populist force gets the majority the tension within the powers of the state emerges and the contestation against the non-political institutions (like justice or bureaucracy) in the name of the superiority of the political institutions starts populism is impa-tience with constitutionalism as we knew it or as a system of division of powers (and in some countries of checks and balances) that regulates the functioning of state institutions whose basic legitimacy comes from the people via elections (and on some occasions referendum) Reaching power through mobilization a populist leadership can consolidate and perpetuate it through patronage or cli-entelism A democratic machiavelli would say that in that case it would not be the people sovereign laquoover the lawraquo but the leaders who win peoplersquos consent to their plans political scientists call this laquodiscriminatory legalismraquo mdashthe idea that laquoeverything for my friends for my enemies the lawraquomdash 48
This is what populism may do when it succeeds in conquering consent and changing the procedures of constitutional democracy populist leaders or parties that have enough power are not content with simply winning a majority but want
46 On the relationship between populism and presidential democracy mdashin opposition with Kelsen and Bobbiorsquos theory of parliamentary democracymdash see pazeacute 2017 122
47 Rovira Kaltwasser 201548 Weyland 2013 21
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a more unbounded power and moreover to stay in power as long as possible they laquowill seek to establish a new populist constitution mdashin both the sense of a new sociopolitical settlement and a new set of rules for the political gamemdashraquo 49 This is what in some European countries is today happening with the emergence of strong populist leaders or nationalistic parties just to offer an example the Hungarian Civil Alliance (Fidesz) won a supermajority of the seats in parliament and since 2012 used it to scrap the old Constitution write a new one and amend it continuously entrenching its own political vision at the expense of opposition parties and an independent judiciary 50 Similar forms of populist laquoconstitution-alismraquo recurrently happened in Latin America from peroacuten to Chaacutevez more generally populists from Trump to Salvini often equate legality with repressive notions of laquolaw and orderraquo This laquopenal populismraquo constantly undermines po-litical and social forms of equality 51 This view of the law is essentially Schmit-tian in equating legality with legitimacy peroacuten synthetized it when he famously said in 1973 one could not present laquodualitiesraquo as a conductor in politics laquoto the friend [we give] everything toward the enemy not even justiceraquo 52 The first thing in politics was to make clear who were the laquoeternal enemies of the peopleraquo
Hence populism in power is thwarted between two movements a permanent electoral campaign in order to stress and reconfirm the leaderrsquos unity with the people and a more radical and dangerous course of action toward constitutional reform that gives the direct ruling power of the elected leader of the people a superlative power The misfortune of Trump is the fortune of American democ-racy this fortune resides in the Constitution of the United States which is not only hard to be revised but moreover based on a federal system that adds to the institutional containment of the executive power After winning the presi-dential election Trump wanted to convey an argument against the division that he himself had fueled in the campaign and in doing so he actually stressed the need to collapse all distinctions for the sake of the whole His people had to laquoget togetherraquo laquoTo all Republicans democrats and independents across this nation I say it is time for us to come together as one united peopleraquo It was clear then that polarization would not leave the stage Attacking partisanship and homog-enizing the people are a key element of his populism This was Trump in his most laquoinclusiveraquo moment However the more laquoreal donald Trumpraquo and especially through the medium of tweeter has represented an exclusionary politics toward his political adversaries and minority peoples
The redefinition of the people in such absolutist and substantialist terms makes populists conclude that single electoral decisions are a prove of the people participation and consecration of leaders who are construed as the only legiti-mate representative of the people In turn the idea of a single unified people led by these leaders rests on the notion of radical adversaries which are repre-sented as laquoenemies of the peopleraquo (Trump) or the laquoanti-peopleraquo (peroacuten) All
49 muumlller 2016 6250 Arato 2016 205-22251 W jennings S Farrall E Gray and C Hay 201752 Finchelstein 2014 90-92
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these characteristics of populism presented very distinctive histories The result of a historical reading of populism is a necessary stress on variations and contex-tual mediations Thus Trump is different from peronism in the same way that Hugo Chaacutevez differs from Silvio Berlusconi or marine Le pen or matteo Salvini populism is a complex phenomenon that cannot be easily reduced to an ideal-type or a Cartesian clear and distinct idea or even an essence yet these histories need to be told in both national and transnational terms populism especially in its right-wing xenophobic forms is in its own way an international and suprana-tional phenomenon that speaks in the name of the nation and the people It is a matter of elective affinity that Le pen adopted the slogan laquoAu nom du peupleraquo or that Trump presented himself in the Republican convention of 2016 as the laquovoice of the peopleraquo
Conclusion
Trumpism leads us to understand the implications of populismrsquos reappear-ance in relation to constitutional democracy Constitutional democracy is the political order that promises to protect basic rights (which are essential to the democratic process) by limiting the power of the majority in government by providing stable and regular opportunities for changing majorities and govern-ments by guaranteeing social and procedural mechanisms that permit the larg-est possible part of the population to participate in the game of politics and by influencing decisions and changing who makes decisions It does this through the separation of powers and the independence of the judiciary Stabilized after World War Two with the defeat of mass dictatorships constitutional democracy was meant to neutralize the problems that populism is now trying to capital-ize on 53 These are (1) the resistance of democratic citizens to political interme-diation and to organized and traditional political parties in particular (2) the majorityrsquos mistrust of the institutional checks on the power that the majority legitimately derives from the citizensrsquo vote and (3) the climate of distress with pluralism or with the views and groups that do not fit with the majoritarian meaning of laquothe peopleraquo I have argued that representation and the audience is the terrain on which the populist battle over these issues takes place and that constitutional democracy is the target
In conclusion populist democracy is the name of a new form of representa-tive government that is based on two phenomena a direct relation between the leader and those in society whom the leader defines as the laquorightraquo or laquogoodraquo people and the superlative authority of the audience Its immediate targets are the laquoobstaclesraquo to the development of those phenomena intermediary opinion-making bodies such as parties established media and institutionalized systems for monitoring and controlling political power The result of these positive and negative actions delineates the physiognomy of populism as an interpretation of laquothe peopleraquo and laquothe majorityraquo that is tainted by an undisguised mdashindeed an
53 muumlller 2011 5
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enthusiasticmdash politics of radical partiality the institutions are used in the inter-ested of the laquowinningraquo part against the other This partiality can easily disfigure the rule of law (which requires that government officials and citizens are bound by and act consistent with the law) and also the division of powers which mdashtak-en togethermdash include reference to basic rights democratic process and criteria of justice or right That these elements form the core of constitutional democracy does not imply they are naturally identical to democracy as such Their inter-twinement occurred through a complex often dramatic and always conflictual historical process which was (and is) temporal open to transformation and fi-nite It can be revised and reshaped and populism is one form this revision and reshaping can take
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A crise do liberalismo poliacutetico e a ascensatildeo do liberalismo econocircmico e do populismo autoritaacuterio O caso do Brasil
Giuseppe Tosi
Abstract
The Crisis of Political Liberalism and the Rise of Economic Liberalism and Authoritarian Populism The Case of Brazil
The hope for a democratization of international relations through a liberal-democratic diffusion of the democratic rule of law following the fall of the Berlin Wall is now in crisis both in the older democracies and in the new governments that have left authoritarian regimes On a global scale there is a crisis mdashmore or less accentuated depending on the nationsmdash of political liberalism and an advance of populism and economic liberalism Brazil after thirty years of a democratic transition in the governments of Fernando Henrique Cardoso Luis Inaacutecio Lula da Silva and Dilma Rousseff which has had more continuities than ruptures is entering in a new political period after the institutional coup that overthrew President Dilma in 2016 President Lularsquos arrest in 2018 and the rise of the Bolsonaro administration in 2019 This essay is an attempt to analyze the Brazilian political conjuncture from Bobbiorsquos school of thought identifying some of the reasons for the crisis of political liberalism and the rise of extreme right populism and economic liberalism the weakness of the transition from dictatorship to democracy which precludes national reconciliation and a shared vision of past and present the relevant political role of the armed forces with popular support and the fight against corruption leading to a judicialization of politics and a politicization of the judiciary Furthermore the growth of criminal and political violence which increases fear and authoritarian solutions the media monopoly that prevents public and contradictory debate the abuse of social networks that spread fake-news and preclude dialogue and tolerance the ideological struggle against human rights and ideologies considered dangerous (laquocommunismraquo laquogender theoryraquo laquofeminismraquo) the presence of religious fundamentalism that threatens the secularity of the state the neoliberal economic policies that increase the already great social inequalities Together these elements raise the central question is Brazil still a democracy or a state of exception Is political liberalism alive or are we watching the last chapters of this glorious tradition Brazil will be a good laboratory in the coming months to answer this question
Keywords political Liberalism Economic Liberalism populism Authori-tarianism State of exception
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 227-249
Universidade Federal da paraiacuteba pinucciouolcombr
228 GIUSEppE TOSI
Quando donald Trump em 2016 foi eleito presidente dos Estados Unidos da Ameacuterica muitas pessoas se perguntaram laquocomo foi possiacutevelraquo A mesma per-gunta se fazem milhotildees de brasileiros como foi possiacutevel em 2018 eleger jair Bolsonaro como presidente da Repuacuteblica Federativa do Brasil
procuraremos neste breve ensaio encontrar algumas respostas analisando o contexto internacional e os aspetos conjunturais e especiacuteficos do Brasil
1 A Crise do Liberalismo Poliacutetico
A esperanccedila em uma democratizaccedilatildeo das relaccedilotildees internacionais atraveacutes de uma difusatildeo sempre maior do Estado democraacutetico de direito de matriz liberal que seguiu agrave queda do muro de Berlim estaacute hoje em crise tanto nos Estados democraacuteticos consolidados como nos novos governos que saiacuteram de regimes au-toritaacuterios
Nos Estado Unidos em funccedilatildeo da vitoacuteria inesperada do populismo de Trump surgiu recentemente um acirrado debate sobre a democracia 1 Segundo yascha mounk in The People Versus Democracy a democracia liberal enfrenta duas si-tuaccedilotildees extremas uma democracia sem direitos ou direitos sem democracia
dois componentes centrais da democracia liberal - os direitos individuais e a vontade popular - estatildeo cada vez mais em guerra uns com os outros agrave medida que o papel do dinheiro na poliacutetica disparou e questotildees importantes foram retiradas da contestaccedilatildeo puacuteblica um sistema de laquodireitos sem democraciaraquo tomou conta Os populistas que protestam contra isso dizem que querem devolver o poder ao povo mas na praacutetica eles criam algo igualmente ruim um sistema de laquodemocra-cia sem direitosraquo 2
Levitsky e ziblatt professores de Harvard escreveram um livro do tiacutetulo as-sustador How democracies die What History Reveals About Our Future 3 Levis-tky esteve em 2018 no Instituto Fernando Henrique Cardoso em Satildeo paulo para uma palestra sobre o tema alertando para os perigosos que corria a democracia brasileira e afirmou
Apesar de enfrentar uma lsquotempestade perfeitarsquo devido agrave conjunccedilatildeo de uma profunda crise econocircmica com uma das maiores investigaccedilotildees de corrupccedilatildeo da histoacuteria nos uacuteltimos 25 a 30 anos o Brasil realizou um tremendo trabalho de con-solidaccedilatildeo de sua democracia Natildeo cedam agrave tentaccedilatildeo de colocar um candidato com tendecircncias autoritaacuterias na presidecircncia 4
1 A tese central de Brennan 2017 eacute a contraposiccedilatildeo entre a democracia e a laquoepistemocraciaraquo como poder dos que sabem os teacutecnicos retomando assim a contraposiccedilatildeo de platatildeo entre doxa e epis-teme e sua defesa em A Repuacuteblica e em O Poliacutetico do governante ser o Rei-Filoacutesofo
2 mounk 2018 143 Levitsky and ziblatt 20184 disponiacutevel em httpsmediumcomfundaC3A7C3A3o-fhccomo-morrem-as-democra-
cias-por-steven-levitsky-fe3f1b9328cc Apesar dos apelos dos ilustres professores de Harvard Stanford e yale na eleiccedilatildeo de 2018 natildeo foi possiacutevel criar uma frente democraacutetica e republicana contra o cres-cimento do autoritarismo As divergecircncias internas aos partidos foram mais fortes do que a ameaccedila agrave fraacutegil democracia brasileira
A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 229
Tambeacutem Francis Fukuyama 5 e david Runciman manifestaram preocupaccedilotildees parecidas 6 E Larry diamond da universidade de Stanford se pergunta se haacute um declino global da democracia apoacutes a terceira onda descrita por Huntington (1994)
A terceira onda de democratizaccedilatildeo nos anos 80 e 90 foi algo sem preceden-tes na histoacuteria da humanidade e resultou em grande expansatildeo dos valores e das instituiccedilotildees democraacuteticas tanto na Ameacuterica Latina no Sudeste e no Leste Asiaacutetico como no antigo bloco comunista (Europa do Leste e repuacuteblicas da extinta Uniatildeo Sovieacutetica) Era inevitaacutevel que houvesse algum tipo de refluxo pois nem todas as jovens democracias da terceira onda seriam sustentaacuteveis mas o estrangulamento democraacutetico em paiacuteses de desenvolvimento econocircmico mediano como Turquia Tailacircndia e Venezuela natildeo parecia algo inevitaacutevel polocircnia Hungria e Egito satildeo outros paiacuteses que preocupam 7
Os paiacuteses que natildeo experimentaram historicamente a democracia como a China e a Ruacutessia satildeo governados por regimes de liberalismo econocircmico (embora com um forte controle estatal) e de autoritarismo poliacutetico as primaveras aacuterabes na maioria dos casos natildeo resultaram em regimes democraacuteticos mas em guerras civis eou ditaduras militares e nos paiacuteses de tradiccedilatildeo democraacutetica como a Eu-ropa e os Estados Unidos a ideologia poliacutetica que mais cresce eacute o populismo de direita ou extrema direta 8
Os regimes autoritaacuterios como a China e a Ruacutessia estatildeo desafiando as demo-cracias ocidentais em nome de uma superioridade eacutetica e poliacutetica de seus mode-los que reuacutenem autoritarismo poliacutetico e liberalismo econocircmico diante das fra-gilidades e ineficiecircncias das democracias liberais que natildeo conseguem dar conta dos processos de globalizaccedilatildeo econocircmica poliacutetica e social O que haacute em comum entre os estudiosos neste debate eacute um forte pessimismo sobre as sortes da demo-cracia liberal com poucas exceccedilotildees 9
Bobbio viria com preocupaccedilatildeo este movimento porque era favoraacutevel a um liberalismo poliacutetico e mantinha restriccedilotildees ao liberismo e era tambeacutem um criacutetico
5 Em um artigo aparecido na laquoFolha de Satildeo pauloraquo em 2018 o cientista poliacutetico norte-americano Francis Fukuyama que ficou famoso pela tese de que a democracia liberal se universalizaria como me-lhor forma de governo alertava contra os perigos do populismo nacionalista e afirmava que laquoBolsona-ro eacute uma ameaccedila agrave democraciaraquo disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrilustrissima201804bolsonaro-e-uma-ameaca-a-democracia-diz-francis-fukuyamashtml
6 Ver david Runciman laquoTalvez este seja o fim do Estado modernoraquo diz professor de Cam-bridge laquoFolha de Satildeo pauloraquo 21012018 disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrilustris-sima2018011951709-estamos-assistindo-ao-fim-do-estado-moderno-diz-professor-de-cambridgeshtml Ver tambeacutem Runciman 2018
7 disponiacutevel em httpfundacaofhcorgbriniciativasdebatesHa-um-declinio-global-das-democra-cias-mesa-redonda-com-larry-diamond Ver tambeacutem Castells 2018 que analisa fenocircmenos tais como a crise da representaccedilatildeo poliacutetica a poliacutetica do medo a nova rebeliatildeo das massas e os perigos da desuniatildeo europeia
8 Andriola 2014 Benoist 20179 Indo como sempre contracorrente Steven pinker professor em Harvard eacute um dos poucos
estudiosos que defendem a tese de que natildeo haacute um decliacutenio da democracia (pinker 2018) Ver Steven Pinker escreve sobre vantagens do sistema poliacutetico ocidental Em artigo com Robert muggah linguista afirma que a capacidade de resistecircncia da democracia eacute motivo de otimismo laquoFolha de Satildeo pauloraquo 22042018 disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrilustrissima201804steven-pinker-escreve-sobre-vantagens-do-sistema-politico-ocidentalshtml
230 GIUSEppE TOSI
do populismo que considerava uma forma de democracia plebiscitaacuteria com ras-gos autoritaacuterios 10 Relembramos sumariamente alguns dos traccedilos caracteriacutesticos segundo Bobbio de um Estado democraacutetico de direito
A democracia liberal segundo Bobbio se fundamenta na soberania popular e na vontade do maior nuacutemero de pessoas possiacuteveis em uma concepccedilatildeo ampla de cidadania atraveacutes do sufraacutegio universal Ao mesmo tempo a vontade da maioria deve respeitar os direitos das minorias pena a democracia se transformar em uma tirania da maioria conforme jaacute alertavam Tocqueville e Stuart-mill Escreve Bobbio
a) Todos os cidadatildeos que tenham atingido a maior idade sem distinccedilatildeo de raccedila religiatildeo condiccedilotildees econocircmicas sexo etc devem gozar dos direitos poliacuteti-cos isto eacute do direito de exprimir com o voto a proacutepria opiniatildeo eou eleger quem a exprima por ele b) o voto de todos os cidadatildeos deve ter peso idecircntico isto eacute deve valer por um c) todos os cidadatildeos que gozam dos direitos poliacuteticos devem ser livres de votar segundo a proacutepria opiniatildeo formando-a o mais livremente pos-siacutevel isto eacute em uma livre concorrecircncia entre grupos poliacuteticos organizados que competem entre si para reunir reivindicaccedilotildees e transformaacute-las em deliberaccedilotildees coletivas d) devem ser livres ainda no sentido em que devem ser colocados em condiccedilotildees de terem reais alternativas isto eacute de escolher entre soluccedilotildees diversas e) para as deliberaccedilotildees coletivas como para as eleiccedilotildees dos representantes deve valer o princiacutepio da maioria numeacuterica ainda que se possa estabelecer diversas formas de maiorias (relativa absoluta qualificada) f) nenhuma decisatildeo tomada pela maioria deve limitar os direitos da minoria em modo particular o direito de tornar-se em condiccedilotildees de igualdade maioria 11
Bobbio defende tambeacutem uma concepccedilatildeo individualista de democracia fun-dada natildeo no laquopovoraquo mas nos cidadatildeos
da concepccedilatildeo individualista da sociedade nasce a democracia moderna (a democracia no sentido moderno da palavra) que deve ser corretamente definida natildeo como o faziam os antigos isto eacute como o laquopoder do povoraquo e sim como o po-der dos indiviacuteduos tomados um a um de todos os indiviacuteduos que compotildeem uma sociedade regida por algumas regras essenciais entre as quais uma fundamental a que atribui a cada um do mesmo modo como a todos os outros o direito de participar livremente na tomada das decisotildees coletivas ou seja das decisotildees que obrigam toda a coletividade A democracia moderna repousa na soberania natildeo do povo mas dos cidadatildeos O povo eacute uma abstraccedilatildeo que foi frequentemente utiliza-da para encobrir realidades muito diversas 12
Uma democracia de tipo representativo que eacute um elemento elitista a demo-cracia natildeo eacute o laquogoverno do povo pelo povo e para o povoraquo natildeo eacute laquoausecircncia de elites mas a presenccedila de muitas elites em concorrecircncia entre si para a conquista do voto popularraquo 13
Uma concepccedilatildeo elitista de democracia que natildeo impede a participaccedilatildeo popu-lar se eacute entendida natildeo como alternativa mas como complemento necessaacuterio agrave
10 Bobbio 2000a 2000b11 Bobbio 1983 5612 Bobbio 2004 5113 Bobbio 2000a 39
A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 231
representaccedilatildeo para evitar os perigos da apatia poliacutetica e do distanciamento da classe poliacutetica dos cidadatildeos e permitir uma cidadania ativa que fiscalize o poder poliacutetico
democracia representativa e democracia direta natildeo satildeo dois sistemas alterna-tivos (no sentido de que onde existe uma natildeo pode existir a outra) mas satildeo dois sistemas que se podem integrar reciprocamente Com uma foacutermula sinteacutetica po-de-se dizer que num sistema de democracia integral as duas formas de democracia satildeo ambas necessaacuterias mas natildeo satildeo consideradas em si mesmas suficientes 14
Uma democracia em que o poder natildeo eacute visto como algo monoliacutetico indivisiacute-vel inaliaacutevel irresistiacutevel (como pensavam Hobbes e Rousseau) mas como algo plural e pluralista divisatildeo dos poderes instituiccedilotildees fortes e autocircnomas (para que haja um check and balance e nenhum poder se sobreponha sobre o outro) parti-dos poliacuteticos como instacircncia de representaccedilatildeo e de mediaccedilatildeo entre os cidadatildeos e o Estado e possibilidade de escolha entre alternativas ideoloacutegicas diferentes
Uma concepccedilatildeo laica do Estado entendida natildeo somente como uma separaccedilatildeo entre Estado e Igreja religiatildeo e poliacutetica mas em um sentido mais amplo como a natildeo interferecircncia do Estado nas convicccedilotildees privadas dos cidadatildeos religiosas morais poliacuteticas ideoloacutegicas sobre as diferentes concepccedilotildees de felicidade e de modo de viver de cada indiviacuteduo (liberdades negativas) contra a concepccedilatildeo do Estado como totalidade eacutetica de Hegel e a sua versatildeo fascista do Estado Eacutetico de Giovanni Gentile
Um liberalismo social que garanta natildeo somente os direitos civis e poliacuteticos mas tambeacutem os econocircmicos e sociais que defenda uma liberdade positiva uma inter-venccedilatildeo do Estado nos assuntos econocircmicos e sociais para garantir uma igualdade de oportunidades a mais ampla possiacutevel dentro de uma economia capitalista 15
Finalmente outra caracteriacutestica fundamental da democracia para Bobbio eacute a valorizaccedilatildeo do conflito social da competiccedilatildeo poliacutetica porque eacute nela que se forjam as elites poliacuteticas poreacutem a caracteriacutestica que diferencia a democracia de outros re-gimes eacute que tal conflito eacute resolvido de forma natildeo violenta atraveacutes das instituiccedilotildees de procedimentos estabelecidos convencionalmente (democracia procedimental) nos quais citando popper laquoos cidadatildeos podem livrar-se dos seus governantes sem derramamento de sangueraquo e laquoo adversaacuterio natildeo eacute mais um inimigo (que deve ser destruiacutedo) mas um opositor que amanha poderaacute ocupar o nosso lugarraquo 16
Seriam evitados assim dois extremos um liberalismo econocircmico com uma concepccedilatildeo restrita de cidadania de tipo censitaacuterio que defende as desigualda-des econocircmicas e sociais com algo beneacutefico para o desenvolvimento do mercado que natildeo tem compromisso com as liberdades democraacuteticas nem com os direitos sociais e que prega menos Estado e mais mercado e uma concepccedilatildeo individua-lista radical (Bobbio 2000a 141) 17
14 Ibidem 6515 Bobbio 198316 Bobbio 2000a 5117 A propoacutesito da ascensatildeo do neoliberalismo Bobbio afirmava em O futuro de democracia (2000
141) laquoA insiacutedia eacute grave Natildeo estaacute em jogo apenas o estado do bem-estar quer dizer o grande com-promisso histoacuterico entre o movimento operaacuterio e o capitalismo maduro mas a proacutepria democraciaraquo
232 GIUSEppE TOSI
O segundo extremo leva a uma democracia plebiscitaacuteria que tende agrave tirania da maioria ou a uma forma de democracia totalitaacuteria ou autoritaacuteria no pressuposto de que haacute um povo com uma vontade geral um interesse uniacutevoco que o liacuteder populista natildeo somente representa mas personifica 18
Satildeo esses dois extremos que o Brasil estaacute experimentando a partir do impeachment da presidenta dilma e da posse dos governos Temer e Bolsonaro O que estaacute em jogo eacute a democracia na sua concepccedilatildeo liberal satildeo os princiacute-pios do liberalismo poliacutetico agrave luz dos quais analisaremos a conjuntura brasileira atual
2 As razotildees da (resistiacutevel) ascensatildeo do capitatildeo Bolsonaro
A biografia do candidato Bolsonaro tornaria altamente improvaacutevel qualquer hipoacutetese dele se tornar presidente de um paiacutes tatildeo grande e complexo como o Brasil Serviu no exeacutercito por alguns anos obteve o grau de Capitatildeo e foi aposen-tado compulsoriamente por desobediecircncia e graves desvios de comportamento aos 33 anos Entrou entatildeo na vida poliacutetica como vereador do Rio de janeiro e prosseguiu como deputado Federal desde 1990 exercendo sete mandatos con-secutivos Em quase trinta anos de exerciacutecio do cargo aprovou somente trecircs pro-jetos de lei de sua autoria
Fazia parte do chamado laquobaixo cleroraquo da Cacircmara dos deputados com atua-ccedilatildeo parlamentar piacutefia e notabilizada por inuacutemeras denuacutencias agrave comissatildeo de eacutetica por enfrentamentos e agressotildees verbais a colegas mulheres homossexuais opo-sitores de esquerda declaraccedilotildees bombaacutestica contra o sistema democraacutetico e em defesa do golpe de Estado As declaraccedilotildees eram tatildeo absurdas e despropositadas que ele se tornou conhecido como uma figura folcloacuterica que ningueacutem tomava a seacuterio O auge desta postura ocorreu na sessatildeo da Cacircmara para a votaccedilatildeo do impeachment da presidenta dilma Rousseff no dia 17 de abril de 2016
Estava naquele dia com minha esposa e alguns amigos no centro de Satildeo paulo debaixo do viaduto do Anhangabauacute acompanhando em um telatildeo a vota-ccedilatildeo junto com dezenas de milhares de manifestantes do partido dos Trabalha-dores (pT) e de outros partidos da esquerda alguns deles estavam acampados haacute dias jovens e velhos militantes reunidos Toda vez que um deputado votava sim eram vaias e aplausos aos poucos que votaram laquonatildeoraquo ao impeachment a derrota jaacute estava no ar Naquela sessatildeo as motivaccedilotildees que os deputados e sena-dores alegaram para depor a presidenta dilma foram as mais espuacuterias e incon-sistentes tornando puacuteblica a baixa qualidade poliacutetica moral e cultural de uma significativa parcela dos congressistas mas o deputado Bolsonaro conseguiu superar a todos
Em certo momento tomou o microfone e declarou o seu voto favoraacutevel literalmente com essas palavras laquoContra o comunismo pela nossa liberdade contra o Foacuterum de Satildeo Paulo 19 pela memoacuteria do Coronel Carlos Alberto
18 Bobbio 2000a 54-5519 Associaccedilatildeo de partidos de esquerda latino-americanos
A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 233
Brilhante Ustra o pavor de Dilma Rousseff pelo exeacutercito de Caxias 20 pelas nossas forccedilas armadas pelo Brasil acima de tudo e por Deus acima de todos o meu voto eacute simraquo
A plateia da rua ficou estarrecida e sem palavras ateacute a vaia ficou presa na gar-ganta e demorou a sair diante do espanto dessa declaraccedilatildeo O site da BBCNews do Brasil comentou no dia seguinte
laquoEstarrecedorraquo laquoExecraacutevelraquo laquodeprimenteraquo Esses foram alguns dos termos usados por ativistas de direitos humanos ao comentarem a homenagem feita pelo deputado jair Bolsonaro (pSC-Rj) ao coronel Brilhante Ustra o primeiro militar reconhecido pela justiccedila brasileira como torturador durante o regime militar en-tre 1970 e 1974 Ustra foi o chefe do dOI-Codi do Exeacutercito de Satildeo paulo oacutergatildeo de repressatildeo poliacutetica do governo militar Ali sob o comando do coronel ao menos 50 pessoas foram assassinadas ou desapareceram e outras 500 foram torturadas segundo a Comissatildeo Nacional da Verdade 21
Naquele momento pensei que este seria o inicio do fim poliacutetico desta figura excecircntrica e sombria que o deputado seria cassado por apologia de crime mas aconteceu exatamente o contraacuterio o plenaacuterio da cacircmara o ovacionou com en-tusiasmo e abafou as vaias dos opositores deste momento em diante comeccedilou a meteoacuterica ascensatildeo do capitatildeo agrave presidecircncia da Repuacuteblica ele vislumbrou um vazio poliacutetico a ser preenchido e se jogou de corpo e alma nesta disputa que acabou vencendo dois anos depois Nesse episodio pode ser encontrada uma das chaves do sucesso do capitatildeo as falhas no processo de transiccedilatildeo da ditadura para a democracia
21 As falhas da transiccedilatildeo democraacutetica as heranccedilas da ditadura militar
No Brasil o processo de justiccedila de transiccedilatildeo foi muito demorado e bastante limitado em relaccedilatildeo a outros paiacuteses latino-americanos que passaram por ditadu-ras como a Argentina o Uruguai e o Chile 22
A justiccedila de transiccedilatildeo tem como objetivo laquoacertar as contas com o passadoraquo 23 e se fundamenta em quatro pilares O primeiro eacute a justiccedila stricto sensu ou seja a puniccedilatildeo dos agentes puacuteblicos culpados pelos crimes contra a humanidade que natildeo prescrevem Este caminho foi barrado no Brasil apoacutes a decisatildeo do Supremo Tribunal Federal (STF) mdashque possui entre outras a funccedilatildeo de Corte Constitu-cionalmdash em resposta agrave Arguiccedilatildeo de descumprimento de preceito Fundamental (AdpF) promovida pela Ordem dos Advogados do Brasil (OAB) A AdpF so-licitava agrave mais alta corte brasileira um posicionamento formal para saber se em 1979 houve ou natildeo anistia dos agentes puacuteblicos responsaacuteveis pela praacutetica de tortura homiciacutedio desaparecimento forccedilado abuso de autoridade lesotildees cor-porais e estupro contra opositores poliacuteticos considerando sobretudo os com-
20 Referecircncia ao duque de Caxias patrono do exeacutercito brasileiro21 Ver httpswwwbbccomportuguesenoticias201604160415_bolsonaro_ongs_oab_mdb22 Ferreira 201423 portinaro 2011
234 GIUSEppE TOSI
promissos internacionais assumidos pelo Brasil e a insuscetibilidade de graccedila ou anistia do crime de tortura 24
Em maio de 2010 por maioria dos seus membros o Supremo Tribunal Fede-ral (STF) negou o pedido da OAB reconhecendo a validade juriacutedica da Lei de Anistia de 1979 promulgada em plena ditadura militar que muitos consideram uma lei de auto-anistia encerrando assim as possibilidades internas de fazer jus-ticcedila agraves viacutetimas da ditadura
O segundo pilar satildeo as accedilotildees de reparaccedilatildeo moral e de ressarcimento dos da-nos materiais e psicoloacutegicos provocados agraves pessoas perseguidas pela ditadura eou aos seus familiares Esta reparaccedilatildeo foi realizada de forma eficiente embora tardia pela Comissatildeo de Anistia do ministeacuterio da justiccedila instalada em 2001 que examinou mais de 70000 processos e realizou dezenas de laquocaravanas da anistiaraquo em vaacuterios Estados
O terceiro pilar eacute a reconstruccedilatildeo da memoacuteria histoacuterica que teve um grande impulso com a Comissatildeo Nacional da Verdade instalada pela presidenta dilma em 2012 com mandado de dois anos (renovado por mais um ano) para apurar violaccedilotildees aos direitos humanos produzir relatoacuterio circunstanciado sobre os ca-sos investigados e apresentar conclusotildees e recomendaccedilotildees de poliacuteticas puacuteblicas para que aquele tipo de violaccedilatildeo natildeo voltasse a se repetir 25
A criaccedilatildeo da Comissatildeo Nacional estimulou o surgimento de comissotildees da verdade em todos os Estados da Federaccedilatildeo e em numerosos municiacutepios e uni-versidades Este movimento capilar permitiu o levantamento de um grande nuacute-mero de informaccedilotildees ainda que a maioria produzida pelas viacutetimas da ditadura uma vez que muitos arquivos do Estado desapareceram Embora a comissatildeo natildeo tivesse nenhum poder de puniccedilatildeo a sua instalaccedilatildeo teve o efeito de provocar a reaccedilatildeo de setores militares que tacharam a iniciativa de laquorevanchismoraquo reaccedilatildeo que o capitatildeo Bolsonaro soube aproveitar e que foi um dos motivos do apoio das forccedilas armadas ao impeachment da presidenta ex-guerrilheira
Outro aspecto importante de uma poliacutetica de transiccedilatildeo eacute a reforma das ins-tituiccedilotildees violadoras dos direitos humanos para criar instituiccedilotildees puacuteblicas mais consoantes com o Estado democraacutetico de direito Esta reforma natildeo avanccedilou de maneira efetiva sobretudo na aacuterea da seguranccedila puacuteblica As poliacutecias civis e mi-litares de responsabilidade dos Estados e a poliacutecia federal herdaram traccedilos da famigerada Lei de Seguranccedila Nacional da ditadura que considerava os adversaacute-rios poliacuteticos como inimigos da paacutetria A presenccedila em vaacuterios Estados sobretudo no Rio de janeiro das miliacutecias grupos paramilitares compostos por ex-policiais e criminosos com alianccedilas no mundo poliacutetico e financeiro eacute uma heranccedilas dos temiacuteveis laquoesquadrotildees da morteraquo que atuavam livremente na eacutepoca da ditadura
O objetivo final de todo este processo deveria ser a reconciliaccedilatildeo nacional para tornar o periacuteodo da ditadura uma paacutegina virada na histoacuteria do paiacutes ter uma
24 Tosi-Silva 2014 41-6225 Seja-me permitido ressaltar o papel exercido no resgate da memoacuteria pelo Nuacutecleo de Cidadania
e direitos Humanos da UFpB que traduziu do italiano e publicou os anais das quatro sessotildees do Tri-bunal Russell II realizadas nos anos setenta em Roma e Bruxelas pela Fundaccedilatildeo Lelio Basso Os livros podem ser encontrados no site wwwcchlaufpbbrncdh
A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 235
memoacuteria compartilhada sobre ele e um consenso miacutenimo sobre os valores demo-craacuteticos que lhe sucederam A ascensatildeo ao governo do capitatildeo Bolsonaro enal-tecendo o torturador sob os aplausos do plenaacuterio da Cacircmara dos deputados eacute suficiente para mostrar a ausecircncia de reconciliaccedilatildeo e de memoacuteria compartilhada
Esta ascensatildeo foi acompanhada por uma onda de laquorevisionismo histoacuteri-coraquo que vai desde os que fazem sutis distinccedilotildees entre laquoditaduraraquo laquoregimeraquo laquomovimentoraquo (segundo a opccedilatildeo semacircntica do presidente do Supremo Tribunal Federal dias Toffoli) 26 e laquogolperaquo militar ateacute os negacionistas que simples-mente negam que houve uma ditadura militar no Brasil entre eles o proacuteprio presidente 27
Essas falhas na transiccedilatildeo democraacutetica levam sempre mais analistas a afirmar que o Brasil natildeo vive em um Estado democraacutetico de direito mas em um Estado de exceccedilatildeo permanente que ameaccedila a consolidaccedilatildeo da democracia 28
Ligado a esta primeira questatildeo estaacute um segundo aspecto da vitoria do capi-tatildeo Bolsonaro a presenccedila dos militares no governo
22 A volta dos militares ao poder poliacutetico
O novo governo mostrou desde a campanha eleitoral e apoacutes a sua posse uma vontade explicita de resgatar o papel poliacutetico que os militares haviam perdido na transiccedilatildeo democraacutetica apoacutes mais de trinta anos de afastamento da cena poliacutetica
Haacute uma diferenccedila entre um laquogoverno militarraquo e um laquogoverno de militaresraquo o governo Bolsonaro natildeo eacute (ainda) um governo militar como foi a ditadura de 1964 a 1985 poreacutem a presenccedila de um capitatildeo e de um general nas duas maacutexi-mas cargas do Estado e de militares de vaacuterias patentes nos primeiros escalotildees do governo (mais de 100 pessoas que ocupam cerca de 30 dos cargos) 29 eacute mui-to significativa e natildeo eacute a tiacutetulo pessoal como indiviacuteduos e cidadatildeos mas como representantes da instituiccedilatildeo No entanto em uma democracia consolidada o papel poliacutetico das forccedilas armadas deveria tender ou ser igual a zero
A presenccedila dos militares natildeo se limita agrave questatildeo da defesa e da seguranccedila mas estaacute se espalhando em todos os setores do governo infraestrutura ciecircncia tecnologia mineraccedilatildeo e energia direccedilatildeo de empresas estatais questatildeo indiacutegena e ateacute na educaccedilatildeo os coleacutegios militares estatildeo sendo propostos como modelos para a educaccedilatildeo baacutesica e o projeto laquoEscola sem partidoraquo mdashque quer combater
26 laquopresidente do STF diz que prefere chamar ditadura militar de ldquomovimento de 1964rdquoraquo portal IG Satildeo paulo 01102018 disponiacutevel em httpsultimosegundoigcombrpolitica2018-10-01dias-to-ffoli-movimento-de-1964html
27 laquoBolsonaro nega ditadura e diz que regime viveu probleminhasraquo laquoFolha de Satildeo pauloraquo 270319 disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrpoder201903nao-houve-ditadura-teve-uns-probleminhas-diz-bolsonaro-sobre-regime-militar-no-paisshtml
28 Agamben 2004 Teles-Safatle 2010 Tosi 201729 laquoGoverno militar Bolsonaro nomeia mais de cem militares para cargos no governoraquo (laquozero83raquo
03032019) laquoGoverno Bolsonaro teraacute mais ministros militares do que em 1964raquo (laquode Fato Ron-docircniaraquo 16122018 disponiacutevel em httpsdefatorondoniacombr20181216governo-bolsonaro-tera-mais-ministros-militares-do-que-em-1964
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a laquoideologia de gecircneroraquo o laquomarxismo culturalraquo o laquogramscismoraquo o pensamento de paulo Freire e tudo o que tenha a que ver com a esquerda ou a oposiccedilatildeo ao governomdash estaacute sendo proposto para todos os niacuteveis de ensino Em nome do combate ao laquocomunismoraquo 30 estaacute havendo uma tentativa de controle ideoloacutegico contra os estudantes e professores de esquerda patrocinado pelo ministro da Educaccedilatildeo que estaacute incentivando os alunos a denunciar os professores que pro-fessam ideologias contraacuterias ao governo em sala de aula
Nesse contexto uma instituiccedilatildeo como as Forccedilas Armadas por sua nature-za autocraacutetica assume um papel poliacutetico relevante com forte apoio e consenso popular o que lhe confere uma legitimidade democraacutetica se nos limitarmos ao conceito de democracia como vontade da maioria mas a democracia natildeo eacute soacute isso eacute tambeacutem a garantia dos direitos das minorias como lembra Bobbio
23 O golpe institucional o impeachment e a prisatildeo do presidente Lula
A eleiccedilatildeo de Bolsonaro foi o uacuteltimo ato de um laquogolpe institucionalraquo iniciado com o impeachment da presidenta dilma continuado com a prisatildeo do ex-presi-dente Lula que abriu o caminho para a vitoacuteria do candidato da extrema direita
Se olharmos a situaccedilatildeo poliacutetica brasileira na oacutetica da democracia procedimen-tal e das bobbianas laquoregras do jogoraquo veremos que a transiccedilatildeo do segundo go-verno dilma (2014-2016) para o governo Temer (2016-2018) natildeo se deu atraveacutes de uma normal alternacircncia eleitoral mas de um processo traumaacutetico O debate e a votaccedilatildeo no Congresso sobre o impeachment mostraram a inconsistecircncia de uma denuacutencia por crime de responsabilidade tatildeo grave que fosse um ataque agrave Constituiccedilatildeo e justificasse a derrubada de uma presidenta eleita com 54 milhotildees de votos 31
O que aconteceu como reconheceram muitos congressistas foi um voto de sfiducia pela perda do apoio poliacutetico um instrumento tiacutepico do parlamentaris-mo que foi utilizado em um sistema presidencialista uma mudanccedila das regras do jogo durante o jogo Isto foi tatildeo verdadeiro que o congresso natildeo cassou os direitos poliacuteticos da presidenta como era de se esperar em um evidente ato de hipocrisia mas a hipocrisia dizia La Rochefoucauld eacute laquoa homenagem que o viacutecio presta agrave virtuderaquo
A segunda etapa do golpe foi a prisatildeo do presidente Lula num processo altamente controvertido de caraacuteter indiciaacuterio e inquisitorial sem provas con-
30 laquoComunismoraquo no contexto atual do debate ideoloacutegico brasileiro eacute um conceito vago e indefi-nido que abrange muitos significados remete ao laquoinimigoraquo histoacuterico dos tempos da ditadura militar e da guerra fria em um novo contexto totalmente diferente passados mais de 30 anos da queda do muro de Berlim e do fim da ditadura militar no Brasil e serve para condenar e demonizar qualquer coisa que possa se assemelhar a um pensamento de esquerda que ameace os laquovalores tradicionaisraquo deus a famiacutelia e a propriedade
31 O entatildeo presidente do Supremo Tribunal Federal Ricardo Levandowsky que presidiu a sessatildeo do impeachment afirmou posteriormente que foi um laquotropeccedilo da democraciaraquo Rede laquoBrasil Atualraquo 20092016 disponiacutevel em httpswwwredebrasilatualcombrpolitica201609impeachment-foi-tro-peco-da-democracia-diz-lewandowski-8618
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sistentes sem as devidas garantias processuais com o uso e o abuso da delaccedilatildeo premiada (pentiti) como comentaram vaacuterios juristas nacionais e internacionais entre eles Luigi Ferrajoli 32 O juiz Seacutergio moro que presidiu a operaccedilatildeo laquoLava-jatoraquo de combate agrave corrupccedilatildeo e os procuradores da mesma operaccedilatildeo agiram de forma conjunta e combinada natildeo respeitando os respectivos papeis de acusaccedilatildeo e de julgamento e natildeo agiram de forma isenta como denunciam detalhadamente estudiosos de vaacuterias disciplinas (proner 2018)
Enquanto estou escrevendo este artigo as manchetes dos principais jor-nais e sites do Brasil estatildeo anunciando a interceptaccedilatildeo de mensagens entre os procuradores Federais e o juiz Seacutergio moro que mostram a colaboraccedilatildeo e o conluio entre eles e abalam a imparcialidade do juiz da operaccedilatildeo Lava-jato e podem levar a anulaccedilatildeo do processo contra Lula Os diaacutelogos obtidos por uma fonte anocircnima estatildeo sendo publicado pelo site The Intercept_Brasil (httpstheinterceptcombrasil) do jornalista norte-americano Glenn Greenwald em parceria com outros oacutergatildeos de imprensa A operaccedilatildeo que estaacute sendo chamada de laquovaza-jatoraquo comprova o que a defesa e vaacuterios juristas vinham denunciado haacute anos sem sucesso 33
A ausecircncia de Lula na disputa eleitoral foi determinante para a vitoacuteria de Bolsonaro Todas as pesquisas eleitorais davam o ex-presidente como vencedor no primeiro turno 34 O ex-presidente Lula ao apoiar oficialmente o candidato do pT Fernando Haddad conseguiu que ele chegasse ao segundo turno mas natildeo transferiu todo o seu cabedal eleitoral muitos dos eleitores de Lula passaram a votar em Bolsonaro
Este dado levanta uma questatildeo importante sobre as tipologias de voto parte dos eleitores de Bolsonaro votou nele na ausecircncia de Lula outra parte votou nele para votar contra o pT e a esquerda e somente uma terceira parte (que oscila ao redor de um 30 dos votantes) votou no candidato pela identificaccedilatildeo com as suas propostas ideoloacutegicas O que indica que o voto natildeo eacute homogecircneo e que o apoio agrave opccedilatildeo ideoloacutegica do candidato eacute minoritaacuterio mostra tambeacutem certa vola-tilidade e oscilaccedilatildeo do eleitorado e uma presenccedila significativa de um voto popu-lista (de esquerda e de direita) centrado na identificaccedilatildeo pessoal com o candidato mais do que com propostas programaacuteticas ou ideoloacutegicas
A parcialidade do juiz Seacutergio moro ficou evidente logo apoacutes as eleiccedilotildees Ape-sar ter declarado repetida e taxativamente que natildeo assumiria cargos poliacuteticos o juiz aceitou prontamente o convite de Bolsonaro para assumir o ministeacuterio da
32 Ver Luigi Ferrajoli Uma agressatildeo Judicial agrave democracia brasileira laquoLula Estamos diante do que Cesare Beccaria em Dos delitos e das penas chamou de ldquojulgamento ofensivordquo em que ldquoo juizrdquo em vez de ldquopesquisador imparcial da verdaderdquo ldquose torna o inimigo do reacuteurdquoraquo (laquoIl manifestoraquo 07042018 disponiacutevel em traduccedilatildeo brasileira em httpswwwocafezinhocom20180411ferrajoli-julgamento-e-prisao-de-lula-insultam-a-democracia-brasileira
33 Sobre a operaccedilatildeo laquovaza-jatoraquo ver laquoInformaccedilotildees do The Intercept provam o ldquolawfarerdquo como arma poliacutetica no Brasilraquo disponiacutevel em httpwwwabjdorgbr201906artigo-informacoes-reveladas-pro-vam-ohtml
34 laquoNova pesquisa Vox populi aponta vitoacuteria de Lula no 1ordm turnoraquo (laquoExpressoraquo 29052018) disponiacutevel em httpexpressopbnet20180528nova-pesquisa-vox-populi-aponta-vitoria-de-lula-no-1o-turno-veja-os-numeros
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justiccedila e da Seguranccedila puacuteblica do novo governo 35 Trata-se de um claro conflito de interesses que levanta a legittima suspicione de que o ministeacuterio foi um reco-nhecimento ao juiz da Lava-jato por ter eliminado da disputa eleitoral o uacutenico candidato capaz de derrotar o presidente eleito e favorece a leitura deste proces-so como mais um exemplo do uso poliacutetico da justiccedila de judicializaccedilatildeo da poliacutetica e do seu reverso a politizaccedilatildeo do judiciaacuterio 36
Chama a atenccedilatildeo tambeacutem a adesatildeo incondicional de um magistrado a um presidente que fez pronunciamentos em defesa das miliacutecias de apoio agrave ditadura militar e agrave tortura E aqui entra necessariamente o papel que em todo este pro-cesso desenvolveu a operaccedilatildeo laquoLava-jatoraquo
24 O combate agrave corrupccedilatildeo e a antipolitica
A operaccedilatildeo Lava-jato comeccedilou em 2015 como um instrumento eficaz de combate agrave corrupccedilatildeo poliacutetica inspirada na laquooperaccedilatildeo matildeos limpasraquo da Itaacutelia que conseguiu desvendar a trama de relaccedilotildees promiscua entre o setor puacuteblico e os interesses privados mas aos poucos se tornou um instrumento para acu-mular e concentrar um poder poliacutetico e econocircmico de setores da magistratura e do ministeacuterio puacuteblico associados a grupos econocircmicos nacionais e interna-cionais
A corrupccedilatildeo no Brasil sempre foi (e continua sendo) um sistema uma praacutetica corriqueira de promiscuidade e conivecircncia entre o mundo poliacutetico e econocircmico para o financiamento dos partidos ou de interesses pessoais ou de ambas as coisas Combate-se a corrupccedilatildeo com medidas juriacutedicas repressivas mas tambeacutem com medidas preventivas contra a cultura da corrupccedilatildeo que invade natildeo somente o Estado mas a sociedade e com medidas administrativas que incentivam o controle e a puniccedilatildeo dos comportamentos criminosos medidas que foram im-plementadas nos governos do pT como a lei da transparecircncia o fortalecimento dos oacutergatildeos de fiscalizaccedilatildeo e repressatildeo tais como a Controlaria Geral da Uniatildeo a policia Federal o respeito da autonomia do poder judiciaacuterio e do ministeacuterio a aprovaccedilatildeo da laquoLei da Ficha Limparaquo que impede a candidato condenado em segunda instacircncia de participar do processo eleitoral
Apesar dessas medidas as responsabilidades do pT e dos outros partidos de governo satildeo claras o partido natildeo quis enfrentar esta laquocorrupccedilatildeo sistecircmicaraquo e conviveu com ela em nome da laquogovernabilidaderaquo o que lhe garantiu resultados notaacuteveis O preccedilo a pagar foi a perda da bandeira da eacutetica na poliacutetica e a perda de uma oportunidade de promover uma reforma poliacutetica haacute muito tempo ne-cessaacuteria Tambeacutem natildeo eacute possiacutevel negar a responsabilidade poliacutetica do presidente
35 laquoSeacutergio moro aceita ser superministro da justiccedila e Seguranccedila puacuteblica de Bolsonaroraquo (laquoEl paisraquo Brasil 01112018) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20181101politica 1541081900_911802html
36 Luiz moreira laquoA judicializaccedilatildeo da poliacutetica alcanccedilou patamares alarmantes no Brasil o sistema de justiccedila passou a tutelar todas as aacutereasraquo (laquoCarta maiorraquo 3072015) disponiacutevel em httpswwwcartamaiorcombrEditoriaPrincipios-FundamentaisJudicializacao-da-politica4033978
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Lula neste processo que eacute diferente da sua responsabilidade penal pessoal e intransferiacutevel que natildeo foi comprovada 37
Aparece sempre mais claro que o combate agrave corrupccedilatildeo faz parte de um jogo poliacutetico para definir relaccedilotildees de forccedila entre os trecircs poderes as corporaccedilotildees os grupos econocircmicos que estatildeo se aproveitando da situaccedilatildeo para defender os seus interesses e implementar a poliacutetica de retirada de direitos sociais e de venda do patrimocircnio puacuteblico a grupos privados nacionais e estrangeiros 38
As criacuteticas principais se referem agrave personalizaccedilatildeo a centralizaccedilatildeo de todas as operaccedilotildees em uma pessoa e em um grupo monopolizando assim o combate agrave corrupccedilatildeo a equivocada aplicaccedilatildeo da laquoteoria do domiacutenio de fatoraquo o que dis-pensaria a apresentaccedilatildeo de provas consistentes ao abuso do instrumento das conduccedilotildees coercitivas 39 ao abuso das medidas cautelares como a prisatildeo pre-ventiva ao abuso da delaccedilatildeo premiada ao vazamento seletivo das informaccedilotildees sigilosas a espetacularizaccedilatildeo dos processos atraveacutes dos meios de comunicaccedilatildeo e das redes sociais todos meacutetodos de exceccedilatildeo que estatildeo se tornando permanen-tes e levaram o ministeacuterio puacuteblico e a magistratura a assumirem sempre mais papeis poliacuteticos invadindo a esfera do executivo e do legislativo um exemplo de protagonismo o ativismo judiciaacuterio e de praacutetica do lawfare interno e inter-nacional 40
Tudo isso associado agrave ausecircncia de debate poliacutetico puacuteblico e de um contradi-toacuterio nos meios de comunicaccedilatildeo de massa provoca a laquoantipoliacuteticaraquo uma reaccedilatildeo generalizada contra a poliacutetica e os poliacuteticos e a tentaccedilatildeo de atalhos autoritaacuterios ou demagoacutegicos Aparecem os salvadores da paacutetria os populistas que prometem soluccedilotildees faacuteceis para problemas difiacuteceis e complexos e o quadro se torna preocu-pante para a consolidaccedilatildeo da democracia no Brasil com perigos de retrocessos autoritaacuterios Bolsonaro docet
25 A luta contra a violecircncia criminal e poliacutetica
mas haacute tambeacutem uma motivaccedilatildeo mais laquoobjetivaraquo para a ascensatildeo de Bolso-naro a onda de violecircncia e a promessa de resolvecirc-la em tempos breves e com medidas draacutesticas
37 Sobre o golpe institucional e a prisatildeo do Lula ver Silva 2019 proner 2018 Reinholds 201938 Kerche Feres 201839 Episoacutedios como aquele do suiciacutedio do Reitor da Universidade Federal de Santa Catarina a inti-
maccedilatildeo coercitiva do Reitor de minas Gerais e a conduccedilatildeo coercitiva do presidente Lula satildeo exemplos desses procedimentos ao arrepio da Lei
40 Um fato mostra esta relaccedilatildeo A forccedila-tarefa da Lava jato atuou desde o comeccedilo em estreita ligaccedilatildeo com as autoridades judiciaacuterias dos Estados Unidos devido a essa colaboraccedilatildeo a justiccedila norte-americana condenou a petrobraacutes a empresa brasileira estatal de petroacuteleo a pagar 2 bilhotildees e meio de reais em multas mas essas multas foram laquodevolvidasraquo aos procuradores e juiacutezes da Lava-jato e coloca-das agrave disposiccedilatildeo em uma conta privada como laquoprecircmioraquo por ter desvendado a corrupccedilatildeo da empresa Este projeto soacute natildeo for efetivado pela intervenccedilatildeo da procuradoria Geral da Uniatildeo e do STF que decidiram que os recursos deveriam ser colocados agrave disposiccedilatildeo do Tesouro laquoCom 25 bi em caixa a Lava jato se prepara para substituir o bolsonarismo por Luis Nassifraquo (laquoGGNraquo 5032019) disponiacutevel em httpsjornalggncombrjusticacom-25-bi-em-caixa-a-lava-jato-se-prepara-para-substituir-o-bolsona-rismo-por-luis-nassif
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O Brasil eacute o paiacutes onde morre mais gente de morte violenta por habitante que em qualquer outra parte do mundo inclusive dos paiacuteses que estatildeo em guerra civil 41 junto com a violecircncia criminal estaacute aumentando a violecircncia poliacutetica Con-tinuam na impunidade os assassinatos de liacutederes populares de defensores dos direitos humanos (58 soacute no ano de 2018) 42 aumenta a violecircncia contra as pessoas LGBT a populaccedilatildeo negra e favelada as mulheres e outros grupos vulneraacuteveis como as comunidades indiacutegenas e quilombolas
O exemplo emblemaacutetico eacute o assassinado da marielle Franco e do motorista Anderson Gomes em 2018 marielle era uma mulher originaacuteria da favela negra leacutesbica que possuiacutea uma grande inteligecircncia e uma forte lideranccedila poliacutetica que denunciava a accedilatildeo da poliacutecia e das miliacutecias que representam o elo entre a poliacutecia o crime organizado o sistema financeiro e o sistema poliacutetico ou seja uma vio-lecircncia com a cumplicidade do Estado situaccedilatildeo que ela conhecia muito bem pela convivecircncia pessoal e pelos estudos realizados no mestrado sobre as Unidades de poliacutecia pacificadora (Upps) no Rio de janeiro 43
A poliacutecia brasileira possui os maiores iacutendices de letalidade eacute uma das mais violentas do mundo mas tambeacutem eacute uma das maiores viacutetimas da violecircncia haacute um circulo vicioso entre repressatildeo e violecircncia policial e de resposta igualmente vio-lenta do crime organizado que natildeo se consegue estancar Haacute dentro do Estado um embriatildeo de Estado policial extremamente perigoso que foge do controle dos aparelhos de fiscalizaccedilatildeo
Esta violecircncia alimenta e eacute alimentada por um clima de oacutedio que estaacute sendo espalhado na sociedade sobretudo durante o processo de impeachment e na uacutelti-ma campanha eleitoral oacutedios de tipo regionalista (contra os nordestinos) racista (contra os negros) sexual (contra as mulheres e a populaccedilatildeo LGBT) social (con-tra os pobres) ideoloacutegico (contra o comunismo) e em geral contra os direitos humanos Este oacutedio eacute perigoso porque pode revelar um laquooacutedio agrave democraciaraquo como diz o tiacutetulo do livro de jacques Ranciegravere 44
Um papel relevante nessa campanha eacute exercido pelos programas policiais verdadeiros nichos de informaccedilatildeo de grande audiecircncia espalhados em todo o territoacuterio que espetacularizam a violecircncia e incitam agrave intoleracircncia e que lucram com as desgraccedilas alheias aumentando a sensaccedilatildeo de violecircncia e alimentando o ciacuterculo vicioso
As propostas do novo governo para enfrentar o problema da violecircncia satildeo fundamentalmente trecircs ampliar os criteacuterios para a posse (o que vai facilitar ine-vitavelmente o porte) de armas para a populaccedilatildeo civil aumentar os limites da legiacutetima defesa para a populaccedilatildeo civil e para as forccedilas de seguranccedila (o que sig-nifica dar laquolicenccedila para matarraquo aos policiais) e aumentar e endurecer as penas
41 Ver o Atlas da violecircncia de 2018 httpwwwipeagovbrportalimagesstoriesPDFsrelatorio_institucional180604_atlas_da_violencia_2018pdf Acesso em 17 mar 2019
42 Ver o relatoacuterio da Anistia Internacional de 2017 disponiacutevel em httpsg1globocommundonoticiaanistia-internacional-aponta-que-58-defensores-de-direitos-humanos-foram-mortos-em-2017-no-brasilghtml Acesso em 28 de fevereiro de 2019
43 Franco 201944 Ranciegravere 2014
A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 241
colocando ainda mais presos nas superlotadas prisotildees brasileiras 45 Todas elas satildeo medidas repressivas e nenhuma preventiva que ataque as causas muacuteltiplas e estruturais desta violecircncia 46
Todos os estudos indicam que aumentar a posse e o porte de armas soacute vai provocar um aumento e natildeo uma diminuiccedilatildeo da violecircncia qualquer briga de transito qualquer desavenccedila com os vizinhos qualquer litiacutegio domestico pode se transformar em trageacutedias ainda maiores das que jaacute existem em um paiacutes onde no ano de 2018 foram assassinadas mais de 60 mil pessoas 47 Tais medidas que satildeo um incentivo agraves miliacutecias e agraves forccedilas de seguranccedila para aumentar a repressatildeo jaacute provocaram um aumento da letalidade policial desde a posse do novo governo turbinando ainda mais o ciacuterculo da violecircncia 48
26 A democracia pluralista e o oligopoacutelio da informaccedilatildeo
Outra caracteriacutestica da democracia segundo Bobbio eacute o pluralismo poliacutetico ideoloacutegico religioso moral jaacute os claacutessicos do liberalismo como Tocqueville e Stuart mill alertavam para o perigo da democracia se transformar em uma tirania da maioria ou da opiniatildeo puacuteblica quando o pluralismo natildeo eacute garantido
No Brasil o debate de opiniotildees eacute muito limitado devido ao oligopoacutelio das TVs privadas e dos principais jornais e redes de radio As televisotildees puacuteblicas sur-giram tardiamente no governo Lula e natildeo tem o apoio necessaacuterio para competir com o oligopoacutelio das redes privadas
As redes sociais satildeo o principal canal alternativo diante do oligopoacutelio dos meios de comunicaccedilatildeo graccedilas agrave internet aos blogs aos portais aos whatsApp twitter facebook embora essas mesmas redes sociais satildeo as que espalham boa-
45 Nos dias 26 e 27 de maio de 2019 56 presos foram mortos em vaacuterias penitenciaacuterias da cidade de manaus na Amazocircnia em uma luta interna entre facccedilotildees que aconteceu na completa indiferenccedila e omissatildeo das forccedilas de seguranccedila No ano de 2017 houve em manaus outro massacre de 56 pre-sos em uma luta entre facccedilotildees criminais Fatos como esses estatildeo se tornando corriqueiros no sistema penitenciaacuterio brasileiro na indiferenccedila das autoridades e da populaccedilatildeo que segue o ditado laquobandi-do bom eacute bandido mortoraquo laquo40 dos mortos em massacres em manaus eram presos provisoacuterios diz governo do Amazonasraquo (laquoplanetaacuterioraquo 04062019) disponiacutevel em httpsradioplanetariocomblog2019060440-dos-mortos-em-massacres-em-manaus-eram-presos-provisorios-diz-governo-do-ama-zonas
46 laquopacote anticrime de moro natildeo eacute um projeto de seguranccedila puacuteblica avalia Lenio Streckraquo (laquojor-nal GGNraquo 14022019) disponiacutevel em httpsjornalggncombrjusticapcc-cv-e-milicias-ganham-sta-tus-legislativo-moro-da-bois-aos-nomes-por-lenio-streck
47 O presidente assinou em janeiro de 2019 um decreto Lei que amplia a posse e o porte de armas para algumas categorias por exemplo os proprietaacuterios rurais ao mesmo tempo em que o ministro da justiccedila e da Seguranccedila Sergio moro apresentou um projeto de lei sobre o mesmo tema que estaacute em discussatildeo no Congresso Ver laquodecreto sobre posse de armas de Bolsonaro eacute laquoinconstitucionalraquo diz oacutergatildeo do mpF (laquoEl paisraquo 18012019) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20190118politica1547836836_214017html
48 laquoLetalidade policial no Brasil jaacute eacute alta e tende a aumentar com projeto de mororaquo (laquoEl paisraquo Brasil 4022019) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20190204politica1549309490_990004html
laquoLetalidade policial aumenta 20 no ano Rio tem maior nuacutemero de casosraquo (laquoEstadatildeoraquo 100818) disponiacutevel em httpswwwnoticiasaominutocombrjustica634404letalidade-policial-au-menta-20-no-ano-rio-tem-maior-n-de-casos
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tos mentiras falsas notiacutecias desinformaccedilatildeo e sobretudo oacutedio e preconceitos de forma incontrolaacutevel Haacute uma falta de educaccedilatildeo e consciecircncia com informaccedilotildees na internet E o maior problema satildeo as construccedilotildees de laquobolhasraquo pacotes fecha-dos de informaccedilotildees e opiniotildees alimentados pelos algoritmos 49 pela primeira vez apoacutes a ditadura o debate poliacutetico entrou nos acircmbitos familiares de amizade de maneira disruptiva colocando a dura prova laccedilos afetivos muito fortes e longe-vos
No caso da eleiccedilatildeo do Bolsonaro natildeo foi a televisatildeo que decidiu a eleiccedilatildeo o candidato natildeo participou de debates televisivos natildeo enfrentou contraditoacuterio e baseou toda a sua campanha vitoriosa atraveacutes das redes sociais espalhando mi-lhotildees de mensagens e de fake-news atraveacutes de uma rede de bots e de seguidores que funcionava como uma cacircmara de eco reverberando essas mensagens e do-minando a pauta Haacute um aspecto estrateacutegico de laquocortina de fumaccedilaraquo e diversatildeo (no sentido de desviar) a atenccedilatildeo
Trata-se de uma verdadeira guerra praticada pelas laquomiliacutecias digitaisraquo que foi inaugurada pela Cambridge Analithica (UK) Ltd no processo da brexit repro-duzida na campanha de donald Trump e aplicada na campanha de Bolsonaro Steve Bennon estava presente nos trecircs processos eleitorais Haacute uma construccedilatildeo de uma direita trans nacional autoritaacuteria para enfrentar as ideologias laquoliberali-zantesraquo que usa um discurso contra o laquoglobalismoraquo Natildeo precisa recorrer a teo-rias complotistas para entender que pelo formato e pelos discursos praticados de forma similar se trata de algo orquestrado
3 Mudanccedila de governo ou de regime
O Brasil comemorou em 2018 trinta anos da promulgaccedilatildeo da uacuteltima Cons-tituiccedilatildeo trinta anos de um processo de transiccedilatildeo natildeo plenamente consolidado e bastante fraacutegil tanto nas regras formais quanto nos aspetos mais substanciais de uma democracia natildeo somente poliacutetica mas social
Apesar de todas as dificuldades houve mdashapoacutes o impeachment do presidente Collor em 1993 na passagem dos governos Fernando Henrique Cardoso Luis Inaacutecio Lula da Silva e dilma Vacircnia Rousseffmdash mais continuidades do que rup-turas se considerarmos o respeito agraves regras do jogo democraacutetico Este quadro mudou com o golpe institucional que iniciou em 2016 e a posse do governo Temer e estaacute mudando ainda mais rapidamente e radicalmente com o novo go-verno de jair Bolsonaro plenamente inserido no novo contexto mundial que coloca em perigo o processo de democratizaccedilatildeo
diante deste quadro a pergunta eacute estaacute havendo uma mudanccedila de governo ou de regime poliacutetico Estamos ainda em uma democracia ou em um regime autoritaacuterio Vivemos em um estado de normalidade democraacutetica ou de exceccedilatildeo permanente Vaacuterios satildeo os sinais que preocupam
49 durante o processo eleitoral de 2018 houve um distanciamento e isolamento dos blocos poliacute-ticos que passaram a funcionar separadamente como laquocurrais eleitorais digitaisraquo Ver httpscatra-calivrecombrcriatividadeferramenta-mostra-quais-sao-os-amigos-que-seguem-bolsonaro-no-facebook
A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 243
31 A violaccedilatildeo dos direitos humanos
Os direitos humanos satildeo um tema sensiacutevel para verificar a qualidade de uma democracia depois da II Conferecircncia mundial de direitos Humanos de Viena em 1993 a partir do governo de Fernando H Cardoso (1995-2002) o Brasil to-mou vaacuterias iniciativas afirmativas neste campo que foram definidas nos progra-mas Nacionais de direitos Humanos 1 (pNdH) em 1996 com objetivos metas propostas que foram reavaliados e atualizados em 2002 com o pNdH 2 e em 2009 com o pNdH 3 Foi criada a Secretaria Nacional de direitos Humanos que posteriormente assumiu o status de ministeacuterio e Secretarias especiacuteficas para os direitos das mulheres dos indiacutegenas da populaccedilatildeo negra e LGBT
Foram ratificados vaacuterios tratados internacionais de direitos Humanos crian-do novas responsabilidades puacuteblicas no plano global regional e nacional Foram promovidas iniciativas para o direito agrave memoacuteria e agrave verdade e agrave reparaccedilatildeo O Conselho Nacional de Educaccedilatildeo introduziu o ensino e a formaccedilatildeo em direitos Humanos da Educaccedilatildeo Baacutesica ateacute a Superior como conteuacutedo obrigatoacuterio nas di-retrizes Nacionais O ensino dos direitos humanos foi incorporado na formaccedilatildeo das poliacutecias militar e civil guardas municipais e agentes penitenciaacuterios Iniciati-vas que nos governos de Luiacutes Inaacutecio Lula da Silva (2003-2011) e dilma Vacircnia Rousseff (2011-2016) tiveram continuidade e fortalecimento
Essas iniciativas que conectavam sociedade civil e governo natildeo foram sufi-cientes para acabar com as graviacutessimas violaccedilotildees aos direitos humanos por parte inclusive de agentes do Estado Indicavam poreacutem uma vontade poliacutetica e uma persistecircncia por parte do governo e da sociedade civil em pautar a agenda dos direitos humanos como poliacutetica de Estado e natildeo somente de governo mas foi uma ilusatildeo que caiu rapidamente com a posse dos governos Temer e Bolsonaro
As secretarias que atuavam no campo dos direitos humanos como a Secre-taria de Educaccedilatildeo Continuada diversidade e Inclusatildeo (SECAdI) do mEC a Secretaria dos direitos Humanos a Secretaria de promoccedilatildeo das mulheres a Secretaria de promoccedilatildeo da Igualdade Racial foram extintas ou drasticamente redimensionadas e colocadas sob a direccedilatildeo de pessoas com posiccedilotildees ideoloacutegicas contraacuterias ou hostis aos direitos humanos
A Comissatildeo de Anistia foi radicalmente modificada com a saiacuteda de 19 mem-bros substituiacutedos em grande parte por militares e sua funccedilatildeo desvirtuada os pro-cessos de reparaccedilatildeo interrompidos com a ameaccedila de uma revisatildeo geral que pode-raacute levar a um cancelamento parcial ou total das indenizaccedilotildees concedidas agraves viacutetimas da ditadura ou aos seus familiares em particular as dos ex-presidentes Lula e dilma como fez questatildeo de ressaltar a ministra evangeacutelica damares Alves 50
O governo atual promove uma campanha ideoloacutegica baseada no slogan de que laquoos direitos Humanos defendem bandidosraquo que laquoos direitos Humanos defendem quem natildeo prestaraquo que laquoos direitos Humanos somente deveriam va-
50 laquoLula e dilma seratildeo os primeiros ldquojulgadosrdquo na Comissatildeo de Anistia informa damaresraquo Blog do Esmael publicado em 03042019 disponiacutevel em httpswwwesmaelmoraiscombr201904lula-e-dilma-serao-os-primeiros-julgados-na-comissao-de-anistia-informa-damares
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ler para os ldquohumanos direitosrdquoraquo que produz efeitos deleteacuterios 51 Uma pesquisa do Instituto IpSOS em 2018 sobre a percepccedilatildeo dos direitos Humanos mostrou que no Brasil 66 da populaccedilatildeo acreditava que os direitos Humanos defendem pessoas e grupos sociais que natildeo merecem ser protegidos Essa percepccedilatildeo eacute ain-da maior na regiatildeo Norte (79) e entre os que possuem niacutevel superior (76) 52
Trata-se de um entendimento distorcido e perigoso uma vez que os direitos Humanos natildeo satildeo de esquerda ou de direita satildeo os alicerces da Constituiccedilatildeo e do pacto social satildeo o padratildeo miacutenimo de uma convivecircncia civilizada 53
32 O Fundamentalismo religioso
Outro sinal preocupante para a normalidade democraacutetica eacute a alianccedila entre o autoritarismo poliacutetico e o fundamentalismo religioso que Bobbio um laico natildeo teria aprovado O presidente Bolsonaro quando deputado afirmou vaacuterias vezes que o Estado natildeo eacute laico mas cristatildeo 54 e apoacutes a posse promoveu uma alianccedila poderosa com setores fundamentalistas e conservadores das igrejas evangeacutelicas e catoacutelica laquodeus acima de tudo Brasil acima de todosraquo eacute o lema deste governo que fere os princiacutepios do Estado laico da separaccedilatildeo entre Estado e Igreja e uti-liza a religiatildeo como instrumentum regni
O presidente jair Messias Bolsonaro eacute considerado por vaacuterios liacutederes religio-sos um enviado de deus para salvar o paiacutes deus eacute constantemente laquonomeado em vatildeoraquo pelos governantes para justificar uma poliacutetica de oacutedio de preconceitos de intoleracircncia um cristianismo identitaacuterio e beligerante que pouco tem a ver com a mensagem de Cristo e muito mais com a tomada de assalto ao poder
Natildeo por acaso um ministeacuterio sensiacutevel ideologicamente como o dos direitos Humanos da mulher e da Famiacutelia foi confiado a uma fundamentalista evangeacutelica
51 duas medidas recentes chamam a atenccedilatildeo o fechamento atraveacutes de decreto presidencial de dezenas de Conselhos de direitos instrumentos de democracia participativa criados nos governos do pT e o cancelamento do laquopacto Universitaacuterio pelos direitos Humanosraquo assinado entre o ministeacuterio da Educaccedilatildeo (mEC) e 333 instituiccedilotildees entre Universidades e Organizaccedilotildees natildeo Governamentais para promover projetos de ensino pesquisa e extensatildeo em direitos humanos Ver laquodecreto de Bolsonaro pode pocircr fim a conselhos de participaccedilatildeo civilraquo Ricardo Galhardo laquoO Estado de S pauloraquo 13 de abril de 2019 disponiacutevel em httpspoliticaestadaocombrnoticiasgeraldecreto-de-bolsonaro-pode-por-fim-a-conselhos-de-participacao-civil70002789906 laquomEC abandona pacto de direitos humanos que envolvia mais de 300 universidadesraquo (laquoUacuteltimo Segundo - iGraquo) disponiacutevel em httpsultimose-gundoigcombreducacao2019-05-14mec-abandona-pacto-de-direitos-humanos-que-envolvia-mais-de-300-universidadeshtml
52 pesquisa pulso Brasil IpSOS 2018 disponiacutevel em httpswwwbbccomportuguesebra-sil-44148576
53 Bedin-Tosi 201854 laquoBolsonaro afirma que o Brasil eacute um Estado cristatildeo e natildeo laicoraquo (laquoBlastingsnewsraquo por Andressa
Cavalcante 11022017) disponiacutevel em httpsbrblastingnewscompolitica201702bolsonaro-afir-ma-que-o-brasil-e-um-estado-cristao-e-nao-laico-001463979html Essas afirmaccedilotildees foram feitas quando Bolsonaro era deputado Apoacutes tomar posse o discurso mudou parcialmente para natildeo confrontar di-retamente a Constituiccedilatildeo brasileira mas manteve a mesma ideologia laquoO Estado eacute laico mas eu sou cristatildeoraquo diz Bolsonaro ao propor ministro evangeacutelico para o STF FORUm 31052019 disponiacutevel em httpswwwrevistaforumcombro-estado-e-laico-mas-eu-sou-cristao-diz-bolsonaro-ao-propor-minis-tro-evangelico-para-o-stf
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que afirmou no ato de posse laquoO Estado eacute laico mas esta ministra eacute terrivelmen-te cristatilderaquo 55 e se notabiliza cotidianamente por afirmaccedilotildees contraacuterias aos direitos humanos que ela deveria promover O objetivo principal eacute o combate ideoloacutegico a tudo que contaria os laquovaloresraquo tradicionais Nessa perspectiva o governo estaacute incentivando o ensino domeacutestico (homeschooling) e o ensino a distacircncia inclu-sive nos niacuteveis fundamental e meacutedio para permitir as famiacutelias de laquocontrolarraquo os conteuacutedos a serem estudados e evitar a influecircncia laquodeleteacuteriaraquo da escola puacuteblica e das ideologias nelas difundidas como o laquocomunismoraquo e o feminismo
Ao mesmo tempo estaacute sendo lanccedilada uma campanha ideoloacutegica contra o en-sino da filosofia da sociologia que haviam sido retiradas do curriacuteculo do ensino meacutedio pela ditadura militar e reintroduzidas pelos governos democraacuteticos e que agora estatildeo sofrendo uma ameaccedila de corte Uma ofensiva que se estende a todas as ciecircncias humanas consideradas inuacuteteis ou nocivas agrave formaccedilatildeo dos estudantes como declarou o presidente 56 e que foi o estopim que provocou as manifesta-ccedilotildees de protestos dos estudantes professores e funcionaacuterios de 15 e 30 de maio de 2019
33 As poliacuteticas econocircmicas neoliberais
Nos primeiros meses desse governo haacute retrocessos em todos os campos na poliacutetica exterior com a adesatildeo incondicional aos Estados Unidos e a Israel em detrimento dos paiacuteses aacuterabes e latino-americanos na poliacutetica ambiental com a ampliaccedilatildeo do uso de produtos agrotoacutexicos a flexibilizaccedilatildeo da legislaccedilatildeo de proteccedilatildeo ao meio ambiente o corte de verbas e o fechamento ou reestruturaccedilatildeo dos oacutergatildeos de proteccedilatildeo ambiental e indigenista na poliacutetica econocircmica com uma reforma da previdecircncia social centrada na capitalizaccedilatildeo privada desobrigando o Estado e as empresas e atribuindo o ocircnus principal ao trabalhador uma propos-ta de privatizaccedilatildeo geral nos setores estrateacutegicos das empresas puacuteblicas que con-traria os interesses nacionais e favorece as empresas estrangeiras na poliacutetica de seguranccedila puacuteblica meramente repressiva centrada no armamento da populaccedilatildeo e das poliacutecias na educaccedilatildeo atraveacutes de um corte de verbas nas despesas de manu-tenccedilatildeo ordinaacuteria e nas bolsas de estudo para a poacutes-graduaccedilatildeo associado a uma interferecircncia na autonomia universitaacuteria atraveacutes das nomeaccedilotildees dos reitores e dos oacutergatildeos de direccedilatildeo das universidades para controlar ideologicamente e enfra-quecer financeiramente a universidade puacuteblica e favorecer a educaccedilatildeo privada
55 laquoEstado eacute laico mas esta ministra eacute terrivelmente cristatilderaquo diz damares ao assumir direitos Hu-manos Nova ministra da mulher Famiacutelia e direitos Humanos eacute pastora evangeacutelica e jaacute disse que famiacutelia brasileira laquocorre riscosraquo em razatildeo do plano Nacional de direitos Humanos por Fernanda Vivas TV Globo 02012019 disponiacutevel em httpsg1globocompoliticanoticia20190102estado-e-laico-mas-esta-ministra-e-terrivelmente-crista-diz-damares-ao-assumir-direitos-humanosghtml
56 laquoBolsonaro decreta fim das faculdades de Filosofia e Sociologia Objetivo eacute focar em aacutereas que gerem retorno imediatoraquo Enquanto os filhos - e ele proacuteprio - satildeo doutrinados pelo laquofiloacutesoforaquo Olavo de Carvalho Bolsonaro decreta fim dos estudos de humanas alegando que a educaccedilatildeo deve servir para ensinar laquoleitura escrita e a fazer conta e depois um ofiacutecio que gere renda para a pessoaraquo (laquoFORUmraquo 26042019) disponiacutevel em httpswwwrevistaforumcombrbolsonaro-decreta-fim-das-faculdades-de-filosofia-e-sociologia-objetivo-e-focar-em-areas-que-gerem-retorno-imediato
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poliacuteticas que ocorrem em um paiacutes como o Brasil que nunca teve um sistema de welfare state consolidado que eacute um dos paiacuteses mais desiguais do mundo onde mais de 70 dos estudantes do ensino superior estudam em faculdades privadas onde a qualidade do ensino baacutesico e da sauacutede puacuteblica deixa muito a desejar e onde o numero de desempregados estaacute beirando os 13 milhotildees
Eacute muito difiacutecil entender a atual conjuntura poliacutetica social e econocircmica do Brasil porque ela muda constantemente O governo natildeo tem propriamente um compromisso programaacutetico estaacute dividido em grupos de interesses o presidente e os seus familiares o vice-presidente e os militares o juiz Seacutergio moro e os ma-gistrados e procuradores da Lava-jato o ministro paulo Guedes do Tesouro e os grupos econocircmicos e os grupos fundamentalistas evangeacutelicos e catoacutelicos
Essas vaacuterias facccedilotildees estatildeo unidos mais por um compromisso ideoloacutegico de combater e laquodestruirraquo o laquoinimigoraquo do que um compromisso programaacutetico de construir algo Apesar da vitoacuteria nas urnas o governo natildeo tem ainda uma base parlamentar soacutelida para aprovar as reformas e o congresso mostra certa inde-pendecircncia e autonomia A oposiccedilatildeo estaacute ainda dividida e se reorganizando e os impasses do governo provecircm mais das disputas internas do que da oposiccedilatildeo externa
Logo apoacutes a posse do novo governo duas das promessas eleitorais mais im-portantes o combate agrave corrupccedilatildeo e ao crime organizado que foram os motivos alegados pelo juiz moro para assumir o ministeacuterio foram desatendidas apa-recem e se fortalecem todos os dias claros indiacutecios de ligaccedilatildeo da famiacutelia e do entourage do presidente com esquemas de corrupccedilatildeo e com as miliacutecias do Rio de janeiro que mataram a vereadora marielle Franco e o seu motorista sem que as investigaccedilotildees avanccedilassem e que houvesse ateacute o momento nenhuma manifestaccedilatildeo a respeito do ministro da justiccedila 57
4 Conclusatildeo
Haacute no governo uma clara intenccedilatildeo autoritaacuteria que se manifesta cotidianamen-te nas declaraccedilotildees e no estilo do presidente e dos seus ministros e colaboradores e que tem o respaldo de uma minoria que se identifica ideologicamente (e que saiu agraves ruas de maneira expressiva no dia 26 de maio passado e voltou agraves ruas em 31 de junho)
A possibilidade de um endurecimento do regime natildeo estaacute descartada assim como de um crescimento da violecircncia criminal e poliacutetica se o decreto sobre o armamento do ministro Seacutergio moro for aprovado Se isso acontecer aleacutem das miliacutecias digitais que espalham oacutedio e mentiras nas redes sociais a violecircncia pode-ria passar para as ruas sobretudo se a crise econocircmica piorar e obrigar o governo
57 laquoAs miliacutecias marielle Franco e o governo Bolsonaroraquo (laquopoliarquiaraquo 05062019) disponiacutevel em httppoliarquiacombr20190605as-milicias-marielle-franco-e-o-governo-bolsonaro
laquoCaso Queiroz volta a assombrar Flaacutevio Bolsonaro com quebra de sigilo bancaacuterioraquo (laquoEl paisraquo Brasil 13052019) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20190514politica1557788865_536312html
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a tomar medidas mais draacutesticas e impopulares Ao acompanhar o dia a dia da poliacutetica brasileira se haacute a sensaccedilatildeo de estar lendo o livro de Levitsky e ziblatt laquoComo as democracias morremraquo
Como afirmamos no comeccedilo deste ensaio o Estado democraacutetico de direito vive em uma tensatildeo permanente entre dois opostos uma democracia sem direi-tos (tirania da maioria) ou um direito sem democracia (democracia elitista) No Brasil os dois extremos se tocam
O que mais preocupa eacute a associaccedilatildeo entre violecircncia criminal e poliacutetica ateacute o momento haacute um embate ideoloacutegico acirrado com manifestaccedilotildees e contraposi-ccedilotildees radicais nas redes sociais e nas ruas mas sem passar o limite da violecircncia verbal e ir a um confronto fiacutesico como acontece em outros paiacuteses por exemplo na Venezuela ou na Nicaraacutegua mas a histoacuteria antiga e recente do Brasil tem um lado sombrio e violento que preocupa
Haacute uma evidente divisatildeo e radicalizaccedilatildeo do paiacutes sem possibilidade de diaacutelo-go Natildeo estamos (ainda) em uma ditadura mas tambeacutem natildeo estamos (mais) em uma democracia liberal o bolsonarismo se insere nos processos de auto-ritarismos que estatildeo se espalhando em vaacuterios paiacuteses do mundo inclusive nos paiacuteses de tradiccedilatildeo democraacutetica mais consolidada e que foram analisados pelos autores que estudamos no comeccedilo deste artigo Um autoritarismo que no caso do Brasil afunda suas raiacutezes no longo histoacuterico de violecircncia de corrupccedilatildeo de desigualdades sociais de intoleracircncia e de preconceitos raciais e de gecircnero que o atual governo expressa e que colocam em xeque a imagem do Brasil cordial 58
mas o Brasil natildeo tem somente esta alternativa jaacute demonstrou que pode con-solidar a democracia respeitando as minorias e as regras do jogo e incluindo grande parte das massas tradicionalmente excluiacutedas no jogo democraacutetico na melhoria da qualidade de vida e de consumo em uma melhor distribuiccedilatildeo da riqueza e do poder
Haacute sinais de resistecircncia Houve uma volta agraves ruas mobilizada natildeo tanto pelos partidos de oposiccedilatildeo mas pela reaccedilatildeo aos cortes na educaccedilatildeo que reuniu nos dias 15 e 30 de maio milhotildees de pessoas em centenas de cidades estudantes pro-fessores funcionaacuterios puacuteblicos de todos os niacuteveis de ensino e que aconteceram em um clima de festa de participaccedilatildeo sem violecircncia Um sinal de vitalidade da democracia de esperanccedila no respeito das regras do jogo democraacutetico e de que e violecircncia verbal natildeo desaacutegue em mais violecircncia fiacutesica do que jaacute existe
Apesar das falhas nestes mais de trinta anos de transiccedilatildeo democraacutetica se con-solidou uma consciecircncia democraacutetica na sociedade civil organizada e em vaacuterios setores das instituiccedilotildees puacuteblicas que natildeo pode ser eliminada por decreto presi-dencial ou pela violecircncia Isso nos faz esperar que as instituiccedilotildees e a sociedade civil reajam resistam e funcionem que as garantias e as liberdades fundamentais sejam respeitadas que o governo natildeo se torne um regime que aos poucos vai su-focando a fraacutegil democracia brasileira que este seja um ciclo um momento um contraponto a um periacuteodo anterior e que se volte a uma alternacircncia de governo
58 Schwarcz 2019 Souza 2019
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Isto vale para o Brasil mas tambeacutem para outros paiacuteses onde haacute uma crise do liberalismo poliacutetico e um avanccedilo do populismo de direita e do liberalismo econocircmico parafraseando o tiacutetulo de um famoso livro de Bobbio (O futuro da democracia) seraacute que a democracia liberal tem ainda um futuro ou estamos assis-tindo aos uacuteltimos capiacutetulos
O Brasil vai ser um bom lugar para responder a esta questatildeo
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Un malgoverno dellrsquoaltro mondo Corruzione aviditagrave e violenza alle origini dellrsquoAmerica latina
Remo Bodei
Abstract
A Bad Government from the Other World Corruption Greed and Violence at the Origins of Latin America
The article begins by reconstructing the original behavior of the conquistado-res of the New World in which the immense greed of riches was combined with ruthless violence against the Amerindians and this was accompanied by a moral disengagement or rather by the skill to perform acts of extreme cruelty without feeling any guilt In this acute ethical corruption syndrome the author identifies the roots of bad government established by the Spanish in the New World and then continued in various forms in the political history of Latin America almost as if it were an original sin beyond repair and capable of generating a sort of destiny which it seems impossible to escape The continuous revolutions andor abrupt regime changes that have characterized the affairs of almost all Latin American states have often had among their motivations (real or presumed) that solemnly announced of wanting to abolish the corruption of previous governments but the intention to clean up to laquodrain the swamp of corruptionraquo has frequently led to authoritar-ian or dictatorial changes and in most cases has not avoided relapse into the same type of vice The greed and ruthlessness of the conquistadores led not only to the despoliation of the territories and the extermination of millions of people but to the establishment of fact or the right to slavery first of the natives then also of the blacks The article reconstructs the alternating phases of tension and compromise between the conquering soldiers and the settlers on the one hand and the Crown and the Church on the other on how to treat the Indians The repeatedly ratified laws in defense of the natives were mostly disregarded and in any case failed to constrain a generalized regime of oppression What is more important to note is was born then by way of some thinkers like Francisco de Vitoria the grandiose project of educating whole peoples into civilization with the underlying corollary of dominating them to instruct them but also with the intention of including them in the large family of humanity It must be emphasized that this was not just a simple ideological masking to hide the horrors of oppression A great philosophi-cal theological and political confrontation opened up in sixteenth century Spain which became on the one hand the field for sowing and cultivating the modern idea of human rights On the other hand however it also became the setting of the dispute mdashits protagonists being Sepuacutelveda and Las Casasmdash on the natural serfdom of the Indians and the legitimacy of leading a laquojust warraquo against them The peak
TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 251-262
University of California Los Angeles bodeihumnetuclaedu
252 REmO BOdEI
of political and human corruption was reached when violence and oppression were called justice
Keywords New World Conquest Bad government Corruption Violence
1 Oro e spietatezza
Interrogato sul percheacute fosse venuto nel Nuovo mondo Corteacutes replicograve laquoIo e i miei compagni soffriamo di una malattia del cuore che puograve essere curata solo dallrsquoororaquo 1 In maniera analoga quando un religioso chiese a pizarro di porre fine alla spoliazione dei nativi del perugrave e di preoccuparsi piuttosto della loro evange-lizzazione la risposta fu laquoNon sono venuto qui a questo scopo Sono venuto per portare via il loro ororaquo 2 del resto giagrave con Cristoforo Colombo i conquistatori si erano mostrati portatori di hambre monetaria Colombo addirittura il giorno dopo il suo arrivo nel Nuovo mondo (13 ottobre 1492) riferendosi ai suoi abi-tanti rivelograve che il primo pensiero che gli aveva attraversato la mente era stato questo laquoFacevo attenzione e cercavo di comprendere se avessero dellrsquoororaquo Il 23 dicembre dello stesso anno si rivolse cosigrave a dio nelle sue preghiere laquoNostro Signore nella sua bontagrave mi faccia trovare questrsquoororaquo Egli perograve non era mosso da personale cupidigia ma dal desiderio di gloria dalla volontagrave di compiacere i Sovrani e addirittura dal sogno di riconquistare il Santo Sepolcro di Gerusa-lemme convincendo Fernando e Isabella a usare per questo scopo le ricchezze derivanti dalla sua scoperta 3 Quali che siano state le sue motivazioni il destino di oppressione degli indios ovviamente non cambiograve Lrsquoardente desiderio di oro colpigrave giagrave gli abitanti dei Caraibi che Colombo vendeva non trovando in quelle isole sufficiente oro
Visto dalla parte dei vinti il comportamento dei conquistadores egrave cosigrave de-scritto da una fonte azteca laquoCome scimmie portavano lrsquooro a piene mani poi li si vedeva sedere e fremere di piacereraquo 4 pur avendo constatato che i nativi scambiavano oro e oggetti preziosi con vetri colorati e oggetti metallici di poco prezzo gli spagnoli non avevano capito che il valore da attribuire alle cose egrave soggetto a codici culturali Lrsquoauri sacra fames (da cui gli amerindiani sembravano esenti) non egrave nella storia una novitagrave Nuova nel caso del Nuovo mondo egrave non solo la magnitudo in cui si manifesta e la subordinazione di tutti i valori politici e religiosi ufficialmente professati al metallo prezioso ma anche la particolare forma di corruzione che nel privarne gli indios con la violenza si manifesta come laquodisimpegno moraleraquo ossia quale attitudine a compiere atti di estrema crudeltagrave senza avvertire alcuna colpa o perdita di autostima o rispetto per se stessi 5 Il contrasto tra il messaggio cristiano e il comportamento dei soldati e dei coloni spagnoli non poteva essere piugrave stridente
1 Cfr Greenblatt 2017 x2 Citato da Neill 1977 1703 Cfr Todorov 1996 8-154 Cit da Leoacuten-portilla 1965 975 Si veda per la spiegazione del fenomeno Bandura 2017
UN mALGOVERNO dELLrsquoALTRO mONdO CORRUzIONE AVIdITagrave E VIOLENzA 253
Tra i tanti episodi di crudeltagrave il piugrave noto egrave forse quello del re cubano Hatuey che aveva proclamato lrsquooro il dio dei cristiani Legato al palo prima di essere bruciato al rogo mdashlaquosolo percheacute fuggivaraquo dice Las Casas laquoda gente tanto iniqua e crudele e si difendeva da chi voleva ammazzarlo e angariarlo a morte con tutta la sua discendenzaraquomdash quando un frate francescano cercograve di consolarlo e di con-vertirlo parlandogli del paradiso chiese se in cielo andassero anche i cristiani e alla risposta positiva del frate disse che laquovoleva andare piuttosto allrsquoinferno che ritrovarsi con loro e vedere ancora gente tanto trista e crudeleraquo 6 per non essersi convertito Hatuey venne quindi arso vivo e cosciente senza essere in precedenza garrotato o stordito con delle pozioni
Altri episodi di estrema spietatezza di fatto gratuita ma derivanti dal di-sprezzo per coloro cui non veniva riconosciuta pari umanitagrave sono raccontati sempre da Las Casas In uno di questi gli spagnoli mentre uccidevano degli indios (laquoincatenati come se fossero branchi di porciraquo) si scambiavano parole come queste laquoprestami un quarto di uno di questi bastardi cheacute ho da dar da mangiare ai miei cani quando ne ammazzo uno io te lo rendoraquo 7 In un altro laquofacevano scommesse su chi sarebbe riuscito a fendere un uomo in due con una sola sciabolata a tagliargli la testa drsquoun colpo di picca oppure a sviscerarloraquo 8 Nel 1513 lo stesso Las Casas aveva personalmente assistito a Cuba nella localitagrave di Caonao allo sterminio di circa duemila pacifici indios a opera dei soldati al comando di paacutenfilo de Narvaacuteez Tutto ebbe inizio quando uno di questi militi senza motivo ammazzograve con un sol colpo un nativo Subito dopo colti da una improvvisa frenesia omicida tutti gli altri si misero a sterminare gli altri abitanti del villaggio 9 Lo stesso Las Casas accolse tra le sue braccia un indio sventrato e morente che cercava di fuggire con i propri visceri in mano 10
Innumerevoli altri episodi di spietatezza simili a questo si verificarono in tutti i domini spagnoli I motivi non consistevano solo nel tentativo di costringere gli indios a consegnare lrsquooro lrsquoargento o i beni preziosi (come le perle) ma anche nel gusto gratuito di uccidere uomini che si ritenevano perros o perros cochinos (ossia in questrsquoultima espressione cani da porcaio analogamente allrsquooffesa te-desca Schweinhunde) cannibali sodomiti vili animali incapaci di vivere in una comunitagrave politica
2 Corruzione e sfruttamento della schiavitugrave
Tale fame di oro sineddoche del guadagno rapido tramite violento assogget-tamento e sfruttamento egrave alla base della corruzione e del malgoverno instaurato dagli spagnoli nel Nuovo mondo dei suoi effetti deleteri si possono rinvenire
6 Las Casas 1992 477 Ivi 35 e cfr Baccelli 2016 2418 Las Casas 1992 359 Sullrsquoepisodio di Caonao cfr mann-Lot 1985 30-31 da una simile frenesia sembrano essere
stati colti i soldati americani il 16 marzo 1968 nella strage di my Lai che vide lo sterminio di quasi lrsquointera popolazione di un villaggio vietnamita cfr Hersch 2005
10 Las Casas 1992 47-48
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le tracce anche oggi in forma di inemendabile peccato originale o di destino cui sembra quasi impossibile sottrarsi Si potrebbe addirittura azzardare lrsquoipotesi che le continue rivoluzioni o i bruschi cambiamenti di regime che caratterizzano gli Stati latinoamericani abbiano tra le loro motivazioni (vere o presunte) quella solennemente annunciata di voler abolire la corruzione dei governi precedenti Certo egrave mdashper citare Hegel che si riferisce a machiavellimdash che la rinuncia allrsquou-so dellrsquolaquoacqua di coloniaraquo quando uno Stato o una societagrave mostrano segni di irreversibile decomposizione 11 non egrave quasi mai disinteressata e che lrsquointenzione di fare pulizia e di introdurre una nuova purezza dei costumi (il laquoprosciugare la palude della corruzioneraquo) non egrave affatto angelica e conduce spesso a svolte auto-ritarie o dittatoriali
La laquomalattia del cuoreraquo di cui parlava Corteacutes ha infatti minato e indebolito gli Stati scaturiti dalle rivoluzioni dellrsquoAmerica latina inquinato in misura diver-sa le loro societagrave scavato un solco tra ceti dirigenti e popolazioni legato stretta-mente lrsquoaviditagrave di guadagno al privilegio e alla sopraffazione ma egrave stata soprat-tutto e per molti secoli sia la principale causa della schiavitugrave delle popolazioni locali sia da parte dei coloni nel corso del Cinquecento dellrsquoaccettazione per sentito dire delle raffinate teorie in favore della servidumbre natural degli indios
Giagrave nel 1509 diego Coloacuten figlio di Cristoforo Colombo cominciograve ad appli-care su larga scala il metodo delle encomiendas concedendo cento indios a ogni ufficiale ottanta a ogni cavaliere sposato sessanta a ogni scudiero sposato trenta a ogni lavoratore sposato (si arrivograve in seguito a encomenderos che ne avevano trecento o addirittura mille e cento come il segretario particolare del re Ferdi-nando) Nate per analogia con le commende che attribuivano una certa rendita ecclesiastica anche a individui che non pronunciavano i voti le encomiendas fu-rono giagrave sporadicamente introdotte in misura ridotta nel 1503 dopo un periodo di iniziale esitazione sul modo di comportarsi con gli amerindiani 12 Nella pro-spettiva della lunga durata solo i gesuiti tra Seicento e Settecento e nelle loro laquoriduzioniraquo in paraguay abolirono la sottomissione degli indios allrsquoencomendero e li difesero (allrsquooccasione armandoli) dai coloni spagnoli che partivano da Asun-cioacuten e dai bandeirantes i razziatori brasiliani di schiavi che avevano la loro base a Satildeo paulo 13
Una istituzione parallela alle encomiendas era a partire dal 1518 quella dellrsquoa-siento de negros un contratto di appalto di diritto pubblico mediante il quale si concedeva la licenza di tratta a privati in cambio del pagamento di un tributo alla Corona Un ulteriore introito derivante dal traffico di schiavi fu rappresentato dalla tassa regia di due ducati per ogni schiavo che veniva spedito in una determi-nata colonia Lrsquoaffare piugrave consistente per la monarchia spagnola si ebbe a questo proposito nel 1592 a un secolo esatto dalla scoperta dellrsquoAmerica quando un
11 Cfr Hegel 1972 104 quando difende machiavelli dallrsquoaccusa di immoralitagrave per la violenza consigliata nel principe per frenare la corruzione degli Stati che muoiono laquoma qui non ha senso discu-tere sulla scelta dei mezzi le membra cancrenose non possono essere curate con lrsquoacqua di lavanda [] Una vita prossima alla putrefazione puograve essere riorganizzata solo con la piugrave dura energiaraquo
12 Cfr Byrd 198213 Cfr Imbruglia 1983 22-23 27
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certo Goacutemes Reynal pagograve quasi un milione di ducati per lrsquoimportazione in nove anni di 38250 schiavi da consegnare al ritmo di 4250 lrsquoanno di cui almeno 3500 dovevano arrivare vivi (anche da un simile documento si evince lrsquoalta percentuale dei morti durante le traversate) 14
3 Dallrsquooro allrsquoargento
Si puograve ben immaginare come la prospettiva di uno sfruttamento intensivo di manodopera gratuita allrsquoinizio diffusa e facilmente reperibile sia diventato un moltiplicatore del desiderio di veloci guadagni e abbia attratto uomini specie soldati e avventurieri che per lo piugrave erano partiti con lrsquointenzione di guadagnare abbastanza per poi tornare in patria 15 Non mancava tuttavia di attrarre anche dei potenti privati come i banchieri Fugger che utilizzarono i primi sistemi di sfruttamento sistematico dei minatori e delle risorse
Lrsquoaviditagrave di oro venne scatenata giagrave nel 1501 dalla scoperta di una pepita di sedici chilogrammi nei monti Cibao di Hispaniola lrsquoattuale Repubblica domi-nicana che fino al 1530 comprendeva anche Haiti Il fatto poi che nel messico montezuma i maggiorenti e i templi possedessero oro accumulato e tesaurizzato nel tempo fece credere erroneamente nella sua abbondanza per cui quando i na-tivi non erano piugrave in grado di consegnarlo venivano torturati o uccisi ritenendo che mentissero
Nellrsquoimpero spagnolo la quantitagrave di oro ottenuta fu tuttavia inferiore alle attese (tranne che in perugrave come dirograve subito ma ciograve grazie ai tesori sottratti agli Inca) mentre furono invece ingenti i ricavi derivanti dalle piugrave numerose e reddi-tizie miniere drsquoargento Ricchissime erano quella di zacatecas in messico aperta nel 1546 e quella di potosiacute nellrsquoattuale Bolivia che cominciograve a essere produttiva a partire dal 1541 ma attive a pieno ritmo dal 1591 e non meno importanti per diversi aspetti sono altre come quella di Huancavelica a circa trecento chilo-metri da Lima dove si estraeva anche il mercurio secondo le innovative tecniche estrattive per lrsquoargento e per lrsquooro inizialmente importate da tecnici tedeschi nel messico
diversa era appunto la situazione nel perugrave dove in effetti lrsquooro esisteva in maggiore quantitagrave Quando infatti pizarro catturograve (e poi uccise) Atahualpa per la sua liberazione questrsquoultimo promise di dare tanto oro quanto ne poteva contenere una stanza fin dove arrivava il suo braccio alzato e altrettanta quantitagrave di argento quanto potevano contenerne due stanze uguali alla prima Una volta arrivata questa smisurata quantitagrave di metalli preziosi pizarro li fece fondere A
14 Ben prima della laquotratta atlanticaraquo sia indios sia neri erano stati spediti per mare da una parte allrsquoaltra dei domini spagnoli in America
15 Se come spesso accadeva il ritorno in patria diventava un irraggiungibile miraggio in questi spagnoli sradicati desterrados sorgeva quella nostalgia della patria lontana che ha segnato la mentalitagrave e la sensibilitagrave collettive di molti paesi dellrsquoAmerica latina un atteggiamento efficacemente espresso in questi versi Si muero en tierras ajenas lejos de donde naciacute iquestquieacuten habraacute dolor de miacute iquestQuieacuten me ternaacute [sic] compasioacuten donde no soy conocido iexclOh triste amador perdido cautivo sin redencioacuten Extrantildeo de mi
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lui toccarono 2350 marcos drsquoargento e 57220 pesos drsquooro agli altri cavalieri 362 marcos drsquoargento e 8880 pesos drsquooro a ciascun soldato 135 marcos drsquoargento e 3330 pesos drsquooro Cifre che nessuno avrebbe potuto nemmeno sognare di pos-sedere
4 Leggi inapplicate potere arbitrario
Nel corso del Cinquecento la laquomalattia del cuoreraquo si era estesa al punto da portare da un lato alla schiavitugrave e allo sterminio di milioni di persone ma anche al trasferimento di massicce quantitagrave di oro e argento dalle Americhe allrsquoEuropa generando in Spagna una inflazione che aveva dimostrato per gli economisti del periodo successivo (si pensi soltanto ad Adam Smith e a david Ricardo) come la ricchezza dipenda dal lavoro e non solo dal possesso di metalli nobili Il valore dellrsquooro inoltre come mostrano anche le banche centrali attuali egrave dato dalla fiducia che egrave piugrave di una speranza e meno di una certezza e non dalla loro ef-fettiva quantitagrave E se questa fiducia vacilla le conseguenze sono nefaste Questo effetto ritardato produsse a sua volta nel mondo iberico ulteriore corruzione nei domini spagnoli del Vecchio Continente costretti a opprimere ancor piugrave finanziariamente i loro sudditi
Tra i soldati che avevano partecipato alla Conquista e i coloni da un lato e la Corona e la Chiesa dallrsquoaltro vi furono fasi alterne di tensione e di compromes-so raramente di effettivo accordo La Corona che guadagnava un quinto di tutte le entrate (el quinto del Rey) era partita con Fernando e Isabella dalla volontagrave di proteggere gli indios e di evitare soprusi nei loro confronti Anche in seguito nel 1510 furono infatti emanate le benevole leggi di Burgos
piugrave duro fu lrsquoatteggiamento di Carlo V e in parte di Filippo II che avevano bisogno di enormi quantitagrave di denaro per le guerre europee contro la Francia e contro i turchi e che quindi non guardavano tanto per il sottile allrsquoorigine delle risorse dovute soprattutto al lavoro forzato degli indios e ben presto dei negri
Una delle cause di ulteriore corruzione mdashcome nel caso delle laquogridaraquo manzo-niane nello spagnolo ducato di milano del Seicentomdash fu lo iato tra le leggi che venivano promulgate pur sapendo che sarebbero state scarsamente applicate e la loro messa in pratica Sul piano finanziario la risposta piugrave frequente allrsquoinef-ficacia delle grida consisteva nellrsquoulteriore aggravio delle imposte che nel caso degli indios aveva come contraccolpo la vendita agli usurai delle terre e dei figli per pagarle La scarsa incidenza delle leggi provocava inoltre il minore rispetto per le istituzioni e lrsquoabitudine di ottenere con il denaro e le raccomandazioni ciograve che era dovuto per non parlare del carattere sempre piugrave discrezionale e arbitrario del potere (anche percheacute come diceva Giovanni Giolitti le leggi per i nemici si applicano per gli amici si interpretano) del resto nel periodo in cui gli Asburgo reggevano una monarchia su cui laquonon tramontava il soleraquo la lontana periferia delle Americhe non avvertiva sufficientemente il peso del potere centra-le tanto che il vicereacute del perugrave dove le notizie da madrid arrivavano dopo circa due mesi aveva escogitato una ingegnosa tecnica di governo in caso di urgenza si ponevano le insegne reali su un tavolo il vicereacute si toglieva il cappello e come
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se fosse davanti al sovrano decretava le leggi ed emetteva le grida tenendo anche conto della volontagrave dei coloni la cui ribellione costrinse Carlo V nel 1545 ad abolire le norme delle Nuevas Leyes che proibivano la schiavitugrave e promettevano la scomparsa delle encomiendas alla morte dei proprietari
5 Discrasie Conquista spirituale e conquista militare
per comprendere e inquadrare questa situazione egrave necessario evitare un du-plice errore il primo egrave quello di pensare che le leggi a difesa degli indios e contro la corruzione dei magistrati (che pure esistevano) costituiscano puro fumo ideo-logico per nascondere gli orrori dellrsquooppressione il secondo egrave quello di credere che tali questioni possano essere oggi facilmente intese attraverso le nostre ca-tegorie mentali e i nostri principi morali Con qualche approssimazione si rie-scono a comprendere le ragioni addotte per giustificare i metodi violenti della Conquista oppure la libertagrave degli indios dallrsquooppressione unicamente a partire dallo sforzo concettuale dei nuovi venuti di dar forma a esperienze inedite at-traverso categorie inadeguate percheacute sorte in circostanze radicalmente diverse
La Conquista si svolse nel periodo di massima fioritura del Rinascimento euro-peo e in un clima fortemente segnato dal pacifismo erasmiano (in questo caso sia dalla dichiarata inconciliabilitagrave tra cristianesimo e guerra tra vangelo e violenza 16 sia da elementi utopici che si trasmisero presto alla cultura spagnola) In tale pro-spettiva si dovevano convertire gli infedeli con la persuasione e anche nel caso di guerra contro di loro trattarli come prigionieri e non come schiavi senza privarli quindi dei loro averi Nelle speranze dei pensatori piugrave sensibili come Francisco de Vitoria nacque allora per la prima volta il grandioso progetto di educare alla civiltagrave interi popoli (con il nascosto codicillo di dominarli per istruirli ma anche con lrsquointenzione di includerli nella grande famiglia dellrsquoumanitagrave in cui prevale la parola articolata a scapito della violenza e della sottomissione perpetua)
Si attraversava unrsquoepoca in cui si accresceva la consapevolezza di vivere in un mondo in espansione spesso identificato con un allargamento dellrsquoorbis christianus segnato dalla laquoconquista spiritualeraquo di innumerevoli anime a dio e dal trionfo della laquovera religioneraquo Questo peraltro accadeva in una fase storica in cui i Turchi minacciavano lrsquoEuropa centro-meridionale e il protestantesimo disgregava in quella settentrionale lrsquounitagrave della Chiesa drsquoOccidente Si avvertiva perciograve da parte di molti un clima da fine dei tempi La conquista spirituale 17 dovette tuttavia misurarsi ad armi impari con la conquista militare
6 La chiesa e lrsquoimpero di fronte alla conquista
Sul come trattare gli indios e sulla liceitagrave di condurre una laquoguerra giustaraquo contro di loro mdashmettendo a contrasto da un lato lo ius gentium e la tradizione
16 per un inquadramento di questa vicenda cfr Carro 1944 Santamariacutea 1977 Gil 1981 Batai-llon 1991 martiacutenez Burgos 2003
17 Ricard 2017
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cristiana e dallrsquoaltro lrsquoAristotele della schiavitugrave per naturamdash si apre il grande confronto filosofico teologico e politico che dura nel Cinquecento spagnolo per circa sei decenni con alterni scontri e compromessi tra la Chiesa cattolica e lrsquoIm-pero e che ha per posta quelli che verranno piugrave tardi chiamati i diritti umani
Lrsquoerasmiano papa paolo III nella bolla Sublimis Deus e nella Veritas ipsa so-stenne infatti nel 1537 che Satana egrave il padre della schiavitugrave 18 che gli indiani laquosono veri uominiraquo condannando pertanto laquoil comportamento di coloro che trattano gli indiani come se fossero bestie selvagge e animali brutiraquo fino a minac-ciare nel Pastorale officium del 1537 la scomunica per chi avesse trasformato gli indios in schiavi Sebbene avesse abolito la schiavitugrave nel 1530 per poi ripensarci nel 1534 Carlo V non accettograve le posizioni del papa e cosa inaudita nel 1538 lo costrinse a cambiare pubblicamente opinione paolo III obbedigrave mediante la pubblicazione del breve Non indecens videtur 19
Le oscillazioni della Chiesa e della politica nellrsquoapprovare o disapprovare la servidumbre natural degli indios trovavano perograve un limite intrinseco nel fatto che laquonegare agli indiani lrsquoanima razionale e la capacitagrave di convertirsi mdashciograve che verragrave fatto anche da alcuni prelatimdash avrebbe messo a repentaglio la giustificazione della conquista sulla base del mandato di evangelizzazione e ciograve egrave evitato dai principali teorici del dibattito sulla conquistaraquo 20
La monarchia spagnola era laquoapostolicaraquo aveva ricevuto dalla Santa Sede il compito di evangelizzare le Americhe accettando con ciograve per delega una mis-sione religiosa Eppure contro lrsquoillegittimitagrave della conquista spagnola e il manda-to pontificio mirante a evangelizzare gli abitanti del Nuovo mondo si era battuto facendo infuriare Carlo V il teologo Francisco de Vitoria che negograve sia il diritto del papa Alessandro VI di attribuire alla Spagna le terre americane grazie alla bolla del 1493 (percheacute il papa ha solo potere spirituale e non temporale) sia quello dellrsquoimperatore di essere dominus mundi 21
Anche la discrasia tra la dottrina del Vangelo predicata da domenicani come montesinos Las Casas o Vitoria e quella dei loro confratelli o superiori provo-cava la corruzione del messaggio cristiano tanto che i domini canes avevano fama di far poco per gli indios e di favorire piuttosto gli spagnoli il vivere in mezzo ai conquistatori si diceva aveva finito per trasformarli in perros mudos sin voz para ladrar publicar y defender la verdad
Vitoria non voleva che il Vangelo fosse predicato armis ac bombardis laquocon la bocca rotonda del cannoneraquo sia percheacute il cristianesimo non si puograve imporre con la forza sia percheacute la giustizia non fonda le sue teorie sulla Bibbia o sul potere universale dei papi ma sul diritto naturale per cui tutti gli individui e tutti i popoli fanno parte del genere umano e devono basarsi su rapporti reciproci di amicizia e di fraternitagrave 22 sia infine percheacute gli abitanti dellrsquoAmerica sono veri domini delle loro terre e della loro vita
18 Stark 2003 33119 Hanke 1937 7720 Baccelli 2016 9621 Su questrsquoultimo punto cfr Tuck 1979 58-6322 Sulle argomentazioni usate in difesa o contro la schiavitugrave cfr Garciacutea Antildeoveros 2000
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7 Sulla laquoguerra giustaraquo
Nei dibattiti sul tema della guerra giusta di cui Sepuacutelveda e Las Casas sono stati i maggiori protagonisti si possono notare delle differenze significative 23 Entrambi si basano su questo concetto ma lo declinano diversamente mentre infatti il primo egrave piugrave legato alla tradizione agostiniana e medioevale ossia ai mo-tivi per cui si dichiara giusta una guerra da parte di chi ha lrsquoautoritagrave riconosciuta per farlo (e insiste quindi sullo ius ad bellum) il secondo egrave piugrave interessato a un aspetto del tutto moderno che resta sostanzialmente subordinato in Sepuacutelveda vale a dire allo ius in bello alle norme che regolano lrsquouso della violenza in guerra e il trattamento laquoumanoraquo dei nemici vinti (Las Casas giustifica la guerra solo nel caso in cui sia assolutamente necessaria)
Ora egrave vero che il diritto moderno egrave incentrato sullo ius in bello ma esso ha anche prodotto una nuova versione dello ius ad bellum relativa al diritto soggetti-vo e assoluto degli Stati di muovere guerra nei confronti di un nemico altrettanto giusto 24 Lo ius in bello moderno egrave valso tuttavia per le guerre combattute tra paesi laquocivilizzatiraquo e non si egrave applicato in altri casi 25 in cui si puograve annientare chi egrave dichiarato nemico Ormai le guerre non si fanno piugrave in nome di dio ma in nome della civiltagrave o dellrsquoumanitagrave che le rendono giuste Con il declino del diritto naturale egrave la civiltagrave a stabilire le gerarchie tra i popoli e a orientare il diritto inter-nazionale anche e soprattutto attraverso il richiamo a valori umanitari
Nello ius ad bellum moderno non sempre il nemico egrave perograve dichiarato laquougual-mente giustoraquo Anzi esso egrave considerato spesso specie nei grandi totalitarismi del Novecento come un essere ignobile Carl Schmitt e martin Heidegger tra gli altri mdashassolutizzando la figura del nemico attraverso lrsquoinasprimento di una logica che presuppone una negazione da negare un nemico e un male assoluti da com-battere senza quartieremdash non solo hanno aggirato la questione dello ius in bello ma sono passati implicitamente o esplicitamente allrsquoannientamento del nemico privandolo radicalmente della propria umanitagrave e riducendolo a nemico assoluto per usare una tipica espressione del nazionalsocialismo hanno di fatto e per un certo periodo approvato la degradazione dellrsquouomo a Untermensch
Sepuacutelveda invece che non era mai stato nelle Americhe e aveva attinto le sue informazioni o direttamente da Corteacutes o da libri come quello di Gonzalo Fernaacutendez de Oviedo Historia general y natural de las Indias 26 riassume cosigrave le informazioni raccolte gli indios laquoritenevano di sacrificare vittime umane svellen-
23 per un inquadramento di queste dispute cfr Nodau Saada 200924 Cfr pietropaoli 2012 160 laquoIl nemico non era piugrave automaticamente un ldquonemico ingiustordquo
(come era invece il nemico della ldquoguerra giustardquo medioevale) ma era uno justus hostis un nemico che aveva il medesimo statuto morale e giuridico del suo avversario e che poteva anche ldquoavere ragionerdquoraquo Lrsquoidea del nemico ugualmente giusto viene esplicitata da Schmitt 2004 119 Si vedano anche pietsch-mann 1987 43-166 Castillo Urbano 1992 329-348 e Fernaacutendez Santamariacutea 1975 434-451
25 Cfr pietropaoli 2012 166 laquoSe tra Stati civilizzati la guerra era limitabile tra Stati civilizzati e popoli non civilizzati nessuna regola doveva essere rispettata In questo senso anche nel diritto inter-nazionale moderno possiamo trovare una manifestazione logica della ldquoguerra giustardquo La civilizzazione mdashe dunque la colonizzazionemdash egrave una justa causa che giustifica qualsiasi causa di guerra contro il non civileraquo
26 Fernaacutendez de Oviedo 1851