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Anniversario MaxMeyer www.carrozzeria.it Corre l’anno 1895, l’Europa che oggi conosciamo è allo stato embrionale e la sua formazione sarà tutt’altro che tranquilla. Il 1895 è, però, un anno molto importante: i fratelli Lumière organizzano la prima proiezione pubblica, Guglielmo Marconi ef- fettua la prima trasmissione radio e la Michelin ini- zia a testare i pneumatici per auto. Nel 1895 in Italia si vota: vince il Partito dei Ministeriali, così Re Um- berto I conferma il monarchico Crispi al governo fino al 1896, mentre all’opposizione ci sono “Opposizio- ne costituzionale” e i Radicali, insieme al nascente Partito Socialista. Il clima politico e sociale italiano è in forte fermento. C’è tanta voglia di crescere, di av- 120 ANNI di vernici Quest’anno MaxMeyer, il marchio italiano del Gruppo PPG, compie 120 anni: un traguardo importante per un’azienda che corre in parallelo alla storia dell’industria. Abbiamo ripercorso le tappe più importanti con Andrea Giunta, Silla Giusti e Luciano Arrigoni, scoprendo quanto sia stato importante l’apporto di MaxMeyer nella tecnologia all’acqua. Ce lo hanno raccontato tre uomini chiave del Gruppo PPG Di Renato Dainotto

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Anniversario MaxMeyer

www.carrozzeria.it

Corre l’anno 1895, l’Europa che oggi conosciamo è allo stato embrionale e la sua formazione sarà tutt’altro che tranquilla. Il 1895 è, però, un anno molto importante: i fratelli Lumière organizzano la prima proiezione pubblica, Guglielmo Marconi ef-fettua la prima trasmissione radio e la Michelin ini-zia a testare i pneumatici per auto. Nel 1895 in Italia si vota: vince il Partito dei Ministeriali, così Re Um-berto I conferma il monarchico Crispi al governo fino al 1896, mentre all’opposizione ci sono “Opposizio-ne costituzionale” e i Radicali, insieme al nascente Partito Socialista. Il clima politico e sociale italiano è in forte fermento. C’è tanta voglia di crescere, di av-

120 anni di verniciQuest’anno MaxMeyer, il marchio italiano del Gruppo PPG, compie 120 anni: un traguardo importante per un’azienda che corre in parallelo alla storia dell’industria. abbiamo ripercorso le tappe più importanti con andrea Giunta, Silla Giusti e Luciano arrigoni, scoprendo quanto sia stato importante l’apporto di MaxMeyer nella tecnologia all’acqua. Ce lo hanno raccontato tre uomini chiave del Gruppo PPG

Di Renato Dainotto

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www.carrozzeria.it 23Aprile 2015

vicinarsi allo stile di vita e alla redditività dei france-si e dei tedeschi, ma l’Italia è condizionata da un for-te debito pubblico, che porta ad aumentare le tasse. L’industria, in questo clima, fatica a decollare. Mila-no, però, è una realtà più felice, una sorta di Parigi in piccolo. La città più attiva del Regno: è la prima in Europa con una centrale termoelettrica (Santa Redegonda) e questo per l’industria è un vantaggio. Non a caso lo svizzero Max Meyer apre, proprio nel capoluogo lombardo, il “Colorificio Italiano” per la produzione di vernici. In via Savona 52 la produzione

impiega circa 50 persone. Siamo solo ai primi passi della storia dell’azienda, che in quegli anni si scontra con una nazione che ancora usa poca vernice. Ma Max Meyer è un visionario e ha intuito il grande po-tenziale di questo settore, che in pochi anni esplo-derà con una domanda sempre crescente di vernici. Un uomo che ha sempre creduto nell’innovazione e ha sempre saputo essere al passo con i tempi o, ad-dirittura, anticiparli. Come nel campo della promo-zione: già nel 1898 Max Meyer crede nella pubblicità e fa tappezzare Milano di cartelloni. Nel 1921 viene addirittura creata l’identità del marchio. Alessandro Terzi realizza la prima immagine pubblicitaria con il

cane che regge un pennello in bocca, senza sapere che questo simpatico cagnolino diventerà l’immagi-ne dell’azienda incarnandone il marchio.

Una lunga storiaOggi sono passati 120 anni; la radio, i pneumatici, il cinema e le vernici sono oggetti di uso comune. E MaxMeyer è ancora un marchio importante nella produzione di colore. Oggi il marchio italiano è uno dei brand premium del Gruppo PPG: Lo conferma Luciano Arrigoni che, in occasione di un incontro presso la sede produttiva milanese, ricorda l’impor-tanza di MaxMeyer. «Da 18 anni, dopo l’acquisizio-ne, MaxMeyer è un brand del Gruppo come lo sono Nexa Autocolor e PPG. La filosofia del Gruppo PPG è proprio quella di valorizzare le acquisizioni e non svuotarle. MaxMeyer è stato un ingresso impor-tante nel Gruppo, come vedremo, e l’azienda ameri-cana ha ulteriormente valorizzato il potenziale che MaxMeyer poteva esprimere. Il Gruppo PPG ha su-bito creduto nel marchio, ha investito nella ricerca e ha dato risorse per proseguire importanti sviluppi di nuovi prodotti».

L’ingresso nel Gruppo PPGMaxMeyer, infatti, quando è entrata nel Gruppo PPG era già una realtà importante ben radicata in Eu-ropa (con filiali dirette in Francia, Germania, Regno Unito, Grecia, Spagna, Svizzera e America), con vo-lumi di mercato ben bilanciati: 50% domestico e 50% esportazione. «Sì, quando MaxMeyer è entrata nel Gruppo PPG era forte in queste nazioni, ma anche in Medio Oriente. Nel settore del refinish il marchio aveva una forte presenza e una buona riconoscibi-lità. Oltre al car refinish, la fetta più grande, i settori più interessanti erano la Carrozzeria Industriale e il mercato della piccola Industria e Artigianato. Oggi, dopo gli investimenti effettuati dal Gruppo PPG, le vendite all’estero del marchio MaxMeyer rappre-sentano l’80% del totale con un’ampia diffusione.” Il Gruppo PPG, quando ha acquisito MaxMeyer, era già presente in Italia grazie al rilevamento dell’IVI dal Gruppo Fiat nel 1983. «Sì, è così. Il Gruppo PPG arriva in Italia in quegli anni e accede così al mercato

N el 1895, lo svizzero Max Meyer apre a Milano il “Colorificio Italiano” per la produzione di vernici. Parte la produzione in via Savona 52, impiegando circa 50 persone

A sinistra: Silla Giusti, Market Director Refinish, Andrea Giunta, Global Science Director e Luciano Arrigoni, Director Strategic Growth EMEA

Leopoldo Varasi nel suo ufficio

con alle spalle il ritratto di Max Meyer a cui

succedette nel 1932

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www.carrozzeria.it24 Aprile 2015

Anniversario MaxMeyer

del primo impianto e poi dell’aftermarket. Con l’ac-quisizione prima di MaxMeyer e, successivamente, del business Autocolor dal gruppo inglese ICI, alla fine degli anni ’90, così nell’arco di tre anni, il Gruppo PPG è passato ad avere tre marchi importanti che gli hanno permesso di conquistare una posizione importante nel mercato Car Refinish in Europa». Oggi MaxMeyer appartiene e contribuisce all’esi-stenza di un colosso industriale che impiega a livel-lo globale oltre 46mila persone, con un fatturato di 15 miliardi di dollari e un classificazione al 190° po-sto nella Top 500 di Fortune. Sono numeri che an-che presi singolarmente danno l’idea del potenziale del Gruppo industriale di Pittsburgh.

I tre marchi del GruppoSilla Giusti, su questo tema, aggiunge con orgoglio: «Oggi il Gruppo PPG, con i suoi tre marchi, è un’a-zienda di grande peso sul mercato mondiale, oltre che su quello italiano. I tre marchi hanno la stes-sa importanza e sono tutti premium. Sono i nostri clienti, a volte, a mostrare preferenza per l’uno o per l’altro anche in base al loro legame personale con i marchi con cui lavorano».I marchi, dunque, corrono paralleli sia per im-portanza sia per presenza. «Sì, questa è la nostra politica di investimento e di valorizzazione. E rico-nosciamo al marchio MaxMeyer una posizione di leadership sul territorio nazionale».

La storia della tecnologia all’acquaTornando indietro di 18 anni, quando MaxMeyer è entrata nel Gruppo PPG, la produzione e la ri-cerca erano concentrate nell’impianto di via Co-masina di Milano. Lo storico stabilimento di via Savona, che si estendeva sino a via Solari, è stato abbandonato dopo i bombardamenti del 1942. Il nuovo impianto è stato costruito secondo cri-teri di avanguardia, per l’epoca. Andrea Giunta aggiunge che questo impianto non solo è stato mantenuto, ma ha un’importanza notevole per il Gruppo.«A Milano, non solo si producono vernici per i tre brand del Gruppo, ma si dà anche molto spazio alla ricerca. Al momento dell’acquisizione c’era un laboratorio molto importante, che ave-va nei cassetti studi molto avanzati sulle vernici all’acqua. Il Gruppo PPG ha dato ulteriore propul-sione alla ricerca, con investimenti importanti e questo ha portato l’azienda a offrire prodotti in-novativi con questa tecnologia. Quando il Gruppo

M axMeyer crede molto nella pubblicità; l’azienda è tra le prime a usare testimonial come Febo Conti e Virna Lisi per la tv e la cartellonistica

120 aNNI IN PILLoLe

1895 Max Meyer fonda a Milano il “Colorificio Italiano” in via Savona, per sfruttare la rete dei trasporti dei navigli

1921 Nasce quello che diventerà il simbolo dell’azienda: il cane con il pennello

1925 Leopoldo Varasi entra in azienda come studente/magazziniere

1932 Leopoldo Varasi diventa Direttore generale alla morte di Max Meyer

1940 La produzione viene trasformata per le necessità belliche

1943 Lo stabilimento di Via Savona viene distrutto dai bombardamenti nel 1942

1945 Inaugurazione del nuovo stabilimento di via Comasina alle porte di Milano

1958 Nasce la prima filiale estera

1969 MaxMeyer si specializza in vernici per l’industria e per l’uso domestico. Nasce l’idropittura per interni

1975 Viene inaugurato lo stabilimento di Napoli

1976 MaxMeyer acquista da Montedison la Duco

1981 MaxMeyer e Duco vengono fuse nella MM.D

1989 Viene inventato lo spettrofotometro portatile

1993 Viene acquisito il Colorificio Corti di Lissone

1997 MaxMeyer viene acquisita da PPG

Alcuni esempi dei primi passi mossi da MaxMeyer nel settore pubblicitàrio. Tra le immagini, una delle prime con il cane e il pennello: sarà il simbolo del marchio

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www.carrozzeria.it26 Aprile 2015

Anniversario MaxMeyer

PPG ha rilevato MaxMeyer, il laboratorio aveva circa 30 addetti. Ora ci sono più di 100 tecnici, al lavoro… perché si è capito l’importanza di questo centro di eccellenza. La tecnologia all’acqua è sta-ta strategica, o forse è meglio dire indispensabile, per crescere nel mercato europeo, dove la legisla-zione ha imposto una drastica riduzione delle so-stanze organiche volatili (SOV). Il vero successo, tuttavia, arriva anche dai Paesi non regolamen-tati, sembra un ossimoro ma è così. In alcuni stati degli Usa, la tecnologia all’acqua del Gruppo PPG si è affermata in virtù delle grandi caratteristiche del prodotto che lo fanno preferire a quello a sol-vente. E la Cina si appresta a diventare un grande consumatore di prodotto all’acqua, con la recen-tissima e severa svolta in tema di impatto am-bientale, con una forte tassazione sul prodotto a solvente. In Cina, su 832 stabilimenti che usano vernici all’acqua 700 sono serviti dal Gruppo PPG. C’è dunque la domanda di questo tipo di vernice e noi abbiamo la tecnologia per soddisfarla. Una tecnologia molto giovane, che ha solo vent’anni di vita ed è quindi alle fasi iniziali del suo svilup-po. Qui a Milano si continua a lavorare intensa-mente ai nuovi prodotti che vedremo debuttare nei prossimi anni. Al momento, ovviamente, non si possono svelare quali saranno le caratteristi-che, ma possiamo anticipare che la vernice non

sarà più solo un prodotto protettivo e decorativo come è stato fino ad oggi».

Lo spettrofotometro portatileDunque, Milano è un po’ la culla della tecnologia all’acqua. «Sicuramente - ribatte Andrea Giunta - Milano non è solo tecnologia all’acqua ma anche ricerca colore. Non dimentichiamo che qui è an-che nato lo spettrofotometro portatile che oggi, debitamente evoluto, è riconosciuto come uno dei migliori sul mercato. In realtà, uno dei punti di forza di MaxMeyer è proprio la mentalità che sta alla base dell’organizzazione del lavoro, che vede le varie realtà aziendali (laboratori, impianti, uffi-ci) lavorare a stretto contatto tra loro all’interno dello stesso complesso produttivo. Il Gruppo PPG ha acquisito così la nostra mentalità di lavoro e i nostri processi, che poi sono stati ben valoriz-zati».

Altri successi del marchio MaxMeyer I laboratori di Milano hanno realizzato un altro pro-dotto strategico per il Gruppo, non legato al setto-re car refinish. Andrea Giunta prende di nuovo la parola: «Tra queste mura è stato realizzato anche Selemix. Un prodotto nato per l’artigiano, che all’i-nizio veniva venduto per il 70% in Italia. Oggi, con gli investimenti e l’apporto di PPG, Selemix è di-ventato un brand e ha una diffusione mondiale». Luciano Arrigoni ricorda: «Selemix è un vero suc-cesso globale. Oggi le vendite negli altri Paesi eu-ropei rappresentano quasi il 90% del totale. Negli ultimi 10 anni le vendite di Selemix sono più che

S elemix è un vero successo globale. oggi i volumi negli altri Paesi europei rappresentano quasi il 90% del totale. Negli ultimi 10 anni le vendite di Selemix sono più che quintuplicate

Nella foto a destra, da sinistra, Silla Giusti,

Andrea Giunta e Luciano Arrigoni.

E alle spalle il simbolo MaxMeyer

I laboratori di ricerca MaxMeyer da sempre ricercano soluzioni innovative

e all’avanguardia per il settore carrozzeria

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www.carrozzeria.it28 Aprile 2015

Anniversario MaxMeyer

quintuplicate. Ancora una volta, una buona tecno-logia ben sfruttata dal Gruppo si è trasformata in un successo». Andrea Giunta ci tiene a sottoline-are che Selemix è davvero un prodotto globale, che si è imposto in un mercato che è frammentato.

C’è anche il mondo del coloreIl mondo del colore del Gruppo PPG si articola su 5 laboratori che operano a livello globale. Lavorano su circa 40mila colori l’anno, cercando di coprire tutte le automobili del mercato con tutte le possibili varia-bili. Giunta è sicuro quando affronta questo tema: «In Italia non c’è l’attenzione alla customizzazione come in Usa e in Asia. Non c’è una richiesta di tinte speciali per creare pezzi unici. Se lo fanno i costrut-tori ci sono i nostri laboratori globali che posso-no soddisfare la richiesta, ma in Italia non c’è una vera moda da dover avere un laboratorio apposito. In Giappone e in Usa c’è la necessità di soddisfare una richiesta che in Europa è pressoché inesisten-te. In Italia noi assicuriamo ai nostri carrozzieri che qualsiasi auto debbano riparare possono usare una formula PPG per ricreare perfettamente il colore».

I 120 anni futuriRaccontare la storia di un’azienda è abbastanza fa-cile: basta documentarsi. Ben più difficile ipotizzare il futuro. Come saranno i prossimi anni di MaxMeyer all’interno del Gruppo PPG. Lo stesso Andrea Giun-ta, che lavora sul futuro, stenta a prevederlo, perché da una parte non può rivelare cosa sta per uscire dai cassetti e dall’altra c’è l’evoluzione che spesso acce-

lera all’improvviso sino a sfuggire di mano, persino agli scienziati. «Di sicuro, come ho già detto, la verni-ce dovrà assolvere nuove funzioni. Concorrerà al fu-turo della tecnologia sia per gli effetti dopo l’applica-zione sia per i risparmi energetici che stiamo cerando di guadagnare. L’input dei prossimi anni è rispettare l’ambiente. Con il prodotto all’acqua siamo diventati più compatibili, ora dobbiamo tagliare le emissioni in fase di produzione e durante l’utilizzo. Dobbia-mo avere impianti produttivi ad alta sostenibilità e basso impatto ambientale. I prodotti devono essere facili da usare e ridurre la richiesta di energia per le lavorazioni. Produttività, come vogliono da sempre gli americani, ed ecologia, come ci hanno insegnato gli europei».

Il brand MaxMeyer oggiIl Gruppo PPG festeggia MaxMeyer all’insegna dell’ottimismo: con cautela, ma con fiducia. L’azien-da è sana e i segnali economici danno tiepidi segnali di ripresa. Il mercato dell’auto, nei primi due mesi del 2015, segna positivo e quello dei commerciali potreb-be essere la vera sorpresa. Gli indicatori sui consumi fanno sperare. Silla Giusti è cauto, tuttavia «i segna-li che ci arrivano sono incoraggianti. La crisi non è superata, ma l’economia ha preso una nuova strada. Il calo si è arrestato e i segnali positivi ar-rivano da più comparti, non solo da quello dell’au-to. Noi proseguiamo con la nostra strategia com-merciale, come abbiamo illustrato alla nostra forza vendita e ai nostri distributori. Quest’anno, ovviamente, parleremo un po’ di MaxMeyer, 120 anni vanno adeguatamente festeggiati».

N el 1932 l’azienda viene rilevata da Leopoldo Varasi, entrato in ditta dal basso, come si usava all’epoca

Tecnologia e Passione è lo slogan che da anni accompagna la campagna di comunicazione MaxMeyer

Il logo sviluppato appositamente per la celebrazione del 120° anniversario del marchio