anno 2 numero 3
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incontro. L’amicizia è sicuramente uno dei temi più discussi, ma mai in astratto. Se si chiede a un ragazzo di parlare di amicizia si tocca il suo vissuto: l’amicizia diventa un’esperienza concreta, un nome, dei volti, un sorriso, una lacrima. Molto semplicemente, riposino… ronf ronf. Il giorno seguente siamo andati alla basilica di San Paolo fuori le mura, dove abbiamo visto la tomba dell’apostolo e, insieme, ci siamo riuniti p e r u n momento di Personaggi. Pag. 8.TRANSCRIPT
Graf. 2 La scuola favorisce l’amicizia?
riposino… ronf ronf.
Il giorno seguente
siamo andati alla
basilica di San Paolo
fuori le mura, dove
abbiamo visto la
tomba dell’apostolo e,
insieme, ci siamo
r i u n i t i p e r u n
momento di Continua a pagina 2
S p l a s h s p l a s h . . .
camminiamo sotto la
pioggia per le strade di
Roma, alla scoperta
della capitale. Ad
a s p e t t a r c i c ’ e r a
l’imponente basilica di
San Pietro con la
galleria delle tombe dei
papi, in particolare
quella di Giovanni
Paolo II, davanti a cui
ci siamo fermati per
una breve preghiera.
Prendendo il pullman
per andare al Colosseo
abbiamo visto di
sfuggita i fori imperiali
e , a r r i v a t i a
destinazione, abbiamo
ammirato la bellissima
architettura romana.
Successivamente ci
siamo recati alla più
importante basilica di
tutta la città: San
Giovanni Laterano.
Stanchi del lungo
viaggio e della breve
visita mattutina, ci
siamo fatti un bel
“Io vorrei saperti amare
come Dio
che ti conosce e ti
accetta come sei
tenerti fra le mani come
voli nell'azzurro
felice perchè esisti e così
io posso darti il meglio
di me”
Queste le parole di una
bellissima canzone
discussa con il gruppo
dei giovani durante un
incontro. L’amicizia è
sicuramente uno dei
temi più discussi, ma
mai in astratto. Se si
chiede a un ragazzo di
parlare di amicizia si
tocca il suo vissuto:
l’amicizia diventa
un’esperienza concreta,
un nome, dei volti, un
sorriso, una lacrima.
Molto semplicemente,
abbiamo chiesto ai
ragazzi che frequentano
il nostro oratorio di
rispondere al sondaggio
s u l l ’ a m i c i z i a d i
“ M o n d o e r r e ” ,
apprezzata r ivista
cattolica per ragazzi.
Per la maggior parte dei
ragazzi intervistati
l ’ a m i c i z i a n a s c e
fraquentando gli stessi
Gita a Roma.
Sondaggio
sull’amicizia
Pag. 1, 2, 3.
Vita dell’oratorio.
Pag. 4, 5, 6.
Calcio, fumetti e
news.
Pag. 6, 7.
Personaggi.
Pag. 8.
Sommario:
ANNO 2, NUMERO 3
FEBBRAIO 2010
Continua a pagina 3
I ♥ ROMA
L’amicizia secondo giovani, giovanissimi e amici del
campetto
Il gruppo giovani dell’oratorio durante la gita a Roma
dal 28 dicembre 2009 al 2 gennaio 2010.
Segue da pagina 1
riflessione. Più tardi
abbiamo percorso
u n ’ a n t i c a s t r a d a
lastricata, fino ad
arrivare all’abbazia
della Tre fontane. Nel
pomeriggio abbiamo
visitato la chiesa di San
Filippo Neri e la sua
tomba; in seguito alla
preghiera abbiamo
r a g g i u n t o p i a z z a
Navona dove abbiamo
fatto un giro per il
mercatino tradizionale
di Natale.
L ’ u l t i m o g i o r n o
dell’anno abbiamo
preso la metropolitana
per andare in piazza
del Popolo e in piazza
di Spagna (dove
abbiamo un poco
“litigato”)… Dopo lo
sfogo, alla famosissima
Fontana di Trevi molti
di noi hanno buttato la
tradizionale monetina,
e s p r i m e n d o u n
segretissimo desiderio.
Allora ci siamo divisi e
abbiamo pranzato per
poi dedicarsi a un bel
pomeriggio di shopping:
la cosa è stata gradita da
tutti quanti. L’intenso
pomeriggio s i è
concluso con la recita
dei vespri (non molto
graditi) nella bellissima
basilica di San Pietro.
Dopo questa lunga
giornata è arrivato il
momento di festeggiare
t u t t i i n s i e m e
Capodannooooooo!!!
E alcuni di noi hanno
trascorso la notte a
giocare.
La mattina dell’1
g e n n a i o a b b i a m o
partecipato attivamente
alla Santa Messa, con
d u e c h i e r i c h e t t i
d’eccezione: Sara e
Stefano.
La sera siamo stati dal
papa per i vespri, e
infine abbiamo cenato
con le suore che ci
hanno ospitato per tutto
il nostro soggiorno a
Roma.
Successivamente ci
siamo recati in stazione
e a mezzanotte siamo
saliti sul treno per
tornare nella nostra
amatissima Torino!
Francesca & Simona
Redattore capo:
Stefano Finiguerra
Vice redattore capo:
Cristina Scavarda
Foto:
Giusi Palazzi
Giovanni Scavarda
Giuliana Feliciani
Collaboratori:
Simona Cargnino
Silvia Dimonda
Andrea Femiani
Alberto Finiguerra
Andreiah Magpuntiy
Giosuè Mwilanya
Cristina Scavarda
Francesca Finiguerra
Sara Di Lorenzo
Federica Di Monda
Laura Garoffolo
Laura Bonisconti
Margherita Dogliani
Giusi Palazzi
Luca Gibello
Carlo Femiani
Oratorio SS. Pietro e Paolo
VIA GIACOSA N° 8 10125
TORINO
ANNO 2, NUMERO 3
FEBBRAIO 2010
2
Il nostro viaggio a
Roma, non è stato
solamente duro a
livello fisico… Prima
di partire, ognuno di
noi aveva della
aspettative diverse.
Ogni giornata passata
insieme comprendeva
a n c h e m o m e n t i
formativi che ci hanno
fatto crescere come
cristiani e come
persone. Ogni volta
che si visitava una
c h i e s a n e
approfittavamo per
pregare e riflettere su
diversi temi. Si
discuteva e ci si
scambiava opinioni.
Un altro momento
importante per tutti noi
è stata la preghiera con
le suore che ci hanno
ospitato e la cena
insieme a loro. La
preghiera è stata un po’
diversa dal solito:
abbiamo ascoltato
i n s i e m e q u a l c h e
canzone e ognuno ha
letto alcune intenzioni
di preghiera.
Ma i momenti che più
ci hanno fatto crescere
sono stati quelli in cui
g i o c a v a m o t u t t i
insieme. Ci sono state
bellissime partite di
calcio durante le quali
sono anche stati
scoperti nuovi talenti…
Per non parlare delle
nostre serate giocando a
pallavolo e ballando in
ROMA, IN CAMMINO PER CRESCERE INSIEME
mezzo ai sacchi a pelo.
Quando, un anno fa, ci
siamo incontrati per la
prima volta, e a “Noi
Giovani” è stato
proposto di iniziare un
cammino insieme in
oratorio, ci sentivamo
spaesati e persi, non ci
conoscevamo. Ora,
invece, insieme anche
ai Giovanissimi ci
sentiamo come una
famiglia, una cosa sola
che continua a lavorare
insieme!!!
Noi Giovani
Alcune immagini dei
momenti trascorsi a Roma.
ANNO 2, NUMERO 3
FEBBRAIO 2010
il 24% sostiene invece
che i veri amici devono
essere come loro, anche
se più che dal punto di
vista della cultura o
religione, i ragazzi
intendono i gusti e gli
interessi (squadra di
calcio, sport praticati).
Alla domanda “Se i
genitori si possono
considerare amici?”, le
risposte potrebbero far
riflettere i destinatari
(tab. 1).
P er g en i t o r i ed
educatori il cuore del
s o n d a g g i o è l a
concezione che i ragazzi
hanno della fiducia: essi
hanno bisogno di
fidarsi, credono nella
fiducia e purtroppo
molti di loro hanno già
s p e r i m e n t a t o “ l e
pugnalate dietro le
spalle”, cioè la fiducia
tradita (graf. 5-6).
Segue da pagina 1
ambienti, perché si è
simili nel modo di fare e
di divertirsi (graf. 1). È
interessante vedere
come la scuola sia luogo
s o c i a l i z z an t e p e r
eccellenza (graf. 2).
Alla domanda se è
p o s s i b i l e c h e
un’amicizia diventi
amore i pareri sono
contrastanti: per un
terzo è possibile, per un
altro terzo è normale
che uno dei due cambi
sentimento e, infine, per
l’ultimo terzo sarebbe la
f ine del l ’amiciz ia
(graf.3).
I n u n o r a t o r i o
eterogeneo come il
nostro, appare quasi
scontato che per il 57%
dei ragazzi l’amicizia
non faccia differenze
(graf. 4);
3
Tabella 1 I genitori si possono considerare amici?
a. Loro vorrebbero, ma l'amicizia è un'altra cosa. Se possibile, evito sempre di fare confidenze personali ai miei genitori 28%
b. I genitori valgono più degli amici perché mi conoscono meglio di chiunque altro 38%
c. I genitori sono sempre genitori 34%
Totale 100%
Interessante la visione
che i ragazzi hanno di
t rasmissioni come
“Amici” e dei reality
show in generale: il
48% le considera
“amicizie finte, perché
tutti pensano solo a se
stessi” (graf. 7).
Le ultime domande
riguardavano internet e
telefonino, strumenti
spesso utilizzati per
contattare i propri amici;
per la maggior parte dei
ragazzi gli amici in rete
sono gli stessi della vita
reale e solo una piccola
parte li considera
pericolosi (graf. 8)
È interessante notare
come il 52% dei ragazzi
consideri il telefonino
utile, ma reputa che si
possano avere amici veri
anche senza di esso.
Il 57% sostiene poi che se
deve confidarsi con un
amico preferisce parlargli
a voce, il 29% gli manda
qualche SMS e solo il
14% mette i propri
pensieri in rete per essere
aiutato dalla tribù del web
(graf. 9).
Sicuramente i dati del
sondaggio possono
aiutarci a capire un po’ di
più il mondo dei ragazzi,
ma non basta: occorre
“toccare con mano”; e
questa presenza può
provarla solo chi sa sta
accanto ai ragazzi nel
quotidiano, in quelle
esperienze che fanno
crescere, essere compagni
di viaggio.
Suor Alba
Noi ragazzi del gruppo
giovanissimi siamo
andati, venerdì 11
dicembre; a visitare il
Cottolengo grazie a
Carlo che ci ha
accompagnati. Abbiamo
raggiunto il luogo con il
pullman e poi abbiamo
percorso un tratto di
strada a piedi.
Una volta arrivati,
abbiamo atteso in una
saletta dove, dopo
qualche minuto ci ha
raggiunto suor Milvia,
dimostratasi molto
simpatica e disponibile.
È stata lei la nostra
gu ida in ques to
complesso grandissimo,
in grado di ospitare
tantissimi bisognosi, di
accudirli e donare loro
tutto l’amore possibile.
La nostra visita è
iniziata entrando in una
delle tante chiese
presenti nel Cottolengo;
abbiamo visto dove
giace il corpo di San
Giuseppe Benedetto
Cottolengo, fondatore
della Piccola casa della
Divina provvidenza
(chiamata così da lui);
qui abbiamo sostato un
attimo in preghiera.
Abbiamo visto anche
una statua in sua
memoria, mentre suor
Milvia ci raccontava
delle frasi che lui stesso
diceva. Usciti dalla
ch iesa c i s i amo
incamminati verso
l’edificio che ospitava
la sala proiezione,
dotata di comodissime e
bellissime sedie. Suor
Milvia ci ha presentato
un filmato sulla vita e
sull’opera di Giuseppe
Benedetto Cottolengo,
m o s t r a n d o n e l a
co nv e r s io n e e l a
grandezza. Calcolando
che era un venerdì
pomeriggio, ed eravamo
al caldo, seduti in
poltrone comode e al
buio, personalmente, ma
penso a quasi tutti,
veniva da chiudere gli
occhi; ma alla fine ho e
abbiamo resistito.
Come ultima tappa nella
struttura, suor Milvia ci
ha portato a incontrare
una signora molto
speciale, sorda, cieca e
muta dall’età di sette
m e s i . A v e n d o l a
conosciuta, abbiamo
scoperto il suo modo di
VITA DELL’ORATORIO
ANNO 2, NUMERO 3
FEBBRAIO 2010
4
Visite: una giornata al Cottolengo
comunicare (ad esempio,
per poter “vedere” una
persona, lei la deve
toccare e così ne scopre
le sembianze, se è alta
bassa ecc.). Non per tutti
noi l’esperienza è stata
gradevole, però a me è
piaciuta tantissimo. La
cosa che mi ha colpito in
particolare di questa
signora è che quando si è
recata in pellegrinaggio a
Lourdes, lei non ha
chiesto la guarigione nel
corpo, ma la pace nel
cuore e la serenità di
spirito. È stata davvero
u n ’ e s p e r i e n z a
meravigliosa e sono
sicura che ce ne saranno
altre di così belle.
Gaia
L’esperienza dell’Inverno ragazzi, giorni di divertimento
Quest’anno, e per la
prima volta, in oratorio
s i è organizzato
l ’ inverno ragazzi .
Alcuni giorni trascorsi
insieme in oratorio, per
agevolare i genitori che
lavorando non potevano
essere presenti a casa
con i loro figli.
L’avventura ha avuto
inizio il 21 dicembre
mattina e si è protratta
fino al 24 dicembre nel
primo pomeriggio,
riprendendo ancora il 4
e 5 gennaio.
Ogni mat t ina ci
trovavamo in sala
giochi e iniziavamo la
giornata con un
momento di preghiera
e una parte del film
“Koda fratello orso”,
su cui poi si rifletteva
divisi per gruppi.
C’erano laboratori
divertenti: abbiamo
fatto i murales e per i
più piccoli pasta di
sale e biscotti. Prima
del pranzo si cantava
e poi pranzavamo
tu t t i ins ieme in
s a l o n e . N e l
pomeriggio, dopo un
po’ di gioco in salone, i
c o m p i t i c o n l e
catechiste e le mamme
s i f a c e v a
un’abbondante merenda
tutti insieme, ragazzi e
animatori. Finita la
merenda concludevamo
la giornata con un
momento di preghiera.
Una mattina siamo
andati a pattinare sul
ghiaccio e un’altra a
vedere un bellissimo
presepe meccanico alla
Fondazione Agnelli. Sono
stati giorni davvero
d i v e r t e n t i , q u i
all’inverno ragazzi!!
Riccardo
Emanuele
Alcuni trascorsi assieme
VITA DELL’ORATORIO
ANNO 2, NUMERO 3
FEBBRAIO 2010
5
Il giorno mercoledì 6
g e n n a i o h a n n o
organizzato dei giochi a
squadre, il pomeriggio
presto ci siamo trovati
tutti in chiesa per vedere
il presepe vivente
realizzato dai ragazzi
dell’oratorio.
Dopo il presepe ci siamo
recati in oratorio e ci
siamo divisi in quattro
s q u a d r e :
rossi,gialli,blu,verdi. Ci
siamo sfidati in diversi
giochi : afferra la mela
che consisteva in
afferrare delle mele
nell’acqua con la bocca,
t iro al bersaglio
consisteva fare centro in
dei cerchi di cartone,
gioco dei giornali
consisteva in ballare sui
giornali in coppie, gioco
delle ciotole consisteva
in fare canestro in delle
ciotole da gelato con
delle palline da ping-
p o n g , b o o w l i n g
consisteva di far cadere
delle bottiglie con una
p a l l i n a p i c c o l a ,
indovina la parola
consisteva in indovinare
delle parole del vangelo
mancanti, gioco dei mimi
consisteva in indovinare
dei film facendo dei
mimi e infine c’era il
puzzle gigante.Verso sera
inaspettatamente sono
arrivate le befane e
hanno regalato delle
caramelle e dei giochi a
tutti i bambini. La serata
è stata molto divertente
ma ora dobbiamo tornare
tutti a casa e domani si
ritorna a scuola . CIAO
ALLA PROSSIMA
FESTA !!!!!!!!!!!
Stefano Alberto
ARRIVA LA BEFANA
Festa della Befana, alcuni
momenti
Laboratorio di pasticceria
È Carnevale e le bugie
non si dicono ma... si
mangiano! E chi le
prepara? Un gruppetto
di volonterosi che
sabato 6 febbraio si
sono impegnati in un
l a b o r a t o r i o d i
pasticceria per produrre
gli squisiti dolcetti per
la merenda di tutti i
bambini e ragazzi
dell’oratorio.
C’erano le due Giusy a
dirigere i lavori. La sera
prima, una di loro aveva
già preparato la pasta,
che- ci ha spiegato - per
essere buona deve
riposare tutta la notte
(proprio la pasta, non
Giusy, che è buona
s e m p r e ! ) . A n c h e
G i u l i a n a , M i n a ,
Giovanni e Alessio
davano una mano;
insieme a Laura che,
con la scusa d’imparare,
cercava sempre di...
a s s a g g i a r e . M a
soprattutto erano i
giovani cuochi in erba a
lavorare con impegno.
Andrea, Claudia,
assaporate.
Tutti sono stati molto
attenti e hanno eseguito
alla perfezione i loro
compiti; e il risultato si è
visto: le bugie erano
squisite! La velocità con
c u i s o n o s t a t e
“spazzolate” ne è stata
la conferma.
Complimenti dunque ai
cuochi, con l’invito a
ripetere il laboratorio
anche con altre ricette.
Laura Bonisconti
Giovanni, Giulia,
Gregorio, Matteo si
alternavano nelle varie
operazioni che la
preparazione delle bugie
richiede: stendere la pasta
in fogli sottili sottili,
ritagliarla in striscioline,
tuffarle - piano per non
scottarsi! - nell’olio
caldo, distribuirle sulla
carta da cucina (perché
p e r d a n o l ’ u n t o ) ,
cospargerle di candido
zucchero a velo e infine
disporle sui vassoi,
pronte per essere
Tre momenti di inverno ragazzi:
Laboratorio di pasta di sale, pattinaggio, festa di
don Bosco
Don Bosco scriveva
queste bellissime
parole a un giovane
amico, ma sono parole
che possono servire a
tutti. Anche noi
a b b i a m o v o l u t o
ricordare don Bosco
nel nostro oratorio nel
giorno della sua festa.
E con ragazzi e
genitori abbiamo
giocato a “chi vuol
essere salesiano” sulla
falsariga del famoso
gioco televisivo “chi
v u o l e s s e r e
milionario”. Nei panni
del presentatore non
poteva mancare… lo
stesso don Bosco!,
assist i to da un
s i m p a t i c i s s i m o
valletto: il diavoletto
c h e t e n t a v a e
d i s t u r b a v a i
concorrenti del gioco.
I giocatori, divisi in
d u e s q u a d r e ,
dovevano rispondere a
domande sulla vita del
santo dopo aver visto
uno spezzone del film.
E al termine, merenda
per tutti.
È stata una giornata
a l l ’ i n s e g n a
dell’amicizia e dello
stare insieme, del
divertimento, quello
sano che aiuta a
crescere, proprio
come insegnava e
faceva don Bosco.
Grazie a chi ha
organizzato il gioco e
a l l e m a m m e ,
immancabili, proprio
come la mamma di
d o n B o s c o ,
Margherita, che hanno
preparato la merenda
e che vegliano
costantemente sui
nostri ragazzi.
Suor Alba
ANNO 2, NUMERO 3
FEBBRAIO 2010
Abbiamo incontrato
M a r c o F e m i a n i ,
calciatore di 20 anni, uno
dei punti forti della
squadra dei grandi. Da
sempre frequentatore del
nostro oratorio, da
piccolo con il catechismo
e partecipando alle
attività sportive, ora
facendo l’animatore e
frequentando il gruppo
giovani.
Da quanto tempo giochi
a calcio?
Da quando ero bambino,
ma questo è il primo
anno che abbiamo deciso
di formare una squadra
di adulti. Fra l’altro
siamo tutti amici di
zona, e per noi la cosa
più importante è fare
g r u p p o e n o n
n e c e s s a r i a m e n t e
v i n c e r e . C i
frequentiamo anche
f u o r i d e l l ’ am b i t o
oratoriano e questo è
molto bello; siamo
sempre più affiatati.
Quindi vi sentite un
gruppo?
Sì. Ci sentiamo tutti
importanti per la
squadra: c’è chi porta le
borracce, chi fa il
guardalinee, chi fa il
m a s s a g g i a t o r e ,
panchinari e titolari
6
Anche nel nostro oratorio festeggiamo don Bosco! Caro Amico,
io ti voglio bene con
tutto il mio cuore.
Mi basta sapere che
sei giovane perché ti
voglia molto bene.
Nel tuo cuore porti il
tesoro dell’amicizia
con il Signore.
Se lo conservi, sei
ricchissimo. Se lo
perdi, diventi una
delle persone più
infelici e più povere
del mondo.
Il Signore sia sempre
con te, e ti aiuti a
vivere come un suo
amico.
L ’ a m i c i z i a d e l
Signore sia sempre la
tua grande ricchezza
nella vita terrena e
nell’eternità”.
(Don Bosco)
Festa di don Bosco,
momento di gioco.
CALCIO: L’ANGOLO DELLE INTERVISTE
sono sullo stesso piano.
Questo si è dimostrato
v e r o n e l l ’ u l t i m o
periodo, dove per motivi
vari abbiamo avuto tanti
squalificati, ma tutti si
sono fatti trovare pronti
e s i amo r iusci t i
ugualmente a vincere
due partite.
Parlaci un po’ delle tue
prestazioni in squadra.
Le prime due partite le
abbiamo vinte ed ero
capitano, poi mi sono
infortunato a una spalla
e ho saltato cinque o sei
partite. Ho sofferto a
non giocare e non poter
dare il mio apporto alla
I Femiani, una famiglia nel pallone
Massimiliano, tra borracce e
borsoni al campionato
nazionale
Marco, Massimiliano ed il
presidente dell’A.A.C.S. con
la coppa vinta al campionato
nazionale
squadra, poi al rientro
abbiamo ottenuto buoni
risultati.
A che traguardo
stagionale puntate?
Zona Champions o
almeno Europa league!
Scherzo; l’importante è
divertirci e stare
assieme.
Par l i amo o ra d i
Massimiliano Femiani,
23 anni, aiuto allenatore
della squadra juniores
d e l l ’ o r a t o r i o e
p a r t e c i p a n t e a l
campionato CSI. Anche
lui, come Marco, in
oratorio fin da piccolo,
con qualche periodo di
sosta e di momentaneo
allontanamento, è ora
animatore e uno dei
pilastri del gruppo
giovani.
Sei contento di
allenare la squadra
juniores?
Sì, sono contento di
allenare questi ragazzi,
tutti molto bravi
tecnicamente ma anche
come persone. Per usare
la classica frase fatta:
“sono de i b rav i
ragazzi”.
Da quanto li alleni?
Da circa un anno e
mezzo. Inoltre aiuto mio
zio Salvatore, talvolta
assente per motivi
lavorativi.
L’anno scorso i
ragazzi hanno vinto il
c a m p i o n a t o ,
qualificandosi per le
fasi nazionali; com’è
a n d a t a
quest’esperienza?
È s t a t a u n a
bel l ’esperienza di
crescita, sia per noi
allenatori, sia per i
ragazzi.
Cosa ci dici sul
c a m p i o n a t o d i
quest’anno?
I r agazz i hanno
cambiato categoria,
quindi inizialmente
abbiamo affrontato
squadre molto preparate
e più vicine alle nostre
poss ib i l i t à . Tut to
sommato sta andando
bene, ci mancano due
partite alla conclusione
del campionato e
v i n c e n d o l e c i
qualifichiamo alla fase
interregionale. Abbiamo
avuto innesti importanti,
che hanno spronato gli
altri giocatori a dare il
massimo per ottenere il
posto da titolare.
Quali sono le tue
esperienze calcistiche?
Ho giocato nella
squadra dell’AACS sin
dall’anno della sua
fondazione. Dopo una
pausa di alcuni anni, ho
ripreso quest’anno a
giocare con la squadra
degli adulti. Sto
trasmettendo ai ragazzi
quello che altri hanno
trasmesso a me in
passato.
Paolino, Andrea,
Andreya
ANNO 2, NUMERO 3
FEBBRAIO 2010
7
L’angolo del fumetto di Giosué
ANNO 2, NUMERO 3
FEBBRAIO 2010
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RITRATTI: GIOSUE’
… Toc toc: sono le ore
8.30. Tutti: “Prof è
arrivato Giosuè!!!...Due
secondi dopo tutti
esclamano: “Nooo!!!! !!
È la bidella!!!!…”
…Toc toc: sono le ore
8.45: è ar r ivato
Giosuuuuu!!!!!
Per come si è potuto
capire Giosuè è molto
ritardatario! È un
r a g a z z o m o l t o
tranquillo, sincero,
ironico e particolare ma
Qualcuno è in ritardo...:
Giosuè
Drin drin: sono le ore
7.55; prima campanella
e si comincia a
entrare…
… Drin drin: sono le 8;
seconda campanella e si
entra definitivamente. Il
prof si chiede: “Ma
Giosuè arriverà????”. E
noi: “Boooo!!!!!!!!!!!!”
Sono le ore 8.15 e c’è
qualche probabilità che
Giosuè arrivi…
simpatico. Durante le
lezioni, per strada,
all’oratorio e da
qualsiasi altra parte lui
sembra essere in un
altro mondo! Poi
quando gli fai una
domanda lui ribatte:
“Eeee!?!?!?”
E subito dopo dà la
risposta esatta senza
neanche darti il tempo
di spiegargli di che cosa
si stava parlando. Ha un
comportamento da
bambino ma è proprio
questo che lo rende
speciale, noi e i prof
ormai ci siamo abituati.
Giosu è però un
campione sia sul campo
da calcio sia nel campo
del disegno.
W Giosuuuuu!!!!!!!!!!!!
Simona,
Francesca & Sonia
Daniel, 12 anni, rumeno e… poeta
Abbiamo ricevuto una
poesia di un dodicenne
rumeno, Daniel, che ci è
sembrata bellissima.
Bellissima perché
Daniel è un nostro
compagno di scuola,
anche se va a scuola in
un’altra città. Daniel
esprime un sentimento
di amore per la sua
mamma che forse, senza
la poesia, non saprebbe
esprimere: anche noi ci
sentiamo già grandi e
non manifestiamo tutto
il nostro amore perché
crediamo che siano cose
da bambini.
Ma la poesia è
bellissima anche perché
Daniel è un dodicenne
rumeno, non italiano: e
ci accorgiamo che dice
alla sua mamma tutto
ciò che diremmo noi, se
fossimo poeti come lui.
E infine vorremmo che
tutti ammirassero il suo
coraggio: Daniel sta
solo molte ore al giorno,
aspettando la sua
mamma che va a
lavorare a molti
chilometri di distanza
per sei giorni alla
settimana. Daniel
potrebbe andarsene in
giro a bighellonare o a
giocare tutto il
pomeriggio al pallone.
Invece, senza che
nessuno glielo imponga
fa i compiti, studia,
prepara qualcosa per
cena e poi corre a
giocare al pallone,
perché i suoi idoli sono
Del Piero e anche
Jovinco… ma da grande
vorrebbe imparare un
mestiere e farsi anche
lui una famiglia.
Ciao Daniel, continua a
scrivere poesie e cerca
di farcele avere perché
possiamo continuare a
sentirci cittadini del
mondo che verrà e che
faremo tutti insieme.
Margherita Dogliani Poesia scritta da Daniel alla sua mamma
Daniel