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11Anp - Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola
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La valutazione è espressione dell’autonomiaprofessionale propria della funzione docente,nella sua dimensione sia individuale che collegiale,nonché dell’ autonomia didattica delle istituzioniscolastiche. (c.2)La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. (c.3)Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dell’offerta formativa, definito dalle istituzioni scolastiche (c.4)
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La valutazione, periodica e finale, degliapprendimenti è effettuata dal consiglio di classe,formato ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni…..
DIMENSIONE FORMATIVA Prevale il criterio dei processi che riguardano le modalità apprendimento da parte degli alunni
DIMENSIONE MISURATIVA Prevale il criterio del risultato, che deve essere ricondotto alle variabili di ingresso degli alunni e al percorso individuale al fine di garantire l’equità della valutazione
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(Albert Einstein)
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CHE COSA SI APPRENDE?
COME SI APPRENDE?
“capacità di far fronte ad un compito, o un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto ed a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo”. [Pellerey, 2004]
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Essere competenti
«È competente la persona autonoma e responsabile che hacoscienza dei propri talenti e della propria vocazione, possiedeun senso positivo dell’esistenza, entra in un rapporto amichevolecon la realtà in tutte le sue dimensioni, di cui coglie iprincipali fattori in gioco, è inserito in forma reciproca nel tessutodella vita sociale in cui agisce sapendo fronteggiare compiti eproblemi in modo efficace.
La competenza indica una caratteristica di natura etico-morale della persona, una disposizione positiva di fronte alreale.»
Dario Nicoli
Principio di triangolazione (M. Pellerey)tipico delle metodologie qualitative
La rilevazione di una realtà complessa richiede l’attivazione e il confronto di più livelli di osservazione, per consentire una ricostruzione articolata e pluriprospettica dell’oggetto di analisi.
Non è sufficiente un unico punto di vista per comprendere lo sviluppo della competenza, occorre osservarlo da molteplici prospettive e tentare di comprenderne l’essenza attraverso il confronto tra i diversi sguardi che esercitiamo, la ricerca delle analogie e delle differenze che li contraddistinguono.
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A queste tre dimensioni dell’osservazione dovranno corrispondere diversi strumenti di valutazione. Sul piano soggettivo: diario di bordo, le liste di controllo, i dossier e altri
processi di carattere “metacognitivo”. Sul piano dell’osservazione intersoggettiva: rubriche valutative,
protocolli di osservazione strutturati e non strutturati, questionari o interviste intesi a rilevare le percezioni dei diversi soggetti coinvolti nel processo, note e commenti valutativi.
Sul piano oggettivo: prove di verifica, più o meno strutturate, compiti direaltà, realizzazione di prodotti assunti come espressione dicompetenza.
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Condividere il progetto educativo collegialmente Porre l’accento sull’esperienza Valorizzare il pensiero critico e creativo Stimolare l’autovalutazione e l’autonomia Cercare di vedere anche la parte sommersa
dell’iceberg
La valutazione formativa richiede un forte impegno e impone agli insegnanti di cambiare il loro ruolo e quello degli studenti
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In fase progettuale
I dipartimenti per discipline e/o assi culturali:
Per discipline: analisi disciplinare come base della progettazione (ciò che ogni disciplina apporta)
Per assi:◦ progettazione dei percorsi integrati, multidisciplinari,
per il conseguimento delle competenze (problema delle scelte)◦ Costruzione delle prove per la valutazione delle
competenze
Significa: possedere lo statuto epistemologico della
disciplina e la sua dimensione storica; delineare la rete semantica dei concetti chiave: i
“saperi essenziali”; ricercare i concetti ricorrenti che “tessono” la
disciplina, che hanno valore strutturante e generativo di conoscenze, che ci permettono di riconoscere il già incontrato e prefigurare il senso di un nuovo contesto/contenuto;
evidenziare i collegamenti tra le diverse disciplineper superare la parcellizzazione delle conoscenze.
I compiti autentici«I compiti di prestazione sono problemi
complessi, aperti, posti agli studenti come mezzo per dimostrare la padronanza»
( Glatthorn 1999)I compiti proposti devono essere significativi
per lo studente, agganciati al contesto di vita, in cui sia riconoscibile il contenuto di realtà.
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Hanno rilevanza nel mondo reale Richiedono agli studenti di identificare le proprie strategie
per raggiungere l’obiettivo Contengono compiti complessi che debbono essere indagati
, richiedendo tempo e risorse intellettuali Forniscono l’occasione di collaborare Offrono l’occasione agli allievi di esaminare il compito da
varie prospettive, usando una varietà di risorse Permettono di riflettere e fare scelte Sono integrate con la valutazione Incoraggiano prospettive interdisciplinari Generano un prodotto finale completo Permettono più soluzioni originali
Reeves ,Herrington , Oliver( 2002)
Lo studente capitalizza l’esperienza La valutazione implica un’osservazione
pluriprospettica Gli strumenti di valutazione privilegiano le
situazioni autentiche La valutazione collegiale supera la
misurazione delle conoscenze e valorizza le competenze chiave acquisite
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