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ANTEPRIME, SPETTACOLARI DOCUMENTARI E L'EVEREST PROTAGONISTA ASSOLUTO ALLA 62ESIMA EDIZIONE DEL TRENTO FILM FESTIVAL Raggiunti nelle scorse edizioni i limiti di capienza grazie a un aumento costante del pubblico, il festival aggiunge ai suoi spazi una nuova grande sala nel centro storico della città, destinata ai lungometraggi in anteprima e alle proposte più spettacolari. Diversi percorsi si snodano nel programma cinematografico dell'edizione 2014 a partire da quello dedicato all’Everest che prende il via con la proiezione, nella serata inaugurale del 25 aprile, di The Epic of Everest. Straordinario documentario sulla prima scalata all’Everest del 1924 restaurato dal British Film Institute e musicato dal vivo con l'accompagnamento del musicista elettronico Simon Fisher Turner. La montagna più alta del mondo torna protagonista in Concorso con la prima italiana di Beyond the Edge, imperdibile ricostruzione in 3D dell’emozionante scalata del 1953, ma anche nella sezione “Alp&ism” con High and Hallowed: Everest 1963 sulla leggendaria salita americana lungo la cresta ovest, qui narrata dall'autore di Into the Wild Jon Krakauer. Il percorso si chiude con High Tension che porta alla ribalta i fatti di cronaca di un anno fa, quando l'alpinista italiano Simone Moro e lo svizzero Ueli Steck vennero aggrediti da un gruppo di Sherpa in seguito a un diverbio, situazione ad altissima tensione di cui il film svela per la prima volta i retroscena, con la testimonianza dei protagonisti e immagini mai viste. La sala aggiuntiva su cui potrà contare il festival, lo storico ma rimodernato Supercinema Vittoria nel pieno centro città, offre con i suoi quasi 500 posti a sedere lo spazio adatto a una programmazione per il grande pubblico che punta su eventi e lungometraggi, a partire dalle già annunciate prime italiane di In order of disapperance del norvegese Hans Petter Moland in apertura, con Bruno Ganz e Stellan Skarsgård, in Concorso al festival di Berlino e di prossima uscita in Italia grazie a Teodora, e in chiusura del kolossal in costume ambientato durante la Prima Guerra Mondiale La montagna silenziosa dell'austriaco Ernst Gossner, girato tra Trentino e Alto Adige, con Eugenia Costantini e Claudia Cardinale. Il grande cinema sarà rappresentato anche da un classico come Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, del 1976, dal romanzo di Dino Buzzati, di cui verrà presentato per la prima volta in Italia il restauro visto al Festival di Cannes 2013. Una delle ultime grandi co- produzioni del miglior cinema italiano, testamento artistico di Zurlini, con un irripetibile cast che unisce alcuni dei più grandi attori europei dell'epoca: Jacques Perrin nel ruolo del Tenente Drogo, Vittorio Gassman, Philippe Noiret, Fernando Rey, Max Von Sydow e Jean- Louis Trintignant.

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ANTEPRIME, SPETTACOLARI DOCUMENTARI

E L'EVEREST PROTAGONISTA ASSOLUTO ALLA 62ESIMA EDIZIONE DEL TRENTO FILM FESTIVAL

Raggiunti nelle scorse edizioni i limiti di capienza grazie a un aumento costante del

pubblico, il festival aggiunge ai suoi spazi una nuova grande sala nel centro storico della

città, destinata ai lungometraggi in anteprima e alle proposte più spettacolari.

Diversi percorsi si snodano nel programma cinematografico dell'edizione 2014 a partire da

quello dedicato all’Everest che prende il via con la proiezione, nella serata inaugurale del

25 aprile, di The Epic of Everest. Straordinario documentario sulla prima scalata all’Everest

del 1924 restaurato dal British Film Institute e musicato dal vivo con l'accompagnamento

del musicista elettronico Simon Fisher Turner. La montagna più alta del mondo torna

protagonista in Concorso con la prima italiana di Beyond the Edge, imperdibile

ricostruzione in 3D dell’emozionante scalata del 1953, ma anche nella sezione “Alp&ism”

con High and Hallowed: Everest 1963 sulla leggendaria salita americana lungo la cresta

ovest, qui narrata dall'autore di Into the Wild Jon Krakauer. Il percorso si chiude con High

Tension che porta alla ribalta i fatti di cronaca di un anno fa, quando l'alpinista italiano

Simone Moro e lo svizzero Ueli Steck vennero aggrediti da un gruppo di Sherpa in seguito

a un diverbio, situazione ad altissima tensione di cui il film svela per la prima volta i

retroscena, con la testimonianza dei protagonisti e immagini mai viste.

La sala aggiuntiva su cui potrà contare il festival, lo storico ma rimodernato Supercinema

Vittoria nel pieno centro città, offre con i suoi quasi 500 posti a sedere lo spazio adatto a

una programmazione per il grande pubblico che punta su eventi e lungometraggi, a

partire dalle già annunciate prime italiane di In order of disapperance del norvegese

Hans Petter Moland in apertura, con Bruno Ganz e Stellan Skarsgård, in Concorso al

festival di Berlino e di prossima uscita in Italia grazie a Teodora, e in chiusura del kolossal in

costume ambientato durante la Prima Guerra Mondiale La montagna silenziosa

dell'austriaco Ernst Gossner, girato tra Trentino e Alto Adige, con Eugenia Costantini e

Claudia Cardinale.

Il grande cinema sarà rappresentato anche da un classico come Il deserto dei Tartari di

Valerio Zurlini, del 1976, dal romanzo di Dino Buzzati, di cui verrà presentato per la prima

volta in Italia il restauro visto al Festival di Cannes 2013. Una delle ultime grandi co-

produzioni del miglior cinema italiano, testamento artistico di Zurlini, con un irripetibile cast

che unisce alcuni dei più grandi attori europei dell'epoca: Jacques Perrin nel ruolo del

Tenente Drogo, Vittorio Gassman, Philippe Noiret, Fernando Rey, Max Von Sydow e Jean-

Louis Trintignant.

Il grande schermo del cinema Vittoria sarà l’ideale cornice anche di due spettacolari

documentari, presentati fuori concorso. Terre des Ours di Guillame Vincent, produzione

francese ad alto budget, appena uscita nei multiplex d'oltralpe, filmata tra i paesaggi

incontaminati della Kamchatka e i giganteschi orsi bruni che vi dominano incontrastati

durante la stagione estiva, con la voce narrante di Marion Cotillard, premio Oscar nel

2007 per la sua interpretazione di Édith Piaf in La vie en rose. A Symphony of Summits: The

Alps from Above, film tedesco che ha recentemente raggiunto 100.000 biglietti venduti in

Germania, invita invece a un volo sulle Alpi, dal Monte Bianco alle Dolomiti, alla scoperta

dal cielo dello straordinario patrimonio paesaggistico e ambientale alpino, grazie a

telecamere ad altissima definizione e tecnologie speciali di ripresa.

CONCORSO INTERNAZIONALE

Mesi di ricerche e visionamenti hanno ristretto a 27 le opere, tra cui 2 in anteprima

mondiale e 17 in prima italiana, che concorreranno alle Genziane d'Oro, e che, come

abitudine, spaziano dal miglior cinema di alpinismo, al documentario di creazione e al

cinema breve sui temi della montagna, dell'avventura, del territorio.

Il cinema italiano sarà rappresentato da La passione di Erto di Penelope Bortoluzzi, già al

Festival del Film Locarno 2013, girato nel paese e sulle montagne colpite dalla tragedia

del Vajont, di cui si è recentemente ricordato il 50° anniversario, e dalla prima assoluta di

Verso dove di Luca Bich, ispirato omaggio a una leggenda dell'alpinismo e del cinema di

montagna come l'austriaco, ma legatissimo all'Italia, Kurt Diemberger. Tra i cortometraggi

due lavori innovativi che dimostrano la vitalità di una nuova generazione di autori:

Ragazzo di Lorenzo Apolli, che nell'anno dell'avvio delle celebrazioni per il centenario

della Prima Guerra Mondiale rielabora immagini del conflitto sulle montagne del Trentino,

e Pianeta bianco di Francesco Mattuzzi, opera visionaria che trasforma un'escursione

alpina in una riflessione tra filosofia e fantascienza.

Il viaggio proposto dal Concorso del 62° Trento Film Festival porterà dalle Alpi, che fanno

da sfondo ai film italiani, alle cime e ai territori più remoti del resto del globo, negli altri

documentari in Concorso.

Ai piedi dei Pirenei si trova il villaggio di Bugarach, che dà il titolo all'omonimo

documentario di Ventura Durall, e che, secondo una leggenda rimbalzata sui media

internazionali, sarebbe stato l'unico luogo a salvarsi dalla presunta fine del mondo nel

dicembre 2012; mentre è tra valli e foreste catalane che il protagonista di The Creator of

the Jungle di Jordi Moratoha ha costruito il suo stupefacente mondo immaginario, un folle

e immenso sistema di palazzi sugli alberi, grotte, cascate e labirinti costato decenni di

lavoro e ossessione.

Le altre tappe europee del Concorso porteranno dalle valli più remote della Grecia in The

Grocer di Dimitris Koutsiabasakos, che racconta la crisi economica del paese dalla

prospettiva di un venditore ambulante di generi alimentari attraverso montagne e

stagioni, passando per gli alpeggi bavaresi di Still di Matti Bauer, per arrivare alle

montagne norvegesi di Siblings are Forever di Frode Fimland, protagonista la straordinaria

coppia di fratello e sorella settantenni Magnar e Oddny, fino alle lande lapponi di

Aatsinki: The Story of Arctic Cowboys dell'americana Jessica Oreck.

Più lontano ancora si andrà con Earth´s Golden Playground di Andreas Horvath, che in

tempi di crisi globale e continua rivalutazione di un bene sicuro come l'oro, ci racconta le

avventure dei nuovi cercatori nel selvaggio e gelido Klondike; Metamorphosen di

Sebastian Metz, che, oltre 50 anni dopo, torna tra gli Urali russi nel territorio colpito dalla

più grave catastrofe nucleare mai accaduta e dimenticata; Happiness di Thomas Balmès,

viaggio alla scoperta del Buthan, paese che per misurare il suo stato di salute ha deciso di

sostituire al Prodotto Interno Lordo il tasso di felicità della sua popolazione; e infine il film

che meglio riassume questa spinta alla fuga e all'avventura, Janapar: Love on a Bike

dell'inglese James Newton, sui suoi tre anni di viaggio intorno al mondo in bicicletta e sulla

storia d'amore che lo ha fatto tornare a casa.

Il Concorso non sarebbe completo senza i migliori documentari di alpinismo, che, insieme

al già citato Verso dove, dovranno rispondere alle attese dell'affezionato pubblico del

festival. Dal festival di Toronto 2013 e da tanti altri a seguire, arriverà in prima italiana

Beyond the Edge della neozelandese Leanne Pooley, monumentale ricostruzione

documentaria della prima salita all'Everest da parte di Sir Edmund Hillary e Tenzing

Norgay, presentato in versione 3D; dalla Patagonia, ma anche dalle sale dei cinema

tedeschi dov'è uscito con successo, e anticipando la distribuzione italiana nel circuito The

Space, in anteprima nazionale sarà anche Cerro Torre - A Snowball's Chance in Hell di

Thomas Dirnhofer, con il giovane talento della scalata David Lama, che sarà a Trento a

presentarlo, impegnato sulla leggendaria vetta delle Ande. Tutt'altro ritmo e tensione in Els

homes que volien pujar una muntanya de més de 8.000 metres dello spagnolo Pere

Herms, regista e co-protagonista di un omaggio allo spirito avventuroso slow e più puro,

cronaca umanissima di una spedizione himalayana sui generis.

Da Spagna, Bosnia, Olanda, Francia, Canada, Austria, Polonia, Svizzera e Stati Uniti

arrivano i restanti cortometraggi in Concorso, portando a 17 il numero dei Paesi

rappresentati.

TUTTI I COLORI DELLA NEVE: LE ANTEPRIME

La 62a edizione rilancia l'appuntamento quotidiano Fuori Concorso dedicato al cinema

narrativo e pensato per quell'ampio pubblico che dimostra di gradire la varietà offerta

dal programma. Oltre ai lungometraggi già citati, dai festival arriva anche il thriller

psicologico L'amour est un crime parfait dei fratelli Arnaud e Jean-Marie Larrieu, registi

con il pallino della montagna che hanno ambientato tutte le loro opere sulle Alpi francesi

e i Pirenei, con Mathieu Amalric (visto recentemente in The Grand Budapest Hotel e

Venere in pelliccia) nei panni di un dongiovanni e professore di letteratura, diviso tra

l'università a Losanna e il suo chalet immerso nella neve, e la bellissima Maïwenn nel ruolo

della madre di una sua studentessa misteriosamente scomparsa.

Uno dei più riusciti e divertenti horror della stagione, che farà virare il colore della neve dal

giallo al rosso sangue, arriva dall'Austria: Blutgletscher di Marvin Kren. Il film, girato in gran

parte in Alto Adige e già presentato con successo in numerosi festival internazionali, è

ambientato in alta quota ai piedi di un ghiacciaio che libera una misteriosa sostanza

causa di terribili mutazioni nella fauna locale. Ignari di tutto, ma non per molto, sono gli

scienziati della locale stazione meteorologica, che proprio quel giorno attendono la visita

ufficiale di un ministro e del suo staff.

In collaborazione con la sezione “Orizzonti vicini”, riservata agli autori e ai film del Trentino-

Alto Adige, verrà presentato per la prima volta in regione Medeas del regista trentino

Andrea Pallaoro, presentato in prima mondiale all'ultima Mostra Internazionale d'Arte

Cinematografica di Venezia. Pallaoro è nato e cresciuto a Trento, prima di spostarsi non

ancora diciottenne negli Stati Uniti per completare i suoi studi e dedicarsi al cinema,

giungendo all'esordio nel lungometraggio con questa opera che dopo Venezia sta

raccogliendo consensi in tanti altri festival, tra gli ultimi quello di Marrakech, dov'è stata

premiata dalla giuria presieduta da Martin Scorsese. Il 62° Trento Film Festival ha invitato

Andrea Pallaoro a far parte della sua giuria internazionale e la proiezione di Medeas, per

la prima volta a Trento, vuol essere un omaggio del festival alla città e ai suoi talenti.

Italiani sono anche i registi dei due film, diversissimi, che restano da citare per questa

sezione: Neve di Stefano Incerti, ultimo film del regista di Gorbaciof con Toni Servillo,

L'uomo di vetro e Il verificatore, è un noir immerso dei paesaggi innevati dell'Abruzzo, nei

quali il protagonista dal passato poco chiaro, interpretato da Roberto De Francesco,

vaga insieme a una ragazza incontrata casualmente, entrambi in fuga dai propri ricordi e

alla ricerca di un'occasione per ricominciare. Presentato al Noir In Festival di Courmayeur,

il film di Incerti sarà presto in uscita nelle sale italiane.

Le montagne friulane, al confine con la Slovenia, fanno invece da sfondo a Oltre il guado

di Lorenzo Bianchini, horror a basso budget ma brividi assolutamente garantiti, prodotto in

totale indipendenza, che ha trovato per ora estimatori soprattutto all'estero, dove la

carriera di Bianchini, ormai al quarto lungometraggio, è seguita con attenzione dai

festival e le riviste specializzate. Marco è un etologo al lavoro per monitorare il

comportamento degli animali, resterà bloccato, causa la pioggia persistente e

l'ingrossarsi di un fiume, in un borgo abbandonato dove le sue foto-trappole inizieranno a

registrare presenze minacciose e inspiegabili. Il film verrà proposto nell'unica proiezione a

tarda notte del festival, collocazione ideale per un film come questo.

ALP&ISM

La sezione non competitiva dedicata all'alpinismo e alle discipline alpine più disparate

presenta in questa edizione tre omaggi: Pierre Mazeaud, la vie en face(s) sul grande

alpinista francese, Un viaggiatore ai confini del mondo sulla figura di Carlo Mauri e W di

Walter su Walter Bonatti raccontato dall'attrice e compagna Rossana Podestà, anche lei

recentemente scomparsa, che insieme a Verso dove in Concorso, su Kurt Diemberger,

compongono un quartetto di ritratti di figure-chiave nella storia dell'alpinismo e del festival

stesso, dato che ben tre di loro, Mazeau, Bonatti e Diemberger, figurano tra i soci onorari

della manifestazione.

Ma in questo spazio vedremo celebrati sul grande schermo anche i protagonisti più

giovani della scena internazionale, come il climber Adam Ondra in occasione della prima

mondiale di Change di Petr Pavlícek, il nuovo film che lo vede protagonista sulle pareti più

impossibili nell'Europa del Nord; lo sky-runner catalano Kilian Jornet, che Veronica Font in

Kilian Jornet, el comptador de llacs segue durante gli allenamenti e la scrittura della sua

autobiografia Correre o morire, e lo scalatore inglese Leo Houlding, impegnato in The Last

Great Climb di Alastair Lee su inesplorate pareti in Antartide, insieme al tradizionale team

di cui faceva parte l'amico fraterno Sean "Stanley" Leary, scomparso solo pochi giorni fa in

un incidente di base jumping.

Due film, tra i tanti altri in programma, uniranno tradizione e modernità alpinistica: Berge in

Kopf di Matthias Affolter, attualmente nei cinema svizzeri e in prima internazionale a

Trento, mettendo a confronto motivazioni, passioni e dubbi di quattro generazioni di

alpinisti; Chiedilo a Keinwunder di Carlo Cenini indagando e ricostruendo, con i metodi

del documentario contemporaneo, la biografia del misterioso e dimenticato Hermann

Keinwunder, l'alpinista che non raggiunse mai una sola cima.

Parte della sezione Alp&ism sarà infine anche Into the Mind, ultimo spettacolare

lungometraggio di sci e freeride della casa di produzione specializzata Sherpas Cinema,

che verrà premiata a Trento con il Grand Prix assegnato dalla International Alliance for

Mountain Film.

PROIEZIONI SPECIALI

Come già annunciato nelle anticipazioni sulla 62a edizione la serata di chiusura del

festival sabato 3 maggio - coronata dal lungometraggio La montagna silenziosa - si aprirà

con la proiezione in anteprima per l'Italia, dopo la prima mondiale in concorso all'ultimo

festival di Rotterdam, di un altro film sostenuto dalla Trentino Film Commission: Trento

Symphonia del collettivo di artisti e filmmaker Flatform, attivo tra Milano e Berlino, in cui le

montagne del Trentino fanno da sfondo a una elaborata coreografia musicale che vede

protagonista un'intera orchestra sinfonica.

La presenza nella giuria internazionale del Concorso del documentarista austriaco

Nikolaus Geyrhalter, l'autore nel 2005 di Our Daily Bread, uno dei maestri europei del

genere, sarà l'occasione per presentare quattro dei suoi film più recenti. Un omaggio,

organizzato con il sostegno del Forum Culturale Austriaco, che permetterà, per la prima

volta in Italia, di scoprire e approfondire il suo lavoro. Il programma, composto dai film

Allensteig, 7915 Km, Abendland e dall'ultimo Donauspital, verrà distribuito

successivamente in Italia dal Trento Film Festival, dove sono già previste repliche della

rassegna a Milano e Roma.

Infine, all'avvio delle celebrazioni a Trento e in Trentino del centenario della Prima Guerra

Mondiale, il festival contribuirà con il progetto “Grande Guerra, 100 anni oggi”, che

prevede una prima proiezione, con filmati d'epoca del 1914 e 1915 dagli archivi della

Cineteca Italiana di Milano e della Cineteca di Bologna, ricostruendo il programma di

una ipotetica proiezione cinematografica di cento anni fa accompagnata dalla musica

di un pianoforte. L'esplorazione degli archivi europei e la proposta di filmati delle

montagne trentine e italiane durante il conflitto proseguirà nelle prossime edizioni,

seguendo la cronologia dell'anniversario.

LE ALTRE SEZIONI

Secondo l'impostazione ormai consolidata del programma, completano la proposta

cinematografica le sezioni Destinazione..., con un programma di proiezioni ed eventi

dedicato in questa edizione al Messico; Orizzonti vicini con registi, produzioni e storie dal

Trentino-Alto Adige; Terre alte dedicata ai documentari d'autore sulla vita delle

popolazioni di montagna; Eurorama curata dal Museo degli Usi e Costumi della Gente

Trentina di San Michele all'Adige, con la proposta dei film etnografici premiati nei festival

specializzati di tutta Europa; e Natura Doc, con una selezione di documentari naturalistici

ospitati dal MUSE - Museo delle Scienze di Trento.

GIURIA

Le Genziane d'Oro e d'Argento del Concorso Internazionale del 62° Trento Film Festival

saranno assegnate da una giuria composta dai già citati registi, l'italiano Andrea Pallaoro

e l'austriaco Nikolaus Geyrhalter, dal celebre arrampicatore statunitense Alex Honnold,

dal direttore del MENDI Festival Internacional Cine Montaña di Bilbao Jabier Baraiazarra e

dalla scrittrice inglese di viaggi e montagna Maria Coffey.

LA SELEZIONE

Sergio Fant è il responsabile del programma cinematografico del Trento Film Festival; la

commissione di selezione è composta da Gianluigi Bozza, Heidi Gronauer e Matteo Zadra;

i consulenti al programma sono Paolo Moretti per Concorso ed Eventi speciali, Antonio

Massena e Italo Zandonella per la selezione alpinistica.

GRANDI VOLTI DEL CINEMA INAUGURANO E SALUTANO IL 62^ TRENTO FILM FESTIVAL

Tra i primi titoli annunciati direttamente dalla Berlinale il film di apertura In Order of

Disapperance con Bruno Ganz e Stellan Skarsgård, mentre a chiudere la manifestazione

sarà La montagna silenziosa con Claudia Cardinale e Eugenia Costantini, kolossal sulla

Grande Guerra girato in Trentino-Alto Adige.

Oltre al già annunciato The Epic of Everest (1924) di John Noel - straordinario documento

sulla leggendaria e tragica spedizione inglese del 1924 restaurato dal British Film Institute,

in prima internazionale il 25 aprile con l'accompagnamento musicale del compositore e

musicista elettronico Simon Fisher Turner - il programma cinematografico entrerà nel vivo

della ricca programmazione sabato 26 aprile con l’anteprima italiana di In order of

disapperance di Hans Petter Moland.

La travolgente dark comedy norvegese ha conquistato il pubblico dell'ultimo festival di

Berlino, dov'era in concorso ed è stata accolta da risate e applausi a scena aperta,

richiamando l’attenzione della Teodora Film che ne ha acquistato i diritti e la distribuirà in

Italia. Bianche sterminate distese di neve fanno da sfondo a questa commedia nera con

due interpreti d’eccezione: Stellan Skarsgård, uomo qualunque che alla guida del suo

gigantesco spazzaneve si improvvisa giustiziere per vendicare la morte del figlio,

scatenando una guerra tra narcotrafficanti, e Bruno Ganz, boss mafioso serbo, in uno dei

ruoli più surreali della sua leggendaria carriera.

Dalla Norvegia alle Dolomiti, protagoniste della serata di chiusura del festival, in due film

che faranno da cornice alla premiazione del concorso internazionale, entrambi prodotti

con il sostegno della Trentino Film Commission.

Dopo l'anteprima mondiale in concorso all'International Film Festival Rotterdam, sarà la

prima italiana per Trento Symphonia del collettivo di artisti e filmmaker Flatform, attivo tra

Milano e Berlino, le cui opere video sono state presentate in eventi come la Mostra

Internazionale del Cinema di Venezia, e nei maggiori festival internazionali e musei di arte

contemporanea. Le montagne del Trentino fanno da sfondo a una elaborata

coreografia musicale che vede protagonista un'intera orchestra sinfonica, in

un'affascinante paradosso visivo e temporale che unisce contemplazione e

immaginazione.

Nello stesso paesaggio, ma un secolo prima, infuria la dolente ricostruzione della Grande

Guerra realizzata dall‘austriaco Ernst Gossner in La montagna silenziosa, l'anteprima che

chiuderà il 62^ Trento Film Festival. Girato tra Trentino, Alto Adige e Austria, il kolossal in

costume racconta come gli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale nei territori alpini

hanno diviso famiglie, trasformato vicini di casa in nemici e separato chi si amava, come i

due protagonisti Anderl e Francesca.

“Il mio film – dichiara Gossner – è un emozionante racconto storico incentrato sulla guerra

che ha diviso il Tirolo, ha segnato la fine della monarchia austroungarica e gettato le

premesse per la seconda Guerra mondiale. Ma è anche un dramma toccante che vuole

farci avvicinare a un mondo sull’orlo del precipizio: un precipizio che può aprirsi davanti

agli occhi di ogni generazione”.

Nel cast, accanto ai giovani protagonisti William Moseley ed Eugenia Costantini, una

splendida Claudia Cardinale.

Le proiezioni dei film di chiusura e apertura, come quelle degli altri lungometraggi nella

sezione Anteprime e dei film più spettacolari del festival, si terranno al Supercinema

Vittoria, storica sala cinematografica del centro storico di Trento, che quest’anno si

affianca ai tre schermi della Multisala G. Modena per permettere al Trento Film Festival di

rispondere alla partecipazione di un pubblico in costante crescita, dai 9.000 spettatori

nelle sale del 2010 agli oltre 12.000 nel 2013.

I PROTAGONISTI DEL 62^ TRENTO FILM FESTIVAL

In arrivo a Trento grandissimi registi, scrittori alpinisti e arrampicatori: Reinhold Messner, Alex

Honnold, Adam Ondra, Simone Moro, e poi le “regine” dell'alpinismo e il mito Kurt

Diemberger. Tra gli scrittori, Mauro Corona, Licia Colò, il giornalista messicano Diego

Osorno, l'inviato RAI Duilio Giammaria, lo storico Marco Armiero, Enrico Brizzi e il

documentarista Folco Quilici.

Sono molti e tutti famosi i protagonisti attesi a Trento per il 62^ Trento Film Festival, che il

pubblico potrà incontrare in occasione delle serate evento all'Auditorium S. Chiara, negli

incontri letterari della mattina e del pomeriggio a Palazzo Calepini e Roccabruna, nelle

serate cinematografiche al Multisala G. Modena e al Cinema Vittoria, fuori dai momenti

ufficiali al Campo Base o anche a spasso per il centro della città.

Gli alpinisti in particolare, e di ogni generazione, sono le vere “star” del Trento Film Festival

e anche in questa edizione spicca in particolare il giovanissimo climber americano Alex

Honnold, specialista dell'arrampicata “free solo”, senza alcuna protezione, per la prima

volta in Italia, a Trento in veste di giurato, ma anche atteso protagonista della serata

“Adventures!” di giovedì 1° maggio all'Auditorium S. Chiara e domenica 4 maggio a

Bolzano al Teatro Comunale di Gries.

Già noto al pubblico del Festival trentino, un altro giovanissimo talento dell'arrampicata

sportiva, il ceco Adam Ondra, protagonista del film Change, che sarà presentato a Trento

in anteprima internazionale il 1° maggio al Cinema Vittoria.

Un giovane talento è pure l'alpinista austriaco David Lama, protagonista del film Cerro

Torre. A Snowball's Chance in Hell, sulla prima ascensione in libera insieme a Peter Ortner

del Cerro Torre, in programma il 26 aprile al Cinema Vittoria, dove sarà presente anche il

protagonista.

Reduce dal suo tentativo invernale al Nanga Parbat, Simone Moro sarà protagonista

della serata in programma il 30 aprile all'Auditorium S. Chiara dall'emblematico titolo “Il

valore della rinuncia”, nella quale dialogherà con il giornalista Sandro Filippini.

Al Nanga Parbat c'era anche lui e anche lui è dovuto tornare indietro: il giovane alpinista

Daniele Nardi sarà a Trento sabato 3 maggio per presentare il suo libro autobiografico “In

vetta al Mondo. Storia del ragazzo di pianura che sfida i ghiacci eterni” (Edizioni Infinito),

alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. E ancora i

due fratelli bolzanini Florian e Martin Riegler, che proprio a Bolzano, martedì 29 aprile,

presenteranno al Centro Culturale Trevi il loro libro autobiografico “Fratelli di cordata”

(Edizioni Infinito).

Dai giovani alpinisti a due monumenti della storia alpinistica.

Reinhold Messner sarà anche quest'anno protagonista di una serata evento del Trento

Film Festival, venerdì 2 maggio all'Auditorium S. Chiara.

Con un parterre eccezionale di protagoniste, Messner ripercorrerà la storia dell'alpinismo

dal punto di vista delle donne. Grimpez, les Femmes! il titolo di questa serata e tra le

protagoniste Junko Tabei, la giapponese prima donna sull'Everest, Oh Eun Sun, la coreana

prima donna a salire tutti i 14 ottomila, Luisa Jovane, la svizzera Marianne Chapuisat,

l'ucraina Maryna Kotpeva, Angelika Rainer.

Ad un altro grande alpinista, ospite di questa serata, Krzystof Wielicky, il compito di

ricordare, dialogando con la giornalista Virna Pierobon, un'altra “signora” degli ottomila,

la polacca Wanda Rutkiewicz.

Un’altra leggenda in arrivo a Trento sarà Kurt Diemberger, protagonista del documentario

Verso dove del regista Luca Bich, anche in questo caso un'anteprima internazionale, il 26

aprile al Cinema Modena. Sempre nel pomeriggio di sabato 26 aprile, infine, per la

seconda sessione del Convegno “Ultra maratone e Trail in montagna” promosso dalla

Società Italiana di medicina di montagna, sono attesi alcuni dei più noti skyrunners: da

Antonella Confortola a Jonathan Wyatt.

Per la prima volta al Trento Film Festival Licia Colò, viaggiatrice e popolarissima

conduttrice di “Alle falde del Kilimangiaro”, sarà a Trento per presentare il suo ultimo libro

Per te io vorrei (Mondadori) sabato 3 maggio alla Sala Conferenze della Fondazione

Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

Lo scrittore Mauro Corona fresco vincitore del Premio Mario Rigoni Stern è oramai di casa

al Trento Film Festival. Sarà lui il protagonista della serata evento all'Auditorium S. Chiara

intitolata “Le montagne d'Italia” insieme all'Orchestra Extraterrestre, martedì 29 aprile.

Nel programma “Destinazione...” dedicato al Messico, paese ospite di questa edizione

del Trento Film Festival, spicca l'appuntamento di martedì 29 aprile alla Sala Conferenze

della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto con il giornalista messicano

Diego Osorno, talento del “nuevo periodismo” latinoamericano autore del libro “Z. La

guerra dei Narcos” (Ed La nuovafrontiera), un'inchiesta spietata sulla via della Coca e

della Marijuana che, attraverso il Messico, raggiunge il grande mercato del Nord

America. Con lui dialogherà il giornalista Maurizio Stefanini.

Un altro inviato, il giornalista RAI, Duilio Giammaria, domenica 4 maggio sarà a Trento per

raccontare alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e

Rovereto le sue esperienze in Hindukush, da secoli una delle zone cruciali della

geopolitica mondiale e dopo l'11 settembre uno dei più alti teatri di guerra del pianeta.

“Appennino a due voci” è il titolo del reading letterario che avrà per protagonista lo

scrittore - camminatore Enrico Brizzi, insieme a Marco Albino Ferrari accompagnati da

Denis Biason, appuntamento in programma lunedì 28 aprile al MUSE - Museo delle Scienze

di Trento.

Lo storico Marco Armiero, parlerà del suo nuovo libro “Montagne della patria” sul ruolo

della montagna nella storia del nostro paese, in compagnia di Claudio Sabelli Fioretti,

mercoledì 30 aprile alla ala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e

Rovereto.

Documentarista e scrittore Folco Quilici ritorna a Trento per parlare delle sue esplorazioni

terrestri e nei mari del mondo raccontate nel libro Il mio mondo (Barbera editore)

domenica 27 aprile alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e

Rovereto.

Mirella Tenderini ha riunito nel suo nuovo libro Gli uomini del K2 (Edizioni Corbaccio) le

tante storie scritte dagli alpinisti e dagli esploratori, dal Duca degli Abruzzi a Nives Meroi,

che si sono confrontati con il gigante del Karakorum; ne parlerà alla Sala Conferenze

della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto venerdì 2 maggio con Kurt

Diemberger.

Avventura verticale è invece il titolo dell'appuntamento che riunirà per parlare

dell'irresistibile attrazione della sfida due autori affermati come Enrico Camanni con il libro

Il Viaggio Verticale (Edizioni Ediciclo) e Alberto Sciamplicotti autore de La seduzione

dell'avventura (Edizioni Ediciclo) il 29 aprile alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa

di Risparmio di Trento e Rovereto.

UNA GIORNATA AL TRENTO FILM FESTIVAL,

L'OCCASIONE PER SCOPRIRE IL FASCINO DI UNA CAPITALE ALPINA

Oltre alle proiezioni, seguire il ricco calendario di appuntamenti del 62^ Trento Film

Festival, la più antica manifestazione dedicata al mondo della montagna, tra cinema,

letteratura, alpinismo, grandi protagonisti ed eventi spettacolo, è una maniera originale

per scoprire la città che lo ospita da 62 anni, Quello di Trento è infatti un festival

assolutamente “diffuso” nei luoghi più caratteristici del centro storico, tra giardini e palazzi

storici, musei. E con gli speciali pacchetti vacanza è facile ed economico.

Una giornata al Trento Film Festival non è solo un’immersione nella cultura della montagna

a 360 gradi. Di evento in evento, di luogo in luogo, si viene a definire anche un preciso

percorso, attraverso alcuni dei riferimenti artistici e architettonici più significativi tra quelli

che impreziosiscono il centro storico della città, che per 11 giorni si trasforma in una vera

capitale dell’alpinismo. Un percorso che si rinnova e si arricchisce ogni giorno perché,

edizione dopo edizione, il Trento Film Festival si è “diffuso” nella città, prendendo possesso

di palazzi, piazze, giardini, spazi espositivi, aree archeologiche, per ospitare incontri,

mostre, presentazioni e le serate – evento, in programma dal 24 aprile al 4 maggio,

accanto alle proiezioni al Multisala G. Modena e da quest'anno anche al Cinema Vittoria.

Dall'Auditorium S. Chiara, il cuore della manifestazione a Piazza Fiera dove viene innalzata

la struttura espositiva di MontagnaLibri, il Salone internazionale dell'editoria di montagna

al prestigioso MUSE, il nuovo museo delle scienze disegnato da Renzo Piano; da Palazzo

Roccabruna, la Casa dei prodotti trentini e l’Enoteca storica provinciale, a Palazzo

Calepini, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Trentino e Rovereto, sedi di diversi

incontri. In fondo a via Belenzani c'è Torre Mirana, uno degli spazi mostre del prossimo

Festival. Girando l'angolo e percorrendo via Manci si possono raggiungere altre sedi

espositive: sono Palazzo Trentini, sede del Consiglio provinciale e Palazzo Saracini

Cresseri, sede della Società degli Alpinisti Tridentini.oppure lo Spazio archeologico

sotterraneo del Sas, in Piazza Battisti, la sotterranea “Tridentum” romana che ospiterà

speciali eventi notturni. E ancora Palazzo Larcher Fogazzaro, sede della Sosat, la Sezione

Operaia della SAT, e il Castello del Buonconsiglio, l'emblema della città di Trento, insieme

alla Piazza del Duomo, che ospiterà la cerimonia di proclamazione ufficiale dei vincitori e

anche alcune mostre.

Le proposte vacanza

L’azienda Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi anche per la 62° edizione del

Trento Film Festival ha predisposto speciali pacchetti che permetteranno di vivere

l'atmosfera del festival e scoprire i tesori artistici e culturali della città che lo ospita a partire

da euro 118 a persona nel periodo 24 aprile 4 maggio 2014.

Sono previste due possibilità di durata del soggiorno, 2 o 3 notti:

Weekend 2 notti (da venerdì a domenica o da sabato a lunedì) a partire da euro 118,00

Short break 3 notti, inizio soggiorno libero a partire da euro 140,00

Il pacchetto vacanza comprende:

• soggiorno di 2 o 3 notti in hotel con trattamento di pernottamento e prima colazione

nelle strutture ricettive di Trento (in alternativa soggiorno presso Agritur o B&B)

• TRENTO ROVERETO CARD che include l'ingresso nei musei e castelli di Trento e Rovereto,

la degustazione Trentodoc nei winebar e ristoranti convenzionati, la libera circolazione sui

trasporti pubblici della Provincia di Trento e l'ingresso ridotto a tutte le proiezioni della

rassegna cinematografica

• visita guidata al castello del Buonconsiglio (sabato mattina)

• visita guidata al centro storico rinascimentale di Trento con degustazione di spumante

Trento DOC presso Palazzo Roccabruna, Enoteca provinciale del Trentino (sabato

pomeriggio)

• ingresso gratuito al Museo della SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) di Trento

• Ingresso gratuito alla mostra "Terre coltivate - Storia dei paesaggi agrari del Trentino"

presso Le Gallerie di Piedicastello.

Info e prenotazioni

APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

Via Manci, 2 - 38122 Trento

T +39 0461 216000

F +39 0461 216060

[email protected]

DESTINAZIONE... MESSICO!

Si potrà scoprire il paese ospite del 62° Trento Film Festival attraverso il cinema, l’arte e

l’editoria per ragazzi, la musica e la gastronomia.

Dopo le edizioni dedicate alla Finlandia, alla Russia e alla Turchia, “Destinazione...”

attraverserà per la prima volta l'Atlantico puntando sul Messico, e in particolare sui suoi

territori interni, rurali e remoti, abitati da comunità che lontane tanto dalla metropoli Città

del Messico, quanto dalle mete più note del turismo internazionale, tengono viva l'identità

e le tradizioni del paese.

Per il Messico la scoperta di questi luoghi e paesaggi è virtualmente iniziata nell'edizione

2013 del Trento Film Festival con il Premio Speciale assegnato dalla giuria del Concorso

Internazionale al film No hay lugar lejano della giovane regista Michelle Ibaven.

Nell'edizione 2014, il viaggio riprenderà con altri affascinanti documentari d'autore, scelti

dai programmi dei migliori festival messicani e internazionali, che avranno per protagonisti

i volti e le storie del Messico più autentico.

Il racconto della vitalità delle comunità rurali, ma anche delle difficili situazioni con cui

devono confrontarsi per sopravvivere e difendere i loro territori e le loro tradizioni, sarà

affiancato da quello di altri fenomeni che vedono il territorio messicano al centro di

dinamiche urgenti e complesse: la violenza scatenata dalla guerra tra i cartelli del

narcotraffico, che investe drammaticamente anche le popolazioni locali innocenti, e

l'emigrazione che porta migliaia di persone dal Sud e Centro-America ad attraversare il

paese, le sue montagne e i suoi deserti, in direzione della frontiera con gli Stati Uniti, un

tempo teatro di epopee western e rivoluzionarie, oggi uno dei territori più controllati al

mondo, segnato per l'intera lunghezza da una lugubre barriera.

Il Messico oggi offre una cinematografia capace di affrontare con originalità questi temi

e che sta rivelando autori capaci di imporsi all'attenzione tanto dei migliori festival

internazionali quanto dell'industria cinematografica mondiale, come Alfonso Cuaròn,

Guillermo Del Toro, Alejandro González Iñárritu e Carlos Reygadas. Dietro di loro è

cresciuta una nuova generazione di produttori e registi, che raccontano la realtà del loro

paese con un cinema poetico capace di parlare al mondo, malgrado risorse spesso

limitate. È a loro che offrirà una vetrina la selezione cinematografica di “Destinazione...

Messico”, che può contare sulla partnership e la collaborazione dell'Instituto Mexicano de

Cinematografía (IMCINE), presentando 14 film recenti, sia lunghi che cortometraggi,

principalmente documentari con l'eccezione di Aquí y allá di Antonio Mendez Esparza,

dal Festival di Cannes 2012. Il programma cinematografico di “Destinazione... Messico” si

aprirà sabato 26 aprile sera con Who is Dayani Cristal? di Marc Silver, già ai festival di

Sundance, New York e Roma, e di prossima distribuzione nelle sale italiane. Protagonista è

Gael Garcia Bernal, il volto internazionalmente più noto del cinema messicano oggi, visto

in successi d'autore come No - I giorni dell'arcobaleno, I diari della motocicletta e La

scienza dei sogni, che questa volta però non recita una parte, ma si cala senza veli nella

realtà dei migranti che attraversano il suo paese, facendo al loro fianco lo stesso

pericoloso viaggio sul tetto dei treni (le “bestie”) diretti verso gli Stati Uniti.

Ma il cinema sarà solo uno degli sguardi, anche se prevalente, sul paese ospite.

All’interno del progetto, infatti, troverà uno spazio particolare l'illustrazione per l’infanzia,

quale chiave per il pubblico per entrare nel mondo delle tradizioni e dei personaggi che

costituiscono l'immaginario di questa composita cultura.

E questo grazie ad una mostra, “I sogni del serpente piumato”, frutto di una ricerca sulla

cultura messicana curata da Monica Monachesi per la Mostra Internazionale di

Illustrazione di Sàrmede, che proporrà un'antologia di contenuti significativi per viaggiare

verso il Messico attraverso le illustrazioni originali di artisti messicani affermati come Gabriel

Pacheco (che ha ritratto Frida Khalo e il Quetzalcoatl, figura mitica di fondamentale

importanza), accanto ad autori emergenti e dando visibilità alle principali realtà editoriali

messicane.

E naturalmente la musica nelle sue espressioni più tradizionali e popolari, ovvero dei

pittoreschi e coinvolgenti gruppi Mariachi (I Mariachi Sol Mexicano, già protagonisti del

film Oscar “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino), ma anche di Hector Vega,

antropologo e musicista messicano che racconta, canta e suona le leggende della città

azteca di Tixtla. Tra gli autori ci sarà il giornalista Diego Osorno, autore di “Z. la guerra dei

Narcos”, il libro inchiesta sulla via della Coca e della Marijuana che, attraverso il Messico,

raggiunge il grande mercato del Nord America. Non mancheranno le incursioni nella

cultura gastronomica, tra tapas e fajitas, burritos e tortillas con i “Brunch Messicani” al

Cafè del a Paix.

Tutti gli appuntamenti del progetto “Destinazione...Messico” sono sostenuti dalla

Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e in collaborazione con l'Ambasciata

del Messico in Italia.

LE MOSTRE

I SOGNI DEL SERPENTE PIUMATO I Torre Mirana I 25 aprile - 17 maggio

Le immagini della fantasia 31, fiabe, leggende e illustrazioni per raccontare il Messico. A

cura di Monica Monachesi per la Fondazione Stepan Zavrel di Sàrmede

DESTINO MÉXICO I Cafè de la Paix I 27 aprile - 4 maggio

La pittura su muro è da sempre la forma espressiva d'elezione della tradizione artistica

messicana come nel caso del Murales dell'artista Maria Grazia Veralli

GLI EVENTI

MARIACHI SOL MEXICANO I Palazzo Roccabruna I 27 aprile h. 21.00

Con Pedro Requena, voce e guitarrón, Alberto Rivas, voce e vihuela, Dashamir Hohxa,

violino e cori, Gino Canini, tromba e cori e Andrea Rossi, tromba e cori

Z. LA GUERRA DEI NARCOS I Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di

Trento e Rovereto I 29 aprile h. 19.00

Incontro con il giornalista messicano Diego Osorno autore di questo libro scottante (Ed.

laNuovafrontiera) che traccia un ritratto unico e sconvolgente del suo paese. Con lui

dialogherà il giornalista Maurizio Stefanini.

PASIÓN Frida Kahlo I Spazio archeologico del SASS, Piazza Cesare Battisti I 1 maggio h.

23.00

mise en espace di e con Patricia Zanco, Daniela Mattiuzzi e la danzatrice Valentina Dal

Mas. Una produzione fatebenesorelle teatro. L'arte di Frida Kahlo è un nastro legato

attorno ad una bomba. Ci sono due Frida Kahlo: una spezzata, ferita e devastata dal

dolore; l’altra appassionata e sfrontata con una forza vitale che si manifesta in una

femminilità espressa e amplificata alla massima potenza. Il nostro lavoro parte da qui

e da una passione nata negli anni ‘80.

GLI INCONTRI

MESSICO E TRENTINO, TERRE COMUNICANTI I Sala Conferenze della Fondazione Cassa di

Risparmio di Trento e Rovereto I 26 aprile h. 11.00

Jorge Lazzeri, Claudia Zilli e Sergio Pederzini sono discendenti di trentini emigrati in Messico

sul finire dell’Ottocento. Dialogando con il pubblico, racconteranno la loro esperienza e il

loro rapporto con il Messico e con il Trentino. Introduce Renzo Tommasi, studioso

dell’emigrazione trentina in Messico. Moderatore, Maurizio Tomasi, direttore del periodico

“Trentini nel mondo”. Conclusioni di Marisela Morales, Console generale del Messico. Un

appuntamento in collaborazione con l'Associazione Trentini nel Mondo.

I SOGNI DEL SERPENTE PIUMATO I Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di

Trento e Rovereto I 27 aprile h. 17.00

Monica Monachesi curattrice della Mostra spiega al pubblico come aggiungere il cuore

del multiforme immaginario messicano attraverso fiabe, leggende e illustrazioni che

guardano all’arte di popoli millenari.

I LABORATORI

BRUNCH MESSICANO I Café de la Paix, Passaggio Teatro Osele I Domenica 27 aprile e

Domenica 4 maggio h. 12.30

Brunch all'insegna della tradizione culinaria messicana a cura degli chef del Café de la

Paix.

Ingresso con tessera Arci 5 euro

IL GRANDE ALPINISMO AL TRENTO FILM FESTIVAL

Per la prima volta in Italia, il giovanissimo climber americano Alex Honnold, il più audace

scalatore solitario; Reinhold Messner ripercorre la storia dell'alpinismo al femminile; Simone

Moro e il valore della rinuncia; tanti protagonisti di ieri e di oggi attesi per le anteprime dei

loro film e libri; il terzo Forum QuoClimbIs? al Messner Mountain Museum a Bolzano.

SIMONE MORO - IL VALORE DELLA RINUNCIA

Mercoledì 30 aprile, Auditorium Centro S. Chiara, Trento ore 21.00

Reduce dal suo secondo tentativo invernale al Nanga Parbat, Simone Moro sarà

protagonista della serata in programma il 30 aprile all'Auditorium S. Chiara

dall'emblematico titolo “Il valore della rinuncia” e nella quale l'alpinista bergamasco

dialogherà con il giornalista Sandro Filippini.

Il valore della rinuncia per un alpinista spesso si traduce in una ulteriore e più determinata

voglia di riprendere i propri progetti. In particolare questo è il caso di Simone Moro che al

suo ritorno dal Nanga Parbat ha dichiarato: “Dovrò ritornare al Nanga Parbat perché non

c'è due senza tre!” Due volte Simone Moro ha tentato la salita invernale di questa vetta e

questo pensiero è maturato ancora al campo base, ai piedi della grande montagna che

anche questa volta aveva detto no a lui e al suo compagno di spedizione ma anche a

tutte le altre spedizioni che hanno tentato il Nanga Parbat in inverno.

Ma questa non è stata la sola rinuncia di Simone Moro che nella sua oramai lunga

carriera per continuare a ritornare a salire le montagne ha dovuto tante volte rinunciare a

inseguire una cima. Come al Broad Peak invernale del 2008, oppure all'Annapurna nel

2004 e sullo Shisha Pangma invernale sempre nel 2004.

ALEX HONNOLD - ADVENTURES!

Giovedì 1 maggio, Auditorium Centro S. Chiara, Trento ore 21.00

Domenica 4 maggio, Teatro Comunale di Gries, Bolzano ore 21.00

Per la prima volta di fronte al pubblico italiano, Alex Honnold a dispetto della sua giovane

età è uno specialista dell’espressione più estrema, sia fisica che psichica, dell’alpinismo

solitario il “free solo”, ovvero salire le pareti in libera e senza corda, e dunque senza

alcuna chance in caso di errore: se si sbaglia si cade…e si muore. Originario di

Sacramento in California, ha iniziato a scalare ad 11 anni e all’età di 18 anni ha

abbandonato gli studi di ingegneria a Berkeley per dedicarsi a tempo pieno

all’arrampicata. La sua specialità sono le grandi pareti estreme e non a caso la Yosemite

Valley è il terreno da lui preferito. Qui ha salito in libera la Salathé Wall e la via The Nose su

El Capitan. Sempre in free solo ha salito la regular route sulla parete nord ovest dell’Half

Dome, e in occasione di questa salita è stato realizzato il documentario “Alone on the

wall”, premiato come miglior film d alpinismo al Trento Film Festival 2010. Nel 2011 ha salito

ancora free solo la celebre Phoenix, il primo storico 5.13 della Yosemite. Con Hans Florinne

nel giugno 2012 ha stabilito il nuovo record di salita della via The Nose in 2 ore 23 minuti e

46” e da solo, la cosiddetta “Yosemite Triple Crown”, Mt. Watkins, El Capitan e Half Dome,

per il 95% in free solo ovvero senza corda di sicurezza in sole 18 ore e 50’.

La sua impresa più recente ha avuto come teatro le vette patagoniche con la prima

traversata integrale del Gruppo del Fitz Roy, compiuta insieme ad un altro grande nome

dell'alpinismo a stelle e strisce, Tommy Caldwell. Già definita “la madre di tutte le

traversate”, questo concatenamento rappresenta una nuova pietra miliare nella storia

dell’alpinismo patagonico, a lungo cullata e invano tentata dai più talentuosi alpinisti

esperti di “cosas patagonicas”.

I video degli exploit di Honnold sono tra i più cliccati sulla rete, ultimo in ordine di tempo

(con 706.000 visualizzazioni) quello che documenta la salita, sempre in free solo, della via

“Sendero Luminoso”, sul pilastro centrale della parete El Toro, alta più di 500 metri e

difficoltà fino al 7b+, a Potrero Chico in Messico.

Ma non c’è solo l’arrampicata negli obiettivi del giovanissimo Alex. Da poco ha creato la

“Honnold Foundation” per sostenere progetti ambientali che migliorino la qualità della

vita delle persone più indigenti sul pianeta. In giuria al 62° Trento Film festival Alex Honnold

sarà protagonista di due serate, a Trento giovedì 1 maggio all'Auditorium S. Chiara e a

Bolzano domenica 4 maggio al Teatro Comunale di Gries.

REINHOLD MESSNER – GRIMPEZ, LE FEMMES!

Venerdì 2 maggio, Auditorium Centro S. Chiara, Trento ore 21.00

Reinhold Messner, sarà anche quest'anno il regista di una serata evento del Trento Film

Festival, venerdì 2 maggio all'Auditorium S. Chiara. Insieme ad un parterre eccezionale di

protagoniste, Messner ripercorrerà la storia dell'alpinismo dal punto di vista delle donne.

Dalle prime signore che in abiti lunghi e alpenstock hanno sfidato le alte quote del Monte

Bianco, come la cameriera di Chamonix Marie Paradis e la nobildonna Henriette

d'Angeville, ad alcune celebri teste incoronate con la passione per la montagna come

l’Imperatrice d’Austria e Ungheria “Sissi”, Margherita e Maria Josè di Savoia, la regina del

Belgio Astrid. Nelle Dolomiti invece i primi decenni del 1900 registrano le scalate di

Beatrice Thomasson in Marmolada, Mina Preuss sul Campanile basso, le campagne di

May Norman Neruda insieme al marito Ludwig Norman Neruda. E poi su difficoltà sempre

più alte Mary Varale, Nini Pietrasanta, Paula Wiesinger, Micheline Morin, Loulou Bulaz e

Claude Kogan - ospiti di numerose edizioni del Trento Film Festival negli anni '50 - fino alle

alpiniste che hanno ripetuto in libera, in solitaria, in inverno le grandi vie delle Alpi o hanno

sfidato per prime gli ottomila.

Grimpez, les Femmes! il titolo di questa serata e tra le protagoniste Junko Tabei, la

giapponese prima donna sull'Everest, Oh Eun Sun, la coreana prima donna a salire tutti i

14 ottomila, Luisa Jovane e Vitty Frismon per due generazioni di alpiniste che hanno

scalato le più belle pareti delle Dolomiti e nel caso di Luisa Jovane tra le prima ad

abbracciare la dimensione sportiva e agonistica dell’arrampicata; la svizzera Marianne

Chapuisat, l'ucraina Maryna Kotpeva che insieme ad Anna Yasinskaya e alla russa Galina

Chibitok nel 2012 ha aperto in 38 giorni una nuova via sulla parete nord ovest della

Grande Torre di Trango in Pakistan, salita che le è valso il Karl Unterkircher Award 2012; e

ancora la giovane arrampicatrice Angelika Rainer che passa tranquillamente e

arrampicate estreme su roccia alle competizioni sulle pareti di ghiaccio (ice climbing)

specialità nella quale si è laureata campionessa mondiale.

3^ FORUM QUOCLIMBIS? - THE CLIMBS THEY ARE A-CHANGIN

Domenica 4 maggio, Messner Mountain Museum, Bolzano ore 14.00

Domenica 4 maggio al Messner Mountain Museum Firmian a Bolzano è in programma il

terzo Forum QuoClimbIs? Il tema dell'incontro promosso da Reinhold Messner in

collaborazione con il Trento Film Festival e al quale prenderanno parte gli alpinisti ospiti del

62° Trento Film Festival sarà “The climbs they are a-changin” (Le arrampicate stanno

cambiando), titolo che riprende la celebre canzone di Bob Dylan del 1964 “The Times

They Are a-Changin”. Insieme a Reinhold Messner ne parleranno alpinisti di ieri e di oggi:

Alex Honnold, Krzysztof Wielicki, Emilio Previtali, Simone Moro, Ho Eun Sun, Angelika Rainer.

ED INOLTRE...

Altri protagonisti dell'alpinismo ai più alti livelli sono in arrivo al Festival di Trento, in

occasione delle anteprime di nuovi documentari che li vedono protagonisti o di alcune

presentazioni inserite nel programma degli incontri letterari con gli autori “Emozioni tra le

pagine”.

Già noto al pubblico del Festival trentino, un altro giovanissimo talento dell'arrampicata

sportiva, il ceko Adam Ondra, protagonista del film Change, che sarà presentato a Trento

in anteprima internazionale il 1 maggio al Cinema Vittoria. Un giovane talento è pure

l'alpinista austriaco David Lama, protagonista del film Cerro Torre. A Snowball's Chance in

Hell, sulla prima ascensione in libera insieme a Peter Ortner del Cerro Torre, in programma,

presente anche il protagonista, il 26 aprile al Cinema Vittoria.

A tentare il Nanga Parbat in inverno ha provato e in solitaria anche il giovane alpinista

Daniele Nardi: sarà a Trento sabato 3 maggio per presentare il suo libro autobiografico “In

vetta al Mondo. Storia del ragazzo di pianura che sfida i ghiacci eterni” (Edizioni Infinito)

alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. I due

fratelli bolzanini Florian e Martin Riegler, proprio a Bolzano martedì 29 aprile presenteranno

al Centro Culturale Trevi il loro libro autobiografico “Fratelli di cordata” (Edizioni Infinito).

Un'altra leggenda dell'alpinismo in arrivo a Trento sarà Kurt Diemberger, protagonista del

documentario in concorso Verso dove del regista Luca Bich, anche in questo caso

un'anteprima internazionale, il 26 aprile al Cinema Modena. Nel pomeriggio di sabato 26

aprile, infine, per la seconda sessione del Convegno “Ultra maratone e Trail in montagna”

promosso dalla Società Italiana di medicina di montagna, sono attesi alcuni dei più noti

sky runner internazionali: da Antonella Confortola a Johnatan Wyatt, Stefano Sartori, Marco

Facchinelli, Francesca Canepa.

CONVEGNI E PREMI ALPINISTICI

Sempre nell’ambito del prossimo Trento Film Festival ulteriori appuntamenti dedicati

all’alpinismo saranno il Convegno promosso dal Club Alpino Accademico Italiano e da

Mountain Wilderness dedicato all’alpinismo “trad” e intitolato “Trad Climbing: una nuova

etica in alpinismo?” in programma domenica 27 aprile.

Traditional climbing, o “trad climbing”, è uno stile di arrampicata su roccia nel quale l'

arrampicatore sistema il materiale necessario per proteggersi dalle cadute, per poi

rimuoverlo dopo il passaggio. Un alpinismo che “non lascia tracce” e che il Club Alpino

Accademico Italiano insieme all'associazione Mountain Wilderness invitano a riscoprire.

Uno stile di arrampicata diverso, che si ispira alla tradizione, ma la interpreta con uno

sguardo nuovo, maggiormente consapevole delle sue valenze psicologiche, culturali e

ambientali. Al termine di questo incontro che sarà moderato da Alessandro Gogna e al

quale parteciperanno gli alpinisti Maurizio Oviglia (CAAI), Maurizio Giordani (GA e MW),

Ivo Rabanser (GA), Alberto Rampini (CAAI e MW), Emma Alsford e Paul Donnitorn

(climbers trad inglesi), ci sarà la consegna dei premi ai vincitori dell'iniziativa "Clean

Climbing" promossa da Mountain Wilderness Italia e dal Club Alpino Accademico Italiano,

da parte dei rispettivi presidenti Carlo Alberto Pinelli e Giacomo Stefani.

Nella stessa giornata al Trento Film Festival vetrina per i gruppi alpinistici attivi nelle

Dolomiti: Nella regione dolomitica sono presenti ben sette gruppi alpinistici la cui

costituzione risale a epoche diverse. Ciò che li accomuna è il fatto di aver sempre riunito,

nel passato ma anche oggi, i più forti esponenti e capiscuola dell’alpinismo dolomitico in

ogni epoca.

Sono gli Scoiattoli di Cortina, le Aquile di San Martino di Castrozza e Primiero, i Catores

della Val Gardena, i Ciamorces della Val di Fassa, i Ragni di Pieve di Cadore, i Rondi di

Val Comelico e i Caprioli di San Vito di Cadore, che per la prima volta si presentano al

Trento Film Festival.

Durante il Trento Film Festival saranno inoltre assegnati due riconoscimenti alpinistici

rispettivamente nell’ambito del Premio SAT, promosso dalla Società degli Alpinisti Tridentini

e il “Chiodo d’oro” assegnato dalla SOSAT.

Dal 2006 la direzione della Sezione Operaia della SAT assegna in occasione del Trento Film

Festival il “Chiodo d’Oro Sosat”, un riconoscimento che viene attribuito ad una alpinista

trentino, distintosi per la sua attività e per l’etica con la quale frequenta le montagne. La

consegna del “chiodino” agli alpinisti è un riconoscimento nato all’interno del festival

negli anni ’50 in occasione del tradizionale e sempre molto partecipato raduno alpinistico

internazionale.

A MONTAGNALIBRI LE ULTIME NOVITA' DAL MONDO DELL'EDITORIA DI MONTAGNA

Torna, in occasione del 62^ Trento Film Festival, la Rassegna internazionale dell'editoria di

montagna “MontagnaLibri”, un vero festival nel festival, che da 28 anni anima Piazza Fiera

a Trento. Appuntamento dal 24 aprile al 4 maggio.

Non conosce crisi l'editoria di montagna e ogni anno sono decine le nuove uscite tra

guide, romanzi, biografie, monografie, saggi, libri fotografici, dedicati alla montagna, agli

aspetti più curiosi e insoliti del mondo delle vette.

Tutte le novità proposte dall'editoria di montagna, in chiave internazionale, si possono

scoprire e sfogliare in occasione del Trento Film Festival, dove da 28 anni si svolge la

Rassegna internazionale dell'editoria di montagna “MontagnaLibri”, un vero festival nel

festival che anche quest'anno prenderà possesso a partire dal 24 aprile (dalle ore 18.00) e

fino al 4 maggio di Piazza Fiera, a ridosso del centro storico. Nello spazio espositivo allestito

ai piedi delle antiche mura gli appassionati della letteratura di montagna potranno

sfogliare tutte le novità, mentre in diversi e suggestivi luoghi nel centro di Trento il pubblico

potrà incontrare i tanti autori che nello stesso periodo saranno a Trento per presentare

nuovi e attesi libri in anteprima. Alcuni incontri saranno ospitati o replicati anche a

Bolzano.

E accanto agli incontri con gli autori molti altri appuntamenti: dai reading, alle maratone

di lettura, ad alcuni appuntamenti notturni e d'atmosfera dedicati in particolare al paese

ospite dei questa edizione, il Messico. All'interno di MontagnaLibri, per l'intera durata della

rassegna, sarà aperta la “Libreria della montagna” uno spazio vendita dedicato alle

novità e non solo, mentre dal 2 al 3 maggio ritorneranno le principali librerie antiquarie

dell'arco alpino che saranno vita alla 19° Mostra - Mercato internazionale.

Tra i personaggi che onoreranno con la loro presenza l'anima letteraria del Trento Film

Festival, il giornalista messicano Diego Osorno, talento del “nuevo periodismo”

latinoamericano autore del libro Z. La guerra dei Narcos (Ed. La nuovafrontiera),

un'inchiesta spietata sulla via della Coca e della Marijuana che, attraverso il Messico,

raggiunge il grande mercato del Nord America. L'incontro con Diego Osorno è inserito nel

programma Destinazione... dedicato quest'anno al Messico e si svolgerà martedì 29 aprile

alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

Per la prima volta al Trento Film Festival anche Licia Colò, viaggiatrice e popolarissima

conduttrice di Alle falde del Kilimangiaro, per presentare il suo ultimo libro Per te io vorrei

(Mondadori) sabato 3 maggio alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio

di Trento e Rovereto.

Lo scrittore alpinista Mauro Corona, fresco vincitore del “Premio Mario Rigoni Stern” è

invece di casa al Trento Film Festival. Sarà lui il protagonista della serata evento

all'Auditorium S. Chiara intitolata Le montagne d'Italia insieme all'Orchestra Extraterrestre,

martedì 29 aprile.

Non parlerà dei suoi libri, ma seguendo un preciso fil rouge della montagna e della sua

gente, dal Vajont, alla Grande Guerra, a Stava, Appennino a due voci è il titolo del

reading letterario che verrà presentato in anteprima a Trento con protagonista lo scrittore

- camminatore Enrico Brizzi, insieme a Marco Albino Ferrari, direttore di Meridiani

Montagne, accompagnati dal musicista Denis Biason. L'appuntamento in programma

lunedì 28 aprile al MUSE, il nuovo Museo delle Scienze di Trento.

Sabato 26 aprile, invece, il Café de la Paix, ospiterà la lettura collettiva a più voci del libro

Trincee, il diario di guerra scritto da Carlo Salsa (LaFeltrinelli), una forte testimonianza sulla

vita in trincea e i suoi orrori.

Molti i libri che saranno presentati in anteprima dagli stessi autori.

Venerdì 25 aprile Luca Randazzo presenterà al Parco dei Mestieri della Montagna, L'estate

di Giacomo (Ed. Rizzoli Ragazzi), la Resistenza sui Monti di Aune nel Feltrino attraverso gli

occhi di un bambino che sogna di diventare partigiano.

Sabato 26 aprile alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e

Rovereto, Andrea Nicolussi Golo presenterà Diritto di Memoria Canto per mia madre e

mio padre emigranti (Ed. Biblioteca dell'Immagine), un romanzo in bilico tra la montagna

trentina e la Merica.

Mercoledì 30 aprile nel salotto letterario allo spazio espositivo di MontagnaLibri, Luigi

Zoppello presenta In lungo e in largo. Due traversate del Trentino. A piedi (Valentina

Trentini Editore), un libro on the road, originato da una curiosa quanto casuale

circostanza, un'auto (quella dell'autore) in panne fra Trento e Rovereto.

Nella stessa giornata, sarà presentato anche Una terra senza fine di Jo Lendle, ultimo

titolo della casa Editrice Keller. Ne parleranno l'editore Roberto Keller e Claudio Bassetti,

presidente della SAT, al Café ControVento.

Mirella Tenderini ha riunito nel suo nuovo libro Gli uomini del K2 (Edizioni Corbaccio) le

tante storie scritte dagli alpinisti e dagli esploratori, dal Duca degli Abruzzi a Nives

Meroi,che si sono confrontati con il gigante del Karakorum; ne parlerà a Bolzano il 30

aprile alla Sala Conferenze dell'Archivio Storico del vecchio Municipio e alla Sala

Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto venerdì 2 maggio

con Kurt Diemberger.

Due le anteprime proposte sabato 3 maggio: al mattino alla Sala Conferenze della

Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto con Valentina Musmeci, autrice di Un

anno col Baio (Ediciclo Editore), dove racconta con le sue immagini la transumanza del

gregge di pecore di Ruggero Divan dalla Val di Fiemme alla pianura veneta.

Con l'autrice ne parleranno il pastore Ruggero Divan, l'antropologo Annibale Salsa,

l'archeologa Barbara Santilli, l'assessore provinciale all'agricoltura e turismo Michele

Dallapiccola. Nel pomeriggio alle 18.00, Mario Casella presenterà a Palazzo Roccabruna,

Calendario Verosimile, conversando con il giornalista Leonardo Bizzarro.

Nel calendario degli incontri di MontagnLibri spiccano anche questi appuntamenti e

presentazioni:

Giovedì 24 aprile alla Casa della SAT, dopo l'inaugurazione della Mostra

“Centocinquanta” sarà presentata la prima edizione italiana del volume La traversata

delle Alpi. Da Thonon a Trento di Douglas William Freshfield (1845 – 1934) a cura di Itinera

Alpina, il diario del viaggio da Thonon sul Lago di Ginevra a Trento compiuto nel 1864.

Venerdì 25 aprile a Palazzo Roccabruna l'autore Roberto Vaiana presenta Free Solo. La

vita nelle mani (Ed. Idea Montagna).

Due appuntamenti domenica 27 aprile: alle ore 18.00 a Palazzo Roccabruna la

presentazione della edizione italiana della raccolta di scritti e foto di Christian Mc

Candless, Back to the Wild. Le fotografie e gli scritti (Ed. NoBordersMagazine), che

raccontano il suo vagabondare negli USA fino al Magic Bus in Alaska. Alle 19.00 alla Sala

Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto il documentarista e

scrittore Folco Quilici ritorna a Trento per parlare delle sue esplorazioni terrestri e nei mari

del mondo raccontate nel libro Il mio mondo (Barbera editore).

Martedì 29 aprile al Salotto letterario all'interno di MontagnaLibri ritorna Tito De Luca con

un nuovo libro sul monte al quale ha dedicato una vita di studi e ricerche: I fiori Santi

dell'Ararat (Ed. Nuovi Sentieri) ambientato nella tragedia del popolo armeno del 1915.

Avventura verticale è invece il titolo dell'appuntamento che riunirà per parlare

sull'irresistibile attrazione della sfida due autori affermati come Enrico Camanni con il libro

Il Viaggio Verticale (Edizioni Ediciclo) e Alberto Sciamplicotti autore de La seduzione

dell'avventura (Edizioni Ediciclo), sempre martedì 29 aprile alla Sala Conferenze della

Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

A Bolzano invece al Circolo Culturale Carlo Trevi la presentazione di Fratelli di cordata.

Due vite in montagna, una passione verticale (Ed. Infinito), la biografia dei due fratelli

alpinisti Florian e Martin Riegler.

Mercoledì 30 aprile, alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e

Rovereto. lo storico Marco Armiero, parlerà del suo nuovo libro Montagne della patria sul

ruolo della montagna nella storia del nostro paese e su un originale rapporto tra storia e

natura in compagnia di Claudio Sabelli Fioretti.

Giovedì 1 maggio alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e

Rovereto, ci sarà invece Oreste Forno per presentare il suo libro La farfalla sul ghiacciaio

dialogando con Roberto De Martin.

Infine sabato 3 maggio alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di

Trento e Rovereto, l'alpinista Daniele Nardi, da poche settimane rientrato dal Nanga

Parbat, dove ha tentato invano la prima salita invernale e in solitaria, presenterà il suo

libro autobiografico, scritto con Dario Ricci In vetta al mondo. Storia del ragazzo di

pianura che sfidò i ghiacci eterni (Ed. Infinito). Con i due autori dialogherà la giornalista e

scrittrice Mirella Tenderini.

VIAGGI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO: LE MOSTRE DEL 62^ TRENTO FILM FESTIVAL

Mostre storiche, artistiche e fotografiche arricchiscono il programma del 62^ Trento Film

Festival, vestendo spazi e palazzi del centro storico di Trento. Un vero e proprio itinerario a

tappe che, grazie ai differenti linguaggi dell'arte, racconterà montagne, paesi lontani e

vicini e molto altro ancora.

Dalle prime esplorazioni alpinistiche delle montagne trentine all'immaginario dolomitico

dell'artista Lalla Ramazzotti Morassutti. E poi i percorsi culturali comuni, le diversità, il

fascino del paesaggio alpino all'interno dell'Euroregione Trentino, Alto Adige, Tirolo, che il

fotografo Albert Ceolan ha fissato nella mostra “Terra in montanis” e il variopinto mondo

degli artisti del Messico, paese ospite di questa edizione del Festival, proposto negli spazi

di Torre Mirana. E ancora, gli originalissimi approfondimenti tra gli spartiti musicali ispirati

dalle vette e i libri fotografici, dall'800 ai giorni nostri, dedicati alla scoperta del nostro

pianeta, tra misteriose montagne, terre inesplorate e popoli lontani.

Anche per questa 62° edizione il Trento Film Festival propone un viaggio tra le arti visive

assolutamente originale e inedito, le cui tappe sono ancora una volta occasione per un

percorso di scoperta degli spazi urbani più insoliti e suggestivi del centro storico di Trento.

Arte | LALLA RAMAZZOTTI MORASSUTTI: DOLOMITI

24 aprile - 11 maggio, Palazzo Trentini, Via Manci 27

In occasione della 62° edizione del Trento Film Festival, l’Associazione Culturale Villa

Buzzati San Pellegrino - Il Granaio propone una mostra personale delle opere

pittoriche di Lalla Ramazzotti Morassutti. Curata da Valentina Morassutti e da Carlo

Marcello Conti, questa mostra vuole essere un viaggio attraverso le montagne e la

vita dell’artista.

La mostra è composta di due sezioni: la prima interamente dedicata alla

montagna, alle Dolomiti, con le opere che ci conducono alle pareti, alle cime, alle

guglie, alle nubi e ai valloni; la seconda è un piccolo viaggio/racconto attraverso il

mondo di Lalla, per scoprire da dove nasce questo legame così profondo e unico

per la montagna.

Lalla, nasce a Milano nel 1925. Da sempre ha un legame davvero speciale con il

mondo alpino, in particolare con le Dolomiti, le montagne che ha conosciuto e

amato più di qualsiasi altra montagna. Fin da ragazzina Lalla ha la fortuna di

condividere questa passione prima con il padre Eppe Ramazzotti e poi con lo Zio

Dino (Buzzati), arrampica, cammina, passeggia e sogna in questo meraviglioso

paesaggio, le Dolomiti, oggi giustamente riconosciute al mondo come Patrimonio

dell’Unesco.

L’opera pittorica di Lalla Ramazzotti Morassutti ci regala una complessità di

pensiero, celato però dal segno, espresso e risolto al punto da ottenere grande

armonia e poesia, semplicità di emozioni, incanto.

Queste montagne, le Dolomiti, già per natura così straordinarie, così difficili da

rappresentare, così assolutamente impossibili da riprodurre e quindi inevitabilmente

interpretate, assumono nel segno di Lalla un pensiero che conduce alla purezza e

al mistero della natura.

In collaborazione con Fondazione Dolomiti Unesco

Inaugurazione giovedì 24 aprile ore 11.00

Orari: dal 26 aprile al 5 maggio, ore 10.00-13.00, 14.00-19.00

dal 6 all’11 maggio, ore 10.00-12.00, 14.00-18.00

Arte | I SOGNI DEL SERPENTE PIUMATO

25 aprile – 17 maggio, Torre Mirana, Via Rodolfo Belenzani 3

La mostra curata da Monica Monachesi è frutto di una ricerca svolta sulla cultura

messicana per Mostra Internazionale di Illustrazione di Sàrmede. E’ un’antologia

preziosa di contenuti significativi per viaggiare verso il Messico e comprende 100

opere originali. La mostra è suddivisa in più sezioni:

- I Sogni del Serpente Piumato, fiabe e leggende dal Messico, con le

illustrazioni di 13 artisti per il libro edito da Franco Cosimo Panini (in

coedizione con Sm Messico), per permettere al pubblico di entrare nel

mondo delle tradizioni e dei personaggi che costituiscono l’immaginario di

questa composita cultura.

- la sezione dedicata all’ospite d’onore messicano Gabriel Pacheco (che ha

ritratto Frida Khalo e il Quetzalcoatl, figura mitica di fondamentale

importanza, e anche autore di copertina del libro sopra citato.)

- le illustrazioni di 6 importanti libri che raccontano il Messico per dare visibilità

alle principali realtà editoriali messicane e a tematiche particolarmente

significative.

- le illustrazioni del Mosaico messicano: 12 artisti messicani emergenti che

illustrano i simboli della propria cultura.

Inaugurazione venerdì 25 aprile ore 11.00

Orari: dal lunedì alla domenica ore 10.00-13.00, 14.00-19.00

Alpinismo | CENTOCINQUANTA: 1864-2014. LA NASCITA DELL’ALPINISMO IN

TRENTINO

24 aprile - 23 maggio, Casa della SAT, Via Manci 57

Il 1864 può essere considerato l'inizio dell'alpinismo in Trentino. Come tutte le date si

tratta evidentemente di una convenzione, prima di quest’anno erano già state

realizzate alcune importanti salite, ma solo a partire dal 1864 una serie di prime

ascensioni sulle principali cime trentine, diede avvio alla conquista sistematica

delle cime in Dolomiti, Adamello-Presanella e Cevedale. Protagonisti di queste

salite furono i migliori alpinisti dell'epoca:

- Il 22 luglio vide l'irlandese John Ball, con la guida di Molveno, originaria di

Luserna, Bonifacio Nicolussi, compiere la prima attraversata documentata

della Bocca di Brenta, il principale valico che congiunge i due versanti delle

Dolomiti di Brenta.

- Il 30 luglio l'alpinista viennese Paul Grohmann con G. Ischara salirono per

primi (o, meglio, la loro è la prima salita documentata) il Piz Boè (3152 m).

- Il 25 agosto gli inglesi Melwill Beachcroft, Douglas William Freshfield, James

Douglas Walker, la guida alpina chamoniarda François Joseph

Dévouassoud ed il portatore di Vermiglio Bortolameo Delpero compiono la

prima salita della Presanella (3558 m, la più alta vetta interamente in

territorio trentino) da Ovest.

- Il 15 settembre, salendo lungo la Cresta Est-Nord-Est, l'ufficiale boemo Julius

Payer, futuro esploratore polare, assieme a Giovanni Catturani "Pirinel" di

Strembo, raggiunge la vetta dell'Adamello (3539 m).

- Il 28 settembre Paul Grohmann con le guide ampezzane Angelo Dimai "Déo"

e Fulgenzio Dimai, salgono in vetta alla cima principale della Marmolada:

Punta Penìa (3343 m).

Non manca quasi nulla in quella fortunata stagione di centocinquant'anni fa, anzi

è doveroso aggiungere la pubblicazione di un libro, fondamentale perché per

primo fece conoscere le Dolomiti e contribuì all'affermazione del loro nome:

proprio nel 1864 i britannici Josiah Gilbert e George Cheetham Churchill fecero

stampare a Londra da Green, Longman, Roberts, & Green il volume intitolato The

Dolomite mountains: excursions through Tyrol, Carinthia, Carniola and Friuli in 1861,

1862 and 1863.

Queste salite e il libro sulle Dolomiti accesero l'interesse su queste nostre montagne,

quindi della nascita della SAT (1872) e di conseguenza dell'organizzazione delle

infrastrutture in quota, ma non solo, per accogliere i nuovi turisti: sentieri, rifugi, ma

anche pubblicazioni, carte topografiche ecc.

Società degli Alpinisti Tridentini, Trento Film Festival e Fondazione Accademia della

montagna del Trentino promuovono questa mostra storica curata da Marco

Benedetti, Roberto Bombarda, Riccardo Decarli e Fabrizio Torchio che sarà

ospitata nella Casa della SAT (nell'atrio e nelle sale della Biblioteca della

montagna) in occasione del 62° Trento Film Festival e quindi “viaggerà” per le valli

trentine nel corso dell'estate.

Inaugurazione giovedì 24 aprile ore 17.00

Orari: dal lunedì al venerdì, ore15.00-19.00

Fotografia | RACCONTARE CON GLI OCCHI. IL LIBRO FOTOGRAFICO DI MONTAGNA,

AVVENTURA ED ESPLORAZIONE

18 aprile - 18 maggio, Castello del Buonconsiglio - Refettorio Clesiano

A partire dal 2015 il Trento Film Festival attraverso il cinema di montagna,

l’avventura e l’esplorazione vuole provare a chiudere il cerchio della narrazione di

questi affascinanti modi di vivere e affrontare il mondo. Con la narrazione

cinematografica, peculiare del Festival dal suo inizio, assieme alla narrazione

letteraria che ha avuto nel premio ITAS Letteratura di montagna momenti altissimi

di racconto, dal prossimo anno anche il racconto fotografico entrerà a far parte

delle possibilità di raccontare la montagna, l’esplorazione e l’avventura. Aprendosi

a questa nuova possibilità, il Trento Film Festival vuole riconoscere, al linguaggio

fotografico, il valore e la valenza di uno dei medium più importanti ed affascinanti

degli ultimi 150 anni, il primo, visivo, che sia stato capace di far immaginare una

rivoluzione culturale ed una radicale trasformazione delle possibilità di racconto.

Per anticipare il concorso del prossimo anno, in questa edizione 2014 il Film Festival

offre un’ esposizione di libri fotografici che, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri,

abbiano esplorato il mondo affascinante della scoperta del mondo, della fatica e

del fascino della montagna, della conoscenza di straordinarie e sconosciute terre e

genti lontane, in molte forme possibili: l’epica del racconto, la sorpresa delle

scoperte, la formula didattica ed educativa, il libro di denuncia, le pagine

d’amore, l’uso strumentale e pubblicitario. Sarà una breve camminata sul percorso

che va dai lavori documentari realizzati a cavallo tra 800 e 900 alle opere di

propaganda degli anni 30 e 40, dai libri di scoperta a quelli artistici, dai libri didattici

degli anni 50 e 60 ai libri, moderni di protesta. L’approccio sarà, in parte, quello di

cercare alcune forme di organicità e sistematicità all’interno delle singole

narrazioni: per qualche argomento verranno presentati più libri di autori ed epoche

differenti in maniera da far percepire come anche il raccontare fotografico sia

influenzato da epoche, tendenze, mode, ideologie. Mostra a cura di Piero

Cavagna.

Inaugurazione venerdì 18 aprile ore 18.00 Sala Granda

Orari: dal martedì alla domenica ore 9.30 - 17.00

Chiuso il lunedì

Fotografia | MASSIMO FALQUI MASSIDA. SENTIERO DI PACE. 1914-2014, VIAGGIO

LUNGO IL FRONTE RESTITUITO ALLA NATURA

24 aprile - 4 maggio, Foyer Auditorium S. Chiara

L’inedita esposizione raccoglie le fotografie realizzate da Massimo Falqui Massidda

lungo i sentieri che costituivano il fronte della Grande Guerra dove la follia

dell’uomo oltraggiò la pace della montagna. Le immagini esposte documentano

come la Natura si stia lentamente rimpossessando dei propri spazi dove ancora

oggi, celate dagli elementi naturali, è possibile scorgere le ferite inflitte al territorio

dagli impetuosi combattimenti. Entrare in contatto con questi luoghi, con queste

vette, con l’esperienza della montagna, offre la possibilità di conservare memoria

della tragedia passata, per non dimenticare, per vivere la Pace. Il nucleo

fotografico presentato al Trento Film Festival, è parte di un più ampio progetto

espositivo itinerante che si svolgerà nel corso dell’estate 2014 e sarà allestito in zone

storicamente significative dislocate lungo il fronte. Mostra fotografica a cura di

Massimo Falqui Massidda, Arianna Mosca, Ilaria Bassoli con il sostegno di

Associazione Elementare.

Orari: tutti i giorni ore10.00 - 19.00

Fotografia I DAG GOERING. ELEPHANT ENIGMA

24 aprile – 31 maggio, SASS, Spazio archeologico sotterraneo del Sas, Piazza Battisti

Dag Goering, veterinario e fotografo canadese, era particolarmente interessato a

studiare i cammelli. Un giorno decise di recarsi in Rajasthan per studiare il grande

animale dei deserti, ma un episodio gli fece cambiare idea. Nella città di Jaipur, si

festeggiava la nascita di un cucciolo di elefante, avvenimento che non accadeva

da molto tempo, e lui fu chiamato per assistere al parto. Mentre stava esaminando

il piccolo, un elefante adulto lo afferrò per il polso e il veterinario rischiò la vita. Da

quell'esperienza, Goering uscì trasformato e, da allora, gli elefanti e la loro

salvaguardia divennero il suo principale interesse. La sua mostra Elephant Enigma

esce dai tradizionali canoni di mostra fotografica: pannelli di testo, grandi foto,

oggetti, trasferiscono al visitatore un'esperienza emozionale unica e insieme

approfondisce il rapporto che l'uomo ha intrecciato con questi affascinanti giganti.

Orari: dal martedì alla domenica ore 9.00-13.00, 14.00 -17.30

Chiuso il lunedì

Fotografia | 2° CONCORSO “ROTARY&FOTO: MONTAGNE” E “ENTRA NELLA STORIA

DELLA COPPA DELLE DOLOMITI”

24 aprile - 4 maggio, Centro Storico

Promosso dal Rotary Club Trentino Nord, in collaborazione con il Trento Film Festival

e ASD Coppa delle Dolomiti, il 2° Concorso fotografico internazionale

“Rotary&Foto: Montagne” è rivolto a tutti gli appassionati dell’obiettivo ed amanti

della montagna. "La montagna" in tutti i suoi molteplici aspetti fisici, antropologici,

culturali, tradizionali, turistici e sportivi è stato il tema specifico di questo concorso,

un’occasione per esprimere sensibilità e talento raccontando la montagna con

originalità, personalità e fantasia attraverso l’arte della fotografia. Le migliori foto

selezionate dalla Giuria nelle quattro sezioni previste dal regolamento - Adventure,

Exploration, Landscape e Ski Alp - vengono riproposte al pubblico in una serie di

allestimenti in diversi luoghi del centro storico della città.

Fotografia | UN ANNO COL BAIO

24 aprile – 4 maggio, MontagnaLibri, Piazza Fiera

Il racconto fotografico di una transumanza che sembra di altri tempi. Invece siamo

nell'estate 2013: dalle Dolomiti al mar Adriatico con un pastore errante della Val di

Fiemme. Dall’Alpe Lusia e il Parco di Paneveggio fino al mare Adriatico, passando

per Cavalese, Bassano, Treviso, Vidor, Salute di Livenza, al seguito di 2200 pecore. Il

ritratto della straordinaria umanità del Baio, Ruggero Divan, uno degli ultimi pastori,

il “Gigante buono del Lusia”. A cura di Valentina Musmeci

Apertura giovedì 24 aprile ore 18.00

Orari: dal 25 aprile al 4 maggio 10.00 – 20.00

24 aprile 18.00 – 20.00

Fotografia| ALBERT CEOLAN. TERRA IN MONTANIS

18 aprile – 31 agosto, Castello del Buonconsiglio - Sala delle Marangonerie

Per secoli il Tirolo è stato un po’ il cuore dell’Europa, poi è stato diviso. Ma questa

terra ha continuato a trovare irresistibili punti d’incontro; l’orgoglio della gente,

l’amore per la natura, la difesa dell’ambiente, una vita semplice da proteggere

sono gli aspetti di questa bellissima “terra tra i monti” che il fotografo Albert Ceolan

ho voluto raccontare attraverso questa mostra fotografica affinché si realizzi il

sogno di molti; quello di vivere in un paese senza confini, dove ciascuno possa

vivere le proprie radici e le proprie convinzioni a fianco dell’altro senza turbare

l’altrui libertà ed essere turbato nella propria.

Inaugurazione venerdì 18 aprile ore 18.00 Sala Granda

Orari: dal martedì alla domenica 9.30 - 17.00

Chiuso il lunedì

Fotografia | TERRE COLTIVATE. STORIA DEI PAESAGGI AGRARI DEL TRENTINO

24 aprile – 4 maggio, Atrio Auditorium Santa Chiara

Con la mostra “Terre coltivate”, la Fondazione Museo storico del Trentino prova a

rappresentare la continuità e i cambiamenti che hanno riguardato il territorio e in

particolare la parte “usata” per garantire il sostentamento della popolazione e per

trasformare l’agricoltura in uno dei fattori principali dell’economia trentina. La

grande diversità dei terreni che connota il Trentino e l’intervento umano sul

territorio hanno contribuito a disegnare una fitta trama di paesaggi agricoli la cui

lettura interpretativa è in grado di farci comprendere le diverse “unità

paesaggistiche” che la compongono.

Viene qui esposta una sintesi della mostra allestita fino all' 8 giugno presso “Le

Gallerie”.

Orari: dal lunedì al sabato ore 10.00-19.00

domenica e festivi ore 15.00-19.00

Arte I PERDUTI NEL PAESAGGIO

5 aprile - 31 agosto, Mart Rovereto, Corso Bettini 43

Il Mart propone una grande mostra di arte contemporanea che suggerisce una

visione del paesaggio del tutto inedita per il pubblico europeo. Le opere di oltre 60

artisti provenienti da geografie differenti, soprattutto asiatici e sudamericani, la

maggior parte dei quali mai presentati in Italia, confermano come nel paesaggio si

inscrivano perfettamente i temi della relazione, della convivenza, del potere,

dell’appropriazione ricorsivamente intrecciati nelle relazioni possibili.

In mostra queste tesi vengono affrontate attraverso l’esposizione di 170 fotografie,

84 quadri, 10 video, 4 video-installazioni, 4 installazioni, 4 opere site-specific, 1 opera

web specific, 1 libro. Il curatore, Gerardo Mosquera, propone un iter filosofico nel

quale il visitatore si perde, senza smarrirsi, abbandonandosi a un coinvolgimento

emotivo. Scrive infatti nel testo in catalogo (edito da Electa) che il significato del

termine “paesaggio” definisce allo stesso tempo “sia la percezione di un

determinato luogo, sia la sua rappresentazione”, rendendo inseparabili fra loro

l’oggetto dal soggetto, l’ambiente dal suo abitante. Oggi, nella concezione del

paesaggio del nostro tempo, il grado di soggettività della percezione, infatti,

coinvolge i protagonisti attivi delle trasformazioni del territorio, ovvero, quelle

strutture e coloro che agiscono su di esso e ne definiscono la stessa nozione, ormai

allargata a tutto ciò che ci circonda, dalle autostrade alle foreste, dalle metropoli

agli ambienti rurali. La mostra intreccia tre differenti livelli di lettura: 1) la

propensione umana ad appropriarsi dell’ambiente e a identificarsi e a dialogare

con esso, fino a diventare, essa stessa, rappresentazione del paesaggio; 2) il

paesaggio non come un genere artistico, ma come un mezzo di scambio

concreto tra uomo e natura; 3) ogni paesaggio ha in sé sia la percezione di un

determinato luogo sia la sua rappresentazione. Vissuto e costruito, contemplato e

utilizzato, il paesaggio è dunque inseparabile dall’uomo.

Orari: dal martedì alla domenica ore 10.00 - 18.00

venerdì ore 10.00 - 21.00

Chiuso il lunedì

Arte I SPARTITI DELLE MONTAGNE. COPERTINE DI MUSICA

24 aprile - 18 maggio, Palazzo Roccabruna, via SS. Trinità 24

Una collezione unica e di grande interesse, appartenente al Museo Nazionale della

Montagna di Torino quella ospitata nelle sale di Palazzo Roccabruna – dove da

anni si rinnova una stretta e costruttiva collaborazione tra il Museo Nazionale della

Montagna di Torino e la Camera di Commercio trentina. Recuperati da un remoto

passato attingendo a collezioni di tutto il mondo, gli spartiti con le loro variopinte

copertine compongono un’inedita suite alpestre che allieta la vista e scalda i

cuori: segno inequivocabile che, nel linguaggio delle altezze, il passato e il

presente tendono a confondersi; ennesima riprova che le montagne, a dispetto

della loro identità in continua trasformazione, si possono pur sempre raccontare

con leziosi stereotipi senza tempo. Le illustrazioni di questa mostra, divise per

tematiche, non sembrano appartenere a degli spartiti musicali. Sembra invece di

trovarsi di fronte ad una raccolta di litografie, vignette e manifesti riguardanti la

montagna. Alcune immagini potrebbero essere veri e propri affissi pubblicitari in

dimensioni ridotte, in cui i colori, le figure e l’organizzazione della pagina ricordano

vecchi cartelloni di certe stazioni sciistiche; altre sembrano cartoline ricordo di

paesi lontani oppure immagini di eroi in battaglia. Come le locandine, anche le

copertine illustrate degli spartiti avevano il compito di attirare l’occhio del futuro

acquirente e incantarlo. Ma in questo caso la funzione dell’illustrazione va ben

oltre: in essa è anticipato il senso del brano che seguirà. L’immagine che vediamo

esprime, arricchisce e interpreta di volta in volta in modo diverso il significato della

musica e delle parole, ci prepara infatti a ciò che ci attende, ci suggerisce il suo

messaggio e, in un certo senso, potrà poi condizionare l’esecuzione e l’ascolto.

Inaugurazione giovedì 24 aprile ore 18.00

AL TRENTO FILM FESTIVAL IL TRENTINO DELLA GRANDE GUERRA

Fin dal 1914 il Trentino è stato coinvolto nella tragedia della Prima Guerra Mondiale, con le

migliaia di suoi caduti sul fronte orientale nella lontana Galizia.

Con l’ingresso dell’Italia nel conflitto gli orrori della guerra irrompono direttamente nel suo

territorio, lungo un fronte di 300 km dall’Ortles alla Marmolada e il dramma di migliaia di

famiglie trentine deportate a ridosso di quel fronte.

Tra cinema, letteratura, fotografia e molto altro ancora l’approfondimento del Trento Film

Festival sulla Grande Guerra proseguirà fino al 2018.

Per il Trentino la Grande Guerra non ha avuto inizio quel 24 maggio 1915 in cui “il Piave

mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti”. Per il Trentino era iniziata già nel

1914. Pur non diventando, in quel primo anno, una terra contesa e un teatro di battaglia,

questa terra tra le montagne con la sua popolazione “entrò” nelle vicende della Storia in

modo ugualmente drammatico e coinvolgente.

Anche nella provincia più meridionale dell'Impero d'Austria e Ungheria, il 31 luglio 1914, un

mese dopo l'assassinio a Sarajevo dell'erede designato al trono - l'Arciduca Francesco - e

della moglie Sofia, giunse l'ordine dell'imperatore Francesco Giuseppe di mobilitazione

generale, con la chiamata alle armi dell'esercito, dei riservisti, della milizia territoriale e di

tutti gli abili alla leva di massa tra i 21 ed i 42 anni.

In migliaia anche dal Trentino furono chiamati alle armi, lasciando famiglia e occupazioni,

e inviati sul Fronte Orientale della Galizia a combattere contro le truppe russe. In quel

primo anno di guerra furono oltre 7000 i trentini caduti tra le pianure della Galizia ed i

Monti Carpazi e moltissimi furono i prigionieri.

Il Trento Film Festival, da questa 62^ edizione, in programma dal 24 aprile al 4 maggio

2014, intraprende un percorso di approfondimento sul tema “Grande Guerra” che

accompagnerà la rassegna fino al 2018. Un progetto declinato attraverso i linguaggi che

tradizionalmente il Festival ha fatto propri, a partire dal cinema, e naturalmente

letteratura e fotografia.

Letteratura | Ad Alta Voce - Lettura collettiva: “Trincee” di Carlo Salsa

Il diario di Carlo Salsa “Trincee” (Ed. La Feltrinelli) è una forte testimonianza sulla vita

in trincea e sui suoi orrori. Così il Tenente Carlo Salsa descrive nel suo libro la trincea:

"Il fango impasta uomini e cose assieme. Nel camminamento basso i soldati

devono rimanere accovacciati nel fango per non offrire bersaglio. Non ci si può

muovere; questa fossa in cui siamo è ingombra di corpi pigiati, di gambe ritratte, di

fucili, di cassette di munizioni che s'affastellano, di immondizie dilaganti: tutto è

confitto nel fango tenace come un vischio rosso".

Il suo libro è prima di tutto una testimonianza scritta di vita vissuta che nulla ha a

che vedere con un diario, perché l'intreccio, la trasposizione degli eventi sono

propri del romanzo. Scritto con sobrietà, senza mai cedere nulla alla retorica, né

cercar di muovere a facili pietismi, è un affresco di rara bellezza di un evento

tragico che ha segnato un'epoca e una generazione; non vi sono certo trionfalismi,

ma la sofferta consapevolezza dell'assurdità della guerra, che distrugge le cose, gli

uomini e, questi, anche dentro. Trincee non ebbe vita facile durante il periodo

fascista per l'aspra critica alla guerra e alle codarde gerarchie militari che ne

traspare sin dall'introduzione, e venne ristampato solo trent'anni dopo.

Giornalista, scrittore e sceneggiatore, Carlo Salsa (Milano, 1893 - Milano, 1962) iniziò

a scrivere fin da giovanissimo. Arruolato nel 1914 come tenente di complemento in

fanteria, fu inviato al fronte all'inizio della Prima guerra mondiale, combatté sul

Carso sempre in prima linea, rimanendo ferito e cadendo prigioniero nel 1917.

Tornato all’attività letteraria dopo la guerra fu vicedirettore della Società Italiana

degli Autori ed Editori e nel 1929 fondò con Leonida Rèpaci ed Alberto Colantuoni

il Premio Viareggio. Collaborò poi con la rivista letteraria Le grandi firme, diretta da

Pitigrilli. Come consulente lavorò alla sceneggiatura de “La grande guerra”, di

Mario Monicelli.

Sabato 26 aprile al Café de la Paix, Passaggio Teatro Osele ore 21.00

Cinema | Il 1914 nei documenti filmati d'epoca

Il Trento Film Festival ha da tempo una programmazione che oltre alle novità della

cinematografia di montagna propone anche incursioni negli archivi e nella storia

del cinema grazie ai propri consolidati rapporti con i principali archivi

cinematografici europei e le cineteche italiane (Bologna, Milano, Roma, Torino),

che concedono al festival di presentare i loro tesori, spesso in versioni

recentemente restaurate nell'ambito del progetto EFG1914 promosso dal portale

web comunitario European Film Gateway. A questo il festival può aggiungere

l'esperienza della proiezione in sala delle copie in pellicola restaurate o digitalizzate

ad alta definizione, dell'accompagnamento musicale, e dunque rendere a questi

documenti la dimensione propriamente cinematografica più vicina allo spirito

dell'epoca.

Il pomeriggio di sabato 3 maggio sarà dedicato alla proiezione di filmati d'epoca

realizzati nell'attuale territorio del Trentino-Alto Adige e diffusi nella fase iniziale del

conflitto tra il 1914 e il 1915 con accompagnamento musicale dal vivo di

Francesca Aste.

Sabato 3 maggio al Multisala G. Modena, ore 15.00 - 16.30

Cinema | Serata evento di chiusura del 62° Trento Film Festival: Der Stille Berge - La

montagna silenziosa di Ernst Gosser, Austria 2014, 94 min.

Al termine della cerimonia di premiazione del 62° Trento Film Festival, la serata

proporrà la proiezione in anteprima internazionale del film “La montagna

silenziosa” del regista austriaco Ernst Gosser, ambientato all'epoca della Grande

Guerra nelle Dolomiti. Si tratta di un racconto storico emozionante incentrato

intorno alla guerra che ha diviso il Tirolo, ha segnato la fine della monarchia

austroungarica e ha gettato le premesse per la seconda Guerra mondiale. Ma è

anche un dramma toccante che ci fa avvicinare a un mondo sull’orlo del

precipizio: un precipizio che può aprirsi davanti agli occhi di ogni generazione.

Tutti i personaggi nel film affrontano questa guerra in modo tra loro molto diverso,

sostenendola ciascuno per differenti motivi. Ma nessuno ne esce indenne. Un

aspetto importante del film è proprio quello di mostrare come in una guerra alla

fine ci siano solo perdenti. Nel cast figurano William Moseley, star delle Cronache di

Narnia, la leggendaria Claudia Cardinale, Eugenia Costantini, Fritz Karl e numerosi

attori e attrici del Tirolo e dell’Alto Adige. Il film è stato sostenuto dalla Trentino Film

Commission.

Sabato 3 maggio al Cinema Vittoria, ore 20.30

Fotografia | Massimo Falqui Massida. Sentiero di Pace. 1914-2014, viaggio lungo il

fronte restituito alla natura

Questa inedita esposizione a cura di Massimo Falqui Massida, Arianna Mosca, Ilaria

Bassoli con il sostegno dell’Associazione Elementare, raccoglie le fotografie

realizzate dal fotografo Massimo Falqui Massida lungo i sentieri che costituivano il

fronte della Grande Guerra dove la follia dell’uomo oltraggiò la pace della

montagna. Le immagini esposte documentano come la Natura, cento anni dopo,

si stia lentamente rimpossessando di uno spazio dove ancora oggi, celate dagli

elementi naturali, è possibile scorgere le ferite inflitte al territorio dagli impetuosi

combattimenti. Entrare in contatto con questi luoghi, con queste vette, con

l’esperienza della montagna, offre la possibilità di conservare memoria della

tragedia passata, per non dimenticare e per vivere la Pace.

La mostra è ospitata nel Foyer dell’Auditorium S. Chiara dal 24 aprile al 4 maggio,

con orari 10.00 - 19.00.

ALLA SCOPERTA DELLA MONTAGNA CON IL TRENTO FILM FESTIVAL:

IL PARCO DEI MESTIERI COMPIE DIECI ANNI

Anche quest’anno il Trento Film Festival ha deciso di dare ampio spazio ai più piccoli

con il Parco dei Mestieri, un modo per avvicinarsi alla montagna e alla natura e per

dare libero sfogo alla propria creatività.

Tante attività, spettacoli, giochi e, tra le novità, una selezione di film dedicati ai

ragazzi, in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana di Milano, e un

programma riservato anche ai bambini delle scuole materne.

Dalle leggende al gioco, dalle forme della natura alle molteplici attività all'aria aperta, la

montagna è un universo che si presta a scatenare la fantasia, la creatività e l'inventiva

dei ragazzi.

Habitat naturale che conserva la magia e i segreti della montagna è il Parco dei Mestieri,

luogo “speciale” del Trento Film Festival dedicato alle scuole e alle famiglie, un

coinvolgente progetto didattico, attuato in sinergia con altri enti e istituzioni del territorio,

che quest'anno celebra il traguardo dei 10 anni.

Rivolto agli scolari tra i 9 e i 12 anni delle scuole elementari e medie della Provincia di

Trento, il Parco dei Mestieri ha l’obiettivo di avvicinare i giovani ai temi della

manifestazione, cinema e montagna, attraverso una originale proposta didattica

centrata sui mestieri alpini di ieri e di oggi.

All’interno del Parco dei Mestieri, situato nel rigoglioso giardino dell'Arcivescovado, nel

centro storico di Trento, i ragazzi hanno infatti modo di conoscere da vicino le peculiarità

e le metodologie dei lavori legati al contesto alpino, dalla guida alpina al maestro di sci,

dal forestale al malgaro, per restare a professioni assai note, ma anche altre più insolite,

dal campanaro al gattista delle nevi.

In dieci anni ne sono stati presentati qui più di 70, tutti legati al mondo della montagna, e

per ognuno le diverse classi ospitate hanno realizzato interviste e video con un testimonial

di ciascun mestiere.

Una formula azzeccata che è stato possibile promuovere grazie a diversi enti

collaboratori. In particolare il settimanale Vita Trentina e Radio Trentino in Blu con le

“dirette” dal Parco, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, il MUSE - Museo delle

Scienze di Trento e il WWF Trentino. A questi collaboratori “istituzionali”, edizione dopo

edizione, si sono aggiunti ulteriori contributi, dagli speleologi, alle guardie forestali, dai

metereologi alle sezioni SAT, grazie ai quali le quattro ore giornaliere di attività didattiche

dedicate alle scuole elementari e medie del Trentino sono divenute momenti davvero

indimenticabili per migliaia di ragazzi.

Per questo decennale del “Parco dei Mestieri” di Trento sono in arrivo numerose novità.

A cominciare dalla collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana, già inaugurata la

scorsa edizione, per quanto riguarda la parte cinematografica del programma dei

ragazzi. Su questo aspetto il Festival crede molto e pertanto ha deciso di riportare le

proiezioni riservate ai ragazzi al Cinema Multisala Modena, raddoppiando il tempo a

disposizione (2 delle 4 ore di attività) e curandone ancora meglio i contenuti.

Otto titoli proposti con cui saranno costruiti due distinti programmi, uno per i ragazzi di età

6-9 anni e l'altro per quelli 9-12 anni. Per i più piccoli sarà inoltre presente in sala anche

una lettrice, essendo i filmati in lingua originale, e per i ragazzi sarà realizzata una piccola

guida al programma cinematografico a loro dedicato.

Un'altra novità del Parco dei Mestieri 2014 sarà l'apertura nelle mattinate anche alle

scuole materne con un laboratorio ad hoc sulle energie rinnovabili.

Come ogni anno saranno molti gli appuntamenti per il pubblico e le famiglie: dal

laboratorio serigrafico “La valle degli dèi” sul Messico, omaggio al paese ospite di questa

edizione del Trento Film Festival, ai vari incontri con il Salvanèl, mascotte del Parco, che

comparirà "magicamente" nelle fotografie e verrà realizzato in 3D, fino a numerosi altri

incontri, degustazioni, presentazioni di libri e mostre fotografiche.

Il "Parco dei Mestieri" è un'iniziativa aderente al progetto "Family in Trentino" della

Provincia autonoma di Trento.

L'ARTISTA MARTA IORIO FIRMA IL MANIFESTO DELL’EDIZIONE 2014

Anche nell’immagine ufficiale del 62^ Trento Film Festival un forte richiamo al paese

ospite, il Messico, dove l’autrice ha peraltro vissuto e lavorato per tre anni.

E' ancora una donna, dopo la trentina Anna Deflorian nel 2013, a firmare il manifesto

dell’edizione 2014 del Trento Film Festival. Si tratta dell’illustratrice Marta Iorio, origini

napoletane, ma che ora vive e lavora a Bologna. Il Messico è il paese ospite di questa

edizione e proprio al Messico è legata anche una significativa esperienza di studio e di

lavoro di Marta Iorio in questo paese, protrattasi per tre anni, dal 2003 al 2006.

E non si può del resto non pensare al Messico e in particolare ai suoi celebri vulcani

(Popocatepetl, Pico de Orizaba, tutti superiori ai 5.000 m) – o ad altri del continente

sudamericano - osservando la grande montagna in primo piano nell’immagine del nuovo

manifesto, a forma di cono e incappucciata dalla coltre di neve e un inconfondibile

pennacchio che si innalza sopra la vetta.

Una montagna inserita in un contesto di paesaggio, ricchissimo di colori e sfumature, di

natura selvaggia e lussureggiante come le foreste tropicali ai piedi delle grandi cime,

popolate da branchi di animali liberi, ma anche minacciati, come il leopardo delle nevi in

primo piano. Una montagna che celebra la vitalità e il dinamismo della natura, che invita

ad essere esplorata, scoperta dagli spiriti più curiosi, che non incute timore. Gli stupa, le

“wind horse”, le bandierine che disperdono nel vento le preghiere in esse scritte, sono

altre presenze immediatamente riconoscibili e riconducibili alle culture delle terre alte in

altri continenti, altrettanto familiari all’artista.

Il manifesto ufficiale del 62^ Trento Film Festival è stato elaborato graficamente

dall’Agenzia Plus Communications di Trento, che da diversi anni si occupa dell’immagine

coordinata della rassegna.

Marta Iorio

Marta Iorio è nata a Napoli nel 1978. A Bologna si diploma in pittura all'Accademia delle Belle Arti.

Nel 2003 si trasferisce per amore in Messico dove studia e lavora fino al 2006. Dal 2006 al 2009 ha

vissuto e lavorato a Palermo occupandosi di didattica d'arte, di pittura e d'illustrazione

collaborando con Palab (galleria no profit) e la Didattica de La biennale di Venezia sez.

Architettura. Ha esposto in Italia, Spagna, Francia, Messico e Giappone. Ha pubblicato nel 2012

per Topipittori, la sua autobiografia d'infanzia "Cicale", ha collaborato con Museo Mart, IBBY,

Santarcangelo dei Teatri, Cinemovel Foundation, La Casa delle Donne e Comunicattive. Nel 2011

è stata selezionata al Bologna Illustrators Exhibition e al CJ Pictures book Awards. Oggi vive e lavora

a Bologna con Dmitri, Lupo e Pitis.

TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI

IL TRENTO FILM FESTIVAL PRESENTA I SUOI PARTNER E SPONSOR PER LA 62ESIMA EDIZIONE

Ad accompagnare il Trento Film Festival nelle sue tante iniziative per la 62esima edizione,

in programma dal 24 aprile al 7 maggio a Trento e Bolzano, un pool di aziende italiane e

internazionali che hanno voluto riconfermare un tangibile sostegno a questo evento

culturale dal forte richiamo, che consente di arricchire l’esperienza ed i contenuti della

rassegna. E non mancano le new entry.

L’unione fa la forza: per la 62esima edizione del Trento Film Festival sono molte le realtà

che hanno deciso di sostenere il primo e più antico festival internazionale di cinema

dedicato ai temi della montagna, dell’avventura e dell’esplorazione.

Due sono le importanti realtà economiche che hanno legato il proprio marchio al Trento

Film Festival in qualità di main sponsor già da diverse edizioni.

Montura, marchio leader dell’abbigliamento outdoor, che si propone anche per questa

edizione nella veste di main sponsor della Rassegna internazionale dell’editoria di

Montagna MontagnaLibri, giunta alla 28esima edizione.

Con il Gruppo ITAS – Istituto Trentino Alto Adige Assicurazioni si rinnova e si rilancia una

storica collaborazione cresciuta attorno al prestigioso Premio ITAS del Libro di Montagna

che per 40 anni ITAS ha promosso all'interno della rassegna del Trento Film Festival. Un

ritorno legato proprio alla nuova riproposizione dello storico premio letterario accanto alla

novità del Premio Montagnav[v]entura dedicato ai più giovani e che vede il Gruppo ITAS

ancora una volta accanto alla principale rassegna italiana dedicata alla montagna.

Levico Acque, sarà invece “L'acqua del Trento Film Festival”. Parliamo in questo caso di

una realtà economica che trasmette, con il suo prodotto, una filosofia aziendale che

punta sulla sostenibilità ambientale e su principi etici nel fare impresa, proponendosi

come importante plus per il Festival.

Golia, già dalla precedente edizione è “La caramella del Festival della montagna”,

evento scelto per il lancio della nuova tipologia di prodotti dello storico marchio che

saranno distribuiti in occasione degli appuntamenti di spicco e negli spazi ufficiali della

rassegna da MontagnaLibri al Parco dei Mestieri, all'Auditorium S. Chiara.

Si ripropone in questa edizione la partnership con IOG (Italian Outdoor Group),

l‘associazione che riunisce alcune delle più importanti imprese italiane leader nella

produzione, importazione e distribuzione di articoli per l'outdoor. All’interno di questa

collaborazione con il Trento Film Festival viene riproposto il premio speciale “Spirito

Outdoor – IOG”, attraverso cui far conoscere al pubblico la filosofia IOG e che anche

quest'anno sarà assegnato direttamente dal pubblico.

Importante nuova entrata nel panel dei partner del Trento Film Festival è Dolomiti Energia,

gruppo attivo in tutta la filiera energetica che riunisce attività di produzione di energia

elettrica, distribuzione e vendita di prodotti energetici. Opera anche nel campo dei servizi

idrici integrati, della cogenerazione e teleriscaldamento, delle energie rinnovabili e dei

servizi ambientali. Il Gruppo Dolomiti Energia, da sempre attento a coniugare gli obiettivi

di business con il senso di responsabilità sociale e ambientale è uno dei primi produttori

italiani di energia da fonte idroelettrica. Le società commerciali del Gruppo, Trenta e

Multiutility, oltre a fornire gas ed energia a 600.000 clienti sono specializzate nel prodotto

“100% energia pulita”. Un marchio che è sinonimo di energia certificata, prodotta in

Trentino esclusivamente da fonti rinnovabili senza l’uso di combustibili inquinanti.

Da lunga data sponsor della manifestazione sono anche Mediocredito, Cassa Rurale di

Trento, Cassa Centrale Banca. Il loro essere banche di riferimento per la comunità trentina

(Cassa Centrale Banca e Cassa Rurale di Trento) e per l’intero comparto della piccola e

media impresa (Mediocredito), si traduce anche nell’impegno a sostegno delle

manifestazioni culturali di maggior prestigio quale appunto il Trento Film Festival.

Altro soggetto legato al territorio che da alcuni anni condivide questo percorso insieme al

Trento Film Festival è A22 Autostrada del Brennero SpA. Autostrada del Brennero SpA, per

filosofia aziendale, sposa lo sviluppo del territorio e la salvaguardia della vivibilità nonché

dell’equilibrio ambientale. Snodandosi per buona parte in territorio montano, pioniera

nella sensibilizzazione e promozione della sicurezza stradale, trova nel Trento Film Festival

un felice connubio ed un partner che, come l’A22 stessa, si contraddistingue per essere

all’avanguardia nel campo della ricerca e dell’innovazione.

L'organizzazione e la logistica della manifestazione si muoverà invece sui mezzi messi a

disposizione da Pastorello Auto (Concessionaria Volvo), nuovo sponsor del Trento Film

Festival.

Anche i Consorzi dei Bacini Imbriferi Montani (BIM) supporteranno il Trento Film Festival

con specifiche azioni di promozione e di divulgazione della programmazione su tutto il

territorio provinciale.