appunti di lingua bulgara

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  • 1

    APPUNTI DI LINGUA BULGARA

    - SECONDA EDIZ IONE -

    di

    Niccol Zanotelli

    R O M A - M A G G I O 2 0 1 5

    Eventuali aggiornamenti saranno pubblicati sul sito internet www.bulgaria-italia.com/bg/info/lingua/

  • 2

    PREFAZIONE

    Pur ispezionando meticolosamente ogni singola bancarella della Piazza dei libri di Sofia,

    quella che spacca a met la romantica Uliza Graf Ignatiev, non ho trovato un solo libro che

    spiegasse ad un italiano - in italiano - la lingua bulgara, e ci nonostante lo sfavillare di centinaia,

    migliaia!, di manuali di lingua di ogni risma disordinatamente esposti in quel luogo.

    Analoga carenza l'ho riscontrata, in piena era tecnologica, nell'offerta del web, dove per

    non mancano generosi tentativi di fornire al povero italiano - gratuitamente - almeno qualche

    rudimento del misterioso idioma.

    Di fronte a questi fallimenti, non potendo tornare in Italia per spulciare le librerie

    internazionali, mi sono "accontentato" di un manuale di lingua bulgara per studenti anglofoni.

    Inutile dire che il "modello anglosassone" mi subito risultato lontano anni luce dalle mie

    aspettative: troppo confusionario, troppo incompleto, troppo empirico.

    Da buon giurista italiano che coltiva l'hobby dello slavismo, infatti, la totale assenza di

    teoria, di ordine, di logica, in una parola: di sistematicit, dell'approccio anglosassone allo studio

    di una lingua slava, apparso - e tuttora appare - assolutamente infruttuoso.

    Per questi motivi, avendo ormai reperito attraverso le mie inefficaci ricerche pi di una

    "fonte", seppure ciascuna frammentata ed incompleta, ho pensato bene di tentarne un riordino

    secondo uno schema il pi possibile razionale e di facile comprensione per un italiano (ho

    applicato la ripartizione tradizionale in fonetica, morfologia e sintassi), andando a costituire un

    "manualetto", una raccolta di appunti di lingua bulgara in italiano per italiani, da offrire

    gratuitamente sul web.

    Ci anche nella consapevolezza della grande ascesa che la Bulgaria sta compiendo nella

    classifica delle mete predilette dagli italiani, di ogni et e livello sociale, come luogo ove coltivare

    l'aspirazione di una vita piacevole, serena e gratificante.

    Prima di incominciare, per, devo premettervi che anche io, come voi, sono solo uno

    studente, un aspirante conoscitore della lingua bulgara, non un insegnante, un professore o

    addirittura un accademico, di conseguenza questo lavoro non avr alcuna pretesa di risultare

    immune da errori ed imprecisioni, cos come di essere completo o scientifico.

    Buon divertimento!

    Dicembre 2013

    Niccol Zanotelli

  • 3

    PREMESSA ALLA SECONDA EDIZIONE

    Molta la soddisfazione di chi scrive per l'assolutamente inaspettato successo della prima

    "bozza" di questo libretto e ci nonostante - o forse proprio per questo - fosse stata concepita come

    una raccolta amatoriale di nozioni ed esempi estrapolati da fonti della pi svariata provenienza nel

    tempo e nello spazio e dunque, per forza di cose, sottratta da qualsivoglia mira di scientificit

    prima ancora che di ufficialit.

    Non appena il testo divenuto patrimonio della rete, tuttavia, cominciata forse la parte

    pi interessante di questa esperienza, ossia un'opera di costante correzione, revisione,

    smussamento, per farla breve: di generale miglioramento, sollecitata direttamente dai fruitori del

    volumetto e dagli amici bulgari ed italiani cultori della materia o semplici "empirici profani"

    incuriositi dagli "Appunti".

    Tutto ci, unitamente alla ininterrotta ricerca di chi scrive, la cui passione per l'amato

    idioma non ha smesso un istante di ardere, ha fatto s che il testo primigenio, pi simile ad un

    collage ordinato che ad un'opera originale, assumesse sempre pi un proprio carattere distintivo,

    una propria unicit, pur non perdendo mai di vista lo scopo per cui era stata ideata: fornire al

    neofita una guida pratica alla lingua bulgara secondo uno schema il pi possibile organico e

    razionale dove la regola formale conservasse un'esposizione sintetica e la sua attuazione pratica

    trovasse immediato riscontro in una quantit sufficiente di esempi.

    Frutto di tale metamorfosi proprio questa "seconda edizione" (mi si conceda la licenza)

    dove ormai a stento possono rinvenirsi tracce della prima, ai cui suddetti scopi che la informarono

    si sono aggiunti quelli sempre meno eludibili di una maggiore completezza e precisione.

    Fermo restando il carattere "amatoriale" del volumetto che continuer a rimanere tale

    almeno fintanto che a scriverlo sar un avvocato con la passione per la slavistica.

    Aprile 2015

    Niccol Zanotelli

  • 4

    INDICE

    PREFAZIONI 2

    I. CENNI STORICI 5

    II. ALFABETO CIRILLICO BULGARO 6

    III. FONETICA 7

    a. Fonemi 6 b. Accento 7

    IV. GRAMMATICA 10

    Primo. Morfologia nominale 10

    a. Sostantivi 10 b. Articolo determinativo 18 c. Aggettivi 21 d. Pronomi e aggettivi numerali 30 e. Pronomi personali 33 f. Pronomi e aggettivi possessivi 40 g. Pronomi e aggettivi dimostrativi 41 h. Pronomi e aggettivi interrogativi 45 i. Avverbi interrogativi 47 l. Pronomi relativi 50 m. Pronomi e aggettivi indefiniti 52 n. Pronomi e aggettivi negativi 58

    Secondo. Morfologia verbale 60

    a. Verbi 60 1. Gli aspetti verbali 60 2. I modi verbali 65 3. I tempi verbali 74

    4. Forma passiva 90 5. Frasi impersonali 92 6. Prefissi verbali 98

    b. Avverbi 100

    Terzo. Altre parti invariabili del discorso 104

    a. Preposizioni 104

    b. Congiunzioni 114 c. Particelle e interiezioni 120

    V. SINTASSI 122

    a. Frasi principali 122 b. Frasi secondarie 126

    BIBLIOGRAFIA 134

  • 5

    I. CENNI STORICI

    La lingua bulgara ( ) una lingua slava meridionale parlata in Bulgaria.

    la pi antica lingua scritta e letteraria tra quelle slave.

    Discendente anch'essa dal protoslavo, smise di essere solo parlata nell'863 d.C., quando i fratelli

    Santi Cirillo e Metodio, originari di Salonicco, le diedero un alfabeto (cosiddetto "glagolitico") e

    provvidero a tradurvi le sacre scritture dal greco.

    Grazie all'opera dei due studiosi, la Bulgaria divent di l a poco centro della cultura e della scrittura

    slava, soprattutto dopo che Boris I di Bulgaria accolse i loro discepoli in fuga dalla Grande Moravia.

    Proprio uno di questi, San Clemente di Ocrida, stabilitosi alla fine del IX secolo a Preslav (antica

    capitale della Bulgaria), cre l'alfabeto cirillico, destinato durante il Medioevo a rimpiazzare quasi

    completamente quello glagolitico. in questo periodo che vennero redatti i pi antichi e importanti

    testi glagolitici e cirillici in antico bulgaro.

    Solo un secolo pi tardi un gruppo di missionari bizantini, portando in Russia libri bulgari, diffuse

    anche l l'alfabeto cirillico, che poi diverr, come noto, il sistema di scrittura ufficiale della lingua russa.

    Anche per queste ragioni storiche l'antico bulgaro ancora oggi la lingua liturgica di molti paesi slavi.

    Sul piano dello sviluppo linguistico, la storia della lingua bulgara pu schematicamente suddividersi in

    quattro periodi: antecedente alla scrittura (prima del IX secolo), antico bulgaro (IX - XII secolo), medio

    bulgaro (XII - XIV secolo) e bulgaro moderno (dopo XV secolo).

    Attraverso queste fasi di sviluppo essa, entrando in contatto con le altre lingue non slave della penisola

    balcanica, cambi e si differenzi sempre pi dal protoslavo, sia con riguardo alla morfologia che alla

    sintassi. In particolare abol quasi completamente la declinazione dei casi (salvo per alcuni pronomi e

    per il vocativo), svilupp l'articolo determinativo posposto al nome (come in romeno, macedone ed

    armeno), mentre conserv un ricco sistema verbale ancora oggi croce e delizia di chi approccia lo

    studio di questa lingua.

  • 6

    II. ALFABETO CIRILLICO BULGARO

    STAMPATELLO CORSIVO MANUALE SUONO ESEMPI

    Maiu. Min. Maiu. Min. Maiu. Min.

    -

    -

    -

    a

    b

    v

    g

    d

    e aperta

    j

    z morbida

    i

    i breve

    k

    l

    m

    n

    o

    p

    r

    s

    t

    u

    f

    h aspirata

    z dura

    c

    sc

    sct

    -

    iu

    ia

    arena

    baia

    via

    gatto

    dio

    era

    jean

    rosa

    ira

    lei

    cane

    lira

    mano

    nel

    oro

    poi

    ramo

    setola

    tino

    uva

    africa

    hans

    zio

    cibo

    sci

    sc + t

    but (ingl.)

    *

    Jugoslavia

    Jalta

  • 7

    III. FONETICA

    a. Fonemi

    La lingua bulgara, come altre lingue slave meridionali (esempio il serbo-croato) recepisce la regola

    fonetica del "si legge come si scrive".

    Tuttavia esistono alcune eccezioni a tale regola, nello specifico:

    la consonante:

    si legge

    "

    "

    "

    "

    "

    a) ALLA FINE DELLA PAROLA

    Es. (pane), si legge "hljap;

    (matita) si legge "molif";

    (altro) si legge "druk";

    (uomo) si legge "msc";

    (senza) si legge "bes";

    b) ALL'INIZIO O IN MEZZO ALLA PAROLA PRIMA DI UNA CONSONANTE SORDA O DELL'ASPIRATA ""

    N. B. consonanti sorde sono: , , , , , , , .

    Es. (quaderno) si legge "tetratka";

    (dolce) si legge "slatko";

    (tutto) si legge "fsicko";

    (bacio) si legge "zelufka";

    (manico) si legge "drescka";

    (esame) si legge "ispit".

    il gruppo consonantico*:

    consonante + si legge consonate +

    Es. (attore) si legge "aktior";

    (blu) si legge "sinio";

  • 8

    (autista) si legge "sciofior".

    la consonante:

    si legge

    quando precede "", "", "", ""

    Es. (stiro) si legge "guadj";

    (ciao - al telefono) si legge "auo";

    (bugia) si legge "uja";

    (luna) si legge "uuna"

    Il fenomeno sopradescritto c.d. "velarizzazione" molto diffuso fra i giovani della zona di Sofia, i

    quali arrivano ad esasperarlo sino al punto di pronunciare come "" qualsiasi "".

    la vocale:

    si legge

    "

    nelle desinenze verbali del presente indicativo - e - (prima persona singolare) e - e - (terza

    persona plurale)

    Es. (leggo) si legge "cet";

    (leggono) si legge "cett";

    (gioco) si legge "igraj";

    (giocano) si legge "igrajt".

    la vocale:

    tende a

    "

    "

    "

    /

    quando non accentata.

    Es. (bene) tende a pronunciarsi "dubre";

    (vantaggio) tende a pronunciarsi "prdimstvu".

    Tale fenomeno, particolarmente forte nell'est della Bulgaria, prende il nome di "riduzione". Si noti

    che, come evidenziato nella tabella dall'indicazione "tende a" , non ha luogo una vera a propria

    sostituzione della vocale aperta con la corrispettiva chiusa, bens una sorta di pronuncia

    "intermedia" fra i due suoni.

  • 9

    Per completezza espositiva si d atto che sino alla riforma ortografica del 1945 l'alfabeto bulgaro

    comprendeva ulteriori due lettere (vocali):

    STAMPATELLO CORSIVO MANUALE SUONO ESEMPI

    Maiu. Min. Maiu. Min. Maiu. Min.

    (come "")

    ja/e

    (denti)

    (gallo)

    La lettera "" (c.d. "grande ius") stata sostituita dalla lettera "" con identica pronuncia (es.

    ) ovvero, pur conservando la pronuncia di "", da "" nei casi in cui "" cadeva in finale di parola

    (es. [essi sono] ) ci poich "" in quella posizione non si sarebbe potuta leggere perch

    muta (oggi il problema superato, come si dir fra poco, non esistendo pi parole con tale

    terminazione).

    Adeguando l'ortografia alla pronuncia propria delle zone del nord-est della Bulgaria, la riforma ha poi

    sostituito la lettera "" (c.d. "jat") con la lettera "" quando "" accentata cadeva sull'ultima sillaba o

    quando la sillaba seguente conteneva "", "" oppure "" (es. , , ,

    , ), ovvero con "" (es. ) in tutti gli altri casi (salvo non rare eccezioni).

    Nell'ambito della stessa riforma, come si accennava, sono state abolite le lettere "" e "" in fine di

    parola che, pur rimanendo mute, avevano la funzione di rendere forte () o debole () la consonante

    che le precedeva (es. finale forte; finale debole), con conseguenze sul piano

    grammaticale (vedi ad es. paragrafo sull'articolo determinativo maschile).

    b. Accento

    L'accento bulgaro dinamico. Le sillabe accentate suonano di pi e pi a lungo di quelle atone.

    L'accento inoltre libero e mobile, come in russo, invece che fisso come in francese, cio pu cadere su

    ogni sillaba di una parola polisillabica e la sua posizione pu variare durante la declinazione, la

    coniugazione e la derivazione, per esempio, ("gamba"), ("gambe").

    L'accento bulgaro inoltre distintivo: ad esempio, ("lana") e ("onda") si differenziano

    solo per l'accento. Esso, tuttavia, generalmente non viene mai segnalato nei testi scritti. Pu essere a

    volte indicato nel caso di coppie minime come sopra, quando c' bisogno di togliere le ambiguit, o per

    indicare le deviazioni dialettali dalla pronuncia standard. In tali casi indicato da un accento acuto

    posto sopra la vocale tonica.

    In questo testo, come probabilmente si sar notato, l'accento indicato sottolineando la vocale

    corrispondente alla sillaba sulla quale cade.

  • 10

    IV. GRAMMATICA

    Prima di cominciare con la trattazione delle regole principali caratterizzanti le singole parti del discorso

    nella lingua bulgara, si premette un brevissimo cenno sulla sua struttura.

    Le parti del discorso in bulgaro sono divise in dieci differenti tipi, variabili (sostantivi, aggettivi,

    numerali, pronomi e verbi) ed invariabili (avverbi, preposizioni, congiunzioni, particelle ed interiezioni).

    Le parti del discorso variabili mutano grammaticalmente, mentre le invariabili non cambiano,

    nonostante l'uso che se ne fa.

    Morfologicamente sostantivi, aggettivi, numerali e pronomi formano il gruppo nominale (morfologia

    nominale), mentre verbi e avverbi il gruppo verbale (morfologia verbale).

    Fuori da questi due gruppi rimangono le rimanenti parti invariabili costituite da

    preposizioni, congiunzioni, particelle ed interiezioni.

    Primo. MORFOLOGIA NOMINALE

    a. Sostantivi

    In bulgaro i sostantivi si dividono in tre generi: maschile, femminile e neutro. Ciascuno di essi ha una

    forma singolare ed una plurale.

    1. Genere

    A determinare il genere di un sostantivo , di regola, la desinenza.

    genere maschile

    desinenza in:

    a) consonante (sostantivi maschili regolari con desinenza c.d. "ZERO")

    Es:

    (aroma)

    (ghiaccio)

    (boccale)

    (cervello)

    (entrata)

    (pendenza, salita)

    (citt)

    (noce)

    (giorno)

    (pavimento)

    (lingua)

    (fazzoletto, benda)

    (vita)

    (sedia)

    (dente)

    (telefono)

    (scelta)

    (lezione)

    (trappola)

    (gioved)

  • 11

    b) - e - (rari)

    (padre)

    (vescovo)

    (collega)

    (giudice)

    (vetraio)

    (ramaio)

    c) - e - (vezzeggiativi parentali e diminutivi)

    (fratello maggiore)

    (zio di madre)

    (pap)

    (zio di padre)

    (nonno)

    (dim. Stefan)

    (dim. di Stojan)

    (dim. di Kostadin)

    (dim. di Boris)

    (dim. di Nikolaj)

    genere femminile

    desinenza in:

    a) - e -

    (lampada)

    (porta)

    (camicia)

    (foresta)

    (borgo)

    (allergia)

    (organizzazione)

    (terra)

    (stanza)

    (domenica)

    b) - e -

    (piet)

    (vecchiaia)

    (comunit)

    (trasparenza)

    c) - conosonante (irregolari con desinenza "ZERO")

    (fango)

    (sangue)

    (parte)

    (amore)

    (primavera)

    (notte)

    (sera)

    (onore)

    genere neutro

    desinenza in:

    a) - e -

    (corpo)

    (occhio)

    (benessere)

    (nido)

    (viso)

    (ragazzo)

    (ragazza)

    (azione)

  • 12

    (ruota)

    (ferro)

    (famiglia)

    (ministero)

    (nome)

    (nutrimento)

    (campo)

    (osservazione)

    b) - e - (in genere sostantivi importati da lingue straniere)

    (menu)

    (intervista)

    (taxi)

    (whisky)

    c) i mesi dell'anno, qualunque sia la loro desinenza

    (gennaio)

    (febbraio)

    (marzo)

    (aprile)

    (maggio)

    (giugno)

    (luglio)

    (agosto)

    (settembre)

    (ottobre)

    (novembre)

    (dicembre)

    2. Numero

    Il plurale dei sostantivi bulgari, come in italiano, si forma sostituendo alla desinenza del singolare (se

    presente, altrimenti si avr un'aggiunta) quella del plurale.

    genere maschile

    desinenza in:

    a) - (maggioranza dei sostantivi maschili regolari, soprattutto plurisillabici con al singolare

    desinenza c.d. ZERO o in - e -)

    (viale)

    (becchino)

    (tradizione)

    (compagno)

    (padre)

    (collega)

    (giudice)

    (viali)

    (becchini)

    (tradizioni)

    (compagni)

    (padri)

    (colleghi)

    (giudici)

    N.B. con alcuni sostantivi si verifica, nel passaggio dal singolare al plurale, una leggera modifica

    del tema dovuta al fenomeno dell'alternanza o della caduta di vocali.

    (giornale)

    (geologo)

    (computer)

    (giornali)

    (geologi)

    (computers)

  • 13

    (finestra)

    (stomaco)

    (vescovo)

    (finestre)

    (stomaci)

    (vescovi)

    b) - o - (sostantivi esclusivamente monosillabici)

    (inferno)

    (battaglia)

    (costa)

    (secolo)

    (cagnaccio)

    (pavimento)

    (figlio)

    (neve)

    (succo)

    (sedia)

    (sistema)

    (tipo)

    (frutto)

    (inferni)

    (battaglie)

    (coste)

    (secoli)

    (cagnacci)

    (pavimenti)

    (figli)

    (nevi)

    (succhi)

    (sedie)

    (sistemi)

    (tipi)

    (frutti/a)

    N.B. Esistono dei sostantivi monosillabici che, tuttavia, adottano regolarmente la desinenza -

    (lupo)

    (ospite)

    (giorno)

    (dente)

    (dito)

    (ballo)

    (fatto)

    (volta)

    (lupi)

    (ospiti)

    (giorni)

    (denti)

    (dita)

    (balli)

    (fatti)

    (volte)

    d) - e - accentate (rari)

    (signore)

    (gamba)

    (numero)

    (fratello)

    (corno)

    (signori)

    (gambe)

    (numeri)

    (fratelli)

    (corna)

    e) - accentata (rari)

    (uomo)

    (re)

    (zar)

    (cavallo)

    (principe)

    (uomini)

    (re)

    (zar)

    (cavalli)

    (prncipi)

  • 14

    f) -

    (fine)

    (sogno)

    (strada)

    (fini)

    (sogni)

    (strade)

    g) - e - (sostantivi maschili con al singolare rispettivamente desinenza in - e -)

    (fratello maggiore)

    (zio di madre)

    (pap)

    (zio di padre)

    (nonno)

    (fratelli maggiori)

    (zii di madre)

    (pap)

    (zii di padre)

    (nonni)

    h) completamente irregolare

    (persona) (gente)

    genere femminile

    desinenza in:

    a) - (maggioranza dei sostantivi femminili regolari con al singolare desinenza in - e - o -

    e -)

    (donna)

    (stanza)

    (gioia)

    (donne)

    (stanze)

    (gioie)

    b) - accentata (rari)

    (mano)

    (gamba)

    (pecora)

    (maiale)

    (mani)

    (gambe)

    (pecore)

    (maiali)

    genere neutro

    desinenza in:

    a) - (maggioranza dei sostantivi neutri regolari con al singolare desinenza in - e -)

    (benessere)

    (nido)

    (corpo)

    (ministero)

    (bambino)

    (benesseri)

    (nidi)

    (corpi)

    (ministeri)

    (bambini)

  • 15

    b) - (alcuni sostantivi neutri con al singolare desinenza in - e tutti quelli con desinenza

    singolare in -)

    (mare)

    (campo)

    (fiore)

    (influenza)

    (azione)

    (mari)

    (campi)

    (fiori)

    (influenze)

    (azioni)

    c) - (fra di essi anche quei sostantivi di derivazione straniera che al singolare hanno la

    desinenza in - e -)

    (agnello)

    (ragazza)

    (ragazzo)

    (pollo)

    (cibo)

    (menu)

    (taxi)

    (agnelli)

    (ragazze)

    (ragazzi)

    (polli)

    (cibi)

    (menu)

    (taxi)

    d) - (rari, soprattutto parti del corpo)

    (occhio)

    (orecchio)

    (animale)

    (occhi)

    (orecchie)

    (animali)

    e) - accentata (sostantivi neutri con tema in -, - e -)

    (tempo)

    (bandiera)

    (nome)

    (spalla)

    (tempi)

    (bandiere)

    (nomi)

    (spalle)

    f) - accentata (rarissimi)

    (cielo)

    (miracolo)

    (cieli)

    (miracoli)

    3. Forma numerica

    Una delle peculiarit della lingua bulgara, presente in altre lingue slave (deriva dal duale antico

    bulgaro), l'esistenza di un'apposita forma plurale (desinenza - o -) dei sostantivi maschili quando

    seguono dei numeri cardinali ovvero i seguenti avverbi di quantit: (quanti), (alcuni)

    e (cos tanti).

  • 16

    Es.

    Singolare

    (spigolo)

    (gamba)

    (matita)

    (teatro)

    (fuoco)

    Forma numerica

    (quattro spigoli)

    (cos tante gambe)

    (sei matite)

    (alcuni teatri)

    (tre fuochi)

    N.B. Quasi mai l'accento si sposta sulla desinenza della forma numerica.

    Eccezioni: non vogliono la forma numerica, ma adottano la normale forma plurale, i sostantivi

    (giorno) e (volta):

    Es. (quattro giorni)

    (due volte)

    4. Vocativo

    Per quanto riguarda i sostantivi l'unico residuo del sistema dei casi anticamente presente anche nella

    lingua bulgara il vocativo impiegato per esprimere, tanto nella lingua parlata che in quella scritta

    (soprattutto poetica), la chiamata, il richiamo, l'invocazione.

    Il caso vocativo si forma per mezzo di apposite desinenze che sinteticamente si indicano nelle tabelle

    che seguono relative al genere maschile e a quello femminile.

    N.B. quando il sostantivo preceduto dall'aggettivo, quest'ultimo rimane invariato.

    Es. !

    (O cara Patria!)

    non infrequente tuttavia anche per questa parola l'uso della forma numerica "" Es. . Proprio questo il titolo dell'Inno nazionale bulgaro, scritto e musicato da Cvetan Cvetkov Radoslavov (1863-1931) nel 1885. Come si nota, "" (patria) al vocativo, mentre l'aggettivo "" (cara) rimane al femminile.

    SOSTANTIVI MASCHILI

    NOMINATIVO -, -, -, -, -, -, - antiche con finale debole tutti gli altri

    VOCATIVO - - -

    SOSTANTIVI FEMMINILI

    NOMINATIVO - / - tutti gli altri

    VOCATIVO - -

  • 17

    5. Diminutivi, vezzeggiativi ed accrescitivi

    In bulgaro si ricorre pi frequentemente che in italiano all'alterazione dei sostantivi per formarne i

    relativi diminutivi/vezzeggiativi.

    Ci avviene attraverso l'impiego di un suffisso o di una desinenza maschile o neutra per i nomi

    maschili, femminile o neutra per i nomi femminili, neutra per i nomi neutri.

    Prendendo la desinenza neutra i maschili e femminili diventano di genere neutro.

    Uno stesso nome pu fare il diminutivo con una desinenza dei due generi e si pu anche avere l'unione di due

    suffissi per uno stesso nome andando cos a formare il rispettivo vezzeggiativo.

    Desinenze e suffissi per genere dei diminutivi/vezzeggiativi:

    MASCHILE FEMMINILE NEUTRO

    -

    (des. maschile)

    -, -, -, -

    (des. femminile") -, -, -

    (des. neutre) -, -, -, -

    (des. neutre)

    -, -, -, -

    (des. neutre)

    Esempi al maschile:

    (citt)

    (fratello)

    (uomo)

    (amico)

    (marito)

    (neve)

    (ragazzo)

    (pane)

    / (cittadina)

    / (fratellino)

    // (ometto)

    (amichetto - sia m. che f.)

    / (maritino)

    (nevishio)

    (ragazzo)

    , (panetto)

    Esempi al femminile:

    / (acquetta)

    /// (sorellina)

    / (donnetta)

    (mammina)

    (casetta)

    (manina)

    (ragazza)

    (stradina)

    ormai ha perso la connotazione vezzeggiativa ed usato usualmente per indicare "ragazzo". ormai ha perso la connotazione vezzeggiativa ed usato usualmente per indicare "ragazza".

  • 18

    / (vestitino)

    / (scatolina)

    (giardinetto)

    Esempi al neutro:

    (villaggio)

    (vino)

    (carne)

    (vetro)

    (lettera)

    (latte)

    (uovo)

    (bimbo)

    (paesino)

    (vinetto)

    (carnina)

    (vetrino)

    (letterina)

    (lattino)

    (ovetto)

    (bimbino)

    Desinenze e suffissi per gli accrescitivi/vezzeggiativi e dispregiativi:

    MASCHILE FEMMINILE NEUTRO

    accrescitivo/vezzeggiativo -, -, -, - - -

    dispregiativo -

    Esempi:

    (vento)

    (uomo)

    (mano)

    (bambino)

    (testa)

    (donna)

    (marito)

    (adolescente)

    (simpatico)

    (matto)

    (ventaccio)

    (omaccio)

    (manaccia)

    (bimbaccio)

    (testaccia)

    (donnaccia)

    / (omaccio/omone)

    / (giovanottone)

    (simpaticone)

    (pazzarellone)

    N.B. Per ricavare il plurale dai sostantivi divenuti neutri attraverso l'aggiunta dei suffissi si applicano le

    regole indicate precedentemente nel paragrafo relativo alla formazione del plurale nei sostantivi neutri.

    b. Articolo determinativo

    In bulgaro moderno la definitezza espressa per mezzo dell'articolo determinativo che viene posposto

    al sostantivo (indeterminato: , uomo; determinato: , l'uomo) o al primo costituente

    nominale della frase nominale definita (indeterminato: , un buon uomo;

  • 19

    determinato: , il buon uomo), analogamente a quanto accade ad alcune lingue

    germaniche settentrionali e, nella penisola balcanica, al macedone ed al rumeno.

    Ecco le forme dell'articolo determinativo bulgaro:

    FORMA LUNGA FORMA BREVE

    MASCHILE - / - - / -

    FEMMINILE -

    NEUTRO -

    PLURALE - (des. - -) - (des. - -)

    N.B. l'articolo segue sempre la desinenza del sostantivo, per cui anche sostantivi maschili che

    terminano in vocale -a e -o prendono rispettivamente l'articolo - e -:

    Es.

    (padre)

    (nonno)

    (il padre)

    (il nonno)

    Al maschile, l'articolo presente in due forme, una lunga ed una breve.

    a) Uso della forma lunga:

    Si usa la forma lunga quando il sostantivo o la parte del discorso cui si riferisce :

    1. SOGGETTO DELLA FRASE

    Es. .

    (Il medico vive qui)

    2. COMPLEMENTO OGGETTO CON PREDICATO NOMINALE

    Es.

    (Il nostro amico il dottore)

    3. APPOSIZIONE AL SOGGETTO

    Es. , , .

    (Angel Ivanchev, il dottore, vive qui)

    4. APPOSIZIONE AL COMPLEMENTO OGGETTO CON PREDICATO NOMINALE

    L'uso delle due diverse coppie di desinenze -/- e che -/- dipende dal tema del sostantivo cui si

    riferisce. La prima coppia (con radice -) segue tutti quei sostantivi che avevano il finale in consonante debole

    (finale in "" muta ante-rifoma; vedi p. 8). In linea di massima ci avviene spesso in presenza delle seguenti

    consonanti o gruppi consonantici: , , , , (es. , , , , , ,

    , , , ). La seconda coppia (con radice -a), invece, segue tutti gli altri sostantivi.

  • 20

    Es. , .

    (Il nostro amico Angel Ivanchev, il dottore)

    b) Uso della forma breve:

    Si usa la forma breve quando il sostantivo o la parte del discorso cui si riferisce :

    1. COMPLEMENTO OGGETTO

    Es. .

    (Tanja cerca il dottore)

    2. ALTRO COMPLEMENTO INTRODOTTO DA PREPOSIZIONI

    Es. .

    (Parliamo del dottore)

    3. APPOSIZIONE AL COMPLEMENTO OGGETTO CON PREDICATO VERBALE

    Es. , .

    (Tanja cerca Angel Ivanchev, il dottore)

    4. APPOSIZIONE AD ALTRO COMPLEMENTO

    Es. , .

    (Parliamo di Angel Ivanchev, il dottore)

    N.B. come anticipato poc'anzi, in frasi composte l'articolo viene posizionato dopo la prima parola e mai

    ripetuto dopo le altre.

    Es. .

    (La mia giacca grigia e nera sulla seconda sedia)

    Per quanto concerne l'uso dell'articolo determinativo, non vi sono sostanziali differenze con l'italiano,

    tuttavia non viene apposta la forma articolata:

    1. con i nomi propri di persona e di luoghi geografici (eccetto rarissimi casi come "le

    Alpi", "il Balcano", "il fiume Iskar");

    2. titoli o apposizioni precedenti nomi propri (ad eccezione dei nomiglnoli) o di luoghi

    geografici (es. dottor Tzio, fiume Danubio, giornale La Repubblica ecc.);

    3. nomi che seguono il verbo di movimento (es. - vado a[l] lavoro);

    4. sostantivi uniti dalla congiunzione "" (es. - giovani e vecchi);

    5. dopo il verbo (es. - ho i soldi; - voi

    avete diritto all'ultima parola);

  • 21

    6. nomi di famiglia in - - - (es. - i Markov);

    7. nomi di parentela seguiti da un pronome personale possessivo breve (es. - mia

    sorella);

    8. in espressioni come (l'intero giorno), (l'intera ora), (l'intero

    anno), (l'intero mese) o dopo il verbo (es. - aspetto il turno).

    Quando in bulgaro si vuole - al contrario - attribuire indeterminatezza al sostantivo, si ricorre

    all'aggettivo , , (uno, una, uno) cos da evidenziarne la singolarit o la fungibilit.

    Es. .

    (Ho ordinato un caff - 'uno soltanto non due o tre')

    .

    (Ho chiamato un dottore - 'uno tra tanti')

    c. Aggettivo

    1. Grado positivo

    Come i sostantivi gli aggettivi bulgari hanno tre generi, maschile, femminile e neutro e una forma

    plurale comune per tutti e tre i generi. Di regola l'aggettivo precede il nome cui si riferisce.

    Ancora una volta, il genere ed il numero dell'aggettivo si ricavano per mezzo delle seguenti desinenze

    che li caratterizzano:

    MASCHILE FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    - ZERO

    - - - -

    Dalla desinenza del maschile, inoltre, possiamo dividere gli aggettivi in tre gruppi:

    a) desinenza ZERO senza alternanza o cadute di vocali nel passaggio agli altri generi e al plurale

    MASCHILE FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    (bello)

    (alto)

    (giovane)

  • 22

    A questo gruppo appartiene anche l'irregolare , , , (blu).

    b) desinenza ZERO con alternanza o caduta di vocali nel passaggio agli altri generi e al plurale

    I. Si ha alternanza quanto c' trasformazione della vocale "" in "" nel passaggio dal

    singolare al plurale.

    MASCHILE FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    (bianco)

    (grande)

    II. Il fenomeno della caduta di vocali, invece, comporta che le vocali "" e "" nel passaggio dal

    maschile al femminile, neutro e plurale, spariscano dal tema.

    MASCHILE FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    (buono)

    (intelligente)

    (caldo)

    (morto)

    (liscio)

    Di questo gruppo fanno parte anche quei rarissimi aggettivi con tema in - preceduta da vocale che

    nel passaggio agli altri generi ed al plurale non cade ma si trasforma in -

    MASCHILE FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    (battagliero)

    (impetuoso)

    c) desinenza in -

    MASCHILE FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    (bulgaro)

    (italiano)

    (quinto)

    (cotto)

    (lupesco)

    (volpino)

  • 23

    Come si pu notare, quest'ultimo gruppo, residuale, comprende la quasi totalit degli aggettivi che

    esprimono una nazionalit o l'appartenenza ad un luogo geografico, ma non si esaurisce con essi.

    Formazione e riconoscimento degli aggettivi per mezzo di suffissi e prefissi.

    In bulgaro possibile formare un aggettivo a partire da un sostantivo ovvero riconoscere il significato

    di un aggettivo a partire da taluni suffissi o prefissi aventi un determinato significato.

    a) Significato generico:

    DESINENZA ESEMPIO

    -, -, -, -

    (forza) (logica) (intelletto) (mese)

    (forte) (logico) (intelligente) (mensile)

    -, -, -, -

    (domani) (ieri) (oggi) (anno) (casa) (paura)

    (di domani) (di ieri) (odierno) (annuale) (casalingo) (spaventoso)

    -, -, -, -

    (colpa) (secolo) (pioggia) (spirito) (anima)

    (colpevole) (secolare) (piovoso) (spirituale) (dell'anima)

    b) Significato di appartenenza:

    DESINENZA ESEMPIO

    -, -, -, - -, -, -, -

    (fratello) (zio) (Stancho)

    (del fratello) (dello zio) (di Stancho)

    -, -, -, -

    (domani) (ieri) (oggi) (anno) (casa)

    (della sorella) (della zia) (della nonna) (del pap) (della mamma)

    -, -, -, - -, -, -, -

    (bosco) (mare) (uomo) (donna) (bambino) (eroe) (Bulgaria)

    (silvestre) (marittimo) (maschile) (femminile) (infantile) (valoroso) (bulgaro)

  • 24

    c) Significato di relazione con un determinato materiale:

    DESINENZA ESEMPIO

    -, -, -, -

    (legno) (pietra) (oro) (argento) (ferro)

    (di legno) (di pietra) (d'oro) (d'argento) (di ferro)

    d) Significato di rafforzamento della qualit:

    DESINENZA ESEMPIO

    -, -, -, -

    (collera) (dono) (spirito) (pioggia) (vento)

    (irascibile) (ricco di doti) (spiritoso) (piovoso) (ventoso)

    -, -, -, - (ramo) (gota) (grano)

    (frondoso) (paffuto) (granuloso)

    -, -, -, - (roccia) (erba) (fango)

    (roccioso) (erboso) (fangoso)

    e) Significato di attenuazione della qualit:

    DESINENZA ESEMPIO

    -(), -(), -(), -() (rosso) (azzurro) (malato)

    (rossastro) (azzurrognolo) (malaticcio)

    -, -, -, - (semplice) (singolare) (debole)

    (sempliciotto) (bizzarro) (fiacco)

    f) Significato diminutivo/vezzeggiativo:

    DESINENZA ESEMPIO

    -, -, -, -

    (grande) (grasso) (stupido) (salato) (caro) (bello)

    (grandicello) (grassottello) (stupidino) (salatino) (carino) (bellino)

  • 25

    I prefissi, meno numerosi dei suffissi, sono preposizioni o particelle che si incorporano all'aggettivo

    semplice, modificandone il significato.

    Ecco alcuni esempi:

    PREFISSO SIGNIFICATO ESEMPIO

    - sotto (subacqueo) (sotterraneo) (sottocutaneo)

    - oltre (oltremare) (oltre confine) (contumace, per corrispondenza)

    - inter-, fra (nel frattempo) (intercostale) (internazionale)

    - senza (inutile) (senza vergogna) (indeterminato)

    - omnia, totale, di tutto

    (onnipotente) (universale, globale) (versatile) (dedito)

    - non (incompiuto) (inesprimibile)

    - valore superlativo (sapientissimo) (gentilissimo) (bellissimo)

    - con (concorde) (contemporaneo) (compassionevole)

    - un po' (un po' breve) (un po' corto) (un po' pesante)

    Applicazione dell'articolo all'aggettivo al grado positivo

    MASCHILE FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    FORMA LUNGA FORMA BREVE

    - - - - -

    N.B. l'articolo maschile sia nella forma lunga (-) che breve (-) si applica sempre al tema cos

    come trasformato dalla caduta della vocale o dall'alternanza.

  • 26

    Es.

    (un buono)

    (un intelligente)

    (un battagliero)

    (un bianco)

    () (il buono)

    () (l'intelligente)

    () (il battagliero)

    () (il bianco)

    2. Grado comparativo e superlativo

    La formazione del comparativo e superlativo in bulgaro molto semplice.

    a) comparativo di maggioranza:

    - + aggettivo/avverbio + (di)

    (di quanto) + secondo termine di

    paragone

    Es. - .

    (Milena pi intelligente di mia sorella)

    , -.

    (Il loro appartamento nuovo, ma il nostro pi nuovo)

    - .

    (Vogliamo compare una macchina pi grande)

    - .

    (Lei molto pi intelligente di quanto ci hanno detto)

    -.

    (Noi dobbiamo camminare pi lentamente)

    Il secondo termine di paragone introdotto

    I. dalla preposizione :

    1) quando si tratta di due nomi

    Es. - .

    (Angel pi attento di Hristo)

    2) quando la relazione fra un sostantivo o aggettivo e un pronome o aggettivo possessivo lungo

    Es. - .

    (Il cane pi fedele di noi)

  • 27

    - .

    (Quel berretto pi caldo del mio)

    II. dalla congiunzione :

    1) quando si tratta di due aggettivi

    Es. - .

    (Krasi meno capace che diligente)

    2) quando il secondo termine un pronome al nominativo

    Es. - .

    (Il cane pi fedele di quanto "siamo" noi)

    N.B.

    di pi

    di meno

    =

    =

    -

    -

    b) comparativo di uguaglianza

    (tanto)

    / (cos)

    / (cos)

    ,

    ,

    ,

    (quanto)

    / (come)

    , (del tipo)

    Es. , *.

    (tanto furbo come il lupo)

    , .

    (Nikola cos gentile come il fratello)

    ,

    (Kiril tanto sano quanto lo il padre)

    c) comparativo di minoranza

    Come anticipato in nota al paragrafo sul comparativo di maggioranza, il comparativo di minoranza si

    forma a mezzo dell'espressione - (di meno). Nello specifico: * Il secondo termine di paragone deve essere articolato con la forma breve salvo che in detta proposizione non vi sia aggiunto anche il verbo essere. In tal caso l'articolo dovr essere alla forma lunga (Es. , )

  • 28

    - + aggettivo/avverbio + (di)

    (di quanto) + secondo termine di

    paragone

    Es. - .

    (La mia cameretta meno calda della tua)

    - , .

    (Nikola meno gentile di quanto lo sia lui)

    d) superlativo:

    - + aggettivo/avverbio

    Es. - .

    (Nostra figlia va nella scuola pi nuova della citt)

    -.

    (Nostra figlia bellissima)

    N.B. come nel primo esempio l'articolo sia posposto proprio all'aggettivo al grado superlativo andando

    cos a rendere il superlativo relativo analogamente a quanto succede in italiano.

    Molto, poco e troppo

    MOLTO POCO

    MOLTI/POCHI MAGGIORANZA MINORANZA

    TROPPO/TROPPO POCO MINIMO/MASSIMO

    / -

    +

    -

    / -

    Es. , .

    (Poche inferimiere, molti feriti)

    , .

    (Uno dei tanti che poterono)

    .

    (Questo appartamento esageratamente piccolo)

  • 29

    .

    (La strada in cui abitate troppo pericolosa)

    - 58 13 .

    (Minimo [almeno] 58 persone sono state uccise e 13 ferite oggi in un attentato dinamitardo)

    ,

    .

    (Maggioranza qualificata si ha quando una decisione presa dalla met dei martecipanti al voto)

  • 30

    d. Pronomi e aggettivi numerali

    NUMERO NUMERALE CARDINALE NUMERALE ORDINALE NUMERALE

    COLLETTIVO MASCHILE FEMM. NEUTRO PLURALE MASCHILE FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    1 (/)

    ()

    c ()

    c ()

    (/) () () () -

    2 ()

    () - (/) () () () ()

    3 () (/) () () () ()

    4 () (/) () () () ()

    5 () (/) () () () ()

    6 () (/) () () () ()

    7 () (/) () () () ()

    8 () (/) () () () ()

    9 () (/) () () () ()

    10 () (/) () () () ()

    da 11 a 19 num + () n. + (/) n. + () n. + () n. + () -

    da 20 a 40 num + () n. + (/) n. + () n. + () n. + () -

    da 50 a 90 num + () n. + (/) n. + () n. + () n. + () -

    100 () (/) () () () -

    200 e 300 ()

    () n. + (/)

    n. + () n. + () n. + () -

    da 400 a 900 num + () -

    1000 () (/)

    () () () -

    2000 num + () n. + (/)

    n. + ()

    n. + () n. + () -

    1.000.000 (/) (/)

    () () () -

    1.000.000.000 (/) (/)

    () () () -

    I numeri composti si formano nel seguente modo:

    alternativamente num + (es. dodici - oppure ) alternativamente num + (es. venti - oppure )

  • 31

    decina/e + + unit

    Es. .

    (Lei ha tremilasettecentocinquantaquattro libri)

    Come si pu notare nella tabella, anche agli aggettivi o pronomi numerali pu attribuirsi

    definitezza mediante l'aggiunta dell'articolo determinativo (da inserirsi dopo l'ultima cifra 'unit'

    se composti) sempre che si trovino all'inizio della proposizione.

    Es.

    Forma indeterminativa

    (cinque sedie)

    (32 studentesse)

    (una seconda bicicletta)

    (un gruppo di 23)

    (tre miei vestiti)

    Forma determinativa

    (le cinque sedie)

    (le 32 studentesse)

    (la seconda bicicletta)

    (il gruppo di 23)

    (i miei tre vestiti)

    N.B. Ricorda sempre che dopo i numeri (cardinali, ma non gli ordinali e i collettivi) i sostantivi maschili

    non vanno declinati al plurale ma alla forma numerica (vedi capitolo su declinazione dei sostantivi).

    1. Numerali cardinali

    I numeri cardinali indicano la quantit di elementi in un gruppo omogeneo. In bulgaro sono tutti indeclinabili,

    ad eccezione dell'uno (, , , ) e del due ( 'maschile', 'femminile' e 'neutro').

    2. Numerali ordinali

    I numerali ordinali indicano il posto di una cosa o di una persona in una serie ordinata. In bulgaro,

    come in italiano, sono tutti variabili in genere e numero e debbono sempre accordarsi al sostantivo che

    sostituiscono o cui si riferiscono.

    Es. ?

    (Perch vuoi una seconda bicicletta?)

    .

    (Perch la prima bicicletta molto vecchia e lenta)

    .

    (Lei sta chiedendo un favore per la terza volta)

    .

  • 32

    (Scender alla quinta fermata)

    .

    (Jana fin l'universit nel 1986)

    N.B. in bulgaro l'anno si indica con i numerali ordinali dopo i quali va sempre aggiunta la parola

    "/" (anno/i) o quantomeno l'acronimo "." in propria vece.

    3. Numerali collettivi

    Particolarit del bulgaro, in sintonia con altre lingue slave, la presenza dei numerali collettivi.

    I numerali collettivi indicano un gruppo di individui di sesso maschile o misti. Hanno forma

    indeclinabile e anche ad essi pu aggiungersi l'articolo determinativo.

    Es. .

    (Cinque persone sono gi arrivate)

    .

    (Lei ha detto questo alle 106 persone della stazione)

    .

    (Siamo tre)

    N.B. Dopo i numerali collettivi, cos come visto per gli ordinali, i sostantivi maschili vanno alla forma

    plurale e non a quella numerica.

    4. Altri tipi peculiari di numerali

    Numerali di approssimazione: si aggiunge al carinale il suffisso - (es. decina - ,

    dozzina - , tentina - , centinaio - , ecc.);

    Voti scolastici e linee autobus: si aggiunge al cardinale i suffissi -, -, -, - (es.

    , , , , /, /, /,

    /, //, //, );

    "Met" e "un quarto": sono resi in bulgaro con "" (es. - mezzo metro) o

    "", quando segue un numerale (es. - un chilo e mezzo) e

    (es. - un quarto di secolo).

  • 33

    e. Pronomi personali

    NUMERO ITALIANO NOMINATIVO ACCUSATIVO DATIVO

    FORMA LUNGA FORMA BREVE FORMA

    SEMPLICE FORMA COMPOSTA

    Sin

    gola

    re

    I^ Io ()

    II^ Tu ()

    III^

    m. Egli ()

    f. Ella ()

    n. Esso ()

    Plu

    rale

    I^ Noi ()

    II^ Voi ()

    III^ Essi (/)

    Riflessivo si -

    I pronomi personali hanno il compito di rappresentare, in funzione deittica, la persona che parla, la

    persona che ascolta oppure la persona, l'animale o la cosa di cui si parla, senza specificarne o ripeterne

    il nome.

    In bulgaro, come in italiano, abbiamo una distinta forma per il nominativo (soggetto, es. "" in italiano

    'io'), una per l'accusativo (complemento oggetto, es. "/" in italiano 'me') ed una per il dativo

    (complemento di termine es. "" in italiano 'mi').

    1. nominativo (soggetto)

    Il pronome personale soggetto in bulgaro, come in italiano, ed al contrario di quanto avviene in

    russo, inglese e francese, spesso si omette quando chiaro il referente e non si vuole attribuire

    particolare enfasi al soggetto.

    Es. .

    (Non so)

  • 34

    .

    (Io -a differenza di altri- non so)

    Nello scegliere quale pronome personale alla terza persona singolare usare fra quello di genere

    maschile, femminile e neutro ("", "", "" in italiano "egli", "ella" ed "esso") bisogna

    sempre fare riferimento al genere grammaticale (ossia quello ricavabile dalla desinenza del

    sostantivo - vedi capitolo su sostantivi) e mai a quello "fisico" della persona o animale che il

    nome rappresenta.

    Es.

    La ragazza stesa sul pavimento Esso (la ragazza) steso sul pavimento

    Come indicato nel capitolo relativo al genere dei sostantivi, infatti, vi sono alcuni nomi come

    (ragazza) o (ragazzo) che invece di appartenere, rispettivamente, al genere

    femminile e maschile, appartengono al genere neutro, in quanto originariamente diminutivi.

    Come mostrato nell'esempio sopra, con questi sostantivi il pronome personale da impiegare

    quello al genere neutro.

    N.B. I sostantivi quali (padre), (collega), (nonno) appartengono anche

    grammaticalmente al genere maschile e quindi il pronome corretto da utilizzare sar quello

    maschile (anche se l'articolo seguir invece la desinenza: , , , ecc).

    In bulgaro esiste una forma di cortesia, come in italiano, da impiegarsi quando si parla con una

    persona che non si consoce, che si rispetta o che pi anziana di chi parla.

    A differenza dell'italiano che adotta il "lei", il bulgaro adotta il "voi" ().

    2. accusativo (complemento oggetto)

    Forma lunga e forma breve

    I pronomi personali complemento oggetto in bulgaro prevedono due forme: una lunga ed una

    breve.

    Della forma lunga sono poi previste due varianti della prima e seconda persona singolare,

    / e /, perfettamente fungibili, seppure la seconda impiegata quasi

    esclusivamente in contesti colloquiali.

  • 35

    La forma breve, chiamata da linguisti "clitica", in assoluto la pi usata, residuando l'uso di

    quella lunga ai soli casi in cui si voglia attribuire particolare enfasi al complemento.

    Es. .

    (Non la rispettano)

    ?

    (Devono rispettare lui?)

    , .

    (Capisco Milena e Ivanka ma lui non lo capisco)

    N.B. Si applicher sempre la forma lunga quando il pronome preceduto da una preposizione.

    Es. .

    (Elena verr senza di lui)

    , .

    (Elena verr senza sua sorella ma senza di lui non pu)

    .

    (Parliamo di lui)

    Pronome personale accusativo riflessivo

    La coppia di pronomi personali accusativi / si usa quando il complemento oggetto

    coincide con il soggetto.

    L'uso della forma lunga ( ) o di quella breve () risponde alla regola generale per cui si

    opta per la prima nel solo caso in cui si voglia attribuire una particolare enfasi al complemento

    oggetto oppure quando il pronome, preceduto da una preposizione, va a formare un diverso

    complemento.

    Es. -.

    (Una persona conosce se stessa meglio di chiunque altro)

    .

    (Mi vesto)

    .

  • 36

    (Lei pensa solo a se stessa)

    Anche il bulgaro, come l'italiano, prevede alcuni verbi c.d. riflessivi, cio in cui l'azione si

    riflette sul soggetto che la compie. La forma riflessiva si manifestata grammaticalmente

    attraverso l'uso del pronome personale riflessivo accusativo "" avanti o dopo il verbo cui si

    riferisce (o "" se il verbo regge il dativo. A riguardo si legga il prossimo paragrafo).

    Tale pronome invariabile e quindi identico per tutte le persone del verbo.

    Es. .

    (Io mi lavo)

    .

    (Mi vesto)

    .

    (Lei si lava)

    N.B. Quando l'azione riflessiva non si riferisce direttamente al soggetto, ma ad un altro oggetto, al

    posto del pronome personale accusativo "" si usa quello dativo "".

    Es.

    Riflessivo riferito al soggetto

    . (Mi lavo - Lavo me)

    Riflessivo riferito ad altro oggetto

    . (Mi lavo le mani - Lavo a me le mani)

    Posizione del pronome personale accusativo nella frase

    In bulgaro, come nella maggior parte delle lingue c.d. analitiche e non sintetiche, la posizione di

    alcune parole nel discorso tendenzialmente rigida.

    Con riguardo ai pronomi personali complemento oggetto bisogna distinguere i casi in cui la

    proposizione sia composta da essi soli con verbo, da quelli in cui nella frase vi siano anche altre

    parole. Nella prima ipotesi il pronome va sempre posto dopo il verbo. Nel secondo, invece, se la

    frase comincia con una di tali altre parole, il pronome va sempre posto prima del verbo e dopo

    la parola cui esso si riferisce.

    Fermo restando che il pronome breve non potr mai essere posto all'inizio della frase.

    Es. .

  • 37

    (La rispettano molto)

    .

    (Non la rispettano)

    .

    (La rispettano)

    3. dativo (complemento di termine)

    Forma semplice e forma composta

    Analogamente ai pronomi personali all'accusativo e a quanto accade in italiano, anche i

    pronomi al dativo prevedono due varianti, una semplice, detta "clitica" (es. "" in italiano

    "gli"), ed una composta dalla preposizione "" (in italiano "a") e il pronome personale alla

    forma lunga dell'accusativo (es. " " in italiano "a lui").

    Le forme lunghe "", "", "", "", ""/"" sono arcaiche.

    L'uso delle due forme ricalca la regola indicata per i pronomi personali all'accusativo,

    adoperandosi la forma composta solo nel caso in cui si voglia riporre sul complemento una

    particolare enfasi.

    Es. .

    (Mi daranno la lettera domani)

    .

    (Mi diedero la lettera ieri)

    , .

    (Daranno la lettera a me e non a te)

    Pronome personale dativo riflessivo

    Quando il destinatario dell'azione, individuato dal complemento di termine, coincide con il

    soggetto della frase, si pu ricorrere alla coppia di pronomi personali riflessivi dativi

    /.

    Es. : " ?" , : " ?".

    (Mentre gli altri si chiedono: "che succede se fallisco", io mi chiedo: "e se riesco?")

  • 38

    N.B. In bulgoro spesso il pronome "" ha un impiego superfluo (come in italiano le particelle

    "ce" e "ne").

    Es. () .

    (Noi [ce l']abbiamo una macchina)

    () .

    (Dammi la pipa)

    () .

    ([Se ne] rimase solo soletto a casa)

    () .

    (Lui [se la] dorme senza pensieri)

    () .

    ([Me ne] vado al mare)

    () .

    (Che [se ne] vada per gli affari suoi)

    Posizione del pronome personale dativo nella frase

    Anche il pronome dativo segue la regola generale per cui segue il verbo se solo con esso

    mentre lo precede se la frase ha pi parole.

    Ma cosa succede se in una frase convivono pronomi personali all'accusativo e pronomi

    personali al dativo?

    Di regola, il pronome dativo verr anteposto a quello accusativo (come in italiano).

    Es. . .

    (Ivan mi ha detto ci. Me lo ha detto ieri.)

    ? , .

    (Drago ti ha restituito il vocabolario? Si, me lo ha restituito)

    Pronome personale dativo in funzione di aggettivo possessivo.

    Caratteristica della lingua bulgara, comune alle lingue slave meridionali e ad alcuni dialetti del

    Sud Italia, il posporre i pronomi personali dativi al nome cui si riferiscono (o al primo suo

    attributo) in funzione di aggettivo possessivo.

  • 39

    Es. .

    (Questa la nostra stanza)

    .

    (Questa la nostra nuova stanza)

    .

    (Lui ama tutti i suoi vecchi amici)

    N.B. Nell'ultimo esempio usato il pronome riflessivo "" in luogo del pronome dativo alla terza

    persona singolare. Ci si verifica sempre quando il "possessore" coincide con il soggetto della

    frase.

    Pronomi personali reciproci

    Una particolare tipologia di pronomi personali sono quelli cosiddetti reciproci, che si usano

    quando due o pi persone compiono la stessa azione contemporaneamente e reciprocamente.

    Nella maggior parte dei casi, in bulgaro, tale funzione svolta dai pronomi riflessivi "" e "".

    Es. .

    (Si incontreranno per la prima volta)

    .

    (Dai diamoci del tu)

    In altri casi, il costrutto (uno) . . . (altro) a svolgere tale funzione.

    Es. .

    (Loro non parlano mai uno dell'altro)

    ?

    (Perch le case di Tarnovo sono poste cos una sull'altra?)

    , .

    (Sono stanco delle persone che si comportano cos male a vicenda 'una con l'altra')

  • 40

    f. Pronomi e aggettivi possessivi

    PERSONA ITALIANO MASCHILE FEMMINILE NEUTRO PLURALE FORMA BREVE

    Sin

    gola

    re

    I^ Mio (/) () () ()

    II^ Tuo (/) () () ()

    III^

    Suo di lui (/) () () ()

    Suo di lei (/) () () ()

    Suo di esso (/) () () ()

    Plu

    rale

    I^ Nostro (/) () () ()

    II^ Vostro (/) () () ()

    III^ Loro (/) () () ()

    Riflessivo Proprio (/) () () ()

    Le forme lunghe dei pronomi possessivi indicate nella tabella sopra trovano applicazione, in luogo del

    pronome personale dativo in funzione possessiva (nella tabella, per semplificazione indicato

    nell'ultima colonna sotto la dicitura 'forma breve'), quando si vuole attribuire al possesso un maggiore

    risalto ovvero adoperare un registro maggiormente formale.

    Essi si accordano nel genere grammaticale e nel numero ai sostantivi cui si riferiscono.

    Anche gli aggettivi possessivi, come gli altri aggettivi, possono essere seguiti dall'articolo

    determinativo quando si vuole attribuire loro definitezza (tra parentesi nella tabella).

    Ecco alcuni esempi di proposizioni con aggettivi possessivi.

    . , .

    (Lei ha festeggiato ieri il suo compleanno. Non so perch, ma i miei regali non le interessavano)

    .

    (Questa la nostra nuova stanza)

    , .

    (Questa giacca sua 'di lui', mentre quella tua)

  • 41

    .

    (I nostri bambini non si comportano cos)

    Pronome possessivo riflessivo , , ,

    Il pronome personale riflessivo ", , , " la forma lunga del pronome personale

    dativo in funzione possessiva "". Esso si comporta allo stesso modo del suo omologo breve e

    quindi viene usato con il significato "il proprio, la propria, i propri" quando il possessore coincide

    con il soggetto della frase e si vuole dare maggiore risalto all'idea di possesso.

    Es. .

    (Stefan ama solo i propri figli)

    / ?

    (Perch ami solo i tuoi/propri figli?)

    .

    (Devo andare da sua -di lui- sorella)

    N.B. nell'ultimo esempio non c' identit fra soggetto (io) e possessore (lui) e dunque si usa il

    normale pronome possessivo di terza persona singolare ("" sua di lui, accordato al

    sostantivo femminile "").

    g. Pronomi e aggettivi dimostrativi

    ITALIANO MASCHILE FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    questo () ()

    quello ()

    tale/cos

    tanto

    altro, diverso / / / /

    stesso /

  • 42

    N.B. I pronomi , , , (questo) e , , , (quello) sono pi rari e si

    incontrano con pi facilit nei testi letterari.

    Le forme abbreviate (questo), (questa) e (quella), invece, sono frequenti in contesti

    colloquiali.

    Di regola, gli aggettivi dimostrativi si accordano al genere grammaticale e al numero dei sostantivi cui

    si riferiscono.

    Il pronome (questo) si usa per indicare un oggetto vicino.

    Il pronome (quello) un oggetto lontano.

    Quando a livello semantico non c' la necessit di far valere questa contrapposizione, il bulgaro, pi

    che in italiano (e a differenza dell'inglese), utilizza il pronome (questo).

    Es. ,

    (Questi bambini sono carini, mentre quelli sono diavoli)

    ?

    (Questa camicia era molto costosa?)

    ?

    (Chi era quella donna?)

    Uso del pronome (questo).

    In funzione pronominale e non attributiva il pronome "questo" reso in bulgaro con l'aggettivo

    dimostrativo ("questo" al neutro) indeclinabile nel genere e nel numero.

    Es. .

    (Questa la nostra stanza)

    .

    (Questa la nostra nuova stanza)

    .

    (Questo mio fratello)

    .

    (Questi sono i nuovi insegnanti)

  • 43

    Uso dell'aggettivo dimostrativo , , , (tale, cos)

    Es. ?

    (Perch compraste tale sedia?)

    !

    (Mai suoner un violino cos!)

    .

    (Purtroppo c' gente cos in citt)

    .

    (Una cos difficile situazione)

    N.B. Quando con la parola "cos" vogliamo riferirci ad un verbo (ad una azione) invece che ad

    un oggetto o ad una persona, al posto dell'attributo , , , si usano gli

    avverbi di modo (cos) e // (talmente, a tal punto, tanto).

    Es. !

    (Non ho mai dormito tanto bene!)

    !

    (Basta cos!)

    ! - !

    (Ecco tutto!)

    Uso dell'aggettivo dimostrativo , , , (tanto, cotanto, cos)

    Es. .

    (Estrasse un coltello grande tanto! - Estrasse contanto coltello)

    .

    (Opere cos grandi ma rimaste incompiute)

    , .

    (Gi tanto di ragazzo, ma cos immaturo)

  • 44

    Uso dell'aggettivo dimostrativo /, /, /,

    / (altro, diverso, altrimenti)

    E' sempre impiegato in contrapposizione a , , , .

    Es. .

    (Con questo o quell'altro progetto)

    .

    (Lui non capisce se i fatti sono cos o diversi)

    .

    (Cos lui e non pu essere altrimenti)

    Uso dell'aggettivo dimostrativo , , , (stesso)

    Tra gli aggettivi dimostrativi di solito viene inserito anche "stesso" (o "medesimo"), in bulgaro

    tradotto con l'aggettivo , , , , anche se pi propriamente un

    aggettivo identificativo. Esso indica identit o uguaglianza tra persone animali o cose. Ha,

    quindi, il significato di uguale, identico.

    Concorda in genere e numero al sostantivo cui si riferisce ed sempre seguito dall'articolo

    determinativo.

    Es. .

    (Ho fatto la stessa cosa)

    - !

    (Domani di nuovo allo stesso posto alla stessa ora!)

    (In tutte le foto c' una stessa ragazza)

    N.B. possibile trovare l'aggettivo , , , (stesso) senza articolo

    determinativo solo quando preceduto dal rispettivo numerale , , , (uno)

    formando il costrutto " " (uno stesso).

    Il lemma senza articolo determinativo e senza numerale, invece, corrisponde alla

    congiunzione italiana "anche".

  • 45

    h. Pronomi e aggettivi interrogativi

    ITALIANO MASCHILE

    FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    NOMINATIVO ACCUSATIVO DATIVO

    chi/quale? ? ? ? ( ?)

    ? ? ?

    di che tipo? ? ? ? ?

    di chi? ? ? ? ?

    I pronomi/aggettivi interrogativi vengono usati per formulare domande.

    Quando si trovano in funzione pronominale sono di regola indeclinabili, salvo il caso in cui sia certo il

    genere od il numero del sostantivo cui si riferiscono.

    Quando sono in funzione di aggettivo, invece, concordano genere e numero al sostantivo cui si

    riferiscono.

    In generale, possono essere preceduti da preposizioni formando complementi.

    In bulgaro esistono tre pronomi/aggettivi interrogativi che, come indicato nella tabella sopra,

    traducono l'aggettivo/pronome interrogativo italiano "quale" e i composti "di che tipo" e "di chi".

    Il pronome/aggettivo , , , , traduce, inoltre, il pronome interrogativo italiano "chi".

    1. , , ,

    a) chi?

    PRONOME SOGGETTO

    Es. ?

    (Chi ti ha dato tale cosa?)

    ?

    (Chi c'era all'assemblea?)

    N.B. il pronome, soggetto, al maschile singolare in quanto non noto il genere ed il numero

    del referente. Ecco, invece, alcune ipotesi in cui il pronome declinato in relazione al

    referente:

  • 46

    ?

    (Chi era quella donna?)

    ?

    (Chi erano quelle persone?)

    PRONOME COMPLEMENTO OGGETTO

    Quando il pronome "chi" complemento oggetto e non soggetto della frase reso con il

    pronome "", forma accusativa del pronome/aggettivo "".

    Es. ?

    (Chi vedi 'tu' ?)

    PRONOME IN FUNZIONE DI ALTRO COMPLEMENTO PREPOSIZIONE +

    Es. ?

    (Di chi parli?)

    ?

    (A chi darai questa lettera?)

    N.B. In questo ultimo caso la forma con preposizione per "a chi" (complemento di termine)

    pu essere sostituita quando si riferisce ad oggetti animati dalla pi arcaica "".

    b) quale?

    Es. ?

    (Quale appartamento sceglieremo?)

    ?

    (A quale amica hai detto questo?)

    ?

    (In quali citt erano?)

    2. , , ,

    che tipo?

  • 47

    Es. ?

    (Che tipo di guanti cercate?)

    ?

    (La nuova insegnate che tipo ?)

    ?

    (In che tipo di villaggio vivono?)

    3. , , ,

    di chi?

    Es. ?

    (Di chi la matita sul tavolo?)

    , .

    (Non so di chi sono queste scarpe)

    N.B. In contesti colloquiali il pronome in questione pu trovarsi sostituito dal costrutto +

    , , , (letteralmente: "di chi").

    4. , , , (*usato quasi solo verbalmente)

    - quanto grande?

    Es. ? in alternativa: ?

    (Quanto grande questa sedia?)

    i. Avverbi interrogativi

    Per maggiore chiarezza espositiva si trattano, di seguito ai pronomi/aggettivi interrogativi, gli avverbi

    interrogativi. Essi, ovviamente, appartengono ad un genus grammaticale distinto (addirittura alieno

    alla morfologia nominale) dai pronomi e dagli aggettivi (andando a completare il significato del verbo

    e non a sostituire o qualificare il nome), ma condividono con questi la funzione svolta nella frase, cio

    quella di introdurre domande.

  • 48

    In quanto avverbi, a differenza dei pronomi e degli aggettivi, sono indeclinabili. Possono anch'essi,

    tuttavia, essere preceduti da preposizioni.

    ITALIANO AVVERBIO INTERROGATIVO CONGIUNZIONE

    Cosa? ?

    Come? ?

    Perch? ?

    Quanto? ?

    Dove? ?

    Quando? ?

    N.B. Nella terza colonna indicata la corrispondente congiunzione ricavata dall'avverbio interrogativo

    attraverso l'aggiunta del suffisso -. La differenza fra i due sintagmi (identici in italiano Es. "Quando

    torni a Roma?" e "Ti comprer un libro quando avr finito di lavorare") funzionale: l'avverbio

    (seconda colonna) introduce una domanda; la congiunzione (terza colonna) unisce una proposizione

    subordinata alla principale.

    Es. ?

    (Cosa c'era di interessante l?)

    ?

    (Cosa direte?)

    ?

    (A cosa pensi?)

    .

    (Far quello che voglio)

    ?

    (Come stai?)

    ?

    (Come ti chiami?)

    , .

  • 49

    (C' sempre un livello successivo, come sai)

    .

    (Questa ragazza fuma come 'se fosse' un uomo)

    N.B. la parola italiana "come" resa in bulgaro in tre modi diversi a seconda che essa rivesta la

    forma dell'avverbio interrogativo (), sia congiunzione comparativa modale con il significato

    di "come" (), ovvero di "come se" (). Ci verr approfondito pi avanti nel paragrafo

    relativo alle congiunzioni.

    ?

    (Perch non mi parli pi?)

    , .

    (Stasera non verr perch oggi fa molto freddo)

    ?

    (Quanto costa?)

    ?

    (Da quanto tempo aspetti?)

    , , .

    (Finsi quanto potevo, solo per non fargli del male)

    ? .

    (Quanti posti ci sono? Quanti ne avete prenotati)

    , .

    (Questo lo pagano tanti lev quanto costa)

    , .

    (Lo ricordavano tanto per ridere e per scherzare)

    - .

    (Quanto a me, tutto mi indifferente)

    ?

    (Dove andrai domani sera?)

    ?

  • 50

    (Di dove sei?)

    , .

    (Non so dove stato fatto)

    ?

    (Quando ci vedremo?)

    ?

    (Fino a quando ti amer?)

    , .

    (Ci vedremo quando ritornate a casa)

    Nella lingua parlata non infrequente l'uso di "" in luogo di "" o di "" soprattutto in

    espressioni idiomatiche.

    Es. ?

    (Perch piangi?)

    ?

    (Cosa hai?)

    ?

    (Che tipo ?)

    ? ? !

    (Ti sei spaventato? e che? Mica mangiamo la gente!)

    l. Pronomi relativi

    ITALIANO MASCHILE

    FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    NOMINATIVO ACCUSATIVO DATIVO

    il quale

    il cui tipo/il cui modo

    del quale

  • 51

    Il pronome relativo sostituisce un componente della frase mettendo in relazione proposizioni diverse

    e subordinando la frase da esso introdotta a quella che contiene la parola sostituita.

    In bulgaro il principale pronome relativo costituito dall'aggiunta del suffisso - al pronome

    interrogativo , , , , che va a formare il corrispettivo italiano di "che" o "il quale, la quale, i

    quali".

    1. , , , (che, il quale, la quale, i quali)

    Es. , ?

    (Capisci la domanda che il ragazzo ha posto?)

    , ?

    (Come si chiama la studentessa che seduta affianco a Vanja?)

    , ?

    (Come si chiamano gli studenti che sono seduti affianco a lei?)

    , , .

    (La ragazza dalla quale abbiamo ricevuto questa lettera ha chiesto il tuo autografo)

    N.B. quando il pronome relativo maschile si riferisce ad oggetti animati ed introdotto da

    preposizioni si presenta nella forma accusativa .

    Es. , ?

    (Come si chiama lo studente affianco al quale le seduta?)

    N.B. In contesti colloquiali spesso il suindicato pronome relativo sostituito da "" unico per tutti i

    generi e numeri.

    2. , , , (il cui modo, il cui tipo, come)

    Es. , .

    (Non c'erano quelle scarpe che 'il cui tipo' lei desidera)

    , .

    (Lei sembra ormai molto felice come 'nel cui modo' era prima della guerra)

  • 52

    3. , , , (del quale, della quale, dei quali)

    Es. , ?

    (Cosa sai di quella ragazza il cui padre lavora con Stojan?)

    , .

    (Questo l'allievo ai cui genitori dovevi scrivere una lettera sgradevole)

    m. Pronomi e aggettivi indefiniti

    Il pronome indefinito e l'aggettivo indefinito indicano cose e persone senza specificarne con precisione

    la quantit o la qualit. Spesso le loro forme coincidono, dato che l'aggettivo che accompagna il nome

    pu prenderne il posto e fungere da pronome.

    In bulgaro, di regola, i pronomi/aggettivi indefiniti pi comuni si formano anteponendo il prefisso -

    /- ad un pronome o avverbio interrogativo.

    N.B. L'accento cade sempre sul prefisso.

    Anche i pronomi/aggettivi indefiniti possono formare complementi retti da preposizioni.

    ITALIANO MASCHILE

    FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    NOMINATIVO ACCUSATIVO DATIVO

    qualcuno

    qualche tipo

    di qualcuno

    qualcosa

    in qualche modo

    qualche/alcuni/parecchi

    da qualche parte ()

    qualche volta ( significa "una volta" o "un tempo")

    Es. .

    (Qualcuno di noter accanto alla fermata dell'autobus)

    , con plurale , lo si trova anche come sostantivo neutro col significato di "cosa, cose".

  • 53

    , ?

    (L'avete detto a qualcuno che venivate qui?)

    N.B. il pronome , dativo di , da alcuni ritenuto arcaico e comunemente

    sostituito dal costrutto (a qualcuno).

    , .

    (Torneremo a casa se all'assemblea incontreremo qualche tipo di casino)

    .

    (I pantaloni di qualcuno stanno ancora sul pavimento della cucina)

    .

    (Dategli qualcosa da bere)

    .

    (Voglio perdere qualche/alcuni chili)

    .

    (Qualche volta viaggio in treno)

    , .

    (L'ottava volta anche lui ce l' filata da qualche parte)

    Altra categoria di pronomi/aggettivi indefiniti quella composta dai pronomi interrogativi

    (, , e ) declinati nel genere e nel numero in accordo al sostantivo che

    sostituiscono o cui si riferiscono, anticipati dal prefisso - o seguiti rispettivamente dal

    suffisso - o dai costrutti "() " e "- () ". Tale gruppo di pronomi/aggettivi, si

    traduce con l'italiano chiunque, qualsiasi cosa, qualunque tipo, qualsiasi modo, di chiunque ecc.

    - - ()

    una certa persona chiunque; qualunque/qualsiasi cosa

    - - ()

    un certo tipo qualunque/qualsiasi tipo

    - - ()

    di una certa persona di chiunque

    - - -

    una certa cosa qualsiasi cosa

  • 54

    I pronomi con il prefisso "-" si riferiscono a persone od oggetti conosciuti che non si vogliono

    nominare.

    Es. - , .

    (Una certa persona sostiene che Miro abbia ragione)

    : , -

    .

    (Il problema era di questo tipo: dimostrare che un rombo con un certo tipo di parametri

    quadrato)

    I pronomi seguiti dal suffisso - (ormai arcaico) o dai costrutti "() " e "- () " si

    riferiscono a persone od oggetti scelti casualmente.

    Es. / , .

    (Fai venire chiunque, non ha importanza)

    N.B. L'indeterminatezza dell'aggettivo indefinito pu essere rafforzata aggiungendo il pronome

    riflessivo "". Es. . . . (un certo signor . . .)

    Altri pronomi e aggettivi indefiniti o assimilabili nella funzione ad essi:

    ITALIANO MASCHILE

    FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    NOMINATIVO ACCUSATIVO DATIVO

    altro

    (/) () () ()

    ciascuno -

    tutto (/) () () ()

    tutti i tipi

    tutto (intero) (/) () () ()

    stesso/da s/solo

    entrambi /

    si usa la prima forma se riferita a due persone di sesso maschile o miste. Vedi numerali collettivi.

  • 55

    , , , E , , ,

    I. In funzione di pronome (tutto) e (altro), indeclinabili, sostituiscono solo sostantivi

    inanimati. I plurali (tutti) e (altri), viceversa, solo sostantivi animati.

    Es. .

    (Tutto qui molto gustoso)

    .

    (Lei ama tutto e tutti)

    .

    (Non poteva fare altro)

    .

    (Prima di tutto dobbiamo trovarlo)

    N.B. L'avverbio "" unione dal pronome/aggettivo indefinito "" e dell'avverbio di luogo

    "" significa "altrove", cos come "" significa "altrimenti, in altro modo".

    Es. . .

    (Vado a cantare altrove. Non posso fare altrimenti)

    II. In funzione di aggettivo , , , e , , , , si

    comportano come qualsiasi altro di essi, potendo, quindi, essere seguiti anche dall'articolo

    determinativo.

    Es. .

    (Il bambino ha bevuto tutto il latte)

    .

    (Tutti i miei amici vivono a Sofia)

    ?

    (Comprer un altro appartamento a Roma?)

    , , //

    Questi aggettivi come in italiano non hanno il plurale e si traducono come "ciascuno, ciascuna".

  • 56

    Es. . , .

    (Qui tutto self-service. Ciascuno da solo sceglie, prende e assaggia.)

    .

    (Ciascun studente capisce questo molto bene)

    ( ) .

    (Regaler una palla a ciascuno studente)

    , , ,

    Variante di "tutto", si traduce in italiano con "tutti i tipi di".

    Es. .

    (Mia figlia ama tutti i tipi di cane)

    .

    (Lui privo di qualsiasi tipo si sentimento umano)

    , , ,

    Altra variante di "tutto", traducibile con "intero, intera, interi", utilizzata in bulgaro avanti a

    sostantivi quali (giorno), (sera), (notte).

    Es. .

    (Lui stato lontano da casa tutta la notte)

    Come accennato nel paragrafo riguardante gli articoli determinativi, in bulgaro pu accadere che

    venga usato il numerale , , , , in funzione di aggettivo indefinito, o meglio,

    impiegando le categorie linguistiche italiane, di articolo indeterminativo.

    Es. .

    (Cerco una 'fra tante' segretaria)

    , , ,

    Questo pronome pu essere impigato con due significati differenti:

    1. "stesso" - per rafforzare il soggetto

  • 57

    Es. .

    (Io stesso lo so)

    .

    (Io stesso l'ho visto)

    .

    (I difetti stessi parlano)

    2. "da solo"

    Es. .

    (Faccio da solo)

    .

    (Il meccanismo si mette in movimento da solo)

    3. "da s" - N.B. "" invariabile, in alternativa " "

    Es. .

    (Tutto agisce da s)

    .

    (La malattia passera da s)

    4. "solo" - per esprimere la solitudine. Comune verbalmente anche il diminutivo "-"

    Es. .

    (Sono solo)

    - .

    (Meglio soli che con loro)

    N.B. "il solo" invece si esprime con l'aggettivo "()"

    Es. , .

    (Lenin era il solo [l'unico] che difendeva la classe operaia)

  • 58

    n. Pronomi e aggettivi negativi

    Sottocategoria dei pronomi/aggettivi indefiniti sono i pronomi/aggettivi di negazione o negativi, che

    hanno la funzione di negare l'esistenza dell'oggetto.

    In bulgaro, di regola, i pronomi/aggettivi indefiniti pi comuni si formano anteponendo il prefisso -

    ad un pronome interrogativo.

    N.B. L'accento cade sempre sul prefisso.

    Anche i pronomi/aggettivi indefiniti possono formare complementi retti da preposizioni.

    ITALIANO MASCHILE

    FEMMINILE NEUTRO PLURALE

    NOMINATIVO ACCUSATIVO DATIVO

    nessuno

    nessun tipo

    di nessuno

    niente

    in nessun modo

    nessun luogo

    mai

    N.B. I pronomi negativi indicati nella tabella sopra vanno sempre accompagnati dalla particella negativa

    "" (non) prima del verbo.

    Es. .

    (Non parlo mai di questo con nessuno)

    .

    (Non c' niente di interessante l)

    .

    (Non ho mai visto un palazzo cos in nessuna citt americana)

    .

    (Lei non vuole bere nessun tipo di birra)

    .

  • 59

    (Non lo interessano le idee di nessuno)

    N.B. In bulgaro l'espressione italiana "non c'" resa con la forma negativa della terza persona

    singolare del verbo avere "".

    Es. .

    (Non c' problema)

  • 60

    Secondo. MORFOLOGIA VERBALE

    a. Verbi

    Il verbo probabilmente la parte pi complessa della grammatica bulgara, specialmente in

    comparazione con le altre lingue slave. In ragione di ci la sua trattazione sar tesa in particolar modo

    alla semplificazione dei concetti ed al costante raffronto con la lingua italiana.

    I verbi bulgari, come quelli italiani, si coniugano secondo la persona, il numero ed, in alcuni casi, il

    genere.

    Come le altre lingue slave e a differenza dell'italiano, invece, sono caratterizzati dall'esistenza di due

    forme aspettuali per ciascuna azione che si vuole descrivere (perfettiva ed imperfettiva), la cui scelta

    dell'una piuttosto che dell'altra arricchisce la frase di specifiche connotazioni semantiche.

    Inoltre sono presenti nove tempi, cinque modi e numerose forme impersonali.

    Caratterisitca peculiare del sistema verbale bulgaro poi l'assenza del modo infinito, la cui traduzione

    italiana viene resa con un particolare costrutto analitico. Ci comporta che la forma base del

    paradigma del verbo sia la prima persona singolare dell'indicativo presente.

    Infine, come accennato nel paragrafo relativo ai pronomi personali, il soggetto pu essere omesso,

    perch le desinenze del verbo gi ne suggeriscono la persona.

    1. Gli aspetti verbali

    La funzione del verbo in tutte le lingue quella di descrivere un'azione.

    In italiano, come nella maggior parte delle lingue neolatine, a ciascuna azione corrisponde un verbo.

    Con la coniugazione, la scelta del modo e del tempo, poi, tale azione riceve ulteriori connotazioni, in

    particolare da chi viene compiuta, se essa sia reale, eventuale, desiderabile, soggetta a particolari

    condizioni, richiesta o demandata ad altri ed, infine, quando ha (ha avuto o avr) luogo.

    Nelle lingue slave l'azione viene arricchita di un'ulteriore connotazione, quella aspettuale. Per ognuna

    di esse, infatti, spesso non corrisponde come in italiano un solo verbo ma due (talvolta tre). Il primo

    (di aspetto imperfettivo) indica l'azione allo stadio dell'incompiutezza, o perch ancora in svolgimento

    o perch non ha prodotto il risultato cui era finalizzata, ovvero manifesta semplicemente l'irrilevanza

    di tali informazioni; il secondo (di aspetto perfettivo), al contrario, indica l'azione come compiuta,

    conclusa, che ha raggiunto lo scopo cui era finalizzata.

    vedi successivo paragrafo sui verbi imperfettivi secondari.

  • 61

    Es. Ieri ho scritto una lettera.

    Da questa frase, in italiano, ricaviamo solo che a compierla stato chi parla, che un'azione che ha

    realmente avuto luogo e che si verificata nel passato.

    In bulgaro una proposizione del genere pu avere due varianti, in quanto l'azione "scrivere" nel

    passato pu essere resa con due diversi verbi: ("scrivere" all'aspetto imperfettivo) e

    ("scrivere" all'aspetto perfettivo).

    Perci:

    .

    .

    Nel primo caso (verbo imperfettivo) il significato del verbo contiene un'informazione attinente al

    "processo" dello scrivere e al fatto di una sua pi o meno definita "durata" (per esempio: "ho scritto la

    lettera per tre ore ma non l'ho finita"), mentre nel secondo (verbo perfettivo) contiene

    un'informazione attinente al fatto che la lettera stata terminata, ovvero scritta fino in fondo.

    Quanto sopra, ovviamente, logicamente concepibile, solo quando si vogliono descrivere azioni

    avvenute nel passato o che avverranno nel futuro, ma mai, azioni che si svolgono al presente.

    Ci per una ragione assai semplice, in quanto un'azione che si svolge al presente (Es. Io scrivo una

    lettera) necessariamente ancora in svolgimento, quindi incompiuta.

    Di conseguenza al presente useremo sempre e solo verbi all'aspetto imperfettivo.

    Sul piano pratico, poi, andando a cercare sul vocabolario un verbo italiano (Es. scrivere) troveremo

    indicato non un solo corrispettivo bulgaro, bens due, nella forma imperfettiva e perfettiva alla prima

    persona singolare del presente (Es. scrivere: , - delle volte " ").

    Ma come possibile che sia riportato il verbo perfettivo alla prima persona del presente, se, come

    detto, al presente non pu essere usato?

    In realt, il verbo perfettivo all'indicativo presente impiegato per la formazione di alcuni tempi

    verbali composti, nonch nel costrutto, spesso equivalente all'infinito italiano, " + verbo".

    Es. .

    (Devo scrivere una lettera) Senza specificare se devo cominciare e finire di scriverla.

    (Devo scrivere una lettera) Specificando che ci che voglio il risultato della lettera finita.

  • 62

    Altrimenti, pu accadere che il verbo perfettivo al presente funga da surrogato del futuro (in realt si

    in presenza di un vero e proprio verbo al futuro non interodotto dal consueto "" a causa della

    congiunzione "" che non lo ammette) in proposizioni di questo tenore:

    ,

    (Quando avr finito di leggere il libro te lo restituir)

    Da quanto sin qui esposto, dunque, possono derivare le seguenti conclusioni.

    Si user il verbo all'aspetto imperfettivo:

    a) PER DESCRIVERE UN'AZIONE INCOMPIUTA, IN SVOLGIMENTO.

    sempre al presente:

    .

    (Leggo un libro, sto leggendo un libro)

    nei costrutti traducibili con l'infinito dopo i verbi (cominciare),

    (continuare), (completare), (smettere):

    .

    (Ieri ho cominciato a leggere il libro)

    b) PER DESCRIVERE UN'AZIONE ABITUALE

    spesso introdotta dagli avverbi (sempre), (spesso), (raramente), dai

    pronomi (qualche volta) o (mai) o da espressioni quali (ogni

    giorno), (ogni mattina) ecc.

    .

    (Ogni giorno leggo un libro)

    c) PER DESCRIVERE UNA CARATTERISTICA COSTANTE DI UNA PERSONA

    sia per azioni presenti che passate:

    .

  • 63

    (Lei cantava bene)

    d) PER CONSTATARE IL VERIFICARSI DI UN'AZIONE SENZA FORNIRE ALCUNA INFORMAZIONE SUL SUO RISULTATO

    Es. .

    (Oggi ho letto)

    Si user, invece, il verbo all'aspetto perfettivo:

    PER DESCRIVERE UN'AZIONE CHE SI CONCLUSA:

    I. con un risultato:

    .

    (Ieri ho letto il libro 'e l'ho finito')

    II. in un dato tempo:

    .

    (Ho letto il libro in tre ore 'ho impiegato tre ore a finirlo')

    III. in successione ad un'altra:

    .

    (Ieri ho letto e poi sono uscito)

    Verbi imperfettivi secondari

    Per formare l'aspetto perfettivo di un verbo a partire dal suo corrispettivo imperfettivo non c' una

    regola uniforme, ma purtroppo necessario imparare le singole coppie di verbi a memoria.

    Alcune volte l'aspetto perfettivo di un verbo si manifesta con una diversa coniugazione del

    corrispettivo imperfettivo (es. "cambiare" all'imperfettivo 'cambiare' al perfettivo),

    altre volte si ricava con l'aggiunta di un prefisso (es. 'leggere' all'imperfettivo 'leggere'

    al perfettivo).

    Pu accadere, tuttavia, che il verbo perfettivo venga nuovamente ritrasformato in imperfettivo

    attraverso l'applicazione di un ulteriore prefisso o mediante l'ulteriore modificazione della radice.

  • 64

    Da questa seconda trasformazione aspettuale del verbo nascono i cosiddetti verbi imperfettivi

    secondari.

    Questi hanno una funzione meramente grammaticale in quanto conservano il significato perfettivo

    dell'azione ma rendono utilizzabile il verbo anche al presente.

    Es. .

    (Ogni giorno leggo un 'nuovo' libro)

    , .

    (Leggendo 'avendo finito di leggere' il libro ho imparato molte cose nuove)

    N.B: in bulgaro non esiste il gerundio passato, di conseguenza l'uso dell'imperfettivo secondario al

    gerundio presente consente di attribuire alla frase il significato che in italiano sarebbe reso dal

    gerundio passato.

  • 65

    2. I modi verbali

    a) Indicativo

    Anche in bulgaro il modo indicativo quello principale. La sua funzione, come in italiano, quella di

    indicare un evento o situazione non condizionata da incertezze.

    Esso si compone di nove tempi, la cui formazione e funzione verr descritta nel capitolo relativo ai

    tempi verbali.

    b) Imperativo

    usato per esprimere esortazioni e si distingue in questo dagli altri modi: se infatti l'indicativo o il

    condizionale vengono generalmente usati per le asserzioni, con l'imperativo si possono formulare

    divieti, preghiere o consigli.

    Quanto alla scelta dell'aspetto, all'imperativo negativo i verbi possono essere usati esclusivamente

    all'imperfettivo, mentre all'imperativo positivo c' un uso prevalente di verbi al perfettivo.

    Anche in bulgaro l'imperativo un modo fondamentalmente difettivo, essendo presenti, di regola, solo

    le seconde persone singolari e plurali.

    Esso si forma attraverso l'aggiunta alla radice del verbo delle seguenti desinenze:

    CONIUGAZIONE ESEMPI DI VERBI DESINENZE

    II ^PERSONA SINGOLARE II^ PERSONA PLURALE

    I^

    (leggere) - () - ()

    (sapere) - () - ()

    II^

    (parlare)

    - (, ) - (, )

    (studiare)

    III^

    (comprare) - () - ()

    (aprire) - () - ()

    Vi sono alcuni verbi perfettivi con imperativo completamente irregolare.

    Eccone una lista:

  • 66

    IMPERFETTIVO PERFETTIVO IMPERATIVO IMPERATIVO NEGATIVO

    (venire)

    (andare)

    (vedere)

    (dare)

    (sentire)

    (mangiare)

    (entrare)

    (uscire)

    (essere)

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    ,

    N.B. Alcune volte il verbo all'imperativo pu essere rafforzato, in chiave esortativa, anteponendo ad

    esso la parola "!" (letteralmente "andiamo!"), la quale, fra l'altro, seguita dalla particella ""

    (quest'ultima pu comparire anche da sola), consente la formazione di imperativi con tutte le persone

    del verbo.

    Es. () !

    (Lasciami in pace!)

    () !

    (Giochiamo!)

    Analoga funzione la svolge il costrutto + verbo (letteralmente "lascia che . . .") mentre per

    formare l'imperativo negativo con tutte le persone del verbo si ricorre all'analogo costrutto +

    verbo.

    Es. !

    (che non lo compriamo!)

    c) Condizionale

    Il condizionale in bulgaro, come in italiano, viene usato soprattutto per indicare un evento o situazione

    che ha luogo solo se soddisfatta una determinata cond