arcireport numero 4_2013

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29 gennaio 2013 anno XI - n. 4 [email protected] www.arci.it arci report settimanale a cura dell’Arci H Gli allegri eccessi della finanza casinò Servirebbe un limite di decenza nella polemica elettorale: invece sono toni e argomenti di bassa lega quelli usati da Monti per attaccare il Pd sulla vicenda del Monte dei Paschi. In realtà da questa storia la sinistra non dovrebbe trarre motivi di imbarazzo, ma piut- tosto argomenti per rilanciare la palla in campo avverso. É paradossale che sotto accusa fini- sca proprio chi si è battuto contro gli eccessi della finanza allegra, e che l'attacco venga dal più autorevole fiduciario dei poteri finanziari. Questa vicenda getta una luce sinistra sulla trasparenza del sistema bancario italiano e sul localismo di una gestione inadeguata a una grande banca attiva nel mercato globale. Ma il problema non è la presunta ingerenza dei par- titi, semmai l'esatto opposto, lo strapotere della finanza e la sua pretesa di condizionare la politica. Non siamo di fronte solo all'abuso di un manager, ma al normale funzionamento di un sistema scandaloso. È la parabola della finanza speculativa che poco a poco si è man- giata l'economia produttiva. Ogni giorno, mon- tagne di transazioni dietro cui non c'è nulla di reale, ma pezzi di carta che producono altri pezzi di carta, debiti e crediti fasulli, specu- lazioni. Un gioco d'azzardo in cui gli sciacalli rischiano, se va bene si arricchiscono e se va male contano sull'aiuto dello stato: per salvare le banche dal 2008 ad oggi è stata immessa nel mercato una valanga di soldi pubblici. E a rimetterci sono i cittadini. Dieci anni fa ci prendevano per pazzi quando chiedevamo la Tobin tax, oggi ci danno ragione. Per chi, anche a sinistra, ha creduto nelle magnifiche sorti della finanza creativa, è tempo di ricredersi. Voltare pagina, porre un argine alla finanza fuori controllo e limiti e con- trolli sui derivati, introdurre la tassa sulle transazioni finanziarie, restituire ossigeno all'economia reale. Sarà dura, perché i poteri del liberismo non vogliono ammettere il loro fallimento e pretendono di scaricarne il costo sulla società. Non saranno i mercati a salvarci, bensì scelte di governo coraggiose e coerenti nell'orizzonte dello sviluppo sostenibile, dei diritti del lavoro, dell'equità sociale. E ciascuno di noi può fare qualcosa anche per cambiare la finanza. Ad esempio chiederci come le banche usano i nostri soldi, se per giocare alla finanza casinò o per sostenere l'economia reale, il lavoro, il welfare, l'ambiente. Un'altra finanza c'è ed è quella etica. Anche scegliendo a chi affidare i nostri soldi facciamo politica. Paolo Beni L a coalizione Abbracciamo la cultura, di cui l’Arci fa parte, ha presentato un documento programmatico, Più cultura per lo sviluppo, le cui parti essen- ziali sono sintetizzate in un appello indiriz- zato alle forze politiche che si presenteran- no alle prossime elezioni politiche. La Coalizione, nata per rispondere alle dif- ficoltà di settori quali la formazione, la ricerca, la tutela, la promozione, la valoriz- zazione dei beni e delle attività culturali, la difesa e la valorizzazione dell'ambiente e del territorio, presenta quindi una serie di proposte concrete per le politiche culturali in Italia, affinchè siano inserite nell’agenda del prossimo Governo. L'appello ha lo scopo di dimostrare come la cultura rap- presenti una scelta strategica per il futuro, per una comunità più consapevole della propria storia, della propria identità, che promuova creatività e innovazione. I primi firmatari sono esponenti delle orga- nizzazioni sociali, del mondo dello spetta- colo, intellettuali, scrittori e docenti univer- sitari. Fra questi: Susanna Camusso, Paolo Beni, Vittorio Cogliati Dezza, Federico Oliva, Tsao Cevoli, Alessandro Pintucci, Francesca Duimich, Carla Accardi, Bruno Cagli, Andrea Camilleri, Filippo Coarelli, Francesco Ernani, Ugo Gregoretti, Paolo Leon, Piergiorgio Odi- freddi, Antonio Pappano, Giorgio Parisi, Giulio Scarpati, Ettore Scola, Paolo Virzì. L’assunto da cui si parte è che la valoriz- zazione dell' immensa ricchezza culturale del nostro Paese può costituire una strate- gia di sviluppo equo e sostenibile, per l’og- gi e per il futuro. Questa ricchezza ci con- nota nel mondo e può permettere di attrar- re nuove energie e nuovi investimenti. L’accesso, la fruizione e la conoscenza aperti a tutti, la promozione della parteci- pazione dei cittadini sono le condizioni per un humus culturale fertile, diffuso, intima- mente connesso al territorio. continua a pagina 2 Berlusconi ha deciso di segnare di sé la Giornata della Memoria: dalla parte sbagliata, quella dei carnefici. Ci è riuscito. Nessuno lo dimenticherà. Più cultura per lo sviluppo un appello alle forze politiche

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L'appello della Coalizione Abbracciamo la cultura, gli incontri della Scuola per librai a Venezia, la storia di Lella Fazio mamma antimafia, i campi antimafia, il progetto della Rete Contact, la vertenza dei rifiuti in Calabria, M'illumino di meno, il nuovo circolo Arci a Pescia, il calendario di solidarietà dell'Arci Funo

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29 gennaio 2013anno XI - n. 4

[email protected]

arcireports e t t i m a n a l e a c u r a d e l l ’ A r c i

H

Gli allegri eccessi della finanza casinò

Servirebbe un limite di decenza nella polemicaelettorale: invece sono toni e argomenti dibassa lega quelli usati da Monti per attaccareil Pd sulla vicenda del Monte dei Paschi. Inrealtà da questa storia la sinistra nondovrebbe trarre motivi di imbarazzo, ma piut-tosto argomenti per rilanciare la palla in campoavverso. É paradossale che sotto accusa fini -sca proprio chi si è battuto contro gli eccessidella finanza allegra, e che l'attacco venga dalpiù autorevole fiduciario dei poteri finanziari.Questa vicenda getta una luce sinistra sullatrasparenza del sistema bancario italiano e sullocalismo di una gestione inadeguata a unagrande banca attiva nel mercato globale. Ma ilproblema non è la presunta ingerenza dei par-titi, semmai l'esatto opposto, lo strapoteredella finanza e la sua pretesa di condizionarela politica. Non siamo di fronte solo all'abuso diun manager, ma al normale funzionamento diun sistema scandaloso. È la parabola dellafinanza speculativa che poco a poco si è man-giata l'economia produttiva. Ogni giorno, mon-tagne di transazioni dietro cui non c'è nulla direale, ma pezzi di carta che producono altripezzi di carta, debiti e crediti fasulli, specu-lazioni. Un gioco d'azzardo in cui gli sciacallirischiano, se va bene si arricchiscono e se vamale contano sull'aiuto dello stato: per salvarele banche dal 2008 ad oggi è stata immessanel mercato una valanga di soldi pubblici. E arimetterci sono i cittadini.Dieci anni fa ci prendevano per pazzi quandochiedevamo la Tobin tax, oggi ci dannoragione. Per chi, anche a sinistra, ha credutonelle magnifiche sorti della finanza creativa, ètempo di ricredersi. Voltare pagina, porre unargine alla finanza fuori controllo e limiti e con-trolli sui derivati, introdurre la tassa sulletransazioni finanziarie, restituire ossigenoall'economia reale. Sarà dura, perché i poteridel liberismo non vogliono ammettere il lorofallimento e pretendono di scaricarne il costosulla società. Non saranno i mercati a salvarci, bensì sceltedi governo coraggiose e coerenti nell'orizzontedello sviluppo sostenibile, dei diritti del lavoro,dell'equità sociale. E ciascuno di noi può farequalcosa anche per cambiare la finanza. Adesempio chiederci come le banche usano inostri soldi, se per giocare alla finanza casinòo per sostenere l'economia reale, il lavoro, ilwelfare, l'ambiente. Un'altra finanza c'è ed èquella etica. Anche scegliendo a chi affidare inostri soldi facciamo politica.

Paolo Beni

La coalizione Abbracciamo la cultura,di cui l’Arci fa parte, ha presentatoun documento programmatico, Più

cultura per lo sviluppo, le cui parti essen-ziali sono sintetizzate in un appello indiriz-zato alle forze politiche che si presenteran-no alle prossime elezioni politiche. La Coalizione, nata per rispondere alle dif-ficoltà di settori quali la formazione, laricerca, la tutela, la promozione, la valoriz-zazione dei beni e delle attività culturali, ladifesa e la valorizzazione dell'ambiente edel territorio, presenta quindi una serie diproposte concrete per le politiche culturaliin Italia, affinchè siano inserite nell’agendadel prossimo Governo. L'appello ha loscopo di dimostrare come la cultura rap-presenti una scelta strategica per il futuro,per una comunità più consapevole dellapropria storia, della propria identità, chepromuova creatività e innovazione.I primi firmatari sono esponenti delle orga-nizzazioni sociali, del mondo dello spetta-

colo, intellettuali, scrittori e docenti univer-sitari. Fra questi: Susanna Camusso,Paolo Beni, Vittorio Cogliati Dezza,Federico Oliva, Tsao Cevoli, AlessandroPintucci, Francesca Duimich, CarlaAccardi, Bruno Cagli, Andrea Camilleri,Filippo Coarelli, Francesco Ernani, UgoGregoretti, Paolo Leon, Piergiorgio Odi -fred di, Antonio Pappano, Giorgio Parisi,Giulio Scarpati, Ettore Scola, Paolo Virzì. L’assunto da cui si parte è che la valoriz-zazione dell' immensa ricchezza culturaledel nostro Paese può costituire una strate-gia di sviluppo equo e sostenibile, per l’og-gi e per il futuro. Questa ricchezza ci con-nota nel mondo e può permettere di attrar-re nuove energie e nuovi investimenti.L’accesso, la fruizione e la conoscenzaaperti a tutti, la promozione della parteci-pazione dei cittadini sono le condizioni perun humus culturale fertile, diffuso, intima-mente connesso al territorio.

continua a pagina 2

Berlusconi ha deciso di segnare di sé la Giornata dellaMemoria: dalla parte sbagliata, quella dei carnefici.

Ci è riuscito. Nessuno lo dimenticherà.

Più cultura per lo sviluppo un appello alle forze politiche

2cultura

arcireport

In questo contesto, il lavoro è essenzia-le per valorizzare il passato e il presen-te della nostra cultura e assicurarle il

futuro. Esistono professionalità e saperiche non devono essere dispersi, che devo-no crescere e sempre più qualificarsi, chevanno riconosciuti e tutelati. Le istituzioni, nel loro insieme e ai diversilivelli, devono dare orientamento e direzio-ne alla governance della tutela e dellavalorizzazione, e garantire la libertà dellaproduzione culturale. Chi si candida a governare il Paese deveassumersi l'impegno a considerare la valo-rizzazione del patrimonio storico, culturalee paesistico-ambientale italiano e la pro-mozione della produzione culturale priori-tà nazionali. In particolare la Coalizionechiede alle forze politiche un impegnostraordinario su quattro temi.▫ Cultura materia prima italiana: occorreun sistema partecipato di programmazio-ne pluriennale integrata, che possa conta-re su un ciclo di investimenti produttivi,capaci di esprimere una reale domanda dilavoro qualificato. Serve una cultura della

programmazione che faccia dialogare idiversi livelli istituzionali;▫ Cultura = lavoro: è necessario che illavoro per conservare, valorizzare, pro-muovere, gestire i beni e le attività cultura-li disponga di un convinto sostegno, di rico-noscimento, in termini sia professionali siadi stabilità e diritti, anche nel mondo degliappalti.▫ Apprendimento permanente e parteci-

pazione attiva: occorre promuovere lapartecipazione attiva dei cittadini alla frui-zione delle opportunità culturali, alla defini-zione delle scelte e degli obiettivi e all’ela-borazione dei piani strategici che coinvol-gono gli specifici territori. La scuola pubblica e l’università devonoavere un ruolo fondamentale per far matu-rare linguaggi e strumenti utili all’accresci-mento culturale.▫ Risorse: investire risorse pubbliche, por-tandole almeno alla media europea, è unabuona scelta per lo sviluppo. Abbracciamo la cultura invita le cittadine ei cittadini a sottoscrivere e sostenere l'ap-pello Più cultura per lo sviluppo, che verrà

sottoposto alle forze politiche che si candi-dano a governare il Paese.Abbracciamo la Cultura è una coalizione disoggetti collettivi attiva dal 2010, espres-sione della società civile, del lavoro dipen-dente, delle professioni in campo culturalee del mondo per il quale beni ed attivitàculturali rappresentano un impegno profes-sionale e un diritto sociale irrinunciabile.Nella fase di avvio della Coalizione hannoaderito oltre 100 sigle tra cui: AGENQUA-DRI - AIB (Associazione Italiana Bibliote -che) - ANA (Associazione NazionaleArcheo logi) - Arci - Assotecnici (Asso -ciazio ne Nazionale dei Tecnici per la tuteladei beni culturali, ambientali, paesaggistici)- AUSER - CGIL - CIA (ConfederazioneItaliana Archeologi) - FEDERAGIT (GuideTuristiche Confe sercenti) - FIteL (Federa -zione Italiana Tempo Libero) - IA.CS(Italian Association of ConservationScientists) - IAML Italia (AssociazioneItaliana delle Biblioteche, Archivi, Centri didocumentazione musicali) - INU (IstitutoNazionale d’Urbanistica) - LEGAMBIENTEInfo: www.abbracciamolacultura.it

Più cultura per lo sviluppo, un appello alle forze politichesegue dalla prima pagina

arci

n.4 29 gennaio 2013

Zavorra è un documentario girato nel 2012 a Trapani, in Sicilia,all’interno di un ospizio, che racconta le storie degli anziani chevivono lì l’ultima parte della propria esistenza. L’ospizio si trova proprio in via Isola Zavorra, che si chiama cosìperché nel 1800 le navi scaricavano in quel punto la zavorra, cioèi sacchi di terra che servivano a tenere in equilibrio le navi. Il documentario riprende quindi il nome della strada su cui si troval’ospizio, aggiungendovi un’accezione simbolica, perché anchequesti anziani si sentono spesso zavorra della società, scaricati lìper varie ragioni dai propri familiari, ma ancora ricchi di umanitàda condividere. Si sono infatti avvicinati a noi operatori con grande curiosità, rive-landosi nell’umanità più vera, accettando di raccontare le propriestorie, la malattia, il peso della solitudine che vivono all’internodell’istituto. Questo documentario si inserisce quindi a ragione all’interno diuna rassegna che racconta l’Italia che non si vede, appunto, quel-la spesso dimenticata e abbandonata ma che ha ancora tantecose da raccontare. Ed è uno strumento molto importante per noiautori, che spesso siamo costretti ad autoprodurci e non abbiamoaltri spazi che i festival indipendenti per avere visibilità. Allo stesso modo, il mio precedente documentario, Cargo, che havinto due anni fa Obiettivi sul lavoro, ha avuto una grande oppor-tunità di essere conosciuto e valorizzato, circuitando nei circoliArci e Ucca di tutta Italia.

Vincenzo Mineo

Terramatta nasce da una fascinazione condivisa, da parte della co-autrice Chiara Ottaviano e mia, di questo testo straordinariamentenuovo e inedito che ci regala la visione della storia del ‘900 da un puntodi vista totalmente inusuale. Vincenzo Rabito era analfabeta e hariscritto la nostra storia, quella che non troviamo nei libri, dalla PrimaGuerra mondiale in avanti, lanciando una grande sfida, quella di met-tere in scena qualcosa che di fatto non si vede, perché lui, da bravocantastorie, racconta di gesta che possono essere soltanto evocate, inqualche modo, o comunque non rappresentate. Attraverso VincenzoRabito, noi entriamo dietro le quinte del pensiero dell’uomo comune, diquell’italiano che non ha avuto accesso alla storiografia ma, appunto,che ha fatto la storia, per cui dice: «ero fascista quando mi servivaessere fascista, ho cambiato bandiera quando mi serviva cambiare,cercavo la raccomandazione quando avevo bisogno della raccoman-dazione». Di fatto, si ricostruisce in questo modo la genesi del nostropopolo, che rimane comunque molto paternalista, come VincenzoRabito ci insegna. Penso che lui riesca a fare due cose importantissi-me: metterci in guardia dal paternalismo, attitudine tipicamente italianadi stare limitrofi al potere per ottenere vantaggi, quindi in qualche modofacendoci leggere il presente, che è un presente fatto di corruzione, digrande impoverimento di un’idea stessa di politica, di civiltà, di sentirecomune. Dall’altra parte, però, ci dice anche che questo paternalismoche Vincenzo Rabito mette in scena non è che il frutto della sua capar-bietà, della sua necessità di farcela a tutti i costi, della sua volontà disuperare i proprio limiti, e questo è senza dubbio un grande insegna-mento per tutti.

Costanza Quatriglio

L’Italia che non si vedeCostanza Quatriglio e Vincenzo Mineo raccontano i loro film

3elezioni

arcireport

Il sistema civile, sociale, politico ed eco-nomico italiano evidenzia oggi il suomomento più critico. Per la prima volta

dal dopoguerra ampie fasce di popolazionesono impoverite e appaiono prive di riferi-menti, confuse e spaesate.L'autoreferenzialità, quando non la vera epropria degenerazione morale, delle classidirigenti pubbliche e private, il dilagare delpopulismo e dell'antipolitica hanno generatonei cittadini una grande sfiducia, che rischiadi pregiudicare la reale efficacia del rinnova-mento e delle misure di rilancio necessarieper i prossimi anni.Il rischio è pertanto di aprire la strada a deri-ve conservatrici, che ci condannerebbero aun pericoloso immobilismo piuttosto checonsentirci di definire una nuova idea difuturo. Mai come ora le prossime elezioni politichee quelle regionali assumono, quindi, un'im-portanza decisiva nella storia del nostro

Paese. Per la prima volta, la definizione diidee chiare per il cambiamento e l'identifica-zione dei protagonisti di un nuovo progettosociale e culturale basato sulle persone esulle forme libere associate di cittadinipotrebbero fare davvero la differenza.Come all'inizio del secolo scorso, quando lecase del popolo, le camere del lavoro, lesocietà di mutuo soccorso guidarono ilriscatto sociale e culturale delle classi popo-lari, restituendo loro speranza e fiducia eoffrendo strumenti per la conoscenza e l'e-mancipazione, oggi dobbiamo promuovereun nuovo concetto di responsabilità civica,di società delle reti, basata sulla messa incomunicazione di presidi e luoghi in cui i cit-tadini si aggregano e si autodeterminano, inaltre parole dimostrando l'esistenza di unospazio nuovo e strategico per il TerzoSettore. Oggi abbiamo il dovere e la responsabilità dioccuparci del nostro Paese, provando aportare la nostra voce all'interno delle istitu-zioni per dare il nostro contributo, con ilnostro carattere e la nostra idea di cultura,di equità sociale, di diritti, di laicità e di asso-ciazionismo. Ci è sembrato naturale che tanti compagnidell'Arci abbiano sentito questa necessità eche l'associazione abbia deciso di sostene-re, in questa grande occasione, la candida-tura nel Pd del nostro Presidente nazionale,

nel collegio della sua Toscana in ottimaposizione, e di altri dirigenti del territorionelle liste di Sel e Pd.L'Arci mantiene certo la sua autonomia, mariteniamo che oggi le nostre istanze, lenostre conoscenze, le nostre idee debbanoessere rappresentate in parlamento da chile conosce per averle portate avanti peranni in tutto il paese. Troppo spesso abbiamo assistito ad azionidel legislatore che dimostravano un'assolu-ta mancanza di conoscenza del mondo del-l'associazionismo, con l'emanazione dinorme che negavano il ruolo dei corpi inter-medi, limitavano le nostre attività e vessa-vano i nostri gruppi dirigenti. Oggi non soloauspichiamo la vittoria della coalizione dicentro sinistra, ma ci impegneremo affinchéi nostri candidati, una volta eletti, ci aiutino,nel loro nuovo ruolo istituzionale, a salva-guardare l'associazione in cui hanno milita-to per tanti anni.Le prossime elezioni per l'Arci rappresenta-no un'occasione, che non possiamo perde-re, per valorizzare il proprio ruolo nellasocietà e per dimostrare che l'associazioni-smo di promozione sociale che crea prota-gonismo civile, pari opportunità, innovazio-ne, lavoro e partecipazione può rappresen-tare una grande risorsa per uscire dalla crisie riconnettere il tessuto sociale. Info: [email protected]

La sfida dell’Arci: impegnarsi per un Paese più equo, civile e unito

Il 30 gennaio alle 12 verrà presentata

la Campagna Tre leggi per la giustizia e i diritti, promossa da

Antigone, Arci, Cgil, Cnca, Ristretti

Orizzonti, A buon diritto

ROMA

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n.4 29 gennaio 2013

arci

Mi presento: sono Matteo Biffoni, ho 38anni, faccio l'Avvocato civilista, sono con-sigliere comunale del PD a Prato e vicepresidente dell'Arci provinciale della miacittà. Non è semplice mettere in fila la sequenzadi accadimenti che mi hanno portato a par-tecipare prima, e a vincere poi, le primariedel PD per i parlamentari. Forse è giustoricominciare dall'inizio.Ho sempre fatto politica: la mia passione,quella con la ‘P’ maiuscola, come, appun-to, la ‘P’ di politica. Forse me l'ha trasmes-sa mio padre, presidente della Cna e diri-gente del PCI pratese, fatto sta che ho fre-quentato le associazioni studentescheall'Università e poi mi sono iscritto agliallora DS. Nel 2004 divento consigliere comunale aPrato e già mi sembra di avere fatto molto,

poi insieme a tanti altri fondo il PD e lìmetto la mia militanza. Nel frattempo il miocircolo, la Casa del Popolo di Coiano,dove ho da sempre fatto volontariato, nel2008 mi indica quale rappresentante neldirettivo provinciale di Arci cui inizio adedicare buona parte del mio impegno,fino a diventare, nel 2012, vicepresidenteprovinciale. Poi, e siamo a ieri, arrivano leprimarie per il premier e subito dopo quel-le per i parlamentari, in cui un nutrito grup-po di amici, dentro e fuori il PD, con i qualicondivido la voglia di un Paese più giusto,più equo, che porti in Parlamento i valoriper cui Arci si è sempre spesa, mi dice‘proviamoci’. Oggi, il risultato eccolo qua! Adesso vieneil bello, dopo un primo momento quasi dismarrimento per il ruolo che andrò a rico-prire, hanno preso il sopravvento entusia-

smo e voglia di portare il mio contributo arinnovare davvero la politica italiana, adare voce a una generazione in difficoltàche però ha deciso di smettere di stare inpanchina a guardare, giocando la partita inprima persona, esattamente come è avve-nuto nella struttura dell'Arci provinciale diPrato. Se spero di fare un buon lavoro è anchegrazie agli insegnamenti, alle idee, allelunghe e appassionate discussioni, agliaccesi confronti e, soprattutto, ai valori eagli obiettivi che Arci mi ha insegnato inquesti anni. Ce la possiamo fare, ce la faremo!

Matteo Biffoni, vicepresidente Arci Prato

candidato del PD alla Camera in Toscana

Continua la pubblicazione degli interventi dei dirigenti Arci candidatialle politiche, che spiegano le ragioni del loro impegno elettorale

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Dopo aver impugnato davanti al Tar delLazio il nuovo Statuto, Arci, Acep eAudiocoop chiedono al Commissario Rondidi sospendere le prossime elezioni Siae,previste per il 1° marzo 2013. Lo fanno con una lettera aperta di cui ripor-tiamo i passaggi più significativi.«….Conoscendo la passione con cui hadedicato tutta la sua vita alla cultura ci appa-re inverosimile che Lei abbia apposto la Suafirma a uno Statuto della Siae che ne ridise-gna volto e missione, consegnando unaSocietà che abbiamo sempre sentito nostra- e di ogni altro autore ed editore in egualemisura - nelle mani di soggetti che hanno l’u-nico ‘merito’ di aver guadagnato di più rispet-to a tutti noi. Aver scelto di privare la Siae del proprio ordi-namento democratico ed averlo voluto sosti-tuire con un’autentica plutocrazia è incom-patibile con quella che, siamo convinti, esse-re anche la Sua idea di arte e cultura: unpatrimonio comune dell’umanità che nonpuò essere misurata solo a pesod’oro….Sono queste le considerazioni chehanno indotto molti noi a rivolgersi al Tar delLazio per chiedere che dichiarino l’illegittimi-

tà del nuovo Statuto… Ora, però, tanti nostri sacrifici e molte nostreconvinzioni rischiano di essere vanificati. Èquanto accadrà se, prima che i Giudici sipronuncino, si procederà - con le nuoveregole - all’elezione del Consiglio di sorve-glianza della Siae, quella dei pochi autori ededitori più ricchi degli altri…Le chiediamo didifferire l’assemblea per l’elezione delConsiglio di Sorveglianza a quando la giusti-zia avrà fatto il suo corso…Le anticipiamosin d’ora che, una volta che i Giudici avran-no deciso, noi ci adegueremo...Sino ad allo-ra, tuttavia, siamo convinti che chiedere adoltre novantamila autori ed editori italiani diesprimere un voto nella consapevolezzache il suo peso in assemblea sarà vanificatoda quello di una dozzina di altri autori ed edi-tori più ricchi, rappresenterebbe una gravis-sima offesa all’arte e alla cultura nelle qualitutti noi ci riconosciamo e in nome delle qualivogliamo continuare a vivere e lavorare…»La lettera è stata inviata il 21 gennaio e leassociazioni aspettano una risposta. Intantosono decise a mettere in campo altre azionidi sensibilizzazione e protesta per fermarel’assemblea del 1° marzo.

cultura

arcireport

Fare il libraio, come direbbe RomanoMontroni - già direttore delle librerieFeltri nel li e ora consulente delle libre-

rie Coop - tra i dominus della scuola, è un po’come Ven de re l’anima (Editori Laterza). Unmix di imprenditoria, amore per la produzio-ne culturale, voglia di anticipare i tempi ecapire l’aria che tira fra le pieghe del presen-te. L’Arci vive le politiche culturali come stru-mento per il bene comune, e la lettura comestrumento di comunità, di dialogo, di parteci-pazione. Non ci piacciono sempre e solo le -ormai inflazionate - presentazioni con l’auto-re. Noi pensiamo che libri, autori, editori,siano ‘Partigiani della cultura’, strumento diaccesso alla cultura, alla conoscenza comebene comune. I circoli e le associazioni Arcipossono e devono essere alleati e lavorareinsieme alle librerie, alle biblioteche, agli edi-tori: dovunque si produca, elabori, discuta econdivida pensiero alternativo e che sia ilmotore per attivare le nostre sinapsi, talvoltapoco abituate alla presa di parola, a leggereprivatamente e a derubricare pensieri forti ecritici. Arcibook è stata invitata, dal 20 al 25gennaio, al trentesimo seminario di perfezio-namento della Scuola per Librai ‘Umberto e

Elisabetta Mauri’: questa nasce con l'intentodi far fronte alla profonda trasformazione incorso nel commercio librario, nella consape-volezza del fatto che il mestiere del libraionecessita costantemente di nuovi strumentitecnici, organizzativi e conoscitivi. «Il successo della Scuola si misura dal nu -me ro di allievi che hanno trovato nei corsi leidee e gli stimoli per rinnovare la proprialibreria e sono tornati a Venezia non da ‘ripe-tenti’, ma per far conoscere la loro ‘speri-mentazione’. Con la scelta di investire gran-di risorse su pochi allievi - osserva LucianoMauri - costruire prototipi perché diventinoarchetipi». L'intento è quello di ridefinire lafigura professionale del libraio, adeguandolaai nuovi ritmi della produzione del libro, for-mandola su strumenti di analisi e metodiinnovativi e aggiornandola sulle esperienzeprofessionali. Il tema di questa edizione èlegato al tema de I valori del mestiere dilibraio. Giorni vissuti intensamente, splendi-damente, pericolosamente. Abbiamo fattoparte come invitati/uditori di un laboratorio disperimentazione e discussione sulle possibi-lità del libro. Tra gli interventi più anticonfor-misti e fuori dal coro quello di Julio Velasco

sul gioco di squadra, un elogio dell’imperfe-zione, sulla cooperazione, sulla vittoria comeprocesso collettivo, intriso di emozioni, valo-ri, intelligenza collettiva. Anima della scuolaAchille Mauri, presidente di Messaggerie,nostra guida alla passione per i libri; maanche Inge Feltrinelli: «La scuola è un’occa-sione per riflettere, confrontarsi e mettersi indiscussione. Giornate intense per far scatta-re nei librai il desiderio di rinnovarsi».Presente anche Gian Arturo Ferrari, una vitada appassionato di editoria, presidente delCentro per il libro e la lettura; Ulrico C.Hoepli, con tutta la sua autorevolezza ecuriosità per i nuovi ‘movimenti’ tecnlogici eproduttivi legati al mondo del libro. Presente anche la compagna LucianaCastellina, intellettuale e militante indomitadella nostra Arci. Infine Quirino Conti, «stili-sta occulto», come lo ha definito NataliaAspesi. Intelligente, ambizioso, coltissimoma mai erudito. Partendo da YehoshuaAbraham celebra un inno dadaista al nostrosabato della vita, alla lettura come sospen-sione dal mondo, come protesta, comegesto appassionato contro ogni ideologia.Info: [email protected]

Archetipi e Prototipi della Lettura: per sei giorniun’isola di librai, libri, lettori, editori, distributori

Sospendere le prossime elezioni del Consiglio di Sorveglianza della Siae

Un milione di firme per la libertà dei mediaLa libertà e il pluralismo dei media sonosotto attacco in diversi paesi europei. È ora possibile rivendicare il diritto a un’in-formazione indipendente, libera e plurale,come sancito dalla Carta dei Diritti fonda-mentali dell’Unione europea, firmando perl’Iniziativa europea per il pluralismo deimedia. L’Iniziativa raccoglie oltre centoorganizzazioni sociali in tutta Europa, ha ilsostegno di autorevoli testate giornalisti-che, di esponenti del mondo della cultura,dello spettacolo, dell’università. In particola-re si chiede una legislazione efficace controla concentrazione della proprietà dei mediae della pubblicità; una garanzia di indipen-denza degli organi di controllo rispetto alpotere politico; la definizione del conflitto diinteressi per evitare che i magnati deimezzi di informazione coprano alte carichepolitiche; sistemi di monitoraggio europeipiù chiari per verificare periodicamente l’in-dipendenza dei media in Europa. Per la validità dell’Ice sono necessariealmeno un milione di firme con le quali faravviare un nuovo processo legi slativo alivello europeo. In Italia la Campagna verràpresentata ufficialmente il 7 febbraio.

n.4 29 gennaio 2013

arci

5legalitàdemocratica

arcireport

Nella giornata di domenica 3 febbraio alcircolo Arci Bugiani di Pistoia ci sarà ilsecondo incontro di verifica dei coordinato-ri dei campi antimafie 2012. Il primo è statoeffettuato a settembre a Milano Marittima.La scelta del circolo Arci Bugiani non ècasuale, in quanto protagonista molti annifa dell’utilizzo della farina proveniente daiterreni confiscati alle mafie. Lì si avviò ilpercorso delle cene della legalità inToscana, utilizzando la loro pizzeria gestitadai volontari del circolo. Nell’incontro diverifica affronteremo le criticità delle attivi-tà realizzate nell’ambito dei campi antima-fie nell’estate 2012.Affronteremo le varie fasi quali la selezio-ne dei volontari, le attività durante il perio-do del campo, la vita comunitaria e i rap-porti con gli organizzatori locali.Tra l’altro gli obiettivi prefissati erano moltoambiziosi e ci siamo misurati con le com-plessità di scelte difficili da applicare in unambiente comunitario e in realtà dove lerelazioni associative e istituzionali hannoun impatto più arduo. L’obiettivo prioritarioè quello di analizzare in modo approfondi-to le criticità che emergeranno per elabo-

rare una programmazione definita e pun-tuale per l’edizione 2013.Nel frattempo, anche per quest’anno sonoprogrammati campi di antimafia socialeorganizzati da Arci, Cgil e Spi Cgil in colla-borazione con Libera. I campi sono l'e-sempio che, anche in quei luoghi dove lamafia ha spadroneggiato, è possibile rico-struire una realtà sociale ed economicafondata sulla legalità e sul rispetto dellapersona. Rappresentano un percorso edu-cativo completo e complesso: le diverseattività che vengono proposte, dal lavoroagricolo a fianco dei soci delle cooperativesui terreni confiscati, agli incontri con per-sone e testimonianze, dalle visite a luoghisimbolo fino ad attività di incontro con i cit-tadini e le cittadine. Siamo convinti che lapromozione di cultura e diritti sia strumen-to essenziale nella contrapposizione aifenomeni mafiosi, i quali si alimentanodelle pratiche del privilegio e del ricatto.Sul sito dell’Arci è possibile scaricare lascheda di manifestazione di interesse per iragazzi che intendono partecipare aicampi.Info: [email protected]

«Io ho deciso di parlare, di non esse-re più omertosa. Lo faccio per i mieifigli, ma anche per i tanti giovani

della nostra terra che si fanno travolgeredalla criminalità, perché non hanno alterna-tive. Io parlo, ma voi dovete venirmi incon-tro, e dare un lavoro a questi giovani. Il lavo-ro è la loro unica alternativa. Se un ragazzonon ha un lavoro, cosa può fare per lui ungenitore?». Lavoro, lavoro, lavoro: è quasiun mantra quello che ripete Lella Fazio,donna combattiva e determinata, mamma diMichele Fazio, sedicenne pieno di vita che il12 luglio 2001 si trovò per strada, nei pressidella sua abitazione nel centro storico diBari, nel mezzo di una sparatoria tra espo-nenti di due clan rivali. Michele quel giornoperse la vita, e da allora i suoi genitori nonhanno mai smesso di raccontare, testimo-niare, denunciare. A differenza di quelloche, ammettono con grande semplicità eonestà, facevano in precedenza: «Prima,quando sentivo confusione, rientravo incasa e dicevo ai miei figli di fare lo stesso.L’omertà era un mezzo per proteggere lamia famiglia. La sera in cui Michele fu ucci-so, corsi a cercare aiuto, lui era per terra,

ma nessuno usciva in strada. Allora ho capi-to che l’omertà non ti porta da nessunaparte, che è un dovere collaborare con leforze dell’ordine, senza avere paura».Un impegno, quello di mamma Lella e papàPinuccio, che all’inizio non è stato capitodalle altre famiglie del quartiere: «Le altremamme ci hanno messo molto per capire,all’inizio avevano quasi paura di me e dellebattaglia che avevo iniziato - continua Lella- ora, molto spesso, sono loro ad avvicinar-mi per le vie di Bari vecchia. Al contrario miomarito, persona straordinaria, e i miei figlihanno sempre appoggiato la mia battaglia,mi hanno incoraggiato, anche se all’inizio liavevo allontanati, quasi dimenticati». Lasua voce si fa più dolce, e anche più tre-mante, quando descrive la generosità esolarità del suo secondogenito Michele:«Era un ragazzo d’oro, sempre sorridente ebuono con tutti. Odiava le diseguaglianze,aveva parole buone per tutti, anche per queiragazzi che si erano avvicinati al mondodella criminalità: mamma, non hanno colpe,sono nati nelle famiglie sbagliate, mi diceva.È lui che mi ha dato la forza di parlaredurante il suo funerale, di incitare i più gio-

vani a cambiare, a essere padroni del lorofuturo. È per questo che abbiamo deciso diintitolare a lui il circolo ricreativo nel cuoredel quartiere». Un circolo Arci che sorge alcentro di Bari vecchia, rivolto in particolareai bambini, che propone attività ricreative, inparticolar modo nel periodo estivo, quando,finita la scuola, loro passano il tempo in stra-da, ad annoiarsi. O peggio. Così, realizzanolavoretti fatti a mano e stanno insieme diver-tendosi. Intanto, Lella e Pinuccio, instanca-bili, girano per le scuole, partecipano alle ini-ziative di commemorazione, e parlano, spie-gano, denunciano. Chiedendo ancora, agran voce, giustizia. Ma anche diritti, digni-tà, lavoro per i giovani. Per quelli che sonorimasti.

Lella Fazio, mamma antimafia di Bari vecchia,racconta la sua storia

Al lavoro per organizzare i nuovi campi antimafia 2013

Solidarietà dell’Arci a Giovanni TizianGiovanni Tizian, giornalista della Gazzetta diModena e collaboratore di Repubblica eL’Espresso, è costretto a vivere e lavoraresotto scorta. La ‘ndrangheta lo vuole mortoper le sue inchieste sul giro d’affari legato alleslot machine in Emilia Romagna, giro d’affarisaldamente controllato dalla criminalità orga-nizzata calabrese. L'Arci, con una lettera delpresidente nazionale Paolo Beni e delresponsabile legalità democratica e antimafiasociale Alessandro Cobianchi, esprime soli-darietà al giornalista. Questo il testo del mes-saggio: «Ti esprimiamo la nostra personalesolidarietà e quella di tutta l’Associazione.Siamo pronti a sostenere il tuo impegno per-ché siamo convinti che il lavoro di antimafiasociale svolto dall’Arci abbia pieno sensosolo se riesce ad affiancare coloro che comete, nella professione e nell’esercizio di cittadi-nanza, compiono la propria lotta quotidianaattraverso la piena aderenza con la comunitàin cui operano. Con si dera la nostra letteranon una semplice attestazione di solidarietàma l’espressione di un concreto e prontoagire nelle forme della partecipazione demo-cratica, che ci troveranno, in futuro comeoggi, sicuri compagni di strada».

In occasione dell’Assemblea nazionaledel Forum del Terzo Settore, il Giornale

Radio Sociale propone una direttastreaming video mercoledì 30 gennaio

dalle 12 alle 13. Collegamento su www.giornaleradiosociale.it

GR SOCIALE

notizieflash

arci

n.4 29 gennaio 2013

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Il presidente egiziano Morsi si affida all’e-sercito, cercando di riportare la calma inun paese diviso e in preda alla rabbia perla ‘rivoluzione tradita’. La miccia è stata lasentenza di condanna a morte contro 21persone (quasi tutti ultras) per la strageallo stadio durante e dopo la partita di cal-cio tra Al Ahly e Al Masry. Alcuni degliimputati erano accusati di aver pianificatola carneficina (74 morti) in accordo con leforze di sicurezza, ma per il momento nes-sun poliziotto compare tra i condannati. Le curve sono in Egitto il cuore popolaredella protesta, divise più che dalla fedecalcistica dai legami o dall’odio verso lapolizia e il potere. La protesta si è allar-gata da Port Said a Suez e Ismailia, doveil presidente ha proclamato lo stato d’e-mergenza per un mese. Intanto la CameraAlta, che con l’entrata in vigore dellanuova Costituzione ha pieni poteri legisla-tivi, ha approvato il decreto che conferisceai militari poteri speciali per l’arresto dicivili. L’esercito potrà così operare a fiancodelle forze di polizia per proteggere edificio siti, usando, come la polizia, «la forzanecessaria contro i manifestanti».

Ma le opposizioni hanno deciso di racco-gliere la sfida e venerdì torneranno inpiazza al Cairo e in altre città egiziane,dopo aver rifiutato la tardiva offerta di dia-logo di Morsi. I principali leader del Frontedi salvezza nazionale - il liberale Baradei,il nasserista Sabbahi e l’ex diplomaticoMoussa hanno definito «poco serio e difacciata» l’invito. Baradei pone tre condi-zioni per avviare il dialogo: la formazionedi un governo di unità nazionale, l’assun-zione di responsabilità da parte di Morsiper le violenze dei giorni scorsi, la forma-zione di un comitato per la revisione dellacontestata Costituzione.Da parte sua Sabbahi, leader della cor-rente popolare, ha ribadito il sostegnoincondizionato alle manifestazioni di piaz-za e ha chiesto le dimissioni del ministrodell’Interno per i quasi cinquanta morti deigiorni scorsi. Ma gli islamisti al potere ancora una voltapreferiscono affidarsi all’esercito e rispon-dono con la repressione alle proteste dichi aveva sperato che la rivoluzione por-tasse lavoro, giustizia sociale, democraziae libertà.

internazionali

arcireport

Anche in questa tornata elettorale inIsraele le posizioni dei vari schiera-menti politici (circa 30) sulla relazio-

ne con i palestinesi è stato uno dei temi cen-trali, molto più che le politiche interne o i pro-blemi che gli israeliani si ritrovano ad affron-tare quotidianamente. Se i partiti arabi-israe-liani hanno dimostrato ancora una volta dinon riuscire ad andare uniti alle elezioni, d’al-tro lato non molti cambiamenti si sono verifi-cati negli equilibri della Knesset, se non perl’exploit del movimento Yesh Atid guidato dalgiornalista Yair Lapid che con 19 seggi siaccinge a governare insieme alla lista unicapresentata da Likud e Yisrael Beiteinu. Il sor-prendente successo di Yair Lapid alle elezio-ni israeliane ha portato molte persone a cre-dere che una nuova finestra di opportunitàpoteva aprirsi per la definizione di un accor-do tra Israele e i palestinesi. Lapid stessoaveva detto prima delle elezioni che avrebberichiesto una ripresa dei negoziati tra Israelee l'Autorità palestinese. Lapid non ha, tutta-via, precisato i principi politici che potrebbe-ro riaccendere questi negoziati. Di seguitoriportiamo quindi alcuni punti del manifestopolitico di Lapid utili a chiarire quali posizioni

caratterizzeranno i prossimi anni del nuovo-governo israeliano.«1. Israele e l'Autorità palestinese devonotornare al tavolo dei negoziati di buonavolontà e con il desiderio di raggiungere unaccordo definitivo. 2. Nel corso dei negoziatinon saranno costruiti nuovi insediamenti, mafino a che un accordo finale non sarà rag-giunto, la crescita naturale degli insediamen-ti sarà presa in considerazione. 3. L'obiettivodei negoziati è quello di raggiungere dueStati-nazione indipendenti l’uno dall’altro conriconosciuti i confini internazionali. 4. Questiconfini devono tener conto della sicurezza diIsraele e della realtà che si è creata a partiredal 1967. Entrambe le parti riconoscono cheè nel loro interesse reciproco lasciare i bloc-chi di insediamenti nelle mani di Israele. Senecessario, ci saranno trattative per scambidi terreni. 5. La questione dei rifugiati saràrisolta all'interno del futuro stato palestinese.6.Gerusalemme è la capitale eterna diIsraele e la sua unificazione è un simbolonazionale primario. Gerusalemme rimarràunita sotto la sovranità israeliana, perchéGerusalemme non è solo un luogo o unacittà, ma il centro dell’ethos ebraico-israelia-

no e il luogo santo per gli ebrei di tante legenerazioni. 7. L'arresto totale delle posizio-ni contro Israele all’interno del sistema edu-cativo palestinese farà parte di qualsiasifuturo accordo. 8. Israele non condurrànegoziati con Hamas finché non cambierà ilsuo statuto e riconoscerà Israele e il dirittodel popolo ebraico di esistere sulla sua terra.9. La guerra al terrorismo continuerà in ognimomento, senza alcun riguardo per i nego-ziati. Israele si riserva il diritto di agire per lasua sicurezza nei territori del futuro statopalestinese nella misura in cui ritenga oppor-tuno. 10. Le nazioni del mondo fornirannogaranzie per l'adempimento del contrattofuturo con chiare sanzioni in caso di viola-zioni.» Yair Lapid ha presentato queste posi-zioni in un discorso fatto presso l'insedia-mento di Ariel durante la campagna elettora-le. Va notato che le posizioni di Lapid rap-presentano un importante passo indietrorispetto a quelli descritti da Ehud Barak,Ehud Olmert e Tzipi Livni. Non saranno annifacili per i palestinesi, ma forse neppure pergli Israeliani che ancora una volta non hannoscelto la via del dialogo e della pace.Info: [email protected]

Elezioni israeliane: il successo di Yair Lapidaiuta le posizioni più intransigenti

In Egitto poteri speciali ai militari per reprimerechi protesta contro la rivoluzione tradita

Ustica: fu un missilead abbattere l’aereoSi può definire senz’altro storica la senten-za della Cassazione in sede civile che,accettando la tesi che l’aereo di linea, pre-cipitato a Ustica nel giugno del 1980, furaggiunto e abbattuto da un missile, hacondannato lo Stato a risarcire i parentidelle vittime. In più di 32 anni i processi penali nonerano riusciti a fare luce. Ma è evidenteche in molti lavoravano per il depistaggio el’insabbiamento. Infatti la verità fu da subi-to a portata di mano. Lo stesso Ministro Rino Formica, pocodopo la tragedia, rispondendo alla Cameraa interrogazioni parlamentari, affermò chel’ipotesi di un missile era da ritenersi la piùprobabile. Ma quella pista venne immedia-tamente sepolta. L’Arci si è sempre battuta, a fianco deifamiliari delle vittime, affinché la veritàfosse affermata. È quindi con soddisfazio-ne che salutiamo la sentenza in sede civi-le. Ma è solo parziale, perché le respon-sabilità effettive e penali di chi provocò epermise che la vita di 81 persone venissespezzata vengono ancora tenute nascoste.E questo è inaccettabile.

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La vicenda delle iscrizione on line allescuole secondarie ha messo realmente inridicolo tutto l'apparato del MIUR, funziona-riale e politico al tempo stesso.Se da un lato non può che esserci un plau-so autentico per la scelta di porre finalmen-te l'iscrizione on line dei ragazzi come lastrada principale per compiere tale scelta,l'accelerazione improvvisa verso nuovimetodi appare miope e taglia con l'accettale tipologie umane che compongono lanostra società. L'esclusività di questa pro-cedura dimentica che oggi un buon 40%delle famiglie in realtà non dispone di unaconnessione internet, e che questo dato èancor più accentuato in alcune fasce socia-li (redditi bassi, migranti etc). Si è così pen-sato di mettere a disposizione una posta-zione internet in ogni istituto scolastico, egià qui si è arrivati al ridicolo: ovviamentealmeno la gran parte di chi non possiedeuna connessione internet in casa è difficileche sia sufficientemente in confidenza conla rete per poter adempiere a procedure delgenere.Di fatto si è trattato di un atteggiamento di -scriminatorio.Ma ancor più esilarante è

stata la richiesta di avere a disposizione unindirizzo email esclusivo per ciascun figlioda iscrivere: se hai due figli che devonocompiere la scelta è obbligatorio che tantoil papà e la mamma (qualora ci siano)abbiano ciascuno la propria casella diposta elettronica. Se poi i figli fossero tre...impossibile se non per i collezionisti dicaselle di posta elettronica!Insomma, sembra proprio che questi tecni-ci abbiano dimenticato l'etimo che più davicino li riguarda, téchne come ‘perizia’.Ma la scienza è più importante di qualsivo-glia studio umanistico.Oggi chi è convinto che pensare sia primadi tutto un atto di libertà è fuori dal merca-to, ostaggio di una cultura della produzionee del profitto che domina e pervade ogniambito del vivere sociale.Ma il resto del mondo, la maggioranza pen-sano i tecnici attuali, non perdono occasio-ne per autodenunciare la propria miopia.E intanto gli enti pubblici che per obbligo dilegge dovrebbero avere ed usare la PEC(la posta elettronica certificata) sono anco-ra al fax...Info: [email protected]

La nascita del Comitato per gli StatiGenerali della Conoscenza è avvenutain un'altra fase politica che oggi appare

quasi assimilabile ad un'era geologica diffe-rente: l'Era Gelmini. Eppure, al di là del supe-ramento di tante barbarie intellettuali, oggidobbiamo fare ancora più attenzione, perchéun calo di attenzione sul tema della scuolapotrebbe essere fatale. L'idea della scuola(genericamente intesa) a uso esclusivo degli‘sbocchi professionali’ (espressione oscenama largamente diffusa) determinati dal mer-cato del lavoro rimane pressoché intattaanche ora, nella stagione dei ‘tecnici’. Perqueste ragioni il Comitato è rimasto in piedi edora ambisce a costruire nuovamente prospet-tive di senso per tutti i soggetti che a vario tito-lo hanno a cuore il tema della conoscenza. Illavoro degli ultimi mesi si è dipanato all'inter-no di quattro differenti gruppi di lavoro chehanno il compito di approfondire le strade diuna elaborazione possibile alla luce dei cam-biamenti in corso, con la prospettiva di unnuovo evento politico di carattere pubblico neiprossimi mesi. «Nella crisi che attraversiamosi intrecciano dimensioni diverse rispetto allequali la conoscenza si pone come crocevia:

crisi economica e occupazionale, crisi delmodello di sviluppo e di consumi, crisi demo-cratica, possono trovare risposta e alternativaa partire dalla centralità della conoscenza,dalla generalizzazione della possibilità diaccedervi e dalla sua capacità di fondare eorientare i processi di sviluppo economico.Per decostruire una visione neutrale dell'ele-mento e del processo di conoscenza divienefondamentale costruirvi processi di democra-zia e cittadinanza effettiva. A questo proposi-to i temi dell'accesso, della democrazia edella qualità complessiva dei sistemi di istru-zione e formazione assumono particolarerilievo e sono connessi a precisi referentiempirici». Ma questa visione non può rimane-re appesa a modelli e proposte virtuali, «com-porta l'attivazione di nuovi strumenti di welfa-re rivolti agli studenti o alle loro famiglie. [...]: ènecessario costruire una integrazione di stru-menti reddito diretto (contributi monetari) eindiretto (servizi; mobilità; abitare; accesso aoccasioni culturali e formative extracurricolari,valorizzando il sistema di saperi informali enon formali in un'ottica di qualità culturale delterritorio) che abbattano le barriere economi-che all'ingresso e sollecitino la qualità del

sistema. Il welfare studentesco deve divenire,in questa chiave, strumento che promuoveanche il successo formativo. Ri muo vere lebarriere all'accesso all'istruzione, tuttavia,significa anche intervenire sugli ostacoli‘immateriali’ che si frappongono tra i le ragaz-ze e i ragazzi e il loro percorso formativo, con-sapevoli che l'effettivo esercizio del dirittoall'apprendimento si persegue con azioni pre-coci e strategie mirate lungo l'intero arco tem-porale della formazione». In buona sostanzaci sembra che oggi, forse ancor più che inpassato, il contenitore del Comitato per gliStati Generali della Co noscenza possa esse-re un luogo da agire con convinzione per dareuna spallata vera alle ipocrisie che ruotanointorno al tema centrale della formazione.

Il Comitato per gli Stati Generali della Conoscenza continua il suo impegno

Tecnicismo senza téchneScuole che cadonoa pezziCedimenti di pilastri e solai, infiltrazioni eallagamenti, aule o addirittura interi edificiinagibili per problemi strutturali. Ha il profilodi una vera e propria emergenza lo statodell’edilizia scolastica nella capitale. Sono33 le richieste di fondi per lavori in ‘sommaurgenza’ arrivate al Campi doglio, ma anco-ra inevase. Nella cifra rientrano solo i casipiù gravi di manutenzione straordinaria, acui andrebbero sommati i piccoli interventieffettuati dai municipi, che al momentohanno però pochissimi fondi in cassa.«L’emergenza che ci troviamo di fronte oggiè il frutto dei mancati investimenti nellamanutenzione ordinaria da parte dell’ammi-nistrazione Alemanno negli ultimi due anni»dichiara il vicepresidente della commissioneScuola, Paolo Masini. «Se nel 2008 per gliinterventi di manutenzione ordinaria eranostati stanziati 8 milioni di euro, diventati 25,5nel 2009 e 18 nel 2010, dal 2011 le scuolesono state lasciate a se stesse. Nel 2011, asopperire ai mancati investimenti comunali,sono stati i fondi del Cipe (circa 8 milioni dieuro), mentre nel 2012 il Campidoglio hastanziato solo 700mila euro: una cifra deltutto insufficiente».

Il Consiglio comunale si impegna a conferire ogni anno, con

cerimonia pubblica, il riconoscimento simbolico della cittadinanza italiana

ai minori residenti nati a Milano da genitori stranieri

MILANO

notizieflash

arci

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L’incontro tenutosi a Strasburgo dal 9 al 13 gennaio scorso,organizzato da Contact-2103, ha rappresentato unmomento particolarmente utile per la nostra associazione

per diversi motivi, alcuni genuinamente pratici e dalla ricadutaimmediata, altri non immediatamente quantificabili, ma non perquesto meno importanti sul medio e lungo termine, soprattutto peril ruolo che l’Arci può avere in ambito nazionale e internazionale.Fra i primi possiamo riportare la partecipazione, con i rappresen-tanti di associazioni giovanili provenienti da 12 Paesi europei, all’e-laborazione di un progetto per la valorizzazione delle potenzialitàe dei ‘talenti’, creativi e lavorativi, dei giovani europei, da realizza-re tramite un percorso a tappe che si dipanerà da qui al 2018mediante momenti periodici di condivisione (di scambio, formativi,di festa). Il progetto, ideato e delineato in tre giorni d’intenso lavo-ro di gruppo, non è finalizzato a rispondere a uno specifico bando,ma è un piano realistico e flessibile di lavoro comune che intendesfruttare diverse possibilità e scadenze di accesso ai fondi europei,per raggiungere, gradualmente, l’obiettivo generale di evidenziareil ‘valore’ dei giovani nella costruzione di un’Europa più moderna esolidale. Il piano prevede, ad esempio, che coppie o gruppi diPaesi realizzino, nei prossimi mesi, progetti comuni (usandoanche ‘affinità’ come le caratteristiche delle associazioni, le fasced’età o i talenti dei giovani coinvolti) in modo da ‘sfruttare’ uno spe-cifico canale di finanziamento e costruire, nel contempo, il quadrocomplessivo che include anche l‘organizzazione di un forum/festi-val di giovani ed associazioni giovanili europee, a cadenza trien-nale. Fra i secondi possiamo constatare che, come rappresentan-ti di una grande associazione che unisce cittadini di ogni età edesplicita la sua attività pratica e politica su numerosi campi e oriz-zonti, abbiamo potuto agire da link fra associazioni e paesi moltodiversi. E abbiamo potuto facilitare il lavoro di analisi e di sintesi,offrendo una visione della condizione giovanile che non tralasciquei ‘valori’ concreti che viviamo quotidianamente nei nostri circo-li, come il rapporto fra generazioni, fra ‘svago’ e scoperta di attitu-dini professionali, o fra europei e mediterranei. Questa funzionenon è stata il frutto di una scelta programmata, ma una conse-guenza spontanea del nostro ‘essere Arci’, che ci invita a testimo-niare e rafforzare il nostro ruolo e dovere, in Italia e in Europa, nelcostruire un futuro che pensi ai giovani, con i giovani.Info: [email protected]

giovani

arcireport

La Confédération des Maisons deJeunes et de la Culture de France(CMJCF) ha invitato 40 responsabili e

giovani a Strasburgo dall’ 8 al 13 gennaio perdiscutere un piano d'azione collettiva perimplementare la rete dei componenti dellaRete Contact 2103. La realizzazione delseminario è stata sostenuta dall'Agenziafrancese per il Consiglio europeo ‘Gioventùin azione’, al centro delle discussioni il 2013,Anno europeo dei cittadini. I 40 partecipantiprovenienti da 12 Stati membri dell'Unioneeuropea hanno discusso prevalentementesu due tabelle di marcia: una che permette-

rà, in un periodo di tre anni, di valorizzareuna serie di fiere dei ‘Talenti dei giovani’, inun’ampia accezione del termine, integrandouna valorizzazione delle loro competenzecosi come della loro creatività. Un'altra lineadi azione sarà più ‘politica’ e fondata sul temadella cittadinanza: una grande raccolta dipareri, desideri e proposte espressi dai gio-vani stessi ai nostri parlamentari europei, nelcorso di un evento che si svolgerà aBruxelles poco prima delle elezioni europeedel maggio 2014. Fondata nel 1998 con ilsostegno dell'Unité Jeunesse de laCommission Européenne, Contact-2103 per

l'occasione ha festeggiato i suoi quindici annidi esistenza. Attraverso progetti simbolicicome la salita sul Monte Olimpo, che hariunito circa 400 giovani autori di riflessioni sutemi come la pace, il razzismo e la tolleran-za, i componenti di Contact 2103 hanno fattoloro la frase del poeta catalano Joseph Ribas«non ci sono montagne che non si possonoincontrare», riaffermando cosi la volontà deisuoi fondatori: quella di un'Europa che nonsia solo quella del denaro, ma fatta di uominie donne. Contact 2103 ha ora 17 organizza-zioni componenti provenienti da 14 Statimembri dell'Unione europea.

Per un’Europa che metta al centro i cittadini

Riprogettare l’Europa con iltalento dei giovani

n.4 29 gennaio 2013

arci

Uno dei risultati principali del seminario organizzato dallaRete Contact 2103 è stato voler cercare e trovare nuoveforme di partecipazione giovanile, al fine di far sentire e

ascoltare la voce dei più giovani al livello locale, nazionale e inter-nazionale. Da questa idea nasce il progetto Raise youth voice.Tutti concordano sulle scarse occasioni che hanno i giovani peresprimere le loro idee e proposte, rilevando gli scarsi ruoli chiaveche ricoprono nella nostra società, la loro difficoltà di comunica-zione con la politica tradizionale e il loro mancato coinvolgimentolocale ed europeo. Così Arci e Contact 2103 hanno deciso di unirele proprie forze per raccogliere e amplificare le voci dei giovani. Ilpiano delle attività verrà articolato su una precisa linea temporale.Da gennaio a giugno, ogni associazione partner si consulterà coni giovani a livello locale discutendo dei temi più sensibili.Comunicheremo i differenti metodi di approccio utilizzati (le buonepratiche sulla partecipazione dei giovani) e condivideremo i diver-si risultati tramite una piattaforma online. Durante l'estate, ci incon-treremo a Bruxelles per analizzare i risultati e per determinare lafattibilità delle fasi successive del progetto. Da settembre a gen-naio, ciascun partner organizzerà workshops e laboratori interatti-vi per facilitare i giovani a formulare idee e proposte.Nel mese di febbraio o marzo, tutti i partner si riuniranno aBruxelles con i propri giovani per realizzare una mostra interattivae per incontrare i parlamentari. Durante la primavera, ogni partnerdovrà valutare la propria azione, il suo impatto sui giovani e l’in-fluenza sul processo elettorale. La visita di Bruxelles sarà per i gio-vani un momento importante di interculturalità grazie all’elevatapresenza dei partner stranieri e dei loro ragazzi. Il coinvolgimentonel progetto, il rilievo che assumeranno i ragazzi sia a livello loca-le ma soprattutto europeo, avrà un effetto moltiplicatore anchesugli altri giovani che saranno incoraggiati ad unirsi a loro.In questo progetto, si parla di Europa con i giovani e per i giovani.Lavoreremo sulle diverse modalità di partecipazione per cercare diavvicinare i giovani all'Europa. Parleremo dei programmi europeiche aiutano la partecipazione giovanile, del programma Youth inAction e delle diverse agenzie nazionali che si occupano di diffon-derlo. Con questo progetto, si mostrerà ai giovani cittadini il loro ruolonella società e favorirà la loro partecipazione in una strutturademocratica, sperimentando forme di cittadinanza attiva.

Raise youth voice, per nuoveforme di partecipazione giovanile

di Philippe Helson, Segretario generale della rete Contact-2103

9ambiente

arcireport

Il territorio è ambiente, salute, economia,diritti, lavoro. Tutti questi fattori sonooggetto delle attività di comitati ed asso-

ciazioni attivi lungo tutta la Calabria: daicomitati per l'acqua pubblica del reggino aicomitati per le bonifiche del crotonese; dalleassociazioni per la messa in sicurezza dellaSS. 106 del catanzarese ai comitati contro laspeculazione energetica dello Ionio cosenti-no, del Pollino, dell'area grecanica; dai comi-tati contro le discariche di Lamezia, Crotone,Rossano, Cariati, Scandale, ReggioCalabria, Gioia Tauro, Castrolibero alle asso-ciazioni per la verità sui veleni del fiume Olivae della Marlane di Praia. Queste ed altre real-tà hanno iniziato da qualche anno un pro-cesso di interconnessione condividendoconoscenze e risorse, trasformando le ver-tenze locali in una grande vertenza di difesae valorizzazione della Calabria. Questa è laRete per la Difesa del Territorio “FrancoNisticò”. Sui rifiuti la RDT ha prodottomomenti importanti di sensibilizzazione, didenuncia e di confronto, ma anche grandepartecipazione popolare culminata nella par-tecipata manifestazione di Crotone del 12novembre 2011 per la fine del commissaria-mento per l’emergenza ambientale.Le anomalie del ciclo dei rifiuti calabresesono state già ampiamente sottolineate danumerose inchieste e manifestazioni dellasocietà civile la quale denuncia, da anni,

costantemente abusi e catastrofi e proponesoluzioni autorevoli. Ad oggi il ciclo dei rifiuticalabrese è gestito da un ufficio governativo,non eletto, con poteri speciali. Si basa sulbinomio discariche di rifiuti - inceneritori ed ècompletamente in mano a speculatori privatie alle ecomafie. Ne sono conseguiti enormisprechi di denaro pubblico (circa 1,5 miliardidi euro) e numerosi disastri ambientali lega-lizzati. L'unica soluzione è rappresentata dalla rac-colta differenziata spinta finalizzata al riciclo eal riutilizzo. Per realizzarla è necessario chele comunità locali assumano l'iniziativa, trac-cino un percorso unitario che unisca demo-crazia, sostenibilità, auto-governo, e che siconcluda la fallimentare esperienza del com-missariamento. Nella gestione della periodica e strumentaleemergenza rifiuti, è necessario non autoriz-zare la costruzione e l'apertura di nuove di -scariche, cioè non cedere al ricatto della spe-culazione la quale ha tutto l'interesse a pro-porre fruttuose soluzioni tampone. Molto invece si può fare con e sugli impiantidi trattamento già esistenti. Questo argomen-to richiede due precisazioni. La prima è chel'incenerimento non può più essere tollerato.La seconda riguarda l'attuale stato degliimpianti di trattamento dei rifiuti che è di -sastroso: gli impianti non producono né FOSné CDR di qualità. I prodotti degli impianti fini-

scono nuovamente in discarica, mentre l'in-ceneritore di Gioia Tauro brucia per lo piùCDR proveniente da altre regioni. In pratica oggi i calabresi, oltre ad aver paga-to la costruzione degli impianti, pagano que-sto processo tre volte: il trattamento inutilenei selezionatori; l'accantonamento in disca-riche private; il surplus per l'importazione diCDR. Urgente è quindi scardinare questo meccani-smo perverso e costoso, sia mediante lamanutenzione straordinaria degli impianti ditrattamento affinché producano materiale uti-lizzabile e quindi diminuendo il conferimentoin discarica, sia predisponendo un piano diaffidamento degli impianti direttamente aicomuni, sottraendo di fatto questi impiantialla speculazione e rendendo i Sindaciresponsabili del ciclo dei rifiuti.Queste sono le misure che, a nostro avviso,permetterebbero di gestire la fase di tran -sizione verso un sistema basato sulla raccol-ta differenziata spinta senza provocare altresanguinose ferite al territorio, quindi senzaaprire nuove discariche, non rimandando piùl'implementazione di un sistema di riciclo eriutilizzo. E, infine, imponendo alle istituzioniregionali la costruzione di un piano dei rifiutivirtuoso che restituisca il potere di program-mazione alle comunità, attraverso unagestione pubblica, partecipata e popolare.Info: [email protected]

Una grande vertenza per la difesa del territorio calabrese

arci

n.4 29 gennaio 2013

M’illumino di Meno, la più grandefesta del Risparmio Energeticovia radio lanciata da Caterpillar,

Radio2, che spegne simbolicamente ognianno tutt’Italia, è giunta alla sua nona edizio-ne e quest’anno coincide con la campagnaelettorale più combattuta degli ultimi anni.Per questa felice concomitanza, M’illuminodi meno e tutti i suoi sostenitori scendono incampo per un nuovo miracolo italiano: lalotta contro lo spreco e la stesura di un’a-genda che tenga nel giusto conto le temati-che ambientali e le loro ricadute anticrisi.Una parodia in pieno stile, con slogan, comi-zi elettorali, manifesti, schede elettorali e kitper il candidato, perché l’attivista ‘illumenista’dia il suo contributo alla politica del Paese.Caterpillar e Caterpil larAM invitano tutti gliascoltatori che aderiscono a M’illumino dimeno a contribuire a creare una campagnaelettorale alternativa, coniando slogan checondensino l’ormai celebre decalogo delrisparmio energetico, come ‘Yes we spegn’,‘Il contatore è mio e me lo gestisco io’,

‘Rottama lo spreco’ o ‘Liberté, égalité, rispar-mieté’. Le due trasmissioni di Radio2 daran-no voce, dalla mattina alla sera, alla creativi-tà diffusa e rinnovabile della comunità festo-sa di M’illumino di meno per promuoverebuone pratiche di:1. razionalizzazione dei consumi energetici eriduzione degli sprechi;2. produzione di energia pulita;3. mobilità sostenibile (bici, car sharing,mezzi pubblici, andare a piedi)4. riduzione dei rifiuti (raccolta differenziata,riciclo e riuso, attenzione allo spreco di cibo).A questo si affianca il consueto invito ad ade-rire a un simbolico ‘silenzio energetico’ il 15febbraio 2013 dalle ore 18 rendendo visibilela propria attenzione al tema della sostenibi-lità con lo spegnimento simbolico di monu-menti, piazze, vetrine, uffici, aule e privateabitazioni. La puntata di lancio dell’iniziativasi è svolta il 25 gennaio presso la sede delCNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche -a Ro ma, con ricercatori impegnati nell’ambi-to dell’innovazione energetica che contribui-

ranno a scrivere il Manifesto Programma ticoper M’illumino di meno. Dopo il successodella scorsa edizione, torna il contestM’Illum-Inno, alla ricerca dell’inno ufficiale2013: sono ammessi brani originali di ognigenere musicale e ispirati al decalogo ener-getico per le categorie professionisti, scuolee resto del mondo. Il brano vincitore saràproclamato il 14 febbraio e accompagnerà le5 settimane di campagna 2013, in direttanazionale su Radio2. Tutti gli inni sarannotrasmessi su Radio2 e resteranno ascoltabi-li sul sito di Caterpillar; alcuni di questi saran-no eseguiti dal vivo nel corso della grandefesta del risparmio energetico il 15 febbraio.Per contribuire alla campagna elettorale piùvirtuosa di tutti i tempi e aderire all’iniziativasi può postare sul Facebook di M’illumino diMeno la propria modalità di partecipazione einviare a [email protected] una foto del pro-prio profilo per ricevere la copertina perso-nalizzata con M’Illumino di Meno da caricaresu FB.Info: www.caterpillar.rai.it

M’illumino di meno 2013la festa del risparmio energetico ‘sale’ in politica

Esiste la solidarietà in tempi di crisi?Esiste, e lo hanno dimostrato i socidel circolo Arci Funo di Bologna con

la realizzazione di un calendario il cui rica-vato ha finanziato le spese di ricostruzionedel tetto della casa di riposo ‘Galuppi-Ramponi’ di Pieve di Cento, gravementedanneggiata dal terremoto del maggioscorso. Proprio quando il terremoto impe-diva alle persone, per paura, di rimetterepiede in casa, due socie del circolo, inizial-mente chiacchierando per ingannare iltempo, poi dando forma sempre più con-creta all’idea iniziale, hanno immaginato direalizzare un calendario con cui raccoglie-re dei fondi per aiutare comunità del postoduramente colpite.

«Il nostro circolo organizza ogni settimanaattività e tombolate per le persone anziane- spiega Mariella, una delle socie - quindi ciè sembrato naturale intraprendere questainiziativa per aiutare proprio una comunitàdi anziani, colpiti nella struttura in cui vivo-no». Così, ispirandosi alla storia del cine-ma, i soci del circolo, insieme ad altrecomunità attive sul territorio, sono diventa-ti attori per un giorno reinterpretando igrandi classici del cinema, da Amarcord aDon Camillo e l’onorevole Peppone, daThelma e Louise a I magnifici sette, daMary Poppins a Quando la moglie è invacanza. Con tanto impegno, ma soprat-tutto divertendosi e cercando di reinterpre-tare con fantasia i luoghi colpiti dal terre-moto: «I nostri spazi quotidiani sono diven-tati lo scenario del nostro calendario, dalquartiere in cui si trova il circolo a quelli incui abitiamo. Con qualche retroscena,come la gonna di Marilyn che, come nellafamosissima scena di Quando la moglie èin vacanza, svolazzava lasciando intrave-dere le gambe della protagonista. Nelnostro caso, la gonna svolazzava graziead un ventilatore acceso nei garage sotto-

stanti la scena». Ma la sorpresa più gran-de è stata la vera e propria gara di solida-rietà che si è concretizzata a partire daquesta iniziativa, e che ha coinvolto anchetante persone sconosciute: se il calendarioè stato realizzato gratuitamente dal foto-grafo Giordano Tugnoli, è stato possibileanche stamparlo gratuitamente grazie allatipografia SBS, il cui proprietario ha impo-sto un’unica clausola: riuscire a vendere1000 copie. E così, grazie al passaparolache i soci dell’Arci Funo hanno realizzato,nel loro quartiere come nei comuni limitro-fi, sono state vendute tutte le copie emessa da parte una cifra che ha superatole migliori aspettative. I circa 10mila euroraccolti sono stati consegnati dagli stessiprotagonisti del calendario, ancora unavolta in costume di scena per l’occasione,durante una cerimonia che si è svolta pres-so il Teatro comunale di Argelato, dove èandato in scena lo spettacolo teatrale Moal Sputnik pàsal o an pàsal brisa? Miti esogni nell’Emilia rossa degli anni ‘60 inter-pretato dalla compagnia teatrale Gli amicidel veterinario. Info: www.arcibologna.it

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arcireport

Un calendario di solidarietà per i volontari del circolo Arci Funo di Bologna

Il 1° febbraio alle 21 all’Arci Bellezza

Lapsus, laboratorio di analisi storica

del mondo contemporaneo, intervista

Luciana Castellina in occasione

della presentazione del libro Siberiana

MILANO

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n.4 29 gennaio 2013

La stanza degli specchiPALERMO - Mercoledì 30 gennaioalle 17,30 al Malaussène primoincontro di presentazione ad

ingresso libero di La stanza deglispecchi, percorso creativo di benes-sere, di ricerca, di conoscenza di sé edellÊaltro. Utiliz zando tecniche espres-sive a mediazione corporea, nelluogo sicuro del gruppo che comeuno specchio rimanderà parti del sèinesplorate, si darà corpo a nuovemodalità di essere. Il percorso preve-de cinque incontri, a condurli RitaCirrincione, psicopedagogista e dan-zaterapeuta e Anna Lucia Di Fede,psicoterapeuta e danzaterapeuta.Info: [email protected]

Voci. Immagini del manicomioIMOLA - Il 31 gennaio alle 21, per larassegna I colori della cultura, al cen-tro sociale La stalla va in scena Voci -Immagini del manicomio, uno spetta-colo del circolo Tilt che riporta inprimo piano i temi dei manicomi edella salute mentale, che riguardanoda vicino la storia della città di Imola edel Teatro Lolli in particolare, spaziogestito dal circolo Arci. I testi utilizzati

nello spettacolo sono stati scritti daViaemiliaven ti cin que, un gruppo discrittura e lettura imolese. Ingressogratuito.Info: www.tiltonline.org

Focus su PasoliniBOLOGNA - Un viaggio fatto di imma-gini e racconti per riscoprire Pasolini,ripercorrendo il suo itinerario creativoe il suo pensiero ÂcorsaroÊ attraverso ifilm e alcune interviste custoditenell'Archivio Pier Paolo Pasolini dellaFondazione Cineteca di Bologna. Ilprimo appuntamento è fissato permercoledì 30 gennaio alle 21allÊArciBrecht. Ospite della serataRoberto Chiesi, responsabile delCentro Studi Archivio Pier PaoloPasolini, che presenterà due docu-mentari dedicati alla figura dello scrit-tore-regista friulano Pier PaoloPasolini cultura e società e Pasoliniprossimo nostro.Info: www.arcibologna.it

Le parole di Giorgio GaberIMPERIA - Il circolo Arci Guernica ela Fondazione Giorgio Gaber, inoccasione del decimo anniversario

dalla scomparsa del signor G, pre-sentano Le parole di Giorgio Gaber die con Silvia Villa, spettacolo in ricor-do del grande artista. Appuntamentoil 2 febbraio allÊArci Guernica a parti-re dalle 20.Info: www.guernica.imperia.it

I dispersi verso OccidenteVALENZANO (BA) - Per il secondoanno consecutivo, lÊassociazione Lascatola blu ripropone I dispersi versoOccidente, rassegna dedicata al cine-ma d'autore europeo e nord america-no mai distribuito in Italia. Tra innamo-rati che si rincorrono e amici che sidistruggono, città futuriste e medioeviwestern, quella che si terrà presso ilcircolo LÊArcipelago di Valenzano saràuna nuova occasione per gustare ilmeglio della cinematografia contem-poranea, conoscendone gli autori elasciandosi catturare dalle storie edagli stili. Primo appuntamento il 3febbraio alle 21 con Uncertainty diScott McGehee e David Siegel. Unagiornata, due direzioni, due diversidestini. Il ponte di Brooklyn diventaper i giovani protagonisti di questafavola urbana metafora di una vita

che, in realtà, è vite innumerevoli,così come infiniti sono i destini.Info: www.arcivalenzano.it

Immagini dal TogoMANTOVA - Per la rassegna I merco-ledì dellÊocchio...e della gola, il 30gennaio presso lÊArci Virgilio Clubsarà proiettato Togo: reportage di unamissione umanitaria, foto di KatiaRandon. Immagini di un paese checonosce dittatura e persecuzioni poli-tiche. Una storia difficile che perpovertà si riconosce nella speranzadegli aiuti umanitari. Appuntamentoalle 21, ingresso riservato ai soci Arci.Info: www.live-arcimantova.it

Cineforum a CataniaCATANIA - Ha inizio il 30 gennaio alle20 presso la sede di Arci Catania ilcineforum sulle questioni sociali, chesi svolgerà il quarto mercoledì di ognimese, dando una piattaforma per stu-diare criticamente le questioni socialiattraverso il cinema e la di scussione.Primo appuntamento con In this world/ Cose di questo mondo di MichaelWinterbottom. Info: [email protected]

Notizie Brevi

Un nuovo circolo Arci in un ex opificiodell’800 dove si macinavano e tra-sformavano chimicamente le ossa

per la produzione di utensili. È luogo di lavoroe lotta sindacale, l'antica fabbrica del Marchi,una tra le prime strutture in Europa dovesiano stati prodotti i fosfati per la concimazio-ne. Per questo, oggi, il circolo è stato battez-zato La Fabbrica dell'Ossi, centro di ri_crea-zioni musicali e visive dell’associazioneLucignolo. Accade a Pescia, in provincia diPistoia, dove il 26 gennaio è stato inauguratoil circolo alla presenza del presidente regio-nale toscano Gianluca Mengozzi e di quelloprovinciale Federico Tasselli, in un grandeevento con musica di strada, installazioni arti-stiche, piece teatrali e concerti live. Lucignolo,associazione Arci vitale e attiva dal 2005,prende il suo nome dall'omonimo personag-gio della favola di Pinocchio, universale pro-dotto letterario della penna di Carlo Lorenzini,per tutti Collodi dal nome della frazione colli-nare di Pescia dove lo scrittore passava i suoimomenti più lieti. «Non è stato facile fare cul-tura in questi anni - spiega il presidente delcircolo Maurizio Giuntini - i molti successi otte-

nuti dai SaràBanda ogni 25 aprile (con RoyPaci anni fa riuscirono a portare 5000 perso-ne in piazza a ballare al ritmo degli Aretuska),quelli dei festival jazz estivi o delleNottambula (notti bianche) organizzate in col-laborazione con gli esercenti pesciatini sonostati molto sudati, frutto dell'impegno deivolontari con ben pochi contributi pubblici. Lanostra speranza è che il circolo, per nostrascelta gestito totalmente da volontari, funzionida polmone economico delle iniziative ester-ne, nonché da fucina di nuove idee e speri-mentazioni giovanili in un territorio, laValdinievole, che ha perso totalmente riferi-menti di questo tipo». Tale peculiarità è statasottolineata anche dal presidente del comita-to di Pistoia Federico Tasselli, che ha ricorda-to come «la Valdi nievole, che rappresenta unterzo del provinciale coi suoi 40 circoli, in real-tà soffra molto la lontananza dalla sede cen-trale. Per questo Lucignolo ha creato unospazio polivalente davvero necessario, equi-distante tra Pistoia e Lucca (perciò a suppor-to di più comitati), che con il suo salone di 200mq permette di avere una sala di musica peril circuito Real, un palco per spettacoli d'avan-

guardia e una discreta sala da cinema ade-rente a Ucca». Molti giovani che assistevanoagli spettacoli, famiglie intere che giocavano ascacchi, carte o giochi di società, mentre lastreet band locale di riferimento di Lucignolo,con i suoi tre componenti sotto i 15 anni,dimostrava a ritmo di ska la validità del pro-getto di educazione permanente dell'associa-zione. La pregevole estetica del circolo poi,da antica architettura industriale, è la piùazzeccata metafora per un circolo che inten-da essere fabbrica di idee e progetti per lefuture generazioni. Il programma del circolo ègià varato, venerdì nuovo concerto e sabatoserata antimafia con ospiti i compagni dellacooperativa Lavoro e non Solo di Corleone.Info: www.associazionelucignolo.it

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arcireport

A Pescia (Pistoia) l’Arci Lucignolo inaugura La Fabbrica dell’Ossi in un ex opificio dell’800

All’Arci Tom il 31 gennaio Tarantinonight, serata omaggio dedicata

al regista Quentin Tarantino con quiz,video pulp e musica tratta dallecolonne sonore dei suoi film.

Ingresso libero con tessera Arci

MANTOVA

notizieflash

Diari pisani perArsenaleNetworkAll’interno della rassegna Arsena le Net -work, mercoledì 30 gennaio 2013 alle 18.30(ingresso libero) sarà presentato a Pisa alCineclub Arsenale il videodocumentarioDiari Pisani - Capitolo 3: Marco Mal val di diMaria Teresa Soldani. Prodotto da C-Frames, il film è stato presentato in antepri-ma assoluta al Festival Writers #0. Gli scrit-tori (si) raccontano il 25 novembre scorso aiFrigoriferi Milanesi. All’anteprima pisana saranno presenti l’au-trice Maria Teresa Soldani e lo scrittoreMarco Malvaldi. Diari pisani nasce nel 2008 da un'idea diMaria Teresa Soldani, che decide di punta-re la videocamera sugli artisti della propriacittà: musicisti, fumettisti, scrittori, illustrato-ri. Una piccola comunità di persone, com-pagni di viaggio che hanno condiviso lavitalità della scena contemporanea pisana,arricchendola con la scelta di una ricercaartistica indipendente. Capitolo dopo capi-tolo, Diari Pisani ne racconta il percorso,con l’obiettivo di far emergere da ciascunodi loro scorci della città in cui sono cresciu-ti, attraverso lo sguardo di chi sono ora.Info: www.arsenalecinema.it

Formiche Rosse, premio nazionale di narrativa promosso da Arci SienaDodicesima edizione per Formiche Rosse,il premio nazionale di narrativa essenzialeper racconti brevi promosso dall’Arci pro-vinciale di Siena. Il concorso, il cui bando è pubblicato suwww.premioformicherosse.org, offrirà nuo-vamente uno spazio culturale aperto a tuttie dedicato al racconto breve come espres-sione artistica e letteraria essenziale. La partecipazione è gratuita e il termineper la consegna degli elaborati - fino a unmassimo di due racconti inediti, scritti inlingua italiana e della lunghezza di un mas-simo di 10mila battute ciascuno - è fissato

per il 30 marzo 2013. A dirigere la nuovaedizione del Premio di narrativa sarà anco-ra una volta Adriano Scarpelli, dell’Arcisenese, che coordinerà i giurati durante laselezione dei racconti vincitori. I raccontinon devono essere firmati, ma solo con-trassegnati da un motto, in modo da poteressere forniti alla giuria in forma anonima.La giuria, successivamente, selezionerà gliscrittori più meritevoli, i cui racconti saran-no pubblicati sul sito internet del comitatoprovinciale Arci di Siena e pubblicati in unvolume distribuito gratuitamente dall'Arciprovinciale senese.

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n.4 29 gennaio 2013

Dal 31 gennaio al 6 febbraio allo SpazioGloria Xanadù di Como sarà proiettato Laparte degli angeli di Ken Loach, premiodella giuria al Festival di Cannes. Una storia di riscatto, quella del nuovo filmdi Ken Loach, come sempre dalla partedegli ultimi con un film che fa sorridere eriflettere, ma non è lo spunto per un dram-ma ruvido e doloroso. Al contrario, Laparte degli angeli (pur non rinnegando

affatto il suo impegno sociale, anzi, esal-tandolo nel mimetizzarlo) è una commediaottimista, positiva ed esilarante, in cuialcool, furti e altruismo si trasformano inqualcosa di positivamente sovversivo.Come si concluderanno le strampalatevicende che si trova ad affronta il protago-nista Robbie? Solo gli angeli lo sanno.Ingresso 7euro riservato ai soci Arci.Info: www.spaziogloria.it

Allo Spazio Gloria ‘La parte degli angeli’

Concludiamo con questo articolo lapubblicazione delle valutazioni edelle proposte di Walter Massa,

responsabile nazionale Arci dell’organizza-zione della rete territoriale, sulla messa apunto della filiera organizzativa.Non c’è dubbio che si possa parlare di inve-stimento (e cambiamento) solamente se sidispone di adeguate risorse. Nonostante ilperiodo non certo favorevole, la Presidenzae il Consiglio Nazionale sono chiamati arispondere a questa esigenza nel più brevetempo possibile e comunque entro il prossi-mo Congresso Nazionale. Investire in que-sta direzione significa in primo luogo indivi-duare con attenzione le risorse e lavorare auna scala di priorità non potendo aggredirecontemporaneamente tutte le criticità emer-se finora. Spetterà al nuovo gruppo dirigente laresponsabilità di scegliere se proseguire suquesto indirizzo: è chiaro infatti che nontutto sarà risolvibile in quest’anno e mezzo.Parlando di investimento non possiamo nonpartire dalla formazione dei nostri gruppidirigenti territoriali. Del resto le analisi - spesso riportate - didebolezze sul piano gestionale e politico sipossono recuperare innanzitutto con unamaggiore attenzione all’aspetto formativo equindi con una decisa svolta da parte degliorganismi nazionali. Sarebbe buona cosaistituire una formazione ‘obbligatoria’annuale per i presidenti di comitato territo-riale e regionale al primo mandato (predi-sponendo specifici moduli standard perdare la possibilità di effettuare questi incon-tri in forma interregionale, aprendo in segui-

to ai presidenti delle basi associative). Inquest'ottica - e per un effettivo rafforzamen-to del territorio - sarebbe interessantevalutare l'istituzione di dirigenti regionali(con finanziamenti legge 383?) con man-sioni relative a legislazione, tesseramen-to, organizzazione, servizi a supporto delpresidente. Queste mansioni nel livello regionale per-metterebbero la strutturazione di una retenazionale di dirigenti capaci di costituirel'ossatura nazionale sui temi dello sviluppoe della tutela del nostro insediamento, conun doppio, evidente, beneficio per l'organiz-zazione nel suo complesso. A corollario di questo lavoro teso a recupe-rare sul fronte della rappresentanza e dell'i-dentità associa ti va, sarebbe interessanteipotizzare un momento seminariale di for-mazione e aggiornamento (annuale) dedi-cato ai presidenti di comitato territoriale eregionale. Un momento di confronto politico, eventual-mente monotematico, che segni l'avviodella stagione associativa e dell'impegnodel gruppo dirigente diffuso. Insomma unmomento di riflessione importante per lavita dell’associazione, eventualmente aper-to al confronto con l'esterno. In chiusura occorre ribadire quanto ladimensione della rete, il suo monitoraggio, ilsuo potenziamento risulti oggi il vero nodosu cui lavorare e investire. Gli aspetti dell'identità e della rappresentan-za più volte evocati hanno a che fare inmodo strutturale con l'analisi e le proposteevidenziate che a loro volta costituiscono lapremessa per un rinnovato patto tra nazio-

nale e territorio, capace di coniugare l'anali-si politica, le priorità di lavoro dell'associa-zione con le proposte di miglioramentoorganizzativo. L'obiettivo è quello di sostanziare «l'avereconsapevolezza e quindi cura di un territo-rio cambiato» con al centro la ‘sfida’ del per-corso di sviluppo associativo. Questoapproccio può far ritrovare quel senso difiducia diffusa, quella capacità collettiva dicogliere le esigenze della nostra rete territo-riale e quindi individuare gli strumenti (e lerisorse) per i cambiamenti necessari. Cambiamenti che portano spesso spaesa-mento e timori, ma è netta la consapevolez-za che questa associazione ha capacità eintelligenze adeguate per affrontare la sfida. Info: [email protected]

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Le prime proposte di lavoro

Hanno collaborato a questo numeroMatteo Angelici, Matteo Biffoni, FrancescoCamuffo, Martina Castagnini, Carla Cocilova,Federico Ferrari, Philippe Helson, Paolo Marcolini,Walter Massa, Vladimir Mastrogiacomo, GiuliaParri, Maurizio Pascucci, Filippo Sestito, GaetanoSpagnuolo, Federico Tasselli

In redazioneAndreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Direttore responsabileEmanuele Patti

Direttore editorialePaolo Beni

Impaginazione e graficaClaudia Ranzani

Progetto graficoSectio - RomaCristina Addonizio

EditoreAssociazione Arci

RedazioneRoma, via dei Monti di Pietralata n.16

Registrazione Tribunale di Roman. 13/2005 del 24 gennaio 2005

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IL LIBR

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IL LIBRO - Una bambina in tempo di guerra

I bombardamenti, le persecuzioni naziste e lalotta partigiana della seconda guerra mondia-le, visti con gli occhi di una bambina che inter-preta la realtà seguendo le favole della proziaZaira. Con la stessa fantasia inventa giochi einterpreta le parole difficili dei grandi.Questo libro, scritto da Alberta Montanari perraccontare ai nipoti la storia della famigliadurante lÊultima guerra, suscita in chi lo leggeun forte senso di empatia perché, con graziainfantile, alterna momenti tragici e dolorosi aepisodi comici e divertenti vissuti con la spen-sieratezza dei bambini.Un piccolo scritto che ha la capacità di far rivi-vere attraverso le immagini e gli episodi, lÊin-credibile quotidianità della guerra.

Una bambina in tempo di guerra di Alberta Montanari - Edizioni Pendragon

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