arcireport numero 8

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28 febbraio 2012 anno X - n. 8 [email protected] www.arci.it arci report settimanale a cura dell’Arci Senza politiche sociali non c'è sviluppo Per fronteggiare la crisi non bastano le politi- che di rigore e di sostegno alla crescita, biso- gna anche contenerne gli effetti sul piano sociale, perché la coesione del paese è minacciata dall'insicurezza, dalla precarietà e dalla vulnerabilità sociale che investe fasce sempre più ampie della popolazione. È l'inter- vento pubblico che dovrebbe farsene carico, con ammortizzatori sociali e interventi a sostegno delle persone in difficoltà. Invece la spesa per le politiche sociali in Italia si è dra- sticamente ridotta fino a cancellare interi ser- vizi. Urge invertire la tendenza. Non bastano misu- re una tantum come la social card, insuffi- cienti e inefficaci nella loro temporaneità. Bisogna abbassare la soglia di accesso ai servizi, definire i livelli essenziali delle presta- zioni sociali, varare misure di sostegno al red- dito, per il diritto alla casa, potenziare i servizi per le famiglie, l'infanzia, gli anziani. Sostituire all'approccio assistenziale quello della pre- venzione e della promozione sociale, sposta- re l'asse dai trasferimenti monetari alla rete dei servizi, ancora carente e diseguale sul ter- ritorio nazionale. Non si può eludere il problema delle risorse. La spesa sociale è un investimento nel futuro del paese e va sostenuta attraverso l'uso della leva fiscale. Si deve aumentare la spesa, ma anche coordinarla meglio, nel qua- dro di un sistema nazionale unitario e decen- trato sul territorio che consenta agli enti locali di erogare servizi di qualità, personalizzati e capillari. Un welfare saldamente governato dai soggetti pubblici e capace al tempo stes- so di mobilitare energie sociali nell'ottica di una sussidiarietà che non sia supplenza della funzione pubblica ma allargamento delle responsabilità collettive. Il contributo del terzo settore può essere decisivo, non solo come erogatore di servizi, ma per la capacità di coinvolgere le persone, favorirne l'autorganiz- zazione, trasformare i soggetti portatori di bisogni in protagonisti dell'affermazione dei propri diritti. Rilanciare l'idea di un welfare universalistico che garantisca l'accessibilità dei diritti per tutti come base della coesione sociale e ridare centralità nell'agenda politica al tema delle politiche sociali come fattore insostituibile dello sviluppo del paese: questi sono gli obbiettivi che accomunano i soggetti del terzo settore, i sindacati e le istituzioni locali che si confronteranno il 1 e 2 marzo nella conferen- za nazionale ‘Cresce il welfare, cresce l'Italia’. LEGALITÀ DEMOCRATICA I PAGINA 3 Un articolo di Gennaro Di Cello sulle iniziative del 29 febbraio a Lamezia Terme e del 1° marzo a Caulonia NO TAV I PAGINA 6 Un articolo di Gabriele Moroni sulla manifestazione No Tav del 25 febbraio e il tragico incidente a Luca Abbà È fatta. La raccolta di firme si è chiusa ed è andata bene. Ci abbiamo cre- duto e in tanti e tante abbiamo lavo- rato per raggiungere questo risultato. Stanno arrivando ancora in queste ore migliaia di firme e molto probabilmente il conteggio finale supererà largamente la soglia delle 50mila. Un risultato straordinario di cui l'Arci può andare fiera, un impegno collettivo di cui siamo stati protagonisti. Dal 6 marzo in poi dovremo cercare, conti- nuando nell'azione di sensibilizzazione, di fare in modo che la discussione sulle due proposte di legge venga calendarizzata dal Parlamento. L'incontro del 23 febbraio scor- so tra una delegazione del comitato promo- tore della campagna e la commissione Affari Costituzionali della Camera fa ben sperare che ci sia lo spazio perché si riapra il percor- so relativo alla legge di riforma della cittadi- nanza. Martedì prossimo consegneremo le firme alla Camera e avvieremo una nuova campagna di comunicazione pubblica. Ma dovremo anche provare a dare continuità ai comitati locali della campagna, perché pos- sano rappresentare lo spazio in cui sviluppa- re l'iniziativa comune sul terreno più genera- le dei diritti dei migranti e della lotta al razzi- smo. A livello nazionale, quest'impegno potrà trovare ulteriore impulso attraverso l'Iniziativa Europea dei Cittadini. ll terreno della cittadinanza e dei diritti per le persone di origine straniera può essere uno strumen- to per riavvicinare l'Europa ai suoi cittadini, chiamandoli ad esprimersi sul futuro dell'U- nione Europea a partire da questioni concre- te che ne definiscono l'identità. Certamente il tema di come cambia oggi l'i- dea di cittadinanza e si aggiorna il principio di uguaglianza possono essere argomenti sui quali aprire un dibattito politico e cultura- le di livello internazionale. Una delle immagini della campagna di comunicazione che verrà presentata il 6 marzo Obiettivo raggiunto!

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La raccolta firme per L'Italia sono anch'io, la manifestazione No Tav del 25 febbraio, le iniziative sulla legalità a Lamezia Terme e Caulonia, i campi e laboratori antimafia, la storia dell'Associazione di artisti cubani, l'indagine Auser sulla condizione sociale degli anziani, un documento su Rio+20, le giornate di formazione Arci

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Page 1: Arcireport numero 8

28 febbraio 2012anno X - n. 8

[email protected]

arcireports e t t i m a n a l e a c u r a d e l l ’ A r c i

Senza politiche sociali non c'è sviluppo

Per fronteggiare la crisi non bastano le politi-che di rigore e di sostegno alla crescita, biso-gna anche contenerne gli effetti sul pianosociale, perché la coesione del paese èminacciata dall'insicurezza, dalla precarietà edalla vulnerabilità sociale che investe fascesempre più ampie della popolazione. È l'inter-vento pubblico che dovrebbe farsene carico,con ammortizzatori sociali e interventi asostegno delle persone in difficoltà. Invece laspesa per le politiche sociali in Italia si è dra-sticamente ridotta fino a cancellare interi ser-vizi. Urge invertire la tendenza. Non bastano misu-re una tantum come la social card, insuffi-cienti e inefficaci nella loro temporaneità.Bisogna abbassare la soglia di accesso aiservizi, definire i livelli essenziali delle presta-zioni sociali, varare misure di sostegno al red-dito, per il diritto alla casa, potenziare i serviziper le famiglie, l'infanzia, gli anziani. Sostituireall'approccio assistenziale quello della pre-venzione e della promozione sociale, sposta-re l'asse dai trasferimenti monetari alla retedei servizi, ancora carente e diseguale sul ter-ritorio nazionale. Non si può eludere il problema delle risorse.La spesa sociale è un investimento nel futurodel paese e va sostenuta attraverso l'usodella leva fiscale. Si deve aumentare laspesa, ma anche coordinarla meglio, nel qua-dro di un sistema nazionale unitario e decen-trato sul territorio che consenta agli enti localidi erogare servizi di qualità, personalizzati ecapillari. Un welfare saldamente governatodai soggetti pubblici e capace al tempo stes-so di mobilitare energie sociali nell'ottica diuna sussidiarietà che non sia supplenza dellafunzione pubblica ma allargamento delleresponsabilità collettive. Il contributo del terzosettore può essere decisivo, non solo comeerogatore di servizi, ma per la capacità dicoinvolgere le persone, favorirne l'autorganiz-zazione, trasformare i soggetti portatori dibisogni in protagonisti dell'affermazione deipropri diritti.Rilanciare l'idea di un welfare universalisticoche garantisca l'accessibilità dei diritti per tutticome base della coesione sociale e ridarecentralità nell'agenda politica al tema dellepolitiche sociali come fattore insostituibiledello sviluppo del paese: questi sono gliobbiettivi che accomunano i soggetti del terzosettore, i sindacati e le istituzioni locali che siconfronteranno il 1 e 2 marzo nella conferen-za nazionale ‘Cresce il welfare, cresce l'Italia’.

LEGALITÀ DEMOCRATICA I PAGINA 3Un articolo di Gennaro Di Cello sulle iniziative del 29 febbraio a Lamezia Terme e del 1° marzo a Caulonia

NO TAV I PAGINA 6Un articolo di Gabriele Moroni sullamanifestazione No Tav del 25 febbraioe il tragico incidente a Luca Abbà

È fatta. La raccolta di firme si è chiusaed è andata bene. Ci abbiamo cre-duto e in tanti e tante abbiamo lavo-

rato per raggiungere questo risultato. Stannoarrivando ancora in queste ore migliaia difirme e molto probabilmente il conteggiofinale supererà largamente la soglia delle50mila. Un risultato straordinario di cui l'Arcipuò andare fiera, un impegno collettivo di cuisiamo stati protagonisti. Dal 6 marzo in poi dovremo cercare, conti-nuando nell'azione di sensibilizzazione, difare in modo che la discussione sulle dueproposte di legge venga calendarizzata dalParlamento. L'incontro del 23 febbraio scor-so tra una delegazione del comitato promo-tore della campagna e la commissione AffariCostituzionali della Camera fa ben sperareche ci sia lo spazio perché si riapra il percor-so relativo alla legge di riforma della cittadi-nanza. Martedì prossimo consegneremo le

firme alla Camera e avvieremo una nuovacampagna di comunicazione pubblica. Madovremo anche provare a dare continuità aicomitati locali della campagna, perché pos-sano rappresentare lo spazio in cui sviluppa-re l'iniziativa comune sul terreno più genera-le dei diritti dei migranti e della lotta al razzi-smo. A livello nazionale, quest'impegnopotrà trovare ulteriore impulso attraversol'Iniziativa Europea dei Cittadini. ll terrenodella cittadinanza e dei diritti per le personedi origine straniera può essere uno strumen-to per riavvicinare l'Europa ai suoi cittadini,chiamandoli ad esprimersi sul futuro dell'U-nione Europea a partire da questioni concre-te che ne definiscono l'identità. Certamente il tema di come cambia oggi l'i-dea di cittadinanza e si aggiorna il principiodi uguaglianza possono essere argomentisui quali aprire un dibattito politico e cultura-le di livello internazionale.

Una delle immagini della campagna di comunicazione che verrà presentata il 6 marzo

Obiettivo raggiunto!

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Un tasso di razzismo e intolleranza inac-cettabile, che si riflette sia nelle politicheriguardanti il popolo Rom, sia in quelleconcernenti l'accoglienza dei rifugiati edegli stranieri indigenti: è la sintesi dei datiemersi dall’ultimo Rapporto sull’Italia pre-sentato dall’Ecri (Commissione europeacontro il razzismo e l’intolleranza delConsiglio d'Europa). Nonostante i progressi registrati in alcunicampi, è ancora necessario un maggioreimpegno per combattere i discorsi di incita-zione all’odio e proteggere i Rom e gliimmigrati dalla violenza e dalla discrimina-zione. In particolare, aumenta il ricorso adiscorsi di stampo razzista in politica: gliimmigrati, in modo particolare, sono rego-larmente presentati come fonte di insicu-rezza. Tale linguaggio si rispecchia nellepolitiche discriminatorie e appare evidentel’impatto sugli atteggiamenti dell’opinionepubblica. La maggior parte dei Rom – silegge nel Rapporto – subisce varie formedi emarginazione, malgrado i programmimessi in atto da un certo numero diComuni e di Regioni a favore dell’inclusio-ne sociale. Perfino i campi nomadi autoriz-

zati sono relegati in aree lontane dai centriurbani. Per quanto riguarda i campi abusi-vi, sono stati oggetto di demolizioni e disgomberi forzati, che hanno contribuito apeggiorare la discriminazione nella vitaquotidiana nei confronti di questa popola-zione. Nonostante i progressi compiuti inmateria di diritto di asilo, la politica deirespingimenti, inaugurata nel maggio2009, ha privato un alto numero di perso-ne della possibilità di far valere il loro dirit-to alla protezione internazionale. Si sono constatati altri problemi a seguitodegli eventi del Nord Africa agli inizi del2011, e si deplorano i ritorni forzati troppoaffrettati e le condizioni di accoglienza ina-deguate. In conclusione, nel suo Rapporto l’Ecri haformulato un certo numero di raccomanda-zioni, per tre delle quali ha richiesto un’ap-plicazione prioritaria e ha previsto una pro-cedura di valutazione entro due anni: con-ferire all’Unar un ruolo più incisivo; forniregaranzie di protezione a tutti i Rom sgom-berati; rispettare il principio del non respin-gimento.Info: www.ecri.org

migranti

arcireport

L a Corte europea dei diritti umani diStrasburgo ha condannato l'Italiaper i respingimenti verso la Libia. Il

ricorso fa riferimento a un episodio avve-nuto tre anni fa. Era il 6 maggio 2009 e a35 miglia a sud di Lampedusa, in acqueinternazionali, le autorità italiane avevanointercettato una nave con a bordo circa200 persone di nazionalità somala ed eri-trea (tra cui bambini e donne in stato digravidanza). I migranti erano stati trasbor-dati su imbarcazioni italiane e riaccompa-gnati in Libia contro la loro volontà, senzaessere prima identificati, ascoltati, messi incondizione di presentare eventuale doman-da d'asilo, né preventivamente informatisulla loro effettiva destinazione. Un respin-

gimento frutto degli accordi bilaterali e deltrattato di amicizia italo-libico siglato daBerlusconi e Gheddafi. La Corte europea dei diritti umani ha datoquindi ragione ai 'respinti' che avevanopresentato ricorso, riscontrando in partico-lare la violazione dell'articolo 3 della Con-venzione sui diritti umani, quello sui tratta-menti degradanti e la tortura, e stabilendoche l'Italia ha violato il divieto alle espulsio-ni collettive, oltre al diritto effettivo per levittime di fare ricorso presso i tribunali ita-liani. Si tratta di una sentenza che avràripercussioni importanti, non solo a livelloitaliano. Il Governo Monti dovrà prenderneatto e rinegoziare il trattato con la Libia. Mala vicenda travalica i confini italiani e anchea livello internazionale si dovrà tener contoche i respingimenti collettivi non si posso-no più fare. La condanna conferma quantol'Arci sosteneva da tempo sull'illegalitàdelle politiche dei respingimenti in mare,una pratica che ha costretto centinaia diprofughi in Libia, dove hanno vissuto con-dizioni drammatiche, violenze e abusi diogni genere rinchiusi per molti mesi neicentri di detenzione. Questa sentenza rap-

presenta anche l'ennesimo giudizio autore-vole, a livello internazionale, sulla illegitti-mità dell'intero impianto delle politiche sul-l'immigrazione del governo Berlusconi.Ancora una volta risulta evidente l'obiettivoesclusivamente ideologico e persecutorio,in disprezzo della legge italiana e delleconvenzioni internazionali, che ha guidatole scelte del Ministro Maroni e del passatogoverno di centro - destra. Tutto ciò deverappresentare una chiara indicazione perl'attuale governo e per il Parlamento: iprovvedimenti ingiusti e discriminatorivanno immediatamente modificati e, nel-l'ambito della cooperazione tra governi,vanno rivisti al più presto gli accordi invigore, seguendo le indicazioni della CorteEuropea per i Diritti Umani. Questo ha evi-dentemente un rilievo particolare per gliaccordi con il governo di transizione libico.È tempo di passare rapidamente ai fatti,per rimediare alle ingiustizie perpetratedall'Italia con i comportamenti illegali detta-ti dall'ideologia razzista del centro-destra eche sottopongono il nostro Paese a conti-nue e giustificate condanne da parte degliorganismi internazionali.

Illegalità di Stato. L'Italia condannata per i respingimenti in Libia

In Italia secondo l’Ecri un tasso di razzismo e intolleranza inaccettabile

1 marzo in piazzaa MilanoIl 1° marzo del 2010 e 2011 in decine di cittàlavoratori migranti e italiani hanno sciopera-to insieme contro la legge Bossi-Fini, dimo-strando che si può lottare uniti per i diritti ditutti. La data del 1° marzo è diventata unpunto di riferimento importante: anche que-st'anno vogliamo che sia un giorno di mobi-litazione e di rivendicazione. È ora di direcon chiarezza che il razzismo non è solo unfenomeno culturale, ma che si appoggia suleggi e provvedimenti amministrativi checonsiderano i migranti solo come braccia dasfruttare. Occorre cambiare radicalmentequesto stato di cose che produce sfrutta-mento e clandestinità.Chiediamo l'abrogazione della legge Bossi-Fini e la cancellazione del contratto di sog-giorno per lavoro; la chiusura di tutti i Cie; ildiritto di cittadinanza ai bambini nati in Italia;la fine dei permessi a punti; l'abolizionedella nuova tassa per il rinnovo del per-messo di soggiorno; la regolarizzazione dichi non ha un permesso di soggiorno, senzatruffe; il riconoscimento della protezioneumanitaria per i rifugiati; il diritto di votoamministrativo agli immigrati residenti.Comitato promotore 1° Marzo di Milano

Il 3 marzo alle 19.30 la Rete sportelli immigrazione Arci promuove presso l’Arci CorvettoDestinazione Lampedusa, cronache e racconti dall’isola.Ingresso gratuito con tessera Arci

MILANO

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n.8 28 febbraio 2012

arci

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3legalitàdemocratica

arcireport

Il 29 febbraio a Lamezia Terme e il 1° marzo a Caulonia per affermare il valore di democrazia, indipendenza e libertà

A ll'alba del 26 dicembre 2011, unattentato a Lamezia Terme presso unbene confiscato alla 'ndrangheta, affi-

dato a Progetto Sud e sede di molti soggettidi terzo settore e di alcuni progetti sociali, hacaratterizzato, insieme a molti altri attentati, lefestività natalizie della terza città calabrese.Diversi giorni dopo, identici attentati, in alcunicasi ancor più gravi, si sono verificati in altrelocalità calabresi, Caulonia in primis, dove siera alla vigilia dell'inaugurazione di un risto-rante multietnico collegato ad un progetto diaccoglienza del Consorzio GOEL. Di primoacchito ogni singola realtà associativa, soli-dale, ha pensato di rispondere con atti sim-bolici e manifestazioni civili. Sia Progetto Sudsia Goel, tuttavia, con percorsi autonomi,hanno preferito rimandare le manifestazioniper evitare di connotarle come reazioni piut-tosto che come azioni della società civile.Sono nati quindi più percorsi, tra cui quello diLamezia Terme, un processo partecipato dasindacati, terzo settore, antiracket, istituzioniche intende essere l'inizio di un cammino apiù voci e che per il momento si concretizze-rà in una manifestazione pubblica il 29 feb-braio denominata Il giorno che non c'è, quasiconcomitante con quella dell'1 marzo aCaulonia denominata Alleanza per la locridee la Calabria. Intanto a ridosso della manife-stazione lametina si è verificato un brutto raidvandalico nella scuola media ‘don Saverio

Gatti’ del quartiere Capizzaglie di LameziaTerme che mercoledì prossimo ospiterà Apiccoli passi, una delle iniziative curatedall'Arci nell'ambito della manifestazione Ilgiorno che non c'é. Il raid sarebbe spiegabilecome semplice azione di bullismo, ma restalo sconcerto per un atto che ha letteralmentedistrutto una scuola. Come società civilerimane da interrogarsi, senza inutili dietrolo-gie, come mai nel quartiere nel quale si terràuna manifestazione a favore della legalità, ilbullismo possa manifestarsi con una violenzacosì esacerbata. Pur nella gravità dell'acca-duto - gli inquirenti chiariranno meglio i fatti -ci si sta preparando alle manifestazioni conspirito di festa. I comitati promotori e organiz-zatori intendono le due manifestazioni comemomento di aggregazione della comunitàtutta, nel quale affermare valori di giustizia,pace e legalità. Infatti musica, teatro, reading,interventi, marce e azioni simboliche conno-teranno gli eventi del 29 febbraio e dell'1marzo. A Caulonia in particolare, la mattinadell'1 marzo sarà inaugurato il ristorante mul-tietnico distrutto dall'attentato dinamitardo.Ma alle 4 di domenica scorsa, a LameziaTerme la 'ndrangheta ha colpito di nuovo ilbene confiscato in via dei Bizantini, questavolta con un colpo di pistola che ha forato ilvetro di una finestra dell'appartamento nelquale vivono, tra gli altri, diverse persone nel-l'ambito del progetto casa-famiglia Dopo di

Noi. Si tratta di un fatto gravissimo, cheavrebbe potuto determinare una trage-dia. Appare ora inequivocabile che tutticoloro che non hanno a cuore processidi legalità e di partecipazione democra-tica stanno tentando di alzare il livello diintimidazione, per incutere paura e sog-gezione psicologica. Stanno mettendoin campo tutti gli strumenti utili per dele-gittimare la manifestazione e neutraliz-zarne gli effetti potenziali.Il senso profondo di una giornata (il 29febbraio), comincia a minare le convi-zioni di quelle forze oscure che normal-mente considerano le manifestazioniantimafia come colore pittoresco cheuna volta l'anno o in talune ricorrenzeprovano a incidere sulla pratica dellalegalità. Il fatto che il tessuto cittadino siorganizzi spostando il focus dalla meratestimonianza antimafia (comunqueimportante) alla necessità di un proces-so sulla legalità che coinvolga il territo-rio e che si interroghi sulle azioni e nonsulle reazioni da intraprendere, preoc-cupa ‘molti’. È per tale ragione che leimplicazioni di fondo delle iniziative incorso sono importanti per un autentico

percorso democratico orientato dal basso eaperto a tutti. Per questo, per affermare ilvalore della democrazia, dell'indipendenza edella libertà contro la paura e i condiziona-menti delle logiche mafiose che permeano ilnostro tessuto sociale e culturale, è necessa-rio partecipare e aderire alle iniziative incorso, pluralmente, nella consapevolezzache tali momenti non sono e non devonoapparire appannaggio di una parte politica odi singole sigle, ma percorsi che richiedonoapproccio unitario e cammino condiviso neiquali riconoscersi per il semplice fatto che siè cittadini che vogliono contribuire a costruireuna società migliore.Info: [email protected]

arci

Il dirigente scolastico dell’IC A. Vidoletti diVarese ha fatto pervenire all’Arci di LameziaTerme la solidarietà di quell’Istituto scolasticoalla scuola Gatti, al suo preside e ai suoi inse-gnanti. L’adesione, che arriva dopo un’iniziativaorganizzata a Varese dalla scuola, da Libera edall’Arci, dimostra quanto siano ormai sentitiovunque i temi della legalità democratica e dellagiustizia e che il percorso intrapreso in Calabriaha tanti compagni di viaggio. Di seguito il testodella lettera.

«Per riaccendere la speranza che si può viverein un mondo migliore , affermando la culturadella legalità, dei diritti e della responsabilità,manifestiamo la nostra solidarietà alla scuola‘Don Saverio Gatti’, al suo Dirigente, agli inse-gnanti impegnati quotidianamente su questofronte per il vile atto di vandalismo subito.Vogliamo farvi sentire la nostra vicinanza acco-munati dalla quotidiana opera di educazionealla legalità, per formare le generazioni future alrispetto dell’altro e alla costruzione di una nuovacoscienza civile, necessarie per vincere la sfidademocratica di un futuro migliore.Aderiamo all’appello del Comitato promotoredella manifestazione per il 29 di febbraio, necondividiamo i temi e le finalità.Nello stesso giorno in cui voi manifesterete inpiazza, a Varese, in collaborazione con l’Arci el’associazione Libera, organizzeremo alcuneiniziative di riflessione sul problema all’internodella scuola per vincere silenzi e creare quelleconsapevolezze e quella cultura capace di rea-lizzare tutti insieme dal Nord al Sud il giorno chenon c’è più... la ‘ndrangheta.»

Il giorno che non c’è più....la ‘ndrangheta

Programma del 29 febbraio10.30-12.30: A scuola di legalità. Auditorium ‘TommasoCampanella’. Interventi di Don Giacomo Panizza, Comu-nità Progetto Sud; Costantino Fittante, Centro ‘Riforme-Democrazia-Diritti’; Gianni Speranza, Sindaco di LameziaTerme.16.00-17.00: A piccoli passi. Istituto comprensivo SaverioGatti. Attività ludiche e di educazione alla legalità con ibambini delle scuole primarie. Coordina l’Arci locale.18.00: Concentramento manifestazione davanti all’IstitutoSaverio Gatti. Interventi di apertura: Don Giacomo Panizzae Giuseppe Valentino della Cgil.18.15: In marcia per la legalita: prima tappa - Pensieri eparole; seconda tappa - Fame di giustizia; terza tappa -Fiaccolata per la pace e la giustizia. Le tappe sarannoaccompagnate da musica, giochi e colori, alternate dainterventi di rappresentanti del Comitato Promotore.19.30: Interventi conclusivi del Vescovo della Diocesi diLamezia Mons. Luigi Antonio Cantafora, del Procuratoredella Repubblica Salvatore Vitello e del Sindaco GianniSperanza.20.00: Concerto Musica e legalità nel piazzale dellaChiesa San Giovanni Calabria.

n.8 28 febbraio 2012

Page 4: Arcireport numero 8

4legalitàdemocratica

arcireport

SICILIA - LiberArci dalle spineCorleone28 aprile - 4 maggio 20 posti

21 maggio - 4 giugno 20 posti

5 - 19 giugno 20 posti22 giugno - 6 luglio 30 posti

10 - 24 luglio 30 posti

27 luglio - 10 agosto 30 posti

13 - 20 agosto 30 posti

21 agosto - 4 settembre 30 posti

5 - 19 settembre 30 posti

21 settembre - 5 ottobre 30 posti

9 - 23 ottobre 20 posti

Canicattì11 - 25 settembre 30 posti

16 - 25 ottobre 20 posti

LABORATORI Catania - 21 giugno -1 luglio 20 postiCorleone 14 - 20 maggio 20 posti

CALABRIA - Campi del soleMelito Porto Salvo

22 - 28 luglio 22 posti

Melito Porto Salvo 29 luglio - 4 agosto 22 posti

LABORATORI Riace 7 -14 luglio 20 posti

PUGLIA - I campi di HisoTorchiarolo29 giugno - 9 luglio 20 posti

10 - 20 luglio 20 posti

21 - 31 luglio 20 posti

1 - 11 agosto 20 posti

26 agosto - 5 settembre 20 posti

6 - 16 settembre 20 posti

LABORATORIBari 11 - 21 giugno 20 posti

CAMPANIA - Terra di lavoro e dignità Parete 4 - 13 luglio 18 posti

Parete 14 - 24 luglio 18 posti

Parete 24 luglio - 2 agosto 18 posti

TOSCANA - Laboratori Carrara 17 - 24 giugno 30 posti

Cecina 30 giugno - 7 luglio 30 posti

Serravalle Pistoiese22 giugno - 1 luglio 20 posti

Sant'Anna di Stazzema9 - 16 agosto 40 posti

LOMBARDIA - LaboratoriColico 6 - 12 agosto 20 posti

LIGURIA - LaboratoriVentimiglia27 luglio - 5 agosto 20 posti

6 - 14 agosto 20 posti

A nche nel 2012 l'Arci, con Cgil e Spie in collaborazione con Libera,organizza i campi e i laboratori

antimafia.Il lavoro svolto da centinaia di ragazze eragazzi che si sono avvicendati, in quasiun decennio, sui terreni confiscati allemafie in Sicilia (Corleone e Canicattì),Calabria (Melito Porto salvo) e, dallo scor-so anno, anche in Campania (Parete) ePuglia (Torchiarolo), è la dimostrazione dicome la partecipazione abbia delle formeconcrete ma anche di come si possanoconiugare le scelte di formazione a quelledi cittadinanza attiva e responsabile.Da quest'anno ai campi è affiancato un di-

screto numero di laboratori e molti di que-sti saranno al nord (Lecco, SerravallePistoiese, Lunigiana, Cecina, Ventimiglia)a dimostrazione che, se le mafie non sonoimmobili, non lo siamo nemmeno noi. Ilaboratori, caratterizzati dalla realizzazionedelle attività in territorio urbano, rientranoinfatti nella scelta della nostra associazio-ne di ampliare i territori ove confrontarsi esperimentare sui temi della lotta alle mafiee degli strumenti più idonei per combatter-le. I restanti laboratori saranno al sud: aRiace, Bari e Catania.L'antimafia sociale costruita dal mondodell'associazionismo e del terzo settore hanei campi e nei laboratori antimafia uno dei

suoi principali cardini.Si tratta al contempo di uno straordinariostrumento di promozione sociale, comedimostra la restituzione del lavoro che inmolti territori si sta verificando con la scel-ta di tanti partecipanti ai campi che prova-no a trasformare il proprio impegno da sta-gionale in quotidiano.Invitiamo tutti pertanto a promuovere e dif-fondere ovunque la scheda di iscrizionescaricabile dal sito www.arci.it. Le iscrizioni sono già aperte e lo resteran-no fino all'esaurimento dei posti disponibilinei singoli campi.Per ogni altra informazione potete scrivereall'indirizzo [email protected]

Campi e laboratori antimafia, aperte le iscrizioni per il 2012

Da aprile a ottobretutte le date e i posti disponibili

arci

n.8 28 febbraio 2012

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5cultura

arcireport

I n una saletta del centro giovanile nellacittà di Bayamo, lontano dalle opportuni-tà de L'Avana, nella provincia orientale

dell'isola di Cuba, la delegazione Arci incon-tra una decina di giovani che coordina, nellediverse discipline, i soci della più grandeassociazione di artisti cubani: l'AsociacionHermanos Saiz. Fondata 25 anni fa in onoredi due fratelli uccisi da Batista prima dellarivoluzione castrista, l'associazione governa-tiva, presente in ogni città cubana, raccoglie,distribuiti in diversi centri giovanili, una molti-tudine di artisti, scrittori, attori, musicisti, regi-sti, poeti, pittori ed intellettuali in generale;tutti rigorosamente al di sotto dei 35 anni. L'obiettivo di ogni centro giovanile è fornireagli artisti cubani appoggio logistico, tecnicoe formativo per le diverse discipline divise,statutariamente, in alcune categorie: lettera-tura, arti plastiche, arti sceniche, audiovisivi,musica e promozione culturale. Ogni centro,dotato di laboratori e aule, fornisce strumen-tazione tecnica agli associati per lo svolgi-mento delle attività programmate, si coordinacon le altre realtà dell'associazione nellediverse province di Cuba e rappresenta unvalido sbocco ai moltissimi talenti giovanili

che, cresciuti nelle numerose scuole e istitutid'arte e musica sparsi per l'isola, una voltaterminato il periodo formativo si ritrovano perscambiare conoscenze e idee. La condivisio-ne di spazi frequentati da tanti giovani, condiverse attitudini e pulsioni, ha permesso,certamente, di produrre una forte evoluzionenella proposta, sia per il livello qualitativoofferto ma anche per la profondità dell'elabo-razione anche teorica sul ruolo della cultura edelle arti nel tempo libero sperientandoanche nuovi approcci creativi ai diversi lin-guaggi artistici. Appare lontano il tempo in cuiil musicista cubano, ad esempio, rimanevavincolato a precisi stereotipi e all'omologazio-ne culturale legata alla musica tradizionalecubana; oggi gli stili si contaminano, l'influen-za di rap, pop, rock, elettronica e addiritturacountry, permette di incontrare la tradizionalenueva trova e son, ottenendo nuovi e strabi-lianti risultati melodici e ritmici che trovanocertamente analogie con altre esperienzecontemporanee in diverse parti del mondo. L'associazione cubana è anche partner diArcs ed Arci nella realizzazione di progetti asostegno dei diversi centri giovanili. In parti-colare, la delegazione Arci ha potuto visitare

il centro culturale di Santa Fè, quartierenella periferia occidentale de l'Avana; lospazio, al momento abbastanza fatiscente,sarà restaurato grazie ai progetti. Viene ani-mato con grande passione da un giovaneche organizza settimanalmente diverse atti-vità, soprattutto legate alle arti plastiche, manon solo. L'associazione Hermanos Saiz che, tra l'al-tro, allestiva il Padiglione Cuba, all'internodella 21esima fiera del libro de L'Avana, for-nisce sul sito www.ahs.cu informazioni relati-ve alle attività proposte sull'isola e, anche senon raccoglie tutte le ricchissime esperienzeartistiche che Cuba può vantare, ne rappre-senta certamente la parte più significativa.Info: [email protected]

A Cuba un’associazione che promuove i giovani artisti

‘Il mare si muove’Il mare si muove è il testo teatrale sul temadella conflittuale convivenza tra israeliani epalestinesi che Corrado Barletta, consigliereregionale dell'Arci Campania, ha pubblicatoda pochi giorni con Albatros Editore. Il libro,presentato ieri a Napoli in un'iniziativa dell'ArciCampania e di Napoli, è un sasso nella palu-de di silenzio che ha avvolto un conflitto cherischia di essere declassato a guerra dimenti-cata. Va invece ripresa con forza l'iniziativapolitica e culturale a sostegno della causapalestinese soprattutto ora che è nuovamen-te all'ordine del giorno il riconoscimento delloStato di Palestina, la sua richiesta di ammis-sione all'ONU, il suo riconoscimento qualemembro dell'UNESCO. Anche Napoli, che haaccolto per anni profughi e intellettuali palesti-nesi, sembra abbia perso - distratta da milleemergenze - la forza propulsiva di movimentied associazioni che sempre hanno cooperatoe sostenuto le ragioni della Palestina. Il libro diCorrado, onirico e originale nel modo in cuiinterpreta la comunicazione teatrale interval-lata da canzoni e illustrata a fumetti, riportal'attenzione sulla vita, le sofferenze e il dirittoalla pace di due popoli che vivono in un veroe proprio stato di guerra. Info: [email protected]

Al Centro Congressi Frentani in viadei Frentani 4 si tiene l’1 e 2 marzo

la conferenza nazionale Cresce il Welfare, cresce l’Italia. Analisi e

proposte per il welfare del XXI secoloInfo: fb Cresce il welfare cresce l’Italia

ROMA

notizieflash

arci

n.8 28 febbraio 2012

Continua a espandersi la rete dei circoliArci costantemente e tenacemente attivinella promozione della musica dal vivo inLombardia. Due sono le fresche adesioniad Arci Real: due circoli giovanili che valela pena di presentare. Il primo è l'ArciTambourine di Seregno (Mb), circolo che èormai diventato un punto di riferimentodella musica indipendente italiana ma nonsolo. Nato nel 2007 per inseguire un idea-le di bellezza e cultura in una Brianza dallepoche speranze, cresciuto per costituireun centro d'aggregazione sano e costrutti-vo, in poco più di 120 metri quadrati il cir-colo ha ospitato artisti che hanno riempitol'Opèra di Parigi così come l'Auditorium diRoma, improbabili one man show teutoni-ci, perfetti sconosciuti irlandesi, folkersd'Oltralpe, habituè del Teatro Ariston eprime movers soliti alla platea del Teatrodegli Arcimboldi. Tra i tantissimi: CristinaDonà, Simone Cristicchi, Cristiano Goda-no, Mauro Ermanno Giovanardi, L'Aura,Gianmaria Testa, Marta sui Tubi, GiorgioCanali, The Niro, Dente, Le Luci dellaCentrale Elettrica, Roberto Angelini, Andy,The Zen Circus, Mariposa, Early Day Mi-

ners (U.S.A.), Eric Thezè (France), TerjeNordgarden (Norway), The Hormonauts, emoltissimi altri. Il circolo Arci Acropolis, atti-vo a Vimercate (Mb), nasce invece sullascia della positiva esperienza di SbaraglioJammin, associazione culturale che hapromosso concerti di gruppi musicali gio-vanili negli ultimi tre anni in tutto il territoriodel Vimercatese, riuscendo a raccoglierepiù di 2000 giovani soci. Al nucleo di base dell'associazione si sonopoi aggiunti via via altri giovani, provenien-ti da esperienze diverse e portatori di com-petenze nuove. Obiettivo primario del circolo Arci Acropolisè stato quindi quello di dare spazio e risal-to alle iniziative culturali di matrice giovani-le presenti sul territorio vimercatese. Bandemergenti, giovani fotografi, scrittori, ci-neasti e artisti di ogni calibro hanno potutotrovare nell'Acropolis un punto di riferimen-to e un valido sostegno per poter esprime-re la propria vena creativa. Tambourine eAcropolis sono due significative istanta-nee, uno spaccato di Arci ReAL in pienaespansione in terra lombarda.Info: [email protected]

Arci ReAL: i circuiti regionali / Le due adesioni dalla Brianza

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Lo scorso 23 febbraio, dopo aver occupatoper più di un'ora la sede del ministerodell'Ambiente, chiedendo di essere ricevutidal ministro, il Forum Italiano dei Movimentiper l'Acqua ha potuto incontrare il titolaredel dicastero Corrado Clini. Al ministro èstato fatto presente come, a sette mesi dalvoto sui referendum, la volontà espressadagli elettori sia rimasta del tutto disattesa.Gli è stato pertanto richiesto di avere dellerisposte precise sia rispetto alla gestionepubblica e partecipativa dell'acqua, comeprevisto dal primo dei quesiti referendari,sia rispetto all'abrogazione dalla tariffapagata dai cittadini per la quota relativa alla'remunerazione del capitale investito, ovve-ro i profitti del gestore, così come prevede-va il secondo quesito referendario. Al termine del confronto, il ministro Clini -dopo essersi dichiarato d'accordo con lequestioni poste dai movimenti per l'acqua -ha preso i seguenti impegni formali:a) l'invio di una lettera - impegno già onora-to - all'Autorità dell'Energia e Gas e a tuttele istituzioni competenti, al fine di precisare,nelle more dell'approvazione di qualsivoglianuova norma in merito, l'inesigibilità da

parte dei soggetti gestori della quota di tarif-fa relativa all'adeguata remunerazione delcapitale investito;b) l'inserimento, all'interno delle LineeGuida del Dpcm di trasferimento delle fun-zioni all'Autorità dell'Energia e Gas, di unaprecisa indicazione per il rispetto dell'esitoreferendario in materia tariffaria sull'acqua;c) l'immediato avvio di un percorso di con-fronto con il Forum Italiano dei Movimentiper l'Acqua in merito alle proposte relativeal finanziamento del servizio idrico, con laprossima convocazione di un incontro con-giunto con il ministero dello SviluppoEconomico.L'esito del colloquio è stato quindi positivo,e tuttavia il rischio che governo e parlamen-to adottino scelte di segno opposto a quelleespresse col voto referendario resta sem-pre alto, come dimostrano alcuni emenda-menti proposti in Senato al decreto liberaliz-zazioni. Tutto questo conferma che i risulta-ti si possono ottenere, purché il movimentonon abbassi la guardia e continui a vigilaresul rispetto e la realizzazione dell'esito refe-rendario. Info: www.acquabenecomune.org

ambiente

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Sabato in Val di Susa la manifestazionepopolare è stata una grande festa,colorata e piena di musica, un lungo

corteo di decine di migliaia di cittadine e citta-dini determinati ad esprimere la loro contra-rietà alla Tav. Sembrano due paesi diversiquello del corteo festoso e quello che è emer-so subito dopo. L'inizio è stato subito sabatosera, quando i viaggiatori in direzione diMilano hanno trovato la speciale accoglienzadella Polfer in tenuta antisommosso. La giu-stificazione delle cariche e dei lacrimogeni,sparati fin dentro i vagoni del treno, sarebbe ilfatto che un gruppo di ‘antagonisti’ voleva sali-re senza il biglietto. Siamo insomma al farwest, alla giustizia sommaria. Non si usa piùfare la multa, si usa la violenza in modo indi-

scriminato e cieco, finendo per colpire persinopasseggeri che nemmeno erano stati allamanifestazione. Lunedì mattina, a seguitodell'Ordinanza del Prefetto di Torino a caratte-re d'urgenza, operai e forze e dell'ordinehanno iniziato ad ampliare il perimetro dellerecinzioni verso i terreni dei privati. Comespiega il team dei legali del movimento«L'ordinanza non costituisce inizio della attivi-tà espropriativa in quanto il Prefetto non hacomunque affatto autorizzato l'occupazionedei terreni privati e, ciononostante, le forzedell'ordine hanno permesso la recinzione deiterreni privati in assenza di alcuna autorizza-zione». È proprio in questa fase che capita iltragico incidente a Luca Abbà, noto esponen-te del movimento No Tav e proprietario di unodei terreni. Luca sale su un traliccio dopoessere sfuggito ai controlli delle Forzedell'Ordine, «Sono pronto ad appendermi aifili della corrente se non la smettete» avrebbeurlato. Quando qualcuno si arrampica perprotesta su qualche gru di solito si ascoltanole sue ragioni e si tratta per farlo scendere,non si manda un agente a tirarlo giù. Masiamo in un altro paese appunto, non in quel-lo normale. Luca si avvicina troppo ai cavi del-

l'alta tensione e rimane folgorato ed è precipi-tato a terra, ed ora versa in gravi condizioni.C'è da chiedersi dove stesse l'urgenza diampliare il cantiere manu militari, a sette mesidalla sua apertura, proprio all'indomani di unamanifestazione popolare pacifica e così par-tecipata. O l'obiettivo è proprio frustrare l'entu-siasmo di chi è sceso in piazza per dimostra-re che protestare è inutile? È la terribiledomanda di queste ore: si vuole forse alimen-tare la paura? Si vuole soffiare sul fuoco perottenere una reazione violenta utile a crimina-lizzare un movimento popolare? La reazioneè stata dura, strade bloccate come è succes-so nel 2005 dopo lo sgombero violento delpresidio di Venaus, e manifestazioni e presidispontanei si sono svolti in molte città italiane.Restano seri dubbi sul fatto che l'apparatorepressivo dello Stato stia operando nel pienointeresse della collettività. Il Governo fermi gliespropri ed il cantiere e proceda a smilitariz-zare la Val di Susa, solo così sarà possibiledare spazio in modo credibile ad «una forteriflessione e molto dialogo», come auspicaoggi il Ministro degli Interni AnnamariaCancellieri.Info: [email protected]

Val di Susa: il governo fermi gli espropri e il cantiere per riaprire il dialogo con la popolazione

Il ministro Clini accoglie le richieste delForum dei Movimenti per l'Acqua

Roma non vuole ilprofitto nelle bolletteIl Consiglio Comunale di Roma ha votatoall'unanimità una mozione, presentata daGemma Azuni e firmata da tutti i capigrup-po, che impegna il sindaco a promuovere insede di Conferenza dei Sindaci di Ato2 l'eli-minazione dalla tariffa della quota di "remu-nerazione del capitale investito", abrogatadai referendum di giugno.Il Coordinamento Romano Acqua Pubblicaaccoglie con grande soddisfazione talepresa di posizione da parte del maggiorazionista di Acea SpA e si attende quindil'immediata eliminazione della quota di pro-fitto dalle bollette emesse da Acea Ato2,considerando questo il primo e significativopasso verso la ripubblicizzazione del servi-zio idrico, secondo quanto indicato chiara-mente da più di 26milioni di cittadini nel refe-rendum di giugno. Il Coordinamento siaugura che molti altri Enti Locali, rimastitroppo a lungo silenti sugli esiti referendari,approvino atti simili, riappropriandosi delleproprie funzioni in tema di servizi pubblici erispettando quella volontà popolare che i cit-tadini e le cittadine italiani stanno ribadendoin questi giorni attraverso la campagna diobbedienza civile.

Secondo la denuncia dell’UnioneEuropea, in Italia 102 discariche presenti in 14 regioni dovrebberoessere chiuse. Nel 2010 l’Italia eragià stata condannata per il caos rifiuti in Campania

CONDANNA UE

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L' Unione generale tunisina dellavoro (UGTT) sta subendo damesi attacchi da parte di gruppi

integralisti e salafiti che hanno comeobiettivo le sedi della centrale sindacalein tutto il paese, inclusa la sede naziona-le a Tunisi. L'UGTT ritiene che l'obiettivoperseguito da queste aggressioni orche-strate e sistematizzate contro l'integritàdella più antica organizzazione dellasocietà civile tunisina è nuocere alla cen-trale sindacale, screditare la sua immagi-ne accusandola di bloccare l'economiadel paese a causa del suo sostegno aimovimenti sociali. Gli attacchi contro la centrale sindacalesono cominciati in occasione dello scio-pero generale degli agenti municipali, conil deposito di immondizia davanti alle sedisindacali e tentativi di incendio, saccheg-gio e distruzione delle sezioni locali eregionali di Feriama, Le Kef, Kairouan,Monastir e Menzel Boizelfa. L'UGTT svolge il suo ruolo, che è quellodi difendere i diritti dei lavoratori e dellelavoratrici tunisine nella lotta per il miglio-

ramento delle loro condizioni di vita.Screditarla è un tentativo di soffocare l'a-zione sindacale di cui è garante. Ha dun-que denunciato questa deriva e ha avver-tito contro i pericoli insiti nel montare l'o-pinione pubblica contro il sindacato daparte di alcune forze al potere che miranoa instaurare una nuova dittatura nelpaese e a tutti i livelli. Questi attacchi costituiscono una messain discussione del diritto di sciopero, cheè un diritto costituzionale, della lotta deilavoratori e delle lavoratrici per il miglio-ramento delle loro condizioni e per la sod-disfazione delle loro legittime rivendica-zioni. Gli attacchi contro l'UGTT sono stati pre-ceduti da campagne mediatiche di deligit-timazione. Fanno parte di un processo dicriminalizzazione delle lotte sociali, diattacchi ripetuti ai diplomati disoccupati,ai giornalisti, ai media, agli universitari,agli intellettuali, alle organizzazioni de-mocratiche, e colpiscono il diritto a mani-festare. È chiara la volontà delle forzecontrorivoluzionarie di sabotare il proces-

so democratico avviato dalla rivoluzione edi mettere in discussione le conquiste delpopolo tunisino. Le aggressioni sistematiche alle forze delprogresso e della democrazia hannocome unico obiettivo quello di mettere inriga il popolo tunisino e la società civiledemocratica, in particolare l'UGTT. Noi firmatari denunciamo il silenzio assor-dante del governo e di alcune sue com-ponenti che si rendono complici deldegrado del clima sociale e politico nelpaese; esigiamo la fine delle aggressionicontro l'UGTT e domandiamo il rispetto ditutte le forme di espressione democrati-che in Tunisia; esigiamo il rispetto dellelibertà fondamentali e in particolare dellelibertà sindacali, delle quali è parte inte-grante il diritto di sciopero e la libertà diespressione; chiediamo alle istituzionipubbliche di assumersi le proprie respon-sabilità e di proteggere i sindacalistidell'UGTT dagli attacchi di chi vuoledistruggere la rivoluzione. L'appello è sottoscritto da organizzazionisociali tunisine ed europee.

I l 25 febbraio, in oltre cento città italiane,594 organizzazioni sociali, enti locali,partiti hanno raccolto l'invito di Sbi-

lanciamoci, Rete Disarmo e Tavola dellaPace a promuovere una grande mobilitazio-ne contro i cacciabombardieri F35 e la scel-ta del governo italiano di spendere oltre 10miliardi per produrne ed acquistarne 90esemplari. Una mobilitazione che non sivedeva da tempo in campo pacifista, conraccolte di firme, assemblee, sit in, flashmob. Iniziative anche a Novara - vicino c’èCameri, sede della linea di assemblaggio delcaccia F35. E il 26 febbraio altre trenta ini-ziative in varie zone d'Italia. Nel frattempo,dai siti dei promotori si può scaricare unvadamecum pieno di dati da cui si evinceche la vicenda degli F35 è anche una gran-de truffa. Ma la mobilitazione non si fermaqui: le manifestazioni continuano nelle pros-sime settimane. Intanto si prepara la conse-gna della raccolta di firme e si aspetta che ilpresidente del consiglio decida di ricevere ipromotori. E proprio a Monti i pacifisti voglio-no chiedere dove stia il ‘rigore’ nella scelta dispendere 10 miliardi di euro per far contentele gerachie delle forze armate e gli affaristidell'industria militare, mentre il paese ha

drammaticamente bisogno di soldi per finan-ziare gli ammortizzatori sociali, il welfare, lascuola, le pensioni. E ancora: contano di piùgli interessi della casta dei militari e dei 450e passa generali e ammiragli (in proporzio-ne, più di quelli americani) o conta di più l'in-teresse generale del paese? La discussioneche c'è stata nelle commissioni Difesa diCamera e Senato e al Consiglio Supremo diDifesa nelle prime settimane di febbraio sulnuovo modello di difesa non lascia ben spe-rare. Il ministro-ammiraglio Di Paola ha dettoche invece di 131 F35 ne prenderemo 90 eche dobbiamo ridurre di 30mila unità (però indieci anni) l'organico delle Forze Armate. I soldi risparmiati non andranno al welfarema a migliorare l'efficienza delle ForzeArmate: cioè a comprare più armi e più sofi-sticate. E per fare che cosa? Per mettersi alservizio della Nato per fronteggiare le insta-bilità derivanti - tra l'altro - dall'«ascesa dellenuove potenze» (leggi: Cina, Russia, India).Invece di combattere la vera ‘instabilità’ -quella della crisi economica, della perdita deiposti di lavoro, della caduta dei redditi, deldrammatico disagio sociale - i responsabilidel governo chiedono soldi per le ForzeArmate per combattere le future ipotetiche

guerre, tra cui quelle provocate dal terrori-smo internazionale e dai problemi di «sicu-rezza cibernetica». I militari italiani, e il suoministro sono completamente fuori dallarealtà e non si rendono conto di quello chesta passando il paese. I pacifisti scesi inpiazza chiedono al contrario un bagno direalismo al governo e chiedono a Monti dinon cedere alle imposizioni di una lobbyasserragliata nella difesa dei suoi interessiparticolari. Con quei 10 miliardi si potrebbe-ro fare tante altre cose più utili. Si pensi cheil costo di un solo cacciabombardiere equi-vale a 387 asili nido, oppure alla messa insicurezza di 258 scuole o alla copertura diun'indennità di disoccupazione per 17.200lavoratori precari. Ridurre le spese militari edisarmare l'economia è un modo per cam-biare rotta, costruendo un nuovo modello disviluppo che non abbia bisogno di guerre.

Tornano i pacifisti. Per tagliare le ali alle armi

Fermare gli attacchi all’Unione Generale Tunisina del Lavoro

L’Assemblea del CSVnet ha approvato un odg in cui chiede

al governo di stanziare le risorsenecessarie per garantire il servizio

civile nazionale e il servizio volontario europeo nel 2013

CSVNET

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n.8 28 febbraio 2012

di Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci!

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«Suscita unanime riprovazione e condan-na la clausola anti maternità, inserita neiformulari convenzionali per prestazioniprofessionali autonome nella Rai, ma - seè vero che tale norma non è stata maiapplicata, come sostiene il direttore gene-rale dell'azienda Lorenza Lei - sarebbeancora più grave se dietro collaborazionipagate come prestazioni professionali sinascondessero forme di lavoro subordina-to». Questo il messaggio che il Sindacatodei giornalisti manda alla Rai e a tutte lesocietà editoriali, chiedendo che chi ha ilmandato di compiere accertamenti lo fac-cia. L'Usigrai (il sindacato dei giornalistiRai) ha da tempo fatto chiarezza sul pre-cariato di categoria, prevedendo solo con-tratti di lavoro dipendente per i giornalistiimpiegati a termine nelle testate. Più com-plicato ottenere un analogo risultato neigiornali, dove accertare i contratti autono-mi di necessità che nascondono il lavorodipendente ed esigerne la trasformazioneè molto più difficile. Un fenomeno simile si registra nelle retiRai, dove al Sindacato dei Giornalisti nonè riconosciuto il sostanziale diritto di rap-

presentanza poiché la gran parte dei pro-fessionisti impiegati per le trasmissioni diapprofondimento o del cosiddetto infotain-ment viene generalmente inquadrata sottoaltre forme di lavoro autonomo (autori, pro-grammisti ecc.). Nei giorni scorsi la Rai hafatto sapere che sarà immediatamenterimossa la clausola sulla maternità degli'autonomi'. È una buona cosa, ma restanoi gravi problemi denunciati. L'urgenza - dopo tanti proclami degli ultimitre Governi, compreso quello in carica - èquella di una legislazione che tuteli i dirittisociali e della maternità di tutte le lavoratri-ci e i lavoratori, a prescindere dalla condi-zione contrattuale con la quale operanoper scelta o perché costretti. Secondo laFnsi questi non sono temi di una sola sta-gione ma di attività permanente, e si impe-gna quindi a continuare a incalzare le con-troparti editoriali tutte ( non solo la Rai) perla correttezza dei contratti di lavoro e per ladignità piena, non solo formale, dei rap-porti di lavoro autonomo, per i quali restanecessaria comunque una legislazioneche non consenta equivoci. Info: www.fnsi.it

informazione

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Rai e giornali: quanti contratti irregolaridietro la clausola anti maternità?

Al via il Progetto Bonelli Parte la sesta edizione del Progetto Bonelli,iniziativa culturale e formativa, promossa dalForum del Terzo Settore, per stage negli uffi-ci stampa e comunicazione delle associazio-ni che aderiscono al Forum. Saranno attiva-ti 10 stage, destinati a studenti neo-laureati egiornalisti pubblicisti o professionisti, ai qualiverranno corrisposte borse di studio, a fron-te di 310 ore di stage. Al bando ci si può iscri-vere solo online a partire da mercoledì 1 feb-braio 2012 ed entro e non oltre le ore 24.00del 30 aprile 2012, secondo le modalità indi-cate nel sito www.progettobonelli.itIl Progetto è dedicato a Giorgio Bonelli, per40 anni capo ufficio stampa delle Acli, deca-no del giornalismo e sindacalista, scompar-so nel dicembre del 2003. L'iniziativa, a cuipartecipa Arca-Enel, ha il sostegno dell'As-sociazione Stampa Romana, della Fede-razione Nazionale della Stampa, dell'Inpgi edell'Usigrai. Ha il patrocinio dell'Ordine na-zionale dei Giornalisti e dell'Agenda delGiornalista, il supporto operativo dell'Entenazionale Acli Istruzione Professionale e lacollaborazione della Facoltà di Scienze dellaComunicazione dell'Università La Sapienzadi Roma.

n.8 28 febbraio 2012

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La Rai rischia un declino e con essa l'ideache debba esistere un servizio pubbliconel settore della comunicazione. La crisi

dell'una trascina con sé l'altra. Analizzare lacrisi e trovare le ricette per la prima consentedi consolidare la seconda. Ovviamente il puntodi partenza è il riconoscimento di alcuni puntipolitici che non possono essere elusi. Primopunto: professionalità e autonomia. Di fronte alla palese incapacità e mancanza diautonomia professionale dimostrata dai grup-pi dirigenti della Rai, rispetto ai poteri ufficiali eocculti del nostro paese, si vuol far passare loscardinamento del principio di una gestioneplurale. Si rivendica la necessità di un uomosolo al comando, di un ‘AmministratoreDelegato’ che sia il totale controllore dell'a-zienda. Un solo uomo, evidentemente, chesappia intrecciare in maniera meno individua-bile di oggi la trama di relazioni e favori che daquella poltrona si è in grado di garantire. Unsalto indietro a prima della riforma del 1975che aprì la stanza dei bottoni della Rai a ciòche di nuovo c'era nella società e che avevanelle forze della sinistra una rappresentanzaparlamentare che si candidava a governare il

paese. Casomai, oggi, una vera riformadovrebbe riconoscere che bisognerebbeandare ancora più avanti su quell'intuizione enon indietro, aprire di più le porte e non richiu-derle dietro i processi di omologazione nellagestione aziendale. Un'azienda di comunicazione pubblica, seomologata nei contenuti e omologata nellagestione diventa, di fatto, un'azienda privata. Allora sono più coerenti i sostenitori della pri-vatizzazione, ma anche l'abolizione del cano-ne Rai bisognerebbe aggiungere. Vorrei evita-re che una Rai in mano ad un solo uomo siincameri miliardi di euro di soldi dalle taschedegli italiani. Secondo punto: la comunicazio-ne è un bene comune. Non è questo il luogoper una lunga dissertazione teorica, ma ilriemergere del tema dei beni comuni negli ulti-mi vent'anni è stato possibile proprio partendodalla distribuzione omeopatica, ma dirompen-te, delle pratiche di condivisione che la comu-nicazione ha sedimentato nella società. Lelotte contro il copyright, per la condivisione deicontenuti, la frontiera degli Open Source e deiFreesoftware, ha costruito nel mondo pratichedi vita e forme relazionali che sono a fonda-

mento della nuova percezione dei beni comu-ni. La gestione di un bene comune necessitala presenza di un servizio pubblico e l'aziendadi servizio pubblico non può essere omologa-ta ad una azienda privata. Quelli che sosten-gono la tesi dell'amministratore delegato sonogli stessi che non avrebbero voluto il referen-dum sull'acqua. Sono le persone che conti-nuano a nascondersi dietro l'ideologia del mer-cato anche quando il fallimento planetario ditale ideologia sta portando il mondo alla rovi-na. La Rai avrebbe bisogno di essere rifonda-ta, questo si. Ma la rifondazione dovrebbe par-tire dal punto centrale: cosa è oggi un serviziopubblico radiotelevisivo? Con quale spirito sideve produrre comunicazione dentro una taleazienda? Di quali infrastrutture necessita sulterritorio? Come si devono gestire le frequen-ze sulle quali si trasmette? È proprio vero chele frequenze, che sono un bene limitato e ditutti, debbano essere vendute e non affittate?La discussione, invece, si concentra tutta den-tro lo schema della cosiddetta ‘governance’,chi nomina e chi è il controllore. A queste per-sone andrebbe ricordata la fine di Alitalia.Anche lì c'era un uomo solo al comando…

Serve una Rai rifondataUn articolo di Sergio Bellucci, esperto di comunicazione, fondatore dell'associazione NetLeft

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P eggiorano sensibilmente le condi-zioni sociali ed economiche deglianziani nel nostro Paese. Hanno

pesato la crisi e le manovre economiche,facendo crescere i fenomeni di esclusionesociale. È quanto emerge dai dati della IIIndagine nazionale sulla condizione socialedegli anziani presentata dall'Auser. Glianziani, insieme alle donne ed ai giovani,sono infatti fra le categorie di cittadini piùcolpiti. Il potere d'acquisto delle loro pensio-ni si è ridotto del 30% negli ultimi anni conla conseguenza di una drastica riduzionedei consumi, difficoltà o impossibilità adaffrontare le spese impreviste, e tante rinun-ce spesso legate alla tutela della propriasalute e alla prevenzione. Negli ultimi mesi si è registrata una sensi-bile riduzione, pari a circa il 28%, del nume-ro delle proposte di bando dedicate ai servi-zi per gli anziani, soprattutto nei grandicomuni e le liste di attesa regionali per gliinterventi domiciliari a favore di chi non èautosufficiente sono in crescita in tutte leRegioni. Le statistiche Istat indicano che negli ultimi8 anni (2003/2010) la spesa media mensiledi un anziano solo cresce esclusivamenteper l'abitazione, l'energia e i trasporti.

Mentre sono state ridotte le spese per l'ali-mentazione, l'abbigliamento e per i servizisanitari. Anche per quanto riguarda unacoppia senza figli con capofamiglia ultra65enne, risulta in aumento solo la voce dispesa destinata ad abitazione ed energia.Tutte le altre risultano in calo.E nel 2012 le cose non andranno megliopoiché si stima un aumento della spesa finoal 5% per l'abitazione e i consumi energeti-ci. Sempre in base alle rilevazioni statisti-che, emerge che il numero delle offerte divendita della nuda proprietà è cresciuto diquasi il 13%, con un calo dei prezzi indicati-vi del fatto che ormai l'offerta ha superato ladomanda. L'offerta arriva da persone over60, e molti sono gli ultraottantenni. Dietroquesta scelta c'è l'esigenza di liquidità, chespesso serve ad aiutare i figli. Nel 2010 le famiglie composte di soli anzia-ni sono il 28,06% del totale e i pensionatipoveri risultano essere 2,3 milioni, una cifradestinata a crescere. Nel 2011, in base aidati Inps, su un totale di 5.269.493 pensionidi vecchiaia, circa il 52% ha un importo infe-riore ai 500 euro mensili e ben il 78% nonsupera i 750 euro. Per quanto riguarda inve-ce le pensioni di anzianità, più del 30% nonsupera la soglia dei 900 euro. C'è poi una

forte differenza di genere, perché lepensioni percepite dalle donne risulta-no di importo largamente inferiore aquello degli uomini. L'indice di povertà relativa tra glianziani, nel triennio 2008/2010, siattesta a livello nazionale su unamedia del 13%, ma nel Mezzogiornola percentuale supera il 26%. Lamedia di chi vive in povertà assoluta einvece di circa il 5%. Oltre agli indica-tori relativi alla povertà relativa edassoluta, di notevole interesse è l'indi-ce di 'deprivazione materiale' (nonriuscire a sostenere spese impreviste;avere arretrati nei pagamenti dimutuo, affitto, bollette, debiti vari; nonpotersi permettere in un anno una set-timana di vacanza, un pasto adeguatoalmeno ogni due giorni, il riscalda-mento necessario, l'acquisto di unalavatrice, di una televisione a colori, diun telefono o di un'automobile): il15,7% delle famiglie presenta tre o piùsintomi di deprivazione, mentre si tro-vano in grave deprivazione il 7,1 percento delle famiglie residenti. Pertantocirca il 45 per cento delle famiglie è incondizione di grave deprivazione. Enon bisogna dimenticare che sono inonni ad aver svolto all'interno delle

reti familiari il ruolo di 'ammortizzatori socia-li informali'. Gli anziani saranno infatti dop-piamente colpiti dalle manovre correttive.Da un lato, infatti, stanno contribuendocome ammortizzatori sociali d'emergenza alreddito delle generazioni più giovani, dall'al-tro, tuttavia, sono visti dalle recenti manovredel governo come 'soggetti privilegiati' suiquali agire per ridurre la spesa pubblica. Adimostrazione di quanto siano sbagliate leteorie dei 'garantiti' che sottrarrebbero risor-se ai precari. Info: www.auser.it

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La Commissione europea contro il razzismo el'intolleranza (Ecri), un organo di monitoraggioindipendente istituito dal Consiglio d'Europa,ha diffuso un allarmante rapporto sull'Italia.Il rapporto concentra la sua attenzione sul per-sistere di razzismo e xenofobia, ma non dimen-tica le discriminazioni per orientamento ses-suale, e rileva una crescita del «ricorso a di-scorsi di stampo razzista in politica» e della dif-fusione di pregiudizi. Ecri ricorda l'attenzionedelle istituzioni europee alla lotta contro ognidiscriminazione, anche per orientamento ses-suale, e alla promozione dei diritti di tutti. Glistessi diritti che difende il nostro dettato Costi-tuzionale quando prevede la rimozione di fattodelle limitazioni all'uguaglianza ed il persegui-mento dell'obiettivo ultimo della «piena auto-determinazione dell'individuo».Arcigay, richiamandosi proprio alla Costituzio-ne, chiede che vengano finalmente approvatedal Parlamento leggi contro discriminazioni eomofobia e per la promozione dei diritti-doveridelle famiglie composte da persone dello stes-so sesso. Fa sue le raccomandazioni dell'Ecri.Tra queste, quelle urgenti come «valutare l'effi-cacia delle attuali disposizioni penali in materiadi incitamento all'odio e di rafforzarle» anche ariguardo della tutela della comunità omoses-suale e trans e la richiesta al Governo di«accrescere il ruolo dell'UNAR, in particolareestendendone formalmente i poteri, in modoche la legislazione pertinente copra chiara-mente non solo la discriminazione basata sul-l'origine etnica e la razza, ma anche quellafondata sul colore, la lingua, la religione, lanazionalità, l'origine nazionale e l'orientamen-to sessuale».Info: www.arcigay.it

Sempre più a rischio povertà. Presentata la II Indagine sulla condizione sociale degli anziani

Discriminazioni e violenze:Italia bocciata dall'Europa

Soppressa l’Agenzia del Terzo settoreIl Consiglio dei Ministri di venerdì scorso ha deciso lasoppressione dell’Agenzia per il Terzo settore, affidando-ne le competenze al Ministero del lavoro e delle politichesociali.Si tratta di una scelta che ci vede fortemente contrari,perché l’Agenzia, anche se ente di emanazione gover-nativa, ha finora svolto un importante ruolo ‘terzo’ traorganizzazioni non profit e istituzioni, acquisendo auto-revolezza come autonomo strumento di controllo, tra-sparenza e promozione di questo settore.Sopprimerla per ricavarne risparmi, oltretutto poco con-sistenti, è quindi frutto di scarsa lungimiranza, di una sot-tovalutazione grave delle conseguenze che questo com-porterà in termini di articolazione organizzativa e soprat-tutto di autonomia del terzo settore. Argomenti cheavremmo volentieri illustrato di persona al governo, seavesse avuto la sensibilità di chiamarci a un preventivoconfronto.Adesso non ci resta che augurarci che il provvedimentopossa essere modificato in sede di discussione parla-mentare. Da parte nostra, organizzeremo iniziative diinformazione e sensibilizzazione per sollecitare il gover-no a ritornare sui suoi passi.

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n.8 28 febbraio 2012

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10versoRio+20

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P oco importa al sistema climatico seil sistema economico oggi in vogasta mostrando una nuova forma di

capitalismo, quello ‘di stato’, che va affian-candosi al ‘capitalismo di mercato’. Gli effet-ti sull'ambiente sono in gran parte in lineacon i vecchi attori della politica mondiale.Tra le principali dieci multinazionali classifi-cate per fatturato 2010, al sesto posto spic-ca la China National Petroleum Corpo-ration, a poca distanza dalla britannica BP;seppur con un management di diversaestrazione, le politiche portate avanti e leconseguenze subite dall'ecosistema e dallecomunità umane rimangono le stesse.D'altra parte il pericoloso concorso di inte-ressi tra profitti privati e potere pubblicorischia di moltiplicare anche a livelloambientale i casi ‘Foxconn’, in cui sta emer-gendo uno spaccato di sfruttamento dellavoro al limite del medioevo, in una delleprincipali aziende cinesi fornitrici delle gran-di marche dell'high tech. Di fronte a tali sce-nari, la proposta tout court di una ‘greeneconomy’, che salverà il pianeta, rischia diessere fuori scala. Fermo restando l'impor-tanza dello sviluppo tecnologico e della dif-fusione di metodi puliti di produzione ener-getica, soprattutto se a piccola scala, un'a-nalisi dello sviluppo della Green economynon può prescindere da alcuni dati di fatto.Il primo è la trasparenza delle filiere. Produrre moduli fotovoltaici o componentiper l'eolico in un quadro di ‘sviluppo soste-nibile’ non significa necessariamente che lasostenibilità sia totale. Le filiere produttive, ancora troppo spessoopache e intangibili, non consentono diconoscere le condizioni di lavoro e di sfrut-tamento dei lavoratori così come gli effettiambientali dell'utilizzo di sostanze chimichenei processi produttivi. Nel comparto del fotovoltaico, ad esempio,si sta assistendo ad un forte calo dei prezzisul mercato dei moduli, dovuto ad una fasedi sovrapproduzione rispetto alla domanda,ma anche ad un'entrata prepotente di attoriglobali, spesso asiatici, capaci di imporreprezzi bassissimi. La rincorsa verso il basso è appena comin-ciata e purtroppo il lavoro è tra le voci dicosto ancora oggi più comprimibili.Il secondo dato di fatto è il mercato dellematerie prime. Molte tecnologie verdi si rifanno all'utilizzo dialcune componenti, come le ‘terre rare’, for-temente inquinanti al momento della loroestrazione e di limitata disponibilità. Le poli-tiche di accaparramento di queste materieprime fondamentali per la Green economysta portando a vere e proprie tensioni inter-

nazionali così come a politiche neocolonialida parte dei vecchi e dei nuovi attori dellaglobalizzazione. Alcuni organismi interna-zionali stanno giocando un ruolo tutto daosservare rispetto a questa realtà: l'Orga-nizzazione Mondiale del Commercio, infatti,di recente ha condannato la Cina per avervoluto limitare le esportazioni di questi ele-menti. Se pure la Cina, il principale giaci-mento globale di ‘terre rare’, ne abbia bloc-cato le esportazioni per aumentare la com-petitività delle imprese nazionali, non avreb-be potuto sottrarsi dalle sanzioni nemmenose animata da una sincera preoccupazioneambientalista. Esiste, per la Wto, una pre-valenza degli interessi di mercato rispetto aquelli nazionali e naturali nei riguardi dirisorse in esaurimento che preoccupa erispetto alla cui sostenibilità siamo chiamatitutti a interrogarci.Il terzo elemento rispetto al quale, dunque,siamo chiamati a riflettere sono le politichedi liberalizzazione dei mercati. La spinta da parte della Wto perché s acce-lerino gli scambi all'interno del mercato delletecnologie verdi, senza intaccare la preva-lenza della difesa della proprietà intellettua-le e della sua dimensione commercialerispetto all'interesse dei popoli nel far diffon-dere più rapidamente possibile le scopertepiù efficaci, rischia di trasformare la Greeneconomy in un nuovo cavallo di battagliaper le multinazionali detentrici del brevetto,capaci di investire ovunque convenga (leggicosto del lavoro più basso o deboli legisla-zioni ambientali) mantenendo però nellacasa madre know-how e competenze. Se, infatti, i Paesi meno sviluppati sonoquelli che pagano con il più alto prezzo diperdita di vite e di biodiversità il costo diun'industrializzazione di cui hanno benefi-ciato solo marginalmente, nessun Paesesta muovendo un passo per prevedere,all'interno del negoziato Trips, un'eccezionealla protezione della difesa dei brevetti delletecniche più innovative per consentire loro

di ottenerle e utilizzarle a titolo gratuito neimomenti di crisi umanitaria connessa al cli-mate change. E diverse pubblicazioni scien-tifiche mostrano come lo sviluppo dei mer-cati globali sia stato uno dei principali trainial cambiamento climatico. L'analisi del contenuto in carbonio delleimportazioni e delle esportazioni mostra unflusso netto di carbonio dalla produzione alconsumo, mettendo al centro non solo leresponsabilità dei Paesi produttori (comevorrebbe Kyoto) ma anche quelle date dastili di vita poco sostenibili e fortementeorientati all'individualismo e al consumismo.Nessuno, però, si preoccupa di mettere indiscussione il mantra della crescita anchenel settore degli scambi commerciali globa-li, anzi. L'orchestra continua a suonarementre il transatlantico sviluppista ci porta afondo. Nell'ultima riunione ministeriale dellaWto del dicembre 2011, infatti, la parolad'ordine è stata ‘combattere il protezioni-smo’, anche quando significhi prevalenzadella protezione dei diritti umani su quellid'impresa. Nessuno vuole discutere l'introduzione di unsistema di dazi alle esportazioni e alleimportazioni di prodotti ‘sporchi’ e ad altaimpronta ecologica. Nessuno vuole riconvertire le attuali politi-che di aiuti al commercio in politiche disostegno alla progettazione di cicli produtti-vi e di consumo sostenibili. Nessuno riesce a guardare oltre la vuotaretorica del ‘made in’, per promuovere unaconcreta rilocalizzazione e razionalizzazio-ne delle produzioni grazie ad una politicaglobale di aiuti e incentivi per le filiere menoclimalteranti. Nessuno mette in discussione lo stessoconcetto di filiera per spostare l'attenzionesul ciclo di produzione e di vita dei prodotti,invertendo la tendenza odierna alla moltipli-cazione delle linee e delle referenze. Nessuno mette a tema la fine delle risorsenon rinnovabili, la loro razionalizzazione peril futuro del pianeta grazie ad una politica diregia dei consumi individuali serrata e cen-trale nello spazio pubblico. Al contrario, tra i ‘nuovi temi’ che s'intendeconsiderare come settori commerciali suiquali puntare per una nuova accelerazionedegli scambi internazionali c'è proprio quel-lo dei prodotti e dei servizi connessi all'adat-tamento e alla mitigazione dei cambiamenticlimatici.Come se non si trattasse di dispositivi e poli-tiche che possono offrire un'ultima possibili-tà di salvezza al futuro della nostra umanità,ma di merci come tutte le altre.Info: www.faircoop.net

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n.8 28 febbraio 2012

La Green economy basta a se stessa?Pubblichiamo

un estratto del documento

promosso da Fair,

Altreconomia,

Associazione Botteghe

del Mondo

e Legambiente

su Rio+20

‘Per un cambio di paradigma’

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Valenzatico è una frazione di Quarrata,il secondo comune della provincia diPistoia. Dal dopoguerra la casa del

popolo è un riferimento sociale e culturaleper i suoi abitanti, organizzatrice di eventi eservizi per la frazione. Fra questi anche ilCarnevale, momento di goliardica spensie-ratezza per i lavoratori stanchi dalle moltefatiche e dal lungo inverno. Nell'ormai lonta-no 1987 un gruppo di vitali genitori (soci edirigenti del circolo Arci) tornò a sfilare per lestrade con costumi e coriandoli. Coinvolgendo anno dopo anno sempre piùpersone e associazioni (Croce Rossa, CralBreda e Vab per citarne alcune), il circolo hatrasformato nel tempo un'esigenza familiare(far divertire i bambini) in una realtà impor-

tante e solidale. Cominciarono a coinvolgerele scuole primarie del circondario: oggimigliaia di piccoli scolari sono coinvolti neiconcorsi d'arte creativa, nelle visite del can-tiere di costruzione dei carri e nel corso dicartapesta (per grandi e piccoli) che da annil'associazione Arci Carnevale Valenzaticoorganizza con la professionalità di FedericaLucchesi, maestra di carri a Viareggio. IlCarnevale nei suoi 26 anni di vita è cresciu-to esponenzialmente, ottenendo consensi ecollaborazione dagli enti pubblici. È oggi ilCarnevale più importante della provincia diPistoia, con moltissime presenze per le stra-de della frazione. Da anni poi raccolgonofondi per l'Ospedale Pediatrico Meyer,essendone diventati partner solidali. «Pergarantire il futuro della manifestazione -afferma Fernando Bianchi, presidente del-l'associazione - è per noi fondamentale coin-volgere enti pubblici e associazioni in un pro-getto che permetta di costruire uno spaziopubblico polivalente nei pressi del circolo.Non è necessaria una ‘Cittadella delCarnevale’, come a Viareggio, ma una piùmodesta struttura che abbia sia funzionisociali che di laboratorio carri: ad oggi siamo

costretti a prendere in affitto capannoni nonidonei, ogni anno diversi. Sarebbe questo unbene comune prezioso per tutto il popolo diQuarrata. Invitiamo infine l'Arci a fare unarete di circoli e associazioni attente al carne-vale: abbiamo molti manufatti in cartapestasempre nuovi, e siamo disposti a scambiarlie farli girare». In maschera per le strade diValenzatico anche il presidente del comitatoprovinciale Federico Tasselli: «L'Arci è fattadi teatro, musica, grandi progetti e solidarie-tà, ma anche e soprattutto di ricreazione. Labriscola e le tombole dei nostri circoli, cosìcome le trombette del Carnevale riescono adistogliere la mente dei lavoratori dai milleproblemi che la società sta affrontando. IlCarnevale di Valenzatico è riuscito a coin-volgere decine di associazioni, centinaia divolontari e dare un servizio importante per lanostra comunità. Che lo abbia fatto un’asso-ciazione come l’Arci, affiancandosi peraltrocon il circolo operaio della prima aziendaprovinciale (Cral Breda), è fonte di orgoglio eimpegno del comitato per diffondere l'iniziati-va e arricchirla in futuro di temi quali l'inter-cultura e la legalità democratica».Info: www.cralbreda.org

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I 26 anni dell'Arci Carnevale di ‘Rio de Valenzatico’ a Pistoia

All’Arci Fuzzy il 3 marzo alle 19.30viene inaugurata la mostrafotografica Zeitgeist. Spirito dei tempi. Ingresso (fino al 24 marzo)riservato ai soci Arci

MANTOVA

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n.8 28 febbraio 2012

Mostra al circolo ZuniFERRARA - Al circolo Arci Zunimercoledì 29 febbraio alle 20 siterrà la presentazione della

mostra dedicata alla graphic novelSuperzelda, ispirata alla ballerina,pittrice e scrittrice Zelda Sayre,moglie dello scrittore Francis ScottFitzgerald. La mostra, inserita nelprogramma del Festival Internaziona-le del fumetto Bilbolbul, offre un per-corso unico tra le stampe delle tavolepiù significative della graphic novelSuperzelda; l’esposizione compren-de anche una serie inedita di acqua-relli originali dell’autore DanieleMarotta su Zelda Fitzgerald. Sarannopresenti gli autori Tiziana Lo Porto eDaniele Marotta. Ingresso gratuitoper i soci Arci.Info: www.zuni.it

Quando il crimine pagaBARI - Prosegue Tracce, la rassegnadi libri dedicata all'approfondimentodelle mafie, promossa da Libera Barie Libreria Laterza, in collaborazionecon Arci Bari e le associazioni cultu-rali Kreattiva e La Rotonda. Il 5 marzoalle 18 presso il bene confiscato in

piazza S. Pietro nella Città vecchia cisarà la presentazione di Quando ilcrimine paga di Michele Sciacovelli.In quest`opera sono racchiuse levicende realmente accadute quandoSciacovelli era detenuto e le storie alui raccontate. Di grande carattere eincisività, il testo condurrà il lettore aduna lettura scorrevole quanto piace-vole, la cui morale di fondo insegnache, è proprio vero, il crimine nonpaga mai. Sarà presente l’autore.Info: www.arcibari.com

Cibi e immagini dal mondoBOLOGNA - Saranno dedicati all'In-donesia, all'Australia, al Brasile e alMyanmar i venerdì di marzo del cir-colo Arci Akkatà. Quattro serate allascoperta di cibi e immagini dell'altromondo attraverso la proiezione diracconti di viaggio, precedute da unbuffet di cibi tipici. Venerdì 2 marzoalle 20 si parte per la prima tappa delviaggio: l'Indonesia, insieme aFabiana Ferioli e William Landi.Info: [email protected]

Proiezione all’ExfilaFIRENZE - All’Exfila per la rassegna

itinerante di cinema del reale appun-tamento giovedì 1 marzo alle 21 conThe castle di Massimo D'Anolfi eMartina Parenti. A seguire, interventidi Alberto Lastrucci e Maria Bonsanti(Festival dei Popoli), FrancescaChiavacci (presidente Arci Firenze),Emilio Santoro (docente di Filosofiadel diritto all’Università di Firenze).Ingresso gratuito per i soci Arci.Info: www.exfila.it

Donne, etica e finanzaROMA - Per celebrare la GiornataMondiale della Donna e l'anniversa-rio della sua fondazione, Banca Eticaorganizza l'incontro Donne, Etica eFinanza. L'appuntamento è per il 5marzo alle 17 alla Casa internaziona-le delle Donne di Roma. La crisi puòdiventare occasione per sperimenta-re nuovi modelli cooperativi per unapiù piena realizzazione dei progetti divita di ciascuno: Banca Etica vuolefesteggiare il suo 13esimo° com-pleanno raccogliendo spunti perun'economia e una finanza più equeanche dal punto di vista delle dispari-tà di genere. All'incontro parteciperàDacia Maraini.

Info: www.bancaetica.com

Campo disabilitàTORINO - Per tutti coloro che voglio-no fare un’esperienza di volontariatoin India, aiutando i ragazzi disabilidella Bethany Society di Shillong nelloro percorso di autodeterminazione,mercoledì 29 febbraio alle 21 al cir-colo Arci Shanti e Scianti ci sarà lapresentazione del Campo disabilitàin India 2012.Info: [email protected]

Dignità violataCASTELLANA GROTTE (BA) - Dal29 febbraio, per i successivi quattromercoledì, prende il via la rassegnacinematografica Dignità violata, orga-nizzata dal circolo Arci Opificio delleidee. Tema della rassegna sarà lacondizione femminile nella società,nei rapporti con il potere, nei rapporticon l'altro sesso, troppo spesso unacondizione di minoranza, di maltrat-tamento o di indifferenza. La primaproiezione il 29 febbraio alle 21 saràNorth Country-storia di Josey di NikiCaro.Info: Fb Opificio delle idee circolo Arci

Notizie Brevi

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L a penetrazione delle mafie nellanostra regione è ormai, purtroppo, undato di fatto acquisito. Discuterne e

combatterle è possibile anche grazie al forteimpegno di sensibilizzazione dell'associazio-nismo che si riconosce in Libera. Per estirpa-re la piaga mafiosa, infatti, non bastano le ini-ziative giudiziarie, amministrative e politiche,ma occorre un forte movimento culturale checonsenta di svelare e combattere i meccani-smi, spesso subdoli e sfuggenti, attraversocui questo radicamento è potuto avvenire. L'incontro organizzato dal circolo Bellevillecol compagno Filippo Sestito, presidente diArci Crotone, è stato da questo punto di vistaestremamente interessante e formativo. Conparole semplici ed appassionate, Sestito ciha raccontato cosa vuol dire fare associazio-nismo in una delle roccaforti della 'ndranghe-ta, controllata da oltre sessant'anni dalla'ndrina della famiglia Vrenna. «Uno dei puntidi forza della 'ndrangheta - ha spiegato - faleva sulle caratteristiche proprie della culturacalabrese - fra tutti il forte legame familiare -applicandole alla loro attività criminale: nelle'ndrine non si entra se non per legami fami-

liari». Questo aspetto è molto importanteanche per chi, a nord, si trova a fare i conticon la criminalità organizzata calabrese. Gliinsediamenti infatti seguono quelle che sonole rotte dell'emigrazione dalle diverse localitàbasata sulla chiamata diretta di familiari oparenti. Così, ad esempio, la 'ndrangheta diCrotone si è radicata in parte in Lombardiama soprattutto in Emilia Romagna, special-mente nell'asse Reggio-Modena. «Oggi, poi- avverte Sestito - ci si trova di fronte unanuova generazione 'ndranghetista che haindividuato nuove occasioni di arricchimentointervenendo nel ciclo dei rifiuti e delle ener-gie rinnovabili, avendo cura di tenere questeattività separate da quelle 'tradizionali'.Accade così che i proprietari di discariche dimilioni di metri cubi siano anche soci privati inaziende miste operanti nel settore della rac-colta differenziata: con che risultati è facileimmaginare». I dati Arpacal del 2010 rilevanoa Crotone una racccolta differenziata pari al13,39% dei rifiuti prodotti contro il 19,27%registrato a Lamezia Terme, comune guidatoda un sindaco, Gianni Speranza, ben noto almondo Arci per esserne stato apprezzato

dirigente. Fare associazionismo in questocontesto non è facile. «Per un'associazionecome la nostra, che, a differenza di altre,purtroppo, non accetta compromessi e vivedei suoi soli mezzi non è facile - conferma -le tessere oscillano tra le 1400 e le 1700annue, anche per la forte 'mortalità' dei circo-li, specie quelli giovanili, anche a causa delcontinuo spopolamento». Non mancanoperò i dati positivi, specie dopo l'elezione delnuovo presidente di Arci Calabria, GennaroDi Cello. «Sicuramente per noi è stato impor-tante registrare un 'sentire comune' su temidifficili come, ad esempio, il rapporto tra cir-coli ed istituzioni. Non era scontato chepotesse avvenire». Info: [email protected]

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arcireport

Lotta alle mafie: dall'esperienza di Arci Crotoneun insegnamento prezioso

Il 29 febbraio alle 18 al Bar LibreriaGaribaldi Arci Palermo promuove

la presentazione di Lavorare senzapadroni di Elvira Costa alla presenza

dell’autrice. Interviene tra gli altri AnnaBucca presidente Arci Sicilia

PALERMO

notizieflash

Favole e mamme in ambulatorioIl circolo Arci Montefortino 93, insieme alGruppo Emergency dei Castelli e diColleferro organizzano il 2 marzo alle 18.30ad Artena (RM), all'ex Granaio Borghese, lapresentazione del libro Ci sarà una volta.Favole e mamme in ambulatorio di AndreaSatta, cantante dei Tetes de Bois. Scrivel'attore Dario Vergassola in questo libro:«C'era una volta una mamma straniera, ilsuo bimbo straniero e un ambulatorio pedia-trico italiano. La mamma, portando il figliodal dottore, confessa al medico di non avereamici; neanche il piccolo aveva compagniitaliani per giocare. L'unico posto doveaveva conosciuto qualcuno era proprio l'am-bulatorio medico, durante l'attesa per le visi-te. Il medico, che era un brav'uomo, dissealla mamma: 'Perché non viene una volta almese col bambino e racconta alle altremamme e ai loro figli una favola?'. Fu cosìche tutti i lunedì del mese dal dottore ci furo-no un sacco di mamme con i bimbi che siraccontavano favole in tutte le lingue».Durante la serata i volontari di Emergencyproietteranno filmati sui progetti dell'asso-ciazione. I proventi del libro saranno devolu-ti per intero ad Emergency.

Dal 1 marzo a Torino la Rassegna biennale del cinema laicoUn'etica laica di fronte agli interrogativi ealle sfide, individuali e collettive, che il mon-do contemporaneo pone. È la chiave di let-tura della quarta Rassegna biennale delcinema laico, in programma dal 1 marzo al19 aprile nella sede dell'Arci di Torino, in viaGiuseppe Verdi 34. Organizzata dallaConsulta Torinese per la laicità delle istitu-zioni, con Arci Torino e Ucca e con il patro-cinio di Museo nazionale del Cinema eCittà di Torino, la rassegna, a ingresso libe-ro, intende proporre una riflessione sul‘metodo della laicità’. I film in programma-zione scandagliano la società odierna,

sempre più multiculturale, multietnica emultireligiosa. Una società che, dicono gliorganizzatori nella presentazione, necessi-ta di un'etica laica, per definizione non dog-matica né assolutista, un'etica libera e tol-lerante, rispettosa, aperta al confronto e auna più civile convivenza tra individui e tragruppi. Giovedì 1 marzo alle 18 l'inaugura-zione con Liberi di scegliere - Scelte con-sapevoli e responsabili sul fine vita, docu-mentario di Dario D'Incerti, prodotto dallaSoms Edmondo De Amicis e dalla ConsultaTorinese per la laicità delle istituzioni. Info: www.arcitorino.it

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n.8 28 febbraio 2012

«Volo come si deve, ossia con le mie forze»il verso della poetessa polacca WislawaSzymborska, recentemente scomparsa,introduce il primo appuntamento diCircondarci, ciclo di incontri su una societàcivile e responsabile organizzato dal circoloArci Brecht per portare al centro dell'atten-zione temi ‘scottanti’ come lavoro, immigra-zione, criminalità organizzata e per presen-tare le iniziative e i progetti sociali più inte-

ressanti realizzati a Bologna. La serata diapertura si svolgerà mercoledì 29 febbraioalle 20.30 a Villa Torchi e sarà un momentodi confronto e dibattito sul tema della di-sabilità, realizzato in collaborazione conl'associazione Aias. Nel corso dell'incontroverranno proiettati i corti Bovicampegginove, di Carlo Venturelli e Gamba trista, diFrancesco Filippi.Info: [email protected]

Al Brecht primo incontro con ‘Circondarci’

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P rendi un comitato regionale attentoalle politiche dei territoriali e alledinamiche del tesseramento, due di-

rigenti nazionali che arrivano pieni di buonipropositi e buoni consigli, una serie di comi-tati territoriali che rispondono all'appello,aggiungi una buona dose di circoli che arri-vano per portare la propria voce, le proprieesperienze ed i propri dubbi, condisci il tuttocon una ‘salsa’ raccolta ma accogliente,spolvera con un pizzico di informalità e ilgioco è fatto… Questa è la ricetta che ha uti-lizzato il Comitato regionale di Arci Puglia loscorso 20 febbraio in una giornata (fortuna-tamente) mite che ha lasciato trasparire nelcielo di Bari un velo di sole dopo tanta piog-gia. Allo stesso modo i compagni FedericoAmico e Walter Massa hanno tolto un po' diombre e di dubbi.L'incontro si è articolato in due momenti, inmattinata un incontro con i Presidenti deicomitati territoriali della regione, nell'ambitodel quale si è discusso di politiche di tesse-ramento e analizzati dati statistici su tesse-rati e numero di circoli e successivamentediscusse le difficoltà economiche e non, chei territori incontrano a fronte del periodo di

crisi economica che si sta attraversando.Una seconda sessione pomeridiana è statadestinata all'incontro con i circoli e qui iragazzi operanti a stretto contatto col territo-rio hanno riportato le loro perplessità e leloro difficoltà nell'operare.Sono emersi vari punti critici, dal flusso diinformazioni (da e verso i vari livelli) all'iden-tità del singolo socio, dal senso di apparte-nenza che ci spinge ad entrare a far partedella grande famiglia Arci all'identità dei sin-goli circoli sul territorio. Si è parlato di moda-lità di gestione del circolo e di stimoli per ilterritorio, di circoli con somministrazione ecircoli culturali, di musica dal vivo e cinema,è emersa la necessità/difficoltà del fare retetra i circoli anche a livelli inter-territoriali.Egregiamente Federico e Walter hannosaputo fornire le migliori delucidazioni sullevarie questioni poste alla loro attenzione,precisando che non deve, per alcuna ragio-ne, esistere un'associazione che al propriointerno faccia delle discriminazioni in relazio-ne alla specifica attività svolta da questo oquel circolo. Tutti quanti si lavora per un finecomune e per portare avanti il nome e labandiera della nostra associazione, una

bandiera che meglio di qualunque altraesprime l'uguaglianza tra le persone, i loroideali e le loro azioni; le 6 fasce di colorediverso non sono messe lì a caso… in alto sitrova il blu a simboleggiare il cielo, in fondo ilverde a simboleggiare un prato ed in mezzoci sono il bianco, il giallo, il rosso ed il nero asimboleggiare i colori della pelle delle popo-lazioni del mondo.In generale la giornata può dirsi conclusa insegno positivo, ognuno dei partecipanti èritornato a casa con un bagaglio di informa-zioni utile al proprio lavoro e anche se stan-co dopo una giornata lunga ma piacevole,un sorriso ha colorato i visi e le espressionidi tutti. L'augurio è che si possa continuaread incontrarsi in maniera amichevole anchein futuro, per poter lavorare sempre megliofianco a fianco per portare avanti la nostraassociazione.Info: [email protected]

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A Bari una Giornata di formazione sul tesseramento Arci

Hanno collaborato a questo numeroSergio Bellucci, Raffaella Bolini, Francesca Coleti, Fabio Paolo Costanza, Salvatore De Giorgio,Silvia De Silvestri, Gennaro Di Cello, Paolo Marcolini, Giulio Marcon, Filippo Miraglia,Gabriele Moroni, Alfredo Simone,Federico Tasselli

In redazioneAndreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Direttore responsabileEmanuele Patti

Direttore editorialePaolo Beni

Impaginazione e graficaClaudia Ranzani

Progetto graficoSectio - RomaCristina Addonizio

EditoreAssociazione Arci

RedazioneRoma, via dei Monti di Pietralata n.16

Registrazione Tribunale di Roman. 13/2005 del 24 gennaio 2005

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n.8 28 febbraio 2012

Convegno sulla cooperazioneIl 1 marzo, dalle 9 alle 13.30 presso la Saladelle Colonne della Camera dei Deputati (ViaPoli 19, Roma) i coordinamenti AssociazioneOng Italiane, CINI e Link2007, in collaborazio-ne con il Forum del Terzo Settore,Sbilanciamoci! e OICS - Osservatorio Inter-regionale Cooperazione Sviluppo organizzanola Conferenza La Cooperazione Interna-zionale dell'Italia: una risorsa da valorizzare,modernizzare, rilanciare. L'evento sarà l'occa-sione per discutere, alla presenza degli attoriistituzionali (sarà presente tra gli altri AndreaRiccardi, Ministro per la Cooperazione Interna-zionale e l'Integrazione) e della società civileorganizzata, della situazione attuale dellacooperazione allo sviluppo in Italia e delle pro-poste per una riforma del sistema attuale dicooperazione, rafforzando il ruolo e l'autono-mia della società civile.Info: www.ongitaliane.it

RinvioÈ rinviato a data da destinarsi il convegno pre-visto per il 2 marzo Progetti di cooperazionesanitaria con la Tanzania. Attenzione sanitariamaterno-infantile nel Distretto di Bunda orga-nizzato da Arcs in collaborazione con Azimut,il Policlinico Umberto I e il contributo della Pro-

vincia di Roma per presentare i primi risultatidel progetto che l'Ong dell'Arci sta portandoavanti con i partner nel Paese africano eapprofondire la conoscenza sul contesto loca-le. Arcs darà al più presto aggiornamenti sullanuova data.

Spazio donneL'Osservatorio Interuniversitario sugli studi diGenere, Parità e Pari Opportunità (SapienzaUniversità di Roma, Università di Roma TorVergata, Università di Roma Tre) organizza ilconvegno Giano Bifronte ovvero l'eccellenza ela prismaticità delle donne in programma il 15marzo alle 15 presso la Sala delle Bandieredel Parlamento Europeo (via IV novembre149, Roma). L'Osservatorio nasce con l'obiet-tivo di promuovere le ricerche e le iniziative sutematiche di genere intraprese nei diversi con-testi universitari e istituzionali, e promuovealtresì progetti del mondo associativo tesi allasensibilizzazione sulle pari opportunità. Il con-vegno fa parte del progetto L'Europa è per ledonne del Parlamento Europeo, iniziativa chevede protagoniste le donne per tutto il mese dimarzo 2012, durante il quale si terranno dibat-titi e discussioni sul tema della donna per valo-rizzare la vita associativa femminile.Info: [email protected]

www.arciculturaesviluppo.it - [email protected]

Azioni solidali / Le notizie di Arcs