argomento 8 emozioni e attaccamentoda harlow a bowlby harlow: scimmiette appena nate passavano il...
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Riconoscere le emozioni di base è apparentemente semplice
1) Emozione e Competenza Emotiva: definizioni
1) Emozione e Competenza Emotiva: definizioni
Ma quali sono le emozioni?
A quale età si sperimentano?
Ci sono emozioni innate?
Ed emozioni acquisite?
Tipi di pianto • Pianto di base (fame) • Pianto di rabbia • Pianto di dolore • Richiamo di richiamo/attenzione
Tipi di pianto
http://www.youtube.com/watch?v=8DG0LY73_40
https://www.youtube.com/watch?v=ZA3KsBTJAJ8
https://www.youtube.com/watch?v=iVeKq9sriuA&t=71s
http://www.youtube.com/watch?v=avUsS9EKyq0
Il sorriso
Campos (2009): scambio emotivo tra caregiver e bambino
• Sorriso endogeno (riflesso)
• Sorriso esogeno
• Sorriso sociale
Il sorriso
Nelle prime settimane di vita si assiste alla comparsa del sorriso endogeno: manifestazioni automatiche e riflesse.
Alla fine del II mese compare il sorriso esogeno attivato dalla voce materna e dal volto umano, associato al contatto oculare: conserva ancora alcuni aspetti di automaticità.
Durante il III-IV mese compare il sorriso sociale, rivolto in modo più frequente ai familiari e sincronizzato con il loro sorriso, prevede uno scambio reciproco
La Paura
Paura:
- una delle prime emozioni del bambino
- appare generalmente intorno ai 6 mesi e raggiunge l'apice verso i 18 mesi
- bambini maltrattati o abbandonati possono mostrare paura anche prima dei 3 mesi (Campos, 2005)
Paura Paura dell'estraneo:
– Si manifesta gradualmente
– Appare la prima volta intorno ai 6 mesi sotto forma di diffidenza
– Intorno ai 9 mesi diventa più intensa ed aumenta fino al I anno di vita (Scher, Harel, 2008)
Condizioni in cui varia l'espressione della paura:
– Aspetti culturali
– Aspetti temperamentali
– Aspetti contestuali
– Aspetti relazionali
Ansia da separazione
Ansia da separazione:
si riferisce alla paura di allontanarsi dalla figura di accudimento (caregiver)
– Consiste nel pianto o altri segni di sofferenza all'allontanamento del caregiver
– Si manifesta prevalentemente tra i 14 e i 24 mesi
– Raggiunge il picco a 15 mesi
– Decresce gradualmente durante l'infanzia e nel periodo prescolare
Emozioni e Sviluppo Emotivo
Cosa sono emozioni e competenza
emotiva?
Dove gioca il maggior ruolo la cultura e
l’educazione?
Che cosa sono le emozioni?
Un sentimento, uno stato affettivo che si presenta quando una persona si trova nel corso di un evento, di un’interazione che riveste una particolare importanza, specialmente per il suo benessere.
La presenza di un’emozione è rivelata dalla manifestazione del comportamento, che riflette il piacere o il dispiacere dello stato d’animo o del momento che la persona sta vivendo, ma le componenti che definiscono l’emozione non sono tutte oggettive e tangibili.
Che cosa sono le emozioni?
Emozioni positive includono entusiasmo, gioia, amore.
Emozioni negative includono ansia, rabbia, senso di colpa e tristezza.
Le emozioni sono influenzate dalla base biologica e dall’esperienza.
Darwin (1872): le espressioni facciali delle emozioni sono innate, non apprese; universali;
a base evoluzionistica e si sono evolute dalle emozioni degli animali.
Lo sviluppo delle emozioni
Prima infanzia
Primi cambiamenti evolutivi nelle emozioni
• La comunicazione delle emozioni permette l’instaurarsi di interazioni coordinate con i caregivers e l’inizio di un legame emotivo. Grazie a questa coordinazione, tali interazioni sono descritte come reciproche o sincroniche.
• Emozioni primarie (chiamate anche fondamentali): si trovano negli umani e negli altri animali; includono la sorpresa, l’interesse, la gioia, la rabbia, la tristezza, la paura e il disgusto. Sono presenti nei primi 6 mesi di vita.
Lo sviluppo delle emozioni
Seconda infanzia
Le emozioni autoconsapevoli richiedono che i bambini siano in grado di rivolgersi a se stessi e di avere consapevolezza di sé come esseri distinti dagli altri.
• L’orgoglio viene espresso quando i bambini provano un sentimento di gioia in seguito all’esito positivo di un’azione particolare.
• La vergogna emerge quando i bambini percepiscono che non hanno raggiunto dei comportamenti standard o degli obiettivi.
• Il senso di colpa emerge quando i bambini giudicano il loro comportamento un fallimento.
Lo sviluppo delle emozioni
Primi cambiamenti evolutivi
• Emozioni complesse (chiamate anche secondarie o sociali):
– si trovano solo negli esseri umani
– dal momento che richiedono cognizione e soprattutto consapevolezza alcuni autori le definiscono autoconsapevoli o autocoscienti;
– includono empatia, gelosia e imbarazzo, che appaiono per la prima volta a circa un anno e mezzo (a seguito dell’emergere della consapevolezza di sè);
– orgoglio, vergogna e senso di colpa che appaiono attorno ai due anni e mezzo. Nello sviluppo di questo secondo gruppo di emozioni autoconsapevoli (definite come emozioni autoconsapevoli valutative), i bambini acquisiscono, e sono in grado di utilizzare, modelli e norme sociali per valutare il loro comportamento.
Lo sviluppo delle emozioni
Età scolare o fanciullezza Vi sono alcuni cambiamenti importanti nello sviluppo delle emozioni:
• Aumentata abilità di comprendere emozioni complesse come orgoglio e vergogna.
• Maggiore comprensione del fatto che in una situazione si può sperimentare più di un’emozione.
• Accresciuta tendenza a tenere in maggior considerazione gli eventi che conducono a reazioni emotive.
• Miglioramenti nell’abilità a sopprimere o nascondere reazioni emotive.
• Uso di strategie autonome per ridirigere sentimenti, per esempio, l’utilizzo di pensieri distraenti.
Lo sviluppo delle emozioni
Adolescenza
Durante la prima adolescenza aumentano gli alti e bassi emotivi.
Sebbene il malumore sia un aspetto normale della prima adolescenza, nondimeno, per alcuni adolescenti, tali emozioni possono riflettere dei seri problemi.
Le fluttuazioni emotive nella prima adolescenza possono essere legate alla variabilità ormonale di questo periodo, anche se le esperienze ambientali possono influire ancor più dei cambiamenti ormonali sulle emozioni dell’adolescenza.
Competenza emotiva
- Abilità nell'affrontare le proprie emozioni e quelle degli altri salvaguardando le relazioni con il mondo esterno
Comprensione delle emozioni
Regolazione delle emozioni
Socializzare alle emozioni e nascita della competenza emotiva
Denham (1998) definisce la Competenza emotiva:
L'acquisizione di due abilità:
Comprensione delle emozioni di base e complesse nelle diverse situazioni
Regolazione della espressione e del sentimento personale legato alle emozioni nelle diverse situazioni
Una buona competenza emotiva:
Consente all'individuo di vivere in modo adattivo le emozioni positive e negative
Adattivo significa: raggiungere i propri obiettivi senza interrompere le relazioni sociali
Competenza emotiva
- Abilità nell'affrontare le proprie emozioni e quelle degli altri salvaguardando le relazioni con il mondo esterno
Comprensione delle emozioni
Regolazione delle emozioni
Regolazione dell’emozione
Consiste nel controllare o attenuare efficacemente il proprio stato di attivazione psico-fisiologico (arousal) per adattarsi e raggiungere uno scopo.
L’arousal implica uno stato di allerta o di attivazione, che può raggiungere livelli troppo alti per un funzionamento efficace.
Competenza emotiva
- Regolazione delle emozioni: controllare o attenuare l'arousal per avvicinarsi allo scopo
E' frutto di una progressiva acquisizione:
- dalla etero all'auto-regolazione
- uso di strategie cognitive
- regolazione dell'arousal
- gestione e scelta delle situazioni in relazioni al proprio stato e agli obiettivi
- strategie di coping
Quindi come possiamo ri-definire le emozioni?
Sebbene i ricercatori siano per lo più d’accordo con Darwin nel ritenere che le emozioni abbiano una base biologica, tuttavia la regolazione e l’espressione delle emozioni sono modellate da caregivers e fattori culturali.
• Caregivers giocano un ruolo nella regolazione neurobiologica delle emozioni del bambino.
• Le regole di espressione (display rules) delle emozioni non sono universali.
Attaccamento
Attaccamento
Cos’è l’attaccamento? E’ uno stretto legame emotivo tra due persone.
Nel senso più generale, il termine indica il legame particolare che unisce stabilmente il bambino alla madre o al caregiver
Non è un legame di dipendenza del bambino dalla madre, bensì un legame affettivo, intimo, costante e duraturo che lega i due membri della diade in modo da garantirne vicendevolmente vicinanza, protezione e sicurezza
Si basa sulla tendenza a cercare una base sicura; se interrotto, provoca ansia da separazione (Rollo, 2005).
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Bowlby e Freud
• Sia la teoria psicanalitica che quella dell’apprendimento sottolineavano come il legame emotivo con il caregiver fosse una pulsione secondaria, basata sulla gratificazione di bisogni corporei
• Le ipotesi prevalenti sull’origine dei legami affettivi, avanzate nella prima metà del XX secolo, non convincevano pienamente Bowlby che analizzava i risultati provenienti dall'etologia
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La relazione con la persona di accudimento (madre) è unica e una volta stabilita si mantiene come la più forte relazione d’amore e come prototipo di tutte le successive relazioni affettive.
Per Freud:
l’affetto del bambino per la
propria madre è determinato
da una motivazione
secondaria, derivante dal
soddisfacimento di bisogni
primari di alimentazione e
pulizia. La madre diventa poi
oggetto di pulsioni libidiche e
aggressive
Per Bowlby:
l’affetto del bambino per la
propria madre è determinato
da una motivazione
intrinseca e primaria,
derivante dal bisogno di
contatto e di conforto. La
ricerca della vicinanza è la
sua manifestazione più
esplicita
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Studi di Spitz
https://www.youtube.com/watch?v=VvdOe10vrs4
https://www.youtube.com/watch?v=CKnu6QeQ7Gs
https://www.youtube.com/watch?v=XrKueLfQefo
https://www.youtube.com/watch?v=0c0H-239mSU
https://www.youtube.com/watch?v=s14Q-_Bxc_U
https://www.youtube.com/watch?v=VCeWr8OFuEs
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Bowlby e l’etologia
• Dagli studi sull’accudimento in diverse specie animali provenivano importanti indicazioni relative al comportamento dei “cuccioli” che sviluppavano un attaccamento:
(es. verso adulti da cui non erano stati nutriti) • studi sull’imprinting dell’etologo Lorenz
• studi sulla ricerca di accudimento e conforto nei macachi condotti da Harlow.
K. Lorenz
http://www.youtube.com/watch?v=HA9ST-7dl1Y&list=PLCC7A7D4E51AB20F9&index=3
(1,22 min)
https://www.youtube.com/watch?v=v8c4iXaYNwo (1.31 min)
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Konrad Lorenz e l’imprinting
Nelle specie animali esiste un periodo
critico in cui i piccoli apprendono e
memorizzano le caratteristiche della
figura allevante.
Oche “prontezza” del piccolo a
seguire il primo oggetto in movimento
(nelle prime 48h di vita)
obiettivo: mantenere la prossimità con
la propria madre, che assicura la
sopravvivenza.
Lorenz: prima figura in movimento vista
dagli anatroccoli anatroccoli
indirizzano a Lorenz le loro richieste di
accudimento e ignorano la madre vera
Harlow e la ricerca di
accudimento
http://www.youtube.com/watch?v=s0UyThOc4OY
http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=Ryhj_SGjfAQ
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Da Harlow a Bowlby
Harlow: scimmiette appena nate
passavano il tempo necessario per
prendere il latte da un poppatoio su una
“madre” di ferro, mentre manifestavano un
comportamento di attaccamento per una
“madre” sempre di ferro ma ricoperta di
pezza e dunque più morbida.
Se nella gabbia veniva introdotto
qualche oggetto minaccioso che
spaventava la scimmietta, essa
correva subito a rassicurarsi sulla
madre di pezza. Caratteristiche che
rendono la figura oggetto di
imprinting filiale: morbidezza
associata al calore
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Lo sviluppo del legame di attaccamento
Comportamenti di segnalazione e avvicinamento senza
discriminazione fra persone o intenzionalità: pianto,
sorriso, vocalizzazioni, “aggrapparsi”. 0 - 2 mesi
2 - 6/8 mesi
Comunicazioni dirette verso una o più persone
discriminate, perlopiù la madre o chi elargisce cure.
Ansia generata dall’essere lasciato solo
6/8 mesi –
2 anni
Mantenimento del contatto con la persona discriminata:
locomozione. Utilizzo della figura di attaccamento come
“base sicura” per l’esplorazione dell’ambiente. Ansia da
separazione e paura dell’estraneo. 8 mesi: imprinting
filiale, legame di attaccamento vero e proprio.
18 mesi in poi
Intenzionalità e reciprocità del rapporto madre-bambino.
Capacità del bambino di adattarsi alle esigenze della
madre anche grazie alle conquiste cognitive. INTERNAL
WORKING MODELS.
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Le tipologie di attaccamento
• Ainsworth e colleghi (1978):
osservazioni longitudinali per analizzare le differenze individuali in relazione alla sicurezza dell’attaccamento.
• STRANGE SITUATION: procedura osservativa standardizzata che valuta il sistema di attaccamento in episodi di separazione e riunione con la madre (bambini di 12-18 mesi). • 8 episodi di 3 minuti ciascuno durante i quali il
bambino si trova in situazioni di stress crescente.
• Indicatori per valutare la sicurezza del bambino: ansia da separazione, esplorazione, paura dell’estraneo, ricongiungimento alla madre
Strange situation: struttura degli episodi
http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&v=W5IjfcK3a_Y&NR=1
video: tipi di attaccamento
http://www.youtube.com/watch?v=QTsewNrHUHU
http://www.youtube.com/watch?v=PnFKaaOSPmk&NR=1&feature=endscreen
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ATTACCAMENTO SICURO (B)
Nella Strange Situation, manifesta un chiaro desiderio di contatto fisico e di
interazione verso la figura di attaccamento.
Figura presente:
il bambino appare relativamente autonomo nell’esplorazione
dell’ambiente e tende a ricercare in modo attivo la partecipazione dell’adulto.
Separazione:
può mostrare segni di stress o di disagio in relazione all’assenza della
figura di attaccamento e non al fatto di essere stato lasciato solo.
Ricongiungimento:
chiari segnali di attaccamento nei confronti del genitore, lo “saluta”,
ricerca la sua vicinanza o l’interazione, oppure, se è a disagio, richiede contatto
fisico e consolazione. Quando ottiene contatto fisico o vicinanza, mette in atto
comportamenti che tendono a preservarli.
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ATTACCAMENTO INSICURO EVITANTE (A)
Nella Strange Situation, il bambino mostra un notevole esitamento, in particolare
negli episodi di riunione.
Figura presente:
bambini particolarmente autonomi e indipendenti, maggiormente centrati
sull’esplorazione dell’ambiente e sui giocattoli che sulla presenza dell’adulto di
riferimento.
Separazioni:
minori segni di disagio e di ricerca nei confronti del genitore.
Ricongiungimento:
sembrano ignorare o dare poco rilievo al ritorno dell’adulto, tendono a
minimizzare le proprie reazioni affettive. Il loro comportamento enfatizza gli aspetti
di indipendenza, autonomia e autosufficienza affettiva nei confronti della figura di
riferimento; tendono a inibire la manifestazione dei propri bisogni psicologici di
confronto e protezione rispetto alla figura di attaccamento.
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ATTACCAMENTO INSICURO AMBIVALENTE (C)
Nella Strange Situation manifestano un marcato attaccamento nei confronti del
genitore, sono maggiormente centrati sulla relazione con l’adulto che
sull’esplorazione.
Figura presente:
minore capacità di esplorare l’ambiente in modo autonomo e di interagire
con la figura estranea.
Separazione:
notevole disagio, accompagnato anche da una minore capacità di
recupero nei momenti di ricongiungimento.
Ricongiungimento:
non sembra sufficiente a consolarli, come se la presenza della figura di
attaccamento non fosse in grado di ristabilire il loro senso di sicurezza. Accanto
alla tendenza a non consolarsi con il genitore, questi bambini manifestano
comportamenti ambivalenti nei suoi riguardi.
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L’attaccamento con il caregiver determina la qualità dei
modelli operativi interni che un individuo sviluppa
• Costruzione dei modelli operativi interni (internal working models): rappresentazioni mentali di se stessi e della figura di attaccamento.
• Essi guidano l’individuo nell’interpretazione delle informazioni e nelle reazioni comportamentali agli eventi nuovi.
• Ricerca attiva ed inconsapevole di situazioni, persone e relazioni che confermino le aspettative affettive esperienze che confermano i modelli iniziali.
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I temi trattati in questo argomento possono essere approfonditi sul manuale di Psicologia dello sviluppo di Santrock al Capitolo 9
BUON LAVORO!