armonizzare un basso

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    ARMONIZZAZIONE DEL BASSO

    Armonizzare, vuol dire, raggruppare intorno a un suono dato, altri suoni, cheper virt delle loro propriet e dei loro rapporti, possano completare il sensoarmonico del suono stesso, e formino con questo, il tutto in un organico che sichiama: accordo.Se noi seguiamo questo principio, ogni suono pu essere parte integrante di diversiaccordi, e in base agli elementi ai quali viene riunito, pu avere diversit sia inatteggiamento che in carattere. Quando lo studente svolge i suoi lavori diarmonizzazione, li effettua su di una serie di suoni che rappresentano la parte bassao la parte pi alta della struttura armonica che dovr costruire, e che si chiamanorispettivamente:basso datoe canto dato.Nellarmonizzare ilbasso dato, si costruisce ledificio armonico, prendendo comepunto di partenza il suono pi basso dellaccordo, disponendo poi gli altri suoni dal

    basso allalto.Armonizzare il canto datoinvece, si costruisce ledificio stesso prendendo perpunto di partenza il suono pi alto, e disponendo gli altri suoni dallalto al basso.Come abbiamo visto, questi due principi, pur avendo punti di partenza diversi,tendo a raggiungere lo stesso obbiettivo.E superfluo quindi dire, che questi due esercizi dovrebbero andare di pari passonello studio dellarmonia, al contrario per, in base alla mia esperienza, ritengo econsiglio, di iniziare lo studio dellarmonia usando solo esercizi di armonizzazionedel basso, perch sono pi facili da ottenere da quelli per larmonizzazione delCanto. In un secondo momento, quando lo studente ha acquisito pratica e sicurezzanel costruire e nel concatenare gli accordi, potr allora aggiungere larmonizzazione

    del canto.Quindi, in questo metodo di armonia, troverete esercizi in base al criterio che primaabbiamo menzionato, cio di far procedere lo studente, prima con larmonizzazionedel Basso, e poi con gli esercizi per larmonizzazione del Canto.Per armonizzare il basso con soli accordi diretti, non ci sono a priori normeparticolari, perch la nota del basso stesso, suggerisce laccordo di cui detta notadeve essere vestita, essendone la fondamentale.Invece, per armonizzare il basso con accordi diretti e rivoltati, si devono osservaretre norme1a Trovare per ogni nota, laccordo del quale la nota stessa elemento costitutivo.

    2a Sotto la nota, scrivere il numero romano corrispondente alla notafondamentale dellaccordo.3a Collegare un accordo allaltro secondo la legge di concatenazione degli accordistessi.Per trovare laccordo da applicare alla nota, necessario sapere, di quali e quantiaccordi la nota stessa pu essere elemento costitutivo.La nota del basso, pu essere elemento costitutivo di tre accordi diversi, pu esserecio:la nota fondamentale, la terzao la quintadegli accordi stessi.Prendiamo ad esempio il tono diDo maggiore, la notaDo pu essere:

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    nota fondamentale dellaccordo del I. grado.

    terzadellaccordo del VI. grado..

    quinta dellaccordo del IV. grado.

    La scelta di uno o degli altri tre accordi sopra indicati, deve essere in relazione allafunzione tonale della nota, e alle possibilit offerte dalla concatenazione degliaccordi stessi.Cos come negli esempi sopra, si sceglier laccordo del I. grado, che accordo

    diretto, se la notaDoha funzione di tonica, sceglieremo laccordo del VI. grado oquello del IV. grado, che sono accordi rivoltati, se detta nota non ha funzioneimportante o di passaggio.La stessa cosa, vale per le altre note della scala.Quindi, la notaSol, nel tono diDo maggiore, pu essere:

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    nota fondamentaledellaccordo del V. grado.

    terzadellaccordo del III. grado.quintadellaccordo del I.

    grado..Si sceglier laccordo del V. grado, cio laccordo diretto, se la notaSol funziona daDominante, e sceglieremo uno o laltro degli altri due accordi sopra indicati, se lanotaSol non funziona da Dominante o nota di passaggio.

    Per facilitare la ricerca dellaccordo da applicare alla nota del basso, riporto diseguito alcune norme utili.1 Le note del basso che procedono per intervalli di quartae di quinta, siccomeformano una concatenazione di 1a specie, devono essere armonizzati con accordidiretti, cio con accordi la cui nota fondamentale la nota stessa del basso.

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    2 Le note del basso che procedono per intervalli di terza, e che formano unaconcatenazione di 2a specie, hanno senso sgradevole se armonizzati con accordipropri al loro grado,

    per, hanno senso pi dolce se armonizzati con accordi concatenati per quinta

    giusta, perch formano una concatenazione di 1a specie.

    3Anche le note del basso che procedo per intervalli di seconda, devono esserearmonizzati preferibilmente con accordi concatenati per intervalli di quinta, inmaniera che possano cos ottenere senso dolce e pieno,

    mentre, se sono armonizzate con accordi propri, formano una concatenazione di 3aspecie. che come sappiamo, ha senso freddo, scialbo, e in certi casi anche duro.

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    4 Le note dellaccordo che si succedono in una misura, specialmente se di breve

    durata,

    devono essere armonizzate con laccordo stesso di cui esse fanno parte.

    5 La tonica e la dominante, specialmente se sono sul tempo forte, richiedono

    lapplicazione del proprio accordo.6 Laccordo di dominante, per la sua particolare tendenza, vuole sempre essereconcatenato allaccordo di tonica o a quello del VI. grado; solo in casi eccezionalipu essere concatenato con quello degli altri accordi della scala.Gli accordi, devono essere disposti nella misura, in relazione agli accenti forti edeboli della misura stessa. Per fare ci, bisogna osservare le seguenti norme:1 Disporre gli accordi sui diversi tempi della misura, essenzialmente sul primotempo.2 Laccordo del primo tempo il pi importante, perch rappresenta laccentodella misura; al contrario sono meno importanti gli accordi dei tempi

    deboli.

    Quindi, laccordo del primo tempo, pu essere prolungato sugli altri tempidella misura, invece gli accordi dei tempi deboli, non possono essere prolungatioltre i limiti della misura in cui sono dati.[1]3 Il numero degli accordi che si possono disporre in una misura, non deve maiessere, superiore a quello dei tempi della misura stessa, fatta eccezione nel caso incui lo richieda il senso armonico delle note del basso.4 Ogni tempo della misura deve essere marcato da un accordo, da una notadellaccordo, da una nota di passaggio, o anche da un artificio armonico.

    [1]Il prolungamento dellaccordo dal tempo debole della misura al

    tempo forte della misura, un procedimento che impediscelarticolazione dellaccento forte della misura stessa, e produce quella

    http://www.santinocara.it/Documents%20and%20Settings/yme'/Desktop/Metodo%20di%20armonia/Metodo%20avanzato%20di%20armonia_2.docx#_ftnref1http://www.santinocara.it/Documents%20and%20Settings/yme'/Desktop/Metodo%20di%20armonia/Metodo%20avanzato%20di%20armonia_2.docx#_ftn1
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    sospensione dellandamento ritmico che si chiama: sincopearmonica. Perci non ammesso.Per dimostrare meglio quello che abbiamo appena detto, riportiamo un esempio diarmonizzazione del basso.[2] Il basso da armonizzare il seguente:

    Da una prima lettura del basso, si dovranno rilevare i punti in cui questo presenta lapossibilit di una cadenza. Infatti, dalla 4a alla 5a misura, si ha la possibilit diottenere la cadenza dinganno, e dalla 7a all8a misura quella della cadenza

    perfetta. Dopo di ch, procederemo allapplicazione degli accordi, tenendo benpresente, di non armonizzare mai la nota se prima non siamo a conoscenza dellerelazioni che uniscono la nota stessa a quella che segue. Le prime tre note del bassoche qui riportiamo, rappresentano un passaggio fra tonica e dominante.

    Chiaro che, le noteDoeSol, per la loro funzione rispettivamente di tonica e didominante, e per essere sul tempo fortedella misura, richiedono di esserearmonizzate con il proprio e rispettivo accordo. La notaMiinvece, per essere sultempo debole della misura, e per essere inserita fra tonica e dominante, non hafunzione importante, e quindi non pu ricevere una veste armonica propria. In

    questo caso, essa viene armonizzata con laccordo del I. grado del quale parteintegrante, come la notaDoche la precede nella misura.

    Laccordo di I. grado, in tal modo viene prolungato per tutta la misura, per esserepoi concatenato allaccordo di V.grado della misura successiva, formando cos unaconcatenazione di 1a specie.A questo punto ci poniamo la domanda, se le noteDo

    Mi Sol, per essere elementi costitutivi dellaccordo del I. grado, non sarebberosuscettibili di essere armonizzate con il solo citato accordo.

    http://www.santinocara.it/Documents%20and%20Settings/yme'/Desktop/Metodo%20di%20armonia/Metodo%20avanzato%20di%20armonia_2.docx#_ftn1
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    Anche in questo caso, laccordo del V. grado, che stato prolungato per tutta lamisura, viene concatenato a quello del I. grado, formando cos una concatenazionedi 1a specie. Questo, ci spiega chiaramente, che il discorso armonico, si formaseguendo il migliore dei procedimenti. Proseguendo poi la lettura del basso,troviamo nella 3a misura, le note Do Fa, le quali, per il loro procedimento aintervalli di quarta, formano una concatenazione di 1a specie, richiedono quindilapplicazione dei propri rispettivi accordi.

    La notaFaper, IV. grado della scala, quando non ha una precisa funzione tonale,cio quando non si concatena alla tonica, pu essere armonizzata anche conlaccordo del II. grado, del quale anche nota integrante.

    In relazione a quanto abbiamo detto, possiamo stabilire che, la notaFa, puricevere sia laccordo del IV. grado, quello del II. grado. Lapplicazione delluno odellaltro dei due accordi, in relazione alla funzione della nota stessa, e anche allapossibilit di ottenere dalla parte superiore, un movimento melodico interessante.Nella 4a e nella 5a misura, abbiamo la nota Si La, le quali, formando cadenzadinganno, devono essere rivestite degli accordi propri al loro grado.

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    La notaSol per, ha la durata di due tempi, che per poter marcare deve riceveredue accordi, perci, deve essere armonizzata oltre che con laccordo del V. grado,anche con quello del I. grado, che in questo caso precede quello del V. grado

    stesso.

    In poche parole diciamo che, le noteSol Ladella 4a e 5a misura, devonoricevere i seguenti accordi:

    Nella 5a e nella 6a misura, le note si presentano nel seguente ordine:

    Le noteLa Fadella 5a misura, che procedono per terzae che formano unaconcatenazione di 2a specie, sono ben armonizzate con accordi diretti, cio con gliaccordi propri al loro grado.

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    Invece, le noteMi Dodella 6a misura, che pure procedono per terzadiscendente, non si prestano a essere armonizzate con accordi perfetti, cio comele note della misura precedente, ci a causa della cattiva concatenazione che siotterrebbe con gli accordi delle noteFa Mi(IV. e III. grado), concatenazioneche, come abbiamo detto, deve essere evitataper il senso sgradevole.

    Per evitare quindi la sopra indicata concatenazione, le noteMi Do, vengonoinvece armonizzate con laccordo del I. grado, del quale sono entrambe elementicostitutivi.Cos, le note della 5a e 6a misura, vengono ad essere armonizzate nel seguentemodo:

    Nelle due ultime misure, le note rappresentano una delle forme pi comuni dellaconcatenazione perfetta.

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    Larmonizzazione di dette note ovvia e la possiamo consideraretassativa.La notaFa, pu ricevere sia laccordo del IV. grado sia laccordo del II. grado,mentre le noteSol Do, per essere gli elementi che costituiscono la cadenza

    perfetta, richiedono lapplicazione dei propri rispettivi accordi.

    Oppure

    Trascriviamo qui sotto per disteso il basso presentato precedentemente, segnandosotto ogni nota i numeri che rappresentano gli accordi scelti per la suaarmonizzazione.

    Il basso, dovr essere realizzato, almeno per i primi esercizi, nelle tre diverseposizioni, per avere la possibilit di distinguere fra di esse, quella che offre il migliorrisultato a livello fonico.

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    La realizzazione del basso inprimae in secondaposizione che abbiamo sopradescritto, per la linea melodica della parte superiore pi interessante e per ladisposizione pi lata degli accordi, da preferirsi a quella della terza posizione.Consigliamo di esercitarsi nellarmonizzare il basso, variando anche di tonalit, inmodo che lo studente possa raggiungere una discreta padronanza e sicurezza,ricordandosi durante la realizzazione di applicare accordi consonanti diretti e

    rivoltati.Riportiamo alcuni esercizi per lapplicazione.APPLICAZIONE DEGLI ACCORDI CONSONANTI DIRETTI ERIVOLTATI

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