a.s. 2015/2016 il corriere della classe quinta a v. caboni · il giornalista en-rico pilia è...

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L’undici maggio il giornalista En- rico Pilia è venu- to a scuola per svelarci i segreti del giornale: ci ha spiegato co- me nasce un ar- ticolo e come si selezionano le notizie che ven- gono pubblicate nei giornali. A. Pilia, F. Porru, D. F. Budroni Pag. 2 Numero unico A lezione di giornalismo La Cultura Sarda a scuola La nostra classe, il 22 aprile 2016, ha visitato i siti archeologici di Pra- nu Mutteddu a Goni e il nuraghe Arrubiu a Orroli. Per noi è stata un’esperienza interessante e istrut- tiva perché le guide ci hanno fatto capire in modo semplice ma completo la storia degli antichi abitanti delle “nostre terre” facendoci fare anche laboratori per farci immedesimare in un antico uomo sardo. A.s. 2015/2016 Il giornalista Pilia Enrico e la classe 5a A Il corriere della classe quinta A V. Caboni Vita da calciatore Pag . 4 Spettacoli: I Menestrelli Ti racconto la musica di Bach Pag. 6 Mode tra i gio- vani Pag. 5 I giovani e lo sport Pag. 4 Madrelingua di inglese Pag . 2 Prima partita di calcio con ma- schi e femmine Pag. 4

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Page 1: A.s. 2015/2016 Il corriere della classe quinta A V. Caboni · il giornalista En-rico Pilia è venu-to a scuola per svelarci i segreti del giornale: ci ha spiegato co-me nasce un ar-ticolo

L’undici maggio il giornalista En-rico Pilia è venu-to a scuola per svelarci i segreti del giornale: ci ha spiegato co-me nasce un ar-ticolo e come si selezionano le notizie che ven-gono pubblicate nei giornali.

A. Pilia, F. Porru, D. F.

Budroni

Pag. 2

Numero unico

A lezione di giornalismo

La Cultura Sarda a scuola La nostra classe, il 22

aprile 2016, ha

visitato i siti

archeologici di Pra-

nu Mutteddu a Goni

e il nuraghe Arrubiu

a Orroli. Per noi

è stata un’esperienza

interessante e istrut-

tiva perché le guide

ci hanno fatto capire

in modo semplice ma

completo la storia

degli antichi abitanti

delle “nostre terre”

facendoci fare anche

laboratori per farci

immedesimare in un

antico uomo sardo.

A.s. 2015/2016

Il giornalista Pilia Enrico e la classe 5a A

Il corriere della classe quinta A V. Caboni

Vita da calciatore Pag . 4

Spettacoli: I Menestrelli Ti racconto la musica di Bach Pag. 6

Mode tra i gio-vani Pag. 5

I giovani e lo sport Pag. 4

Madrelingua di inglese Pag . 2

Prima partita di calcio con ma-schi e femmine Pag. 4

Page 2: A.s. 2015/2016 Il corriere della classe quinta A V. Caboni · il giornalista En-rico Pilia è venu-to a scuola per svelarci i segreti del giornale: ci ha spiegato co-me nasce un ar-ticolo

Mercoledì 11

maggio, alle 9:00

è arrivato un

giornalista: Si-

gnor Enrico Pilia,

che è il capore-

dattore sportivo

dell’Unione Sar-

da (quotidiano

della Sardegna).

Il suo intervento

è stato molto in-

teressante e coin-

volgente. Il Si-

gnor Pilia non ha

basato la lezione

su ciò che sapeva

lui, ma ha rispo-

sto alle nostre

curiosità. Abbia-

mo imparato tut-

ti i segreti di un

giornale: cos’è un

articolo e

come si dà

un titolo

che inte-

ressi il let-

tore. Ab-

biamo ca-

pito che i

giornali

hanno varie parti

e che ci vuole

tempo e pazienza

per costruirne

uno al meglio.

Bisogna indagare

molto e intensa-

mente per capire

una notizia e poi

scriverla sotto

forma di articolo.

Ci ha ricordato

che i siti Internet

non sono sempre

attendibili per

ricavare informa-

zioni. Insomma è

stato un giorno

fantastico e

istruttivo, ma so-

prattutto abbia-

mo imparato di-

vertendoci.

PAGIN A 2

Madrelingua di inglese a scuola

A lezione di giornalismo

molti giochi. Que-

ste lezioni ci per-

mettono di poten-

ziare la conoscenza

della lingua ingle-

se approfondendo

le attività che già

svolgiamo a scuola

con la nostra inse-

gnante. Sono sicu-

ro che così arrive-

remo alla scuola

media avendo una

valida preparazio-

ne.

F. Palmas

Da febbraio, nelle

classi quarte e

quinte della nostra

scuola, viene un

insegnante madre-

lingua inglese, di

nome Rasmus. Lui

ci insegna la lingua

inglese, in modo

divertente, con

“...i giornali hanno

varie parti e...ci vuole

pazienza per

costruirne uno al

meglio”

Un giornale

TITO L O N O TIZIAR IO

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N UMER O UN IC O

A pochi chilometri

da Goni si trova il

parco di Pranu Mut-

teddu.

Gli scavi svolti nel

parco hanno portato

alla luce molti manu-

fatti e costruzioni re-

ligiose

risalenti al periodo

del Neolitico Recen-

te ( 3200/2800 a. C.)

appartenenti alla

Cultura di Ozieri.

Fra le costruzioni re-

ligiose ci sono i Me-

nhir, le Domus de

Janas e le tombe me-

galitiche.

I Menhir sono grosse

pietre verticali piantate

nel terreno che veniva-

no usate per rappresen-

tare gli antenati defunti.

La parola “Menhir” de-

riva dalla lingua bretone

“Men” e “Hir”, “pietra

verticale”. Spesso i Me-

nhir venivano disposti

in file che seguono il

percorso di un Astro, ad

esempio il Sole.

Le Domus de Janas so-

no delle tombe scavate

nella pietra risalenti al

V millennio a. C.

A Orroli è possibile vi-

sitare il Nuraghe Arru-

biu (rosso), chiamato

così per il colore dei

muschi e dei licheni

che col tempo lo

hanno ricoperto.

Il Nuraghe Arrubiu,

che finora è il più

grande ritrovato, è

chiamato

“pentalobato” per-

ché è costituito da

cinque torri

(“penta”=

“cinque”).

Sopra il nuraghe so-

no stati ritrovati due

laboratori enologici

appartenenti al po-

polo romano, che

sono stati ricostruiti

un po’ distanti dal

nuraghe.

A. Loi, M. Lai, G Pinna

PAGIN A 3

Cultura sarda a scuola: Goni e Orroli

Sopra i menhir di Goni e a fianco il nuraghe Arrubiu di Orroli

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Prima di Natale sono

venuti due ex giocatori

del Cagliari: Fabio

Macellari e Diego Lo-

pez. Abbiamo fatto

molte domande e loro

erano così simpatici

che hanno risposto a

tutte. Ci hanno detto

che non è facile diven-

tare calciatore ma bi-

sogna studiare molto

ed essere sportivi, ri-

spettosi degli altri, lea-

li nel giocare, ascoltare

il mister e non contro-

battere su quello che

decide. Bisogna far

gioco di squadra e se

un compagno sbaglia

non devi prendertela

con lui perchè anche i

migliori fanno errori. Ci

hanno raccontato anche

qualche aneddoto: tra i

giocatori della stessa

squadra si è molto amici

e negli spogliatoi loro si

facevano molti scherzi.

Da questo incontro abbia-

mo imparato che per rea-

lizzare i propri sogni bi-

sogna fare sacrifici.

M. Macellari, M. Diomedi, G.

Diaz Reali

maggior parte degli alunni gioca a calcio, le bambine praticano danza e altri sport. Tra gli alunni della 5°A, 3 bambine praticano danza, 3 bambine ginna-stica artistica, 6 bambini

Per i giovani lo sport è molto importante per-chè fa bene alla salute, ma è anche un’ occasio-ne per socializzare. Nel-la nostra classe vengono praticati molti sport. La

praticano il gioco del calcio, 3 praticano il basket, 1 bam-bina il tennis, 1 bambina pattinaggio artistico a rotel-le, 1 bambino karate, un bambino atletica e un altro kick boxing.

PAGIN A 4

Prima partita di calcio con maschi e femmine

Vita da calciatore

I giovani e lo sport di N. Soro, T Dore, S. Hernandez

lio, Lorenzo, Filippo

P., David, Matteo M. e

Nicola, l'altra era for-

mata da Filippo T.,

Matteo D., Chiara, An-

gelica e Martina; la

prima squadra ha

commesso molti falli,

soprattutto Giulio; le

femmine, non essendo

molto allenate, sono

state più o meno bra-

ve e il punteggio è fi-

nito 14 a 8 per la se-

conda squadra, con i

gol di Matteo D., Fi-

lippo T., Martina, Giu-

lio, Filippo P., Matteo

M. e Nicola.

C. Lai, F. Trombino, L. Saba

Chi l'ha detto che le

femmine non posso-

no giocare con i ma-

schi? Il giorno mer-

coledì 11 maggio in

palestra si è fatta

una partita di calcio

tra maschi e femmi-

ne; la prima squadra

era formata da Giu-

Giochi in giardino

TITO L O N O TIZIAR IO

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N UMER O UN IC O

Tra i giovani spes-so si diffondono delle mode: basta che un bambino adotti un compor-tamento perché diventi abituale tra

i compagni. Ad esem-pio, abbiamo trovato diversi modi di vestire nei nostri compagni: le femmine usano molto i panta con abbinate ma-gliette con scritte diver-tenti e disegni simpatici oppure con colori vivaci. I maschi prefe-riscono usare canadesi ade-

renti col cavallo bas-

so, altri preferiscono usare i jeans.

Le scarpe che vanno di moda sia tra i maschi che tra le femmine so-no le Stan Smith, le Ni-ke, le Adidas, le Asics, le Lotto o le normali

scarpe da tennis.

Alcuni dei nostri com-pagni indos-sano gli oro-logi Casio.

PAGIN A 5

S. Pignataro, M. Zucca, C. Fois, E. Feboli, B. Grande, L. Perra,

Le mode tra i giovani

facilità perché

in una classe ci

sono molti

gusti in comu-

ne. Nella classe

si usano molte

parole o frasi

particolari co-

me: grisati ,saca

sa sinco,frizzati,

castoro triche-

cato…

Abbiamo anche

notato che tra i

ragazzi ci sono

delle parole abi-

tuali. Esse si

diffondono con

Didascalia dell'immagine o della fotografia

Traduzione gergo di classe Grisati = vattene Ciaca sa cinco = batti il cinque Frizzati = vattene Castoro trichecato = sei brutto/a

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rocco europeo: Jo-hann Sebastian

Bach. Lo spettacolo si è svolto in Piazza Dettori al Piccolo

Auditorium. Questo spettacolo è stato

molto significativo per i ragazzi ed entu-

A ottobre, sotto la direzione artistica

di Stefania Pineider, gli alunni delle clas-si terze e quinte del-

la scuola Antioco Casula Montanaru di Cagliari hanno

rappresentato uno spettacolo musicale intitolato “TI RAC-CONTO LA MUSI-CA DI BACH”, con

musiche, canti e balli in onore del

compositore tede-sco più illustre e fe-nomenale del Ba-

siasmante per il pubblico che si è di-vertito ad ascoltare i canti e vedere i bal-letti ispirati a quelli del tempo di Bach.

A. Camilloni, C. Caded-

du

I Menestrelli

Spettacolo

SPETTACOLI

Nel periodo di maggio una com-pagnia teatrale chiamata “I ME-NESTRELLI” ha messo in scena va-ri spettacoli di bu-rattini che hanno come tema miti, leggende e storia della Sardegna. Abbiamo assistito alla rappresenta-zione teatrale inti-tolata “ALLA RI-CERCA DEI NU-RAGICI”. Raccon-tava la storia di un pastore nuragico

innamorato di una ragazza, figlia di un ricco mercante etrusco. Questo racconto ci ha spiegato alcuni aspetti della civiltà nuragica: ogni vil-laggio aveva un capo, gli antichi sardi credevano nella dea madre e vivevano in capan-ne disposte attor-no al nuraghe (il centro difensivo della città) fatte con pietre appog-giate o incastrate

senza cemento. Abbiamo imparato anche che arcieri e guardie difendeva-no i villaggi. In-somma è stato uno spettacolo magni-fico e istruttivo. I Menestrelli hanno saputo rendere di-vertente un argo-mento di sto-ria.

A. Camilloni, C.

Cadeddu

Disegno rappresentante lo spettacolo

Ti racconto la musica di Bach