assemblea sociale anno 2015 il punto · ficativa accoglienza. ricordo di avere scritto un articolo...

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PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI DELLA BANCA TOSCANA COLLOCATI IN PENSIONE ANNO XXXV - N. 161 - SETTEMBRE 2015 DIRETTORE RESPONSABILE: DUCCIO GUASPARRI • COMITATO DI REDA- ZIONE: GIANCARLO BALLERINI - FRANCO LAMPREDI Registrazione al Tribunale di Firenze numero 2892 del 15 ottobre 1980 Stampa: SAFFE srl - Via S. Morese, 12 - CALENZANO - Firenze • Non si stampa- no scritti anonimi e gli autori rispondono dei loro scritti • TRIMESTRALE GRA- TUITO • SEDE: VIA CAVOUR, 82/A - FIRENZE - TELEFONO 055/28.29.25• Po- ste italiane Sped. in abb. postale -70% DCB Firenze ASSEMBLEA SOCIALE ANNO 2015 Come da convocazione inviata a tutti i Soci, Venerdì 22 maggio u.s. si è tenuta nell’Auditorium MPS – già Banca Toscana – a Firenze Nova – Via Panciatichi, 85, l’assemblea degli iscritti alla nostra Associazione. Erano presenti di persona 99 Soci, per delega 17, in totale 116 Soci. Questo l’Ordine del Giorno: 1) Relazione del Presidente dell’Associazione sull’attività svolta nel 2014. 2) Proposta proroga di un anno dell’attuale Consiglio Direttivo. 3) Relazione del Presidente del Collegio dei Revisori. 4) Relazione del Presidente del Comitato di gestione della Dotazione E. Terrosi. 5) Approvazione del rendiconto al 31.12.2014. 6) Varie ed eventuali. Nota della Redazione: Per un disguido, non addebitabile alla ns. Associazione, è mancato il servizio di re- gistrazione audio della Tecnoconferenze e quindi non possiamo riportare integralmente come gli altri anni quello che è stato detto in assemblea. Quanto riportato è frutto di appunti e del contributo di chi è intervenu- to e che, su ns. richiesta, ci ha inviato il testo del proprio intervento. A loro un sentito ringraziamento. MARIO MARIOTTI Presidente dell’Associazione pensionati della Banca Toscana Signore e Signori Buongiorno. Per prima cosa dobbiamo eleggere il Presidente dell’assemblea…Proporrei Anselmo Mannori….Tutti d’ac- cordo…Vieni Anselmo. A te la parola. ANSELMO MANNORI Un saluto a tutti. Vedo, nonostante l’inclemenza del tempo, una discreta presenza alla nostra assemblea annuale. Direi di iniziare subito i lavori dando la parola a Mario per la sua relazione. MARIO MARIOTTI Un pensiero ai Soci che ci hanno lasciato nel 2014. Essi sono: Provvedi Gino – Barsotti Marisa ved. Ridondelli – Marchi Marco – Malatesta Giulio – Giannini Gio- vanna ved. Fiaschi – Lucchesi Vasco – Signorini Anna Maria ved. Zampini – Padovani Ermanna ved. Campatelli – Bonechi Graziella – Berti Albertina ved. Severi – Pellegrini Dora ved. Ciacci – Baragatti Imola ved. Fucecchi – Coppola Lidia – Carrara Valeria Dora ved. Buratti – Lizza Aligi – Malpassi Mau- ro – Barboni Patrizia ved. Marretti – Quilici Lidia ved. Vezzi – Nocenti Paolo – Marchi Tecla ved. Rus- so – Quilici Giuseppina – Melani Velia ved. Riccioni – Nardini Enzo – Pacileo Enrico – Andorlini Lo- renzo – Giglioli Giorgio – Zini Carlo – Greco Pietrantonio – Montaini Dino – Franci Vinicio – Ferrini Fausto – Pallini Vittorio – Peruzzi Marino – Friani Marcello – Quattrini Giancarlo – Menchini Valter – Lotti Francesco – Tassi Loise ved. Matassoni – Paolini Sergio – Pelacchi Paola ved. Paolini – Piera- gnoli Elena ved. Ciappei – Zoppi Celso – Gragnoli Vanda ved. Marchi – Mugnai Silvano – Andreucci Maria Teresa ved. Calvani – Tacconi Maria ved. Paoletti – Dei Giancarlo – Giannelli Ugo – Franceschi Adon – Mazzoni Irma Miranda – Maurri Mauro – Bardi Carla ved. Carusi – Valleri Armando – Mariani Mario – Bianchini Enrico. LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE (segue a pag. 2) Cari colleghi, grazie di essere in- tervenuti. Cercherò di essere bre- ve per lasciare maggior spazio ai Vostri interventi che mi auguro sia- no numerosi. L’anno 2014 è trascorso, per quanto riguarda la nostra associa- zione, in modo relativamente tran- quillo; non ci sono state novità di rilievo. Il gruppo MPS ha vissuto, come ampiamente illustrato dalla stam- pa, momenti molto negativi ma sembra siano state gettate la basi per un futuro migliore; questi av- venimenti non hanno comunque interferito con la nostra realtà. I rapporti con i nostri abituali inter- locutori all’interno della banca, re- sponsabili della gestione dei fondi pensione e della polizza sanitaria, si sono consolidati, in un clima di reci- proco rispetto ed hanno portato alla risoluzione dei problemi che in pas- sato si erano manifestati. In primis, come avrete notato, il rinnovo della polizza è avvenuto in modo tempestivo ed inappuntabi- le; lo stesso si può dire per la rac- colta delle adesioni e dei relativi addebiti sui conti. Il rinnovo non ha avuto costi aggiuntivi e le presta- zioni sono rimaste sostanzialmen- te invariate. Questa sollecitudine ha evitato le solite ed ovvie richieste di chia- rimenti che si protraevano talvolta oltre il mese di Maggio. Sempre rimanendo nell’ambito della polizza sanitaria devo riferir- vi che al momento non è stato da- to seguito all’intenzione di riunire in una sola polizza tutte quelle at- tualmente in essere all’interno del gruppo. Per quanto riguarda il trattamen- to di previdenza complementare per il personale dell’ex Banca To- scana, più semplicemente pensio- ne integrativa, tema sempre di at- tualità, Vi confermo la congruità del patrimonio del fondo che am- IL PUNTO di Duccio Guasparri Questo corsivo è destinato agli affezionati lettori di Voce Nostra. Ma sono pochi o sono tanti? Un mio ‘devoto amico’ in relazione a tale dubbio che ogni tanto mi as- sale, mi ha detto: “tranquillo, siamo più di quelli che vi meritate!” Dav- vero molto carino, affettuoso quasi. Dicevo che ho ritenuto opportuno fare questa nota, poiché avevo pro- messo l’articolo di apertura. “Come saremo” a complemento e completamento dei due precedenti (‘Come eravamo’ e ‘Come siamo’), ma al momento di andare in tipo- grafia non si è riusciti a sapere con certezza chi sarà il partner che con- volerà a giuste (?) nozze col MPS, per cui quell’appuntamento è riman- dato al prossimo numero. D’altronde per ora niente e nessuno sembra premere per la realizzazione di questo connubio. Che, comunque, «s’ha da fare», così han detto quelli della BCE. Anche se, nel frattempo, sem- bra essere mutato – un po’ in meglio – lo scenario economico-finan- zioario nel nostro Paese ed anche nell’andamento del MPS. L’ultima semestrale ha, infatti, evidenziato il ritorno alla redditività, nonché la ri- composizione di una buona base patrimoniale. Alessandro Profumo, nel presiedere il suo ultimo Consiglio di Amministrazione ha, tra l’altro di- chiarato: “Prima il Monte aveva più potere, ora ha più responsabilità”…. “ la Banca può ancora dare a Siena e al territorio grande supporto e buone opportunità, sia pure con criteri di gestione profondamente mu- tati rispetto al passato ”….Come sappiamo Profumo sarà sostituito da Massimo Tononi che verrà cooptato alla Presidenza della Banca nel corso dell’Assemblea straordinaria del 15.09.2015. Quelle che precedono sono tutte notazioni che prescindono dalla vo- latilità e dai patemi che dall’ultima decade di Agosto hanno caratteriz- zato e stanno tuttora riverberandosi su tutte le Borse mondiali a causa della ‘sindrome’ cinese, prescindono dal califfato e dal terrorismo inter- nazionale, prescindono dalle bibliche trasmigrazioni di disperati verso le nostre coste, verso l’Europa....La domanda è: ma se ne può prescinde- re ? La risposta naturalmente è no. D’altronde Voce nostra non ha la pretesa di essere una rivista di spessore né culturale, né religioso, né socio-politico. In questi 35 anni – sì, sono trentacinque anni di pubbli- cazioni, vale la pena sottolinearlo - è prevalsa la linea di periodico di una categoria specifica, gli ex dipendenti della Banca Toscana . Per la verità qualche escursione su temi più grandi c’è stata, ma non ha avuto signi- ficativa accoglienza. Ricordo di avere scritto un articolo sull’EURO (mar- zo 2012) nel quale, tra l’altro, sostenevo «che l’unione Europea (UE) non potesse nascere dalla moneta unica senza che questa operazione fosse contestuale ad una politica fiscale unica, ad un sistema giudizia- rio unico, e senza trascurare il principio democratico che NON prevede di cedere ad una sovranità esterna di burocrati scelte fondamentali sul piano economico e non solo su quello ...». Per non parlare degli artico- li di più largo respiro scritti sulla Pagina di Gian Carlo Politi. Ci sarem- mo aspettati reazioni contrarie, decise e vibrate ...invece niente. Solo una volta qualcuno mi disse:”sono discorsi da bar” che è un modo sup- ponente per evitare di confrontarsi seriamente su un argomento. Ma non ce la dobbiamo prendere più di tanto. Meglio continuare per la ‘no- stra’ strada e goderci i ‘nostri’ 35 anni!!!. Alcuni colleghi sono rimasti delusi per non aver letto nel numero pre- cedente il resoconto della nostra Assemblea annuale, usualmente pub- blicato, appunto, nel numero di Giugno, ma come abbiamo in varie se- di fatto presente, non era assolutamente possibile far coincidere l’usci- ta di Voce Nostra (di Giugno) con la deregistrazione della nostra an- nuale riunione che quest’anno è slittata al 22 Maggio: i tempi non lo consentivano. Al disguido della mancata registrazione ha supplito gb/ superando non poche difficoltà, come egli stesso ha precisato qui a la- to. Quindi per questa volta il resoconto assembleare lo trovate in que- sto numero di Settembre, magistralmente curato, come al solito, anzi più del solito dal nostro Capo Redattore Giancarlo Ballerini. Da non per- dere poi la Pagina di Gian Carlo Politi, come sempre interessante, dot- ta, propositiva e provocatoria. Buona lettura. NOTA IMPORTANTE La ns. Associazione conta al momento 1318 Soci. Per avere sem- pre aggiornato il relativo schedario preghiamo i Soci di comunicare all’Associazione le loro eventuali variazioni di indirizzo, telefono fisso e cellulare. Ai Soci, che non percepiscono la pensione integrativa della Banca, chiediamo anche di comunicare l’eventuale variazione del c/c e relativo numero IBAN sul quale poter addebitare annual- mente la quota sociale.

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  • PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI DELLA BANCA TOSCANA COLLOCATI IN PENSIONE

    ANNO XXXV - N. 161 - SETTEMBRE 2015DIRETTORE RESPONSABILE: DUCCIO GUASPARRI • COMITATO DI REDA-ZIONE: GIANCARLO BALLERINI - FRANCO LAMPREDIRegistrazione al Tribunale di Firenze numero 2892 del 15 ottobre 1980Stampa: SAFFE srl - Via S. Morese, 12 - CALENZANO - Firenze • Non si stampa-no scritti anonimi e gli autori rispondono dei loro scritti • TRIMESTRALE GRA-TUITO • SEDE: VIA CAVOUR, 82/A - FIRENZE - TELEFONO 055/28.29.25• Po-ste italiane Sped. in abb. postale -70% DCB Firenze

    ASSEMBLEA SOCIALE ANNO 2015Come da convocazione inviata a tutti i Soci, Venerdì 22 maggio u.s. si è tenuta nell’Auditorium MPS – già

    Banca Toscana – a Firenze Nova – Via Panciatichi, 85, l’assemblea degli iscritti alla nostra Associazione.Erano presenti di persona 99 Soci, per delega 17, in totale 116 Soci.

    Questo l’Ordine del Giorno:1) Relazione del Presidente dell’Associazione sull’attività svolta nel 2014.2) Proposta proroga di un anno dell’attuale Consiglio Direttivo.3) Relazione del Presidente del Collegio dei Revisori.4) Relazione del Presidente del Comitato di gestione della Dotazione E. Terrosi.5) Approvazione del rendiconto al 31.12.2014.6) Varie ed eventuali.

    Nota della Redazione: Per un disguido, non addebitabile alla ns. Associazione, è mancato il servizio di re-gistrazione audio della Tecnoconferenze e quindi non possiamo riportare integralmente come gli altri anniquello che è stato detto in assemblea. Quanto riportato è frutto di appunti e del contributo di chi è intervenu-to e che, su ns. richiesta, ci ha inviato il testo del proprio intervento. A loro un sentito ringraziamento.

    MARIO MARIOTTIPresidente dell’Associazione pensionati

    della Banca ToscanaSignore e Signori Buongiorno. Per prima cosa dobbiamo eleggere il

    Presidente dell’assemblea…Proporrei Anselmo Mannori….Tutti d’ac-cordo…Vieni Anselmo. A te la parola.

    ANSELMO MANNORIUn saluto a tutti. Vedo, nonostante l’inclemenza del tempo, una discreta presenza alla nostra assemblea

    annuale. Direi di iniziare subito i lavori dando la parola a Mario per la sua relazione.

    MARIO MARIOTTIUn pensiero ai Soci che ci hanno lasciato nel 2014. Essi sono:Provvedi Gino – Barsotti Marisa ved. Ridondelli – Marchi Marco – Malatesta Giulio – Giannini Gio-

    vanna ved. Fiaschi – Lucchesi Vasco – Signorini Anna Maria ved. Zampini – Padovani Ermanna ved.Campatelli – Bonechi Graziella – Berti Albertina ved. Severi – Pellegrini Dora ved. Ciacci – BaragattiImola ved. Fucecchi – Coppola Lidia – Carrara Valeria Dora ved. Buratti – Lizza Aligi – Malpassi Mau-ro – Barboni Patrizia ved. Marretti – Quilici Lidia ved. Vezzi – Nocenti Paolo – Marchi Tecla ved. Rus-so – Quilici Giuseppina – Melani Velia ved. Riccioni – Nardini Enzo – Pacileo Enrico – Andorlini Lo-renzo – Giglioli Giorgio – Zini Carlo – Greco Pietrantonio – Montaini Dino – Franci Vinicio – FerriniFausto – Pallini Vittorio – Peruzzi Marino – Friani Marcello – Quattrini Giancarlo – Menchini Valter –Lotti Francesco – Tassi Loise ved. Matassoni – Paolini Sergio – Pelacchi Paola ved. Paolini – Piera-gnoli Elena ved. Ciappei – Zoppi Celso – Gragnoli Vanda ved. Marchi – Mugnai Silvano – AndreucciMaria Teresa ved. Calvani – Tacconi Maria ved. Paoletti – Dei Giancarlo – Giannelli Ugo – FranceschiAdon – Mazzoni Irma Miranda – Maurri Mauro – Bardi Carla ved. Carusi – Valleri Armando – MarianiMario – Bianchini Enrico.

    LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE

    (segue a pag. 2)

    Cari colleghi, grazie di essere in-tervenuti. Cercherò di essere bre-ve per lasciare maggior spazio aiVostri interventi che mi auguro sia-no numerosi.

    L’anno 2014 è trascorso, perquanto riguarda la nostra associa-zione, in modo relativamente tran-quillo; non ci sono state novità dirilievo.

    Il gruppo MPS ha vissuto, comeampiamente illustrato dalla stam-pa, momenti molto negativi masembra siano state gettate la basiper un futuro migliore; questi av-venimenti non hanno comunqueinterferito con la nostra realtà.

    I rapporti con i nostri abituali inter-

    locutori all’interno della banca, re-sponsabili della gestione dei fondipensione e della polizza sanitaria, sisono consolidati, in un clima di reci-proco rispetto ed hanno portato allarisoluzione dei problemi che in pas-sato si erano manifestati.

    In primis, come avrete notato, ilrinnovo della polizza è avvenuto inmodo tempestivo ed inappuntabi-le; lo stesso si può dire per la rac-colta delle adesioni e dei relativiaddebiti sui conti. Il rinnovo non haavuto costi aggiuntivi e le presta-zioni sono rimaste sostanzialmen-te invariate.

    Questa sollecitudine ha evitatole solite ed ovvie richieste di chia-

    rimenti che si protraevano talvoltaoltre il mese di Maggio.

    Sempre rimanendo nell’ambitodella polizza sanitaria devo riferir-vi che al momento non è stato da-to seguito all’intenzione di riunirein una sola polizza tutte quelle at-tualmente in essere all’interno delgruppo.

    Per quanto riguarda il trattamen-to di previdenza complementareper il personale dell’ex Banca To-scana, più semplicemente pensio-ne integrativa, tema sempre di at-tualità, Vi confermo la congruitàdel patrimonio del fondo che am-

    IL PUNTOdi Duccio Guasparri

    Questo corsivo è destinato agli affezionati lettori di Voce Nostra. Masono pochi o sono tanti?

    Un mio ‘devoto amico’ in relazione a tale dubbio che ogni tanto mi as-sale, mi ha detto: “tranquillo, siamo più di quelli che vi meritate!” Dav-vero molto carino, affettuoso quasi.

    Dicevo che ho ritenuto opportuno fare questa nota, poiché avevo pro-messo l’articolo di apertura.

    “Come saremo” a complemento e completamento dei due precedenti(‘Come eravamo’ e ‘Come siamo’), ma al momento di andare in tipo-grafia non si è riusciti a sapere con certezza chi sarà il partner che con-volerà a giuste (?) nozze col MPS, per cui quell’appuntamento è riman-dato al prossimo numero. D’altronde per ora niente e nessuno sembrapremere per la realizzazione di questo connubio. Che, comunque, «s’hada fare», così han detto quelli della BCE. Anche se, nel frattempo, sem-bra essere mutato – un po’ in meglio – lo scenario economico-finan-zioario nel nostro Paese ed anche nell’andamento del MPS. L’ultimasemestrale ha, infatti, evidenziato il ritorno alla redditività, nonché la ri-composizione di una buona base patrimoniale. Alessandro Profumo, nelpresiedere il suo ultimo Consiglio di Amministrazione ha, tra l’altro di-chiarato: “Prima il Monte aveva più potere, ora ha più responsabilità”….“ la Banca può ancora dare a Siena e al territorio grande supporto ebuone opportunità, sia pure con criteri di gestione profondamente mu-tati rispetto al passato ”….Come sappiamo Profumo sarà sostituito daMassimo Tononi che verrà cooptato alla Presidenza della Banca nelcorso dell’Assemblea straordinaria del 15.09.2015.

    Quelle che precedono sono tutte notazioni che prescindono dalla vo-latilità e dai patemi che dall’ultima decade di Agosto hanno caratteriz-zato e stanno tuttora riverberandosi su tutte le Borse mondiali a causadella ‘sindrome’ cinese, prescindono dal califfato e dal terrorismo inter-nazionale, prescindono dalle bibliche trasmigrazioni di disperati verso lenostre coste, verso l’Europa....La domanda è: ma se ne può prescinde-re ? La risposta naturalmente è no. D’altronde Voce nostra non ha lapretesa di essere una rivista di spessore né culturale, né religioso, nésocio-politico. In questi 35 anni – sì, sono trentacinque anni di pubbli-cazioni, vale la pena sottolinearlo - è prevalsa la linea di periodico di unacategoria specifica, gli ex dipendenti della Banca Toscana . Per la veritàqualche escursione su temi più grandi c’è stata, ma non ha avuto signi-ficativa accoglienza. Ricordo di avere scritto un articolo sull’EURO (mar-zo 2012) nel quale, tra l’altro, sostenevo «che l’unione Europea (UE)non potesse nascere dalla moneta unica senza che questa operazionefosse contestuale ad una politica fiscale unica, ad un sistema giudizia-rio unico, e senza trascurare il principio democratico che NON prevededi cedere ad una sovranità esterna di burocrati scelte fondamentali sulpiano economico e non solo su quello ...». Per non parlare degli artico-li di più largo respiro scritti sulla Pagina di Gian Carlo Politi. Ci sarem-mo aspettati reazioni contrarie, decise e vibrate ...invece niente. Solouna volta qualcuno mi disse:”sono discorsi da bar” che è un modo sup-ponente per evitare di confrontarsi seriamente su un argomento. Manon ce la dobbiamo prendere più di tanto. Meglio continuare per la ‘no-stra’ strada e goderci i ‘nostri’ 35 anni!!!.

    Alcuni colleghi sono rimasti delusi per non aver letto nel numero pre-cedente il resoconto della nostra Assemblea annuale, usualmente pub-blicato, appunto, nel numero di Giugno, ma come abbiamo in varie se-di fatto presente, non era assolutamente possibile far coincidere l’usci-ta di Voce Nostra (di Giugno) con la deregistrazione della nostra an-nuale riunione che quest’anno è slittata al 22 Maggio: i tempi non loconsentivano. Al disguido della mancata registrazione ha supplito gb/superando non poche difficoltà, come egli stesso ha precisato qui a la-to. Quindi per questa volta il resoconto assembleare lo trovate in que-sto numero di Settembre, magistralmente curato, come al solito, anzipiù del solito dal nostro Capo Redattore Giancarlo Ballerini. Da non per-dere poi la Pagina di Gian Carlo Politi, come sempre interessante, dot-ta, propositiva e provocatoria.

    Buona lettura.

    NOTA IMPORTANTELa ns. Associazione conta al momento 1318 Soci. Per avere sem-

    pre aggiornato il relativo schedario preghiamo i Soci di comunicareall’Associazione le loro eventuali variazioni di indirizzo, telefono fissoe cellulare. Ai Soci, che non percepiscono la pensione integrativadella Banca, chiediamo anche di comunicare l’eventuale variazionedel c/c e relativo numero IBAN sul quale poter addebitare annual-mente la quota sociale.

  • Pagina 2 ANNO XXXV • N. 161 • SETTEMBRE 2015 • Voce Nostra

    monta ad oltre 100 milioni di euroa fronte di 944 pensionati. (dati Bi-lancio 2014).

    È sempre attuale l’ipotesi dellacostituzione di un fondo unico nelquale far confluire tutti quelli at-tualmente in essere presso il Mon-te dei Paschi di Siena.

    Confermo, come negli anni pas-sati, che la nostra associazione èben organizzata ed opera conpuntualità cercando di rispondereal meglio alle frequenti richiestedei nostri associati in materia diprevidenza, fiscalità, assistenzasanitaria.

    VOCE NOSTRA, il periodicodell’associazione, continua adessere apprezzato e costituisceun modo per partecipare alla vitaassociativa. È importante conti-nuare su questa strada; invitopertanto i colleghi a scrivere perun proficuo confronto di opinionie di testimonianze di vita vissutain banca.

    Chiedo all’assemblea la prorogadi un anno dell’attuale consiglio di-rettivo e relativi incarichi al fine diesaminare con calma l’elenco deinostri associati e scegliere fraquesti i disponibili ad essere can-didati.

    Gli attuali componenti il consigliosono persone validissime ma iltempo passa e dobbiamo prepa-rarci per tempo ad un ricambio ge-nerazionale.

    La segreteria ha svolto un buonlavoro per aggiornare l’elenco deinostri associati ed il loro IBAN perpoter eseguire gli addebiti dellequote, in sicurezza ed i ottempe-ranza alle nuove disposizioni dellabanca. A tal proposito si invitano isoci a segnalare tempestivamenteeventuali variazioni dei loro conticorrenti.

    ROBERTO ROSSICari colleghi buongiorno a tutti.

    Sono qui a rappresentare i reviso-ri dei conti per relazionarvi breve-mente sui rendiconti della nostraAssociazione e della DotazioneTerrosi.

    Per prima cosa debbo segnalareche nella pagina che riguarda laDotazione Terrosi viene indicatoper errore il numero di conto 293presso l’Agenzia 33, estinto da di-verso tempo, al posto del numero2880 presso l’Agenzia 48, dove sitrova anche la Sede della nostraAssociazione.

    Proseguendo devo dire chenelle verifiche effettuate abbiamopotuto riscontrare la corrispon-denza dei dati contabili con lescritture.

    I prescritti controlli periodici han-no evidenziato una perfetta corret-tezza nella tenuta dei conti.

    Per l’Associazione il patrimonio,costituito quasi esclusivamente datitoli di Stato, è salito a euro293.000 di valore nominale. Quel-lo di mercato attualmente sarebbedi oltre 340.000 euro.

    La Dotazione Terrosi mantieneil suo patrimonio di euro 75.000,anche questo rappresentato da ti-toli di Stato, i cui interessi hannopermesso di accogliere le richie-ste di elargizioni che sono perve-nute.

    Nell’esprimere il nostro parerefavorevole ai dati dei rendicontidell’Associazione e della Dotazio-ne Terrosi, li sottoponiamo alla vo-stra approvazione.

    FRANCO LAMPREDIBuon giorno.

    Le poche paro-le che ci sonoda dire sullaD o t a z i o n eEmilio Terrosidoveva esporleil PresidenteSig. Augusto Balloni ma, purtrop-po, le sue condizioni di salute nongli permettono di esser qui pre-sente.

    Io posso dirvi che nel decorsoanno 2014 ci sono pervenute duerichieste di convenzioni alle qualisono state date le relative eroga-zioni.

    Per l’anno 2015, ad oggi, ci èpervenuta una sola richiesta. Do-po averla esaminata ne daremoesecuzione prima delle ferie.

    Per quanto concerne il rendicon-to al 31 dicembre 2014 si eviden-zia che il saldo del c/c al 31 di-cembre 2013 ammontava ad euro10.615,71 mentre al 31 dicembre2014 è di euro 5.399,25. Al riguar-do si precisa che sul finire dell’an-no 2013 furono rimborsati euro5.000,00 di titoli il cui reinvesti-mento è avvenuto nell’anno 2014.

    Grazie per l’attenzione.

    ANSELMO MANNORISentita la Relazione del Presi-

    dente, quella del Revisore deiConti e della Dotazione Terrosi, senon ci sono osservazioni sulle me-desime, prima di dare la parola achi la desidera, direi di passare al-la votazioni.

    Chi approva i bilanci… alzi lamano. Controprova: Chi è con-trario… Chi si astiene… Nessu-no. I bilanci sono approvati.

    Chi approva la proposta diprorogare di un anno l’attualeConsiglio Direttivo…alzi la ma-no. Controprova: Chi è contra-rio…Chi si astiene…Nessuno.La proposta è approvata.

    ANSELMO MANNORIEra presente Daniela Spagnesi,

    presidente dalla Cassa Mutua,che avrebbe voluto relazionarcisulle problematiche della Cassa,ma si è dovuta assentare e quindiprovvederà in merito Paolo Gradi– che è uno dei Consiglieri dellaCassa – al quale do la parola.

    PAOLO GRADIBuon giorno

    a tutti, a causadi un impegnodella Presiden-te della CMADaniela Spa-gnesi, che si èdovuta assen-tare, ora tocca a me il compito diportare il saluto della CMA all’As-sociazione Pensionati. Come sa-pete, nel maggio scorso è statocelebrato il Congresso che ha por-tato al rinnovo del Consiglio di Am-ministrazione della CMA, a partealcuni consiglieri che non hanno ri-confermato la loro disponibilità ilresto sono stati tutti riconfermati. Ilnostro primario obiettivo è quellodi focalizzare il nostro lavoro sul-l’assistenza sanitaria, visto chel’assistenza sanitaria pubblicaspecialmente per le fasce di reddi-to sopra i trentaseimila euro è di-ventata quasi tutta a pagamento.

    Abbiamo fatto convenzioni conmolte strutture (Umanitas, Miseri-

    cordie, Pubbliche Assistenze ecc)che offrono visite specialistiche edesami diagnostici a prezzi calmie-rati e convenzionati. Come dicevoprima, oggi fare un esame delsangue per noi che abbiamo uncerto reddito è più conveniente inuna struttura privata che in unapubblica. Quindi dobbiamo cerca-re di fare convenzioni in tutte lerealtà provinciali e regionali doveabbiamo i nostri iscritti. L’altra no-stra attività, molto apprezzata daisoci, è quella relativa al rimborsodelle franchigie, che in relazionealle richieste che ci arrivano dob-biamo ogni anno andare a ripartorispetto ai fondi che ci destiniamo.Anche per il 2015 noi andati inpensione prima del 31.03.2009abbiamo avuto la Polizza sanitariacon le Generali, polizza che gros-so modo ci copre solo dalle "gros-se tegole".

    Un altro obiettivo che ci siamoposti è quello di cercare di diversi-ficare il nostro patrimonio inve-stendo non solo in obbligazioni,ma ricercando anche sul mercatoimmobiliare possibilità di investi-menti che diano rese maggiori eutilizzo di queste strutture per tuttii soci. Oggi noi possiamo erogarei servizi con gli interessi maturatiannualmente dal patrimonio. Daquest’anno abbiamo portato da 12a 24 euro la quota annuale per cuichi non avesse provveduto è pre-gato di andare nella propria filialea modificare l’ordine permanente.Vi volevo inoltre informare che ab-biamo iniziato una vertenza conMPS sulle differenze di cassa. Dal2009 anno di incorporazione diB.T. in BMPS questa ultima non civersa più, come da CCNL nazio-nale, le differenze di cassa annua-li. Quindi a noi non sono state ver-sate quelle relative agli anni 1999,2000, 2001, 2002, 2003, 2004,2005. Nel 2016 quelle relative al2006 e così fino al 2009 anno del-la fusione. Tramite uno Studio Le-gale abbiamo scritto una lettera alPresidente Profumo mettendo inmora la BMPS, aspettiamo li svi-luppi.

    Sempre più urgente è poi il fattodi poter creare un’anagrafica ge-nerale tra CMA Associazione Pen-sionati e CRAL per poter raggiun-gere i soci con informative puntua-li e tempestive. È vero che oggiesiste internet ma non tutti i nostrisoci sono raggiungibili con questostrumento. Nella nostra ultimaesperienza di assemblee nelle va-rie realtà periferiche è stato vera-mente arduo poter raggiungeretramite gli indirizzi di casa i nostrisoci. Quando esisteva B.T. lo fa-cevamo tramite i posti di lavoro,oggi con MPS è impossibile.

    Un’altra cosa che volevo ricor-dare è quella relativa alle modifi-che statutarie che sono state fatteper cui i soci che sono passati asuo tempo a CRF, CR delle Puglienon che a Fruendo, se lo deside-rano, possono continuare ad es-sere soci di CMA ex B.T., così co-me potremo allargare a nuovi socil’iscrizione.

    Per finire vorrei ricordare che chiè andato in pensione è non versala quota annuale di euro 12 fino al2014 ed euro 24 dal 2015 non po-trà utilizzare dei servizi CMA exB.T. fino a che non si mette in re-gola.

    Un ringraziamento all’Associa-zione Pensionati ed un augurio dibuon lavoro.

    (“ASSEMBLEA SOCIALE ANNO 2015”... continua da pag. 1)

    (segue a pag. 3)

    MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.A.La Banca nel primo semestre 2015 è tornata all’utile ed è migliorata

    la qualità dell’attivo, con un forte aumento del tasso di recupero (+26%)nei crediti deteriorati.

    Questo il quadro di sintesi dei risultati al 30 giugno 2015

    Valori Economici (in milioni di Euro)Margine di intermediazione primario 2.098,9Totale ricavi 2.426,8Risultato operativo netto 133,6Utile (Perdita) di periodo 193,6Valori patrimoniali ed operativi (in milioni di Euro)Raccolta diretta 126.238Raccolta indiretta 108.286

    di cui Risparmio Gestito 54.969di cui Risparmio Amministrato 53.317

    Crediti verso Clientela 117.436 Patrimonio netto di Gruppoù 9.373 Indici di qualità del credito (%) Crediti in sofferenza netti / Crediti verso Clientela 7,7Inadempienze Probabili nette/Crediti verso clientela 10,2Esposizioni Scadute e sconfinanti deter/ate nette/Crediti verso Clientela 2,2Indici di redditività (%)Cost / Income ratio 54,0Rettifiche nette su crediti/Impieghi puntuali 1,68Coefficienti patrimoniali (%)Total Capital ratio 15,4Common Equity Tier 1 (CET1) ratio 11,0 Return on Asset (RoA) ratio 0,04Struttura operativaNumero Dipendenti – dato puntuale 25.742Numero Filiali Rete Commerciale Italia 2.183Numero Centri Specialistici 273Numero Uffici Promotori Finanziari 115Numero Filiali Estero, Uffici di Rappr. Estero 40

    Nota: Ved. nel N. 161 di Voce Nostra analogo quadro di sintesi al31.12 2014 con il quale è possibile fare un confronto, tenendo peròconto che i dati del 2014 si riferiscono ad un anno, mentre quelli del2015 solo ad un semestre.

    ANSELMO MANNORIIl mio compito è di illustrare la si-

    tuazione finanziaria del Fondo aprestazione definita così comeemerge da quanto riportato nellaRelazione di Bilancio della BancaMPS al 31 dicembre 2014.

    In primo luogo mi è stato confer-mato che:

    “La garanzia dell’adempimentodell’obbligazione previdenziale èposta a carico del Gruppo, che de-ve assicurare nel tempo i mezzinecessari a copertura della passi-vità, sebbene il Fondo sia munitodi separatezza contabile e patri-moniale, con gli effetti di cui all’art.2117 c.c.

    La popolazione degli aventi dirit-to alla prestazione previdenziale,presente e futura, è composta dan. 944 pensionati, n. 4 attivi e n. 5differiti.

    L’attuale Regolamento del Fon-do è stato rivisto in data 16 ottobre2007 e fissa le norme riguardanti iltrattamento di quiescenza spet-tante agli aventi diritto, distinguen-do fra pensioni di vecchiaia, di an-zianità e di invalidità.

    Il calcolo della pensione integra-ta assume come base la mediadell’ultimo triennio lavorato tenen-do conto delle sole voci previstenel Regolamento.”

    L’andamento delle prestazioniannuali complessive è, ovviamen-te, discendente con una media dicirca 420.000 euro /anno negli ul-timi 3 anni.

    Le prestazioni erogate nel 2014sono state pari a 10.024.549 euroe sono costituite da 5.012.381 eu-ro derivanti dai proventi della ge-stione finanziaria e da 5.012.381euro dal consumo del patrimoniodel Fondo.

    La media delle prestazioni lordenell’anno 2014 è stata di 10.619euro con una media mensile, su13 mensilità, di 816 euro.

    Il patrimonio del Fondo al 31 di-cembre 2014 risulta di110.590.505 euro con una dispo-nibilità pro-capite di 116.044 euro .

    L’entità del patrimonio, conside-rando la diminuzione annuale del-le prestazioni, sia pure in presen-za di una prevedibile riduzione so-stanziale del contributo della ge-stione finanziaria, dovuto al regi-me dei bassi tassi di interesse, equindi di un maggiore ricorso alconsumo del patrimonio, è comun-que tale da assicurare le presta-zioni per il futuro.

    PUCCI CARLODal posto, senza recarsi al mi-

    crofono, protesta per lo spreco dicarta fatto dal Monte per comuni-care l’importo della pensione inte-grativa: 4 pagine!

    DUCCIO GUASPARRIDov’è andato

    Paolo Gradi?Mi volevo rivol-gere proprio alui perché ci haappena aggior-nato sulleprovvidenze anostro favore da parte della CassaMutua. È proprio a quelle che fac-cio riferimento. La Presidente Da-niela Spagnesi l’anno scorso cidisse che era in corso una trattati-va per la stipula di una Polizza Sa-nitaria complementare a quellache abbiamo tramite il MPS, desti-nata a coprire gli oneri relativi alle

  • Voce Nostra • ANNO XXXV • N. 161 • SETTEMBRE 2015 Pagina 3

    visite specialistiche, alle prestazio-ni non ricomprese nella Polizza inessere, nonché a rifondere le fran-chigie che le Assicurazioni Gene-rali ci applicano sulle prestazioni diPolizza. In merito a quest’ultimoaspetto sappiamo che la nostraCassa Mutua interviene e lo fa afondo perduto, quindi, come è giu-sto, SELETTIVAMENTE. A fine2014 mandai a Daniela una CO-SPICUA Nota Spese sostenute dame e da mia moglie, nella consa-pevolezza che NON sarei rientratotra coloro che avrebbero usufruitodel rimborso, ma solo per far pre-sente quanto sarebbe stata oppor-tuna una copertura assicurativa intal senso . Ecco, vorrei sapere chefine ha fatto quella trattativa. Per-ché non se ne è saputo più nien-te? Eppure sono certo che la mag-gior parte di noi l’avrebbe moltoapprezzata.

    Eppoi voglio ripetere una richie-sta già formulata in sede di Consi-glio Direttivo della nostra Associa-zione. L’età passa inesorabilmen-te per tutti. quindi ritengo quantomai opportuno che qualcuno deicolleghi più giovani si faccia avan-ti per subentrare al mio posto qua-le Direttore Responsabile di VO-CE NOSTRA. È sufficiente un arti-coletto ogni trimestre e un po’ dibuon senso. Conosco colleghi"giovani" che sanno ben tenere lapenna in mano....Li invito calda-mente a mettersi in lista per il rin-novo delle cariche l’anno prossi-mo...così potrà avvenire il passag-gio di consegne, magari in manie-ra graduale, ma comunque neces-sario.

    ENNIO BONELLIBuongiorno

    a tutti. Deside-ro richiamarel’attenzione de-gli organi diri-genziali del-l’AssociazionePensionati avalutare la possibilità di integrarela Polizza sanitaria con una poliz-za che preveda il rimborso dellevisite specialistiche e dei medici-nali. Se per tale polizza fosse ne-cessario contribuire con una quotasarei senz’altro favorevole. Il patri-monio dell’Associazione è notevo-le e in costante aumento, ma nonè utilizzato a favore dei Soci.

    Quanto sopra lo propongo an-che alla Cassa Mutua, visto cheanch’essa possiede un notevolepatrimonio poco usufruito.

    Grazie.

    GIANNI MINUCCIIn primo luo-

    go intendo rin-graziare la pre-sidenza peravermi dato lapossibilità diparlarvi, quindiun saluto a tut-ti voi presenti ed ai troppi assentirivolgendo a tutti anche l’auguriodi ritrovarsi nel prossimo anno.

    In modo particolare voglio rin-graziare il Dott. Caramelli, già no-stro presidente, che, con piacere,vedo presente fra noi, al qualesarò sempre riconoscente peraver capito una mia situazioneparticolare e di non avermi fattomancare il suo valido aiuto (il tuttodurante la sua dirigenza della Fi-

    liale di Arezzo - anni ‘70), indipen-dentemente da qualche fraintesonel più recente passato, per inter-venti da questo palco durante lasua presidenza dell’Associazione.– Confermo che mai ho inteso sol-levare critiche alla Associazione ri-conoscendo sempre ai suoi diri-genti pro tempore meriti e non di-fetti. – Qualche richiesta o sugge-rimento è stato forse male espostoo interpretato.

    Il mio intervento di questa matti-na, di cui chiedo venia fin da oraper qualche incertezza o ripetiti-vità essendo fatto a braccia se-guendo il tracciato di pochi e scon-clusionati appunti, verterà sulla vi-cenda della pensione integrativache ancora molti di noi percepi-scono purtroppo non più dalla no-stra BANCA TOSCANA (di cui, perricordo, ho recuperato la vecchiainsegna della mia filiale di Montal-cino che adatterò per l’illuminazio-ne del mio garage) ma dal M.P.S.nostro indegno padre per averciassassinato.

    A proposito chiedo se è possibi-le sapere quanti di noi non hannooptato per lo ZAINETTO e quindibeneficiano ancora della pensioneintegrativa “giusto per avere un’i-dea almeno approssimativa” (mirisponde prontamente il presiden-te e continuo). Ringrazio il Presi-dente ed amico Mariotti, semprepuntuale e preciso, che mi confer-ma essere ancora ben 944.

    Bene, riprendo questo discorsoche già feci nell’Assemblea del2007, anzi mi rettifico del 2004. –In quella occasione denunciai laproposta che la B.T. ci aveva fattoin varie assemblee di zona che de-finii meschine e scandalose. – Ri-corderete che al riguardo la nostraAssociazione si rese disponibilecon la B.T. per una EdizioneStraordinaria di VOCE NOSTRAper descrivere le motivazioni cheavevano ispirato quella “propostaindecente”. – La definisco inde-cente a ragion veduta e per non te-diarvi troppo, essendo sempliceragioniere (vecchia maniera) ed iconti credo di saperli fare discreta-mente, mi permisi di attualizzare lamia rendita in base alla mia attesadi vita e quella di mia moglie per lareversibilità prevista secondo le ta-belle delle maggiori compagnie as-sicurative e ad un tasso medio del-l’epoca. Ebbene, la proposta chemi veniva offerta, lo ricordo per co-loro che non se ne fossero resiconto, non rappresentava neppureil 40% dell’attualizzazione. – Ricor-do ancora la risposta del caro Buc-ci che, pure avendo trattato lostesso argomento ma sotto l’a-spetto della costituzione del FON-DO o RISERVA DI UNA CASSAPENSIONE che non risultava ade-guato allo scopo, fraintese il miointervento pensando che volessisapere la formula per il calcolo del-l’attualizzazione. Non era così. – Èbene ricordare anche l’intervento“polemico” dell’Ormi che fu più ditaglio politico che pertinente al pro-blema che avevo sollevato tenden-te alla difesa della proposta dellabanca. Quindi ricordo “il fraintendi-mento” dell’allora presidente Cara-melli che, mentre suggerivo e sol-lecitavo uno spazio nel nostro gior-nale per rendere chiaro, a tutti gliaventi diritto, il contenuto reale del-la proposta, la materiale consi-stenza del FONDO e le cause del-

    la sua insufficienza allo scopo, lui,sicuramente in buona fede, intesela mia sollecitazione come una ri-chiesta di intervento della Associa-zione che presiedeva nella specifi-ca contrattazione per la modificadella pensione integrativa. – Nulladi tutto questo come replicai im-mediatamente. – Il mio intervento,mi piace ricordarlo, fu “sollecitato”dal precedente intervento del Dott.Zucca, ex montepaschino e a quelmomento Direttore dell’Ufficio Ge-stione Risorse Umane della BancaToscana che stava rappresentan-do alla nostra assemblea e checon una serie di “menzogne” ave-va inteso dare lustro alla “PROPO-STA INDECENTE”. Nel suo inter-vento l’esimio dottore intese quasicolpevolizzare noi NON ADEREN-TI alla proposta che in un certosenso avevamo impedito il realiz-zarsi anche (ma io direi sopratutto)degli interessi della banca, comeavevamo impedito la possibilità dibeneficiare della liquidazione dellozainetto (la cui vera causa va tro-vata nella formulazione della pro-posta stessa) di chi vi aveva aderi-to i quali a me risultavano esserepochissimi mentre il Dott. Zuccadefinì “in un numero tale che han-no meritato delle attente riflessio-ni”. – Consentitemi di ricordare an-che la piccola ma divertente trova-tina che usai per chiudere definiti-vamente quella farsa di convoca-zione parziale a questo riguardo,in quel di Siena, ai primi di No-vembre 2003. Uno dei due incari-cati della banca con lo scopo di la-varci il cervello mi sembra si chia-masse Bronzi, (meglio nome nonpoteva essere scelto per la funzio-ne che doveva svolgere); mentreerano vergognosamente assentitutte le sigle sindacali (certamentequella assenza non fu casuale mapiena di significato); era presentee sicuramente lo ricorderà bene ilcaro Mariotti. – A “proposta inde-cente” feci “proposta polemica”. –Inventai di avere dei mutui con laB.T. e, per l’estinzione degli stessi,accantonavo annualmente dellesomme secondo le disponibilitàdella famiglia. – Dissi ai due messiche sarei stato disposto ad accet-tare l’offerta che la banca ci pre-sentava, usando la loro faccia e laloro bocca, solo se la banca fossestata disposta ad estinguere i mieimutui con la disponibilità del fondoche costituivo e che rappresentavapoco più del 50% del debito totale.– Offerta già migliore di quella del-la banca. – Naturalmente ‘le faccedi bronzi’ ebbero il buon senso dinon rispondere e così finì quellariunione. – finita quella mini as-semblea ci furono anche delle sca-ramucce con qualche collega con-senziente. Chi aveva da rifare iltetto di casa, chi invece voleva rin-novare il mobilio ed un altro che di-ceva: “pochi maledetti e subito”come fossero dei poveri mendi-canti convinti di prenderli come ac-conto e se poi, nel tempo, fossestato raggiunto un accordo piùvantaggioso avrebbero potuto riaf-facciarsi come creditori per la diffe-renza. – E pensare che i tre ave-vano ricoperto incarichi di un certolivello nella attività lavorativa. –Povero pane da chi si fa mangiare!

    Dopo essermi tolto qualche sas-solino dalle scarpe, di cui vi chiedovenia, venendo all’attuale, io sonosempre dello stesso avviso ripe-tendomi di quanto dissi allora.

    Considerato che i sindacati in al-

    tre faccende sono stati sempre af-faccendati e si dice talvolta brigan-do come a quel tempo e per que-sto problema in cui avevano mes-so lo zampino salvo ritirar la manoal momento “critico”; che l’Asso-ciazione riteneva di non aver com-petenza neppure di informarnecorrettamente ed esaurientemen-te i suoi associati; che il Dott. Zuc-ca, osannato da Roberto Ormi conringraziamenti, sottolineature e ri-conoscimenti particolari, aveva te-stualmente detto; “… la banca ri-mane aperta ad ogni tipo di ulte-riore valutazione…”; che il tempoè passato come la tanta acquasotto i ponti, da B.T. siamo passa-ti a M.P.S. e quindi potrebbe es-serci stato il tempo sufficiente perricostruire il FONDO secondo gliiniziali accordi contrattuali, dimen-ticando per un attimo i misfatti diBaffino, Baffone e Compagni chedi soldi ne hanno “spesi” tanti conscopi ben noti che la magistraturaun giorno ci confermerà (di cuoreauguro a loro tutti che fino all’ulti-mo centesimo gli servano per co-se indispensabili) torno a proporreun COMITATO RISTRETTO DIPENSIONATI con delega a tratta-re e curare direttamente questoproblema nell’esclusivo interessedegli interessati senza nocumentoalla già martoriata banca M.P.S.ma con il corretto riconoscimentodei nostri diritti.

    Alla redazione di VOCE NO-STRA chiedo ancora un piccolospazio in una prossima edizioneper poter raggiungere tutti gli inte-ressati, non certo per ampiezzama per forma e sostanza comefatto con la banca nella EdizioneStraordinaria anno XXII – N. 113del 3/11/2003. – Mi auguro chenon venga tradita la speranza el’attesa della confermata disponi-bilità da parte della redazione.

    Come al solito, quando sonopreso dal discorso il tempo mipassa senza rendermene conto eforse mi dilungo un po’ troppo sufatti e motivi meno interessanti pervoi.

    Mi sembra che vi abbia già pre-so troppo tempo quindi di nuovoringrazio la presidenza e gli astan-ti per l’ascolto e la pazienza. Arri-vederci.

    ANSELO MANNORILa situazione del Fondo è quella

    precedentemente illustrata.L’Associazione farà le proprie

    valutazioni; a titolo puramente per-sonale ritengo che non ci siano lecondizioni né la convenienza a ri-chiedere alla BMPS la liquidazio-ne del Fondo.

    Comunque, per quanto a miaconoscenza non ci sono notizie intal senso. Se e quando si doves-sero manifestare saranno oggettodi adeguate valutazioni.

    GIANCARLO BALLERINIIl mio non è

    un intervento.Solo una se-gnalazione. Incabina di regianon c’è nessu-no per la regi-strazione degliinterventi, nonostante la ns. richie-sta effettuata a suo tempo a mez-zo e-mail al Monte dei Paschi, e,come gli anni scorsi, con spese acarico della ns. Associazione.

    Mercoledì 27 maggio, ho contat-tato telefonicamente l’addetto del

    Monte dei Paschi, gli ho comuni-cato, per l’autorizzazione all’ac-cesso al parcheggio della banca,tre targhe da aggiungere all’elen-co in precedenza inviato e, in taleoccasione, mi ha assicurato chetutto era pronto per la ns. assem-blea, compresa Tecnoconference,invece manca anche la squadraper la sicurezza antincendi.

    (Verso le ore 11 arrivò solo unaddetto che poi mi disse che erastato chiamato per quel servizioalle ore 9 di quel giorno e quindinon aveva potuto formare la squa-dra).

    Segnalo che il numero di Giugnodi Voce Nostra è in corso di stam-pa e quindi il resoconto dell’as-semblea, vedremo come farlo,sarà pubblicato nel numero di Set-tembre.

    ROBERTO ORMISoltanto una

    precisazione.Mi riferisco al-l’intervento checriticava ilcambiamentoadottato dalMonte circa ilcedolino della pensione integrati-va che ha raggiunto quattro pagi-ne di cui una bianca. Uno sprecodi carta.

    Ebbene, il Monte, per motivi ge-stionali ed amministrativi, ha deci-so di uniformare la grafica relativaai cedolini dando ai trattamenti dipensione la stessa forma graficaadottata per il personale in servi-zio. D’altronde questa scelta, condecorrenza 01 Gennaio 2015, erastata comunicata nel cedolino re-lativo al mese di Dicembre 2014.

    Essere uniformati, anche se solograficamente, al personale in servi-zio credo sia una cosa positiva.

    UMBERTO BACCIOTTIPer chi non

    mi conosce so-no UmbertoBacciotti e so-no un ex dellaBanca Tosca-na dove ho la-vorato per oltre42 anni. Sono grato alla bancache mi ha dato di che sostenere lamia famiglia. Ho incontrato ungran numero di colleghi e amicicon i quali sono sempre stato ingrande accordo tanto che ho liti-gato veramente una volta sola (equi ricordo il nome di Zappitello,che forse è meglio omettere) e pe-raltro mi sono riappacificato.

    Sono quello delle vignette suVoce Nostra e sono qui per chie-dere scusa se posso aver offeso lasensibilità di qualcuno, perché,per quanto cerchi sempre di man-tenermi equilibrato, è fatale che al-la superficie appaia la personaletendenza, sopratutto quando l’ar-gomento si richiama alla politicacorrente. Grazie a tutti.

    GIANCARLO BRUNDIVorrei tran-

    quillizzare chiteme ritocchialla pensionein modo re-troattivo. Pochisanno, e quindiparlano a van-vera, che se si dovesse ricalcolarele pensioni col metodo retributivo

    (“ASSEMBLEA SOCIALE ANNO 2015”... continua da pag. 2)

    (segue a pag. 4)

  • Pagina 4 ANNO XXXV • N. 161 • SETTEMBRE 2015 • Voce Nostra

    sarebbro senz’altro penalizzatequelle più basse mentre in molticasi sarebbero aumentate quellealte. Non mi dilungo a spiegarne leragioni ma vi invito a studiare lariforma degli anni ‘80.

    Colgo anche l’occasione per col-tivare un sogno, visti gli andamen-ti del povero Monte dei Paschi: ri-vedere in Toscana risorgere laBANCA TOSCANA.

    ANSELMO MANNORISe non ci sono altri interventi,

    prima di dichiarare la chiusura del-la nostra annuale assemblea, vor-rei ringraziare in primo luogo icomponenti della Segreteria Gian-carlo Ballerini, Silvio Vasta, RenzoRegoli per il lavoro prezioso, indi-spensabile e quasi sempre oscu-ro, che svolgono con continuità ededizione al servizio di tutti noi as-sociati.

    Un grande ringraziamento al Di-rettore di Voce Nostra DuccioGuasparri, ai collaboratori e a tutticoloro che con i loro articoli rendo-no il giornale sempre interessantee ricco di notizie .

    Ma soprattutto vorrei ringraziarliperché penso ai tanti colleghi cheper motivi famigliari, di salute, dilontananza o altro si sentono iso-

    lati e per i quali Voce Nostra rap-presenta uno dei pochi legami ri-masti con quella grande realtà chefu la Banca Toscana nella qualenoi tutti abbiamo trascorso un pe-riodo fondamentale dalla nostra vi-ta lavorativa.

    In quella realtà l’impegno e lacoesione di noi dipendenti produs-se importanti realizzazioni in cam-po solidaristico, sindacale, culturalee ricreativo che tuttora mantengonola loro validità e vitalità nonostanteche una strategia folle ed una clas-se dirigente, a dir poco, del tutto in-capace e inadeguata abbia condot-to la Banca ad una vergognosacancellazione con i risultati che so-no sotto gli occhi di tutti.

    Scusatemi per lo sfogo, siamoveramente giunti al termine del-l’Assemblea, ringrazio i presenti eformulo a tutti voi ed alle vostre fa-miglie i migliori auguri e buone fe-rie.

    Arrivederci al prossimo anno.

    Conclusa l’assemblea i parteci-panti si sono intrattenuti qualchetempo nei locali adiacenti all’audi-torium per gustare l’ottimo “buffet”e, nel contempo, ricordare i beitempi della Banca Toscana ed ivari colleghi.

    È martedì 10 novembre il giornodi Papa Francesco a Firenze.

    E la visita al Convegno ecclesia-le, che apre il giorno prima perconcludersi giovedì 13, fa da ante-prima ideale all’Anno Santo straor-dinario della misericordia procla-mato dal Pontefice che i cardinalihanno scelto “quasi alla fine delmondo”.

    Carità e misericordia, appunto,sono gli elementi distintivi di Fran-cesco.

    A Firenze arriverà in elicottero ecome ha scritto Michele Brancalesu “La Nazione” lo accoglierà unacittà “larga, metropolitana”, chetrova una connessione non banale– non a caso individuata da Ber-goglio – con Prato, per l’incontrocon il modo del lavoro che è altempo stesso un laboratorio dicreatività e integrazione (com-prensivo anche dei cinesi che so-no il 9% della popolazione).

    Ma saranno dai 35 mila ai 40 mi-la quelli che potranno incontrarlonel pomeriggio, alle 15.30 nellostadio comunale “Artemio Fran-chi”, dove Francesco – il secondoPapa qui dopo Giovanni Paolo IInell’86 – celebrerà la liturgia e,con ogni probabilità, entrerà, du-rante l’omelia, nella vocazione diuna città che in quei giorni è capi-tale dei cattolici italiani. Sono con-vocati per il Convegno ecclesialenazionale alla ricerca di un nuovoumanesimo nella città del fiore chedell’umanesimo è stata patria.

    Prima dell’ingresso in conclaveche avrebbe eletto il primo Papasudamericano il cardinale Bergo-glio scambiò due parole con il car-dinale Giuseppe Betori, dicendogliche a Firenze non è mai stato. Loha raccontato l’arcivescovo incon-

    trando alcuni cronisti poco dopol’elezione di Francesco e lo ha ri-cordato a marzo illustrando il pro-gramma di massima della visitapapale: “ Me lo ha confidato luistesso davanti alla Cappella Sisti-na, quando gli dissi che ero Arci-vescovo di Firenze e lui replicò“Firenze è la città della bellezza,non sono mai stato a Firenze. Cidevo venire”.

    Promessa mantenuta portandocon sé un messaggio a Firenze eai cattolici italiani, perché mette alcentro i disabili, i poveri, gli immi-grati e i senza dimora.

    È un messaggio che interrogal’identità civile e religiosa di unacittà, dove la cultura dell’acco-glienza, proprio grazie alla Miseri-cordia, è nata. “Il Papa – spiega atale proposito l’arcivescovo Betori– non divide la cultura dalla carità.In questo lo sentiamo molto vicinoalla nostra identità. Donare culturasignifica fare carità. Il Papa hacondotto i poveri di Roma a visita-re l’opera di un fiorentino in SanPietro: la Cappella Sistina dipintada Michelangelo”.

    Dimensione religiosa, solidale,storico-culturale si intrecciano edemergeranno anche negli incontriche saranno offerti ai partecipantial Convegno ecclesiale. “Per noi èuna grande gioia poter confermarequanto avevamo preannunciato –commenta Betori – possiamo con-fermare la tempistica e le modalitàdella visita di Papa Francesco,scandita da un programma dimassima, non definitivo: potrebbe-ro esserci degli aggiustamenti”.

    E proprio su questa possibilitàche conta l’Arciconfraternita dellaMisericordia di Firenze, che speradi poter ricevere un segno di vici-

    nanza del Pontefice, in vista del-l’apertura dell’Anno Santo che hala misericordia nella sua ragione diessere.

    L’incontro di Prato sarà “con ilsociale e con il lavoro” dicevamo.Ma Papa Francesco, rimasto mol-to colpito dal rogo del capannonein cui morirono alcuni operai cine-si, ha scelto di parlare, dal pulpitodi Donatello o dal sagrato ancoranon si sa, anche per loro. Con lacomunità cinese non è previsto unincontro ufficiale, ma il Santo Pa-dre si vedrà con un rappresentan-te dei lavoratori. Conclusa la pa-rentesi pratese, l’elicottero pontifi-cio raggiungerà Firenze, dove alle9.45 è previsto l’ingresso nel Batti-stero e alle 10 il discorso in SantaMaria del Fiore davanti ai 2.300partecipanti al Convegno. E cosìPapa Francesco non potrà più di-re, come nei giorni del Conclave alcardinale Giuseppe Betori, di nonessere mai stato nella città dellabellezza. A mezzogiorno l’incontrocon i poveri nella basilica dellaSantissima Annunziata e prima dicelebrare la Messa allo stadiosarà a pranzo alla mensa dellaCaritas di San Francesco Poveri-no, come un ospite qualunque,senza un menù diverso dal solito oun trattamento privilegiato. È ilmomento della “gioia e della re-sponsabilità” conclude il cardinale:ora “comincia il cammino di prepa-razione, in collaborazione con tut-te le istituzioni fiorentine”.

    *Duccio Moschella

    Fonte: Tratto da “San Sebastiano” pe-riodico delle Misericordia di Firenzeche ne ha gentilmente autorizzata lariproduzione.*Giornalista, professionista.

    (segue a pag. 5)

    (“ASSEMBLEA SOCIALE ANNO 2015”... continua da pag. 3) PAPA FRANCESCO A FIRENZELa visita al Convegno Ecclesiale e

    l’abbraccio con la città

    Dal 1978 l’Istat presenta l’an-nuario statistico contenente un pa-trimonio di dati statistici, solido eben strutturato, sui principali temiambientali, sociali ed economicidel ns. Paese. L’edizione 2014,suddivisa in 24 capitoli, si presen-ta rinnovata, rispetto agli anni pre-cedenti, sia nei contenuti che nel-la veste grafica.

    Spulciando qua e là tra le 748pagine dell’Annuario ed essendo-mi, tra l’altro, interessato di stati-stiche nei lontani anni ’50 quandoero studente all’Università, mi pia-ce riportare sinteticamente quelliche io ritengo i dati più interessan-ti e, comunque, il lettore può cer-care solo quelli che possono esse-re di suo interesse.

    Popolazione e famiglie

    Al 31 dicembre 2013, la popola-zione residente in Italia è pari a60.782.668 unità, oltre 1 milione inpiù rispetto all’inizio dell’anno(+1,8 per cento). La componentestraniera (al 1° gennaio 2013) co-stituisce il 7,4 per cento della po-

    polazione complessiva, con un in-cremento netto, nel corso del2012, di 335.640 unità (+8,3 percento).

    Le famiglie, che al 2011 sono24.611.766, hanno subito negli ul-timi 40 anni un significativo cam-biamento nella struttura: quellenumerose (cinque o più compo-nenti) passano dal 21,5 per centodel totale al 5,7 per cento dell’ulti-mo censimento. Nello stesso pe-riodo si evidenzia un regolare in-cremento delle famiglie uniperso-nali che passano dal 12,9 al 31,1per cento. Le famiglie con almenouno straniero rappresentano il 7,4per cento del complesso delle fa-miglie rilevate.

    Tra il 2011 e il 2012, il numeromedio di figli per donna registrauna lieve flessione che porta l’indi-catore da 1,44 a 1,42. Le madristraniere mediamente fanno quasiil doppio dei figli rispetto alle madridi cittadinanza italiana: 2,37 con-tro 1,29.

    Continua nel 2013 l’incrementodella speranza di vita alla nascita:79,8 anni per i maschi (era 79,6nel 2012) e 84,6 anni per le donne

    (era 84,4 anni nel 2012).Queste dinamiche rendono l’Ita-

    lia uno dei paesi più vecchi delmondo: il rapporto tra la popola-zione di 65 anni e oltre e quellacon meno di 15 anni raggiunge il-valore di 151,4 per cento, in Euro-pa secondo solo al valore dellaGermania (160,0).

    L’aumento delle speranza di vitaè un dato che fa piacere ma, con-siderata la diminuzione delle na-scite da madri italiane, nel giro diqualche decennio la società italia-na sarà sempre più costituita dapersone vecchie, prive di energievitali ed avviata ad una lentascomparsa. È auspicabile chequesto trend inverta la sua rotta!(N.d.R.)

    Per quanto riguarda la nuzialità,dopo anni di trend decrescente,nel 2012 si è verificato un lieve au-mento dei matrimoni: 207.138,contro i 204.830 del 2011.

    L’instabilità coniugale è in legge-ra contrazione; le separazioni le-gali sono passate da 88.797 nel2011 a 88.288 nel 2012, mentre idivorzi da 53.806 sono scesi a51.319.

    ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2014a cura di gb/

    Sanità e Salute

    Nel 2014 il 70% della popolazio-ne ha fornito un giudizio positivodel proprio stato di salute (valorestabile rispetto al 2013); più eleva-to fra gli uomini (73,8%) che fra ledonne (66,3%). Per quanto riguar-da le patologie croniche le più dif-fuse sono: l’ipertensione (17,4%),l’artrosi/artrite (16%), le malattieallergiche (10,3%), l’osteoporosi(7,5%), la bronchite cronica e l’a-sma bronchiale (5,8%), il diabete(5,5%).

    Prosegue il declino dell’abitudi-ne al fumo. Nel 2014 si è dichiara-to fumatore il 19,5% della popola-zione oltre i 14 anni, contro il20,9% nel 2013 e il 21,9 nel 2012.Più fumatori tra gli uomini (24,5%)che fra le donne (14,8%).

    Istruzione e formazione

    Gli studenti iscritti nell’anno sco-lastico 2012/2013 sono 8.943.701,circa 17.500 in meno rispetto al-l’anno precedente. In aumento in-vece i bambini nelle scuole prima-rie.

    Gli alunni stranieri iscritti nellescuole italiane sono circa 787mila;il maggior numero nelle regioni delNord e del Centro dove sfiora il

    14% degli iscritti, mentre nel Mez-zogiorno non raggiunge il 3,5%.

    Il tasso di scolarità si attesta davari anni al 100% per la scuola pri-maria e per la secondaria di primogrado, mentre quello della scuolasecondaria di secondo grado è so-stanzialmente stabile al 93,1%.

    Sempre meno giovani si iscrivo-no all’università. La popolazioneuniversitaria è composta da1.709.407 studenti, in lieve flessio-ne rispetto all’anno accademicoprecedente (-2,4%). Nel 2012 cir-ca 297.000 studenti hanno conse-guito la laurea; circa 1.400 in me-no rispetto all’anno precedente. Ledonne che proseguono gli studidopo la scuola secondaria sonopiù numerose degli uomini e rie-scono a portare a termine il per-corso accademico più degli uomi-ni. Il tasso di conseguimento diuna laurea (laureati ogni 100 gio-vani venticinquenni) è al 37,6%per le ragazze e al 25,2% per imaschi.

    Cultura e tempo libero

    Nel 2013 oltre 38 milioni e 190persone hanno frequentato i 431luoghi di antichità ed arte presenti

  • Voce Nostra • ANNO XXXV • N. 161 • SETTEMBRE 2015 Pagina 5

    LE VIGNETTE DI BRANDOLESE Come detto nel numero scorso, Silvano Burattelli ci ha trasmesso una serie di 14 vignette, disegnate a suo tempo da Fredrigo Bandolese, in concomitanza con l’istituzione

    del Mod. P/12, l’annuale “pagella” che i colleghi un po’ in là con gli anni ben ricorderanno. Nel numero scorso abbiamo pubblicato la prima: CARATTERE. In questo numero laseconda: PRESENZA.

    Poi pubblicheremo: Cultura generale – Preparazione teorico/professionale – Rapporti con i colleghi – Rapporti con i superiori – Rapporti con i terzi – Condotta privata – Ini-ziativa – Spirito di collaborazione – Conoscenza del lavoro – Applicazione al lavoro.

    in Italia, circa 1 milione 800 mila inpiù rispetto al 2012.

    Nel 2012 sono stati pubblicati59.230 libri, per un totale di 179milioni di copie. Il numero dei titoliè rimasto stabile ma la tiratura èdiminuita quasi di un quinto.

    Il cinema, nonostante continuiad attirare il maggior numero dipersone, ha subito una forte fles-sione.

    La televisione, anche se in lieveflessione, continua a essere ama-ta e guardata dal 91,1% della po-polazione dai tre anni in su; nel2013 il 92,3%. I fruitori più accani-ti sono i giovani tra i 6 ed 14 anni(94%) e gli anziati 60-74enni(stessa percentuale).

    Cresce l’uso della tecnologia. Lapopolazione che utilizza il perso-nal computer passa dal 54,3% al54,7%.; quella che si collega adInternet dal 54,8% al 57,3%.

    Casa di proprietà

    Aumenta il numero delle famiglieche è proprietario dell’abitazione incui vive: varia dal 72,4% al 73,4%.

    Fra queste il 16,6% sta pagando unmutuo. Le famiglie che vivono incase in affitto sono 16,7%.

    Utenze

    La spesa che incide maggior-mente sulla spesa totale per leutenze è quella per il gas, che rap-presenta il 2,6% della spesa tota-le, seguita da quella per l’energiaelettrica (2,1%) e da quella per iltelefono (1,5%). Continua la dimi-nuzione del numero di famigliecon il telefono fisso (dal 72,8% al64%), mentre aumentano quelleche hanno un telefono cellulare(dall’87,8% al 91,5%).

    Trasporti

    L’automobile è ancora il mezzodi trasporto privato più utilizzatoper recarsi al lavoro o per accom-pagnare i figli a scuola. È in au-mento l’uso della bicicletta: dal2,4% al 3% da parte degli studen-ti e dal 3,8% al 4,3% quello dei la-voratori.

    (“ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2014”... continua da pag. 4)

    La notizia non ha suscitato mol-to scalpore. Eppure, per la primavolta, una ricerca scientifica certi-fica che essere cinici e pensareche ciascuno badi solo al propriotornaconto personale fa male alcervello e triplica il rischio di svi-luppare la demenza senile. Èquanto emerge da uno studiopubblicato sulla rivista Neurologycondotto da Anna-Maija Tolppa-nen dell’Università della Finlandiaorientale. Che un gruppo di stu-diosi sia stato spinto a scanda-gliare gli effetti di un modo di es-sere, generalmente esposto al di-sprezzo generale, è di per sé si-gnificativo. Gli esperti in campohanno considerato 1.449 personecon un’età media di 71 anni e nehanno monitorato la salute media-mente per dieci anni.

    Pensate che il campione è statosottoposto a una batteria di testper la diagnosi di demenza e percapire la personalità di ciascuno,in particolare per misurarne il “li-vello di cinismo”. Alla fine è emer-

    so che i più incalliti cinici hanno unrischio triplo di ammalarsi diAlzheimer, la forma più comune didemenza senile, rispetto alle per-sone di indole più buona. In prece-denti studi, il cinismo era stato giàmesso in relazione con i problemicardiovascolari.

    In un mondo popolato da perso-naggi simili a Lord Henry del libroIl ritratto di Dorian Gray dovrebbeessere difficile rimanere indifferen-ti. Siamo circondati da personebrillanti che non credono in niente,e che non perdono occasione dismontare con una battuta ciò incui altri credono. Pensare che co-storo un giorno potrebbero esserepuniti come se avessero fumato cifa sorridere. Non so se sia una pu-nizione meritata perdere la luciditàmentale. Certamente, il risultatodella ricerca finlandese dovrebbeindurci alla riflessione e alla finepotremmo essere pervasi da undubbio: la salute dell’anima e quel-la del corpo sono legate? Mentrela scienza ci offre conferme, non

    possiamo fare a meno di ricordareche i cinici nella filosofia grecaerano coloro che prestavano at-tenzione unicamente alla concre-tezza più pura, ripulita da senti-menti e desideri. Nella societàodierna dell’antico significato è ri-masta solo la seconda parte, cioèla mancanza di speranza, checontraddistingue certi atteggia-menti dannosi per la salute comeun pacchetto di sigarette.

    *Giuseppe Altamore

    Fonte: Tratto dal mensile “BenEssere –La salute con l’anima” che ne ha gentil-mente autorizzato la riproduzione.*Direttore responsabile del mensilesopra indicato.

    ESSERE CINICI FA MALE ALLA SALUTElo conferma la scienza

    L’istruzione rende il saggio unpo’ più saggio, ma rende ilcretino molto più pericoloso.

    *Nassim Nicholas Taleb

    * Saggista, statistico, analista dei rischi.

  • Pagina 6 ANNO XXXV • N. 161 • SETTEMBRE 2015 • Voce Nostra

    Nel mese di agosto dell’anno490 a.C. Milziade sconfisse a Ma-ratona l’esercito persiano e la tra-dizione racconta che un soldato,Filippide, corse ininterrottamenteda Maratona ad Atene, lungoun’impervia strada di 42 Km., perannunciare la vittoria degli atenie-si e, compiuta la missione, caddemorto per la fatica.

    Da qui il nome di “maratona”, al-la gara voluta da Michel Bréal edal barone de Coubertin, che sisvolse per la prima volta il 10 apri-le 1896: erano 40 chilometri dalponte di Maratona ad Atene. C’eraun italiano, Carlo Airoldi, ma glivietarono di correre perché consi-derato un professionista avendovinto premi in denaro.

    La distanza di 42,195 Km. nasceperò a Londra. Il tracciato andavadal Castello di Windsor fino allostadio, 26 miglia (41,843 Km) a cuifurono aggiunte 385 iarde (352metri) per portare il traguardo da-vanti al palco reale. Ecco i 42,195Km. ufficiali dal 1921.

    In questi ultimi anni la “Marato-na” ha conosciuto un vero boom:gli italiani che nel 2014 hanno ter-minato almeno una gara sono sta-ti 38.254. Nel mondo si corronoogni anno oltre 1000 Maratone; lapiù famosa quella di New York. InItalia importanti per il numero dipartecipanti quelle di Roma e diFirenze.

    Celebre, nella storia delle mara-tone, quella del 1908 quando l’ita-liano Dorando Petri giunse primoin prossimità del traguardo, macollassò a terra a pochi metri pri-ma della linea di arrivo. Sostenutoda un giudice, tagliò il traguardo,ma venne successivamente squa-lificato e la vittoria passò allo sta-tunitense Hayes. Quel sostegnodel giudice gli costò la medagliad’oro, ma non la gloria.

    Altra Maratona, poco conosciu-ta, ma più clamorosa, quella corsadal giapponese Shizo Kanakuri,dato per favorito alle Olimpiadi diStoccolma del 1912. Dopo averpercorso 30 chilometri, sfinito peril caldo (all’epoca erano vietati irifornimenti di acqua, spugnag-gi…), accettò l’invito di uno spetta-tore a bere una bibita a casa sua,dove Shizo si addormentò e al ri-sveglio, per la vergogna, tornò inincognito in Giappone, dove vissenascosto fino al 1962, quando ungiornalista svedese lo ritrovò. Cin-que anni dopo gli fu data (eccezio-nalmente!) la possibilità di ripren-dere quella maratona che, quindi,si concluse con il seguente tempo:54 anni, 8 mesi, 6 giorni, 5 ore, 32minuti e 23 secondi !!!

    Ricordo il record nella Maratonadel 1960 a Roma di Abebe Bikilache corse a piedi nudi e catapultòl’Africa nello sport. Vinse anche aTokio nel 1964 (doppietta riuscitasolo al tedesco dell’Est, Cierpin-ski, nelle gare del 1976 e del1980).

    È gloria un alloro olimpico, comeè gloria arrivare in fondo ad unamaratona, stremati, ma felici, tan-to che il poeta Eugenio Montalescrisse: “Se la notte sogno, sognodi essere un maratoneta”.

    Dopo la storia delle Maratoneecco la storia del primo podistaitaliano: è Achille Bargassi di Forlì

    che, il 21 agosto 1873, si cimentòper la prima volta in una “corsa sustrada” anziché su pista. Andò ingiro a scommettere che potevacorrere a lungo con una velocitàvicina a quella dei cavalli. Lo pre-sero per matto, ma matto non loera. Partì da Milano, Porta Vene-zia, e corse fino ai primi contraffor-ti di Monza in 58 minuti vincendo120 lire dell’epoca (456 euro). Daquesto episodio si può considera-re la nascita del cosiddetto “podi-smo”.

    Dagli anni ’70, con il fermo delleauto la domenica, è stato poi tuttoun continuo proliferare, in ognicittà e Paesi, di gare podistiche sustrada, competitive ed amatoriali.La corsa divide, infatti, i praticantifra atleti professionisti e dilettanti, iquali, a loro volta, si frazionano inappassionati che cercano di emu-lare i grandi atleti della maratonacon allenamenti continui, e occa-sionali atleti saltuari, che corronosolo per divertirsi, fare un po’ disano movimento, se e quando nehanno voglia e tempo. Fra questiultimi c’è chi scrive queste righe.

    Cominciai a correre nel 1975 al-l’età di 43 anni. Dal 1978 ho regi-strato tutte le corse e gli allena-menti: alla fine dell’anno 2012 ri-sulta che ho effettuato, quasisempre di corsa, ben 21.032 chi-lometri. Dal 1° gennaio 2013 hocambiato ritmo, cimentandomi in“marcia e corsa leggera in disce-sa” (il 2.4.2015 ho compiuto 83anni !!) e risulta che, a questo rit-mo, alla fine del mese di giugnou.s. ho percorso altri 996 chilo-metri.

    Non ho effettuato nessuna Ma-ratona e mi dispiace; solo diverseMaratonine (Km. 21,10) di cui una,nel 1987, all’estero (Varisdin – exJugoslavia). Le migliori, per quan-to riguarda il tempo impiegato,quella del Campionato NazionaleBancari a Torino (1983), portata a

    termine in 1 ora e 43 minuti, quel-la del Campionato Bancari a Fi-renze (1978) in 1 ora e 45 minuti,come quella a Novi Ligure (1984).Poi diverse sotto le 2 ore. L’ultimanel 1999, Campionato NazionaleBancari a Gubbio, in 2 ore e 28 mi-nuti e cioè appena entro il tempomassimo di 2 ore e 30 minuti, Ave-vo in programma di portarla a ter-mine in 1 ora e 5/10 minuti, aven-do percorso in allenamento la set-timana prima della gara, nel parcodelle Cascine a Firenze, 21 chilo-metri in 1 ora e 10 minuti. E da al-lora chiusi con le Maratonine.

    Mi piace ricordare due corse cheebbero uno scopo particolare: nel1988 partecipai, insieme ad altri23 podisti, ad una staffetta da Fi-renze a Roma – Città del Vaticano(320 chilometri) per portare i “pa-nellini” benedetti in occasione del-la festa di San Sebastiano, patro-no della Misericordia di Firenze, alSanto Padre Karol Wojtila – PapaGiovanni Paolo II – che si compli-mentò per l’impresa podistica eposò insieme a noi per alcune fotoricordo.

    Nel 2000 partecipai ad un’altrastaffetta podistica da Roma – Cittàdel Vaticano a Firenze. Percorsoinverso a quella del 1988, masempre attraverso i luoghi e lestrade dell’antica Via Francigena:Sutri, Vetralla, Bolsena, Acqua-pendente, Radicofani, Buoncon-vento, Monteroni d’Arbia, Siena,Greve in Chianti, Grassina…. Nelcorso dell’udienza del Mercoledì, ilSanto Padre benedì i “panellini”che, affidati a noi podisti, portam-mo a Firenze e consegnammonelle mani del Cardinale Arcive-scovo Piovanelli durante la S.Messa per la Festa di San Seba-stiano del 20 gennaio.

    Quanto sopra per la storia e lacronaca, ma cosa si intende e sidefinisce per “corsa”? È l’andaturaumana composta da una prosecu-zione di balzi, in cui in una primafase, un piede rimane a contattocon il terreno; nella fase successi-va il piede si stacca da terra insie-me al resto del corpo (fase di vo-

    LA CORSAdi Giancarlo Ballerini

    Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti diquanto non ne abbia già vissuto.Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha man-giate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assapo-rarle con calma.Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedu-re e regole interne, sapendo che non si combinerà niente…Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagraficanon sono cresciute.Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio esserci in riunioni dove sfi-lano persone gonfie di ego.Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano discreditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le per-sone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli.Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli.Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta…Senza troppe caramelle nella confezione…Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana.Che sappia sorridere dei propri errori.Che non si gonfi di vittorie.Che non si consideri eletta prima ancora di esserlo.Che non sfugga alle proprie responsabilità.Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte delle verità e l’onestà.L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta.Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone…Gente alla quale i duri colpi della vta, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.Sì…ho fretta…di vivere con intensità, che solo la maturità mi può dare.Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono…Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora.Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i mii cari e con la mia co-scienza. Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai…

    *Mario Andrade* Poeta, romanziere, saggista e musicologo brasiliano (1893-1945)

    lo), fino a quando atterra l'altropiede. Si contraddistingue dallacamminata, e dalla marcia nellequali il corpo mantiene sempre ilcontatto con il terreno.

    La corsa è senz’altro la più anti-ca forma di atletismo e si sviluppò,nella preistoria, insieme alla pas-sione per la caccia, dato che le ar-mi di corta portata obbligavano ilcacciatore ad inseguire veloce-mente la selvaggina.

    Ma perché è bello correre? Per-ché correndo ci si rilassa, si am-mira il paesaggio..., la mente, li-bera da problemi contingenti, ripo-sa… le gambe vanno.., i muscolilavorano… si suda e si eliminanotossine…si gode il venticello dellacorsa...che asciuga il sudore dellafronte. La corsa è divertente, so-prattutto se non si vuol essere deisuperatleti, costa poco, basta unpaio di scarpette, una maglietta,un paio di pantaloncini e si è pron-ti. Fa bene al fisico, perché rendeil corpo più elastico e lo aiuta asopportare la sedentarietà dovutaalla vita quotidiana, allena il cuorea prevenire le malattie dovute aduna insufficiente ossigenazio-ne…combatte lo stress…Dopoaver corso ci si sente stanchi, macontenti, di ottimo umore ed ener-gici. Ho letto che è l’effetto delleendorfine (gli ormoni della felicità)che si propagano dal cervello intutto il corpo. Sembra anche chela corsa provochi cambiamenti inalcune aree celebrali, favorendomeccanismi antinvecchiamento,antialzheimer e antidemenza se-nile.

    Sempre più italiani scelgono dicorrere per strade di campagna,ma anche per le trafficate vie dicittà. Si vedono sempre più uomi-ni e donne impegnati nella corsache dichiarano di ricavarne stan-chezza ma anche piacere fisico epsicologico. Stefano Baldini, ma-ratoneta, medaglia d’oro alle olim-piadi di Atene, pochi mesi fa os-servava con Franco Fava, ex fon-dista azzurro ed oggi giornalista.“Niente di più bello che correre inlibertà”.

    Parafarmaci e dispositivi medici

    Un collega mi ha comunicatoche il Caf a cui si è rivolto per lacompilazione del Mod.730/redditi2014 non ha voluto includere tra lespese mediche – per le quali spet-ta una detrazione del 19% (fran-chigia Euro 129,11) – quelle dalmedesimo sostenute per parafar-maci. È giusto il comportamentodel Caf in quanto a suo tempo l’A-genzia delle Entrate (Risoluzione306/E del 22.10.2008) precisò chein linea generale la spesa relativaall’acquisto di parafarmaci nonpuò essere equiparata a quellaper medicinali. È invece possibilefruire di benefici fiscali in caso diacquisto di prodotti medicinali fito-terapici approvati ed autorizzatidall’Aifa (Agenzia Italiana del Far-maco), così come per l’acquisto ditaluni dispositivi medici.

    Per poter portare in detrazione idispositivi medici è necessario:– che lo scontrino rilasciato dalla

    farmacia riporti il codice fiscaledel contribuente e la descrizionedel prodotto effettuata con unnumero (per la privacy), come,peraltro, per tutti i medicinali,

    – che il dispositivo medico siacontrassegnato dalla marcaturaCE che ne attesti la conformitàalla direttive europee. Tale mar-catura è riportata sulla scatola,da portare al CAF, in cui è con-fezionato il dispositivo medico.

    Ancora phishing

    Un nuovo allarme, dagli Ufficidel Fisco, per tentativi di phishing.L’Agenzia delle Entrate ha segna-lato che alcuni cittadini hanno rice-vuto per posta elettronica false co-municazioni con oggetto “Rimbor-so fiscale per 2014-2015” inviate,apparentemente, dall’Agenzia del-le Entrate.

    L’e-mail, su cui compare appun-to il logo dell’Agenzia, invita il con-tribuente a cliccare sul link “Acce-di al tuo rimborso fiscale”, che col-lega a una pagina web dove sichiede di inserire alcune informa-zioni personali, tra cui i dati dellacarta di credito.

    L’Agenzia delle Entrate, oltre adichiararsi estranea a questi mes-saggi, segnala che per nessunmotivo gli Uffici Finanziari invianocomunicazioni via e-mail relativeai rimborsi ne, tantomeno, chiedo-no ai contribuenti informazioni sul-le loro carte di credito.

    Alla fine di Agosto, sempre l’A-genzia delle Entrate, ha segnalatoun nuovo episodio di phishing aidanni di imprese e cittadini comu-ni: stanno circolando e-mail conoggetto “Verifica Tributaria”. Il fileallegato da compilare può dan-neggiare il computer. È inganne-vole e contraffatto anche l’indirizzopec da cui provengono: [email protected]

    NOTIZIEFISCALI

    a cura di gb/

    La responsabilità dei grandiStati è quella di servire, enon di dominare il mondo.

    *H.S. Truman

    * 33° Presidente Stati Uniti d’America

  • Voce Nostra • ANNO XXXV • N. 161 • SETTEMBRE 2015 Pagina 7

    Uno stile di vita sano percombattere i tumori: funzionadavvero!

    Movimento, peso giusto, dietasana e poco alcol, uniti alla batta-glia contro il fumo (il peggior nemi-co!) sono i punti chiave per la pre-venzione dei tumori e per la pre-venzione delle principali malattiecosidette “non trasmissibili” (dia-bete, malattie cardiovascolari,ecc.).

    Ce lo sentiamo dire da tantotempo e facciamo di tutto per met-tere in pratica i consigli. Ma certa-mente ci siamo chiesti tante voltese ne valga la pena o no.

    Servirà davvero a qualcosacambiare abitudini? Oppuretanto vale continuare ad esserepigri e sovrappeso, e abbuffarsi didolci, salumi e panna montata?Queste verdure, legumi, noci, ce-reali integrali – che ogni giornocerchiamo di aggiungere ai nostripasti, togliendo dal menù un po’di carne, pancetta, pane bianco edolci – servono davvero a qualco-sa? E i chili di troppo che cerchia-mo di buttar via? È solo questio-ne estetica o è anche questionedi salute?

    Questa volta posso darvi unabuona notizia: non è fatica spre-cata!

    Ce lo dicono due importanti la-vori, uno basato sulla popolazioneStatunitense ed uno su quella Eu-ropea.

    Partiamo dal primo, lo studioUSA, perché freschissimo distampa. È stato studiato un cam-pione di oltre 500.000 uomini edonne tra i 50 e i 71 anni, per ca-pire se chi seguiva le indicazioniper la prevenzione dei tumori del-la American Cancer Society(ACS) avesse una minor probabi-lità, nei 10-15 anni successivi, diammalarsi o di morire a causa diun tumore o di morire per altremalattie.

    I partecipanti allo studio han-no risposto a domande su ali-mentazione, consumo di alcol,attività fisica e peso corporeo.In base alle risposte date sonostati calcolati dei punteggi: pochipunti a chi si comportava “male”,punteggio più alto per chi segui-va le raccomandazioni. Per l’ali-mentazione sono stati presi inconsiderazione i consumi di ve-getali e frutta, di cereali integralie di carni rosse e carni conserva-te (insaccati, salumi). Inoltre èstato anche considerato un pun-teggio specifico per l’abitudine alfumo.

    Il risultato? Le raccomanda-zioni dell’ACS funzionano dav-vero. Si ammalano meno di tu-more le persone con un punteg-gio più alto: 19% in meno di tu-mori nelle donne e 10% in menonegli uomini. Ma ancor di più si ri-duce la mortalità totale, cioèquella dovuta a qualsiasi tipo dimalattia: 33% in meno nelle don-ne e 26% in meno negli uomini.Anche di cancro si muore di me-no: 24% in meno le donne e il25% in meno gli uomini.

    Questo studio, a differenza dialtri studi precedenti, è anche riu-scito a valutare la riduzione di in-

    cidenza di specifici tipi di tumore.Sappiamo infatti che parlare di tu-more è una cosa un po’ vaga,perché i tumori sono di tanti tipidiversi. Il livello di protezione va-ria quindi da una sede tumoraleall’altra e non tutti i fattori hannolo stesso peso. Le raccomanda-zioni dell’ACS funzionano meglioper i tumori del cavo orale/esofa-go/stomaco, per i tumori dell’inte-stino e, nella donna, per la mam-mella.

    In Europa è stato condottouno studio analogo, lo studioEPIC: mezzo milione di personesono seguite nel corso degli anniper valutare la relazione tra leabitudini di vita e le malattie. I ri-cercatori di questo studio (a cuipartecipa anche l’ISPO di Firen-ze, con circa 13.000 volontari)hanno costruito indici di aderenzaalle raccomandazioni del WCRF(il Fondo Mondiale per la Ricercasul Cancro): le raccomandazionisono molto simili a quelle del-l’ACS, con l’aggiunta del consi-glio di allattare al seno i figli. Lostudio evidenzia una riduzionedella mortalità del 29% negliuomini e del 38% nelle donne.Anche in questo studio l’effettoprotettivo risulta più forte per lemalattie cardiovascolari (44% diriduzione del rischio), che per i tu-mori (20% di riduzione).

    Diamoci quindi da fare per met-tere in pratica queste raccoman-dazioni.

    Riassumendo, i punti principalisono:

    • Non aumentare di peso e di-magrire se necessario: per ve-rificare se il peso è “normale”,calcolare l’indice di massa cor-porea. Peso in chili diviso perl’altezza in metri e nuovamentediviso per l’altezza in metri. Il ri-sultato deve essere compresotra 18,5 e 25.

    • Movimento, movimento, movi-mento: tutti i giorni una mezz’o-retta di cammino o altra attivitàmoderata. E un paio di volte allasettimana un’attività più intensa.Tutto sta nell’iniziare…e trovareun’attività compatibile con i pro-pri gusti e impegni. Cominciatepoco alla volta ad inserire unanuova attività nelle routine gior-naliere. Il motto è: non stare fer-mo!

    • Alimentazione sana, i puntifondamentali:

    – più verdura, legumi e frutta. Eche non siano sempre gli stessi!

    – meno carne rossa e salumi. Cisono molti altri alimenti che cipossono fornire le proteine ne-cessarie: pesce, pollame, legu-mi, frutta secca in guscio (noci,mandorla, nocciole ecc.), uova,formaggi (senza esagerare)

    – precedenza agli alimenti integra-li: pasta e pane integrale, riso,farro, orzo. Provate alimentinuovi: la quinoa, il riso nero, il ri-so rosso…

    – stop agli alimenti troppo densi dienergia e alle bevande dolci. Tut-ti questi devono essere consu-mati “occasionalmente”: una vol-ta al mese non è un problema,ma più volte alla settimana si.

    • Meno alcool: se sei donna, nonbere più di un bicchiere di vino al

    giorno (o una lattina di birra). Sesei uomo non più di 2 bicchieri (o2 lattine di birra).

    E poi? Un ingrediente magicoche tenga lontani tutti i malanni?No, non esiste. Il nostro pianetaè bello perché ci offre una va-rietà di prodotti che si completa-no a vicenda. E i risultati deglistudi citati sembrano propriomostrare che tutti questi ingre-dienti, compresa l’attività fisicaed il controllo del peso, lavora-no armonicamente in sinergiatra loro. Non è un singolo fatto-re che protegge, ma probabil-mente tutto l’insieme: il pac-chetto delle raccomandazioniva preso così com’è, inveceche selezionare la parte che fapiù comodo…

    E se ho già avuto un tumore?Anche chi ha già avuto un tu-

    more è invitato a seguire lestesse raccomandazioni, comeindicato nelle linee guida delWCRF, 2007. Inoltre, nell’autunnoscorso il WCRF ha pubblicato unaggiornamento che riguarda ledonne operate al seno. Gli studifin qui effettuati non sono ancorasufficienti per aggiungere moltoalle linee guida generali. Segna-lano però che su alcune temati-che ci sono evidenze limitate chemeritano di essere approfondite.Si riferiscono a peso e attività fisi-ca, dieta e alcol. Per quanto ri-guarda la dieta e la sopravviven-za al tumore al seno, gli alimentiricchi di fibra (quindi gli alimentiintegrali) e la soia (come legumee sotto forma di tofu, tempeh e si-mili, NON come integratore) po-trebbero proteggere da una reci-diva o da un nuovo tumore. Inve-ce i grassi saturi (principalmentequelli di origine animale) potreb-bero costituire un fattore di ri-schio. Ma ancora non c’è un nu-mero sufficiente di studi per trarredelle conclusioni definitive.

    Per concludere in dolcezza, ec-co una ricetta per concedervi“occasionalmente” un piccolopeccato di gola: contiene solograssi buoni, di origine vegetale.

    Cioccolatini all’avocado

    - 1 avocado maturo- 200 grammi di cioccolato fondente- nn pizzico di vanillina- 1/2 cucchiaino di cannella- cacao amaro in polvere

    Sciogliere il cioccolato nel mi-croonde o a bagno maria. Schiac-ciare l’avocado con la forchetta.Aggiungere cioccolato fuso, vanil-lina e cannella. Amalgamare beneil tutto. Mettere in frigo a raffredda-re. Con un cucchiaino fare tantepalline (circa 12) e rotolarle nel ca-cao in polvere. Servire subito omettere in frigo fino al momentodel consumo (attenzione: consu-mare entro un paio di giorni)

    *Simonetta Salvini

    Tratto da “La nostra salute” rivista dellaLega Italiana per la Lotta contro i Tu-mori – Sezione di Firenze – Onlus –www.legatumorifireze.it – che ne hagentilmente autorizzato la riproduzione.* Dietista, libera professionista, www.simonettasalvini.it

    SALUTE

    Specifica che la barzelletta re-siste all’usura, perché si adattaad ogni età, ad ogni persona, adogni situazione, e, per la brevità,rientra nei rapporti occasionalidelle realtà quotidiana, nelleconversazioni telefoniche e dila-ga perfino in Internet. È entratada tempo nei giornali, nelle rivi-ste, nella televisione, talvoltaviene proposta anche dai politiciperché il buonumore procura be-nevolenza verso chi lo ha susci-tato. L’Autore ricorda che i so-vrani dell’antichità tenevano ibuffoni vicino al trono per con-trollarli ed aizzarli contro gli av-versari prima che queste malelingue gettassero loro addosso ilridicolo. Gli aspetti dolorosi e tra-gici della vita non ostacolano lafioritura di barzellette: ve ne fu-rono tante sotto Stalin. Mussoli-ni, dittatori e tiranni, come pure,venendo a tempi più recenti, suDe Gasperi, Togliatti, Nenni, Sa-ragat.

    Il libro è quindi un compendiosistematico sulla barzelletta, ol-tre che una raccolta di materialeelaborato secondo specifici crite-ri. Ogni capitolo è preceduto daun’introduzione che ne consenteuna lettura culturale, sociale,storica, oltre naturalmente quelladi puro divertimento. Le barzel-lette, scrive l’Autore, non vannomai prese alla leggera, perchéspesso il lato farsesco nascondefinalità precise, come quella diindebolire il potere o mettere inluce le contraddizione di un po-polo, di una classe sociale o diun regime. Usata in modo equili-brato, leggero e benevolo, labarzelletta costituisce un mecca-nismo di riequilibrio delle tensio-ni sociali; usata con malignità ecattiveria può essere distruttiva.

    CARLO LAPUCCI

    LE BARZELLETTE ITALIANE

    sarnus

    Attratto dalla barzelletta illu-strata sulla copertina del libro(ved. sopra) l’ho comprato pen-sando anche di avere una minie-ra di barzellette per “L’angolo delbuonumore” di Voce Nostra.

    È sì una raccolta di barzellette,sugli immancabili carabinieri, diPierino e la maestra, sui dottori ele malattie dei pazienti, suddivi-se per generi, sui pazzi, sulla re-ligione, sui politici, sulla vita co-niugale, ma è anche uno studiosulla storia della barzelletta, sulproblema del ridere, sulla suafunzione sociale e, infatti, nelsottotitolo leggesi “Farsa umanae filosofia sommersa nelle sto-rielle popolari”.

    In una introduzione di ben 35pagine lo studio dell’Autore parteda lontano, in pratica dalle origi-ni dell’umorismo, dalla sua prei-storia, risalendo ai nostri giorniattraverso il Medio Evo, il Rina-scimento, l’Ottocento ed il Nove-cento.

    SCAFFALEa cura di gb/

    GLI INSEGNAMENTI DISAMANTHA

    Il Capitano pilota dell’Aeronauti-ca Militare Samantha Cristoforetti– atronauta italiano dell’AgenziaSpaziale Europea (ESA) che hastabilito il record di permanenzaconsecutiva per una donna (199giorni) nella stazione spaziale ISS(o “hotel spaziale” com’è rinomina-ta dagli astronauti), orbitante aduna velocità vicina ai 28.000 Kml’ora e ad una distanza dalla Terradi 435 chilometri – dopo il rientrosul nostro pianeta, ci insegna:

    “Non si può desiderare qualcosaintensamente e allo stesso tempotemerla. Occorre essere consape-voli dei rischi, ma non temere lamente concentrata (e paralizzata)solo sul pericolo anziché sull’op-portunità e sulla bellezza di quelloche stai facendo”.

    “Usare l’ironia per fare squadra;meglio concentrarsi sugli aspettipositivi degli altri, imparare a valo-rizzare con la giusta dose di otti-mismo e soprattutto, quando la si-tuazione si fa complessa, puntaresull’umorismo. È il modo miglioreper mantenere un certo distacco eun buon equilibrio”.

    “Ogni volta che si lavora a stret-to contatto con gli altri bisognacercare di essere equilibrati, maieccessivi.”

    “Oguono è responsabile di sestesso e di stare bene. Questa èla priorità per ciascuno di noi, acasa, in ufficio come nella sta-zione spaziale. Subito dopo,però, siamo responsabili del be-nessere di chi ci sta accanto. Èuna regola semplice, ma insosti-tuibile per fa funzionare la squa-dra”.

    “Niente è davvero distante e sevuoi qualcosa prima o poi ci arrivi”.

    Ed ecco come descrive l’Italia:

    “Vista da lassù, l’Italia è stupen-da e tutti i problemi si ridimensio-nano. La scopri nella sua bellez-za intensa, un po’ aliena, talmen-te molteplice, varia, sempre di-versa: uno delle cose per cui sen-tirsi grati.”

    Frasi tratte da “how to spend it”il men-sile del Sole 24Ore del lusso e del li-festyle.

  • Pagina 8 ANNO XXXV • N. 161 • SETTEMBRE 2015 • Voce Nostra

    un mutuo di € 200.000 la bancainterverrebbe con € 60.000 di 360rate mensili ed il COSTRUTTO-RE/VENDITORE interverrebbecon 360 rate mensili cartolarizzatein ‘’Cambiali ipotecarie’’. PER CO-PRIRE I RESTANTI € 140.000.Ledue forme di rateizzazione (banca+ cambiali ipotecarie) dovrebberoviaggiare parallele o comunque di-sposte in maniera da tenere so-stenibile l’impegno mensile del de-bitore (specialmente all’inizio). Co-me si smobilizzerebbero le cam-biali ipotecarie? (1) una parte dadare in pagamento ai fornitori, (2)una parte da dare al Fisco qualeanticipo future imposte, (3) il rima-nente da SCONTARE PRESSOUNA BANCA LA QUALE CEDE-REBBE LE CAMBIALI IPOTECA-RIE PRO SOLUTO ALLA B.C.E,visto che Draghi è orientato ad im-metere liquidità nel sistema. PerDraghi è più facile smobilizzarecambiali IPOTECARIE che dare fi-nanziamenti diretti al sistema ban-cario sulla base ‘’open account’’.Io credo che anche le ‘’truppescelte riserviste’’ (i pensionati exbancari) si presterebbero volentie-ri a collaborare con tale rete por-tando esperienza e conoscenze.Essi costerebbero pochissimo. Iocredo che si accontenterebbero diessere remunerati con una PO-LIZZA COLLETTIVA LONG TERMCARE (di cui è bene non averemai bisogno) che desse loro ag-giuntiva tranquillità per la vec-chiaia in questi tempi in cui tantecertezze sanitarie pubbliche stan-no tentennando. So benissimoche questa proposta innovativa ealquanto lunga potrebbe trovaredifficoltà ad essere pubblicata, maconfido molto che la Redazione diVoce Nostra possa apprezzarla epubblicarla e chissà che non pos-sa aiutare il sistema bancario to-scano a produrre PIL ed occupa-zione della Toscana “dolce Patrianostra” come la chiamava PieroCalamndrei.

    LA TOSCANA HA UNPATRIMONIO A PRATO25.5.2015

    Le aziende toscane sono gene-ralmente PMI non sempre suffi-cientemente capitalizzate e spes-so dipendenti dalle banche in ma-teria di finanziamenti a breve ed alungo termine.

    I ricambi generazionali presen-tano spesso figli che non svolgonoil lavoro dei padri e così le aziendedei padri stentano ad andareavanti e, talvolta, decidono di chiu-dere, peraltro anche sull’onda lun-ga della crisi. Il combinato fra crisieconomica-finanziaria e genera-zioni in ritirata dai lavori dei padrisono una miscela tossica per lanostra economia.

    Cadono anche i presupposti peri finanziamenti bancari poiché lebanche non finanziano volentieriaziende in ritirata ed inoltre non lefinanziano poiché esse non supe-rano i test di Basilea 3 spesso evolentieri.

    Se poi si considera la bassa re-munerazione dei prestiti bancaried il rischio ivi connesso, le ban-che non sono incentivate ad inve-stire nelle imprese il denaro dei ri-sparmiatori e preferiscono guada-gnare attraverso altri servizi senzarischio, come il collocamento dipolizze assicurative.

    Detta in altra salsa: il fido banca-rio è moribondo e l’autofinanzia-mento delle aziende nostrane èmosca bianca. Occorre riesumarloaltrimenti l’economia locale siscioglie e genera ulteriore disoc-cupazione.

    Le banche, specialmente le pic-cole, devono cercare altri serviziremunerativi per fare ingrassare iloro bilanci. Ad esempio esse po-trebbero fungere da mediatrici eda advisor nel ricapitalizzare la im-prese toscane attraverso capitalidi quei privati che potrebbero inve-stire volentieri per avere legittima-mente in mano genuini brand ‘’ma-de in Italy’’ .

    Ci sarebbero vantaggi sia per gliinvestitori che per gli ‘’investiti’’ (misi passi il termine brutale per ca-pirci meglio).

    A Prato e dintorni ci sono mi-gliaia di potenziali investitori chepotrebbero smuovere massiccia-mente le acque dell’export e delturismo toscano; essi sono gli im-prenditori Cinesi che volessero in-tegrarsi per divenire titolari di ge-nuini brand ‘’made in Italy’’ immet-tendo capitali freschi nelle aziendetoscane ed italiane in genere.

    I vantaggi sarebbero reciproci:(1) Gli investitori Cinesi avrebberodei ‘’brand’’ di prestigio, (2) Leaziende così ricapitalizzate potreb-bero penetrare il mercato cinese inmaniera mai vista fino ad ora.

    Perché non provare? Per far ciòin maniera professionale e conti-nua occorrerebbe che le banchemettessero in contatto potenzialiinvestitori con aziende toscanedesiderose di ricapitalizzarsi e diallargare il loro giro di lavoro, i loroprofitti e di prolungare la loro dura-ta sul mercato.

    Senza capitali freschi molte PMIsi ‘’disseccano’’; e ciò è una pessi-ma prospettiva per le generazionia venire.

    Per essere realisti più del RE bi-sogna avere la consapevolezzache i Cinesi di Prato sono un gran-de bacino unico in Europa ed unagrande opportunità per l’Italia. I Ci-nesi sono grandi lavoratori e gran-di risparmiatori. Per la loro culturail lavoro è una ‘’benedizione’’. Se sivuole passare dalle parole ai fattinel concetto di integrazione e di ri-presa economica, specialmentenell’esportazione verso l’Asia, ilveicolo della compartecipazioneaziendale fra Cinesi ed Italiani è daprendere in seria considerazione eda portare avanti con coraggio e fi-ducia. Siamo in presenza di una‘’combine’’ potenziale fra due gran-di civiltà; ciascuna con le propriespecificità, forse complementari.L’ideale sarebbe che questa ‘’com-bine’’ fosse pilotata da una resusci-tata Banca Toscana ripescandoneil marchio con il ‘’giglio’’

    IMPATTO AMBIENTALE16/02/2015

    Nel lessico comune dei non ad-detti ai lavori spesso viene fattaconfusione sul termine ‘’Marke-ting’’. Molta gente crede chemarketing sia l’equivalente di pro-mozione delle vendite tout court.In senso lato lo è, ma in sensostretto ‘’fare marketing’’ significaprogrammare campagne promo-zionali strategiche stando attenti‘’ai segnali deboli del mercato’’ pri-ma che li sentano e li sfruttino altriconcorrenti.

    Se si ascoltassero di più ed intempo utile tali segnali flebili, si ri-schierebbero minori fallimenti eminori chiusure di aziende arrivatetroppo tardi a comprendere quelloche avrebbero dovuto fare conbuon anticipo.

    Si crede, a ragione, che sia ilcombinato di: prezzo, qualità ed‘’after service’’ a determinare ilsuccesso nella fidelizzazione dellaclientela nel tempo. Cose verissi-me e sacrosante, ma oggi i segna-li deboli del mercato sono quelli le-gati all’impatto ambientale.

    Adesso queste cose sembranomode o correnti filosofiche, ma franon molto esse diverranno busi-ness poiché creeranno nuovi postidi lavoro ed obbligheranno tanteaziende ad adeguarsi; pena laperdita di mercato. Sostanzial-mente ‘’sostenibilità’’ significheràbusiness.

    Nella rivoluzione industriale deisecoli passati inizialmente si cre-deva che il vapore fosse solo robache riguardava le pentole; poi ciaccorgemmo che esso portava al-la meccanizzazione delle industriemettendo alle strette coloro cheavessero avuto ancora l’intenzio-ne di usare le braccia al posto del-le macchine. Ed il mondo produs-se di più soddisfacendo maggiorinecessità umane a minor prezzo ecosto e creò lavoro per quelli checostruivano le macchine..

    Pertanto credo che la questionedell’ambiente non sia solo opzio-nale.

    È vero che le aziende si ade-gueranno obbligatoriamentequando sarà la legge a pronun-ciarsi; ma potrebbe essere troppotardi poiché la concorrenza intelli-gente avrà già prevenuto la legge

    e sarà andata oltre la legge intro-ducendo con buon anticipo le mi-gliorie di una produzione ‘’sosteni-bile’’ chiesta a gran voce dai con-sumatori maturi. Ma non è soloquesto il risvolto; la legge che vasempre a rimorchio dei fatti, pren-derà spunto dalle aziende aggior-nate per modificare le norme an-cora in meglio. Allora chi sarà instato avanzato nella ‘’sostenibilitàambientale’’ sarà avvantaggiato ri-spetto alle aziende imprevidentiche inseguiranno la norma affan-nosamente ed in ritardo .

    Quindi la produzione ‘’sostenibi-le’’ non è solo una moda da poetisognatori di un’Arcadia mondialegeorgica e bucolica, ma è un fattoprettamente economico. Poniamo-ci una semplice domanda: quanteaziende si sono preoccupate alme-no della Certificazione ISO 14000?Sarebbe un buon inizio.

    LA BANCA “DIFFUSA”29.09.2014

    Come esiste l’Albergo ‘’diffuso’’potrebbe esistere anche la ‘’B