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1 AGGIORNAMENTO PER I SOCI N° 114 Giugno 2018 Associazione Culturale Le Nuvole Per info: 3887590052 www.lenuvoledicivita.it

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AGGIORNAMENTO PER I SOCI N° 114 Giugno 2018

Associazione Culturale Le Nuvole

Per info: 3887590052

www.lenuvoledicivita.it

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Sommario

1° raduno nazionale ScuolAgire - programma p. 3

Luna e donna nel teatro greco p. 5

Lo scarabocchio p. 6

Tavola rotonda di Nuova Pedagogia p. 8

ScuolAgire corsi attivi p. 9 Intensivo di Teatro Evolutivo p. 10

L'Atelier delle Nuvole p. 11 Corsi in partenza: Firenze e Civita Castellana p. 14 Benefici della Natura: melagrana p. 15 Civiltà delle Donne: Sibilla Aleramo p. 16 Scienza dello Spirito: il Loto dai mille petali p. 17

Pedagogia, un’arte in divenire tascabile p. 20

E’ ATTIVO UN

SERVIZIO di COUNSELING GRATUITO ON LINE

24 ORE SU 24 PROMOSSO DAL CENTRO YOGA LE NUVOLE. Hai un problema al lavoro? Stai attraversando un periodo difficile? Sei depresso e demotivato?

Hai un conflitto con i tuoi genitori/figli? Sei incerto su una decisione da prendere? Hai un caro in fin di vita e ti senti crollare il mondo addosso?

I nostri counselor mettono la loro esperienza al servizio di chi cerca una risposta alle proprie domande.

Scrivi a: [email protected]

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ScuolAgire in collaborazione con

Pedagogia Globale - Nuove Consapevolezze Comune di Capannori - Associazione Paideia

e Terra Nuova Edizioni

I° RADUNO NAZIONALE SCUOLAGIRE

CAPANNORI - LUCCA

DOMENICA 10 GIUGNO 2018

PROGRAMMA:

ORE 15.00: PRESENTAZIONE RAPPRESENTANTI TERRITORIALI DELLE REGIONI IN CUI SCUOLAGIRE

È PRESENTE: LOMBARDIA, VENETO, TOSCANA, MARCHE, ABRUZZO, LAZIO, CAMPANIA, SICILIA

ORE 16.30: 8A TAVOLA ROTONDA DI ASTROLOGIA EVOLUTIVA

La via Femminile secondo la chiave astrologica

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Programma:

Maria Castronovo

Donna Selene: luna e donna nel Teatro Greco

Già presente nella scorsa edizione a Viterbo, la professoressa Castronovo, docente di storia e autrice di diversi libri, ci illustra le tre ‘maghe’ del teatro greco: Alcesti, la Luna Nera, Antigone, la Luna Crescente, Medea, la Luna Piena, con la consapevolezza che, per capire bene l’attuale collocazione sociale della donna, non possiamo esimerci dal sondare le nostre radici archetipali.

Marisa Paschero

Le voci del femminile: tra astri e scrittura

Grafologa di fama, autrice di innumerevoli testi di grafologia, la dottoressa Paschero continua il discorso archetipale illustrandoci i segni e le grafie armoniche di chi ha una forte VENERE, il tratto illusorio della LUNA, la stabilità della TERRA, l’inquietudine della LUNA NERA, svelandoci sfumature della psicologia femminile a noi sconosciute.

Antonella Campagna

Artemisia: le radici della violenza di genere

Insegnante della scuola pubblica e astrologa per passione, la dottoressa Campagna ripercorre la condizione della donna e la violenza di genere attraverso la vicenda di Artemisia Gentileschi, una donna che nel XIV secolo, superando le barriere poste dalla società di quell'epoca, riesce a diventare una pittrice affermata. Coinvolta in un processo contro il suo violentatore diventa il simbolo del desiderio di ribellarsi al potere maschile. Ripercorrere la sua storia ci porta inevitabilmente a riflettere sul passato, sul presente e sul futuro del nostro essere donne.

Lisiana Lotti

Lo Sciamanesimo femminile oggi

Docente di italiano, pedagogista, facilitatrice in costellazioni familiari, ci parlerà del fatto che occuparsi di sciamanesimo femminile oggi in Europa significa, per noi donne riattivare, il potere dell’intuizione e della ‘guarigione’ interiore delle nostre antenate. Fare spazio al riconoscimento del sacro femminino interiore significa collaborare attivamente con la propria energia alla guarigione collettiva del Pianeta.

Villa Boccella Via Tramonte 483 – Lucca

per info 3887590052

INGRESSO LIBERO – GRADITA PRENOTAZIONE

www.lenuvoledicivita.it

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DALLE RELATRICI DEL CONVEGNO….

Val la pena fare un salto di duemilacinquecento

anni per andare a cercare che cosa avessero

da dire, in una società apertamente

misogina, ma nel pieno fulgore del suo

Rinascimento, i grandi Autori del teatro

classico attorno alla figura femminile.

Entrare in sincronia col mondo ellenico,

significa fare i conti con una cultura che

metteva al centro i grandi interrogativi

dell’esistere, catturati dal groviglio

complesso delle passioni e dell’anima, e

sempre attenta al misterioso incombente, agli

imperscrutabili disegni degli dei che si muovono nel cielo simbolico delle

stelle.

Alcesti, Antigone e Medea sono tre figure femminili che si rispecchiano al ciclo lunare,

riflettendo nei tratti del loro destino le tre fasi della luna: la luna nera, la luna ad arco, la luna

piena.

Ma non è il ciclo di mutazione lunare che riguarda questa ricerca. Al contrario è la dimensione

di FISSITA’ che ci incuriosisce. Rimanere eternamente legati a un nostro singolo gesto… direbbe

Pirandello. Così Alcesti rimane vitalmente legata in eternità alla Luna Nera, Antigone alla Luna

Artemisiana, la luna del guerriero, e Medea è l’esplosione di luce primigenia dentro l’ipnosi

onirica della Luna Piena.

Sono tre donne che hanno ancora molto da dirci, nonostante arrivino da molto lontano, anche

perché i loro segreti sono stati molto spesso sepolti nella terra dell’Oblìo.

Maria Castronovo

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Uno schizzo, una figurina stilizzata, un triangolo, un labirinto, una spirale, un pescetto o una stella. Non importa quanto apprezzabile sia il risultato estetico di quel che vedrete su quel foglio. Ciò che conta è che dietro ad ognuno di quei tratti c’è un mondo intero, la parte più profonda, nascosta e misteriosa di colui o colei che vorreste imparare a conoscere.

Lo «scarabocchio», parola che deriva dal greco «skarabos», ovvero piccola macchia di inchiostro, dice tanto di noi: è un disegno parlante che racconta un pezzo del nostro inconscio, dei nostri ricordi, dei desideri e anche dei traumi. Inventato di volta in volta, o reiterato senza soluzione di continuità, è una sorta di sfogo creativo, spesso con effetti distensivi sul nostro stato d’animo tanto che Jung era solito consigliarlo ai propri pazienti come attività rilassante per combattere l’insonnia. Già è stato detto e scritto di questa originale e quasi

primitiva manifestazione della psiche umana, ma da oggi esiste un libro, un manuale estremamente dettagliato e approfondito, quasi un vocabolario, da tenere a potata di mano e da consultare per decodificare, attraverso la vista, ciò che lo spirito non riesce a comunicare all’udito.

Il titolo è «Lo Scarabocchio – Il tratto di unione fra noi e il nostro inconscio» e l’autrice è Marisa Paschero, grafologa specializzata nel linguaggio dei simboli e in tecnica peritale, vale a dire nell’interpretazione della scrittura (anche in sedi giudiziarie) per verificare identità di persone o autenticità di documenti. Edito da Amrita Edizioni, questo secondo saggio della studiosa torinese, già artefice di «Grafologa e Grafoterapia» pubblicato nel 2013 da Edizioni Mediterranee, analizza con logica scrupolosa, tutti i possibili risvolti dei «disegni casuali», indicandone le molteplici tipologie e spiegandone modalità e benefici. Dai tratti decorativi a quelli figurativi; dallo schizzo totalmente astratto a quello geometrico; dal segno curvilineo a quello spigoloso o ripetuto all’infinito. Potremmo dire che ogni «scarabocchio» racchiude in sé una parte casuale, in quanto privo di una oggettiva finalità, ed una parte volontaria, legata cioè alla spinta del nostro inconscio a comunicare qualcosa di sé, senza però rischiare di essere definitivamente smascherato.

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Il volume realizzato da Marisa Paschero, è ricchissimo di illustrazioni , grazie alle quali il lettore potrà comprendere meglio la descrizione del disegno preso in esame e rintracciare con facilità i segni indicativi di questo o quel tratto dell’inconscio. Sarà anche possibile scoprire i segreti della personalità di personaggi celebri. Magari indagando la ripetizione ossessiva di motivi floreali tipica della Bardot, della Vanoni, e del grande Marcel Marceau. Oppure riflettendo sugli splendidi schizzi di Leonardo da Vinci ispirati agli uccelli e legati di certo agli studi sul volo che tanto lo affascinavano.

E ancora inoltrandosi nei meandri della psiche di un genio quale Arthur Rimbaud che sui fogli richiamava all’infinito sentieri a zig-zag che forse avrebbe voluto percorrere per giungere chissà dove.

Intelligente e praticissima la scelta dell’autrice di compilare a fine saggio un «indice degli “scarabocchiatori”». Il lettore potrà così scegliere senza fatica il personaggio che più lo incuriosisce e cercare rapidamente la pagina dei disegni che lo riguardano. Con la medesima logica è stato realizzato un elenco i tutti i tipi di disegni, nel caso l’interesse fosse indirizzato in particolare alla simbologia.

Marisa Paschero

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Progetto ScuolAgire

TAVOLA ROTONDA DI NUOVA PEDAGOGIA: VICENZA

Il cambiamento epocale che stiamo vivendo in tutti i settori della nostra vita impone una rivisitazione del concetto di pedagogia. Mentre ci aspettiamo un cambiamento dall’alto, cioè dalle istituzioni, ci accorgiamo che esso è già in atto da tempo grazie al pionierismo di tante persone di buona volontà che hanno a cuore il

destino dei propri figli e dell’umanità in genere. IN QUESTO STRAORDINARIO MOMENTO DI TRANSIZIONE BISOGNA UNIRE LE FORZE FRA GENITORI, EDUCATORI, INSEGNANTI

ED OPERATORI CONSAPEVOLI. DURANTE L’INCONTRO, LA DOTTORESSA ADELE CAPRIO, PRESIDENTE DELL’ASS. LE NUVOLE

CHE DA ANNI PORTA AVANTI PROGETTI DI NUOVA PEDAGOGIA, ILLUSTRERÀ IN PARTICOLARE IL PROGETTO SCUOLAGIRE CHE

HA VISTO LA NASCITA DI GRUPPI DI LAVORO IN TUTTA ITALIA.

9 giugno 2018 ore 10.00

VICENZA

TEL.: 349 0564689 (ANNALISA)

www.lenuvoledicivita.it

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Cooperativa PoEtica presenta

INTENSIVO DI TEATRO EVOLUTIVO

Un laboratorio intensivo di tre settimane (dall'11 al 29 giugno) per studiare un testo fondamentale della drammaturgia mondiale, Casa di Bambola di Henrik Hibsen. Lo

studio sarà propedeutico alla messa in scena del nuovo spettacolo che la nostra Compagnia ha in progetto per il 2018.

DA LUNEDÌ 11 GIUGNO 2018 ORE 15 - 17 Presso

B&B Le Nuvole Via Don Minzoni, 34 – Civita Castellana (VT)

Per info su modalità e costi di partecipazione 3887590052... posti limitati

https://www.facebook.com/events/554375758236865/?active_tab=about

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Alessia Marazzi, la nostra studentessa del secondo anno di ScuolAgire Viterbo, che ha potuto, grazie al nostro Crowdfunding partecipare alla formazione che Arno Stern ha tenuto a Mendrisio nel marzo di quest’anno ci presenta questa preziosissima attività che sarà a breve attiva presso la sede delle Nuvole Potevo scegliere ero ad un bivio, scrivere una relazione su Arno Stern e il suo approccio all’interno del closlieu oppure parlarvi di quello che e secondo me un messaggio fondamentale che arriva proprio da piu di 60 anni di osservazione attenta e 500.00 documenti archiviati come prove di uno studio meticoloso. Per la prima basta leggere uno dei suoi tanti libri, la seconda questione mi e sembrata d’importanza straordinaria e viste anche la circostanze grazie alla quali io sono arrivata a conoscenza di questo bagaglio non riesco a fare a meno di condividerlo con quanti piu possibile, sopratutto con coloro che si occupano di educazione quotidianamente, siano essi genitori, educatori, insegnanti o operatori del settore. Questa necessita impellente che porto dentro da un po' di tempo, mi fa scrivere quanto segue, sperando di riuscire a farvi arrivare l’importanza di questo messaggio di cui e portatore Arno Stern ancora a 94 anni, del quale io mi rendo strumento di trasmissione perche arrivi anche a voi e a tanti altri, così da beneficiarne l’umanita intera. Quello di cui voglio parlarvi e : “La conservazione della traccia” ma per farlo faro un piccolo passo indietro per trasmettervi questo sapere se ancora non vi appartiene.

Arno Stern arriva a scoprire ( lui si definisce un ‘trovatore’) l’esistenza di questa espressione naturale che ci portiamo dentro nella memoria da lui definita precedentemente organica, che oggi le neuroscienze individuano come memoria cellulare, nel secondo dopoguerra quando ha l’occasione di seguire una classe di orfani ed inizia così il suo lungo percorso di intuizioni generate dall’osservazione delle scelte e dalle richieste dei bambini semplicemente posti davanti a pezzi di carta ritrovati e colori disponibili in quel periodo, quando tutto scarseggiava, prendendo atto dell’estasi creativa che si generava. Grazie ad una serie di perfezionamenti volti a favorire il disegno dei bambini che aveva modo di osservare quotidianamente, mette a punto una migliore funzionalita dell’ambiente, la selezione dei colori maggiormente richiesti e l’importanza del rito strutturato, viene così definendosi un perfetto equilibrio fra le regole del gioco del dipingere e la liberta di tracciare secondo la propria necessita , prende forma quello che ancora oggi e il Closlieu di Arno Stern. Un nido come luogo protetto ed isolato dal resto del mondo, una strutturazione che facilita i gesti che si ripetono di volta in volta, i colori a disposizione, diciotto, selezionati dall’osservazione attenta della scelta da parte dei primi bambini, disposti su una tavolozza centrale che intuitivamente ne permette l’utilizzo rigoroso, i pennelli come proseguimento della mano, che hanno la giusta capacita di trattenere il colore, per poi essere rilasciato permettendo alla traccia di scorrere dal profondo. Il foglio uno spazio bianco, il bambino ne prende possesso, fa corpo con esso e poi si proietta e diventa uno spazio proprio della persona, uno spazio dove gioca da solo, il dipinto che ne esce non viene glorificato, non si porta via ma rende possibile la danza, il gioco comincia quando il bambino mette le puntine in basso, lo spazio si dilata assecondando la necessita di ognuno, si vivono avventure che partono da un foglio e spingono verso l’alto o verso i lati. Infine la relazione che si instaura fra il servente e i praticanti del Closelieu in cui il primo e presente ma non invade, non giudica, quando la traccia e libera dal giudizio si traduce in capacita di abbandonarsi all’atto naturale divenendo libera espressione sia nel bambino che nell’adulto. Il Praticien secondo Arno Stern diventa quindi attivo nella gestione pratica dei materiali, si occupa di mantenere il rigore del rituale al fine di permettere le circostanze necessarie a praticare il gioco del dipingere raggiungendo il fine ultimo: “permettere alla traccia, manifestazione che sfugge al controllo e nasce da impulsi differenti, di sfuggire all’insaputa della persona”

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Arno Stern dall’apertura del suo primo atelier “L’Academie du jeudì ” a qualche anno dopo raccogliendo tanti disegni, ebbe modo di studiarli attentamente e col passare del tempo noto che venivano ripetuti sempre gli stessi tracciati seppur i bambini fossero mossi da esigenze differenti, così sentì il bisogno di proseguire gli studi andando ad osservare popolazioni indigene, non contaminate dalla cultura occidentale, si reco personalmente in varie parti del mondo dove scovo villaggi autoctoni privi di istituti che si occupassero dei bambini, alla ricerca della traccia per osservare semplicemente cosa succedeva a costoro davanti ad un foglio, le scoperte effettuate durante questi interessanti viaggi confermavano l’esistenza di forme e tracciati comuni a tutti gli esseri umani in qualsiasi angolo del pianeta, era una scoperta eccezionale, la conferma che siamo tutti portatori sani della traccia. Ufficialmente aveva scoperto quella che definisce Formulazione, 70 gli elementi da lui individuati e confermati sui 500.000 tracciati prodotti nel corso di questi anni, raccolti in un repertorio contenente tutte le figure presenti nella formulazione che permettono all’esigenza della memoria organica di avere libero sfogo. Questo e un codice che si ripete in tutti i tracciati, che non puo essere paragonato a null’altro e sfugge a qualsiasi condizionamento, permette di vivere cio che e privo di ragionamento e lo si comprende per la sua singolarita , in esso si evidenziano tre caratteristiche: originale, coerente, universale. Abbiamo parlato a lungo delle intuizioni di Arno Stern e delle circostanze che si possono trovare all’interno del Closlieu e sarebbe bello se ognuno di noi potesse frequentare settimanalmente questo posto a partire dai primi anni di vita per produrre il proprio tracciato, avrebbe un beneficio notevole anche il nostro stato vitale nella quotidianita . A tal proposito c’e da dire che sarebbe auspicabile che questa proposta venga considerata all’interno delle scuole, istituti preposti all’educazione di gran parte della popolazione mondiale come strumento settimanale di lavoro sull’essere umano e il suo sapere. Ora che sappiamo pero e nostro dovere centrare il focus sull’emergenza di conservazione che lanciavo inizialmente. Beneficiando di un lungo periodo di osservazione, nel corso degli anni, Arno Stern ha potuto osservare i cambiamenti dei bambini nei confronti del gioco del dipingere e della possibilita di ritrovare la formulazione traendo diverse conclusioni in merito. Sicuramente nel corso dei decenni i bambini sono diventati mediamente piu restii a lasciarsi coinvolgere nel gioco ed a permettere alla traccia di prendere il sopravvento sulla ragione, sono spesso eccessivamente stimolati all’esterno non riuscendo ad entrare nell’esperienza fin da subito, i bambini risultano sempre piu condizionati da tante immagini che recepiscono fin dai primi anni di vita che insieme all’effetto dell’insegnamento anche nel disegno, si fa notare nella produzione del tracciato diventato stereotipato, cioe preso in prestito dall’esterno e non piu generato dal profondo. Questo scompare con la pratica costante all’interno del Closlieu e si nota che sia i bambini che gli adulti praticanti riescono a recuperare in modo graduale sia la formulazione che il piacere del gioco del dipingere, cio che caratterizza questo avvenimento e il totale abbandono, il piacere mai provato di questa necessita , mai dotato di un intenzione differente da quella del tracciare. Se al cucciolo d’uomo si offrisse la possibilita di poter arrivare liberamente a tracciare con una penna su un foglio, ma anche con un legno sulla terra o con un dito sulla sabbia seguirebbe un naturale percorso di formulazione che parte dai gesti circolari sul foglio (detti girulì ) e ticchetti impulsivi (detti puntinì ) passando per la ripetizione come necessita , all’esplorazione del colore, alle figure primarie e alle figure essenziali, alla dilatazione dello spazio per arrivare ai grandi tracciati senza nessun condizionamento o insegnamento. Resta da porsi una domanda, cosa possiamo fare con i bambini che abbiamo il piacere d’incontrare quando iniziano a voler disegnare tratti sui fogli fuori dal Closlieu? Favorire le circostanze che permettono alla traccia di fuoriuscire e quindi di essere preservata continuando ad essere un nostro patrimonio, volendo occuparci in questa sede solo di quel che riguarda il disegno e non la vita, l’educazione e la societa in cui l’essere umano oggi cresce, significa offrire semplicemente un foglio e una penna al bambino quando inizia a mostrare interesse verso tale gioco, e accompagnarlo con presenza e rispetto di quello che sta facendo esattamente come fareste, spero, in qualsiasi altra attivita egli sia impegnato a fare per crescere, essere al suo fianco e sorridere quando lui realizzera di riuscire a fare un segno su un foglio bianco potrebbe essere sufficiente, e poi, tutto qui? Non giudicare, non interpretare, non minimizzare ma accogliere quella come espressione di un linguaggio naturale. Non offrire ai bambini un disegno gia stampato, non sostituirsi a lui, non chiedergli di colorare dentro un confine inibendo la sua spontaneita , non dandogli la possibilita di compiere un atto che sfugge alla ragione e

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quando non riuscira a riempire o a fare altrimenti si sentira frustrato; un foglio bianco invece lascia spazio alla traccia di andare dove vuole, anche se si tratta di girulì o puntinì (comunemente definiti scarabocchi) che nascondono pero un’esigenza importante che arriva dal profondo e non puo essere controllata. Il foglio non e mai sprecato, il foglio e uno strumento per giocare e il gioco e il mezzo attraverso il quale l’essere umano si sviluppa. La traccia pero e come un seme delicato che se non ha le giuste circostanze non riesce a germogliare e viene soffocata dalla terra che la ricopre fino a liberarsi solo all’interno del Closlieu. E proprio in questa delicatezza sta l’importanza della conoscenza di come possiamo agire per far in modo che si preservi e non venga offuscata da atteggiamenti errati che si perpetuano nei confronti del disegno infantile.

MANUALE BASE DI CONSAPEVOLEZZA ALLA PROPOSTA DI TRACCIA LIBERA DEL BAMBINO DA 0 A 99 ANNI COSE DA FARE: - Offrire fogli bianchi e penne che scrivono bene. - Offrire la possibilita ai bambini di tracciare dove come e quanto vogliono. - Lasciare libero il bambino di sentire l’esigenza di tracciare non chiedere di disegnare soggetti specifici: tipo disegna papa ,mamma,la casa ecc… - Lasciare che i bambini abbiano tempo libero per poter sentire interesse verso quello che preferiscono fare, ne beneficera anche il disegno - Considerare il tempo che il bambino dedica al disegno estremamente importante e vitale per crescere, non un attivita di poco conto. - Se il bambino richiama la vostra attenzione offrite la vostra silenziosa presenza, vedrete che sara appagato dalla condivisione dell’esperienza di gioco con voi. - Se il bambino e un po piu grande e abituato al giudizio dell’adulto e quindi richiedente, riportatelo pian piano a non sentirne l’esigenza, magari offrite presenza nel fornirgli del materiale oppure riportatelo al riferimento interno in merito al suo tracciato, potrebbero essere utili frasi del tipo: grazie di averlo condiviso con me oppure sembri soddisfatto di quanto sei riuscito a realizzare, prova ancora…oppure domande del tipo: Vorresti un altro foglio? COSE DA NON FARE: - Non giudicare il risultato - Non correggere eventuali dissonanze dalla realta , tipo il cielo non e rosso, io non ho i capelli lunghi ecc… tutto ha un senso profondo. - Non interpretate il tracciato, es.”Che bel Sole che hai disegnato!” quello potrebbe non essere un sole ma un’altra esigenza che si e manifestata. - Non chiedere di raccontare qualcosa sul disegno oppure di esprimere come si e sentito nel farlo, accogliere semplicemente cio che e stato disegnato, se il bambino avra voglia di raccontarci qualcosa lo fara e resteremo in ascolto. - Non offrire disegni stampati, figure da riempire di colore. - Non disegnare per loro lasciando solo la possibilita di colorare. - Non incorniciare o appendere alcuni disegni, il bambino pensera che solo quelli sono degni di di nota e quindi ne restera condizionato. - Non offrire fogli colorati per disegnare, quelli semmai lasciamoli ad altre possibilita creative. - Non utilizzare pennarelli perche non volendo parlare del lato salutare ai fini del disegno non danno la possibilita di tracciare tratti netti. - Non chiedere di disegnare i protagonisti di una storia scritta da loro, semmai offrire un momento di disegno successivo ad un altro tipo di attivita , anche una lettura o un racconto scritto, se il bambino vorra utilizzera lo stesso i soggetti per incarnare una necessita profonda dettata dalla traccia. Alessia Marazzi

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I Benefici della Natura

Salve a tutti, stiamo andando incontro all'estate e ci viene gia' voglia di spiaggia, mare e bibite gustose! E tra le tante offerte di estratti e centrifughe di ogni colore, c'e' un frutto che oltre ad essere buonissimo, ci sembra anche simpatico perché ricco di semini sfiziosi...il melograno. Prima di parlare delle sue proprietà, è curioso anche sapere le sue origini: La punica granatum appartiene alla famiglia delle Punicaceae, genere Punica, specie P. granatum. Si tratta di

una specie originaria dell’Asia Minore, della Persia e dell’Afghanistan, oggi

ampiamente coltivato in tutto il bacino del Mediterraneo, sia per la produzione di frutti che a scopo ornamentale. La melagrana arrivò in Europa attraverso le rotte marittime internazionali, portata dai mercanti Fenici. Questi frutti si trovano in natura da settembre a dicembre, ma il periodo migliore per mangiarli va da ottobre a novembre. In Egitto il suo succo veniva aggiunto alla birra per trasformarla in una magica bevanda salvifica, nell’antica Grecia la pianta era sacra a Giunone, sposa di Giove e a Venere. Anticamente la melagrana era conosciuta come mela di Cartagine, questa città veniva chiamata 'punica' e questo ha dato il nome al frutto e in Dalmazia è ancora viva la tradizione di spostare l'albero della melagrana dal giardino del suocero a quello del novello sposo come augurio di prosperità e prole numerosa. Ma veniamo alle tantissime proprietà di questo frutto coloratissimo! Il melograno è ricchissimo di antiossidanti, vitamina C K vitamine del gruppo B proteine e carboidrati! Inoltra è ricco di potassio, ferro magnesio e fosforo! E' antitumorale grazie alla presenza di tannini e polifenoli. Protegge la pelle dai raggi UV e protegge anche il cuore, svolge infatti una azione anticoagulante riducendo il rischio di arteriosclerosi. Il melograno non tutela solo la salute ma anche la bellezza! Ha infatti una azione rigenerante le cellule della pelle poiché combatte i dannosissimi radicali liberi. Contiene gli omega 5 utili per mantenerci giovani! Dai petali del melograno si ricavano ottimi rinfrescanti gengivali, i semi del melograno hanno proprietà diuretiche e depurative e sono persino utilizzati per creare dolci. Sempre parlando di salute, questo meraviglioso frutto ha una buona quantità di ferro contrastando quindi l'anemia. Una buona notizia per le splendide donne dopo i quarant'anni, i semi del melograno contengono estrogeni, l'ormone che durante la menopausa le donne perdono gradualmente a causa del depauperamento delle uova nelle loro ovaie. Pertanto veramente questo frutto è un portento di govinezza! Pronti a prepararsi alla giovinezza chicco per chicco?

Per avere ulteriori informazioni sull'utilizzo di questo frutto potete collegarvi al sito: www.naturalefreschezza.it

Catia Gianni

nuvoledicivita.

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LA CIVILTÀ DELLE DONNE

Sibilla Aleramo Dopo uno straordinario successo della pagina Civiltà delle Donne, abbiamo iniziato il secondo anno parlando

di Hedy Lamarr e questo mese ci concentreremo su Sibilla Aleramo, scrittrice e poetessa italiana:

http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/sibilla-aleramo-rina-faccio/

Vera profetessa della riscoperta che il femminismo farà del suo singolare percorso di vita e di scrittura, Sibilla così annota nelle ultime pagine del suo Diario:«Io non so se i nomi di cui mi servo per tutte le cose di cui parlo sono i veri. Sono stati creati da altri, tutti i nomi, per sempre. Ma quel che importa non è nominare, è mostrare le cose.» «Chi leggerà tutte queste pagine, dopo la mia morte? Deciderà di distruggerle tutte? O potrà ricavarne qualche frammento di lucida intuizione?». La narrazione di sé compiuta da Sibilla Aleramo, lunga e appassionata quanto la sua vita, è perciò doppiamente interessante e anticipatrice di una rivoluzione delle coscienze che sarebbe venuta nella seconda metà del Novecento. Innanzi tutto perché sottrae al silenzio della vita intima una vicenda – l’illusione amorosa – che interessa entrambi i sessi, ma che è stata identificata con la donna, madre e amante, corpo erotico e corpo che genera. Calandolo “nella mischia”, cioè portandolo sulla scena pubblica, Sibilla può sottrarlo alla naturalizzazione che ha subìto e restituirlo alla storia del sentimento umano, oltre che al rapporto tra uomini e donne. In secondo luogo, perché una volta allo scoperto, il sogno d’amore si lascia guardare e analizzare in tutte le sue implicazioni: nostalgia dell’origine, ma anche ideale di interezza, come uscita da tutte le contrapposizioni dualistiche che hanno segnato la vita del singolo e lo sviluppo delle civiltà dell’uomo. Ma soprattutto, appare finalmente chiaro che la riunificazione prende forma su un Io maschile, rispetto al quale la donna è stata pensata da sempre come “forza integrante creativa”.

Ciò spiega perché Sibilla arrivi a dire di sé di essere come Adamo che aspetta che gli “sorga al fianco” Eva, perché il suo “incessante sforzo

autocreativo” diventi ogni volta travaso di energie per far crescere l’individualità dell’altro, linfa vitale che passa sull’uomo amato, lasciandola priva di vita propria. Finché non riuscirà a togliere anche l’ultimo “velo”, quello che l’ha resa “schiava” della sua “forza”, della sua “creatrice immaginazione”: «Il mio potere era questo: far trovare buona la vita… La mia forza era di conservare tal potere, anche se dal mio canto perdessi ogni miraggio. Amore senza perché. Senza soggetto, quasi (…) Ecco, l’amore è questo: l’attaccamento a una persona alla quale ci si crede necessari. L’amore nella donna, almeno, e in quegli uomini in cui predomina l’elemento femminile».

Abbiamo anche creato una pagina Facebook: La Civiltà delle Donne https://www.facebook.com/groups/347854025584901/

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SCIENZA DELLO SPIRITO

Il Corpo Causale è il Corpo dell'Anima, una ruota fiammeggiante di fuoco nell'Uovo Aurico,

chiamato anche Loto dai 12 petali che

nell'uomo si trova sul Piano Mentale. I primi a risvegliarsi, tra i 12, sono 9

petali alle prime tre Iniziazioni, fino al

risveglio dei tre Petali Interni che

rispondono solo alla vibrazione della

Monade, il Puro Spirito. Nel Centro del

Loto, nel Suo Cuore, vi è un punto

brillante di fuoco elettrico di colore blu-

bianco, chiamato il Gioiello nel Loto,

circondato da tre petali strettamente

chiusi, i Tre Fuochi, fatti come dei petali

di sostanza elettrica, gli Angeli Solari o

Agniswatta, che vivono in noi. L'uomo

cosi' diventa, nella sua evoluzione

millenaria, simile al suo Angelo Solare.

Al di sotto, al centro del Loto Egoico, si

trovano i Tre Atomi Permanenti:

l'Atomo Permanente Fisico, l'Atomo

Permanente Astrale e l'Unità Mentale,

tre sfere di sostanza atomica che

rispondono alla vibrazione della Luce,

hanno il potere di costruire Forme ed in cui sta celato il Segreto del proposito karmico della nostra

reincarnazione. L'Unità Mentale collega la mente concreta alla Mente Astratta e colma il vuoto tra

la personalità e l'Anima tramite il Ponte Arcobaleno o Antahkarana. Questi tre Atomi Permanenti

"assumono un colore rosso cupo e nel Corpo Causale si vedono manifestarsi tutti e tre i Fuochi: il

Fuoco Elettrico nel centro, il Fuoco Solare ed il Fuoco d'attrito".

Il Loto dai 12 petali si suddivide in tre livelli o Qualità che si sviluppano lungo le innumerevoli

reincarnazioni: nel "Trattato del Fuoco Cosmico" il Maestro Tibetano ci insegna che il Loto Egoico è

formato dal Primo Gruppo di Petali della Conoscenza (p.822): il 1°petalo della Conoscenza sul

Piano Fisico è prodotto dall'esperienza della vita in senso materiale. I suoi colori sono l'arancione,

il verde ed il violetto. Il 2°petalo dell'Amore sul Piano Fisico si sviluppa col graduale amore che

parte da noi stessi per poi essere donato ai nostri simili. I suoi colori sono l'arancione, il rosa ed il

blu. Il 3°petalo del Sacrificio sul Piano Fisico è prodotto dalle circostanze subite ed affrontate

nella nostra vita, per millenni; passiamo cosi' dal desiderio egoistico all'aspirazione, inconsciamente,

e questo produce un aumento del calore e dell'attività intelligente. I suoi colori sono l'arancione, il

giallo e l'indaco.

L'Atomo Permanente Fisico, al di sotto del Loto Egoico, diventa un punto di fuoco radioso,

radioattivo. I tre Petali permanenti, di incarnazione in incarnazione, diventano vibranti e si

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sviluppano pienamente. L'uomo dopo millenni si evolve ed esce dall'Aula dell'Ignoranza.

Il Secondo Gruppo di Petali dell'Amore è formato dal 1°petalo della Conoscenza Superiore

tramite l'Amore, sui piani fisico ed astrale, o emotivo, che si sviluppa quando l'uomo comincia a

notare gli effetti della sua vita sul piano fisico, a comprendere le cause e le conseguenze delle

sofferenze fisiche, le nostre vite di dolore, che dipendono dalla Dualità del Mondo Fenomenico, la

dualità del Sistema Solare. I suoi colori sono il rosa, l'arancione, il verde ed il violetto. Il 2°petalo

dell'Amore Intelligente Superiore sui Piani Fisico ed Astrale si sviluppa quando facciamo molte

vite di tentativi, di fallimenti, e passiamo dall'amore egoistico al vero Amore della Realtà Spirituale.

I suoi colori sono il rosa, l'arancione, ancora il rosa ed il blu. Il 3°petalo del Sacrificio Amorevole

Intelligente sui Piani Fisico ed Astrale si sviluppa quando l'uomo diventa cosciente nel rinunciare

ai propri desideri per amore del suo Gruppo. Nel Gruppo, prima, desidera essere amato da coloro

che serve, poi, non desidera più nulla per sé stesso. I colori del 3° petalo appaiono rosa, arancio,

giallo e indaco, che si vitalizzano nell'Aula dell'Apprendimento.

L'Atomo Permanente Astrale entra cosi' in piena attività, i due Atomi Permanenti dei Piani Fisico

ed Astrale sono sempre più vibranti. I Tre Petali dell'anello centrale si aprono completamente, i Sei

Raggi del Centro del Cuore della Monade (o Spirito) incominciano a ruotare rapidamente.

C'è poi il Terzo Gruppo di Petali del Sacrificio: il 1°Petalo della Volontà di Sacrificio mediante

la Conoscenza Mentale si sviluppa quando tutta la conoscenza acquisita dall'uomo è rivolta al solo

beneficio dell'Umanità. I suoi colori sono il giallo, l'arancione, il verde, il violetto ed il rosa. Il

2°Petalo della Volontà di Sacrificio mediante l'Amore sul Piano Mentale per Servire, si apre per

la costante applicazione cosciente di tutti i Poteri dell'Anima, senza desiderio di essere ricambiati,

senza ricompense per l'immenso Sacrificio. Il 3°Petalo del Totale Sacrificio di Tutto per sempre,

sul Piano Mentale, contiene i colori giallo, arancione, rosa, blu, indaco, che sono vitalizzati

nell'Aula della Saggezza.

Dei 12 Petali, i primi tre Petali aperti conducono alla Prima Iniziazione. Se nove petali sono aperti

e tre chiusi l'uomo è dunque finalmente arrivato alla Terza Iniziazione. Dopo molte vite, quando

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l'Anima predomina sulla Personalità, produce un effetto duplice: l'Unità Mentale diventa un

radioso Punto di Luce ed i Tre Petali Superiori si aprono.

"Questi nove petali hanno un colore prevalentemente arancione. I tre petali interni hanno un bel

colore giallo limone" (p.762). Il Corpo Causale infine diventa un centro incandescente di calore.

Dopo la Terza Iniziazione i Nove Raggi dei Nove Petali divengono "quadridimensionali, come

ruote che girano su se stesse". "Alla Quarta Iniziazione avviene una conflagrazione finale con la combustione del Corpo Causale e

la liberazione del Fuoco Centrale del Loto Egoico" (p.538). Ci liberiamo cosi' anche dell'Anima.

Dopo millenni che abbiamo cercato di sviluppare le qualità per "qualificare" la nostra Anima,

essendo questa Collettiva ed un Mezzo dello Spirito, tutto ritorna a Questo: il Corpo Causale o

Anima si frantuma ed il Suo contenuto passa nella Monade o Spirito. L'uomo diventa la Stella di

Luce a Sei Punte, i Fuochi si fondono tutti e l'Uomo riceve il contatto con la Scintilla Elettrica

del Puro Spirito del Logos diventando cosi' Stella a 5 Punte, simbolo del Cristo Cosmico.

L'Uno, la Monade, aveva creato il suo splendente Ambasciatore, l'Anima, il Due, che a sua volta ha

creato la Personalità Integrata lungo il Ciclo dei 12 Archetipi Divini, i 12 Segni Zodiacali, cosi'

sviluppiamo le 12 Qualità Divine in noi ed il Sette, i Sette Chakra risplendenti; poi ridiventiamo il

Tre e allineiamo Personalità-Anima-Monade ed infine alla Quarta Iniziazione, detta Crocifissione,

passiamo di nuovo all'Uno. Tutto è assorbito nella Monade:

"Uno splendore centrale di Gloria cresce d'intensità e l'intero Corpo Causale diventa radioattivo".

Rosella Pirodda

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VERSIONE TASCABILE

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