associazione industriale bresciana 15 giugno 2004 la riforma delle ispezioni in materia di...
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Associazione Industriale Bresciana 15 giugno 2004
LA RIFORMA LA RIFORMA
DELLE ISPEZIONI IN DELLE ISPEZIONI IN
MATERIA DI PREVIDENZA MATERIA DI PREVIDENZA
SOCIALE E LAVOROSOCIALE E LAVORO
Decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124Decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124G.U. 12 maggio 2004, n. 110G.U. 12 maggio 2004, n. 110
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SISTEMA DI RIFERIMENTO DEGLI ACCERTAMENTI IN MATERIA DI LAVORO E
LEGISLAZIONE SOCIALE
Legge n. 689/1981
Individua e cadenza le fasi dell’attività di verifica amministrativa
Attribuzioni e poteri del personale di vigilanza
DPR N. 520/1955Legge n. 628/1961
Ispettori dell’Ispettorato del lavoro
Art. 57 c.p.p.
Pubblici ufficiali con qualifica di UPG appartenenti a tutte le Forze di Polizia
Legge n. 638/1983
Addetti alla vigilanza degli Istituti previdenziali ed assicurativi
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Legge n. 689/1981FASI ATTIVITA’ DI VERIFICA ISPETTIVA E
MEZZI GIUDIZIARI DI IMPUGNAZIONE
ATTO DI ACCERTAMENTO
VIOLAZIONE
CONTESTAZIONE IMMEDIATA/NOTIFICAZIONEal trasgressore e alla persona obbligata in solido
Entro 30 giorni gli interessati possono far pervenire all’autorità competente scritti difensivi, documenti e chiedere l’audizione
Possibilità di pagamento in misura ridotta pari ad 1/3 del massimo edittale, o, se più favorevole al doppio del minimo edittale, oltre spese di procedimento, entro 60 giorni dalla contestazione / notificazione
In assenza di pagamento, obbligo di rapporto alla AUTORITA’ COMPETENTE (DPL)
ESTINZIONE PROCEDIMENTO
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L’AUTORITA’ COMPETENTE
sente gli interessati ed esaminati gli scritti difensivi e i documenti
Se ritiene fondato l’accertamento ridetermina, con ordinanza, la somma dovuta e ingiunge il pagamento
Se ritiene infondato l’accertamento, emette ordinanza di archiviazione
pagamento entro 30 giorni (60 se all’estero)
L’ordinanza ingiunzione costituisce
titolo esecutivo
E’ ammessa opposizione, entro 30 giorni
Al tribunale, in funzione di Giudice del Lavoro, se la violazione riguarda contributi o premi
Al tribunale ordinario in composizione monocratica
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LAVORO SOMMERSO E IRREGOLARE EGARANZIA DEI DIRITTI CIVILI E SOCIALI
Art. 1
Il Ministero del LavoroASSUME E COORDINA
le iniziative di lotta al lavoro sommerso e irregolare
le iniziative di vigilanza in materia di rapporti di lavoro e di livelli essenziali concernenti i diritti civili e sociali, con particolare riferimento alla vigilanza mirata alla prevenzione e promozione dell’osservanza delle disposizioni di legislazione sociale e del lavoro e della disciplina previdenziale
Tale attività di verifica deve riguardare qualsiasi “attività di lavoro a prescindere dallo schema contrattuale, tipico o atipico, di volta in volta utilizzato “ (ex art. 7, comma 1, lett. a)
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Art. 2
COORDINAMENTO DELL’ATTIVITA’ DI VIGILANZAA LIVELLO NAZIONALE
All’interno del Ministero del Welfare
Direzione Generale delle attività ispettive
ha compiti di *Direzione e *coordinamento
delle attività di vigilanza, anche svolta dagli Enti di previdenza
con finalità di:
* assicurare l’esercizio unitario dell’attività ispettiva
* garantire l’uniformità di comportamento dei diversi organi di vigilanza
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Per assicurare il coordinamento viene istituita una
Commissione centrale di vigilanza
presieduta dal Ministero del Lavoro
con compito specifico di individuare
* gli indirizzi e gli obiettivi strategici e * le priorità di intervento ispettivo
nelle azioni di contrasto al lavoro sommerso e irregolare
Art. 3
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Composizione
- Ministro del Lavoro- Direttore Generale della Div. Generale - Direttore Generale INPS- Direttore Generale INAIL- Comandante G.F.- Direttore Gen. Agenzia Entrate- Coordinatore Nazionale ASL- Presidente Comitato Nazionale per
l’emersione lavoro irregolare - quattro rappresentanti datori di lavoro- quattro rappresentanti OO.SS.
sono invitati
Comandante Generale Arma Carabinieri
Capo della Polizia
Alle sedute in cui si discute di lavoro illegale
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Art. 4
A LIVELLO REGIONALE
Le Direzioni Regionali del lavoro coordinano e dettano le linee operative per l’attività di vigilanza sul territorio di loro competenza (nell’osservanza delle direttive operative fornite dalla Direzione Generale)
Commissione Regionale di coordinamento dell’attività di vigilanza
- Direttore Regionale del lavoro- Direttore Regionale dell’INPS- Direttore Generale dell’INAIL- Comandante Reg. Guardia di Finanza- Direttore Regionale Agenzia Entrate- Coordinatura Regionale ASL- quattro rappresentanti datori di lavoro- quattro rappresentanti OO.SS.
Invitati in sedute concernenti lavoro illegale:- Dirigenti Polizia di Stato- Comandante Regionale Arma Carabinieri
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Art. 5
A LIVELLO PROVINCIALE
Le Direzioni Provinciali del Lavoro
Organismo consultivo
CLES, con la partecipazione di:- Comandante Provinciale Guardia di Finanza- Rappresentante Uffici Locali Agenzia Entrate- Presidente comm.prov. emersione lav. non regolare ex art.7,L.448/1998- Comandante Arma Carabinieri- Questore
Coordinano in concreto le funzioni ispettive nel territorio provinciale, sentiti i Direttori Provinciali di INPS e INAIL
Forniscono le direttive (cioè le modalità operative) volte a razionalizzare l’attività di vigilanza, al fine di evitare duplicazioni di interventi ed uniformarne le modalità di esecuzione
lavoro illegale
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Art. 6
PERSONALE ISPETTIVO
Le funzioni di vigilanza in materia di lavoro e di legislazione sociale
Personale Ispettivo in forza pressole DRL e DPL
U.P.G.
le funzioni ispettive in materia di previdenza ed assistenza sociale sono svolte anche
dal personale di vigilanza dell’INPS, INAIL, ENPALS e di altri Enti per i quali sussiste contribuzione obbligatoria (es. Enasarco).
NO U.P.G.
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Art. 7
COMPITI DEL PERSONALE ISPETTIVO
a) vigilare sull’esecuzione di tutte le leggi in materia di livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, di tutela dei rapporti di lavoro e di legislazione sociale ovunque sia prestata attività di lavoro a prescindere dallo schema contrattuale, tipico o atipico, di volta in volta utilizzato;
b) vigilare sulla corretta applicazione dei contratti e accordi collettivi di lavoro;
c) fornire tutti i chiarimenti che vengono richiesti intorno alle leggi sulla cui applicazione esso deve vigilare;
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d) vigilare sul funzionamento delle attività previdenziali e assistenziali a favore dei prestatori d’opera compiute dalle associazioni professionali, da altri Enti pubblici e privati;
e) effettuare richieste, indagini e rilevazioni, su richiesta del Ministero del Lavoro
f) compiere le funzioni che a esso vengono demandate da disposizioni legislative o regolamentari delegate del
Ministero del Lavoro
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Art. 8
PREVENZIONE E PROMOZIONE
Le Direzioni Regionali e Provinciali del lavoro hanno facoltà di organizzare, impiegando il proprio personale ispettivo, specifiche iniziative di promozione e prevenzione presso i singoli datori di lavoro, con riferimento a questioni di ordine generale, al fine di:
• garantire il rispetto della normativa in materia di lavoro e previdenza
• diffondere la corretta applicazione di nuovi istituti legislativi
• diffondere nuove indicazioni interpretative provenienti dall’Amministrazione Pubblica
nell’esercizio di queste funzioni consulenziali l’ispettore non esercita funzioni di vigilanza
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• l’ispettore, che nel caso dell’attività ispettiva, rileva profili di inosservanza o di non corretta applicazione della normativa lavoristico - previdenziale, non sanzionabili né penalmente, né amministrativamente, può fornire chiarimenti operativi sulla corretta attuazione di tale normativa;
• la Direzione Generale e le Direzioni Regionali e Provinciali possono proporre, tramite apposita convenzione, a Enti, datori di lavoro e associazioni, attività di informazione ed aggiornamento, da svolgersi a cura e spese di questi ultimi soggetti;
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• anche gli Enti previdenziali possono svolgere attività di prevenzione, promozione, e azioni di chiarimento, anche in sede ispettiva, nell’ambito delle rispettive competenze.
• la Direzione Provinciale del Lavoro, sulla base di specifiche direttive Ministeriali, ha il compito di fornire i criteri per uniformare l’azione dei soggetti abilitati alla certificazione dei contratti di lavoro, prevista dall’art. 75, d. lgs. n. 276/2003.
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Art. 9
DIRITTO DI INTERPELLO
Istituto di nuova introduzione, di cui possono avvalersi esclusivamente:
* le associazioni di categoria
* gli ordini professionali
* gli enti pubblici
Non se ne possono avvalere i singoli datori di lavoro
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Quesiti di ordine generale
Alla DPL
sull’applicazione della normativa di competenza del Ministero del Lavoro
Alle Sedi Provinciali degli Enti previdenziali
in materia previdenziale
decide la Direzione Generale dell’attività ispettiva del Ministero
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Art. 10
RAZIONALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ ISPETTIVA
Con finalità di razionalizzazione dell’attività ispettiva e per evitare duplicazione di interventi è prevista:
L’istituzione di una banca dati telematica in cui confluiscono le informazioni sui datori di lavoro ispezionati, e, tra l’altro, le informazioni sulle dinamiche del mercato del lavoro
accessibile ai soli organismi di vigilanza
nelle more dell’istituzione, ciascun Ente comunica agli altri i datori di lavoro sottoposti ad ispezione, immediatamente dopo l’avvio dell’ispezione stessa.
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Le Direzioni Regionali del Lavoro hanno facoltà di costituire gruppi di intervento straordinario per specifiche azioni di contrasto
Adozione di un modello unificato di verbale ispettivo di rilevazione degli illeciti ad uso degli organi di vigilanza in materia di lavoro e previdenza ed assistenza
I verbali sono fonti di prova relativamente agli elementi di fatto acquisiti e documentati. Possono essere utilizzati per l’adozione di eventuali provvedimenti sanzionatori, amministrativi e civili, da parte di altre amministrazioni interessate.
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VALORE PROBATORIO DEI VERBALI DI ISPETTORI E FUNZIONARI ISPETTIVI ENTI PREVIDENZALI
Per tutte Cass. 30.12.2003, n. 19833
FANNO PIENA PROVA, fino a querela di falso
Dei fatti che il pubblico ufficiale attesta come da lui compiuti o avvenuti
in sua presenza
Della provenienza del documento dal pubblico ufficiale
Delle dichiarazioni delle parti o di altri
soggetti sentiti
Gli apprezzamenti e le valutazioni del
verbalizzante non hanno alcun valore
probatorio precostituito
Tuttavia, l’efficacia probatoria privilegiata non è estesa all’intrinseca veridicità delle
dichiarazioni raccolte dal pubblico ufficiale, le quali, per rilevare ai fini probatori, devono essere confermate in giudizio dal soggetto
che le ha rese
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Art. 11
CONCILIAZIONE MONOCRATICA NELLA GESTIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO
può assumere due forme distinte
Conciliazione monocratica preventiva
(su base di richiesta di intervento ispettivo)
Conciliazione monocratica contestuale
(durante l’attività ispettiva)
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CONCILIAZIONE MONOCRATICA PREVENTIVA
A richiesta di intervento ispettivo, la Direzione Provinciale del Lavoro ha facoltà, mediante un proprio funzionario, anche con qualifica ispettiva, di convocare gli interessati per effettuare un tentativo di conciliazione fra prestatore e datore di lavoro, quando emergono “elementi per una soluzione conciliativa della controversia”, attinente a diritti patrimoniali del lavoratore di origine legale o contrattuale.
Le parti possono farsi assistere da propri rappresentanti sindacali o da professionisti.
Se vi è accordo, viene sottoscritto verbale, sottratto al regime di invalidità e di impugnazione di cui all’art. 2113 c.c..
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Il procedimento ispettivo si estingue se vi è:
1) il pagamento al lavoratore delle somme concordate nel verbale
2) il versamento dei contributi previdenziali ed assicurativi riferiti alle somme concordate in sede conciliativa, in relazione al periodo lavorativo riconosciuto dalle parti, ammontare da determinarsi secondo le norme in vigore (pertanto anche nel rispetto dei minimi contributivi).
Se le parti non si accordano o l’una o entrambe non si presentano, la DPL dà seguito agli interventi ispettivi.
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CONCILIAZIONE MONOCRATICA CONTESTUALE(cioè durante l’attività ispettiva)
Nel corso delle attività di vigilanza, l’ispettore può evidenziare questioni, afferenti diritti patrimoniali del lavoratore, di origine legale o contrattuale, sulle quali, se ritiene che ricorrano i presupposti per una soluzione conciliativa, informa la DPL per la convocazione delle parti e per l’esperimento del tentativo di conciliazione.
E’ necessario il consenso di entrambe le parti: lavoratore e Azienda.
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In entrambe le forme di conciliazione monocratica
l’attivazione della procedura interrompe i termini di cui all’art. 14, legge n. 689/1981, fino alla conclusione del procedimento conciliativo. Quindi, esaurita negativamente la fase del tentativo conciliativo l’accertamento ispettivo prosegue (se l’accordo non è raggiunto, se la parte non si presenta, se entrambe le parti non acconsentono alla conciliazione).
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Art. 12
DIFFIDA ACCERTATIVA PER CREDITI PATRIMONIALI
Oggetto
- Diritti patrimoniali di origine contrattuale (individuale o collettiva)
- Spettanze retributive concretamente determinabili
L’Istituto si colloca in sede di indagine ispettiva.Se l’ispettore del lavoro
rileva inosservanze alla disciplina contrattuale da cui scaturiscono crediti retributivi del prestatore.
diffida il datore di lavoro a corrispondere direttamente al lavoratore le somme che risultano accertate.
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Con l’inutile decorso del termine, o in caso di mancato accordo, il provvedimento di diffida, acquista valore di accertamento tecnico con efficacia di titolo esecutivo, validato da provvedimento direttoriale
Contro il provvedimento direttoriale il datore di lavoro può presentare ricorso al Comitato Regionale per i rapporti di lavoro, che decide entro 90 giorni dal ricevimento. Opera il silenzio rifiuto. Il ricorso sospende l’esecutività della diffida.
Entro 30 giorni dalla notifica della diffida accertativa, il datore di lavoro può promuovere il tentativo di conciliazione presso la DPL
Se le parti conciliano, la diffida accertativa “perde efficacia”.
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Art. 13
DIFFIDA ALLA REGOLARIZZAZIONE
L’istituto si pone nell’ambito di un accertamento ispettivo.
Se l’ispettore del lavoro accerta l’inosservanza di norme in materia di lavoro e legislazione sociale, dalle quali derivino sanzioni amministrative,
ha obbligo di diffidare il datore alla regolarizzazione
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La diffida interrompe i termini di cui all’art. 14, legge n. 689/1981, fino alla scadenza del termine per regolarizzare
Se vi è ottemperanza, il procedimento sanzionatorio è estinto con il pagamento di un importo pari al minimo edittaledella sanzione, ovvero ad un quarto della sanzione se stabilita in misura fissa.
Il potere di diffida è esteso agli ispettori degli Enti previdenziali, limitatamente alle inadempienze da loro rilevate in materia di previdenza e assistenza.
in caso di inosservanze
comunque sanabili e fissa un termine per
adempiere
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Art. 14
DISPOSIZIONI DEL PERSONALE ISPETTIVO
E’ attribuita efficacia esecutiva alle disposizioni impartite dagli ispettori del lavoro in materia di lavoro e legislazione sociale, nell’ambito dell’applicazione delle norme per cui sia attribuito dalle singole disposizioni di legge un apprezzamento discrezionale.
Contro le disposizioni
è ammesso ricorso, entro 15 giorni, al Direttore della DPL, che decide nei 15 giorni successivi. Il ricorso non sospende l’esecutività della disposizione.
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L’inottemperanza alla disposizione è punita ex artt. 10 e 11 DPR n. 520/1955
• arresto fino a 1 mese o ammenda fino a € 413 in materia di sicurezza ed igiene
• sanzione pecuniaria amministrativa da 103 a 516 €, nelle altre materie, se non sono previste sanzioni specifiche.
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Art. 15
PRESCRIZIONE OBBLIGATORIA
L’articolo estende alla materia del lavoro e della legislazione sociale l’istituto della prescrizione obbligatoria, già normato dagli artt. 20 e segg., d. lgs. n. 758/1994.
Se nel corso dell’accertamento ispettivo sono rilevate violazioni di carattere penale, punite con:
• pena alternativa dell’arresto o dell’ammenda,
• ovvero della sola ammenda
viene impartita
apposita prescrizione obbligatoria
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La procedura si applica:
• quando la inadempienza può essere materialmente sanata;
• ma anche nelle ipotesi di reato “a condotta esaurita”
• nonché quando il trasgressore abbia già provveduto all’adempimento tardivo degli obblighi sanzionati
cioè
in ogni caso di violazioni di carattere penale contravvenzionale
(punita con ammenda o con pena alternativa)
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CONTRAVVENZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA ED IGIENE DEL LAVORO
Modalità di estinzione - D.Lgs. n.758/1994, art.20 e segg.
REATI puniti con pena alternativa dell’arresto o dell’ammenda
L’organo di vigilanza, accertata la contravvenzione ed al fine di eliminarla, impartisce apposita prescrizione, fissando termine (non superiore a 6 mesi) e modalità di adempimento
Entro 60 giorni dalla scadenza del termine, verifica dell’adempimento
Se vi è adempimento, l’organo di vigilanza ammette il contravventore a pagamento, in sede amministrativa, entro 30 giorni, di una somma pari al quarto del massimo dell’ammenda stabilita per la contravvenzione
Entro 120 giorni dalla scadenza per la prescrizione comunica al P.M. l’adempimento, nonché il pagamento
Riferisce la notizia di reato al P.M., ma il procedimento penale resta sospeso
In assenza di adempimento, e/o pagamento nei termini, l’O.V. lo comunica entro 90 giorni al P.M., e il procedimento penale riprende il suo corso
Estinzione del reato e archiviazione del procedimento
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L’adempimento in un tempo superiore a quello stabilito nella prescrizione, o l’eliminazione con modalità diverse dalle conseguenze dannose o pericolose sono valutate dal Giudice ai fini dell’applicazione del 162-bis c.p.
EFFETTO ESTINTIVOin sede amministrativa
Adempimento prescrizione nei termini stabiliti
Pagamento di una somma pari al quarto del massimo
dell’ammenda stabilita
Se questo avviene tardivamente, l’effetto estintivo non si produce e il procedimento penale prosegue. La somma pagata tardivamente in sede amministrativa rappresenta un indebito oggettivo, ripetibile, a richiesta dell’interessato alla DPL presso cui opera di personale ispettivo che ha ordinato la prescrizione
Circ.Min.Lav.
14.5.2004, prot. 665
In assenza delle due condizioni, informativa all’A.G., che, se non archivia, istruisce il procedimento
Se il P.M. ritiene di applicare la pena pecuniaria, chiede l’emissione di un decreto penale di condanna nei confronti del trasgressore
Opposizione entro 15 giorni, con possibilità, tra l’altro, di chiedere l’oblazione ex art. 162-bis
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Il datore di lavoro, cui sia stata notificata l’ordinanza - ingiunzione per il pagamento di una somma a titolo di sanzione amministrativa, ha facoltà di presentare ricorso amministrativo, entro 30 giorni dalla notifica
al Direttore della Direzione Regionale del lavoro
salvi i casi relativi alla sussistenza o alla diversa qualificazione dei rapporti di lavoro, per cui la competenza è del Comitato Regionale per i rapporti di lavoro.
Art. 16
RICORSI ALLA DIREZIONE REGIONALE DEL LAVORO
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Il ricorso viene deciso dal Direttore della DRL
entro i successivi 60 giorni. L’inutile decorso del termine equivale a rigetto.
senza procedere ad alcuna audizione personale del ricorrente,
e, quindi, solo sulla base della documentazione prodotta dal ricorrente e da quella in possesso dell’Amministrazione.
non sospende l’esecutività dell’ordinanza - ingiunzione, salvo provveda, dietro specifica richiesta, in tal senso la DRL sussistendone i presupposti
con provvedimento che alternativamente
conferma, in toto l’ordinanza-ingiunzione
riforma, solo parzialmente l’ordinanza, con conseguente necessità di
rideterminare le sanzioni amministrative ingiunte
annulla il provvedimento
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A seguito di decisione
espressa
o tacita, per l’inutile decorso del termine
che conferma l’ordinanza-ingiunzione
che riforma parzialmente l’ordinanza -ingiunzione
il trasgressore può
proporre ricorso in opposizione al Tribunale, in funzione di giudice unico (o in funzione di Giudice del Lavoro, se si verte su contributi o premi), ex art. 22, legge n. 689/1981, avente ad oggetto l’ordinanza - ingiunzione, nel termine di 30 giorni.
decorrenti dalla notificazione del provvedimento della DRL
dalla scadenza dei 60 giorni per emanare il provvedimento, in caso di silenzio-rifiuto.
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Art. 17
COMITATO REGIONALE PER I RAPPORTI DI LAVORO
E’ istituito presso la Direzione Regionale del lavoro
composto da:* Direttore della DRL, Presidente* Direttore Regionale INPS* Direttore Regionale INAIL
E’ competente per i ricorsi amministrativi proposti avverso:
atti di accertamento della DPL
ordinanze - ingiunzioni delle DPL
verbali di accertamento degli Istituti previdenziali e assicurativi
concernenti la sussistenza o la qualificazione del rapporto di lavoro.
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Il ricorso
può essere presentato (si ritiene) entro 30 giorni dalla contestazione - notifica del provvedimento impugnato
è deciso entro 90 giorni dal ricevimento (l’inutile decorso del termine equivale a rigetto)
sospende i termini di cui agli artt. 14, 18 e 22, legge n. 689/1981, e quelli previsti dalla vigente normativa per i ricorsi giurisdizionali nei confronti dei verbali degli istituti previdenziali
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Art. 19
ABROGAZIONI
Dal 27 maggio 2004 sono implicitamente abrogate tutte le disposizioni incompatibili
con il D. lgs. n. 124/2004.