astiagricola maggio

21
stiagricola In questa edizione: Pag. 4: Assemblea di Villanova: Confagricoltura As raccoglie la sfida digitale Pag. 26: Speciale Vinitaly 2014 Pag. 32: La rete di Confagricoltura As: imparare a fare squadra All’interno: Speciale Forum Nazionale Agriturist E molto altro... Seguici anche su www.confagrias.it confagrias.blogspot.it facebook twier NOTIZIE da CONFAGRICOLTURA ASTI ADERENTE ALLA CONFEDERAZIONE GENERALE DELL’AGRICOLTURA ITALIANA IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE ALL’ UFFICIO P.T. DII 4100 ASTi CORR. E PACCHI DETENTORE DEL CONTO. PER LA RESTiTUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RELATiVA TARIFFA. Edizione fuori commercio. Il notiziario viene inviato gratuitamente Direttore: FRANCESCO GIAQUINTA - Direzione ed Amministrazione: c/o CONFAGRICOLTURA - VIA MONTI 15 – 14100 ASTIPoste Italiane Spedizione in a.p. DL335/2003 (conv.in L.27/02/2004 n°46) art.1 comma 1 ASTI Autorizzazione Tribunale di Asti in data 20/01/1976 n.1/76 Aprile – Maggio 2014 Stampa a cura della Tipografia Della Rovere - As SBOCCIA L’AGRICOLTURA DEL FUTURO

Upload: confagricoltura-asti

Post on 09-Mar-2016

223 views

Category:

Documents


5 download

DESCRIPTION

house organ confagricoltura asti

TRANSCRIPT

Page 1: Astiagricola maggio

stiagricolaIn questa edizione:

Pag. 4: Assemblea di Villanova: Confagricoltura Asti raccoglie la sfida digitale

Pag. 26: Speciale Vinitaly 2014

Pag. 32: La rete di Confagricoltura Asti: imparare a fare squadra

All’interno: Speciale Forum Nazionale Agriturist

E molto altro...

Seguici anche su

www.confagriasti.itconfagriasti.blogspot.itfacebooktwitter

NOTIZIE da CONFAGRICOLTURA ASTI ADERENTE ALLACONFEDERAZIONE GENERALE DELL’AGRICOLTURA ITALIANA IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE ALL’ UFFICIO P.T. DII 4100 ASTi CORR. E PACCHI DETENTORE DEL CONTO.PER LA RESTiTUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RELATiVA TARIFFA.Edizione fuori commercio. Il notiziario viene inviato gratuitamente Direttore: FRANCESCO GIAQUINTA - Direzione ed Amministrazione: c/o CONFAGRICOLTURA - VIA MONTI 15 – 14100 ASTIPoste Italiane Spedizione in a.p. DL335/2003 (conv.in L.27/02/2004 n°46) art.1 comma 1 ASTI Autorizzazione Tribunale di Asti in data 20/01/1976 n.1/76

Aprile – Maggio 2014

Stampa a cura della Tipografia Della Rovere - Asti

SBOCCIA L’AGRICOLTURADEL FUTURO

Page 2: Astiagricola maggio

Pag 2 Pag 3

Editoriale Tempi moderni

M ettiamo subito da parte le immagini di agricol-tura bucolica, si finta sostenibilità, di falso chi-lometro zero, di quella stucchevole decrescita

felice di chi vorrebbe che il lavoro dei campi restasse anco-rato a stereotipi antichi e, peggio, sorpassati.

Se si guarda al mondo agricolo senza lenti e filtri ideologici che ne distorgono la realtà e la vera natura, si scopre un comparto decisamente diverso anche nelle prospettive.

L’agricoltura moderna esige il concetto di “grande è bello”, perché garantisce qualità, sicurezza e produttività, sia in volumi che in reddito agricolo. L’imprenditorialità rurale famigliare deve continuare ad esistere, a patto, però, che sviluppi le sue caratteristiche peculiari di datrice di mano-dopera. Un particolare non da poco per un settore che con-tinua ad essere tra i pochi a garantire occupazione. Sono questi imperativi che vengono imposti dalla globaliz-zazione, un processo a cui nessun comparto produttivo si può sottrarre e che, se gestito in modo non corretto, può causare contraccolpi economici e sociali. In questo senso l’agricoltura, più di altri settori, è in grado di strutturarsi al meglio per essere al passo con i tempi e promuovere quello sviluppo tecnologico, economico e di competenze professionali che la mettono in grado di rac-cogliere e vincere le sfide di mercati globali sempre più in continua e veloce evoluzione. Gli agricoltori, è bene ricordarlo, da sempre praticano la spendig review (cioè non sprecano le loro risorse e, anzi, le usano meglio che possono). Da sempre fanno program-mazione di anno in anno, a volte anche per decenni. Sono lezioni che gli agricoltori hanno imparato sulla propria pelle e di cui hanno fatto tesoro.È giunto, perciò, il momento che il mondo agricolo, come sa fare e come merita, condizioni i mercati, ne prenda co-scienza, li studi e li analizzi, comprenda i meccanismi che li regolano e le leggi inflessibili che ne determinano lo svi-luppo.

Alla base di tutto questo ci deve essere una nuova menta-lità agro-imprenditoriale, più aperta ai cambiamenti, con un occhio al passato ma attenta alle novità, ai segnali che arrivano dall’esterno, ai nuovi strumenti che, dai campi alle comunicazioni, dall’economia al credito, favoriscono lo svi-luppo e la crescita. Insomma una mentalità nuova in grado di fare rete, di costruire squadre e team vincenti.

È questo l’unico obiettivo che deve darsi l’agricoltura di oggi, per potere guardare con fiducia al futuro.

Francesco Giaquintadirettore Confagricoltura Asti

La Cosap e la politica del tubo… rotto

Q uesta foto è il nostro “graffio” per l’edizione pri-maverile di Asti Agricola.

Avremmo voluto parlare di altro, magari pole-mizzare su uno dei tanti temi delicati che affliggono l’agri-coltura astigiana. Avremmo voluto parlare di moscato (e lo faremo), di bio-masse (e lo faremo) o di tutela del paesaggio e dell’ambien-te (statene certi che faremo). Ma c’è stato chi ha voluto fornirci una nuova “grana” su cui discutere, come se il mondo agricolo astigiano non avesse già abbastanza gatte da pelare. La foto che pubblichiamo, alcuni tubi di cemento, di quel-li che servono ad incanalare i fossi e a segnare gli accessi ai fondi agricoli, dissotterrati, è la dimostrazione di come una miope, sorda e tecnicistica gestione della cosa pubbli-ca possa dare il colpo di grazia ai rapporti tra agricoltori e istituzioni locali. Il caso è noto. La Provincia di Asti, ente in scioglimento come sembra tutte le Province italiane, ha deciso di appli-care, unica in Italia, la Cosap, tassa sui passi carrai che col-legano le strade provinciali ai fondi rurali. Noi di Confagricoltura, con Agrinsieme (Cia e cooperative), lo abbiamo ritenuto un sopruso. Prima abbiamo cercato di discutere, poi, all’ennesima porta in faccia, siamo scesi in piazza a protestare con i nostri trattori. Il commissario che regge le sorti della moritura Provincia di Asti ha fatto orecchie da mercante. Il risultato è quello che vedete nella foto: alcuni agricoltori, esasperati dall’ennesimo balzello, hanno deciso di togliere i tubi di cemento che segnano gli accessi, cancellando di fatto i passi carrai. Con quali conseguenze sui fossi di scolo sarà interessante scoprirlo al primo acquazzone. Intanto la tassa provinciale sui passi carrai ha fatto flop se, come sembra, degli 800 mila euro previsti all’incasso ne mancano oltre 600 mila. È questo lo spirito di collaborazione che le istituzioni locali intendono applicare per uscire dalla crisi economico-socia-le-politica che strazia il nostro paese da più di un decennio? Noi crediamo proprio di no.

L a Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana – Confagricoltura è l’organizzazione di rappresentanza e tutela dell’impresa agricola italiana. Riconosce nell’imprenditore agricolo il protagonista della produzione e persegue lo sviluppo economico, tecnologico e sociale dell’agricoltura e delle imprese agricole.

La presenza di Confagricoltura nel territorio nazionale si concretizza, in modo capillare, attraverso le Federazioni regionali(19), le Unioni provinciali (95), gli uffici zona e le delegazioni comunali (2.143), nonché attraverso le Federazioni di categoriae le Federazioni di prodotto.

Confagricoltura raggruppa:

145.200 imprese agricole assuntrici di manodopera;222.000 imprese agricole diretto coltivatrici e lavoratori autonomi;301.000 imprese tra contoterzisti, manutenzione del verde, concedenti a mezzadria e colonia, soccidanti.

Confagricoltura è rappresentata nel CNEL e presso tutte le principali sedi istituzionali, nazionali ed internazionali, diretta-mente collegate all’agricoltura o che abbiano, comunque, attinenza con essa. E’ parte attiva di tavoli di concertazione fra parti sociali e Governo. Stipula contratti collettivi nazionali per operai, impiegati, dirigenti agricoli oltre al Contratto Collet-tivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti delle imprese del verde. Fa parte del COPA - Comitato delle organizzazioni agricole europee, del GEOPA - Coordinamento europeo delle organizza-zioni datoriali - e del CES - Comitato economico e sociale europeo.

Confagricoltura assicura ai propri associati, a livello nazionale, regionale e provinciale, i servizi di:

• consulenza legale;• informazione economica e sindacale;• formazione ed assistenza tecnica per la gestione dell’azienda;• gestione del personale e libri-paga;• gestione dei premi Pac e disbrigo delle pratiche burocratiche connesse all’attività d’impresa;• assistenza fiscale e tributaria.

Attraverso ENAPA - Ente Nazionale Assistenza Patrocinio Agricoltori - istituto di patronato che svolge GRATUITA MENTE per agricoltori e cittadini le pratiche relative alle pensioni, alla contribuzione e alle prestazioni in materia infortunistica.

Attraverso il CAF Confagricoltura Pensionati svolge attività di assistenza fiscale per i lavoratori dipendenti, i pensionati ed i collaboratori a progetto. Il CAF Imprese Confagricoltura svolge attività di assistenza fiscale nei confronti delle imprese associate.

Attraverso il CAA - Centro Assistenza Agricola – Confagricoltura cura le attività collegate alla gestione dei premi PAC.

La Confederazione cura anche le problematiche dei giovani imprenditori agricoli, del settore agrituristico, delle donne imprendi-trici in agricoltura e degli agricoltori anziani rappresentati, al proprio interno, rispettivamente da:

Associazione Nazionale dei Giovani Agricoltori – ANGA

Agriturist

Confagricoltura Donna

Sindacato Nazionale Pensionati

EDIT

ORI

ALE

Page 3: Astiagricola maggio

Pag 4 Pag 5

Assemblea provinciale di VillanovaConfagricoltura Asti raccoglie la sfida digitale«Al fianco degli agricoltori per il futuro del comparto»

-za a 360 gradi per aiutare gli imprenditori agricoli astigiani ad entrare in una fase più moderna della loro professione. «Ne va della sopravvivenza delle nostre imprese» ha pun-tualizzato Forno.

Commenti positivi per il lavoro impostato da Confagricol-tura Asti sono arrivati da Coscia e Veggia.Il primo ha ricor-dato come il progetto di rete (una nuova forma associativa che permetterà alle aziende agricole di condividere molti aspetti del loro lavoro e affrontare al meglio i mercati na-zionale ed esteri) rappresenti una vera rivoluzione culturale per l’imprenditoria rurale piemontese e sia «necessario per voltare pagina e vincere le sfide future».

Veggia, che è responsabile nazionale proprio per il proget-to di rete d’impresa, ha auspicato un rinnovato orgoglio di appartenenza «ad una associazione che ha i coraggio e la forza di cambiare in meglio nell’esclusivo interesse dei suoi associati e delle loro aziende».

Infine Luigi Mastrobuono ha ricordato l’asse portante della

“rivoluzione” di Confagricoltura: «Rispondiamo alla crisi economica e istituzionale che sta attanagliando il nostro Paese nell’unico modo che cono-sciamo: migliorandoci e lavorando ancora di più di quanto facciamo.

E vorrei dire con forza che l’impresa al centro del nostro operato non è uno slogan, ma la stella polare che dobbia-mo sempre tenere presente.

Perché cambiare ed evolverci ci conviene specialmente in un momento in cui le associazioni di rappresentanza delle categorie non possono più permettersi di essere autorefe-renziali, ma devono trovare nuovi strumenti di comunica-zione e collaborazione con tutti, a cominciare dalla politica che spesso non conosce bene il mondo dell’agricoltura il quale, è bene ricordarlo, con il settore agroalimentare, rap-presenta il 17% del prodotto interno lordo, Una percentuale più alta di molti altri comparti ritenuti strategici» ha pun-tualizzato Mastrobuono.

U no spartiacque, un cambio di passo, una trasforma-zione, un cambiamento, un’evoluzione, un nuovo orizzonte, sono queste le espressioni che sono risuo-

nate più spesso nella sala congressi della Tenuta Valminier di Villanova d’Asti dove l’8 marzo si è svolta l’assemblea annuale di Confagricoltura Asti.

Al tavolo dei relatori, con Massimo Forno e Francesco Giaquin-ta, rispettivamente presidente e direttore dell’associazione provinciale, c’erano il presidente di Confagricoltura Piemonte, Gian Paolo Coscia; il vicepresidente nazionale, l’astigiano Ezio Veggia e il direttore nazionale, Luigi Mastrobuono.

Davanti ad una platea attenta di imprenditori agricoli, ma an-che a favore di una pubblico virtuale perché l’assemblea è stata seguita passo passo con una diretta web dedicata su Facebook e Twitter, Forno e Giaquinta hanno tracciato le linee di un rin-novamento a cui Confagricoltura Asti, sulla scorta di un artico-lato progetto nazionale, tende per «costruire un’associazione moderna dove al centro ci sia l’associato e la sua impresa e non l’autoreferenzialità dell’associazione».

Una novità assoluta da raggiungere attraverso la costruzione di macroaree che affrontano tematiche differenti ma collegate tra loro: la conoscenza delle imprese rurali, la comunicazione,

la formazione e l’aggregazione di imprese. Argomenti che sono stati affrontati dai quattro vicedirettori di Confagricoltura Asti: Laura Cerutti (banca dati), Daniela Prasso (comunicazione e new media), Luisella Torchio (formazione e sicurezza), Roberto Bocchino (rete d’impresa)

«Alla base di tutto c’è l’informatica e Internet. Strumenti for-midabili e veloci di comunicazione» hanno detto Forno e Gia-quinta che con i vicedirettori hanno spiegato come, nel nuovo corso di Confagricoltura Asti, sarà possibile per l’imprenditore agricolo andare sul nuovo sito dell’associazione provinciale, con un semplice clic accedere ad un’area riservata dove troverà documenti, informazioni e potrà seguire, in tempo reale, l’iter delle proprie pratiche burocratiche ed economiche. Una sorta di telesportello da usare con pc, ma anche smartphone e ta-blet, con procedimenti snelli e sburocratizzati anche per merito di una profonda trasformazione dei collegamenti tra gli uffici dell’associazione che lavoreranno in stretta sinergia tra loro.

Per gli associati meno esperti nell’uso di strumenti telematici saranno predisposti corsi, «e comunque ci si potrà tranquilla-mente rivolgersi ai nostri uffici per entrare nel sistema con l’a-iuto dei nostri addetti» ha precisato Giaquinta.

Insomma Confagricoltura Asti sta predisponendo un’assisten-

ASS

EMBL

EA P

ROV

INCI

ALE

DI V

ILLA

NO

VA

L’assemblea dei delegati Il pubblico

il tavolo dei relatori L’intervento di Luigi Mastrobuono

Page 4: Astiagricola maggio

Pag 6 Pag 7

ASS

EMBL

EA P

ROV

INCI

ALE

DI V

ILLA

NO

VA

Ezio Veggia Gabriella Ferrazzo

Veggia, Ferrazzo e Mastrobuono Francesco Giaquinta

Collaboratori e pubblico

Page 5: Astiagricola maggio

Pag 8 Pag 9

ASS

EMBL

EA P

ROV

INCI

ALE

DI V

ILLA

NO

VA

Gian Paolo Coscia

Luisella Torchio

Massimo Forno

Roberto Bocchino

Page 6: Astiagricola maggio

Pag 10 Pag 11

ASS

EMBL

EA P

ROV

INCI

ALE

AN

GAArmando Assenza Parisi

neo presidente Anga Asti «Noi, nuove leve, sempre più presenti e propositivi»

A rmando Assenza Parisi, 23 anni, una laurea all’Uni-versità di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, conti-tolare dell’agriturismo Le Due Cascine di San Marza-

no Oliveto, è il nuovo presidente dell’Anga Asti, l’associazione che, sotto l’ombrello di Confagricoltura, raggruppa i giovani imprenditori agricoli. Subentra a Davide Razzano, imprendito-re del Nord Astigiano, che ha ricoperto la carica di presidente dell’Anga astigiana per due mandati.

Il rinnovo delle cariche si è svolto a fine aprile all’agriturismo Cascina Dani di Agliano Terme, in concomitanza con il conve-gno “Tempo di scelte: agricoltura 2.0” incentrato sul rappor-to tra attività rurali e giovani, a cui hanno partecipato i vertici dell’Anga nazionale e regionale insieme a tecnici ed esperti.

Eletto anche il consiglio direttivo che risulta composto, oltre che dal neo presidente, anche da: Emanuel Balla (zona di Fer-rere/Villanova); Emanuele Barlocco (Incisa Scapaccino/Nizza Monferrato); Flavia Firato (Cunico/Asti/Montiglio); Enrico Fran-co (San Damiano d’Asti); Sara Fusinati (Isola d’Asti/Costiglio-le); Davide Pavia (Calosso/Costigliole); Alberto Roggero (Ca-stelrocchero/Nizza Monferrato); Bianca Viotti (Castelrocchero/Nizza Monferrato); Arianna Assenza Parisi.

«Credo che il ruolo dei giovani in agricoltura debba essere sem-pre più attivo e propositivo – ha detto il neo presidente -. Per quanto riguarda l’Astigiano l’Anga può fare molto creando un team che ascolti le istanze che arrivano dal territorio e si ado-peri in prima persona per creare eventi, manifestazioni, ma an-che attivare sinergie e nuovi canali di comunicazione, per far

emergere un comparto, quello delle eccellenze agroali-mentari e paesaggistico-ambientali, che è strategico per l’economia locale e nazionale».

Vari gli spunti emersi nel corso del convegno a cui hanno partecipato, come relatori, Francesca Picasso, vicepre-sidente nazionale Anga; Alice Cerutti, presidente Anga Vercelli-Biella e delegata Ceja (giovani agricoltori europei); Giovanni Chiò, vice presidente Anga Piemonte; Piergio-vanni Ferrarese, componente comitato di presidenza Anga nazionale; e Paolo Guercio, dirigente dell’assessorato all’A-gricoltura della Provincia di Asti. Tra le esigenze espresse dai giovani imprenditori rurali una migliore integrazione tra domanda e offerta dei prodotti agricoli, l’implementa-zione delle attività sostenibili e della tecnologia utile per le aziende agricole, una maggiore attenzione con la politica nazionale ed europea con le quali si auspica un confronto

diretto e costruttivo.Da Chiò è venuto un richiamo ai giovani agricoltori piemon-tesi a mettersi in gioco attraverso nuove iniziative e tecno-logie; un appello condiviso da Ferrarese che ha sottolineato lo stile di stimolo e innovazione del nuovo corso Anga. Alice Cerutti ha parlato dell’esperienza europea come un primo importante passo dei giovani agricoltori che stanno condi-videndo sempre di più politiche agricole comuni, al di là di steccati e divisioni ormai antistoriche; Guercio ha portato l’esperienza astigiana dove è in corso un profondo rinno-vamento del settore agricolo a cui le istituzioni rispondono con attenzione. Infine Francesca Picasso ha sostenuto una maggiore diffusione dell’agricoltura “2.0” come fonte di novità positive e costruttive nell’ottica di uno sviluppo so-stenibile e proficuo di un settore agricolo che deve essere sempre più protagonista, in ambito economico, ambienta-re, sociale e paesaggistico.

Il neo presidente Anga, Armando Assenza Parisi, con il nuovo direttivo

Il nuovo direttivo Anga con i relatori

Armando Assenza Parisi La sede del convegno dell’Anga Asti Da sinistra Chiò, Cerutti, Ferrarese, Assenza Parisi, Picasso e Guercio

Page 7: Astiagricola maggio

Pag 12 Pag 13

NEW

S D

AL

SETT

OR

E TE

CNIC

O

Approfondimenti tecnici I trattamenti del frumento tenero

N ella scheda seguente sono riportati, in ordine cronologico i principali trattamenti fitosanitari e le concimazioni richiesti nella coltivazione del frumento tenero. Le informazioni sono da considerarsi indicative, in quanto per un’efficace ed economica strategia di difesa è indispensabile effettuare il monitoraggio delle condizioni climatiche e dello stadio

biologico degli agenti patogeni in campo. Anche il livello di concimazione può essere influenzato da fattori come l’andamento climatico, la varietà seminata e lo sviluppo vegetativo della pianta, motivo per cui è sempre necessaria una verificata puntuale degli interventi attuati. Le indicazioni sono conformi a quanto previsto dal disciplinare di produzione integrata della misura 214.1.

L a Septoria del frumento è una malattia comu-nemente presente nei nostri areali cerealicoli e negli ultimi anni se ne è osservata una forte re-

crudescenza. Le ragioni vanno principalmente ricercate nell’andamento climatico delle primavere degli ultimi anni. Piogge frequenti e temperature relativamente elevate con-corrono a creare condizioni ambientali favorevoli a questo patogeno. La septoriosi non è provocata da un’unica specie di fungo patogeno, ma da specie distinte,talvolta entrambe presenti sulle stesse piante. Nei nostri ambienti le specie più importanti sono due:• Septoria (Septoria tritici – Mycoshaerella gramini-cola);• Stagonospora (Phsaeosphaeria nodorum -Stago-nospora nodorum.

I sintomi indotti dai patogeni possono essere facilmente confuse con manifestazioni di altro tipo (es. fisiopatie). La presenza di piccoli corpiccioli nerastri sulle foglie consente di attribuire i sintomi a questi funghi con sufficiente sicu-rezza. Si tratta dei picnidi, cioè dei corpi fruttiferi prodotti dal fungo. All’interno dei picnidi sono prodotte le picnidio-spore che una volta liberate diffondono le infezioni fungine. Se la stagione non è molto favorevole al patogeno (bassa umidità atmosferica) la produzione dei picnidi può essere ridotta o addirittura assente.

La lotta

Per impostare correttamente una difesa economica ed ef-ficace si deve prevedere una lotta che comprenda mezzi

agronomici di contenimento della malattia, il corretto po-sizionamento del trattamento fungicida e la scelta di ade-guati principi attivi.Mezzi agronomici di contenimento della malattia. Septo-ria e Stagonospora possono sopravvivere come micelio e/o conidi nei residui della vegetazione (stoppie e paglia), l’in-terramento dei residui può ridurre i rischi di infezione sulle giovani piante. Questo accorgimento risulta importante soprattutto dove si ricorra al ristoppio e alla lavorazione minima. Posto che il ringrano non è consigliabile, sarebbe comunque opportuno interrare le stoppie anche per conte-nere altre avversità (es. Mal del piede). Fertilizzazione azotata. Come si osserva per altre malattie fungine, gli eccessi azotati predispongono la coltura ad una maggiore sensibilità alla Septoriosi.

Quando trattare?

La corretta individuazione del momento in cui effettuare il trattamento fungicida è fondamentale per la buona riu-scita del trattamento stesso. A volte gli agricoltori che non seguono i disciplinari di produzione integrata abbinano all’erbicida di post emergenza un fungicida per il controllo delle malattie precoci (Oidio e Septoria). Operando in que-sto modo è possibile ridurre il costo del trattamento, ma si corre il rischio di anticipare troppo l’intervento fungicida, infatti spesso il diserbo di post emergenza viene eseguito molto precocemente rispetto l’epoca di comparsa dei pri-mi sintomi di Septoriosi. Il trattamento effettuato a partire dallo stadio di fine levata fino alla fase di botticella può ga-rantire un soddisfacente contenimento della malattia ed in questo periodo è ancora possibile abbinare il diserbante.

Quando principio attivo utilizzare?

Di seguito si riportano i principali fungicidi attivi nei con-fronti della Septoriosi.

Strobilurine: classe di fungicidi molto interessante sotto il profilo tossicologico. La tossicità nei confronti degli animali è molto bassa e nell’ambiente subiscono una degradazione piuttosto rapida. Su alcune piante, frumento in particola-re, il trattamento con strobilurine induce una colorazione verde più intesa. Svolgono un azione fungicida tipicamente preventiva nei confronti di Septoria, Ruggini e Oidio. Se se ne consiglia l’utilizzo in miscela con triazoli per prevenire l’insorgenza di fenomeni di resistenza. Tra i principi attivi ricordiamo: Azoxistrobin, Piraclostrobin, Picoxystrobin.

La Septoria del grano: impostare una corretta difesa

Page 8: Astiagricola maggio

Pag 14 Pag 15

NEW

S D

AL

SETT

OR

E TE

CNIC

O

Le differenze fra lotta integrata obbligatoria e quella volontaria

P ur essendo in un clima di incertezza legislativa, proviamo a fare un confronto fra quello che prevede il P.A.N. per il livello di lotta integrata obbligatoria e quello che prevedono i disciplinati per la lotta integrata previsti dalla mi-sura 214 la cui adesione è su base volontaria. Vediamo quindi in breve le principali differenze.

Le scadenze del settore tecnico:

Entro il 15 maggio : - domanda PAC 2014; - misure per la forestazione: conferme impegni per la 2080, misura H e misura 221; - misura 214.1 (ex 2078): conferme impegni anni precedenti ed adesionioni agli anni aggiuntivi 7° e 8°; - misura 214.2 agricoltura biologica: conferme impegni anni precedenti ed adesionioni agli anni aggiuntivi; - 214.3 incremento della sostanza organica nel terreno: conferme impegni anni precedenti; - 214.4 trasformazione di seminativi in prati permanenti: conferme impegni anni precedenti; - 214.6 premio all’erba: conferme impegni anni precedenti; - 214.7 coltivazioni a perdere – fasce tampone: conferme impegni anni precedenti; - 214.8 conservazione razze locali a rischio abbandono: conferme impegni anni precedenti; - bando ocm vino assicurazione agevolata contro danni meteorologici; - Misura 132: domanda di rimborso dell’adesione alle filieri di qualità (certificazioni Valoritalia, INOQ).

Entro il 30 maggio: - conferme iscrizioni IGP Nocciole ed invio registri di carico e scarico all’INOQ; - nuove iscrizioni all’albo Nocciola del Piemonte IGP.

Previsti dal P.A.N. due livelli di lotta integrata, vediamo le prin-cipali differenze.

I l P.A.N. previsto dal decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 recepimento della direttiva 2009/128/CE è stato reso operativo dalla ratifica della confe-

renza Stato-Regioni del 19 dicembre 2013. Pur non essendo ancora stato varato il P.A.R. (piano d’attuazione regionale) il P.A.N. è a tutti gli effetti in vigore e con esse le norme che prevede. Fra i vari adempimenti a carico degli agricol-tori troviamo la lotta integrata obbligatoria, ma il P.A.N. prevede un ulteriore livello di lotta integrata detta “volon-taria”. Per il primo livello non sono previsti contributi mo-netari pubblici, l’unico impegno – a carico della Regione – è quello di fornire via internet le previsioni meteo e i modelli previsionali per le principali malattie funginee. Per la lotta integrata volontaria invece sono previsti incentivi monetari per la loro attuazione da realizzarsi nell’ambito degli stru-menti messi a disposizione della PAC e del nuovo Piano di

Sviluppo Rurale. Traducendo in parole semplici è prevista una nuova 2078 a cui tutti potranno partecipare. Purtroppo l’iter del nuovo PSR Piemontese è ancora in alto mare, per cui l’apertura a tutte le aziende della “nuova 2078” non po-trà avvenire prima del 2015. Per la campagna in corso è ga-rantito il finanziamento per gli agricoltori che hanno ade-rito alle misure 214.x dall’anno 2010, per i prolungamenti all’ottavo anno di impegno c’è l’impegno formale dell’As-sesore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto, pur non essendoci ancora certezze sulla copertura finanziaria.

La lotta integrata obbligatoria e la lotta volontaria

Triazoli: manifestano una buona attività nei confronti di Sep-toria, Oidio e Ruggini. Alcuni possiedono una buona azione nei confronti della Fusariosi della spiga. Solitamente sono impie-gati in miscela con altri fungicidi. Il Tebuconazolo presenta una buona attività sulla Fusariosi della spiga.

Imidazoli: possiedono un meccanismo d’azione simile ai tria-zoli (inibizione della sintesi dell’ergosterolo). Il Procloraz in mi-scela con i triazoli trova un largo impiego nei trattamenti nella fase di spigatura. Buona l’attività nei confronti della Fusariosi della spiga, Oidio e Septoria, modesta azione su Ruggini.

La strategia anti – septoria in pratica

L a scelta di prodotti commerciali contenenti diver-si principi attivi o ricorrere a miscele di prodotti con diverse molecole fungicide, rappresenta la soluzione

ottimale per ampliare lo spettro d’azione del trattamento e per prevenire l’insorgenza di fenomeni di resistenza. Nel caso di basse pressioni della malattia e/o andamenti climatici favore-voli si possono attuare trattamenti tardivi (dopo spigatura) che se effettuati nella fase di inizio fioritura (emissione del 10- 20% delle antere) garantiscono un miglior controllo della Fusariosi della spiga (utilizzando un prodotto efficace anche su questa malattia). In condizioni sfavorevoli invece risulta più conve-niente un trattamento nella fase di fine levata – botticella per garantire la sanità della foglia a bandiera. In base alle condizio-ni ambientali ed alle caratteristiche del prodotto il trattamento potrà essere posizione come riportato di seguito.

• Azoxystrobin + Propiconazolo: utilizzato in levata; non effica ce nei confronti della Fusariosi della spiga.• Trifloxistrobin + Ciproconazolo: da inizio levata, non ammes-so dalla misura 214.1.• Procloraz + Propiconazolo: se usato da inizio fioritura può combattere anche la fusariosi.• Procloraz + Tetraconazolo: se usato da inizio fioritura può combattere anche la fusariosi.• Procloraz + Ciproconazolo: se usato da inizio fioritura può combattere anche la fusariosi.

Page 9: Astiagricola maggio

Pag 16 Pag 17

La verifica funzionale degli atomizzatori e delle barra da diserbo

I l controllo e la manutenzione delle macchine per i trattamenti è fondamenta-le per fare un buon trattamento fitosanitario. Una cattiva distribuzione della miscela acqua fitofarmaco può rendere inefficace il trattamento sebbene que-

sto sia stato effettuato nel momento più idoneo e con il giusto principio attivo. Una distribuzione eccessiva del prodotto, provoca sovra-dosaggio ma anche sgocciola-mento e deriva, trasformandosi in un danno per l’ambiente e in un rischio per l’ope-ratore ed i consumatori. Per risolvere questi problemi nonché ottemperare a quanto previsto dal P.A.N. Confagricoltura Asti ormai da diversi anni ha attivato un servizio per il controllo funzionale delle attrezzatura dotato di apparecchiature mobili per rendere semplice il controllo senza dover fare lunghi tragitti con il trattore e l’atomizzatore. Per usufruire del servizio potete contattare il tecnico di zona o il dott. Enrico Masenga al 3357821249.

NEW

S D

AL

SETT

OR

E TE

CNIC

O

Page 10: Astiagricola maggio

Pag 18 Pag 19

NO

VIT

A’ F

ISCA

LICompensazioni crediti IVA

I l credito IVA maturato al 31 dicembre 2013 puo` es-sere utilizzato in compensazione con altre imposte e contributi (compensazione “orizzontale” o “ester-

na”), gia` a decorrere dalla scadenza del 16 marzo 2014 (co-dice tributo 6099 - anno di riferimento 2013), ma solo fino al limite massimo di 5.000 euro.L`eventuale credito eccedente i 5.000 euro, ma solo entro l`ulteriore limite di 15.000 euro, potrà invece essere utiliz-zato a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione annuale IVA (quindi, per esempio, dal 16 marzo 2014 in caso di dichiarazione annua-le IVA presentata entro febbraio 2014).Il credito che dovesse eccedere i 15.000 euro potra` infine essere utilizzato in compensazione, soltanto se la dichiara-zione IVA annuale riportera` il visto di conformita` rilascia-to da un professionista abilitatoIn tutti i casi in cui l`utilizzo a compensazione del credito IVA (anche in più F24) dovesse eccedere il limite dei 5.000 euro, il pagamento di ogni singolo modello F24 dovrà avve-nire esclusivamente con modalità telematiche (Fisconline/Entratel) e non è consentito l`utilizzo dell’home banking. Il provvedimento del Direttore dell`Agenzia delle Entrate del 21 dicembre 2009, al fine di consentire la corretta ese-cuzione dei controlli, ha anche stabilito che la trasmissione telematica delle deleghe di pagamento recanti compensa-zioni di crediti IVA che superano l`importo annuo di 5.000 euro, possa essere effettuata non prima che siano trascorsi sedici giorni dalla presentazione della dichiarazione.

L’articolo 34 della legge n. 388 del 2000 stabilì, a decorre-re dal 1° gennaio 2001, che il limite massimo dei crediti di

imposta e dei contributi compensabili fosse fissato in lire 1 miliardo per ciascun anno solare; il limite, convertito in 516.456,90 euro è stato aumentato a decorrere dal 2014, a 700.000,00 euro.

Attenzione perché la sanzione amministrativa per l’utiliz-zo in compensazione di crediti inesistenti, che va dal 100 al 200% della misura dei crediti stessi. La predetta sanzione non si applica nell’ipotesi di crediti esistenti ma utilizzati in compensazione in misura eccedente l`importo stabilito, In tale circostanza, infatti, si applica la sanzione prevista per l`omesso versamento di imposte pari al 30% dell`importo indebitamente compensato.

Ricordiamo, sempre in tema di compensazioni, che dal 2011 sono operative le disposizioni contenute nell`articolo 31 del decreto legge 78/2010, che ha previsto:• da un lato il divieto di utilizzare in compensazione i crediti erariali in presenza di debiti superiori a 1.500 euro per i quali sia scaduto il termine di pagamento. • e, dall`altro, la possibilita` di pagare, anche in parte, i ruoli erariali tramite compensazione.Concludiamo precisando che la disciplina sulla compen-sazione dei crediti IVA sopra illustrata riguarda soltanto la compensazione “orizzontale” o “esterna” dei crediti IVA, e non anche la compensazione cosiddetta “verticale” o “interna”, ossia la compensazione dei predetti crediti con l`IVA dovuta a titolo di acconto, di saldo o di versamento periodico.

ESEMPI PRATICI 1) Contribuente con credito IVA 2013 pari ad euro 20.000 : se utilizza il credito in compensazione verticale ovvero IVA da IVA non deve adempiere a nessun obbligo; 2) Contribuente con credito IVA 2013 pari ad euro 20.000: utilizza 10.000 euro in compensazioni orizzontale con altri tributi: - fino a 5.000 euro sono in forma libera; gli altri 5.000 devono essere compensati con F24 telematico Entratel/fiscoonline in data 16 marzo 2014 o 16 aprile 2014 (nel primo caso deve pre-sentare la dichiarazione IVA in forma autonoma entro la fine di febbraio 2014 mentre nel secondo caso entro il mese di marzo 2014); 3) Contribuente con credito IVA 2013 pari ad euro 25.000; utilizza euro 21.000 in compensazione orizzontale: fino a euro 5.000 in forma li-bera; gli altri 16.000 euro possono essere utilizzati entro la data del 16 marzo 2014 o del 16 aprile 2014 (a seconda della presentazione della dichiarazione in forma autonoma) pre-via apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione IVA e mediante presentazione del modello F24 telematico tramite Entratel o fiscoonline.

I corsi di formazione per i lavoratori

L a normativa sulla sicurezza del lavoro si applica all’a-zienda agricola in presenza di lavoratori subordinati, che in agricoltura sono rappresentati da: lavoratori

fissi e stagionali, occasionali, lavoratori familiari con vincoli di subordinazione, lavoratori minori apprendisti.

I principali obblighi si possono così riassumere:

• valutazione dei rischi, (compreso il rischio di incendio, rumo-re, rischio chimico e vibrazioni);• attuazione delle misure di prevenzione per i rischi quali: o ambienti di lavoro sicuri ed igienicamente idonei; o macchine ed attrezzature dotate dei dispositivi di protezio ne e marcatura CE; o dispositivi individuali di protezione : calzature, guanti, prot-tetori per il rumore, maschera con filtro;• nomina del responsabile del servizio di prevenzione e prote-zione (RSPP), e dei lavoratori addetti al pronto soccorso , alla lotta antincendio e all’evacuazione;• sorveglianza sanitaria ai lavoratori da parte del medico comp etente se eseguono mansioni per cui è prevista;• informazione, formazione ed addestramento dei lavoratori sui rischi a cui sono espoti.

Formazione dei lavoratori

Il datore di lavoro deve assicurare che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza - anche rispetto alle conoscenze linguistiche - riferita ai concetti generali (rischio, danno, organizzazione della pre-venzione, organi di vigilanza, assistenza), ai rischi ed ai possibili danni riferiti alle proprie mansioni ed alle misure e procedure di prevenzione e protezione, ed un adeguato addestramento all’uso di macchine, attrezzature ed utensili.

La formazione deve avvenire in occasione: della costituzione

del rapporto di lavoro, del trasferimento o cambiamento di mansioni, dell’introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze o preparati pericolosi.

La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire durante l’orario di lavoro, non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori e, ove riguarda i lavora-tori immigrati, deve avvenire previa verifica della comprensio-ne e della conoscenza della lingua.

In particolare, è specificato che la durata minima dei corsi per i lavoratori agricoli è di 12 ore (4 di formazione Generale e 8 di formazione Specifica); inoltre è previsto un aggiornamento obbligatorio quinquenna-le, di durata minima di 6 ore.

Corso RSPP per datori di lavoro

Il corso di formazione è rivolto ai datori di lavoro che svolgono l’incarico di responsabile del servizio di prevenzione e prote-zione in azienda e prevede la frequenza al corso di 32 ore e un aggiornamento quinquennale. Obiettivo del corso è fornire tutti gli strumenti necessari per attuare un corretto servizio di prevenzione e protezione tramite i seguenti compiti:

• Individuare e valutare i fattori di rischio;• Individuare le misure per la sicurezza e la salubrità degli am-bienti;• Elaborare le misure di prevenzione e protezione e ne verifica l’efficacia;• Elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività azien-dali;• Proporre i programmi di formazione e informazione;• Partecipare alla riunione periodica;• Informa i lavoratori sui rischi, sulle misure di prevenzione e sicurezza;

Page 11: Astiagricola maggio

Pag 20

Spesometro 2013

L o spesometro è uno strumento nato per combattere l’evasione fiscale. Permette all’Amministrazione Finan-ziaria di verificare e fare prevenzione riguardo tutte le

eventuali azioni fraudolente derivanti da operazioni di vendita tra più soggetti, con il fine di eludere il pagamento dell’Iva. Consente all’Erario di monitorare le spese dei cittadini e attiva-re gli accertamenti fiscali sui potenziali evasori.In altre parole, nel caso in cui gli acquisti di un individuo siano sproporzionati al reddito dichiarato, scattano i controlli.In base all’ art. 21 del decreto legge n. 78 del 2010 convertito dalla legge n.122 del 2010, viene introdotto l’ obbligo anche

per i produttori agricoli che nell’ anno solare precedente han-no realizzato un volume d’affari non superiore ai 7000,00 euro, costituito per almeno due terzi da cessioni di prodotti di cui al comma 1 (cessioni di prodotti agricoli compresi nella I parte ta-bella A) di inviare l ‘elenco clienti e fornitori (detto SPESOME-TRO) all’Agenzia delle Entrate con modalità telematica entro il 22/04/2014.

Il suddetto elenco dovrà contenere i dati relativi a tutte le fat-ture ricevute per gli acquisti dell’ anno 2013 e a tutte le autofat-ture relative alle vendite effettuate nel 2013.

Pag 21

RELA

X

FRICIEU

ingredienti• 300 gr farina di grano 00• 4 uova• 1 bicchiere latte• 1 cucchiaio lievito naturale• sale• per friggere: olio di semi di arachid

Si ringrazia l’agriturismo “Le due cascine” di San Marzano Oliveto

Le ricette

S battete i tuorli in una terrina, aggiungete il latte, quindi incorporate delicatamen-te la farina e il lievito naturale, infine salate. Amalgamate con cura onde ottenere una pasta liscia e morbida. Se è il caso aggiungete altro latte. Lasciate riposare

per un po’, poi unite al composto gli albumi montati a neve. Otterrete una pastella che prenderete a cucchiaiate e getterete nell’olio bollente (meglio olio di semi di arachidi e cottura in olio prodondo). Quando le frittelle hanno raggiunto la doratura da entrambe le parti, tiratele fuori dall’olio con una schiumarola e mettetele a scolare su un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in accesso. La casseruola della frittura deve avere i bordi alti e di piccolo diametro per cuocervi solo tre o quattro frittelle per volta. Servite i fricieu caldi in apertura di pasto. È un piatto di facile e veloce esecuzione che un tempo le mamme preparavano d’inverno, per la merenda dei figli nelle grandi occasioni. In questo caso i fricieu venivano abbondantemente cosparsi di zucchero e alcune volte le cuoche aggiungevano alla pastella pezzettini di mela.

Page 12: Astiagricola maggio

Pag I

Montemagno: ad Agriturist la medagliadella Presidenza della RepubblicaDal Forum Nazionale di Asti Le prospettive dell’accoglienza pre e post Expo 2015

Pag 22

Il racconto: Addio al vino

V iveva, un sacco d’anni fa, a un tiro di balestra da Mo-iola, minuscolo paese della Valle Stura, un montanaro. Per campare faceva il boscaiolo e, siccome era un due

metri d’uomo forte e lavoratore come pochi, tirava avanti bene. E meglio ancora se la sarebbe passata se non avesse tanto amato il vino. Era il suo debole ed era così forte che lo portava ogni sera all’osteria da cui usciva, due pintoni più tardi, farfugliando un mucchio di cose senza senso. Il mattino seguente si vergognava come un ladro e, rinsavito, giurava e spergiurava che non avrebbe mai più assaggiato un goccio di vino, ma eccolo la sera stessa di

nuovo nella bettola in compagnia dei soliti pintoni. Finalmente dopo una sbronza che l’aveva intronato per due giorni decise di piantarla lì con le osterie e, salutati i compagni, prese a salire la valle. Tanto camminò che si lasciò dietro con le taverne anche l’ultimo casolare. Allora si fermò lungo il fiume e, dando per sem-pre l’addio al vino, costruì la sua casa. Questa fu la prima di un nuovo paese: Vinadio che, secondo la leggenda, trae il suo nome proprio a quell’addio.TRATTO DAL LIBRO ULTIMI FALO’ - GABRIELE MINARDI - EDI-ZIONE GRIBAUDO

I PROVERBI DIMENTICATI

Cun d’ stras e d’ tacùn s’anleva un bel matùn.Con dei cenci e con qualche rattoppo, si tira su un bel ragazzo.

AFORISMI

L’aja l’è le spessiàri d’i paisan.L’aglio è il farmacista dei contadini.

Accadde oggi... un secolo fa5 APRILE 1914: Baby” Agostoni vince la Milano-SanremoUgo Agostoni è il secondo italiano a vincere la Milano-Sanre-mo, impresa riuscita nelle precedenti sette edizioni al solo Luigi Ganna. Partenza alle 6.15, 72 corridori al via, tra i favoriti c’è il campione d’Italia Costante Girardengo. Gruppo compatto fino a Ovada, la scalata del Turchino non ispira attacchi fino agli ultimi due chilometri. A Voltri passa in testa un gruppetto di sei corri-dori, tutti italiani, tra i quali spiccano Agostoni e Carlo Galetti, vincitore del Giro d’Italia nel 1910 e 1911. All’ultimo chilometro, mentre si prepara la volata, la manovra sconsiderata di un’auto al seguito fa cadere Borgarello e alza un polverone di cui appro-fittano Agostoni e Galetti, compagni di squadra nella Bianchi, col lissonese che a 400 metri dal traguardo piazza lo scatto decisi-vo diventando il più giovane vincitore nella storia della corsa (20 anni e 8 mesi).

18 MARZO 1914: nasce Luisa Ferida, «la più bella»Nell’autunno del ‘37, nella neonata Cinecittà, si presenta Luisa Ferida, 23 anni, all’anagrafe Luisa Manfrini. Bruna, impaccia-ta, focosa, Luisa è bellissima e ha già addosso quel broncio che porterà con sé nella sua breve vita. Una sera di mezza estate del ‘39, in uno dei più eleganti ristoranti romani, conosce Osvaldo Valenti: eccentrico, sfacciato, esibizionista, cocainomane, è uno degli attori più quotati del momento, il «cattivo» dello schermo. I due lavoreranno insieme nel film “Salvatore Rosa” e divideranno anche la vita, in un appartamento ai Parioli. Lavorano a pieno ritmo Luisa e Osvaldo, lei è l’attrice più pagata d’Italia, lui è un leader sullo schermo, nei vizi e nella vita. A completare il rapporto manca solo un figlio. Kim nasce, piange e muore dopo soli quattro giorni di vita nell’estate del ‘42. Luisa è distrutta. Nel ‘43 l’Italia si spacca e vive la repubblica di Salò. Ma per i due attori il dramma è in agguato. A causa delle loro frequentazioni naziste, i partigiani li catturano e li fucilano la notte del 30 aprile 1945. Cadono uno

sull’altra, crivellati dai colpi di mitra. Lui stringe in mano una pan-tofola azzurra del figlioletto Kim. Anni dopo, l’ex capo partigiano Vero Marozin, dirà: «La Ferida non aveva fatto niente. Ma era con Valenti. La rivoluzione travolge tutti».

I l riconoscimento dello Stato, con la medaglia della Presidenza del-la Repubblica; un dibattito che ha

evidenziato luci ed ombre del comparto; storie positive di giovani imprenditori e la determinazione di sviluppare nuovi orizzonti di lavoro con spirito di rete e innovazione.

Ha dato molti spunti di riflessione il Fo-rum Nazionale di Agriturist, prima asso-ciazione di agriturismo nata nel 1965 e che raggruppa oltre 1400 strutture, che si è svolto nell’Astigiano dal 25 al 27 mar-zo, organizzato da Agriturist Piemonte e Confagricoltura Asti in collaborazione con le associazioni nazionali e regionali.

Tra i relatori della giornata di chiusura, giovedì alla Tenuta di Montemagno, ol-tre al presidente nazionale di Agriturist, Cosimo Melacca, quello di Confagricol-tura, Mario Guidi con il direttore gene-rale, Luigi Mastrobuono; Raffaele Maio-rano che guida l’Anga, l’associazione dei giovani agricoltori di Confagricoltura, e il presidente dell’Enit, l’ente nazionale del turismo, Pier Luigi Celli.

Proprio Celli, manager di lungo corso a capo di molte e importanti aziende pub-bliche e private, ha dato il senso della giornata descrivendo un settore turisti-co italiano da ristrutturare, in ritardo su molte cose, che ha bisogno di sinergie virtuose, al suo interno e all’esterno, ma

che ha potenzialità illimitate e eccellen-ze riconosciute nel mondo. «Dobbiamo prenderne coscienza e riscoprire l’orgo-glio italiano, un concetto non astratto che aiuterebbe a uscire dalla crisi e a la-vorare meglio, anche in vista dell’Expo 2015 di Milano che richiamerà in Italia milioni di stranieri che guardano all’Italia come un Pese unico al mondo» ha detto.

Maiorano ha parlano del ruolo dei gio-vani, portatori di un rinnovamento che parte dagli strumenti, come il web, ma che arriva allo spirito dell’agriturismo e dell’agricoltura quello del rispetto dell’ambiente e della voglia di fare im-presa verde che genera reddito e qualità della vita.

Mario Guidi ha ribadito l’importanza strategica della collaborazione tra Con-fagricoltura e Agriturist, «Perché – ha ribadito – siamo tessere dello stesso mo-saico fatto di persone che amano la terra e lavorano e vivono per essa con passio-ne, dedizione e professionalità. E perché – ha aggiunto – dobbiamo prepararci alla importante vetrina dell’Expo 2015 di Milano, ma anche al suo “dopo” in un quadro di prospettiva di lavoro che deve tendere al massimo risultato».

Interessanti le storie di Emanuele Savo-na e Alessandra Cecere, giovani titolari di imprese agrituristiche e agricole nel Sud Italia, «Dove chi crede nei valori della

legalità e della terra può fare impresa al meglio» hanno detto.Il direttore Luigi Mastrobuono ha parlato dell’importanza di fare rete tra gli agri-coltori e dei servizi digitali che sempre di più caratterizzano la professione della terra.

Tra gli interventi quelli di Dimitri Tasso, sindaco di Montiglio Monferrato nell’A-stigiano e consigliere nazionale dell’Anci che ha parlato della burocrazia assurda e delle necessità di applicare le regole con buon senso. È intervenuto anche il prefetto di Asti, Pier Luigi Faloni che ha sottolineato l’esigenza di collaborare con le prefetture e le istituzioni per il bene del territorio. Tra il pubblico dei delegati c’erano anche esponenti del mondo isti-tuzionale piemontese, come l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sac-chetto.Il viceministro alle Politiche agricole, Andrea Olivero, impossibilitato a par-tecipare al Forum, ha inviato un video-messaggio in cui ha rimarcato i valori di accoglienza famigliare propri dell’agritu-rismo.

Infine il presidente Guidi ha consegna-to a Cosimo Melacca la medaglia della Presidenza della Repubblica al Forum Agriturist, «in riconoscimento dei valo-ri di ospitalità, di tutela dell’ambiente e dell’impegno imprenditoriale delle strut-ture agrituristiche».

Ugo Agostoni

Luisa Ferida

Page 13: Astiagricola maggio

Pag IIIPag II

Uno scorcio della Tenuta di Montemagno sede del Forum Il viale di ingresso

Lo striscione di accoglienza Da sinistra Mario Benedetto (Comunicazione Confagricoltura), Mario Guidi, Cosimo Melacca, Dimitri Tasso, Pier Luigi Celli e Raffaele Maiorano

Il prefetto di Asti, Pierluigi Faloni e il sindaco di Montiglio Monfer-rato, Dimitri Tasso

Il tavolo dei relatori al Forum Nazionale Agriturist

L’intervento di Mario Guidi L’intervento di Pierluigi Celli

Il pubblico di operatori e autorità La sala conferenze del Forum

Mario Guidi e Fiorella Riminato Rosanna Varese con i relatori del Forum

Page 14: Astiagricola maggio

RELA

X

Pag 23 Pag 24

I comuni del nostro territorioAZZANO

S ituato a 7 chilometri da Asti, dalla sommità del paese, a 216 metri slm, si gode una delle più belle vedute del-la piana del fiume Tanaro e delal città di Alfieri, conta

392 abitanti. I primi a vivere in quel luogo sembra siano stati i Liguri. Nel II secolo d.C., come lascia intuire il nome derivato dal latino Atianum, lì esisteva una “villa” romana. Azzano co-mincia ad essere citato in documenti ufficiali a partire dall’897. Da ricordare la conquista e la razzia del borgo, avvenuta nel 1155, ad opera delle milizie imperiali guidate da Federico I Bar-barossa, che portò all’annessione del paese da parte del po-tente Comune di Asti. Questo storico evento ha dato spunto alla rievocazione di “Azzano in fiamme” (nella foto), originale ed interessante drammatizzazione in costume che, da alcuni anni, si svolge nel mese di luglio. Nei secoli successivi il paese fu tra i territori contesi tra il marchese di Monferrato e i Visconti. La chiesa parrocchiale fu edificata presso il sito in cui sorgeva

l’antico castello. Conserva l’abside medioevale del preesisten-te edificio, dedicato a Santo Stefano. Il campanile si presenta in forme romaniche. Il castello, uno dei più antichi dell’area, fu distrutto dagli spagnoli nel 1615. Per quanto riguarda le pro-duzioni agroalimenatri da ricordare i piatti della tradizione: sa-lami cotti e crudi, vitello tonnato, acciughe al verde, peperoni con bagna cauda, agnolotti, tajarin, brasato, bollito misto, la “carpionata” e tra i dolci il famoso “bunet”, il tutto accompa-gnato da vini doc come Barbera, Cortese e Bonarda www.co-mune.azzano.at.it / www.azzanoinfiamme.org(si ringrazia l’ATL per il prezioso contributo)

Il modello RED che “fotografa” i pensionati

S i tratta di un documento che serve per “fotografare” la situazione economica di ogni pensionato e stabilire se ha diritto ad alcuni trattamenti pensionistici e pre-

videnziali, il cui ammontare dipende dai redditi complessivi del cittadino. Nello specifico, il modello Red riguarda chi percepisce 4 tipologie di indennità.- le pensioni integrate al minimo- le maggiorazioni sugli assegni sociali- i trattamenti di famiglia (erogati ad alcune categorie di pensionati)- le pensioni ai superstiti (reversibilità) che in parte non sono cumulabili con gli altri redditi del pensionato. La ri-chiesta di presentazione dei suddetti modelli con la relativa matricola non sarà più inviata ai pensionati dall’Inps così com’è avvenuto nel 2013, ma gli stessi dovranno recarsi presso il nostro patronato, il quale provvederà a seguito di acquisizione di apposita delega da parte dei pensionati, alla stampa e all’invio dei modelli.

chi deve presentarlo Chi è titolare di una delle prestazioni elencate sopra. Va ri-cordato, però, che risulta esonerato dall’obbligo chiunque abbia già dichiarato tutti i redditi percepiti, presentando il modello 730 o Unico (sui compensi incassati nel 2013). Il Red va invece consegnato se si è esonerati dalla dichiara-zione fiscale oppure se si è titolari di redditi esenti dall’ir-pef che non vanno indicati nel 730 o nel modello Unico ma che possono influire sull’importo della prestazione pensio-nistica. E’ il caso degli interessi bancari, postali e dei titoli di stato oppure di altri redditi esenti come la pensione di invalidità civile e di guerra o i compensi percepiti all’estero.

Il modulo ICRIDSono tenuti a presentare ogni anno il modulo ICRIC (Inva-lidità Civile RICovero) gli invalidi civili titolari di indennità di accompagnamento o di indennità di frequenza. Nel mo-dello ICRIC si dichiara la sussistenza o meno di uno stato di ricovero in istituto, e se questo è avvenuto a titolo gratuito o a pagamento. In ogni caso il modello va sempre presen-tato. Il modello correlato da un documento di identità può essere presentato rivolgendosi presso il nostro patronato che assisterà gratuitamente l’interessato nella compilazio-ne e dopo la sottoscrizione li trasmetterà telematicamente all’INPS.

…e quello ICLAVSono tenuti a presentare ogni anno il modulo ICLAV (Invali-dità Civile LAVoro) gli invalidi civili titolari di assegno men-sile.Nel modello ICLAV si dichiara la permanenza o meno del requisito di mancata prestazione di attività lavorativa o il reddito prodotto negli anni interessati. Il modello può essere presentato rivolgendosi presso il nostro patronato correlato da un documento di identità che assisterà gratu-itamente l’interessato nella compilazione e dopo la sotto-scrizione li trasmetterà telematicamente all’INPS.

Pensione di reversibilitàÈ una prestazione economica erogata, a domanda, in favo-re dei familiari del:• pensionato (pensione di reversibilità);• lavoratore (pensione indiretta).Hanno diritto alla pensione:• il coniuge superstite, anche se separato: se il coniuge su-perstite è separato con addebito, la pensione ai superstiti spetta a condizione che gli sia stato riconosciuto dal Tribu-nale il diritto agli alimenti;• il coniuge divorziato se titolare di assegno divorzile;• i figli (legittimi o legittimati, adottivi o affiliati, naturali, riconosciuti legalmente o giudizialmente dichiarati, nati da precedente matrimonio dell’altro coniuge) che alla data della morte del genitore siano minorenni, inabili, studenti o universitari e a carico alla data di morte del medesimo;• i nipoti minori (equiparati ai figli) se a totale carico degli ascendenti (nonno o nonna) alla data di morte dei medesi-mi. In mancanza del coniuge, dei figli e dei nipoti la pensio-ne può essere erogata:• ai genitori d’età non inferiore a 65 anni, non titolari di pen-sione, che alla data di morte del lavoratore e/o pensionato siano a carico del medesimo. In mancanza del coniuge, dei figli, dei nipoti e dei genitori la pensione può essere eroga-ta:• ai fratelli celibi inabili e sorelle nubili inabili, non titolari di pensione, che alla data di morte del lavoratore e/o pensio-nato siano a carico del medesimo.RequisitiIl lavoratore deceduto, non pensionato, deve aver matura-to, in alternativa:• almeno 780 contributi settimanali (requisiti previsti per la pensione di vecchiaia prima dell’entrata in vigore del D.lvo 503/92);• almeno 260 contributi settimanali di cui almeno 156 nel quinquennio antecedente la data di decesso (requisiti pre-visti per l’assegno ordinario di invalidità). La pensione ai su-perstiti decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello del decesso del lavoratore ovvero del pensionato, indipen-dentemente dalla data di presentazione della domanda.L’importo spettante ai superstiti è calcolato sulla base della pensione dovuta al lavoratore deceduto ovvero della pen-sione in pagamento al pensionato deceduto applicando le percentuali previste dalla L. 335/95: N.B.: Le pensioni ai coniugi superstiti aventi decorrenza dal 1° gennaio 2012 sono soggette ad una riduzione dell’aliquota percentuale, rispetto alla disciplina generale, nei casi in cui il deceduto abbia contratto matrimonio ad un’età superiore a 70 anni; la differenza di età tra i coniugi sia superiore a 20 anni o il matrimonio sia stato contratto per un periodo di tempo inferiore ai dieci anni. La decurtazione della pensione ai su-perstiti non opera qualora vi siano figli minori, studenti o inabili.

ENA

PA

Page 15: Astiagricola maggio

Confagricoltura Asti alla fiera diVerona

Pag 26

E no-cinguettii dal Vinitaly di Verona anno 2014. Anche quest’anno Confagricoltura Asti

ha chiesto ai produttori vinicoli associati che hanno partecipato alla eno-kermes-se della città scaligera, un giudizio sinte-tico sull’eno-salone della città scaligera. Non un analisi articolata, ma una sola battuta, spesso condensata in un paio di aggettivi, ancora più stringata rispetto i 140 caratteri che si usano per i “cinguet-tii” su Twitter (che in inglese significa cin-guettare) uno dei più famosi e utilizzati social network che raccoglie milioni di utenti in Internet. Ne è nato un mosaico di dichiarazioni lampo che disegnano un Vinitaly ancora in vena di ottimismo, con proiezioni fa-vorevoli sia sotto il profilo commerciale che dal punto di vista della valorizzazio-ne dei vini astigiani. Tuttavia non mancano le venature di cautela, che da un lato sono caratteri-stiche della mentalità piemontese, ma dall’altra dimostrano quanto il compar-to sia consapevole della crisi economica che attanaglia ancora l’economia italiana e di parte dl mondo, e di come la stessa filiera sia attrezzata per superare l’im-

passe con i minori contraccolpi possibili, in ambito finanziario e commerciale, ma anche sociale e imprenditoriale. Tra le sintesi più felici degli eno-standisti a cui abbiamo chiesto un giudizio sul Vi-nitaly 2014 quella di chi si è affidato al dialetto-lingua piemontese, «Speruma ca dura» (speriamo che duri) è stata la sintesi. Ci sono poi quelli che fanno indi-cano il flusso di persone che ha affollano gli stands come «segno che il vino anco-ra crea interesse». Una osservazione non scontata in un momento di sofferenza economica mondiale. Molti hanno definito Vinitaly una vetrina importante, che merita la presenza dei produttori vinicoli di tutte le dimensioni «per consolidare contatti assodati e cre-arne di nuovi». Qualcuno si è sbilanciato ammettendo di aver concluso, in fiera, qualche contrat-to. I più, però, dicono che scioglieranno le riserve sulla produttività del Vinitaly solo tra mesi, «quando le rose saranno fiorite» dicono. E c’è stato anche chi, proverbi a parte, cita frasi famose come “Io speriamo che me la cavo” che è l’ottimistica esclama-zione titolo di un libro di qualche anno fa

diventato anche film di successo. Non sono mancati gli eno-espositori dal palato fino che analizzano il salone ve-ronese dal punto di vista strettamente commerciale: «Il Vinitaly 2014? Forse ci sono stati meno incontri, minore capaci-tà di mettere assieme domanda e offer-ta, ma la qualità degli incontri è davve-ro migliorata»; e quelli entusiastici che hanno parlato senza timori e remore di un salone «Esaltante, stimolante ed ef-fervescente». Aggettivi mutuati diretta-mente dal mondo del vino.Sullo sfondo, nonostante il ventaglio di idee e sentimenti diversi, di questo Vi-nitaly 2014 appena concluso è restata la Grande Bellezza dell’Italia del vino, con gli stand tappezzati dalle gigantografie di panorami mozzafiato, di cantine che sono veri eno-santuari, delle immagi-ni (tanto bianco e nero quest’anno) di uomini e donne di tutte le età che han-no negli occhi una scintilla brillante: la passione per un mestiere che affonda le radici nella storia dell’Umanità e che, in ogni parte del mondo, significa ancora qualcosa di importante. Come un calice di vino.

Giorgio Gozzellino (Cascina Castlet):

«Il Vinitaly mantiene le promesse»

Andrea Faccio (Villa Giada):

«Export e Italia: le due anime di questo salone»

Vitaliano Maccario (Pico Maccario):

«Essere qui fa diventare ottimisti»

Pag 25

INCUMULABILITÀ CON REDDITI DEL BENEFICIARIOLa pensione ai superstiti liquidata a decorrere dal 1.9.1995 viene ridotta se il titolare possiede altri redditi, come indicato nella seguente tabella:

L’incumulabilità non si applica in presenza di contitolari appartenenti al medesimo nucleo familiare (Circ. 234 del 25 agosto 1995).PENSIONE AI SUPERSTITI, ASSEGNO SOCIALE E PENSIONE SOCIALEQuando il titolare di un assegno sociale o pensione sociale diventa titolare di pensione ai superstiti, perde contestualmente il diritto a dette prestazioni di natura assistenziale, che pertanto vengono revo-cate dalla data di decorrenza della nuova pensione, anche se a carico di Ente diverso dall’INPS (Circ. 65 del 21 marzo 1984). Vanno, inve-ce, solo ricostituite se derivano da invalidità civile, essendo il reddito dell’anno precedente, in base alla normativa di riferimento, il requisito per la loro concessione o revoca (Circ. 86 del 27 aprile 2000)CAUSE DI CESSAZIONEIl diritto alla pensione ai superstiti cessa nei seguenti casi:• per il coniuge, qualora contragga nuovo matrimonio. In questo caso al coniuge spetta solo l’una tantum pari a due annualità della sua quo-ta di pensione, compresa la tredicesima mensilità, nella misura spet-tante alla data del nuovo matrimonio. Nel caso che la pensione risulti erogata, oltre che al coniuge, anche ai figli, la pensione deve essere ri-liquidata in favore di questi ultimi applicando le aliquote di reversibili-tà previste in relazione alla mutata composizione del nucleo familiare;• per i figli minori, al compimento del 18° anno di età; per i figli studenti di scuola media o professionale che terminano o in-terrompono gli studi e comunque al compimento del 21° anno di età. La prestazione di un’attività lavorativa da parte dei figli studenti, il su-peramento del 21° anno di età e l’interruzione degli studi non compor-tano l’estinzione, ma soltanto la sospensione del diritto alla pensione;• per i figli studenti universitari che terminano o interrompono gli anni del corso legale di laurea e comunque al compimento del 26° anno di età. La prestazione di un’attività lavorativa da parte dei figli universi-tari e l’interruzione degli studi non comportano l’estinzione, ma sol-tanto la sospensione del diritto alla pensione;• per i figli inabili qualora venga meno lo stato di inabilità;• per i genitori qualora conseguano altra pensione;• per i fratelli e le sorelle qualora conseguano altra pensione, o con-traggano matrimonio, ovvero venga meno lo stato di inabilità;• per i nipoti minori, equiparati ai figli legittimi, valgono le medesime cause di cessazione e/o sospensione dal diritto alla pensione ai super-stiti previste per i figli. N.B. La cessazione della contitolarità di uno o più soggetti deter-mina la riliquidazione della prestazione nei confronti dei restanti beneficiari, calcolando la pensione dalla decorrenza originaria con gli incrementi perequativi e di legge intervenuti nel tempo, in base alle aliquote di pertinenza dei restanti contitolari.INDENNITÀ PER MORTEIl superstite del lavoratore assicurato al 31.12.1995 e deceduto senza aver perfezionato i requisiti amministrativi richiesti, può richiedere l’indennità per morte, se:• il lavoratore deceduto non aveva ottenuto la pensione;• non sussiste per nessuno dei superstiti il diritto alla pensione indiret-ta per mancato perfezionamento dei requisiti richiesti;

• nei 5 anni precedenti la data di morte risulta versato almeno un anno di contribuzione.La domanda per ottenere l’indennità in parola deve essere presen-tata, a pena di decadenza, entro un anno dalla data del decesso del lavoratore assicurato.INDENNITÀ UNA-TANTUMIl superstite di lavoratore assicurato dopo il 31.12.1995 e deceduto senza aver perfezionato i requisiti amministrativi richiesti, può richie-dere l’indennità una-tantum, se:• non sussistono i requisiti assicurativi e contributivi per la pensione indiretta;• non ha diritto a rendite per infortunio sul lavoro o malattia professio-nale, in conseguenza della morte dell’assicurato;• è in possesso di redditi non superiori ai limiti previsti per la conces-sione dell’assegno sociale.Il diritto all’importo in questione è soggetto alla prescrizione decen-nale.NOVITA’ ASSISTENZIALI PER I NATI NEL 2013 (bonus bebè e altro)È possibile presentare domanda per ottenere il bonus bebè 2013. An-che per quest’anno la Regione Piemonte mette a disposizione delle famiglie il bonus utile per l’acquisto di prodotti per l’igiene e per l’ali-mentazione della prima infanzia: il valore del bonus è di 250 euro per ogni nuovo nato. I genitori aventi diritto possono presentare, la do-cumentazione agli sportelli della propria ASL (Ufficio “Scelta e revoca del medico/pediatra” o altro ufficio individuato dall’ASL stessa) per i bambini nati dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013. Tutta la docu-mentazione, per la quale sarà rilasciata apposita ricevuta, dovrà esse-re consegnata entro e non oltre il 30 agosto 2014. Le Aziende sanitarie locali non ritireranno documentazione incompleta. I genitori aventi diritto riceveranno una lettera inviata dalla Regione con l’indicazione del numero e della data del mandato di pagamento. Il genitore avente diritto, munito di documento di identità, codice fiscale e comunicazio-ne ricevuta dalla Regione Piemonte, si potrà recare presso qualsiasi sportello UNICREDIT, ubicato sul territorio piemontese, per incassare in contanti la somma di 250 euro. Il bonus bebè verrà erogato tramite liquidazione per cassa, presso sportello bancario, direttamente al ge-nitore avente diritto, ossia al genitore che ha presentato i documenti per ottenere il bonus. Chi ne ha diritto:• Ogni bambino, nato dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013 resi-dente in Piemonte la cui famiglia abbia un reddito ISEE non superiore a 38.000 euro;• i minori in tutela, nati del 2013, in affidamento familiare o in comuni-tà alloggio e in affidamento pre-adottivo;• i bambini adottati che hanno compiuto 3 anni entro il 31.12.2013 e la cui pratica di adozione si è conclusa nell’anno 2013. Anche in questo caso, la famiglia adottiva deve avere un reddito ISEE non superiore ai 38.000 euro. La pratica di adozione si ritiene conclusa quando il mino-re, dopo il deposito della sentenza di adozione, ha assunto il cognome della famiglia adottiva e risulta iscritto sullo stato di famiglia dei geni-tori adottivi come “figlio”.

AMMONTARE DEI REDDITIReddito superiore a 3 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l’im-porto mensile in vigore al 1° gennaioReddito superiore a 4 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l’im-porto mensile in vigore al 1° gennaioReddito superiore a 5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l’im-porto mensile in vigore al 1° gennaio)

PERCENTUALI DI RIDUZIONE

25% dell’importo della pensione

40% dell’importo della pensione

50% dell’importo della pensione

Ecco la fotogalleria in stile social dei nostri associati

Page 16: Astiagricola maggio

Pag 28Pag 27

Bianca Viotti (Viotti Vini):

«A Verona sensazioni eno-stimolanti positive»

Daniele Comba (Vigne dei Mastri):

«Piace il nostro eco-vino»

Dino Bertolino (Olim Bauda):

«Un salone che ci aiuta a migliorare»

Elena e Francesco Rondolino (Villa Fiorita):

«Io speriamo che me la cavo. Ma siamo ottimisti»

Romano, Bruna e Marco Dogliotti (La Caudrina):

«Speruma ca dura (speriamo che duri)»

Flavio Scagliola (Scagliola Giacomo e figlio):

«Qui per parlare di Moscato e non solo. Un successo»

Giorgio Boeri (Boeri):

«Ottimi contatti, il salone funziona»

Giulia Alleva (Tenuta Santa Caterina):

«Il Vinitaly? È sempre un’esperienza esaltante»

Alberto Ravetto (Tenuta Montemagno):

«Verona resta il punto focale per il vino italiano»

Lorenzo Gozzellino (Sergio Gozzellino):

«Clienti storici e nuovi per guardare avanti»

Lino Lanfrancone (Montalbera):

«Il posto ideale per presentare il nostro Ruché 2.0»

Mario Olivero (Marchesi Alfieri):

«La Fiera del vino più importante d’Italia. Bisogna esserci»

Page 17: Astiagricola maggio

Pag 24 Pag 30

Intervista al presidente nazionale Cia Dino Scanavino: «Piemonte ok, ma deve fare squadra.Agrinsieme difende meglio gli interessi degli agricoltori»

I ino Scavanino, 54 anni, da Calamandrana, centro agricolo del Sud Astigiano, è il nuovo presidente na-zionale della Cia la Confederazione degli agricoltori

che, insieme a Confagricoltura e alleanza delle Cooperati-ve, fa parte di Agrinsieme, nuovo soggetto di rappresen-tanza agricola.

Vignaiolo, vivaista, Scanavino è conoscitore profondo del settore rurale. Ecco l’intervista che ci ha rilasciato.

Presidente, lei è astigiano ed ha una lunga esperienza politico-amministrativa (è stato sindaco e consigliere provinciale). Crede davvero che il Governo Renzi cambi l’atteggiamento sempre un po’ distratto che hanno avu-to i governi di tutti i colori nei confronti dell’Agricoltura italiana?

«Ho incontrato recentemente il ministro Maurizio Martina. Gli ho detto che che ci aspettiamo cose straordinarie da un Governo che è arrivato al potere in modo straordinario. Se fanno cose ordinarie è meglio vadano a casa»

E cosa dovrebbero fare?

«Per esempio tagliare i costi della burocrazia, dare incentivi per chi lavora e dà lavoro in campo agricolo, favorire l’export ma quello positivo che porta l’Italia nel mondo e aiutare il consumo interno, abbassare le leggi e le tasse che vessano gli agricoltori. Per esempio ad Asti noi, con Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative, siamo scesi in piazza, altri non lo hanno fatto, contro la tassa sugli accessi alle strade provin-

ciale estesa, non solo, come riteniamo giusto, alle sedi delle imprese agricole, ma anche ai fondi rustici. Un’ingiustizia bel-la e buona».

Mica poco…

«Però è quello che deve essere fatto e loro lo sanno. Del resto l’agricoltura è l’unico settore italiano che garantisce lavoro e crescita, anche se, come ho detto, in Italia l’agricoltura va bene e gli agricoltori no».

Perché?

«Produciamo molto e bene, ma guadagniamo poco, colpa di un sistema sbagliato. Serve più gioco di squadra, per fare massa critica e avere potere contrattuale, altrimenti si rischia di chiudere o guadagnare così poco da stentare ad andare avanti. Per esempio Agrinsieme, il nuovo soggetto che rag-gruppa Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative, è un ottimo strumento di aggregazione che sta dando buoni frutti».Parliamo di Piemonte…

«Vale ancora di più l’auspicio di fare team. Noi piemontesi non siamo molto aggreganti, ma bisogna farlo, è una scelta obbligata».

Nel campo del vino c’è la questione del reddito agricolo…

«È quello che ci interessa come sindacato. Il moscato va bene, non solo quando vende milioni di bottiglie, ma anche se in-crementa il reddito dei vignaioli. Per la Barbera il discorso è diverso. Troppi interessi a tenere il comparto in una situazione di anarchia di fatto. Così i prezzi della materia prima restano bassi e la speculazione avanza. Un peccato. Speriamo che chi fa grandi Barbere con uve di qualità pagate il giusto continui a fare business».

Le armi del Piemonte agricolo?

«È banale, ma è vero: le armi del Piemonte sono le sue eccel-lenze agroalimentari e il suo paesaggio. Gli agricoltori sono gli unici che difendono le une e l’altro. La candidatura dei pa-esaggi vitivinicoli a patrimonio dell’Umanità tutelato dall’U-nesco ne è la riprova. Eppoi c’è Expo 2015…»

Un’occasione?

«Certo, a condizione che si capisca che non basta la vetrina. Bisogna fare in modo che i visitatori portino con loro un pezzo di Italia. Così i made in Italy funziona per il sistema Paese».

Pag 29

Paolo Bava (Bava/Cocchi):

«Impossibile pensare. Il Vinitaly dà tanto da fare. Per fortuna»

Piero Lovisolo (Arione – Cascina Verde):

«Qui per mantenere contatti e svilupparne di nuovi»

Roberto Coppo (Coppo):

«Stand preso d’assalto. Il Vinitaly è sempre il Vinitaly»

Stefano Chiarlo (Michele Chiarlo):

«La novità di Verona? La nostra Barbe-ra d’autore»

Stefano Gozzellino (S. Gozzellino):

«Noi “piccoli” in una grande vetrina. Ottimo!»

Pierfranco Baldi (Baldi):

«Al Vinitaly presentiamo i vini, ma anche il nostro splen-dido territorio»

Andrea Rabino (Ri Da Roca):

«Un’occasione importante per dare valore al nostro lavoro»

PART

NER

AG

RIN

SIEM

E

Page 18: Astiagricola maggio

Pag 31 Pag 32

La rete di Confagricoltura Asti: imparare a fare squadra per vincere le sfide di domani

C osa si fa prima di affrontare una sfida sportiva, che sia una partita di calcio o una gara podistica? Ci si allena prendendo coscienza delle proprie pos-

sibilità, partendo dai propri limiti, cioè quello che possiamo o non possiamo fare.

Ed esattamente la stessa cosa ha fatto Confagricoltura Asti, accettando la sfida della modernizzazione e dell’ef-ficientamento. Si è allenata, ha analizzato la propria base associativa, le proprie criticità interne ed esterne, i propri punti di forza.

È apparso subito chiaro come al centro della progettualità non debba porsi la stessa Confagricoltura, ma l’impresa, con le sue peculiarità, le sue esigenze, la sua voglia di cre-scere ed affermarsi in un mercato sempre più competitivo.

Per farlo, però, si deve essere capaci di diventare squadra, di “giocare” insieme agli altri e non da soli. Una necessità, questa, prima che un’esigenza, ancor di più per il nostro ter-ritorio, composto da un tessuto d’aziende dalle dimensioni medio-piccole.

Fare squadra non è semplice, ed è ancora più difficile per chi, come accade dalle nostre parti, ha sempre guardato con un po’ di diffidenza la possibilità di mettersi in cordata per ottenere risultati.

Invece formare gruppi, agglomerati, team di imprese, è lo strumento fondamentale per vincere le “partite” economi-che che si giocano sia in Italia che all’estero.

Per venire incontro a questa esigenza nella nostra legisla-zione è stata recentemente introdotta la possibilità, per le aziende iscritte al registro imprese, di aggregarsi in un con-tratto di rete al fine di collaborare ed incrementare così lo sviluppo, l’innovazione e la competitività.

Ma quali sono i vantaggi principali derivanti dall’aggrega-zione?

Sono molteplici e riassumibili nelle possibilità di:

- accedere a conoscenze e competenze di altre imprese in-crementando così l’innovazione produttiva;

- incrementare la gamma dei prodotti e dei servizi offerti attraverso l’interscambio ma anche la visibilità aziendale;

- ridurre attraverso gli accordi di rete i costi ed i tempi di produzione;

- accedere a nuovi mercati;

- sviluppare le risorse umane;

- accedere con maggiore facilità a finanziamenti, soprat-tutto per la maggiore forza contrattuale,il tutto finalizzato alla crescita delle vendite e della reddi-tività.

Gli scopi della rete di Confagricoltura Asti:Per questi motivi nasce la rete d’impresa Confagricoltura Asti una rete ambiziosa che si pone quale obbiettivo priori-tario quello di venire incontro alle esigenze delle imprese, aiutandole nel loro difficile percorso quotidiano dissemina-to di eccessiva burocrazia e difficoltà nell’ottenere risposte chiare e tempestive necessarie per affrontare un mercato sempre più competitivo.

Il progetto di rete Confagricoltura Asti avrà quale fulcro un portale Internet, il più formidabile e rapido mezzo di con-nessione oggi a disposizione di tutti.

Alla rete di Confagricoltura Asti potranno aderire tutte le aziende associate a Confagricoltura, con la possibilità di al-largare la rete anche ad altre aziende funzionali al progetto o agli scopi prefissati.

Il portale verrà suddiviso in due principali settori: uno pub-blico, ossia utilizzabile da tutti coloro che si collegheranno, l’altro riservato alle aziende aderenti alla rete.

Nella sezione pubblica troveranno posto le informazioni di carattere generale di natura economica, sindacale, tecnica, fiscale, previdenziale aventi attinenza con il settore agrico-lo.

Nella medesima sezione sarà a disposizione di tutti lo stru-mento “Agribusiness” ossia la possibilità per tutti di acqui-stare prodotti o servizi messi a disposizione dagli aderenti alla rete attraverso il noto meccanismo dell’e-commerce ossia del commercio in rete.

Gli aderenti alla rete potranno inoltre trovare e proporre oc-casioni di acquisto o affitto di beni strumentali, macchinari, impianti, beni immobili (terreni e fabbricati) ed aziende.

Semplicemente cliccando su un pulsante sarà inoltre pos-sibile avere in tempo reale informazioni sulla borsa merci, sulla borsa valori nonché ottenere le previsioni del tempo relative al comune o alla zona di interesse.

Rinnovo delle cariche nazionali, Mario Guidi rieletto presidenteEzio Veggia confermato nella Giunta nazionale di Confagricoltura. «Premiata la continuità e le scelte di innovazione a favore del comparto agricolo»

L’ imprenditore agricolo astigiano, Ezio Veggia è stato riconfermato componente della giunta nazionale di Confagricoltura.

La sua nomina, nell’ambito del rinnovo delle cariche naziona-li di Confagricoltura che si è svolto martedì 15 aprile a Roma, è stata ufficializzata dopo la rielezione al vertice nazionale dell’associazione di categoria del presidente Mario Guidi.Con l’imprenditore astigiano, vice presidente uscente (i nuovi vicepresidenti sono nominati successivamente al rinnovo delle cariche nazionali) e che è stato il più votato tra i nomi indicati, sono entrati in Giunta nazionale di Confagricoltura gli impren-ditori agricoli: Bonaldi, Giansanti, Theodoli Pallini, Piva, Cilen-to, Consalvo, Boselli, Giuliano.Veggia è titolare di un’azienda rurale con sede nel comune di Cocconato, nel Nord dell’Astigiano, specializzata nell’ambito cerealico-zootecnico e sviluppata su una superficie di circa 100

ettari. È stato consigliere dell’Unione Agricoltori di Asti dal 1991 al 1996. Eletto presidente dell’Unione Provinciale Agri-coltori di Asti nel 1997 è stato riconfermato alla presidenza dal 2000 al 2003. Nel 1998 è stato eletto vicepresidente della Fe-derazione Regionale del Piemonte e nel 2005 ne è stato eletto presidente. Dal 1999 al 2004 ha rivestito la carica di vicesindaco del Comune di Cocconato. Membro del Rotary Club di Asti dal 2000. Dal 2011 rivestiva la carica di vice presidente nazionale di Confagricoltura.

Veggia ha commentato così la sua rielezione: «Sono molto soddisfatto – ha detto -. Il voto di oggi sostanzialmente confer-ma il gradimento dei nostri associati nei confronti della politica e delle scelte del presidente Guidi, nel segno della continuità di un progetto virtuoso che sta portando Confagricoltura ver-so nuove sfide attraverso un’evoluzione del suo ruolo, non solo rivendicativo, ma anche di proposta di strumenti che aiutino le nostre imprese agricole a diventare sempre più competitive, in Italia e all’estero. Inoltre – ha aggiunto Veggia – la scelta rap-presentativa di aderire ad Agrinsieme, il nuovo soggetto di rap-presentanza agricola che ci raggruppa insieme a Cia e Alleanza delle Cooperative e di cui Mario Guidi è coordinatore nazionale, si è rivelata una mossa vincente nel quadro di sinergie che ope-rano nell’esclusivo interesse del comparto».

Veggia ha quindi indicato i progetti cardine dei prossimi tre anni di presidenza Guidi: «Insieme ai temi tradizionali ci sarà grande attenzione ai nuovi mercati e alle piazze virtuali. Inter-net e il web sono al centro della comunicazione e del confron-to, insieme al concetto di rete di aziende, per essere al passo con i tempi e fronteggiare al meglio il futuro dei mercati». Infine un accenno all’Astigiano di cui Veggia resta il rappresen-tante in seno alla giunta nazionale di Confagricoltura: «La crisi economica non è finita e sta colpendo duro dovunque. Con il Psr, il piano di sviluppo rurale, si può fare molto per aiutare lo sviluppo agricolo. Io mi impegnerò perché le risorse siano di-stribuite in modo equo»

Il presidente di Confagricoltura Asti, Massimo Forno, che ha partecipato al summit romano, si è dichiarato soddisfatto del-la rielezione di Veggia: «È il segno tangibile di una continuità positiva che porterà ottimi frutti non solo a Confagricoltura, ma all’intero comparto. La dedizione e la competenza di Ezio Veggia – ha aggiunto - sono una garanzia per il settore e per l’Astigiano rappresentano un ponte verso dimensioni nazionali che non possono essere messe da parte in un’ottica di sviluppo delle nostre imprese agricole».

LA R

ETE

Page 19: Astiagricola maggio

Pag 33 Pag 34

Ma la parte più innovativa del progetto risiede nell’area riser-vata, area nella quale ogni singolo aderente potrà entrare in possesso di documenti ed informazioni riguardanti esclusiva-mente la propria azienda.

Questo sarà possibile grazie ad una password cioè una “paro-la chiave” di accesso riservata alla singola impresa. La “parola chiave” garantirà che solo l’impresa interessata e nessun altro avrà accesso garantendo così la riservatezza dei dati contenuti nell’area riservata.

Quali saranno le informazioni consultabili nell’area riservata?In generale la documentazione contenuta sarà di natura fi-scale (copia ultime dichiarazioni redditi, IRAP, IVA presentate, prospetto costi/ricavi ecc.), di natura tecnica (copia fascicolo aziendale, libretto UMA, domande contributi presentate ecc.) relativa alla gestione del personale (denuncia aziendale, copia assunzioni, buste paga ecc.) ed in generale relativa all’azienda (visura camerale, modello CD4 ecc.).

Tutta la documentazione, naturalmente, sarà consultabile e stampabile.

Nella medesima area riservata inoltre si potranno trovare in-formazioni e notizie - costantemente aggiornate e personaliz-zate – riguardanti l’impresa ed il settore produttivo di appar-tenenza.

Altra interessante opportunità sarà quella di poter condivide-re con le altre imprese aderenti alla rete prestazioni lavorative di dipendenti assunti da un unico soggetto, ottimizzando così tempi e risorse finanziarie.

È evidente come la perfetta riuscita di un progetto così ambi-zioso passi necessariamente attraverso una stretta collabora-zione con le aziende aderenti alle quali verranno forniti stru-menti elettronici (ossia programmi) in grado di semplificare la burocrazia quotidiana per quanto attiene, ad esempio, la com-pilazione e stampa delle fatture di vendita.

Tali strumenti inoltre potranno garantire l’immediata acquisi-zione delle fatture da parte degli operatori contabili di Confa-gricoltura Asti senza necessità di recarsi presso gli uffici centrali o periferici.

Niente di complicato, tranquilli!

Per chi lo vorrà ci saranno corsi di formazione base o di perfe-zionamento in grado di coadiuvare le imprese a muovere i pri-mi passi nel mondo di internet o diventare esperti utilizzatori dei moderni strumenti informatici.

Inoltre il contratto di rete consentirà di acquisire le macchine telematiche necessarie (PC, stampanti, modem ecc.) a prezzi molto competitivi attraverso convenzioni o direttamente tra-mite l’inserimento nel contratto di rete di aziende venditrici di tali prodotti.

Per chi non avrà la possibilità di seguire i corsi o di entrare di-rettamente nell’area telematica, i nostri uffici saranno a dispo-sizione per accedere, insieme con voi, a tutti gli strumenti utili alla vostra azienda.

Da quanto abbiamo illustrato appare evidente come il proget-to sia finalizzato al miglioramento e al potenziamento di nuovi strumenti di comunicazione e di scambio di informazioni fra le imprese aderenti alla rete per razionalizzare le risorse.

Questi nuovi strumenti, tuttavia, andranno ad affiancarsi ai sistemi tradizionali di comunicazione ed interscambio finora adottati, senza cpenalizzare le aziende meno portate all’utiliz-zo di nuovi media.

Quindi, come vedete, voi e Confagricoltura fate già parte di una squadra vincente perché tutti giocano insieme e per un solo obiettivo: fare gol, cioè fare crescere le aziende agricole associate e renderle moderne e al passo con i tempi nel segno di un’agricoltura nuova, competitiva e all’avanguardia.

Caccia: la sinergia Confagricoltura Federcaccia dà buoni frutti. Premiati i cacciatori che hanno limitato la presenza di cinghiali dannosi

I I cacciatori sono una risorsa per l’agricoltura e la si-nergia tra Confagricoltura Asti e la Federcaccia asti-giana, con il progetto comune di premiazione delle

squadre di cacciatori che hanno maggiormente contribuito a contenere la presenza dannosa e pericolosa di cinghiali nelle campagne, ne è la dimostrazione più virtuosa.È questo, in sintensi, il messaggio emerso dalle serate che si svolte a marzo in due agriturismo astigiani, “La Regibus-sa” di Asti e “Le due Cascine” di San Marzano Oliveto. Si è trattato di appuntamenti dedicati al primo trofeo che Confagricoltura Asti e la Federcaccia astigiana, hanno pro-mosso per riconoscere la professionalità dei cacciatori che nell’annata 2013/2014 si sono impegnati nel progetto pro-vinciale di contenimento e selezione della popolazione di animali selvatici, tra cui i cinghiali, che stanno sempre più infestando le campagne.«I cacciatori sono l’unica risorsa contro una proliferazione incontrollata degli animali selvatici che tanti danni arecano alle coltivazioni» ha detto il presidente provinciale di Con-fagricoltura Asti, Massimo Forno.Per Franco Giacchero, presidente astigiano di Federcac-cia, la collaborazione tra cacciatori e agricoltori è un primo tassello per futuri progetto comuni: «L’intesa tra questi due mondi deve essere sempre più stretta perché ci occu-pianmo dello stesso settore» ha detto.

Francesco Giaquinta, direttore di Confagricoltura Asti ha messo in guardia verso la falsa idellogia ambientalista che

vorrebbe eliminare la caccia: «Sarebbe uan iattura perché l’attività venatoria è l’unico modo per correggere squilibri che potrebbero avere contraccolpi serissimi sull’ambiente»Aldo Rosio, segretario di Federcaccia Asti ha ringraziato i cacciatori che hanno partcipato al progetto: «Hanno dimo-strato professionalità e rispetto delle regole estremi» ha dichiarato.Tra gli ospiti dellae serata, con alcuni sindaci del territorio, il comandante della Stazione di Asti della Forestale, Ange-lo Trombetta; la presidente di Agriturist Asti, che è partner dell’iniziativa Confagricoltura-Federcaccia, Nicoletta Can-delo; il direttore regionale Agriturist Piemonte, Fiorella Ri-minato; e il consigliere del Comitato di Indirizzo della Cassa di Risparmio di Asti, già assessore provinciale alla Caccia, Giacomo Sizia.

Premiate, con targhe e rimborsi, le squadre di cacciatori che, complessivamente nel territorio, hanno contenuto al meglio la presenza dannosa di cinghiali nelle campagne e sulle strade.Pe la zona Nord dell’Astigiano al primo posto la squadra di Domenico Arlotta, seguita da quella del fratello France-sco Arlotta e al terzo posto il team di cacciatori guidato da Maggiorino Bodda. Péer il Sud al primo posto il team di Luigi Zucca, al secondo quello di Luigi Angeleri, e al terzo la squadra condotta da Alfredo Ventura, dell’Atc1 per la quale ha ritirato il premio Pietro Monticone, 86 anni, decano dei cacciatori astigiani.

Page 20: Astiagricola maggio

Pag 35

Appunti...

Pag 36

CON

TATT

I

Confagricoltura Asti è in Via Monti n. 15Potete contattare i nostri uffici centrali

via telefono: 0141.434943via fax: 0141.434922

via email: [email protected]

L’orario di apertura al pubblico è il seguente: martedì, mercoledì, giovedì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 18.

Nelle giornate di lunedì e venerdì l’orario è dalle ore 8.30 alle ore 12.30

Sito web: www.confagriasti.it

Seguici anche su

I testi di questo numero del trimestrale ASTIAGRICOLA sono a cura di: Silvia Alessio, Roberto Bocchino, Wilma Bugnano, Francesco Giaquinta, Filippo Larganà, Enrico Masenga, Martina Pappalardo, Barbara Ponzetti, Daniela Prasso, Luisella Torchio, Giusy VeglioRingraziamo per le foto Filippo Larganà, Roberto Signorini e Vittorio Ubertone

Cerca la nostra sede più vicina a Te:

Ufficio zona di Costigliole: Viale Marconi 2 – telefono: 0141.961523 / fax [email protected]

Ufficio zona di Montechiaro: Regione Reale 28 – telefono 0141906524 / fax [email protected]

Ufficio zona di Nizza Monferrato: Piazza Garibaldi 51 – telefono 0141/721816 / fax 0141.724291 fax ufficio vino: 0141.725933

[email protected]

Ufficio zona di San Damiano: Via Roma 28 – telefono 0141.982188 / fax [email protected]

Ufficio zona di Villanova: Strada per San Paolo 19 – telefono 0141.947626 / fax [email protected]

Fare rete insieme è la nostra forza!

E’ on line il nuovo sitowww.confagricoltura.it

La risposta del gruppo Cassa di Risparmio di Asti alla domanda “Le banche non danno più credito?”

I l credito impossibile”, “Prestiti sempre più magri”, “Il credit crunch dimezza i prestiti”, “Stretta oltre la media: dall’a-nalisi della situazione economica italiana degli ultimi 3-4

mesi, emerge che i prestiti alle imprese sono in continua e costan-te diminuzione, sia nel numero, sia negli importi.Il record negativo è stato raggiunto alla fine del 2013 con una ri-duzione, su base annua, del 4,9% e un totale di 305 miliardi di euro per nuove erogazioni tra gennaio e settembre 2013, contro i 495 miliardi di Euro erogati nello stesso periodo del 2008 (Fon-te: Sole 24 Ore/Banca d’Italia).Dalle pagine del Financial Times arriva l’esortazione alle banche a dare credito alle piccole e me-die imprese, per favorire la ripresa economica, l’occupazione e la nascita di un clima di fiducia in tutta Europa. Perché il cuore del problema è la fiducia, il più importante e impalpabile dei beni. Il Gruppo Banca C.R.Asti raccoglie la sfida: per venire incontro alle esigenze e ai bisogni del territorio in cui opera, ha stanziato un plafond di 75 milioni di euro a sostegno di imprese e liberi pro-fessionisti per finanziare gli investimenti aziendali.Le imprese clienti di Banca C.R.Asti avranno a disposizione 45 milioni di Euro, mentre per Biverbanca sono stati messi a disposi-zione 30 milioni di euro, disponibili fino al 31 dicembre 2014, salvo esaurimento del plafond.Il plafond del Gruppo astigiano, rivolto alle aziende clienti meritevoli di credito, si inserisce a pieno titolo tra le iniziative istituzionali, volte a supportare l’innovazione di impresa anche in vista dell’ Expo 2015.

Enrico Borgo, direttore mercato di Banca C.R.Asti, delinea le fina-lità di questa iniziativa: “Ci sono interventi che più di altri possono aiutare le nostre imprese: il plafond messo a disposizione è rivolto principalmente a finanziare l’ingresso nei mercati esteri, l’adozio-ne di processi eco-sostenibili, il rinnovamento delle strutture ri-cettive alberghiere e l’assunzione di personale.”“Lo scenario di estrema difficoltà del sistema economico e finan-ziario in cui stiamo operando da diversi anni, ci impone di giocare un ruolo di sostegno alle imprese che intendano crescere e inve-stire per uscire dalla crisi”. Così Carlo Demartini, direttore gene-rale della capogruppo, che prosegue: “L’intervento della Banca rappresenta un segnale di attenzione ai territori dove operiamo. Il nostro dovere come Banca del territorio è essere presenti nel-la vita delle persone e delle aziende nei momenti importanti, sia in quelli positivi sia in quelli di difficoltà, che richiedono, come in questo caso, risposte concrete”. I fondi messi a disposizione dal Gruppo possono essere utilizza-ti per l’assunzione e la formazione del personale, per gli investi-menti produttivi materiali e immateriali, le certificazioni di qua-lità, sicurezza e ambiente, per la bioedilizia o la riqualificazione energetica, per gli studi di fattibilità, per indagini di mercato e iniziative promozionali, per la partecipazione a fiere ed eventi e anche per le spese di traduzione o la ricerca di partner commer-ciali all’estero, oltre che per i servizi di consulenza contrattuale, fiscale e tributaria.

Page 21: Astiagricola maggio