atto di indirizzo per l’università e la ricerca 2012-2014 · sull’innovazione, una crescita...

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Atto di indirizzo per l’Università e la ricerca 2012-2014 (di cui all’articolo 2 della legge provinciale n. 29 del 2 novembre 1993)

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Atto di indirizzo per l’Università e la ricerca

2012-2014

(di cui all’articolo 2 della legge provinciale n. 29 del 2 novembre 1993)

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Preambolo 3 1. Arco temporale di riferimento 3 2. Obiettivi generali 3 3. Obiettivi per il sistema territoriale 4 4. Valutazione dei risultati e quota premiale 7

4.1 Valutazione 7 4.2 Processo di valutazione 8 4.3 Modalità di verifica dei risultati raggiunti e quantificazione della

quota premiale da assegnare 8 5. Programmi di sviluppo 9 6. Programma di edilizia universitaria 11 7. Risorse previste per il periodo di riferimento 11 8. Tempi e modi di erogazione dei finanziamenti 12 9. Modalità di rendicontazione delle spese 13 10. Obblighi relativi al patto di stabilità 13

10.1 Obiettivo e contenuti 13 10.2 Periodo di riferimento 14

11. Responsabilità 14 12. Disposizioni fiscali 14 Allegato 1: indicatori di valutazione 2012 15 Allegato 2: programmi di sviluppo 18 Allegato 3: programma di edilizia universitaria 55 Allegato 4: quadro delle risorse per il periodo di riferimento 56 Allegato 5: spese ricorrenti ex AdP di cui al D.Lgs 142/201 60

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Preambolo

La strategia Europa 2020 individua delle direttrici prioritarie che possono essere enucleate su tre piani distinti: una crescita intelligente, attraverso lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, una crescita sostenibile, orientata alla promozione di un’economia competitiva ed efficiente sotto il profilo dell’impiego delle risorse, ed infine una crescita inclusiva, attraverso la promozione di un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.

In questo scenario si muove il presente Atto di Indirizzo che in modo condiviso tra Ateneo e Provincia definisce gli obiettivi di innovazione e di consolidamento per la ricerca e l’alta formazione universitaria.

L’Atto, infatti, oltre a stabilire il finanziamento base che consente all’Ateneo la continuità con il passato, individua una serie di assi prioritari di investimento che contribuiranno, in coerenza con le strategie europee, allo sviluppo della ricerca e dell’innovazione anche al fine di creare nuovi prodotti/servizi in grado di stimolare la crescita e l'occupazione per affrontare le sfide della società, di tutelare l’ambiente, di sfruttare al meglio le risorse naturali del territorio, di permettere un uso sempre più capillare delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Il sostegno di iniziative didattiche in settori di avanguardia permetterà il miglioramento del livello di istruzione della popolazione e il potenziale occupazionale anche attraverso la creazione di nuovi skill professionali ad alto potenziale di occupabilità.

L’Atto vuole, inoltre, essere un importante stimolo per il consolidamento del sistema della ricerca trentino (STAR), soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra Ateneo, Fondazione Bruno Kessler (FBK), Fondazione Edmund Mach (FEM), associazione Trento RISE anche al fine di rafforzare la capacità del sistema di competere a livello nazionale e internazionale.

1. Arco temporale di riferimento

Il presente atto di indirizzo ha efficacia per il triennio 2012-2014 fatti salvi i programmi inseriti all’articolo 5 (programmi di sviluppo) di durata superiore al periodo di riferimento e gli interventi previsti dal programma di edilizia universitaria di cui all’articolo 6 per i quali si tiene conto degli effetti finanziari sugli esercizi successivi a quelli qui riportati così come indicato rispettivamente nell’allegato 2 e 3.

2. Obiettivi generali

L’atto di indirizzo ha lo scopo di definire in maniera condivisa tra Ateneo e Provincia gli obiettivi di innovazione e di consolidamento per la ricerca e l’alta formazione universitaria.

Gli obiettivi generali concordati con l’Ateneo rispondono alle esigenze espresse dal Piano di Sviluppo Provinciale 2010-2013 e dal relativo documento di attuazione per il periodo 2012-2013.

Nel Piano di Sviluppo Provinciale l’asse della conoscenza, intesa come interventi coordinati sulla formazione, la ricerca, lo sviluppo scientifico e l’innovazione tecnologica, riveste un ruolo centrale per il progresso del territorio trentino. La conoscenza è infatti motore per la crescita del capitale umano, che a sua volta permette lo sviluppo dell’economia e la crescita culturale della collettività.

Con il finanziamento all’Ateneo si intende sostenerne l’evoluzione qualitativa sia nella didattica che nella ricerca, l’internazionalizzazione ed il trasferimento tecnologico. Coerentemente con quanto previsto dal suo Statuto, l’Università di Trento si darà nell’arco dei prossimi mesi, un Piano strategico pluriennale, nel quale saranno definite, per i diversi settori umanistici, giuridici, socio-economici, scientifici e tecnologici, gli obiettivi di sviluppo per i prossimi anni e le priorità di allocazione delle risorse finanziarie. Tale Piano strategico si ispirerà ad obiettivi di qualità che, in accordo a quanto previsto dai principi generali dello Statuto dell’Ateneo, comprenderanno tra l’altro:

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a. qualità della didattica: la qualificazione dell’offerta formativa in coerenza con le potenzialità di ricerca a disposizione dell’Ateneo e dei programmati ambiti di sviluppo nonché la disponibilità a soddisfare, laddove compatibili con la propria organizzazione, i fabbisogni di formazione universitaria emergenti dal territorio;

b. qualità della ricerca e trasferimento tecnologico: la promozione della ricerca in tutte le sue forme attraverso l’incremento delle risorse assegnate e la loro attribuzione con modelli incentivanti, il sostegno della formazione alla ricerca mediante la qualificazione delle scuole di dottorato e – ove possibile – la promozione e il sostegno dei rapporti tra l’Ateneo e le imprese attraverso strumenti idonei a garantire la stabilità e la permanenza delle iniziative;

c. internazionalizzazione: l’ampliamento dell’apertura internazionale dell’Ateneo sia sul fronte della formazione che su quello della ricerca attraverso il sostegno ai programmi di mobilità studentesca, i corsi erogati in forma congiunta con atenei stranieri, il reclutamento internazionale di studenti e docenti nonché gli scambi di ricercatori con istituzioni estere.

Gli obiettivi sopra esplicitati sono coerenti e compatibili con quanto previsto dalla normativa nazionale in tema di formazione universitaria e di ricerca così da garantire la piena partecipazione dell’Ateneo al sistema universitario italiano ed allo spazio europeo dell’Alta formazione e della ricerca.

3. Obiettivi per il sistema territoriale

Oltre agli obiettivi di carattere generale sopra ricordati, l’Ateneo viene investito di obiettivi connessi al suo ruolo specifico nel sistema territoriale trentino. Tali obiettivi hanno come elemento comune la promozione di un più stabile ed organico collegamento con i diversi soggetti (scuole, fondazioni di ricerca, enti culturali, imprese, azienda sanitaria ed altri enti pubblici) che sono interessati a collaborare con l’Ateneo per lo sviluppo di particolari progetti di ricerca o sono i principali utilizzatori delle competenze e delle risorse umane sviluppate dall’Ateneo. Gli obiettivi per il sistema territoriale sono schematicamente presentati qui di seguito.

a. Lo sviluppo di un sistema di istruzione e di learning society in Trentino

La realizzazione in Trentino di una società che riconosce nella conoscenza e nella capacità di apprendere l’origine dell’innovazione responsabile e sostenibile, della ricchezza culturale ed economica e della coesione sociale, è un obiettivo raggiungibile e necessario per i prossimi anni nonché coerente con il programma europeo Horizon 2020.

Perseguire tale obiettivo significa prima di tutto adottare un approccio unitario al sistema della conoscenza a partire dalla filiera dell’istruzione ossia dalla scuola all’università. In tale senso il sistema di istruzione della Provincia autonoma di Trento e l’Ateneo possono cooperare per:

• migliorare la qualità degli apprendimenti e l’efficacia dei percorsi formativi; • promuovere la qualificazione della professionalità docente; • favorire l’adozione di sistemi e pratiche di valutazione finalizzate al miglioramento continuo e

all’accountability nell’ambito dell'erogazione dei servizi agli studenti e dell'analisi trasversale della carriera degli studenti;

• sviluppare le ICT per l’apprendimento, per l’erogazione di servizi agli studenti (eCampus ed eSchooling) e per la partecipazione alla società della conoscenza;

• aumentare il numero dei laureati e delle alte qualificazioni nella popolazione trentina; • promuovere l’integrazione dei saperi e delle competenze nell'area matematica, scientifica e

tecnologica con i saperi dell’area espressivo-comunicativa, giuridica ed economico-sociale.

A tale scopo saranno rafforzate le relazioni fra i dipartimenti universitari e gli enti e le istituzioni del sistema scolastico e formativo trentino sia con azioni di sistema di lungo periodo sia attivando alcuni interventi prioritari tra cui in particolare i percorsi di formazione iniziale degli insegnanti (a partire dal Tirocinio

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Formativo Attivo) e le attività di orientamento alla scelta universitaria e alle professioni. Sarà quindi costituito un gruppo di lavoro trasversale incaricato di produrre un documento contenente le linee di azione e le priorità condivise tra Scuola e Università, volte a realizzare gli obiettivi di innovazione e miglioramento dei percorsi formativi, coerentemente con le finalità della crescita del capitale umano e della società della conoscenza indicate sopra.

b. Le azioni a sostegno dell’integrazione del sistema della ricerca trentino (STAR)

Il presente Atto di Indirizzo si inserisce nelle azioni attraverso cui la Provincia valorizza il patrimonio di conoscenze generato dai soggetti che operano nel campo della ricerca e dell’innovazione, promuove forme di collaborazione e di coordinamento fra i diversi attori della ricerca e innovazione operanti sul territorio, nonché con il sistema produttivo locale.

Questo presuppone che a livello territoriale le azioni di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico di soggetti pubblici e privati siano coerentemente coordinati, anche attraverso un gruppo di coordinamento in materia di ricerca e innovazione cui siano presenti, oltre all’Ateneo, anche tutti i principali attori del sistema presenti in Trentino.

Il gruppo dovrebbe consentire di individuare una strategia che dia visibilità ai soggetti della ricerca trentini come un unico sistema territoriale che promuove la cooperazione scientifica e tecnologica internazionale, inclusa l’alta formazione, dovrebbe inoltre intensificare le attività di trasferimento tecnologico e di ricaduta sul territorio, promuovendo il rinnovo del tessuto imprenditoriale locale, dovrebbe definire percorsi formativi congiunti (stages, master, dottorati di ricerca, postdottorati), stringere rapporti strutturati per l’utilizzazione e lo sviluppo di infrastrutture e di piattaforme tecnologiche e promuovere il rafforzamento delle azioni di internazionalizzazione.

Tra le azioni che potranno essere perseguite dall’Ateneo al fine di dare attuazione a questo obiettivo vi è anche l’introduzione della figura del professore di ricerca che opera congiuntamente per più strutture del territorio, l’attivazione di laboratori congiunti dove ricercatori e dottorandi dell’Ateneo e degli altri enti del territorio potranno lavorare congiuntamente su specifici progetti utilizzando anche strumentazioni comuni, l’attivazione di Research Intensive Clusters (RIC), basati su una solida componente scientifico/tecnologica ed in grado di generare con frequenza elevata imprese innovative capaci di commercializzare e sfruttare i risultati di ricerca, nonché la condivisione di alcuni servizi generali (ad esempio: comunicazione, approvvigionamenti, organizzazione eventi, tutela proprietà intellettuale, ecc.).

b.1. L’apertura internazionale

Come definito negli obiettivi di carattere generale, l’Ateneo continuerà a muoversi su un orizzonte internazionale, con sinergie precise e selezionate, e con partners di grande qualità. L’apertura internazionale si fonderà su qualità, innovazione, coordinamento, cooperazione, analisi delle potenzialità e verifica dei risultati. Nell’ambito di tali iniziative, sarà garantita una stretta collaborazione con le altre strutture di ricerca per rafforzare la visibilità internazionale del sistema trentino della ricerca e dell’alta formazione come coeso e sinergico. Di comune intesa, verranno definiti i paesi in cui prioritariamente investire, sia in termini di mercato, sia in termini di alleanze cooperative amicali (es. mobilità internazionale di studenti e ricercatori) e di reclutamento dei migliori.

b.2. Sviluppo dell’area delle scienze economiche e sociali

L’Ateneo proseguirà nel sostegno ad iniziative multidisciplinari legate ai temi dell’innovazione nel campo delle aree economiche e sociali nel quale far convergere le competenze (scienze economiche, sociologiche, giuridiche e psicologiche) attualmente presenti in vari dipartimenti dell’Ateneo. Tale progetto si occuperà dello studio e del disegno di forme innovative di fare azienda, di organizzare la vita associata, per ridurre le disuguaglianze sociale e di gestione sostenibile della sfera naturale così come di quella culturale. Tali attività saranno realizzate in forte sinergia con FBK che si sta muovendo verso la costituzione di un polo delle scienze economiche, statistiche e sociologiche.

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b.3. Impegno nell’area degli studi internazionali

La scuola di studi internazionali dell’Ateneo nei suoi dieci anni di attività ha saputo crearsi un nome a livello

nazionale ed internazionale. Ora è necessario che la continuità con il passato sia affiancata ad un progetto

per il futuro attento alla didattica di alta qualità, alla formazione dottorale, all’alta formazione continua dei

funzionari del settore, alla ricerca inerente i diversi saperi nell’ambito degli studi internazionali i cui risultati

possano essere oggetto anche di discussioni pubbliche rivolte alla cittadinanza trentina.

Il rafforzamento della Scuola all’atto della sua trasformazione istituzionale in Centro di ateneo, prevede la

disponibilità di risorse stabili per lo sviluppo dell’organico (sviluppi di carriera, rafforzamento in aree

disciplinari essenziali scoperte, inserimento di giovani ricercatori), il rafforzamento del dottorato

riportandolo ad una dimensione compatibile con la natura pluridisciplinare e il sostegno alla nuova laurea

magistrale congiunta con la Scuola S. Anna di Pisa.

Nel campo della ricerca, la Scuola si propone di rafforzare l’approccio multidisciplinare alle tematiche degli

studi internazionali, affrontando anche in partnership con FBK nuovi temi di ricerca nel campo dei conflitti

internazionali e degli studi storici, avviando iniziative comuni di ricerca e di reclutamento e in generale

lavorando per un’integrazione dei progetti di ricerca e delle risorse.

b.4. Sviluppo dell’attività sui temi dell’economia e del management dell’Innovazione e l’imprenditoria

Il gruppo di ricerca presso il Dipartimento di Economia e Management (Trento Innovation and

Entrepreneurship Group - TIEG) si propone di studiare i processi innovativi nei loro aspetti tecnologici,

economico-competitivi, organizzativi e imprenditoriali (nascita e sviluppo delle imprese), in ambito

manifatturiero dei servizi, con attenzione al valore per i cittadini e all’innovazione sociale.

L’attività di ricerca sarà svolta in collaborazione con studiosi di primarie istituzioni estere e nazionali. Il TIEG

selezionerà e recluterà studiosi italiani e stranieri di elevata e comprovata qualità accademica e diversa

anzianità di ricerca. Il TIEG raccoglierebbe a regime studiosi che si occupano, tra l’altro, di processi

innovativi, nascita di imprese innovative, valutazione delle politiche per l’innovazione, di finanziamento

della ricerca applicata, i diritti di proprietà intellettuale, le reti, gli standard tecnologici, technology

assessment anche nel campo dell’energia , politiche di incentivazione all’uso di nuove fonti energetiche e

loro valutazione, analisi delle reti tecnologiche ed energetiche, innovazione nei servizi pubblici.

In prospettiva il TIEG potrebbe cooperare con un Incubatore di imprese, con i servizi di Trasferimento

Tecnologico di Ateneo, con il servizio Innovazione della PAT.

Ambiti di intervento didattico sono la LM in Management dell’Innovazione, il percorso di dottorato definito

ad hoc, gli interventi nei dottorati EIT e nell’Innovation Lab e nel prossimo MBA in collaborazione con

TrentoRise/EIT. Il gruppo sarà il riferimento in Ateneo per il management dell’innovazione e coopererà con

i dipartimenti di ambito scientifico-tecnologico, CIBIO e la rete dei soggetti attivi nel territorio (TrentoRise,

FBK, FEM, Trentino Sviluppo). La costituzione di un gruppo di ricerca sui temi del Management

dell’innovazione sarebbe quindi complementare alla nascita dei Laboratori aperti università-impresa-

pubblica amministrazione e potrebbe servire a identificare le strategie migliori per organizzare le risorse

imprenditoriali, le relazioni tra imprese e centri di ricerca extra-muros, per favorire le relazioni tra imprese

al fine di accrescere la capacità di generare innovazione, di diffonderla, di utilizzarla e di estrarne valore

b.5. Sviluppo nel settore dei nuovi materiali e dei micro e nano sistemi

L’Ateneo ha una solida tradizione in tale settore che potrà essere potenziata perseguendo un approccio interdisciplinare e valorizzando le collaborazioni, già in parte avviate, con la Fondazione Bruno Kessler. In particolare, si aprono interessanti prospettive per lo sviluppo di diversi tipi di materiali “bio-ispirati” e

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sistemi con applicazioni specifiche come, ad esempio, i solidi super-resistenti, super-tenaci, super-adesivi, super-idrofobi ed i sistemi elettromeccanici micro e nano.

b.6. Impegno nella filiera del legno

Molto è stato investito negli ultimi anni in Trentino nel comparto del legno e dei suoi derivati inteso come materiale, rinnovabile, sostenibile, altamente efficiente, di interesse strategico nel comparto costruttivo provinciale. Il suo impiego coinvolge vari settori: forestale, industriale, artigianale. Diventa quindi fondamentale il contributo dell’Ateneo nello sviluppo delle relazioni con le strutture di ricerca, nel coordinamento della ricerca stessa, nel supporto alla formazione del territorio.

c. Sviluppo delle relazioni con il sistema imprenditoriale

Nell’arco degli ultimi dieci anni, l’Ateneo ha investito nello sviluppo dell’area meccatronica sia sul fronte della formazione (attivazione di un corso di laurea magistrale e di un percorso di dottorato) che su quello della ricerca attraverso il progetto scientifico dell’ingegneria di sistema verticale. Significative sono state le collaborazioni stabilite in tale periodo con le imprese del territorio sui temi della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento di conoscenze.

La Provincia di Trento sta finanziando sul territorio di Rovereto il “Polo della Meccatronica” , inteso come polo della formazione, dell’impresa e della ricerca applicata e avanzata. Il successo di questo progetto si fonda sulle sinergie che si realizzeranno tra impresa, scuola e università. Diventa quindi fondamentale che l’Ateneo contribuisca all’iniziativa offrendo esperienze innovative, che consentano ai giovani di studiare l’eccellenza della meccatronica in un contesto aperto, in stretto contatto con le aziende che opereranno presso lo stesso Polo o si relazioneranno con esso.

d. Sviluppo delle relazioni con le strutture cliniche del territorio

L’obiettivo investe lo sviluppo di significative collaborazioni scientifiche ed operative con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari coerenti con gli ambiti di attività di ricerca svolte dall’Ateneo nell’area delle biotecnologie per la salute umana, delle tecnologie biomediche e in quella delle neuroscienze. Saranno sviluppate le attività di ricerca orientate alla diagnostica molecolare e allo sviluppo di altre tecnologie biomediche, sarà potenziato il CeRiN al fine di rendere stabili ed efficaci le attività cliniche sul territorio, si concilieranno alta formazione e ricerca al fine della formazione e dell’aggiornamento dei medici su settori di frontiera.

e. Sostegno al Sistema museale trentino

La rete dei musei trentini copre diversi settori di interesse e costituisce un bene prezioso per il suo ruolo culturale e per le ricadute che esso fornisce su settori importanti dell'economia come, ad esempio, quelli legati al turismo. L'Ateneo ha già stabilito una fitta rete di rapporti e collaborazioni con numerosi soggetti operanti all'interno del sistema museale trentino. Il rafforzamento di tali azioni potrà essere di reciproco vantaggio per tutti gli enti coinvolti, oltre a favorire lo sviluppo di opportunità occupazionali interessanti per giovani qualificati.

4. Valutazione dei risultati e quota premiale

4.1. Valutazione

Le attività istituzionali sono realizzate dall’Ateneo in coerenza con gli obiettivi generali di indirizzo contenuti in questo atto nonché integrati con gli obiettivi dettati periodicamente attraverso le linee guida per la programmazione del sistema universitario dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).

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Il grado di raggiungimento degli obiettivi generali che l’Ateneo è chiamato a perseguire sarà oggetto di valutazione ex post su un arco temporale triennale e determinerà l’entità della quota premiale da erogare per il periodo di riferimento.

L’arco temporale di riferimento per il primo periodo di valutazione è il triennio 2012-2014.

4.2. Processo di valutazione

Entro 60 giorni dall’approvazione del presente atto, come previsto dall’articolo 2 comma 2 lettera d) del Decreto Legislativo del 18 luglio 2011, n. 142, la Provincia affida tramite apposita convenzione all’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) le attività di valutazione dei risultati raggiunti dall’Ateneo per il periodo di riferimento.

L’ANVUR, d’intesa con la Provincia, il MIUR e l’Ateneo, predispone entro 360 giorni dall’affidamento dell’incarico un documento contenente le modalità, gli strumenti e gli indicatori per la verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi posti per ogni area di valutazione.

Gli indicatori previsti dal documento di valutazione dovranno prioritariamente fare riferimento a quelli utilizzati per il sistema universitario italiano e in ogni caso dovranno essere coerenti con essi. Per tali indicatori si dovranno definire altresì valori di benchmark, ispirati alle performance delle migliori università italiane ed internazionali, rispetto ai quali verrà effettuata la determinazione dei risultati raggiunti dall’Ateneo nel periodo di riferimento.

Pur riconoscendo l’unità del processo, in attesa dell’adozione a livello nazionale degli indicatori per la valutazione dei risultati conseguiti di cui Decreto Legislativo 27 gennaio 2012, n. 19 che dovrebbero diventare futuro riferimento per la valutazione del sistema nazionale da parte dell’ANVUR, nelle more della definizione da parte del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo del piano strategico e al fine di garantire all’Ateneo di conoscere ex ante le modalità di valutazione, per il 2012 saranno utilizzati gli indicatori riconducibili agli ambiti di intervento sopra descritti impiegati attualmente dal MIUR ai fini dell’assegnazione del Fondo per la Programmazione così come definito dal Decreto Ministeriale del 23 dicembre 2010, n. 50.

Nell’allegato 1 – indicatori di valutazione 2012 sono forniti gli indicatori e la modalità di determinazione della valutazione per l’anno di riferimento.

L’attività dell’ANVUR sarà limitata al biennio 2013-2014 e il risultato finale della valutazione risulterà dall’adeguata composizione dei risultati 2012 e quelli 2013-2014.

4.3. Modalità di verifica dei risultati raggiunti e quantificazione della quota premiale da assegnare

Entro 60 giorni dalla conclusione del periodo di valutazione 2012-2014, l’ANVUR fornirà alla Provincia e all’Ateneo una relazione di valutazione dei risultati contenente tra l’altro i dati quantitativi relativi al livello di raggiungimento dei valori di benchmark realizzati dall’Ateneo nello svolgimento delle proprie attività rilevati attraverso gli indicatori precedentemente definiti per le singole aree di valutazione.

Ai fini del calcolo della quota premiale sono attribuiti pesi alle aree di intervento che esprimono la rilevanza riconosciuta all’attività dell’Ateneo in tali specifici ambiti. Tali pesi saranno:

a. qualità della didattica: peso 25%; b. qualità della ricerca e trasferimento tecnologico: peso 60%; c. internazionalizzazione: peso 15%.

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L’entità della quota premiale complessivamente riconosciuta sarà quantifica secondo la scala di graduazione dei risultati raggiunti nel periodo 2012-2014 di seguito rappresentata:

Livello di

raggiungimento

del benchmark

% quota premiale

2012-2014

da assegnare

[90%-100%] 100%

[80%-89%] 90%

[70%-79%] 80%

[50%-69%] 70%

[30%-49%] 50%

[15%-29%] 30%

[5%-14%] 15%

[0%-4%] 0%

5. Programmi di sviluppo

La Provincia ha individuato, d’intesa con l’Ateneo, i seguenti programmi di sviluppo finanziati attraverso la quota programmatica per il periodo di riferimento del presente atto:

a. l’area biotecnologie per la salute umana

Le direttrici di sviluppo relative a tale area sono rappresentate da:

− il completamento della filiera formativa di tale area con l’attivazione del corso di laurea magistrale, naturale prosecuzione del corso di laurea triennale in Scienze e Tecnologie Biomolecolari;

− il rafforzamento e il consolidamento del gruppo di ricerca con il reclutamento di personale e l’attivazione di contratti di ricerca (borse di dottorato e assegni di ricerca).

− il potenziamento della dotazione infrastrutturale (laboratori e attrezzature) della struttura scientifica.

In tal senso l’Ateneo procederà ad effettuare le necessarie chiamate di docenti per attivare il corso di laurea magistrale.

b. l’area mind/brain sciences

L’obiettivo di sviluppo da perseguire in questo ambito sarà quello di rendere competitiva a livello internazionale la struttura scientifica di riferimento. Questo risultato potrà essere raggiunto attraverso lo sviluppo degli ambiti di ricerca e quindi utilizzando gli strumenti del reclutamento e del potenziamento delle dotazioni infrastrutturali.

L’area di ricerca fondamentale su cui si investirà sarà quella della neural plasticity potenziando i settori già attivi di neuroimaging funzionale e neuropsicologia/neuroriabilitazione e attivando i nuovi settori di sviluppo cognitivo, neurobiologia e apprendimento.

c. l’area energetica/green technologies

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L’obiettivo di sviluppo che si intende perseguire in tale ambito riguarda il potenziamento delle attività di

ricerca e alta formazione nel settore dell’energia/green technologies, più in generale, delle tecnologie sostenibili. In particolare si intende collaborare all’attivazione in forma congiunta con la Libera Università di Bolzano del corso di laurea in Ingegneria Energetica nonché la realizzazione di un laboratorio dedicato per le attività di ricerca in questo ambito.

d. il polo di ricerca fisica nello spazio e delle tecnologie associate

L’obiettivo di sviluppo di lungo periodo in questo ambito riguarda la creazione, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), la Fondazione Bruno Kessler e l’Ateneo, di un polo di ricerca sulla scienza e le tecnologie di avanguardia nella fisica fondamentale nello spazio, e segnatamente della fisica astro-particellare compresa anche la fisica delle onde gravitazionali.

Il primo passo verso la costruzione di tale polo è rappresentato dall’istituzione presso l’Ateneo di una sezione dell’INFN dedicata alla ricerca teorica e sperimentale nei campi della fisica astro-particellare.

e. le collaborazioni con altri enti

The Microsoft Research – University of Trento Centre for Computational and Systems Biology - COSBI

Gli obiettivi di sviluppo per tale struttura consistono nella progettazione, realizzazione e distribuzione di strumenti concettuali e computazionali per la rappresentazione, simulazione e analisi di sistemi complessi che evolvono mediante interazione dei loro componenti. Le aree applicative su cui verranno concentrati gli sforzi nel periodo di riferimento saranno la nutrigenomica, la farmacologia e l’ecologia.

f. il supporto PAT

Gli obiettivi generali per tale area riguardano la realizzazione di:

− attività di studio e ricerca finalizzate alla definizione degli strumenti di programmazione generale della Provincia, con particolare riferimento al Programma di Sviluppo Provinciale, nonché attività di analisi, studio e ricerca sul sistema sociale ed economico locale o su specifiche aree individuate d’intesa con l’Ateneo, anche attraverso organismi partecipati dall’Università e dalla Provincia, che possono concludersi con la redazione di appositi documenti;

− forme di collaborazione su tematiche di comune interesse;

− attivazione di posizioni di stage presso le strutture provinciali;

− progetti e iniziative finalizzati alla tutela e alla promozione delle minoranze linguistiche definiti secondo le modalità previste all’articolo 19 comma 11 della Legge Provinciale 16 giugno 2006 n. 3;

− progetti di supporto all’innovazione organizzativa nella pubblica amministrazione provinciale.

Si rinvia all’allegato 2 – programmi di sviluppo, che fa parte integrante del presente atto, per la descrizione di dettaglio dei programmi di cui alle lettere a., b., c., d. ed e. sopra presentati che evidenzia il piano delle attività di durata non superiore a nove anni, i risultati attesi, le risorse stanziate, le modalità di verifica in itinere ed ex post dei risultati raggiunti.

I programmi di sviluppo e i rispettivi allegati potranno essere aggiornati ed integrati contestualmente alla revisione annuale dell’atto di indirizzo entro i limiti delle risorse disponibili per la quota programmatica di finanziamento.

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6. Programma di edilizia universitaria

Il programma di edilizia universitaria si sviluppa in continuità con gli strumenti adottati nell’ambito della normativa previgente in tema di finanziamento provinciale all’Università. Esso si articola lungo due direttrici di intervento fondamentali ossia:

− il completamento degli interventi edilizi programmati: nel periodo di riferimento del presente atto saranno terminati e resi totalmente funzionali: la nuova facoltà di Lettere e Filosofia, l’immobile ex-Damiano Chiesa, il II blocco del Polo scientifico collinare e l’avvio del primo lotto all’ex-Manifattura Tabacchi. A tali interventi si affiancheranno interventi minori sul patrimonio edilizio dell’Ateneo. L’avvio operativo dei lavori relativi al polo culturale/bibliotecario di via San Severino è condizionato dai tempi di conclusione dell’iter autorizzativo;

− il sostegno di iniziative volte al risparmio energetico: il contesto attuale richiede una crescente attenzione all’ambiente in un’accezione sempre più ampia che ingloba il rispetto dell’ambiente e la sua salvaguardia. A tal fine, pur in assenza di uno standard unitario di certificazione, la progettazione delle nuove costruzioni dovrà avere tra gli obiettivi prioritari l’efficienza energetica.

Tali iniziative potranno essere svolte anche mediante l’utilizzo di strumenti finanziari del tipo “Partenariato Pubblico Privato” (PPP).

Attraverso le revisioni dell’atto di indirizzo sono garantiti i caratteri di flessibilità, prospettiva di lungo periodo e l’integrazione del programma.

Il piano degli interventi con il dettaglio delle risorse finanziarie previste è fornito nell’allegato 3 –

programma di edilizia universitaria che fa parte integrante del presente atto.

Sono possibili rimodulazioni della spesa prevista per ciascun intervento nei singoli anni di riferimento del presente atto nonché variazioni di spesa di ciascun intervento entro i limiti del 25%. Variazioni di spesa dei singoli interventi superiori al 25% necessitano di preventiva intesa tra Rettore e Presidente.

7. Risorse previste per il periodo di riferimento

Per il periodo di efficacia del presente atto di indirizzo, le risorse finanziarie previste, articolate secondo le quote di cui all’art. 2 c.2 della L.P. 29/1993, sono riportate distintamente per annualità nell’allegato 4 -

quadro delle risorse che fa parte integrante di tale atto.

Come indicato all’art. 2 del D.Lgs. 142/2011, le risorse annuali complessivamente previste all’Ateneo (con l’esclusione della quota destinata al programma di edilizia universitaria) non potranno essere inferiori a quelle ad esso spettanti ai sensi dell’articolo 44 della Legge 14 agosto 1982, n. 590 e alle altre università statali italiane in base ai parametri utilizzati per i medesimi periodi temporali dai competenti organi dello Stato nonché a quelle assegnate dalla previgente legislazione provinciale dalla Provincia all’Università medesima per iniziative di natura ricorrente.

La Provincia riconosce che, secondo la normativa previgente in tema di finanziamento provinciale all’Università, sono da considerarsi di natura ricorrente i contributi riconosciuti per le seguenti aree di intervento: offerta formativa, internazionalizzazione, biblioteca, servizi di Ateneo e ITC, dottorati, CIBIO (quota spese di funzionamento e attività consolidate), CIMeC (quota spese di funzionamento e attività consolidate) e ricerca scientifica (ricerca di base, chiamata di visiting professor, summer school, incentivazione a ricercatori vincitori di bandi ERC, reclutamento di ricercatori a tempo determinato). L’entità di tali contributi ricorrenti e le modalità di determinazione degli stessi è riportata nell’allegato 5 –

spese ricorrenti ex AdP che fa parte integrante del presente atto.

La quota base potrà essere ulteriormente integrata dai costi consolidati delle attività entrate a regime a seguito della conclusione positiva dei programmi di sviluppo di cui all’articolo 5 finanziati attraverso la

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quota programmatica. Entro la prima revisione annuale del presente atto successiva al termine dei programmi di sviluppo, la Provincia definirà d’intesa con l’Ateneo l’entità dell’incremento della quota base corrispondente al consolidamento dei costi di cui sopra.

Tenuto conto della necessità che l’ateneo adotti un piano di miglioramento, coerente con il piano di miglioramento della pubblica amministrazione provinciale, a partire dall’esercizio finanziario 2013 una quota del finanziamento relativo alla quota base sarà erogata a seguito della definizione ed attuazione da parte dell’ateneo di un piano di miglioramento di durata non superiore al quinquennio che permetta di incrementare l’efficienza, la qualità dei servizi, nonché di contenere le spese di back office dell’ateneo e il conseguente trasferimento di risorse dalle spese di funzionamento e gestione agli investimenti e alla ricerca. Tale quota sarà definita, d’intesa dell’Ateneo, con apposito atto deliberato dalla Giunta Provinciale sulla base dei contenuti del predetto piano.

8. Tempi e modi di erogazione dei finanziamenti

La Provincia assegna annualmente all’Università i finanziamenti a carico del proprio bilancio previa presentazione da parte dell’Ateneo del proprio bilancio di previsione nell’ambito del quale dovranno trovare separata evidenza le risorse finalizzate alla quota programmatica e all’edilizia, nonché gli effetti del piano di miglioramento.

I finanziamenti sono erogati dalla Provincia all’Ateneo, compatibilmente con le proprie disponibilità di cassa, secondo le seguenti modalità:

− quota base: l’importo annuale previsto sarà liquidato dalla Provincia per il 40% in rate bimestrali costanti anticipate. La quota restante sarà liquidata alla presentazione da parte dell’Ateneo di specifici fabbisogni di cassa. La quota vincolata alla predisposizione del piano di miglioramento sarà erogata subordinatamente all’approvazione del piano stesso e alla periodica verifica della sua attuazione;

− quota programmatica e programma di edilizia universitaria: gli importi previsti saranno liquidati dalla Provincia alla presentazione da parte dell’Ateneo di specifici fabbisogni di cassa;

− quota premiale: per il 2012 la Provincia verserà, su richiesta dell’Ateneo, il 70% dell’importo annuale di riferimento a titolo di anticipo. Per gli anni successivi (2013-2014), la Provincia provvederà, su richiesta dell’Ateneo, a versare il 50% dell’importo annuale di riferimento a titolo di anticipo. Successivamente alla presentazione della relazione di valutazione dei risultati da parte dell’ANVUR di cui all’articolo 3, la Provincia provvederà, su richiesta dell’Ateneo, all’erogazione della quota premiale complessivamente riconosciuta all’Ateneo per il periodo di valutazione al netto degli eventuali anticipi precedentemente liquidati. Nell’ipotesi che il totale degli anticipi erogati superi l’importo della quota premiale riconosciuta per il periodo di riferimento, l’importo sarà dedotto dall’assegnazione per il periodo successivo.

Le predette somme sono accreditate su apposita contabilità speciale istituita ai sensi dell’articolo 9 bis della Legge Provinciale 14 settembre 1979, n. 7, come da ultimo modificato dall’articolo 1 della Legge Provinciale 23 febbraio 1998, n. 3, sulla base di quanto disposto dalla deliberazione della Giunta Provinciale n. 2153 di data 6 settembre 2002 e successive specificazioni.

Le erogazione dei contributi in annualità finalizzati alla realizzazione delle opere di edilizia universitaria potranno essere disposte anche tramite Cassa del Trentino s.p.a. secondo quanto disposto dall’art. 8bis della Legge Provinciale 9 aprile 1973, n. 13 e della relativa disciplina attuativa.

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9. Modalità di rendicontazione delle spese

Entro 90 giorni dall’approvazione del proprio bilancio consuntivo l’Ateneo presenta alla Provincia la rendicontazione delle attività svolte e delle spese sostenute. Le modalità di rendicontazione delle spese sono differenziate per tipologia di quota di finanziamento secondo il seguente schema:

− quota base: tale quota è destinata alle spese di funzionamento. Essa costituisce un finanziamento senza vincolo di destinazione ai costi così come esposti nella struttura di bilancio dell’Ateneo e specificatamente nella nota integrativa. Ai fini della rendicontazione farà fede il contenuto del conto economico consuntivo ed in particolare le voci “ricavi per contributi in conto esercizio da Provincia autonoma di Trento – quota base” e i costi di gestione specifici e comuni sostenuti nell’esercizio. Annualmente l’Ateneo dovrà dimostrare la realizzazione del piano di miglioramento e la conseguente ricollocazione delle risorse;

− quota programmatica: per ogni programma finanziato nell’ambito di tale quota verrà presentata:

• una descrizione dell’attività svolta che specifichi lo stato di attuazione dell’iniziativa e le attività previste nell’anno e fine alla fine del progetto;

• un prospetto che evidenzi la corretta destinazione dei finanziamenti provinciali in relazione ai costi pieni sostenuti per le attività svolte secondo lo schema di rendicontazione in uso presso l’Ateneo, con l’indicazione dei criteri utilizzati per la relativa determinazione. La distribuzione a preventivo delle risorse tra le diverse aree di costo non è rilevante ai fini della rendicontazione. Le eventuali risorse non utilizzate risultanti dal prospetto di sintesi dovranno essere finalizzate dall’Ateneo, negli esercizi successivi, ai medesimi interventi, salvo che dallo stato di attuazione e dalla relazione di cui al punto precedente non emerga il mancato raggiungimento degli obiettivi da parte dell’Università. In tal caso la Giunta Provinciale può disporre la destinazione di tali risorse ad altre scopi nell’ambito dell’atto di indirizzo.

− programma di edilizia universitaria:

• una descrizione dell’attività svolta che specifichi lo stato di attuazione dell’intervento nell’anno e fino al termine dei lavori per ogni singola opera;

• un prospetto che evidenzi la corretta destinazione dei finanziamenti provinciali in relazione allo stato di avanzamento delle diverse opere.

Per gli obiettivi e le modalità stesse di determinazione della quota premiale essa non è soggetta ad alcun tipo di rendicontazione.

Verrà inoltre fornito un prospetto che evidenzia la corretta destinazione della quota dei finanziamenti provinciali di cui all’Accordo di Programma previgente non ancora utilizzati alla data del 31/12/2011

afferenti attività in corso di realizzazione (escludendo le risorse afferenti il piano di edilizia universitaria). Tali residui ammontano ad euro 4.644.823.

10. Obblighi relativi al patto di stabilità

10.1. Obiettivo e contenuti

Secondo quanto disposto dall’articolo 79, comma 3 dello Statuto speciale, la Provincia stabilisce d’intesa con l’Ateneo gli obblighi e i vincoli per l’attuazione del concorso di questa ultima al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica coerentemente con la manovra finanziaria provinciale.

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10.2. Periodo di riferimento

Nell’ambito del periodo di vigenza del presente atto, gli obblighi relativi al patto di stabilità potranno essere rivisti con frequenza annuale.

11. Responsabilità

La Provincia risponde esclusivamente dei finanziamenti assegnati all’Università ed è esente da ogni responsabilità nei confronti dei terzi per fatti o situazioni derivanti dall’attuazione dei singoli interventi.

L’Università è responsabile per l’attuazione degli interventi e delle attività previste dal presente atto.

La Provincia autonoma di Trento può mettere a disposizione dell’Ateneo, per particolari esigenze di svolgimento dei progetti di ricerca, proprie strutture, attrezzature e personale.

12. Disposizioni fiscali

Agli effetti fiscali, il presente Atto rientra tra gli atti per i quali non vi è obbligo di richiedere la registrazione in termine fisso ai sensi Tariffa, Parte II, articolo 4 e della Tabella, articolo 1 del D.P.R. 26 aprile 1986, n. 131. Ciascuno degli Enti sottoscrittori è tenuto, per la parte di rispettiva competenza, agli adempimenti tributari conseguenti all’applicazione del presente Atto.

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Allegato 1: indicatori di valutazione 2012

Gli indicatori da utilizzare ai fini dell’assegnazione della quota premiale sono:

A – Qualità della didattica

a1 - Numero medio di docenti di ruolo che appartengono a settori scientifico-disciplinari (SSD) di base e

caratterizzanti per corso di laurea e di laurea magistrale attivati

• Numeratore » Numero di docenti di ruolo appartenenti a SSD di base e caratterizzanti i corsi di laurea e di laurea magistrale attivati dall'Ateneo nell'a.a. 2010/2011

• Denominatore » Numero di corsi di laurea e di laurea magistrale attivati dall'Ateneo nell'a.a 2010/2011

a2 - Proporzione di studenti immatricolati ai corsi di laurea magistrale che hanno conseguito la laurea in

un'altra Università in un numero di anni non superiore alla durata normale del relativo corso, aumentata

di un anno

• Numeratore » Numero di immatricolati ai corsi di laurea magistrale nell'Ateneo nell'a.a. 2010/2011, che hanno conseguito la laurea in un altro Ateneo in un numero di anni non superiore alla durata normale del relativo corso, aumentata di un anno

• Denominatore » Numero di immatricolati totali ai corsi di laurea magistrale nell'Ateneo nell'a.a. 2010/2011

B – Qualità della ricerca e trasferimento tecnologico

b1 - Proporzione di personale attivamente impegnato nella ricerca

• Numeratore » Numero di professori di ruolo e di ricercatori di ruolo nell'anno 2010 nell'Ateneo che hanno avuto giudizio positivo su PRIN 2008 e 2009 e FIRB “Futuro in ricerca” 2008 e 2010

• Denominatore » Numero di professori di ruolo e di ricercatori di ruolo appartenenti all'Ateneo nell'anno 2008, 2009 e 2010

b.1.1 Proporzione tra il numero di professori e ricercatori di ruolo con giudizio positivo su PRIN e il

numero di partecipanti potenziali

• Numeratore » Numero di professori di ruolo e di ricercatori di ruolo che hanno avuto giudizio positivo su PRIN

• Denominatore » Numero di professori di ruolo e di ricercatori di ruolo appartenenti all'Ateneo alla data di chiusura del bando

b.1.2 Proporzione tra il numero di professori e ricercatori di ruolo con giudizio positivo su FIRB e il

numero di partecipanti potenziali

• Numeratore » Numero di professori di ruolo e di ricercatori di ruolo che hanno avuto giudizio positivo su FIRB

• Denominatore » Numero di professori di ruolo e di ricercatori di ruolo partecipanti potenziali appartenenti all'Ateneo alla data di chiusura del bando

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Il valore dell'indicatore è: b.1 = b.1.1*0,7 + b.1.2*0,3

b2 - Tasso di attrattività del corso di dottorato

• Numeratore » Numero di ammessi al dottorato di ricerca attivati nell'Ateneo nell'a.a. 2010/2011 • Denominatore » Numero di partecipanti per l'ammissione a corsi di dottorato di ricerca nell'Ateneo

nell'a.a. 2010/2011

C – Internazionalizzazione

c1 - Valore medio tra c.1.1, c.1.2, c.1.3

c.1.1 Proporzione di iscritti che hanno partecipato a programmi di mobilità internazionale (in regime di

scambio e non)

• Numeratore » Numero di studenti iscritti nell'Ateneo nell'a.a. 2010/2011 che hanno partecipato a programmi di mobilità internazionale

• Denominatore » Numero di studenti iscritti nell'Ateneo nell'a.a. 2010/2011

c.1.2 Proporzione di studenti stranieri iscritti a corsi di laurea magistrale

• Numeratore » Numero di studenti stranieri iscritti ai corsi di laurea magistrale nell'Ateneo nell'a.a. 2010/2011

• Denominatore » Numero di studenti iscritti ai corsi di laurea magistrale nell'Ateneo nell'a.a. 2010/2011

c.1.3 Proporzione di studenti stranieri iscritti ai corsi di dottorato

• Numeratore » Numero di studenti stranieri iscritti ai corsi di dottorato dell'Ateneo nell'a.a. 2010/2011

• Denominatore » Numero di studenti iscritti ai corsi di dottorato nell'Ateneo nell'a.a. 2010/2011

c2 - Entità delle risorse acquisite dall'Unione europea e da agenzie e enti, esteri e internazionali

• Numeratore » Entrate di bilancio dell'Ateneo nell'anno 2010 acquisite dall'Unione Europea e da agenzie e enti, esteri e internazionali (valori espressi in migliaia di euro)

• Denominatore » Entrate di bilancio complessive, al netto di quelle in conto capitale e per partite di giro, nell'anno 2010 (valori espressi in migliaia di euro)

Modalità di determinazione dei risultati

Per le modalità di calcolo dei risultati raggiunti dall’Ateneo si rinvia, per quanto compatibile, al D.M.

50/2010. Gli indici complessi saranno pesati con i seguenti pesi:

a. qualità della didattica: peso 25%; b. qualità della ricerca e trasferimento tecnologico: peso 60%; c. internazionalizzazione: peso 15%.

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La valutazione finale dell’Ateneo si otterrà determinando il suo posizionamento rispetto al complesso delle

università statali italiane. Il grado di raggiungimento dei risultati sarà graduato secondo la seguente scala:

Livello di

raggiungimento

del risultato

Posizionamento dell’Ateneo

rispetto alle università statali

italiane

[90%-100%] Posizione tra 1° e 3°

[80%-89%] Posizione tra 4° e 6°

[70%-79%] Posizione tra 7° e 10°

[50%-69%] Posizione tra 11° e 14°

[30%-49%] Posizione tra 15° e 18°

[15%-29%] Posizione tra 19° e 21°

[5%-14%] Posizione tra 22° e 25°

[0%-4%] Posizione oltre la 25°

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Allegato 2: programmi di sviluppo

Allegato 2.a Biotecnologie per la salute umana 19

Allegato 2.b Mind/brain sciences 30

Allegato 2.c Energetica 37

Allegato 2.d Polo di ricerca fisica nello spazio e delle tecnologie associate 42

Allegato 2.e The Microsoft Research – University of Trento 47

Centre for Computational and System Biology (COSBI)

Programma di sviluppo

Biotecnologie per la salute umana

2012-2014

(Allegato 2.a)

1. Aree di intervento 20

2. Piano delle attività ed eventuali deliverables 24

3. Piano finanziario 26

4. Elementi e criteri proposti per la verifica del raggiungimento dei risultati intermedi e finali 27

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1. Aree di intervento

Il programma di sviluppo dell’area biotecnologie per la salute umana è orientato al perseguimento di tre obiettivi di carattere generale che investono gli ambiti dell’alta formazione, della ricerca e del trasferimento tecnologico. Si tratta di:

1. il completamento della “filiera” formativa comprensiva della fase di accompagnamento del laureato

nel mondo del lavoro;

2. il completamento di una struttura di ricerca con forte capacità competitiva sul piano internazionale;

3. la realizzazione di condizioni per la nascita di un indotto industriale sul territorio trentino.

1.1. Alta formazione

a. Completamento del corso di laurea triennale in Scienze e Tecnologie Biomolecolari

Il corso di laurea triennale in Scienze e Tecnologie Biomolecolari è stato attivato nell’a.a. 2008/2009 con l’obiettivo di fornire ai laureati gli strumenti necessari a realizzare un approccio conoscitivo integrato ai sistemi biologici, con forti connotati tecnologici. Il corso è caratterizzato da una importante componente laboratoristica, che ne limita l’accesso a 75 nuovi studenti l’anno selezionati attraverso un test. Le attività programmate in questo ambito sono le seguenti:

- Introduzione nel piano di studio di un insegnamento di biologia cellulare vegetale, in parallelo a quello, attualmente attivo, di biologia cellulare, il quale ultimo si limiterà quindi all’ambito delle cellule eucariote animali. Il corso sarà tenuto da un docente che abbia un profilo di studi di alto livello scientifico su temi di biologia molecolare e biochimica delle piante, meglio se con l’impiego di modelli genetici. Il docente troverà accoglienza per la sua attività di ricerca presso la Fondazione Edmund Mach (FEM), già dotata della strumentazione e dell’expertise tecnico adeguato. La scelta di un tema di biologia vegetale fondamentale permetterà di aggiungere una ulteriore interazione scientifica a quanto già in atto, regolato da una convenzione quadro, fra il progetto biotecnologie di UNITN e il Centro Ricerca e Innovazione di FEM.

- Arricchimento dell’offerta con alcuni corsi a scelta, fra i quali corsi di biotecnologia vegetale più specialistici che realizzino continuità con quello suddetto.

- Sviluppo della rete di enti esterni disponibili ad ospitare gli studenti per l’attività di stage.

b. Avvio del corso di laurea magistrale in Biotecnologie Cellulari e Molecolari

Le attività previste per tale area riguardano l’attivazione e la messa a regime del nuovo corso di laurea magistrale in Biotecnologie Cellulari e Molecolari che prenderà avvio dall’a.a. 2012/2013 con l’accesso limitato a 45 studenti. Il corso, tenuto in lingua inglese, si propone di reclutare studenti a livello nazionale e internazionale offrendo un curriculum le cui caratteristiche distintive saranno: una marcata componente laboratoristica, un notevole spazio dedicato alle scienze “quantitative” (statistica, fisica applicata, bioinformatica), un taglio convinto sullo studio di cellule e tessuti tramite tecnologie ad alta processività e sulla gestione delle informazioni a livello genomico, trascrittomico, proteomico e metabolomico, in sistemi modello e non modello. L’ambito applicativo considerato sarà primariamente quello biomedico, estendendo però, soprattutto per i livelli di analisi genomico e metabolomico, ad applicazioni in ambito di biologia vegetale, per le quali si prevede l’iniziale cooptazione di un docente di genomica vegetale, e l’attivazione di altri corsi a scelta. Sarà data agli studenti l’opportunità di esperienze presso laboratori di ricerca biotecnologica europei ed extreaeuropei, nonché la possibilità di conseguire un doppio titolo.

c. Completamento del dottorato internazionale in Biomolecular Sciences

La scuola internazionale di dottorato in Scienze Biomolecolari – Biomolecular Sciences, attivata nel 2009, rappresenta il momento di integrazione fra le componenti di ricerca e di alta formazione dell’intero programma dell’area biotecnologica. Nel formare giovani ricercatori nel campo biomedico e biotecnologico, essa favorisce l’integrazione dei temi di biotecnologia in senso stretto con quelli di

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discipline affini (chimica, informatica, fisica) e le aree biotecnologiche legate all’ambiente ed agli organismi vegetali (biotecnologie verdi). La dimensione internazionale della scuola è favorita dall’utilizzo dell’inglese come lingua ufficiale, dalla presenza di docenti stranieri, dalle esperienze di formazione all’estero degli studenti. Gli obiettivi per il prossimo quinquennio sono:

- ampliamento dell’offerta formativa e creazione di percorsi formativi innovativi. A tale scopo sarà esteso il network di collaborazioni a livello didattico e scientifico attraverso la stipula di specifici accordi con università ed istituti soprattutto internazionali presso cui i dottorandi potranno frequentare corsi specifici. I nuovi percorsi formativi consentiranno agli studenti di acquisire competenze non solo nei loro settori specifici di ricerca, ma anche in quelli applicativi e di impresa;

- stipula di convenzioni per il rilascio del doppio titolo in collaborazione con alcune università straniere;

- contatti con il mondo delle imprese. Lo scopo è duplice: da un lato aumentare le opportunità formative di tipo applicativo e dall’altro offrire allo studente possibilità future di placement;

- revisione degli organi di gestione per far fronte alla crescente complessità organizzativa e l’istituzione in un comitato scientifico (PhD Scientific Committee) avente come obiettivo la valutazione continua dei contenuti delle attività formative e dell’operato della scuola.

d. Attività di placement

Nei prossimi 5 anni completeranno il loro percorso formativo i primi laureati magistrali e dottori di ricerca dell’area biotecnologica. Sarà quindi cruciale costruire iniziative mirate a favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro attraverso l’individuazione e la selezione di opportunità occupazionali in contesti lavorativi di alta qualità. Questa attività sarà svolta: utilizzando la rete di rapporti con enti esterni e aziende costruita nel tempo dall’area biotecnologica; stabilendo nuovi rapporti a livello locale, nazionale e internazionale; favorendo le attività di trasferimento tecnologico.

1.2. Attività di ricerca

Il finanziamento pluriennale previsto consentirà alla struttura il raggiungimento della dimensione considerata ottimale. I laboratori entreranno invece a regime solo nel triennio successivo al 2016. Le iniziative in questo ambito saranno orientate al raggiungimento degli obiettivi descritti di seguito:

a. raggiungimento della massa critica e qualità scientifica nel reclutamento

L’assenza di un’adeguata massa critica è una condizione limitante per qualunque iniziativa di ricerca, sviluppo e formazione in ambiti di alta specializzazione e di grande dipendenza da tecnologie avanzate quale quella dell’area biotecnologica. La configurazione minima per un progetto d’insediamento delle biotecnologie in un contesto che ne è privo prevede la cooptazione di 36-40 ricercatori, organizzati in almeno 30 unità di ricerca indipendenti, affiancati da 18-20 figure di supporto. L’obiettivo del programma è quello di raggiungere queste numerosità nel quinquennio di riferimento. Le attività di reclutamento necessarie al completamento della struttura saranno svolte secondo una procedura che permetterà di selezionare i ricercatore a più alto potenziale.

b. convergenza di metodi d’indagine e di temi di ricerca

Tale obiettivo consiste nel costruire un gruppo di ricercatori indipendenti che abbiano un approccio affine ai problemi scientifici e che siano operativi su temi non troppo disparati così da realizzare un’adeguata concentrazione di risorse. Il comune denominatore delle attività di ricerca è rappresentato dallo studio

meccanicistico su base molecolare del processi cellulari e della loro alterazione in patologia. Questa cultura è applicata con l’impiego degli stessi strumenti all’investigazione dei batteri come dei tessuti umani soggetti

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a malattia, alla scoperta di regole fondamentali di sviluppo e di funzionamento del vivente così come alla proposta di nuove soluzioni terapeutiche. A questo si aggiungerà un’attenzione particolare all’approccio

olistico, su scala genomica. Ultimo criterio è la stretta integrazione del carattere fondamentale con quello

applicativo della ricerca, integrazione che in biotecnologia è un provato indicatore di successo. Partendo da questi principi guida le attività si svolgeranno per i propri contenuti applicativi entro le aree di ricerca descritte di seguito.

Biologia del cancro. Questa linea di ricerca è focalizzata su due temi strettamente correlati: la caratterizzazione dell’impatto di lesioni genomiche sull’insorgenza e la progressione delle malattie tumorali e lo studio del ruolo che hanno nel processo la regolazione trascrizionale e post-trascrizionale dell’espressione genica. In termini di ricadute applicative questi due approcci sono entrambi fondamentali, e diventano complementari ad esempio per arrivare a predire la risposta di un individuo alla terapia sulla base del suo make-up genetico. Sia gli studi di regolazione che di variazioni genetiche su larga dimensione richiedono l’applicazione di tecnologie avanzate, ad alta processività, per la manipolazione automatizzata di cellule e per il sequenziamento di nuova generazione di campioni di DNA e di RNA, che verranno resi disponibili con crescente completezza dalle piattaforme tecnologiche in corso di implementazione. In linea con la tendenza internazionale, si prevede che nei prossimi anni le attività di questi gruppi di ricerca convergeranno in modo sinergico sull’asse “farmaco-ambiente-genoma” (drug-environment-genome). I contributi attesi più significativi riguardano la caratterizzazione dei meccanismi di controllo trascrizionale e traduzionale dei programmi di espressione genica le cui alterazioni sono alla base della genesi dei tumori, e la definizione di strategie per la valutazione del rischio oncogeno individuale e lo sviluppo di terapie personalizzate.

Neurobiologia e neuropatologia. L’obiettivo di tale linea di ricerca è lo studio molecolare dei processi cellulari che, durante il programma di sviluppo embrionale e postnatale del sistema nervoso centrale e periferico, si alterano dando origine a gravi patologie neurali. L’ interesse sarà focalizzato sia su malattie monogeniche che su malattie poligeniche e polifattoriali (l’autismo, l’epilessia, le malattie degenerative, i tumori cerebrali e del sistema nervoso periferico). Queste differenti affezioni sono ovviamente eterogenee sia per il tipo e l’entità del difetto genetico, sia per lo stadio dello sviluppo al quale cui si manifestano le alterazioni; tuttavia, tutte dipendono da difetti molecolari dei processi di sviluppo embrionale e postnatale. Inoltre, se si eccettuano forse alcune forme di epilessia, tutte queste malattie sono ad oggi incurabili. Tutte infine richiedono la comprensione dei meccanismi di controllo dell’espressione genica che in cellule neurali in corso di differenziamento realizzano la formazione di neuroni funzionali. Tale informazione rappresenta il primo, fondamentale passo verso lo sviluppo di potenziali terapie.

Microbiologia e biologia sintetica. Tale linea realizza una ricerca che ha due obiettivi in diretta continuità: la comprensione del funzionamento molecolare dei microorganismi, in particolare quelli patogeni per l’uomo, e l’aumento delle conoscenze sui processi fondamentali della vita. Tali attività hanno anche un forte potenziale applicativo in vari ambiti biotecnologici quali quelli farmaceutico, industriale, medico e ambientale. Sul piano delle ricadute biomediche l’urgenza di questo tipo di ricerca deriva dall’affermazione della cosiddetta “post-antibiotic era” per cui un numero sempre crescente di microrganismi patogeni non è più controllabile usando i farmaci a disposizione e dall’emergenza preoccupante di resistenze multiple. L’unica via percorribile per lo sviluppo di nuovi farmaci antibatterici o antivirali richiede un’accurata comprensione dei meccanismi molecolari di patogenicità, compresi ancora una volta, come per il tessuto neurale e la malattia cancro, su base genomica. L’altro obiettivo che la linea perseguirà è quello di introdurre una nuova prospettiva su vecchi problemi biologici: piuttosto che impiegare strumenti descrittivi per caratterizzare la vita esistente, mirare a comprendere la vita ricostruendo in laboratorio sue parti. Così come gli ingegneri hanno collezioni di parti da scegliere quando devono costruire un ponte o un computer, i biologi sintetici identificano parti biologiche standard che possono essere combinate in molti modi per costruire “dispositivi” con una funzione desiderata. Il potenziale di questa “ingegneria della vita” è chiaramente enorme. Per questa terza linea di ricerca vale di nuovo il paradigma di passare attraverso i processi fondamentali per realizzare applicazioni. Lo sviluppo e la produzione massiccia di nuove

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biomolecole d’interesse ambientale (biocarburanti) o biomedico (vaccini, antibiotici, farmaci antivirali) sono gli obiettivi di trasferimento.

c. sviluppo delle attività fund raising

Nell’attuale contesto che vede la riduzione dei finanziamenti alla ricerca di base a vantaggio di quella applicata con il calo dell’entità assoluta degli stessi e la conseguente crescita della competizione internazionale risulta strategico sviluppare le capacità di identificazione di occasioni di finanziamento e di stesura di progetti competitivi che valorizzino il potenziale e i curricula dei ricercatori operanti nella struttura. Un altro importante piano di azione è quello basato su risorse provenienti dalle charities operanti su base nazionale e internazionale nell’ambito di specifiche patologie, rare o multifattoriali.

d. infrastruttura tecnologica

Proseguendo sulla strada già intrapresa sarà completata nel quinquennio di programmazione l’infrastruttura tecnologica, con l’acquisizione della strumentazione relativa e la sua organizzazione in core

facilities. Sono attualmente in fase di completamento le facilites di High Throughput Screening e quella di Next Generation Sequencing. Durante il 2012 comincerà la strutturazione delle facilities di Imaging, di Cell

Separation e di Animal Models, durante il 2013 quella di Validation e nel 2014 di Proteomics. Queste attività giustificano il reclutamento di personale tecnico previste dal piano finanziario.

1.3. Trasferimento tecnologico

Gli obiettivi relativi al trasferimento tecnologico sono, per la natura stessa dell’attività, di lungo periodo. Le attività previste in questo ambito rappresentano la premessa necessaria per ottenere risultati positivi in futuro.

a. promozione di start-up ad alto contenuto innovativo

L’obiettivo minimo del quinquennio è di attrarre i capitali di ventura necessari a cofinanziare almeno una iniziativa di start-up biotecnologica sul territorio. La struttura metterà anche a disposizione di Trentino Sviluppo le sue competenze per misure condivise di incentivazione all’imprenditoria giovanile in ambito biotecnologico.

b. diagnostica molecolare avanzata

Verrà portata avanti la ricerca avanzata nell’ambito della biologia molecolare per la messa a punto di nuove soluzioni diagnostiche e prognostiche in contesto ospedaliero, nei campi dell’oncologia, della microbiologia e della neuropatologia. Le facility previste nell’infrastruttura tecnologica coopereranno a questa iniziativa, in particolare quelle di Next Generation Sequencing e di Validation metteranno a disposizione il loro expertise per la realizzazione di nuovi protocolli sperimentali.

Procederanno le attività di ricerca del progetto “Tecnologia del transplicing applicata ai trascritti deleti codificanti la proteina distrofina” attraverso lo spin-off dedicato.

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2. Piano delle attività ed eventuali deliverables

Area di intervento Termine Deliverables

1.1 Alta formazione

a. Completamento del corso di laurea

triennale in Scienze e Tecnologie

Biomolecolari da concludersi entro l’a.a. 2013/2014

- mantenimento del rapporto di almeno 2:1 fra gli applicanti alla selezione per il numero chiuso e i vincitori, ovvero mantenimento degli applicanti intorno a 150;

- incremento dell’offerta dei corsi a scelta; - incremento delle occasioni di contatto internazionale fra studenti.

b. Avvio del corso di laurea magistrale in

Biotecnologie Cellulari e Molecolari

da concludersi entro l’a.a. 2014/2015

- attrazione di studenti internazionali; - possibilità di svolgere la tesi presso laboratori e aziende in ambito

internazionale, - varo di doppia laurea magistrale con università di spicco in ambito

biotecnologico.

c. Completamento del dottorato

internazionale in Biomolecular Sciences

gran parte delle nuove iniziative sarà a regime nel 2015

- creazione di un Comitato Scientifico e aumento del Collegio Docenti;

- ampliamento dell’offerta formativa; - incremento dei contatti col mondo dell’impresa con iniziative

specifiche; - aumento della visibilità internazionale della Scuola.

d. Attività di placement attività che partirà nel 2013 per essere a regime nel 2016

- costruzione di una rete di relazioni con imprese; - varo di un evento annuale di incontro fra studenti, istituzioni di

ricerca e mondo delle imprese; - istituzione di un social network per gli alumni.

1.2 Attività di ricerca

a. raggiungimento della massa critica e

qualità scientifica nel reclutamento

il reclutamento verrà effettuato durante il quinquennio secondo la scansione temporale riportata nel budget per raggiungere la massa critica prevista nel 2016

- costituzione di un gruppo di Principal Investigator di livello paragonabile, in quanto a produttività scientifica, a quello delle migliori università europee e statunitensi

- i gruppi di ricerca saranno tra 30 a 38 e il numero totale di docenti, post-doc, PhD student e tecnici e amministrativi coinvolti raggiungerà più di 200 persone.

b. convergenza di metodi d’indagine e di

temi di ricerca

raggiungimento della situazione a regime entro il 2016

- suddivisione della ricerca svolta in tre aree con buona comunicazione fra le stesse.

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Area di intervento Termine Deliverables

c. sviluppo delle attività fund raising attività che avrà inizio entro il 2012 e dovrà essere a regime entro il 2013

- creazione di una struttura di monitoraggio delle occasioni di finanziamento in ambito di Commissione Europea, e lobbying presso gli uffici di Bruxelles preposti alla gestione dei finanziamenti;

- attivazione di una rete sistematica di rapporti con charities territoriali, italiane e internazionali per la promozione delle ricerche in area biotecnologica.

d. infrastruttura tecnologica

l’ultima Facility prevista dell’infrastruttura dovrà essere pronto entro il 2015

- costruzione di un sistema articolato di infrastrutture tecnologiche che assistano opportunamente i ricercatori ma anche in grado di collaborare con progetti esterni e di fornire un servizio ad aziende.

1.3 Trasferimento tecnologico

a. promozione di start-up ad alto

contenuto innovativo

attività che sarà avviata nel 2014 e avere un orizzonte temporale di sostenibilità finanziaria di 5 anni

- attrazione di capitali di ventura per l’investimento in attività biotecnologiche.

b. diagnostica molecolare avanzata

attività che partirà nel 2012 a seguito dell’ottenimento dell’autorizzazione da parte delle strutture provinciali competenti

- attivazione di un servizio di diagnostica molecolare che venga alimentato dalla ricerca e che offra ai presidi dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari strumenti di diagnosi e di prognosi sofisticati

26

3. Piano finanziario

Aree di Costo 2012 2013 2014 2015 2016

Per Materie prime, di consumo, merci e attrezzature 550.000 550.000 550.000 550.000 550.000

Per Interventi a favore della ricerca e formazione avanzata 802.000 1.124.000 785.500 1.088.750 1.693.250

Per Servizi diversi 113.000 113.000 113.950 113.000 113.000

Per il Personale (formazione, missioni e altre spese per il personale) - - - - -

Personale Docente-Ricercatore 356.000 866.000 1.269.000 1.589.000 1.828.000

Personale Tecnico-Amministrativo 39.000 226.000 382.000 538.000 694.000

Spazi e logistica - - 121.550 121.250 121.750

Totale 1.860.000 2.879.000 3.222.000 4.000.000 5.000.000

27

4. Elementi e criteri proposti per la verifica del raggiungimento dei risultati intermedi e finali

I criteri proposti valgono sia per i risultati intermedi che per i finali.

1.1 Alta formazione

a. Valutazione del grado di costumer satisfaction da parte degli studenti dei corsi

In questo ambito sono già operativi a livello d’Ateneo strumenti di monitoraggio consistenti in un questionario sul livello di soddisfazione degli studenti somministrato durante ogni attività didattica frequentata. I dati sono poi aggregati e i punteggi proposti ai docenti all’interno della distribuzione dei punteggi anonimizzati degli altri docenti, per permettere la autocollocazione e sollecitare eventuali misure di miglioramento. b. Punteggio delle tesi di dottorato

Il punteggio della tesi di dottorato costituisce un modo indiretto di valutare la bontà del lavoro svolto dagli studenti e dai loro relatori e tutor poiché la commissione d’esame è composta da docenti esterni. c. Numero delle domande di iscrizione ai corsi di laurea e di dottorato e rapporto con gli iscritti al primo

anno

Il criterio quantitativo indica il grado di attrattività dei corsi. d. Tasso di occupazione e qualità del lavoro dei laureati e dei dottori di ricerca a 1, 3 e 5 anni dal

conseguimento del titolo

Tale indicatore sarà utilizzabile dal 2013 per i dottori di ricerca e dal 2015 per i laureati magistrali. La coerenza e la qualità della collocazione lavorativa ha natura qualitativa per cui richiede il giudizio di un soggetto valutatore. 1.2 Attività di ricerca.

a. Verifica dei criteri d’identificazione dei candidati a posizioni a tempo determinato e indeterminato

L’attuale ordinamento universitario non consente la cooptazione diretta di ricercatori, né l’assunzione di responsabilità per chi coopta come avviene nella gran parte delle istituzioni accademiche dei paesi OCSE, competitori nel mercato della ricerca biotecnologica. Per garantire la qualità scientifica del personale reclutato la procedura selettiva dovrà soddisfare i criteri descritti di seguito. Si vaglieranno preliminarmente le espressioni d’interesse sollecitate tramite annunci internazionali per profili scientifici rispondenti alle tre aree di ricerca del programma. Una commissione interna, designata di volta in volta dal direttore della struttura fra i docenti incardinati sulla base delle competenze e del grado di avanzamento in carriera, selezionerà fra le espressioni di interesse ricevute i profili ritenuti meritevoli. I parametri utilizzati nella valutazione dei profili saranno di carattere bibliometrico pesati rispetto alla tipologia di posizione bandita. I criteri valutati saranno:

- il numero di pubblicazioni con primo o ultimo nome o con la menzione di autore corrispondente;

- il numero di pubblicazioni di tipo collaborativo;

- il numero di brevetti;

- il numero di capitoli di libri;

- il numero di monografie;

- l’impact factor (ISI) medio e cumulativo;

- il numero di citazioni medio e cumulativo;

- la capacità dimostrata di ottenere finanziamenti da agenzie internazionali, in primo luogo progetti banditi nell’ambito del finanziamento alla ricerca dell’Unione Europea;

- l’indice di Hirsch o altri indici correlati;

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- le sedi di invito a seminari e gli inviti a congressi internazionali e il loro numero;

- gli anni trascorsi dall’inizio del corso di dottorato;

- le iscrizioni a società scientifiche internazionali con selezione all’ingresso;

- le attività di coordinamento di corsi di laurea e di dottorato;

- la titolarità di corsi e la supervisione di studenti undergraduate e graduate per tirocini e tesi.

Saranno considerati di limitata rilevanza: le comunicazioni a congressi non su invito e le iscrizioni a società scientifiche nazionali. Ai candidati per posizioni di ricercatore tipo a) sarà richiesto il conseguimento del dottorato di ricerca e un’esperienza non inferiore a due anni presso un centro di ricerca internazionale. Quest’ultimo requisito non sarà obbligatorio ma fortemente premiante nella valutazione. Il curriculum scientifico del candidato dovrà comprendente almeno 6 pubblicazioni nel primo quartile di Impact Factor nell’area ISI che la commissione interna giudicherà idonea, di cui almeno 3 a primo nome, anche condiviso. Saranno valutate anche pubblicazioni di tipo collaborativo. I candidati ritenuti interessanti saranno invitati a redigere un piano sperimentale per cinque anni che sarà valutato dalla commissione interna, a produrre 3 articolate lettere di raccomandazione dall’Italia o dall’estero e ad organizzare un seminario nel quale descriveranno la loro attività pregressa e i loro piani futuri. Il direttore può inoltre chiedere, su autorizzazione del candidato, un parere informale scritto sul curriculum a fino ad un massimo di 3 revisori esterni preferibilmente internazionali. I selezionati sosterranno poi un colloquio con tutti i docenti incardinati nell’area ai quali il direttore chiederà un parere scritto che tenga conto anche della percezione dell’attitudine dei candidati al felice inserimento nel gruppo di ricerca, in relazione soprattutto: alla presunta capacità di collaborazione interna e di competizione esterna; alla sua disponibilità a dedicare parte delle energie alle attività della struttura e alla promozione della sua reputazione scientifica e della sua capacità di autofinanziamento. Ai candidati per posizioni di ricercatore di tipo b) sarà richiesto, in aggiunta ai requisiti necessari per ricercatori di tipo a), l’aver ottenuto almeno un finanziamento, meglio se su base individuale, presso agenzie nazionali e preferibilmente internazionali, con particolare valore attribuito ai grant banditi dall’Unione Europea, e meglio se della tipologia “progetto carriera”. Si richiedono almeno 4 ulteriori

pubblicazioni nel primo quartile di Impact Factor nell’area ISI che la commissione interna giudicherà idonea

di cui almeno 2 a ultimo nome o ad autore corrispondente, anche condiviso. Saranno valutate anche pubblicazioni di tipo collaborativo. Pubblicazioni originali come primo autore, autore corrispondente od ultimo autore su riviste di grande prestigio (es.: Nature, Cell), oppure l’ottenimento di un progetto carriera possono consentire alla commissione interna di derogare a quest’ultimo requisito, altrimenti giudicato vincolante. Ai candidati per posizioni di professore associato sarà richiesta, oltre ai requisiti validi per posizioni di ricercatore di tipo b), una dimostrata capacità di autofinanziamento e di produzione scientifica con

pubblicazioni a ultimo nome o ad autore corrispondente, anche condiviso, nel primo quartile di Impact

Factor nell’area ISI che la commissione interna giudicherà idonea. Saranno valutate anche pubblicazioni di tipo collaborativo. La commissione interna dovrà inoltre stimare utilizzando i criteri enunciati sopra la reputazione scientifica del candidato nel proprio settore. I candidati per posizioni di professore ordinario saranno valutati, oltre che sui requisiti validi per posizioni di professore associato, per le esperienze di coordinamento di attività di ricerca e di sostegno alla ricerca svolte nella carriera pregressa. Per queste posizioni la commissione interna si avvarrà in modo sistematico di pareri articolati richiesti ad esperti internazionali del settore o dei settori nei quali il candidato ha precedentemente operato. Altri elementi non decisivi ma rilevanti nella valutazione saranno la complementarità e la potenzialità di sinergismo con attività di ricerca già operative presso il progetto nonché la dimostrata capacità didattica. Un ulteriore aspetto che verrà considerato nelle selezioni sarà il rispetto dei rapporti di genere. La quota femminile di Principal Investigator al termine del periodo dovrà raggiungere il 50% del totale. b. Valutazione dell’attività di ricerca

Tale attività affiancherà quelle previste dall’Ateneo e dagli organismi di valutazione nazionale. Essa seguirà l’approccio proprio dei centri di competitività internazionale, secondo i seguenti principi:

29

1. peer review: valutazione da parte di esperti della materia; 2. assenza di conflitti di interesse nella designazione dei valutatori rispetto ai Principal Investigator

della struttura; 3. carattere costruttivo della valutazione stessa: report dettagliati con misure proposte atte a colmare

le insufficienze.

Il processo di valutazione prevede:

• la costituzione di un Institutional Board. Il Board sarà composto da 5 ricercatori o ex ricercatori di elevata reputazione internazionale ottenuta per i risultati scientifici raggiunti. Al Board saranno forniti i prodotti dell’attività di ricerca selezionati dai Principal Investigator, la descrizione delle direttrici di studio da essi scelte nonché la sintesi delle attività di grant proposal e di disseminazione e gli incarichi istituzionali da essi svolti. Il Board si riunirà con cadenza annuale e rilascerà una dettagliata valutazione secondo uno schema condiviso. Il Board sarà nominato ad inizio 2013 ed effettuerà la prima valutazione entro lo stesso 2013.

• la previsione di Site visit. A inizio 2016 sarà programmata una site visit da parte di altri ricercatori appositamente nominati dall’Institutional Board, che effettueranno una articolata visita presso il centro, discuteranno con i singoli Principal Investigator, i post-doc, gli studenti di dottorato, i tecnologi responsabili delle facility, i responsabili amministrativi per analizzare il funzionamento della struttura ed evidenziare eccellenze, inefficienze ed insufficienze suggerendo in quest’ultimo caso misure per il miglioramento. La relazione fatta dai ricercatori coinvolti nella site visit sarà resa disponibile agli organi di governo dell’Ateneo e alla Provincia autonoma di Trento.

1.3. Trasferimento tecnologico

a. Diagnostica molecolare avanzata

Saranno oggetto di valutazione il tempo impiegato per raggiungere il break even, l’espansione del servizio oltre i confini provinciali, il numero di test convenzionali proposti e il numero di test innovativi posti in sperimentazione.

Programma di sviluppo

Mind/brain sciences

2012-2014

(Allegato 2.b)

1. Aree di intervento 32

2. Piano delle attività ed eventuali deliverables 32

3. Programmazione temporale 34

4. Piano finanziario 35

5. Elementi e criteri proposti per la verifica del raggiungimento dei risultati intermedi e finali 35

32

1. Aree di intervento

L’area delle neuroscienze, attiva presso l’Ateneo, è impegnata nello studio del cervello e delle sue funzioni. Attualmente è rappresentata da 92 unità di personale (29 ricercatori, 21 borsisti post-doc e altri ricercatori a contratto, 17 tra tecnici e membri dello staff amministrativo e 25 studenti di dottorato) coinvolti in diversi laboratori di ricerca. La sua struttura organizzativa si caratterizza anche per la presenza di unità specifica (il Centro di Riabilitazione Neurocognitiva - CeRiN) che, grazie ad un accordo di collaborazione sottoscritto con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, permette l’accesso di neurologi e neuropsicologi in servizio presso l’Ateneo alle strutture aziendali allo scopo di eseguire accertamenti diagnostici sui pazienti ricoverati per disturbi cognitivi o linguistici secondari a patologia neurologica focale Data questa struttura di base, l’obiettivo generale che si intende conseguire nei prossimi anni sarà quello di rendere tale area competitiva a livello internazionale, capace cioè di misurarsi con analoghe istituzioni europee e nord-americane. Gli strumenti per raggiungere questo obiettivo sono rappresentati dallo sviluppo degli ambiti di ricerca attraverso il reclutamento di nuovi ricercatori e il potenziamento della dotazione infrastrutturale. In particolare si procederà ad investire in un settore di ricerca fondamentale nelle neuroscienze, ossia nella neural plasticity. Questo ambito comprende sia la ricerca che viene condotta su sviluppo e invecchiamento, sia le indagini sulle modifiche dei meccanismi cerebrali indotte da forme di limitazioni sensori-motorie (ad esempio la cecità e la sordità) oppure da deficit derivanti da danni neurologici. A questo riguardo, nel triennio 2012-2014 la programmazione dovrebbe essere rivolta in primo luogo al consolidamento di due settori già attivi e molto importanti per questa area, ovvero il settore del neuroimaging funzionale ed il settore della neuropsicologia/neuroriabilitazione. Inoltre, dovranno essere sviluppati alcuni nuovi settori che appaiono cruciali per fornire un completamento e delle dotazioni complementari agli ambiti sopra menzionati. Questi nuovi settori di ricerca sono rappresentati da:

• il settore sviluppo cognitivo, che studia le basi nervose dei processi di sviluppo cognitivo nell’infante e nel bambino;

• il settore neurobiologia, che si occupa della ricerca sulle basi neurali dei processi cognitivi studiati a livello cellulare;

• il settore apprendimento, impegnato nello studio dei meccanismi neurali di base dell’apprendimento e dei sistemi motivazionali implicati.

2. Piano delle attività ed eventuali deliverables

2.1 I settori da consolidare: Neuroimaging e Neuropsicologia/Neuroriabilitazione

Nei prossimi anni tale area si dovrà rafforzare acquisendo del personale con delle specifiche competenze, sia tipo “tecnico” che sui “contenuti di ricerca”, attualmente all’avanguardia nelle neuroscienze. Da questo punto di vista si ritiene prioritario il settore del neuroimaging funzionale e quello della neuropsicologia/neuroriabilitazione. In particolare, per il primo settore (neuroimaging funzionale) nel 2012 si prevede l’assunzione di cinque ricercatori a tempo determinato di tipo a). Questi copriranno rispettivamente i settori di neuroimaging funzionale (tre ricercatori), magnetoelettroencefalografia (un ricercatore) e stimolazione magnetica transcranica (un ricercatore). Lo sviluppo di tale ambito prevede, a fianco del reclutamento del personale impegnato nella ricerca, anche l’acquisizione della dotazione di start up di cui questo abbisogna per condurre efficacemente la propria attività (ossia le risorse materiali, come le apparecchiature e i fondi per la ricerca, e umane, ovvero post-doc e studenti di dottorato di ricerca). Per il settore della neuropsicologia/neuroriabilitazione si intende procedere al reclutamento di una unità di personale docente a tempo indeterminato a cui si affiancherà un'altra unità finanziata dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari grazie ad un apposito accordo in fase di discussione. In questo caso l’obiettivo è quello di rendere il CeRiN un struttura di ricerca e di attività clinica stabile sul territorio. Un’unità di personale dovrebbe rafforzare specificamente il settore neurologico e neuropsicologico, mentre l’altra dovrebbe consentire lo sviluppo del settore neuropsichiatrico infantile.

33

Nel settore della neuropsicologia cognitiva è prevista infine l’attivazione di una posizione di jointly appointed professor, che ha il duplice obiettivo da un lato di consolidare la ricerca nel campo delle basi neurali del linguaggio e dall’altro di rafforzare i rapporti del CIMeC con altre istituzioni internazionali tramite lo sviluppo di laboratori inter-universitari.

2.2 I nuovi settori da avviare: sviluppo cognitivo, neurobiologia, apprendimento

Al fine di consentire una migliore integrazione tra ricerca di tipo clinico e ricerca di base in relazione allo sviluppo infantile, appare importante aprire il settore di ricerca di sviluppo cognitivo. In particolar modo si ritiene cruciale lo studio dei processi cognitivi nei bambini e negli infanti, area dove si stanno evidenziando progressi molto interessanti, e che nel prossimo futuro potrebbe dare alla struttura nel suo complesso ancora maggiore visibilità e rilevanza, con significative ricadute sia per la ricerca di base sia per quella clinica. L’unità sviluppo cognitivo potrebbe costituirsi nella forma di un ricercatore a tempo determinato tipo b) (oppure a)) con la relativa dotazione di start up. L’integrazione con l’area di neuroimaging funzionale si attuerebbe con lo sviluppo, presso la struttura, delle metodiche NIRS (spettrografia nel vicino infrarosso), il cui impiego è d’elezione nei neonati e nei bambini ossia laddove la calotta cranica non è ancora completamente ossificata. La tecnologia attualmente a disposizione consente di investigare l’attività cerebrale nell’uomo con il massimo di dettaglio reso possibile dalle odierne metodiche non invasive, dettaglio che è in ogni caso inferiore a quello ottenibile con le metodiche neurobiologiche sull’animale. Appare quindi necessario sviluppare all’interno della struttura un’unità di ricerca di tipo neurobiologico, che indaghi i processi cognitivi a livello cellulare e che possa interagire con LNiF (Brain Imaging umano) e ACN Lab (cognizione nell’animale). L’unità potrebbe costituirsi nella forma di un ricercatore a tempo determinato tipo b) (o a)), con la relativa dotazione di start up. In questo ambito, tra i settori principali di interesse vi sarebbe la ricerca sui meccanismi cerebrali dell’orientamento nello spazio, dove la registrazione da singoli neuroni nell’animale da esperimento si combinerebbe sia con le registrazioni non invasive nell’uomo per mezzo di tecniche di risonanza magnetica funzionale, sia con l’indagine clinica di pazienti affetti da disturbi nei processi di orientamento spaziale. Infine, un ulteriore settore di ricerca che si intende sviluppare è quello che riguarda i meccanismi di apprendimento e la loro interazione con i sistemi di ricompensa. Questa interazione è oggi uno dei temi più innovativi all’interno delle neuroscienze, e può essere efficacemente affrontato, a livello funzionale e delle basi neurali, con le attuali metodiche di indagine già presenti presso la struttura. Appare inoltre evidente come tale area di ricerca si integri perfettamente con i temi delle altre unità già attive, quali quella neurobiologica e quella sulla plasticità corticale. Anche in questo caso l’unità potrebbe costituirsi nella forma di un ricercatore a tempo determinato tipo b) (o A), con la relativa dotazione di start up.

34

3. Programmazione temporale

Settori di ricerca 1-2 3-4 5-6 7-8 9-10 11-12 1-2 3-4 5-6 7-8 9-10 11-12 1-2 3-4 5-6 7-8 9-10 11-12

Area Neuroimaging funzionalecontratti docenti/ricercatoriassegni di ricercaacquisto attrezzature scientificheinizio dottorandi di ricerca

Area Neuropsicologia/neuroriabilitazionecontratti docenti/ricercatoriassegni di ricercaacquisto attrezzature scientificheinizio dottorandi di ricerca

Area Sviluppo cognitivocontratti docenti/ricercatoriassegni di ricercaacquisto attrezzature laboratorioinizio dottorando di ricerca

Area Neurobiologiacontratti docenti/ricercatoriassegni di ricercaacquisto attrezzature scientificheinizio dottorandi di ricerca

Area Apprendimentocontratti docenti/ricercatoriassegni di ricercaacquisto attrezzature scientificheinizio dottorandi di ricerca

2012 2013 2013

35

4. Piano finanziario

Poiché non sono stati ancora definiti i tempi il trasferimento dell’intera struttura di neuroscienze nell’area Manifattura Tabacchi, la programmazione è condotta sulla base dell’attuale dislocazione su quattro sedi: (i) Rovereto Fedrigotti, (ii) Rovereto Manifattura (ACN Lab, prevista per ottobre 2012), (iii) Rovereto CeRiN e (iv) Mattarello. Allo scopo di rappresentare gli impegni già assunti in tale area, nella tabella riportata sotto sono esposti, ma non articolati per area di costo, gli stanziamenti già deliberati dalla Provincia per il triennio 2015-2017. Il budget relativo all’attività clinica svolta presso il CeRiN (principalmente costi di personale e formazione obbligatoria dello stesso) sarà tenuto separato dai costi relativi alla ricerca sia del CeRiN sia delle altre strutture del CIMeC.

Aree di Costo 2012 2013 2014 20151 2016

1 2017

1

Per Materie prime, di consumo,

merci e attrezzature 576.000 466.530 291.360

Per Interventi a favore della ricerca e

formazione avanzata 365.500 371.250 487.500

Per Servizi diversi - - -

Per il Personale (formazione, missioni

e altre spese per il personale) 15.000 15.000 17.000

Personale Docente-Ricercatore 294.000 377.000 475.000

Personale Tecnico-Amministrativo - - -

Spazi e logistica - - -

Totale 1.250.500 1.229.780 1.270.860 1.000.000 1.000.000 1.000.000

(1) si riportano gli stanziamenti già deliberati dalla Provincia per il triennio successivo a quello di riferimento

5. Elementi e criteri proposti per la verifica del raggiungimento dei risultati intermedi e finali

Come è già stato reso evidente in quanto riportato sopra, l’obiettivo del seguente programma è quello di far crescere in modo armonico i diversi laboratori e le diverse competenze tecniche che sono presenti all’interno dell’area delle neuroscienze favorendo la complementarietà tra le attività dei diversi laboratori e l’integrazione tra ricerca di base e ricerca clinica. Ciò potrà avvenire da un lato portando a regime i laboratori esistenti (incrementando le posizioni strutturate e a tempo determinato presso il CeRiN ed i laboratori di neuroimmagine) e dall’altro facendo crescere i nuovi settori di ricerca, fondamentali per la competitività della struttura, integrandoli strettamente con quanto già esiste, in modo da non creare condizioni di isolamento scientifico o di crescita disarmonica nei diversi ambiti. La valutazione delle attività finanziate dovrebbe avvenire in varie forme. Innanzitutto attraverso i canali usuali per mezzo dei quali le strutture di ricerca di livello internazionale sono valutate: il giudizio dei pari, nella forma di commissioni di valutazione per verifiche “in sito”, e attraverso la valutazione della produzione scientifica (numero di pubblicazioni, impact factor e valutazioni con gli standard bibliometrici internazionali come ad esempio l’h-index).

36

Si propone anche la verifica del livello di ’internazionalizzazione’ della struttura (che a sua volta ha impatto sul territorio in relazione alla presenza di ricercatori che da ogni parte del mondo vengono a vivere in Trentino con le loro famiglie). Sarebbe inoltre auspicabile, su un piano più squisitamente progettuale e politico, definire modalità originali di valutazione della capacità della struttura di integrare al meglio la ricerca di base e la ricerca di tipo clinico. In questo caso i criteri potrebbero rifarsi all’impatto della struttura sul territorio (sia in termini di sanità pubblica sia in termini di vita culturale).

Programma di sviluppo

Energetica

2012-2014

(Allegato 2.c)

1. Aree di intervento 39

2. Piano delle attività ed eventuali deliverables 39

3. Programmazione temporale 40

4. Piano finanziario 41

5. Elementi e criteri proposti per la verifica del raggiungimento dei risultati intermedi e finali 41

39

1. Aree di intervento

La sostenibilità energetica – fondata essenzialmente sui due pilastri delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica – è uno degli obiettivi strategici contenuti nell’ European Strategic Energy Technology (SET) Plan, che definisce le aree prioritarie di sviluppo dell’azione europea. Le tecnologie connesse all'area energetica e “green technologies” sono quindi destinate a una progressiva diffusione, come sottolinea, per l’Italia, una recente indagine dello IEFE Bocconi e del Centro Studi Consiglio nazionale degli Ingegneri che prevede tra i 20.000 e i 40.000 nuovi posti di lavoro entro il 2020 nella green economy per i giovani laureati e per quelli che sapranno riconvertirsi e inserirsi in queste nuove carriere. Questa prospettiva riguarda, in particolare, i settori della termoidraulica ed energia termica, energie rinnovabili, edilizia, mobilità, meccanica ed elettromeccanica, in cui la Provincia autonoma di Trento e i territori limitrofi (Bolzano, Verona e Vicenza) hanno una significativa presenza nel mercato (vedi anche il Rapporto finale del progetto FSE GREEN JOBS n. 191/2/2008 relativo all’Alto Adige). La Provincia autonoma di Trento, per la disponibilità relativamente elevata di fonti rinnovabili quali l’energia idroelettrica e le biomasse tipiche delle zone montane, per l'elevata attenzione dedicata alle tematiche ambientali e, infine, per le caratteristiche dell'industria e dell'artigianato presenti nel territorio, costituisce un contesto ideale per la ricerca e la formazione nell'area delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica. All’interno del sistema produttivo trentino il comparto dell’edilizia sostenibile, delle tecnologie ambientali e delle energie rinnovabili costituisce un importante segmento economico a forte contenuto tecnologico e sostiene altri processi innovativi nei settori tradizionali. Un ulteriore potenziamento del settore nell’ambito della formazione, della ricerca e dei processi di trasferimento tecnologico, in linea con gli obiettivi del protocollo di intesa sottoscritto nel 2006 tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e la Provincia autonoma di Trento per la realizzazione di un “Distretto tecnologico nel settore delle tecnologie per l’edilizia sostenibile , fonti rinnovabili e gestione del territorio”, può generare una notevole ricaduta sull'industria locale e, promuovendo l'impiego di materie prime rinnovabili, realizzare notevoli sinergie con la gestione della filiera legno. Diverse aree dell'Ingegneria e delle Scienze applicate nell'Ateneo sono attive da tempo nel settore energia/green technologies sia nella preparazione dei futuri professionisti sia nella ricerca, e hanno instaurato una rete di relazioni con altri enti di ricerca a livello nazionale e internazionale e, in particolare, con altri attori del sistema della ricerca interessati a tali tematiche presenti in Trentino (CNR_IVALSA, FBK, FEM) e nei territori vicini (Libera Università di Bolzano, EURAC), collaborando con gli altri enti preposti allo sviluppo del territorio (APE, Trentino Sviluppo, Distretto Habitech). L'Università di Trento è attiva nell'ambito dell'applicazione delle tecnologie ICT per Smart Energy Systems nel contesto delle reti strategiche internazionali di Trento RISE e degli EIT-ICTLabs. Nella situazione attuale la scuola di Ingegneria propone curriculum formativi all’interno dei corsi di laurea magistrale di area Ambiente e Materiali (Gestione delle risorse energetiche nel territorio e Materiali per l’energia) e delle scuole di dottorato.

2. Piano delle attività ed eventuali deliverables

Per potenziare l'attività di ricerca e di formazione nel settore dell’energia le azioni previste sono: - la collaborazione con la Libera Università di Bolzano per l’attivazione di un corso di laurea

magistrale in Ingegneria Energetica. I modi ed i tempi di tale collaborazione, nonché il possibile coinvolgimento nell’iniziativa della scuola di Ingegneria della Università Leopold Franzens di Innsbruck, saranno definiti dagli organi accademici competenti;

- il potenziamento della attività di ricerca già avviate attraverso la realizzazione di un laboratorio di energetica nel quale le attuali linee di ricerca possano trovare un sostegno concreto anche attraverso la razionalizzazione ed il potenziamento delle risorse umane e della strumentazione. Le attività che potranno essere considerate includono: • efficienza energetica degli edifici e degli impianti; • utilizzo ottimale delle biomasse;

40

• dispositivi per la produzione di energie rinnovabili, anche in zone rurali e climi ostili in particolare mediante l'impiego di energia eolica e idraulica;

• materiali e tecnologie innovative per la generazione e l’immagazzinamento dell’ energia; • tecnologie ICT per l'implementazione dei modelli di gestione intelligente dei sistemi

energetici e della interazione con l'utenza (Smart energy systems). Nell’ambito del laboratorio sarà realizzato un impianto dimostrativo che utilizza un sistema di cogenerazione integrata con energie rinnovabili da impiegare come banco di prova per la sperimentazione di prototipi e prodotti nell'ambito delle singole attività di ricerca, nonché come laboratorio didattico a supporto delle attività didattiche previste dai corsi di laurea per la formazione dei futuri ingegneri. Il piano di investimenti sul personale sarà definito in dettaglio dagli organi accademici competenti. In particolare si prevede di utilizzare una parte delle risorse disponibili per finanziare chiamate dall’estero di docenti italiani o stranieri che possano potenziare le competenze già presenti a Trento nel campo dell’energetica, tenendo conto anche delle possibili sinergie che potranno realizzarsi attraverso il rafforzamento della collaborazione sul piano del reclutamento con l’Università di Innsbruck e la Libera Università di Bolzano. Ulteriori investimenti saranno dedicati al potenziamento del personale tecnico di supporto allo svolgimento delle attività sperimentali e all’acquisto di strumentazioni che possano completare il parco strumentale già installato.

3. Programmazione temporale

Di seguito è presentata in forma schematica la programmazione delle attività sopra descritte.

2013 2014 Azioni

2012

2° sem. 1° sem. 2° sem. 1° sem. 2° sem.

1° anno corso di laurea magistrale in energetica

2° anno corso di laurea magistrale in energetica

Assunzione personale docente

Assunzione personale docente

Assunzione personale ricercatore TD

Assunzione personale ricercatore TD

Assunzione personale ricercatore TD

Assunzione personale ricercatore TD

Attivazione del laboratorio di energetica

Acquisto strumentazione

41

4. Piano finanziario

Aree di Costo 2012 2013 2014

Per Materie prime, di consumo, merci e attrezzature 286.500 187.000 138.000

Per Interventi a favore della ricerca e formazione avanzata - - -

Per Servizi diversi - - -

Per il Personale (formazione, missioni e altre spese per il personale) - - -

Personale Docente-Ricercatore 181.000 313.000 362.000

Personale Tecnico-Amministrativo - - -

Spazi e logistica - - -

Totale 467.500 500.000 500.000

5. Elementi e criteri proposti per la verifica del raggiungimento dei risultati intermedi e finali

Le attività svolte nell’ambito del corso di laurea magistrale in Ingegneria Energetica, in attesa dell'emanazione dei criteri ANVUR per l’accreditamento dei corsi, verranno valutate secondo:

- le modalità già previste di monitoraggio del livello di soddisfazione espressa dagli studenti rispetto alle attività didattiche frequentate;

- il tempo medio necessario per il conseguimento della laurea; - la percentuale degli iscritti che completano il percorso.

L'obiettivo è di portare entro 3-4 anni la qualità del corso di laurea allo stesso livello dei migliori corsi analoghi offerti dalle altre università italiane. Per quanto riguarda l'attività di ricerca svolta dal gruppo che afferisce al nuovo laboratorio di tecnologie energetiche la valutazione verrà effettuata sulla base dei prodotti della ricerca (brevetti e pubblicazioni su riviste internazionali peer reviewed indicizzate SCOPUS/ISI), verificando che nell'arco di 3-4 anni la produzione scientifica si attesti al di sopra della mediana secondo i criteri Anvur utilizzati per la valutazione della ricerca.

Programma di sviluppo

Polo di ricerca fisica nello spazio

e delle tecnologie associate

2012-2014

(Allegato 2.d)

1. Aree di intervento 44

2. Piano delle attività ed eventuali deliverables 44

3. Programmazione temporale 45

4. Piano finanziario 45

5. Elementi e criteri proposti per la verifica del raggiungimento dei risultati intermedi e finali 46

44

1. Aree di intervento

Trento è da alcuni anni un polo di crescente visibilità nazionale ed internazionale nel settore delle scienze spaziali. Le attività alla base di questa visibilità sono fino ad ora tre:

1. lo sviluppo di missioni spaziali nel campo della fisica della gravitazione e delle onde gravitazionali; 2. lo sviluppo di detector avanzati per la fisica astro-particellare da terra e nello spazio; 3. lo sviluppo di missioni spaziali per l’osservazione della terra e dei pianeti.

L’attività nei primi due settori è basata sulla collaborazione e il supporto dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), cui molti dei ricercatori dell’area trentina sono associati, che ha il compito istituzionale di sostenere la ricerca sulla fisica delle interazioni fondamentali. In particolare l’attività nel secondo settore già avviene all’interno di una collaborazione molto stretta fra la Fondazione Bruno Kessler (FBK) e l’INFN che vede le capacità tecnologiche dell’FBK come strategiche per i suoi programmi futuri. Va detto infine che tutte queste attività godono anche, in misura diversa, del supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). L’INFN, sulla base del successo della sua collaborazione con il sistema trentino della ricerca, ha manifestato recentemente un forte interesse a rafforzare questa collaborazione, consolidando la sua presenza a Trento con l’apertura di una Sezione. L’intento della presente iniziativa è di far fare all’insieme delle attività un salto di qualità, aumentandone l’entità e la diversificazione, e facendo dell’insieme un polo di riferimento nazionale e internazionale del settore. Anche se non connesso al settore spaziale, va detto che esiste un altro fronte di interesse comune fra INFN, Provincia autonoma di Trento e Università nello sviluppo della facility di proton-terapia che la Provincia ha finanziato e che è in via di completamento. Il rafforzamento della presenza istituzionale a Trento dell’INFN potrebbe fornire anche a questo settore un ulteriore strumento di sviluppo e potenziamento.

2. Piano delle attività ed eventuali deliverables

Il quadro sopra descritto prelude al consolidamento, all’interno del sistema trentino della ricerca, di un polo di ricerca sulla scienza e le tecnologie di avanguardia nella fisica fondamentale nello spazio, e segnatamente della fisica astro-particellare, compresa anche la fisica delle onde gravitazionali. Tale consolidamento potrebbe prendere la forma di un centro o altra forma istituzionale appropriata, in collaborazione fra l’Università, l’FBK e l’INFN. Estensioni in un secondo tempo a discipline contigue, quali la cosmologia osservativa, potrebbero risultare naturali. L’apporto dei vari attori alla nuova iniziativa può essere diverso e flessibile:

• l’Università provvederà, anche attraverso specifiche azioni di reclutamento, ad assicurare che i leader scientifici impegnati nella nuova iniziativa vengano cooptati presso i propri dipartimenti di riferimento come pure al reclutamento di dottorandi e post-doc e in generale all’accesso alla rete accademica internazionale. L’Università metterà a disposizione le necessarie risorse logistiche al personale coinvolto nelle attività. Può anche fornire, sulla base di accordi specifici con i dipartimenti, laboratori con le loro infrastrutture tecnologiche di base;

• la Provincia autonoma di Trento e l’Università concorderanno con INFN e FBK un accordo generale che preveda gli impegni delle parti sia in termini di personale che di infrastrutture. In particolare, per quanto riguarda l’INFN, l’accordo dovrà prevedere l’impegno a fornire, attraverso l’istituzione della nuova Sezione trentina, l’insediamento presso quest’ultima di un adeguato numero di scienziati di elevata qualificazione e in posizioni permanenti, necessari alla conduzione operativa delle ricerche, nonché parte del supporto finanziario, anche in forma di attrezzature speciali e strumentazione. Per quanto riguarda FBK l’accordo dovrà prevedere l’impegno a fornire il personale di ricerca operante in stretta collaborazione con il personale dell’Università e dell’INFN, mettendo a disposizione inoltre le infrastrutture tecnologiche, il know-how necessario e ogni altro supporto necessario;

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• il fabbisogno di laboratori speciali e la collocazione logistica delle nuove attività, verranno contrattate all’interno del sistema trentino della ricerca.

Il finanziamento di questo polo dovrebbe avvenire in parte maggioritaria attraverso fonti esterne, ASI, ESA, EU, e finanziamento ordinario INFN, come già avviene per le attività già presenti. Il finanziamento locale, oltre che nella forma dell’apporto di personale e di infrastrutture, dovrà essere riservato a finanziare l’avvio di nuove attività finché esse non siano stabilizzate. La formazione di un tale polo non preclude che in un futuro prossimo esso si allarghi o si integri, nelle forme appropriate, con una partecipazione dell’ASI, che ha manifestato più volte il suo interesse a mettere su base istituzionale la sua collaborazione pluriennale con Trento.

3. Programmazione temporale

Il piano descritto sopra ha un respiro decennale. Lo scopo finale è quello di portare a Trento, nell’arco di dieci anni, almeno due o tre filoni indipendenti di attività nei campi citati, in aggiunta a quelli già operanti attualmente. Nel primo triennio si intende in particolare raggiungere l’obbiettivo dell’apertura a Trento di un nuovo

settore scientifico di ricerca nel campo della fisica astro-particellare. Questo obiettivo si articola nei seguenti task:

1.1. apertura presso l’Università di Trento di una sezione INFN e trasferimento nel triennio di uno o più scienziati di visibilità internazionale nel settore dei rivelatori per la fisica fondamentale;

1.2. reclutamento da parte dell’Università di uno scienziato di visibilità internazionale attivo nel settore come professore ordinario;

1.3. sviluppo dei laboratori necessari alle attività di ricerca del personale di cui ai punti 1.1 e 1.2, sulla base dell’accordo generale di cui al precedente punto 2;

1.4. reclutamento di personale a tempo determinato (dottorandi e post-doc) per l’avvio delle attività di cui ai punti precedenti.

Accanto a questi obbiettivi prioritari, verrà avviata l’indagine per l’apertura futura di un ulteriore settore di ricerca (ad esempio nella cosmologia sperimentale) e saranno valutate possibili future operazioni di reclutamento di scienziati di visibilità internazionale. Si esploreranno altresì possibili forme di collaborazione con il centro per la proton-terapia operante in area trentina.

4. Piano finanziario

Il fabbisogno finanziario corrisponde al costo per una posizione di professore ordinario nel settore della fisica generale da bandire nel periodo di riferimento. Un piano finanziario complessivo dell’intera operazione potrà essere specificato in maniera articolata all’interno dell’accordo generale di cui al precedente punto 2.

Aree di Costo 2012 2013 2014

Per Materie prime, di consumo, merci e attrezzature - - -

Per Interventi a favore della ricerca e formazione avanzata - - -

Per Servizi diversi - - -

Per il Personale (formazione, missioni e altre spese per il personale) - - -

Personale Docente-Ricercatore 130.000 130.000 130.000

Personale Tecnico-Amministrativo - - -

Spazi e logistica - - -

Totale 130.000 130.000 130.000

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5. Elementi e criteri proposti per la verifica del raggiungimento dei risultati intermedi e finali

Relativamente al triennio 2012-2014 saranno verificati: 1. L’effettivo insediamento a Trento della Sezione INFN 2. La piena operatività delle attività nel nuovo settore 3. La qualità delle ricerche svolte tramite il vaglio della peer review.

Programma di sviluppo

The Microsoft Research – University of Trento

Centre for Computational and System Biology (COSBI)

2012-2014

(Allegato 2.e)

1. Aree di intervento 49

2. Risultati attesi 52

3. Piano finanziario 54

4. Elementi e criteri proposti per la verifica del raggiungimento dei risultati intermedi e finali 54

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1. Aree di intervento

Le attività programmate nel piano pluriennale 2011-2015 sono qui ridefinite per tener conto delle indicazioni fornite dal Comitato Scientifico del COSBI circa il dare un maggiore impulso alle attività più orientate alla biologia con un ridimensionamento di quelle del gruppo Computer Science.

A tale scopo sono state individuate tre macro-aree applicative in cui si focalizzeranno gli sforzi della struttura: nutrigenomica, farmacologia ed ecologia, con un potenziamento delle prime due dal 2013. L’autofinanziamento del centro è l’obiettivo fondamentale del periodo di riferimento e, di conseguenza, le collaborazioni da attivare saranno selezionate favorendo quelle finanziate da terzi e che consentano, al contempo, di ottenere pubblicazioni di alto livello scientifico, in modo tale da mantenere costante la visibilità e l’impatto di COSBI nella comunità scientifica internazionale di riferimento. Questa scelta strategica sposta la priorità dai progetti di ricerca finanziati da agenzie pubbliche alle collaborazioni industriali che sono più facilmente ripetibili nel tempo. Si realizzeranno casi studio che attestino la rilevanza delle competenze e della tecnologia sviluppata in COSBI per consentire un’efficace presentazione della stessa al settore privato in ottica commerciale. Poiché le aziende farmaceutiche e alimentari costituiranno il futuro target per le collaborazioni sarà modificato il focus delle nostre attività di modellazione e analisi di sistemi biologici modificando l’orientamento verso esclusivamente la biologia umana. Questo comporterà la ristrutturazione completa dell’attuale gruppo di biologia cellulare che verrà sciolto entro la fine del 2012 in corrispondenza della scadenza naturale dei contratti. Il nuovo team che lo sostituirà sarà operante nel campo della biologia umana e il focus sarà spostato sulle malattie neurodegenerative con particolare attenzione ad Alzheimer’s. A tale scopo è già stato attivato un piano di reclutamento in grado di fornire al COSBI le competenze necessarie per avviare collaborazioni e produrre pubblicazioni nel settore.

In sintesi i principali macro obiettivi del periodo sono:

- la definizione di un nuovo linguaggio che renda le simulazioni più veloci e la definizione e implementazione di una interfaccia grafica per la realizzazione dei modelli che sia di più facile uso di quella attuale; questi risultati saranno utilizzati sia internamente sia esternamente per acquisire collaborazioni finanziate da partner industriali;

- la generazione di tecnologie per la modularizzazione delle reti biologiche al fine di identificarne sottoparti funzionalmente significative che consentano di ridurne la complessità e ne facilitino l’analisi;

- nell’ambito nutrigenomica si identificheranno quegli studi significativi che consentano di associare l’effetto della dieta a particolari patologie quali l’obesità e il diabete;

- la pubblicazione su riviste ad alto valore scientifico, dei risultati della ricerca guidata dai domini applicativi riportati sopra; il consolidamento delle strategie di partnership per incrementare il valore della ricerca e dello sviluppo di COSBI in termini di autofinanziamento e impatto sulla comunità scientifica; l’incremento della visibilità di COSBI in ambito internazionale mediante costante presenza ai principali eventi del settore con presentazioni su invito.

Nei paragrafi successivi sono presentate nel dettaglio le attività per le tre macroaree applicative su cui verranno investite le risorse.

1.1. Nutrigenomica

a. Analisi di rete e statistiche di set di dati nutrizionali omici forniti da partner strategici

Partendo dai dati ottenuti dal progetto Delta (Food and Drug Administration), si amplierà l’analisi dei genotipi integrandola con i dati sullo stile di vita.

Analisi integrata delle reti PPI legate ai micronutrienti

Le reti di interazione proteina-proteina (PPI) possono essere utilizzate per una descrizione integrativa dei processi molecolari. Sebbene adottate ampiamente nella biologia dei sistemi nutrizionali, queste reti

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comprendono tipicamente una categoria singola di interazione funzionale (per esempio metabolico, regolatorio o di segnalazione) o nutriente. Incorporare nutrienti multipli e categorie di interazione funzionale sotto una struttura integrata rappresenta un approccio utile per ottenere un’intuizione a livello di sistema sul metabolismo del nutriente. Si useranno le proteine relative ai micronutrienti per costruire le reti PPI. Definiremo liste iniziali di riferimenti di proteine relative ai micronutrienti usando i dati del progetto Delta. Saranno costruite delle reti PPI basate su fonti differenti di dati (es.: i dati GeneGo riferiti a scenari metabolici, di rete – vedere http://www.gegego.com7). In aggiunta, livelli differenti di risoluzione saranno adottati per la costruzione di reti (es.: considerando solo le interazioni tra micronutrienti legati a proteine e loro vicini). Si studierà il ruolo di ogni proteina come caratterizzata dagli indici di centralità locale e globale. L’importanza della proteina sarà definita nel rispetto di ogni indice di centralità (es.: grado, importanza topologica fino a quattro stadi e betweenness) e adottando un approccio multi-hub (es.: il ruolo di ogni proteina emerge dall’effetto cumulativo di tutte le marcature di centralità).

Analysis of human PBMC and adipose tissue transcriptome following high glucose and high fat challenge

(MECHE)

L’obiettivo di questo progetto è investigare gli effetti transcrittomici di assunzione di elevate dosi di glucosio (OGTT) e grasso (OLTT) in tre fenotipi umani: giovane/snello, vecchio/snello e vecchio/obeso. I set di dati disponibili in questo lavoro sono particolarmente ricchi, includendo il fenotipo di ciascun individuo (caratteristiche antropometriche, marcatori di siero di infiammazione, stress ossidante, glucosio e lipid homeostasis), i dati transcrittomici dalle cellule mononucleari periferiche nel sangue (PBMCs) prima e dopo l’ingestione per tutti i volontari. Il lavoro del 2011 effettuato nell’ambito del progetto MECHE si è focalizzato sul gene singolo e le analisi di rete del gruppo giovane /snello di volontari. La prossima fase di analisi coinvolgerà la valutazione di risposta di PBMC OLTT e OGTT nelle coorti giovane/snello, vecchio/snello, vecchio/sovrappeso. Essa consisterà in prima istanza nell’analisi sul singolo gene. L’obiettivo chiave è identificare i geni che corrispondono a un sovraccarico alimentare in un modo specifico per coorte (es.: specifici BMI o specifici per età). Per minimizzare la complessità (e migliorare l’interpretabilità) dei confronti, le analisi saranno eseguite separatamente sui set di dati OLTT e OGTT. Un approccio simile sarà applicato a livello di rete (piuttosto che di singolo gene), dove si andranno ad identificare reti di geni che sono regolati da sfide dietetiche in un modo specifico di età o BMI. Un’ulteriore linea di analisi si focalizzerà sulla differenza nella risposta OGTT verso OLTT nelle generazioni giovane verso vecchio e snello verso obeso.

Analisi di dati trascriptomici da intestino usando approcci spaziali specifici

L’eccessivo consumo di grasso è noto come un fattore che contribuisce allo sviluppo dell’obesità. Il gruppo del professor Michael Mueller ha determinato gli effetti dipendenti dalla dose di grasso dietetico sullo sviluppo di questa condizione metabolica con un focus sui cambiamenti nell’espressione genica dell’intestino piccolo. Le analisi di espressione genica differenziale nell’intestino piccolo dimostrano un gradiente dipendente dalla dose di grasso in geni espressi in modo differenziale, con i numeri più alti in topi nutriti con dieta di grasso al 45%. Il principale cambiamento nell’espressione genica differenziale indotta dal grasso si trovava nella dieta di grasso tra 35% e 45%. Fino al 20% di grasso abituale, l’intestino piccolo ha una capacità cuscinetto effettiva per gestire il grasso. Dal 30% di grasso abituale si innesca un cambiamento verso un fenotipo di tipo obeso. Saranno condotte analisi statistiche multivariate e di rete con riferimento a ulteriori espressioni genetiche a livello dell’intestino. Si punterà ad identificare le variazioni dipendenti dallo spazio (es.: riferendoci a sezioni intestinali differenti) nelle espressioni dei geni nella risposta a cambiamenti nel consumo abituale di grassi.

b. Modellazione stocastica del ciclo del folato (FOCM)

Partendo da un modello stocastico per testare gli effetti di consumi dietetici differenti (es.: vitamin B9) e influenze genetiche (es.: polimorfismo in MTHFR) sul ciclo del folato saranno eseguiti esperimenti in silico

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per provare ipotesi che potranno essere ulteriormente validate in laboratorio. Si svilupperà così una versione aggiornata del modello. Sarà inizialmente considerata la categorizzazione delle reazioni (es.: l’esatta locazione delle interazioni al livello del citoplasma, mitocondrio e nucleo). Verranno incluse poi nuove idee relative alle reazioni specifiche (es.: DHFRL1 che è fondamentale per la biosintesi del thymudylate). Poi collegheremo il FOCM con altri pathways (es.: competizione con la biosintesi della polyamine per l’uso di SAM). Sarà infine testata la formazione di complessi, che ci si aspetta impattino pesantemente sulle dinamiche biologiche.

1.2. Farmacologia

a. Modello di p53

p53 è conosciuto per innescare una specifica reazione sui danni al DNA nonostante sia un fattore generico di trascrizione per un’ampia gamma di reazioni. Il p53 Gal promoter incorporato nelle nascenti cellule di lievito aiuta nella comprensione della reazione selettiva del p53. Sulla base di dati sperimentali è stato stabilito l’andamento del lavoro relativo alla stima dei parametri e si sono ottenuti incoraggianti risultati relativi al buon adattamento dei dati. Il lavoro di ricerca consisterà nella sperimentazione su cellule di lievito nascenti con espressione MDM2, che è nota per modificare p53. Questo è il primo passo per riprodurre il modello relativamente semplice di cellule di lievito in un sistema complesso di cellule mammifere di ordine più alto. L’andamento del lavoro sulla stima del parametro sarà applicata sui nuovi dati sperimentali p53-mdm2. b. Modellazione spaziale della crescita di cellule fission yeast

I partner di Cambridge hanno sviluppato una nuova tecnica per esaminare le cellule di lievito in scissione, rivelando che le distribuzioni uniformi precedentemente osservate sono state un artefatto di z-axis di bassa risoluzione rappresentando, invece, la localizzazione di proteine in nodi distinti. È stato costruito un modello basato su particelle che può riprodurre la distribuzione esistente delle proteine osservate all’estremità delle cellule. Sono state simulate scansioni su modelli e dimostrato che in una stretta gamma di parametri possiamo osservare node-like patterns. I primissimi risultati, già pubblicati saranno ripresi estendendo il modello per esaminare in maggior dettaglio la differenza tra le due cell tips usando una combinazione tra modellazione ed esperimento.

c. Modello e sperimentazione su fission yeast cell division initiation – organizzazione spaziale

E’ un fatto consolidato che durante la divisione della cellula c’è una localizzazione asimmetrica delle proteine sui corpi dello spindle pole che è controllato da un meccanismo di segnalazione conosciuto come Septation Initiation Network (SIN). Ancora non è chiaro come questa asimmetria è stabilita e mantenuta durante il ciclo cellulare. Per comprendere questo meccanismo è stato sviluppato un modello base, ma rilevante biologicamente, per la costituzione dell’asimmetria. Nel 2012 sarà finalizzato un primo paper su questo modello di base (in collaborazione con Kathy L. Gould – Università di Vanderbilt) e verrà ampliato il modello esistente per capire come la crescita delle cellule polarizzate e il SIN interagiscono nello spazio e nel tempo.

d. Attivazione di area di ricerca su malattie neurodegenerative con particolare focus su Alzheimer’s

La necessità di acquisire finanziamenti esterni in area nutrigenomica e farmacologia necessita la formazione interna di competenze in biologia umana. Secondo indagini di mercato e seguendo i suggerimenti del Consiglio Scientifico, ci si muoverà verso il settore delle malattie neurodegenerative con particolare riferimento ad Alzheimer’s. Il passo elementare in questo caso è il reclutamento delle competenze necessarie. Il piano dettagliato delle attività di questo settore sarà raffinato il prossimo anno sulla base dei risultati del reclutamento e delle prime collaborazioni identificate. Le attività che partiranno in questo settore rimpiazzeranno completamente quelle dei punti a-c.

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1.3. Ecologia

a. Modelli di food web stability negli ecosistemi naturali e rurali

I risultati delle prime simulazioni hanno mostrato che focalizzarsi sulla variabilità stocastica allarga la comprensione delle dinamiche comunitarie e aiuta l’identificazione di componenti chiave delle dinamiche ecologiche. Gli sviluppi in questa area di attività sono duplici: usare meglio i dati/parametri e studiare più modelli per approfondire la comprensione della generalità dei risultati. Sarà migliorato il modello iniziale di agricultural food e saranno utilizzati dati quantitativi per la parametrizzazione del modello. Analisi di sensitivity forniranno risultati biologici significativi da cui trarre delle pubblicazioni. Verranno inoltre costruiti altri 2 modelli di food web di ecosistemi naturali (Florida, Galapagos), comparando i risultati con le analisi precedentemente realizzate. Verrà ampliato un modello stocastico marino di food web con differenti classi di età del tonno.

b. Modelli di interazioni concorrenti (es.: plant-pollinator; predator-prey; host-parasite) tra specie,

usando il linguaggio COSBI per le dinamiche stocastiche

Una grande sfida per la modellazione ecologica (e anche per la gestione dell’ecosistema) è come modellare dinamiche comunitarie, prendendo in considerazione parecchie interazioni simultanee (predatore, impollinatore di piante, host-parasitoid). Sugli iniziali studi pilota, usare approcci basati su linguaggi di programmazione può essere uno strumento rilevante. Verranno estesi e testati gli strumenti disponibili per sistemi differenti, includendo sia i modelli fittizi che il set di parametri realistici per descrivere gli ecosistemi naturali (come per esempio la baia di Chesapeake). Saranno identificati sistemi dove tipi di interazioni multiple verranno ben documentate e qualificate.

1.4. Le attività di supporto

I ricercatori impegnati nelle tre aree disciplinari sono costantemente supportati da ricercatori esperti di computer science e di analisi e manipolazione dei dati, oltre che da sviluppatori per la parte software. Tutti i gruppi di ricerca sono chiamati a commentare il design, a testare e a dare feedback al team di sviluppo sulla piattaforma COSBI LAB, in quanto esperti del dominio scientifico per lo sviluppo degli strumenti software di COSBI. Essi giocano un ruolo fondamentale nel fornire esempi validi scientificamente, modelli e idee per la definizione e l’assegnazione delle priorità degli strumenti e delle caratteristiche all’interno delle loro aree di competenza.

Gli informatici proseguiranno i test sui principali prototipi sviluppati per evidenziarne punti di forza e di debolezza, con riferimento alla loro applicazione in ambito biologico. Nel 2012 essi lavoreranno alla raccolta di commenti sulle attività di modellazione e simulazione e, inoltre, a un nuovo linguaggio. Quest’ultimo permetterà di testare il potere espressivo e il rendimento di BlenX con l’intento di ottenere un prototipo funzionante di simulatore basato su un nuovo linguaggio e un resoconto che documenti la semantica del linguaggio. Confronteranno, quindi, le interfacce di strumenti di modellazione da una prospettiva di interazione uomo–macchina e definiranno un nuovo linguaggio di interfaccia per la struttura di modellazione dei sistemi biologici.

Ulteriore supporto alle principali aree di ricerca è fornito dal gruppo di analisi e manipolazione dei dati che sviluppa prevalentemente tecniche di inferenza di reti biologiche da integrare nel framework COSBI. Le tecniche sono basate su transfer entropy e dati sia statici che dinamici. Altro ambito sostanziale dell’attività di questo gruppo è l’analisi di sensitivity di modelli stocastici, estendendo le classiche tecniche sviluppate per modelli deterministici.

2. Risultati attesi

Nella tabella proposta di seguito sono descritti in forma schematica per ogni macroarea di intervento i principali risultati attesi nel periodo di riferimento.

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Macroaree di intervento Deliverables

1.1 Nutrigenomica

a. Analisi di rete e statistiche di set di dati nutrizionali omici forniti da partner strategici

Analisi di dati di nutrigenomica omici con approccio statistico multivariato

- manoscritto sulle analisi metaboliche genomiche sui pathway metabolici legati alle vitamine

Analisi integrata delle reti PPI legate ai micronutrienti

- pubblicazione dei risultati teorici delle analisi di rete con i risultati estratti dai set di dati Delta Vitamin (es.: analisi comparative tra geni legati alla chiave SNP – come identificativo dalle analisi statistiche – e geni di codifica per le proteine più centrali della rete)

Analysis of human PBMC and adipose tissue transcriptome following high glucose and high fat challenge (MECHE)

- pubblicazione delle analisi di rete di dati multigenerazionali

Analisi di dati trascriptomici da intestino usando approcci spaziali specifici

- pubblicazione delle analisi di rete di espressione genomica in sezioni intestinali differenti in risposta a variazioni del consumo di grasso

b. Modellazione stocastica del ciclo del folato (FOCM) - creazione di una versione ampliata del modello e pubblicazione dei risultati

1.2 Farmacologia

a. Modello di p53

- progredire nella stima dei parametri per rafforzare i diversi di cooperatività p53. Nuove sperimentazioni p53-MDM2 eseguite e stabilite da modelli che condurranno ad una pubblicazione congiunta. Pubblicazione sulle conclusioni della cooperatività p53. Tesi di dottorato su questo argomento

b. Modellazione spaziale della crescita di cellule fission

yeast

- redazione di un paper contenente le simulazioni e i risultati delle sperimentazioni

c. Modello e sperimentazione su fission jest cell division

initiation – organizzazione spaziale

- prove sperimentali di previsione. Presentazione di un primo manoscritto e preparazione di un secondo. Tesi di dottorato su questo argomento

d. Attivazione dell’area di ricerca sulle malattie

neurodegenerative con particolare focus sull’Alzheimer’s

- reclutamento del personale necessario a portare in COSBI le competenze sul settore e ad avvio delle collaborazioni esterne. Integrazione sinergica della nuova area di ricerca nel quadro delle attività già presenti in COSBI

1.3 Ecologia

a. Modelli food web stability negli ecosistemi naturali e

rurali

- pubblicazione del food web agricolo basato sulla mela. Produzione di un paper per la calotta della Florida e l’ecosistema delle Galapagos

b. Modelli di interazione concorrenti (es.: plant-

pollinator; predator-prey; host-parasite) tra specie,

usando il linguaggio COSBI per dinamiche stocastiche

- pubblicazione dei risultati entro il periodo di riferimento

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3. Piano finanziario

Viene fornito di seguito il piano finanziario di previsione complessivo della struttura come inserito nel budget preventivo 2012. È evidenziata in calce alla tabella il finanziamento riconducibile alla quota programmatica destinato a tale area di intervento.

Aree di Costo 2012 2013 2014

Per Materie prime, di consumo, merci e attrezzature 247.400 263.400 317.900

Per Servizi diversi 65.000 65.000 65.000

Personale Ricercatore e Tecnico-Amministrativo 1.978.402 1.777.902 1.799.419

Totale 2.290.802 2.106.302 2.182.319

di cui finanziamento quota programmatica 1.100.000 1.100.000 1.600.000

4. Elementi e criteri proposti per la verifica del raggiungimento dei risultati intermedi e finali

Tra gli elementi rilevanti per permettere un’efficace valutazione delle attività del centro si segnalano il monitoraggio periodico degli stati di avanzamento delle attività obiettivo nonché la verifica del raggiungimento dei risultati attesi. A questi dovranno essere affiancati tra l’analisi di altri parametri quali ad esempio:

- gli indicatori bibliometrici; - la capacità di attrarre finanziamenti esterni - il numero di presentazioni su invito a conferenze internazionali e presso strutture di ricerca.

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Allegato 3: programma di edilizia universitaria

Area di intervento Dettaglio Tipologia

opera

Consuntivo

interventi

2004-2011

2012 2013 2014 2015 2016 2017 Totale

Facoltà di Economia Sede via Inama Manutenzione 820.000 100.000 500.000 300.000 300.000 600.000 600.000 3.220.000

Facoltà di Giurisprudenza Sede via Verdi Manutenzione 12.906.000 50.000 357.000 100.000 110.000 100.000 50.000 13.673.000

Realizzazione 5.811.000 500.000 4.000.000 3.000.000 2.000.000 2.000.000 0 17.311.000 Facoltà di Ingegneria Sede Mesiano

Manutenzione 0 0 0 0 300.000 600.000 300.000 1.200.000

Realizzazione 39.219.000 8.000.000 1.000.000 0 0 0 0 48.219.000 Nuova facoltà

Manutenzione 0 0 0 50.000 50.000 100.000 100.000 300.000

Sede Palazzo Verdi Manutenzione 66.000 50.000 0 0 0 0 0 116.000 Facoltà di Lettere e Filosofia

Sede Via S. Croce - S.Chiara Manutenzione 781.000 200.000 39.000 0 0 0 0 1.020.000

ex Manifattura Tabacchi - 1° lotto Realizzazione 1.574.000 4.500.000 4.549.000 2.855.000 3.000.000 0 0 16.478.000

Mattarello Realizzazione 16.428.000 2.000.000 0 0 0 0 0 18.428.000

Psicologia cognitiva applicata e CeRin Concluso 1.343.000 0 0 0 0 0 0 1.343.000

Palazzo Istruzione Manutenzione 17.000.000 50.000 70.000 70.000 70.000 140.000 140.000 17.540.000

Damiano Chiesa Realizzazione 5.398.000 2.500.000 100.000 0 0 0 0 7.998.000

Rovereto altre sedi Manutenzione 13.417.000 520.000 300.000 300.000 50.000 100.000 100.000 14.787.000

Area Scienze Cognitive e Rovereto

Sistema integrato MRI ad alto campo Acquisto 3.500.000 0 0 0 0 0 0 3.500.000

Nuovo Polo Scientifico Realizzazione 44.696.000 17.000.000 3.499.000 2.521.000 0 0 0 67.716.000 Facoltà di Scienze MM.FF.NN.

Sede storica Povo Manutenzione 6.581.000 500.000 600.000 600.000 300.000 300.000 300.000 9.181.000

Facoltà di Sociologia Sede via Verdi Manutenzione 18.720.000 100.000 50.000 50.000 50.000 100.000 100.000 19.170.000

Studi Internazionali Sede via Verdi Manutenzione 5.092.000 10.000 80.000 25.000 0 0 0 5.207.000

Nuova sede Realizzazione 4.794.000 50.000 3.971.000 5.019.000 15.000.000 15.478.000 10.688.000 55.000.000 Biblioteca Area Cavazzani Manutenzione 7.345.000 0 100.000 100.000 50.000 50.000 50.000 7.695.000

Rettorato e sedi periferiche Manutenzione 5.405.000 150.000 890.000 938.000 1.000.000 400.000 400.000 9.183.000 Area amministrazione

Molino Vittoria Manutenzione 9.000 0 100.000 100.000 100.000 50.000 50.000 409.000

Edilizia sportiva Augsburgerhof Manutenzione 236.000 385.000 491.000 100.000 50.000 100.000 100.000 1.462.000

Residenzialità Villa Gherta Acquisto 0 8.500.000 100.000 50.000 50.000 100.000 100.000 8.900.000

Totale 211.141.000 45.165.000 20.796.000 16.178.000 22.480.000 20.218.000 13.078.000 349.056.000

Struttura dei finanziamenti

Consuntivo

finanziamenti 2004-

2011

2012 2013 2014 2015 2016 2017 Totale

Finanziamenti ordinari da MIUR 898.000 0 0 0 0 0 0 898.000

Finanziamenti straordinari da MIUR 13.768.000 0 0 0 0 0 0 13.768.000

Finanziamenti in c/capitale PAT1 72.115.000 10.625.000 500.000 4.533.000 8.000.000 0 0 95.773.000

Totale finanziamento MIUR e PAT c/capitale 86.781.000 10.625.000 500.000 4.533.000 8.000.000 0 0 110.439.000

Prestito obbligazionario 43.488.000

Pregressi 145.129.000

dal 2013 (3.120.000 per 10 anni) 25.000.000 Trasferimenti PAT - limiti di impegno (valore attuale) dal 2014 (3.120.000 per 10 anni) 25.000.000

Totale 349.056.000

(1) le risorse 2012 potrebbero essere oggetto di riprogrammazione verso esercizi successivi

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Allegato 4: quadro delle risorse per il periodo di riferimento

Di seguito lo schema delle risorse riguardanti gli anni 2012, 2013, 2014; i prossimi Atti di Indirizzo definiranno le risorse per gli esercizi successivi, fermo restando che per l’edilizia e le azioni programmatiche vengono garantite le risorse pianificate con il presente atto e con quelli precedenti, fino alla conclusione delle attività.

Articolazione delle risorse di cui all'art. 2 c. 2 della

L.P.29/1993 2012 2013 2014

(1)

a. Quota base 108.208.600 108.208.600 108.208.600

b. Quota premiale (3,9% del totale a+b) 4.391.400 4.391.400 4.391.400

anticipo2 3.073.980 2.195.700 2.195.700

saldo su esito valutazione 1.317.420 2.195.700 2.195.700

Totale (a+b) 112.600.000 112.600.000 112.600.000

ex trasferimenti dallo Stato 80.000.000 80.000.000 80.000.000

ex AdP spese ricorrenti 32.600.000 32.600.000 32.600.000

c. Quota programmatica 5.314.694 6.349.694 7.244.694

c.1 Biotecnologie per la salute umana 1.860.000 2.879.000 3.222.000

c.2 Mind/brain sciences 1.250.500 1.229.780 1.270.860

c.3 Energetica 467.500 500.000 500.000

c.4 Polo di ricerca fisica 130.000 130.000 130.000

c.5 Collaborazioni con enti esterni3 1.270.000 1.270.000 1.770.000

c.6 Supporto PAT 336.694 340.914 351.834

Totale (a+b+c) 117.914.694 118.949.694 119.844.694

d. Programma di edilizia universitaria – c/capitale 10.625.000 500.000 4.533.000

Totale (a+b+c+d) 128.539.694 119.449.694 124.377.694

e. Programma di edilizia universitaria – limiti impegno 17.752.714 20.872.714 23.992.714

Totale con limiti impegno (a+b+c+d+e) 146.292.408 140.322.408 148.370.408

Cofinanziamento Università4 72.872.336 70.567.946 72.921.866

(1) per gli anni successivi al 2014 sono esposti i dati derivanti da precedenti impegni deliberati (2) per il 2012 l’anticipo sarà del 70%, per gli anni successivi sarà invece del 50% (3) sono riconducibili a questa i finanziamenti destinati al COSBI e al trasferimento di risorse per la copertura dei costi del personale PAT-exFBK comandato presso l’Ateneo (170.000 euro/anno per il periodo) (4) fonte: bilancio di previsione pluriennale 2012-2014 dell’Università degli Studi di Trento

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Rispetto agli Accordi di programma precedenti sul bilancio dell’Università, al 31 dicembre 2011, risultano residui non vincolati pari a euro 2.529.412. La Provincia ritiene di riattribuire tali risorse all’Università, la quale peraltro dovrà finalizzare le stesse sul bilancio 2012 ad attività di ricerca ovvero ad investimenti. In particolare, con riferimento al triennio 2012-2014, l’Ateneo si impegna a sostenere la Scuola di Studi Internazionali, a valere su questi importi, fino ad un importo massimo di Euro 400.000. L’utilizzo dei residui così destinati dovrà essere opportunamente rendicontato con le modalità previste dal presente Atto di indirizzo. Oltre alle risorse riportate in tabella, si aggiungono 8.000.000 nel 2015 per il completamento del programma dell’edilizia universitaria e 5.000.000 nel 2015, 6.000.000 nel 2016 e 1.000.000 nel 2017 per la realizzazione di attività programmate su Biotecnologie per la salute umana e Mind/brain sciences.

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Schema di riconciliazione tra i quadro delle risorse ed i capitoli del bilancio PAT Trasferimenti PAT correnti e conto capitale

capitolo descrizione capitolo quote atto

indirizzo 2012 2013 2014

311000 Università - attività formative

quota base 9.395.000 9.395.000 9.395.000

311010 Nuove competenze università - corrente

quota base 36.000.000 36.000.000 36.000.000

313000 Università - interventi c/capitale

21.174.000 11.673.000 15.533.000

di cui:

quota base 10.212.306 10.832.086 10.648.166

q. programmatica 336.694 340.914 351.834

edilizia universitaria (1)

10.625.000 500.000 4.533.000

313010 Nuove competenze università - c/capitale

quota base 5.720.000 5.720.000 5.720.000

317030 Nuove competenze università - ricerca

quota base 38.280.000 38.280.000 38.280.000

317000-001 Università - ricerca 17.970.694 18.381.694 19.449.694

di cui:

quota base 8.601.294 7.981.514 8.165.434

quota premiale 4.391.400 4.391.400 4.391.400

q. programmatica 4.978.000 6.008.780 6.892.860

TOTALE 128.539.694 119.449.694 124.377.694 (1)

le risorse 2012 potrebbero essere oggetto di riprogrammazione verso esercizi successivi di cui:

2012 2013 2014

quota base 108.208.600 108.208.600 108.208.600

quota premiale 4.391.400 4.391.400 4.391.400

quota programmatica 5.314.694 6.349.694 7.244.694

edilizia – c/capitale 10.625.000 500.000 4.533.000

TOTALI 128.539.694 119.449.694 124.377.694

Oltre alle risorse riportate in tabella, si aggiungono 8.000.000 nel 2015 per il completamento del programma dell’edilizia universitaria sul capitolo 313000 e 5.000.000 nel 2015, 6.000.000 nel 2016 e 1.000.000 nel 2017 per la realizzazione di attività programmate su Biotecnologie per la salute umana e Mind/brain sciences sul capitolo 317000-001.

Trasferimenti PAT per edilizia universitaria sotto forma di limiti d'impegno

capitolo durata 2012 2013 2014

315000-2005 fino al 2014 compreso 5.200.000,00 5.200.000,00 5.200.000,00

315000-2008 fino al 2017 compreso 3.000.000,00 3.000.000,00 3.000.000,00

315000-2009 fino al 2028 compreso 3.266.543,46 3.266.543,46 3.266.543,46

315000-2010 fino al 2019 compreso il limite è di 6.286.170,46

6.286.170,46 6.286.170,46 6.286.170,46

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dal 2020 al 2029 compreso il limite diventa di 4.400.000,00

315000-2013 fino al 2022 compreso 3.120.000,00 3.120.000,00

315000-2014 fino al 2023 compreso 3.120.000,00

TOTALE 17.752.713,92 20.872.713,92 23.992.713,92

2012 2013 2014

TOTALE TRASFERIMENTI PAT CON LIMITI DI IMPEGNO

146.292.407,92 140.322.407,92 148.370.407,92

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Allegato 5: spese ricorrenti ex AdP di cui al D.Lgs. 142/2011

Voci di riferimento ex

AdP Descrizione delle attività finanziate

Budget Unitn

2012

Finanziamento

previsto PAT

2012

Offerta formativa

Quota di costo del personale docente e ricercatore impegnato nelle attività presso i corsi di studio riconducibile alle aree di: informatica, delle scienze cognitive, ingegneristica, delle scienze sociali ed economiche e delle scienze umane; altri costi collegati all’attività didattica svolta nell’ambito delle aree descritte sopra

13.294.065 5.569.253

Internazionalizzazione

Costi associati alle attività del CIAL; costi del personale esperto linguistico; costi collegati alle attività di professori chiara fama presso le facoltà; contributo alla BIT School e all’Ateneo Italo-Tedesco; finanziamento della mobilità del personale docente e degli studenti

4.359.204 2.921.160

Biblioteca Costo delle acquisizioni del materiale bibliografico per il periodo di riferimento

3.900.000 2.379.402

Servizi di Ateneo e ICT

Costo pieno delle attività dell’area Didattica online;

costo del personale in servizio presso il Sistema bibliotecario di Ateneo; costi relativi alla rete e ai sistemi informativi; utenze (energia elettrica, raffrescamento, calore e gas, acqua); manutenzione ordinaria degli immobili, spese di pulizia e servizi diversi; affitti destinati ad attività istituzionale - godimento beni di terzi

14.934.660 9.111.681

Dottorati Cofinanziamento delle borse di dottorato nell’ambito delle attività delle scuole di dottorato attive

8.518.091 4.515.351

CIBIO – funzionamento e

attività consolidate

Costo delle attività già avviate previste per il periodo di riferimento comprensivo del costo del personale assunto

2.421.718 1.937.701

CIMeC – funzionamento e

attività consolidate

Costo delle attività già avviate presso CIMeC e CeRiN previste per il periodo di riferimento comprensivo del costo del personale assunto

3.252.730 2.602.624

Ricerca scientifica

Assegnazione di finanziamenti per attività di ricerca di base ai dipartimenti; iniziative di chiamata di visiting professor; summer school; incentivazione a ricercatori vincitori di bandi ERC; costo reclutamento ricercatori a tempo determinato

6.982.253 3.562.828

Totale spese ricorrenti 32.600.000