attualita giugno 2014

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GAETANO SALVEMINI una vita per la libertà E-mail [email protected] INVITO A VISITARE IL BLOG Navigando in Rete e digitando movimentosalvemini.blog- spot.it potete documentarvi sulle proposte di riforma isti- tuzionale avanzate dal Movimento Salvemini. Il blog è utile specialmente agli studenti universitari per lr tesi di laurea. Il blog ha registrato finora circa 12.000 visualizzazioni. (segue a pag. 2) Lisa Biasci VANE PROMESSE PER CARPIRE I VOTI Quasi tutti i politici affermano spesso: ”Stiamo lavorando”. Ogni tanto sarà anche vero. Ma per chi li ascolta, molto più spesso, é viva la sensazione che stiano solo liti- gando tra loro e propinando pro- messe per carpire voti. Fanno solo chiacchiere e vano cicaleccio. Raffaele Cecconi CARO MINISTRO ALFANO Una brutta storia così non avremmo voluto mai sentirla. Un maniaco, un mostro che adescava le prostitute, specialmente, a quanto pare, romene, le legava, le torturava a morte e poi tornava tranquillamente tra le mura domestiche e nessuno di quelli che abitavano in quel condominio si ac- corgeva di nulla, neppure la moglie, che lavora presso una ditta che ha l’appalto delle pulizie presso l’ospedale fiorentino di Careggi, dove “il mostro” pare si rifornisse del nastro adesivo con cui immobilizzava le vit- time, e neppure il padre, nel negozio del quale costui, tal Riccardo Viti, diplomato ragioniere, professione che però non esercita, fa l’idraulico. E per i vicini di casa era una persona gentile, anche se - dice la cronaca - qualche stranezza l’avevano notata. Mah, vai a pensare! Ed è stato così INTRODURRE IL MODELLO ATENIESE NELLA NUOVA COSTITUZIONE Il Movimento Salvemini accusa quei lobbisti che, interferendo illecitamente nelle Istituzioni, hanno vanificato il principio fondamentale sancito dall’art. 1 della Costituzione “La sovranità appartiene al popolo”. È arcinoto che “senza denari non si cantano Messe” (parafrasando, non si vincono nemmeno le elezioni). Per logica conseguenza, chi ha più denari può organizzare costose campagne elettorali e si trova in posizione di vantaggio nei confronti di chi non dispone di risorse finanziarie. Tale spere- quazione crea un sistema che si chiama “plutocrazia”. E’ la negazione della democrazia autentica (at- tuata in Atene nel 5° e 4° secolo a. C.), fondata sul principio di “pari opportunità” tra cittadini, che non concedeva posizioni di vantaggio ai ricchi. Questi ultimi, infatti, potevano acquistare (anziché conquistare) i voti e potevano farsi eleggere con estrema facilità. Una volta “eletti” continuavano a corrompere chiunque e ad assegnare le cariche istituzionali a co- IL VENTO DELLA RANDOM-CRAZIA SPAZZERÀ VIA LE MAGAGNE DELLE ELEZIONI In Italia soltanto il Movimento Salvemini, fino ad oggi, sta proponendo di inserire nella futura Carta costituzionale il principio della random-crazia (neologismo che si ispira all’antico metodo ateniese fondato sull’assegnazione delle cariche istituzionali mediante sorteggio tra persone competenti e mo- ralmente irreprensibili). In molti altri Paesi occidentali, però, si discute da anni sull’opportunità di introdurre tale principio. Il “Corriere della Sera” del 16 marzo 2014 ha pubblicato un pregevole ser- vizio del corrispondente da Parigi Stefano Montefiori, intitolato “Il voto fa male alla democrazia. Sor- teggiamo”. Sottotitolo:”Da molla del progresso a perpetuazione di élite? In quest’intervista lo storico belga David Van Reybrouck esprime delusione per il voto. I rappresentanti vanno scelti in altro modo”. Van Reybrouck é nato a Bruges (Belgio) nel 1971 ed é au- ETICA ADDIO, EVOLUZIONE TECNICA DELLA RICHIESTA DI VOTO In occasione delle consultazioni elettorali Europee non sono mancate le novità per quanto riguarda la modalità di richiesta di voto da parte dei candidati. E’ in atto un radicale cambiamento in questo campo. Tempo fa, l’aspirante eletto inviava solitamente una lettera nella quale si faceva sentire molto vicino all’elettore con grande cortesia e cordialità. La ri- chiesta non era fine a se stessa in quanto tra le righe il candidato si ren- deva disponibile in caso di bisogno per eventuali situazioni da sanare alla famiglia a cui era indirizzata la lettera. Le città venivano imbottite di manifesti e volantini nei quali il più delle volte veniva raffigurato il candidato seguito dal suo slogan, ma soprattutto si dava corso all’or- ganizzazione di comizi che si svol- gevano nelle piazze più importanti delle città. Ora è cambiato tutto. A farla da padrone sono soprattutto i social network. I politici, o aspi- ranti tali, utilizzano sempre più la tecnologia per farsi propaganda. Molto in voga è Facebook, ma anche Twitter e Whatsapp, que- st’ultimo è lo strumento senz’altro più innovativo e forse il più diretto LA NUOVA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA RALLENTA LA GIUSTIZIA Il decreto legge n. 138 del 13.08.11 per la stabilizzazione finanziaria con- vertito in legge 14 settembre 2011 n. 148 recante la Revisione delle cir- coscrizioni giudiziarie, ha delegato il Governo all’emanazione dei d.lgs n. 155 e 156 del 7.09.12 per l’attuazione della redistribuzione degli uffici giudiziari sul territorio al fine di realizzare risparmi. Tutto ciò accade mentre il Governo italiano si domanda quanti F35 devono essere acquis- tati ed il Ministro della Difesa Mario Mauro sostiene la necessità di fornire lo Stato di 90 caccia a scopo difensivo e per finalità di difesa della pace laddove la spesa ammonta a 240 mln di euro per i primi tre, noi ci domandiamo perché esistano tanti disservizi. Giustappunto i decreti leg- islativi n. 155 e 156 hanno disciplinato la soppressione di ben 220 sezioni distaccate dei Tribunali, facendo carico alle sezioni centrali di pratiche ed un notevole contenzioso che, negli scorsi anni, veniva dislocato in differ- enti uffici giudiziari. Da tanto si evince che, attualmente, i disservizi in tema di giustizia sono ulteriormente aggravati dal ponderoso lavoro che subissa i magistrati su cui convergono un gran numero di contenziosi oltre quelli assegnati in virtù della prodromica competenza territoriale, tanto da essere costretti, in alcuni casi, a rinviare udienze esattamente all’anno successivo. Tanto rende difficoltoso per ciascun cittadino, che necessiti di tutela legale, affidarsi QUALE TURISMO ? Considerando la diversità dei “turi- smi” e la loro interna motivazione è opportuno annotare e distinguere i luoghi e i tempi dove si produce e dove si consuma la vacanza. Di- verso infatti è il turismo al mare, in collina, in campagna, in montagna, al lago, alle terme; diverso ancora se si tratta di turismo culturale, di turismo religioso, di turismo so- ciale, e ancora diverso se si consi- dera il turismo estivo, invernale, UN COMBATTENTE PER LA LEGALITÀ Roberto Mancini è stato sconfitto nella sua ultima battaglia, quella più importante della vita, nel Policlinico Universitario di Perugia, da un can- cro. Chi era? Un Poliziotto che ha combattuto contro le ecomafie; sì, ha operato nella Terra dei fuochi, luogo storico del biocidio campano. Lui, Roberto Mancini, in Polizia dagli anni ‘80, aveva ben compresa la gravità della situazione quando i Magistrati iniziarono a recepire che l’esposi- zione ai miasmi tossici fosse causa di gravissime malattie. Nei primi anni ‘90, consegnò un’informativa alla Procura della Repubblica di Napoli con la quale rendeva noto ciò che aveva acquisito in indagini nelle Pro- vince di Napoli e Caserta sui siti di stoccaggio di materiale anche radio- attivo. Quell’informativa rimase su un binario morto fino a tre anni fa quando fu inserita negli atti del processo contro i big dei rifiuti pericolosi, tra i quali l’Avvocato Cipriano Chianese, arrestato dal NOE dei Carabi- nieri. Quanto denunciato da Mancini non era certamente una novità, per- chè di rifiuti tossici ne ha parlato Carmine Schiavone, storico pentito (segue a pag. 2) Sergio Scalia (segue a pag. 2) C.G.S.S. (segue a pag. 2) C.G.S.S. (segue a pag. 2) Raffaele Vacca PERFINO ANDREOTTI AMMISE CHE... Sul quotidiano “Il Tempo” del 14 aprile 2003 l’allora Senatore “ad vitam” Giulio Andreotti scrisse testualmente: “...l’Assemblea Costituente eletta il 2 giugno 1946 è illegale perché le elezioni avvennero in regime di occupazione militare straniera e con il permesso dello straniero oc- cupante”. Infatti le truppe anglo-americane lasciarono il territorio ita- liano dopo la stipula del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947. Si consideri anche il fatto che il decreto che indisse le predette elezioni era giuridicamente nullo in quanto firmato da Togliatti che nel 1930 aveva rinunciato alla cittadinanza italiana per assumere quella dell’Unione So- vietica. Per queste (e molte altre) ragioni urge eleggere una nuova Assem- blea costituente per redigere una nuova Carta. C.G.S.S URGE UN NUOVO UMANESIMO Si nota da molto tempo che nella società attuale impera ancora, pur- troppo, il razzismo. Spesso si leg- gono frasi, che offendono i fratelli che hanno un altro colore di pelle rispetto a quello nostro.Si legge spesso sui muri una frase offensiva verso i neri: “Non voglio negri, queste scimmie devono stare nella giungla africana”. Leggendo que- sta frase, coloro che sanno che esi- ste una sola razza: la razza umana con vario colore di pelle, sentono vergogna di essere bianchi. Coloro che scrivono frasi razziste non co- noscono la storia delle sofferenze QUANDO I POLITICI VANNO IN CARCERE L’ex ministro Claudio Scajola è stato arrestato per aver favorito la latitanza all’estero di un ex alleato di Forza Italia, tale Amedeo Mata- cena, latitante da alcuni mesi per una condanna definitiva a cinque anni per concorso esterno in asso- ciazione mafiosa, sua moglie (segue a pag. 2) Pierluigi Vignola QUESTA EUROPA HA TRADITO CHI HA CREDUTO AL FEDERALISMO Quando nel 1943 il noto Manifesto di Ventotene venne redatto da Spi- nelli, Rossi e Colorni, il loro progetto di unificazione dei popoli europei era fondato sul sistema federalista nord-americano. L’intento originario era quello di dar vita agli Stati Uniti d’Europa. Oggi, invece, ha prevalso l’Europa delle lobby dei banchieri, che si servono della moneta unica (l’euro) per soffocare l’economia dei Paesi mediterranei (Italia, Spagna e Grecia). Va considerato anche il È LECITO REGISTRARE UNA CONVERSAZIONE ? In un mondo con un tasso sempre più alto di litigiosità ci chiediamo oggi se ai fini della tutela dei propri diritti sia lecito o costituisca reato regi- strare con un qualsiasi supporto (telefono, registratore, videocamera) una conversazione tra privati cittadini a loro insaputa. È lecito registrare una conversazione tra presenti con un’unica limitazione: non si può registrare all’interno dell’abitazione del soggetto registrato a sua insaputa in quanto in questo caso la registrazione costituisce reato. E’ invece sempre possi- bile e non costituisce reato registrare una conversazione all’interno del- (segue a pag. 2) Mario Coletti (segue a pag. 4) Antonio Bartalotta INAUGURATO IL MONUMENTO AI CARABINIERI ASSENTE IL CAPO DELLO STATO Alcuni giorni fa, nei “Giardini di Sant’Andrea al Quirinale”, è stato “Inaugurato a Roma il Monumento per il bicentenario dell’Arma dei Carabinieri“. Il Monumento, in bronzo, interamente finanziato con ge- nerose donazioni di Amministrazioni Comunali, privati, enti e associa- zioni a dimostrazione dell’affetto e stima riposta dai Cittadini verso l’Istituzione, è la riproduzione, ingigantita, della famosa scultura realiz- zata nel 1973 dal Maestro fiorentino Antonio Berti denominata “Pattuglia di Carabinieri nella tormenta”, diventando così una delle opere più fa- mose rappresentative dell’Arma dei Carabinieri. Il gruppo scultoreo è proprio di fronte al Palazzo del Qui- rinale, come il Monumento Nazio- LA NOTTE DELLE STELLE CADENTI Oggi, giorno in cui scrivo, è il 23 maggio, e per la prossima notte è pre- vista pioggia di meteore. Lo sciame meteorico, visibile soprattutto dagli USA, ma in parte anche dall’Italia, potrebbe rivelarsi il più spettacolare dell’anno o una grande delusione: è la prima volta che la Terra lo attra- versa. Ma c’è anche chi prevede che si vedranno i detriti della cometa im- pattare sulla Luna! Agosto è ancora lontano, ma per ammirare le stelle cadenti quest’anno non occorre aspettare la notte di San Lorenzo. Questa prima, vera “pioggia” di meteore si annuncia la più spettacolare del 2014. La prossima notte la Terra passerà attraverso la nube di polveri e detriti lasciata dalla cometa 209P/Linear nel suo passaggio vicino al Sole: questi frammenti celesti, viaggiando come proiettili nella nostra atmosfera, da- ranno origine all’incanto dello sciame meteorico. 209P/LINEAR è una cometa relativamente piccola (600 m di diametro) scoperta nel 2004, che completa un’orbita intorno al Sole ogni 5 anni. La scia di detriti è stata lasciata da questo oggetto celeste nel 1800, secondo la Nasa. Lo spetta- colo migliore si godrà in Canada e Stati Uniti, dove il picco arriverà nelle ore di massima oscurità notturna. Ma gli appassionati del fenomeno po- tranno sempre rivolgere lo sguardo verso il cielo la notte di venerdì prima dell’alba di sabato e guardare, possi- bilmente da un luogo privo di inqui- (segue a pag. 2) C.G.S.S. (segue a pag. 2) Stefania Cataldo LETTERA APERTA AD UNO SCRITTORE IN PRIMA LINEA Il curriculum di Cosmo G. Sallu- stio Salvemini è amplissimo. Di- rige un importante giornale “l’Attualita” e la rivista, “Il cuore della madre”. Il suo recente libro “La Repubblica va rifondata sulla Random-Crazia”è un monito se- vero ai nostri politici che pur avendo rovinato la nostra Italia non mollano le loro poltrone. Que- sto libro è importantissimo. Si sco- prono gli altarini di grandi personaggi che hanno mal gover- nato il nostro Paese. È una fonte di fatti documentati. Se almeno la metà degli Italiani fossero come lui, ci sarebbe più giustizia. Il suo impegno fa onore allo zio Gaetano di cui ha seguito le orme con ferrea volontà. Liana Botticelli (segue a pag. 2) Isacco Cicala IL TEATRINO DELLA POLITICA Nel nostro paese l’offerta politica si è trasformata ormai in un teatrino ur- lante, in cui ogni deputato-parlamentare fa a gara a chi fa la voce più grossa. Più che ai bisogni del popolo, qui la classe politica sembra inte- ressata al solo mantenimento della poltrona e dei relativi privilegi. Non pretendiamo certo la modestia dei consoli romani o dei politici dell’antica Grecia, gente di tutt’altra statura e coerenza, ma almeno si evitasse di tentare controllare l’opinione pubblica con migliaia di manifesti elettorali (più o meno abusivi), apparizioni televisive su una tv ormai per metà in mano alle lobby, e centinaia di interventi su giornali e media ancora più pilotati della tv. Oltre a centinaia di comizi che non portano a nulla se non alla consueta, godereccia mangiata di salsicce e polenta. La cosa triste, e pericolosa, è che tutto questo tea- (segue a pag. 4) Gabriella Di Luzio TELECAMERA PER PASSAGGIO AL SEMAFORO Fra le tante anomalie del nostro Paese segnaliamo l’attuale para- dosso del nostro Regolamento Stradale. Nonostante l’intensità del traffico rallenti pesantemente la viabilità, spesso bloccandola del tutto, l’intervallo dei semafori fra il giallo e il rosso è rimasto quello di sempre di 6 secondi circa. Ciò significa che il conducente che ini- zia il passaggio al giallo, se non può proseguire per blocco della viabilità, è costretto a sostare in zona proibita, essendo già scattato il rosso in soli sei secondi. Se il vi- gile è distante e non ha seguito l’autovettura sin dall’inizio, ve- dendola in zona proibita, eleva (segue a pag. 2) Liana Botticelli EFFETTI BENEFICI DEL PEPERONCINO Il peperoncino, sin dalle epoche più antiche, rappresenta un condi- mento molto apprezzato per popo- lazioni di culture e tradizioni anche molto diverse che se ne conten- dono l’origine e la provenienza. Ricco di vitamina C, sembra che abbia effetti benefici sulla salute, è noto, ad esempio, il suo effetto anti ossidante e numerosi altri benefici in ambito medico. Per approfon- dire la conoscenza di questi aspetti, IPSE DIXIT delegazione romana dell’Accademia del pepe- roncino, ha organizzato una serata evento, a Roma, per il giorno 29 (segue a pag. 4) Daniela Piron (segue a pag. 5) Salvatore Veltri STORICA VITTORIA ELETTORALE DI RENZI È stata davvero una campagna elettorale molto sboccata, volgare e po- vera di proposte per far funzionare meglio l’Unione europea, a renderla più efficiente e più vicina ai cittadini europei. Alcuni partiti hanno accu- sato l’euro considerandolo la causa di tutti i mali in Europa, mentre do- vrebbero tener presente che i Paesi europei non cadono nel baratro proprio perchè c’è l’euro e che, quando nel 2002 l’euro sostituì la lira, il tasso dei mutui scese dal 13% al 4%. Quello che è necessario per rendere più commerciabili i prodotti italiani ed europei è la piccola svalutazione dell’euro, perchè valendo più del dollaro rende ovviamente i prodotti eu- ropei meno appetibili e meno con- venienti. Dei tre principali (segue a pag. 5) Mario Coletti (segue a pag. 2) Emiliano F. Caruso

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Attualita Giugno 2014

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GAETANO

SALVEMINIuna v i t a pe r l a l ibe r tà

E-mail [email protected]

I N V I T O A V I S I TA R E I L B L O GNavigando in Rete e digitando movimentosalvemini.blog-spot.it potete documentarvi sulle proposte di riforma isti-tuzionale avanzate dal Movimento Salvemini. Il blog è utilespecialmente agli studenti universitari per lr tesi di laurea.Il blog ha registrato finora circa 12.000 visualizzazioni.

(segue a pag. 2) Lisa Biasci

VANE PROMESSE PER CARPIRE I VOTIQuasi tutti i politici affermanospesso: ”Stiamo lavorando”. Ognitanto sarà anche vero. Ma per chili ascolta, molto più spesso, é vivala sensazione che stiano solo liti-gando tra loro e propinando pro-messe per carpire voti. Fanno solochiacchiere e vano cicaleccio.

Raffaele Cecconi

CARO MINISTRO ALFANOUna brutta storia così non avremmo voluto mai sentirla. Un maniaco, unmostro che adescava le prostitute, specialmente, a quanto pare, romene,le legava, le torturava a morte e poi tornava tranquillamente tra le muradomestiche e nessuno di quelli che abitavano in quel condominio si ac-corgeva di nulla, neppure la moglie, che lavora presso una ditta che hal’appalto delle pulizie presso l’ospedale fiorentino di Careggi, dove “ilmostro” pare si rifornisse del nastro adesivo con cui immobilizzava le vit-time, e neppure il padre, nel negozio del quale costui, tal Riccardo Viti,diplomato ragioniere, professione che però non esercita, fa l’idraulico. Eper i vicini di casa era una persona gentile, anche se - dice la cronaca -qualche stranezza l’avevano notata.Mah, vai a pensare! Ed è stato così

INTRODURRE IL MODELLO ATENIESE NELLA NUOVA COSTITUZIONEIl Movimento Salvemini accusa quei lobbisti che, interferendo illecitamente nelle Istituzioni, hannovanificato il principio fondamentale sancito dall’art. 1 della Costituzione “La sovranità appartiene alpopolo”. È arcinoto che “senza denari non si cantano Messe” (parafrasando, non si vincono nemmenole elezioni). Per logica conseguenza, chi ha più denari può organizzare costose campagne elettorali esi trova in posizione di vantaggio nei confronti di chi non dispone di risorse finanziarie. Tale spere-quazione crea un sistema che si chiama “plutocrazia”. E’ la negazione della democrazia autentica (at-tuata in Atene nel 5° e 4° secolo a. C.), fondata sul principio di “pari opportunità” tra cittadini, chenon concedeva posizioni di vantaggio ai ricchi. Questi ultimi, infatti, potevano acquistare (anzichéconquistare) i voti e potevano farsi eleggere con estrema facilità. Una volta “eletti” continuavano acorrompere chiunque e ad assegnare le cariche istituzionali a co-

IL VENTO DELLA RANDOM-CRAZIA SPAZZERÀ VIA LE MAGAGNE DELLE ELEZIONI

In Italia soltanto il Movimento Salvemini, fino ad oggi, sta proponendo di inserire nella futura Cartacostituzionale il principio della random-crazia (neologismo che si ispira all’antico metodo ateniesefondato sull’assegnazione delle cariche istituzionali mediante sorteggio tra persone competenti e mo-ralmente irreprensibili). In molti altri Paesi occidentali, però, si discute da anni sull’opportunità diintrodurre tale principio. Il “Corriere della Sera” del 16 marzo 2014 ha pubblicato un pregevole ser-vizio del corrispondente da Parigi Stefano Montefiori, intitolato “Il voto fa male alla democrazia. Sor-teggiamo”. Sottotitolo:”Da molla del progresso a perpetuazione di élite? In quest’intervista lo storicobelga David Van Reybrouck esprime delusione per il voto. I rappresentanti vanno scelti in altromodo”. Van Reybrouck é nato a Bruges (Belgio) nel 1971 ed é au-

ETICA ADDIO, EVOLUZIONE TECNICADELLA RICHIESTA DI VOTO

In occasione delle consultazioni elettorali Europee non sono mancate lenovità per quanto riguarda la modalità di richiesta di voto da parte deicandidati. E’ in atto un radicale cambiamento in questo campo. Tempo fa,l’aspirante eletto inviava solitamente una lettera nella quale si facevasentire molto vicino all’elettore con grande cortesia e cordialità. La ri-chiesta non era fine a se stessa in quanto tra le righe il candidato si ren-deva disponibile in caso di bisogno per eventuali situazioni da sanarealla famiglia a cui era indirizzata la lettera. Le città venivano imbottite

di manifesti e volantini nei quali ilpiù delle volte veniva raffigurato ilcandidato seguito dal suo slogan,ma soprattutto si dava corso all’or-ganizzazione di comizi che si svol-gevano nelle piazze più importantidelle città. Ora è cambiato tutto. Afarla da padrone sono soprattutto isocial network. I politici, o aspi-ranti tali, utilizzano sempre più latecnologia per farsi propaganda.Molto in voga è Facebook, maanche Twitter e Whatsapp, que-st’ultimo è lo strumento senz’altropiù innovativo e forse il più diretto

LA NUOVA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA RALLENTA LA GIUSTIZIA

Il decreto legge n. 138 del 13.08.11 per la stabilizzazione finanziaria con-vertito in legge 14 settembre 2011 n. 148 recante la Revisione delle cir-coscrizioni giudiziarie, ha delegato il Governo all’emanazione dei d.lgsn. 155 e 156 del 7.09.12 per l’attuazione della redistribuzione degli ufficigiudiziari sul territorio al fine di realizzare risparmi. Tutto ciò accadementre il Governo italiano si domanda quanti F35 devono essere acquis-tati ed il Ministro della Difesa Mario Mauro sostiene la necessità difornire lo Stato di 90 caccia a scopo difensivo e per finalità di difesa dellapace laddove la spesa ammonta a 240 mln di euro per i primi tre, noi cidomandiamo perché esistano tanti disservizi. Giustappunto i decreti leg-islativi n. 155 e 156 hanno disciplinato la soppressione di ben 220 sezionidistaccate dei Tribunali, facendo carico alle sezioni centrali di pratiche edun notevole contenzioso che, negli scorsi anni, veniva dislocato in differ-enti uffici giudiziari. Da tanto si evince che, attualmente, i disservizi intema di giustizia sono ulteriormente aggravati dal ponderoso lavoro chesubissa i magistrati su cui convergono un gran numero di contenziosioltre quelli assegnati in virtù della prodromica competenza territoriale,tanto da essere costretti, in alcuni casi, a rinviare udienze esattamenteall’anno successivo. Tanto rende difficoltoso per ciascun cittadino, chenecessiti di tutela legale, affidarsi

QUALE TURISMO ?Considerando la diversità dei “turi-smi” e la loro interna motivazioneè opportuno annotare e distinguerei luoghi e i tempi dove si produce edove si consuma la vacanza. Di-verso infatti è il turismo al mare, incollina, in campagna, in montagna,al lago, alle terme; diverso ancorase si tratta di turismo culturale, diturismo religioso, di turismo so-ciale, e ancora diverso se si consi-dera il turismo estivo, invernale,

UN COMBATTENTE PER LA LEGALITÀRoberto Mancini è stato sconfitto nella sua ultima battaglia, quella piùimportante della vita, nel Policlinico Universitario di Perugia, da un can-cro. Chi era? Un Poliziotto che ha combattuto contro le ecomafie; sì, haoperato nella Terra dei fuochi, luogo storico del biocidio campano. Lui,Roberto Mancini, in Polizia dagli anni ‘80, aveva ben compresa la gravitàdella situazione quando i Magistrati iniziarono a recepire che l’esposi-zione ai miasmi tossici fosse causa di gravissime malattie. Nei primi anni‘90, consegnò un’informativa alla Procura della Repubblica di Napolicon la quale rendeva noto ciò che aveva acquisito in indagini nelle Pro-vince di Napoli e Caserta sui siti di stoccaggio di materiale anche radio-attivo. Quell’informativa rimase su un binario morto fino a tre anni faquando fu inserita negli atti del processo contro i big dei rifiuti pericolosi,tra i quali l’Avvocato Cipriano Chianese, arrestato dal NOE dei Carabi-nieri. Quanto denunciato da Mancini non era certamente una novità, per-chè di rifiuti tossici ne ha parlatoCarmine Schiavone, storico pentito

(segue a pag. 2) Sergio Scalia

(segue a pag. 2) C.G.S.S.

(segue a pag. 2) C.G.S.S. (segue a pag. 2) Raffaele Vacca

PERFINO ANDREOTTI AMMISE CHE...Sul quotidiano “Il Tempo” del 14 aprile 2003 l’allora Senatore “advitam” Giulio Andreotti scrisse testualmente: “...l’Assemblea Costituenteeletta il 2 giugno 1946 è illegale perché le elezioni avvennero in regimedi occupazione militare straniera e con il permesso dello straniero oc-cupante”. Infatti le truppe anglo-americane lasciarono il territorio ita-liano dopo la stipula del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947. Siconsideri anche il fatto che il decreto che indisse le predette elezioni eragiuridicamente nullo in quanto firmato da Togliatti che nel 1930 avevarinunciato alla cittadinanza italiana per assumere quella dell’Unione So-vietica. Per queste (e molte altre) ragioni urge eleggere una nuova Assem-blea costituente per redigere una nuova Carta. C.G.S.S

URGE UN NUOVO UMANESIMO

Si nota da molto tempo che nellasocietà attuale impera ancora, pur-troppo, il razzismo. Spesso si leg-gono frasi, che offendono i fratelliche hanno un altro colore di pellerispetto a quello nostro.Si leggespesso sui muri una frase offensivaverso i neri: “Non voglio negri,queste scimmie devono stare nellagiungla africana”. Leggendo que-sta frase, coloro che sanno che esi-ste una sola razza: la razza umanacon vario colore di pelle, sentonovergogna di essere bianchi. Coloroche scrivono frasi razziste non co-noscono la storia delle sofferenze

QUANDO I POLITICIVANNO IN CARCERE

L’ex ministro Claudio Scajola èstato arrestato per aver favorito lalatitanza all’estero di un ex alleatodi Forza Italia, tale Amedeo Mata-cena, latitante da alcuni mesi peruna condanna definitiva a cinqueanni per concorso esterno in asso-ciazione mafiosa, sua moglie

(segue a pag. 2) Pierluigi Vignola

QUESTA EUROPA HA TRADITO CHI HA CREDUTO AL FEDERALISMO

Quando nel 1943 il noto Manifesto di Ventotene venne redatto da Spi-nelli, Rossi e Colorni, il loro progetto di unificazione dei popoli europeiera fondato sul sistema federalista nord-americano. L’intento originarioera quello di dar vita agli Stati Uniti d’Europa. Oggi, invece, ha prevalsol’Europa delle lobby dei banchieri, che si servono della moneta unica(l’euro) per soffocare l’economia dei Paesi mediterranei (Italia, Spagnae Grecia). Va considerato anche il

È LECITO REGISTRARE UNA CONVERSAZIONE ?In un mondo con un tasso sempre più alto di litigiosità ci chiediamo oggise ai fini della tutela dei propri diritti sia lecito o costituisca reato regi-strare con un qualsiasi supporto (telefono, registratore, videocamera) unaconversazione tra privati cittadini a loro insaputa. È lecito registrare unaconversazione tra presenti con un’unica limitazione: non si può registrareall’interno dell’abitazione del soggetto registrato a sua insaputa in quantoin questo caso la registrazione costituisce reato. E’ invece sempre possi-bile e non costituisce reato registrareuna conversazione all’interno del-

(segue a pag. 2) Mario Coletti

(segue a pag. 4) Antonio Bartalotta

INAUGURATO IL MONUMENTO AI CARABINIERIASSENTE IL CAPO DELLO STATO

Alcuni giorni fa, nei “Giardini di Sant’Andrea al Quirinale”, è stato“Inaugurato a Roma il Monumento per il bicentenario dell’Arma deiCarabinieri“. Il Monumento, in bronzo, interamente finanziato con ge-nerose donazioni di Amministrazioni Comunali, privati, enti e associa-zioni a dimostrazione dell’affetto e stima riposta dai Cittadini versol’Istituzione, è la riproduzione, ingigantita, della famosa scultura realiz-zata nel 1973 dal Maestro fiorentino Antonio Berti denominata “Pattugliadi Carabinieri nella tormenta”, diventando così una delle opere più fa-mose rappresentative dell’Arma dei Carabinieri. Il gruppo scultoreo èproprio di fronte al Palazzo del Qui-rinale, come il Monumento Nazio-

LA NOTTE DELLE STELLE CADENTIOggi, giorno in cui scrivo, è il 23 maggio, e per la prossima notte è pre-vista pioggia di meteore. Lo sciame meteorico, visibile soprattutto dagliUSA, ma in parte anche dall’Italia, potrebbe rivelarsi il più spettacolaredell’anno o una grande delusione: è la prima volta che la Terra lo attra-versa. Ma c’è anche chi prevede che si vedranno i detriti della cometa im-pattare sulla Luna! Agosto è ancora lontano, ma per ammirare le stellecadenti quest’anno non occorre aspettare la notte di San Lorenzo. Questaprima, vera “pioggia” di meteore si annuncia la più spettacolare del 2014.La prossima notte la Terra passerà attraverso la nube di polveri e detritilasciata dalla cometa 209P/Linear nel suo passaggio vicino al Sole: questiframmenti celesti, viaggiando come proiettili nella nostra atmosfera, da-ranno origine all’incanto dello sciame meteorico. 209P/LINEAR è unacometa relativamente piccola (600 m di diametro) scoperta nel 2004, checompleta un’orbita intorno al Sole ogni 5 anni. La scia di detriti è statalasciata da questo oggetto celeste nel 1800, secondo la Nasa. Lo spetta-colo migliore si godrà in Canada e Stati Uniti, dove il picco arriverà nelleore di massima oscurità notturna. Ma gli appassionati del fenomeno po-tranno sempre rivolgere lo sguardo verso il cielo la notte di venerdì primadell’alba di sabato e guardare, possi-bilmente da un luogo privo di inqui-

(segue a pag. 2) C.G.S.S.

(segue a pag. 2) Stefania Cataldo

LETTERA APERTA AD UNO SCRITTORE

IN PRIMA LINEAIl curriculum di Cosmo G. Sallu-stio Salvemini è amplissimo. Di-rige un importante giornale“l’Attualita” e la rivista, “Il cuoredella madre”. Il suo recente libro“La Repubblica va rifondata sullaRandom-Crazia”è un monito se-vero ai nostri politici che puravendo rovinato la nostra Italianon mollano le loro poltrone. Que-sto libro è importantissimo. Si sco-prono gli altarini di grandipersonaggi che hanno mal gover-nato il nostro Paese. È una fonte difatti documentati. Se almeno lametà degli Italiani fossero comelui, ci sarebbe più giustizia. Il suoimpegno fa onore allo zio Gaetanodi cui ha seguito le orme con ferreavolontà. Liana Botticelli

(segue a pag. 2) Isacco Cicala

IL TEATRINO DELLA POLITICANel nostro paese l’offerta politica si è trasformata ormai in un teatrino ur-lante, in cui ogni deputato-parlamentare fa a gara a chi fa la voce piùgrossa. Più che ai bisogni del popolo, qui la classe politica sembra inte-ressata al solo mantenimento della poltrona e dei relativi privilegi. Nonpretendiamo certo la modestia dei consoli romani o dei politici dell’anticaGrecia, gente di tutt’altra statura e coerenza, ma almeno si evitasse ditentare controllare l’opinione pubblica con migliaia di manifesti elettorali(più o meno abusivi), apparizioni televisive su una tv ormai per metà inmano alle lobby, e centinaia di interventi su giornali e media ancora piùpilotati della tv. Oltre a centinaia di comizi che non portano a nulla se nonalla consueta, godereccia mangiata di salsicce e polenta. La cosa triste,e pericolosa, è che tutto questo tea-

(segue a pag. 4) Gabriella Di Luzio

TELECAMERA PER PASSAGGIO AL SEMAFOROFra le tante anomalie del nostroPaese segnaliamo l’attuale para-dosso del nostro RegolamentoStradale. Nonostante l’intensità deltraffico rallenti pesantemente laviabilità, spesso bloccandola deltutto, l’intervallo dei semafori frail giallo e il rosso è rimasto quellodi sempre di 6 secondi circa. Ciòsignifica che il conducente che ini-zia il passaggio al giallo, se nonpuò proseguire per blocco dellaviabilità, è costretto a sostare inzona proibita, essendo già scattatoil rosso in soli sei secondi. Se il vi-gile è distante e non ha seguitol’autovettura sin dall’inizio, ve-dendola in zona proibita, eleva(segue a pag. 2) Liana Botticelli

EFFETTI BENEFICI DEL PEPERONCINO

Il peperoncino, sin dalle epochepiù antiche, rappresenta un condi-mento molto apprezzato per popo-lazioni di culture e tradizioni anchemolto diverse che se ne conten-dono l’origine e la provenienza.Ricco di vitamina C, sembra cheabbia effetti benefici sulla salute, ènoto, ad esempio, il suo effetto antiossidante e numerosi altri beneficiin ambito medico. Per approfon-dire la conoscenza di questiaspetti, IPSE DIXIT delegazioneromana dell’Accademia del pepe-roncino, ha organizzato una serataevento, a Roma, per il giorno 29(segue a pag. 4) Daniela Piron

(segue a pag. 5) Salvatore Veltri

STORICA VITTORIA ELETTORALE DI RENZIÈ stata davvero una campagna elettorale molto sboccata, volgare e po-vera di proposte per far funzionare meglio l’Unione europea, a renderlapiù efficiente e più vicina ai cittadini europei. Alcuni partiti hanno accu-sato l’euro considerandolo la causa di tutti i mali in Europa, mentre do-vrebbero tener presente che i Paesi europei non cadono nel baratroproprio perchè c’è l’euro e che, quando nel 2002 l’euro sostituì la lira, iltasso dei mutui scese dal 13% al 4%. Quello che è necessario per renderepiù commerciabili i prodotti italiani ed europei è la piccola svalutazionedell’euro, perchè valendo più del dollaro rende ovviamente i prodotti eu-ropei meno appetibili e meno con-venienti. Dei tre principali (segue a pag. 5) Mario Coletti

(segue a pag. 2) Emiliano F. Caruso

Page 2: Attualita Giugno 2014

L’ATTUALITÀ, pag. 2 N. 6 GIUGNO 2014

LIBERA UNIVERSITÀ INTERNAZIONALE SALVEMINIDIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE

E SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

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Il giornalismo non è solo arte; è anche passione vissuta con entusia-smo e con rettitudine morale. Il piombo, più che l’oro, ha modificato

la Storia. E più che il piombo dei fucili, quello dei tipografi.

INFORMAZIONE AI SOCIQuote associative annuali: ordinaria euro 60,00; simpatizzanteeuro 100,00; benemerita euro 180,00; sostenitrice euro 280,00.Per aspiranti pubblicisti: euro 360,00. Versamento su c/c po-stale n. 56777006, intestato a Movimento Gaetano Salvemini,via Lorenzo il Magnifico 25, 00013. Fonte Nuova (Roma).

AV V I S O A G L I A S P I R A N T I P U B B L I C I S T IRegolamento: 1) versare la quota associativa annuale. 2) rileggere at-tentamente gli articoli prima di inviarli alla Direzione entro il 15 diogni mese. 3) Gli articoli non devono superare le 25 righe dattiloscritte.4) confrontare il testo originario dei propri articoli con quello poipubblicato con le necessarie correzioni e abbreviazioni, al fine dinon ripetere errori e prolissità negli articoli inviati successivamente.5) pubblicare almeno 80 articoli in 24 mesi consecutivi. 6) fare ti-rocinio in Redazione nei turni da concordare con il Direttore. 7) ri-volgersi al consulente Patrizio Alessandrini (via Monte Senario 14,Roma. Tel. 06.87195452) per far calcolare le ritenute d’acconto daversare all’Agenzia delle Entrate. 8) Conservare ogni copia del gior-nale per poter compilare l’elenco degli 80 articoli da consegnareall’Ordine.9) Presentare all’Ordine la domanda d’iscrizione all’Albo firmata dalDirettore della testata. 10) Sono accettati solo testi dattiloscritti compo-sti in RTF oppure WORD 4/5 e inviati per E-mail: [email protected] avere conferma, chiamare il cell. 347.0333846.Anche dopo l’iscrizione all’Albo è necessario pubblicare almeno un arti-colo su ogni numero e rinnovare la quota associativa annuale simpatiz-zante.

(segue da pag. 1) l vento della ramdom-crazia spazzerà via le magagne delle elezioni.

(segue da pag. 1) Caro Ministro Alfano

(segue da pag. 1) Un combattente per la legalità

(segue da pag. 1) Introdurre il modello ateniese nella nuova Costituzione

(segue da pag. 1) Quale turismo?(segue da pag. 1) Quando i politici vanno in carcere

(segue da pag. 1) La nuova geografia giudiziaria rallenta la giustizia

(segue da pag. 1) Questa Europa ha tradito chi ha creduto al Federalismo

(segue da pag. 1) Telecamera per passaggio al semaforo

(segue da pag. 1) Il teatrini della politica

(segue da pag. 1) Urge un nuovo umanesimo

senza remore alla giustizia. I costi della politica nel passato sono stati talie tanti per cui si è assistito ad un abuso e sperpero di denaro versato sottoforma di tasse dai contribuenti ed i rimborsi ai partiti utilizzati per finiprivati, tanto da richiedere tagli su servizi essenziali come la sanità, lagiustizia e l’istruzione. Negli anni 2011 e 2012, pertanto, si è deciso di an-dare ad intaccare anche la macchina “giustizia” per poter risparmiare sulpersonale e far convergere il contezioso di più sedi distaccate sulle sedicentrali. L’attuale Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri riferisceche tale intervento normativo atto a modificare la “geografia giudiziaria”permette un risparmio di ben 17 mln di euro l’anno laddove invece il Gov-erno è disponibile a maggiori spese come gli armamenti in periodi in cuisi auspica la pace. Tanto avviene anche nella provincia di Salerno, ovesono state soppresse ben 4 sedi distaccate così da disorientare magistrati,cancellerie, avvocati e non solo, perché un cittadino vorrebbe essere garan-tito e si rivolge all’Autorità Giudiziaria per essere tutelato nei suoi diritti.Così se l’art. 24 della Costituzione afferma “Tutti possono agire in giudizioper la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi.” ci si domanda, però,perché si debba aspettare tanto per ottenere questa indubbia giustizia. Lanormativa civilistica si pone nell’ottica della tutela del creditore a fronte diinadempimenti, ma l’attesa di una sentenza successiva a varie udienze nelcorso degli anni svilisce l’attività svolta da tutti i professionisti del settoreche operano nel caos disorientante di decreti legislativi e normative chevorrebbero risparmiare sulle spese, ma a quale costo? Il prezzo viene sem-pre pagato dai cittadini cui apparterrebbe la sovranità attraverso il dirittodi voto attivo come recita l’art. 1 della Costituzione italiana, ma sempre piùspesso si assiste a fenomeni di non identificazione del rappresentato nel-l’ideologia del rappresentante. Nel marasma legislativo che varia di legis-lazione in legislazione e di governo in governo, laddove il comunedenominatore è l’inefficienza ed il ritardo in quanto piuttosto che di respublica si cura sopratutto la res privata. Pertanto auspichiamo nuoviprovvedimenti in tempi brevi che permettano ai cittadini di fruire di queiservizi essenziali a cui ciascuno ha concretamente diritto.Stefania Cataldo

dei “Casalesi”, nell’ormai famosa intervista a Sky Tg 24 ad agosto 2013,in cui tra l’altro ha affermato di aver rivelato a suo tempo alla Commis-sione Parlamentare sulle Ecomafie, nel corso di un’audizione, i luoghi incui la malavita organizzata aveva sepolto i veleni. Ma è possibile che laPolitica di tutti i colori e tendenze, che in quei giorni con sicumera siagitò allarmata con frasi roboanti ad effetto, nulla sapeva? Ma la Politica,insistiamo, aveva conoscenza di quel che accadeva nella “Terra dei fuo-chi” dove, oltre ai roghi tossici, erano sempre più forti le proteste di co-mitati, di Parroci e cittadini? Avvertirono, loro, i politici, la necessità delladoverosa informazione sul rapporto tra tumori e discariche illegali? Sen-tirono, nella loro coscienza, che costituiva obbligo valutare le ricerchescientifiche che riguardavano mortalità e incidenza delle patologie onco-logiche in talune aree della Campania? Che aggiungere di più? Nulla; soloil convincimento che la morte del valoroso Commissario Mancini è statacausata dalle vistose carenze dello Stato; piaccia o no! Intanto, si rendail dovuto omaggio a questo Eroe dello Stato, con la concessione della me-ritata Medaglia d’Oro al Valor Civile! Raffaele Vacca

Chiara Rizzo, e la madre Raffaella De Carolis. Scajola avrebbe aiutatol’ex parlamentare Amedeo Matacena a sottrarsi alla cattura per l’esecu-zione della pena dopo essere stato condannato in via definitiva per con-corso esterno in associazione mafiosa: favoreggiamento vero, punto ebasta, a rigor di intercettazioni. Matacena è latitante a Dubai e, secondogli inquirenti, tentava di trasferirsi in Libano con il supporto dell’ex mi-nistro dove si trova anche Marcello dell’Utri. Arrestati anche altri im-prenditori italiani come Angelo Paris, manager di InfrastruttureLombarde, e Primo Greganti, già coinvolto nell’inchiesta Mani Puliteaccusati stavolta assieme ad altre cinque persone nell’ambito di un’in-chiesta della Procura di Milano che vede al centro episodi di turbativad’asta e corruzione legati all’Expo 2015: corruzione e appalti con molteombre. Sette arresti nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratoreaggiunto della Dda di Milano Ilda Boccassini e dai pm Claudio Gittardie Antonio D’Alessio sono stati emessi dal gip Fabio Antezza, sei ordi-nanze di custodia cautelare in carcere e una agli arresti domiciliari. Or-dinanze di custodia in carcere anche per l’ex parlamentare dellaDemocrazia Cristiana Gianstefano Frigerio, per l’ex parlamentare diForza Italia Luigi Grillo, per Primo Greganti, storico esponente del Pcicoinvolto in Mani Pulite, per l’intermediario Sergio Catozzo e per l’im-prenditore Enrico Maltauro. Un elenco spaventoso che dimostra comein Italia sia facile, ai più alti livelli, fare affari in modo illecito. IlPremierRenzi ha dichiarato che occorre porre «massima fiducia nella magistra-tura e massima severità se sono stati commessi reati». Pensare che nonci sarebbero stati tentativi di infiltrazione criminale e di interessi parti-colari in Expo è fuori da qualsiasi logica per chiunque conosca la situa-zione del nostro Paese. Non ci meraviglia questa alta percentuale diastensionismo. L’Italia è un paese molto malato e corrotto e togliere dagliaffari le mani della politica furba e disonesta è l’eredità che lasciamo allenuove generazioni. La prima repubblica è finita con Tangentopoli maquesta seconda del Berlusconismo deve processare i suoi errori/orrori erelegarli alla storia. Pena la sua sopravvivenza. Lisa Biasci

dello week-end o, invece, il semplice viaggio di piacere, l’agriturismo o“turismo verde” (ecoturismo). Quanto più si distinguono le molteplicicondizioni turistiche, tanto meglio si comprendono le conseguenti diver-sità tipologiche, i loro contenuti inespressi, le loro nascoste tensioni emotivazioni. Se l’analisi socio-culturale e il quadro motivazionale con-figurano situazioni diverse, va da sé che si delineano anche le specificitàpastorali che domandano iniziative omogenee. Per ogni tipologia turisticainfatti si dovrebbe ricercare e dispiegare una modalità pastorale correlata,con contenuti teologici e strumenti pratici adeguati. Nel magistero dellaChiesa e nella pur discontinua riflessione teologico-pastorale si trovanoampiamente documentate e facilmente reperibili sia le ragioni teologicheche i suggerimenti concreti per un disegno di pastorale del turismo. Primadi suggerire empiricamente una eventuale strutturazione della prassi pa-storale, ci sembra importante chiedersi quale “modello” di Chiesa e dun-que quale “pastorale” siano in grado di innestare il messaggio di salvezzanel particolare mondo del turismo. Come è subito comprensibile, mo-dello di Chiesa e pastorale diventano essenziali riferimenti se si vuoleimprimere una svolta nel rapporto Chiesa-turismo-vacanza e se si vuoledavvero incidere positivamente e cristianamente nelle dinamiche umanee sociali del turismo stesso. La Chiesa per attuarsi nei diversi contestisocio-culturali ha bisogno della pastorale, ma la pastorale se vuol esseredavvero coerente al suo scopo ha bisogno di una Chiesa aperta, agile,estroversa. Ma più precisamente quale “tipo” di Chiesa per il turismo?Diremo allora che la forma ecclesiale più consona al variegato e distrattomondo del turismo si identifica nel “modello di Chiesa” prospettatodall’ecclesiologia conciliare, dove la Chiesa si definisce come mistero dicomunione che attua il suo fecondo dinamismo nella missione. È lo Spi-rito d’amore infatti che invia la Chiesa nel vasto mondo del turismo perrecare il lieto annuncio del vangelo di Gesù Cristo, perché nel suo Nomegli uomini abbiano la vita (Gv 3,15). Sollecitata dalla forza dell’amoretrinitario e sospinta dall’urgenza dell’evangelizzazione, la Chiesa ricono-sce che nello specifico del turismo “i mezzi ordinari della pastorale nonbastano più”. Il “modello” rappresenta l’orizzonte di riferimento ottimaleche dà rilievo allo specifico intervento ecclesiale nel turismo. Esso habisogno di contenuti teologici, di strumenti pedagogici, di scansioni tem-porali, ma soprattutto di afflato spirituale. Questo modello implica lascelta del primato della parola e della testimonianza rispetto alla razio-nalità efficientista dell’organizzazione. In tale linea l’obiettivo comples-sivo della pastorale del turismo si determina nella pretesa di orientare lasoddisfazione dei bisogni umani in uno “stile di vita” coerente con i va-lori fondamentali dell’uomo secondo la visione cristiana. Al riguardo ap-paiono sapienti le indicazioni del Papa là dove afferma che,“individuando nuovi bisogni e nuove modalità per il loro soddisfaci-mento, è necessario lasciarsi guidare da un’immagine integrale del-l’uomo, che rispetti tutte le dimensioni del suo essere e subordini quellemateriali e istintive a quelle interiori e spirituali”. Pierluigi Vignola

che la povera Andreea Cristina Zamfir, bella ragazza romena di 26 anni,che si prostituiva per poche diecine di euro nella periferia di Firenze, sucui cercava di risparmiare per mandare i soldi alla famiglia in Romania,ha accettato di farsi mettere in croce, credendo di sottostare soltanto adun giuoco erotico, dal pericoloso maniaco del sesso. Ed è finita in trage-dia, perché la poveretta non ha resistito alle prolungate sevizie e pare siamorta in seguito ad un’emorragia interna, da cui forse si sarebbe potutasalvare, se quella “bestia”, come l’ha ben definita il questore RaffaeleMicillo, resasi conto di essersi spinta troppo oltre, avesse avuto ancoraun briciolo di umanità e, in un tentativo di “operoso ravvedimento”,avesse in qualunque modo avvertito, sia pure in forma anonima, il 118,o il 112 o il 113. “Ho fatto una bischerata... non credevo che morisse”,pare che abbia detto all’anziana madre, mentre l’arrestavano. Ma di que-ste bischerate ne aveva già fatte altre quando un solerte poliziotto si è ri-cordato di essere intervenuto per sedare una lite insorta tra il maniaco eduna prostituta, che, più accorta di Andreea Cristina, si rifiutava di accet-tare le sue strane proposte di sottoporsi a imprevedibili giuochi erotici.E pare che ci siano già state pure altre denunce, da parte di due prostitutesfuggite miracolosamente alle grinfie del mostro, che son rimaste letteramorta in qualche cassetto, o della polizia o dei carabinieri. La cronacadice che sarebbero state ritirate, ma qui, se non andiamo errati, si trattadi gravi reati perseguibili d’ufficio, altro che bischerate! Pertanto, questopericoloso individuo, avrebbe dovuto, quanto meno, essere tenuto d’oc-chio e interrogato come si deve dalla polizia, o dai carabinieri. E invece,“more solito”, ci siamo mossi “a babbo morto”. Quale legislazione pe-nale preventiva abbiamo, caro ministro Alfano? Perché il rapporto di quelpolizziotto è rimasto sepolto in qualche cassetto, senza alcuna conse-guenza, di modo che il pericoloso maniaco ha potuto continuare tran-quillamente a circolare in cerca di prostitute da stuprare in quel mododegno di un film dell’orrore?... Non sarebbe il caso di rivedere questalegislazione che lascia varchi tanto pericolosi in tema di sicurezza, anchequando le denunce vengano ritirate? Sergio Scalia

loro che avevano fornito i voti. Tutte le cariche pubbliche venivano mer-cificate da plutocrati senza alcuno scrupolo morale. Di fronte a tale scem-pio sociale Solone, Efialte, Clistene e Pericle attuarono gradualmente unsistema decoroso di autentica democrazia, in cui ogni cittadino - senzadiscriminazioni di natura economica - poteva accedere alle cariche isti-tuzionali mediante sorteggio. Non tutti i cittadini erano sorteggiabili masoltanto quelli che dichiaravano la propria disponibilità ed erano in pos-sesso di rigorosi requisiti morali e professionali. Potevano restare in ca-rica per un limitato periodo di tempo e non potevano essere risorteggiati,per evitare che una prolungata permanenza al potere li inducesse a cor-rompersi. Perché non sperimentare il “metodo Pericle” nell’Italia dioggi, in balìa di caste egoiste, di politici-sanguisughe e di amministratoricorrotti? Perché non introdurre il sistema di democrazia ateniese nellanuova Carta costituzionale? C.G.S.S.

tore di numerose pubblicazioni. Ha pubblicato a febbraio scorso un librodi successo “Contro le elezioni” (Ed. Babel). Nel corso della predetta in-tervista ha dichiarato tra l’altro: “Me la prendo con le elezioni, o megliocon la pigrizia di ridurre tutto al voto. Le elezioni sono il combustibilefossile della politica: un tempo erano in grado di stimolare la democrazia,ma ora provocano problemi giganteschi...La democrazia ottocentescanon é più adatta ai tempi...Seguo con interesse alcuni esperimenti diestrazione a sorte che negli ultimi anni sono stati condotti un po’ ovunquenel mondo (Canada, Islanda, Irlanda, Texas)...con il vantaggio fonda-mentale che i cittadini tirati a sorte sarebbero forse più inclini a dare prio-rità al bene comune e non alla propria rielezione... Le novità non cidevono spaventare”. C.G.S.S

trino sembra funzionare per ottenere i voti di un popolo italiano in granparte poco informato. Senza contare i numerosi voti ormai ridotti a unamerce spesso in mano alla mafia, oggi si preferisce votare il fotogenicopregiudicato, magari anche di abile dialettica, che offre decine di ceneelettorali, piuttosto che il serio e preparato politico che agisce con mo-destia. Ma in Italia chi controlla i media controlla il popolo. Lo capì beneMussolini, già giornalista, quando prese le redini dell’intera stampa ita-liana pilotando, di fatto, l’opinione pubblica per anni. E lo capì ancorameglio Mister B., quando in barba alla legge Mammì si prese quasi tuttii principali canali di informazione in Italia per promuovere la sua nuovaforma di dittatura. Eppure basterebbe consultare i media di altri paesi percapire che questo teatrino è uno dei tanti vizi all’italiana. Confrontiamoi quotidiani italiani con una qualsiasi copia di Le Monde, Time o il Wa-shington Post per renderci conto che i giganti dell’informazione dedicanogran parte dello spazio alla politica mondiale e solo il necessario a quellalocale, tranne in casi eccezionali come le elezioni del presidente o unqualsiasi golpe. In Italia, complice anche il fatto che, come dicevamo,molti giornali sono in mano alle lobby, in genere decine di pagine interesono dedicate a quel che succede nel condominio, per così dire, e benpoco spazio è dedicato a quel che succede nel mondo. E quelle decine dipagine, e serate televisive, manifesti elettorali e comizi, servono più afar berciare e pavoneggiare la nostra classe politica, piuttosto che a co-struire qualcosa di concreto per un paese ormai disastrato. Un sistemaefficace per pilotare il gregge italiano. E funziona: ormai non si va più avotare per scegliere il meglio della scena politica, ma, tristemente, ilmeno peggio. Emiliano Federico Caruso

fatto che il Parlamento di Strasburgo é enormemente costoso e scarsa-mente utile in quanto non emana leggi cogenti per gli Stati membri mapuò emanare semplici raccomandazioni. E’ scandaloso il fatto che gli oli-garchi della politica italiana, avvalendosi del famigerato “metodo Caligola”,abbiano nominato al Parlamento europeo persone incompetenti (cantanti,showman, soubrette). Questo tipo di Europa non fa altro che aggravare iproblemi economico-sociali anziché risolverli. Gli eurocrati si sono disin-teressati degli sbarchi di clandestini a Lampedusa e dei problemi del Medi-terraneo, immensa bara di annegati in mare. Il Movimento Salveminidisapprova questa Europa guidata da plutocrati cinici ed egoisti. C.G.S.S.

e frustrazioni, che i neri hanno subito per 500 anni dai Paesi occidentali.Milioni di africani sono stati trasportati come animali in America, dovedovevano vivere come schiavi e non potevano frequentare nemmeno lescuole dove erano studenti bianchi, ma soltanto le scuole specifiche perloro. Bisogna dire basta ad una società basata su scompartimenti stagni,ad una pulizia etnica. E’ errato anche affermare, come sostengono alcuni,che gl’immigrati siano la causa di tutti i nostri mali. E’ giusto ed indi-spensabile che vi sia una legge, che regoli le immigrazioni, specialmentequando questi disperati si rivolgono a quei Paesi dove non c’è lavoro nem-meno per i loro giovani. Occorre, a mio avviso, che vi sia una legge checonsenta l’ingresso in Italia a coloro che abbiano un contratto di lavoro ouna persona garante, disponibile a provvedere alle sue necessità. Noi Ita-liani dobbiamo imparare a convivere con persone che abbiano culture,tra-dizioni e religioni diverse, così si darebbe inizio ad un nuovo umanesimo.L’Italia, non va dimenticato, è divenuto un Paese multietnico per il nu-mero d’immigrati presenti, che sono diventati una risorsa utile per l’eco-nomia italiana e per combattere il declino demografico di un’Italia vetusta,in cui gl’Italiani fanno, e non sempre, un figlio unico. Lo spirito razzistasi alimenta anche dai pregiudizi, che inducono ad affermare che gl’immi-grati sono delinquenti, stupratori, ladri e che portano via il lavoro e la casaai giovani italiani. La Curia milanese disse che “Milano è diventatagrande e ricca grazie alla presenza di genti diverse; la presenza degli stra-nieri è un grande privilegio e un vantaggio per il futuro”. Il razzismo è daconsiderarsi figlio di ignoranza e di stupidità. Mario Coletti

l’abitazione o in qualsiasi luogo di pertinenza del soggetto che la effettua.E’ quindi possibile registrare nella propria auto, in una pubblica via oin un pubblico esercizio in quanto, secondo la Cassazione, “chi dialogaaccetta il rischio che la conversazione sia registrata”. (sentenza Cassa-zione n. 18908/2011) Qualche problema si pone invece all’atto delladiffusione della registrazione poichè non si può diffondere audio ovideo in modo indiscriminato, altrimenti si va incontro al reato di le-sione della altrui privacy. E’ quindi possibile diffondere la conversa-zione registrata solo con il consenso dell’interessato oppure se talediffusione ha lo scopo di tutelare un proprio o un altrui diritto. Tali re-gistrazioni possono essere utilizzate come prova nel processo penale,con un atto di Querela. Art. 167. Trattamento illecito di dati. 1. Salvoche il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di trarne per sèo per altri profitto o di recare ad altri un danno, procede al trattamentodi dati personali in violazione di quanto disposto dagli articoli 18, 19,23, 123, 126 e 130, ovvero in applicazione dell’articolo 129, è punito,se dal fatto deriva nocumento, con la reclusione da sei a diciotto mesio, se il fatto consiste nella comunicazione o diffusione, con la reclu-sione da sei a ventiquattro mesi. Riguardo alle registrazioni telefonichela Cassazione ha statuito che: “...la registrazione di una conversazionetelefonica eseguita da uno degli stessi interlocutori, non rientrando trale intercettazioni telefoniche, non è sottoposta alle limitazioni e alleformalità proprie di queste e che la registrazione all’insaputa di uno deidue interlocutori non costituisce offesa alla libertà di autodetermina-zione di costui, che ha comunicato in piena libertà, volendo comuni-care...” Isacco Cicala

(segue da pag. 1) È lecito registrare una conversazione?

MESSAGGIO DAL CAPO REDATTORE PER LA LOMBARDIACarissimo Cosmo,finalmente la ricezione de “L’Attualità” é tornata ad essere regolare.Spero che ciò avvenga anche in futuro in modo che il pensiero salvemi-niano possa continuare a diffondersi attraverso la nostra rivista. Qui,anche in ambienti universitari, si stanno manifestando discreti segni di in-teresse ma tutto precipita quando si giunge al dunque, all’impegno per-sonale. Emerge l’indifferenza o la ricerca del proprio “particulare”. Ciònon toglie che io continui a contattare circoli, professori e studenti nellacertezza che, prima o poi, gli ideali salveminiani faranno breccia in unasocietà seppur arida e moralmente povera. Nell’attesa di poterti fornirequalche buon risultato, solidarizzando con il tuo impegno, ti saluto cor-dialissimamente e ti abbraccio. Ferruccio Ciavatta (Milano)

Carissimo Ferruccio, l’Italia ha urgente bisogno di Uomini come te peruscire dal tunnel in cui si trova. Sei un modello esemplare da proporre atanti giovani che non riescono a trovare un saldo punto di riferimento. Seiun coraggioso alfiere del “Non mollare!” che ha demolito il corrotto sistemagiolittiano e il famigerato regime fascista. Prima o poi demolirà anche l’at-tuale lobby-pluto-crazia che ha fatto degenerare la democrazia italiana. Gra-zie per tutto ciò che fai. Vivissimi auguri di buon lavoro e un forte abbraccio.

Cosmo

normale verbale di contravvenzione con pesante sanzioni e grossi decur-tamenti di punti sulla patente. Fermo restando che la sicurezza stradalenon può essere messa in discussione per le numerose vittime dei così-detti pirati della strada, non può essere nemmeno accantonato il graveproblema creato dal traffico odierno. Le pesanti sanzioni sino al ritirodella patente non sono sopportabili dai cittadini in grave disagio eco-nomico, senza citare pensionati o invalidi che verrebbero a perdere unmezzo di locomozione necessario per la loro stessa sopravvivenza,senza peraltro aver commesso alcuna infrazione stradale. Il difficileproblema potrebbe essere risolto, installando semplici telecamere al-l’inizio dei semafori, progetto da tempo annunziato e non ancora rea-lizzato. Fotografando le targhe delle autovetture al loro passaggio siavrebbe la prova inequivocabile dell’attraversamento; se il conducenteinizia il passaggio al giallo non è soggetto ad alcuna sanzione; diversa-mente dovrebbe essere severamente punito. Finirebbero così tutte lecontestazioni e si avrebbe il vero rispetto del Regolamento Stradale. Iconducenti onesti non avrebbero nulla da temere e i pirati della stradanon avrebbero più alcuna giustificazione a loro difesa. Liana Botticelli

La redazione di questo giornale condivide la proposta sopra riportata,ritenendola più che valida; proposta che avrebbe dovuto già essereadottata a seguito dello scandalo apparso sui giornali per riduzionedi intervalli operata sui semafori a scopo di lucro in alcune zone diRoma e che ha penalizzato molti cittadini.

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L’ATTUALITÀ, pag. 3N. 6 GIUGNO 2014 TEMATICHE INTERNAZIONALI E VARIE

BRINGBACKOURCHILDREN: UN PIANO DI MOBILITAZIONE INTERNAZIONALELa mobilitazione è partita dalla Nigeria ed è arrivata sui media inter-nazionali. Anche noi cittadini italiani aderiamo alla chiamata di Ipetitionche si rivolge a Nkosazana Dlamini-Zuma, presidente della Commissionedell’Unione africana, a quella di Amnesty International che scrive aBarak Obama e a quella di Change.org indirizzata ai leader del mondo ealle organizzazioni internazionali. BringBackOurChildren non si rivolgeai responsabili del rapimento (Boko Haram significa letteralmente “l’e-ducazione occidentale è peccato”). Ma al governo nigeriano che nonha affrontato Boko Haram per troppo tempo. Ora si tratta di andare oltrel’indignazione, di fare molto più di qualcosa nei confronti delle ragazzerapite in Nigeria mentre si trovavano a scuola. Tanti sono i nomi di unalista che corre fino a quasi trecento: sono i nomi delle ragazze rapite, trail 14 e il 15 aprile, nel dormitorio di una scuola in Nigeria, nel nord delpaese in prevalenza di fede cristiana. Rapite da uomini armati di kala-shnikov, torce e una fede fanatica camuffata dall’islamismo. Le hanno ca-ricate sui camion in mezzo al bestiame razziato nei campi e portate nellaforesta di Sambisa, dove sono ancora prigioniere. Il sogno di un diplomaper diventare un giorno avvocate, insegnanti, chirurghe fa dunque pauraai terroristi. Nel video in cui rivendica il sequestro, il leader del gruppoBoko Haram dice ridendo: le ragazze sono fatte per diventare mogli —a 12 anni, anche a 9 — non per studiare, adesso troveranno un marito osaranno vendute al mercato. Boko Haram, una sigla che significa «l’edu-cazione occidentale è peccato», combatte e minaccia la popolazione daanni con l’obiettivo di creare nel Nord un’area integralista islamica. Maquesta non è una storia di musulmani contro cristiani, è una storia diignoranza e di cattiveria perpetuata dai più forti verso i più deboli e in-nocenti. L’elenco di quei nomi, pubblicato dalla Christian Association ofNigeria, dimostra che le ragazze sono cristiane e musulmane; sono ra-gazze normali, non ricche che vanno a scuola come tante loro coetaneenel mondo. È una storia malvagia contro l’educazione, soprattutto control’educazione delle bambine. Una storia per il potere, che passa dal con-trollo delle donne a favor di principi vecchi e conservatori che apparten-gono alla storia delle società primitive. Come è successo in Pakistan conMalala, colpita da una raffica in faccia; come succede in Afghanistandove in alcune zone le studentesse vengono punite con l’acido. Come èsuccesso anche in Italia, quando una giovane e bella avvocatessa è statafregiata dall’ex fidanzato con l’acido, rea di averlo lasciatoper sempre e capace di vivere in autonomia la sua li-bertà. L’odio e l’ignoranza dei maschi verso le donnein alcuni paesi arretrati culturalmente si mescolaall’odio e al desiderio di vendetta dei maschi versole femmine nei paesi occidentali. Quale potrebbe es-sere la risposta di tutte le donne e degli uomini dibuona volontà del mondo? Bring back our girls, ri-dateci le nostre ragazze perché noi non le lasceremomai da sole, con il clamore dei media internazionali econ l’attenzione di tutte le donne del mondo, di ogni fede,razza e opinione! Lisa Biasci

ANDY WARHOL ARRIVA A ROMA “Quel che c’è di veramente grande in questo paese è che l’America hadato il via al costume per cui il consumatore piú ricco compra essen-zialmente le stesse cose del piú povero. Mentre guardi alla televisionela pubblicità della Coca Cola, sai che anche il presidente beve CocaCola, Liz Taylor beve Coca Cola, e anche tu puoi berla”. L’appunta-mento consigliato, per gli amanti di Andy Warhol, è senza dubbio alMuseo della Fondazione di Roma, Palazzo Cipolla. La mostra, che saràaperta fino al 28 settembre, racconta con 150 opere tra cui tele, fotogra-fie, e persino piccole sculture, il padre della Pop Art americana. Tra leopere si possono ammirare alcune immagini note a tutti, come le bot-tiglie di Coca Cola o le scatole di Campbell’s Soup. Immagini chehanno reso celebre l’artista e che hanno cambiato il modo di vederel’arte negli anni Sessanta. Pop Art infatti ha fatto rima con rivoluzioneartistica: l’appellativo “popolare” non fa riferimento infatti all’arte delpopolo o per il popolo, ma più ad un arte di massa (che non avendo unvolto preciso si rispecchia in un arte il più possibile anonima), prodottain serie. La mostra si apre con opere degli anni cinquanta, elaboratequando il giovane Andy debuttava come illustratore per alcune rivisteprestigiose americane e come disegnatore pubblicitario. L’importanzadi Warhol sta nel fatto che egli ha trasformato in arte i protagonisti delmondo capitalistico e dell’immaginario collettivo americano trasfor-mando in icona “la Coca Cola come Elvis Presley, la Campbell’s Soupcome Liz Taylor e Marilyn Monroe, il biglietto del dollaro come JackieKennedy”. Tutte le opere presenti alla mostra fanno parte della BrantFoundation, il cui fondatore, Peter Brant per l’appunto, fu amico diAndy Warhol e importante collezionista delle sue opere d’arte. Prose-guendo tra le stanze del Palazzo Cipolla si potranno apprezzare inoltretante altre icone ormai presenti nella nostra identità culturale come idipinti di francobolli, S&H Green Stamps, Red Elvis e 192 One DollarBills, una delle quattro Shot Marilyn (i dipinti che furono danneggiatiall’altezza della fronte della diva da un colpo di pistola sparato nellostudio dell’artista, la famosissima Factory, da Billy Name) e ancora leBrillo Box e le Kellogg’s corn flakes boxes. Giuseppe Di Matteo

REAGAN, I MARZIANI E LA FINE DELLA GUERRA FREDDACi sono dei momenti in cui la Storia prende direzioni inaspettate a causadi eventi imprevedibili, non ci si rende conto subito ma è il silenzioso di-panarsi delle conseguenze a rendere chiara l’importanza di tali momenti.Oggi viviamo eventi che 30 anni fa erano inimmaginabili, la guerrafredda allora divise il mondo in due, nettamente, ma i nemici di ieri oggicollaborano e dialogano trovando sintesi inattese per il bene dell’uma-nità. Che cosa è successo negli anni’80 che spinse Usa e Urss ad avvici-narsi? Ronald Reagan definì l’Unione Sovietica, l’impero del male,mentre esasperava l’escalation della guerra fredda, aumentando gli arse-nali nucleari. Quale furono le motivazioni che in breve tempo lo porta-rono invece a collaborare con Gorbachev? Perché Gorbachev quandodivenne guida dell’Unione Sovietica si oppose senza mezzi termini alloscudo spaziale (SDI) americano e poi in breve tempo invece diede se-gnali di collaborazione? Qual’erano ora le priorità che stavano portandoun antica alleanza risalente alla II guerra mondiale a riproporsi? Forse unnuovo nemico comune? Durante la cena del primo summit fra le due su-perpotenze a Ginevra nel 1985, a seguito di una citazione biblica di Gor-bachev che incoraggiava a superare le evidenti differenze Reagan rispose“che se le popolazioni mondiali scoprissero che una forma di vita alienastesse attaccando la Terra, quella scoperta unirebbe tutte le popola-zioni”… Era questa la vera motivazione che rinvigorì quell’antica alle-anza? C’era qualcosa che il Presidente Americano sapeva riguardo glialieni? Nel 1987 Gorbachev ricordando quella cena ad un meeting com-mentò quella frase del Presidente americano: “(…)non discuto l’ipotesinonostante sia ad oggi prematura”. Sempre nel 1987 Reagan nel suo ce-lebre discorso all’assemblea generale del’ONU, di fronte ai rappresen-tanti di quasi tutte le nazioni, ribadì quanto detto nei colloqui privati,andando a braccio senza rispettare quanto scritto dai suoi collaboratori:“mi capita spesso di pensare che le differenze fra i nostri due Paesi spa-rirebbero di colpo se dovessimo fronteggiare una minaccia aliena”. Ladiplomazia ma soprattutto il carisma dei due Leader, portarono a conse-guenze vitali per il nostro pianeta, fra le più importanti ci furono i trattatidi disarmo nucleare, ai quali però seguì un rafforzamento del SDI, loscudo spaziale contro attacchi balistici, a cui l’URSS non oppose resi-stenza, come mai? Vi era forse una minaccia comune? Altra conseguenzadel disgelo diplomatico fu l’inizio di un’intensa collaborazione nellacorsa allo spazio che vide l’allineamento dei programmi spaziali che por-tarono scienziati USA a collaborare in modo determinante alle missioniSovietiche su Marte e Fobos, una delle lune di Marte, ovvero il lanciodelle sonde PHOBOS 1 e 2 del 1987. Queste due sonde possono esserestate la causa della fine della guerra fredda e del crollo del muro di Ber-lino? C’è chi pensa di si. La storia della missione ci fornisce al riguardoqualcosa che è più di un indizio. Le sonde furono lanciate nel lugliodel’87 ma di Phobos 1 si persero i contatti appena due mesi a causa di unproblema tecnico. Phobos 2 invece raggiunse l’orbita di Marte, riuscendoa mandare sulla terra foto straordinarie del sole e dello spazio e ancorpiù straordinarie quelle ad infrarossi della superficie del pianeta rosso, maquando era a 50 metri dalla superficie della luna Fobos per rilasciare duelander, il segnale s’interruppe in maniera anomala, era il mese di marzo1989. Le ultime foto che la sonda spedì al centro di controllo sovieticosono ancora oggi tra le più inquietanti e misteriose della storia della con-quista dello spazio e forse della storia dell’Umanità. Il giorno dopo al ri-guardo queste foto i media riportarono notizie non chiare riguardo ad unombra ellittica e ad un oggetto misterioso. Il telegiornale russo Vremyadiffuse le immagine pervenute dall’Agenzia Spaziale Sovietica in cuiuna gigantesca ombra si stagliava sulla superficie di Marte, gli scienziatiin seguito valutarono tale ombra o fenomeno essere lunga 25 km e chenon poteva trattarsi di un effetto ottico in quanto fu rilevata anche daidispositivi a infrarossi. Da notare che gli scienziati dopo aver analizzatogli ultimi dati smisero di parlare di guasto e cominciarono a introdurrel’idea di un incidente, in quanto le ultime immagini pervenute sembra-vano provenissero da una trottola come se Phobos 2 avesse cominciatoa roteare. Cos’era quell’enorme ombra? Perché la sonda cominciò a ro-teare? Era stata colpita da qualcosa? Bisogna sottolineare che l’incidenteavvenne proprio nel momento in cui la sonda stava allineandosi con laluna Fobos e girare le antenne per poter trasmettere immagini e dati in-frarossi alla terra della luna stessa. Le autorità URSS spinte dalle richiestedi chiarimenti da tutto il mondo furono costretti a preparare un docu-mentario con le foto inviate da Phobos 2 durante tutta la missione tranneperò gli ultimi due fotogrammi. Le immagini ad infrarossi inviate daMarte furono enigmatiche e in qualche modo sconvolgenti: nell’areaequatoriale del pianeta un reticolato di linee dritte che si intersecavanoprecisamente su di un area vasta circa 600 km quadrati, immagini ina-spettate, anomale, ma l’aspetto più inquietante fu sottolineato da unoscienziato del London Science Museum ovvero che tali immagini nonprovenivano dalla camera ottica ma da quella infrarossi, come se talerete di rettangoli emanasse calore. Le altre foto “assurde” erano appuntoquelle dell’enorme ombra ellittica kilometrica sulla superficie del pianetarosso. Gli ultimi due fotogrammi non furono svelati con un laconicocommento che spiegava che tali immagini dovevano essere ulteriormenteanalizzate in quanto mostravano “qualcosa che non dovrebbe esserci”.E’ un caso che dopo questi eventi la guerra fredda giunse ad una improv-visa conclusione? Il muro di Berlino che cadde pochi mesi dopo l’inci-dente Phobos 2 voleva forse sancire la nuova unità delle NazioniMondiali contro un obiettivo comune? Dopo la caduta del regime comu-nista finalmente le maglie si allargarono e permisero nel’91 il trapelaredi ulteriori informazioni e fu così che Marina Popovich, ex-colonellodell’aviazione Sovietica, mostrò al mondo gli ultimi fotogrammi defi-nendoli come il primo vero riscontro della presenza di astronavi-madrialiene nel sistema solare. Le foto mostravano un oggetto cilindrico lungocirca 20 km e largo 1,5. Era stato quel’oggetto misterioso a colpire lasonda facendola roteare? Se fosse così, che cosa c’è su Fobos che i ter-restri non devono vedere? Simone Chermaz

LA CINA SCOPRE IL “PONTE” E VA IN TILT1 Maggio 2014, i cinesi senza dubbio si ricorderanno di questa data. XiJinping, segretario generale del partito comunista cinese, proprio que-st’anno, ha esteso alle imprese e ai dipendenti privati le “ferie pagate”:lusso che dal 1999, quando il segretario generale era Jiang Zemin, era ri-servato solamente ai lavoratori pubblici. Un piccolo passo avanti, seppursimbolico, verso la conciliazione, avviata a dir la verità già nel 1978, trail comunismo e la libertà dell’individuo. Quello che i cinesi si ricorde-ranno però sarà quel che è successo durante il “ ponte”, il primo weekendlungo della storia cinese dove il Paese è rimasto paralizzato per quattrogiorni consecutivi, e i numeri del fenomeno fanno davvero girare la testa:350 milioni di turisti, 1,37 miliardi di cinesi che optano per la gita fuoriporta, una coda di automobili lunga 70 chilometri che ha bloccato l’interanuova autostrada che collega Pechino e il Tibet, 37 milioni di passeggerialle Ferrovie e il traffico in autostrada che rispetto al 1 Maggio dell’annoscorso è aumentato del 27 %. Questo fenomeno senz’altro è davvero sba-lorditivo e fa riflettere sullo stile di vita, ma soprattutto sulla concezionedel lavoro che ha il Socialismo cinese, così è chiamata l’ideologia su-bentrata a quella marxista nel 1978 che vuole conciliare il Comunismocon l’economia di mercato. Questo vuol dire che la Cina è sì al primoposto mondiale della classifica di crescita economica statale, ma vuoldire anche che ciò ha un prezzo, un prezzo pagato molto caro dai cittadinicinesi che sono costretti ad un ritmo lavorativo che sarebbe impensabileper noi europei. La crescita statale viene fatta sulle spalle dell’individuoche in Cina non è mai stato visto come un singolo, ma soltanto come unapiccola parte dell’intero sistema. E il fenomeno avvenuto pochi giornifa è una prova lampante: se i giornali ci raccontano di cifre incredibilisulle autostrade e ci parlano di febbre del turismo, questo vuol dire chei cinesi si sono presi finalmente quel diritto alle ferie che, normalmente,non hanno. Stavolta nessuna censura potrà nascondere i numeri.

Giuseppe Di Matteo

“L’UCRAINA E LE CHIESE”La drammatica situazione in cui versa l’Ucraina è sotto gli occhi di tutti.Siamo sull’orlo di una guerra civile; mentre si prepara quello che dalpunto di vista di Kiev e dei suoi alleati occidentali (americani ed europei)appare come un referendum farsa. L’obiettivo dichiarato dei referendumseparatisti organizzati dei filorussi nell’Est del paese è quello di recidereogni legame con Kiev. Quello che ci rattrista, però, non è solo lasituazione politica molto tesa, ma anche il degenerare dei rapporti traChiesa greco-cattolica e Chiesa ortodossa. Se da una parte i rapporti trale chiese ortodosse divise sembrano migliorare in questi ultimi mesi,purtroppo i rapporti tra Chiesa greco-cattolica ed il patriarcato di Moscastanno piuttosto peggiorando. La ragione – dal punto di vista dei russiortodossi – è il fatto che i responsabili della Chiesa greco-cattolica sisiano apertamente schierati con i politici europei ed americani controquelli russi. Non bisogna, infatti, dimenticare che in Oriente la Chiesa elo Stato vivono in una certa “sinfonia” e perciò un tale atteggiamento alivello politico influisce anche sui rapporti tra le Chiese. La cosa cheulteriormente ci rattrista di questa drammatica situazione di conflitto è ilpossibile allontanarsi della realizzazione della profezia di Giovanni PaoloII che sognava un’Europa che fosse capace di respirare a due polmoni:quello ortodosso e quello cattolico. Stefano Valente

ABOUT THE NIGERIAN GIRLSGoodluck Jonathan, President of Nigeria and head of the Armed Forces,said on his inauguration May 6th 2010: "I will devote myself to the ser-vice and well-being of the people of Nigeria." However, May 2014, anarmed command kidnaped 200 girls from a school in order to sell themas sex slaves, as if they were worth less than animals! The Nigerian Pre-sident did not consider the girls as "people" deserving his protection! Wedemand that President Goodluck Jonathan be taken to the InternationalTribunal charged as an accomplice of Nigerian terrorists. We must writeprotest letters to the UN High Commissioner for Human Rights Ms. Mar-garida Pressburger, at the United Nations: 42nd Street and 1st Avenue /New York, NY/USA. It is a case of humanitarian conscientiouness.Therescue operation! Let's do it right way! Teresinka Pereira

LA POVERTÀ SIA FUORI LEGGENumerose associazioni e riviste, tra cui “Missione Oggi”, hanno lanciatola sfida di far considerare illegale la povertà. Si desidera dichiarare ille-gale la povertà dall’O.N.U. nel 2018, 70° anniversario della “Dichiara-zione universale dei diritti umani”, con una risoluzione che dichiaril’illegalità di norme, d’istituzioni e pratiche che originano la povertà. IlProf. Riccardo Petrella dell’Università del Bene Comune di Bruxellesparla d’impoveriti anziché di poveri e intende smitizzare l’idea che la po-vertà sia “naturale”. Infatti esistono cause strutturali alla sua origine, per-ciò possono essere eliminate. Bisogna partire da noi stessi: siamoimpoveriti materialmente, eticamente e democraticamente, perciò è indi-spensabile condurre un’azione di sensibilizzazione. Il Prof. Bruno Amo-roso dell’Università danese di Roskilde ha affermato che gl’impoveriti, gliesclusi sono recentemente aumentati ed oggi riguardano il 99% della po-polazione. Come credente credo sia necessario tornare alla tradizione bi-blica di coltivare il sogno della vera giustizia. La campagna per rendereillegale la povertà si muove, a partire dall’Italia, da tre campi prioritarid’azione : la democrazia, la giustizia economica e sociale, la cittadinanza.Per ciascuno di questi campi sono state individuate istituzioni, leggi e pra-tiche sociali e collettive da mettere fuori legge, tramite un coinvolgimentodelle persone in un percorso da costruire insieme. La dimensione interna-zionale è assicurata dal coinvolgimento di realtà in diversi Paesi come ades. Argentina, Marocco, Malesia, Filippine, Quebec, Belgio. Speriamoche le suddette Associazioni riescano con il tempo a debellare la povertà,assicurando ad ogni uomo il pane quotidiano. Mario Coletti

L’EUROPA CONOSCE LE SUE REGINE: GERMANIA,SPAGNA ED INGHILTERRA CHIUDONO IL CERCHIO

Il mese di maggio, con particolare anticipo negli anni che precedono lecompetizioni nazionali estive come i prossimi Mondiali, pone da semprela parola “fine” ai maggiori campionati d’Europa. La Stagione 2013/4 havisto molte clamorose novità miste a conferme quasi scontate: in In-ghilterra i giochi si chiudono col Manchester City ancora campione, mava posto l’accento sul clamoroso suicidio del Liverpool: il club di capitanGerrard ha sperperato i punti di vantaggio sul club di Pellegrini nelle ul-time giornate contro avversari tutt’altro che insuperabili, raggiungendo ilpicco della follia nella rimonta subita dal Crystal Palace ,già salvo ,da 3-0 a 3-3 nel recupero precedente all’ultima giornata. Al terzo posto, validoper un accesso diretto ai gironi di Champions League, si colloca il Chelseadi Josè Mourinho, mentre l’Arsenal di Wenger, per larghi tratti della sta-gione in corsa addirittura per la vittoria finale, si deve accontentare deiPlayoff della coppa dalle grandi orecchie tramite il quarto posto finale.Volano in Europa League tramite il campionato il sorprendente (ma nem-meno tanto) Everton di Martinez ed il Tottenham, che riesce a spuntarlasul Manchester United peggiore degli ultimi trent’anni, mentre il postoeuropeo riservato alla FA Cup è dell‘Hull City. Scendono in Champi-onship il Cardiff City, il Norwich e tristemente il Fulham, la storicasquadra di Londra che gioca le partite di casa in quel gioiello chiamatoCraven Cottage.La Bundesliga tedesca, ormai da mesi certa della vittoriafinale del Bayern Monaco, regala la seconda piazza al Borussia Dortmunde la terza allo Schalke 04, schierando così le sue squadre certe di parteci-pare alla fase a gironi della prossima Champions League. Passerà per iPlayoff, invece, la presenza del Bayer Leverkusen, quarto nonostante uncrollo verticale da gennaio in poi. In Europa League approdano Wolfs-burg, Borussia Moenchengladbach e Mainz, mentre scendono in ZweiteLiga Braunschweig e Norimberga, attendendo l’esito del play-out tra undeludentissimo Amburgo e la terza classificata del campionato cadettotedesco, il Greuther Furth. Le emozioni, ci si può scommettere, nonmancheranno fino all’ultimo secondo. Giovanni Sidoni

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L’ATTUALITÀ, pag. 4 N. 6 GIUGNO 2014TEMATICHE ETICO-SOCIALI

(segue da pag. 1) Etica addio, evoluzione tecnica della richiesta di voto

(segue da pag. 1) La notte delle stelle cadenti

(segue da pag. 1) Effetti benefici del peperoncino

IL MISTERO DELLA PORTA BURGUNDA (TROUÉ DE BELFORT)

(Seguito) Nelle sue memorie (op.cit., pag. 207 e ss.), il gen. Grazianiracconta che quando, il 20 giugno 1940, aveva chiesto telegraficamenteal gen. Von Funk di appoggiare il nostro attacco sulle Alpi Occidentalicon le sue truppe corazzate, che avevano già raggiunto Grenoble, inmodo da favorire la nostra penetrazione dall’altra parte della Valle del-l’Arc, avendone avuto risposta negativa non potendo i suoi mezzi coraz-zati manovrare efficacemente in quella stretta valle, era destinato pressoil comando della IV Armata (gen. Guzzoni), a Rivoli, come ufficiale dicollegamento, il maggiore tedesco Heggenreiner, che rimase presso dilui, “con le stesse funzioni, durante la campagna 1940-41 in Africa Set-tentrionale”. E, avendo spesso parlato con questo ufficiale del piano re-lativo alla Porta Burgunda, gli aveva detto che tale piano “era originatodal Führer in persona”. E abbiamo visto che era naufragato, come gliaveva riferito lo stesso Mussolini, quand’era con lui sul Garda, qualecapo delle FF.AA. della Repubblica di Salò, perché il Comando SupremoTedesco aveva opposto un rifiuto alla nostra richiesta di concedere auto-nomia di comando al nostro Corpo d’Esercito a capo del quale era statoposto il Principe di Piemonte”; pretesto “abbastanza infantile”, secondoosserva Graziani, poiché “si sarebbe potuto sostituire, al Principe, un ge-nerale”. Ma probabilmente, giacché ci riesce difficile immaginare cheMussolini e il nostro S.M.G. (Maresciallo Badoglio) fossero così sprov-veduti da non aver pensato a tale sostituzione, c’era dell’altro, che Mus-solini non volle dire al Graziani, forse perché riteneva che avrebbesminuito il suo prestigio di comandante supremo indiscusso (ricordiamoil già cennato sfogo contro Badoglio a Villa Torlonia, durante un tempe-stoso colloquio con lo stesso Graziani). Infatti, questi ci narra ancora (ib.)che il piano relativo al fronte occidentale aveva carattere “assolutamentedifensivo” e che “l’incertezza, durata fino all’ultimo, se si dovesse at-taccare ad Occidente (Francia) o ad Oriente (Jugoslavia), aveva fatto sìche le grosse artiglierie fossero ancora, ai primi di giugno, ferme nei de-positi di Piacenza.” E per il trasporto in linea sulle Alpi Occidentali “eraprevisto circa un mese di tempo”, ciò di cui lo S.M.E. aveva debitamenteinformato lo S.M.G., come conferma lo stesso gen. Badoglio nelle suememorie (“L’Italia nella Seconda Guerra Mondiale”, Ed. Mondadori,1946, pag. 45-46), dove nel colloquio avuto con il Duce in data 15 giugno1940, tra le ragioni addotte per sconsigliare un attacco alla Francia, Ba-doglio fa presente, “in primis”, appunto, come motivo di ordine tecnico,che “essendo il nostro schieramento difensivo, come gli era ben noto,occorrevano 25 giorni per passare ad una attitudine offensiva” (attesa lascarsa e impervia viabilità di quella zona di frontiera). In secondo luogoBadoglio aveva giustamente osservato che ormai “l’esercito francese erain via di pieno dissolvimento e la Germania non aveva affatto bisognodel nostro intervento per completare la vittoria”, permettendosi di aggiun-gere che “noi, senza dare alcun apporto necessario e determinante, face-vamo la tristissima figura di colpire una nazione che era già a terraagonizzante”, osservazione, quest’ultima, che aveva suscitato una durareplica da parte di Mussolini, che gli aveva fatto notare che trattavasi diuna “questione essenzialmente politica”, che esulava dalla sua compe-tenza di “consigliere sulle cose militari” e che quindi spettava a lui sol-tanto di decidere in merito. E nel merito Mussolini gli faceva osservare,tra l’altro, che “le guerre attuali non sono come i duelli fra i cavalieri delMedio Evo o combattimenti alla Fontenoy, nei quali una parte invitavaprima l’altra ad iniziare il fuoco. La guerra - sosteneva M. - ora si fa perannientare il nemico, e tutte le circostanze favorevoli devono essere affer-rate per conseguire questo scopo”. È, chiaramente, una sintesi del concettodi “guerra totale”, di cui dovemmo, purtroppo, pagare dolorosamente ilconto. Ma Badoglio, in realtà, non voleva la guerra con la Francia, comerivelò Vittorio Emanuele III al maresciallo Graziani (op.cit., pag. 210),allorché questi si recò a fargli visita nella Villa Thaon di Revel, in Carma-gnola, dopo la conclusione dell’armistizio con la Francia sconfitta, dondel’ordine da lui emanato di non prendere l’iniziativa delle ostilità. (Fine)

Sergio Scalia

OMICIDIO DI GARLASCO: IL CASO VIENE RIAPERTOClamorosa svolta nel caso Garlasco. Il dibattimento sull’omicidiodi Chiara Poggi, la giovane 26enne uccisa il 13 agosto 2007 nella villettadi Via Pascoli, è stato riaperto. La notizia arriva dalla prima Corte d’As-sise d’Appello di Milano dove i giudici del nuovo processo bis di se-condo grado ad Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della ragazza e finoraunico imputato del delitto, hanno disposto la rinnovazione parziale del di-battimento con l’integrazione di nuove perizie e accertamenti. Quattro iperiti a cui sono state affidate le valutazioni del caso. Si tratta del pro-fessor Francesco De Stefano dell’Università di Genova, del torinese Ro-berto Testi e di due professori dell’Università di Bologna, Gabriele Bitellie Luca Vittuari. «Ci troviamo di fronte a un importantissimo riconosci-mento di quanto la parte civile ha sempre sostenuto nel corso dei prece-denti gradi di giudizio, e su cui la Suprema Corte aveva già espressosolide e argomentate motivazioni decidendo la riapertura del processo»,si legge in una nota diffusa da Rita e Giuseppe, genitori di Chiara. Men-tre l’avvocato Fabio Giardia, uno dei legali della difesa Stasi, ribatte:«siamo tranquilli e sicuri che da queste nuove perizie non verrà fuorinulla di nuovo». E poi aggiunge: «Alberto è pronto a rientrare nella vil-letta, se glielo chiederanno». Il riferimento è ovviamente alla decisionedella Corte d’Appello di ripetere la sperimentazione virtuale della cosid-detta “camminata” di Stasi sulla scena del crimine che, a differenza delprocesso di primo grado in occasione del quale il teatro del delitto fu ri-creato in una scena esterna, ora i giudici potrebbero decidere di far ese-guire proprio nella villetta dei Poggi. Per la prima volta, inoltre, ilpercorso sarà esteso anche ai primi due gradini che portano alla scalache conduce alla cantina dove fu trovato il corpo senza vita di Chiara esul quale l’imputato dice di essere sceso, dopo aver trovato il cadaveredella fidanzata. La ricostruzione, che dovrà inevitabilmente tenere conto«della macchiatura ematica presente sul pavimento e della postura as-sunta dallo stesso per l’apertura della porta e del processo di essicca-mento delle macchie stesse», spiegano i giudici, servirà a capire come siapossibile che Stasi si sia mosso sulla scena del crimine (per di più pocoilluminata) senza sporcarsi le scarpe di sangue. Disposte anche le analisi,mai effettuate, per individuare il dna mitocondriale, da un capello castanochiaro trovato nel palmo della mano sinistra di Chiara e sui margini delleunghie della ragazza. Chiude la lista dei tre accertamenti su cui la Corted’Appello ha chiesto di far luce la bicicletta nera da donna in uso allafamiglia Stasi. Prelevata dai carabinieri di Vigevano e portata in aula, labici, sarà mostrata a Franca Bermani e Manuela Travain, le due testimoniche nel corso delle indagini avevano raccontato di aver visto una bici-cletta nera simile appoggiata al muretto dell’abitazione dei Poggi propriola mattina del 13 agosto. In considerazione del tempo ormai trascorso, te-nuto conto anche dell’impossibilità di conoscere la modalità di conser-vazione, la bici non sarà invece sottoposta a esami scientifici. Così comenon ci sarà nessuna perizia informatica sul pc di Stasi. La richiesta, avan-zata dal sostituto procuratore generale Laura Barbaini, è stata infatti re-spinta dalla Corte «fermo restando che le parti hanno sempre ecomunque la facoltà di esaminare il materiale in sequestro, al fine di ri-cercare altri elementi utili». Lo stesso vale per l’istanza della difesa di ac-quisire le immagini satellitari del Comune di Garlasco. Il processo è statoaggiornato all’8 ottobre, mentre le perizie dovranno essere depositate il22 settembre. Federica Sciorilli Borrelli

LO SPORT, TIPICO FENOMENO DEL NOSTRO TEMPO(Seconda Parte) Lo sport costituisce un evento simbolico variegato. Loè nella sua realtà articolata: non esiste lo sport, ma esistono gli sport, epiù precisamente secondo i diversi profili, contesti, esperienze personalie sociali. Lo è per la diffusa difficoltà a determinare i valori umani e i ri-ferimenti etici che vi sono implicati. Lo è per l’obiettiva complessità dielaborare una concezione, anzi una teoria dello sport quale fatto di cul-tura, che ne rilevi lo spessore di razionalità, senza consegnarlo alle esplo-sioni di un vitalismo incontrollato. Non è nostro compito esaminarecompiutamente le diverse tipologie della pratica sportiva. Ci basta rile-vare l’insufficienza di una presentazione dello sport che abbia solo uncarattere descrittivo e classificatorio. Individuare invece con più puntualee informata esattezza le diverse modalità e forme di sport nei loro risvoltinon solo fisici e motori, ma anche psicologici, sociali, ambientali, etici,è una condizione importante e un’acquisizione preziosa per un discerni-mento atletico e pedagogico, capace di favorire lo sviluppo della persona,senza ledere la sua integrità psicofisica. Prendere coscienza di questaricca complessità sarà senz’altro di grande utilità alle società sportive.Alcuni idealizzano lo sport, facendone quasi una sorta di religione laicauniversale, basata sugli ideali di pace, fratellanza, lealtà, incontro tra i po-poli. Altri lo demonizzano, per le deviazioni divistiche, le violenze e lestrumentalizzazioni socio-politiche. Tale atteggiamento ingenuamenteirenico dello sport non porterebbe che a coprire interessi di parte, indegnidell’uomo e della sua verità integrale. D’altra parte la presunzione di chilo volesse giudicare solo dall’interno non aiuterebbe la comprensionedel fenomeno sportivo. Per una corretta interpretazione umana e cristianadell’attività sportiva è necessario il discernimento evangelico, che si av-vale insieme dell’apporto specifico della fede e del contributo delle co-noscenze umane. È questo il criterio di valutazione riproposto dalConcilio Vaticano II: interpretare ogni cosa “alla luce del Vangelo e del-l’esperienza umana” Come ogni altra realtà umana, lo sport non è il“tutto”, non è un assoluto. Se è sterile e fuorviante isolare lo sport dal-l’evento della creazione e della redenzione, è altrettanto riduttivo pensareche la prospettiva cristiana possa essere semplicemente giustapposta allosport. La prospettiva cristiana non si limita ad inserire qualche atto reli-gioso quasi ad integrazione della pratica sportiva. È piuttosto la propostadi uno stile di vita, che evita lo spiritualismo evasivo ed insieme va oltrel’orizzonte puramente terreno. Pierluigi Vignola

IL NUOVO SITO DELLA BRITISH LIBRARYQuando si legge un libro in realtà oltre alla storia narrata fra le pagine viè un’altra narrazione che giace nascosta in penombra: è la storia del librostesso, di come esso è nato dalla mente dell’autore e di quali suggestionine hanno avvolto il pensiero. Usando termini cinematografici sarebbecome la storia del backstage ovvero di ciò che vi è oltre, tutt’intorno al-l’inquadratura. Chissà quali tormenti hanno vissuto Jane Austin o OscarWilde mentre scrivevano i loro più drammatici romanzi e chissà qualifurono le vere vicende che ispirarono le novelle di Dickens. Ecco allorache la British Library ha lanciato un nuovo sito web http://www.bl.uk/ro-mantics-and-victorians, pubblicando oltre 8000 pagine di opere originaliinglesi romantiche e vittoriane che per rendere al meglio una nuova di-mensione, quella tecnologica, nell’approccio di classici narrativi la Bri-tish Library ha reso disponibile del materiale unico che esplora e raccontala vita di oltre venti autori. Un incredibile varietà di archivi cronologi-camente contestuali all’opera di stesura, quindi giornali dell’epoca, fo-tografie, pubblicità, che hanno certamente influenzato la creatività degliscrittori dell’epoca come ad esempio un dizionario del 1809 dello slangcriminale riportante molte delle parole usate da Dickens nei suo racconti.Inoltre si possono trovare sul sito versioni digitalizzate di scritti appar-tenuti agli autori stessi come il Taccuino di William Blake, alcuni lavorid’infanzia delle sorelle Bronte, le prefazioni manoscritte di Charles Dic-kens, le lettere dei familiari di Jane Austin dove essi esprimevano all’au-trice stessa le loro opinioni sui suoi romanzi. L’idea del ministrodell’educazione britannico Elizabeth Truss è quella di ridare nuova linfavitale ai grandi capolavori letterari inglesi, patrimonio dell’umanità tutta,attraverso la tecnologia e permettere agli studenti di oggi di identificarsicon storie classiche ma che hanno risvolti attualissimi. Obiettivo dellaBritish Library è quello di continuare la pubblicazione on-line e coprirel’intera storia della letteratura inglese, da Beowulf ai giorni nostri cer-cando di far capire agli studenti che telefonini ed i-pad sono strumentianche di apprendimento e non solo di dissociazione. Simone Chermaz

RICORDANDO IL GENERALE G. CALLIGARISIl 23 gennaio 2014 un tragico incidente sulla tuscanese coinvolge un eli-cottero AB 206 a bordo due ufficiali il Generale di Divisione Giangia-como Calligaris e il Tenente Lozzi. Personalmente, esprimo cordoglio esolidarietà massima e sincera alla famiglie dei due ufficiali. In particolarealla famiglia Caììigaris, perché nella persona del Generale ho trovato,sebbene non lavorassi in campo militare,quella disponibilità ed espe-rienza che solo un uomo coraggioso e vicino alla gente poteva conce-dermi. I due valorosi ufficiali, sono stati promossi al grado superiore GenCalìigaris Generale di Corpo D’Armata e Ten. Lozzi al grado di Capitanoessendo caduti in servizio. Voglio ricordare questi due uomini che con illoro quotidiano lavoro ,aìtamente rischioso hanno dato un alto esempiodi moralità, dedizione professionale e amore per la Repubblica Italiana.Ho appreso dai media, che la Croce Rossa Italiana ha decorato Il Gene-rale Calligaris con Medaglia D’oro al valore di Croce Rossa alla memo-ria. Infatti Calligaris era conosciuto per le missioni in cui lui e i suoiuomini operavano per recuperare delle situazioni ,che in vari scenari ave-vano la necessità di un soccorso rapido ed efficace. Ho avuto l’onore diconoscere il Generale Calligaris poco prima che egli divenisse Coman-dante dell’Aviazione deII’Esercito. Lo voglio ricordare come sono sicurotutte le persone da lui conosciute come un uomo, capace di infonderealle persone sicurezza, amore per il proprio lavoro e per la vita. Una per-sona straordinaria che rende onore all’italia. Ci ha lasciati quel 23 Gen-naio, ma il suo ricordo è sempre vivo e ottimista come il suo sorriso.

Mauro Boschetti

LA RIVOLTA DI PRATOBELLO (NU)Sono trascorsi più di quarant’anni dalla rivolta popolare di Pratobello(Orgosolo, in Provincia di Nuoro), cominciata non appena si seppe cheil Ministero della Difesa aveva elaborato un progetto per la realizzazionedi un Poligono permanente per Reparti dell’Esercito Italiano, a causadell’ indisponibilità di quello di Capo Teulada ormai a disposizione dellaNato, situandolo in aree tradizionalmente destinate per il pascolo dellegreggi dopo la transumanza in inverno nel Campidano. Alla decisionedel Governo seguì, dal 18 giugno 1969, la mobilitazione della popola-zione dei comprensori di Orgosolo, Fonni e Mamoiada. Ci fu anche unagrande battaglia combattuta in Parlamento dall’Onorevole Ignazio Pira-stu a sostegno dell’inopportunità di tale istallazione. Tutto ebbe inizio,come raccontato da Pirastu, quando sui muri di Orgosolo apparvero imanifesti della Brigata di Fanteria “Trieste” che imponevano ai pastorie ai braccianti agricoli di abbandonare la zona e trasferire il bestiame al-trove; Pirastu parlava ancora dei ragazzi del Circolo giovanile di Orgo-solo che con i volantini ciclostilati informavano la popolazione eorganizzavano la prima assemblea. Donne,uomini e bambini incontra-rono i Militari senza intenzioni violente; non si verificò alcun episodiocontrario alla Legge, anche per il più che corretto comportamento deiMilitari e delle Forze dell’Ordine. Il 26 giugno la notizia della vittoria,il poligono di tiro non sarebbe stato più permanente ma attivo solo perdue mesi. A ciò si aggiunge il risvolto umano di tutta quella situazione,che parla della storia di una lotta pacifica condotta da persone civili econsapevoli, che volevano dialogare con i Militari e soprattutto con leForze dell’Ordine per raccontare il proprio dissenso e lapropria paura per un futuro incerto qualora il poligonofosse divenuto permanente; persone che chiedevanoallo Stato “aiuto, concimi e non proiettili”. Si com-prese bene che era gente di grande dignità e nonbanditi, come spesso avventatamente nel tempo ri-portato da taluni giornali che, generalizzando, fa-cevano riferimento al fatto che l’orgolese (nativo diOrgosolo) Graziano Mesina e i suoi complici occupa-vano, da tempo, le cronache dei giornali e dei telegior-nali dell’epoca per le loro imprese criminali e soprattutto peri sequestri di persona. Raffaele Vacca

e funzionale in quanto di facile ed immediata lettura consultabile attra-verso un smartphone. Cambia pertanto il modo di farsi conoscere ed èsenz’altro positivo l’uso della tecnologia, ma sulle idee e sui programmidel candidato invece cambia sicuramente in modo negativo. Non si co-noscono più le finalità di un probabile impegno politico, non c’è più lacertezza di affidarsi a qualcuno che possa esprimere veramente il propriopensiero. Si vota nella speranza di ricevere una contropartita, o comun-que un favore. L’elettore non è più in grado di scegliere e si affida moltospesso all’astensione dal voto o a chi potrà tornagli utile in futuro. Si èpersa ogni tipo di etica. La raccolta dei voti è finalizzata non più allamissione politica ed all’origine della sua essenza, ma alla soddisfazionedi esigenze di carattere personale. De Gasperi giudicò sempre la sua at-tività politica e il suo impegno sociale come “missione”. Era fermamenteconvinto che si dovesse mantenere sempre una certa coerenza tra le pro-prie idee politiche e il proprio comportamento sia nella vita pubblica chein quella privata. La morale doveva essere sempre presente in politica.Oggi, purtroppo, abbiamo tanti esempi, troppi, di pseudo-politici chehanno completamente deturpato il significato di “fare politica”. Siamoveramente stufi di sentire sbraitare, di partecipare a turpiloqui che nonportano nient’altro che odio tra i contendenti. Bisogna mettere da partedefinitivamente una lotta iniqua e becera tra personaggi che ormai nonrappresentano più nessuno al di fuori di se stessi! Antonio Bartalotta

namento luminoso, in direzione del radiante, il punto da cui le stelle ca-denti sembreranno provenire, in questo caso verso la costellazione dellaGiraffa, non lontano dalla stella polare. Per la Terra si tratta di uno sciamemeteorico nuovo - non ci siamo mai transitati prima - che potrebbe riser-vare notevoli sorprese per intensità e tempistiche. Gli sciami meteorici siosservano quando la Terra, nella sua orbita intorno al Sole, interseca l’or-bita di una cometa e la lunga coda di detriti da essa lasciata. A contattocon l’atmosfera, questi frammenti di roccia e ghiaccio assumono una ve-locità di decine di chilometri al secondo, ed evaporano per l’attrito pro-ducendo scie luminose visibili ad occhio nudo. Come spiegal’Osservatorio Perinaldo di Imperia, lo sciame delle Cameloparditi diMaggio (come sono state battezzate dal nome della costellazione dellaGiraffa) coinvolgerà anche la Luna. Le eventuali cadute di meteore sulsuolo lunare saranno visibili come piccoli lampi contro il paesaggio lu-nare oscurato, perché la Luna sarà in fase calante e molto in ombra.

Gabriella Di Luzio

maggio presso il ristorante New Green Hill. L’incontro è stato dedicatoalle curiosità legate all’origine del peperoncino, ai segreti, approfondi-menti suggerimenti per la coltivazione. Questi temi sono stati affrontatirispettivamente dall’agronomo Dott. Enrico Barcella consulenteAzienda Di Meo Remo e dal Dott. Antonio Ferro, Vice Presidente IPSEDIXIT, Medico chirurgo specialista in odontoiatria. Il Dott. Antonio Bar-talotta, Presidente di IPSE DIXIT, nel suo intervento di apertura ha pre-sentato le caratteristiche principali di alcune varietà di peperoncino. Laserata è stata presieduta dal Prof. Enzo Monaco, Presidente AccademiaItaliana del Peperoncino. “Passepartout”, il famoso vignettista che hapartecipato alla serata. Daniela Piron

ONORE A PEPPINO IMPASTATOMoriva 36 anni fa (era il 19 maggio 1978) Giuseppe Impastato. Chi èPeppino Impastato? Per molti anni il suo omicidio fu nascosto nell’ombrae ancora oggi molti italiani non hanno mai sentito il suo nome. Giorna-lista e attivista siciliano, fu ucciso dalla mafia a Cinisi per ordine del ma-fioso Gaetano Badalamenti. Lo stesso giorno moriva a Roma a viaCaetani il leader della Democrazia Cristiana, ucciso dalle Brigate Rosse.Per questa incredibile coincidenza l’uccisione di Impastato passò in se-condo piano e fu oscurato dai mass media, dalla tv, dalla radio dai giornali.Candidatosi alle elezioni comunali con Democrazia proletaria e protiga-tosi per la legalità nel governo locale della sua Sicilia, fu ucciso dallamafia e fatto saltare in aria con del tritolo sui binari della Palermo-Trapaniper far sembrare che si fosse trattato di un suicidio. Il caso fu presto ar-chiviato e soltanto nel 1992, 14 anni dopo la morte, su pressione dellamadre e del fratello di Peppino, il Tribunale di Palermo attribuì la colpaalla mafia ma archiviò il caso per insufficienza di prove. Soltanto nel1996, su indicazioni del pentito esecutore mafioso Vito Palazzolo, si in-dividuò il mandante dell’omicidio: Gaetano Badalamenti. Si dice che lacasa del mafioso era distante soltanto 100 passi dalla casa di Impastato el’inesorabile complicità tra la famiglia mafiosa e la famiglia di Giuseppe,come d’altronde con tutte le altre famiglie di Cinisi che erano costrette perinerzia o per paura a sottostare ai dettami dei mafiosi, fosse stata ancorapiù vicina. Peppino si ribellò a tutto questo, si ribellò a l’omissione cheoramai era diventata quotidianità. Nel 1977 fondò Radio Aut, una radio in-dipendente dove si faceva satira e si condannava apertamente, forse per laprima volta, l’operato della mafia. Forse fu proprio questo la goccia chefece traboccare il vaso e che provocò la reazione del capo mafioso che louccise. Ma il coraggio di Peppino vivrà per ricordarci a noi italiani che “lamafia è una montagna di merda!” Giuseppe Di Matteo

DE GREGORI, UN GRANDE ARTISTA La messa in commercio di “Guarda che non sono io”, carrellata fo-tografica di quarant’anni di musica di De Gregori, porta ad una irrinun-ciabile considerazione sulla vita e carriera del Principe. La prossimauscita di “Guarda che non sono io”, il libro che racconta tutta la carrieradi Francesco De Gregori, non può che essere un momento di riflessionesulla storia del cantante romano. De Gregori è stato il simbolo per de-cenni di una lotta di popolo squisitamente italiana, di un movimento chefondava il suo esistere su quella “ridistribuzione sociale” che i partitiodierni vanno promettendo (che siano essi di destra o di sinistra, o ancherappresentanti del mero sfogo rabbioso dei cittadini) senza riuscire maia trasformare in realtà, troppo presi da questo o da quell’altro interessepersonale. Oltre al caldo e fiero impegno sociale (“Viva l’Italia”), il“Principe” ha raccontato in quasi mezzo secolo di attività le più belleemozioni che ognuno di noi può provare: l’amore, su tutte le altre. Gliamori corrisposti, gli amori non corrisposti, gli amori presenti, quelli pas-sati di cui oggi affiora appena il ricordo sono stati a più riprese il temafondamentale delle canzoni del cantautore, perché l’amore è “L’amorecomunque”, è degno di ammirazione in tutti i casi e chiunque l’abbiaprovato veramente ,anche una sola volta nella vita, riesce ad apprezzarequanto la poetica degregoriana si riesca ad avvicinare alla potenza diquesto sentimento. Parliamo di “sentire” perché con De Gregori altronon si può: le sue canzoni non sono che poesie in musica, dei limpiditorrenti di parole a volte difficili da capire ma che riescono a colpire chiascolta nell’inconscio, regalando immagini e sensazioni difficili da spie-gare che quasi sfociano nell’ irrazionale, ma che sono chiaramente tan-gibili nel cuore e nella testa di ognuno. De Gregori, apprezzato sia dauomini di destra e di sinistra, ha raccontato anche, ed a più riprese, ilpunto di vista di un laico ricco di interiorità spirituale: pur descrivendosiapertamente lontano da posizioni ecclesiastiche “canoniche”, la maggio-ranza delle sue canzoni è intrisa di una fortissima spiritualità, che sfocianel capolavoro “Ti leggo nel pensiero”, preghiera laica ad un Dio pre-sente/assente nella vita di tutti noi, che se ascoltata senza l’adeguata at-tenzione si può scambiare facilmente con una appassionata dedica alladonna amata. Ancora, il tema dei valori sinceri è ripreso continuamenteda De Gregori: da canzoni che raccontano come l’importante nella vitasia la casa dei nostri affetti, quella che costruiamo con i legami della nos-tra esistenza e non con le fondamenta e col cemento (“La casa”), a can-zoni che lanciano uno sguardo oggettivo e quasi amaro alla varietà deicomportamenti degli uomini nello scorrere quotidiano della vita attra-verso amicizie, amori, delusioni (“La linea della Vita”). Dal pensierovivo e sorprendentemente pungente, come alcune recenti interviste sul-l’attuale crisi politico-sociale hanno dimostrato, De Gregori si continuaa proporre come punto di riferimento per chi cerca di seguire come mod-ello di vita la libertà di pensiero. Giovanni Sidoni

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RASSEGNA DI ARTE “NUOVA ERA”Fondata dal Presidente Fabrizio Fratangeli.Il giorno 16 maggio al collegio Leoniano dei Vincenziani si èinaugurata una mostra di quindici opere della “ViaCrucis diGesù il Nazareno”. Le opere della “Via Crucis” degli Artisti, sonostate offerte e consegnate, alla casa Missionaria delle suore Ca-techiste del Sacro Cuore in Indonesia. Presenti alcune suore del-l’Indonesia e della Cambogia. Gli Artisti che per ogni stazione

da loro dipinta, hanno de-clamato, le fasi della pas-sione dai testi scritti, dalladottoressa Liana Botticellie Ciro Giovanni. Gli Arti-sti sono stati premiati dalPresidente con una meda-glia commemorativa ed unbel diploma, molte persone alla cerimonia che hanno fotografato le pre-ziose tele L’apertura della cerimonia è stata presenziata da un Prelato deiVincenziani, e dal Pres. Fratangeli, che ha aggiunto un suo aforisma.“L’arte sa essere anche un mezzo profetico, concesso da DIO all’uomo,di ogni razza e cultura, attraverso la ricerca della verità e della pace”. GliAutori delle tele; Angelo Chiauzzi, Liana Botticelli, Antonella Ranieri,Ida Bedetti Loreta Almonte, Nunzio di Placido, Renzo Campioni, Emi-dio Mastrangeli, Serenella Polidori,Ida Infuso, A. Maria Peverieri, SaraLo Verso, Gloria Baldazzi, Elio Silvestri,Giuseppe Siciliano. La ceri-monia si è conclusa con uno scroscio di applausi. Liana Botticelli

L’ATTUALITÀ, pag. 5N. 6 GIUGNO 2014 INIZIATIVE CULTURALI

(segue da pag. 1) Inaugurato il monumento ai Carabinieri. Assente il capo dello Stato(segue da pag. 1) Storica vittoria elettorale di Renzi

ECCO I PROTAGONISTI DEL MAGGIO UNIACENSE“UNIRE GLI ARTISTI PER AFFRATELLARE I POPOLI” - XVII Edizione

PATROCINIO DEL MOVIMENTO GAETANO SALVEMINI, DELL’UNIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI CULTURALI, DEL PERIODICO L’ATTUALITA’ E DELLA SCUOLA DI GIORNALISMO

Presidente onorario: Giorgio Bosco. Presidente: Cosmo G. Sallustio Salvemini. Direttrice artistica: Liana Botticelli. Segretario: Leonardo Zonno. Presentatrice: Gabriella Di Luzio. Capo Ufficio Stampa: Antonio Bartalotta. Coordinatori: Nicoletta Di Bello, Paolo Macali

GRANDE CONCERTO LIRICO In occasione del Maggio Uniacense “Unire gli Artisti per unire i Popoli”, si è te-nuto presso l’Auditorium del Casc della Banca d’Italia in Roma, il 12 maggioc.m., un concerto lirico veramente entusiasmante. La manifestazione si è apertadando la parola al Presidente de “L’Attualità” e promotore del “Maggio Unia-cense”: On. Cosmo G.Sallustio Salvemini. Il soprano Marcella Croce DeGrandi, con voce cristallina ed nello stesso tempo dolce, si è esibita in difficilibrani che richiedevano agilità, picchettati e sopracuti. È stata eccellente specienella “Regina della notte” dal Flauto Magico di Mozart. Il soprano Licia Falcone,dalla voce possente e pastosa è stata superba nelle sue varie interpretazioni dram-matiche spaziando in Arie di Bellini, Verdi, Puccini. Bravissimo il tenore FilippoPuglisi che ha scelto brani anche in lingua straniera, compiacendo il folto pubblicocon la sua bella voce. Impeccabile nil M.ro Iroco Sato nell’accompagnamento alpianoforte. Con “O sole mio”, cantato da tutti e tre gli Artisti, si è concluso il concerto con richieste di “bis”.

Liana Botticelli

ASSOCIAZIONE CULTURALE “GOCCE VERDI”per l’Educazione, la Ricerca, la Formazione Professionale per l’Ambiente ed una migliore qualità di Vita Incollaborazione con l’Istituto comprensivo Eduardo de Filippo di Colleverde di Guidonia

“Semo romani, …damose da fà” - “Roma nun’ è sparita”Evento/interattivo in omaggio a Roma Capitale ed al suo poeta, compositore, favolista Paolo Pesci nel suo 50°anniversario di vita artistica, autore del libro “La mia generazione”. Presentazione del laboratorio/concorso“Gocce verdi, … la Banda del Restauro”. Sarà consegnato materiale documentario per il blog avviato dallascuola e tema in lingua:“Dal banco di scuola al colosseo: beni di tutti o di nessuno?” Con riflessioni sul si-gnificato di patrimonio e di monumento. Proposte per progetti in partenariato con i Comuni, Municipi, Ama,Ufficio Decoro Urbano, Associazioni ambientaliste, Associazione Cento pittori di Via Margutta,contro il vandalismo grafico e degrado urbanoParteciperanno: Enrico Pozzi, attore, erede artistico di Checco Durante. Renato Merlino dell’Associazione ro-manesca Trilussa. Promozione e coordinamento: Prof.ssa Francesca Contessi Sala “Nonna Francesca”. Presi-dente Ass. Cult. “GOCCE VERDI”. Patrocini dell’Istituto Acta populi (Comunicazione, Ricerca eGiornalismo), della Casa della Romanità, del Salotto romano. Sede legale: Via V. Monte Corona, 7 – 00141Roma. - Sede operativa: Via P. Buzzi, 29 – 00143 Roma - Email: [email protected] Ho trascorso la mia Vita a raccogliere/ immagini, nozioni, emozioni./ È giunta l’ora di condividere il tutto/con chi vorrà proseguire con me/ questa meravigliosa avventura./ Non mi interessa di quale colore/ sia laTua pelle,/ a quale religione Tu appartenga,/ se sei iscritto ad un partito,/ per quale squadra fai il tifo./ Miinteressi solo Tu, come Essere umano,/ con il desiderio di appartenere / ad una Società civile, per difendereinsieme/ i Valori della Vita, dell’Ambiente,/ della Famiglia, della Pace, della Patria/ Se vorrai, potrai ancheTu, unirti a noi/ e collaborare, per un Mondo migliore./ Il mare è formato da Gocce,/ importante è unirle./AUGURI!!! Francesca Contessi Sala

“SOGNANDO LA RIBALTA” A BITONTO“Grande successo per la commedia brillante Pensione O’Marechiaro” diValerio Di Piramo. La città di Bitonto ha ospitato nel suo glorioso anticoteatro Tommaso Tratta (costruito tra il 1835 e il 1838), una delle più en-tusiasmanti commedie brillanti del panorama teatrale italiano, firmate daValerio Di Piramo. L’evento culturale, ha avuto luogo il 7 marzo u.s. allapresenza delle autorità locali bitontine e di un folto gruppo di artisti e let-terati pugliesi. L’abile regia di Rosalba Fantastico di Kastron e di Fran-cesco Pennetta (quest’ultimo recita magistralmente la partedell’albergatore Gennaro), ha permesso al pubblico pugliese di apprez-zare il valore di una commedia ambientata a Genova, ma di fatto apparevissuta all’ombra del Vesuvio, in una miscellanea di battute e sottili fra-seggi che permettono al pubblico di vivere realmente la scena e di condi-videre vivamente l’abbattimento di certi stereotipi negativi sulla“napoletanità”. Bravi tutti gli altri attori, che sembrano, anzi sono, tutticoprotagonisti Addolorata (Rita Petrone), Crocifissa (Clementina Guarna),Mario (Gianni Fregnan) Carla (Titta Tuirco), il Professor Caracciolo(Franco Leccese), la Contessa De Santis (Susy Gargiulo), Suor Teresa(Leonida Cresseri), Suor Angela (Miriana Risola), A-stia-nat il Sultano diScassàt (Giuseppe Giuliani), Abel-aziz segretario del Sultano (FrancescoMisceo). Inoltre, ricordiamo con piacere i costumi di Grazia Patruno, lescenografie curate dagli stessi attori Franco Leccese E Gianni Fregnan, lemusiche di Rita Petrone e l’audio/luci di Vito Regina. La compagnia delbravissimo autore toscano Valerio Di Piramo, proseguirà il tour per altreimportanti città della Puglia e della Basilicata, ove certamente racco-glierà altri calorosi applausi. Nico Valerio

GRANDE ESECUZIONE DI TOSCAChi ha avuto la fortuna di presenziare alla rappresentazione della Tosca di G:Puccini, in forma di concerto, te-nuta il 15 maggio c. a. presso l’Auditorium del Casc della Banca d’Italia in Roma, ha potuto godere di unagrande esecuzione con artisti di alto livello. Licia Falcone è stata una stupenda Tosca, interpretata con passionee sofferenza. La sua voce pastosa ed estesa ha entusiasmato il pubblico, specialmente con la romanza “Vissid’Arte”. Il tenore Errico Bonelli dalla voce aulica e sicura nei vari passaggi difficili dell’Opera. Il baritono Cle-mente Franciosi ha reso molto bene il personaggio di Scarpia con voce incisiva e possente. Bravo il baritonoLuca Renzetti nei ruoli di Angelotti e del carceriere. L’eccellente baritono Alberto Roccatani all’altezza del suocompito nella parte del sacrestano. Il M.ro Concertatore Iroco Sato è stata impeccabile nell’accompagnare icantanti. Un encomio particolare va alla Prof:ssa Carmelina De Vito che ha organizzato l’evento. Pubblicosoddisfatto e numeroso. Marcella Croce de Grandis

niere, opera del Maestro Edoardo Rubino inaugurato il 22 ottobre 1933, è collocato nel Parco del PalazzoReale di Torino, a simboleggiare la guardia, la sicurezza e difesa alla massima autorità Nazionale. Ma ora, adifferenza di allora, a fianco del Com. Gen.dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli, c’erano il Presi-dente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, il Ministro della Difesa Sen. Roberta Pinotti, il Ministro del-l’Interno On. Angelino Alfano, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo On. DarioFranceschini, i Sindaci di Roma e Torino, Ignazio Marino e Piero Fassino, il Consigliere del Presidente dellaRepubblica per gli Affari Militari e del Consiglio Supremo di Difesa Generale Rolando Mosca Moschini, il Di-rettore dell’AISI Gen. Arturo Esposito, l’Ordinario Militare in Italia Mons. Santo Marcianò, delegati dellaRappresentanza Militare e numerosi soci dell’A.N.C. e dell’O.N.A.O.M.A.C. nonchè alcune scolaresche. Nonconosciamo gli impegni del Presidente della Repubblica, sulla sicurezza vegliano i Corazzieri, che altri nonsono se non Carabinieri. Qualora il Presidente avesse avuto impegni Istituzionali o anche di salute, nullaavrebbe impedito di rinviare la cerimonia pur di avere la Sua presenza! Inoltre per raggiungere i Giardini Reali,si deve solo attraversare la strada, larga circa 8 metri. Con la Sua assenza, ha già comunicato ai cittadini dellaRepubblica il Suo alto benestare per la soppressione di quella che è stata l’Istituzione più amata dagli italianie che, nella storia d’Italia, ha versato il maggior contributo di sangue per le sorti della Nazione! Speriamo chegli Italiani se ne rendano conto! Ma questo non mi impedisce di gridare, a squarciagola: Viva l’Italia! Vival’Arma dei Carabinieri! Salvatore Veltri

contendenti: Renzi, Berlusconi eGrillo, il Premier e Segretario na-zionale del P.D. è stato l’unico acondurre una campagna elettoralein modo civile, senza cadere nelleprovocazioni degli avversari e pre-sentandosi con un valido pro-gramma di riforme realizzabili. Seil P.D. non avesse vinto l’elezionieuropee e le forze politiche popu-liste avessero avuto successoavremmo visto accrescere l’in-quietudine e l’instabilità di un’Ita-lia già provata dalla grave crisieconomica, civile, etica e politica.

Mario Coletti

L’Unione Italiana tra le Associazioni Culturalinon ha fini di lucro.

Opera allo scopo di tutelare giuridicamente e valorizzaremoralmente gli artisti, gli operatori culturali e sportivi, ivolontari dell’assistenza sociale e risolvere le problema-tiche relative alla donna, al minore e al disabile. Le As-socazioni aderenti non versano quote nè contributi dialcun genere. Il Maggio Uniacense si svolge all’insegnadella totale gratuità. Gli artisti si esibiscono gratis e ilpubblico assiste alle manifestazioni con ingresso libero.

“Fatti non fosteper viver comebruti, ma per se-guir virtude e co-noscenza”.

Dante Alighieri

Licia Falcone Marcella Croce de Grandis Filippo Puglisi

E-mail: [email protected]

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L’ATTUALITÀ, pag. 6 N. 6 GIUGNO 2014LETTERATURA E ATTUALITA

EDITO-INEDITO(a cura di Gianfederico Brocco)

Anna Cardelli Marena - Sentieridi storia e di vita A cura di RitaGaffé.L’autrice ripercorre attraverso lapoesia tappe storiche quali “Fas-cismo (Caduta 25/7/1943)”, “Pre-mio Strega” e “Computer”, in cuiespone le idee e i principi inerentiall’argomento. Oltre a queste rie-vocazioni in versi di eventi fonda-mentali abbiamo considerazionipoetiche personali, con intuizionisgorgate dall’animo quali “Ar-cobaleno” e “Guardando l’Arno”in cui l’incanto di un attimo vienetrasfuso nelle parole. Con la bellaintroduzione di Rita Gaffé la sil-loge viene inquadrata nella suagiusta luce.

Marina Giudicissi AngeliniFrammenti di vita - Poesie - Ed.Totem. Con copertina di Roberta Do-minizi e ottimizzazione grafica diSalvatore Galifi la silloge vienepresentata da GianfrancoCotronei. I disegni, quasi dei Man-dala, simboli di sviluppo spiri-tuale, interni, tra le poesie, sonodell’autrice, che già conosciamocome cultrice di Scienze delloSpirito, sotto l’ispirazione diRudolf Steiner. E le poesie,tutte,hanno il profumo della nostalgiadi un Mondo Superiore che ci per-vade e che l’autrice ci indica. Bastileggere “Vuoi sapere?” e “Senzaforma” per convenire con l’amoreper l’assoluto espresso da questapoetessa.

RIVISTE RICEVUTE*Nuova Impronta, Direttore Fi-lippo Chillemi, casella post. 7-233, - (00162) Roma. *FoglioNotizie, Dir. Pasquale Chiara-mida, Cas. Post. 185 , 72100Brindisi. Tel. 0831-516115. *Brontolo, Direttore Nello Tor-tora, via Margotta 18 - 84100 -Salerno. *Il Symposiacus, dir.resp. Pantaleo Mastrodonato, viaLa Marina 51, 70052 Bisceglie(Bt) *Bache rontius, Dir. MarcoDelpino. via Belvedere 5, 16038S.Margherita Ligure (Genova)tel. 0185.286167. *Presenza, di-retta da Luigi Pumpo, via Palma89, 80040 Striano (Na). *Poetinella Società, presidente Pa-squale Francischetti via F. Par-rillo 7, 80146 Napoli cell347-55.36.446, email: [email protected]. * Miscella-nea, diretta da Michele Melillo,Parco Gardenia, via Canfora 1,84090 San Mango Piemonte (Sa-lerno). *Verso il futuro, direttoda Nunzio Menna, via Scandone16, Avellino, tel. 0825 38269.*Il Convivio, diretto da A. Ma-nitta, via Pietramarina Verzella66 95012 Castiglione di Sicilia.(Ct) *Fiorisce un Cenacolo,fondato da Carmine Manzi84085, Mercato S. Severino(Sa).* Primo Piano, dir. respAndrea Italiano, via Madonnadel Lume 5 - 98057 Milazzo(Messina).

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L’ASSOCIAZIONE CULTURALE “VERSILIA CLUB” INDICE IL PREMIO LETTERARIO EUROPEO

“MASSA, CITTÀ FIABESCA DI MARE E DI MARMO”

L’Associazione Culturale “Versilia Club”, al fine di valorizzare le bel-lezze paesaggistiche di questa zona apuana, felicemente situata a confinefra le Regioni di Liguria e Toscana, organizza e indìce la ottava edizione2014 del Premio Letterario Europeo intitolato Massa, città fiabesca dimare e di marmo” Il Premio, aperto a tutti coloro che amano scrivere, siarticola in cinque Sezioni: Prima Sezione A) - Poesia a tema libero editao inedita, senza limite al numero dei versi (sono ammesse massimo DUEPoesie). Tra tutti i Concorrenti saranno proclamati cinque Vincitori As-soluti. 1º classificato premio di € 600; 2º classificato premio di € 500;3º classificato premio di € 400; 4º classificato premio di € 300; 5º clas-sificato premio di € 200. Pergamena-ricordo e pregiata bottiglia di vinodi Candia, Cena d’Onore e Ospitalità in Hotel nel pernottamento di sa-bato 27 Settembre a ognuno dei Vincitori. Le cinque poesie premiate sa-ranno lette nelle Piazze e, pubblicate in opuscolo, saranno distribuite inTeatro (fino a esaurimento copie) come Omaggio ai presenti alla Cerimo-nia di Premiazione sabato 27 settembre. Attestati di Merito: altri Poetiverranno premiati con Pergamene-ricordo e medaglie. È previsto unPREMIO SPECIALE per i migliori Sonetti N.B. Le poesie inviate aconcorso, ognuna in 5 (cinque) copie anonime e non firmate, andrannospedite in plico ben chiuso all’Associazione Culturale “Versilia Club”Via Stradella, 112 - 54100 MASSA MS Tel.0585/807912 Assieme allecinque copie verrà inserita dentro al plico una busta chiusa contenente idati dell’Autore (nome - cognome - indirizzo - telefono fisso - cellulare- email per chi ce l’ha - cenni autobiografici. Ripetere il titolo delle Poe-sie inviate, dichiarando che le opere sono di propria creatività). UnaGiuria di alto profilo, il cui verdetto è inappellabile, aprirà le buste coni dati anagrafici soltanto a graduatoria di merito conclusa. SecondaSezione B) - Libro di Poesie edito (pubblicato negli ultimi dieci anni).Premio di € 500 al più votato dalla Giuria. Il Vincitore Assoluto, oltre aessere Ospite con un familiare alla Cena d’Onore, sabato 27 Settembre2014, sarà anche ospite in Hotel nel pernottamento. Ai cinque Finalistiandranno € 200 come gettone di presenza, pergamena-ricordo e pregiatabottiglia di vino di Candia. Spedire tre copie del libro assieme ai datidell’Autore, all’indirizzo del Versilia Club: Via Stradella 112 - 54100Massa Ms. Terza Sezione C) - Un Racconto in (max.) cento parole (ivicomprese congiunzioni e articoli). Premio di € 500 al piu votato dallaGiuria. Inviare cinque copie anonime con (in busta chiusa) i dati del-l’Autore, all’indirizzo del Versilia Club: Via Stradella 112 - 54100 MassaMs. Il Vincitore Assoluto sarà Ospite con un familiare alla Cena d’Onoresabato 27 Settembre 2014; e ospite in Hotel nel pernottamento. Ai cinqueFinalisti andranno € 100 come gettone di presenza, pergamena-ricordoe pregiata bottiglia di vino di Candia. Segnalazione di merito: perga-mena-ricordo e pregiata bottiglia di vino di Candia per altri Raccontiparticolarmente interessanti. È possibile entrare in gara con più Racconti,inviando le correlate quote. Quarta Sezione D) - Libro di Narrativa edito(pubblicato negli ultimi dieci anni). Premio di € 500 al piu votato dallaGiuria. Il Vincitore Assoluto sarà Ospite con un familiare alla Cenad’Onore, sabato 27 Settembre 2014; e anche ospite in Hotel nel pernot-tamento. Ai cinque Finalisti andranno € 200 come gettone di presenza,pergamena-ricordo e pregiata bottiglia di vino di Candia.Spedire tre copie del libro assieme ai dati dell’Autore, all’indirizzo Ver-silia Club Via Stradella 112 - 54100 Massa Ms. Quinta Sezione E) - Poe-sia in dialetto (UNA o max. DUE poesie, allegando versione in italiano).Premio di € 300 alla più votata dalla Giuria. È previsto un riconosci-mento per il migliore giovane talento, Poeta non ancora maggiorennealla data del 31/12/2014. Premio di € 150,00 al più votato dalla Giuria.Ai dieci Finalisti pergamena-ricordo. Sesta Sezione F) - Arte fotografica.Inviare in cartaceo una foto a soggetto libero, in bianco e nero o a colori,preferibilmente in formato 20X30 allegando i dati del Partecipante e iltitolo dell’Opera. Gli Autori delle 10 fotografie scelte dalla Giuria ricev-eranno l’Attestato di Artista-Fotografo e saranno Ospiti con un Familiarealla Cena d’Onore di sabato 27 Settembre. Tutte le foto in gara verrannoesposte al pubblico nella festa della Premiazione. 1º) La quota di parte-cipazione per ciascuna Sezione del Premio è di € 20. Potrà essere inviatacon assegno bancario o assegno circolare o vaglia, intestando a VersiliaClub - 54100 Massa Ms. Se spedito in raccomandata, si può inviare laquota in contanti nel plico. Per pagamento con bonifico bancario IBAN:IT 48 P 02008 13604 000401414481 allegando la ricevuta al plico. Perbonifici dall’estero, premettere il codice Bic Swift UNCRITM1F30 2º)Cerimonia di Premiazione in Teatro poi, a beneficio dei media, il gruppodi Vincitori, Finalisti nonché di tutti quei Poeti e Scrittori che vorrannoessere presenti, sarà nelle Piazze del Centro Storico della Città. Un DVDdell’evento sarà realizzato da “Videando Art” di Cristiano Papucci (cell.348/6989365). 3º) Scadenza per l’invio di ogni elaborato fissata al 31Luglio 2014. Cerimonia di Premiazione sabato 27 Settembre con inizioalle ore 15,30 nel Teatro dei Servi, a Massa (Toscana). Seguirà la passeg-giata declamatoria nelle Piazze del Centro Storico, con Sbandieratori,Tamburini, Dame in costume rinascimentale. Poi, alle ore 20,00 la Cenad’Onore: Ospiti, assieme a un familiare, i Vincitori Assoluti delle 6Sezioni, altri Poeti e Scrittori aventi titolo, i componenti della Giuria e iConsiglieri del Direttivo dell’Associazione. 4º) L’omaggio del pernot-tamento in Hotel (27 Settembre) è inteso per Vincitori Assoluti se prove-nienti da fuori Regione. 5º) I risultati finali del Premio saranno pubblicatiil 15 settembre 2014 nelle pagine del Sito dell’Associazione: www.pre-miopoesiamassa.it Vincitori, Finalisti e Concorrenti meritevoli di En-comio saranno avvisati direttamente o per telefono o con SMS o conmail. Per Info e dettagli, chiedere al Coordinatore responsabile del Pre-mio, prof. Giuliano Lazzarotti tel 0585/807912 cell. 338-6304153.www.premiopoesiamassa.it - email: [email protected] - [email protected] N.B. - Tutti i Partecipanti V.I.P. (7 stelline - Con-correnti che hanno partecipato a ogni edizione del Premio) sono invitati,come Ospiti d’Onore, alla Cena di sabato 27 settembre.

LA MUSICA È BENEFICA (Seconda parte) Grazie al rappel à l’ordre enunciato nel 1970 «sputiamosu Hegel», Elvira Banotti, che non è una musicista ma un’africana trapi-antata in Italia – una che ha comunque nel sangue le improvvisazioni ei tam-tam del Corno d’Africa - nel Manifesto di rivolta femminile, cui ilnostro manifesto implicitamente si ricollega (ma si veda anche il Mani-festo per una filosofia dell’inter-cultura pubblicato in questo numero de‘L’attualità’), poteva aggiungere: «La forza dell’uomo è nel suo identi-ficarsi con la cultura, la nostra nel rifiutarla». Potrebbe darsi a noi, allora,un ritmo musicale libero dalla cultura? Una musica alleggerita, cultura-free, tale da porsi a cavallo tra il classico e il leggero come ‘generi’? Unamusica femminile? Una musica leggerissima (cf. Stefano Ragni, La mu-sica dell’aria: suono e luce nel clarinetto di Ciro Scarponi, Guerra 2012)?Ogni esperienza disantropomorfizzata dell’umano – a cui ci chiama lamusica e il problema, a essa connesso, d’una confessione creatrice (comeosservava negli anni Venti il violinista e pittore Paul Klee) – non potràche riposare in un momento negativo del genere (negativo sui generis).Ogni liberazione dell’umano nel suono non potrà che prendere congedo(in via analogica ancora una volta con l’umano, più che per via negatio-nis), da una dialettica di tipo ‘hegeliana’ (hegelo-marxista: si pensi al co-munismo forzato sui mezzi): «una regolazione di conti tra collettivi diuomini» diceva l’eroina africana (naturalizzata italiana), che concentravanel gesto di «ascoltare» che avrebbe dovuto compiere l’uomo lo stessoradicale gesto a cui ci chiama la musica. Noi siamo chiamati da essa – inciò è ‘femminile’ - ad «essere all’altezza di un universo senza risposte»,a togliere «molto del credito dato agli accanimenti della cultura», aritrovare «l’autenticità del gesto di rivolta» scriveva la Banotti. In ciò ladonna non nega l’uomo ma lo approfondisce. Forse che non sia questoapprofondimento a vibrare in uno specialissimo modo? Ogni trivellasuona, e in genere ci vogliono i tappi alle orecchie per proteggere i tim-pani, ma se avessimo un palo sufficientemente rigido per legarci comefece Odisseo e… disobbedire? Non è questa la rivolta che più prometterivoluzioni vere? Disobbedire alle sirene, proprio quando le si potrebbeascoltarle in condizioni di sicurezza, da spettatori coltivati, da melomanidirebbe Baricco? Essere legati, mani e piedi e, lasciar su – nelle orecchie- la cera! «Il mondo salvato dai ragazzini», avrebbe ripetuto Ceccomoristringendo insieme il suo collega Satie (dada-surrealista) e la (pasolini-ana) Morante, che rifletteva col poeta friulano sull’autoaccecamento diEdipo, più che sopra una disobbedienza acustica. «Africa! Unica mia al-ternativa ti confiderò, prima di lasciarti, che io vorrei essere scrittore dimusica, comporre musica» andava vagheggiando Pier Paolo Pasolini, diuna grecità africana, alla ricerca di un mondo privo del senso ebraico delpeccato. Un mondo che per salvarsi e guarire dovrà morire, dovrà passareattraverso una rivolta, che non sarà vera rivolta se l’uomo continuerà apoggiare il suo equilibrio psicologico su quella dimensione femminileincarnata dal suono musicale, senza ascoltarla, calpestandola come si facon uno stuoino. Deve perdere, l’uomo, questo terreno psicologico chesi è posto sotto i piedi, per camminare su un’altra terra – e guarire, e sal-varsi. Inginocchiarvisi, dopo averlo srotolato, come un tappeto persiano,e pregare. Perché… siamo terra, come ha scritto un altro poeta del nord,Sergio Bonato, in Soltanto parole – anlòtan börtar: «Siamo terra. / Terrache respira, che mangia e beve. / Terra che guarda, / che ascolta, parla ecanta. / […] Terra che nasce, / che cresce, vive e muore. / Terra cherisorge / per vivere per sempre. / Siamo terra. / Così sia» (Asiago 2014).In questa seconda terra che siamo – dove l’essere è integralmentepreghiera - il suono crea forme? (la mucca fa latte? la musica fa bene?).E perché, sul primo terreno, forse che il suono non le crea, le forme?(forse che la mucca non fa latte? la musica non fa bene?). Se addiritturastimola le mucche, sposta la sabbia, modifica le acque… Eppure c’è unadifferenza grande, tra le forme del primo terreno e quelle del secondo. In-fatti, questo associazionismo à la Jung prima maniera – sul cui basamentola Giudicissi sembra volerci inchiodare -, questa poetica dell’automa-tismo à la Breton prima e seconda maniera, come potrebbe sperare diliberarsi della sua costrizione alle forme anche solo per un momento? Etoccare la volta celeste con un dito per fare esperienza dei limiti d’un as-servimento al mondo della vita? Il pittore del mistero, Magritte, potrebbeessere posto qui in linea con Satie e la Morante rievocando il Manifestodell’extramentalismo del 1946, nel quale egli sputava sull’hegelo-marx-ismo surrealista, sulla random-sessualità bretoniana: l’incontro casualecon un suono, con un luogo, con una donna che apre abissi infiniti. Infondo, per Breton, non c’è poi molta differenza tra il tavolino di unmedium neo-gotico, su cui poggiano mani e pezzetti di carta e quello diun bistrò parigino, su cui poggia un caffè. Ecco il sogno dal quale RenéMagritte si allontana, in nome di un mistero ben più concreto, chiamatonon-senso. E la musica, quando povera, solo quando povera riesce a fer-mare – ce ne dà la speranza - l’altrimenti inarrestabile macina del destino:«la matrice su cui la vita dell’uomo quasi inesorabilmente si conforma,finché alla passione subentra la pasqua, la risurrezione dell’animo, checon un atto di volontà ferma il tempo che macina la vita, come il mulinomacina il grano» ha osservato mia figlia Sofia l’anno scorso a Roma, alRuah Action di via Rasella, nell’exposé su I colori della passione di LechMajewski. Nonostante le sue intenzioni, quella di prendere lo slancio perun esodo pieno di promesse un’altra donna, Carla Lonzi, persino collab-oratrice della Banotti, resterà invece impigliata in questi giochi di libereassociazioni assai poco libere, molto poco rivoltate, senza esperienza al-cuna di quella povertà che la musica ci testimonia nel suo ‘impalpabile’,nel suo nonsense. Con gli accostamenti di linguaggio che la Giudicissievoca confonde il problema orfico della purificazione con problemi di or-dine epistemico, mostra una difficoltà nello stringere insieme la musicaa una utopia pensata non come società degli strumenti e dell’utile, macome gesto finale disantropomorfizzante, nello stesso momento rivoltosoe povero, per un suono infine semplicemente povero, e un mondo discopi dove la vita è interamente risolta nell’azione pura, capace di portarel’umano all’ascolto di se stesso. Ecco l’affondo femminile nell’uomo, lasua penetrazione. Si rovescia un’immagine facile, troppo facile. Il suono,allora, crea forme? Sì, rispondiamo nel Manifesto per un suono povero,ma il suono, non l’uomo che lo suona, che lo spiritualizza, lo rende au-ratico e sacro quando quello stesso uomo non giunge ad impanare sestesso, come soggetto umano, grazie al principio smisuratamente umoris-tico del femminile. La ricerca che è un tale manifesto – fortemente volutoda Ceccomori sulla via tracciata dal poverello d’Assisi come un passag-gio - vuole, appunto, «un passaggio decisivo dal sacro al santo – unavera e propria conversione; anche se la nostra ricerca – scrivo con Valente- non vuol essere caratterizzata in senso confessionale. Anzi, senza questopassaggio il nostro tentativo si appiattirebbe sulla dilagante moda delNew Age dove per sacro si intende qualcosa di genericamente spiritualeche si aggancerebbe a non meglio specificate energie cosmiche, a forzetrascendenti e/o immanenti vaghe ed indeterminate a cui una musica d’at-mosfera dovrebbe facilitare l’accesso.» Il suono per noi conta, per noi chediciamo “per un suono…”, non l’uomo che lo suona, che lo insuffla dispiritualità, come si fa coi palloncini, raggrinziti e preventivamente pittatiche fanno le forme che si desidera. No, solo il suono, cioè: l’uomo chelo ascolta, solo questo; l’uomo che infine si dona tutto in questa vita puradell’ascolto, inconcepibile in un’ottica a qualunque titolo utilitaristica.(Continua) Michele Bianchi

CONFERENZE DEL DIRETTOREIl prof. Cosmo G. Sallustio Salvemini, su invito della prof. AnnalauraGiannantonio, preside del Liceo scientifico statale “Giovanni da Pro-cida” di Salerno, ha tenuto il 3 maggio una conferenza sul tema “Originistoriche della questione meridionale, un problema sociale ancora inso-luto”. Gli studenti hanno ascoltato la relazione con vivo interesse appro-fondendo i dettagli della secolare questione. Il 5 maggio il nostroDirettore ha illustrato le tesi contenute nel suo recente libro “La Repub-blica va rifondata sulla random-crazia” presso il Circolo San Demetriodi Salerno in un convegno organizzato dal Caffé dell’Artista presiedutodalla prof. Florinda Battiloro. La relazione ufficiale per la presentazionedel libro é stata magistralmente svolta dal chiar.mo prof. FrancescoD’Episcopo dell’Università Federico II di Napoli. Sulla conferenza éstato effettuato un dettagliato servizio televisivo mandato in onda dallaprestigiosa emittente Telediocesi. Da registrare l’ampia partecipazionedi personalità del Giornalismo e della Cultura. Paolo Macali

GIURIA DEL PREMIO (da sinistra) Carlo Ceccopieri, Primarioospedaliero, Letterato, Umanista; Giacomo Bugliani Avvocato,

Operatore Culturale; Alessandro Quasimodo attore, regista, Cri-tico letterario (figlio del Premio Nobel Salvatore); Angela Maria

Fruzzetti giornalista, Poeta, Scrittrice. (da sinistra, sedute) VilmaGaist Insegnante, Scrittrice edita da Garzanti e De Agostini; Egizia

Malatesta Insegnante, Poeta.

Caro lettore, ricordati di rinnovare la quota associativa aquesto periodico che, essendo “super partes”, intende restareun libero organo di stampa.

LA TRADIZIONE MUSICALE DELLA FAMIGLIA LA SCALA“In mezzo a quattro generazionidel Bel Canto” ..Infatti suo padreBenedetto Domenico La Scala,dagli anni Venti agli anni Quaran-ta, è stato un cantante molto ap-prezzato in Italia e negli StatiUniti. Aveva una bellissima voceda tenore, fortunatamente ereditatada suo figlio Gilberto, il quale, aventi anni si trasftrisce a Romacon l’intento di perfezionare emigliorare le sue doti canore. Leprime lezioni le riceve dal M°Manfredi Polverosi che avevacome pianista il M° Mario AndreaBarandoni, il quale contempo-raneamente era il pianista di Beni-amino Gigli e di Mario DelMonaco e di altri artisti famosi delmomento. SuccessivamenteGilberto frequenta un corso diperfezionamento canoro pressol’Accademia Nino Rota, dove è seguito dal M° Gino Galluzzi. La suapassione per il canto e la buona musica lo porta a conoscere il grandemusicista Goffredo Petrassi, suo prezioso consigliere nella scelta delrepertorio da interpretare.Ha cantato in spettacoli organizzati dal M°Mario Riccione autore di canzoni popolari durante il ventennio e dellacelebre “Vecchia Roma” vincitore con le sue canzoni di tanti festival, daSan Remo, al Festival di Napoli e di tante altre manifrstazioni canore.Gilberto, si è esibito in spettacoli organizzati da Furio Pazzaglia, nellaBasilica di San Pietro in Vaticano, nelle più importanti basiliche delmondo, infiniti sono i concerti di canto lirico da lui tenuti nei miglioriteatri, in Italia e all ‘Estero, soprattutto in Germania e in Argentina dovetuttora è ancora molto popolare. Infinite sono le sue incisioni musicali, in-terpretando diversi generi, dalla musica folcloristica e leggera alla musicaclassica. Come lui da giovane seguì le orme del suo padre, così suo figlioStefano cerca di portare avanti la tradizione della Famiglia La Scala, Ste-fano studia canto da tenore con passione, impegno e successo. In questapassione per la musica, Gilberto La Scala (nella foto) ha coinvolto purei suoi nipotini, Emanuele, Riccardo e Francesco, incidendo con loro comecoristi alcuni apprezzati CD musicali. Immensa è stata la soddisfazione diGilberto La Scala per questo avvenimento, lui che è stato accompagnatonelle sue esibizioni canore dal coro più prestigioso “Il coro di Santa Ce-cilia” dai Quattro + Quattro di Nora Orlandi, finalmente ha avuto lagrande gioia e soddisfazione di essere accompagnato dal coro dei suoifantastici nipotini in due brani molto apprezzati “Sotto l’Arcobaleno”. Seil buongiorno si vede dal mattino, non c’è dubbio che Gilberto La Scalae suo figlio Stefano avranno dei validi eredi nel continuare la fantasticatradizione musicale della Famiglia La Scala. Mario Sabatini

“LA GESTIONE DELLE STRADE VADA AI NEGOZIANTI”Rosario Cerra, presidente di Confcommercio Lazio, ha proposto in questigiorni che si faccia una legge “che permetta agli imprenditori di riquali-ficare il territorio”. L’idea di Cerra è di lasciare la gestione delle stradee delle piazze ai negozianti il cui interesse è senz’altro attirare più gentepossibile verso i negozi. Sì perché, oramai sappiamo per esperienza, chese da un impegno civile non si trae profitto, quell’impegno poco interessarealmente, anche se a beneficare delle strade riqualificate sarebbero staticomunque gli stessi abitanti. Ecco che in questo modo il commerciante di-venterebbe una sorta di tutor della strada, che ha a cuore la sorte della viadove lavora, della piazza dove si affaccia il suo negozio, degli spazi verdi.E ovviamente più la zona diventa qualificata, più affari faranno i commer-cianti. La proposta di Cerra si struttura in un modo ben preciso: vi sarà lafigura del “ negoziante-ct”, il cui compito sarà quello di spronare i suoicolleghi nel compito e vi sarà uno sgravo fiscale in cambio dell’impegnoprestato. Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, è favorevole e com-menta: “Così si valorizzano luoghi e aziende”. Il progetto senza dubbio èmolto interessante e potrebbe essere un’ottima soluzione alla poca puliziache vediamo tutti i giorni nelle nostre città laziali e soprattutto a Roma,ma la sua realizzazione è legata ai finanziamenti che renderebbero possibilei piani. Durante l’assemblea di Confcommercio Lazio, inoltre, si è parlatodei numeri allarmanti che preoccupano: ogni giorno solo nel Lazio chiu-dono 90 aziende e il numero dei giovani disoccupati cresce (oggi la disoc-cupazione giovanile- quella di chi ha tra i 15 e i 24- è salita al 45,9 %). Saràquesta proposta un piccolo passo per la riqualificazione delle nostre cittàe soprattutto del nostro modo di vivere, sicuramente troppo poco sensibi-lizzato, a queste problematiche? Giuseppe Di Matteo

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L’ATTUALITÀ, pag. 7N. 6 GIUGNO 2014 LETTERATURA E VARIE

SALVEMINI, “LA REPUBBLICA VA RIFONDATA SULLA RAMDOM-CRAZIA” Il pronipote di Gaetano Salvemini (storico, politico, meridionalista, vis-suto dal 1873 al 1957) è l’ultimo verbo politico che in Italia si pone edimpone autorevolmente sul vocio confuso, caotico e penosamente con-traddittorio dei mass-media nazionali. Presenta un duplice impegno:l’analisi storica, puntuale e documentata, delle anomalie istituzionali edelle vergognose collusioni tra la malavita e la politica praticata nelPaese dal 1948 ad oggi, e la proposta di una necessaria riforma della vi-gente Costituzione repubblicana, che (come si legge nel volume) da unaparte abolisca il metodo Caligola (e cioè il sistema che sta a capo del-l’at-tuale orgia del potere, degli intrighi collusi del Palazzo, della corruzionedilagante), e dall’altra introduca il metodo Pericle (e cioè il sistema dellarandom-crazìa, già praticato nella sostanza nella Grecia del V secolo a.C.e già in via di sperimentazione concreta negli Stati Uniti d’America negliultimissimi tempi: la scelta automatica delle èlites politiche che dovreb-bero restare in carica per un anno o comunque per un numero limitato dianni). L’autore è conosciuto nel mondo politico e culturale. In più di 30volumi ha impegnato nel passato (nocturna atque diurna manu, con la-voro di gomiti) tutte le sue energie per patrocinare sorti migliori al suoPaese che egli, desolato ed adirato, vede sprofondare ogni giorno di piùnei bassifondi dei costumi, favoriti di certo anche da istituti costituzionaliobsoleti e di fatto inaffidabili. È poi presente da protagonista (chiamato,sollecitato, acclamato) in moltissimi Enti statali, parastatali, privati, delvolontariato nazionale ed internazionale, nei quali ha maturato un’espe-rienza umana, sociale e politica ampia e forse unica. E ancora: è Presidente dal 1977 della editrice Casa d’Eu-ropa di Gallarate; dal 1980 del Movimento Gaetano Salvemini; dal 1991 del periodico L’Attualità e dellaScuola di giornalismo G. Salve-mini; dal 1955 delle Edizioni del Movimento Salvemini; dal 1999 dell’UnioneNazionale Italiana Associazioni Culturali UnIAC); dal 2000 dell’organizzazione Maggio Uniacense. Ha rice-vuto, infme, centinaia di Premi nazionali ed internazionali per la sua instancabile attività giornalistica e pub-blicistica. Ha, dunque, tutti i titoli per essere comune guida e maestro. Si può dissentire da lui in qualchevalutazione storica analitica. Si può non convenire con lui sulla integrale proposta della random-crazia (sullafiducia nutrita con fervore nei tanti congegni elettronici). In nessun caso, crediamo, è lecito dissociarsi dallasua sapienza politica che solo amore e luce ha per confini. Tutti gli dobbiamo gratitudine.Per pronatare le copie del libro: cell. 347 033846 Sabato Racioppi

RACIOPPI, “I SOTTOFONDI DELLA SPERANZA”Avvalendosi di una cultura enciclopedica nel settore delle scienzeumanistiche Sabato Racioppi ha pubblicato con Nuova ImprontaEdizioni (aprile 2014) il pregevolissimo libro “I Sottofondi dellaSperanza” (Riflessioni in “povertà di spirito” su alcuni fondamen-tali problemi dell’attuale civiltà). Nell’introduzione mette in evi-denza lo splendore della civiltà greca dall’VIII al IV secolo avantiCristo, in cui “il piccolo popolo della Grecia realizzò un’esperienzastorica appena credibile”. Oltre agli splendori di alcune epoche sisono avverati atroci orrori. Luci e tenebre. Vertici del Bene e abissidel Male. Sagacemente Racioppi mette in evidenza la nota paraboladel Redentore sul “grano e la zizzania” che cresceranno insiemesino alla mietitura; poi il grano sarà messo nei granai e la zizzaniasarà bruciata. Sottolinea la grandiosità del Discorso della Montagna“Beati i poveri di spirito, perché di essi é il regno dei cieli”. Le ar-gute riflessioni di Racioppi inducono il lettore a far tesoro dellaBuona Novella. Questo libro ha un’altissima valenza pedagogica.Intende dimostrare che é possibile fondare una civiltà di galantuo-mini se ci sono “uomini di buona volontà”, se proteggiamo la fami-glia (insostituibile vivaio dello Stato e “dolce ostello” come lodefinì Dante), se consideriamo la scienza come “libertà” (esaltatada Fedro nella favola “il cane e il lupo”). Vuole evidenziare il fattoche gli operatori del Male trionfano quando gli operatori del Benetacciono. Se i “savi” restano indifferenti di fronte alle ingiustiziesociali l’umanità non fa progressi. L’Autore esamina i punti debolidel capitalismo e del comunismo illustrando i pregi della “terzavia” caratterizzata dall’Economia mista. Spiega in modo convin-cente le finalità sociali della proprietà privata. Denuncia i nefasti ef-fetti dei mass-media: l’indebolimento della capacità critica fino ad annullarla, il rimbecillimento della gente,l’incoraggiamento degli “istinti mimetici” (cioé la spinta a imitare linguaggi e comportamenti ignobili che in-ducono ad abdicare alla propria dignità). Lancia l’allarme sulla “schiavitù mediatica”. Esorta gli uomini dioggi a coltivare le Arti Belle per sopravvivere tra i miasmi, per dare l’avvio ad una nuova stagione d’oro. Illibro di Racioppi evidenzia il fatto che l’informazione cartacea e televisiva é manipolata dalle lobby (che per-seguono colossali interessi di parte), specialmente nella arbitraria titolazione degli articoli. La funzione essen-ziale del giornalismo, invece, é quella di far emergere la verità, senza cedimenti nei confronti dei “poteri forti”.Il giornalismo imparziale costituisce uno dei sottofondi della speranza. L’attuale degenerazione della demo-crazia deve indurci a rileggere lo splendido discorso di Pericle sulla democrazia autentica (430 a. C.) riportatoda Tucidide. La corruzione, lo sperpero di denaro pubblico, il caos legislativo sono concause di disgregazionesociale. L’Autore fa bene a citare le parole di Tacito “Corruptissima Respublica, plurimae leges” (é uno Statocorrotto quello che ha molte leggi) e le opinioni di Francesco Alberoni “In Italia il sistema legislativo lasciail Parlamento in balia dei gruppi politici. Decidono tutto i Partiti. Occorre modificare la Costituzione facendosì che la gente scelga...”. Fa benissimo a denunciare le lentezze della Burocrazia e della Giustizia, il cliente-lismo su cui prospera il ceto politico, le usurpazione di vario genere,citando il grande Manzoni “I soverchiatorisono rei non solo dei mali che commettono ma anche del pervertimento a cui portano gli animi degli offesi”.Racioppi stigmatizza l’infausta pretesa di una parte della Magistratura italiana di costituirsi come potere po-litico; la pretesa di esercitare un ruolo di “supplenza” nell’azione politica. Un errore macroscopico che venneevidenziato sessant’anni fa da Piero Calamandrei “Tutto l’ordinamento costituzionale della Repubblica poggiasul rispetto rigoroso delle competenze di ciascuno dei potyeri supremi dello Stato. Se questo rispetto viene amancare, l’ordinamento crolla...”. Purtroppo ancora oggi la Giustizia naviga in cattive acque. Nel libro “Quota33” pubblicato nel 2013 Roberta Gallego, procuratore di Belluno, elenca dettagliatamente le “imperfezioni”che inceppano le attività delle Procure d’Italia. L’incidenza di tanti fattori negativi é tale da logorare, nel tempo,anche magistrati integerrimi. Siamo nel caos burocratico-giudiziale che ha “de facto” dato vigore alla leggedella giungla in virtù della quale prevale il più prepotente. In definitiva, Racioppi guarda fiduciosamente allaChiesa come unica speranza del mondo, unica entità capace di rilanciare con forza i valori etici, innanzituttola pace tra i popoli. Condivide l’impegno di associazioni come quelle di “Nessuno tocchi Caino” che si pro-pongono di abolire la pena di morte, ma molto più meritevoli sarebbero quelle che scegliessero il logo “Cainonon tocchi nessuno” o “Caino non alzi più la sua mano”. Racioppi, insomma, scruta l’aurora e intravvede ilsorgere di tutte le virtualità contenute nei “sottofondi della speranza”. Come profeta del Terzo Millennio guardaal futuro con ottimismo. Cosmo G. Sallustio Salvemini

RISCOPRIRE IL MODELLO ATENIESEIl Movimento Salvemini accusa quei lobbisti che, interferendo illecitamente nelle Istituzioni, hanno vanificatoil principio fondamentale sancito dall’art. 1 della Costituzione “La sovranità appartiene al popolo”. E’ arcinotoche “senza denari non si cantano Messe” (e, parafrasando, non si vincono nemmeno le elezioni). Per logicaconseguenza, chi ha più denari può organizzare costose campagne elettorali e si trova in posizione di vantaggionei confronti di chi non dispone di risorse finanziarie. Tale sperequazione crea un sistema che si chiama “plu-tocrazia”. E’ la negazione della democrazia autentica (attuata in Atene nel 5° e 4° secolo a. C.), fondata sul prin-cipio di “pari opportunità” tra cittadini, che non concedeva posizioni di vantaggio ai ricchi. Questi ultimi,infatti, potevano acquistare (anziché conquistare) i voti e potevano farsi eleggere con estrema facilità. Unavolta “eletti” continuavano a corrompere chiunque e ad assegnare le cariche istituzionali a coloro che avevanofornito i voti. Tutte le cariche pubbliche venivano mercificate da plutocrati senza alcuno scrupolo morale. Difronte a tale scempio sociale Solone, Efialte, Clistene e Pericle attuarono gradualmente un sistema decorosodi autentica democrazia, in cui ogni cittadino - senza discriminazioni di natura economica - poteva accederealle cariche istituzionali mediante sorteggio. Non tutti i cittadini erano sorteggiabili ma soltanto quelli che di-chiaravano la propria disponibilità ed erano in possesso di rigorosi requisiti morali e professionali. Potevanorestare in carica per un limitato periodo di tempo e non potevano essere risorteggiati, per evitare che una pro-lungata permanenza al potere li inducesse a corrompersi. Perché non sperimentare il “metodo Pericle” nell’Ita-lia di oggi, in balìa di caste egoiste, di politici-sanguisughe e di amministratori corrotti? Perché non introdurreil sistema di democrazia ateniese nella nuova Carta costituzionale? C.G.S.S

UNA MINIERA DI INFORMAZIONILe Edizioni Movimento Salvemini, presentano il libro “La Repubblica va rifondata sulla randorn-crazia” libroscritto dal Prof. C. G. S. Salvemini. Un’opera che rappresenta una minuziosa e chiara valutazione di quelleanomalie istituzionali, che da sempre hanno avuto un grande campo di interesse in Italia. Questa opera è unaminiera di informazioni ,nette,importanti Nel primo capitolo di questo libro, si tratta anche la questione cheinteressa l’articolo 21 della Costituzione. Continua nel settimo capitolo il dibattito che era già presentato daeminenti figure del passato (come Montesquieu) la libertà dei cittadini. Si parla della dottrina della separazionedei poteri (legislativo esecutivo e giudiziario). Il lettore troverà nel capitolo secondo un paragrafo dal titolo “Latrattativa Stato -Mafia ha avuto inizio nel 1943”. Scorrono le pagine sulla nostra storia nel libro del Prof.Salvemini. Una trattazione, schietta sobria storica, politica e costituzionale. Un libro, che lascia una traccia diesperienza storico-culturale e resta come esempio per tutte le generazioni. Mauro Boschetti

ONYRICON - VERSI PROFEFICIIl “poeta” affonda le sue radici nel verbo greco ‘fare, creare’. E AndreaMaraziti di sicuro crea. Impasta versi, e, come sua opera prima, offrealla nostra lettura un poema di tempi da noi davvero lontani. Novelloaedo, raccoglie la sua cetra immaginaria, tratteggiando poeticamente l’i-dentità di una civiltà che scorre, che attraversa il tempo, fissandolo nelpassato, vivendolo nel presente, proiettandolo nel flituro. E canta di deidi ieri e di oggi (perfino di domani!), di muse e di miti, di maschere e dielfi, di eroi impavidi e di picciole miserie umane. Una enciclopedia dipersonaggi che si muovono sul palcoscenico della Storia tra finzione erealtà, attraverso 7 Canti ed altrettanti Interludi. ...ho viaggiato/in cercadi pensieri/ho inventato passioni/ho costruito illusioni..., scnve Marazitiad inizio del Canto I. Non solo! Il nostro poeta, infatti, si diverte, gioca,stuzzica, provoca. E medita. Anche. Coinvolgendoci, con vere “pillole disaggezza“. Versi profetici i suoi, dal sapore eretico, fino a risolversi inrivoluzionari. Onyricon appare così al lettore come la pellicola di un filmche, nei suoi foto-grammi, si snoda nella narrazione di una realtà vision-aria, cara anche a certa cinematografia moderna, e che invece ci inchiodaa responsabilità tangibili, e non più giustificabili, che rendono quasi im-praticabile l’affrancarsi dal servaggio in cui siamo ingabbiati. Il poetapero lascia uno spiraglio, affidando al Tempo, con la carezza lieve/ dellastruente tua/pazienza sempiterna4 il compito di dare all’Umanità l”‘ac-cesa brillantezza” della Poesia, tanto da mutare poi “quei grani” in“alivole faville/di speme e di gaiezza”... Alfonso Bottone

OGGETI USATI DA PETER McCOOKIl romanzo di esordio di Guglielmo Lorenzo. Una favola mo-derna dal sapore antico, una storia avvolgente e piena di uma-nità, adatta ad adolescenti e adulti che vogliono ancora credereche esista il fantastico e che amano sognare, guardando la re-altà che ci circonda con occhi fanciulleschi. Peter McCook èuno scozzese che arriva dal nulla e apre una piccola bottega dioggetti usati nel cuore di Siena; una bottega magica, dove lestorie di ciascun oggetto prendono forma attraverso i racconti

che Peter fa a Giulio, unadolescente senese chegrazie a Peter scoprirà unmondo fantastico che locambierà per sempre.Scritto da Guglielmo Lo-renzo, esperto in comuni-cazione residente a Romae laureato in filosofiapresso l’Università di Pa-dova, “Oggetti Usati daPeter McCook” è un ro-manzo che parla diretta-mente al cuore. Lotrovate nelle migliori li-brerie e su Amazon informato ebook.

Françoise Vercruysse

UNA SCELTA DI VITA (Racconto)

Silvia, quella sera, aveva sentito in televisione una canzone della sua gioventù che una famosa conduttriceaveva giudicata essere quella che ogni donna vorrebbe che le sia dedicata: “Io che amo solo te”. Lei avevaavuto questo dono però non l’aveva capito. Come era diversa la sua vita attuale rispetto a quellaprecedente! E’ vero, bisogna considerare l’età, gli acciacchi. Ma Silvia, negli ultimi tempi,aveva fatto una scelta di vita. Era tranquilla e vedeva chiaro tutto. Era grata alla vita, a queidue cerchi luminosi che erano stati i veri grandi amori della sua vita: affetti, emozioni,sensazioni, attese. Lei ora era serena, quasi felice, completa, appagata. Aveva scelto divivere sola. Non proprio da sola ma con una bellissima gattina, una compagna di vita, digiochi, di sonno, di televisione. Era grata alla vita per aver ricevuto due grandi regali: unoin età giovanissima e un altro in età matura, purtroppo impossibili entrambi per motivi di-versi. Le emozioni, però, i sogni, le attese, le corse, le telefonate, erano state uguali. Ora leiera soddisfatta. Aveva ricordi bellissimi che le scaldavano il cuore e che la facevano sorrideree a volte commuovere, come quella sera in cui aveva sentito quella bella canzone in televisione.

Angela Libertini

VARGAS LLOSA MERITEREBBE IL NOBELIl noto scrittore peruviano Mario Vargas Llosa era più legato ai romanzieri del XIX secolo rispetto a quelli delXX secolo. Aveva una vera devozione per Balzac e Flaubert, Dumas.Il suo lavoro intellettuale era intenso, in-fatti lavorava a tavolino per ben 8 ore al giorno usando la sua penna a inchiostro. Riteneva che i romanzi del-l’antica epoca cavalleresca fossero più creativi rispetto al Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes.All’inizio fu un intellettuale di sinistra, ma la sua simpatia per Fidel Castro finì quando questi nel 1971 misein carcere il poeta Heberto Padilla, perciò divenne liberale. E’ stato nemico dichiarato del defunto Capo delVenezuela Hugo Chavez e del Capo dell’Argentina Cristina Kirchiner. Fu candidato per la Presidenza del Perùquando fu eletto Presidente Fujimori. Gli uomini politici, di cui parla bene, sono Margaret Thatcher e SilvioBerlusconi. Delle sue opere letterarie ricordiamo “La guerra della fine del mondo” del 1981, “La città e i cani”del 1962, “La casa verde” del 1966 e “ Conversazione nella Cattedrale” del 1969, che più piace all’autore.Mario Vargas Llosa è un uomo profondamente legato alla realtà socioculturale del suo tempo e per le sue in-teressanti opere letterarie meriterebbe il Nobel della Letteratura. Mario Coletti

URGE LEGIFERARE SULLE LOBBYIl Movimento Salvemini, per Statuto sociale, non é partiticamente etichettabile. Non é di Sinistra né di Destra,non é di Centro né...di Periferia. Come ha scritto Ortega y Gasset “qualificarsi di Destra o di Sinistra é unodei modi per autoproclamarsi imbecilli”. Il Movimento Salvemini, a differenza dei partiti politici, non miraad occupare poltrone di potere ma si schiera al fianco delle persone oneste (dei “galantuomini”, come li definivaGaetano Salvemini) che, al di sopra e al di fuori delle risse politiche, si impegnano a risolvere i problemi cheaffliggono l’Italia ed altri Paesi. Non può essere un partito perché non vuole essere “di parte”. Analizza i fatti,elogia gli onesti, stigmatizza le canaglie, é disposto a dialogare con chi si impegna a risolvere i problemi dellagente, propone soluzioni che garantiscano i diritti fondamentali di tutti i ceti sociali. Si ispira agli insegnamentidi Kant, Mazzini e Salvemini: “Fa quel che devi, accada quel che può”. Il Movimento,pertanto, é un Osser-vatorio imparziale sui problemi sociali, inflessibile nel denunciare quei centri di potere (lobby) che mirano adannientare la democrazia. Da molti anni si batte per far disciplinare con legge le attività svolte dalle lobby.Chiunque condivida queste finalità può aderire al Movimento Salvemini e chiedere di collaborare nelle formeche ritiene opportune. (e-mail: [email protected]).

“FESTIVAL DEI LIBRI SULLE MAFIE” È in programma nelle piazze di Lamezia Terme dal 18 al 22 giugno il primo evento culturale in Italia dedicatoai libri sulle mafie. È il “Festival dei libri sulle mafie”, diretto da Gaetano Savatteri e promosso dalla Fonda-zione “Trame” con la collaborazione dell’Associazione Antiracket Lamezia ONLUS. Si tratta di un appunta-mento prestigioso che vede la partecipazione dei più noti scrittori, giornalisti, magistrati, registi e artisti, tuttiimpegnati in una quarantina di appuntamenti finalizzati a “promuovere l’impegno civile, la cultura della legalitàe della lotta alle mafie” nelle grandi città, come Milano, Roma e Napoli. Letteratura, inchiesta, cinema e teatrosono gli ambiti che interagiranno, sviluppando il tema “Le mani sulla città”, su ispirazione del celebre film di Fran-cesco Rosi. Il programma è ricco di appuntamenti gratuiti dal pomeriggio fino a tarda sera, in spazi aperti al pub-blico e al confronto con quest’ultimo. Sono previsti inoltre laboratori e progetti rivolti ai ragazzi, come adesempio “Il videotaccuino del cronista. Il giornalismo per immagini e parole al tempo del web” oppure “Sarannomafiosi. I boss nella fiction. Come cinema e tv raccontano le mafie”. E ancora sono previsti concorsi fotografici,workshop e incontri con gli autori. La manifestazione è promossa e animata anche da numerosi volontari pro-venienti da ogni parte d’Italia. Punto di riferimento per ogni informazione è il sito: www.tramefestival.it. Il Fe-stival rappresenta nel nostro Paese un concreto segnale di ribellione contro le mafie e le organizzazioni criminali,la voce corale di “un’Italia che non vuole più stare in silenzio.” Maria Rita Salustri

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L’ATTUALITÀ, pag. 8 N. 6 GIUGNO 2014MEDICINA E ATTUALITAʼ

FRIDA KAHLO ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALEPromossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Tu-rismo e da Roma Capitale: la presentazione delle opere di FridaKahlo continua con successo presso le scuderie del Quirinale. L’ar-tista messicana che presenta 160 dipinti e disegni ci ha coinvolto main modo angoscioso e tragico, risultato della sua vita travagliata, delsuo ambiguo temperamento ( a doppio senso sensuale) della sua con-dizione di un “esistere” che forse non è stato un autentico “vivere”.La sua arte, certamente rappresentativa del mondo moderno e con-temporaneo raffigura un principio ordinatore ancorato all’inconscio,che si può individuare nelle lacerazioni, nelle ferite e lo strazio dellamateria che non riesce a cancellare dal suo corpo e dal suo cervellocaotico, sia pure vivace e vario. Lo spazio stesso che l’artista guar-dava distesa su un letto, diventa un luogo di tutte le ambiguità, dellepiù strane combinazioni di materia e immagine: la sua immagine os-sessionante riprodotta nei quadri. “Icona” indiscussa della culturamessicana novecentesca, come viene un po’ enfaticamente definita,i suoi dipinti sono “lo specchio della sua vicenda biografica, segnataa fuoco dalle ingiurie fisiche e psichiche subite nel terribile incidentein cui fu coinvolta all’età di 17 anni” mentre si recava in autobus perandare ai corsi di medicina (sembra fosse la sua vocazione). A di-ciannove anni decise di diventare pittrice e secondo i critici, attra-verso un percorso burrascoso divenne “espressione dell’avanguardiaartistica” la quale si interseca con le traiettorie di tutti i principalimovimenti culturali internazionali dal “Modernismo” al “Surreali-smo”; dalla “Nuova Oggettività” al “Realismo Magico”: tutti i temifondamentali dell’uomo moderno. I dipinti sono quasi esclusiva-mente autoritratti (olio su tela, lamina metallica …) ma anche doverappresenta altri personaggi, l’effetto del suo volto duro e spietatocon orribili folte sopracciglia e a volte piccoli baffetti, non ci abban-dona mai mentre li guardiamo. Anche dove osserva i misteri dellospazio e del cosmo, l’interattività legata al suo sgomento interiore efisico, ci allontana, ci produce una specie di rifiuto e guardando i suoilavori lo sguardo si distanzia dalla realtà e la esclude da una centralitàautoritaria, mette in moto una dinamica di continue trasformazioni:“Un punto di vita” che non è uno scorrere parallelo di diversi contri-buti, vecchi e nuovi che si attraversano, si sovrappongono, si scon-trano, si allontanano e... senza vedere il volto di Frida dipinto, ce lafanno sentire in tutta la sua prepotente disperazione (“L’amoroso ab-braccio, abbraccio dell’Universo, la Terra, Io, Diego ed il signor Ko-latl” “I frutti della Terra” “Corsetto di gesso e bende con falce emartello” “Bozzetto per Henry Ford Ospital 1932”…). Sul finire delpercorso della sua vita breve, muore a 47 anni, ecco “L’autoritrattocon colomba e Lemniscata”. Quando sia il sole che la luna, sonoormai tramontati una colomba, simbolo dell’anima smarrita, è so-spesa sul capo dell’artista, accovacciata sopra una curva lemniscata,(la linea a forma di “otto” usata negli orologi solari per indicare la po-sizione del sole sulla sfera celeste), Frida Kahlo sembra voler co-gliere, ammutolita, l’infinito e nei suoi occhi tristi e cupi, imprime nelsuo ultimo lavoro la consapevolezza della sua vita ingannevole eforse ineluttabilmente…sbagliata.

PROPRIETÀ ANALGESICHE DEL PEPERONCINOIl peperoncino è una pianta appartenente al genere Capsicum; arrivò alla nostra conoscenza grazie a Cristoforo Colombo che la importòdall’America subito dopo la sua scoperta ed è ricco di molte vitamine, sali minerali, oli, ma soprattutto di una sostanza che prende ilnome di capsaicina e che gli conferisce il sapore bruciante. A tutti è noto l’utilizzo del peperoncino in cucina dove viene impiegato innumerose ricette per insaporire i piatti conferendo piccantezza, quindi, sapore e colore. Si pensi ai meravigliosi primi piatti della cucinamediterranea, due tra tutti: spaghetti aglio, olio e peperoncino e spaghetti all’arrabbiata. Se l’utilizzo del peperoncino piccante è noto aipiù, meno noto è il suo utilizzo in ambito medico per controllare e lenire il dolore in alcune sintomatologie algiche che colpiscono i nerviperiferici e che vengono classificate come “dolori neuropatici continui”. Sono situazioni cliniche in cui si può avere un dolore sordo,acuto o bruciante che può essere scatenato da stimoli del tutto normali quali lo sfioramento tattile o il contatto con il caldo ed il freddosenza che sia evidente qualsiasi causa somatica del dolore. Per restare aderenti al tema della nostra rubrica che vuole affrontare le pro-blematiche in ambito odontoiatrico, sottolineiamo l’utilizzo terapeutico del peperoncino in una situazione clinica chiamata BurninghMounth Sindrom (Sindrome della bocca bruciata) che si manifesta con sensazione di bruciore continuo, h24, avvertito dal paziente acarico della bocca e delle gengive. L’etiologia di questa sindrome non è perfettamente conosciuta anche se esistono delle ipotesi chene indicherebbero la causa in un’alterazione dei normali processi chimici che nei nervi periferici determinano il passaggio dell’impulsonervoso da un neurone all’altro durante il viaggio che lo stimolo compie andando dalla periferia verso il centro del sistema nervoso. Inquesti soggetti il peperoncino ha un’azione lenitiva del sintomo bruciore e questo grazie alla molecola della capsaicina di cui il pepe-roncino è ricco e che è quella responsabile del gusto piccante del peperoncino. Infatti è proprio grazie a questa molecola che, quandosi mangia il peperoncino, vengono stimolate le papille gustative della lingua , che sono dei recettori nervosi periferici, e si genera così,un impulso nervoso che apprezziamo come sapore piccante quando questo impulso, generato nelle papille gustative , arriva alla cortecciacerebrale veicolato da una serie di neuroni collegati l’uno all’altro attraverso delle aree specifiche chiamate sinapsi. Il passaggio del-l’impulso nervoso da un neurone all’altro si ha perché in queste aree di connessioni(sinapsi) tra neuroni vengono rilasciati dei mediatoricapaci di trasmettere l’impulso. Bene! per la cura di questi soggetti si prepara un estratto di capsaicina nella forma galenica di tinturamadre di capsaicina che viene spennellata sulle gengive e che determinando una stimolazione continua delle terminazioni nervose pe-riferiche genera bruciore continuo. Con questa stimolazione continua dei recettori periferici, si esauriscono i mediatori chimici che tra-smettono l’impulso nervoso da un neurone all’altro mentre si va dalla periferia verso il sistema nervoso centrale. La stimolazionecontinua, determinando l’esaurimento di questi mediatori, rende, ad un certo punto impossibile il passaggio dello stimoloper carenza di neuro trasmettitore. Quindi qualsiasi ulteriore stimolazione periferica non viene più trasmessa verso ilcentro; grazie a questo meccanismo questi paziente possono trovare sollievo dal sintomo bruciore che si avverte in que-sta sindrome e che ad oggi rappresenta una delle poche possibilità terapeutiche che si hanno a disposizione nel teneresotto controllo la sintomatologia. L’estratto di capsaicina trova impiego anche nel controllo del dolore periferico, peresempio, causato dai tumori, dal virus HIV o dall’artrite, dal diabete o dall’herpes zoster (il fuoco di Sant’Antonio)può essere di molto alleviato con applicazioni locali di pomate a base di peperoncino piccante ad alte concentrazionidi capsaicina. E che dire delle applicazioni in campo alimentare dei benefìci della capsaicina? Ebbene, sembra che essaabbia un effetto positivo sul controllo della fame, in quanto agisce sugli ormoni intestinali GLP-1 (Glucagone-Like Peptide), PYY (Pep-tide YY) e Grelina (l’ormone dell’appetito) e sul conseguente senso di sazietà che si avverte ad ogni fine di pasto. Ciò apporta indubbivantaggi alle diete a basso contenuto di calorie, specie se la capsaicina viene combinata con il tè verde. Antonio Ferro

Lo sguardo di Athena

Rubrica a cura di Liliana Speranza

LA SINUSITE TORMENTA MOLTE PERSONELa sinusite è un processo infiammatorio, che interessa la mucosa di rivestimento dei seni cranofacciali, di quelle cavità che sono nelleossa della testa che si mettono in comunicazione con l’esterno attraverso condotti, che sboccano nelle fosse nasali. La più frequente èla sinusite frontale, dovuta all’occlusione del canale nasofrontale, che pone in comunicazione il seno con le fosse nasali; in questa con-dizione i germi possono risalire il condotto e localizzarsi nella mucosa provocando la flogosi, cioè l’infiammazione. Il punto dolentecaratteristico è localizzato all’angolo interno dell’orbita, all’unione con la radice del naso; il dolore inoltre si riacutizza notevolmentealla pressione. Insidiose sono le forme croniche di sinusite, che possono lentamente invadere l’osso, causando le osteomieliti, fistolizzarsied affiorare verso la palpebra, al di dietro dell’orbita(flemmone retroorbitario), o all’interno verso il seno cavernoso. Sia nella forma disinusite frontale che nella mascellare è utile per la diagnosi la Diafonoscopia, che sfrutta l’illuminazione dei seni paranasali in ambienteoscuro con un apparecchio luminoso, che, applicato all’interno dell’orbita o introdotto nella cavità boccale, evidenzia una maggiore opa-cizzazione del seno interessato nei confronti di quello normale. In alcuni casi è doveroso far ricorso alla radiografia quando è incerta ladiagnosi. La terapia si avvale di decogestionanti per ridurre l’edema e l’infiammazione nasale, di aerosol con antibiotici, di punture eva-cuatorie, di rimozione chirurgica dei polipi secondo i vari casi. Mario Coletti

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ARTI FIGURATIVE E ATTUALITA L’ATTUALITÀ, pag. 9N. 6 GIUGNO 2014

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“PERCORSI VISIVI”: ARTE AL TEATRO SALA UMBERTO DI ROMA

Mostra di Arte Contempo-ranea “Percorsi Visivi” In-contro tra autoricontemporanei. Con interes-santi opere partecipano gliartisti: Annunziata Mariani:in un figurativo classico ilcromatismo armonioso e vi-brante della natura nel pic-colo villaggio rimanda adatmosfere rarefatte che evo-cano memorie sospese trasogno e realtà; Sandro Cel-lanetti: una ricerca espres-siva che abili e corposepennellate spesso con il fas-cino dell’oro, danno luogo aduna fusione dinamica di forme e di colori; Nicolò Caito: con la difficiletecnica dell’aquerello i colori luminosi e caldi trasmettono tutto il fascinoe la poesia di una delle vedute piu’ romantiche di Roma; Claudio Ali-candri: giochi di ombre rilevano il senso profondo di una ricerca intro-spettiva, un’interiorità dominata da mutevoli stati d’animo con l’attesa didesideri inespressi: Rita Belpasso: la forza di colori espressivi e brillantitrascina in un mondo onirico ed è il punto di partenza per narrare conuna personale ed originale simbologia la materializzazione del vento,della luna, e dell’oracolo; Giancarlo Colonnelli: con una capacità tecnicae stilistica nella quale disegno e colore s’incontrano e si fondono congrande armonia, frutto di un’arte matura , propone Greenwich, unqurtiere giovane tra i più interessanti di New York, un insieme gradevoledi case basse e colorate, di negozi e bar; Rocco Epifanio: da una super-ficie omogenea si intravedono nuovi orizzonti in una visione surrealeche spazia ed avvolge l’atmosfera che si apre a silenzi sconfinati del-l’immensità oltre le nuvole, verso la libertà; Angelo Bottaro: il vecchiomulino abbandonato è archetipo della memoria e la suggestione dellaluce, lo stile incisivo, il cromatismo armonioso ed equilibrato unito aduna spiccata capacità tecnica, mettono in evidenza la poesia che testimo-nia le antiche radici di un passato presente atemporale; Annalisa Mac-chione: una tenera visione dai riflessi e dalle variegate sfumature chesottolineano l’innocenza e la spensieratezza dei primi palpiti del cuore in-delebili, nella caducità del tempo, il dolce ricordo della concretezza di unlieve, primobacio; Chiara Lucia: nell’opera di forte impatto visivo e diequilibrio formale è accentuata l’atmosfera onirica legata al luogo che èun tripudio di colori, riflessi ed ombre che sottolineano la perenne poesiadella natura; Marco Fratarcangeli: suggestioni futuriste dal brillantecromatismo che sintetizza con pennellate dinamiche che elaborano in ungioco compositivo il frantumarsi e ricomporsi delle onde; Vitaliano For-tunio: nell’opera unita alla perizia dell’antica tecnica dell’incisione c’ètutta la ricerca appassionata dell’artista che aggiunge ai riquadri consec-utivi come in una sequenza fotografica il fascino del colore; GiuseppeZingaretti: nell’aquerello con notevole capacità tecnica dell’impiantocompositivo, suggestivo è il dialogo sommesso che coglie l’atmosfera,le tonalità di uno scorcio silenzioso dove il tempo sembra non avere lasc-ito traccia: Daniela D’Orazio: opera emblematica nella quale il senso deldolore assemblato, dai riflessi lucenti ed essenziali a contrasto con la ma-teria è legato all’immagine e riporta ad una ricercata e complessa con-cettualità; Maria Riccarda Gunnella: nell’opera la giovane donnaavvolta in cromatismo morbido, caldo, festante, pur con un lieve sorrisonasconde sotto il cappello la concretezza di una interiorità inaccessibile;Stefano Giachè: un omaggio, dal Pincio, ad una città amata e descrittacon maestria i cui effetti architettonici, minuziosi avvolte in ritmate tonal-ità calde e fluide proprie dell’olio spatolato, si riflettono sui tetti etrasmettendo vibrazione ed emozioni raggiungono un profondo contestoespressivo; Silvana Guerrieri: il cromatismo tenue ed armonioso dellaveduta da Monte Mario, il dettaglio di effetti architettonici che raggiun-gono un profondo contesto espressivo trasmettono la poesia nascosta nel-l’animo nell’animo della città; Giancarlo Ingravalle: una composizioneincisiva dai colori caldi su cui si fonda la ricerca che attinge ed accentuala forza del substrato di lattine e gli stimoli propri della pop art, un mododi utilizzare la combinazione di vari oggetti presi dalla realtà; VincenzoLo Castro: nella composizione floreale che “imprigiona” la bellezzadella natura, il gusto serrato di eloquente equilibrio stilistico delle pen-nellate sobrie e vigorose crea un felice connubio tra forma e colore;Daria Picardi: nella trasparenza simbolica delle bottiglie c’è oltre allacapacità tecnica anche quella di trasmettere la percezione visiva dei con-tenitori che diventano i protagonisti delle stagioni della vita dell’uomo;Emanuela Tamburini: un’opera di notevole intensità espressiva, unavisione dalle variegate sfumature in cui perdersi, che fissa con tecnica ecromia ineccepibili la stupenda poesia di un’alba sul mare; LuigiaRaggi: nell’opera che l’artista chiama sorella acqua e traduce in una sin-tassi formale in movimento, il tenero modo di ringraziare il Creatore peraverci donato questa elemento essenziale della vita, significato simbolicodi purezza, di trasparenza, di mutevolezza della forma; Anna MariaTani: Immagini simboliche dalle tonalità selettive di un contesto intel-lettivo con esperienze vissute di sogni e realtà con l’inquietudine deltempo che passa, espresse in un linguaggio personale ed originale percontenuto e per soluzioni formali. Mara FerloniAGES – Associazione Giornalisti Edizioni Stampa – Direttore respons-abile: Mara Ferloni – Direzione – Redazione – Amministrazione 00198– Via Reggio Emilia, 16 – Tel. 06.44.23.43.62 – Fax 06.44.23.43.62 –Reg. Trib. Di Roma n° 16709 del 26/02/1977

Angelo Chiauzzi,“La luce della fede”

Info:[email protected]

You tube chiauzziVia Augusto Vera 41

00142 Roma

TULLIO DALLAPICCOLA

Salvatore Prisco“Evasione”

Studio d’arte:Via M. Farina, 119

84134 SalernoInfo:

Tel. 089.759755 - cell.366.2264119

RITA DELLE NOCI, GENIO DELLA GRAFICA

SALVATORE PRISCO, UN CAPOSCUOLA

Rita Delle NociLa Divina Commedia (Trittico) 40x65

Studio d’arte:Via Dino Pennazzato, 6° pal. 04023 Formia (LT) Cell 349.4971632

email: [email protected] - www.artepoint.it

“IL MISTERO DEL BLU”Nei raffinati locali dell’Istituto Portoghese di Sant’Antonio in Roma(IPSAR) si è tenuta la Personale della pittrice berlinese Karen Thomas,curata dal Prof. Francisco Dias e dalla Dott.ssa Ilaria Sergi per l’Asso-ciazione Cultura e Sport per l’Europa (ACSE). La mostra è stata pro-mossa dal Rettore dell’IPSAR, Mons. Agostinho da Costa Borges sottol’alto patrocinio di S.E. l’Ambasciatore del Portogallo presso la SantaSede Dott. Antònio de Almeida Ribeiro, con il contributo della 3DPIXEL. Il titolo della mostra è stato: “Il Mistero del Blu”, un colore chela pittrice Karen Thomas ha utilizzato in tutte le sfumature della scalacromatica come simbolo della libertà, in particolare quella interiore. Ilblu è il colore del mare, sulla spiaggia lo sguardo può spaziare verso lalinea d’orizzonte senza incontrare ostacoli, la mente può aprirsi e libe-rarsi, si può alzare lo sguardo verso l’azzurro del cielo, sede della libertàallo stato puro, dell’Infinito. Da esso, nei quadri esposti, scende polvereo vengono tracciate sottili pennellate dorate che, come gli Angeli, sonomessaggeri di speranza, di un invito all’ottimismo. E’ proprio questa ten-sione verso la bellezza e la preziosità della vita, della Creazione, unadelle caratteristiche più evidenti delle opere in mostra. Esse sono staterealizzate sulla scia della psicologia gestaltica i cui studi hanno eviden-ziato il fatto che la figurazione astratta tende a suscitare emozioni inte-riori poiché l’artista, attraverso il gesto creativo, cerca di esprimere edoggettivare la relazione tra la realtà e la sua sensibilità stimolando rea-zioni psicologiche in coloro che osservano la tela. In questo senso la tec-nica pittorica non è tesa ad una semplice bellezza estetica, ma il talentoha soprattutto una finalità etica, quella di veicolare un messaggio da farinterpretare al pubblico con l’organizzazione delle forme, il gioco deicontrasti tra il chiaro e lo scuro. Inoltre, il formato della tela, più lungoche largo, tende a spostare gli occhi verso l’alto, rafforzando la tensioneverso l’Infinito. E’ per questi motivi che Karen Thomas stupisce il visi-tatore con i suoi quadri per il suo modo elegante di descrivere attraversol’arte la sua ricerca spirituale e può essere considerata un’ambasciatricedi bellezza e di pace. Fiorella Ialongo

Studio d’Arte Tel. 0461.557139 - Cell. 339.1259386E-mail: [email protected]

MOSTRA SARANDREA'“SOPRA LE RIGHE”Prosegue la mostra presso la sala espositiva “Sopra le righe” con lito-

grafie, serigrafie e foto ritoccate su Roma dell' artista Pietro Sarandrea.SOPRA LE RIGHE

VIA CARLO GRABAU, 26 (PIAZZALE CLODIO) ROMAINFO: 335/6162835 - 334/7101677

HO INCONTRATO... MICHELANGELOLa macchina del tempo si fermò, lucente e polverosa, per aver superatoil tunnel spazio-temporale. Io ero ancora intontita nella mia cabina d’iber-nazione. Mi risvegliai. La mia memoria iniziò presto a schiarirsi. Realiz-zai di aver viaggiato in quel modo poiché dovevo incontrare una personafamosissima. Tremando ancora per il freddo e con una fame spaventosami ritrovai a camminare su un ampio e bellissimo pavimento policromodove percepii che lo spazio era rettangolare. Ma ciò che vidi innanzi a meera un’impalcatura imponente costituita da un groviglio di travi di legnoincrociate in più direzioni. Esse salivano fino al soffitto della sala e lì, conmia grande sorpresa, vidi nella semioscurità una cosa che non potrò maipiù dimenticare. Sopra un’impalcatura stretta e traballante, alla luce fiocadi due candele, stava un signore alto e con abiti stracciati. Il suo aspettomi mise paura tanto da fargli un inchino. Egli, con voce tonante,disse:”Chi sei, perché disturbi il mio lavoro?”. Lo riconobbi subito. Da-vanti a me, accigliato, con la barba e i capelli intrisi di colori, c’era il ge-niale Michelangelo Buonarroti. Un brivido caldo mi percorse la schienamentre con la gola arsa fissai l’artista. Egli urlò nuovamente “chi sei?”.Allora il mio orecchio bionico avvertì un sussurro. Capii che nei suoi ap-partamenti il papa Giulio II si era destato. Pregai mentalmente che siriaddormentasse. Intanto Michelangelo mi chiese ancora “Chi sei?”. Conun filo di voce risposi “Mi chiamo Rosanna Sinopoli e vengo dal futuroper farle vedere alcune mie opere. Gli mostrai la foto del mio quadro“Dionisia e l’angelo”. Egli la rigirò tra le mani in diverse posizioni edisse “Ma che diavoleria é questa? Il quadro é pregevole, anche se pic-colo, ma non vedo la tela”. Gli spiegai che era un’invenzione del futuro.poi gli chiesi “Maestro, sta a digiuno da secoli, ha qualcosa da man-giare?”. Rispose “Non ho niente; il Papa non mi paga da mesi; ho solopane con formaggio”. Non me lo feci ripetere due volte. Mangiai avida-mente. Poi chiesi “Maestro, la sua fama é giunta fino a noi ma vorrei sa-pere se é vero che Raffaello Sanzio é più famoso”. Rispose urlando “Nonso da quale futuro vieni ma di sicuro ti hanno raccontato un mucchio difandonie. Io sono l’unico ineguagliabile artista!”. “Lo sappiamo bene manel cuore di ogni artista deve regnare la pace”. Si rasserenò e sorridendodisse “Va bene, signora; non posso rifiutare l’invito ma ti ordino di ba-ciarmi”. Vincendo la mia timidezza lo baciai e quando mi allontanai daquel vulcano in eruzione mi ritrovai nella macchina del tempo, prontaper tornare nella mia epoca dopo l’ibernazione.Così, mentre il processodi congelamento di tutte le mie cellule si compiva, mi sentivo felice peraver conosciuto il grandissimo Michelangelo. Rosanna Sinopoli

IL CORAGGIO DI FARSI BOCCIAREStefano Orsetti, pittore espressionista di Portogruaro, ha inaugurato il 21marzo la mostra d’arte “EstEtica”, con il quale intende portare alla lucee risolvere alcune menzogne presenti nel mercato pittorico, per proporrealtre strade da percorrere. “L’abbruttimento è un campanello d’allarme.Dietro, c’è una menzogna, una causa”. Così scrive Stefano sul catalogodella mostra, raccontando se stesso, il suo lavoro. E lo fa con uno spintavitale, con uno sguardo intenso, con il coraggio necessario per fermarsia riflettere su ciò che ci spinge. “Bisogna avere il coraggio, quindi, difarsi bocciare”, continua Orsetti su questo senso, “di fare il lavoro cheserve per portare avanti un progetto, senza rinunciare a farlo per il terroredi essere tagliati fuori”. Bisogna credere in quello che si porta avanti,anche a costo di essere derisi. Credere nel significato del proprio lavoronon ha niente a che vedere con la sua riuscita o il suo apprezzamento. Seil tuo progetto funziona, è bello, e per renderlo evidente non servirà cheun critico lo pompi, sarà bello e basta. Così Stefano, credendo nella suaattività, propone “pitture e disegni che ogni galleria importante al mondoboccerebbe”. Perché? “L’arte non può essere una cosa interessante se èfatta da semidivinità che si rivolgono agli uomini, ed essa piace agliuomini perché è fatta da uomini”, questo è il punto per Stefano, qui stala menzogna. “Ormai parlare di arte significa proclamare l’esistenza diqualche divinità, che costa tantissimo e che porta al successo, e conquesta menzogna si copre la realtà. Viene invertito il senso di prezzo evalore: una volta qualcosa costava molto perché valeva molto, mentreora vale molto perché costa tanto; così si creano dei miti, che vengonoadorati”. Questa bugia, poi, forma un sistema sbagliato di illusioni esofferenze, nascondendo il bisogno di arte delle persone: “Penso che nonpuò esserci conservazione dei beni senza produzione dei beni, e se unnucleo di cittadini è fiero di sé, ha la propria arte, e può esportarla eimportarla, ma non la importa in maniera passiva, e più viene da lontanopiù è bella e costa. Bisogna farla, ma prima bisogna averla”. Così è perStefano, questa è arte per lui, prima di tutto avere la consapevolezza dellapropria storia, perché sapendo chi sei riesci a essere fiero di te. “Ciò cheè bello è giusto”, afferma Stefano spiegando il titolo della mostra, “maha molti riferimenti. Per esempio, da ragazzo consideravo brutto vedereil miei colleghi sgomitare come mendicanti per un posto di lavoro,soffrire tanto per avere un giorno un po’ di successo. Non credo che lavita sia uno sforzo per arrivare poi a, la previdenza per arrivare poi allasicurezza. Credo che la vita sia manutenzione, perché tutto è inmovimento e si trasforma, come la casa che mantieni tutti i giorni. Perciònon puoi essere artista dentro il quadro e non esserlo fuori. Per evitarequeste menzogne c’è bisogno che queste cose non siano forzature,altrimenti non esponi te, ma qualcosa che alla fine ti danneggia”. L’arteha anche una funzione liberatoria, e da che cosa sente Stefano il bisognodi liberare una società come la nostra? Dalle bugie. “Fare l’artista non èuna figata, lavorare bene lo è”, prosegue lui con ironia sottile, “èl’interesse che muove l’artista, non il giochino di sentirsi arrivato, e perquesto conta il lavoro quotidiano, la manutenzione”. Per Stefano ilmercato ci ha ingannati, dicendoci che avanguardia è l’interesse di cosenuove: gli artisti non hanno mai inventato nulla, perché noi abbiamo fattosolo delle scoperte e le abbiamo applicate e riprodotte. “ Chel’avanguardia sia la protettrice dell’invenzione è una stronzata”, diceOrsetti, “l’avanguardia è il punto più avanzato della ricerca artistica, edè avanguardia anche decidere di fermarsi a riflettere e tornare indietroperché non si è preso lo slancio giusto”. Perciò, stabilito chel’avanguardia sia invenzione abbiamo spesso invertito il motore,“inventando cagate e critici che dovevano sostenerle, e la finalità èsempre mercantile, lanciare qualcuno sempre come il padre di”. Questaè una condizione che si è creata, ormai storica, “ma ci sono altri percorsida fare, altri sistemi più adatti a quello che considero un villaggioglobale”, sostiene Stefano con determinazione. “C’è un’altra strada dapercorrere, perché quella si è già bloccata da un po’, autoproclamandosiavanguardia, pur non essendola poiché non guarda né avanti né ha ilcoraggio di guardarsi indietro per capire che non funziona, che non c’èla giusta misura”. Mattia Scavo

LA MALEDIZIONE DI BELA GUTTMANNNON MOLLA IL BENFICA

La seconda finale di Europa League consecutiva coincide con la sec-onda sconfitta di fila per il Benfica: la maledizione di Bela Guttmannsembra davvero non voler passare. Riuscendo nell’impresa di eliminarela Juventus, pronta a disputare una storica finale di UEFA EuropaLeague in casa, il Benfica di Jorge Jesus arrivava all’ultimo atto dellasua cavalcata europea con l’unico obiettivo di cancellare la “Maledi-zione di Bela Guttmann”, manifestatasi nel corso degli anni con unaclamorosa serie di finali europee perse consecutivamente. Ancora unavolta, però, la storia del club lusitano si è colorata delle tinte tristi del-l’amara sconfitta in un atto finale europeo, con una dolorosa serie dicalci di rigore che ha premiato gli avversari spagnoli del Siviglia. Lastoria della maledizione è presto detta: vincente per due volte di filanell’allora Coppa dei Campioni, il tecnico ungherese ma naturalizzatoaustriaco del Benfica, Bela Guttmann, chiese ad impresa appena com-piuta un lauto compenso extra. La dirigenza del Benfica, provenienteda quella sorridente stagione 1961-2, decise di negare la richiesta del-l’allenatore, ottenendo come tutta risposta le sue dimissioni. Guttmann,dal carattere tutt’altro che riservato, andò via sbattendo la porta edichiarando che “nessun club portoghese vincerà da qui a cent’anni laCoppa dei Campioni per due volte di fila, ed il Benfica senza di menon trionferà più in questa competizione”. A Lisbona, sull’onda delsuccesso, reputarono le parole del tecnico solo le grida di rabbia di unuomo frustrato e deluso, specie nel momento in cui il Porto vinse,qualche tempo dopo, la Coppa dei Campioni per due anni fila, andandoquindi a smentire il primo assioma di Guttmann. Guardando però allaparte che li riguardava direttamente, i dirigenti del Benfica dovetteronotare, in tutti gli anni che seguirono, come la squadra di Lisbona nonriuscisse più a vincere una finale nelle competizioni europee: che sitrattasse della Coppa dei Campioni o della sua sorella povera di turno(Coppa delle Coppe, Coppa Uefa o l’attuale Europa League), la squadradell’aquila portoghese si scioglieva incredibilmente all’atto decisivo,confermando le terribili parole del ribelle Guttmann. Bela Guttmannmorì nel 1981 ma stasera, nel clima mite di Torino, all’ennesimo rigoreparato dal portiere avversario Beto, i tifosi del Benfica non hanno po-tuto fare a meno di pensare ancora una volta alla maledizione dell’al-lenatore austriaco. Giovanni Sidoni

MOSTRA DI ARTI VISIVE AL MINISTERO DELLA DIFESANello scorso mese di maggio si èsvolta l’inaugurazione della II°rassegna di arte contemporanea“Itinerari d’Arte”, organizzatadal Ministero della Difesa -Reggi-mento di Manovra Interforze incollaborazione con il M° StefanoGiachè e il direttore dell’agenziaAges Mara Ferloni, presso gliampi spazi espositivi del Reggi-mento – Caserma “Carlo Amione”, Circonvallazione Nomentana100, Roma. La mostra, promossadal Comandante Col. tramat t.ISSMI Roberto NARDONE, èstata inaugurata il giorno 28 mag-gio alle ore 18:00 e presentata dalcritico d’arte Mara Ferloni. Dopola presentazione si è potuto assi-stere al concerto del coro polifo-nico Decanter di Frascati, direttodal M° Eduardo Notrica che haproposto un repertorio di «Canti dipopoli lontani», musica popolare etradizionale della Finlandia, Un-gheria, Francia ed Inghilterra. Laseconda edizione della manifesta-zione ha avuto un notevole suc-cesso di pubblico e di critica.L’evento si inserisce nell’ambitodei festeggiamenti dovuti alla ri-correnza del 10° anno dalla costi-tuzione dell’Ente che la ospita.

Mara Ferloni

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L’ATTUALITÀ, pag. 10 N. 6 GIUGNO 2014CINEMA, TEATRO E MODA E VARIE

IL RITORNO DI GODZILLA(Dalla nostra corrispondente da Los Angeles)Il ritorno del celebre mostro coincide con lo sviluppo della teconlogia in 3D, perciò il film nonostante abbiamolte lacune raggiunge lo scopo d'essere un'attrazione con i suoi effetti speciali per un pubblico senza esigenzee di tutte le età. La storia riprende il concetto del film originale datato 1954 dove l'ammonimento nell'uso dellebombe nucleari , non dimentichiamoci come i giapponesi ne avevano pagato le conseguenze dieci anni prima,era evidente. In questa versione dell'idea basilare, comunque, se ne perde l'importanza poichè gli esperimentinucleari sottolineati nel film, hanno lo scopo primario di abbattere il mostro, dunque non sono "pericolosi" peril genere umano. La prima parte del film è tirata al massimo per preparare emozionalmente lo spettatore al-l'arrivo del mostro, per cui assistiamo a dettagli focalizzati allo scopo e sviluppano la relazione tra personaggidel film. Anche il migliore degli sceneggiatori avrebbe difficoltà nel riscrivere una storia con l'aggiunta diqualcosa d' originale considerando il soggetto. Perciò il cuore del film pulsa nel concentrato di effetti sonori evisivi che impastano con Godzilla la continuazione delle azioni del film. Il cast si avvale di ottimi attori no-minati o vincitori di Oscar: Bryan Cranston, Aaron Taylor-Jhon, Elizabeth Olsen, Ken Watanabe, Juliette Bi-noche. Il film è diretto da Gareth Edwards l'eclettico regista inglese abile sia nella regia comedirettore della fotografia e creatore di effetti speciali, conosciuto per il film "Monsters" efilm indipendenti. Edwards ama i mostri, per questo gli è stata offerta la possibilità di farrivivere in un remake il più popolare dei mostri .Comunque gli sono voluti ben quattroanni di battaglie per riuscire a raggiungere il suo progetto e portare sugli schermi il redei mostri: Godzilla, che ha voluto fosse più alto dei suoi predecessori. Alexander De-splat (Argo) ha composto la colonna sonora rispettando l'originale, gli effetti specialisono di Jim Rygiel ("The Lord of The Rings" franchise) infatti il mostro ha una fluiditànaturale nei movimenti incredibile. Godzilla è l'attrazione del film, la sua pelle è statarealizzata in modo che con l'effetto delle luci risulti scintillante, sul dorso ha una scaladi pinne e con i suoi ruggiti fa tremare la sala cinematografica. Dal film la Warner Bross(che ha acquisito i diritti da Toho impegnandosi in un investimento non indifferente consi-derando inoltre i costi di produzione), si aspetta di superare con gli incassi i 160 milioni spesi per la realizaz-zione del progetto. Maristella Santambrogio

UNA DONNA PER CUI UCCIDERESin City - A dame to kill for (Una donna per cui uccidere) è il sequel delfilm omonimo di Robert Rodriguez, del 2005. L’adattamento dellagraphic novel di Frank Miller uscirà in 3D il 22 agosto prossimo nellesale americane, dopo nove anni dal primo sconvolgente e innovativocapitolo sulla “città del peccato”. Si torna nei bassifondi di Sin City, araschiare il fondo più lurido e oscuro della vita criminale, in unaprospettiva feroce e violenta. Torna anche gran parte del cast originario,dal magnifico Mickey Rourke a Bruce Willis e a Jessica Alba, mentrearrivano le nuove leve come Josh Brolin (No country for old man) e labellissima Eva Green, accompagnati da Joseph Gordon - Lewitt(Looper). “Qui si va per la perduta gente”, direi in termini danteschi.Una delle cose che amo di Sin City, in verità è una delle caratteristicheche lo rendono unico nel genere, è la composizione e narrazione corale.Stavolta la vicenda si svilupperà su due filoni principali: la disperazionedi Nancy, la seducente ballerina del Kadie’s, per la morte di Hartigan,l’uomo che amava, e il confronto con questo dolore la spingerà in unadirezione pericolosa, quella della perdizione nell’anima losca esanguinolenta della Città, la spingerà alla pazzia. Mentre dall’altra parteci sarà un nuovo Dwight (interpretato nel primo episiodio da Clive Owen,e nel sequel da Josh Brolin), cambiato nelle fattezze a causa diun’operazione per cambiare aspetto, furioso e tormentato, ossessionatodalla vendetta nei confronti di Ava Lord, l’unica donna che abbia maiamato, la femme fatale che lo ha abbandonato per sposarsi con il riccoDamien Lord. Ancora il fuoco della vendetta, un’altra storia di revengedunque, tra balli sexy e scazzottate violente, tra il torbido e il sanguedella Città Vecchia e le azioni mortali degli anti - eroi di Sin City.

Mattia Scavo

LA CRONACA NERA SCONFINA NELLO SPORTDurante la finale di Tim Cup allo Stadio Olimpico ,una squallida pagina di cronaca va atestimoniare come il sistema legislativo italiano sia totalmente inadeguato alle esigenze at-tuali. Potremmo stare a parlare per ore di uno sport malato e di un calcio squallido, di unatifoseria asservita ad un capo ultras con origini mafiose o di pistole incredibilmente nellemani sbagliate, ma ho la forte impressione che faremmo uno sforzo che ricade nel banale.I fatti del 3 Maggio, di una finale di Tim Cup che ha perso qualsiasi significato sportivo eche forse costerà la vita ad un uomo sono la goccia che fa traboccare il vaso e sarebbe oradi cominciare a guardare in faccia la realtà per quella che è, non per quella che ci farebbecomodo fosse. Il calcio è lo sport più popolare d’Italia, ergo è lo specchio di questa civiltà,e gli incidenti che conseguono non sono causati da ventidue ragazzi che corrono dietro adun pallone o da chi ha una fede sincera in quei colori, ma dalla voglia di gente incivile diavere un alibi per commettere gesti incivili. Altrove, in Inghilterra o in Germania tanto perfare esempi recenti, lo Stato ha trovato la forza di reprimere queste manifestazioni di ille-galità: perché di illegalità si tratta, se è vero che una Curva di ultras (napoletani, fiorentini,romanisti o laziali… non importa! la gentaglia non ha bandiere!) ha bloccato un eventonazionale fino al momento in cui le forze dell’ordine, le forze politiche ed i giocatori sonoscesi a patti con uno sconosciuto capo ultras. Tutto questo è ridicolo, tutto questo ci rendela solita Italietta che fa ridere l’estero, più delle litigate in Parlamento, più delle sparatemaschiliste di un ex premier, più dei tentativi di dittatura malcelati da parte di un comicocondannato per omicidio, più di una Costituzione buonista all’inverosimile e che lascia sem-pre la scappatoia pronta al malvivente di turno, come se la favola in cui ,sotto sotto, tutti sonobrave persone fosse la più sicura delle verità. E’ ora di smetterla, è ora di darsi una smossae rivedere questo benedetto apparato giuridico, perché rasenta l’inverosimile vedere Gennaro‘A Carogna decidere ,con i modi propri del Santo Pontefice, se un evento di caratura inter-nazionale debba giocarsi oppure no davanti ad un premier Renzi impotente ,mentre la magli-etta “Speziale Libero” , indossata con vergognoso orgoglio, offende in mondovisione lamemoria di un uomo assassinato. E’ ora di smetterla di puntare l’indice contro il calcio inmodo generico e confuso invece che di spiegare chi sono i colpevoli e punirli duramente,punirli anche se questo risulta scomodo, anche se bisognerà temere reazioni di gente prontaa tutto, mentre punire una persona perbene è un atto ben più semplice e dunque risulta lastrada più seguita da una giustizia sotto sotto vigliacca; è ora di smetterla di amplificare at-traverso i Tg il messaggio scellerato di un tizio che ha scritto qualche disco musicale equindi si sente autorizzato, durante la festa dei lavoratori del Primo Maggio , chiamato incausa manco avesse mai lavorato veramente come chi si spezza la schiena in miniera, ad aiz-zare la rabbia della folla invece che ad infondere parole di speranza. Giovanni Sidoni

“LA GRANDE BELLEZZA”Se torniamo a scrivere intorno a questo importante film di P. Sorrentinoè per stigmatizzare certa critica che senza fare troppa fatica si limita aleggere il film in questione come se intenzione del regista fosse quella didenunciare il degrado della decadente borghesia romana dei nostri giornisullo sfondo della maestosa bellezza di Roma, indifferente alle vacueesistenze che senza senso si consumano all’ombra dei suoi vetustimonumenti. In realtà la grande bellezza di Roma e la squallida bruttezzadei personaggi del film sono solo gli estremi tra cui si consuma la vicendadel protagonista, Gep Gambardella. Come Marcello de “La dolce vita”anche lui è preso nella dialettica tra vita autentica e vita inautenticaeppure sembra viverla senza dramma. Nessuna denuncia né da parte delregista, né da parte del protagonista. Essi guardano alla vanità di quelmondo senza condanna, ma con uno sguardo distratto e vagamenteassolutorio. Si potrebbe dire che “La grande bellezza” è la parodia de“La dolce vita”; ma, mentre il film di Fellini era un film senza speranza,“La grande bellezza” si chiude con una rinnovata speranza: Gep torna ascrivere il suo romanzo. Cosa è accaduto? Gep ha compreso che i suoiproblemi erano generati proprio da quella contrapposizione paralizzantetra vita autentica e vita in autentica. Ora comprende che l’arte è quellafinzione (il trucco) il cui contrario non è verità, ma menzogna. Certol’arte non può né deve redimere, eppure costituisce almeno una promessadi felicità (Stendhal). Stefano Valente

NO COUNTRY FOR OLD MENO meglio, “Non è un paese per vecchi”. Prodotto della follia dei fratelli Coen, questo film è uscito nel 2007ed è stato un successo mondiale, sia di critica che di pubblico. Una di quelle strane volte, a dir la verità, chel’apprezzamento di critica supera quello, seppur alto, al botteghino: premio Oscar come Miglior film, Migliorregia, Miglior sceneggiatura non originale e Miglior attore non protagonista al bravissimo Javier Bardem, nei

panni dello spietato, cinico e terribile killer Anton Chigurh. Una pellicolada fuori da testa, da pazzi, da manicomio. I dialoghi sono egregi, alconfine tra ordinario e delirio, e le interpretazioni eccezionali, su tuttequella di Javier Bardem, davvero inquietante. Un film ben costruito, sullabase di una storia che parte dal nulla, da un evento casuale, ma che poidiventa causale, generando una serie di malcapitati incontri e omicidi,tra panico e desolazione. Poi alla storia si affianca il destino, a cui vienelasciato fare il proprio corso. Sullo sfondo di un Texas arido, torrido edeserto, si concentra una partita di droga finita nel peggiore dei modi.Da qui il ritrovamento di una grossa somma di denaro vicino al luogo deltraffico e della carneficina. Dopodiché un pericoloso assassino si fastrada a forza di omicidi per ritrovare le banconote e ucciderne il “ladro”.Carico di una morale cinica ma sottile, intelligente e profonda, si può dieche il film parli delle conseguenze del Caos, delle due parti della stessamedaglia, cioè chi perde qualcosa e chi invece trova qualcosa. Se trovassiin un posto dimenticato da Dio una grossa somma di denaro, cosa faresti?Andare o restare? Lasciare o tenere? Questi sono gli enigmi su cui sisviluppa l’intreccio, e che animano le azioni dei personaggi. Penso chenon si possa parlare, secondo i “dogmi” del film, in termini di giusto osbagliato, di buono e cattivo: c’è chi spara e chi muore, chi scappa e chiinsegue, chi più chi meno in maniera conscia. Perciò in una visione cosìdominata dal disordine, dal niente ti appartiene, tutto acquista piùdinamismo, e di conseguenza più bellezza. Emblematica in questo sensola scena della moneta alla pompa di benzina: il lancio della moneta diChigurh dimostra che la vita e la morte dipendono da un medesimofattore, la sorte, e come egli sia in equilibrio con questo destino comune.“Io e la moneta siamo arrivati allo stesso punto”, dice lo stesso in un’altrascena. Il rovescio della moneta qui è rappresentato dallo sceriffo Ed Bell(Tom Jones), che cerca di contrastare l’irrefrenabilità di Chigurh con ilcodice d’onore di famiglia, con il rigore e la legge, ma invano. E inquesto senso “non è un paese per vecchi”, e qui sta la morale, perché nonè un paese per gente onesta e tranquilla, ma per furbi e spietati, per gentedisposta a tutto. Mattia Scavo

L’OCCHIO INDISCRETO DELLA MALAVITA NEWYORKESENon molto tempo fa mi è capitato di vedere Occhio indiscreto (The pubblic eye), una pellicola noir di HowardFranklin del 1992 con un’eccezionale Joe Pesci nelle vesti di Leon Bernstein, alias Bernzy, ispirato ad ArthurWeegee, giornalista freelance dei bassifondi newyorkesi anni Cinquanta. Un film sublime e malinconico, sullenote jazz, le atmosfere notturne e gli scatti in bianco e nero; una fitta rete di incontri sotterranei e trafficimafiosi, tra faide malavitose e corruzione che rendono la città un luogo pericoloso, governato dalle coscheattraverso lotte di quartiere. Tutto il film è basato sul rapporto mafia - quartiere, sulle potenti famiglieitaloamericani che tessono le fila dell’illegalità, a partire dagli strati più poveri della popolazione.Una visione “nera” del lato oscuro della vita cittadina, dai toni cupi, dove i sobborghi notturni la fanno dacornice e insieme protagonista di una parabola distruttiva, alimentata dalle foto - inchiesta di Bernzy, cosìscomode da portare alla luce la complessa macchinazione della famiglia Spoleto, che intende eliminare quellarivale dei Farinelli. Per Bernstein tutto ciò che riguarda omicidi, incendi, delinquenti e sbirri devono esserefermati poiché riflettono la “vera vita”, come la definisce lui, cioè vanno fotografati perché quella notturna eviolenta è la vera anima di una New York in catene, prigioniera di uno sporco sistema che la rendono schiavadi se stessa. Questo è il suo lavoro, ciò che fa e che ama dal profondo: la cronaca nera ha un fascino particolare,un’attrazione fatale ma irresistibile, e per Leon è come una droga che lo assuefa e lo inquadra in un’istantaneadi morte, come qualcosa che può ucciderlo, ma di cui non può fare a meno, di cui ha bisogno per sentirsi vivo.Così Leon Bernstein diventa il fotografo ufficioso della lotta mafiosa tra le due famiglie, sullo sfondo di unaLittle Italy meravigliosa e decadente allo stesso tempo. Un noir intenso e drammatico, con uno straordinarioJoe Pesci, uno dei migliori caratteristi di film a sfondo mafioso. Mattia Scavo

COSA CI SUGGERISCE LA MODA “PRIMAVERA –ESTATE 2014”

(Dalla nostra inviata speciale).Alle sfilate di AltaRoma AltaModa, i più famosi couturier di Romanonché altri nomi ormai conosciuti perché presentano a Roma daparecchio tempo la loro collezione, ci hanno incantato con delle sfilatemolto curate, piene di nuove idee, di nuovi materiali di colori ispiratedal cinema e molto cosmopolite. Colori pastelli o accesi con inserti dipelle per Sarli, i tagli ricordano il grande maestro. Invece con RaffaellaCuriel siamo nell’antico Siam con ispirazione ai costumi etnici: Tanticolori, ricami, intarsi, sovrapposizione preziose; una festa per gli occhie una grande ammirazione per la perfezione della lavorazione dei famositailleur “Curiellini”. Ma dopo tutti questi sfavillanti colori ci riposa il“Bianco e nero” di Luigi Borbone. Per Balestra ci vestiremo di coloriaccesi: Rosso, Blu, Verde, Viola, Turchese, Giada, Mandarino con ricamidi grandi fiori e farfalle esotiche; splendido l’abito nero con ricamato unenorme “Uccello del Paradiso” dalle piume colorate. Etnici anche gliabiti di soggezioni esotiche di una Africa misteriosa per gli abiti Sculturein chiave cubista di Gianni Molaro. Plissé, trasparenza e forme scultureenelle casacche e pantaloni per Nino Lettieri. Sete impalpabili e setepesanti, organza, shantung, taffettà, sangallo di cotone soprattutto inbianco per Vittorio Camaiani. Abiti con gonne a Corolla anni “ ‘50”camice bianche e nere d’organza, abiti in Cady scollati sulla schiena peruna collezione disegnata per una donna giovane e moderna della newentry Raffaella Frasca. Per le nostre vacanze, in valigia un modello diGianna Curti: casacca e pantaloni gioiello e cappello di paglia. Per lastilista Libanese Mirelle Dagher la donna è una sirena ammaliatrice esensuale: sete e pizzi rendono la figura eterea e fluttuante, sinuosa edanzante come le onde e le alghe marine. Per l’architetta SabrinaPersichino, il vestito è costruito come un edificio: proporzioni, tagli,luci e ombre che avvologono la figura umana. Invece per Jamal Taslaqla moda è musica, i vestiti avvolgono la figura come le note ballandointorno al corpo. Per tutte le donne mille idee per una estate piena diallegria. Francoise Vercruysse

MODA E… NON SOLO(a cura di Lucilla Petrelli)

Lucille, style coach!FASHION SUMMER NEWS

Bermuda. Novità per la città e per il tempo libero. Sono ritornati pre-potentemente e di moda i bermuda a ruota libera. Molto pratici, sveltie convenienti anche nel prezzo e, di questi tempi, non è poco! Si indos-seranno dalla mattina in ufficio, al pomeriggio, al tempo dedicato allosport, alla sera nei tessuti preziosi ed eleganti. Dalle stampe fiorate aquelle a righe, dai colori fluo alle tinte unite con inserti colorati. Nuovostile, vecchio revival. Bags. Novità anche per le borse. Di gran modaquelle personalizzate, con tanto di nome e cognome, una vera e propriamania!. Nomi con le sole iniziali , ma anche stampati a lettere cubitali,come quelle della Maison Fendi della linea “Selleria”, dove gli artigianiincrociano le striscioline di pelle per scrivere il nome della proprietaria,(tanto per non passare inosservata…). Una cosa è certa, queste borsesono sicuramente a prova di furto!

BIRTHDAY PERFUMCompie 25 anni il profumo “Eternity” di Calvin Klein e per festeg-giarlo alla grande la Maison rispolvera la campagna pubblicitaria del1995 con un piccolo aggiornamento dato dalla frase: ”Time can’t touchus, Celebrating 25 years”. Difficile dimenticare lo spot dell’epoca coni due innamorati che si giurano eterno amore, nelle persone di ChristyTurlington e Mark Vanderloo abbracciati su una spiaggia con la fedebene in vista. Dopo 25 anni si celebrano quindi le nozze d’argento, unamore che regge la prova del tempo di questa fantastica fragranza piùvenduta al mondo, (tra l’altro è il mio preferito…) . Eternity , per sem-pre, ed il nome la dice tutta…

CULTURE FASHIONVogue Style. La prima rivista di moda, “Vogue”, uscì nel 1892. E da su-bito conquistò le lettrici amanti del fashion, sia per lo stile che per lamoda proposta. Tanti gli artisti che hanno collaborato nel corso deglianni per illustrare le pagine di questa patinata rivista, tanto per citarneuno, per tutti, il grande Salvador Dalì. Il nostro Paese vuole omaggiareVogue con una mostra “Donna e stile nell’arte dell’illustrazione” allaFondazione Culturale “Hermann Geiger” di Cecina a Livorno, dovesono in bella vista 70 copertine della celebre rivista, che ripercorrono120 anni di fashion. Museo della moda e delle arti. Il Museo di Goriziaha rinnovato completamente l’allestimento. Famoso per i numerosissimiabiti in mostra ora si possono ammirare anche l’intimo, le calzature, lecollezioni di guanti e di borsette. E, ancora protagonisti assoluti, gli abitida sera, da quelli creati alla fine del ‘700 ai modelli degli anni ’20. Trovaspazio anche la moda legata al mondo infantile. Molto apprezzate le col-lezioni di cappellini da donna.

BOOKS NEWSNovità sul fashion anche in libreria. E’ fresco di stampa:“Ricostruirela Moda Italiana” di Nicola White, distribuito da Deleyva Editore, sulsistema industriale del Made in Italy. Un libro interessante che ripercorredal dopo guerra ai giorni nostri la storia del settore tessile, l’unico com-parto industriale all’epoca rimasto indenne, e di come è ripartita lanuova identità della moda italiana.

CONGIUNTIVITI ALLERGICHE: LE NUOVE TERAPIEFinalmente è arrivata la primavera, con i suoi colori, la sua luce, ma anche con qualche inconveniente dovuto alla bella stagione.Parliamo delle manifestazioni allergiche, sempre più diffuse ed in continuo aumento, favorite dalla familiarità e dall’inquinamentoatmosferico. Una volta erano solo i bambini i principali pazienti allergici; oggi in qualsiasi età se ne possono avvertire i sintomicaratteristici, come il prurito agli occhi e gli starnuti frequenti. E’ importante una diagnosi precoce ed una terapia pre-ventiva con gli antistaminici più adatti, in quanto più tardi si interviene, più le forme allergiche (congiuntiviti, riniti,dermatiti,asma) tendono ad aumentare, rendendo poi necessario l’uso del cortisone, quasi sempre efficace ma con tanti effetti collaterali(in oculistica cataratta e glaucoma). Anche dalle specifiche lenti protettive si possono avere effetti benefici, specialmente negliocchi chiari. Innanzi tutto bisogna precisare che le congiuntiviti allergiche non sono infettive, di solito interessano entrambi igli occhi e spesso hanno una ricorrenza stagionale. Si associano spesso a rinite, asma, orticaria, in quanto tutte sono manifestazionidiverse dello stesso problema, l’allergia o atopia, cioè una iper-reattività costituzionale del nostro organismo. ANATOMIADELLA CONGIUNTIVA. Per comprendere meglio, ricordiamo com’è fatta la congiuntiva, che è una membrana mucosa che“congiunge” il globo oculare alle palpebre; rivesta il segmento anteriore del globo oculare e la superficie posteriore delle pal-pebre. Nella congiuntiva si distingue tre parti: 1) palpebrale, che riveste le palpebre; 2) bulbare, che riveste la superficie anterioredella sclera; 3) del fornice, la porzione intermedia tra le due precedenti.. Importante è l’irrorazione,in quanto la congiuntiva,essendo molto ben vascolarizzata, va facilmente incontro ad irritazioni caratteristiche, con il tipico arrossamento. SIN-TOMATOLOGIA. La sintomatologia delle congiuntiviti allergiche è caratterizzata da edema palpebrale, chemosi congiun-tivale (arrossamento e gonfiore della congiuntiva), iperemia, lacrimazione profusa associata al sintomo caratteristico cheè rappresentato dal prurito. Tipiche sono le riacutizzazioni stagionali; va precisato che non sono infettive ma possono di-ventarlo se si complicano con sovrapposizioni batteriche o, più raramente, virali. Frequentemente si associano a qualche altramanifestazione allergica, come la rinite (oculo-rinite allergica) per il terreno atopico, cioè la predisposizione alle allergie. Sonodeterminate da numerosi agenti, tra cui i più frequenti sono proteine animali e vegetali, polvere di casa, piume di materassi,cosmetici, pollini, per cui è tipica la stagionalità o l’insorgenza dopo il contatto con l’allergene al quale si è sensibilizzati. Dopoun primo contatto, l’organismo predisposto si sensibilizza a quel determinato allergene, “riconoscendolo” nelle successive espo-sizioni con la liberazione d’istamina, una sostanza responsabile dei fastidiosi sintomi, tra cui è caratteristico il prurito. CON-GIUNTIVITE GIGANTOPAPILLARE. E’ una forma caratteristica nei portatori di lenti a contatto, che insorge per gradipassando da un primo stadio, caratterizzato da aumento della secrezione di muco e dall’insorgenza di prurito al momento di to-gliere le lenti a contatto, a stadi successivi, in cui questi sintomi si aggravano associandosi ad annebbiamenti visivi per accumulodi muco sulle lentine e per l’intolleranza sempre più marcata all’uso delle lenti stesse. Si differenzia dalle forme allergiche perl’assenza di stagionalità e per l’assenza di associazione con l’atopia ( cioè la predisposizione a tutte le altre allergie). Le papilleipertrofiche regrediscono sospendendo l’uso delle lenti a contatto, che presentano all’esame microscopico depositi di proteinee di muco sulla lentina. Perciò è importante un’accurata igiene nei portatori di lenti a contatto e l’utilizzo di soluzioniadatte per la disinfezione e la conservazione delle stesse,che è possibile trovare nei negozi di ottica. Le lac giornaliere sem-brano essere più indicate nei soggetti ipersensibili per la minore possibilità di formazione di depositi proteici allergizzanti e diinfezioni. Vincenzo Pagliara - Info: E-mail [email protected]

Page 11: Attualita Giugno 2014

L’ATTUALITÀ, pag. 11N. 6 GIUGNO 2014

AGLI UOMINI IN DIVISAFedeltà alla vita, all’onore/ alle pa-role, dense di significato,/ protesia dare tutto del loro essere:/ pro-teggere chi è indifeso,/ arte nobileperché molti/ in cambio di poco/sono disposti a sacrificare la vita./Valori semplici, nitidi/ si protrag-gono nel tempo, e si/ ripercorrononomi ormai offerti alla storia./Simboli eterni di uomim flilgidi./Riferimento per chi soffre e perchi vive nell’angustia/ essi nonsono filochi fatui,/ né effimere ne-gligenze dell’io,/ di fronte ad effe-rati eccidi/ sono temprati alla lottacontro ogni criminalità./ Uominicon la divisa,/ infondono sicu-rezza/ e con il pianto delle propriedonne/ si dissetano alla giustizia,/un calice amaro, che solo il corag-gio/ può colmare il vuoto della so-litudine. Unico fine: vincere ilmale e le tristezze delle iniquità./Uomini veri, perché vera è la lorofede in un mondo migliore;/ lidove vi sono tasselli di vite disor-dinate essi aiutano a ritrovare ilvolto delle cose/ e senza lasciarsiscalfire a recuperare il senso ci-vico oltre che umano/ della nostratumultuosa esistenza.

Florinda Battiloro

VULCANODentro, armonie di fior di loto,/fuori, un vulcano /rugiada appagala mia sete /freschezza tocca il miocorpo /si che flutti lontani /dannocompimento all’eterno. /Esser pre-senti nell’oggi /vivere ciò che nonpiace /nell’attesa di migliorar lacecità /nel percepire il magnifico/e l’orgoglio del domani. /Quantiattimi perduti nel nulla! /Vorreicercarli ad uno, ad uno /e serbarliper me /in flebili felicità logiche.

Florinda Battiloro

UN ANGELO IN CIELOO dolce mamma che non ci seipiu, /volata sei fra gli angeli e lestelle, /a dio mancava un angelolassu’ /chi mai potra’ ridarcil’amor tuo! /le tue carezze i baci ele storielle! /che al piccolo narravicon amore /nel suo lettino, al finiredel giorno./ quanto tormento direai due piccini /che presto torneraiaccanto a noi. /quelle minuscolemanine, /le stringo forte forte sulmio cuore, / coprendole di baci,/facendo con amore, quel che fa-cevi tu. / ecco e’ la sera corrono ipiccini, / accanto a quella porta,poi… gridando /e’ la mamma!!ma poi delusi in un sommesso,/pianto! corrono a me. /di tutte lemie pene e i miei tormenti, /ne hofatta una missione, solo per te./mamma ti sento sempre nel miocuore, /e vedo che tu sei accanto a

me /lo so che tu la notte sei conloro, /il giorno arriva, e loro soncontenti, /parlano di doni! che tuporti loro /e ogni volta raccontanotante storie!! /che forse tu già sai.

Liana Botticelli

PREGHIERA ALLA VERGINE Ave, Vergine cara/ della Rivela-zione;/ sei Tu la nostra luce,/ faroche porta a Dio./ Ave, dolce Maria,sorgente d’ogni grazia./ Prega peifigli Tuoi,/ o Madre di pietà/ SeiTu la grande Stella/ che guida ilnostro cammino,/ o Cuore Imma-colato /pieno d’amore,/ pienod’amore e di bontà./ Sei Tu la no-stra gioia,/ sei la speranza del-l’umanità./Amen.

Marcella Croce De Grandis

AI TUOI PIEDIPiegati, oh dolore,/ inchinati sem-pre/ all’immenso bisogno/ al-l’atroce sconforto dell’uomo,/ allapietà/ della terra morente./ Unaspada nel cuore,/ oh dolore, oh do-lore!/ Milioni di bimbi innocenti/soffrono ogni giorno/ di fame nelmondo./ O Signore del dolore/ Tuche sai, Tu che vedi,/ Tu che seimorto in croce/ per noi peccatori,/aiutaci a pregare./ Io piango nelcuore/ per i conflitti di odio/ diguerra fratricida/ fra i popoli;/ aituoi piedi si prostrano/ il doloredegli uomini/ e i lumi della spe-ranza./ Aiutaci, Signore, a cammi-nare/ per la tua via d’amore.

Vittorio Pesca

CIELI CUPICieli cupi/ sentimenti nefasti/ op-primono./ La ritrovata e provata/dolcezza anima/ i vincoli snoda einnalza in cieli tersi.

Anna Cardelli Marena

MISTEROMenestrello Vampiro/ tra rocce efantasmi,/ morte ed orgasmi,/ om-broso mi aggiro/ seguendo ilvento/ di scatole vuote/ che rag-gira le ruote/ d’orgoglio e ce-mento./ Guardo quell’istantesilente/ di fumo giocoso/ che mutal’enorme di forma senza riposo,l’enorme mistero dell’esser vi-vente./ Mi alzo e mi abbasso/ framiele e caffeina /fra stelle e mat-tina/ un po’ quiete, un pò collasso.

Simone Chermaz

PADREA te padre che non ci sei più/ Vo-glio dirti da quaggiù/ Quanto mimanchi,/ e quanto ti voglio bene./le tue risate mai/ Dimenficherò/ E,sempre nel mio cuore/ Io ti por-terò. Francesca Pagano

A MIA SORELLANel cielo,/ una ad una, fiorisconole stelle./ E nella vastità del buio,/nella mia fantasia, mi sembra divedere la luna,/ e la luce dei tuoiocchi Supplici e belli,/ Sorellamia,/ che con gli angeli Suonil’Ave Maria.

Giannina Nardecchia Orsini

LA BAMBINA CHE SOGNADolce, bella e birichina/ tutto ilgiorno sta a giocar;/ quando è serala bambina solo ha voglia di dor-mir./ oggi è stata una gran festa:/

L’ANGOLO DELLA POESIA

ARGUZIE POETICHEMONUMENTO ALLA LIRA

Imperativo etico temuto tra realtà impositiva economica e idealismodell’oggettività umana, tra impulsi liberali e origini contadine. Modula-zioni astratte del “repetita iuvant” restrittivo-imperialistico del “do utdes” Europa-Vaticano nella mappa informatica tecnologica dell’internetdi più sinagoghe nel video Telestar di Velletri... Questo il gioco di paroleall’unico monumento della Lira in piazza Cavour di Rieti, testimonianzadel passato dopoguerra come “tempo economico”. (Riferimento al testo“Chiare e vive testimonianze del nostro tempo” di Alfio Arcifa, diret-tore-redattore del mensile letterario “Il Tizzone” Mariannina Sponzilli

CAVALLI DI TROIA E...CAVALLI DI PEGASOItalianetta satrapistica galoppina nelle reminiscenze francescane-masso-noche-imperialiste, con sorta di Comitato esecutivo sconosciuto nelleAmministrazioni statali e non; proposte ipotetiche futuristiche in Bancheed Istituti di credito...Metodo militante dittatoriale che fa massa plebisci-taria ambientalistica per patto operaio coinvolto in pietistica confraternitadi multinazionali e prestiti sconosciuti del business del Vaticano, con ilCristo Re Popolare, trilogia del Tripartito mondiale, comunemente chia-mato “Triciclo della pietas popolare”. Mariannina Sponzilli

RICHI-TICHI-TAVIServi belligeranti europei in eterna transumanza; con stabilità fissa in unconvento dei Servi di Maria, per lavoro nel Progetto-Autarchia. Felici etranquilli, tra alberi fruttiferi e non tra erbe e graminacee, impararono aselezionare i prodotti, impiantarono i capannoni per coltivazioni preli-bate. Di loro resta una lapide in travertino con i loro nomi scolpiti “Richi-Tichi-Tavi”. Davanti la porta del convento nessun pagamento...per lasepoltura. Tempo passato progressista per l’agricoltura indistrializzata dioggi. Mariannina Sponzilli

VERGOGNE EUROPEEUtopie totalitarie persistenti e drammatiche, eterno gioco di sinagoghe ol-treconfini derivante dalla leggendaria “Roma Caput Mundi” perseguitadalla mitologia mussoliniana, passata fissazione non diplomatica. Euro-pei sconbussolati da miriadi di satrapisti che vacillano militanti tra biecheire da espedienti transitori e impersonificati che sconvolgono il Mediter-raneo con delirante progetto ipotetico, tradizionalmente belligerante.

Mariannina Sponzilli

compleanno di mammà,/ ma do-mani si riprende/ e bisogna sì stu-diar./ Inerenti a un bel domani/nella mente i sogni volano,/ vanleggeri come nuvole/ che s’inse-guono nel ciel./ Sogna pur la li-bertà.../ la bambina addormentata,/una vita più dorata/ per la mammaed il papà! Velio Cilano

ITALIAItalia mia/ Italia nostra/ t’amo,t’amiamo tutti/ sei la piu’ bellastella/ del mondo/ la più fulgida./Nelle battaglie sempre ti rialzi/piu’ forte vincitrice/ da tutto ilmondo accorrono per conoscere letue meraviglie/ dal clima al mare/che per tre quarti ti circonda,/ daiprofumi stupendi/ dalla culturaall’arte/ di grandi gem colma/ allastoria importante/ che sempre ti fagrande,/ al credo santo/ che tutti ciaccomuna./ Vai Italia/ è bello il tuocammino/ col tricolore in testa/ el’inno stupendo, da favola/ e con laforza che non manca,/ mai man-cherà/ nel nome del Signore/ Padreeterno.

Nadia Balduini Bentivoglio

DERIVE IN ASSONANZAGiacciono quasi stanche/ le bar-che, fuor della riva/ svincolatedalle onde bianche/ talvolta conazion retriva./ Il tempo par fer-mato/ come per gli anziani soli/che, vivendo l’attimo indimenti-cato,/ sognano ancor lontani moli./Nell’animo resta l’infinito/ e neipensieri la tenerezza/ per ciò chehan patito/ e vissuto in giovinezza.

Leda Panzone Natale

IN FINESTRA CON GLIOCCHI DI IERI

Guardi il selciato/ e conti le ore/vecchio mio! I minuti sono glistessi,/ uguale è l’onda sul quad-rante antico./ Le quattro stagioni sulgroppone portano i giorni dellavita,/ i quattro punti cardinali ab-bracciano il progresso sotto losguardo del mondo,/ i cui mari rug-giscono sotto i tuoi occhi./ Fuori c’ètanto futuro, riesci, vecchio mio,afissarne i contorni/ arecepirne imessaggi? La tua mente passa tra lefitte muraglie di un cielo grigio,/dove i ricordi sono pietre/ smussatedal tempo, sono immagini riflessenella vita degli altri, quella vita im-parziale/ che prima o poi.. spezza atutti il cuore!/ Vecchio mio, chiudile imposte/ al cruccio delle tuepupille, ed altri, domani,/ guarder-anno con gli occhi che oggi tu vedi!

Anna Padoan

LA MIA ROMAMagica Roma di notte,/ addor-

mentata fra mille luci arancioni,/son le luci brillanti dei lampioni;/alcuni brillano di luce bianca, ab-bagliante,/ ma sono fari, più alti, inmodo più illuminante,/ posti a farluce come fosse giorno,/ sui rossicampi sportivi, e tutt’intorno./ Maall’improvviso in cielo si accendeun faro accecante:/ è un aeroplanoche illumina la rotta/ da seguirefino all’aeroporto;/ si chiama “ae-rovia”, che è un cammino prefis-sato e certo./ Si avvicinalentamente, come se il pilota e ipasseggeri non avessero fretta./Anche nel cielo, dunque, son trac-ciati invisibili binari,/ che pur puoi

PERLATA CONCHIGLIA, NIDO D’AMOREQuando il sole svanisce nel suosoave mistero si fa sera, il cielo sicolora blu notte. La poesia sfiorail mio cuore. Un fremito di emo-zioni lo spinge ad andare con luisulla riva del mare a poetare, a so-gnare sotto il fascino radioso dellaLuna. Ecco l’onda spumosa delmare, la sua corsa si arrende con-tro uno scoglio distraendo due in-namorati, amanti clandestini,abbracciati nell’estasi d’amore. Leloro labbra unite, divorate da unasete infinita di ardenti baci, fracoccole e carezze. Complice una sinuosa sirena, amante del mare, comel’ombra d’un caffé gli faceva da separé. Il mare si ribella. Getta in altouna spumosa nuvola d’acqua. La sirena cerca di afferrarla; esce unagrande perlata conchiglia. La depone sulla spiaggia. Come nido d’amore,accoglie i due innamorati. Felici si abbandonano nelvortice dell’amore. La bionda sirena spinge la con-chiglia che si chiude; la spinge in altomare per unbreve viaggio d’amore, cullata dalle onde del mare.Sentono emozioni di rara felicità. Mentre la sirenaaspettava il loro ritorno, ecco l’onda che depone laconchiglia. I due amanti escono felici. Un dolce tristeaddio ma felici per aver vissuto un magico sognod’amore clandestino nel soave mondo marino. La si-rena assieme alla sua conchiglia fugge lontano, dile-guandosi nel misterioso mondo del mare. Anche io, scrivendo, ho potuto sognare con la mia poesia (dono del mioDio) la mia madre santa. La Poesia mi fa evadere; non mi lascerà mai.

Elena Andreoli Grasso

indovinare nei pensieri,/ seguendodi quei voli la lor rotta,/ costante-mente percorsa nel cielo,/ se nonvi sono nuvole a far velo./ E lestelle?... Quasi non si vedono più,/coperte da un bel bleu,/ del colordella carta da zucchero, in queipacchi del tempo che fu,/ come sifossero ritagliate in cielo dei loropiccoli spazi in più,/ dove la cittàfinisce e la natura/ ci mostra il suovero sembiante,/ la sua vera visionche mai non mente:/ pace silentenella notte oscura. Sergio Scalia

IL MAL CADUCOIl sole, la luna, le stelle,/ son tuttecose meravigliosamente belle,/ chei poeti sempre canteranno,/ quandodimenticano ogni umano affanno./Ma all’età che più non consente/d’illudere se stessi, poeta pelle-grino,/ e d’indugiare con la bellamente/ su quanto effimero è il no-stro destino,/ malinconico spirtoannichilito,/ sentendo in te unvuoto infinito,/ altro non ti restache la fede,/ un percorso difficiledi fede,/ che cerca di trovar con laragione/ quel Dio che si asconde epur dispone/ delle umane vicendein questo mondo,/ che, con il sole,la luna e le stelle,/ continua indiffe-rente il girotondo./ E, alla vista diquelle cose belle,/ speranzoso neinvoca la clemenza,/ vedendo in-torno tanta sofferenza,/ ché solo inte riposa la speranza/ di saper sop-portar le nostre pene,/ se il dolorenon lene/ con i rimedi dell’umanascienza. Sergio Scalia

È PRIMAVERACon i primi raggi di sole/ ti sentitutta avvolta/ nel tuo corpo miste-rioso che si risveglia da un lungo in-verno/ come una piantina che iniziaa germogliare./ Un tiepido sole ti fasentire felice e gioiosa,/ il vento ticulla, ti fa sognare ed i tuoi capelli/si muovono come le onde del mare,tra le spighe dorate/ che ondeggianoal sole. Tu canti spensierata/ un’alle-gra canzone e l’eco del vento le tuenote/ le porta lontano, disperdendolefra le cime delle montagne.

Anna Maria Andreoli

EASTER, PASSOVER, SPRINGRituals are physical renovations/of life on the planet. /Each personfeels time /changing in their ownway. /Monarch butterflies travel/from Northern to Southern lands/and return full of energy /to pro-create, luminous /and full of co-lors. /It is necessary to share the/memories of old spring times /andEaster. This way /it does not matterwhether time spent /or time left tolive: /history of life is like a river/which goes always the same /way,but the flowing water /is never thesame. /Let us celebrate life /as thenew spring flowers /and the freshbread of Easter! Teresinka Pereira

DEATH 4-17-2014Death never misses/ a date! /It un-dresses kings /and dresses the poor/with capes of stars. /But for thegeniuses /who have created worlds/in our literary imagination /givethem the opportunity /to be rebornin a better /dimension of eternity./Let's wipe our tears: /Gabriel Gar-cía Marquez /is reborn today

Teresinka Pereira

PLUTOCRAZIA PERVENTITRICESe un povero ruba una mela per sfamarsi finisce in carcere marchiatocome un “criminale”. Se un ricco e potente commette gravi reati non fi-nisce in carcere perché, avvalendosi di poderosi strumenti di informa-zione, può lavare il cervello di milioni di persone e può farsi eleggere inParlamento per far emanare leggi “ad personam” idonee a sciacquare isuoi crimini. Tutto ciò accade perché gli oligarchi della politica hannoeretto un perverso sistema che si chiama “pluto-crazia”.

Gilberto La Scala

LA QUOTIDIANITÀ CI STRESSA E CI AVVELENAFacciamo di tutto per limitare gli effetti nocivi dello stress della vita ditutti i giorni: passiamo ore sul tapis-rulant, idromassaggi, maschere anti-rughe, bevande contro i radicali liberi, diete su diete (ogni giorno se neinventano una nuova più efficace dell’altra) e chi più ne ha ne metta. Sifa tutto ciò per rilassarsi, sentirsi meglio, più felici nel tentativo di allun-gare appunto la vita stessa. Il fatto è che oggigiorno ciò che ci può accor-ciare la vita non è la routine quotidiana ma sono i piccolo gesti necessariad un normale procedere delle nostre giornate, lavarsi, vestirsi, mangiare.Ricercatori di tutto il mondo stanno sempre più spesso avvertendoci chela consapevolezza delle nostre azioni è necessaria, indispensabile se vo-gliamo evitare malattie e declini fisici più veloci del previsto. Analiz-ziamo cosa gli studi ci dicono sul nostro solito tran tran. Ci si sveglia econ buoni propositi ed ottimismo, chi più chi meno, ci laviamo per af-frontare al meglio la giornata: doccia, shampoo, creme. È stato recente-mente pubblicato un articolo sulla rivista scientifica EMBO che correlal’uso di prodotti cosmetici alla crescente infertilità maschile. Infatti lostudio rivela che un terzo dei prodotti chimici “non tossici” contenuti inprodotti come shampoo, creme solari, dentifrici, saponi ha effetti negativisulla normale attività dello sperma, provocando alterazioni ormonali.Queste sostanze in fatti possono agire come anti-androgeni o imitare gliormoni femminili, gli estrogeni, agendo sulle proteine note come CatSperche controllano la motilità degli spermatozoi. Prese singolarmente questesostanze non sono tossiche ma quando si mischiano tra loro, come suc-cede in gran parte dei prodotti di bellezza, diventano dei veri e propricocktail chimici. Questi effetti sono stati notati anche in prodotti cosme-tici infantili che altererebbero il corretto sviluppo del sistema endocrino-logico influendo, si teorizza, anche sul corretto sviluppo della vitasessuale o addirittura avendo effetti cancerogeni, si pensi che la Joh-nson&johnson è stata costretta a togliere dal famosissimo baby shampoole molecole di formaldeide e di diossina 1,4, dannosissime, nascondendoil tutto dietro due parole stampate sulle confezioni : “nuova formula!”.Non vi è una sicura correlazione sul fatto che questi prodotti siano can-cerogeni ma sicuramente le onnipotenti case farmaceutiche dovrebbespiegare perché ci sono molecole cancerogene all’interno dei loro pro-dotti. “Sorridete e la vita vi sorriderà!” ci viene detto da sempre e lavarsii denti dovrebbe aiutarci a mantenere denti sani , teoricamente; bene, inpratica i ricercatori consigliano di utilizzare poco, pochissimo dentifricioperché vi sono studi che analizzando gli effetti del fluoruro di sodio (ilfluoro) hanno concluso che la prolungata esposizione alla molecola cau-serebbe tumori, indebolimento delle ossa, danno alla tiroide…e non sa-rebbe efficace contro la carie! D’altronde il fluoro è una molecolapresente nei topicidi, nei psicofarmaci psichiatrici (Prozac e sonniferivari) e nel gas nervino. Non solo, i microcristalli contenuti in alcuni den-tifrici e in molti altri prodotti cosmetici (scrub, gel-doccia ecc.) per favo-rire una pulizia più profonda in realtà sono uno dei fattori più profondidi tossicità per l’ambiente e per l’uomo. Tali microcristalli sono in realtàmicro-perle di plastica piccole meno di un millimetro che sfuggono a si-stemi di filtraggio fognari, capaci di condurre tossine all’interno deglianimali che li ingeriscono, quindi calcolando che nei solo U.S.A. ne ven-gono scaricati nei water e lavandini almeno 1,200 metri cubi ogni annoè facile dedurre che a breve i nostri mari saranno satolli di questa micro-plastica, che vista la loro capacità di assorbire tossine ne rilascian inquantità significative nei fondi marini avvelenando il placton e di conse-guenza lentamente avvelenando tutta la catena alimentare fino alla cimadi questa catena: i pesci che noi mangiamo. Vi è mai capitato di trovarequalcosa di strano che scrocchia mentre mangiate una vongola? Se leavete levate bene dalla sabbia, beh avete appena masticato una microperla di plastica. (Segue) Simone Chermaz

ALLA RICERCA DELLA MATERIA OSCURAOttant’anni fa l’astronomo svizzero Fritz Swicky osservando l’agglo-merato di galassie denominato Coma e calcolandone la massa gravitazio-nale ottenne un risultato incongruo con quanto atteso ovvero la massaera 400 volte più grande di quanto attendibile rispetto alla luminosità.Ciò fece teorizzare allo scienziato l’esistenza di una Materia Oscura, sco-nosciuta. Oggi raffinando e continuando gli studi iniziati da Swicky, laScienza afferma che la materia nell’Universo a noi nota (stelle, pianeti,gas intergalattici, buchi neri et cetera) è solo il 5% di quella esistente, ilresto è ignoto. Ovviamente per l’orgoglio dei professori del globo tuttociò è frustrante ma nel contempo eccitante, tanto da spingerli a fare espe-rimenti sempre più azzardati e affascinanti. E’ il caso di LUX (Large Un-derground Xenon experiment) che dal’estate del 2013 si svolgeall’interno di un ex miniera d’oro nel South Dakota. Innanzitutto vale lapena soffermarsi su cosa effettivamente gli scienziati stiano cercando,che cosa essi teorizzano sia la materia oscura. La maggioranza dei ricer-catori pensa ad essa come una nuova particella elementare con una massasignificativa che interagisca con la materia ordinaria attraverso la forzadi gravità e attraverso l’interazione nucleare debole,una delle quattro in-terazioni fondamentali della natura: interazione gravitazionale, iterazioneelettromagnetica, interazione nucleare forte e quella per l’appunto de-bole, e poiché quest’ultima ha un raggio di interazione ridottissimo, piùpiccolo di un neutrone o di un protone, risulta difficilissimo da rilevarema non statisticamente impossibile. L’esperimento LUX assume che inun ambiente il più possibile schermato da interferenze radioattive si possastatisticamente incappare in una di queste teorizzate particelle di materiaoscura, e quale miglior rifugio in cui porre un rilevatore se non all’internodella Terra stessa? All’interno delle miniere abbandonate di Black Hills1.500 metri sotto la crosta terrestre, protetto naturalmente dalla maggiorparte dei raggi cosmici, circondato da 300.000 litri di acqua pura (il mi-glior isolante del mondo) è stato inserito un rilevatore super-sensibilecontenente 300 kilogrammi di gas Xenon liquido alla temperatura di -100° celsius. L’idea di base è che lo Xenon è facilmente eccitabile da va-riazioni elettriche producendo luce azzurra ed d’energia e quindi incondizioni di quasi totale assenza radioattiva di disturbo, eventuali ecci-tazioni energetiche del gas rileverebbero “urti” con particelle di materiaoscura. I primi risultati divulgati alla fine dei primi 3 mesi di esperimentihanno fornito i migliori risultati al livello mondiale permettendo di esclu-dere alcune particelle fra le candidate ad essere quelle formanti materiaoscura, come a dire “non so chi sei, ma di certo so chi non sei”. Per chivolesse avere informazioni riguardo i progressi di LUX sta collegarsicon il sul sito ufficiale http://luxdarkmatter.org. Simone Chermaz

BENVENUTA FLAMINIANostra dolce e amatissimanipotina. Oggi 14 giugno 2014 èil tuo primo anno di vita. Sei peri tuoi Nonni, Antonietta e Lino,l’amore e la gioia della vita. Seiil nostro raggio di sole. Tu ci daigrandissinie emozioni, solo nelguardarti con il tuo bel visino econ lo sguardo attento e vigile,ci hai conquistati. Sembri un an-gioletto sceso dal cielo. Nellostringerti al cuore proviamo at-timi infiniti di eternità. Che ilSignore ti accompagni nella vita,insieme a Mamma Carla ePapa Ivan. Che il tuo avveniresia ricco di amore e serenità. Au-guri, buon compleanno! Unforte, amoroso abbraccio daituoi Nonii. Benvenuta Flaminia. Grazie di essere con noi.

Antonietta Del Bue Prencipe

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L’ATTUALITÀ, pag. 12 N. 6 GIUGNO 2014

* Corre voce che il card. Tarcisio Bertone, alquanto chiacchierato pervarie ragioni, alloggi in Vaticano in un appartamento di circa 700 mq.mentre Papa Francesco ha scelto di alloggiare nella modesta Casa diSanta Marta. Con quali argomenti Bertone giustificherebbe la sua scelta,ammesso che voglia rispondere a tale ... audace e mordace quesito?* Molti appalti di Expo Milano 2015 risultano taroccati. Coloro che sistupiscono sono ipocriti o tutt’al più ingenui. L’indole di un’alta percen-tuale di italiani é truffaldina per fattori prevalentemente genetici (da in-dividuare e curare). Domanda: sono o no responsabili (e da punire)anche gli enti preposti al controllo sulla regolarità degli appalti?* Rosy Canale, fondatrice dell’associazione antimafia “MovimentoDonne di San Luca” (Reggio Calabria), è stata arrestata con l’accusa diaver speso soldi pubblici e privati (223.000 euro) per comprarsi auto,scarpe, borse e vestiti firmati (“truffa aggravata”). Anche l’ex sindacoGiorgi é finito in carcere con l’accusa di “associazione mafiosa”. In at-tesa dell’esito definitivo dell’inchiesta giudiziaria, c’é da segnalare unaconversazione telefonica (intercettata) in cui la madre di Rosy dice “Staiattenta a spendere quei soldi che non sono tuoi” e la figlia risponde “Mene frego!”. Domanda: dov’erano coloro che avrebbero dovuto control-lare il retto uso del denaro pubblico?* Le riformette settoriali sono come le toppe usate per aggiustare l’abitodi Arlecchino. Non fanno altro che peggiorare la situazione. La Repub-blica italiana va rifondata “ab imis” introducendo nella nuova Costitu-zione l’antico metodo ateniese, attualmente denominato“Random-crazia”.

PA S Q U I N AT E M O D E R N ERisvegliare le coscienze per moralizzare la vita pubblica.

PROBLEMATICHE STORICHE E SOCIALI

IL VALOROSO MARESCIALLO EGEO CAPOSASSIEmergono dalle nebbie della memoria figure importanti di Patrioti, co-siddette minori, che vanno fatte conoscere soprattutto in quest’epoca diappannamento dei valori; sono Persone i cui nomi non sono noti ai piùperché non scritti sulle tavole della storia ufficiale spesso retorica, manon per questo meno importanti e meritevoli di ricordo. Egeo Caposassi(Sedegliano 1912 – Forni di Sopra 1993, in Carnia), figlio di Carabiniere,arruolatosi nell’Arma dei Reali Carabinieri nel 1931 e congedatosi nel1966 con il grado di Maresciallo Maggiore, prestò servizio in varie lo-calità italiane e soprattutto nel Triveneto. Questa la storia di indubbio in-teresse storico che pone in giusta luce la determinazione del valorosoSottufficiale, evidenziata dopo l’8 settembre 1943, quando non volleporsi al servizio dei Tedeschi e della Repubblica Sociale, mettendo a re-pentaglio la propria vita compiendo passi decisivi di grande coraggio.Informato che a Forni di Sopra, da alcuni giorni, non esisteva più alcunpresidio militare di sicurezza, dei tre esistenti, quali Carabinieri, Guardiadi Finanza e Milizia Forestale, si diede alla clandestinità, lasciando laStazione C.C. di Paluzza, nella regione montana della Carnia, dov’eraeffettivo; giunto a Forni di Sopra, in divisa e armato, si mise subito in col-legamento con la Brigata Partigiani Garibaldi e, successivamente, dal-l’autunno 1944 all’aprile 1945, con il Battaglione Monte Grappa, al qualefornì importanti notizie relative al movimento delle truppe Tedesche. Ilprimo maggio 1945, dopo la liberazione, Egeo Caposassi riattivò auto-nomamente, in attesa di disposizioni superiori, la Stazione Carabinieridi Forni di Sopra, assumendone il comando, venendo riconfermato intale carica dopo il 4 giugno 1945, data dell’insediamento a Tolmezzo del“Comando C.L.N. Alta Italia”. In quel giorno, dal racconto dei superstiti,“..nasceva a Forni di Sopra la democrazia e l’ordine, sino allora messi arepentaglio dalle vicende belliche..”. Da un dattiloscritto del 12 giugno1945 dell’intrepido Sottufficiale, leggiamo: “ Lo spirito dei Militaridell’Arma, tutti defezionati dalle file della pseudo Repubblica di Salò, sindalla primavera-estate 1944, andava oltre ogni elogio anche perchè, fi-nalmente, gli era stato restituito quello che da circa un anno anelavano:il nome di Carabiniere!”. Va certamente reso omaggio a questo grandePatriota, avvicinandosi il 5 di giugno, data del bicentenario dell’Armadei Carabinieri! Raffaele Vacca

APPUNTATO LIO, SENTINELLA DELLA LEGGE IN CALABRIA

Una fine amara, quella dell’ Appuntato Renato Lio, che unitamente ad unsuo collega si trovava ad un programmato posto di controllo al “bivioRussomanno”, il trafficato svincolo che collega la SS 106 Jonica alla su-perstrada per Catanzaro, ai paesi dell’entroterra e alla viabilità internaper Soverato. Questa la dinamica dei fatti. Apparsa un’auto avvicinarsia velocità sostenuta, fu intimato l’alt con la rituale richiesta dei docu-menti ai tre giovani che si trovano su una Lancia Delta blu, targata Mi-lano. Non appena scesi, mentre il Graduato si accingeva ad ispezionarela vettura, si scatenò l’inferno perché il guidatore, poi identificato perMassimiliano Sestito, impugnata una pistola che teneva sotto il sedile,fece ripetutamente fuoco contro il Capopattuglia che, pur raggiunto alpetto da almeno tre colpi, si lanciò contro il malfattore, cadendo esanime.L’altro militare reagì sparando, a sua volta, senza conseguenze per i mal-viventi, i quali, prima di rimettersi a bordo della Delta e fuggire, si im-possessano del mitra MI2 di Renato Lio. Nel giro di pochi minutil’allarme, rimbalzò a tutte le Centrali Operative di Arma e Polizia dellaRegione, ma per LIO non ci fu più nulla da fare. Massimiliano Sestito,20 anni, un emergente si direbbe, con precedenti per droga, armi e reaticontro la persona e il patrimonio fu identificato nell’immediatezza delleprime indagini, e quindi inseguito per un anno e catturato in provincia diBelluno. In primo grado fu condannato all’ergastolo, in appello a tren-t’anni. Numerose, nel tempo, le manifestazioni per commemorare il va-loroso Appuntato, per ricordare un ragazzo di nome Renato che, lasciatoil suo paese, Castiglione, a diciotto anni, si era arruolato nei Carabinieri,dopo aver intrapreso l’attività di imbianchino e collaborato il padre nellagestione di un panificio a Quattromiglia di Rende (CS). Tutto, in onoredi quel ragazzo, di nome Renato, che era orgoglioso dell’Uniforme cheindossava e del suo lavoro e nessuno mai ricordava di averlo sentito la-mentarsi per la scelta fatta. …Così fu ancora, nel maggio 1995, quandole popolazioni del catanzarese si strinsero intorno alla Famiglia Lio ed al-l’Arma per una cerimonia di altissima valenza patriottica e di italianità:l’intitolazione all’Eroe, decorato della Medaglia d’Oro al Valor Civile“alla Memoria”, della Caserma sede della Compagnia di Soverato edanche della piazza antistante, alla presenza dell’ indimenticato Coman-dante Generale dell’ Arma, Luigi Federici, delle massime Autorità regio-nali, di scolaresche e di tantissima gente. Raffaele Vacca

NAVIGARE LUNGO I NAVIGLIMentre Milano si fa bella per Expo 2015, proseguono gli appunta-menti annuali che permettono di godersi le bellezze della città e deisuoi dintorni. Tra questi c’è certamente la navigazione dei Navigli,che permette di osservare la città da un insolito punto di vista, attra-verso due diversi itinerari. L’itinerario delle Conche naviga lungo lesponde del Naviglio Grande e permette di riscoprire la città ‘viaacqua’. Diversi sono i punti di interesse toccati da questo percorso:durante il primo tratto di navigazione è possibile ammirare il Vicolodei Lavandai, uno dei lavatoi lungo il Naviglio Grande dove le donnemilanesi lavavano i panni, più avanti si incontra il complesso com-posto dalla chiesa, dal ponte e dal lavatoio di S. Cristoforo, in seguitopassando sotto il ponte dello Scodellino (che deve il suo nome al-l’antica abitudine dei conducenti dei barconi di fermarsi pressol’Osteria del Pallone, che si trovava nelle vicinanze del ponte, perfarsi dare una scodella di minestra ‘bollente’ nelle fredde giornate in-vernali) si entra nella Darsena, che in passato era un porto di inter-scambio per il commercio con il lago Maggiore. Si passa quindi sulNaviglio Pavese, che viene percorso sino alla famosa chiusa dellaConchetta, il primo sostegno idraulico e si rientra infine in AlzaiaNaviglio Grande. L’Itinerario delle Delizie percorre, con itinerari di-versi, il tratto di Naviglio Grande compreso tra Cassinetta di Luga-gnano e Castelletto di Cuggiono, un tratto dei Navigli immerso nelverde. Risalendo il canale si incrociano Cassinetta di Lugagnano eRobecco sul Naviglio, con le loro ville patrizie, Ponte Vecchio ePonte Nuovo di Magenta, il centro storico di Boffalora Sopra Ticino,Bernate Ticino con la sua Canonica Agostiniana fino ad arrivare aCastelletto di Cuggiono e la maestosa scalinata di Villa Clerici.

Maria Rosa Laria

NUOVE CONTRADDIZIONIRitenuto uno degli antiossidanti per eccellenza, il resveratrolo è una so-stanza contenuta in particolare nella buccia degli acini d’uva. Per questomotivo sono in molti a suggerire che bere vino rosso faccia bene alla sa-lute, ma può essere assunto anche mangiando l’uva tal quale o in formadi succo. Non dimentichiamo però che il resveratrolo si trova anche inaltri alimenti come i frutti di bosco, frutta secca come arachidi e pistacchie persino nel cioccolato. Tutto questo fino ad un mese fa:oggi, su un im-portante organo di stampa viene pubblicato quanto segue:” Washington,13 maggio 2014. - L’antiossidante resveratrolo, che si trova nel vinorosso e nel cioccolato, non è associato ad una maggiore longevità o aduna minore incidenza di malattie cardiovascolari,al cancro oppure alle in-fiammazioni. A dirlo, uno studio condotto da Richard D. Semba e col-leghi della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora.Gli scienziati hanno esaminato campioni provenienti da 783 donne e uo-mini con oltre 65 anni di età che facevano parte di uno studio sull’invec-chiamento condotto nell’area del Chianti, in Italia, tra il 1998 e il 2009.I risultati hanno mostrato che nel corso di 9 anni, 268 partecipanti eranomorti (pari al 34,3 per cento); dei 639 liberi da malattia cardiovascolari,174 ne avevano sviluppata almeno una nel corso dello studio (pari al27,2 per cento) e dei 734 partecipanti senza cancro, il 4,6 per cento neaveva sviluppato uno durante lo studio. I livelli di metaboliti del resve-ratrolo non erano associati con morte, infiammazione, malattie cardiova-scolari o cancro.” Come a dire: il resveratrolo è contenuto naturalmentenelle bucce degli acini d’uva; bere un bicchiere di vino rosso fa bene allasalute ma non è detto che ti aiuti a vivere meglio…. Salut!

Daisy Alessio

ESQUILINO: OSSERVATORIO MULTIETNICOUno dei sette colli dell’antica Roma é l’Esquilino. Nel IX secolo a.C.Era destinato alle sepolture, mentre nell’epoca dell’imperatore Augu-sto divenne luogo di residenza dei nobili patrizi. Ai periodi aurei se-guirono secoli di decadenza, ma dopo nel XIX secolo l’Esquilino furidisegnato secondo i criteri urbanistici piemontesi, che prevedevanograndi palazzi e vasti portici, che ora sono sedi di negozi, soprattuttocinesi. Il cuore commerciale e civile del quartiere èpiazza Vittorio. Dei residenti il 15% è straniero e diquesti il 42% sono cinesi e bengalesi, che si dedi-cano all’attività commerciale, ai call-center, al bi-gliamento, frutta e verdura. Mentre i bengalesisono stimati, perchè considerati ottimi lavoratori, icinesi invece soffrono, perchè stigmatizzati, chiusie separati. Il quartiere Esquilino per la presenza ditanti immigrati asiatici può considerarsi un ottimo e pri-vilegiato osservatorio della convivenza multietnica. Mario Coletti

ASSISI SUONO SACRO: IMMAGINI IN MUSICAUn suono sacro «è tale solo se cercato come suono povero», abbiamoscritto, io e Stefano Valente, nel Manifesto per un suono povero. Il se-greto di un suono sacro che vorrebbe stringersi alla città che dà il nomea Francesco – abbiamo indicato - non è un mistero misterico, un misterodei misteri che esclude sempre qualcuno per la sua struttura opposta allacomunità di tutti, contro-essoterica. Questo segreto omnicratico delsuono, questo mistero del sacro è piuttosto qualcosa che abbiamo sottogli occhi, e che contemporaneamente ci si presenta come un compito:vedere, semplicemente, senza proiettare, o proiettarsi in ciò che si vede,in ciò che noi vediamo. Vedere, quel che vediamo, non come un possesso– la nostra visione – bensì vedere verso noi. Essere convinti di questomistero che dobbiamo solo vedere – qualche volta la cosa suona, sembraproprio così e non c’è più ragione di dubitarne - lascia indovinare unpunto critico di passaggio che concerne suono e immagine a un tempo:dal sacro al santo. Si tratta di un punto di conversione topologico presentenella ricerca stessa di un suono sacro, un punto, precisamente, che deveavere luogo da qualche parte, perché quel suono sia sacro nel senso di unalleggerimento, e non invece l’identità di un sacrificio di sé, di una pro-iezione, di una identificazione proiettiva. Non basta a un suono esseresacro, deve essere santo, e per essere santo deve essere povero, contento,come Francesco, idiota, come Francesco, illetterato, come Francesco,dove la letizia si presenta senza la macchia di una domanda, che ci co-stringerebbe a un suono sacro, e quindi a muoverci ancora una volta con-tro noi, a proiettare a partire da noi, noi. Se la letizia che cade col suononon sarà stata perfetta non potrà mai cadere il sospetto che in quel suonosuonato da noi si sia trattato solo di un sacrificio, e quindi ancora unavolta solo dell’adorazione della vita come dell’adorazione di una potenzaproiettiva. E invece si tratta, secondo noi, nel suono sacro, quando po-vero, più di una persona che si ama perché ci ama mentre andiamo versonoi, che una persona cui si deve qualcosa, che ci costringe a… suonare,vedere. No. Nessuna coazione a suonare nel suono che dal sacro è pas-sato attraverso il suo punto di crisi, che chiamiamo, qui, santo. E ciò chevale per ciò che si sente deve valere per ciò che si vede. Ora, quella “per-sona” che viene verso noi – il suono povero – è forse anche quel tu om-nicratico (cf. la teoria politica di Aldo Capitini e la teoria della cultura diVittorio Mathieu a un tempo) «su cui fondare in maniera sempre arri-schiata una sintesi che sia viva e vitale, sempre aperta alle sollecitazionidell’altro», dicevamo (con Valente) nel Manifesto per una filosofia del-l’inter-cultura pubblicato nel numero di maggio de ‘L’Attualità’? Equando in La musica fa bene? (titolo completo: “Il suono crea forme? Lamucca fa latte? La musica fa bene? Vibroterapia, dal sacro al santo: tesisu battere il tempo e povertà”), articolo a puntate il cui primo episodiodata sempre maggio, si ragiona sull’animale “musicale” cercando di evi-tare “proiezioni” antropomorfe, non si sta forse tornando sul grande follegesto di San Francesco d’Assisi? Il gesto di parlare agli uccelli? Comele mucche di Sergio Bonato, che battono il tempo a noi – e non noi a loro– così gli uccellini di Francesco, ci indicano un governo di tutti.

Michele Bianchi

BAMBINI IN VACANZA: COSA SERVE ?Dopo aver passato settimane ad organizzare il “dove lo metto”, ora perqualcuno inizia il periodo dei campi estivi, mentre i bimbi più fortunatipopoleranno spiagge, laghi e monti del Belpaese. Per le mamme che sonoalle prese con otto valige che devono almeno ridursi a due è inutile direche l’obiettivo è ridurre all’indispensabile. L’unica soluzione, soprattuttose viaggiate in aereo, è cercare di lasciare a casa tutto ciò che potete com-prare sul posto: pannolini ed omogeneizzati si trovano ovunque! Perquanto riguarda i documenti è buona norma viaggiare con quelli di tuttala famiglia, se poi prendete l’aereo il documento diventa un obbligoanche per i più piccoli (non esiste più la vecchia “Carta Verde”, ma laCarta d’Identità, che da 0 a 3 anni ha durata triennale, se andate fuori dalcontesto europeo la normativa prevede un passaporto individuale ancheper i bambini). Anche i giochi sono un obbligo, cercando di “coprire”ogni evenienza (soprattutto il maltempo): il pupazzo preferito, un mazzodi carte, una confezione di pennarelli mini ed un quaderno. Per quanto ri-guarda i farmaci è utile portare ciò di cui non si può fare a meno: termo-metro, tachipirina, salviette disinfettanti e cerotti… Poi a meno che nonandiate in vacanza in mezzo al deserto le farmacie ci sono ovunque.Per gli indumenti “polivalente” è la parola d’ordine: t-shirt che possonoessere utilizzate come pigiama, scelte cromatiche che permettano di ab-binare tutto con tutto. Non dimenticate mail un k-way, ma neanche un co-stume (anche se non andate al mare… Non si sa mai!) … e una mini dosedi detersivo!!! E in spiaggia? credo che il necessario sia davvero poco …ombrellone, secchiello, paletta, una palla… e tanta voglia di stare insiemea loro, di ridere insieme seduti sulla sabbia mentre si fa un castello soloper il gusto di buttarlo giù, di gustarsi ogni momento che ci darà la caricaper affrontare un altro anno. Maria Rosa Laria

Caro lettore, ricordati di rinnovarela quota associativa a questo perio-dico che, essendo “super partes”, in-tende restare un libero organo distampa.

IL POTERE DELLA MAFIA LOCALEIl potere di un boss mafioso si concentra nel luogo dove vive. La Cupola, il clan, la cosca, l’intero sistema possono proliferare, come in effettifanno, anche all’estero: traffici internazionali di droga, appalti esteri, alleanze con la criminalità organizzata di altri paesi. Ma il boss, il vertice diun clan, mantiene il suo potere e il suo carisma solo se radicato nel suo territorio. La sua reputazione locale lo rende temuto e rispettato dai suoicompaesani, ma una volta allontanato dal suo paese, per latitanza, per sfuggire all’arresto, o anche per evitare un regolamento di conti dei clanrivali, il boss è costretto a ricominciare da capo, creando una nuova rete di contatti e traffici. Ma per quanto si sforzi, non ritroverà mai il rispetto,il potere e le risorse che aveva in patria. Lo sapeva bene Maurizio “o’ Sicco” Prestieri. Inizialmente dotato di abilità più da uomo d’affari che da“uomo d’onore”, o’ Sicco non sembrava destinato a una grande carriera all’interno del suo clan, i temuti e rispettati camorristi di Monterosa (Se-condigliano). Ma l’omicidio dei fratelli Rosario e Raffaele, già destinati ad assumere le redini del clan, costrinse i Prestieri a rivedere le posizioniinterne. Così l’abile, tenace e scaltro Maurizio, insieme al fratello Tommaso, iniziò a scalare i vertici della Camorra. Tra i primi a credere che il futurodella mafia fosse nel traffico di droga, o’ Sicco divenne il pupillo del clan Di Lauro, in particolare di Paolo “Ciruzzo o’ milionario”, camorrista-im-prenditore ora condannato a 29 anni di reclusione. Gestendo i traffici in Sudamerica per conto dei Di Lauro, Maurizio divenne col tempo uno deiboss più rispettati, temuti e ricchi della Camorra: all’apice della carriera gestiva 5 mln di euro al mese. Il clan riponeva completa fiduciain Prestieri: negli anni ‘90 gli chiese persino di organizzare, tra le altre cose, la protezione degli spostamenti di gente come FrancescoFusco e lo stesso Paolo Di Lauro. Uomo di mondo per natura, amante del gioco d’azzardo, del lusso e delle belle donne, ma pocoincline allo sfarzo pacchiano tipico di molti boss, o’ Sicco riuscì sempre a tenere la sua famiglia lontana dai guai, evitando allostesso tempo di fare uso di qualsiasi droga. Mandante di almeno 30 omicidi, dopo vari arresti e brevi detenzioni viene fermato aMalaga nel 2003 e condannato a 24 anni di reclusione. Divenuto un collaboratore di giustizia dopo pochi anni di carcere, con lesue dichiarazioni, subito giudicate attendibili, ha permesso decine di arresti. Molti clan, preoccupati che o’ Sicco potesse fare nomiimportanti, gli offrirono un milione di euro per ogni denuncia ritrattata. Offerta che Prestieri rifiutò sempre, continuando ad al-ternare denunce precise e dichiarazioni varie: parla persino di bottiglie di plastica piene di diamanti appartenuti al clan Di Lauro,nascoste nei terreni di Scampia. Ma nonostante i traffici internazionali, Prestieri si è sempre dichiarato convinto dell’importanza perun boss di mantenere le sue radici in patria. Emiliano Federico Caruso

VIVA LA SCUOLA… ‘’La formazione è la costruzione della società…’’ Un evento specialel’incontro del Papa con gli studenti riuniti a Piazza San Pietro. Nel po-meriggio del 10 maggio 2014, Papa Francesco si è incontrato con i gio-vani, giunti da ogni parte d’Italia, riuniti numerosi in Piazza San Pietro.Alzando le mani con un ampio abbraccio, il Papa ha salutato tutti i pre-senti (oltre 300 mila persone), per festeggiare la Scuolaitaliana e ha parlato, ascoltato e pregato, in quella im-mensa “Aula scolastica”, estesa fino a Castel San-t’Angelo, per ascoltare una lezione speciale con isuoi alunni, docenti e genitori. Dopo il saluto di ac-coglienza delle autorità ecclesiastiche e civili, si sonoesibiti noti artisti dello spettacolo, del cinema e dellaTV, ricordando e mimando piacevoli e comici “boz-zetti” di vita scolastica del passato giovanile. Un indi-menticabile, felice evento di riflessione e diconsapevolezza del valore educativo della scuola, della famiglia e dellasocietà, perché, come ci ha detto Papa Francesco, la Scuola è un gesto diAmore, di segni e di parole. Angela Abozzi

Il periodico L’Attualità, essendo assolutamente libero da sudditanze divario genere, è un organo di stampa interamente autofinanziato. Per prenotare le copie del libro della poe-

tessa Elena Andreoli e del Dvd rivolgersial tel. 06 7215865

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L’ATTUALITÀ, pag. 13N. 6 GIUGNO 2014 PROBLEMATICHE STORICHE E SOCIALI

PER NON DIMENTICARE(a cura di Vincenzo Calò)

“FUORI LA MAFIE DELLO STATO !”Un reportage dell’Ue sulla corruzione in Italia accusa il fatto che i le-gami tra politici, mafie e imprese sono tra gli aspetti più preoccupanti.Bruxelles prega l’Italia di bloccare l’adozione di leggi ad personam, no-nostante la legge anticorruzione adottata nel 2012 detenga un valore an-nuale pari a 60mln di euro, circa il 4% del Pil. I tentativi per garantireprocessi più efficaci sono stati ostacolati proprio da questo tipo di leggiad personam. La nuova legge anticorruzione, il successivo decreto legi-slativo sull’incandidabilità e il divieto di ricoprire cariche elettive o digoverno in seguito a condanne definitive, di certo segnano un passoavanti. Tuttavia la legge italiana tralascia vari problemi, perché non sipensa di modificare la disciplina della prescrizione, la legge sul falso inbilancio e l’autoriciclaggio. All’inizio di febbraio il governo ha posto lafiducia sul ddl per le carceri, alla Camera: Franceschini aveva deciso diblindare il testo, denotando l’impossibilità di trovare un accordo conl’opposizione convinta di non dover ritirare gli emendamenti. Coletti,deputato del M5S, ha ritenuto che si ha a che fare con un fantoccio di de-mocrazia, per il quale si è tutti quanti responsabili, dovendo riflettercisopra in caso di ruoli capovolti. La commissione Giustizia della Cameraha dato poi il via libera alla norma, che nega la liberazione anticipata aiboss, passando l’emendamento ch’esclude dalla liberazione anticipata,con lo sconto della pena aggiuntivo di un mese per chi è secondo i giu-dici meritevole di sorveglianza, cioè i condannati per mafia e delittigravi. Successivamente, la commissione Affari Costituzionali del Senatoa proposito dei finanziamenti pubblici ai partiti ha convalidato il tetto di100mila euro per le donazioni dei privati approvando a maggioranza iltesto del decreto legge col principio che i partiti paghino l’Imu, esclu-dendo le agevolazioni per le scuole di partito, con l’istituzione dal 2017dell’imposta del 2x1000… e i parlamentari del Ncd a promettere di ri-presentare gli emendamenti. Intanto Forza Italia ha insistito su Napoli-tano considerando un atto di chiarezza la scelta di non partecipare alvoto del comitato per l’impeachment, esprimendo tramite Brunetta dun-que le distanze dalle motivazioni del M5S oltre che il disappunto perl’accelerazione che il Pd ha voluto imporre al procedimento, e ribadendoche si vuole la verità su quello strano avvicendamento tra Berlusconi eMonti, con Galan a immaginare l’impugnazione della messa in archi-viazione dello stato d’accusa. Il comitato per l’impeachment ha cestinatola richiesta del M5S, con 28 favorevoli (del Pd) e 3 contrari alla mani-festa infondatezza. Per La Russa “anche le critiche più profonde noncoincidono con l’art. 90, circa l’alto tradimento con attentato alla Costi-tuzione”. A metà febbraio la polizia di Reggio Calabria ha sgominato lacosca Bellocco, attiva nella piana di Gioia Tauro, e si sono riprodotte 7ordinanze di custodia cautelare per presunti responsabili di corruzioneaggravata in atti giudiziari e concorso esterno in associazione mafiosa.Tra gli arrestati è spiccato il nome di Giancarlo Giusti, ex magistrato, giàsospeso dalle funzioni e ai domiciliari per una condanna a 4 anni nel-l’ambito di un’inchiesta della Dda milanese che risale al 2003, sospet-tato, quand’era al riesame di Reggio, di avere scarcerato alcuni esponentidei Bellocco per una somma di 100mila euro, grazie all’opera di un fac-cendiere di Vibo Valentia. Verso la metà di aprile è passato in un climadi scontro a Palazzo Madama il ddl relativo al voto di scambiopolitico/mafioso, in funzione già dal voto europeo. Il provvedimento èstato approvato con 191 sì, 32 no e 18 astenuti (il disco verde della Ca-mera lo si è dapprima evidenziato), con il M5S intento a praticare un’op-posizione durissima alzando urla di protesta assieme a fotografie cheaccostano Berlusconi a Renzi. Grasso in questa circostanza ha minac-ciato espulsioni di gruppo. La legge fissa una pena detentiva che va dai4 ai 10 anni per chiunque accetti la promessa di procurare voti in cambiodi erogazione, di promessa di denaro o di altra utilità. L’assemblea diPalazzo Madama ha respinto tutti gli emendamenti specifici del M5S, edurante le dichiarazioni finali è scoppiata la bagarre, col presidente delSenato a pregare di non interrompere la discussione facendo dei cori deltipo “Fuori la mafia dallo Stato!”, censurando i senatori penta stellatiSantangelo e Airola senza successo.

ALLA MIA BELLA NAPOLIQuesti pensieri che sto scrivendo stanno ricostruendo una delle tantescene antiche, quelle della mia infanzia, infatti d’inverno, a Napoli,spesso pioveva e il freddo in alcune giornate si faceva sentire, allora imiei nonni, dopo che avevano acceso il caminetto, ci facevano sederevicino a quel tepore e non appena c’erano tutti, il nonno prendeva la pa-rola e incominciava a raccontare le sue storie di guerra. Anche se eranotristi, egli sapeva raccontarle così bene che ci avvolgevano, tanto da ri-viverle, anche perché evidenziavano i valori patriottici di una volta, e lagloriosa bandiera sventolava come se voltasse le tante pagine di quei ri-cordi così pieni di amor di Patria. Un tricolore bagnato dal sangue deitanti eroi che per difendere la Patria si erano sacrificati, e nel mentre lepallottole del nemico centravano i loro eroici petti, avevano ancora laforza di gridare: VIVA L’ITALIA. Poi incrociava il suo racconto con levecchie storie di Napoli, aneddoti o fatti che erano capitati a lui durantela sua giovinezza, o nel periodo disastroso di quella guerra, dove lui erastato protagonista con atti eroici. Mentre la nonna, dopo che il nonnoaveva raccontato una delle sue tante storie di guerra, si asciugava quellecalde lacrime che avevano ancora il sapore di una passata sofferenza, sa-pendo bene che quei ricordi erano anche i suoi; poi tirava fuori dallatasca del grembiule la sua vecchia corona di legno e ci invitava a recitarecon lei il Santo Rosario. Quella riunione di pace e di familiarità avevail sapore delle antiche tradizioni ed erano delle pennellate uscite da unquadro dell’Ottocento, con colori caldi che ti facevano sentire felici eprotetti da quei valori unici di cui ancora oggi si avverte la nostalgia per-ché ci appartengono e ci fanno sentire quel calore patriottico che oggi cimanca, anche se la nostra Bandiera continua a sventolare. Questi coloriverde, bianco e rosso, anche se sventolano sul pennone più alto delle Isti-tuzioni, sono diventati colori sbiaditi, ma non per colpa del tempo, madella mancanza di quei valori che il vento gelido del potere ha portato via.Oggi, la tristezza ci viene incontro sapendo che viviamo una realtà umi-liante e poco rassicurante, e il futuro, che è incerto per i giovani, rappre-senta un’amara conseguenza della mancanza di quei valori di un tempo,e di uomini che sapevano sacrificarsi per il bene della propria terra e deipropri fratelli, senza cercare la vanagloria o il potere, oggi domina l’anal-fabetismo dei veri valori per ignoranza, per incapacità professionale edell’IO “AMICO DEL POTERE FINANZIARIO “ e gli altri?.........NON CONTANO! - Questa triste verità ci sconforta, ma ci assiste la no-stalgia del passato, e ci facciamo avvolgere come un abbraccio sincero,e diventa sostegno indispensabile per fare affiorare i ricordi più belli diuna gioventù già trascorsa, e il cuore si ossigena di quei pensieri sinceriche ci hanno accarezzato per lunghi anni. Mentre la mia fantasia sta ga-loppando in quegli anni spensierati e pieni di desideri, voglio mettere daparte almeno per un breve tempo, la situazione reale di oggi e preferiscoinserirmi in quel quadro naturale della mia romantica ed eterna Napoli,che non potrò mai più dimenticare. (Continua)

KNOCKOUT: UNA MODA STUPIDA E PERICOLOSANata in America ormai da mesi, spopola ora su internet generando unpericoloso senso di emulazione, soprattutto da parte di giovani e annoiatirampolli delle famiglie medio borghesi. Si sa di una condanna per omi-cidio ai domiciliari persino per un 13enne americano, a Syracuse. Par-liamo del Knockout, una nuova moda, inutile, sciocca e pericolosa, checonsiste nel colpire ignari passanti per strada con un potente pugno al-l’improvviso. Vince chi riesce a stendere un innocente al primo colpo.Molto simile all’idiota (e per fortuna obsoleta) moda di lanciare sassi daicavalcavia, quella del Knockout aumenta la sua pericolosità grazie allaRete. Nella convinzione che, se una cosa non viene pubblicata su inter-net, allora non è mai avvenuta, bande di ragazzi dediti al Knockout usanofilmarsi con i cellulari, pubblicando in seguito online le prove delle loro“imprese” su noti siti di condivisione video. Generando così un perico-loso senso di emulazione, nel quale i filmati stessi diventano una sorta ditrofeo pubblico. La violenza è fine a sé stessa: le vittime si ritrovano co-munque con portafogli, denaro e cellulari intatti (ma non mancano raricasi di furto), e non sembra esistere una correlazione logica tra gli assalti,o meglio dire tra i crimini, se non uno stupido modo di reagire alla noia.In America si contano già tre morti a causa del Knockout, dal momentoche gli attacchi sono talmente repentini che le vittime non sono in gradodi attutire la successiva caduta, con danni spesso gravi per il volto e latesta. Famoso rimane il caso di Ralph Eric Santiago, 46enne del NewJersey, morto in seguito ai danni riportati da una caduta successiva a unKnockout, i cui tre responsabili vennero in seguito arrestati. Uno di questiidioti, intervistato poi dalla Cbs, ha candidamente commentato di nonaver agito per rabbia o per rapina, ma solo per divertimento. Un suo com-pare, ancora più sciocco di lui, ha dichiarato di averlo fatto solo per pro-vare a sé stesso di esserne capace. Inizialmente il pretesto degli attacchiveniva cercato nell’odio razziale, dal momento che i primi Knockout col-pivano molti ispanici o ebrei, con molti casi registrati a New York, Wa-shington, Illinois, Missouri. Attualmente l’FBI ha istituito una squadraspeciale incaricata di indagare sui filmati di Knockout pubblicati online.E come tutte le usanze sciocche, anche questa è arrivata in Italia. Il casodi Zakir Hossain, cameriere bengalese morto a Pisa il 16 aprile in seguitoalla caduta dovuta a un pugno (il cui assassino è stato identificato inHmarouni Hamza), rimane incerto: le dinamiche sembrano escludere ilKnockout. Ma molti altri casi non lasciano dubbi, con episodi a Brescia,Napoli, Venezia e Roma. Proprio nella capitale la moda sembra aver tro-vato radici nel quartiere di Trastevere, in genere rinomato ed elegante.Qui dei giovanotti (spesso adolescenti) della Roma borghese si riuni-scono nelle vie del quartiere e, dopo essersi eventualmente fatti coraggiocon droghe e alcool, partono per vere spedizioni dedite al Knockout,senza dimenticarsi di filmare le loro violenze. Ben lungi dal prenderedagli altri paesi le usanze migliori, come democrazia, onestà politica esenso civile, in Italia riusciamo solo a copiarne le idiozie.

Emiliano Federico Caruso

SINFONIA DI PAROLEa cura di Stefano Di Marino

A PROPOSITO DELL’AUMENTO DI 80 EURO...I principali quotidiani nazionali riportano a lettere cubitali dell’aumentoagli statali, di 80 euro sugli stipendi mensile, come se fosse una sommaesorbitante. E’ bene riflettere su due questioni: 1) Inizialmente si è parlatodi 100 euro, sono diminuite poi a 80 (al netto delle trattenute). Il nostroPresidente del Consiglio dimentica che come tutte le società industrializ-zate dobbiamo fare i conti con l’inflazione. Nel nostro paese è del 3 percento, quindi in termini di potere di acquisto il decantato aumento è di ap-pena 56 euro. (80 per 3 diviso 100= 24) Il dipendente pubblico può com-prare beni e servizi unicamente per 56 euro. E’ pur sempre un incentivoal consumo, e secondo la teoria Keynesiana un aumento dei consumi faràda volano per uscire dalla recessione. In altre parole, un aumento delladomanda di beni, porterà ad un aumento della produzione di essi con ef-fetti moltiplicativi su tutto il mercato. Ma c’è il pater familias saggio ilquale penserà bene di mettere nel salvadanaio il restante di 56 euro, valea dire 37 euro per il ticket per la visita dall’otorino del figlio più piccolo,e pertanto la propensione al consumo sarà di proporzione molto ridotte.Secondo punto, niente affatto trascurabile è che gli stipendi pubblici sonofermi dal 2009, i contratti praticamente bloccati. Il sacrificio economicoè irrilevante per i dirigenti, che percepiscono dai tre a 5-6 mila euro almese, ma per chi percepisce 1200 euro, 1400 euro il mancato rinnovocontrattuale è veramente pesante . Per giunta, si parla di bloccarli ulte-riormente fino al 2016 o 2020! La possibilità di arrotondare con gli stra-ordinari è praticamente inesistente da anni, unicamente il personale dellesegreterie di direzione o quello delle segreterie particolari del Ministroha la possibilità di fare straordinari. Checché se ne dica da più parti, esi-stono ancora i contratti di consulenza, pagati profumatamente! L’unicasoluzione che rimane in una situazione di grave disagio è quella di an-dare al lavoro con i mezzi pubblici, di effettuare il rientro ogni giorno,così da accumulare un buon numero di Buoni Pasto e alla fine della set-timana fare la spesa con essi - detersivi esclusi- Non è un caso che moltisupermercati si ritrovino con le casse piene di buoni pasto, e poca liqui-dità. Tra qualche anno, si andrà a pagare la luce e il condominio con iBuoni Pasto. Ed anche in questo cosiddetto accessorio ci sono molte ini-quità: all’Inail il Buono Pasto ha un valore di 10 euro, alla Banca d’Italia11 euro, alla Salute 7 Euro e altri ancora 4 euro. Mangiare un pasto sa-lutare non è uguale per tutti?! Ultima beffa la “vacanza contrattuale” cheammonta a 10 euro mensile, si tratta di un piccolo risarcimento per ilmancato rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici : 120 euro all’annocompensano i sacrifici economici per il mancato innovo contrattuale?Ne dubito molto. La mancanza di fondi è poi il pretesto ricorrente pergiustificare la mancata riqualificazione interna: vi sono numerosi dipen-denti pubblici laureati che prestano servizio nell’area F, in attesa di con-correre ad un’area superiore e far valere il sudato titolo universitario etitoli specialistici. Amara riflessione: i dirigenti pubblici hanno conti-nuato a percepire uno scatto sullo stipendio, in tutti questi anni. La nostraItalia sta diventando sempre più un teatrino, in cui le marionette siamonoi, ceto medio, e i “ pupari “ sconosciuti e operano protetti dalle grandilobby internazionali. Cristina Di Maio

SPUNTINI ANTISTRESSContro gli attacchi di fame ho sperimentato quest’ottimo vademecumche tiene sotto controllo quei languori di stomaco che si presentano nel-l’arco della giornata. Consumate almeno quattro o cinque pasti al giorno;oltre al pranzo alla cena, una buona prima colazione e mezzo spuntini abase di frutta. Al mattino evitate cibi ricchi di zuccheri semplici che pro-vocano improvvise bruschi sbalzi della glicemia, preferite fiocchid’avena, pane integrale frutta fresca. A pranzo e cena no al monopiattodi sola verdura o di soli cereali (per esempio pasta o riso). Prevede inveceun piatto unico dove cereali sono abbinati a piccole quantità di alimentiricchi di proteine come carne, pesce, legumi, formaggio o uova. Bastano30 40 g di questi ingredienti proteici per formare un mix si principi nu-tritivi inviterà a lungo piacevole senso di grazia da senza appesantirvi. Inalternativa: un secondo con verdure pane. Non dimenticate mai di ag-giungere gli ortaggi. Non riducete troppo i grassi. Anche se da dieta con-dite sempre piatti con 1-2 cucchiaini di olio extravergine di oliva: è unottimo saziante naturale e contiene antiossidanti, sostanze utili all’orga-nismo anche per combattere l’invecchiamento precoce. Fate ogni giornoalmeno 30 minuti di attività fisica: muoversi con regolarità a un beneficoeffetto calmante e mitiga l’appetito, stimola la produzione di endorfine,sostanze ormonali che dona una sensazione di benessere. È sufficiente ri-nunciare all’ascensore e fare una passeggiata per ottenere effetti positivia livello sia fisico che mentale. Intermezzi salutari. Frutta everdura fresche. Saziano grazie all’elevato contenutodi fibre; per rendere stuzzicanti provare la verdurasotto forma di spie, o bastoncini, cosparse di semi disesamo. La frutta è deliziosa in macedonia, frullata,cotta al forno. Noci, nocciole e mandorle. In pic-cole quantità (circa 30 g) sono ricchi di acidi grassipolinsaturi e fibre, molto saziante. Forniscono unabuona dose di magnesio, minerale dall’azione cal-mante. L’importante fermarsi presto. Pane integralecon miele e yogurt greco. Una fetta di pane con un cuc-chiaino di miele uno yogurt greco, gratifica, con un apportocalorico basso. P.M.F. Klum

IL GRAND GUIGNOL E L’HORROR FRANCESETra i ricordi meno conosciuti e più affascinanti della Parigi di un tempo,uno dei più particolari e malinconici si trova in fondo a un vicolo ciecodel quartiere La Pigalle, al 20bis di Rue Chaptal. Qui una volta si trovavaun convento di giansenisti, prima abbandonato, poi trasformato in studiodal pittore G. Rochegrosse, ma già nel 1897 l’atmosfera bohemiènne dasempre cara ai parigini ispirò qualcosa di ben diverso. Oscar Metènier,originale figura di sceneggiatore e guardia carceraria (si occupava deicondannati a morte), allestì nelle sale dell’ex convento un teatro destinatoa entrare nella storia dello spettacolo: il Grand Guignol. Ispirandosi alnome di un irriverente pupazzo ideato dal burattinaio Laurent Morguer,Metènier organizzò una compagnia di attori fuori dagli schemi, che inuna sala molto modesta (300 spettatori) recitavano drammi ispirati a in-fanticidi, omicidi, sesso e malattie mentali. Già il primo spettacolo,scritto da Guy de Maupassant, narrava dell’omicidio di una prostituta.Temi, quindi, ispirati ad argomenti a quel tempo decisamente inusuali,che tuttavia per molti anni avrebbero fatto registrare il tutto esaurito aogni rappresentazione. La forza di Metènier, e del suo Grand Guignol,stava negli effetti speciali rudimentali ma ingegnosi, visivamente forti edisturbanti, e in una sapiente gestione delle sceneggiature. Aiutato, inquesto, da Andrè De Lorde, sceneggiatore talmente geniale da meritarsil’appellativo di Principe del Terrore. Pochi anni dopo, con il passaggiodella direzione artistica da Metènier a Max Maurey, il Grand Guignoladottò lo stile horror che lo avrebbe reso famoso in tutta Europa. Abili at-tori, trucchi tecnici ormai collaudati, storie geniali, inquietanti e talvoltaispirate a fatti di cronaca portarono all’eccellenza il lavoro già iniziato daMetènier e De Lorde. Ma fu solo negli anni tra il 1914 e il 1930 che ilteatro raggiunse il massimo del successo con il nuovo direttore CamilleCheisy, che investì ingenti somme in nuovi macchinari, tecnici, attori edeffetti speciali. Grazie all’esperienza di decenni, lo staff del Grand Gui-gnol rappresentò spettacoli di un realismo talmente estremo che i nume-rosi malori e svenimenti in sala resero necessaria la perenne presenza diun medico. Il declino iniziò con il direttore Jack Juovin, che ideò un hor-ror banale, eccessivo e di violenza gratuita. Oggi diremmo di stile splat-ter. Ma le ragioni del lento tramonto furono più sottili: il cinema, piùspettacolare e diffuso del teatro, iniziava ormai ad affermarsi come prin-cipale macchina per l’intrattenimento, specialmente con film horror chesi si ispiravano proprio alle trame del Guignol. Poi la Seconda GuerraMondiale portò orrori, stavolta purtroppo ben reali, al confronto dei qualigli spettacoli del Guignol erano ormai ingenui. Il teatro di Rue Chaptalrimase comunque attivo fino al 5 gennaio del 1963, data dell’ultimo spet-tacolo. Oggi la piccola via e lo stesso Guignol (o quel che ne rimane)vengono utilizzate come sala di prova da piccole compagnie teatrali. Mal’eredità di Metènier, De Lorde e Chaisy rimane nell’aver ispirato moltadella cinematografia successiva e della cultura: oggi guignol, in francese,è sinonimo di marionetta. Il successo dell’idea portò a fondare GrandGuignol anche a Londra e in Italia grazie, rispettivamente, a Jose Levye Alfredo Sainati. Ne nacque persino l’aggettivo grand-guignolesco, an-cora oggi molto usato (anche se talvolta a sproposito). Testimonianze diuna cultura più portata allo stupore e alla meraviglia rispetto alla nostra,ma forse proprio per questo più romantica e affascinante.

Emiliano Federico Caruso

PROPOSTE EDITORIALIScrittori, poeti, saggisti (materie storico-filosofico-letterarie): in-viate i vostri manoscritti al Comitato Editoriale del “MovimentoG. Salvemini”. Se le vostre Opere verranno considerate idonee perle Edizioni Movimento G. Salvemini, riceverete una proposta edi-toriale con l’indicazione del simbolico contributo-stampa a caricodell’Autore. Volete pubblicare romanzi, poesie, saggi letterari, sto-rici, sociologici, giuridici ed economici? Cell. 347.0333846.

TOMMASO ROMANO “TEMPO DORATO. RACCONTARE È RACCONTARSI”Leggendo Tempo dorato. Raccontare è raccontarsi, Qanat, Palermo, 2014, si riconosce il Tommaso Romanodi sempre, con il suo linguaggio fruibile diventa un abile narratore. Dissolve le sue conoscenze di studiosocon un linguaggio diretto senza pesantezze o formalismi, essenzialmente semplice ma autorevole. Chi lo fre-quenta lo ritrova in questi scritti, coerente, orgoglioso, ma anche malinconico e riconoscente, ritrova ancheuna costanza di idee e di linguaggio che percorre da quasi mezzo secolo. Malinconico quando parla di unaPalermo che non c’è più, traccia momenti, come una fotografia, di un tempo irrimediabilmente perduto. Ri-conoscente quando parla degli amici e dei familiari. Coerente quando ripercorre la memoria politica. Tom-maso Romano, con Tempo dorato si conferma la personalità letteraria riconosciuta e prestigiosa. Di quil’interesse, e in molti casi il fascino di questo libro che, come tutti i veri libri, si presta a più di una chiave dilettura perché è al tempo stesso filosofia e autobiografia, storia e memoria, saggistica e letteratura. Sotto uncerto profilo Tempo dorato può essere letto come un godibile spaccato di storia e di sociologia palermitana,ci fa comprendere meglio di molti saggi di storia locale, con matura consapevolezza, il cambiamento delleconsuetudini familiari dei comportamenti sociali e le loro trasformazioni del costume moderno, ma meno pro-fonde delle dimensioni cicliche che l’hanno precedute. Le narrazioni raccontate, con animo aperto e con osti-nata sincerità, evidenziano come lo stesso autore si turbi dei cambiamenti della mentalità collettiva e questeconsiderazioni, diventano testimonianze utili a comprendere meglio il nostro passato prossimo. Mentre Ro-mano racconta un insieme di normali fatti, umori, amicizie che parlano della sua vita racchiusi in uno scrignodorato con le sue storie sospese nel tempo, queste sembrano che appartengono a tutti e quindi si trasformanoin straordinari racconti di vita. Vito Mauro

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L’ATTUALITÀ, pag. 14 N. 6 GIUGNO 2014EVENTI DI STORIA E DI ATTUALITA

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ROMA: 70MILA CONTRO IL TUMORE AL SENOIl rinnovamento dell’appuntamento primaverile ‘Race for the Cure’ fa registrare un boom di iscrizioni.La corsa e passeggiata di 5 km, organizzata dalla Susan G. Komen Italia per la lotta ai tumori del senoe la salute delle donne, ha avuto il via dal Circo Massimo alle 10 di Domenica 18 Maggio 2014. Durantel’edizione di esordio del 2000 i partecipanti si attestarono a quota 5000 per incrementarsi negli oltre55000 del 2013 per arrivare fino ai circa 70000 di quest’anno. Il percorso ha visto attraversare via delleTerme di Caracalla, via di San Gregorio, via Celio Vibenna, via degli Annibaldi, via Cavour, via dei ForiImperiali, di nuovo via Celio Vibenna, via di San Gregorio per arrivare al traguardo in via dei Cerchi.E’ stato proprio il presidente della ‘Susan G. Komen’, Judy Salerno, a dare il via alla manifestazionecoinvolgendo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il sindaco di Roma Ignazio Marino. Presentianche le madrine della manifestazione: Rosanna Banfi e Maria Grazia Cucinotta. “Nella lotta contro itumori è importante la prevenzione che è l’arma vincente contro la malattia e quindi qui si parla di questo,però lo si fa in modo diverso. Non semplicemente facendo vedere un opuscolo o spiegando le ragionidella prevenzione, ma attraverso la testimonianza e la vicinanza di donne che hanno affrontato questaesperienza”, dice il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Ad esporre il suo pensiero in merito allaquestione è anche il sindaco: “il tumore alla mammella per fortuna oggi è una malattia meno devastantedi 30-40 anni fa. Tuttavia anche nel nostro Paese ci sono in alcune regioni molti ritardi nelle diagnosiprecoci. Ci sono regioni dove solo il 17% delle persone a rischio vengono sottoposte a mammografia,mentre altre in cui addirittura il 90% riceve questo tipo di diagnostica. Io spero, prosegue Marino, checi sia la consapevolezza che il tumore alla mammella è una malattia dalla quale si può guarire, ma bisognafare la diagnosi e farla in tempo. Momenti come questo sono utili per le donne e la nostra qualità dellavita”. Le vere protagoniste sono state le “Donne in Rosa”. Donne che stanno vivendo o hanno vissutoquesta angosciante malattia e si sono proposte, indossando una maglietta rosa, di sensibilizzare l’opinionepubblica sulla prevenzione e diagnosi precoce ed incoraggiare ad affrontare in modo positivo chicombatte contro il tumore al seno. Il weekend della Race si era aperto giorni fa con il ‘Villaggio dellaSalute’. Tanti i laboratori dedicati alla prevenzione del tumore del seno ed altre patologie, alla correttaalimentazione, al benessere psicofisico, alla bellezza e alla pratica sportiva. La partecipazione richiedevauna donazione minima di 13 euro e dava diritto a ricevere la t-shirt della manifestazione, il pettorale ela borsa gara con gli omaggi degli sponsor. I fondi raccolti dalla Race for the Cure 2014, permetterà allaKomen Italia di far partire nuovi progetti di educazione, prevenzione e cura del tumore del seno. Questeiniziative si aggiungeranno alle 245 già realizzate con i finanziamenti di oltre 2.150.000 euro delleprecedenti edizioni di Roma, Bari e Bologna. Marino coclude con una dichiarazione di sensibilizzazionealla prevenzione e di disapprovazione per il danno provocato dai tagli al settore in questo periodo dicrisi: “se una donna viene sottoposta a un intervento chirurgico per un cancro di un centimetroprobabilmente guarirà e ne avrà beneficio la donna e il Servizio sanitario nazionale. Se il tumore vienediagnosticato quando è di quattro centimetri e magari con una metastasi al fegato, quella donnaprobabilmente morirà e costerà almeno dieci volte tanto al Servizio sanitario. La prevenzione dunque èun beneficio per tutti, soprattutto per la qualità della vita, ma anche da punto di vista economico”.

Maddalena Barba

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MANIFESTO PER UN SUONO POVEROOrmai da diversi anni noi di Assisi Suono Sacro stiamo portando avanti una approfondita ricerca (supportatada strutture laboratoriali sia teoriche che pratiche) intorno al rapporto musica e sacro. Non siamo i primi enon saremo gli ultimi eppure ciò che fa la differenza – e di questo ne siamo profondamente convinti – è l’averlegato questa ricerca alla figura esemplare di San Francesco d’Assisi. Allora di quale suono siamo alla ri-cerca? Un suono sacro che è tale solo se cercato come suono povero. Questa ricerca presuppone un passaggiodecisivo dal sacro al santo – una vera e propria conversione; anche se la nostra ricerca non vuol essere ca-ratterizzata in senso confessionale. Siamo convinti però che senza questo passaggio il nostro tentativo siappiattirebbe sulla dilagante moda del NEW AGE, dove per sacro si intende qualcosa di genericamente spi-rituale che si aggancerebbe a non meglio specificate energie cosmiche, a forze trascendenti e/o immanentivaghe ed indeterminate a cui una musica d’atmosfera dovrebbe facilitare l’accesso. La musica cercata nonè neanche la tradizionale musica sacra, ovvero la musica così chiamata solo perché a soggetto religioso. Pernoi, invece, la musica sacra va distinta in linea di principio (e non certo di fatto) dalla musica a soggetto re-ligioso – naturalmente ciò non toglie che spessissimo questi due modi di fare musica si siano incontrati edabbiano coinciso. Si comprende come sia decisivo per la nostra ricerca di un suono sacro il fatto che questaricerca abbia come centro di gravità la cittadella di Assisi. É per questo che non basta ad un suono esseresacro, deve essere santo e per essere santo deve essere povero: perché? Non per un mal compreso pauperismocompiaciuto di sé; infatti qui si allude in primo luogo a quella povertà in spirito che fa beati. Nessuno, nem-meno il suono di cui andiamo alla ricerca, può essere veramente santo se non vive in questa povertà che fran-cescanamente coincide con la perfetta letizia. Ora, così come il canto di ringraziamento dispensa dal dire(cantare è un modo di tacere), della povertà non si parla, essa si vive; pur tuttavia qualcosa dobbiamo dirnecosì esponendoci al rischio di perdere quella santità che nessuno possiede a priori. Il suono della povertà èun suono che eccede le componenti costitutive del discorso musicale: ritmo, melodia, armonia, composi-zione… è un suono che in qualche modo si ripiega su se stesso rifiutandosi ad essere suonato (resiste e sioppone ostinatamente alla musica che vorrebbe suonarlo: una opposizione etica prima ancora che estetica).È un suono che resiste! Il suo risuonare è comprensibile solo nella misura di questo resistere. Eppure è unresistere non ostentato, non gridato, non rivendicato… non perché un suono povero sia necessariamente unsuono muto o una voce che si ammutolisce. Anzi, lo abbiamo continuamente nelle orecchie ed è per questoche non riusciamo ad ascoltarlo, soltanto ad ascoltarlo. Esso risuona ma senza eco nella musica che vuolesuonarlo. La nostra ricerca, quindi, è la ricerca di una musica che lotti contro se stessa per liberarsi da sestessa (la sua storia, le sue regole, i suoi generi ecc.) e così dis-chiuda quell’ambito (un luogo-nonluogo, cioèqualcosa di utopico) in cui un suono povero possa essere ascoltato. La difficoltà sta proprio qui: infatti, allarichiesta pressante di molti (ma cosa intendete per “suono povero”?) non possiamo che rispondere povera-mente che un suono povero è un suono che può essere solo ascoltato e non compreso. Per questo è non soloinaudito, ma anche al limite inaudibile – e non perché rimandi ad un metafisico silenzio al di là della musica,né perché nichilisticamente non ci sia più nulla da ascoltare essendo tutto parimenti insensato. Ascoltarlo èdifficile perché sta continuamente nelle nostre orecchie – si tratta non di ascoltare questo o quello, ma diascoltare l’ascolto (ecco perché la ricerca di Assisi Suono Sacro comporta tutta una elaborazione di unaestetica e di una ermeneutica dell’ascolto come paradossale passività attiva). Questa è la perfetta letizia, cheè una cosa sola col suono povero. Per povertà, infatti, non si intende una mancanza, bensì un eccesso anchequi secondo il principio francescano del nulla avere e perciò tutto possedere! Il suono povero è lieto perchéirriconosciuto ed irriconoscibile, inteorizzato perché inteorizzabile. É l’impossibile stesso; tuttavia solo l’im-possibile può realmente accadere. Un suono per niente vuoto ed astratto, ma a tal punto reale da accadereprima che sia data la sua stessa possibilità. Per questo il compito che ci siamo proposti stilando questostrambo manifesto è quello di enucleare nella misura del possibile quelle che vogliamo chiamare le condi-zioni di im-possibilità di un suono povero. Esso non può essere progettato o previsto o calcolato – ha il ca-rattere arrischiato di una scommessa. Ma se non è possibile né conoscerlo, né riconoscerlo come cercarlo?Oppure il suono povero ci ha già trovato e noi non ce ne siamo ancora accorti? É qualcosa che sta già av-venendo, non però nella forma epifanica di una apparizione, ma nella forma strana di una sparizione. Per que-sto parlare di un ‘manifesto’ per il suono povero significa non capire la posta in gioco – qui si tratta più diuna sparizione che di una apparizione. Il suono povero c’è senza esistere. Esso non può essere progettato,ma solo testimoniato e testimoniato proprio nella sua im-possibilità. Allora anche noi vivremo la povertà equindi la perfetta letizia di un ascolto di qualcosa di inaudito ed inaudibile che non sta al di là della musica(come un metafisico silenzio) ma sta nella musica e al limite in ogni musica – quindi un suono povero esigee ci insegna un ascolto povero perché chiuso alla sapienza (musicale) di questo mondo. Capite la nostra dif-ficoltà: il suono povero non è un argomento di conversazione! Non è, però, una utopia di là da venire, ma èuna utopia realizzata. Ascoltarlo richiede esercizio perché bisogna limitarsi al solo ascolto resistendo alla ten-tazione di comprendere. Il suono povero può solo essere più che compreso. Ora diventa decisiva la via chesi è scelta per arrivare lì dove si dà senza esserci un suono povero: è la via della ispirazione, della intonazionee della improvvisazione… Ma su questo punto di importanza capitale preferiamo per ora tacere, visto chela nostra ricerca in tal senso è appena cominciata. Michele Bianchi e Stefano Valente

LA CITTÀ DELLA PACE E DELLA SCIENZAA Monte Erice tre millenni di Ci-viltà portano i segni storici e inde-lebili. Il più fiorente Santuariodell’antichità dedicato ad una deadella fecondità e dell’amore. Aprotezione della città le muraelimo-puniche dell’VIII° e VI°Secolo a.C. Il famoso Castello delmagistrato Normanno. Al centrol’urbanistica medievale, le chiesee i monasteri del XIII°e XVIII° se-colo. Oggi Erice è molto notacome la “città della pace e dellascienza” con la sede importantis-sima del Centro di Cultura”EttoreMaiorana” diretto dal Prof. eScienziato Antonio Zichicchi.

Liana Botticelli

MARSALA, L’ANTICA LILYBEO

Famosa anche per il Museo degliArazzi fiamminghi e da visitarela pinacoteca del Carmine e lachiesa di S.Giovanni al Boeo.Spettacolare nell’area di portaNuova l’insula Romana con i mo-saici e il Decumano di Lilybeo.Oggi l’Auditorium S.Cecilia nellasuggestiva piazzetta del Purgato-rio testimonianze archeologichedel periodo Romano si trovanonella chiesa dei Santi Fabiano eStefano. Oltre alla marsala che hadue secoli di storia, si possono gu-stare vini di qualità. Tipici sono ipiatti della cucina lilibetana daltonno ammuttunato, ai cappid-duzzi di ricotta, alla cubbaita diSan Giuseppe. Un mare di sensa-zioni, in questa bella terra dallosfondo la veduta delle isole Egadi,ai molti fenicotteri, lungo il cana-lone montagne bianche e vaschedi sale fino agli imbarcaderi,un’oasi di paradiso per gli amantidella natura. La limpidezza delsuo mare vede sventolare la ban-diera blu d’Europa.

Liana Botticelli

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L’ESECUZIONE DI LUIGI XVITornati i sovrani a Parigi, avevano dovuto rendersi conto che l’atteggiamento della popolazione nei confrontidella monarchia era molto cambiato. La propaganda sovversiva ben orchestrata, in particolare, dai girondinie dai giacobini aveva fatto crescere giorno dopo giorno i sentimenti repubblicani, anche se per salvare il redall’accusa di essere lui il responsabile della fuga a Varennes, Lafayette ed il triunvirato costituzionalista, co-stituito da Barnave, Duport e Alexandre Lameth, convinti che la Costituzione avrebbe dovuto essere sostenutada un re, cioè, da una monarchia costituzionale, avevano voluto far dimenticare le dichiarazioni fatte dal re almomento di lasciare Parigi, sostenendo che Luigi XVI era stato vittima di un complotto ed era stato indotto afuggire contro la sua volontà. Lo stesso gen. Bouillé, ormai al sicuro oltre la frontiera, aveva avallato la tesidel complotto, assumendosene tutta la responsabilità, pur di salvare il sovrano da tale accusa. Durante il viaggiodi ritorno a Parigi, nei pressi di Meaux, solo un deciso intervento di Barnave aveva salvato dal linciaggio unpovero prete che voleva accostarsi alla berlina reale per porgere i suoi devoti omaggi ai sovrani, e la regina,alla quale si attribuiva la responsabilità dell’induzione del re alla fuga, sentendosi anche lei bersaglio delle mi-nacce di quella teppaglia, gli aveva domandato: “Che cosa ho fatto per meritare tanto odio?”. E quella sera,nei giardini del vescovado di Meaux, dopo che il re, espressi i suoi ringraziamenti al giovane deputato rivolu-zionario si era ritirato nel suo appartamento, la regina ne aveva ascoltato le ragioni con grande attenzione finoa notte fonda e si era convinta della sincerità e della devozione di quel giovane avvocato del delfinato, ad ontadelle sue irriducibili idee rivoluzionarie. Per due mesi Fersen, per non comprometterla, non si era fatto più vivo,e la povera regina, priva di sue notizie, scrisse, al principio di luglio, una prima lettera a Barnave, fattagli per-venire tramite il gen. Jarjayes, marito di una dama della sua corte, una coppia a lei rimasta molto devota, perchiedergli semplicemente consiglio sul da farsi in quella drammatica situazione. Il giovane deputato, che aquanto pare era rimasto affascinato dal dolce sorriso della trentaseienne regina, caduta in così gran disgrazia,ancora bellissima, ne fii felice e, d’intesa con gli altri due componenti del triunvirato, sebbene questi non nu-trissero la stessa fiducia nella regina, da loro giudicata troppo leggera e perciò poco affidabile, poiché tuttaviavedevano sempre più diminuire il loro potere in seno all’Assemblea Nazionale di fronte all’inarrestabile ascesadell’ala dura, oltranzista repubblicana, rappresentata dai giacobini e soprattutto da Danton e Robespierre, an-dava adoperandosi per “legalizzare”, per così dire, innanzi alle potenti monarchie europee, la Costituzione as-sunta dall’Assemblea francese, cercando l’appoggio, anche finanziario, di queste potenze, per ripristinarel’antico patto di famiglia con Vienna, Napoli e Madrid, convincendo Pio VI a riconoscere l’aborrita costituzionecivile del clero. Perciò Barnave chiese alla regina che anzitutto convincesse il re che era necessario scrivereai suoi fratelli, e in particolare al duca di Provenza, per ordinare loro di rientrare in Francia, sciogliendo icampi degli émigrés presso la frontiera, i quali costringevano a tenervi in armi molte migliaia di uomini dellaGuardia Nazionale. E in secondo luogo che ella stessa usasse tutta la sua influenza sull’imperatore Leopoldo,suo fratello, affinché riconoscesse la Costituzione come il fondamento legale di una monarchia costituzionale,il cui ordinamento aveva il pieno consenso del re, richiesta veramente difficile da far accettare, non solo al-l’imperatore, che intanto, con la dichiarazione di Pillnitz, insieme con il re di Prussia, sollecitava gli altrisovrani d’Europa a scendere in campo per ripristinare la “plenitudo” della monarchia in Francia, ma anche allastessa Maria Antonietta che rivoleva, soprattutto per il delfmo, il vecchio trono, senza i vincoli di quella Co-stituzione, che a lei, cattolica osservante, appariva come la negazione del diritto di regnare come “unti del Si-gnore”. Del resto quella invocata crociata, intesa a soccorrere i due spodestati sovrani di Francia, era statavanificata da una frase inserita nel testo della dichiarazione dall’astuto principe di Kaunitz, oracolo dell’im-peratore, secondo la quale il “casus foederis” si sarebbe configurato soltanto nel caso che gli altri monarchi sifossero uniti a loro nell’intrapresa. Ormai ai due, possiamo ben dire, ex sovrani di Francia, stretti in un cerchiodi ferro, sorvegliati a vista alle Tuileries, non restava che accettare la Costituzione. Cosi le guardie sarebberostate ritirate dalla porta dei loro appartamenti, una generale amnistia avrebbe liberato tutti coloro che erano statiimplicati nella fuga a Varennes e al re sarebbe stata concessa una nuova, sua personale guardia del corpo, postasotto il comando del suo fedelissimo duca di Brissac. Era il prezzo di un’illusoria libertà! (Continua)

Sergio Scalia

Page 15: Attualita Giugno 2014

L’ATTUALITÀ, pag. 15N. 6 GIUGNO 2014 PROBLEMATICHE RELIGIOSE E DI ATTUALITA

CREDENTI… A PRESCINDERENon è sempre facile trovare delle analogie tra episodi del vangelo dacommentare e situazioni esistenziali dell’uomo d’oggi onde trarne nu-trimento per l’anima. Soprattutto quando l’episodio da commentare èunico, come quello di quella che è considerata la “Domenica unica”, laDomenica di Pasqua. Cosicché sembra venir meno anche la fantasia in-terpretativa da investire in prospettiva pedagogico-spirituale. Sembravenir meno, ma non al punto da non poter attingere alle sempre frescherisorse spirituali dell’anima. Ed ecco allora sgorgare da questa scaturiginespirituale uno stimolo. Nel brano del vangelo di questa domenica ci sonodue pennellate che, lette insieme, danno una dritta per tale meditazione:“Allora entrò anche l’altro discepolo che era giunto al sepolcro, e videe credette” e “Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura che eglicioè doveva risuscitare dai morti”. Quasi a dire che la fede è un “duepiù due fa quattro” a livello di anima e non di ragionamento; è una intui-zione viscerale donata che scuote dalle fondamenta la legittima voglia delvoler “capire” che talvolta, però, si trasforma in pretesa di spiegazioniprima di decidersi a credere. C’è una sorta di ribaltamento (per fortuna)delle leggi della logica umana secondo le quali ciò che non si capiscenon ha garanzia di scientificità… Le leggi del pensare razionale (tra l’al-tro promulgate dall’essere umano… con il sospetto di un conflitto di in-teressi) danno pochissimo spazio al fascino del mistero. L’animorazionale è riluttante a volersi tuffare nella piscina dell’umiltà per rico-noscere perlomeno che “L’ultimo passo della ragione è quello di am-mettere che vi sono cose che la superano” oppure che “Ci vuole tutta unavita per capire che non si può capire tutto”. L’anima spirituale invece,partorita dall’utero del Creatore, ci nasce proprio in questa immensa pi-scina dell’umiltà e vi rimarrà immersa fino al collo per sempre. La pre-tesa del voler capire per decidersi a credere allontana l’incontro conGesù. Del resto, è anche la dinamica secondo la quale avvengono i mi-racoli operati da Gesù nella sua breve esperienza terrena. Chi va da luiin cerca di miracoli (e non in cerca di Lui) per poter credere rimane de-luso; anzi ai suoi conterranei che glieli chiedevano quasi quasi vantandoun diritto di prelazione, risponde seccamente “Vi verrà dato solo unsegno, quello di Giona…”. Chi invece va da lui perché già gli crede (“latua fede ti ha salvato”) ottiene anche il miracolo… Gesù guarisce i corpiper salvare le anime, rianima i cadaveri per far capire che è l’anima acontare più di ogni cosa (anche se poi verrà recuperato pure il corpo conla resurrezione della carne… perché nulla del creato andrà sprecato, matutto sarà “ricapitolato in Cristo”). Ecco perché Giovanni, in questo brano di vangelo, si autodescrive comecolui che “vide e credette” e non come colui che “capi”… Credere è undono fatto all’anima per il quale quotidianamente ringraziare, laddove in-vece voler capire (nel senso di esigere delle spiegazioni plausibili delmistero cosmico della vita) attiene alla presunzione dell’animo umano.Questo potrebbe suggerirci qualcosa circa il nostro comportamentodi “credenti”… Credenti “a prescindere” o credenti “postumi”, cre-denti dopo aver visto il miracolo (magari narcisisticamente applau-dendo a noi stessi per essere riusciti a sfilarglielo) o credenti“preventivi” (stupiti di sentire risuonare tra le pareti dell’animaquella soave carezza “la tua fede ti ha salvato”…

IL BUON PASTOREIl cap 10 del vangelo di Giovanni si apre con una similitudine complessa:quella del recinto, del pastore e delle pecore, la cui spiegazione offertada Gesù, appare piuttosto una complicazione. È bene procedere con or-dine leggendo la prima parte e solo dopo la spiegazione che Gesù neoffre. Il testo pone in chiaro contrasto il ladro ed il pastore. Solo il pastorepuò entrare per la porta, perché chiaramente solo a lui apre il guardiano,solo il pastore può guidare le sue pecore, perché solo a lui ascoltano e co-noscono solo la sua voce. Quello che il testo mette in evidenza è la vici-nanza, la comunione di vita tra pastore pecore, un legame profondo chenessuno può cercare di usurpare. Anche se il ladro riesce ad entrare nelrecinto, anche se si pone a guida del gregge, è e resta sempre un estraneo,le pecore non lo seguiranno. Il Signore rivela con chiarezza la coscienzadella sua missione, un tema che tornerà più volte nel vangelo di Gio-vanni: Gesù è venuto nel mondo per compiere una missione affidataglidal Padre, una missione che gli è propria e che nessuno può svolgere alsuo posto. Una missione che è fonte di salvezza e di vita per l’umanità,rappresentata dalle le pecore. Ma nel mondo ci sono vari ladri e brigantiche cercano di sostituirsi a Lui, in aperto contrasto col Padre e con finalitàben diverse da quelle di Gesù. Una prima riflessione si pone proprio suquesta unicità della missione di Gesù, solo lui è il Pastore. Altrimentianche chi ha la veste e l’incarico del pastore è piuttosto un ladro ed unbrigante. Chiunque nella Chiesa vuol svolgere un ruolo positivo per lasalvezza dei fratelli e la venuta del Regno di Dio, può farlo solo in umileunione a Cristo. A questo punto possiamo continuare a leggere il nostrotesto e scoprire, senza sconvolgerci, che Giovanni fa un cambio di imma-gine simbolica per ripresentare con forza questo messaggio, in modo piùdiretto e chiaro, perché l’accusa portata da Gesù ai suoi avversari vengaora chiaramente compresa. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità,in verità vi dico: io sono la porta delle pecore…» Gesù diventa a questopunto la porta, l’unica porta che apre verso la salvezza. Questo momen-taneo cambio di immagine, mostra la situazione della Chiesa dopo la Pa-squa. Gesù è il buon pastore venuto per dare la vita al suo popolo e lo fadirettamente come pastore. Commenta così padre Andrè Louf: “Il primoche ha trovato ed attraversato la porta dell’ovile di Dio è Gesù. La portadel paradiso era chiusa ed era necessario che qualcuno l’aprisse… portachiusa, ma anche stretta, difficile, faticosa e dolorosa; inoltre portabassa, che non può essere superata se non abbassandosi, umiliandosisino alla morte ed alla morte di croce. … Solamente Gesù, entrandodalla parte di Dio, poteva forzare egli stesso i catenacci e fare il suo in-gresso vittoriosamente nell’ovile del padre. Gesù ha aperto la porta e,più ancora, avendo fatto ciò, è diventato egli stesso porta: «Io sono laporta»… Gesù è diventato la chiave di volta dell’esistenza di ogni uomo,e del pastore in specie. ha impresso il suo sigillo su ogni esistenzaumana, che non può compiersi se non seguendo il suo stesso itinerario“.Non si diventa pecore del suo ovile se non passando attraverso questaporta che è la sequela del crocefisso.

DIALOGO ECUMENICOa cura di Aurora Simone Massimi

LA RUBRICA DEL PADREa cura di Pierluigi Vignola

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GLI ANGELI SONO GLI ANNUNCIATORI DI CRISTOCome ho già avuto modo di osservare in Angeli e ‘negritudine’: politicae impolitico nell’arte di E. Y. Paolini e nella filosofia di J. L. Touadi.Nota a ‘Un sorriso dall’Africa’ (Il volo del gabbiano, 8/2010), e succes-sivamente in ‘Precisazioni sull’angelo della storia (ovvero sul ‘nuovo’)in forma di lettera (indirizzata a Bruno Lanzalone il 6 gennaio 2011’) (Ilvolo del gabbiano, 15/2013), per angelo, si intende di solito una figuraalata. Se teniamo presente la scrittura biblica ci accorgiamo come in essanon si raffigurino affatto gli angeli come esseri alati. Solo nel Medioevo,e poi nel Rinascimento e così in epoca barocca fu tanto forte «l’influenzadell’immagine pagana sul modo di sentire cristiano da indurre a imma-ginare qualcosa che non si trovava nel testo scritto o che addirittura con-trastava con esso. Rembrandt fu lettore della Bibbia fra i più ricchi diimmaginazione che ci siano mai stati in ogni tempo». Lo storico dell’artetedesco Fritz Saxl, in Continuità e variazione nel significato delle im-magini, saggio del 1947 (cfr. ‘La storia delle immagini’, Laterza, Roma-Bari 1982, pp. 12-4) ci racconta «quanto debba esser stato difficile per ilpittore arrivare a una decisione che contrasta con una tradizione ultra-millenaria, per la quale gli angeli erano sempre stati rappresentati con leali […] l’immagine della figura celeste alata fu creata all’origine dellanostra civiltà. Essa fu rielaborata dei Greci e dai Romani, ma i cristianidei primi quattro secoli non trovarono nessuna ragione per adottarla.» Apartire dal quinto secolo, però, succede qualcosa, questa specie di forzadi resistenza antico-cristiana viene, per alcuni versi, meno. «A partire dalquinto secolo l’immagine pagana non solo venne adottata, ma ebbe unacosì vigorosa fioritura da modificare l’interpretazione dei testi sacri.Rembrandt cerca di allontanarsi da tale tradizione, che però si spegnesolo alla fine dell’Ottocento […] L’immagine ebbe origine in Oriente,svolse una funzione notevole in Grecia e una ancora più importante nellaRoma pagana. In un primo tempo non fu utilizzata dalla nuova religione,poiché non si adattava né al Nuovo né all’Antico Testamento. Ma la po-tenza dell’immagine era tale che essa superò tutti gli ostacoli e conquistòlo spirito cristiano fin quasi ai giorni nostri. Solo un pensiero indipen-dente come quello di Rembrandt riuscì per un momento a spezzare questatradizione e a tornare alla lettera della Bibbia e alla visione prevalentenell’arte cristiana durante quel breve periodo in cui l’immagine della Vit-toria era in decadenza come immagine pagana». Nel suo studio del 1959su San Bonaventura. La teologia della storia, Joseph Ratzinger avevaper conto suo individuato di nuovo il nesso tra paganesimo e angelologia– Massimo Cacciari nello studio sull’Angelo necessario a sua volta e asuo modo riprenderà più di recente il problema già impostato da Saxl –ed aveva individuato altresì come nel francescanesimo teologico di Bo-naventura fosse presente una rettifica, via Agostino («Inter mentem etDeum nihil cadit medium»), del cattivo spirito dell’averroismo, incapacedi pensare la mediazione come mediazione. Ora gli angeli partecipano sì,come intermediari, a tutte le illuminazioni rivelatrici, «tuttavia non diven-gono mai causa della rivelazione, poiché unico autore della rivelazioneè lo stesso raggio di luce divina; la luce che ci illumina è luce diretta diDio e gli angeli agiscono in questo caso solo ‘occasionaliter’, come chiapra la finestra lasciando via libera a quella luce di cui egli non è né fontené causa prima» (Porziuncola, S. Maria degli Angeli – Assisi 2008, pp.112-3). Ha scritto Stefano Valente in A proposito di alcuni angiolettinegri. Note ad un articolo di Michele Bianchi in forma di lettera: «DopoCristo, che è l’unico mediatore, l’angelo si scopre come non più neces-sario. Di questo si rende conto anche l’arcangelo Gabriele proprio nelmomento in cui annuncia a Maria il concepimento e la nascita di Gesù,la venuta nella carne dell’unico mediatore. Con la venuta di Cristo, però,gli angeli non vengono meno, mantengono la loro funzione di annuncia-tori di Gesù Cristo. Si limitano ad annunciarlo senza pretendere e spie-garlo. Infatti la buona novella è l’annuncio della divina-umanità di Cristo.

Michele Bianchi

PAPA FRANCESCO INCONTRA GLI STUDENTILo scorso 10 maggio Papa Francesco ha incontrato studenti e famiglienell’ambito di un raduno dedicato al mondo della scuola promossodalla CEI. In piazza erano 300 mila. Come mamma sono molte le pa-role che mi hanno colpita, ancora una volta con la sua semplicità PapaFrancesco è infatti riuscito ad arrivare al cuore di chi lo ascoltava e dichi ha a cuore il futuro dei proprio bimbi …. “Per educare un figlio civuole un villaggio” come dice il proverbio africano: scuola, famigliae comunità dovrebbero convergere per lavorare insieme nell’educa-zione di questi bambini, “La scuola non è un parcheggio, è un posto diincontro nel cammino”, “e oggi noi abbiamo bisogno di questa culturadell’incontro per conoscerci, amarci, camminare insieme”. Il Papa haanche ripreso le parole di Don Milani: “Nei primi anni si impara a 360gradi, Poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si spe-cializza. Ma se uno ha imparato a imparare, questo gli rimane per sem-pre, rimane una persona aperta alla realtà!” quello della scuoladell’infanzia è forse il momento più importante dal punto di vista edu-cativo, e il suo percorso integra la vita della famiglia che “è il primonucleo di relazioni: la relazione con il padre e la madre e i fratelli èla base, e ci accompagna sempre nella vita. Ma a scuola noi ‘socializ-ziamo’: incontriamo persone diverse da noi, diverse per età, per cul-tura, per origine... La scuola è la prima società che integra la famiglia”.Il Papa, insomma, ci permette di riflettere su quanto famiglia e scuolanon debbano mai contrapporsi l’una all’altra, perché sono complemen-tari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco.

Maria Rosa Laria

SAI BABA, AVATAR DELLA NUOVA EPOCAMi sono recata per la prima volta in India nel 1987, mossa da un pre-ciso richiamo spirituale. A quei tempi, l’astrologia era per me un ottimostrumento d’istruzione e in casa della mia insegnante vedevo le foto diun maestro, Sai Baba, appunto, che con i suoi occhi neri penetrantisembrava mi chiamassero. Da allora, mi sono recata altre due voltenell’ashram del Maestro, una volta a Whiefield e un’altra a Puttaparthj,dove appunto il grande Guru ha la sua residenza. Sathia Sai Baba hadichiarato di essere la reincarnazione di Shirdi Sai Baba, un santomorto nel 1918 che aveva coniugato induismo e musulmanesimo e chela prossima reincarnazione lo porterà ad essere Prema Sai (incarna-zione d’amore). Attualmente, ci sono più di 20 milioni di fedeli in tuttoil mondo di ogni fede e nazionalità e Baba ha il potere di conoscerlitutti, di contattare ognuno e di sapere tutto di loro, passato, presente efuturo. Molti i miracoli attribuiti a Baba.Ad esempio: dare visioni il-luminanti, vedere cose che avvengono in luoghi lontani,moltiplicare ilc cibo e altre cose naturali, apparire contemponeamente, in più luoghi,guarire i malati, gli storpi, i deformi,solo toccandoli e anche riportaredalla Morte alla Vita. Sai Baba è un Avatar come Krisna e Rama, ossiaun’incarnazione divina. Non è venuto per fondare alcuna setta ma perristabilire il Dharma, la legge stessa che regge l’Universo, in rspostaalle preghiere di santi e saggi. Non incita a cambiare la prpia religione,poichè tutte sono valide per arrivare a DIO. La sua missione è quelladi aiutare ad essere consapevoli della Divinità che è in noi ed aiutarcia ristabilire i valori umani: Verità, retta azione, Pace, Amore e NonViolenza. A questo scopo i suoi devoti si riuniscono il Giovedì (giornodel guru) e la Domenica per cantare i Bajans, poichè il Maestro ha ri-petutamente affermato che il Namasmarana (costante ripetizione deiNomi del Signore) è l’unica scorciatoia per giungere il questa epocaoscura. L’età di Kaly. Inoltre Baba racc.omanda l’uso del Maneta.etra,tra cui la Gayatri al fine al fine di purificare il piano astrale e mentaledel pianeta. Che dire ancora? L’influenza di Swami e la sua energia,anche ora che ha lasciato il corpo non mancheranno di influenzare laCoscienza dell’umanità, in cammino verso l’universaltà.

Marina Giudicissi

L’UNIVERSITÀ PONTIFICIA SALESIANA RICORDA DON CARLO BUZZETTI

Il giorno 6 maggio c.a. si è svolto,presso l’Università Pontificia Sale-siana, l’incontro “La ParolaScritta”, in memoria del ProfessoreDon Carlo Buzzetti. Sono interve-nuti oltre ai familiari, gli amici diBergamo suo paese natale, gli stu-denti e i colleghi della Salesiana,Ser professor Enrico Dal Covolo,rettore della Pontificia UniversitàLateranense, Ser Angelo Amato, eil biblista, professor Mario Cimosa,che ha presentato l’evento. DonCarlo Buzzetti si è distinto sin dagiovane, quando ha concluso il suodottorato presso l’Università Ponti-ficia Gregoriana, con una tesi sullatraduzione della Bibbia, con la pre-fazione di Carlo Maria Martini.Questa tesi fu talmente apprezzatada causare la sua nomina a profes-sore di Nuovo Testamento pressoil seminario di Bergamo ed amembro del comitato per la tradu-zione interconfessionale in linguacorrente del Nuovo Testamento,Parola del Signore (LDC-ABU).Questo progetto di traduzione interconfessionale appassionò molto DonBuzzetti venne, infatti, usato per la traduzione, il metodo del noto biblistae linguista americano Eugene Nida, che aveva avuto modo di conoscerenel 1971 quando, l’allora rettore del Pontificio Istituto Biblico, CarloMaria Martini, lo aveva invitato a tenere un corso sulla “Teoria e prassidella traduzione della Bibbia”. Nel 1985 è stata pubblicata la traduzionein lingua corrente della Sacra Bibbia, di cui Don Carlo Buzzetti, insiemeal Pastore J-C. Margot, è stato direttore scientifico coordinando i cinquegruppi di traduttori che vi hanno lavorato, e al cui interno era contenutauna revisione del Nuovo Testamento, già pubblicata nel 1976, a curasempre di Don Buzzetti. Pochi anni dopo, nel 1988, Don Buzzetti è statoinviato dall’Alleanza Biblica Universale, a diventare il primo consulentescientifico cattolico per la traduzione in Europa e Medio Oriente; in que-sta veste, fino al 2008, ha seguito molti progetti di traduzione biblica indiverse nazioni. La passione che guidava Don Buzzetti lo ha portato asvolgere costanti ricerche scientifiche per le sue consulenze e a cercaresempre nuove modalità comunicative con una grande sensibilità al dia-logo e in particolare a quello interconfessionale. Lavorando con il PastoreCorsani, creò una serie di strumenti che permettessero alla gente di im-parare il greco neotestamentario, così da potersi approcciare direttamentealla Bibbia nella traduzione originale. Don Buzzetti promosse, inoltre, lalettura della Bibbia con delle proposte di letture iniziali per chi ne fossecompletamente digiuno, e si prodigò anche per la promozione della Bib-bia, non solo come tesoro spirituale e teologico ma anche come tesoroculturale; per questo motivo seguì e realizzò delle mostre come: “la Bib-bia da Gutenberg al computer” e “La Parola scritta”. La mostra sulla “Pa-rola Scritta” composta di pannelli trasportabili, è stata in esposizioneall’evento in memoria di Don Buzzetti, integrata da pannelli dedicati allavita di questo grande Biblista. La vita di Don Carlo Buzzetti, il suogrande impegno nella divulgazione della Parola, sono per tutti noi cre-denti un grande esempio di fede ed un dono.

“EVANGELIZZAZIONE E COMUNICAZIONE”Si è svolto nella capitale presso la sede della Pontificia UniversitàLateranense il convegno diocesano promosso dal vicariato sullamissione dei laici cristiani nella città di Roma presieduto dal cardinalvicario Agostino Vallini. In tale occasione si sono organizzati anchevari laboratori di studio non solo al fine di approfondire i temi trattatidurante il convegno, ma anche per raccogliere proposte ed ideeconsultando direttamente i partecipanti divisi per gruppi. Io hopartecipato al laboratorio dedicato agli enti dello spettacolo e dellacomunicazione. Durante la discussione l’attenzione dei partecipanti siè concentrata sulle varie modalità di comunicazione di quelli che sonoi contenuti della fede. Eppure i contenuti possono dividere econtrapporre le persone tra loro. Questo significa che forse la questioneè un’altra. Non si tratta tanto di comunicare questo o quello; bensì sitratta di comunicare la comunicazione stessa. Infatti l’amore cristianonon deve essere comunicato come se si trattasse solo del contenuto diun messaggio. L’amore sta anche nello stile con cui si comunica questomessaggio, altrimenti il discorso sull’amore diventa retorica e nel casopeggiore ideologia. Allora comunicare la comunicazione significacreare luoghi di comunione tra persone dove il confronto sui contenutipossa darsi senza contrapporre valore a valore, ma crescendo insiemenella condivisione di un senso che sia comune. Stefano Valente

LA CHIESA PER LA SCUOLAIn trecentomila tra studenti, genitori ed insegnanti l’10 maggio scorsohanno partecipato a san Pietro in Vaticano alla giornata sulla scuolaindetta dalla Conferenza Episcopale Italiana. Il discorso di papaFrancesco per l’occasione è stato particolarmente vibrante. Oltre ariecheggiare la gioia della festa in piazza il papa ha dato delleindicazioni precise. Innanzitutto l’amore per una scuola checontribuisca ad aprire la mente ed il cuore dei ragazzi alla realtà,rimarcando l’importanza dell’imparare ad imparare, perché la scuolanon deve comunicare solo nozioni astratte, ma insegnare un metodod’apprendimento (il papa ha indicato come esempio di esperienzaeducativa Don Milani e la scuola di Barbiana). Poi ha affermato conforza come la scuola sia la prima società ad integrare la famiglia.Quindi la famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte. Ci vuole lacollaborazione di tutti proprio come recita un proverbio africano citatodal papa: “Per educare un figlio ci vuole un villaggio”. Come scrive ilgiornale “Avvenire” questa è stata una manifestazione “per” e non“contro” eppure il cardinale Bagnasco, presidente della C.E.I., haribadito che la libertà dei genitori di scegliere per i figli tra scuolapubblica e scuola parificata è un diritto ed un dovere sancito dallacostituzione del nostro paese (articolo 33). I nostri padri costituenti,infatti, conoscevano bene la differenza tra una democratica “scuolapubblica” ed una illiberale “scuola di stato”. Stefano Valente

L’EREMO DI S. BIAGIO Alle pendici del Monte Taleo, non poco lontano dal santuario benedet-tino del Sacro Speco, sorge un eremo tenuto dalle Suore di S. MariaAusiliatrice. Qui, Suor Maria Pia Giudici ed altre consorelle, accolgonovisitatori da tutto il mondo per portare loro la “Lectio Divina”, la paroladel logos fatto carne. Iente vibrante di emozioni,caldo e accogliente. Èuna vera scuola di vita. Ho letto quasi tutte le pubblicazioni di Suor M:Pia Giudici: Semplicemente vivere” “Elogio dellasemplicità’ “ Lettere d’amicizia” “Angeli” ed altroe li ho trovati stupendi. È sorta una bella amiciziafra noi e ci sentiamo quasi tutti i giorni. Anchemio figlio ha una profonda venerazione di niente,è tutto gestito in comodato d’uso. One per lei e laama con tutto il cuore. Ettari di terreno circon-dano il caseggiato, ma le suorine non sono pro-prietarie di niente è tutto in comodato d’uso.Consiglio vivamente chi sia in cerca di un postodove rigenerarsi questo luogo, a due passi da Roma eda Subiaco, per ritemprare il corpo, l’anima e soprattutto lo spirito.

Marina Giudicissi

Da sinistra: il Dott. SandroBuzzetti, Card. Enrico Dal Co-volo e la Prof.ssa Aurora Si-mone

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L’ATTUALITÀ, pag. 16 N. 6 GIUGNO 2014

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Comitato d’Onore del periodico “L’Attualità”

Sen. Dott. Bruno Amoroso (P.M.S.P.): On. Alfredo Arpaia(Presidente Lega Italiana Diritti dell’Uomo); Prof. GiorgioBosco (Ambasciatore); Prof. Ferruccio Ciavatta (Docenteuniversitario); Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni; Prof.Claudio De Rose (Presidente Onorario Corte dei Conti); Prof.Francesca Ferragine (Psichiatra-Psicoterapeuta); On. PietroFratantaro (P.M.S.P.); On. Diego Gattuccio (P.M.S.P.); DucaRiccardo Giordani, Duca di Willemburg; Prof. PierluigiLando (psicologo); On. Albano Laporta (P.M.S.P.), On dott.Giacomo Leopardi; Amm. Stefano Madonna; Sen. Col.Giancarlo Martini (P.M.S.P.); On. Pasquale Moncada(P.M.S.P.); Gen. Stefano Murace (Aeronautica Militare);Gen. Enrico Muzi (Guardia di Finanza); Gen. C. A. RoccoPanunzi; Comm. Dott. Rodolfo Ricottini (medico chirurgo);Prof. Tito Lucrezio Rizzo (Consigliere Capo Servizi del Qui-rinale); Prof. Natale Santucci (neurochirurgo); Comm. Gian-carlo Serafini (presidente Lions Roma Palatinum); Gen. C. A.Bruno Simeone; Prof. Giulio Tarro (Scienziato, PhD-Md).

L’ATTUALITÁ

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(cell. 347.0333846)Vice Direttore Editor’s:

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LA RUBRICA DELLA SALUTELA MAGGIORANA

La maggiorana, appartiene alla famiglia delle labiate. Originaria del-l’Oriente. I suoi fiori si aprono in estate, e sono intensamente agglome-rati, ma preziosi per fare tisane, Hanno proprietà antispastiche, giovanoalla cura del raffreddore, alla dilatazione dello stomaco di origine nervosaed all’insonnia.

IL MALVONEAppartiene alla famiglia delle Malvacee. Proprietà curative: i fiori sonoutili in infuso, (16 gr. in un litro di acqua) contro il mal di gola, nei catarribronchiali, nella costipazione bronchiale, e per calmare i crampi dellostomaco,e della vescica. L’infuso fatto in 200 gr. di acqua e 8 gr. di fioriè utile a fare lavaggi agli occhi purulenti.

UNA RICETTA VELOCE E GUSTOSATutti conosciamo le famose cotolette alla Milanese, ma nell’uovo sbat-tuto aggiungiamo, una manciata di origano e molto parmigiano grattu-giato, c’è pure chi aggiunge una grattatina di limone, vi posso assicurareche saranno ottime, e per uscire dal solito sapore, in una teglia mettete levostre cotolette fatte un po’ sciape, su ogni una, aggiungete,una fetta diprosciutto normale o cotto a vostro piacere con sopra una fetta di fontina,nel forno caldo per 2 o 3 minuti il tempo che la fontina si sciolga, e buonappetito.

FRITTATA DI MOLTI COLORIZucchine carote patatine fatte tutte a rotondini rosolare dolcemente nellapadella e poi aggiungere un pugno di pisellini findus,cuocere senza ab-brustolire ,a parte sbattete le uova con molto parmigiano origano un piz-zico di sale, una grattata di buccia di limone,e a cottura di tutte le verdurefate come consueto la vostra frittata, oltre alla bontà sarà una meravigliapresentarla in tutti i suoi colori. Liana Botticelli

I LOVE AMSTERDAM Amsterdam, una metropoli? Ebbene sì, ma anche piccola e piacevole e,bizzarra. La città di Rembrandt, della Compagnia Olandese delle IndieOrientali. Una capitale amministrativa e una città commerciale. Un cro-cevia dove si incontrano abitanti e visitatori provenienti da tutto ilmondo. Una città di cui balzano subito all’occhio lo spirito imprendito-riale, la creatività, la virtù civica e la libertà di pensiero. Amsterdam è co-struita su milioni di palafitte, lunghe aste interrate in profondità nel suolo.Le palafitte più antiche sono in legno, mentre quelle moderne sono incalcestruzzo. Senza di esse la città sprofonderebbe nel terreno paludoso.Le prime popolazioni si insediarono intorno all’anno 1000 nel punto incui il fiume Amstel sfocia nel mare, un luogo ideale per la navigazione.Sul fiume fu costruita una diga, attorno alla quale sorse un villaggio do-tato di una piazza centrale. Il villaggio si trasformò in città: da Amstel-Dam, diga sull’Amstel, ad Amsterdam. Poche città possono vantare tantenazionalità diverse come Amsterdam. Il numero si aggira intorno a 180.La gente confluisce nella capitale olandese da ogni angolo del mondoper le più svariate ragioni: alla ricerca di lavoro o della libertà. La libertàdi religione e la libertà di espressione esistono, ma a volte si scontrano.Nonostante tutto, rimane la città della libertà. Questo fa parte del DNAdi Amsterdam? A metà del Cinquecento, Amsterdam faceva parte del po-tente Impero Asburgico, il cui dominio si estendeva fino all’Asia e al-l’America. Nel 1578 Amsterdam ripudiò il Cattolicesimo, troncando cosìanche la fedeltà verso il re Filippo II di Spagna. Fu una rivoluzione pa-cifica per Amsterdam che segnò il passaggio del potere in mano ai pro-testanti. Nonostante ciò le chiese furono saccheggiate, gli altari e le statuedistrutti e i monaci e le suore furono costretti alla fuga. Amsterdam di-venne il centro del potere economico della Repubblica delle ProvinceUnite dei Paesi Bassi. Navi, popolazioni e capitali si riversarono in massaad Amsterdam:era l’alba del Secolo d’oro. La Compagnia Olandese delleIndie Orientali fu la prima multinazionale del mondo e la borsa di Am-sterdam costituisce l’antenata dell’odierna Wall Street. Nel tardo Otto-cento Amsterdam stava cambiando velocemente, trasformandosi da unacittà impoverita e sovraffollata ad una metropoli moderna. Il 16 maggiodel 1940, le truppe tedesche invasero Amsterdam. Durante la PrimaGuerra Mondiale, i Paesi Bassi rimasero neutrali ma il secondo conflittomondiale causò l’occupazione del paese per cinque anni. I rastrellamentidegli ebrei nel 1941 provocarono uno sciopero di massa ad Amsterdam,noto come lo sciopero di Febbraio, l’unica protesta di massa contro lapersecuzione degli ebrei nell’Europa occupata. I nazisti, tuttavia, conti-nuarono a pieno ritmo con le deportazioni. Da Amsterdam gli ebrei ve-nivano trasportati ai campi di concentramento in Germania e in Polonia.Circa 60000 ebrei di Amsterdam morirono in guerra. Amsterdam fu li-berata l’8 maggio del 1945. I pochi ebrei superstiti che fecero ritorno,trovarono le proprie case saccheggiate. Il quartiere ebraico, una voltasimbolo della tolleranza di Amsterdam, non esisteva più. “Prima o poiquesta terribile guerra finirà e torneremo a essere uomini e non soltantoebrei!”(dal Diario di Anna Frank). La Casa di Anna Frank è un museo di-verso dagli altri. È infatti il nascondiglio in cui Anna Frank scrisse il suodiario durante la Seconda Guerra Mondiale. Citazioni tratte dal diario diAnna, fotografie, filmati e oggetti originali illustrano gli eventi che sisvolsero in questo luogo. Anna Frank è una delle milioni di vittime dellapersecuzione antisemitica nella Seconda Guerra Mondiale. Nel 1933,con l’ascesa al potere di Hitler e l’instaurazione di un regime antisemi-tico, i Frank, che sono una famiglia ebrea, emigrano in Olanda e si Sta-biliscono ad Amsterdam dove il padre, Otto, avvia un’impresa. Conl’occupazione dell’esercito tedesco in Olanda, i Frank si nascondono inun nascondiglio sotto la sede dell’impresa di Otto Frank. “Di giorno dob-biamo camminare in punta di piedi e parlare sottovoce perché nel magaz-zino non devono sentirci. Andare in bicicletta, ballare, fischiettare,osservare il mondo, sentirmi giovane, sapere di essere libera, ecco cosavorrei.”( dal Diario di Anna Frank). Otto Frank dedica il resto della suavita alla lotta contro la discriminazione e i pregiudizi. Partecipa attiva-mente all’apertura al pubblico dell’Alloggio segreto che è trasformatoin un museo nel 1960. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1980, rispondealle lettere di migliaia di persone che hanno letto il diario di Anna: ”Scri-vendo mi libero di qualsiasi cosa, mi passa il malumore, mi si solleva ilmorale!” Scriveva, invece Otto Frank:”Per costruire un futuro bisognaconoscere il passato”. Maria Rosa Nicastri

LA CANNELLA, AROMA D’ORIENTE La cannella è una delle spezie più conosciute sin dall’antichità, prezio-sissima merce di un commercio avventuroso che partiva dal lontanooriente. La pianta da cui si ricava questa fragranza. È infatti originariadelle zone calde e umide del sud-est dell’Asia. è un albero cespuglioso.Sempreverde della famiglia delle Lauracee che può raggiungere i 15metri di altezza, oggi coltivato per la produzione della spezia e l’estra-zione degli oli essenziali. Ne esistono numerose varietà. La più aromaticaè quella che cresce nell’isola di Ceylon, l’odierno SriLanka, che è piùpregiata della diffusa varietà cinese, e di quelle coltivate in Indonesia,Giava, Madagascar.La spezia vera e propria è la parte interna della cor-teccia. Le parti di corteccia ripulite dallo stato sugheroso esterno vengonofatte essiccare le une dentro le altre e formano arrotolandosi dei sottili tu-betti concentrici di color nocciola, dall’aroma caratteristico caldo, pic-cante e dolce al tempo stesso. La qualità della spezia è tanto più elevataquanto più è sottile lo spessore dei cannelli. Per l’uso terapeutico si può

trovare anche preparata in capsule.è importante ricordare che con lacannella non bisogna eccedere: ladose giornaliera non deve superarei 3 grammi/giorno ed è proibita aibambini prima dei due anni d’età.Gli oli essenziali vengono inveceestratti dalla corteccia, dalle fogliee dalla scorza delle radici.

Marina Giudicissi

Caro lettore,ricordati

di rinnovare la quota associativa a questo

periodico che, essendo “super partes”,

intende restare un libero

organo di stampa.

GITA FUORI PORTA ALPARCO AVVENTURA !

Nel mese di giugno le scuole chiu-dono i battenti, e per chi resta incittà è il momento in cui bisognasforzarsi di pensare a cosa organiz-zare per rompere la monotoniadella vita cittadina, cercando dellemete per allietare tutta la famigliadurante il weekend, ricercando unpo’ di frescura e godendosi un po’di natura! Se i vostri bimbi sono diquelli che non riescono a starefermi per più di 10 minuti, alloraquella dei Parchi Avventura èun’idea che fa per voi! Questestrutture sorgono spesso all’internodi grandi aree verdi, in cui si puòfare un picnic e passare un’interagiornata all’aria aperta e a contattocon la natura, e permettono, incompleta sicurezza e nel pieno ri-spetto della natura, di vivere unagiornata in allegria, riscoprendo ilbosco avventurandosi tra lechiome degli alberi con piatta-forme sospese, passerelle e pontitibetani, teleferiche, liane e scale.Sarà un’ottima occasione per met-tere alla prova – per voi e i vostripiccoli - equilibrio e concentra-zione, facendo anche un po’ diesercizio fisico. Tra i parchi avven-tura che sorgono all’interno digrandi aree verdi segnalo il ParcoAvventura Treja Adventure alleporte di Roma (località Monte Ge-lato, Mazzano romano) e, per laLombardia, il parco Avventura diSalice Terme che vanta anche unVertical Labirinth, un percorso dinuova generazione che, sfruttandoi passaggi-bivio disposti su ben 4piani, arriva fino a un’altezza di 15metri da terra: un dedalo intricatodi passaggi, pensati per divertireed entusiasmare chiunque (dai 13anni in su e con un’altezza di al-meno 140 cm). Buon diverti-mento! Maria Rosa Laria

BUON COMPLEANNO, GEMELLI ! Sono uno dei segni d’Aria e in rapporto al mito dei Dioscuri, Castore ePolluce, fondamentalmente diversi, ma inseparabili, sia nella vita, sianella morte. Essi occupavano sempre un posto importante in rapportoall’inizio di un’epoca nuova ed è per questo che i Gemelli simbolizzanoil principio di tutte le nascite, nello spazio e nel tempo. Ecco perchèmolto spesso i nativi del segno sono incostanti. La qualità da svilupparein questo periodo è la perseveranza. Questa caratteristica non va di-sgiunta dalla capacità di autodeterminare i propri obiettivi, ad esempio ilcoraggio di fronte alle avversità, la capacità di concentrare la propriaenergia verso un unico scopo, la adattabilità alle circostanze ecc. Gover-nati da Mercurio-Ermes, pianeta delle comunicazioni e trait d’union trala vita e la morte, tra il cielo e la terra, il visibile e l’invisibile, sono inaffinità, secondo la loro etimologia, con Gamos che significa unione,matrimonio.Sono due parti, due opposti e complementari, che nel segnodei Gemelli si uniscono. È nel segno doppio, che si manifesta una certaambivalenza. I Gemelli tendono a vivere nella mutevolezza, nell’inco-stanza presso i tipi più evoluti la capacità di sentire le contraddizioni e imutamenti con anticipo li rendono veri artisti. Fisicamente, sia uominiche donne sanno mantenere una psiche e un aspetto giovanile anche inetà avanzata. Spesso i Gemelli restano bloccati ad una forma mentale daadolescente e sono quindi inclini ai flert rapidi e passeggeri. Sono rari icasi in cui riescono a resistere a lungo con la medesima persona.

Marina Giudicissi