avvisi settimanali intenzioni sante messe f didi ...€¦ · e comunità di sottoselva domenica 14...
TRANSCRIPT
FFORANIAORANIA DIDI PPALMANOVAALMANOVA
ParrocchieParrocchie
Ss. Redentore Ss. Redentore -- PalmanovaPalmanova
S. Maria Maddalena S. Maria Maddalena -- JalmiccoJalmicco
e comunità di Sottoselvae comunità di Sottoselva
Domenica 14 maggio Quinta domenica di Pasqua (A) Atti 6,1-7 / 1a lettera di Pietro 2,4-9 / Luca 14,1-12
11,00 in Duomo Santa Messa solenne della Pri-
ma Comunione per 27 bambini e bambi-
ne delle nostre comunità.
Lunedì 15 maggio 20,30 in Oratorio iniziano gli incontri di prepara-
zione al Matrimonio.
Giovedì 18 maggio 20,30 in Oratorio incontro a carattere penitenzia-
le con i genitori dei bambini e bambine della
Prima Confessione.
Sabato 20 maggio 16,30 a Pavia di Udine Santa Messa solenne per
l’ingresso del parroco don Valerio Dalla
Costa (nato nel 1957, sacerdote dal 1995)
responsabile della Collaborazione Pasto-
rale fra le parrocchie di Pavia di Ud., Lau-
zacco, Lumignacco, Percoto e Risano.
Domenica 21 maggio Sesta domenica di Pasqua (A) Atti 8,5-8.14-17 / 1a lettera di Pietro 3,15-18 / Giovanni 14,15-21
10,30 a Sottoselva Liturgia della Parola.
11,00 in Duomo Santa Messa animata dai canti del Coro di
Schio (VI).
15,30 a S. Maria la Longa, presso “La Viarte”
in via Zompicco 21, in occasione
dell’International Day of Families,
l’Associazione FamigliAttiva propone
un incontro di riflessione su come stan-
no cambiando le famiglie e di conseguenza il punto di
vista della Chiesa Cattolica; conduce don Vincenzo
Salerno che prende lo spunto dall’Esortazione Apostoli-
ca “Amoris Laetitia” di papa Francesco.
È previsto il servizio di baby sitting. 17,00 in San Francesco Liturgia della Prima
Confessione per un gruppo di bambini e
bambine delle nostre comunità.
AVVISI SETTIMANALI INTENZIONI SANTE MESSE
Lunedì 15 maggio
Duomo 8,00
18,30 Giorgio D’Alì / Ambrogio e Maria
Martedì 16 maggio
Duomo 8,00
18,30 Danilo Sguazzin
Sottoselva 19,00
Mercoledì 17 maggio
Duomo 8,00 Gino Formaggio, Noemi e Aldo
18,30 Ferruccio Tribos / Mario e Licia Fedrigo
Giovedì 18 maggio
Duomo 8,00
18,30 Mario Adamo
Venerdì 19 maggio
Duomo 8,00
18,30 Federico (ann.)
Sabato 20 maggio
Duomo 8,00
19,00 Ghitta Capasso / Antonio Ruggeri (ann.) e Roberto Piras
Domenica 21 maggio Sesta domenica di Pasqua
Duomo 8,30
Sottoselva 10,30 Liturgia della Parola
Jalmicco 10,30 Erminia e Luigi Bulfone / Onorina Peresin
Duomo 11,00 Comunità parrocchiale
19,00 Armando ed Ester Caneva / Ferruccio e Fulvio Rita e Carlo, Clotilde e Giuseppe Romano Giuseppina e Rino Dose
14 maggio 2017
Quinta domenica di Pasqua
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai;
come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù:
«Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
foglio settimanale n. 796
RROSARIOOSARIO DELDEL MMESEESE DIDI MMAGGIOAGGIO
In Duomo, dal lunedì al venerdì alle 18,00.
Nella chiesa di San Francesco, dal lunedì al venerdì alle 20,30, con breve riflessione sulle feste di Maria e alcuni Santuari mariani.
A Jalmicco nella chiesetta Regina Pacis, dal lunedì al sabato alle 19,00.
A Sottoselva in chiesa lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì alle 19,00; al martedì alle 18,40.
Vivono nel nostro ricordo
ANTONIETTA STRIZZOLO CANCIANIANTONIETTA STRIZZOLO CANCIANI
JUANITA GORZA QUADRETTIJUANITA GORZA QUADRETTI
Le salutiamo con un’accorata
preghiera di suffragio.
5a dom. di Pasqua 5a dom. di Pasqua (Gv 14,1(Gv 14,1--12)12)
LLAA STRADASTRADA DELLADELLA “V“VITAITA””
Molte tragedie umane sem-
brano raccontare continuamente
come l’uomo abbia perso la
strada della vita, della felicità e
dell’amore reciproco. Anche gli
apostoli di fronte alla imminente
morte di Gesù si sentono come
smarriti e impauriti. Gesù parla di una strada che rapida-
mente lo porterà altrove, lasciandoli soli.
Che senso ha avuto allora diventare suoi discepoli se
la strada del Maestro sembra interrompersi e la loro è in
pericolo di fare la stessa fine? Dove va Gesù? E la strada
verso Dio è davvero impossibile da percorrere?
Gesù risponde con un’espressione forse un po’ diffici-
le al primo ascolto, ma, proprio come una cartina geogra-
fica che obbliga a guardare bene per interpretarla, ha un
grande insegnamento. Gesù non indica la strada... è lui
stesso la strada! La sua vita e le sue parole sono la strada
della vita, e più vengono fatte nostre più ci si trova a dare
un senso e una direzione sicura a tutto quello che si è. Far
diventare Gesù fa stare in carreggiata, qualsiasi cosa pos-
sa succedere, e fa vincere le tante indicazioni sbagliate
che vorrebbero buttare fuori strada.
La strada sicura? Mettersi a servizio gli uni degli altri.
Questo è il posto giusto nel quale stare: amarsi concreta-
mente con un’accoglienza che supera pregiudizi e che fa
vedere nell’altro la più grande ricchezza, che vale più dei
soldi nelle tasche e il potere nelle mani.
Ogni cristiano è stato inserito nella strada della fede
con il Battesimo e con la Cresima viene confermato che è
nella giusta direzione, quella di Gesù. Lo Spirito Santo,
dono della Cresima, desidera che rimanga in quella strada
perché è quella giusta, quella che davvero conduce alla
felicità e alla pienezza di vita.
Allora le tante tragedie umane sono lì come avverti-
mento su cosa significhi perdere la strada del bene e co-
me indicazione a guardare bene davanti per cercare di
evitare rischi di sbandamento e di pericolosi “fuoripista”.
La strada buona dell’amore, quella che Gesù ha insegnato
e che lui stesso ha percorso.
I cattolici si rivolgono a Maria con molti titoli. In Italia, ma non nella liturgia, viene normalmente chiamata Madonna (dal latino mea domina, “mia signora”). Altri sono: Maria Vergine, Maria Immaco-lata, Maria Assunta, che fanno riferimento alle definizioni dogmati-che, mentre moltissimi altri titoli fanno riferimento a luoghi o eventi di particolare devozione, come Maria Ausiliatrice, Maria Consola-ta, Madonna di Lourdes, di Fatima o di Loreto, Madonna della Neve, ecc. Fra le preghiere che le vengono rivolte la più comune è l’Ave Ma-ria, nella quale nella prima parte si ripetono il saluto dell’angelo al momento dell’annunciazione e quello di Elisabetta all’inizio del-la visitazione (secondo il Vangelo di Luca); la seconda parte è un’'invocazione di origine più tarda, nata in ambito ecclesiastico. Il magistero cattolico ha definito altri dogmi che la riguardano:
L’Immacolata Concezione (nel 1854). Ma-ria è considerata priva del peccato origina-le fin dal concepimento. La definizione dogmatica pose fine a una controversia che si era sviluppata a partire dal Medioevo nella Chiesa latina, ripresa più tardi dal Protestantesimo;
L’Assunzione (nel 1950). Maria è considerata aver partecipato anticipatamente della resurrezione che sarà di tutti i cristiani alla fine dei tempi. La tarda defi-nizione di questo dogma non fu causata da una controversia, ma sanzionò una credenza che era già diffusa nel primo millennio, e infatti essa è ritenuta anche nelle Chiese ortodos-se (la cosiddetta dormizione di Maria), pur senza essere da esse definita come dogma.
Al termine della sua vita terrena, afferma il dogma proclamato da papa Pio XII il 1º novembre 1950, la Vergine Maria venne tra-sportata, anima e corpo, in cielo sulla scorta del convincimento dell’antichità cristiana di sonno di Maria, anziché di una morte vera e propria. Pertanto al momento della conclusione della sua vita, momento chiamato anche “Dormizione”, essa ricominciò subito a vivere, con il suo corpo risorto, nel Paradiso, accanto a suo Figlio Gesù. A Gerusalemme vi sono due luoghi che la tradizione colle-ga alla sua morte: la chiesa della Dormizione, sul monte Sion, posta nel luogo in cui Maria si sarebbe “addormentata”, e la chie-sa della Tomba di Maria, nella valle del Cedron, dove gli apostoli avrebbero deposto il suo corpo, per poi ritrovare la tomba vuota. Secondo un’altra tradizione, invece, Maria avrebbe seguito l’apostolo Giovanni a Efeso e lì sarebbe morta.
LA MADONNA NELLA TEOLOGIALA MADONNA NELLA TEOLOGIA
Le sepolture ebree e romane
al tempo di Gesù
Per il popolo ebreo, come per i romani, nessun
morto poteva restare senza sepoltura. Gli ebrei lavano il corpo del defunto, lo ungo-
no con dei profumi e poi lo avvolgono in un len-
zuolo.
Sul volto viene
posto un sudario e le mani vengono co-
perte con bende.
La sepoltura ha
luogo otto ore dopo
la morte. Il morto è
trasportato con una barella ed è accom-
pagnato da donne
che piangono fino
alla tomba.
Questa molte volte è scavata nella roccia. Una
volta collocato nella tomba il corpo è ricoperto di aromi. Il lutto dura trenta giorni. Ogni anno la
sepoltura viene imbian-
cata con la calce.
Anche i romani lavano
il corpo del defunto, lo profumano e lo rivestono
della toga e delle sue in-
segne.
Sulla porta della sua
casa viene posto un ra-
mo di cipresso o di pino (simbolo d’immortalità).
La sepoltura ha luogo
tra il secondo e l’ottavo
giorno dopo il decesso.
I poveri vengono interrati in una fossa comu-ne, mentre i ricchi vengono portati alla loro tom-
ba di notte, a lume di torcia, accompagnati da
flautisti e da donne che piangono.
L’incinerazione è una pratica conosciuta pres-
so i romani e talora è anche diffusa.
Il lutto dure due mesi.
38. continua
VIAGGIO VIAGGIO NEINEI PAESIPAESI DELLADELLA BIBBIA BIBBIA
Tomba ebraica
Mausoleo romano