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GIULIANO VECCHIE’ YOGA CHIKITSA ¸ ռᳰշ᭜ $VKWƗnga Vinyasa Yoga: La prima Serie Manuale di approfondimento della pratica

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GIULIANO VECCHIE’

YOGA CHIKITSA

nga Vinyasa Yoga: La prima Serie

Manuale di approfondimento della pratica

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Dedico questo mio lavoro a Guruji Sri K.Pattabhi Jois, per il meraviglioso regalo che ha fatto a tutti noi di questa splendida pratica,a Manju Pattabhi Jois, per avere creduto innoi fin dal nostro primo incontro, e a mia moglie Margherita Barbisio, per il suogrande e generoso aiuto e supporto morale inquesto cammino.

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Dedico questo mio lavoro a Guruji Sri K. Pattabhi Jois, per il meraviglioso regalo che ha fatto a tutti noi di questa splendida pratica, a Manju Pattabhi Jois, per avere creduto in noi fin dal nostro primo incontro, e a mia moglie Margherita Barbisio, per il suo grande e generoso aiuto e supporto morale in questo cammino.

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ESONERO DA RESPONSABILITÀ

Non tutti gli esercizi fisici sono adatti a ognuno e questi o altri esercizi potrebbero causare danni fisici se non eseguiti sotto la guida di un maestro esperto. Si consiglia pertanto di CONSULTARE IL PROPRIO MEDICO prima di iniziare qualsiasi programma di attività fisica. Chiunque userà il seguente programma senza seguire i consigli suddetti, si assumerà il rischio degli eventuali danni che potrebbero derivare dall’esecuzione degli esercizi qui illustrati e proposti.

Le istruzioni e i consigli qui riportati non sostituiscono i consigli del medico. Gli ideatori e distributori di questo manuale declinano ogni responsabilità relativa a danni fisici che potrebbero derivare dall’uso improprio di questo programma.

ISBN | 978-88-91103-60-4

Youcanprint Self-PublishingVia Roma, 73 - 73039 Tricase (LE) - [email protected]: facebook.com/youcanprint.itTwitter: twitter.com/youcanprintit

Anno 2012Prima Edizione febbraio 2013

Yoga ChikitsaDi Giuliano Vecchiè

Disegni anatomici di Chris Macivor, Illustrator & Technical Director,www.bandhayoga.com©Dipinto in copertina di Stefania Riccadonna, www.stefaniariccadonna.it©Copyright 2013© Giuliano Vecchiè, Tutti i diritti riservatiNessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza espresso permessodell’autore

Ashtanga Yoga Bologna AYBO ®ASDVia Bellaria, 21 San Lazzaro di Savena (BO)[email protected]

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ESONERO DA RESPONSABILITÀ

Non tutti gli esercizi fisici sono adatti a ognuno e questi o altri esercizi potrebbero causare danni fisici se non eseguiti sotto la guida di un maestro esperto. Si consiglia pertanto di CONSULTARE IL PROPRIO MEDICO prima di iniziare qualsiasi programma di attività fisica. Chiunque userà il seguente programma senza seguire i consigli suddetti, si assumerà il rischio degli eventuali danni che potrebbero derivare dall’esecuzione degli esercizi qui illustrati e proposti.

Le istruzioni e i consigli qui riportati non sostituiscono i consigli del medico. Gli ideatori e distributori di questo manuale declinano ogni responsabilità relativa a danni fisici che potrebbero derivare dall’uso improprio di questo programma.

ISBN | 978-88-91103-60-4

Youcanprint Self-PublishingVia Roma, 73 - 73039 Tricase (LE) - [email protected]: facebook.com/youcanprint.itTwitter: twitter.com/youcanprintit

Anno 2012Prima Edizione febbraio 2013

Yoga ChikitsaDi Giuliano Vecchiè

Disegni anatomici di Chris Macivor, Illustrator & Technical Director,www.bandhayoga.com©Dipinto in copertina di Stefania Riccadonna, www.stefaniariccadonna.it© Copyright 2013© Giuliano Vecchiè, Tutti i diritti riservatiNessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza espresso permessodell’autore

Ashtanga Yoga Bologna AYBO ®ASDVia Bellaria, 21 San Lazzaro di Savena (BO)[email protected]

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7Yoga Chikitsa

PRESENTAZIONE di MANJU PATTABHI JOIS

I met Giuliano and his lovely wife Margherita in Rome in 2005, and they did a workhshop with me, then Giuilano invited me in Bologna,Italy, and this was the first time for me to come to him for a verysuccessful workshop, and he and his wife make me feel like at home.Then I noticed that Giuliano is very serious about Yoga and philosophy and that he tried to bring that to the people with his own experience in Yoga, so here is the book “Yoga Chikitsa” after doing a lot of research. Finally he wrote his book to help people who areint nga Yoga path. I wish him all the best and the blessings of the Jois family.1

Manju Pattabhi Jois

San Lazzaro di Savena (BO)Giugno 2012

1 Traduzione: Ho incontrato Giuliano e la sua amabile moglie Margherita a Romanel 2005, in quanto erano venuti per partecipare a un mio workshop. Quindi Giulianomi ha invitato a Bologna e questa fu la prima volta per me che venni da lui per unworkshop di grande successo, e lui e sua moglie mi fecero sentire subito come a casa.Col tempo, ho notato che Giuliano è molto serio riguardo allo Yoga e alla suafilosofia e che ha cercato di trasmetterlo agli altri attraverso la sua personaleesperienza di yoga. Ora, dopo molte ricerche, esce il suo libro “Yoga Cikitsa” e penso che esso potrà aiutare le persone interessate a seguire il percorsodell’Ashtanga Yoga. Auguro a lui ogni bene con la benedizione della Jois family.

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7Yoga Chikitsa

PRESENTAZIONE di MANJU PATTABHI JOIS

I met Giuliano and his lovely wife Margherita in Rome in 2005, and they did a workhshop with me, then Giuilano invited me in Bologna, Italy, and this was the first time for me to come to him for a very successful workshop, and he and his wife make me feel like at home.Then I noticed that Giuliano is very serious about Yoga and philosophy and that he tried to bring that to the people with his own experience in Yoga, so here is the book “Yoga Chikitsa” after doing a lot of research. Finally he wrote his book to help people who are int nga Yoga path. I wish him all the best and the blessings of the Jois family.1

Manju Pattabhi Jois

San Lazzaro di Savena (BO)Giugno 2012

1 Traduzione: Ho incontrato Giuliano e la sua amabile moglie Margherita a Roma nel 2005, in quanto erano venuti per partecipare a un mio workshop. Quindi Giuliano mi ha invitato a Bologna e questa fu la prima volta per me che venni da lui per un workshop di grande successo, e lui e sua moglie mi fecero sentire subito come a casa. Col tempo, ho notato che Giuliano è molto serio riguardo allo Yoga e alla sua filosofia e che ha cercato di trasmetterlo agli altri attraverso la sua personale esperienza di yoga. Ora, dopo molte ricerche, esce il suo libro “Yoga Cikitsa” e penso che esso potrà aiutare le persone interessate a seguire il percorso dell’Ashtanga Yoga. Auguro a lui ogni bene con la benedizione della Jois family.

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8 Yoga Chikitsa

PRESENTAZIONE di SRI N.V. KARTHIKEYAN

I have known Giuliano Vecchiè and Margherita Barbisio for over two decades. They have hosted me in Bologna several times during the 90s during my world tours. They are both devout souls, dedicated to the practice and propagation of Yoga, particularly Hatha Yoga, for a long time. They have toured India many a time, visiting Ashramas and holy men, in pursuit of their knowledge of Yoga. Whatever work they take up, they do full justification to it. Margherita has rendered a great service to the spiritual aspirants of

Italy by translating my book ‘Kandar Anubhuti’ (God-Experience) into the Italian language, published by Edizioni Vidyananda in 1999. Kandar Anubhuti is a Tamil work of 51 verses by the great Saint Arunagirinathar of the 16th century, who lived in Tiruvannamalai (South India). It is a treatise on the process of Sadhana or spiritual practices combining Bhakti and Jnana (devotion and Knowledge) leading to and culminating in the Experience of the Ultimate Reality or God.

9Yoga Chikitsa

I am glad to know that Giuliano Vecchie is now writing a book on ‘Yoga Chikitsa’ (Yoga Therapy). I am sure it will be a boon to allYoga students. I wish him great success in his noble efforts.2

Sri N. V. Karthikeyan(Sivananda Ashram Rishikesh, India)

Divine Life Society(Sivananda Ashram Rishikesh Headquarters)Settembre 2012

2 Traduzione: Ho conosciuto Giuliano Vecchiè e Margherita Barbisio più di vent’annifa. Essi mi hanno ospitato a Bologna moltissime volte durante gli anni ’90 durante i miei viaggi intorno al mondo. Essi sono entrambi delle anime devote, dedite da moltotempo alla pratica e alla propagazione dello Yoga, in particolare l’Hatha Yoga. Essisono venuti in India molte volte, visitando molti Ashram e incontrando molti santi uomini, sempre col fine di aumentare le loro conoscenze dello Yoga. Qualunquelavoro essi intraprendono, lo fanno sempre con piena giustificazione.Margherita ha reso un grande serivizio agli aspiranti spirituali italiani traducendo initaliano il mio libro “Kandar Anubhuti” (Esperienza di Dio), pubblicato da EdizioniVidyananda nel 1999. Kandar Anubhuti è un’opera Tamil di 51 versi composta dalgrande Santo Arunagirinathar che visse a Tiruvannamalai (India del Sud) nel 16°secolo. Esso è un trattato sul processo del Sadhana, o pratiche spirtituali, checombina Bhakti e Jnana (devozione e Conoscenza) e porta a e culminanell’Esperienza della Realtà Ultima o Dio.Sono lieto di sapere che Giuliano Vecchiè sta ora scrivendo un libro intitolato “YogaChikitsa” (Yoga Terapia). Sono sicuro che esso sarà una benedizione per tutti glistudenti di yoga. Gli auguro un grande successo quale risultato dei suoi nobili sforzi.

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8 Yoga Chikitsa

PRESENTAZIONE di SRI N.V. KARTHIKEYAN

I have known Giuliano Vecchiè and Margherita Barbisio for over two decades. They have hosted me in Bologna several times during the 90s during my world tours. They are both devout souls, dedicated to the practice and propagation of Yoga, particularly Hatha Yoga, for a long time. They have toured India many a time, visiting Ashramas and holy men, in pursuit of their knowledge of Yoga. Whatever work they take up, they do full justification to it. Margherita has rendered a great service to the spiritual aspirants of Italy by translating my book ‘Kandar Anubhuti’ (God-Experience) into the Italian language, published by Edizioni Vidyananda in 1999. Kandar Anubhuti is a Tamil work of 51 verses by the great Saint Arunagirinathar of the 16th century, who lived in Tiruvannamalai (South India). It is a treatise on the process of Sadhana or spiritual practices combining Bhakti and Jnana (devotion and Knowledge) leading to and culminating in the Experience of the Ultimate Reality or God.

9Yoga Chikitsa

I am glad to know that Giuliano Vecchie is now writing a book on ‘Yoga Chikitsa’ (Yoga Therapy). I am sure it will be a boon to all Yoga students. I wish him great success in his noble efforts.2

Sri N. V. Karthikeyan(Sivananda Ashram Rishikesh, India)

Divine Life Society (Sivananda Ashram Rishikesh Headquarters)Settembre 2012

2 Traduzione: Ho conosciuto Giuliano Vecchiè e Margherita Barbisio più di vent’anni fa. Essi mi hanno ospitato a Bologna moltissime volte durante gli anni ’90 durante i miei viaggi intorno al mondo. Essi sono entrambi delle anime devote, dedite da molto tempo alla pratica e alla propagazione dello Yoga, in particolare l’Hatha Yoga. Essi sono venuti in India molte volte, visitando molti Ashram e incontrando molti santi uomini, sempre col fine di aumentare le loro conoscenze dello Yoga. Qualunque lavoro essi intraprendono, lo fanno sempre con piena giustificazione.Margherita ha reso un grande serivizio agli aspiranti spirituali italiani traducendo in italiano il mio libro “Kandar Anubhuti” (Esperienza di Dio), pubblicato da Edizioni Vidyananda nel 1999. Kandar Anubhuti è un’opera Tamil di 51 versi composta dal grande Santo Arunagirinathar che visse a Tiruvannamalai (India del Sud) nel 16° secolo. Esso è un trattato sul processo del Sadhana, o pratiche spirtituali, che combina Bhakti e Jnana (devozione e Conoscenza) e porta a e culmina nell’Esperienza della Realtà Ultima o Dio.Sono lieto di sapere che Giuliano Vecchiè sta ora scrivendo un libro intitolato “Yoga Chikitsa” (Yoga Terapia). Sono sicuro che esso sarà una benedizione per tutti gli studenti di yoga. Gli auguro un grande successo quale risultato dei suoi nobili sforzi.

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10 Yoga Chikitsa

PREFAZIONE

nga Vinyasa Yoga è in Italia una pratica ormai radicata e conosciuta, grazie agli sforzi di alcuni ottimi insegnanti che si sono succeduti e si stanno aggiungendo nell’insegnamento di questo stile. Sono usciti libri in italiano sicuramente validissimi, di cui alcuni tradotti da mia moglie Margherita, e tanti ce ne sarebbero da scrivere o da tradurre. Tuttavia ho sempre sentito la mancanza di un testo che fosse adatto a un pubblico non solo di specialisti, ma anche di persone normali, che avessero la possibilità di consultare un manuale il più possibile completo, che non fosse solo di pura tecnica, ma che contenesse anche altre informazioni concernenti gli aspetti anatomici, la fisiologia, gli aspetti “esoterici” nascosti nella pratica, ecc. Quello che mi ha portato quindi alla compilazione di quest’opera è stato il desiderio di riempire questi vuoti rimanendo nell’ambito della

nga Vinyasa Yoga, così come insegnato da Guruji Sri K. Pattabhi Jois e da Manju Jois, suo figlio primogenito, che ne ha colto l’eredità.

Ritengo un piacere cercare di trasmettere quanto da me appreso in ormai quindici anni di pratica e undici di insegnamento di questa splendida disciplina, e se qualcuno troverà beneficio dalla lettura e dalla consultazione di questo libro, vorrà dire che ne è valsa la pena scriverlo.

Vorrei ringraziare mia moglie Margherita per tutto il supporto che mi ha dato e mi sta fornendo nell’insegnamento giornaliero dell’ nga Yoga e nell’organizzazione dei vari eventi con grandi Maestri di Ashtanga che si succedono di anno in anno presso il nostro centro di Bologna, e nella stesura di questo volume. Vorrei inoltre ringraziare Manju Jois per la fiducia concessaci nell’affidarci la responsabilità dell’insegnamento di questa pratica tradizionale ai nostri allievi diretti.Un altro grazie a tutti i Maestri di Yoga, più o meno famosi, che mia moglie e io abbiamo avuto il piacere di incontrare in ormai più di quarant’anni di vita nello Yoga.

11Yoga Chikitsa

Yoga Chikitsa (Yoga Terapia)L’idea di questo titolo mi è venuta dal fatto che questo libro tratta solo ed esclusivame nga Vinyasa Yoga tradizionale, che viene anche nominato Yoga Chikitsa per il particolare effetto “terapeutico”, in senso lato, dato dalla pratica. Se ci facciamo caso, la Prima Serie è probabilmente la sequenza più dinamica delle sei serie che formano i nga Yoga, eha molte posizioni a terra caratterizzate da un vinyasa sia tra una posizione e l’altra, sia a destra che a sinistra. È chiaro che tutta questa dinamicità non può che determinare una salutare alterazione del battito cardiaco, un’abbondante sudorazione e, quindi, l’eliminazione di tossine nocive. Il respiro Ujjayi fa da filo conduttore di tutto il processo e il sangue si ossigena e purifica intensamente portando nutrimento a tutti i tessuti e agli organi interni. Gli effetti curativi non si fanno attendere e il praticante esperimenta abbastanza presto la maggiore leggerezza nei movimenti, il riequilibrio del peso, una maggiore scioltezza articolare e l’aumento di stamina (durata dello sforzo). Da qui il titolo Yoga Chikitsa .

Ma un aspetto molto più importante è quanto afferma Sri K. Pattabhi Jois nel suo libro Yoga Mala3, ove si evidenzia come in molti testi della tradizione Yoga venga data una grande importanza a un corpo e a una mente sani, i quali soli possono poi permettere il lungo percorso del purusha (spirito) verso l’autorealizzazione. Un corpo malato nel fisico e nella mente difficilmente potrà avere la forza giusta perproseguire sul sentiero dello Yoga.

Quindi, lavorare prima col corpo per arrivare poi alla mente e quindi allo spirito. L’Hatha Yoga, tradizione in cui si inserisce anche l’A nga Vinaysa Yoga, è nato proprio con lo scopo di rinforzare il corpo attraverso gli asana, purificandolo attraverso il Pranayama, il

3 “Se si devono percorrere i rami e sotto-rami di yama e niyama bisogna assicurarsi di non cadere vittime di malattie, impegni o povertà. Infatti se una persona si ammala, la sua mente non può essere stabile, e inoltre non può compiere alcun lavoro. Per questo bisogna rendere stabili il corpo, gli organi sensoriali e la mente al fine di prevenire ostacoli quali le malattie. Per tenere sotto controllo il corpo e gli organi sensoriali, bisogna prima studiare e mettere in pratica gli asana, o posture…”(YM, pag. 36, versione italiana)

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10 Yoga Chikitsa

PREFAZIONE

nga Vinyasa Yoga è in Italia una pratica ormai radicata e conosciuta, grazie agli sforzi di alcuni ottimi insegnanti che si sono succeduti e si stanno aggiungendo nell’insegnamento di questo stile. Sono usciti libri in italiano sicuramente validissimi, di cui alcuni tradotti da mia moglie Margherita, e tanti ce ne sarebbero da scrivere o da tradurre. Tuttavia ho sempre sentito la mancanza di un testo che fosse adatto a un pubblico non solo di specialisti, ma anche di persone normali, che avessero la possibilità di consultare un manuale il più possibile completo, che non fosse solo di pura tecnica, ma che contenesse anche altre informazioni concernenti gli aspetti anatomici, la fisiologia, gli aspetti “esoterici” nascosti nella pratica, ecc. Quello che mi ha portato quindi alla compilazione di quest’opera è stato il desiderio di riempire questi vuoti rimanendo nell’ambito della

nga Vinyasa Yoga, così come insegnato da Guruji Sri K. Pattabhi Jois e da Manju Jois, suo figlio primogenito, che ne ha colto l’eredità.

Ritengo un piacere cercare di trasmettere quanto da me appreso in ormai quindici anni di pratica e undici di insegnamento di questa splendida disciplina, e se qualcuno troverà beneficio dalla lettura e dalla consultazione di questo libro, vorrà dire che ne è valsa la pena scriverlo.

Vorrei ringraziare mia moglie Margherita per tutto il supporto che mi ha dato e mi sta fornendo nell’insegnamento giornaliero dell’ nga Yoga e nell’organizzazione dei vari eventi con grandi Maestri di Ashtanga che si succedono di anno in anno presso il nostro centro di Bologna, e nella stesura di questo volume. Vorrei inoltre ringraziare Manju Jois per la fiducia concessaci nell’affidarci la responsabilità dell’insegnamento di questa pratica tradizionale ai nostri allievi diretti.Un altro grazie a tutti i Maestri di Yoga, più o meno famosi, che mia moglie e io abbiamo avuto il piacere di incontrare in ormai più di quarant’anni di vita nello Yoga.

11Yoga Chikitsa

Yoga Chikitsa (Yoga Terapia)L’idea di questo titolo mi è venuta dal fatto che questo libro tratta solo ed esclusivame nga Vinyasa Yoga tradizionale, che viene anche nominato Yoga Chikitsa per il particolare effetto “terapeutico”, in senso lato, dato dalla pratica. Se ci facciamo caso, la Prima Serie è probabilmente la sequenza più dinamica delle sei serie che formano i nga Yoga, eha molte posizioni a terra caratterizzate da un vinyasa sia tra una posizione e l’altra, sia a destra che a sinistra. È chiaro che tutta questa dinamicità non può che determinare una salutare alterazione del battito cardiaco, un’abbondante sudorazione e, quindi, l’eliminazione di tossine nocive. Il respiro Ujjayi fa da filo conduttore di tutto il processo e il sangue si ossigena e purifica intensamente portando nutrimento a tutti i tessuti e agli organi interni. Gli effetti curativi non si fanno attendere e il praticante esperimenta abbastanza presto la maggiore leggerezza nei movimenti, il riequilibrio del peso, una maggiore scioltezza articolare e l’aumento di stamina (durata dello sforzo). Da qui il titolo Yoga Chikitsa .

Ma un aspetto molto più importante è quanto afferma Sri K. Pattabhi Jois nel suo libro Yoga Mala3, ove si evidenzia come in molti testi della tradizione Yoga venga data una grande importanza a un corpo e a una mente sani, i quali soli possono poi permettere il lungo percorso del purusha (spirito) verso l’autorealizzazione. Un corpo malato nel fisico e nella mente difficilmente potrà avere la forza giusta perproseguire sul sentiero dello Yoga.

Quindi, lavorare prima col corpo per arrivare poi alla mente e quindi allo spirito. L’Hatha Yoga, tradizione in cui si inserisce anche l’A nga Vinaysa Yoga, è nato proprio con lo scopo di rinforzare il corpo attraverso gli asana, purificandolo attraverso il Pranayama, il

3 “Se si devono percorrere i rami e sotto-rami di yama e niyama bisogna assicurarsi di non cadere vittime di malattie, impegni o povertà. Infatti se una persona si ammala, la sua mente non può essere stabile, e inoltre non può compiere alcun lavoro. Per questo bisogna rendere stabili il corpo, gli organi sensoriali e la mente al fine di prevenire ostacoli quali le malattie. Per tenere sotto controllo il corpo e gli organi sensoriali, bisogna prima studiare e mettere in pratica gli asana, o posture…”(YM, pag. 36, versione italiana)

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12 Yoga Chikitsa

quale ha inoltre la funzione specifica di allungare l’energia vitale attraverso il controllo del respiro. Notare che la traduzione del termine Yoga, data da Pattabhi Jois nel testo citato, non è solo “unione”, come ci si potrebbe aspettare, ma bensì “sentiero”, “percorso”.

L’aspetto curativo dello Yoga viene molto enfatizzato da Manju Jois, che definisce lo Yoga come una medicina capace di sradicare dalle fondamenta eventuali problemi sia fisici che mentali. Secondo Manju lo Yoga deve essere inteso come una scienza olistica, ove tutto il corpo nel suo complesso deve essere interessato. E questa scienza antica non è solo formata da asana e pranayama, ma anche dai mantra, o per meglio dire, dai canti vedici da lui molto enfatizzati4.

Interessante è sapere come nella tradizione indiana il malato di mente non viene internato in un manicomio o in una stanza con le pareti imbottite e insonorizzate, ma bensì viene inviato in un ashram ove un bramino lo invita a stare in una stanza nella quale non si fa altro che cantare mantra vedici, in special modo i Shanti Mantra. Noi sappiamo che gli asana lavorano per lo più sull’aspetto fisico, il pranayama sull’aspetto energetico, mentre i mantra lavorano sul corpo sottile penetrando in profondità nel mentale. È per questo che il chakra della testa è chiamato Sahasrara (mille petali). La ripetizione dello stesso mantra per molto tempo (almeno un’ora al giorno) piano piano agisce sulle modificazioni mentali (vrtti) andandole ad armonizzare e quindi a eliminare, finchè nel malato si sviluppa una reazione di qualche tipo che ci fa capire come egli sia ritornato a una certa centralità.

Se pensiamo a come si potrebbe sviluppare una malattia mentale, noi osserviamo come molto spesso le sue cause possono essere a livello di ghiandole cerebrali o meno, che non secernono gli ormoni e le sostanze giuste per una corretta trasmissione del segnale nervoso. Se pensiamo al cervello come a un computer, è come se i dati richiesti per l’elaborazione arrivassero confusi: è chiaro che il risultato dell’elaborazione non potrà che essere confuso!

4 I Shanti Mantras (Mantra della Pace) sono riportati nell’omonimo CD di Manju Pattabhi Jois disponibile in www.ashtanga.com

13Yoga Chikitsa

Dalla confusione nasce l’ansia e quindi il panico e si comincia a creare un circolo vizioso che non fa che peggiorare la situazione. Il mantra vedico, recitato nel modo corretto, può spezzare questo circolo risintonizzando le funzioni mentali, ma è chiaro che ciò richiede tempo.

Altra considerazione ci è data dalla metodica seguita dallo stesso T. Krishnamacharya nel suo approccio alla pratica Yoga. Il suo concetto era che non è il soggetto a dovere seguire lo Yoga, ma è lo Yoga a doversi adattare alle esigenze dell’allievo. Quindi viene enfatizzata anche in questo caso la funzione terapeutica dello Yoga, e l’Ashtanga Yoga si inserisce perfettamente in questo filone.Se è infatti vero che nella lezione guidata, è difficile adattare la pratica all’allievo, la cosa cambia con la pratica Mysore, ove l’insegnante qualificato dovrà sempre fornire le indicazioni più giuste per la soluzione di eventuali problemi fisici o psicologici attraverso l’adattamento della pratica. E tutto questo senza volersi assolutamente sostituire alla medicina occidentale, o al medico

Come usare questo manualeIl testo percorre tutta la sequenza della Prima Serie dell’A nga Vinyasa Yoga tradizionale, così come insegnato da Sri Pattabhi Jois e da suo figlio e successore Sri Manju Pattabhi Jois. Ogni singola posizione è corredata di spiegazione del nome dell’asana, del conteggio tradizionale5 e della tecnica di esecuzione in ogni fase, di preziosi suggerimenti sul come facilitare l’approccio alla postura e, infine, della descrizione di alcuni aspetti anatomici a essa relativi. Riguardo a questi ultimi, vorrei fare notare che, non essendo un esperto di anatomia, non gli ho voluti approfondire più di tanto, ma solo indicare quali muscoli vengono attivati in ogni singola posizione. Per altre informazioni dettagliate rimando alla ormai ricca bibliografia, ma in particolar modo ai testi di anatomia dello Yoga pubblicati (purtroppo per ora solo in Inglese) da Bandhayoga.com

5 Riguardo al conteggio, in questo testo si potranno notare delle leggere variazioni rispetto ad altre fonti. La cosa non deve sorprendere in quanto il conteggio è in funzione dei movimenti collegati al respiro. Talvolta qualche respiro non viene “contato”, determinando la variazione del conteggio totale. Nel nostro caso, il conteggio considerato è quello tradizionale insegnato da Manju Jois.

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12 Yoga Chikitsa

quale ha inoltre la funzione specifica di allungare l’energia vitale attraverso il controllo del respiro. Notare che la traduzione del termine Yoga, data da Pattabhi Jois nel testo citato, non è solo “unione”, come ci si potrebbe aspettare, ma bensì “sentiero”, “percorso”.

L’aspetto curativo dello Yoga viene molto enfatizzato da Manju Jois, che definisce lo Yoga come una medicina capace di sradicare dalle fondamenta eventuali problemi sia fisici che mentali. Secondo Manju lo Yoga deve essere inteso come una scienza olistica, ove tutto il corpo nel suo complesso deve essere interessato. E questa scienza antica non è solo formata da asana e pranayama, ma anche dai mantra, o per meglio dire, dai canti vedici da lui molto enfatizzati4.

Interessante è sapere come nella tradizione indiana il malato di mente non viene internato in un manicomio o in una stanza con le pareti imbottite e insonorizzate, ma bensì viene inviato in un ashram ove un bramino lo invita a stare in una stanza nella quale non si fa altro che cantare mantra vedici, in special modo i Shanti Mantra. Noi sappiamo che gli asana lavorano per lo più sull’aspetto fisico, il pranayama sull’aspetto energetico, mentre i mantra lavorano sul corpo sottile penetrando in profondità nel mentale. È per questo che il chakra della testa è chiamato Sahasrara (mille petali). La ripetizione dello stesso mantra per molto tempo (almeno un’ora al giorno) piano piano agisce sulle modificazioni mentali (vrtti) andandole ad armonizzare e quindi a eliminare, finchè nel malato si sviluppa una reazione di qualche tipo che ci fa capire come egli sia ritornato a una certa centralità.

Se pensiamo a come si potrebbe sviluppare una malattia mentale, noi osserviamo come molto spesso le sue cause possono essere a livello di ghiandole cerebrali o meno, che non secernono gli ormoni e le sostanze giuste per una corretta trasmissione del segnale nervoso. Se pensiamo al cervello come a un computer, è come se i dati richiesti per l’elaborazione arrivassero confusi: è chiaro che il risultato dell’elaborazione non potrà che essere confuso!

4 I Shanti Mantras (Mantra della Pace) sono riportati nell’omonimo CD di Manju Pattabhi Jois disponibile in www.ashtanga.com

13Yoga Chikitsa

Dalla confusione nasce l’ansia e quindi il panico e si comincia a creare un circolo vizioso che non fa che peggiorare la situazione. Il mantra vedico, recitato nel modo corretto, può spezzare questo circolo risintonizzando le funzioni mentali, ma è chiaro che ciò richiede tempo.

Altra considerazione ci è data dalla metodica seguita dallo stesso T. Krishnamacharya nel suo approccio alla pratica Yoga. Il suo concetto era che non è il soggetto a dovere seguire lo Yoga, ma è lo Yoga a doversi adattare alle esigenze dell’allievo. Quindi viene enfatizzata anche in questo caso la funzione terapeutica dello Yoga, e l’Ashtanga Yoga si inserisce perfettamente in questo filone.Se è infatti vero che nella lezione guidata, è difficile adattare la pratica all’allievo, la cosa cambia con la pratica Mysore, ove l’insegnante qualificato dovrà sempre fornire le indicazioni più giuste per la soluzione di eventuali problemi fisici o psicologici attraverso l’adattamento della pratica. E tutto questo senza volersi assolutamente sostituire alla medicina occidentale, o al medico

Come usare questo manualeIl testo percorre tutta la sequenza della Prima Serie dell’A nga Vinyasa Yoga tradizionale, così come insegnato da Sri Pattabhi Jois e da suo figlio e successore Sri Manju Pattabhi Jois. Ogni singola posizione è corredata di spiegazione del nome dell’asana, del conteggio tradizionale5 e della tecnica di esecuzione in ogni fase, di preziosi suggerimenti sul come facilitare l’approccio alla postura e, infine, della descrizione di alcuni aspetti anatomici a essa relativi. Riguardo a questi ultimi, vorrei fare notare che, non essendo un esperto di anatomia, non gli ho voluti approfondire più di tanto, ma solo indicare quali muscoli vengono attivati in ogni singola posizione. Per altre informazioni dettagliate rimando alla ormai ricca bibliografia, ma in particolar modo ai testi di anatomia dello Yoga pubblicati (purtroppo per ora solo in Inglese) da Bandhayoga.com

5 Riguardo al conteggio, in questo testo si potranno notare delle leggere variazioni rispetto ad altre fonti. La cosa non deve sorprendere in quanto il conteggio è in funzione dei movimenti collegati al respiro. Talvolta qualche respiro non viene “contato”, determinando la variazione del conteggio totale. Nel nostro caso, il conteggio considerato è quello tradizionale insegnato da Manju Jois.

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14 Yoga Chikitsa

In alcuni casi, è stato dato anche un qualche accenno alla mitologia e al significato della postura, così come si può ritrovare in alcuni testi tradizionali (Hatha Yoga Pradipika6, Gheranda Samitha, Yoga Mala, ecc.). Nelle appendici finali ho voluto aggiungere qualche tavola anatomica; un breve dizionarietto dei termini anatomici, compilato sulla base di siti e testi specializzati; un glossario dei termini sanscriti maggiormente usati nell’Ashtanga Yoga, tradotti dal glossario riportato nel testo di Manju Jois7; una bibliografia essenziale; e anche un’interessante relazione sul lavoro che una nostra allieva e insegnante, Olga Garuglieri, sta portando avanti, come professionista specializzata, con i suoi ragazzi disabili utilizzando proprio

nga Vinyasa Yoga.

Bologna, febbraio 2013

Giuliano Vecchiè

6 L’Hatha Yoga Pradipika si compone dei seguenti capitoli:1° Capitolo: Descrizione di asana (13)2° Capitolo: Tecniche di satkarma e di controllo del prana (pranayama)3° Capitolo: Kundalini Yoga (mudra e bandha)4° Capitolo: Descrizione di cos’è il SamadhiRappresenta un collegamento tra Hatha e Raja Yoga (NdA)

7

inglese in www.ashtanga.com

15Yoga Chikitsa

CAPITOLO 1

INTRODUZIONE ALL’HATHA YOGA8

Perché parlare di Hatha Yo nga Vinaysa Yoga rientra in questa tradizione.

Lo Yoga affonda le sue origini nella notte dei tempi, tuttavia i primi riferimenti storici si possono collocare verso il 2500-3000 a.C. Già negli scavi per riportare alla luce le antiche rovine delle città di Mohenjo Daro e di Arappa dell’antica civiltà dell’Indo, furono trovati dei sigilli con chiari riferimenti a tecniche specifiche dello Yoga.Un sigillo in particolare risalirebbe alla seconda metà del terzo millennio a.C. e rappresenterebbe un proto-Siva, che, essendo raffigurato circondato da un elefante, una tigre, un rinoceronte e un bufalo, viene chiamato Pashupati (signore degli animali); la figura rappresentata nel sigillo è inoltre assisa in un tipico asana Yoga e potrebbe quindi rappresentare Siva quale Signore dello Yoga (Yogindra).

Il sigillo Pashupati risalente alla Civiltà dell’Indo

Lo yoga non può essere definito come religione, in quanto manca un chiaro riferimento all’adorazione di un vero e proprio Dio o a un culto

8 Alcune note sull’ Hatha Yoga:Yoga del controllo delle energie positiva e negativa, solare e lunare (ha-tha).Yoga dello “sforzo violento” (hatha)Insieme di tecniche pisco-fisiche comprendenti asana e pranayama, ma specialmente satkarmas al fine di purificare e controllare il corpoViene data grande attenzione agli aspetti di fisiologia mistica Yoga (NdA)

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14 Yoga Chikitsa

In alcuni casi, è stato dato anche un qualche accenno alla mitologia e al significato della postura, così come si può ritrovare in alcuni testi tradizionali (Hatha Yoga Pradipika6, Gheranda Samitha, Yoga Mala, ecc.). Nelle appendici finali ho voluto aggiungere qualche tavola anatomica; un breve dizionarietto dei termini anatomici, compilato sulla base di siti e testi specializzati; un glossario dei termini sanscriti maggiormente usati nell’Ashtanga Yoga, tradotti dal glossario riportato nel testo di Manju Jois7; una bibliografia essenziale; e anche un’interessante relazione sul lavoro che una nostra allieva e insegnante, Olga Garuglieri, sta portando avanti, come professionista specializzata, con i suoi ragazzi disabili utilizzando proprio

nga Vinyasa Yoga.

Bologna, febbraio 2013

Giuliano Vecchiè

6 L’Hatha Yoga Pradipika si compone dei seguenti capitoli:1° Capitolo: Descrizione di asana (13)2° Capitolo: Tecniche di satkarma e di controllo del prana (pranayama)3° Capitolo: Kundalini Yoga (mudra e bandha)4° Capitolo: Descrizione di cos’è il SamadhiRappresenta un collegamento tra Hatha e Raja Yoga (NdA)

7

inglese in www.ashtanga.com

15Yoga Chikitsa

CAPITOLO 1

INTRODUZIONE ALL’HATHA YOGA8

Perché parlare di Hatha Yo nga Vinaysa Yoga rientra in questa tradizione.

Lo Yoga affonda le sue origini nella notte dei tempi, tuttavia i primi riferimenti storici si possono collocare verso il 2500-3000 a.C. Già negli scavi per riportare alla luce le antiche rovine delle città di Mohenjo Daro e di Arappa dell’antica civiltà dell’Indo, furono trovati dei sigilli con chiari riferimenti a tecniche specifiche dello Yoga.Un sigillo in particolare risalirebbe alla seconda metà del terzo millennio a.C. e rappresenterebbe un proto-Siva, che, essendo raffigurato circondato da un elefante, una tigre, un rinoceronte e un bufalo, viene chiamato Pashupati (signore degli animali); la figura rappresentata nel sigillo è inoltre assisa in un tipico asana Yoga e potrebbe quindi rappresentare Siva quale Signore dello Yoga (Yogindra).

Il sigillo Pashupati risalente alla Civiltà dell’Indo

Lo yoga non può essere definito come religione, in quanto manca un chiaro riferimento all’adorazione di un vero e proprio Dio o a un culto

8 Alcune note sull’ Hatha Yoga:Yoga del controllo delle energie positiva e negativa, solare e lunare (ha-tha).Yoga dello “sforzo violento” (hatha)Insieme di tecniche pisco-fisiche comprendenti asana e pranayama, ma specialmente satkarmas al fine di purificare e controllare il corpoViene data grande attenzione agli aspetti di fisiologia mistica Yoga (NdA)

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16 Yoga Chikitsa

specifico suggellato da una rivelazione divina; non può essere considerato un tipo di ginnastica, in quanto non contempla l’esercizio fisico inteso come fine a se stesso; non può inoltre essere inteso solo come tecnica mistica in quanto l’idea comune di misticismo si lega normalmente al concetto di totale abbandono a un Dio personale che lo Yoga classico contempla (Ishvara), ma che non tutti i tipi di Yoga prendono in considerazione. Ma allora cosa s’intende per Yoga?

Il termine Yoga deriva dalla radice sanscrita Yuj che significa aggiogare, unire, e in tal senso richiama l’inglese yoke, il latino iugum, l’italiano giogo ecc... Il termine Yoga sottintende quindi l’unione di due fattori opposti e complementari quali l’anima individuale ( tman) e l’anima universale ( tman), l’energia positiva (Ha) e quella negativa (Tha), raggiunta attraverso la liberazione (Moksha) dal legame karmico delle rinascite per mezzo di un insieme di tecniche psicofisiche capaci di rendere il corpo e la mente strumenti perfetti per l’ottenimento di quel fine."Yoga citta-vrtti nirodha" recita lo (Raja) Yoga-sutra di Patanjali (I,II): “Lo Yoga è l’annullamento delle fluttuazioni della mente” eattraverso questo raggiunto silenzio, l’uomo scopre il suo vero Sé.

Un po’ di storia.Lo Hatha Yoga, pur rientrando in questa globale interpretazione dello Yoga, ne disegna i confini restringendolo in un ambito più energertico e fisico e spostando l’attenzione su di un’importanza data al corpo che non sempre si riscontra in alti sistemi filosofici, per esempio nel Vedanta. Lo Hatha Yoga non sembra avere goduto di grande prestigio nella società indiana, almeno dal 1600 fino alla metà del 1900. È sempre stato considerato uno Yoga minore seguito più da ciarlatani e mendicanti alla ricerca di poche rupie per vivere, che da veri maestri di vita e di pensiero. I documenti dei primi del secolo scorso, specialmente di lingua inglese e francese, ci riportano giudizi sferzanti

ga, gli Hatha Yogin e i Fachiri in genere, a loro dire tutta gente pronta ad atti anche violenti pur diaccapparrarsi qualche vantaggio o qualche rupia in più. Inoltre,sempre autori di fine ’800 e primissimi del ’900, ci raccontano di come gli esercizi di Hatha Yoga fossero per loro molto simili a quelli

17Yoga Chikitsa

dei saltimbanchi e contorsionisti occidentali che all’epoca accompagnavamo spesso i circhi da strada per racimolare qualche soldo. In effetti, alcune posizioni di questi contorsionisti asssomigliano molto a posture usuali anche dell’Ashtanga. Lo Hatha Yoga comincia a ricevere una qualche considerazione solo verso gli anni ’ nanda e Annie Besant (della Teosophical Society) non nascondevano il loro disprezzo per tale

nanda del Kaivalyadhama Institute di Lonavla e Sri Yogendra di Bombay cominciano a esaminare le posture Yoga e gli esercizi di pranayama dal punto di vista scientifico e forniscono opinioni più che positive sull’efficacia di tali tecniche, levando piano piano quell’alone di magia e di ciarlataneria in cui l’Hatha Yoga era stato avvolto fino a quel momento. Dopo di loro avremo Sw nanda e la sua scuola, Sri Krishnamacharya e tutto il suo lignaggio di maestri che ha completamente sconvolto l’opinione negativa di un tempo. Ora bisogna solo stare attenti a non esagerare dall’altra parte, facendo credere che lo Hatha Yoga sia la panacea per tutti i mali.

La tradizione dell’Hatha Yoga.Lo Hatha Yoga si rifà direttamen tha, fondatore dell’ordine dei (“yogi dalle orecchie forate”, in quanto durante la loro iniziazione si fanno forare le orecchie), ma di lui si sa molto poco, anche se vi sono leggende e miti in tutta l’India occiden tha realizzò unasintensi tra varie tradizioni: sivaismo, tantrismo e tradizione dei Siddha (i Perfetti)9. Siva viene ritenuto la divinità di riferimento, così come sono riferimento gli ottantaquattro Siddha e i nove tha.Tutti gli hatha yogin mirano alla perfezione e all’acquisizione di poteri eccezionali, detti Siddhi, e da lì nasce questo grande rispetto del corpo, visto come tempio, attraverso il quale arrivare alla trasformazione alchemica che porterà all’autorealizzazione eall’acquisizione delle Siddhi.

9 Per Siddha si intende colui che ha raggiunto i più alti poteri (Siddhi), ma è anche una tradizione detta degli ottantaquattro Siddha, che fa riferimento all’ordine dei Kanphata Yogin di Goraksanatha. Nell’Hatha Yoga si fa riferimento a trentuno di questi grandi yogin (Maha-Siddha), ma il più importante viene ritenuto Adinatha, cioè lo stesso Siva (Siva Yogiraja = Siva, Signore dello Yoga)

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16 Yoga Chikitsa

specifico suggellato da una rivelazione divina; non può essere considerato un tipo di ginnastica, in quanto non contempla l’esercizio fisico inteso come fine a se stesso; non può inoltre essere inteso solo come tecnica mistica in quanto l’idea comune di misticismo si lega normalmente al concetto di totale abbandono a un Dio personale che lo Yoga classico contempla (Ishvara), ma che non tutti i tipi di Yoga prendono in considerazione. Ma allora cosa s’intende per Yoga?

Il termine Yoga deriva dalla radice sanscrita Yuj che significa aggiogare, unire, e in tal senso richiama l’inglese yoke, il latino iugum, l’italiano giogo ecc... Il termine Yoga sottintende quindi l’unione di due fattori opposti e complementari quali l’anima individuale ( tman) e l’anima universale ( tman), l’energia positiva (Ha) e quella negativa (Tha), raggiunta attraverso la liberazione (Moksha) dal legame karmico delle rinascite per mezzo di un insieme di tecniche psicofisiche capaci di rendere il corpo e la mente strumenti perfetti per l’ottenimento di quel fine."Yoga citta-vrtti nirodha" recita lo (Raja) Yoga-sutra di Patanjali (I,II): “Lo Yoga è l’annullamento delle fluttuazioni della mente” eattraverso questo raggiunto silenzio, l’uomo scopre il suo vero Sé.

Un po’ di storia.Lo Hatha Yoga, pur rientrando in questa globale interpretazione dello Yoga, ne disegna i confini restringendolo in un ambito più energertico e fisico e spostando l’attenzione su di un’importanza data al corpo che non sempre si riscontra in alti sistemi filosofici, per esempio nel Vedanta. Lo Hatha Yoga non sembra avere goduto di grande prestigio nella società indiana, almeno dal 1600 fino alla metà del 1900. È sempre stato considerato uno Yoga minore seguito più da ciarlatani e mendicanti alla ricerca di poche rupie per vivere, che da veri maestri di vita e di pensiero. I documenti dei primi del secolo scorso, specialmente di lingua inglese e francese, ci riportano giudizi sferzanti

ga, gli Hatha Yogin e i Fachiri in genere, a loro dire tutta gente pronta ad atti anche violenti pur diaccapparrarsi qualche vantaggio o qualche rupia in più. Inoltre,sempre autori di fine ’800 e primissimi del ’900, ci raccontano di come gli esercizi di Hatha Yoga fossero per loro molto simili a quelli

17Yoga Chikitsa

dei saltimbanchi e contorsionisti occidentali che all’epoca accompagnavamo spesso i circhi da strada per racimolare qualche soldo. In effetti, alcune posizioni di questi contorsionisti asssomigliano molto a posture usuali anche dell’Ashtanga. Lo Hatha Yoga comincia a ricevere una qualche considerazione solo verso gli anni ’ nanda e Annie Besant (della Teosophical Society) non nascondevano il loro disprezzo per tale

nanda del Kaivalyadhama Institute di Lonavla e Sri Yogendra di Bombay cominciano a esaminare le posture Yoga e gli esercizi di pranayama dal punto di vista scientifico e forniscono opinioni più che positive sull’efficacia di tali tecniche, levando piano piano quell’alone di magia e di ciarlataneria in cui l’Hatha Yoga era stato avvolto fino a quel momento. Dopo di loro avremo Sw nanda e la sua scuola, Sri Krishnamacharya e tutto il suo lignaggio di maestri che ha completamente sconvolto l’opinione negativa di un tempo. Ora bisogna solo stare attenti a non esagerare dall’altra parte, facendo credere che lo Hatha Yoga sia la panacea per tutti i mali.

La tradizione dell’Hatha Yoga.Lo Hatha Yoga si rifà direttamen tha, fondatore dell’ordine dei (“yogi dalle orecchie forate”, in quanto durante la loro iniziazione si fanno forare le orecchie), ma di lui si sa molto poco, anche se vi sono leggende e miti in tutta l’India occiden tha realizzò unasintensi tra varie tradizioni: sivaismo, tantrismo e tradizione dei Siddha (i Perfetti)9. Siva viene ritenuto la divinità di riferimento, così come sono riferimento gli ottantaquattro Siddha e i nove tha.Tutti gli hatha yogin mirano alla perfezione e all’acquisizione di poteri eccezionali, detti Siddhi, e da lì nasce questo grande rispetto del corpo, visto come tempio, attraverso il quale arrivare alla trasformazione alchemica che porterà all’autorealizzazione eall’acquisizione delle Siddhi.

9 Per Siddha si intende colui che ha raggiunto i più alti poteri (Siddhi), ma è anche una tradizione detta degli ottantaquattro Siddha, che fa riferimento all’ordine dei Kanphata Yogin di Goraksanatha. Nell’Hatha Yoga si fa riferimento a trentuno di questi grandi yogin (Maha-Siddha), ma il più importante viene ritenuto Adinatha, cioè lo stesso Siva (Siva Yogiraja = Siva, Signore dello Yoga)

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18 Yoga Chikitsa

Lo Hatha Yoga viene detto “Yoga violento o dello sforzo violento” in quanto, attraverso tecniche psico-fisiche particolari, di cui uno dei mezzi più importanti è il controllo del respiro, arrivano a portare l’energia solare (Ha) e l’energia lunare (Tha) a unirsi nel canale centrale Sushumna per risvegliare l’ e farla risalire attraver ra Chakra, raggiungendo così

dhi (autorealizzazione).

Anche lo Hatha Yoga, come lo Yoga regale di Patanjali, considera Nìyama, sono simili a quanto indicato

negli Yoga Sutra, a esclusione della dieta, che in Patanjali non figura ma. Ricoprono invece un’importanza fondamentale

ma. Per purificare il corpo si ricorre alle tecniche purificatorie dette Satkarman (

taka). Molto importanti sono i Bandha, nel senso che conosciamo, ove però grande importanza ricopre anche il

landhara Bandha (chiusura o contrazi (gesti particolari, qua ). Anche lo Hatha Yoga con ra (ritiro dei sensi) e il

(meditazione, ) per arrivare al Samadhi finale.

Da tempo è invalsa l’idea di dividere lo Yoga in vari tipi a seconda delle scuole o degli stili o delle propensioni. Ciò è limitativo e tende a rinchiudere lo Yoga in un insieme di tecniche differenti e poco legate tra loro. Se è vero che le tecniche tendono a differenziarsi parzialmente da maestro a maestro, in base alla propria esperienza e a quanto appreso a sua volta, tuttavia lo Yoga trova una sua coesione e un suo filo conduttore in opere divenute classiche del pensiero indiano quali gli Yoga Sutra di Patanjali (II° secolo a.C. - V° secolo d.C) e la

a.C.). Attualmente tutti i grandi maestri del pensiero indiano tendono a creare una sintesi dello Yoga, trascurando le differenze ed evidenziando nda, Sri Aurobindo, Swami nda e altri hanno sempre cercato di parlare di Yoga come di un sistema di vita globale e coerente differenziato talvolta in na Yoga (Yoga della conoscenza), ja Yoga (Yoga della concentrazione e meditazione), Bhakti Yoga (Yoga

19Yoga Chikitsa

della devozione), Karma Yoga (Yoga dell’azione disinteressata) o Yoga (Yoga dell’azione), ecc…

In occidente, tuttavia, lo Yoga è conosciuto più che altro per le sue tecniche psicofisiche e per gli insegnamenti di alcuni guru che hanno fondato centri e organizzazioni in molti paesi, tra cui anche l’Italia.Lo Yoga psicofisico è conosciuto come Hatha Yoga ed esso sarà l’oggetto della nostra breve trattazione.

Lo Hatha Yoga e la realtà nascosta dell’uomo.Come abbiamo già detto, la parola Hatha è composta di due termini: ha (sole) e tha (luna). Esso quindi si collega concettualmente all’unione di due principi quali l’energia solare (ha), calda e maschile, e l’energia lunare (tha), fredda e femminile. Detto così non ha molto senso e quindi occorre rifarsi alla realtà nascosta dell’uomo, così com’è riportata nei testi più antichi, secondo cui l’animo umano si compone di più corpi, o involucri, compenetranti e interagenti tra loro10:- il primo corpo è detto Annamaya-kosa (involucro formato di nutrimento) che rappresenta il corpo fisico propriamente detto;- il secondo è detto -kosa (involucro formato di energia o forza vitale) che rappresenta l’alone energetico che circonda il corpo fisico e può essere identificato col corpo astrale di certe correnti di pensiero; - il terzo è detto Manomaya-kosa (involucro formato di mente);- il quarto è detto Vijnanamaya-kosha (involucro formato di coscienza);- l’ultimo, Anandamaya-kosha (involucro formato di beatitudine) rappresenta la vera essenza dell’uomo che è appunto Beatitudine.

Per capire lo Hatha Yoga, occorre tenere presente la perfetta integrazione dei suddetti per cui l’agire su di uno porta effetti positivi o negativi su tutti gli altri. Per l’uomo la cosa più facile risulta spesso l’agire sul corpo ed è dal corpo che lo Hatha Yoga parte verso la meta dell’auto-emancipazione.

10 Primi accenni alla teoria dei Pancha Kosha si possono trovare nella Taittiriya Upanishad

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18 Yoga Chikitsa

Lo Hatha Yoga viene detto “Yoga violento o dello sforzo violento” in quanto, attraverso tecniche psico-fisiche particolari, di cui uno dei mezzi più importanti è il controllo del respiro, arrivano a portare l’energia solare (Ha) e l’energia lunare (Tha) a unirsi nel canale centrale Sushumna per risvegliare l’ e farla risalire attraver ra Chakra, raggiungendo così

dhi (autorealizzazione).

Anche lo Hatha Yoga, come lo Yoga regale di Patanjali, considera Nìyama, sono simili a quanto indicato

negli Yoga Sutra, a esclusione della dieta, che in Patanjali non figura ma. Ricoprono invece un’importanza fondamentale

ma. Per purificare il corpo si ricorre alle tecniche purificatorie dette Satkarman (

taka). Molto importanti sono i Bandha, nel senso che conosciamo, ove però grande importanza ricopre anche il

landhara Bandha (chiusura o contrazi (gesti particolari, qua ). Anche lo Hatha Yoga con ra (ritiro dei sensi) e il

(meditazione, ) per arrivare al Samadhi finale.

Da tempo è invalsa l’idea di dividere lo Yoga in vari tipi a seconda delle scuole o degli stili o delle propensioni. Ciò è limitativo e tende a rinchiudere lo Yoga in un insieme di tecniche differenti e poco legate tra loro. Se è vero che le tecniche tendono a differenziarsi parzialmente da maestro a maestro, in base alla propria esperienza e a quanto appreso a sua volta, tuttavia lo Yoga trova una sua coesione e un suo filo conduttore in opere divenute classiche del pensiero indiano quali gli Yoga Sutra di Patanjali (II° secolo a.C. - V° secolo d.C) e la

a.C.). Attualmente tutti i grandi maestri del pensiero indiano tendono a creare una sintesi dello Yoga, trascurando le differenze ed evidenziando nda, Sri Aurobindo, Swami nda e altri hanno sempre cercato di parlare di Yoga come di un sistema di vita globale e coerente differenziato talvolta in na Yoga (Yoga della conoscenza), ja Yoga (Yoga della concentrazione e meditazione), Bhakti Yoga (Yoga

19Yoga Chikitsa

della devozione), Karma Yoga (Yoga dell’azione disinteressata) o Yoga (Yoga dell’azione), ecc…

In occidente, tuttavia, lo Yoga è conosciuto più che altro per le sue tecniche psicofisiche e per gli insegnamenti di alcuni guru che hanno fondato centri e organizzazioni in molti paesi, tra cui anche l’Italia.Lo Yoga psicofisico è conosciuto come Hatha Yoga ed esso sarà l’oggetto della nostra breve trattazione.

Lo Hatha Yoga e la realtà nascosta dell’uomo.Come abbiamo già detto, la parola Hatha è composta di due termini: ha (sole) e tha (luna). Esso quindi si collega concettualmente all’unione di due principi quali l’energia solare (ha), calda e maschile, e l’energia lunare (tha), fredda e femminile. Detto così non ha molto senso e quindi occorre rifarsi alla realtà nascosta dell’uomo, così com’è riportata nei testi più antichi, secondo cui l’animo umano si compone di più corpi, o involucri, compenetranti e interagenti tra loro10:- il primo corpo è detto Annamaya-kosa (involucro formato di nutrimento) che rappresenta il corpo fisico propriamente detto;- il secondo è detto -kosa (involucro formato di energia o forza vitale) che rappresenta l’alone energetico che circonda il corpo fisico e può essere identificato col corpo astrale di certe correnti di pensiero; - il terzo è detto Manomaya-kosa (involucro formato di mente);- il quarto è detto Vijnanamaya-kosha (involucro formato di coscienza);- l’ultimo, Anandamaya-kosha (involucro formato di beatitudine) rappresenta la vera essenza dell’uomo che è appunto Beatitudine.

Per capire lo Hatha Yoga, occorre tenere presente la perfetta integrazione dei suddetti per cui l’agire su di uno porta effetti positivi o negativi su tutti gli altri. Per l’uomo la cosa più facile risulta spesso l’agire sul corpo ed è dal corpo che lo Hatha Yoga parte verso la meta dell’auto-emancipazione.

10 Primi accenni alla teoria dei Pancha Kosha si possono trovare nella Taittiriya Upanishad

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20 Yoga Chikitsa

La struttura del corpo energetico.Secondo lo Yoga tantrico, di cui, secondo alcuni autori, lo Hatha Yoga è parte integrante, come il corpo fisico (Annamaya-kosa) è formato di vene, arterie e canali linfatici ed è controllato da una sistema nervoso formato da nervi e gangli, -kosa)

su di un piano più sottile andandosi perfettamente a sovrapporre a esso in corrispondenza di ogni nervo, quasi fosse un vero e proprio campo di energia.

I nervi trovano perciò una loro corrispondenza in particolari correnti, o canali di energia, detti e i gangli nervosi trovano una loro perfetta corrispondenza in particolari “ruote di energia dette Chakra (pronunciato “ciacra ). A onor del vero, alcuni autori più recenti hanno tuttavi senza nessuna distinzione, mentre altri non hanno trovato nessuna corrispondenza tra loro, arrivando persino a dubitare dell’esistenza di questo “corpo energetico .Per evitare comunque una qualsiasi presa di posizione, difficile da sostenere, in quanto privi di prove obiettive sull’esistenza o meno di detto “corpo , l’unico riferimento da prendere in considerazione sonoi testi classici tramandatici dagli antichi saggi (Rsi) che, con le loro interiorizzazioni e la loro capacità di visualizzazione, hanno potuto farci arrivare l’interpretazione delle loro esperienze.

21Yoga Chikitsa

Rappresentazione tradizionale delle del corpo energetico

Ritornando alle ), essi sarebbero innumerevoli (lo Hatha Yoga Pradipika parla espressamente di 72.000 Nadi) e avvolgerebbero tutto il corpo; di questi canali, tre vengono considerati basilari: Id , collocato sul lato sinistro della colonna vertebrale, Pingal , collocato alla sua destra e il canale Susumn ,collocato al centro in corrispondenza della colonna vertebrale (Merudanda). Le rappresentaz

perfettamente paralleli al canale centrale, mentre altre le fanno

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20 Yoga Chikitsa

La struttura del corpo energetico.Secondo lo Yoga tantrico, di cui, secondo alcuni autori, lo Hatha Yoga è parte integrante, come il corpo fisico (Annamaya-kosa) è formato di vene, arterie e canali linfatici ed è controllato da una sistema nervoso formato da nervi e gangli, -kosa)

su di un piano più sottile andandosi perfettamente a sovrapporre a esso in corrispondenza di ogni nervo, quasi fosse un vero e proprio campo di energia.

I nervi trovano perciò una loro corrispondenza in particolari correnti, o canali di energia, detti e i gangli nervosi trovano una loro perfetta corrispondenza in particolari “ruote di energia dette Chakra (pronunciato “ciacra ). A onor del vero, alcuni autori più recenti hanno tuttavi senza nessuna distinzione, mentre altri non hanno trovato nessuna corrispondenza tra loro, arrivando persino a dubitare dell’esistenza di questo “corpo energetico .Per evitare comunque una qualsiasi presa di posizione, difficile da sostenere, in quanto privi di prove obiettive sull’esistenza o meno di detto “corpo , l’unico riferimento da prendere in considerazione sonoi testi classici tramandatici dagli antichi saggi (Rsi) che, con le loro interiorizzazioni e la loro capacità di visualizzazione, hanno potuto farci arrivare l’interpretazione delle loro esperienze.

21Yoga Chikitsa

Rappresentazione tradizionale delle del corpo energetico

Ritornando alle ), essi sarebbero innumerevoli (lo Hatha Yoga Pradipika parla espressamente di 72.000 Nadi) e avvolgerebbero tutto il corpo; di questi canali, tre vengono considerati basilari: Id , collocato sul lato sinistro della colonna vertebrale, Pingal , collocato alla sua destra e il canale Susumn ,collocato al centro in corrispondenza della colonna vertebrale (Merudanda). Le rappresentaz

perfettamente paralleli al canale centrale, mentre altre le fanno

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22 Yoga Chikitsa

incrociare in corrispondenza delle “ruote di energia (Chakra) che sarebbero posizionate lungo la colonna vertebrale.Comunque, qualunque sia la loro rappresentazione iconografica, il

viene sempre identificato come il canale attraverso il quale passerebbe l’energia lunare (Tha), negativa, fredda e il cui percorso partirebbe dal testicolo destro ra Chakra)fino alla narice sinistra hakra). Il canale Pingala, al contrario, sarebbe percorso dall’energia solare (Ha), positiva e maschile e partirebbe dal testicolo sinistro (o lato destro di

ra Chakra), per arrivare alla narice destra (o lato destro di hakra)

Un significato particolare è dato alle ruote di energia (cakra), veri e propri vortici energetici capaci di determinare, una volta sollecitati dal passaggio di particolari forze (Kundalini), delle trasformazioni a livello di sviluppo di potenzialità psicologiche e paranormali. Nel corpo energetico i cakra più importanti sono:- ra chakra: collocato tra l’ano e i genitali e sede di Kundalini11;- na chakra: collocato alla base della colonna vertebrale;- ra chakra: collocato all’altezza dell’ombelico;- hata chakra: collocato nell’area del cuore;- Visuddha chakra: collocato nell’area della gola, all’altezza della ghiandola tiroide;- chakra: collocato nel centro del cervello, all’altezza della congiunzione delle sopracciglia (terzo occhio), in corrispondenza dellaghiandola pineale.- ra chakra: collocato alla sommità della testa, e collegato alcervello.Vorrei puntualizzare che, secondo alcuni autorevoli studiosi, i chakra sono disposti tutti nella colonna vertebrale e quelli suddetti non sarebbero altro che loro proiezioni dette Kshetram.

11 Kundalini è l’energia dormiente che risiede nel Muladhara Chakra, all’altezza del perineo, avvolta in tre spire e mezza, con la testa che chiude il passaggio della

iva da “Kundala” (avvolto, arrotolato), ma anche da “Kunda” (contenitore, coppa). (NdA)

23Yoga Chikitsa

Il respiro e il controllo dell’energia vitale.

L’energia si collega naturalmente al respiro ed è quindi naturale che lo Yoga ne consideri il controllo come la strada maestra verso “l’allungamento dell’energia vitale ( na = energia e ma =controllo, estensione). Senza andare troppo nello specifico, considereremo ora solo il respiro entrante ( na-vayu) e il respiro uscente ( na-vayu12), il primo ascendente e il secondo discendente.Per lo Yoga questi due aspetti del respiro sono l’elemento fondamentale del controllo dell’energia: infatti è attraverso l’annullamento del flusso e riflusso del respiro che lo Yogin arriva al controllo dei turbinii della mente (vritti) e con questo al controllo dell’energia positiva e negativa (Ida e Pingala).

ma diventa quindi l’aspetto più importante di tutto lo Hatha Yoga. Esso, attraverso le quattro fasi di inspirazione ( raka), trattenimento a polmoni pieni (antar kumbhaka), espirazione

12 Vayu = vento. I vayu sono le manifestazioni di Prana all’interno del nostro corpo ,

nell’acorpo, presiede alla circolazione sanguigna.

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22 Yoga Chikitsa

incrociare in corrispondenza delle “ruote di energia (Chakra) che sarebbero posizionate lungo la colonna vertebrale.Comunque, qualunque sia la loro rappresentazione iconografica, il

viene sempre identificato come il canale attraverso il quale passerebbe l’energia lunare (Tha), negativa, fredda e il cui percorso partirebbe dal testicolo destro ra Chakra)fino alla narice sinistra hakra). Il canale Pingala, al contrario, sarebbe percorso dall’energia solare (Ha), positiva e maschile e partirebbe dal testicolo sinistro (o lato destro di

ra Chakra), per arrivare alla narice destra (o lato destro di hakra)

Un significato particolare è dato alle ruote di energia (cakra), veri e propri vortici energetici capaci di determinare, una volta sollecitati dal passaggio di particolari forze (Kundalini), delle trasformazioni a livello di sviluppo di potenzialità psicologiche e paranormali. Nel corpo energetico i cakra più importanti sono:- ra chakra: collocato tra l’ano e i genitali e sede di Kundalini11;- na chakra: collocato alla base della colonna vertebrale;- ra chakra: collocato all’altezza dell’ombelico;- hata chakra: collocato nell’area del cuore;- Visuddha chakra: collocato nell’area della gola, all’altezza della ghiandola tiroide;- chakra: collocato nel centro del cervello, all’altezza della congiunzione delle sopracciglia (terzo occhio), in corrispondenza dellaghiandola pineale.- ra chakra: collocato alla sommità della testa, e collegato alcervello.Vorrei puntualizzare che, secondo alcuni autorevoli studiosi, i chakra sono disposti tutti nella colonna vertebrale e quelli suddetti non sarebbero altro che loro proiezioni dette Kshetram.

11 Kundalini è l’energia dormiente che risiede nel Muladhara Chakra, all’altezza del perineo, avvolta in tre spire e mezza, con la testa che chiude il passaggio della

iva da “Kundala” (avvolto, arrotolato), ma anche da “Kunda” (contenitore, coppa). (NdA)

23Yoga Chikitsa

Il respiro e il controllo dell’energia vitale.

L’energia si collega naturalmente al respiro ed è quindi naturale che lo Yoga ne consideri il controllo come la strada maestra verso “l’allungamento dell’energia vitale ( na = energia e ma =controllo, estensione). Senza andare troppo nello specifico, considereremo ora solo il respiro entrante ( na-vayu) e il respiro uscente ( na-vayu12), il primo ascendente e il secondo discendente.Per lo Yoga questi due aspetti del respiro sono l’elemento fondamentale del controllo dell’energia: infatti è attraverso l’annullamento del flusso e riflusso del respiro che lo Yogin arriva al controllo dei turbinii della mente (vritti) e con questo al controllo dell’energia positiva e negativa (Ida e Pingala).

ma diventa quindi l’aspetto più importante di tutto lo Hatha Yoga. Esso, attraverso le quattro fasi di inspirazione ( raka), trattenimento a polmoni pieni (antar kumbhaka), espirazione

12 Vayu = vento. I vayu sono le manifestazioni di Prana all’interno del nostro corpo ,

nell’acorpo, presiede alla circolazione sanguigna.

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(recaka) e trattenimento a polmoni vuoti (bahir kumbhaka), porta lo Yogin ad allungare sempre più il divario di tempo tra inspirazione ed espirazione e, così facendo, egli arriva a controllare le fluttuazioni della mente. Provate per qualche tempo a trattenere il respiro a polmoni pieni e vedrete come sarà difficile produrre un qualsiasi pensiero. Con l’allungamento della fase di trattenimento del respiro e con l’aumento della capacità di visualizzazione del percorso dell’energia nel corpo energetico, lo Yogi arriva a incanalare le energie negativa e positiva, risvegliando in tal modo l’energia addormentata .

Per riassumere, diremo quindi che lo Hatha Yoga fa uso di tecniche legate al perfezionamento della struttura corporea, quali posture ( sana), gesti (Mudr ), contrazioni (Bhanda), tecniche di purificazione (Satkarman), e tecniche legate all’estensione dell’energia attraverso il controllo del flusso del respiro ( ma), e con ciò agisce direttamente sul namaya-kosha (corpo energetico) influenzandone le correnti positive e negative. Queste, unendosi nel canale centrale detto Susumna (corrispondente alla spina dorsale) risvegliano l’ , la quale, risalendo al suo interno e stimolando a uno a uno tutti i centri di energia (cakra), risveglia le potenzialità nascoste dell’uomo (Siddhi), fino ad arrivare al centro più importante situato nell’ ra cakra). Il risveglio del centro dei mille petali, corrispondente nel corpo fisico al cervello, provoca il perfetto equilibrio e la liberazione suprema in quanto il “polo dell’individuo ra cakra, centro radice, se ) si congiunge (Yoga) al “polo della specie . Tuttavia, non maya-kosha) risente direttamente di queste attività, ma tutti gli altri corpi vengono contemporaneamente sollecitati in quanto l’applicazione sistematica delle tecniche porta al graduale ritiro dai sensi ( ra: parola che significa “ritiro , “inversione ) e all’adeguata concentrazione ( : parola che deriva dalla radice “dha , tenere, portare, supportare), determinando un atteggiamento meditativo ( na: dalla radice “dhi , intelletto), che, sviluppato attraverso adeguate tecniche, apre la strada alla Autorealizzazione (Samadhi: parola derivata da sam (assieme) + a: (completamente) +dha: (tenere); per cui “tenere assieme completamente . Samadhi si

25Yoga Chikitsa

na in quanto non vi è successione di onde di pensiero identiche, ma piuttosto un’identità o assorbimento completo in un oggetto (pensiero) e a uno stato di suprema beatitudine (Ananda).Lo Hatha Yoga vede il corpo come veicolo regale di reintegrazione e questo si può fare tranquillamente rientrare nella tradizione tantricatipica delle popolazioni autoctone del sud dell’India, nata in epoca pre-ariana (2.500 anni prima di Cristo).Lo Hatha Yoga, pur essendo stato tramandato per tradizione orale e attraverso la lunga catena di maestri giunti fino a noi, trova una sua codificazione in tre importanti testi:1. Hatha Yoga Pradipika2. Gheranda Samhita13

3. Siva Samhita14

In questi testi sono riportate le tecniche di purificazione del corpo (Satkarman) e quelle per il controllo e allungamento dell’energia

ma), atte a puri ) e a permettere il passaggio dell’energia Kundalini attraverso il canale centrale Susumna. Tuttavia l’aspetto più appariscente e spettacolare dello Hatha Yoga è certamente rappresentato dagli Asana, cioè dalle posture.

Gli asana dello Yoga.Secondo gli Yoga-Sutra di Patanjali, per “asana“ (letteralmente: “sedile, seduta ) si deve intendere una qualsiasi postura del corpo che possa essere mantenuta comodamente o facilmente (sthira), per molto tempo e senza sforzo (sukha): sthirasukhamasanam (2:46 YS)Nell’assistere superficialmente a una seduta di asana, qualcuno potrebbe obiettare che le posture dello Yoga sono talvolta talmente complesse che difficilmente si potrebbero tenere comodamente per molto tempo.

13 Gheranda Samitha (la raccolta di Samitha) è un testo di Hatha Yoga scritto da Gheranda e dal suo discepolo Chandakapali, tra il XV e il XVIII secolo. È il più vasto testo sull’argomento composto di 351 strofe e 7 capitoli.14 Siva Samitha (la raccolta di Siva) è un testo di Hatha Yoga di autore sconosciuto del XVIII secolo. È il più completo testo di Hatha Yoga dal punto di vista filosofico formato di 545 strofe e 5 capitoli.

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24 Yoga Chikitsa

(recaka) e trattenimento a polmoni vuoti (bahir kumbhaka), porta lo Yogin ad allungare sempre più il divario di tempo tra inspirazione ed espirazione e, così facendo, egli arriva a controllare le fluttuazioni della mente. Provate per qualche tempo a trattenere il respiro a polmoni pieni e vedrete come sarà difficile produrre un qualsiasi pensiero. Con l’allungamento della fase di trattenimento del respiro e con l’aumento della capacità di visualizzazione del percorso dell’energia nel corpo energetico, lo Yogi arriva a incanalare le energie negativa e positiva, risvegliando in tal modo l’energia addormentata .

Per riassumere, diremo quindi che lo Hatha Yoga fa uso di tecniche legate al perfezionamento della struttura corporea, quali posture ( sana), gesti (Mudr ), contrazioni (Bhanda), tecniche di purificazione (Satkarman), e tecniche legate all’estensione dell’energia attraverso il controllo del flusso del respiro ( ma), e con ciò agisce direttamente sul namaya-kosha (corpo energetico) influenzandone le correnti positive e negative. Queste, unendosi nel canale centrale detto Susumna (corrispondente alla spina dorsale) risvegliano l’ , la quale, risalendo al suo interno e stimolando a uno a uno tutti i centri di energia (cakra), risveglia le potenzialità nascoste dell’uomo (Siddhi), fino ad arrivare al centro più importante situato nell’ ra cakra). Il risveglio del centro dei mille petali, corrispondente nel corpo fisico al cervello, provoca il perfetto equilibrio e la liberazione suprema in quanto il “polo dell’individuo ra cakra, centro radice, se ) si congiunge (Yoga) al “polo della specie . Tuttavia, non maya-kosha) risente direttamente di queste attività, ma tutti gli altri corpi vengono contemporaneamente sollecitati in quanto l’applicazione sistematica delle tecniche porta al graduale ritiro dai sensi ( ra: parola che significa “ritiro , “inversione ) e all’adeguata concentrazione ( : parola che deriva dalla radice “dha , tenere, portare, supportare), determinando un atteggiamento meditativo ( na: dalla radice “dhi , intelletto), che, sviluppato attraverso adeguate tecniche, apre la strada alla Autorealizzazione (Samadhi: parola derivata da sam (assieme) + a: (completamente) +dha: (tenere); per cui “tenere assieme completamente . Samadhi si

25Yoga Chikitsa

na in quanto non vi è successione di onde di pensiero identiche, ma piuttosto un’identità o assorbimento completo in un oggetto (pensiero) e a uno stato di suprema beatitudine (Ananda).Lo Hatha Yoga vede il corpo come veicolo regale di reintegrazione e questo si può fare tranquillamente rientrare nella tradizione tantricatipica delle popolazioni autoctone del sud dell’India, nata in epoca pre-ariana (2.500 anni prima di Cristo).Lo Hatha Yoga, pur essendo stato tramandato per tradizione orale e attraverso la lunga catena di maestri giunti fino a noi, trova una sua codificazione in tre importanti testi:1. Hatha Yoga Pradipika2. Gheranda Samhita13

3. Siva Samhita14

In questi testi sono riportate le tecniche di purificazione del corpo (Satkarman) e quelle per il controllo e allungamento dell’energia

ma), atte a puri ) e a permettere il passaggio dell’energia Kundalini attraverso il canale centrale Susumna. Tuttavia l’aspetto più appariscente e spettacolare dello Hatha Yoga è certamente rappresentato dagli Asana, cioè dalle posture.

Gli asana dello Yoga.Secondo gli Yoga-Sutra di Patanjali, per “asana“ (letteralmente: “sedile, seduta ) si deve intendere una qualsiasi postura del corpo che possa essere mantenuta comodamente o facilmente (sthira), per molto tempo e senza sforzo (sukha): sthirasukhamasanam (2:46 YS)Nell’assistere superficialmente a una seduta di asana, qualcuno potrebbe obiettare che le posture dello Yoga sono talvolta talmente complesse che difficilmente si potrebbero tenere comodamente per molto tempo.

13 Gheranda Samitha (la raccolta di Samitha) è un testo di Hatha Yoga scritto da Gheranda e dal suo discepolo Chandakapali, tra il XV e il XVIII secolo. È il più vasto testo sull’argomento composto di 351 strofe e 7 capitoli.14 Siva Samitha (la raccolta di Siva) è un testo di Hatha Yoga di autore sconosciuto del XVIII secolo. È il più completo testo di Hatha Yoga dal punto di vista filosofico formato di 545 strofe e 5 capitoli.