azione biotech iii sviluppo di un sistema di rivelazione...

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Il progetto ha permesso il conseguimento di una serie di risultati per la realizzazione di dispositivi diagnostici altamente innovativi sia dal punto di vista industriale che dal punto di vista scientifico ARRAY ANTICORPALI Messa a punto di array anticorpali da utilizzare in saggi di screening di SCCA-IgM nel siero di pazienti affetti dal cancro al fegato ARRAY CELLULARI L'analisi degli array cellulari ha dimostrato la presenza di SCCA in singole cellule, evidenziando come questa metodica possa divenire un utile ausilio diagnostico per l’epatocarcinoma AMPLIFICAZIONE DEL SEGNALE Sintetizzati e caratterizzati composti lantanidici con leganti ditiocarbammici e derivati cumarinici ed effettuate prove di stabilità in ambiente fisiologico e test di luminescenza in differenti solventi. Studiato da un punto di vista biochimico l’esatta sequenza e struttura dell’anticorpo monoclonale CA19-9 Sintetizzati due peptidi immunomimetici attualmente in fase di bioconiugazione con i complessi ottenuti REALIZZAZIONE DEL DISPOSITIVO OPTOELETTRONICO Realizzato un prototipo di rilevatore portatile di biochip optolettronici con microarrays anticorpali con caratteristiche di: miniaturizzazione buona sensibilità risoluzione elevata Risultati Prospettive future REALIZZAZIONE DEL DISPOSITIVO OPTOELETTRONICO Ulteriore sviluppo della miniaturizzazione del lettore optoelettronico di biochip e integrazione di un modulo wireless per la trasmissione in tempo reale dei dati per una diffusione il più possibile capillare della diagnostica sul territorio. L’ottimizzazione del dispositivo dipenderà dall'intensità del segnale luminescente proveniente dal biochip, obiettivo di ricerche future. AMPLIFICAZIONE DEL SEGNALE Bioconiugazione dei complessi all’anticorpo a 37°C (CHIA) Studio dei cambiamenti nelle proprietà di luminescenza dopo la reazione di binding tra CA 19-9 e antigene (CHIA) Sintesi e caratterizzazione di nuovi complessi con vari leganti all’ossigeno macrociclici dei seguenti lantanidi: Sm, Pr, Dy, Tb e Eu e loro bioconiugazione (CHIA & LIA) Caratterizzazione: studi di stabilità in ambiente fisiologico mediante spettrofotometria UV-Vis e luminescenza (CHIA& LIA) ARRAY ANTICORPALI E CELLULARI Sviluppo di biochip per l’analisi multimarcatore per la diagnosi precoce, per il monitoraggio dello sviluppo della neoplasia e per il controllo dell’efficacia del trattamento terapeutico dei pazienti oncologici. Integrazione degli array anticorpali e cellulari in piattaforme microfluidiche per una gestione automatizzata ed integrata delle varie fasi di analisi SVILUPPO DI UN SISTEMA DI RIVELAZIONE PER LA LETTURA DI MICROARRAY ANTICORPALI E CELLULARI PER LA DIAGNOSI IN ONCOLOGIA (PRODESYS) Azione Biotech III Sensibilità diagnostica per usi clinici; Linearità degli intervalli di misurazione; Riproducibilità tra lotti; Tempo di stabilità; Facilità d’uso; Dispositivo di tipo usa e getta; Richiede piccoli volumi del campione da analizzare; Permette di implementare la rilevazione con fluorescenza o chemiluminescenza; Permette di realizzare il point of care per i dispositivi diagnostici; Riduzione dei costi di produzione; Riduzione dei costi per analisi Vantaggi del Vantaggi del biochip biochip Array anticorpali Xeptagen S.p.A. Test del BIOCHIP con siero HCC e siero di controllo Test del BIOCHIP con siero HCC e siero di controllo Vetrino Anti-SCCA Anti-SCCA Anti-IgM Campione HCC Campione di controllo anti-SCCA anti-SCCA anti-IgM anti-SCCA anti-SCCA anti-IgM Problematiche: prestazioni dei vari componenti e difficoltà tecnologiche di realizzazione Tipo di rivelatore: CCD o CMOS Ottiche: pinhole, lenti asferiche, bundle di fibre ottiche Elettronica di gestione e di visualizzazione delle immagini Raffreddamento del sensore per aumentarne la sensibilità Sensore CMOS con risoluzione 2592 x 1944 Sensore ad alta risoluzione con lente asferica Schema dell’elettronica realizzata per pilotare uno dei sensori Il sensore a diretto contatto con una cella Peltier per il raffreddamento Sviluppo del dispositivo optoelettronico Phoenix – Ricerca e Tecnologie Ottiche srl Obiettivi del progetto Sviluppare array di tipo cellulare e di tipo anticorpale (BIOCHIP) per la rilevazione di marker tumorali, associati alla realizzazione di lettori optoeletronici portatili di biochip per la diffusione il più possibile capillare sul territorio della diagnostica di epatocarcinoma. I partner coinvolti hanno perseguito l’obiettivo tramite tre strategie di ricerca strettamente connesse: a) messa a punto di kit diagnostici basati su array anticorpali e/o cellulari per la valutazione di biomarcatori tumorali b) sviluppo di un sistema di amplificazione e di lettura del segnale luminescente per potenziarne la sensibilità c) sviluppo di un prototipo di rivelatore optolettronico portatile di biochip che utilizzando i risultati delle precedenti due strategie consenta di eseguire test di screening direttamente on site negli ambulatori di medicina generale e/o specialistica I Partner Phoenix - Ricerca e Tecnologie Ottiche S.r.l. - Padova Dr. Leonardo Placentino Xeptagen S.p.A. - Marghera Venezia Dr. Luca Beneduce Dipartimento di Scienze Chimiche - Università di Padova Prof. Dolores Fregona, Dr. Chiara Nardon Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche - Università di Padova Prof. Ignazio Castagliuolo Dipartimento di Farmacologia ed Anestesiologia - Università di Padova Dr. Maria Cecilia Giron Dipartimento di Principi e Impianti di Ingegneria Chimica - Università di Padova Prof. Nicola Elvassore Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale - Università di Padova Dr. Patrizia Pontisso Cells Cells Cells Cells Produzione di array cellulari mediante micro-contact printing Array cellulari Dipartimento di Principi e Impianti di Ingegneria Chimica Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Amplificazione del segnale di rilevazione di biomarcatori Dipartimento di Scienze Chimiche Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche Dipartimento di Farmacologia ed Anestesiologia ester asi = Complesso lantanidico bioconiugato con legame estereo CO SA D EVE AVVEN IRE? Un cambiamento delle proprietà di luminescenza in seguito al binding tra antigene e anticorpo per la variazione dell’interazione tra Ln 3+ e il partner amminoacidico donatore nell’ET. Da un punto di vista chimico- fisico questa interazione può avvenire tramite due meccanismi (Förster o Dexter) in base alla distanza tra D e A e alla mutua orientazione dei momenti di dipolo di transizione. Fasi d el l a r icerca: Sintesi e caratterizzazione (IR, NMR, termogravimetrica, elementare) di nuovi complessi con vari leganti sfruttando i seguenti lantanidi: Sm, Pr, Dy, Tb e Eu Studi UV-Vis e luminescenza Studio approfondito della stuttura e sequenza dell’anticorpo CA 19-9 a livello biochimico Sintesi di un tetrapeptide e un decapeptide con una ben determinata sequenza riproducenti delle regioni specifiche dell’anticorpo CA 19-9 Bioconiugazione dei complessi all’anticorpo a 37°C Studio dei cambiamenti nelle proprietà di luminescenza dopo la reazione di binding tra CA 19-9 e il corrispondente antigene Conclusioni Ci aspettiamo che o il primo approccio (LIA) o il secondo (CHIA) sia caratterizzato da: limite di rilevabilità inferiore a 1 U/mL oppure limite di rilevabilità comunque basso ma ottenibile tramite una metodica più veloce che sfrutti un biosensore meno costoso e più facile da utilizzare rispetto a quelli attualmente in uso. Perché i Lantanidi (Ln 3+ )? Molti vantaggi rispetto alle sonde organiche fluorescenti normalmente utilizzate: •Grandi Stokes’ shift •Tempi di decadimento della luminescenza lunghi (τ ~ms-μs) Time-resolved immunoassays

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Page 1: Azione Biotech III SVILUPPO DI UN SISTEMA DI RIVELAZIONE …biotech.pd.cnr.it/posters/biotech_3/linea_6.pdf · 2009. 4. 23. · optoelettronico di biochip e integrazione di un modulo

Il progetto ha permesso il conseguimento di una serie di risultati per la realizzazione di dispositivi diagnostici altamente innovativi sia dal punto di vista industriale che dal punto di vista scientifico

ARRAY ANTICORPALI

Messa a punto di array anticorpali da utilizzare in saggi di screening di SCCA-IgM nel siero di pazienti affetti dal cancro al fegato

ARRAY CELLULARI

L'analisi degli array cellulari ha dimostrato la presenza di SCCA in singole cellule, evidenziando come questa metodica possa divenire un utile ausilio diagnostico per l’epatocarcinoma

AMPLIFICAZIONE DEL SEGNALE

Sintetizzati e caratterizzati composti lantanidici con leganti ditiocarbammici e derivati cumarinici ed effettuate prove di stabilità in ambiente fisiologico e test di luminescenza in differenti solventi.

Studiato da un punto di vista biochimico l’esatta sequenza e struttura dell’anticorpo monoclonale CA19-9

Sintetizzati due peptidi immunomimeticiattualmente in fase di bioconiugazione con i complessi ottenuti

REALIZZAZIONE DEL DISPOSITIVO OPTOELETTRONICO

Realizzato un prototipo di rilevatore portatile di biochip optolettronici con microarrays anticorpali con caratteristiche di:

miniaturizzazione

buona sensibilità

risoluzione elevata

Risultati

Prospettive future

REALIZZAZIONE DEL DISPOSITIVO OPTOELETTRONICO

Ulteriore sviluppo della miniaturizzazione del lettore optoelettronico di biochip e

integrazione di un modulo wireless per la trasmissione in tempo reale dei dati

per una diffusione il più possibile capillare della diagnostica sul

territorio.

L’ottimizzazione del dispositivo dipenderà dall'intensità del segnale

luminescente proveniente dal biochip, obiettivo di ricerche future.

AMPLIFICAZIONE DEL SEGNALE

Bioconiugazione dei complessi all’anticorpo a 37°C (CHIA)

Studio dei cambiamenti nelle proprietà di luminescenza dopo la reazione di bindingtra CA 19-9 e antigene (CHIA)

Sintesi e caratterizzazione di nuovi complessi con vari leganti all’ossigeno macrociclici dei seguenti lantanidi: Sm, Pr, Dy, Tb e Eu e loro bioconiugazione (CHIA & LIA)

Caratterizzazione: studi di stabilità in ambiente fisiologico mediante spettrofotometria UV-Vis e luminescenza (CHIA& LIA)

ARRAY ANTICORPALI E CELLULARI

Sviluppo di biochip per l’analisi multimarcatore per la diagnosi precoce, per il monitoraggio dello sviluppo della neoplasia e per il controllo dell’efficacia del trattamento terapeutico dei pazienti

oncologici.

Integrazione degli array anticorpali e cellulari in piattaforme microfluidiche

per una gestione automatizzata ed integrata delle varie fasi di analisi

SVILUPPO DI UN SISTEMA DI RIVELAZIONE PER LA LETTURA DI MICROARRAY ANTICORPALI E CELLULARI PER LA DIAGNOSI IN ONCOLOGIA

(PRODESYS)

Azione Biotech III

• Sensibilità diagnostica per usi clinici;

• Linearità degli intervalli di misurazione;

• Riproducibilità tra lotti;

• Tempo di stabilità;

• Facilità d’uso;

• Dispositivo di tipo usa e getta;

• Richiede piccoli volumi del campione da analizzare;

• Permette di implementare la rilevazione con fluorescenza o chemiluminescenza;

• Permette di realizzare il point of care per i dispositivi diagnostici;

• Riduzione dei costi di produzione;

• Riduzione dei costi per analisi

Vantaggi del Vantaggi del biochipbiochip

Array anticorpaliXeptagen S.p.A.

Test del BIOCHIP con siero HCC e siero di controlloTest del BIOCHIP con siero HCC e siero di controllo

Vetrino Anti-SCCAAnti-SCCAAnti-IgM

Campione

HCC

Campione di controllo

anti-S

CCA

anti-S

CCA

anti-IgM

anti-SCCA

anti-SCCA

anti-IgM

Problematiche: prestazioni dei vari componenti e difficoltà tecnologiche di realizzazione

Tipo di rivelatore: CCD o CMOS

Ottiche: pinhole, lenti asferiche, bundle di fibre ottiche

Elettronica di gestione e di visualizzazione delle immagini

Raffreddamento del sensore per aumentarne la sensibilità Sensore CMOS con risoluzione 2592 x 1944

Sensore ad alta risoluzione con lente asferica

Schema dell’elettronica realizzata per pilotare uno dei sensori

Il sensore a diretto contatto con una cella Peltier per il

raffreddamento

Sviluppo del dispositivo optoelettronicoPhoenix – Ricerca e Tecnologie Ottiche srl

Obiettivi del progetto

Sviluppare array di tipo cellulare e di tipo anticorpale (BIOCHIP) per la rilevazione di marker tumorali, associati alla realizzazione di lettori optoeletronici portatili di biochip per la diffusione il più possibile

capillare sul territorio della diagnostica di epatocarcinoma.

I partner coinvolti hanno perseguito l’obiettivo tramite tre strategie di ricerca strettamente connesse:

a)

messa a punto di kit diagnostici

basati su array anticorpali e/o

cellulari per la valutazione di

biomarcatori tumorali

b)

sviluppo di un sistema di

amplificazione e di lettura del

segnale luminescente per

potenziarne la sensibilità

c)

sviluppo di un prototipo di rivelatore

optolettronico portatile di biochip che

utilizzando i risultati delle precedenti due

strategie

consenta di eseguire test di screening

direttamente on site negli ambulatori di

medicina generale e/o specialistica

I Partner

Phoenix - Ricerca e Tecnologie Ottiche S.r.l. - Padova

Dr. Leonardo Placentino

Xeptagen S.p.A. - Marghera Venezia

Dr. Luca Beneduce

Dipartimento di Scienze Chimiche - Università di Padova

Prof. Dolores Fregona, Dr. Chiara Nardon

Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche - Università di Padova

Prof. Ignazio Castagliuolo

Dipartimento di Farmacologia ed Anestesiologia - Università di Padova

Dr. Maria Cecilia Giron

Dipartimento di Principi e Impianti di Ingegneria Chimica - Università di Padova

Prof. Nicola Elvassore

Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale - Università di Padova

Dr. Patrizia Pontisso

CellsCellsCellsCells

Produzione di array cellulari mediantemicro-contact printing

Array cellulariDipartimento di Principi e Impianti di Ingegneria Chimica

Dipartimento di Medicina Clinica e SperimentaleAmplificazione del segnale di rilevazione di biomarcatori

Dipartimento di Scienze Chimiche Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche

Dipartimento di Farmacologia ed Anestesiologia

esterasi

= Complesso lantanidico bioconiugato con legame estereo

C O SA D EVE AVVEN IRE?

Un cambiamento delle proprietà di luminescenza in seguito al bindingtra antigene e anticorpo per la

variazione dell’interazione tra Ln3+

e il partner amminoacidicodonatore nell’ET.

Da un punto di vista chimico-fisico questa interazione può

avvenire tramite due meccanismi (Förster o

Dexter) in base alla distanzatra D e A e alla mutua

orientazione dei momenti di dipolo di transizione.

Fa s i d e l l a r i c e r c a :

� Sintesi e caratterizzazione (IR, NMR, termogravimetrica, elementare) di nuovicomplessi con vari leganti sfruttando i seguenti lantanidi: Sm, Pr, Dy, Tb e Eu

� Studi UV-Vis e luminescenza

� Studio approfondito della stuttura e sequenza dell’anticorpo CA 19-9 a livellobiochimico

� Sintesi di un tetrapeptide e un decapeptide con una ben determinatasequenza riproducenti delle regioni specifiche dell’anticorpo CA 19-9

� Bioconiugazione dei complessi all’anticorpo a 37°C

� Studio dei cambiamenti nelle proprietà di luminescenza dopo la reazione di binding tra CA 19-9 e il corrispondente antigene

Conclusioni

Ci aspettiamo che o il primo approccio (LIA) o il secondo(CHIA) sia caratterizzato da:

�limite di rilevabilità inferiore a 1 U/mL

oppure

�limite di rilevabilità comunque basso ma ottenibiletramite una metodica più veloce che sfrutti un biosensore meno costoso e più facile da utilizzarerispetto a quelli attualmente in uso.

Perché i Lantanidi (Ln3+)?

Molti vantaggi rispetto alle sonde organiche fluorescenti

normalmente utilizzate:

•Grandi Stokes’ shift

•Tempi di decadimento della luminescenza lunghi (τ ~ms-µs)

Time-resolved immunoassays