badanti: dentro o fuori il welfare lombardo? sergio pasquinelli istituto per la ricerca sociale –...
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BADANTI: DENTRO O FUORI IL WELFARE LOMBARDO?
Sergio Pasquinelli
Istituto per la Ricerca Sociale – Qualificare.info
SPI CGIL
2 Dicembre 2013
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Gli autori:
Luca Beltrametti
Olena Fedyuk
Giovanni Lamura
Raffaella Maioni
Giuseppe A. Micheli
Sergio Pasquinelli
Flavia Piperno
Giselda Rusmini
Raffaella Sarti
Andrea Stuppini
Patrizia Taccani
Francesca Alice Vianello
Utenti > 65enni v.a. % > 65enni
Indennità di accompagnamento 191.000 10,1
Badanti 156.000 8,2
Adi 84.000 4,4
RSA 58.300 3,1
Sad 34.300 1,8
Le risposte principali alla NA in Lombardia
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Fonti: Istat, Inps, Regione Lombardia, Lombardia sociale.it, Qualificare.info
Lavoro domestico: segnali di crisi
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100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
900.000
1.000.000
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
In Lombardia 156.000
A Milano 28.000
Spesa delle famiglie lombarde € 1.889.000.000
Spesa delle famiglie milanesi € 320.000.000
Quante sono, quale spesa
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Fonte: nostre stime su dati Inps, Qualificare.info, D. Mesini et al., Il lavoro privato di cura in Lombardia, paper Irs, 2006.
La spesa sociale 2011 dei Comuni Lombardi stata è pari a € 1.490.400.000 (Lombardiasociale.it)
Le assistenti familiari: come cambiano?
Età In media 42 anni, nuove ondate migratorie più giovani
Provenienza e progetto Italia (10%), Est Europa (60%) Sud America (30%). Cresce la “stanzialità” e i ricongiungimenti
Tipo di lavoro svolto A ore (desiderato da famiglie e badanti) e co-residente
Propensione al lavoro di cura In diminuzione, obiettivo colf, a ore, in residenza o ospedale
Livello di regolarità Meno di un terzo con contratto
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Dinamiche in atto
1. Dilaga il lavoro sommerso (2/3 del totale)
2. Fin che si può si ricorre agli aiuti intra-familiari
3. Preferenza del lavoro a ore rispetto alla co-residenza
4. Il lavoro di cura come ambito occupazionale per le italiane
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Che fare?
Stare a guardare, limitare i “danni”, dare sostegni economici ai più marginali
Oppure cercare di sostenere, fare emergere, qualificare il lavoro di cura (chi ci sta), collegarlo con il sistema dei servizi
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Insensibile a gradi diversi di non autosufficienza Scollegata dal sistema dei servizi Nessun controllo sull’uso del denaro ricevuto Frequentemente usata per pagare le badanti in nero
Dall’Indennità di accompagnamento
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Alla “Dote di cura”
Cosa apprezzano le famiglie, oggi:
Semplicità, rapidità di risposta: “one-stop-shop”
Intermediazione domanda e offerta, ma anche: info, assistenza contrattuale, appoggi, monitoraggi
Economie, garanzie minime Collegamenti con servizi sociosanitari
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Creare la “filiera”:
1. Incontro tra domanda e offerta
2. Counselling, informazioni, sostegni nel tempo
3. Formazione per moduli
4. Accreditamento delle competenze
5. Buoni e assegni di cura
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I limiti del passato Le nuove direzioni
SportelliSolo abbinamento badanti/famiglie. Scarso accompagnamento successivo
Informazione e orientamentoAnalisi dei bisogni e Bilanci di competenzeAbbinamenti domanda/offertaAccompagnamento continuativo nel corso del processo assistenziale
FormazioneCorsi lunghi, poco attrattivi, isolati rispetto al sistema dei servizi e al mercato del lavoro.
Percorsi brevi organizzati per moduli.Tutoraggio on the job attraverso operatori domiciliari.Collegamento con Registri/Albi
Registri/AlbiElenchi poco accompagnati rispetto ai bisogni specifici e alle aspettative delle famiglie
Strumento di lavoro dei servizi. Collegamenti con i Centri per l’impiego
Sostegni alle famiglie
Prevalentemente contrattualeCollegamenti con il sociosanitario e la sanità, azioni di prossimità, mutuo aiuto tra caregiver
I limiti del passato e le nuove direzioni
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Un privato for profit sostenuto da una domanda pagante
Badante di condominio Lavoro somministrato Lavoro “condiviso” Tutoring domiciliare
Risposte “emergenti”
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1. Distanza tra ciò che si sa e ciò che sarebbe utile sapere
2. Valutare gli effetti delle azioni promosse: effetti netti generato in termini di benessere per gli anziani e i loro familiari
3. Funzione che potrebbe assumere un “Osservatorio” regionale – in vista di dinamiche che proseguiranno per almeno 20 anni
Su questi interventi:
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