basi fisiopatologiche della neuropatia … cliniche di disautonomia:-cardiovascolare-tachicardia a...
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Nel 2010 il numero di persone affette da DIABETE si prevede in circa 200 milioni.
La NEUROPATIA DIABETICA è la più frequente complicanza del Diabete Mellito sia di tipo 1 che di tipo 2, con una prevalenza del 50% nei diabetici da più di 25 anni.
In realtà alterazioni dei nervi periferici a funzione autonomica e/o somatica sono presenti nel 90% dei pazienti diabetici.
La Neuropatia Diabetica non è una singola entità ma
piuttosto una somma di sindromi differenti, ciascuna
con proprie manifestazioni cliniche e subcliniche, in
rapporto alla loro patogenesi, peraltro non
completamente chiarita, e che coinvolge fattori:
- metabolici
- autoimmunitari
- vascolari
Prevalenza nella popolazione generale: 0.7-1.5% (420.000 - 900.000 in Italia)
Prevalenza nei pazienti diabetici: 47.3% (Dyck 1993)64% con nefropatia 43.5% senza nefropatia 70% asintomaticiNon significative differenze tra tipo I e tipo II
Evoluzione8% al baseline; 42% a 10 anni (86 paz.; Partanen 1995)
La presenza di neuropatia autonomica incrementa in misura significativa il rischio di mortalità a 3-5 anni
Sicilia: door-to-door survey (Savettieri 1993)
- prevalenza neuropatia somatica 268 casi/100.000 abitanti
- tasso maggiore in donne ed in età avanzata per entrambi i sessi
- intervallo tra diagnosi di diabete ed esordio neuropatia: 8 anni
- tutti i pazienti erano già in trattamento anti-diabetico
- polineuropatia 77%, mononeuropatia 13%, paralisi VII n.c. 13%, multineuropatia 10%
La patogenesi della forma classica di polineuropatia diabetica (simmetrica e distale) resta non completamente chiarita.
Vasculite e danni immunomediati devono essere considerati in circostanze specifiche.
In corso di diabete si possono manifestare differenti tipi di neuropatia (che possono coesistere), le quali riconoscono diverse patogenesi.
Dal punto di vista clinico, la patogenesi deve essere discussa in relazione alle prospettive di terapia.
- È il principale fattore determinante l’avvio del processo che conduce alla neuropatia
- Numerosi studi dimostrano che la normalizzazione dei valori di glicemia e HbA1c migliora la conduzione nervosa
- Non è chiaro se l’iperglicemia ha effetto diretto su assone e/o cellula di Schwann o se il loro danno origina da alterazioni microvascolari conseguenti alle alterazioni metaboliche
- Altri fattori (vascolari, metabolici, genetici) sono coinvolti
I deficit funzionali delle fibre nervose si riflettono in:
- alterazioni (anche asintomatiche):- della conduzione nervosa- della funzione autonomica
- minore efficacia nel processo di rigenerazione delle fibre nervose
Comparsa e progressione della polineuropatia sono
correlate al controllo glicemico, alla durata della
malattia diabetica ed alla presenza di
fattori di rischio vascolari
Fattori di rischio per lo sviluppo di neuropatia
Il Diabetes Control and Complications Trial (DCCT- tipo 1):riduzione del 60% di neuropatie nel gruppo con intenso controlloglicemico a 5 anni. Ciononostante, l’incidenza cumulativa di neuropatia (15-21%) e le alterazioni della conduzione nervosa (40-52%) rimanevano stabili.
Kumamoto Study (tipo 2, insulina): migliore NCV e ritardo di 2 anni nella comparsa della neuropatia nel gruppo a intenso controllo glicemico.Quali altri fattori di rischio?
1172 pazienti con diabete tipo I, prospetticoFollow-up di 7 anni: 23.5% pz con neuropatia (negativi al baseline)
Gli studi sperimentali in vivo e in vitro hanno dimostrato il coinvolgimento di 4 principali vie metaboliche:
1- Glicosilazione non enzimatica delle proteine con formazione di advanced glycation and products (AGEs)
L’iperglicemia con la glicosilazione delle neuroproteine e l’ischemia contribuiscono alle alterazioni neuropatiche degenerative.
Riduzione della velocità di conduzioneEspressione di demielinizzazionePeggiora di circa 1 m/sec all’annoNon si correla ad alcun parametro clinico
Decremento di ampiezza del potenziale nervosoEspressione di degenerazione assonaleLa riduzione di ampiezza delle risposte sensitive e motorie è predominante rispetto alla riduzione della velocità di conduzioneSi correla alla disabilità
2- Attivazione della Protein Kinasi C (PKC) e della cascata delle risposte di stress ossidativo.
La PKC viene attivata sia direttamente che indirettamente come secondo messaggero per ormoni attivati da stress metabolico contribuendo ad incrementare infiammazione, stress ossidativo e alterazioni vascolari.
3- Aumentata attività dei POLIOLI.
L’eccesso di glucosio è deviato dalla glicolisi attraverso la via dei Polioli.
Ne consegue depauperamento di NADH e della capacitàantiossidanti cellulari.
Ciò causa nel nervo:
1- accumulo di sorbitolo
2- riduzione del contenuto di mio-inositolo
3- ridotta attività della ATP asi Na/K
4- modificazione di trasduzione di segnali
4- Aumentata attività della via delle ESOSAMINE
La parziale glicolisi causa l’accumulo di prodotti intermedi di glicosilazione.
Ciò determina la deviazione di fruttosio - 6 - fosfato attraverso la via delle esosamine.
IPOTESI UNITARIA
Ognuna delle vie metaboliche è perturbata come
conseguenza diretta o indiretta della produzione
eccessiva di superossidi di origine mitocondriale,
indotta dall’iperglicemia.
Sintomi e segni• Sensitivi
– Negativi– Positivi
• Motori
Funzione • Neuropatia somatica
– Sensitiva• Grandi fibre• Piccole fibre
– Motoria• Neuropatia autonomica
– Ortosimpatica– Parasimpatica
Danno• Assonale• Demielinizzante
Distribuzione• Polineuropatia• Mono- e multineuropatia• Plessopatia• Poliradiculoneuropatia
Funzione somatica e autonomica nella Neuropatia Diabetica
Fibre sensitive
I sintomi SENSITIVI NEGATIVI (perdita di funzione) sono espressione della deafferentazione recettoriale periferica e della degenerazione delle
fibre nervose sensitive
I sintomi SENSITIVI POSITIVI (eccesso di funzione) sono espressione di un’instabilità del
sistema nocicettivo a livello periferico e centrale generato da alterazioni a livello assonale, dei
neuroni sensitivi e midollare
L’alterazione delle fibre di grande diametro si correla a:
- Riduzione delle sensibilità propriocettive- Parestesie- Alterazioni dell’esame elettroneurografico
L’alterazione delle fibre di piccolo diametro si correla a:
Riduzione delle sensibilità superficiali- Dolore- Disautonomia- Ipotrofia di cute e sottocute
PLESSOPATIA LOMBOSACRALE
Esordio: più frequente in pazienti con diabete tipo 2, maschi, anziani e scompensati; subacuto con dolore seguito da ipostenia e ipotrofia muscolare; talora bilaterale ed asimmetrica
Clinica: dolore intenso e persistente in sede lombare, glutei e coscia anteriore; dopo giorni o settimane ipostenia e ipotrofia dei muscoli flessori-estensori-adduttori di coscia e ginocchio; talora deficit dei muscoli distali; calo ponderale spesso rilevante
Decorso: monofasico, recupero discreto
Studio ENG-EMG: CMAP ipovoltati; denervazione muscoli paraspinali, prossimali e distali
Terapia: steroidi e.v. o IVIG (risoluzione del dolore)
SENSITIVI- Negativi
- - Ipoestesia tattile, puntoria e termica- Ipopallestesia, deficit SK- Atassia
- Positivi- Stimolo indipendenti
- Parestesie- Dolore spontaneo- Bruciore
- Stimolo dipendenti- Dolore da pressione- Allodinia- Iperalgesia- Iperestesia termica
MOTORI- Trofismo- Forza
É fondamentale valutare evoluzione temporale e
distribuzione di sintomi e segni per formulare una
corretta diagnosi
La loro alterazione causa IPOTROFIA dei muscoli con possibile comparsa di piede cavo e deformità scheletriche ai piedi. L’ipotrofia è espressione di degenerazione assonale ed èpredominante nelle neuropatie assonali
Fibre motorie
Il DEFICIT DI FORZA è abitualmente sottostimato dai pazienti, che possono anche non riferirlo. É espressione dell’alterazione della conduzione nervosa ed è predominante nelle neuropatie demielinizzanti
Fibre autonomiche
Il sistema PARASIMPATICO agisce sui meccanismi di conservazione e recupero di energia.
Determina il decremento di frequenza cardiaca e pressione arteriosa, facilita la digestione, l’assorbimento e l’escrezione dei nutrienti.
Il sistema SIMPATICO agisce sui meccanismi di preparazione al consumo di energia.
Determina incremento di frequenza cardiaca, pressione arteriosa ed eiezione cardiaca, spostamento del flusso ematico da cute ed organi splancnici ai muscoli scheletrici.
Le manifestazioni cliniche sono prevalentemente distinte in 3 gruppi:
- Polineuropatia distale simmetrica (sensitivo-motoria e/o autonomica)
- Neuropatia motoria prossimale simmetrica
- Neuropatie focali e multifocali suddivise in:
a) Neuropatia dei nervi cranici, intercostali e di altre sedi
b) Neuropatie da intrappolamento
Polineuropatia distale simmetrica:
È la più frequente; comprende forme che colpiscono fibre motorie, sensoriali e miste moto-sensoriali.
Le alterazioni iniziano nella regioni distali degli arti e poi in quelle prossimali.
Neuropatia motoria prossimale simmetrica:
Interessa i muscoli flessori della coscia e gli estensori
della gamba di entrambi gli arti inferiori.
Neuropatia focale e multifocale:
Neuropatie dei nervi cranici ( III, IV, VI, VII), mononeuropatia singola o multipla; radiculopatia e neuropatia motoria asimmetrica.
I nervi più colpiti nella neuropatia da intrappolamento sono:
-Il nervo mediano
-Il nervo radiale
-Il nervo peroneale
L’insorgenza è acuta, il decorso autolimitante e la patogenesi vascolare o traumatica.
PARALISI NERVO FACIALE
Esordio: subacutoSintomi: emiparesi muscoli facciali superiori ed inferiori, disgeusiaDolore: possibile in sede retroauricolare; può precedente il deficit Decorso: recupero completo in 3-6 mesi nella maggior parte dei
pazienti; possibile sincinesie post-paresiStudio ENG-EMG: ampiezza e latenza CMAP nervo facciale; EMG;
blink reflex
periferica centrale
PARALISI NERVI OCULOMOTORI
Esordio: subacutoClinica: diplopia in lateralità
di sguardoDolore: noDecorso: recupero completo
in 3-5 mesi nella maggior parte dei pazienti
Deficit III n.c. sinistro
Esordio: subacutoClinica: diplopia, ptosi palpebrale,
risparmio funzione intrinsecaDolore: sì; può persistere per alcuni
giorni; raramente precedeDecorso: recupero completo in 3-6
mesi nella maggior parte dei pazienti
Deficit VI n.c. sinistro
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
Esordio: cronico o subacuto; più frequente la notte con risvegli Clinica: dolore, parestesie ed ipoestesia nel territorio del nervo
mediano; talora scarsamente localizzato; deficit di pinza pollice-indice ed ipotrofia del muscolo abduttore breve del pollice
Decorso: progressivo; possibili fasi quiescentiStudio ENG: latenza distale e ampiezza SAP dei nervi mediano e
ulnare; latenza distale ed ampiezza CMAP del nervo mediano
SINDROME DEL TUNNEL CUBITALE
Esordio: cronicoClinica: ipoestesia e parestesie nel territorio del nervo ulnare, deficit
nella prensione ed abdo-adduzione delle dita, risparmio flessione del IV-V dito
Decorso: progressivo; possibili fasi quiescentiStudio ENG: conduzione sensitivo-motoria del nervo ulnare in sede
sovra- e sottogomito
Nei pazienti diabetici la causa più importante di malattia
del piede è la Neuropatia Sensoriale ( negli U.S.A. il
diabete è la principale causa non traumatica di
amputazione delle estremità inferiori, interessando il 67%
dei casi)
Ulcere neuropatiche Ulcere neuroischemichePiede caldo e ben perfuso, polsi presenti; sudorazione ridotta; cute secca con fissurazioni.
É cruciale la presenza o assenza di ischemia, confermata dal valore patologico (< 1) dell’indice di pressione tra caviglia e braccio.
Piede freddo, polsi assenti; cute sottile e glabra; atrofia del tessuto sottocutaneo.
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• La neuropatia è il principale fattore di rischio per lo sviluppo di ulcere cutanee
– Origine neuropatica nel 45-62%, vascolare nel 7-13%, mista nel 25-45%
– La presenza di alterazioni della sensibilitàvibratoria aumenta di 7 volte il rischio di avere ulcere nei 3 anni seguenti
– Il 2–3% dei diabetici sviluppa un’ulcera/anno; il 15% dei diabetici avrà almeno un’ulcera cronica nella vita
- Amputazioni in 6/1.000 diabetici; il 70–90% di tutte le amputazioni è preceduto da ulcere
- 65.000 amputazioni all’anno in USAnell’87% dei casi la neuropatia è la maggiore tra le concause
La neuropatia sensoriale agisce attraverso i seguenti meccanismi:
1- ridotta sensibilità plantare che porta a lesioni meccaniche e termiche non percepite
2- eccessive e ripetute pressioni sulle protuberanze delle ossa tarsali, specialmente sui capi metatarsali
3- modificazioni dell’andatura e deformità del piede (p.e. dita a martello, dita ad artiglio) che aumentano la pressione locale
4- neuropatia autonomica che porta ad una ridotta sudorazione con secchezza e cute screpolata
Alterazioni della funzione autonomica
• Il 20% dei pazienti con neuropatia autonomica presenta deficit autonomici asintomatici, che possono essere rivelati da test specifici (cardiovascolari)
• La disautonomia può causare alterazioni clinicamente silenti, tra le quali:
- Ipotensione ortostatica- Infarto miocardico - Gastroparesi- Aumento della capacità vescicale e ritenzione urinaria
Manifestazioni cliniche di disautonomia:
- Cardiovascolare
-Tachicardia a riposo
-Ipotensione ortostatica *
-Infarto miocardico silente*, scompenso cardiaco, morte improvvisa
* spesso non sintomatiche
- Gastrointestinale
- Gastroparesi *- Diarrea, stipsi
- Genitourinarie
-Deficit di erezione-Deficit di ejaculazione-Disfunzioni vescicali *
* spesso non sintomatiche
- Periferiche
-Alterazioni della sudorazione-Anomali pupillari *-Alterazioni flusso ematico *-Edema
* spesso non sintomatiche
Disautonomia e mortalità:
La disautonomia è un indice predittivo di mortalità a 5 anni (O’Brian 1991):- 27% in diabetici con neuropatia autonomica
asintomatica
- 8% in diabetici senza neuropatia autonomica
Il diabete causa diversi tipi di neuropatia, che spesso coesistono.
Riconoscerle permette di orientare la terapia in modo adeguato.
Il fatto che il paziente sia diabetico non deve fare attribuire ogni sintomo o manifestazione clinica alla “neuropatia diabetica”.
É importante ricordare la diversa evoluzione spaziale e temporale dei sintomi e dei segni clinici.