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Direttore responsabile: Donatella Gallone - Editore: Ilmondodisuk Società Cooperativa - graphic design: Pasquale Amato Sede legale: Via Duca di San Donato 15 - 80133 Napoli - tel. 081.19806215 - Codice Fiscale e Partita Iva 06088751216 Iscrizione REA (repertorio economico amministrativo) n. 794608 - Tribunale di Napoli al n. 76 del 10/07/2008 - iscrizione ROC n. 17598 GENNAIO 2016 - ANNO VIII n. 29 MAGAZINE attualità & cultura MAGAZINE attualità & cultura Soprassalti del cuore L’importanza di creare una rete culturale di Donatella Gallone Giuseppe Gaeta a pagina 3 Progetto Turandot, un ponte con la Cina Adriana De Manes a pagina 4 Quei segni svelati dalla grafica a pagina 6 La memoria storica nell’Archivio Andrea Zanella a pagina 5 L alba è fredda e non pro- mette nulla di buono. Nuvole minacciose si addensano in un cielo ancora addormentato. Risuonano nel giardino i tacchi dei suoi stivali in cui affondano pantaloni di seta azzurri. continua a pagina 2 Erminia Mitrano Battiti d’arte in Accademia Battiti d’arte in Accademia

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Direttore responsabile: Donatella Gallone - Editore: Ilmondodisuk Società Cooperativa - graphic design: Pasquale Amato

Sede legale: Via Duca di San Donato 15 - 80133 Napoli - tel. 081.19806215 - Codice Fiscale e Partita Iva 06088751216

Iscrizione REA (repertorio economico amministrativo) n. 794608 - Tribunale di Napoli al n. 76 del 10/07/2008 - iscrizione ROC n. 17598

GENNAIO 2016 - ANNO VIII n. 29 MAGAZINE attualità & culturaMAGAZINE attualità & cultura

Soprassaltidel cuore

L’importanza di creareuna rete culturale

di Donatella Gallone

Giuseppe Gaeta

a pagina 3

Progetto Turandot, un ponte con la Cina

Adriana De Manes

a pagina 4

Quei segni svelatidalla grafica

a pagina 6

La memoria storicanell’Archivio

Andrea Zanella

a pagina 5

L’alba è fredda e non pro-mette nulla di buono.Nuvole minacciose si

addensano in un cielo ancoraaddormentato. Risuonano nelgiardino i tacchi dei suoi stivali incui affondano pantaloni di setaazzurri. continua a pagina 2

Erminia Mitrano

Battiti d’arte in Accademia Battiti d’arte

in Accademia

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MAGAZINE attualità & cultura

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GENNAIO 2016 - ANNO VIII n. 29

r pag. 2

segue dalla prima pagina

Sul capo, una lunga parrucca bianca chescivola sulla preziosa giacca color argentoe dona un nobile pallore a quel volto irre-golare. Ha l’aria stanca, di chi ha cammi-nato a lungo. Si siede sul muretto che

costeggia il prato mentre lo sguardo annega neisecoli.

«Maestà, sono onorato della vostra presenza.Certo era in un convento che avevate fondato lavostra Accademia, ma l’intento non è andato maiperso, si è solo trasferito tra queste pareti».

Re Carlo scruta davanti a sé quella figura di uomomaturo, un po’ stempiato, in abito scuro e camiciabianca, chiusa al colletto da un papillon nero.

«Mi avete riconosciuto? Ma voi chi siete, non homai avuto il piacere di incontrarvi».

«Non avreste potuto. Nacqui tanti anni dopo lavostra partenza dal mondo. Sono Filippo Palizzi e inquesta Accademia fui il presidente».

«Ho sentito tanto parlare dei vostri dipinti dal-l’ampia fama. E mi hanno detto che qui avete pian-tato il seme di un’idea ancora rigogliosa: una galle-ria di arte moderna».

«Se voi non aveste avvertito la necessità diavviarla, questa Accademia, per educare i giovanialla creatività, non avrei potuto inseguire il miosogno».

Una voce estranea si aggiunge alla loro. «Ilsogno a volte ti stringe alla gola e a volte ti fa ride-re di contentezza. Sognando sognando se nevanno le stagioni».

Carlo e Filippo osservano un po’ accigliati il nuovovenuto. Piccolino di altezza, con i capelli ricci e neri,negli occhi due tizzoni ardenti. La sua risata tintinnacome quella fresca e spontanea di un bambino.

«Non volevo disturbarvi ma non ho saputo resi-stere alla tentazione di unirmi a voi. Quando ilsilenzio scende tra queste mura, mi conforta torna-re a passeggiare in un luogo familiare, pensando aimiei studenti, ai loro sogni, presenti e futuri. Hodovuto lasciarli qualche anno fa, alla fine del miogiro sulla terra. Chi sono, vi domanderete? L’unicarisposta che riesco a darvi è questa: la poesia miattraversava i pensieri come un lampo, in immaginiche si adagiavano sul foglio in un intreccio di lin-

gue, tra nuovo e antico».Il sovrano spezza il suono di quelle parole. «Ma

allora siete un poeta?».«Mi chiamo Michele Sovente, ma non ha impor-

tanza chi io sia. Quelli che contano, ieri come oggi,sono i soprassalti del cuore, rintocchi inquieti chepossono dare a tutti un brivido di giovinezza, senzasvanire mai».

«È vero - rispondono in due - e qui il cuore nonsi spegne mai, incantato dalla forza della passioneche incoraggia le speranze».

Il sole ha vinto le resistenze di un insistentetemporale e si è impadronito del giorno. Si apre ilportone di Via Costantinopoli e il passato dà la pre-cedenza al ritmo della vita.

Un pianeta creativo che dialoga con la città

All’Accademia di Arti di Napoli dedichiamo questonuovo numero del nostro magazine. Ne parlano

i protagonisti. Il direttore Giuseppe Gaeta che annuncial’ampliamento in due nuove sedi: la Scuola di fashion

design sarà trasferita nella sede della Fondazione regionale Mondragone nella piazzetta omonima e leScuole di didattica dell’arte e communication designarriveranno nella sede della Fondazione FOQUS nei

Quartieri Spagnoli. E ancora, Adriana de Manes,responsabile dell’internazionalizzazione, Andrea Zanella,

componente del gruppo di lavoro sul Patrimoniodell'Accademia, Erminia Mitrano, vicedirettore

e docente di Grafica D'arte, Enrica D'Aguanno, coordinatrice della scuola di Graphic Design, Olga

Scotto di Vettimo, docente Teoria delle ArtiMultimediali, Rino Squillante, coordinatore della Scuola

di Pittura e la bibliotecaria, Manuela D'Agostino. Undiscorso a più voci che mette in rilievo il ruolo culturale

centrale di una antica e prestigiosa istituzione incostante dialogo con le altre realtà, capace di creare

una rete creativa e di rilanciare l’offerta didattica.

La rivista è stata realizzata grazie al coordinamentodell'ufficio stampa dell'Accademia, Costanza Pellegrini

Nelle foto, I mille volti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che punta

all’internazionalizzane attraverso un ponte culturale con la Cina.

Le immagini del magazine sono di Fabio Donato(titolare della cattedra di Fotografia dell’Accademia)

Soprassalti del cuoreSoprassalti del cuore

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di Donatella Gallone

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L’Accademia di Belle Arti diNapoli riveste un ruolo cen-trale per la formazione ter-ziaria nel panorama cittadi-no e nazionale. Con i suoi

20 corsi di diploma accademico, traprimo e secondolivello, sviluppatinelle aree delle artivisive, della proget-tazione artistica,delle nuove tecno-logie, delle discipli-ne per lo spettaco-lo, della comunica-zione per il patri-monio artistico edella didattica del-l’arte, rappresentauno dei poli dieccellenza del riccopanorama di istitu-zioni formative dilivello universitariooperanti sul territorio.

Gli accordi di programma quadro e i progettiavviati nell’ultimo anno oltre a quelli già realizzatitestimoniano di un lavoro intenso di scambio e dicooperazione, che vede l’Accademia come volanodi una rinnovata volontà presente in città per indi-viduare risposte reali ai bisogni culturali del terri-torio. In tal senso l’obiettivo, da me condivisoinsieme al Presidente Paolo Ricci, è quello di daremaggiore impulso alla costituzione di un networkdi relazioni con altre istituzioni formative e cultu-rali, puntando a una progettualità mirata e dieccellenza, da sviluppare attraverso sinergie effi-caci e concrete pratiche di collaborazione.

I diversi progetti realizzati con l’Universitàdegli Studi “Federico II” di Napoli, la SUN -Seconda Università di Napoli, l’IstitutoUniversitario Orientale, l’Università Suor OrsolaBenincasa, si affiancano ai rapporti di partenariatoattivo con realtà come il Museo Madre, il TeatroStabile Nazionale Mercadante, il Teatro di SanCarlo, il Comune di Napoli, il C.N.R, Città dellaScienza, la Fondazione Eduardo De Filippo,Artecinema, il Festival di Ravello, l’AssociazioneLibera, il Museo Cappella Sansevero, la BibliotecaNazionale di Napoli e dimostrano che a Napoli èpossibile affrontare con efficacia le criticità strut-turali solo facendo sistema, in una prospettiva direale disponibilità reciproca e confrontandosi sulfare concreto, attraverso la creazione di pratichedi lavoro comuni, nella forma di laboratori di for-mazione, produzione e ricerca. A gennaio abbia-mo inaugurato due nuove sedi: una presso laFondazione Regionale Mondragone, sede del

Museo del Tessile edell’Abbigliamento“Elena Aldobrandini”,dove sarà dislocata icorsi di primo e disecondo livello inFashion Design, l’altrapresso la FondazioneFOQUS dove troverannocollocazione i Corsi di

Didattica dell’Arte e diGraphic dDesign.

Si tratta di importanti obiettivi, frutto diun’azione motivata dall’innata vocazionedell’Accademia di Napoli ad innescare un processodi trasmissione dei saperi che passi attraverso larelazione sinergica con il territorio, prima ancorache da necessità logistiche.

L’Accademia è depositaria di un progetto dirilancio del patrimonio culturale e artistico e cheriparte da un programma di valorizzazionedell’Archivio Storico dell’istituzione, in collabora-zione con la Soprintendenza ai Beni Archivistici edal ripristino delle strutture che ospitano laGalleria, la Sala Palizzi e la Gipsoteca, contenentiimportanti opere d’arte da restituire al pubblico,agli studiosi e alla città.

Per l’Accademia il patrimonio è motivo costantedi rilancio dell’offerta culturale e didattica, comeattestano i numerosi progetti espositivi e di ricer-ca realizzati in partenariato. In tal senso va ricor-dato il progetto di workshop in programmazionein primavera dedicato ai Palizzi, a cura diGiuseppe Caccavale, artista presente nella mostraCodice Italia del Padiglione Italia alla Biennale diVenezia 2015, curata da Vincenzo Trione.L’Accademia nel 2015 ha inoltre collaborato allarealizzazione di Codice Italia Academy, coordinan-do il ciclo di workshop realizzato a Venezia concinque artisti presenti in Biennale, che ha coinvol-to oltre 100 studenti di 24 Accademie di Belle Artiitaliane e conclusosi a novembre scorso con unamostra degli studenti selezionati.

*Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli

di Giuseppe Gaeta*

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L’importanza di creare una rete culturale

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L’importanza di creare una rete culturale

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L’Accademia diBelle Arti diNapoli aderi-sce al Progettoministeriale

Turandot fin dal suo lan-cio nel 2009, stabilendo,per anno accademico, unnumero di contingenteriservato a studenti cinesi che manifestino lavolontà di studiare le Arti in Italia.

Il progetto, analogo al Marco Polo per l’univer-sità, ha avuto subito un grande successo visto lenumerose richieste di preiscrizioni, soprattutto peri corsi di Arte Visiva, pervenute dall’Ambasciata el’Accademia ha così accolto i primi studenti nel2010 con grande entusiasmo nonostante alcunecriticità dovute soprattutto al gap linguistico. Neltempo l’esperienza si è consolidata e oggi i nostristudenti cinesi sono circa 300, il 10% del totaledegli iscritti e frequentanti tutti i corsi dell’offertaformativa.

Gli studenti, dopo un primo periodo in cui ten-devano a ‘fare comunità’ tra loro, atteggiamentoperaltro comprensibile, hanno oggi stretto amiciziae relazioni con i loro colleghi italiani con i quali sifrequentano per studio e per svago. L’occasionedel Turandot, dunque, ha permesso all’istituzione

tutta di misurarsi in una dimensione internaziona-le particolarmente interessante anche se nonpriva di difficoltà. Naturalmente l’Accademia èsempre stata meta di studenti internazionali (stu-denti Erasmus ed extra UE dal Messico, Brasile,Russia, Iran), ma le relazioni con la Cina sonoimportanti anche per la qualità degli scambi e deiprogetti in essere e allo studio attraverso le con-venzioni con le università cinesi.

Università prestigiose sempre più interessate amettere a punto un sistema di curricula congiuntie pianificare dei percorsi di formazione per i lorodocenti. Annualmente una commissione compostadai nostri docenti viene ospitata in Cina per prese-lezionare gli studenti e per promuoverel’Accademia di Belle Arti. I docenti viaggiano innumerose città (Pechino, Chengdu, Nanchino,Canton, Shijiazhuang tra le tante) e, spesso, con-ducono workshop e seminari nelle università ospi-tanti. Gli studenti hanno così occasione di esperire

metodi e prassi e conoscere in anticipo chi liaccoglierà e guiderà nel loro percorso forma-tivo.

Il feedback è senza dubbio positivo anchetenendo conto del fatto che il 90% dei nostridiplomati, tornati in Cina, lavorano nei settoridelle arti e spesso insegnano nelle scuole e,in alcuni casi di eccellenza, nelle università.

La nostra istituzione investe molto in ter-mini di studio e risorse umane nel progettodi internazionalizzazione, attività vocazionaleper l’Alta Formazione Artistica, e evidenzia lanecessità di allocare, da parte politica, le giu-ste risorse economiche per le nostre istitu-zioni così come avviene per le università.

*Responsabile InternazionalizzazioneAccademia di Belle Arti di Napoli

di Adriana De Manes*

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Progetto Turandot, un ponte con la CinaProgetto Turandot, un ponte con la Cina

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Le foto di questa pagina sono state scattate negli studi

di artisti cinesi durante un suo viaggio come docente dell’Accademia

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La memoria storica nell’Archivio, quella visiva in Galleria

Luogo della creazione artistica per eccellen-za, l’Accademia di Belle Arti è stata prota-gonista dell’attività artistica partenopea, inun alternarsi di maestri e allievi che hannoscritto la storia dell’arte dell’Italia meridio-

nale e non solo. Nelle sue mura l’insegnamentomoderno del fare e del pensare artistico convivecon le importanti testimonianze degli artisti che vihanno insegnato e che vi si sono formati. Questetestimonianze sono andate a costituire nel tempoun importante fondo di beni artistici, documentarie storici che trova i suoi centri di interessenell’Archivio storico, nella Pinacoteca e nellaGipsoteca.

L’Archivio storico è la vera è propria memoriadell’Accademia. Riconosciuto dal 2004 come benedi interesse storico e posto sotto la sorveglianzadella Soprintendenza ai Beni archivistici dellaCampania, comprende documenti dalla primametà dell’Ottocento ai giorni nostri riguardanti idocenti, gli allievi, i pensionati, i concorsi, le espo-sizioni locali, nazionali e internazionali, le trasfor-mazioni della sede, la sua amministrazione e irapporti dell’Istituzione con la città di Napoli.

Non mancano le particolarità, come la serie difascicoli del XIX e XX secolo relativi al Laboratoriodelle Pietre Dure istituito da Carlo di Borbone e unimportante Fondo Fotografico catalogato e infor-matizzato dalla Soprintendenza archivistica eattualmente depositato per motivi di sicurezzapresso la Biblioteca dell’Accademia. Situato attual-mente in una sede provvisoria, l’Archivio sarà pre-

sto collocato in locali più idonei e tutti i suoi fondisaranno consultabili.

Se l’Archivio storico costituisce la memoriadocumentaria e scritta dell’Accademia, laGipsoteca ne è la memoria didattica: il suo patri-monio comprende gessi utilizzati dagli studenti didiverse generazioni per studio e realizzazioni diartisti in varie occasioni, concorsi e esposizioni,per un totale di circa 200 opere censite. Di que-ste, una cinquantina sono collocate nellaGipsoteca propriamente detta, riaperta sotto ladirezione di Giovanna Cassese, mentre altre sonocollocate in vari ambienti dell’Accademia: nell’in-gresso (il Davide), nella sala antistante il teatro

(L’Ercole Farnese), nelleaule di scultura, nei corri-doi, mentre i 32 bassorilie-vi e altorilievi che riprodu-cono il fregio delPartenone costituiscono ladecorazione dell’AulaMagna.

La memoria visiva dimaggiore impatto restatuttavia la Galleria. Volutada Filippo Palizzi e inseritanello Statutodell’Accademia del 1891,ebbe curatori come Morellie Altamura. Riaperta alpubblico a cura di AuroraSpinosa il 7 giugno 2005,dopo cinquant’anni di chiu-sura, comprende più disettecento opere tra dipin-ti, sculture e disegni dalXVII al XX secolo acquisiteappositamente, per eserci-tazione degli allievi, perdonazione, comodato elascito di artisti. Sebbenealcune opere siano andatedisperse durante laSeconda Guerra Mondiale,

l’insieme della Galleria riserva ancora al visitatoreun bel colpo d’occhio. Fa parte della Galleria laSala Palizzi, dove, secondo un allestimento digusto ottocentesco, eseguito sulle indicazioni dellostesso Filippo Palizzi, si possono vedere opere deicelebri fratelli Palizzi, Giuseppe, Filippo, Nicola eFrancesco Paolo e degli artisti francesi che faceva-no parte della loro cerchia di amicizie.

Anche la Galleria è attualmente in fase diristrutturazione e i tre nuovi responsabili del fondopatrimoniale dell’Accademia, Federica De Rosa,Marco Di Capua e Andrea Zanella, nominati dalDirettore Giuseppe Gaeta, stanno lavorando ala-cremente per una nuova valorizzazione di questoimportante patrimonio.

*Componente del gruppo di lavoro sul Patrimonio dell'Accademia

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di Andrea Zanella*

La memoria storica nell’Archivio, quella visiva in Galleria

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La Scuola di grafica d’arte è una delle realtàpiù vivaci e tradizionalmente ben radicatedell’ Accademia di Belle Arti di Napoli che,con la sua offerta formativa di primo e disecondo livello, ha il compito di formare

artisti incisori, illustratori e figure professionali cheoperano in vari settori dell’editoria e della stampad’arte.

Lo studio e la pratica dei procedimenti tecnicidell’incisione e della stampa originale d’arte, sonoil presupposto imprescindibile per entrambi gliindirizzi di grafica d’arte e di Grafica d’Arte per l’il-lustrazione. Nei nostri percorsi formativi gli stu-denti acquisiscono le competenze necessarie perdefinire e riconoscere un’immagine incisa, appro-fondendone gli aspetti metodologici, formali edestetici e valutando le molteplici applicazioni cheessa può avere sia nell’ambito della produzioneartistica che nell’ illustrazione contemporanea.

L'elemento inconfondibile della Scuola, chenegli ultimi anni ha visto un incremento esponen-ziale delle iscrizioni, va ricercato nella sua capaci-tà di coniugare tradizione e sperimentazione, tec-nica e prassi, che accompagna gli studenti allascoperta di una individuale consapevolezza delsaper fare per saper essere. Uno specifico back-

ground che comunque non trascura l’analisi el’utilizzo delle tecnologie per l’acquisizione di unametodologia della progettazione e una formamentis capace di adeguarsi alle più svariate esi-genze della contemporaneità.

Numerose le collaborazioni interneall’Accademia, in particolar modo con la scuola digraphic design, per la realizzazione coordinata diedizioni d’arte a tiratura limitata nelle campagnedi comunicazione visiva per il Maggio deiMonumenti del Comune di Napoli, oltre che conEnti ed Istituzioni, pubbliche e private,presenti sulterritorio. Vale la pena ricordare, tra i tanti, il con-corso riservato agli studenti, “Segni svelati. OpereGrafiche per la Cappella Sansevero”, per la realiz-zazione di una cartella d’arte che si presenterà neiprimi mesi del 2016 con relativa esposizione epubblicazione di un catalogo. La collaborazionecon la Fondazione De Filippo per la pubblicazionedi una cartella di illustrazioni tratta dalla poesia‘”O mare “ di Eduardo De Filippo e con l’associa-zione Libera contro le mafie per il concorso diIllustrazione “l’Albero della buona idea”.

*VicedirettoreDocente di Grafica D'arte

Grafica d’arte sull’alberodella buona idea Grafica d’arte sull’alberodella buona idea di Erminia Mitrano*

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Negli ultimi anni la comunicazione e lesue strategie sono state oggetto di radi-cali cambiamenti, la figura del graphicdesigner è stata in tal senso al centro ditale evoluzione diventando parte inte-

grante di esso e definendosi sempre più come unmanipolatore di storie e accadimenti.

L’Accademia di Belle Arti di Napoli, sin dall’ini-zio della nascita del corso di Graphic Design, hada subito posto come obiettivo principale la for-mazione di figure che, nell’arco del corso di studicompleto di triennio e biennio, potessero acquisi-re, da subito, le giuste competenze al fine dipotere essere considerati a tutti gli effetti profes-sionisti dell’immagine.

Il percorso didattico è articolato a partire daltriennio, con il superamento di una "prima soglia”,indispensabile per la conoscenza matura dei lin-guaggi della progettazione e delle tecniche dellagrafica. Gli anni del biennio rappresentano inveceil momento della sperimentazione, della ricerca edella produzione per la preparazione completa deldesigner che è dentro il futuro ed in continua evo-luzione, per un lavoro sempre più qualificato edaltamente specializzato.

In particolare, il biennio di comunicazione pub-blica studia i nuovi spazi della progettazione,l'identità visiva delle grandi metropoli e delle pic-cole città. Tale biennio spazia dalla comunicazionesociale all'identità visiva delle Aziende, e il bienniomultimedia propone un attento studio delle grafiedella rete, del web, della televisione e del cinema,per assumere le molteplici identità di un art direc-tor dell'immaginario.

Attualmente il biennio in qualità di centro diformazione, produzione e ricerca si è distinto perla realizzazione di diverse campagne di comunica-zione per istituzioni pubbliche e private, realizzatesulla base della grande sinergia instaurata daparte di diversi enti con l’Accademia di Belle ArtiNapoli. Per il Comune di Napoli sono state realiz-zate le campagne dei principali eventi turistici delterritorio come “Natale a Napoli”, “Maggio deimonumenti”, “la Notte bianca”. Tutte le attivitànascono all’interno delle attività laboratoriali delcorso, dando in tal modo la possibilità agli studen-ti di confrontarsi con una committenza ben defini-ta e valutare pertanto un primo approccio concre-to alla realtà lavorativa. Per la Fondazione Idis èstata realizzata la comunicazione per l’edizione2015 “Futuro Remoto”. Per la regione Campania lostand per la promozione turistica. E infine con iconservatori della Campania la comunicazione peril concerto di beneficenza per il Sannio e perLibera la campagna di comunicazione contro lemafie.

Come ogni attività realizzate in Accademia,tutte le produzioni sono frutto della collaborazionetra i diversi corsi. Molti progetti sono realizzatiinfatti con il biennio di grafica d’arte e di fotogra-fia, cooperazione fondamentale per la formazionecompleta degli studenti, che opereranno in unsettore in cui il rapporto tra i professionisti èessenziale per poter far fronte alle richieste delmercato.

*Coordinatore della scuola di Graphic DesignDocente di Graphic Design

Quei professionisti dell’immagine

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di Enrica D’Aguanno*

Quei professionisti dell’immagine

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L’Accademia di Belle Arti di Napoli,attraverso una solida rete di collabora-zioni con istituzioni pubbliche e priva-te, agisce sul territorio promuovendoprogetti destinati a una incidenza sullo

spazio urbano e creando relazioni di natura esteti-ca e creativa. Tra questi, il “Muro parlante”, curatoda Rino Squillante, titolare dell’insegnamento dipittura per la didattica all’Accademia di Belle Artidi Napoli, è frutto di una collaborazione tral’Accademia napoletana e il 48° Circolo didattico diNapoli, situato nel quartiere Barra.

Gli studenti della Scuola di didattica dell’artedell’Accademia hanno svolto, con circa 700 scolarie per un anno, attività laboratoriali espressivo/pit-toriche incentrate sul tema del rapporto tra i bam-bini e il territorio nel quale vivono e sviluppanorelazioni. I disegni dei bambini, prodotti nei labo-ratori, sono stati utilizzati come bozzetti per ilmurales di 125 metri realizzato sul muro perime-trale esterno della scuola e a cui i bambini hanno

lavorato dal 11 al 14 novembre scorso. Il muro dipinto esprime il desiderio dei bambini

di manifestarsi in un territorio fatto a misura diadulto - dove il concetto di spazio pubblico a volteè lontano dalle idee di appartenenza -, in luoghidove le relazioni sono difficili e lo sviluppo deiminori spesso avviene nell’isolamento e in territoridi periferia in cui negli ultimi 30 anni sono repen-tinamente mutate le condizioni sociali, culturali edeconomiche. Il muro parlante, pertanto, amplificala voce dell’infanzia attraverso l’espressione arti-stica e la bellezza che veicola le coscienze.

Tra i progetti realizzati dal corso di nuoveTecnologie dell’arte dell’Accademia napoletana, ilFestival del bacio costituisce l’esemplificazione diuna modalità di lavoro che prevede la centralitàdel laboratorio e la partecipazione collettiva erelazionale dell’artista. Dopo le prime due edizioniorganizzate a Sant’Agata dei Goti, dal marzo 2014il Festival si svolge a Napoli, in collaborazione conl’assessorato alla Cultura del Comune di Napoli,agendo come un vero e proprio contenitore creati-vo in cui il flusso artistico collettivo e plurale siesprime per realizzare, attraverso la partecipazio-ne attiva del territorio, una “scultura antropologicarelazionale”.

L’opera d’arte, intesa, dunque, come processo,viene attivata dai dispositivi estetici aggreganti,tra cui le installazioni disseminate sul territorio,che si innescano attraverso l’azione/relazione dipiù persone. La scorsa edizione, svoltasi nel cen-tro storico, ha coinvolto oltre 400 esercizi com-merciali e ha consentito la disseminazione, ancheattraverso i canali social, del segno #cuoredinapo-li, che nella sua forma scultorea, monumentale epulsante, ha trovato temporanea sistemazionesulla torretta della Stazione Marittima. Con laprossima edizione, prevista per marzo 2016, ilformat del Festival continuerà a proporre un’ideadell’arte che evidenzi la necessità di una soluzioneartistica che sottolinei il valore dell’opera comeprocesso e non come prodotto.

*Docente Teoria delle Arti Multimediali**Coordinatore della Scuola di Pittura - Docente di Pittura

Tra il muro parlante e il Festival del bacioTra il muro parlante e il Festival del bacio

di Olga Scotto di Vettimo* e Rino Squillante**

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La Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti diNapoli, il cui patrimonio è catalogato nelSistema Bibliotecario Nazionale, è statarecentemente dedicata alla memoria diAnna Caputi, sua storica curatrice, che ne

rilanciò l’organizzazione e la gestione negli anni'70 del secolo trascorso. La sua istituzione risaleprobabilmente al 1752, come l'Accademia stessa,sebbene non se ne faccia esplicita menzione finoal 1849, come risulta dai documenti presenti nel-l’archivio storico dell’Istituzione.

Attualmente, la Biblioteca possiede più di23.500 volumi. Il fondo antico è costituito da pub-blicazioni sulla storia dell’arte, l’arte decorativa,l’arte industriale, l’anatomia artistica, il disegno, lachimica e la geometria. Particolarmente interes-sante la documentazione sulla storiadell’Accademia, sul suo ruolo all’interno dellasocietà meridionale, sulla storia dei suoi docenti,dei suoi iscritti, delle materie insegnate e degliartisti napoletani, che a vario titolo ebbero contat-ti con l'Istituzione.

Si tratta di varie tipologie di pubblicazioni: glialbi accademici, gli atti, i concorsi e le premiazio-ni, i cataloghi delle esposizioni, i discorsi inaugu-rali degli anni accademici, le memorie, i rendicon-ti, gli statuti, i Regi decreti, le relazioni. Tra idocumenti di pregio vanno ricordati i volumi cal-cografici di Giuseppe Volpato, Raffaello Morghen,John Flaxman, William Wilkins e Francesco Alvino,le splendide cromolitografie di Anton Seder e ipregevoli volumi su Pompei di Mazois e dei fratelliNiccolini.

Dagli anni cinquanta, la politica degli acquistiha privilegiato l’orientamento didattico e le acqui-sizioni sono state, quindi, afferenti alle discipline

teorico-storico-artistiche insegnate in Accademia.Il patrimonio si è notevolmente arricchito grazieanche alle generose donazioni ricevute negli ultimianni. In particolare, le donazione di GiovanniGirosi, di Arturo Fittipaldi, di Nicola Spinosa, diLuciana Serra Sarengo, di Angela Tecce e LucioTurchetta, di Marco Di Capua e Lea Mattarella, ledonazioni di prestigiose istituzioni napoletanecome l'Istituto italiano per gli studi filosofici,l'Istituto per la storia del pensiero filosofico delCNR e la Biblioteca della Facoltà di Architettura.

Rientra tra gli obiettivi della Biblioteca “AnnaCaputi”, come tra quelli di ogni istituzione voltaalla tutela del patrimonio, quello della valorizza-zione dello stesso: non c’è infatti possibilità direale tutela senza valorizzazione. A questo scopo,la Biblioteca, da due anni è coinvolta nell'iniziativa"Donne ad Arte" curata da Maria Cristina Antoninie di recente si è dedicata alla produzione di unamostra, patrocinata da Expo 2015, e di un catalo-go, curati dalle sue bibliotecarie BarbaraCostantino e Manuela D’Agostino, sul tema delleGrandi Esposizioni. La realizzazione di questoevento ha permesso non solo di mostrare unaparte, per quanto piccola, dei tesori documentalipresenti nella Biblioteca, ma anche di stimolare,con visite guidate, le capacità percettive e visivedegli studenti, affinché sviluppino la consapevo-lezza di una lettura critica dell’immaginario visivo,oltre che di osservazione e interpretazione delbene bibliografico e allo stesso tempo l'evento harinnovato il legame sinergico con la BibliotecaNazionale di Napoli, che ha prestato preziosi volu-mi e ha collaborato nella redazione del catalogo.

*Bibliotecaria Accademia di Belle Arti

Documenti e libri, i tesori della biblioteca

Documenti e libri, i tesori della biblioteca

di Manuela D’Agostino*

Page 10: Battiti d’arte in Accademia€¦ · mini di studio e risorse umane nel progetto di internazionalizzazione, attività vocazionale per l’Alta Formazione Artistica, e evidenzia la

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MAGAZINE attualità & cultura

MAGAZINE attualità & cultura

GENNAIO 2016 - ANNO VIII n. 29

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Le nuove sedi, presidio della bellezza

Le nuove sedi, presidio della bellezza

L’Accademia di Belle Arti di Napoli oltre aessere ente di formazione, è un’istituzio-ne culturale fortemente radicata nellastoria artistica e sociale di Napoli. Daquasi tre secoli opera in un territorio con

il quale si identifica profondamente, traendone stimo-li, ispirazioni e, in molti casi, il proprio stesso motivodi esistenza.

Solo una comunità educativa innervata profonda-mente nei luoghi e nella cultura che la circondano,potrà infatti raggiungere quei livelli di eccellenza e diefficacia, anche intesa in termini economici, che oggi laformazione, in particolare quella terziaria e, ancora piùspecificamente, quella che si definisce Alta FormazioneArtistica, deve necessariamente perseguire.

Tutti temi che passano attraverso la questionefondamentale della costruzione di un’identità colletti-va e di un senso di appartenenza, quali valori fondatidi una nuova cultura della cittadinanza. L’Accademiadi Belle Arti di Napoli ha sempre scelto di essereparte attiva e propositiva di questo territorio, ancor dipiù in tempi recenti, con la determinazione di privile-giare azioni di partenariato attivo e collaborazioniorientate alla valorizzazione e all’impegno sociale.

Nel corso dell’ultimo anno, coincidente con ilprimo periodo di mandato del nuovo direttoreGiuseppe Gaeta e del nuovo presidente Paolo Ricci, siè dato maggiore impulso alla costituzione di un net-work di relazioni con altre istituzioni formative e cul-turali, puntando a una progettualità mirata e di eccel-lenza, da sviluppare attraverso sinergie efficaci e con-crete pratiche di collaborazione.

Su questo presupposto sono stati costruiti tutti irecenti progetti, sia quelli legati allo sviluppo di attivi-

tà culturali e espositive, sia quelli proiettati verso atti-vità di ricerca, sia ancora tutte le pratiche connesse aun armonico sviluppo della didattica. Il risultato ditale importante lavoro di progettualità integrata siconcretizza a partire da questo mese con l’aggiuntaalla storica sede di Via Bellini di altri due luoghi sim-bolici della città, pronti ad accogliere la formazionedegli artisti del futuro.

La Scuola di Fashion Design sarà trasferita nellasede della Fondazione Regionale Mondragone, lo spa-zio, 400 mq distribuiti lungo tutto il primo livello dellaFondazione, è stato reso funzionale alle esigenzedella didattica sia frontale che laboratoriale. Gli stu-denti avranno a disposizione 3 grandi aule adibite alaboratori oltre ad altre due allestite per le lezioniteoriche. A supporto dei docenti un’aula per il ricevi-mento degli allievi e per le riunioni di scuola. Tutti glispazi affacciano sullo splendido terrazzo che circondal’edificio dal quale si può godere la vista di alcunidegli squarci più suggestivi della città.

Scegliere una sede di tale prestigio nasce soprat-tutto dalla volontà di valorizzare beni straordinari, ilmuseo del Tessile e dell’abbigliamento ElenaAldobrandini è uno tra questi attraverso le energiecreative dei giovani studenti, che, a partire da tali luo-ghi, possono costruire un percorso professionale e per-sonale, in stretta sinergia con la storia e con la tradi-zione di eccellenza di larga parte del territorio urbano.

Le Scuole di Didattica dell’arte e CommunicationDesign saranno invece dislocate nella sede dellaFondazione FOQUS già da oltre un anno avampostodi accoglienza e propositività sociale e culturale nelcuore dei quartieri spagnoli. La presenza di unaScuola di Alta Formazione Artistica all’interno di unarealtà sociale complessa come quella su cui sorge lafondazione, rappresenta il tentativo di rendere lo stu-dio, la formazione post scolastica, alla portata di tutti.Un modo di fare conoscere concretamente anche achi semplicemente fruisce dei servizi sul territorio,l’importanza della formazione ai fini di un più facileinserimento nel mondo del lavoro.

Queste sedi individuate in base a un preciso pro-getto culturale, esprimono con chiarezza la strategiadi un’istituzione come l’Accademia, che si sente partedi una comunità scientifica, artistica ma, soprattutto,umana e civile, che oggi, più che mai, necessita dellacostruzione di presidi culturali stabili e credibili all’in-terno della città. g.g.

In alto, i quartieri spagnoli visti dalla fondazione Foqus

Al centro, la fondazione Mondragone