bilancio 2010

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SOMMARIO Dati societari pag. 2 Cariche sociali pag. 3 Ordine del giorno Assemblea Generale Ordinaria pag. 5 Relazione del Consiglio di Amministrazione pag. 6 Relazione del Collegio Sindacale pag. 33 Bilancio al 31.12.2010 pag. 35 Prospetti supplementari pag. 40 Nota integrativa parte H - Operazioni con parti correlate pag. 44 Relazione revisione contabile pag. 46 RELAZIONI E SINTESI PROGETTO DI BILANCIO 2010

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Bilancio 2010 della Cassa Rurale di Trento

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Page 1: Bilancio 2010

Sommario

Dati societari pag. 2

Cariche sociali pag. 3

Ordine del giorno Assemblea Generale Ordinaria pag. 5

Relazione del Consiglio di Amministrazione pag. 6

Relazione del Collegio Sindacale pag. 33

Bilancio al 31.12.2010 pag. 35

Prospetti supplementari pag. 40

Nota integrativa parte H - Operazioni con parti correlate pag. 44

Relazione revisione contabile pag. 46

R E L A Z I O N IE S I N T E S IP RO G E T TODI BILANCIO

2 0 1 0

Page 2: Bilancio 2010

dati societari

DATI SOCIETARI E CARICHE SOCIALI

Banca di Credito CooperativoSocietà Cooperativa

Fondata il 27 gennaio 1898

Sede legale e direzione generaleVia Belenzani, 6 - 38122 Trento

Iscritta all’albo delle banche al n. 2987.6Iscritta all’albo nazionale degli enti cooperativi al n. A157637Registro delle Imprese di Trento, codice fiscale e partita IVA n. 00107860223Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito CooperativoAderente al Fondo Nazionale di Garanzia

Capitale Sociale € 472.418,64Riserve € 125.132.582,18Codice A.B.I. 08304.8

PRESIDENTE: GIORGIO FRACALOSSIDIRETTORE GENERALE: MICHELE SARTORI

PER CONTATTITelefono: 0461.206111Fax: 0461.206123Swift: CCRTIT2T76Ae-mail: [email protected]: www.cassaruraleditrento.it

Page 3: Bilancio 2010

Bilancio 2010

cariche sociali

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE GIORGIO FRACALOSSI

VICE PRESIDENTE VICARIO RENzO DALLASERRA

VICE PRESIDENTE CORRADO SEGATA (*)

CONSIGLIERI MASSIMO BERLOFFABARBARA CIOLA (*)GIuLIA DEGASPERI FRANCO GOzzERROSSANA GRAMEGNADARIO GRISENTI (*)GIOVANNI MERz (*)MASSIMO OCCELLOROBERTO POSTALMARIANGELA SANDRIITALO STENICO (*)MATTEO TAPPARELLI

(*) mandato scaduto

COLLEGIO SINDACALE

CAPO SINDACO WILMA SASSuDELLI

SINDACO EFFETTIVOSINDACO EFFETTIVO

ROMEO DALLACHIESALORENzO RIzzOLI

SINDACO SuPPLENTESINDACO SuPPLENTE

MARCELLO CONDINIGIOVANNI MARCHI

LA CONSULTA DEI SOCI

MAuRO ARNOLDILINO MIORIANTONIA PEDROTTI SILVANO CAINELLIIVAN DE PRETISCLAuDIO STENICOMARCO BERTINIITALO CAMPREGHERCLAuDIO ORSINGHERGIuDITTA BERLOFFAROMEO AGOSTINIITALO NARDELLIMASSIMO D’ACHILLEGIuSEPPE DEMATTèGIuSEPPE FEDRIzzI LuIGI GHERARDIPAOLINA GOTTARDI MARCO CAMINLuCA GRASSIRENATO TARTER

ArgentarioArgentarioArgentarioGardoloMattarelloMeanoMeanoPovoPovoSardagnaSopramonteSopramonteTrentoTrentoTrentoTrentoTrentoVillazzanoVillazzanoVillazzano

PROBIVIRI

ROBERTO FORESTIROMEDIO CAPPELLETTIGINO DORIGATTI

Presidente

Page 4: Bilancio 2010

Page 5: Bilancio 2010

Bilancio 2010

aSSEmBLEa GENEraLE orDiNaria19 maggio 2011 - Seconda Convocazione

ordiNe del GiorNo

Presentazione del Bilancio al 31 dicembre 2010 e conseguenti obblighi informativi.Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione,

Relazione del Collegio dei Sindaci eRelazione del soggetto incaricato del controllo contabile.

Approvazione del Bilancio e destinazione degli utili. Determinazione del ristorno ai sensi dell’art. 49 bis dello statuto sociale.

*Elezione delle cariche sociali.

*Politiche di remunerazione a favore dei Consiglieri di amministrazione,

dei Dipendenti e Collaboratori.Determinazione dei compensi agli Amministratori.

*Determinazione dell’importo che i nuovi Socidevono versare ai sensi dell’art. 2528 cod.civ.

Page 6: Bilancio 2010

l’aNalisi del coNtesto ecoNoMico

LO SCENARIO COMPETITIVO

Nel 2010 la nostra Cassa Rurale ha continuato la propria opera di Banca locale a sostegno dell’economia trentina. Anche in tempi difficili come questi, abbiamo garantito il credito alle fa-miglie ed alle imprese e siamo rimasti vicini alla Comunità, assumendoci i rischi che tale impegno comporta.Di fronte ad una crisi che ha travolto la finanza occidentale, ha emarginato il lavoro e demotivato i giovani, le “differenze” del nostro modello coope-rativo continuano ad emergere con forza, insieme alla centralità che ormai assume il rapporto tra la banca ed il proprio territorio. Le perduranti difficoltà dell’economia reale e le crescenti incognite sul fu-turo dei sistemi finanziari sembrano purtroppo elementi stabili nel quadro economico della nostra azione quotidiana e non saranno neutrali per la Cassa Rurale; ma la scelta di esserci, di continuare a dare risposte alle fami-glie ed alle imprese, non sarà messa in discussione. Insieme a questa responsabilità, si consolida un’altra consapevolezza: l’importanza del ruolo della Cooperazione nell’aiutare i territori a tenere il passo con l’innovazione e a rafforzare la coesione delle Comunità di ap-partenenza, quel “capitale sociale” che è la prima, vera rete di supporto ad ogni sviluppo del territorio.è per questo che oggi, la Cooperazione di credito appare più importante di ieri.

GLI SCENARI ECONOMICI

La situazione economica internazionale, nazionale e provinciale, nonché l’andamento generale del Sistema bancario - e delle Casse Rurali Trentine in particolare - rappresentano fondamentali punti di partenza per meglio com-prendere il quadro di riferimento entro cui si muove anche la nostra Cassa. Ma altrettanto importante, in questo momento, è comprendere la situa-zione sociale Trentina e l’evoluzione di quel “capitale comunitario” - sulla cui importanza ci siamo appena soffermati - che, secondo recenti analisi, vede la nostra Provincia ai vertici nazionali nella graduatoria che misura, attraverso un indicatore sintetico, le dimensioni e la valenza di questo fe-nomeno.La Relazione dedica a questi importanti temi un’apposita panoramica, ri-portata in appendice.

riFlessioNi

GUARDARE A UN fUTURO DA COSTRUIRE INSIEME

Le strategie future della nostra Cassa Rurale individuano, tra gli impegni prioritari, quello di coniugare in modo nuovo le parole “territorio, auto-nomia e sviluppo”; tre pensieri fondamentali attorno ai quali ruota la vita della nostra banca. Nei prossimi anni, infatti, la nostra presenza sul territorio dovrà continua-re a valorizzare la relazione speciale con le Comunità di riferimento ma, al tempo stesso, le politiche di sviluppo della Cassa Rurale dovranno saper rispondere alle sfide competitive della globalizzazione, anche finanziaria. Dovremo quindi continuare ad essere agili e radicati ma, contemporanea-mente, perseguire maggiore efficienza ed economicità, requisiti essenziali per la crescita e per la competitività futura della Cassa Rurale, ma anche fattori decisivi per la promozione dello sviluppo locale e per una vicinanza, sempre più moderna, al mondo delle imprese, delle famiglie e dei giovani. La nostra autonomia dovrà, per questo, confrontarsi positivamente con po-litiche volte a sostenere la coesione e la centralità del Sistema Federativo, ingrediente fondamentale per favorire sinergie comuni ed uno sviluppo del Credito Cooperativo trentino coordinato e responsabile, ovvero lungimiran-te e partecipe - anche in futuro - della crescita del territorio.Insieme al Sistema, dovremo operare per accrescere la nostra “prudenza”, potenziare la capacità di servizio verso Soci e Clienti e sperimentare nuove formule, anche organizzative, per raggiungere tutti gli obiettivi con sempre maggiore efficienza ed efficacia. Non basterà infatti realizzare, come stiamo facendo, un controllo puntuale e talvolta strettissimo sui costi, ma occorrerà anche immaginare modalità nuove e più strutturali per consentirne il contenimento.Con nuova attenzione, con nuova convinzione, dovremo muoverci in sin-tonia con il territorio, puntando a capitalizzare la fiducia della Comunità, per esprimere tutte le potenzialità di sviluppo che emergono dall’ulteriore rafforzamento delle sinergie locali - in ambito imprenditoriale e associativo - che, come “Cassa della Città”, dobbiamo perseguire e valorizzare.Creare valore, radicarlo sul territorio e trasmetterlo alle prossime genera-zioni, rimarranno i pilastri della nostra operatività, le ragioni stesse della nostra identità cooperativa, dove l’impresa è per l’uomo e non il contrario, dove la partecipazione ed il coinvolgimento dei Soci sono le condizioni di base per superare gli egoismi individuali, dove lo sviluppo economico è tale, solo se è sostenibile e solidale. è questa la nostra idea di futuro.

LA COOPERAZIONE AL PASSO CON I TEMPI

La situazione della Cooperazione trentina è complessa, caratterizzata da molte luci, ma anche da qualche ombra. Il dibattito sul futuro del nostro Movimento, in parte originato anche dagli effetti della crisi su alcuni settori cruciali della Cooperazione locale, ha permesso di evidenziare come, alcune scelte, siano oggi decisive e non più rinviabili.Le proposte di modifica del patto fiduciario che lega i Soci alla propria Coo-perativa - e quest’ultima alla Rete Federativa - hanno tradotto queste scelte

RELAzIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAzIONE

Page 7: Bilancio 2010

Bilancio 2010

in una serie di “Linee guida”, approvate dal Movimento e dalla nostra Cassa Rurale nello scorso mese di marzo, volte ad aumentare la partecipazione ed il controllo dei Soci sull’operato aziendale, a migliorare gli strumenti di governance e la trasparenza dei processi decisionali e ad accrescere le com-petenze degli Amministratori e degli stessi Soci, la cui “relazione proprieta-ria”, nella proposta di revisione del patto sociale, assume un ruolo ancora più centrale.Le diverse proposte sono tra loro collegate da una logica precisa, che rispon-de, al tempo stesso, sia all’evoluzione del contesto economico indotta dalla crisi finanziaria, sia alla necessità di accrescere la coerenza tra la natura delle imprese cooperative e le modalità con cui esse sono gestite. Questo mutamento di contesto impone quindi il consolidamento della nostra specificità di società “posseduta e gestita da Soci”. Il rafforzamento dei poteri di controllo e di deliberazione dell’Assemblea, in particolare per quanto riguarda l’approvazione di precisi limiti alla misura dei fidi concedi-bili e l’intensificazione delle attività formative a favore degli amministratori e di quelle informative rivolte ai Soci - chiamati a partecipare con sempre maggiore consapevolezza al governo dell’impresa cooperativa - sono i prin-cipali strumenti individuati dal nuovo patto sociale. Queste “Linee Guida”, insieme ad altre istanze maturate in ambiti norma-tivi diversi e anch’esse finalizzate a migliorare la qualità della governance - profilo sempre più determinante per la stabilità e lo sviluppo delle nostre aziende cooperative - troveranno il prossimo anno un punto di convergenza nel nuovo Statuto che l’Assemblea Straordinaria dei Soci sarà chiamata ad approvare. Ma la sfida dell’autoregolamentazione per il Credito Cooperativo non si esaurirà con la sola riforma dello “Statuto tipo”; molte altre sono infatti le iniziative in cantiere che completano il complessivo quadro degli interventi diretti ad innalzare la qualità complessiva del governo delle nostre imprese. Tra queste ricordiamo soprattutto le valutazioni in corso sul nuovo Fondo di Garanzia Istituzionale, volte ad individuare regole comuni per la prevenzio-ne dei rischi, la crescita sostenibile e il governo efficace della liquidità.L’autonomia della nostra impresa cooperativa dovrà quindi sempre più co-niugarsi con la parola “responsabile” ed essere esercitata all’interno di un quadro di sviluppo “coordinato”, in un Sistema unito e coerente. Siamo tutti consapevoli, infatti, che la riforma delle regole di governance e la futura adesione al Fondo di Garanzia Istituzionale potranno diventare una grande opportunità di rilancio per il Movimento, solo se si accompagne-ranno al reale rafforzamento della fiducia reciproca, ovvero al rispetto delle regole di appartenenza al Sistema e al riconoscimento della centralità e del ruolo di indirizzo della Rete Federativa. Passa da qui il futuro del nostro Movimento, dalla capacità di autoregola-mentarsi, per programmare e perseguire uno sviluppo equilibrato, coerente nei valori, nel disegno organizzativo, nell’operatività. Si tratta, in fondo, di valorizzare il principio base della cooperazione: met-tersi insieme per raggiungere risultati che ognuno, da solo, non raggiun-gerebbe. Attualizzare la rinuncia presente, in ragione della convenienza futura, far coincidere bene comune e cooperazione.

la GestioNe sociale

Il Bilancio Sociale della Cassa Rurale costituisce, ormai da alcuni anni, lo strumento più completo di rendicontazione e di valutazione delle rica-dute “sociali” della nostra attività aziendale. Questo documento, redatto generalmente nel secondo semestre dell’anno, integra le informazioni “obbligatorie” proprie del Bilancio ordinario e ha l’obiettivo di presentare in modo diretto e dettagliato ai Soci, Clienti, Collaboratori e alla Comunità in generale, i tanti risvolti dell’attività sociale, con particolare riferimento al nostro impegno per tutti i portatori d’interesse.In questa relazione riteniamo comunque importante ricordare alcuni aspetti della nostra “responsabilità sociale”, già in parte anticipati ai Soci nel corso dei recenti 15 incontri pre-assembleari.Al 31 dicembre 2010, la compagine sociale risultava composta da 11.513 Soci, dei quali 3.437 donne, 7.659 uomini e 417 società, enti o organizza-zioni in genere.L’attività di promozione nei confronti della clientela “più vicina” per incre-mentare il numero dei Soci è proseguita anche nel corso del 2010 ed alla fine dell’anno l’aumento, rispetto al dato dell’anno precedente, è risultato pari a 589 unità, a fronte di nr. 796 nuovi ingressi e 207 uscite (delle quali nr. 69 per decesso).Tra i nuovi Soci, 330 sono le donne, 456 gli uomini e 10 gli enti.L’età media dei nostri Soci a fine 2010 era di 52 anni e 8 mesi, mentre era di 45 anni quella dei nuovi Soci entrati nel corso dell’anno.

L’adesione e l‘apprezzamento dei Soci nei confronti delle nostre specifiche proposte di servizi bancari sono risultati, anche nel 2010, in crescita. Citia-mo al riguardo alcuni esempi: al 31.12.2010, erano 7.718 i rapporti di “Con-to Sicuro” aperti dai nostri Soci, a conferma del gradimento verso questo conto corrente “tutto compreso”, che abbina, ai normali servizi bancari, una serie di coperture assicurative utili e vantaggiose, mentre, alla stessa data, l’importo complessivo dei finanziamenti per la casa “Mutuo Sicuro” - erogati

2006 2007 2008 2009 2010

12.000

11.000

10.000

9.000

8.000

7.000

6.000

5.000

4.000

SoCi

8.8769.371

10.62810.924

11.513

Page 8: Bilancio 2010

negli ultimi 5 anni a quasi 900 Soci - aveva superato i 107 milioni di euro.Con riferimento ai servizi extrabancari offerti dalla Cassa ai propri Soci e ai loro familiari, è proseguita, anche nel 2010, la collaborazione con i principali Caf (Acli, Cisl, Cgil e uil) per l’offerta del servizio di assistenza fiscale per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi. A dimostrazione del gradimento di questo servizio, il numero delle dichiarazioni compilate risulta in crescita anno dopo anno e, nel 2010, ha raggiunto quota 5.400. A questo numero si aggiungono poi, anche se in misura decisamente in-feriore, gli utenti Soci che si sono avvalsi del servizio di compilazione di bollettini per il pagamento dell’imposta comunale sugli immobili.Anche il servizio di consulenza legale, fiscale e previdenziale, offerto da consulenti esperti nel settore, ha continuato ad incontrare il gradimento dei nostri Soci. Sono state complessivamente 142 le consulenze svolte nel 2010, di cui 98 in ambito legale, 29 in ambito previdenziale e 15 su temi fiscali.Per quanto riguarda i Premi di Studio, è stata Istanbul la capitale europea che nel maggio 2010, ha ospitato il viaggio premio riservato agli studen-ti Soci o figli di Soci che hanno ottenuto la laurea o il diploma di scuola media superiore con un ottimo risultato. Quasi 100 giovani hanno parteci-pato a questa riuscitissima iniziativa, mentre altri 30, nell’impossibilità di partecipare al viaggio, hanno optato per il premio alternativo, consistente nel contributo per prender parte ad un corso di studio di lingue straniere presso il CLM BELL. Si è consolidata la nuova formula per la realizzazione della cerimonia di consegna dei premi, svoltasi presso le sale del Grand Hotel Trento. una serata condotta interamente dal direttivo dell’Associazione Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento, che ha offerto, oltre al momento istituzionale delle premiazioni, anche un divertente intermezzo dedicato ad un “magico” spettacolo.Si è riconfermato anche nel 2010 l’ormai tradizionale appuntamento con le “Feste del Socio”, con 21 appuntamenti organizzati nelle diverse zone di operatività della Cassa in collaborazione con associazioni di volontariato e gruppi associativi locali. Ogni festa ha registrato il “tutto esaurito” e sono stati complessivamente più di 4.700 i Soci e loro familiari che hanno parte-cipato a questi momenti di socializzazione e divertimento. Tra le altre iniziative rivolte ai Soci ricordiamo le proposte di viaggio; lo scorso anno gruppi di Soci sono partiti alla scoperta di Cina, Russia, Perù e Portogallo mentre, per quanto riguarda i soggiorni estivi, la Cassa Rurale ha confermato la convenzione con la Cooperativa A.E.R.A.T. di Trento per of-frire ai Soci l’opportunità di trascorrere le vacanze presso la struttura “Casa per Ferie Mirandola” a Cesenatico . Come più volte abbiamo ribadito, essere Soci però non significa solamen-te beneficiare di vantaggi personali, ma anche e soprattutto condividere e sostenere quei principi di solidarietà e di mutualità che, da sempre, la Cassa Rurale di Trento mette in atto e che si manifestano principalmente con interventi economici che ricadono sulle attività sociali del territorio in cui operiamo. In generale, la Commissione “Interventi sul territorio” in prima battuta, ed il Consiglio di Amministrazione poi, hanno esaminato tutte le richieste di intervento presentate nel corso del 2010, deliberando ben 521 interventi

in favore di altrettante associazioni ed enti.In particolare, gli interventi in favore di iniziative culturali, educative e ricreative sono stati 271, per un valore complessivo di 678 mila euro.A favore dello sport sono stati destinati invece 412 mila euro, dei quali hanno beneficiato 115 associazioni la cui attività è rivolta in prevalenza al settore dello sport giovanile. Ricordiamo inoltre il sostegno “decisivo” rivolto a numerose manifestazioni sportive locali. un’altra importante categoria di interventi è quella che ha riguardato le iniziative nel campo della solidarietà e della mutualità; si tratta del sostegno a tutte quelle associazioni che svolgono un’attività a favore delle categorie più deboli, non solo sul nostro territorio, ma anche nelle aree del terzo mondo. A questi fini la Cassa Rurale ha destinato 92 mila euro nel 2010, per complessivi 135 interventi.Ricordiamo inoltre che, secondo il progetto di destinazione degli utili più avanti proposto, 145 mila euro saranno destinati ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della Cooperazione. L’impegno in ambito sociale promosso dalla nostra Cassa Rurale risulta oggi ulteriormente rafforzato dall’attività della Fondazione Cassa Rurale di Trento, ente costituito a fine 2008, che rappresenta un ulteriore strumento di mutualità per il sostegno di importanti progetti di sviluppo per la nostra Comunità. La Fondazione, che opera nell’ambito territoriale della Provincia di Trento, persegue infatti esclusivamente e senza scopo di lucro finalità di utilità sociale e pubblica, attivando progetti e iniziative nel campo del-l’istruzione, formazione e promozione culturale, della solidarietà sociale e assistenza sanitaria, della ricerca storica e scientifica e della tutela ambien-tale. Interpretando con convinzione tali indicazioni il Consiglio di Ammi-nistrazione della Fondazione ha quindi elaborato un piano di attività per il periodo 2009-2013. Tra i programmi già realizzati, l’acquisizione totale della scuola di lingue CLM BELL, che ha consentito di realizzare iniziative speciali e offrire agevolazioni per la diffusione della conoscenza delle lingue straniere. Per sostenere l’impegno dei giovani trentini più meritevoli la Fon-dazione nel 2010 ha assegnato 2 borse di studio del valore di 15.000 euro ciascuna, destinate a due giovani laureati per progetti di studio di alto livel-lo rispettivamente nei campi economico-giuridico e umanistico-letterario. Molti sono stati inoltre i progetti in collaborazione con enti e associazioni quali Acli Anziani Con.S.A.T., Ecomuseo dell’Argentario e università degli studi di Trento, Servizio di Salute Mentale dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, Associazione II Gioco degli Specchi, Mandacarù Onlus, Gruppo Il Muretto della Cooperativa Progetto ‘92, Associazione Il Volo della Fenice, LIPu sezione Trento. Altre iniziative sono state organiz-zate con la Fondazione Galleria Civica e con la Fondazione Museo Storico del Trentino. Sono inoltre in corso di definizione nuovi specifici progetti nel campo dell’istruzione e della solidarietà sociale.un accenno, infine, anche all’impegno profuso dalla Cassa Rurale per le iniziative rivolte ai Soci ed ai loro familiari, che si è concretizzato in una spesa di 1,08 milioni di euro, nella quale rientrano gli oneri derivanti dai servizi di assistenza fiscale e consulenza, dai viaggi collegati all’iniziativa “premi di studio” e a quelli estratti fra i Soci partecipanti all’Assemblea, ma anche gli investimenti per le feste dei Soci, per le strenne natali-

RELAzIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAzIONE

Page 9: Bilancio 2010

zie, gli omaggi assembleari, la distribuzione del Ristorno e, in generale, quelli attivati per la realizzazione dei diversi processi di incontro e comu-nicazione con la base sociale. In questa voce si aggiungono inoltre gli investimenti formativi riservati ai Soci e mirati a favorire, in particolare, i processi di apprendimento linguistico. Grazie alla collaborazione con il CLM BELL, la Cassa Rurale offre ai Soci e ai loro familiari speciali agevo-lazioni sui corsi di lingue straniere, soggiorni di studio per ragazzi e altre specifiche iniziative. Altrettanto significativo è stato il sostegno per l’ero-gazione dei corsi di alfabetizzazione informatica, destinati ai Soci della

Cassa, a cura della università Popolare Trentina. Ben superiori sono tuttavia i reali benefici economici a favore dei Soci “at-tivi”, vantaggi derivanti in parte dal Ristorno e dalle tante agevolazioni di spesa relative ai servizi bancari utilizzati, ma riferibili soprattutto alle gene-rali migliori condizioni di tasso praticate ai Soci rispetto alla media dei tassi applicati alla Clientela.I nostri interventi, attentamente ed equamente distribuiti sul territorio di competenza, si possono così sintetizzare per aree principali ed importi erogati:

Bilancio 2010

Page 10: Bilancio 2010

10

la GestioNe ecoNoMica e FiNaNZiaria

UN fLASH SUL BILANCIO

L’anno appena trascorso è stato caratterizzato dal perdurare della crisi dell’economia reale determinando un quadro generale di difficoltà, aggra-vato recentemente dalle rivolte del continente africano e dal conseguente inasprimento dei prezzi del petrolio che, smorzando i timidi segnali di ripresa che si erano registrati sul finire dell’anno, non fanno ben sperare per il futuro. In un contesto così delicato, la nostra Cassa Rurale ha saputo gestire positivamente le criticità; l’esercizio 2010 si è chiuso evidenziando una sostanziale stabilità della tradizionale attività d’intermediazione, con-fermando e migliorando i risultati economici dell’anno precedente.Il totale delle masse amministrate (raccolta diretta, indiretta e impieghi a clientela) ha registrato un risultato di fine anno pari a 2.774,6 milioni di euro rispetto ai 2.803,3 milioni del 2009, con una flessione di 28,7 milioni pari ad una variazione del -1,03%.La raccolta diretta si è attestata nel 2010 ad un valore di 1.242,6 milioni di euro contro i 1.318,2 milioni del 2009 (-5,73%), mentre la raccolta indiretta è passata da 458,9 milioni di euro del 2009 ai 519,6 milioni del 2010, facendo registrare un aumento di 60,7 milioni di euro, pari ad una variazione del +13,22%.

La raccolta complessiva si è attestata quindi nel 2010 a 1.762,2 milioni di euro rispetto ai 1.777,1 milioni dell’anno precedente, con una diminu-zione assoluta di 14,9 milioni di euro (-0,8%).Sul fronte dell’attivo, gli impieghi a clientela hanno chiuso a 1.012,4 mi-lioni di euro contro i 1.026,2 del 2009, segnando una diminuzione assoluta di -13,8 milioni di euro pari a -1,3%.Il conto economico, nel suo complesso, ha chiuso il 2010 con un buon incremento dell’utile netto rispetto all’anno precedente (+14,92%). Analizzando nel dettaglio le singole componenti reddituali, si evidenzia il miglioramento del margine di interesse con una variazione assoluta di +2,1 milioni di euro (+8,24%) derivante dal migliorato spread a livello banca (differenza tra tassi attivi e passivi) che, nel 2009, era dell’1,72%

rispetto all’1,95% medio del 2010 (+0,23 punti percentuali). Anche lo spread tipico riferibile all’intermediazione con la clientela registra un mi-glioramento, pari a 0,25 punti percentuali, passando da un valore medio del 2,17% nel 2009 ad un valore medio del 2,42% nel 2010.un altro risultato positivo è rappresentato dall’andamento delle commis-sioni nette da servizi, aumentate dai 7,3 milioni di euro del 2009 agli 8,4 milioni dell’esercizio corrente (+1,1 milioni pari a +15,30%). I principali contributi al raggiungimento di questo risultato sono riconducibili all’otti-mo risultato delle commissioni rivenienti dal collocamento di titoli (+100 mila euro), dal servizio di distribuzione di prodotti assicurativi (+170 mila euro) e dai servizi di incasso e pagamento (+160 mila euro), oltre che dal calcolo sull’intero anno della commissione per messa a disposizione fondi (+660 mila euro) che ha parzialmente sostituito l’apporto dell’abo-lita Commissione di Massimo Scoperto che, nel 2009, aveva contribuito solamente per un semestre.Il risultato netto della negoziazione delle attività/passività finanziare (divi-dendi, risultato netto dell’attività di negoziazione, risultato netto dell’attivi-tà di copertura, risultato netto da cessione e riacquisto di attività/passività finanziare e il risultato netto delle attività/passività valutate al fair value), seppure positivo in assoluto (420 mila euro), non ha replicato invece l’ec-cezionale risultato registrato nel 2009 (4,9 milioni di euro) ascrivibile quasi totalmente agli utili “straordinari” conseguiti lo scorso anno dall’attività di cessione e riacquisto di titoli classificati nella categoria “attività disponi-bili per la vendita”. Il margine di intermediazione è risultato così in flessione rispetto all’anno precedente (37,0 milioni di euro contro 38,2 milioni dell’anno precedente pari a -3,25%) anche per effetto del risultato negativo netto delle attività/passività valutate al fair value, determinato dallo sfavorevole riallineamento dei valori di fine anno a quelli di mercato (-650 mila euro). Proseguendo in questa sintetica analisi dello schema di bilancio, si incontra la voce delle rettifiche e riprese di valore nette per deterioramento di crediti e di attività finanziarie, il cui risultato deriva dal processo valutativo che la Cassa Rurale ha applicato ai propri crediti in linea con una politica accorta e prudente, suggerita anche dal perdurare del delicato momento con-giunturale. Il saldo di questa voce ammonta a -3,6 milioni di euro contro i -2,9 milioni del 2009. Il risultato netto della gestione finanziaria (margine d’intermediazione +/- rettifiche e riprese di valore nette) si è attestato a fine 2010 a 33,4 milioni di euro contro i 35,3 milioni dell’anno precedente, con una variazione percentuale di -5,51%.I costi operativi hanno registrato un netto miglioramento, passando da 29,4 milioni di euro del 2009 ai 26,6 milioni dell’esercizio appena con-cluso, con una variazione percentuale di -9,48%, corrispondente a -2,8 milioni di euro. Il risultato positivo è ascrivibile principalmente ad alcu-ne tipologie di costo che, nel 2009, avevano pesato sul bilancio a seguito dell’operazione di fusione con la Cassa Rurale Sopramonte; a tale riguardo si ricordano i costi sostenuti per l’organizzazione di cinque assemblee ge-nerali dei Soci e il costo straordinario di circa 2,0 milioni di euro registrato per l’esodo volontario di alcuni dipendenti. In particolare sulle spese del personale è opportuno evidenziare che, con decorrenza 2010, sono stati

RELAzIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAzIONE

2006 2007 2008 2009 2010

1.900

1.800

1.700

1.600

1.500

1.400

1.300

raCCoLTa ComPLESSiVa (valori espressi in milioni di Euro)

1.595,9

1.715,91.757,2 1.777,1 1.762,2

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Bilancio 2010

riclassificati alcuni costi che, nella colonna di raffronto del 2009, trovano ancora rappresentazione nella sottovoce delle “altre spese amministrative”. Per poter procedere pertanto ad un confronto omogeneo tra i due esercizi, sarebbe necessario rettificare la voce “spese per il personale” del 2009 del-l’importo di tali costi, che ammontavano a circa 615 mila euro. Il totale così ricalcolato risulterebbe di 18,8 milioni di euro che, confrontato con i 16,3 milioni del 2010, evidenzierebbe un risparmio assoluto di 2,5 milioni di euro (-13,37%). Anche per le “altre spese amministrative”, applicando lo stesso criterio, si rileverebbe un minor costo di circa 461 mila euro (-3,8%), passando dai “ricalcolati” 12,1 milioni di euro del 2009 agli 11,6 milioni del 2010.Le altre voci che compongono il totale dei costi operativi si riferiscono alla voce accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, che accoglie l’importo di circa 151 mila euro che la Cassa Rurale ha deciso di accantonare quale onere certo cui sarà chiamata a far fronte nel corso del 2011 a titolo di inter-vento a favore del Fondo Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo, alla voce rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, che risulta in linea con l’anno precedente e con le relative attività iscritte in bilancio, e alla voce degli altri oneri e proventi di gestione che registra una lieve flessione di 98 mila euro circa, relativa ad una sopravvenienza attiva iscritta nel 2009 per maggior accantonamento di imposte. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte ha raggiun-to, a fine esercizio, l’ammontare di 6,7 milioni di euro rispetto ai 6,0 milioni del 2009, con un incremento di circa 717 mila euro corrispondente ad una variazione percentuale positiva dell’ 11,82%. Dopo il calcolo delle im-poste sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente, l’utile netto è passato da 4,6 milioni di euro del 2009 ai 5,3 milioni di fine 2010, segnando un incremento percentuale del 14,92%.Il patrimonio, fondamentale elemento di redditività finanziaria, nonché indispensabile, ai fini della Vigilanza, per sostenere un’operatività più ampia e diversificata, raggiungerà, dopo il riparto dell’utile 2010, un valore con-tabile, al lordo delle rettifiche e integrazioni disposte dalla Banca d’Italia, di poco inferiore ai 130 milioni di euro. Il patrimonio utile ai fini di Vigilanza citato in premessa si è attestato invece, a fine anno, ad un valore di 135 milioni di euro contro i 131 milioni dell’anno precedente.

l’assetto orGaNiZZatiVo

La fusione con la Cassa Rurale Sopramonte, avvenuta a fine 2009, ha ac-celerato la definizione di alcuni importanti interventi di ristrutturazione dell’organizzazione interna, che si sono protratti per buona parte del 2010. Alcuni cambiamenti negli assetti organizzativi, hanno permesso di riportare in breve tempo la necessaria stabilità all’interno della struttura ed hanno altresì agevolato un’efficace integrazione delle risorse provenienti dalla ex Cassa Rurale Sopramonte nella nuova realtà.Il 2010 si può definire un anno di transizione e assestamento sul piano orga-nizzativo, caratterizzato da un’attività di revisione interna degli organigram-mi e dei processi operativi e da un costante monitoraggio dell’evoluzione degli scenari di mercato.Fra gli interventi organizzativi più significativi registrati nel corso dell’anno rientrano le scelte di razionalizzazione della rete filiali, operate dal Consiglio di Amministrazione con la finalità di ridurre i costi operativi, senza però di-minuire il livello di qualità del servizio offerto alla Clientela.Tra queste, ricordiamo la chiusura della filiale di Via Giovanelli, con il trasfe-rimento dell’operatività nella vicina filiale, rinnovata e ampliata, di Via Gra-zioli. Nel corso dell’estate l’operatività della filiale di Via Manci è stata invece integrata nella sede, potenziata, di Via Belenzani. La filiale dell’Interporto, in considerazione dell’aumentata operatività, ha esteso a tempo pieno l’orario di apertura al pubblico. un terzo accorpamento, relativo alle filiali di Piazza Cantore e Corso Buonarroti, si è concluso nei primi mesi del 2011. Nel contempo è continuato il processo di ristrutturazione e ammoderna-mento di altri sportelli, con lo scopo di conferire all’intera rete filiali uno stile omogeneo all’interno di ambienti più accoglienti e funzionali. Anche le aree interne sono state oggetto di una specifica revisione organiz-zativa, resasi necessaria soprattutto per la progressiva uscita, per adesione al Fondo di Solidarietà, di 5 collaboratori già in forza all’Area Servizi. Le nuove soluzioni sono state individuate cercando di ridurre le difficoltà dovute alla dislocazione degli uffici in posti diversi e nell’intento di consentire maggiore flessibilità e fungibilità dei ruoli presenti, attraverso una semplificazione del-le linee gerarchiche ed una migliore definizione delle responsabilità. L’impiego più efficiente e razionale delle risorse ha consentito inoltre un re-cupero di personale dalle attività di back office, a vantaggio della rete filiali. Gli effetti positivi di questi interventi di razionalizzazione, unitamente al ri-dimensionamento del numero complessivo degli addetti, sono già evidenti da questo esercizio anche sul piano economico.

LE RISORSE UMANE

Il processo di valorizzazione delle risorse umane, fattore chiave per il rag-giungimento degli obiettivi aziendali e per la realizzazione degli scopi so-ciali che essa è chiamata a perseguire, specialmente in uno scenario econo-mico caratterizzato da forti cambiamenti e competitività, passa attraverso il governo, la gestione e lo sviluppo delle competenze, affinché diventino insostituibile patrimonio dell’azienda. Investire sulle risorse umane signi-fica mantenere elevato l’interesse verso le persone e le loro unicità, vere e

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proprie “risorse strategiche” per la nostra Cassa Rurale. Tale interesse tende a creare nell’ambiente di lavoro le condizioni migliori perché le persone possano esprimere al meglio le loro potenzialità professionali e umane, a tutto vantaggio del coinvolgimento, della motivazione e dunque della qualità della prestazione.La valorizzazione delle risorse è tanto più importante soprattutto se riferita ai giovani collaboratori, che rappresentano il futuro della Cassa Rurale. Per questo si è ritenuto fondamentale riservare particolare attenzione allo svi-luppo delle competenze delle nuove generazioni, specie per quei giovani che dimostrano talento, preparazione, motivazione ad impegnarsi e signi-ficative potenzialità di crescita, anche in campo manageriale. Su di loro saranno costruiti percorsi di carriera, diretti ad accrescere e migliorare le loro capacità ed esperienze, per essere preparati al ricambio generazionale, in uno scenario sempre più difficile e competitivo.Ancor più se diretta alle giovani risorse, la formazione è un investimento fondamentale per l’azienda e un fattore di vantaggio competitivo nella ge-stione dei processi di cambiamento.Negli ultimi mesi del 2010 l’ufficio Risorse umane ha interpretato que-sta esigenza approfondendo con cura l’analisi dei bisogni formativi dei collaboratori e del management, in tutti gli ambiti operativi della Cassa. Questa indagine e rilevazione di esigenze e aspettative ha successivamente portato alla redazione di un piano formativo triennale, che determina le principali linee di indirizzo per una formazione sempre più efficace, mirata ed innovativa.Nel corso dell’anno sono state effettuate 8.896 ore di formazione, tecnica e manageriale. Nel complesso, il 60% della formazione è stata effettuata con nostri docenti interni mentre, per il 30%, ci si è avvalsi di docenti e con-sulenti esterni. Il restante 10% è stato effettuato con moderni strumenti di Formazione a distanza.Si sono inoltre svolte 1.371 ore di incontri di aggiornamento, sia interni che presso altri organismi.Gli investimenti relativi sono stati pari a circa 85 mila euro, interamente coperti dal finanziamento dei programmi formativi ex art. 5, comma 1 del Decreto n. 157/000, a valere del Fondo di Solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione, della riconversione e riquali-ficazione professionale del personale del Credito Cooperativo, concesso a seguito della riorganizzazione aziendale seguita al processo di fusione.Al 31 dicembre 2010, l’organico della Cassa Rurale era composto da 228 dipendenti, di cui 132 uomini e 96 donne, con un’età media di circa 42 anni ed un’anzianità media di servizio di circa 15 anni. Nel cor-so dell’anno sono stati assunti 3 nuovi collaboratori e si sono verificate le uscite di 10 collaboratori che avevano aderito alle prestazioni del Fondo di Solidarietà per il sostegno del reddito del personale dipendente della imprese di credito cooperativo; ad essi si aggiungono altre 5 cessazioni, di cui 3 per pensionamento.I contratti a tempo determinato erano 4, mentre i dipendenti indisponibili (per congedo parentale, maternità, aspettativa e distacco sindacale) erano 9.Il personale operante sulle filiali era di 129 unità, pari al 59% della forza la-vorativa; quello operante nel back office, o nelle aree specialistiche (Finanza-Crediti), era di 90 unità, pari al 41%.

La Cassa si è inoltre avvalsa, per brevi periodi, di alcuni lavoratori temporanei con contratto di lavoro somministrato e di due collaboratori a progetto.La collaborazione con l’università di Trento e con altri soggetti formativi è proseguita con l’attivazione di tirocini con giovani studenti, in diverse aree aziendali, con una durata media di 2-3 mesi. Il tirocinio è servito agli studenti come opportunità di verifica “sul campo” delle conoscenze teori-che apprese, ma si è rivelato spesso un’esperienza utile al loro successivo inserimento nel mondo del lavoro o all’elaborazione di tesi di laurea spe-cialistiche.

LE STRUTTURE

Il 2010 è stato un anno segnato da importanti interventi di ristrutturazione immobiliare e riorganizzazione logistica di alcuni sportelli cittadini. All’ini-zio dell’estate sono stati chiusi due sportelli operanti sulla città, rispetti-vamente in Via Giovanelli e in Via Manci. Per quanto riguarda lo sportello di Via Giovanelli, l’operatività è stata trasferita presso la vicina filiale di Via Grazioli, che nei mesi precedenti era rimasta chiusa per i necessari lavori di ampliamento e ristrutturazione; anche nel caso del trasferimento dell’ope-ratività dello sportello di Via Manci nella vicina filiale di Via Belenzani, si è resa necessaria un’attività di ristrutturazione e riprogettazione dei locali dello sportello della sede. Sempre sul fronte degli interventi sulle strutture immobiliari, nella seconda metà dell’anno sono state oggetto di ammodernamento anche le filiali di via Don Sordo (rione San Pio X) e Cognola: la filiale di via Don Sordo è stata completamente ristrutturata mentre, per quanto riguarda la filiale di Cognola, che in questi anni ha fatto registrare un notevole incremento di affluenze, gli spazi sono stati notevolmente ampliati grazie all’acquisizione di un locale attiguo. Tutti i lavori sono stati eseguiti in tempi estremamente ridotti, rispettando lo stile adottato per le precedenti ristrutturazioni.Importanti lavori di manutenzione agli impianti ed alle strutture si sono resi necessari anche presso il nostro Centro Servizi di Trento nord. Nel cor-so del 2010 è stato adeguato e rinnovato il centralino della Cassa con un

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importante intervento che ha permesso di migliorare il servizio di comuni-cazione telefonico con la moderna tecnologia “IP” (Internet Protocol) e con nuove apparecchiature più efficienti che consentono di ottenere risparmi economici.Nel quadro degli interventi relativi alla sicurezza “logica” e “fisica” della Cassa, ricordiamo quelli effettuati sulle serrature dei mezzi forti e sugli im-pianti di allarme e controllo accessi, implementati e adeguati a standard tecnologici più moderni.Particolare attenzione è stata infine data agli interventi di adeguamento nel rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza e salute per i lavoratori.

INfORMATICA, TECNOLOGIE E PROCEDURE

Nel corso del 2010, le attività ed i progetti che hanno interessato la ge-stione informatica della Cassa Rurale di Trento sono stati molteplici, sia in ambito organizzativo che tecnologico.Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, si è provveduto alla revisione e all’aggiornamento di tutta la documentazione riguardante il Processo di Information Technology (in sigla I.T.); grazie a questo intervento è ora possibile disporre di un quadro normativo di riferimento aggiornato per garantire un valido sistema dei controlli, finalizzato a gestire la sicurezza del sistema informativo aziendale.Sempre in ambito di Information Technology, un altro progetto impor-tante ha riguardato il completamento delle attività di esternalizzazione in outsourcing dell’infrastruttura servers: dopo l’esternalizzazione, presso la società informatica del nostro Gruppo, della parte sistemistica che rap-presenta il “cuore elaborativo” della Cassa Rurale, i rimanenti server sono stati esternalizzati presso il Datacenter di Dedagroup, luogo progettato per garantire i più alti standard di sicurezza e preservare in tal modo la conti-nuità operativa. In ambito tecnologico la Cassa ha dotato tutti gli sportelli di postazioni Info-Point interattive per la consultazione e stampa dei fogli informativi relativi ai prodotti e servizi offerti dalla Cassa Rurale alla Clientela. Nel 2010 è stata inoltre completata l’installazione presso tutti i nostri spor-telli dei riciclatori di banconote; questi nuovi dispositivi sono in grado di riconoscere e classificare automaticamente le banconote, consentendo di ridurre al minimo la quantità di denaro giacente in cassa e rendendo in questo modo l’attività dei colleghi impiegati allo sportello più efficiente, sicura e meno esposta a potenziali rischi di rapina.

IL PROCESSO DEL CREDITO

Anche in occasione del difficile momento di crisi che ha investito l’econo-mia mondiale e locale, la Cassa Rurale di Trento si è impegnata per svolgere al meglio il proprio ruolo di banca del territorio. Nel 2010 non si segnalano significative variazioni rispetto alle politiche creditizie che hanno caratte-rizzato l’anno precedente. E’ proseguita la politica di controllo del grado di concentrazione del portafoglio crediti, in un’ottica di maggior fraziona-mento del rischio con l’obiettivo di mantenere e favorire il ricorso al credito

da parte delle famiglie e delle piccole e medie imprese che vivono ed ope-rano sul territorio locale.Particolare attenzione è stata posta, oltre che alla specificità dei prodotti, anche alla qualità dell’informazione e della consulenza per interpretare e soddisfare al meglio le esigenze della clientela. Sempre sul fronte dei finanziamenti, il notevole interesse sul tema delle energie rinnovabili registrato nel 2009, sia da parte delle famiglie che delle aziende è proseguito anche per tutto il 2010; anche in questo settore, la Cassa si è impegnata ad offrire un’adeguata consulenza tecnica e il suppor-to di alcuni collaboratori adeguatamente formati su questa materia. Sono stati più di 100 i finanziamenti deliberati per queste tipologie di intervento, per un importo complessivo di oltre 10 milioni di euro.In un contesto condizionato dal perdurare della situazione di crisi, la Cassa ha rafforzato il proprio ruolo di interlocutore primario delle imprese locali, integrando la tradizionale attività di erogazione del credito con nuovi stru-menti innovativi a supporto del loro sviluppo. Ricordiamo in particolare il progetto, denominato “Finanza Straordinaria d’Impresa” che, attraverso una specifica collaborazione con la società Scouting SpA - partecipata anche dal gruppo Cassa Centrale Banca -, offre un supporto alle imprese impegnate in attività di ristrutturazione aziendale, avvicendamenti gene-razionali, crescite dimensionali con acquisizioni, fusioni, espansioni anche in mercati esteri, cessioni aziendali o di rami d’azienda, con una consu-lenza altamente professionale in tutte le fasi dei processi riorganizzativi e finanziari. Anche nel corso del 2010 la Cassa Rurale di Trento, in accordo con la ma-novra provinciale “anticrisi” ed in piena sinergia e collaborazione con i Con-fidi locali, ha confermato il proprio ruolo attivo a supporto delle politiche “straordinarie” promosse in favore del mondo imprenditoriale trentino. A questi interventi, finalizzati prevalentemente al riassetto/rafforzamento della struttura delle fonti creditizie e alla riduzione degli oneri finanziari delle imprese locali, si sono affiancate ulteriori facilitazioni: particolar-mente rilevanti sono quelle riferite all’accordo con la Provincia ed i Con-sorzi di Garanzia Fidi per il rafforzamento della struttura patrimoniale delle aziende attraverso il ricorso alla formula del “prestito partecipativo”. In accordo diretto con i Consorzi di Categoria Fidi, sono state inoltre indi-viduate specifiche facilitazioni a favore delle piccole e medie imprese con l’obiettivo di sostenere, a condizioni di accesso “rapide e convenienti”, an-che investimenti strumentali. Infine, sempre con riferimento al sostegno delle piccole e medie imprese e dei nuclei familiari in difficoltà temporanea a causa della crisi, sono state accolte, anche nel 2010, le richieste per la temporanea sospensione del pagamento della quota capitale delle rate di finanziamenti a medio - lungo termine (Accordo Abi - Mef).

IL PROCESSO COMMERCIALE

Nel corso del 2010 è stato dato un ulteriore impulso allo sviluppo della cultura commerciale nella Rete Filiali. A tale scopo sono state promosse e portate a termine alcune campagne commerciali “di contatto” che hanno contribuito ad approfondire la conoscenza della zona di competenza di

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ogni Filiale, ad attivare contatti con la Clientela potenziale e a consolidare la relazione con quella già acquisita, sottolineando la nostra presenza e la nostra attenzione di “Banca del Territorio” alle esigenze delle famiglie e delle piccole imprese.Per quanto riguarda il sistema di offerta, oltre alla proposta di prodotti e servizi tradizionali, è proseguito l’impegno nello sviluppo dei servizi di Bancassicurazione; grazie ad interventi formativi specifici in questa ma-teria, si sono ottenuti buoni risultati anche nel collocamento di prodotti previdenziali e assicurativi.Sempre nel settore della crescita commerciale, è proseguita l’attività del Gruppo Sviluppo Commerciale, attivo in stretta collaborazione con la rete delle filiali; il gruppo è stato particolarmente attivo nell’offrire consulenze nel settore dei finanziamenti riservati alle energie rinnovabili che, come già ricordato nella sezione dedicata al processo del credito, hanno confermato il loro trend di crescita. E’ proseguito anche nel 2010 l’impegno nella valorizzazione della rete fi-liali, da sempre principale luogo per la gestione delle relazioni della nostra Cassa. Gli interventi di ammodernamento, riorganizzazione e razionalizza-zione della rete già descritti, sono stati preceduti da un’importante attività di informazione e supporto alla clientela coinvolta.Contestualmente alla valorizzazione dei canali di vendita “tradizionali”, è proseguito anche l’impegno nello sviluppo dei canali alternativi allo sportello, il cui utilizzo risulta in costante crescita, e nel miglioramento dei relativi strumenti di sicurezza: sono ormai oltre 15.000 i Clienti della Cassa Rurale di Trento che utilizzano i servizi di Virtual Banking per effet-tuare direttamente da casa, dall’ufficio, o dal telefono cellulare, le proprie operazioni bancarie Nella parte finale dell’anno, la razionalizzazione derivante dalla fusione con la Cassa Rurale Sopramonte ma anche il rapido mutamento degli scenari economici e finanziari, hanno comportato la necessità di intervenire sulle condizioni economiche praticate a Soci e Clienti, invariate ormai da diversi anni. Si è trattato comunque di aumenti contenuti, mirati a riallineare la redditività della Cassa su livelli coerenti, che hanno però mantenuto inalte-rata la validità e la competitività della nostra offerta. La manovra ha visto coinvolti principalmente i Direttori di Filiale, oltre ai Settoristi Corporate ed ai Settoristi Finanza, che hanno gestito con impegno e competenza le varie fasi di contatto e le trattative con la clientela interessata. Le condizioni della Cassa sono state riviste ed aggiornate anche con ri-ferimento ai nuovi obblighi in materia di trasparenza dei servizi bancari, in particolare per quanto riguarda la semplificazione e la diversificazione delle proposte commerciali destinate ai diversi soggetti “Consumatori” e “Non Consumatori”.

I RISCHI fINANZIARI

L’elevata volatilità sui mercati finanziari e le crescenti difficoltà nel reperi-mento di liquidità strutturale da parte degli Istituti di Credito hanno carat-terizzato l’intero esercizio. Le maggiori preoccupazioni sono derivate dalle tensioni sui debiti sovrani dei Paesi periferici europei, quelli cioè con situa-

zioni fiscali più fragili, economie strutturalmente più deboli e con debito o deficit più elevati. Tali tensioni hanno determinato un continuo allarga-mento degli spread di rendimento rispetto ai titoli “core” con conseguente forte rialzo del costo di finanziamento. Le recenti tensioni geopolitiche e le sollevazioni popolari dei paesi del Nord Africa hanno contributo ad aumentare le preoccupazioni sui mercati finan-ziari, anche per i timori di estensione della crisi ad altri paesi del Medio Oriente con inevitabili ripercussioni sulla produzione ed esportazione di petrolio. un eventuale aumento del prezzo di tale fonte energetica potreb-be portare, nell’attuale situazione di debolezza economica, ad un rischio di stagflazione dalla quale risulterebbe molto difficile uscire.Il prossimo anno l’offerta di titoli governativi europei sarà molto elevata e raggiungerà, secondo le stime, il controvalore di 800 miliardi di euro, sot-toponendo il mercato ad una forte richiesta di liquidità.Le situazioni di tensione sopra evidenziate, accanto ad un sempre più evidente deterioramento del portafoglio crediti delle banche, potrebbero creare reali minacce sulla struttura e sui parametri di capitalizzazione degli stessi Istituti di Credito.Anche se sembra per ora evitata una seconda fase recessiva, la preoccupa-zione da parte della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve rima-ne molto elevata, riflettendosi, per quanto riguarda le decisioni di politica monetaria, in un ulteriore posticipo della cosiddetta “exit strategy”.Tra i processi di governo interni, fondamentale sarà quindi quello che in-terviene nell’ambito della gestione dei rischi finanziari, definendo le linee guida in tema di strategie e tipologie di investimento, limiti di rischi e quantificazione degli stessi a livello complessivo. Per la gestione operati-va nella nostra Cassa Rurale sono previsti, allo scopo, i supporti consultivi di due specifici Comitati, denominati Comitato Finanza e Comitato Rischi che, coordinati dalla Direzione Generale, si riuniscono periodicamente per analizzare i diversi ambiti di rischio ed eventualmente valutare manovre correttive di portafoglio. I rischi finanziari sono monitorati costantemente con l’ausilio di modelli di analisi (VAR evoluto e A.L.M. - Asset & Liability Management - ) prodot-ti da specifici applicativi e utilizzati dall’Area Finanza, dal Risk Controller e dal Controllo di Gestione e periodicamente portati all’attenzione della Direzione Generale, del Comitato Rischi e del Comitato Finanza.La misurazione del rischio del portafoglio titoli viene supportata dalla reportistica fornita dal Servizio Rischio di Mercato (Reportistica Evoluta) di Cassa Centrale Banca, che evidenzia il valore a rischio dell’investimento (VAR, Value at Risk) calcolato con gli applicativi e la metodologia para-metrica di Riskmetrics, su un orizzonte temporale di 10 giorni e con un intervallo di confidenza al 99%, tenendo in considerazione le volatilità e le correlazioni tra i diversi fattori di rischio che determinano l’esposizione al rischio di mercato del portafoglio investito (tra i quali il rischio tasso, il rischio azionario, ed il rischio cambio).La misurazione del VaR è disponibile quotidianamente per il monitoraggio e le valutazioni operative.Da inizio giugno è stata inoltre avviata l’attività di backtesting del modello di VaR utilizzato giornalmente sull’intero portafoglio titoli di proprietà, atti-

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vità che consiste nel confrontare il VaR con le effettive variazioni del Valore di Mercato Teorico del portafoglio.Settimanalmente sono infine disponibili “Stress Test” sul Valore di Mercato Teorico del portafoglio titoli di proprietà attraverso i quali si studiano le variazioni, relativamente a determinati scenari di mercato, del controva-lore teorico del portafoglio di Negoziazione e dei diversi raggruppamen-ti di strumenti ivi presenti (Azioni, Fondi, Tasso Fisso e Tasso Variabile Governativo, Sovranazionale e Corporate).La nostra Cassa Rurale effettua l’attività di gestione operativa avvalendosi del supporto offerto dalle reportistiche ALM mensili disponibili nell’ambi-to del Servizio Consulenza Direzionale ed elaborato dagli organismi centra-li del movimento cooperativo (Cassa Centrale Banca e Phoenix).Nell’ambito dell’analisi di ALM Statico la valutazione dell’impatto sul pa-trimonio conseguente a diverse ipotesi di shock di tasso viene evidenziata dal Report di Sensitività, nel quale viene stimato l’impatto sul valore at-tuale delle poste di attivo, passivo e derivati conseguente alle ipotesi di spostamento parallelo della curva dei rendimenti di +/- 100 e +/- 200 punti base.Tale impatto è ulteriormente scomposto per singole forme tecniche di atti-vo e passivo al fine di evidenziarne il contributo alla sensitività complessiva e di cogliere la diversa reattività delle poste a tasso fisso, variabile e misto.Particolare attenzione viene rivolta all’analisi degli effetti prospettici de-rivanti dalla distribuzione temporale delle poste a tasso fisso congiunta-mente alla ripartizione delle masse indicizzate soggette a tasso minimo o a tasso massimo per i diversi intervalli del parametro di riferimento.un’attività di controllo e gestione più sofisticata dell’esposizione comples-siva al rischio tasso della Cassa Rurale avviene mediante le misurazioni offerte nell’ambito dei Reports di ALM Dinamico. In particolare si procede ad analizzare la variabilità sia del margine di interesse che del patrimonio netto in diversi scenari di cambiamento dei tassi di interesse e di evolu-zione della banca su un orizzonte temporale di 12 mesi. La possibilità di mettere a fuoco il contributo al risultato complessivo fornito dalle poste a tasso fisso, indicizzato ed amministrato dalla Banca consente di apprezzare il grado di rigidità del margine in contesto di movimento dei tassi di mer-cato e di ipotizzare per tempo possibili correttivi.La Cassa Rurale di Trento si è inoltre dotata di una specifica Policy di li-quidità con l’obiettivo di definire e monitorare le linee guida per la ge-stione della liquidità della Banca, evidenziando ruoli e responsabilità delle singole funzioni aziendali. In particolare viene monitorata l’esposizione al rischio di liquidità operativa e strutturale individuando puntuali limiti da non superare su specifici indicatori: l’Indice L.C.R.N. (Liquidity Coverage Ratio Normal) e l’Indice di Copertura del Fabbisogno Cumulato per quanto riguarda il rischio di liquidità operativo e il NSFR (Net Stable Funding Ratio) per quanto riguarda la liquidità strutturale.Si evidenzia infine che la Cassa Rurale di Trento utilizza strumenti finanziari complessi, come ad esempio i derivati, al solo fine di copertura del rischio di tasso, operando esclusivamente con le strutture specializzate del movi-mento cooperativo.

IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNIE LA fUNZIONE DI COMPLIANCE

Al fine di fronteggiare i rischi a cui la nostra Cassa può essere esposta, la normativa di vigilanza, impone che vengano adottati idonei dispositivi di governo societario e adeguati meccanismi di gestione e controllo. Tali pre-sidi si inseriscono nella più generale disciplina dell’organizzazione e del sistema dei controlli interni volta ad assicurare una gestione improntata a canoni di efficienza, efficacia e correttezza.I suddetti presidi sono finalizzati a coprire ogni tipologia di rischio azienda-le. All’interno della Cassa sono state formalizzate le politiche per il governo dei rischi: tali norme devono essere sottoposte a periodiche revisioni al fine di assicurarne l’efficacia nel tempo, vigilando sul concreto funzionamento dei processi di gestione e controllo dei rischi.Il Sistema dei Controlli interni è costituito dall’insieme di regole, procedure e strutture organizzative che mirano a conseguire i seguenti obiettivi:

assicurare il rispetto delle strategie aziendali;conseguire l’efficacia e l’efficienza dei processi aziendali;salvaguardare il valore delle attività;assicurare l’affidabilità e l’integrità delle informazioni contabili e gestio-nali;assicurare la conformità delle operazioni con l’apparato normativo esi-stente.

La responsabilità primaria è rimessa agli organi di governo della Cassa, ciascuno secondo le rispettive competenze. Per il conseguimento di un efficace ed efficiente sistema di gestione e controllo dei rischi, un ruolo fondamentale è attribuito agli organi aziendali. Nell’ambito del sistema dei controlli interni la Cassa monitora, misura e controlla l’insieme dei rischi (credito, controparte, mercato, operativo, concentrazione, tasso, liquidità, strategico, reputazionale), secondo il seguente schema e regole:1. Controlli di primo livello - o controlli di linea - effettuati dalle strutture deputate ad operare sui mercati (front-office) e da quelle respon-sabili della gestione delle transazioni (back-office), finalizzate alla verifica della correttezza, completezza e coerenza interna delle informazioni sulle transazioni ed al rispetto dei limiti operativi assegnati.2. Controlli di secondo livello - o controlli sulla gestione dei rischi - affidati a unità diverse da quelle produttive, il cui modello integrato nel processo quotidiano di gestione del rischio deve essere in grado di fornire agli organi aziendali le informazioni sull’esposizione al rischio della Cassa. In tale ambito i modelli di controllo di 2° livello sono:

la Funzione Compliance, incaricata della corretta applicazione e del rispetto della normativa di riferimento, della sua coerente interpretazio-ne, dell’individuazione, valutazione, prevenzione e monitoraggio dei rischi complessivi di Compliance;il Risk Controller che ha l’obiettivo di garantire l’indirizzo strategico e la definizione delle politiche di gestione, di valutazione, gestione, misu-razione, monitoraggio e comunicazione del rischio di credito, di mercato, di tasso e di liquidità e di tutti i rischi operativi, limitatamente agli aspetti non collegati alle normative.

3. Controlli di terzo livello - o di revisione interna - internal

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audit - finalizzati alla valutazione e verifica periodica della completezza della funzionalità e dell’adeguatezza del sistema dei controlli interni. Durante il 2010 la Cassa Rurale di Trento è stata oggetto di un’attenta ve-rifica da parte della funzione di Internal Audit (attività esternalizzata dalla Cassa alla Federazione Trentina della Cooperazione), che si è concretizzata su importanti processi organizzativi quali “Information Technology”, “Go-verno” e “Incassi-pagamenti e normative”, confermando una coerente e positiva impostazione dei processi.In tema di disposizioni normative in materia di patrimonio di vigilanza e requisiti patrimoniali, va citato il processo interno di autovalutazione della propria adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process, ICAAP). Il processo ICAAP viene documentato, illustrato e condi-viso con la struttura aziendale e sottoposto a revisione interna. Con ca-denza annuale la nostra Cassa illustra alla Banca d’Italia le caratteristiche fondamentali del processo, l’esposizione ai rischi e la determinazione del capitale ritenuto adeguato a fronteggiarli attraverso un resoconto struttu-rato. Importante risulta il contenuto dell’autovalutazione dell’ICAAP, che individua le aree di miglioramento, le eventuali carenze del processo e le azioni correttive che si ritiene di porre in essere. L’analisi dell’assetto orga-nizzativo costituisce un fattore cruciale per la comprensione della situa-zione della Cassa. Nel mese di marzo 2010 la filiale di Trento della Banca d’Italia - reputando necessari alcuni miglioramenti nella valutazione dei rischi, nella determinazione del capitale complessivo, nell’utilizzo gestio-nale dell’ICAAP e nel contenuto dello stesso - ha fornito al sistema delle Casse Rurali indicazioni volte a favorire un innalzamento della qualità del processo di autovalutazione patrimoniale nonché delle informazioni rese alla Vigilanza nell’ambito del resoconto ICAAP stesso.Durante il 2010 e nei primi mesi del 2011, la nostra Cassa è stata impegna-ta a seguire l’evoluzione normativa che trasversalmente ha coinvolto tutti i processi organizzativi ed operativi, comportando un aggiornamento della regolamentazione nei vari ambiti della prestazione dei servizi e delle atti-vità di investimento, dell’antiriciclaggio, della relazione contrattuale con la clientela e trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari, della privacy, della normativa usura e di altri ambiti di governo, non meno impattanti, preludio a prossime nuove ed importanti emanazioni normative.

l’aNdaMeNtoe le diNaMiche della GestioNe

L’attività degli organi sociali della Cassa Rurale di Trento

L’attività svolta dagli Organi Sociali nel corso del 2010 si può sintetizzare con i seguenti dati:

Consiglio di Amministrazione 27 riunioniComitato Esecutivo 29 riunioniCollegio Sindacale 8 riunioniCommissione lavori 6 riunioniCommissione interventi sul Territorio 5 riunioni

IL PATRIMONIO

Il patrimonio contabile della nostra Cassa a fine esercizio ammonta a € 125.605.000,82 con un decremento netto rispetto al 2009 di € 2.549.838,34. Nel dettaglio è aumentato complessivamente di€ 306.353,13 a seguito della movimentazione 2010 del capitale sociale e del fondo sovrapprezzi di emissione azioni Soci come di seguito de-scritto: aumento di € 150.362,94 a seguito dell’entrata di nuovi Soci nel corso dell’anno e di € 178.236,72 a seguito dell’attribuzione gratuita di nuove azioni ai Soci sulla base del riparto del ristorno come da art. 6 e 7 del regolamento; diminuzione di € 22.246,53 a seguito dell’uscita ordi-naria di alcuni Soci nell’anno 2010. E’ aumentato di € 3.514.503,50 per l’accantonamento a riserva dell’utile netto dell’esercizio 2009 secondo quanto disposto dall’Assemblea dei Soci della Cassa Rurale di Trento in data 14 maggio 2010. E’ invece diminuito di € 6.370.694,97 a seguito della variazione negativa del saldo della riserva patrimoniale “AFS” che, dal va-lore positivo di € 808.255,00 del 2009, è passato ad un saldo negativo di € -5.562.439,97 alla data del 31.12.2010. L’applicazione dei principi con-tabili internazionali aveva comportato in sede di transizione, con decorren-za 1.1.2006, la riclassificazione delle principali poste contabili delle attività e passività patrimoniali. Ne era scaturita una differenza contabile positiva di € 327.515,47 che, secondo normativa, era stata portata ad incremento delle riserve patrimoniali. Oltre a questo importo, che rimarrà immutato nel tempo, il patrimonio recepisce una nuova riserva di valutazione “Ias” di tipo variabile e che accoglie in sostanza gli effetti valutativi di fine periodo delle attività finanziarie disponibili per la vendita (c.d. AFS). Il valore di questa riserva può patrimonialmente assumere valori positivi o negativi nel caso in cui il costo ammortizzato dei titoli presenti in tale categoria ri-sulti, alla data di fine esercizio, rispettivamente maggiore o minore del fair value di mercato. In sede di prima iscrizione, 1.1.2006, il valore patrimo-niale netto della riserva “AFS” era positivo per € 1.072.856,56. A fine 2009 la stessa presentava un valore positivo pari a € 808.255,00. Alla data del presente bilancio il valore è negativo per un importo di € -5.562.439,97. Ne consegue un apporto patrimoniale inferiore al 31.12.2010, rispet-to al 31.12.2009, pari ad € 6.370.694,97. Infine si evidenzia che il patrimonio comprende, alla voce 130 “riserve da valutazione”, l’im-

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Bilancio 2010

porto di € 1.122.507,14 quale riserva riveniente dalla valutazione al fair value, come metodo sostitutivo del costo (deemed cost) utilizzato in sede di passaggio agli IFRS nell’anno 2006, dell’immobile ex sede Cassa Rurale Sopramonte. Il rapporto patrimonio/depositi da clientela della nostra Cassa è, alla fine dell’esercizio 2010, pari al 10,11% rispetto al 9,72% del 2009.

L’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA

Sulla base delle risultanze di fine esercizio, si possono evidenziare le se-guenti caratteristiche salienti della struttura finanziaria del bilancio della nostra Cassa redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS1.

La raccolta

La raccolta diretta da clientela (voci 20, 30, e 50 del passivo dello stato patrimoniale) risulta ammontare a fine esercizio a com-plessivi € 1.242.609.828,83.Rispetto al 2009 presenta una variazione in diminuzione di -5,74%.Le voci 20 “debiti verso clientela” e 30 “Titoli in circolazione” comprendono le varie forme di provvista con clientela (conti correnti passivi, depositi a risparmio e pronti contro termine) e la raccolta effettuata attraverso cer-tificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione per la parte non classificata tra le ”Passività finanziarie valutate al fair value” . La voce 50 “Passività finanziarie valutate al fair value” contiene i prestiti obbligazionari di nostra emissione correlati a contratti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse.In percentuale essa appare articolata, nelle sue varie forme tecniche, come segue:

Dal raffronto della composizione percentuale delle varie forme tecniche sul totale della raccolta si evidenzia un diverso riposizionamento dei vari aggregati tra le due date di bilancio che vede le componenti vincolate e a tempo in calo sul totale della raccolta diretta a vantaggio delle compo-nenti a vista (conti correnti e depositi liberi). In termini di consistenze finali i depositi vincolati diminuiscono del 47,99% passando da 5,8 milioni di euro di fine 2009 a 3,0 milioni di euro di fine 2010. I pronti contro termine diminuiscono dell’11,01% passando da 56,8 milioni di euro di fine 2009 a 50,5 milioni di euro di fine 2010. Per quanto riguarda le restanti forme tecniche vincolate e a tempo, i certificati di deposito diminuiscono del

53,84% (da 26,1 milioni di euro di fine 2009 a 12,0 milioni di euro di fine 2010) così come la raccolta obbligazionaria che diminuisce dell’ 8,21% (da 488,1 milioni di euro di fine 2009 a 448,0 milioni di euro di fine 2010). L’aggregato della raccolta diretta accoglie inoltre, a decorrere dall’esercizio 2007, il debito verso la società veicolo “Cassa Centrale Securitization Srl” connesso all’operazione di cartolarizzazione di mutui ipotecari effettuata dalla Cassa e il cui valore, nettato del titolo junior di 264 mila euro, am-monta a dicembre 2010 a 6,6 milioni di euro contro 8,9 milioni di euro di fine 2009, con una variazione di -26,35% pari a circa -2,3 milioni di euro. Complessivamente, la raccolta vincolata a tempo registra una diminuzione dell’11,19% pari a circa -65,5 milioni di euro, passando da 585,8 milioni di euro di dicembre 2009, a 520,2 milioni di euro di dicembre 2010, con un peso percentuale sul totale raccolta diretta che si attesta, a dicembre 2010, al 41,87% contro il 44,44% di dicembre 2009. Anche la componente della raccolta a vista, rappresentata da conti correnti e depositi liberi, registra un calo passando da 732,5 milioni di euro di dicembre 2009 a 722,3 milioni di euro di fine 2010, con una variaizione percentuale di -1,38% pari a -10,1 milioni di euro.

La raccolta diretta da banche (voce 10 del passivo dello stato patrimo-niale) ammonta a € 2.716.250,47 e risulta in aumento, a valori assoluti, rispetto al dato dell’esercizio precedente (2,3 milioni di euro) per circa 400 mila euro pari ad una variazione di +17,27%. Nel dettaglio risultano in aumento le poste a vista, che arrivano a posizionarsi a 1,8 milioni di euro dai precedenti 1,6 milioni di euro. Sostanzialmente stabili invece le poste a termine, in scadenza nei tre mesi successivi alla chiusura del bilancio, che passano da 763 mila euro di dicembre 2009 a 887 mila euro di dicembre 2010.

La raccolta indiretta, rappresentata dai titoli e dal risparmio gestito per conto della clientela (G.P.M. Cassa Centrale, Fondi Comuni d’inve-stimento Lussemburghese Nord Est Fund, Fondi Comuni d’investimento Aureo Gestioni, Sicav Parvest e Schroder, Fondi Previdenza Integrativi “Pensplan Plurifonds”), e altri prodotti finanziari e assicurativi, ammonta a € 519.609.699,49.L’aumento, rispetto al 2009, è del 13,22% con una variazione assoluta

2010 2009conti correnti e depositi liberi 58,13% 55,56%depositi vincolati 0,24% 0,44%pronti contro termine 4,07% 4,31%certificati di deposito 0,97% 1,98%obbligazioni 36,06% 37,02%debito verso società veicolo (cartolarizzaz.) 0,53% 0,69%

raCCoLTa DirETTa (valori espressi in milioni di Euro)

1.400

1.300

1.200

1.100

1.000

900

800 2006 2007 2008 2009 2010

937,91.076,1

1.244,6 1.242,61.318,2

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positiva di 60,7 milioni circa. La componente gestita aumenta del 75,11% (da 85,7 milioni di euro di fine 2009 a 150 milioni di euro di fine 2010), con un’incidenza sul totale della raccolta indiretta del 28,88% rispetto al 18,67% del 2009, mentre la componente amministrata (titoli di stato, azioni, altre obbligazioni) registra una diminuzione dell’1,00% circa pari a circa -3,7 milioni di euro (369,5 milioni del 2010 rispetto a 373,2 milio-ni del 2009) con un’incidenza sul totale della raccolta indiretta che passa dall’81,33% di fine 2009, al 71,12% di fine 2010. Rispetto all’anno pre-cedente, il 2010 ha visto riprendere il processo di reintermediazione verso forme di raccolta indiretta; il rapporto sulla raccolta diretta infatti registra un aumento passando dal 34,81% del 2009 al 41,82% di dicembre 2010 riposizionandosi ai livelli del 2008. Il peso ponderale sul totale della raccolta complessiva passa al 29,49% rispetto al 25,82% dell’esercizio precedente.Queste risorse confluiscono e defluiscono nella raccolta diretta ed alimen-tano in misura consistente il lavoro di intermediazione.

Gli impieghi alla clientela

Nel nuovo bilancio IAS sono evidenziati alla voce 70 i “Crediti verso clien-tela” e alla voce 30 le “Attività finanziarie valutate al fair value” dell’attivo dello stato patrimoniale. Vi rientrano i finanziamenti, i crediti commerciali, oltre ai crediti deteriorati (non performing) costituiti dalle sofferenze, dagli incagli e da altre esposizioni scadute.Ammontano a € 1.012.419.390,62 e, rispetto al valore di fine 2009 di 1.026,2 milioni di euro, segnano una variazione negativa di -1,34% pari a circa -13,7 milioni di euro. L’andamento dei finanziamenti complessivi alla clientela, nel corso del 2010, ha registrato una moderata contrazione; il protrarsi della crisi dei mercati finanziari e il perdurare di quella dell’eco-nomia reale, ha suggerito di seguire, anche per il 2010, una attenta e pru-dente politica di contenimento delle esposizioni creditorie verso i grandi clienti. L’andamento degli impieghi alla clientela si è così sviluppato nelle varie forme tecniche di affidamento: i conti correnti diminuiscono di 29,9 milioni di euro, pari ad una variazione percentuale di -12,86%, passando da 233,2 milioni di euro del 2009, a 203,2 milioni di euro del 2010; i mutui aumentano di 28,2 milioni di euro pari a un +5,51%, passando da 512,1 milioni di euro del 2009, a 540,3 milioni di euro del 2010; in diminuzione per 38,1 milioni di euro (-17,71%) gli altri finanziamenti a clientela (anti-

cipi sbf, sovvenzioni diverse e rischio di portafoglio) che passano da 215,5 milioni di euro del 2009, a 177,3 milioni di euro del 2010. Nel dettaglio, gli anticipi sbf rilevano al 31 dicembre 2010 per 36,5 milioni di euro e le sov-venzioni a scadenza fissa per 128,7 milioni di euro. L’ammontare del debito residuo dei mutui cartolarizzati ricompresi nei mutui al 31.12.2010 è pari a 6,8 milioni di euro contro i 9,2 di fine 2009. Le attività deteriorate, costi-tuite da sofferenze, incagli ed esposizioni scadute e sconfinate, passano da 56,1 milioni di euro di fine 2009, a 84,6 milioni di euro di fine 2010, con un aumento di circa 28,5 milioni di euro corrispondente ad una variazione percentuale di +50,87%.

La voce dei crediti a clientela viene esposta nello stato patrimoniale a valori netti, ovvero al netto delle rettifiche di valore analitiche (specifiche) e di portafoglio determinate secondo metodologie di rischiosità tali da consen-tire l’esposizione in bilancio di un importo prossimo al presumibile valore di realizzo. Il valore lordo dei crediti in bonis alla data di bilancio è pari a 929,3 mi-lioni di euro. Gli stessi risultano svalutati forfettariamente per un valore al 31.12.2010 pari a 1,5 milioni di euro, che determina una iscrizione netta in bilancio di circa 927,8 milioni di euro (circa il 91,64% delle voci 30 e 70 dell’attivo stato patrimoniale). Il valore lordo dei crediti deteriorati (sofferenze, incagli, crediti scaduti e sconfinati) ammonta, alla data di bilancio, a 97,1 milioni di euro. Nel dettaglio, le sofferenze ammontano a 28,4 milioni di euro (19,1 milio-ni al 31.12.2009), gli incagli a 65,0 milioni di euro (46,9 milioni di euro al 31.12.2009) e i crediti scaduti e sconfinati a 3,6 milioni di euro (531 mila euro al 31.12.2009). Sulla base dell’analisi della rischiosità analitica (specifica) e di portafoglio, effettuata a fine 2010, emergono rettifiche di valore progressive pari a 7,5 milioni di euro per le sofferenze, 5,0 milioni di euro per le partite incagliate e cinquemila euro per le esposizioni scadute e sconfinate. A valori netti, le sofferenze vengono evidenziate in bilancio per 21,0 milioni di euro, gli incagli per 60,0 milioni di euro e le partite scadute e sconfinate per 3,6 milioni di euro e rappresentano il 8,36% delle voci 30 e 70 dell’attivo stato patrimoniale. Complessivamente, il valore lor-do dei crediti a clientela risulta ammontare a euro 1.026.448.961,85; per

RELAzIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAzIONE

700

600

500

400

raCCoLTa iNDirETTa (valori espressi in milioni di Euro)

658,0 639,8

512,6 519,6

2006 2007 2008 2009 2010

458,9

imPiEGHi VErSo La CLiENTELa (valori espressi in milioni di Euro)

1.100

1.000

900

800

700

600

500 2006 2007 2008 2009 2010

852,7

1.001,6 1.030,7 1.012,41.026,2

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Bilancio 2010

effetto delle svalutazioni specifiche (euro 12.494.857,89) e di portafoglio (euro 1.534.713,34) si riduce a euro 1.012.419.390,62. Queste rettifiche progressive, movimentate annualmente attraverso il conto economico, rappresentano grosso modo l’entità delle perdite cumulativamente sti-mate e già contabilizzate (patrimonializzate) secondo criteri determini-stici e, in definitiva, “prudenziali”. Su un totale di 14.029.571,23 euro, 7.453.178,75 euro riguardano le rettifiche specifiche delle sofferenze, 5.036.223,29 euro e 5.455,85 euro riguardano le rettifiche specifiche ri-spettivamente degli incagli e delle esposizioni scadute e sconfinate, men-tre i restanti 1.534.713,34 euro riguardano le rettifiche di portafoglio dei crediti in bonis. Il rapporto delle sofferenze lorde sul patrimonio è pari al 22,63%, quello delle sofferenze nette al 16,70%, mentre il totale delle rettifiche di valore progressive (specifiche e di portafoglio) rapportato sul patrimonio esprime un valore dell’11,17% (8,96% al 31.12.2009).Il rapporto impieghi clientela/depositi clientela, a fine esercizio è pari al 81,48% (77,84% a fine esercizio precedente). Il rapporto sul totale attivo frut-tifero (1.373.680.142,57 euro) si attesta al 73,70% (70,69% a fine esercizio precedente con un totale attivo fruttifero pari a 1.451.729.899,45 euro).un cenno sulle attività finanziarie valutate al fair value, voce 30 dell’attivo stato patrimoniale, che determinano, assieme alla voce 70 dell’attivo stato patrimoniale, l’ammontare degli impieghi a clientela. Sono classificate nella presente voce quelle attività che sono designate al fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto economico sulla base della fair value option prevista dal principio IAS 39. In particolare, la fair value option è utilizzata allorquando consenta di eliminare o di ridurre significativamente lo sbilancio contabile derivante dalla contabilizzazio-ne non coerente di strumenti finanziari correlati tra loro (natural hedge). L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie rappresentate da finanziamenti avviene alla data di erogazione. Nello specifico, tale voce accoglie 5 finan-ziamenti alla clientela erogati ante 1.1.2007 coperti con strumenti derivati per il rischio tasso. A fine 2010, il saldo è pari a 2,3 milioni di euro contro i 2,7 milioni di euro di fine 2009. La diminuzione è prevalentemente de-terminata dai rimborsi in conto capitale effettuati dalla clientela nel corso dell’esercizio 2010.

Le attività finanziarie

Vengono complessivamente classificate in tale voce la liquidità bancaria (voce 60 dell’attivo stato patrimoniale “Crediti verso banche”) e del por-tafoglio titoli di proprietà (voce 40 dell’attivo stato patrimoniale “Attività finanziarie disponibili per la vendita”, voce 50 dell’attivo stato patrimoniale “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza” e parte della voce 20 del-l’attivo stato patrimoniale “Attività finanziarie detenute per la negoziazio-ne” O.I.C.R. e titoli di capitale). Ammontano a € 361.260.751,95 con una diminuzione del 15,11% pari a circa -64,3 milioni di euro: da 425,6 milioni di euro del 2009 a 361,2 milioni di euro del 2010. Nel dettaglio diminuisce il saldo dei crediti verso banche che passa da 123,7 milioni di euro del 2009 a 44,3 milioni di euro del 2010 con una variazione assoluta di circa -79,3 milioni di euro pari a

-64,15%. Il rapporto sul totale dell’attivo fruttifero scende al 3,23% dall’ 8,52% di fine 2009.Le attività finanziarie disponibili per la vendita (voce 40 attivo stato patri-moniale) sono attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi di interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato. Sono costituite per la Cassa da titoli di debito, da O.I.C.R. e da investimenti partecipativi in organismi del movimento cooperativo. Ammontano com-plessivamente a 280,8 milioni di euro (273,1 milioni di euro nel 2009) e incrementano del 2,80% per circa 7,6 milioni di euro. Il rapporto sul totale dell’attivo fruttifero a fine 2010 è del 20,44% contro il 18,81% del 2009.Le attività finanziarie detenute sino alla scadenza (voce 50 attivo stato patrimoniale) sono attività finanziarie che si intendono detenere sino a scadenza previa delibera del Consiglio di Amministrazione. Sono costituite per la Cassa da titoli di debito e precisamente da titoli dello Stato Italiano a tasso fisso acquistati e destinati a tale categoria per la prima volta nel 2009, incrementati poi nel 2010 conformemente alla delibera consigliare del 31 marzo 2010. Ammontano, al 31.12.2010, complessivamente a 36,0 milioni di euro con un rapporto sul totale attivo fruttifero del 2,62%. Confluisce nelle attività finanziarie fruttifere anche parte della voce 20 del-l’attivo stato patrimoniale denominata “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”. Trattasi in particolare degli strumenti finanziari di proprietà classificati di negoziazione e rappresentati da titoli di debito e da O.I.C.R che sono detenuti principalmente con l’intento di generare profitti nel bre-ve termine sulla base delle variazioni dei prezzi degli stessi o dai margini di profitto dell’operatore. Al 31.12.2010 la voce risulta pari a 98 mila euro con un’incidenza percentuale irrilevante sul totale dell’attivo fruttifero pari a 0,01% ed è formata da azioni quotate nel mercato europeo inserite in una gestione patrimoniale presso Cassa Centrale Banca aperta nel corso del 2009.Complessivamente il saldo delle voci 40, 50 e parte 20 attivo stato patri-moniale rappresenta il totale delle attività finanziarie detenute dalla Cassa. Ammonta a 316,9 milioni di euro (23,07% su totale attivo fruttifero) con-tro i 301,9 milioni di euro di fine 2009 (20,79% su totale attivo fruttifero) con un aumento del 4,99% pari a circa 15,0 milioni di euro. Residualmente, rientrano nella voce 20 dell’attivo stato patrimoniale circa 2,6 milioni di euro, contro circa 3,7 milioni di euro del 2009. Rappresen-tano il valore dei contratti derivati connessi con la fair value option fun-zionalmente collegati con attività (finanziamenti) e passività (obbligazioni emesse) valutate al fair value, che presentano alla data di riferimento del bilancio un fair value positivo. Nel caso di fair value negativo i valori ven-gono evidenziati alla voce 40 del passivo stato patrimoniale (689 mila euro a fine 2010 contro i 320 mila euro a fine 2009).

Il conto economico

Il conto economico è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS1. La dinamica reddituale quale appare nel conto economico del bilancio, si può riassumere nei seguenti dati principali.

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Gestione del denaro

Gli interessi attivi ammontano a € 39.176.319,95 segnando, rispetto al 2009, una diminuzione di circa 7,2 milioni di euro, pari a -15,59%.

Gli interessi passivi ammontano a € -11.006.567,67 con una diminu-zione, rispetto al 2009, di circa 9,4 milioni di euro pari a -46,01%.

Il margine di interesse risulta essere pertanto di € 28.169.752,28 che, con un aumento di circa 2,1 milioni di euro rispetto al 2009, registra una variazione percentuale positiva dell’ 8,24%.Il risultato positivo deriva dal migliorato spread a livello banca (differenza tra tassi attivi e passivi) che, nel 2009, era dell’1,72% rispetto all’1,95% medio del 2010 (+0,23 punti percentuali). Anche lo spread tipico riferibile all’intermediazione con la clientela registra un miglioramento, pari a 0,25 punti percentuali, passando da un valore medio del 2,17% nel 2009 ad un valore medio del 2,42% nel 2010.

Gestione dei servizi

Le commissioni attive ammontano a € 9.410.012,97 e aumentano, rispetto al 2009, di circa 1,1 milioni di euro, pari ad un incremento per-centuale del 13,44%. I principali contributi al raggiungimento di questo risultato sono riconducibili all’apporto, per tutto l’arco dell’anno, della commissione per messa a disposizione fondi (+660 mila euro) che, nel 2009, aveva contribuito solamente per un semestre, e all’ottimo risultato delle commissioni rivenienti dal collocamento di titoli (+100 mila euro), dal servizio di distribuzione di prodotti assicurativi (+170 mila euro) e dai servizi di incasso e pagamento (+160 mila euro).

Le commissioni passive ammontano a € -981.183,39 e risultano sostanzialmente in linea con quelle dell’anno precedente (-985 mila), se-gnando una modesta diminuzione pari a -0,41%.

Le commissioni nette risultano perciò pari a € 8.428.829,58 con un aumento, rispetto al 2009, del 15,30% pari a circa 1,1 milioni di euro.

Il risultato netto delle attività/passività finanziarie ammonta a € 420.170,05 con una diminuzione di circa -4,5 milioni (-91,48% rispet-to al 2009). Rientrano in tale voce i dividendi da partecipazioni (voce 40 dell’attivo stato patrimoniale), il risultato netto dell’attività dei titoli classi-ficati di “negoziazione” (voce 20 dell’attivo stato patrimoniale), il risultato netto dell’attività di copertura (voce 60 del passivo stato patrimoniale), gli utili da possesso di attività finanziarie disponibili per la vendita (voce 40 dell’attivo stato patrimoniale), gli utili da compravendita di altre passività finanziarie (voce 50 del passivo stato patrimoniale) e il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value (voce 30 dell’attivo stato patrimoniale e voce 50 del passivo stato patrimoniale). Analizzando l’ag-gregato nel dettaglio, si rileva che:

i dividendi da partecipazioni passano da 259 mila euro di dicembre 2009

a 281 mila euro di dicembre 2010 con un aumento dell’ 8,50%, pari a circa 22 mila euro;il risultato netto dell’attività di negoziazione si attesta a fine 2010 a 33 mila euro contro i 58 mila euro di fine 2009 con una variazione asso-luta di -25 mila euro pari a -43,97%. In tale voce rientrano le differenze di cambio originate dal possesso e dalla movimentazione di attività/passività finanziarie in valuta pari a circa 47 mila euro a fine 2010, contro circa 49 mila euro a fine 2009; gli utili e le perdite conseguiti attraverso la movimentazione di strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, (O.I.C.R. e titoli di capitale) pari a circa 2 mila euro e gli effetti valutativi di fine esercizio degli strumenti finanziari classificati di “negoziazione” come differenza tra i valori di bilancio e i valori di mercato pari a circa -9 mila euro. Residualmente la voce del risultato netto dell’attività di negoziazione contiene un importo negativo di circa -7 mila euro quale valore intrinseco degli impegni per titoli da ricevere e da consegnare per operazioni da regolare;il possesso delle attività finanziarie disponibili per la vendita e gli utili derivanti dall’acquisto e cessione di passività finanziarie, ha generato un risultato che, seppure positivo in assoluto (774 mila euro), non ha repli-cato quello eccezionale registrato nel 2009 (4,4 milioni di euro). Questa importante variazione (-82,52% pari a -3,7 milioni di euro) è ascrivi-bile per gran parte agli utili “straordinari” conseguiti nel corso del 2009 attraverso operazioni mirate di cessione e riacquisto di titoli classificati nella categoria “attività disponibili per la vendita”, agevolate anche da un contesto favorevole sotto il profilo strategico della liquidità aziendale;la gestione finanziaria recepisce infine il risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al “fair value”, voce 110 di conto economi-co. Il valore finale di questa voce presenta un saldo negativo di -650 mila euro rispetto ai 183 mila euro di fine 2009, ed è determinato dallo sfa-vorevole riallineamento dei valori di fine anno a quelli di mercato delle obbligazioni valutate al fair value e dei corrispondenti contratti derivati stipulati per il rischio di tasso di interesse.

Il margine di intermediazione si attesta a € 37.018.751,91 con una diminuzione rispetto al 2009 del -3,26% pari a circa -1,2 milioni di euro. E’ un risultato in leggera flessione rispetto al 2009, che però, come spiega-to precedentemente, aveva visto un risultato eccezionale derivante dalla cessione e dal riacquisto di “attività disponibili per la vendita”. Alla data del 31.12.2010 l’incidenza della gestione denaro (margine di interesse) sul margine di intermediazione è pari al 76,10% (68,01% a fine 2009), l’inci-denza della gestione servizi (commissioni nette) è pari al 22,77% (19,10% a fine 2009) e quella del risultato netto delle attività/passività finanziarie è pari al 1,14% (12,89% a fine 2009).

Rettifiche/Riprese di valore nette

Ammontano a € -3.585.922,07 con un aumento rispetto al 2009 dove il risultato rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti e altre attività/operazioni finanziarie era negativo per circa 2,9 milioni di

RELAzIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAzIONE

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Bilancio 2010

euro. In detta voce figurano prevalentemente i saldi delle rettifiche e delle riprese di valore connesse con il deterioramento dei crediti verso clientela. Riguardano sia i crediti in bonis, sia quelli deteriorati tra cui rientrano le sofferenze, gli incagli e le esposizioni scadute e sconfinate. Le rettifiche da effettuare sono sia di natura analitica (specifica) che forfettaria (di por-tafoglio). L’analisi della rischiosità del portafoglio crediti verso clientela effettuata nel 2010, ha fatto emergere svalutazioni analitiche tra i crediti classificati come sofferenze e su alcune posizioni classificate ad incaglio. I crediti in bonis sono stati sottoposti a svalutazione forfettaria. I restanti crediti, posizioni non performing (incagli/scaduti/sconfinati), che non hanno evidenziato oggettive perdite di valore, sono stati sottoposti ad una svalutazione analitica determinata in base alla stima dei flussi nominali futuri corretti per le perdite attese utilizzando i parametri di “probabilità di insolvenza” e di “perdita in caso di insolvenza”. Sono emerse rettifiche ana-litiche (specifiche) per circa -6,0 milioni di euro (-5,2 milioni di euro a fine 2009) che incorporano anche le rettifiche derivanti dall’effetto attualizza-zione introdotto dagli IAS, per scontare alla data di bilancio la componente interessi relativa alla tempistica delle previsioni di rientro delle posizioni non performing e che, a fine 2010, ammontano a circa 1,4 milioni di euro rispetto a circa 2,0 milioni di euro del 2009. Il processo valutativo analitico dei crediti ha comportato anche delle riprese di valore che complessiva-mente si quantificano a fine 2010 a circa 2,8 milioni di euro rispetto ai 2,2 milioni di euro di fine 2009. Anche in questa componente vengono rilevate le riprese di valore derivanti dall’effetto attualizzazione precedentemente citato e che nel 2010 ammonta a 1,3 milioni di euro rispetto a 1,5 milioni di euro del 2009 . Alle rettifiche e riprese analitiche vanno ad aggiunger-si anche le rettifiche e riprese di valore forfettarie (di portafoglio) con un valore di fine 2010 rispettivamente di -788 mila euro e 330 mila euro; il saldo delle rettifiche di portafoglio presenta perciò una rettifica finale di -458 mila euro rispetto ad una ripresa di valore di fine 2009 pari a circa 138 mila euro.

Costi operativi

Nella presente voce figurano le spese per il personale dipendente, le al-tre spese amministrative e le imposte indirette, gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, le rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali oltre agli altri oneri e proventi di gestione.Complessivamente si attesta a € -26.641.562,23 con una diminuzione, rispetto al 2009, pari al -9,48% corrispondenti ad una variazione assoluta di -2,8 milioni circa. L’incidenza sul margine d’intermediazione si attesta al 71,97%, in diminuzione sul dato rilevato al 31.12.2009 che presentava un rapporto pari al 76,91%.Nel dettaglio, le spese del personale rilevate alla voce 150 a) comprendono, oltre alle voci di specie, i compensi degli Amministratori e Sindaci, gli oneri sostenuti per i contratti di lavoro interinale e gli effetti attuariali “IAS/19” del TFR e del premio di anzianità/fedeltà; diminuiscono del 10,45% per circa -1,9 milioni di euro, passando ai 16,3 milioni di euro di dicembre 2010, dai 18,2 milioni di euro di dicembre 2009. Rispetto a questa voce vi

è da precisare che nel 2010 si è provveduto a riclassificare alcune spese che nel 2009 erano classificate nella voce 150 b) altre spese amministrative. La riclassificazione di alcune componenti di costo, effettuata sulla base di chiarimenti emanati da Banca d’Italia circa l’esposizione in bilancio degli stessi, determina un confronto dei valori dei due anni non omogeneo. Per poter procedere pertanto ad un confronto coerente tra i due esercizi, sareb-be necessario rettificare la voce “spese per il personale” del 2009 dell’impor-to di circa 615 mila euro relativi ai costi riclassificati. Il totale della voce così ricalcolato risulterebbe di 18,8 milioni di euro che, confrontato con i 16,3 milioni del 2010, evidenzierebbe una diminuzione effettiva di 2,5 milioni di euro (-13,37%). Il risparmio deriva in gran parte dall’operazione “straordi-naria” sostenuta nel 2009, e che aveva pesato economicamente per circa 2 milioni di euro, inerente la procedura di esodo volontario di 10 dipendenti. Nella voce delle “spese del personale” è stato inoltre rilevato il beneficio di un contributo di circa 119 mila euro a valere sui programmi formativi del 2010 organizzati ai sensi dell’art. 5 comma 1, lett. a, punto 1 del Decreto 28 aprile 2000, n. 157 e a seguito delibera del Comitato Amministratore del Fondo Solidarietà. Oltre a queste componenti non ordinarie, nella voce delle “spese per il personale” si rilevano anche i calcoli attuariali relativi al fondo di Trattamento di Fine Rapporto e del fondo Benefit ai dipendenti che vengono effettuati dalla società “Managers & Partners” di Roma effettua-ti nel rispetto dei principi contabili IAS e che al 31 dicembre 2010 hanno determinato l’iscrizione di un importo negativo complessivo per -203 mila euro rispetto ad un valore positivo di 112 mila euro nel 2009.Senza considerare gli importi sopra evidenziati, che hanno natura straor-dinaria per l’esodo volontario e per il contributo sulla formazione, e mera-mente valutativa per gli obblighi Ias, si arriva a determinare un importo del-le spese del personale di tipo ordinario e quindi non influenzato da eventi eccezionali. In tal senso l’importo dell’anno 2010 arriverebbe ad esprimere un valore ordinario di 16,1 milioni di euro rispetto ai 16,9 milioni di euro del 2009 con un minor costo di 758 mila euro pari a un -4,48%. Il rapporto sul margine di intermediazione si attesterebbe al 43,60% rispetto al 44,16% del 2009. La valutazione complessiva della voce delle spese del personale (comprendendo pertanto anche gli elementi di carattere non ordinario) evidenzia un rapporto sul margine di intermediazione del 44,06% contro il 49,20% del 2009.Anche le altre spese amministrative appostate alla voce 150 b) registrano un miglioramento. Il saldo di fine 2010 risulta infatti di 11,7 milioni di euro rispetto ai 12,1 milioni di euro del 2009 (valore ricalcolato a seguito della riclassificazione costi del 2010 citata in precedenza), con una variazione di -465 mila euro pari a -3,83%. La diminuzione del costo del 2010 rispetto al 2009 è ascrivibile in buona parte a quelle componenti che nell’esercizio precedente risultavano duplicate per effetto della fusione per incorpora-zione della Cassa Rurale di Sopramonte; tra le principali si citano i costi sostenuti a titolo di contributi associativi (366 mila euro nel 2010 rispetto a 541 mila euro nel 2009) e spese di pubblicità e di rappresentanza (1,2 milioni di euro del 2010 rispetto a 1,5 milioni di euro del 2009). All’inter-no delle altre spese amministrative trovano collocazione anche le imposte indirette di competenza dell’esercizio (I.C.I., vidimazioni, imposte indirette

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per pubblicità e per rifiuti oltre a oneri indiretti riferibili a quelle situazioni in cui la Cassa interviene in qualità di sostituto d’imposta per il DPR 601, per il pagamento dell’imposta di bollo su conti correnti e dossier titoli e della tassa sui contratti di borsa) e che nel 2010 sono risultate pari a 2,5 milioni di euro rimanendo sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente. Le imposte indirette sostenute in qualità di sostituto d’imposta sono rima-ste pressochè invariate (2,4 milioni di euro in entrambi gli esercizi) mentre quelle riferibili direttamente alla Cassa hanno registrato un costo comples-sivo di 95 mila euro circa e sono relative a: imposta comunale sugli immo-bili per 39 mila euro, imposta rifiuti per 12 mila euro, imposta di registro per 10 mila euro, imposta pubblicità per 16 mila euro, altre locali per 18 mila euro. Sono diminuite di 16 mila euro rispetto al 2009 (111 mila euro) con una variazione di -14,08%. Il totale delle altre spese amministrative esprime un rapporto sul margine di intermediazione pari al 31,57% contro un 31,76% di fine 2009.Alla voce 160 “accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri” troviamo il saldo di -152 mila euro relativo all’importo che la Cassa Rurale ha deciso di accantonare quale onere certo cui sarà chiamata a far fronte nel corso del 2011 a titolo di intervento a favore del Fondo Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. In lieve aumento le rettifiche di valore nette su attività materiali - voce 170 di conto economico - che accoglie gli ammortamenti su immobili, mobili, impianti e altre apparecchiature. A fine 2010 registrano una variazione di +1,11% pari a circa 11 mila euro: da 981 mila euro di fine 2009 a 992 mila euro di fine 2010. Le rettifiche di valore nette su attività immateriali -voce 180 di conto economico- (software e subconcessione posti auto di durata cinquantennale) decrementano di circa 13 mila euro con una variazione di -30,62% passando dai 42 mila euro di fine 2009 ai 29 mila euro di fine 2010. Per entrambe le voci di rettifica non si segnalano eventi particolari che hanno determinato tali variazioni se non il fisiologico avvicendarsi di vecchi cespiti che hanno raggiunto la fine della loro vita strumentale e che escono dal processo di ammortamento rispetto all’ingresso di nuovi beni acquistati nell’esercizio.La voce altri oneri/proventi di gestione -voce 190 di conto economico- presenta a fine 2010 un saldo positivo di circa 2,5 milioni di euro contro un saldo positivo di circa 2,6 milioni di euro dell’esercizio precedente con una variazione negativa di -98 mila euro pari a un -3,74%. Ricordiamo che la voce 190 -altri oneri/proventi di gestione- accoglie positivamente il valore del recupero di imposte e tasse indirette nei con-fronti della clientela (pressochè invariati a 2,4 milioni di euro in entrambe gli esercizi), altri addebiti a carico di terzi su depositi e c/c riguardanti in genere il recupero di spese postali e similari (348 mila euro nel 2010 e 396 mila euro nel 2009), il rimborso di spese legali per recupero crediti (54 mila euro nel 2010 e 29 mila euro nel 2009), i recuperi come interessi per sfasature valute su bonifici bancari (4 mila euro nel 2010 e 44 mila euro nel 2009), oltre a restanti proventi di natura straordinaria (sopravvenienze attive e insussistenze del passivo). Di queste ultime si rileva che nel 2009, rispetto al 2010, erano state rilevate componenti straordinarie attive relative ad un maggior accantonamento per imposte dirette. Incidono invece nega-

tivamente sul saldo della voce gli oneri degli interventi effettuati a favore del Fondo Garanzia dei Depositanti (-150 mila euro nel 2010 rispetto a -31 mila euro nel 2009), gli ammortamenti di lavori effettuati su beni di terzi (-140 mila euro del 2010 rispetto ai -152 mila euro del 2009), le altre componenti negative di carattere straordinario (sopravvenienze passi-ve e insussistenze dell’attivo) che, a fine 2010, presentano un saldo di -15 mila euro rispetto a -175 mila euro del 2009.

Oneri e Proventi Straordinari

Ammontano a € -5.103,13 e sono costituite esclusivamente dal saldo della voce degli utili e perdite da cessione di investimenti (voce 240 di conto economico). Rispetto al 2009 (114 mila euro), che accoglieva posi-tivamente un utile da realizzo per la vendita di un fabbricato strumentale, il 2010 rileva esclusivamente la perdita derivante dalla vendita di appa-recchiature obsolete a valori di realizzo inferiori rispetto ai relativi valori di bilancio residui.

Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte

Ammonta a € 6.786.164,48 con un aumento rispetto al 2009 dell’11,83%, pari ad una variazione positiva di circa 718 mila euro (da 6,0 milioni di euro del 2009 a 6,8 milioni di euro del 2010).

Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente

Ammontano a € -1.455.047,03 con un aumento di 25 mila euro rispetto a 1,4 milioni di euro circa del 2009, pari ad una variazione percentuale dell’1,77%. Il valore risulta allineato pur in presenza di un risultato dell’uti-le dell’operatività lorda maggiore rispetto all’anno precedente. Il motivo è ascrivibile alla particolarità dell’anno 2009 che scontava il rilascio di mag-giori imposte derivanti dall’affrancamento del disallineamento fra valore civile e valore fiscale operato nel 2008. Nel dettaglio l’imposta Ires di competenza del 2010 è pari a 728 mila euro rispetto ai 731 mila euro del 2009. L’aliquota Ires per il 2010 è rimasta in-variata rispetto all’anno precedente nella misura del 27,50%. L’imponibile Ires corrente è risultato pari a 3,2 milioni di euro rispetto ai 3,5 milioni di euro del 2009 con una imposta calcolata di 900 mila euro, rettificata delle variazioni per imposte anticipate/differite per -172 mila euro. L’imposta Irap di competenza del 2010 è pari a 727 mila euro (698 mila euro nel 2009). L’aliquota è stata fissata nella misura del 2,98%, invariata rispetto al 2009, ha determinato un’imposta Irap corrente di 713 mila euro calcolati su un imponibile di circa 24 milioni di euro. L’imposta è stata quindi rettificata delle variazioni positive e negative derivanti dalla fiscalità differita per 14 mila euro.

Utile dell’operatività corrente al netto delle imposte

Ammonta a € 5.331.117,45 con un aumento di circa 692 mila euro (+14,93%) rispetto al risultato netto del 2009 (€ 4.638.663,40).

RELAzIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAzIONE

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Bilancio 2010

il ristorNo ai soci

Come già richiamato nella parte iniziale di questa relazione, con l’introdu-zione del ristorno, approvato nel corso dell’Assemblea del 17 maggio 2008, i Soci potranno beneficiare per la terza volta della restituzione di una parte dell’utile d’esercizio. Caratteristica peculiare del ristorno è che lo stesso viene commisurato al-l’apporto dato dal Socio all’attività mutualistica e quindi ai rapporti instau-rati dal Socio con la Cassa, concretizzandosi in un rimborso di:

minori interessi attivi in caso di operazioni di impiego;maggiori interessi passivi in caso di operazioni di raccolta;minori corrispettivi per servizi in caso di commissioni attive.

L’oggetto e il parametro di commisurazione del ristorno è costituito da quella parte di margine d’intermediazione derivante dai soli rapporti credi-tizi (attivi o passivi) o di servizio intercorsi con i Soci, ad esclusione di quella parte del margine d’intermediazione derivante dall’attività svolta con i terzi “non Soci”, nonchè della parte dello stesso riferibile all’investimento delle riserve indivisibili.In particolare, il margine d’intermediazione si compone di due voci princi-pali:

il margine d’interesse che rappresenta la contribuzione dell’intermedia-zione dell’attività di impiego e raccolta;il margine da servizi che deriva dalle componenti positive e negative relative ai servizi forniti dalla Cassa alla clientela.

La quota del margine di intermediazione riferibile ai rapporti intrattenuti esclusivamente con i Soci rappresenta la misura del vantaggio mutualistico da ristornare e cioè l’oggetto e il parametro del ristorno.Per rendere omogenee e comparabili le posizioni dei Soci depositanti con quelle dei Soci richiedenti credito, si è tenuto conto di rettificare il mar-gine d’intermediazione lordo mediante l’applicazione di un tasso interno di trasferimento (T.I.T.), individuando il tasso Euribor 3 mesi “flat” come parametro che offre trasparenza e visibilità.Per la determinazione del ristorno anno 2010, il Consiglio di Amministra-zione, nel rispetto dell’apposito Regolamento approvato dall’Assemblea ordinaria dei Soci del 17.05.2008, ha confermato i seguenti parametri:

beneficiari (art.3): tutti i Soci che risultano iscritti nel libro soci alla data del 31.12.2010 e che lo siano ancora alla data dell’assemblea che delibera il ristorno. Per quanto concerne le cointestazioni fra Soci e non Soci, il ristorno è attribuibile interamente al Socio a condizione che i contitolari rientrino tra le persone individuate dall’art. 433 del Codice Civile, ovvero il coniuge, i figli, i genitori o, in mancanza, gli ascendenti prossimi, i generi e le nuore, il suocero e la suocera, i fratelli;contratti da ristornare (art.5): contratti di deposito (conti correnti, libretti di deposito a risparmio nominativi, certificati di deposito nomi-nativi, depositi e conti in valuta estera nominativi, prestiti obbligaziona-ri), contratti di impiego (apertura di credito in conto corrente, mutui, altri finanziamenti, crediti di firma, portafoglio) e contratti di servizi (titoli di terzi a deposito in custodia ed amministrazione, fondi comuni/sicav,

gestioni patrimoniali, pronti contro termine); tasso interno di trasferimento (T.I.T.): viene utilizzato l’Euribor 3 mesi “flat”; ciò consente di far beneficiare del ristorno anche coloro che hanno in prevalenza rapporti passivi (finanziamenti) con la Banca;modalità di erogazione del ristorno: fino ad un massimo del 50% “in denaro” e per il resto ad “incremento delle quote sociali”;liquidazione del ristorno (art.6): il ristorno non può essere ricono-sciuto per un importo inferiore al corrente valore nominale della quota sociale (10,32 euro) e per un ammontare superiore di 20 volte il valore nominale stesso (206,40 euro). Il ristorno di importo inferiore al valore della quota sociale viene accantonato a nome del beneficiario fintanto che non raggiunga, per effetto di ulteriori ristorni, il valore minimo per consentire l’assegnazione di un’azione. Al contrario, l’ammontare ec-cedente l’importo massimo (206,40 euro) viene accantonato ai fini di beneficenza e mutualità;utile ristornabile per l’esercizio 2010 proposto dal Consiglio di Ammi-nistrazione: 500 mila euro.

utile netto anno 2010 5.331.117 A

Alla riserva legale(70% degli utili netti sulla basedelle norme civilistiche)

-3.731.782 B = 70% di A

Alla riserva legale (accantonamento eccedente la quota minima del 70%) -454.401

Ai fondi mutualistici per la promozionee lo sviluppo della cooperazione(3% degli utili netti annuali sulla base delle norme civilistiche)

-159.934 C = 3% di A

utile residuale dopo gli accantonamenti 1.439.401 D = A-B-C

utile massimo ristornabilepari al 50% dell’utile residuale 719.701 E = D x 50%

Margine di contribuzione riferito ai soci (procedura calcolo ristorno)

14.135.201 F

Margine di contribuzione riferitoalla clientela (procedura calcolo ristorno)

37.355.182 F1

Margine di intermediazione lordodella Banca (sommatoria voci10-20-40-50-70-80-90-100-110del conto economico)

37.018.751

Quota % di margine di contribuzione soci su totale 37,84% H = F / F1

Quota massima ristornabile 719.701,00 E

Quota di ristorno propostadal Consiglio di Amministrazione 500.000,00 R

ProSPETTo ESPLiCaTiVo PEr La DETErmiNaZioNEDEL riSTorNo aNNo 2010 (valori all’unità di €)

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il ProGetto di destiNaZioNe deGli Utili

L’utile dell’esercizio 2010 ammonta a € 5.331.117,45Si propone di procedere alla sua destinazione nel seguente modo:

Con l’approvazione del riparto degli utili così come proposto, il patrimonio della Cassa passerà ad euro 129.791.184,75, importo che coincide esattamente con i mezzi propri e che comprendono: il capitale sociale, euro 472.418,64, la riserva di sovraprezzo azioni, euro 1.295.797,68, le riserve di valutazione, euro -3.403.448,66 (di cui euro -5.562.439,97 inerenti riserve negative, al netto della fiscalità, determinate a fine 2010 sulle attività disponibili per la vendita, euro 1.036.484,17 inerenti le riserve di rivalu-tazione monetaria, euro 1.122.507,14 inerenti riserve di valutazione calcolate in sede di “first time adoption” sull’immobile ex sede Cassa Rurale Sopramon-te), euro 127.240.233,16 le restanti riserve (di cui euro 126.585.232,26 riserva legale, euro 327.485,43 altre riserve - legge Amato ed ex DLgs 124/93 - ed euro 327.515,47 quali riserve rivenienti da “first time adoption” e di ade-guamento utili contabilizzate nell’anno 2005 in sede di prima transizione Ias) e dall’accantonamento della quota di utili 2010 per euro 4.186.183,93 che, se così deliberata dall’Assemblea dei Soci, andrà ad incrementare la riserva legale passando da euro 126.585.232,26 ad euro 130.771.416,19.

RELAzIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAzIONE

* L’ importo comprende sia la quota contanti che verrà liquidata ai Soci che raggiun-geranno l’ importo minimo liquidabile di 10,32 euro, sia la quota contanti che verrà accantonata ai Soci in apposito Fondo fino a che non venga raggiunto, per effetto degli accantonamenti successivi, l’ importo minimo liquidabile pari a 10,32 euro.

Riparto del ristorno comeda art. 6 e art. 7 del regolamento 500.000,00 R

- Da Fondo ristorno anni precedenti (importo residuo al 31/12/2010) -azioni-

48.515,61 R1

- Da Somme a disposizione anni precedenti (importo residuo al 31/12/2010) -contanti-

27.144,89 R2

- A Capitale sociale per l’attribuzione di n. 18.007 azioni v.n. 10,32 cadauna -185.832,24 R3

- A Fondo ristorno anni precedenti -resto su azioni- -54.710,25 R4

- Importo ristorno liquidato in contanti * -191.904,46 R5

- A somme a disposizione anni precedenti -resto su contanti-

0,00 R6

- A beneficenza e mutualità ai sensi dell’art. 7 del regolamento sul ristorno -116.068,66 R7

1. Alle riserve indivisibili di cui all’art. 12 della L. 16.12.1977, n. 904, per le quali si conferma l’esclusione della possibilità di distribuzione tra i soci sotto qualsiasi forma, sia durante la vita della società che all’atto del suo scioglimento, e speci-ficamente: alla riserva legale di cui al comma 1 art. 37 D.Lgs 1.9.1993 n. 385, dalle novità recate dalla Legge Fi-nanziaria per il 2005, L. 30 dicembre 2004, n. 311 commi da 460 a 466 la somma di € 804.401,71 tassati e la somma di € 3.381.782,22 esenti te-nendo conto, per detta quota, delle conferme contenute nella circolare dell’Agenzia delle Entra-te n. 35/E del 9.4.2008 con le quali la integrale deduzione del ristorno, cfr 500.000,00 euro, deve avvenire a scapito della quota detassata di utile destinato a riserva che potrà quindi scendere sotto la percentuale del 70% (€ 5.331.117,45 - € 500.000,00 = € 4.831.117,45 x 70/100 = € 3.381.782,22 pari al 63,43% dell’utile netto annuale).

€ 4.186.183,93

2. Ai fondi mutualistici per la promozione e lo svi-luppo della cooperazione:(pari al 3% degli utili annuali ai sensi del comma 4, art.11, L. 21.01.1992 n. 59 modificato dall’arti-colo 1, comma 468 della Legge 30.12.2004 n. 311 e senza considerare le somme destinate ai ristorni ai Soci e quindi detraendo, dalla base di calcolo di € 5.331.117,45, la quota di € 500.000,00 come da conferma Circolare Agenzia delle Entrate n. 35/E del 9.4.2008).

€ 144.933,52

3. Ai fini di beneficenza o mutualità: € 500.000,00

4. A ristorno ai Soci secondo le previsioni statutarie: € 500.000,00

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Bilancio 2010

i PriMi Fatti di rilieVo del 2011

Diversi sono i fatti che hanno caratterizzato l’attività della nostra Cassa nei primi mesi del 2011. Tra i principali, segnaliamo i seguenti:

chiuso con soddisfazione il Piano Strategico 2007-2009, il Consiglio di Amministrazione, complice la perdurante situazione di instabilità finan-ziaria e di incertezza sulle prospettive dei mercati, ha ritenuto opportu-no sospendere nel 2010 le attività di pianificazione di medio periodo, rivolgendo la propria attenzione strategica al governo dei temi emer-genti della liquidità e della stabilità economico-finanziaria. L’impegno di approfondimento, assestamento e controllo collegato a questa fase di “riflessione operativa”, ha permesso al Consiglio e all’intera struttura di costruire e condividere delle solide “basi” sulle quali appoggiare gli obiettivi futuri della Cassa Rurale. Tali strategie, in parte anticipate nelle riflessioni iniziali di questa relazione e per la parte più “gestionale” de-scritte sinteticamente nella parte della relazione dedicata alle prospet-tive future, troveranno formalizzazione nei prossimi mesi all’interno del nuovo Piano Strategico;in linea con gli obiettivi definiti nel nuovo Piano Strategico in materia di competenze degli Amministratori e dei Sindaci, tema questo che costitui-sce anche uno dei pilastri del nuovo Patto associativo della Cooperazione trentina, è stato definito un importante piano formativo dedicato a coa-diuvare gli Amministratori di nuova elezione e ad elevare le competenze e le conoscenze degli Amministratori con maturata esperienza. I conte-nuti del percorso formativo per il Consiglio di Amministrazione saranno articolati su due ambiti principali: uno riguardante i principi fondanti della cooperazione e l’altro rivolto all’incremento delle competenze di natura tecnico-professionale;sono state confermate ed ulteriormente potenziate le iniziative dedicate a rafforzare il contatto diretto con la nostra base sociale. Gli incontri sul territorio sono per noi la migliore occasione di “confronto democratico” con la base sociale, perché mettono i Soci nelle condizioni di esprimere il loro parere e di “contare” effettivamente. Con quattro appuntamenti in più rispetto all’anno precedente, due per la zona di Trento città, uno a Montevaccino e due incontri distinti per le zone di Meano e Vigo Meano, sono stati in totale 15 gli incontri svoltisi tra febbraio e marzo nelle diver-se zone di operatività della Cassa. Tra gli argomenti trattati ricordiamo, in particolare, la presentazione del nuovo “patto associativo” elaborato della Federazione, l’anticipazione dei principali risultati di bilancio e una panoramica sulla gestione sociale 2010; per quanto riguarda le attività di ammodernamento della nostra rete filiali, a partire dall’11 febbraio lo sportello di Piazza General Cantore è stato chiuso al pubblico per consentire lo svolgimento di importanti la-vori di ristrutturazione. ultimato il restyling durato sei settimane, lunedì 28 marzo la filiale è stata riaperta, completamente rinnovata, grazie allo studio di nuovo spazi più accoglienti e riservati. Contemporaneamente alla riapertura della filiale di Piazza General Cantore, nell’ambito del processo di riorganizzazione della rete filiali, il vicino sportello di

corso Buonarroti - acquisito in sede di fusione con la ex Cassa Rurale Sopramonte - ha cessato definitivamente la propria attività;al termine di 5 anni di lavoro intenso, che ha visto l’impegno di tanterisorse, la nostra Casa di software - Phoenix Informatica Bancaria spa -ha finalmente rilasciato la nuova versione del sistema informativo SIB2000. Il progetto ha comportato una sostanziale innovazione tecno-logica e ha richiesto la riconversione delle funzioni “client” di SIB2000. Contestualmente è stata portata a termine un’importante attività di razionalizzazione delle funzioni, con l’obiettivo di renderne più agevole l’utilizzo da parte degli operatori di sportello. Per quanto riguarda la no-stra Cassa, la migrazione alla nuova “piattaforma” si concluderà nel corso del prossimo mese di aprile;il codice della Privacy (D. Lgs. 196/2003), che ha riordinato da alcuni anni l’intera materia relativa alla protezione dei dati personali, dispone la co-municazione nella relazione accompagnatoria al Bilancio d’esercizio del-l’avvenuta redazione o aggiornamento del Documento Programmatico sulla Sicurezza (in sigla DPS). A questo riguardo confermiamo che la Cassa, in data 30 marzo 2011, ha adempiuto agli obblighi previsti, deli-berando l’aggiornamento del documento per l’anno 2011.

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le ProsPettiVe della GestioNe

La crisi degli ultimi anni ha coinvolto il settore finanziario e ha interrot-to un lungo periodo in cui le linee strategiche di sviluppo delle banche si basavano principalmente sulla crescita delle masse. La redditività era considerata un esito naturale della crescita dei volumi intermediati (raccolta denaro e finanziamenti), mentre i rischi degli impieghi, cioè il denaro prestato a famiglie ed imprese, sembravano marginali, se non del tutto irrilevanti. La liquidità, ovvero il denaro a disposizione delle banche per finanziare l’aumento della domanda di credito, pareva infine illimitata.In un mondo che si è rovesciato e ha fatto crollare tutte queste “certezze”, appare chiara, anche per le banche, la necessità di rovesciare le priorità dei piani di sviluppo che ormai, a causa delle condizioni di scarsa liqui-dità dei mercati, si concentrano quasi esclusivamente sul fronte della raccolta. L’aumentata competizione nel mercato della raccolta “retail”, segmento tradizionalmente favorevole alla nostra Cassa Rurale, fa emer-gere quindi con prepotenza un “nuovo” rischio: quello della liquidità.Gli obiettivi di crescita degli impieghi, un tempo centrali, dovranno per questo essere subordinati e conseguenti ad almeno altri tre obiettivi più importanti: la tutela dell’equilibrio finanziario della Cassa Rurale, la sal-vaguardia della redditività e, infine, il mantenimento di livelli di rischio sostenibili.Sono questi i principali “pilastri” che già accompagnano le nostre stra-tegie e che, anche in futuro, saranno alla base della nostra attività ge-stionale.Partendo da questa strategia di “sviluppo sostenibile”, proseguiranno quindi le politiche di ottimizzazione dei costi che, nel 2011, troveranno ulteriore impulso e beneficio dalla piena entrata a regime delle econo-mie di scala derivanti dalla fusione con la Cassa Rurale Sopramonte. Gli obiettivi di efficientamento della struttura fisica ed organizzativa, saran-no supportati anche da scelte orientate a sfruttare al massimo le econo-mie offerte dai progetti di esternalizzazione e industrializzazione già in essere, ma non freneranno gli investimenti necessari all’innovazione.La nostra Cassa ha realizzato negli ultimi anni importanti progressi per quanto riguarda i sistemi di controllo interno. A fronte degli effetti della crisi e dei naturali rischi di deterioramento della qualità del credito, un impegno particolare sarà ancora rivolto allo sviluppo di strumenti per il controllo dei rischi creditizi; si intensificheranno perciò le misure con-nesse alla riduzione della “concentrazione dei rischi” e all’affinamento dei processi di valutazione del merito di credito e di monitoraggio an-damentale.La scelta di autolimitare i grandi affidamenti, darà inoltre impulso alle relazioni con il nostro principale mercato di riferimento: le famiglie, gli artigiani, i professionisti e le piccole e medie imprese. Obiettivi che per-seguiremo creando offerte calibrate per questi target, puntando sull’in-teresse reciproco, sviluppando i canali di banca elettronica e attivando procedure evolute per la gestione delle relazione, al fine di rafforzare la

nostra consulenza in tutti i campi tradizionali, ma soprattutto di am-pliarla a supporto dei nuovi bisogni assicurativi e della domanda pre-videnziale in particolare. Anche le attività di ammodernamento e razionalizzazione della Rete Filiali e le iniziative di comunicazione sul fronte della trasparenza dei rapporti contrattuali, si incontreranno coerentemente con le esigenze dei Soci e dei Clienti. Il rinnovamento e l’ampliamento delle Filiali ci permetterà infatti di ga-rantire servizi sempre migliori in contesti riservati e adatti all’evoluzione delle nuove domande consulenziali, mentre i nuovi obblighi in materia di trasparenza sanciti dalla Vigilanza, che riguardano l’intero Sistema Banca-rio, ci consentiranno finalmente un confronto “alla pari” con gli altri Istituti e la possibilità di mostrare la serietà e continuità dei nostri impegni, presi responsabilmente e - soprattutto - coerentemente mantenuti.C’è ancora un altro obiettivo che vogliamo ricordare: quello che ci farà “rimboccare le maniche” per migliorare ancora nell’ambito nel quale siamo più forti: la relazione con il Socio-Cliente. Mettendo in campo tutta la nostra serietà, professionalità e disponibilità per far capire che, per quanto le altre banche si sforzino, con ogni mezzo, di sottrarci quote di mercato con “offerte speciali” - spesso palesemente insostenibili - il tempo darà ragione alle nostre proposte.Fare banca, in futuro, richiederà sempre più personalizzazione, ovvero capacità di valorizzare la conoscenza e la relazione, con tutti i portatori d’interesse, per ridurre le asimmetrie informative, produrre un’offerta in-novativa e adatta alle diverse “taglie” dei nostri interlocutori e fidelizzare la clientela.Siamo consapevoli che la nostra Cassa Rurale, banca del territorio e della Comunità, interpreti da sempre questa personalizzazione. Lavoreremo quindi, anche in futuro, per rafforzare questo vantaggio competitivo, per favorire la circolazione della fiducia, per costruire “sviluppo comunitario”.

RELAzIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAzIONE

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Bilancio 2010

coNclUsioNi

Cari Soci,

di fronte a questi scenari incerti, l’obiettivo nostro e dei nostri collaboratori sarà volto, nei prossimi anni, a presidiare con grande rigore il processo di patrimonializzazione della Cassa Rurale, vincolo fondamentale per la sta-bilità e lo sviluppo futuro della nostra Cooperativa.Lo perseguiremo continuando a garantire la “giusta combinazione” tra il supporto creditizio al territorio, la tutela della liquidità e la sana e prudente gestione, ma anche attraverso un rinnovato impegno di miglioramento rivolto ai temi del governo dell’impresa e della Rete Federativa per concor-rere, insieme al Movimento, alla formulazione di regole e strumenti adatti a potenziare la nostra capacità di prevenzione dei rischi ed il rafforzamento della rete di protezione dell’intero Sistema Cooperativo.Concilieremo queste azioni con due elementi fondamentali che, anche in futuro, dovranno continuare a caratterizzare e a distinguere il nostro opera-to quotidiano: la vicinanza fattiva alla nostra Comunità e al nostro territorio, in particolare a famiglie, artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, enti locali e soggetti del nonprofit, e la domanda di sempre maggiore reciproci-tà a Voi Soci e a tutti i soggetti e operatori economici trentini che, operando con la Cassa Rurale di Trento, ne riconoscono il ruolo speciale a sostegno della crescita del territorio e la concretezza dell’operato a favore del mi-glioramento delle condizioni morali, culturali, sociali ed economiche della Comunità Trentina, massimi principi ispiratori della nostra attività sociale.Con orgoglio ed equilibrio, senza sottovalutare l’azione che la nostra Cas-sa Rurale ha svolto e continua a svolgere in questa crisi lunga, profonda e anomala, tocca a noi tutti partecipare responsabilmente alla difesa di queste positività, rafforzando o costruendo, se necessario, nuovi “pilastri” a supporto della stabilità della Cassa e del Movimento Cooperativo Trenti-no, per continuare a contribuire, anche in futuro, allo sviluppo della nostra Comunità. un futuro sempre più da costruire, sempre meno assicurato, un futuro che, siamo certi, continuerà a vederci protagonisti, insieme a Voi.

Concludendo la relazione, salutiamo i Soci presenti oggi, ma ringraziamo anche tutti quelli incontrati nei recenti 15 appuntamenti pre-assemblea-ri, che ci hanno confermato, con la loro presenza e con tanti contributi di riflessione, grande fiducia e voglia di partecipazione alle scelte di governo della nostra Cassa. Ringraziamo la Direzione e tutto il Personale per la professionalità ed il particolare impegno dedicati al compimento dell’integrazione con la Cassa Rurale Sopramonte, assicurando a tutti i Soci e Clienti coinvolti in questa delicata fase di cambiamento, continuità e qualità crescente nelle relazioni di ogni giorno.un grande apprezzamento lo vogliamo rivolgere anche al Collegio Sinda-cale, per la preziosa e puntuale collaborazione, alla Consulta dei Soci per il costruttivo contatto con la base sociale, all’Associazione Giovani Soci per il

dinamico supporto nel dialogo con le nuove generazioni e alla Fondazione Cassa Rurale di Trento per l’impegno che, in questi primi mesi del 2011, ha voluto dedicare ai temi del lavoro e dell’occupazione “dalla parte dei giovani”.Ringraziamo infine Banca d’Italia, per la costante assistenza e considera-zione riservateci, Federazione Trentina della Cooperazione, Cassa Centrale Banca, Phoenix Informatica Bancaria e tutti gli altri Organismi e Società del Gruppo per l’insostituibile e continuo supporto nell’operatività quotidiana e nell’indirizzo strategico.Il ringraziamento finale lo riserviamo infine a tutti i Soci e Clienti, per la fiducia, la vicinanza e la preferenza che ci dimostrano quotidianamente.Riservando alla nota integrativa l’illustrazione dei criteri di valutazione e le informazioni di dettaglio sullo stato patrimoniale e sul conto economico, precisiamo che, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi statutari sono con-formi al carattere cooperativo della Società.Ciò premesso, proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il Bilancio di esercizio 2010, come esposto nella documentazione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico, nonché nella Nota Integrativa.

Trento, 30 marzo 2011

Il Consiglio di Amministrazione

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aPPeNdice

LO SCENARIO INTERNAZIONALE

In chiusura di 2010, le prospettive di crescita dell’economia mondiale sono migliorate sensibilmente rispetto al 2009. Si è confermata la solida espan-sione delle economie emergenti e della Germania, mentre quella america-na ha lanciato segnali rassicuranti, pur rimanendo su livelli di produzione e occupazione significativamente al di sotto di quelli antecedenti la crisi. Nel corso del 2010, gli squilibri delle bilance dei pagamenti sono tornati ad ampliarsi, anche se negli Stati uniti il disavanzo di parte corrente si è ridotto nel secondo semestre. A ciò si aggiunge il fatto che permangono elevati livelli di instabilità.Nell’area Euro, l’economia è tornata a crescere dopo la recessione del 2009. Nel quarto trimestre del 2010, si è confermata la positiva dinamica di fondo dell’attività economica e, in prospettiva, le esportazioni dell’eurozona do-vrebbero beneficiare della ripresa in atto dell’economia mondiale, a meno che questa non venga frenata dal rialzo dei prezzi delle materie prime. Negli ultimi mesi del 2010, i rendimenti dei titoli pubblici a lungo termine delle maggiori economie sono aumentati. Si sono inasprite le tensioni sui mercati del debito sovrano di alcuni paesi dell’area dell’euro, a causa di gravi difficoltà del sistema bancario irlandese. I differenziali di rendimento dei titoli di Stato decennali di Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo, rispetto a quelli tedeschi, hanno registrato un deciso aumento; un rialzo più contenuto si è avuto in Italia e in Belgio. Contestual-mente, sono aumentati gli acquisti di titoli pubblici da parte dell’Eurosiste-ma nell’ambito del Securities Markets Programme, mentre i ministri del-l’Eurogruppo hanno definito le principali caratteristiche di un meccanismo permanente di salvaguardia della stabilità finanziaria dell’area (European Stability Mechanism).Per quanto riguarda i paesi emergenti, in Cina, la corsa dell’economia è proseguita a ritmi sostenuti anche nel 2010. Il Pil cinese è salito a dicembre del 2010 del 10,3% ed anche la produzione industriale e le vendite al det-taglio sono aumentate in modo significativo. Restano invece elevati i rischi di un’accelerazione inflazionistica.Negli uSA, la politica monetaria espansiva, l’alto livello dell’indebitamento di famiglie e imprese e del tasso di disoccupazione rendono sensibile l’eco-nomia a un aumento dei prezzi delle materie prime. Il rischio che questo si traduca in una riduzione dei consumi e degli investimenti è concreto. Inoltre, i timori che l’inflazione possa accelerare sono generalizzati.Le rivolte nell’area del Maghreb (Tunisia, Egitto e Libia), scoppiate nei primi mesi del 2011, hanno generato forti rialzi dei prezzi del petrolio e questo ge-nera timori in merito a possibili effetti sulla crescita economica mondiale.

LO SCENARIO NAZIONALE

La congiuntura

L’economia italiana nel 2010 è tornata a crescere. Il Pil è salito dell’1,3% nel 2010 (secondo gli ultimi dati Istat), ancora al di sotto della media

europea, ma al di sopra delle attese. L’andamento economico del paese resta dunque trainato dalle esportazioni. Dal punto di vista congiunturale, l’indice della produzione industriale nel 2010 è tornato a salire, segnalan-do un miglioramento del 5,4% in chiusura d’anno. Il rapporto deficit-Pil è migliorato, collocandosi al 4,6%, rispetto al 5,4% dell’anno precedente, mentre il debito è arrivato al 119% del Pil (contro il 116,1% del 2009). L’inflazione al consumo in gennaio è aumentata del 2,4% su base annua. Hanno pesato principalmente i prezzi dei carburanti (+14,6%). I prezzi alla produzione sono aumentati in modo consistente (4,8%), mentre in misu-ra più moderata i prezzi al consumo (1,9% rispetto all’1,0% del 2009). Il tasso di disoccupazione si è attestato a circa l’8,6%. La disoccupazione giovanile è al 29,4%, il massimo da quando esiste la relativa serie storica.

La politica monetaria della BCE

Sul versante della politica monetaria, il Consiglio direttivo della BCE, nel cor-so del 2010, ha lasciato invariati i tassi di interesse ufficiali, i cui valori di fine anno sono rispettivamente dell’1,0% (operazioni di rifinanziamento princi-pali), dell’1,75% (operazioni di rifinanziamento marginale) e dello 0,25% (depositi overnight). La crisi politica dei paesi nordafricani del bacino del Mediterraneo lascia prevedere futuri rialzi già a partire dal prossimo aprile.

L’andamento delle BCC-CR nel contesto del Sistema bancario

Nel corso del 2010 le Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali (in sigla BCC-CR) hanno continuato a sostenere l’economia reale con significativi flussi di finanziamento e favorevoli condizioni di accesso al credito. Parallela-mente si è sensibilmente incrementato il numero dei dipendenti e dei soci.Con riguardo all’attività di intermediazione, nel corso del 2010 è proseguito il significativo sviluppo dell’attività di impiego delle BCC-CR, mentre sul fronte della raccolta sono emerse anche per la Categoria le criticità comuni a tutto il sistema bancario. Con particolare riguardo all’attività di finanziamento, in un contesto di ri-presa nella dinamica dei finanziamenti erogati dal sistema bancario alla clientela “famiglie” e “imprese”, le BCC-CR hanno continuato ad erogare credito in misura superiore alle altre banche. Gli impieghi lordi a clientela delle BCC ammontavano a dicembre 2010 a 135,3 miliardi di euro, con un tasso di crescita annua del 7,7%, in linea con la dinamica rilevata per il sistema bancario complessivo. I mutui delle BCC-CR hanno superato a dicembre 2010 gli 87 miliardi di euro, con una crescita annua del 12,4%. Il positivo differenziale di crescita degli impieghi delle BCC-CR rispetto alle altre banche, soprattutto quelle di maggiori dimensioni, testimonia la pe-culiare propensione delle banche della categoria a continuare ad erogare credito anche nelle fasi congiunturali avverse, svolgendo con sempre mag-giore intensità il proprio ruolo di sostegno alla ripresa del Paese.Il credito concesso è stato adeguatamente accompagnato da una congrua richiesta di garanzie che a fine 2010 risultano coprire un’ampia porzione del portafoglio di impieghi (77,1%). In particolare appare elevata la quota di impieghi sostenuta da garanzia reale (52,8%).

RELAzIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAzIONE

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Bilancio 2010

Particolarmente vigorosa è risultata l’attività di erogazione del credito ver-so famiglie e imprese. I finanziamenti erogati alle famiglie consumatrici, sono cresciuti del 14% su base annua e costituiscono ad oggi il 30,5% del totale dei finanziamenti erogati dal Credito Cooperativo. I finanziamenti alle famiglie produttrici sono cresciuti del 9,9% su base d’anno. I finanzia-menti alla clientela imprese, pari a dicembre 2010 a 90,8 miliardi di euro, presentano una crescita annua del 6%, a fronte dello 0,6% registrato nel sistema bancario complessivo. In termini di composizione degli impieghi al settore produttivo, emerge una concentrazione nel comparto “costruzioni e attività immobiliari” su-periore per le BCC rispetto al sistema bancario (rispettivamente 35,8% e 29,9%). Si rileva, inoltre, il permanere di una significativa incidenza dei finanziamenti all’agricoltura (8,5% per le BCC contro il 4,3% del Sistema bancario complessivo).Con riguardo alla dinamica di crescita nelle diverse branche di attività economica, si evidenzia un forte sviluppo dei finanziamenti all’agricoltura. Superiore alla media di sistema appare anche la crescita semestrale dei finanziamenti al comparto “costruzioni e attività immobiliari“ (+4,4% contro il +3,8% del sistema bancario), al comparto “attività manifattu-riere” (+3,1% a fronte del -0,1% del sistema) e del commercio (+3,2% contro il +2,3%). Questi tassi di crescita appaiono simili a quelli di fasi espansive, non già recessive del ciclo economico, e testimoniano la peculiare propensione delle banche della categoria a continuare ad erogare credito anche nelle fasi congiunturali avverse, svolgendo, di fatto, una funzione anticiclica.A fronte di questo maggior volume di facilitazioni creditizie, le BCC hanno consapevolmente gestito una maggior pressione del credito in sofferen-za. A dicembre 2010, il rapporto sofferenze/impieghi era pari per le BCC al 4,3%, in crescita di 7 decimi di punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2009. Nel sistema bancario complessivo si rileva una crescita analoga del rapporto sofferenze/impieghi che risultava a fine anno pari al 4%. La crescita dei crediti in sofferenza delle BCC-CR, pari mediamente al 29,7% su base d’anno contro il +31,6% del sistema bancario complessivo, è stata particolarmente rilevante con riguardo ai prenditori di maggiore dimensio-ne.Con specifico riguardo alla clientela imprese, il rapporto sofferenze/im-pieghi è cresciuto nel corso dell’anno di 1 punto percentuale, dal 4,1% al 5,1%. Per il Sistema bancario il rapporto sofferenze/impieghi alle imprese era pari a fine 2010 al 5,8%. A dicembre 2010 le partite incagliate delle BCC-CR risultavano in crescita del 20,5%. Il rapporto incagli/impieghi era pari, nella media della catego-ria, al 4,3% a dicembre 2010 (3,8% a fine 2009).La raccolta bancaria complessiva delle BCC ammontava a dicembre a 151 miliardi di euro, con una crescita annua modesta (+2,5%). Al netto delle poste connesse con operazioni di cartolarizzazione, il tasso di incremento annuo della raccolta è pari a dicembre a +1,7% per cento per le BCC-CR e +3,0% per il sistema bancario complessivo. Le obbligazioni emesse dalle BCC-CR ammontavano a dicembre 2010 a

58 miliardi di euro, con una variazione annua pari a -1,7%, in linea con la media di sistema. La quota di prestiti obbligazionari sulla raccolta diretta (38,4% a dicembre 2010) risultava superiore a quella registrata in media dal sistema bancario (36,4%).Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, a dicembre 2010 l’aggre-gato “capitale e riserve” ammontava per le BCC 19,2 miliardi di euro, con un incremento del 3,6% su base d’anno (+24,2% nella media di sistema).Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, le informazioni preliminari de-sumibili dall’analisi dell’andamento di conto economico a dicembre 2010 segnalano una contrazione del margine di intermediazione (-2,3%). La crescita significativa delle commissioni nette (+11,3%) e la sostanziale stabilità delle spese amministrative non controbilanciano la performance negativa della “gestione denaro”: la variazione del risultato di gestione ri-sulta, quindi, negativa (-9,2%). L’utile d’esercizio 2010 dovrebbe attestarsi a circa 370 milioni di euro con una contrazione di oltre il 40% rispetto alla fine del 2009.Con riguardo alle principali informazioni di carattere strutturale, a dicem-bre 2010 si registravano 415 BCC sul territorio nazionale, per un totale di 4.375 sportelli, pari al 13,0% del sistema bancario. Il numero dei soci delle BCC-CR a fine anno era pari a 1.069.913 unità, con un incremento annuo del 5,8%, mentre il numero complessivo dei clienti, a dicembre, superava quota 5.700.000. E’ proseguita, infine, la crescita dei dipendenti del Credito Cooperativo: a fine anno il numero dei dipendenti si attestava sulle 32.000 unità, ai quali vanno aggiunti gli oltre 4.400 di-pendenti di Federazioni locali, società del Gruppo Bancario Iccrea, Casse Centrali e organismi consortili.

LO SCENARIO PROVINCIALE

La situazione sociale

Nonostante la congiuntura economica e finanziaria sfavorevole abbia avu-to e stia avendo ripercussioni negative sugli assetti di tutte le economie avanzate, non sembra, al momento, che i suoi effetti si siano fatti sentire in modo particolarmente incisivo in Trentino. Ciò anche grazie agli interventi messi in atto dalla Provincia autonoma di Trento e volti a contrastare le conseguenze della crisi. La provincia di Trento risulta complessivamente caratterizzata da un diffuso benessere materiale grazie alla combinazione di livelli di reddito relati-vamente elevati, di una distribuzione della ricchezza meno asimmetrica di quella nazionale e di quella europea e buoni (almeno rispetto al resto d’Italia) livelli di fluidità sociale.Dando un breve sguardo alle principali dinamiche demografiche, al primo gennaio 2010 il Trentino risultava popolato da 524.826 persone, con un aumento assoluto di oltre cinquemila unità rispetto all’anno precedente, mentre gli stranieri residenti in provincia erano 46.044 (22.346 maschi e 23.698 femmine), pari all’8,8% della popolazione residente in Trentino.Nonostante gli elementi positivi appena menzionati, si deve osservare che la proporzione dei più anziani continua a rimanere più elevata di quella dei giovani, tant’è vero che, al 2010 il 15,3% dei trentini ha un’età com-

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presa tra gli 0 e i 14 anni, mentre il 19,2% ha oltre i 64 anni di età. In base alle informazioni raccolte in un’indagine sulle condizioni di vita delle famiglie trentine si stima che circa i tre quarti dei giovani tra i 18 e i 30 anni continuano a vivere nella famiglia di origine e si formano sempre più “famiglie lunghe”, dove due generazioni adulte (quella dei genitori e dei figli ormai grandi) convivono. è prevalentemente la scelta di sposarsi (o di convivere in modo stabile) a determinare l’uscita dalla famiglia di origine. Ciononostante, la percentuale di individui che lasciano definitivamente la famiglia prima di formare una nuova convivenza (legale o di fatto) tende ad aumentare nell’ultimo ventennio.I livelli di benessere delle famiglie trentine sono complessivamente favo-revoli. è possibile affermare che in provincia di Trento sussistono disparità reddi-tuali meno intense di quelle operanti a livello nazionale (ovvero vi è una maggiore equità economica rispetto all’Italia).I dati attualmente disponibili consentono di affermare che in provincia la percentuale di individui poveri, sia rimasta sostanzialmente stabile dal 2004 al 2009, ma alla stabilità dal punto di vista del numero di soggetti coinvolti, si è accompagnata una crescita tendenziale del reddito. Ciò si-gnifica che i trentini poveri di oggi sono, sotto il profilo monetario, meno poveri di quelli di qualche anno fa.Per quanto riguarda i livelli di benessere economico percepiti dalla popo-lazione, si osserva che, nel corso del 2009, circa un sesto delle famiglie (16,4%) dichiaravano di andare incontro a difficoltà (o grosse difficoltà) materiali. A livello nazionale, nel 2008, quasi quattro individui su dieci (il 37,8%) affermavano di avere difficoltà.Si nota, infine, un lieve calo nel 2009 della proporzione di famiglie trentine che dichiarano di non essere in grado di effettuare alcun risparmio.Questo stato di ragionevole benessere collettivo è ulteriormente confermato e rafforzato dalla presenza di un elevato grado di solidarietà interpersonale e da un consistente capitale sociale di stampo comunitario. E’ utile, a tale proposito, ricordare che, secondo una recente ricerca, la provincia di Trento si colloca al primo posto nella graduatoria, per regioni, della dotazione di capitale sociale misurata attraverso un indicatore sintetico che combina diverse dimensioni del fenomeno quali: l’intensità dei legami familiari, la qualità e la forza dei rapporti amicali, il grado di fiducia interpersonale, la densità associativa, la partecipazione e l’impegno sociale.L’andamento nel tempo e la consistenza dei tassi di disoccupazione trentina risultano decisamente migliori nei confronti sia dell’Italia sia dell’Europa. Nello specifico, al 2009, le persone in cerca di occupazione sul totale delle forze lavoro erano il 3,5% in Trentino, il 7,8% in Italia e 9,1% in Europa.Se è vero che non sembra così difficile trovare un’occupazione in Trentino, è altresì vero che è sempre più arduo trovare, come prima occupazione, un lavoro a tempo indeterminato.Soffermandosi su quanto è avvenuto in Trentino nei primi sei mesi del 2010 emergono alcuni segnali non troppo incoraggianti: il tasso di occupazione totale (15-64 anni) ha fatto registrare nel secondo trimestre un calo di 1,6 punti percentuali, mentre il tasso di disoccupazione (15-64 anni) un au-mento di 0,9 punti nel primo trimestre e di 1,3 punti in quello successivo.

Si segnala infine, relativamente alle dinamiche del mercato del lavoro, l’evoluzione della cassa integrazione guadagni nelle sue differenti forme: dopo un temporaneo rallentamento avvenuto nel primo trimestre del 2010, il ricorso alla cassa integrazione guadagni totale è tornato a crescere.

Il contesto economico generale

Il 2010 sembra caratterizzarsi come l’anno di uscita dalla più grave crisi economica mondiale del secondo dopoguerra. Nel corso del 2010 si re-gistrano, infatti, segnali piuttosto confortanti in merito alle previsioni di crescita del PIL che sembra tornare a crescere a un tasso superiore a quello italiano (rispettivamente dell’1,7 e dell’1,3%).Sebbene la ripresa economica dia ancora forti segnali di incertezza, nel 2010 si sono attenuati gli effetti della crisi iniziata negli Stati uniti nella seconda metà del 2008 e acuitasi durante la prima metà del 2009, anno in cui, dopo 6 anni di crescita ininterrotta, l’economia provinciale ha visto diminuire il valore reale del suo Prodotto Interno Lordo (PIL) del 3%. Le aziende più colpite dalla crisi e quelle che ancora nel secondo trimestre del 2010 faticavano a riprendersi, sono le unità con il minor numero di dipendenti: le microimprese, che in provincia di Trento costituiscono circa il 90% di tutto il tessuto produttivo, sembrano ancora in difficoltà, seppur la loro performance in termini di fatturato sia migliorata rispetto al primo trimestre 2010.L’economia trentina è stata sostenuta da un flusso di credito positivo, sep-pur decrescente a partire dal quarto trimestre 2009. è importante sottoli-neare che sono state soprattutto le imprese a poter contare sul sostegno del sistema creditizio. La dinamica può essere interpretata, fra gli altri fattori, come l’esito degli interventi messi a punto ed implementati dalla Pubblica Amministrazione durante il biennio 2009-2010 a cui ha contribuito inoltre la peculiare caratteristica cooperativa del sistema creditizio trentino, e la sua vocazione al fine mutualistico. è necessario, a tal riguardo, evidenziare il drastico aumento durante il terzo trimestre 2009 nel valore delle soffe-renze registrate dal sistema creditizio.La fase di recupero dell’economia provinciale, iniziata negli ultimi mesi del 2009 si è consolidata nei primi tre trimestri del 2010.Nel terzo trimestre del 2010 le imprese hanno realizzato il 52,8% del loro fatturato sul territorio provinciale, mentre l’ambito nazionale ha contribui-to per il 26,6% e l’estero per il 20,6%. Per quanto riguarda il movimento anagrafico delle imprese, nei primi nove mesi le iscrizioni ammontavano a 2.197 unità (con un aumento dello 0,4% rispetto all’analogo periodo del 2009) e le cancellazioni, con 2.191 unità, presentavano un calo del 9,9% rispetto allo stesso periodo del 2009.

LA DINAMICA SETTORIALE

Per quanto riguarda il settore delle costruzioni ed installazione di impian-ti, i dati avevano evidenziato nei primi sei mesi dell’anno 2010 dei segnali di difficile interpretazione che non consentivano una precisa identificazione del reale stato di salute del settore. I dati del terzo trimestre 2010 hanno in-dicato chiaramente che il comparto attraversa tuttora una fase di difficoltà.

RELAzIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAzIONE

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Bilancio 2010

L’artigianato ha mostrato, per la prima volta dopo alcuni trimestri di incer-tezza, dei chiari segnali di ripresa. Sensibilmente positive risultano sia la varia-zione tendenziale del fatturato (+13,0%), che quella congiunturale (+9,0%) e analoghe sono le variazioni evidenziate dal valore della produzione. Rimane incerto ancora, però, l’andamento dell’occupazione, che aumenta su base an-nua (+0,8%), ma diminuisce rispetto al trimestre precedente (-0,2%).Il comparto distributivo ha evidenziato un ulteriore recupero del fat-turato sia su base annua che rispetto al trimestre precedente. Tuttavia le dinamiche del fatturato del commercio all’ingrosso e al dettaglio sono piut-tosto differenziate. La distribuzione all’ingrosso presenta dei tassi di crescita dei ricavi delle vendite vicini al 10%, mentre il dettaglio si connota per una dinamica molto più moderata, pari ad un +5%. Il settore estrattivo ha presentato, ancora una volta, un andamento in netta controtendenza rispetto al resto dell’economia provinciale. Il fatturato su base annua si riduce del 4,1%, mentre rispetto al trimestre precedente la riduzione è ancora più marcata e pari al 12,0%. L’industria manifatturiera è il settore del comparto industriale che ha messo in luce le performance migliori. La crescita su base annua del fattu-rato è del 13,0%, mentre il valore della produzione aumenta del 19,7%. Nel terzo trimestre si rafforza inoltre la domanda locale rivolta al settore, che affianca così la domanda estera già in ripresa da alcuni mesi. I settori maggiormente responsabili di questo andamento positivo sono, anche per questo trimestre, il chimico e gomma e il tessile-abbigliamento, mentre in controtendenza risultano il settore degli alimentari e del legno-mobilio. Il settore dell’autotrasporto ha fatto registrare una crescita su base annua sostenuta del fatturato (+14,7%) e del valore della produzione (+14,8%). Il comparto, che consegue il suo fatturato per oltre il 90% in traffici su tratte extra-provinciali, beneficia della ripresa della componente nazionale, men-tre le componenti locale e estera sono meno dinamiche. Il settore dei servizi alle imprese ha fatto registrare le dinamiche tenden-ziali migliori del fatturato e dell’occupazione. Le vendite crescono su base annua del 30,0%, il valore della produzione aumenta del 28,5% e gli occu-pati crescono del 4,4%. Per quanto riguarda il settore turistico, i dati si sono confermati in costan-te crescita: la stagione invernale ha segnato un incremento del +2,9 % su-gli arrivi (1.175.618 di arrivi) e un +1,6% sulle presenze, pari a 5.339.223. Anche la stagione estiva si è confermata positiva, nonostante la crisi eco-nomica, confermando gli ottimi risultati conseguiti nell’estate del 2009, gli arrivi sono aumentati del 3% con 1.520.114 unità e le presenze, alberghiere e extralberghiere, hanno sfiorato gli 8 milioni di unità (7.906.029), anche se complessivamente, rispetto al 2009, sono diminuite del 0,4%.Relativamente al settore agricolo, la qualità dei frutti commercializzati è stata buona, sia per le mele che per l’uva. Segnali positivi si registrano anche nei bilanci di quelle cooperative che hanno dovuto affrontare negli anni passati delle difficoltà economiche.In particolare, per quanto riguarda il settore vitivinicolo, la situazione eco-nomica negativa del precedente esercizio ha continuato a farsi sentire. Il settore vitivinicolo sta vivendo una crisi strutturale, tuttavia si registrano i primi segnali di ripresa. Il mercato mondiale di questo prodotto sta cam-

biando: l’offerta del prodotto si ridisegna alla luce dei nuovi concorrenti che tolgono fette di mercato sempre più consistenti alla vecchia Europa. I consumatori domandano qualità dei prodotti a buon prezzo, e sistemi di coltivazione dei frutti sempre più sostenibili. La distribuzione è sempre più concentrata e forte. I costi per le imprese aumentano anche a seguito del-l’introduzione di continue nuove norme. Nel mercato nazionale continua progressivamente a diminuire il consumo di vino: secondo alcuni osserva-tori il consumo pro capite è sotto la soglia dei 40 litri. In questo contesto il vino italiano nel corso del 2010 è comunque riuscito a consolidare le proprie posizioni sui mercati esteri, anche se i prezzi non salgono.

SETTORE CREDITIZIO DELLE CASSE RURALI

A settembre 2010 le banche con sede amministrativa in provincia di Trento erano 50 (un’unità in meno rispetto all’anno precedente). Il numero degli sportelli bancari ammontava a 558 unità e 227 erano gli sportelli postali at-tivi. I comuni serviti da banche sono 186. Il numero di abitanti per sportello bancario è pari a 950, contro una media italiana che è di 1.804 abitanti per sportello. Se aggiungiamo anche gli sportelli postali, il numero di abitanti per sportello bancario e postale in provincia di Trento scende a 673.Il risparmio complessivamente intermediato dalle Casse Rurali trentine a fine 2010 - secondo i primi dati provvisori - ha superato i 16.000 milioni di euro, di cui 12.598 milioni di raccolta diretta e 3.667 milioni raccolta indiretta comprensiva dei titoli in amministrazione e del risparmio gestito.Nel corso del 2010 la raccolta complessiva a valori di mercato delle Casse Rurali trentine ha avuto un trend di crescita media pari a +2,8%, in calo rispetto a quello registrato nel 2009 (+3,8%), chiudendo a dicembre 2010 con +1,6% (contro + 4,5% di fine 2009).L’incremento della raccolta complessiva nel 2010 è stato sostenuto sostanzial-mente dal buon andamento della raccolta indiretta; la raccolta diretta infatti per la prima volta chiude l’esercizio 2010 in calo rispetto all’anno precedente.Il calo della raccolta diretta è dovuto sostanzialmente ad una forte riduzio-ne dei certificati di deposito e dei pronti contro termine. Anche le obbliga-zioni mostrano un segno negativo.A dicembre 2010 la raccolta diretta era pari a 12.598 milioni di euro. Per la prima volta si è registrata una riduzione del flusso di nuovo risparmio di 57 milioni di euro (pari a -0,4%), contro il flusso positivo di 724 milioni registrato nel 2009.Quanto alla composizione della raccolta diretta, i conti correnti e depositi a risparmio con il 48,9% superano come l’anno precedente il valore delle obbligazioni che pesano per il 46,4% della raccolta.

La raccolta diretta è risultata così composta:

La raccolta indiretta a valori di mercato ammontava a dicembre 2010 a

conti correnti e dep. risparmio 6.157 milioni (+ 2,5% rispetto al 2009)certificati di deposito 178 milioni (- 24,8% rispetto al 2009)pronti contro termine 423 milioni (- 10,0% rispetto al 2009)obbligazioni 5.840 milioni (-1,7% rispetto al 2009)

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3.667 milioni di euro con una crescita annua del 9,5% (rispetto a –0,9% del 2009) grazie alla ripresa sia dei titoli in amministrazione che del rispar-mio gestito.Il risparmio gestito, a dicembre 2010 ammontava a 1.272 milioni, in cresci-ta rispetto ad un anno prima del 17,1% (+16,3% nel 2009); il risparmio gestito nel 2010 ha evidenziato un primo semestre con valori in forte cre-scita e una sostanziale stabilizzazione nella seconda parte dell’anno. I titoli in amministrazione, pari a 2.395 milioni, risultavano in crescita a fine 2010 con +5,8%, in ripresa dunque rispetto all’anno precedente (-7,5%).L’incidenza del risparmio gestito sull’indiretta ha evidenziato un migliora-mento dal 32,4% del 2009 al 34,7% del 2010.

La raccolta indiretta è risultata così composta:

La diversa dinamica delle componenti della raccolta complessiva ha porta-to ad una inversione della tendenza del rapporto “indiretta/diretta”, tornato a crescere dal 26,5% del 2009 al 29,1% del 2010.I crediti per cassa hanno raggiunto a dicembre 2010 quota 12.202 milioni di euro, con una crescita annua del 3,8% (comprendendo anche la quota dei mutui cartolarizzati), con una dinamica di crescita leggermente supe-riore nei crediti alle imprese (+4%) rispetto a quelli alle famiglie consu-matrici (+3,1%).Per quanto riguarda le famiglie, queste hanno visto crescere gli impieghi a medio/lungo termine anche se in misura minore rispetto agli anni pre-cedenti (+4% fine 2010 rispetto a +7% del 2009), mentre quelli a breve sono risultati per il terzo anno consecutivo in calo (-3,7% fine 2010 contro -14,2% del 2009).Nel settore delle imprese, nel 2010 sono cresciuti in misura maggiore i cre-diti agli artigiani (+7,5%) rispetto a quelli alle imprese di capitali (+1,4%) che hanno risentito in maniera più pesante della crisi economica.Il calo significativo della raccolta diretta a fronte di una dinamica ten-denzialmente stabile dei prestiti ha portato ad una crescita del rapporto “impieghi/raccolta diretta”, che dal 92,9% del 2009 è passato al 96,8% di fine 2010. Le sofferenze pari a 317 milioni di euro a dicembre 2010 sono in cresci-ta del 29,2% rispetto al 2009, e pari al 2,6% degli impieghi complessivi (contro 2,1% del dicembre 2009). Le partite incagliate pari a 859 milioni di euro, in crescita del 23,7% rispetto al 2009, costituiscono il 7,04% dei crediti complessivi (5,9% a dicembre 2009).I crediti erogati a favore dei Soci rappresentano il 50% del totale di crediti erogati dalle Casse Rurali Trentine, mentre la raccolta diretta da Soci costi-tuisce il 40% del totale.

I tassi di interesse

Nel corso del 2010 i tassi ufficiali della BCE sono rimasti costanti all’ 1% dopo l’ultima variazione di maggio 2009.L’analisi dei tassi del mercato bancario evidenzia come l’Euribor, ovvero il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie in Euro tra le gran-di banche europee, è passato da una media del 2009 pari a 1,223% allo 0,796% del 2010. Tuttavia nel corso del 2010 si è registrato un rialzo lento ma costante dell’Euribor, passato dallo 0,58% di gennaio allo 0,73% di giugno, all’1,037% di dicembre 2010. L’andamento dell’Euribor ha com-portato un analogo andamento dei tassi del mercato bancario e di quelli praticati dalle Casse Rurali.Nella media del 2010 il tasso sugli impieghi alla clientela delle Casse Ru-rali Trentine è risultato in calo, portandosi dal 3,91% della media 2009 al 3,34% della media 2010. In termini medi annui il tasso relativo agli impie-ghi è diminuito di 57 punti.Anche i tassi passivi si sono adeguati al ribasso dei tassi di mercato. Nel-la media dell’anno il tasso sulla raccolta è stato pari allo 0,94% contro l’ 1,69% del 2009 (-74 punti base).L’intensità diversa con cui i tassi attivi e passivi sono variati, ha portato ad un leggero incremento della forbice. In termini medi annui lo spread clien-tela, ovvero la differenza tra tasso sugli impieghi e tasso sulla raccolta, è cresciuto di 18 punti (da 2,22% a 2,40%).

La redditività

Il margine di interesse dell’insieme delle Casse Rurali Trentine nel corso del 2010 ha registrato un incremento del 7,5% rispetto all’anno precedente, mostrando quindi un’inversione di tendenza rispetto alla drastica riduzione avvenuta nel corso del 2009 a seguito del calo dello spread dei tassi.Anche l’area servizi mostra una buona ripresa, con una crescita del 28% delle commissioni nette mentre il risultato netto dell’attività finanziaria ha evidenziato un calo consistente.Il margine di intermediazione come sintesi della gestione denaro e della ge-stione servizi, a fine 2010 è risultato in crescita dell’ 8,1% rispetto al 2009.I costi operativi complessivamente hanno registrato un aumento del 0,4% (rispetto a +2,2% del 2009): in particolare, si rileva un calo dei costi del personale dello 0,1% mentre gli altri costi sono aumentati dell’ 1%.Il risultato lordo di gestione delle Casse Rurali Trentine con 118 milioni di euro, ha mostrato a fine 2010 una crescita del 32,4% rispetto all’anno pre-cedente (contro un -33,6% del 2009), pari a 0,77% sul totale dell’attivo contro lo 0,6% del 2009.Infine il patrimonio di vigilanza delle Casse Rurali si è attestato a settembre 2010 a 1.688 milioni di euro, con una crescita annua del 1,76% mentre il coefficiente di solvibilità, ovvero il rapporto tra il patrimonio di vigilanza e le attività di rischio ponderate, a settembre 2010 era pari al 13,39% di poco superiore rispetto a quello di dicembre 2009 pari al 13,15%.

Fonte: Relazione Federazione Trentina della Cooperazione - Settore Casse Rurali - “Il qua-dro economico-sociale del Trentino nel 2010 nel contesto nazionale ed internazionale”.

RELAzIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAzIONE

titoli di terzi 2.395 milioni (-5,8% rispetto al 2009)gestioni patrimoniali 447 milioni (+ 0,8% rispetto al 2009)fondi comuni e sicav 488 milioni (+ 1,5% rispetto al 2009)prodotti assicur. finanziari 337 milioni (+ 107,9% rispetto al 2009)

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Bilancio 2010

relaZioNe del colleGio siNdacale

Signori Soci,

ai sensi dell’art. 2429, 2° comma, del Codice Civile vi relazioniamo circa l’attività da noi svolta durante l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2010.L’attività di revisione legale dei conti è demandata alla Federazione Trentina della Cooperazione per quanto disposto dalla L. R. 9 luglio 2008 n. 5 e dal D. Lgs. 27 gennaio 2010 n. 39. Il Collegio Sindacale ha quindi concentrato la propria attività, anche per l’esercizio 2010, sugli altri compiti di controllo previsti dalla legge, dallo statuto e dalle vigenti istruzioni di vigilanza.Nell’esercizio 2010 il Collegio Sindacale ha partecipato a 27 riunioni del Consiglio di Amministrazione e a 29 riunioni del Comitato esecutivo, nel corso delle quali ha acquisito le informazioni sull’attività svolta dalla Cassa Rurale e sulle operazioni di maggiore rilevanza patrimoniale, finanziaria, economica e organizzativa deliberate dagli amministratori. Nelle 8 adunanze periodiche svolte dal Collegio Sindacale sono state riepi-logate le verifiche effettuate e le attività di controllo svolte dai componenti del Collegio. In sede di verifica hanno avuto luogo anche incontri e scambi di informazioni con i revisori della Federazione Trentina della Cooperazione, incaricati della revisione legale dei conti e con i responsabili delle altre strutture organizzative che assolvono funzioni di controllo (internal audit, controllo dei rischi, compliance). Il Collegio in tali occasioni ha acquisito e visionato le relazioni predisposte da tali funzioni rilevando la sostanzia-le adeguatezza ed efficienza del sistema dei controlli interni della Cassa Rurale, la puntualità dell’attività ispettiva e la ragionevolezza e pertinenza degli interventi proposti.Tutta l’attività di cui sopra è documentata analiticamente nei verbali delle riunioni del Collegio Sindacale, conservati agli atti della società.Particolare attenzione è stata riservata alla verifica del rispetto della legge e dello statuto sociale.Al riguardo, si comunica che, nel corso dell’esercizio non sono pervenute al Collegio denunce di fatti censurabili ai sensi dell’art. 2408 del Codice Civile, né sono emerse irregolarità nella gestione o violazioni delle norme disciplinanti l’attività bancaria tali da richiedere la segnalazione alla Banca d’Italia ai sensi dell’art. 52 del D. Lgs. 1 settembre 1993, n. 385.Sotto il profilo della gestione dei rapporti con la clientela, il Collegio dà atto che, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza delle ope-razioni e dei servizi bancari e finanziari emanate dalla Banca d’Italia ed in vigore dal 1° gennaio 2010, la Cassa si è dotata di adeguate procedure per la trattazione dei reclami ed ha individuato il responsabile preposto al censimento e trattazione degli stessi. I reclami pervenuti nel corso del-l’esercizio hanno avuto regolare riscontro nei termini previsti. Per quanto concerne i reclami della clientela attinenti alla prestazione dei servizi di investimento, il Collegio, considerato che la delibera Consob n. 17297/2010 ha abrogato l’obbligo di invio della relazione sui reclami, ha preso atto dalla relazione della funzione di Compliance, presentata agli

Organi aziendali ai sensi dell’art. 16 del Regolamento congiunto Banca d’Italia Consob, della situazione complessiva dei reclami ricevuti ed attesta che i tre reclami pervenuti nel corso dell’esercizio hanno trovato regolare composizione. Non risultano pendenti denunce o esposti innanzi alle competenti autorità di vigilanza.Il Collegio ha vigilato sull’osservanza delle norme in materia di antiriciclag-gio, non rilevando violazioni da segnalare ai sensi dell’art. 52 del D. Lgs. 231/2007 e può confermare che la Cassa ha assolto il proprio obbligo di adeguata formazione del personale su tale materia. In sintesi, nulla di significativo è stato riscontrato in contrasto con norme di legge o di statuto, ad eccezione di fatti o situazioni rientranti nella “fisio-logia” dei processi e comunque di entità marginale. Inoltre, le osservazioni del Collegio ai responsabili delle funzioni interessate hanno trovato di re-gola pronto accoglimento.Per quanto riguarda il rispetto dei principi di corretta amministrazione, la partecipazione alle riunioni degli organi amministrativi ha permesso di accertare la conformità alla legge e allo statuto degli atti deliberativi e programmatici, il rispetto dei principi di sana e prudente gestione e di tutela dell’integrità del patrimonio della Cassa e la coerenza con le scelte strategiche definite.Atti e provvedimenti sono stati indirizzati al miglioramento della struttura aziendale e dell’assetto organizzativo nei vari settori operativi. Lo scenario di instabilità economica e finanziaria e la necessità di valutare gli effetti dell’operazione di fusione sull’organizzazione della Cassa e sulla struttu-ra dei costi, ha indotto il Consiglio di amministrazione ad approfondire le analisi sull’assetto interno e sul posizionamento della Cassa nel sistema locale e nazionale, rinviando l’attività di pianificazione di medio periodo e la formalizzazione del piano strategico 2011-2013 all’esercizio in corso.In tema di verifica sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministra-tivo e contabile adottato dalla società, sono stati oggetto di verifica – an-che attraverso la costante collaborazione con le altre funzioni di controllo – il regolare funzionamento delle principali aree organizzative (ufficio controllo di gestione, area crediti, ufficio contabilità) e l’efficienza dei vari processi, constatando l’impegno della Cassa nel perseguire il costante af-finamento delle procedure, la razionale gestione delle risorse umane e la politica di contenimento dei costi. Nel corso dell’esercizio 2010 sono stati oggetto di verifica da parte del-l’Internal Audit il processo Information Technology, il processo di governo e il processo Incassi - pagamenti e Normative. Il Collegio nel confrontarsi con i responsabili dei controlli e negli incontri di restituzione ha preso atto dei risultati delle verifiche e dà atto che non sono emerse problematiche di rilievo. Nel corso del 2010, come suggerito dall’I.A., si è provveduto al-l’approvazione del regolamento del Processo di Information Technology, strumento necessario per definire strategie, procedure e comportamenti volti a garantire la sicurezza del patrimonio informatico della Cassa Rurale.Il Collegio ha potuto constatare l’adeguatezza ed efficienza del sistema dei controlli interni, sistema che appare in continua evoluzione coerentemen-te con l’evolversi delle problematiche e supportato da idonee procedure

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RELAzIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

informatiche. Anche sotto il profilo della protezione dei dati personali, il sistema infor-matico garantisce un elevato standard di sicurezza, come risulta dall’esa-me del Documento Programmatico sulla Sicurezza redatto e aggiornato ai sensi del Disciplinare Tecnico Allegato “B” al codice della privacy (D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196). Il Collegio sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 2 della L. 59/92 e art. 2545 del Codice Civile, condivide i criteri seguiti dal Consiglio di amministrazione nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi mutualistici in conformità col carattere cooperativo della so-cietà, criteri illustrati in dettaglio nella relazione sulla gestione presentata dagli stessi amministratori.Si segnala che nel corso dell’esercizio la Cassa Rurale è stata sottoposta a revisione ai sensi della Legge Regionale 8.7.2008 n. 5.L’intervento non ha evidenziato irregolarità o violazioni di norme di legge in genere e specifiche per le società cooperative a mutualità prevalente ed ha confermato la coerenza dell’attività della Cassa Rurale con gli scopi statutari e i principi mutualistici della cooperativa. Per quanto riguarda il bilancio di esercizio, copia dei documenti contabili (stato patrimoniale, conto economico, prospetto delle variazioni di patri-monio netto, rendiconto finanziario e nota integrativa) e della relazione sulla gestione è stata messa a disposizione del Collegio Sindacale dagli amministratori nei termini di legge.Non essendo a noi demandato il controllo contabile di merito sul contenuto del bilancio, abbiamo vigilato sull’impostazione generale data allo stesso e sulla sua conformità alla legge per quanto riguarda la sua formazione e struttura.Il bilancio di esercizio è stato redatto in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dallo IASB, omologati dalla Commissione Europea ai sensi del regolamento comunitario n. 1606/2002, e recepiti nell’ordinamento italiano con il D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38, nonché in conformità alle istruzioni per la redazione del bilancio delle banche di cui al provvedimento del Direttore Generale della Banca d’Italia del 22 dicembre 2005 – 1° aggiornamento del 18 novembre 2009.Per quanto a nostra conoscenza, riteniamo che gli Amministratori, nella redazione del bilancio, abbiano operato nel pieno rispetto delle norme di riferimento. Abbiamo inoltre verificato la rispondenza del bilancio ai fatti e alle informazioni di cui abbiamo conoscenza a seguito dell’espletamento dei nostri doveri, e non abbiamo osservazioni al riguardo.La nota integrativa e la relazione sulla gestione contengono tutte le in-formazioni richieste dalle disposizioni in materia, con particolare riguardo ad una dettagliata informativa circa l’andamento del conto economico, e all’illustrazione delle singole voci dello stato patrimoniale e dei relativi criteri di valutazione.Ne risulta un’esposizione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Cassa Rurale, e del risultato economico dell’esercizio.unitamente al bilancio 2010 sono riportati i dati patrimoniali e di conto economico al 31 dicembre 2009, determinati applicando i medesimi prin-cipi contabili internazionali IAS/IFRS.

La contabilità sociale è stata sottoposta alle verifiche periodiche e ai controlli previsti dalla legge, demandati alla Federazione Trentina della Cooperazione; prendiamo atto dell’attività da questa svolta e delle con-clusioni raggiunte, rilevando che all’esito dei controlli effettuati è stato espresso con apposita relazione, in data 8 aprile 2011, un giudizio senza rilievi sul bilancio nel suo complesso. Precisiamo inoltre che nel corso dell’esercizio il Collegio Sindacale ha in-contrato i responsabili della funzione di controllo contabile, con i quali sono state scambiate le informazioni rilevanti per l’espletamento dei ri-spettivi compiti.

Le risultanze del bilancio si possono sintetizzare nei seguenti termini:

Dopo aver esaminato i documenti contabili messi a nostra disposizione, riteniamo che i risultati economici conseguiti nel corso dell’esercizio con-fermino l’ordinato e regolare svolgimento della gestione aziendale.Nella relazione sulla gestione il Consiglio di Amministrazione ha illustra-to la propria proposta di distribuzione dell’utile, quantificando in euro 500.000,00 l’importo da destinare a ristorni ai Soci. Diamo atto che la pro-posta è stata formulata nel rispetto dello Statuto Sociale, delle disposizioni di Vigilanza e del Regolamento approvato dall’assemblea. In considerazione di quanto sopra, il Collegio sindacale esprime parere favorevole all’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2010, come redatto dal Consiglio di amministrazione e della conseguente proposta di riparto dell’utile.

Trento, 11 aprile 2011

Il Presidente del Collegio Sindacale Wilma SassudelliIl Sindaco Romeo Dallachiesa Il Sindaco Lorenzo Rizzoli

Attivo 1.406.645.769Passivo e Patrimonio netto 1.401.314.652UTILE D’ESERCIZIO 5.331.117

STaTo PaTrimoNiaLE

utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte 6.786.164Imposte sul reddito dell’esercizio 1.455.047UTILE D’ESERCIZIO 5.331.117

CoNTo ECoNomiCo

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Bilancio al 31.12.2010

stato PatriMoNiale

*coNto ecoNoMico

*ProsPetti sUPPleMeNtari

*oPeraZioNi coN Parti correlate

Bilancio 2010

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STATO PATRIMONIALE

stato PatriMoNiale - attiVo

SCOSTAMENTO ANNUO

Voci all’attivo dicembre 2010 dicembre 2009 Valore assoluto Valore percentuale

10. Cassa e disponibilità liquide 6.700.951 7.797.295 -1.096.344 -14,06%

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.776.763 3.824.652 -1.047.889 -27,40%

30. Attività finanziarie valutate al fair value 2.328.491 2.665.560 -337.069 -12,65%

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 280.774.359 273.131.742 7.642.617 2,80%

50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 36.032.625 28.602.030 7.430.595 25,98%

60. Crediti verso banche 44.355.587 123.740.023 -79.384.436 -64,15%

70. Crediti verso clientela 1.010.090.900 1.023.494.498 -13.403.598 -1,31%

110. Attività materiali 13.147.962 12.732.265 415.697 3,26%

120. Attività immaterialidi cui: - avviamento

101.5140

114.485 0

-12.9710

-11,33%nc

130. Attività fiscalia) correntib) anticipate

3.707.274114.330

3.592.944

2.680.7711.681.011

999.760

1.026.503-1.566.6812.593.184

38,29%-93,20%259,38%

150. Altre attività 6.629.344 7.237.540 -608.196 -8,40%

Totale dell’attivo 1.406.645.770 1.486.020.861 -79.375.091 -5,34%

Page 37: Bilancio 2010

��

Bilancio 2010

stato PatriMoNiale - PassiVo

SCOSTAMENTO ANNUO

Voci del passivo e del patrimonio netto dicembre 2010 dicembre 2009 Valore assoluto Valore percentuale

10. Debiti verso banche 2.716.250 2.316.147 400.103 17,27%

20. Debiti verso clientela 782.838.569 804.121.144 -21.282.575 -2,65%

30. Titoli in circolazione 276.662.773 378.715.109 -102.052.336 -26,95%

40. Passività finanziarie di negoziazione 689.086 319.677 369.409 115,56%

50. Passività finanziarie valutate al fair value 183.108.487 135.443.226 47.665.261 35,19%

60. Derivati di copertura 71.225 59.157 12.068 20,40%

80. Passività fiscalia) correntib) differite

566.6460

566.646

1.216.215184.175

1.032.040

-649.569-184.175-465.394

-53,41%-100,00%

-45,09%

100. Altre passività 27.013.480 26.267.024 746.456 2,84%

110. Trattamento di fine rapporto del personale 1.450.970 4.285.971 -2.835.001 -66,15%

120. Fondi per rischi e oneria) quiescenza e obblighi similib) altri fondi

592.1660

592.166

483.6890

483.689

108.4770

108.477

22,43%nc

22,43%

130. Riserve da valutazione -3.403.449 2.967.246 -6.370.695 -214,70%

160. Riserve 127.240.233 123.725.730 3.514.503 2,84%

170. Sovrapprezzi di emissione 1.295.798 1.173.760 122.038 10,40%

180. Capitale 472.419 288.103 184.316 63,98%

200. utile (Perdita) d’esercizio (+/-) 5.331.117 4.638.663 692.454 14,93%

Totale del passivo e del patrimonio netto 1.406.645.770 1.486.020.861 -79.375.091 -5,34%

Page 38: Bilancio 2010

��

CONTO ECONOMICO

coNto ecoNoMicoSCOSTAMENTO ANNUO

Voci dicembre 2010 dicembre 2009 Valore assoluto Valore percentuale

10. Interessi attivi e proventi assimilati 39.176.320 46.410.972 (7.234.652) -15,59%

20. Interessi passivi e oneri assimilati (11.006.568) (20.385.084) 9.378.516 -46,01%

30. Margine di interesse 28.169.752 26.025.888 2.143.864 8,24%

40. Commissioni attive 9.410.013 8.295.244 1.114.769 13,44%

50. Commissioni passive (981.183) (985.210) 4.027 -0,41%

60. Commissioni nette 8.428.830 7.310.034 1.118.796 15,30%

70. Dividendi e proventi simili 281.332 259.284 22.048 8,50%

80. Risultato netto dell’attività di negoziazione 32.592 58.166 (25.574) -43,97%

90. Risultato netto dell’attività di copertura (16.800) 4.265 (21.065) -493,90%

100. utili (perdite) da cessione o riacquisto di:a) creditib) attività finanziarie disponibili per la venditac) attività finanziarie detenute sino alla scadenzad) passività finanziarie

773.6820

671.8380

101.844

4.424.9490

4.414.6310

10.318

(3.651.267)0

(3.742.793)0

91.526

-82,52%0,00%

-84,78%nc

887,05%

110. Risultato netto delle attivitàe passività finanziarie valutate al fair value

(650.636) 182.814 (833.450) -455,90%

120. Margine di intermediazione 37.018.752 38.265.400 (1.246.648) -3,26%

130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:a) creditib) attività finanziarie disponibili per la venditac) attività finanziarie detenute sino alla scadenzad) altre operazioni finanziarie

(3.585.922)(3.585.922)

000

(2.879.705)(2.879.705)

000

(706.217)(706.217)

000

24,52%24,52%

ncncnc

140. Risultato netto della gestione finanziaria 33.432.830 35.385.695 (1.952.865) -5,52%

150. Spese amministrative:a) spese per il personaleb) altre spese amministrative

(27.998.785)(16.310.562)(11.688.223)

(30.979.196)(18.214.554)(12.764.642)

2.980.4111.903.9921.076.419

-9,62%-10,45%

-8,43%

160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (151.609) (57.347) (94.262) 164,37%

170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (992.329) (981.470) (10.859) 1,11%

180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (29.286) (42.209) 12.923 -30,62%

190. Altri oneri/proventi di gestione 2.530.446 2.628.811 (98.365) -3,74%

200. Costi operativi (26.641.563) (29.431.411) 2.789.848 -9,48%

240. utili (Perdite) da cessione di investimenti (5.103) 114.090 (119.193) -104,47%

250. Utile (Perdita) della operatività correnteal lordo delle imposte

6.786.164 6.068.374 717.790 11,83%

260. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente

(1.455.047) (1.429.711) (25.336) 1,77%

270. Utile (Perdita) della operatività correnteal netto delle imposte

5.331.117 4.638.663 692.454 14,93%

290. Utile (Perdita) d’esercizio 5.331.117 4.638.663 692.454 14,93%

Page 39: Bilancio 2010

��

Bilancio 2010

ProsPetto della redditiVità coMPlessiVa

Voci dicembre 2010 dicembre 2009

10. Utile (Perdita) d’esercizio 5.331.117 4.638.663

Altre componenti reddituali al netto delle imposte

20. Attività finanziarie disponibili per la vendita (6.370.695) 2.450.613

110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (6.370.695) 2.450.613

120. Redditività complessiva (Voce 10 + 110) (1.039.578) 7.089.276

Nella voce “utile (perdita) d‘esercizio” figura il medesimo importo indicato nella voce 290 del conto economico.

Nelle voci relative alle “altre componenti reddituali al netto delle imposte” figurano le variazioni di valore delle attività registrate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazione (al netto delle imposte).

Page 40: Bilancio 2010

�0

PROSPETTI SuPPLEMENTARI

ProsPetto delle VariaZioNi del PatriMoNio Netto 2010

Impo

rtiin

unità

di eu

roEs

isten

zeal

dice

mbr

e 20

09

Mod

ifica

sald

iap

ertu

ra

Esist

enze

al 1.

1.20

10Al

loca

zione

risu

ltato

es

erciz

io pr

eced

ente

Varia

zione

dell’e

serci

zioPa

trim

onio

ne

ttoal

dice

mbr

e 20

10

Riserve

Dividendi e altre destinazioni

Variazioni di riserve

Oper

azio

ni su

l pat

rimon

io ne

tto

Redditività complessiva dicembre 2010

Emissione nuove azioni

Acquisto proprie azioni

Distribuzione straordinaria dividendi

Variazione strumenti di capitale

Derivati su proprie azioni

Stock options

Capit

ale:

a) az

ioni o

rdina

rieb)

altre

azion

i28

8.103 0

x x28

8.103 0

0 0x x

x x19

0.796 0

-6.48

1 0x x

x xx x

x xx x

472.

418 0

Sovra

pprez

zi di

emiss

ione

1.173

.760

x1.1

73.76

00

xx

142.1

38-2

0.100

xx

xx

x1.

295.

798

Riserv

e:a)

di uti

lib)

altre

123.3

98.21

432

7.515

0 012

3.398

.214

327.5

153.5

14.50

3 0x x

0 00 0

0 x0 0

x xx 0

x 0x x

126.

912.

717

327.

515

Riserv

e da v

alutaz

ione

2.967

.246

02.9

67.24

6x

x0

xx

xx

xx

-6.37

0.695

-3.4

03.4

49

Strum

enti d

i cap

itale

0x

0x

xx

xx

x0

xx

x0

Azion

i prop

rie0

x0

xx

x0

0x

xx

xx

0

utile

(Perd

ita) d

i ese

rcizio

4.638

.663

04.6

38.66

3-3

.514.5

03-1

.124.1

60x

xx

xx

xx

5.331

.117

5.33

1.11

7

Patri

monio

netto

132.7

93.50

10

132.7

93.50

1x

-1.12

4.160

033

2.934

-26.5

810

00

0-1

.039.5

7813

0.93

6.11

6

Page 41: Bilancio 2010

�1

Bilancio 2010

ProsPetto delle VariaZioNi del PatriMoNio Netto 2009

Impo

rtiin

unità

di eu

roEs

isten

zeal

dice

mbr

e 20

08

Mod

ifica

sald

iap

ertu

ra

Esist

enze

al 1.

1.20

09Al

loca

zione

risu

ltato

es

erciz

io pr

eced

ente

Varia

zione

dell’e

serci

zioPa

trim

onio

ne

ttoal

dice

mbr

e 20

09

Riserve

Dividendi e altre destinazioni

Variazioni di riserve

Oper

azio

ni su

l pat

rimon

io ne

tto

Redditività complessiva dicembre 2009

Emissione nuove azioni

Acquisto proprie azioni

Distribuzione straordinaria dividendi

Variazione strumenti di capitale

Derivati su proprie azioni

Stock options

Capit

ale:

a) az

ioni o

rdina

rieb)

altre

azion

i2.0

07.98

6 0x x

2.007

.986 0

0 0x x

x x18

9.661 0

-1.90

9.543 0

x xx x

x xx x

x x28

8.104 0

Sovra

pprez

zi di

emiss

ione

1.089

.551

x1.0

89.55

10

xx

103.2

11-1

9.002

xx

xx

x1.1

73.76

0

Riserv

e:a)

di uti

lib)

altre

119.5

35.10

632

7.515

x 011

9.535

.106

327.5

153.8

63.10

8 0x x

0 00 0

0 x0 0

x xx 0

x 0x x

123.3

98.21

432

7.515

Riserv

e da v

alutaz

ione

516.6

330

516.6

33x

x0

xx

xx

xx

2.450

.613

2.967

.246

Strum

enti d

i cap

itale

0x

0x

xx

xx

x0

xx

x0

Azion

i prop

rie0

x0

xx

x0

0x

xx

xx

0

utile

(Perd

ita) d

i ese

rcizio

5.059

.768

x5.0

59.76

8-3

.863.1

08-1

.196.6

59x

xx

xx

xx

4.638

.663

4.638

.664

Patri

monio

netto

128.5

36.55

90

128.5

36.55

9x

-1.19

6.659

029

2.872

-1.92

8.545

00

00

7.089

.277

132.

793.

503

Page 42: Bilancio 2010

��

PROSPETTI SuPPLEMENTARI

reNdicoNto FiNaNZiarioMETODO INDIRETTO

IMPORTO

A. Attività operativa dicembre 2010 dicembre 2009

1. Gestione

- risultato d’esercizio (+/-)- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)- imposte e tasse non liquidate (+)- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell’effetto fiscale- altri aggiustamenti (+/-)

17.692.120

5.331.117

658.63816.800

3.612.6851.021.6151.931.5084.866.380

0253.376

14.091.023

4.638.663

(205.645)(4.265)

3.304.1881.023.678

995.7104.295.807

042.887

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie

- attività finanziarie detenute per la negoziazione- attività finanziarie valutate al fair value- attività finanziarie disponibili per la vendita- crediti verso banche: a vista- crediti verso banche: altri crediti- crediti verso clientela- altre attività

73.363.273

379.396317.160

(16.913.752)32.185.65247.198.784

9.786.757409.278

(48.200.533)

(1.046.453)479.947

(59.913.742)16.040.853(1.063.955)

775.748(3.472.933)

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie

- debiti verso banche: a vista- debiti verso banche: altri debiti- debiti verso clientela- titoli in circolazione- passività finanziarie di negoziazione- passività finanziarie valutate al fair value- altre passività

82.478.994

275.866124.237

(21.282.575)(102.052.337)

369.40847.695.024(7.608.619)

67.392.079

455.577(25.836)

52.829.45846.157.486

(78.223)(25.608.742)

(6.337.640)

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa 8.576.398 33.282.569

Page 43: Bilancio 2010

��

Bilancio 2010

LEGENDa(+) generata (-) assorbita

IMPORTO

B. Attività di investimento dicembre 2010 dicembre 2009

1. Liquidità generata da

- vendite di partecipazioni- dividendi incassati su partecipazioni- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza- vendite di attività materiali- vendite di attività immateriali- vendite di rami d’azienda

6.455

000

6.45500

835.942

000

835.94200

2. Liquidità assorbita da

- acquisti di partecipazioni- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza- acquisti di attività materiali- acquisti di attività immateriali- acquisti di rami d’azienda

(8.861.390)

0(7.430.595)(1.414.481)

(16.314)0

(30.768.733)

0(28.602.030)

(2.156.416)(10.288)

0

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento (8.854.935) (29.932.791)

C. Attività di provvista dicembre 2010 dicembre 2009

- emissioni/acquisti di azioni proprie- emissioni/acquisti di strumenti capitale- distribuzione dividendi e altre finalità

306.3530

(1.124.160)

(1.635.673)0

(1.196.660)

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista (817.807) (2.832.333)

Liquidità netta generata/assorbita nell’esercizio (1.096.344) 517.445

IMPORTO

Voci di bilancio dicembre 2010 dicembre 2009

Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 7.797.295 7.279.850

Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio (1.096.344) 517.445

Liquidità e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 0 0

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 6.700.951 7.797.295

RICONCILIAZIONE

Page 44: Bilancio 2010

��

NOTA INTEGRATIVA PARTE H - OPERAzIONI CON PARTI CORRELATE

oPeraZioNi coN Parti correlate

1. INfORMAZIONI SUI COMPENSI DEI DIRIGENTI CON RESPONSABILITà STRATEGICHE

La tabella che segue, così come richiesto dallo IAS 24 par. 16, riporta l’ammontare dei compensi di competenza dell’esercizio ai Dirigenti con responsabilità strategica, intendendosi per tali coloro che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, della direzione e controllo delle attività della Banca, compresi gli Amministratori e i Sindaci della Banca stessa.

I compensi agli Amministratori ed ai Sindaci sono stati determinati con delibera dell’Assemblea del 14 maggio 2010. Tali compensi comprendono i gettoni di presenza e le indennità di carica loro spettanti.

Compensi complessivamente corrisposti ad Amministratori dicembre 2010

Salari e altri benefici a breve termine 228

Benefici successivi al rapporto di lavoro (previdenziali, assicurazioni, ecc.) 14

Compensi complessivamente corrisposti a Sindaci dicembre 2010

Salari e altri benefici a breve termine 64

Benefici successivi al rapporto di lavoro (previdenziali, assicurazioni, ecc.) 2

Compensi complessivamente corrisposti a Dirigenti dicembre 2010

Salari e altri benefici a breve termine 400

Benefici successivi al rapporto di lavoro (previdenziali, assicurazioni, ecc.) 130

Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro 0

Altri benefici a lungo termine 0

Page 45: Bilancio 2010

��

Bilancio 2010

2. INfORMAZIONI SULLE TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE

Le altre parti correlate includono gli stretti familiari degli Amministratori, dei Sindaci e degli altri Dirigenti con responsabilità strategica, nonché le società controllate, sottoposte a controllo congiunto e collegate dei medesimi soggetti o dei loro stretti familiari. Per quanto riguarda le operazioni con i soggetti che esercitano funzioni di amministrazione, direzione e controllo della Banca trova applicazione l’art. 136 del D.lgs. 385/1993 e l’art. 2391 del codice civile.Le operazioni con parti correlate sono regolarmente poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di valutazioni di convenienza economica e sempre nel rispetto della normativa vigente, dando adeguata motivazione delle ragioni e della convenienza per la conclusione delle stesse.

Rapporti con parti correlate Attivo Passivo Garanzie rilasciate

Garanzie ricevute Ricavi Costi

Controllate 0 0 0 0 0 0

Collegate 0 0 0 0 0 0

Amministratori e Dirigenti 799 769 766 1.021 14 7

Altre parti correlate 5.717 2.943 1.098 3.171 190 13

Totale 6.515 3.712 1.863 4.192 204 20

Page 46: Bilancio 2010
Page 47: Bilancio 2010
Page 48: Bilancio 2010

A cura di: CASSA RuRALE DI TRENTOufficio Pianificazione e Marketing - ufficio Contabilità e Bilancio

Progetto grafico ed impaginazione: APR&B

Stampato da: Tipografia Editrice Temi - Trento

Finito di stampare: maggio 2011