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BILANCIO SOCIALE 2008-2009 LA GIUSTA COMBINAZIONE TRA PERSONE CONOSCENZA E ORGANIZZAZIONE

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BILANCIO SOCIALE 2008-2009

LA GIUSTA COMBINAZIONE TRA PERSONE CONOSCENZA E ORGANIZZAZIONE

BILANCIO SOCIALE2008-2009

2 3

SOMMARIO

1. CONTESTO DI RIFERIMENTO 1.1 CONTESTO DI RIFERIMENTO 1.2 STATO DI SALUTE 1.3 GRAVIDANZE E NASCITE

PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

NOTA METODOLOGICAINDICATORI

2. PROFILO AZIENDALE 2.1 IDENTITÀ, MISSION, VISION E VALORI AZIENDALI 2.2 ASSETTO ISTITUZIONALE E ORGANIZZAZIONE

DIPARTIMENTALE 2.3 RISORSE AZIENDALI 2.4 STAKEHOLDERS AZIENDALI

3. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI

3.1 PROGRAMMAZIONE AZIENDALE E CONTROLLO 3.2 COMUNICAZIONE E RAPPORTI CON L'UTENZA 3.3 ASPETTI ETICI

BILANCIO SOCIALE 2008-2009

10

4

6

26

44

6. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE 6.1 ASPETTI ECONOMICI DELLA GESTIONE: RICAVI E

COSTI 6.2 IL PATRIMONIO AZIENDALE: ATTIVITÀ E PASSIVITÀ 6.3 I FINANZIAMENTI IN CONTO CAPITALE 6.4 GLI INVESTIMENTI IN TECNOLOGIE E INFRASTRUTTURE 6.5 LA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE 6.6 LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE E

ARTISTICO

7. SFIDE PER IL FUTURO

UN GIORNO IN AZIENDA

CONCLUSIONIRINGRAZIAMENTIGLOSSARIO

5. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI 5.1 ASSISTENZA SANITARIA COLLETTIVA E PROMOZIONE DELLA SALUTE IN AMBIENTE DI VITA E LAVORO 5.2 ASSISTENZA PRIMARIA E SOCIO SANITARIA 5.3 ASSISTENZA OSPEDALIERA

184

186

188

96

160

4. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE

4.1 QUALITÀ 4.2 PROGETTI ICT E TELEMEDICINA 4.3 RICERCA E SVILUPPO 4.4 FORMAZIONE DEL PERSONALE 4.5 L'ATTIVITÀ DI CONTROLLO INTERNO 4.6 L'AZIENDA DI INSEGNAMENTO 4.7 CITTADELLA DELLA SALUTE 4.8 AREA VASTA

70

4 5

DIREZIONE STRATEGICADirettore GeneraleClaudio DarioDirettore AmministrativoGiorgio RobertiDirettore SanitarioPier Paolo FaronatoDirettore dei Servizi SocialiGerardo Favaretto

COLLEGIO SINDACALEGian Quinto Perissinotto, Presidente

CONFERENZA DEI SINDACILiviana Scattolon, Presidente

PROGETTOResponsabileGianluigi Scannapieco, UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione

CoordinamentoValentina Gobbetto e Sara ScariotUOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione

Gruppo di LavoroAndrea Angelozzi, Camillo Barbisan, Giuseppe Battistella, Paola Bernardi, Chiara Bertoncello, Paolo Betteti, Fabio Bruno, Laura Cadorin, Antonio Carlini, Annamaria Ciaglia, Renato De Vecchi, Giovanni Di Giacomo, Daniele Frezza, Annarita Furlanetto, Elisabetta Ghiotto, Carlo Giordani, Carlo Liva, Giuseppe Migotto, Daniele Panizzo, Chiara Perinotto, Mauro Ramigni, Francesco Rizzardo, Pietro Salvadori, Nello Spinella, Gianni Terrazzani, Stefano Vianello, Massimo Visentin, Emanuela Zilli.

Direttori di DipartimentoRenato Andreazza, Nicolò Bassi, Paolo Boldrini, Giovanna Bragagnolo, Carmelo Cascone, Angelo Paolo Dei Tos, Giuseppe Di Falco, Enrico Di Giorgi, Francesco Di Paola, Fabio Fabi, Giancarlo Foscolo, Giovanni Battista Gajo, Giovanni Gallo, Paolo Michielin, Onofrio Sergio Saia, Giorgio Santelli, Carlo Sorbara, Michele Tessarin, Franco Tonetto, Carlo Valfrè, Annalisa Visentin, Germano Zanusso.

Responsabili Unità Operativa Complessa

BILANCIO SOCIALE 2008-2009

La realizzazione della Cittadella della Salute, il riconoscimento come Azienda di Insegnamento sono gli obiettivi su cui tutta l’Azienda sta lavorando con impegno, così come il governo del sistema, la valorizzazione delle risorse umane e l’organizzazio-ne dei servizi. Un lavoro impegnativo e coinvolgente che ci vede protagonisti ogni giorno e si poggia sui tre pilastri che hanno caratterizzato la programmazione aziendale negli ultimi anni: unicità dell’azienda, centralità della persona, dimensione multi professionale.A metà del mandato di questa Amministrazione si è reso utile ri-disegnare il “punto nave” per verificare la coerenza con la rotta prefissata e il percorso fatto. La rotta è rappresentata dai nostri

piani triennali (Piano Attuativo Locale e Piano di Zona dei Servizi alla Persona), dai piani annuali e dal percorso di budget.Abbiamo proceduto alla redazione del Bilancio Sociale con uno spirito di apertura verso chi si relaziona con la nostra realtà aziendale, nell’ottica di tradurre quanto realizzato attraverso uno sforzo di misurazione e comunicazione, al fine di favorire un confronto sereno e trasparente con gli interlocutori. Pur trattandosi di uno strumento facoltativo, riteniamo che tale documento sia importante per poter valutare i risultati raggiunti dall’Azienda nell’offerta dei servizi sanitari e socio-sanitari ai cittadini, nell’attenzione ai bisogni di salute e al miglioramento della qualità del-la vita.La nostra Azienda – in quanto struttura pubblica – nel momento in cui redige un Bilancio Sociale lo fa con lo scopo di rendicontare ai “soci”. Questi altri non sono che i cittadini, le amministrazioni regionale e locali, gli organismi di controllo sociale e tutti coloro che, a vario titolo, interagiscono con la nostra organizzazione. Il percorso fatto e quello da fare, infatti, non ci vede soli. Il coinvol-gimento dei cittadini, soprattutto, si sta dimostrando sempre più un nuovo pilastro strategico della nostra programmazione. Ancora una volta ogni nostro risultato appare il frutto di grandi sinergie nel pieno spirito dello slogan: La salute costruiamola insieme.

Il Direttore GeneraleDr. Claudio Dario

PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

6 7

NOTA METODOLOGICA

BILANCIO SOCIALE 2008-20096

La predisposizione del presente documento, alla sua seconda edizione, trova spunto dal risultato po-sitivo dell’esperienza di stesura del Bilancio di Mandato 2003-2007, nato dall’analisi delle principali pratiche sviluppate nel Paese in materia di rendicontazione sociale nel settore pubblico. A partire dalla seconda metà degli anni ’90 si è infatti assistito ad una crescente affermazione delle teorie di gestio-ne aziendale improntate ad una maggiore trasparenza e responsabilizzazione (Accountability) con particolare riferimento ad una maggiore responsabilità in campo sociale ed ambientale (Social and environmental responsibility)*. La definizione di responsabilità sociale più diffusa è stata pubblicata dall’Unione Europea: “Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate” (Libro Verde della Com-missione Europea, 2001).Il presente Bilancio Sociale, che si ispira alle best practices attualmente in essere, risponde inoltre alla necessità, enunciata nel IV obiettivo strategico del PAL 2010-2012 “Il Governo del sistema”, di “moni-torare gli esiti delle decisioni prese dall’organizzazione e renderne conto alla comunità”.Gli anni di riferimento sono il 2008 e 2009; sono presenti anche i dati del 2007 come elemento di con-fronto con il precedente Bilancio di Mandato.Durante la stesura del presente documento è stato effettuato un percorso di condivisione con i prin-cipali stakeholder aziendali, presentando l’iniziativa ai partecipanti ai tavoli dei Piani di Zona (associa-zioni di volontariato, cooperative, rappresentanti politici e sindacali, Istituzioni), ai Comitati dei Sindaci di Distretto e al Collegio di Direzione.Il documento si compone di sette capitoli e di un focus sulla Cittadella della Salute.

Capitolo 1: Contesto di riferimentoDescrive lo scenario territoriale e sociale in cui opera l’Azienda Ulss 9, rappresentato dalla popolazione assistita (abitanti, distribuzione sul territorio, indicatori demografici) e dallo stato di salute.

Capitolo 2: Profilo aziendaleÈ dedicato alla presentazione del nuovo assetto istituzionale ed organizzativo dell’Azienda, delle ri-sorse umane che operano al suo interno e di tutti gli altri stakeholders (associazioni, enti, istituzioni ed organizzazioni) che collaborano, stimolano ed integrano i processi di assistenza alla popolazione.

Capitolo 3: Obiettivi istituzionali e strategie aziendali Illustra le strategie che hanno guidato i principali cambiamenti organizzativi e le maggiori innovazioni a livello aziendale, a partire dal percorso della Programmazione Aziendale e dai suoi principali docu-menti. In questo capitolo vengono descritti gli elementi che hanno caratterizzato la gestione nel bien-nio 2008-2009.

* Vanno in particolare segnalate le linee guida dell’Istituto Europeo per il Bilancio Sociale (IEBS), gli orientamenti della dottrina e le prassi applicative secondo i più accreditati modelli di rendiconto sociale proposti a livello nazionale dal Gruppo di Studio sul bilancio sociale (GBS) e internazionale (AA1000 e Global Reporting Iniziative); inoltre le linee guida del Programma Cantieri, espresse nel manuale “Ren-dere conto ai cittadini, il bilancio sociale nelle Amministrazioni pubbliche” (2004) nonché la successiva Direttiva sulla Rendicontazione sociale da parte del Ministro della Funzione Pubblica del 17.02.2006.

7

Capitolo 4: Elementi qualificanti della gestioneQuesto capitolo illustra ciò che ha caratterizzato l'Azienda negli anni 2008-2009, con particolare rife-rimento ad alcune attività qualificanti per l’Azienda Ulss 9.

Capitolo 5: Bilancio delle attivitàIn questa sezione viene descritto il core business dell’Azienda, facendo il punto sulle politiche azien-dali di prevenzione, diagnosi, riabilitazione in ambito socio sanitario, cura tese a garantire la più ampia integrazione dei processi di cura e assistenza.

Capitolo 6: Sostenibilità economica, finanziaria, patrimonialeÈ il capitolo dedicato alle cifre dal punto di vista economico; risponde al bisogno di conoscere in quali tipologie di assistenza sono state investite le risorse, riclassificando il bilancio secondo le principali aree di intervento del sistema sanitario e socio sanitario.

Capitolo 7: Sfide per il futuroDescrive le sfide future per l’Azienda e il suo territorio.

FocusIl focus raccoglie le informazioni relative alla Cittadella della Salute, passaggio fondamentale per ridi-segnare la sanità trevigiana del prossimo decennio.

Il documento è stato realizzato con l’ampia collaborazione di tutti i Dipartimenti aziendali che hanno fornito dettagliate relazioni delle attività svolte nel biennio. Ricordiamo infine le principali fonti utilizzate per la stesura di questo documento: l’Atto Aziendale, il Piano Attuativo Locale (PAL), il Piano di Zona dei Servizi alla persona (PDZ), le Direttive aziendali, le Delibere aziendali, i Patti aziendali, i Progetti aziendali e finanziari, il PAL Cure Primarie, la rassegna stampa e il portale dell’Azienda Ulss 9 di Treviso (www.ulss.tv.it).

Indicatori ARSSAllo scopo di allinearsi con le migliori pratiche e consentire un confronto con altre realtà del mondo della sanità e dei servizi sociali, l’Azienda Ulss 9 ha scelto di redigere il Bilancio Sociale seguendo prin-cipi di rendicontazione concordati a livello regionale: nella stesura di questo report sono stati adottati alcuni tra i più significativi indicatori sanitari di risultato e di misurazione della performance rispetto agli standard prescelti, individuati dall’ARSS, l’Agenzia Regionale socio sanitaria del Veneto.

8 9

CAPITOLO INDICATORE PARAGRAFO1. CONTESTODI RIFERIMENTO

Popolazione di riferimento 1.1Comuni afferenti 1.1Superficie 1.1Densità 1.1Percentuale anziani maggiori di 75 anni 1.1Indice di invecchiamento 1.1Indice di dipendenza anziani 1.1Indice di ricambio 1.1Indice di struttura 1.1Percentuale di stranieri residenti 1.1Suicidi 1.2Tasso grezzo di natalità 1.3% parti cesarei 1.3Gravidanze in minori 1.3

Basso peso alla nascita 1.32. PROFILO AZIENDALE Personale part time 2.3 Numero dipendenti 2.3 Composizione personale per profili 2.3 Dipendenti per classi di età e sesso 2.3 Tasso di turnover del personale 2.3 Numero di associazioni 2.4

Numero dei fornitori 2.4 Tempo medio di pagamento 2.43. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI

Tasso di reclamo 3.2.2 Tempo medio di risposta al reclamo scritto 3.2.24. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE

Personale dedicato alla qualità 4.1 Numero partecipanti attività formative 4.4 Numero giornate di formazione 4.4 Numero eventi formativi interni 4.4 Numero corsi di laurea 4.6 Numero iscritti 4.65. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI

Indice di copertura vaccinale al 24° mese 5.1.1 % popolazione target coperta da programmi di screening 5.1.1

Nella tabella si riportano gli

indicatori definiti dall'ARSS,

evidenziando i requisiti minimi.

8

BILANCIO SOCIALE 2008-2009

CAPITOLO INDICATORE PARAGRAFO Controlli di sicurezza luoghi di lavoro 5.1.2 Interventi di promozione della salute 5.1.4 Numero prestazioni specialistiche erogate 5.2.1

Numero MMG PLS MCA SAI 5.2.1 Assistenza domiciliare integrata 5.2.1 Assistenza residenziale 5.2.1 Utenti SerT 5.2.2

% utenti SerT in comunità 5.2.2 Numero ricoveri totali 5.3.2 Numero ricoveri ordinari 5.3.2 Numero ricoveri diurni 5.3.2

Numero dimissioni di residenti totali per area medica, chirurgica, terapie intensive, materno infantile 5.3.2

Accessi in pronto soccorso 5.3.1 Mobilità % fughe 5.3.3 Mobilità indice di attrazione 5.3.3 Infezioni ospedaliere 5.3.2 Interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) 5.3.2

Ricoveri in SPDC 5.3.2 Tasso utilizzo posti letto 5.3.2 Indice di rotazione 5.3.2 Indice di case mix 5.3.2 Dimessi da reparti chirurgici con DRG medico 5.3.2 Incidenza DRG complicati 5.3.2 Indice comparativo di performance 5.3.2 % ricoveri potenzialmente inappropriati 5.3.2 % giornate outliers 5.3.26. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE Finanziamento regionale 6.1

Elasticità investimenti 6.2 Indice di liquidità 6.2 Indice di disponibilità 6.2 Indice rotazione debiti 6.2 Indice di redditività 6.2

Indice di vita utile 6.4 Indice di capacità di investimento nel triennio 6.4

Capitalizzazione netta 6.4 Spesa per le attrezzature 6.2

9

INDICATORI

10 1110

01. CONTESTO DI RIFERIMENTO

43.424RESIDENTI PROVENIENTI DALL’ESTERO

SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA: 84,7 ANNI PER LE FEMMINE 79,4 ANNI PER I MASCHI

414.503ABITANTI NEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO AL 31.12.2009

4.231 NATI NEL 2009 – L’ETÀ MEDIA AL PRIMO PARTO È 32 ANNI

BILANCIO SOCIALE 2008-2009

1.1 CONTESTO DI RIFERIMENTO

L’Azienda Ulss 9 di Treviso serve un territorio di 37 Comuni, con una popolazione residente al 31.12.2009 di 414.503 abitanti (49,10% maschi); la popolazione è cresciuta nel decennio 1999-2009 di oltre 50 mila unità (52.367 pari ad un incremento di circa il 13%), per effetto soprattutto del fenomeno dell’im-migrazione. I comuni del territorio di pertinenza si estendono su una superficie di 986 Kmq con una densità di 420 abitanti per Kmq.Anche il territorio trevigiano segue l’espansione demografica in atto in Italia con il progressivo incre-mento dell’età della popolazione, come dimostra la tabella sottostante che mette a confronto gli anni 2005-2009. Il minor aumento si ha nelle classi centrali, in particolare la fascia 15-44 (-1,8%), che rima-ne comunque la più numerosa (39,7% della popolazione residente totale).

CLASSI DI ETÀ

ANNO 2005 ANNO 2009 VARIAZIONE ASSOLUTA

VARIAZIONE %

  Maschi Femmine Totale % Maschi Femmine Totale %

0 - 14 29.544 27.785 57.329 14,5% 31.889 30.196 62.085 15,0% 4.756 8,3%

15 - 44 86.731 80.898 167.629 42,3% 84.263 80.390 164.653 39,7% - 2.976 -1,8%

45 - 64 50.120 50.406 100.526 25,3% 55.121 55.352 110.473 26,7% 9.947 9,9%

65 - 74 17.422 20.178 37.600 9,5% 18.958 21.467 40.425 9,8% 2.825 7,5%

>=75 11.777 21.701 33.478 8,4% 13.306 23.561 36.867 8,9% 3.389 10,1%

totale 195.594 200.968 396.562 100% 203.537 210.966 414.503 100% 17.941 4,5%

12 13

01. CONTESTO DI RIFERIMENTO

Nel quinquennio 2005-2009, dopo i picchi degli anni 2007-2008, il saldo migratorio è diminuito fino ad arrivare a 1.356 nuovi residenti nel 2009 conseguentemente alla crisi economica.

I residenti provenienti dall’estero sono passati da 31.664 nel 2005 a 43.424 nel 2009 e la loro nume-rosità incide per il 10,48% della popolazione residente (7,98% nel 2005).La popolazione straniera è prevalentemente giovane, il 22,39% è al di sotto dei 15 anni, mentre la fa-scia in età lavorativa 15-64 è pari a 33.073 individui (76,16% nel 2009). Di questa ultima fascia 26.477 (60,97% ) sono tra 15 e 44 anni.

2005 2006 2007 2008 2009 VARIAZIONE ASSOLUTA 2009-2005

VARIAZIONE %

tasso di incremento per 1000 residenti2 11,72 8,59 13,37 13,11 5,65 -6,07 -51,79

saldo naturale3 990 1.173 1.204 1.133 973 -17 -1,72tasso grezzo di natalità per 1000 residenti4 10,86 10,66 10,91 1081 10,21 -0,65 -5,99

tasso grezzo di mortalità per 1000 residenti5 8,37 7,74 7,95 8,06 7,86 -0,51 -6,09

  2005 2006 2007 2008 2009

saldo migratorio 3.602 2.242 4.166 4.202 1.356

1 Fonte: Istat2 (saldo naturale più saldo migratorio)/(res. inizio anno) x 1.0003 nati vivi-deceduti nell'anno4 (nati/popolazione residente) x 10005 (deceduti/popolazione residente) x 1000

La quota di persone a carico sta aumentando, come si può evincere dall’aumento dell’indice di dipendenza senile (rapporto tra la popolazione che non lavora e con età >64 anni e la popolazione potenzialmente atti-va di età 15-64 anni), che è passato da 25,61 nel 2005 a 28,09 del 2009; i viventi oltre 90 anni sono 3.033 (+10,4% rispetto al 2005), di cui 2.404 donne (79,26%; 78,14% nel 2005).Nella Marca trevigiana si vive a lungo: la speranza di vita alla nascita stimata per l’anno 2009 è di 79,4 anni per i maschi e di 84,7 anni per le femmine, indici in linea con i dati regionali1.La popolazione dell’Azienda Ulss 9 nell’ultimo quinquennio 2005-2009 ha avuto una crescita via via sem-pre più modesta, come risulta dalla tabella seguente:

POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL’ULLS 9 NELL’ANNO 2009

ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL’AZIENDA ULSS 9NEL QUINQUENNIO 2005-2009

< 15 anni22,39 %

76,16 %

1,45%

15-64 anni

> 64 anni

ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE STRANIERA NEL QUINQUENNIO 2005-2009popolazione straniera 2005 2006 2007 2008 2009

meno di 15 anni 6.743 7.532 8.498 9.387 9.721

15-44 anni 20.878 21.732 24.167 16.134 26.477

15-64 anni 24.524 25.800 29.188 32.053 33.073

più di 64 anni 397 476 446 544 630

totali 31.664 33.808 38.132 41.984 43.424

% meno di 15 anni 21,30 22,28 22,29 22,36 22,39

% 15-44 anni 65,94 64,28 63,38 38,43 60,97

% 15-64 anni 77,45 76,31 76,54 76,35 76,16

% più di 64 anni 1,25 1,41 1,17 1,30 1,45

100%

2005 2006 2007 2008 2009

77,45

21,301,25

76,31

22,28 1,41

76,54

22,291,17

76,35

22,361,30

76,16

22,391,45

80%

60%

40%

20%

0%

> 64 anni 16-64 anni

< 15 anni

01. CONTESTO DI RIFERIMENTO

14 15

Gli indicatori demografici temporali seguenti, riferiti all’anno 2009, descrivono la popolazione dell’Azienda Ulss 9 sempre più anziana. L’indice di vecchiaia6 è di 124 anziani ogni 100 giovani. Il suo valore, pur con qualche oscillazione, è costante negli ultimi anni ed indica che per ogni 4 giovani al di sotto dei 15 anni, ci sono 5 anziani oltre i 64.L’indice di dipendenza7 è in lieve ma costante crescita ed è passato dal 47,89% del 2005 al 50,66 % del 2009, indicando ormai che il numero delle persone in età non lavorativa equivale a quello delle persone in età lavorativa.L’indice di struttura8 è una misura dell’invecchiamento della popolazione in età lavorativa. Il suo va-lore nel 2005 era 101,42%, nel 2009 è diventato 116,59%. (Per ogni 100 residenti di età 15-39 attual-mente vi sono 117 residenti di età 40-64 anni).L’indice di ricambio9 è in aumento. Si evidenzia quindi una diminuzione della classe 15-19 sulla fascia 60-64 che sta lasciando il lavoro. Nel 2005 per ogni 100 residenti che si affacciavano all’età lavorativa, quelli che uscivano erano 122; nel 2009 sono aumentati a 129.L’indice di carico di figli per donne in età feconda10 è in leggerissimo aumento (quasi stazionario) ed è passato da 26 figli ogni 100 donne del 2005 a 27 del 2009.

6 Indice di vecchiaia: residenti di età superiore ai 64 anni su residenti di età inferiore ai 15 anni7 Indice di dipendenza: residenti in età non lavorativa su residenti in età lavorativa* 100 (residenti in età non lavorativa: popolazione 0-14

e > 65 anni; residenti in età lavorativa: popolazione tra i 15 e i 64 anni). 8 Indice di struttura della popolazione attiva: misura il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa (residenti tra i 40-64

anni/residenti tra 15-39 anni* 100)9 Indice di ricambio: indicatore del rapporto tra il n. dei posti di lavoro che la popolazione lascerà liberi con quelli che la popolazione

entrante nel mondo del lavoro richiederà (residenti tra i 60-64 anni/residenti tra i 15-19 anni* 100)10 Indice di carico di figli per donne in età feconda: residenti di età 0-4 anni per 100 donne in età 15-39 (residenti di età 0-4 anni/donne

residenti 15-39 anni* 100)

COMPOSIZIONE DELL’ETÀ DELLA POPOLAZIONE (ANNO 2009)

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

-5.000

-4.000

-3.000

-2.000

-1.000

maschi

femmine

1 6 11 16 21 26 31 36 41 46 51 56 61 66 71 76 81 86 91 96 101

Il grafico mostra la composizione delle età della popolazione residente nel territorio dell’Azienda Ulss 9. Si è passati da una forma strettamente piramidale dell’inizio del secolo, tipica di alte natalità e mor-talità, a quella attuale ad albero, con basse natalità e mortalità. La parte esterna del grafico è l’apporto dato dai residenti stranieri che, come si vede, incide maggiormente sulle fasce giovani e sull’età lavo-rativa.

La mortalità della popolazione che abita nel territorio dell’Azienda Ulss 9 di TrevisoNell’Azienda Ulss 9 di Treviso sono morti, nel 2008, 1.670 residenti maschi e 1.637 femmine.

Maschi: sesso debole? Nell’Ulss di Treviso i maschi muoiono mediamente a 75,4 anni, le femmine a 82,6. La persona più anziana deceduta nel 2008 è una donna di 107 anni.Il 70% dei maschi è morto prima di compiere 85 anni contro il 40% delle femmine.Il 10% dei morti aveva meno di 56 anni tra i maschi, meno di 64 tra le femmine.L’età in cui sono morte più persone sono 82 anni nei maschi e 88 nelle femmine.

11 Fonte: Flusso ISTAT di Mortalità

NUMERO DI DECESSI PER ETÀ E SESSO TRA I RESIDENTINEL TERRITORIO DELL’AZIENDA ULSS 911

1.2 STATO DI SALUTE

0

20

40

60

80

100 MaschiFemmine

età

Num

ero

di d

eces

si

0 6 18 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100

105

01. CONTESTO DI RIFERIMENTO

16 17

La probabilità di morire per un residente è stata, nel 2008, dello 0,81%. Questa probabilità è però molto diversa a seconda dell’età e del sesso, come evidenziato nel grafico seguente.

Tra le femmine la mortalità è inferiore all’1% sino alla classe d’età 75-79, mentre i maschi superano questo valore già nella classe 65-69.La probabilità di morire nell’anno aumenta molto nelle classi d’età più avanzate sino a superare il 50% nei centenari.

MORTALITÀ PER ETÀ E SESSO PRIMA DEGLI 80 ANNI TRA I RESIDENTIDELL’ AZIENDA ULSS 9 (ANNO 2008)

PERCENTUALE DI DECEDUTI NELLA ETÀ PIÙ AVANZATETRA I RESIDENTI DELL’ AZIENDA ULSS 9 (ANNO 2009)

0%

1%

2%

3%

4%

5% MaschiFemmine

età

75-79

70-74

65-69

60-64

55-59

50-54

45-49

40-44

35-39

30-34

25-29

20-24

15-19

10-14

5-9

1-4

0

mor

talit

à

0,2%0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1%0,2%

0,3% 0,2%0,5%

0,5%0,8%

0,5%1,4%

0,7%2,2%

1,7%4,3%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70% MaschiFemmine

età

mor

talit

à

80-84 85-89 90-94 95-99 100+

4%5%

9%

15%17%

29%33%

63% 61%

11%

La mortalità tra gli anziani: la mortalità degli over-65 dell’Azienda Ulss 9 di Treviso è tra le più basse della Regione Veneto ed è significativamente più bassa della media regionale. Lo studio “Anziani: profili di salute e di utilizzo dei servizi sanitari. Regione Veneto” (SER, febbraio 2010) segnala che nell’Azien-da Ulss 9 il Rapporto Standardizzato di Mortalità* degli over-65 è di 0,96 nei maschi e di 0,93 nelle fem-mine (periodo 2003-2006). La mortalità cardiovascolare è significativamente più bassa della media regionale, sia nei maschi sia nelle femmine: il Rapporto Standardizzato di Mortalità12 è pari a 0,89 e 0,87 per le malattie del sistema circolatorio, 0,82 e 0,78 per le malattie ischemiche del cuore; è invece prossimo alla media per le malattie cerebrovascolari (1,06 e 0,94). La mortalità per tumori maligni e quella per le malattie dell’apparato respiratorio sono sulla media regionale. La mortalità per diabete mellito è nella media per i maschi e significativamente più bassa nelle femmine (0,86 e 0,69).

I decessi degli stranieri: 26 maschi residenti, deceduti nel 2008, erano stranieri. 7 le femmine. Per 4 maschi e 3 femmine la cittadinanza è sconosciuta. Mediamente i non italiani muoiono a 41,2 anni i maschi e a 24,9 le femmine. Vi sono 4 decessi per cause perinatali o gravi malformazioni alla nascita. Tra gli altri il 61% dei maschi (17 casi) e l’87% delle femmine (7 casi) muoiono per malattia, i rimanenti per fratture e traumi (11 maschi ed 1 femmina). Le malattie più frequenti che causano il decesso sono quelle cardiovascolari (11 casi, 10 maschi ed una femmina) e i tumori maligni (5 maschi e 5 femmine).

Si muore a casa o in ospedale? La proporzione di persone che muoiono in un istituto di cura è diminui-ta tra il 1996 ed il 2008 dal 68% (in entrambi i sessi) al 43% nelle femmine e al 53% nei maschi.Tra il 2000 ed il 2008 la proporzione di persone che muore a casa è progressivamente aumentata per adulti ed anziani, come si può bene vedere nel grafico seguente:

ANDAMENTO 2000-2008 DELLA PROPORZIONE DEI DECESSI A DOMICILIO PER CLASSE D’ETÀ TRA I RESIDENTI DELL’AZIENDA ULSS 9

15%

17%

19%

21%

23%

25%

27%

29%

2000

anno

45-6465-84

85+

Tendenza (45-64)Tendenza (65-84)Tendenza (>=85)

Pro

por

zion

e d

i dec

essi

a d

omic

ilio

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

12 rapporto tra morti osservate e morti attese

01. CONTESTO DI RIFERIMENTO

18 19

I suicidi: nel 2007 vi sono stati 27 suicidi, 23 maschi e 4 femmine. I due più giovani si sono suicidati a 29 anni (un maschio ed una femmina). La femmina più anziana si è suicidata a 61 anni, il maschio a 84. Il fenomeno avviene con più frequenza tra i maschi di mezz’età (14 casi tra i 50 e i 69 anni).

Le cause principali di decesso: considerando tutte le classi d’età la principale causa di decesso sono le malattie cardiovascolari con 1.189 decessi, seguono i tumori con 1.119. Insieme questi due capitoli di mortalità determinano il 69% dei decessi. I primi dieci gruppi di malattie che causano la morte sono riportate nel grafico seguente.

La mortalità nelle varie etàNel primo anno di vita i decessi, tra i residenti, sono rari: nel 2008 ve ne sono stati 7 (pari allo 0,2% sul totale dei decessi). Le principali cause di decesso sono legate al parto ed a malformazioni congenite.

PRIMI 10 GRUPPI DI CAUSE DI MORTE PER FREQUENZA NELLA POPOLAZIONE DELL’AZIENDA ULSS 9 (ANNO 2008 - CLASSIFICAZIONE ICD10)

Le malattie cardiovascolari si confer-mano la principale causa di morte

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%

Malattie dell’apparato urogenitale

Malattie infettive e parassitarie

Disordini del sistema nervoso

Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche

Malattie dell’apparato digestivo

Disordini mentali e del comportamento

Malattie del sistema respiratorio

Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne

Tumori

Malattie del sistema circolatorio

1%

2%

3%

3%

4%

6%

5%

5%

34%

35%

13 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9

Decessi di persone con età 0 per causa principale di decesso13

CAPITOLO DESCRIZIONE 2008 %

16 Condizioni che originano dal periodo del parto 2 29%

17 Malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche 2 29%

1 Malattie infettive e parassitarie 1 14%

6 Disordini del sistema nervoso 1 14%

11 Malattie dell’apparato digestivo 1 14%

Totale 7

Tra bambini e ragazzi (da 1 a 17 anni) i tumori iniziano ad essere la principale causa di morte. I decessi sono comunque un evento infrequente (11 casi in tutto, pari allo 0,3% sul totale dei decessi).

Decessi di persone con età 1-17 per causa principale di decesso14

CAPITOLO DESCRIZIONE 2008 %

2 Tumori 5 45%

17 Malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche 3 27%

19 Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne 2 18%

6 Disordini del sistema nervoso 1 9%

Totale 11

I giovani adulti muoiono soprattutto a causa dei tumori. Gli infortuni ed incidenti causano decessi prevalentemente tra i maschi. Su questi, nonostante la giovane età, iniziano a colpire le malattie car-diovascolari. La mortalità in questa fascia di età è pari al 2,8% sul totale dei decessi.

Decessi di persone con età 18-44 per causa principale di decesso15

    ANNO 2008

CAPITOLO DESCRIZIONE MASCHI FEMMINE TOTALE %

2 Tumori 13 21 34 37%

19 Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne 27 6 33 36%

9 Malattie del sistema circolatorio 13 1 14 15%

1 Malattie infettive e parassitarie 2 0 2 2%

6 Disordini del sistema nervoso 1 1 2 2%

10 Malattie del sistema respiratorio 1 0 1 1%

11 Malattie dell’apparato digestivo 1 0 1 1%

13 Malattie muscoloscheletriche e dei tessuti connettivi 0 1 1 1%

14 Malattie dell’apparato urogenitale 0 1 1 1%

17 Malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche 0 1 1 1%

18 Sintomi e segni non altrimenti classificati 1 0 1 1%

Totale 59 32 91

14 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9

15 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9

01. CONTESTO DI RIFERIMENTO

20 21

Decessi di persone con età 45-64 per causa principale di decesso16

ANNO 2008

CAPITOLO DESCRIZIONE MASCHI FEMMINE TOTALE %

2 Tumori 121 97 218 60%

9 Malattie del sistema circolatorio 42 14 56 16%

19 Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne 28 4 32 9%

4 Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche 14 3 17 5%

11 Malattie dell’apparato digestivo 8 4 12 3%

6 Disordini del sistema nervoso 5 2 7 2%

14 Malattie dell’apparato urogenitale 5 1 6 2%

1 Malattie infettive e parassitarie 3 1 4 1%

5 Disordini mentali e del comportamento 2 0 2 1%

10 Malattie del sistema respiratorio 2 0 2 1%

13 Malattie muscoloscheletriche e dei tessuti connettivi 1 1 2 1%

18 Sintomi e segni non altrimenti classificati 2 0 2 1%

17 Malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche 0 1 1 0%

Totale 233 128 361

16 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9

17 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9

Decessi di persone con età 65-84 per causa principale di decesso17

    ANNO 2008

CAPITOLO DESCRIZIONE MASCHI FEMMINE TOTALE %

2 Tumori 407 227 634 44%

9 Malattie del sistema circolatorio 286 160 446 31%

10 Malattie del sistema respiratorio 43 17 60 4%

11 Malattie dell’apparato digestivo 36 24 60 4%

19 Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne 30 24 54 4%

6 Disordini del sistema nervoso 30 16 46 3%

5 Disordini mentali e del comportamento 15 30 45 3%

4 Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche 19 25 44 3%

1 Malattie infettive e parassitarie 13 17 30 2%

14 Malattie dell’apparato urogenitale 12 5 17 1%

13 Malattie muscoloscheletriche e dei tessuti connettivi 2 3 5 0%

18 Sintomi e segni non altrimenti classificati 2 3 5 0%

Più di un decesso su due tra gli adulti (45-64 anni) è dovuto ai tumori. In questa classe d’età abbiamo circa l'11% dei decessi totali.

Tra gli anziani (65-84 anni) avvengono oltre il 44% dei decessi. I tumori sono ancora la causa più frequen-te. Gli infortuni ed incidenti hanno una frequenza significativa anche nel sesso femminile.

18 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9

    ANNO 2008

CAPITOLO DESCRIZIONE MASCHI FEMMINE TOTALE %

12 Malattie della pelle e dei tessuti sottocutanei 1 2 3 0%

3Patologie del sangue, degli organi ematopoietici e disordini dei meccanismi immunitari

1 1 2 0%

17 Malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche 1 0 1 0%

Totale 898 554 1452

Tra i grandi anziani (con più di 84 anni) le malattie cardiovascolari sono la più frequente causa di mor-te: una persona su due muore per queste. A quest’età l’aspettativa di vita è spesso modesta per le molteplici patologie che accompagnano la vecchiaia e il decesso è, frequentemente, la naturale ces-sazione della vita.

Decessi di persone con età >=85 per causa principale di decesso18

ANNO 2008

CAPITOLO DESCRIZIONE MASCHI FEMMINE TOTALE %

9 Malattie del sistema circolatorio 205 468 673 49%

2 Tumori 100 128 228 17%

10 Malattie del sistema respiratorio 59 65 124 9%

5 Disordini mentali e del comportamento 26 94 120 9%

11 Malattie dell’apparato digestivo 18 28 46 3%

6 Disordini del sistema nervoso 14 26 40 3%

4 Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche 7 32 39 3%

19 Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne 15 24 39 3%

14 Malattie dell’apparato urogenitale 10 13 23 2%

1 Malattie infettive e parassitarie 3 13 16 1%

18 Sintomi e segni non altrimenti classificati 4 9 13 1%

3 Patologie del sangue, degli organi ematopoietici e disordini dei meccanismi immunitari 2 4 6 0%

12 Malattie della pelle e dei tessuti sottocutanei 0 3 3 0%

13 Malattie muscoloscheletriche e dei tessuti connettivi 1 2 3 0%

8 Malattie dell’occhio e dei suoi annessi 0 1 1 0%

Totale 464 910 1374

01. CONTESTO DI RIFERIMENTO

22 23

I tumori: i tumori maligni hanno causato nel 2008 il 46% dei decessi nella popolazione compresa tra il primo e l’ottantacinquesimo anno di vita. Nei maschi la proporzione sul totale è inferiore rispetto alle fem-mine (46% contro 47%) ma la numerosità totale è superiore (541 verso 338). Ciò è dovuto alla mortalità complessiva molto più alta nei maschi.Un decesso su cinque è stato causato dal tumore al polmone, che ha causato il 25% dei decessi per tu-more nei maschi e l’11% nelle femmine. La causa più frequente di questo tumore è sicuramente il fumo di tabacco, a cui sono attribuibili almeno il 70% di questi tumori. Tra i maschi si sarebbero evitati, quindi, un centinaio di decessi prematuri in mancanza dell’esposizione al fumo di tabacco considerando il solo tumore del polmone. Questo numero sale se si considera che molti altri tumori hanno tra le loro cause il fumo. Quando il numero di morti è nettamente superiore nei maschi per un tumore ci si deve ricordare che in passato essi fumavano molto più delle donne. Questo è l’unico rischio importante che li differenzia dal-le donne, con l’eccezione dei tumori dovuti ad esposizioni a tossici negli ambienti di lavoro. Se volessimo stimare il numero di morti per fumo tra i maschi, ai 100 per tumore del polmone andrebbero aggiunti una decina di morti per tumore alla vescica, altrettanti alla laringe, 5 all’esofago, 4 all’ipofaringe ed altri. Visto che l’aspettativa ragionevole di vita di un trevigiano è di almeno 85 anni, si può ipotizzare che almeno 130 maschi siano stati strappati prematuramente alla vita a causa delle sigarette: uno ogni quattro morti per tumore.

I decessi per malattie cardiovascolari: le malattie cardiovascolari tra le femmine impattano soprattutto dopo gli 85 anni, dove determinano quasi i ¾ dei decessi per malattie cardiovascolari. Nei maschi la situazione è molto diversa: oltre un decesso su due per malattie cardiovascolari avviene tra i 65 e gli 84 anni.

FREQUENZA DEI DECESSI PER MALATTIE CARDIOVASCOLARINEI DUE SESSI PER CLASSE D’ETÀ NELL’AZIENDA ULSS 9 (ANNO 2008)

18-441,18 %

13,46 %

FEMMINE classe d’età

39,26 %

0,08%

45-64

65-84

85+

3,53 %

24,05 %

MASCHI

17,24 %

1,09%

I deceduti per malattie cardiovascolari con meno di 85 anni, nel 2008, sono 516, 341 maschi e 175 fem-mine. Di questi il 38% (198) sono morti per malattie cardiache croniche, il 24% per ictus (124) ed il 22% per infarto (113). Si noti che, tra i maschi, molte di queste patologie causano il doppio di decessi rispetto alle femmine.

I nati vivi da donne residenti nell’Azienda Ulss 9 nel quinquennio 2005-2009, sono passati da 4.308 a 4.23119.Il trend è stato positivo fino al 2008, anno in cui è stato raggiunto il valore massimo dall’inizio del secolo (4.455), mentre l’anno 2009 indica un’inversione di tendenza (4.231, valore minimo nel quinquennio).

ANNO 2005 2006 2007 2008 2009

nati vivi 4.308 4.277 4.439 4.455 4.231

L’età media del parto è rimasta pressoché costante, 32 anni compiuti.Sono in lieve calo i parti cesarei20, passati da 1.018 nel 2006 a 956 nel 2008 (anno in cui sono stati pub-blicati i dati regionali e nazionali). La media dei parti cesarei nel 2008 per l’Azienda Ulss 9 è 22,19%, per il Veneto 28,15% mentre la percentuale nazionale si attesta al 36,90%.

2006 2007 2008 2009* VARIAZIONE ASSOLUTA

VARIAZIONE %

parti cesarei 1.018 918 956 929 -89,00 -8,74

parti totali 4.188 4.248 4.327 3.993 -195,00 -4,66

% cesarei 24,31 21,61 22,19 23,27 -1,04 -4,29

* fuga extra veneto 2009 non pervenuta , ipotizzata uguale a quella del 2008

Tra il 2006 e il 2009 vi è stata una diminuzione della proporzione di bambini con peso alla nascita partico-larmente basso (<=1,0 kg) o particolarmente alto (>=4,5 kg).

PESO ALLA NASCITAIN GRAMMI 2006 % 2007 % 2008 % 2009* %

<=1000 21 0,5 14 0,3 10 0,2 11 0,3

>1000 - <=1500 25 0,6 29 0,7 26 0,6 16 0,4

>1500 - <=2500 220 5,3 238 5,6 251 5,9 249 6,2

>2500 - <=4500 3.819 92,9 3.905 92,5 3.953 92,7 3.675 92,2

>4500 28 0,7 34 0,8 24 0,6 37 0,9

totale nati con peso noto 4.113 4.220 4.264 3.988

* fuga extra veneto 2009 non ancora disponibile, ipotizzata uguale a quella del 2008

1.3 GRAVIDANZEE NASCITE

19 Fonte anagrafi comunali20 DRG 370 e DRG 371

01. CONTESTO DI RIFERIMENTO

24

L’abortoGli aborti possono essere di varie tipologie: legati alle problematiche specifiche, spontanei, volontari pro-vocati legalmente (Interruzioni Volontarie della Gravidanza o IVG) o illegalmente (non noti all’Azienda).Nella tabella che segue (dati Scheda Dimissione Ospedaliera) si riportano i ricoveri per aborto di donne re-sidenti nel territorio dell’Azienda Ulss 9 con cittadinanza italiana avvenuti in qualsiasi ospedale pubblico o convenzionato tra il 1999 e il 2009, suddivisi per tipologia.

TIPOLOGIA DI ABORTO 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

aborto ritenuto 317 256 288 362 323 346 375 384 414 375 410

gravidanza ectopica 30 33 31 47 41 53 46 44 49 38 39

aborto spontaneo 143 202 181 199 196 204 144 171 166 134 136

IVG 438 404 406 457 424 446 414 434 382 372 275

Gli aborti ritenuti sono in crescente aumento dal 1999 fino a oggi. Le gravidanze ectopiche e gli aborti spontanei, dopo un crescita dal 1999 al 2004, sono in diminuzione.Dal 1999 al 2009, si registra un minor numero di casi di interruzioni volontarie di gravidanza legalmente riconosciute.Nella popolazione straniera residente nel territorio dell’Azienda Ulss 9, la tabella sottostante illustra i casi di aborto per tipologia.

Per quanto riguarda l’interruzione volontaria di gravidanza, dopo un costante aumento dal 1999 al 2004 e un picco di casi nel 2008, nel corso dell’anno 2009 i casi sono diminuiti, nonostante l’aumento delle don-ne straniere in età feconda (15-49 anni) nel nostro territorio (da 10.722 nel 2006 a 14.161 nel 2009).Aumentano i casi di aborto ritenuto e le gravidanze ectopiche. Gli aborti spontanei, in aumento dal 1999 al 2007, ora sono in lenta discesa.

TIPOLOGIA DI ABORTO 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

aborto ritenuto 19 30 30 32 54 75 75 74 98 82 101

gravidanza ectopica 1 7 13 5 16 11 11 10 15 21 19

aborto spontaneo 9 31 39 44 59 59 54 53 74 63 57

IVG 77 92 122 130 213 214 165 181 209 218 191

02. PROFILO AZIENDALE

26 2726

02. PROFILO AZIENDALE

BILANCIO SOCIALE 2008-2009

69,8%DIPENDENTI DI SESSO FEMMINILE73,90 GGTEMPO MEDIO DI PAGAMENTO FATTURE

4.645DIPENDENTI IN ORGANICO ALL’AZIENDA AL 31.12.2009529MEDICI DI MEDICINA GENERALE, PEDIATRI DI LIBERA SCELTA, SPECIALISTI AMBULATORIALI E MEDICI DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE CONVENZIONATI

L’Azienda Ulss 9 di Treviso ha personalità giuridica pubblica ed autonomia imprenditoriale e giuridica. La ragione sociale dell’Azienda è: Azienda Unità Locale socio sanitaria n. 9 di Treviso. La sua sede lega-le è in Treviso, Borgo Cavalli 42.Nella programmazione regionale, il territorio dell’Azienda Ulss 9 è inserito nell’area vasta Treviso-Bel-luno, che comprende anche gli ambiti territoriali delle Aziende Ulss 1 di Belluno, 2 di Feltre, 7 di Pieve di Soligo e 8 di Asolo, al fine di ottimizzare l’impiego di risorse e di migliorare l’efficienza, l’efficacia e l’appropriatezza degli interventi, anche attraverso la condivisione dei processi gestionali.Il logo è l’elemento base del sistema d’identità visiva aziendale. Il simbolo rimanda all’antico scudo

riportante il “flagello” affiancato dalle lettere SM21.L’Azienda Ulss 9 di Treviso, quale ente strumentale della Regione del Veneto, ha come finalità, nel rispetto del livelli essenziali di assistenza (LEA) sanitaria e sociale, il perseguimento del benessere fisico, psichico e sociale della popolazione nel proprio ambiente di vita e di lavoro. Tale

benessere è garantito dallo sviluppo di un sistema impegnato a promuovere la qualità dell’assistenza sanitaria, socio sanitaria e sociale in un’ottica di garanzia di equità e di accessibilità da parte dei cit-tadini, di mantenimento di adeguati livelli scientifici e tecnologici e di condizioni di appropriatezza ed economicità.La missione dell’Azienda Ulss 9 consiste nel rispondere ai bisogni di salute della comunità, erogando prestazioni di assistenza sanitaria, socio sanitaria e sociale così come definito dalla programmazione regionale, secondo principi di buon andamento dell’ amministrazione, e orientando la propria organiz-zazione alla centralità della persona, all’unicità dell’Azien-da e alla dimensione multiprofessionale dell’intervento, in un contesto idoneo a garantire equità nel trattamento e nell’accesso ai servizi.La visione consiste nel riconoscersi quale parte del sistema sanitario e sociale della Regione del Veneto, orientato al mi-glioramento continuo della qualità dell’assistenza e alla risposta ai bisogni complessi ed articolati dei propri cittadini, mantenendo sempre alta l’attenzione sulla competenza professionale degli operatori e sull’innovazione tecnologica, gestionale e sulle migliori pratiche cliniche e assistenziali.I principi che presiedono all’azione gestionale dell’Azienda sono i seguenti:� centralità della persona intesa come valore assoluto dal quale scaturisce il diritto alla salute così

come garantito dall’art. 32 della Costituzione;

2.1 IDENTITÀ, MISSION, VISION E VALORI AZIENDALI

I valori aziendali: cen-tralità della persona, unicità dell’Azienda, di-mensione multiprofes-sionale dell’intervento

21 Il logo fa riferimento a Santa Maria di Battuti, patrona della Scuola o Compagnia dei Battuti, sorta verso il 1260 in Umbria in un clima di acceso fervore religioso. Lo stemma del vecchio Ospedale di Treviso consiste in un flagello, posto in verticale su un campo d’argento, con il manico rosso ed avente nella parte inferiore attaccate due catenelle di colore nero affiancate dalle lettere S.M. sormontate a loro volta da un accento circonflesso; il flagello era lo strumento di penitenza con il quale, camminando in processione per le vie della città tra la fine del ’200 e gli inizi del secolo seguente, si battevano il corpo i penitenti che la voce popolare chiamò con il nome di “battuti”. Le lettere SM indicano invece la scuola di S. Maria, proprietaria della più importante istituzione ospedaliera pubblica trevigiana. Sulle motivazioni della scelta di questo simbolo si precisò che mancava, negli atti di archivio, una qualsiasi “figura di stemma nel senso aral-dico della parola”, ma che i documenti portavano invece da sempre la rappresentazione di “un sigillo nel quale è raffigurato il flagello affiancato dalle lettere SM”. Di qui la decisione conseguente di usare il sigillo stesso come simbolo dell’Ospedale. Lo stesso simbolo è scolpito sulla colonna di marmo ubicata al centro del piazzale antistante la vecchia sede ospedaliera di S. Leonardo. Nel periodo fascista allo scudo dello stemma venne aggiunta superiormente una fascia nera caricata da un piccolo fascio littorio circondato da un ramoscello di alloro, da una quercia e da un nastro tricolore svolazzante.

02. PROFILO AZIENDALE

28 29

� unicità dell’Azienda: l’Azienda sanitaria, ancorché composta di diverse Strutture Operative, opera in modo sinergico al fine di conseguire gli obiettivi di salute che le sono propri;

� dimensione multiprofessionale dell’intervento: può prevedere l’integrazione operativa di più com-petenze professionali nel singolo intervento mediante lavoro di équipe;

� appropriatezza: definita come la capacità di erogare prestazioni di provata efficacia e sicurezza in tempi adeguati ai bisogni clinici, nei contesti assistenziali opportuni, a chi ne ha effettivamente bisogno;

� equità: intesa come presupposto necessario per garantire la parità di accesso alle prestazioni ed ai servizi sanitari e socio sanitari nel rispetto del principio di appropriatezza;

� innovazione, intesa da un lato come promozione dello sviluppo costante di nuove conoscenze e competenze, dall’altro come ricerca del continuo miglioramento;

� trasparenza nei processi decisionali, intesa come stile aziendale volto ad assicurare visibilità e chia-rezza nei rapporti sia interni che esterni, in una logica di responsabilità sostanziale dei risultati;

� riservatezza: nel senso di assicurare la tutela del trattamento dei dati concernenti il cittadino;� sicurezza: intesa come possibilità di ottenere le prestazioni in condizioni di tutela dal rischio legato

a possibili fattori ambientali con riferimento agli aspetti strutturali, tecnologici ed organizzativi, sia per gli utenti che per gli operatori;

� coinvolgimento dei cittadini: nel senso di promuovere la partecipazione alla definizione delle po-litiche della salute attraverso gli organismi preposti; “la salute, costruiamola insieme” non è un semplice slogan, ma rispecchia la chiara volontà dell’Azienda di coinvolgere i cittadini, le istituzioni, le associazioni e il volontariato in genere, anche nella forma dell’auto mutuo aiuto, nell’affrontare e risolvere i problemi della salute e non solo della sanità.

Nel biennio 2008-2009, attraverso un intenso lavoro di condivisione all’interno delle Strutture Opera-tive e dei Dipartimenti, è stato rivisto l’assetto organizzativo e funzionale definito con l’Atto Azienda-le22 in conformità alla programmazione e alle linee di indirizzo regionali e sono stati ridefiniti i principi e le modalità dell’assistenza.Il nuovo Atto Aziendale, dopo aver illustrato gli elementi identificativi caratterizzanti, delinea gli orga-ni aziendali, quali il Direttore Generale (al quale è attribuita autonomia gestionale e imprenditoriale) e il Collegio Sinda-cale, i componenti la Direzione Strategica (Direttore Ammi-nistrativo, Direttore Sanitario, Direttore dei Servizi Sociali), gli organismi collegiali quali Collegio di Direzione, Consiglio dei Sanitari, Conferenza dei Sindaci ed Esecutivo dei Sindaci e Comitato dei Sindaci dei Distretto, indicando, per ciascuno le rispettive funzioni e competenze23.L’Atto Aziendale definisce l’organizzazione del livello operativo dell’Azienda, che si articola in tre Aree, ognuna delle quali afferisce al competente Direttore di Area.

2.2 ASSETTO ISTITUZIONALE E ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE

22 Deliberazione del Direttore Generale n. 1524 del 30.12.200923 Per il dettaglio delle funzioni e delle competenze di ciascuno si rimanda all’Atto Aziendale disponibile sul sito www.ulss.tv.it

Nell’ultimo biennio il nuovo Atto Aziendale ha ridefinito l’assetto orga-nizzativo dell’Azienda

Lo slogan scelto dall’Azien-da: La salute costruiamola insieme

Area Sanitaria: afferisce al Direttore Sanitario e comprende le Strutture Operative24:� Distretto Socio Sanitario;� Ospedale;� Dipartimento di Prevenzione.

Area Sociale: afferisce al Direttore dei Servizi Sociali e comprende le seguenti aree:� Area infanzia minori famiglia;� Area delle politiche giovanili e comunitarie;� Area delle tossicodipendenze-disagio e devianza;� Area anziani;� Area salute mentale;� Area disabilità, compresi i processi di superamento delle grandi istituzioni.

Area Amministrativa: afferisce al Direttore Amministrativo e comprende i Servizi Amministrativi e Tecnici.

24 Per il dettaglio delle funzioni e delle competenze di ciascuna Struttura Operativa si rimanda all’Atto Aziendale disponibile sul sito www.ulss.tv.it

CONFERENZA DEI SINDACIPresidente

Sig.ra Liviana Scattolon

COLLEGIO DI DIREZIONE

CONSIGLIO DEI SANITARI

DIRETTOREAMMINISTRATIVODr. Giorgio Roberti

SERVIZIAMMINISTRATIVI/TECNICI

DIRETTORE DIPARTIMENTOSERVIZI OSPEDALIERI

PRESIDIOOSPEDALIERO

DI TREVISO

DIRETTORE GENERALEDr. Claudio Dario

DIRETTORE SANITARIODr. Pierpaolo Faronato

COLLEGIO SINDACALEPresidente

Dr. Gian Quinto Perissinotto

STRUTTURE DI STAFF

DIRETTORE SOCIALEDr. Gerardo Favaretto

SERVIZISOCIALI

COORDINATORE DEIDIRETTORI DI DISTRETTO

PRESIDIOOSPEDALIERO

DI ODERZO

DIPARTIMENTODI PREVENZIONE

DISTRETTISOCIO SANITARI

DIPARTIMENTODI SALUTEMENTALE

02. PROFILO AZIENDALE

30 31

L’organizzazione del livello operativo dell’Azienda si articola in:� Strutture Operative;� Dipartimenti strutturali e funzionali;� Unità Operative complesse e semplici.

Alle Strutture Operative dell’Azienda dotate di autonomia gestionale, articolate in Dipartimenti e Unità Operative complesse e semplici, spetta la gestione caratteristica dell’Azienda. Le Strutture Operative, benché autonome, agiscono, per il tramite dei Direttori di riferimento, in modo coordinato ed integrato tra loro.I Servizi Amministrativi e Tecnici svolgono funzioni di supporto e rappresentano lo strumento median-te il quale vengono acquisite, organizzate e gestite le risorse destinate alla erogazione delle attività sanitarie e socio sanitarie.Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM)25 afferisce al Coordinamento dei Distretti (da Progetto Obietti-vo) ed è organizzato come dipartimento strutturale e trans murale: eroga anche l’assistenza ospeda-liera in regime di ricovero e comprende articolazioni organizzative di base, una per Distretto.

L’organizzazione dipartimentale26 rappresenta il modello ordinario di gestione operativa di tutte le at-tività dell’Azienda Ulss ed è funzionale alla omogenea ed efficace gestione delle risorse, allo sviluppo di ruoli e competenze professionali, alla promozione ed applicazione di protocolli, percorsi e linee gui-da e all’utilizzo di modelli assistenziali per intensità delle cure. Persegue finalità di tutela del paziente e di efficienza organizzativa, secondo quanto definito negli obiettivi aziendali favorendo l’efficacia e

l’appropriatezza dell’intervento sanitario e socio sanitario, l’accessibilità dell’utente ai servizi sanitari, il livello di umaniz-zazione e una sempre maggiore attenzione ai bisogni globali del malato; sviluppando il coordinamento delle attività clini-che, di ricerca e formazione; perseguendo l’efficienza dell’or-ganizzazione; favorendo l’efficienza e l’integrazione delle at-tività delle unità operative; perseguendo l’integrazione con gli

altri livelli assistenziali e un più razionale e agevole processo decisionale e di controllo; promuovendo i processi di responsabilizzazione della dirigenza.Il dipartimento strutturale è costituito da Unità Operative omogenee sotto il profilo dell’attività o delle risorse umane e tecnologiche impiegate. In particolare, al fine di perseguire gli obiettivi, vengono uti-lizzati i seguenti strumenti:

L’organizzazione dipar-timentale persegue fi-nalità di tutela del pa-ziente e di efficienza organizzativa

25 In applicazione della DGRV n. 4080/2000 “Progetto obiettivo per la tutela della Salute Mentale”, il DSM è stato articolato in Unità Operative corrispondenti ai Centri di Salute Mentale (CSM), dislocati nei 4 Distretti Socio Sanitari. Ad ogni CSM afferiscono diverse strutture territoriali, quali Comunità Terapeutiche, Gruppi Appartamento, Comunità Alloggio, Centri Diurni e, ad eccezione del CSM di Mogliano, anche Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC). Il Regolamento di funzionamento del DSM è stato approvato con deliberazione n. 968 del 19.07.2006.

26 L’organizzazione in dipartimenti è stata prescritta dall’art.17 bis del DL.vo 502/1992 quale “modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività delle Aziende sanitarie”. In applicazione della DGRV n. 3574 del 21.12.2001, con Deliberazione del Direttore Generale n. 1427 del 17.11.2005, modificata con Deliberazione del Direttore Generale n. 773 del 21.06.2006, è stato adottato il regolamento generale di organizzazione dipartimentale.

� gestione e utilizzo comune di spazi, attrezzature e tecnologie;� utilizzo dei posti letto complessivi organizzati secondo livelli di intensità di cure;� utilizzo complessivo del personale sanitario infermieristico, tecnico, di supporto e amministrativo;� gestione del budget, continuità assistenziale e formazione permanente del personale.Sono organi del dipartimento strutturale:� il Direttore del dipartimento;� il Comitato di dipartimento.È prevista, altresì, l’Assemblea di dipartimento, a cui hanno titolo a partecipare tutti i dipendenti delle Unità Operative che lo costituiscono.

Dipartimenti Strutturali dell’Azienda

OSPEDALE DISTRETTI

Dipartimento della Funzione e dei Servizi Ospedalieri Distretto Socio Sanitario n° 1 Treviso

Dipartimento di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva Distretto Socio Sanitario n° 2 Paese-Villorba

Dipartimento Cardio-Vascolare Distretto Socio Sanitario n° 3 Mogliano Veneto

1° Dipartimento di Chirurgia con attività programmabile Distretto Socio Sanitario n° 4 Oderzo

2° Dipartimento di Chirurgia con attività d’urgenza Dipartimento di Salute Mentale

3° Dipartimento di Chirurgia - Oderzo

Dipartimento Materno-Infantile DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

Dipartimento di Medicina Interna

Dipartimento di Medicina Specialistica AREA AMMINISTRATIVA

Dipartimento di Medicina - Oderzo Dipartimento Servizi Amministrativi Generali

Dipartimento di Patologia Clinica Dipartimento Risorse Umane, Formazione e Aggiornamento

Dipartimento di Radiologia Clinica Dipartimento Risorse Materiali e per i Servizi Tecnici

Dipartimento di Medicina Riabilitativa Dipartimento Innovazione, Sviluppo e Programmazione (in staff alla Direzione Strategica).

Il dipartimento funzionale è costituito da Unità Operative che concorrono ad obiettivi comuni, adot-tando una norma comune di comportamento clinico-assistenziale, didattico e di ricerca finalizzata.Di norma è prevista l’approvazione di un progetto, con una durata temporanea finalizzata al raggiungi-mento degli obiettivi prefissati o al mantenimento degli stessi.Sono organi del dipartimento funzionale:� il Coordinatore del dipartimento;� il Comitato di dipartimento.

02. PROFILO AZIENDALE

32 33

Dipartimenti Funzionali dell’AziendaAREA SANITARIA AREA AMMINISTRATIVA

Dipartimento per la Dipendenze Dipartimento Attività Amministrative Decentrate

Dipartimento di Emergenza e Urgenza

Dipartimento di Oncologia

Dipartimento Continuità delle Cure

Dipartimento Trapianti, Diagnosi e Terapie Avanzate

Nell’organizzazione aziendale sono previsti anche dipartimenti:� Transmurali: per il perseguimento di obiettivi di rilevanza strategica comuni a più Strutture Opera-

tive dell’Azienda;� Interdistrettuali: strutturali e/o funzionali tra Unità Operative dei Distretti;� Interaziendali: strutturali o funzionali per il raggiungimento di specifici obiettivi comuni a più Azien-

de Sanitarie pubbliche o private. Tra questi si ricordano:- il Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale (DIMT), istituito tra le Aziende Ulss della

provincia di Treviso, in attuazione delle linee-guida regionali nell’ambito del Piano nazionale per il sangue ed il plasma;

- il Dipartimento Interaziendale di Medicina Riabilitativa27 comprende sia attività ospedaliere che territoriali ed è composto dalle UO “Degenza di Medicina Riabilitativa”, “Medicina Fisica e Riabilita-tiva”, “Attività riabilitative Territoriali e Domiciliari” dell’Azienda Ulss 9 e dall’UO “Medicina Riabilita-tiva”, dall’UO “Cardiologia riabilitativa” e dall’UO “Medicina Generale” dell’Ospedale Riabilitativo di alta specializzazione di Motta di Livenza. Il Dipartimento Interaziendale sviluppa inoltre accordi di collaborazione con altre strutture erogatrici convenzionate private preaccreditate che operano nel territorio dell’Azienda Ulss 9.

� Dipartimenti strutturali o funzionali di Area Vasta finalizzati ad ottimizzare l’impiego di risorse e a migliorare l’efficienza, l’efficacia e l’appropriatezza degli interventi, anche attraverso la condivisio-ne dei processi gestionali:- il Dipartimento strutturale “Approvvigionamenti e Logistica” che coinvolge le Aziende Sanitarie Ulss

1 Belluno, Ulss 2 Feltre, Ulss 7 Pieve di Soligo, Ulss 8 Asolo, Ulss 9 Treviso;- il Dipartimento funzionale “Formazione e Aggiornamento” che coinvolge le Aziende Ulss 7 Pieve di

Soligo, Ulss 8 Asolo e Ulss 9 Treviso;- Dipartimento funzionale “Servizi per l’Informatica” che coinvolge le Aziende Ulss 7 Pieve di Soligo

e Ulss 9 Treviso;- Dipartimento funzionale “Diagnosi e Terapia delle malattie infettive”, non ancora attivato.

Si definiscono Unità Operative complesse e semplici le articolazioni organizzative dell’Azienda Ulss 9 orientate a perseguire gli obiettivi assegnati dalla Direzione Generale secondo i criteri dell’efficienza e dell’efficacia organizzativa.

27 DGRV 29.05.2007, n. 1603

Ad eccezione di quelle fissate dalla programmazione regionale, la classificazione delle Unità Operative avviene sulla base dei seguenti criteri e parametri:� complessità della struttura in relazione alla sua articolazione interna;� grado di autonomia in relazione anche ad eventuali strutture sovraordinate;� affidamento o meno della gestione di budget;� consistenza delle risorse umane, finanziarie e strumentali ricomprese nel budget affidato;� grado di autonomia negli interventi e nelle attività professionali, solo per la dirigenza sanitaria, pro-

fessionale, tecnica e amministrativa.Le Unità Operative complesse sono articolazioni organizzative interne al dipartimento o all’Azienda, dotate di responsabilità di budget, alle quali è attribuita la gestione di risorse umane, tecniche o finan-ziarie per l’assolvimento delle funzioni assegnate. Le Unità Operative semplici a valenza dipartimentale sono articolazioni organizzative interne al dipar-timento, dotate di responsabilità di budget, alle quali è attribuita la gestione di risorse umane, tecni-che o finanziarie per l’assolvimento delle funzioni assegnate.Le Unità Operative semplici sono articolazioni organizzative interne ad una Unità Operativa complessa o ad un dipartimento, non dotate di responsabilità di budget, alle quali è attribuita la gestione di risor-se umane, tecniche o finanziarie per l’assolvimento delle funzioni assegnate.

Turnover del personale e politica delle assunzioniLe politiche del personale dell’Azienda Ulss 9 hanno dovuto tener conto, anche negli anni 2008-2009, innanzitutto della conferma di una propensione generale alla contrazione del personale delle pubbli-che amministrazioni. Tale orientamento si è concretizzato in leggi finanziarie nazionali che hanno im-posto precise riduzioni del costo del personale, solo in parte attenuate dalle disposizioni attuative adottate dalla Regione Veneto.In questo contesto generale, le politiche gestionali sul fronte delle risorse umane si sono dovute con-centrare in primo luogo sulle azioni necessarie per garantire il più alto tasso di turnover possibile. Le strategie di sostituzione del personale uscito dall’azienda o in assenza prolungata hanno tenuto conto

in particolare delle peculiari e prioritarie esigenze del settore sanitario, anche in considerazione della situazione storica de-gli organici di questa Azienda che, per alcune figure, si posizio-na su livelli inferiori rispetto alla media regionale e nazionale.

La crescente domanda di servizi socio sanitari ha spinto l’Azienda a chiedere alla Regione il rafforza-mento degli organici autorizzati per diversi servizi aziendali. Risposte positive in tal senso, nel biennio 2008-2009, sono state ottenute nel settore dei neurologi, ginecologi, delle ostetriche e dei tecnici della prevenzione nell’ambiente e luoghi di lavoro.Nello stesso biennio sono state inoltre completate le procedure di stabilizzazione dei precari previste da una legge finanziaria e approvate dalla Regione, per un totale di 38 posti che hanno implementato la dotazione di personale dipendente dell’Azienda.Il 2008 è stato poi caratterizzato da un’operazione tanto rilevante quanto complessa, anche dal punto di vista della gestione del personale: il trasferimento in gestione all’Azienda Ulss 9 del settore dell’I-stituto Costante Gris di Mogliano Veneto che si occupava dell’assistenza ai disabili e, con esso, dei 321 dipendenti di diverse figure dedicati a tali servizi. Il processo di integrazione non si è certamente

2.3 RISORSE AZIENDALI

Le politiche di gestione del personale hanno ga-rantito il turnover

02. PROFILO AZIENDALE

34 35

ancora completato, ma diversi passi avanti sono stati compiuti in questo biennio nell’armonizzazione dei livelli organizzativi e delle procedure gestionali per questo gruppo rilevante di professionisti.Nel 2009 si è realizzato, per disposizione di legge, un ulteriore trasferimento di competenze e perso-nale alla nostra Azienda, certamente di dimensioni molto più contenute, ma caratterizzato da peculia-rità che l’hanno reso non meno critico e delicato. Ci si riferisce al passaggio alle aziende Ulss capoluogo di provincia, sede delle case circondariali, dell’assi-stenza sanitaria precedentemente garantita ai de-tenuti dall’amministrazione penitenziaria. I contrat-ti di lavoro trasferiti sono stati circa una ventina e di diverse tipologie, prevalentemente di natura non dipendente. La sfida che sta affrontando l’Azienda è ora quella di dare una nuova, e se possibile più efficace, risposta alla domanda di salute di questa par-ticolare categoria di utenti. Contestualmente, ciò dovrà avvenire disegnando un modello organizzativo integrato con la struttura ospitante, quella carceraria, ma anche coerente con il contesto normativo e contrattuale di riferimento di un’azienda sanitaria.In definitiva la politica delle assunzioni, al netto dei trasferimenti di competenze aggiuntive appena descritti, ha quindi sostanzialmente garantito il mantenimento della consistenza complessiva dell’or-ganico aziendale, con incrementi per alcuni profili, come evidenziato anche dalle macro rilevazioni riportate nelle tabelle di seguito.

Nel 2008 si è realizzato il tra-sferimento in Azienda delle figure professionali del Polo disabilità (ex Gris) e del per-sonale sanitario in carico alle strutture carcerarie

Composizione del personale per età e genereETÀ

GENERE M F M F

<19 0 0 0 0

19-23 6 18 1 8

24-28 31 140 33 150

29-33 69 234 60 215

34-38 158 591 158 562

39-43 191 720 184 711

44-48 283 669 273 716

49-53 310 470 293 508

54-58 289 282 306 330

59-64 75 36 88 43

>65 8 1 6 0

Totale 1.420 3.161 1.402 3.243

2008 2009

Composizione del personale dipendente in organico dell’Azienda Ulss 9, esclusi i supplenti.28

TIPOLOGIE PROFILI

2007 2008 2009

TP* PT** TOT M F TP* PT** TOT M F TP* PT** TOT M F

Medici 551 8 559 373 186 577 6 583 381 202 585 6 591 375 216

Veterinari 21 0 21 20 1 22 0 22 21 1 21 1 22 21 1

Farmacisti 9 0 9 5 4 9 0 9 5 4 8 0 8 4 4

Biologi 14 0 14 3 11 11 1 12 2 10 12 0 12 2 10

Chimici 3 0 3 3 0 2 0 2 2 0 2 0 2 2 0

Fisici 4 0 4 3 1 4 0 4 3 1 4 0 4 3 1

Psicologi 32 2 34 13 21 34 2 36 15 21 36 1 37 14 23

Altri dirigenti sanitari 1 0 1 0 1 1 0 1 0 1 1 0 1 0 1

Personale infermieristico/ostetrico

1.379 453 1.832 374 1.458 1.406 457 1.863 369 1.494 1.412 463 1.875 362 1.513

Personale tecnico sanitario 168 21 189 100 89 177 25 202 99 103 186 22 208 100 108

Personale di vigilanza e ispezione

49 15 64 27 37 52 15 67 29 38 54 13 67 29 38

Personale della riabilitazione 119 55 174 26 148 130 61 191 28 163 128 61 189 27 162

Ruolo sanitario 2.350 554 2.904 947 1.957 2.425 567 2.992 954 2.038 2.449 567 3.016 939 2.077

OTAA-OSS 381 70 451 79 372 551 132 683 133 550 574 140 714 134 580

Assistenti sociali 21 21 42 4 38 32 13 45 4 41 35 11 46 4 42

Dirigenti tecnico-professionali

12 0 12 9 3 13 0 13 10 3 12 0 12 9 3

Personale tecnico 288 39 327 186 141 283 42 325 184 141 279 41 320 180 140

Ruoli tecnico-professionale

702 130 832 278 554 879 187 1.066 331 735 900 192 1.092 327 765

Dirigenti amministrativi 17 0 17 10 7 20 0 20 13 7 18 0 18 12 6

Personale amministrativo 376 111 487 116 371 391 112 503 122 381 413 106 519 124 395

Ruolo amministrativo

393 111 504 126 378 411 112 523 135 388 431 106 537 136 401

             

TOTALE AZIENDA

3.445 795 4.240 1.351 2.889 3.715 866 4.581 1.420 3.161 3.780 865 4.645 1.402 3.243

28 Dal 01.01.2008 acquisizione di n. 321 unità di personale, di cui n. 8 medici e n. 313 del comparto dall’Istituto Costante Gris di Mogliano V.to-Polo disabilità; dal 01/10/2008 acquisizione di n. 4 unità di personale, di cui n. 2 Medici, n. 1 Psicologo e n.1 OSS dagli Istituti Penitenziari (i.e. Istituto Penale per i minorenni di Tv e Casa Circondariale di TV); tra il 2008 e il 2009 sono state stabilizzate n. 27 unità di personale “precario” e coperti n.61 posti aggiuntivi di organico autorizzati dalla Regione Veneto.

* TP = tempo pieno** PT = part time

02. PROFILO AZIENDALE

36 37

Turnover del personaleMEDICI E ALTRI

DIRIGENTI SANITARIPERSONALE

INFERMIERISTICO, TECNICO SANITARIO, RIABILITAZIONE, VIGILANZA ISPEZIONE, E DI

SUPPORTO (OTAA/OSS)

PERSONALE TECNICO E AMMINISTRATIVO

TOTALE

Entrati Usciti Tasso turn over Entrati Usciti Tasso

turn over Entrati Usciti Tasso turn over Entrati Usciti Tasso

turn overAnno 2008 44 38 115,79% 131 122 107,38% 31 36 86,11% 206 196 105,10%

Anno 2009 37 35 105,71% 94 55 170,91% 41 30 136,67% 172 120 143,33%

Totale 81 73 110,96% 225 177 127,12% 72 66 109,09% 378 316 119,62%

Nota: tra le entrate degli anni 2008/2009 sono rilevate anche le assunzioni sui posti di organico aggiuntivi, autorizzati dalla Regione, e su quelli relativi alla stabilizzazione dei precari, prevalentemente appartenenti al personale tecnico e amministrativo

Costo complessivo per il personale dipendente, compresi gli oneri, come esposta nel Conto econo-mico consuntivo:

2008 2009

Personale sanitario 147.977.109,49 154.015.086,32

Personale professionale 877.404,66 841.697,06

Personale tecnico 28.137.937,59 30.479.477,19

Personale amministrativo 20.333.856,51 19.234.610,82

IRAP personale dipendente 13.388.534,17 13.657.218,99

Al personale dipendente si aggiungono altre figure di professionisti sanitari reclutati con rapporti li-bero professionali per far fronte, di volta in volta, a esigenze specifiche dei servizi. Si descrivono di seguito i rapporti di lavoro autonomo, di varia durata, intercorsi negli anni 2008-2009:

Le politiche del personaleSul versante delle politiche del personale, anche a seguito dell’impulso dato dalle recenti riforme del la-voro nelle pubbliche amministrazioni29, è stata avviata nel biennio 2008-2009, ed è tuttora in corso, una revisione dei processi di programmazione, valutazione e valorizzazione del personale.Sono stati costituiti gruppi di lavoro multiprofessionali, alcuni dei quali vedono la partecipazione anche delle rappresentanze sindacali, per elaborare proposte di implementazione e sviluppo di progetti finaliz-zati all’introduzione di sistemi strutturati ed evoluti di valutazione di tutto il personale, oltre all’applica-zione del nuovo Atto Aziendale con l’assegnazione degli incarichi dirigenziali previsti.Questo lavoro proseguirà e si intensificherà nel prossimo biennio, nel quale entreranno a regime le ulte-riori disposizioni di legge che mirano a riconoscere le premialità economiche e di carriera in modo sempre

RAPPORTI DI LAVORO AUTONOMO 2008 2009

Medici 43 37

Altri professionisti sanitari 20 12

29 Decreto legislativo 150 del 27.10.2009. Legge 15 del 04.03.2009

più mirato e selettivo, legandole strettamente alla valutazione delle performance individuali. Su queste delicate tematiche il prossimo anno si avranno anche gli indirizzi applicativi che la Regione è chiamata a definire, e si attiveranno anche i consueti livelli di confronto tenuti in questi anni con le parti sindacali.

Vale inoltre la pena di sottolineare alcune tra le diverse proget-tualità in campo e in qualche modo legate alle risorse umane. Uno è il progetto di mappatura delle competenze richieste alle diverse figure professionali dell’area sanitaria, che avrà uno sviluppo graduale in un orizzonte temporale pluriennale e si avvarrà della collaborazione di esperti di rilevanza internazio-nale. Altro importante progetto, sviluppato con il supporto di un

team specializzato dell’Università di Trieste, è quello legato ad una prima valutazione del benessere dei dipendenti e dei rischi da stress lavoro correlati. Negli anni 2008-2009 è proseguito il processo di ricam-bio dei direttori di Unità Operativa Complessa cessati per pensionamento o trasferimento ad altro ente, attribuendo i nuovi incarichi sia a dirigenti interni che provenienti da altre realtà. L’obiettivo nella selezio-ne dei candidati è sempre quello di ricercare dirigenti che per il bagaglio di competenze professionali e manageriali, per il potenziale e i livelli di motivazione che dimostrano di poter esprimere, costituiscano un investimento secondo le linee di sviluppo perseguite dall’Azienda, orientate ai principi della centralità dell’utente, del rafforzamento dei percorsi multiprofessionali e dell’integrazione tra ospedale e territorio.

Responsabili di Unità Operativa Complessa nominati nel biennio 2008-2009UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA NUOVO RESPONSABILE

Ospedale

Medicina - Oderzo Benedetto Ignazio Roiter

Ortopedia - Treviso Bertoni Luca

Pediatria - Oderzo Antonella Toffolo

Radioterapia Alessandro Gava

Territorio

Distretto 1 - Treviso Enrico Di Giorgi

Distretto 2 - Paese Villorba Annalisa Visentin

Distretto 4 - Oderzo Paolo Michielin

UO Cure Primarie - Distretto 3 Mogliano Veneto Carlo Longato

UOC di Salute Mentale di Treviso Andrea Angelozzi

UOC di Salute Mentale di Mogliano Veneto Roberto Lezzi

Servizi di staff

Controllo di Gestione Antonio Carlini

Servizio per l’informatica Elio Soldano

Servizi Amministrativi

Servizio Economato Sergio Andres

Servizio Economico Finanziario Pietro Salvadori

Servizio Gestione del Personale Renato Andreazza

Servizio Gestione dei Rapporti in Convenzione Alessandra Da Re

Tra i prossimi progetti: la mappatura delle com-petenze per le figure dell’area sanitaria e la prima valutazione del benessere dei dipendenti

02. PROFILO AZIENDALE

38 39

Sono stati inoltre realizzati nuovi processi di sviluppo delle professionalità interne attraverso proce-dure di riqualificazione, in applicazione delle disposizioni previste dai contratti collettivi di lavoro ma anche nell’ottica di far emergere le potenzialità esistenti in azienda.Nel biennio che si sta analizzando è infine proseguito il proficuo rapporto di collaborazione con i Servizi provinciali per l’impiego, applicando la più recente convenzione per l’assunzione di personale delle categorie protette, a copertura della quota di organico a tal fine riservata dalla legge n. 68/1999.

Relazioni sindacaliSempre in riferimento alle novità apportate dalle ultime riforme legislative l’Azienda, d’intesa con le rappresentanze sindacali, ha approvato una nuova regolamentazione del part-time, che attraverso una maggiore rotazione del personale a tempo parziale si propone di intercettare più efficacemente le necessità di quei lavoratori, e in particolare delle lavoratrici, che si fanno carico dell’assistenza di familiari in condizioni disagiate o di figli minori.Nel 2008 è stato anche firmato un importante accordo che ha aggiornato il piano sciopero, definendo dei contingenti di garanzia dei servizi pubblici essenziali aderente alle nuove modalità organizzative delle diverse strutture aziendali, in particolare quelle dedicate all’erogazione di servizi socio sanitari.Con altri accordi sono state definite numerose progettualità che coinvolgono trasversalmente tutte le aree dell’Azienda; è stato avviato un percorso di riorganizzazione dei servizi di pronta disponibilità; infine, sono state condivise le modalità di applicazione delle progressioni economiche orizzontali rife-rite al biennio 2006-2007.

Sicurezza nei luoghi di lavoroScopo della Sorveglianza Sanitaria in medicina del lavoro è quello di prevenire le malattie professionali e le malattie correlate al lavoro, di impedire che malattie dovute a qualsiasi causa possano peggiorare per effetto del lavoro e di contribuire alla prevenzione degli infortuni sul lavoro.Con la Valutazione dei Rischi sono state identificate le mansioni lavorative svolte nelle singole UO ed i relativi rischi professionali associati ed è stato predisposto il protocollo di Sorveglianza Sanitaria che prevede un controllo, al momento di inizio della assunzione, e successivi controlli in funzione di tipolo-gia ed entità dei rischi professionali.La revisione dei dati effettuata al 31.12.2009 evidenzia come nell’Azienda Ulss 9 la sorveglianza sanitaria obbligatoria coinvolge il 68,3% del personale lavorativo; di questi la maggioranza (63,7%) è sottoposta ad un controllo biennale mentre gli altri sono oggetto di controllo annuale, triennale o quinquennale. Il restante 21,7%, pur non soggetto a sorveglianza sanitaria, in quanto non esposto a rischi lavorativi, viene invitato ad un controllo non obbligatorio all’inizio dell’attività lavorativa e suc-cessivamente ogni 5 anni.L’attività di sorveglianza sanitaria svolta nel periodo 2008-2009 ha riguardato 3.321 dipendenti per un totale di 4.138 visite mediche; di queste il 77,6% sono state visite periodiche, il 16,1% visite preven-tive, il 2,8% visite su richiesta del lavoratore ed il 3,6% visite eseguite su dipendenti senza obbligo di sorveglianza sanitaria.Il Servizio di Medicina Preventiva esegue inoltre specifici controlli post-esposizione negli operatori sa-nitari che hanno subito incidenti con esposizione a liquidi biologici (potenziale veicolo di trasmissione di agenti biologici) e in quelli venuti in contatto con pazienti affetti da tubercolosi.

Mobilizzazione manuale di pazienti e movimentazione manuale di carichi: l'esposizione a questo fat-tore di rischio interessa principalmente il personale infermieristico, il personale di assistenza e, in parte, quello tecnico sanitario. Su un totale di 2.370 dipendenti visitati, sono 412 quelli affetti da serie patologie del rachide lombare (ernia, protrusione o spondilolistesi) e 171 quelli affetti da patologie più lievi (discopatia degenerativa, bulging lombare, dolore lombare cronico); inoltre altri 236 dipendenti presentano altre patologie osteoarticolari che possono limitare queste attività (ernia discale o protru-sione cervicale, patologie della spalla, patologie del ginocchio). Nella tabella che segue sono elencate nel dettaglio le patologie osteoarticolari presenti e la prevalenza per categoria professionale.

TIPO PATOLOGIA INFERMIERE LAUREATO SANITARIO

OP. TEC./AUSIL.*

TECN. SAN, VIG.

RIAB**

ernia discale, protrusione, spondilolistesi lombare 15,6% 12,1% 21,9% 15,1%

discopatia degenerativa/bulging lombare 3,2% 0,6% 3,7% 0,9%

dolore lombare cronico 4,1% 1,1% 4,9% 1,7%

ernia discale/protrusione cervicale 3,6% 1,3% 5,8% 5,2%

patologie della spalla 1,9% 0,2% 6,3% 2,6%

patologie del ginocchio (condropatie, instabilità, lesioni ligam., artrosi) 2,4% 0,6% 2,7% 0,4%

* OPERATORE TECNICO / AUSILIARIO** TECNICO SANITARIO, VIGILANZA RIABILITAZIONE

Per tali patologie è stato espresso un giudizio di idoneità limitato con esclusione dalle attività di mo-vimentazione manuale per il 14,8% degli infermieri ed il 16,1% degli addetti all’assistenza; inoltre per il 7,2% degli infermieri e 8,3% degli addetti all’assistenza è stata predisposta una periodicità più breve dei controlli sanitari.

Esposizione a gas anestetici: interessa circa 500 operatori, fra medici, infermieri e addetti all’assi-stenza; tutto il personale è sottoposto a sorveglianza sanitaria annuale. Non sono mai state riscon-trate alterazioni riconducibili all’esposizione a gas anestetici; in un solo caso è stata posta una non idoneità all’esposizione a gas anestetici per l’aggravamento di una patologia pre-esistente.

Manipolazione di farmaci antiblastici: riguarda circa 450 fra infermieri e addetti all’assistenza, sot-toposti a sorveglianza sanitaria annuale o triennale sulla base dell’entità dell’esposizione. Non sono state rilevate patologie imputabili all’esposizione lavorativa nel personale esposto.

Rischio biologico: negli anni 2008-2009 si sono registrati 340 incidenti dei quali sono stati conside-rati a rischio e inseriti nel programma di follow-up il 39% nel 2008 ed il 24,2% nel 2009: in 1 caso si è osservata una sieroconversione per HCV (1,1% dei follow-up per HCV conclusi).La modalità più frequente risulta essere la puntura (64,3% degli eventi), seguita dalla contaminazione (16,4%) e dallo schizzo (12,0%).Nel biennio 2008-2009 non sono stati segnalati fra gli operatori sanitari casi di esposizione a pazienti con malattia tubercolare.

TECN. SAN, VIG. RIAB***

02. PROFILO AZIENDALE

40 41

Esposizione ad agenti sensibilizzanti: nel passato l’agente sensibilizzante di maggior rilievo per il personale sanitario è stato il lattice, l’esposizione al quale poteva essere diretta, per contatto con manufatti fabbricati con questo materiale, o indiretta in quanto le proteine di latice, veicolate dalla polvere lubrificante, potevano inquinare l’ambiente di lavoro. Attualmente questa esposizione si è no-tevolmente ridotta in quanto non vengono più utilizzati guanti non sterili in questo materiale.Circa il 13% dei dipendenti visitati è risultato affetto da patologie respiratorie (asma o rinocongiunti-vite) che possono limitare l’esposizione a questo agente, mentre un altro 1,4% risulta essere sensibi-lizzato al lattice. Circa l’1,4% dei dipendenti presenta inoltre sensibilizzazione per uno o più degli altri agenti sensibilizzanti potenzialmente presenti in ambito sanitario.È stato espresso un giudizio di idoneità limitata per lo 0,7% del personale infermieristico e in nessun caso per le altre categorie professionali.

Lavoro notturno: sono esposti a questo fattore di rischio un alto numero di personale infermieristico e medico. Le patologie che vengono valutate con particolare attenzione ai fini dell’espressione del giudi-zio di idoneità sono quelle cardiovascolari gravi (cardiopatie ischemiche, encefalopatie ischemiche o esiti, aritmie), l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, le neoplasie, l’iper/ipotiroidismo, le patologie neurologiche gravi (sindrome comiziale, emicrania grave, leucoencefalomielite), le patologie psichia-triche (psicosi, sindrome depressiva). Sono affetti da una o più delle patologie sopraelencate il 18,2% degli infermieri ed il 25,6% del personale dirigente (medici, chimici e biologi) un giudizio di idoneità con esclusione dal lavoro notturno è stato espresso rispettivamente per l’1,7% degli infermieri e il 2,2% del personale dirigente.

Gli interlocutori aziendali, i cosiddetti stakeholders, si possono distinguere fra interlocutori interni (le risorse umane) ed interlocutori esterni, in primis i cittadini, in quanto utenti o potenziali utenti del sistema.Altri significativi interlocutori esterni sono: Pubbliche Amministrazioni (Regione Veneto e Conferenza dei Sindaci), Fornitori, Associazioni, Enti e Istituzioni.

Regione Veneto È l’ente con cui l’Azienda intrattiene il maggior numero di rapporti istituzionali. Ha specifiche compe-tenze in materia sanitaria. La Regione determina i principi in merito all’organizzazione dei servizi e i criteri di finanziamento, for-nisce gli indirizzi per la definizione del Piano Attuativo Locale (PAL) e provvede alla sua approvazione.È ancora la Regione a definire l’articolazione territoriale delle aziende sanitarie, i principi e i criteri per l’adozione dell’Atto Aziendale volto a disciplinare l’organizzazione ed il loro funzionamento.Provvede a determinare il finanziamento, sulla base di una quota capitaria calibrata in relazione alle caratteristiche della popolazione residente, utilizzando criteri coerenti con quelli indicati dalla legge 23 dicembre 1996, n. 662.Il dialogo tra l’Azienda e la Regione è costante e si esplica attraverso uno scambio continuo di informa-zioni relative a flussi del personale, report del controllo di gestione, dati di natura economica, nonché quelli relativi alle dimissioni ospedaliere, alla mobilità sanitaria, alle prestazioni ambulatoriali e di Pronto Soccorso.

2.4 STAKEHOLDERS AZIENDALI

Conferenza dei SindaciÈ l’organismo di verifica dell’indirizzo politico a livello locale, per il tramite di una rappresentanza com-posta da cinque componenti, denominata Esecutivo.Provvede alla definizione, nell’ambito della programmazione regionale, delle linee di indirizzo per l’im-postazione programmatica dell’attività, esamina il bilancio pluriennale di previsione dell’Azienda ed il bilancio di esercizio. Verifica l’andamento generale delle attività e contribuisce alla definizione dei pia-ni programmatici trasmettendo le proprie valutazioni e proposte alla Regione ed al Direttore Generale.

Commissione Mista Conciliativa (CMC)30

È composta da due rappresentanti dell’Azienda Ulss 9(Responsabile dell’URP e Direttore del presidio ospedaliero o loro delegati) e da due rappresentanti delle Associazioni di Volontariato.Il Difensore Civico regionale nomina il Presidente.La Commissione Mista Conciliativa può avere anche funzioni propositive sulle materie riguardanti il miglior funzionamento delle struttura sanitarie.

FornitoriL’Azienda opera nel rispetto della normativa di riferimento, assicurando imparzialità, trasparenza di comportamento e i principi della concorrenza nella selezione dei contraenti, unitamente all’economi-cità dei risultati. Ai fornitori è garantita uniformità di trattamento come espressamente previsto dalla normativa.L’Azienda, nella scelta dei fornitori, si attiene al principio di assicurare la massima partecipazione alle gare d’acquisto per beni e servizi, mediante la pubblicazione di bandi di gara e relativi avvisi su quoti-diani nazionali e locali, lettere di invito a partecipare alle gare, pubblicazione sul sito Internet aziendale (in apposita sezione relativa alle gare), limitatamente alle forniture il cui importo sia superiore alla soglia di rilevanza comunitaria.La tabella seguente riporta i tempi medi di pagamento dei fornitori (dalla data di registrazione della fattura alla data di mandato del pagamento).

30 È un organismo di tutela di II livello al quale il cittadino si può rivolgere per gestire e risolvere le controversie con procedure conciliative

ANNO NUMERO FORNITORITEMPI MEDI DI PAGAMENTO (GIORNI) DA DATA REGISTRAZIONE FATTURA

2007 2.174 78,94

2008 2.224 70,81

2009 2.118 73,90

02. PROFILO AZIENDALE

42 43

Terzo settoreNel terzo settore confluiscono molteplici forme organizzative. Il riferimento normativo più organico è la L. 328/2000, che considera il terzo settore come area di particolare interesse per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali e ne definisce i soggetti che sono:� le organizzazioni di volontariato;� le associazioni e gli enti di promozione sociale;� gli organismi della cooperazione;� le cooperative sociali;� le fondazioni;� gli enti di patronato;� altri soggetti privati non a scopo di lucro.

Le CooperativeL’Azienda Ulss 9 ha tra i propri interlocutori e partner principali le cooperative che progettano e gesti-scono, in forma imprenditoriale, interventi e servizi ad alto contenuto professionale e organizzativo. In linea con le più recenti indicazioni programmatiche e normative, che indicano il terzo settore come interlocutore privilegiato del servizio pubblico, l’Azienda Ulss 9, oltre ad aver affidato alle cooperative sociali importanti servizi al cittadino, ne ha coinvolto le rappresentanze all’interno del processo di programmazione partecipata relativo alla stesura del Piano di Zona 2007-2009.L’Azienda Ulss n. 931 ha già provveduto a predisporre un atto di indirizzo per il convenzionamento diret-to con le Cooperative di tipo B.In applicazione dell’atto di indirizzo suindicato e allo scopo di salvaguardare i principi generali di tra-sparenza e par condicio attraverso un’adeguata informativa ai soggetti potenzialmente interessati e idonei alla gestione del servizio oggetto del convenzionamento diretto, nel 2008 l’Azienda Ulss 9 ha ritenuto di formare un elenco delle cooperative sociali di tipo A e di tipo B32 per l’affidamento di servizi socio sanitari, educativi, alla persona e della fornitura di beni e servizi o l’esecuzione di lavori nell’am-bito dei programmi comunitari, interregionali e regionali.Si è provveduto all’aggiornamento del suddetto elenco delle cooperative33 sociali di cui alla L.R. 23/06 per l’affidamento mediante convenzionamento diretto di servizi socio sanitari, educativi, alla persona e della fornitura di beni e servizi o l’esecuzione di lavori nell’ambito di programmi comunitari, interre-gionali e regionali.Complessivamente le cooperative che, a diverso titolo, forniscono servizi all’Azienda Ulss 9, sono 40.

Associazioni di volontariato e gruppi di auto mutuo aiuto nel territorio dell’Azienda Ulss 9Le Associazioni di Volontariato a carattere socio sanitario che a vario titolo operano nell’ambito dell’A-zienda Ulss 9 al 31.12.2009 sono 283, impegnate in vari settori:� assistenza ospedaliera come supporto ai familiari;� assistenza domiciliare come supporto ai familiari;

31 Deliberazione del Direttore Generale n. 1111 del 01.09.200532 Approvazione del bando per la costituzione dell’elenco delibera n. 208 del 20.02.2008. Approvazione dell’elenco delibera n. 545 del

21.05.200833 Deliberazione del Direttore Generale n. 737 del 25.06.2009

� trasporto dei malati, anziani e/o persone che vivono da sole sprovviste di patente in zone difficil-mente raggiunte dai mezzi di trasporto pubblici;

� area della disabilità;� interventi a favore degli anziani (compagnia, spesa);� accoglienza degli immigrati;� area dipendenze;� area salute mentale;� promozione e supporto della maternità;� sostegno dei minori;� tutela dei diritti del malato.

Nel territorio operano inoltre 120 Gruppi di Auto Mutuo Aiuto, la maggior parte dei quali fa riferimento ad associazioni di volontariato; altri invece sono formati da persone che si incontrano per specifiche aree problematiche.Il vasto panorama dell’Auto Mutuo Aiuto consente di trovare molteplici risposte:� gruppi che si rivolgono a mamme e papà per condividere gioie e difficoltà dell’essere genitori, per

condividere accoglienza e convivenza con gli immigrati;� gruppi attivi nell’ambito delle dipendenze che operano promuovendo stili di vita sani e liberi;� gruppi attivi nell’ambito della disabilità nei quali i soggetti interessati e le loro famiglie si confronta-

no e condividono le proprie difficoltà per affrontare con serenità il quotidiano;� gruppi attivi nell’ambito della disabilità fisica e psichica nei quali le persone con handicap e le loro

famiglie si confrontano e condividono le proprie difficoltà per affrontare con serenità il quotidiano;� gruppi attivi nell’ambito della salute mentale e dell’autostima;� gruppi dedicati a chi affronta una malattia o il decorso post-chirurgico;� gruppi che aiutano ad affrontare il dolore della perdita, quali la fine di un legame, la separazione, il

lutto.Il volontariato partecipa alla programmazione e al monitoraggio delle attività dell’Azienda Ulss 9 priori-tariamente attraverso il contributo dato alla stesura del Piano di Zona dei Servizi alla Persona.Il Coordinamento delle associazioni di volontariato e il Centro di Servizio per il Volontariato sono or-ganismi di coordinamento e collegamento, nonché supporto e finanziamento, per le Associazioni di Volontariato a livello provinciale. Entrambi questi organismi sono diventati nel corso di questi ultimi anni interlocutori sempre più significativi per l’Azienda Ulss 9.

UniversitàLe istituzioni scolastiche e universitarie con le quali l’Azienda sottoscrive numerose convenzioni per l’inserimento di studenti in tirocinio o stage fanno capo al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si rimanda al paragrafo n. 4.6 “L'Azienda di insegnamento”.

454444

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALIE STRATEGIE AZIENDALI

BILANCIO SOCIALE 2008-2009

30.000VISITATORI MENSILI DEL SITO WEB AZIENDALE

2 MILIONIPAGINE DEL SITO WEB CLICCATE NEL 2009

5OBIETTIVI STRATEGICI FISSATI PER IL TRIENNIO 2010-2012

PIÙ DI 400PROGETTI AVVIATI NEL BIENNIO 2008-2009

Le attività di Programmazione e di Controllo sono strumento essenziale della Direzione Strategica per la gestione del processo di innovazione e cambiamento continuo dell’Azienda. Costituiscono un’op-portunità per l’Azienda per riflettere su se stessa e definire la propria strategia attraverso un ampio coinvolgimento degli operatori aziendali.Nell’Azienda Ulss 9 i soggetti preposti alle attività di Programmazione e Controllo sono la Direzione Strategica, le strutture in staff (Programmazione, Ricerca e Comunicazione e Controllo di Gestione) e, in ultima analisi, l’Azienda tutta.A norma dell’art. 1 della L.R. 55/1994 il percorso di Programmazione dell’Unità Locale socio sanita-ria si fonda sul Piano Sanitario Nazionale, sul Piano socio sanitario Regionale e sugli altri atti di pro-grammazione adottati dalla Regione e si effettua attraverso un insieme coordinato e congruente di

piani, programmi e progetti. Nel tempo l’Azienda Ulss 9 ha maturato la convinzione che un’attenta definizione degli obiettivi, degli indicatori per misurarli e delle stra-tegie per raggiungerli rappresenti un’attività fondamen-tale che coinvolge tutti i livelli aziendali. Il percorso si articola dunque nella pianificazione strategica di lungo

termine (Piano Attuativo Locale - PAL), nella sua declinazione annuale (Documento di Direttive) e nel-lo sviluppo di progetti aziendali direttamente da parte dei professionisti e degli operatori delle varie strutture per l’implementazione del piano annuale del Documento di Direttive. Peculiarità dell’Azienda Ulss 9 è la centralità data agli sforzi di coinvolgimento dei diversi professionisti e operatori nel percor-so di Programmazione. Contestuale al percorso di Programmazione è l’attività di Controllo, consisten-te nel monitoraggio e nell’analisi dei dati di attività, di costo e dei progetti, attraverso i report. Il report è un documento predisposto con periodicità definite e contenente tutte le informazioni utili ad ogni re-sponsabile di UO per prendere coscienza dell’andamento della gestione e degli eventuali scostamenti rispetto ai programmi e al budget. Nel biennio 2008-2009 è stato raggiunto l’obiettivo di “allineare” le attività di programmazione aziendale (piani triennali e piani di settore) e di definire una tempistica certa delle attività di programmazione e controllo aziendali.

3.1 PROGRAMMAZIONE AZIENDALE E CONTROLLO

Peculiarità dell’Azienda è il forte coinvolgimento del personale nel percorso di programmazione aziendale

LE SCADENZE DELLA PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO IN AZIENDA ULSS 9

VALUTAZIONE BUDGET ANNO PRECEDENTE

30/06

31/03

31/12

BILANCIO SOCIALE MONITORAGGIO BUDGET E PROGETTI

NEGOZIAZIONE BUDGET

EVENTUALE RINEGOZIAZIONE BUDGET

DEFINIZIONE PROGETTI

PAL E DOCUMENTO DIRETTIVE DOCUMENTO DIRETTIVE31/12

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

46 47

PSN 2006-2008

OBIETTIVI REGIONALI DIRETTORI GENERALI

AZIENDE ULSS

PROPOSTE TEAM

AC (POE)

PATTO SALUTE2010-2012

PAL2010-2012

ANALISI DATIAZIENDALI

PAL CURE

PRIMARIE

PUNTO DI VISTADELL’UTENTE

PIANIDIPARTIMENTIFUNZIONALI

Dal 1996 ogni tre anni l’Azienda Ulss 9 è coinvolta nel processo di definizione del Piano Attuativo Lo-cale (PAL), documento base per la pianificazione aziendale in cui sono definite le linee strategiche dell’Azienda per il triennio e declinati i singoli obiettivi operativi per ogni anno.Nel tempo l’Azienda ha riversato crescente attenzione al processo di formulazione del PAL, puntando allo sviluppo di obiettivi di interesse trasversale alle strutture dei presidi ospedalieri e del territorio e impegnandosi in un maggiore coinvolgimento degli opera-tori in fase di definizione e di diffusione dei contenuti del PAL. Nel biennio 2008-2009 è stato concluso il PAL 2007-2009 ed elaborato il nuovo piano triennale 2010-2012. Il PAL nasce dal lavoro della Direzione Strategica, ma è redatto a valle di un lungo processo di consultazione dei diversi portatori di interesse. Tale processo è fondato sul recepimento di input provenienti da un lato dalle politiche sanitarie nazionali e regionali, dall’altro dalla base aziendale, dall’utenza e dalla cittadi-nanza, anche attraverso momenti di presentazione pubblica e di raccolta di pareri e punti di vista. Di seguito sono riassunti in figura gli elementi di input del PAL 2010-2012.

34 Deliberazione del Direttore Generale n. 1417 del 24.12.2009. Documento visualizzabile all’interno del sito www.ulss.tv.it

GLI ELEMENTI DI INPUT DEL PAL 2010-2012

Il PAL 2010-2012 stabili-sce le linee strategiche per il triennio e gli obietti-vi annuali dell'Azienda

3.1.1 Il Piano Attuativo Locale (PAL)34

La Direzione Strategica, sulla base di questi input, ha rielaborato gli obiettivi strategici aziendali enun-ciati nel precedente PAL, adattandoli alle nuove esigenze e ai sempre nuovi bisogni che vengono a manifestarsi nel complesso mondo della sanità e del sociale. L’inevitabile evoluzione degli obiettivi è comunque avvenuta nella continuità dei valori aziendali cardine, ribaditi con forza sia dal nuovo Atto Aziendale che dal PAL 2010-2012: centralità della persona, unicità dell’Azienda, approccio multi pro-fessionale, coinvolgimento dei cittadini.Ancorati a tali valori, i cinque obiettivi strategici espressi nel PAL 2010-2012 sono i seguenti:I. L’organizzazione dei servizi. Garantire risposte efficaci ai bisogni di base e complessi della popola-

zione ridisegnando i modelli organizzativi di erogazione delle prestazioni socio sanitarie.Slogan: A nuovi bisogni, risposte nuoveII. Le risorse umane. Valorizzare le potenzialità di ognuno; condividere i valori, le motivazioni e le stra-

tegie coerentemente alle priorità aziendali.Slogan: Sentirsi parte dell’organizzazione perché l’organizzazione sia parte della comunitàIII. La Cittadella della Salute. Sviluppare le infrastrutture edilizie e tecnologiche in modo razionale e

integrato, in funzione dei nuovi modelli di erogazione dei servizi e coerentemente al disegno com-plessivo dei servizi nel territorio.

Slogan: Innovare la struttura per strutturare l’innovazioneIV. Il governo del sistema. Mettere l’organizzazione nelle condizioni di assumere le migliori decisioni,

monitorare gli esiti e renderne conto alla comunità. Sviluppare un sistema strutturato di rilevazione e analisi dei dati, finalizzato alla definizione e controllo dei processi e alla misurazione dei risultati.

Slogan: Misurare per conoscere e per decidereV. L’Azienda di insegnamento. Mettere l’Azienda in condizione di valorizzare le proprie risorse, nell’am-

bito della formazione, della ricerca e dell’innovazione tecnologica. Sviluppare rapporti di collabora-zione con le Università per lo svolgimento di attività formative nelle discipline mediche, delle profes-sioni sanitarie e di altri corsi di laurea.

Slogan: Sapere per fare, sapere per essere

I CINQUE OBIETTIVI STRATEGICI DEL PAL 2010-2012

OBIETTIVI STRATEGICI

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I VALORI CHE CONDIVIDIAMOCentralità della persona, Unicità dell’Azienda,

Approccio multiprofessionale, Coinvolgimento dei cittadini

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

48 49

Per ogni obiettivo strategico sono state individuate diverse leve strategiche, ovvero modalità di rag-giungimento dell’obiettivo: per ogni leva si sono quindi declinati obiettivi specifici riferiti a ciascuno dei tre anni, il più possibile enunciati in forma operativa e concreta.

Il PAL trova la propria articolazione annuale di dettaglio nel Documento di Direttive, che costituisce quindi il piano operativo annuale dell’Azienda.Nel Documento di Direttive in riferimento a ciascuno dei cinque obiettivi strategici sono riportate le leve strategiche e gli obiettivi operativi per l’anno in corso - già enunciati nel PAL - individuando inoltre gli indicatori utilizzati per il monitoraggio, i processi aziendali interessati, le Strutture Operative coin-volte e, ove possibile, le UOC coinvolte.

IL PERCORSO DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO NELL’AZIENDA ULSS 9

Obiettivostrategico

Obiettivo generale

Leva strategicaModalità

Obiettivo Operativo 1

Obiettivo Operativo 2

Obiettivo Operativo 3

...............

Progetto 1 Progetto 2 Progetto 3

Monitoraggiotrimestrale

Valutazioneannuale

Analisi reportisticaStato avanzamento lavori (SAL) progetti

PAL

DOCUMENTODIRETTIVE

Budget

35 Deliberazione del Direttore Generale n. 1418 del 24.12.2009. Documento visualizzabile all’interno del sito www.ulss.tv.it

Struttura dei contenuti del Documento di DirettiveLEVA STRATEGICA

OBIETTIVO OPERATIVO2010

INDICATORE PROCESSO STRUTTURA OPERATIVA

UNITÀ OPERATIVA

Modalità per raggiungere l’obiettivo strategico

Definizione dell’obiettivo per l’anno 2010

Modalità di misurazione del raggiungimento dell’obiettivo

�� Prevenzione�� Ricovero

Ospedaliero�� Specialistica

ambulatoriale�� Assistenza SS�� Processi

tecnico amministrativi

�� Ospedale�� Distretti �� Direzione

Servizi Sociali�� Dip.

Prevenzione�� DSM�� Servizi

Amministrativi e tecnici

Declinazione per singola UOC (quando possibile) come input per il budget

3.1.2 Documentodi Direttive35

Il Documento di Direttive così composto viene divulgato ai responsabili di UOC attraverso vari canali: il fine del Documento di Direttive è quello di fornire ai Direttori di Dipartimento e ai Direttori di UOC una guida per rendere lo svolgimento delle attività annuali coerente con la complessiva strategia azienda-le. Come illustrato in figura, il Documento di Direttive costituisce infatti la base di partenza per il pro-cesso di definizione dei budget per centri di responsabilità, trattandosi dello strumento a disposizione di tutti i Responsabili di UOC per convogliare la progettualità “bottom-up” verso le direttrici di sviluppo aziendale e per negoziare, attraverso i Direttori di Diparimento, gli obiettivi di attività della propria UOC.

L’Azienda Ulss 9 di Treviso ha dato avvio, nel corso del 2003, alla gestione per progetti secondo la me-todologia GPMO (Gestione Progetti Mirando agli Obiettivi). Nel corso del primo anno (2003) i progetti erano promossi solo dalla Direzione, avevano un impatto trasversale alle diverse strutture (Ospedale, Territorio e Prevenzione) e una forte rilevanza strategica. Negli anni successivi (2004-2010) il processo di pianificazione aziendale è stato “rivisitato” e miglio-rato in modo continuo instaurando la correlazione tra il processo di programmazione e pianificazione aziendale e la gestione progetti quale strumento e modalità per la realizzazione degli obiettivi indicati nei documenti di programmazione aziendale. I responsabili di UOC sono chiamati non solo a concorda-re gli obiettivi annuali ma anche, ove necessario e possibile, a definire uno o più progetti che consen-

tano il raggiungimento di tali obiettivi; i responsabili coin-volgono a loro volta le varie figure professionali aziendali per la definizione dei progetti, condividendo gli obiettivi da raggiungere e favorendo una partecipazione quanto più al-largata possibile. L’elaborazione e la gestione dei progetti si è diffusa quindi all’interno delle singole UOC ed ha visto come protagonisti nella presentazione di nuovi progetti

tutti i professionisti dell’Azienda (oltre 500 direttori e/o capi progetto, più il personale coinvolto nei gruppi di lavoro, appartenenti alle categorie di medici, infermieri, amministrativi, ecc…).La gestione progetti rappresenta sicuramente uno dei processi che più hanno caratterizzato negli ultimi anni l’attività di programmazione dell’Azienda Ulss 9 e che hanno maggiormente favorito il coin-volgimento dei professionisti (in particolare medici e infermieri) e una loro sensibilizzazione sul ruolo gestionale.Nel biennio 2008-2009 si è inoltre sviluppata un’attività strutturata di presentazione dei risultati dei progetti aziendali (“I progetti aziendali: dagli obiettivi ai risultati”), con la finalità di diffonderne la conoscenza a tutti gli operatori, e di favorire la collaborazione e l’integrazione fra i diversi settori di attività sanitaria e sociale, sia in ambito ospedaliero che territoriale Nel biennio sono stati presentati undici progetti.

Una strutturata attività di presentazione dei risultati promuove la conoscenza dei progetti e la collabora-zione tra i diversi ambiti aziendali

3.1.3 I progetti aziendali

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

50 51

Anche nel biennio 2008-2009 è proseguita l’attività di affiancamento dei Direttori di Dipartimento e dei Responsabili di UOC da parte di laureati in economia, garantita dall’UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione (“coaching tecnico manageriale”). Obiettivo dell’attività è consentire di sviluppare le competenze gestionali e di arrivare ad assumere quel ruolo manageriale che spesso risulta estraneo all’ordinario campo di conoscenze ed esperienze proprie della dirigenza sanitaria, ma anche tecnico-amministrativa.

È uno strumento di programmazione per conseguire l’integrazione delle attività tra servizi sociali e servizi socio sanitari e tra soggetti pubblici e privati nell’ambito territoriale dell’Azienda Ulss. La nor-mativa nazionale e regionale in tema di Servizi Sociali ne sottolinea la valenza strategica quale stru-mento primario dei Comuni, d’intesa con le Aziende Ulss, per la realizzazione della rete dei servizi so-ciali e dell’integrazione socio sanitaria locale.Il Piano di Zona è un documento di programmazione finalizzato a:� la conoscenza, l’analisi e la valutazione dei bisogni della popolazione, sia per gli aspetti quantitativi

che qualitativi;� l’individuazione, qualificazione e quantificazione delle risorse - materiali, umane e finanziarie pub-

bliche e private (profit e non profit), disponibili e/o attivabili;� la definizione di priorità e politiche di intervento;� la definizione dei servizi e dei progetti territoriali.La Conferenza dei Sindaci, nella seduta del 19.04.2007, ha approvato il Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 che programma gli interventi a favore delle seguenti aree di utenza: Infanzia - Mi-nori - Famiglia; Anziani; Disabilità; Dipendenze patologiche; Salute mentale; Politiche giovanili; Margi-nalità sociale (immigrazione, nomadismo, prostituzione).Si ricorda che la normativa regionale identifica la titolarità della formulazione del Piano di Zona priori-tariamente in due soggetti:� i Comuni, chiamati prioritariamente ad affrontare i problemi inerenti l’esercizio unitario delle funzio-

ni in materia di assistenza e promozione sociale;� la Regione, per il tramite delle Aziende Ulss, per la pianificazione degli interventi integrati di ambito

socio sanitario.

Nel biennio 2008-2009 si è provveduto al monitoraggio delle attività in esso inserite. Infatti, ai sensi della normativa regionale è previsto che ciascuna Azienda Ulss proceda, al termine di ciascuna annua-lità di validità del piano, alla redazione di una “Relazione valutativo-previsionale” contenente la valuta-zione di ciò che è stato realizzato nell’anno precedente; le azioni correttive degli obiettivi strategici del piano; il piano attuativo per l’anno successivo.Tale attività di valutazione ha visto il coinvolgimento di diverse istanze territoriali, organizzate per tavoli tematici, che hanno operato con il supporto della Direzione dei Servizi Sociali dell’Azienda. Si ricorda che i tavoli tematici rappresentano l’articolazione organizzativa attraverso la quale si realizza il coinvolgimento degli attori del territorio e si concretizza il processo di programmazione concertata; gli stessi sono composti dai soggetti maggiormente significativi in ragione dell’area tematica trattata e nel tempo hanno assunto il ruolo di veri e propri osservatori.La Giunta Regionale37 ha stabilito di prorogare la validità dei Piani di Zona 2007/2009 al 31 dicembre 2010, in modo tale che la predisposizione del Piano di Zona 2011-2015 potesse basarsi sulle “Linee guida per la predisposizione dei Piani di Zona” emanate dalla Regione Veneto all’inizio del 201038. Nello

36 Deliberazione del Direttore Generale n. 488 del 24.04.2007. Documento visualizzabile all’interno del sito www.ulss.tv.it37 DGR n. 1809 del 16.6.200938 DGR 157 del 26.1.2010

3.1.4 Il Piano di Zona dei Servizi alla Persona36

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

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specifico, le nuove linee guida, frutto del confronto attivato tra la Direzione Regionale ai Servizi Sociali, alcuni Direttori dei Servizi Sociali delle Aziende Ulss ed i Dirigenti dei Servizi Sociali dei Comuni Capo-luogo della Regione Veneto, mirano a rendere il Piano di Zona uno strumento ancor più centrale per programmare a livello territoriale le risposte ai problemi di salute delle persone e delle comunità locali.Il documento presenta alcuni importanti aspetti innovativi che mirano a sostenere il processo di in-tegrazione nella programmazione, sia tra i diversi livelli istituzionali, sia tra i diversi soggetti locali che intervengono a vario titolo nel sistema di welfare. Tra le innovazioni più rilevanti introdotte, si evi-denzia la durata dello stesso: il ciclo di vita del Piano di Zona passa da tre a cinque anni (è prevista una maggiore dinamicità al Piano su base annuale, attraverso successivi momenti di monitoraggio e ripianificazione degli interventi previsti). Coerentemente con le nuove linee guida verranno apportate le seguenti modifiche alla suddivisione dei tavoli tematici centrali: la fusione del tavolo “Politiche Gio-vanili” con il tavolo “Infanzia- adolescenza-minori in condizione di disagio e famiglia”; la creazione di un tavolo tematico specifico per l’Immigrazione suddiviso dal tavolo della “Marginalità Sociale”.

Il monitoraggio continuo delle azioni inserite nel Piano di Zona avviene attraverso:� lo stato avanzamento lavori: realizzato attraverso uno strumento informatico che permette di mo-

nitorare la percentuale/stato di avanzamento dei progetti inseriti nel Piano di Zona attraverso un sistema di indicatori di output/outcome;

� il cruscotto indicatori: strumento che, semestralmente, raccoglie ed elabora dati provenienti dalle aree (demografici, economici, utenza, ecc.).

L’Azienda Ulss 9 ha predisposto un software web denominato Sit-Com (Sistema Informativo Territoria-le Comuni) che permette, tra le altre finalità, di soddisfare il debito informativo regionale, mediante la rilevazione dei dati di attività dei servizi sociali e socio sanitari dei Comuni, con specifico riferimento a spesa, finanziamenti e utenza.La finalità del Sit-Com è quella di disporre di uno strumento strategico utilizzabile per coniugare le esigenze di gestione, controllo ed ottimizzazione delle risorse e contemporaneamente garantire la programmazione e l’organizzazione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali.Il sistema consente:� la registrazione in tempo reale delle prestazioni erogate, da utilizzarsi quale informazione utile alla

programmazione distrettuale e locale;� la condivisione delle informazioni a livello di territorio (Comuni e Azienda Ulss) in un’ottica di rete;� l’estrazione e l’analisi dei dati, in relazione anche all’assolvimento in via informatica dei flussi e dei

debiti informativi, richiesti periodicamente all’Azienda Ulss da parte di Enti - Istituzioni Pubbliche a livello locale, regionale e nazionale.

In base alle indicazioni regionali40, le tre Aziende Ulss della provincia di Treviso hanno elaborato il Piano Attuativo Locale delle Cure Primarie (PALCP)41, strumento innovativo per programmare i servizi socio sanitari del territorio.Il PALCP permette ai vari interlocutori interni ed esterni dell’Azienda (professionisti, sindaci, citta-dini, associazioni di volontariato, rappresentanze sindacali, ecc) di avere un quadro completo delle attività che si svolgono nel sistema delle Cure Primarie rafforzando il legame tra l’Azienda Ulss e la comunità locale in cui è inserita. Elemento di fondamentale importanza per il raggiungimento degli obiettivi dell’attività territoriale sono le alleanze e le partnership tra i vari stakeholder e tra questi e le aziende.I contenuti del documento sono stati sviluppati in coerenza con la programmazione pluriennale regio-

nale e aziendale. Con il PALCP da un lato le Aziende rafforza-no il ruolo di programmazione dei servizi territoriali, ponen-do in primo piano la centralità del Distretto Socio Sanitario come struttura che accoglie il sistema delle cure primarie, dall’altro si rende fondamentale il ruolo della medicina con-venzionata nella promozione del Governo Clinico.La scelta di condividere uno strumento comune a livello

provinciale nasce dall’esigenza di affrontare in maniera omogenea le criticità e fornire servizi equi-valenti ai cittadini che si muovono all’interno del territorio provinciale. Il percorso di stesura del documento costituisce la sintesi di una serie di attività avviate da tempo in ambito provinciale, sia come tavolo di lavoro su tematiche specifiche, sia come coordinamento nell’elaborazione dei patti per la medicina convenzionata.

Obiettivo generale del Piano è quello di garantire la gestione integrata e la continuità dell’assistenza. La gestione integrata si sviluppa con modalità di partnership tra Azienda Ulss e medicina convenzio-nata e all’interno della medicina convenzionata stessa, tali da garantire percorsi di cura e assistenza finalizzati alla presa in carico dell’utente e della famiglia. In particolare, l’integrazione si sviluppa tra-mite:� modalità strutturata di consultazione della medicina convenzionata (gruppo di monitoraggio del

contratto);� centralità del governo clinico;� definizione di percorsi diagnostici assistenziali;� individuazione e definizione di strumenti informativi e comunicativi;� definizione di modalità di presa in carico del paziente nei diversi momenti del percorso di cura;� individuazione di modalità che consentano l’effettiva partecipazione alle UVMD.

39 Documento visualizzabile all’interno del sito www.ulss.tv.it40 DGR n. 4172 del 30.12.200841 Az. Ulss 7 Pieve di Soligo, Az. Ulss 8 Asolo, Az. Ulss 9 Treviso

Il PAL Cure Primarie pone in primo piano la centralità del Distretto Socio Sanita-rio come struttura che go-verna il sistema delle Cure Primarie

3.1.5 Il PianoAttuativo Locale delle Cure Primarie39

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

54 55

La continuità dell’assistenza, intesa come continuità di servizio, sia in termini temporali che di presa in carico, indipendentemente dagli operatori coinvolti, trova concreta espressione attraverso:� l’incremento delle forme associative, in particolare, le forme avanzate/integrate;� l’incremento dei percorsi di ammissione e dimissione protetta che prevedano il pieno coinvolgimen-

to della medicina convenzionata;� l’individuazione e/o l’incremento di residenzialità intermedia nell’ambito di ciascuna azienda;� l’implementazione di strumenti di comunicazione all’interno della medicina convenzionata e tra me-

dicina convenzionata e le diverse strutture aziendali;� l’implementazione di strumenti informatici/informativi volti allo sviluppo di una rete informatica

che consenta l’ottimizzazione della comunicazione tra Azienda e medicina convenzionata, tra me-dicina convenzionata e che faciliti l’accesso ai servizi da parte del cittadino. Tale rete potrà essere fruibile anche ai fini della definizione dei bisogni di salute ed epidemiologici.

Obiettivo strategico del PALCP è realizzare uniformemente in ambito provinciale:� l’analisi e valutazione dei bisogni di salute e dell’efficace capacità di risposta del sistema, anche

attraverso la realizzazione di un cruscotto comune di indicatori confrontabili in modo trasversale e longitudinale;

� l’individuazione e l’allocazione delle risorse necessarie nell’ambito delle cure primarie in un conte-sto di appropriatezza.

Gli obiettivi specifici che il Piano intende sviluppare nel triennio coinvolgono le seguenti aree di inter-vento:� Area della Fragilità;� Area delle Cure Palliative;� Area Diabetologica;� Area Cardiovascolare;� Area Associativa della Medicina Convenzionata;� Area della Residenzialità Extraospedaliera;� Area Informatica/Informativa;� Area dell’Appropriatezza.Ogni area prevede l’individuazione di obiettivi prioritari di intervento e degli strumenti operativi ripor-tati nei Patti e Contratti della Medicina Convenzionata.

Il Programma delle Attività TerritorialiÈ lo strumento operativo di programmazione del Distretto Socio Sanitario ed è basato sul principio della intersettorialità degli interventi cui concorrono diverse strutture operative. Nel Programma delle Attività Territoriali trovano esplicitazione: la localizzazione dei servizi e dei presidi distrettuali; i biso-gni e gli obiettivi di salute prioritari; gli interventi di natura sanitaria e socio sanitaria necessari per affrontarli; la determinazione del budget di Distretto e la copertura economica delle attività socio sa-nitarie definite nel Piano di Zona.

3.1.2 Altri docu-menti di program-mazione

Il Bilancio Pluriennale di Previsione Viene è elaborato con riferimento al piano generale e agli strumenti della programmazione adotta-ti dall’Azienda e ne rappresenta la traduzione in termini economici, finanziari e patrimoniali nell’arco temporale considerato. Ha una durata corrispondente a quella del piano generale ed è annualmente aggiornato. Il Bilancio Pluriennale di Previsione è strutturato in modo da consentire la rappresenta-zione degli equilibri economici, finanziari e patrimoniali in analogia alla struttura e ai contenuti del bilancio economico preventivo e del budget generale42.

I Piani di SettoreSono documenti che espongono, nel dettaglio della singole attività, la programmazione di ambiti azien-dali specifici e costituiscono il modo in cui la Direzione Aziendale intende esplicitare le attività da realiz-zare su una determinata materia. Al loro interno i piani di settore devono indicare le strutture aziendali coinvolte, ed inoltre le modalità, la tempistica e il responsabile del monitoraggio per il raggiungimento degli obiettivi. I Piani di settore sono generalmente sviluppati e gestiti da parte delle strutture di staff (sanitarie e tecnico-amministrative). Per ogni piano di settore l’iter di emissione prevede le seguenti fasi:a) redazione, a cura dei responsabili delle strutture organizzative di riferimento.b) verifica a cura di:� direttori dei dipartimenti/strutture complesse di cui fanno parte le strutture organizzative che han-

no redatto il Piano;� direttore del Dipartimento Risorse materiali, finanziarie e per i servizi tecnici, qualora il piano preve-

da un impiego specifico di risorse economiche, il quale sarà in tal modo corresponsabile della buona riuscita del piano per quanto attiene la disponibilità delle risorse concordate;

� direttore del Dipartimento Risorse Umane, qualora fosse necessario coinvolgere risorse umane aggiuntive.c) approvazione a cura della Direzione Strategica.

I Piani di Settore deliberati da quest’Azienda sono:

42 Deliberazione del Direttore Generale n. 103 del 07.02.2008 Adozione Bilancio Economico Preventivo 2008; Deliberazione del Direttore Generale n. 330 del 02.04.2009 Adozione Bilancio Economico Preventivo 200943 Deliberazione del Direttore Generale n. 1420 del 24.12.200944 Deliberazione del Direttore Generale n. 1419 del 24.12.200945 Deliberazione del Direttore Generale n. 1421 del 24.12.200946 Deliberazione del Direttore Generale n. 526 del 22.05.200947 Deliberazione del Direttore Generale n. 1605 del 22.12.2006

PIANO DURATA RESPONSABILE

Piano della Formazione 2008 e 2009 Annuale UOC Servizio Formazione e Aggiornamento

Piano Qualità Percepita 2010-201243 Triennale UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione

Piano della Qualità 2010-201244 Triennale UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione

Piano della Comunicazione 2010-201245 Triennale UOC Programmazione, Ricerca e ComunicazioneProgramma triennale dei lavori pubblici2009-201146 Triennale Dipartimento Risorse Materiali e per i Servizi Tecnici

Piano degli investimenti delle apparecchiature elettromedicali 2005-200747 Triennale Dipartimento dei Servizi Ospedalieri

Piano triennale dell’Informatica 2010-2012(in fase di completamento)

Triennale UOC Servizio per l’Informatica

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

56 57

48 Deliberazione del Direttore Generale n. 1.421 del 24.12.2009

La persona al centro del sistemaL’Azienda Ulss 9 ribadisce con forza nei documenti di programmazione e pianificazione i principi che presiedono all’azione gestionale dell’Azienda ed elencati nel nuovo Atto Aziendale: appropriatezza, equità, innovazione, trasparenza, riservatezza, sicurezza e da ultimo, ma non meno importante, il “coinvolgimento dei cittadini”. Quest’ultimo inteso come partecipazione alla definizione delle politiche della salute e il coinvolgimento dei cittadini, delle istituzioni, del volontariato per prevenire, affron-tare e risolvere i problemi correlati alla salute.Porre la persona al centro del sistema e agire in termini di promozione dell’espressione di compe-tenze e di consapevolezza per aumentare la capa-cità di controllo sul proprio stato di salute, è uno degli elementi distintivi di un’azienda socio sanitaria.Centralità della persona significa conoscerne i bisogni e rispondere a questi in modo adeguato, equi-librato, integrato ed efficace. I bisogni della persona non possono essere sovrapponibili alle forme organizzative: è necessario adeguare queste ultime ai bisogni.

La Comunicazione Pubblica ha tre importanti finalità:� informare: diffondere notizie e indicazioni utili alla fruizione dei servizi;� educare: sensibilizzare i cittadini su temi o problemi rilevanti;� rafforzare l’immagine dell’ente (il ruolo dello stesso ente, verso l’esterno e verso l’interno).La comunicazione nella pubblica amministrazione è fortemente condizionata dalla presenza di nuove e sempre più sofisticate tecnologie (queste non sono solo un mezzo tra tanti mezzi, il mezzo diventa il messaggio, ad esempio il sito Internet è un nuovo modo di pensare all’organizzazione). Rispetto a una domanda di informazione complessa e difficilmente prevedibile, le nuove tecnologie consentono infatti: flessibilità, interattività, accesso e aggiornamento continuo, il superamento della logica te-stuale (è superato il vecchio concetto di Carta dei Servizi cartacea). La Comunicazione ha implicazioni sul piano del miglioramento della qualità e dello sviluppo organizzativo poiché, allorquando si debbano definire e rendere espliciti obiettivi, contenuti e mezzi della comunicazione stessa rispetto ai diversi interlocutori, obbliga a riconsiderare aspetti peculiari dei servizi e dell’organizzazione.Le attività di comunicazione aziendale sono individuate nel Piano Triennale della Comunicazione48.Tra le attività di comunicazione e informazione più significative avviate e gestite in questo biennio ricordiamo:� comunicazione Interna: newsletter e avvio del progetto della nuova Intranet aziendale;� 1° Campagna di Comunicazione Istituzionale: “La salute, costruiamola insieme”;� attività di informazione a supporto dei Media;� sistema d’identità visiva, progetto di comunicazione coordinata;� progetto Comunicazione efficace al CUP;� strumenti non convenzionali di comunicazione: CD patient e auto aziendali;� progetto Oblò;� portale aziendale.

3.2 COMUNICAZIONE E RAPPORTI CON L’UTENZA

Centralità della persona signifi-ca conoscerne i bisogni e sod-disfarli in modo adeguato, inte-grato ed efficace

3.2.1 Comunicazio-ne e Informazione

Comunicazione Interna: newsletter e avvio del progetto della nuova Intranet aziendale.La comunicazione è il processo di creazione e condivisione della conoscenza, al quale partecipano tutti i membri di un’organizzazione e, in particolare, la comunicazione interna costituisce oggi una componente fondamentale dell’organizzazione dell’Azienda Ulss 9.

La comunicazione interna è un processo organiz-zativo complesso, utilizzato per la diffusione di informazioni, comunicati, dati, compiti all’interno di un’organizzazione. Essa è destinata al pubblico interno, sia che si tratti di dipendenti che di collabo-ratori.

Tra gli strumenti strutturati (organizzati in modo da garantire un flusso di informazioni continuo e controllato) da utilizzare per una comunicazione interna efficace, rientra l’intranet: nel biennio 2008-2009 è stata avviata la realizzazione della nuova Intranet concepita come nuovo strumento di lavoro volto a favorire la comunicazione e garantire informazioni costanti e aggiornate, in linea con il portale aziendale pubblicato nel 2007. I criteri che hanno determinato la struttura della nuova intranet sono stati:� aumentare la partecipazione degli utenti, rendendoli co-autori dei contenuti;� semplificare la distribuzione dei contenuti, definendo una struttura divisa per aree logiche omo-

genee e articolata in 6 macroaree: Azienda, Iniziative, Formazione e Personale, Servizi Informatici, Strumenti, Procedure e Delibere, Area Sanitaria e Sociale;

� realizzare una nuova interfaccia grafica, coerente con le linee di comunicazione applicate per il por-tale aziendale;

� consentire un accesso diretto alle sezioni più consultate;� fornire aiuto nella ricerca dei contenuti del sito.

Nel biennio 2008-2009 è proseguita inoltre la realizzazione, iniziata nel febbraio 2005, della newslet-ter aziendale. Dipendenti, collaboratori, professionisti convenzionati e personale a contratto ricevono mensilmente insieme alla busta paga la newsletter “Treviso Ulss Nuove”; si tratta di uno strumento agile che contiene le principali informazioni aziendali, rivolto ai componenti della “famiglia” della Sani-tà trevigiana.

Campagna di Comunicazione Istituzionale: “La salute, costruiamola insieme” Per far emergere le peculiarità del PAL 2007-2009 e l’approccio fortemente innovativo che vede nell’al-leanza tra sanità e cittadini lo strumento per rispondere al meglio ai bisogni e alle aspettative di salu-te, l’Azienda Ulss 9 ha realizzato la prima campagna di comunicazione istituzionale volta a informare, sensibilizzare, coinvolgere i pubblici di riferimento, interni ed esterni, relativamente ai contenuti del nuovo documento di programmazione triennale. Obiettivi della campagna sono stati: � presidiare il territorio della salute, rafforzando il ruolo dell’azienda nel rispondere ai bisogni di salute;� valorizzare l’approccio multi professionale;� anticipare l’evoluzione e le prospettive di salute dando concretezza alla vision aziendale;� accrescere i valori che stanno a fondamento dell’azione dell’Azienda Ulss 9.

La nuova intranet aziendale fa-vorisce la comunicazione inter-na e garantisce informazioni costanti ed aggiornate

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

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La sintesi del percorso di auditing e dell’analisi dei documenti di programmazione e di condivisione è stata declinata nell’individuazione di un logo e uno slogan “La salute, costruiamola insieme” che ha accompagnato la campagna effettuata da fine 2007 e tutt’ora in corso, in attesa di avviare la seconda campagna del PAL 2010-2012.Il messaggio che ha accompagnato lo slogan “La salute, costruiamola insieme” è stato:“La salute si costruisce giorno dopo giorno, mattone dopo mattone. Per costruirla abbiamo bisogno del contributo di tutti. Degli operatori sanitari, in modo che prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e assistenza siano sempre più vicine alle aspettative dei cittadini. Delle Istituzioni, che hanno il compito di garantire un adeguato ambiente di vita e di lavoro. E dei cittadini, che ci aiutino a comprendere fino in fondo le loro esigenze di salute e a studiare insieme le strategie per soddisfarle al meglio. Unendo le risorse di ognuno, faremo della sanità una casa comune dove tutti si possono sentire al sicuro.”

Attività di informazione a supporto dei MediaAffidato ad una figura professionale con iscrizione all’Ordine dei Giornalisti49, negli anni 2008-2009 è stato formalmente definito il ruolo dell’Ufficio Stampa, presente in Azienda sin dagli anni Settanta, individuando in esso il soggetto deputato alla redazione e diffusione di comunicati, alla organizza-zione di conferenze stampa ma anche al coordinamento di tutte le attività di informazioni destina-te all’esterno tramite i mass media (organi di stampa, emittenti radiotelevisive, web). Si è scelto di non mirare ad una informazione “presenzialista”, ma di caratterizzarsi presso le varie redazioni per la trasparenza, la correttezza e la puntualità di tutte le notizie rilevanti e di interesse per il pubblico e la stampa. L’attività si è ampliata grazie alle potenzialità offerte dal nuovo sito internet, ove l’Ufficio Stampa dispone di una parte dedicata in grado di fornire in tempo reale notizie, comunicati, video, fotografie e focus di approfondimento.Si è riservata particolare attenzione anche all’informazione istituzionale grazie a trasmissioni radio-televisive realizzate in collaborazione con emittenti regionali per affrontare, nel modo più condiviso possibile, tematiche di carattere socio sanitario. Le trasmissioni prevedono alcuni appuntamenti set-timanali e dal 2007 continua la collaborazione con Antenna 3 Nordest, con 2 puntate mensili su argo-menti socio sanitari della trasmissione “Ore 13” e la partecipazione al programma “Panorama Sanità” insieme all’Azienda Ulss 7 Pieve di Soligo.

Sistema di identità visiva, progetto di comunicazione coordinataUn sistema d’identità visiva è volto ad assicurare un’informazione chiara, ordinata e gradevole, raffor-zando la riconoscibilità dell’azienda sanitaria come fonte delle comunicazioni.È stato realizzato un manuale dell’identità visiva che ha definito il marchio istituzionale dell’Azienda, i colori istituzionali e il carattere istituzionale. Questi tre elementi sono stati declinati in una serie di documenti e applicazioni: carta intestata, fax, busta, biglietto da visita, etichetta adesiva, cartellina porta documenti, modello presentazioni.Il manuale ha la funzione di rendere uniformi, costanti e coerenti nel tempo, l’utilizzo dei marchi e degli elementi costitutivi l’identità visiva dell’Azienda Ulss 9 di Treviso.Il manuale e gli strumenti sono resi disponibili nella intranet aziendale.

Progetto Comunicazione efficace al CUPLa “comunicazione di servizio” è una tipologia di comunicazione molto vasta e caratterizzata da ri-chieste e bisogni soggettivi di ogni cittadino che entra in contatto con l’azienda. Allo stesso tempo è una attività che risente fortemente dei continui cambiamenti organizzativi e legislativi, ma che può trovare, per il servizio erogato dal CUP una risposta immediata anche attraverso i classici strumenti informativi di tipo cartaceo.

49 come previsto dalla Legge 150 del 2000

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03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

Al fine di assicurare la continuità ed il miglioramento di alcuni strumenti comunicativi, oggi in essere, orientati all’accesso ai servizi del CUP da parte del cittadino e di voler diminuire la percentuale di ac-cessi errati giornalieri da parte dell’utenza agli sportelli del CUP unificato, si è avviato un progetto di “Comunicazione efficace al CUP” con i seguenti obiettivi:1. diminuire gli accessi errati al CUP, passando dall’attuale 4% degli accessi errati all’1,5% come media

giornaliera;2. diminuire il tempo d’attesa in sala per l’erogazione dei servizi del CUP e rendere più confortevole la

sala d’attesa;3. rivedere la modulistica e l’informativa, unificandole nelle tre sedi CUP e rendendola disponibile in

varie lingue.

Progetto OblòLa proposta del Progetto Oblò nasce da un bisogno di salute dei ragazzi costituito dalla partecipazio-ne diretta alla ideazione, gestione organizzativa e realizzazione di attività artistico-culturali. Queste attività vengono sviluppate come strumenti vicino ai teenager e possono dar voce ai sentimenti e alle emozioni, favorendo un modo creativo di intendere e di trasmettere il concetto di divertimento sano, orientato al benessere, alla sobrietà e contrario all’eccesso e allo “sballo”. L’obiettivo è proprio quello di coinvolgere i ragazzi nella comprensione di tematiche di salute e stili di vita positivi, attraverso la strategia di considerare i ragazzi non solo come destinatari, ma anche come protagonisti attivi del percorso di informazione e sensibilizzazione, ovvero di prevenzione, applicando il concetto di Edutain-ment (educare divertendo) (http://oblodeiragazzi.ulss.tv.it).Il progetto si è articolato in due fasi:� 1° Concorso di creatività OblòWeb 2008: si è basato sulla creazione di un sito per il Consultorio Ado-

lescenti di Oderzo. Per creare il sito i ragazzi delle scuole hanno usato il sistema di gestione conte-nuti del sito dell’Azienda Ulss 9. Ogni gruppo ha creato autonomamente un mini sito che trattava i temi più cari ai teenager.

� 2° Concorso di creatività OblòMovie 2009: si è basato sulla creazione di cortometraggi su tematiche di prevenzione socio sanitarie: abuso di alcol, bullismo. Gli strumenti utilizzati per il progetto sono stati:- evento di premiazione e coinvolgimento dei ragazzi, premi in denaro, della critica, dei giornalisti, e

di opinion leader del settore (Circuito off);- merchandising: magliette;- materiale informativo cartaceo e totem;- pubblicazione video su Youtube.

Il Progetto è stato completamente sponsorizzato da privati e i premi sono stati offerti dai Comuni del Territorio interessato.

Nel 2010 il Progetto Oblò si unirà al progetto Shout, progetto che consente di “dar voce” ai sentimenti e alle emozioni dei ragazzi, favorendo un modo creativo di intendere e di trasmettere il concetto di diver-timento sano, orientato al benessere, alla sobrietà e non all’eccesso e allo sballo. Tale progetto coin-volgeva le Scuole Secondarie Superiori del Distretto Socio Sanitario di Treviso. È nato quindi Shoblò, che unisce le scuole dei due Distretti (Treviso e Oderzo) e che si ispirerà ad un tema generatore scelto

dai ragazzi. Ogni gruppo partecipante interpreterà il tema scegliendo l’espressione creativa artistica desiderata tra letture, musica, canti e balli e produzioni multimediali che verranno rappresentati dai ragazzi in due eventi dedicati.

Portale web dell’AziendaIl sito aziendale www.ulss.tv.it pubblicato nell’aprile del 2007, mira ad offrire le informazioni e i servizi online aziendali in maniera intuitiva e rapida, sfruttando la metafora degli “eventi della vita” nella clas-sificazione dei servizi, che consente una navigazione che parte dal bisogno dell’utente.Nel biennio 2008-2009 sono stati realizzati siti specializzati all’interno dei quali sono state raccolte le informazioni utili per il cittadino attinenti le Unità Operative e servizi presenti nell’Azienda.È stata inoltre creata una sezione in cui sono raccolti i video informativi realizzati in occasione di par-ticolari eventi (influenza AH1N1).Si è notato un incremento costante del numero di visite: sono circa 30.000 ogni mese i visitatori, per

un totale di quasi 2 milioni di pagine visitate nel 2009.A riconoscimento della qualità del servizio sviluppato, nel 2008 nell’ambito del Convegno Euro P.A. - il salone delle autonomie locali di Rimini - è stato assegnato al portale web dell’Azienda Ulss 9 il Premio E-Gov - Postecom, riconoscimento riservato alle pubbliche

amministrazioni che hanno sviluppato progetti in grado di coniugare al meglio la soddisfazione del cittadino-utente con la sostenibilità economica dei servizi erogati.

Strumenti non convenzionali di comunicazione: “CD patient” e auto aziendaliContestualmente all’avvio di importanti campagne di comunicazione istituzionale, da tre anni sono stati individuati due canali “atipici” come strumenti attraverso i quali veicolare messaggi di comuni-cazione:� Adesivo su auto Aziendali

Nel 2008 è stato asse-gnato al portale web dell’Azienda il Premio E-Gov - Postecom

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

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� Retro porta CD radiologico - “CD patient” (campagne a rotazione, della della durata di 2/3 mesi cia-scuna) per una distribuzione annua complessiva di circa 120.000 porta CD radiologico. La flessi-bilità che caratterizza questo strumento consente la programmazione di 5/6 campagne all’anno, accogliendo eventuali richieste di associazioni/organizzazioni per il supporto a campagne di comu-nicazione/sensibilizzazione (es.: collaborazione con l’Associazione LILT per sensibilizzare l’utenza alla lotta al tumore al seno in occasione dell’"Ottobre in rosa”).

Accoglienza e orientamento, tutela, ascolto e partecipazione sono le aree che, assieme alla comunica-zione, caratterizzano le attività svolte dall’ Ufficio Relazioni con il Pubblico.Tra le iniziative relative ai temi di accoglienza, tutela e partecipazione del cittadino avviate dall’Azien-da Ulss 9, si segnalano le seguenti attività.

Gestione delle segnalazioni dell’utenteÈ a regime l’applicazione della “procedura per la gestione delle segnalazioni” che va a definire modalità, re-sponsabilità e gli strumenti adottati dall’Azienda Ulss 9 per la “Gestione delle segnalazioni”, negative e posi-tive, che pervengono all’Azienda. In collaborazione con l’ARSS Veneto, il coordinamento degli URP ha inoltre definito il nuovo sistema di classificazione delle segnalazioni e predisposto un programma di registrazione informatizzata delle informazioni al quale gli operatori abilitati accedono collegandosi all’intranet regionale. L’Azienda Ulss ha adottato questo nuovo sistema dal 1.1.2009. Il coordinamento URP sanità del Veneto ha inoltrato alla Giunta Regionale, per il tramite del Coordinamento dei Direttori Generali, la proposta di aggior-namento del Regolamento di Pubblica Tutela che rappresenta un importante e fondamentale strumento di lavoro per gli Uffici Relazioni con il Pubblico. A livello aziendale è prevista un’attività di monitoraggio delle se-gnalazioni: report trimestrali per la Direzione Strategica, report annuali per i singoli Responsabili dei servizi, i primi pubblicati dal 1.1.2009 nella intranet aziendale.

3.2.2 Accoglienza, tutela e partecipa-zione

ANNO N° SEGNALAZIONI SCRITTE TEMPO MEDIO DI RISPOSTA (GIORNI)

2002 124 28

2003 135 25

2004 180 37

2005 268 40

2006 189 25

2007 372 28

2008 338 40

2009 519 38

In merito ai temi della tutela e della partecipazione si segnala la pubblicazione: “Voci e consenso in sanità. Soddisfazione e legittimazione dei cittadini della Regione Veneto” a cura di Silvio Scanagatta e Annarita Furlanetto, Franco Angeli Editore, 2008.

L’Ufficio Relazioni con il Pubblico in rete con gli sportelli del territorioIl progetto, avviato nel 2006 e portato a regime nel biennio 2008-2009, ha l’obiettivo di:� creare un canale biunivoco di informazioni verso l’azienda e dall’azienda verso gli sportelli del terri-

torio al fine di conoscere bisogni e criticità reali dei cittadini;� condividere e rendere disponibili informazioni rivolte ai cittadini attraverso sia gli sportelli dell’azien-

da sanitaria, sia sportelli presenti nel territorio dell’azienda di altre istituzioni o di organizzazioni (sportelli giovani, donne, pensionati);

� raccogliere segnalazioni direttamente dal territorio.

Operativamente si tratta di una rete che vede la collaborazione dell’Azienda Ulss 9 con organizzazioni, enti e associazioni che operano nel territorio aziendale (ad es. sindacati, associazioni di consumatori), a vari livelli, con diverse finalità e modalità (attività di supporto e assistenza ai cittadini anche con sportelli aperti al pubblico).I risultati dell’esperienza sono ad oggi positivi:� il canale diretto di input, ovvero la possibilità di contattare direttamente tramite telefono o e-mail

un operatore dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico da parte delle organizzazioni sindacali o delle as-sociazioni di tutela presenti nel territorio e dotate di sportelli ai cittadini, ha consentito l’erogazione immediata di “prodotti informativi” mirati, completi e aggiornati a favore dei cittadini che si rivolgo-no a questi sportelli;

� è stato definito un modello organizzativo per la gestione di un canale biunivoco di input/output di informazioni/segnalazioni con la rete degli sportelli nel territorio, acquisito tra le attività dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali.

Una sintesi di questa attività ha rappresentato un elemento di input del Piano Attuativo Locale 2010-2012.

Rilevazioni di soddisfazione dell’utenzaLo sforzo condotto nel 2008 di centralizzare, pianificare e monitorare le rilevazioni di soddisfazione dell’u-tenza, come previsto in sede di programmazione aziendale dal Piano di Settore per la Qualità Percepita, ha dato nel 2009 i primi risultati.

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

64 65

Le modalità scelte per lo sviluppo del contenuto del Piano della Qualità Percepita sono state:1. sistematicità e continuità dell’analisi;2. costruzione e condivisione della metodologia, degli strumenti di lavoro e, soprattutto, dei contenuti degli

strumenti con gli operatori;3. individuazione di metodologie di indagine (quantitative o qualitative) mirate e calibrate sullo specifico

obiettivo da raggiungere;4. scelta delle metodologie supportate da prove di efficacia/letteratura/esperienze.

Nel 2009 presso 26 UOC ospedaliere si sono realizzate indagini di soddisfazione dell’utenza con un questio-nario prestrutturato, coinvolgendo 3.041 utenti, con un tasso di risposta del 78%.Ciascun responsabile e coordinatore dell’UOC avrà il ritorno dei dati con tutti i commenti scritti nelle doman-de aperte, risultati altrettanto interessanti quanto i dati numerici.Nel corso dello stesso anno, l’ARSS Veneto ha avviato un’indagine sui dimessi dagli ospedali pubblici del Veneto, con questionario strutturato secondo la metodologia Picker, inviato a domicilio ad un campione di 1.100 dimessi, con un tasso di risposta del 61% pari a 633 questionari compilati su cui è stata effettuata l’analisi; i dati saranno disponibili nel 2010.

Servizio Aziendale di Mediazione linguistico-culturaleDal 1 luglio 2009 l’URP gestisce il Servizio Aziendale di Mediazione linguistico-culturale che fornisce suppor-to per le mediazioni, le traduzioni e la formazione alle richieste prevalentemente dell’Ospedale e del Dipar-timento di Prevenzione, in collaborazione con l’attività di mediazione gestita dall’Area Materno Infantile e dall’Unità Operativa per le politiche giovanili.Quest’attività si inserisce tra le azioni di accoglienza e tutela dell’Azienda Sanitaria; dal 2003 viene realizza-ta una relazione su l’attività di mediazione svolta a livello aziendale e pubblicata nell’intranet aziendale.

Numero interventi di mediazione:

ANNO 2005 2006 2007 2008 2009

N° interventi 268 311 352 279 249

Dichiarazioni di volontà alla donazione organiDal 199950 il Ministero della Sanità ha previsto un percorso di formalizzazione delle dichiarazioni di volontà e l’inserimento delle stesse nell’Archivio Nazionale dei trapianti predisposto dal Ministero stesso attraverso il collegamento con il sito internet https://trapianti.sanita.it.L’attività svolta nel 2008-2009 può essere così sintetizzata:� raccolta delle dichiarazioni di volontà e registrazione dei nominativi all’interno del database SIT51;� maggio 2008 realizzazione di un pieghevole sulla sensibilizzazione alla donazione organi in collaborazio-

ne con associazioni di volontariato AIDO e ANED;

50 L. 91/9951 Sistema Informativo Trapianti

� novembre 2008 incontro formativo sulla donazione degli organi e dei tessuti. L’incontro, rivolto a tutto il personale dell’Azienda ha lo scopo di informare e sensibilizzare sul tema della donazione, fornendo spunti di riflessione per rendere più semplice la scelta;

� 2009: ristampa di 10.000 pieghevoli.

Quest’attività ha portato ad un notevole incremento delle dichiarazioni di volontà:

ANNO FINO AL 2006 2007 2008 2009

N° dichiarazioni di volontà 26 9 361 456

È continuata ed è stata sistematizzata l’attività, avviata nel 2006, inerente la gestione di pubblicità com-merciale da esporre, nei modi e nei tempi concordati, nelle varie sedi dell’Azienda Ulss 9, in attesa della nuo-va gara che riassegnerà il servizio.L’attività di gestione degli spazi pubblicitari è coordinata dall’URP e monitorata dal Comitato Pubblicità, che vede tra i suoi membri anche un rappresentante dell’associazionismo di volontariato presente nel territorio dell’Azienda Sanitaria, quale membro esterno del Comitato stesso. Con i ricavi l’Azienda finanzia i costi dei punti informativi dell’Ospedale Ca’ Foncello e della sede di Borgo Cavalli.

Il Comitato di BioeticaIl Comitato di Bioetica attualmente in carica52 è stato insediato il 17.12.2007 e al 31.12.2009 si è riuni-to per 27 sedute. Alle sedute si sono sempre registrate presenze “esterne” relative a:� professionisti che hanno richiesto pareri del Comitato su questioni cliniche eticamente rilevanti;� professionisti che hanno presentato progetti di attività meritevoli di considerazioni di carattere bio-

etico;� professionisti che hanno partecipato a gruppi di lavoro misti (esterni e componenti del Comitato);� specializzandi della scuola di Igiene dell’Università di Padova in tirocinio presso la Direzione Sanita-

ria Ospedaliera;� operatori sanitari che ne hanno fatto richiesta.Il Comitato è inoltre sempre stato in collegamento con le iniziative preposte da altri comitati del Vene-to, in particolare con il Comitato Regionale di Bioetica, e ha promosso un continuo e costante aggior-namento sulle principali tematiche bioetiche dibattute a livello culturale ed istituzionale. In particolar modo nel corso di questi anni si è seguito con particolare attenzione il lavoro del legislatore in tema di Direttive Anticipate di trattamento. Si segnala infine la presenza di componenti del Comitato in altri organismi quali il Comitato Etico Provinciale per la sperimentazione clinica, il Comitato Aziendale per la lotta al dolore, il Gruppo interdisciplinare sulla SLA.

52 Deliberazione del Direttore Generale n. 1273 del 14.11.2007

3.3 ASPETTIETICI

3.2.3 Pubblicità in azienda: raccolta e gestione di spazi pubblicitari

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

66 67

Il Comitato ha realizzato un sito web specializzato sui temi trattati (http://www.ulss.tv.it/magnoliaPu-blic/Minisiti/bioetico.html).

Nel corso del biennio il Comitato ha affrontato le seguenti tematiche:� progetto disabilità;� problematiche emergenti in ambito medico legale e giuridico a partire da una sommaria rilevazione

delle cartelle cliniche che evidenziano criticità;� cure sanitarie domiciliari e problematiche del consenso;� gestione del paziente che rifiuta il trattamento nell’ambito delle attività del SUEM;� richieste di circoncisione per motivi non strettamente terapeutici;� progetto relativo a Servizio di psicologia e psichiatria di consultazione e collegamento nelle aree di

degenza medica e chirurgica.

La presentazione di questi progetti o di queste attività ha consentito al Comitato di essere informato su elementi di “umanizzazione” dei percorsi di diagnosi e cure, di relazione con pazienti e familiari, di rapporti fra operatori sanitari, di integrazione fra attività ospedaliere e territoriali. Ha permesso inoltre al Comitato di offrire suggerimenti e stimoli ai responsabili di questi progetti o di queste attività.Nel corso del biennio sono stati inoltre attivati gruppi di lavoro “misti” su questioni specifiche, cosa che ha permesso di far conoscere la tematica bioetica e l’attività del Comitato ad un elevato numero di professionisti dell’Azienda Ulss 9; questo metodo di lavoro ha reso possibile la proposta di contenuti e metodi di analisi bioetica su questioni complesse e frequenti a partire dall’esperienza dei soggetti coinvolti e dalla valorizzazione del patrimonio offerto dalla letteratura bioetica.� Criticità in sala parto. Il gruppo composto da ostetriche, infermiere e medici ha lavorato per due

anni avvalendosi della consulenza di alcuni esperti (psichiatra, anestesista, medico legale) al fine di evidenziare le principali criticità (morte endouterina fetale, IVG dopo il 90° giorno, prematurità estrema) e proporre un adeguato scenario di gestione. È stato prodotto un documento di orienta-mento valutato dal Comitato ed è stato proposto un progetto formativo per il personale ospedaliero e dei Distretti nel 2010.

� Accompagnamento del neonato morente e dei familiari. Il gruppo composto da medici e infermieri ha lavorato per circa un anno al fine di rilevare le criticità, le linee di orientamento delle società scientifiche e l’apposito documento del Ministero della Salute. È stato prodotto un documento valu-tato dal Comitato e condiviso con tutto il personale della Patologia Neonatale mediante due incontri formativi nel corso del 2009.

� Informazione e consenso: lo stato dell’arte nella pratica quotidiana ospedaliera. L’attività è in fase di svolgimento e prevede la collaborazione con l’URP che in questi mesi (fine 2009 inizi 2010) sta effettuando una rilevazione della percezione dell’utenza anche relativamente alla modalità dell’in-formazione e della raccolta del consenso. Al termine della rilevazione il Comitato proporrà adeguati intervanti formativi per il personale sugli aspetti di maggior criticità evidenziati dalla ricerca.

� Accompagnamento del bambino terminale e dei familiari. Il gruppo di lavoro composto da medici e infermieri ha elaborato un documento di orientamento che è stato successivamente vagliato e approvato dal Comitato e che costituisce un punto di riferimento per le decisioni nello scenario di fine vita.

� Appropriatezza delle cure in ambito geriatrico. Il tema è stato oggetto di una duplice rilevazione attraverso la somministrazione di un questionario a 120 medici ed infermieri selezionati. I risultati sono stati elaborati alla fine del 2009 e verranno presentati al Comitato nel 2010 al fine di predispor-re una adeguata valorizzazione dei risultati ottenuti.

� Scelte di appropriatezza in ambito terapia intensiva neurochirurgica. Il gruppo di lavoro, composto da medici ed infermieri, ha effettuato tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 un’attenta analisi delle problematiche connesse alla desistenza terapeutica. Ha elaborato un documento di orientamento che è stato valutato dal Comitato sul quale è stata effettuata formazione per tutto il personale della terapia intensiva neurochirurgica, estesa anche al personale della terapia intensiva centrale.

� Accompagnamento dei pazienti alla fine della vita in Lungodegenza. Il gruppo composto da medici ed infermieri sta elaborando una traccia di orientamento per la formazione di tutto il personale. L’ini-ziativa fa seguito alla rilevazione delle criticità emergenti nella gestione di questi decessi mediante quattro incontri con tutto il personale effettuati nel corso dei mesi settembre-novembre 2009. Il progetto si concluderà entro il primo semestre 2010.

Fra le altre attività va ricordata la convenzione con il Liceo da Vinci: nel corso dei tre anni scolastici 2007-2008, 2008-2009, e 2009-2010 si è consolidata l’attività di collaborazione finalizzata alla for-mazione di un gruppo di classi selezionate del 4° e del 5° anno (circa 200 studenti per anno scolastico). L’attività si è svolta secondo queste modalità:� formazione generale alla tematica bioetica per le classi quarte attraverso incontri specifici, elabo-

razione successiva nelle distinte classi, partecipazione in videoconferenza ad una seduta del Co-mitato;

� trattazione di un tema specifico per le classi quinte;� proposta di un convegno annuale aperto a tute le classi quarte e quinte dell’Istituto ed alla cittadi-

nanza.La presenza del Comitato fin dal 1996 può oramai considerarsi un elemento consolidato per quanto riguarda la realtà ospedaliera. La progressiva attenzione verso le problematiche bioetiche emergenti dal “territorio” segnala un “nuovo” fronte di un impegno che dovrà sicuramente trovare una attenzione più consistente nel prossimo futuro.Il Comitato di Bioetica di Treviso viene riconosciuto come uno dei più significativi punti di riferimen-

to, come testimoniato anche in recenti pubblicazioni o articoli che fanno riferimento alla letteratura ed alle istituzioni bioeti-che. Ulteriore conferma deriva da richieste di contatti o visite di esponenti di altri comitati (in particolare si segnalano: gli Ospedali Riuniti di Bergamo, l’Azienda Sanitaria Provinciale di

Trento, l’Ospedale S. Giovanni Bosco di Torino) al fine di acquisire un modello significativo.Non si deve trascurare inoltre l’attenzione all’attività del nostro Comitato da parte dell’Università di Padova e dell’università di Venezia, che hanno più volte inviato studenti per analizzare documenti e at-tività del Comitato al fine di elaborare tesi di laurea; inoltre hanno utilizzato la produzione e la presenza di componenti del Comitato per fini didattici all’interno di corsi e seminari su tematiche bioetiche.

Il Comitato di Bioetica af-fronta le problematiche bioetiche emergenti

03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI ESTRATEGIE AZIENDALI

68 69

Comitato Etico Provinciale per la sperimentazione clinicaNell’anno 200053 è stato istituito in Azienda il Comitato Etico per la sperimentazione clinica dei farmaci in applicazione del Decreto Ministeriale della Sanità del 18.03.1998.Sulla base dell’evoluzione della normativa54, che ha previsto una sempre più puntuale attenzione da parte del personale sanitario ed amministrativo alle diverse fasi dell’iter delle sperimentazioni, nel 2004 è stato costituito il nuovo Comitato e approvato il relativo Regolamento55.Il Comitato esprime pareri relativi a richieste di autorizzazione alla sperimentazione di farmaci di fase II, III, IV, dispositivi medici e tecniche invasive. Le richieste possono riguardare studi da effettuare su protocolli stesi e promossi da:� Soggetti committenti appartenenti all’industria che produce e commercializza farmaci e dispositivi me-

dici e che prevedono o meno contributi per il medico sperimentatore o per l’intera UO ove viene effettuato lo studio;

� Società Scientifiche, Istituti pubblici e privati di Ricerca o gruppi autonomi di professionisti non apparte-nenti a questa Azienda Ulss;

� Medici appartenenti alle Strutture dell’Azienda senza alcuna promozione da parte di sponsor industriali o costituiti da società scientifiche o istituti di ricerca o altri soggetti.

Il Comitato Etico esprime il proprio parere anche relativamente a richieste di autorizzazione alla sperimen-tazione che coinvolgono i MMG e i PLS, a seguito del DM 10.05.2001, e per le case di cura convenzionate site nel territorio dell’Azienda stessa.In attuazione delle indicazioni regionali56 che hanno determinato la riorganizzazione dei Comitati Etici per la sperimentazione su scala provinciale, al fine di evitare un eccessivo numero di Comitati Etici e per pro-muovere la collaborazione tra Aziende Sanitarie limitrofe, coerentemente con gli indirizzi per la costituzio-ne dell’area vasta, sono stati istituiti i Comitati Etici per la sperimentazione su scala provinciale, con sede nell’Azienda Ulss Capoluogo, competente in merito a tutte le richieste di sperimentazione afferenti al terri-torio di riferimento. Nel 2007 è stato così costituito57 il Comitato Etico Provinciale per la sperimentazione clinica della Provincia di Treviso (Aziende Ulss 7 Pieve di Soligo, 8 Asolo e 9 Treviso) e approvato il relativo regolamento58, aggiornato secondo la normativa nel novembre 200959.Sulla base delle stesse indicazioni regionali60 è stato contemporaneamente istituito in Azienda Ulss 9 il Nucleo per la Ricerca Clinica61 al fine di garantire una presenza locale di supporto ai ricercatori, promuo-vere la ricerca indipendente ed assicurare una gestione organica degli studi (vedi paragrafo 4.3 “Ricerca e Sviluppo”).

53 Deliberazione del Direttore Generale n. 1036 del 12.05.2000.54 In particolare il DL.vo 211/2003 del 24.06.200355 Deliberazione del Direttore Generale del DG n. 1305 del 26.08.2004.56 DGRV n. 4049 del 22.12.2004 “Interventi in materia di bioetica. Istituzionalizzazione del Comitato regionale per la Bioetica. Linee-

guida per la costituzione ed il funzionamento dei Comitati etici per la sperimentazione dei farmaci. Linee-guida per la costituzione ed il funzionamento dei Comitati per la pratica clinica”. DGRV 4430 del 28.12.2006 detta nuove indicazioni sulla organizzazione della rete dei Comitati Etici.

57 Deliberazione del Direttore Generale n. 616 del 30.05.200758 Deliberazione del Direttore Generale n. 1015 del 23.08.2007

Deliberazione del Direttore Generale n. 1263 del 19.11.200959 DGRV n. 4430 del 28.12.200660 Deliberazione del Direttore Generale n. 1016 del 23.08.200761 Sulla base delle indicazioni di cui alla DGRV n. 4430 del 28.12.2006 e del Decreto del Ministero della Salute del 12.05.2006

717070

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

BILANCIO SOCIALE 2008-2009

500PROFESSIONISTI COINVOLTI NEL NUOVO CICLO DI ACCREDITAMENTO DI ECCELLENZA10PROGETTI AZIENDALI ATTIVI SUL FRONTE ICT E TELEMEDICINA

420EVENTI DI FORMAZIONE INTERNA NEL 2009

35PROGETTI DI RICERCA PER L’INNOVAZIONE PER UN FINANZIAMENTO COMPLESSIVO DI € 10.748.221,89

Per l’Azienda Ulss 9 qualità significa soddisfare i bisogni del singolo cittadino. Per raggiungere tale obiettivo l’Azienda ha adottato modelli di sviluppo della qualità che potessero:� coinvolgere tutto il personale aziendale;� fare in modo che fossero coinvolte le diverse strutture organizzative che nel loro complesso costi-

tuiscono l’intera organizzazione aziendale;� individuare i bisogni di salute della popolazione come punto di riferimento;� ottenere un riconoscimento da parte di un ente terzo indipendente, di carattere internazionale.

In base a questi presupposti l’approccio alla qualità nell’Azienda Ulss 9 è basato sui seguenti principi:� adottare un modello unico di gestione della qualità a livello aziendale: “accreditamento di eccellen-

za canadese”, coinvolgendo un sempre crescente numero di personale. Il sistema qualità secondo le norme ISO 9001 viene mantenuto solo per alcune unità operative caratterizzate da vincoli appli-cativi;

� perseguire l’integrazione dei diversi sistemi quali: qualità, sicurezza degli operatori nel luogo di la-voro, sicurezza della persona assistita e ambiente; tale integrazione è avvenuta attraverso la revi-sione ed integrazione di tutte le procedure gestionali presenti in azienda e la realizzazione di audit integrati qualità sicurezza ed ambiente;

� sviluppare l’autorizzazione all’esercizio e l’accreditamento istituzionale regionale62 in modo sinergi-co con le esperienze già sviluppate durante lo sviluppo del programma di accreditamento di eccel-lenza canadese;

La Regione Veneto, con la Legge regionale n. 22/2002 ha definito un Modello di Miglioramento Conti-nuo della Qualità Veneto a tre livelli:� l’autorizzazione all’esercizio;� l’accreditamento istituzionale;� l’accreditamento di eccellenza (adesione volontaria).In ottemperanza a quanto previsto dalla Legge Regionale 22/2002, l’Azienda ha condotto nel 2007 un’intensa attività di autovalutazione rispetto alla conformità a requisiti minimi organizzati-vi, strutturali e tecnologici per l’autorizzazione all’esercizio e nel maggio del 2008 si è sottopo-sta alla visita condotta dai valutatori del Grup-po Tecnico Multiprofessionale della Regione Veneto.Nel novembre 2009 la Regione ha trasmesso la conferma l’autorizzazione all’esercizio con le prescrizioni e relativi termini di adeguamento63.Per aderire al modello regionale anche per il livello obbligatorio dell’accreditamento istituzionale, l’A-zienda, ha inviato in Regione tutta la documentazione necessaria per dimostrare il rispetto dei requi-siti richiesti dall’accreditamento istituzionale.

4.1 QUALITÀ

62 LR 22/2002 63 Decreto Regionale n.98 del 26.11.2009

L’Azienda ha conseguito nel 2007 l’accreditamento di eccellenza per l’Ospedale di Treviso - Oderzo e per il Servizio di Assistenza Domicilia-re (dei Distretti Socio Sanitari)

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

72 73

Per quanto riguarda il terzo livello previsto dalla LR 22/2002, già dal 2001 in Azienda è iniziata l’ap-plicazione, prima sperimentale e poi effettiva, del modello di accreditamento di eccellenza proposto dall’Accreditation Canada (AC)64.L’accreditamento di eccellenza è un processo adottato dalle organizzazioni sanitarie per valutare e mi-gliorare qualità e sicurezza delle cure e dei servizi forniti alla popolazione. Il programma prevede che ogni tre anni l’organizzazione sanitaria conduca dapprima un’autovalutazione rispetto agli standard di eccellenza e, in seguito, si sottoponga ad una visita di accreditamento condotta da valutatori esterni

di pari professionalità. Al termine della visita l’AC consegna all’Azienda il report finale, comprensivo delle raccomandazioni per il futuro e della decisio-ne in merito all’accreditamento. L’Azienda utilizza il report per apportare i miglioramenti ai propri servizi e in effetti le raccomandazioni sono state utilizzate come importante elemento di input per la programmazione aziendale (PAL e Documento

Direttive). L’accreditamento conferisce all’Organizzazione il riconoscimento che i servizi rispettano standard di eccellenza.Nel novembre del 2007 l’Azienda ha conseguito l’attestato di accreditamento di eccellenza per l’O-spedale di Treviso - Oderzo e per il Servizio di Assistenza Domiciliare dei Distretti Socio Sanitari. È da sottolineare che si trattava del primo esempio in Europa di accreditamento di eccellenza di un’Azienda socio sanitaria secondo il modello canadese.L’esperienza di applicazione del programma di accreditamento di eccellenza ha dimostrato che il mo-dello contribuisce a migliorare l’efficacia intesa come la capacità di conseguire gli obiettivi strategici nel rispetto dei valori aziendali. Ciò significa che i comportamenti, le azioni quotidiane e le progettuali-tà dell’Azienda sono state indirizzate verso le priorità aziendali, condizione indispensabile al raggiun-gimento degli obiettivi. Analogamente al concetto di efficacia l’applicazione del modello di accredita-mento ha consentito di migliorare l’efficienza nella gestione, in quanto ha permesso un’autoanalisi clinica, gestionale e organizzativa e l’identificazione di aree di intervento finalizzate a migliorare an-che l’efficienza.Attualmente è in corso il nuovo ciclo di accreditamento 2008 - 2010 che coinvolge tutte le strutture operative aziendali: Ospedale, Di-stretti Socio Sanitari, Dipartimento di Prevenzione, Dipartimento di Salute Mentale. In questo ciclo l’attenzione è rivolta a sviluppare delle azioni finalizzate a migliorare la tutela della sicurezza dell’assi-stito, definite Pratiche Obbligatorie per l’Ente (POE).

64 L’Accreditation Canada, sino al 2008 Canadian Council on Health Services Accreditation (CCHSA), è uno dei principali Enti di accreditamento internazionali; è senza fini di lucro e indipendente. L’Ente definisce standard, programmi di accreditamento e aiuta le Organizzazioni sanitarie ad analizzare e migliorare la qualità dell’assistenza e dei propri servizi.

Il nuovo ciclo di accreditamento di eccellenza ha coinvolto tutte le strutture aziendali: Ospedale, Dipartimento di Prevenzione, Dipartimento di Salute Mentale, Distretti Socio Sanitari.

Le POE sono prassi essenziali da mettere in atto per accrescere la sicurezza dell’assistito e ridurre al minimo il rischio; sono 21 e spaziano nelle aree della cultura sulla sicurezza, della comunica-zione, dell’uso dei farmaci, del controllo delle infezioni e dell’am-biente di lavoro. Alcuni esempi di POE in corso di applicazione sono:� definizione di un sistema di raccolta ed analisi degli eventi av-

versi e realizzazione di un cruscotto di indicatori sulla sicurez-za del paziente;

� applicazione della metodologia prospettica di gestione del ri-schio (FMEA) a processi ritenuti rilevanti, come ad esempio il processo operatorio in Cardiochirurgia e di somministrazione di antiblastici in Urologia;

� sviluppo di documenti informativi inerenti la sicurezza per assi-stiti, familiari, volontari e professionisti sanitari;

� definizione di modalità e strumenti per l’attività di riconciliazione dei farmaci nell’ambito del ricove-ro ospedaliero;

� definizione di modalità per garantire una gestione sicura dei farmaci, ad esempio gli elettroliti concentrati. Nel corso della visita di accreditamento sarà valutata la conformità dell’Azienda a ciascuna POE.

Il programma di accreditamento è coordinato dal Servizio Qualità e attualmente sono attivi 23 Team mul-tiprofessionali, per un totale di circa 400 professioni-sti, che rappresentano l’Ospedale di Treviso e Oderzo, i Distretti Socio Sanitari, il Dipartimento di Prevenzione, il Dipartimento di Salute Mentale, i Servizi Tecnico Am-ministrativi e la Direzione Aziendale.

Negli anni 2008 - 2009 l’Azienda, a seguito di racco-mandazioni emerse dal programma di accreditamen-to di eccellenza ha promosso lo sviluppo di percorsi

clinico - assistenziali, che rappresentano uno strumento per garantire la presa in carico delle persone assistite basata sul confronto multiprofessionale. È stata definita una metodologia uniforme a livello aziendale per lo sviluppo di percorsi clinico-assistenziali basata sui principi dell’evidence based prac-tice, con i seguenti vantaggi:� avere un solido punto di riferimento sotto il profilo della scientificità ed appropriatezza;� permettere ai diversi professionisti di avere un unico modello di riferimento;� garantire la valutazione dell’appropriatezza ed efficacia della presa in carico degli assistiti;� promuovere la multiprofessionalità.Citiamo alcuni dei percorsi clinico-assistenziali sviluppati:� percorso diagnostico del paziente con sospetto radiologico di neoplasia polmonare;� percorso clinico del malato con decadimento cognitivo;� percorso di valutazione del dolore toracico;

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

74 75

� percorso terapeutico del paziente con endocardite batterica.Le linee strategiche per lo sviluppo della qualità in azienda per il prossimo triennio sono esplicitate nel Piano Attuativo Locale 2010 -2012 e nel Piano Qualità 2010 - 2012, che costituisce una visione di insieme di tutte le progettualità ed obiettivi relativi alla Qualità.

Personale dedicato all’UO Qualità negli anni 2007, 2008, 2009.

ANNO 2007PROFILO PROFESSIONALE RAPPORTO DI LAVORO RUOLO

1 Biologo Tempo pieno Responsabile

1 Infermiere Tempo pieno Collaboratore

PROFILO PROFESSIONALE IMPEGNO ORARIO FUNZIONI SVOLTE

1 Dietista 564 Componente gruppo di progetto Accreditamento di eccellenza

1 Psicologo 658Componente gruppo di progetto

Applicazione LR n.22/2002- Autorizzazione all’esercizio.

ANNO 2008PROFILO PROFESSIONALE RAPPORTO DI LAVORO RUOLO

1 Biologo Tempo pieno Responsabile

1 Infermiere Tempo pieno Collaboratore

1 Dietista Tempo parziale Collaboratore

1 Psicologo Tempo pieno Collaboratore

ANNO 2009PROFILO PROFESSIONALE RAPPORTO DI LAVORO RUOLO

1 Biologo Tempo pieno Responsabile

1 Infermiere Tempo pieno Collaboratore

1 Infermiere Tempo parziale Collaboratore (da settembre 2009)

1 Dietista Tempo parziale Collaboratore

1 Psicologo Tempo pieno Collaboratore (fino ad agosto 2009)

PROFILO PROFESSIONALE IMPEGNO ORARIO FUNZIONI SVOLTE

1 Infermiere 138 Componente gruppo di progetto Accreditamento di eccellenza

1 Infermiere 56 Componente gruppo di progetto Accreditamento di eccellenza

Il frenetico avanzamento tecnologico nei settori dell’elettronica, dell’informatica e delle telecomuni-cazioni ha portato numerosi elementi innovativi nel campo dei servizi offerti ai cittadini; in particolare l’applicazione di nuovi sistemi informatici e di telecomunicazione alle scienze sanitarie ha reso con-crete soluzioni sino a poco tempo fa inimmaginabili, contribuendo all’aumento dell’efficacia, dell’effi-cienza e dell’equità di accesso alle prestazioni sanitarie e socio sanitarie e ai servizi specie quando la distanza rappresenta un fattore critico.Si pensi alle macro-categorie di servizi quali il teleconsulto (trasmissione di informazioni sanitarie in modalità bidirezionale per supportare la definizione di un parere medico), il telemonitoraggio (insieme dei mezzi e delle forme di intervento volte a realizzare l’assistenza presso l’abitazione degli assistiti o in strutture decentrate rispetto agli ospedali), la telerobotica (utilizzo della robotica per effettuare interventi su paziente a distanza), la tele-emergenza (collegamento tra mezzi mobili e ospedali per verificare la disponibilità di posti letto e permettere un primo inquadramento diagnostico terapeutico del paziente durante il trasporto).Tuttavia, alla disponibilità di nuovi e sofisticati sistemi informatici, non sempre corrisponde una con-creta attivazione delle soluzioni prospettate: si è in altri termini assistito, negli anni, alla realizzazione di numerosi progetti pilota e di sperimentazioni rimaste spesso tra loro indipendenti e confinate in realtà locali, mentre una minima percentuale di iniziative si è trasformata in attività di routine per le Aziende Sanitarie.L’informatizzazione sanitaria non è pertanto solo un problema tecnico o di tecnologia da calare di-rettamente nei Sistemi Sanitari e allo stesso tempo non è neppure un problema puramen-te sanitario: è necessario, infatti, individuare i promotori del successo delle applicazioni in-formatiche e di telemedicina, quali, in primis, i medici di Direzione dei Presidi Ospedalieri, prevedendo una fase di riorganizzazione e razionalizzazio-ne delle Strutture Sanitarie che intendono sfruttare le opportunità offerte da tali tecnologie. Si rende inoltre necessario affrancare le esperienze progettuali di informatizzazione dall’alibi della dimensione “prototipale” che porta spesso a indirizzare le attività agli obiettivi del singolo studio, piuttosto che a quelli di gestione del cambiamento, in una logica di rete dei servizi sanitari.L’esperienza realizzata in Azienda Ulss 9 ha testimoniato ed avvalorato le considerazioni sopra espo-ste, portando l’Azienda a investire in un insieme di progetti ed iniziative decisamente ricco, a testimo-nianza di uno sforzo non occasionale ed isolato, ma volontario, sistematico e condiviso.I processi di informatizzazione avviati hanno coinvolto quasi tutti i settori strategici e riguardato la maggior parte degli ambiti sia ospedalieri che territoriali, che dell’area amministrativa; in particolare l’informatizzazione si è in questi anni consolidata assumendo la dimensione di strategia aziendale; all’interno dell’organizzazione si è lavorato per consolidare le migliori pratiche e farne attività di routi-ne per l’Azienda, investendo nel promuovere una cultura del cambiamento con forte committment del vertice aziendale.

4.2. PROGETTI ICT E TELEMEDICINA

L’informatizzazione in questi anni si è consolidata assumendo la di-mensione di strategia aziendale

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

76 77

Segue un elenco ed una breve descrizione dei principali progetti ICT attivi in Azienda:

OSCAR (OSpedale Senza CARta)Nel corso degli ultimi anni vi sono state diverse iniziative riguardanti l’informatizzazione della cartella clinica di ricovero o ambulatoriale. Con il progetto OSCAR65, l’Azienda Ulss 9 vuole da un lato consolida-re e portare ad uno standard aziendale tali esperienze, dall’altro portare allo stesso livello di sviluppo informatico tutte le UOC che sinora non sono state coinvolte in tali progettualità. OSCAR si pone quindi come principale obiettivo quello di dotare l’intero Ospedale ed il Poliambulatorio di una cartella clinica di ricovero e ambulatoriale completamente digitale e paperless, riducendo, uniformando e standardiz-zando il numero di applicativi informatici già in uso, con conseguente riduzione dei costi di integrazio-ne tra i diversi programmi software.In base all’esperienza maturata in azienda nella conduzione di progetti analoghi ad elevata comples-sità, è previsto un preciso modello organizzativo di gestione progetto, con un servizio di Project Mana-gement dedicato al progetto stesso.All’interno del progetto vi sono due macro aree: la prima di evoluzione, consolidamento e messa a regi-me dei progetti in corso, la seconda di nuovi progetti per i reparti non informatizzati:

Evoluzioni � SIO� Clara� Elektra� Minnie� Medicina Riabilitativa� Cartella Ambulatoriale

Nuovi Progetti � Cartella Clinica Elettronica Di Degenza� Cartella Clinica Elettronica Di Terapia Intensiva� Gestionale Di Sala Operatoria

RISULTATIRispetto al programma di lavoro previsto sono state portate a compimento le procedure di acquisizio-ne per il servizio di project management al progetto ed è stato svolta nel 2009 un’importante attività di analisi e di mappatura dell’attuale configurazione organizzativo - tecnologica. Questa ha evidenzia-to una proliferazione di applicativi in uso nei reparti ed ha portato quindi una ridefinizione dell’architet-tura generale del SIO, base per la costruzione e lo sviluppo dei nuovi progetti.

65 Deliberazione del Direttore Generale n. 959 del 27.8.2009

ELEKtronic paTient Record in cArdiovascular departmentELEKTRA è il progetto di cartella clinica elettronica paperless sviluppato presso il Dipartimento Cardio-vascolare. Partendo dall’avanzato stadio di informatizzazione degli ambulatori del Centro Cardiologico il progetto si può definire come estensione del medesimo software di cartella ambulatoriale all’area di degenza di Cardiologia, Cardiochirurgia e Terapia Intensiva Cardiochirurgica. Elemento distintivo del progetto è la forte integrazione con le apparecchiature elettromedicali e l’integrazione, secondo stan-dard HL7, con il SIO (sistemi ADT, Order Entry e Repository). Il progetto, in stretta collaborazione con il Servizio Tecnologie Sanitarie, ha gestito in parallelo una importante attività di progettazione e realiz-zazione dei cablaggi in reparto (rete fissa e wireless) compresa la completa riprogettazione delle sale operatorie e terapia intensiva cardiochirurgica, strettamente connesse all’acquisizione della nuova centrale di monitoraggio.

RISULTATINel corso del 2008 e 2009 è stata avviata l’informatizzazione della cartella di degenza di Cardiologia, compresa la parte di UTIC, dove tutta la documentazione medica ed infermieristica è stata completa-mente digitalizzata. Circa 20 medici e 50 infermieri sono stati formati ed affiancati negli avviamenti. Sono state progettate e realizzate tutte le infrastrutture di rete (rete fissa e wi fi) necessarie alla gestione del dato in tempo reale “in corsia” o al posto letto. Resta da avviare la gestione della terapia farmacologica che, data la complessità, sarà portata a regime nel corso del 2010. Il sistema è stato in gran parte configurato anche per le UOC Cardiochirurgia e Terapia Intensiva Cardiochirurgica, dove sono previsti gli avviamenti a giugno e settembre 2010. Il grande vantaggio del sistema sin qui imple-mentato consiste in effetti nella capacità di fare da vero unico grande contenitore di tutte le informa-zioni del paziente: dai dati imputati da medici ed infermieri, ai dati provenienti dalle apparecchiature e dai sistemi dipartimentali quali il laboratorio, microbiologia, radiologia, etc.

inforMatIc Neo-Natology patIent rEcordMINNIE è il progetto di cartella clinica elettronica paperless sviluppato presso le UOC di Nido e Pato-logia Neonatale. Il progetto ha visto una stretta collaborazione con il Servizio Tecnologie Sanitarie, procedendo in parallelo all’acquisizione del nuovo sistema di monitoraggio, del software di cartella ed alla realizzazione di tutti i cablaggi di rete necessari al funzionamento delle diverse componenti hardware. Tutte le culle di Terapia Intensiva Neonatale sono ora dotate di monitor e workstation, in rete tra loro, dove è possibile consultare contemporaneamente i dati di monitoraggio ed i dati di car-tella clinica elettronica. Anche in questo caso l’elemento distintivo del progetto è la forte integrazione con le apparecchiature elettromedicali e l’integrazione, secondo standard HL7, con il SIO (sistemi ADT, Order Entry e Repository).

RISULTATINel corso del 2009 è stata completata la fase di avviamento sia del Nido sia della Patologia Neonatale, con gestione informatizzata di buona parte della modulistica cartacea precedentemente utilizzata. 12 medici e 55 infermieri sono stati formati ed affiancati negli avviamenti. Sono state progettate e realizzate le infrastrutture di rete, con importanti interventi soprattutto sulla terapia intensiva e sub intensiva. Attivata, ma ancora in fase di test, la gestione della terapia farmacologica che sarà portata a regime entro il 2010.

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

78 79

CARAMBA (CARtella AMBulatoriale informatizzatA)Il progetto CARAMBA muove dal principio di uniformare, informatizzandola, la refertazione delle visite ambulatoriali, siano esse per interni (consulenze) o per esterni. Questo come primo passo verso la completa informatizzazione degli ambulatori, prevedendo quindi di perfezionare sia l’aspetto clinico, con la gestione informatica del cartellino ambulatoriale, di eventuali schede strutturate di cartella, con l’invio del referto al repository aziendale, sia l’aspetto amministrativo di contabilizzazione delle prestazioni e di produzione della ricetta rossa. Partendo da una mappatura completa delle UOC è stato stilato un programma di lavoro triennale 2009 - 2011 che prevede la copertura totale degli ambulatori (ospedale e specialistica ambulatoriale territoriale).

RISULTATINel corso del 2009 sono state avviate alla refertazione ambulatoriale le UOC che effettuano consu-lenze per il Pronto Soccorso, mettendo quindi un primo tassello nel percorso di “dematerializzazione” della documentazione sanitaria. Circa 170 medici sono stati formati nell’utilizzo del programma, già predisposto per la firma digitale del referto. Pianificata per il 2010 e 2011 l’estensione ad ulteriori 300 medici, con evoluzioni del software ed un generale perfezionamento nella gestione ambulatoriale sia da un punto di vista organizzativo che di software.

FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico)Grazie al fascicolo sanitario elettronico si possono raccogliere ed organizzare le informazioni cliniche che riguardano il singolo paziente, nonché renderle dispo-nibili all’istante e in un qualsiasi contesto in cui dovessero essere necessarie. Il FSE raccoglie i risultati di laboratorio, i referti di radiologia, di anatomia patolo-gica e di qualsiasi altro servizio in grado di produrre referti digitali. L’obiettivo è quello di rendere immediato e sicuro l’acceso ai dati del paziente, con possibilità

di consultare lo storico sempre nel rispetto delle direttive della privacy, ove ogni accesso al documen-to è tracciato ed autorizzato attraverso policy stabilite dall’azienda.

RISULTATINel corso del 2008 e 2009 il progetto è stato portato a definitivo compimento integrandosi con le immagini provenienti dal PACS, formando tutto il personale dei reparti e rilasciando una nuova release di prodotto che assicura la possibilità di rintracciare sempre e comunque tutti gli accessi ai referti da parte degli utenti, così come previsto dalla normativa privacy. È stata anche testata l’integrazione con i sistemi di cartella clinica elettronica di reparto, predisponendo il software per l’archiviazione ed esibizione di documenti di cartella clinica quali la lettera di dimissione, le consulenze o i referti ambu-latoriali. Studiata anche l’integrazione con le cartelle dei MMG (vedi paragrafo integrazione MMG).

Libretto Sanitario ElettronicoIl Libretto Sanitario Elettronico rappresenta l’evoluzione del servizio di scarico referti implementato con il progetto Telemed-ESCAPE. Esso raccoglie potenzial-mente i documenti prodotti dai propri servizi (laboratorio, radiologia) e da altre aziende sanitarie e fornisce una serie di strumenti come i promemoria in oc-casione di scadenze di appuntamenti, informazioni utili su patologie croniche,

supporto per la raccolta dei dati clinici; una vera evoluzione del fascicolo che vedrà necessariamente coinvolti centri servizi esterni. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con Postecom.

RISULTATIIl servizio è stato attivato da febbraio 2009. Il cittadino ha quindi a disposizione non solamente uno strumento di estrazione del singolo referto ma uno strumento più ampio per la consultazione di tutta la sua documentazione sanitaria digitale. Il servizio garantisce anche la conservazione di tali docu-menti secondo la normativa vigente.

Integrazione MMG e ricette elettronicheI Medici di Medicina Generale sono sempre di più considerati dall’Azienda come leva strategica nei percorsi di miglioramento dei servizi con ottimizzazione e semplificazione degli stessi al cittadino. L’integrazione dei MMG è un progetto che punta a far colloquiare i sistemi informatici aziendali con le cartelle clini-che dei MMG. Dato l’elevato grado di informatizzazione degli stessi tale integra-

zione software può risultare particolarmente utile e rilevante, soprattutto nei seguenti ambiti:� anagrafe;� invio informatizzato delle ricette;� scarico referti.Per realizzare tali integrazioni la maggiore complessità è legata alla condivisione dei dizionari delle prestazioni e alle anagrafiche in generale. Ancor più rilevante il cambiamento dell’organizzazione, compreso l’aspetto sempre complesso del rispetto della privacy.

RISULTATINel corso del 2008 - 2009 è stata svolta e conclusa tutta l’analisi organizzativa e tecnica con defini-zione quindi delle specifiche di integrazione. Già realizzata inoltre l’integrazione con l’anagrafe e la condivisione delle banche dati delle prestazioni e dei risultati, in particolare per quanto concerne i dati di laboratorio. Poste anche le basi per l’invio informatico delle ricette al CUP.

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

80 81

Progetto “riuso ESCAPE“66

Nel corso del 2007 l’Azienda Ulss 9 ha inserito la soluzione ESCAPE nel “Catalogo delle applicazioni riu-sabili” del CNIPA, e nel maggio 2009 i progetti di riuso presentati dalla Regione Veneto e dalla Regione Lazio sono stati approvati e cofinanziati dal CNIPA, con l’obiettivo di estendere la soluzione ESCAPE ad entrambe le regioni. Il progetto ESCAPE è nato con la finalità di creare un sistema di dematerializza-zione dei referti di laboratorio e di trasmissione degli stessi ai destinatari interni (reparti) ed esterni (MMG e pazienti). La sua estensione alle 23 aziende sanitarie del Veneto rappresenta l’occasione per evolvere ed aggiornare la soluzione rispetto alle tecnologie e gli standard più recenti nel campo dell’e-Health.

RISULTATINel corso del 2009 sono state avviate tutte le procedure amministrative necessarie allo start up del progetto. È stato definito, in collaborazione con il consorzio Asenàl.IT, un piano esecutivo di progetto, ed avviate le attività per di analisi finalizzate all’aggiornamento tecnologico della soluzione ESCAPE, così come previsto dal CNIPA.

Health Optimum67

Il progetto Health Optimum, già iniziato con la prima fase di Market Validation negli anni 2004-2006 è proseguito negli anni 2007 - 2009 con la fase di Initial Deployment, con l’obiettivo di diffondere su più ampia scala i modelli validati nella precedente fase e contemporaneamente di testarne e sperimentar-ne di nuovi. Si sono pertanto diffusi e portati a regime presso tutti i poli ospedalieri del Veneto i servizi di telelaboratorio e di teleconsulto neurochirurgico. In parallelo si sono studiate e sperimentate due nuove soluzioni quali il teleconsulto neurologico per il trattamento dell’ictus ischemico e la gestione decentrata della terapia anticoagulante orale (TAO).� Teleconsulto Neurologico per la trombolisi dell’ictus ischemicoLe malattie cerebrovascolari sono una delle principali cause di mortalità, morbilità e disabilità con rile-vante impatto sullo stato di salute della popolazione e rappresentano la terza causa di morte nei paesi industrializzati. Il progetto punta ad ottimizzare la gestione del paziente ed a somministrare, nei casi idonei, la terapia trombolitica entro le 3 ore dall’insorgenza dei sintomi. Basato sulla stessa infrastrut-tura tecnologica del teleconsulto neurochirurgico, è stata realizzata una nuova form di teleconsulto per la condivisione del dataste clinico e adottato il protocollo SITS-MOST per la gestione terapeutica del paziente.� Terapia anticoagulante orale (TAO)La peculiarità della TAO sta nella necessità di una sorveglianza clinica specifica e di un controllo di la-boratorio continuo. La gestione decentrata della TAO è uno dei nuovi servizi sviluppati dal gruppo di co-ordinamento. L’obiettivo è quello di offrire ai pazienti la possibilità di effettuare il prelievo e ricevere la terapia in diversi punti dislocati sul territorio anziché presso il centro, riducendo così gli spostamenti.

66 Electronic Signature in Care Activities for Paper Elimination67 HEALTHcare delivery OPTIMisation throUgh telemedicine

Outsourcing ICTL’Azienda Ulss 9 è supportata da un’infrastruttura ICT, articolata e complessa, atta all’erogazione di servizi applicativi, di comunicazione dati ed interscambio fonia ai diversi utenti nelle varie sedi dislocate sul territorio. Sono stati da tem-po implementati ed avviati a regime numerosi progetti e sistemi per la gestione dell’intero flusso informatico della documentazione sanitaria, per la distribuzio-

ne telematica dei referti digitali ai reparti ed ai pazienti esterni, per la trasmissione elettronica delle circolari aziendali e per le applicazioni di telemedicina. Un sistema così complesso e articolato, che opera in un ambito sanitario ed ospedaliero, deve garantire alta affidabilità, continuità operativa e protezione da rischi di blocchi o fermi dovuti ad anomalie. Risulta pertanto sempre di più necessario garantire alta affidabilità tecnologica e continuità funzionale dei sistemi, facendo leva su due elementi strategici, rappresentati dal consolidamento e dallo sviluppo dei sistemi ICT:� il miglioramento dei sistemi informativi, con rapido sfruttamento delle potenzialità che la tecnologia

mette a disposizione;� il miglioramento delle capacità organizzative, necessarie per rendere fruibili i servizi tecnologici

all’interno dei processi aziendali.Date le premesse si è ritenuto necessario procedere all’indizione di una gara pubblica, al fine di sce-gliere un unico contraente con caratteristiche e capacità tali da garantire alta affidabilità e protezione da rischi di blocchi affidandogli una gestione globale del sistema ICT aziendale. Tale percorso è sta-to condiviso anche con l’Azienda Ulss 7, con la quale è stato costituito un Dipartimento funzionale di Area Vasta. Trattasi pertanto di un outsourcing dell’ICT, con affidamento del servizio per la gestione, manutenzione ed aggiornamento evolutivo dell’infrastruttura tecnologica e del sistema informatico aziendale, per un periodo di 7 anni, per le Aziende Ulss 9 e 7 della Regione Veneto.

RISULTATINel corso del 2009 è stata espletata la procedura di gara e sono state analizzate ed attivate le fasi preliminari all’effettivo avvio del servizio, con alcuni interventi di riorganizzazione del Servizio per l’In-formatica.

RISULTATIIl progetto si è chiuso ad agosto 2009. È stato previsto un ulteriore anno di osservazione e raccolta dei dati relativi ai volumi e ai risultati sino ad agosto 2010.

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

82 83

L’UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione coordina e gestisce le attività di Ricerca e Sviluppo come segue:� Progetti aziendali: coordinamento delle progettualità in ambito aziendale e con fondi messi a dispo-

sizione dall’amministrazione stessa secondo quanto descritto nel paragrafo 3.1 Programmazione aziendale e controllo;

� Progetti finanziati con fondi non aziendali: regionali, ministeriali, AIFA (Agenzia Italiana del farmaco), Commissione Europea, fondi erogati da privati, etc. Le aree tematiche di ricerca sono direttamente attinenti alle esigenze della programmazione, allo scopo di sviluppare progetti condivisi dalle Azien-de Sanitarie, in un’ottica di holding che favorisca l’ottimizzazione degli investimenti ed eviti possibili sprechi nel campo della ricerca.Nel corso del biennio 2008-2009 sono state attivate 35 iniziative che hanno coinvolto l’azienda in vari ambiti*.

L’UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione nel dicembre 2009 ha realizzato un evento con la partecipazione della Regione Veneto, rivolto a tutta la dirigenza sanitaria e amministrativa dell’A-zienda per sensibilizzare sull’importanza della ricerca: “Sviluppo della ricerca in ambito socio sani-tario come implementazione dell’attività istituzionale".

��Ricerca clinica: la convinzione che la ricerca clinica rappresenti un importante momento di crescita per il personale sanitario coinvolto, ma anche un’opportunità per l’Azienda di mantenersi all’avan-guardia nel panorama sanitario e, soprattutto, una garanzia per il paziente di essere trattato con le migliori pratiche cliniche, ha portato ad incentivare lo sviluppo di questa attività. La ricerca clinica ha riguardato sia studi “profit” (finanziati ad esempio da aziende farmaceutiche per lo sviluppo di nuove molecole), sia “non profit”, promossi da singoli ricercatori o società scientifiche e finanziati da enti/associazioni senza fini di lucro.A seguito dell’istituzione del Comitato Etico Provinciale per la sperimentazione clinica della Provin-cia di Treviso (vedi paragrafo 3.3.2 “Comitato etico per la sperimentazione clinica”), l’Azienza Ulss 9 ha istituito nel settembre 2007 il Nucleo per la Ricerca Clinica (NRC) al fine di garantire una presen-

4.3 RICERCA E SVILUPPO

No profitProfit

18

31 20

20 62

49

120

80

60

40

20

0AULSS 7 AULSS 8 AULSS 9

STUDI PRESENTATI AL CEP DA SETTEMBRE 2007 A DICEMBRE 2009

ANNO PROGETTI DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA

PROGETTI IN AMBITO CLINICO

PROGETTI IN AMBITO ORGANIZZATIVO E

GESTIONALE

TOTALEPROGETTI

FINANZIAMENTO LEADER/ PARTNER

2007 21 fondi regionali

1 fondi comunitari

83 fondi ministeriali3 fondi regionali

1 fondi comunitari1 fondi privati

44 fondi regionali

14 € 9.179.632,26 10 leader4 partner

2008 - 121 fondi ministeriali3 fondi regionali8 fondi privati

21 fondi comunitari

1 fondi privati

14 € 1.142.761,84 12 leader2 partner

2009 - 53 fondi regionali2 fondi privati

22 fondi regionali

7 € 425.827,79 6 leader1 partner

TOT 2 25 8 35 € 10.748.221,89 28 leader7 partner

*dati aggiornati al 31.12.2009

68 Deliberazione del Direttore Generale n.1079 del 01.10.2009

4.4. FORMAZIONE DEL PERSONALE

Nel biennio 2008-2009 il Servizio Formazione e Aggiornamento ha implementato l’attività di formazione interna all’Azienda ed ha introdotto significative innovazioni in un contesto regionale e nazionale in forte mutamento. La for-mazione si è consolidata come leva strategica aziendale che affianca lo sviluppo professionale continuo ed il cambiamen-

to, rappresentando uno dei principali strumenti a vantaggio delle risorse umane, che sono la principale ricchezza della nostra organizzazione.

Le principali attività sviluppate nel corso del biennio sono le seguenti:1) Regolamento Amministrativo68: è stato approvato il Regolamento sulle procedure amministrative

inerenti alla Formazione Aziendale. In particolare sono state individuate tre fasce di importi orari e massimali di spesa per ciascuna professionalità richiesta, da corrispondere ai formatori al fine di calmierare l’offerta formativa ed offrire una tipologia di docenza qualitativamente adeguato.

2) Piano Formativo Aziendale (PFA): nel 2008 è stato sviluppato, analogamente agli anni precedenti, il PFA, implementato nei numeri dei corsi di Formazione sul Campo (FSC) che hanno coinvolto ampi gruppi professionali, rappresentando una modalità apprezzata, in cui durante il lavoro si apprende (learning on the job) con una prevalente attività pratica che consente di trasferire dall’esperienza un livello di apprendimento maggiore e stabile nel tempo.

La formazione si è conso-lidata come leva strategi-ca aziendale

4.4.1 Principali attività

za locale di supporto ai ricercatori, promuovere la ricerca indipendente ed assicurare una gestione organica della ricerca clinica. A tale struttura, accanto ai compiti generali e di consulenza per le ricerche non profit, sono stati affidati anche il supporto e la gestione degli studi di ricerca osserva-zionale/epidemiologica che non prevedono il coinvolgimento diretto di pazienti e che pertanto non richiedono autorizzazioni o notifiche al Comitato Etico Provinciale. Il NRC è stato collocato in staff alla Direzione Generale per sottolineare il ruolo strategico che viene attribuito in Azienda alla ricerca clinica come strumento di crescita e miglioramento della pratica clinica.In considerazione delle attività svolte, il NRC è costituito da figure professionali con competenze di-verse: un farmacista, due clinici, un epidemiologo, un medico di Direzione Sanitaria con competenze medico-legali, un infermiere, un amministrativo.

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

84 85

3) Nel 2009 è stato introdotto lo sviluppo innovativo di un Catalogo delle Offerte Formative che ha consentito di far conoscere in Azienda e nel contesto regionale e nazionale le potenzialità in questo settore dell’Azienda Ulss 9, iniziando a svolgere una attività di riferimento nell’Area Vasta.

4) Oltre alle numerose proposte divise per area professionale, si sono rafforzati i percorsi di FSC e si sono introdotti percorsi trasversali ai quali accedere indipendentemente dalle aree professionali di provenienza (numero di corsi nell’anno 2009: 184).

5) Corsi trasversali di rilevanza strategica:A) Informazioni scientifiche.Le principali attività sviluppate nel corso del biennio sono le seguenti:� nel 2009 è stata stipulata una convenzione con una società americana per la diffusione in

Azienda di uno strumento di consultazione scientifica on-line (Uptodate) che ha registrato oltre 10.000 accessi in 8 mesi da parte dei professionisti (medici, infermieri, tecnici) ponendo l’Ospe-dale di Treviso tra le prime strutture nazionali per il suo utilizzo. A supporto di “Uptodate”, e della ricerca, è stata attivata una convenzione con la Biblioteca Pinali di Padova per la fornitura di articoli in full text, evidenziando una larga adesione tra i professionisti. La Facoltà di Medicina di Padova, nell’ottica di collaborazione, ha approvato l’istituzione di una sede distaccata di tale biblioteca presso l’Azienda Ulss 9;

� per favorire la conoscenza degli strumenti di Ricerca Bibliografica, di consultazione e di parte-cipazione interattiva (web 2.0) si sono avviati dei corsi specifici in Aula Informatica per gruppi professionali misti della durata di 12 ore;

� sono in via di sviluppo un corso su come scrivere, pubblicare e presentare un lavoro scientifico ed uno sull’Inglese a supporto dell’attività di ricerca.

B) Formazione sul Risk Management.Nel 2009 è stato pianificato e avviato un percorso di formazione per 235 professionisti provenienti da tutte le Aree e ruoli Aziendali (Medici, Infermieri, Tecnici e Amministrativi) sulla cultura proattiva del Rischio in Azienda, seguito da ulteriori due corsi di formazione sulla Responsabilità e Responsa-bilizzazione e sulla Comunicazione. Con tale percorso l'Azienda ha costruito una rete professionale esperta a supporto delle Attività Aziendali e regionali inerenti la sicurezza del Paziente.

C) Formazione sulle competenze informatiche.In considerazione dell’importanza dell’alfabetizzazione informatica e della specifica conoscenza di applicativi e software recentemente introdotti in Azienda, si è ritenuto di proseguire nel 2009 un percorso di Formazione teorico-pratico attivato in collaborazione con Unindustria, passando da una formazione individuale ad una collegata all’organizzazione. Si è riconosciuto il livello minimo nell’ECDL Start (Patente informatica europea) con lo sviluppo di un corso che è stato somministrato a 130 professionisti provenienti dalle Segreterie dei reparti/Ambulatori dell’Ospedale, migliorando le competenze informatiche e l’operatività complessiva dell’attività. Tale percorso, opportunamen-te modificato, è in fase di avvio per la componente sanitaria Aziendale.

1) Sviluppo del software gestionale: la complessità dell’Azienda impone di dotarsi di strumenti infor-matici (sito e software gestionale) che consentano di raggiungere tutti i dipendenti facilitando l’i-scrizione e l’adesione ai percorsi proposti, nonché ottimizzare la gestione e la rendicontazione di tutta l’attività; in tal senso è già in fase di test il software gestionale appaltato nel settembre 2009 e che ora dovrà essere progressivamente trasferito nell’operatività.

2) Mappatura delle competenze: nel 2009 si è realizzata la prima mappatura delle competenze car-diologiche presso la Medicina ed il Pronto Soccorso di Oderzo in accordo con la Cardiologia di Treviso mediante l’attivazione di specifici percorsi di formazione per medici e infermieri al fine di “migliora-re” i ruoli professionali e renderli autonomi in tali ambiti. Il percorso sperimentale attivato nel set-tembre 2009 con specifici questionari, somministrati a tutti i medici e infermieri, mutuati da DOPS69

presenti in letteratura anglosassone e trasferiti nel nostro contesto, ci ha permesso con i profes-sionisti di giungere ad uno specifico percorso di formazione che mira alle skill e non a conoscenze già note, con momenti di aula e di training specifici in UTIC a Treviso. Questa metodologia, peraltro estremamente nuova in Italia, dovrebbe essere adottata nei principali processi di formazione ed in tale senso il ruolo del Dipartimento Risorse Umane, che coniuga sviluppo e formazione, deve essere considerato assolutamente imprescindibile nello sviluppo di progetti aziendali che riguardano le competenze professionali.

3) Facilitatori della Formazione: nel 2009 si è ritenuto di estendere il numero di professionisti (71) che affiancano il Servizio di Formazione, collegandolo alle realtà operative, con figure rappresentative di tutte le categorie professionali delle diverse aree. Tale figure sono state coinvolte in un percorso di formazione e periodicamente hanno partecipato a momenti di approfondimento tematico (FSC, FAD).

4) Utilizzo delle aule: è ormai consolidata la sperimentazione dell’Agenda Prenotazioni Informatizzata, che consente la visualizzazione di tutti gli spazi per la formazione esistenti in Azienda e la diretta prenotazione degli stessi per una migliore fruibilità ed una razionalizzazione nel loro utilizzo. Ad oggi tale servizio è implementato in tutta l’Azienda tranne che per l’area ospedaliera.

5) FAD: la modalità di Formazione in e-learning diviene indispensabile in grandi organizzazioni come l’Azienda Ulss 9 ed è un prerequisito per essere accreditati come provider. Dopo un’analisi tecnica ed un confronto con esperienze regionali e nazionali, si sta sviluppando in collaborazione con il Ser-vizio per l’Informatica una progettualità che consenta nel prossimo futuro di essere autonomi nella realizzazione di prodotti didattici e-learning e di poterne erogare il loro utilizzo alle altre Aziende Sanitarie dell’Area Vasta e della rete regionale. Con questo progetto l’Azienda Ulss 9 parteciperà ad una sperimentazione regionale, insieme all’Azienda Ospedaliera di Padova ed all’Azienda Ulss 22, in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Padova.

4.4.2 Attività a supporto della Formazione

69 Direct Observation of Practical Skills

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

86 87

70 Indica la somma del numero di giornate di formazione erogate, indipendentemente dal numero di partecipanti

4.4.3 Nuovi sviluppi

L’Accordo Stato-Regioni del 9.11.2009, recependo il precedente Accordo dell’agosto 2007, ha delineato lo sviluppo della III fase ECM in cui vi saranno rilevanti novità nella Formazione Continua in Sanità in Italia. Si ridurrà notevolmente il numero di provider di Formazione (si stima dai 20.000 attuali a 1.500 circa) con un ruolo prevalente da parte di Università, IRCSS, Aziende Sanitarie, Ordini, Collegi e princi-pali Società Scientifiche. Il ruolo del livello Nazionale-Regionale sarà di accreditamento dei Provider e quindi l’Azienda Ulss 9 sta dotandosi dei requisiti richiesti per ottenere l’accreditamento e svolgere formazione con rilascio diretto di crediti ECM, che rimangono confermati essere 150 nel triennio 2008-2010.Tra i requisiti richiesti, oltre alla capacità di gestire correttamente il ciclo della Formazione (analisi dei bisogni, pianificazione, programmazione, verifica dei risultati), vi è la dotazione di un software gestio-nale e della capacità di sviluppare formazione in rete (FAD e-learning).

Dati relativi all’attività formativa del 2007, 2008, 2009ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009

n. partecipanti attività di formazione interna (Residenziale + FSC) 9.618 7.628 9.015

n. giornate di formazione interna (solo residenziale)70 Dato non disponibile

Dato non disponibile 737

n. eventi formativi (edizioni erogate) di formazione interna (Residenziale + FSC) 441 398 420

Nel 2009 l’Azienda Ulss 9 ha avviato un percorso finalizzato alla revisione delle procedure ammini-strative, delle attività di controllo e di miglioramento dell’assetto organizzativo71 al fine di individuare i punti critici dell’organizzazione dei Servizi Amministrativi, la congruità dei controlli e l’adeguatezza dei sistemi informativi-informatici e di sicurezza con l’obiettivo di migliorare l’assetto organizzativo ed il funzionamento delle strutture amministrative. Tale programma si colloca all’interno di un percorso che l’Azienda Ulss 9 di Treviso ha già avviato fin dal 2005 nell’ambito dell’Accreditamento di Eccellenza per quanto concerne l’ambito sanitario (attesta-zione di accreditamento ottenuta nell'anno 2007) e che prevedeva l’estensione della certificazione di qualità anche ai Servizi Amministrativi, al fine di dare garanzia di qualità e sicurezza nell’ambito delle procedu-re relative all’attività svolta. Nel febbraio 2009, verifiche interne hanno portato al sospetto di alcune irregolarità nell’attribuzione di compensi professionali: ci si è trovati di fronte alla scoperta di una prolungata azio-ne criminale ai danni del patrimonio dell’Azienda da parte di una ex dipendente e si è giunti quindi ad un esposto presentato dal Direttore Generale alla Procura della Repubblica; la vicenda è attualmente in carico alla magistratura giudicante. Per far fronte al primo lavoro di indagine e ricognizione del danno subito si sono rese necessarie una serie di azioni immediate, per le quali ci si è avvalsi, tenuto conto della complessità dell’impegno e della delicatezza dell’argomento, di una primaria società abilitata alla certificazione dei bilanciSuccessivamente è stata presentata l’ipotesi di costituzione di una società di servizi interamente par-tecipata dall’Azienda Ulss 9 dedicata alla fornitura di “servizi ad alto valore aggiunto”72 e si è provvedu-to alla costituzione, in data 14 luglio 2009, della società “NOVE SERVIZI srl”73, a capitale interamente pubblico, con unico socio l’Azienda Ulss 9 e con oggetto sociale la progettazione e implementazione di un sistema per il controllo di gestione, del sistema qualità aziendale, di un sistema di controllo interno, di un sistema per il monitoraggio dei contratti relativi ai servizi in outsourcing e di un sistema per il project management dei progetti aziendali. La nuova Società ha il compito di progettare ed erogare, mediante affidamento diretto (affidamento di servizi in house) i su descritti servizi ad alto valore ag-giunto, utilizzando professionalità proprie o avvalendosi di professionalità esterne. Inoltre la nuova Società potrà essere una palestra per lo sviluppo di elevate competenze e professionalità. Nell’autunno del 2009 sono state avviate due delle attività riconducibili all’area propriamente del con-trollo: il monitoraggio dei contratti in outsourcing e la progettazione del sistema di controllo interno.

4.5 L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO INTERNO

71 Deliberazione del Direttore Generale n 781 del 03.07.200972 I Servizi ad alto valore aggiunto sono quelli che: permettono il miglioramento dei processi di business dell’Azienda in termini di efficacia;

permettono il miglioramento dei processi di business dell’Azienda in termini di efficacia; garantiscono adeguati standard di soddisfa-zione da parte degli utenti; forniscono informazioni e dati di supporto al processo decisionale.

73 Deliberazione del Direttore Generale 786 del 09.07.2009

La società Nove Servizi srl progetta e fornisce servizi ad alto valore aggiunto

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

88 89

Negli ultimi anni i rapporti fra l’Azienda Ulss 9 e il mondo accademico universitario hanno registrato importanti sviluppi, in particolare nei confronti della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, con la quale i rapporti sono iniziati fin dal 1992.

Nel biennio 2008/2009 sono state attivate le seguenti Convenzioni con l’Università degli Studi di Pa-dova:� Convenzione quadro per la formazione medico specialistica per la durata di sei anni, da 1 gennaio

2009 al 31 dicembre 201474;� Convenzione per la formazione specialistica in Farmacia Ospedaliera75;� Convenzione per la formazione specialistica in Fisica Medica76;� Convenzione per la formazione specialistica in Psicologia Clinica77.

Inoltre sono stati attivati tirocini di formazione per biologi, chimici, psicologi, ingegneri, statistici.

Nel biennio 2008/2009 i corsi di laurea presenti a Treviso, che comprendono sia l’insegnamento teori-co che le attività di tirocinio clinico, sono:� Corso di Laurea Specialistica a ciclo unico in Medicina e Chirurgia: per gli a.a. 2008/2009 e

2009/2010, corsi del 4° 5° e 6° anno ;� laurea triennale in Infermieristica; a.a. 2008/2009 e 2009/2010 (intero triennio);� laurea triennale in Tecniche di Radiologia medica per immagini e radioterapia; a.a. 2008/2009 e

2009/2010;� laurea triennale in Audiometria e Audioprotesi. a.a. 2008/2009 e 2009/2010 (intero triennio).

È stato inoltre attivato il Corso per Operatori socio sanitari gestito interamente dall’Azienda Ulss 9 (n. 90 allievi).L’Azienda ha accolto inoltre circa 500 allievi tirocinanti del corso OSS provenienti da altre agenzie for-mative.

Nel 2008 è stata approvata la Convezione dell’Università degli Studi di Padova78 per la realizzazione del Master di I livello in Coordinamento delle Professioni sanitarie, da effettuarsi presso le strutture dell’Azienda Ulss 9 per il periodo dal 31 gennaio 2008 al 22 dicembre 2009.

Sono inoltre attivati tirocini per i Master di I livello in:� Assistenza Infermieristica in Sala Operatoria - Università degli Studi di Trieste (anno 2009);� Management e Coordinamento per le Professioni Sanitarie e Tecniche - Università degli Studi di Udi-

ne (a.a. 2008/2009);

74 Deliberazione del Direttore Generale n. 936 del 20.08.2009 e Deliberazione di integrazione n. 1015 del 18.09.200975 Deliberazione del Direttore Generale n. 937 del 20.08.200976 Deliberazione del Direttore Generale n. 938 del 20.08.200977 Deliberazione del Direttore Generale n. 1479 del 30.12.200978 Deliberazione del Direttore Generale n. 1190 del 4.11.2008

4.6 L’AZIENDA DI INSEGNAMENTO

� Management per le funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie - Scuola Provinciale Supe-riore di Sanità “Claudiana” di Bolzano (anno 2009);

� Management per le funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie - Università Carlo Catta-neo Luic di Varese (a.a. 2008/2009);

� Riabilitazione logopedia della sordità infantile - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (a.a. 2007/2008).

Il tirocinio per il Master di II livello in:� Economia e Management della Sanità (EMAS) - Università Ca’ Foscari di Venezia (a.a. 2008/2009);� Psiconcologia e relazione con il paziente - Università “La Sapienza” di Roma.

Sono inoltre attivi i tirocini delle professioni sanitarie di:�� Assistente sanitaria� Logopedista� Dietista� Ostetrica� Fisioterapista� Terapista occupazionale� Tecnico di laboratorio biomedico� Tecnico della prevenzione

Sono infine attivi i tirocini dei corsi di laurea specialistica delle professioni sanitarie (Classe 1 - infer-mieri e ostetriche, classe 2 - professioni riabilitative, classe 3 - professioni tecniche, per le Università di Padova, Verona e Udine).

Oltre all’Università di Padova, gli atenei con cui l’Azienda ha attivato rapporti di collaborazione sono: Verona, Udine, Trieste, Roma TorVergata, Ferrara, Venezia, Milano Bocconi, Bologna, Urbino, Parma, Napoli-Caserta, Trento, Camerino, Catania.

Riassumendo:Totale iscritti ai corsi dell'Anno Accademico 2008/2009: 313 (221 Infermieri, 35 Tecnici Radiologi 2° e 3° anno, 57 Tecnici Audiometria, Audioprotesi 1° e 2° anno).� Totale studenti accolti per il solo tirocinio presso l’Azienda Ulss 9 Anno Accademico 2008/2009:

72 (fisioterapisti, dietisti, ostetriche, tecnici della prevenzione, tecnici di laboratorio, logopedisti, assistenti sanitari e terapisti occupazionali e tirocini delle professioni sanitarie relative a Lauree specialistiche, altri Corsi di Laurea in infermieristica e Master);

� Iscritti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, sede di Treviso Anno Accademi-co 2008/2009: 22 al 4° anno, 16 al 5° anno, 12 al 6° anno per un totale di 50 studenti.

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

90 91

Sono dirette da Professori universitari le seguenti Unità Operative Complesse:

UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA DIRETTORE

Audiologia Prof. Edoardo Arslan

4° Chirurgia Prof. Nicolò Bassi

Chirurgia Pediatrica Prof. Giampiero Perrino

Gastroenterologia Prof Lajos Okolicsanyi

1° Medicina Prof.Paolo Pauletto

Neurochirurgia Prof. Pierluigi Longatti

Otorinolaringoiatria Prof.Carlo Marchiori

Di seguito si riportano le scuole di specializzazione dirette da Responsabili di UO dell’Azienda Ulss 9:

SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE UNIVERSITÀ DI PADOVA DIRETTORE UO

Audiologia e foniatria Prof. Edoardo Arslan Audiologia e foniatria

Gastroenterologia e endoscopia digestiva Prof. Lajos Okolicsanyi Gastroenterologia

Neurochirurgia Prof. Pierluigi Longatti Neurochirurgia

Otorinolaringoiatria Prof. Carlo Marchiori Otorinolaringoiatria

A conferma della qualità dei professionisti che operano all’interno dell’Azienda, si ricorda che alcuni dei medici operanti in Azienda, seguendo un percorso inverso a quanto avviene abitualmente, sono passati dall’Ospedale all’Università:� Elisabetta Genovese, UO Foniatria e Audiologia, Professore di Audiologia e Foniatria all’Università di

Modena dove copre gli incarichi di Direttore della Scuola di Specializzazione di Otorinolaringoiatria e Presidente del Corso di Laurea di Logopedia;

� Pierluigi Longatti, Direttore UOC di Neurochirurgia, Professore di Neurochirurgia della Facoltà di Me-dicina e Chirurgia dell’Università di Padova; Direttore della Scuola di Specializzazione di Neurochi-rurgia;

� Paolo Michielin, Psicologo, Direttore del Distretto Socio Sanitario 4, Professore di Psicologia Clinica e Psicobiologia della Salute all’Università di Padova;

� Nicolò Bassi, UOC IV Chirurgia, Professore di Clinica Chirurgica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova.

Sono presenti inoltre in Azienda n. 7 Ricercatori dell’Università di Padova.

L’Azienda ha impegnato nel biennio 2008/2009 notevoli risorse umane per l’effettuazione dell’attività didattica e di tutoraggio: in particolare nell’area delle professioni sanitarie sono state utilizzate com-plessivamente n. 478 persone (coordinatori, tutors, guide di tirocinio, personale diverso addetto alla scuola).

A seguito dell’intensificarsi della collaborazione con l’Università, nelle Strutture Operative dell’Azienda Ulss 9, soprattutto presso l’Ospedale di Treviso, si è venuta a realizzare una condizione nella quale le funzioni di “assistenza” e di “didattica” risultano inscindibili. Per assicurare il corretto e regolare svol-gimento della didattica e di tutoraggio, infatti, è richiesta una diffusa e generalizzata partecipazione del personale dipendente del Servizio Sanitario Regionale, in particolare di quello medico ospedaliero. Tale partecipazione è avvenuta e a tutt’oggi avviene senza un adeguato riconoscimento giuridico ed economico. Accanto alle funzioni di assistenza e di didattica viene svolta, con un elevato livello di integrazione fra componente ospedaliera e universitaria, la funzione “di ricerca” che è motore di inno-vazioni scientifiche ma anche organizzative e gestionali.È apparso quindi indispensabile pensare al rapporto fra Università e Azienda Ulss 9 come uno stru-mento capace di costituire un “polo di sviluppo”, nel quale formazione e ricerca siano strettamente unite ed integrate con le attività di assistenza. In questo senso, l’Azienda Ulss 9 può divenire interlo-cutore privilegiato per l’implementazione e lo sviluppo di progetti di ricerca clinica, traslazionale e di base, soprattutto per quanto concerne l’implementazione e lo sviluppo della ricerca farmacologica in fase 1 e 2.La naturale evoluzione di questa intensa attività di collaborazione è stata la presentazione in Regio-ne, congiuntamente all’Università degli Studi di Padova, di una proposta di attivazione dell’Azienda Sanitaria di Insegnamento, che rappresenta uno dei cinque obiettivi strategici della programmazione aziendale 2010-2012.A tale proposito è interessante ricordare che l’Azienda Ulss 9 ha ottenuto nel 2007 l’accreditamento d’eccellenza secondo il modello dell’Accreditation Canada; in Canada solo gli ospedali che abbiano ot-tenuto tale accreditamento di eccellenza sono considerati ospedali di insegnamento abilitati a svolge-re attività didattica e formativa.

Il terzo obiettivo strategico del Piano Attuativo Locale 2010-2012 è: “La Cittadella della Salute: svi-luppare le infrastrutture edilizie e tecnologiche in modo razionale e integrato, in funzione dei nuovi modelli di erogazione dei servizi e coerentemente al disegno complessivo dei servizi nel territorio” (Slogan: “Innovare la struttura per strutturare l’innovazione”). La “Cittadella della Salute” costituisce un passaggio fondamentale per ridisegnare la sanità trevigiana del prossimo decennio. Il progetto consentirà di riunire sedi aziendali disperse in un’ampia area comu-nale ed extracomunale in un’unica area all’interno della quale verranno raggruppate 5 aree principali: � ospedaliera (con revisione completa dell’attuale ospedale);� direzionale e amministrativa;� distrettuale; � tecnologica;� formazione e area ricettiva.Per la trattazione completa dell’argomento si rimanda al Focus allegato al presente volume.

4.7 CITTADELLA DELLA SALUTE

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

92 93

Sulla base delle indicazioni regionali, il termine “Area Vasta” individua un bacino territoriale sovra aziendale per la gestione di attività ospedaliere, territoriali e amministrative: i primi riferimenti a questa modalità di gestione sono stati forniti dalla Regione Veneto nel giugno 2003 con riferimento all’attività svolta dai servizi territoriali ed ospedalieri in rete finalizzata all’emergenza/urgenza e alle attività ospedaliere per aree di afferenza sovra-aziendale.

Nel 2003 le Aziende Sanitarie della Provincia di Treviso (Ulss 7, 8 e 9) hanno firmato un protocollo di intesa per un Tavolo di concertazione provinciale con il compito di proporre progetti relativi a sette aree di intervento quali:

servizio farmaceutico, sviluppo informatico, servizi territoriali, formazione, provveditorato, integra-zione socio sanitaria, collaborazione, integrazione ospedali, che hanno portato all’individuazione di 32 iniziative di massima.Tra le iniziative di area vasta avviate in Azienda Ulss 9, accanto al Tavolo di concertazione provinciale che ha permesso di sviluppare in particolare il Progetto Dipartimento Trasfusionale, il CUP Provinciale, il Progetto Protocollo informatico e gestione documentale, si ricordano le Procedure di gare regionali; la Regione Veneto79 ha avviato strategie di razionalizzazione della spesa sanitaria finalizzate all’avvio di procedure regionali centralizzate per l’approvvigionamento di beni e servizi per le Aziende Sanitarie del Veneto. La Regione Veneto ha approvato le azioni per l’avvio di attività finalizzate alla razionaliz-zazione ed alla integrazione dei processi gestionali tecnico-amministrativi tra le Aziende del Sistema socio sanitario Regionale. In particolare si è dato ulteriore impulso al processo di riorganizzazione so-vra aziendale dei servizi tecnico-amministrativi delle Aziende Sanitarie Venete, con priorità assegnata alle attività di approvvigionamento e logistica (movimentazione, stoccaggio e distribuzione) dei beni di consumo, sanitari e non sanitari.Nel 2007 la Regione Veneto ha individuato cinque Aree Vaste: in particolare l’Azienda Ulss 9 di Treviso è stata individuata quale capofila per l’Area Vasta relativa alle Province di Treviso e Belluno, alla quale afferiscono le Ulss 1 Belluno, 2 Feltre, 7 Pieve di Soligo, 8 Asolo, 9 Treviso.L’azienda capofila ha il compito di espletare le procedure di acquisto, stipulare e gestire un contratto unico, gestire la contabilità separata, provvedere allo stoccaggio e distribuzione dei beni e al paga-mento dei debiti verso fornitori.Sono stati approvati due regolamenti, in coerenza con le indicazioni regionali che prevedevano la pre-sentazione di uno specifico progetto da parte dell’Azienda per la riorganizzazione sovra aziendale del-le attività relative alle aree di Approvvigionamento e Logistica:� il Regolamento di Pianificazione dei fabbisogni, per definire le modalità e le responsabilità nel pro-

cesso di pianificazione dei bisogni a livello di Area Vasta;� il Regolamento di Espletamento delle procedure di acquisto per definire le modalità e le responsabi-

lità nel processo di acquisto a livello di Area Vasta.

4.8 AREA VASTA

L’Azienda è capofila dell’A-rea Vasta di Treviso-Belluno

79 Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 702 del 09.04.2002.

Le procedure avviate nell’ambito dell’Area Vasta per il 2008-2009 sono:A) Fornitura di servizi:� Energia e calore80

� Pulizie81

B) Fornitura di materiali:� Farmaci82

� Suturatrici83

� Chirurgia Laparoscopica84

� Stent non medicati per angioplastica coronaria85

Nella stessa direzione si colloca l’approvazione, nel giugno 2007, del Piano Provinciale per il conte-nimento dei tempi d’attesa, sottoscritto dalle tre Aziende Ulss della provincia di Treviso ed approva-to dalla Regione. Il Piano prospetta una migliore condivisione delle strategie e delle iniziative tra le Aziende, permette una migliore efficienza, maggiore omogeneità delle procedure, favorendo anche l’orientamento del cittadino, la semplificazione e la trasparenza. Tra gli obiettivi previsti dal Piano vi è anche la possibilità per i cittadini della provincia di poter prenotare le prestazioni necessarie presso un qualunque CUP della provincia, senza più doversi recare presso la specifica sede aziendale. Inoltre, lo stesso monitoraggio del piano verrà realizzato su base provinciale, in collaborazione con rappre-sentanti del mondo professionale medico e delle organizzazioni dei cittadini. Oltre alle citate attività di ordine tecnico-amministrativo, vi sono state iniziative di area vasta anche relativamente all’organizzazione sanitaria: oltre ai servizi di alta specializzazione (Cardiochirurgia, Neurochirurgia, Radioterapia, Ematologia ecc.) che già da tempo operano in questo senso, si sono svi-luppate in questi anni logiche di rete tra molti servizi presenti in diverse Aziende (sia della Provincia trevigiana che di altre) che hanno visto rafforzarsi rapporti di collaborazione interaziendale, di econo-mia di scala, di rafforzamento delle competenze dei professionisti, anche grazie allo scambio di infor-mazioni e di esperienze. Infatti, per molte patologie e problemi sanitari, a causa della loro complessità o bassa frequenza, è necessario vi sia una dimensione di popolazione assistita che solitamente supe-ra quella di una singola Azienda. In questo senso, va segnalata l’attivazione del Dipartimento intera-ziendale di medicina trasfusionale86.IMA e ictus rappresentano sul piano epidemiologico, sull’indice di morbilità e mortalità e sull’impatto sull’organizzazione, le due principali Aree Cliniche di sviluppo applicativo del modello Hub and Spoke che ha visto gli attori professionali e istituzionali delle Ulss 1, 2, 7, 8 e 9 delle Province di Treviso e Belluno confrontarsi attivamente negli ultimi anni migliorando progressivamente l’organizzazione ed adeguandola a quella regionale, elevando l’output e l’outcome agli standard europei.

80 Deliberazione del Direttore Generale n.721 del 26.06.200881 Deliberazione del Direttore Generale n.907 del 13.08.200882 Deliberazione del Direttore Generale n.555 del 28.08.200883 Deliberazione del Direttore Generale n.609 del 11.06.200884 Deliberazione del Direttore Generale n.826 del 27.08.200885 Deliberazione del Direttore Generale n.867 del 06.08.200886 Vedi cap. 2.2 Atto aziendale e organizzazione dipartimentale

04. ELEMENTI QUALIFICANTIDELLA GESTIONE

94

Il Progetto di “Ridefinizione e Implementazione dei percorsi diagnostico-terapeutici e di formazione nella gestione integrata dell’IMA e dell’Ictus, dal Territorio all’Ospedale”, attivato in Azienda, è il pro-seguimento di un’attività già iniziata nel 2005 su cui vi sono significativi indirizzi nazionali e regionali che richiedono una contestualizzazione del percorso e un rilancio dell’attività finalizzata a rafforzare le funzioni di Treviso come Hub della rete di Area Vasta.

È stato inoltre istituito il nucleo di controllo di Area vasta (NAV)87 che effettua controlli su prestazioni erogate da tutte le strutture pubbliche, private provvisoriamente e definitivamente accreditate e dagli erogatori equiparati della rispettiva Area Vasta.

Lo sviluppo delle attività in ambito di Area Vasta ha portato alla organizzazione di una serie di Diparti-menti interaziendali (si veda al cap. 2.2 Assetto istituzionale e organizzazione dipartimentale).

87 Deliberazione del Direttore Generale n.761 del 02.07.2009

97

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀE DEI SERVIZI

BILANCIO SOCIALE 2008-2009

4.923ISPEZIONI IN AZIENDE ALIMENTARI, ALLEVAMENTI E MACELLI PER IL CONTROLLO DEGLI ALIMENTI

117.937ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO NELL’ULTIMO ANNO

6.918I PAZIENTI ASSISTITI DAL “SERVIZIO CURE SANITARIE DOMICILIARI” CON UN TOTALE DI 94.763 ACCESSI A DOMICILIO

226.580VACCINAZIONI ESEGUITE NEL BIENNIO 2008-2009

1.200APPROFONDIMENTI DI SCREENING MAMMOGRAFICO EFFETTUATI, 122 CANCRI OPERATI69.161RICOVERI NEI PRESIDI PUBBLICI E PRIVATI NEL 2009

96

5.1 ASSISTENZA SANITARIA COLLETTIVA E PROMOZIONE DELLA SALUTE IN AMBIENTE DI VITA E LAVORO

Questo capitolo descrive le prestazioni rese ai cittadini e le principali attività, facendo riferimento ai di-versi livelli di assistenza:� Assistenza sanitaria collettiva e promozione della salute in ambiente di vita e lavoro;� Assistenza Primaria e socio sanitaria;� Cure Primarie e Attività socio sanitarie Integrate;� Assistenza ospedaliera.

Il Dipartimento di Prevenzione è la Struttura dell’Ulss che ha come missione la promozione della salute delle persone e delle comunità, la prevenzione delle malattie e il miglioramento della qualità della vita della popolazione. Inoltre promuove l’igiene e la qualità degli allevamenti, il benessere degli animali e la salubrità e sicurezza delle produzioni alimentari. Ambiti di intervento dei Servizi del Dipartimento sono i fattori di rischio di malattia e i determinanti di salute.I servizi del Dipartimento di Prevenzione sono però anche erogatori di una serie di prestazioni che, pur non direttamente correlate con la Missione del Dipartimento, devono comunque essere fornite alla popo-lazione; tali attività sono elencate nelle seguenti tabelle,distinte per ogni Servizio.

2007 2008 2009

Visite per certificati medico legali di primo livello 12.791 12.484 11.846

Commissioni collegiali medico legali (per idoneità alla guida, invalidità…) 17.016 17.391 17.994

Visite necroscopiche 643 878 783

Visite per immigrati 1.282 1.067 668

Pareri su strumenti urbanistici 89 82 90

Pareri su progetti 231 303 185

Pareri su progetti di insediamenti produttivi 997 971 870

Sopralluoghi relativi ad igiene ed edilizia del territorio 545 1.308 1.383

Medicina della sport: n. visite mediche per attività sportiva agonistica 4.600 4.800 4.727

Prevenzione e controllo delle malattie infettiveAttività di vaccinazione: il numero di vaccinazioni eseguite è passato dalle circa 70.000 degli anni pre-cedenti a 122.850 nel 2008 e a 103.730 nel 2009 a causa delle nuove vaccinazioni introdotte nel ca-lendario vaccinale e dell’attività straordinaria generata dal focolaio di casi di meningite nel 2008 e dalla pandemia influenzale nel 2009.Nonostante questo notevole aumento di carico di lavoro, sono stati mantenuti ottimi risultati di adesione della popolazione interessata alle vaccinazioni offerte routinariamente. Tra queste è di particolare impor-tanza il mantenimento al 95% della copertura vaccinale a 24 mesi contro morbillo, parotite e rosolia.

5.1.1 Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP)

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

98 99

Copertura vaccinale a 24 mesi2007 2008 2009

Vaccinazione numero % numero % numero %

Difterite- tetano (3 dosi) 4.295 99% 4.304 98% 4.335 98

Pertosse (3 dosi) 4.288 99% 4.288 97% 4.332 98

Epatite B (3 dosi) 4.279 99% 4.280 97% 4.326 98

Polio (3 dosi) 4.285 99% 4.283 98% 4.333 98

Hib88(3 dosi) 4.227 97% 4.224 96% 4.286 97

Meningococo (1 dose) 4.009 96% 4.198 95% 4.267 96

Pneumococco (3 dosi) * * 3.854 89% 4.003 90

Morbillo parotite rosolia (1 dose) 4.063 94% 4.125 95% 4.210 95

Varicella (1 dose) 3.379 78% 3.732 86% 3.992 90

*l’offerta della vaccinazione contro lo pneumococco inizia per i nati nel 2006 che completano il ciclo nel 2008

2004 2005 2006 2007 2008 2009

Inadempienti totali a 24 mesi 39 43 53 48 59 72

Rifiuti vaccinali: come atteso, continua il lieve trend in aumento delle famiglie che rifiutano le vaccina-zioni, effetto della sospensione dell'obbligo di vaccinazione, ma la situazione non determina ancora pre-occupazione. I Rifiuti vaccinali certi, cioè quelli in cui i genitori hanno manifestato chiaramente il rifiuto, sono illustrati nella tabella seguente.

In questa occasione viene anche valutata la protezione contro il tetano. Il 35% dei vaccinati contro lo pneumococco non era mai stato vaccinato contro il tetano ed ha potuto così iniziare il ciclo vaccinale protettivo contro questa malattia.

Vaccinazione HPV: la vaccinazione contro il papilloma virus, introdotta nel 2008 e rivolta alle ragazze di 11 anni, ha interessato in questi 2 anni 3 coorti di nascita: 1996, 1997 e 1998. L’adesione alla chiamata vaccinale è stata dell’80%.

Vaccinazione e valutazione antitetanica antipneumococco per 65enni: la vaccinazione contro le forme invasive da pneumococco interessa le persone di 65 anni. La copertura vaccinale nei confronti di questa malattia sta gradatamente aumentando.

2004 2005 2006 2007 2008 2009

Copertura pneumococco 65enni 48% 58% 50% 47% 62% 64%

88 Haemophilus influenzale di tipo B

Prevenzione delle infezioni da HIV e AIDSDa anni il SISP gestisce un ambulatorio ad accesso libero dove vengono effettuati test ed un primo ser-vizio di counselling per HIV ed altre infezioni trasmesse sessualmente. Nel 2008 sono state viste 260 persone, 319 nel 2009.Il progetto di educazione sanitaria relativo alla prevenzione delle infezioni da HIV iniziato nel 2006 è con-tinuato anche in questi anni raggiungendo un numero sempre maggiore di scuole. Il progetto è coordina-to con un programma di informazione sulla sessualità ed è rivolto alle classi terze degli istituti superiori.

ANNO SCOLASTICO 2006-07 2007-08 2008-09 2009-10

Classi coinvolte 33 75 85 102

Prevenzione di Tubercolosi e altre malattie infettiveAll’interno del SISP opera l’Unità di Prevenzione Tubercolosi per la gestione continua ed attiva, in collabo-razione con Malattie Infettive, Pneumologia, Microbiologia, Radiologia e Medici di Medicina Generale, del-le persone affette da questa malattia una volta terminata la loro degenza ospedaliera e dei loro contatti sottoposti a terapia preventiva. Inoltre l’Unità cura le indagini epidemiologiche relative a questi casi.

2007 2008 2009

Casi di tubercolosi 85 73 49

Contatti sottoposti a terapia preventiva tubercolosi 58 113 59

Altra attività particolare gestita dal SISP è l’ambulatorio per la prevenzione delle malattie dei viaggiatori (i casi di malaria in residenti nella nostra Ulss sono stati 16 nel 2008 e 14 nel 2009) che si occupa di fornire informazioni sui rischi conseguenti a viaggi all’estero, somministrare eventuali vaccinazioni o profilassi antimalariche. Sono state viste 1.015 persone nel 2008 e 1.148 nel 2009.

Le indagini epidemiologiche effettuate dopo segnalazione di altre malattie infettive sono state 149 nel 2008 e 132 nel 2009.

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

100 101

Prevenzione e controllo delle malattie cronico degenerativeGli screening oncologici

Screening del tumore del colon retto:Lo screening delle persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni costituisce ormai in tutti i Paesi il prin-cipale intervento sanitario finalizzato a ridurre l’incidenza e la mortalità legata a questa importante e frequente patologia. Nella nostra Ulss questo programma di screening è iniziato nel corso del 2006 con una fase sperimentale condotta nel Distretto di Mogliano ed ora il programma è esteso a tutta la popolazione dell’Ulss. Sono state invitate 93.200 persone con una adesione del 75.6%, ben superiore al 65%, valore considerato desiderabile a livello nazionale. In approfondimento all’esame di screening (ricerca del sangue occulto nelle feci) sono state eseguite più di 3.700 colonscopie. Sono state rimos-se più di 2000 lesioni precancerose. I cancri scoperti sono stati 183.

Screening mammografico:È un'attività ormai consolidata nell’Azienda Ulss 9, dove ogni 2 anni la mammografia è regolarmente offerta a tutte le donne tra i 50 e i 69 anni. Nel periodo 2008-2009 sono state invitate 49.000 donne con un tasso di adesione del 78%, anche in questo caso superiore a quanto considerato desiderabile a livello nazionale (75%).In seguito al primo esame sono stati eseguiti 1.200 approfondimenti. I cancri operati sono stati 122, più del 70% dei quali sono stati scoperti in uno stadio ancora precoce (T0 o T1) e quindi trattabile con interventi meno invasivi.

Screening citologico:Dal 2009, con l’inizio dell’attività anche nei Distretti 3 e 4, il programma di screening per il cancro del collo dell’utero è esteso a tutto il territorio dell’Azienda Ulss 9. Il programma interessa circa 115.000 donne tra i 25 e i 64 anni che ogni 3 anni ricevono l’invito a sottoporsi al pap-test. Il numero di donne invitate al semestre è passato dalle 8.661 del 2007 alle 22.134 del 2009. Nel periodo 2007-2009 sono stati eseguiti 930 esami di approfondimento ed individuati ed operati 4 cancri.

Progetto Guadagnare SaluteIl Ministero della Salute ha promosso il programma “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salu-tari” che ha come obiettivo principale favorire l’adozione di quei comportamenti quotidiani in grado di contrastare l’insorgenza di malattie croniche facendo così guadagnare anni di vita in salute ai cittadi-ni. Guadagnare Salute individua 4 temi su cui agire: la promozione della corretta alimentazione, la lotta al tabagismo, la lotta all’abuso di alcol, la promozione dell’attività fisica.Uno dei progetti promossi dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, di carat-

tere trasversale, denominato “Sviluppare a livello locale la promozione della salute, secondo i principi del programma Guadagnare Salute”, ha come obiettivo generale la sperimentazione, in alcune Regioni, di un modello di promozione della salute partecipativo che contemporaneamente favorisca la costru-zione di una cultura condivisa della salute. La nostra Ulss partecipa a questo progetto che coinvolge anche alcune Aziende Sanitarie delle Regioni Umbria, Emilia Romagna, Lazio e Calabria oltre alla Ulss 4 di Thiene. In quest’ambito il Dipartimento di Prevenzione ha proseguito con il progetto sperimentale di Promozione della salute nelle comunità a livello comunale, che ha portato nel 2009 alla produzione di 2 profili di salute per i Comuni di Paese e Carbonera e alla redazione del piano di salute del Comune di Carbonera.

Progetto PASSIPASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) è un “sistema di sorveglianza” che per-mette di seguire nel tempo la diffusione di stili di vita e fattori di rischio. PASSI è un progetto dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute e prevede una raccolta continua di dati che avviene ogni mese in quasi tutte le ASL italiane. Gli ambiti indagati sono lo stato di salute (salute percepita, presenza di sintomi di depressione, ipertensione, ipercolesterolemia), i fattori di rischio correlati agli stili di vita (fumo, alcol, alimentazione, attività fisica), l’offerta e l’utilizzo di strumenti di prevenzione (screening, vaccinazioni) e la sicurezza stradale e domestica. La raccolta dati avviene tramite interviste telefoniche utilizzando un questionario di circa 100 domande; in Azienda Ulss 9 le intervistatrici sono 6 infermiere professionali ed assistenti sanitarie del SISP.La popolazione in studio è costituita dalle persone di 18-69 anni. Nell’Ulss di Treviso sono state intervi-state (fino al 31.12.2009) 871 persone. Ha risposto il 91% delle persone campionate, ha rifiutato l’intervi-sta il 7% e non è stato possibile rintracciare il restante 2%. Sono stati redatti due report generali sul lavoro e due schede tematiche su fumo e alcol. I risultati principali di PASSI, confrontati con quelli regionali e nazionali, sono i seguenti:

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

102 103

Campagna Genitori PiùLa campagna Genitori Più è un’iniziativa di promozione della salute nei primi anni di vita cui ha ade-rito l’Azienda Ulss 9, promossa dalla Regione Veneto con la collaborazione della FIMP e il patrocinio dell’UNICEF. Obbiettivo è la promozione delle sette azioni per le quali è stata dimostrata efficacia per la salute del bambino (assunzione di acido folico, astensione dal fumo in gravidanza, allattamento al seno, posizione supina in culla, vaccinazioni, uso del seggiolino protettivo in auto, lettura precoce ad alta voce).Prevede il coinvolgimento di tutte le figure professionali che operano all’interno del percor-so nascita, creando una rete di relazione e collaborazione che dovrebbe rappresentare la base per una più stretta cooperazione tra le diverse professionalità che operano in questo campo.Il SISP ha organizzato in questo biennio l’attività di formazione rivolta a Pediatri di Libera scelta, i Pe-diatri dei Nidi Ospedalieri di Treviso e Oderzo, i Pediatri di Comunità, le Ostetriche del territorio, i Gine-cologi dei Consultori, i Medici Igienisti, le Assistenti sanitarie e le Infermiere professionali del Servizio Vaccinazioni e del Percorso nascita distrettuale.

Progetto “Nati per Leggere”Tra le attività promosse dalla campagna Genitori Più, oggetto di particolare attenzione è stata la pro-mozione della lettura precoce che ha visto il SISP impegnato nel progetto “Nati per Leggere” in cui sono stati coinvolti i 37 Comuni dell’Ulss con le loro Biblioteche, i 18 Centri Vaccinali, i 50 Pediatri di Libera Scelta e i 2 reparti di Pediatria. L’obiettivo operativo del progetto, che è stato disegnato considerando la promozione della lettura ad alta voce sin dai primi mesi di vita come un livello essenziale di assisten-za che ha come fine il miglioramento della qualità di vita dei bambini, è quello di aumentare il numero di famiglie che utilizzano le Biblioteche comunali. Il progetto è stato premiato come miglior progetto di promozione della lettura rivolto ai bambini tra 0 e 5 anni alla fiera del libro di Torino 2010.

Medicina dello sportDal 2009 il Servizio ha iniziato ad effettuare visite per l’idoneità all’attività sportiva agonistica anche per gli adulti, compresi gli ultratrentacinquenni, e per gli sportivi affetti da handicap. Dal novembre 2009 è iniziata l’attività di cardiologia di 2° livello per gli atleti che necessitano di approfondimen-ti diagnostici. Nel 2010 saranno attivati anche percorsi specifici per trapiantati e per permettere a cardiopatici di svolgere in palestra un’attività sportiva controllata da specialisti in scienze motorie specificamente formati. Quest’ultimo progetto nasce da una collaborazione con le palestre presenti nel territorio dell’Ulss e con la Facoltà di Scienze motorie dell’Università di Verona.

2007 2008 2009

Autorizzazioni e pareri sanitari 723 785 1.229

Pareri su nuovi insedianti produttivi 997 1.012 800

Piani di rimozione di materiali contenenti amianto 253 288 236

Interventi di formazione 76 323 256

Interventi di prevenzione in aziende e cantieri edili 260 346 568

Interventi di informazione rivolti a lavoratori e datori di lavoro (N.ore) 310 375 265

Inchieste infortuni: interventi in casi gravi 121 72 54

Azioni particolari dello SPISALTutela della salute delle lavoratrici in gravidanza: sono stati definiti criteri e procedure semplificate e condivise con la Direzione Provinciale del Lavoro; vengono organizzati interventi formativi rivolti alle figure aziendali preposte alla sicurezza e ai medici competenti mediante l'utilizzo di materiale infor-mative appositamente realizzato.Promozione della sicurezza sul lavoro nelle scuole e tra i giovani lavoratori: lo SPISAL continua la collaborazione con la Rete di scuole per la sicurezza della Provincia di Treviso e assicura la funzione di coordinamento tecnico del Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole cui fanno capo le altre Reti provinciali. Il sistema delle Reti è costituito da scuole d’ogni ordine e grado e comprende la maggior parte degli istituti scolastici provinciali e più della metà di quelli regionali. La sua finalità è la promozione della cultura della sicurezza tra gli studenti con un’azione contestuale sul piano didattico e sull’ambiente fisico e sociale, attraverso la diffusione di buone pratiche riferite a percorsi educativi rivolti agli allievi e alla gestione del rischio e supportando le scuole nella loro realizzazione. Il Sistema delle Reti assicura inoltre la formazione delle figure scolastiche preposte alla gestione della sicurezza e dell’emergenza.Interventi di prevenzione nel 2,5% delle aziende presenti nel territorio dell'Azienda Ulss 9: per garan-tire l'attuazione del "Patto per la tutela e la salute nei luoghi di lavoro" siglato tra Stato e Regioni con il DPCM 17.12.07, è stato avviato un progetto aziendale finalizzato al miglioramento degli interventi di prevenzione tale da consentire, in condizioni di isorisorse, quel considerevole incremento di accessi nelle aziende richiestoci da questo Patto. Ciò è stato possibile ritarando le modalità di selezione e di approccio alle aziende, orientando cioè la vigilanza alla verifica di un solo principale aspetto della si-curezza (uso dei carrelli elevatori) comune a tutte quelle ditte che sono state selezionate dall'elenco fornitoci dall'INAIL secondo l'entità decrescente dell'indice di frequenza degli infortuni (dato medio del triennio 2005-2007).Valutazione dell'organizzazione aziendale della sicurezza: l'obiettivo e quello di promuovere l'imple-mentazione nelle aziende di dimensioni medio-piccole dei Sistemi di Gestione della Sicurezza attraver-so l'adozione o il miglioramento di modelli di organizzazione già validati a livello regionale89. Per quanto riguarda il 2009, è stato raggiunto l'obiettivo programmato che prevedeva l'intervento in 40 aziende nel primo semestre e altrettante rivisite nel secondo semestre. La maggior parte delle aziende (28) sono state selezionate per elevato indice di frequenza e gravita degli infortuni, in 8 la motivazione

89 In linea con quanto previsto dall'art. 30 del D.Lgs. 81/09 "Modelli di organizzazione e di gestione"

5.1.2 Servizio Pre-venzione, Igiene e Sicurezza nei luoghi di Lavoro (SPISAL)

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

104 105

iniziale e stata la verifica dell'idoneità alla mansione di lavoratrici madri, un’azienda e stata segnalata a seguito di un intervento di vigilanza.

Igiene della nutrizioneQuest’area del SIAN si occupa della prevenzione nella collettività degli squilibri nutrizionali qualitativi e quantitativi, con particolare attenzione alla raccolta mirata di dati epidemiologici; di interventi di pre-venzione nutrizionale e per la diffusione delle conoscenze di stili alimentari corretti e protettivi nella popolazione; di interventi nutrizionali per la ristorazione collettiva (sono stati valutati e/o predisposti 35 menu di ristorazione collettiva nel 2008 e 57 nel 2009). Le ore impiegate in attività di educazione alimentare sono state 220 nel 2008 e 227 nel 2009.

Azioni particolari in campo di igiene della nutrizione“Okkio alla Salute”: per la raccolta di dati epidemiologici, il servizio ha partecipato allo studio nazionale “Okkio alla Salute” sullo stato nutrizionale e sulle abitudini alimentari degli alunni delle scuole elemen-tari, che ha visto coinvolto un campione di 7 classi con 141 bambini. L’edizione 2010 coinvolgerà 21 classi con circa 400 bambini da sottoporre a misurazioni antropometriche e a cui somministrare un questionario per la rilevazione delle abitudini alimentari.

Diffusione delle conoscenze di stili alimentari corretti e protettiviConcorso “CibinOnda”: il concorso, sviluppato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, aveva l’obiettivo di consolidare nei ragazzi una coscienza sul corretto approccio al cibo. Ha coinvolto anzitutto gli insegnanti, con un corso di formazione finalizzato a fornire informazioni corrette sull’in-terpretazione dei messaggi pubblicitari e sul consumo di alimenti sani e nutrizionalmente corretti. 800 alunni di 18 scuole primarie e 18 scuole secondarie hanno poi partecipato al concorso realizzando poster o spot sul tema “Frutta e verdura km 0: mangi OK per davvero”.

Merenda a scuola con frutta di stagione: il progetto è partito nel mese di marzo 2009 e si concluderà nel giugno 2010. È promosso in collaborazione con il Comune di Treviso, Treviso Mercati S.p.a. e "Grup-po Alcuni" per educare i bambini al consumo della frutta fresca. Per due giornate al mese Treviso Mer-cati porta nelle scuole di Treviso la frutta di stagione e schede informative con nozioni facili e diver-tenti sulle caratteristiche del frutto di volta in volta distribuito. La frutta di stagione viene consumata a scuola anche con la collaborazione del personale scolastico. Sono coinvolti i bimbi di seconda, terza e quarta elementare di Treviso, in tutto 1.411 bambini per 75 classi. Gli obiettivi del progetto sono quelli di incentivare il consumo di frutta e aiutare i bambini a conoscere la stagionalità della stessa e di educare alla salute facendo conoscere alternative salutari ai più comuni spuntini fatti dai bambini durante l’intervallo.

5.1.3 Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN)

Igiene degli alimenti e delle bevande

2007 2008 2009

Controlli dell’acqua destinata al consumo umano. 1.051 1.005 1.047Controlli su alimenti, cosmetici, prodotti dietetici e di erboristeria, acque minerali. 485 379 375

lspezioni su imprese alimentari 981 1.185 1.204Registrazioni di nuove attività e/o aggiornamenti di attività già esistenti

Non disponibile 1.234 1.043

Compiti di questa seconda area del SIAN sono la registrazione delle attività legate agli alimenti; il con-trollo ufficiale dei prodotti alimentari e dei requisiti strutturali e funzionali delle imprese ad essi legate; la sorveglianza sui casi di infezioni o intossicazioni alimentari; la tutela delle acque destinate al consumo umano; il controllo sul deposito, commercio, vendita e impiego di fitofarmaci, additivi e coloranti; la pre-venzione delle intossicazioni da funghi; il rilascio del nulla osta igienico per strutture recettive alberghie-re ed extra alberghiere; le informazioni di prevenzione nei confronti degli addetti delle imprese legate agli alimenti. Nel 2009 è stato dato un carattere più preciso al percorso di innovazione in materia di sicurezza alimentare, iniziato con l’entrata in vigore del “pacchetto igiene”, attraverso la definizione delle modalità di registrazione delle imprese alimentari e con la revisione della disciplina sanzionatoria collegata. Inol-tre, accanto al consueto impegno nella vigilanza sulla ristorazione collettiva (mense di scuole, ospedali, RSA e centri di cottura) è stata avviata un’importante campagna di controlli sulla ristorazione commer-ciale, che ha evidenziato la presenza di alcune situazioni di non conformità.

TOTALE INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE 2007 2008 2009

Classi 678 748 670

Tot. Utenti 19.768 19.768 19.015

in particolareEDUCAZIONE ALIMENTARE

Classi 127 132 124

Tot. Utenti 3.175 5.569 5.228

PREVENZIONE DISAGIO, TOSSICODIPENDENZA E STIGMATIZZAZIONE DELLE DIVERSITÀ

Classi 96 102 98

Tot. Utenti 2.400 2.417 2.212

EDUCAZIONE ALLA SESSUALITÀ E PREVENZIONE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI

Corsi 197 232 234

Tot. Utenti 4.925 5.580 5.643

PREVENZIONE FUMO

Classi 237 248 186

Tot. Utenti 5.925 5.570 5.328

PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO

Classi 21 26 22

Tot. Utenti 525 520 502

5.1.4 Servizio Edu-cazione e Promo-zione della Salute (SEPS)

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

106 107

Prevenzione patologie fumo correlateIn questo ambito sono stati coinvolti numerosi servizi aziendali, enti ed istituzioni quali scuole e co-muni oltre alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Per favorire la disassuefazione, sono stati condotti periodicamente in ciascuna sede distrettuale corsi per smettere di fumare, coinvolgendo in media circa 100 fumatori per anno, di questi una percentuale significativa ha raggiunto una astinenza da fumo soddisfacente e duratura (superiore al 50%).

Progetto "Sfumiamo i dubbi""Sfumiamo i dubbi" è un progetto incentrato sul messaggio di astenersi dall’iniziare a fumare che uti-lizza il modello dell’educazione tra pari (Peer education), in cui sono gli stessi studenti, in questo caso del 3° anno di alcuni Istituti Superiori, che diffondono la proposta di uno stile di vita senza fumo lavo-rando con i compagni più giovani delle classi prime. L’iniziativa si inquadra perfettamente nella stra-tegia dell’Azienda Ulss 9 “La salute costruiamola insieme”, partendo dal coinvolgimento di coloro che, per primi, possono incontrare l’esperienza del tabacco e che sono pertanto gli attori indispensabili di un efficace percorso di prevenzione. Tra il 2009-2010 verranno coinvolti e formati 70 "peer-educator".

Programma "Mamme libere dal fumo"L’Azienda Ulss 9 è capofila nazionale del programma del Centro Controllo Malattie del Ministero del-la Salute "Mamme libere dal fumo". In questa veste il SEPS dell’Azienda Ulss 9 ha organizzato 4 edizioni del corso di formazione nazionale per le ostetriche, cui hanno aderito 20 regioni su 21. Inoltre il servizio ha curato lo sviluppo del sito web www.mammeliberedalfumo.org e ha predisposto i materiali formativi ed informativi per tutta Italia. In ambito aziendale è stata organizzata la formazione delle 71 ostetriche operanti nell’Azienda Ulss 9 con un pri-mo corso informativo, cui seguirà nel 2010 il corso specifico di formazione in counselling antitabagico.

Progetto di “Prevenzione cardiovascolare primaria"Ha impegnato l'Azienda Ulss 9 nella sperimentazione di una proposta attiva per la prevenzione delle malattie cardiovascolari rivolta alle persone dai 50 ai 59 anni. Centro della sperimentazione è stata l'UTAP di Ponzano attraverso la quale erano identificate le persone con uno o più fattori di rischio spe-cifici per le malattie cardiovascolari (fumo di tabacco, sedentarietà, sovrappeso, ipertensione, iper-colesterolemia). A queste persone, a seconda del tipo di rischio è stata proposta la partecipazione a gruppi nutrizionali, ai corsi per smettere di fumare e ai gruppi di cammino. Sono state coinvolte nel progetto le Amministrazioni comunali e le Associazioni di volontariato. L’iniziativa, terminata la fase di sperimentazione sta proseguendo in modo autonomo.Gli utenti aderenti al programma di screening sono stati 434 (pari al 46% degli eleggibili invitati) a 328 dei quali è stato proposto un percorso di prevenzione attiva. 152 utenti hanno intrapreso o concluso uno o più percorsi di prevenzione attiva.Sono stati attivati 7 corsi nutrizionali, 4 gruppi di cammino, 3 corsi per smettere di fumare.Nel 2010 lo stesso progetto sarà attuato all’UTAP di Motta di Livenza.

L’Azienda Ulss 9 è capo-fila nazionale del pro-gramma ministeriale ‘Mamme libere dal fumo’

Servizio di Igiene degli alimenti di origine animale - Servizio veterinario Area A

2007 2008 2009

Segnalazioni di animali di proprietà morti per cause naturali o incidentali 1.433 1.250 1.403

Vigilanza su animali soggetti a scambi di importazioni 850 710 752

Certificazioni sanitarie per spostamenti animali (bovini, suini ecc.) 2.364 2.700 2.232Profilassi di stato, bonifica sanitaria, piani di monitoraggio, altri accertamenti (N. sopralluoghi) 3.148 4.000 2.322

Verifica della Biosicurezza negli allevamenti (N. sopralluoghi) 35 20 30

Azioni del Servizio veterinario Area A1. Rintracciabilità degli animali e gestione allevamenti� banca dati dei bovini: 330 aziende con più di 20 capi allevati, con 50.000 capi mediamente presenti

e con circa 100.000 movimentazioni registrate/anno;� banca dati dei bufalini: 3 allevamenti con più di 100 capi, 1.000 capi mediamente allevati;� banca dati degli ovi-caprini: 20 allevamenti con più di 10 capi, 5.000 capi mediamente allevati;� banca dati dei suini: 85 allevamenti industriali, 40.000 capi medi allevati, 2.500 movimentazioni di

gruppo registrate;� banca dati avicoli: 63 allevamenti industriali con più di 1,5 milioni di capi mediamente allevati, 8.000

allevamenti rurali;� banca dati degli equidi: 416 aziende registrate con 2.000 capi presenti;� 35 allevamenti di pesci (acquacoltura);� 40 allevamenti di conigli: più di 100 capi, con 300.000 capi mediamente allevati;� 350 apiari.

2. Controllo delle malattie trasmissibili� piani di risanamento degli allevamenti di bovini da riproduzione; bufalini; ovi-caprini; bovini; carne;

suini; equidi; avicoli.Questi piani sono rivolti al controllo delle malattie del bestiame e sono specie specifici. Alcuni appar-tengono allo “storico di attività” come i risanamenti nei bovini da latte per brucellosi e tubercolosi, altri sono emergenti come quelli sulla Blue tongue nel bovino da carne e da latte, Salmonella e Stafilococ-co meticilino-resistenti negli allevamenti di suini, controllo dell’Anemia Infettiva negli allevamenti di Equidi.

3. Controllo delle attività di fecondazione artificiale, naturale, monta pubblica o privata� sono stati autorizzati 300 operatori, 12 aziende suinicole che svolgono attività nell’ambito azienda-

le, 3 centri di monta naturale equina e 1 centro di produzione di seme cunicolo.

4. Scambi/importazioni di animaliIl Servizio è collegato con il sistema TRACES della Unione Europea e mediante sistema SINTESI con gli Uffici UVAC, e PIF che fanno capo al Ministero della Salute. Mediamente vengono registrate annualmen-te 800 movimentazioni di partite di animali provenienti da Paesi Comunitari.

5.1.5 Servizi Veterinari

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

108 109

5. Igiene del latte prodotto negli allevamentiIl regolamento (CE) 853/04 prevede la gestione informatizzata degli allevamenti autorizzati, dei con-trolli per il rispetto dei parametri igienici fissati dall’allegato che vengono verificati medianti specifici controlli ufficiali programmati.

Servizio Igiene degli alimenti di origine animale - Servizio Veterinario di Area B

2007 2008 2009

Controlli ufficiali 3.178 2.016 1.498

Istruttoria per impianti che necessitano di riconoscimento CEE 52 44 65Certificazione sanitaria per scambi extracomunitari di prodotti di origine animale 221 203 209

Visite ispettive su carcasse da macellazioni speciali d’urgenza 113 85 58

Visite ispettive in laboratori di sezionamento riconosciuti 261 151 79

Macellazione suini a domicilio 959 847 782

Visite ispettive in macelli 830 1.083 885

Il Servizio nel biennio 2008-2009 ha effettuato le attività di vigilanza, tramite l’effettuazione di atti-vità di “Audit” e ispezioni, anche con l’esecuzione di prelievi per analisi microbiologiche e chimiche, comprese quelle relative al piano nazionale residui (per residui di contaminanti, farmaci e trattamenti illeciti), presso queste strutture:� 5 stabilimenti di macellazione di carni rosse (con attività speciali dedicate alla verifica delle con-

dizioni sanitarie e del benessere degli animali avviati alla macellazione, ispezione sanitaria ante e post-mortem, sorveglianza sulle BSE con esecuzione del test sugli animali macellati di età superio-re ai 36 mesi, registrazione dei capi macellati);

� 5 stabilimenti di macellazione di animali a carne bianca;� 9 stabilimenti di produzione di prodotti della pesca e dell’acquacoltura e 26 allevamenti di prodotti

dell’acquacoltura;� 13 stabilimenti di produzione di prodotti a base di carne;� 3 stabilimenti di produzione di produzione di preparazioni a base di carne;� 7 stabilimenti di sezionamento di carni fresche;� 15 stabilimenti di deposito di prodotti di alimenti di origine animale;� 4 centri di imballaggio uova;� 5 stabilimenti di produzione di prodotti a base di latte;� 450 attività di vendita al dettaglio di prodotti di origine animale.

Altre attività effettuate dal Servizio sono stati il rilascio di provvedimenti di riconoscimento e registra-zione e di volturazione di riconoscimenti e registrazioni già in essere; la vigilanza e il controllo sugli scambi intracomunitari o con paesi terzi di alimenti di origine animale; il rilascio di certificazioni per l’esportazione di prodotti di origine animale; la vigilanza e il controllo sulle macellazioni d’urgenza degli animali in azienda con particolare attenzione al benessere animale e alla presenza di possibili residui di trattamenti.

Servizio Igiene degli allevamenti e competenze zootecniche - Servizio veterinario Area C

2007 2008 2009

Gestione anagrafe canina 4.600 3.937 8.000

ldentificazione cani mediante microchip 1.003 1.100 1.050

Operazioni clinico chirurgiche 998 964 815

Vigilanza su ricoveri animali, circhi, stalle di sosta, mercati, fiere 100 100 330

Anagrafe degli allevamenti zootecnici 105.461 109.714 110.000

Vigilanza sugli alimenti e farmaci destinati agli animali 477 420 537

Il Servizio veterinario Area C gestisce i controlli ufficiali relativi alla protezione degli animali vivi negli allevamenti e nel trasporto; la protezione dei vitelli, dei suini, delle galline ovaiole e delle altre specie allevate; il controllo del mercato bestiame di Oderzo nel quale vengono conferiti circa 6.000 capi bovini all’anno.Vengono inoltre verificate le normative riguardanti la biosicurezza degli allevamenti, in particolare i requisiti strutturali e gestionali degli allevamenti di pollame in relazione all’Influenza Aviaria; degli al-levamenti di ovaiole in relazione al controllo delle zoonosi, con particolare riguardo alla salmonellosi; degli allevamenti industriali di suini.Le attività legate all’Igiene Urbana veterinaria prevedono la prevenzione del randagismo dei cani e attività di controllo delle popolazioni feline in colonia; la verifica dei casi segnalati di maltrattamento animale, di mancata protezione e di inconvenienti igienico sanitari legati alla presenza di animali; l’at-tività di vigilanza e controllo legate a manifestazioni quali fiere, mercati, esposizioni, circhi ecc.

Canile Sanitario: dipende da questo Servizio anche il Canile Sanitario, che oltre alle normali attività correlate alla cattura, al riscatto e all'affidamento degli animali, ha sviluppato nel 2009 un progetto di educazione cinofila presso l’Istituto penale per i minorenni di Treviso. Da gennaio a marzo 2009 è stato attuato questo progetto che ha visto la collaborazione di Canile Sanitario dell’Azienda Ulss 9, Istituto Penale per i Minorenni di Treviso, associazione POWERDOG di Treviso e associazioni di protezione ani-male LAV ed ENPA.Sono state organizzate sessioni bisettimanali di educazione cinofila condotte da istruttori qualificati, durante le quali i cani provenienti dal Canile Sanitario dell’Azienda Ulss 9 erano affidati a ragazzi dell’ Istituto Penale per i Minorenni di Treviso. Scopo del progetto era aiutare i ragazzi detenuti ad acquisire, attraverso il rapporto con il cane, un maggiore senso di responsabilità, tolleranza e pazienza e una consapevolezza delle proprie potenzialità corporee e psichiche così da incidere positivamente anche ai fini di un inserimento sociale adeguato.I cani utilizzati per il progetto hanno potuto godere di momenti di socializzazione nelle fasi di progetto e di un percorso finale facilitato di adozione, anche attraverso l’impegno degli enti animalisti coinvolti nel progetto.Il progetto è terminato con una giornata conclusiva “Social Day” con la partecipazione dei Gruppi Cino-fili, delle forze di Polizia e della Protezione Civile.

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

110 111

Focolaio epidemico di meningite C nella provincia di Treviso, dicembre 2008.Nella Provincia di Treviso, tra il 13 e il 20 dicembre 2007, si sono verificati 7 casi di meningite da Me-ningococco di gruppo C con 3 decessi: il più importante focolaio di casi verificatosi in Italia negli ultimi anni.

a. Fase di emergenzaLe azioni svolte dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica in fase di emergenza per il controllo di questo focolaio sono state:1. profilassi antibiotica per i contatti stretti delle persone ammalate. L’attività è iniziata sabato 15

dicembre alle ore 9 ed è proseguita ininterrottamente sino alle ore 8 di lunedì 17. Sono state messe in profilassi circa 450 persone;

2. vaccinazione dei contatti delle persone ammalate. Il 22 e il 23 dicembre sono state organizzate 2 sedute straordinarie di vaccinazione durante le quali si sono vaccinate 291 persone alle quali se ne sono aggiunte altre 365 nei giorni successivi;

3. vaccinazione delle persone di età tra i 15 e i 29 anni residenti nei Comuni dove si sono verificati i casi (Treviso e Silea). La vaccinazione è stata effettuata nei giorni 28 e 29 dicembre e 3 e 4 di gen-naio. In questi 4 giorni sono state vaccinate 6.459 persone.

b. Fase di risposta programmataDopo questa fase di emergenza, anche per far fronte alla grande richiesta di vaccinazione espressa dalla popolazione, è stata avviata un’attività programmata di vaccinazione rivolta a tutti gli altri resi-denti nella nostra Ulss che si è sviluppata diversamente a seconda delle età dei destinatari.Persone tra i 15 e i 29 anniSono stati vaccinate presso le palestre messe a disposizione dalle amministrazioni comunali. L’attivi-tà si è svolta nelle giornate di sabato e domenica, da sabato 9 febbraio a domenica 2 marzo. In totale

sono state organizzate 33 sedi di vaccinazione.Alla chiamata vaccinale ha risposto globalmen-te il 58% dei nati negli anni 1991-1978 (31.830 su 55.312). L’adesione è stata inversamente propor-

zionale all’età, andando dal 43% nei nati nel 1978 al 72% nei nati nel 1991. Al di fuori delle giornate dedicate, altri 950 ragazzi di questo gruppo di età si sono rivolti direttamente agli ambulatori vaccinali territoriali per il vaccino antimeningococco, portando al 59% la copertura vaccinale totale e a 32.780 le dosi somministrate.Ragazzi di 14 anniVaccinazione per chiamata attiva nell’arco di tutto il 2008 in occasione dei richiami vaccinali di quell’e-tà secondo il calendario vaccinale regionale.Ragazzi tra i 7 e 13 anniSono stati vaccinati gratuitamente su richiesta, tramite prenotazione telefonica attraverso un nume-ro dedicato, nel periodo marzo-maggio 2008, un totale di 3.614 ragazzi.Bambini tra i 4 e 6 anniLa vaccinazione è stata offerta attivamente presso le scuole materne. La scelta della scuole materne

5.1.6 Emergenze per il Dipartimento Prevenzione

6.459 persone vaccinate in 4 giorni per il focolaio meningite

si è basata sulla necessità di effettuare l’intervento vaccinale nella maniera più efficiente possibile, in un ambiente confortevole e familiare per i bambini. L’attività è stata effettuata nel periodo 10 marzo - 11 aprile e ha interessato le 136 scuole materne del territorio della Azienda Ulss 9. Nel corso di questa attività sono stati vaccinati 6.172 bambini. Bambini tra i 1 e 3 anniVaccinazione per chiamata attiva nell’arco di tutto il 2008 secondo il calendario vaccinale regionale, per i bambini di 1 anno. I bambini di 2 e 3 anni erano già stati vaccinati negli anni precedenti.

Al termine delle attività sono state vaccinate 49.849 persone, oltre ai ragazzi e ai bambini chiamati secondo il normale calendario vaccinale.

L’epidemia di Influenza A/H1N1, aprile 2009A partire da metà aprile 2009, in diversi Paesi sono stati riportati casi di infezione nell’uomo da un nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1 (“influenza suina”). A scatenare l’epidemia è stato un nuovo sottotipo del virus A/H1N1 mai rilevato prima, né nei maiali né nell’uomo.I primi casi nella nostra Ulss sono stati segnalati in luglio, ma l’epidemia vera e propria è cominciata dopo la metà di ottobre raggiungendo il picco di casi a metà novembre.L’attività di vaccinazione contro l’influenza pandemica è iniziata la prima settimana di novembre e si è prolungata fino al mese di gennaio 2010. Dal momento che il vaccino è stato messo a disposizione ad epidemia già iniziata, si è tentato di vaccinare il più rapidamente possibile le persone aventi un maggior rischio di complicanze. Sono stati così organizzati 4 centri di vaccinazione di massa (1 per Distretto) presso palestre o strutture dell'Ulss; inoltre sono state organizzate sedute vaccinali presso i presidi ospedalieri pubblici e convenzionati per la vaccinazione del personale sanitario. L’attività nei centri di vaccinazione di massa si è svolta nelle quattro giornate di sabato del mese di novembre per favorire l’accesso della popolazione e per interferire il meno possibile con il normale lavoro del Servizio Igiene e Sanità Pubblica. Nei mesi di dicembre l’attività si è svolta negli ambulatori vaccinali in sedute straordinarie dedicate a questa vaccinazione. Nel mese di gennaio, l’accesso è stato libero in alcuni orari dedicati. In totale i vaccinati sono stati 9.753. A fronte di un grande sforzo organizzativo e di impegno di risorse umane, l’adesione alla campagna di vaccinazione contro l’influenza A/H1N1 è sta-ta molto scarsa. La scarsa gravità della malattia clinica, specie se confrontata all’entità dell’allarme mediatico da cui questa epidemia era stata preceduta, è stata probabilmente la causa principale di questo risultato.

Ritorno della rabbia silvestre in Veneto, dicembre 2009Negli ultimi mesi del 2009 i servizi veterinari hanno dovuto affrontare l’emergenza determinata dalla ricomparsa della rabbia silvestre nel territorio della nostra regione.A seguito dei casi segnalati in provincia di Belluno dal novembre 2009, è stata organizzata una cam-pagna straordinaria di vaccinazione antirabbica per tutti i cani della provincia di Treviso. In collabora-zione con i Comuni sono state organizzate, in modo da coprire tutto il territorio dell’Azienda Ulss 9, 22 sedi vaccinali straordinarie in cui si sono svolte 75 sessioni di vaccinazione. Inoltre, presso la sede del Canile Sanitario, sono state effettuate tutti i giorni sedute vaccinali.La campagna vaccinale è stata accompagnata da un’attività di raccordo con l'Ordine dei Medici Veteri-

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

112 113

nari, i veterinari liberi professionisti, le associazioni animaliste e da un’attività informativa svolta per mezzo di interventi su televisioni locali e nazionali e quotidiani.Le vaccinazioni sono iniziate il 7 gennaio 2010 e a marzo 2010 erano stati vaccinati dal solo servi-zio veterinario dell’Azienda Ulss 9 circa 25.000 cani, a 9.000 dei quali, identificati per la prima volta,

è stato impiantato il microchip. Si stima che altre 15.000 vaccinazioni con 6.000 nuovi impianti di microchip siano state effettuate dai veterinari libero professionisti. Questi dati, rapportati alla popolazione canina che si aggira se-condo stime attendibili sui 48.000 animali, portano ad una

copertura vaccinale di circa 83%, ben superiore al 70% che rappresenta il valore da raggiungere per il controllo della malattia.Durante i primi 2 mesi di campagna vaccinale sono stati recuperati dagli operatori del Servizio Veteri-nario 360 cani abbandonati, un aumento del 35% rispetto allo stesso periodo del 2009.Non sono stati rilevati casi di rabbia nel nostro territorio; i casi sospetti, rivelatisi poi negativi, sono stati 4 (3 cani e 1 volpe).

L’assistenza primaria distrettuale comprende tutti i servizi e le prestazioni rese alla persona che non sono riconducibili ad un ricovero ospedaliero o all’area della prevenzione.

25.000 cani vaccinati in 2 mesi in risposta al ritor-no della rabbia in Veneto

5.2 ASSISTENZA PRIMARIA E SOCIO SANITARIA

DISTRETTI SEDE COMUNI AFFERENTI POPOLAZIONE AL 31.12.2007

POPOLAZIONE AL 31.12.2008

POPOLAZIONE AL 31.12.2009

N. 1 Treviso TrevisoTreviso, Silea, San Biagio

di Callalta104.348 105.303 105.417

N. 2 Paese Villorba Paese

Istrana, Morgano, Paese, Ponzano Veneto, Quinto

di Treviso, Spresiano, Arcade, Breda di Piave, Carbonera, Maserada,

Povegliano, Villorba

121.686 123.494 124.687

N. 3 Mogliano Mogliano

Casale sul Sile, Casier di Treviso, Mogliano Veneto,

Preganziol, Monastier, Roncade, Zenson di Piave, Zero Branco

97.429 98.926 99.624

N: 4 Oderzo Oderzo

Cessalto, Chiarano, Cimadolmo, Fontanelle,

Gorgo al Monticano, Mansuè, Meduna di

Livenza, Motta di Livenza, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, Portobuffolè, Salgareda, S. Polo di

Piave

83.467 84.537 84.775

Totale 406.930 412.260 414.503

In particolare, nel Distretto Socio Sanitario vengono erogate tutte quelle prestazioni riconducibili all’assistenza sanitaria distrettuale e di base previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che comprendono prestazioni proprie delle Cure Primarie (specialistica ambulatoriale, servizi per disabili, Assistenza Domiciliare Integrata-ADI, etc.), prestazioni rivolte ai minori e alla famiglia (Servizio per l'età evolutiva, consultorio familiare). Infine nei distretti trovano collocazione anche i servizi dedicati alle persone con problemi di dipendenza (alcol o altre sostanze, etc.).

L’Atto Aziendale90, nel definire il Distretto quale porta di accesso del cittadino ai servizi sanitari e so-cio sanitari dell’Azienda Ulss 9, nonché il luogo dove si concretizza l’integrazione socio sanitaria, ne richiama i valori che focalizzano la centralità dell’utente come di seguito riportati:� la continuità delle cure e il processo di presa in carico;� l’unitarietà degli interventi;� la modularità e trasversalità della risposta ai bisogni del cittadino;� la trasparenza negli atti;� la partecipazione degli utenti con coinvolgimento dell’associazionismo, portatori di interesse diffu-

si, terzo settore;� la collaborazione con gli Enti Locali.

90 Deliberazione del Direttore Generale n°1524 del 30.12.2009

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

114 115

5.2.1 Cureprimarie

Le attività sanitarie e socio sanitarie erogate sul territorio comprendono le attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione erogate in regime domiciliare, ambulatoriale diurno, semiresidenziale e residenziale. Sono articolate in:� assistenza sanitaria di base: Medicina di base e Continuità Assistenziale;� assistenza farmaceutica attraverso le farmacie territoriali: fornitura di specialità medicinali e pro-

dotti galenici;� assistenza integrativa attraverso la fornitura di prodotti dietetici a categorie particolari e presidi

sanitari ai soggetti affetti da diabete mellito;� assistenza protesica: fornitura di protesi e ausili a favore di disabili fisici, psichici e sensoriali;� assistenza programmata a domicilio;� attività sanitaria e socio sanitaria ambulatoriale a donne, coppie e famiglie;� attività sanitaria e socio sanitaria ambulatoriale residenziale e semi residenziale a: persone anzia-

ne non autosufficienti, con problemi psichiatrici, con disabilità fisica psichica e sensoriale, dipen-denti da sostanze stupefacenti o psicotrope, in fase terminale, con infezione da HIV;

� assistenza specialistica ambulatoriale, prestazioni terapeutiche e riabilitative, diagnostica stru-mentale e di laboratorio;

� assistenza termale;� emergenza sanitaria.

Secondo la definizione dell’OMS, ripresa anche dall’Organizzazione Mondiale dei medici di famiglia, le cure primarie rappresentano l’ambito nel quale avviene il primo contatto con un professionista sa-

nitario. Le cure primarie rappresentano una parte rilevante delle attività territoriali, sono caratteriz-zate dall’accesso diretto ai servizi, rappresentano il sistema di cure erogato vicino ai luoghi di vita delle persone (ambulatorio del proprio medico, domicilio, strutture ambulatoriali, strutture residenziali), as-sumono in carico l’aspetto globale della salute della

persona ed indirizzano, quando opportuno, a vari livelli di approfondimento, per garantire le risposte più appropriate al bisogno di salute.Il Distretto può garantire le risposte più articolate agli utenti all’interno di processi di integrazione professionale che coinvolgono sia gli operatori presenti nel territorio, nella componente sanitaria e sociale, sia gli operatori degli altri punti della rete assistenziale, di cui l’ospedale è un importante rife-rimento. Le Cure Primarie sul territorio sono garantite prevalentemente da risorse professionali che hanno con l’Azienda Ulss 9 un rapporto convenzionale: Medici di Medicina Generale (MMG), Pediatri di Libera Scelta (PLS), Medici dei Servizi di Continuità Assistenziale, Specialisti Ambulatoriali Interni:

2007 2008 2009

Medici di Medicina Generale 274 274 272

Pediatri di Libera Scelta 50 50 52

Specialisti Ambulatoriali Interni 107 130 151

Medici del Servizio di Continuità Assistenziale 55 53 54

Le Cure Primarie gestiscono globalmente la salute della persona ed indirizzano vari livelli di approfondimento per garantire le risposte più ap-propriate al bisogno di salute

91 DGR n. 662 del 18.03.2008: “Progetto Cure Primarie”; DGR n. 4172 del 30.12.2008; DGR n. 1575 del 26.05.2009

Il MMG ed il PLS sono i principali attori dell’assistenza primaria in quanto “medici della persona”, con un’attività caratterizzata da un approccio globale al paziente e dalla continuità della cura; hanno la re-sponsabilità della gestione della domanda di salute, danno una prima risposta ai bisogni sanitari della popolazione e svolgono una funzione di filtro per l’accesso alle prestazioni di secondo livello. Il Medico di Continuità Assistenziale garantisce la continuità dell’assistenza territoriale per gli interventi non differibili nei giorni pre-festivi e festivi, e nelle ore notturne di tutti i giorni feriali.

Il governo delle cure primarie: il Progetto Regionale Cure PrimarieLa Regione Veneto si è distinta negli ultimi anni per il riconoscimento di un ruolo prioritario del sistema complesso delle cure primarie, attivando il Progetto Cure Primarie.91

L’Azienda Ulss 9 ha predisposto, in un’ottica di Area Vasta, con le Aziende Ulss 7 e 8, il Piano Attuativo Locale Cure Primarie 2009-2011 (si veda il capitolo n.3 “Obiettivi istituzionali e strategie aziendali”, par 3.1 “Programmazione aziendale e controllo”).Gli obiettivi di integrazione e continuità delle cure sono riportati nel PAL 2010-2012 che descrive gli Obiettivi Strategici dell’Azienda.

Le attività dei DistrettiUn Distretto deve:� essere il punto di incontro tra domanda di salute dei cittadini ed offerta di cure, benessere e nuova

socialità;� rappresentare l’Area-Sistema comprensiva di tutti i presidi e servizi finalizzati a dare risposte terri-

toriali ai problemi di salute e di cura dei cittadini;� rendere possibile la reale presa in carico del cittadino offrendo risposte tempestive ed efficaci alle

sue necessità socio-assistenziali;� esercitare il governo di tutte le attività extraospedaliere rendendo possibile l’integrazione tra le at-

tività sanitarie e quelle di tipo sociale;� essere infine il luogo della partecipazione dei cittadini, deputato in quanto tale alla definizione degli

obiettivi di salute e alla valutazione dei risultati ottenuti.La rete d’offerta specifica per l’anziano è costituita principalmente da tre tipologie di strutture e servi-zi: Strutture residenziali (RSA), Istituti di riabilitazione e centri diurni integrati, Servizio di Assistenza Domicilia-re Integrata. Quando il cittadino necessita di Assisten-za Domiciliare Integrata (ADI) l’Azienda Ulss 9 offre cure gratuite a domicilio ai cittadini di ogni età le cui condi-zioni sanitarie o socio sanitarie, temporanee o permanenti, impediscono loro di accedere alle strutture ambulatoriali territoriali. L’accesso è assicurato senza lista d’attesa.Obiettivi principali dell’ADI sono: favorire la deospedalizzazione, sostenere il recupero funzionale ed il mantenimento dell’autonomia, supportare il nucleo familiare, evitare e/o ritardare l’istituzionalizza-

Con l’ADI si garantiscono cure a domicilio ai cittadini che non possono accedere alle strutture ambulatoriali

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

116 117

Cure PalliativeLe Cure Palliative (CP), secondo la definizione dell’OMS, “sono una serie di interventi terapeutici e as-sistenziali finalizzati alla cura attiva e totale di malati la cui malattia di base non risponde più a trat-tamenti specifici. Fondamentale è il controllo del dolore e degli altri sintomi e in generale dei problemi psicologici sociali e spirituali. L’obiettivo delle cure palliative è il raggiungimento della migliore qualità di vita possibile per i malati e le loro famiglie”. Nell'Azienda Ulss 9 è stata ridefinita l’organizzazione del-le Cure Palliative in coerenza con quanto previsto dalla L.R. 7 del 2009. È stato individuata l’Unità Ope-rativa Semplice Cure Palliative a valenza interdistrettuale prevedendo che in ogni distretto vengano svolte, all’interno delle Cure Primarie, le attività proprie delle cure palliative. A tale scopo, è stato predi-sposto il “Progetto Cure Palliative92, in fase di attuazione. Nella maggior parte dei malati suscettibili di CP è sufficiente, adeguata e preferibile un’assistenza ambulatoriale e domiciliare. Per i malati di cancro inguaribili in fase avanzata per i quali non è necessario un ricovero presso le UO ospedaliere per pa-zienti acuti ma che necessitano di protezione e assistenza continua sanitaria e/o sociale, temporanea o permanente, la modalità assistenziale più appropriata è rappresentata dall’Hospice, centro residen-

ziale di CP. L’Hospice è parte integrante della rete dei servizi socio sanitari territoriali ed ha stretti legami funzionali con i servizi di cura domiciliari. La Regione del Veneto ha ridefi-nito la programmazione regionale in materia di assistenza residenziale extra ospedaliera; in particolare per l’area della residenzialità con assistenza intensiva sono stati definiti i requisiti minimi degli Hospice e l’indice di fabbisogno. Per

l’Azienda Ulss 9 l’indice di fabbisogno individuato è pari a diciotto posti letto. La Giunta Regionale del Veneto ha previsto anche il coinvolgimento di organizzazioni non profit “…in particolare quelle carat-terizzate dalla presenza di volontari, auspicando che le attività di tali organizzazioni si integrino in un quadro complessivo di rapporti con le amministrazioni locali”. In Azienda Ulss 9 è attiva dall’anno 1998 l’Associazione ADVAR che con una èquipe multidisciplinare specialistica assicura un’assistenza domiciliare gratuita, completa e qualificata ai malati terminali di cancro, in collaborazione con i MMG, i Distretti e i reparti ospedalieri. L’Azienda Ulss 9 ha rilasciato alla Fondazione “Amici dell’Associazione ADVAR” l’autorizzazione al funzionamento per la gestione della struttura denominata Hospice “Casa

2007 2008 2009

N. Pazienti assistiti in ADI 5.346 6.564 6.918

L’Azienda assicura trami-te l’associazione ADVAR e i Distretti Socio Sanita-ri un’assistenza domici-liare gratuita e qualifica-ta ai malati terminali

zione, razionalizzare le risorse. Le prestazioni e le forniture assicurate sono: farmaci, alimenti per la nutrizione artificiale, materiale di medicazione, ausili per incontinenza, presidi che si integrano, quan-do necessario, con le prestazioni socio-assistenziali erogate dai comuni e con il coinvolgimento sia dei privati accreditati che del terzo settore. La visione moderna di assistenza domiciliare si integra con il concetto di educazione terapeutica, che ha lo scopo di informare pazienti e familiari sulle possibilità e modalità di gestione delle malattie, in modo da poter gestire la malattia in livelli di sicurezza.

92 Approvato con DGRV n° 4254 del 29.12.2009

dei Gelsi” ubicata a Treviso in via Fossaggera, limitatamente al numero di dodici ospiti parzialmente autosufficienti e non autosufficienti. I pazienti assistiti nel 2009 sono stati 216 all'Hospice e 329 da ADVAR.

Le vaccinazioni antinfluenzaliIn linea con le raccomandazioni Regionali93 e nazionali94 l’Azienda Ulss 9 effettua la campagna di vac-cinazione antinfluenzale. L’offerta attiva e gratuita è rivolta alla popolazione anziana, alle persone di qualunque età che presentano fattori di rischio, al personale addetto alla cura e assistenza delle persone ammalate, ai soggetti professionalmente esposti all’influenza. Il programma di vaccinazione antinfluenzale si svolge nel periodo che va da metà ottobre a fine dicembre, è diretto e organizzato dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica. I Medici di Medicina Generale sono i principali attori della campagna, provvedendo alla somministrazione dell’85-90% del totale delle dosi e svolgendo la loro attività princi-palmente verso gli anziani e le persone ammalate. Le altre strutture coinvolte sono gli ambulatori ter-ritoriali di Sanità Pubblica, le Case di riposo e gli Istituti per disabili, il Servizio di Medicina Preventiva e Direzioni Mediche, UO Malattie Infettive e Servizio di emodialisi. Il principale indicatore di risultato della campagna antinfluenzale è la copertura vaccinale della popolazione con più di 65 anni. Rispetto agli anni precedenti, nel corso della campagna 2007-2008 si è visto un importante calo della copertura vaccinale degli anziani, in parte recuperato nella campagna 2008-2009. I motivi principali sono stati così individuati:1) tendenza in tutta la regione alla riduzione delle coperture degli anni passati, dove l’allarmismo so-

ciale dovuto alla “crisi” dell’influenza aviaria aveva contribuito largamente all’aumento importate dell’adesione a questa vaccinazione;

2) sottostima del dato di vaccinazione dovuta alla non completa registrazione delle dosi somministra-te da parte dei MMG.

93 Nota della Regione Veneto del 06.07.2006 “Trasmissione Circolare Ministero della Salute e programmazione della Campagna di vacci-nazione contro l’influenza nella Regione Veneto per la stagione 2006-2007”

94 Circolare Ministeriale n. 2/2006 Prevenzione e controllo dell’influenza. Raccomandazioni per la stagione 2006-2007

COPERTURA VACCINALE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA NEGLI ULTIMI DIECI ANNI DI CAMPAGNA ANTINFLUENZA IN AZIENDA ULSS 9

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0%1997/98 1998/99 1999/00 2000/01 2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

118 119

La spesa farmaceutica territorialeL’Azienda Ulss 9 assicura l’erogazione dei farmaci con le modalità di partecipazione alla spesa (ticket) previste dalla normativa in vigore attraverso la rete delle farmacie convenzionate e alcuni servizi dell’Azienda. La LR n.5/1996 di riferimento stabilisce che l’Assistenza farmaceutica viene erogata sia a livello territoriale che ospedaliero; il miglioramento di questa forma di assistenza richiede quindi l’impegno congiunto dei Distretti e dei Presidi Ospedalieri, opportunamente coordinati dalla Direzione Strategica. L’assistenza farmaceutica è orientata al controllo della domanda e della spesa per pro-dotti farmaceutici attraverso MMG, PLS, la distribuzione diretta tramite il Servizio ADI e l’Ambulatorio per farmaci particolari, e la distribuzione indiretta tramite le strutture residenziali extra ospedaliere convenzionate. La dinamica della spesa farmaceutica è complessa, in quanto dipende non solo dalle prescrizioni ma anche dal variare dei prezzi dei singoli farmaci, rendendo difficile un confronto nel cor-so degli anni. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un costante aumento sia del numero delle ricette sia della spesa farmaceutica territoriale lorda, dovuto a diversi fattori, tra i quali è doveroso segnalare:� l’incremento della popolazione (in particolare di quella anziana);� l’aumento delle patologie croniche;� la persistente tendenza alla de-ospedalizzazione.È, tuttavia, da evidenziare come si stia assistendo ad un progressivo spostamento della prescrizione verso i medicinali più recenti e più costosi, e come l’aggravarsi della situazione economica nazionale favorisca, da parte degli assistiti, l’acquisizione di farmaci a carico del SSN.Da segnalare inoltre un costante aumento della spesa per Assistenza Integrativa Regionale per pa-zienti diabetici e con malattie metaboliche.

2007 VAR 2006 2008 VAR 2007 2009 VAR 2008

N. ricette SSN 2.522.471 +6,45% 2.659.735 +5,44% 2.781.007 +4,56%

Spesa netta ricette a carico SSN 61.433.419 +0.83% 60.982.494 - 0,73% 62.211.537 +2,85%

Importo ticket 4.725.112 +8.68% 5.491.852 +16,23% 6.357.969 +15,77%

Incidenza ticket 6,75 % - 7,80 % - 8,64% -

Assistenza Integrativa Regionale 4.414.524 +14.24% 4.948.245 +12.01% 5.261.463 + 6,40%

010.00020.00030.00040.00050.00060.00070.00080.000 2007

2008

2009

SPESA NETTA RICETTE A CARICO SSN

Il numero delle ricette, come si può osservare dalla tabella, è in costante aumento e quindi il conte-nimento della spesa farmaceutica è da attribuire alle manovre del Ministero della Salute (sconto sui farmaci, pay-back con rimborso alle Regioni e registrazione di farmaci generici/equivalenti di largo consumo).Gli interventi e le azioni mirate a migliorare l’appropriatezza nell’uso dei farmaci, intraprese nel corso dell’anno, hanno permesso comunque di mantenere la spesa farmaceutica extraospedaliera di questa Azienda al di sotto della media regionale (costo netto assistito -4,47% rispetto alla media regionale nel 2008 e -3,67% rispetto alla media regionale nel 2009) e nazionale. A tal proposito bisogna puntualizza-re che i dati di confronto tra le Aziende Ulss del Veneto prodotti dal Servizio Farmaceutico Regionale, a partire dall’anno 2010, saranno confrontati su una popolazione pesata; un’analisi della spesa farma-ceutica 2009 sulla popolazione pesata sposta il dato di spesa annuale in linea alla media regionale.

Al fine di assicurare la migliore assistenza farmaceutica al cittadino e per ottimizzare le risorse sanita-rie disponibili, si prevede per l’anno 2010 di confermare come obiettivi prioritari per questa Azienda:� promuovere l’utilizzo dei farmaci a brevetto scaduto;� migliorare la continuità terapeutica ospedale territorio anche alla luce delle recenti deliberazioni

regionali (distribuzione diretta, per conto e all’atto della dimissione);� favorire l’autoanalisi delle prescrizioni per singolo medico;� approfondire l’informazione e l’aggiornamento alla classe medica (in particolare su appropriatezza

prescrittiva, note AIFA, farmacovigilanza e rischio clinico);� verificare l’appropriatezza delle prescrizioni anche in correlazione con i piani terapeutici e la com-

pliance del paziente;� promuovere la costante ed ottimale collaborazione tra strutture ospedaliere, servizi territoriali e

strutture convenzionate.

Protesi e ausiliIl progressivo aumento dell’età media della popolazione e l’aumentare delle patologie cronico-degene-rative hanno portato ad un importante incremento del numero di utenti cui sono stati forniti protesi ed ausili con conseguente incremento dei costi. La definizione di nuove e diverse procedure per la fornitura di protesi ed ausili, quali ad esempio il progetto Auxilium ha permesso di erogare un maggior numero di prestazioni riducendo, al contempo, i tempi medi di attesa per la fornitura.

N. richieste di assistenza protesica evaseAnno 2007 Anno 2008 Anno 2009

8.016 9.108 9.710

(valori espressi in migliaia)

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

120 121

Specialistica ambulatorialeLe prestazioni ambulatoriali dei LEA sono erogate nell’Azienda Ulss 9 dai Poliambulatori, dagli Ospedali e da 13 strutture private preaccreditate. La tabella rappresenta il trend degli ultimi 3 anni.

PRESTAZIONI PER ESTERNI INCLUSO PS 2007 2008 2009

Pubblico (esclusa fuga) 4.248.843 4.353.795 4.648.997

Privato (esclusa fuga) 1.315.055 1.406.882 1.436.312

Totale 5.563.898 5.760.677 6.085.309

fuga Veneto 553.660 539.921 524.864

fuga extra Veneto 78.200 87.959 88.262

totale fuga 631.860 627.880 612.823

totale prestazioni per esterni+ fuga 6.195.758 6.388.557 6.698.132

prestazioni per abitante 14,0 14,3 14,0

% prestazioni eseguite per residente 90 90 91

Il grado di copertura del fabbisogno è del 91 %. Nelle seguenti tabelle sono riportate le prestazioni più frequenti, nell’anno 2009, suddivise per branca specialistica e per tipologia di istituto.

BRANCA ISTITUTI PRIVATI PREACCREDITATIDESCRIZIONE

2006N° PRESTAZIONI

2009N° PRESTAZIONI

3 laboratorio 519.938 546.300

56 recupero rieducazione funzionale 418.228 433.668

69 radiologia 124.060 150.594

35 stomatologia 56.118 51.159

32 neurologia 53.628 55.004

8 cardiologia 42.459 56.350

38 otorinolaringoiatria 24.512 22.127

34 oculistica 21.843 21.867

14 chirurgia vascolare 16.658 15.077

12 chirurgia plastica 15.350 18.159

52 dermatologia 14.406 18.572

58 gastroenterologia 8.184 7.064

9 chirurgia generale 8.024 8.294

43 urologia 6.426 5.191

37 ostetricia ginecologia 5.230 5.405

36 ortopedia 3.536 9.193

PRESTAZIONI PER ESTERNI+PSBRANCA

ISTITUTI PUBBLICIDESCRIZIONE

2006N° PRESTAZIONI

2009N° PRESTAZIONI

3 laboratorio 3.052.146 3.613.753

26 medicina 209.372 115.131

69 radiologia 174.984 162.337

48 nefrologia 129.967  

56 recupero rieducazione funzionale 91.501 20.762

34 oculistica 60.476 51.015

70 radioterapia 55.726 21.533

37 ostetricia ginecologia 53.076 63.885

8 cardiologia 52.700 50.976

36 ortopedia 47.421 46.373

38 otorinolaringoiatria 35.080 45.732

35 stomatologia 23.724 16.833

52 dermatologia 22.584 35.178

32 neurologia 18.642 15.192

9 chirurgia generale 18.390 22.473

19 diabetologia 18.019 23.582

68 pneumologia 15.922 20.485

14 chirurgia vascolare 15.198 17.548

39 neonatalogia 14.096 16.125

43 urologia 13.740 17.164

12 chirurgia plastica 12.461 7.481

58 gastroenterologia 11.829 14.000

Il Poliambulatorio dell’Azienda Ulss 9 comprende molteplici sedi operative distribuite in tutto il terri-torio aziendale. Nell’anno 2000 la struttura comprendeva le sedi di Borgo Cavalli a Treviso (Distretto 1) e la sede di Via Tommasini a Mogliano Veneto (Distretto 3). Nell’anno 2003 si è aggiunta la sede riabilitativa di Via Roma a Mogliano Veneto (recentemente passata in carico al Dipartimento di Medici-na Fisica e Riabilitativa) e nell’anno 2005 la sede di Villorba presso il Distretto 2. Nell’anno 2006 sono state accorpate al Poliambulatorio anche le due sedi presenti nel Distretto 4, Oderzo e Motta di Li-

venza. Grazie all’applicazione dell’Atto Aziendale è sta-ta così definita la nuova organizzazione delle strutture con l’integrazione dei diversi Poliambulatori esistenti e l’apertura di nuove sedi nelle zone territoriali scoperte. Ciò ha determinato una riorganizzazione delle attività dei singoli ambulatori specialistici territoriali favorendo

un percorso di integrazione nelle diverse attività del personale operante e la condivisione delle pro-cedure. Nell’anno 2007, nell’ottica di realizzare un modello organizzativo comune idoneo a far fronte alla crescente domanda di prestazioni, sono state affidate nuove responsabilità al Direttore del Po-liambulatorio aggiungendo le Sale Prelievi collocate nel territorio del Distretto 1 e del Distretto 4. L’at-tività attualmente erogata presso il Poliambulatorio è di circa 205.000 prestazioni/anno di diagnosi

Nelle sale prelievo di Treviso e Oderzo vengono eseguiti 1.300.000 prelievi a circa 171.000 utenti all’anno.

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

122 123

e cura erogate in 30 diverse attività specialistiche. Vengono inoltre eseguiti prelievi ematochimici e microbiologici nelle due diverse sale prelievi di Treviso e Oderzo a circa 171.000 utenti per anno, pari a 1.300.000 prestazioni per anno. Gli Specialisti operanti sono circa 70 con diversi rapporti contrat-tuali: Specialisti Ambulatoriali Interni, Medici dipendenti, Liberi professionisti. Oltre alle attività svolte presso le diverse sedi ambulatoriali, in coordinamento con i Distretti, vengono effettuate anche visite e prestazioni specialistiche a domicilio, presso strutture residenziali e presso la Casa Circondariale. Di seguito si descrivono le tipologie di specialità presenti nelle cinque sedi ambulatoriali del Poliam-bulatorio:Sede di via Tommasini, Mogliano Veneto: Cardiologia, Endocrinologia, Ginecologia-Ostetricia, Oculisti-ca, Odontoiatria, Ortopedia, Otoiatria;Sede di Motta di Livenza: Ecografia Ostetrico-Ginecologica; Sede di Treviso: Allergologia, Angiologia, Cardiologia, Chirurgia, Chirurgia plastica, Dermatologia, Cen-tro Ecografico (Internistico e Ginecologico-Ostetrico), Endocrinologia, Genetica Medica, Ginecologia-Ostetricia, Neurologia, Oculistica, Odontoiatria, Ortopedia, Otoiatria, Proctologia, Reumatologia, Centro di Senologia, Terapia Antalgica, Urologia. È inoltra assicurata attività di supporto infermieristico, stru-mentale, logistico ed organizzativo ad alcune UO Ospedaliere per l’attività ambulatoriale indirizzata agli utenti esterni nelle specialità di: Chirurgia plastica, Chirurgia proctologica, Pneumologia, Radiolo-gia per mammografia clinica e densitometria;Sede di Villorba: Cardiologia, Endocrinologia, Neurologia;Sede di Oderzo: Cardiologia, Dermatologia, Ematologia, Endocrinologia, Geriatria (visite per decadi-mento cognitivo), Ginecologia-Ostetricia, Neurologia, Oculistica, Odontoiatria, Otoiatria, Reumatologia, Urologia. È inoltre assicurata attività di supporto infermieristico, strumentale, logistico ed organiz-zativo ad alcune UO Ospedaliere per l’attività ambulatoriale per gli utenti esterni nelle specialità di: Allergologia, Anestesia, Chirurgia, Chirurgia plastica, Diabetologia, Dietologia, Endoscopia digestiva, Nefrologia, Neurochirurgia, Oncologia, Ortopedia, Pneumologia, Psichiatria, Radiologia, Radioterapia.

Gestione delle liste d’attesaLa gestione delle liste d’attesa in Azienda Ulss 9, rappresenta uno dei problemi maggiormente avver-titi dai cittadini, nonché tema prioritario e trasversale per il raggiungimento delle finalità istituzionali delle organizzazioni sanitarie.

Il diritto alle prestazioni ed i tempi d’attesa: il Servizio Sanitario Nazionale ha tra i suoi principi fonda-mentali quello di tutelare la salute dei cittadini, garantendo l’accesso equo (in base al bisogno di salu-te) alle prestazioni efficaci; come qualunque organizzazione, deve però agire nel rispetto delle risorse disponibili. Questo vincolo è oggi in forte difficoltà a causa della crescente domanda di prestazioni da parte dei cittadini, situazione che si verifica in questi anni in tutti i Paesi avanzati.Per cercare di gestire questa sempre maggiore domanda da parte dei cittadini, in diversi Paesi si sono adottati metodi per garantire che comunque vengano visti per primi i pazienti con problemi più seri, e ciò viene realizzato di solito usando le classi di priorità.Cosa sono le classi di priorità: sono uno strumento per differenziare il tempo di accesso alle presta-zioni, regolandolo in base al rischio per la salute, lo stato di sofferenza ecc. Da sempre, tutti i medici hanno analizzato i problemi dei loro pazienti per decidere quali dovevano essere visti e curati prima.

Questo comportamento è oggi stato meglio standardizzato e viene utilizzato anche per regolare il tempo di attesa per le prestazioni sanitarie.Questo approccio è applicato anche nel nostro Paese, e le nuove impegnative sono state predisposte a questo scopo. Nell’impegnativa sono riportate quattro possibili classi di priorità che il medico curan-te può assegnare alla richiesta, a seconda di quanto precoce deve essere, a suo avviso, l’esecuzione della prestazione. Le classi di priorità sono indicate con lettere maiuscole:U = Urgente, ovvero da garantire entro poche ore e quindi da riservare ai casi gravi in cui vi può essere

un reale rischio per il pazienteB = Breve attesa, ovvero può aspettare fino ad un massimo di 10 giorniD = Differita, per le prestazioni che possono attendere fino a 30 giorni (se si tratta di visite specialisti-

che) o fino a 60 giorni (per gli esami e le prestazioni strumentali)P = Programmabile, ovvero riferita a problemi che richiedono approfondimenti ma che non necessita-

no di risposta in tempi rapidi; queste prestazioni sono comunque da garantire entro un massimo di 180 giorni (sei mesi).

Sia a livello nazionale che regionale è stata definita una regolamentazione su questo argomento, e le indicazioni della Regione Veneto sono riportate nella tabella seguente.

Tempi massimi di attesa previsti dalla Regione Veneto (giorni entro i quali garantire la prestazione)95

CLASSE DI PRIORITÀ STANDARD REGIONALE PER LE VISITE

STANDARD REGIONALE PER PRESTAZIONI

STRUMENTALI

PERCENTUALE DI CITTADINI CUI DEVE

ESSERE GARANTITO IL RISPETTO DEL TEMPO MASSIMO INDICATO

B 10 10 90%

D 30 60 80%

P 180 180 100%

95 Delibera della Giunta Regionale n. 600 del 13.03.2007- i tempi indicati sono garantiti solo per le prime visite o prime prestazioni (ovvero la prima volta che il paziente viene visto per quel

problema), e non per i controlli o gli approfondimenti successivi- per le visite Fisiatriche, la classe D è prevista entro 20 giorni- se nella ricetta non sono indicati il sospetto diagnostico o la classe di priorità, la richiesta è collocata in classe P- la percentuale indica la quota di cittadini a cui deve essere garantito il tempo massimo: il 80% della classe “D” significa che se si

presentano 100 cittadini con richieste di visite in classe D, almeno 80 di loro devono ottenere la visita entro 30 giorni.

Le classi di priorità sono uno strumento importante per garantire tempestivamente le cure necessa-rie a chi, per il tipo di problema che lo ha colpito, ha necessità di tempi brevi. Esse non devono essere utilizzate per accorciare i tempi di attesa in modo discrezionale e arbitrario.Il medico prescrittore deve valutare, considerando il problema del singolo paziente e la capacità di risposta del sistema, quale può essere la classe di priorità più appropriata.Periodicamente, i dati sulle richieste prioritarie sono rivalutati da un gruppo di esperti con la partecipa-zione degli specialisti erogatori e dei prescrittori, per verificarne l’utilizzo appropriato.

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

124 125

Tempo Massimo garantito: è il numero di giorni entro il quale l’Ulss garantisce che il cittadino potrà ot-tenere la prestazione. Va precisato che viene garantita la prestazione, ma non la sede né tanto meno uno specifico medico; pertanto, al cittadino che richiede una prestazione al CUP verrà offerta la prima data disponibile presso uno degli erogatori pubblici o privati convenzionati (pre-accreditati); il cittadi-no può non accettare la proposta e scegliere un altro tra gli erogatori disponibili, ma in tal caso perde il diritto al tempo massimo garantito. Se il cittadino accetta la proposta, le indicazioni della Regione prevedono, come riportato nella tabella precedente, che i tempi devono essere garantiti ad almeno 90 su cento richieste di tipo B (Breve), almeno 80 su cento richieste di tipo D (Differita), 100 su cento delle richieste di tipo P (Programmabile).Questi obiettivi sono stati indicati da una delibera regionale, che ha anche previsto un sistema di mo-nitoraggio dei tempi di attesa reali in tutte le aziende sanitarie, pubbliche e private c onvenzionate (pre-accreditate). Il monitoraggio si svolge ogni mese con procedure standardizzate sotto il controllo della Regione.

VARIAZIONE NUMERO RICHIESTE PER PRIORITÀ TRA 2008 E 2009

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

40000

45000 2008

2009

BREVE DIFFERIBILE PROGRAMMABILE

num

ero

richi

este

nel

l’ann

o

RISPETTO TEMPI PER PRIORITÀ 2008 E 2009

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

100,0 2008

2009

BREVE DIFFERIBILE PROGRAMMABILE

% r

isp

etto

tem

pi m

assi

mi

È possibile scaricare i dati aggiornati sui tempi d’attesa dell’Azienda Ulss 9 sul sito www.ulss.tv.it > info veloci> prenotare una visita o un esame> tempi d’attesa e priorità.

Unità territoriali di Assistenza primaria (UTAP)Le UTAP sono formate dall’aggregazione di più medici convenzionati, secondo un concetto di continu-ità assistenziale, che rappresenta un obiettivo strategico per l’organizzazione dei servizi e l’operati-vità dei professionisti; l’attivazione di tale modello di risposta al bisogno si configura potenzialmente in grado di gestire con efficacia le necessità di salute di una comunità; le UTAP rappresentano, altresì, l’evoluzione logica delle forme associative verso modelli a più alta complessità finalizzati a migliorare la qualità e la continuità dell’assistenza, a garantire l’appropriata erogazione dei servizi e l’efficace integrazione socio-assistenziale. Nell’Azienda Ulss 9 sono state attivate due UTAP: a Motta di Livenza e a Ponzano Veneto, implemen-

tando un unico modello che prevede il miglioramento dell’accessibilità dell’utenza attraverso l’orario articola-to degli studi dei medici nell’arco delle 12 ore della gior-nata ( h. 8.00-20.00) da lunedì a venerdì, e i servizi di segreteria.

Inoltre, l’attività infermieristica in studio e nel territorio per i pazienti in ADI permette di ricondurre l’erogazione dell’assistenza ad una equipe integrata che permette la gestione ottimale del paziente. Infine, sono stati previsti obiettivi di salute, nello specifico ambito della prevenzione cardiovascolare.Nell’ambito del miglioramento del servizio erogato dalle UTAP, è stata effettuata nel 2008 la rilevazio-ne della qualità percepita dai cittadini afferenti all’UTAP di Ponzano Veneto.

Le UTAP di Motta di Livenza e Ponzano Veneto migliora-no l’accessibilità dell’uten-za all’assistenza sanitaria

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

126 127

Sono stati esplorati i seguenti aspetti: � il servizio prenotazione degli appuntamenti� il contatto con il medico e l’infermiera� le novità introdotto dalla nuova forma aggregativa : collaborazione tra medici, coerenza con i biso-

gni degli assistiti, etc. Le risposte ottenute, presentate in una assemblea pubblica con la cittadinanza, volta a discutere i risultati e a cogliere suggerimenti, hanno evidenziato:� 87% di risposte positive concernenti la facilità di contatto dei servizi di segreteria; � nell’85% la prenotazione della visita con il proprio medico ha risposto alle esigenze dell’utenza in

orario giudicato soddisfacente, con un tempo di attesa della visita compreso tra i 5 e i 20 minuti (71% dei casi);

� la valutazione del servizio infermieristico è stato giudicato eccellente-buono nel 67% delle risposte sufficiente nel 12% e scadente nel 2% (non risposte: 19%);

� complessivamente i cittadini che hanno risposto al questionario hanno considerato che l’organiz-zazione in UTAP dei MMG ha molto migliorato-abbastanza migliorato il servizio nel 62% delle risposte mentre l’11% la ritiene un po’ migliorato. Si registra un 6% di “nessun miglioramento” e un 21% di non risposte.

Di quanto emerso dal questionario e dal dibattito in assemblea di cittadini, ne è stato tenuto conto nella stesura del nuovo contratto con l’UTAP di Ponzano Veneto.

AREA INFANZIA MINORI FAMIGLIA Progetto “Veneto Adozioni” La Regione Veneto ha sviluppato da tempo un’insieme di interventi sul tema dell’adozione che vengono a configurare un “sistema” di iniziative teso a supportare e sostenere le famiglie in una scelta che ha una notevole ripercussione in termini individuali e sociali. Ha ravvisato inoltre l’opportunità di prevedere interventi speci-fici nel tempo dell’attesa, cioè il tempo che va dall’assegna-zione dell’incarico all’Ente all’arrivo in Italia del bambino dal paese estero di provenienza, incaricando l’Azienda Ulss 9 di attivare uno specifico progetto denominato “Nemmeno le balene”.Il Progetto prevede il sostegno delle famiglie venete che intraprendono la strada dell’adozione interna-zionale, attraverso:� il supporto all’azione degli Enti, che hanno aderito al protocollo regionale, nella fase dell’abbinamento;� il sostegno alle coppie nella fase dell’attesa successiva al conferimento dell’incarico.Il Progetto “Veneto Adozioni”, sviluppo del progetto “Nemmeno le balene”, è divenuto, nel corso del tempo, da progetto specifico per il “tempo dell’attesa”, un “progetto di sistema”: il sistema veneto delle adozioni.Il progetto “Veneto Adozioni” (www.venetoadozioni.it) ha visto nel corso del 2008 e 2009 l’attuazione di molteplici attività:� Stage formativi all’estero: hanno visto come destinatari gli operatori delle equipe adozioni del Ve-

neto. Si è ritenuto importante poter formare gli operatori dei servizi pubblici mediante la possibilità di vivere in prima persona alcune realtà di provenienza dei minori adottati. Nell’organizzazione ci si è avvalsi della collaborazione “in rete” degli enti autorizzati che si è espressa nel supporto tecnico - lo-

5.2.2 Attività socio sanitarie integrate

gistico in loco, nella condivisione di materiale formativo (dossier Paesi), nella gestione di una giornata di formazione, nella disponibilità a far incontrare i propri rappresentanti e collaboratori nei Paesi ed i propri progetti di solidarietà sostenuti in loco. Sono stati realizzati stage formativi (nell’ottobre 2008 in Cambogia e nel novembre 2008 in India) e Missioni istituzionali. Queste ultime, svoltesi nell’anno 2008 e 2009 in Colombia, hanno avuto l’obiettivo di sostenere l’attività degli enti autorizzati e di pre-sentare il sistema dei servizi regionali, nonché di offrire momenti formativi e di scambio ai funzionari ed operatori colombiani. Con riferimento alle esperienze svolte all’estero, sono stati realizzati appositi Seminari di restituzione, rivolti agli operatori delle Equipes adozioni della Regione Veneto e degli Enti autorizzati firmatari del protocollo regionale (Padova, maggio 2008 e maggio 2009) con redazione dei rispettivi atti. È stato inoltre realizzato un workshop (Workshop Colombia, Venezia Mestre 3-6 dicem-bre 2009) per coniugare momenti di studio e di confronto in tema di adozione tra operatori e funzionari colombiani e italiani.

� Numero verde 800.41.30.60: il numero verde unico delle adozioni è stato attivato con l’obiettivo di facilitare a tutte le persone l’accesso alle informazioni sui servizi garantendo uniformità, omogeneità ed equità di informazione e migliorare la comunicazione esterna ed interna al progetto. È stata avvia-ta una attività di analisi e monitoraggio degli strumenti di comunicazione dedicati a Veneto Adozioni, numero verde, email, statistiche web e contenuti delle pagine web. Le azioni poste in essere con il numero dedicato e il sito sono state efficaci aumentando la qualità della comunicazione in materia di adozioni internazionali. Il numero delle telefonate per l’anno 2009 ha evidenziato un aumento rispet-to agli anni precedenti. L’analisi ha l’obiettivo di verificare l’efficacia delle varie azioni e aumentare la qualità della comunicazione al fine di costruire un valore aggiunto distinguibile in materia di adozioni internazionali. Relativamente al numero verde sono state individuate categorie di utenti così sintetiz-zabili: Famiglie/Coppie, Stampa, Privati cittadini, Equipe adozioni, Enti.

TIPOLOGIA DI TELEFONATE NUMERO VERDE 800.41.30.60 AL 31 DICEMBRE 2009

ente24 %

36 %

14%

21%

4%

1%

famiglia

stampa

altro

equipe

privati

72.904 accessi al portale Veneto Adozioni nel 2009

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

128 129

Le domande pervenute al numero verde sono in costante crescita e dimostrano maggiore interesse per la materia. Più aumenta l’informazione verso l’esterno del progetto Veneto Adozioni più aumentano l’in-teresse verso l’argomento e la qualità delle domande. L’obiettivo degli operatori è aumentare la qualità delle risposte, fornire informazioni precise ed aggiornate.

� Il portale delle adozioni: "www.venetoadozioni.it": la costante crescita del numero degli accessi e del-le pagine web del sito hanno confermato internet quale strumento strategico per la comunicazione in materia di adozioni internazionali.

ANNO ACCESSI COMPLESSIVI

2008 50.821

2009 72.904

AREA ANZIANI Nel biennio 2008-2009 l’Azienda Ulss 9 ha promosso varie attività per sostenere le famiglie che assisto-no persone anziane non autosufficienti oltre che sostenere/assistere le persone anziane con una rete familiare fragile o inesistente.Nell’ambito della residenzialità extraospedaliera sono attivi dieci posti di ricoveri per le situazioni di emergenza sociale segnalate dai Servizi Sociali comunali in cui, per un evento improvviso, la persona anziana si viene a trovare in una situazione di rischio. Il numero di persone inserite è andato aumentando come evidenziato nella tabella seguente:

ANNO PERSONE INSERITE

2007 57

2008 63

2009 69

Nel 2009 sono stati attivati dei nuovi posti letto presso la struttura per anziani di Motta di Livenza, che si aggiungono a quelli già attivati presso gli ISRAA di Treviso, per un totale di 12 posti letto, riservati a persone anziane ricoverate in ospedale con problemi di dimissione a domicilio, per un bisogno legato ad interventi riabilitativi, o con gravissime disabilità, a fronte di una accertata carenza di risposte da parte della famiglia e/o dei servizi territoriali.

ANNO PERSONE INSERITE

2007 (dal mese di maggio) 29

2008 50

2009 81

Il biennio 2008-2009 ha altresì visto lo sviluppo, nell’ambito degli interventi per la domiciliarità, di progetti di sostegno alle reti solidaristiche della comunità locale. In particolare il sostegno di iniziative svolte da associazioni di volontariato, in collaborazione con i servizi sociali comunali e/o distrettuali, che prevedevano: il miglioramento dell’accesso ai servizi per gli anziani impossibilitati a raggiungerli (ad es. a causa di problemi di trasporto); il monitoraggio delle situazioni di abbandono, facendo emer-

gere quelle di abbandono nascosto; il sostegno alla persona e alla sua famiglia per favorire il migliora-mento della qualità della vita attraverso una maggior partecipazione alla vita sociale. I progetti pre-sentati da Associazioni di Volontariato/Cooperative sono stati cinque: tra questi, un progetto di mediazio-ne ed ascolto nel lavoro di cura che è partito nell’aprile 2009 nei Comuni di Carbonera, Paese, Preganziol e Silea con l’obiettivo di creare un servizio informativo e di ascolto vicino alle famiglie che si trovano nella ne-cessità di ricorrere ad un aiuto esterno per assistere i propri familiari anziani. I destinatari sono stati gli anziani assistiti, le famiglie degli stessi e le assistenti familiari (badanti).Gli altri quattro progetti erano legati all’accompagnamento degli anziani ai servizi socio sanitari e rispondevano all’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi di anziani impossibilitati a raggiungerli a causa di problemi di vario genere. I destinatari erano anziani conosciuti dai Servizi Sociali del Comune e/o Distretto Socio Sanitario e valutati come bisognosi di tale servizio. Tali progetti si sono svolti nei Comuni di Treviso, Maserada sul Piave, Preganziol e Ponte di Piave.

Nell’ambito del sostegno alla domiciliarità è stato organizzato nell’anno 2009 un corso di formazione gratuito per assistenti familiari. La scelta di formare una figura come l’assistente familiare, che nel linguaggio comune è conosciuta più come “badante”, mira a tutelare la persona anziana fornendo a chi la deve accudire tutte le conoscenze e le capacità per svolgere al meglio il proprio lavoro. In tale corso di formazione, oltre a far conoscere l’organizzazione socio sanitaria italiana, dell’Azienda Ulss 9 e dei Comuni, si sono affrontati temi legati ad aspetti di gestione diretta dell’anziano (es. igiene della per-sona allettata, mobilità e trasporto della persona anziana con difficoltà di spostamento, aspetti legati all’alimentazione, gestione della casa e aspetti di tipo relazionale oltre che di primo soccorso, ecc.). Il corso ha visto la presenza sia di persone di nazionalità estera che di persone italiane; non solo di sesso femminile ma anche maschile. Le domande di partecipazione al corso sono state 231. La sele-zione dei candidati è stata fatta attraverso una prova scritta per valutare la conoscenza della lingua italiana per gli stranieri e successivamente un colloquio orale per tutti i candidati. Al termine è stato rilasciato un attestato di partecipazione a chi ha frequentato almeno il 75% delle 100 ore previste. Il corso era riservato ad un massimo di 20 partecipanti per Distretto Socio Sanitario e si è concluso con la consegna degli attestati di frequenza ai 50 allievi che hanno frequentato tutte le ore previste ed hanno ottenuto un esito positivo nel tirocinio.Il corso è stato articolato in 4 edizioni; una per ogni ambito distrettuale dell’Azienda.Il corso sarà replicato nel 2010 con le stesse modalità, in partnership con la Provincia di Treviso.

Nell’ambito degli interventi inseriti nella Rete Alzheimer, nel biennio in argomento si sono sviluppati gli interventi di assistenza a domicilio della persona con problemi di demenza denominati SAPA. (Ser-vizio Alta Protezione Alzheimer Domiciliare); tali interventi a domicilio hanno l’obiettivo di garantire la continuità di cura e il sostegno alle famiglie che

assistono a domicilio malati di demenza. Gli interventi che vengono effettuati prevedono riabilitazione del malato, informazione e sostegno del familiare e si attivano su piano assistenziale discusso in UVMD

Sono stati sviluppati progetti di sostegno alle Reti Solida-ristiche che aiutano gli an-ziani nell’accesso ai servizi

Nel 2009 sono stati attivati 86 progetti di assistenza a domi-cilio per persone anziane af-fette da demenza di Alzheimer

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

130 131

ANNI N. PROGETTI ATTIVATI

2006 12

2007 25

2008 84

2009 86

Sempre nell’ambito degli interventi inseriti nella Rete Alzheimer:� è proseguita l’attività nei quattro distretti dei Cafè Alzheimer: luogo di incontro per persone con de-

menza, i loro familiari, i volontari o comunque per coloro che assistono tali malati, sotto la guida di un esperto a cui possono parlare della malattia, scambiarsi le proprie esperienze ed avere informazioni sulle varie forme di assistenza. Gli incontri sono gratuiti, mensili, per lo più nel tardo pomeriggio, della durata di circa due ore;

� è stato attivato un corso di formazione permanente per gli operatori sociali e socio sanitari del territo-rio (sia quelli dell’Azienda Ulss 9 che dei Comuni) che operano presso il domicilio della persona anziana con problematiche legate alla demenza. Tale corso si proponeva di iniziare un cambiamento culturale basato sulla centralità della persona con demenza proponendo delle modalità di approccio innovative. Sono stati coinvolti 84 operatori (medici, infermieri, assistenti sanitari, assistenti sociali e operatori socio sanitari).

AREA DISABILITÀI compiti della programmazione territoriale nell’Area della Disabilità sono: � il sostegno della domiciliarità delle persone disabili e il supporto alle loro famiglie, con particolare at-

tenzione alle situazioni di gravità; � la promozione di interventi e prassi innovative sulla tematica della residenzialità;� la promozione di opportunità che garantiscano la possibilità di libera partecipazione alla vita scolasti-

ca, lavorativa e sociale.Destinatari degli interventi sono persone con disabilità intellettiva, motoria e/o sensoriale; per accedere

alla rete dei servizi, la persona disabile deve essere in posses-so della certificazione di invalidità civile o certificazione di han-dicap ai sensi della legge104/92, art. 3.Si sono evidenziate, nel periodo 2008-2009, nuove e comples-

se tipologie di disabilità che richiedono risposte nuove e specifiche:� persone con gravi cerebrolesioni acquisite, dovute a trauma cranioencefalico o ad altre cause (anos-

sia cerebrale, emorragia, etc.);� persone disabili, in particolare minori, con gravi problemi sanitari;� persone disabili che diventano anziane e sviluppano specifiche problematiche legate all’età.

(Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale). È importante notare come l’attivazione di questi pro-getti di assistenza a domicilio è in continuo aumento dal 2006 al 2009.

2.481 utenti coinvolti nell’anno 2009 nei pro-getti dell’area disabilità

Sono stati attuati i seguenti progetti

Principali attività del biennioSupporto alla domiciliarità: accanto al monitoraggio ed ai nuovi inserimenti nelle strutture per la residen-zialità, si è continuato a lavorare soprattutto per favorire la permanenza della persona disabile a casa propria, attivando nuovi inserimenti nei centri diurni e progetti di sostegno alla domiciliarità (progetti do-miciliari di aiuto e di autonomia personale, programmi “Vita Indipendente”, assegni di sollievo). Le recenti disposizioni hanno inoltre permesso di attuare progetti più adattabili alle esigenze individuali.Gli inserimenti presso i centri diurni sono passati dai 549 progetti del 2008 ai 571 del 2009. I progetti di sostegno alla domiciliarità, in particolare per le persone non autosufficienti, sono passati dai 185 proget-ti del 2008 ai 214 del 2009.Sono stati inoltre individuati i criteri di priorità per la ristrutturazione/costruzione di nuove strutture re-sidenziali e di nuovi centri diurni, come da programmazione già inserita nel biennio precedente e tenuto conto delle tipologie di utenza che attualmente non trovano risposte specifiche.Sviluppo della residenzialità delle persone disabili: proseguendo il progetto di diffusione nel territorio di piccole strutture residenziali territoriali per le persone disabili, è stato avviato un nuovo Gruppo Apparta-mento a Oderzo per 6 posti (2008).È stato istituito nel 2009 il Registro Unico delle Impegnative di Residenzialità Extraospedaliera per Disa-bili (R.U.R.)

ATTIVITÀ 2008 2009numeroutenti

numeroutenti

Gruppi Auto Mutuo Aiuto 100 100

Assegni di sollievo e buoni di servizio per famiglie che assistono persone non autosufficienti 54 63

Pronta Accoglienza ed Accoglienza Programmata presso Comunità Alloggio 82 79

Servizi diurni (CEOD - CDD - laboratori diurni) 549 571

Progetti integrativi dei Servizi diurni (CEOD - CDD - laboratori diurni) 352 378

Interventi domiciliari assistenziali e di aiuto personale L.284/97 7 9

Interventi domiciliari assistenziali e di aiuto personale, L.162/98 71 80

Progetti di Vita Indipendente 53 61

Servizio di trasporto 329 351

Residenzialità in Comunità Alloggio e Gruppi Appartamento 170 170

Integrazione scolastica: Servizio Assistenza Scolastica 195 208

Integrazione lavorativa 144 166

Integrazione sociale: inserimento sociale in contesto lavorativo 63 77

Integrazione sociale: percorsi vita adulta 24 32

Integrazione sociale: inserimento nei Centri Ricreativi Estivi 61 75

Integrazione sociale: soggiorni integrati 61 61

Totale 2.315 2.481

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

132 133

Sviluppo di opportunità di integrazione� Integrazione scolastica:

- sono stati attuati da parte dei Servizi gli interventi previsti dalla legge 104/92 e dall’“Accordo di pro-gramma provinciale per l’integrazione sociale e scolastica” stipulato nel 2007: sono state introdot-te le nuove modalità di classificazione ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) nella documentazione conoscitivo-progettuale finalizzata all’integrazione scolastica.

� Integrazione lavorativa:- è stato rinnovato il Protocollo d’Intesa tra le 3 Aziende Ulss 7 - 8 - 9 e la Provincia di Treviso, per favorire

l’integrazione lavorativa e sociale delle persone con disabilità e in situazione di svantaggio sociale. Sono stati ampliati gli interventi di integrazione lavorativa e di integrazione sociale in contesto lavo-rativo.

� Integrazione sociale:- sono proseguiti gli interventi denominati “progetti innovativi dei centri diurni” con iniziative di inte-

grazione e sensibilizzazione. Sono stati realizzati numerosi progetti rivolti, oltre che a sviluppare le potenzialità degli utenti, a far meglio conoscere al territorio la realtà delle persone disabili, sensibi-lizzare alle loro problematiche, ma soprattutto far conoscere le loro abilità, tramite il coinvolgimento delle Scuole, Associazioni Culturali e di Volontariato, degli Enti Locali, dei “testimoni significativi” del territorio. In particolare, per tutto il mese di giugno 2008 è stata organizzata a Treviso un’iniziativa di visibilità denominata “Atrecentosessantagradi”, programma colorato per capi resistenti e delicati, sponsorizzato dalla ditta Nice spa di Oderzo, che ha fatto uscire dai circuiti protetti degli addetti ai lavori le opere pittoriche, le opere fotografiche, gli spettacoli realizzati nei laboratori teatrali e di dan-za per arrivare a tutta la cittadinanza. Il progetto si è aggiudicato venerdì 3 aprile 2009 il I° premio nazionale di Euro P.A. - Salone delle Autonomie Locali come miglior progetto di comunicazione sociale per la tutela delle categorie deboli.

- Sono stati ampliati gli interventi per le persone con lieve disabilità intellettiva e problemi comporta-mentali (di supporto a persone che vivono sole nella propria abitazione - soggiorni di vacanza in ap-partamento - il progetto del Servizio Integrazione Sociale “Percorsi di vita adulta” - i gruppi AMA). Sono stati stipulati protocolli di lavoro con le scuole superiori per la sensibilizzazione ed il superamento dei pregiudizi nei confronti della disabilità.

Implementazione e monitoraggio della qualità dei servizi� Approvazione ed attuazione protocolli di lavoro:

- è stato attuato il progetto aziendale “Il sistema di rilevazione della qualità nei servizi per persone con disabilità”, riguardante le modalità, gli strumenti ed i risultati della valutazione dei servizi a gestione diretta, a partire dalle Carte dei Servizi costruite negli anni precedenti;

- è stato elaborato il “Percorso aziendale di integrazione tra servizi sociali, socio sanitari e sanitari per favorire l’integrazione delle persone disabili con bisogni sanitari nei servizi diurni e residenziali” nell’ambito di un gruppo di lavoro formato da diverse professionalità con competenze socio sanitarie e sanitarie;

- sono stati condivisi e stabiliti nell’ambito del gruppo di lavoro del Protocollo d’Intesa i criteri per la stipula delle convenzioni 2010-2013 con le cooperative sociali;

- è stata attivata presso il Servizio Disabili una referenza per il tutoraggio e la formazione dei volontari in Servizio Civile nei servizi per persone con disabilità;

- sono inoltre stati promossi incontri bimestrali con i coordinatori delle Comunità Alloggio per un con-fronto reciproco sulle prassi operative ed incontri con i coordinatori dei servizi diurni gestiti dall’Ulss

� Formazione:- sono stati attuati corsi di formazione comuni per coordinatori, educatori ed OSS dei servizi per perso-

ne con disabilità dell’Ulss e convenzionati: 13 corsi di formazione rivolti a 280 operatori dei servizi per persone disabili per ciascun anno;

� Convegni:- "Un giorno dopo l'altro. Persone con sindrome di Down e percorsi di integrazione" 18.04.2009 - Centro

Diurno Disabili Amica Luna;- "Gruppo AMA protagonista nella Comunità" 25 settembre 2009, ex Pime;- “La salute del cavo orale nella persona con disabilità: prevenzione e cura”, in collaborazione con il

Comune di Paese e l’Associazione Non Voglio la luna - Centro Diurno Disabili Amica Luna, 29.03.08;- “Progetto regionale sull'amministrazione di sostegno” - Sala Riunioni Servizi Sociali ex Pime,

10.04.2008.

Sviluppi futuri� perseguire la realizzazione delle strutture diurne e residenziali individuate come prioritarie;� sviluppare ulteriormente le risposte alternative all’inserimento in un centro diurno (es. inserimenti so-

ciali in contesto lavorativo, progetti domiciliari…) e all’inserimento in una struttura residenziale (sup-porto domiciliare, affido, rete di famiglie…);

� strutturare un’idonea progettualità per le persone con disabilità che diventano anziane e per le perso-ne disabili, minori e adulte, con gravi problemi sanitari.

AREA DIPENDENZELe Aree terapeutico-riabilitativa e riabilitativa-occupazionale trovano collocazione e attuazione specifica in ogni Distretto, mentre l’Area Penale e la Prevenzione hanno carattere di trasversalità dipartimentale e territoriale. Nel biennio 2008-2009 l’utenza tossicodipendente è oscillata tra le 900 e le 1.000 unità con una prevalenza maschile (90%); sono significative le fasce di età 25-29 e 30-34, periodo anagrafico in cui emerge la consapevolezza e conseguente richiesta d’aiuto.Si conferma inoltre il fenomeno dell’invecchiamento di una fascia d’utenza che permane in trattamento, sviluppando spesso periodi di remissione protratta dall’uso di sostanze e chiedendo progetti d’inclusio-

ne sociale e lavorativa. L’utenza alcooldipendente è compresa tra le 600 e le 700 unità con una preva-lenza maschile (70%). Le fasce di età più numerose

riguardano gli utenti che superano i 50 anni. È preoccupante la tipologia di utenza, non più solo tossico o alcooldipendente, ma dedita al poliuso di sostanze sia lecite che illecite, nonché affetta da disturbi psicotici.

3.447 utenti dell’area dipen-denze nel biennio 2008-2009

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

134 135

ANNO UTENTI INSERIMENTI IN COMUNITÀ TERAPEUTICA

2008 1.751 109

2009 1.696 119

TOTALE TOSSICO DIPENDENTI DIPARTIMENTO DIPENDENZE 2007-2009

2007

2008

2009

0

200

400

600

800

1000

1200

dss1 dss2 dss3 dss4 fuori ulss TOT

TOSSICODIPENTENDI DIPARTIMENTO DIPENDENZE 2007-2009

2007

2008

2009

0

200

400

600

800

1000

maschi femmine

TOTALE ALCOOLDIPENDENTI DIPARTIMENTO DIPENDENZE 2007-2009

2007

2008

2009

0

200

400

600

800

1000

dss1 dss2 dss3 dss4 fuori ulss TOT

ALCOOLDIPENDENTI DIPARTIMENTO DIPENDENZE 2007-2009

2007

2008

2009

0

100

200

300

400

500

600

700

800

maschi femmine

Il Gruppo Interservizi nasce come proposta di coordinamento fra i Servizi dell’Azienda Ulss 9 che tradizio-nalmente si occupano di adolescenti problematici e viene elaborata nell’ambito della formazione obbliga-toria 2008 con il prof. Umberto Nizzoli e viene intesa, fin dalle prime riunioni di detti Servizi (Dipartimento Dipendenze, Dipartimento Salute Mentale, Neuropsichiatria Infantile, Consultorio Familiare e SDIEE dei DSS 1 e 2, UO Politiche Giovanili) come cornice di lavoro e riflessione che mette in sistema Operatori e Servizi dei Distretti 1 e 2 che si occupano di adolescenti e giovani.Gli obiettivi sono: la presa in carico integrata di pazienti di età compresa fra i 16 e i 24 anni e dei loro siste-mi di riferimento; la costruzione e il mantenimento di un’esperienza di rete in cui le varie istanze coinvolte creano nel tempo nuove connessioni e una cultura comune.

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

136 137

Con lo scopo di uniformarne l’attività nel Dipartimento Dipendenze, si è avviata la procedura di gestione dei farmaci stupefacenti su format aziendale; in essa sono descritte le modalità operative per approv-vigionamento, immagazzinamento, registrazione, carico, prescrizione, somministrazione, registrazione scarico, eventuale restituzione e controllo delle giacenze.Nell’ambito delle iniziative dell’area penale del Dipartimento per le Dipendenze dell’Azienda Ulss 9 si evidenziano le seguenti peculiarità:� Produzione di una linea guida per l’avvio di percorsi terapeutico-trattamentali del detenuto dipen-

dente da sostanze ristretto presso la Casa Circondariale di Treviso, costruita dai tre Dipartimenti per le Dipendenze della provincia di Treviso, dall’équipe della Casa Circondariale di Treviso, dall’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di Venezia in collaborazione con il Privato Sociale, e di una linea guida sul percorso terapeutico-trattamentale degli utenti dipendenti da sostanze in ingresso all’I-stituto Penale per i Minori (IPM) e al Centro di Prima Accoglienza (CPA) definita insieme all’équipe dell’Istituto stesso.

� costruzione di un comune spazio di confronto e ricerca con la Magistratura di Sorveglianza di Vene-zia attraverso incontri periodici fra magistrati e operatori e l’organizzazione di specifiche giornate di studio, orientato alla possibilità di modalità di collaborazioni significative ed efficaci, come la re-alizzazione di percorsi terapeutico riabilitativi finalizzati alla concessione di misure alternative alla detenzione per i pazienti dipendenti.

Progetto Kriptos: ha come oggetto i consumatori di “nuove droghe”, giovani non rientranti nella tipo-logia classica degli utenti SerT. L’Azienda Ulss 9, in collaborazione con il Centro Italiano di Solidarietà (CEIS) titolare del progetto, ha scelto di cercare una pronta operatività clinica: è stato costituito un gruppo di lavoro, diffondendo l’iniziativa presso i vari ambiti istituzionali.Informatizzazione: a partire dal 2003, al SerT di Treviso si è provveduto ad informatizzare la cartella clinica con la piattaforma regionale MFP, caricando tutto l’archivio storico e successivamente è stato possibile informatizzare la gestione delle terapie sostitutive. Attualmente la prescrizione medica del farmaco, la somministrazione ed affido infermieristico e la compilazione del registro carico/scarico stupefacenti vengono gestiti per via informatica. In parallelo è stata anche organizzata la trasmissio-ne per via informatica dei referti delle analisi tossicologiche eseguite dall’ARPAV.Progetto kambio marcia: campagna di sensibilizzazione sul tema alcol e guida. Il progetto promuove azioni e strategie di salute e prevenzione del rischio di incidenti su strada, causati in particolare dagli effetti dell’alcol nei conducenti. Nell’ambito di questa iniziativa sono state intraprese azioni mirate al target specifico dei segnalati per “guida sotto l’influenza dell’alcol”, corsi/itinerari di sensibilizzazione su alcol e fattori di rischio individuali alla guida, corsi “Guida in Sicurezza” (ogni mese, 3 incontri setti-manali, a conduzione unica); azioni volte alla popolazione, con particolare riferimento a giovani e pos-sessori di patenti di guida (www.kambiomarcia.it). Tra le varie innovazioni realizzate, si segnala inoltre l’approvazione di un Protocollo operativo tra Dipartimento Dipendenze, Dipartimento di Salute Mentale e UO di Medicina Generale d’Urgenza per gli utenti con cosiddetta “Doppia Diagnosi”96. Da luglio 2006 è attivo il gruppo di lavoro interdipartimentale sulla doppia diagnosi con gli obiettivi di costituire un riferimento per le rilevazioni epidemiologiche e per le criticità, monitorare il protocollo aziendale e pro-

96 Con il termine Doppia Diagnosi si identifica la compatibilità tra disturbi legati all'uso di sostanze e altri disturbi mentali

porre eventuali modifiche, elaborare un programma di formazione interdipartimentale, contribuire al miglioramento dei programmi comunitari per soggetti con “doppia diagnosi”.

AREA SALUTE MENTALENel biennio 2008-2009 il DSM si è mosso in maniera coerente con una linea di indirizzo centrata sullo spostamento dell’attenzione dalle strutture alla persona. La declinazione di tale prospettiva ha trovato realizzazione in una serie di realizzazioni, fra le quali alcune vanno in particolare ricordate.In primo luogo la complessa riorganizzazione del-la residenzialità territoriale psichiatrica, che ha visto il superamento del modello precedente, che aveva dato una buona risposta alle esigenze di superamento dell’Ospedale Psichiatrico e di ricol-locazione della salute mentale nel contesto sociale, cercando ora nuove risposte alle mutate esigenze.Accanto alla residenzialità come strumento ottimale per gestire bisogni di lungoassistenza riabilitativa, emerge infatti la necessità di una residenzialità come strumento terapeutico e riabilitativo intensivo. In questo ambito occorre consentire percorsi che possano appoggiarsi su strutture in grado di rispondere in maniera flessibile e progressiva agli spazi maggiori di autonomia costruiti con il paziente.Con il nuovo progetto, oltre a sviluppare nuove risposte ai nuovi bisogni di cura e riabilitazione, il DSM si raccorda pienamente con i modelli regionali propri della DGR 1616/2008 e con il nuovo Progetto Obiettivo sulla Salute Mentale97.Il progetto si articola attraverso:1) la ridefinizione dei bisogni dei pazienti della vecchia residenzialità, offrendo risposte differenziate a

seconda del prevalere delle problematiche connesse all’avanzare dell’età o dei bisogni psichiatrici e di reinserimento sociale;

2) la realizzazione di strutture che siano in grado di rispondere ai nuovi bisogni di lungoassistenza e di riabilitazione estensiva, legati a problematiche di cronicità sviluppativi al di fuori della realtà degli Ospedali Psichiatrici;

3) il completamento della rete di strutture (Comunità Terapeutiche Riabilitative Protette, Comunità allog-gio, Gruppi Appartamenti Protetti) a disposizione delle Unità Operative per programmi di progressivo recupero dell’autonomia e di prevenzione della cronicità;

4) la creazione di una Comunità Terapeutica destinata ai Disturbi del Comportamento Alimentare, in stretta connessione con il Centro di Riferimento Provinciale, attivo da anni presso il DSM.

Il progetto prevede, in analogia con l’esperienza ormai diffusamente condivisa in ambito Regionale, una forte integrazione con il privato - sociale, che privilegi il Servizio inviante come costante riferimento del progetto terapeutico riabilitativo personalizzato e valorizzi gli aspetti di partecipazione e condivisione fra tutti i soggetti interessati.

I valori dell’area Salute Mentale: attenzione alla persona, ricerca della condivisione e della parte-cipazione, attenzione alla valu-tazione degli esiti e alla qualità

97 DGR 651/2010 Progetto Obiettivo Tutela Salute Mentale

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

138 139

Sempre una logica legata alla necessità di fornire strutture sempre più adeguate alle esigenze della uten-za ha guidato nell’ambito delle strutture territoriali anche la apertura di un nuovo Centro di Salute Mentale per la UOC, la preparazione del nuovo Centro anche per la UOC e del Servizio psichiatrico di Diagnosi e Cura per la UOC.Nell’ambito di attenzione alla persona possiamo collocare anche la progressiva costruzione ad opera del DSM del Servizio di Psichiatria e Psicologia di consultazione, che si colloca come la necessaria integrazione ospedaliera dei bisogni di cura della persona.Il pieno riconoscimento del mondo psichico in cui gli eventi patologici del corpo si collocano, costitui-sce un momento essenziale per una crescita qualitativa del concetto di salute all’interno della cultura del mondo medico e della popolazione in generale.Questo Servizio vede il coordinamento ed il completamento dell’attività di consultazione psichiatrica e psicologica per i pazienti e per gli stessi operatori dell’Ospedale. Rappresenta una struttura d’avan-guardia nel panorama Regionale e anticipa modelli e contenuti che entreranno a far parte del prossimo Progetto Obiettivo sulla Salute Mentale.È importante sottolineare il progressivo sviluppo del sistema informativo del Dipartimento di Salute Mentale. Oltre a rappresentare un importante strumento di registrazione dei dati, in vista della co-struzione di una cartella del DSM totalmente informatizzata, si sta consolidando nei suoi aspetti di completezza e di qualità del dato, offrendo una base attendibile per conoscere ed elaborare i bisogni del territorio in materia di salute mentale e le risposte che vengono offerte dai servizi.Il sistema consente di gestire in sicurezza e rispetto della privacy annualmente i dati relativi ai cir-ca 6.000 utenti annuali, ai 15.000 utenti totali e alle 130.000 prestazioni che annualmente vengono effettuate dal DSM attraverso le 4 Unità Operative Complesse. È un materiale essenziale per poter operare una corretta programmazione dei Servizi che sia basata sui dati reali di una popolazione e per poter costruire quei percorsi di monitoraggio dei processi e degli esiti che sono alla base di un reale miglioramento della qualità e della più attenta implementazione delle pratiche più efficienti ed efficaci.Inoltre è possibile su questa base di dati uscire dal puro riferimento locale ed aprirsi ad un reale con-fronto con le altre realtà regionali. La possibilità di accedere ai database ed ai report regionali consen-te di dare un più pieno significato ai dati del DSM e di cogliere in una visione più ampia e condivisa i mutamenti evolutivi nella salute mentale e nelle pratiche operative.

Attenzione alla persona, Ricerca della condivisione e della partecipazione, Attenzione alla valutazione degli esiti e alla qualità sono gli elementi che hanno portato ad affinare gli aspetti organizzativi. La conoscenza dei dati, la disponibilità di risorse e l’utilizzo di pratiche condivise e comprovate trova possibilità operativa in modelli organizzativi che sappiano rapportarsi con la rilevante complessità organizzativa propria di una Unità Operativa Complessa di Psichiatria e di un Dipartimento di Salute Mentale.In questo senso è opportuno ricordare l’applicazione delle metodologie Six Sigma, nate dalle modalità di “lean thinking” all’organizzazione dell’accoglienza di un CSM, che ha rappresentato la prima espe-rienza in Italia in questo ambito. Si tratta di metodologie fortemente partecipate che sviluppano analisi attente dell’ organizzazione esistente e modelli gestionali alternativi, attraverso strumenti molto rigorosi ed una costante valuta-zione quantitativa e qualitativa dei processi. Il loro utilizzo ha permesso di modificare l’organizzazione

esistente, approdando a una organizzazione più funzionale e più attenta a fornire risposte più pronte ed appropriate, valorizzando pienamente il concetto di presa in carico e della sua continuità. Ha fornito soprattutto agli operatori strumenti più consolidati nell’esame dei percorsi che portano a individuare problemi e soluzioni, nelle organizzazioni come nel rapporto con il singolo utente o la sua famiglia.Da ultimo, ma non certo per importanza, è importante sottolineare l’impulso dato ai temi della pro-mozione della salute. Questo è avvenuto attraverso varie iniziative capillari con i diversi referenti che si rapportano al DSM nella rete della tutela della salute mentale, che hanno trovato un momento di incontro nella Giornata della Salute Mentale, che rappresenta ormai un appuntamento consolidato per sensibilizzare la popolazione ai temi del disagio mentale e per superare i pregiudizi che, a oltre 30 anni dalla legge di riforma, continuano a essere presenti nella società.Anche in questo ambito sta emergendo sempre più la valorizzazione di interventi a carattere interat-tivo e partecipativo oltre che la ricerca di strumenti che permettano di valutare la reale portata ed incisività degli interventi, al di là di interpretazioni soggettive o autoreferenziali.

AREA POLITICHE GIOVANILI E AZIONI DI INCLUSIONE SOCIALEArea politiche giovaniliOltre a garantire la continuità dei progetti locali volti a sostenere la promozione delle condotte di salu-te e la prevenzione primaria dei comportamenti a rischio tra i giovani, in modo specifico tra gli studenti

adolescenti degli Istituti Scolastici Superiori presenti nel territorio di competenza aziendale (i progetti “Link - dal gruppo classe al gruppo di lavoro”, “Essere rap-presentanti in classe” e “Shout - ragazzi da urlo” han-no sempre raggiunto e coinvolto non meno di 3.000 ragazzi nel corso di ogni anno scolastico), nel biennio

2008-2009 l’impegno delle politiche giovanili si è particolarmente distinto sul versante delle opportu-nità offerte dal Servizio Civile Regionale e Nazionale.A partire dal mese di settembre 2008, e ai sensi della L.R. n. 18/2005 - Istituzione del Servizio Civile Regionale-, l’Azienda Ulss 9 ha iniziato ad accogliere presso i propri servizi e presidi di bacino un primo contingente di 9 ragazzi e ragazze, in età compresa fra 18 e 28 anni, disposti ad impegnarsi, per un anno e a trenta ore di attività settimanali, in favore dell’utenza fragile sostenuta dai vari servizi territo-riali nei percorsi di supporto personale e di integrazione sociale. Grazie infatti al progetto “Solidarietà e partecipazione giovanile”, confermato e reiterato da febbraio 2009 con un nuovo bando regionale che consentiva l’acquisizione di altri 5 volontari, un gran numero di giovani disabili dei nostri Centri Diurni, di utenti portatori di difficoltà legate a problematiche di salute mentale, di abuso di sostanze psicoat-tive, di marginalità sociale, hanno potuto avvalersi anche del prezioso aiuto quotidiano messo a loro disposizione dai ragazzi e dalle ragazze in Servizio Civile, naturalmente sotto la guida degli operatori socio sanitari incaricati.Dal mese di novembre 2009, sulla base in questo caso della L. 64/2001 - istituzione del Servizio Civile Nazionale - e grazie al rapporto di partnership tra l’Azienda Ulss 9 e l’Associazione Comuni della Marca Trevigiana per la gestione condivisa del nuovo progetto “Marca Solidale 3 - Giovani per l’inclusione sociale”, altri 23 volontari stanno attualmente affiancando gli operatori dei nostri servizi territoriali

L’Azienda ha offerto ai ragaz-zi del Servizio Civile Regio-nale e Nazionale l’opportu-nità di impegnarsi in favore dell’utenza fragile

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

140 141

nell’erogazione delle prestazioni rivolte alle persone bisognose di assistenza, di relazione e di accom-pagnamento.I giovani volontari, dopo la partecipazione obbligatoria al percorso di formazione previsto, hanno preso servizio presso il Servizio Integrazione Sociale Disabili, le Politiche Giovanili dei Servizi Sociali, il servi-zio Programmazione e Gestione Amministrativa dei Servizi Sociali, il Servizio Inserimento Lavorativo alla Madonnina, le sedi dei Distretti Socio Sanitari n. 1, 2, 3 e 4 di Oderzo (la “Comunità per mamme sole in difficoltà”, il Ser.T. di Mogliano Veneto, il Centro Diurno Disabili “Il Mosaico” di Oderzo, il Centro Diurno Disabili “Il Prato” di Treviso, il Centro Diurno Disabili “Le Ginestre” di Roncade, il Centro Diurno Disabili “Peter Pan” di Treviso, il Centro Diurno Disabili “S.Martino” di S. Biagio di Callalta, il Centro Educativo Occupazionale Diurno per Disabili di Santandrà a Povegliano, il Centro Educativo Occupazionale Diurno per Disabili di Silea, il Centro Educativo Occupazionale Diurno per Disabili “la Cascina” di Paese, la Co-munità Alloggio per Disabili “la Cascina” di Paese, il Centro Educativo Occupazionale Diurno per Disabili “la Cascina” di Paese, le UOD dei Centri di Salute Mentale territoriali).Un ampio contesto operativo nell’ambito del quale i ragazzi in servizio civile si misurano quotidiana-mente con una fondamentale esperienza personale di vita e di lavoro, sviluppando la consapevolezza di aver concretamente concorso al miglioramento continuo dei servizi rivolti alle fasce deboli della nostra realtà locale.

Area Azioni di Inclusione SocialeÈ in fase di attuazione il nuovo Programma d’Integrazione Scolastica e Sociale dei cittadini stranieri, finanziato dalla Regione Veneto e affidato dalla Conferenza dei Sindaci, sin dall’anno 2006, alla gestio-ne tecnica ed amministrativa dei Servizi Sociali dell’Azienda Ulss 9.Il Programma delle attività 2008/2009 si è articolato per aree di azione prioritarie:� l’inserimento scolastico, l’insegnamento della lingua italiana e la promozione di interventi educativi

rivolti ai minori;� l’aggiornamento degli insegnanti e degli operatori della scuola;� l’informazione;� l’inserimento delle donne immigrate;� la valorizzazione dei mediatori culturali;� la promozione del dialogo tra le culture.In linea di continuità con le passate edizioni e nell’ottica del consolidamento e dell’ampliamento ter-ritoriale degli interventi di Programma, i nostri Servizi Sociali (attraverso la pianificazione mirata da parte del Tavolo Centrale interistituzionale per l’Area Inclusione Sociale del Piano di Zona) hanno pro-posto lo sviluppo di progetti specifici, ancorché tra loro collegati e complementari, per ognuna delle aree prioritarie. Si è trattato complessivamente di azioni progettuali tese a:� estendere ed implementare la rete degli interventi finalizzati a migliorare l’ inserimento scolastico

degli adolescenti stranieri nell’ambito dei gruppi-classe e con un coinvolgimento diretto anche degli studenti italiani e del personale docente e non docente.

� favorire e sostenere l’adeguato apprendimento della lingua italiana e il corretto orientamento sco-lastico in favore degli adolescenti stranieri di recente immigrazione e a bassa scolarità, anche con-

tinuando a contrastare i processi di esclusione che interessano i ragazzi immigrati più a rischio di devianza.

� promuovere e sostenere il coordinamento territoriale degli Sportelli informativi (ivi compreso lo sportello immigrati della Questura), con particolare riferimento al raccordo tra sportelli dei Comuni e all’offerta locale di informazione e orientamento scolastico e formativo in favore dei minori.

� continuare a sostenere i percorsi di emersione sociale delle donne e delle ragazze immigrate favo-rendone l’alfabetizzazione italiana, l’orientamento al lavoro e l’accesso ai servizi del territorio.

� continuare a sostenere i processi di integrazione e di convivenza locale anche avvalendosi del con-tributo dell’Associazionismo nei percorsi di educazione civica e alla legalità degli stranieri, nella col-laborazione all’attività di aggiornamento degli operatori della scuola, nella conoscenza delle diverse culture e nella mediazione e formazione presso la Casa Circondariale e l’Istituto Penale Minori di Treviso.

Si riportano di seguito alcune schede riassuntive sull’utenza raggiunta nel biennio 2008-2009 dalle azio-ni del Programma

UTENZA RAGGIUNTA NEI QUATTRO ANNI DI PROGRAMMA

0

100

200

300

400

500

600

700

Anno 2005/2006 Anno 2006/2007 Anno 2007/2008 Anno 2008/2009

123

316

462

599

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

142 143

TIPOLOGIA UTENZAPER AREE PRIORITARIE

Integrazione scolastica

Formazione docenti

InformazioneDonne

immigrate Mediazione

culturaleConoscenza

cultureTotali per tipologia

Totale complessivo

MINORI STUDENTI STRANIERI 14-18 694 - - - 94 - 788

5.991

MINORI STUDENTI ITALIANI 14-18 1.256 - - - - - 1.256

GIOVANI E ADULTISTRANIERI >18 100 - 2.550 - - - 2.650

GIOVANI E ADULTIITALIANI > 18 - - 450 - 250 - 700

DONNE STRANIEREE ITALIANE - - - 75 - - 75

REFERENTI ASSOCIAZIONI DI ETNIA - 1 - - 2 4 7

DIRIGENTI SCOLASTICI DOCENTI 22 28 - - - - 50

OPERATORIULSS 9 E COMUNI, MEDIATORI

20 4 - 3 19 4 50

DETENUTI STRANIERI - - - - 80 - 80

OPERATORICARCERI - - - - 30 - 30

VOLONTARI - - - - 5 - 5

FAMIGLIE STRANIERE E ITALIANE - - - - - 300 300

TIPOLOGIA UTENZA PER AREE PRIORITARIE

Integrazione scolastica

Formazione docenti

Donne immigrate

Mediazione culturale

Conoscenza culture

Totali per tipologia

Totale complessivo

MINORI STUDENTI STRANIERI 14-18 500 - - 160 - 660

4.620

MINORI STUDENTI ITALIANI 14-18 1.550 - - - - 1.550

GIOVANI E ADULTISTRANIERI >18 - - - 1.350 - 1.350

GIOVANI E ADULTIITALIANI > 18 - - - 360 - 360

DONNE STRANIERE E ITALIANE - - 280 - - 280

REFERENTI ASSOCIAZIONI DI ETNIA - - - 2 2 4

DIRIGENTI SCOLASTICI DOCENTI 20 20 - - - 40

OPERATORIULSS 9 E COMUNI, MEDIATORI

20 5 3 19 4 51

DETENUTI STRANIERI - - - 80 - 80

OPERATORICARCERI - - - 30 - 30

VOLONTARI - - - 5 - 5

FAMIGLIE STRANIERE E ITALIANE - - - - 210 210

Utenza complessiva e per tipologia raggiunta nel bacino Azienda Ulss. 9 dagli interventi - Anno 2008 Utenza complessiva e per tipologia raggiunta nel bacino Azienda Ulss 9 dagli interventi - Anno 2009

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

144 145

POLO DISABILITÀNel 2008 l’Azienda Ulss 9 ha approvato98 il documento che rappresenta le prospettive dei servizi e le progettualità del Polo delle Disabilità in attuazione dell’accordo di programma99.

L’accordo di programma1 - OrigineL’accordo di programma prende origine da una situazione complessa e prolungata nel tempo in cui si so-vrappongono, oltre alle difficoltà gestionali proprie dell’Istituto, importanti difficoltà economico-finanzia-rie cui si doveva dare una soluzione stabile a garanzia dell’assistenza alle persone accolte e assicurando i livelli occupazionali, definendo un progetto che prevedesse il recupero di risorse e servizi per il territorio.2 - Attori� Regione Veneto, con la collaborazione strumentale dell’Azienda Ulss 9 Treviso� Provincia di Treviso� Comune di Mogliano Veneto� IPAB “Istituto Costante Gris”3 - FinalitàL’Accordo di Programma è “finalizzato a realizzare un piano di riorganizzazione complessiva delle attività svolte dall’IPAB Istituto Costante Gris, garantendo la continuità assistenziale alle persone disabili accolte e assicurando il livelli occupazionali”; più specificatamente:� garantire una riqualificazione dei servizi ed una revisione degli standard strutturali ed organizzativi

relativi che ne determinino un progetto assistenziale adeguato ed a lungo termine per gli ospiti accolti presso l’Istituto “Costante Gris”;

� fornire ai cittadini servizi attraverso strutture innovative distribuite nel territorio attualmente in con-formità a quanto stabilito dai provvedimenti normativi regionali;

� avviare percorsi di specializzazione della tipologia d’offerta, al fine di meglio rispondere alle esigenze espresse dalla collettività, superando anche il contesto delle “grandi strutture”, considerate inadegua-te allo spirito attuale dei servizi alla persona, come previsto dalla programmazione regionale.100

Prospettive di lavoro1 - Obiettivo strategico: ritrovare la persona e riportarla nella comunità La concretizzazione dei principi sopra indicati comporta un preciso impegno nella direzione del supe-ramento della dimensione della grande istituzione a favore del miglioramento della qualità della vita e dell’assistenza attraverso: a) il ritorno al territorio; b) l’avvio, da subito, di percorsi di miglioramento della qualità dei servizi offerti; c) l’avvio di servizi coerenti con le offerte già presenti sul territorio e/o specifici per le tipologie di biso-

gni presenti nella popolazione degli ospiti.

98 Deliberazione del Direttore Generale n. 1132 del 16.10.200899 ex DGRV n. 2141/2006 100 Avviata con la DGR 751/2000 e perseguita con la DGR 464/2006 attraverso i provvedimenti della L.R. 22/2002.

2 - Gli obiettivi a lungo termine: Ritorno al territorio (2008 - 2010) 1. rientro nel territorio di provenienza di n. 37 ospiti a seguito di accordi già intrapresi con le Ulss/Co-

muni di residenza degli utenti dal momento della presa in carico del Polo Disabilità, e di altri 34 per i quali sono in fase di definizione accordi più operativi;

2. individuazione di ulteriori possibilità di rientro nei territori di provenienza sia per ospiti da fuori re-gione che da quelli regionali, anche attraverso contatti con le singole Aziende Ulss per la predisposi-zione di programmi individualizzati, promuovendo presso gli uffici regionali il riconoscimento della priorità e della peculiarità di tali processi;

3. per gli ospiti che rimangono in carico al Polo delle Disabilità, ospitati presso gli immobili di proprietà dell’Istituto Gris, l’Azienda, per tutelare il livello di risposta assistenziale da garantire agli stessi, si sta predisponendo un piano coerente al progetto deliberato per la realizzazione di nuove strutture, suddivise in due grandi aree (Area Disabilità e Area Salute Mentale), dove ricollocare già a partire dal 2009 gli ospiti in base al progetto assistenziale e alla corrispondente unità di offerta in linea con gli standard regionali;

4. relativamente all’area disabilità e con particolare riferimento a quegli ospiti con disabilità grave, esito di importanti disturbi generalizzati dello sviluppo (comprese sindromi autistiche), l’Azienda si prefigge di elaborare un progetto di strutture specializzate con offerta residenziale e livelli spe-cialistici di assistenza da mettere in rete con le attività presenti nel territorio locale e regionale, con funzioni anche di formazione, aggiornamento, studio e ricerca da mettere in rete con le attività regionali, nazionali e internazionali;

� fondamentale il ruolo di “garante" da parte della Regione anche attraverso l’identificazione di un gruppo regionale di verifica/controllo/supporto.

Percorsi ed InnovazioniA) Percorso ospitiSono in corso incontri di sensibilizzazione e di confronto con le Aziende Sanitarie intra ed extra Regio-ne Veneto. Questa attività ha consentito il ritorno al territorio di provenienza di 12 Ospiti e l’attivazione dei progetti individuali, su cui si sta lavorando, relativi a 59 utenti programmati per uscite certe, di cui il 50% entro il 2009. La rimanente quota è in programmazione tra fine 2009 e il 2010.Alla data del 31.12.09 gli ospiti presso il Polo Disabilità sono 268 rispetto ai 323 ospiti di luglio 2007.

Sono inoltre stati messi a punto e presentati alla Direzione i progetti relativi alla:� costituzione di 3 Comunità Alloggio per 27 Ospiti da collocarsi all’interno del nostro territorio azien-

dale;� qualificazione dei servizi rivolti agli utenti classificati come “RSA”, realizzando due tipi di unità di

offerta:1. RSA per adulti con grave disturbo pervasivo dello sviluppo: per soggetti con grave disturbo per-

vasivo, in particolare autismo, o con tratti e sintomi autistici (autolesionismo grave, ingestione di oggetti e sostanze non alimentari…) i cui bisogni assistenziali e riabilitativi non possano obiettiva-mente trovare risposta nella rete dei servizi diurni e residenziali delle Aziende. (NB: per questo tipo di servizio potrebbero essere utilizzate anche altre risorse (fabbricati e annessi terreni agricoli di proprietà dell’Azienda Ulss 9);

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

146 147

2. RSA per adulti con grave disabilità psichica e fisica primitiva e secondaria a patologie traumatiche e non: per soggetti con gravi disabilità conseguenti a trauma cranico e ad incidente cerebrovascolare e riguarda i soggetti i cui bisogni assistenziali e riabilitativi non possano obiettivamente trovare risposta nella rete dei servizi territoriali; con l’occasione della presentazione di questo progetto si è cominciato ad affrontare le questioni relative al ruolo delle strutture del Pancrazio nella rete dei servizi aziendali.

In data 13.11.2009 è stato pubblicato l’avviso per l’affidamento della gestione di 3 nuclei del Polo delle Disabilità tramite concorso di progettazione aperto a cooperative di tipo A, B e loro consorzi, imprese sociali, cooperative ad oggetto plurimo della gestione dei servizi sociali e socio sanitarie nell’ambito territoriale dell’Azienda Ulss n. 9.

B) Percorso di riorganizzazioneSono stati affrontati alcuni degli aspetti relativi al percorso di riorganizzazione/integrazione delle at-tuali sedi del Polo delle Disabilità attraverso le seguenti azioni:� si è inserita la figura di coordinamento e sono state attivate le procedure amministrative per la se-

lezione di due nuovi coordinatori;� si è portato avanti il percorso di integrazione con i Dipartimenti di Salute Mentale e Riabilitazione;� si sta procedendo nel percorso di riorganizzazione interna con l’obiettivo di meglio definire le moda-

lità gestionali dei progetti personalizzati degli utenti;� è stata acquisita la gestione diretta dei seguenti servizi e forniture aziendali:

- servizi termici;- pulizie;- lavanderia;- ristorazione;- farmaci;- beni economali;- rete informatica;- risorse umane.

C) Percorso istituzionaleNel corso del 2009 la Giunta Regionale101 ha approvato la costituzione di un Gruppo di Lavoro per l’at-tuazione del Programma di Riqualificazione del Polo delle Disabilità proposto dall’Azienda Ulss 9102.Con Decreto del Dirigente Regionale della Direzione Servizi Sociali n. 275 del 10.09.2009 sono stati nominati il Direttore dei Servizi Sociali dr. Gerardo Favaretto e la dott.ssa Michela Conte componenti del Gruppo di Lavoro.Il Gruppo di Lavoro affronta tutte le problematiche connesse alla realizzazione di progetti individualiz-zati specifici di rientro degli ospiti nei territori d’origine, attraverso il coinvolgimento di tutte le Aziende Ulss del Veneto e coordinando gli interventi a livello regionale.

101 DGRV n. 759 del 24.03.2009102 Deliberazione del Direttore Generale n. 1132 del 16.10.2008

Obiettivi:� garantire a tutti gli utenti del Polo delle Disabilità un’adeguata unità di offerta anche in attuazione

degli indirizzi regionali indicati nella DGRV 4589/2007 sulle modalità di trasformazione e supera-mento delle “grandi strutture”;

� definire criteri e modalità per la predisposizione di protocolli operativi specifici tra le Aziende Ulss coinvolte.

INFORMATIZZAZIONE DEL TERRITORIOSistema informativo territoriale: il progetto SIT COML’obiettivo è quello di realizzare un sistema informativo integrato e condiviso tra Azienda Ulss 9 – Uf-ficio di Piano e Comuni afferenti al territorio dell’Azienda Ulss per la raccolta di dati relativi alle attività sociali e socio sanitarie svolte dal comune. Il Sistema informativo Territoriale Comuni - Sit Com rileva i dati di attività dei servizi sociali e socio sanitari dei Comuni, con specifico riferimento a spesa, finanziamenti e utenza. L’Azienda dispone di uno strumento strategico utilizzabile per coniugare le esigenze di gestione, controllo ed ottimizzazio-ne delle risorse e contemporaneamente garantire la programmazione e l’organizzazione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali. Il Sit Com è stato creato ed è attivo dal 2007, permette, tra le altre finalità, di soddisfare il debito infor-mativo regionale previsto dalla relazione valutativa.I risultati ottenuti con questo sistema sono: la gestione digitale della raccolta di dati di attività sociale e socio sanitaria dei Comuni, e quindi la possibilità di un agevole reperimento delle informazioni sulle attività svolte a livello territoriale; la possibilità di compilare i dati in tempi reali; la creazione di un archivio digitale di attività.Per il futuro si sta cercando di utilizzare lo stesso strumento informativo come una fonte di raccolta dati per rispondere ai debiti regionali rispetto a Ufficio Piano di Zona, Servizi Assistenza Domiciliare in ADI, e dati ISTAT.

Area riservata operatori del sociale Sito aziendale www.ulss.tv.it: l’obiettivo è quello di realizzare all’interno del sito istituzionale www.ulss.tv.it un’area riservata agli operatori dei servizi sociali dell’Azienda Ulss 9 e ai Comuni, per condivi-dere informazioni, documentazione e modulistica sui servizi, utili per gli operatori a dare un’informa-zione omogenea sui servizi al cittadino (segretariato sociale). Si è così arrivati alla creazione di un’area condivisa che permette di reperire in tempo reale informazio-ni, modulistica per dare una risposta pronta e condivisa al cittadino, evitando al cittadino inutili spo-stamenti tra i vari servizi di accesso ai servizi sociali. Per il futuro si sta cercando di realizzare un’area di blog dove gli operatori del sociale si possano confrontare tra di loro sui casi complessi e specifici.

Sito specializzato dei servizi sociali www.servizisociali.ulss.tv.it: l’obiettivo è quello di realizzare un sito completamente accessibile secondo i requisiti della Legge Stanca garantendo l'accessibilità delle Amministrazioni Pubbliche. Si vuole rendere accessibile il sito dei Servizi Sociali da parte delle persone disabili e comunque delle fasce deboli di utenza (per età, svantaggi culturali, marginalità territoriali,

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

148 149

immigrazione recente, ecc…) in modo tale che la navigazione sia intuitiva in tutte le pagine e sia faci-litata l’interattività con l’utente per contatti tramite mails e moduli specifici. Con il superamento della verifica tecnica a luglio 2006 e il riconoscimento al Forum della Pubblica Amministrazione a fine anno 2006, il sito garantisce un’informazione completa e accessibile. Dall’anno 2004, anno in cui è stato istituito il sito si è registrato un continuo crescendo delle visite. Si sono registrati 63.995 accessi al sito nel corso dell’anno 2008 e 76.018 nell’anno 2009.

Nell’ambito dell assistenza ospedaliera sono comprese tutte le prestazioni e i servizi di diagnosi, cura, riabilitazione effettuati nelle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate, in regime di ricovero (ordinario, day hospital, lungodegenza riabilitativa) e ambulatoriale.

La mission dell’Ospedale, descritta nell’Atto Azien-dale, definisce quale obiettivo principale l’erogazio-ne di prestazioni clinico-assistenziali per pazienti affetti da condizioni patologiche in fase acuta e post-acuta, nei diversi ambiti specialistici, attra-verso l’apporto di tutti i professionisti che operano

nei presidi.L’Ospedale garantisce la continuità delle cure per i pazienti più fragili, grazie alla collaborazione con le strutture territoriali per la presa in carico clinico-assistenziale, il supporto sociale e la prevenzione.L’Ospedale è centro di riferimento sovraprovinciale, per interventi sanitari, diagnostici e terapeutici, di alta specializzazione o di particolare impegno o professionalità quale la Centrale Operativa Provin-ciale per il Soccorso territoriale, il Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale e la Banca dei Tessuti della Regione Veneto.L’Ospedale è, infine, centro di ricerca e di sperimentazione in ambito sanitario, sia in campo diagno-stico che terapeutico. Sono attivi accordi con le Università e altre Istituzioni, per lo svolgimento della didattica, della formazione post-laurea e di tirocini.

L’Ospedale si articola nei due Presidi di Treviso e di Oderzo, che operano in modo integrato utilizzando percorsi di condivisione delle risorse e delle attività, per una migliore gestione dei pazienti nelle varie fasi della cura.L’unitarietà nella gestione dei Presidi Ospedalieri dell’Azienda è assicurata da un’unica Direzione Sa-nitaria di Ospedale e da un unico Direttore Sanitario di Ospedale, responsabile delle funzioni igienico-sanitarie ed organizzative.

L’Ospedale è in grado di rispondere alle diverse tipologie di bisogni di salute in modo adeguato:� per problemi indifferibili, in emergenza nei casi di pericolo di vita: mediante il SUEM (Servizio Urgen-

za Emergenza Medica) 118 e il Pronto Soccorso (PS);� in urgenza, per patologie acute che richiedono percorsi di accertamento e cura, qualora la mancata

effettuazione di una prestazione porti aggravamenti o complicanze: mediante ricovero ospedaliero in regime ordinario e diurno (Day Hospital e Day Surgery);

5.3 ASSISTENZA OSPEDALIERA

Gli ospedali di Treviso e Oder-zo operano in modo integrato per la migliore gestione dei pazienti nelle varie fasi di cura

� in caso di patologie croniche o che necessitano di percorso riabilitativo: mediante attività di ricove-ro per attività di riabilitazione o lungodegenza;

� nel caso di patologie che non necessitano di ricovero ospedaliero: mediante erogazione di presta-zioni specialistiche ambulatoriali.

L’Azienda Ulss 9 dispone di due strutture di PS, entrambe pubbliche, ubicate nei due PO di Treviso e Oderzo. Nel 2009 è stato realizzato gran parte del progetto di ristrutturazione del Pronto Soccorso di Treviso ed è stata avviata la ristrutturazione del Pronto Soccorso di Oderzo.Sono stati inoltre consolidati i percorsi assistenziali dei pazienti con diversa priorità, secondo codice di triage103.Nel 2009 le due strutture hanno ricevuto 117.937 accessi, di cui 21.205 accolti al PS di Oderzo e 96.732 presso il PS di Treviso, collocando quest’ultimo tra le strutture a maggior afflusso nel Veneto. Di questi 117.937 accessi, 19.104 pazienti sono stati ricoverati (16,2%).Analizzando le percentuali dei diversi codici del triage, si nota come i codici rossi e gialli, sono stati pari al 17,67%.La domanda di prestazioni di Pronto Soccorso è stata di 28,44 accessi ogni 100 abitanti.Nonostante i numerosi accessi con codice bianco, considerabili come accessi inappropriati, si confer-ma la connotazione dei presidi di Treviso e Oderzo quali “ospedali per acuti” inteso come luogo dedica-to al trattamento dei pazienti con immediato bisogno di una risposta sanitaria e non trattabili in altri contesti assistenziali.

103 All’ingresso in Pronto Soccorso i pazienti vengono accolti e sottoposti ad una prima valutazione (TRIAGE) da parte del personale infermieristico. A seguito di tale procedura viene assegnato un codice colore che stabilisce una priorità di accesso.Il CODICE ROSSO è assegnato all’utente in condizioni critiche e in pericolo di vita.Il CODICE GIALLO a coloro che possono aggravarsi in breve tempo. Il CODICE VERDE è assegnato all’utente che non è in pericolo di vita, ma ha un grave livello di sofferenza. Il CODICE BIANCO è considerato non urgente.L’accesso non viene determinato dall’ora di presentazione ma in base alle condizioni cliniche e al codice-colore di accesso.

5.3.1 Attività di Pronto Soccorso

La tabella sottostante indica l’andamento degli accessi al Pronto Soccorso nel triennio 2007-2009

ACCESSI AL PS AZIENDA ULSS 9 NEL TRIENNIO 2007-2009 2007 2008 2009

n° accessi 115.227 119.472 117.937

%accessi al PS di Treviso 82,71 82,26 82,02

% accessi al PS di Oderzo 17,29 17,74 17,98

% ricoveri al PS di Treviso 18,13 16,91 16,51

% ricoveri al PS di Oderzo 17,26 14,32 14,77

% accessi con codice rosso e giallo 15,56 17,13 17,67

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

150 151

ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO IN AZIENDA ULSS 9: PRIORITÀ DI ACCESSO NEL TRIENNIO 2007-2009

codice rosso

2007

codice giallo

2008

codice verde codice bianco

2009

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE DI TREVISO: PRIORITÀ DI ACCESSO NEL TRIENNIO 2007-2009

ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE DI ODERZO: PRIORITÀ DI ACCESSO NEL TRIENNIO 2007-2009

codice rosso

2007

codice giallo

2008

codice verde codice bianco

2009

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

codice rosso

2007

codice giallo

2008

codice verde codice bianco

2009

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

La tipologia degli istituti di ricovero dell’ Azienda Ulss 9 è articolata in:� Ospedali Pubblici: Ospedale di Treviso con 1.067 posti letto (ultima modifica ottobre 2009 con isti-

tuzione PAI e riorganizzazione, posti letto -17 rispetto all’inizio del 2009); Ospedale di Oderzo con 188 posti letto;

� Case di Cura private pre-accreditate: Ospedale Classificato S. Camillo con 120 posti letto; Casa di Cura Giovanni XXIII con 130 posti letto; Casa di Cura Park Villa Napoleon con 70 posti letto;

� Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione di Motta di Livenza, struttura a Sperimentazione Ge-stionale Pubblico-Privato a decorrere dall’anno 2004, con 130 posti letto.

In totale 1.705 posti letto (4,11 posti letto ogni 1000 residenti).Nelle strutture private pre-accreditate e nell’Ospedale Riabilitativo di Motta, la produzione sanitaria è a carico del Servizio Sanitario Regionale. Il degente può accedere alle cure ospedaliere senza alcun onere, mentre le strutture private pre-accreditate ottengono la tariffa corrispondente al DRG.

5.3.2 Ricoveri ospedalieri

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

152 153

STRUTTURA ANNO 2005 2006 2007 2008 2009

Residenti 44.708 43.376 43.335 42.142 41.167

PO TREVISO-ODERZO non residenti (inclusi pazienti stranieri) 11.250 10.836 11.108 10.805 10.410

Totali 55.958 54.212 54.443 52.947 51.577

di cui: n° parti 3.551 3.650 3.953 4.146 3.855

Residenti 10.539 10.629 9.484 9.282 9.136STRUTTURE PRIVATE CONVENZIONATE

non residenti (inclusi pazienti stranieri) 8.622 9.162 9.024 9.008 8.448

Totali 19.161 19.791 18.508 18.290 17.584

Residenti 55.247 54.005 52.819 51.424 50.303

TOTALE non residenti (inclusi pazienti stranieri) 19.872 19.998 20.132 19.813 18.858

Totali 75.119 74.003 72.951 71.237 69.161

Il trend sottolinea la deospedalizzazione attuata a partire dal 2005. Le azioni che hanno portato a questo risultato sono:� L’incremento dell’assistenza domiciliare e dei posti letto dedicati presso il Polo Sanitario. Sono stati

resi disponibili 12 posti letto di residenzialità extraospedaliera (6 posti letto in più rispetto al 2007) per accogliere pazienti dimissibili dalle strutture ospedaliere ma con problematiche sociali e/o sa-nitarie che impediscono il diretto rientro a domicilio. La sperimentazione innovativa per la nostra Azienda ha consentito di ridurre l’utilizzo improprio dei posti letto ospedalieri e nel contempo di mi-gliorare la presa in carico globale del paziente sino alla definizione della sua capacità di inserimento in un appropriato contesto sociale;

� Il trasferimento dal regime di Day Hospital ad attività ambulatoriale per alcune tipologie di presta-zioni quali, ad esempio, la somministrazione di Chemioterapia;

� Il consolidamento dell’OBI (Osservazione Breve Intensiva) che coinvolge direttamente, oltre alla Me-dicina d’Urgenza, anche le UO di Pediatria.

Il fenomeno è messo ancor più in rilievo se consideriamo il tasso grezzo di ospedalizzazione (calcolato escludendo i neonati sani) che passa da 167 per 1000 residenti del 2006 a 147 del 2009.

Indicatori legati all’attività di ricovero dati 2007-2009Le seguenti tabelle forniscono la situazione analitica dei ricoveri nel 2009 ed alcuni indicatori di effi-cienza.   PRESIDI PUBBLICI PRESIDI PRIVATI 

  ricoveri ordinari Casi Dm**

ricoveri diurni Casi Dm**

ricoveri ordinari Casi Dm**

ricoveri diurni Casi Dm**

RICOVERI ANNO 2009

Nido 3.588 3,33

Ricoveri per Acuti* 36.241 7,97 10.693 3,75 6.956 7,51 5.514 1,84

Ricoveri per Riabilitazione e Lungodegenza

410 35,91     2.536 22,05 1.778 13,76

Ricoveri Psichiatrici 610 13,01 35 12,06 800 29,53 0 0,00

RICOVERI ANNO 2008

Nido 3850 3,27

Ricoveri per Acuti* 37.454 7,95 10.630 3,88 7.724 7,42 5.368 1,82

Ricoveri per Riabilitazione e Lungodegenza

403 34,78 2.644 21,46 1.421 15,71

Ricoveri Psichiatrici 586 13,42 23 9,43 811 30,92

RICOVERI ANNO 2007

Nido 3.669 3,26

Ricoveri per Acuti* 37.498 8,12 12.273 4,45 8.272 6,85 5.139 1,84

Ricoveri per Riabilitazione e Lungodegenza

311 47,44 2.583 21,84 1.662 13,79

Ricoveri Psichiatrici 548 14,59 143 15,86 852 28,5

Note: Presidi Pubblici: Ospedali Cà Foncello e Oderzo; Presidi Privati: ORAS, S. Camillo, Villa Napoleon e Giovanni XXIII** Dm=degenza media;* Ricoveri per Acuti: totale dei ricoveri ospedalieri meno i ricoveri per riabilitazione, lungodegenza e i ricoveri psichiatrici, e neonati rico-

verati al nido

Indicatori Azienda Ulss 9 (Ospedali Treviso e Oderzo) 2005 2006 2007 2008 2009

% parti cesarei104 22 23 20 22 23

tasso % utilizzo dei posti letto 89 86 85 83 82

Indice di rotazione105 38 37 38 39 38

% dimessi da reparti chirurgici con DRG medico 41 41 43 45 43

% DRG complicati (solo ricoveri ospedalieri.) 13 13 13 14 14

% giornate di outliers ( solo ricoveri ospedalieri) 9,20 9,35 7,72 7,09 6,97Posti letto per ricovero ordinario (Ospedali Treviso e Oderzo) 1.096 1.096 1.096 1.096 1.079

104 A denominatore il n° di parti è da modello A - Modello Ministeriale inviato in Regione dalla Direzione Ospedaliera105 Totale dimessi ricoveri ospedalieri./posti letto medi di ricovero ospedaliero

L’andamento temporale dei ricoveri è rappresentato nella seguente tabella:

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

154 155

Come si nota, l’andamento della percentuale di parti cesarei è pressoché costante, con scostamenti minimi negli ultimi anni, mantenendosi di poco superiore al 20%. Tale valore appare elevato se con-frontato con la percentuale ottimale individuata dell’Oms (15%) e con l’obiettivo di riduzione fissato a quota 20% dal Piano Sanitario Nazionale nel triennio 2002-2005 e valido anche per il periodo 2006-2008. È necessario tuttavia considerare che questo valore si riferisce a entrambi i presidi di Treviso e Oderzo e che l’UOC di Ostetricia di Treviso è un centro di riferimento per i parti complicati. Per tale motivo la percentuale di tagli cesarei è risultata superiore rispetto a quella che si sarebbe registrata se non fossero stati accolti i parti complicati.

Ricoveri 2006-2009 - Maggiori Categorie Diagnostiche (MDC)

MDC DESCRIZIONE ANNO 2009 ANNO 2006pubblici privati pubblici privati

1 Malattie e disturbi sistema nervoso 3.548 1.017 3.893 1.423

2 Malattie e disturbi occhio 600 82 858 461

3 Malattie e disturbi orecchio, naso e gola 1.939 88 1.896 32

4 Malattie e disturbi apparato respiratorio 3.430 716 3.402 627

5 Malattie e disturbi sistema cardiocircolatorio 7.313 2.881 7.307 3.881

6 Malattie e disturbi apparato digerente 4.887 696 5.320 1.101

7 Malattie e disturbi epatobiliari e pancreas 1.859 282 1.778 539

8 Malattie e disturbi apparato osteomuscolare e tessuto connettivo 5.057 7.955 4.979 7.472

9 Malattie e disturbi pelle, tessuto sottocutaneo e tessuto connettivo 1.635 1.211 1.825 1.404

10 Malattie e disturbi endocrini, metabolici e nutrizionali 895 251 964 199

11 Malattie e disturbi rene e vie urinarie 2.661 207 2.738 250

12 Malattie e disturbi apparato riproduttivo maschile 1.081 197 893 292

13 Malattie e disturbi apparato riproduttivo femminile 1.730 701 1.899 754

14 Gravidanza, parto e puerperio 5.541 30 6.212 43

15 Malattie e disturbi periodo perinatale 4.069   3.773 1

16 Malattie e disturbi sangue ed organi ematopoietici e disturbi sistema immunitario 606 66 655 100

17 Malattie e disturbi mieloproliferativi e neoplasie scarsamente differenziate 1.670 135 2.742 157

18 Malattie infettive e parassitarie 823 65 641 74

19 Malattie e disturbi mentali 805 820 899 864

20 Uso di alcol/farmaci e disturbi mentali organici indotti 102 35 123 14

21 Traumatismi, avvelenamenti ed effetti tossici dei farmaci 456 43 454 38

22 Ustioni 9   25  

23 Fattori influenzanti lo stato di salute ed il ricorso ai servizi sanitari 504 104 606 64

24 Traumatismi multipli 87   98  

25 Infezioni da HIV 65   61  

TOTALE 51.372 17.582 54.041 19.790

Nel 2009 si sono avuti:� Ricoveri di residenti ovunque ricoverati: 64.022� Ricoveri di residenti nei presidi della Ulss: 47.222� Ricoveri per non residenti nei presidi della Ulss: 18.351� Ricoveri totali Azienda Ulss 9 (escluso nido): 65.543� Grado di copertura del fabbisogno interno: 73,76%� Indice di attrazione: 28,00%.

ANNO 2009(R.O.+D.H. RESIDENTI)

AREAMEDICA

AREA RIABILITATIVA

AREA CHIRURGICA

TERAPIE INTENSIVE

INCLUSO UCIC

AREA MATERNO INFANTILE

ORAS 596 1.575  

SAN CAMILLO 1.127 313 1.886

VILLA NAPOLEON 97    

GIOVANNI XXIII 810 281 2.451

P.O. Treviso e Oderzo 15.219 344 13.511 502* 11.591

Note: * n° dimissioni UCIC anno 2009=315

La scelta del luogo dove farsi curare nelle Aziende Sanitarie genera un importante flusso di persone e risorse (“mobilità sanitaria”), calcolata a partire dal 1994.Le attività considerate sono quelle dei LEA e riguardano i ricoveri, la medicina di base, la specialistica, la farmaceutica territoriale, la somministrazione di farmaci a pazienti non ricoverati, le cure termali, i trasporti con ambulanza e l’elisoccorso, la riabilitazione in età evolutiva e per gli anziani, le Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta per psichiatrici (CTRP), la quota sanitaria per gli invalidi nelle case di riposo, l'assistenza ai disabili, il recupero delle tossicodipendenze ed i ricoveri in hospice.Nella seguente tabella sono riportati i volumi dal 2005 al 2009 in termini di fatturato delle prestazioni eseguite (dati espressi in euro):

IMPORTI MOBILITÀ ANNO 2005 2006 2007 2008 2009

attrazione 62.922.888 67.965.378 73.994.108 75.998.715 76.568.159

Veneto fuga 44.390.385 44.924.888 44.741.901 44.224.173 44.815.560

saldo 18.532.503 23.040.490 29.252.207 31.774.542 31.752.599

attrazione 19.561.571 19.004.801 18.965.451 18.302.142 18.580.174

Extra - Veneto fuga 14.838.293 15.159.828 15.259.634 16.599.168 16.822.651

saldo 4.723.278 3.844.973 3.705.817 1.702.974 1.981.006

attrazione 82.484.459 86.907.998 92.959.559 94.300.857 95.148.333

Totale fuga 59.228.678 60.191.677 60.001.535 60.823.341 61.414.728

saldo 23.255.781 26.716.321 32.958.024 33.477.516 33.733.605

5.3.3 Mobilità Sanitaria

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

156 157

Nel periodo 2005-2009 l’attrazione complessiva è aumentata del 15% e la corrispondente fuga del 4%. I dati sono riportati in tabella

ATTRAZIONE FUGA

VENETO EXTRAVENETO VENETO EXTRAVENETO

Anno importo casi importo casi importo casi importo casi

2005 50.814.425 14.806 18.304.601 4.594 31.721.369 12.754 11.673.773 4.221

2006 55.388.193 15.236 17.447.740 4.536 31.026.328 12.345 11.342.591 4.239

2007 58.906.947 15.276 17.228.611 4.339 28.945.324 11.099 11.064.464 4.122

2008 59.271.886 14.903 16.483.967 4.100 27.508.789 10.529 11.651.349 4.208

2009 58.411.074 14.636 16.467.433 3.853 28.200.309 10.423 11.651.349 4.208

2006 2009 VARIAZIONE

Attrazione per i ricoveri 19.772 18.489 - 6,5%*

Fuga per i ricoveri 16.584 14.631 -12%**

* il corrispondente fatturato da 72.835.933 a 74.878.507** il corrispondente fatturato da 42.368.919 a 39.851.658.

Nei paragrafi successivi sono presentate le riorganizzazioni gestionali e strutturali che hanno con-sentito di migliorare la risposta ai bisogni di salute della popolazione.

L’incremento costante della percentuale di popolazione di età superiore ai 65 anni, unito al continuo in-cremento della prevalenza delle patologie croniche, rappresenta un problema emergente per i Sistemi Sanitari dei Paesi dell’Unione Europea.Il mutamento dei bisogni di salute si ripercuote a carico dell’Ospedale, struttura più accessibile che eroga “rapidamente” prestazioni di natura anche tecnica-laboratoristica. Nel 2009 è stato approvato106 il “Modello di riorganizzazione delle degenze mediche presso l’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso”. Le nuove modalità organizzative prevedono una riorganizzazione delle degenze dell’area internistico-geriatrica finalizzata all’adeguamento delle cure prestate ai bisogni complessivi dei singoli pazienti, allo sviluppo di servizi alternativi al ricovero ospedaliero e all’attivazione di una efficiente integrazione con la rete extraospedaliera. Il modello organizzativo proposto prevede: l’aggregazione delle UOC di Medicina d’Urgenza, di Medicina I e Medicina II e di Geriatria nel Dipartimento di Medicina Interna (come previsto dal nuovo Atto Aziendale); una ridistribuzione dei posti letto, in particolare un incremento dei posti assegnati alla UOC Geriatria ed una riduzione di quelli assegnati all'UOC Medicina Interna e Medi-cina Oderzo; la strutturazione delle degenze per intensità di cure.Il progetto prevede l’articolazione delle aree di degenza sui seguenti tre livelli di intensità di assisten-za medica:

106 Con Deliberazione del Direttore Generale n. 430 del 23.04.2009

5.3.4 Riorganiz-zazione dell’Area Medica pressol’Ospedale di Treviso

� il primo livello ad alta intensità di cure, da riservare ai pazienti che richiedono uno stretto monitorag-gio da parte del personale medico ed infermieristico. Questa tipologia di cure viene prestata dall’Unità Operativa di Medicina d’Urgenza;

� il secondo livello a media intensità di cure, da riservare ai pazienti che mostrano le caratteristiche dell’acuzie ma che non richiedono il monitoraggio prestato nel I livello. Questo secondo livello si arti-cola in due aree:- area medica: riservata prevalentemente ai pazienti di età inferiore a 75 anni;- area geriatrica: Geriatria, riservata prevalentemente ai pazienti di età superiore a 75 anni.

� il terzo livello a bassa intensità di cure, da riservare ai pazienti che presentano elevati bisogni assi-stenziali e che sono in fase di conclusione dell’iter diagnostico-terapeutico programmato per il piano di degenza, prima del trasferimento presso il domicilio o presso strutture residenziali. Questo livello di cure viene erogato presso l’UOS di degenza Post Acuzie Internistica (PAI).

Il Dipartimento si articola in più servizi che si integrano per raggiungere l’obiettivo descritto di rispon-dere alla crescente e mutata domanda di salute. In tale ambito, a supporto dell’attività di reparto e per garantire la continuità assistenziale ai pazienti che accedono ai servizi ospedalieri, viene istituito il servizio di Ambulatorio centralizzato ed implementato il servizio di Continuità delle Cure.

L’ospedale di Treviso è stato individuato quale sede della sperimentazione di un nuovo modello assi-stenziale dedicato a particolari tipologie di pazienti che devono essere sottoposti ad interventi chirur-

gici elettivi in regime di ricovero ordinario e che neces-sitano di una degenza dai 2 a ai 5 giorni (al massimo dal lunedì al venerdì). Si tratta di una soluzione intermedia tra il ricovero ordinario e la day surgery, sulla base della constatazione che negli ospedali veneti il 55% dei pazien-ti sottoposti ad intervento chirurgico ha una degenza in-

feriore ai 5 giorni. Il modello di Week Surgery proposto presso l’Ospedale Cà Foncello di Treviso consiste di un’unità di chirurgia a ciclo breve, multidisciplinare, a valenza dipartimentale, che riguarda le Unità Operative afferenti al Primo Dipartimento di Chirurgia: Chirurgia 3°, Urologia, Otorinolaringoiatria, Chi-rurgia Maxillofacciale ed Oculistica. Questa nuova organizzazione è iniziata nel 2008 e si è dimostrata utile sia per la diminuzione del consumo di risorse per l’Azienda, sia per il paziente al quale si prospet-tano tempi di ricovero sempre più brevi in caso di interventi chirurgici di piccola entità. Considerati gli importanti risultati, la sperimentazione è stata prorogata per tutto il 2009 e continuerà nel 2010.

Il progetto, studiato e progettato nel 2009 nell’ambito del progetto europeo Health Optimum, prenderà avvio nella sua fase sperimentale a partire dal 2010 e vedrà coinvolte le UOC di Neurologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso e il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Conegliano. Il trattamento trombolitico è una terapia che, se somministrata entro 3 ore dai primi sintomi dell’ictus, è in grado di portare a una riduzione

107 DGRV n. 3735 del 20.11.2007

5.3.5 Modello assistenziale della Week Surgery107

5.3.6 Teleconsulto neurologico per la gestione dell'ictus

L’Ospedale di Treviso è sede della sperimentazio-ne del nuovo modello assi-stenziale di Week Surgery

05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

158 159

significativa sia della mortalità che dell’invalidità per i pazienti che ne sono colpiti. Grazie al teleconsul-to neurologico, il Pronto Soccorso dell’ospedale periferico potrà trattare direttamente con trombolisi i pazienti colpiti da ictus. Una valutazione a distanza, attraverso lo scambio digitale di informazione e un sistema di videocamere, permetterà ai neurologi di Treviso e ai medici di Conegliano di definire la scala di gravità del paziente, decidendo quindi se sottoporlo o meno alla terapia, anche in centri che non sono abilitati al trattamento, moltiplicando così le occasioni di cura a tutto beneficio della popolazione.

Dal 2009 sono state attivate alcune procedure, in fase di conclusione nel corso del 2010, di sostitu-zione di grandi apparecchiature, come le due Sale di Emodinamica e l’apparecchiatura di Litotrissia per il P.O. di Treviso, la Risonanza Magnetica Articolare, già collaudata e attiva per il P.O. di Oderzo, tutte apparecchiature a carattere strategico. È prevista, inoltre, sempre nel 2010, la sostituzione in toto di tutte le apparecchiature di endoscopia digestiva e respiratoria (apparecchiature diagnostiche e ope-rative) per un costo complessivo di circa 1.900.000 euro. La programmazione delle acquisizioni delle apparecchiature elettromedicali rappresenta un processo decisionale di fondamentale importanza, perché strettamente connesso al mantenimento di un adeguato livello di efficienza e qualità del parco delle apparecchiature esistenti, nonché al potenziamento delle strutture e dei servizi ritenuti strategi-ci dalla Azienda. Risulta uno strumento di governance attraverso il quale viene effettuata la rilevazio-ne dei fabbisogni, il monitoraggio dei consumi e delle disponibilità finanziarie. Il Servizio pianificazio-ne, valutazione e gestione delle Tecnologie Sanitarie, tenuto conto di quanto previsto dalle Linee guida aziendali, dello stato di obsolescenza e del valore del “parco apparecchiature” riferito al 2009, ha indi-viduato i settori di investimento e ha formulato una previsione di spesa per il Piano Investimenti delle apparecchiature elettromedicali per il periodo 2010-2012, correlando la valutazione delle tecnologie alla verifica della sicurezza, dell’effettiva efficacia ed affidabilità diagnostico-terapeutica delle appa-recchiature, il grado di utilizzo, il grado di obsolescenza, nonché degli eventuali rischi per i pazienti ed operatori. In ambito informatico, in previsione dell’obiettivo di costruzione di un sistema informativo paperless, nel biennio 2008-2009, si è lavorato alla strutturazione della matrice di responsabilità tra gli attori dei percorsi di informatizzazione per la gestione organizzata della sicurezza dei dati ed il co-ordinamento degli interventi a fronte di emergenze informatiche. Si è infatti attivata una mappatura dei sistemi informatizzati che ha individuato 127 software senza back-up in azienda, per i quali sono state attivate procedure per la messa in sicurezza. Si è inoltre operato con le analisi documentali pre-liminari al passaggio alla forma elettronica dell’informazione clinico-assistenziale ed è stata avviata l’indagine sulla rilevazione del fabbisogno informativo delle realtà organizzative clinico-assistenzaili e dei servizi. Si sta infine procedendo al consolidamento e potenziamento di sistemi informativi esi-stenti come il gestore richieste.

Nel corso del biennio 2008-2009 sono state realizzate una serie di attività di ristrutturazione, che vanno inquadrate nel progetto complessivo della Cittadella della Salute. Tali attività sono descritte nel dettaglio nel focus.

5.3.7 Tecnologiaed informatica

5.3.8Infrastrutture

Le attività mirate a sviluppare la sicurezza del paziente e la gestione del rischio clinico sono costan-temente integrate nella progettualità aziendale e nei percorsi di miglioramento della qualità sviluppati dall’Azienda. Il percorso svolto in questi anni è finalizzato a far acquisire la consapevolezza che l’errore è occasione di crescita professionale e di miglioramento per l’organizzazione. Pertanto le criticità che emergono durante l’attività, gli errori o quasi errori, vengono segnalati per essere poi analizzati, al fine di individuare le azioni che possano prevenirne il riaccadimento (o diminuirne gli effetti) in futuro. In tale prospettiva sono state avviate varie attività formative, sia a livello di singola UOC che aziendale, che hanno portato alla individuazione di referenti per sicurezza (medico e del comparto) per ogni UOC. La formazione ha avuto logico sviluppo nei primi progetti realizzati, che, secondo le indicazioni regio-nali in materia, hanno realizzato il modello organizzativo aziendale per la gestione del rischio clinico e il sistema informativo per la gestione dei sinistri. Altre attività sono state sviluppate in collaborazione con il Servizio per la Qualità, il Servizio per l’Informatica e la Farmacia realizzando il progetto di prescri-zione informatizzata della terapia farmacologica in ospedale (vedasi capitolo 4 paragrafo 4.2 Informa-tizzazione in Ospedale), e quello sulla gestione delle soluzioni concentrate di elettroliti.Una ulteriore attività legata alla sicurezza del paziente consiste nell’identificazione sistematica dei processi “critici” attraverso la metodica detta “incident reporting”. Tale progetto, avviato nel corso del 2007, ha previsto il coinvolgimento iniziale di quattro Unità Operative di area chirurgica con le relative sale operatorie e dei Distretti e si sta estendendo gradualmente a tutte le Unità Operative. Altri pro-getti, più specifici, sono avviati presso il Dipartimento di Radiologia, le sale operatorie e la Farmacia. Anche nell’ambito dell’accreditamento di eccellenza sono state sviluppate azioni finalizzate a miglio-rare la tutela della sicurezza dell’assistito, definite Pratiche Obbligatorie per l’Ente (POE), per la cui trattazione specifica si rimanda al capitolo 3, paragrafo 3.1.Con il nuovo Atto Aziendale, deliberato a fine 2009108, è stata inoltre introdotta la nuova UOC “Medicina Legale e Sicurezza del paziente e dei processi clinico-assistenziali”.

108 Deliberazione del Direttore Generale n. 1524 del 30.12.2009

5.3.9 Sicurezza del paziente e gestio-ne del rischio

161

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA,FINANZIARIA, PATRIMONIALE

BILANCIO SOCIALE 2008-2009

5LE SOCIETÀ PARTECIPATE DALL’AZIENDA E 4 I CONSORZI

20%AUMENTO DEL CAPITALE TECNOLOGICO NEL TRIENNIO 2007-2009

€ 430.038UTILE D’ESERCIZIO NEL 2009

€ 202.970.000IL COSTO DEL PERSONALE NEL 2009

L’Azienda Ulss 9 di Treviso, quale ente strumentale della Regione Veneto, ha come finalità il perseguimen-to del benessere fisico, psichico e sociale della popolazione nel proprio ambiente di vita e di lavoro.A tal fine provvede ad erogare, in modo diretto e indiretto, prestazioni di assistenza sanitaria, socio sani-taria e sociale caratteristiche della prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale.Per far ciò l’Azienda acquista beni e servizi che organizza e utilizza nel processo produttivo.Al pari delle aziende che operano in altri settori, assume rilievo considerare la gestione dell’attività dell’A-zienda Ulss 9 dal punto di vista economico, inteso quale confronto fra costi sostenuti e ricavi realizzati in un dato periodo temporale, corrispondente all’anno solare, che dà luogo al risultato economico di eser-cizio.In senso economico, il costo rappresenta l’utilizzo o consumo di un fattore produttivo (es. beni sanitari, personale, energia, ecc.) ed il ricavo rappresenta la valorizzazione del servizio che viene erogato all’uten-te (es. prestazioni ospedaliere, analisi, cure, ecc.), espressi in valori monetari per renderli omogenei e consentire comparazioni nel tempo.Leggi Statali e della Regione Veneto, nel disporre la disciplina per la gestione economico finanziaria e patrimoniale delle aziende sanitarie e ospedaliere informata ai principi del codice civile, stabiliscono la compilazione del conto economico nel quale evidenziare gli elementi positivi (ricavi) e negativi (costi) che incidono sul risultato economico di esercizio. Le voci di ricavo e di costo individuate dalla Regione Veneto vengono di seguito descritte negli aggregati principali, maggiormente significativi ai fini espositivi.

RICAVI(componenti positive)

COSTI(componenti negative)

I contributi in conto eserciziorappresentati dalla quota del Fondo Sanitario Regionale per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie garantite dai livelli essenziali di assistenza, dalle elargizioni dei Comuni per le prestazioni sociali delegate dagli stessi alle Aziende sanitarie, dagli apporti di altri soggetti pubblici e privati, tutti finalizzati alla copertura dei costi di esercizio per l’attività tipica dell’Azienda.

Acquisto di benisia di natura sanitaria (prodotti farmaceutici, emoderivati, vaccini, diagnostici, presidi chirurgici, ecc.) che non sanitaria (alimentari, cancelleria, materiali per manutenzioni, ecc.)Mobilità passivaderivanti dalle prestazioni sanitarie richieste dai propri residenti ed erogate da altre Aziende sanitarie intra ed extra Regione

Mobilità attivaderivanti dalle prestazioni sanitarie effettuate a pazienti di altre Aziende Sanitarie intra ed extra Regione

Acquisto di servizi sanitari e socio sanitarida soggetti/strutture private sanitarie (accreditate e convenzionate) o da soggetti pubblici, necessari alla produzione ed erogazione di prestazioni sanitarie (esempio medici di base, assistenza farmaceutica, specialistica, a favore di anziani, disabili, ecc.)

Prestazioni sanitarie e socio sanitarieraggruppano i ricavi derivanti da specifiche prestazioni richieste dagli utenti, da altre Aziende sanitarie, da strutture sanitarie private (esempio prestazioni del dipartimento di prevenzione, consulenze e servizi ad altre aziende sanitarie, prestazioni libero professionali)

Acquisto di servizi non sanitariacquisto di servizi di carattere non sanitario in genere appaltati a terzi, quali lavanderia, pulizia, mensa, riscaldamento, manutenzioni, vigilanza utenze, ecc.) Godimento beni di terzifitti, noleggi e canoni di beni da destinare all’esercizio delle attività aziendali

6.1 ASPETTI ECONOMICI DELLA GESTIONE: RICAVI E COSTI

160

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE

162 163

RICAVI(componenti positive)

COSTI(componenti negative)

Ticketsricavi originati dalla quota di compartecipazione stabilita dalla vigente normativa a carico dell’utente

Personaleoneri retributivi e contributivi del personale dipendente a tempo determinato e indeterminato

Altri proventi non sanitarioriginati dalla gestione del patrimonio non strumentale per l’attività dell’Azienda sanitaria, dalle diverse modalità di recupero di costi sostenuti per conto di terzi, dai proventi conseguenti ad attività/servizi non sanitari, dai ricavi relativi a fatti accaduti negli esercizi precedenti.

Proventi finanziariInteressi attivi e altri ricavi generati dalla gestione finanziaria dell’Azienda

Oneri diversi di gestioneriferiti ai compensi agli organi direttivi e di controllo ed ai costi amministrativi, le imposte, le tasse ed i tributi ed i costi sempre della gestione ordinaria ma relativi a esercizi precedenti

Ammortamentiper quote determinate che esprimono il contributo dei cespiti al processo produttivoVariazione delle rimanenze:quale componente a rettifica o ad integrazione dei costi di esercizio connesse alle rimanenze di beni sanitari e non sanitari

Proventi straordinariRicavi la cui fonte è estranea all’attività ordinaria svolta dall’Azienda sanitaria per il conseguimento delle proprie finalità istituzionali

Accantonamentiquote di costo contabilizzate nel conto economico necessarie a coprire oneri, spese e perdite connesse a fatti Aziendali di natura determinata e accaduti nell’esercizio, per i quali la relativa manifestazione finanziaria, ancorché di ammontare indeterminato, si concretizzerà certamente (oneri) o probabilmente (rischi) negli esercizi futuri.

Plusvalenze da cessione dei beni immobilizzatidifferenza positiva tra valore di vendita e valore contabile, al netto del fondo ammortamento, di un bene durevole (es. fabbricato, attrezzatura sanitaria, automezzo)

Oneri finanziariinteressi passivi e altri costi generati dalla gestione finanziaria dell’Azienda

Oneri straordinaricosti la cui fonte è estranea all’attività ordinaria svolta dall’Azienda sanitaria per il conseguimento delle proprie finalità istituzionali

Minusvalenze da cessione di beni immobilizzatidifferenza negativa tra valore di vendita e valore contabile al netto del fondo ammortamento di un bene durevole (es. fabbricato, attrezzatura sanitaria, automezzo)

Sulla base delle categorie di ricavo e costo dello schema di conto economico adottato dalla Regione Vene-to, viene riportata la gestione economica del triennio 2007 - 2009 utilizzando una configurazione a valore aggiunto che, mediante una riclassificazione delle voci, evidenzia i risultati intermedi.

CONTO ECONOMICO (AREA SANITARIA E SOCIALE) 2007 2008 2009

Contributi in conto esercizio 585.870.602 616.879.979 653.127.408

Mobilità attiva 99.310.744 107.452.672 108.727.648

Ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie 13.670.837 14.629.169 16.206.654

Ticket (Compartecipazione) 12.245.401 11.094.524 11.334.536

Altri proventi non sanitari 8.265.221 10.434.173 14.803.215

A) Valore della Produzione 719.362.805 760.490.518 804.199.461

Acquisti di beni 71.068.573 76.545.460 81.588.715

Mobilità passiva 42.664.319 46.531.839 50.668.377

Acquisti di servizi sanitari e socio sanitari 336.316.786 339.232.813 367.009.914

Acquisti di servizi non sanitari 50.774.446 55.843.161 58.246.111

Manutenzioni 12.517.021 12.379.671 13.226.817

Godimento di beni di terzi 2.496.877 2.436.307 2.695.218

Oneri diversi di gestione 1.941.764 8.158.480 2.123.161

Variazione delle rimanenze -1.941.355 -2.589.553 -294.071

B) Costi della Produzione 515.838.431 538.538.177 575.264.242

C)=A-B Valore aggiunto 203.524.373 221.952.341 228.935.219

Personale 179.116.452 195.784.436 202.970.211

Compenso agli organi direttivi 1.292.521 1.541.872 1.600.661

D) costi operativi interni 180.408.973 197.326.308 204.570.871

E)=C-D Margine operativo lordo 23.115.401 24.626.032 24.364.348

Ammortamenti e svalutazioni 17.865.417 19.666.620 21.154.403

Accantonamenti dell’esercizio 10.984.535 5.556.220 1.753.696

F) costi strutturali interni 28.849.952 25.222.841 22.908.099

G)=E-F reddito operativo -5.734.551 -596.808 1.456.249

Proventi finanziari 9.758 5.444 1.798.527

Oneri finanziari (-) 94.823 76 444

Rivalutazioni finanziarie 1.372.105 45.116 0

Svalutazioni finanziarie (-) 0 15.000 0

H) saldo proventi e oneri finanziari 1.287.041 35.484 1.798.082

I)=G-H risultato ordinario -4.447.511 -561.324 3.254.331

Proventi straordinari 11.507.130 4.682.439 14.406.550

Oneri straordinari 8.753.200 4.162.302 4.452.541

Plusvalenze da cessione beni immobilizzati 78.538 119.405 2.820.757

Minusvalenze da cessione beni immobilizzati 76.681 96.149 13.461

L) saldo proventi e oneri straordinari 2.755.787 543.393 12.761.305

M)=I-L risultato lordo -1.691.724 -17.932 16.015.636

N) imposte e tasse dell’esercizio 14.370.899 15.232.175 15.585.598

O)=M-N risultato netto d’esercizio -16.062.623 -15.250.107 430.038

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE

164 165

Tale riclassificazione consiste in una riesposizione dei valori di conto economico diretta a trasformare una struttura mirata alla dimostrazione dei risultati (secondo lo schema del codice civile e della Regione) in una struttura finalizzata all’analisi, costruita per evidenziare delle grandezze reddituali.Lo schema di riclassificazione a valore aggiunto si propone di evidenziare la ricchezza prodotta e distri-

buita dall’azienda tra i vari conferenti di fattori produttivi: i dipendenti, sotto forma di salari, stipendi, contributi; lo Stato, sotto forma di imposte; i finanziatori, sotto forma di interessi; l’autofinanziamento, in forma di accantona-menti nei fondi ammortamento e negli altri fondi.Inoltre, ricavi e costi vengono distinti in ordinari e stra-ordinari e nell’ambito di quelli ordinari tra componenti

caratteristici e accessori a seconda delle diverse aree gestionali cui si riferiscono, allo scopo di misurare l’incidenza di ogni funzione aziendale. Vengono quindi a delinearsi l’area caratteristica o tipica cui sono riconducibili tutti quei valori economici collegati al campo di attività specifica o tipica dell’impresa e che sono ricorrenti nello svolgimento delle operazioni aziendali (gestione ordinaria), l’area finanziaria che comprende i valori relativi al finanziamento della produzione, l’area accessoria o extra-caratteristica che contiene tutti i costi e i ricavi relativi al settore non tipico della gestione (proventi e oneri legati a cespiti patrimoniali che generano redditi autonomi rispetto a quelli prodotti dalla gestione ordinaria) e l’area straordinaria che include i costi e i ricavi dipendenti da avvenimenti eccezionali, da fatti non ricorrenti verificatesi nelle altre aree gestionali. I risultati intermedi sono costituiti dal:valore aggiunto: ricchezza concretamente prodotta dall’azienda nell’esercizio della sua attività tipica e/o caratteristica, quale differenza tra valore e costo della produzione; (il valore che un’azienda aggiunge, impiegando i fattori produttivi, al valore dei beni e servizi che acquista da altre aziende);margine operativo lordo, ottenuto sottraendo dal risultato precedente il costo del personale e degli orga-ni direttivi, esprime la capacità dell’azienda di produrre un autofinanziamento lordo;reddito operativo, deducendo dal margine operativo gli ammortamenti e gli accantonamenti e rappre-senta in definitiva il risultato della gestione tipica dell’azienda, ossia la ricchezza generata e assorbita dalla sua specifica attività a prescindere dalla politica finanziaria e da eventi di natura straordinaria. Tale reddito è influenzato solo dai componenti di reddito inerenti all’attività tipica e ordinaria dell’azienda;risultato ordinario, deriva dall’impatto del saldo delle componenti finanziarie originate dagli oneri finan-ziari relativi ai finanziamenti ottenuti e dai proventi finanziari relativi all’impiego delle disponibilità liquide (depositi bancari o altri investimenti temporanei di liquidità);risultato lordo: esprime il valore economico prima delle imposte considerando l’apporto dei ricavi e costi di carattere straordinario, nel senso di non appartenenti alla gestione ordinaria, e da proventi e oneri legati ad eventi eccezionali, nonché delle plusvalenze e minusvalenze originate dalla cessione di immo-bilizzazioni;risultato netto: risultato dell’esercizio sottratte le imposte.

La gestione economica si è caratterizzata per l’efficien-te utilizzo delle risorse e per la ricerca di azioni volte al contenimento dei costi

0

100

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400

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2007 2008 2009

Contributi in conto esercizio

Prestazioni Sanitarie (compresa Mobilità)

Tickets

Altri proventi

I contributi in conto esercizio costituiscono la parte più rilevante del valore della produzione. Sono formati dai:� contributi della Regione relativi alla quota del Fondo Sanitario Regionale per assicurare le prestazioni ai

cittadini secondo i livelli essenziali di assistenza e alla quota per il bilancio sociale;� contributi dei Comuni (o altri enti pubblici quali lo Stato) prevalentemente per l’attività socio assistenziale

delegata all’azienda socio sanitaria;� contributi erogati da altri soggetti pubblici e privati.L’andamento temporale dei contributi in conto esercizio, in valore assoluto e in percentuale d’incremento sull’anno precedente, viene descritto nella tabella sottostante:

2007 2008 2009

Contributi dalla Regione 574.713.370 604.129.435 5,12% 633.743.050 4,90%

- Fondo Sanitario indistinto 565.319.240 599.239.061 6,00% 627.809.528 4,77%

- Fondo Sanitario vincolato 5.440.042 2.098.525 -61,42% 2.699.975 28,66%

- Bilancio Sociale indistinto 1.445.264 1.380.588 -4,47% 1.373.001 -0,55%

- Bilancio Sociale vincolato 2.508.824 1.411.261 -43,75% 1.860.546 31,84%

Contributi da Altri Enti Pubblicii 10.885.034 11.411.438 4,84% 18.893.408 65,57%

- indistinti 44.450 234.162 426,79% 207.621 -11,33%

- vincolati 10.840.583 11.177.276 3,11% 18.685.787 67,18%

Contributi da altri soggetti pubblici o privati 272.198 1.339.106 391,96% 490.950 -63,34%

Totale 585.870.602 616.879.979 5,29% 653.127.408 5,88%

La composizione del valore della produzione negli anni considerati viene di seguito illustrata:

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE

166 167

Altrettanto significativo è l’apporto fornito dalla mobilità attiva alla formazione del valore della produzione.Il confronto con la mobilità passiva determina un saldo costantemente positivo nel periodo considerato, confermando la capacità di attrarre utenti afferenti ad altre Aziende Sanitarie regionali ed extraregionali a dimostrazione della qualità delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie erogate dall’Azienda Ulss 9.

Altra grandezza di grosso impatto sul risultato economico è costituita dal valore delle plusvalenze da ces-sione di beni immobilizzati, vale a dire la differenza positiva tra il prezzo di vendita di un bene immobile ed il suo valore iscritto nell’attivo dello stato patrimoniale dell’Azienda al netto del fondo ammortamento.Le plusvalenze realizzate nel periodo sono da attribuirsi prevalentemente alla vendita di terreni di cui l’Azienda Ulss 9 di Treviso è divenuta proprietaria per effetto del trasferimento attuato dalla Regione, con una serie di deliberazioni dal 1994 al 1999, di tutti i beni che costituivano patrimonio dei Comuni con vincolo di destinazione alle disciolte Ulss 10 di Treviso e 11 di Oderzo.

CONFRONTO TRA LA MOBILITÀ PASSIVA E ATTIVA

0 20 40 60 80 100 120

2009

2008

2007

Mobilità passiva

Mobilità attiva

(valori espressi in milioni di euro)

PLUSVALENZA 2007 2008 2009

Fabbricati - - -

Terreni 72.538 88.705 2.805.644

Altri beni 6.000 30.700 15.113

Totale 78.538 119.405 2.820.757

L’alienazione di terreni e fabbricati disponibili, cioè non destinati allo svolgimento dell’attività istituziona-le, è subordinata all’autorizzazione regionale alla vendita.Tali proventi, quindi, non sono generati dall’attività caratteristica dell’Azienda ma costituiscono il risultato della politica aziendale che prevede il reperimento di risorse finanziarie da reinvestire anche attraverso la dismissione del proprio patrimonio, ossia con mezzi propri senza il ricorso a fonti di finanziamento esterne.Nella formazione del costo della produzione partecipano in modo importante le voci costituite dall’acqui-sto di beni, dagli acquisti di servizi sanitari e socio sanitari e dagli acquisti di servizi non sanitari.Gli acquisti di beni (in prevalenza sanitari), il cui valore si è mantenuto nel triennio attorno al 14% sul totale del costo della produzione (13,8% nel 2007 e 14,2% nel 2008 e 2009), si caratterizzano per un au-mento costante negli anni dovuto prevalentemente ad un maggior consumo di farmaci ad elevato costo, dall’aumento dei pazienti trattati (volume di attività) e all’aumentato costo di alcuni tipologie di prodotti a seguito dell'aggiudicazione di nuove gare.Tale tipologia di acquisto è quella fino ad oggi maggiormente interessata agli acquisti centralizzati a livel-lo regionale o provinciale al fine di realizzare efficienze ed economie negli approvvigionamenti.Gli acquisti di servizi sanitari e socio sanitari, in particolare da soggetti privati, influiscono per il 52-54% sul costo della produzione nel periodo considerato (54,1% nel 2007, 52,7% nel 2008 e 52,1% nel 2009). Nella tabella sottostante viene illustrato l’andamento delle principali voci:

ACQUISTI DI SERVIZI SANITARI E SOCIO SANITARI(da soggetti privati)

2007 2008 2009

Prestazioni di ricovero ordinario e diurno (in strutture convenzionate e accreditate) 71.651.858 71.099.509 72.308.601

Prestazioni di medicina di base (Medici Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Medici di Continuità Assistenziale) 37.958.431 39.649.343 40.922.824

Prestazioni di assistenza farmaceutica (erogazione tramite farmacie) 61.462.679 61.012.683 62.241.728

Prestazioni di assistenza specialistica (convenzionata interna e da strutture accreditate) 47.383.92 51.462.543 58.796.229

Prestazioni di riabilitazione ex art 26 L. 833/78 7.357.709 5.691.497 5.771.463

Prestazioni e servizi a favore di soggetti affetti da disabilità fisica o psichiatrica, anziani, tossicodipendenti 42.346.478 43.918.584 47.277.824

Prestazioni di assistenza protesica 6.258.213 6.226.223 6.449.820

Prestazioni di assistenza integrativa regionale 4.414.524 4.948.245 5.262.001

Lo sviluppo temporale di tali servizi risente di una molteplicità di fattori.I costi per le strutture preaccreditate sono influenzati dalla determinazione da parte della Regione di un tetto del volume di attività a loro disposizione e dal meccanismo della regressione tariffaria che consente di superare tale limite riducendo però progressivamente il corrispettivo loro dovuto fino all’azzeramento oltre una certa soglia; si evidenzia inoltre che, a far data dall’esercizio 2004, ha preso avvio la sperimentazione gestionale dell’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione di Motta di Livenza (s.p.a controllata da que-sta Azienda) che, nascendo come struttura preaccreditata, sconta il meccanismo suddetto per l’attività di ricovero e specialistica. Per converso si è ottenuta la riduzione dei costi legati alla gestione dell’Ospedale di Motta, non più a carico di questa Azienda, ed un progressivo aumento della mobilità attiva, intra ed extra-regionale, data la collocazione geografica della struttura stessa. Si evidenzia che tale sperimentazione è

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE

168 169

cessata il 31.12.2009 e tale struttura quindi, a partire dal 2010, rientra nell’ambito dei meccanismi riservati dalla Regione alle strutture private preaccreditate.I costi della medicina di base e dell’assistenza specialistica interna scontano gli effetti economici conse-guenti all’applicazione nel 2009 dei rinnovi contrattuali a seguito dell’Accordo Collettivo Nazionale. Inoltre nell’ambito del triennio considerato sono state attivate formule organizzative di medicina associata (UTAP) cui, a fronte di un più elevato livello di servizio, corrisponde un maggior onere.La spesa farmaceutica mostra un incremento nel triennio considerato rispetto agli esercizi precedenti do-vuto all’aumentato fabbisogno e alla dinamica dei prezzi dei farmaci. Il 2009 risente di un abbattimento temporaneo dei listini finalizzato al recupero di risorse a livello nazionale per fronteggiare l’emergenza sorta in seguito al terremoto in Abruzzo; tale abbattimento è stato controbilanciato nei ricavi con la riduzione ope-rata dalla Regione nell’ambito del riparto del Fondo Sanitario Regionale: l’impatto di tale manovra è stato di circa un milione di euro.L’incremento nel tempo risulta calmierato dall’attività di distribuzione diretta dei farmaci per cui il paziente dimesso può ricorrere alla farmacia ospedaliera in luogo di quelle convenzionate territoriali, consentendo al Servizio Sanitario Nazionale di realizzare un notevole risparmio e che per quanto riguarda l’Azienda Ulss 9 di Treviso è andato via via aumentando fino a stabilizzarsi; nel triennio considerato si è registrata una leggera inversione di tendenza in aumento.Le prestazioni a favore di soggetti affetti da disabilità, di anziani e tossicodipendenti hanno risentito dell’au-mento delle rette nonché del riconoscimento di nuove quote aventi rilievo sanitario e con riferimento alle prestazioni di riabilitazione e di assistenza protesica di una accresciuta domanda da parte degli assistiti.Per l’assistenza integrativa regionale, l’incremento negli anni più recenti è da attribuire essenzialmente all’aumento del numero di pazienti con richieste di prodotti dietetici, all’aumento dei pazienti diabetici e dei prezzi di listino.

Gli acquisti di servizi non sanitari, comprensivi delle manutenzioni, si attestano attorno al 12,5% del co-sto di produzione. Il loro sviluppo nel periodo è dovuto al concorso di più elementi tra i quali l’aumento dei corrispettivi dei servizi appaltati a causa dell’inflazione, l’estensione, nell’ambito del servizio lavanderia, a prestazioni quali il noleggio e la sterilizzazione dei ferri che entrerà a pieno regime nel 2010. Nell’ambito del servizio mensa è necessario annotare l’implementazione, nel corso del 2009, del vassoio personalizzato il quale nella fase iniziale comporta un incremento di costi mentre a regime dovrebbe consentire di individua-re con maggiore precisione gli utenti che realmente ne devono fruire, anche in questo caso ciò si dovrebbe tradurre in un contenimento dei costi. Il maggior consumo di utenze (energia elettrica, telefono, ecc.) legato all’accresciuto numero di linee trasmissione dati negli ospedali e nel territorio e alla maggior potenza richie-sta a fronte dell’aumentata tecnologia all’interno dei presidi ospedalieri.

I costi relativi al Personale presentano un trend crescente nel triennio da ascrivere alla sottoscrizione dei rinnovi contrattuali e delle politiche di rafforzamento dell’area sanitaria anche in considerazione della ne-cessità di adeguare la reale struttura dei costi al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza.

L’andamento del costo del personale per l’Azienda viene illustrato nel grafico seguente:

COSTO DEL PERSONALE*

150.000

160.000

170.000

180.000

190.000

200.000

210.000

2007 2008 2009

179.116

195.784

202.970

I costi descritti in precedenza dipendono per buona sostanza da variabili esogene, quali normative regio-nali (limiti ai volumi di attività delle strutture accreditate) o statali (Contratti collettivi Nazionali di Lavoro, Legge 248/2005), non direttamente gestibili dall’Azienda e tali da incidere fortemente sul risultato finale. Tuttavia, pur dovendo sopportare i loro effetti, la gestione economica dell’Azienda nel periodo si è sempre caratterizzata per l’efficiente utilizzo delle risorse e per la ricerca di azioni dirette a contenere la crescita dei costi (tra le quali si ricordano l’adesione a gare centralizzate a livello regionale, area vasta o provinciali, il potenziamento della distribuzione diretta di farmaci, il consolidamento della sperimentazione gestionale dell’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione di Motta di Livenza, per citarne alcune).

La situazione patrimoniale dell’Azienda Ulss 9 di Treviso viene rappresentata nel suo insieme nello Stato Pa-trimoniale, documento nel quale vengono evidenziate le attività (impieghi), le passività e il patrimonio netto (fonti) esistenti in un determinato momento, di norma fatto corrispondere al 31 dicembre dell’anno, in base alle voci patrimoniali determinate dalla Regione.Per il triennio 2007 - 2009 viene riportato lo stato patrimoniale dell’Azienda classificato secondo i requisiti di liquidità delle poste attive e di esigibilità delle poste passive, esposte in ordine decrescente in base alla loro attitudine a trasformarsi rispettivamente in entrate o uscite di cassa.Ciò comporta la distinzione tra attività e passività “a breve” dette anche correnti (entro l’anno) e quelle inve-ce a “medio e lungo termine” dette immobilizzate o non correnti (oltre l’anno), assumendo per convenzione quale regola generale la durata annua del periodo amministrativo.

6.2 IL PATRIMONIO AZIENDALE: ATTIVITÀ E PASSIVITÀ

*Dati in migliaia di euro

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE

170 171

STATO PATRIMONIALE 2007 2008 2009

DISPONIBILITÀ LIQUIDE

Denaro e valori in cassa 95.415,42 107.063,86 92.969,88

Depositi bancari - - -

Depositi di tesoreria 104.977.468,90 66.899,19 71.888.372,10

Depositi postali 292.524,56 260.603,65 361.809,78

TOTALE DISPONIBILITÀ LIQUIDE 105.365.408,88 434.566,70 72.343.151,76

ATTIVITÀ FINANZIARIE

Partecipazioni - - -

Altri titoli - - -

TOTALE ATTIVITÀ FINANZIARIE - - -

RIMANENZE

Rimanenze di beni sanitari 8.496.815,21 10.851.138,94 11.215.474,35

Rimanenze di beni non sanitari 462.697,29 697.926,25 627.662,08

TOTALE RIMANENZE 8.959.512,50 11.549.065,19 11.843.136,43

CREDITI

Crediti verso Regione 25.438.715,53 66.266.780,14 18.869.113,28

Crediti verso Comuni 5.012.709,20 3.095.134,34 3.382.152,67

Crediti verso aziende socio sanit. ed osped. della Regione 7.579.145,74 9.949.981,85 10.934.181,31

Crediti verso aziende socio sanit. ed osped. extra Regione 297.496,42 297.496,42 297.496,42

Crediti verso Erario 349.776,71 391.889,24 397.631,63

Altri crediti 27.566.840,74 21.228.302,16 30.755.570,16

Ratei attivi 6.025,33 6.025,33 6.025,33

Risconti attivi 1.629.097,63 1.651.762,03 1.662.395,74

TOTALE CREDITI 67.879.807,30 102.887.371,51 66.304.566,54

ATTIVO CIRCOLANTE 182.204.728,68 114.871.003,40 150.490.854,73

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

Costi di impianto e di ampliamento - - -

Costi di ricerca e di sviluppo 1.132.965,88 2.016.319,76 1.959.888,09

Diritti di brevetto e di utilizz. delle opere dell’ingegno 3.229.369,49 3.732.524,30 4.315.852,14

Concessioni, licenze, marchi e diritti simili - - -

Altre immobilizzazioni immateriali 2.475.266,13 2.529.878,03 2.535.895,06

Immobilizzazioni immateriali in corso e acconti 0,00 108.883,66 108.883,66

TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 6.837.601,50 8.387.605,75 8.920.518,95

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

Terreni 3.272.100,89 3.268.595,60 3.181.158,50

Fabbricati 95.239.394,08 95.116.008,26 105.958.979,54

Impianti e macchinario 18.140.529,67 20.196.448,97 18.053.552,57

Attrezzature sanitarie 19.685.833,83 19.632.001,75 21.197.579,21

Mobili e arredi 1.826.312,24 1.854.014,87 2.160.119,68

Macchine d’ufficio 2.526.154,09 2.755.361,98 2.753.657,25

Automezzi 398.601,19 807.382,87 687.304,94

Altri beni 3.052.136,20 4.844.854,25 8.033.067,89

Immobilizzazioni materiali in corso e acconti 3.146.489,58 6.994.557,20 4.732.852,51

TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 147.287.551,77 155.469.225,75 166.758.272,09

STATO PATRIMONIALE 2007 2008 2009

IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE

Partecipazioni 7.910.837,75 47.542.893,41 47.562.893,41

Crediti:

Crediti verso Regione - 12.585.181,81 14.496.089,10

Crediti verso Comuni - - -

Crediti verso aziende socio sanit. ed osped. della Regione - - -

Crediti verso aziende socio sanit. ed osped. extra Regione - - -

Crediti verso Erario - - -

Altri crediti - - -

Altri titoli - - -

TOTALE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 7.910.837,75 60.128.075,22 62.058.982,51

TOTALE IMMOBILIZZAZIONI 162.035.991,02 223.984.906,72 237.737.773,55

TOTALE ATTIVO 344.240.719,70 338.855.910,12 388.228.628,28

DEBITI

Mutui - - -

Debiti verso Regione 885.908,40 3.473.884,62 741.715,23

Debiti verso Comuni 772.194,42 468.279,45 1.244.068,77

Debiti verso aziende socio sanitarie ed osped della Regione 1.044.296,75 3.263.440,31 8.297.329,40

Debiti verso aziende socio sanitarie ed osped. extra Regione 62.874,19 86.675,58 93.989,91

Debiti verso fornitori 135.031.502,27 110.306.986,03 137.719.745,14

Debiti verso Istituti bancari - - -

Debiti verso Erario 9.392.303,38 3.866.852,37 12.260.845,70

Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 22.026.154,31 14.140.179,39 21.761.415,04

Debiti verso dipendenti 54.868.356,31 61.172.098,22 57.448.521,35

Altri debiti 13.516.345,69 11.471.926,41 22.022.921,64

TOTALE DEBITI 237.599.935,72 208.250.322,38 261.590.552,18

Fondo per imposte 1.795.294,90 2.036.276,78 1.617.661,76

Fondo debiti in contestazione - - -

Altri fondi 12.564.419,73 10.094.564,83 7.569.877,47

TOTALE FONDI RISCHI ED ONERI 14.359.714,63 12.130.841,61 9.187.539,23

Fondo premio operosità SUMAI 1.675.282,89 1.602.842,05 1.955.805,61

Fondi equivalenti TFR - - -

TOTALE FONDO OPEROSITÀ MEDICI SUMAI ED EQUIVALENTE TFR

1.675.282,89 1.602.842,05 1.955.805,61

PATRIMONIO NETTO

Fondo di dotazione 103.348.079,72 124.759.188,75 128.531.141,24

Riserve di rivalutazione - - -

Altre riserve - - -

Risultati economici portati a nuovo - - -15.250.107,05

Risultati economici dell’esercizio -16.062.622,95 -15.250.107,05 430.038,44

TOTALE PATRIMONIO NETTO 87.285.456,77 109.509.081,70 113.711.072,63

Ratei passivi - - -

Risconti passivi 3.320.329,69 7.362.822,38 1.783.658,62

TOTALE RATEI E RISCONTI PASSIVI 3.320.329,69 7.362.822,38 1.783.658,62

TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVO 344.240.719,70 338.855.910,12 388.228.628,27

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE

172 173

La cassa dell’Azienda, costituita dalle disponibilità liquide, presenta una dimensione importante in termi-ni assoluti: ciò é dovuto anche alla regolarità delle rimesse mensili relative ai finanziamenti in conto eser-cizio da parte della Regione tale da evitare il ricorso all’anticipazione di cassa (che comporta un aggravio per il conto economico dell’Azienda) e di assicurare i termini di pagamento con i fornitori.La voce Crediti dello Stato Patrimoniale risulta composta in maniera significativa da quelli esistenti nei confronti della Regione e dei Comuni e da quelli inclusi in “altri crediti”.I crediti verso la Regione rappresentano prevalentemente quanto ancora deve riscuotersi per i finanzia-menti assegnati dall’Ente stesso all’Azienda per l’attività corrente e in conto capitale e per la mobilità attiva.I crediti verso i Comuni esprimono, per la maggiore, la quota da incassare dei finanziamenti per lo svol-gimento dell’attività a carattere sociale delegata all’azienda sanitaria o per l’acquisto di sue prestazioni.L’entità dei crediti verso tali enti pubblici risente della situazione delle loro disponibilità monetarie e della gestione circa la loro erogazione, come detto sopra a proposito delle rimesse finanziarie in conto eserci-zio della Regione.Le posizioni creditorie comprese nella voce “altri crediti” sono costituite in prevalenza da crediti verso clienti pubblici e privati nei cui confronti sono state erogate le prestazioni caratteristiche dell’azienda sanitaria. Le immobilizzazioni immateriali sono composte dai diritti di brevetto e di utilizzazione delle opere dell'in-gegno che costituiscono gli investimenti effettuati in software necessario per il funzionamento e la ge-stione dei servizi informativi aziendali.La voce “altre immobilizzazioni immateriali” riguarda gli interventi su fabbricati di terzi, in prevalenza Comuni, concessi in uso all’Azienda Ulss 9 quali sedi per lo svolgimento o l’erogazione dei servizi sanitari o di carattere socio sanitario (in maggior parte distretti, centri diurni).I costi di ricerca e sviluppo si riferiscono ad attività relative a progetti destinati alla ottimizzazione dei processi sanitari attraverso la telemedicina, la teleassistenza, nonché a studi, esperimenti, indagini e ri-cerche di utilità generica all'impresa o la cui applicazione consentirà la produzione di materiali, strumenti, prodotti, processi, sistemi o servizi nuovi o sostanzialmente migliorati.Le immobilizzazioni materiali sono costituite dagli investimenti in beni strumentali allo svolgimento delle attività istituzionali e dagli investimenti non strumentali, distinti secondo le caratteristiche dei beni e la loro destinazione ed uso.

L’attivo circolante raggruppa le attività caratterizzate da una pronta liquidità (disponibilità liquide) e gli impieghi la cui realizzazione potrà avvenire entro l’anno, periodo di norma corrispondente al ciclo produttivo aziendale. Il peso relativo delle componenti tale grandezza trova evidenza nella tabella sotto riportata.

2007 2008 2009

Disponibilità liquide 58% 0% 48%

Rimanenze 5% 10% 8%

Crediti 37% 90% 44%

Attivo circolante 100% 100% 100%

I terreni ed i fabbricati di proprietà sono confluiti in Azienda all’atto della sua costituzione tramite asse-gnazione da parte della Regione del patrimonio degli enti locali con vincolo di destinazione all’attività sanitaria, la cui composizione è andata in seguito modificandosi per effetto di acquisizioni, ampliamenti e alienazioni. I fabbricati si distinguono a loro volta in “strumentali” e “non strumentali”; ciò in dipendenza della loro destinazione (diretta o indiretta) all’attività caratteristica propria dell’Azienda sanitaria e so-cio sanitaria oppure della loro connotazione quali investimenti patrimoniali. Per quanto riguarda i terreni sono prevalentemente di natura non strumentale.La dinamica delle immobilizzazioni materiali, per valore iscritto nello stato patrimoniale, viene di seguito illustrata:

TERRENI FABBRICATI IMPIANTI ATTREZZATURE SANITARIE

MOBILI E ARREDI

MACCHINE D’UFFICIO

AUTOMEZZI ALTRI BENI

2007

acquisizioni 18.547 5.689.397 5.532.206 4.308.777 560.397 1.269.870 245.037 1.233.811

alienazioni 5.748 - 3.654 53.442 2.571 13.678 - 3.336

2008 acquisizioni - 4.823.728 6.897.525 4.984.773 497.206 1.206.129 644.677 2.661.631

alienazioni 3.505 - - 86.378 5.228 1.043 - 3.499

2009 acquisizioni - 15.955.684 2.843.295 6.660.925 760.318 1.071.877 135.855 4.410.650

alienazioni 87.437 - - 15.318 - 11.236 - -

(Nelle acquisizioni vengono considerate anche le manutenzioni straordinarie che rappresentano inter-venti aventi carattere incrementativo; nelle alienazioni sono compresi anche i fuori uso).

Le immobilizzazioni finanziarie, costituiscono investimenti durevoli di natura finanziaria.L’Azienda Ulss 9 di Treviso detiene porzioni di capitale in forma di azioni o di quote (partecipazioni) in varie società e consorzi.Nel corso degli anni l’Azienda Ulss 9 di Treviso ha concretizzato la possibilità ammessa dal legislatore per gli Enti Pubblici, tra cui le Aziende Sanitarie, di gestire determinati servizi pubblici o di effettuare sperimentazioni gestionali mediante la costituzione di società per azioni o a responsabilità limitata a par-tecipazione mista pubblico-privata, al fine di ottene-re da questo coinvolgimento tra soggetti pubblici e privati un apporto qualificato in termini di efficienza, economicità ed efficacia della gestione dei servizi.Analogamente l’Azienda Ulss 9 di Treviso partecipa ad alcuni consorzi, costituiti tra tutte o alcune azien-de socio sanitarie venete e altri enti pubblici, allo scopo di realizzare sinergie nonché di procurarsi deter-minati servizi a condizioni migliori.

L’Azienda ha costituito Società interamente partecipate o a partecipazione mista per dare efficienza, economicità ed ef-ficacia alla gestione dei servizi

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE

174 175

SOCIETÀ QUOTA ATTIVITÀ

Gestione Immobiliare Ca’ Foncello S.p.a 100%

Anno costituzione 1982. Gestione in affitto dei terreni e fabbricati rurali di proprietà dell’Azienda Ulss 9 di Treviso; esecuzione di tutte le attività tecnico/amministrative necessarie ad una razionale ed efficace gestione sia dei fondi di proprietà aziendale che degli immobili strumentali e non strumentali dell’Azienda.

Ospedale Riabilitativo di Alta Specialità S.p.a. 75%

Anno costituzione 2003. L’ospedale accoglie in regime di ricovero ordinario o day hospital persone che necessitano di progetti riabilitativi individualizzati per disabilità complesse di varia origine. Scopo dei progetti riabilitativi è di assistere le persone con disabilità transitorie o permanenti aiutandole a raggiungere il massimo di autonomia, integrazione sociale e qualità di vita concessi dalla disabilità. Tali progetti riguardano le patologie disabilitanti di origine neurologica, ortopedica, cardiologia, pneumologica, angiologica, vascolare e flebologica.

Sister S.r.l. 51%

Anno costituzione 2002. Fornitura di servizi di supporto amministrativo/sanitario tra cui: attività organizzativa e amministrativa dell’assistenza protesica/integrativa agli invalidi civili, di guerra e di servizio, dell’assistenza agli stranieri e degli italiani all’estero; attività del centro unico prenotazioni e del centro ospedaliero prenotazioni; attività di supporto presso il poliambulatorio di Treviso/Mogliano Veneto, compreso il servizio della sala prelievi di Treviso, Motta di Livenza e Mogliano Veneto.

Villa Rieti Rota Srl 15%

Anno costituzione 2002 e inizio partecipazione 2003. Erogazione di servizi di formazione e informazione e di prestazioni di servizi amministrativi, tecnici ed organizzativi a soggetti terzi, in particolare ad enti pubblici e privati, consorzi, associazioni e società. Societa sciolta nel 2008 con azzeramento della partecipazione

Nove Servizi S.r.l. 100%

Anno costituzione 2009 e inizio partecipazione 2009. Implementazione e sviluppo in ambito aziendale del: Controllo di Gestione, Sistema Qualità Aziendale, Controllo Interno, Monitoraggio dei contratti relativi ai servizi in outsourcing, Project Management per i progetti aziendali

CONSORZIO ATTIVITÀ

Consorzio Arsenàl

Consorzio di Telemedicina costituito nel 2002, poi nel 2005 Arsenàl Supporto alle strutture sanitarie e l’Amministrazione regionale per la diffusione della telemedicina, distribuzione di servizi ai consorziati quali attività di fund raising, trasferimento di know how, condivisione delle esperienze di telemedicina maturate.

Consorzio Energia Anno costituzione 2005. Consentire risparmi nell’acquisto di fonti energetiche.

Cuoa Sanità

Anno costituzione 2005. Assicurare a favore delle Aziende Ulss consociate, da sola o in collaborazione con altri soggetti, la progettazione e la gestione di piani di formazione e di qualificazione professionale del personale socio sanitario e amministrativo, dipendente e convenzionato, a costi inferiori rispetto alla concorrenza.

Consorzio Istituto Oncologico Veneto Anno costituzione 2005. L'Istituto Oncologico Veneto è stato riconosciuto come Istituto di Ricerca e Cura nel 2005.

Il totale delle immobilizzazioni può essere confrontato con il totale dell’attivo. Con questo rapporto si vuo-le esprimere l’indice di elasticità degli investimenti. Le immobilizzazioni (immateriali, Elasticità inve-stimenti materiali e finanziarie) costituiscono la metà circa dell’attivo patrimoniale. L’attivo è bilanciato tra attivo circolante e immobilizzazioni. Più tale indice si avvicina a 100 maggiore è la rigidità dell’attivo, dipendendo da attività immobilizzate e non velocemente monetizzabili.

INDICE DI ELASTICITÀ DEGLI INVESTIMENTI

2007 2008 2009

47,1% 66,1% 61,2%

Il Patrimonio netto rappresenta la differenza tra il valore attribuito alle poste attive e quello attribuito alle poste passive dello stato patrimoniale. Tale elemento esprime il valore dei mezzi propri dell’Azienda.Le parti ideali in cui viene distinto sono il Fondo di Dotazione, le Riserve e il Risultato Economico dell’E-sercizio.Il Fondo di Dotazione è costituito dal valore del complesso dei beni apportati in sede di costituzione dell’azienda socio sanitaria per effetto del trasferimento del patrimonio degli enti locali destinato all’atti-vità sanitaria, dai contributi in conto capitale vincolati a investimenti e al ripiano delle perdite d’esercizio e dal riporto dei risultati di esercizio conseguiti negli anni.La voce “Riserve” accoglie le donazioni ed i lasciti di immobilizzazioni ricevuti dall’Azienda da soggetti pubblici e privati, nonché i beni durevoli ceduti dalle ditte fornitrici a titolo gratuito. La voce finanziamenti per investimenti invece accoglie i trasferimenti in conto capitale effettuati dalla Regione, dai Comuni o dallo Stato a finanziamento degli interventi infrastrutturali o nell’acquisto di tecnologia. Le dinamiche di tali grandezze risente in positivo degli apporti di capitale da parte dei soggetti prima indicati ed in negativo del meccanismo contabile della sterilizzazione degli ammortamenti relativi ai beni materiali o immateriali a cui tali apporti di capitale sono stati destinati.La composizione del patrimonio netto è descritta nella tabella che segue:

2007 2008 2009

A) PATRIMONIO NETTO 87.277.903,77 109.367.975,42 113.592.765,78

A.I) FINANZIAMENTI PER INVESTIMENTI 1.212.843,60 13.796.110,03 21.144.478,86

A.II) RISERVE DA DONAZIONI E LASCITI VINCOLATI AD INVESTIMENTI 3.433.616,48 2.052.611,73 1.703.572,28

A.III) FONDO DI DOTAZIONE 98.694.166,64 89.247.320,54 85.838.038,26

FONDO DI DOTAZIONE INIZIALE 108.902.761,57 105.309.943,49 85.838.038,26

RISULTATO D’ESERCIZIO ANNO PRECEDENTE -31.388.416,70 -16.062.622,95 -

A.IV) VERSAMENTI PER RIPIANI PERDITE 21.179.823,77 19.522.040,17 19.726.744,99

A.V) UTILI (PERDITE) PORTATE A NUOVO - - -15.250.107,05

A.VI) UTILE (PERDITA) D’ESERCIZIO -16.062.622,95 -15.250.107,05 430.038,44

L’insieme delle partecipazioni dell’Azienda Ulss 9 di Treviso viene sintetizzato nei prospetti seguenti:

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE

176 177

Gli atti di liberalità a favore dell’Azienda Ulss 9 sono stati e sono molteplici ed hanno il contenuto più vario; dalle donazioni di importi in denaro, considerati contributi in conto esercizio se non vincolati dal donatore all’acquisto di beni d’investimento, a beni durevoli semplici (per esempio coperte) fino a quelli dotati di tecnologia (per esempio computers, attrezzature scientifiche).

Nell’ambito delle passività dello stato patrimoniale può essere interessante soffermarsi sui debiti verso fornitori. Trattasi della posizione debitoria nei confronti di soggetti pubblici e privati in seguito all’acqui-sto di beni e servizi da utilizzare nel processo produttivo aziendale il cui pagamento non è ancora stato effettuato alla fine dell’anno.

La situazione debitoria può essere confrontata con alcuni indici o quozienti di struttura patrimoniale fi-nanziaria quali l’indice di liquidità e l’indice di disponibilità.Il primo viene calcolato come rapporto tra le liquidità ed il passivo corrente. Le liquidità rappresentano gli impieghi monetizzabili nel breve periodo e sono determinate considerando le disponibilità liquide e i crediti mentre sono escluse le rimanenze. Le passività correnti formate solitamente dai debiti verso i for-nitori e altri debiti scadenti entro l’anno. Tale indice esprime la capacità dell’azienda di far fronte ai debiti di funzionamento con i mezzi monetari generati dall’esercizio della sua attività caratteristica. Il valore di questo indice è migliore più si avvicina all’unità.Il secondo confronta l’attivo corrente sul passivo corrente, come considerato dall’indice precedente.Le attività correnti includono anche le rimanenze di beni oltre le liquidità di cui sopra, che determina l’in-cremento del valore dell’indice rispetto a quello di liquidità. Il valore standard di riferimento viene posto a 2.Infine vengono prese in considerazione grandezze risultanti dalle riclassificazioni del conto economico e dello stato patrimoniale, per la costruzione del cosiddetto indice di redditività. Questo indice rappor-ta il reddito operativo sul totale dell’attivo. Il significato che si attribuisce a tale indice è di esprimere il rendimento netto dell’investimento connesso con la gestione economica caratteristica o tipica, cioè il rendimento al netto di proventi e oneri estranei alla gestione predetta tra cui figurano gli oneri connessi alla gestione finanziaria.I valori negativi sono il riflesso dei risultati economici negativi conseguiti nei relativi anni.

Per lo svolgimento della sua attività, l’Azienda Ulss 9 di Treviso beneficia anche di un insieme di finanzia-menti di provenienza pubblica e privata che in base alla loro destinazione vengono distinti in contributi di parte corrente e contributi in conto capitale.Mentre i contributi di parte corrente sono costituiti dalle risorse ricevute per la copertura dei costi di esercizio, i contributi in conto capitale rappresentano risorse finanziarie erogate al fine di incrementare il capitale proprio dell’Azienda mediante l’impiego vincolato nelle immobilizzazioni (ossia in quei beni il cui utilizzo non si esaurisce nel breve periodo ma si protrae nel tempo, per esempio i fabbricati, le attrezza-ture, i mobili e gli arredi, ecc.) o a ricostituirlo a seguito delle diminuzioni subite per effetto di risultati di esercizio negativi.Nell’ambito dei contributi in conto capitale pubblici assumono un ruolo prevalente, per l’entità del finan-ziamento, quelli assegnati dalla Regione e dallo Stato.I finanziamenti in conto capitale finalizzati agli investimenti sono concessi a seguito dell’ammissione a finanziamento di taluni progetti di investimento in infrastrutture e tecnologie, per i quali è stata presenta-ta domanda ai suddetti Enti, o perché rientranti in quanto è previsto da leggi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico.Tali finanziamenti erogati dalla Regione alle aziende sanitarie rappresentano aumenti di capitale con cui la Regione stessa partecipa alla crescita del patrimonio dell’azienda. Si tratta in altri termini di finanzia-menti specifici con natura economica di mezzi propri dell’Azienda sanitaria vincolati all’impiego in immo-bilizzazioni, non comportando per tale natura né alcun obbligo di restituzione né il sostenimento di oneri finanziari.Questa caratteristica vale anche per i finanziamenti per investimenti ricevuti a tale titolo dallo Stato e da altri soggetti pubblici o privati.La seconda tipologia di finanziamento in conto capitale è data dai contributi per ripiano perdite consi-stenti nell’erogazione da parte della Regione di risorse finanziarie destinate a ricapitalizzare il patrimonio netto ridotto per effetto del conseguimento di perdite di gestione, rappresentando in sostanza apporto di capitale proprio.L’insieme dei finanziamenti in conto capitale autorizzati dalla Regione viene sintetizzato in un prospetto che ne illustra per gli anni dal 2007 al 2009 l’importo accertato sulla base delle regole regionali circa l’esercizio di contabilizzazione; l’effettiva erogazione dipende invece dallo stato di avanzamento degli investimenti correlati a cui risulta condizionato il procedimento di erogazione dei contributi.

6.3 I FINANZIAMENTI IN CONTO CAPITALE

2007 2007 2007

Indice di liquidità 0,73 0,50 0,53

Indice di disponibilità 0,77 0,55 0,58

Indice di redditività -1,7% -0,2% 0,4%

2007 2008 2009

Contributi in conto capitale 1.212.843,60 13.796.110,03 21.144.478,86

Contributi per ripiano perdite 21.179.823,77 19.522.040,17 19.726.744,99

TOTALE 22.392.667,37 33.518.150,20 40.871.223,85

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE

178 179

L’entità dei contributi in conto capitale e per ripiano perdite dipendono dalle risorse a disposizione nel Bilancio della Regione e nel Bilancio dello Stato che possono variare nei diversi anni. I contributi in conto capitale assieme alle risorse provenienti da disinvestimenti aziendali vengono considerati ai fini della predisposizione del budget degli investimenti, nel quale vengono definite le fonti di finanziamento e gli investimenti da realizzare.Il budget degli investimenti rappresenta cioè lo strumento tecnico di pianificazione e programmazione dell’utilizzo di queste risorse per la realizzazione degli indirizzi di sviluppo in infrastrutture e tecnologie definiti dalla Direzione dell’azienda sanitaria.

Come accennato nei paragrafi precedenti, per lo svolgimento della sua attività e l’erogazione delle presta-zioni sanitarie e socio sanitarie l’Azienda sanitaria si avvale di beni durevoli che hanno la caratteristica di partecipare a più processi produttivi, non esaurendosi in un ciclo produttivo.Si pensi, solo per fare alcuni esempi, ai presidi ospedalieri, ai macchinari per radiografie ed ecografie, alle ambulanze.Il complesso di tali beni, distinto per caratteristica e destinazione d’uso, è rappresentato nello stato pa-trimoniale dalla voce immobilizzazioni e può intendersi come l’insieme degli investimenti in tecnologie e infrastrutture.Nella parte dedicata alle attività del patrimonio aziendale viene illustrata in un prospetto la dinamica delle acquisizioni e delle alienazioni relativi agli investimenti.Altri aspetti riguardanti gli investimenti possono essere messi in mostra con determinati indicatori, co-struiti considerando il valore lordo ed il relativo fondo ammortamento, che vengono presentati con riferi-mento al capitale tecnologico ed alle infrastrutture.Negli investimenti in tecnologie vengono compresi le attrezzature sanitarie, il sistema informativo (sof-tware ed hardware), gli altri beni (mobili e arredi, automezzi ed altri beni); negli investimenti in infra-strutture sono considerati le manutenzione straordinarie su edifici di terzi in uso, i fabbricati e gli impianti.I valori presi a riferimento sono quelli dei consuntivi per gli anni dal 2007 al 2009 con riguardo all’indice di investimento e a quello di capitalizzazione netta mentre per i rimanenti indici si sono presi a riferimento i valori del triennio 2007-2009.Gli indicatori presi in considerazione sono:

Indice di investimento nel triennio2007 - 2009

Capitale tecnologico 19,88%

attrezzature sanitarie 11,95%

sistema informativo 25,12%

altri beni 40,74%

Infrastrutture 14,14%

fabbricati 12,57%

impianti 19,27%

6.4 GLI INVESTIMENTI IN TECNOLOGIE E INFRASTRUTTURE

La formula di calcolo dell'indice di investimento nel triennio è: valore lordo finale (anno n + 2) meno valo-re lordo iniziale (anno n) diviso il valore lordo iniziale (anno n).Esprime l’investimento in percentuale realizzato nel triennio, al lordo degli ammortamenti, sul valore sto-rico iniziale del periodo nella categoria di cespiti considerata.Il capitale tecnologico è aumentato di circa il 20 per cento nel triennio 2007-2009. Le infrastrutture sono aumentate di circa il 14 per cento nel triennio 2007-2009.

Indice di capitalizzazione netta nel triennio2007 - 2009

Capitale tecnologico 24,78%

attrezzature sanitarie 7,68%

sistema informativo 18,94%

altri beni 106,13%

Infrastrutture 9,38%

fabbricati 11,26%

impianti -0,48%

L’indice di capitalizzazione viene determinato come rapporto tra valore netto finale (anno n + 2) meno valore netto iniziale (anno n) sul valore netto iniziale (anno n). Il valore netto è dato dal valore lordo meno i fondi ammortamento. L’indicatore esprime la variazione netta che ha subito la categoria d’inve-stimento per effetto di nuovi investimenti, disinvestimenti e anche del processo di ammortamento. Può assumere anche un valore negativo anche se l’indice precedente è positivo: una causa potrebbe essere che l’investimento realizzato nel periodo è stato comunque inferiore alla perdita di valore dovuta al pro-cesso di ammortamento.

Indice di vita utile2007 2008 2009

Capitale tecnologico 49,47% 50,75% 51,43%

attrezzature sanitarie 48,99% 48,49% 51,37%

sistema informativo 51,28% 56,47% 55,72%

altri beni 48,92% 50,98% 46,98%

Infrastrutture 7,30% 7,39% 5,47%

fabbricati 4,14% 4,05% 0,96%

impianti 17,85% 17,52% 19,72%

L’indice in oggetto è dato dal rapporto tra totale valore lordo dei beni completamente ammortizzati sul totale valore lordo dei beni, per la categoria di appartenenza. Esprime la percentuale sul valore dei beni per categoria che hanno completato il ciclo di vita utile e quindi dal punto di vista meramente economico avrebbero esaurito la loro capacità produttiva. Più l’indice si avvicina a 100, maggiore è la senescenza dei beni immobilizzati: 100 significa che tutti i beni hanno esaurito il ciclo di vita utile; 0 significa che nessun bene ha completato il ciclo di vita utile e risulta “contabilmente attivo”.

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE

180 181

Indice di ammortamento totale

Tale indice è costruito dal rapporto fra fondo ammortamento della categoria sul valore lordo della cate-goria. Questo rapporto segnala il grado di ammortamento complessivo di tutti i beni della categoria in esame.Gli investimenti in infrastrutture e tecnologie sono realizzati con risorse proprie dell’Azienda o provenien-ti da terzi. Le prime sono costituite dalla destinazione a questo fine dell’eventuale risultato economico positivo, da alienazioni, autorizzate dalla Regione, del patrimonio disponibile vincolato al reinvestimento, dai contributi in conto capitale da soggetti pubblici e privati vincolati all’impiego in immobilizzazioni.Le risorse esterne sono quelle che provengono dal mercato del credito, in particolare da mutui il cui ri-corso è soggetto a vincoli amministrativi (autorizzazione della Regione) ed economico (limiti massimi al loro ammontare).

2007 2008 2009

Capitale tecnologico 75,09% 74,66% 73,52%

Attrezzature sanitarie 73,75% 74,70% 74,75%

Sistema informativo 78,29% 78,08% 78,67%

Altri beni 75,80% 70,54% 64,59%

Infrastrutture 47,20% 49,05% 49,43%

Fabbricati 42,15% 43,85% 42,90%

Impianti 64,07% 64,81% 70,03%

o in corso di realizzazione, nei quali hanno trovato impiego le risorse derivanti dalle alienazioni e i contri-buti in conto capitale finalizzati agli investimenti erogati da altre amministrazioni pubbliche (Ministeri, Regione, Comuni) e da soggetti privati:

Nuovo Centro Salute Mentale di Villorba, collocato vicino al nuovo distretto, si articola su quattro livelli e due piani ed è il centro di riferimento per più di 900 utenti. Oltre ai locali tecnici e di servizio, ospita am-bulatori medici, laboratori, ambulatori di Day Hospital e aree di residenzialità e semiresidenzialità fino a 11 posti letto. Tale edificio si propone quale spazio aperto alla comunità e luogo di incontro per le associa-zioni impegnate nell’ambito sociosanitario della salute mentale. La realizzazione si è conclusa nel 2008 ed è stato finanziato con le risorse provenienti dalla vendita dell’ex ospedale psichiatrico di Sant’Artemio.Immobile in via Cal di Breda acquistato dalla Provincia e oggetto di ristrutturazione al fine di sistemare in un’unica struttura le comunità alloggio che attualmente sono collocate in diverse sedi sparse nel terri-torio. L’intervento è stato realizzato nel 2008.Nuova lavanderia ospedaliera con annessa centrale di sterilizzazione per tutte le strutture dell'Azienda Ulss 9 di Treviso e nuova cucina che ha la capacità di fornire pasti anche extraospedale, aventi sede nello stesso edificio collocato in prossimità della tangenziale sud. Tale intervento fa parte di un progetto più ampio di razionalizzazione del presidio ospedaliero di Treviso e di riunificazione delle attività aziendali diversamente localizzate nella città di Treviso denominato “Cittadella della Salute”, oggetto del focus al-legato al presente volume.

Infine si evidenzia che nella gestione del patrimonio immobiliare vanno considerate anche l’insieme delle manutenzioni straordinarie, ossia l’insieme degli interventi aventi carattere migliorativo, eseguiti sul pa-trimonio immobiliare che mobiliare destinato all’attività sanitaria e sociosanitaria.

Il riassunto più emblematico dei sette secoli di storia delle istituzioni sanitarie trevigiane è rappresentato dal patrimonio artistico e culturale che si è composto con continuità dai tempi della trecentesca Scuola dei Battuti fino all'odierna Azienda Ulss 9. Un patrimonio non solo dall'ingente valore economico ma soprattutto morale, in quanto rappresenta la traduzione materiale del legame fra l'antico ospedale prima, l'amministra-zione ospedaliera poi e la società trevigiana. Obbiettivo primario per l'Amministrazione, fin dal 2003, è stato di prendere coscienza dell'entità di questo patrimonio e procedere ad una sua valorizzazione e divulgazio-ne. Un'operazione molto sentita e indiscutibilmente necessaria se si considera il momento storico in cui questa Amministrazione ha avviato il suo lavoro, ovvero quello in cui l’alienazione dell'antico complesso che per secoli ha ospitato l'Ospedale in centro e dello storico ex ospedale psichiatrico di Sant'Artemio (operazioni finanziarie mirate a nuovi obiettivi) rischiavano di allentare il legame tra l’azienda e le proprie radici.Da quella data quindi, l'Azienda Ulss 9 ha avviato una serie di operazioni perché il legame storico non solo non si dissolvesse ma soprattutto perchè - con la sua testimonianza - rimanesse il propulsore della vita aziendale.Le opere d'arte più preziose di proprietà aziendale sono già da tempo patrimonio a disposizione della co-munità trevigiana e di chi ad essa si avvicina, essendo esposte al Museo Civico (come ad esempio alcune preziose tele tra cui “Riposo nella Fuga in Egitto” di Paris Bordon) o nell'antica chiesa di Santa Croce oggi auditorium dell'Università (come il ciclo di tre grandi tele sulla storia della Croce dipinte da Bartolomeo Orioli

6.5 LA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE

Alla gestione del patrimonio immobiliare può attribuirsi un duplice significato: uno finanziario, concer-nente la gestione ed alienazione di terreni e fabbricati disponibili quale attività per il reperimento di risor-se proprie per la realizzazione degli investimenti programmati; l’altro costituito dall’insieme di interventi finalizzati a migliorare la dotazione degli edifici di proprietà (ampliamenti negli ospedali, apertura nuovi reparti, recupero funzionale, edificazioni o acquisti, ecc.) e quindi ad aumentare la qualità delle presta-zioni erogate dall’Azienda.Nei paragrafi iniziali si è già avuto modo di dire che l’azienda sanitaria è titolare di terreni e fabbricati, trasferiti ad opera della Regione dal patrimonio degli enti locali al momento della costituzione dell’azien-da sanitaria. I terreni e fabbricati non specificamente destinati all’attività istituzionale costituiscono il cosiddetto patrimonio disponibile dell’Azienda che può essere oggetto di alienazione per ottenere i mezzi monetari da utilizzare per gli investimenti in beni durevoli.La vendita di beni del patrimonio disponibile, subordinata all’autorizzazione regionale in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 5 del decreto legislativo 229/99, avviene con deliberazione del Direttore Ge-nerale dell’azienda socio sanitaria a favore del soggetto pubblico o privato vincitore dell’asta o, in casi particolari, individuato col ricorso alla trattativa privata.Le alienazioni di terreni ed edifici effettuate negli anni dal 2007 al 2009 sono state illustrate in tabelle in-serite nelle sezioni dedicate ai ricavi della gestione economica e al patrimonio aziendale, in cui si colloca-no rispettivamente il cosiddetto plusvalore (differenza positiva tra valore vendita e valore patrimoniale del bene) e la riduzione del valore iscritto nell’attivo ed alle quali si rimanda.In relazione al secondo aspetto segnalato all’inizio, si riportano alcuni dei principali interventi realizzati

6.6 LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE E ARTISTICO

06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE

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o il settecentesco organo Nacchini, il più antico tra quelli ancora attivi nella Marca).Una commissione nominata dal Direttore Generale ha proceduto nel 2004 alla ricognizione di tutte le ope-re d'arte, del mobilio antico, di qualsiasi oggetto di pregio artistico o storico. Ne è scaturito un inventario di circa 300 pezzi dall'interesse più svariato, da pale con soggetto religioso di alta epoca a tele di autori contemporanei come Gina Roma, Arturo Malossi ed altri ancora. L'occasione ha consentito di recuperare anche tutti i mobili in legno scolpito della vecchia sala del Consiglio d'Amministrazione dell'Ospedale e riunirli in nuova sede dopo il restauro. Molti altri pezzi come antichi vasi, suppellettili e oggettistica varia sono stati fotografati, aprendo la strada ad una accurata catalogazione.Nello stesso periodo i reparti ospedalieri ed altre strutture aziendali sono stati invitati a segnalare se conservassero attrezzatura clinica, scientifica o ospedaliera di interesse storico. La conoscenza delle dotazioni aziendali si è ampliata sulla base di quanto è stato segnalato accrescendo le prospettive di una possibile – per quanto contenuta - esposizione museale sulla storia della Sanità trevigiana nell'ala più vecchia dell'ospedale di Ca' Foncello.Nel 2007, infatti, la Direzione Generale concretizzava il progetto di avviare la demolizione dei deturpanti corpi aggiunti all'antico cuore dell’ospedale al fine di recuperare la forma originaria dell'edificio e ricavare in esso un luogo sede di attività culturali legate alla memoria storica della sanità trevigiana. Nel 2009 le opere sono proseguite con alcuni lavori preliminari alla ricostruzione della scalinata originaria (che sarà completata nel 2010), fondamentale per l’intero recupero.Operazione non secondaria da parte dell'Amministrazione è stato l'aver scongiurato la dispersione del-le lapidi a ricordo dei benefattori e dei personaggi illustri rimosse durante i lavori di restauro dell'antico ospedale di San Leonardo e mai più ricollocate nella sede originaria. Una specifica commissione formata da figure aziendali ed esponenti della cultura cittadina ha individuato e redatto le linee guida di una loro valorizzazione.Negli ultimi anni un gruppo di storici su incarico dell’Immobiliare Ca’ Foncello ha condotto un ampio lavoro di ricerca, ricostruendo minuziosamente tutta la storia dell’ospedale di Treviso dal 1200 a oggi. Il frutto è una importante opera in tre volumi di imminente realizzazione, destinata per metodologia e completez-za ad essere un contributo rilevante alla storiografia della sanità italiana. In collaborazione con l’Ufficio Stampa aziendale, nel dicembre 2009, l’Immobiliare Ca’ Foncello ha già pubblicato un’opera che oltre a presentare la filosofia dell’iniziativa editoriale, da sola è un agile volume utile a ripercorrere tutta la storia dell’istituzione tramite immagini e testi.L'Azienda Ulss 9, con queste azioni ha voluto testimoniare che ogni impegno rivolto alla valorizzazione del suo passato risponde ad un dovere sociale verso la comunità che ha contribuito nei secoli alla cresci-ta di un modello sanitario.

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BILANCIO SOCIALE 2008-2009184

07. SFIDE PER IL FUTUROLa Sanità sta cambiando. Questa non è una novità in quanto, come tutte le cose, è cambiata in passato e cambierà ancora in futuro. La peculiarità del cambiamento che stiamo vivendo è la rapidità con la quale si sta verificando e la discontinuità che si sta creando fra quanto è avvenuto finora e gli scenari futuri che spesso facciamo fatica a delineare e comprendere.Cambiano i bisogni di salute e sanità, le possibili risposte, gli strumenti a nostra disposizione, i possibili scenari. Deve cambiare la nostra capacità di leggere il presente per delineare gli scenari futuri: servono con urgenza nuove idee e progettualità, non una semplice evoluzione del passato, ma una capacità di nuova visione per poter affrontare la sfida della sostenibilità economica complessiva del sistema Sanità.Le principali tematiche che dobbiamo affrontare e che sono alla base dei cambiamenti sono:��l’incremento dell’aspettativa di vita con il conseguente progressivo invecchiamento della popolazione,

che comporta la crescita esponenziale del bisogno di servizi sociali e socio-sanitari, legata alla com-plessità crescente delle patologie e alle problematiche connesse alla non autosufficienza;

��il profondo cambiamento del modello sociale di riferimento, con graduale destrutturazione del tradizio-nale sistema di protezione sociale, rappresentato in primis dalla famiglia;

��il cambiamento delle patologie, da acute a croniche, e il possibile diffondersi di nuove patologie legate alle migrazioni;

��il cambiamento degli attori (operatori della sanità), in termini di numeri e ruoli: in particolare, alla sto-rica carenza di infermieri nei prossimi anni si andrà aggiungendo una progressiva e grave carenza di personale medico che già oggi riguarda alcune specialità (ad es. pediatria);

��l’incremento dei costi legato al rapido sviluppo della tecnologia, con il conseguente rischio di rapida obsolescenza, e ai nuovi farmaci;

��il cambiamento dei pazienti con l’aumento della consapevolezza e delle aspettative;��la necessità di spostare risorse e risposte dall’ospedale al livello territoriale: se ne parla molto, ma non

sempre sono chiare le progettualità.

Gli obiettivi strategici definiti dalla programmazione aziendale sono appunto rivolti ad affrontare queste sfide:

I. L'organizzazione dei servizi. Garantire risposte efficaci ai bisogni di base e complessi della popolazione ridisegnando i modelli organizzativi di erogazione delle prestazioni socio sanitarie.

II. Le risorse umane. Valorizzare le potenzialità di ognuno; condividere i valori, le motivazioni e le strategie coerentemente alle priorità aziendali.

III. La Cittadella della Salute. Sviluppare le infrastrutture edilizie e tecnologiche in modo razionale e inte-grato, in funzione dei nuovi modelli di erogazione dei servizi e coerentemente al disegno complessivo dei servizi nel territorio.

IV. Il governo del sistema. Mettere l'organizzazione nelle condizioni di assumere le migliori decisioni, mo-nitorare gli esiti e renderne conto alla comunità. Sviluppare un sistema strutturato di rilevazione e analisi dei dati, finalizzato alla definizione e controllo dei processi e alla misurazione dei risultati.

V. L'Azienda di insegnamento. Mettere l'Azienda in condizione di valorizzare le proprie risorse, nell'ambito della formazione, della ricerca e dell'innovazione tecnologica. Sviluppare rapporti di collaborazione con le Università per lo svolgimento di attività formative nelle discipline mediche, delle professioni sanitarie e di altri corsi di laurea.

UN GIORNO IN AZIENDA

1.246PAZIENTI PRESENTI IN TUTTI GLI OSPEDALI DELLA ULSS

22.091PRESTAZIONI PER ESTERNI EFFETTUATE DALL’AZIENDA DI CUI:15.387 ESAMI DI LABORATORIO 978 ESAMI DI RADIOLOGIA DIAGNOSTICA 1.667 VISITE AMBULATORIALI PER ESTERNI

4.090PRENOTAZIONI EFFETTUATE DAL CUP

361ACCESSI AL DIPARTIMENTO DIPENDENZE

PARTI

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BILANCIO SOCIALE 2008-2009

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RICOVERI OSPEDALIERI ORDINARI*140

INTERVENTI DI SOCCORSO SANITARIO

PERSONE TRASPORTATE CON IL SERVIZIO DI TRASPORTO SANITARIO

10839

PRELIEVI DI SANGUE6.418

174PERSONE ALLA SERA RIEN-TRANO NEI 16 SERVIZI RESI-DENZIALI DEL TERRITORIO

ACCESSI AI PRONTOSOCCORSO DI CUI:3229 CODICI ROSSI48 CODICI GIALLI106 CODICI VERDI159 CODICI BIANCHI

*il dato si riferisce a tutti i ricoveri ospedalieri nelle strutture pubbliche e private convenzionate.

62RICHIESTE/PRESCRIZIONI DI PROTESI E AUSILI

570DISABILI ADULTI LAVORANO

NEI 28 CENTRI DIURNI

204ACCESSI AI 4 CSM

900REFERTI SCARICATI DAINTERNET (70% DEL TOTALE)

900BAMBINI/RAGAZZI CON DI-SABILITÀ FREQUENTANO LE SCUOLE DEL TERRITORIO 30

I PERCORSI DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PER DISABILI ATTIVATO DALL’AZIENDA ULSS 9

112DISABILI SVOLGONO STAGE FINALIZZATI AL LAVORO O ALL’INSERIMENTO SOCIALE

4SOPRALLUOGHI PER VERIFICARE LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

90PROGETTI INDIVIDUALI DI AIUTO PERSONALE A DOMICILIO

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3 VISITE ISPETTIVE IN MACELLI

65 ISPEZIONI SU IMPRESE ALIMENTARI

CONTROLLI UFFICIALI DEL SER-VIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

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BILANCIO SOCIALE 2008-2009

Intervento di Gian Quinto Perissinotto, Presidente del Collegio Sindacale.

La prassi economico aziendale suddivide le aziende in varie categorie; ad una specifica categoria apparten-gono le cosiddette “aziende speciali”.Sicuramente le aziende sanitarie, quali l’Ulss 9, appartengono per espressa previsione di legge e de facto all’anzidetta tipologia.La “specialità” di cui si tratta è evidente, sia con riguardo alla rilevanza ed all’interesse sociale del “bene tutelato” (la salute dei cittadini), sia con riguardo al quadro normativo di riferimento.La considerazione di tale “particolarità” dovrebbe essere, a mio avviso, sempre posta al centro e costituire la premessa di qualsivoglia intervento normativo, di qualsivoglia determinazione economica, di qualsivoglia giudizio riguardante il complesso mondo della sanità e dei suoi operatori.Un bilancio redatto esclusivamente con i consueti criteri civilistici non può comunicare appieno le “risul-tanze” dell’attività sanitaria e sociale, gli obiettivi conseguiti e quelli sperati, le innumerevoli prestazioni, i progetti realizzati e quelli in itinere, i punti di forza e quelli di debolezza.Di qui l’opportunità della redazione del Bilancio Sociale, che, unitamente ai consueti dati numerari, può me-glio esprimere la complessa e socialmente “preziosa” attività dell’Ente.I valori contabili degli esercizi 2008 e 2009 sono importanti per entità e quantità, i commenti e le relative esplicitazioni contribuiscono ad illustrare l’“andamento della gestione” nelle due annualità in questione, e contribuiscono altresì ad illustrare l’operato dell’Azienda e di tutte le sue componenti, in primis quelle sani-tarie, in un periodo sicuramente non facile per l’economia locale e per quella nazionale, in presenza di risorse “decrescenti” rispetto ai fabbisogni della moderna “medicina di qualità”, nonché in presenza di severi vincoli finanziari e normativi, di sovente “pensati” per aziende sanitarie di altre regioni, sicuramente caratterizzate da gestioni tutt’altro che aziendalistiche e da erogazioni di servizi di qualità inferiore a quelli della nostra Ulss trevigiana.Concludo augurando, unitamente agli altri membri del Collegio Sindacale, all’Azienda ed a tutte le persone che per la stessa quotidianamente lavorano, un sereno proseguo della loro “specialissima” attività.

Il Presidente del Collegio SindacaleDr. Gian Quinto Perissinotto

A conclusione di questo lavoro, un ringraziamento doveroso va a tutti coloro che lavorano per l’Azienda Ulss 9 ed hanno reso realizzabile quanto abbiamo illustrato. La sinergia e l’impegno quotidiano di ciascuno, in-fatti, sono l’ingrediente essenziale affinché si possano raggiungere i risultati che abbiamo ripercorso in un documento che non è un semplice rendiconto ma la testimonianza di un impegno portato avanti con pro-fessionalità, dedizione, spirito di sacrificio, motivazione e orgoglio da tanti professionisti e operatori dell’A-zienda Ulss 9. In questo lavoro ci sentiamo tutti accomunati: coloro che operano nei presidi ospedalieri e nelle strutture territoriali, il personale degli uffici amministrativi di supporto e dei servizi logistici, i religiosi che operano in azienda, i professionisti della medicina convenzionata, i nostri fornitori e partners, i volontari delle tante associazioni.La condivisione di valori è la forza che ci consente di camminare verso gli obbiettivi pianificati. Obbietti-vi oggi raggiungibili anche grazie allo sviluppo tecnologico e all’innovazione scientifica, ma verso i quali puntiamo con una predisposizione culturale che ci viene da una tradizione secolare di spirito di servizio e attenzione alla persona nel suo complesso.Grazie a tutti per l’impegno profuso e per il lavoro svolto - spesso in circostanze difficili - e per il tempo dedi-cato. Lavoriamo al servizio della Persona e spesso siamo chiamati a confrontarci con la sofferenza e con il dolore. Non è facile e non sempre ne usciamo “indenni” da questo incontro ma sappiamo di dovere superare anche queste difficoltà personali perché il servizio che svolgiamo non si fermi. La sanità trevigiana è una grande realtà del territorio soprattutto se è sentita tale dai suoi abitanti. Per que-sto esprimo gratitudine anche ai cittadini della nostra azienda nella certezza che lo slogan “la salute costru-iamola insieme” è il frutto di una reale alleanza.Indirizzo infine un grato pensiero alle Istituzioni e ai loro organi: alla Regione della quale siamo parte e condi-vidiamo il cammino, all’Amministrazione provinciale e a tutte le amministrazioni locali con i loro sindaci che ci hanno costantemente supportato e stimolato

Il Direttore GeneraleDr. Claudio Dario

CONCLUSIONI RINGRAZIAMENTI

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BILANCIO SOCIALE 2008-2009

AAATO Autorità Ambito Territoriale OttimaleAC Accreditation CanadaADI Assistenza Domiciliare IntegrataADMOR Associazione Donatori Midollo Osseo e RicercaADT Accettazione Dimissione e Trasferimento ADVAR Assistenza Domiciliare Volontari “Alberto Rizzotti”AIC Associazione Italiana CeliachiaAIDO Associazione Italiana Donatori OrganiAIDS Acquired Immune Deficiency SyndromeAIFA Agenzia Italiana del FarmacoAIL Associazione Italiana contro le LeucemieAMA (gruppi) Gruppi di auto mutuo aiutoANED Associazione Nazionale EmodializzatiARPAV Agenzia Regionale Prevenzione e Protezione Ambientale del VenetoARSS Agenzia Regionale socio sanitariaAVIS Associazione Volontari Italiani SangueAVO Associazione Volontari Ospedalieri

BBSE Bovine Spongiform Encephalopathy

CCC Casa di CuraCCHSA Canadian Council on Health Services AccreditationCEIS Centro Italiano di SolidarietàCEOD Centri Educativi Occupazionali DiurniCCM Centro Controllo MalattieCDD Centri Diurni DisabiliCMC Commissione Mista ConciliativaCNIPA Centro Nazionale per Informatica nella Pubblica AmministrazioneCP Cure PalliativeCPA Centro di Prima AccoglienzaCRRC SER Veneto Centro Regionale di Riferimento Coordinamento Sistema Epidemiologico Regione VenetoCSM Centro di Salute MentaleCTRP Comunità Terapeutica Residenziale ProtettaCUP Centro Unico di PrenotazioneCUT Consorzio Universitario Trevigiano

DDG Direttore GeneraleDGRV Deliberazione Giunta Regionale Veneto

DH Day HospitalDIMT Dipartimento Interaziendale di Medicina TrasfusionaleDL.vo Decreto LegislativoDRG Diagnosis Related GroupsDm Degenza mediaDM Decreto MinisterialeDP Dipartimento di PrevenzioneDPCM Decreto del Presidente del Consiglio dei MinistriDPL Direzione Provinciale del LavoroDS Day SurgeryDSM Dipartimento di Salute MentaleDSS Distretto Socio Sanitario

EECDL European Computer Driving LicenceECM Educazione Continua in MedicinaENPA Ente Nazionale Protezione Animali

FFAND Federazione Associazione Nazionale DiabeticiFIMP Federazione Italiana Medici PediatriFMEA Failure Modes and Effects Analysis.FSC Formazione Sul Campo

GGPMO GestioneProgetti Mirando gli ObiettiviGTO Gruppi Territoriali Omogenei

HHCV Hepatitis C VirusHIV Human Immunodeficiency VirusHL7 Health Level Seven InternationalHPV Human Papilloma Virus

IICD 10 International Classification of Disease, decima revisioneICF International Classification of Functioning, Disability and HealthICM Indice di Case MixICP Indice Comparativo di PerformanceICT Information and Communication TechnologyIEBS Istituto Europeo per il Bilancio SocialeIESA Inserimento Eterofamiliare Supportato per Adulti

GLOSSARIO

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BILANCIO SOCIALE 2008-2009

IMA Infarto Miocardio AcutoINAIL Istituto Nazionale Infortuni sul LavoroIPAB Istituzione Pubblica di Assistenza e BeneficenzaIPM Istituto Penale per i MinoriIRAP Imposta Regionale sulle Attività ProduttiveIRCSS Istituto Nazionale dei TumoriISEE Indice di Situazione Economica EquivalenteISRAA Istituto per Servizi di Ricovero e Assistenza agli AnzianiISTAT Istituto Nazionale di StatisticaIVG Interruzione Volontaria di Gravidanza

LLA Livello di AssistenzaLAV Lega Anti VivisezioneLEA Livelli Essenziali di AssistenzaLILT Lega Italiana per la Lotta contro i TumoriLR Legge Regionale

MMCA Medico di Continuità AssistenzialeMDC Major Diagnostic CategoryMFP Multi Functional PlatformMMG Medici di Medicina Generale

NNAV Nucleo di Controllo di Area VastaNICE National Institute for Health and Clinical ExcellenceNICP Nucleo Interdistrettuale di Cure PalliativeNRC Nucleo per la Ricerca Clinica

OOBI Osservazione Breve IntensivaOMS Organizzazione Mondiale della SanitàONLUS Organizzazione Non Lucrativa di Utilità SocialeORL OtorinolaringoiatriaOSCAR Ospedale Senza CARtaOSS Operatore socio sanitarioOTAA-OSS Operatore Tecnico Addetto all’Assistenza - Operatore socio sanitario

PPA Pubbliche AmministrazioniPACS Picture Archiving and Communication System

GLOSSARIO

PAI Post Acuzie InternisticaPAL Piano Attuativo LocalePALCP Piano Attuativo Locale Cure PrimariePAT Piani Attuativi TerritorialiPDZ Piano di ZonaPIF Posti Ispezione FrontalieraPFA Piano Formativo AziendalePLS Pediatra di Libera SceltaPO Presidio OspedalieroPOE Pratiche Obbligatorie per l’EntePS Pronto SoccorsoPSN Piano Sanitario Nazionale

RROI Return On InvestmentRSA Residenza Sanitaria Assistenziale

SSAD Sostegno a distanzaSAI Specialisti Ambulatoriali InterniSAL Stato Avanzamento LavoriSAPA Sezione Alta Protezione AlzheimerSAPAD Sezione Alta Protezione Alzheimer DomiciliareSC Struttura ComplessaSDIEE Servizio Distrettuale Integrato per l’Età EvolutivaSS Struttura SempliceSEPS Servizio Educazione e Promozione della SaluteSER Servizio Epidemiologico RegionaleSerT Servizio TossicodipendenzaSIAN Servizio Igiene Alimenti e NutrizioneSIDS Sudden Infant Death SindromeSIL Servizio Integrazione LavorativaSIO Sistema Informativo OspedalieroSLA: Sclerosi Laterale AmiotroficaSISP Servizio di Igiene e Sanità PubblicaSIT Sistema Informativo TrapiantiSITS-MOST Safe Implementation of Thrombolysis in Stroke-Monitoring StudySPDC Servizi Psichiatrici di Diagnosi e CuraSPISAL Servizio Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei luoghi di LavoroSSD Struttura Semplice DipartimentaleSSN Servizio Sanitario NazionaleSUEM Servizio Urgenza Emergenza MedicaSUMAI Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana

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BILANCIO SOCIALE 2008-2009

QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE

1. A quale categoria sociale/stakeholder appartiene? ❏ Dipendenti/collaboratori; ❏ Cittadinanza; ❏ Fornitori; ❏ Istituzioni (PA, Università etc.).

2. Ritiene che la redazione del Bilancio Sociale sia un’opportunità di valutazione reale e accurata delle relazioni che l’Azienda Ulss 9 intrattiene con i suoi collaboratori? ❏ Si; ❏ No, perché

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3. Come valuta il Bilancio Sociale?

Contenuto informativo Ottimo Buono Discreto Suff. Insuff.

Contesto di riferimento

Profilo aziendale

Obiettivi istituzionali e strategie aziendali

Elementi qualificanti dellagestione

Bilancio delle attività edei servizi

Sostenibilità economica,finanziaria, patrimoniale

4. Ritiene che l’Azienda Ulss 9 abbia operato in coerenza con la missione e i valori esplicati, nel rispetto delle aspettative e dei diversi interlocutori? ❏ Si; ❏ No, perché

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5. Quali osservazioni e suggerimenti si sente di sottoporre all’Azienda Ulss 9 per migliorare la stesura del prossimo Bilancio Sociale e/o la qualità delle relazioni tra l’Azienda ed i suoi stakeholders?___________________________________________________________________________________

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Il presente questionario può essere restituito compilato al Punto Informativo presso l’entrata dell’Ospedale Ca' Foncello (Piazza Ospedale 1, Treviso); orari 8.00-13.00 e 14.00-17.00 dal lunerdì al venerdì.Il form può essere scaricato anche dal sito web aziendale www.ulss.tv.it

TTAO: Terapia anticoagulante oraleTB TubercolosiTRACES TRAde Control and Expert System

UUCAD Ufficio di Coordinamento delle Attività DistrettualiUTIC Unità Terapia Intensiva CoronaricaUDR Unità Di RicercaUEPE Ufficio Esecuzione Penale EsternaUO Unità OperativaUOC Unità Operativa ComplessaURP Ufficio Relazioni con il PubblicoUTAP Unità Territoriali di Assistenza PrimariaUVAC Ufficio Veterinario Adempimenti obblighi ComunitariUVMD Unità Valutativa Multidimensionale DistrettualeUVO Unità Valutativa Ospedaliera

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BILANCIO SOCIALE 2008-2009

Concept, progetto grafico e impaginazione:

Meneghini & Associatiwww.meneghinieassociati.it

Stampa:

Tipografia UTVI srl Vicenza

novembre 2010

Azienda ULSS 9 TrevisoBorgo Cavalli, 42 - 31100 Treviso

Tel +39 0422 322111 - Fax +39 0422 547664www.ulss.tv.it

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