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Storie Meravigliose Vol. 1 Da Adamo a Giobbe El Dìn Ed.

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Storie Meravigliose

Vol. 1

Da Adamo a Giobbe

El Dìn Ed.

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بسم ا الرحمن الرحيم

Bismillah Arrahmàn ArrahìmIn nome di Allah il Compassionevole, il Misericordioso

Vol. 1

Le Storie dei Profeti, Storie Meravigliose

Da Adamo a Giobbe

di Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo

Fonti: Corano, Hadith e “Kisas Al ‘Anbiyà” di Ibn Kathìr

El Dìn Ed.

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INTRODUZIONE

In nome di Allah il Compassionevole, il Misericordioso

Finalmente la tanto attesa nuova edizione di “Le Storie dei Profeti” a due anni di distanza dall’inizio della serie di video dedicati a tutti i 25 profeti nel Corano, molti di essi presenti nella Bibbia cristiana ed ebraica. Questa opera sostituisce il mio libro pubblicato anni fa “La storia dei profeti” e i tre volumi disponibili solo su internet dal titolo “Approfondiamo le storie dei profeti” pubblicati dopo le mie lezioni nella chat-room del sito www.huda.it di alcuni anni fa.Questo primo volume mi ha permesso di approfondire le storie dei profeti e conoscere meglio, non solo il Profeta Adamo, Noè, Abramo e Ismaele, ma anche altri come il Profeta Idrìs, Hud e Salih (pace su ognuno di loro). “Kisas Al Anbiyà”, in inglese “Stories of the prophets” di Ibn Kathìr è stato fondamentale per questa opera in italiano, traducendo gran parte di quel libro, dall’arabo e dall’inglese, attingendo soprattutto dal Corano, dalla Bibbia e dagli hadith del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui). Questo libro è per un pubblico vasto, di ogni età ed appartenenza religiosa. Ringrazio il fratello Ismaìl Abu El Magd per il suo contributo. Buona lettura.

Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo

PREFAZIONE

Conoscendo il fratello Mamdouh personalmente e avendo apprezzato il suo lavoro con i video, gli suggerii di inserire il tutto in un libro, non solo virtuale. Avevo intuito che si poteva realizzare un'opera della quale avrebbero potuto usufruire dai grandi ai più piccoli. Questo libro che uscirà in diversi volumi inshaAllah, riesce a dare, in modo approfondito, un'infarinatura su queste storie meravigliose, che è la vita dei nostri amati profeti (pace su ognuno di loro), prendendo da una frase del nasheed "Con le storie dei profeti" di Mamdouh. Sono entusiasta di poter dare un contributo a questo libro, a cominciare dalla prefazione e di vedere così realizzato un sogno di entrambi, sin dalla nostra infanzia.

Ibrahim Abramo

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Introduzione alle storie dei Profeti

BISMILLAH ARRAHMAN ARRAHIMIN NOME DI ALLAH IL COMPASSIONEVOLE, IL MISERICORDIOSOChiediamo il Suo aiuto, l’aiuto di Dio, che possa aiutarci a fare del bene, a seguire la Retta Via, sulla Via indicata da Lui, il nostro Signore, il nostro Creatore.E chiediamo a Lui che la nostra intenzione sincera e il nostro sforzo vengano accettati, tutto questo è solo per amore di Allah, solo per Lui.AmìnPerché raccontare le storie dei Profeti?Perché da queste dovemmo cogliere i loro insegnamenti da seguire ed imitare nella nostra vita. Perché Dio ha creato la terra? perché l’abitasse l’uomo, e perché ha creato l’uomo e tutti gli esseri viventi? perché lo lodassero. Lode a Dio, che ha mandato sulla terra moltissimi profeti e messaggeri. 124 mila sono i Profeti e 113 Messaggeri latori di una scrittura. Sapete quanti sono i Profeti nel Sacro Corano? 25 i Profeti:Adamo, Idrìs, Noè, Hud, Salih, Abramo, Loth, Ismaele, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Giobbe, Jetro, Mosè, Aronne, Dhùl-Kifl, Davide, Salomone, Giona, Elia, Eliseo, Zaccaria, Giovanni Battista, Gesù e Muhammad.Cinque sono i libri divini, leggi per gli uomini:

• I Fogli di Abramo

• la Torah di Mosè, conosciuta come “Pentateuco” nell’Antico Testamento della Bibbia

• il Zabùr (Salterio) di Davide

• il Vangelo di Gesù

• e il Corano rivelato a Muhammad (pace su ognuno di loro).Prima dei libri divini esistevano già le religioni-filosofie orientali – vedi i miei libri “Mondi Religiosi” e “Messaggio Divino”- per questo motivo Allah (SWA) mandò agli uomini profeti come Mosè, Gesù e Muhammad (il Sigillo dei Profeti) con il Corano, Ultima Rivelazione Divina per confermare le Rivelazioni originali precedenti, e far comprendere meglio il Vero Messaggio Divino.

“Ogni comunità ha un Messaggero” Corano, Sura 5, v. 47

Il Profeta Muhammad ha detto:“Nei confronti dei Profeti miei predecessori, sono come un mattone mancante da una casa che qualcuno ha costruito e rifinito. I visitatori contemplando la bellezza dell’edificio direbbero: ‘Peccato! Perché non hanno messo quel mattone?’. Bene, io sono quel mattone! Sono il Sigillo dei Profeti”.

“Ci sono Messaggeri di cui ti abbiamo narrato e altri di cui non abbiamo fatto menzione”.Sura 4, V.164

Il Profeta Muhammad ha detto :“Io sono il servo di Dio e il suo Messaggero. Ero già predestinato quando Adamo era ancora inerte nella sua forma d’argilla”.(Lo ha trasmesso Ahmed ibn Hibbàn)

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Gli scopi delle storie dei Profeti:

1- La nostra stabilità come credenti“Ti raccontiamo tutte queste storie sui messaggeri, affinché il tuo cuore si rafforzi. In questa [sura] ti è giunta la verità insieme con un ammonimento ed un monito per i credenti”. Sura “Hud” versetto 120

Prendiamo come esempio la malattia di Ayubb (Giobbe), che ha portato pazienza fino all’ultimo momento, senza mai lamentarsi e ringraziando Iddio l’Altissimo, sempre.Noi ad esempio ci lamentiamo spesso per malattie e piccoli problemi della vita, dimenticandoci che il Profeta ha sopportato mali molto più grandi dei nostri, perdendo tutto, persino ricchezze e famiglia. Dobbiamo ricordare il suo comportamento paziente, Ayubb è il simbolo della pazienza.Come possiamo ricordarlo? Leggendo la sua storia nel Corano. “E si rivolse Giobbe al suo Signore: « Il male mi ha colpito, ma Tu sei il più misericordioso dei misericordiosi!».Gli rispondemmo e lo sollevammo dal male che lo affliggeva e gli restituimmo la sua famiglia e un'altra ancora , segno di misericordia da parte Nostra e Monito per coloro che [Ci] adorano”. Sura Al Anbiya “I Profeti”, versetto 83, 84Un altro esempio. La Fitna, cioè “Distogliere dalla Retta Via con tentazioni riprovevoli”. Teniamo presente la storia del Profeta Yusuf (Giuseppe), quando la moglie di Aziz (il tesoriere d’Egitto) tentò il Profeta in tanti modi, il Profeta Yusuf era bellissimo, rimase casto, paziente e lontano dalle tentazioni. Oggi purtroppo non capita sempre così, le persone cedono facilmente nelle tentazioni e si “nascondono” dietro a mille scuse del tipo: “i tempi sono cambiati, non siamo angeli” ecc, ed invece dobbiamo ricordarci di lui, del Profeta Yusuf e della sua pazienza di fronte a questi tipi di situazioni.

“Avvenne che colei nella cui casa egli si trovava s'innamorò di lui. Chiuse le porte e gli disse: « Accostati a me! ». Disse: « Che Allah non voglia! Il mio padrone mi ha dato buona accoglienza: gli ingiusti non prospereranno». Sura Yusuf “Giuseppe”, versetto 23

“Disse :« O mio Signore, preferisco la prigione a ciò cui mi invitano; ma se Tu non allontani da me le loro arti, cederò loro e sarò uno di quelli che disconoscono [la Tua legge] ». Sura Yusuf “Giuseppe”, versetto 33Riflettete, il Profeta Yusuf preferiva la prigione invece di cedere alle tentazioni della vita.

2- insegnamento, monito (in tutte le parti della tua vita) “Nelle loro storie c'è una lezione per coloro che hanno intelletto. Questo [Corano] non è certo un discorso inventato, ma è la conferma di ciò che lo precede, una spiegazione dettagliata di ogni cosa, una guida e una misericordia per coloro che credono”. Sura Yusuf versetto 111

Come migliorare il tuo cuore?Leggi tutte le storie dei Profeti, nelle storie troverai le soluzioni per il tuo cuore.

Come puoi migliorare il tuo carattere, la tua indole?Nelle storie dei Profeti troverai la soluzione.

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Come crescere i propri figli?Troverai la soluzione nelle storie dei Profeti .

3- imitazione, modello di vita

I Profeti nel Corano sono 25, e 18 di loro sono menzionati nella sura Al- An’am “Il bestiame”, v. 83/90 “Questo è l'argomento che fornimmo ad Abramo contro la sua gente. Noi eleviamo il livello di chi vogliamo. Il tuo Signore è saggio, sapiente. Gli demmo Isacco e Giacobbe, e li guidammo entrambi. E in precedenza guidammo Noè; tra i suoi discendenti [guidammo]: Davide, Salomone, Giobbe, Giuseppe, Mosè e Aronne.Così Noi ricompensiamo quelli che fanno il bene. E [guidammo] Zaccaria, Giovanni, Gesù ed Elia. Era tutta gente del bene. E [guidammo] Ismaele, Eliseo, Giona e Lot. Concedemmo a tutti loro eccellenza sugli uomini. Così abbiamo scelto e guidato sulla retta via una parte dei loro antenati, dei loro discendenti e dei loro fratelli. Ecco la guida con la quale Allah dirige chi vuole tra i Suoi servi. Se avessero attribuito ad Allah dei consimili, tutte le loro opere sarebbero state vane. Essi sono coloro a cui demmo la Scrittura e la Saggezza e la Profezia . Se [altri] non credono in loro, ebbene li abbiamo affidati a gente che non è miscredente. Essi sono coloro che Allah ha guidato: attieniti alla loro guida”.

4- stabilità dell’Aqida (la stabilità della fede)

Cosa significa Aqida? Significa la Fede stabilita nel cuore.

Chiesero ad Abdullah ibn Omar ibn Al Khattab“i compagni del Profeta ridevano?” rispose Abdullah “certo, loro ridevano, ridevano e ridevano, però la fede nel loro cuore rimaneva stabile più delle montagne”.

Per esempio il Profeta Yunus (Giona) rimase nella pancia dalla balena 40 giorni e 40 notti:“E l'Uomo del Pesce , quando se ne andò irritato. Pensava che non potessimo niente contro di lui. Poi implorò così nelle tenebre: «Non c'è altro dio all'infuori di Te! Gloria a Te! Io sono stato un ingiusto!» Sura Al Anbiyà “I profeti”, versetto 87

“Quando le due schiere si avvistarono, i compagni di Mosè dissero: «Saremo raggiunti!». Disse [Mosè]: « Giammai, il mio Signore è con me e mi guiderà».Sura Ash-Shu'arâ' (i poeti), versetti 61, 62

Queste sono vere prove di stabilità della fede e ne troverete tante altre nella Sura Al Anbiyà.

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Adamo (Adam): padre di tutti gli uomini

“Allah creò Adamo con la sua mano, da una terra ‘Lazib’ cioè da un fango fetido, allo stesso tempo duttile e compatto. Adamo restò per quarant’anni come una massa inerte. Iblìs (Satana) andava a colpirlo con il piede e il corpo risuonava di un rumore simile a quello che fanno i vasi di argilla (quando il vasaio li fa urtare l’un l’altro girandoli e rigirandoli)”.Racconta Tabari nelle cronache.

Sapete come Allah creò diverse razze nel mondo?Prima della creazione di Adamo, Allah (swa) Ordinò all’Angelo Gabriele di raccogliere e portargli un pugno di fango di diversi colori e qualità da ogni parte della terra è da qui che sono nate le razze. Prima di ciò, Gabriele stese la mano con il fango sulla terra, questa subì una scossa fortissima perché capì l’intenzione di Gabriele: temeva la creazione di altri esseri ribelli come gli jinn. Dopo Gabriele tentò l’Angelo Michele, ma fu con l’Angelo Azrìl a compiersi la missione.

Sapete perché Allah (swa) creò Adamo con la sue mani?Per evitare che Iblìs si sarebbe inorgoglito ed odiato Adamo, cosa che poi accadde.

“Ricorda quando il tuo Signore disse agli angeli: ‘Creerò un essere umano con l’argilla.- Dopo che l’avrò ben formato e avrò soffiato in lui del Mio Spirito, gettatevi in prosternazione davanti a lui’.- Tutti gli angeli si prosternarono assieme,- eccetto Iblìs, che si inorgoglì e divenne uno dei miscredenti.- Allah disse: ‘O Iblìs, cosa ti impedisce di prosternarti davanti a ciò che ho creato con le mie mani? Ti gonfi d’orgoglio? Ti ritieni forse uno dei più elevati?’.- Rispose: ‘Sono migliore di lui: mi hai creato dal fuoco, mentre creasti lui dalla creta’.- Allah disse: ‘Esci di qui, in verità sei maledetto’. E la Mia maledizione sarà su di te fino al Giorno del Giudizio!». Disse: « Signore, concedimi una dilazione fino al Giorno in cui saranno resuscitati». Rispose [Allah]: « Tu sei fra coloro cui è concessa dilazione fino al Giorno dell'Istante noto » . Disse: « Per la Tua potenza, tutti li travierò, eccetto quelli, fra loro, che sono Tuoi servi protetti » . [Allah] disse: « [Questa è] la Verità, Io dico in Verità, che riempirò l'Inferno di te e di tutti quelli di loro che ti seguiranno». Sura Sad V. 71/85

Iblìs se ne andò, promettendo che avrebbe fatto di tutto pur di deviare gli uomini.Disse Iblìs: “Giuro per la tua potenza che non smetterò di traviare i tuoi servi fintanto che avranno spirito in corpo”. Rispose Allah: “In nome della mia potenza avrò sempre cura di perdonare loro fintanto che me lo chiederanno”.

“Quando dicemmo agli angeli: " Prosternatevi davanti ad Adamo", tutti si prosternarono eccetto Iblis che disse: " Mi dovrei prosternare davanti a colui che hai creato dal fango ? ".E disse ancora: " Che? Questo è l'essere che hai onorato più di me? Se mi darai tempo fino al Giorno della Resurrezione avrò il comando sulla sua discendenza, eccetto pochi".[Allah]disse: " Vattene! E chiunque di loro ti seguirà, avrà l'Inferno per compenso, abbondante compenso.Seduci con la tua voce quelli che potrai, riunisci contro di loro i tuoi cavalieri e i tuoi fanti, sii loro socio nelle ricchezze e nella progenie, blandiscili con promesse" . Le promesse di Satana non sono altro che inganni.

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" Non avrai però nessuna autorità sui Miei servi: il tuo Signore basterà a proteggerli".Sura Al Isrà “Il viaggio notturno” v. 61/65

Da dove entrò l’anima in Adamo?Dalla testa, quando arrivò alla testa starnutì e, gli angeli gli dissero di dire: “Lode ad Allah, El hamdulillah” e lui rispose “El hamdulillah” e Allah gli disse “yarhamoka Rabbok” che significa “ La Misericordia del Signore”. Formula in uso quando qualcuno starnutisce. Quando l’anima entrò nei suoi occhi, lui vide i frutti del Paradiso, e quando l’anima entrò nell’esofago gli venne voglia di mangiare cibo e si spinse in avanti prima che l’anima arrivasse fino ai piedi, in tutto il corpo.

L'uomo è stato creato di impazienza . Vi mostrerò i Miei segni. Non chiedeteMi di affrettarli. Corano Sura Al Anbiyà, “I Profeti”, versetto 38

Dio ha creato Adamo, era altissimo una 60ina di cubiti, e Gli disse “Va e saluta quegli angeli e senti cosa ti risponderanno, perché il loro saluto è il saluto della tua discendenza”. Adamo disse “Assalamu aleikum, pace su di voi” e loro risposero “Assalamu aleikum warhmatullah, Su voi la pace e la misericordia di Allah.” Riportato da Al Bukhari e Muslim.

Fu proprio Adamo a dire per primo il nostro saluto “Assalamu aleikum”. Adamo (pace su di lui) fu il primo Profeta e fu lui, con il permesso di Allah, a dare i nomi agli animali e alle cose. Dio creò Eva da una costola di Adamo, per non farlo sentire solo. Quando Adamo si risvegliò vide Eva al suo fianco e chiese:“Chi sei e perché sei venuta?” Eva rispose: “Sono una delle tue membra e l’Onnipotente mi ha creata perché fossi la tua amica e la tua compagna”.

Ciò non significa che la donna è inferiore all’uomo e meno importante o non amata da Dio, anche se è una creatura mentalmente e fisicamente diversa. Adamo era felicissimo per la creazione di Eva e ringraziò Allah (swa) per tutto questo.Iblìs tento Eva con l’albero proibito che Allah aveva tanto raccomandato di non toccare, una volta toccato, Adamo ed Eva videro la loro nudità e furono cacciati da Dio dal Paradiso.

“E quando il tuo Signore disse agli Angeli:"Porrò un vicario sulla terra", essi dissero:"Metterai su di essa qualcuno che vi spargerà la corruzione e vi verserà il sangue, mentre noi Ti glorifichiamo lodandoTi e Ti santifichiamo?". Egli disse: "In verità Io conosco quello che voi non conoscete… "Ed insegnò ad Adamo i nomi di tutte le cose, quindi le presentò agli Angeli e disse:"Ditemi i loro nomi, se siete veritieri ". Essi dissero:"Gloria a Te. Non conosciamo se non quello che Tu ci hai insegnato: in verità Tu sei il Saggio, il Sapiente. Disse: "O Adamo, informali sui nomi di tutte [le cose] "Dopo che li ebbe informati sui nomi, Egli disse: "Non vi avevo forse detto che conosco il segreto dei cieli e della terra e che conosco ciò che manifestate e ciò che nascondete?". E quando dicemmo agli Angeli: "Prosternatevi ad Adamo", tutti si prosternarono, eccetto Iblîs , che rifiutò per orgoglio e fu tra i miscredenti. E dicemmo:"O Adamo, abita il Paradiso, tu e la tua sposa. Saziatevene ovunque a vostro piacere, ma non avvicinatevi a quest'albero ché in tal caso sareste tra gli empi". Poi Iblîs li fece inciampare e scacciare dal luogo in cui si trovavano. E Noi dicemmo:"Andatevene via, nemici gli uni degli altri . Avrete una dimora sulla terra e ne godrete per un tempo stabilito ". Adamo ricevette parole dal suo Signore e Allah accolse il suo [pentimento]. In verità Egli è Colui che accetta il pentimento, il Misericordioso. Dicemmo:"Andatevene via tutti [quanti]! Se mai vi giungerà una guida da parte Mia, coloro che la seguiranno non avranno nulla da temere e non saranno afflitti”.Sura Al Baqara “La giovenca” versetti, da 30 a 38

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Da allora incominciarono a soffrire, come Eva con il parto.

"O Adamo, abita il Paradiso insieme con la tua sposa; mangiate a vostro piacere ma non avvicinatevi a questo albero, chè allora sareste tra gli ingiusti. Satana li tentò per rendere palese la nudità che era loro nascosta. Disse: ‘il Vostro Signore vi ha proibito questo albero, affinché non diventiate angeli o esseri immortali.' E giurò. ‘ In verità sono per voi un consigliere sincero ’. Con l’inganno li fece cadere entrambi. Quando ebbero mangiato dei frutti dall’albero, si accorsero della loro nudità e cercarono di coprirsi con le foglie del Giardino. Li richiamò il loro Signore: ‘ Non vi avevo vietato quel albero, non vi avevo detto che Satana è il vostro dichiarato nemico?’ Dissero: ‘ O Signor nostro abbiamo mancato contro noi stessi. Se non ci perdoni e non hai misericordia di noi, saremo certamente tra i perdenti ’.” Sura Al A ‘Ràf v. 19/23

Adamo ed Eva sono il padre e la madre dell’umanità. Non si deve denigrare Eva e darle tutte le colpe delle sofferenze della donna, le donne non hanno ereditato il peccato di Eva, il sesso femminile non è maledetto da Dio, come si pensa altrove.

" Daremo una vita eccellente a chiunque, maschio o femmina, sia credente e compia il bene. Compenseremo quelli che sono stati costanti in ragione delle loro azioni migliori." Sura An Nahl “Le Api”, v. 97 “Tu Adamo hai peccato, in ogni modo va e costruiscimi una casa, girale attorno e menziona il mio nome così come hai visto fare agli angeli attorno al mio Trono”.

La Ka’ba fu costruita da Adamo, ordinatogli da Iddio L' Altissimo e si trova alla Mecca, è una costruzione di forma cubica al centro della grande moschea della Mecca, ed è un tempio al centro del mondo.I primi figli furono Caino e Aglemia, poi Abele e Labuda.

“Racconta loro, in tutta verità la storia dei due figli di Adamo (Caino e Abele), quando offrirono (ad Allah) un sacrificio, ed ecco che l’offerta di uno (Abele) fu accettata e quella dell’altro no. Questi (Caino) disse: ‘Ti ucciderò certamente!’. Rispose il fratello: ‘Allah accetta, solo da parte di coloro che lo temono. Se alzerai la mano contro di me per uccidermi, io non l’alzerò su di te: io temo Allah, il Signore dei mondi’.”Sura Al Ma’da “La tavola imbandita” V. 27, 28

Caino dopo aver ucciso il fratello, ed essersi pentito scappò via. “La sua passione lo spinse ad uccidere il fratello. Lo uccise e divenne uno di coloro che si sono perduti. Poi Allah gli inviò un corvo che si mise a scavare la terra per mostrargli come nascondere il cadavere di suo fratello. Disse: ‘Guai a me! Sono incapace di essere come questo corvo, sì da nascondere la spoglia di mio fratello?’. E così fu uno di quelli afflitti dai rimorsi”.Sura Al Ma’da “La tavola imbandita”, V. 30-31

Adamo parlò con Allah e disse: “C’è qualcuno che ami più di me, il suo nome è Muhammad”. Allah gli rispose: “Come fai a saperlo se non l’ho ancora creato?”, “C’è scritto il suo nome sul Tuo Trono” rispose Adamo.

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Idrìs: il primo Profeta che salì in cielo

Shis (Dono di Allah) figlio di Adamo fu il secondo Profeta, dopo di lui arrivò Idrìs (pace su di lui).Sapete cosa significa il nome Idrìs?Significa secondo alcune fonti “Lo Studioso” poiché lui studiava sempre i fogli Divini di Adamo e Shìs. E sapete anche quanti libri e fogli Divini sono arrivati sulla terra?Ben 104: 10 Fogli ad Adamo, 50 a Shìs, 30 a Idrìs, 10 ad Abramo.Sono 100, ne mancano 4, ricordate quali?La Torah a Mosè, il Zabùr a Davide, il Vangelo a Gesù e il Corano a Muhammad.

Sapete perché il Corano è così importante?Oltre ad essere il Libro di Dio è l’ultima Rivelazione data a Muhammad per noi uomini.Secondo alcune fonti, il primo ad usare il Calamo e a scrivere era il Profeta Idrìs.Il Profeta Idrìs è il primo Profeta che salì in cielo. Nel viaggio notturno il Profeta Muhammad accompagnato dall’Angelo Gabriele incontrò al quarto cielo Idrìs.

“Ricorda Idrìs nel Libro. In verità era veridico, un Profeta. Lo elevammo in alto luogo. Essi sono coloro che Allah ha colmato [della Sua grazia] tra i profeti discendenti di Adamo, tra coloro che portammo con Noè, tra i discendenti di Abramo e di Israele e tra coloro che abbiamo guidato e scelto. Quando venivano recitati loro i segni del Compassionevole, cadevano in prosternazione , piangendo”. Sura Maryam “Maria” V. 56, 57, 58

Idrìs salì in cielo portato da un angelo senza conoscere la morte, quando salì al quarto cielo Allah concesse all’Angelo della morte Azraìl di prendere la sua anima. Il nome del Profeta Idrìs non è menzionato nella Bibbia dei cristiani, potrebbe essere l’equivalente di Enoch, ma Dio ne sa di più (Allahu a’lam). Il libro di Enoch è un testo apocrifo “nascosto”, attualmente non accolto nella Bibbia ebraica e cristiana, ad eccezione della Bibbia copta. Anche Enoch come il Profeta Idrìs ascende al cielo, fu il primo ad usare il Calamo.

Dal libro apocrifo dei Giubilei, cap.4: “…Enoch fu il primo fra i nati sulla Terra ad apprendere la scrittura” .“Poi Enoch camminò con Dio e non fu più perché Dio l'aveva preso”. Bibbia Genesi Capitolo 5, versetto 24

La Bibbia copta (Etiopia) riporta: Enoc, in un viaggio attraverso l'Universo, vede l'abitazione degli angeli e degli spiriti, il giardino dell'Eden (il Paradiso) Secondo alcune fonti Idrìs -come Enoch- è nato e visse in Egitto.Sapete da quando la gente cominciò ad adorare le statue? Le statue non esistevano all’epoca di Idrìs.La gente credeva in un Dio unico, per anni, era buona e pensava solo al bene. Fra la gente c’erano cinque persone molto buone prima che arrivasse il Profeta Noè (pace su di lui), loro morirono e il Diavolo convinse le persone a costruire delle statue, per ricordare i cinque credenti, ma non li adoravano, credevano in un solo Dio. La gente che venne dopo non sapeva questo ed allora presero le statue come divinità. Nacque così una nuova civiltà di associatori. Noè era l’unico che credeva nel Dio Unico.

“e hanno detto: " Non abbandonate i vostri dei, non abbandonate né Wadd, né Suwâ, né Yaghûth, né Ya'ûq, né Nasr' " ». Sura Nuh “Noè” versetto 23

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Noè (Noah) e il Diluvio Universale

Noè figlio di Lamek, figlio di Mtushlekh, figlio di Khanukh (che è Idrìs) figlio di Yard, figlio di Mihl-aìl, figlio di Kenen, figlio di Anush, figlio di Shìs, figlio di Adamo, padre dell’umanità. Pace su di lui.

Il profeta Noè è nato circa mille anni dopo la morte di Adamo, Allahu al ‘alam (Dio ne sa di più) trasmesso da Al Bukhari. Noè è il primo Profeta che Dio ha mandato sulla terra nel periodo in cui la gente adorava le statue.

“Già inviammo Noè al popolo suo: « Io sono un nunzio esplicito, affinché non adoriate altri che Allah. In verità temo per voi il castigo di un Giorno doloroso». I notabili del suo popolo, che erano miscredenti, dissero: « A noi sembri solo un uomo come noi, e non ci pare che ti seguano altri che i più miserabili della nostra gente. Non vediamo in voi alcuna superiorità su di noi anzi, pensiamo che siate bugiardi». Disse: « Cosa direste, gente mia, se mi appoggiassi su una prova proveniente dal mio Signore e se mi fosse giunta da parte Sua una misericordia che è a voi preclusa a causa della vostra cecità? Dovremmo imporvela nonostante la rifiutiate? O popol mio, non vi chiedo alcun compenso. La mia ricompensa è in Allah. Non posso scacciare quelli che hanno creduto e che incontreranno il loro Signore. Vedo che siete veramente un popolo di ignoranti. O popol mio, chi mi verrà in soccorso contro Allah, se li scacciassi? Non rifletterete dunque? Non vi dico di possedere i tesori di Allah, non conosco l'invisibile e neanche dico di essere un angelo. Non dico a coloro che i vostri occhi disprezzano che mai Allah concederà loro il bene. Allah conosce quello che c'è nelle loro anime. [Se dicessi ciò] certo sarei un ingiusto!». Dissero: « O Noè, hai polemizzato con noi, hai polemizzato anche troppo. Fai venire quello di cui ci minacci , se sei sincero! ». Disse: « Allah, se vuole, ve lo farà venire e voi non potrete sfuggirvi. Il mio consiglio sincero non vi sarebbe d'aiuto, se volessi consigliarvi mentre Allah vuole traviarvi. Egli è il vostro Signore e a Lui sarete ricondotti». Oppure dicono: « Lo ha inventato ». Di': « Se l'ho inventato, che la colpa ricada su di me. Non sono colpevole di ciò di cui mi accusate». Fu ispirato a Noè: « Nessuno del tuo popolo crederà, a parte quelli che già credono. Non ti affliggere per ciò che fanno. Costruisci l'Arca sotto i Nostri occhi e secondo la Nostra rivelazione. Non parlarMi a favore degli ingiusti: in verità saranno annegati ». E mentre costruiva l'Arca, ogni volta che i notabili della sua gente gli passavano vicino si burlavano di lui. Disse: « Se vi burlate di noi, ebbene, allo stesso modo ci burleremo di voi. E ben presto saprete su chi si abbatterà un castigo ignominioso, su chi verrà castigo perenne». Quando giunse il Nostro Decreto e il forno buttò fuori , dicemmo: «Fai salire una coppia per ogni specie e la tua famiglia, eccetto colui del quale è già stata decisa la sorte, e coloro che credono». Coloro che avevano creduto insieme con lui erano veramente pochi. Disse allora [Noè]: «Salite, il viaggio e l'ormeggio sono in nome di Allah. In verità il mio Signore è perdonatore misericordioso». [E l'Arca] navigò portandoli tra onde [alte] come montagne. Noè chiamò suo figlio, che era rimasto in disparte: «Figlio mio, sali insieme con noi, non rimanere con i miscredenti». Rispose: « Mi rifugerò su un monte che mi proteggerà dall'acqua » Disse [Noè]: « Oggi non c'è nessun riparo contro il decreto di Allah, eccetto [per] colui che gode della [Sua] misericordia. Si frapposero le onde tra i due e fu tra gli annegati . E fu detto: « O terra, inghiotti le tue acque; o cielo, cessa!». Fu risucchiata l'acqua, il decreto fu compiuto e quando [l'Arca] si posò sul [monte] al-Jûdî fu detto: « Scompaiano gli empi! » . Noè invocò il suo Signore dicendo: « Signore, mio figlio appartiene alla mia famiglia! La Tua promessa è veritiera e tu sei il più giusto dei giudici! ». Disse [Allah]: « O Noè, egli non fa parte della tua famiglia, è [frutto di] qualcosa di empio. Non domandarmi cose di cui non hai alcuna scienza. Ti ammonisco, affinché tu noi sia tra coloro che ignorano». Disse: « Mi rifugio in Te, o Signore, dal chiederti cose sulle quali non ho

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scienza. Se Tu non mi perdoni e non mi usi misericordia, sarò tra i perdenti ». Fu detto: « O Noè, sbarca con la Nostra pace, e siate benedetti tu e le comunità [che discenderanno] da coloro che sono con te. [Anche] ad altre comunità concederemo gioia effimera e poi verrà loro, da parte Nostra, un doloroso castigo. Questa è una delle notizie dell'ignoto che ti riveliamo. Tu non le conoscevi e neppure il tuo popolo prima di ora. Sopporta dunque con pazienza. In verità i timorati [di Allah] avranno il buon esito». Sura Hud, v.25/ 49

Noè è il primo Profeta che Dio ha mandato per un popolo non credente, è stato mandato per far comprendere l’unicità di Dio, senza associatori, come ha detto Iddio L’Altissimo (Allah Wota-ala)I messaggeri che arrivarono dopo discendono da lui, come ha detto Allah in un versetto del Corano“e facemmo della sua progenie i superstiti”. Sura As-Saffàt (I Ranghi) versetto 77

E disse ancora Iddio L’Altissimo nella Sura Al Hadìd (Il Ferro), versetto 26:“Invero inviammo Noè e Abramo e concedemmo ai loro discendenti la profezia e la Scrittura”.Disse Iddio L’Altissimo: “Ad ogni comunità inviammo un profeta [che dicesse]: « Adorate Allah e fuggite gli idoli !» . Allah guidò alcuni di essi e altri si persero, sviati. Percorrete la terra e vedrete cosa accadde a coloro che accusarono di menzogna [i messaggeri]”.Sura An-Nahl (Le Api), versetto 37

“Chiedi ai Nostri messaggeri che inviammo prima di te, se mai indicammo dèi da adorare all'infuori del Compassionevole”. Sura Az-Zukhruf (Gli Ornamenti d'Oro) V. 45

“Non inviammo prima di te nessun messaggero senza rivelargli: « Non c'è altro dio che Me. AdorateMi!». Sura Al Anbiyà (I Profeti), versetto 25

E Noè Disse al suo popolo:« O popol mio, adorate Allah! Per voi non c'è altro dio che Lui. Temo, per voi, il castigo di un Giorno terribile.Sura Al Aràf, versetto 59

E disse ancora Noè di non adorare altro dio, come nella sura Hud, versetto 26, che dice: “affinché non adoriate altri che Allah”.

Il Profeta è citato in molte Sure, come nell’intera Sura che porta il suo nome.Noè invitava la gente sulla Retta Via, la notte e il giorno, in pubblico e in privato, li avvertiva sempre, ma non lo ascoltarono e continuarono ad essere miscredenti. Lo odiavano, lo insultavano e minacciavano, per tutto il tempo.

“I notabili del suo popolo dissero: «Ti vediamo manifestamente sviato ».Disse: « O popol mio, non c'è errore in me, non sono che un messaggero del Signore dei mondi! Vi riferisco i messaggi del mio Signore, vi dò sinceri consigli e ho ricevuto da Allah la conoscenza di ciò che ignorate”.Sura Al A’ràf v. 60, 61, 62

“I notabili del suo popolo, che erano miscredenti, dissero: « A noi sembri solo un uomo come noi, e non ci pare che ti seguano altri che i più miserabili della nostra gente. Non vediamo in voi alcuna superiorità su di noi anzi, pensiamo che siate bugiardi». Sura Hud, versetto 27

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Quando c’è la Verità dobbiamo seguirla, senza indugiare, poiché proviene da Dio, la Verità è una Misericordia di Iddio L’Altissimo da afferrare, un Vero Dono, riflettete.Noè, un uomo apparentemente come gli altri agli occhi della sua gente, in realtà un Messaggero di Dio. E loro invece di seguire i suoi insegnamenti e consigli cosa facevano? Lo deridevano, si burlavano di lui e dei credenti. I poveri, i più deboli lo ascoltavano e i miscredenti dicevano: “ Ma che fate, non siete per niente intelligenti, voi credete a quello che dice”.

Sura Hud, versetto 28:Disse: « Cosa direste, gente mia, se mi appoggiassi su una prova proveniente dal mio Signore e se mi fosse giunta da parte Sua una misericordia che è a voi preclusa a causa della vostra cecità? Dovremmo imporvela nonostante la rifiutiate?”

Disse Noè: “Voi odiate la Misericordia di Iddio L’Altissimo, cosa volete, devo obbligarvi a vedere una cosa che non volete? Non vi preoccupate nemmeno di ascoltare queste parole rispettose e delicate. Parole di Iddio L’Altissimo per la gente”

Sura Ta-ha, versetto 44:“Parlategli con dolcezza. Forse ricorderà o temerà [Allah]”.

“Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la buona parola e discuti con loro nella maniera migliore. In verità il tuo Signore conosce meglio [di ogni altro] chi si allontana dal Suo sentiero e conosce meglio [di ogni altro] coloro che sono ben guidati. Sura An- nahl (Le Api), versetto 125

“Disse: « Cosa direste, gente mia, se mi appoggiassi su una prova proveniente dal mio Signore e se mi fosse giunta da parte Sua una misericordia che è a voi preclusa a causa della vostra cecità? Dovremmo imporvela nonostante la rifiutiate? O popol mio, non vi chiedo alcun compenso. La mia ricompensa è in Allah. Non posso scacciare quelli che hanno creduto e che incontreranno il loro Signore. Vedo che siete veramente un popolo di ignoranti. O popol mio, chi mi verrà in soccorso contro Allah, se li scacciassi? Non rifletterete dunque?”Sura Hud, versetti 28,29,30

Noè disse: “Io voglio il compenso di Allah il Glorioso”“Al Ajra Wathawàb Minnallah Azawajàl”Noè disse:“O popol mio chi mi aiuta, chi altri se non Dio, se mando via i credenti chi mi aiuta se non Lui?” Ed è per questo che i miscredenti coreisciti chiesero al Profeta Muhammad (saw) di allontanare i credenti poveri come Ammàr, Suhayb, Bilàl, Khabbàbb ecc.Allah gli disse di non scacciarli, come disse nella Sura Al Qahf (La Caverna) e Al An’am (Il Bestiame)

Sura Al Baqara (La Giovenca) versetti 1, 2, 3:“Alif, Lâm, Mîm. Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i timorati, coloro che credono nell'invisibile, assolvono all'orazione e donano di ciò di cui Noi li abbiamo provvisti”.

Il Profeta disse:“Non sono un re, sono un servo di Dio, un Messaggero, non potrò avere la sapienza di Dio, Colui che mi ha concesso la conoscenza, ognuno saprà solo ciò che Dio Vuole”.

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Solo Dio concede ciò che Lui Vuole, e tutto quanto possediamo è solo grazie a Lui.Sura Hud, versetto 31:“Non vi dico di possedere i tesori di Allah, non conosco l'invisibile e neanche dico di essere un angelo. Non dico a coloro che i vostri occhi disprezzano che mai Allah concederà loro il bene. Allah conosce quello che c'è nelle loro anime. [Se dicessi ciò] certo sarei un ingiusto!».Significa:“Non posso testimoniare per loro se fanno il bene verso Dio nel Giorno del Giudizio, Dio li ricompensa per quello che hanno nelle loro anime”.

Sura Ash-Shu’arà (I Poeti) v. 111/115:Risposero: « Dovremmo credere in te nonostante che siano i più miserabili [di noi] a seguirti?». Disse [Noè]: « Io non conosco il loro operato. Il giudizio su di loro spetta al mio Signore. Se solo ne foste consapevoli! Non sarò certo io a respingere i credenti. Io non sono altro che un nunzio esplicito».

“Già inviammo Noè al suo popolo; rimase con loro mille anni meno cinquant'anni. Li colpì poi il Diluvio perché erano ingiusti. Salvammo lui e i compagni dell'Arca. Ne facemmo un segno per i mondi”.Sura Al Ankabùt (Il Ragno) v. 14, 15

Visse con loro mille anni meno 50= 950 anni. Ed arrivò il Diluvio, sono loro gli ingiusti. Per tutti quegli anni non credevano in lui tranne pochi di loro, i credenti.La gente nei secoli successivi seguirono le credenze sbagliate dei loro antenati che erano ostili a Noè.

“Pregò Noè: « Signore, non lasciare sulla terra alcun abitante che sia miscredente! Se li risparmierai, travieranno i Tuoi servi e non genereranno altro che perversi ingrati”. Sura Nuh (Noè) versetti 26, 27

Dissero: « O Noè, hai polemizzato con noi, hai polemizzato anche troppo. Fai venire quello di cui ci minacci , se sei sincero! ».Disse: « Allah, se vuole, ve lo farà venire e voi non potrete sfuggirvi. Dio ha la potenza di castigare chi se lo merita, e non c’è nulla che possa fermarlo, Lui dice “Sii, ed essa è, Kon fayakùn”. Sura Hud, versetti 32, 33

Disse: « Allah, se vuole, ve lo farà venire e voi non potrete sfuggirvi. Il mio consiglio sincero non vi sarebbe d'aiuto, se volessi consigliarvi mentre Allah vuole traviarvi. Egli è il vostro Signore e a Lui sarete ricondotti». Sura Hud, versetti 33 e 34

Se Allah (swa) Vuole una persona che non segue la Retta Via, lo conduce verso essa, Allah sceglie chi vuole Lui.ALLAH, Colui al di fuori del Quale non c’è altro dioAL AZIZ, L’EccelsoAL HAKIM, Il SaggioAL ALIM, Il Sapiente

Sura Hud, versetto 36:Fu ispirato a Noè: « Nessuno del tuo popolo crederà, a parte quelli che già credono. Non ti affliggere per ciò che fanno.

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Sura Nuh (Noè), versetto 26:Pregò Noè: « Signore, non lasciare sulla terra alcun abitante che sia miscredente!

Noè arrivò al massimo della sua collera, lui vide che non ci fu nulla di buono in loro nemmeno un atomo di bene, ed invocò Dio contro di loro. “Se li risparmierai, travieranno i Tuoi servi e non genereranno altro che perversi” Sura Nuh (Noè), versetto 27

E’anche per questo motivo che fece l’invocazione contro i miscredenti.“Invero Ci invocò Noè e fummo i migliori a rispondergli: salvammo lui e la sua famiglia dall'angoscia più grande”.Sura As-Sâffât (I Ranghi) v. 75, 76 “E quando in precedenza Noè implorò, Noi gli rispondemmo e lo salvammo dal terribile cataclisma, insieme con la sua famiglia”.Sura Al Anbiyà (I Profeti), versetto 76 Disse: « O Signor mio, la mia gente mi tratta da bugiardo. Apri una via tra me e loro , e salva me e i credenti che sono con me ».Sura Ash-Shu'arâ' (I Poeti)v. 117, 118

“Prima di loro il popolo di Noè gia tacciò di menzogna. Tacciarono di menzogna il Nostro servo e dissero: «E' un pazzo». Lo diffidarono [dal predicare]. Invocò il suo Signore: « Sono sopraffatto: fa' trionfare la Tua causa» .Sura Al-Qamar (La Luna)v. 9, 10

I miscredenti non credono alla parola di Dio e ai Suoi Miracoli. Per questo motivo Iddio L’Altissimo fece costruire a Noè un’Arca, non ci fu niente di simile né prima né dopo di essa.“Quando arriverà il Diluvio non chiedetemi di fermarlo perchè è deciso, siete un popolo maledetto, miscredente, perciò non lo fermerò. Anche nell’Aldilà avrete il cuore chiuso e duro come la pietra!”.

Loro persino nell’Aldilà non ammetteranno che è arrivato un Messaggero (Noè) per avvisarli, come riferisce Al Bukhari nell’hadith:Il Profeta Muhammad (sallallahu ‘aleyhi wa sallam) disse: “ Arriva Noè con la sua gente, Allah si rivolge a Noè: “Dimmi Noè, hai dato a loro il Messaggio?” Noè risponde: “Si, mio Signore”. Allah si rivolge al suo popolo “Noè vi ha avvisato?” rispondono “No, non è mai stato mandato a noi un Profeta”, Allah chiede a Noè “Chi farà testimonianza della tua missione che li hai avvisati?” Noè risponde “Muhammad e la sua comunità”, finchè la comunità di Muhammad dirà “Si nostro Signore, lui ci ha avvisato”.

“E così facemmo di voi una comunità equilibrata , affinché siate testimoni di fronte ai popoli e il Messaggero sia testimone di fronte a voi. Non ti abbiamo prescritto l'orientamento se non al fine di distinguere coloro che seguono il Messaggero da coloro che si sarebbero girati sui tacchi. Fu una dura prova, eccetto che per coloro che sono guidati da Allah. Allah non lascerà che la vostra fede si perda. Allah è dolce e misericordioso con gli uomini”. Sura Al-Baqara (La Giovenca) versetto 143

Questa comunità testimonierà che il Profeta è sincero, veridico, Assadiq. Testimonierà che Dio mandò Noè con la Verità, che avvisò la sua gente in tutti i modi. Disse a loro di non fare cose ingiuste ed inutili, li invitò al bene, fece il possibile.

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“Quando arriverà il Diluvio non chiedetemi di fermarlo perchè è deciso, siete un popolo maledetto, miscredente, perciò non lo fermerò. Anche nell’Aldilà avrete il cuore chiuso e duro come la pietra!”.Sapete come Noè (pace su di lui) costruì l’Arca?Piantò con l’ordine di Dio gli alberi, che maturarono dopo 100 anni. Aspettò, dopodiché cominciò a lavorare il legno degli alberi per altri 100 anni per costruire l’Arca, ed aspettò altri 100 anni per il Diluvio.Dopo l’Arca e il Diluvio gli uomini cominciarono a costruire le barche, le navi ecc. Noè è stato il primo falegname e l’Arca fu la prima imbarcazione a solcare le acque. Il Profeta è stato ispirato da Dio per costruire l’Arca.

Sura Al Mu’minùn “I credenti”, versetti 26, 27:Disse [Noè]: «Signore, aiutami, mi trattano da impostore». Perciò gli ispirammo: «Costruisci un'Arca sotto i Nostri occhi secondo quello che ti abbiamo ispirato. Poi, quando giungerà il Decreto Nostro e ribollirà la fornace , allora imbarca una coppia per ogni specie e la tua famiglia, eccetto colui contro il quale è già stata emessa la sentenza. E non Mi rivolgere suppliche in favore degli ingiusti: saranno annegati”.

Noè ha costruito l’Arca sotto l’occhio vigile di Iddio L’Altissimo, ha avuto la Rivelazione del Diluvio da Dio. Perché non è arrivato prima il Diluvio? Perché è per i credenti che erano con Noè.

E per quale motivo per aspettare ci sono voluti ben 300 anni?I credenti sapevano del Diluvio, aspettavano il momento, questo era un esame della loro fede, della loro pazienza. Riflettete, perché Dio ha dato come soluzione ai credenti il rifugio all’interno dell’Arca? Per salvarli – in quanto puri credenti- dal Diluvio che avrebbe ripulito la terra dai peccatori. Noè, Profeta di Dio sapeva che presto per i miscredenti ci sarebbe stato questo castigo, ma non sapeva quando sarebbe arrivato.Perché non lo sapeva?Con l’investitura di Profeta di Dio egli era più elevato degli uomini comuni, era come gli altri profeti, però solo Dio può conoscere la data giusta di un evento.C’è anche un’altra spiegazione: l’unità, la fratellanza fra i credenti. Ogni giorno la gente chiedeva se fosse arrivato il Segno “O Profeta è arrivato il Segno?”, “No –rispose- non è ancora arrivato”, “Quando lo saprai, -disse uno di loro- sappi che io sono dove tu sai”.Se l’avessero saputo non sarebbero andati tutti i giorni da Noè e non ci sarebbe stata l’unione fra i credenti (Allahu a’lam) Dio ne sa di più.Questa è la prova che noi musulmani dobbiamo stare sempre in contatto l’uno con l’altro, frequentarci costantemente. Un esempio, se voi avreste saputo al loro posto la data giusta del Diluvio vi sareste precipitati all’ultimo momento, per quella data, mentre gli altri giorni non sareste andati a chiedere e quindi non ci sarebbe stato quel rapporto, quel contatto continuo con gli altri credenti, giusto?È da notare un comune denominatore tra tutti i profeti: la pazienza.Noè costruì l’Arca di tre piani, molto lunga, larga ed alta. Al primo piano c’erano tutti i tipi di animali, a coppie (maschio e femmina), al secondo gli uomini e le donne, solo coloro che credevano, ed al terzo tutti i tipi di uccelli, sia maschio che femmina.C’era un tetto che riparava dalla tempesta.

“Quando giunse il Nostro Decreto e il forno buttò fuori , dicemmo: «Fai salire una coppia per ogni specie e la tua famiglia, eccetto colui del quale è già stata decisa la sorte, e coloro che credono».Sura Hud, versetto 40

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Coloro che avevano creduto insieme con lui erano veramente pochi.Noè salì sull’Arca:“Quando poi vi sarete sistemati nell'Arca, tu e coloro che saranno con te, di': « Sia lodato Allah che ci ha salvato dagli ingiusti! »; e di': « Signore, dammi approdo in un luogo benedetto, Tu sei il migliore di coloro che danno approdo!». Al Mu’minùn “I credenti” v. 28, 29

“Ha creato tutte le specie e vi ha dato vascelli e animali sui quali montate, sicché possiate sedere sui loro dorsi e ricordiate i favori del vostro Signore dicendo: «Gloria a Colui che ha messo tutto ciò a nostro servizio, mentre non eravamo neppure in grado di domarli ! In verità noi ritorneremo verso il nostro Signore» . Sura Az-Zukhruf ( Gli Ornamenti d'Oro), v. 12, 13, 14

Così disse il Profeta Muhammad quando emigrò:E di': " O Signor mio, fammi entrare con la verità e fammi uscire con la verità, e concedimi potere e ausilio da parte Tua".Sura Al Isrâ' (Il Viaggio Notturno) versetto 80

Il Profeta Noè disse di invocare Iddio L’Altissimo:«Salite, il viaggio e l'ormeggio sono in nome di Allah. In verità il mio Signore è perdonatore misericordioso».Sura Hud versetto 41

Disse proprio “In nome di Allah”, “Bismillah”. Dio Ci ha insegnato che prima di cominciare qualcosa dobbiamo dire Bismillah “In nome di Allah”, questa è la Basmala.

C’è un hadith del Profeta Muhammad (saw) che dice:“Se voi fate qualcosa senza dire Bismillah è come se quella cosa è incompleta”.

Sura Hud versetto 48:Fu detto: « O Noè, sbarca con la Nostra pace, e siate benedetti tu e le comunità [che discenderanno] da coloro che sono con te. [Anche] ad altre comunità concederemo gioia effimera e poi verrà loro, da parte Nostra, un doloroso castigo”.

Non c’è mai stata una tempesta così forte prima, un’acqua così abbondante, non era come la tempesta e la pioggia comune che noi conosciamo. Era qualcosa di indescrivibile, spazzò via tutto, eccetto l’Arca. Le onde erano altissime come le montagne. L’acqua usciva dappertutto, da tutta la terra.

Sura Al Qamar (La Luna) v. 10/ 13:Invocò il suo Signore: « Sono sopraffatto: fa' trionfare la Tua causa» . Spalancammo le porte del cielo ad un'acqua torrenziale, e da tutta la terra scaturirono sorgenti e le acque si mescolarono in un ordine prestabilito. E lo portammo su [quella fatta di] tavole e chiodi”.

Dio ha voluto salvare i credenti. Prendiamo come esempio una nave grandissima e potente di questi tempi, tecnologicamente perfetta, basta un improvviso cambio di tempo, una tempesta fortissima, con onde altissime che travolgono l’intera nave, inghiottita dalle onde del mare, che la fanno affondare. La sua tecnologia non può nulla di fronte alla natura di Dio.

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Tutti annegarono compreso un figlio del Profeta che era miscredente. Noè insistette con lui, per fargli cambiare idea, gli disse di salire sull’Arca, ma il giovane non volle, salì sulla montagna ed annegò con gli altri.

“E l’Arca navigò portandoli tra onde alte come montagne. Noè chiamò suo figlio, che era rimasto in disparte: ‘Figlio mio, sali insieme con noi, non rimanere con i miscredenti’. E rispose: ‘Mi rifugerò su un monte che mi proteggerà dall’acqua’. Disse Noè: ‘Oggi non c’è nessun riparo contro il decreto di Allah, eccetto per colui che gode della Sua misericordia’. Sura Hud, V. 42/43

Il figlio di Noè si chiamava Yam, fratello di Sam, Ham e Yafith. Era un figlio ribelle, disobbediva sempre al padre, le sue opere non erano affatto buone, non seguiva la strada di Noè, la religione del padre, così annegò fra gli annegati. I credenti invece si salvarono con suo padre e non avevano alcun legame di parentela con lui. La fratellanza nella fede è più forte della fratellanza di sangue, questo è un esempio, chi segue la strada giusta sarà ricco, perché la sua ricchezza sarà il Paradiso, Al Janna. Dio salverà il fedele che avrà le opere buone, che farà del bene.

“Salvammo lui e quelli che erano insieme con lui sull'Arca stracolma. Gli altri li annegammo. Ecco certamente un segno, tuttavia la maggior parte di loro non crede. In verità il tuo Signore è l'Eccelso, il Misericordioso!” Sura Ash-Shu'arâ' (I Poeti) v. 119/ 122

“Salvammo lui e i compagni dell'Arca. Ne facemmo un segno per i mondi”. Sura Al-'Ankabût (Il Ragno) versetto 15

“La lasciammo come segno . C'e qualcuno che se ne ricorda? Quale fu il Mio castigo, quali i Miei moniti ! Invero abbiamo reso facile il Corano, che vi servisse da Monito. C'e qualcuno che rifletta [su di esso]?” Sura Al-Qamar (La Luna) v. 15, 16, 17

“A causa dei loro peccati sono stati affogati e poi introdotti nel Fuoco, e non trovarono nessun soccorritore all'infuori di Allah. Pregò Noè: « Signore, non lasciare sulla terra alcun abitante che sia miscredente! Se li risparmierai, travieranno i Tuoi servi e non genereranno altro che perversi ingrati”. Sura Nûh (Noè) v. 25, 26, 27

“Fu detto: « O Noè, sbarca con la Nostra pace, e siate benedetti tu e le comunità [che discenderanno] da coloro che sono con te. [Anche] ad altre comunità concederemo gioia effimera e poi verrà loro, da parte Nostra, un doloroso castigo”. Sura Hûd versetto 48

Sura As-Sâffât (I Ranghi) versetto 77: “e facemmo della sua progenie i superstiti”.

Tutte le razze del mondo sulla terra sono figli di Adamo, di Noè e dei suoi tre figli Sam, Ham e Yafith. “Racconta loro la storia di Noè , quando disse al suo popolo: « O popol mio, se la mia presenza e il mio richiamo ai segni di Allah vi sono insopportabili, io mi affido ad Allah. Prendete le vostre decisioni insieme coi vostri consoci e non abbiate scrupoli [nei miei confronti]. Stabilite quello che volete fare di me, senza porre indugi. E se mi voltate le spalle, non vi chiedo ricompensa alcuna. La mia ricompensa è in Allah, e ho ricevuto l'ordine di essere uno dei musulmani ». Lo trattarono da bugiardo. Noi lo salvammo, lui e coloro che erano nell'Arca con lui, li facemmo successori; e affogammo coloro che tacciavano di menzogna i Nostri segni. Guarda quello che è successo a coloro che erano stati avvertiti. Dopo di lui mandammo altri messaggeri ai loro popoli. Vennero loro con le prove, ma [la gente] non volle credere a ciò che in principio aveva tacciato di menzogna. Così suggelliamo i cuori dei trasgressori”.Sura Yunus (Giona) v. 71/74

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Hud: il primo Profeta arabo

Hud (as) figlio di Shalekh, figlio di Arfahshas, figlio di Sam, figlio di Noè (as). Fra Noè e Hud sono passate 4 generazioni. Dopo il Diluvio la terra rimase pulita dai miscredenti, dalle statue, dall’idolatria, e diventò una terra nuova, con credenti veri. Tutti credevano in Dio.Passarono secoli dal Diluvio, la gente tornò nella miscredenza. Gli ‘Ad era il popolo di Hud.

Perché si chiamavano ‘Ad? Il nome significa “il ritorno dopo il diluvio” poichè tornarono alla miscredenza.

“E agli 'Âd [inviammo] il loro fratello Hûd : « O popol mio, disse, adorate Allah. Per voi non c'è altro dio che Lui. Non Lo temerete?» I notabili del suo popolo - che erano miscredenti - dissero: « Ci pare che tu sia in preda alla stoltezza e crediamo che tu sia un bugiardo». Disse: « Non c'è stoltezza in me, sono messaggero del Signore dei mondi. Vi riferisco i messaggi del vostro Signore e sono per voi un consigliere affidabile. Vi stupite che vi giunga un richiamo da parte del vostro Signore per il tramite di uno dei vostri uomini che vi ammonisce? Ricordatevi di quando vi designò successori del popolo di Noè e accrebbe la vostra prestanza nel mondo. Ricordate i benefici di Allah, affinché possiate prosperare ». Dissero: « Sei venuto per far sì che adoriamo Allah, l'Unico, abbandonando quello che adoravano i nostri avi? Se sei sincero, mostraci quello di cui ci minacci. » Disse: « Ecco che il vostro Signore ha fatto cadere su di voi supplizio e collera! Volete polemizzare con me sui nomi che voi e i vostri avi avete inventato senza che Allah vi abbia concesso a riguardo alcuna autorità? Aspettate e anch'io rimarrò in attesa insieme a voi ». Abbiamo salvato lui e coloro che erano con lui, per Nostra misericordia e cancellato anche le tracce di coloro che smentivano i Nostri segni e non credevano”.Sura Al-A'râf v. 65/72

La storia del profeta Hud e del suo popolo è nel Corano e non è citata né nella Bibbia, né nella Torah. Gli ‘Ad erano fortissimi, altissimi una 60ina di cubiti, Dio l’Altissimo ha detto nel Corano che non ha creato altre tribù come loro nel mondo, né prima, né adesso. Erano persino più forti dei tanto temuti faraoni. Se qualcuno diceva a loro di prendere una roccia dalla montagna la prendevano con facilità.

“Non hai visto come il tuo Signore ha trattato gli 'Âd? e Iram dalla colonna, senza eguali tra le contrade”. Sura Al Fajr (L’Alba) versetto 6, 7, 8

Gli ‘Ad vivevano in una parte denominata Al-Ahqàf, cioè le montagne di sabbie mobili. Questa terra esiste ancora oggi, una testimonianza per gli uomini di tutti i tempi. I sapienti, gli Ulemà, gli studiosi americani hanno scoperto con telescopi e con tecnologie avanzate tracce di civiltà antica sotto le sabbie mobili di Al-Ahqàf. Esisteva il fiume, palazzi, e castelli come racconta il Corano.Al-Ahqàf prima che arrivasse la miscredenza e che diventassero montagne di sabbie mobili era una terra verde bellissima, ricca di piante e fiumi.

“Eleverete un edificio su ogni collina, [solo] per futilità? E costruirete fortezze come se doveste vivervi in perpetuo?” Sura Ash-Shu'arâ'(I Poeti) versetti 128, 129

Gli ‘Ad costruirono case come castelli, avevano ricchezze e tanta cultura.

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Sura Al-A'râf versetto 69:“Ricordatevi di quando vi designò successori del popolo di Noè e accrebbe la vostra prestanza nel mondo”.Erano creature diverse dalle altre civiltà. Dopo tanti secoli tornò il Diavolo, che fece le stesse cose con gli ‘Ad, come le fece con il popolo di Noè. Costruirono statue da adorare, tornò lo Shirk (idolatria), la miscredenza e la cattiveria. Esistono tribù forti come loro adesso? No. E dove è finita questa tribù, è scomparsa? Dio li ha annientati tutti, con la loro miscredenza e superbia, erano lontanissimi da Lui. Hud è il primo Profeta arabo, lo sapete?

Quali sono i profeti arabi?

C’è un Hadith del Profeta Muhammad (saw) trasmesso da ibn Hebbàn:“Abi Dherr chiese al Profeta Muhammad: ‘chi è il primo Profeta arabo?’ e il Profeta rispose: ‘ci sono 4 profeti arabi Hud, Salih, Sciu’aib e il tuo Profeta (inteso Muhammad)”.

Hud è il primo che parlò la lingua araba. “E ricorda il fratello degli ‘Ad (Hud- pace su di lui)”,

Perché fratello degli ‘Ad?Perché lui li amava sinceramente con il cuore, non era fratello di sangue. Aveva un carattere buono, dolce e gentile con il suo popolo. E’ un esempio per noi, quando vuoi avvisare qualcuno di qualcosa estremamente importante, devi farlo con amore, parlare con il cuore, con dolcezza. Il nome Hud significa proprio (misericordia, dolcezza, Pace, tranquillità), così era il suo carattere.

Sura Ash-Shu'arâ' (I Poeti) versetto 124:“[Ricorda] quando il loro fratello Hûd disse loro: «Non sarete dunque timorati?”

Ciò significa che: “Avete dimenticato popolo degli ‘Ad quello che è successo al popolo di Noè? Non sarete dunque timorati? Dio vi ha mandato la benedizione su di voi, vi ha donato buona salute, tutto quello che possedete è solo grazie a Lui, dovete ringraziarlo, essergli riconoscenti. Arriverà ancora un tremendo castiga se non starete attenti, se non sarete timorati. Hud si preoccupava di loro. E loro cosa facevano? Cosa pensavano di Hud?Lo deridevano, credevano fosse un pazzo mentitore, come succedeva a Noè con il suo popolo. Lui si preoccupava per loro e diceva “O popol mio, o fratelli adorate Allah”e loro irriconoscenti rispondevano “sei un pazzo, che dici? sei uno dei bugiardi”.Il Profeta era paziente, dolce con loro nonostante le dure parole nei suoi confronti.“Sono un Messaggero di Dio, Signore dei mondi, vi porto il Messaggio di Iddio L’Altissimo e vi avviso con onestà”.Loro non riuscivano a credere che uno come loro fosse un Messaggero di Dio. Così anche Noè (as), era stato mandato per avvisare il suo popolo, che non credeva alle sue parole, poichè era un uomo come loro, uno della sua gente. Iddio L’Altissimo aveva scelto come Profeta uno del popolo proprio per avvisarli. Come accadde in seguito con gli altri profeti. Ricordate che Dio vi ha dato il sostenimento, la sua benedizione: “per farvi vincere”. E loro rispondevano : “Sei venuto per farci adorare il Dio Unico ed abbandonare ciò che adoravano i nostri avi? Fai venire quello che dici se sei uno dei sinceri”.“O popol mio, io non voglio nulla da voi, questa è la mia missione, faccio tutto questo per amor di Dio, Colui che mi ha creato credente. Non avete un cervello per pensare? Non siete gente di intelletto? O popol mio credete, chiedete perdono a Dio, pentitevi davanti a Lui, Vi manda la misericordia, la benedizione, il sostentamento anche di più di quello che possedete e desiderate. Cosa volete di più?”

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E dissero: “Hud, tu non sei venuto con un Segno chiaro, un Miracolo, per farci capire che sei un Profeta e anche se ci mostrassi un Segno, noi non lasceremo i nostri dei. Non ti crediamo! Cosa dovremo pensare di te? noi li adoriamo perché ci aiutano e se arriva qualcosa di brutto è solo colpa tua perché non li adori. Loro ti hanno maledetto”.Hud disse:“Dio testimonia e anche voi testimoniate che io non adoro quello che voi adorate e associate con Dio”.Questo è il Miracolo di Hud, che disse: “Ammazzatemi subito, tutti voi se potete, non lasciate passare troppo tempo, ammazzatemi adesso! ho fiducia in Dio nel mio e vostro Signore”.

Sura Hud, versetti 53, 54, 55:“Dissero: « O Hûd, non ci hai recato nessuna prova, non vogliamo abbandonare i nostri dei per una tua parola e non crediamo in te. Possiamo solo dire che uno dei nostri dei ti ha reso folle». Disse: « Mi sia testimone Allah, e siate anche voi testimoni, che rinnego tutto ciò che associate all'infuori di Lui”.

Perché non l’hanno ammazzato? Perché lui aveva fiducia in Dio, sapeva che era con lui in quel momento, questo è un Miracolo! il Miracolo di Hud, grazie a Iddio L’Altissimo.

Bismillah Tawakkaltu ‘ala Allah wala haula wala quwwata illa billahSignifica “In nome di Allah ripongo in Allah tutta la mia fiducia; non c’è forza, non c’è potenza se non in Allah”. Ed è un’invocazione che si fa ogni volta che si esce di casa.Cos’è la fiducia in Dio?La fiducia in Lui è fondamentale, importantissima.Un giorno riposava il nostro Profeta Muhammad (saw). Aveva appeso in un ramo di un albero la sua spada. Passò un miscredente che vide il Profeta dormire e la sua spada. Prese la spada del Profeta per ammazzarlo mentre dormiva e disse: “Muhammad chi ti salverà adesso?- puntando la spada alla gola del Profeta che rispose: “La fiducia in Dio (ALLAH!)” e la spada cadde dalle mani del miscredente. Il Profeta Muhammad la riprese e puntò la spada alla gola del miscredente e disse:“Chi ti salverà adesso da me?” Il miscredente rispose: “O Muhammad non ti ho fatto nulla, lasciami stare, ti prego” e il Profeta lo lasciò. Il Profeta Muhammad disse in quelle circostanze che aveva fiducia in Allah, di fronte alla morte, al contrario del miscredente.

Come fece il Profeta Mosè (as):“Quando le due schiere si avvistarono, i compagni di Mosè dissero: «Saremo raggiunti!». Disse [Mosè]: « Giammai, il mio Signore è con me e mi guiderà». Sura Ash-Shu’arà (I Poeti), versetti 61, 62

Questa è la fiducia in Dio. Questo è ciò che accadde ai profeti. E alla gente come noi?Un gruppo di immigrati lasciò il loro paese per un vita migliore in un paese straniero. Sembrava ormai che i loro sogni si sarebbero realizzati: una vita agiata, un lavoro onesto e sicuro per poter mantenere con i soldi guadagnati le loro famiglie rimaste al paese d’origine. Una storia come tante altre di extracomunitari penserete. Il sogno si interruppe durante il viaggio, la nave cominciò ad affondare, acqua dappertutto, la gente fu in preda al panico, cominciò a piangere disperata, sembrava ormai la fine, fino a quando uno di loro cominciò a recitare il Corano e a fare invocazioni a Dio. La gente pregò assieme al musulmano, anche persone di altre fedi. In quel momento il musulmano invocò Iddio L’Altissimo, ripose tutta la

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fiducia in Lui, sperando fino all’ultimo nella salvezza, se non del corpo almeno della propria anima. Arrivarono i primi soccorsi, la gente si salvò, l’incubo finì. La fiducia in Dio e le invocazioni salvarono quel gruppo di immigrati. Questa è una storia vera, un esempio di speranza e fede in Dio.Speranza in Dio anche di fronte a malattie incurabili, divorzi o separazioni, perdita di un posto di lavoro, perdita di affetti ed altro. La fiducia in Dio per tutto.“Non c’è una persona che cammina sulla terra che Iddio L’Altissimo non gli prenda la mano” disse Hud (as).

Dalla Sura Hud versetti 56, 57:“Invero io confido in Allah, mio Signore e vostro Signore. Non c'è creatura che Egli non tenga per il ciuffo . Il mio Signore è sul retto sentiero ».[Anche] se volgerete le spalle, io vi ho comunicato quello per cui sono vi sono stato inviato. Il mio Signore sostituirà il vostro popolo con un altro, mentre voi non potrete nuocerGli in nulla. In verità il mio Signore è il Custode di tutte le cose”.

La gente di Noè e il popolo di Hud non credeva al loro Profeta perché mangiava e beveva come loro. Temevano di essere fra i perdenti se l’avessero seguito ed obbedito. Non credevano nell’altra vita, solo in questa vita “viviamo e moriamo e non saremo risuscitati”.Dicevano le stesse parole della gente di oggi, di certa gente dei nostri tempi.“Li colpì il Grido in tutta giustizia e li rendemmo come detriti portati dalla corrente. Periscano per sempre gli ingiusti”. È questo ciò che accadde ai miscredenti.La gente di adesso come di allora perde tempo in cose futili, anche nella costruzione di edifici enormi. Si sentono immortali? come se dovessero vivere per sempre o il più a lungo possibile, si illudono ma tutto torna a Dio. Vogliono farsi notare dagli altri, mostrare le loro ricchezze in questa vita, incuranti dell’altra vita. Dobbiamo stare attenti a non eccedere, a non esagerare. Perché tanto spreco inutile? Perché amano questa vita più dell’altra. E quando colpirete, lo farete come tiranni. Dice il Corano. Saranno spietati, cattivi quando combatteranno in guerra, e non solo, non guarderanno in faccia a nessuno. Non avranno misericordia di nessuno, saranno dei veri tiranni.

Dalla Sura Fussilat ("Esposti chiaramente") versetto 15:“Gli 'Âd furono ingiustamente superbi sulla terra e dissero: « Chi è più forte di noi?». Ma come, non avevano visto che Allah, Che li aveva creati, era più forte di loro? Negarono i Nostri Segni”.

Ecco i tre motivi per far arrivare a loro il Grande castigo.• la loro superbia e lo spreco di denaro• la costruzione di palazzi enormi perché non credevano nell’Aldilà e nella morte.• Perchè non avevano cuore, non guardavano in faccia a nessuno.

Riflettete, sono situazioni anche attuali. E poi? Arrivò il castigo!

Sura Al-Mu'minûn (I Credenti) versetto 41:“Li colpì il Grido in tutta giustizia e li rendemmo come detriti portati dalla corrente. Periscano per sempre gli ingiusti”.

Loro nella loro superbia si dimenticarono che Dio è L’Altissimo, il Fortissimo, il loro Creatore. Li colpì il Grido, che in arabo significa “assayaha”, un grido disumano, terribile e agghiacciante, diventarono come detriti, furono portati via dalla corrente.Il fiume diventò asciutto, finì il cibo, gli alberi morirono, la vita cambiò completamente, questa è solo una piccola parte del castigo verso i miscredenti e loro erano ancora vivi, non tutti però. Dopo il Grido videro una nuvola nera, pensavano che fosse la pioggia.

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Sura Al-'Ahqâf versetto 24:“Quando videro una densa nuvola dirigersi verso le loro valli, dissero: «Ecco una nuvola, sta per piovere». No, è proprio quello che cercavate di affrettare, è un vento che porta seco un doloroso castigo”.

Credevano fosse la misericordia che li avrebbe salvati e invece no! Fu il castigo di Dio, fortissimo, indescrivibile, una tempesta freddissima durata 7 notti e 8 giorni, un vento incredibile che prendeva ognuno di loro e li scaraventava con violenza disintegrandoli in mille pezzi coma la lama di una spada. I loro corpi divisi dalla testa, ogni parte staccata dal corpo, come la palma senza testa. Non sopravvisse nessuno. È questo il seguito del castigo. Mai credersi superiori, superbi e potenti, tutto questo porta alla rovina. Dio li punì severamente, è ciò che si meritavano.

Sura Al-Hâqqa (L'Inevitabile) versetti 6, 7, 8:“mentre gli 'Âd furono distrutti da un vento mugghiante, furioso, che Allah scatenò contro di loro per sette notti e otto giorni consecutivi. Allora avresti visto quella gente riversa in terra come tronchi cavi di palma. Ne vedi forse uno sopravvissuto?” Sura Adh-Dhâriyât (Quelle che spargono ) versetto 41, 42:“E [ci fu segno] negli 'Âd, quando inviammo contro di loro il vento devastante che nulla lasciava sul suo percorso senza ridurlo in polvere”.

Sura Al-Qamar (La Luna), v. 18/22: “Gli 'Ad tacciarono di menzogna. Quale fu il Mio castigo, quali i Miei moniti! Scatenammo contro di loro un vento tempestoso, durante un giorno nefasto e interminabile; strappava gli uomini come fossero tronchi di palme sradicate. Quale fu il Mio castigo! Quali i Miei moniti! Invero abbiamo reso facile il Corano, che vi servisse da Monito. C'e qualcuno che rifletta [su di esso]?” Dio salvò Hud e i credenti con la misericordia e fiducia in Iddio L’Altissimo.“Abbiamo salvato lui e coloro che erano con lui, per Nostra misericordia e cancellato anche le tracce di coloro che smentivano i Nostri segni e non credevano”.Sura Al-A'râf versetto 72

Tutti i profeti -ognuno con un Messaggio di Iddio L’Altissimo- trovarono difficoltà nel loro cammino. La gente li credeva bugiardi ed impostori, li deridevano, li perseguitavano. Loro mostravano la Verità alla gente e questi cosa facevano invece di seguirli? Li deridevano, si burlavano di loro, dei Segni e Miracoli di Iddio L’Altissimo.

“Agli 'Âd [mandammo] il loro fratello Hûd. Disse: « O popol mio, adorate Allah, non c'è dio all'infuori di Lui. Voi siete degli inventori di menzogne.” Sura Hud versetto 50

“E agli 'Âd [inviammo] il loro fratello Hûd : « O popol mio, disse, adorate Allah. Per voi non c'è altro dio che Lui. Non Lo temerete?» Sura Al-A'râf versetto 65

Tutti i versetti che parlano di lui dicone che è fratello della tribù degli ‘Ad.La prima cosa che disse “Adorate Allah”, come disse Noè e dopo di lui Salih e gli altri profeti.

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“Vennero prima di lui e dopo di lui gli ammonitori. Disse “Non adorate altri che Allah”. Sura Al-Ahqàf, V.21

“sono per voi un consigliere affidabile. Vi stupite che vi giunga un richiamo da parte del vostro Signore per il tramite di uno dei vostri uomini che vi ammonisce? Ricordatevi di quando vi designò successori del popolo di Noè e accrebbe la vostra prestanza nel mondo. Ricordate i benefici di Allah, affichè possiate prosperare”. Sura Al ‘Araf, V.68, 69

Non c’è cosa più bella al mondo che sentirci servi di Dio. Hud li avvisò del castigo.

“O popol mio, implorate il perdono del vostro Signore e tornate a Lui pentiti, affinché vi invii piogge abbondanti dal cielo e aggiunga forza alla vostra forza. Non voltate colpevolmente le spalle». Sura Hud, versetto 52

E poi disse nella Sura Hud, v. 57/60:“[Anche] se volgerete le spalle, io vi ho comunicato quello per cui vi sono stato inviato. Il mio Signore sostituirà il vostro popolo con un altro, mentre voi non potrete nuocerGli in nulla. In verità il mio Signore è il Custode di tutte le cose. E quando giunse il Nostro decreto, salvammo per misericordia Nostra Hûd e con lui quelli che avevano creduto. Li salvammo da un severo castigo. Questi furono gli 'Âd, negarono i segni del loro Signore, disobbedirono ai Suoi messaggeri e avevano obbedito agli ordini di ogni protervo tiranno. Furono perseguitati da una maledizione in questo mondo e nel Giorno della Resurrezione. In verità gli 'Âd non credettero nel loro Signore. Scompaiano gli 'Âd, popolo di Hûd !”

Sura Al muminun (i credenti) v. 31/38:“E dopo di loro suscitammo un'altra generazione, alla quale inviammo un messaggero dei loro, affinché dicesse: « Adorate Allah, per voi non c'è altro dio all'infuori di Lui. Non Lo temerete dunque?» . I notabili della sua gente, che erano miscredenti e che negavano l'altra vita, quelli stessi ai quali concedemmo gli agi in questa vita, dissero: « Costui non è che un uomo come voi, mangia ciò che voi mangiate, e beve ciò voi bevete.Se obbedirete ad un vostro simile, sarete certo tra i perdenti! Davvero vi promette che quando sarete morti, [ridotti a] polvere e ossa, sarete risuscitati? Lontano, lontano è ciò che vi viene promesso! Non esiste altro che questa nostra vita: viviamo e moriamo e non saremo risuscitati. Non è altro che un uomo che ha inventato menzogne contro Allah e noi non gli presteremo alcuna fede!». Disse [Noè]: «Signore, aiutami, mi trattano da impostore». Rispose [Allah]: « Ben presto se ne pentiranno, è certo!». Li colpì il Grido in tutta giustizia e li rendemmo come detriti portati dalla corrente. Periscano per sempre gli ingiusti”.

Frasi come queste:“Non esiste altro che questa nostra vita: viviamo e moriamo e non saremo risuscitati” si sentono purtroppo anche nella bocca della gente di oggi, riflettete.

Sura Ash-Shu'arâ' (I Poeti) v. 131/140:“Temete Allah e obbeditemi, e temete Colui che vi ha provvisto di ciò che ben sapete: vi ha provvisto di bestiame e di progenie, di giardini e fonti. Invero temo per voi il castigo di un Giorno

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terribile». Dissero: « Che tu ci ammonisca o non lo faccia, per noi è la stessa cosa. Questi nostri costumi non sono che quelli degli antichi: [pertanto] non saremo certo puniti». Lo trattarono da bugiardo e Noi li facemmo perire. Questo è certo un segno, ma la maggior parte di loro non crede. In verità il tuo Signore è l'Eccelso, il Misericordioso!”

Dalla Sura Al Isrâ' (Il Viaggio Notturno) versetto 94, 95:“Nulla impedisce alle genti di credere dopo che la Guida è giunta loro, se non il dire: "Allah ha davvero inviato un uomo per messaggero?".Di': " Qualora sulla terra ci fossere gli angeli e vi camminassero in pace, avremmo certamente fatto scendere su di loro un angelo come messaggero".

Dopo il Profeta Hud (as), arrivarono i profeti Salih e Abramo (pace su di loro).

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Salih e il Miracolo della cammella

Salih (as) è il secondo Profeta arabo, dopo Hud (as) e come lui non è inserito nella Bibbia ebraica e cristiana, solo nel Sacro Corano. Il suo nome significa (il bene, il valido, il buono, colui che è utile). Tutti i nomi dei profeti sono ricchi di significati:

• Shis (Dono di Allah)• Idrìs (Lo Studioso)• Hud (misericordia, dolcezza, Pace, tranquillità).

La tribù di Salih erano i Thamùd. Thamùd significa (poca acqua) poiché nella loro zona l’acqua scarseggiava, in arabo significa (Al Thamad), poca acqua appunto.

“E [mandammo] ai Thamûd il loro fratello Sâlih. Disse loro: « O popol mio, adorate Allah. Non c'è dio all'infuori di Lui. Vi creò dalla terra e ha fatto sì che la colonizzaste. Implorate il Suo perdono e tornate a Lui. Il mio Signore è vicino e pronto a rispondere». Dissero: « O Sâlih, finora avevamo grandi speranze su di te. [Ora] ci vorresti interdire l'adorazione di quel che adoravano i padri nostri? Ecco che siamo in dubbio in merito a ciò verso cui ci chiami!». Disse: «O popol mio, cosa pensate? Se mi baso su una prova evidente giuntami dal mio Signore, Che mi ha concesso la Sua misericordia, chi mai mi aiuterebbe contro Allah se Gli disobbedisco? Voi potreste solo accrescere la mia rovina. O popol mio, ecco la cammella di Allah, un segno per voi. Lasciatela pascolare sulla terra di Allah e fate sì che non la tocchi male alcuno, ché vi colpirebbe imminente castigo». Le tagliarono i garretti. Disse: « Godetevi le vostre dimore [ancora per] tre giorni, ecco una promessa non mendace! ». Quando giunse il Nostro decreto, per Nostra misericordia salvammo Sâlih e coloro che avevano creduto dall'ignominia di quel giorno. In verità il Tuo Signore è il Forte, l'Eccelso. Il Grido investì quelli che erano stati ingiusti e li lasciò bocconi nelle loro case, come se non le avessero mai abitate. In verità i Thamûd non credettero nel loro Signore? Periscano i Thamûd!”Sura Hud v. 61, 68

Al Thamad si chiama anche (Al Hejr) come la Sura 15esima del Corano di 99 ayàt (versetti). Al Hejr, significa “la roccia”, e secondo alcune fonti si trovava a circa 150 chilometri da Medina. Questa zona di Madaen Salah –nel nord di Al Jazira al ‘Arabeya- è ancora nota. In questo posto viveva il Profeta Salih (pace su di lui), un suo antenato si chiamava proprio Thamùd, ed era figlio di ‘Ad e il bisnonno di quest’ultimo era Sam, figlio di Noè (as). Dopo il terribile popolo degli ‘Ad arrivarono i Thamùd, anche questi adoratori di statue nonostante fossero al corrente del terribile castigo di Iddio L’Altissimo ai loro predecessori. Non è passato molto tempo dalla fine degli ‘Ad.È forse cambiato qualcosa da allora? I Thamùd hanno forse imparato la lezione di Dio data alla gente con la fine degli ‘Ad? Purtroppo no, ma questo è il volere di Dio.Perché tutti questi popoli del passato e non solo, non credono in Dio e adorano le statue? Perché la gente si dimentica di Dio e si allontana da Lui?Pensiamo forse che Lui non ci manda la benedizione, che non si ricorda di noi? oppure che non ci ama, e non ci aiuta?

Di': «Chi vi provvede il cibo dal cielo e dalla terra, chi domina l'udito e la vista, chi trae il vivo dal morto e il morto dal vivo, chi governa ogni cosa?». Risponderanno: « Allah». Allora di': « Non [Lo] temerete dunque?». Suran Yunus (Giona) versetto 31

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“Egli è Colui che fa scendere l'acqua dal cielo, con la quale facciamo nascere germogli di ogni sorta, da essi facciamo nascere vegetazione e da essa grani in spighe e palme dalle cui spate pendono grappoli di datteri. E giardini piantati a vigna e olivi e melograni, che si assomigliano ma sono diversi gli uni dagli altri. Osserva i frutti quando si formano e maturano. Ecco segni per gente che crede!”Sura Al-An'âm (Il Bestiame) versetto 99

Queste sono le parole del Sacro Corano di Iddio L’Altissimo, parole meravigliose. La gente forse dubita che tutto ciò che ci circonda è creazione di Dio?

Sura Ar-Rahmân (Il Compassionevole) v. 10/13:“La terra l'ha disposta per le creature: vi crescono frutti e palme dalle spate protette e cereali nei loro involucri e piante aromatiche. Quale dunque dei benefici del vostro Signore negherete?”

Sura 'Abasa (Si Accigliò) v. 24/32: “Consideri l'uomo il suo cibo: siamo Noi che versiamo l'acqua in abbondanza, poi spacchiamo la terra in profondità e vi facciamo germinare cereali, vitigni e foraggi , olive e palmeti, lussureggianti giardini, frutti e pascoli, di cui godete voi e il vostro bestiame”.

E poi?C’è una Hadith del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui). Allah (swa) disse al Profeta:“O miei servi! Ho proibito a me stesso l’oppressione e la proibisco tra di voi. Quindi, non vi opprimete l’un l’altro.O miei servi! Voi tutti siete sbandati eccetto colui che ho guidato. Cercato la mia guida ed io vi guiderò.O miei servi! Voi tutti avete fame eccetto colui che ho nutrito. Cercate da me il cibo ed io vi nutrirò.O miei servi! Voi tutti siete nudi eccetto colui che ho vestito. Cercate da me di che vestirvi ed io vestirò.O miei servi! Voi peccate di notte e di giorno e sono io che perdono tutti i peccati. Cercate il mio perdono ed io vi perdonerò.O miei servi! Voi non potrete cercare di nuocermi e poi nuocermi in realtà; come non potrete cercare di farmi del bene e poi farmelo in realtà.O miei servi! Se dal primo all’ultimo di voi, uomini e jinn, foste tutti pii come il cuore più pio tra di voi, questo non aggiungerebbe nulla al mio Regno.O miei servi! Se dal primo all’ultimo di voi, uomini e jinn, foste tutti malvagi come il cuore più malvagio tra di voi, questo non toglierebbe nulla al mio Regno.O miei servi! Se dal primo all’ultimo di voi, uomini e jinn, vi trovaste tutti insieme in un solo luogo e mi imploraste, e se io dessi a ciascuno di voi quanto mi viene chiesto, questo non diminuirebbe ciò che io posseggo più di quanto un ago diminuisce il mare in cui viene immerso.O miei servi! È dalle vostre azioni che io terrò conto e vi ricompenserò. Così, chi troverà il bene glorifichi Dio e chi troverà tutt’altra cosa non avrà che da biasimare se stesso”Hadith riferito da Muslim

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Cosa pensiamo, che Lui non è vicino a noi, che E’ lontano? No, Lui è con noi.Sura Qaf versetto 16: “In verità siamo stati Noi ad aver creato l'uomo e conosciamo ciò che gli sussurra l'animo suo. Noi siamo a lui più vicini della sua vena giugulare”.

Sura Al Baqara (La Giovenca) versetto 186: “Quando i Miei servi ti chiedono di Me, ebbene Io sono vicino! Rispondo all'appello di chi Mi chiama quando Mi invoca. Procurino quindi di rispondere al Mio richiamo e credano in Me, sì che possano essere ben guidati”.

Pensiamo forse che non abbiamo bisogno di Lui, che possiamo andare avanti senza di Lui, senza il Suo aiuto? La risposta è nel Corano

Sura At-Tûr (Il Monte) v. 35/38: “Sono stati forse creati dal nulla oppure sono essi stessi i creatori? O hanno creato i cieli e la terra? In realtà non sono affatto convinti. Hanno presso di loro i tesori del tuo Signore o sono loro i dominatori? Hanno forse una scala per ascoltare? Chi ascolta per conto loro, lo provi irrefutabilmente”.

Dio è Uno, l’Unico, Colui che ci ama e dal quale non possiamo fare a meno. Tutti i Profeti sono stati inviati per l’Unicità di Dio. E se ti dovessero chiedere chi è Dio, quali sono le capacità Iddio L’Altissimo?

Leggetegli la Sura Al-An'âm (Il Bestiame) dal versetto 95 al 103: “Allah schiude il seme e il nocciolo: dal morto trae il vivo e dal vivo il morto .Così è Allah. Come potete allontanarvi da Lui? Fende [il cielo al]l'alba. Della notte fa un riposo, del sole e della luna una misura [del tempo]. Ecco il decreto dell'Eccelso, del Sapiente. Egli è Colui che ha fatto per voi le stelle, affinché per loro tramite vi dirigiate nelle tenebre della terra e del mare. Noi mostriamo i segni a coloro che comprendono. E' Lui che vi ha fatto nascere da un solo individuo e [vi ha dato] un ricettacolo e un deposito. Certamente abbiamo dispiegato i segni per coloro che capiscono. Egli è Colui che fa scendere l'acqua dal cielo, con la quale facciamo nascere germogli di ogni sorta, da essi facciamo nascere vegetazione e da essa grani in spighe e palme dalle cui spate pendono grappoli di datteri. E giardini piantati a vigna e olivi e melograni, che si assomigliano ma sono diversi gli uni dagli altri. Osserva i frutti quando si formano e maturano. Ecco segni per gente che crede! Hanno associato ad Allah i démoni, mentre è Lui che li ha creati. E Gli hanno attribuito, senza nulla sapere, figli e figlie. Gloria a Lui: Egli è superiore a quello che Gli attribuiscono. Il Creatore dei cieli e della terra! Come potrebbe avere un figlio, se non ha compagna, Lui che ha creato ogni cosa e che tutto conosce? Ecco il vostro Signore! Non c'è altro dio che Lui, il Creatore di tutte le cose. AdorateLo dunque. E' Lui che provvede ad ogni cosa. Gli sguardi non lo raggiungono, ma Egli scruta gli sguardi. E' il Perspicace, il Ben Informato”.

La Palma ad esempio è citata nel Corano come nel versetto appena citato. E in Sura Maryam (Maria) versetto 25: “scuoti il tronco della palma: lascerà cadere su di te datteri freschi e maturi”.

Tutte le parti della palma sono utili e curative. Con il tronco fanno le colonne. Con le foglie fanno le borse e le sedie. Con i rami che tengono le foglie -non i datteri- fanno le case e le scope. La prima moschea del Profeta Muhammad (saw) fu costruita con la palma. Il dattero è curativo, nutriente e buono per la digestione.Questa è la natura di Dio

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Sura Hud, versetto 61:“E [mandammo] ai Thamûd il loro fratello Sâlih. Disse loro: « O popol mio, adorate Allah. Non c'è dio all'infuori di Lui. Vi creò dalla terra e ha fatto sì che la colonizzaste. Implorate il Suo perdono e tornate a Lui. Il mio Signore è vicino e pronto a rispondere».

Noi siamo stati creati da Dio dalla terra, il nostro compito è costruire, non distruggere. E’ migliorare la nostra vita, con la fede e intellettualmente.Dobbiamo chiedere perdono a Lui, pentirci sinceramente per i peccati commessi. Tre sono i punti fondamentali per il pentimento:

1 pentirsi sinceramente con il cuore, con tutta l’anima2 non commettere più lo stesso peccato, così il pentimento sarà accettato da Dio.3 fondamentale non commettere più, nemmeno in futuro lo stesso peccato.

Se mettete in pratica questi tre punti sarete amati da Dio (Habìb Arrahmàn). Dio conosce se siete pentiti sinceramente, Iddio Accetta il pentimento.

“Siete sicuri di poter essere sempre qui al sicuro, tra giardini e fonti, tra messi e palmeti dalle spate stracariche”. Sura Ash-Shu'arâ' (I Poeti) versetto 146, 147, 148

Questa è Al Jazira al Arabeya, adesso è deserta, non c’è traccia di vita. I Thamùd davano a Salih del bugiardo e se non credevano a lui non credevano allora nemmeno agli altri profeti, a tutti i Morsalìn (Messaggeri). Anche i Thamùd erano forti -non come gli ‘Ad però- scavavano nelle montagne per abitarci dentro, prendevano le rocce e costruivano, era una civiltà avanzata. Salih diceva a loro di ricordarsi di Dio della Sua benedizione. Un giorno gli dissero di fare un Miracolo.

Disse: « Questa è una cammella: berrà e voi berrete nei giorni stabiliti. Non fatele alcun male o vi colpirà il castigo di un Giorno tremendo». Sura Ash-Shu'arâ' (I Poeti) versetti 155, 156

Dalla roccia uscì una cammella grandissima, rossa, incinta di 10 mesi. “Sei un uomo come noi. Dacci un segno se sei veridico». Sura Ash-Shu'arâ' (I Poeti) versetto 154Il Profeta disse alla sua gente:“Se il Miracolo arriva, diventerete credenti?”, risposero “Si!”. Salih disse “Io ho paura per voi se arriva, temo non crederete e se non crederete arriverà un grandissimo castigo”. Invocò Dio e il Miracolo arrivò! La cammella è un Miracolo e la gente accorse per vederlo. Dio dice Sii, ed essa è! E loro “Tu sei un mago!” pochi credevano in un Miracolo e Salih disse “Io non sono un mago, sono un Messaggero di Dio”.

Questo è un Miracolo reale, scelto da loro ed anche di fronte all’evidenza non credevano!

“Nulla ci impedisce di inviare i segni, se non [il fatto] che gli antichi li tacciarono di menzogna. Come segno tangibile demmo la cammella ai Thamud, ma essi le fecero torto. Inviamo i segni solo per incutere sgomento”. Sura Al Isrâ' (Il Viaggio Notturno) versetto 59

Dio ha esaudito la richiesta, questa non è una magia, se lo fosse non sarebbe stata tutto quel tempo con loro. Fu una prova per loro. È stato concesso un giorno a loro e un giorno alla cammella per bere nel pozzo, il Miracolo era davanti a tutta la gente.Disse: « Questa è una cammella: berrà e voi berrete nei giorni stabiliti”. Sura Ash-Shu'arâ' (I Poeti) versetti 155

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La cammella beveva e tornava a riposare davanti alla roccia. Lei sapeva benissimo che aveva un giorno alterno per bere nel pozzo e questo è un Vero Miracolo.

“Manderemo loro la cammella come tentazione: osservali e sii paziente. Informali che devono dividere l'acqua [con la cammella]: ognuno il suo turno per bere”. Sura Al Qamar (La Luna) versetto 27, 28

Prima di allora la gente beveva tutti i giorni, questa era una prova per loro. Dio ha detto a Salih di controllare il popolo con pazienza, come lui fece.

Sura Hud, versetto 64:“O popol mio, ecco la cammella di Allah, un segno per voi. Lasciatela pascolare sulla terra di Allah e fate sì che non la tocchi male alcuno, ché vi colpirebbe imminente castigo».

Non toccate la cammella disse il Profeta al popolo e loro come reagirono? Volevano ammazzarla, sacrificarla. La cammella partorì un piccolo cammello simile a lei e le tagliarono i garretti, morì, uccisero anche il piccolo, mangiarono la loro carne per prendersi gioco di Dio e bevevano vino in abbondanza. Volevano ammazzare anche il Profeta Salih. Dio era in collera con loro.

Sura Hud versetto 65:“Le tagliarono i garretti. Disse: « Godetevi le vostre dimore [ancora per] tre giorni, ecco una promessa non mendace! ».

Il Profeta avvisò loro che sarebbe arrivato il castigo dopo tre giorni. Loro dormivano, il primo giorno si svegliarono e trovarono la loro faccia gialla, il secondo giorno cambiò colore, diventò rossa come il fuoco, loro spaventati cercarono Salih, ma non lo trovarono. Il terzo giorno la loro faccia diventò nera come il carbone.

Arrivarono tre tipi di castighi:

1- il terremoto

Sura Al-A'râf versetto 78:“Li colse il cataclisma e al mattino giacquero bocconi nelle loro dimore”.

Tremavano per la paura, non riuscivano nemmeno a stare in piedi, ma in ginocchio talmente il terremoto era fortissimo, durò 1 giorno intero.

2- un fulmine incredibile, stupefacente, inaspettato.

Sura Adh-Dhâriyât (Quelle che spargono) versetti 43, 44, 45:E [ci fu segno] nei Thamûd, quando fu detto loro: «Godete per un periodo». Trasgredirono l'ordine del loro Signore. Li colpì una folgore mentre ancora guardavano, e non poterono restare in piedi né essere soccorsi”.

3- il grido fortissimo dall’alto, sotto c’era il terremoto.

Sura Al Qamar (La Luna) versetto 31: “Mandammo contro di loro un solo Grido, rimasero come erba disseccata per gli stabbi”.

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Erano diventati come corpi senza anima, inutili, non si muovevano. Il miracolo di Salih non è una cosa passata. I Miracoli non appartengono solo al passato, anche al presente, sino ad oggi. Dopo il terremoto arrivò il fulmine, poi il grido, dopodichè creparono! Morirono tutti. Dio salvò il Profeta con i credenti.

Sura Fussilat ("Esposti chiaramente") versetti 17, 18:“Guidammo i Thamûd, ma preferirono l'accecamento alla guida. La folgore del castigo umiliante li colpì per quel che si erano meritati. Salvammo [solo] coloro che credevano ed erano timorati [di Allah]”.

Il Profeta dopo tutto il disastro si fermò davanti ai cadaveri e parlò con loro:« O popol mio, vi avevo trasmesso il messaggio del mio Signore, e vi avevo dato consigli sinceri, ma voi non amate i consiglieri sinceri ». Sura Al-A'râf versetto 79

“Ordirono una trama e Noi ordimmo una trama senza che se ne accorgessero. Guarda cosa ne è stato della loro trama: li facemmo perire insieme con tutto il loro popolo. Ecco le loro case in rovina a causa dei loro misfatti. Questo è certo un segno per la gente che ha conoscenza! E salvammo coloro che avevano creduto ed erano timorati”. Sura An-Naml (Le Formiche) v. 50/ 53

« Li colse il cataclisma e al mattino giacquero bocconi nelle loro dimore”. Sura Al-A'râf versetto 78

Il Profeta Muhammad (saw) quando passò sulla terra Hejr disse alla sua gente: “Non entrate in questa terra senza piangere prima, perché arrivò – ai tempi di Salih- il castigo. Ho paura che arriverà questo anche a voi” Hadith trasmesso da Al Bukhari, Muslim.

Sura Ash-Shu'arâ' (I Poeti) v. 141/159:“I Thamûd accusarono di menzogna gli inviati. Quando il loro fratello Sâlih disse loro:« Non sarete dunque timorati? Invero sono per voi un messaggero degno di fede! Temete Allah e obbeditemi. Non vi chiedo ricompensa alcuna, ché la mia ricompensa è presso il Signore dei mondi. Siete sicuri di poter essere sempre qui al sicuro, tra giardini e fonti, tra messi e palmeti dalle spate stracariche, a scavare con maestria case nelle montagne? Temete Allah e obbeditemi. Non obbedite ai comandi degli empi, che spargono la corruzione sulla terra senza mai emendarsi». Dissero: « Tu non sei altro che uno stregato! Sei un uomo come noi. Dacci un segno se sei veridico». Disse: « Questa è una cammella: berrà e voi berrete nei giorni stabiliti. Non fatele alcun male o vi colpirà il castigo di un Giorno tremendo». Le tagliarono i garretti, ma ebbero a pentirsene! Li colpì il castigo. Ecco certo un segno! Ma la maggior parte di loro non crede. In verità il tuo Signore è l'Eccelso, il Misericordioso!” “Ai Thamûd inviammo il loro fratello Sâlih: [disse] « Adorate Allah ». Invece si divisero in due gruppi in discordia tra loro. Disse: « O popol mio, perché volete affrettare il male piuttosto che il bene? Perché non chiedere il perdono ad Allah, affinché vi usi misericordia?». Dissero: « In te e in coloro che sono con te, vediamo un uccello di malaugurio». Disse: « Il vostro augurio dipende da Allah. Siete un popolo messo alla prova».Nella città c'era una banda di nove persone che spargevano corruzione sulla terra e non facevano alcun bene. Dissero, giurando fra loro [in nome] di Allah : «Attaccheremo di notte, lui e la sua famiglia. Poi diremo a chi vorrà vendicarlo: " Non siamo stati testimoni dello sterminio della sua famiglia. Davvero siamo sinceri" ».Ordirono una trama e Noi ordimmo una trama senza che se ne accorgessero. Guarda cosa ne è stato della loro trama: li facemmo perire insieme con tutto il loro popolo. Ecco le loro case in rovina a causa dei loro misfatti. Questo è certo un segno per la gente che ha conoscenza!E salvammo coloro che avevano creduto ed erano timorati”. Sura Naml (Le formiche) v. 45/53

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“I Thamûd tacciarono di menzogna gli ammonimenti; dissero: «Dovremmo seguire un solo mortale fra di noi? Davvero in tal caso saremmo traviati e folli! Ma come? Il Monito è stato affidato solo a lui tra [tutti] noi? E' un gran bugiardo, uno sfrontato!». Domani sapranno chi è il gran bugiardo, lo sfrontato! Manderemo loro la cammella come tentazione: osservali e sii paziente. Informali che devono dividere l'acqua [con la cammella]: ognuno il suo turno per bere. Chiamarono uno dei loro che impugnò [la spada] e le tagliò i garretti. Quale fu il Mio castigo, quali i Miei moniti! Mandammo contro di loro un solo Grido, rimasero come erba disseccata per gli stabbi . Invero abbiamo reso facile il Corano, che vi servisse da Monito. C'e qualcuno che rifletta [su di esso]?”Sura Al Qamar (La Luna) v. 23/ 32

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Abramo (Ibrahìm): padre dei Profeti e Khalilullah, colui che è molto vicino ad Allah (swa)

Sura Âl 'Imrân (La Famiglia di Imran) v. 68:“I più vicini ad Abramo sono quelli che lo hanno seguito [così come hanno seguito] questo profeta (Muhammad) e quelli che hanno creduto. Allah è il patrono dei credenti”.

Il profeta Abramo (as), non era né ebreo, nè cristiano, era hanìf (puro credente). Il Profeta era come il Profeta Muhammad (saw), loro sono per noi dei veri esempi da seguire. Li seguiamo nelle pratiche: come nel pellegrinaggio, nel digiuno, nella sottomissione a Dio, ecc.Il Profeta Abramo (as) occupa un posto di prestigio verso Dio. Lui è il padre dei Profeti e Khalilullah, colui che è molto vicino ad Allah, tradotto spesso come “Amico intimo di Allah”, da non paragonare all’amicizia tra due persone, poiché sarebbe come mettere Abramo allo stesso livello di Allah (swa) , cosa impossibile, l’amore che lega Abramo al nostro Creatore è qualcosa di molto particolare, distante dal concetto che si potrebbe avere in Occidente.Essere Khalilullah è una posizione importantissima. Come è arrivato a questo livello, come è diventato Khalilullah? Come possiamo noi arrivare ad un livello altissimo verso Dio? L’amore verso Dio ha diversi livelli.

Primo livello: La prima cosa è il fermarsi di fronte alla creazione di Dio, contemplarla, come fece il Profeta Abramo (as) davanti alla natura di Iddio L’Altissimo, per comprendere meglio la Sua Grandezza, la Sua Maestosità. Ed ogni volta che ci troviamo di fronte alla creazione, aumenta il nostro amore per Lui, solo Allah poteva creare tanta bellezza, dovremmo ringraziarlo sempre per tutto ciò che ci circonda. Il nostro pensiero deve sempre essere rivolto a Dio, pensarLo in ogni momento.

Secondo livello: Il cuore vicino a Dio. Quando desideriamo qualcosa, siamo sicuri che è la stessa cosa che desidera Iddio L’Altissimo? Il nostro cuore deve avvicinarsi sempre più a Lui, fare qualcosa che possa essere accettata da Dio. Quando voglio fare una cosa devo chiedermi: è questo che Dio desidera per me? Dobbiamo sempre cercare di non commettere peccati e capire la differenza fra halàl (legittimo) e haràm (illegittimo).

Terzo livello: Il cuore vicinissimo a Dio. Se prima, nel secondo livello il cuore era vicino ad Allah qui deve essere vicinissimo. Il mio scopo in questo livello è: l’accettazione di Dio dei miei atti e la soddisfazione di Iddio nei miei confronti. Questo è il mio scopo verso il nostro Creatore.

Quarto livello: Il nostro cuore pieno d’amore per Iddio L’Altissimo. Un’ amore intenso, profondo. Quando ascolti il Corano, anche un solo versetto e ti commuove fino alle lacrime, senti il tuo amore per Iddio, ti senti vicino a Lui, sinceramente. Quando preghi e fai sujud (prosternazione), senti la dolcezza, il tuo amore e timore di Dio, senti il tuo corpo volare, ti senti leggero, ti senti meglio dentro il tuo cuore. Questo è un livello altissimo del credente.

Quinto livello: L’Umiltà, la vera sottomissione totale verso Dio. Questo è un livello altissimo per il servo di Dio. Il musulmano è un vero devoto, adora Iddio L’Altissimo con tutto il cuore, si dedica al servizio di Dio. L’umiltà per un musulmano è fondamentale, dobbiamo essere umili davanti a Lui. Allah (swa) chiamò il Profeta Muhammad (saw) come dice nella Sura Al Isrà: servo di Dio, Abdullah.

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Sura Al Isrâ' (Il Viaggio Notturno) v.1:“Gloria a Colui che di notte trasportò il Suo servo”.

Sesto livello: Khalilullah. A questo livello sono arrivati solo due profeti, il Profeta Abramo (as) e il Profeta Muhammad (saw), chiamato anche habiburahman (Amore del Compassionevole), khalilu-rahman (Colui che è molto vicino al Compassionevole), ecc.A questo livello nessun uomo può arrivare, ad eccezione dei profeti Abramo e Muhammad.Domandiamoci fratelli e sorelle, qualè il livello di ognuno di noi? Riflettiamo bene su questi cinque livelli.Vi ricordiamo che stiamo parlando della preferenza di Dio verso Abramo, che è il Padre dei Profeti e Khalilullah. Il Profeta Abramo è uno dei cinque profeti preferiti da Iddio L’Altissimo.I cinque profeti sono: Noè, Abramo, Mosè, Gesù e Muhammad, pace su ognuno di loro.

Sura Al-Ahzâb (I Coalizzati) v. 7:“[Ricorda] quando accettammo il patto dei profeti: il tuo (Muhammah), quello di Noè, di Abramo, di Mosè e di Gesù figlio di Maria”.

Iddio L’Altissimo disse anche nella Sura Ash-Shûrâ (La Consultazione ) v.13:“[Egli] ha stabilito per voi, nella religione, la stessa via che aveva raccomandato a Noè, quella che riveliamo a Te, [o Muhammad,] e che imponemmo ad Abramo, a Mosè e a Gesù: « Assolvete al culto e non fatene motivo di divisione».

Lui solo era una Ummah, una vera comunità. Sura An-nahl (Le Api) v.120 : « In verità Abramo fu un modello, obbediente ad Allah e sincero: egli non era affatto un politeista”

Cosa significa che lui è la Ummah? Ci sono tre spiegazioni: 1- la sua obbedienza e la sua adorazione verso Dio era come una Ummah intera.

2- la sua ricompensa presso Dio è uguale alla ricompensa di un intera comunità.

3- la sua bontà equivale ad un’intera Ummah.

Hanifan (monoteista), credeva in un solo Dio, senza associarLo a divinità.Come dice la Sura An-nahl (Le Api) v. 121: “Era riconoscente ad Allah per i Suoi favori. Allah lo scelse, lo guidò sulla retta via”.

Sura An Najm (La Stella) versetto 37: “e quelli di Abramo, uomo fedele?”

Per tutto questo Abramo è diventato Khalilullah. È Dio che l’ha scelto e ha fatto si che lo diventasse. Questa amicizia è il massimo dell’amore di Dio.

Sura An-nisà (Le donne), V. 125 :“Chi potrebbe scegliere religione migliore di colui che sottomette ad Allah il suo volto, opera il bene e segue sinceramente la religione di Abramo il sincero? Allah prese Abramo per amico”.

Il Profeta è l’unico ad essere ricordato con il Profeta Muhammad nel Tahyàt della preghiera:“O Allah esalta il Profeta Muhammade la famiglia del Profeta Muhammadcome esaltasti il Profeta Ibrahìm (Abramo)e la famiglia del Profeta Ibrahìm

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e benedici il Profeta Muhammade la famiglia del Profeta Muhammadcome benedicesti il Profeta Ibrahìme la famiglia del Profeta Ibrahìmsu tutte le creature tu, in veritàsei degno di ogni lode, ripieno di ogni gloria.AL HAMID, AL MAJID”.Amìn

Cè una Sura che si chiama Surat Ebrahìm, con il suo nome. E’ il primo ad invitare gli ospiti, ha insegnato l’ospitalità e la generosità. Sarà il primo che si vestirà nel Giorno del Giudizio, poiché noi tutti saremo nudi. Il secondo che sarà vestito dopo lui sarà il Profeta Muhammad (saw). Sura Al Bakara (La Giovenca) v. 124- 129:“E Abramo!… Quando il suo Signore lo provò con i Suoi ordini ed egli li eseguì, [il Signore] disse: " Farò di te un imâm per gli uomini","E i miei discendenti?","Il Mio patto, disse [Allah] non riguarda quelli che prevaricano".E quando facemmo della Casa un luogo di riunione e un rifugio per gli uomini. Prendete come luogo di culto quello in cui Abramo ristette ! E stabilimmo un patto con Abramo e Ismaele: "Purificate la Mia Casa per coloro che vi gireranno attorno , vi si ritireranno , si inchineranno e si prosterneranno". E quando Abramo disse:"Fanne una contrada sicura e provvedi di frutti la sua gente, quelli di loro che avranno creduto in Allah e nell'Ultimo Giorno", disse [il Signore]: "E a chi sarà stato miscredente concederò un godimento illusorio e poi lo destinerò al castigo del Fuoco. Che tristo avvenire!". E quando Abramo e Ismaele posero le fondamenta della Casa, dissero: "O Signor nostro, accettala da noi! Tu sei Colui che tutto ascolta e conosce! O Signor nostro, fai di noi dei musulmani e della nostra discendenza una comunità musulmana. Mostraci i riti e accetta il nostro pentimento. In verità Tu sei il Perdonatore, il Misericordioso! O Signor nostro, suscita tra loro un Messaggero che reciti i Tuoi versetti e insegni il Libro e la saggezza, e accresca la loro purezza. Tu sei il Saggio, il Possente ".

Il Profeta nell’ultimo versetto è il Messaggero di Allah (swa) Muhammad (saw).

Il Rapporto tra il Profeta Muhammad (saw) e il Profeta Ibrahìm (as).

I compagni del Profeta Muhammad (saw) gli chiesero di raccontare come iniziò il suo Da’wa (invito all’Islàm):“Io seguo il Da’wa di mio padre Ibrahìm – disse- Ana Da’wat abi Ibrahìm”.Il nostro Profeta amava tantissimo il Profeta Abramo, tanto che chiamò uno dei suoi figli con il nome Ibrahìm. Questo dopo aver ricevuto il Messaggio Divino.I compagni gli chiesero anche, perchè sacrificavano l’agnello nella festa. Il Profeta Muhammad rispose: “ E’ la Sunnah del vostro padre Ibrahìm”. I compagni fecero un’altra domanda: “Cosa otteniamo se facciamo questo, o Messaggero di Allah? Yà Rasulullàh ? Rispose: “Per ogni pelo avrete un hasanà (una ricompensa)”, domandarono “E per la lana?”, “Anche per la lana” rispose il Profeta.

Non possiamo anche noi cercare hasanàt? Dobbiamo pensare di come guadagnare hasanàt per la vita futura, cercare di guadagnare anche con cose che possono sembrare apparentemente piccole, in realtà possono farci guadagnare hasanàt. Per esempio, aiutare un fratello con un consiglio, stargli vicino nel momento del bisogno, aiutarlo. O altri esempi, come spostare qualcosa che trovate per strada che possa far male a qualcuno, come una

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bottiglia di vetro. Il compito del musulmano è imparare il Corano ed insegnarlo, anche questo è hasàna. Dobbiamo pensare al nostro progetto verso Dio. Tanti nostri comportamenti attinenti alla Sunnah provengono da Abramo (as).Il Profeta Muhammad (saw) incontrò il Profeta Abramo (as) durante il suo Viaggio notturno, al settimo cielo. Ibrahìm era appoggiato al Bayt al Ma’mùr.

Sapete cos’è al Bayt al Ma’mùr? Si trova nei sette cieli, ed intorno al Bayt al Ma’mùr fanno la circoambulazione gli angeli, che lodano Iddio L’Altissimo, Lo invocano, Gli chiedono perdono e si prosternano. Nel Bayt al Ma’mùr entrano ogni giorno 70 mila angeli e gli angeli che vi entrano rimangono dentro per sempre per adorare Allah (swa) fino al Giorno del Giudizio. Il Profeta Abramo diede il Benvenuto al Profeta Muhammad: “Benvenuto al Profeta buono e figlio buono” ed aggiunse “ Salutami la tua Ummah e dì a loro che la terra del Paradiso è buona (fertile), l’acqua dolce, le piante lodano Iddio L’Altissimo”. Questo è un messaggio per noi da parte del Profeta Abramo (as), per faci capire l’importanza del Paradiso. Qualè il nostro vero scopo in questa vita? Il nostro vero scopo è raggiungere il Paradiso, inshaAllah. Non possiamo specificare il Janna (Paradiso) in tutti i particolari, è impossibile, cercherò di spiegarlo con poche e semplici parole. Ricordatevi che per raggiungere il Paradiso bisogna lavorare molto per meritarselo, questo è il consiglio per noi del Profeta Abramo (as), ricordarci dell’Aldilà, sempre, in qualsiasi momento. Ecco perché dobbiamo riflettere ogni volta prima di fare qualcosa, di dire o pensare a qualcosa. Il consiglio del Profeta Abramo dimostra il suo amore per noi.Nel Paradiso c’è pace e felicità eterna, tutto quello che desidererete lo avrete con facilità e nulla è paragonabile a questa vita. È di una bellezza indescrivibile. Nessuno avrà rancore l’uno verso l’altro. Giardini di frutta da mangiare, un luogo sicuro tra giardini e fontane e i credenti indosseranno sete e broccati, ognuno sarà seduto l’uno di fronte all’altro, seduti su alti divani. E ci saranno le spose, le hureya con grandi occhi neri. Non ci saranno malattie. Iddio L’Altissimo ha detto in un Hadith “Ho apprestato per i miei servi devoti ciò che né occhio ha mai visto, nè orecchio mai udito.” E poi “E nessun anima sa quale delizia dell’occhio è stata nascosta per loro e ricompensa per quel che hanno operato”. Ed avremmo tutti un unico aspetto quello del Profeta e padre Adamo, altissimi nel cielo. Il credente avrà in Paradiso una tenda fatta di una sola perla, scavata all’interno, il cui diametro nel cielo sarà di sessanta miglia, come dice un hadith. Gli abitanti del Paradiso guarderanno gli abitanti dei cieli al di sopra di loro come voi guardate alla stella luminosa che appare all’orizzonte d’oriente e occidente, con la gran differenza che c’è fra di loro. Si vivrà e non si morirà più, non si invecchierà e si rimarrà giovani, si vivrà nelle delizie in eterno.

Sura Muhammad, versetto 15: “[Ecco] la descrizione del Giardino che è stata promessa ai timorati [di Allah]: ci saranno ruscelli di un'acqua che mai sarà malsana e ruscelli di latte dal gusto inalterabile e ruscelli di un vino delizioso a bersi, e ruscelli di miele purificato. E ci saranno, per loro, ogni sorta di frutta e il perdono del loro Signore”.

I ruscelli non sono simili a quelli di questa vita, così il vino, che non è inebriante, è dolcissimo, come il latte e l’acqua che sarà fresca e pura.

Sura Al-Kahf (La Caverna) v. 30, 31:“Quanto a coloro che credono e compiono il bene, non lasceremo andar perduta la ricompensa di chi avrà agito per il bene. Ecco coloro che avranno i Giardini dell'Eden dove scorrono i ruscelli. Saranno ornati di bracciali d'oro e vestiranno verdi abiti di seta finissima e di broccato e staranno appoggiati su alti divani. Che eccellente ricompensa, che splendida dimora!”

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Chi era il padre del Profeta Abramo? Si chiamava Tarekh, nipote di Sam che era figlio di Noè. A 75 anni Tarekh ebbe Abramo. Abramo nacque in Iraq a Babel, famoso per il commercio e per la fabbricazione di statue, il padre Tarekh era il fabbricante, detto Azar, che significa “colui che aiuta la gente ad adorare le statue”.

Sura Al-An'âm (Il Bestiame) v. 74:“Quando Abramo disse a suo padre 'Azar: « Prenderai gli idoli per divinità? Vedo che tu e il tuo popolo siete in palese errore!».

Secondo alcune fonti una statua per la quale il padre di Abramo adorava si chiamava proprio Azar, ed è per questo che lo nominarono con quel nome, Wallahu ‘Alam (Dio ne sa di più).Vi chiederete a questo punto: perché Abramo è il padre dei profeti venuti dopo di lui?Perché dai suoi figli Ismaele e Isacco provengono tutti gli altri profeti.Ecco perché Abramo è il padre dei Profeti.

Da Isacco provengono:Giacobbe, Giuseppe, Giobbe, Dhul-Kifl, Mosè, Aronne, Davide, Salomone, Elia, Eliseo, Giona, Zaccaria, Giovanni Battista e Gesù (pace su ognuno di loro)E dal Profeta Ismaele?Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) Sigillo dei Profeti, l’unico Profeta discendente da Ismaìl. Il Profeta Abramo non ha mai adorato le statue, poiché sono pietre che non parlano e non sentono, non procurano danno né utilità, non ha mai fatto sujud (prosternazione) davanti a loro, era hanifan (puro credente)

Sura Al-Anbiyâ' (I Profeti) v. 51:“Siamo Noi che conducemmo Abramo sulla retta via, Noi che lo conoscevamo.”

Ciò significa che il Profeta Abramo è sempre stato saggio, adulto. Ci sono persone che sono adulte anche in età molto giovane, perché riflettono sulla creazione di Dio, sulla natura, sull’Aldilà, ed altri che sono adulti ma il loro cervello non lo è affatto e si perdono dietro a cosa futili della vita come i soldi, le ricchezze, la macchina nuova ecc. Dovremmo riflettere, ogni giorno. Invocare Iddio L’Altissimo, chiedere perdono a Lui, riflettere sulle nostra azioni, ricordarLo in ogni momento della giornata. Il Profeta Abramo (as) diventò adulto a 15, 16 anni ed è a quell’età che cominciò a fare Dawa. Era felice di questo, aveva acquisito molta conoscenza, meditava molto, ma era triste allo stesso tempo poiché la famiglia e il popolo in cui viveva era idolatra e miscredente. Pensò a quel punto di far conoscere la verità alla gente e cominciò proprio da suo padre, poiché era anche il fabbricante delle statue.Abramo parlò al padre con grande rispetto.“Ricorda nel Libro Abramo . In verità era un veridico, un Profeta. Disse a suo padre: « O padre, perché adori ciò che non vede e non sente e non può proteggerti da alcunché? O padre, mi è stata data una scienza che tu non hai avuto, seguimi e ti condurrò sulla retta via. O padre, non adorare Satana: egli è sempre disobbediente al Compassionevole. O padre, temo che ti giunga un castigo del Compassionevole e che tu divenga uno dei prossimi di Satana ». Disse: « O Abramo, hai in odio i miei dei? Se non desisti, ti lapiderò. Allontanati per qualche tempo». Rispose: « Pace su di te, implorerò per te il perdono del mio Signore, poiché Egli è sollecito nei miei confronti.

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Mi allontano da voi e da ciò che adorate all'infuori di Allah. Mi rivolgo al Signore, ché certamente non sarò infelice nella mia invocazione al mio Signore»

Sura Maryam (Maria) v. 41/ 48:Abramo parlò con saggezza e con tanto amore verso il padre per fargli capire l'esistenza di un Dio Unico, per fargli comprendere il puro monoteismo: 42« O padre, perché adori ciò che non vede e non sente e non può proteggerti da alcunché?

Il Profeta aveva avuto come dono di Dio la scienza, la conoscenza che suo padre non aveva e voleva invitarlo a seguirlo sulla Retta via:43 O padre, mi è stata data una scienza che tu non hai avuto, seguimi e ti condurrò sulla retta via.

Il padre adorava la statue, anch’esse opere di Satana. Abramo lo avvisò e cercò di fargli comprendere la disobbedienza di Satana il maledetto, verso Dio.44 O padre, non adorare Satana: egli è sempre disobbediente al Compassionevole.

Temeva il castigo da parte di Iddio L'Altissimo verso il padre e che sarebbe diventato seguace di Satana. Il castigo del Compassionevole, Colui che ha amore e misericordia per le sue creature. 45 O padre, temo che ti giunga un castigo del Compassionevole e che tu divenga uno dei prossimi di Satana. In questi versetti il Profeta Abramo (as) parla con grandissimo amore e rispetto per il padre, la prima parola che dice al padre per ben 4 volte è "O padre mio", c’è preoccupazione in queste parole, dolcezza, gentilezza, rispetto tra padre e figlio e questo deve essere sempre un insegnamento, un esempio per la gente.

E il padre cosa rispose?46 « O Abramo, hai in odio i miei dei? Se non desisti, ti lapiderò. Allontanati per qualche tempo».

Fu una risposta durissima per il figlio. Il padre lo minacciò dicendogli che se non avrebbe smesso l'avrebbe lapidato. Abramo a questo punto come rispose al padre, con rabbia? No, rispose con saggezza.47 « Pace su di te, implorerò per te il perdono del mio Signore, poiché Egli è sollecito nei miei confronti.

La sua fede era forte verso Dio, amore Vero verso il suo Creatore. Abramo nonostante la risposta del padre, non smise di amarlo e di invocare perdono per lui. È un insegnamento per tutti noi, per la gente che si converte all'Islam per esempio, dobbiamo avere rispetto e amore verso i genitori anche se non sono musulmani e portare tanta pazienza. Il Profeta Abramo è un esempio non solo per i convertiti all'Islam, anche per tutti coloro che sono sempre stati musulmani, riflettete fratelli e sorelle.

48 Disse: Mi allontano da voi e da ciò che adorate all'infuori di Allah. Mi rivolgo al Signore, ché certamente non sarò infelice nella mia invocazione al mio Signore»

Il padre disse al figlio Abramo di allontanarsi per qualche tempo e il figlio come rispose? "Mi allontano da voi" una risposta rispettosa verso il padre, quel "voi" non è per la gente bensì per il padre. Il figlio si rivolgeva verso il padre usando il "voi" con rispetto come quando disse "e da ciò che voi adorate".

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Sura Al Anbiyà (I Profeti) dal v. 52 al 57:

52 Quando disse a suo padre e alla sua gente: « Cosa sono queste statue in cui credete?»

Abramo a quel punto non insistette con il padre per convincerlo, andò così verso il popolo per far capire la verità.

Quando il Profeta Abramo disse "Cosa sono queste statue in cui credete?"Quale fu la risposta del popolo? 53 Risposero: « Trovammo i nostri avi che le adoravano».

Risposero così solo perché era loro tradizione, senza usare logica, intelletto, allora il Profeta Abramo si arrabbiò per la loro risposta e disse:

54 « Certo siete stati nell'errore più palese, voi e i vostri avi». Quella risposta irritò il Profeta Abramo.

E domandarono senza alcun rispetto:55 « Sei venuto con la Verità o stai scherzando?»

Erano increduli, si prendevano gioco di lui. Come ci saremmo comportati se questo fosse accaduto ad uno di noi? Avremmo perso sicuramente la pazienza, il Profeta invece rispose con fermezza e grande maturità con una risposta fortissima, sapete cosa rispose?56 Disse: « Certo che no! Il vostro Signore è il Signore dei cieli e della terra, è Lui che li ha creati e io sono tra coloro che lo attestano. La sua intenzione era di far capire alla gente di non credere alle statue create da loro stessi, ma in Dio, lui non parlava al popolo di falsità, stava portando la testimonianza di un Dio Unico, creatore dell'Universo. Credeva in Dio senza averlo visto, aveva la certezza della Sua esistenza, possedeva la fede.Aveva riflettuto sull'esistenza di Allah (swa), usava la logica, la ragione. Era saggio e maturo, un caso rarissimo per un giovane della sua età, aveva solo 16 anni circa. Fece testimonianza dell’esistenza di Iddio L’Altissimo. Questo è il massimo della fede.57 Disse: E [giuro] per Allah che tramerò contro i vostri idoli non appena volterete le spalle!»

In questo versetto c'è l'amore verso Dio, vuole far capire alle persone che le statue non possono fare nulla, né bene, né male. Cominciò a pensare ad un piano per distruggerle. Aspettò un momento in cui poteva rimanere solo. Si ricordò della festa annuale fuori città dove tutti si recavano, tranne lui, che in quel momento preferì rimanere solo. Il padre gli chiese di andare alla festa e lui disse "Sono malato".

Sura As-Sâffât (I Ranghi) dal v. 88 al 93:88 Gettò poi uno sguardo agli astri, 89 e disse: « Sono malato»

Questo versetto in arabo significa "fakala inni saqìm" che ha due significati: "malattia" e "malattia dello stato d'animo" ed è quello che intendeva lui, non associare ad Allah le statue, era stanco di loro dal vederli associare Dio a qualcos'altro.90 Gli voltarono le spalle e se ne andarono.

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Andarono tutti via per festeggiare, appena se ne andarono Abramo si diresse subito verso le statue che le trovò con tante offerte da parte della gente e disse:91 «Non mangiate dunque ? 92 Che avete, perché non parlate?».

E le distrusse con tutta la sua forza, come dice il versetto 93:93 Poi li colpì con la mano destra.

Sura Al Anbiyà dal v. 58 al 68:58 E infatti li ridusse in briciole, eccetto il più grande, affinché si rivolgessero ad esso.

Abramo le distrusse con tutta la forza, con rabbia e saggezza, usò l'ascia lasciando intatta quella più grande. Se quei dei fossero state vere divinità (cosa impossibile) non avrebbero permesso di farsi distruggere da un uomo come Abramo. A questo avrebbe dovuto pensare la gente, ed invece? 59 Dissero: « Chi ha fatto questo ai nostri dèi è certo un iniquo!»

Se fosse gente d'intelletto non avrebbe parlato in questo modo.

60 Disse [qualcuno di loro]: « Abbiamo sentito un giovane che li disprezzava: si chiama Abramo». 61 Dissero: «Conducetelo al loro cospetto affinché possano testimoniare» .

Un intero popolo contro un giovane Abramo, forte come un’intera comunità. Lo presero con forza, volevano umiliarlo davanti agli altri.

62 Dissero: « O Abramo, sei stato tu a far questo ai nostri dèi?».

Lo interrogarono, qualcun altro al posto suo avrebbe tremato dal terrore. Sarebbe scoppiato in lacrime per disperazione e per evitare la tragedia avrebbe chiesto in ginocchio perdono. Lui no, aveva la fede nel cuore e il coraggio, sapete cosa rispose di fronte alla loro domanda?63 Disse: « E' il più grande di loro che lo ha fatto. Interrogateli, se possono parlare!».

Aveva lasciato intatta la divinità più grande con l'ascia sulla spalla, come se lei stessa avesse distrutto le altre statue, questo per far riflettere. 64 Si avvidero del loro imbarazzo e dissero tra loro: «Davvero siete stati ingiusti» .

Si trovarono in difficoltà di fronte a ciò, pensarono "Forse ha ragione", la parola di Abramo fece in quel momento effetto sulla gente. Durò solo un attimo.65 Fecero un voltafaccia [e dissero]: «Ben sai che essi non parlano!» .Tornarono sui loro passi però ammisero che le statue non parlano.

Rispose con coraggio e con tutto l'amore di Dio:66 « Adorate all'infuori di Allah qualcuno che non vi giova e non vi nuoce?

E disse con rabbia:67 Vergognatevi di voi stessi e di ciò che adorate all'infuori di Allah! Non ragionate dunque? La gente al contrario di Abramo non usava la ragione, la logica, questa era pura idolatria. In quel momento non riuscivano a parlare con Abramo perché lui poteva parlare meglio di loro, aveva conoscenza, saggezza, possedeva la Verità e la luce di Dio. Pensate alla sua età, così giovane conosceva tutte queste cose, di più di un'intera comunità.68 Dissero: « Bruciatelo e andate in aiuto dei vostri dèi, se siete [in grado] di farlo ».

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Dalle parole passarono ai fatti, temevano le parole di Abramo, lo legarono e l'unica cosa che potevano fare in quel momento invece di ascoltarlo e dargli ragione era di bruciarlo vivo.

Sura Assafàt V. 97:“Risposero:«Costruite un forno e gettatelo nella fornace!».

Secondo alcune fonti per costruire una montagna di fuoco impiegarono circa 4 mesi per raccogliere la legna. Tutto questo fuori città, nel deserto, poichè temevano disastri, lo accesero, era un fuoco incredibile, quando passavano sopra gli uccelli, questi si bruciavano immediatamente, talmente le fiamme erano altissime. Chiesero un volontario per gettare Abramo nel fuoco, nessuno si fece avanti. Era molto pericoloso, chiunque si sarebbe bruciato. Trovarono una soluzione, lo lanciarono da lontano con un macchinario fabbricato da loro stessi. Prima di essere lanciato Abramo continuava a fare invocazione contro i suoi nemici: “Hasbuna Allahu wa Na’m al Wakil”che significa: “Allah ci basta ed Egli è il Migliore mediatore”.Dio L’Altissimo è il Potente, Creatore di tutte le cose, Disse:

69 « Fuoco, sii frescura e pace per Abramo» . Fece in modo che il fuoco non bruciasse il Profeta. Abramo con il volere di Iddio L’altissimo non morì, si salvò. Il fuoco diventò frescura e pace. Perché Pace? In questo modo il freddo non lo fece morire, ecco perché, se non avesse detto questa parola sarebbe morto di freddo. Bruciò soltanto la corda che teneva legato Abramo. Rimase nel fuoco circa 3 giorni. Secondo alcune fonti il Profeta Abramo disse “i migliori giorni e notti per me sono quando stavo nel fuoco”.Il popolo pensava di vincere, di vendicarsi, in questo modo perse.Allah (swa) disse: 70 Tramarono contro di lui, ma facemmo sì che fossero loro i perdenti. Sura Al-Anbiyâ' (I Profeti) v. 69, 70

La gente non credeva di fronte anche a questo Segno, solo una persona credeva, sapete chi? Loth (as) che era fra il popolo di Abramo. La gente parlava del Miracolo, anche la gente vicino al paese. C'era un re dittatore, -Nemrud, re di Babilonia, Iraq- superbo, ed ingiusto che aveva sentito del Miracolo e di Abramo, volle conoscerlo. Abramo andò da lui per fermare questa miscredenza. Il re credeva di essere forte, un dio.Sura Al-Baqara (La Giovenca) v. 258:“Non hai visto colui che per il fatto che Allah lo aveva fatto re, discuteva con Abramo a proposito del suo Signore ? Quando Abramo disse:"Il mio Signore è Colui che dà la vita e la morte", rispose [l'altro]: "Sono io che dò la vita e la morte!". E Abramo disse: "Allah fa sorgere il sole da Oriente, fallo nascere da Occidente". Restò confuso il miscredente: Allah non guida i popoli che prevaricano”.

Il re quando disse "Sono io che dò la vita e la morte!". Non intendeva far morire e resuscitare le persone, il suo modo era diverso, sapete come? Prendeva due persone, uccideva una e lasciava in vita l'altra. Così lui pensava fosse sufficiente per dire che dava la vita e la morte. Il re non poteva far resuscitare, solo Allah (swa) Può. Il sole sorge da Oriente, Abramo chiese al re di farlo nascere ad Occidente. Il miscredente rimase senza parole, non poteva. Il re non gli chiese nemmeno la spiegazione del Miracolo, come fece a sopravvivere dal fuoco, gli disse di andarsene. Abramo se ne andò con sua moglie Sara e Loth in Shaàm, in Siria al confine della Palestina. Sara era di una bellezza indescrivibile, la sua bellezza era inferiore solo a quella di Eva, la donna più bella del creato. Abramo andò a vivere fra il popolo di Hiràn che adorava le stelle.

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Sura Al-An'âm (Il Bestiame) dal 75 al 78:75 Così mostrammo ad Abramo il regno dei cieli e della terra, affinché fosse tra coloro che credono con fermezza.

Allah (swa) mostrò ad Abramo la sua creazione, i cieli e la terra. Abramo vide più di quanto noi potremmo vedere oggi con un telescopio. Tutte le notti il popolo andava a vedere le stelle per adorarle. Una notte Abramo (as) si recò con loro, la sua intenzione era quella di far riflettere la gente su ciò che stava adorando. Uno di loro scelse una stella, Abramo scelse invece un astro, più grande e luminoso della stella.76 Quando la notte l'avvolse, vide una stella e disse: «Ecco il mio Signore! » Poi quando essa tramontò disse:« Non amo quelli che tramontano».Abramo disse vedendo l'astro:"Questo è il mio Signore" lo disse solo per dimostrare che c'è qualcosa di più grande, quando l'astro tramontò disse "non mi piace ciò che tramonta, questo non è il mio Signore".Poi tornò la notte successiva con loro e vide la luna.77 Quando osservò la luna che sorgeva , disse: «Ecco il mio Signore!». Quando poi tramontò, disse: «Se il mio Signore non mi guida sarò certamente tra coloro che si perdono!».Abramo scelse la luna, più grande, più bella e luminoso dell'astro, ma quando tramontò disse subito che se Dio non l'avesse guidato si sarebbe perso.Disse "Ma se Dio sparisce adesso come faccio di giorno se ho bisogno di Lui?" e fece subito l'invocazione «Se il mio Signore non mi guida sarò certamente tra coloro che si perdono!».E convinse il popolo di andare con lui di giorno per vedere il sole78 Quando poi vide il sole che sorgeva, disse:« Ecco il mio Signore, ecco il più grande!» . Quando poi tramontò disse : « O popol mio, io rinnego ciò che associate ad Allah!”Il sole è il più grande e splendete ma tramonta, questa è la dimostrazione che persino il sole, che è creato da Dio tramonta. C'è Qualcuno più grande del sole, ed è Dio. Abramo rinnegò davanti a loro tutto ciò che il popolo associava a Dio. Lo fece per far riflettere la gente, a non adorare le stelle, la luna, il sole che, seppur grandi, luminosi e splendenti tramontano, perché non sono il vero Dio, sono state create da Iddio L'Altissimo. Allah è Al- Baqi (L’Eterno) Al Muta ‘aliy (Colui che è cosciente di essere l’Altissimo), As-Samad (L’Assoluto, L’Eterno, L’Impenetrabile, Colui verso il Quale tendono tutte le creature).

Abramo disse:In verità, Allah è vivo e non muore.In verità, Allah è eterno e non tramonta.In verità, Allah è Onnipotente nessuna cosa può superarlo.Le stelle sono deboli e l’alba le vince.La luna è debole, il sole la vince.Il sole è debole, lo vince la notte e lo vincono le nuvole.E non mi soccorrerà la stella, perché essa è debole.Non mi soccorrerà la luna, perché essa è debole.Non mi soccorrerà il sole perché esso è debole.Mi soccorrerà Allah.Perché Egli è il vivente che non muore.E’ l’eterno, che non tramonta.E’ l’Onnipotente che da nulla è vinto!”.

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Sura Fussilat ("Esposti chiaramente") v. 37“La notte e il giorno, il sole e la luna sono fra i Suoi segni: non prosternatevi davanti al sole o davanti alla luna, ma prosternatevi davanti ad Allah che li ha creati, se è Lui che adorate”.

Sura Al-An'âm (Il Bestiame) v. 79/83“In tutta sincerità rivolgo il mio volto verso Colui che ha creato i cieli e la terra : e non sono tra coloro che associano». La sua gente argomentò contro di lui, ma egli disse: «Volete polemizzare con me in merito ad Allah, quando è Lui che mi ha guidato? E non temo affatto i soci che Gli attribuite, ma [temo solo] ciò che vorrà il mio Signore. Il mio Signore abbraccia tutte le cose nella Sua scienza. Non rifletterete dunque? Come potrei temere i soci che Gli attribuite, quando voi non temete di associare ad Allah coloro riguardo ai quali non vi ha fatto scendere nessuna autorità? Quale dei due partiti è più nel giusto , [ditelo] se lo sapete. Coloro che hanno creduto e non ammantano di iniquità la loro fede, ecco a chi spetta l'immunità; essi sono i ben guidati. Questo è l'argomento che fornimmo ad Abramo contro la sua gente. Noi eleviamo il livello di chi vogliamo. Il tuo Signore è saggio, sapiente”.

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Ismaele (Esmaìl): il figlio del Sacrificio

Il Profeta Abramo invocò Iddio L’Altissimo per aver una buona discendenza. Allah (swa) esaudì la sua richiesta. Abramo visse ad Al Bayt Al Maqdes con la moglie Sarah dalla quale non ebbe figli per ben 20 anni. Sarah consigliò ad Abramo di sposare la serva Hajar, che l’aiutava nei lavori domestici. Hajar rimase incinta del piccolo Ismaele, Abramo aveva 86 anni. Quando Ismaele nacque Iddio L’Altissimo rivelò ad Abramo che avrebbe avuto Isacco da Sarah. Isacco nacque 13 anni dopo Ismaele.

“E gli demmo la lieta novella di Isacco, profeta tra i buoni”. Sura As-Saffàt (I Ranghi) v. 112

Allah (swa) ordinò al Profeta Abramo (as) di emigrare da Al Bayt Al Maqdes con la moglie Hajar e il piccolo Ismaele appena nato, verso la Mecca. Abramo era molto riconoscente ad Allah (swa) per aver avuto un figlio dopo tanti anni di attesa ed obbedì immediatamente al Suo ordine senza chiedere spiegazioni, perché aveva completamente fiducia in Lui. Quando arrivò alla Mecca il posto era completamente deserto, pieno di montagne, non c’era anima viva, e soprattutto mancava l’acqua. Allah (saw) ordinò di lasciare lì la moglie e il figlio al quale teneva moltissimo. E’ stata una prova di fede e fiducia totale in Dio. Abramo (as) sapeva benissimo che i suoi cari non erano completamente soli perché Dio non li avrebbe abbandonati. Pensate, la gente oggi non riuscirebbe a rinunciare facilmente alle cose importanti, prega distrattamente e digiuna senza badare al vero significato, lo fa quasi svogliatamente, in modo abitudinario. Riuscireste ad abbandonare come lui i vostri cari? Hajar chiese per ben tre volte ad Abramo “Dove vai Abramo, ci lasci soli qui nel deserto?” il Profeta non rispose, allora la donna capì subito e disse “E’ Dio che ti ha ordinato questo, vero?”, Abramo accennò con la testa un si e la donna disse “Allora so che Dio è con noi e non ci abbandonerà mai”.Questo è un esempio di fede per tutti noi, SubhanaAllah. Hajar è un grande esempio di vera fede in Dio ed ubbidienza in particolar modo per le donne. La donna non chiese nemmeno il motivo, lo scopo dell’emigrazione. Il Profeta Abramo (as) è stato messo a dura prova in tutta la sua vita, come quando lo gettarono nel fuoco, il Profeta ripose tutta la fiducia in Lui, nostro Signore. Questo serve come riflessione per tutti noi. Qualsiasi genitore sarebbe preoccupato per il proprio figlio. Un padre in fin di vita ad esempio, pensa al figlio, a come potrebbe vivere senza di lui, chi si prenderà cura del figlio? Invece questa storia ci fa capire che dobbiamo avere una totale fiducia in Dio, è Lui che ci protegge, ci conforta ed aiuta nei momenti di bisogno.La storia di Abramo,come quella degli altri profeti ci deve servire come esempio.

Quando stava per andarsene, diretto per la Palestina il Profeta Abramo fece un’invocazione a Dio e disse:“O Signor nostro, ho stabilito una parte della mia progenie in una valle sterile, nei pressi della Tua Sacra Casa, affinché, o Signor nostro, assolvano all'orazione. Fai che i cuori di una parte dell'umanità tendano a loro; concedi loro [ogni specie] di frutti. Forse Ti saranno riconoscenti”. Sura Ibrahìm/ Abramo v. 37

Quando il Profeta se ne andò si complicò la situazione. Finì l’acqua e il cibo, il bimbo piangeva in continuazione. Hajar era disperata, stava malissimo al solo pensiero della sofferenza del figlio, non sapeva cosa fare. Lei pensava solo al suo bambino, mai a se stessa, sempre a lui. Anche oggi una madre o un padre farebbe la stessa cosa per il proprio figlio, noi amiamo i nostri figli, più di noi stessi, della nostra vita. Però dobbiamo stare molto attenti a stare il più lontano possibile dal fuoco, a non gettare le

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nostre anime nel fuoco dell’Inferno, a salvaguardare da questo anche i nostri cari.Uno dei tanti esempi, per cominciare, è la scelta del proprio partner, cercare e trovare l’anima gemella giusta, inshaAllah, che si prenderà cura dei bambini, in particolar modo la madre, la quale passa più tempo con i figli, Dio ci chiederà anche questo nel Giorno del Giudizio, se abbiamo scelto il marito o la moglie giusta. Ci interrogherà sul nostro rapporto con i nostri figli, l’educazione che hanno ricevuto da noi e dal nostro partner. La nostra famiglia sarà con noi in Paradiso inshaAllah.

E come dice la Sura “At-Tahrìm /L’interdizione” v. 6:“O credenti, preservate voi stessi e le vostre famiglie, da un fuoco il cui combustibile saranno uomini e pietre e sul quale vegliano angeli formidabili, severi, che non disobbediscono a ciò che Allah comanda loro e che eseguono quello che viene loro ordinato”.

Hajar cominciò a cercare l’acqua avanti ed indietro, tra Safa e Marwa, per ben 7 volte ed è da qui che noi abbiamo preso questo rito nel Pellegrinaggio alla Mecca. Perché? per capire la sofferenza della donna e per accrescere la nostra fede e riconoscenza nel nostro Creatore. Dio mandò Gabriele e l’ala dell’Angelo scosse la terra, l’acqua di Zamzam –la più pura sulla terra- sgorgò lentamente. Hajar andò a raccoglierla e disse “Zamm Zamm” che significa letteralmente “non far scappare l’acqua” ed è da qui che l’acqua prese il nome di Zamzam. Parliamo un po’ di Zamzam, l’acqua esiste ancora oggi, la gente accorre per berla e purificarsi, per fare l’abluzione. L’acqua è una benedizione, c’è un hadith che dice “chi beve con l’intenzione giusta, l’acqua fa guarire qualsiasi tipo di malattia”. Il sapore è dolce, diversa dall’acqua che beviamo abitualmente, è molto leggera. Da tanti secoli la gente beve l’acqua di Zamzam alla Mecca, l’acqua non finisce mai, SubhanaAllah, è un Segno grande sulla terra per noi, una benedizione di Dio. Se Hajar non avesse raccolto l’acqua, Zamzam sarebbe oggi un fiume, cose disse in un hadith il nostro Profeta Muhammad (saw).

Arrivò la gente alla Mecca, chiese il permesso ad Hajar di bere l’acqua, lei accettò. L’invocazione di Abramo si esaudì, la gente andò a vivere in quel posto e portò altra gente, i loro parenti, amici ecc.Ismaele ormai cresciuto, imparò la lingua araba da loro, la gente lo amava molto, sposò più tardi una donna del loro popolo. Il Profeta Abramo (as) ogni anno tornava dalla Palestina per vedere il figlio Ismaele e la moglie Hajar. Viaggiava sempre sul Boràq, lo stesso col quale viaggerà Muhammad (saw) verso il Loto del limite (Sidratu-l-muntah). Il Boràq è un animale bianco tra il mulo e l’asino, con ali ai fianchi, usato da tutti i Profeti. Era velocissimo, la gente oggi costruisce gli aerei ecc, ma niente è più veloce del Boràq. Il Profeta Abramo (as) una volta mentre dormiva vide un sogno. Questo è uno dei modi di Allah (swa) per comunicare con i profeti, i sogni dei profeti sono dei Segni di Iddio L’altissimo, dei sogni premonitori. I loro sogni sono come le Rivelazioni, come riferisce un hadith del Profeta Muhammad, trasmesso da Al Bukhari.Fratelli e sorelle, stiamo per raccontarvi una prova difficilissima per Abramo, dobbiamo riflettere su questo, sapete quanto il Profeta Abramo (as) amava moltissimo il figlio Ismaele? Il primo motivo di questo grande amore per il figlio è che Abramo diventò per la prima volta padre di Ismaele all’età di 86 anni circa, era il suo primo ed unico figlio, puro e casto.il secondo motivo è che Dio disse al Profeta che gli avrebbe donato un figlio devoto e magnanimo.

Come dice la Sura As-ssafàt/ I Ranghi, v. 100, 101: “Signore, donami un [figlio] devoto. Gli demmo la lieta novella di un figlio magnanimo”.

Il terzo motivo era il grande rapporto fra padre e figlio, si amavano moltissimo, il figlio crebbe, aveva circa 14 anni, l’amore aumentò, dopo tutto questo Abramo sognò di sacrificare suo figlio.

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Una durissima prova, aspettò di avere questo figlio per tanto tempo, e poi una volta cresciuto arrivò l’ordine di Dio di prendere questo figlio e sacrificarlo. Questo ordine non arrivò come una Rivelazione ma come un sogno. Qual è la differenza fra un sogno che proviene da Dio e una Rivelazione di Dio? Una Rivelazione proviene tramite l’Arcangelo Gabriele mandato da Dio al Profeta Abramo quando lui è sveglio, mai durante il sonno, che gli ordina di sacrificare il figlio. Sarebbe stata un prova più facile, inshaAllah, ma così non è stato, arrivò l’ordine tramite un sogno, in un momento di riposo e tranquillità, che lo colse impreparato, nel sogno vide che lui prese un coltello per sacrificare il figlio. È la prova più difficile, più grande e più importante per il Profeta Abramo. Abramo non chiese nemmeno il motivo a Iddio L’Altissimo ed obbedì subito.Andò dal figlio per rivelargli questo sogno, e gli chiese cosa ne pensasse, gli disse ciò perché voleva associare il figlio al progetto di Dio per avere entrambi una grande ricompensa da Allah (swa). Sapete cosa rispose Il figlio? Gli disse di fare ciò che Iddio l’Altissimo gli aveva ordinato, capì subito che proveniva dal nostro Signore. Questi sono grandi esempi per noi. Pensate, una famiglia con una grandissima fede e amore per Dio, dobbiamo imparare da tutto questo, inshaAllah, capire il significato di questa storia. Avete visto la risposta di Ismaele? Una risposta meravigliosa, di fede in Dio e rispetto verso il padre, non chiese il motivo, questa è un’ obbedienza totale verso Allah (swa). Anche questa è una prova per Ismaele, una prova per il padre che amava tanto il figlio e una prova per il figlio che amava tanto suo padre, però fra tutto questo amore, quando c’è un ordine di Dio l’amore per il nostro Creatore è superiore. Allah (swa) amava moltissimo il Profeta Abramo (as) è “Khalilullah”, e il Profeta dedicava tutto il suo tempo per Dio, il suo pensiero era rivolto solo a Lui. Quando Abramo diventò padre la sua attenzione si spostò anche sul figlio Ismaele che amava moltissimo, Allah (swa) mise così Abramo a dura prova, voleva vedere se sarebbe riuscito a rinunciare a suo figlio per un ordine di Iddio L’Altissimo.Allah (swa) è geloso di tutto ciò che noi amiamo e al quale dedichiamo il nostro tempo, anche alle cose futili, non solo a quelle più importanti e più cresce la nostra fede, più le prove diventano più difficili. Allah (swa) ama le Sue creature, soprattutto i più devoti.“Poi, quando raggiunse l'età per accompagnare [suo padre questi] gli disse: “Figlio mio, mi sono visto in sogno, in procinto di immolarti. Dimmi cosa ne pensi”. Rispose: “Padre mio, fai quel che ti è stato ordinato: se Allah vuole, sarò rassegnato”. Sura As-Sâffât (I Ranghi) v.102Questo è il versetto di quando Abramo rivelò al figlio Ismaele il sogno sul sacrificio.

Arrivò il Diavolo nelle sembianze di un uomo anziano, cercò di far cambiare idea ad Ismaele (as) e disse: “Tuo padre è anziano, non ascoltarlo, non obbedirgli” Ismaele capì subito che si trattava del Diavolo il quale tentò di convincerlo, Ismaele prese 7 sassi e li lanciò contro di lui, questa è la pratica che facciamo nel Pellegrinaggio, si chiama “Al Jamra assoghra”. Andò il Diavolo da Hajar per convincerla, pensava che avesse meno fede in Dio e che avrebbe fermato questo e disse “Hajar, non lasciare Abramo sacrificare tuo figlio” lei capì subito che aveva di fronte il Diavolo e lanciò 7 sassi contro di lui, anche questa è una nostra pratica nel Pellegrinaggio e si chiama “Al Jamra al Wosta” ed allora tentò con Abramo e disse “Ma cosa stai facendo Abramo, dopo tanta pazienza per aver un figlio tu vuoi sacrificarlo, ragiona”. Riconobbe in lui il Diavolo e prese 7 sassi che gli lanciò contro, anche questa è una pratica del Pellegrinaggio e si chiama “Al Jamra al Kobra”.Abramo, Ismaele e Hajar lanciarono 7 volte i sassi contro Satana, sapete perché anche noi facciamo questo nel Pellegrinaggio?Perché è una pratica del Profeta Abramo (as), perché dobbiamo seguire ciò che faceva alla Mecca, non solo, anche per allontanare il Diavolo da noi, dalle nostre anime, dalla nostra vita e tornare puri dal Pellegrinaggio. Ecco perché i musulmani quando lanciano i sassi contro la colonna che

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rappresenta il Diavolo lo fanno con tanta forza ed odio, poichè Satana è l’eterno nemico dell’uomo. Lo facciamo con l’intenzione che in quel momento dobbiamo allontanarci dal Diavolo, seguire Dio nel resto della nostra vita, con l’intenzione vera ed onesta, in quel momento l’invocazione sarà accettata, inshaAllah. Arrivò il momento del sacrificio, Ismaele chiese: “Padre mio per fare ciò mettimi con la fronte a terra, in modo che tu non possa guardarmi negli occhi mentre esegui l’ordine di Iddio L’Altissimo, per non farti prendere in quel momento dalla debolezza. Affila la lama del coltello nel miglior modo possibile, lega le mie mani e piedi per eseguire l’ordine di Dio correttamente”. In tutto questo c’è il vero significato dell’Islam, la sottomissione totale in Dio, che è racchiuso in questo versetto 103, della Sura As-Ssafàt “I Ranghi”:“Quando poi entrambi si sottomisero, e lo ebbe disteso con la fronte a terra”.

Tutto il significato dell’Islam è in questo versetto. In arabo dice proprio la parola Islam nel versetto: “Falamma Aslama watalahu lilgiabììn”, Aslama significa che loro si sottomisero all’ordine di Dio. Ismaele pronunciò le parole della Shahada “Attesto non c’è altra divinità all’infuori di Allah e Muhammad è il Suo Messaggero e Profeta”. Il padre Abramo disse “Bismillah Allahu Akbàr” ed eseguì l’ordine di Allah (swa), ma il coltello non tagliava, insisteva diverse volte senza ottenere risultati, accadde la stessa cosa come quando gettarono Abramo nel fuoco, il Profeta non si bruciò, questa è la potenza di Iddio L’Altissimo, quando decide una cosa essa è “Kon fayakùn”.Da questo è nata la nostra pratica prima di macellare un animale, ogni volta noi diciamo “Bismillah Allahu Akbàr”.Sura As-Ssafàt “I Ranghi” 104-105: “Noi lo chiamammo: “O Abramo, hai realizzato il sogno. Così Noi ricompensiamo quelli che fanno il bene”.

Qui Dio nostro Signore chiamò il Profeta Abramo e disse: “O Abramo hai superato la più grande prova di fede in Me, sei stato sincero ed obbediente. Si è realizzato così lo scopo di questa prova, quella di obbedire al tuo Signore. Avrai la più grande ricompensa”. Sura As-Ssafàt “I Ranghi” 106 “Questa è davvero una prova, chiara, evidente”.Una prova difficilissima, di più di quando gettarono Abramo nel fuoco. Dio in quell’occasione non disse le parole nel versetto 106, solo nel caso del sacrificio.Quando vide che stava sacrificando Ismaele, Iddio L’Altissimo disse: “Va bene, tu hai seguito il mio ordine, ma non uccidere tuo figlio, non voglio il suo sangue, volevo solo metterti alla prova”. In questa storia l’amore di Dio è un’ amore superiore, al di sopra dell’amore per le mogli, per il figlio, per la stessa anima. E questo ne è una prova. Ciò significa che Abramo è davvero Colui che è molto vicino ad Allah. Sura As-Ssafàt “I Ranghi”107: “E lo riscattammo con un sacrificio generoso”.

Arrivò l’Angelo Gabriele con un ariete bianco che visse in Paradiso 40 anni, riferisce Ibn Abbàs. Ecco, arrivò il riscatto. Quando? in quale momento? Nel momento in cui arrivò il coltello alla gola. Dopo ogni prova c’è un riscatto, una ricompensa, Dio non dimentica coloro che si sacrificano per Lui. Se fai dei sacrifici, con sincerità sarai ricompensato. La fede vera ci aiuta ad andare avanti, ne è di esempio la storia di Abramo (as), che si sottomise completamente al volere di Dio. Dobbiamo avere la totale fiducia in Iddio L’Altissimo, Lui ci aiuterà.In ricordo del sacrificio di Ismaele i musulmani celebrano la festa del sacrificio ogni anno “Aid Al- Adha”, questo il 10° giorno del mese del pellegrinaggio alla Mecca. Ismaele quindi è il Figlio del Sacrificio, sostituito poi dall’ariete, non Isacco.“Ricorda Ismaele nel Libro. In verità era sincero nella sua promessa, era un Messaggero, un Profeta. Imponeva alla sua famiglia l’orazione e la decima ed era gradito al suo Signore”.Sura Maryam/ Maria, V. 54-55

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Ismaele assieme a suo padre edificò la Casa Sacra dove tutti i credenti vanno in pellegrinaggio. Allah diede a loro questo compito glorioso. Avendo deciso che la Ka’ba sarebbe stata eretta di nuovo nello stesso luogo dove era stata precedentemente costruita dalle mani di Adamo, volle che l’onore della costruzione definitiva appartenesse alla famiglia di Abramo.

“E quando Abramo e Ismaele posero le fondamenta della Casa, dissero: ‘O Signor nostro, accettala da noi! Tu sei Colui che tutto ascolta e conosce!’.” Sura Al Baqara/ La Giovenca, V.127

“E quando facemmo della Casa un luogo di riunione e un rifugio per gli uomini. Prendete come luogo di culto quello in cui Abramo ristette! E stabilimmo un patto con Abramo e Ismaele: ‘Purificate la Mia Casa per coloro che vi gireranno attorno, vi si ritireranno, si inchineranno e si prosterneranno’.” Sura Al Baqara/ La Giovenca, V. 125

Anche la pratica della circoncisione è stata istituita dal Profeta Abramo (as). La Pietra nera situata nel sacro luogo era uscita dal Paradiso bianca come il latte e a poco a poco a forza di essere toccata dai peccatori e dagli idolatri, era diventata nera e opaca come i loro cuori. Hajar dopo un po’ di tempo passò all’altra vita. Dopo Ismaele, Abramo ebbe dalla moglie Sarah il figlio Isacco:

“Lode ad Allah Che, nonostante la vecchiaia, mi ha dato Ismaele ed Isacco. In verità il mio Signore ascolta l’invocazione”.Sura Ibrahìm/ Abramo, V.39

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Isacco e Giacobbe (pace su di loro)

Isacco sposò Rebecca, e lei diede alla luce una coppia di gemelli, Esaù (Al Ias) e Giacobbe (Yaqub). A Esaù non piaceva il fatto che Giacobbe era il favorito dal padre e da Allah con la Profezia. Questa sensazione di malessere diventò così grave che Esaù minacciò di uccidere il fratello. Temendo per la sua vita, Giacobbe lasciò il paese. Come è riportato anche nel libro “Kisas Al ‘Anbiyà” di Ibn Kathìr, Il Popolo del Libro disse che quando Isacco aveva quarant'anni, si sposò con Rebecca, durante la vita terrena di Abramo. Dicevano che era sterile, così Isacco pregò Allah e rimase incinta. Diede alla luce due gemelli. Il primo si chiamava Esaù che gli arabi chiamano Al-Ias. Diventò il padre di Rum. Il secondo è Giacobbe, che significa Isreal, (appartenente al popolo di Israele).Il Popolo del Libro disse che quando Isacco (as) divenne vecchio ed aveva la vista debole, desiderava il cibo, così chiese al figlio Esaù di andare a caccia. Il ragazzo gli chiese di benedire il cibo e pregare per lui. Esaù, un cacciatore, uscì per portare al padre la carne. Rebecca, udendo questo, ordinò a suo figlio Giacobbe di macellare due capre del suo miglior gregge e cuocerle come suo padre amava e portargliele prima del ritorno di suo fratello Esaù.Fece vestire Giacobbe con gli abiti di suo fratello. Quando si avvicinò al padre con il cibo, il padre gli chiese: 'Chi sei? ' Giacobbe rispose: 'Sono tuo figlio'. Quando suo padre finì di mangiare, pregò per suo figlio.Esaù tornò. Isacco chiese: "Qual è questo figlio mio?" Egli (Esaù) rispose: "Questo è il cibo che ti piace." Isacco chiese:"L’hai portato un'ora fa chiedendomi di pregare per te?" Esaù disse: "No, lo giuro", sapeva che suo fratello l'aveva preceduto e che era malato di cuore.

Giacobbe YA’ QUB: nominato (Israele) e i suoi 12 figli

La gente del Libro disse che Esaù minacciò di uccidere il fratello, quando il padre era passato all’Altra Vita. Dissero anche che chiese al padre di pregare per lui, che Allah possa rendere la terra buona per la sua prole e moltiplicare il suo sostentamento.Quando la loro madre venne a sapere che suo fratello Esaù minacciò Giacobbe, ordinò al figlio Giacobbe di andare da suo fratello Laban, nel paese di Haran e restare con lui per un tempo fino a quando a suo fratello gli sarebbe passata la collera, e di sposare una delle figlie di Laban.

La promessa di Giacobbe

Giacobbe (pace su di lui) lasciò la sua famiglia, arrivata la notte trovò un posto per riposare. Prese una pietra e la mise sotto la testa e si addormentò. Sognò di una scala dal cielo alla terra. Angeli che salivano e scendevano e il Signore gli disse: "Io benedirò te e la tua prole e farò questa terra per voi e per chi verrà dopo di voi. "Quando si svegliò, si sentì felice di ciò che aveva visto nel suo sogno e promise, per amore di Allah, che se fosse tornato alla sua famiglia in modo sicuro, avrebbe costruito li un tempio per Allah l'Onnipotente. Promise anche di dare un decimo dei suoi beni per il bene di Allah. Egli versò olio sulla pietra così da riconoscerla e chiamò il luogo la "Casa di Allah". E sarebbe stata la direzione di Gerusalemme in seguito.Il Popolo del Libro disse che quando Giacobbe andò da suo zio materno, nel paese di Haran, scoprì che aveva due figlie. La più grande Lia e la più giovane Rachele. Quest'ultima è stata la migliore e più bella delle due. Suo zio accettò di darle come sposa sua figlia, a condizione che Giacobbe si sarebbe occupato del suo pascolo per sette anni.

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Dopo un periodo di tempo, suo zio preparò una festa e il popolo si unì a loro per il matrimonio. Sposò di notte Lia, la figlia maggiore. Era miope e non molto bella. Quando si fece giorno, Giacobbe scoprì di aver sposato Lia e si lamentò con suo zio. "Sono stato ingannato, avrei dovuto sposare Rachele e non Lia!", disse lo zio:" Non è nostra tradizione sposare la più giovane prima della figlia maggiore. Tuttavia, se ami la sorella, dovrai lavorare per altri sette anni e poi potrai tenere entrambi. "Giacobbe lavorò per altri sette anni e sposò Rachele. Era accettabile per un uomo ai loro tempi, sposare due sorelle, come è descritto nella Torah. Laban diede una schiava ad ogni figlia. La schiava di Lia si chiamava Zilfah e quella di Rachele si chiamava Balha.

I figli di Giacobbe

Allah l'Onnipotente compensò Lia dandole i suoi figli. Il primo si chiamò Ruben, dopo nacquero Simone, Levi e Giuda.Rachele diventò gelosa dei figli che ebbe Lia, perchè era sterile. Diede la sua schiava Balha a suo marito e lui ebbe rapporti con lei fino a quando rimase incinta. Diede alla luce un figlio e lo chiamò Nafhtali. Lia era indispettita perché la schiava di Rachele aveva dato alla luce un figlio, così lei, a sua volta, diede la schiava Zilfah a Giacobbe (pace su di lui), Zilfah diede alla luce due figli, Gad e Asher. Poi Lia rimase incinta e diede alla luce il suo quinto figlio, Issaacher, e più tardi diede alla luce un sesto figlioZebulun. Dopo questo Lia diede alla luce una figlia di nome Dinah. Così, Lia ebbe sette figli da Giacobbe.Poi Rachele pregò Allah (swa) di darle un figlio da Giacobbe. Allah la esaudì. Diede alla luce un figlio, grande, nobile, e bello. E lo chiamò Giuseppe (Yusuf). Tutto questo è successo quando erano nel paese di Haran e Giacobbe (pace su di lui) è stato pastore del gregge di suo zio, per un periodo di vent’anni.

La richiesta di Giacobbe

Giacobbe chiese poi allo zio Laban di lasciarlo andare e visitare la sua famiglia. Suo zio gli disse: " Sono stato benedetto per causa tua, chiedimi pure il denaro necessario". Giacobbe disse:" Datemi ogni capra macchiata e punteggiata, nata quest’anno ed ogni agnello nero. "Ma al comando di Laban, i suoi figli (di Giacobbe) portarono la capra del loro padre che era a strisce, macchiata o maculata, e gli agnelli neri, per timore che altri sarebbero nati con tali caratteristiche. Camminarono per tre giorni con le loro capre e le pecore del padre Giacobbe, mentre aspettava il gregge rimanente.Uscendo, Rachele rubò gli idoli di suo padre. Giacobbe e il suo popolo fuggì per il paese, Laban e la sua gente li inseguì. Quando Laban incontrò Giacobbe, lo accusò e gli disse che l’avrebbe lasciato. Giacobbe non sapeva nulla dei suoi idoli, così negò.

Giacobbe si stava preparando ad affrontare Esaù

Quando Giacobbe si avvicinò al paese di Seir, gli angeli lo salutarono. Inviò un messaggero con i saluti a suo fratello Esaù, chiedendo di dimenticare quanto era avvenuto, porgendo le sue scusa, sinceramente. Il messaggero tornò con i saluti e disse a Giacobbe, che Esaù stava andando verso di lui con quattrocento uomini. Questo spaventò Giacobbe e pregò Allah l'Onnipotente. Si prostrò con umiliazione e chiese ad Iddio L’Altissimo di compiere la Sua promessa che aveva fatto prima. Gli chiese di fermare il male che era con suo fratello Esaù.

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Allora Giacobbe (pace su di lui) preparò un bel regalo per suo fratello: duecento capre e venti caproni, duecento pecore e venti montoni, cammelli da latte e trenta, quaranta vacche e due tori, venti asine e dieci asinelli maschi.Egli comandò ai suoi servi di prendere gli animali, farli passare davanti a lui tra le frotte. Giacobbe rimase con le sue due mogli, i suoi schiavi e alcuni dei suoi figli per due notti, poi continuò a piedi di notte, e di giorno riposava.

Giacobbe diventa Israele

Quando all'alba del secondo giorno arrivò uno degli angeli con le sembianze di uomo. Giacobbe cominciò a lottare con lui. Testa a testa fino al punto che l'angelo si ferì alla coscia e Giacobbe diventò zoppo. Quando la giornata giunse al termine, l'angelo gli disse: 'Come ti chiami?' Egli rispose: 'Giacobbe.' L'angelo disse: "Da oggi ti chiamerai Israele". Giacobbe domandò: "Chi sei Come ti chiami?" Egli scomparve. Allora Giacobbe sapeva che quest’uomo era in realtà uno degli angeli.

Giacobbe si incontrò con Esaù

Giacobbe alzò gli occhi e vide suo fratello Esaù arrivare. Quando Esaù lo vide, corse verso di lui, l'abbracciò e lo baciò e pianse. Quando Esaù sollevò gli occhi e vide le donne e i bambini chiese: "Chi sono questi con te?" Giacobbe rispose:"Coloro che Allah ha dato a me, tuo servo" –inteso come rispetto al fratello Esaù, poiché Giacobbe è il servo e Profeta di Allah L’Unico- . Lia, Rachele, i loro schiavi, e tutti i bambini si avvicinarono. Giacobbe chiese ad Esaù di accettare il suo dono, ed insistette finchè accettò. Esaù se ne andò prima di lui. Giacobbe e la sua famiglia lo seguirono con i greggi fino alle montagne (Seir).

Giacobbe costruisce Ayl

Quando arrivò a Sahur, costruì una casa per sé e per il suo bestiame. Passò per Gerusalemme, il villaggio di Shechem, e si accamparono prima di giungere al paese. Comprò una fattoria con un centinaio di capre e costruì un altare, che egli chiamò Ayl, come Allah gli ordinò. Costruì l'altare che si trova oggi a Gerusalemme e più tardi Salomone figlio di Davide (pace su di loro) lo ricostruì. È al posto della pietra che aveva precedentemente unto con olio, come abbiamo già menzionato.Poi Rachele rimase incinta e diede alla luce un figlio, Beniamino, fu un parto difficilissimo e morì dopo che il bimbo vide la luce. Giacobbe la seppellì in Afrath. La tomba di Rachele esiste fino ad oggi. Giuseppe e Beniamino sono gli unici figli avuti da Rachele. Dall’altra moglie (Lia) ebbe sette figli, Giacobbe ebbe dunque 12 figli, uno dalla schiava Balha e due da Zilfah e da questi discesero le 12 tribù.

La morte di Isacco

Giacobbe andò da suo padre Isacco e si stabilì con lui nel villaggio di Hebron che si trova nella terra di Canaan dove visse Abramo. Isacco si ammalò e morì all'età di centottanta anni. Vi ricordiamo che un tempo i Profeti vivevano moltissimi anni, quindi non sono assolutamente da paragonare a noi, oppure all’età dei profeti che arrivarono dopo.I figli Esaù e Giacobbe lo seppellirono con suo padre Abramo Al Khalil in una grotta che aveva comprato. Si disse che Abramo morì a 175 anni.

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“Fu questo che Abramo inculcò ai suoi figli, e anche Giacobbe: ‘Figli miei, Allah ha scelto per voi la religione: non morirete se non musulmani’. Forse eravate presenti quando la morte si presentò a Giacobbe ed egli disse ai suoi figli: ‘Chi adorerete dopo di me?’: Risposero: ‘Adoreremo la tua divinità, la divinità dei tuoi padri Abramo e Ismaele e Isacco, il Dio unico al quale saremo sottomessi’.”(Sura Al Baqara/ La Giovenca, V. 132-133)

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Lot (LUT) e il popolo perverso dei Sodomiti

Il Profeta Abramo (pace su di lui) lasciò l'Egitto accompagnato dal suo nipote Lot (pace su di lui), che poi andò alla città di Sodoma, che si trovava sulla riva occidentale del Mar Morto.Gli abitanti rapinavano ed uccidevano i viaggiatori, in più gli abitanti di sesso maschile avevano l’abitudine di accoppiarsi con persone dello stesso sesso. Questo atto innaturale più tardi divenne noto come la sodomia (nome preso dalla città di Sodoma). L’omosessualità era praticata apertamente e senza alcuna vergogna.

Il Messaggio di Lot

Allah L’Altissimo rivelò al Profeta Lot (pace su di lui) che avrebbe dovuto avvisare le persone a rinunciare al loro comportamento indecente, ma il popolo era così immerso nel peccato, nelle abitudini immorali che era totalmente sordo alla predicazione di Lot. Immersi nei loro desideri innaturali, si rifiutarono di ascoltare, anche quando Lot li avvertì della punizione di Allah. Invece, lo minacciarono che l’avrebbero cacciato fuori dalla città, se il Profeta avrebbe continuato a predicare.Allah l'Altissimo rivelò: “Il popolo di Lot accusò di menzogna gli inviati. Quando il loro fratello Lot, disse loro: ‘Non sarete dunque timorati [di Allah]?Invero, sono per voi un messaggero degno di fede. Temete Allah e obbeditemi.Non vi chiedo ricompensa alcuna, ché la mia ricompensa è presso il Signore dei mondi. Tra tutte le creature bramerete i maschi, lasciando da parte le spose che il vostro Signore ha creato per voi? Ma voi siete un popolo di trasgressori!’. Dissero: ‘Se non la smetti, certamente sarai scacciato’. Disse: ‘Io aborrisco il vostro comportamento. Signore, preserva me e la mia famiglia dalle loro azioni’. Noi lo salvammo insieme con tutta la sua famiglia, a parte una vecchia che restò indietro”. (Corano, Sura As-Shu’arà/ I poeti, v. 160-171)

La moglie di Lot

Il comportamento della sua gente addolorò il cuore di Lot. Continuavano a diffondere le loro pratiche, mentre lui lottava contro di loro. Col passare degli anni, continuava nella sua missione, senza però ottenere risultati. Nessuno rispose alla sua chiamata e credeva nella sua missione di Profeta, ad eccezione dei membri della sua famiglia, e anche nella sua famiglia, qualcuno non credeva. La moglie di Lot, come la moglie di Noè, era una miscredente.

Allah l'Onnipotente dichiarò:“Allah ha proposto ai miscredenti l'esempio della moglie di Noè e della moglie di Lot. Entrambe sottostavano a due dei Nostri servi, uomini giusti. Entrambe li tradirono, ed essi non poterono in alcun modo porle al riparo da Allah. Fu detto loro: ‘Entrate entrambe nel Fuoco, insieme con coloro che vi entrano’.”( Corano, Sura At-Tahrîm/ L'Interdizione, v. 10)

Gli Angeli andarono da Lot

Gli anni passavano, e nessuno ancora credeva in lui. Invece, sminuirono il suo messaggio e beffardamente lo sfidarono: “Attira su di noi il castigo di Allah, se sei uno che dice il vero!”( Corano Sura Al Ankabut/ il Ragno, v. 29).Sopraffatto dalla disperazione, Lot pregò Allah di concedergli la vittoria e distruggere la gente corrotta. Quindi, gli angeli lasciarono Abramo (as) e si diressero verso la città di Sodoma da Lut (as). Raggiunsero le mura della città nel pomeriggio.

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La prima persona che videro fu la figlia di Lot, che era seduto accanto al fiume, mentre stava riempiendo la brocca con l'acqua. Quando alzò lo sguardo li vide, rimase sbalordita nel vedere uomini di una straordinaria bellezza sulla terra, una cosa indescrivibile.Uno di loro chiese: "O fanciulla, c'è un posto per riposare?" Ricordando il carattere del suo popolo ella rispose: "Stai qui e non entrare fino a quando non informa mio padre". Lasciò la sua brocca nel fiume e corse rapidamente verso casa."O padre!" gridò. "Ti vogliono vedere dei giovani uomini che non ho mai visto prima, alle porte della città! "Lot si preoccupò subito e corse velocemente verso i suoi ospiti. Chiese a loro da dove venissero e dove stavano andando. Non risposero alle sue domande. Chiesero invece di poter essere ospitati. Iniziò a parlare con loro e della natura del suo popolo. Lot era pieno di preoccupazioni, voleva convincere i suoi ospiti di andarsene senza offendere loro, a non passare la notte lì, ma al tempo stesso voleva ospitarli. Invano cercò di far capire loro la situazione pericolosa. Chiese a questi giovani di attendere il calar della notte, in modo che nessuno possa vederli. Quando si fece buio in città, Lot accompagnò i suoi ospiti a casa sua. Nessuno era a conoscenza della loro presenza. Tuttavia, non appena la moglie di Lot li vide, scivolò tranquillamente verso la porta di casa, uscì fuori in modo che nessuno possa notarla. Rapidamente, corse verso la sua gente con la notizia che si diffuso tra tutti gli abitanti a macchia d'olio. La gente si precipitò verso la casa di Lot. Il Profeta Lot (as) rimase sorpreso di trovare tutta la gente fuori casa sua –non immaginava minimamente che erano stati informati proprio da sua moglie!-. Si domandò chi potesse averli informati. Ma capì quasi subito, quando notò l’assenza di sua moglie, non riusciva a trovarla in casa, ovunque, aggiungendo altro dolore al suo dolore.Quando Lot vide la folla avvicinarsi, chiuse la porta, ma continuarono a battere con prepotenza su di essa. Egli li supplicò di lasciare i visitatori in pace ed esternò la sua paura per la terribile punizione di Allah. Li esortò a cercare soddisfazione sessuale con le loro mogli, perché è quanto Allah L’Altissimo ha reso lecito. La gente aspettò che Lot finì di parlare, per poi scoppiare a ridere. Accecati dalla passione, sfondarono la porta. Lot (as) si arrabbiò moltissimo, ma era impotente, non poteva fare nulla.

La punizione

In quel momento terribile, voleva avere la forza, il potere, di spingere via i suoi ospiti. Vedendo Lot (as) in uno stato d’impotenza e di dolore, uno degli ospiti disse: "Non essere ansioso e spaventato Lot, noi siamo angeli, e questa gente non potrà farci del male". Sentendo questo, la folla cambiò subito espressione e comportamento, e dall’eccitamento, strafottenza e prepotenza, divenne terrorizzata e fuggì immediatamente dalla casa di Lot. Il popolo lanciò minacce e se ne andò via. Gli angeli avvertirono il Profeta Lot (as) di lasciare la sua casa prima dell'alba, portando con sé tutta la sua famiglia, tranne la moglie. Allah L’Altissimo decretò che avrebbe sterminato la città di Sodoma. Un terremoto scosse la città. Era come se un potente potere avesse sollevato l'intera città e la scagliò verso il basso in una scossa. Una tempesta di pietre pioveva sulla città.Tutti e tutto venne spazzato via, compresa la moglie di Lot.

Gli Angeli incontrarono Abramo

Allah l'Onnipotente disse questa storia nel Sacro Corano:“Disse [Abramo]: “Qual è la vostra missione, o inviati?”. Risposero: “Siamo stati inviati a un popolo di empi, a parte la famiglia di Lot che tutta salveremo, eccetto sua moglie”. Decretammo che fosse tra quelli che sarebbero rimasti indietro. Quando poi gli inviati giunsero presso la famiglia di Lot, [questi] disse loro: “Invero siete gente che non conosciamo”. Risposero: “Anzi, siamo venuti a te [per recare] ciò di cui dubitano. Siamo venuti con la Verità, e in verità, siamo sinceri. Fai

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partire la tua gente quando è ancora notte e stai in retroguardia, e che nessuno si volti a guardare indietro. Andate dove vi è stato ordinato”. Questo decidemmo nei suoi confronti: ché in verità tutti gli altri al mattino [seguente] sarebbero stati annientati. Vennero [infatti] gli abitanti della città, rallegrandosi. Disse [Lot]: “Sono i miei ospiti, non disonoratemi! Temete Allah e non copritemi di vergogna”. Risposero: “Già ti abbiamo proibito [di proteggere] chicchessia!”. Disse: “Queste (le ragazze della nazione, da sposare legalmente) sono le mie figlie, se si deve agire così [se proprio volete farlo]” –inteso “le donne e non gli uomini”-. Per la tua vita, [o Muhammad,] erano accecati dalla loro lussuria. All'alba li sorprese il Grido[ “il cataclisma”]. Sconvolgemmo la città [abbiamo girato a testa in giù le città di Sodoma in Palestina] e facemmo piovere su di essa pietre d'argilla indurita. In verità in ciò vi è un segno per coloro che ne tengono conto.In verità loro [le città] sono su una strada ben nota (dalla Mecca alla Siria, cioè il luogo dove il Mar Morto si trova adesso). In verità in ciò vi è un segno per coloro che credono”. (Corano Sura Al-Hijr, v. 57-77)

Allah l'Altissimo ha anche dichiarato:“Noi lo salvammo insieme con tutta la sua famiglia, a parte una vecchia (sua moglie) che restò indietro. Quindi annientammo tutti gli altri: facemmo scendere su di loro una pioggia, una pioggia orribile su coloro che erano stati [invano] avvertiti. Questo è certo un segno! Ma la maggior parte di loro non crede. In verità il tuo Signore è l'Eccelso, il Misericordioso!”(Corano Sura Ash-Shu'arâ'/ I Poeti, v. 170-175)

Lot (as) precede Abramo (as). Egli lo visitò, e quando raccontò la storia del suo popolo, rimase sorpreso nell’apprendere che Abramo (pace su di lui) già sapeva.Così Lot (as) continuò ad invitare la gente ad Allah, come fece Abramo (as), il paziente che si rivolse ad Allah pentito. Dio ha creato la donna per unirsi all’uomo e viceversa. In tutto questo c’è la perfezione nei minimi particolari, la donna completa l’uomo e l’uomo la donna, non si riscontra la stessa cosa fra due dello stesso sesso. Tra l’unione di due del sesso opposto possono nascere dei figli inshallah.

“Gli scopi del matrimonio- spiega lo sheikh Abu Bakr Djaber- sono:1-Riprodurre la specie umana attraverso la procreazione.2-Soddisfare le esigenze sessuali dei coniugi ed evitare la fornicazione.3-La mutua collaborazione tra i coniugi nell’educazione dei figli e nel loro mantenimento.4-Instaurare un rapporto di comprensione tra i coniugi nell’affetto e la stima reciproca”.

Anche La Bibbia racconta la storia del popolo perverso di Lot.“Lot, dove sono quegli uomini ‘gli angeli’, che sono venuti da te questa notte? Falli uscire!” ‘Dicevano così perché volevano violentarli’.(Bibbia, Genesi “19”, v. 5)

“Allah ha proposto ai miscredenti l’esempio della moglie di Noè e della moglie di Lot. Entrambe sottostavano a due dei nostri servi, uomini giusti. Entrambe li tradirono, ed essi non poterono in alcun modo porle al riparo da Allah. Fu detto loro: ‘Entrate entrambe nel Fuoco, insieme con coloro che vi entrano’. (Sura At-Tahrìm/ L’Interdizione, V. 10)

Come il figlio di Noè rifiutò la salvezza dell’Arca, la moglie di Noè dava del pazzo al marito, anche la moglie di Lot, che, non solo informò i Sodomiti dell’arrivo dei due ospiti (gli angeli), ma disobbedì anche all’ordine di non guardare dietro di lei, cosa che invece fece, forse un rimpianto per quello che lasciava?

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L’omosessualità è molto praticata al giorno d’oggi, in ogni parte del mondo, il Profeta Muhammad (saw) stesso disse che uno dei segni della fine dei tempi sarebbe stato: “Gli uomini imiteranno le donne, e le donne imiteranno gli uomini”. (Allama Jalaluddin Suyuti, Durre-Mansoor) e poi:

“Si avvicinerà l'Ora in cui gli uomini si soddisferanno con gli uomini e le donne si soddisferanno con le donne”. (Mukhtasar Tazkirah Qurtubi)

Quando due omosessuali si uniscono il Trono di Allah L’Altissimo trema, e questo spiega tutto. L’omosessualità è paragonata all’adulterio, ed è considerata anche più grave.

Il profeta Muhammad ha detto:“Le parti intime fanno parte delle cose per le quali bisogna abbassare lo sguardo. Il Profeta, pace e benedizione su di lui, ha infatti vietato di guardare anche se si tratta di uomini tra loro o donne fra loro, sia questo con o senza desiderio. Ha detto: ‘L’Uomo non deve guardare le parti intime dell’uomo e la donna non deve guardare le parti intime della donna’.”(Muslim, Ahmad, Abu Dawud e at- Tirmidhi).

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Jetro (SHU’AYB) e l’ignoranza dei miscredenti

Il Messaggio di Shu’ayb

Allah l'Onnipotente ha rivelato la storia di Shu'aib (as):Agli abitanti di Madyan [inviammo] il loro fratello Shuayb! Disse: “O popol mio, adorate Allah. Per voi non c'è altro dio che Lui. Vi è giunta una prova da parte del vostro Signore. Riempite la misura e date il giusto peso e non danneggiate gli uomini nei loro beni. Non corrompete la terra dopo che Allah la creò pura: ciò è meglio per voi, se siete credenti. Non appostatevi su ogni strada, distogliendo dal sentiero di Allah coloro che credono in Lui, e cercando di renderlo tortuoso. Ricordatevi di quando eravate pochi ed Egli vi ha moltiplicati. Guardate cosa è accaduto ai corruttori. Se una parte di voi crede nel messaggio con il quale sono stato inviato ed un'altra parte non crede, siate pazienti e sopportate fino a che Allah giudichi tra di noi! Egli è il migliore dei giudici”. I notabili del suo popolo, che erano tronfi di orgoglio, dissero: “O Shuayb, certamente ti cacceremo dalla nostra città, tu e quelli che hanno creduto in te, a meno che non ritorniate alla nostra religione!”. Rispose: “Anche se la aborriamo? Inventeremmo menzogne contro Allah se ritornassimo alla vostra religione dopo che Allah ce ne ha salvati. Non potremo farvi ritorno - a meno che lo voglia Allah nostro Signore. Il nostro Signore possiede la scienza di ogni cosa. In Allah riponiamo la nostra fiducia. O Signor nostro, giudica secondo verità, tra noi e il nostro popolo; Tu sei il Migliore dei giudici”. I notabili del suo popolo, che erano miscredenti, dissero: “Se seguite Shuayb sarete sicuramente rovinati!”. Li colse il cataclisma e al mattino giacquero prostrati nelle loro dimore. Per coloro che avevano tacciato Shuayb di menzogna, fu come se non avessero mai abitato in quei luoghi.Coloro che tacciavano Shuayb di menzogna, sono andati in rovina. Si allontanò da loro e disse: “O popol mio, vi avevo trasmesso i messaggi del mio Signore e vi avevo dato consigli sinceri. Come potrei ora essere afflitto per un popolo di miscredenti?”.(Corano Sura Al ‘Araf, v. 85-93)

Madian era popolata da arabi che vivevano nel paese di Ma'an, gran parte della Siria attuale. Era un popolo avido che non credeva nell’esistenza di Dio. Gli abitanti ingannavano la gente sulle loro merci, e nascondevano i loro difetti. Allah L’Altissimo ha inviato al Suo popolo il Profeta Shu'aib (as) con molti miracoli. Shu'aib predicava a loro,chiedeva al popolo di essere consapevole dei favori di Allah e li metteva in guardia sulle conseguenze dei loro sbagli, ma lo schernivano, come succedeva con i profeti precedenti da parte dei popoli che hanno vissuto prima di loro. Shu'aib mantenne la calma. Sequestrarono i suoi beni e quelli dei suoi seguaci, dopodiché li cacciarono dalla città. Il Profeta si rivolse al suo Signore per chiedere aiuto, e la risposta non tardò ad arrivare. Allah fece scendere su di loroun caldo torrido, che li fece soffrire terribilmente. Alla vista di una massa di nuvole nel cielo, fece pensare a loro che sarebbe arrivato il fresco, una pioggia rinfrescante, e si precipitarono fuori nella speranza di godere la pioggia. Invece non tardarono ad arrivare fulmini di fuoco! Sentirono un rumore fragoroso da sopra e la terra sotto i loro piedi tremare. I malfattori morirono in questo stato orrendo.

L’ignoranza dei miscredenti

Allah l'Altissimo ha detto:Il popolo di al-Aykah (i Madianiti) accusò di menzogna gli inviati. Quando Shu'ayb disse loro: “Non sarete dunque timorati [di Allah]? Invero sono per voi un messaggero degno di fede! Temete Allah e obbeditemi. Non vi chiedo ricompensa alcuna, ché la mia ricompensa è presso il Signore dei

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mondi. Colmate la misura e non siate fraudolenti, e pesate con giusta bilancia. Non date agli uomini meno di quel che spetta loro e non corrompete la terra portandovi disordine. Temete Colui che ha creato voi e le generazioni antiche”. Dissero: “Davvero tu sei uno stregato, e non sei che un uomo come noi; davvero pensiamo che tu sia un bugiardo. Fai cadere su di noi dei pezzi di cielo, se sei veridico!”. Disse: “Il mio Signore ben conosce quello che fate”. Lo trattarono da bugiardo. Li colpì allora il castigo del Giorno dell'Ombra (una nube cupa). In verità, fu il castigo di un Giorno terribile. Questo è certo un segno! Ma la maggior parte di loro non crede. In verità, il tuo Signore è l'Eccelso, il Misericordioso!”.(Corano, Sura Ash- Shu’arà/ I Poeti, v. 176-191).

Anche Shu’ayb avvisò come gli altri profeti il suo popolo, altezzoso e miscredente. Non lo vollero ascoltare:“Coloro che tacciavano Shu’ayb di menzogna sono andati in rovina”.

• Vi ricordiamo Noè (as) che invitò il suo popolo a seguire la Retta Via, non lo ascoltarono e morirono annegati con il Diluvio.

• Hud (as) con il popolo degli ‘Ad, il più feroce nella storia e più forte persino dei faraoni. Perirono, diventarono come detriti portati via dalla corrente. Iddio L’Altissimo mandò contro di loro un vento tempestoso.

• Salih (as) e il popolo dei Thamùd, dopo il terremoto arrivò il fulmine, poi il grido ed infine creparono! Morirono tutti.

• Abramo (as), la sua gente lo gettò nel fuoco per aver distrutto le loro divinità. Si salvò, fu un Segno per loro.

• Loth (as), il suo popolo perverso praticava la fornicazione, furono annientati.

• Shuayb, il suo popolo li colse il cataclisma, come dice il Sacro Corano: “Li colse il cataclisma e al mattino giacquero prostrati nelle loro dimore”.

Il Profeta morì sette anni e quattro mesi dopo la sua venuta in questa città, all’età di 200 anni, la sua missione era durata 50 anni. Non aveva uguali nella dialettica ed era anche rinomato per la scienza e la vivacità dello spirito. Lui, insieme a Hùd e Salah, è uno dei profeti che, nonostante le predicazioni, per volontà di Dio, non riuscì a convertire la gente.

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Giuseppe (Yusuf): il migliore degli uomini

Il Messaggero di Allah Muhammad (pace e benedizione su di lui) disse:" La persona più onorevole è Giuseppe il Profeta di Allah, figlio del Profeta di Allah (Giacobbe), figlio di colui che è il più vicino ad Allah (Abramo). "(Sahih Al-Bukhari)

In gioventù Giacobbe fu pastore di pecore e anche i figli si dedicarono allo stesso lavoro. Era una persona sincera, rassegnata e paziente.Giuseppe YUSUF (pace su di lui) ebbe una visione, ma il padre Giacobbe gli proibì di rivelarlo ai fratelli “perché Satana è il nemico dell’uomo”.“O padre mio, ho visto in sogno undici stelle il sole e la luna. Li ho visti prosternarsi davanti a me”, (Giacobbe) disse: “O figlio mio, non raccontare questo sogno ai tuoi fratelli che certamente tramerebbero contro di te! In verità Satana è per l’uomo un nemico evidente”.(Sura Yusuf/ Giuseppe, V. 4-5)

Questo è il sogno di Giuseppe (pace su di lui) , descritto anche nella Bibbia.“Ho fatto un altro sogno: il sole, la luna e undici stelle si inchinavano fino a terra dinanzi a me”.(Bibbia, Genesi “37”, v. 9)

Ma i fratelli vennero a sapere di questo sogno e ne furono molto gelosi. Decisi ad eliminare Giuseppe chiesero al padre il permesso di portarlo con loro nel deserto, ma questi rifiutò. Ad un secondo tentativo lo convinsero.

Descrizione di Giuseppe

Giuseppe quando aveva diciotto anni, era molto bello e robusto, con un temperamento gentile. È stato rispettoso, gentile e premuroso verso la gente. Suo fratello Beniamino era altrettanto piacevole. Entrambi nacquero dalla madre Rachaele. Per queste qualità, il padre amava i due più degli altri suoi figli, e non li lasciava allontanare dalla sua vista. Per proteggerli, egli li tenne occupati con il lavoro nel giardino di casa.Nonostante questo, i fratelli si sedettero a cospirare contro Giuseppe. Uno di loro chiese: "Perché nostro padre ama Giuseppe più di noi? ". Un altro rispose: "Forse a causa della sua bellezza». Un terzo disse: "Giuseppe e suo fratello hanno occupato il cuore di nostro padre." Il primo si lamentò: "Nostro padre non ragiona più". Uno di loro suggerì una soluzione a questo problema: uccidere Giuseppe! "Dove dovremmo ucciderlo?"," lo manderemo in una terra lontana". Tuttavia, il più anziano ed intelligente fra loro, disse: "Non c'è alcun bisogno di ucciderlo, quando invece possiamo sbarazzarci di lui. Guardate qui, lo gettiamo in un pozzo e verrà raccolto da qualche passante. Lo porteranno in una terra lontana. Egli scomparirà dalla vista di nostro padre".

Le qualità di Giuseppe

I giorni passarono e Giuseppe crebbe. Allah L’Onnipotente disse:"E quando egli (Giuseppe) raggiunse la maggiore età, gli demmo la saggezza e la conoscenza (laProfezia), così premiamo coloro che fanno il bene. (Corano Sura Yusuf/ Giuseppe v: 22)

Gli fu data la saggezza negli affari e la conoscenza della vita. Aveva l’arte dicomunicare, conquistava coloro che lo ascoltavano. Gli fu data nobiltà e padronanza di sé, chefece di lui una persona irresistibile.

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Una volta soli, nonostante le tante raccomandazioni del padre, che amava Giuseppe più degli altri figli, i fratelli cominciarono a maltrattarlo e lo gettarono in un pozzo. Uccisero un capriolo e macchiarono di sangue l’abito di Giuseppe. Tornarono dal padre Giacobbe e dissero che Giuseppe, lasciato in disparte mentre i fratelli giocavano a rincorrersi, fu divorato da un lupo, ma Giacobbe non credette a queste storie. Giuseppe fu salvato dal pozzo da alcuni egiziani. Fu portato da loro in Egitto e venduto ad Azìz, tesoriere del Re d’Egitto, sotto l’insistenza della moglie Ràail (detta Zuleika). Aziz non appena venne a conoscenza che Allah lo aveva graziato con Giuseppe, capì che Giuseppe era la persona più onesta, semplice e nobile che aveva incontrato nella sua vita. Quindi, mise Giuseppe a capo della sua famiglia, lo onorò, e lo trattò come un figlio.Zuleika innamorata di Giuseppe tentò in tutti i modi di conquistarlo, ma Giuseppe non ne voleva sapere, allora la donna esasperata tentò di strappare la camicia del giovane, in quel momento entrò dalla porta il marito che in collera con Giuseppe tentò di ucciderlo, ma il fratello di Azìz gli suggerì di esaminare la camicia: “Se è strappata sul davanti, il colpevole è Giuseppe, se è rotta dietro, è Zuleika”. Non c’era alcun dubbio, la colpevole era la moglie. Quasi tutta la storia del Profeta Giuseppe nella Bibbia, (vedi Genesi- La storia di Giuseppe “37”) è simile nel Corano, come nella Sura Yusuf).

Corano Sura Yusuf v: 25, 26, 27:“Entrambi corsero verso la porta, (lei) gli strappò la camicia da dietro. Alla porta incontrarono il marito di lei. Disse (la donna): ‘cosa merita colui che ha voluto male a tua moglie? Nient’altro che la prigione o un doloroso castigo!’. Disse (Giuseppe): ‘E’ lei che voleva sedurmi’. Un testimone della famiglia di lei intervenne: ‘se la camicia e’ strappata davanti, e’ lei che dice la verità e lui è un mentitore; se invece la camicia è strappata sul dietro, ella mente ed egli dice la verità’.”

Zuleika disse: “Ormai la verità è manifesta: ero io che cercavo di sedurlo. In verità egli è uno di coloro che dicono il vero”. (Corano, Sura Giuseppe/ Yusuf, v.51)

Tramanda Ibn Abbàs che Giuseppe desiderò per un attimo Zuleika, ma udì all’improvviso una voce dal cielo: “O Giuseppe, fornicherai e sarai come l’uccello a cui cadono le penne e quando si muove per volare scopre di non averle più?”.

Zuleika organizzò un banchetto ed invitò molte sue amiche che erano incuriosite dalla bellezza di Giuseppe, appena lo videro, mentre tagliarono le arance, talmente occupate a contemplarlo si tagliarono le mani. Tutte gridarono: “Non è un uomo, è un angelo del cielo!”. Gli ospiti erano stupiti e sbalorditi. Il suo viso era splendente e pieno di bellezza, un uomo angelico. Rifletteva completa la sua innocenza, tanto che si poteva sentire la pace nel profondo della sua anima. Zuleika vista l’indifferenza di Giuseppe nei suoi confronti decise di farlo rinchiudere in prigione, dove il giovane fece amicizia con i prigionieri, lì, poteva aiutarli, interpretando i loro sogni. Giuseppe restò in prigione per altri sette anni. Qualsiasi persona dei nostri tempi avrebbe fatto il contrario, -non tutti naturalmente- pur di rinunciare alla prigione avrebbe ceduto al fascino di Zuleika. Un esempio per i musulmani di oggi e per gli uomini di altre religioni, che cedono spesso a questo tipo di tentazioni, al fascino irresistibile di donne attraenti. Il Profeta Giuseppe (as) invece aveva il Vero timore di Dio. Un vero timorato sa i suoi limiti, è consapevole di non oltrepassare la linea che divide dalla Retta Via alla strada sbagliata fatta di trasgressioni che portano a Satana.

“Di' ai credenti di abbassare il loro sguardo e di essere casti. Ciò è più puro per loro. Allah ben conosce quello che fanno. E di' alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri…”. Sura An- Nùr (LaLuce) v. 30, 31

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Il Profeta Muhammad ha detto: “Il pudore e la fede sono inseparabili: se manca l’uno, manca anche l’altra”. (Lo ha trasmesso Ha’kìm)

“La fornicazione- spiega lo sheikh Abu Bakr Djabar nel suo libro ‘La via del musulmano/ Minhaj al muslim’- è un rapporto sessuale illecito compiuto. E’ il peccato più grande dopo l’ateismo, il politeismo e l’omicidio. E’ la più ignobile delle turpitudini. La severa proibizione della fornicazione tende alla conservazione della purezza della società islamica, l’integrità della reputazione dei musulmani, la loro dignità, la certezza della paternità e la serenità dei loro animi”.

Il Profeta Muhammad ha detto: “Il fornicatore, nel momento in cui commette il suo peccato, non è credente”. (Lo ha trasmesso Bukhari e Muslim)

Ibn Mubarak disse a un uomo:“Temi Dio!”, “Come riuscirci?” chiese l’altro.“Sii certo di avere sempre Dio di fronte a te”.

“Lottando ‘contro le tentazioni’ per piacere a Dio- dice Abu Bakr Djabar-. Il musulmano così si purifica, la sua anima diventa candida, serena, degna dell’amore del Signore e della Sua soddisfazione”.

Insieme con Giuseppe, entrarono in prigione due giovani. Uno di loro disse: “Mi sono visto [in sogno] mentre schiacciavo dell'uva...”. Disse l'altro: “Mi sono visto mentre portavo sulla testa del pane e gli uccelli ne mangiavano. Dacci l'interpretazione di tutto ciò. Invero, vediamo che sei uno di coloro che compiono il bene”. [Rispose Giuseppe]: “Non vi sarà distribuito cibo prima che vi abbia reso edotti sulla loro interpretazione. Ciò è parte di quel che il mio Signore mi ha insegnato. In verità, ho abbandonato la religione di un popolo che non crede in Allah e disconosce l'altra vita e seguo la religione dei miei avi, Abramo, Isacco e Giacobbe. Non dobbiamo associare ad Allah alcunché. Questa è una grazia di Allah per noi e per gli uomini, ma la maggior parte di loro sono ingrati. (Corano Sura Yusuf/ Giuseppe, v. 36, 37, 38) “O miei compagni di prigione, uno di voi due verserà il vino al suo signore, l'altro sarà crocifisso e gli uccelli beccheranno la sua testa. Le questioni sulle quali mi avete interpellato sono così stabilite”. E disse a quello dei due che, a suo avviso, si sarebbe salvato: “Ricordami presso il tuo signore”. Satana fece sì che dimenticasse di ricordarlo al suo signore (il Faraone). Giuseppe restò quindi in prigione per altri anni”. (Corano Sura Yusuf/ Giuseppe, v. 41, 42)

Il Re d’Egitto ebbe uno strano sogno, quello delle sette vacche grasse che le sette vacche magre divoravano e di sette spighe verdi e di sette spighe secche nessuno riuscì ad interpretarlo, allora il coppiere si ricordò di Giuseppe e raccontò del giovane al re, che gli ordinò di andare subito da lui per chiedergli un’interpretazione: “Coltiverete per sette anni come è vostra consuetudine. Tutto quello che avrete raccolto lasciatelo in spiga, eccetto il poco che consumerete. Verranno poi sette anni di carestia che consumeranno tutto quello che avrete risparmiato, eccetto quel poco che conserverete. Dopo di ciò verrà un’annata in cui gli uomini saranno soccorsi e andranno al frantoio”. (Sura Yusuf/ Giuseppe, V. 47/49)

Il Re tenne con sé il Profeta che diventò il suo consigliere e guardiano dei magazzini di grano e lo associò a sé nella direzione generale degli affari, poi, dopo la morte di Azìz divenne suo successore e sposò Zuleika: “Non è questo meglio di quello che tu volevi?” disse Giuseppe alla donna. Sostiene Ibn Abbàs che Azìz si chiamasse Qitfìr oppure Iftìr Ibn Magib (Potifarre).

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La vita di Zulaikha

Riflettendo sui versetti del Corano, comprenderemo meglio il monoteismo del Profeta Yusuf (as). La sua reclusione è stata un grande punto di svolta nella sua vita. Dopo questo, non sappiamo cosa sia successo a Zuleika. Dopo la morte del maritosi sposò con Giuseppe, come riportano alcune fonti, ed era vergine. Confessò che il marito arrivò alla vecchiaia senza essersi unito a lei, come è riportato nel libro di Ibn Kathìr. Altre fonti riportano che Zuleika perse la vista, piangendo per Giuseppe. Abbandonò il suo palazzo per vagare per le strade della città, come è riportato sempre da Ibn Kathìr nel suo libro.Tuttavia, la donna al culmine del suo problema – colta in flagrante dal marito dopo aver strappato la camicia a Giuseppe- scompare dalla narrazione coranica.Nel Corano c’è un’intera Sura dedicata a Giuseppe (as) e il Corano la definisce “La più bella delle storie”. È la dodicesima Sura quasi interamente rivelata alla Mecca e l’unica a raccontare l’intera storia di un Profeta.I dieci fratelli di Giuseppe (Yusuf) as, andarono in Egitto per fare provviste di grano, incontrarono Giuseppe, ma non capirono chi fosse, non lo riconobbero. Si fece raccontare della famiglia e disse a loro che voleva incontrare l’unico fratello non presente, il più piccolo, Beniamino. Allora i dieci fratelli andarono dal padre e chiesero di portare con loro Beniamino, Giacobbe prima disse di no, poi accettò. Giuseppe incontrò Beniamino e gli confidò che colui che si trovava davanti non era altri che il fratello Giuseppe, allora chiese al fratellino di non svelare la sua identità agli altri fratelli, voleva dare una lezione a tutti loro, prima di svelarsi, di dire chi fosse.

“E quando furono introdotti da Giuseppe, questi trasse in disparte suo fratello [Beniamino] e gli disse: ‘Io sono tuo fratello, non essere dunque triste per quello che mi hanno fatto’. Sura Yusuf (Giuseppe), v.69

Giuseppe fece caricare i cammelli dei fratelli con i rifornimenti e mise la coppa che era un recipiente dove beveva il re e con cui si misurava il cibo nel sacco di Beniamino. Giuseppe disse: “Colui al quale viene ritrovata la coppa nel suo sacco, sia fatto schiavo”. Ma non era la legge del re faraone. Secondo Tabari, Giuseppe disse: “Quando arriverete da vostro padre, salutatemelo e ditegli: il sovrano d’Egitto ti chiede di pazientare finché non avrai visto tuo figlio Giuseppe, cosicché tu sappia che nella terra d’Egitto vi sono giusti come lui”. Giuseppe non voleva dare indietro Beniamino agli altri fratelli, che tornarono come sconfitti dal padre che dal dolore della perdita anche di questo figlio, perse la vista.“Ahimè! Quanto mi dolgo per Giuseppe!”. Sbiancarono i suoi occhi per la tristezza e fu sopraffatto dal dispiacere. Dissero: “Per Allah! Smetti di ricordare Giuseppe, finirai per consumarti e morirne!”. Rispose: “Mi lamento solo davanti ad Allah della mia disgrazia e del mio dolore, e grazie ad Allah conosco cose che voi non sapete. Andate figli miei, cercate Giuseppe e suo fratello e non disperate del soccorso di Allah, ché solo i miscredenti disperano del soccorso di Allah”. Sura Yusuf (Giuseppe), v.84/ 87I fratelli partirono nuovamente, portando tutti gli oggetti pregiati che riuscirono a raccogliere. In cambio rivolevano il fratello Beniamino e il grano. All’incontro Giuseppe svelò la sua identità, era lui il fratello scomparso.

“Sono io! Sono Giuseppe! E’ ancora in vita mio padre?”. (Bibbia, Genesi “45”, v.3)

Nel Corano parla prima in terza persona.“Non ricordate quello che faceste a Giuseppe e a suo fratello nella vostra ignoranza”- disse Giuseppe-. Dissero: “Sei proprio tu Giuseppe?”. Disse: “Io sono Giuseppe e questi (Beniamino) è mio fratello”. Corano, Sura Yusuf (Giuseppe), v.89- 90

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“In verità Allah ci ha colmato di favori! – disse il Profeta- Chi è timorato e paziente, sappia che in verità Allah non trascura di compensare chi fa il bene”. Questa è una dura lezione per i fratelli di Giuseppe, un esempio per noi, come la storia del Profeta Giobbe (Ayubb) as – che vi racconteremo più avanti- e che fu messo a dura prova ed infine ricompensato da Allah (swa) per la sua fede e pazienza.Dissero (i fratelli di Giuseppe) “Per Allah, certo Allah ti ha preferito a noi e certo noi siamo colpevoli”. Si realizzò così quanto disse Allah (swa) al Profeta: “Quando poi lo ebbero condotto con loro e furono d'accordo nel gettarlo in fondo alla cisterna, Noi gli ispirammo: “Ricorderai loro quello che hanno commesso quando meno se lo aspetteranno”. Corano, Sura Yusuf (Giuseppe), v.15

Disse (Giuseppe) “Oggi non subirete nessun rimprovero! Che Allah vi perdoni, Egli è il più misericordioso dei misericordiosi. Andate con questa mia camicia e posatela sul viso di mio padre: riacquisterà la vista. Conducetemi tutta la vostra gente”. (Sura Yusuf/ Giuseppe, V. 90/93)

Strofinando sul volto la camicia di Giuseppe ridata al padre, Giacobbe riacquistò la vista e le forze per viaggiare verso l’Egitto e riabbracciare il figlio scomparso.

“ Non appena la carovana fu ripartita, disse il padre loro: “Davvero sento l'odore di Giuseppe, e non dite che sto delirando”. Gli risposero: “Per Allah, sei ancora in preda alla tua vecchia fissazione”. Quando giunse il latore della buona novella, pose la camicia sul volto di [Giacobbe]. Egli riacquistò la vista e disse: “Non vi avevo appunto detto che grazie ad Allah, conosco cose che voi non sapete?”. Dissero: “O padre, implora perdono per i nostri peccati, ché veramente siamo colpevoli”. Rispose: “Implorerò per voi il perdono del mio Signore. Egli è il Perdonatore, il Misericordioso”. Sura Yusuf (Giuseppe), v.94/ 98

“Fece salire (Giuseppe) i suoi genitori sul suo trono e [tutti] caddero in prosternazione. Disse: “O padre, ecco il significato del mio sogno di un tempo. Il mio Signore lo ha avverato. Egli è stato buono con me quando mi ha tratto dalla prigione, e vi ha condotti qui dal deserto, dopo che Satana si era intromesso tra me e i miei fratelli. In verità, il mio Signore è dolcissimo in quello che vuole, Egli è il Sapiente, il Saggio”. Sura Yusuf (Giuseppe), v.100

Tutti si inchinarono davanti a Giuseppe, tutta la famiglia, ma solo a titolo di omaggio non di culto, e allora Giuseppe disse: “Ecco l’interpretazione della mia antica visione”.

“O mio Signore, mi hai dato qualche potere e mi ha insegnato l’interpretazione dei sogni. O creatore dei cieli e della terra, Tu sei il mio patrono, in questa vita come nell’altra. Fammi morire musulmano e ponimi tra i devoti”. (Sura Yusuf/ Giuseppe, V.101)

Giacobbe morì anni dopo essersi riunito a Giuseppe. Il sorriso di Giuseppe era luminoso, la sua bocca quando parlava, irradiava luce. Il suo aspetto era quello di Adamo prima della caduta. Era paziente, spiegava le visioni, i misteri e l’avvenire. Morì a 110 o 120 anni. Prima di morire, Giacobbe (pace su di lui) consigliò ai suoi figli di rispettare gli insegnamenti dell'Islam, la religione di tutti i profeti di Allah. Giuseppe (pace su di lui), al momento della sua morte, chiese ai suoi fratelli di seppellirlo accanto a se e ai suoi antenati. Così, quando Giuseppe (as) morì, venne mummificato e messo in una bara fino al momento in cui uscirono dall'Egitto e venne sepolto accanto i suoi antenati, come lui aveva chiesto. “Chi è stato il migliore degli uomini?”, rispose il Profeta Muhammad: “Il migliore degli uomini è stato Giuseppe, figlio di Giacobbe, nipote di Isacco, pronipote dell’amico di Allah (Abramo)”. –Lo ha trasmesso Al Bukhari-

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Giobbe (Ayubb): il Simbolo della pazienza

Giobbe (Ayubb) pace su di lui, era il nipote di Esaù, ed era immensamente ricco in greggi, terre e beni di ogni tipo. Aveva molti figli e ringraziava e lodava a ogni ora l’Onnipotente, e Allah lo elevò alla dignità di Profeta, perché era l’uomo più pio e più caritatevole del suo tempo. Tramandano Ibn Munabbih e alcuni esegeti che Giobbe era la persona più devota del suo tempo e la più ricca: non si sentiva sazio finchè non dava un vestito a chi non l’aveva.Secondo alcune fonti Satana disse a Dio “Il tuo servo Giobbe l’ho trovato un servo a cui Tu hai dato il Tuo favore e che Ti ha reso grazie, che Tu hai protetto e che Ti ha reso lode. Tuttavia non l’hai mai messo alla prova con avversità o sofferenza, mentre io sono convinto che se Tu lo colpissi con qualche afflizione, egli Ti rinnegherebbe, Ti dimenticherebbe e adorerebbe un altro che Te!”.Un grido che si udì dal cielo gli rispose:“O maledetto, non sai che Giobbe è un servo virtuoso che non sei in grado di traviare? Vattene via!”.Giobbe possedeva tutta al-Bathaniyya in Siria con tutto quello che conteneva, da occidente a oriente, possedeva mille pecore con i loro pastori e cinquecento gioghi a cui badavano cinquecento servi. Iddio L’Altissimo lo mise alla prova, gli tolse le ricchezze dalla vita terrena, sapendo benissimo che Giobbe non amava che lui. Satana prese le sembianze di un vecchio saggio e disse con tono rassicurante:"Le circostanze in cui i tuoi bambini sono morti sono tristi, sicuramente, il tuo Signore non è stato giusto dopo tutte le tue preghiere. "

Detto questo, Iblis si aspettava che Giobbe avrebbe respinto Allah. “O Giobbe, sai che ne ha fatto di te, dei tuoi cammelli e dei tuoi pastori Colui che ti sei scelto, che hai adorato, e da cui ha proclamato l’unicità?”“Questi sono i suoi beni, - disse Giobbe- Egli me li ha solo prestati e ne ha maggior diritto. Se vuole, me li prende, perché dopo tanto tempo sono consapevole che io e i miei beni siamo destinati a finire”.“Il tuo Signore – disse il Diavolo- ha mandato contro di essi un fuoco dal cielo e sono bruciati con i loro guardiani, dal primo all’ultimo, la gente è stata colta di sorpresa, e di fronte all’accaduto, ne è rimasta stupefatta. Tra di loro c’era chi diceva: ‘Giobbe non adorava nessuno e non ha creduto che in un’illusione’ e c’era anche chi diceva: ‘Se il Dio di Giobbe avesse avuto il potere di difendere da qualcosa del genere, avrebbe di certo protetto il suo amico’; altri ancora dicevano: ‘Egli ha fatto questo, perché ne goda il suo nemico e ne rimanga afflitto il suo amico’.”“Lode a Dio –disse invece Giobbe- che mi ha dato e che mi ha tolto. Nudo sono uscito dal ventre di mia madre, nudo ritornerò alla terra e nudo tornerò a Dio Grande Potente. Non devi gioire quando Dio ti ha dato in prestito, né lamentarti quando si riprende quello che ha prestato. Egli ha pieni diritti su di te e su quello che ti ha dato. Se Dio avesse riconosciuto qualcosa di buono in te, avrebbe di certo accettato la tua anima insieme a quelle anime, ed io sarei stato ricompensato per la tua morte, mentre tu saresti diventato un martire. Ma Egli conosceva del male in te a causa di questo ti ha lasciato. Dio ti ha esentato dal disastro e ti ha tolto dalla prova come si toglie la zizzania dal puro frumento”.Giobbe sapeva benissimo che l’individuo nei panni del vecchio non era altri che Satana. L’uomo è spesso attaccato ai beni materiali, alle cose superflue ed ama follemente la vita, anche certi musulmani dei tempi nostri.“E vedrai che sono gli uomini più attaccati alla vita, persino più degli associatori. Qualcuno di loro vorrebbe vivere mille anni. Ma tutto questo non lo salverebbe dal castigo, vivesse anche quanto desidera. Allah osserva quello che fanno”. (Sura Al-Baqara 2, v. 96) “Che il Compassionevole prolunghi la vita di coloro che sono sviati, finché non vedranno il castigo e l’Ora che li minaccia”. (Sura Maryam 19, v. 75)

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“Essi conoscono solo l’apparenza della vita terrena e non si curano affatto dell’altra vita”. (Sura Ar-Rùm 30, v. 7) Molti uomini tengono particolarmente all’apparenza, rivelando così una conoscenza superficiale dell’esistenza. L’apparenza è effimera, la materia è caduca, lo spazio e il tempo sono finiti.

“No, voi amate l’effimero della vita terrena, trascurate l’altra vita. In quel Giorno ci saranno dei volti splendenti , che guarderanno il loro Signore; e in quel Giorno ci saranno volti rabbuiati, al pensiero di subire un castigo terribile.” (Sura Al-Qiyàma 75, v. 20/ 25)

“Colui che cammina con il volto rivolto al suolo è forse meglio guidato di colui che si erge camminando sulla retta via?” (Sura Al-Mulk 67, v. 22)

Significa che colui che presta attenzione al lato materiale della vita non è meglio di colui che pensa all’aldilà e segue l’Islam! “Il volto rivolto al suolo” è l’attaccamento alla vita.“Proponi loro la metafora di questa vita: è simile ad un’acqua che facciamo scendere dal cielo; la vegetazione della terra si mescola ad essa; ma poi diventa secca stoppia che i venti disperdono. Allah ha potenza su tutte le cose. Ricchezze e figli sono l’ornamento di questa vita. Tuttavia le buone tracce che restano sono, presso Allah, le migliori quanto a ricompensa e suscitano una bella speranza”. (Sura Al-Kahf 18, v. 45- 46)

Giobbe era consapevole che tutto il bene che aveva era solo grazie a Dio, ringraziava sia per le ricchezza, sia per la povertà giunta all’improvviso. Il Diavolo se ne andò in collera “Non sono riuscito a giungere al suo cuore!”. Il Profeta è il simbolo della pazienza. Satana nutriva contro di lui l’odio più violento che mai avesse concepito, perché umiliato per non essere riuscito a sedurlo con alcun mezzo. Allah disse a Iblis: "ti do autorità sul suo corpo ma non sulla sua anima, intelletto e cuore, perché in questi luoghi risiedono la conoscenza di me e della mia religione ".Col tempo il corpo di Giobbe si ammalò: un’infiammazione così perniciosa che la pelle e la carne caddero a pezzi come per effetto della lebbra; ma il Profeta non lanciò alcun gemito, non diede alcun segno di dolore e continuò sempre a lodare Allah (swa).Secondo alcune fonti spuntarono delle verruche su tutto il corpo di Giobbe e lo pervase un prurito insopportabile. Si grattò così con le unghie finchè non gli caddero tutte, poi si grattò con le ossa, delle pietre appuntite e dei pezzi di stoffa rugosa; continuò a grattarsi fino a che la carne si consumò e si staccò. Quando la pelle si guastò, si alterò e prese ad avere un cattivo odore, gli abitanti del villaggio lo cacciarono, tutte le creature lo abbandonarono eccetto sua moglie che lo andava a trovare per dargli il suo aiuto.

“Abbiamo accettato da Dio le cose buone. Perché ora non dovremmo accettare le cose cattive?”.(Bibbia, Giobbe “2”, v.10)

Iblis andò dalla moglie di Giobbe, sotto forma di un uomo. "Dov'è tuo marito?" le chiese. Indicò una forma quasi crollato senza vita sul letto e disse: "Eccolo, sospeso tra la vita e la morte ".Iblis le ricordava i giorni, quando Giobbe aveva una buona salute, ricchezza e bambini. Improvvisamente, il doloroso ricordo di anni di stenti la vinse, e lei scoppiò in lacrime.

La donna disse a Giobbe:"Quanto tempo hai intenzione di sopportare questa tortura dal nostro Signore? Dobbiamo rimanere senza ricchezza, figli o amici per sempre? Perché non invocare Allah per rimuovere questa sofferenza? "

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Giobbe sospirò, e con voce dolce rispose:"Iblis deve averti sussurrato per renderti insoddisfatta. Dimmi quanto tempo è durata la salute e la ricchezza? ". Lei rispose: "80 anni". Allora Giobbe rispose: "Quanto tempo devo soffrire così?" Disse: "sette anni"."In questo caso – disse Giobbe- mi vergogno di chiedere al mio Signore di rimuovere le sofferenze, perché non ho sofferto in un tempo più lungo rispetto agli anni di buona salute e abbondanza. Sembra che la tua fede si sia indebolita e non sei soddisfatta del destino di Allah. Se mai recupererò la salute, giuro di punirti con un centinaio di colpi! Da adesso in poi, ti proibisco di portarmi da mangiare o da bere. Lasciami in pace e lascia che il mio Signore fa di me ciò che vuole Lui. "

Il Diavolo pensava che dopo che Allah (swa) gli tolse ricchezze, affetti e persino la salute, Giobbe avrebbe abbandonato la fede.“E si rivolse Giobbe al suo Signore: ‘Il male mi ha colpito, ma Tu sei il più misericordioso dei misericordiosi!’. E gli rispondemmo e lo sollevammo dal male che lo affliggeva e gli restituimmo la sua famiglia e un’altra ancora, segno di misericordia da parte Nostra e Monito per coloro che Ci adorano”.(Sura Al Anbiyà /I Profeti, V. 83-84)

Tramanda Al-Hasan che Giobbe passò 7 anni gettato tra la spazzatura senza chiedere e pretendere nulla da Dio.Ibn Shihab (al-Zuhri) tramanda da Anas Ibn Malik che il Profeta Muhammad disse che Giobbe passò ben 18 anni abbandonato da tutti, senza chiedere e pretendere nulla da Dio.Tramanda Abd Al Rahman Ibn Gubayr che Giobbe disse:“Quando Dio ci ha donato beni e figli credevamo in Lui. Ora che ci Ha preso quello che gli appartiene diverremo infedeli e ne prenderemo un altro al posto Suo?”.

Pensate, Giobbe perse tutto: ricchezze, figli e salute, senza mai perdere la pazienza, la fede in Dio e la sua riconoscenza verso Lui. A questo punto Giobbe cominciò a piangere amaramente senza lamentarsi, ma a cercare la Sua misericordia:"In verità! L’angoscia mi ha preso – il male mi ha colpito- ma tu sei il più misericordioso dei misericordiosi." Gli rispondemmo, e lo sollevammo dal male che lo affliggeva e gli restituimmo la sua famiglia (che aveva perso), e un’altra ancora, segno di misericordia da parte Nostra e monito per coloro che Ci adorano. "(Corano, Sura Al Anbiya/ I Profeti, v. 83-84)

Allah lo ricompensò e guarì. Ed è per questo che Giobbe (pace su di lui) è il simbolo della pazienza, anche di fronte alla malattia della sua pelle, non perse la fede e la pazienza, e continuò a lodare Allah. Nel frattempo, la moglie fedele non poteva più sopportare di essere separata dal marito e tornò da lui per chiedergli perdono. Entrando in casa sua, era stupito dal cambiamento improvviso! Lei lo abbracciò e ringraziò Allah per la Sua misericordia.

“E ricorda il Nostro servo Giobbe, quando chiamò il suo Signore: ‘Satana mi ha colpito con disgrazia e afflizioni’. ‘Batti il tallone: avrai acqua fresca per lavarti e per bere’. Gli restituimmo la sua famiglia e con essa un’altra simile, segno di misericordia da parte Nostra e Monito per coloro che sono dotati di intelletto. Gli ordinammo: ‘Stringi nella tua mano una manciata d’erba, colpisci con quella e non mancare al tuo giuramento’. Lo trovammo perseverante, un servo ottimo, pronto al pentimento”. (Sura Sad, V. 41/44)

In questo modo Giobbe non punì più la moglie e allo stesso tempo non trasgredì il giuramento fatto ad Allah.

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Una prova di fedeltà verso Dio, un esempio da imitare, non c’era sulla faccia della terra persona più nobile e paziente di Giobbe: il Profeta Simbolo della Pazienza.

L’Inviato di Allah disse:“Quello che è straordinario nel caso del credente, è che per lui l’intera sua condizione è buona; e ciò non avviene per altri che per il credente; se gli capita prosperità, egli ringrazia, e ciò è bene per lui; se gli capita un’avversità, pazienta, e ciò è un bene per lui”.Lo ha trasmesso Muslim

Come è accaduto per il Profeta Giuseppe e per gli altri Profeti, anche Giobbe (as) fu messo a dura prova.L’Inviato di Allah disse:“Il credente e la credente non cessano mai dall’essere messi alla prova, in se stessi, nei loro figli e nei loro beni, finchè incontreranno Iddio L’Altissimo, non avendo un peccato a loro carico”.Lo ha trasmesso At-Tirmidi

Giobbe era di carnagione rossa e di corporatura robusta, visse 200 anni, ma Dio ne sa di più. Un vero esempio per tutti noi, per la sua pazienza, la sua riconoscenza verso Dio in ogni momento e avversità, anche quando tutto sembrava contro di lui, sapeva benissimo che Allah (swa) non l’avrebbe mai abbandonato, anche in quei casi. Sapete, non è stata una situazione facile per Giobbe (as): era ricco e perse ogni bene all’improvviso; aveva l’affetto della gente che gli voltò le spalle; aveva tutto l’amore della famiglia che perse; era forte, aveva un ottima salute e si ammalò riducendosi in quello stato. La sua Grande Fede non la perse mai.

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INDICE

Introduzione (3)Prefazione (3)

Introduzione alle Storie dei Profeti (5)Adamo: Padre di tutti gli uomini (8)

Idrìs: il primo Profeta che salì in cielo (11)Noè e il Diluvio Universale (12)Hud: il primo Profeta arabo (20)

Salih e il Miracolo della cammella (27)Abramo: padre dei Profeti e Khalilullah, colui che è molto vicino ad Allah (34)

Ismaele: il figlio del Sacrificio (45)Isacco e Giacobbe (50)

Lot e il popolo perverso dei Sodomiti (54)Jetro e l’ignoranza dei miscredenti (58)Giuseppe: il migliore degli uomini (60)Giobbe: il simbolo della pazienza (65)

(2012)