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LAVORO E' DIGNITA' 09 Febbraio 2015 - Mi chiedo quando finirà questo clima di ricatto e di sofferenza e quando si fermerà l'azione di mortificazione sociale ed economica di chi lavora nelle amministrazioni statali, nei Ministeri, negli Enti Pubblici, nelle Agenzie fiscali. Quando smetterà la politica di stritolare i servizi ai cittadini insieme ai diritti e alle libertà dei lavoratori pubblici? Non capisco e non condivido un Governo che invece di pensare al rinnovo contrattuale per dare una boccata d'ossigeno ai lavoratori, insiste con una riforma miope e autoreferenziale della Pa, fatte solo di tagli, di ulteriori blocchi degli stipendi, di castrazione dei diritti, di privazione delle libertà sindacali. In questi anni ci siamo battuti con le unghie e con i denti, anche isolati, contro il massacro di questi lavoratori pubblici, provando a replicare colpo su colpo con una vertenzialità diffusa e con proposte che hanno saputo conquistare un valore generale, non solo dentro la Cgil, intendendo rafforzare sempre più, per questa via, quel necessario patto che deve realizzarsi tra i lavoratori e i cittadini di questo Paese sul sistema dei servizi alle persone. Ho sempre creduto fermamente che senza rimettere al centro della discussione politica un rinnovato principio di solidarietà sociale fra cittadini e lavoratori sarà difficile scongiurare i malefici effetti dell'impianto politico ordito: più aumenterà nei cittadini la consapevolezza del ruolo del lavoro nella PA, più le nostre lotte, condivise dai lavoratori, siano essi stabili o precari, portatori di una specificità professionale o meno, avranno chance di vittoria. L'obiettivo della nostra campagna elettorale per le Rsu deve essere proprio questo, dobbiamo rafforzare la nostra opposizione nel merito di ogni questione e rivendicare con forza la centralità dello Stato, e il ruolo del lavoro pubblico come fattore di crescita per l’intero Paese. La tutela dei lavoratori pubblici è tutela dei diritti di cittadinanza: è lo strumento principe per perseguire efficacemente l'equità economica e il giusto riconoscimento professionale è il

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LAVORO E' DIGNITA'

09 Febbraio 2015 - Mi chiedo quando finirà questo clima di ricatto e di sofferenza e

quando si fermerà l'azione di mortificazione sociale ed economica di chi lavora nelle

amministrazioni statali, nei Ministeri, negli Enti Pubblici, nelle Agenzie fiscali.

Quando smetterà la politica di stritolare i servizi ai cittadini insieme ai diritti e alle libertà dei

lavoratori pubblici?

Non capisco e non condivido un Governo che invece di pensare al rinnovo contrattuale per

dare una boccata d'ossigeno ai lavoratori, insiste con una riforma miope e autoreferenziale

della Pa, fatte solo di tagli, di ulteriori blocchi degli stipendi, di castrazione dei diritti, di

privazione delle libertà sindacali.

In questi anni ci siamo battuti con le unghie e con i denti, anche isolati, contro il massacro

di questi lavoratori pubblici, provando a replicare colpo su colpo con una vertenzialità

diffusa e con proposte che hanno saputo conquistare un valore generale, non solo dentro

la Cgil, intendendo rafforzare sempre più, per questa via, quel necessario patto che deve

realizzarsi tra i lavoratori e i cittadini di questo Paese sul sistema dei servizi alle persone.

Ho sempre creduto fermamente che senza rimettere al centro della discussione politica

un rinnovato principio di solidarietà sociale fra cittadini e lavoratori sarà difficile scongiurare

i malefici effetti dell'impianto politico ordito: più aumenterà nei cittadini la consapevolezza

del ruolo del lavoro nella PA, più le nostre lotte, condivise dai lavoratori, siano essi stabili o

precari, portatori di una specificità professionale o meno, avranno chance di vittoria.

L'obiettivo della nostra campagna elettorale per le Rsu deve essere proprio questo,

dobbiamo rafforzare la nostra opposizione nel merito di ogni questione e rivendicare con

forza la centralità dello Stato, e il ruolo del lavoro pubblico come fattore di crescita per

l’intero Paese.

La tutela dei lavoratori pubblici è tutela dei diritti di cittadinanza: è lo strumento principe per

perseguire efficacemente l'equità economica e il giusto riconoscimento professionale è il

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rinnovo del CCNL e la ripresa della contrattazione integrativa senza i tabù di Brunetta.

I lavoratori che sceglieranno di votare per le nostre RSU sceglieranno di difendere la

dignità del loro lavoro, del loro importantissimo ruolo sociale.

Rossana Dettori