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Bruno Rindone - Il Rischi o Chimico 1 IL RISCHIO CHIMICO BRUNO RINDONE DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO UNIVERSITA’ DI MILANO- BICOCCA

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Bruno Rindone - Il Rischio Chimico

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IL RISCHIO CHIMICO

BRUNO RINDONE DIPARTIMENTO DI SCIENZE

DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO

UNIVERSITA’ DI MILANO-BICOCCA

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IL RISCHIO CHIMICO

Con l’emanazione del D.Lgs 25/02 viene recepita nel nostro ordinamento legislativo la direttiva 98/24/CE relativa alla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro. Il D.Lgs 2 febbraio 2002, n. 25 attua la direttiva europea aggiungendo al decreto legislativo 626/94 un nuovo Titolo: VII bis - Protezione da agenti chimici - il cui articolato si sviluppa attraverso dodici articoli (da 70-bis a 70-ter-decies). Le disposizioni del decreto sono già contenute in normative nazionali previgenti, anche di origine comunitaria, ma il recente provvedimento si sofferma e puntualizza l’argomento introducendo nuovi adempimenti; alcuni dei quali sono presenti nell'ambito di procedure già previste dal nostro ordinamento (v. ad esempio, valutazione dei rischi, piani di emergenza), altri sono del tutto innovativi (la giustificazione, il concetto di rischio moderato, abrogazione di parte della tabella del DPR 303 e conseguente gestione del controllo sanitario..).

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COSA E’ IL RISCHIO CHIMICO - I

Nella definizione di agente chimico si intende qualsiasi cosa sia esso sostanza o preparato di natura chimica che rappresenta un pericolo per il lavoratore; pertanto rientrano all'interno del campo di applicazione di questo decreto anche quelle sostanze già prese in considerazione dalla Legge italiana come il piombo e le sostanze cancerogene in generale, (tuttavia il presente decreto non sostituisce le disposizioni specifiche in materia di agenti cancerogeni presenti nel Titolo VII della 626, ma le integra), sia quelle sostanze che pur non essendo pericolose per loro stessa definizione possono comunque rappresentare un pericolo in determinate condizioni, come ad esempio l'acqua bollente o l'azoto liquido;

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COSA E’ IL RISCHIO CHIMICO - II

La produzione, la manipolazione e lo stoccaggio di sostanze chimiche comporta una serie di rischi potenziali da esposizione che possiamo definire Rischio chimico. Possiamo distinguerli in due grandi campi, che spesso sono contemporaneamente presenti nei luoghi di lavoro:

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COSA E’ IL RISCHIO CHIMICO - III

rischi per la sicurezza e rischi acuti: esplosione, incendio, ustioni chimiche, lesioni oculari da contatto, avvelenamento, asfissia;

rischi per la salute dovuti all'esposizione cronica a sostanze tossiche o nocive: malattie professionali quali per esempio silicosi, bronchite cronica, tumori.

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DOVE SI INCORRE NEL RISCHIO CHIMICO

Nella valutazione del rischio a cui sono soggetti i lavoratori, bisogna tener presente tutte le attività connesse al processo produttivo, come il trasporto, la manutenzione o la produzione di scarti di lavorazione che possono determinare una particolare esposizione per certi lavoratori. Ne deriva perciò che molte aziende, pur non essendo per definizione aziende chimiche, rientrano comunque all'interno del campo di applicazione del presente decreto, come ad esempio le piccole e medio imprese che adoperano determinati agenti chimici per la pulizia dei locali e delle attrezzature di lavoro o come officine meccaniche, in cui i lavoratori sono esposti a fumi di saldatura per effetto dell'attività svolta.Da precisare che sono esclusi dalla presente normativa l'amianto, gli agenti chimici (sostanze e preparati) pericolosi per l'ambiente ed alcune attività di trasporto internazionale di agenti chimici pericolosi, in quanto ben definiti da specifica normativa.Il datore di lavoro, prima di iniziare una qualsiasi attività produttiva, o quando sono avvenuti notevoli cambiamenti tali da modificare l'esposizione dei lavoratori, deve effettuare una valutazione del rischio a cui possono essere esposti i dipendenti tenendo in considerazione ed in ordine di priorità i seguenti parametri:

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LE PROPRIETA’ PERICOLOSE DELL’AGENTE CHIMICO

1) le proprietà pericolose dell'agente chimico: cioè le indicazioni riportate nelle schede di sicurezza e nelle etichette delle sostanze e dei preparati classificati come pericolosi ai sensi dei D.Lgs 52/97 e 285/98. In particolare sono da ricercare le indicazioni come le frasi di rischio e la simbologia connessa alle proprietà dell'agente chimico come la tossicità, l'infiammabilità, ecc…). Nel caso però l'agente chimico non rientri all'interno della classificazione dei due decreti legislativi sopra elencati, ma si tratti di un agente chimico ritenuto pericoloso per altre caratteristiche, o sia un prodotto intermedio o di scarto del processo produttivo, sarà allora compito del datore di lavoro individuare i possibili rischi ad esso connessi.

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LE INFORMAZIONI SULLA SALUTE

2) le informazioni sulla salute e sicurezza: anche in questo caso si tratta di osservare le etichette e le schede di sicurezza dell'agente chimico, individuando quelle che sono le deficienze aziendali nei riguardi di tale indicazioni. Come il punto precedente, nel caso si tratti un agente chimico non classificato, è dovere del datore di lavoro prendere in considerazione tutte le misure di sicurezza idonee.

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L’ESPOSIZIONE DEL LAVORATORE

3) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione: ai fini della valutazione non è da sottovalutare per quanto tempo e a che intensità il lavoratore sia esposto all'agente chimico, tenendo presente soprattutto sotto quale forma l'agente manifesta la sua pericolosità (per inalazione, per contatto o per ingestione).

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LE CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO 4) le circostanze in cui viene svolta

l'attività che determina esposizione all'agente chimico: ad esempio la quantità di agente chimico presente e le caratteristiche dell'ambiente di lavoro.

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I VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE

5) i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici: si tratta perciò di identificare con esattezza l'effettiva pericolosità dell'agente chimico in questione. Ai fini della valutazione del rischio, la misurazione dell'agente chimico è effettuata quando si ha una certa sicurezza di essere di fronte ad un rischio non moderato (come verrà specificato più avanti) per la sicurezza dei lavoratori.

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GLI EFFETTI DELLE MISURE PREVENTIVE

6) gli effetti delle misure preventive adottate e da adottare: chiaramente, salvo quanto già definito dall'art. 3 del D.Lgs 626/94 e secondo quanto più precisamente indicato su tale decreto, il datore di lavoro dovrebbe adottare tutte le misure generiche di sicurezza per ridurre sempre e comunque al minimo l'esposizione dei lavoratori. Si intende perciò la progettazione e l'organizzazione di idonei sistemi di lavoro; la fornitura e la manutenzione di idonee attrezzature per il tipo di lavoro in questione; riduzione al minimo dei lavoratori esposti, la riduzione della durata e dell'intensità di esposizione; la riduzione delle quantità degli agenti chimici utilizzati nel processo produttivo; uso di appropriate disposizioni per la manipolazione, l'immagazzinamento ed il trasporto degli agenti chimici pericolosi.

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CONFRONTARE LE ESPERIENZE

7) utilizzare e confrontare le conclusioni di sorveglianze sanitarie già intraprese, nel caso ci siano dati disponibili; inoltre il datore di lavoro deve considerare che l'uso di più agenti chimici comporta un rischio che è determinato dalla combinazione dei singoli rischi.

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RISCHIO E DANNO ALLA SALUTE

Considerato il diffuso e ampio utilizzo degli agenti chimici sul lavoro, sia sottoforma di materie prime che derivante dal processo lavorativo, le norme del provvedimento interessano praticamente gran parte delle attività lavorative. Queste vanno da quelle in cui la problematica del rischio chimico è nota a tutte le figure del sistema sicurezza (RLS, Datore di lavoro, Medico competente, Lavoratori….) a quelle, come le piccole imprese e le imprese artigianali dove non c’è consapevolezza dei rischi chimici, anche se presenti (imprese di pulizia, parrucchieri, tintolavanderie…). Inoltre poiché il danno che una simile esposizione può comportare può essere di differente gravità (alcune sostanze provocano danni alla pelle, altre possono causare danni al cervello o addirittura il cancro) una giusta formazione/informazione costituisce senz’altro la base per una buona gestione del rischio. Un’adeguata formazione ed una professionalizzazione di tutte le figure coinvolte, non solo permette l’applicazione delle regole, ma anche più efficienza nel lavoro finalizzata al conseguimento di un ambiente di lavoro più sano e sicuro.

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IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA

SICUREZZA (RLS)• La figura dell’RLS ha diritto ad una formazione particolare in

materia di salute e sicurezza, in relazione ai rischi specifici esistenti nel proprio ambito di rappresentanza, tale da assicurargli adeguate nozioni sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi (art.22 D.Lgs 626/94 comma 4). Il nuovo decreto ribadisce questo concetto sottolineando (lettera c art.72-octies) la necessità di formare ed informare l’RLS e/o i lavoratori sulle precauzioni e le azioni adeguate per proteggere loro stessi ed altri lavoratori.

• La necessità di soddisfare e/o aggiornare le conoscenze e i requisiti della figura dell’RLS in materia di prevenzione e protezione dei lavoratori dai rischi derivanti da agenti chimici pericolosi, muove verso la realizzazione di moduli di aggiornamento specifico in materia di agenti chimici pericolosi per questa figura .

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IL CAMPIONAMENTO AMBIENTALE

Il campionamento ambientale prevede di monitorare specificatamente alcune fasi lavorative per determinare la concentrazione delle sostanze che si diffondono nell'ambiente. Puo' essere realizzato con la finalita' di verificare la concentrazione di sostanze pericolose nell'ambiente in cui operano i lavoratori (nelle cabine di controllo, vicino alle macchine utilizzate), pero' e' piu' adatto a mettere a fuoco quali sono le fasi critiche di un processo lavorativo. In questo caso il campionamento ambientale si effettua prelevando l'aria vicino ai punti critici dell'impianto e durante i momenti critici (per esempio vicino alle pompe di carico prodotti, durante la fase di carico; vicino al punto di prelievo campioni, durante l'operazione). E' particolarmente utile per identificare le scelte di bonifica e successivamente per testarne l'efficacia.

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IL CAMPIONAMENTO PERSONALE

Il campionamento personale si effettua prelevando l'aria attraverso un campionatore personale, indossato dall'operatore mentre svolge le sue mansioni (si tratta di una pompetta tarata che preleva quantita' note di aria nel tempo e fa assorbire gli inquinanti presenti nell'aria in idonei sistemi di fissaggio). E' piu' adatto quindi a misurare l'esposizione media del lavoratore alle diverse sostanze: permette di valutare il rischio, ma non aiuta a trovare soluzioni di miglioramento e prevenzione.

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RISCHIO MODERATO O RISCHIO NON MODERATO –I ?

Verificati tutti questi parametri, il datore di lavoro deve giungere alla conclusione se l'esposizione a cui sono soggetti i lavoratori comporta un rischio moderato o non moderato per la loro sicurezza. Il concetto di moderato lascia però ampia interpretazione al datore di lavoro sulla reale entità del rischio a cui possono essere soggetti o meno i lavoratori. Infatti, fatta eccezione per il piombo, per cui viene definita un'esposizione limite espressa come media ponderata nell'arco di una settimana lavorativa di 40 ore di 8 ore per giornata lavorativa pari a 0,075mg/m3 al di sotto della quale si può considerare il rischio moderato; per tutti gli altri agenti chimici non esistono valori definiti dalla Legge italiana. Ne deriva perciò, un'estrema soggettività nell'interpretazione del rischio da parte del datore di lavoro che, per affrontare correttamente la valutazione del rischio dovrebbe ricorrere a misurazioni specifiche per ciascun agente chimico o ricorrere a software specifici.

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RISCHIO MODERATO O RISCHIO NON MODERATO –II ?

Le stesse misurazioni non sono però sufficienti a definire la reale modestia del rischio chimico poiché i valori limite di TLV (Threshold Limit Value ovvero Valore Limite di Soglia) esprimono la soglia oltre la quale esiste un rischio concreto per il lavoratore e perciò ben al di sopra di quello che è il concetto di moderato. E' questo il punto cruciale e debole di tutta la normativa; infatti se dal processo di valutazione del rischio chimico ne consegue un giudizio moderato, il datore di lavoro non è tenuto ad intraprendere ulteriori misure di prevenzione e protezione; ma in ogni caso, è tenuto a formare ed informare i lavoratori sul corretto uso degli agenti chimici, anche rendendo disponibili a loro e ai loro rappresentanti i dati ottenuti dalla valutazione dei rischi; le informazioni e le precauzioni sugli agenti chimici tramite le schede di sicurezza; eventuali risultati di misurazioni ambientali, ecc

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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

• A questo punto, il D.Lgs. 25/2002 al comma 2 dell'art.72 sexies cita: salvo che non possa dimostrare con altri mezzi il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e protezione, il datore di lavoro, periodicamente ed ogni qualvolta sono modificate le condizioni che possono influire sull'esposizione, provvede ad effettuare la misurazione degli agenti che possono presentare un rischio per la salute, con metodiche standardizzate…..con metodiche appropriate o con particolare riferimento ai valori limite di esposizione professionale e per periodi rappresentativi dell'esposizione in termini spazio temporali. Da ciò si evince che l'obbligo da parte del datore alla misurazione dell'agente chimico deve essere fatta quasi obbligatoriamente nel caso in cui i lavoratori siano soggetti ad un rischio ritenuto non moderato (l'attuazione dell'art. 72 sexies è previsto solo per aziende a rischio non moderato). Per questo ai fini della valutazione del rischio chimico, la stessa può essere fatta senza ricorrere a rilievi specifici, nel caso in cui, tenuto conto degli altri parametri, sia presumibile pensare che gli agenti chimici presenti nell'attività lavorativa rappresentino solo un rischio minimo.

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GLI INQUINANTI AMBIENTALI

1. aerosol: particelle solide e/o liquide disperse in un mezzo gassoso; possono presentarsi come:

2. polveri (sia di natura organica che inorganica generate da azioni meccaniche; es.: toner, silice, amianto (fibre), farina, pesticidi, ecc)

3. fumi (particelle fini prodotte da materiali solidi per evaporazione, condensazione e reazioni molecolari in fase gassosa. Es: il piombo per riscaldamento produce vapore che condensando in aria forma particelle metalliche che si ossidano (ossido di piombo), oppure fumi di combustione composti da prodotti della incompleta combustione esempio il fumo di motori diesel; ecc)

4. nebbie (particelle liquide prodotte dalla condensazione di vapori, reazioni chimiche o atomizzazione di liquidi es.: nebbie di oli minerali prodotte durante il funzionamento di pompe o altri utensili raffreddati e/lubrificati ad olio, oppure nebbie di acido solforico, o soluzioni liquide nebulizzate, ecc)

5. aeriformi: sono costituiti da gas e vapori (es: CO, O3, ossidi di azoto e zolfo, vapori di benzina, di alcol etilico, ecc)

 

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COMPOSTI CHIMICI BANDITI

Il datore di lavoro, fatto salvo per alcune eccezioni, non deve ricorrere all'uso e/o alla produzione di alcuni agenti chimici quali: 2-naftilammina, 4-amminodifenile; benzidina, i sali derivati da queste sostanze e il 4-nitrodifenile.

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LA STIMA DEL RISCHIOL'esito delle misurazioni costituisce una prima base della valutazione dei rischi per l'esposizione a sostanze chimiche pericolose. Il parametro principale cui si fa riferimento e' il 'valore limite di soglia', ovvero la concentrazione (misurata in mg/m3 o in parti per milione, ppm) al di sotto della quale si ritiene che per la maggior parte dei lavoratori non sussistano rischi significativi per la salute. E' importante pero' chiarire alcuni aspetti su questo valore limite. Ha un valore solamente indicativo e viene valutato presumendo che il lavoratore sia in perfetta salute fisica (non si tiene quindi conto delle suscettibilita' personali). È un valore che ha subito nel tempo notevoli variazioni verso il basso in quanto il crescere delle conoscenze ha comportato un abbassamento drastico delle soglie. Per fare solo alcuni esempi: l'1.3 butadiene e' passato da una soglia di 1000 ppm a 2 ppm, il benzene da 10 a 1. Esistono valori limite di soglia, anche molto differenti tra loro, a seconda degli enti scientifici che li hanno emanati . Cio' e' quantomeno indice che la scienza medica tossicologica non ha, a oggi, elementi sufficienti e univoci in merito. Pur essendo codificati dei valori limite per alcune sostanze cancerogene (anche nell'ultima modifica al Dlgs. 626) e' scientificamente provato che il rischio cancerogeno e mutageno e' di tipo probabilistico, per cui in questo caso non esiste un valore di esposizione che si possa classificare come sicuro. La notevole incidenza di situazioni anomale che si possono verificare, comporta che i numeri cui ci si riferisce siano da valutare con molta circospezione. Spesso l'esposizione a sostanze e' multipla e qualche volta gli effetti non sono puramente additivi, ma comportano un aumento del rischio difficilmente valutabile.

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SE IL RISCHIO NON E’ MODERATO

Nel caso in cui, al termine della valutazione del rischio, il datore di lavoro sia giunto alla conclusione che i lavoratori, per tipo di sostanza, livello e durata di esposizione, per la tipologia di attività svolta e per tutti gli altri parametri sopra indicati sono soggetti ad un rischio non moderato, allora deve intraprendere delle misure specifiche di prevenzione e protezione, come …la progettazione di appropriati processi lavorativi e tecnici; appropriate misure organizzative e di protezione collettive; misure di protezione individuale come i dispositivi di protezione individuali e la sorveglianza sanitaria.

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LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO - I

La valutazione del rischio chimico in azienda segue il percorso classico della valutazione generale dei rischi che abbiamo piu' volte richiamato:

- ricostruzione del processo produttivo, delle fasi di lavorazione e delle singole operazioni lavorative che vengono svolte;

- analisi delle condizioni operative in cui si svolge il processo chimico (temperature, pressioni, ecc.);

- identificazione delle fasi che comportano una esposizione a sostanze chimiche (definire quali e le loro caratteristiche);

- descrizione dell'ambiente (volumetria, configurazione degli spazi, ecc.);

- identificazione delle persone esposte o potenzialmente esposte;

- identificazione delle zone in cui si opera e del tempo di permanenza nelle singole posizioni di lavoro;

- monitoraggio dell'esposizione alle sostanze;- giudizio e stima soggettiva dei lavoratori esposti al rischio.

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LE SOSTANZE E I PREPARATI

Per quanto riguarda le sostanze (prodotti chimici ben definiti) e dei preparati (miscele fisiche di piu' sostanze), una guida alla valutazione del rischio e' determinata dal livello di conoscenze e informazioni conosciute.

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L‘ETICHETTATURAIl fornitore e' inoltre obbligato a munire ogni contenitore (bottiglia, fusto, sacco) di una etichetta che deve riportare ben chiare le seguenti informazioni:- denominazione della sostanza o del preparato - nome chimico delle sostanze presenti nel preparato- la lettera 'R' indicante i rischi specifici e la lettera 'S' indicante i consigli di prudenza- il quantitativo del contenuto- nome e indirizzo del responsabile dell'immissione sul mercato

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ETICHETTA

RISCHIOPIU’ GRAVE 

II ° SIMBOLO RISCHIO PIU’ GRAVE 

    

  

INDICAZIONI SPECIALI NOME CHIMICO   

FABBRICANTEoRESPONSABILEIMMISSIONE 

 

MASSA O VOLUME 

 

FRASI R

FRASI S

NOME

COMMERCIALE

                      

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LA SCHEDA DI SICUREZZA

Ogni produttore e' obbligato a fornire una scheda di sicurezza delle sostanze e dei preparati pericolosi che contiene, per legge (Decreto Legge 52/97 e D.m. 4/4/97), una serie di informazioni:- identificazione della sostanza o del preparato e della societa'/impresa; - composizione/informazioni sugli ingredienti; - identificazione dei pericoli; - misure di primo soccorso;- misure antincendio;- misure in caso di fuoruscita accidentale;- manipolazione e stoccaggio;- controllo dell'esposizione/protezione individuale;- proprieta' fisiche e chimiche;- stabilita' e reattivita';- informazioni tossicologiche;- informazioni ecologiche;- considerazioni sullo smaltimento;- informazioni sul trasporto;- informazioni sulla regolamentazione;- altre informazioni.

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L’AZIONE DELLE SOSTANZE TOSSICHE

-     locale: se agisce unicamente intorno al punto di contatto (pelle, occhi, vie respiratorie, ecc) (es: l’azione corrosiva di acidi concentrati sulla cute con cui vengono a contatto)

-         generale o sistematico: se l’azione si manifesta in punti lontani dal contatto (es: l’inalazione della 2 naftil ammina provoca l’insorgenza di cancro alla vescica) che comportano e questo a causa:

1) della via di trasmissione del tossico (tramite l’inalazione e il passaggio nella circolazione sanguigna si possono avere effetti su altri organi quali il fegato),

2) della composizione chimica dell’organo (tenore in lipidi), 3) grado di perfusione dell’organo che può ivi comportare una

concentrazione eccessiva del tossico, 4) delle caratteristiche biochimiche dell’organo colpito (capacità

dell’organo a produrre metaboliti più tossici di quello assorbito)

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L’INTOSSICAZIONE• -         -         intossicazione acuta: esposizione di breve durata a forti

concentrazioni con assorbimento rapido del tossico. Gli effetti sono immediati e si hanno entro le 24 ore con morte o guarigione rapida

• -         -         intossicazione sub-acuta: esposizioni per un periodo di più giorni o settimane prima che appaiano i primi effetti.

• -         -         intossicazione cronica: esposizione frequenti e prolungate nel tempo. Gli effetti sono tardivi (fino anche a diverse decine di anni). L’intossicazione in questo caso si manifesta :

• o       o       perché la quantità di tossico eliminata è inferiore alla quantità assorbita in modo da ottenere una concentrazione tale da ingenerare manifestazioni cliniche. (esempio saturnismo)

• o       o       perché la quantità di tossico assorbita a seguito di esposizioni ripetute si accumula su un particolare tessuto e viene rilasciata solo in un tempo successivo (es: sostanze liposolubili che si vanno a concentrare in tessuti adiposi; a seguito di dimagrimento e quindi di diminuzione del tessuto adiposo si libera il tossico che genera così gli effetti tossici)

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Assorbimento per ingestione

• L’ingestione accidentale di sostanze pericolose, specialmente in grandi quantità, è piuttosto infrequente anche se non impossibile.(Tra le norme igieniche da rispettare ricordiamo il divieto di assumere cibi e bevande nei luoghi di lavoro e in particolare dove è possibile l’esposizione a sostanze pericolose, l’accurata pulizia delle mani prima di mangiare, il divieto di conservare cibi e bevande in frigoriferi dove sono stoccate sostanze pericolose, (es nei laboratori), contenitori etichettati a norma, non usare contenitori per alimenti, ecc

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Assorbimento per inalazione

• L’inalazione, cioè l’introduzione nei polmoni durante la respirazione dell’agente chimico, rappresenta la via di ingresso principale nel corpo di sostanze/preparati pericolosi durante il lavoro. Il rischio di esposizione per inalazione a sostanze/preparati chimici pericolosi si presenta quando i processi o le modalità operative provocano l’emissione di detti agenti con la conseguente diffusione nell’ambiente sotto forma di inquinanti chimici aerodispersi.(Tra le norme igieniche ricordiamo il divieto di fumare nei luoghi di lavoro ed in particolare dove è possibile l’esposizione a sostanze pericolose, in quanto il fumo può ulteriormente veicolare

all’interno dell’organismo il tossico, oltre a presentare rischi specifici aggiuntivi quali la cancerogenicità dei prodotti di combustione o rischi quali incendio, esplosioni, ecc.)

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Assorbimento per contatto cutaneo

• In genere le sostanze chimiche sono assorbite dalla pelle più lentamente che dall’intestino o dai polmoni. Comunque le sostanze/preparati chimici (in particolare i solventi organici) possono entrare nel corpo sia direttamente che attraverso indumenti impregnati. Il rischio di esposizione per contatto cutaneo si può presentare durante le fasi di manipolazione delle sostanze/preparati pericolosi.

• (Tra le norme igieniche da osservare ricordiamo per esempio l’eliminazione della pratica di lavarsi le mani sporche di grasso con solventi perché questo oltre ad esporre il lavoratore al contatto cutaneo diretto con la sostanza utilizzata per il lavaggio comporta anche una modifica dello strato lipidico del derma che rappresenta una barriera naturale protettiva; questa modifica può facilitare l’assorbimento cutaneo anche di altre sostanze con cui il lavoratore viene a contatto, è inutile utilizzare die guanti se poi gli stracci sporchi vengono riposti nelle tasche di camici ecc.).

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L‘INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITA’ D’INTERVENTO

Per ogni sostanza chimica deve sempre valere il principio di ridurre al minimo possibile l'esposizione. Premesso cio', la lettura delle schede, se costruite con dati tecnici aggiornati, permette di individuare le priorita' cui deve essere data una risposta in termini di prevenzione. Cosi', se ci sono sostanze dalla tossicita' acuta, in misura elevata, dovranno essere predisposti adeguati sistemi di allarme e di protezione. Le sostanze cancerogene o mutagene dovranno essere sostituite o, in caso non sia possibile, utilizzate in un ciclo chiuso. Per le sostanze infiammabili, gli impianti elettrici dovranno essere muniti di dispositivi di sicurezza particolari (antideflagranti). In caso, comunque, permangano esposizioni a sostanze nocive, queste vanno misurate con idonee strumentazioni. I campionamenti possibili sono sostanzialmente di due tipi: ambientale o personale.

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SOSTANZE PERICOLOSE - I• esplosivi: quelle sostanze/preparati che, anche senza l’azione dell’ossigeno atmosferico,

possono provocare una reazione esotermica con rapido sviluppo di gas e esplodere,detonare o deflagrare in seguito a riscaldamento

• comburenti: quelle sostanze/preparati che a contatto con altre sostanze, specialmente se infiammabili provocano una forte reazione esotermica

• estremamente infiammabili: le sostanze ed i preparati liquidi con i punto di infiammabilita' estremamente basso ed un punto di ebollizione basso e le sostanze ed i preparati gassosi che a temperatura e pressione ambiente si infiammano a contatto con l'aria;

• facilmente infiammabili: • 1)le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza

apporto di energia, possono subire innalzamenti termici e da ultimo infiammarsi; • 2) le sostanze ed i preparati solidi che possono facilmente infiammarsi dopo un breve contatto

con una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche topo il distacco della sorgente di accensione;

• 3) le sostanze ed i preparati liquidi il cui punto d'infiammabilita' e' molto basso; • 4) le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas

estremamente infiammabili in quantita' pericolose;• infiammabili: le sostanze ed i preparati liquidi con un basso punto di infiammabilita'

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SOSTANZE PERICOLOSE - II• molto tossici: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantita', possono essere letali oppure

provocare lesioni acute o croniche;•  tossici: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccole quantita', possono essere letali oppure provocare

lesioni acute o croniche; •  

• DL50= dose che provoca la morte del 50% degli animali da esperimento; va definita sia la via orale che cutanea; la normativa UE prevede per il DL50 orale il ratto (*) mentre per il DL50 cutaneo prevede l’uso di ratto o coniglio (**)

• CL50= è la concentrazione in aria che provoca la morte del 50% degli animali da esperimento; la normativa UE prevede per il CL50 l’uso del ratto e tempi di esposizione di 4 ore (*)

 

Categoria DL50 orale*mg/kg

DL50 cutanea**

mg/kg

CL50 inalatoria*

mg/l/4hMolto

tossiche< 25 <50 <0,5

Tossiche 25 – 200 50 – 400 0,5 - 2

Nocive 200 – 2000 400 - 2000 2 - 20

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SOSTANZE PERICOLOSE - III• nocivi: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione,

ingestione o assorbimento cutaneo, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche;

• corrosivi: le sostanze ed i preparati che, a contatto con i tessuti vivi, possono esercitare su di essi un'azione distruttiva;

• irritanti: le sostanze ed i preparati non corrosivi, il cui contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose puo' provocare una reazione infiammatoria;

• sensibilizzanti: le sostanze ed i preparati che, per inalazione o assorbimento cutaneo, possono dar luogo ad una reazione di ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce reazioni avverse caratteristiche;

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SOSTANZE PERICOLOSE - IV

• cancerogeni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza;

• mutageni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza;

• tossici per il ciclo riproduttivo: le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare o rendere più frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a carico della funzione o delle capacita riproduttive maschili o femminili;

• pericolosi per l'ambiente: le sostanze ed i preparati che qualora si diffondano nell'ambiente, presentano o possono presentare rischi immediati differiti per una o più delle componenti ambientali.

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Elenco frasi di rischio (FRASI R) - I• R 1 Esplosivo allo stato secco.

R 2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.R 3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.R 4 Forma composti metallici esplosivi moto sensibili.R 5 Pericolo di esplosione per riscaldamento.R 6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria.R 7 Puo' provocare un incendio.R 8 Puo' provocare l'accensione di materie combustibili.R 9 Esplosivo in miscela con materie combustibili.R 10 Infiammabile.R 11 Facilmente infiammabile.R 12 Estremamente infiammabile. R 14 Reagisce violentemente con l'acqua.R 15 A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili.  R 16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti.  R 17 Spontaneamente infiammabile all'aria.R 18 Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili.R 19 Può formare perossidi esplosivi.R 20 Nocivo per inalazione.R 21 Nocivo a contatto con la pelle.R 22 Nocivo per ingestione.R 23 Tossico per inalazione.R 24 Tossico a contatto con la pelle.R 25 Tossico per ingestione.R 26 Molto tossico per inalazioneR 27 Molto tossico a contatto con la pelle.R 28 Molto tossico per ingestione.R 29 A contatto con l'acqua libera gas tossici.R 30 Puo' divenire facilmente infiammabile durante l'uso.R 31 A contatto con acidi libera gas tossico.R 32 A contatto con acidi libera gas altamente tossico.R 33 Pericolo di effetti cumulativi.R 34 Provoca ustioni.R 35 Provoca gravi ustioni.

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Elenco frasi di rischio (FRASI R) - II• R 36 Irritante per gli occhi.

R 37 Irritante per le vie respiratone.R 38 Irritante per la pelle.R 39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.R 40 Possibilita' di effetti irreversibili.R 41 Rischio di gravi lesioni oculari.R 42 Puo' provocare sensibilizzazione per inalazione.R 42/43 Puo' provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle.R 43 Puo' provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle.R 44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato.R 45 Puo' provocare il cancro.  R 46 Puo' provocare alterazioni genetiche ereditarie.R 48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata.R 49 Puo' provocare il cancro per inalazione.R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici.R 51 Tossico per gli organismi acquatici

• R 52 Nocivo per gli organismi acquatici.R 53 Puo' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.R 54 Tossico per la flora.R 55 Tossico per la fauna.R 56 Tossico per gli organismi del terreno.R 57 Tossico per le api.R 58 Puo' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente.R 59 Pericoloso per lo strato di ozono.R 60 Puo' ridurre la fertilita'.R 61 Puo' danneggiare i bambini non ancora nati.R 62 Possibile rischio di ridotta fertilita'.R 63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati.R 64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno.R 65 Puo' causare danni polmonari se ingerito.R 66 L'esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle.R 67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini.

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Combinazioni delle frasi R - I• R 14/15 Reagisce violentemente con l'acqua liberando gas estremamente infiammabili.

R 15/21 A contatto con acqua libera gas tossici estremamente infiammabili.R 20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la pelle.R 20/22 Nocivo per inalazione e ingestione.R 20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.R 21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione.R 23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle.R 23/25 Tossico per inalazione e ingestione.R 23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestioneR 24/25 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione.R 26/27 Molto tossico per inalazione e contatto con la pelleR 26/28 Molto tossico per inalazione e per ingestione.R 26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.R 27/28 Molto tossico a contatto con la pelle e per ingestione.R 36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie.R 36/38 Irritante per gli occhi e la pelle.R 36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle.R 37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle.R 39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione.R 39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle.R 39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.R 39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle.R 39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione.R 39/24/25 Tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione.R 39/23/14/25 Tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, R contatto con la pelle e per ingestione.R 39/26 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili motto gravi per inalazione.R 39/27 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle.R 39/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.R 39/26/27 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle.R 39/26/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione.R 39/27/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per inalazione.R 39/26/27/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.

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Combinazioni delle frasi R - II• R 40/20 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili per inalazione.

R 40/21 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili a contatto con la pelle.R 40/22 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili per ingestione.R 40/20/21 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle.R 40/20/22 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili per inalazione ed ingestione.R 40/21/22 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione.R 40/20/21/22 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.R 48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione.R 48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle.R 48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.R 48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle.R 48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e ingestione. R 48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione.R 48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.R 48/23 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione.R 48/24 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle.R 48/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.R 48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle.R 48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione ed ingestione.R 48/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione.R 48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.R 50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, puo' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.R 52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, puo' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.

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Elenco frasi di prudenza (FRASI S) - I• S 1 Conservare sotto chiave

S 2 Conservare fuori della portata del bambiniS 3 Conservare in luogo fresco S 4 Conservare lontano da locali di abitazioneS 5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante)S 6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante)S 7 Conservare il recipiente ben chiusoS 8 Conservare al riparo dall'umidita'S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilatoS 12 Non chiudere ermeticamente il recipienteS 13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevandeS 14 Conservare lontano da (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore)S 15 Conservare lontano dal caloreS 18 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumareS 17 Tenere lontano da sostanze combustibiliS 18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautelaS 20 Non mangiare ne' bere durante l'impiegoS 21 Non fumare durante l'impiegoS 22 Non respirare le polveriS 23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli/termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttoreS 24 Evitare il contatto con la pelleS 25 Evitare il contatto con gli occhiS 26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua consultare un medicoS 27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminatiS 28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con (prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante)S 29 Non gettare i residui nelle fognature S 30 Non versare acqua sul prodottoS 33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostaticheS 35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni S 36 Usate indumenti protettivi adattiS 37 Usare guanti adatti.S 38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto.S 39 Proteggersi gli occhi/la faccia.

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Elenco frasi di prudenza (FRASI S) - II

• S 40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare ... (da precisare da parte del produttore).S 41 In caso di incendio c/o esplosione non respirare i fumi.S 42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore.S 43 In caso di incendio usare .. (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare acqua".S 44 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli etichetta).S 46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta.

• S 47 Conservare a temperatura non superiore a .. gradi centigradi C (da precisare da parte del fabbricante).S 48 Mantenere umido con ... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante).S 49 Conservare soltanto nel recipiente originale.S 50 Non mescolare con .... (da specificare da parte del fabbricante).S 51 Usare soltanto in luogo ben ventilato.S 52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.S 53 Evitare l'esposizione-procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso.S 56 Smaltire questo materiale e relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali autorizzato.S 57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale.S 59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio.S 60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi.S 61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle Istruzioni speciali schede informative in materia di sicurezza.S 62 Non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta.S 63 In caso di incidente per inalazione, allontanare l'infortunato della zona contaminata e mantenerlo a riposo.S 64 In caso di ingestione sciacquare la bocca con acqua (solamente se l'infortunato è cosciente).

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Combinazioni delle frasi S• S 1/2 Conservare sotto chiave e fuori della portata dei bambini.

S 3/7 Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco.S 3/9/14 Conservare in luogo fresco e ben ventilato lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).S 3/9/14/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).S 3/9/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato.S 3/14 Conservare in luogo fresco lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).S 7/8 Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo dall'umidita'.S 7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato.S 7/47 Tenere il recipiente ben chiuso e a temperatura non superiore a ... gradi centigradi C (da precisare da parte del fabbricante).S 20/21 Non mangiare, né bere, né fumare durante l'impiego.S 24/25 Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle.S 27/28 In caso di contatto con la pelle, togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati e lavarsi immediatamente e abbondantemente con ....(prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante).S 29/35 Non gettare i residui nelle fognature; non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con dovute precauzioni.S 29/56 Non gettare i residui nelle fognature.S 36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti.S 36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.S 36/39 Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.S 37/39 Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.S 47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a temperatura non superiore a ... da parte del fabbricante)