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“Il traffico di esseri umani riguarda sia il fenomeno della tratta di persone, intesa quale traffico di esseri umani finalizzato al loro successivo sfruttamento, sia quello del favoreggiamento dell’immigrazione comunemente clandestina.” BESIDE YOU Building European Systems for Investigation and DEfence of victims of human trafficking Marco Martino Primo Dirigente della Polizia di Stato FORMAZIONE Favoreggiamento/ sfruttamento dell’immigrazione irregolare (smuggling) Traffico di esseri umani (trafficking) Le dispense L’IRES Piemonte realizza in collaborazione con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, il progetto “Beside You– Building European Systems for Investigations and Defence of Victims of Human Trafficking”. Il progetto è finanziato dal Consiglio d’Europa. Procura della Repubblica di Torino Gruppo Criminalità Organizzata e Sicurezza Urbana Con il finanziamento del

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“Il traffico di esseri umani riguarda sia il fenomeno della tratta di persone, intesa quale traffico di esseri umani finalizzato al loro successivo sfruttamento, sia quello del favoreggiamento dell’immigrazione comunemente clandestina.”

BESIDE YOUBuilding European Systems for Investigation and DEfence of victims of human trafficking

Marco MartinoPrimo Dirigente della Polizia di Stato

FORMAZIONE

Favoreggiamento/sfruttamento

dell’immigrazione irregolare

(smuggling)

Traffico di esseri umani(trafficking)

Le dispense

L’IRES Piemonte realizza in collaborazione con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, il progetto “Beside You– Building European Systems for Investigations and Defence of Victims of Human Trafficking”. Il progetto è finanziato dal Consiglio d’Europa.

Procura della Repubblica di TorinoGruppo Criminalità Organizzata e

Sicurezza Urbana

Con il finanziamento del

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Favoreggiamento/sfruttamento dell’immigrazione irregolare (smuggling)Traffico di esseri umani (trafficking)✎

QUALIFICAPrimo Dirigente della Polizia di Stato dal 2013 in servizio presso la Questura di Torino – Squadra Mobile con la qualifica di Dirigente.

INCARICHI (ricoperti fino all’anno 2014)1993 – Commissariato Centro – Commissariato Dora Vanchiglia; 1995 Squadra Mobile: responsabile della Sezione Antiracket (1995 - 1997) – Sezione Narcotici (1997 - 2002) e Sezione Criminalità Organizzata (dall’anno 2002 al 2014); Gennaio 2014 - Commissariato di P.S. “Madonna di Campagna” – Dirigente; Aprile 2015 - Squadra Mobile della Questura di Torino – Dirigente.

CORSI DI LAUREARoma Università degli studi “La Sapienza” – facoltà Giurisprudenza // Catania – Università degli Studi – Laurea specialistica in Scienze Politiche – Scienze delle Pubbliche Amministrazioni (LM-63)

CURRICULUM VITAEMartino Marco

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Favoreggiamento/sfruttamento dell’immigrazione irregolare (smuggling)Traffico di esseri umani (trafficking)✎

Il discorso sulla tratta impone di comprendere innanzitutto la differenza tra smuggling (favoreggiamento all’immigrazione clandestina) e trafficking (tratta di esseri umani). Il favoreggiamento all’immigrazione clandestina ha a che fare con la tutela dei confini: si pensi a quanto ciò possa essere complicato in Italia, che ha ben 2500 Km di coste, e conseguenti costi troppo alti.

In secondo luogo va considerato il mutamento del fenomeno migratorio negli anni: oggi dal sud al nord del mondo, prima soprattutto da est a ovest (anni 1990). Se si considerano gli sbarchi, si devono riportare alla memoria i 27.000 migranti dall’Albania arrivati nel 1991 a Bari; tale episodio mise in estrema difficoltà l’Italia (come avrebbe messo in difficoltà qualunque altro paese…), ma nel complesso si riuscì a gestire molto bene la difficile situazione umanitaria. Cos’è cambiato da allora? Dopo gli anni ‘90 gli arrivi dei migranti sono stati gestiti su barche, le persone venivano stipate in imbarcazioni di ca. 30 mt (sbarchi singoli su imbarcazioni semplici, da Turchia, Egitto e Nord Africa). Oggi la situazione è ulteriormente mutata: dal 2015 vengono utilizzati gommoni o imbarcazioni che non possono affrontare il mare: il motore da 40 cavalli e la poca benzina a disposizione non potrebbe assolutamente far viaggiare l’imbarcazione in quella situazione. Le imbarcazioni spesso sono accompagnate per un pezzo da ski jet dai trafficanti, e sono equipaggiate da strumenti per effettuare SOS ed attivare soccorsi. La strategia attuale dunque è quella di fare percorrere poche miglia dalla barca e poi lasciarla in mano ai soccorsi umanitari presenti nel Mediterraneo. Vista la situazione oggi, la Guardia Costiera non pattuglia più le coste italiane ma si spinge sempre più in mare aperto (vedi acque libiche) per prestare soccorso.

I capi delle organizzazioni criminali sono molto intelligenti e sfruttano le lacune del sistema nazionale per fare i propri interessi: creano un ricatto morale perché è dovere inudibile dello Stato soccorrere, quindi i trafficanti addirittura risparmiano! I trafficanti si adeguano molto velocemente alle trasformazioni sociopolitiche in atto (fine dei regimi totalitari in Nord Africa), cambiando rotte, mezzi, e strategie. Nei flussi da loro gestiti vengono inseriti dei membri delle organizzazioni stesse, così come vittime di tratta e migranti che semplicemente hanno pagato il superamento del confine (che alla fine del viaggio interrompono il rapporto con il passeur). Le situazioni di tratta contemplano lungo il percorso precise persone e luoghi (connection houses in Libia, ad esempio, dove le ragazze vengono trattenute con la forza e dove subiscono violenze).

Nei casi di sfruttamento i processi si fanno con fonti di prova, ma la raccolta è complicatissima: bisogna avere il quadro dell’intero percorso e dei suoi attori.

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Favoreggiamento/sfruttamento dell’immigrazione irregolare (smuggling)Traffico di esseri umani (trafficking)✎Riguardo ai trafficanti e smugglers si realizzano indagini ad esempio su guidava l’imbarcazione, su chi ha contattato le forze dell’ordine dal mare, su chi ha dato le istruzioni prima della partenza. Spesso vengono sequestrati i telefonini con immagini (fonti di prova acquisite senza codice di procedura penale, di cui raramente però si fa copia forense). Più che prove di reato di tratta è più facile alla fine raccogliere le prove per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Prove utili per casi di tratta potrebbero essere gli strumenti per indurre terrore sulle vittime da parte delle organizzazioni criminali (minacce di morte o omicidi già effettuati nei confronti dei familiari, ad es. video acquisito via whatsapp…). La prima fase di indagine dovrebbe prevedere che già all’approdo si raccogliessero informazioni e documenti utili, anche se non nell’immediato. Oltre le evidenti difficoltà logistico-organizzative, con sbarchi di centinaia se non migliaia di persone, tutto ciò è limitato dal fatto che i soggetti trafficati sono già istruiti su cosa devono dire…

Cosa fa lo Stato: costruisce il processo e raccoglie gli elementi di prova. Tuttavia ciò non è sempre fattibile perché le fonti di prova che vengono raccolte da forze di polizia devono poi essere utilizzabili in sede di processo (molte testimonianze diventano inutilizzabili se i testimoni/vittime spariscono o cambiano idea, etc.…). L’esperienza insegna che bisogna fissare al più presto gli accertamenti e partire con l’incidente probatorio. Può avvenire che la Polizia italiana segnali all’ Interpol o ad altre polizie straniere i casi di indagine, ma spesso ci si scontra con il limite di non poter intervenire in altri paesi o della mancata collaborazione di questi ultimi (corruzione, mezzi limitati, sensibilità diversa). Cosi per i casi di tratta la polizia nel paese di origine non potrà garantire la protezione ai parenti delle vittime e ciò ha sicuramente un impatto sull’appetibilità di un percorso giudiziario e di denuncia.

Spesso poi le indagini portano ad identificare delle persone che non sono i veri e propri “trafficanti”: solitamente si tratta di migranti che hanno avuto un ruolo minore, magari perché obbligati, nel passaggio dalla Libia all’Italia.

Che livelli di organizzazione esistono tra i trafficanti? Anche nel caso della più semplice (per smuggling) sono strutture comunque organizzate, con utilizzo di tecnologie moderne, etc. A capo ci sono persone con proventi altissimi, con capacità professionali molto elevate. Essi controllano l’intero percorso/”filiera” che non termina all’arrivo; da quel momento inizia però la restituzione del debito (ad es. attraverso lo sfruttamento sessuale). L’organizzazione include vari attori di varie nazionalità con ruoli diversi, passeurs e connection houses lungo il percorso. Addirittura ci sono stati casi in cui i criminali hanno sofisticato le prove del DNA, o hanno messo in atto delle azioni informatiche per trafugare e trasferire il denaro…

In questo quadro possono essere fatte alcune considerazioni generali:

necessità di realizzare azioni di contrasto coordinate tra i paesi coinvolti: in collaborazione con Interpol per verificare le informazioni e i flussi transnazionali. La tratta non ha i propri mezzi (barconi) ma utilizza i canali legali (asilo) per trasferire le vittime, le preleva poi dai centri di accoglienza e le “stocca” in appartamenti e poi organizza il percorso in Europa con documenti falsi.

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le tempistiche di azione e di reazione dei trafficanti sono molto più rapide delle procedure e delle leggi!

necessità di migliorare gli scambi informativi tra paesi ed armonizzare le regole di contrasto alle organizzazioni di trafficanti: gli scambi informativi a livello internazionale sono altamente necessari, perché altrimenti non si arriverà a portare a termine le indagini (avremo visto solo un pezzo del fenomeno: la tratta è un fenomeno transnazionale non locale). I dati locali devono essere messi a adisposizione di altre FdO nazionali e internazionali

la cooperazione tra paesi UE nelle indagini deve essere migliorata: il sogno di ogni FdO è quello di avere uno scambio immediato, poter scambiare gli atti giudiziari da utilizzare in entrambi i paesi, modernizzando e migliorando le capacità di contrasto; tutte le informazioni devono essere finalizzate ad essere inserite nel fascicolo processuale. I JIT (Joint Investigation Teams) che coinvolgono diversi paesi e FdO miste dei vari paesi possono permettere di bypassare gli ostacoli; essi sono il primo strumento reale di collaborazione, ma le informazioni confluiscono nei fascicoli dei PM. Anche Eurojust permettere il confronto a livello europeo sulle indagini.

Il fenomeno tratta deve essere contrastato soprattutto all’origine, nei paesi di provenienza, con mezzi internazionali e non sono bilaterali

Domande dal pubblico

In alcuni livelli organizzativi più avanzati tra i trafficanti ci sono anche elementi europei? Certo, con mezzi internazionali molto sofisticati e non riconducibili a paesi coinvolti: ad esempio telefonini intestati a terze persone in Giappone; contatti solo con attraverso SMS…

Tratta per prostituzione: come vengono affrontate le indagini e quali rapporti ci sono tra Italia e stati africani? Ci sono molte difficoltà a provare che un individuo sia stato vittima di tratta; più facile provare lo sfruttamento a destinazione; si parte da segnalazioni che vengono da varie parti, da violenze, che fanno partire indagini d’ufficio, cercando di non dipendere esclusivamente dalle dichiarazioni della parte offesa.

Quali sono le modalità per cogliere elementi da segnalare alle FdO in caso di tratta? Le informazioni sono potere, se possono essere utilizzate in processo devono essere considerate come testimoni e messe a verbale ed utilizzate nel processo penale. Tra le segnalazioni che si possono cogliere: comunicazioni non verbali, segni di timore, paura intrinsecamente vissuta dalle vittime. Immagini nel telefonino, e tutto ciò che viene acquisito come copia forense. Un esercizio per raccogliere indizi e favorire l’emersione delle vittime e le segnalazioni alle Forze dell’Ordine è attualmente in corso con i CAS.

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