buone pratiche di programmazione progettazione e... · unità di apprendimento individuate, ......

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130 Buone pratiche di programmazione Il Collegio dei Docenti della scuola primaria, ha approvato il 23/6/05 le seguenti prassi di progettazione: Progettazione annuale. I docenti, terminate le lezioni, avviano sulla base degli elementi di verifica dell’anno scolastico precedente o delle informazioni provenienti dalla Scuola dell’infanzia, nel caso delle classi prime, la ricognizione delle necessità formative del gruppo classe. I docenti tenendo conto delle Indicazioni ministeriali, degli OSA che esplicitano le conoscenze ed abilità attese per tutti i gruppi classe, a livello nazionale, degli strumenti predisposti dal Circolo di sussidio alla programmazione annuale, individuano il repertorio delle competenze attese per la classe di riferimento ed anche sulla base di queste individuano una prima stesura degli obiettivi formativi previsti per il Piano di studi. Conveniamo che gli obiettivi formativi saranno caratterizzati dal circoscrivere un apprendimento unitario, dall’essere riferibili a prassi reali e sensate, dall’essere adeguati alle capacità degli alunni, in linea con le loro esigenze formative, dall’essere motivanti e significativi per i ragazzi come per i genitori. Gli Ob. Formativi saranno connessi concretamente allo sviluppo di una competenza da promuovere e saranno articolati in conoscenze ed abilità da acquisire da parte degli alunni, in linea con gli OSA previsti dalle Indicazioni. Tali obiettivi sono considerati formativi in quanto promuovono prioritariamente la trasformazione delle capacità potenziali in competenze. In coerenza con le pubblicate buone pratiche di valutazione, definiamo le competenze come la padronanza delle conoscenze, delle abilità, degli atteggiamenti necessari per potersi orientare, esprimere, operare nei diversi contesti di vita. Gli obiettivi formativi individuati sono organizzati in unità di apprendimento. Dal momento che la definizione di un obiettivo formativo è sia ampia e sia riferita ad un argomento isolabile ed autonomo, l’unità di apprendimento generalmente coincide con l’OF o ne contempla, comunque, un numero assai limitato. Ogni Unità di apprendimento è contraddistinta da un titolo, intesa come strumento didattico essa orienta, organizza, e documenta l’attività d’insegnamento dell’equipe pedagogica dei docenti. Inizialmente la progettazione delle unità di apprendimento consiste nell’indicare semplicemente le unità di apprendimento individuate, col loro titolo, con l’indicazione degli obiettivi formativi in essa racchiusi e con la calendarizzazione indicativa dell’avvio delle unità. Le operazioni di avvio della progettazione del piano di studio personalizzato sono sempre verbalizzate e sottoscritte dai docenti di ogni equipe pedagogica. A settembre si esaminano anche le modalità organizzative per la realizzazione delle Unità di apprendimento: orari del gruppo classe, orari degli insegnanti, assegnazione dei docenti ai gruppi classe ed alle unità di apprendimento previste, organizzazione dei laboratori; si cominciano anche a precisare in linea di massima le attività da proporre agli alunni e le strategie per conseguire gli obiettivi formativi previsti almeno per le UA di avvio e dei primi trenta giorni seguenti. La progettazione avviene in ogni plesso a cura delle equipes, gli insegnanti specialisti si accordano a tal fine, con gli insegnanti assegnati al gruppo classe. Anche in questa fase le idee, le decisioni, le soluzioni organizzative sono documentate dall’equipe.

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Buone pratiche di programmazione Il Collegio dei Docenti della scuola primaria, ha approvato il 23/6/05 le seguenti prassi di progettazione:

Progettazione annuale. I docenti, terminate le lezioni, avviano sulla base degli elementi di verifica dell’anno scolastico precedente o delle informazioni provenienti dalla Scuola dell’infanzia, nel caso delle classi prime, la ricognizione delle necessità formative del gruppo classe. I docenti tenendo conto delle Indicazioni ministeriali, degli OSA che esplicitano le conoscenze ed abilità attese per tutti i gruppi classe, a livello nazionale, degli strumenti predisposti dal Circolo di sussidio alla programmazione annuale, individuano il repertorio delle competenze attese per la classe di riferimento ed anche sulla base di queste individuano una prima stesura degli obiettivi formativi previsti per il Piano di studi. Conveniamo che gli obiettivi formativi saranno caratterizzati dal circoscrivere un apprendimento unitario, dall’essere riferibili a prassi reali e sensate, dall’essere adeguati alle capacità degli alunni, in linea con le loro esigenze formative, dall’essere motivanti e significativi per i ragazzi come per i genitori. Gli Ob. Formativi saranno connessi concretamente allo sviluppo di una competenza da promuovere e saranno articolati in conoscenze ed abilità da acquisire da parte degli alunni, in linea con gli OSA previsti dalle Indicazioni. Tali obiettivi sono considerati formativi in quanto promuovono prioritariamente la trasformazione delle capacità potenziali in competenze. In coerenza con le pubblicate buone pratiche di valutazione, definiamo le competenze come la padronanza delle conoscenze, delle abilità, degli atteggiamenti necessari per potersi orientare, esprimere, operare nei diversi contesti di vita. Gli obiettivi formativi individuati sono organizzati in unità di apprendimento. Dal momento che la definizione di un obiettivo formativo è sia ampia e sia riferita ad un argomento isolabile ed autonomo, l’unità di apprendimento generalmente coincide con l’OF o ne contempla, comunque, un numero assai limitato. Ogni Unità di apprendimento è contraddistinta da un titolo, intesa come strumento didattico essa orienta, organizza, e documenta l’attività d’insegnamento dell’equipe pedagogica dei docenti. Inizialmente la progettazione delle unità di apprendimento consiste nell’indicare semplicemente le unità di apprendimento individuate, col loro titolo, con l’indicazione degli obiettivi formativi in essa racchiusi e con la calendarizzazione indicativa dell’avvio delle unità. Le operazioni di avvio della progettazione del piano di studio personalizzato sono sempre verbalizzate e sottoscritte dai docenti di ogni equipe pedagogica. A settembre si esaminano anche le modalità organizzative per la realizzazione delle Unità di apprendimento: orari del gruppo classe, orari degli insegnanti, assegnazione dei docenti ai gruppi classe ed alle unità di apprendimento previste, organizzazione dei laboratori; si cominciano anche a precisare in linea di massima le attività da proporre agli alunni e le strategie per conseguire gli obiettivi formativi previsti almeno per le UA di avvio e dei primi trenta giorni seguenti. La progettazione avviene in ogni plesso a cura delle equipes, gli insegnanti specialisti si accordano a tal fine, con gli insegnanti assegnati al gruppo classe. Anche in questa fase le idee, le decisioni, le soluzioni organizzative sono documentate dall’equipe.

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Il Piano di studi ideato ed effettuato è pertanto simile ad un diario di bordo che orienta, prescrive, ricostruisce i percorsi effettuati dall’alunno o dal gruppo a cui è rivolta la UA, secondo il seguente schema:

N° e titolo della UA presentata: Competenza di riferimento:

Obiettivo Formativo e

sue articolazioni

Attività Metodi Tempi e

Soluzioni organizzative

Criteri di verifica

Se l’OF è defi-

nito in modo

sintetico saranno

via via precisate

le sue articola-

zioni: conoscenze

o abilità in cui

esso si articola

Saranno elencate

le attività effetti-

vamente realiz-

zate con i

bambini preci-

sando chi vi ha

partecipato

Saranno espresse

tutte le indica-

zioni che l’équipe

concorda per

affrontare la tra-

sformazione delle

capacità in com-

petenze

Saranno indicati i

compiti concordati

(chi fa / che cosa /

quando ).

Saranno specificate

varianti di indivi-

dualizzazione rivolte

ai singoli alunni

Saranno precisati

gli elementi di va-

lutazione che

definiscono rag-

giunta una com-

petenza. Saranno

anche indicate le

modalità condor-

date per verificare

gli apprendimenti

Se l’obiettivo formativo è definito in modo sintetico saranno via via precisate le sue articolazioni: ovvero le conoscenze e le abilità in cui esso si articola. Le attività effettivamente realizzate con i bambini devono essere ben precisate ed è importante poter ricostruire quali alunni via abbiano partecipato. Nella colonna metodi saranno espresse tutte le indicazioni che l’equipe concorda per affrontare la trasformazione delle capacità in competenze. Nelle soluzioni organizzative, oltre a chiarire i tempi ed i compiti concordati (“chi fa … che cosa”), saranno specificate eventuali varianti di individualizzazione rivolte a singoli alunni. Nei criteri di verifica l’equipe preciserà quali elementi di valutazione faranno concludere che la competenza promossa è stata raggiunta, pienamente (competenza esperta), o parzialmente (conoscenze, abilità, atteggiamenti parzialmente consolidati), saranno inoltre anche indicate le modalità concordate per verificare gli apprendimenti conseguiti.

La progettazione settimanale. L’ideazione, l’attuazione, la verifica delle UA è un processo che vede gli alunni protagonisti attivi della propria formazione. Questo imprescindibile concorso non può che interagire con la progettazione iniziale in un processo ricorsivo e circolare che dettaglia, magnifica, precisa sempre di più l’UA inizialmente impostata. Questo comporta la conseguenza che la UA non debba essere precisata oltre misura inizialmente, mentre diviene essenziale la documentazione in itinere e la verifica finale del processo formativo. Di norma, il mercoledì, le equipes di ogni plesso si riuniscono per procedere alla progettazione e verifica del piano di studi. Questa viene coordinata dalla Fiduciaria di plesso e normalmente prevede un breve momento di plenaria per il passaggio delle informazioni comuni o per decidere eventuali varianti organizzative che coinvolgono l’intero plesso. La progettazione comprende naturalmente sia le attività curricolari obbligatorie che opzionali. Un mercoledì di ogni mese, l’attività di

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progettazione, si svolge per interclasse, presso la Direzione didattica, al fine di agevolare il raccordo disciplinare fra i docenti che sviluppano progetti o unità di apprendimento analoghi. In quest’occasione diventa determinante anche la verifica e lo scambio del percorso affrontato.

La verifica del Piano di studi Il Piano di studi è costituito dall’insieme delle Ua effettivamente realizzate, come documentato dall’agenda classe. La verifica in itinere delle UA presentate è svolta di norma settimanalmente dall’equipe, come verbalizzato in agenda. La verifica complessiva dell’amministrazione del processo educativo e didattico, e degli apprendimenti degli alunni avviene invece secondo le modalità di valutazione già chiarite dalle buone prassi di valutazione.

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Criteri per la programmazione dell’attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica.

I genitori, che non intendono avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica per i propri figli, possono optare:

1. Nel caso in cui le ore previste dall’orario definitivo delle lezioni coincida con le prime o ultime ore di lezione, di ritardare l’ingresso, ammettendolo alle lezioni successive o anticipare l’uscita dell’alunno;

2. Avvalersi della prevista progettazione didattica, chiarita alle famiglie nell’ambito della programmazione delle attività integrative.

PRINCIPIO GENERALE

Nel pieno rispetto per le famiglie che non intendano avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica , così come tale insegnamento stimola il bambino ad approcciarsi al mondo spirituale , morale, valoriale, ed ai precetti religiosi , propri della religione cattolica , chi non si avvalga dell’insegnamento della religione cattolica , è invitato ad approfondire , come suggerito dalla CM 316 del 28/10/87 : quegli aspetti , quei contenuti, quei valori, quei diritti che attengono agli studi sociali ed alla più generale istanza sociale di educazione alla convivenza civile .

CONTENUTI

Compatibilmente con la maturità dell’alunno, ogni equipe concorderà un progetto di lavoro su uno dei due filoni generali:

1. Si approfondirà la conoscenza dei diritti fondamentali dell’uomo e del fanciullo, la Carta costituzionale, le caratteristiche valoriali e di principio degli stati democratici, fatti e temi collegati al rifiuto di ogni forma di discriminazione razziale, ideologica, politica, culturale, religiosa.

2. Potrà essere sviluppata una delle educazioni previste nel quadro degli obiettivi previsti per l’educazione alla convivenza civile, come contemplato dalle Indicazioni ministeriali: educazione alla cittadinanza, educazione stradale, educazione ambientale, educazione alla salute, educazione alimentare, educazione all’affettività .

ORGANIZZAZIONE DIDATTICA

Il progetto sarà previsto anche per un solo alunno che intenda aderire ad educazione alternativa. Il progetto è organizzato e supervisionato da un ins. Referente per l’equipe, nell’ambito della progettazione e sviluppo delle unità di apprendimento; la valutazione degli esiti didattici di ogni alunno e la collegata certificazione delle competenze acquisite, è a carico dei docenti di ciascuna equipe. Ogni plesso comunicherà il titolo/i dei progetti di educazione alternativa attivati. Esso sarà sviluppato nelle seguenti forme:

� Con cinque alunni o più, sarà formato un sottogruppo di lavoro all’interno della classe che sarà gestito, in contemporanea con l’ins. specialista di IRC, dall’insegnante dell’equipe,

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referente del progetto .

� Laddove vi siano meno di 5 alunni, il progetto sarà gestito in collaborazione con altra equipe docente e gli alunni seguiti in occasione delle rispettive lezioni di IRC, attivate dalla specialista.

� Laddove l’insegnamento. IRC venga attivato dalle stesse ins. di classe o l’organizzazione lo consenta , saranno costituiti gruppi di apprendimento , anche provenienti da classi diverse, appositamente costituiti, per lo sviluppo del progetto di educazione alternativa .

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Buone pratiche di valutazione Il Collegio dei Docenti della scuola primaria, ha approvato il 15/05/2014 (Delibera n°4 “revisione del

sistema di valutazione del Circolo ) le seguenti buone pratiche di valutazione.

Delibera n°4 del 22/3/06, con variazioni di cui del. 4 del 20/6/08, del.1 del 4/12/08.

Criteri generali del vigente sistema di valutazione 1) (Compiti del Collegio docenti) - Gli alunni hanno diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva,

che abbia per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento ed il rendimento scolastico

complessivo. Lo Stato assicura l’uniformità dei traguardi di competenze da raggiungere come definiti

nelle Indicazioni ministeriali vigenti, allegate al regolamento del 16/11/2012 redatto ai sensi dell’art.

1 comma 4 del DPR n.89 del 20/03/2009. Il Collegio docenti definisce le modalità ed i criteri di

valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale ed i criteri per la valutazione periodica

dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi prefissati, (ai sensi art. 4, 8, 10 del DPR 275/99). A tal fine, con il

presente documento, il Collegio dei docenti della scuola primaria, definisce le modalità ed i criteri

per assicurare omogeneità delle modalità di valutazione tra le classi del Circolo, equità del giudizio

di valutazione fra gli alunni, e trasparenza delle procedure adottate. (ai sensi art. 1/2 del DPR 122/09; art. 2/4

del DPR n.249 del 4/06/98; art. 4 DPR 275/99).

2) (Valutazione e ordinamenti)- La valutazione in Scuola primaria viene inquadrata secondo

l’ordinamento di cui al Dlgs 59 del 2004 che prevede un primo anno, raccordato con la scuola

dell’infanzia teso al raggiungimento delle strumentalità di base, seguito da due periodi didattici

biennali. Il passaggio degli alunni di scuola primaria da un biennio didattico al successivo avviene per scrutinio.

3) (Valutazione e P.O.F)-La valutazione periodica e finale e le verifiche intermedie sono coerenti con gli obiettivi formativi

dichiarati nel curricolo d’istituto e nella programmazione dei piani di studio di ciascuna classe, come documentato nel Piano

dell’Offerta Formativa della scuola. (ai sensi art. 1/4 del DPR 122/09 ).

4) (Soggetti della valutazione) - La valutazione periodica e finale, nonché la certificazione delle competenze, é affidata ai

docenti costituenti l’equipe di classe. Essa, presieduta dal Dirigente scolastico o da un suo delegato, valuta gli esiti di apprendimento

degli alunni, deliberando l’ammissione alla classe successiva o l’eventuale non ammissione, secondo le modalità di seguito indicate. (

ai sensi art. 1/8 del DPR 122/09; art. 8/1 del Dlgs 59 del 19/02/04 nota MIUR 4212 del 9/05/05).

5) (Informazione alle famiglie) - La scuola assicura alle famiglie un’informazione chiara e tempestiva circa il processo di

apprendimento e la valutazione degli alunni. (ai sensi art. 1/7 del DPR 122/09 ). A tal fine gli OO.CC deliberano le

riunioni inerenti alle comunicazioni familiari sulla valutazione, le Assemblee di classe ed i colloqui

individuali. (ai sensi art. 29/4 CCNL ‘07).

6) (Certificazione delle competenze) - Al termine della classe quinta, l’equipe certifica i livelli di apprendimento raggiunti

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dall’alunno/a, secondo il modello predisposto dal Collegio docenti. La certificazione delle competenze acquisite avviene mediante

l’attribuzione di voti espressi in decimi e illustrate a livello analitico con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto

dall’alunno ( ai sensi art. 1/6 del DPR 122/09 e art. 3 legge 169/08 ).

Modalità della valutazione periodica (Aspetti formativi e amministrativi della valutazione) - La valutazione periodica è un processo sia

formativo sia amministrativo, che avviene secondo quanto previsto dal piano annuale delle attività.

Sul piano formativo la valutazione si colloca come un processo quotidiano di lavoro intimamente

connesso all’insegnamento. Attraverso momenti di osservazione naturale e sistematica, di verifiche

strutturate e non, l’insegnante orienta l’alunno nell’acquisizione di stili di apprendimento più

adeguati. Sul piano amministrativo, la valutazione é un processo certificatorio che si connota per la

legittimità degli atti, per la pubblicità dei termini entro cui il procedimento si svolge e si conclude,

per la conformità alle norme giuridiche sulla valutazione e per la articolata e chiara produzione dei

verbali che fanno fede delle operazioni eseguite (Legge 241 del 7/08/90 come modificata dalle norme successive).

(Scansione temporale della valutazione) - Le scansioni temporali del vigente sistema di valutazione

prevedono una valutazione degli apprendimenti conseguiti dagli alunni di ciascuna classe, nel

periodo iniziale della scuola, seguita dalla definizione del Piano per l’inclusività. Alla conclusione

del primo quadrimestre ed alla fine del secondo quadrimestre, si effettuano gli scrutini intermedi e

finali, con relativa documentazione della valutazione effettuata sulla scheda di valutazione. La

valutazione finale comprende: la valutazione degli esiti di apprendimento del 2° quadrimestre, la

valutazione sull’ammissione o non ammissione alla classe successiva e la certificazione delle

competenze, per gli alunni di classe quinta.

(Attribuzione voti e giudizi - Gli apprendimenti disciplinari conseguiti da ciascun alunno ( contenuti,

abilità strumentali appresi), sono espressi mediante un voto decimale, che viene riportato in lettere

sul documento di valutazione. Il comportamento dell’alunno/a viene valutato esprimendo un

giudizio, correlato ai criteri di seguito stabiliti. Viene altresì valutano l’interesse ed il profitto che

l’alunno/a ne ritrae rispetto all’IRC, mediante l’apposizione di un giudizio collegato agli indicatori ed

agli obiettivi formativi come desunti dal DPR del 11/02/10. Analogamente procedono i docenti che

amministrano l’insegnamento delle attività alternative all’IRC, esprimendo un giudizio relativo

all’interesse ed al profitto conseguito, sia per quanto concerne gli alunni che sviluppano un definito

progetto di educazione alternativa, allegato al Piano di studio, sia per quanto concerne gli alunni che

svolgono compiti ed esercizi loro assegnati, in vigilanza dei docenti di altre classi. (CM 316 del 28/10/87 ;

Sentenza TAR Lazio 33433 del 15/11/11, Legge n. 121 del 25/3/85 e DPR 751 del 16/12/85). Nello scrutinio finale, i docenti

impostano altresì in modo concorde il giudizio finale analitico, che sarà documentato sulla scheda di

valutazione e che si riferisce al livello di maturazione complessivamente raggiunto dall’alunno,

all’interesse con cui partecipa alle lezioni, al profitto che in generale ne ritrae. Nel corso della

riunione plenaria si procede anche ad evidenziare a verbale eventuali ulteriori elementi analitici, in

particolare per quanto concerne gli alunni considerati nel Piano per l’inclusività, che viene ad ogni

scrutinio appositamente aggiornato. Fanno ugualmente parte del processo di valutazione, per gli

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alunni BES o diversamente abili, gli eventuali dati forniti dai docenti per l’aggiornamento del Piano

per l’inclusione (di cui alla direttiva ministeriale del 27/12/12; CM n.8 del 6/03/13).

(Chiarezza delle comunicazioni) - Il linguaggio impiegato nella valutazione dei giudizi analitici (quadro

intermedio e finale) sarà sintetico, chiaro ed esauriente; la documentazione dovrà essere percepita dai

colleghi, dalle famiglie, come utile e significativa, evitando tecnicismi poco comprensibili dalle

famiglie. I docenti di ciascuna classe hanno facoltà di riservare nella parte finale delle assemblee di

classe del tempo per effettuare colloqui individuali con i genitori. Nelle riunioni per la

comunicazione sulla valutazione i genitori sono convocati secondo una calendarizzazione di

appuntamenti per evitare inutili attese. In qualunque momento dell’anno i docenti possono richiedere

colloqui individuali finalizzati a comunicazioni sulla valutazione. Nel caso l’equipe della classe

preveda la concreta possibilità di una mancata ammissione alla classe successiva sarà effettuata

un’apposita riunione con i genitori, opportunamente verbalizzata.

(Apposizione di giudizi analitici integrativi) - I voti decimali, comunque attribuiti, potranno essere

eventualmente integrati, sul documento di valutazione, da giudizi di tipo analitico ( CM n.10 DEL

23/01/09), per evidenziare meglio alcuni aspetti legati al voto espresso o alle modalità di

apprendimento dell’alunno. Nel caso di alunni disabili, gli eventuali giudizi espressi sulle schede di

valutazione non fanno menzione di curricolo o prove di verifica differenziati.

(Contributo degli esperti esterni)- Gli esperti esterni ed i docenti impiegati in interventi ed attività di

arricchimento dell’offerta formativa, possono contribuire alla valutazione degli alunni, secondo le

modalità previste nel relativo progetto, fornendo ai docenti di classe le proprie indicazioni sulla

partecipazione alle attività ed il profitto conseguito da ciascun alunno.

(Prove di verifica)- La valutazione periodica prevista dallo scrutinio intermedio o finale, é preceduta

dalla somministrazione delle prove di verifica. Al fine di incrementare l’omogeneità della

valutazione, vengono predisposte prove di verifica oggettive, concordate collegialmente per classi

parallele, secondo un protocollo ben definito dei criteri di attribuzione dei punteggi. Le prove di

verifica da somministrare saranno preparate in modo da rendere le capacità logiche e di riflessione

acquisite dagli alunni, intese come competenza di risolvere situazioni problematiche.

(Documentazione delle valutazioni)- Il processo valutativo, nella sua dimensione quotidiana, é

contraddistinto dalle eventuali osservazioni naturali e sistematiche degli alunni, dai giudizi e dalle

osservazioni registrate a seguito della correzione dei compiti e degli esercizi assegnati in classe,

dall’esito delle interrogazioni orali. Tali elementi concorrono, unitamente alle prove di verifica

concordate, all’attribuzione dei voti e dei giudizi in sede di scrutinio. Tali elementi sono documentati

nel Giornale dell’insegnante (di cui alla OM 236 del 2/8/93), o nel REGISTRO DIGITALE, ove attivato e

sulla scheda di valutazione redatta in formato elettronico, secondo le istruzioni del MIUR ( art. 7 del DL

95/12 come convertito dalla legge 135/13). Infine il processo valutativo, come registrato nelle operazioni di

scrutinio non é solo inerente agli apprendimenti degli alunni ma anche una verifica dell’efficacia

dell’insegnamento (Direttiva MIUR 113/07), pertanto nei verbali di scrutinio si procederà ad

evidenziare dati sul programma effettuato.

(Valutazione iniziale) - La valutazione iniziale degli apprendimenti conseguiti dagli alunni, avviene a

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livello d’interclasse dopo un primo periodo di ripasso. Sono somministrate prove iniziali ed

evidenziate le necessità educative del gruppo classe. Gli elementi di valutazione saranno raccordati

col Piano per l’inclusività.

(Compilazione attestato e scheda di valutazione) - Gli elementi di valutazione, desunti dal documento di

valutazione, relativi alle discipline, alle attività opzionali e facoltative, al comportamento

costituiscono la base del giudizio finale di idoneità per il passaggio al periodo successivo o per

l’ammissione alla classe successiva all’interno del medesimo periodo; tale giudizio viene certificato

con la compilazione dell’apposito attestato, inserito nel documento di valutazione. I docenti lo

compilano secondo le dizioni riportate sulla scheda di valutazione. I genitori possono prendere

visione della scheda di valutazione al primo quadrimestre. Essa viene loro illustrata dai docenti nel

corso dell’apposito colloquio, diversamente il genitore la può consultare in segreteria. Se il genitore

al primo quadrimestre la consulta, é tenuto a firmarla. Non é di norma consentito portare a casa la

scheda di valutazione. Essa invece viene consegnata in originale al genitore al termine dell’anno

scolastico. Su tutte le schede di valutazione viene apposta la data relativa all’ultimo scrutinio

effettuato.

Procedure di scrutinio

� (Composizione consigli di classe) - Gli scrutini sono presieduti dal Dirigente scolastico o da un

docente appositamente delegato. Partecipano allo scrutinio tutti i docenti della classe titolari degli

insegnamenti disciplinari, compresi nei piani di studio nazionali, riuniti in seduta collegiale. Fanno

parte altresì dell’equipe docente l’eventuale docente di sostegno, l’eventuale docente aggiunto di

lingua straniera e per gli alunni che si avvalgono dell’IRC l’eventuale docente specialista nominato

dalla Curia.

� (Modalità scrutinio) - Gli scrutini intermedi e finali si svolgono secondo il calendario fissato dal

Dirigente scolastico. Essi si svolgono in due distinte fasi. Nella prima fase i docenti, raccolti ed

esaminati gli elementi di valutazione, come desunti dalle prove di verifica somministrate e dalle

osservazioni e valutazioni documentate, (Giornale dell’insegnante/registro digitale), confrontano e

socializzano le proposte di voto. In tale fase sono assunti da parte della Commissione integrazione,

eventuali segnalazioni o aggiornamenti, relative agli alunni a rischio d’insuccesso scolastico, iscritti

nel Piano per l’inclusione. Nella seconda fase, l’equipe, che in specifico nello scrutinio finale opera

come Collegio perfetto ( Cons. di Stato VI Sez. sentenza n. 189 del 17/02/88), presieduta dal Dirigente scolastico,

o suo delegato, formalizza lo scrutinio verbalizzando voti e giudizi, nonché nello scrutinio finale,

l’eventuale ammissione o non ammissione alla classe successiva. La riunione plenaria delle equipe, è

anche finalizzata a formalizzare la valutazione degli apprendimenti, di stretta competenza di ciascuna

equipe. Essa peraltro costituisce un momento di raccordo fra i docenti, per dibattere eventuali

questioni generali connesse alla valutazione e verificare la programmazione comune effettuata.

� (Verbalizzazione)- Il verbale di scrutinio registra: i presenti, chi funge da segretario e presidente, le

modalità impiegate per la verifica degli apprendimenti, la deliberazione a maggioranza o unanimità

delle equipe partecipanti, gli eventuali alunni non valutati e le relative motivazioni, gli alunni che in

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virtù della certificazione BES beneficiano di strumenti compensativi e/o dispensativi, gli esiti

conseguiti dagli alunni disabili ed infine vari elementi che le equipe intendano precisare sui propri

alunni, i termini entro cui si avvia e conclude il procedimento. Sulle deliberazioni relative alla

valutazione, (ammissione o ripetenza), non é consentita l’astensione ed il verbale deve riportare il

voto di ciascuno, nonché le motivazioni che sottendono alla deliberazione. Nel caso di assenti il DS

valuterà se posporre lo scrutinio. Sul verbale di scrutinio viene apposta la data in cui effettivamente si

é svolto lo scrutinio, indipendentemente dalla convocazione (Sentenza n. 2656 CDS sez. III bis del 12/04/05). In

caso di parità nelle deliberazioni prevale il voto del presidente. Il giudizio é insindacabile salvo

illogicità e contraddittorietà manifeste (Sentenza n. 6223 CDS sez. I del 16/11/05). I docenti di sostegno

partecipano a pieno titolo a tutte le operazioni di valutazione e per tutti gli alunni (Sentenza n. 1204 CDS

sez. IV del 28/02/02). I docenti di IRC partecipano a pieno titolo alle operazioni di valutazione

limitatamente ai soli alunni seguiti. Relativamente alla rilevanza del loro voto, nel caso in cui si

decidesse per la promozione o meno di un alunno il voto dell’insegnante IRC viene preso in

considerazione solo se esso non é determinante per la decisione finale, diversamente viene espresso

solo come giudizio motivato scritto a verbale (DPR n. 202 DEL 23/06/9; Sentenza n. 1089 CDS sez. I del 20/12/99).

� (Piano per l’inclusività )- Gli alunni che manifestano costanti difficoltà di apprendimento, con

insufficienza in una o più materie, o significativi problemi comportamentali, sono considerati alunni

a rischio d’insuccesso scolastico e vengono inseriti ad inizio anno nel Piano per l’inclusione. Altresì

sono inseriti nel Piano anche gli alunni certificati ai sensi della Legge 104/92 e gli alunni certificati o

in attesa di accertamento con Bisogni Educativi Speciali, in specifico se hanno insufficienze (ai sensi

della Direttiva ministeriale comunicata mediante la CM 8 del 6/03/13). Il Piano per l’inclusività costituisce allegato

del POF, tuttavia esso ha diverse attinenze con il sistema di valutazione. Esso non viene pubblicato,

per evidenti questioni di riservatezza e comprende un quadro riepilogativo degli alunni inclusi, con i

profili aggiornati dalla Commissione integrazione, ad ogni scrutinio ed i PDP redatti per i singoli

alunni.

� (Ammissioni)- Lo scrutinio finale in Collegio perfetto decide l’ammissione o non ammissione

dell’alunno/a alla classe successiva. Nel caso di ammissione dell’alunno con acclarate lacune,

documentate da insufficienza/e sulla scheda di valutazione, a questa sarà aggiunta la Nota contenente

in forma analitica, le riscontrate carenze, (ai sensi dell’art 2/7 del DPR 122/09).

� (Ripetenze)- La non ammissione dell’alunno/a alla classe successiva, avviene sempre su decisione

motivata dell’equipe. La deliberazione può essere assunta a maggioranza quando si tratta di non

ammettere l’alunno/a al Primo periodo biennale (alla cl 2°), al Secondo periodo biennale (alla cl 4°),

alla CL 1° della scuola secondaria di primo grado. La deliberazione deve essere presa all’unanimità

dei votanti, quando si tratta di non ammettere l’alunno alla classe successiva di un periodo biennale

(alla cl 3° o alla cl 5°). La non ammissione alla classe successiva, all’interno di un periodo biennale,

(ai sensi dell’art. 8/2 del Dlgs 59/04), può essere decisa solo in casi eccezionali, con decisione assunta

all’unanimità dai docenti della classe e con specifica motivazione. La non ammissione alla classe

successiva prevede anche l’apposizione sull’attestato contenuto a frontespizio della scheda di

valutazione la dicitura “su decisione motivata dell’equipe pedagogica”. La relazione per l’eventuale

proposta di ripetenza è presentata al DS entro e non oltre il 30 maggio di ciascun anno ed

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evidenzierà, in sintesi e con allegati : il profilo dell’alunno, le unità di apprendimento affrontate nel

piano di studi della classe, la rispondenza dell’alunno alle proposte formative, in termini di

partecipazione e profitto, la tipologia degli interventi individualizzati approntati per il recupero ed i

loro esiti, le prove di verifica affrontate nell’as, il parere espresso dalla famiglia, debitamente

informata della prospettiva della ripetenza , nonché le opportunità formative di tale scelta. In altri

termini, per la permanenza dell’alunno nella medesima classe, deve “prefigurarsi oggettivamente,

l’impossibilità da parte dell’alunno di conseguire gli obiettivi formativi previsti per l’a.s. successivo”

(art. 8 Dlgs 59/04 ).

Voti, giudizi e indicatori Il Collegio docenti fissa i seguenti criteri di omogeneità, per i giudizi sintetici, ai fini della valutazione.

Livelli di apprendimento

Le dimensioni, che vengono considerate nel giudizio sono le seguenti:

PADRONANZA (delle abilità e delle conoscenze, sia specialistica che diffusa),

RENDIMENTO (da discontinuo a costante),

AUTONOMIA (da parziale e riferita alla generalità della persona, a quella di pensiero e giudizio),

IMPEGNO PERSONALE (da passivo a propositivo),

MOTIVAZIONE (dalla motivazione indotta al sentito piacere di imparare).

L’incrocio di queste variabili porta alla definizione dei voti da attribuire come giudizio trimestrale

complessivo, come segue:

Criteri generali di valutazione adottati dal Circolo

I voti sono espressi dal 10 al 4, in correlazione ai giudizi sintetici deliberati e già espressi precedentemente

alla legge 169/08, vengono attribuiti dai docenti dell’equipe, a tutte le materie previste dalla scheda di

valutazione, anche se facoltative e opzionali, ad eccezione dell’IRC, dell’attività alternativa IRC e del

comportamento, che continuano ad essere valutati per giudizi. E’ rimessa alla discrezionalità dei docenti

dell’equipé integrare, per qualunque disciplina o educazione, il voto, con un giudizio analitico aperto, nello

spazio relativo alla materia valutata o con allegato aggiuntivo a parte da inserirsi nella scheda.

Non sono di norma concessi, agli alunni, nulla osta al trasferimento d’iscrizione a cavallo della valutazione

del primo quadrimestre, né vengono altresì inseriti alunni in tale periodo, atteso che l’inserimento avviene

previa valutazione relativa al primo quadrimestre da parte dell’equipe della scuola di provenienza.

Nel quadro di rilevazione dei progressi nell’apprendimento e nello sviluppo personale e sociale dell’alunno,

sarà cura dei docenti interessati evidenziare sinteticamente, le peculiarità del processo di apprendimento

dell’alunno (valutazione intermedia) sottolineando stili ed atteggiamenti che contribuiscono a chiarire gli

aspetti qualitativi dell’apprendimento. Ugualmente in quel quadro potrà essere meglio chiarito il valore

espresso ad una sufficienza d’incerta attribuzione o il riscontro ad un calo di rendimento.

Per articolare le descrizioni è utile fare riferimento alle Indicazioni ministeriali vigenti ed al curricolo di

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circolo come annesso al Piano dell’Offerta Formativa.

INDICATORI

Voto Corrispondenza precedente giudizio

Specificazioni

10 / 9 L’alunno/a raggiunge risultati

(ECCELLENTI/

OTTIMI)

Sarà dato 10 oppure 9 all’alunno che:

Abbia profuso un impegno intenso nella disciplina, espresso una positiva e costante motivazione all’apprendere, aderendo volentieri alle proposte didattiche. L’impegno verso lo studio si connota in classe anche come atteggiamento di condivisione e partecipazione alle proposte formative, in una logica di scambio e di efficace comunicazione con gli altri.

Abbia raggiunto buona padronanza delle conoscenze ed abilità sottesa alla disciplina e sia disponibile a socializzarle, unitamente alla consapevolezza delle proprie possibilità.

Abbia manifestato uno spiccato grado di autonomia nell’affrontare un esercizio assegnato, con una buona comprensione delle consegne impartite.

Abbia espresso generalmente, nelle verifiche proposte nel bimestre, risultati pienamente soddisfacenti.

Abbia manifestato, per gli argomenti proposti, interesse e voglia di approfondire.

In generale

PADRONANZA delle abilità e delle conoscenze, sia specialistica che diffusa),

RENDIMENTO costante),

AUTONOMIA (da parziale e riferita alla generalità della persona, a quella di pensiero e giudizio),

IMPEGNO PERSONALE (propositivo),

MOTIVAZIONE (sentito piacere di imparare).

� L’eccellenza è intesa come raggiungimento pieno di tutti gli obiettivi curricolari; rielaborazione personale ed utilizzo pertinente, creativo e critico delle conoscenze acquisite. Ad essa corrisponde il 10.

Specificazione per la classe 1°

Requisiti d’ingresso in linea con le attese

Buona competenza dimostrata nella disciplina.

Preparazione in linea con il programma proposto.

Buona autonomia personale e capacità d’interpretare efficacemente le consegne.

Comportamento improntato al rispetto delle regole, in un quadro di buona relazionalità e disponibilità verso i compagni, (successivamente nel 2° quadrimestre.) evidente capacità collaborativa anche verso l’adulto.

Specificazione per la classe 2°

Buona competenza nella disciplina.

Profilo qualitativamente ricco dal punto di vista delle potenzialità intellettive e delle prestazioni, ( successivamente 2° quadrimestre) progressiva costanza nel raggiungimento dei risultati prefissati .

Buona autonomia personale e capacità d’interpretare efficacemente le consegne.

Impegno costante e disponibilità a collaborare attivamente con i compagni e

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l’insegnante.

Specificazione per la classe 3°

Diffusa e buona competenza nella disciplina, esposizione dei contenuti appresi, nelle interrogazioni orali, chiara e corretta.

Rendimento generalmente costante.

Elevata autonomia personale, efficace comprensione delle consegne.

Impegno sostenuto da motivazione all’apprendere anche con gli altri.

Consapevolezza dei propri limiti (l’alunno non si sopravvaluta, non si sottovaluta ).

Specificazione per la classe 4°

Piena competenza nella disciplina.

Rendimento generalmente costante.

Piena autonomia nell’affrontare il compito assegnato.

Impegno intenso, sostenuto da motivazione all’apprendere anche con gli altri.

Specificazione per la classe 5°

Piena competenza nella disciplina, l’alunno mette in evidenza competenze di tipo trasversale.

Rendimento costante

Piena autonomia nell’affrontare, solo o in gruppo, il compito assegnato

Manifesta capacità di studio e di ricerca individuali

Capacità di tutoraggio ai compagni

Spiccati interessi anche extrascolastici per la materia proposta.

Il giudizio di ottimo, sulla classe quinta ed in particolare sul secondo quadrimestre è anche influenzato, favorevolmente, dalla considerazione dei progressi compiuti nell’intero percorso scolastico.

8 L’alunno/a raggiunge risultati

Molto buoni

(DISTINTO)

Sarà dato 8 all’alunno che:

Abbia raggiunto il quadro previsto per l’ottimo solo su alcune delle voci previste; manifesti un rendimento generalmente contraddistinto da maggiore discontinuità nelle prestazioni. Autonomia sempre spiccata e buon equilibrio emotivo , in relazione all’età considerata. Rispetto alle dimensioni che caratterizzano il giudizio si rileva:

in generale

PADRONANZA ( delle abilità e delle conoscenze , a livello prevalentemente specialistico su alcune discipline)

RENDIMENTO ( quasi costante )

AUTONOMIA ( generalmente discreta , in particolare quella di pensiero e giudizio ),

IMPEGNO PERSONALE ( propositivo )

MOTIVAZIONE ( sentito piacere di imparare)

Il voto di 8 sarà dato in presenza di un profitto consolidato , con un buon livello di autonomia personale , relativamente all’età considerata , ancora modesto.

7 L’alunno/a raggiunge buoni risultati

(BUONO)

Sarà dato 7 all’alunno che :

abbia raggiunto nelle verifiche risultati generalmente positivi alternati a risultati non pienamente soddisfacenti, in rari casi decisamente insufficienti . L’alunno sta al passo col programma proposto, capisce generalmente le consegne del compito propostogli, anche se a volte l’insegnante deve intervenire per orientarlo o suggerirgli maggiore attenzione agli sviluppi del lavoro . L’emotività può non

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essere ancora ben controllata e l’inserimento da svilupparsi ulteriormente .

in generale

PADRONANZA ( delle abilità e delle conoscenze a livello soddisfacente )

RENDIMENTO ( a volte discontinuo )

AUTONOMIA ( abbastanza buona )

IMPEGNO PERSONALE ( talvolta passivo )

MOTIVAZIONE ( motivazione verso le attività discontinua e settoriale)

Il voto di 7 sarà dato in presenza di un profitto non ancora consolidato , con livello di autonomia personale , relativamente all’età considerata , ancora modesto.

6 L’alunno/a raggiunge sufficienti risultati

(SUFFICIENTE)

Sarà dato 6 all’alunno che :

abbia raggiunto almeno gli obiettivi minimi pressoché in tutte le verifiche proposte. L’impegno può essere ancora discontinuo e questo può influenzare negativamente il rendimento . Diversamente l’impegno può essere palese ma la capacità di apprendere è limitata da altri fattori . Così può essere ancora evidente la necessità di un lavoro di recupero sui fondamentali. L’insegnante generalmente deve chiarire individualmente le consegne, tuttavia si osserva successivamente un certo grado di autonomia che lo porta a svolgere da solo il compito assegnato , pur con probabili errori ed ingenuità . Necessita di incoraggiamenti, facilmente influenzato dai compagni , si distrae facilmente. Il rendimento è discontinuo , lo studio individuale scarsamente produttivo.

In generale

PADRONANZA ( delle abilità e delle conoscenze, sufficiente )

RENDIMENTO ( discontinuo, ma con il raggiungimento degli obiettivi minimi)

AUTONOMIA ( generalmente modesta )

IMPEGNO PERSONALE ( talvolta passivo )

MOTIVAZIONE ( motivazione verso le attività discontinua e settoriale )

5 L’alunno/a non raggiunge sufficienti

risultati

NON

SUFFICIENTE

Sarà dato 5 all’alunno che :

non abbia raggiunto generalmente gli obiettivi minimi , oppure che presenti una palese labilità degli apprendimenti ; l’impegno risulta essere decisamente carente e discontinuo ; spesso non riesce a comprendere immediatamente le consegne e ad eseguirle in modo autonomo. Commette errori anche se guidato, incoraggiato, supportato. L’insufficienza però è lieve ( solo alcuni obiettivi minimi non sono raggiunti ),

Considerando la criticità dell’inserimento e la possibile assenza di frequenza della scuola dell’infanzia, tale voto dovrà particolarmente essere ponderato entro il primo quadrimestre della classe prima.

4 L’alunno/a non raggiunge sufficienti

risultati

GRAVEMENTE INSUFFICIENTE

Sarà dato 4 all’alunno che :

non raggiunga generalmente gli obiettivi minimi, neppure guidato, per grave carenza dei prerequisiti , limitate competenze base , oppure per palese labilità degli apprendimenti ; l’impegno risulta essere decisamente carente e discontinuo ; generalmente non riesce a comprendere immediatamente le consegne e ad eseguirle in modo autonomo. Commette errori anche se guidato, incoraggiato, supportato anche in altre discipline.

Considerando la criticità dell’inserimento e la possibile assenza di frequenza della scuola dell’infanzia, tale voto dovrà particolarmente essere ponderato entro il primo quadrimestre della classe prima.

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Valutazione dell’insegnamento della religione cattolica. Con apposita nota, (secondo quanto previsto dall’art. 309 del Dlvo 297/04 , e dall’accordo n° 121 del 25/3/85, come integratodal DPR

del 11/02/10e Nota MIUR 3991 del 20/05/10 ), che recepisce le norme concordatarie fra Repubblica Italiana e Santa

sede, viene espressa la valutazione degli apprendimenti conseguiti dall’insegnamento della religione

cattolica per gli alunni che vi aderiscono.

La nota integra la scheda di valutazione e prevede nel modello , gli indicatori già deliberati a suo tempo dal

Collegio docenti di cui alla del. 4 del 22/3/06:

Cogliere i segni cristiani del Natale e della Pasqua. Descrivere l’ambiente di vita di Gesù nei suoi aspetti quotidiani, familiari, sociali e religiosi. Scoprire

nell’ambiente i segni che richiamano la presenza di Dio Creatore e Padre.

Comprendere, attraverso i racconti biblici delle origini, che il mondo è opera di Dio, affidato alla responsabilità dell’uomo. Riconoscere le principali tappe della

storia della salvezza, anche attraverso figure significative. Identificare tra le espressioni delle religioni la preghiera e, nel “Padre Nostro”, la specificità della

preghiera cristiana. Rilevare la continuità e la novità della Pasqua cristiana rispetto alla Pasqua ebraica.

Evidenziare la risposta della Bibbia alle domande di senso dell’uomo e confrontarla con quella delle principali religioni. Leggere e interpretare i principali segni

religiosi espressi dai diversi popoli. Evidenziare l’apporto che, con la diffusione del Vangelo, la Chiesa ha dato alla società e alla vita di ogni persona.

Individuare significative espressioni di arte cristiana, per rilevare come la fede è stata interpretata nel corso dei secoli.

Il giudizio è collegato all’interesse con il quale l’alunno/a segue l’insegnamento e il profitto che ne ritrae.

Valutazione dell’attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica. Con apposita nota, ad integrazione della scheda di valutazione, sono valutati gli apprendimenti conseguiti

nell’attività alternativa all’IRC, per gli alunni che vi partecipano. Il giudizio è connesso all’interesse ed al

profitto , con il quale l’alunno/a segue l’insegnamento dell’attività alternativa proposta , organizzata secondo

i criteri previsti dalla delibera n° 3 del Collegio docenti del 27/10/05, se per tale attività siano previste unità

di apprendimento organizzate in apposito progetto. Gli indicatori sono definiti da ciascuna equipe,

sull’apposito attestato, in relazione al progetto previsto sugli argomenti connessi a :

a) conoscenza dei diritti fondamentali dell’uomo e del fanciullo , Carta costituzionale , le caratteristiche valoriali e di principio degli stati democratici , fatti e temi collegati al rifiuto di ogni forma di discriminazione razziale , ideologica , politica, culturale, religiosa .

b) Potrà essere sviluppata una delle educazioni previste nel quadro degli obiettivi per l’educazione alla convivenza civile , come contemplato dalle Indicazioni ministeriali : educazione alla cittadinanza , educazione stradale , educazione ambientale , educazione alla salute , educazione alimentare, educazione all’affettività .

Valutazione del comportamento. La valutazione del comportamento viene espressa mediante i giudizi connessi agli indicatori sotto elencati.

E’ riferita alla capacità di relazionarsi positivamente e produttivamente con i compagni , al grado di

inserimento nel gruppo classe dei pari, ed alla collaborazione con i docenti. In relazione allo sviluppo

cognitivo, sociale, affettivo, ed emotivo dell’alunno, sarà valutata la capacità di aderire ai valori positivi che

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la società civile e la scuola promuovono, ed in particolare il rispetto per sé, per gli altri, per le cose, per

l’ambiente. Mentre la valutazione degli apprendimenti acquisiti in storia – cittadinanza e costituzione, sono

relativi all’apprendimento dei principi fondamentali della Costituzione italiana, dell’organizzazione e

partecipazione democratica, dei corretti stili di vita, e quindi si rivolgono alla conoscenza degli aspetti

culturali e sociali della nostra società, la valutazione del comportamento è riferita agli aspetti agiti

dell’interazione relazionale, alla coerente applicazione dei valori morali appresi nel contesto scolastico.

CLASSE PRIMA - Indicatori per il giudizio in comportamento -

Nota del Collegio docenti per il giudizio di comportamento: si evidenzia che per l’attribuzione del giudizio

non é necessaria la presenza di tutti i descrittori riportati, che costituiscono in generale un profilo

complessivo di riferimento da non intendersi in senso assoluto.

Ottimo L’alunno è ben integrato nel gruppo classe, interagisce in modo positivo e responsabile con compagni e insegnanti. Partecipa con motivazione ed interesse alla vita scolastica. Sa organizzarsi in modo autonomo.

Distinto L’alunno è ben integrato nel gruppo classe. Partecipa con interesse all’esperienza scolastica. Conosce e rispetta le regole. Riesce ad organizzarsi in modo abbastanza autonomo.

Buono L’alunno è integrato nel gruppo classe. Generalmente riesce a mediare i conflitti evitando il ricorso a gesti aggressivi. Conosce le regole della classe, ma talvolta non le rispetta. Non sempre si organizza in modo autonomo, non sempre rispetta il proprio materiale e quello degli altri.

Sufficiente L’alunno manifesta un inserimento nel gruppo classe ancora precario. Talvolta dimostra conflittualità con alcuni compagni. Deve essere spesso richiamato dagli insegnanti per rispettare le regole. A volte non rispetta né il proprio materiale, né quello dei compagni o della scuola.

Insufficiente L’alunno manifesta gravi problemi d’inserimento, spesso si comporta in modo aggressivo verso i compagni. Manifesta scarsa partecipazione e limitata capacità di concentrazione nell’esecuzione del lavoro scolastico. Non rispetta le cose appartenenti ai compagni o alla scuola, talvolta sottraendole o danneggiandole.

CLASSI PRIMO BIENNIO Indicatori per il giudizio in comportamento –

Ottimo L’alunno è ben inserito nel gruppo classe, partecipa con motivazione ed interesse alle attività proposte. Conosce ed applica, le regole del gruppo classe, accetta piccoli incarichi che svolge con successo ed atteggiamento responsabile. Riesce a mediare il conflitto, evitando atteggiamenti aggressivi. Interagisce volentieri con i compagni e con gli insegnanti. Nelle uscite si dimostra rispettoso degli altri e attento alle attività proposte.

Distinto L’alunno manifesta un buon livello d’inserimento. Riesce generalmente a mediare i conflitti evitando il ricorso a gesti aggressivi o provocazioni plateali. Conosce le regole della classe e generalmente le rispetta. Riesce a rispettare le cose degli altri ed accetta volentieri incarichi che esegue con attenzione. Generalmente si comporta in modo adeguato nelle uscite.

Buono L’alunno manifesta un livello d’inserimento accettabile. Spesso riesce a mediare il conflitto contenendo l’aggressività . Conosce le regole della classe e riesce per lo più ad applicarle. Riconosce nell’insegnante di classe un modello di riferimento e se richiamato, si contiene. Partecipa con interesse alle attività scolastiche.

Sufficiente L’alunno manifesta un inserimento nel gruppo classe discreto, talvolta ancora, contraddistinto da conflittualità con alcuni compagni. Generalmente riesce a contenersi anche talvolta imita i atteggiamenti di prepotenza o provocazione. Si sforza di rispettare le regole della classe che osserva in modo altalenante. A volte manifesta poco rispetto per le cose appartenenti ai compagni o alla scuola. I compiti a casa talvolta sono svolti con difficoltà.

Insufficiente L’alunno manifesta ancora problemi d’inserimento, spesso provoca ed aggredisce i compagni. Non individua ancora, nell’insegnante un modello di riferimento, manifesta generalmente scarsa partecipazione alle attività proposte. I compiti a casa normalmente non sono svolti. Viene sovente richiamato nelle uscite d’istruzione.

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CLASSI SECONDO BIENNIO

- Indicatori per il giudizio in comportamento -

Ottimo L’alunno è capace di collaborare efficacemente con i compagni e gli insegnanti per raggiungere un obiettivo assegnato. Applica le regole del gruppo classe, manifesta atteggiamenti supportivi nei confronti dei compagni in difficoltà. Si rivela responsabile nell’esecuzione di incarichi e compiti assegnati . Riesce a mediare il conflitto, sapendosi fare rispettare con la forza delle idee e delle soluzioni proposte. E’ generalmente attento agli aspetti sociali , è critico verso le ingiustizie e discriminazioni. Interagisce volentieri con i compagni con cui stringe rapporti amichevoli o solidali. Nelle uscite si dimostra rispettoso degli altri e dell’ambiente, adeguando il proprio contegno alle circostanze. Conosce i valori che la scuola promuove (l’uguaglianza dei diritti e dei doveri, la solidarietà e la cooperazione, la tolleranza, il rispetto per i compagni diversamente abili, o in difficoltà odi altre culture).

Distinto L’alunno manifesta un buon livello d’inserimento, esprime atteggiamenti altruistici e supportivi. E’ legato al proprio gruppo classe e rispetta il personale scolastico. Riesce generalmente a mediare con successo i conflitti. Osserva le regole della classe ed è responsabile nello svolgere piccoli incarichi di fiducia. Si comporta in modo adeguato nelle uscite traendo profitto dagli stimoli offerti dall’attività. Esegue in autonomia i compiti assegnati a casa.

Buono L’alunno manifesta un buon livello d’inserimento nel gruppo classe. Generalmente riesce a mediare i conflitti. Conosce le regole della classe e di solito riesce coerentemente ad applicarle. Riesce anche a rispettare le cose degli altri. Riconosce nell’insegnante di classe un modello di riferimento e se richiamato, si contiene. Anche nei compiti assegnati per casa, si dimostra partecipe e sufficientemente responsabile.

Sufficiente L’alunno pur manifestando ancora un inserimento nel gruppo classe contraddistinto da conflittualità con alcuni compagni, si sforza di adeguare il proprio comportamento alle regole della classe, che osserva peraltro in modo altalenante. Generalmente riesce a contenersi, sebbene debba essere talvolta corretto dai richiami dell’insegnante. In altri casi, manifesta isolamento, disinteresse e scarsa partecipazione. Generalmente riesce ad attenersi a quanto indicato dall’insegnante.

Insufficiente Permangono malgrado gli interventi della scuola problemi d’inserimento, accadono episodi in cui ancora provoca o aggredisce i compagni, si possono evidenziare tratti riconducibili al fenomeno del bullismo o a difficoltà psicologiche dell’alunno/a. Non individua ancora, negli insegnanti un modello consolidato di riferimento, e si evidenzia la scarsa partecipazione alle attività. Non rispetta le cose appartenenti ai compagni o alla scuola, sottraendole o danneggiandole. I compiti a casa normalmente non sono svolti, per motivi disciplinari sono stati convocati diverse volte i genitori.

I docenti valuteranno l’adesione di massima agli indicatori previsti attribuendo giudizio sintetico,

eventualmente integrato da note, o giudizio analitico anche mediante apposito inserto.

Valutazione degli alunni diversamente abili Anche gli alunni che seguono un programma individualizzato in quanto disabili, riceveranno la scheda di

valutazione con i voti assegnati rispetto ad ogni disciplina, che sarà altresì riportato sulla colonna verifica del

Piano Educativo Individualizzato. I voti dal 10 al 9 sono riferiti al pieno raggiungimento e consolidamento

degli apprendimenti previsti negli obiettivi indicati dal PEI, per ciascuna disciplina od attività .

Se il complesso di tutte le prestazioni ottenute s’inserisce in questa fascia , il PEI deve essere

necessariamente verificato rispetto agli obiettivi formativi prefissati, in quanto potrebbe essere tarato al di

sotto delle effettive potenzialità dell’alunno/a.

Per i restanti voti, gli insegnanti del team valuteranno le prestazioni tenendo conto dei criteri previsti per gli

alunni normodotati , avendo cura di sottolineare le corrispondenze tra esiti, PEI e progettazione di classe .

Sulla scheda di valutazione e sull’attestato di ammissione non viene fatto cenno alle prove differenziate

previsto per l’alunno/a. All’interno della colonna relativa alla valutazione, sul PEI, ogni insegnante di

sostegno evidenzierà in modo analitico ed articolato, quanto sintetizzato sui quadri intermedi e finali della

147

scheda di valutazione. Le modalità previste per gli alunni normo-dotati di comunicazione della valutazione si

applicano ugualmente e con le medesime modalità anche per gli alunni portatori di handicap, fermo restando

le informazioni e comunicazioni aggiuntive previste nelle riunioni del gruppo tecnico.

Valutazione degli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento

L’equipè conformerà la valutazione degli alunni con certificazione di Bisogni Educativi speciali alle

indicazioni concordate nel PDP, adattando opportunamente le prove di verifica, ed eventualmente i criteri di

valutazione contenuti nel protocollo di somministrazione e valutazione, disponendo gli strumenti

dispensativi e compensativi previsti ( vedasi direttiva ministeriale del 27/12/12, CM n. 8 del 2013, CR prot.

n. 92527/U del 27/09/13. In specifico saranno coadiuvati con determinati strumenti compensativi gli alunni

dislessici , secondo le indicazioni fornite nella nota ministeriale 26/A del 4/1/2005.

Obiettivi minimi I cosiddetti obiettivi minimi, di seguito elencati, costituiscono i punti di riferimento per l’attribuzione della

sufficienza. Ogni equipe, in sede di valutazione periodica o finale, verificherà se l’allievo/a abbia raggiunto

almeno gli obiettivi minimi previsti, collegati all’indicatore di sufficienza , in particolare per il passaggio al

periodo successivo .Gli obiettivi minimi, previsti per le cinque classi della Sc. Primaria, sono altresì riportati

, nel primo verbale di CISD dell’anno scolastico.

OBIETTIVI MINIMI CLASSE PRIMA

ITALIANO

� Esprimere in modo sufficientemente chiaro richieste personali. � Saper ascoltare prestando attenzione all’insegnante e ai compagni. � Leggere parole bi-trisillabe piane di uso comune. � Scrivere parole bisillabe di uso comune autonomamente, almeno in stampatello maiuscolo. � Scrivere semplici parole sotto dettatura almeno in stampatello maiuscolo .

INGLESE

Comprendere i saluti e rispondere. Presentarsi e chiedere il nome. Eseguire semplici istruzioni.

STORIA

Riconoscere alcuni avvenimenti significativi del proprio vissuto. Utilizzare gli indicatori temporali per descrivere sequenze di azioni di una giornata. Comunicare oralmente ricordi relativi ad un passato recente.

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CITTADINANZA E COSTITUZIONE

� Essere consapevoli delle regole di vita comunitaria e rispettarle. � Rispettare il proprio materiale e quello altrui.

GEOGRAFIA

Utilizzare gli indicatori spaziali (sopra/sotto, davanti/dietro, vicino/lontano, dentro/fuori) per orientarsi nello spazio.

Conoscere e descrivere gli elementi che caratterizzano il proprio ambiente. Riconoscere i diversi ambienti naturali e le loro principali caratteristiche.

MATEMATICA

Contare e confrontare quantità di oggetti entro il 10. Contare in senso progressivo entro il 20. Leggere e scrivere i numeri in cifre entro il 10. Eseguire semplici addizioni e sottrazioni entro il 10 con materiale strutturato e non. Risolvere semplici situazioni problematiche concrete con l’addizione. Riconoscere le principali forme: cerchio, quadrato, triangolo, rettangolo (blocchi logici). Confrontare due oggetti rilevandone la differenza (grande-piccolo, lungo-corto, alto-basso).

SCIENZE

� Osservare elementi del mondo vegetale e animale. � Osservare fenomeni atmosferici. � Distinguere tra esseri viventi e non viventi. � Riconoscere alcune funzioni del nostro corpo: i cinque sensi.

CORPO MOVIMENTO E SPORT

Utilizzare in situazioni diverse le condotte motorie di base: camminare, saltare, correre e lanciare. Saper eseguire semplici percorsi e circuiti. Riconoscere e osservare le regole dei giochi di gruppo.

ARTE E IMMAGINE

Esprimersi attraverso semplici tecniche grafico-pittoriche. Saper leggere immagini.

MUSICA

� Effettuare una semplice sequenza ritmica con voce, mani e piedi. � Eseguire semplici canti.

TECNOLOGIA E INFORMATICA

Saper distinguere tra macchina e oggetto. Conoscere la funzione di alcuni semplici strumenti quotidiani.

IRC

Comprendere che la vita è dono di Dio. Conoscere le principali feste religiose in relazione alla vita di Gesù.

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OBIETTIVI MINIMI CLASSE SECONDA

ITALIANO

� Ascoltare e comprendere semplici consegne. � Ascoltare storie in sequenze d’immagini. � Leggere semplici brani. � Comunicare in modo adeguato al contesto. � Ascoltare un testo riferendo su alcuni particolari richiesti. � Riordinare semplici i frasi . � Individuare gli elementi essenziali di una semplice storia letta individualmente. � Scrivere correttamente, sotto dettatura, brevi testi con le principali difficoltà ortografiche. � Scrivere frasi di senso compiuto. � Riconoscere ed utilizzare le concordanze di genere e numero in riferimento all’articolo e al nome. � Individuare in una frase l’azione e chi la compie.

INGLESE

Riconoscere ed utilizzare le formule di saluto, i colori, i numeri da 1 a 10. Presentarsi e dire l’età. Copiare semplici parole.

STORIA

Raccontare esperienze vissute usando correttamente i connettivi temporali. Riordinare sequenze di immagini per ricostruire eventi..

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

� Essere consapevoli delle regole di vita comunitaria e rispettarle. � Rispettare l’ambiente di vita quotidiana.

GEOGRAFIA

Riconoscere e utilizzare riferimenti di tipo spaziale rispetto a se stessi e agli altri. Distinguere i vari ambienti naturali riconoscendone le caratteristiche principali.

MATEMATICA

Contare e confrontare entro il 50. Utilizzare gli operatori aritmetici di addizione e sottrazione. Possedere il concetto di moltiplicazione. Conoscere la tabellina del due e del tre. Riconoscere, rappresentare e risolvere semplici situazioni problematiche con gli operatori + e -. Riconoscere e rappresentare le principali figure piane. Classificare e confrontare oggetti in base a una proprietà.

SCIENZE

Riconoscere la specificità e le differenze tra esseri viventi e non viventi. Saper cogliere le principali caratteristiche di alcuni animali e vegetali. Riconoscere le caratteristiche di vari habitat in relazioni ai loro esseri viventi.

CORPO MOVIMENTO E SPORT

� Utilizzare in situazioni diverse le condotte motorie di base: camminare, saltare, correre e lanciare.

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� Saper eseguire semplici percorsi e circuiti. � Riconoscere e osservare le regole dei giochi di gruppo.

ARTE E IMMAGINE

Esprimersi attraverso semplici tecniche grafico-pittoriche. Saper leggere immagini.

MUSICA

Effettuare una semplice sequenza ritmica con voce, mani e piedi. Eseguire semplici canti.

TECNOLOGIA E INFORMATICA

� Conoscere il funzionamento di alcuni semplici strumenti quotidiani. � Saper utilizzare correttamente oggetti di uso comune.

IRC

Conoscere a grandi linee la struttura e i contenuti dell’Antico Testamento. Conoscere gli avvenimenti più importanti della Storia della vita di Gesù.

OBIETTIVI MINIMI CLASSE TERZA

ITALIANO

Comprendere semplici consegne. Intervenire nella conversazioni in modo pertinente. Saper ascoltare un testo individuandone gli elementi principali . Ascoltare le spiegazioni individuandone globalmente i contenuti. Leggere ad alta voce un testo rispettando la punteggiatura, anche se con qualche incertezza. Riferire i contenuti essenziali di un racconto letto individualmente in base a domande stimolo. Saper scrivere un breve testo rispettando l’argomento dato. Rispettare le principali regole ortografiche. Saper utilizzare i principali elementi della punteggiatura. Riconoscere nomi,aggettivi qualificativi, articoli e verbi.

INGLESE

� Nominare alcuni oggetti scolastici, i numeri da 1 a 20, alcuni componenti della famiglia. � Comprendere ed eseguire semplici istruzioni legate alla vita di classe. � Copiare parole e semplici strutture. � Abbinare immagini e parole.

STORIA

� Possedere conoscenze sul passato personale, familiare e della comunità di appartenenza; � Distinguere gli aspetti più significativi della preistoria. � Riferire oralmente i contenuti principali degli argomenti studiati.

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

� Conoscere le regole di convivenza del proprio ambiente di vita . � Rispettare ed applicare le principali regole della convivenza civile.

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� Conoscere i principali diritti/doveri di un cittadino.

GEOGRAFIA

� Sapersi orientare nello spazio vissuto. � Riconoscere i diversi tipi di ambiente. � Riconoscere elementi naturali e antropici di un paesaggio. � Saper distinguere gli elementi principali di una carta geografica.

MATEMATICA

� Conoscere la successione numerica fino alle centinaia, il valore posizionale delle cifre, confrontare e ordinare numeri.

� Eseguire addizioni e sottrazioni in colonna con e senza cambio, moltiplicazioni in colonna con una cifra al moltiplicatore.

� Individuare in un problema i dati e la domanda. � Risolvere problemi con un'operazione. � Distinguere linee rette, curve spezzate, aperte e chiuse. � Conoscere e disegnare le principali figure piane. � Classificare e confrontare oggetti in base a più proprietà. � Conoscere le unità di misura convenzionali:metro, litro, chilogrammo.

SCIENZE

� Conoscere il lavoro degli scienziati e alcuni dei loro strumenti di lavoro. � Conoscere le caratteristiche della materia. � Conoscere il ciclo vitale di vegetali e animali. � Conoscere gli elementi più caratteristici di un ambiente naturale.

CORPO MOVIMENTO E SPORT

� Saper eseguire i principali schemi motori. � Sapere eseguire percorsi e circuiti. � Sapere giocare rispettando le regole.

ARTE E IMMAGINE

� Saper usare varie tecniche grafico-pittoriche. � Utilizzare creativamente materiali diversi.

MUSICA

� Saper eseguire giochi musicali con la voce e il corpo. � Esprimersi con il canto.

TECNOLOGIA E INFORMATICA

� Conoscere il funzionamento di alcuni semplici strumenti quotidiani. � Saper utilizzare correttamente oggetti di uso comune. � Saper utilizzare la tastiera per la videoscrittura. � Saper aprire un programma, cercandolo.

IRC

� Conoscere a grandi linee la struttura e i contenuti dell’Antico Testamento; � conoscere gli avvenimenti più importanti della Storia della vita di Gesù.

152

OBIETTIVI MINIMI CLASSE QUARTA

ITALIANO

� Chiedere e dare semplici informazioni sull’argomento di cui si parla. � Individuare l’argomento di una conversazione ed esprimere il proprio punto di vista. � Saper descrivere oralmente una persona, un animale, un oggetto, un ambiente. � Raccontare in modo comprensibile un’esperienza vissuta. � Comprendere un breve testo, letto silenziosamente . � Leggere ad alta voce testi noti, con sufficiente fluenza. � Saper distinguere il tipo di testo presentato. � Saper scrivere un breve testo rispettando l’argomento dato. � Saper utilizzare la punteggiatura (punto, virgola, punto interrogativo, punto esclamativo). � Riconoscere in una frase soggetto e predicato. � Riconoscere in una frase : il nome , il verbo , l’articolo, la preposizione, l’aggettivo. � Conoscere i tempi semplici delle tre coniugazioni del modo indicativo e di essere / avere.

INGLESE

� Comprendere il senso globale di un semplice messaggio orale. � Dare informazioni di carattere personale. � Leggere semplici frasi note. � Copiare correttamente semplici strutture.

STORIA

� Comprendere che la ricerca e l’uso delle fonti documentate sono alla base della conoscenza dei fenomeni storici e sociali.

� Orientarsi sulla linea del tempo. � Distinguere gli aspetti più significativi delle diverse civiltà. � Riferire oralmente i contenuti principali degli argomenti studiati.

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

� Manifestare comportamenti responsabili e solidali. � Rispettare luoghi e ambienti. � Conoscere alcuni principi della Costituzione Italiana.

GEOGRAFIA

� Individuare su una cartina i quattro punti cardinali. � Riconoscere le caratteristiche principali di una carta fisica, politica e tematica. � Riconoscere le principali caratteristiche fisiche dell’Italia.

MATEMATICA

� Conoscere i n. naturali entro il migliaio avendo consapevolezza del valore posizionale delle cifre. � Acquisire i concetti di frazione e frazione decimale e saperli rappresentare col disegno. � Eseguire le quattro operazioni con i numeri interi ( divisione con una cifra al divisore) � Eseguire addizioni e sottrazioni con i decimali. � Risolvere problemi con due domande e due operazioni(addizioni,sottrazioni,moltiplicazioni). � Conoscer il concetto di angolo. � Conoscere le principali figure piane e alcune loro caratteristiche. � Conoscere il concetto di perimetro individuandolo su una figura reale o disegnata.

153

� Acquisire il concetto di superficie. � Eseguire semplici classificazioni di oggetti, numeri e figure. � Usare misure convenzionali appropriate per misurare lunghezze, capacità, masse. � Raccogliere dati, leggere semplici grafici e tabelle.

SCIENZE

� Cogliere le proprietà più evidenti dei materiali. � Individuare diversità nei viventi e nei loro comportamenti. � Effettuare semplici classificazioni. � Praticare semplici regole atte a salvaguardare la propria salute.

CORPO MOVIMENTO E SPORT

� Eseguire schemi motori di base sapendoli combinare tra di loro. � Conoscere e rispettare le regole fondamentali nelle attività ludico-sportive. � Partecipare a giochi di squadra rispettando le regole del gioco.

ARTE e IMMAGINE

� Conoscere gli elementi di base della comunicazione iconica: forme e colori. � Rappresentare graficamente un testo. � Esprimersi utilizzando le principali tecniche grafico-pittoriche. � Riconoscere alcune opere d’arte dei principali pittori.

MUSICA

� Ascoltare, analizzare e rappresentare semplici fenomeni sonori e linguaggi musicali. � Esprimersi con il canto. � Utilizzare corpo- voce- strumenti per drammatizzare immagini, storie e semplici racconti.

TECNOLOGIA ED INFORMATICA

� Conoscere il funzionamento di alcuni utensili e macchine. � Saper scrivere un testo al PC . � Saper creare un file.

IRC

� Conoscere la struttura e i contenuti del Nuovo Testamento, con particolare riferimento ai Vangeli. � Conoscere le grandi religioni del mondo, con particolare riferimento al Cristianesimo.

OBIETTIVI MINIMI CLASSE QUINTA

ITALIANO

� Intervenire in una conversazione rispettando l’argomento generale di discussione. � Raccontare un’esperienza in modo comprensibile. � Dopo aver ascoltato un testo riconoscere le informazioni essenziali. � Esporre le parti essenziali di un argomento di studio. � Saper leggere ad alta voce testi con sufficiente fluenza. � Saper leggere silenziosamente comprendendo il senso del testo. � Riferire i contenuti essenziali di un testo letto in base a domande-stimolo. � Saper distinguere il tipo di testo presentato.

154

� Saper scrivere un breve testo rispettando l’argomento dato e le principali regole ortografiche. � Saper produrre semplici riassunti. � Riconoscere in un testo le principali parti del discorso. � Individuare all’interno di una frase il soggetto e il predicato. � Espandere la struttura di un enunciato minimo. � Conoscere i tempi semplici e composti delle tre coniugazioni del modo indicativo e di essere / avere .

INGLESE

� Presentarsi specificando il nome, l’età, i gusti personali e la provenienza. � Selezionare informazioni in un testo scritto o orale. � Scrivere semplici messaggi, anche non formalmente corretti, seguendo un modello dato. � Conoscere alcune tradizioni legate al paese della lingua studiata.

STORIA

� Saper trarre alcune informazioni da un documento presentato. � Individuare e riconoscere elementi e caratteristiche principali delle civiltà antiche. � Ricostruire a grandi linee la storia studiata collocando gli avvenimenti sulla linea del tempo. � Distinguere tra miti e ricostruzione storica. � Organizzare e riferire oralmente e per iscritto i contenuti principali degli argomenti studiati.

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

� Manifestare comportamenti responsabili e solidali. � Rispettare luoghi e/o ambienti. � Conoscere le principali istituzioni amministrative del territorio ( Comune, Provincia, Regione). � Conoscere i principi fondamentali della nostra Costituzione.

GEOGRAFIA

� Orientarsi nello spazio e sulle carte geografiche. � Conoscere gli aspetti principali dell’Italia politica, economica, fisica. � Localizzare sulle carte geografiche le regioni dell’Italia. � Conoscere le principali problematiche ambientali.

MATEMATICA

� Confrontare, comporre , scomporre numeri naturali e decimali. � Conoscere il significato dei simboli frazionari. � Essere consapevoli della corrispondenza tra frazioni e numero decimale. � Eseguire le 4 operazioni con i n. interi e decimali ( divisione con una cifra al divisore ). � Analizzare e risolvere problemi con 2 domande e 2 operazioni riconoscendo i dati utili. � Individuare e classificare gli angoli. � Classificare poligoni in base ai lati e agli angoli. � Calcolare i perimetri dei principali poligoni e l'area di quadrato, rettangolo, triangolo. � Eseguire semplici classificazioni in base a una proprietà e realizzare rappresentazioni adeguate. � Conoscere le principali misure del S.I. e operare semplici trasformazioni. � Raccogliere dati e tabularli in semplici grafici.

SCIENZE

� Conoscere e descrivere le fasi del metodo sperimentale. � Conoscere le principali caratteristiche del pianeta Terra. � Conoscere i principali organi e apparati del corpo umano e le loro funzioni . � Essere cosciente dell’importanza del rispetto dell’ambiente.

155

CORPO E MOVIMENTO E SPORT

� Partecipare a giochi di squadra rispettando le regole del gioco. � Controllare e coordinare i movimenti del proprio corpo. � Padroneggiare abilità motorie di base in diverse situazioni spaziali e temporali.

ARTE ED IMMAGINE

� Riconoscere alcune opere d’arte dei principali pittori. � Ricavare informazioni dal linguaggio cinematografico e pubblicitario. � Esprimersi utilizzando le principali tecniche grafico-pittoriche.

MUSICA

� Riconoscere il suono dei principali strumenti musicali. � Riconoscere i principali generi musicali. � Eseguire canti accompagnandoli con i movimenti del corpo. � Utilizzare sequenze ritmiche.

TECNOLOGIA ED INFORMATICA

� Conoscere il funzionamento di alcuni utensili e macchine. � Saper scrivere un testo al PC importando immagini. � Conoscere Internet e saperlo utilizzare con l’aiuto dell’insegnante.

IRC

� Conoscere la struttura e i contenuti del Nuovo Testamento, con particolare riferimento ai Vangeli. � Conoscere le grandi religioni del mondo, con particolare riferimento al Cristianesimo.

Documentazione scolastica inerente alla valutazione

Certificazione delle competenze. La certificazione delle competenze viene attestata mediante il seguente certificato compilato dall’equipe

pedagogica, per tutti gli alunni di classe quinta.

156

CERTIFICATO DELLE COMPETENZE (Ai sensi art. 3 legge n° 169 del 30/10/08; DPR 122 del 22/6/2009 articoli 1/6 e 8).

Al termine della Scuola Primaria si certifica che l’alunno/a

………………………………………………….….… Plesso …………….……. Cl …….

Discipline Indicatori di Competenza Valutazione decimale

Lingua Italiana

Conoscenza del lessico e delle strutture grammaticali; comprensione e produzione della lingua orale e scritta di testi in forme adeguate a scopo e destinatario; possesso della tecnica della lettura; selezione e riorganizzazione delle informazioni.

…………………….

Inglese

Comprensione ed utilizzo di espressioni di uso quotidiano; interazione colloquiale con altri su argomenti personali; scrittura di frasi ed uso corretto delle strutture linguistiche.

…………………….

Storia

Conoscenza delle civiltà studiate ed individuazione delle relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. Uso di linguaggi specifici per l'osservazione, la conoscenza e la documentazione.

…………………….

Cittadinanza e

Costituzione

Rispetto delle regole del vivere civile, nel rapportarsi e confrontarsi con gli altri, in tutti i contesti; rispetto di sé e degli altri; conoscenza delle istituzioni politiche ed amministrative italiane, europee e mondiali.

…………………….

Geografia

Orientamento nello spazio circostante e sulle carte geografiche. Conoscenza dello spazio geografico come sistema territoriale costituito da elementi fisici e antropici in relazione tra loro. Conoscenza degli elementi caratterizzanti i diversi paesaggi con particolare attenzione a quelli italiani.

…………………….

Matematica

Lettura della realtà ed applicazione dei concetti fondamentali della matematica per la risoluzione di problemi concreti; uso del linguaggio specifico e dei simboli matematici. Sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali. Utilizzo dei principali strumenti per il disegno geometrico e dei più comuni strumenti di misura.

…………………….

Scienze

Osservazione e sviluppo di atteggiamenti di curiosità nei confronti della realtà naturale; comprensione dell'ambiente naturale ed antropico; formulazione di ipotesi; capacità di utilizzare strumenti e linguaggi specifici.

…………………….

Tecnologia e

informatica

Osservazione e analisi della realtà tecnologica in relazione all'uomo e all'ambiente; risoluzione di problemi con progettazione ed uso di strumenti, tecniche, anche manuali, e linguaggi specifici. Utilizzo di semplici programmi applicativi; accesso e utilizzo del web.

…………………….

Musica Tecnica di ascolto, uso degli strumenti e dell'espressione vocale; comprensione, interpretazione ed esecuzione di semplici brani musicali.

…………………….

Arte e Immagine

Produzione e rielaborazione della realtà con varie tecniche espressive; lettura, interpretazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.

…………………….

Corpo movimento e

sport

Rispetto del proprio corpo, della propria salute e delle regole nella pratica ludica e sportiva; ruolo attivo nel gruppo; utilizzo delle abilità e delle tecniche motorie nei vari contesti sportivi; impiego di schemi motori e posturali.

…………………….

NOTE

157

Il presente documento, integra la valutazione prevista dalla scheda di valutazione. Mentre quest’ultima evidenzia il raggiungimento nel tempo dei traguardi didattici previsti, la certificazione delle competenze illustra, alla conclusione del quinquennio, il giudizio dell’equipe sul livello di competenza acquisito dall’alunno/a, rispetto al curricolo di studi proposto dalla scuola. “Essere competenti vuol dire saper utilizzare efficacemente, ciò che si è imparato ( concetti ), ciò che si sa fare ( abilità ), il proprio saper essere (atteggiamenti), per risolvere i problemi che la vita ci pone , per saper interpretare, nel modo più sereno ed armonico possibile, la realtà che ci circonda” ( dal Piano della offerta formativa DD. G. Pacchiotti).

Sono previsti tre livelli di competenza :

� livello avanzato ( expertise ). La competenza attesa è pienamente raggiunta e padroneggiata nei vari contesti ( scolastico ed extrascolastico ). La valutazione espressa dall’equipe docente per questo livello varia tra il 10 ed il 9.

� livello intermedio . La competenza attesa non è ancora ben consolidata e si esplica prevalentemente in contesto scolastico con livelli di performance variabili. La valutazione espressa dall’equipe docente per questo livello varia tra 8 ed il 7.

� Livello base. L’alunno/a dimostra un livello di competenza prevalentemente caratterizzato dall’acquisizione di alcune abilità strumentali e concetti che non è ancora capace di saper mettere in relazione o trasporre in altri contesti. La valutazione espressa dall’equipe docente per questo livello viene indicata con il 6.

� La valutazione espressa dall’equipe docente con voto 5 indica che l’alunno/a, pur avendo capacità (potenzialità), non ha ancora sviluppato sufficientemente, le competenze attese al termine della classe quinta della scuola primaria.

La certificazione delle competenze acquisite dagli alunni diversamente abili, o con necessità educative

speciali, è riferita alle competenze attese dal progetto educativo differenziato.

Portfolio delle competenze . Forme di portfolio, sono rimesse, alla libera sperimentazione da parte di singole equipe, da effettuarsi

secondo i criteri già precedentemente definiti dal Collegio docenti ed in osservanza delle disposizioni del

M.P.I in materia di valutazione .

Le equipe che utilizzano nell’anno scolastico, forme di portfolio , come strumento formativo di

autovalutazione e documentazione storica degli apprendimenti conseguiti dall’alunno, illustreranno al

Collegio docenti, tali elaborati evidenziando la metodologia ed i risultati acquisiti.

Altri documenti in uso. Altri strumenti che documentano e chiariscono le operazioni di valutazione, attualmente in uso, sono

costituiti dai seguenti documenti cartacei:

1. Il registro delle presenze, in cui sono raccolti i dati relativi alle presenze degli alunni e vengono

formalizzate le operazioni relative allo scrutinio finale.

2. Il giornale dell’insegnante, che contiene le osservazioni naturali, sistematiche, i voti attribuiti alle

verifiche in itinere e alle verifiche strutturate predisposte dall’interclasse. Questo strumento viene

organizzato e compilato secondo le modalità più consone a ciascun docente. Esso non viene

archiviato, tuttavia deve essere esibito a seguito d’ispezioni o acquisito in toto o in parte in caso di

158

eventuale contenzioso a seguito di ripetenza.

3. l’agenda di classe in cui si documenta :

� L’organizzazione didattica dell’equipe.

� La progettazione delle unità di apprendimento con la verifica dei risultati ottenuti.

� Tutte le decisioni di organizzazione didattica assunte dall’equipe nella realizzazione del Piano

di studio previsto per la classe.

� I verbali delle riunioni assembleari e collegiali.

L’agenda di classe e il registro delle presenze vengono conservati secondo le disposizioni previste per gli

archivi delle istituzioni scolastiche del 27/6/07. Sono altresì archiviate le prove di verifica effettuate dagli

alunni per i quali viene proposta dall’equipe la ripetenza.

I quadri relativi agli esiti di apprendimento di ogni classe sono conservati in originale in apposito

raccoglitore , controfirmati da tutti i docenti componenti l’equipe .

In alternativa ai succitati documenti inerenti la valutazione, sarà compilato a partire dall’AS 2014/15 il

registro digitale che riassumerà in sé tutti i dati relativi alla valutazione.

Valutazione degli alunni privatisti. Gli alunni che assolvono all’obbligo attraverso l’istruzione familiare ( scuola paterna, istitutore ), ai sensi

dell’art. 1/4 del Dlgs 76/2005 , devono sostenere ogni anno gli esami di idoneità per la frequenza alle classi

2°, 3°, 4°, 5°, ed al 1° anno della scuola secondaria di 1° grado fatte salve eventuali variazioni previste dalle

disposizioni ministeriali. Le iscrizioni agli esami di idoneità sono consentite agli alunni che compiano entro

il 31 dicembre dell’anno corrente : per la classe 2° : anni sei , per la classe 3° : anni sette, per la classe quarta

: anni otto, per la classe 5°: anni nove, per il primo anno della scuola secondaria di primo grado anni dieci .

Se gli alunni invece espletano l’obbligo frequentando scuola privata ( non statale e non paritaria ) debbono

sostenere l’esame di idoneità solamente nella prospettiva di iscriversi , all’anno scolastico successivo, a

scuola statale o paritaria.

Le domande in carta semplice corredate dal programma svolto, sono presentate entro il 30 di aprile di ogni

anno, ai dirigenti scolastici delle scuole statali o paritarie, salvo diversa disposizione ministeriale.

Criteri per la gestione degli esami di idoneità agli alunni privatisti.

L’organizzazione degli esami di idoneità si atterrà ai seguenti criteri :

� Il Dirigente scolastico, dietro eventuale proposta del Collegio, designa i membri della Commissione

d’esame fra i docenti della Direzione Didattica, con contratto a tempo indeterminato . Il criterio base

è la formazione di una Commissione formata da 3 docenti , di cui uno , di provata esperienza, è

nominato dal DS Coordinatore. Nella sede di esame debbono sempre essere compresenti almeno due

159

docenti .

� E’ consentito ad un’insegnante della scuola privata o eventuale tutore, purché non genitore, di

assistere all’esame; egli potrà anche essere consultato dalla Commissione, a discrezione del

Coordinatore , tuttavia egli non partecipa direttamente alla preparazione, somministrazione ed alla

valutazione delle prove.

� La commissione, con la presenza al completo dei soli membri interni e del Dirigente scolastico ,

salvo espressa delega , stabilirà se ammettere o non ammettere l’alunno/a alla classe successiva

ovvero al successivo grado dell’istruzione obbligatoria .

� Nel caso in cui l’alunno/a espliciti richiesta d’inserimento presso una classe delle scuole appartenenti

alla DD, sarà cura del Dirigente evitare che della Commissione facciano parte docenti che potrebbero

essere coinvolti direttamente nella presa in carico dell’alunno .

� Possibilmente la Commissione sarà oggetto di turnazione annuale e sarà definita entro metà maggio .

� Le prove previste, a partire dall’idoneità alla cl 4°, consisteranno nello realizzare un componimento

scritto su un tema deciso dalla Commissione e completare due esercizi grammaticali di adeguata

difficoltà; risolvere un problema di aritmetica e/o di geometria e per le classi successive all’idoneità

per la cl terza, eseguire almeno un esercizio in cui sia previsto il calcolo con le 4 operazioni; esporre

oralmente alla commissione una parte del programma preparato. Il Candidato dovrà rispondere

positivamente alle domande di approfondimento della Commissione. Nell’esame è prevista anche

una valutazione di quanto appreso relativamente alla conoscenza della lingua inglese. Eventualmente

la prova scritta d’inglese può essere abbinata alla prova di matematica. Le prove scritte vengono

preparate dai docenti della Commissione e consegnate in Direzione , preventivamente agli esami, in

busta chiusa e controfirmata .

� Gli esami di idoneità richiesti da scuola privata , si terranno in tre giorni, in cui saranno

rispettivamente effettuate le tre prove d’italiano scritto, le prove di matematica e inglese scritte, il

colloquio orale. I colloqui orali si terranno nel terzo giorno alla presenza di tutta la commissione.

� Gli alunni sono tenuti alla presentazione del programma svolto, la scuola privata fornirà anche

eventuali valutazioni espresse in itinere dagli insegnanti di classe. Il giudizio di ammissione sarà

basato sull’accertamento delle conoscenze e delle abilità strumentali basilari per l’avvio del

programma della classe successiva , in relazione alle Indicazioni ministeriali.

� L’esito dell’esame sarà documentato su apposito registro . Agli alunni privatisti sarà consegnato

apposito attestato di ammissione redatto dalla nostra scuola.

� Ai docenti della Commissione non è ammesso alcun riconoscimento da parte dei canditati all’esame .

160

Buone pratiche per l’integrazione Il Collegio dei Docenti ha approvato il 25/5/05 le seguenti prassi per l’integrazione degli alunni diversamente abili :

Buone prassi per l’integrazione degli alunni diversamente abili

“ L’integrazione di qualità, è qualità positiva nei diversi campi di espressione della persona in difficoltà. E’

un essere presente significativamente dal punto di vista relazionale ( essere accolto, avere ruoli veri,

amicizie, collaborazioni.), ma anche da quello cognitivo (imparare cose nuove, imparare a pensare, a

risolvere problemi,sviluppare nuove capacità e competenze dettate dai bisogni peculiari dell’alunno in

difficoltà e dalle finalità della scuola) e psicologico ( crescere nell’autostima, nell’auto-efficacia,

nell’identità, nell’espressione delle emozioni) ”

“L’integrazione di qualità è anche qualità positiva per tutti gli attori coinvolti nei processi di integrazione,

non solo per l’alunno in difficoltà. Se la qualità è positiva, ne beneficiano direttamente tutti quelli che hanno

contribuito alla sua costruzione: tutti gli insegnanti, tutti gli alunni, i familiari, l’organizzazione scolastica

nel suo complesso” .

“La qualità si dovrebbe dunque leggere sia nella sua completezza a livello personale, sia nella sua

diffusività nelle varie persone che fanno scuola”.

D. Janes - 2001, Un insegnamento sensibile alle differenze

Costruire e documentare la qualità degli interventi a favore dell’integrazione

Premesse pedagogiche didattiche

Nel predisporre il percorso di scolarizzazione per ogni alunno diversamente abile saranno tenuti presenti i

seguenti punti come vincoli caratterizzanti e orientanti la pratica .

1) ACCOGLIENZA : Le nostre scuole sono impegnate a predisporre ogni misura idonea a garantire un

efficace accoglimento dell’alunno a partire dal riconoscimento dei suoi bisogni , dall’attivazione

rapida delle sue risorse materiali e professionali migliori, da un attento e partecipe ascolto dei

famigliari.

161

2) RICONOSCIMENTO E VALORIZZAZIONE DELLA DIFFERENZA : L’insegnamento efficace si

mostra sensibile alla necessità di conoscere, riconoscere e comprendere le necessità e le risorse

individuali, si perfeziona nella costante ricerca di risposte educative mirate sugli stili cognitivi, i

tempi e i ritmi di apprendimento di ciascuno. L’esperienza di incontro e vita con un compagno

speciale diventa occasione educativa pregiata per lo sviluppo di capacità relazionali nuove verso di

sè e verso gli altri.

3) PROGETTUALITÀ: La scuola è consapevole della necessità di elaborare percorsi individualizzati

che oltrepassino i limiti temporo/spaziali dell’esperienza scolastica, che si collochino

significativamente in progetti di vita più ampi. La collaborazione ,con altri attori , la famiglia e la

comunità-territorio, sarà criterio fondamentale delle scelte progettuali e della verifica delle

reciproche responsabilità .

4) CONTINUITA’ : Particolare cura sarà posta nell’assicurare il più possibile continuità agli interventi

progettati ed attuati sia durante il percorso scolastico sia nei momenti di passaggio ad altra scuola o

ordine di scuola. In particolare sarà assunta ogni iniziativa che possa favorire la continuità di

intervento delle figure educative (insegnanti,gruppo classe).

5) COOPERAZIONE : Tutti i soggetti partecipanti in modo specifico ad un progetto e impegnati alla

sua realizzazione, concorrono a diffondere e sviluppare la cultura dell’integrazione, mediando le

proprie competenze e conoscenze e concorrendo ad una sempre maggiore condivisione ed

esplicitazione del progetto stesso.

6) DOCUMENTAZIONE : Viene predisposto nel nostro circolo un centro di documentazione ed

informazione sulle buone pratiche di integrazione per il sostegno all’insegnamento, per la

promozione della ricerca didattica e per la valorizzazione delle competenze via via costruite

attraverso esperienze significative ed efficaci.

7) Si attivano a favore dell’integrazione, gli accordi di rete concordati con le scuole della “ rete per

l’integrazione degli alunni diversamente abili ”.

Procedure di presa in carico 1. Il primo contatto fra famiglia e scuola è curato dal Dirigente Scolastico. In quanto garante del

risultato dell’integrazione scolastica, egli ha il compito di attivare tutti gli strumenti previsti dalla

normativa vigente a sostegno degli alunni disabili e di facilitarla concorrendo alla costruzione di

relazioni positive ed efficaci tra quanti, persone e istituzioni, partecipano alla realizzazione del

processo educativo di ogni alunno.

2. La famiglia al momento dell’iscrizione consegna alla scuola la Diagnosi Funzionale, documento

essenziale per ottenere i benefici della Legge 104/92. Al momento dell’iscrizione vengono inoltre

segnalate le necessità particolari connesse alla regolare frequenza : trasporto, assistenza per

l’autonomia, esigenze alimentari, terapie specifiche.

3. Nel corso del primo incontro il D.S. provvede a raccogliere tutti gli elementi anamnestici utili a

definire la biografia dell’alunno e le sue esigenze educative.

162

4. Viene costituito prima dell’avvio delle lezioni il GRUPPO DI LAVORO PER L’INTEGRAZIONE

DELL’HANDICAP ( di seguito GLH ). Esso, presieduto dal Dirigente o da suo delegato, ha il

compito di curare tutti gli aspetti dell’integrazione , dalle proposte da rivolgere agli organi collegiali

al monitoraggio in itinere dell’andamento delle attività di sostegno progettate.

5. Le iscrizioni degli alunni disabili hanno la precedenza sulle altre. Il GLH, prima dell’inizio delle

lezioni, esamina le iscrizioni pervenute e valuta le necessità degli alunni per assumere le iniziative

specifiche . I genitori degli alunni diversamente abili sono chiamati di norma a parteciparvi in

periodici momenti di confronto fissati nel corso dell’anno scolastico corrente.

6. Il Dirigente scolastico annualmente designa il coordinatore del GLH e i docenti membri che ne fanno

parte. Il coordinatore provvede alla raccolta di informazioni utili ad attivare le procedure di presa in

carico per ogni alunno,a mantenere i contatti e i collegamenti necessari fra Dirigenza e altre figure o

sedi, in specifico per quanto attiene ai rapporti con le scuole della rete per l’integrazione, a

coordinare il lavoro degli insegnanti di sostegno, a preparare i lavori del GLH, ad evidenziare

periodicamente al Dirigente la presenza di eventuali problemi strutturali, a partecipare ai lavori

connessi alle tematiche dell’integrazione, a stendere le relazioni di verifica dei lavori richieste .

7. Per ogni alunno preso in carico si apre presso la Segreteria una cartella personale in cui verrà raccolta

la documentazione relativa alla frequenza dell’ordine di scuola precedente, la Relazione Osservativa

curata dall’equipe pedagogica, il Profilo Dinamico Funzionale, il Programma Educativo

Individualizzato, i verbali delle riunioni con i genitori e/o specialisti, eventuali documenti e

dichiarazioni rilasciati da specialisti e ritenuti utili ai fini biografici.

8. Trimestralmente, di norma, si riunisce il GLH. Esso è composto dagli insegnanti di sostegno, da

almeno uno degli insegnanti titolari di classe designati dal Collegio docenti ed è presieduto dal

Dirigente . Partecipano ai lavori i rappresentanti dei Servizi, i genitori degli alunni disabili. Il

Gruppo può essere integrato, almeno nel primo periodo dell’anno scolastico, anche dagli insegnanti

che hanno seguito l’alunno nel precedente ordine di scuola.

9. Per gli alunni in situazione di handicap grave, in uscita, potranno essere stilati dei Progetti di

continuità , proposti dal GLH e deliberati dal Collegio docenti. Saranno previsti incontri tra Dirigenti

scolastici, docenti, genitori,operatori ASL per prendere in esame la situazione ambientale nella quale

l’alunno sarà inserito, per fornire notizie sugli interventi realizzati sul piano dell’integrazione e delle

attività didattiche.

10. Il Collegio Docenti, sulla base della proposta formulata al Dirigente dal GLH , delibera la

distribuzione delle ore di sostegno, l’assegnazione dei docenti di sostegno alle varie classi, delibera

progetti e corsi di formazione inerenti le problematiche specifiche dell’handicap, definisce nel POF

le linee guida per la gestione dell’integrazione degli alunni, si esprime in merito alla programmazione

degli interventi e alla valutazione degli esiti per i singoli alunni,

11. Nelle situazioni di grave disabilità il Dirigente, ai sensi dell’art.13/3 legge 104/92; richiede all’Ente

Locale l’invio di personale educativo specializzato nel fornire assistenza per l’autonomia e la

comunicazione personale.

163

12. Specifiche norme vengono definite nel Piano di Sicurezza per il Circolo nei confronti degli alunni

disabili. Nel caso di grave disabilita l’operatore o l’educatore che assiste l’alunno, al segnale di

allerta si attiva per coadiuvare l’insegnante di classe nelle operazioni di evacuazione.

13. Nel caso in cui l’equipe pedagogica, a seguito della valutazione del profitto di un alunno, ravvisi la

necessità di approfondimenti diagnostici per l’accertamento di eventuale handicap provvederà alla

compilazione del modello di segnalazione concordato nell’ambito del piano di zona. Nella scheda di

segnalazione predisposta dal Coordinamento scuole e servizi territoriali, deve emergere il profilo

dell’alunno ed i problemi che inficiano il successo scolastico.

14. Il Dirigente, ricevuta la segnalazione, convoca insegnanti e genitori dell’alunno per fare il punto della

situazione, invita i genitori ad avviare la procedura di accertamento diagnostico, comunica loro

l’invio della scheda ai Servizi e preannuncia il relativo progetto di presa in carico.

15. Ogni alunno è seguito dall’equipe pedagogica composta da tutti gli insegnanti che intervengono

sulla classe oltre l’insegnante di sostegno. Le decisioni inerenti la programmazione e valutazione

sono concordate da tutto il team che firma al completo tutti i documenti, con pari corresponsabilità.

Le insegnanti utilizzeranno le procedure di osservazione concordate, individueranno le risorse, le

potenzialità e le difficoltà su cui basare il progetto educativo individualizzato, dovranno condividere

la propria ipotesi progettuale con la famiglia e gli operatori dei Servizi ASL, dovranno definire

modalità di collaborazione e mediazione con l’alunno e il gruppo classe. Le insegnanti di classe

partecipano alla costruzione del PDF e del PEI, ricercando un sostanziale e flessibile raccordo con la

programmazione di classe.

16. Il GLH , periodicamente si riunisce come solo team degli insegnanti di sostegno, che sotto la guida

della coordinatrice della commissione per l’integrazione si occupa di:

A) concordare strategie per i vari casi seguiti

B) verificarne l’efficacia.

C) ottimizzare per ogni alunno il raccordo fra programmazione individualizzata e

programmazione di classe

D) promuovere la conoscenza di buone pratiche di didattica speciale.

15. L’insegnante di sostegno all’interno della scuola rappresenta il referente privilegiato del progetto

individualizzato per l’alunno disabile. In quanto tale può essere la persona che rendendosi interprete

delle decisioni condivise provvede materialmente alla stesura della documentazione richiesta per

ogni inserimento, fatta salva la piena corresponsabilità degli altri insegnanti componenti l’equipe.

Nello specifico l’organizzazione didattica e le relative decisioni riguardanti la partecipazione totale o

parziale alle attività previste dall’Unità di apprendimento progettata, sono decise e documentate

dall’equipé nel suo complesso.

16. L’alunno di norma partecipa a tutte le attività della classe e solo per specifiche necessità di

approfondimento e recupero , su concorde parere dell’equipe, può lasciare la classe per esercitazioni

individuali.

164

Indicazioni per la compilazione dei documenti

RELAZIONE OSSERVATIVA.

Per ogni alunno disabile, iscritto per la prima volta, viene redatta una relazione osservativa, ad integrazione

della diagnosi funzionale, per gli aspetti pedagogici , funzionali, organizzativi. Viene redatta in

collaborazione tra i due ordini di scuola al momento del passaggio e viene inviata al CSA . Essa è redatta da

uno degli insegnanti del GLH o nel caso di preesistente frequenza senza certificazione, dagli insegnanti di

classe. Alla stesura potranno concorrere i familiari dell’alunno fornendo utili informazioni ai redattori.

scuola media dagli insegnanti dell’equipe pedagogica, quindi viene inviata al Dirigente scolastico .

Questo documento unitamente alla diagnosi funzionale e ai verbali degli incontri preliminari del Dirigente

con la famiglia costituisce la base per il lavoro di stesura di PDF e PEI, ed è trasmesso in USP. Essa deve

contenere una descrizione significativa del profilo dell’alunno adeguandosi per quanto possibile al modello

predisposto di segnalazione dal coordinamento col piano di zona.

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

Esso è predisposto per gli alunni certificati per la prima volta, entro il mese di novembre dal gruppo tecnico

e si basa sulle osservazioni accurate svolte dagli insegnanti nel primo periodo in riferimento ai dati e alle

informazioni contenute nella relazione osservativa.

Sulla base degli elementi forniti dalla diagnosi funzionale:

� si individuano bisogni, risorse e problemi del bambino,

� si ipotizzano i livelli di sviluppo e si descrivono le sue potenzialità

� si descrivono le strategie da utilizzare per far fronte alle sue difficoltà

Tale formulazione è intesa per tempi medio lunghi, in tal senso la stesura del PDF va verificata e

riaggiornata alla classe prima di ogni ordine di scuola.

A chiusura di ogni anno scolastico va comunque riesaminata la coerenza dei dati forniti dall’osservazione

iniziale e predisposta la variazione di quegli obiettivi che possano dimostrarsi inadeguati rispetto a quanto

emerso in termini di risorse e difficoltà nel corso delle attività svolte.

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Esso rappresenta il piano di lavoro dell’equipe pedagogica che definisce gli obiettivi formativi del percorso

individualizzato predisposto per l’alunno. Saranno evidenziate dal gruppo tecnico : le abilità, le conoscenze

da promuovere e più in generale il progetto di vita previsto per l’alunno/a . Saranno indicate le attività e gli

strumenti mediante cui realizzare il programma di insegnamento, e si provvederà a delineare le linee di

raccordo del percorso di apprendimento con la programmazione di classe.

Tale raccordo è specificato in relazione agli obiettivi formativi previsti per l’alunno.

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Per rendere questo documento uno strumento efficace di previsione e di valutazione degli interventi messi in

atto è opportuna l’individuazione di aree fondamentali su cui poter far convergere le risorse di sostegno e di

aiuto.

Le attività e gli strumenti prescelti saranno coerenti al tipo di difficoltà o deficit cui intendono offrire

opportunità reali di sviluppo e compensazione.

Il PEI viene definito e redatto entro ottobre a cura del gruppo tecnico sulla base delle osservazioni fornite

dall’equipe pedagogica, quindi viene presentato al DS. Nel mese di aprile esso è sottoposto a verifica da

parte del gruppo tecnico quindi inviato al CSA.

La valutazione di aprile , come documentata dall’apposita colonna , si riferisce sia agli esiti di

apprendimento connessi agli obiettivi formativi, sia alla qualità del raccordo con la classe . Mentre l’agenda

di classe registra le decisioni assunte e le valutazioni in itinere riguardanti la qualità dell’apprendimento

dell’alunno , il PEI descrive in modo articolato ed esauriente quanto pianificato e verificato dall’equipe,

relativamente al curricolo individualizzato del bambino.

Il PEI è redatto su supporto informatico e pertanto è un documento dinamico che chiarisce tutto il percorso

curricolare affrontato e le contestuali verifiche. Viene stampato entro metà aprile, firmato dai referenti

sanitari e dai genitori e trasmesso all’USP. A fine as viene stampato per la terza volta con le debite

integrazioni se ve ne sono e conservato a fascicolo personale.

Centro di documentazione sulle buone prassi d’integrazione

Il Progetto ha come obiettivo la costituzione di un laboratorio permanente che promuova la qualità

dell’integrazione di alunni disabili , la diffusione delle buone pratiche didattico- pedagogiche, la raccolta di

materiali didattici e pubblicazioni specifiche.

I destinatari privilegiati dalle attività previste saranno tutti i docenti delle scuole elementari e dell’infanzia

del Circolo.

Il laboratorio si costituisce come struttura permanente di sostegno alla professionalità docente attraverso

l’offerta di strumenti di riflessione e di informazione, la valorizzazione delle risorse umane presenti e il

potenziamento di quelle materiali.

La metodologia utilizzata sarà quella della ricerca-azione e dell’apprendimento cooperativo per la

costruzione di percorsi di definizione e di soluzione di situazioni problematiche.

Si prevede un costante collegamento con le istituzioni che si occupano specificamente di integrazione quali

la Divisione dei Servizi Educativi del Comune di Torino, i Servizi territoriali di N.P.I. , l’UTS Nes. e la Rete

delle scuole di Torino e Provincia.

Il progetto si articola nelle seguenti fasi:

1. Nomina del responsabile del centro documentazione per l’integrazione e censimento delle risorse professionali disponibili e delle risorse materiali esistenti.

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2. Raccolta , integrazione, sviluppo dei sussidi e dei testi per l’integrazione degli alunni diversamente abili , aggiornamento dell’inventario.

3. Promozione della conoscenza e condivisione delle risorse presso tutti i docenti.

4. Elaborazione di strategie di insegnamento efficaci per la disabilità.

5. Documentazione delle pratiche di qualità intraprese.

6. Verifica e valutazione delle attività svolte e rilevamento delle attività svolte e rilevamento di nuovi bisogni.

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Buone prassi per l’integrazione degli alunni stranieri il Collegio dei Docenti ha approvato il 22/3/06 le seguenti buone prassi per l’integrazione degli alunni stranieri :

L’integrazione a ns/ avviso si fonda su un percorso formativo che renda consapevoli tutti gli alunni dei loro

diritti e dei loro doveri. L’incontro tra culture è una risorsa per la società che cambia, la scuola perciò

favorisce il confronto, il dialogo, la conoscenza di altre culture come occasione di reciproco arricchimento.

La scuola è chiamata ad organizzare momenti formativi d’incontro e confronto fra altre culture e modelli di

vita. L’educazione alla convivenza civile deve essere intesa anche come rispetto della cultura e della lingua

altrui. Presso gli stessi alunni stranieri la scuola valorizza la loro identità culturale e linguistica.

L’apprendimento della lingua italiana, in particolare per gli alunni stranieri non parlanti, è organizzata in

modo intensivo, con l’utilizzo di supporti didattici ed attività laboratoriale in piccolo gruppo. Gli alunni

portatori di difficoltà linguistiche, su proposta dell’equipe e delibera del Collegio, possono seguire curricoli

differenziati e calibrati sulle loro necessità, volti potenziare l’insegnamento dell’italiano come lingua per

comunicare e come lingua per apprendere.

E’ annualmente aggiornato e verificato un progetto finalizzato all’integrazione degli alunni stranieri,

denominato “ Progetto missione integrazione ” con lo scopo di:

� Promuovere il raccordo ed il coordinamento fra i diversi soggetti attivi sul territorio in tema d’integrazione: enti locali, volontariato, mediazione culturale, professionisti, anche allo scopo di offrire ai docenti delle classi servizi di consulenza ed interventi di supporto agli alunni.

� Contribuire alla raccolta delle informazioni sulle dimensioni dell’integrazione e sostenerne la diffusione a partire dalle migliori prassi didattiche costituenti il capitale culturale della ns/ scuola.

� Mediante apposita commissione viene valutato un profilo dei prerequisiti posseduti dall’alunno, in vista di un corretto inserimento nella classe iniziale del ns/ sistema scolastico. Viene inoltre monitorato l’andamento scolastico dell’alunno e le sue necessità formative , affinché sia possibile predisporre eventuali progetti di supporto anche mediante la collaborazione con i servizi previsti dal piano di zona della Circoscrizione 1.

� Supportare i docenti ed i gruppi classe mediante interventi di esperti , ( mediazione culturale, sportello dio ascolto psicologico ) , per una integrazione scolastica realmente attiva .

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Linee guida per l’insegnamento delle lingue straniere.

PREMESSA

Nel contesto dell’offerta formativa, considerato che il bambino possiede una notevole “plasticità mentale” e la capacità di appropriarsi di più codici espressivi e comunicativi, la lingua straniera si configura come un ulteriore strumento di organizzazione delle conoscenze che arricchisce lo sviluppo cognitivo. Essa rappresenta, inoltre, una reale possibilità di confronto con altre culture e, per alcune classi, di contatti diretti con coetanei di altri Paesi attraverso la corrispondenza o scambi con l’estero. La nostra esperienza didattica conferma numerosi studi sui vantaggi dell’imparare una seconda lingua fin dalla più tenera età, in cui l’apprendimento attraverso il gioco, la naturale curiosità, il desiderio di comunicare e l’assenza di pressioni sulla “performance”facilitano lo sviluppo linguistico. Molti alunni la cui lingua materna è diversa dall’italiano, hanno dimostrato di imparare con buoni risultati non solo la lingua italiana, per loro già lingua seconda, ma anche una o più lingue straniere. Il nostro Circolo, offre, compatibilmente con le risorse assegnate e la disponibilità dei genitori, l’insegnamento di una seconda lingua straniera nell’ambito di un progetto “bilinguismo”; attualmente sono insegnate 3 lingue straniere e precisamente Inglese, Francese, Spagnolo, secondo la distribuzione che risulta nella sezione organizzativa del piano annuale ( gestione della lingua straniera ). Gli insegnanti che amministrano la lingua straniera si distinguono in “specialisti” quando insegnano soltanto la lingua straniera in più classi, e “specializzati” quando insegnano, oltre alle altre discipline, la lingua straniera nella propria classe ed eventualmente nella classe parallela o in altra classe del plesso. Tutte le lingue straniere sono insegnate secondo comuni e dichiarate linee metodologiche, hanno generalmente gli stessi obiettivi e contenuti.

FINALITA’

� Favorire l’approccio dei bambini con la lingua straniera articolata e programmata in un

contesto interdisciplinare che valorizzi la capacità dei singoli � Creare un ambiente idoneo a predisporre il bambino verso l’apprendimento di “lingue

altre” come strumento per la comprensione di altre civiltà e altri popoli

OBIETTIVI

� Interiorizzare le forme linguistiche apprese attraverso la dinamica della comunicazione � Rendere il bambino capace di organizzare il proprio desiderio di comunicare in un

clima di divertimento e gioco linguistico

� Sviluppare nel bambino le quattro abilità proprie della lingua: comprensione e produzione orale, comprensione e produzione scritta

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CONTENUTI E METODOLOGIA

Premesso che, per il bambino il gioco è bisogno e comunicazione, l’approccio alle Lingue straniere è essenzialmente ludico. Il metodo utilizzato è quello funzionale-comunicativo che segue il processo di acquisizione della lingua materna, prende spunto dal vissuto e dagli interessi del bambino che cresce, non prevede una progressione grammaticale con spiegazioni astratte e formalistiche, anche se non si esclude la riflessione linguistica quando è suggerita dal contesto di classe. L’approccio alle Lingue straniere è presentato essenzialmente in forma orale attraverso attività mirate a far percepire, assimilare e riprodurre differenze sonore per un’iniziale puntualizzazione della fonetica. La comprensione orale, come prima abilità da sviluppare, viene stimolata attraverso situazioni di “bagno linguistico”( uso esclusivo della lingua straniera da parte dell’insegnante). L’introduzione alla lingua scritta avviene solo quando la struttura linguistica è già stata appresa oralmente e attraverso attività motivanti come biglietti d’auguri, brevi lettere e storie. Poiché abbiamo detto che l’approccio metodologico con le lingue straniere è “situazionale-funzionale” e basato sull’uso globale della lingua come mezzo di comunicazione adeguato ai bisogni personali e sociali, sono state individuate le funzioni comunicative necessarie a:

� Chiedere e dare informazioni di carattere personale, sull’altrui identità, sui gusti e le preferenze, sulla salute, sui propri desideri, sugli oggetti, sulla quantità e il colore degli oggetti, sulle cose possedute, sull’ora, la data,le stagioni, il tempo atmosferico, sulle azioni quotidiane, sulle azioni compiute, sui luoghi.

� Esprimere una necessità, soddisfazione/insoddisfazione, paura, rincrescimento,

� Chiedere il permesso

� Invitare qualcuno

� Accettare/rifiutare

� Salutare

� Augurare

L’insegnamento delle strutture funzionali-comunicative avviene attraverso attività che utilizzano un’ alternanza di input visivi, uditivi e "da fare" per offrire la possibilità ad ogni bambino di individuare il proprio stile di apprendimento. Le attività proposte inoltre rispettano la sequenza: comprensione, assimilazione, produzione e si articolano in:

� Attività di comprensione orale ( ascolto di registrazioni audio, video, lettura dell’insegnante, giochi, semplici consegne, comandi, canzoni, filastrocche… )

� Attività per favorire la produzione orale (dialoghi tra insegnante e bambino, tra pari, drammatizzazioni, giochi, descrizioni orali di immagini, canzoni, filastrocche…)

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� Attività di comprensione scritta (lettura e comprensione di brevi testi, domande a risposta multipla, riordino delle frasi di un breve testo, collegamento di testi ad immagini…)

� Attività di produzione scritta ( dal completamento di parole apprese oralmente alla riproduzione di modelli di testo)

Grande importanza viene data nel nostro Circolo all’insegnamento delle lingue attraverso storie, che in generale sono lo strumento privilegiato e prediletto dai bambini per conoscere il mondo e condividerlo con gli altri, e in particolare sono strumenti glotto-didattici flessibili e motivanti. Inoltre, come la prima lingua, anche la lingua straniera può servire per apprendere contenuti disciplinari attraverso la progettazione di apposite unità di apprendimento. È il caso dell’utilizzo della lingua nella sua forma veicolare e cioè nell’apprendimento di contenuti specificatamente disciplinari come scienze, geografia, storia, in lingua straniera, appunto. La progettazione delle attività è quindi incentrata sul tentativo di fornire ai bambini una gamma d’opportunità di usare la lingua in contesti creativi. Nella presentazione delle attività le insegnanti hanno cura di instaurare un clima di fiducia e sicurezza al fine di ottenere dai bambini atteggiamenti positivi e collaborativi per potenziare maggiormente autonomia e autostima.

MATERIALI

Per lo sviluppo delle attività vengono utilizzati materiali di supporto quali ad esempio: registrazioni audio, audio video, documenti autentici, cartine, immagini cartacee, giochi strutturati che favoriscono l’uso della lingua orale, sussidi informatici, libri di testo ministeriali e libri di narrativa infantile.

VALUTAZIONE

Considerati gli obiettivi e la specificità del metodo adottato, la valutazione non è intesa come la misurazione della correttezza del linguaggio del bambino ma come l’osservazione del suo sviluppo psico-socio-pedagogico in relazione alla sua capacità linguistico-comunicativa. I prodotti dell’apprendimento servono a stimolare l’intero processo educativo dove le lingue straniere svolgono un ruolo trasversale accanto a quello delle lingua madre. Saranno quindi registrati in itinere i progressi di ogni alunno attraverso attività riguardanti le tematiche affrontate, tenendo sempre presente i diversi tempi e modalità d’apprendimento. Al termine della scuola elementare il bambino “comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri ed è in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come dove abita, le persone che conosce e le cose che possiede. Interagisce in modo semplice purché l'altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare”, come prevede il Quadro Comune di Riferimento Europeo sulle Lingue Straniere.

ORGANIZZAZIONE

Il nuovo curricolo della Scuola Primaria prevede che l’inglese sia insegnato su tutte le classi: 1 ora settimanale in prima , 2 ore settimanali sulla classe 2° e 3 ore su tutte le altre classi. Il Circolo offre anche la possibilità dell’insegnamento di una seconda lingua straniera (

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francese o spagnolo) , alle classi II, III, IV e V , dove sia possibile (con insegnante specializzata nell’équipe, adesione dei genitori, disponibilità di finanziamento). Il progetto detto “ progetto bilinguismo” è connotato come attività opzionale nell’ambito della quota assegnata alle attività integrative.