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Bolzano, 9-10 ottobre 2014 Business Forum Italia Germania Confindustria BDI Documento Sintetico In una fase di persistente debolezza dell’economia dell’UE che vede le imprese europee davanti a sfide crescenti, le associazioni industriali di Italia e Germania in occasione del Business Forum di Bolzano, hanno condiviso le loro opinioni sulle misure immediate da adottare per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro. Dichiarazione congiunta Confindustria BDI ->> Dichiarazione congiunta.pdf Partecipanti al Forum ->> Partecipanti.pdf Intervento Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ->> http://www.istruzione.it/ Esiste un rapporto misurabile fra educazione e crescita economica, le politiche in campo educativo devono mirare a colmare il disallineamento fra competenze richieste e competenze offerte. Per fare questo è necessario aumentare e migliorare la comunicazione fra scuola ed impresa. L’obiettivo è che la formazione di terzo livello diventi una sede di raccordo fra mondo imprenditoriale ed Università, bisogna porre più attenzione al settore tecnico professionale prendendo come esempio la realtà tedesca. Confindustria e BDI hanno un ruolo fondamentale per favorire l’avvicinamento delle esigenze del mondo del lavoro con la formazione professionale. Intervento Dario Scannapieco, Vice Presidente Banca europea per gli investimenti (BEI) “Quale ruolo per la Banca europea per gli investimenti nel futuro sviluppo economico dell’Europa” Unione Europea BEI ->> http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/eib/index_it.htm European Investment Bank ->> http://www.eib.org Slides intervento ->> Scannapieco_Intervento.pdf La Banca europea per gli investimenti è di proprietà dei 28 paesi dell'UE. Assume prestiti sui mercati dei capitali e concede prestiti a un basso tasso d'interesse per finanziare progetti volti a migliorare le infrastrutture, l'approvvigionamento energetico o la sostenibilità ambientale soprattutto all'interno dell'UE ma anche nelle zone limitrofe o nei paesi in via di sviluppo. Offre capitale di rischio a vantaggio di PMI in EU Oltre 1.5 milioni di PMI beneficiarie negli ultimi 20 anni

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  • Bolzano, 9-10 ottobre 2014

    Business Forum Italia – Germania

    Confindustria – BDI

    Documento Sintetico

    In una fase di persistente debolezza dell’economia dell’UE che vede le imprese europee

    davanti a sfide crescenti, le associazioni industriali di Italia e Germania in occasione del

    Business Forum di Bolzano, hanno condiviso le loro opinioni sulle misure immediate da

    adottare per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro.

    Dichiarazione congiunta Confindustria – BDI ->> Dichiarazione congiunta.pdf

    Partecipanti al Forum ->> Partecipanti.pdf

    Intervento Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

    Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ->> http://www.istruzione.it/

    Esiste un rapporto misurabile fra educazione e crescita economica, le politiche in campo

    educativo devono mirare a colmare il disallineamento fra competenze richieste e competenze

    offerte. Per fare questo è necessario aumentare e migliorare la comunicazione fra scuola ed

    impresa. L’obiettivo è che la formazione di terzo livello diventi una sede di raccordo fra

    mondo imprenditoriale ed Università, bisogna porre più attenzione al settore tecnico

    professionale prendendo come esempio la realtà tedesca. Confindustria e BDI hanno un ruolo

    fondamentale per favorire l’avvicinamento delle esigenze del mondo del lavoro con la

    formazione professionale.

    Intervento Dario Scannapieco, Vice Presidente Banca europea per gli investimenti (BEI)

    “Quale ruolo per la Banca europea per gli investimenti nel futuro sviluppo economico

    dell’Europa”

    Unione Europea – BEI ->> http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/eib/index_it.htm

    European Investment Bank ->> http://www.eib.org

    Slides intervento ->> Scannapieco_Intervento.pdf

    La Banca europea per gli investimenti è di proprietà dei 28 paesi dell'UE. Assume prestiti sui

    mercati dei capitali e concede prestiti a un basso tasso d'interesse per finanziare progetti volti

    a migliorare le infrastrutture, l'approvvigionamento energetico o la sostenibilità ambientale

    soprattutto all'interno dell'UE ma anche nelle zone limitrofe o nei paesi in via di sviluppo.

    Offre capitale di rischio a vantaggio di PMI in EU

    Oltre 1.5 milioni di PMI beneficiarie negli ultimi 20 anni

    http://www.istruzione.it/http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/eib/index_it.htmhttp://www.eib.org/
  • BUSINESS Forum Italia - Germania

    Confindustria - BDI

    Bolzano, 9-10 Ottobre 2014

    Dichiarazione Congiunta ____________________

  • 10 Ottobre 2014 2

    Dichiarazione Congiunta

    In una fase di persistente debolezza dell’economia dell’UE che vede le imprese europee davanti a sfide crescenti, le associazioni industriali di Italia e Germania, Confindustria e BDI, in occasione della 4° edizione del Business Forum italo/tedesco di Bolzano, hanno condiviso le loro opinioni sulle misure immediate da adottare per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro.

    L’accresciuta interdipendenza tra il settore manifatturiero e quello dei servizi attribuisce all’industria il ruolo di motore della crescita e dell’occupazione. Oggi, però, la bassa crescita, una concorrenza internazionale sempre più pressante e una legislazione troppo onerosa stanno mettendo a rischio le nostre imprese.

    Se non vogliamo che l’Europa passi da una posizione di leadership a quella di fanalino di coda, è necessario promuovere un’azione decisa a livello UE per rinforzare la competitività industriale e per innalzare il contributo dell’industria al PIL al 20 % entro il 2020.

    Nei prossimi cinque anni, le nuove istituzioni dell’UE e gli Stati membri hanno l’opportunità unica di implementare le riforme strutturali necessarie per la competitività, la crescita e l’occupazione in Europa.

    Noi, imprenditori di Confindustria e BDI, sosteniamo con forza la decisione della Presidenza italiana del Consiglio dell’UE di mettere la competitività tra le sue priorità principali.

    Accogliamo con favore la decisione del Presidente eletto Jean-Claude Juncker di concentrare l’attività della nuova Commissione europea su priorità politiche orientate alla crescita, sulle quali vi è il sostegno di una chiara maggioranza nel Parlamento europeo e nel Consiglio. In futuro, l’azione politica dovrà essere orientata ad attuare le seguenti linee guida politiche a sostegno della crescita:

    supportare le riforme strutturali in tutti gli Stati membri della zona euro nel quadro di un Semestre europeo rafforzato;

    attuare un Piano di Investimenti UE che comprenda risorse pubbliche e proposte concrete per mobilitare investimenti privati, realizzando un mercato interno pienamente connesso, riducendo gli oneri regolamentari e migliorando il ricorso ai mercati dei capitali, alla BEI e al bilancio UE;

    adottare iniziative ambiziose per realizzare un Mercato unico digitale perfettamente funzionante e supportare la digitalizzazione dell’industria europea;

    implementare un’Unione dell’energia, promuovendo la convergenza fra politiche industriali, energetiche e climatiche.

  • 10 Ottobre 2014 3

    Per raggiungere l’obiettivo di un’Europa competitiva, Confindustria e BDI invitano le nuove istituzioni dell’UE a concentrarsi sui seguenti tre punti:

    1. Definire un quadro di condizioni favorevoli a R&S&I e migliorare i sistemi di educazione e formazione:

    L’economia europea può rimanere competitiva in un mercato globale solo grazie a prodotti innovativi.

    Affinché l’UE sia un leader globale nell’innovazione, è fondamentale stabilire condizioni favorevoli a livello europeo, così da stimolare la fiducia delle imprese ad investire in R&S&I e colmare il gap tra ricerca e commercializzazione di nuovi prodotti e servizi. A tal proposito, il previsto ridimensionamento del bilancio 2015 di Horizon 2020 rappresenta un segnale negativo.

    In vista della revisione della strategia “Europa 2020”, è di importanza vitale garantire un contesto regolamentare appropriato e favorevole allo sviluppo della ricerca applicata e ad un migliore utilizzo dei risultati della ricerca, consentendo una più ampia partecipazione dell’industria e delle PMI.

    2. Stimolare gli investimenti in R&S&I: L’Unione deve incoraggiare gli investimenti in R&S&I industriale per favorire

    la nascita e lo sviluppo nel lungo periodo di industrie europee competitive a livello globale.

    Il gap tra ricerca e sfruttamento commerciale di nuovi prodotti e servizi deve essere colmato attraverso modalità di finanziamento adeguate tanto a livello europeo quanto a livello nazionale.

    A livello UE appare essenziale assicurare che i fondi pubblici attivino gli investimenti privati e ottimizzare l’utilizzo dei fondi UE per l’innovazione esistenti, utilizzando appieno Horizon 2020 e migliorando le sinergie tra i diversi strumenti europei di finanziamento (Horizon 2020, fondi strutturali, meccanismi di finanziamento del gruppo BEI).

    Occorre, inoltre, perseguire la realizzazione di un mercato funzionante del venture capital per imprese e prodotti innovativi, poiché esso gioca un ruolo chiave sia nella creazione di nuove aziende nel settore dell’economia digitale creativa che nell’inclusione delle tecnologie manifatturiere avanzate e delle tecnologie abilitanti fondamentali nell’intera catena del valore.

    A livello nazionale, si ritiene essenziale incrementare la qualità e l’efficienza della spesa, ad esempio introducendo uno schema di credito d’imposta per gli investimenti in R&S&I.

  • 10 Ottobre 2014 4

    3. Promuovere l’accesso alle competenze come colonna portante di un sistema di R&S&I ben funzionante ed efficace:

    L’Europa ha bisogno di azioni per attrarre i migliori talenti e le imprese più innovative, migliorare l’offerta di ricercatori qualificati, promuovere gli scambi di personale R&S&I tra il settore pubblico e quello privato e favorire la collaborazione transnazionale.

    L’Unione europea dovrà investire di più nell’educazione a tutti i livelli e promuovere la modernizzazione dei sistemi educativi e formativi all’interno degli Stati membri, favorendo la dimensione tecnica/scientifica/digitale dei processi educativi, supportando i sistemi di apprendimento duale e promuovendo i partenariati tra il mondo dell’educazione e il settore privato.

    L’Europa dovrebbe affrontare, quanto prima, la questione della scarsità di competenze digitali, che sta costando milioni di euro in termini di produttività. È stato ampiamente evidenziato come ci sia una domanda di competenza digitali nell’industria tecnologica, ma anche in quella tradizionale, che non incontra una pari offerta di candidati. Lo sviluppo della tecnologia cloud e di quella mobile, la diffusione dei social media la crescente percezione del potenziale offerto dai big data rendono la questione delle competenze digitali ancora più urgente.

    E’ necessario incoraggiare le iniziative che mirano a sostenere i dottorati in ambito industriale e l’inserimento dei dottori di ricerca in aziende orientate alla ricerca e all’innovazione. Infatti, una più ampia sinergia e una più stretta collaborazione tra università, istituti di ricerca pubblici e imprese sono essenziali per mettere insieme competenze, know-how e finanziamenti per la commercializzazione delle innovazioni in una fase pre-competitiva e per ridurre il tempo necessario a portare l’innovazione sul mercato.

    Fermamente convinti del valore di una stretta collaborazione, BDI e Confindustria auspicano di poter contribuire attivamente – mantenendo un costante dialogo con i rispettivi Governi e con le istituzioni europee – al dibattito su come rafforzare la competitività dell’Europa e stimolare gli investimenti con l’obiettivo di creare posti di lavoro.

    CSantarelliDichiarazione congiunta.pdf

  • CSantarelliPartecipanti.pdf

  • Dario Scannapieco

    Vice-President European Investment Bank

    Il ruolo della BEI nel futuro sviluppo

    economico Europeo

    Business Summit BDI – Confindustria

    Bolzano 10 October 2014

  • • Sviluppo e crescita in Europa – Scenari attuali

    • Risposte BEI alla crisi in Europa

    2

  • 3

    Crescita reale e potenziale in EU

    Crescita registrata e diminuzione del potenziale Europeo

    Crescita media produttivitá

    Source: Eurostat

    * Solo Paesi EU-OECD

  • 4

    Source: Eurostat

    Crescita (GDP) e Investimenti in Europa (2007 = 100)

    Andamento Investimenti 2007 e 2013 (%)

    Continua crisi di investimenti

  • 5

    Disoccupazione in Europa (%)

    Disoccupazione in EU produce necessitá nel breve e lungo termine

    Source: Eurostat

    Disoccupazione in Europa (2013 vs 2008 dati in %)

  • 6

    Source: Eurostat

    PPS-GDP per abitante (EU %)

    50

    60

    70

    80

    90

    100

    110

    1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

    EU

    Spain

    Cyprus

    Greece

    Portugal

    NMS ex CY

    Rischi per le politiche di convergenza

  • 7

    Source: Eurostat

    Investimenti pubblici 2013 (2007 = 100) vs 2013 Debito/PIL

    Il ridotto spazio fiscale impedisce investimenti

    pubblici. Drastica riduzione degli investimenti

    infrastrutturali nei paesi Europei

    Andamento investimenti

    infrastrutturali (2007-13)

    Investimenti pubblici e limiti politiche fiscali

  • 8

    Ricerca e Sviluppo

    Media annua di crescita spesa R&D (2009-2011) e intensitá di spesa nel 2008

    Source: Eurostat

    Polarizzazione investimenti RDI

  • 9

    Source: Commission – ECB surveys on SME finance

    Accesso al credito: condizioni diverse per le PMI

    Prima della crisi: mercati finanziari

    maggiormente integrati. La crisi ha

    evidenziato i limiti delle politiche

    nazionali.

  • Composizione debito NFC

    10

    -75

    -25

    25

    75

    125

    175

    225

    19

    97

    Q4

    19

    98

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    19

    99

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    20

    00

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    20

    11

    Q4

    20

    12

    Q4

    20

    13

    Q4

    MFI loans to NFCs

    net issuance of quoted shares by NFCs

    net issuance of debt securities by NFCs

    Maggiore quota di obbligazioni rispetto al totale del debito societario 7,5 % (2008) - l’11,5 %

    (2013) , non compensa la contrazione del credito bancario.

    Diversificazione fonti di finanziamento esclusiva grandi aziende/alcuni mercati

  • Non Performing Loans

    Peggiorata qualità dei crediti in EU: Non Performing Loans (NPL) sugli

    impieghi totali è aumentata in tutti i paesi con casi (Grecia, a Cipro, in

    Ungheria e Slovenia) livelli decisamente elevati.

    14 February 2014 11

    0

    5

    10

    15

    20

    25

    30

    35

    DE FR FI AT BE DK LU NL SE UK IE EL ES IT PT CY MT BG HR CZ HU PL RO SK SI LV LT EE

    2013 2007

  • 12

    Risposte Europee alla crisi:

    Risposte immediate

    Programmi di aggiustamento macroeconomico

    Creazione European Financial Security Facility (EFSF) /European Security

    Mechanism (ESM)

    Misure Monetarie ECB (LTRO, TLTRO, SMP, OMT,etc.)

    Risposte strutturali

    Riforme strutturali in alcuni Stati Membri

    Rafforzamento politiche di coordinamento fiscale (6-pack, 2-pack, fiscal

    compact, etc.)

    Standard regolamentari (Basel III, EBA guidelines)

    Unione Bancaria

    Aumento Capitale BEI per supportare crescita e impiego

  • • Sviluppo e crescita in Europa – Scenari attuali

    • Risposte BEI alla crisi in Europa

    13

  • Il Gruppo BEI: Banca Europea per gli Investimenti

    Finanza ed esperienza per progetti di investimento. Total assets: EUR 512mld

    (fine 2013).

    Partner finanziario delle istituzioni Europee

    Azionisti: 28 Paesi Membri EU

    Maggiore “non sovreign borrower” al mondo

    Raccolta fondi sul mercato dei capitali

    Trasmettere condizioni favorevoli ai beneficiari

    Rating BEI: AAA

    Progetti in oltre 160 paesi

    Prodotti principali:

    14

  • Offre capitale di rischio a vantaggio di PMI in EU

    Oltre 1.5 milioni di PMI beneficiarie negli ultimi 20 anni

    Azionisti: EIB (65.2%), European Commission (24.3%), public and

    private financial institutions (10.5%)

    EUR 8 bn c.a. investiti in oltre 550 fondi PE e VC e EUR 5,6bn in

    garanzie a vantaggio di portafoglio di prestiti alle PMI di c.a. EUR 37

    mld

    Rating FEI: AAA

    Prodotti principali:

    15

    Il Gruppo BEI: Fondo Europeo per gli Investimenti

  • 7

    Grado di sviluppo delle PMI

    PRE-SEED PHASE SEED PHASE START-UP PHASE EMERGING GROWTH DEVELOPMENT

    PIÙ RISCHIO MENO RISCHIO

    Public Stock Markets

    Business Angels,

    Technology Transfer

    Microcredit

    VC Seed & Early Stage

    Portfolio Guarantees & Credit Enhancement

    Formal VC Funds & Mezzanine Funds

    Posizionamento Fondo Europeo per gli Investimenti

  • 17

    2012/2013 – EIB: Volumi generati e staff impiegato

  • • Riduzione del Gap di Investimento 1. Ruolo Anticiclico della BEI

    •Investimenti dedicati

    •Youth Employment initiative 2. Supporto all’Impiego

    •Supporto BEI a politiche di Coesione

    •Attivitá di consulenza a supporto dell’assorbimento Fondi EU 3. Supporto politiche di Coesione

    •Supporto PMI & MidCaps per garantire accesso al credito

    •EIF credit enhancement: Investimenti in progetti di cartolarizzazione delle banche

    4. Riduzione frammentazione mercati finanziari

    •Aumento prestiti dedicati a vantaggio della knowledge economy

    •Sviluppo nuovi prodotti per aziende innovative 5. Supporto a RDI

    •Aumento lending verso infrastrutture strategiche e per la lotta al cambiamento climatico

    •Sviluppo nuovi prodotti (LGTT, project bonds)

    6. Investimenti in infrastrutture strategiche, networks europei, climate action

    Risposte Gruppo BEI

    18

  • 19

    Innovation leading

    economies*

    Converging innovation

    economies

    5. Sviluppo RDI Knowledge economy

    EUR 15.6bn in 2013 (+70%)

    2014 COP: EUR 15.5-

    16.5mld

    Prioritá operativa in 19 MS

    RSFF II

    Growth Finance Initiative

    (GFI)

    MidCap Initiative (MCI)

    Supporto RSI gestito dal FEI

    attraverso nuovi mandati

    RDI Advisory Services

    RSFF

    EUR 12.9bn signed over

    2007-2013 period

    30% above the initial target

    Effetto catalitico per nuovi

    capitali dedicati a progetti

    RDI

    * ‘Innovation leading economies’ defined here as:

    • Classified as ‘innovation leader’ or ‘innovation follower’ in the European Innovation Union Scoreboard 2013, and

    • Having a level of R&D investment as % GDP no more than 1 standard deviation from the EU average.

    Focus su Innovazione

  • EIB Signatures and Disbursements (in EUR million)

    Nuovo lending grazie all’aumento del capitale

    Aumento di Capitale

    EUR 10bn

    Aumendo capacita’di Lending 2013-2015

    EUR 60bn

    Investimenti Aggiuntivi

    EUR 180bn

    20

    • Riduzione del Gap di Investimento 1. Ruolo Anticiclico della BEI

  • Pre-accession Countries include:

    Candidate Countries: Iceland, the Former Yugoslav Republic of Macedonia, Montenegro, Serbia and Turkey.

    Potential Candidate Countries: Albania, Bosnia and Herzegovina, Kosovo*.

    Lending outside EU (EIB signatures) in 2013: EUR 7.7bn

    21

    La BEI nel 2013 – Distribuzione geografica

  • Growth and jobs

    22

  • Prestiti a PMI e Mid-Caps

    23

  • ‘Investing for Youth’ – EUR 9.1 billion, luglio – dicembre 2013

    24

  • Attivita’ FEI

    25

  • Strategic Intent of EIB Group SMEs Products and Intervention rationale

  • Project Bond: Le modalita’ di intervento

    In base al tipo di progetto, l’intervento della BEI mira a migliorare il merito di

    credito dei Senior Bonds emessi dalla Società di Progetto ad un livello di rating

    minimo A-, considerato accettabile per gli investitori istituzionali.

    L’UE interverrà nell’iniziativa Project Bond attraverso meccanismi appropriati di

    risk-sharing con la BEI (sulla base di un portafoglio di progetti), riducendo

    l’impiego di capitale da parte della Bei e generando un effetto moltiplicatore.

  • Il Risk Sharing Instrument for Innovative and Research oriented SMEs and

    small Mid-Caps (RSI) del FEI

    Criteri di eleggibilità degli assets sottostanti: portafoglio di nuovi prestiti e/o leasing finanziari che sia originato entro un periodo di due anni dall’intermediario selezionato.

    Guarantee Rate: 50% delle perdite realizzate in ciascun prestito.

    Min 20% di esposizione deve essere trattenuta dagli intermediari lungo tutta la vita del prestito

    Questo strumento facilita le banche ad erogare un maggiori prestiti all’economia reale, concedendo loro di risparmiare capitale regolamentare grazie alla garanzia FEI

    Rischio coperto dal FEI come Garante

    Prestito 1 Prestito 2 Prestito n

    Fee sulla

    Garanzia

    Garanzia

    Rischio trattenuto dall’intermediario

    Intermediario Finanziario FEI

    come

    garante

    Beneficiari

    PM

    I 1

    PM

    I 2

    PM

    I n

    Prodotto per le PMI Innovative: la Garanzia RSI

  • 29

    Grazie!

    CSantarelliScannapieco_Intervento.pdf

  • Pag 2

    Azionisti: EIB (65.2%), European Commission (24.3%), public and private financial

    institutions (10.5%)

    EUR 8 bn c.a. investiti in oltre 550 fondi PE e VC e EUR 5,6 bn in garanzie a vantaggio di

    portafoglio di prestiti alle PMI di c.a. EUR 37mld

    Rating FEI: AAA

    Panel :

    Definire un quadro di condizioni favorevoli a R&I e migliorare i sistemi di educazione e

    formazione

    Si è guardato con notevole interesse ad esperienze positive tedesche quali quelle di Röchling

    Group e ThyessenKrupp AG che investono molto in R&I e ricevono dal sistema di formazione

    duale ottimi risultati.

    La formazione duale mette in comunicazione la pratica aziendale con la parte più teorica della

    formazione stessa, ovvero lo studio in un istituto professionale o durante un percorso

    universitario. Questo principio è usato ormai da molti anni come un concetto di base per la

    prima formazione professionale ma anche per numerosi sbocchi universitari.

    Mario Gorga, responsabile per le relazioni industriali del gruppo Enel spiega l’ottimo risultato

    in Italia. Enel ha portato avanti un progetto sul metodo di formazione duale in accordo col

    Ministero dell’Istruzione su modello tedesco e guardando l’esperienza di Bolzano. Grazie a

    questo metodo si diffonde cultura aziendale oltre a formare in modo migliore i giovani. E’

    necessario fare pressioni per una contribuzione fiscale che aiuti la sperimentazione del metodo

    duale in Italia.

    Intervento Wolf Michael Kühne, Country Managing Partner di DLA Piper, Italia

    “Opportunità di investimento in Italia e in Germania”

    DLA Piper ->>http://www.dlapiper.com/it/italy

    Italia e Germania hanno i due sistemi manifatturieri più grandi d’Europa. Le relazioni e gli

    investimenti che intercorrono fra questi paesi non si basano esclusivamente sui numeri ma

    soprattutto sulla cultura.

    Sono due paesi molto diversi che vedono nella complementarietà il loro punto di forza.

    E’ necessario quindi uno sforzo di integrazione di percorsi di studi e conoscenza delle lingue.

    Il problema dell’Italia è che non riesce a comunicare le proprie qualità all’estero, i pregiudizi

    negativi sono ancora molto forti ma non vi è alcuna ragione. Di contro, la Germania è percepita

    come un paese egemone ed egoista. L’Italia soffre degli stessi problemi che ha tutta l’Europa

    solo che Berlino è riuscita a far passare il messaggio che in Germania è stata realizzata una

    riforma formidabile.

    Bisogna riuscire ad abbattere queste barriere sfruttando la capacità di fare sistema unendo

    l’organizzazione tedesca al capitale umano qualificato italiano. E’ necessario creare dei cluster

    http://www.dlapiper.com/it/italy

  • Pag 3

    di aziende italiane che forniscano know how e si vadano ad integrare col tessuto aziendale

    tedesco.

    Intervento Roberto Crapelli, Amministratore Delegato Roland Berger Consultants

    Presentazione dello Studio: “Uno sforzo congiunto per la reindustrializzazione”

    Slides intervento ->> in allegato Crapelli_Intervento.pdf

    La deindustrializzazione colpisce l’Europa. Italia e Germania grazie all’industria digitale 4.0, alla

    capacità di innovare e ad una adeguata formazione hanno una grande opportunità per il

    rilancio della manifattura. Il cluster Italia-Germania è ad oggi il più grande esportatore del

    mondo.

    L’industria 4.0, introduce nel processo produttivo quella che è stata definita “Internet of

    things”, la rete che permette lo scambio di informazioni tra oggetti, oltre che tra le persone,

    per ottimizzare le risorse. Cambieranno completamente le modalità di produzione e anche i

    prodotti stessi, sempre più personalizzati.

    La possibilità di mettere in rete anche gli oggetti, che diventano così “intelligenti” grazie a chip

    e sensori, permetterà di gestire in automatico e con una flessibilità virtualmente illimitata

    qualsiasi produzione e logistica.

    L'istruzione svolge un ruolo chiave nella nuova generazione di competenze che dovrà essere

    più internazionale, collaborativa e high-tech con competenze più orientate al prodotto.

    La granularità delle imprese italiane rappresenta una grande opportunità di creare un sistema

    industriale interconnesso, sia lungo la catena del valore sia all'interno della fabbrica.

    L’Italia ha l'opportunità di ottenere un vantaggio competitivo, partendo da zero, può con poco

    adattare ed evolvere il proprio sistema educativo, al fine di plasmare per l'industria 4.0 nuove

    capacità e competenze.

    Germania e Italia hanno la possibilità di migliorare la loro competitività attraverso l’industria

    4.0, sfruttando la complementarietà delle economie c’è la possibilità di creare un progetto

    Industria 4.0 pilota su catene del valore specifiche sottoposte dai due paesi.

    La piattaforma tedesca di R&S (R&S spesa, la collaborazione universitaria e brevetti) può

    essere sfruttata dall’Italia per ridurre il divario riguardo l’innovazione. Le politiche industriali a

    livello UE e di singolo paese dovrebbero abbracciare il concetto di ri-guadagno di

    competitività proprio dell’Industria 4.0.

    Gli incentivi governativi dovrebbero essere orientati a stimolare la riorganizzazione della

    catena del valore, sulla base del rischio e la redistribuzione del valore creato.

    Intervento Alberto Baban, Presidente Piccola Industria Confindustria

    La scorsa settimana a Napoli, in occasione del XIV Forum di Piccola Industria intitolato

    “Innovare è l’impresa”, abbiamo lanciato la nostra Proposta “PMI Innovative”.

    L’innovazione è l’unica medicina per combattere la crisi.

    Le imprese innovative sono tante indipendentemente dal numero di addetti o settore.

  • Confindustria-BDI Business Forum

    Bolzano, 10th October 2014

    A joint effort towards re-industrialization

  • 2 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    > Roland Berger Strategy Consultants would like to thank Centro Studi Confindustria (CSC) for the support that made possible the preparation of this report

    > Information provided by and the interaction with CSC have been essential for the Roland Berger analysis and interpretation of the macro-economic figures and trends

    Acknowledgements

  • 3 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    This document shall be treated as confidential. It has been compiled for the exclusive, internal use by our client and is not complete without the underlying detail analyses and the oral presentation. It may

    not be passed on and/or may not be made available to third parties without prior written consent from Roland Berger Strategy Consultants. RBSC does not assume any responsibility for the completeness

    and accuracy of the statements made in this document.

    © Roland Berger Strategy Consultants

    Restarting Europe: new technologies to reshape the old industrial backbone

    > Deindustrialization trend is mainly affecting Europe

    > European reindustrialization represents a huge opportunity for Germany and Italy to champion the manufacturing relaunch

    > "Industry 4.0" revolution enhances Innovation and Education relevance

    > German and Italian Innovation and Education as boosters of the re-industrialization through Industry 4.0

    > Options available

  • 4 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    > Deindustrialization trend is mainly affecting Europe

  • 5 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Emerging countries weight in the total manufacturing value added has reached 40% - Europe still #2 globally but shrinking

    Source : UNCTAD, Oanda

    1) UNCTAD data in constant USD (2005 rate), converted in EUR (2005 exchange rate)

    Western Europe

    Africa

    Russia and central Europe

    South America

    Asia excl. Japan

    2011

    6.577

    1% 11%

    22%

    25%

    1% 2% 6%

    31%

    2001

    4.305

    2% 14%

    28%

    34%

    2% 2% 7%

    11%

    Other developed countries

    3.451

    2% 18%

    24%

    36%

    1991

    4% 7% 8%

    Japan

    North America

    2%

    Share of emerging countries

    21% 22% 40%

    Emerging countries

    Developed countries

    +179%

    +17%

    Growth 2001-2011

    Manufacturing value added1) [EUR bn]

  • 6 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    European countries are facing a de-industrialization trend, unlike emerging countries

    Evolution of manufacturing employment rate [2000-2013 ; Mln of employees, %]

    GERMANY FRANCE UK ITALY CHINA1) BRAZIL

    -6%

    2013

    7,3

    17%

    2000

    7,7

    20% -23%

    2013

    2,8

    11%

    2000

    3,7

    14%

    -35%

    2013

    2,5

    8%

    2000

    3,8

    14%

    -11%

    2013

    4,3

    18%

    2000

    4,9

    21%

    +45%

    2013

    235,7

    31%

    2000

    162,2

    23%

    1) Including the construction sector

    2013

    +45%

    13,8

    2000

    9,5

    14%

    13%

    10% Share of manufacturing sectors employees on total employment

    Source: Eurostat, Oxford Economic, National Bureau of Statistics China, Roland Berger Strategy Consultants analysis

  • 7 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Without a serious initiative towards reindustrialization, Europe risks being pulled into a vicious circle

    Source: Roland Berger

    The vicious circle of deindustrialization

    Loss of business

    Low returns on investment

    Lower investments

    Obsolescence of industrial assets

    Loss of price and non-price competitiveness 1

    2

    3 4

    5

    > Price and non-price competitiveness are therefore the problems to be addressed!

    Deindustrialization

    Loss of know-how and human capital

  • 8 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    > European reindustrialization represents a huge opportunity for Germany and Italy to champion the manufacturing relaunch

  • 9 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    European re-industrialization pulled by Germany and Italy, together the #2 global largest manufacturing exporter in terms of Value added

    Exporting Value added in manufacturing and world ranking

    3,0% 3,4% 4,2%

    13,8%7,8%

    7,7%

    12,9%

    10,2% 11,2%

    18,7%

    16,4%14,4%

    3,9%

    13,9%16,7%

    China

    2011

    100,0%

    45,8%

    2008

    100,0%

    48,3%

    1995

    100,0%

    47,7%

    South Korea

    Japan

    US

    Germany-Italy

    RoW

    #1

    #3

    #2

    #4

    #5

    Rank

    Value added share of the top five exporting clusters in manufacturing [1995 – 2011; %]

    p.p. change '95-'09

    +12.8 p.p.

    -1.7 p.p.

    -6.1 p.p.

    +1.2 p.p.

    -4,3 p.p.

    -1.9 p.p.

    Source: Centro Studi Confindustria estimates based on WIOD data; RB Analysis

  • 10 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    25%

    21%

    43%

    10

    20

    30

    40

    50

    60

    70

    2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

    36%

    Germany and Italy largely dependent on manufacturing export, accounting for more than 90% of total exports of goods

    Italy Germany

    Export of goods - Total1) and manufactured goods2) [2005 – 2013]

    Source: Eurostat; RB Analysis

    1) Does not include export of services 2) Includes Food, drinks and tobacco, Mineral fuels, lubrificants and related materials, Chemical and related products, Machinery and transport equipment and Other manufactured goods

    96% 96%

    96%

    97%

    80

    90

    100

    2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

    Total Exports of Goods as % of GDP Export of Manuf. Goods as % of Total Exports of Goods

  • 11 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Germany and Italy occupy the export podium in almost all manufacturing sectors

    Ranking based on sector export value added share [2011; %]

    SECTOR

    Food, beverages and tobacco

    Textiles and clothes

    Leather and accessories

    Wood

    Paper and printing

    Coke and petroleum products

    Chemicals products

    Rubber products and plastic

    Processing of non metallic minerals

    Basic metals and processing

    Machinery and equipment

    Electrical and optical appliances

    Transport

    Other manufacturing

    1st

    China

    China

    China

    China

    USA

    USA

    China

    China

    China

    China

    Germany

    China

    Japan

    China

    2nd

    USA

    Italy

    Italy

    Germany

    Germany

    Russia

    Germany

    Germany

    Germany

    Germany

    China

    USA

    Germany

    USA

    3rd

    Netherlands

    Turkey

    France

    Canada

    China

    China

    USA

    Japan

    Japan

    Japan

    USA

    Germany

    USA

    Germany

    Source: Centro Studi Confindustria estimates based on WIOD data; RB Analysis

  • 12 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    German and Italian economies are strictly linked in terms of mutual trading

    %

    2013

    26% 25%

    2005 2011 2001 2009 2007 2003

    Italy’s exports to GER as a share of exports to G10

    Source: Centro Studi Confindustria calculations based on Comtrade; RB Analysis

    1) Belgium, Canada, France, Germany, Japan, Italy, Netherlands, Sweden, Switzerland, US, UK 2) After Netherlands, France and US

    Italy's manufacturing EXPORT to Germany as a share of total manufacturing exports to G101) [2000-2013]

    %

    2011 2007 2001 2005 2009 2013

    15%

    2003

    13%

    Germany's manufacturing IMPORT from Italy as a share of total manufacturing imports from G101) [2000-2013]

    Germany’s imports from ITA as a share of imports from G10

    Germany 1st partner for Italy Italy 4th partner2) for Germany

  • 13 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Italy and mainly Germany are progressively more dependent on foreign demand and therefore more exposed to systemic risks

    Italy's manufacturing value added Germany's manufacturing value added

    National Manufacturing Value added generation by country demand [1995 – 2011; %]

    56% 54% 53% 49% 46%

    7%

    6%

    37% 40% 42% 46% 47%

    100

    5%

    2011 2008

    100

    5%

    100 100

    2000

    100

    2005 1995

    6%

    Rest of the World Germany Italy

    52%41%

    32% 27% 28%

    45%54%

    64% 69% 68%

    2008

    4% 5%

    100

    2000

    100

    5%

    1995

    100

    4%

    100

    2005

    5%

    100

    2011

    Foreign demand

    Foreign demand

    Source: Centro Studi Confindustria estimates based on WIOD data; RB Analysis

  • 14 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Italy is becoming more a supplier and Germany more a client along the Global Value Chain

    80

    85

    90

    95

    100

    105

    110

    115

    120

    125

    130

    135

    140

    145

    2010 2005 2000 1995

    Supplier1) & Client2) perspective [1995 – 2011]

    80

    90

    100

    110

    120

    130

    140

    150

    160

    170

    180

    2010 2005 1995 2000

    1) National value added deriving from foreign exports of final goods [% of national VA] 2) Foreign value-added from national exports of final goods [% of national VA]

    Supplier Perspective [1995 = Base 100] Client Perspective [1995 = Base 100]

    Source: Centro Studi Confindustria estimates based on WIOD data; RB Analysis

    Weight of national intermediate product on a foreign final product

    Weight of foreign intermediate product on a national final product

  • 15 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    German and Italian participation in the global value chains has increased since 1995 both as supplier and client

    Total participation in global value chains – Manufacturing [1995 – 2011]

    Germany

    0

    10

    20

    30

    +1%

    +28%

    2010 2009 2008 2011 2007 2000 2006 2005 1995

    0

    10

    20

    30

    2000 2007 2008

    +39%

    2005 2011 1995 2010 2006

    -1%

    2009

    Client perspective Supplier perspective

    Italy

    Source: Centro Studi Confindustria estimates based on WIOD data; RB Analysis

  • 16 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    > "Industry 4.0" revolution enhances Innovation and Education relevance

  • 17 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Overview over the four Industrial Revolutions

    Industry 4.0: the new frontier of the re-industrialization

    Source: DFKI, Roland Berger

    … and offers enormous opportunities, but kills the non-innovators!

    Impact of each Revolution

    > Introduction of new products and means of producing existing ones

    > Disruption of the competitive status quo (both within and between countries and enterprises)

    > New requirements to workforce and infrastructure

    new winners, new losers!

    through the introduction of mechanical production facilities with the help of water and steam power

    through the introduction of a division of labor and mass production with the help of electrical energy

    through the use of electronic an IT systems that further automate production

    through the use of cyber-physical systems

    Degree of complexity

    1800 1900 2000 Today

    1. 2. 3. 4. 4

    3

    2

    1

    From Industry 1.0 to Industry 4.0

    First mechanical loom

    1784

    First assembly line Cincinnati slaughter houses

    1870

    First programm-able logic controller (PLC), Modicon 084

    1969

  • 18 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Industry 4.0 needs to share common understanding at least among our countries

    Source: Bitkom, Fraunhofer

    Key aspects around Industry 4.0

    > Real and virtual world growing together (humans, machines, technologies, Internet)

    > Providers of infrastructure: provide supporting structures and services, e.g.

    cloud computing or storage for Big Data (e.g. TelCos, Cisco, Amazon) > Industrial users: Globally operating manufacturers such as VW or BASF. > Providers of technologies: provide key technologies for production such as

    collaborating robots or remote maintenance systems

    > Via intelligent, horizontal and vertical linking-up

    > Individualized or mass customized products > Highly flexible production > Integration of customers and value adding partner

    into value creation > Coupling of production and high-value services > Cost and efficiency benefits and quality improvements

    What?

    Who?

    How?

    Why?

  • 19 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    The Industry 4.0 ecosystem – A set of technologies and skills about to interconnect and disrupt business

    The Industry 4.0 ecosystem

    Source: Roland Berger

    SUPPLIERS

    CLUSTER OF SUPPLIERS

    CLUSTER OF PLANTS

    PLANT OF THE FUTURE B

    PLANT OF THE FUTURE A

    3D PRINTING / ADDITIVE MANUFACTURING

    SENSORS

    NANOTECHNOLOGY / ADVANCED MATERIALS

    > Zero default / deviation

    > Reactivity > Traceability > Predictability

    > Scrap elimination > Mass customization > Rapid prototyping

    > Smart value added products > Technical differentiation > Connectivity

    ROBOT

    CLOUD COMPUTING

    > Stronger protection for internet based manufacturing

    > Technology products with longer life cycle

    CYBER SECURITY > Give sense to complexity > Creativity > Collaborative manufacturing

    > Cyber Physical Systems (CPS) > Numerical command

    – Full automation – Totally interconnected systems – Machine to machine communication

    LOGISTICS 4.0

    > Fully integrated supply chain

    > Interconnected systems > Perfect coordination

    BIG DATA

    ADVANCED MANUFACTURING

    SYSTEMS

    CLIENTS

    AUTONOMOUS VEHICLE

    > Customer & marketing intimacy

    > Flexibility > Perfect match with customer's

    needs with production mass efficiency

    > On demand manufacturing

    MASS CUSTOMIZATION

    INTERNET OF THINGS

    > Object tagging > Internet-object

    communication via low power radio

    > Real time data capture > Optimized stocks > Reduced wastes

    > Real time - Autonomy - Productivity

    > Full transparency on data reporting

    > Flow optimization > Increased security > Lower costs

    RESOURCES OF THE FUTURE

    WIND ALTERNATIVE / NON CONVENTIONAL SOLAR GEOTHERMIC

    > Clean and renewable energies everywhere

    > Energy Storage > Alternative raw materials

  • 20 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Industry 4.0 represents for Germany and Italy an opportunity to lead the European re-industrialization on new basis

    Benefits, opportunities and challenges of Industry 4.0 innovation

    Benefits > Opportunity to relocate production from low labor cost economies (changes in comparative advantage)

    > Develop and implement technologies of the future

    > Build necessary computing power and communications bandwidth

    > Build interfaces with legacy industries

    > Train highly qualified labor force/STEM graduates

    > Anticipate possible employment impact

    > Ensure data protection and security

    > More interconnection between companies within the value chain

    > More flexibility in production

    > Reduced lead times

    > Easier, even automatic customization

    > Easier tracking of production and customers (big data)

    Opportunities/challenges

    Source: Roland Berger

  • 21 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    > German and Italian Innovation and Education as boosters of the re-industrialization through Industry 4.0

  • 22 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Industry 4.0 will change the traditional concept of R&D spending – a huge opportunity both for Germany and Italy

    Size = relative R&D spending

    R&D spending as percentage of GDP

    Sci

    enti

    sts/

    eng

    inee

    rs p

    er 1

    mill

    ion

    inh

    abit

    ants

    Comparison of R&D spending and the number of scientists/engineers (2013)

    Source: R&D Magazine

    Traditional R&D New R&D

    > New R&D will be measured by its transfer intensity to develop the new competencies of Industry 4.0

    USA

    Japan

    China Poland

    8,000

    7,000

    6,000

    5,000

    4,000

    3,000

    2,000

    1,000

    0 0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5

    Austria

    Switzerland

    Belgium

    Portugal

    Denmark

    Sweden

    Italy

    France

    Finland

    Norway

    Netherlands

    Spain

    India

    Germany

    Ireland

  • 23 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Future competitiveness depending on innovative interconnection and positioning on the strategic junction along the value chain

    Traditional R&D KPIs

    Technological innovation

    > Patents' application for 1 mln inhabitants [# patents]

    > University – Companies collaboration in R&D [Scale from 1 – low to 7 – high]

    > Private spending on R&D [% of GDP]

    0 - 100 patents 100 - 200 patents

    1.0 - 4.5 4.5 – 7.0

    0% - 1.5% 1.5% - 3%

    Additional R&D KPIs [selection]

    China

    Italy

    Spain

    UK

    France

    Germany

    Japan

    US

    China

    Italy

    France

    Spain

    Germany

    UK

    Japan

    US

    China

    Italy

    France

    Spain

    UK

    Germany Japan

    US

    Virtualization of work processes

    Level of value added and value chain

    complexity

    Technology disruption ("game changer")

    Ressource efficiency of core processes

    Source: Eurostat, World Economic Forum

  • 24 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Education plays a key role in new skills generation: more international, collaborative, high-tech and product-oriented competencies

    Research institutes and universities in Germany and Italy

    Institution Location Main research areas

    > 67 institutes, each focusing on different fields of applied science

    > HQ in Munich

    > Fraunhofer Society

    > 83 research institutes focusing on natural, life and social sciences

    > HQ in Munich

    > Max Planck Society

    > Engineering and natural sciences, incl. biology, chemistry, physics

    > Karlsruhe > Karlsruhe Institute of Technology

    > Natural sciences, engineering, life sciences (e.g. nutrition, biotech., bioinformatics, medicine)

    > Munich > Technische Universität München

    Institution Location Main research areas

    > Public organization for scientific and technological research

    > HQ in Rome > Consiglio Nazionale delle ricerche (CNR)

    > Aeronautics, biotechnology, nanotechnologies, physics, mathematics

    > Milan > Politecnico di Milano

    > Coordinating institution for nuclear, particle and astroparticle physics

    > Rome > National Institute for Nuclear Physics

    > Mathematics, physical sciences, information and communication, engineering, earth sciences, life sciences

    > Padova > University of Padova

    Source: Roland Berger

  • 25 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Industry 4.0 implies new skills and more collaborative and cross-cultural competencies to work in network environment sustainably

    > Group of techniques using in particular 3D computer aided design data to rapidly and efficiently turn innovative ideas into scale models

    RAPID PROTOTYPING

    > Automatic identification method, relying on storing and remotely retrieving data using devices called RFID tags or transponders

    RADIO FREQUENCY IDENTIFICATION (RFID)

    > Connection of machines, work pieces and systems, to create intelligent networks along the entire value chain that can control each other autonomously

    PLANTS SUPER-CONNECTION

    > A process of making a three-dimensional solid object of virtually any shape from a digital model

    > Allows customizable,one-off production with virtually no waste

    3-D PRINTING (or ADDITIVE MANUFACTURING)

    > Technologies, processes and standards (ISO 27001) enabling organizations to protect computers, networks and data from unauthorized access

    CYBERSECURITY

    > Refers to data so large, complex or rapid that it is difficult to process using traditional database and software techniques

    BIG DATA

    > The capacity to share computing resources –typically through the Internet – rather than having local servers or personal devices to handle applications

    CLOUD COMPUTING

    > Real-world environment digitally enhanced by computer-generated sensory input such as sound, video, graphics or GPS data

    AUGMENTED REALITY

    > Technology dealing with the design, construction, operation, and application of robots in order to improve productivity, product quality and worker safety

    ROBOTICS

    DIGITIZATION

    Overview of Industry 4.0 new skills [selection]

    Source: Roland Berger

  • 26 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Vocational education and training in Germany

    Production site – 75% of time

    Classroom lesson – 25% of time

    Key remarks

    > 3-4 Days a week

    Therefore, education system should be dynamic and adaptive to the rapidly changing needs of the labour market – Germany case

    > 70% of young labour force comes from Vocational school

    > Remuneration1) for the whole training period

    > At the end of training several options available:

    – Starting a career

    – Going to college / university

    – Going back to classroom after a few years of work to acquire the title of Master Technician

    > 1-2 Days a week Teaching of theoretical contents

    Labour Market

    +

    Master - Technician

    College / University

    Student's age

    Vocational school

    10 - 15 yrs. old

    > 5 years professional studies

    > After General School full-time vocational training is a common choice

    > One year prevocational training to prepare for full time training

    General School

    15 - 18 yrs. old

    Source: euVETsupport, Eurocultura, IZA – Institute for the Study of Labor, Roland Berger

    1) Monthly remuneration between EUR 400 k and EUR 900 k, depending on job

  • 27 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    > Options available

  • 28 141009_RBSC_Confindustria-BDI.pptx

    Options available

    > Industrial policies at UE and single country level should embrace Industry 4.0 concept to re-gain competitiveness

    > Government incentives should be oriented to stimulate the value chain reorganization, based on risk and value created redistribution – the positioning along the value chain is fundamental

    > Italian firms granularity represents a huge opportunity to create an interconnected industrial system, both along the value chain and within the factory

    > Italy has the opportunity to achieve a competitive advantage as, starting from scratch, it can shortly adapt and evolve its own educational system in order to shape Industry 4.0 new skills and competencies

    > Germany and Italy have the chance to enhance their competitiveness through Industry 4.0 by leveraging their economies complementarity – opportunity to set up an Industry 4.0 pilot project on specific value chains controlled by the two countries

    > German R&D platform (R&D spending, university collaboration and patents application) can be leveraged by Italy to narrow the innovation gap

    CSantarelliCrapelli_Intervento.pdf

  • Pag 4

    Il 54% investe in innovazione più del 5% del fatturato e oltre il 25% investe il 10%.

    Gli investimenti riguardano innovazione di prodotto, di processo e di lean management.

    Dall’Osservatorio sulla Competitività delle PMI della SDA Bocconi si evince che dal 2007 al 2013

    abbiamo perso circa 9 mila imprese. Le altre con fatturati compresi fra i 5 e i 50 milioni di euro

    sono circa 47mila e di queste circa 20mila sono aziende con i fondamentali a posto,

    potenzialmente solide e solvibili.

    Dobbiamo scommettere su queste imprese. Con un fatturato ad oggi di 400 miliardi di euro

    esse potranno, con strumenti e stimoli appropriati, arrivare a raddoppiarlo.

    La Proposta “PMI Innovative” si articola in due punti:

    1) modificare la normativa fiscale relativa agli ammortamenti prevedendo un’aliquota di

    ammortamento variabile con possibilità di portarla al 100% per le spese in ricerca e

    innovazione e anche per i costi delle tecnologie ad altissimo profilo innovativo. Si

    eleverebbe così il potenziale innovativo delle PMI e emergerebbero attività che spesso

    non vengono capitalizzate;

    2) garantire un accesso prioritario a fondi/finanziamenti europei, nazionali e regionali e

    alle agevolazioni automatiche, in primis al credito di imposta per ricerca e

    innovazione, alle PMI innovative identificabili attraverso requisiti come la spesa in

    R&S, il numero di brevetti o ricercatori. Bisogna prevedere altresì agevolazioni per gli

    investitori e i Private Equity che scommettono su di loro.

    Per fare questo è fondamentale il fattore tempo, non possiamo più permetterci di perdere

    terreno combattendo su costi e volumi. Dobbiamo invece accettare e vincere la sfida della

    qualità e dell’innovazione. Dobbiamo puntare sul manifatturiero avanzato attraverso le “Key

    Enabling Technologies” come micro/nanoelettronica, nanotecnologia, fotonica, materiali

    avanzati, biotecnologia industriale e tecnologie di produzione avanzate.

    Oggi Italia e Germania rappresentano il più grande ecosistema di business europeo: le imprese

    italiane forniscono quella “innovazione variabile” tipica della nostra PMI generando il 13%

    delle nostre esportazioni. Dobbiamo incrementare la partecipazione a questi ecosistemi.

    Rilanciamo la proposta di sviluppare piattaforme di collaborazione industriale che riuniscano

    settori e territori italiani e tedeschi.