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LYON AOSTA TORINO GENOVA MARSEILLE Chambéry Annecy Gap Digne Nice Avignon Valence Grenoble Bourg en Bresse Biella Vercelli Alessandria Asti Savona Toulon Liguria Piemonte Provence-Alpes-Côte d’Azur Rhône-Alpes Valle d’Aosta Cantone Ticino Cantone Vallese Imperia Cuneo I sentieri della libertà La Brigata Rosselli dedicato a Nuto Revelli La Memoria delle Alpi La Mémoire des Alpes Gedächtnis der Alpen ma i partigiani riuscirono a infliggere forti perdite ai nazisti. Dopo il combattimento i partigiani si spostarono a Bagni di Vinadio, dove cominciarono a presentarsi i primi problemi di rifornimenti alimentari. I partigiani ripresero la marcia e all’alba raggiunsero il rifugio Migliorero, ma le condizioni peggiorarono: i viveri erano scarsi e arrivavano sempre più uomini disarmati dalla valle Stura. Il 22, dopo due giorni di sosta, nella notte ricominciò il cammino fino ai boschi di Callieri, dove si contarono: erano circa 400 uomini, dei quali però appena un quarto sarebbe stato in grado di sostenere un combattimento. Il 24 agosto raggiunsero finalmente il santua- rio di Sant’Anna di Vinadio dove gli uomini malati e i meno moti- vati a continuare lasciarono la brigata. Così, dopo una notte passata nel santuario, la brigata «Carlo Rosselli» poté ripartire per il Colle della Lombarda: erano rimasti in 250. Dietro di loro i tedeschi risalivano la valle Stura, ma passa- to il colle della Lombarda i partigiani poterono sostare a Mollières dove dovettero decidere se andare in Italia o in Francia. Nuto Revelli avrebbe voluto che la scelta fosse per il nostro paese, ma la maggioranza volle la Francia: così la Brigata Rosselli il 28 ago- sto raggiunge Isola, come scrive Nuto Revelli, «con i tedeschi vici- ni e i maquis lontani a Plan du Var e Nizza». Dopo il rastrellamento tedesco che il 12 gennaio 1944 aveva fatto ripiegare i partigiani dalle postazioni di Paralup e di San Matteo, le bande partigiane si andarono ridistribuendo nella Valle Stura. La valle rappresentava uno dei luoghi strategici dell’intero arco alpino meridionale soprattutto per i collegamenti con la Francia attraverso il colle della Maddalena. Così dalla prima banda “Italia libera” nei mesi successivi si costituirono diversi distaccamenti: a Paralup rimase la 1ª banda con Giuseppe Vento ed Ezio Aceto; Ettore Rosa diede origine alla 2ª banda con un’ottantina di uomi- ni, attestandosi sopra Rialpo di Demonte presso la località il “Fortino”; Aldo Quaranta si spostò con la 3ª banda in Valle Gesso presso Andonno; infine nel marzo Nuto Revelli, che era arrivato a Paralup l’11 febbraio, si spostò con 70 uomini nel vallone dell’Arma sopra Demonte, costituendo la 4ª banda. L’organizzazione delle formazioni Italia Libera trasformò un lungo tratto della valle Stura in una valle occupata dai partigiani e, come spesso accadde nella guerra di liberazione, la popolazione civile collaborò con le bande tanto che, come ricorderà Nuto Revelli, la gente della valle Stura «considera la propria terra staccata dalla pianura, una cosa a sé, ormai libera, da difendere perché resti così». Un posto di blocco al ponte dell’Olla segnalava l’inizio della zona libera partigiana ed era presidiato da carabinieri - partigia- ni, mentre a Gaiola uno sbarramento trasversale mostrava la forza delle bande partigiane. In tutto questo lavoro ebbe un ruolo importante Dante Livio Bianco. Nell’agosto 1944 si modificarono tutti gli scenari di guerra e la valle Stura ne rimase pienamente coinvolta. Il 15 di quel mese infatti gli americani sbarcarono in Provenza ed i partigiani spe- rarono che un corpo di spedizione si dirigesse verso l’Italia, invece furono i tedeschi a muoversi per primi verso la Francia. Cominciarono proprio dalla valle Stura che con il valico della Maddalena rappresentava una delle principali vie di comunicazio- ne fra Italia e Francia. Dall’8 agosto Nuto Revelli aveva preso la direzione della brigata «Carlo Rosselli», il cui comando era a Demonte e che era costitui- ta da circa 600 uomini. Dieci giorni dopo, i tedeschi cominciarono l’attacco alla valle e Nuto Revelli predispose la sistemazione del caposaldo di Pianche e raccolse gli uomini che avevano risalito la valle facendo saltare i ponti dietro di sé. Nella giornata del 20 ini- ziò il vero e proprio attacco tedesco alle postazioni di Pianche, La Memoria delle Alpi è una rete ecomuseale transfrontaliera dedi- cata al territorio alpino ed alla sua storia. Questa rete è il prodotto di un progetto Interreg Italia-Francia-Svizzera che arriverà a compi- mento a fine settembre 2006. In provincia di Cuneo si intrecciano 43 “sentieri della Libertà”, segnalati sul territorio, che ripercorrono i passi della persecuzione razziale, della seconda guerra mondiale e della Resistenza, per recu- perarne e valorizzarne la memoria storica. Dieci Centri-Rete: Cuneo – Bastia - Borgo San Dalmazzo - Boves – Dronero – Ormea - Roccabruna - Somano – Sambuco – Verzuolo, dispongono di spazi, attrezzature, iniziative, materiali, che offrono ai 43 percorsi i contenuti della storia e consentono di rivivere, con la mente e col cuore, pensieri, progetti, scelte, sentimenti ed emo- zioni dei protagonisti. Per saperne di più sulle realizzazioni consulta anche: www.memoriadellealpi.net www.memoiredesalpes.net www.gedachtnisderalpen.net www.isentieridellaliberta.it Medaglia d'oro al Valore Civile La brigata Rosselli – dedicato a Nuto (CN 18 P3) camminare nella storia Tipografia Subalpina snc - Cuneo Testi: Michele Calandri e Paolo Giaccone Immagini: Andrea Galliano e Ist. Stor. della Resistenza e della Soc. Contemp. in Provincia di Cuneo Progetto Grafico: Phoenix Cartografia: Realizzazione Blu Edizioni srl - Torino Nuto Revelli comandante della brigata «Carlo Rosselli» con “Wolf” Cundari. Auron, Francia, 12 settembre.

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AlessandriaAsti

Savona

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Liguria

Piemonte

Provence-Alpes -Côte d’Azur

Rhône-Alpes

Valle d’Aosta

CantoneTicino

CantoneVallese

Imperia

Cuneo

I sentieri della libertà

La Brigata Rosselli

dedicato a Nuto Revelli

La Memoria delle AlpiLa Mémoire des AlpesGedächtnis der Alpen

ma i partigiani riuscirono a infliggere forti perdite ai nazisti. Dopo

il combattimento i partigiani si spostarono a Bagni di Vinadio,

dove cominciarono a presentarsi i primi problemi di rifornimenti

alimentari.

I partigiani ripresero la marcia e all’alba raggiunsero il rifugio

Migliorero, ma le condizioni peggiorarono: i viveri erano scarsi e

arrivavano sempre più uomini disarmati dalla valle Stura. Il 22,

dopo due giorni di sosta, nella notte ricominciò il cammino fino ai

boschi di Callieri, dove si contarono: erano circa 400 uomini, dei

quali però appena un quarto sarebbe stato in grado di sostenere

un combattimento. Il 24 agosto raggiunsero finalmente il santua-

rio di Sant’Anna di Vinadio dove gli uomini malati e i meno moti-

vati a continuare lasciarono la brigata.

Così, dopo una notte passata nel santuario, la brigata «Carlo

Rosselli» poté ripartire per il Colle della Lombarda: erano rimasti

in 250. Dietro di loro i tedeschi risalivano la valle Stura, ma passa-

to il colle della Lombarda i partigiani poterono sostare a Mollières

dove dovettero decidere se andare in Italia o in Francia. Nuto

Revelli avrebbe voluto che la scelta fosse per il nostro paese, ma

la maggioranza volle la Francia: così la Brigata Rosselli il 28 ago-

sto raggiunge Isola, come scrive Nuto Revelli, «con i tedeschi vici-

ni e i maquis lontani a Plan du Var e Nizza».

Dopo il rastrellamento tedesco che il 12 gennaio 1944 aveva fatto

ripiegare i partigiani dalle postazioni di Paralup e di San Matteo,

le bande partigiane si andarono ridistribuendo nella Valle Stura.

La valle rappresentava uno dei luoghi strategici dell’intero arco

alpino meridionale soprattutto per i collegamenti con la Francia

attraverso il colle della Maddalena. Così dalla prima banda “Italia

libera” nei mesi successivi si costituirono diversi distaccamenti: a

Paralup rimase la 1ª banda con Giuseppe Vento ed Ezio Aceto;

Ettore Rosa diede origine alla 2ª banda con un’ottantina di uomi-

ni, attestandosi sopra Rialpo di Demonte presso la località il

“Fortino”; Aldo Quaranta si spostò con la 3ª banda in Valle Gesso

presso Andonno; infine nel marzo Nuto Revelli, che era arrivato a

Paralup l’11 febbraio, si spostò con 70 uomini nel vallone

dell’Arma sopra Demonte, costituendo la 4ª banda.

L’organizzazione delle formazioni Italia Libera trasformò un lungo

tratto della valle Stura in una valle occupata dai partigiani e, come

spesso accadde nella guerra di liberazione, la popolazione civile

collaborò con le bande tanto che, come ricorderà Nuto Revelli, la

gente della valle Stura «considera la propria terra staccata dalla

pianura, una cosa a sé, ormai libera, da difendere perché resti

così». Un posto di blocco al ponte dell’Olla segnalava l’inizio della

zona libera partigiana ed era presidiato da carabinieri - partigia-

ni, mentre a Gaiola uno sbarramento trasversale mostrava la forza

delle bande partigiane. In tutto questo lavoro ebbe un ruolo

importante Dante Livio Bianco.

Nell’agosto 1944 si modificarono tutti gli scenari di guerra e la

valle Stura ne rimase pienamente coinvolta. Il 15 di quel mese

infatti gli americani sbarcarono in Provenza ed i partigiani spe-

rarono che un corpo di spedizione si dirigesse verso l’Italia,

invece furono i tedeschi a muoversi per primi verso la Francia.

Cominciarono proprio dalla valle Stura che con il valico della

Maddalena rappresentava una delle principali vie di comunicazio-

ne fra Italia e Francia.

Dall’8 agosto Nuto Revelli aveva preso la direzione della brigata

«Carlo Rosselli», il cui comando era a Demonte e che era costitui-

ta da circa 600 uomini. Dieci giorni dopo, i tedeschi cominciarono

l’attacco alla valle e Nuto Revelli predispose la sistemazione del

caposaldo di Pianche e raccolse gli uomini che avevano risalito la

valle facendo saltare i ponti dietro di sé. Nella giornata del 20 ini-

ziò il vero e proprio attacco tedesco alle postazioni di Pianche,

La Memoria delle Alpi è una rete ecomuseale transfrontaliera dedi-cata al territorio alpino ed alla sua storia. Questa rete è il prodottodi un progetto Interreg Italia-Francia-Svizzera che arriverà a compi-mento a fine settembre 2006.In provincia di Cuneo si intrecciano 43 “sentieri della Libertà”,segnalati sul territorio, che ripercorrono i passi della persecuzionerazziale, della seconda guerra mondiale e della Resistenza, per recu-perarne e valorizzarne la memoria storica. Dieci Centri-Rete: Cuneo – Bastia - Borgo San Dalmazzo - Boves –Dronero – Ormea - Roccabruna - Somano – Sambuco – Verzuolo,dispongono di spazi, attrezzature, iniziative, materiali, che offronoai 43 percorsi i contenuti della storia e consentono di rivivere, conla mente e col cuore, pensieri, progetti, scelte, sentimenti ed emo-zioni dei protagonisti.

Per saperne di più sulle realizzazioni consulta anche: www.memoriadellealpi.netwww.memoiredesalpes.netwww.gedachtnisderalpen.netwww.isentieridellaliberta.it

Medaglia d'oro al Valore Civile

La brigata Rosselli – dedicato aNuto (CN 18 P3)

camminare nella storia

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c -

Cun

eo

Testi: Michele Calandri e Paolo GiacconeImmagini: Andrea Galliano e Ist. Stor. della Resistenza

e della Soc. Contemp. in Provincia di CuneoProgetto Grafico: PhoenixCartografia: Realizzazione Blu Edizioni srl - Torino

Nuto Revelli comandante della brigata «Carlo Rosselli» con “Wolf”Cundari. Auron, Francia, 12 settembre.

LA BRIGATA ROSSELLI - CN 18 P3Pianche - Bagni di Vinadio - Rif. Migliorero - S. Bernolfo - Borgata Calleri - Santuario di S. Anna diVinadio - Colle della Lombarda - (Molliéres)

Dislivello: m.2000 al Santuario di S.Anna di Vinadiom. 2400 al Colle della Lombarda

Modalità di percorrenza: a piediTempi di percorrenza: h. 10 da suddividere in tappeDifficoltà: Escursionisti esperti

Individuazione su mappa: - CAF e CAI (a cura di): Alpes sans frontières/ Alpi

senza frontiere, Istituto Geografico Militare Firenze 2000, n.5-6

- Carta dei sentieri e dei rifugi n° 7 “ Valli Maira-Grana - Stura”, Istituto Geografico Centrale, scala 1:50.000

CENTRO RETE DI RIFERIMENTO:Centro di Documentazione SambucoVia Umberto I, 50/a - Sambuco.Tel. 0171 955555

le Musée de la Résistance AzuréenneNice la Plaine 1- Bât A2Boulevard Maurice Slama06 200 NiceTel. / Fax : 04.93.81.15.96http://resistance.azur.free.fr

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA: Istituto Storico della Resistenza e della SocietàContemporanea in provincia di CuneoC.so Nizza, 21 - Cuneotel. 0171 603636 e-mail: [email protected]: www.cuneo.net/istituto-resistenza/Orario di apertura: lunedì - giovedì 8,30-12,30 / 14,30-18,00;

venerdì 8,30-12,30

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