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1 CAPITOLATO DI CO-PROGETTAZIONE E GESTIONE DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (S.A.D.) E DI INTERVENTI VOLTI AL SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITA’ LINEE GUIDA DEI PROGETTI PER LA CO-PROGETTAZIONE 1) CONTESTO PROGETTUALE La dimensione pubblica dei servizi visti nell’ottica della sussidiarietà E’ ormai ampiamente evidente e condiviso il fatto che il modello di welfare tradizionale, centrato sull’intervento dello Stato, non è più possibile ed adeguato per una pluralità di ragioni: socio- demografiche, economiche, organizzative e culturali. Ugualmente ampio e trasversale è il consenso sul fatto che la sussidiarietà possa rappresentare un valido criterio per affrontare la complessità delle problematiche sociali; è infatti inevitabile che entri in gioco la pluralità dei soggetti del terzo settore e che vengano riconosciute e sostenute le iniziative che sorgono dalle diverse forze sociali, pur nella consapevolezza che le risorse pubbliche continuano a rappresentare il principale e indispensabile canale di finanziamento del sistema dei servizi e degli interventi sociali. In questa visione l’ente pubblico ha la responsabilità di amministrare le risorse finanziarie pubbliche assicurando efficienza, responsabilità e scelta, quindi crescita ed equità. Esercita, con capacità di leadership, la funzione di regolatore attraverso regole che aiutino la capacità di sviluppo delle persone e coniughino libertà e responsabilità. L’organizzazione del privato sociale deve essere caratterizzata da efficienza, attenzione al risultato in termini di efficacia per il benessere e la soddisfazione dell’utente, equità intesa come capacità di intervento a favore di gruppi sociali svantaggiati. L’esperienza della co-progettazione si colloca nella direzione del welfare sussidiario, di natura promozionale, fondato sulla responsabilità sociale e sull’esercizio comune della “funzione pubblica”. I servizi a sostegno della domiciliarità per anziani e soggetti in condizione di fragilità sociale della città di Bergamo: tra passato, presente e futuro L’impegno dell’Amministrazione comunale nei confronti delle persone anziane prende avvio nel 1966 con l’istituzione del Servizio di Assistenza Domiciliare (S.A.D.) per aiutare gli anziani soli, con redditi minimi, nel disbrigo delle attività domestiche, conferendo l’incarico a due collaboratrici familiari. Nel corso degli anni, in relazione al progressivo incremento della domanda e all’evolversi dei bisogni della popolazione anziana, si è proceduto a un consistente incremento del numero del personale addetto e, soprattutto, sono state apportate rilevanti modifiche ai contenuti delle prestazioni offerte, ridefinendo gli obiettivi del S.A.D. nella direzione di una maggior tutela della persona anziana al proprio domicilio. A tal fine, sono state programmate prestazioni diversificate per la cura della persona, l’aiuto domestico, l’assistenza sociale, la tutela igienico-sanitaria e l’integrazione sociale. A partire dal 1983, per ampliare il Servizio, l’Amministrazione ha integrato il personale dipendente con operatori di cooperative convenzionate, secondo l’allora legislazione vigente, che richiedeva la promozione delle collaborazioni con le forze del privato sociale, attivando risorse della società civile e sviluppando forme di solidarietà. Tale collaborazione ha

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CAPITOLATO DI CO-PROGETTAZIONE E GESTIONE DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (S.A.D.) E DI INTERVENTI VOLTI AL SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITA’

LINEE GUIDA DEI PROGETTI PER LA CO-PROGETTAZIONE 1) CONTESTO PROGETTUALE

La dimensione pubblica dei servizi visti nell’ottica della sussidiarietà

E’ ormai ampiamente evidente e condiviso il fatto che il modello di welfare tradizionale, centrato sull’intervento dello Stato, non è più possibile ed adeguato per una pluralità di ragioni: socio-demografiche, economiche, organizzative e culturali. Ugualmente ampio e trasversale è il consenso sul fatto che la sussidiarietà possa rappresentare un valido criterio per affrontare la complessità delle problematiche sociali; è infatti inevitabile che entri in gioco la pluralità dei soggetti del terzo settore e che vengano riconosciute e sostenute le iniziative che sorgono dalle diverse forze sociali, pur nella consapevolezza che le risorse pubbliche continuano a rappresentare il principale e indispensabile canale di finanziamento del sistema dei servizi e degli interventi sociali. In questa visione l’ente pubblico ha la responsabilità di amministrare le risorse finanziarie pubbliche assicurando efficienza, responsabilità e scelta, quindi crescita ed equità. Esercita, con capacità di leadership, la funzione di regolatore attraverso regole che aiutino la capacità di sviluppo delle persone e coniughino libertà e responsabilità. L’organizzazione del privato sociale deve essere caratterizzata da efficienza, attenzione al risultato in termini di efficacia per il benessere e la soddisfazione dell’utente, equità intesa come capacità di intervento a favore di gruppi sociali svantaggiati. L’esperienza della co-progettazione si colloca nella direzione del welfare sussidiario, di natura promozionale, fondato sulla responsabilità sociale e sull’esercizio comune della “funzione pubblica”. I servizi a sostegno della domiciliarità per anziani e soggetti in condizione di fragilità sociale della città di Bergamo: tra passato, presente e futuro L’impegno dell’Amministrazione comunale nei confronti delle persone anziane prende avvio nel 1966 con l’istituzione del Servizio di Assistenza Domiciliare (S.A.D.) per aiutare gli anziani soli, con redditi minimi, nel disbrigo delle attività domestiche, conferendo l’incarico a due collaboratrici familiari. Nel corso degli anni, in relazione al progressivo incremento della domanda e all’evolversi dei bisogni della popolazione anziana, si è proceduto a un consistente incremento del numero del personale addetto e, soprattutto, sono state apportate rilevanti modifiche ai contenuti delle prestazioni offerte, ridefinendo gli obiettivi del S.A.D. nella direzione di una maggior tutela della persona anziana al proprio domicilio. A tal fine, sono state programmate prestazioni diversificate per la cura della persona, l’aiuto domestico, l’assistenza sociale, la tutela igienico-sanitaria e l’integrazione sociale. A partire dal 1983, per ampliare il Servizio, l’Amministrazione ha integrato il personale dipendente con operatori di cooperative convenzionate, secondo l’allora legislazione vigente, che richiedeva la promozione delle collaborazioni con le forze del privato sociale, attivando risorse della società civile e sviluppando forme di solidarietà. Tale collaborazione ha

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consentito di reimpostare il servizio in modo più elastico, secondo i bisogni emergenti della collettività, ed di orientarlo come intervento di sostegno nei confronti sia del singolo in stato di bisogno sia delle famiglie che assistono persone anziane con grave compromissione dell’autonomia personale. Nel 1994 l’Amministrazione comunale ha istituito, nell’ambito del Settore Servizi Sociali, l’Unità Operativa Anziani e Famiglie quale struttura organizzativa avente come scopo la creazione, il raccordo, la promozione e lo sviluppo di una rete integrata di servizi e interventi differenziati (domiciliari, diurni, residenziali) in grado di far fronte alla complessità dei bisogni della popolazione anziana. Nello stesso anno è stato approvato dal Consiglio Comunale il Regolamento del S.A.D. che ha introdotto la partecipazione economica degli utenti al costo del servizio. Dal 2003 è stato applicato l’ISEE per determinare il costo orario a carico dell’utenza, fatta salva la fascia di esenzione per i meno abbienti e la previsione di agevolazioni dei richiedenti che presentano particolari condizioni di fragilità sociale ed economica. Al fine di ridefinire il servizio sia a livello progettuale che organizzativo-gestionale e migliorare la qualità delle prestazioni erogate al domicilio dei beneficiari, dal 1997 la gestione del S.A.D. è stata affidata a cooperative del Terzo settore mediante procedura di appalto-concorso. Nel corso di questi ultimi anni, le prestazioni ordinarie del Servizio sono state integrate con interventi innovativi, quali: - Progetto care-giver rivolto a nuclei che assistono il familiare fragile e non autosufficiente affetto da forme degenerative di demenza; - Progetto adulti in difficoltà rivolto a persone con problematiche di tipo psichiatrico o disagio comportamentale conseguente anche all’abuso di sostanze; - Progetto di custodia sociale a favore di persone anziane sole e di nuclei familiari in condizioni di fragilità momentanea che, per cause contingenti (malattia, infortunio, etc.) o di emergenza (dimissione ospedaliera, etc.), necessitano di un sostegno alla domiciliarità e di azioni di prossimità; - Gruppi di auto-mutuo aiuto rivolti a famiglie impegnate nel “lavoro di cura” per offrire spazi di sollievo e confronto. 2) NUOVI ORIENTAMENTI PROGETTUALI

In questi anni l’Amministrazione comunale ha rivolto una particolare attenzione alla persona anziana, sia per valorizzarla come risorsa per la comunità, sia per tutelarne le componenti più fragili. Ai sensi dell’art. 6 della L. 328/2000, il Comune si configura quale ente di riferimento e di coordinamento di tutte le attività sociali del territorio, nonché ente di promozione dello sviluppo sociale locale per l’affermazione del diritto di cittadinanza. In particolare, il Comune di Bergamo è sempre più impegnato ad assicurare un’ampia condivisione e partecipazione dei diversi soggetti alla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, mediante la valorizzazione e lo sviluppo di effettive strategie di rete. Tra gli obiettivi indicati dalla stessa legge, si evidenzia la necessità di garantire unitarietà al processo programmatorio per la promozione e la tutela della salute delle persone in condizioni di fragilità, mediante lo sviluppo di collaborazioni ed accordi tra enti locali ed enti operanti nell’ambito sanitario, finalizzati all’individuazione di strategie integrate di risposta ai bisogni sociali e sanitari. La vigente normativa in materia di servizi agli anziani prevede la creazione di un sistema articolato e globale, orientato a rispondere alle molteplici e diversificate esigenze della popolazione anziana. L’Amministrazione Comunale pone come obiettivo prioritario l’attivazione di una rete integrata di servizi differenziati (domiciliari, diurni e residenziali) in grado di far fronte alla complessità dei bisogni degli anziani, prestando particolare attenzione agli interventi di natura preventiva e di sostegno al nucleo familiare. In un’ottica di valorizzazione degli interventi e dei servizi domiciliari, l’Amministrazione intende garantire alla persona anziana il diritto di vivere nel proprio contesto socio-ambientale, favorendo il massimo grado di autonomia e di autosufficienza, nonché la sua integrazione sociale.

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In questi ultimi anni si è assistito ad un significativo incremento della domanda sociale, che si configura sempre più articolata e complessa, oltre che quantitativamente crescente. Il complesso dei fenomeni legati ai mutamenti demografici e sociali, di fatto, richiede necessariamente innovazione e diversificazione nell’offerta di servizi e interventi per le persone anziane, nonché nella creazione e nel rafforzamento di sinergie tra servizi, reti familiari, associazioni di aiuto e mutuo aiuto e volontariato. La priorità dell’Amministrazione è garantire tutela sociale e condizioni di sicurezza alle componenti più fragili della popolazione, in particolare per i non autosufficienti in situazione di difficoltà economica, di solitudine, di malattia o la cui famiglia sia impossibilitata a provvedere. Contestualmente l’impegno è orientato a valorizzare la persona anziana come risorsa per la comunità. In questi anni, nell’ambito del servizio S.A.D., si è dunque cercato di sviluppare azioni volte a sostenere quanto più possibile la permanenza delle persone anziane e in condizioni di fragilità (adulti, disabili e minori) al proprio domicilio mediante interventi diretti agli stessi e alle loro famiglie, costruendo una reale integrazione fra i servizi del pubblico e del Terzo settore operanti nelle comunità locali. Valorizzazione del ruolo della famiglia Nel prossimo futuro il sistema di welfare, costruito su base familistica, evidenzia sempre più il ruolo basilare della famiglia che oltre ad essere destinataria delle politiche sociali ne diviene promotrice. Il sistema familiare, inteso come luogo entro cui le interazioni/relazioni si producono e riproducono, è il principale soggetto fruitore del complesso dei servizi ma allo stesso tempo, in quanto parte della comunità, deve essere coinvolto nella costruzione degli interventi a proprio favore. Risulta pertanto fondamentale mettere in evidenzia che il sistema sociale costruito con e per la famiglia consente di razionalizzare le azioni messe in campo dai servizi. Risulta essenziale, nei momenti di programmazione degli interventi, valorizzare quanto più possibile quelle politiche che abbiano la finalità di promozione di servizi compartecipati riducendo logiche di tipo assistenzialistico. Lo stesso Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2014 promuove un approccio sinergico, multidisciplinare, dinamico e olistico nella direzione del “prendersi cura”, perseguendo un ripensamento della rete sociale e socio-sanitaria che rimetta al centro la famiglia nella prospettiva di garantire interventi flessibili che la sostengano in un ruolo attivo di costruzione del proprio percorso di vita. Risulta determinante, nel “prendersi cura”, che il cittadino venga accompagnato in tutte le fasi del percorso assistenziale al fine di beneficiare e compartecipare quanto più possibile alla rete integrata dei servizi. . 3) PRESUPPOSTI DELLA COLLABORAZIONE

La cura della professionalità delle figure coinvolte nella co-progettazione La professionalità del personale coinvolto è un fattore centrale per la qualità dei servizi alla persona. In particolare il personale che opera nei servizi oggetto della co-progettazione deve essere messo nelle condizioni organizzative tali da offrire il massimo del proprio contributo, evitando la frammentazione degli incarichi e l’eccessivo turnover degli operatori e garantendo il più possibile il mantenimento delle figure di riferimento. Inoltre deve essere prestata la massima cura alla predisposizione di percorsi formativi a favore degli operatori impiegati nei servizi oggetto della co-progettazione, valutando con l’amministrazione comunale la proposta di percorsi formativi che interessino il personale comunale coinvolto nei servizi e gli operatori della co-progettazione. In particolare deve essere curata la promozione e l’implementazione di percorsi formativi capaci di intensificare la professionalizzazione degli operatori e di rinnovare abilità e competenze in grado di favorire la reciproca integrazione. Economicità, efficienza ed efficacia nella gestione dei servizi I costi e la scarsa efficienza ed efficacia dei servizi sono indicati come causa e indicatori della crisi profonda del welfare tradizionale. La co-progettazione deve operare sia attraverso un rigoroso controllo di gestione e la proposta di adeguati strumenti di monitoraggio e verifica, sia attraverso il reperimento di risorse aggiuntive tese ad incrementare le progettualità a disposizione dei cittadini.

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Il ruolo del Comune nella co-progettazione Il Comune: - cura la programmazione generale dei servizi, con l’intento di realizzare la rispondenza tra le prestazioni offerte e i bisogni dei cittadini, tenuto conto delle risorse complessivamente messe a disposizione; - vigila sull’esecuzione degli interventi, verifica la qualità-quantità delle prestazioni fornite dal co-progettista ed attua il controllo finale dei risultati conseguiti; - regola l’accesso ai servizi sulla base della valutazione effettuata dai Servizi sociali comunali e secondo le indicazioni e le direttive dell’Amministrazione.

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PARTE NORMATIVA

ART. 1 - OGGETTO DELLA CO-PROGETTAZIONE Oggetto del presente capitolato è la gestione del servizio di assistenza domiciliare e di interventi volti al sostegno della domiciliarità. Il servizio si articola nelle seguenti 5 tipologie di intervento: 1. Servizio Assistenza Domiciliare – SAD; 2. Servizio Care-Givers; 3. Servizio Adulti in difficoltà; 4. Servizio di Custodia Sociale; 5. Gruppi di Auto-Mutuo Aiuto. I servizi sono dettagliatamente descritti nelle relative schede analitiche, di cui alla Parte Tecnica del presente capitolato. L’appalto comprende prestazioni di cui alla categoria 25, CPC 93 dell’Allegato II B del D.Lgs. 163/2006, e pertanto il predetto D.Lgs., ai sensi dell’art. 20 dello stesso, trova applicazione solo per quanto concerne gli artt. 68, 65, 225 e quelli ulteriormente richiamati nel bando e nel presente capitolato speciale d’appalto. La co-progettazione non può prescindere da quanto prescritto e specificato nel presente capitolato e, a partire da questo, i concorrenti alla selezione dovranno presentare una proposta progettuale di assetto organizzativo caratterizzata da elementi di innovatività, di sperimentalità e di qualità, indicante criteri e modalità di realizzazione del servizio nel territorio. ART. 2 - DURATA DELLA CO-PROGETTAZIONE La Convenzione relativa alla progettazione e gestione dei servizi di cui all’oggetto, stipulata fra l’Amministrazione ed il soggetto individuato, ha la durata di 35 (trentacinque) mesi e decorre dal 1 febbraio 2013 fino al 31 dicembre 2015 o, se l’aggiudicazione avvenga dopo tale data, dal giorno di effettivo inizio del servizio per la medesima durata. L’Amministrazione si riserva di prorogare la durata della convenzione per un periodo di 120 giorni, e comunque fino all’espletamento di una nuova procedura di selezione, ferme restando le condizioni stabilite in sede di aggiudicazione. ART. 3 - MODALITA’ DI SVILUPPO DELLA SELEZIONE La procedura selettiva si svolgerà in due fasi distinte: fase A: selezione del soggetto o dei soggetti con cui sviluppare le attività di co-progettazione e successiva gestione del servizio, che si produce in evidenza pubblica nel rispetto delle norme di legge e dei criteri di selezione successivamente esplicati; fase B: co-progettazione tra i responsabili tecnici del/dei soggetto/i selezionato/i, e i referenti del Comune, Direzione Servizi Sociali ed Educativi. L’istruttoria prende a riferimento il progetto presentato dal soggetto selezionato e procede alla discussione critica, alla definizione di variazioni ed integrazioni coerenti con le linee indicate nel presente bando ed alla definizione degli aspetti esecutivi, in riferimento ai seguenti punti:

1) definizione analitica e di dettaglio degli obiettivi da conseguire; 2) definizione degli elementi e delle caratteristiche di innovatività, sperimentali e

migliorative della qualità dell’intervento e dei servizi co-progettati; 3) definizione del costo nel limite del tetto massimo presentato in offerta; 4) assetto organizzativo dettagliato dei diversi interventi oggetto del presente bando; 5) livelli di integrazione e coordinamento degli interventi oggetto del presente bando;

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6) definizione dettagliata dell’assetto organizzativo tra il Comune di Bergamo e il/i partner progettuale/i nella gestione degli interventi.

La fase A della procedura si concluderà entro il 10/01/2013; La fase B della procedura 24/01/2013. Il/i soggetto/i attiverà/attiveranno i servizi a far data dal 1 febbraio 2013, o, se l’affidamento avvenga dopo tale data, dal giorno di effettivo inizio del servizio. Questa Amministrazione si riserva di chiedere al/ai soggetto/i gestore/i, in qualsiasi momento, la ripresa del tavolo di co-progettazione per procedere alla integrazione ed alla diversificazione delle tipologie di intervento e del ventaglio delle offerte alla luce di modifiche/integrazioni della programmazione degli interventi. ART. 4 - PROFILI ECONOMICI Al soggetto attuatore delle iniziative di co-progettazione e gestione del servizio di cui in oggetto è riconosciuto dall’Amministrazione un budget complessivo di Euro 5.407.051,30 (IVA esclusa se e in quanto dovuta). Nell’importo complessivo sono ricompresi gli elementi economici per la realizzazione delle attività e con esso vengono ad essere soddisfatti gli oneri delle attività di co-progettazione e degli adeguamenti successivi. L’esecuzione delle attività di cui in oggetto non comporta rischi interferenziali o aggiuntivi, pertanto non si rende necessaria la compilazione del DUVRI di cui all’art. 26 c. 3 del D. Lgs. 9 aprile 2008 n. 81. ART. 5 - SOGGETTI AMMESSI ALLA CO-PROGETTAZIONE Sono ammessi alla co-progettazione tutti i soggetti del Terzo settore che, in forma singola o di raggruppamento temporaneo, siano interessati ad operare nelle aree dei servizi descritti all’art 1. Si intendono soggetti del Terzo settore gli organismi con varia configurazione giuridica attivi nella progettazione e nella realizzazione concertata degli interventi, quali le organizzazioni di volontariato, le associazioni e gli enti di promozione sociale, gli organismi della cooperazione, le cooperative sociali, le fondazioni, gli enti di patronato, gli altri soggetti privati non a scopo di lucro secondo quanto previsto dall’art. 1, comma 5, della legge n. 328/2000 e dell’art. 2 del D.P.C.M. 30/3/2001. ART. 6 – PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE Le modalità di presentazione delle proposte e relative offerte saranno indicate nel bando di selezione. La documentazione da presentare per la partecipazione, dettagliata nel relativo bando, dovrà comprendere le dichiarazioni relative al possesso dei requisiti di ordine generale da parte dei soggetti partecipanti. ART. 7 - REQUISITI DI PARTECIPAZIONE

I soggetti appartenenti al Terzo settore che partecipano alla procedura di selezione di cui al presente capitolato, devono risultare iscritti negli appositi albi o registri prescritti da disposizioni di legge nazionale o regionale. Le associazioni di volontariato devono essere iscritte nell’apposito registro da almeno sei (6) mesi prima della scadenza del termine per la presentazione delle proposte.

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I soggetti sopra nominati appartenenti al terzo settore che partecipano alla procedura di selezione devono inoltre:

avere natura giuridica privata e l’operatività senza scopo di lucro e/o l’operatività con scopo mutualistico;

nell’atto costitutivo e nello Statuto deve risultare espressa previsione dello svolgimento di attività e servizi a favore di terzi analoghi a quelli oggetto del presente capitolato di co-progettazione.

dichiarare l’inesistenza di situazioni di esclusioni dalle partecipazione alle gare stabilite dall’art. 38 del D. Lgs 163/2006 e s.m.i., qui richiamato per analogia e di qualsivoglia causa di inadempimento a contrarre con la Pubblica Amministrazione.

Requisiti di capacità economica-finanziaria e tecnica: I soggetti sopra nominati appartenenti al terzo settore che partecipano alla procedura di selezione devono inoltre:

in relazione al grado di complessità richiesto per l’esecuzione del servizio di cui in oggetto, si richiede di aver realizzato negli ultimi tre esercizi un fatturato complessivo nel triennio relativo alla gestione di servizi nell’area anziani e nell’assistenza domiciliare di importo almeno pari o superiore ad € 3.604.700,00 (IVA esclusa se e in quanto dovuta), a garanzia dell’affidabilità e solidità dell’azienda sul piano economico;

aver effettuato continuativamente nell'ultimo triennio la gestione di servizi analoghi nell’area anziani e nell’assistenza domiciliare.

Si richiama quanto previsto all’art. 76 del D.P.R. 445/2000, per le ipotesi di falsità in atti e dichiarazioni mendaci ivi contenute. L’Amministrazione verificherà il possesso dei requisiti di capacità tecnica ed economico-finanziaria dichiarati dal soggetto attuatore selezionato e, a campione, potrà farlo per gli altri soggetti partecipanti. ART. 8 - MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA TECNICA La co-progettazione prevede la definizione progettuale di iniziative, interventi e attività complesse da realizzare in termini di partnership tra il Comune e i soggetti a questo scopo individuati, con la messa in comune di risorse per la gestione del servizio di cui sopra. In particolare la co-progettazione dovrà uniformarsi alle linee guida di cui sopra, tenendo in considerazione le attività in essere, descritte nelle schede allegate nella parte tecnica e, con riferimento a queste, presentare un documento tecnico unico che dettagli:

la proposta organizzativa comprendente gli obiettivi, le azioni, le risorse umane, l’organizzazione del lavoro, le modalità di intervento, i tempi e le modalità di coordinamento del servizio;

il collegamento della proposta progettuale in relazione alla storia e alla specificità dei servizi comunali;

la creazione di attività innovative, sperimentali, integrative e migliorative della qualità del servizio;

le modalità di intervento: capacità di lavoro per progetti socio-assistenziali individualizzati e integrati tra le diverse progettualità nella rete, lavoro con le famiglie, documentazione del lavoro;

l'assetto organizzativo tra il Comune di Bergamo e il/i partner progettuale/i nella gestione degli interventi;

l'ipotesi del candidato partner di realizzare interazioni progettuali con soggetti attualmente esterni alla rete del candidato stesso, finalizzate ad un innalzamento qualitativo del servizio oggetto del presente bando;

i servizi e gli interventi innovativi gestiti sul territorio che dimostrino la concreta attitudine ad operare in rete con il volontariato, le realtà sociali, i servizi;

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l’indicazione del numero degli addetti impiegati a tempo pieno o part-time, delle specifiche qualifiche, dei titoli scolastici e professionali posseduti, dell’anzianità di servizio nella mansione, specificando il personale assegnato ai diversi interventi oggetto della co-progettazione;

l’indicazione delle modalità da adottarsi per il contenimento del turn-over del personale e la descrizione dell’organizzazione ovvero: attività di progettazione, di valutazione, di pianificazione delle politiche aziendali e dell’aggiornamento con l’indicazione dei tecnici responsabili e delle loro specifiche caratteristiche esperienziali e formative.

La proposta tecnica dovrà essere redatta su massimo 30 (trenta) fogli formato A4, no fronte retro. L’elaborato deve essere sottoscritto dal legale rappresentante dell’organismo. Nel caso di raggruppamenti temporanei di più soggetti, l’elaborato dovrà essere sottoscritto dal legale rappresentante dell’ente capofila se già costituiti, da tutti i soggetti partecipanti al raggruppamento se non ancora costituiti e dovrà essere presentata un’ipotesi operativa in cui siano chiarite le modalità di collaborazione e di integrazione tra le diverse associate. ART. 9 - MODALITÀ DI ESPLETAMENTO DELLA SELEZIONE La selezione sarà espletata con valutazione specifica inerente sia la proposta tecnica sia la proposta economica relativa alla gestione del servizio, effettuata sulla base di criteri oggettivi e trasparenti. In particolare la proposta complessiva tecnica ed economica sarà valutata sulla base dei parametri e dei relativi punteggi di seguito indicati:

Proposta Tecnica max pt. 70 su 100, così ripartiti: A) Valutazione tecnico-professionale, sociale e di legame col territorio max 25 punti su 70 Il sopraindicato punteggio di 25 punti sarà attribuito come segue:

- Numero degli addetti impiegati a tempo pieno e a tempo parziale, numero di persone con contratto a tempo determinato, specifiche qualifiche, titoli scolastici e professionali posseduti, anzianità media di servizio nella mansione, con particolare riferimento al personale interessato nell’ambito specifico della co-progettazione max 8___

- Modalità di contenimento del turn-over del personale max 2___ - Procedure e metodi di progettazione e valutazione, pianificazione delle politiche di

intervento e aggiornamento max ___4__ - Interventi in materia di sicurezza, i tecnici responsabili e le loro specifiche

caratteristiche esperienziali e formative max ___2__ - Servizi ed esperienze innovative gestiti sul territorio nazionale che dimostrino la

concreta attitudine ad operare in rete e a realizzare una rete integrata e diversificata di servizi sociali max ___5__

- Enti ed organizzazioni con cui il soggetto collabora stabilmente, sia per quanto attiene agli interventi in ambito sociale, sia in ambiti diversi che possono rivestire un interesse per il servizio oggetto del presente bando max ___4__

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B) Valutazione proposta progettuale max 35 punti su 70 Il sopraindicato punteggio di 35 punti sarà attribuito come segue:

- Riferimento alle linee guida del presente capitolato e collegamento della proposta progettuale con la storia e la specificità dei servizi sociali del Comune di Bergamo

max ___6__ - Proposta di attività innovative, sperimentali, integrative e migliorative della qualità

del servizio oggetto della presente co-progettazione max __5_ _ - Modalità operative-gestionali degli interventi ed attività oggetto della co-

progettazione, pianificazione degli spostamenti del personale con attenzione al contenimento dei relativi costi max __8___

- Strumenti di governo, di presidio, di controllo della co-progettazione e della gestione dei servizi e proposta di assetto organizzativo tra il Comune ed il partner progettuale nella gestione del servizio max __8___

- Ipotesi del candidato partner di realizzare interazioni progettuali con altri soggetti finalizzate ad un innalzamento qualitativo del servizio oggetto del presente capitolato max __3___

- Attività di monitoraggio e valutazioni dei risultati e, per quanto possibile, degli esiti, nonché della possibilità di diffondere in termini di modello le soluzioni sperimentate

- max __5___

C) Valutazione risorse aggiuntive max 10 punti su 70 Il sopraindicato punteggio di 10 punti sarà attribuito come segue:

- Risorse Aggiuntive (quali attrezzature, strumentazioni, automezzi e altro) che il candidato mette a disposizione per la realizzazione della co-progettazione, dettagliatamente elencate con l’indicazione della specifica valenza a livello progettuale max __6__

- Capacità del soggetto candidato di reperire e raccogliere contributi e finanziamenti da parte di enti ed organizzazioni non pubbliche (fondazioni, donazioni, partnership con privati), progetti finanziati nel periodo (biennio precedente all’anno di emanazione del bando) e relativo contributo ricevuto; accreditamenti e certificazioni della Regione Lombardia o di altra natura in possesso del soggetto candidato e che possono costituire opportunità nell’ambito della co-progettazione per il reperimento di risorse aggiuntive per l’area di intervento prevista max __4__

La valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa è effettuata con la seguente formula:

C(a) = Ón [ Wi * V(a) i ] dove: C(a) = indice di valutazione dell’offerta (a); n = numero totale dei requisiti; Wi = peso o punteggio attribuito al requisito (i); V(a)i = coefficiente della prestazione dell’offerta (a) rispetto al requisito (i) variabile tra zero e uno; Ón = sommatoria.

Per la valutazione degli elementi di natura qualitativa e l’assegnazione del relativo punteggio si procederà a trasformare la media dei coefficienti attribuiti discrezionalmente dai singoli commissari ad ogni offerta in coefficienti definitivi, riportando ad uno la media più alta e proporzionando a tale media massima le medie provvisorie prima calcolate. Successivamente si moltiplicherà il peso previsto al punto in esame per il parametro di riferimento per i singoli coefficienti definitivi ottenuti.

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Proposta economica max 30 punti su 100 Con specifico riferimento al punteggio di 30 punti attribuibile in relazione al prezzo offerto, si adotterà il sistema di calcolo di seguito specificato:

prezzo più basso offerto x punteggio massimo attribuibile (30 punti)

prezzo offerto dalla ditta in esame

Non verranno considerate proposte economiche in aumento rispetto al budget previsto dall’Amministrazione. Sarà selezionato il soggetto del Terzo settore che avrà raggiunto un punteggio minimo di 40 punti relativamente alla proposta tecnica. I soggetti partecipanti sono vincolati alla propria proposta per 180 giorni. L’Amministrazione selezionerà il soggetto attuatore anche in presenza di una sola proposta presentata, purché la ritenga valida e pertinente rispetto agli ambiti di attività e di progettazione di cui al presente capitolato. ART. 10 – MODALITÀ DI FINANZIAMENTO L’Amministrazione erogherà il budget messo a disposizione attraverso la liquidazione di regolari fatture emesse mensilmente dal soggetto attuatore sulla base del servizio effettivamente svolto e vistate dal Responsabile del Servizio Interventi a favore di Persone e Famiglie della Direzione Servizi Sociali ed Educativi. La liquidazione avverrà entro 90 giorni dal ricevimento delle fatture, previa attestazione di regolarità delle prestazioni da parte del responsabile sopra citato. Eventuali ritardi nei pagamenti dovuti all’espletamento di formalità amministrative non daranno luogo ad alcuna maturazione di interessi. Le fatture devono essere intestate a Comune di Bergamo “Direzione Servizi Sociali ed Educativi – Servizio Interventi a favore di Persone e Famiglie” Piazza G. Matteotti, 27 – 24122- Bergamo e inviate via mail all’indirizzo PEC: [email protected] ART. 11 – ONERI ECONOMICI Il budget spettante al soggetto attuatore selezionato (comprensivo di IVA, se dovuta), sarà quello risultante dalla procedura selettiva e copre tutti i costi del servizio richiesto nel presente capitolato e delle attività collegate direttamente o indirettamente alla gestione del servizio. ART. 12 - REVISIONE PREZZI A partire dal secondo anno e cioè dal 1 febbraio 2014 il prezzo potrà essere adeguato in analogia a quanto previsto dell’art. 115 del D. Lgs 163/2006. ART. 13 – VARIAZIONI DELL’IMPORTO COMPLESSIVO DELLA CO-PROGETTAZIONE. L’importo dell’appalto può essere ridotto o aumentato del 20% da parte dell’Amministrazione, ferme restando le condizioni risultanti dagli atti di gara, senza che il prestatore possa sollevare eccezioni e/o pretendere indennità.

Incrementi o riduzioni di entità superiore al 20% potranno essere concordate tra le parti, alle medesime condizioni risultanti dagli atti di gara.

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ART. 14 - CAUZIONI Per partecipare alla selezione i concorrenti devono presentare a corredo della proposta una cauzione provvisoria pari al due per cento (2%) del budget posto a base di gara. Tale cauzione garantisce la mancata sottoscrizione della convenzione per fatto dell’aggiudicatario e sarà svincolata al momento della sottoscrizione della convenzione da parte dell’operatore aggiudicatario mentre è restituita, ad avvenuta aggiudicazione, agli altri operatori economici partecipanti. La cauzione definitiva è da costituirsi in analogia a quanto previsto dall’art. 113 del D. Lgs 163/2006, prima della sottoscrizione della convenzione. ART. 15 - ADEMPIMENTI DOPO LA SELEZIONE

La proposta è immediatamente impegnativa per il proponente selezionato mentre per l'Amministrazione diventa tale solo dopo la stipulazione della convenzione. L'Amministrazione si riserva la facoltà insindacabile di non dare luogo alla selezione e di modificare la data di inizio del servizio (previo avviso ai partecipanti) senza che gli stessi possano vantare alcuna pretesa al riguardo. Il proponente selezionato deve trasmettere all'Amministrazione, entro 20 giorni dalla relativa richiesta, i documenti necessari per la firma della relativa convenzione. ART. 16 - STIPULAZIONE DELLA CONVENZIONE Il proponente selezionato è obbligato alla stipulazione della relativa convenzione. Qualora, senza giustificati motivi, esso non adempia a tale obbligo nei termini che verranno prescritti, l'Amministrazione potrà dichiarare la decadenza dall'affidamento addebitando al soggetto decaduto spese e danni derivanti da tale evento. ART. 17 - SPESE CONTRATTUALI Il proponente selezionato è tenuto al pagamento di tutte le spese contrattuali dovute secondo le leggi in vigore (imposta di bollo, diritti fissi di scritturazione, diritti di segreteria ed eventuali imposte di registro). ART. 18 – TUTELA DELLA SICUREZZA All’atto della stipula della convenzione il prestatore di servizio deve inviare al Comune copia del documento di valutazione dei rischi per la sicurezza e per la salute dei dipendenti di cui al D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. Il prestatore adotta, inoltre, tutti gli accorgimenti ed i dispositivi di protezione per la tutela della sicurezza dei lavoratori. Il prestatore deve comunicare al Comune tutti gli atti ed i comportamenti adottati in applicazione del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. ART. 19 - PENALITA' La penale da applicarsi nel caso di ritardato adempimento degli obblighi contrattuali resta stabilita nella percentuale dell’1 (uno) per mille dell’ammontare netto contrattuale per ogni giorno di ritardo sui termini utili stabiliti dal contratto. Complessivamente la penale non può essere superiore al 10% dell’ammontare netto contrattuale, e qualora la penale determini un importo superiore, si darà avvio alle procedure per la risoluzione del contratto per grave ritardo nei modi e termini di cui all’art. 136 del D.lgs. 163/06. Al fine della applicazione della penale il periodo di ritardo è determinato sommando il ritardo accumulato dall’impresa appaltatrice rispetto al programma esecutivo ed il termine assegnato, di cui al precedente.

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Qualora siano previste distinte ed autonome fasi esecutive del servizio, con scadenze proprie del tempo utile per ciascuna fase, detta penale sarà applicata anche per ogni giorno di ritardo nell’ultimazione di ciascuna fase esecutiva. Per ottenere il rimborso dei maggiori oneri sostenuti per l'affidamento ad altri prestatori di servizi, per la rifusione dei danni ed il pagamento delle penalità, l'Amministrazione potrà rivalersi mediante trattenuta sui crediti dell’appaltatore. ART. 20 - RISOLUZIONE DELLA CONVENZIONE L'Amministrazione può procedere alla risoluzione della convenzione con preavviso di 30 gg. nei seguenti casi: - grave negligenza nell'adempimento degli obblighi contrattuali; - nel caso di cessione di convenzione; - in caso di abbandono dell'appalto, anche parzialmente, salvo che per cause di forza maggiore. ART. 21 - OBBLIGHI RELATIVI AL PERSONALE Il prestatore di servizi ha l'obbligo di disporre il personale in misura tale da garantire il regolare funzionamento del servizio, obbligandosi ad attuare, nei confronti dei lavoratori dipendenti, condizioni normative e retributive in conformità ai contratti collettivi di lavoro del ramo e ad ogni altra disposizione di legge vigente. Il prestatore di servizi provvede a proprie cure e spese alle assicurazioni di legge ed alla osservanza di tutte le previdenze stabilite a favore dei prestatori d'opera, tenendone del tutto indenne e sollevato il Comune. Egli è altresì direttamente responsabile dell’operato del personale. Il Comune rimane estraneo ai rapporti giuridici ed economici che intercorrono tra il prestatore ed i suoi dipendenti, sicché nessun diritto potrà essere fatto valere verso il Comune. ART. 22 – CONTROVERSIE Competente a conoscere di qualsiasi controversia inerente l’interpretazione e l’esecuzione della convenzione é il Foro di Bergamo. ART. 23 - ALTRE NORME E' vietato cedere l'esecuzione di tutte o parte delle prestazioni, fatta eccezione per le prestazioni di lavanderia. Per quanto non previsto nel presente capitolato, si applicano le disposizioni di legge in materia e di regolamento vigenti, ed in particolare le disposizioni contenute nel codice civile e di procedura civile. ART. 24 - TRATTAMENTO DEI DATI Ai sensi del D. Lgs. 196/2003 i dati forniti dai partecipanti saranno trattati dal Comune di Bergamo esclusivamente per le finalità connesse alla presente procedura selettiva e per la successiva stipula e gestione della convenzione. Il titolare del trattamento dei dati in questione è il Comune di Bergamo. ART. 25- ASSICURAZIONE Il prestatore di servizio dovrà provvedere, a sua cura e spese, a stipulare una specifica polizza assicurativa di responsabilità civile adeguata al servizio oggetto della presente co-progettazione a copertura dei danni che potrebbero derivare al proprio personale dipendente, per infortuni sul lavoro, e che quest’ultimo potrebbe causare agli utenti o alle loro cose. Copia della polizza assicurativa di responsabilità civile dovrà essere presentata, prima della stipula della convenzione, alla Direzione Servizi Sociali ed Educativi.

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ART. 26 - RESPONSABILITÀ PER DANNI Il prestatore è responsabile per danni di qualsiasi specie ed entità che comunque dovessero derivare a persone, comprese quelle alle dipendenze dell’appaltatore stesso, o a cose, causate nell’esercizio del servizio, restando a suo esclusivo carico qualsiasi risarcimento o indennizzo. La responsabilità è da intendersi senza riserve ed eccezioni, interamente a carico del prestatore il quale, nell’ipotesi di evento dannoso, è obbligato a darne immediata notizia al responsabile del Servizio Interventi a favore di persone e famiglie del Comune di Bergamo. ART. 27 RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Il responsabile del procedimento è: Dott.ssa Elena Lazzari – Tel. 035/399.870 e-mail [email protected]

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PARTE TECNICA

ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI

Premessa

La co-progettazione ha per oggetto la realizzazione di interventi e attività nell’area Anziani finalizzati a:

- sostenere la domiciliarità della persona, puntando al mantenimento dell’autonomia residua della stessa;

- proporre interventi volti a rafforzare e valorizzare le capacità assistenziali e di cura delle famiglie;

- sviluppare interventi di valorizzazione e supporto delle reti familiari; - favorire la permanenza delle persone nel proprio domicilio e contesto sociale di vita,

nonché sostenere l’empowerment familiare e comunitario; - attivare collaborazioni con le risorse formali e informali del territorio per realizzare interventi

integrati a favore di anziani e/o adulti in difficoltà; - agevolare il rientro al proprio domicilio nei casi di dimissioni ospedaliere.

Gli obiettivi che s’intendono perseguire attraverso l’attivazione degli interventi sono:

- avviare un servizio che lavori sempre più sul territorio in rete e nei luoghi della comunità, considerata quale “soggetto attivo e partecipante” che con le proprie risorse concorre all’attuazione del sistema integrato dei servizi;

- sviluppare il lavoro in équipe multiprofessionali (assistenti sociali, psicologo, ausiliari socio-assistenziali) per l’adozione di strumenti di lavoro condivisi e “buone prassi” che vedano il coinvolgimento attivo della rete familiare;

- effettuare interventi a favore degli anziani e dei soggetti in condizioni di fragilità sociale con una visione globale e integrata evitando settorializzazioni;

- ridurre gli inserimenti in strutture protette, garantendo percorsi di continuità assistenziale. I servizi e i progetti nell’area Anziani si inseriscono nel quadro generale del nuovo welfare familiare, che si configura come welfare di tipo relazionale e sussidiario. Per la realizzazione di un sistema che vede la famiglia come soggetto protagonista al centro delle politiche locali, l’Amministrazione comunale si propone di ottenere la valorizzazione, la protezione e il sostegno delle persone anziane attraverso azioni concrete di governance. Il servizio oggetto della presente co-progettazione è finalizzato al:

1. mantenimento del soggetto nel suo ambiente di vita e rafforzamento della rete delle relazioni familiari e sociali, onde evitare l’isolamento della persona;

2. sostegno e recupero dell’autonomia personale, anche al fine di evitare ricoveri impropri; 3. integrazione e collegamento con i servizi socio-sanitari in grado di concorrere

all’autonomia della persona; 4. miglioramento della qualità della vita nel suo complesso, coniugando il benessere fisico

con quello psicologico e relazionale; 5. sostegno alle famiglie impegnate nell’organizzazione dei processi di cura; 6. promozione di sperimentazioni orientate a un potenziamento delle relazioni di

“prossimità”. Si articola in 5 tipologie d’intervento di seguito indicate: 1. Servizio Assistenza Domiciliare – SAD; 2. Servizio Care- Givers; 3. Servizio Adulti in difficoltà; 4. Servizio di Custodia Sociale; 5. Gruppi di Auto-Mutuo Aiuto.

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Nell’ambito dell’assistenza domiciliare è prevista l’erogazione di prestazioni di lavanderia a favore degli utenti secondo quanto definito nei progetti individuali di assistenza. Le prestazioni di lavanderia comprendono il ritiro e la consegna dei capi al domicilio degli utenti, oltre che il lavaggio e la stiratura di indumenti e biancheria per la casa. Il Prestatore di servizi potrà erogare le prestazioni di lavanderia mediante gestione diretta o avvalendosi della collaborazione di soggetti specializzati nel settore, previo assenso del soggetto appaltante. Le modalità di attuazione del servizio saranno concordate con i referenti della Direzione Servizi sociali ed educativi del Comune. Attualmente il servizio di lavanderia viene effettuato con una media mensile di 40 interventi. Per quanto concerne i servizi SAD, Care Givers e Adulti in difficoltà, non dovranno essere rendicontate dal prestatore del servizio le ore di intervento che, pur programmate, non sono effettuate a seguito di disdetta dell’utente entro le 24 ore precedenti. Funzioni di coordinamento del servizio

Le funzioni di coordinamento sono garantite:

- per il Comune di Bergamo, dal responsabile del Servizio Interventi a favore di persone e famiglie e dal coordinatore dell’U.O. Anziani, con funzioni di programmazione e verifica generale del servizio; - per il co-progettatore, dal referente tecnico del progetto con funzioni di coordinamento del personale, di programmazione, gestione e verifica del servizio in collaborazione con i referenti comunali. In specifico, il referente tecnico del progetto:

- provvede al monitoraggio e alla verifica dell’andamento del servizio e alla predisposizione di report quali/quantitativi periodici da trasmettere all’Amministrazione, mediante idoneo applicativo informatico;

- partecipa agli incontri periodici del gruppo di co-progettazione costituito dai referenti comunali per la gestione e la verifica del progetto generale S.A.D., nonché per apportare modifiche o integrazioni al progetto del servizio in relazione all’evolvere della domanda sociale;

- elabora una proposta di Carta dei Servizi ai sensi del D.P.C.M. 27 gennaio 1994 per favorire il miglioramento della gestione e la riqualificazione della comunicazione con i destinatari degli interventi.

Il referente tecnico del progetto deve essere in possesso della Laurea in Scienze dell’Educazione, della Laurea specialistica in Servizio Sociale o titoli equipollenti, con comprovata esperienza di coordinamento nel settore.

Sede operativa: Unità Operativa Anziani del Comune di Bergamo, via San Lazzaro 3.

SCHEDE ANALITICHE DEGLI INTERVENTI

1. Servizio di Assistenza Domiciliare (S.A.D.)

Descrizione del Servizio Il Servizio di assistenza domiciliare S.A.D. si configura come un complesso di prestazioni di natura socio-assistenziale e psicologica, prestate al domicilio al fine di consentire la permanenza delle persone anziane e dei soggetti in condizioni di fragilità sociale (adulti, disabili e minori) nel normale ambiente di vita, riducendo le esigenze di ricorso a strutture residenziali. Gli interventi mirano al mantenimento dell’autonomia residua della persona, a un recupero e/o arricchimento delle

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relazioni familiari e sociali in interazione con le famiglie e le risorse formali e informali dei quartieri di riferimento. Finalità Finalità del servizio è consentire la permanenza nel normale ambiente di vita e ridurre il ricorso a strutture di ricovero, favorendo condizioni di autosufficienza. La famiglia é risorsa attiva nella costruzione del progetto, partecipa alla definizione degli obiettivi e delle modalità per raggiungerli, nonché alla verifica degli interventi attuati. Il servizio è finalizzato a: individuare, congiuntamente con il beneficiario e il suo nucleo familiare, i possibili interventi

socio-assistenziali mediante la rilevazione dei bisogni di cura; sostenere gli utenti che vivono all'interno del proprio nucleo familiare esperienze di difficoltà

nella gestione ed accudimento di sé, favorendo condizioni di autonomia e di socializzazione; promuovere e sostenere le competenze personali e familiari per quanto attiene le capacità di

cura delle persone fragili; supportare e integrare le competenze personali e familiari al fine di prevenire il rischio di

ricoveri definitivi in strutture residenziali protette; in presenza di nuclei familiari con minori e/o minori disabili in situazioni di disagio, supportare

le figure genitoriali nella cura dei figli, integrando eventuali interventi educativi realizzati da personale specializzato nell’ambito di progetti mirati.

Obiettivi Il servizio si pone i seguenti obiettivi: consentire al soggetto un’esistenza il più possibile autonoma, salvaguardando le capacità

residue; promuovere momenti ricreativi e di socializzazione; favorire il mantenimento e/o lo sviluppo di una rete di relazioni familiari, sociali e di aiuto

solidaristico; ridurre i ricoveri impropri ed evitare o allontanare il più possibile nel tempo il ricovero

definitivo in residenze sanitarie assistenziali. Destinatari Il servizio è rivolto a soggetti (anziani, adulti, disabili e minori) e ai loro nuclei familiari che presentano elevata fragilità sul piano socio-assistenziale e sanitario, residenti nel Comune di Bergamo. L’accesso al servizio sociale comunale può avvenire in forma diretta, da parte dei nuclei familiari interessati, o mediante segnalazione da parte di soggetti diversi quali: Medici di Assistenza Primaria (M.A.P.), strutture sanitarie, Centrale Dimissioni Protette degli OO.RR di Bergamo, Centro per l’Assistenza Domiciliare dell’ASL di Bergamo (Ce.A.D.), volontariato, etc. Attualmente sono seguiti n. 220 nuclei familiari per un totale di n. 239 utenti, con una media oraria mensile di servizio pari a 19 ore procapite.

Funzionamento del servizio Il servizio va garantito per l’intera durata della convenzione per tutti i giorni feriali, da lunedì a sabato, dalle ore 7.30 alle ore 19.30, oltre che in determinati giorni festivi, qualora l’Amministrazione comunale ne faccia richiesta a seguito di particolari situazioni di emergenza o motivate esigenze assistenziali e di cura dell’interessato e della sua famiglia, sulla base di progetti individualizzati. Figure professionali del co-progettatore

Referente tecnico del progetto

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Ausiliario socio-assistenziale (A.S.A) o Operatore Socio-Sanitario (O.S.S.) in possesso della qualifica prevista dalla normativa vigente della Regione Lombardia o equipollente se di altre regioni o stati europei. Nello svolgimento delle sue funzioni: attua prestazioni di aiuto domestico, di aiuto alla persona e di accompagnamento, con

particolare attenzione al benessere psico-fisico e sociale della stessa; attua l’intervento assistenziale condiviso con l’utente e il suo nucleo familiare; favorisce la socializzazione attraverso il mantenimento e il rafforzamento delle relazioni

familiari e sociali; aiuta nel disbrigo delle pratiche burocratiche e di collegamento con altri servizi; riferisce al coordinatore di zona le informazioni necessarie e utili per una efficace gestione

degli interventi; favorisce l’integrazione della persona e della sua famiglia nella comunità locale, curando i

rapporti con le agenzie presenti nel contesto di vita dell’assistito (parrocchie, centri terza età, etc.);

partecipa alle riunioni periodiche per la verifica delle prestazioni svolte e ai momenti di formazione, nonché per la predisposizione e attuazione del progetto d’intervento assistenziale a favore dell’assistito e della sua famiglia.

Coordinatore in possesso della Laurea in Scienze dell’Educazione o Laurea Specialistica in Servizio Sociale o titoli equipollenti con comprovata esperienza nel settore. Nello svolgimento delle sue funzioni: definisce e verifica i progetti di intervento a favore dei singoli utenti, in collaborazione con le

assistenti sociali di riferimento, al fine di garantire la corretta ed efficace esecuzione delle prestazioni;

attua e monitora costantemente i progetti di intervento, attraverso la gestione dei piani di lavoro degli ausiliari - socio - assistenziali (A.S.A. – O.S.S.);

coordina e supervisiona il personale A.S.A. - O.S.S.; partecipa a riunioni periodiche con i referenti della Direzione Servizi sociali ed educativi per la

programmazione e la verifica del servizio supporta la diffusione di informazioni all’utenza, inerenti iniziative promosse

dall’Amministrazione comunale, mediante il coinvolgimento del personale A.S.A. - O.S.S.

Psicologo, in possesso della laurea in Psicologia, con funzioni di: affiancamento al coordinatore nell’analisi delle dinamiche familiari e nell’impostazione

dell’intervento; supervisione e sostegno agli utenti in carico e ai loro familiari, nonché agli ausiliari socio-

assistenziali nell’elaborazione del proprio vissuto emotivo in relazione a specifiche situazioni, fornendo supporto e indicazioni operative.

Figure professionali dell’Amministrazione comunale:

Responsabile del Servizio Interventi a favore di persone e famiglie e coordinatore dell’Unità Operativa Anziani della Direzione Servizi Sociali ed Educativi del Comune di Bergamo, con funzioni di programmazione e verifica generale del servizio;

Assistente sociale comunale quale titolare del progetto complessivo a favore del beneficiario del servizio. Nello svolgimento delle sue funzioni: definisce in raccordo con l’interessato e la sua famiglia, previa rilevazione delle esigenze

degli stessi, il progetto assistenziale e di cura e verifica l’andamento dello stesso; supporta il beneficiario e la sua famiglia nella realizzazione del progetto; partecipa al gruppo di lavoro multidisciplinare operante nelle singole zone per la lettura dei

bisogni, nonché per la predisposizione e attuazione del progetto d’intervento assistenziale a favore della persona anziana e della sua famiglia;

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mantiene raccordi con i servizi esterni (Medico di Assistenza Primaria, servizi specialistici, Centro per l’Assistenza Domiciliare dell’ ASL -Ce.A.D.-, strutture sanitarie, Centrale Dimissioni Protette degli OO.RR di Bergamo, etc.).

La valutazione in merito all’idoneità delle proposte di intervento avanzate dalle Assistenti Sociali in accordo con i coordinatori, compete al coordinatore dell’U.O. Anziani che, in raccordo con il referente tecnico del progetto, determina l’ammissione al servizio stesso, compatibilmente con il monte ore a disposizione.

2. Servizio Care-Givers

Descrizione del Servizio Il Servizio Care-Givers si configura come un complesso di prestazioni integrate di natura socio-assistenziale, psicologica e formativa, prestate al domicilio al fine di consentire alle persone non autosufficienti affette da “Demenza senile” o dal “Morbo di Alzheimer” di mantenere le autonomie residue, supportando nel contempo il sistema familiare curante. Finalità Finalità del servizio è consentire alla persona la permanenza nel normale ambiente di vita e ridurre l’esigenze di ricorso a strutture di ricovero, mantenendo e stimolando la maggior autosufficienza possibile. Mira inoltre a supportare i familiari che, impegnati nell’assiduità e continuità della cura, possono giungere a logorare le loro capacità fisiche e psico-fisiche manifestando anche disturbi connessi al care-giving, quali: affaticamento, ansia, forme di depressione, rabbia, senso di colpa, solitudine, etc. I familiari care-givers sono risorsa attiva nella costruzione del progetto, partecipano alla definizione degli obiettivi e delle modalità per raggiungerli, nonché alla verifica degli interventi attuati. Obiettivi Il servizio si pone i seguenti obiettivi: consentire al soggetto un’esistenza il più possibile autonoma, salvaguardando le capacità

residue; favorire la partecipazione ad attività socializzanti; alleggerire la gestione quotidiana del familiare, consentendo al care-giver di riappropriarsi dei

propri spazi personali spesso abbandonati; favorire il mantenimento e/o lo sviluppo di una rete di relazioni familiari, sociali e di aiuto

solidaristico; ridurre i ricoveri impropri ed evitare, o allontanare il più possibile nel tempo, il ricovero

definitivo in residenze sanitarie assistenziali.

Destinatari Il servizio è rivolto a soggetti (anziani, adulti) e ai loro nuclei familiari che presentano elevata fragilità sul piano socio-assistenziale e sanitario, residenti nel Comune di Bergamo. L’accesso al servizio sociale comunale può avvenire in forma diretta, da parte dei nuclei familiari interessati, o mediante segnalazione da parte di soggetti diversi quali: Medici di Assistenza Primaria (M.A.P.), strutture sanitarie, Centrale Dimissioni Protette degli OO.RR di Bergamo, Centro per l’Assistenza Domiciliare dell’ASL di Bergamo (Ce.A.D.), volontariato, etc. Attualmente sono seguiti n. 35 nuclei familiari per un totale di n 38 utenti, con una media oraria mensile di servizio pari a 32 ore procapite.

Funzionamento del servizio Il servizio va garantito per l’intera durata della convenzione per tutti i giorni feriali, da lunedì a sabato, dalle ore 7.30 alle ore 19.30, oltre che in determinati giorni festivi, qualora l’Amministrazione comunale ne faccia richiesta a seguito di particolari situazioni di emergenza o motivate esigenze assistenziali e di cura dell’interessato e della sua famiglia, sulla base di progetti individualizzati, condivisi con la famiglia.

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Figure professionali del co-progettatore

Referente tecnico del progetto.

Ausiliario socio-assistenziale (A.S.A) o Operatore Socio-Sanitario (O.S.S.) in possesso della qualifica prevista dalla normativa vigente della Regione Lombardia o equipollente se di altre regioni o stati europei. Nello svolgimento delle sue funzioni: attua prestazioni di aiuto domestico, di aiuto alla persona e di accompagnamento, con

particolare attenzione al benessere psico-fisico della persona non autosufficiente; attua l’intervento assistenziale condiviso con l’utente e il suo nucleo familiare; ascolta, orienta e sostiene i familiari care-givers quotidianamente impegnati nel lavoro di

cura; favorisce la socializzazione attraverso il mantenimento e il rafforzamento delle relazioni

familiari e sociali; aiuta nel disbrigo delle pratiche burocratiche e facilita il collegamento con altri servizi; riferisce al coordinatore di zona le informazioni necessarie ed utili per una efficace gestione

degli interventi; favorisce l’integrazione della persona anziana e della sua famiglia nella comunità locale,

curando i rapporti con le agenzie presenti nel contesto di vita dell’assistito (parrocchie, centri terza età, etc.);

partecipa alle riunioni periodiche per la verifica delle prestazioni svolte e ai momenti di formazione, nonché per la predisposizione e attuazione del progetto d’intervento assistenziale a favore dell’assistito e della sua famiglia.

Coordinatore in possesso della Laurea in Scienze dell’Educazione o Laurea Specialistica in Servizio Sociale o titoli equipollenti con comprovata esperienza nel settore. Nello svolgimento delle sue funzioni: definisce e verifica i progetti di intervento a favore dei singoli utenti, in collaborazione con le

assistenti sociali di riferimento, al fine di garantire la corretta ed efficace esecuzione delle prestazioni;

attua e monitora costantemente i progetti di intervento, attraverso la gestione dei piani di lavoro degli ausiliari - socio - assistenziali (A.S.A. –O.S.S.);

coordina e supervisiona il personale A.S.A.-O.S.S.; partecipa a riunioni periodiche con i referenti della Direzione Servizi sociali ed educativi per la

programmazione e la verifica del servizio supporta la diffusione di informazioni all’utenza, inerenti iniziative promosse

dall’Amministrazione comunale, mediante il coinvolgimento del personale A.S.A.-O.S.S.

Psicologo, in possesso della laurea in Psicologia, con funzioni di: sostegno e confronto informativo sulla malattia e supervisione delle capacità del care-giver

nel problem solving; affiancamento al coordinatore nell’analisi delle dinamiche familiari e nell’impostazione

dell’intervento, ponendo attenzione alla dimensione emotiva, affettiva e relazionale; supervisione e sostegno agli utenti in carico e ai loro familiari, nonché agli ausiliari socio-

assistenziali nell’elaborazione del proprio vissuto emotivo in relazione a specifiche situazioni, fornendo supporto e indicazioni operative.

Figure professionali dell’Amministrazione comunale:

Responsabile del Servizio Interventi a favore di persone e famiglie e coordinatore dell’Unità Operativa Anziani della Direzione Servizi Sociali ed Educativi del Comune di Bergamo, con funzioni di programmazione e verifica generale del servizio. Assistente sociale comunale quale titolare del progetto complessivo a favore della persona non autosufficiente in fragilità.

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Nello svolgimento delle sue funzioni: definisce in raccordo con l’interessato e la sua famiglia, previa rilevazione delle esigenze

degli stessi, il progetto assistenziale e di cura e verifica l’andamento dello stesso; supporta il beneficiario e la sua famiglia nella realizzazione del progetto; partecipa all’équipe multidisciplinare cittadina per la lettura dei bisogni, nonché per la

predisposizione e attuazione del progetto d’intervento assistenziale a favore della persona anziana non autosufficiente e della sua famiglia;

mantiene raccordi con i servizi esterni (Medico di Assistenza Primaria, servizi specialistici, Centro per l’Assistenza Domiciliare dell’ ASL -Ce.A.D.-, strutture sanitarie, Centrale Dimissioni Protette degli OO.RR di Bergamo, etc.).

La valutazione in merito all’idoneità delle proposte di intervento, avanzate dalle Assistenti Sociali in accordo con i coordinatori, compete al coordinatore dell’U.O. Anziani che, in raccordo con il referente tecnico del progetto, determina l’ammissione al servizio stesso, compatibilmente con il monte ore a disposizione.

3. Servizio Adulti in difficoltà Descrizione del Servizio Il Servizio Adulti in difficoltà si configura come un complesso di prestazioni di natura socio-assistenziale e psicologica finalizzato alla gestione di interventi specifici per adulti con problematiche correlate a patologie di tipo psichiatrico o con difficoltà comportamentali derivanti dall’abuso di sostanze e con reti parentali fragili. Gli interventi perseguono l’obiettivo di accompagnare i soggetti in condizioni di disagio e/o vulnerabilità sociale in un percorso di recupero delle capacità personali e relazionali, favorendo l’autonomia e l’integrazione sociale degli stessi e prevenendo, altresì, rischi di esclusione. I piani di intervento individualizzati sono realizzati in raccordo con i competenti servizi specialistici e gli enti del territorio operanti nell’area adulti. Finalità Finalità del servizio è consentire la permanenza della persona nel normale ambiente di vita, sviluppare progetti in stretta sinergia e raccordo con i competenti servizi specialistici e gli enti del territorio operanti nell’area adulti al fine di un recupero delle capacità personali e relazionali, favorendo l’autonomia e l’integrazione sociale della stessa. L’adulto é risorsa attiva nella costruzione del progetto, partecipa alla definizione degli obiettivi e delle modalità per raggiungerli, nonché alla verifica degli interventi attuati.

Obiettivi

consentire al soggetto un’esistenza il più possibile autonoma presso il proprio domicilio e nel proprio ambiente familiare e sociale;

sostenere l’autonomia e le capacità residue al fine di salvaguardare la qualità di vita della persona e rafforzare i legami familiari;

supportare le attività di socializzazione; favorire il mantenimento e/o lo sviluppo di una rete di relazioni familiari, sociali e di aiuto

solidaristico; sostenere, in raccordo con i servizi specialistici, il percorso di riabilitazione e reinserimento

sociale. Destinatari Il servizio è rivolto alle persone adulte con problematiche di tipo psichiatrico o in condizioni di disagio comportamentale derivanti dall’abuso di sostanze e/o vulnerabilità sociale, residenti nel Comune di Bergamo. L’accesso al servizio sociale comunale può avvenire in forma diretta, da parte dei nuclei familiari interessati, o mediante segnalazione da parte di soggetti diversi quali: Medici di Assistenza

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Primaria (M.A.P.), strutture sanitarie, Centrale Dimissioni Protette degli OO.RR di Bergamo, Centro per l’Assistenza Domiciliare dell’ASL di Bergamo (Ce.A.D.), volontariato, etc. Il servizio Adulti in difficoltà è rivolto alle persone da 18 a 64 anni. Attualmente sono seguiti n. 30 nuclei familiari per un totale di n 31 utenti. con una media oraria mensile di servizio pari a 14 ore procapite.

Funzionamento del servizio Il servizio va garantito per l’intera durata della convenzione per tutti i giorni feriali, da lunedì a sabato, dalle ore 7.30 alle ore 19.30, oltre che in determinati giorni festivi, qualora l’Amministrazione comunale ne faccia richiesta a seguito di particolari situazioni di emergenza o motivate esigenze assistenziali e di cura dell’interessato e della sua famiglia, sulla base di progetti individualizzati, condivisi con il beneficiario. Figure professionali del co-progettatore

Referente tecnico del progetto. Ausiliario socio-assistenziale (A.S.A) o Operatore Socio-Sanitario (O.S.S.) in possesso della qualifica prevista dalla normativa vigente della Regione Lombardia o equipollente se di altre regioni o stati europei. Nello svolgimento delle sue funzioni: attua prestazioni di aiuto domestico, di aiuto alla persona e di accompagnamento, con

particolare attenzione al benessere psico-fisico e sociale della persona anziana e non autosufficiente;

attua l’intervento assistenziale con l’adulto e il suo nucleo familiare; favorisce la socializzazione attraverso il mantenimento e il rafforzamento delle relazioni

familiari e sociali; aiuta nel disbrigo delle pratiche burocratiche e di collegamento con altri servizi; riferisce al coordinatore di zona le informazioni necessarie ed utile per una efficiente gestione

dei casi affidati; favorisce l’integrazione dell’adulto nella comunità locale, curando i rapporti con le agenzie

presenti nel contesto di vita dell’assistito (parrocchie, centri terza età, etc.); partecipa alle riunioni periodiche per la verifica delle prestazioni svolte ed ai momenti di

formazione, nonché per la predisposizione e attuazione del progetto d’intervento assistenziale a favore dell’assistito e della sua famiglia.

Coordinatore in possesso della Laurea in Scienze dell’Educazione o Laurea Specialistica in Servizio Sociale o titoli equipollenti con comprovata esperienza nel settore. Nello svolgimento delle sue funzioni: definisce e verifica i progetti di intervento a favore dei singoli utenti, in collaborazione con le

assistenti sociali di riferimento, al fine di garantire la corretta ed efficace esecuzione delle prestazioni;

attua e monitora costantemente i progetti di intervento, attraverso la gestione dei piani di lavoro degli ausiliari - socio - assistenziali (A.S.A. –O.S.S.);

coordina e supervisiona il personale A.S.A.-O.S.S.; partecipa a riunioni periodiche con i referenti della Direzione servizi sociali ed educativi per la

programmazione e la verifica del servizio supporta la diffusione di informazioni all’utenza, inerenti ad iniziative promosse

dall’Amministrazione comunale, mediante il coinvolgimento del personale A.S.A.-O.S.S.

Psicologo, in possesso della laurea in Psicologia, con funzioni di: supervisione e sostegno agli utenti in carico ed ai loro familiari nell’elaborazione del proprio

vissuto emotivo in relazione a specifiche situazioni, fornendo supporto e indicazioni operative;

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affiancamento al coordinatore nell’analisi delle dinamiche familiari e nell’impostazione dell’intervento;

supervisione e sostegno agli ausiliari socio-assistenziali nell’elaborazione del proprio vissuto emotivo in relazione a specifiche situazioni, fornendo supporto e indicazioni operative.

Figure professionali dell’Amministrazione comunale

Responsabile del Servizio Interventi a favore di persone e famiglie e coordinatori dell’Unità Operativa Anziani e dell’Unità Operativa Adulti della Direzione Servizi Sociali ed Educativi del Comune di Bergamo, con funzioni di programmazione e verifica generale del servizio;

Assistente sociale comunale quale titolare del progetto complessivo a favore della persona anziana e non autosufficiente in fragilità. Nello svolgimento delle sue funzioni: definisce in raccordo con l’interessato e la sua famiglia, previa rilevazione delle esigenze

degli stessi, il progetto assistenziale e di cura e verifica l’andamento dello stesso; supporta il beneficiario e la sua famiglia nella realizzazione del progetto; partecipa all’équipe multidisciplinare cittadina per la lettura dei bisogni, nonché per la

predisposizione e attuazione del progetto d’intervento assistenziale a favore dell’adulto e della sua famiglia;

mantiene raccordi con i servizi esterni (Medico di Assistenza Primaria, servizi specialistici, Centro per l’Assistenza Domiciliare dell’ ASL (Ce.A.D.), strutture sanitarie, Centrale Dimissioni Protette degli OO.RR di Bergamo, etc.);

La valutazione in merito all’idoneità delle proposte di intervento, avanzate dalle Assistenti Sociali in accordo con i coordinatori, compete alla coordinatrice dell’U.O. Anziani, in raccordo con il referente tecnico del progetto, determina l’ammissione al servizio stesso, compatibilmente con il monte ore a disposizione.

4. Servizio di Custodia Sociale Descrizione dell’intervento Il Servizio di custodia sociale si configura quale supporto alle persone anziane e sole e ai nuclei familiari che attraversano momenti di difficoltà. Il progetto prevede la presenza nel quartiere di operatori, denominati “custodi sociali”, quali punti di riferimento per coloro che si trovano in situazione di momentanea fragilità, fornendo aiuto diretto e concreto ai loro bisogni quotidiani, attivando anche le risorse territoriali al fine di prevenire situazioni di criticità, rafforzare la rete di solidarietà e favorire la socialità. Finalità Le azioni di custodia sociale consistono in interventi di diversa natura finalizzati a: - garantire supporto continuativo agli anziani, in particolare a quelli che vivono soli; - prevenire fenomeni di solitudine ed emergenza; - favorire il raccordo con i servizi, favorendo l’accesso e la fruibilità. Obiettivi Il servizio persegue le seguenti finalità: rilevazione e monitoraggio costante delle situazioni più fragili degli anziani del quartiere,

mediante il controllo della corretta alimentazione, della regolare assunzione della terapia farmacologica prescritta, segnalazione al medico curante di variazioni nelle condizioni di salute, etc.;

ascolto e stimolo per il mantenimento delle capacità psico-fisiche (invito a iniziative socio-ricreative e culturali organizzate nel quartiere, alla lettura, a passeggiate, etc);

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accoglimento delle richieste, individuazione e attuazione delle soluzioni nelle situazioni semplici;

segnalazione all’assistente sociale delle situazioni complesse; informazione, facilitazione all’accesso ai servizi e accompagnamento. Destinatari L’intervento è rivolto alle persone anziane sole prive di rete familiare e ai nuclei familiari che attraversano momenti di difficoltà e criticità (brevi malattie, infortuni, etc) residenti nel Comune di Bergamo. Attualmente sono seguiti 231 utenti. Funzionamento del servizio Il servizio va garantito per l’intera durata della convenzione per tutti i giorni feriali, da lunedì a sabato, dalle ore 7.30 alle ore 19.30, oltre che in determinati giorni festivi, qualora l’Amministrazione comunale ne faccia richiesta a seguito di particolari situazioni di emergenza o motivate esigenze assistenziali e di cura dell’interessato e della sua famiglia, sulla base di progetti individualizzati, condivisi con il beneficiario. Figure professionali del co-progettatore

Referente tecnico del progetto.

Coordinatore in possesso della Laurea in Scienze dell’Educazione o Laurea Specialistica in Servizio Sociale o titoli equipollenti con comprovata esperienza nel settore. Nello svolgimento delle sue funzioni: definisce e verifica i progetti di intervento a favore dei singoli utenti, in collaborazione con le

assistenti sociali di riferimento, al fine di garantire la corretta ed efficace esecuzione delle prestazioni;

attua e monitora costantemente i progetti di intervento, attraverso la gestione dei piani di lavoro degli ausiliari - socio - assistenziali (A.S.A. –O.S.S.);

coordina e supervisiona il personale A.S.A.-O.S.S.; partecipa a riunioni periodiche con i referenti della Direzione Servizi sociali ed educativi per la

programmazione e la verifica del servizio supporta la diffusione di informazioni all’utenza, inerenti iniziative promosse

dall’Amministrazione comunale, mediante il coinvolgimento del personale A.S.A.-O.S.S.

Ausiliario socio-assistenziale (A.S.A) o Operatore Socio-Sanitario (O.S.S.) in possesso della qualifica prevista dalla normativa vigente della Regione Lombardia o equipollente se di altre regioni o stati europei. Nello svolgimento delle sue funzioni: rileva e mantiene un monitoraggio costante delle situazioni più fragili degli anziani del

quartiere, mediante il controllo della corretta alimentazione e della regolare assunzione delle terapia farmacologia;

attua prestazioni di aiuto alla persona, di aiuto domestico e di accompagnamento all’accesso dei servizi;

ascolta e stimola l’anziano nel mantenimento delle capacità psico-fisiche, favorendo la sua partecipazione ad iniziative socio-ricreazionali ed aggregative organizzate nel quartiere;

favorisce la socializzazione attraverso il mantenimento e il rafforzamento delle relazioni familiari e sociali;

accoglie le richieste dell’anziano fragile, individuando e attuando soluzioni nelle situazioni di minore complessità socio-assistenziale;

aiuta nel disbrigo delle pratiche burocratiche e di collegamento con altri servizi; segnala al servizio sociale ed al coordinatore di zona le situazioni complesse al fine di

facilitare la presa in carico e di predisporre progetti socio-assistenziali domiciliari; favorisce l’integrazione della persona anziana nella comunità locale, curando i rapporti con le

agenzie presenti nel contesto di vita dell’assistito (parrocchie, centri terza età, etc.);

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partecipa alle riunioni periodiche per la verifica delle prestazioni svolte e ai momenti di formazione, nonché per la predisposizione e attuazione del progetto di prossimità domiciliare.

Figure professionali dell’Amministrazione comunale

Responsabile del Servizio Interventi a favore di persone e famiglie e coordinatore dell’Unità Operativa Anziani della Direzione Servizi Sociali ed Educativi del Comune di Bergamo, con funzioni di programmazione e verifica generale del servizio;

Assistente sociale comunale quale titolare del progetto complessivo a favore della persona anziana e non autosufficiente in fragilità. Nello svolgimento delle sue funzioni: definisce in raccordo con l’interessato e la sua famiglia, previa rilevazione delle esigenze

degli stessi, il progetto assistenziale e di cura e verifica l’andamento dello stesso; supporta il beneficiario e la sua famiglia nella realizzazione del progetto; partecipa al gruppo di lavoro multidisciplinare operante nelle singole zone per la lettura dei

bisogni, nonché per la predisposizione e attuazione del progetto d’intervento assistenziale a favore della persona anziana e non autosufficiente e della sua famiglia;

mantiene raccordi con i servizi esterni (Medico di Assistenza Primaria, servizi specialistici, Centro per l’Assistenza Domiciliare dell’ ASL (Ce.A.D.), strutture sanitarie, Centrale Dimissioni Protette degli OO.RR di Bergamo, etc.).

5. Gruppo di Auto-Mutuo Aiuto Descrizione dell’intervento Si configura quale supporto psicologico per i familiari impegnati costantemente nella cura di soggetti fragili mediante la partecipazione a gruppi di auto-mutuo aiuto, che favoriscono occasioni di incontro, confronto e rielaborazione dei propri vissuti personali. Questo intervento rappresenta uno spazio di “libero dialogo” in cui i familiari esprimono i propri vissuti associati all’impegno di cura, al fine di condividere le esperienze e le strategie di intervento. Finalità Favorire occasioni d’incontro, confronto, condivisione e rielaborazione dei vissuti personali e affettivi nell’attuazione del processo di cura da parte dei care-givers di persone fragili affette da forme di demenza. La dimensione del gruppo favorisce: il sostegno reciproco e la valorizzazione delle potenzialità dei partecipanti; il senso di appartenenza e il superamento della condizione di solitudine; l’assunzione di prospettive differenti e inedite rispetto alle problematiche connesse alla cura; la consapevolezza dei propri vissuti emotivi in rapporto all’impatto con la malattia e al suo

decorso. Obiettivi offrire uno spazio di contenimento che aiuti i care-givers a mantenere la “giusta distanza”

emotiva ed affettiva dal lavoro di cura ; offrire consulenza telefonica e colloqui individuali ai care-givers mirati all’ascolto,

accompagnamento nella gestione emotiva e nell’acquisizione della consapevolezza di sé; attivare e sostenere l’ampliamento della rete di aiuto; aumentare la capacità di affrontare situazioni conflittuali ed i momenti di crisi legati

all’aggravamento della malattia o alla perdita del congiunto; sostenere le capacità presenti nel care-giver; valorizzare le potenzialità del gruppo affinché possa divenire soggetto promotore di iniziative

e di occasioni di approfondimento attinenti al tema delle demenze, in sinergia con enti e associazioni.

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Destinatari L’intervento è rivolto ai familiari impegnati costantemente nella cura di soggetti fragili in carico al servizio di assistenza domiciliare. Figure professionali del co-progettatore

Referente tecnico del progetto.

Psicologo, in possesso della laurea in Psicologia, per la conduzione del gruppo di auto-mutuo aiuto. Figure professionali dell’Amministrazione comunale Responsabile del Servizio Interventi a favore di persone e famiglie e coordinatore dell’Unità Operativa Anziani della Direzione Servizi Sociali ed Educativi del Comune di Bergamo, con funzioni di programmazione e verifica generale del servizio.

Assistente sociale comunale quale titolare del progetto complessivo a favore della famiglia. Nello svolgimento delle sue funzioni: rileva le problematiche di “affaticamento” ed i momenti di crisi dei care-givers, proponendo la

partecipazione agli incontri; mantiene un costante raccordo con lo psicologo e il coordinatore del servizio domiciliare.