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Caratterizzazione delle prestazioni e possibili applicazioni astrofisiche di sensori SiPM sensibili a radiazione UV G. Ambrosi (1), M. Caprai (1), E. Fiandrini (1,2), M. Ionica (1), L. Tosti (1,2), V. Vagelli (1,2) INFN - Sezione di Perugia (1), Università degli studi di Perugia (2) Abstract Caratterizzazione dei Silicon Photo- Mutiplier (SiPM) della Fondazione Bruno Kessler (FBK,Trento)[1]. Lo studio verte sui dispositivi NUV-HD (Near Ultraviolet - High Density) sviluppati per operare in maniera ottimale nel vicino UV (intorno ai 420nm). Introduzione Il SiPM è un fotorivelatore a semicon- duttore ad alte prestazioni, come l’alta amplificazione del segnale (10 6 ) e gli ottimi tempi di risposta (4ns). É tipicamente utilizzato nella rivelazione di fotoni dove è richiesta una forte sen- sibilità anche a luminosità molto basse. Il sensore è una matrice composta da un numero molto elevato (nell’ordine di 10 3 unità/mm 2 ) Figure 1: SiPM assemblati su PCB custom e dettaglio dell’area attiva del sensore di Single Photon Avalanche Diodes (SPAD) in parallelo che lavorano in Geiger-mode. Sensori e Analisi I sensori utilizzati sono SiPM NUV- HD (Near UltraViolet - High Density) progettati e fabbricati presso FBK. Ogni SiPM è composto da 40394 SPAD da 30 × 30μm 2 per un area totale di rivelazione di circa 6 × 6mm 2 . Gli SPAD presentano un’impiantazione p + n - , per favorire l’assorbimento dei fotoni ultravioletti vicino alla zona di amplificazione. Ciò garantisce una effi- cienza di rivelazione (Photon Detection Efficency, PDE) massima intorno a 420 nm. Figure 2: efficienza di rivelazione al variare della lunghezza d’onda incidente L’analisi dati è stata effettuata su set di waveforms (Es. Fig.3) contenenti i segnali amplificati con un circuito (a) esempio di waveform campione (b) waveform elaborata con la tecnica DLED Figure 3: segnale del SiPM amplificato con AdvanSiD ASD-EP-N (current to voltage TIA) ed elab- orato con la tecnica DLED. a transimpedenza (Transimpedance Amplifier,TIA) AdvanSiD[2] e acquisite at- traverso un oscilloscopio. Per sopprimere l’effetto di sovrapposizione dei picchi (pile up), dovuto al tempo di recupero del segnale, i dati raccolti sono stati elabo- rati con la tecnica DLED (Differential Leading Edge Discrimination) [3]. Risultati Importanti (a) Spettro di risposta del SiPM in condizioni di buio, temperatura ambiente (unità di DLED) (b) Spettro di risposta del SiPM a laser impul- sato (407nm), temperatura ambiente (c) Dark Count Rate (DCR) (d) Guadagno del dispositivo Caratterizzazione Il DCR assume valori inferiori a 200kHz/mm 2 per le varie temperature impostate e inoltre per T< 25 C il DCR non supera i 100kHz/mm 2 . Il guadagno (a 20 C ) è di 2 × 10 6 con una variazione di 0.22 × 10 6 /V . Le variazioni della tensione di Breakdown sono inferiori a 30mV/ C (Fig.4) (e) curva caratteristica del SiPM a varie temperature (f) relazione tra tensione di Breakdown e temperatura Figure 4: variabilità in temperatura della tensione di Breakdown (confronto tra varie definizioni operative di Breakdown) Le caratteristiche di alto guadagno e basso rumore, insieme a una contenuta vari- abilità della tensione di Breakdown in temperatura, la possibilità di risolvere anche segnali di singolo fotone e soprattutto la PDE ad alte frequenze, rendono il SiPM un ottimo strumento di rivelazione di fotoni ultravioletti. Per questi motivi è in corso lo studio per un possibile utilizzo di questi dispositivi nel pi- ano focale di telescopi Cherenkov per l’individuazione indiretta degli sciami atmosferici. Assemblaggi Assemblando matrici di SiPM è possi- bile realizzare rivelatori con una grande area di rivelazione e alta densità di area attiva, come richiesto ad esempio sui piani focali dei telescopi Cherenkov. La sezione INFN di Perugia sta as- semblando e testando una configu- razione di matrici di SiPM per telescopi Cherenkov. Ciascuna matrice alloggia 16 sensori SiPM. I sensori sono dis- posti in una geometria a scacchiera, con una separazione tra i bordi di 500μm. Per ogni matrice si procede allo studio metrologico e delle caratteristiche elet- triche per garantire l’omogeneità della geometria e delle prestazioni. (a) omogeneità della tensione di Breakdown dei sensori di una matrice (b) verifica dell’allineamento dei 16 sensori di una matrice Referenze [1] www.fbk.eu. [2] http://advansid.com/. [3] A.Gola et all. IEEE TRANSACTIONS ON NUCLEAR SCIENCE, 59(2, pag.358), 2012. [4]Luca Tosti (Tesi Magistrale) 2016. [5]Valerio Vagelli IFAE 2017. Contact Information Email: [email protected]

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Page 1: Caratterizzazionedelleprestazioniepossibili ... · Figure 1:SiPM assemblati su PCB custom e dettagliodell’areaattivadelsensore di Single Photon Avalanche Diodes (SPAD) in parallelo

Caratterizzazione delle prestazioni e possibiliapplicazioni astrofisiche di sensori SiPM sensibili a

radiazione UVG. Ambrosi (1), M. Caprai (1), E. Fiandrini (1,2), M. Ionica (1), L. Tosti (1,2), V. Vagelli (1,2)

INFN - Sezione di Perugia (1), Università degli studi di Perugia (2)

Abstract

Caratterizzazione dei Silicon Photo-Mutiplier (SiPM) della FondazioneBruno Kessler (FBK,Trento)[1]. Lostudio verte sui dispositivi NUV-HD(Near Ultraviolet - High Density)sviluppati per operare in manieraottimale nel vicino UV (intorno ai420nm).

Introduzione

Il SiPM è un fotorivelatore a semicon-duttore ad alte prestazioni, come l’altaamplificazione del segnale (∼ 106) e gliottimi tempi di risposta (∼ 4ns). Étipicamente utilizzato nella rivelazionedi fotoni dove è richiesta una forte sen-sibilità anche a luminosità molto basse.Il sensore è una matrice composta daun numero molto elevato (nell’ordine di103unità/mm2)

Figure 1: SiPM assemblati su PCB custom edettaglio dell’area attiva del sensore

di Single Photon Avalanche Diodes(SPAD) in parallelo che lavorano inGeiger-mode.

Sensori e Analisi

I sensori utilizzati sono SiPM NUV-HD (Near UltraViolet - High Density)progettati e fabbricati presso FBK.Ogni SiPM è composto da 40394 SPADda 30 × 30µm2 per un area totaledi rivelazione di circa 6 × 6mm2.Gli SPAD presentano un’impiantazionep+n−, per favorire l’assorbimento deifotoni ultravioletti vicino alla zona diamplificazione. Ciò garantisce una effi-cienza di rivelazione (Photon DetectionEfficency, PDE) massima intorno a 420nm.

Figure 2: efficienza di rivelazione al variare dellalunghezza d’onda incidente

L’analisi dati è stata effettuata su setdi waveforms (Es. Fig.3) contenenti isegnali amplificati con un circuito

(a) esempio di waveform campione (b)waveform elaborata con la tecnica DLEDFigure 3: segnale del SiPM amplificato con AdvanSiD ASD-EP-N (current to voltage TIA) ed elab-orato con la tecnica DLED.

a transimpedenza (Transimpedance Amplifier,TIA) AdvanSiD[2] e acquisite at-traverso un oscilloscopio. Per sopprimere l’effetto di sovrapposizione dei picchi(pile up), dovuto al tempo di recupero del segnale, i dati raccolti sono stati elabo-rati con la tecnica DLED (Differential Leading Edge Discrimination) [3].

Risultati Importanti

(a)Spettro di risposta del SiPM in condizioni dibuio, temperatura ambiente (unità di DLED)

(b)Spettro di risposta del SiPM a laser impul-sato (407nm), temperatura ambiente

(c)Dark Count Rate (DCR) (d)Guadagno del dispositivo

Caratterizzazione

• Il DCR assume valori inferiori a 200kHz/mm2 per le varie temperatureimpostate e inoltre per T < 25◦C il DCR non supera i 100kHz/mm2.

• Il guadagno (a 20◦C) è di ∼ 2 × 106 con una variazione di 0.22 × 106/V .•Le variazioni della tensione di Breakdown sono inferiori a 30mV/◦C (Fig.4)

(e) curva caratteristica del SiPM a varie temperature (f) relazione tra tensione di Breakdown e temperaturaFigure 4: variabilità in temperatura della tensione di Breakdown (confronto tra varie definizionioperative di Breakdown)

Le caratteristiche di alto guadagno e basso rumore, insieme a una contenuta vari-abilità della tensione di Breakdown in temperatura, la possibilità di risolvere anchesegnali di singolo fotone e soprattutto la PDE ad alte frequenze, rendono il SiPMun ottimo strumento di rivelazione di fotoni ultravioletti. Per questi motivi è incorso lo studio per un possibile

utilizzo di questi dispositivi nel pi-ano focale di telescopi Cherenkov perl’individuazione indiretta degli sciamiatmosferici.

Assemblaggi

Assemblando matrici di SiPM è possi-bile realizzare rivelatori con una grandearea di rivelazione e alta densità diarea attiva, come richiesto ad esempiosui piani focali dei telescopi Cherenkov.La sezione INFN di Perugia sta as-semblando e testando una configu-razione di matrici di SiPM per telescopiCherenkov. Ciascuna matrice alloggia16 sensori SiPM. I sensori sono dis-posti in una geometria a scacchiera, conuna separazione tra i bordi di 500µm.Per ogni matrice si procede allo studiometrologico e delle caratteristiche elet-triche per garantire l’omogeneità dellageometria e delle prestazioni.

(a) omogeneità della tensione di Breakdowndei sensori di una matrice

(b) verifica dell’allineamento dei 16 sensori diuna matrice

Referenze

[1]www.fbk.eu.[2] http://advansid.com/.[3] A.Gola et all.

IEEE TRANSACTIONS ONNUCLEAR SCIENCE, 59(2, pag.358),2012.

[4] Luca Tosti (Tesi Magistrale) 2016.[5] Valerio Vagelli IFAE 2017.

Contact Information

•Email: [email protected]