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Reg. Trib. Civile di Roma sez. stampa n. 371/2009 Nel nuovo anno, una 1081 sdoppiata Editoriale Convenzione Italia Oggi e protocollo Anp News Jobs Act: cosa ne pensa il sindacato? Focus Edizione del 15 gennaio 2016 p. 3 p. 4 p. 8 Seguici su anclsu.com e su facebook #anclsu CARO POLETTI TI SCRIVO... Jobs Act e dimissioni: l’Ancl apre il 2016 con le lettere al ministro

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Reg. Trib. Civile di Roma sez. stampa n. 371/2009

Nel nuovoanno,una 1081sdoppiata

EditorialeConvenzioneItalia Oggi e protocolloAnp

NewsJobs Act:cosa nepensa il sindacato?

Focus

Edizione del 15 gennaio 2016

p. 3 p. 4 p. 8

Seguici su anclsu.com e su facebook #anclsu

CARO POLETTI TI SCRIVO...Jobs Act e dimissioni: l’Ancl

apre il 2016 con le lettere al ministro

EDIZIONE DEL15 gennaio 2016

EDITORIALELa 1081 si sdoppiapag. 3

NEWS Convenzione Ancl-Italia Oggi pag. 4 NEWS Intesa Ancl-Anppag. 6 FOCuSOsservazioni e suggerimenti sul Jobs Act:i documenti Ancl pag. 8

EvENTIGli appuntamenti di gennaiopag. 12 CHI SIAMODirigenti e sedipag. 16

Bollettino ufficialeAssociazione Nazionale Consulentidel Lavoro - Sindacato unitario

Anno 10 - Numero 1 (115)Reg. Tribunale Civile di Romasezione stampa n. 371 del 19.11.2009

Direttore ResponsabileFrancesco Longobardi Capo redattorePaola Diana Onder

Coordinatori di redazioneSilvia BradaschiaGiuliana Della BiancaFrancesco PierroAntonella Scambia

Redazione e impaginazioneSolcom srlvia Salvatore Matarrese, 2/G70124 Bari

EditoreAncl - Segreteria Nazionalevia Cristoforo Colombo, 456Scala B, I piano00145 Roma

Contatti [email protected]@anclsu.com

Redazione Sommario

Tra consulenti del lavoro Rel.co

chiuso alle ore 16.05del 14gennaio2016

Note

edizione nr. 115 del15 gennaio 2016

Ci siamo salutati prima delle lunghe feste, con l’augurio di riposarci e ricaricarci in vista di un 2016 da vivere come uomini e donne nuovi, professionisti migliori, più attenti, competenti e in grado di dare il contributo necessario alla crescita della categoria tutta.

Adesso che siamo tornati a pieno ritmo nei nostri studi e uffici e a contatto con i nostri clienti e colleghi, non ci resta che spendere le nostre energie e competenze con maggiore determinazione e forza.

Anche il nostro Sindacato continua la sua quotidiana, capillare e intensa attività e, in continuità con i cambiamenti avviati alla fine del 2015, lo fa anche attraverso alcu-ne novità nel modo di fare comunicazione.

A partire da questo primo numero del 2016 della rivista ufficiale del sindacato “Il Consulente Milleottantuno”, abbiamo scelto di facilitarne la fruizione attraverso un’edizione più snella ma senza perdere qualità e sostanza dei contenuti.

Duplicheremo infatti le edizioni mensili, cercando di proporvi ogni mese due edizio-ni. La prima sarà dedicata specificata-

mente alla nostra attività sindacale con aggiornamenti sulle ultime azioni intra-prese, sui documenti redatti, sui tavoli di consultazione e confronto avviati e dedi-cando spazio agli eventi formativi presenti su tutto il territorio nazionale.

La seconda pubblicazione mensile della rivista avrà invece un taglio più tecnico e raccoglierà risposte ai quesiti, i commenti dei nostri esperti e colleghi sulle ultime sentenze, approfondimenti e pareri dell’uf-ficio legale su alcuni casi particolari.

Iniziamo dunque il 2016 con questa nuova scommessa, sperando di garantirvi un servizio sempre più utile. In questo numero e attraverso un rimando diretto al nostro sito, potrete dunque approfondire alcuni documenti contenenti le osservazioni del nostro Sindacato sul Jobs Act, potrete conoscere la convenzione che abbiamo stipulato con l’Associazione ANP (Asso-ciazione Nazionale Presidi) e consultare la guida operativa che il Ministero ha elabo-ratore al fine di incentivare e semplificare l’accesso alle procedure di Alternanza Scuola Lavoro.

Buon lavoro a tutti!

editorialela 1081 si sdoppia!

scrive FrancescoLongobardi

presidentenazionaleAncl - Su

Rivista più snellain due versioni:

una sul sindacato, l’altra più tecnica

P. 3

edizione nr. 115 del15 gennaio 2016

La pagina di Italia Oggi a cura dell’Ancl è una tradizione ormai consolidata da 19 anni che, tramite un quotidiano a gran-de diffusione, consente al sindacato di dialogare con le altre professioni, le forze sociali, la pubblica amministrazione e il mondo politico.Anche attraverso la pagina settimanale, l’Ancl rafforza la propria visibilità e ha modo di rendere note le proprie posizioni sugli eventi attinenti la professione: il notevole incremento di presenze registrato nelle maggiori rassegne stampa di Enti e Isti-tuzioni dimostra l’utilità indiscussa della presenza Ancl su Italia Oggi.L’accordo con l’editore non ha costi per Ancl ma prevede l’impegno a sottoscrivere almeno 350 abbonamenti. Anche per il 2016, l’indirizzo è quello di dare la possibi-lità di usufruire dell’abbonamento a costi

ridotti. Per fruire della suddetta agevolazio-ne, è indispensabile che l’abbonamento sia sottoscritto o rinnovato per il tramite della Segreteria Ancl tramite la cedola di abbo-namento che potete ritrovare cliccando sul bottone a fondo articolo. La tariffa sconta-ta sarà applicata ai soli soci Ancl in regola con le quote fino ad esaurimento degli abbonamenti stessi. Anche quest’anno sono disponibili 175 abbonamenti postali e 175 abbonamenti online. “Un particolare ringraziamento - ha sot-tolineato il presidente nazionale Ancl Francesco Longobardi nella lettera inviata a tutte le realtà locali - va all’editore per l’opportunità concessaci e ai Colleghi che consentono la regolare uscita settimanale sulla pagina di Italia Oggi”.

Convenzione Ancl-Italia Oggi“Opportunità che ci rafforza”Rinnovato per il 19esimo anno l’accordo con il quotidiano.Disponibili 350 abbonamenti a tariffa scontata.

newsattività sindacale

P. 4

scrive redazioneanclsu.com

Europa Sviluppo:i bandi europeidi gennaio 2016

IN BREvESul sito anclsu.com Europa Sviluppo monitora i bandi europei disponibili. In questi giorni pubblicato l’elenco aggiornato a genna-io 2016 dalla Camera di Commercio Belgo-Italiana, ente di diritto belga, giuridicamente e finanziariamente autonomo, creato nel 1950 al fine di favorire gli scambi tra il Belgio e l’Italia. L’obiettivo principale è sostenere e sviluppare le relazioni economiche e commerciali fra le piccole e medie imprese italiane e belghe.

edizione nr. 115 del15 gennaio 2016

news P. 5

La diffusione di forme di apprendimento basato sul lavoro di alta qualità è al cuore delle più recenti indicazioni europee in ma-teria di istruzione e formazione ed è uno dei pilastri della strategia “Europa 2020” per una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva fin dal suo lancio nel 2010 e si è tradotta nel programma “Istruzione e Formazione 2020”.Negli ultimi anni la focalizzazione sulle priorità dell’istruzione e dell’informazione è cresciuta, anche per il pesante impatto della crisi economica sull’occupazione gio-vanile. La Commissione Europea ha indi-cato gli obiettivi per lo sviluppo di un’istru-zione e una formazione professionale di

eccellenza. In particolare è stata sollecita-ta la promozione dell’apprendimento basa-to sul lavoro, dei partenariati tra istituzioni pubbliche e private e della mobilità attra-verso il programma “Erasmus per tutti”, ora “Erasmus+” lanciato nel 2014.Nei giorni scorsi il Ministero dell’Istru-zione, dell’Università e della Ricerca ha emesso, per il tramite del suo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e for-mazione, una guida operativa per la scuola sulle attività di alternanza scuola-lavoro. Disponibile in versione integrale cliccando sul bottone.

Alternanza scuola-lavoro,ecco la guida del MinisteroManuale della direzione generale per gli ordinamentiscolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

scrive redazioneanclsu.com

L’art. 26 del Dlgs 151/2015 recante “Di-missioni volontarie e risoluzione consen-suale” ha escluso per la trasmissione del nuovo modulo ministeriale per le suddette comunicazioni i Consulenti del Lavoro, sebbene si tratti di professionisti interme-diari abilitati ex legge.Il presidente Ancl Francesco Longobardi ha scritto al ministro Poletti: “La mancata previsione della facoltà di trasmissione dei citati moduli da parte dei Consulenti del Lavoro, esclude di fatto da tale adem-pimento proprio i professionisti maggior-mente “di prossimità” al rapporto di lavoro,

ed alle parti dello stesso. Appare evidente che questa impossibilità di essere par-te attiva nella gestione delle dimissioni volontarie o risoluzione consensuale, complica non poco l’adempimento, tanto per il datore di lavoro quanto per lo stesso lavoratore. Si auspica - scrive Longobar-di - che nel successivo decreto attuativo previsto dal medesimo art. 26 c.3 del Dlgs 151/2015, possa adottarsi esplicitamente la previsione della facoltà per il lavoratore di avvalersi della comunicazione tele-matica suddetta anche per il tramite del Consulente del Lavoro”.

Dimissioni e risoluzione, Cdlesclusi. La reazione Ancl

edizione nr. 115 del15 gennaio 2016

news P. 6

Fimato il 18 dicembre 2015 il protocollo d’intesa tra ANP - Associazione Nazio-nale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola e ANCL - Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro. A firmare il proto-colo negli ultimi giorni dello scorso anno, i presidenti Giorgio Rembado (Anp) e Fran-cesco Longobardi (Ancl).

L’ANP ed I’ANCL, nel rispetto delle spe-cifiche competenze e dei propri ruoli di rappresentanza, si impegnano a:

- approntare specifiche tipologie di “pat-to formativo dello studente”, in accordo a quanto previsto, in relazione all’attività di alternanza scuola-lavoro, dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca nella guida operativa per Ia scuola pubbli-cata in data 8 ottobre 2015;- promuovere la pratica dell’apprendista-to ai sensi di quanto previsto dal D. Lgs. 8/11/2015;- sostenere e favorire le iniziative, i pro-grammi ed i progetti in materia di forma-zione degli studenti, attraverso una rete di collaborazione territoriale tra le singole istituzioni scolastiche e le sedi provinciali deII’Ancl;- sperimentare percorsi di collaborazione ed iniziative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro;- sostenere, con corsi e convegni, gli insegnanti e i dirigenti scolastici nel loro percorso di formazione e aggiornamento;- collaborare a definire iniziative di verifi-ca e monitoraggio delle iniziative poste in

essere al fine di migliorare la qualità delle stesse.

Ricordiamo che l’Anp rappresenta la categoria dei dirigenti e delle alte profes-sionalità della scuola in ogni sede e ad ogni livello, ne tutela gli interessi morali ed economici, promuove iniziative atte a migliorare la loro professionalità, favorisce, progetta ed organizza la loro formazione. In particolare, l’ANP è l’associazione sin-dacale e professionale più rappresentativa dei dirigenti delle istituzioni scolastiche, con proprie strutture organizzative in tutte le province italiane. Nel quadro delle finalità sopra esposte l’ANP e I’ANCL esprimono la comune vo-lontà di concordare iniziative, eventi, corsi, convegni e stage per attività di informazio-ne, formazione nelle scuole rivolte a docenti, studenti, genitori. Tali iniziative saranno oggetto di successivi specifici accordi.Entrambe le parti si impegnano a divulgare, attraverso i propri strumenti informativi, le iniziative intraprese in virtù del presente protocollo anche al fine di favorire l’adesio-ne e la condivisione da parte degli istituti scolastici e dei genitori degli studenti.

Il protocollo con Anp dimostra, ancora una volta, la particolare attenzione rivolta dal sindacato al ruolo fondamentale esercitato dalle istituzioni scolastiche nello sviluppo educativo, didattico e propedeutico all’attività lavorativa.

Intesa Ancl-Anp per attività condivise tra lavoro e scuolaFirmato a dicembre scorso il protocollo d’intesa annuale conl’Associazione Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola

scrive redazioneanclsu.com

edizione nr. 115 del15 gennaio 2016

news P. 7

Anche l’Ancl, tramite il Centro Studi na-zionale, ha portato il proprio contributo nella stesura dell’ultima guida della collana Corriere Imprese, un progetto di Rcs e del Corriere della Sera che ha l’obiettivo di realizzare dei manuali pratici, soprattutto nell’ambito dell’imprenditoria di innovazio-ne.La quarta guida della collana, disponibile in questi giorni online e in edicola, si intitola “I lavori del futuro” e vede fra i contributi nell’appendice tecnica un articolo di Dario Montanaro, componente dell’ufficio di presidenza Ancl, e di Alessandra Nava, collaboratrice del Centro Studi Nazionale.“I lavori del futuro”, dopo “Diventare im-prenditori innovativi”, “Come aprire un negozio online (e avere successo)” e “Piccola Guida per Startupper”, è un libro destinato a chi si approccia, idealmente e fattivamente, al mondo del lavoro: in primo luogo, quindi,ai ragazzi delle scuole supe-riori e alle loro famiglie che devono orien-tarsi per le scelte di studio legate al proprio futuro professionale. Poi, agli universitari che sono in procinto di finire il loro corso di laurea o il master.La guida è scritta in gran parte in collabo-razione con la Digital Accademia di H-Farm, il famosissimo incubatore di imprese, i cui esperti hanno passato in rassegna le professioni di otto aree tematiche: Con-tent curation, video & new media, Social media marketing, Digital advertising, Seo and analytics, E-commerce, Design, Deve-lopment. Il contributo richiesto ai consulenti del

lavoro dell’Ancl, in quanto esperti di risorse umane, è stato quello di dare un quadro esemplificato, data la platea alla quale ci si rivolge, dello status quo del mondo del lavoro (Montanaro) e qualche suggerimen-to su come affrontare in modo preparato e consapevole un colloquio di lavoro (Nava): spazio quindi alla spiegazione di quali con-tratti possono essere offerti a un giovane, anche in virtù delle novità introdotte dal Jobs Act, alle opportunità offerte da Ga-ranzia Giovani e dall’apprendistato.Le guide di Corriere Imprese si trovano in edicola al costo di 9,90 euro, oppure in formato ebook a 4,90 euro sul sito http://www.corriereimprese.it/guide. Chi fosse interessato ad acquistare una copia carta-cea e non la trovasse nella propria edico-la di riferimento, può scrivere a [email protected].

Gli interventi Ancl in unaguida del Corriere ImpreseContributo del Centro Studi nazionale nel progetto di Rcs eCorriere della Sera per l’imprenditoria di innovazione

scrive AntonellaScambia

ufficio stampaAncl

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L’Ancl ha redatto due documenti contenenti osservazioni e suggerimenti in merito a questioni di grande rile-vanza contenute nel Jobs Act: dagli Ammortizzatori Sociali ai licenziamenti a tutele crescenti, passando per il ruolo possibile e necessario dei Consulenti del Lavoro.Ve li proponiamo in versione integrale.

Dagli ammortizzatori socialiai licenziamenti a tutele crescenti,il ruolo del consulente del lavoro

JOBS ACT

focusgli approfondimenti

P. 8

JOBS ACT: OSSERVAZIONI E SUGGERIMENTID.Lgs. 150/2015: POLITICHE ATTIVE

1. Un ruolo possibile (e necessario) per i Consulenti del Lavoro

La prima osservazione che ci si consentirà di svolgere parte dalla constatazione del sostanziale ed evidente fallimento di tutte le politiche attive da sempre svol-te sul mercato del lavoro italiano sia dagli operatori pubblici (dapprima gestiti dallo Stato, ora dagli enti decentrati) che da quelli privati. Le ragioni possono essere tante e sono state lungamente indagate dalla dottrina e dalla pubblicistica specializzata. A nostro avviso ciò che non si è mai compreso abbastanza è che un’azione concretamente efficace, volta a pro-muovere l’incontro della domanda e dell’offerta sul mercato del lavoro del nostro Pa-ese, deve tener con-to delle caratteristiche affatto peculiari del sistema produttivo nazionale che - come è noto, a differenza dei nostri più diretti competitors – è caratterizzato da una netta preva-lenza delle piccole e medie imprese, un universo in cui le grandi agenzie private hanno poco ac-cesso e di cui hanno scarsa conoscen-za. Nell’ambito di tali realtà produttive minori – che

co-munque rappresentano la parte più dinamica del nostro sistema economico, come noto caratte-rizzate dalle più spiccate politiche labour-intensive – un ruolo fondamentale lo hanno sempre svolto i Consulenti del Lavoro, ai quali le PMI delegano una parte non tra-scurabile della propria gestione. I CdL sono gli unici a conoscere effettivamente i fabbisogni occupazionali delle im-prese e, entro certi limiti, sono addirittura in grado di orientarli, perfino di determinarli. A ciò si ag-giunga che i CdL costituiscono un importante punto di riferimento anche per i lavoratori in cerca di occupa-zione, in particolare per i più giovani, i quali sempre più spesso distribuiscono i loro curricula presso gli studi, piuttosto che presso le imprese o i CTI, essendo ben consapevoli che ogni curriculum consegnato a un CdL è nelle mani della persona che gestisce il personale di decine, centinaia di imprese. I CdL rappresentano, quindi, i principali punti di contatto fra do-manda e offerta sul mercato del lavoro italiano. Aver trascura-to, quindi, il ruolo che questa cate-goria può svolgere nelle politiche attive è probabilmente una delle cause principali del loro sto-rico fallimento.Il ruolo attribuibile ai CdL, del resto, non deve essere necessariamente inteso come sostitutivo di quello del Servizio Pubblico ben potendosi ipotizzare forme di

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focus JOBS ACT P. 9

collaborazione fra Centri per l’Impiego e CdL che val-gano anzi a rafforzare e corroborare il ruolo che questi possono e devono continuare a svolgere nel perse-guimento di politiche attive che siano effettivamente coerenti con le linee di politica del lavoro del Ministero e degli Enti locali.La richiesta dell’ANCL, quindi, è quella di inserire esplicitamente i CdL fra i soggetti che, ai sensi dell’art. 12 del D. lgs. 150/2015 possano essere accreditati a svolgere i servizi per il lavoro di cui all’art. 18. I CdL potrebbero inoltre (o in alternativa) essere ammessi a collaborare, sulla base di apposite convenzioni, con i Centri per l’Impiego, in particolare, per la realizzazione di esperienze lavorative mediante tirocinio e/o per la realizzazione di forme di accompagnamento al lavoro anche attraverso l’utilizzo dell’assegno individuale di ricollocazione. In relazione a quest’ultimo istituto si potrebbero ipotizzare, forme di collaborazione fra CTI e CdL con ripartizione (predeterminata in convenzione) dell’assegno di ricollocazione fra i due soggetti, pubbli-co e privato, a risultato occupazionale ottenuto.

2. Altre osservazioni sul D. Lgs. 150/2015

2.1) vediamo con favore la creazione dell’ANPAL quale organismo di coordinamento a livello nazionale delle Politiche attive del Lavoro, che potrà risultare utile non solo a coordinare l’operato dei singoli centri per l’impiego alle politiche occupazionali governative ma anche ad uniformare gli standard qualitativi degli interventi, evitando eccessive divaricazioni fra i vari ambiti regionali.

2.2) Riteniamo opportuno rendere più rigorosa la verifica dei requisiti eti-co/professionali/economici concernenti l’accreditamento delle Agenzie di Som-ministrazione specie nel settore agricolo, dove alcune di esse non hanno prodotto risultati positivi e, anzi, han-no dato adito a (sporadici ma gravi) fenomeni di evasione contributiva, sono risultate talvolta insolvibili (creando notevoli problemi alle aziende utilizzatrici che

si sono trovate esposte alle azioni degli enti previden-ziali a titolo di responsabilità solidale per gli inadem-pimenti contribu-tivi) o hanno addirittura adottato modalità anomale di ricerca del personale dando adito al so-spetto di promozione indiretta del caporalato.

2.3) L’art. 13 prevede, al quarto comma, che le comu-nicazioni di assunzione, trasformazione e cessazio-ne dei rapporti di lavoro debbano essere effettuate all’ANPAL che poi le dovrebbe met-tere a disposizione di CTI, INPS, INAIL e Ispettorato Nazionale del Lavoro. Apprezzando l’intento semplificatorio, raccomandiamo però l’efficienza dei sistemi informatici: arriveranno milioni di comunicazioni e si dovrà essere in grado di gestirle adeguatamente. Proprio in questi giorni, l’INPS sta facendo registrare gravi disfunzioni che hanno creato gravissimi problemi alle aziende in tutta Italia. Si chiede pertanto espressamente che venga codificata nella legge una norma di salvaguardia di carattere generale con cui si preveda espressamente che quando il ritardo di una comunicazione o di un adempimento sia dipeso dal malfunzionamento del sistema informatico di un ente pubblico, nessuna responsabilità sia ascrivibile all’utente del servizio che effettui entro un termine ragionevole l’invio a mezzo PEC o raccomandata.

2.4) L’art. 15 disciplina l’albo nazionale degli enti accre-ditati a svolgere attività di formazione professionale. Questo è un altro tasto dolente e, probabilmente, un’altra delle cause della scar-sissima efficacia delle Politiche attive nel nostro sistema. L’ANCL ritiene es-senziale la leva formativa al fine di realizzare interventi efficaci e raccomanda che si adotti ogni accorgimento per elevare, in tutte le Regioni, lo standard dell’offerta formativa da erogare ai lavoratori in cerca di occupa-zione. Anche a questo riguardo, valutiamo positiva-mente l’attribuzione all’ANPAL della gestione dell’Albo nazionale ma auspichiamo che ciò si sostanzi in una effettiva funzione di coordinamento e di vigilanza.

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focus JOBS ACT P. 10

2.5) In ordine alla verifica dello stato di disoccupazio-ne e alla fruizione di qualsiasi beneficio o sostegno pubblico, si raccomanda l’introduzione di sanzioni più severe in caso di inadempimento agli obblighi del disoccupato non essendo opportuno attendere il ri-petersi di certi rifiuti o inadempimenti per determinare la perdita del beneficio. Le nostre “liste di disoccupa-zione” sono piene di falsi disoccupati che appesanti-scono e rendono inattendibili le statistiche e riducono le risorse da utilizzare per fronteggiare le situazioni realmente meritevoli di tutela.

2.6) L’art. 26, III comma, contiene una norma scar-samente utile e, nella seconda parte, poco chiara. Prevedere, infatti, che l’utilizzazione di lavoratori in attività socialmente utili non de-termina l’instaurazio-ne di un rapporto di lavoro subordinato viola il principio della indisponibilità del tipo contrattuale: la valutazione sulla natura (subordinata o meno) del rapporto sarà sempre inevitabilmente rimessa alla giurisprudenza e dipenderà dal modo in cui tale utilizzazione si sarà concretizzata nella realtà. Più utile sarebbe prevedere la responsabilità contabile e disciplinare dei pubblici dipendenti che dovessero determinare una utilizzazio-ne distorta dei disoccupati in tali servizi. In ogni caso, la seconda parte della norma è poco chiara laddove prescrive che l’utilizzazione “deve avvenire in modo da non incidere sul corretto svolgimento del rapporto di lavoro in corso”, perché non si comprende a quale rapporto di lavoro si riferisca.

2.7) L’art. 31fissa i principi generali di fruizione degli incentivi all’occupazione. Sarebbe oppor-tuno aggiun-gere, ogni volta che si fa riferimento alla contrattazio-ne collettiva (quale fonte di un obbligo di assunzione o di un diritto di precedenza), l’aggettivo “applicabile” onde evitare un ri-ferimento che risulti troppo gene-rico specie nelle ipotesi in cui siano stati stipulati più contratti collettivi nell’ambito della medesima cate-goria; tale precisazione si rende comunque opportuna anche per evitare di determinare l’applicazione erga

omnes di contratti collettivi aventi natura privatistica, senza il rispetto dei criteri di cui all’art. 39 Cost. Te-nendo conto delle conseguenze estremamente gravi che possono derivare all’azienda dal mancato rispetto di tali principi, è op-portuno che il riferimento alle fonti normative da rispettare sia molto preciso. Nella lettera f) di questo articolo è contenuto un refu-so che va eliminato (le parole “sono esclusi” probabil-mente vanno eliminate).

3. Dimissioni della lavoratrice (D. Lgs. 151/2015)

Sia consentito ribadire quanto da noi sostenuto in numerosi interventi e audizioni precedenti: la conva-lida delle dimissioni può benissimo essere effettuata senza particolari appe-santimenti burocratici, tenendo anche conto che si tratta di atti che possono essere molto fre-quenti.In particolare abbiamo segnalato le seguenti due mo-dalità alternative.

1) La previsione di un termine di ripensamento a favore del lavoratore dimissionario analogo a quello attualmente previsto in materia di rinunzie e transa-zioni dall’art. 2113 cod. civ. (tra-scorsi 6 mesi l’atto dismissorio si ha per convalidato) o anche in materia di licenziamento dall’art. 6 della L. 604/1966 (trascorsi 60 gg il licenziamento si ha per accettato). In questo caso, naturalmente, per evidenti ragioni pratiche, deve trattarsi di un termine molto più breve. Basterebbe una settimana o al massimo 15 gg per consentire al lavoratore di ripensare serenamente e senza condizio-namenti alla sua decisione. In questo modo la convali-da avver-rebbe in modo tacito e senza compiere alcun atto ulteriore, quindi nel modo più semplice ma non per questo meno efficace.

2) Applicazione sulle dimissioni di una marca da bollo che consentirebbe, in modo molto sem-plice, di attri-buire all’atto data certa.

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JOBS ACT: OSSERVAZIONI E SUGGERIMENTID.Lgs. 22/2015: NASPI

Osservazione preliminare e generale sul tema degli ammortizzatori socialiPer evitare abusi e recuperare risorse preziose, sug-geriamo di condizionare la fruizione di qualsiasi bene-ficio di natura assistenziale (integrazione salariale, na-spi, indennità di disoccupazione agricola, mobilità ecc.) alla presentazione giornaliera del lavoratore presso i Centri per l’Impiego (o altro ufficio) per ivi sottoscrive-re una dichiarazione giornaliera di disponibilità a nuova occupazione o alla frequenza di corsi di formazione/aggiornamento o anche per essere informati in merito (due ore di presenza dalle 10,00 alle 12,00).

1) L’art. 2, L. 92/2012, co. 34 prescrive testualmente: “Per il periodo 2013-2015, il contributo di cui al com-ma 31[contributo straordinario Naspi] non è dovuto nei seguenti casi: a) licenziamenti effettuati in conse-guenza di cambi di appalto, ai quali siano succedute assunzioni presso altri datori di lavoro, in attuazione di clausole sociali che garantiscano la continuità oc-cupazionale prevista dai contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;(omissis)”.Non si comprende assolutamente per quale ragione tale esenzione dal versamento del contributo Aspi (ora Naspi) debba essere limitato al triennio 2013-2015. In effetti, prevedere il versamento del contributo Na-spi in favore di lavoratori che non rimangono un solo giorno disoccupati pare semplicemente assurdo e costituirebbe un arricchimento per l’Inps e un onere a carico delle aziende, entrambi del tutto ingiustificati. È necessario prorogare l’esenzione e possibilmente renderla stabile.

2) Auspichiamo che venga emanata una norma di interpretazione autentica in cui si chiarisca che la NASPI compete solo per i casi di disoccupazione re-

almente involontaria e quindi non nei casi di licenzia-mento per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa o comunque in tutti i casi di licenziamento determinato da notevole inadempimento del lavorato-re; se non si ritiene di intervenire con legge interpre-tativa si introduca una esplicita modifica legislativa in tal senso. Ciò si rende indispensabile ed urgente per eliminare una vera e propria anomalia del sistema, che si sostanzia in una specie di “premio”, peraltro posto a carico della collettività (oltre che delle aziende), per la-voratori del tutto immeritevoli di tutela, che sono anzi gli unici responsabili della loro disoccupazione. Se lo Stato ritiene di dover erogare la prestazione assisten-ziale anche a tali lavoratori può ben farlo ma non può pretendere che se ne faccia carico proprio il datore di lavoro che è stato danneggiato dal comportamento inadempiente del lavoratore.

D. Lgs. 23/2015: licenziamenti a tutele crescenti

1) Gli artt. 2 e 3 dispongono tuttora la possibilità per il lavoratore che abbia impugnato il licenziamento ed ottenuto la reintegrazione, di optare per una indenni-tà sostitutiva pari a 15 mensilità. Questa norma, non prevista nel testo originario dell’art. 18 della L. 300/70 ed introdotta nel nostro ordinamento solo nel 1990, con la L. 108, finisce per costituire un potente incen-tivo al contenzioso giudiziario sui licenziamenti anche da parte di lavoratori che non abbiano un effettivo in-teresse a continuare a lavorare e che, quindi, vogliano compiere un’operazione meramente speculativa che non merita tutela da parte dell’ordinamento. Il lavora-tore che non voglia più tornare a lavorare si accontenti del risarcimento del danno liquidato dal Giudice (nella misura massima di 12 mensilità, salvo il caso del licen-ziamento nullo o discriminatorio). La norma va abroga-ta sia nel D.lgs. 23/2015 sia nell’art. 18, L. 300/70.

2) L’art. 5 del D. Lgs. 23/2015 prevede la possibili-tà di revocare il licenziamento entro 15 giorni senza incorrere nelle sanzioni previste dalla legge in caso di

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focus JOBS ACT P. 12

recesso illegittimo. Sarebbe opportuno portare questo periodo almeno a 30 giorni.

3) L’attuale formulazione dell’art. 3, secondo comma, consente alle aziende di licenziare un dipendente anche per un inadempimento non sanzionato dal Ccnl o dal Codice disciplinare aziendale con la sanzione espulsiva (anzi, anche per inadempimenti minimi) senza rischiare la reintegrazione. In definitiva, il datore di lavoro può effettuare il licenziamento disciplinare anche per inadempimenti minimi rischiando solo il pagamento di un risarcimento che, nei primi du anni di servizio ammonta a sole 4 mensilità. Ciò appare con-trario al principio di esecuzione del contratto secondo buona fede ma anche con le stesse statuizioni della legge delega 183/2014 che comunque prevedeva l’applicazione della sanzione della reintegrazione in specifici casi di licenziamento disciplinare. La norma può indurre le aziende ad effettuare licenziamenti che poi si rivelino dei boomerang o per successivi interventi della Corte Costituzionale o per l’affermarsi (probabile) in sede giurisdizionale di tesi esegetiche restrittive. Si propone che il primo periodo del secon-do comma venga così riformulato:“2. Esclusivamente nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa,

così come previste dalla contrattazione collettiva o dal codice disciplinare aziendale, in cui il datore di lavoro non dimostri in giudizio la sussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore, rispetto alle quali resta estranea ogni valutazione circa la sproporzione del licenziamento, il giudice annulla il licenziamen-to e condanna il datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e al pagamento di un’indennità risarcitoria commisurata all’ultima retri-buzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto, corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento fino a quello dell’effettiva reintegrazio-ne, dedotto quanto il lavoratore abbia percepito per lo svolgimento di altre attività lavorative, nonché quanto avrebbe potuto percepire accettando una congrua offerta di lavoro ai sensi dell’articolo 4, comma 1, let-tera c), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e successive modificazioni.”

In virtù di questa modifica, la reintegrazione potrà essere applicata anche ai licenziamenti chiaramente illegittimi in quanto comminati per ipotesi di inadem-pimento diverse da quelle sanzionate dalla contratta-zione collettiva (o dal codice disciplinare) con il licen-ziamento.

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Formazione 2015,uno sguardoindietro per non perdere ricchezzaPer dare traccia tangibile sul lavorocompiuto, disponibili ad un unico linkalcuni dei contributi più significativi

vIDEOGALLERY Il 2015 ha visto concludersi con soddisfazione il quarto anno di attività congiunta Ancl, Fisascat-Cisl (la Federazione sindacale degli addetti ai servizi com-merciali, affini e turismo) e Centro Studi. un’edizione che ha portato nei seminari svoltisi il 14 e 15 maggio 2015, il 14 e 15 settembre 2015, il 19 e 20 ottobre 2015 e il 3e 4 dicembre 2015, svariati ed interessanti interventi di formatori e qualificati consulenti e di rap-presentanti delle istituzioni. Disponibile sulla canale web tv del sindacato all’indirizzo www.anclsu.tv l’in-tervista al presidente nazionale dell’Ancl Francesco Longobardi, condotta dalla coordinatrice del Centro Studi Nazionale Paola Diana Onder. Entrambi hanno sottolineato la proficua collaborazione che ha porta-to il ciclo di eventi a raggiungere ormai un elevato e indiscusso livello formativo e qualitativo.Per dare traccia tangibile del lavoro compiuto e non perdere il patrimonio di saperi, sempre sul canale www.anclsu.tv disponibili alcuni tra i più significativi contributi. Abbiamo raccolto le interviste a Pierangelo Raineri - Segretario Nazionale Fisascat, al professor Marco Lai, ad Emanuele Massagli, Paolo Tomassetti e alla dottoressa Zuccaro di Adapt, al cdl David Trotti, al cdl Bruno Bravi, al cdl Maria Teresa Conti e al Cdl France-sco Geria in un’unica pagina consultabile qui.

Di grande interesse anche il Convegno dell’Ancl Na-zionale dell’11 dicembre 2015 e quello dell’Ancl Regio-ne Toscana. Disponibili alcune interviste: all’Avvocato Francesco Stolfa, il saluto del Presidente del Consi-glio Regionale Ancl Toscana Luca Fedeli e l’intervista al Presidente della Giunta regionale Toscana Eugenio Giani.

Clicca sul bottone nel corpo dell’articoloper andare al link con tutte le interviste sulla formazione 2015

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edizione nr. 115 del15 gennaio 2016

eventiconvegni a gennaio

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L’Ancl-Su, uP di Latina ed unione Regio-nale Lazio e Consiglio Provinciale Ordine Consulenti del Lavoro di Latina organizza-no per luendì 18 gennaio dalle ore 14.30 alle ore 18.30 un convegno su “Jobs Act” presso la Curia vescovile di Latina (Piazza paolo vI). Relazionerà il Dott. Nicola D’Era-rio di Adapt su “La nuova collaborazione personale continuata” e su “Il Collocamen-to Obbligatorio”. Intervento conclusivo del Dott. Massimo Cecchinini.

Convegnoformativo sulJobs Act

LATINA - 18/01

L’Ancl, il Consiglio Provinciale dell’Or-dine dei Consulenti del Lavoro di Siena e l’ANCL u.P. di Siena anche per il 2016 hanno orga-nizzato un ciclo di 6 Convegni validi ai fini della For-mazione Continua Obbligatoria per un totale di crediti 24.

Il secondo appunta-mento si terrà il 26 febbraio dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso l’Auditorium CIA di Siena, sul tema “Lavoratori italiani all’estero e lavoratori comuni-tari in Italia”.

Italianiall’estero ecomunitariin Italia

febbraioSIENA

L’Ancl, il Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Siena e l’ANCL u.P. di Siena hanno il piacere di comunica-re che anche per il 2016 è stato organizza-to un ciclo di 6 Convegni validi ai fini della Formazione Continua Obbligatoria per un totale di crediti 24.Il primo appuntamento si terrà il 22 gen-naio dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso l’Auditorium CIA di Siena, sul tema “Le novità in materia di lavoro introdotte dalla Legge di Stabilità 2016”

Al via i convegni:si parte dallaLegge di stabilità

SIENA - 22/01

Per iniziativa dell’Ancl, dell’Ordine dei Con-sulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Perugia, il Convegno Interregionale Emilia Romagna-Lazio-Marche-Toscana-umbria Perugia si terrà nei giorni 21 e 22 gennaio 2016 presso il Centro fieristico umbria-fiere (Piazza Moncada 1, Bastia umbra) e sarà incentrato sul tema “Il consulente del lavoro verso il futuro, Jobs Act: l’evoluzio-ne del lavoro”.

L’evoluzione dellavoro e il Cdlverso il futuro

PERUGIA - 21/01

L’Ancl, l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di varese e l’unione Provinciale ANCL di varese organizzano il seguente convegno di aggiornamento professionale “unione Europea: Programmi, appalti, Finanziamenti Diretti, Finanziamenti BEI”.

Appuntamento il 27 gennaio dalle ore 14.30 alle ore 18.30 presso Sala Borghi - Malpensafiere via XI Settembre 16, Busto Arsizio (vA)

UE: finanziamenti diretti, appaltie programmi 2016

VARESE - 27/01

edizione nr. 115 del15 gennaio 2016

edizione nr. 115 del15 gennaio 2016

CHI SIAMODIRIGENTI E SEDI

ANCL - SINDACATO uNITARIO

CONSIGLIO NAZIONALEDa chi è composto il Consiglio

Consiglieri di estrazione congressualeWalter Agostini, Mario Alborno, Mario Annaro, Omar Barella, Giovanni Besio, Romana Bettoni, Paolo Biscarini,

Francesco Blasini, Luca Bonati, Bruno Bravi, Luciana Bruno, Maurizio Buonocore, Biancamaria Burali,Antonio Cairo, Stefano Camassa, Stella Crimi, Flavia Croce, Nestore D’Alessandro, Laura Della Rosa,

Roberto Entilli, Claudio Faggiotto, vittorina Faoro, Carlo Flagella, Giovanna Formentin, Annarita Formicola, Debora Furlan, Giuseppe Gaetano, Massimiliano Gerardi, Antonietta Giacomin, Zeno Giarola, Daniele Girini,

Mariano Giunta, Alfonso Izzo, Manuela Maffiotti, Livio Masi, Domenico Monaco, Dario Montanaro,Roberto Morini, Piervittorio Morsiani, Loredana Nicoli, Paola Diana Onder, Marco Operti, Leonardo Pascazio,

Roberto Pasquini, valeria Rama, Alberto Saitta, Antonio Saporito, Roberto Sartore, Guido Sciacca,Roberta Sighinolfi, Antonella Spalletti, Antonio Stella, Giuseppe Trovato, Massimiliano umbaldo,

Enrico vannicola.Ex presidenti ed ex segretari generali nazionali - consiglieri nazionali di diritto

Giancarlo Bottaro, Roberto De Lorenzis, Franco Dolli, Giuseppe Innocenti, Gabriella Perini, Benito Pesenato

UFFICIO DI PRESIDENZA NAZIONALEDa chi è composto l’Ufficio di presidenza

Presidente Nazionale Francesco Longobardivice Presidente Nazionale vicario Guido Sciacca

Segretario Tesoriere Luca BonatiSegretario Amministrativo Romana Bettoni

Coordinatore del Centro Studi Nazionale Paola Diana OnderComponenti Claudio Faggiotto, Manuela Maffiotti, Dario Montanaro, Roberto Morini

CONSIGLIO NAZIONALE PROBIVIRIDa chi è composto il ConsiglioRossano Zanella, Filippo Continisio, Luciano Ognissanti

CONSIGLIO NAZIONALE SINDACI REVISORIDa chi è composto il ConsiglioGiammaria Monticelli, Tiziano Belotti, Luigi Sabatini

PRESIDENTI CONSIGLI REGIONALI ANCLI presidenti dei Consigli Regionali dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro

Pasquale Arteritano (Molise), Crocifisso Baldari (Puglia), Elisabetta Battistella (Bolzano), Marco Degan (veneto),Maria Paola Cogotti (Sardegna), Anna Maria Ermacora (Friuli venezia Giulia), Luca Fedeli (Toscana),

Nicola Filippi (Piemonte), Andrea Fortuna (Lombardia), Anna Maria Granata (Campania),Francesca Antonia Laganà (Calabria), Fabio Licari (Marche), Claudia Paoli (umbria), Fabiano Paoli (Trento),

Andrea Parlagreco (Lazio), Luca Piscaglia (Emilia Romagna), Elisabetta Plevano (Abruzzo),Luigi Schenone (Liguria), Stefania Scoglio (Sicilia)

ANCL SEGRETERIA NAZIONALEvia Cristoforo Colombo, 456 - Scala B, I piano

00145 Roma - tel. 06 5415742